CULTURA. Il patrimonio culturale italiano rappresenta uno degli aspetti che più ci identificano nel mondo. Il nostro Paese è colmo di ricchezze artistiche e architettoniche sparse in maniera omogenea in tutto il territorio, e in ogni campo dell’arte rappresentiamo un’eccellenza a livello mondiale, sia essa la danza, il cinema, la musica, il teatro. Tuttavia, nonostante tali risorse, l’Italia oggi non sfrutta a pieno le sue possibilità, lasciando in alcuni casi i propri beni ed il proprio patrimonio culturale nella con- dizione di non essere valorizzati a dovere. I beni culturali sono uno strumento fondamentale per lo sviluppo del turismo in tutto il territorio italiano nonché alla formazione del cittadi- no in continuità con la nostra identità. Tuttavia lo Stato non può limi- tarsi alla sola conservazione del bene, ma deve valorizzarlo e renderlo fruibile attraverso sistemi e modelli efficaci, grazie ad una gestione at- tenta e una migliore cooperazione tra gli enti pubblici e i privati. Oc- corre mettere in campo misure in grado di tutelare il bene nel lungo periodo, utilizzando in maniera virtuosa le risorse a disposizione. È necessario partire da un principio chiaro: la cultura è un motore di crescita di inestimabile valore e certamente non un costo inutile. Ta- gliare in maniera lineare e non ragionata la spesa da destinare al nostro patrimonio, sia esso artistico che culturale, significa ridurre in misura considerevole le possibilità di accrescere la ricchezza anche economi- ca dei nostri territori. I nostri musei, i siti storici, archeologici e dell’UNESCO devono tornare ad essere poli di attrazione e d’interesse internazionale, attraverso un complessivo aumento della fruibilità e un adeguato miglioramento dei servizi offerti ai visitatori. Tra le varie forme d’arte, lo spettacolo dal vivo rappresenta senz’altro una delle migliori eccellenze del nostro Paese. Eppure l’attuale siste- ma di finanziamento, determinato dalla suddivisione secondo criteri non del tutto oggettivi delle risorse presenti nel Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), limita le possibilità delle nostre migliori realtà e im- pedisce lo sviluppo di nuovi progetti realmente meritevoli. Riteniamo pertanto necessario prevedere una riforma del sistema di finanziamento che rimetta al centro la qualità dei progetti artistici.
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CULTURA. Il patrimonio culturale italiano rappresenta uno degli aspetti che più ci identificano nel mondo. Il nostro Paese è colmo di ricchezze artistiche e architettoniche sparse in maniera omogenea in tutto il territorio, e in ogni campo dell’arte rappresentiamo un’eccellenza a livello mondiale, sia essa la danza, il cinema, la musica, il teatro. Tuttavia, nonostante tali risorse, l’Italia oggi non sfrutta a pieno le sue possibilità, lasciando in alcuni casi i propri beni ed il proprio patrimonio culturale nella con- dizione condizione di non essere valorizzati a dovere. I beni culturali sono uno strumento fondamentale per lo sviluppo del turismo in tutto il territorio italiano nonché alla formazione del cittadi- no cittadino in continuità con la nostra identità. Tuttavia lo Stato non può limi- tarsi limitarsi alla sola conservazione del bene, ma deve valorizzarlo e renderlo fruibile attraverso sistemi e modelli efficaci, grazie ad una gestione at- tenta attenta e una migliore cooperazione tra gli enti pubblici e i privati. Oc- corre Occorre mettere in campo misure in grado di tutelare il bene nel lungo periodo, utilizzando in maniera virtuosa le risorse a disposizione. È necessario partire da un principio chiaro: la cultura è un motore di crescita di inestimabile valore e certamente non un costo inutile. Ta- gliare Tagliare in maniera lineare e non ragionata la spesa da destinare al nostro patrimonio, sia esso artistico che culturale, significa ridurre in misura considerevole le possibilità di accrescere la ricchezza anche economi- ca economica dei nostri territori. I nostri musei, i siti storici, archeologici e dell’UNESCO devono tornare ad essere poli di attrazione e d’interesse internazionale, attraverso un complessivo aumento della fruibilità e un adeguato miglioramento dei servizi offerti ai visitatori. Tra le varie forme d’arte, d’arte lo spettacolo dal vivo rappresenta senz’altro una delle migliori eccellenze del nostro Paese. Eppure l’attuale siste- ma sistema di finanziamento, determinato dalla suddivisione secondo criteri non del tutto oggettivi delle risorse presenti nel Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), limita le possibilità delle nostre migliori realtà e im- pedisce impedisce lo sviluppo di nuovi progetti realmente meritevoli. Riteniamo pertanto necessario prevedere una riforma del sistema di finanziamento che rimetta al centro la qualità dei progetti artistici.
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CULTURA. Il patrimonio culturale italiano rappresenta uno degli aspetti che più ci identificano nel mondo. Il nostro Paese è colmo di ricchezze artistiche e architettoniche sparse in maniera omogenea in tutto il territorio, e in ogni campo dell’arte rappresentiamo un’eccellenza a livello mondiale, sia essa la danza, il cinema, la musica, il teatro. Tuttavia, nonostante tali risorse, risorse l’Italia oggi non sfrutta a pieno le sue possibilità, lasciando in alcuni casi i propri beni ed il proprio patrimonio culturale nella con- dizione condizione di non essere valorizzati sfruttati a dovere. I beni culturali sono uno strumento fondamentale per lo sviluppo del turismo in tutto il territorio italiano nonché alla formazione del cittadi- no in continuità con la nostra identitàitaliano. Tuttavia lo Stato non può limi- tarsi limitarsi alla sola conservazione del bene, ma deve valorizzarlo e renderlo fruibile attraverso sistemi e modelli efficaci, e grazie ad una gestione at- tenta e attenta ed una migliore cooperazione tra gli enti pubblici e i privati. Oc- corre Occorre mettere in campo misure in grado di tutelare il bene nel lungo periodo, utilizzando in maniera virtuosa le risorse a disposizionedisposizione in maniera virtuosa. È necessario partire da un principio chiaro: la cultura è un motore di crescita di inestimabile valore valore, e certamente non un costo inutile. Ta- gliare Tagliare in maniera lineare e non ragionata la spesa da destinare al nostro patrimonio, sia esso artistico che culturale, significa ridurre in misura considerevole le possibilità di accrescere la ricchezza anche economi- ca economica dei nostri territori. I nostri museiMusei, i siti storici, archeologici e dell’UNESCO UNESCO, inoltre, devono tornare ad essere poli di attrazione e d’interesse interesse internazionale, attraverso un complessivo aumento della fruibilità e un adeguato miglioramento dei servizi offerti ai visitatori. Tra le varie forme d’arteforme, d’arte lo spettacolo dal vivo rappresenta senz’altro una delle migliori eccellenze del nostro Paese. Eppure l’attuale siste- ma sistema di finanziamento, determinato dalla suddivisione secondo criteri non del tutto oggettivi delle risorse presenti nel Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), limita le possibilità delle nostre migliori realtà e im- pedisce impedisce lo sviluppo di nuovi progetti realmente meritevoli. Riteniamo pertanto necessario prevedere una riforma del sistema di finanziamento che rimetta al centro la qualità dei progetti artistici.
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CULTURA. Il patrimonio culturale italiano rappresenta uno degli aspetti che più ci identificano nel mondoInvestire nella cultura significa investire nella crescita civile della persona e nella valorizzazione del territorio. Il nostro Paese è colmo di ricchezze artistiche e architettoniche sparse in maniera omogenea in tutto il territorio, e in ogni campo dell’arte rappresentiamo un’eccellenza a livello mondiale, sia essa la danza, il cinema, la musica, il teatro. Tuttavia, nonostante tali risorse, l’Italia oggi non sfrutta a pieno le sue possibilità, lasciando in alcuni casi i propri beni ed il proprio patrimonio culturale nella con- dizione di non essere valorizzati a dovere. I beni culturali sono La cultura costituisce uno strumento fondamentale per strategico di promozione del benessere sociale in particolare nei territori e nelle aree più fragili. Negli ultimi anni l’Alto Adige ha conosciuto un grande sviluppo culturale grazie anche alla preziosa attività dell’associazionismo e del volontariato. Oggi l’identità culturale poggia su basi stabili e consolidate. Si apre una nuova fase: - investire maggiormente nella creatività delle persone e meno nelle infrastrutture; - con interventi di politica provinciale che mirano a dare ulteriore respiro internazionale alla cultura locale, a superare i confini, a promuovere l’intera cultura locale che si compone delle espressioni artistiche di tre gruppi linguistici; - con interventi pubblici che garantiscano la qualità delle produzioni culturali locali, lo sviluppo del turismo in tutto il territorio italiano nonché alla scambio culturale con i Paesi confinanti e anche le opportunità di formazione del cittadi- no in continuità offerte all’utenza e di creare reti culturali tra le associazioni presenti sul territorio; - con la nostra identità. Tuttavia lo Stato non può limi- tarsi alla sola conservazione del bene, ma deve valorizzarlo e renderlo fruibile attraverso sistemi e modelli efficaci, grazie ad una gestione at- tenta e una migliore cooperazione tra gli enti pubblici e i privati. Oc- corre mettere in campo misure in grado di tutelare il bene nel lungo periodo, utilizzando in maniera virtuosa le risorse a disposizione. È necessario partire da un principio chiaro: la cultura è un motore di crescita di inestimabile valore e certamente non un costo inutile. Ta- gliare in maniera lineare e non ragionata la spesa da destinare al nostro patrimonio, sia esso artistico nuove iniziative culturali che culturale, significa ridurre contribuiscono in misura considerevole le possibilità maggiore, anche criticamente, alla discussione sociopolitica; - con l’elaborazione di accrescere la ricchezza un Piano culturale dell’Euregio che sappia promuovere in modo particolare lo scambio tra il mondo culturale dell’Alto Adige e quelli di Trentino e Tirolo; - con una forza di penetrazione sovraregionale e europea raggiunta anche economi- ca dei nostri territori. I nostri museigrazie l’ulteriore sviluppo della cultura tradizionale e popolare locale; - con interventi che aprano alla conoscenza della storia e della cultura locali e che offrano occasioni di incontro, i siti storici, archeologici dialogo e dell’UNESCO devono tornare ad essere poli di attrazione e d’interesse internazionale, attraverso un complessivo aumento della fruibilità e un adeguato miglioramento dei servizi offerti ai visitatori. Tra le varie forme d’arte, lo spettacolo dal vivo rappresenta senz’altro una delle migliori eccellenze del nostro Paese. Eppure l’attuale siste- ma di finanziamento, determinato dalla suddivisione secondo criteri non del tutto oggettivi delle risorse presenti nel Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), limita le possibilità delle nostre migliori realtà e im- pedisce lo sviluppo di nuovi progetti realmente meritevoli. Riteniamo pertanto necessario prevedere una riforma del sistema di finanziamento che rimetta al centro la qualità dei progetti artisticiscambio.
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