A N N O 6 - N U M E R O 2 0 A P R I L E 2 0 1 9
Liber@voce
Fisac Gruppo Banco Bpm
A N N O 6 - N U M E R O 2 0 A P R I L E 2 0 1 9
S O M M A R I O :
Pag. 2
Intanto i bancari chiedono 200 euro
OCCUPAZIONE
Pag. 3
Scandalo diamanti
FLESSIBILITA’
DIGITALIZZAZIONE
Pag. 4
Strike for climate
AREA CONTRATTUALE
Pag. 5
Viviamo in un mando strano
Pag. 6
RLS Banco BPM
DISABILTA’
INCREMENTO ECONOMICO
LAVORO AGILE
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Il Golem
Pag. 8
Famiglia: Landini, CGIL in piazza contro idea regressiva
Pag. 9
Piattaforma per il rinnovo del CCNL del settore creditizio e finanziario:
salario e occupazione - diritti e tutele
12 anni e non sentirli/ Superare il Jobs Act
Pag. 10
Le guide Fisac
Pag. 11
INQUADRAMENTI
POLITICHE COMMERCIALI
TUTELE
Voce ai colleghi
Pag. 12
CONCILIAZIONE VITA E LAVORO
FORMAZIONE
Xxxxxx il Drago
Pag. 13
Un minuto per riflettere
Scarica la piattaforma
Intanto i bancari chiedono 200 euro (e l’articolo 18)
Piattaforme Contrattuali. I sindacati chiedono di condividere gli utili del settore. E riconoscere la perdita di fiducia dei clienti. Ripristino dell’articolo 18 e ben 200 euro di aumento mensile, pari a circa il 6,5 per cento. La piattaforma dei bancari per il rinnovo del contratto nazionale è una delle più avanzate negli ultimi anni. E arriva da una categoria tra le più colpite dalla crisi. Per i 300mila lavoratori del settore ecco quindi una piattaforma unitaria sottoscritta dai confederali First Cisl, Fisac Cgil, Uilca assieme alla Fabi e Unisin che sta riscontrando il consenso dei lavoratori e sarà discussa nelle assemblee che partiranno il 2 aprile e che termineranno il 7 maggio. Oltre all’aumento di 200 euro medi mensili in più nella retribuzione, i sindacati chiedono lo stop alle esternaliz- zazioni già avviate nella gestione dei famosi Npl e l’estensione del contratto nazionale anche alle banche sul web che invece oggi sfruttano il dumping. Senza dimenticare la tutela del posto di lavoro tramite la conferma del Foc (Fondo per l’occupazione) che ha permesso di affrontare la crisi garantendo agli esuberi «buone uscite» che hanno azzerato i licenzia- menti. Infine si prevede la garanzia il diritto alla disconnessione di tablet, personal com- puter e smartphone fuori dall’orario di lavoro. A giugno partirà il confronto con l’ ABI per trovare un accordo entro fine anno sebbene non è escluso possa esserci un irrigidimento delle posi- zioni nella compagine delle banche che considerano le richieste sindacali «esagerate rispetto al qua- dro di crisi permanente del settore». I sindacati controbattono ricordano i 9,3 miliardi di utili nel 2018 del settore bancario e l’aumento della produttività dei lavoratori. La richiesta di un incremento di circa il 6,5% comprende il recupero dell’inflazione al 4,1% fino al 2021, del 2,0% legato alla mag- giore produttività dello 0,4% come riconoscimento dell’impegno dei dipendenti. Non manca che il capitolo rispetto al «recupero del rapporto fiduciario con i cittadini risparmiatori e le istituzioni» messo alla prova dagli scandali dovuti, in parte, alle pressioni commerciali».
«È una piattaforma la cui direttrice principale – afferma il neo segretario generale della Fisac Xxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx – è data dalla battaglia sui diritti, che chiediamo tornino ad essere di nuo- vo uguali per tutte e tutti, lavoratrici e lavoratori. Vogliamo mettere la forza sindacale per riconqui- stare diritti, una forza che si sprigiona attraverso la sua unità. È questa una piattaforma di dirit- ti primo fra tutti il diritto alla reintegra per i giovani lavoratori assunti dopo il Jobs Act, lavorare perché si ripristini questo diritto può essere anche una forma di tutela contro pressioni commerciali per il collocamento di prodotti di scarsa profittabilità. È un con- tratto, continua Calcagni, che segue la direttrice di una parola si antica, ma mai sfiorita, l’uguaglianza, e per questa via, l’ulteriore rivendicazione relativa alla nostra richiesta di superamento del salario
d’ingresso per i più giovani». I sindacati ricordano i 33 miliardi di utili che le banche distribuiranno tra il 2018 e il 2020. «Riteniamo ragionevolmente che all’interno di questa cifra vi sia senz’altro una componente di produttività esplicitata dal lavoro. Pertanto, nella nostra rivendicazione salaria- le di 200 euro oltre il recupero inflattivo, abbiamo anche la produttività più una com- ponente risarcitoria per le colleghe e i colleghi che si sono trovati davanti a clientela smarrita e preoccupata nel vedere loro risparmi traditi e hanno con il loro lavoro con- tribuito alla tenuta di sistema», conclude Calcagni.
Xxxxxxxx Xxxxxxxx
Segretario Generale Fisac CGIL
15 MARZO 2019: STRIKE FOR CLIMATE
A volte serve la forza di una ragazzina svedese per riunificare l'Italia.
Il 15 marzo tutta l'Italia è scesa in piazza, come non succedeva da tempo.
A Torino, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Palermo... centinaia di migliaia di persone, soprattutto giova- ni, erano in piazza seguendo l'esempio di Xxxxx Xxxxxxxx, la ragazzina svedese simbolo di questo mo- vimento trasversale, per chiedere ai governi risposte immediate ai problemi dell'inquinamento de del surriscaldamento globale.
E il tutto si è replicato nel resto del Mondo, con migliaia di manifestazioni in ogni angolo del pianeta.
In Italia ci sono state ben 235 manifestazioni in 235 città in contemporanea, dove i giovani (e anche i
“giovani dentro” che erano con loro) hanno voluto dare un segnale forte e chiaro.
“Non vogliamo che speriate per il meglio” hanno detto, “vogliamo che vi prenda il panico!”.
Bisogna agire adesso, prima che sia troppo tardi, bisogna prendere coscienza che non possiamo conti- nuare a vivere sperando che le cose vadano per il verso giusto senza che ce ne facciamo carico.
“Non esiste un Pianeta B” e “Il futuro vale più dei soldi” gridavano nelle piazze, senza bandiere di parti-
to, senza fini di stumentalizzazione, genuini e sinceri come solo i ragazzi sanno essere.
E chissenefrega se qualcuno ancora oggi sminuisce il problema e l'impegno dicendo che “è una monta- tura dei cinesi” oppure “e sì, come no, se vanno in xxxxxx xx xxxxxxx xx xxxxxxxxxxx”, vuol dire che gri- deremo tutti più forte, anche per loro.
Il 15 marzo noi eravamo perché questa Italia ci piace e ci saremo sempre, quando questa Italia chiame- rà ancora.
Noi ci siamo ogni giorno, ricordando a tutti e facendo nostro il proverbio dei Nativi Americani che recita. “Non ereditiamo la terra dai nostri avi, la prendiamo in prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di prendercene cura e poi restituirgliela”.
Xxxxx Xxxxxxx
MILANO
Napoli
PALERMO
ROMA
“VIVIAMO IN UN MONDO STRANO” di XXXXX XXXXXXXX
Viviamo in un mondo strano in cui i bambini devono sacrificare la propria istruzione per protestare contro la distruzione del loro futuro.
Viviamo in un mondo strano in cui nessuno osa guardare oltre i nostri sistemi politici attuali, anche se è chiaro che le risposte che cerchiamo non verranno trovate all'interno della politica di oggi.
In cui alcune persone sembrano più preoccupate della presenza a scuola di alcuni bambini che del futuro della specie umana. In cui chiunque può scegliersi la propria realtà e comprare la propria verità.
In cui la nostra sopravvivenza dipende da un piccolo "budget" di emissioni, che sta rapidamente svanendo. E pochissimi sanno che esiste.
Viviamo in un mondo strano. In cui pensiamo di poter comprare o costruire la nostra via d'uscita da una crisi che è stata cau- sata comprando e costruendo cose.
In cui una partita di calcio o un gala del cinema riceve più attenzione da parte dei media della più grande crisi che l'umanità abbia mai affrontato. In cui celebrità, stelle del cinema e dello spettacolo, che hanno lottato contro tutte le ingiustizie non lotteranno per il nostro ambiente e per la giustizia climatica, perché questo influirebbe sul loro diritto di volare in giro per il mondo per visitare i loro ristoranti preferiti, le spiagge e i luoghi per fare yoga.
Evitare il catastrofico collasso climatico è fare ciò che è apparentemente impossibile. E questo è ciò che dobbiamo fare. Ma ecco la verità: non possiamo farlo senza di voi, qui nel pubblico stasera. Le persone vedono voi celebrità come divinità. Influen- zate miliardi di persone. Abbiamo bisogno di voi.
Potete usare la vostra voce per accrescere la consapevolezza riguardo questa crisi globale. Potete aiutare nel trasformare individui in movimenti. Potete aiutarci a far svegliare i nostri leader - e fargli capire che la nostra casa va a fuoco.
Siamo arrivati a un crocevia della storia. Stiamo fallendo, ma non abbiamo ancora fallito. Possiamo ancora sistemare le cose. Tocca a noi!"
Xxxxx Xxxxx
Gettare un ponte tra due controparti è difficile ed è il lavoro quoti- diano che hanno scelto di fare le Organizzazioni Sindacali e le Relazioni Industriali: la complicata ricerca di un equilibrio tra interessi che sono quasi sempre nettamente contrapposti.
Trovare un accordo è complesso e faticoso, lo è concordarlo tra le diverse sigle sindacali, formularlo, scriverlo, raffinarlo e finalmente firmarlo insieme all’azienda, spesso stanchi, a volte non del tutto soddisfatti ma certi che da quel momento in avanti ci sarà un problema in meno o si spera di averlo mitigato.
Xxxxxx Xxxxx diceva che le idee camminano con le gambe degli uomini, più prosaicamente i nostri accordi sindacali spesso camminano con le gambe delle procedure e tutto il lavoro di banca si basa su di esse … e qui
la storia diventa triste per tutti.
Il nobile accordo sindacale, tutto lustro, studiato fin nelle sfumature, raggiunto e firmato con tanto impegno da un pic- colo esercito tra sindacalisti e rappresentanti aziendali si scontra, si scheggia, si ammacca, perde un pezzetto nell’ab- braccio poco gentile con la procedura informatica. Inspiegabilmente qualcosa non funziona… o non c’è…. la procedura prende vita come il maligno Golem di Praga e scorrazza libera tra accordi e leggi assumendo delle decisioni autonome. Oppure le viene detto di farlo. O di non farlo. Così, ad esempio, nella procedura DM Time, all’improvviso, un part time non riesce più ad inserire gli straordinari, sparisce o non quadra più la banca ore ante 2016, fanno capolino problemi con i permessi per la donazione sangue… oppure gli ex festivi non si possono fruire a mezza giornata nei semifestivi, la pausa pranzo è sigillata in una parentesi temporale rigida ed inadeguata all’attuale organizzazione del lavoro ed è imper- turbabile se il collega di Rete esce in ritardo riducendo di fatto il proprio intervallo, ma non prevede una compensazio- ne automatica nel caso in cui si rientri qualche minuto dopo, no, in quel caso occorre un aggiustamento manuale. La flessibilità di 10 minuti nella timbratura quotidiana si riduce a 5 … ma l’accordo non era che… sì, ma… la procedura…. ah, beh, allora… anche gli orari del part time devono essere ricompresi solo in quelli messi a disposizione dalla nuova procedura pur se compatibili con le esigenze di servizio … interi settori come i contact center, i turnisti o webank non si vedono applicate alcune norme nazionali o di secondo livello… il fantastico Predittivo per la gestione dei contanti ha ulteriormente appesantito il già affannoso lavoro dei cassieri, per non parlare delle nuove cervellotiche norme del MEF sulla moneta metallica, appena emanate.
I disservizi e gli imprevisti creati da questa procedura e da molte altre perdurano per mesi e vengono puntualmente segnalati (è stata creata apposta una Commissione Tecnica paritetica!) ma mettere il guinzaglio al Golem è faccenda lunga, se lo ricorda ancora Praga che ne fece le spese prima che il suo xxxxxxxx Xxxxxx Xxx lo rendesse innocuo.
Nel frattempo un piccolo esercito di rappresentanti aziendali, sindacalisti e colleghi passa (perde) parecchio tempo a parlarne e rimediarne gli inconvenienti.
È davvero frustrante perché non solo la procedura DMTime a 6 mesi dalla sua introduzione continua a creare difficoltà, ma tutto il lavoro di banca cammina sulle gambe delle procedure ed è sempre più faticoso: un’organizzazione del lavoro poco efficiente unita alla carenza di organico tanto concreta quanto caparbiamente negata, avvilisce i colleghi e ne ren- de molto prezioso il tempo.
Le esigenze commerciali avrebbero bisogno di un’organizzazione del lavoro efficace e brillante e di un esercito di pro- cedure che, proprio come narra la leggenda del Golem, dovrebbero nascere con l’obiettivo di supportare i lavoratori, snellirne il lavoro per dare loro modo di attuarne la parte più alta e produttiva: un servizio soddisfacente per i nostri clienti, possibilmente in un clima di “benessere lavorativo” che lasci tutti più sereni.
Il sapiente rabbino Xxxxxx Xxx quando si rese conto che la sua creatura in realtà distruggeva ciò che avrebbe dovuto servire, ne riprese il controllo, lo disattivò e lo nascose in soffitta.
La saggezza di questa potente metafora ebraica vecchia di oltre 5 secoli e che ha superato la cerchia delle scuole rabbi- niche, colpisce perché ci dimostra come si debba avere il coraggio di riconoscere che gli strumenti adottati per raggiun- xxxx uno scopo possano essere inadeguati e che per risolvere un problema occorre ammetterlo, anche accantonando ciò che era stato creato.
Per questo ci auguriamo che chi è alla guida di questa azienda si renda finalmente conto che le cose non vanno bene e che ci ascolti.
Il clima aziendale è pessimo, il malessere dei lavoratori è diffuso ovunque, Rete e Sedi, questa organizzazione del lavo- ro, il modo di gestire le risorse, le procedure informatiche e le norme di processo non sono strumenti messi a disposi- zione per raggiungere gli obiettivi che si pone chi si definisce con orgoglio ed ambizione il terzo gruppo bancario italia- no, no, sono pastoie legate alle zampe di un cavallo sfiancato che si frusta per farlo correre.
Occorre cambiare, mettere in soffitta e ricominciare da capo, certo non tutto, ma, ad esempio, ammettere la carenza di organico, specie in Rete e procedere con nuove corpose assunzioni sarebbe un inizio fantastico.
Famiglia: Landini, Cgil in piazza contro idea regressiva
"Noi vogliamo affermare un'idea di famiglia fondata sulla libertà delle persone e sul riconoscimento dei diritti civili di tutte le persone, uomi- ni e donne", dunque "non si possono mettere in discussione i diritti di
civiltà conquistati in questi anni per far crescere la libertà delle persone, la dignità delle don- ne". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Xxxxxxxx Xxxxxxx, intervenendo a Zugliano (Udine) riferendosi al convegno di Verona sulla famiglia. Per tutte queste ragioni, "sabato la Cgil sarà in piazza a Verona". Xxxxxxx si è poi soffermato sull'allarme lanciato da Confindu- stria di crescita zero. "Per denunciare l'assenza di politiche industriali", ha ricordato, già "il sindacato era sceso in piazza il 9 febbraio ed è pronto a nuove iniziative.
12 ANNI E NON SENTIRLI… (PER L’AZIENDA)
In data 28 marzo 2019, davanti all’ingresso della sede del Banco di Desio e della Brianza, si è svolto un presidio al fine di con- trastare il perdurante atteggiamento aziendale nel rifiutare il rin- novo del Contratto Integrativo Aziendale, scaduto ormai da 12 anni, e per il mancato riconoscimento di alcuni diritti fondamen- tali dei lavoratori, come la remunerazione del lavoro straordina- rio.
PIATTAFORMA RINNOVO DEL CCNL: SUPERARE IL JOBS ACT!
Come certamente saprete la legge 183/2014 (Jobs act) aveva di fatto cancellato, per gli assunti dopo il 16/12/2014, l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/70). Nei casi di licenziamento ille- gittimo, ancorché il giudice sentenzi in tal senso, l’azienda non è più costretta a riassumere (cosiddetta reintegra) il lavoratore ingiustamente licenziato, ma viene solamente obbligata a corri- spondere un indennizzo economico (al massimo pari a 36 mesi di retribuzione).
La piattaforma per il rinnovo del CCNL della nostra categoria ha, per me, il merito particolare di proporre la riconquista del diritto alla reintegra anche per i più giovani. Un diritto che darebbe una maggiore tranquillità ai giovani colleghi e si tratterebbe di una conquista che suonerebbe come una prosecuzione del superamento di quella sciagurata legge che ha tentato di disintegrare il diritto del lavoro e di separare le vecchie dalle nuove generazioni.
A cura di xxxx Xxxx
Inoltre la richiesta di superamento del salario di ingresso per i più giovani va sempre in questa dire- zione, vogliamo parità di diritti e di salario! a
La eliminazione delle divisioni e il conseguimento della uguaglianza nei diritti deve essere l’obiettivo
che veda coinvolti tutti noi!
Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx
Anche per il 2018 sono disponibili nel sito le Guide della Fisac CGIL
Guide Fisac Cgil: Salute e sicurezza
Guide Fisac Cgil: Provvedimenti Discipli- nari
Guide Fisac Cgil: Maternità, Paternità e Adozione
Guide Fisac Cgil: Handicap e Legge 104
Guide Fisac Cgil: la Previdenza Generale
Guide Fisac Cgil: la lettura della busta pa- ga
Guide Fisac Cgil: gli ammortizzatori so- ciali
Guide Fisac Cgil: il danno nel rapporto di lavoro
Voce ai colleghi
di Xxxxxxx Xxxx
E' complicato parlare di problematiche relativi al tuo stato di salute quando da an- ni percepisci disagio e indifferenza davanti alla parola disabilità.
Fa paura la disabilità.
Fa paura e viene gestita in maniera decisamente pietistica.
Le leggi sono dalla nostra parte, sono eccellenti, cercano di bilanciare ciò che la vita per sfortuna o per destino ti ha tolto: la tua indipendenza motoria. Xxxxxxxx che ti debilitano dacché sei piccolo, incidenti che ti capitano all'improvviso, malattie che bussano alla tua porta senza preavviso.
Quando lavori cerchi di dare il massimo e le tue fatiche spesso le tieni in secondo piano. Spesso ti trovi a far salti mortali per farti percepire come una persona Normale.
In questi anni di lavoro ci sono riuscita abbastanza bene.
Sempre a disposizione del lavoro anche quando le difficoltà e i dolori giornalieri si fanno sentire con maggior frequenza.
Non voglio né far scendere lacrime, né raccontare la mia vita quotidiana ma non tollero più che davanti a situazioni che non si riescono a gestire nel mondo lavorativo si assu- mono atteggiamenti e parole che colpiscono e irritano la mia profonda autostima.
Due mesi fa in un'Agenzia del Banco Bpm fresca di fusione, si presenta una cliente in carrozzina. L'agenzia è su due piani collegati da una scala mobile e molti uffici operativi (tra cui la cassa) si trovano al piano superiore.
La signora chiede al primo operatore che si trova davanti come poter fare per salire al piano di sopra.
La collega, da poco in quell'agenzia si premura e chiede istruzioni su come farla salire. Scopre che esiste un montacarichi fermo e non in uso da tempo.
La presenza della cliente in carrozzina che non sa come muoversi in autonomia fa anda- re su tutte le furie il Dirigente che, non avendo altro da dire per giustificare l'inefficienza di un'agenzia di media grandezza e con una clientela ben fornita, urla:
questa non è un'agenzia per Disabili.
FISAC BANCO BPM
xxxxxxxxxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxx.xxx Fisac CGIL Banco Bpm
Liber@voce
(ideato da Xxxxxxxx Xxxxx)
Redazione:
Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Sue di Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxx Xxxxx Xxxxx Xxxxxxx
Grafica e progettazione:
Xxx xx Xxxxxxx
… Un minuto per riflettere
Xxxxxx Xxxxxxxxxx