Struttura, governo e amministrazione
Struttura, governo e amministrazione
della cooperativa
PRESENTAZIONE DEL SERVIZIO
VILLA CAPITANIO
APPARTAMENTI AD ALTA AUTONOMIA PER NUCLEI MADRE-XXXXXXX
INDICE
PARTE 1 | pag. | 4 |
GLI APPARTAMENTI DI ALTA AUTONOMIA PER MAMME CON BAMBINI | ||
“Villa Capitanio” | ||
SEDE E FUNZIONAMENTO | ||
COHOUSING SOCIALE | ||
ANALISI DEL PROBLEMA | pag | 5 |
Finalità del progetto | ||
PARTE 2 | ||
LA GESTIONE DELL’APPARTAMENTO AD ALTA AUTONOMIA | pag | 12 |
NORME PER L’AMMISSIONE L’INSERIMENTO | ||
DIMISSIONI |
3
CONVENZIONAMENTO CON L’ENTE INVIANTE E METODOLOGIA DELLA PRESA IN CARICO DEL NUCLEO
FAMILIARE
INDIVIDUALE | ||
PARTE 3 | pag | 16 |
LA RETE DELL’APPARTAMENTO DI ALTA AUTONOMIA | ||
RAPPORTI CON I SERVIZI SOCIALI | ||
MODALITA’ EDUCATIVA | ||
MODALITA’ DI ACCESSO E CRITERI PER LE VISITE | ||
MODALITA’ DI ACCESSO DEI VOLONTARI E ESTERNI | pag | 17 |
PARTE 4 | pag | 18 |
LA GESTIONE ECONOMICA E LA VALUTAZIONE DELLO STANDARD DI QUALITA’ | ||
RETTA E CONTRIBUTI ECONOMICI |
CRITERI E MODALITA’ DI STESURA DEL PROGETTO EDUCATIVO
pag 13
pag 14
VALUTAZIONE DELLO STANDARD DI QUALITA’ E RILEVAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZION
pag 19
AIBC Società Cooperativa Sociale - Vila Capitanio
PARTE 1- GLI APPARTAMENTI DI ALTA AUTONOMIA PER MAMME CON
BAMBINI “Villa Capitanio ”
SEDE E FUNZIONAMENTO
Villa Capitanio è un immobile messo a disposizione gratuitamente dalle Suore di Carità delle Sante X. Xxxxxxxxx e X. Xxxxxx dette di Xxxxx Xxxxxxx, destinato alla creazione di servizi di accoglienza residenziali rivolti a nuclei mamma-bambino in un contesto di “housing sociale”. I 3 Appartamenti ad Alta Autonomia si trovano
4 a Brescia in una zona residenziale, vicino alla scuola dei Padri Pia
Xxxxx, alle Suore di Carità e nei pressi del centro città.
La sua collocazione in una zona centrale permette alle ospiti di potersi muovere in autonomia, aspetto strategico per il raggiungimento di obiettivi inseriti nel progetto educativo; permette, inoltre, la partecipazione dei minori e delle donne accolte alla vita sociale del territorio. Il servizio è aperto 365 giorni l’anno.
L’edificio si sviluppata su tre livelli fuori terra: l’ala sinistra si compone di tre appartamenti ad Alta Autonomia destinati all’accoglienza di un massimo di 3 nuclei familiari 3 mamme e 9 bambini. Nell’ala destra dell’edificio c’è lo Studentato Sociale, organizzato in spazi di alloggio per 4 donne lavoratrici o studentesse, con 4 camere singole, i servizi in comune e cucina sala giorno al piano terra in condivisione.
Punto di forza di Xx.Xx. è la possibilità di avvalersi, sotto vari punti di vista, della presenza di famiglie accoglienti, anche di nuova formazione, le quali possono diventare risorse stesse per i nuclei familiari accolti per generare un vero e proprio “welfare di comunità “atto a contrastare l’esclusione sociale.
COHOUSING SOCIALE
Il progetto vuole favorire l’integrazione fra fasce diverse della popolazione, proprio nell’ottica della prossimità e della coabitazione.
Il Servizio si propone di orientare all’autonomia e al rafforzamento dei legami personali, configurandosi innanzitutto come luogo per prevenire l’esclusione sociale e l’abbandono in una logica di comunity care che coinvolgerà la comunità bresciana.
Da qui l’idea di associare uno studentato ad appartamenti di alti autonomia nella logica del housing sociale.
La scelta dell’housing sociale nasce dalla volontà di:
• trovare un rimedio alla disuguaglianza abitativa
• combatte l’esclusione sociale
• saggiare una possibilità per migliorare l’integrazione sociale e la convivenza sociale
• coniugare sostenibilità sociale ed economica
Nel nostro caso l’housing sociale si rivolge a giovani studentesse con esigenze alloggiative temporanee che a fronte di un affitto calmierato possono dare disponibilità a relazionarsi alle donne inserite negli appartamenti di alta autonomia sostenendole nel
gestire ed organizzare il quotidiano, aiutarsi a muoversi sul territorio, 5
creando rapporti di amicizia, sostegno e alleanza attraverso azioni
di inclusione ed interazione.
Si parte dal sentirsi a casa perché i luoghi dell’abitare sono principalmente luoghi di relazione, incontro e integrazione e i vari residenti partecipano attivamente per condividere e mantenere vivi gli spazi comuni. Favorire la socializzazioni tra i condomini in un contesto di solidarietà e buon vicinato e soprattutto far sentire le persone parte di una comunità è un grande valore in una città come Brescia.
L’abitare è inteso come un complesso di dimensioni, quella della casa che deve essere accogliente, curata e vissuta, quella delle relazioni con le altre persone, i vicini, il quartiere, quella della partecipazione con i momenti di convivialità, di reciproco sostegno, quella economica fatta dall’accessibilità, dalla partecipazione e dalla responsabilità.
Il co-housing sociale dovrebbe fungere da “custodia sociale” per le mamme a rischio esclusione; la presenza di quattro studentesse sarà un ulteriore punto di riferimento per tutti i componenti dei nuclei mamma-bambino, che saranno comunque seguite da un educatore.
La permanenza all’interno dello studentato sarà concordata alla sottoscrizione del regolamento, si richiede alle studentesse una partecipazione attiva alla vita condominiale e un sostegno al progetto educativo di ogni nucleo.
I costi saranno di 220 euro mensili e comprendono l’utilizzo esclusivo di una camera da letto, un bagno in condivisione con un’altra studentessa, la cucina-salone in condivisione con tutte le studentesse.
ANALISI DEL PROBLEMA
Il pensiero che sottostà il progetto degli Appartamenti ad Alta Autonomia nasce dall’esigenza di accudire il bambino nella sua infanzia a partire dalla propria famiglia o dal residuo familiare presente.
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Il desiderio di felicità, di completezza è esperienza fondamentale e irrinunciabile di ogni essere umano e l’immediato riflesso di questa esigenza è il bisogno di essere amato, di essere accolto e voluto. Ciò è vero per chiunque, ma diventa urgenza imprescindibile per il bambino che inizia ad affrontare la vita. Ogni bambino per crescere ha bisogno di una figura di adulto che gli dia sicurezza e che lo accompagni ad inserirsi nella realtà sociale, che lo accompagni
6 lungo tutte le tappe della sua crescita, aiutandolo nella ricerca e scoperta di senso. Il tutto si rende possibile a nostro avviso se è custodito, scoperto e valorizzato il legame affettivo che sussiste tra mamma e figlio. Elemento cardine del nostro progetto è sicuramente l’accoglienza, vissuta nell’assenza di giudizio e di gratuità al servizio, mediante il quale si auspica un percorso che porti la mamma e il suo bambino verso una crescente affettività e all’inserimento nell’ambiente sociale e una consapevole autonomia.
In questo percorso, sicuramente non facile, la diade sarà aiutata e sostenuta attraverso la messa a punto di un progetto individualizzato che tenga conto delle peculiarità sia della mamma sia del bambino, in modo da poterli orientare verso una crescente autonomia.
L’Appartamento ad Alta Autonomia si propone tra i suoi obiettivi, quelli di orientare all’autonomia e al rafforzamento dei legami personali, ma si vuole configurare innanzitutto come luogo per prevenire l’abbandono, il quale può manifestarsi secondo diversi aspetti: dall’inserimento del minore in comunità, all’abbandono presso altre persone come parenti o servizi sociali.
L’abbandono però presenta altre sfaccettature più difficili da indagare, spesso si manifesta quando la famiglia non si mostra adeguata al bisogno del minore di essere assistito e accudito moralmente e affettivamente; condizioni necessarie per farlo crescere in maniera sana, xxxxxx e armonica.
IL PROGETTO
Si tratta di un servizio di accoglienza residenziale per mamme con i propri figli, sia italiane sia straniere, che versano in situazioni di fragilità, legate ad abusi, violenze, precarietà economica, manifestanti rischi di esclusione e marginalità.
Ogni Appartamento può ospitare un nucleo familiare costituito da una madre con massimo due figli.
Le ospiti sono affiancate nella risoluzione dei problemi, non solo attraverso aiuti di tipo materiale, ma soprattutto attraverso un percorso educativo finalizzato all’autonomia e al corretto reinserimento sociale.
Il percorso di crescita individuale prevede una serie d’interventi che si svolgono all’esterno dell’appartamento. Il personale dell’appartamento offre alle ospiti una guida e un orientamento generale di tali attività. Le mamme sono accompagnate (ove il progetto personale lo preveda) ai vari Servizi territoriali. Lo stesso avviene per i bambini, curando l’inserimento negli asili e nelle scuole e servendosi – dove possibile – di percorsi preferenziali.
Gli ambienti che costituiscono il servizio hanno il fine di accogliere più nuclei
familiari seguiti da educatori professionali impegnati ad operare secondo 7
le rispettive professionalità, generando uno stile di condivisione e un clima familiare.
Strumento principale è dunque, la relazione educativa, buona prassi per ciò che attiene quello che sarà lo spazio dove giovani e inesperte madri, apprendano come costruire il percorso di crescita e di progressiva autonomia, specie nella relazione genitoriale.
L’ente gestore normalmente intesse una stretta e articolata collaborazione con gli Enti invianti; la progettazione congiunta si caratterizza per l’unità d’intervento sulla situazione del nucleo mamma bambino. I Servizi territoriali e l’Ente sono perciò impegnati, ognuno con le competenze che gli sono attribuite, all’attivazione di rapporti tesi a favorire la soluzione migliore per il nucleo accolto.
Ai minori, i cui bisogni afferiscono a competenze socio-sanitarie, è garantita la progettazione integrata.
Il progetto è dunque teso alla tutela sociale della maternità attraverso l’attività di accoglienza residenziale di donne in difficoltà, maggiorenni o prossime alla maggiore età, con particolare attenzione per le donne in gravidanza, anche minorenni, senza alcuna distinzione di razza, nazionalità e religione nel totale rispetto delle convinzioni etiche, morali, religiose delle stesse.
Stessa attenzione è rivolta alla protezione della madre e del minore in caso di maltrattamenti, trascuratezza, deprivazione socio-culturale (povertà relativa) e assenza di risorse (povertà estrema); e dal punto di vista pedagogico, osservando, valutando, verificando e supportando le capacità genitoriali: elementi tecnici che saranno messi a disposizione dei Servizi invianti, al fine di produrre progetti individualizzati, pertinenti e condivisi.
Come già evidenziato, i percorsi mirano all’autonomia personale della donna e della coppia madre-bambino attraverso l’acquisizione della consapevolezza del ruolo materno e l’educazione sul piano morale e psicoaffettivo delle persone accolte, in collaborazione con i Servizi invianti.
Questo presuppone che la donna in situazione di disagio, sia subito considerata come soggetto competente e non come semplice oggetto dell’azione educativa per favorire lo sviluppo di capacità critica per una progettazione futura e del definitivo reinserimento sociale.
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• Riunioni periodiche, con tutti gli operatori, sulla gestione globale degli ospiti;
• Riunioni di supervisione a conduzione psicologica;
• Riunione di supervisione pedagogica e di coordinamento delle attività;
• Riunioni e valutazioni del progetto con i Servizi invianti e l’ospite
8 secondo i tempi concordati
• Valutazione del progetto di ogni singolo ospite, da parte dell’educatore di riferimento.
PIANO PER L’AUTONOMIA: SERVIZI PER LE MAMME
Obiettivi
• Incoraggiamento all’indipendenza
• Favorire l’autostima
• Offerta di un supporto nel processo di elaborazione dei vissuti connessi ad eventuali maltrattamenti fisici e psichici
• Esperienze emotive e relazionali atte a conseguire una rivalorizzazione della funzione materna e la rinascita di un rapporto significativo con il figlio
• Ogni ospite in accordo con i Servizi Territoriali ha l’opportunità di:
• ottenere recupero scolastico
• frequentare corsi professionali
• avviare un lavoro
Strumenti
• Consulenza pedagogica: consulenza relativa a temi specifici che riguardano l’educazione, lo sviluppo e la crescita;
• Consulenza psicologica: prevede una fase iniziale anamnestica dedicata alla conoscenza della storia di vita della persona in modo da ottenere un inquadramento del disagio. Il percorso con lo psicologo aiuterà a migliorare la comprensione di sé e contribuirà ad accrescere la conquista del benessere psichico;
• Sostegno e mediazione da parte del personale educativo;
• Rete di famiglie che possa affiancarsi alla diade, portando la propria esperienza, sia in momenti ricreativi che relazionali;
Metodologie
• Approccio centrato sulla relazione educativa: caratterizzata dall’intenzionalità tra due soggetti che sono presenti l’uno all’altro
in termini di reciprocità. Questo incontro deve avere come prerogativa il rispetto dell’oggettiva personalità di ciascuno.
PIANO PER L’AUTONOMIA: SERVIZI PER I BAMBINI
Obiettivi
• Sviluppare le capacità di ogni singolo bambino;
• Fornire alla diade gli strumenti necessari per intraprendere un percorso al 9
di fuori del contesto protetto;
Strumenti
• Spazio ludico-ricreativo: momento dedicato al rafforzamento del legame mamma-bambino attraverso dinamiche di gioco;
• Laboratori di attività ricreative: con l’aiuto delle educatrici e con l’apporto fondamentale della mamma ci si incontra per costruire insieme giochi o creare oggetti, per ascoltare e raccontare favole e storie;
Metodologie
• Approccio centrato sulla relazione educativa: caratterizzata dall’intenzionalità tra due soggetti che
• sono presenti l’uno all’altro in termini di reciprocità. Questo incontro deve avere come prerogativa il rispetto dell’oggettiva personalità di ciascuno.
Il progetto prevede inoltre percorsi volti a dare indicazioni di dieta alimentare per l’allattamento e gravidanza, anche accompagnando le ospiti ai servizi presenti sul territorio. Oltre a supporti di tipo alimentare saranno garantiti anche momenti di confronto e rielaborazione dei vissuti.
L’èquipe educativa lavora affinché sia offerto agli ospiti un panorama di attività volte al raggiungimento di obiettivi di autonomia delle mamme, ripristinando per quanto possibile le competenze genitoriali.
Giornalmente si propongono agli ospiti piccoli e grandi, attività utili per una crescita globale del nucleo monoparentale e per garantire un continuo benessere agli ospiti.
Per raggiungere questi importanti obiettivi bisogna tener presente quali sono le reali esigenze dei bambini, in questo modo avremo idea e percezione delle proposte di percorsi specifici e dunque degli strumenti più idonei da attivare
Finalità del progetto
• Accompagnamento e sostegno all’attuazione del progetto
• Il personale educativo lavora con le madri e i minori accolti per raggiungere gli obiettivi definiti nel Progetto Educativo Individualizzato.
• Progettualità educativa del servizio
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Il metodo di lavoro dell’èquipe educativa prevede, da una parte, la co-costruzione con il nucleo accolto e con il servizio sociale di progetti di vita personalizzati, dall’altra, la valorizzazione delle risorse personali attraverso la facilitazione del processo di auto consapevolezza della mamma, rispetto ai propri limiti e risorse e, infine, il sostegno e lo sviluppo di una maggiore autonomia personale e familiare.
• L’approccio è centrato sulla persona
L’ospite è considerato il principale riferimento per la determinazione di scelte e percorsi che si riferiscono alla propria esistenza.
• Gli obiettivi
Riguarderanno l’individuazione di capacità e risorse personali, la ricerca del lavoro, la costruzione di percorsi di formazione professionale, la conoscenza del territorio e la capacità di accedere ai suoi servizi quindi lavorare sugli aspetti che aiutano il minore a migliorare l’autonomia sul territorio.
• Progetto di Vita
Il Progetto di Vita è elaborato insieme al Servizio Sociale e condiviso con l’ospite. I contenuti del progetto tengono in considerazione capacità e risorse personali dell’ospite oltre che gli obiettivi preposti riferiti al raggiungimento di un’autonomia economica, abitativa e di gestione di sé. Nel progetto sono definiti gli impegni che tutte le parti (ospite, educatori e assistente sociale) devono svolgere per la buona riuscita del progetto stesso.
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PARTE 2
LA GESTIONE DELL’APPARTAMENTO AD ALTA AUTONOMIA
NORME PER L’AMMISSIONE
L’ingresso in Appartamento ad Alta Autonomia avviene in seguito a segnalazione dei Servizi Sociali o provvedimento giudiziario del Tribunale dei Minori, che assieme alla nostra associazione compiono una valutazione congiunta del singolo caso, necessaria per pianificare e concordare il percorso educativo del nucleo familiare ospitato: in base
12 a questa valutazione viene stabilita la permanenza, che varia a seconda
del progetto educativo del nucleo e delle problematiche che lo hanno definito Essendo la natura stessa dell’unità d’offerta un’accoglienza transitoria, poiché volta all’accompagnamento all’autonomia.
Durante la permanenza si cerca di far vivere alla mamma e al suo bambino un clima familiare, fatto di momenti quotidiani simili a quelli vissuti in ambito casalingo. Si favoriranno utenti minorenni o comunque di giovane età e che non presentino problematiche di tossicodipendenza o alcool dipendenza.
L’INSERIMENTO
È un momento molto delicato, che deve tener conto delle esigenze della donna come madre e come persona da accompagnare all’autonomia. L’ingresso nell’Appartamento ad Alta Autonomia avviene, ove possibile, in modo graduale e programmato, così da favorire la conoscenza e l’accettazione reciproca tra le ospiti e gli educatori.
Saranno effettuati alcuni incontri preliminari, durante i quali le future ospiti esplorano insieme alcuni momenti della vita in struttura: agli educatori spetta il compito di spiegare l’organizzazione dell’appartamento e le sue regole. Sarà questo il momento per sollecitare una riflessione in modo destrutturato delle attese e dei timori di ogni donna e dunque la sottoscrizione congiunta tra educatore e nucleo del regolamento.
DIMISSIONI
Le dimissioni vengono programmate sia per il raggiungimento degli obiettivi programmati, sia per gravi e giustificate motivazioni concordate con i Servizi Sociali anche indipendenti dal progetto individuale. L’uscita definitiva dall’Appartamenti ad Alta Autonomia rappresenta in genere il momento conclusivo di un percorso individuale di dimissione curato sia dal punto di vista organizzativo che psicologico. Il momento in cui la donna lascia la struttura è, infatti, difficile, sia per lei, sia per il proprio bambino, che per il gruppo di utenti e educatori, saranno loro a contenere e risolvere le paure e le incertezze, garantendo alla madre la possibilità di rivolgersi agli operatori o alle figure volontarie conosciute tutte le volte che ne sentiranno il bisogno.
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CONVENZIONAMENTO CON L’ENTE INVIANTE E METODOLOGIA DELLA PRESA IN CARICO DEL NUCLEO FAMILIARE
La richiesta di inserimento in Appartamento ad Alta Autonomia può essere presentata esclusivamente dall’Ente inviante con il quale verrà successivamente stipulato un accordo scritto che regola i reciproci rapporti. Eventuali domande di inserimento da parte di privati verranno dirottate agli enti pubblici di residenza preposti alla presa in carico del nucleo familiare. L’iter di ammissione viene attivato solo nel caso siano disponibili posti per nuovi inserimenti.
La richiesta di inserimento deve essere accompagnata da dettagliata documentazione scritta volta a inquadrare il caso al fine di cogliere gli elementi caratteristici del soggetto e poter valutare la sussistenza dei pre-requisiti per un buon adattamento al gruppo già residente in struttura. La documentazione che deve essere fornita obbligatoriamente dall’ente inviante è la seguente:
• una relazione completa sulla mamma e il minore/i che ne contenga il profilo psico-sociale, la storia personale e familiare.
• un’ipotesi di progetto educativo individualizzato da realizzarsi nel periodo di permanenza presso l’Appartamento ad Alta Autonomia.
Deve inoltre essere fissato un colloquio di confronto sul caso e sull’idoneità del coinvolgimento della struttura tra i responsabili dell’ente inviante e l’èquipe psico-sociale dell’Appartamento ad Alta Autonomia, che valuterà se fissare ulteriori incontri di approfondimento volti a una valutazione preliminare adeguata del caso e delle ipotesi di intervento in termini di progetto educativo individualizzato sul nucleo familiare.
Le segnalazioni devono essere effettuate in ogni caso fornendo ad AIBC ogni informazione utile ad un consapevole e corretto inserimento. Per ciascuna segnalazione ricevuta, AIBC e l’ente inviante devono verificare insieme le caratteristiche delle ipotesi di abbinamento, anche avvalendosi di consulenti nominati ad hoc, per la presenza o l’insorgenza di particolari questioni, la cui valutazione e/o risoluzione comporti specifiche competenze.
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La comunicazione dell’esito positivo o negativo alla domanda d’inserimento viene comunicata ufficialmente all’ente inviante da parte del responsabile dell’Appartamento ad Alta Autonomia. La rinuncia all’inserimento, sia da parte dell’ente inviante sia da parte della struttura, deve essere fatta formalmente in un documento scritto, indirizzato ai rispettivi responsabili della procedura, nel quale siano brevemente descritti i motivi della rinuncia. Questa modalità
14 di azione è finalizzata a garantire una maggiore trasparenza e serietà anche nella fase di presa in carico del nucleo familiare a sua tutela e a
tutela di tutti i soggetti coinvolti nella sua cura.
L’inserimento dei nucleo familiare nell’Appartamento ad Alta Autonomia è subordinato alla stipula di un accordo scritto tra l’Associazione e l’Ente inviante che definisce la durata presunta dell’inserimento, le modalità di ammissione e dimissione, la natura dei servizi offerti, l’impegno spesa e la nomina dell’assistente sociale, le modalità di valutazione e la determinazione della retta sulla base dei servizi richiesti.
Il progetto educativo individualizzato sul nucleo familiare contenente i bisogni emersi, le finalità e gli obiettivi dell’intervento, i tempi, le risorse e la metodologia adottate e tutto quanto riguarda il progetto generale verrà steso dall’èquipe educativa e condiviso con l’ente inviante. E’ parimenti ritenuto fondamentale il mantenimento di periodici incontri di confronto sull’andamento del progetto tra l’ente inviante e il responsabile dell’Appartamento ad Alta Autonomia. Il responsabile dell’Appartamento ad Alta Autonomia si riserva il diritto di valutare la possibilità di avviare l’iter di dimissione laddove non vengano rispettati questi principi da parte dell’ente inviante
CRITERI E MODALITA’ DI STESURA DEL PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE
Il progetto educativo individualizzato è steso dall’équipe psico-sociale dell’Appartamento ad Alta Autonomia in accordo con l’ente inviante sulla base di un inquadramento fisico, psicologico e sociale ed è alla base dell’inserimento in struttura. I contenuti del progetto educativo individualizzato sono stabiliti in accordo con il nucleo familiare attraverso incontri di condivisione. Il P.E.I. contiene gli obiettivi da raggiungere, i contenuti e le modalità di intervento, la presunta durata temporale dell’inserimento del nucleo familiare nella struttura ad alta autonomia e gli obiettivi perseguiti. Il progetto educativo individualizzato contribuisce alla definizione delle finalità e degli obiettivi dei servizi e delle attività generali erogate dalla struttura.
Il progetto educativo individualizzato è parte integrante di una cartella personale per ogni nucleo familiare accolto nella quale sono
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costantemente annotati tutti i dati, le documentazioni e le notizie riguardanti il minore e la figura materna, in particolare: i dati anagrafici, il nominativo e il recapito telefonico dell’ente inviante che ha effettuato l’inserimento, il nominativo del medico di base, le eventuali visite ricevute e ogni altra informazione significativa.
Tutti i dati e le informazioni in possesso di AIBC saranno trattati nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell’interessato, in particolare del diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali, in ottemperanza di quanto enunciato nel decreto legislativo n.196 del 30 giugno 2003.
AIBC avrà cura che vengano rispettate le indicazioni impartite dalla legge e dal Garante della privacy in materia di autorizzazioni generali e particolari nonché di trattamento dei dati personali. I dati saranno in ogni caso esclusivamente utilizzati per il benessere del minore e della madre e per le finalità e attività descritte in questa carta dei servizi. La policy completa in materia di trattamento dati e i contatti per eventuali informazioni in merito o per l’esercizio dei relativi diritti è visionabile e scaricabile al seguente link xxxx://xxx.xxxxxxxx.xx/xxxxxxxxxxx/
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PARTE 3
LA RETE DELL’APPARTAMENTO DI ALTA AUTONOMIA
RAPPORTI CON I SERVIZI SOCIALI
L’educatore con funzioni di coordinamento della struttura intrattiene rapporti stabili con i Servizi Sociali attraverso telefonate di confronto rapido sull’andamento del progetto e incontri periodici di verifica a cadenza almeno mensile; aggiorna puntualmente l’ente inviante sull’andamento del progetto del nucleo accolto e sull’attivazione di eventuali attività o percorsi non compresi nel contratto stipulato in fase di accoglienza.
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LA RETE DI FAMIGLIE E VOLONTARI DELLA COMUNITA’ EDUCATIVA
Intorno alla struttura ruotano diverse figure volontarie, che mettono a disposizione il loro tempo per supportare le attività. I volontari, famiglie già legate e conosciute dall’Associazione Xx.Xx. o dalla Cooperativa stessa prestano servizio nell’aiuto della sistemazione degli spazi, oppure sono coinvolti nelle attività ludiche con i bambini o attività laboratoriali con le mamme.
Durante l’anno abbiamo diverse richieste di persone che si rendono disponibili e che desiderano mettere il loro tempo a servizio dei nuclei accolti. Le richieste vengono accettate, ma viene proposto loro la disponibilità a partecipare ad un breve percorso formativo in cui vengono conosciuti, e vengono fornite loro le prime informazioni circa il servizio e le funzioni che i volontari possono svolgere. Prima di essere inseriti vengono spiegate le regole fondamentali sul rispetto delle storie degli accolti e della privacy. Nella loro attività sono sempre in affiancamento con un’educatrice.
MODALITA’ DI ACCESSO E CRITERI PER LE VISITE
Le visite di familiari e conoscenti dei minori ospiti sono consentite solo nei casi nei quali sia consentito dal progetto e previo espresso consenso scritto da parte dell’ente inviante. E’ comunque necessario prendere accordi con il responsabile della struttura per quanto riguarda gli orari di incontro, anche se solo telefonico.
Gli incontri non devono in alcun modo intralciare il normale andamento delle attività della appartamento ad alta autonomia e pertanto devono avvenire preferibilmente nei momenti di tempo libero.
Le visite protette, se previste per la figura paterna, non sono consentite in nessun caso all’interno della struttura a tutela del nucleo familiare e degli altri residenti.
Le visite protette avranno luogo presso lo spazio neutro messo a disposizione dai servizi sociali territoriali. E’ possibile richiedere il supporto di AIBC per la gestione degli incontri protetti dei nuclei accolti con i propri familiari presso la nostra struttura previo accordo scritto tra le parti con relativo impegno di spesa autorizzato.
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MODALITA’ DI ACCESSO DEI VOLONTARI E ESTERNI
I volontari possono accedere alla struttura secondo quanto concordato con il coordinatore delle attività e solo a seguito di una formazione specifica messa a punto dall’équipe psico-sociale di AIBC.
Persone esterne possono entrare solo previo consenso del responsabile che ha il compito di verificare che estranei non autorizzati interferiscano nella vita quotidiana dell’appartamento. I servizi sociali e il responsabile delle strutture devono in ogni caso essere avvisati di visite straordinarie che esulano dal normale andamento tipico della rete di rapporti dell’appartamento ad alta autonomia. Non sono permesse in nessun caso visite di giornalisti senza previa autorizzazione del coordinatore responsabile di AIBC ed è fatto espresso divieto di diffusione all’esterno di materiale che permetta a chiunque di risalire ai minori a tutela degli stessi, delle loro famiglie d’origine, della famiglia accogliente e degli operatori che li hanno in carico.
L’équipe educativa provvede a contattare i Servizi Sociali e, in casi particolari di emergenza, gli operanti di ordine pubblico laddove si presentino familiari o conoscenti dei minori ospiti la cui visita non è stata preavvisata e autorizzata.
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PARTE 4
LA GESTIONE ECONOMICA E LA VALUTAZIONE DELLO STANDARD DI QUALITA’
RETTA E CONTRIBUTI ECONOMICI
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Il Comune di residenza del minore o il Comune di residenza dei genitori nel momento del collocamento del minore è tenuto, come prescritto dall’art. 6 comma 4 della legge quadro 328/2000, al versamento di una retta a fronte dei servizi, delle attività e delle prestazioni contenute in questa carta dei servizi e attuate nell’Appartamento ad Alta Autonomia. Questo contributo è stabilito all’atto della stipula dell’accordo scritto in retta giornaliera e subisce nel tempo gli adeguamenti in funzione dell’aumento del costo della vita. La retta giornaliera è da intendersi relativa a tutte le spese di mantenimento ordinarie e quotidiane, coerenti con la vita: vitto, alloggio, giocattoli e materiali didattico-educativi, abbigliamento, beni personali ed eventuali farmaci per patologie non croniche o particolari per i quali saranno presi accordi specifici. L’ammontare della retta è calcolato sulla base del progetto individuale di presa in carico concordato con l’ente inviante in termini di risorse impegnate per la sua attuazione, tenendo conto di eventuali interventi specialistici in esso previsti (ad esempio, psicoterapie), e viene aggiornato periodicamente, almeno annualmente, in relazione alle variazioni ISTAT e a cambiamenti correlati al progetto.
Qualora fossero necessarie spese straordinarie in relazione ad avvenimenti non programmati né previsti, ad eventi extra rispetto alla vita quotidiana standard dell’Appartamento ad Alta Autonomia coerenti col progetto individuato per il nucleo familiare (gite scolastiche, iscrizione ad attività sportive, corsi di formazione specialistici ecc.) oppure ad interventi, terapie e/o trattamenti specialistici, protesi, apparecchi dentali, attrezzi speciali, spese legali, ecc saranno presi accordi specifici ad hoc in riferimento ai limiti di spesa e alle modalità di rimborso. Le spese straordinarie possono essere anticipate in xxx xxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxx xxx xxxx xx xxxxxxxxx, dalla struttura, previa autorizzazione dell’ente inviante e corrispettivo rimborso a fronte di note giustificative.
VALUTAZIONE DELLO STANDARD DI QUALITA’ E RILEVAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE
L’équipe dell’Appartamento ad Alta Autonomia incontra periodicamente i referenti dell’ente inviante
attraverso incontri di rete. L’équipe si occupa inoltre di consultare la mamma e il minore nelle diverse forme possibili e in relazione alla sua età e di verificare, attraverso l’ente inviante, il grado di soddisfazione.
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Fattori e standard di qualità di riferimento sono:
Fattore di qualità | garantito da AIBC attraverso: |
Personalizzazione e adeguatezza dell’intervento | - Presenza di un progetto di intervento personalizzato per ogni singolo minore e figura materna nel quale sono definiti i tempi (chiaramente delimitati) e le modalità di realizzazione dello stesso; - Presenza di accordi di collaborazione chiari e consolidati tra AIBC e i servizi sociali territoriali; - Presenza stabile in Appartamento ad Alta Autonomia di figure educative costantemente attente ai bisogni e alle necessità dei nucleo familiare; - Realizzazione di incontri periodici di verifica e rielaborazione dell’andamento dell’intervento e del progetto ai quali partecipano l’ente inviante, l’équipe dell’Appartamento ad Alta Autonomia e, a seconda dei casi, il nucleo familiare - Somministrazione del questionario di gradimento per gli utenti, una volta ogni sei mesi - Somministrazione del questionario di gradimento per gli enti invianti, una volta ogni sei mesi |
Professionalità dell’équipe | - Presenza costante di un educatore professionale presso la Casa ad alta autonomia; - Presenza all’interno dell’équipe di professionisti di diversa formazione (educatore, pedagogista, psicologo, assistente sociale, legale) specializzati in materia di minori e famiglia; - Realizzazione di incontri periodici di formazione, aggiornamento e supervisione dei professionisti. - Somministrazione del questionario di soddisfazione degli operatori, una volta l’anno |
Spazi accoglienti e apertura all’esterno | - Disponibilità di spazi “a misura di famiglia”; - Disponibilità di spazi a norma, ben arredati e puliti, idonei per lo svolgimento delle diverse attività (zona notte, cucina, salotto, spazio gioco, giardino, servizi igienici, ecc.); - Accesso facile ai principali luoghi educativi e di aggregazione locali (scuola, oratorio, centro sportivo, ecc.); - Presenza di iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento delle famiglie e della comunità locale promosse dalla rete di famiglie e da AIBC; |
Sostegno al minore e alla rete di famiglie | - Sostegno individuale alla mamma e possibilità di partecipare ad incontri periodici nei quali sono coinvolte le famiglie della rete. |
Per informazioni e inserimenti
xxxx@xxxxxxxx.xx 3496955321 3400088431
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