Contract
Presa d’atto della nota della Commissione Open science a CARE sul contratto Springer e sui contratti trasformativi in generale
Premessa
Il Rettore informa il Senato della discussione avviata dalla Commissione Open Science in relazione ai contratti editoriali cosiddetti "trasformativi", ovvero a quelle forme di contratto particolari e transitorie il cui scopo è di trasformare il sistema della comunicazione scientifica da closed access a open access. Questi contratti si applicano esclusivamente alle riviste cosiddette ibride, cioè a quelle riviste che sono normalmente accessibili in abbonamento ma che prevedono anche - a richiesta dell’autore - un costo di pubblicazione ad accesso aperto di uno specifico articolo (APC).
Questo fino ad ora ha costituito una distorsione del mercato (chiamata double dipping). Ad esempio, la sottoscri- zione per l’accesso alla rivista X costa per la istituzione Y 5000 euro. 10 autori della istituzione Y pubblicano 10 articoli open access pagando per ciascuno 3000 euro affinché gli articoli siano accessibili a tutti e non solo a chi paga un abbonamento. La istituzione Y pagherà alla fine 5000 (subscription)+30000 (fee per open access)=35000 euro. Fermo restando il valore dell’abbonamento (che consente a tutti i membri dell’istituzione di leggere tutti i contenuti della rivista), double dipping significa dunque pagare più volte per la stessa ricerca, sotto forma di sot- toscrizione e sotto forma di APC.
Il Rettore invita la Coordinatrice della Commissione, Professoressa Xxxxxx Xxxxxxx ad illustrare la nota, che riporta gli esiti della discussione avviata.
Il modello degli accordi trasformativi
Per venire incontro alle esigenze di apertura della scienza espresse da grandi enti finanziatori della ricerca (quelli aderenti a Plan S) per cui il modello attuale di circolazione della conoscenza scientifica (cosiddetto subscription based) rappresenta un ostacolo, e per facilitare la transizione delle riviste scientifiche verso un modello ad accesso aperto, i paesi europei (ma non solo ad esempio anche prestigiose università americane come la University of California) hanno cominciato a stringere con gli editori accordi cosiddetti read & publish (accordi trasformativi). A fronte degli importi spesi per la sottoscrizioni di abbonamenti alle riviste dovrebbe essere possibile per i corre- sponding author afferenti ad istituzioni che sottoscrivono il transformative agreement di pubblicare ad accesso aperto in riviste tradizionalmente ibride. I contratti trasformativi, essendo contratti che dovrebbero condurre ad una transizione sono per loro natura brevi e rappresentano un modello provvisorio. Le diverse nazioni europee hanno concluso questi contratti in maniera consortile perché questo è il modo di ottenere i maggior vantaggi. La contrattazione di questi accordi è stata oggetto in Europa di grandi discussioni e anche di forme di rottura delle trattative perché le proposte degli editori presentavano sempre un incremento di costi che i sistemi della ricerca non possono più permettersi di pagare e che è contrario al principio per cui i transformative agreement sono nati. La coalizione OA2020 (di cui CRUI fa parte) ha calcolato che attualmente con il modello di sottoscrizione agli abbonamenti le istituzioni pagano 10 miliardi l’anno per 2 milioni di articoli pubblicati, con un costo ad articolo di articolo di circa 5000 euro. Se ciascuno dei 2 milioni di articoli venisse pagato 3000 euro (che è una APC mediamente alta) il costo per le istituzioni arriverebbe a 6 miliardi. La trasformazione ha dunque oltre che ragioni di circolazione della scienza anche ragioni di sostenibilità.
L’analisi della commissione Open Science dell’Ateneo
Anche in Italia si è cominciato a discutere con gli editori contratti di tipo trasformativo. Il soggetto che rappresenta gli atenei è CARE (una emanazione della CRUI). Quello stipulato con Xxxxxxxx fino ad ora è il contratto più consistente come importo e che prevede gli aumenti maggiori.
E’ stato chiesto alla Commissione Open science di analizzare il contratto Springer alla luce delle considerazioni sin qui esposte. Non essendo disponibile il testo completo del contratto ma soltanto alcune slide informative, la nota conclusiva che viene qui allegata contiene considerazioni metodologiche generali sui contratti trasformativi, partendo da quanto è stato possibile conoscere sul contratto Springer. La nota si conclude con alcune raccoman- dazioni da rivolgere a CARE.
In particolare si suggerisce di chiedere a CARE che:
- la durata dei contratti non superi 3 anni
- il price cap rispetti i valori dei contratti precedenti
- tutte le pubblicazioni aventi come Corresponding author un autore affiliato a un ente che partecipa al contratto siano Open Access senza limiti nel numero
- vi sia un impegno esplicito da parte dell’editore a trasformare le proprie riviste in Gold Open Access
- gli atenei ricevano un report trimestrale sull’andamento del contratto e sui token utilizzati a livello nazio- nale.
- Nel caso tutti i token vengano utilizzati sia previsto il deposito dell’AAM con embargo zero nei repository istituzionali.
La Direzione Servizio Bibliotecario ha fornito alla Commissione tutta la documentazione messa a disposizione da CARE. La Commissione ha utilizzato inoltre altre fonti (citate nella nota) che fanno un bilancio sui contratti tra- sformativi laddove si sono conclusi, oltre che ai documenti di Plan S e ad altri studi e ricerche compreso quello commissionato da European University Association a Technopolis.
Il Senato Accademico, dopo approfondita discussione
PRENDE ATTO
della nota della Commissione Open Science come raccomandazione da sottoporre a CARE per i prossimi contratti trasformativi.
Allegato 1:
NOTA DELLA COMMISSIONE OPEN SCIENCE IN MERITO ALLA PROPOSTA COMPACT SPRIN- GER
La presente nota è stata approvata dalla Commissione Open Science e verrà portata all’attenzione del Se- nato Accademico per la opportuna discussione.
La Commissione Open Science ha preso visione dei risultati del contratto trasformativo sottoscritto dalla Svezia, come primo esempio dal quale è possibile ricavare un bilancio dell’applicazione del contratto Springer, (xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxx/00.00000/xx.00000/),
La Commissione ha anche preso visione del secondo contratto trasformativo svedese xxxxx://xxx.xx.xx/xxxx- load/18.d0e4d5b16cd18f600e590/1568121108829/Bibsam-SN_Compact_2019-2%20021_tobepublished.pdf, di una serie di materiali prodotti dalla Direzione sulle politiche di Open Science e delle condizioni espresse nel con- tratto nazionale concluso fra Springer e CARE su cui il CdA del nostro Ateneo non si è ancora espresso.
Poiché non è stato ancora possibile prendere visione del contratto integrale, la Commissione non ritiene possibile produrre un commento dettagliato, ma solo indirizzare all’Ateneo una nota critica sulle modalità con cui la con- trattazione è avvenuta. Poiché si tratta di impegnare fondi pubblici, la trasparenza dei processi dovrebbe essere garantita e una decisione dovrebbe essere presa solo sulla base di condizioni certe.
La Commissione sottolinea pertanto l’importanza che l’Ateneo riceva da CARE, in fase di adesione, testi contrat- tuali completi in nome di un criterio di trasparenza nella gestione delle spese che tali contratti implicano.
Ciò nel caso in oggetto, come altresì in tutti i casi analoghi.
Sulla base delle informazioni sintetiche condivise da Care con gli Atenei, la Commissione esprime quindi alcune serie perplessità rispetto alle condizioni descritte.
La prima e più grave riguarda la durata del contratto che è di 5 anni.
In un periodo in cui la comunicazione scientifica evolve molto rapidamente, risulta poco efficiente un contratto che vincola gli Atenei ad un modello che in breve tempo potrebbe essere superato. Una breve analisi sul sito di ESAC mostra come l’Italia sia l’unico paese ad aver concluso un contratto quinquennale, mentre Austria, Germa- nia, Finlandia, Svezia, Svizzera, Olanda, Norvegia e Gran Bretagna hanno sottoscritto contratti triennali. Anche laddove si è giunti ad una seconda tornata di contratti, la durata resta triennale.
Dalle slides che sostituiscono la versione integrale del contratto, si evince che il contratto è di 4 anni più 1, anche se di fatto Springer stesso sul suo sito dà per concluso questo contratto con vigenza fino al 2024 xxxxx://xxx.xxxxxxxx.xxx/xx/xxxx-xxxxxx/xxxxxxxx-xxxx-xxxxxx/xxxxxxxx-xxxxxxx/xxxxxxxxxx-xxxxxxx-xxxxxxx
La Commissione ritiene dunque necessario, a tutela degli interessi dell’Ateneo, sottoscrivere contratti più brevi in linea con quanto fatto in tutti gli altri paesi.
Sempre visionando l’annuncio sul sito dell’editore che dà per concluso un contratto di cui non si ha tuttavia il testo
, si può notare come la parola transformative non compaia mai, così come non vi sia alcun accenno all’impegno da parte dell’editore di trasformare le riviste attualmente ibride in Open Access pure. Ovvero mancano le garanzie esplicite sulla dimensione realmente trasformativa del contratto stesso.
I contratti trasformativi dovrebbero inoltre prevedere una trasformazione senza eccessivi costi aggiuntivi, mentre gli aumenti previsti nel contratto di Springer (price cap) sono di gran lunga più elevati rispetto a quelli del con- tratto precedente
E’ importante ricordare che le istituzioni sostengono già con gli articoli dei propri ricercatori e con la peer review gli editori e che quindi non risulta accettabile pagare price caps così elevati, trasferendo in sostanza sulle istituzioni i costi di una trasformazione che non è di fatto garantita. Tali costi ulteriori, se moltiplicati per tutti gli eventuali contratti, non risultano peraltro sostenibili.
La Commissione ritiene si debba segnalare a CARE l’inadeguatezza di forme contrattuali come quella ora sotto- posta. Allo stesso tempo, vanno espresse serie perplessità su una procedura che chiede di esprimere adesioni senza poter visionare attentamente il testo originale del contratto da sottoscrivere.
I progressivi aumenti previsti, l’incertezza sul fatto che l’editore trasformi le proprie riviste ibride in Open Access Gold e la durata eccessiva del contratto destano grandi preoccupazioni, al punto che si suggerisce all’Ateneo di ridiscutere seriamente in seno a CARE le modalità previste per i futuri contratti.
Inoltre, poiché il numero di token (voucher) disponibili è definito e non illimitato e solo CARE ha il controllo sull’andamento nazionale delle pubblicazioni Open Access all’interno di questo accordo mentre ogni ateneo potrà controllare esclusivamente le proprie, si richiede che vengano forniti agli atenei report trimestrali sui token utiliz- zati a livello di sistema.
In particolare si suggerisce di chiedere a CARE che:
- la durata dei contratti non superi 3 anni
- il price cap rispetti i valori dei contratti precedenti
- tutte le pubblicazioni aventi come Corresponding author un autore affiliato a un ente che partecipa al contratto siano Open Access senza limiti nel numero
- vi sia un impegno esplicito da parte dell’editore a trasformare le proprie riviste in Gold Open Access
- gli atenei ricevano un report trimestrale sull’andamento del contratto e sui token utilizzati a livello nazio- nale.
- Nel caso tutti i token vengano utilizzati sia previsto il deposito dell’AAM con embargo zero nei repository istituzionali
La Commissione ricorda anche che l’Ateneo ha una politica di sostegno del Green Open Access (tramite AIR), del Diamond Open Access (tramite la piattaforma di riviste Unimi) e del Gold Open Access (tramite il fondo centrale per APC) mentre, coerentemente con quanto stabilito insieme alla LERU, non sostiene in alcun modo il pagamento di article processing charges in riviste ibride (ovvero il double dipping, “paghi sia per leggere sia per pubblicare”).
Il contratto Springer, viceversa, come da indicazioni sul sito dell’editore (xxxxx://xxx.xxxxxxxx.xxx/xx/xxxx-xx- cess/springer-open-choice/springer-compact/agreements-italian-authors) prevede la pubblicazione in Open Ac- cess in riviste ibride, venendo a costituire questo l’unico caso in cui l’Ateneo sostiene tale modalità di Open Ac- cess. L’ impegno esplicito dell’editore a trasformarsi diventa perciò requisito fondamentale, evitando contraddi- zioni fra le politiche sottoscritte dall’Ateneo e le sue pratiche.
La Commissione ritiene infine opportuno rendere note anche al di fuori dell’Ateneo le proprie posizioni su quanto descritto. Ciò al fine di contribuire al miglioramento della trasparenza nella discussione sugli investimenti di risorse pubbliche, oltretutto di così ingente entità come quelle previste dalla sottoscrizione di tali contratti edito- riali. Pubblicherà pertanto questa nota in Unimibox ma con un link pubblico.
La Commissione di Ateneo per l’Open Science Xxxxxx Xxxxxxx e Xxxxx Xxxxxxxxxx (coordinatrici) Xxxxxx Xxxxxx
Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxx Xxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxx
Xxxxx Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx
Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx Xxxxx Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx Xxxx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxx Xxxxx Xxxxxxx
Xxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxx Xxxxxx Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxx Sacerdote Xxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx
Xxxxxxxxxxxxx Xxxxxxxx
21 luglio 2020