ODCEC PERUGIA 07.02.2013
Emissione di un prestito obbligazionario
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx
ODCEC PERUGIA 07.02.2013
DELL’EMISSIONE DI UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
◼ Mediante il prestito obbligazionario le società per azioni e in accomandita per azioni ottengono finanziamenti a medio e lungo termine attraverso un prestito frazionato in titoli di debito al portatore (obbligazioni) che possono essere sottoscritti da chiunque.
◼ L’ammontare dei prestiti obbligazionari non può eccedere il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato
◼ L’emissione di un prestito obbligazionario, se la legge o lo statuto non dispongono diversamente, è deliberata dagli amministratori. Detta delibera risultante da uno specifico verbale redatto da un notaio, deve essere depositata e iscritta entro 30 giorni presso il Registro delle imprese.
◼ Le obbligazioni emesse da società per azioni e in accomandita per azioni possono essere sottoscritte da chiunque, anche attraverso il ricorso ai mercati regolamentati in quanto queste società possono fare appello al pubblico risparmio.
◼ Le spa e le sapa, accanto alle obbligazioni ordinarie, possono emettere inoltre obbligazioni convertibili in azioni.
◼ I titoli di debito emessi dalle società a responsabilità limitata possono essere sottoscritti invece soltanto da investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma di leggi speciali (ad esempio banche o SIM) e in caso di successiva circolazione che li ha sottoscritti risponde dell’eventuale insolvenza della società.
◼ Le srl non possono emettere obbligazioni convertibili in quote di capitale sociale.
Questo strumento di finanziamento consiste nel collocare sul mercato obbligazioni ottenendo in cambio denaro.
I sottoscrittori del prestito obbligazionario hanno diritto:
◼ al rimborso del capitale prestato all’azienda
◼ alla rimunerazione periodica del capitale (secondo quanto stabilito da un regolamento di emissione, reso noto al momento dell’offerta delle obbligazioni).
Per la rilevazione dei prestiti obbligazionari i momenti contabili significativi sono:
◼ EMISSIONE
◼ COLLOCAMENTO
◼ REMUNERAZIONE
◼ RIMBORSO
◼ L’emissione consiste nel presentare al mercato il prestito obbligazionario.
◼ L’emissione può avvenire :
◼ alla pari: PREZZO DI EMISSIONE <=VALORE NOMINALE DEL TITOLO
◼ sotto la pari: PREZZO DI EMISSIONE < VALORE NOMINALE DEL TITOLO
◼ sopra la pari: PREZZO DI EMISSIONE > VALORE NOMINALE DEL TITOLO
La Alfa Spa emette un prestito obbligazionario con le seguenti caratteristiche:
◼ - data di emissione del prestito: 30/06/20XX
◼ - N° di obbligazioni emesse: 1.000
◼ - valore nominale delle obbligazioni: 1,00 euro
◼ - prezzo di collocamento 1,00 euro (cioè alla pari)
◼ - durata: 15 anni
◼ - tasso di interesse: 6% annuo (calcolato sul valore nominale) con scadenza annuale e decorrenza a partire dalla data di emissione.
◼ L’emissione fa sorgere un credito di sottoscrizione per un importo pari al prezzo di emissione delle obbligazioni, che si registra in DARE del conto finanziario Obbligazionisti c/sottoscrizione o Sindacato bancario c/sottoscrizione.
◼ Contemporaneamente in Avere si apre il conto finanziario acceso ai debiti di finanziamento Prestiti obbligazionari, per un importo pari al valore nominale o di rimborso delle obbligazioni.
◼ Alla data di sottoscrizione del prestito
obbligazionario la scrittura a libro giornale sarà la seguente (emissione alla pari)
◼ 30.06.20xx
◼ Se la Alfa propone, a fronte di un valore nominale di E. 1,00, un prezzo di emissione di E. 0,95 si deduce che:
◼ A) per ogni obbligazione emessa l’incasso sarà di € 0.95 a fronte di un debito di € 1
◼ B) per ogni obbligazione emessa il disaggio di emissione sarà pari a € 0,05
◼ Occorre contabilizzare la differenza tra il valore nominale delle obbligazioni e il relativo prezzo di collocamento (disaggio di emissione).
◼ L’emissione sotto la pari è effettuata per invogliare il pubblico a sottoscrivere le obbligazioni emesse, in quanto il tasso effettivo di rendimento risulta superiore al tasso nominale.
◼ Alla data dell’emissione la scrittura a libro giornale di Alfa srl sarà la seguente:
30.06.20xx
◼
◼ Emissione sotto la pari
◼ Il conto disaggio su prestiti rappresenta un costo pluriennale che deve essere ripartito, secondo il principio di competenza, su tutti gli esercizi in cui l’impresa gode del finanziamento.
◼Emissione sotto la pari
◼A fine esercizio si farà la seguente registrazione:
La durata del prestito è prevista pari
a 15 anni
◼ Emissione sopra la pari
◼ Se la Alfa, a fronte di un valore nominale di Euro 1,00, emette obbligazioni a un prezzo unitario di Euro 1,05 si deduce che:
◼ A) per ogni obbligazione emessa l’incasso sarà di € 1,05 a fronte di un debito di € 1
◼ B) per ogni obbligazione emessa l’aggio di emissione è pari a € 0,05
◼ la scrittura a libro giornale sarà la seguente:
◼ 30.06.20xx
L’aggio su prestiti
◼ L’aggio su prestiti rappresenta un ricavo pluriennale che l’impresa dovrà ripartire fra gli esercizi di durata del prestito obbligazionario,secondo il principio di competenza.
◼ Secondo questa modalità di contabilizzazione il conto aggio ha natura patrimoniale.
Emissione sopra la pari
A fine esercizio si farà la seguente registrazione:
31.12.20xx
◼ ricordiamo che tra le scritture di
assestamento è necessario rilevare anche la quota di interessi passivi maturati sul prestito sino alla chiusura dell’esercizio e che saranno liquidati in quello successivo
L’interesse previsto è
pari al 6% annuo
◼ Sono previste rilevazioni contabili differenti nei casi in cui:
◼ il giorno di collocamento coincide con il giorno di decorrenza degli interessi (soluzione più diffusa)
◼ il giorno di collocamento non coincide con il giorno di decorrenza degli interessi
◼ Con il versamento del prezzo gli obbligazionisti sottoscrittori estinguono il loro debito e, contemporaneamente, la società registra un afflusso di mezzi monetari.
◼ Gli obbligazionisti possono versare il prezzo delle obbligazioni in un momento che coincide con l’inizio della maturazione della prima cedola (godimento) o in un momento successivo.
◼ Supponiamo che la data di decorrenza degli interessi sia il 30/06 e che il collocamento avvenga, alla pari, nel medesimo giorno. In questo caso le scritture contabili saranno
Dietimi (interessi già maturati) | Interessi ancora da maturare |
01/06
15/07 01/01
data di inizio di maturazione degli interessi
Data collocamento
data di riscossione dell’intera cedola
◼ In questo caso, gli obbligazionisti versano, in aggiunta al prezzo di emissione, il rateo di interessi maturato dalla data di godimento a quella del versamento.
◼ Per effetto di questo conguaglio iniziale, alla data di pagamento degli interessi, gli obbligazionisti riscuoteranno l’intera cedola, nonostante il ritardo nell’effettuare il versamento del prezzo di emissione.
◼ L’azienda emittente rileverà questa parte già maturata nella sezione avere del conto Interessi passivi su obbligazioni, a rettifica degli interessi che corrisponderà alla data di godimento e che rileverà in dare del medesimo conto
Supponendo che il collocamento avvenga 15 giorni dopo la sottoscrizione, le scritture contabili sono le seguenti (a prescindere dalla ritenuta d’acconto):
L’interesse previsto è
pari al 6% annuo
Odcec Perugia 7.2.2013 - Xxxx. X. Xxxxxx 28
◼ Gli interessi passivi che maturano sui prestiti obbligazionari devono essere imputati al conto economico, alla voce C.17 interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate, collegate e verso controllanti.
◼ Ciò significa che, al momento della predisposizione del bilancio, bisogna calcolare il rateo di interessi maturato dalla data dell’ultima cedola pagata.
◼ La liquidazione e il pagamento degli interessi sulle obbligazioni in circolazione hanno luogo una volta all’anno (nell’ipotesi di cedola annuale), oppure due o quattro volte l’anno (nell’ipotesi di cedola semestrale o trimestrale).
◼ Il debito verso gli obbligazionisti per gli interessi lordi da pagare viene rilevato nel conto finanziario Obbligazionisti c/interessi che misura il costo sostenuto dalla società rilevato in Dare del conto economico acceso alle variazioni di esercizio Interessi su obbligazioni.
◼ Se la società emittente non è quotata in mercati regolamentati, il debito verso gli obbligazionisti deve essere rilevato al netto della ritenuta alla fonte, mentre in Avere del conto finanziario Debiti per ritenute da versare deve essere registrata la ritenuta effettuata da versare successivamente all’erario entro i termini di legge.
.
◼ La società emittente alla data di liquidazione della cedola rileverà:
◼ Al ricevimento della lettera di addebito da
parte della banca per gli interessi pagati rileverà l’effettivo movimento finanziario:
Rimborso delle obbligazioni
Le obbligazioni sono rimborsate sulla base di un piano di ammortamento che fa parte integrante del regolamento del prestito e può prevedere:
a) Rimborso alla scadenza naturale
b) Rimborso mediante acquisto sul mercato (se le obbl. sono quotate).
In particolare il rimborso alla scadenza naturale può avvenire:
1. Per estrazione a sorte (per tranche di obbligazioni)
2. Per rimborso graduale del valore nominale (per defalcazione)
3. Rimborso totale a scadenza
Rimborso delle obbligazioni: estrazione a sorte
Supponendo che il piano preveda l’estrazione a sorte e il rimborso di un quinto delle obbligazioni emesse, le scritture in Partita Doppia evidenziano il debito a breve termine, infruttifero, della società verso i detentori dei titoli estratti:
All’atto del rimborso
nominale
Nell’ipotesi di rimborso totale a scadenza, le scritture sono analoghe a quelle viste ora
◼ Scarsamente impiegato nella pratica, si verifica in condizioni di mercato favorevoli.
◼ L’acquisto sul mercato delle obbligazioni proprie IMPLICA l’annullamento delle medesime alla scadenza con conseguente rilevazione
di un UTILE SE PREZZO D’ACQUISTO < VALORE NOMINALE
di una PERDITA SE PREZZO D’ACQUISTO > VALORE NOMINALE
◼ Una società acquista 200.000 obbligazioni proprie del valore nominale di 1 euro al prezzo di 0,97 + i (tasso 5%, godimento 1/3 – 1/9).
◼ Il giorno in cui la banca comunica e addebita l’avvenuto acquisto, maggiorato di commissioni e spese per 300 euro, si rileva l’acquisto del titolo al corso secco nella voce “obbligazioni sociali”; gli interessi maturati si rilevano secondo il criterio della competenza:
L’interesse previsto
è pari al
5% annuo
Esercitazione
◼ La Matrix spa i cui titoli sono quotati in mercati regolamentati, in data 1/03 dell’anno n ha emesso un prestito obbligazionario formato da 2.000.000 di obbligazioni del valore nominale di € 2, al prezzo di emissione di € 1,95, tasso di interesse 5%, godimento 1/03 – 1/09. Le spese per l’emissione del prestito ammontano a € 2.250; le operazioni sono regolate a mezzo c/c bancario.
◼ Presentiamo le scritture in P.D. relative:
◼ all’emissione del prestito obbligazionario e al versamento di
quanto dovuto dagli obbligazionisti in data 10/03;
◼ alla liquidazione della prima cedola maturata in data 1/09 e al suo pagamento in data 8/09.
ESEMPIO: emissione prestito obbligazionario, maturazione e pagamento cedole di interesse
Il prestito obbligazionario è pari al numero delle obbligazioni
emesse per il loro valore nominale:
◼ n. 2.000.000 di obbligazioni x 2 euro = euro 4.000.000 valore nominale prestito obbl.
◼ Gli obbligazionisti devono versare un prezzo di emissione di €
1,95 per obbligazione.
Quindi verseranno complessivamente euro 1,95 x 2.000.000 = euro 3.900.000.
◼ Poiché essi versano 10 giorni dopo l’inizio di maturazione della cedola, insieme al prezzo di emissione delle obbligazioni devono pagare anche gli interessi già maturati, da calcolare con il procedimento dell’anno civile, escludendo il primo giorno di maturazione della cedola.
Calcolo dei dietimi di interesse:
Tasso di interesse annuale 5% : 2 = 2,5% tasso di interesse semestrale
Poiché il semestre che va dall’1/03 all’1/09 è composto da 184 giorni, il calcolo degli interessi per il periodo 1/09 (escluso) – 10/9 (compreso) è così effettuato:
◼ € (2,5 x 9/184) = € 0,12228 (quinto decimale arrotondato)
◼ € (4.000.000 x 0,12228/100) = € 4.891,20 dietimi di interesse
L’emissione sotto la pari comporta per la società un disaggio di emissione di € 100.000 (differenza tra valore nominale e prezzo di emissione) a cui si aggiungono € 2.250 relativi ai costi di emissione (competenze bancarie). Il disaggio su prestiti complessivo è quindi pari a € 102.250.
In data 1/09 devono essere rilevati distintamente la liquidazione delle cedole e il loro pagamento attraverso la banca incaricata del servizio del prestito.
Rilevazioni in Partita Doppia
DATA | DESCRIZIONE OPERAZIONI | DARE | AVERE |
01-03 | Obbligazionisti c/sottoscrizione Disaggio su prestiti Prestiti obbligazionari Emesse 2.000.000 obbligazioni al prezzo di € 1,95 l’una | 3.900.000,00 100.000,00 | |
4.000.000 | |||
02-03 | Disaggio su prestiti Banca Carige c/c Competenze e oneri di emissione | 2.250,00 | |
2.250,00 | |||
10-03 | Banca Carige c/c Obbligazionisti c/sottoiscrizione Interessi su obbligazioni Versamento obbligazionisti | 3.904.891,20 | |
3.900.000,00 4.891,20 |
DATA | DESCRIZIONE OPERAZIONI | DARE | AVERE |
01-09 | Interessi su obbligazioni Obbligazionisti c/interessi Cedole in scadenza | 100.000,00 | |
100.000,00 | |||
08-09 | Obbligazionisti c/interessi Banca Carige c/c Pagate cedole semestrali | 100.000,00 | |
100.000,00 |
◼ Xxx le S.P.A. che le S.A.P.A. ed in particolari casi anche le cooperative, hanno la facoltà di emettere prestiti obbligazionari entro determinati limiti. Restando alle spa, il prestito può anche prevedere il diritto in capo al sottoscrittore di richiedere, in luogo dell’ordinario rimborso, la conversione delle obbligazioni possedute in azioni della società emittente oppure di altra società. Le obbligazioni in questione, definite per la loro peculiarità, obbligazioni convertibili in azioni, hanno un contratto sottostante assimilabile a quello di mutuo, caratterizzato dall’opzione di poter convertire le obbligazioni sottoscritte in azioni.
◼ Entrando più nel dettaglio, tali strumenti finanziari sono riconducibili a strutture composte da una obbligazione con cedola (fissa o variabile) e un’opzione di conversione della medesima obbligazione in azioni della stessa (procedimento diretto) o di una terza ( procedimento indiretto) società; il possessore del titolo ha la facoltà di decidere, al momento dell’estrazione a sorte, se ottenere il rimborso ovvero ritirare l’azione dando in cambio l’obbligazione ( esercizio dell’opzione). Per l’emittente, la convertibile ha il vantaggio rispetto al “puro” prestito obbligazionario di un basso onere per interessi; la differenza tra i due tassi rappresenta parte del costo del diritto di opzione sostenuto dal risparmiatore
◼ Da un punto di vista operativo, l’obbligazionista rimane tale fino alla data di estrazione a sorte in cui avviene il rimborso dell’obbligazione. In tale data, in funzione di quanti sottoscrittori originari hanno comunicato la volontà di optare per la conversione del titolo in luogo dell’ordinario rimborso, si procederà all’esecuzione dell’aumento di capitale sociale, nel rispetto di quanto disposto nell’art 2420-bis e 2420-ter del c.c..
◼ Circa la conversione delle obbligazioni in azioni, che avviene quando il possessore delle obbligazioni estratte decide di convertire i propri titoli in azioni e, quindi, di trasformare la propria posizione da creditore della società in azionista, è necessario operare qualche precisazione con riferimento a:
◼ 1) metodo di conversione;
◼ 2) rapporto di conversione.
diretto o indiretto
◼ Il metodo di conversione può essere diretto o indiretto.
◼ E’ diretto quando l’impresa che emette il prestito obbligazionario offre in conversione proprie azioni, mentre è indiretto quando l’impresa che emette il prestito obbligazionario offre in conversione azioni di un’altra società partecipata, possedute in portafoglio.
◼ Il rapporto di conversione stabilisce quanto capitale sociale il sottoscrittore riceve in cambio delle obbligazioni, a seguito della conversione. La conversione diretta può essere alla pari o sopra la pari.
◼ Se la conversione è alla pari, il valore nominale della singola obbligazione convertibile è uguale al valore nominale della singola azione offerta in conversione (ad esempio, vengono attribuite due azioni ordinarie del valore nominale di 100 ogni due obbligazioni convertibili del valore nominale di 100).
conversione sopra la pari
◼ Se la conversione è sopra la pari, il valore nominale delle obbligazioni convertibili è maggiore del valore nominale delle azioni offerte in conversione (ad esempio, vengono attribuite due azioni ordinarie del valore nominale di 75 ogni due obbligazioni convertibili del valore nominale di 100).
◼ Dunque, la conversione in azioni di
obbligazioni convertibili è una ulteriore modalità di aumento del capitale sociale. Si tratta di un aumento di capitale sociale mediante conversione di debiti; alla diminuzione di un debito corrisponde un aumento della voce capitale sociale e della eventuale riserva sovrapprezzo, in caso di prestito obbligazionario convertibile emesso sopra la pari.
◼ Pertanto, la situazione patrimoniale subisce
la seguente variazione:
Si evidenzia che al punto numero 3 dell’esempio 1, il valore nominale delle obbligazioni convertibili è maggiore del capitale sociale offerto in conversione richiedendo l’appostamento per la differenza che emerge, nella “ Riserva sovrapprezzo azioni”.
◼ Se le obbligazioni convertibili sono state emesse sopra la pari , l’aggio di emissione, già rilevato contabilmente nel passivo patrimoniale alla Voce E , va accreditato alla voce riserva sovrapprezzo azioni.
◼ Dal punto di vista fiscale l’aumento del capitale sociale tramite conversione del rpestito obbligazionario sconta l’imposta di registro in misura fissa.
◼ Il comma 5 dell’art. scabilisce che
◼ “In nessun caso il valore dei conferimenti può essere complessivamente inferiore all'ammontare globale del capitale sociale”
◼ Pertanto non è possibile che il rapporto di conversione sia sotto la pari