DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE ATTIVE E PASSIVE DEL LAVORO
DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE ATTIVE E PASSIVE DEL LAVORO
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I LIBRI DEL
FONDO SOCIALE EUROPEO
ATTUAZIONE E PRIMI RISULTATI DEL PROGRAMMA DI CONTRASTO ALLA CRISI OCCUPAZIONALE
TRIENNIO 2009-2011
173
I LIBRI DEL
FONDO SOCIALE EUROPEO
ISSN: 1590-0002
L’ISFOL, ente nazionale di ricerca, opera nel campo della formazione, delle politiche sociali e del lavoro al fine di contribuire alla crescita dell’occupazione, al miglioramento delle risorse umane, all’inclusione sociale e allo sviluppo locale ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’ISFOL svolge e promuove attività di studio, ricerca, sperimentazione, documentazione e informazione fornendo un supporto tecnico-scientifico al Parlamento, al Ministero del Lavoro e ad altri Dicasteri, alle Regioni, agli Enti locali ed alle Istituzioni sulle politiche e sui sistemi della formazione ed apprendimento lungo tutto l’arco della vita, del mercato del lavoro e dell’inclusione sociale. Fa parte del Sistema Statistico Nazionale, e collabora con le Istituzioni comunitarie. Svolge inoltre il ruolo di assistenza metodologica e scientifica per le azioni di sistema del Fondo sociale europeo, è Agenzia nazionale Lifelong Learning Pro- gramme - Programma settoriale Xxxxxxxx xx Xxxxx.
Commissario Straordinario: Xxxxxxx Xxxxxxx Direttore Generale: Xxxxxx Xxxxxxxxxx
Riferimenti Xxxxx x’Xxxxxx, 00
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La Collana
I Libri del Fondo sociale europeo
raccoglie e valorizza i risultati tecnico-scientifici conseguiti nei Piani di attività Isfol per la programmazio- ne di FSE 2007-2013 Obiettivo Convergenza PON “Governance e Azioni di sistema” e Obiettivo Competiti- vità regionale e occupazione PON “Azioni di sistema”
I testi pubblicati in Collana sono valutati dal Comitato tecnico scientifico interno ISFOL
La Collana I Libri del Fondo sociale europeo è curata da Xxxxxxxx Xxxxxx responsabile del Servizio per la comunicazione e la divulgazione scientifica Isfol. Coordinamento editoriale: Xxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxx Xxxxx
DIREZIONE GENERALE PER LE POLITICHE ATTIVE E PASSIVE DEL LAVORO
ISFOL
ATTUAZIONE E PRIMI RISULTATI DEL PROGRAMMA DI CONTRASTO ALLA CRISI OCCUPAZIONALE
TRIENNIO 2009-2011
Il volume è stato finanziato dal Fondo sociale europeo programmazione 2007–2013, nell’ambito dei Pro- grammi operativi nazionali a titolarità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali PON “Governance e Azioni di sistema”(Ob. Convergenza) Asse Capitale Umano, Obiettivo specifico 3.1 e PON “Azioni di sistema” (Ob. Competitività regionale e occupazione) Capitale Umano, Obiettivo specifico 3.1.
Il volume è stato realizzato da ISFOL e da Italia Lavoro S.p.A.
Il testo è a cura di Xxxxxxx Xx Xxxxxxxx (ISFOL), Xxxxxx Xxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxxxx (Italia Lavoro S.p.A.) Sono autori del testo:
per ISFOL:
Xxxxxxx Xxxxxxxxx (parr. 5.14, 5.19), Xxxxxxxxx X’Xxxxxx (parr. 4.5, 5.3, 5.6), Xxxxx Xxx Xxxxxx (par. 5.2), Xxxxxxx x’Xxxxxxx (par. 4.4), Xxxxxxx Xx Xxxxxxxx (parr 2.2, 5.1), Xxxxxxxx Xx Xxxxx (par. 5.9), Xxxxxxxx Xxxxxx (parr. 4.3, 5.4, 5.15), Xxxxxx Xxxxxxxxx (par. 4.2, 5.4, 5.5), Xxxxx Xxxxxxxx (parr. 4.2, 5.12), Xxxxxxx Xxxxxxxx (par. 5.7), Fran-
xxxxx Xxxxx (par. 5.17), Xxxxxxx Xxxxxxxx (parr. 4.5, 5.3, 5.20), Xxxxxxx Xxx (par. 5.11), Xxxx Xxxxxxxx (parr. 5.16,
5.21), Xxxxxx Xxxxxxxxx (par. 5.10), Xxxx Xxxxx Xxxxxxx (parr. 4.5, 5.8), Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx (par. 2.2, Allegato
Metodologico e statistico), Xxxxx Xxxxxxxxxx (parr. 5.16, 5.19), Xxxxxxx Xxxxxxxx (parr. 4.1, 5.13, 5.18)
per Italia Lavoro S.p.A.:
Xxxxxxxx Xx Xxxxxx (parr. 3.1, 3.2, 3.3, Allegato Metodologico e statistico), Xxxxxx Xxxxx (Introduzione),
Xxxxxx Xx Xxxxxx (parr. 2.1, 2.3), Xxxx Xxxxxxxxx (parr. 1.1, 1.2), Xxxxxx Xxxxxxx (Introduzione, parr. 1.2,
2.3), Xxxx Xxxxxxx (parr. 1.1, 1.2, 2.1, 2.3), Xxxxxxxx Xxxxxxxx (parr. 3.1, 3.2, 3.3)
La rilevazione dei dati di monitoraggio per l’analisi quali-quantitativa degli Accordi (Paragrafo 2.1.) e per le politiche attive (Paragrafo 2.3) a livello territoriale è stata effettuata dai referenti territoriali del progetto Welfare to Work realizzato da Italia Lavoro S.p.A.:
Regione Abruzzo: Xxxxx Xxxxxxxxx, Regione Basilicata: Xxxxxx Xxxxxxx, Regione Calabria: Xxx Xxxxxxx, Regione Campania: Xxxxxxxx Xxxxxx, Regione Xxxxxx-Romagna: Xxxxxxx Xxxxx, Regione Friuli: Xxxxxx Xxxxxx, Regione Lazio: Xxxx Xxxxxxx, Regioni Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta: Xxxxx Xxxxx, Regione Lombardia: Sara Bar- xxxxx, Regione Marche: Xxxxxxxx Xxxxx, Regione Molise: Xxxxxx Xxxxxxxxxx, Regione Puglia: Xxxx Di Xxxxxx, Regione Sardegna: Xxxxxxxx Xxxxxxxx, Regione Sicilia: Xxxxxxxx Xxxxxxxx, Regione Toscana: Xxxxxx Xxxxxx, Regione Umbria: Xxxxx Xxxxxxxx, Regione Veneto e Provincia Autonoma di Trento: Xxxx Xxxxxxxxx.
Le informazioni quantitative analizzate nel presente report sono aggiornate a dicembre 2011, mentre le considerazioni descrittive di carattere qualitativo sono aggiornate al 30 aprile 2012.
Si ringraziano per la collaborazione l’Inps, le Amministrazioni regionali e le due Provincie autonome.
Questo testo è stato sottoposto con esito favorevole al processo di peer review interna curato dal Comitato tecnico scientifico interno ISFOL.
Testo chiuso: settembre 2012. Copyright (C) [2012] [ISFOL]
Quest’opera è rilasciata sotto i termini della licenza Creative Commons Attribuzione – Non Commerciale –
ISBN: 978-88-543-0078-1
Indice
Cap. 1 L’implementazione dell’Accordo Stato-Regioni del Febbraio 2009 13
1.1 Il quadro normativo nazionale di riferimento e le procedure adottate 13
1.2 Risorse finanziarie programmate 17
Cap. 2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni
2.1 L’analisi quali-quantitativa degli Accordi 20
2.2 Le prestazioni di sostegno al reddito in deroga effettivamente erogate:
evidenze dal DB Percettori dell’INPS 32
2.3 Servizi e misure di politica attiva rivolte ai percettori di ammortizzatori in
deroga nel triennio 2009-2011 48
Cap. 3 L’analisi longitudinale della platea
dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati 63
3.1 L’analisi longitudinale dei percettori di Cassa integrazione in deroga 65
3.2 L’analisi degli sbocchi occupazionali dei lavoratori in mobilità in deroga 99
3.3 Indicatori regionali 105
Cap. 4 Analisi trasversale dei modelli regionali di intervento nell’ambito
dell’Accordo Stato Regioni sulle misure in deroga 109
4.1 Sintesi degli elementi principali emersi dalla ricognizione regionale 109
4.2 La scelta adottata in riferimento alla presa in carico e all’offerta di servizi
al lavoro (esclusivo pubblico, sistema misto, esclusivo privato) 113
4.3 La scelta adottata rispetto all’offerta di formazione 117
4.4 Il sistema di accreditamento dei servizi al lavoro: approfondimenti d’analisi 123
4.5 L’applicazione dell’art. 19 della L. 2/2009 135
Cap. 5 Lettura analitica dei modelli regionali di intervento nell’ambito dell’Accordo
Stato Regioni 145
5.1 Piemonte 145
5.2 Lombardia 156
5.3 Valle d’Aosta 186
5.4 Provincia autonoma di Bolzano 192
5.5 Provincia autonoma di Trento 201
5.6 Veneto 222
5.7 Friuli Venezia Giulia 230
5.8 Liguria 237
5.9 Xxxxxx-Romagna 245
5.10 Toscana 253
5.11 Umbria 263
5.12 Marche 270
5.13 Lazio 281
5.14 Abruzzo 288
5.15 Molise 300
5.16 Campania 310
5.17 Puglia 321
5.18 Basilicata 328
5.19 Calabria 338
5.20 Sicilia 346
5.21 Sardegna 353
Allegato metodologico e statistico 363
Prefazione
All’inizio del 2009, il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, coerentemente con quando indicato dalla Commissione europea, ha promosso un piano articolato di conte- nimento della disoccupazione che ha visto il coinvolgimento diretto dell’Inps, delle Am- ministrazioni regionali e delle due provincie autonome di Trento e Bolzano. L’intervento legislativo e regolamentare che ne è scaturito ha mirato a salvaguardare la struttura produttiva ed occupazionale del Paese attraverso l’adozione di un meccanismo che consentisse alle aziende, soprattutto alle piccole e medie imprese, di evitare l’interruzione dei rapporti di lavoro e la conseguente chiusura delle attività attraverso il ricorso alla sospensione temporanea del lavoratore dall’attività. Nel contempo, ai lavoratori sospesi o licenziati è offerta l’opportunità di utilizzare il periodo di sospensione o interruzione del rapporto di lavoro per adattare e potenziare le proprie competenze, ai fini del rientro nell’azienda di provenienza o della ricollocazione in nuovi contesti produttivi.
L’Accordo Stato – Regioni sottoscritto nel febbraio 2009 e le successive Intese istitu- zionali, infatti, hanno messo al centro della strategia il collegamento tra le politiche attive del lavoro e gli strumenti di sostegno al reddito attraverso l’utilizzo sinergico e integrato di strumenti finanziari diversi, ivi compreso il Fse. Ciò ha comportato per le Amministrazioni titolari un imponente processo di ridefinizione e adeguamento delle proprie programmazioni e dei relativi processi amministrativi, nonché il contestua- le rafforzamento del sistema dei servizi per il lavoro - chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per la presa in carico dei soggetti e l’erogazione dei servizi di politica attiva - nell’intento di garantire la corretta e funzionale sinergia tra le diverse misure, la qualità delle azioni e la loro sostenibilità finanziaria.
Il volume presenta i risultati dell’attività di monitoraggio dei primi tre anni di attuazione di questo Accordo sulle misure di contrasto alla crisi occupazionale realizzata da Isfol e da Italia Lavoro S.p.A. in collaborazione con Inps e con le Amministrazioni titolari dei singoli programmi regionali.
Si tratta di un originale e prezioso contributo conoscitivo circa le dimensioni delle misure adottate e della loro implementazione che, nei diversi aspetti programmatici
e gestionali, anticipa l’attuazione della riforma degli ammortizzatori sociali regolata con Xxxxx 92/2012.
I risultati della ricognizione effettuata dalle due strutture tecniche vigilate dal Mini- stero del Lavoro, si collegano alla rinnovata necessità della produzione di conoscenze circa l’attuazione delle politiche del lavoro, allo sviluppo dell’integrazione e dell’uti- lizzo delle base dati di natura amministrativa fino ad ora scarsamente sfruttate a fini statistico-valutativi. Certamente il percorso che conduce alla misurazione degli effetti dell’attuazione degli interventi realizzati nel nostro paese è ancora da percorrere. Cio- nonostante, il volume offre una serie di informazioni e di prime riflessioni sui risultati che rappresentano il punto d’avvio per la valutazione degli effetti delle misure adottate sulle persone coinvolte e sui sistemi di workfare in costruzione nel nostro Paese.
Xxxxxx Xxxxxxxxxx Direttore Generale dell’Isfol
Introduzione
La presente pubblicazione dà conto dell’attuazione dell’Accordo tra Stato, Regioni e Pro- vince Autonome sugli ammortizzatori sociali in deroga e le politiche attive, sottoscritto nel febbraio del 2009 e rinnovato nell’aprile del 2011, con validità fino alla fine del 2012. Basato sulla estensione del sistema di tutele economiche ad un maggior numero di lavoratori, connessa al contestuale e corrispondente incremento della offerta di servizi di politica attiva del lavoro, l’Accordo è stato il nucleo centrale della strategia con la quale l’Italia ha risposto alle emergenze occupazionali imposte dalla crisi congiunturale. Coerentemente con le linee tracciate dalla Commissione Europea per una rapida usci- ta dalla crisi e un veloce rilancio dell’economie dei singoli paesi membri e dell’intera Comunità europea, l’Accordo ha mirato a salvaguardare la struttura produttiva ed occupazionale del Paese, attraverso l’adozione di un meccanismo che consentisse:
• alle aziende, soprattutto alle Piccole e medie Imprese (PMI), di evitare l’interruzione dei rapporti di lavoro e la conseguente chiusura delle attività, adottando misure meno drastiche, quali una temporanea sospensione dall’attività produttiva o una riduzione degli orari di lavoro nel periodo di crisi, e salvaguardando al contempo il capitale umano;
• ai lavoratori di utilizzare il periodo di sospensione o interruzione del rapporto di lavoro per adattare e potenziare le proprie competenze, ai fini del rientro nell’a- zienda di provenienza o della ricollocazione in nuovi contesti produttivi.
L’Accordo ha rappresentato un importante spartiacque nello sviluppo delle politiche per il lavoro, ponendo al centro delle misure concordate tra Stato e Regioni due principi:
• l’imprescindibile collegamento tra le politiche attive del lavoro e gli strumenti di sostegno al reddito;
• l’utilizzo sinergico e integrato di strumenti finanziari diversi, per estendere il numero di lavoratori beneficiari e ampliare e diversificare l’offerta di servizi di politica attiva.
Di pari rilevanza è l’aspetto relativo al sistema di governance interistituzionale connesso alla predisposizione e alla attuazione dell’Accordo.
Stato e Regioni sono stati impegnati in un articolato processo di programmazione partecipata e negoziazione, volto a definire i rispettivi impegni finanziari, ma anche a riformulare, di fatto, gli assetti strategici e organizzativi.
Il percorso ha dato origine ad un sistema in cui, nel rispetto del principio della sussi- diarietà, alle Regioni, già competenti per le politiche attive, è stata riconosciuta - con la attribuzione della delega alla gestione e assegnazione delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali in deroga - una ben più ampia autonomia decisionale anche in riferimento a competenze non espressamente attribuite, pur nel rispetto dei principi generali sanciti dall’Accordo e dalle norme nazionali e pur nei limiti di un complesso meccanismo di concertazione con i molteplici attori del territorio.
La previsione di un coordinamento costante tra amministrazione centrale e ammini- strazioni regionali - che ha risposto alla necessità di intervenire sulle priorità nazionali in tutto il territorio, tutelando in modo univoco i diritti di tutti i lavoratori - ha massi- mizzato l’efficacia degli investimenti e favorito il prolungarsi dell’impatto della politica nazionale, trasformandola in una modalità quasi permanente di intervento.
La necessità di razionalizzare i meccanismi di integrazione fra fondi di natura diversa
- fondi nazionali, destinati al pagamento della quota maggioritaria del sostegno al reddito e al pagamento dei contributi figurativi, e fondi delle Regioni, di cui gran parte a valere sui POR FSE, destinati alla realizzazione di politiche attive e alla quota restante del sostegno al reddito, corrisposta come indennità di partecipazione ai percorsi di politica attiva - ha comportato una decisiva assunzione di responsabilità in carico alle Regioni, in termini di programmazione, coordinamento e controllo dell’intero processo. Il consistente e determinante utilizzo del Fondo Sociale Europeo ha indotto le ammi- nistrazioni regionali ad un imponente processo di ridefinizione e adeguamento delle proprie programmazioni e relativi processi amministrativi, nonché al contestuale raffor- zamento del sistema dei servizi per il lavoro - chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per la presa in carico dei soggetti e l’erogazione dei servizi di politica attiva - nell’intento di garantire la corretta e funzionale sinergia tra le diverse misure, la qualità delle azioni e la loro sostenibilità finanziaria.
Il Rapporto fornisce gli elementi utili ad una valutazione circostanziata degli esiti prodotti dal complesso meccanismo messo in campo.
In particolare, il primo capitolo affronta sinteticamente gli aspetti regolamentari e di programmazione a monte dell’attuazione del”programma” di intervento in deroga che prevede l’integrazione delle politiche passive (sostegno al reddito) e delle politiche attive (servizi per il lavoro e formazione) realizzata sui lavoratori sospesi o licenziati dalle imprese artigiane o afferenti ai settori economici non trattati dagli ordinari am- mortizzatori sociali (AASS).
Nel secondo capitolo è sviluppata un’analisi descrittiva della platea (potenziale ed effettiva) di lavoratori e delle imprese coinvolti nei trattamenti in deroga. Tale analisi è stata realizzata attraverso il ricorso a:
• il sistema di monitoraggio degli accordi realizzato da Italia Lavoro S.p.A.. sottoscritti a livello regionale e nazionale;
• il Sistema Informativo Percettori (SIP) dell’INPS;
• la rilevazione periodica - svolta da Italia Lavoro S.p.A. in collaborazione con le Amministrazioni regionali e le due Provincie autonome - dei dati sull’attuazione delle politiche attive connesse ai trattamenti in deroga.
Il terzo capitolo offre una prima analisi degli effetti lordi prodotti dal “programma” disceso dall’Accordo Stato Regioni. In particolare è stata realizzata un’analisi longitu- dinale su due distinte coorti di lavoratori trattati dalla Cassa integrazione in deroga (CIG in deroga) in due anni distinti (2009 e 2010). L’analisi ha verificato - per ciascuna coorte - la condizione del lavoratore a 12 mesi di distanza dal primo trattamento.
Nello stesso capitolo tre è stata operata un’analisi degli sbocchi occupazionali - a 24 mesi dal trattamento - dei lavoratori iscritti alle liste di mobilità in deroga. I risultati sono stati messi a confronto con una analoga sotto popolazione di lavoratori iscritti alla mobilità ordinaria allo scopo di apprezzare il contributo delle politiche di attivazione al chance di ricollocazione. Questa analisi valutativa (peraltro in fase di sviluppo) è stata resa possibile grazie all’accesso al sistema SISCO delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro.
Infine, il Capitolo 4 è dedicato ad una analisi trasversale dei modelli regionali di im- plementazione dell’Accordo Stato regioni, la cui descrizione analitica è demandata al conclusivo Capitolo 5.
1 L’implementazione dell’Accordo Stato-Regioni del Febbraio 2009
1.1 Il quadro normativo nazionale di riferimento e le procedure adottate
Il Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strate- gico nazionale”, tramutato poi nelle Legge 2 del 28 gennaio 2009 introduce misure a sostegno della famiglia, del lavoro, dell’occupazione e dell’impresa, ridisegnando in funzione anti-crisi il quadro delle politiche del lavoro. Il dispositivo normativo estende la concessione dei benefici degli AASS in deroga a tutte le imprese che non possono ricorrere agli strumenti ordinari, previsti dalla normativa vigente, con l’obiettivo di salva- guardare i posti di lavoro e contestualmente garantire il sostegno al reddito ai lavoratori colpiti dalla crisi economica. Tali tutele sono garantite oltre che per i lavoratori a tempo indeterminato e determinato, anche per gli apprendisti e i lavoratori somministrati in missione presso un’azienda richiedente gli AASS in deroga.
Il dispositivo intende collegare inoltre l’erogazione del sostegno al reddito alla fruizione da parte dei lavoratori di percorsi di politica attiva del lavoro che, in virtù della sussi- diarietà verticale, devono essere programmati e attuati dalle Regioni e dalle Province Autonome. Il diritto a percepire qualsiasi trattamento di sostegno al reddito da parte del lavoratore è subordinato alla dichiarazione di disponibilità a percorsi di politica attiva e di adattamento delle competenze.
Quanto enunciato dalla norma trova attuazione operativa nell’Accordo Stato-Regioni, siglato il 12 febbraio 2009, che richiama i due paradigmi sanciti nella legge, ovvero il collegamento tra politiche attive e passive e la programmazione finanziaria tra Regioni e Stato degli interventi integrati di sostegno al reddito e di politiche attive. L’accordo si configura come intervento congiunto tra Stato e Regioni, improntato sul senso della leale collaborazione tra istituzioni, per affrontare l’eccezionalità della crisi congiuntu- rale. L’Accordo può contare su una dotazione finanziaria di 8 miliardi di euro, di cui
5.353 miliardi euro a carico dello Stato (fondi ordinari, fondo aree sottoutilizzate FAS) a copertura del sostegno al reddito e i 2.650 miliardi euro a carico dei POR FSE per le politiche attive e la corrispondente indennità di partecipazione.
Nell’Intesa dell’8 aprile 2009 si definisce il concorso delle Regioni e delle Province Autonome all’Accordo per gli interventi di sostegno al reddito e di adattamento delle competenze dei lavoratori, con particolare riferimento al contributo dei POR FSE 2007- 2013. La tabella allegata all’Intesa riepiloga il contributo delle Regioni e delle Province Autonome, pari in totale a 2.202.900.000 di euro, di cui 2.145.600.000 euro a valere sui POR FSE (Asse I adattabilità Asse II occupabilità) e 57.300.000 di euro su fondi regionali. Tali risorse sono impiegate per azioni combinate di politica attiva e di erogazione dell’indennità di partecipazione, che va a completare la quota di sostegno al reddito. Nell’intesa attuativa dell’8 aprile 2009 oltre a definire l’impegno finanziario congiunto vengono definiti i seguenti criteri attuativi dell’Accordo:
a. le risorse nazionali coprono la spesa per gli oneri figurativi e la quota del 70% dell’indennità netta del sostegno al reddito versato al lavoratore, calcolato secondo la vigente normativa;
b. l’integrazione del 30% dell’indennità netta del sostegno al reddito versato al lavo- ratore a carico delle risorse regionali (POR FSE), a fronte della partecipazione del lavoratore a percorsi di politica attiva;
c. lo start up delle azioni subordinato all’approvazione da parte della Commissione Europea delle modalità di attuazione degli interventi.
Il Ministero del Lavoro nella nota - prot. n. 17/VII/0023348 21/12/2009 - inviata alla Commissione Europea, illustra il programma d’interventi per il sostegno al reddito e alle competenze dei lavoratori colpiti dalla crisi, in attuazione dell’Accordo Stato- Regioni del 12 febbraio 2009 ribadendo quali siano i riferimenti generali per l’ammissibilità della spesa a carico del FSE, vale a dire:
a. nessuna modificazione/alterazione dei principi contenuti nei regolamenti C.E per la rendicontazione della spesa sostenuta;
b. rendere spesa ordinaria, finanziabile con FSE, il costo dell’indennità di partecipazione ai percorsi di politica attiva;
c. rispetto dei criteri di correlazione e di equilibrio tra le spese di politica attiva e l’indennità di partecipazione, con riferimento al periodo complessivo di attuazione delle misure individuali di politica attiva;
d. con correlazione si intende l’esistenza di una chiara relazione tra l’intervento di politica attiva sostenuto dal cittadino percettore di XXXX in deroga e la correlata indennità di partecipazione ricevuta a integrazione del sostegno al reddito;
e. rispetto dei principi di equilibrio e proporzionalità tra le spese per la politica attiva e l’indennità di partecipazione; tali principi vanno ricondotti alle spese relative alle operazioni finanziarie, con riferimento al periodo complessivo di attuazione delle stesse;
f. per operazione finanziaria si deve intendere “un progetto o un gruppo di progetti selezionato dall’autorità di gestione del programma operativo in questione o sotto
la sua responsabilità, secondo criteri stabiliti dal comitato di sorveglianza ed at- tuato da uno o più beneficiari, che consente il conseguimento degli scopi dell’asse prioritario a cui si riferisce” (art. 2 del Reg. CE n. 1083/2006).
Il perdurare della crisi economica ha indotto lo Stato e le Regioni a continuare nella strategia adottata nel corso del biennio 2009-2010. Il 20 aprile 2011, con la firma dell’Intesa Stato-Regioni per la proroga del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il biennio 2011-2012, si è aperta la seconda fase di programmazione e attuazione degli interventi anticrisi.
Per quanto concerne gli aspetti finanziari la nuova Intesa stabilisce:
a. l’adozione delle stesse modalità di finanziamento degli interventi adottate nel biennio precedente, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica definiti nell’Ac- cordo del 12 febbraio 2009;
b. che le risorse nazionali coprano la spesa per gli oneri figurativi e la quota del 60% dell’indennità netta del sostegno al reddito versato al lavoratore, calcolato secondo la vigente normativa;
c. che l’integrazione del 40% dell’indennità netta del sostegno al reddito versato al lavoratore, a carico delle risorse regionali, venga erogata a fronte della partecipa- zione del lavoratore a percorsi di politica attiva;
d. la riconferma dei massimali di spesa a carico delle Regioni per il finanziamento delle politiche attive del lavoro e dell’indennità di partecipazione alle stesse, così come stabilito nella Tabella 2, allegata all’intesa dell’8 aprile 2009, attuativa dell’Accordo Stato-Regioni;
e. il non intervento con ulteriori fondi regionali nel caso in cui fossero esauriti nel corso dell’intesa, i fondi di copertura, così come riportati nella Tabella 2 dell’intesa dell’8 aprile 2009.
La manovra anticrisi è stata programmata e attuata dallo Stato e dalle Regioni nell’ottica di fornire risposte immediate ai lavoratori percettori di AASS in deroga e, nella defini- zione dei piani anticrisi e dei percorsi di politica attiva del lavoro (PAL), si è dovuto tener conto della specificità del contesto economico produttivo dei vari territori, dell’effettiva disponibilità dei lavoratori a partecipare alle attività di PAL (sospensioni a singhiozzo, disponibilità di tempo/ore per PAL) e degli obiettivi da raggiungere con le PAL stesse. In quest’ottica la filosofia dell’Accordo ha stimolato la nascita di sistemi attuativi inno- vativi, generati dalla programmazione e dalla progettazione integrata tra tutti i soggetti coinvolti. Il concetto di integrazione si applica tra tutti i livelli di governance (Stato, Regioni, Province), alle PAL (integrazione politica attiva e indennità di partecipazione), ai servizi (SPI e servizi Formazione/orientamento), ai soggetti che attuano le politiche (CPI, Servizi accreditati, Servizi autorizzati, Enti di formazione), alle risorse economiche (risorse dello Stato, risorse delle Regioni, FSE).
La programmazione quindi si sostanzia in due fasi fondamentali:
• il dialogo sociale (Accordi Quadro che definiscono settori/aziende beneficiarie, misure, durata);
• la definizione degli obiettivi e dei target (Atti e Linee guida che definiscono bene- ficiari e Politiche attive del lavoro).
La prima rappresenta l’incipit della programmazione, poiché detta la strategia di con- trasto alla crisi e definisce gli investimenti finanziari necessari, ed è frutto dell’azione congiunta di Stato, Regioni e Parti Sociali. La seconda nel definire il bacino dei desti- natari, le modalità di concessione degli ammortizzatori in deroga (AASS in deroga), le procedure e l’offerta di Politiche attive del lavoro, di fatto favorisce la strutturazione di un rapporto fisiologico tra lavoratori, imprese, servizi competenti e enti di formazione. Le due fasi rappresentano un’unica strategia di pianificazione, volta ad ottimizzare l’utilizzo delle diverse fonti di finanziamento e orientata a raggiungere gli obiettivi occupazionali e di adattamento delle competenze.
Tale metodo ha prodotto una forte innovazione nei processi attuativi dei piani anticrisi, e cioè:
• una risposta immediata ai bisogni delle persone e delle imprese;
• il consolidamento dei processi di governance partecipata;
• la valorizzazione delle politiche per l’adattabilità delle competenze e per l’occu- pabilità (riqualificazione professionale, orientamento, incrocio domanda offerta);
• l’implementazione di sistemi informativi in grado di fornire tempestivamente in- formazioni di dettaglio (Sistema informativo del lavoro, Sistemi informativi sulle politiche attive, Sistemi informativo sui percettori, Sistema informativo sulle Co- municazioni obbligatorie, Click Lavoro);
• l’impatto positivo sui servizi competenti per la qualità nell’erogazione dei servizi di PAL e sui volumi di attività;
• lo sviluppo di organismi (Osservatori) e metodologie per l’analisi dei risultati rag- giunti e per misurare l’efficacia dei percorsi di politica attiva (coerenza dei percorsi ed esiti occupazionali);
• la semplificazione delle procedure gestionali e di controllo (costo standard per la programmazione e la rendicontazione delle attività, concetto di operazione finan- ziaria, verifica requisiti della correlazione ed equilibrio).
1.2 Risorse finanziarie programmate
Ai fini dell’ammissibilità della spesa deve essere dimostrato l’equilibrio finanziario, e cioè che il totale delle indennità di partecipazione non sia superiore al 50% delle risorse impegnate dalle Regioni. In altre parole il rapporto tra i costi per gli interventi di politica attiva e il costo delle indennità di partecipazione (quota parte di sostegno al reddito erogato dall’INPS) dovrebbe risultare maggiore o uguale a 1. L’equilibrio finanziario va ovviamente raggiunto nell’intero periodo di riferimento. Ne consegue che il rapporto tra le risorse destinate alle politiche attive riservate al singolo percettore e il valore dell’indennità corrisposta allo stesso, può non essere uniforme nel tempo e per asse, ma deve sussistere a conclusione del periodo di riferimento. Al fine di quantificare gli impegni per tipologia si può affermare che i fondi di copertura a carico delle Regioni, così come definiti nell’intesa dell’8 aprile 2009, vanno suddivisi a metà: una parte per le politiche attive, una parte per l’indennità di partecipazione. La tabella 1.1 riporta:
• Quota POR FSE programmata per le politiche attive e per l’indennità di parteci- pazione;
• Ammontare di ammortizzatori sociali in deroga erogati dall’INPS;
• Corrispettivo di ammortizzatori sociali in deroga a carico delle Regioni (a titolo di indennità di partecipazione alle PAL) nel 2009-2011.
Tabella 1.1 Finanziamenti statali e regionali per AA SS in deroga e delle Regioni per le Politiche attive (PAL) programmati ed erogati
P.O.R. FSE
Regioni
Importi programmati per PAL e Indennità di partecipazione
AASS in deroga erogati dall’INPS
Quota di AASS in deroga a carico delle Regioni (indennità di partecipazione
a PAL) 2009-2011
Basilicata | 18.900.000 | 51.000.000 | 6.897.651 |
Calabria | 56.900.000 | 174.000.000 | 28.450.000 |
Campania | 182.700.000 | 374.000.000 | 82.846.752 |
Puglia | 139.800.000 | 249.000.000 | 69.900.000 |
Sicilia | 157.600.000 | 149.000.000 | 25.164.479 |
Tot Convergenza | 555.900.000 | 997.000.000 | 213.258.882 |
Abruzzo | 52.500.000 | 125.000.000 | 16.539.533 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 148.200.000 | 340.000.000 | 50.868.810 |
Friuli Venezia Giulia | 45.000.000 | 56.000.000 | 8.461.891 |
›››
P.O.R. FSE
Regioni
Importi programmati per PAL e Indennità di partecipazione
AASS in deroga erogati dall’INPS
Quota di AASS in deroga a carico delle Regioni (indennità di partecipazione
a PAL) 2009-2011
Lazio | 220.000.000 | 255.000.000 | 49.271.097 |
Liguria | 71.500.000 | 95.000.000 | 10.821.225 |
Lombardia | 262.000.000 | 545.000.000 | 131.000.000 |
Marche | 84.400.000 | 120.000.000 | 23.077.708 |
Molise | 12.800.000 | 40.000.000 | 5.421.836 |
Piemonte | 100.000.000 | 290.000.000 | 57.500.000 |
Sardegna | 80.600.000 | 89.000.000 | 28.977.718 |
Toscana | 168.000.000 | 250.000.000 | 39.156.503 |
Umbria | 43.700.000 | 80.000.000 | 14.012.924 |
Veneto | 236.300.000 | 270.000.000 | 57.070.626 |
Prov. Autonoma di Bolzano | 30.800.000 | 7.000.000 | 506.043 |
Prov. Autonoma di Trento | 27.000.000 | 7.000.000 | 1.374.722 |
Valle d’Aosta | 6.900.000 | 3.000.000 | 341.093 |
Tot Competitività | 1.589.700.000 | 2.572.000.000 | 494.401.729 |
Tot Italia | 2.145.600.000 | 3.569.000.000 | 707.660.611 |
Fonte: INPS |
I dati esposti in tabella dimostrano l’effettiva partecipazione minoritaria del FSE alla spesa di parte passiva, che è stata effettivamente sostenuta in misura preponderante con le risorse statali, così come concordato con la Commissione Europea.
Mentre i dati relativi ai sostegni al reddito sono immediatamente disponibili - per loro natura - nel sistema informativo INPS, quelli relativi alle attività di politica attiva richiedono tempi di lavorazione più lunghi, legati anche allo svolgimento delle pertinenti attività di controllo da parte delle autorità di gestione e alla verifica in concreto del rispetto dei principi di equilibrio e correlazione temporale stabiliti nei documenti di riferimento.
2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009
Nel presente capitolo viene ricostruito, sulla base dell’informazione disponibile, lo stato di attuazione dell’Accordo Stato Regioni per come esso e venuto configurandosi negli ultimi tre anni, sia in relazione alle disposizioni normative che si sono susseguite sia in base alle procedure di attuazione definite dalle Regioni. Al fine di realizzare tale ricostruzione si è fatto ricorso a tre diverse fonti;
• il sistema informativo sugli accordi realizzato da Italia Lavoro che rileva, a livello regionale e nazionale, gli accordi sottoscritti presso il Ministero e presso le Regioni per l’autorizzazione all’uso dei trattamenti in deroga, fornendo alcuni indicatori regionali relativi al numero massimo di imprese ed al numero massimo di lavoratori autorizzati al ricorso ad AASS in deroga;
• il sistema informativo dei percettori (SIP) predisposto da INPS in base alla legge 2/2009 e che contiene tutti i trattamenti di sospensione e di sostegno al reddito per effettivamente erogati;
Alle due fonti si aggiunge il monitoraggio delle politiche attive riservate ai percettori di ammortizzatori in deroga realizzato da Italia Lavoro nell’ambito del progetto Welfare to Work sulla base di informazioni di fonte regionale.
Il sistema informativo sugli accordi consente di monitorare il processo di autorizza- zione per l’accesso agli ammortizzatori in deroga da parte delle imprese. La rilevazione sistematica delle imprese autorizzate con decreto dalle Regioni o dal Ministero ad utilizzare cassa integrazione in deroga (CIG in deroga) e Mobilità in deroga permette di monitorare il numero massimo di lavoratori e di unità produttive che possono acce- dere agli ammortizzatori fornendo due indicazioni chiave: il fabbisogno potenziale di ammortizzatori in deroga ed il grado di effettiva utilizzazione delle risorse program- mate incrociando le informazioni tratte dagli accordi con i dati relativi alla effettiva utilizzazione degli ammortizzatori.
Attraverso l’analisi del Sistema Informativo Percettori (SIP), è possibile rappresentare la platea dei lavoratori effettivamente beneficiari di trattamenti in deroga, descrivendone le caratteristiche sociali e territoriali e seguendo i cambiamenti di status dei lavoratori nel tempo.
Attraverso il monitoraggio delle politiche attive è, invece, possibile rilevare le carat- teristiche dei percettori beneficiari alle diverse misure messe in campo dalle Regioni. Come accennato in precedenza, i dati rilevati sono tratti dalle attività di monitoraggio condotte da Italia Lavoro per il monitoraggio dei propri programmi di intervento che rilevano, nel tempo, i livelli di partecipazione dei lavoratori percettori di ammortizzatori in deroga alle misure di counseling e formazione programmate. La raccolta dei dati per la ricostruzione del quadro complessivo delle attività fa riferimento a diverse fonti regionali che, una volta ricomposte, vengono sottoposte ad ulteriore verifica da parte delle Regioni (volumi rilevati).
2.1 L’analisi quali-quantitativa degli Accordi
Il paragrafo prende in considerazione le principali caratteristiche delle unità produttive aziendali e dei lavoratori beneficiari di AASS in deroga nel triennio 2009- 2011, autoriz- zati in base ad accordi siglati al livello regionale e nazionale, con particolare riferimento alla numerosità, alla distribuzione per tipologia di concessione, di azienda e dimensione. Il sistema informativo sugli accordi realizzato da Italia Lavoro nell’ambito dell’Azione di Sistema Welfare to Work- fornisce il numero di unità produttive interessate da provvedimenti in deroga ed il numero massimo dei lavoratori beneficiari (x. xxxxx- mo lavoratori previsti da accordi, dato rilevato in sede di sottoscrizione degli accordi stessi presso Regioni e MLPS), distinguendo tra accordi sottoscritti presso il MLPS, che riguardano grandi aziende o aziende plurilocalizzate e accordi sottoscritti presso le singole Regioni.
Le figure 2.1 e 2.2 mostrano l’evoluzione nel tempo dei tre aggregati (considerando l’insieme degli accordi), da cui si evince come la platea potenziale si sia modificata in relazione alla crisi. Nel 2011, gli accordi di concessione di AASS in deroga stipulati in sede ministeriale e regionale interessano fino ad un massimo di circa 400 mila lavoratori, di cui circa 350 mila in CIG (l’88%) e 50 mila in Mobilità in deroga. Le unità produt- tive interessate sono circa 47 mila, dato sottostimato poiché non sono disponibili le informazioni per gli accordi di Mobilità in deroga sottoscritti presso 10 regioni e anche perché in alcune regioni le domande di Mobilità in deroga sono presentate direttamente dai lavoratori interessati.
Per quanto riguarda l’andamento complessivo del triennio, rispetto alla crescita re- gistrata nel 2010 (che riguardava CIG e Mobilità in deroga), nel 2011 si osserva una diminuzione considerevole delle unità produttive (UP) e dei lavoratori potenzialmente interessati da provvedimenti di CIG in deroga, ed invece un aumento costante di UP e lavoratori potenzialmente interessati da provvedimenti di Mobilità in deroga.
Figura 2.1 Unità produttive autorizzate da accordi. Anni 2009-2011
60.000
50.000
49.033
46.676
47.066
40.000
39.350
34.770
35.756
30.000
20.000
10.000
986
984
2.866
0
2009 2010
2011
2009
2010 2011
Mobilità in deroga
2009 2010
2011
Cig in deroga Totale XX.XX.
Fonte: Italia Lavoro Spa
Figura 2.2 Numero massimo di lavoratori autorizzati da accordi. Anni 2009-2011
500.000
450.000
429.025
400.127
400.000
393.179
350.296
350.000
300.000
273.734
291.205
250.000
200.000
150.000
100.000
49.831
50.000
17.471
35.846
0
2009 2010
2011
2009
2010 2011
Mobilità in deroga
2009 2010
2011
Cig in deroga Totale XX.XX.
Fonte: Italia Lavoro Spa
Nelle tavole successive viene descritta la platea di imprese ed il numero massimo di lavoratori da accordi, a seconda che siano stati sottoscritti in sede regionale o c/o il MLPS, nelle annualità 2009, 2010 e 2011: per quanto riguarda gli accordi stipulati in sede regionale (tab. 2.1), nel 2010 si evidenzia una crescita considerevole sia delle UP, sia del numero massimo di lavoratori interessati da provvedimenti di CIG in deroga (44 mila UP e 364 mila lavoratori), che invece diminuiscono nel 2011 (38 mila UP e 307 mila lavoratori). Nel caso della Mobilità in deroga, invece, la tendenza non cambia, ed aumentano in modo significativo anche nel 2011 sia le UP, sia il numero massimo di lavoratori potenzialmente interessati. Con riferimento ai soli accordi sottoscritti al MLPS (tab. 2.2), nel triennio si registra un ampliamento della platea di lavoratori potenzialmente beneficiari sia di CIG sia di Mobilità in deroga e delle UP interessate.
Tabella 2.1 Riepilogo n. UP e n. max lavoratori* interessati da CIG e mobilità in deroga - accordi sottoscritti c/o Regioni nel triennio 2009/2011
Periodo di | CIG in deroga | Mobilità in deroga | CIG+Mobilità in deroga |
N° UP N° max lav. | N° UP N° max lav. | N° UP N° max lav. | |
riferimento |
2009 | 37.711 | 263.560 | 968 | 18.920 | 38.679 | 282.480 |
2010 | 44.082 | 364.437 | 2.304 | 34.507 | 46.386 | 398.944 |
2011 | 38.460 | 307.113 | 7.417 | 44.900 | 45.877 | 352.013 |
Fonte: Italia Lavoro Spa |
Tabella 2.2 Riepilogo n. UP e n. max lavoratori* interessati da CIG e mobilità in deroga - accordi sottoscritti c/o MLPS nel triennio 2009/2011
Periodo di | CIG in deroga | Mobilità in deroga | CIG+Mobilità in deroga |
N° UP N° max lav. | N° UP N° max lav. | N° UP N° max lav. | |
riferimento |
2009 | 138 | 7.113 | 30 | 1.051 | 168 | 8.164 |
2010 | 606 | 31.602 | 91 | 1.796 | 697 | 33.398 |
2011 | 890 | 43.183 | 299 | 4.931 | 1.189 | 48.114 |
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio L.S.U. dell’Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego. Per le Regioni Xxxxxx Xxxxxxx, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Prov. Bolzano, Veneto, elaborazioni Italia Lavoro Spa su dati Regione/Prov. autonoma. *Le unità produttive ed i lavoratori sono conteggiati una sola volta nei casi in cui siano stati interessati da più trattamenti nel corso dell’anno
Ai fini di una analisi qualitativa degli accordi sottoscritti, è possibile considerare la di- stribuzione percentuale delle unità produttive in relazione alla tipologia di concessione. Considerando infatti proroghe di concessioni relative al 2010 o prime concessioni del 20111, con riferimento alla CIG in deroga2, è possibile rappresentare la dimensione del fenomeno: le prime concessioni 2011 riguardano il 46% delle unità produttive, mentre per il 54% si tratta di proroghe del 2010. La tabella 2.3 fornisce un quadro comparativo regionale da cui si evince la forte variabilità territoriale. La quota di imprese autoriz- zate in prima concessione varia dal 68% del Molise e dal 60% della Calabria, al 31% dell’Xxxxxx Xxxxxxx.
Regione Proroghe dal 2010 | Prima concessione 2011 | Totale | |
Abruzzo | 39,5 | 60,5 | 100 |
Basilicata | 47,2 | 52,8 | 100 |
Calabria | 39,6 | 60,4 | 100 |
Campania | 46,6 | 53,4 | 100 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 68,7 | 31,3 | 100 |
Friuli Venezia Giulia | 42,5 | 57,5 | 100 |
Lazio | 50,1 | 49,9 | 100 |
Liguria | 42,4 | 57,6 | 100 |
Lombardia | 52,7 | 47,3 | 100 |
Marche | 60,9 | 39,1 | 100 |
Molise | 31,8 | 68,2 | 100 |
Piemonte | 54,8 | 45,2 | 100 |
Puglia | 67,0 | 33,0 | 100 |
Sardegna | 45,4 | 54,6 | 100 |
Sicilia | 45,1 | 54,9 | 100 |
Tabella 2.3 CIG in deroga 2011 - Distribuzione percentuale del numero massimo di unità produt- tive da accordi per tipo di concessione (Proroga o Prima concessione) V%. Anno 2011
›››
1. Si tenga conto che, ai sensi delle indicazioni procedurali del MLPS- Direzione Generale degli AASS e degli Incentivi all’Occupazione del 20/06/07, sono prime concessioni anche eventuali proroghe concesse a lavoratori già sospesi in CIG in deroga nell’anno/i precedente/i per periodi comunque non superiori a 12 mesi complessivi.
2. Non è disponibile il dato relativo alla distribuzione delle Unità Produttive per tipologia di concessione con riferimento alla Mobilità in deroga.
Regione Proroghe dal 2010 Prima concessione 2011 Totale
Toscana | 50,3 | 49,7 | 100 |
Umbria | 51,3 | 48,7 | 100 |
Valle d’Aosta | 52,0 | 48,0 | 100 |
Veneto | 47,0 | 53,0 | 100 |
Italia | 53,9 | 46,1 | 100 |
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio L.S.U. dell’Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego
*Nota: Non sono state considerate le unità produttive risultanti da accordi sottoscritti nel 2010 con periodi di concessione nel 2011
La tabella 2.4 fornisce, inoltre, la distribuzione percentuale per regione del numero massimo di lavoratori interessati dagli accordi, sia per la cassa integrazione sia per la mobilità in deroga. Mentre per la CIG in deroga prevalgono leggermente le proroghe del 2010 (52%), per la Mobilità le prime concessioni rappresentano il 68%, a conferma che il secondo ammortizzatore interessa una platea di lavoratori da più tempo esposti agli effetti della crisi.
Tabella 2.4 CIG e mobilità in deroga 2011 - Distribuzione percentuale del N.max lavoratori da accordi per tipo di concessione. Anno 2011
Regione | Cassa integrazione in deroga | Mobilità in deroga | |
Proroghe Prima dal 2010 concess. Totale ne 2011 | Proroghe Prima dal 2010 concess. ne 2011 | Totale |
Abruzzo | 41,9 | 58,1 | 100,0 | 0,3 | 99,7 | 100,0 |
Basilicata | 44,8 | 55,2 | 100.0 | 95,1 | 4,9 | 100.0 |
Calabria | 53,8 | 46,2 | 100,0 | 49,3 | 50,7 | 100,0 |
Campania | 40,2 | 59,8 | 100,0 | 84,2 | 15,8 | 100,0 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 58,7 | 41,3 | 100,0 | 0,8 | 99,2 | 100,0 |
Friuli Venezia Giulia | 48,2 | 51,8 | 100,0 | 5,1 | 94,9 | 100,0 |
Lazio | 47,5 | 52,5 | 100.0 | 33,9 | 66,1 | 100.0 |
Liguria | 45,9 | 54,1 | 100,0 | 6,4 | 93,6 | 100,0 |
Lombardia | 53,9 | 46,1 | 100,0 | n.d. | n.d. | 100,0 |
Marche | 55,2 | 44,8 | 100,0 | 0,4 | 99,6 | 100,0 |
›››
Regione | Cassa integrazione in deroga | Mobilità in deroga | |
Proroghe Prima dal 2010 concess. Totale ne 2011 | Proroghe Prima dal 2010 concess. ne 2011 | Totale |
Molise | 25,0 | 75,0 | 100,0 | x.x. | x.x. | 000,0 |
Xxxxxxxx | 56,2 | 43,8 | 100.0 | 35,2 | 64,8 | 100.0 |
Puglia | 66,3 | 33,7 | 100,0 | 31,8 | 68,2 | 100,0 |
Sardegna | 53,8 | 46,2 | 100,0 | 51,1 | 48,9 | 100,0 |
Sicilia | 34,9 | 65,1 | 100,0 | 58,3 | 41,7 | 100,0 |
Toscana | 52,5 | 47,5 | 100,0 | 0,0 | 100,0 | 100,0 |
Umbria | 55,6 | 44,4 | 100.0 | 5,0 | 95,0 | 100.0 |
Val d’Aosta | 56,6 | 43,4 | 100,0 | 27,3 | 72,7 | 100,0 |
Veneto | 45,4 | 54,6 | 100,0 | 0,4 | 99,6 | 100,0 |
Italia | 52,3 | 47,7 | 100,0 | 32,2 | 67,8 | 100,0 |
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio L.S.U. dell’Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego
Per quanto riguarda la tipologia di aziende (artigiana, industriale, servizi), dall’analisi degli andamenti complessivi a partire dal 2009 e fino al 31 dicembre 2011, si evidenziano alcune importanti tendenze (figure dalla 2.3 alla 2.6 che seguono): per quanto riguarda la CIG in deroga, la forte riduzione di UP e n. max lavoratori che interessa le imprese artigiane e, di contro, il considerevole aumento di aziende di servizi interessate da prov- vedimenti; per quanto riguarda la Mobilità in deroga, invece, nel complessivo periodo si registra una notevole diminuzione di UP di imprese industriali con più di 15 dipendenti ed un consistente aumento di UP e n. max di lavoratori delle imprese artigiane.
Figura 2.3 % Unità produttive interessate da CIG in deroga per tipologia di azienda nel triennio 2009/2011
0,0 | 2009 | 2010 | 2011 | |
Artigiana | 76,0 | 52,0 | 50,0 | |
Industriale < 15 dipendenti | 8,9 | 13,7 | 15,3 | |
Industriale >=15 dipendenti | 10,0 | 10,4 | 10,0 | |
Servizi | 5,1 | 19,9 | 24,6 |
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio
L.S.U. dell’Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego
Figura 2.4 Unità produttive interessate da Mobilità in deroga per tipologia di azienda nel triennio 2009/2011
Artigiana | 11,5 | 18,1 | 22,1 |
Industriale < 15 dipendenti | 16,2 | 16,8 | 10,8 |
Industriale >=15 dipendenti | 53,9 | 26,9 | 11,0 |
Servizi | 18,4 | 32,7 | 48,6 |
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
2009
2010
2011
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio
L.S.U. dell’Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego
Figura 2.5 % N. max lavoratori interessati da CIG in deroga per tipologia di azienda nel triennio 2009/2011
0,0 | 2009 | 2010 | 2011 | |
Artigiana | 55,3 | 30,9 | 26,4 | |
Industriale < 15 dipendenti | 6,2 | 9,7 | 10,9 | |
Industriale >=15 dipendenti | 28,1 | 34,2 | 33,1 | |
Servizi | 10,4 | 21,3 | 29,6 |
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio
L.S.U. dell’Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego
Figura 2.6 % N. max lavoratori interessati da Mobilità in deroga per tipologia di azienda nel triennio 2009/2011
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
Artigiana
Industriale < 15 dipendenti Industriale >=15 dipendenti Servizi
2009
3,6
7,0
68,7
20,8
2010
3,1
4,6
32,0
31,9
2011
7,4
5,9
14,7
45,3
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio
L.S.U. dell’Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego
Infine, la figura 2.7 che segue mette a confronto la distribuzione delle unità produttive interessate da provvedimenti in deroga nel triennio 2009/2011 per istituto e dimen- sione delle aziende (n. di addetti)3: per quanto riguarda la CIG in deroga, la prevalenza di UP riguarda sempre aziende con un numero di addetti tra 1 e 15 (seppur si registri una considerevole riduzione nel triennio, poiché rappresentavano l’86% nel 2009, il 77% nel 2010 ed il 66% nel 2011); aumentano leggermente, invece, le UP interessate da provvedimenti in deroga di aziende con numero di addetti compreso tra 16 e 99 e maggiore o uguale a 100.
Nel caso della Mobilità in deroga, le variazioni nel triennio appaiono più significative, soprattutto rispetto all’andamento del 0000, xxxxxx xxxxxxxx xx modo considerevole le UP interessate da provvedimenti in deroga di piccole aziende (n. addetti compreso tra 1 e 15, dal 33% del 2009 al 56% del 2011), e diminuiscono nettamente quelle di aziende con numero di addetti compreso tra 16 e 99 (dal 46% del 2009, al 26% del 2010, al 10% del 2011) e maggiore o uguale a 100 (dal 21% del 2009, al 6% del 2010,
al 2% del 2011).
Figura 2.7 % Unità produttive interessate da AASS in deroga per istituto e dimensione azienda (x. xxxxxxx) nel triennio 2009/2010/2011
1-15
16-99
>=100
120
100
1,9
11,7
80
3,0
12,1
20,9
4,8
13,6
6,2
60
2,1
9,9
46,1
26,3
40
86,4
77,4
66,3
55,8
20
33,0
35,6
0
2009
2010
2011
2009
2010
Mobilità in deroga
2011
CIG in deroga
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio
L.S.U. dell’Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego
3. I dati non disponibili sono: per la Mobilità in deroga il 32% nel 2010 e nel 2011, per la CIG in deroga l’8% nel 2010 e il 12% nel 2011
In estrema sintesi il monitoraggio degli accordi permette di graduare i fenomeni di crisi aziendale fornendo due interessanti criteri di rappresentazione del contesto regionale:
• permette di introdurre un primo benchmark nel processo di attuazione dell’Accordo Stato Regioni individuando, appunto, la platea potenziale massima di imprese e lavoratori autorizzati. Tale riferimento è di grande importanza perché consente di verificare la distanza tra quanto programmato e concertato (fabbisogno potenziale) e quanto effettivamente impegnato (fabbisogno reale), aspetto questo tracciato dal sistema informativo percettori di INPS (si veda paragrafo 2.7);
• permette di rappresentare l’intensità e l’estensione della crisi, attraverso gli indicato- ri regionali relativi alle tipologie di concessione, considerando la quota di proroghe come un parametro di intensità della crisi e la quota di prime concessioni come un indicatore dell’estensione dei fenomeni di crisi.
Riepilogo regionale n. UP e n. max lavoratori* interessati da CIG e mobilità in deroga - accordi sottoscritti c/o Regioni e MLPS nel triennio 2009/2011
Regioni | 2009 | |||||
CIG in deroga | Mobilità in deroga | CIG + Mobilità in deroga | ||||
N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | |
Abruzzo | 296 | 3.864 | n.d. | 1.369 | 296 | 5.233 |
Abruzzo (Area sisma) | 655 | 2.246 | 0 | 0 | 655 | 2.246 |
Basilicata | 37 | 415 | 118 | 1.573 | 155 | 1.988 |
Calabria | 111 | 3.026 | 132 | 2.606 | 243 | 5.632 |
Campania | 383 | 10.538 | 221 | 2.346 | 604 | 12.884 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 4.562 | 36.719 | 4 | 77 | 4.566 | 36.796 |
Friuli Venezia Giulia | 384 | 3.581 | n.d. | 737 | 384 | 4.318 |
Lazio | 596 | 11.838 | 205 | 2.359 | 801 | 14.197 |
Liguria | 408 | 4.589 | 57 | 395 | 465 | 4.984 |
Lombardia | 10.064 | 75.570 | 7 | 311 | 10.071 | 75.881 |
Marche | 1.859 | 10.406 | n.d. | 1.051 | 1.859 | 11.457 |
Molise | 62 | 642 | n.d. | 758 | 62 | 1.400 |
Piemonte | 3.923 | 30.902 | 4 | 417 | 3.927 | 31.319 |
Puglia | 784 | 10.534 | 30 | 1.247 | 814 | 00.000 |
Xxxxxxxx | 323 | 5.129 | 60 | 1.119 | 383 | 6.248 |
Sicilia | 285 | 4.544 | 93 | 916 | 378 | 5.460 |
Toscana | 3.438 | 19.761 | 4 | 40 | 3.442 | 19.801 |
Prov. Autonoma di Trento | 1 | 3 | n.d. | n.d. | 1 | 3 |
Prov. Xxxxxxxx xx Xxxxxxx | 0 | 622 | n.d. | 22 | 2 | 644 |
Umbria | 1.104 | 7.622 | 40 | 82 | 1.144 | 7.704 |
Valle D'aosta | 11 | 65 | 9 | 21 | 20 | 86 |
Veneto | 5.482 | 31.118 | 2 | 25 | 5.484 | 31.143 |
Italia | 34.770 | 273.734 | 986 | 17.471 | 35.756 | 291.205 |
Fonte: Italia Lavoro Spa - Area Assistenza alla Gestione delle Crisi, Monitoraggio Ammortizzatori Sociali e Monitoraggio L.S.U. dell’Azione
2010 2011 | |||||||||||
CIG Mobilità CIG + Mobilità CIG Mobilità CIG + Mobilità in xxxxxx xx xxxxxx xx xxxxxx xx xxxxxx xx xxxxxx xx xxxxxx | |||||||||||
N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. |
440 | 5.566 | n.d. | 2.961 | 440 | 8.527 | 546 | 8.871 | 7 | 2.162 | 553 | 11.033 |
678 | 2.472 | n.d. | 215 | 678 | 2.687 | 336 | 1.782 | 0 | 184 | 336 | 1.966 |
69 | 1.179 | 146 | 1.903 | 215 | 3.082 | 58 | 1.438 | 139 | 1.639 | 197 | 3.077 |
249 | 4.602 | 525 | 3.917 | 774 | 8.519 | 431 | 7.206 | 3.062 | 7.781 | 3.493 | 14.987 |
622 | 21.513 | 231 | 2.492 | 853 | 24.005 | 923 | 29.242 | 257 | 2.876 | 1.180 | 32.118 |
5.918 | 49.539 | 83 | 791 | 6.001 | 50.330 | 4.662 | 35.211 | 392 | 2.046 | 5.054 | 37.257 |
750 | 6.493 | n.d. | 1.069 | 750 | 7.562 | 705 | 5.336 | 7 | 972 | 712 | 6.308 |
1.079 | 20.889 | 366 | 4.304 | 1.445 | 25.193 | 1.315 | 23.815 | 697 | 5.134 | 2.012 | 28.949 |
593 | 7.233 | 134 | 622 | 727 | 7.855 | 686 | 6.454 | 233 | 744 | 919 | 7.198 |
11.822 | 92.605 | n.d. | 1.033 | 11.822 | 93.638 | 7.325 | 53.077 | 37 | 1.894 | 7.362 | 54.971 |
3.116 | 18.362 | n.d. | 3.521 | 3.116 | 21.883 | 2.460 | 16.477 | 10 | 1.883 | 2.470 | 18.360 |
87 | 1.118 | n.d. | 899 | 87 | 2.017 | 103 | 1.463 | 2 | 982 | 105 | 2.445 |
4.704 | 40.693 | 8 | 460 | 4.712 | 41.153 | 4.526 | 40.794 | 15 | 1.254 | 4.541 | 42.048 |
1.237 | 18.891 | 33 | 3.800 | 1.270 | 22.691 | 1.698 | 24.936 | 47 | 9.464 | 1.745 | 34.400 |
642 | 8.126 | 205 | 1.669 | 847 | 9.795 | 1.119 | 9.966 | 482 | 3.551 | 1.601 | 13.517 |
404 | 5.854 | 215 | 1.869 | 619 | 7.723 | 462 | 9.370 | 359 | 1.777 | 821 | 11.147 |
4.279 | 28.472 | 286 | 331 | 4.565 | 28.803 | 4.460 | 27.888 | 1.654 | 1.841 | 6.114 | 29.729 |
2 | 9 | 0 | 0 | 2 | 9 | 6 | 24 | 1 | 10 | 7 | 34 |
2 | 752 | n.d. | 25 | 2 | 777 | 3 | 28 | 1 | 1 | 4 | 29 |
1.497 | 10.334 | 126 | 232 | 1.623 | 10.566 | 1.838 | 11.625 | 289 | 372 | 2.127 | 11.997 |
24 | 147 | 17 | 52 | 41 | 199 | 31 | 181 | 8 | 13 | 39 | 194 |
6.474 | 51.190 | n.d. | 4.138 | 6.474 | 55.328 | 5.657 | 35.112 | 17 | 3.251 | 5.674 | 38.363 |
44.688 | 396.039 | 2.375 | 36.303 | 47.063 | 432.342 | 39.350 | 350.296 | 7.716 | 49.831 | 47.066 | 400.127 |
di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego
2.2 Le prestazioni di sostegno al reddito in deroga effettivamente erogate: evidenze dal DB Percettori dell’INPS
Nel triennio 2009-2011, in riferimento all’intervento pubblico di sostegno al reddito nell’ambito degli AASS in deroga, sono stati erogati complessivamente 3,87 miliardi di Euro, di questi, 2,24 miliardi per le indennità e 1,6 miliardi di euro di oneri sociali (pari al 41% del totale). La quota regionale calcolata sul totale delle indennità erogate è di 739 milioni di euro (32%).
Abruzzo | 125.000.000 | 48.912.571 | 35.808.268 |
Basilicata | 51.000.000 | 19.660.954 | 17.536.726 |
Calabria | 174.000.000 | 111.229.194 | 85.308.935 |
Campania | 374.000.000 | 261.778.497 | 221.331.445 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 340.000.000 | 156.178.576 | 106.375.711 |
Friuli Venezia Giulia | 56.000.000 | 26.420.646 | 17.582.290 |
Lazio | 255.000.000 | 147.899.379 | 110.990.210 |
Liguria | 95.000.000 | 34.211.931 | 25.037.661 |
Lombardia | 545.000.000 | 421.422.180 | 291.353.501 |
Marche | 120.000.000 | 71.189.992 | 43.809.291 |
Molise | 40.000.000 | 16.377.936 | 10.265.213 |
Piemonte | 290.000.000 | 199.573.824 | 131.393.643 |
Puglia | 249.000.000 | 238.964.147 | 178.601.947 |
Sardegna | 89.000.000 | 81.492.958 | 61.678.024 |
Sicilia | 149.000.000 | 73.686.783 | 57.378.908 |
Toscana | 250.000.000 | 117.796.393 | 86.495.440 |
P.A. Trento | 7.000.000 | 4.083.388 | 2.736.257 |
P.A. Bolzano | 7.000.000 | 1.616.849 | 1.402.582 |
Tabella 2.5 Stanziamenti e composizione della spesa per AASS in deroga anni 2009-2011 - Dati aggiornati al 30 Aprile 2012 (a)
Finanziamenti statali Regione per cofinanziamento XX.XX in deroga (A) | Erogato CIG in deroga e Mobilità in deroga (B) |
Indennità Oneri (B1) (B2) |
›››
Finanziamenti statali Regione per cofinanziamento XX.XX in deroga (A) | Erogato CIG in deroga e Mobilità in deroga (B) |
Indennità Oneri (B1) (B2) |
Umbria | 80.000.000 | 42.155.313 | 26.589.195 |
Valle D’Aosta | 3.000.000 | 1.057.989 | 779.343 |
Veneto | 270.000.000 | 174.037.507 | 110.232.727 |
Totale | 3.569.000.000 | 2.249.747.005 | 1.622.687.313 |
Fonte: INPS - Sistema informativo percettori
I dati fisici presentati di seguito, derivano dalle elaborazioni effettuate da Isfol e da Italia Lavoro S.p.A sui micro-dati del Sistema Informativo dei Percettori di Prestazioni a Sostegno del Reddito dell’INPS4. Il DB percettori, appositamente ricostruito dalle due strutture tecniche del Ministero per la sua utilizzazione a fini statistici, (così come de- scritto nell’allegato al presente volume) tiene traccia di tutte le prestazioni a sostegno del reddito in essere dal 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2011.
Al fine di descrivere in maniera esaustiva le potenzialità del DB Percettori e di mante- nere intatta la struttura delle informazioni trasmesse, vengono riportate le principali
4. Il Sistema Informativo dei Percettori (SIP) è il sistema informativo realizzato dall’INPS per l’accesso e la consultazione in tempo reale della Banca dati dei percettori di trattamento di sostegno al reddito, previsto dal decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e dalla Direttiva del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali del 10 febbraio 2009 su “Reinserimento nel mercato del lavoro di percettori di trattamenti previdenziali o di altri sussidi o indennità pubbliche”.
Esso costituisce uno strumento per la gestione del sistema delle politiche del lavoro nel suo complesso, favorendo l’integrazione fra le politiche passive di sostegno al reddito (ammortizzatori sociali) e le politiche attive del lavoro, ovvero di quelle azioni mirate ad aiutare i percettori di misure di sostegno al reddito nella ricerca e nell’inserimento al lavoro e nei processi di qualificazione e riqualificazione professionali.
I soggetti abilitati ad accedere all’accesso di tale Sistema di informazioni sono: il Ministero del lavoro, le Regioni, i Servizi per l’impiego (Centri per l’impiego e altri organismi autorizzati ed accreditati), Enti bilaterali (convenzionati con INPS) e Fondi interprofessionali (anch’essi convenzionati con INPS).
Le principali funzioni del SIP sono, tra gli altri:
• Monitoraggio della spesa; i dati relativi al monitoraggio della spesa degli ammortizzatori sociali in deroga (CIG e mobilità), sono esposti sia in forma aggregata che relativi ai singoli percettori;
• Strumento per la certificazione FSE; con il SIP è possibile veicolare le attestazioni da parte dell’INPS delle spese relative alle politiche passive sostenute con il cofinanziamento regionale, utili per la certificaizone delle spese da certificare e rendicontare al Fondo sociale europeo;
• Registrazione dei flussi amministrativi di concessione della deroga; in Sip sono comunicati dalle Regioni i decreti regionali di concessione degli ammortizzatori sociali in deroga, sulla base dei quali vengono effettuati i pagamenti delle misure di sostegno al reddito;
• Strumento per il raccordo delle politiche passive e attive; comunicazioni provenienti dai Centri per l’impiego e dalle Regioni in caso di mancato rispetto dell’obbligo di produrre la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID) o dell’obbligo di accettare l’offerta di riqualificazione professionale o di lavoro congruo. La violazione di tali obblighi di accettazione delle politiche attive, comporta la decadenza immediata dalla prestazione.
evidenze circa il numero di percettori di sostegno al reddito in deroga, ossia il nu- mero dei lavoratori sospesi (CIG in deroga) e il numero di lavoratori fuoriusciti (ossia i lavoratori licenziati iscritti alle liste di Mobilità in deroga) che ha usufruito di uno o più trattamenti in deroga nel periodo di riferimento.
Prima di passare all’analisi della platea dei percettori appare opportuna un’ulteriore avvertenza.
È noto che, a livello di singola amministrazione regionale, l’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009 è stato l’implementato con tempistiche differenziate. In molti casi l’avvio degli interventi regionali di politica attiva e il relativo finanziamento dell’indennità di partecipazione ha previsto l’impegno da parte delle strutture e dei servizi competenti a coinvolgere i lavoratori sospesi antecedentemente alla messa a regime delle misure attive e passive in deroga.
Per evitare di sottodimensionare la platea dei lavoratori effettivamente coinvolti negli strumenti di sostegno al reddito in deroga e al fine di uniformare l’elaborazione dei dati presenti nel SIP, è stato scelto di considerare l’intero triennio 2009-2010 come periodo al quale riferire le elaborazioni statistiche. Ne consegue che la platea quantificata nelle analisi seguenti potrebbe essere sovradimensionata, potrebbe cioè, contenere lavoratori trattati dagli AASS in deroga (specie nei primi mesi del 2009) non necessariamente rientranti all’interno dell’Accordo Stato Regioni5.
Nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011, sono state erogati complessivamente 730.434 trattamenti in deroga di cui 660.916 trattamenti di CIG in deroga (a pagamento diretto) e 69.530 trattamenti di indennità di mobilità in deroga. Calcolata sull’intero periodo considerato, la media dei trattamenti di CIG in deroga mensilmente attivi, si attesta intorno alle 100 mila unità, mentre su base annuale la media più alta di trattamenti di CIG in deroga attivi per mese è stata registrata per l’anno 2010 (124 mila unità) - tabella 2.6.
Per la mobilità in deroga la media complessiva dei trattamenti attivi mensilmente supera di poco le 20 mila unità, valore medio che, se calcolato annualmente mostra una crescita costante e nel 2011 si attesta poco oltre le 28 mila e quattrocento unità. Nel periodo compreso tra gennaio 2009 e dicembre 2011 - a fronte di 730 mila tratta- menti in deroga il numero di percettori effettivo è di 507 mila lavoratori. Una parte di questi, infatti, (164 mila percettori, pari al 32,3% del totale) ha usufruito di più di un trattamento tra CIG in deroga e Mobilità in deroga.
5. A tal proposito si veda il decreto ministeriale n. 45080 del 19 febbraio 2009 “Assegnazione provvisoria dei fondi per la concessione di ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2009” che - in via transitoria - decretava l’assegnazione di 151,5 milioni di euro; assegnazione comunque considerata (vedi art. 2) nelle assegnazioni suc- cessive.
2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009
Tabella 2.6 Media Trattamenti in deroga attivi nel triennio 2009-2011 e per anno e tipologia di prestazione
Anno
CIG pagamenti diretti in deroga
Indennità di mobilità in deroga
Totale complessivo
Media 2009-2011 | 99.961 | 20.803 | 120.764 |
Media 2009 | 74.566 | 8.504 | 83.070 |
Media 2010 | 124.549 | 25.425 | 149.974 |
Media 2011 | 100.768 | 28.479 | 129.247 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP |
Tabella 2.7 Percettori AASS in deroga nel triennio 2009-2011 e per sesso e classi d’età
Xxxxxxx | Xxxxx | Xxxxxxx | Totale | ||||||
v.a % riga | % col | v.a | % riga | % col | v.a | % riga | % col |
16-25 | 42.161 | 69,2% | 13,9% | 18.749 | 30,8% | 9,2% | 60.910 | 100,0% | 12,0% | |
età | 26-35 | 78.554 | 57,9% | 25,9% | 57.006 | 42,1% | 28,0% | 135.561 | 100,0% | 26,7% |
assi di | 36-45 | 91.723 | 57,0% | 30,3% | 69.191 | 43,0% | 33,9% | 160.914 | 100,0% | 31,7% |
Cl | 46-55 | 70.098 | 59,3% | 23,1% | 48.172 | 40,7% | 23,6% | 118.270 | 100,0% | 23,3% |
56 e più | 20.565 | 65,6% | 6,8% | 10.805 | 34,4% | 5,3% | 31.370 | 100,0% | 6,2% | |
Totale | 303.101 | 59,8% | 100,0% | 203.923 | 40,2% | 100,0% | 507.025 | 100,0% | 100,0% |
35
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
Nel corso del periodo esaminato, i 507.025 lavoratori trattati dagli strumenti di so- stegno al reddito in deroga sono stati in prevalenza maschi (303 mila, pari al 59,8%). Sono circa 100 mila in meno le lavoratrici trattate rispetto ai lavoratori trattati, le quali raggiungono la quota del 40% del totale.
La maggioranza dei percettori - al momento del trattamento - risultavano in un’età compresa tra i 36 e i 45 anni. La tabella 2.7 mostra altresì la consistenza delle quote di lavoratori e lavoratrici afferenti alla classe d’età precedente (il 26,7% in età compresa tra i 26 e i 35 anni) e successiva (il 23,3% in età compresa tra i 46 e i 55 anni). Le due classi estreme, invece, registrano una quota di percettori più contenuta, pari al 12% per i giovani fino a 25 anni di età e i più anziani con più di 55 anni al 6,2%. L’età media dei percettori, comunque, si attesta intorno ai 42 anni e mezzo, media che tende ad essere più elevata (circa 44 anni) per le lavoratrici e più bassa per i lavoratori (quasi 40 anni). La tabella seguente (2.8) rappresenta la distribuzione dei percettori per regione ove risulta evidente che i volumi maggiori si concentrano significativamente sulle regioni Lombardia, Veneto, Piemonte, Xxxxxx Xxxxxxx che da sole registrano una percentuale cumulata del 52,3% (pari a 265 mila percettori trattati dalle misure in deroga). Ma l’incidenza delle misure di trattamento in deroga, letta in termini relativi - ossia met- tendo in rapporto il numero di percettori di AASS in deroga con lo stock di occupati a tempo indeterminato nel settore privato - mostra un impatto della crisi diversamente distribuito. In termini non più assoluti (i volumi totali dei percettori trattati) ma relativi (tasso di coinvolgimento degli occupati in AASS in deroga) la crisi, analizzata nell’ottica di intervento delle misure in deroga, vede il Molise, le Marche, la Puglia, la Calabria e l’Umbria come le regioni più coinvolte nelle sospensioni e nei licenziamenti sostenuti da questi ammortizzatori sociali, con tassi di coinvolgimento superiori al 6% (fig. 2.8).
Tabella 2.8 Percettori di trattamenti di sostegno al reddito in deroga nel triennio 2009-2011 per
Regione di residenza
Un trattamento
Più di un
Totale
Percentuale
n. trattamenti, regione di residenza e relativa percentuale cumulata
trattamento | percettori | cumulata | ||
Lombardia | 62.000 | 30.348 | 92.348 | 18,2% |
Veneto | 53.182 | 15.447 | 68.629 | 31,7% |
Piemonte | 32.035 | 23.552 | 55.587 | 42,7% |
Xxxxxx Xxxxxxx | 31.018 | 17.381 | 48.399 | 52,3% |
Puglia | 20.485 | 12.562 | 33.047 | 58,8% |
Toscana | 20.758 | 10.597 | 31.355 | 65,0% |
Marche | 19.778 | 9.885 | 29.663 | 70,8% |
Lazio | 15.973 | 8.286 | 24.259 | 75,6% |
Campania | 13.002 | 11.098 | 24.100 | 80,3% |
Abruzzo | 15.288 | 5.338 | 20.626 | 84,4% |
Sardegna | 11.761 | 2.701 | 14.462 | 87,3% |
Umbria | 8.218 | 5.940 | 14.158 | 90,1% |
Calabria | 10.276 | 1.359 | 11.635 | 92,4% |
Sicilia | 8.346 | 2.633 | 10.979 | 94,5% |
Liguria | 6.996 | 2.799 | 9.795 | 96,5% |
Friuli V.G. | 6.430 | 2.251 | 8.681 | 98,2% |
Molise | 3.283 | 1.075 | 4.358 | 99,0% |
Basilicata | 2.077 | 427 | 2.504 | 99,5% |
Trentino A.A. | 1.722 | 146 | 1.868 | 99,9% |
Valle D Aosta | 376 | 95 | 471 | 100,0% |
N.D. | 73 | 28 | 101 | 100,0% |
Totale | 343.077 | 163.948 | 507.025 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
tasso coinvolgimento
n.percettori
Figura 2.8 Percettori di sostegno al reddito in deroga nel triennio 2009-2011 e Tasso di coinvol- gimento negli AASS in deroga degli occupati a TI nel settore privato. Disaggregazione per regione di residenza
Totale percettori
Tasso di coinvolgimento dei lavoratori negli AASS in deroga
100.000
90.000
80.000
70.000
60.000
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Xxxxxx Xxxxxxx
Friuli V.G.
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino A.A.
Umbria
Valle D Aosta
Veneto
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP e dati Istat RFL (media 2011)
Le Unità produttive locali che nel triennio 2009-2011 hanno richiesto e ottenuto al- meno un trattamento di sostegno al reddito in deroga dei propri lavoratori (sospesi o licenziati) ammontano a 98.385. Si tratta di un aggregato di unità locali che, se confrontato con la distribuzione della dimensione delle stesse prodotta dall’Istat (tutti i settori - Italia - anno 2009) mostra una presenza preponderante delle unità locali di piccole dimensioni. La maggior parte delle unità locali che hanno utilizzato almeno un trattamento in deroga ha una dimensione aziendale compresa tra 1 e 5 addetti (il 56% del totale), mentre circa un terzo (31%) delle unità locali ha una dimensione compresa tra le 6 e le 19 unità di personale.
Messe a confronto con il dato Istat, l’insieme delle imprese fino a 19 addetti che hanno utilizzato AASS in deroga sono circa il 25% in più rispetto alla distribuzione di tutte le unità locali con una dimensione compresa tra 1 e 19 addetti operanti sul territorio nazionale. Nel contempo, le unità locali di dimensione maggiori (con più di 19 addetti) che hanno utilizzato la deroga sono decisamente meno della distribuzione Istat. Sono, ad esempio, il 20% in meno le aziende con 50 addetti e più accompagnate con gli strumenti in deroga rispetto le unità locali di grandi dimensioni operanti sul territorio nazionale.
Tabella 2.9 Numero di Unità locali delle imprese che hanno utilizzato almeno un trattamento nel corso del triennio 2009-2010 per classe dimensionale delle unità produttive e distribuzione dimensione Unità locali da Istat (2009)
Un tipo di trattamento
Due tipi di trattamento
Totale
v.%
Istat v.%
Da 1 a 5 | 53.698 | 1.831 | 55.529 | 56% | 63,2% |
Da 6 a 19 | 28.752 | 1.667 | 30.419 | 31% | |
Da 20 a 49 | 6.384 | 602 | 6.986 | 7% | 12% |
50 ed oltre | 4.667 | 710 | 5.377 | 5% | 25% |
N.D. | 74 | 74 | 0% | ||
Totale | 93.575 | 4.810 | 98.385 | 100% | 100% |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP e Istat - Struttura e dimensioni delle unità locali delle imprese - 2009
La “popolazione di unità locali” che ha fatto effettivo ricorso agli AASS in deroga si concentra prevalentemente nelle regioni Lombardia (16.978), Veneto (16.568), Xxxxxxxx (0.000), Xxxxxx Xxxxxxx (9.144). Seguono poi un gruppo di regioni (Marche, Toscana, Puglia e Abruzzo) con un numero di unità produttive locali compreso tra le 8 mila e le 5 mila e 600 unità.
Infine, sul totale delle 98.385 unità locali che hanno utilizzato la deroga, 4.810 unità locali (pari al 5% del totale) hanno utilizzato la combinazione della CIG in deroga e della mobilità in deroga (tab. 2.10). Una parte di queste 4 mila e ottocento unità locali avrà certamente vissuto - nel corso del triennio 2009-2011 un aggravamento delle proprie condizioni e la trasformazione delle sospensioni in licenziamenti. Nel capitolo successivo (cap. 3) torneremo sugli esiti del trattamento di CIG in deroga e di mobilità in deroga, ma prima concludiamo l’analisi descrittiva affrontando:
• le distribuzioni dei percettori di AASS in deroga per settore economico di afferenza della unità locale di appartenenza (sospesi) o di provenienza (licenziati);
• i connotati specifici della CIG in deroga e della mobilità in deroga.
Tabella 2.10 Numero di Unità locali delle imprese che hanno utilizzato almeno un trattamento nel corso del triennio 2009-2010 per regione
Regione | Numero di tipologie di trattamento in deroga Totale richiesti |
Un tipo di Due tipi di Totale trattamento trattamento |
Lombardia | 16.488 | 490 | 16.978 |
Veneto | 15.297 | 1.271 | 16.568 |
Piemonte | 9.054 | 477 | 9.531 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 8.850 | 294 | 9.144 |
Marche | 7.418 | 712 | 8.130 |
Toscana | 7.039 | 217 | 7.256 |
Puglia | 5.825 | 191 | 6.016 |
Abruzzo | 5.352 | 317 | 5.669 |
Umbria | 2.781 | 157 | 2.938 |
Sardegna | 2.683 | 125 | 2.808 |
Friuli V.G. | 2.225 | 133 | 2.358 |
Lazio | 2.193 | 142 | 2.335 |
Calabria | 2.086 | 52 | 2.138 |
Liguria | 1.336 | 69 | 1.405 |
Sicilia | 1.309 | 21 | 1.330 |
Molise | 1.203 | 67 | 1.270 |
Campania | 1.202 | 28 | 1.230 |
Trentino A.A. | 754 | 29 | 783 |
Basilicata | 342 | 15 | 357 |
Valle d’Xxxxx | 000 | 0 | 000 |
X.X. | 0 | 1 | |
Totale | 93.575 | 4.810 | 98.385 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
I trattamenti ripartiti per macro settori economici mostrano un ricorso preponderante a tali strumenti di sostegno da parte del settore manifatturiero, il quale però, nel corso delle annualità 2010 e 2011, vede diminuire il suo peso specifico a favore del macroset- tore dei servizi (escluso il commercio) che, proprio nel mese di dicembre 2011, raggiunge la quota del 35% del totale dei trattamenti attivi nello stesso mese.
Analizzando la distribuzione dei trattamenti in deroga per settore economico di dettaglio (tab. 2.11) a cui afferisce l’azienda di appartenenza del lavoratore sospeso o dell’ultima azienda per i lavoratori licenziati, emerge un quadro così delineato:
• per le sospensioni in deroga (CIG in deroga) i settori produttivi più coinvolti sono rappresentati da: Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo; Industrie tessili e dell’abbigliamento; Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali; Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, ecc.;
• per i lavoratori licenziati (mobilità in deroga) i trattamenti di sostegno al reddito hanno coinvolto i settori: Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, ecc.; Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività impren- ditoriali e professionali; le Costruzioni. Il settore terziario, dunque, sembra subire maggiormente gli effetti più duri, in quanto irreversibili, della crisi economica. È ciò è espresso dall’alto numero di trattamenti di mobilità in deroga fatto registrare da questi tre comparti produttivi che, cumulativamente, raggiungono la metà del totale dei trattamenti di mobilità in deroga erogati nel triennio di riferimento.
Settore
CIGS
pagamenti Indennità di
diretti in mobilità in
deroga
Tabella 2.11 Distribuzione% dei trattamenti in deroga nel triennio 2009-2011 per tipologia di trattamento in deroga e settore di appartenenza dell’impresa (ATECO)
Totale | deroga | |
Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo | 15,2% | 5,2% |
Industrie tessili e dell’abbigliamento | 11,7% | 5,0% |
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e prof | 11,8% | 15,5% |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, ecc. | 9,2% | 20,2% |
Costruzioni | 4,5% | 15,0% |
Altre industrie manifatturiere | 4,8% | 2,5% |
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni | 5,3% | 6,4% |
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari | 4,1% | 1,5% |
Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche | 4,5% | 2,0% |
Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici | 4,1% | 1,8% |
Altri servizi pubblici, sociali e personali | 3,4% | 4,4% |
Alberghi e ristoranti | 2,4% | 5,0% |
Sanità e altri servizi sociali | 2,6% | 2,2% |
Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalli- feri | 2,3% | 1,4% |
Industria del legno e dei prodotti in legno | 1,9% | 1,2% |
Fabbricazione della pasta-carta, della carta, stampa ed editoria | 1,9% | 1,0% |
Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche | 2,0% | 0,9% |
Fabbricazione di mezzi di trasporto | 1,8% | 1,2% |
Pesca, piscicoltura e servizi connessi | 1,9% | 0,0% |
Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco | 1,2% | 2,5% |
Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali | 1,3% | 0,6% |
Altri settori (classe residuale) | 2,1% | 4,4% |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP |
Cassa Integrazione in deroga
Il numero di ore di sospensione effettive di CIG in deroga per mese mostra (fig. 2.9) una linea di tendenza in progressiva crescita nel corso del 2009 fino a raggiungere a dicembre dello stesso anno il valore massimo di 10,5 milioni di ore effettive di sospensione. Nel corso del 2010 le ore di sospensione effettive si mantengono ad un livello costante di circa 10 milioni di ore mensili per poi, nel corso del 2011, scendere progressivamente e attestarsi su circa 8 milioni di ore di sospensione effettive mensili.
Figura 2.9 CIG straordinaria in deroga - Ore di sospensione effettive per mese (da gennaio 2009 a dicembre 2011)
12.000.000
10.566.756
10.460.179
10.000.000
8.000.000
7.761.882
6.000.000
CIG in deroga - Ore di sospensione per mese
4.000.000
2.000.000
0
GEN 2009
FEB 2009
MAR 2009
APR 2009
MAG 2009
GIU 2009
LUG 2009
AGO 2009
SET 2009
OTT 2009
NOV 2009
DIC 2009
GEN 2010
FEB 2010
MAR 2010
APR 2010
MAG 2010
GIU 2010
LUG 2010
AGO 2010
SET 2010
OTT 2010
NOV 2010
DIC 2010
GEN 2011
FEB 2011
MAR 2011
APR 2011
MAG 2011
GIU 2011
LUG 2011
AGO 2011
SET 2011
OTT 2011
NOV 2011
DIC 2011
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
Analogamente alla figura precedente, la figura 2.10 quantifica le prestazioni in deroga attive per ciascun mese nel corso del triennio. Il numero di trattamenti di CIG straordi- naria in deroga ha raggiunto un picco relativo in corrispondenza dei mesi centrali del 2010, quando il numero di percettori ha superato le 130.000 unità. Il maggior numero di prestazioni di CIG in deroga nel triennio è registrato in: Lombardia (125.024); Piemonte (88.487); Veneto (74.872); Xxxxxx Xxxxxxx (69.248).
Figura 2.10 Trattamenti di CIG straordinaria in deroga attivi per mese nel triennio 2009-2011
140.000
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
-
gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
Figura 2.11 Ore di CIG in deroga nel triennio 2009-2011 - Variazione percentuale 2010/2009 e 2011/2010 per regione
Var. % 2010/2009 Var. % 2011/2010
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
-0,5
-1
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Xxxxxx Xxxxxxx
Friuli V.G.
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino A.A.
Umbria
Valle D Aosta
Veneto
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
L’evoluzione nel tempo è osservabile anche con le variazioni percentuali del numero di ore di sospensione effettive calcolate per singola regione, registrate tra il 2009 e il 2010 e tra il 2010 e il 2011. La figura 2.11 mostra un aumento significativo della quota di ore di sospensione tra il 2009 e il 2010, specie per le regioni Calabria e Molise (sopra il 300% di incremento) e un contenimento sostanziale di tale crescita tra il 2010 e il 2011. Lombardia, Xxxxxx Xxxxxxx e Veneto vedono diminuire il numero di ore di sospensione nella misura compresa tra il -25% eil -50%.
La distribuzione dei percettori di trattamenti di CIG in deroga in base alle durate delle sospensioni (fig. 2.12) mette in rilievo come, nel corso delle tre annualità considerate, ci sia una crescita costante delle sospensioni cosiddette a zero ore che passano dal 19,6% del 2009 al 24,6% del 2011. I dati, comunque, mostrano come una parte consistente dei percettori di CIG in deroga (percentuale che oscilla tra il 48,5% e il 45% del totale) sia coinvolto in forme di sospensione a rotazione e per durate (ore di sospensione) inferiori al 50% delle ore di lavoro previste da contratto.
Figura 2.12 Percettori di CIG in deroga nel triennio 2009-2011. Disaggregazione per classi di ore di sospensione e anno (v.%)
2009 2010
30,0
27,1
24,9
25,0
25,0 23,2
23,5
21,8
20,9
21,4
19,6
20,0
18,4
16,5 16,3
15,0
14,1 13,2 14,1
10,0
5,0
0,0
al 100% (a zero ore)
dal 75% al 99%
dal 50% al 74%
dal 25% al 49%
fino al 24%
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
Focalizzando l’attenzione sull’andamento per regione del numero di percettori in CIG in deroga a 0 ore di lavoro (fig 2.13) si evince come - nell’ultimo biennio - la crescita di questo tipo di trattamento ha riguardato Piemonte, Campania e Puglia e, in misura minore, Sardegna, Umbria e Calabria.
Al contrario, Veneto, Lazio ed Xxxxxx Xxxxxxx e - in termini assai minori Lombardia, Toscana e Marche, nel passaggio tra il 2010 e il 2011, vedono una riduzione di sospen- sioni a zero ore o in altri termini di sospensioni che generalmente preludono ad una irreversibilità della condizione di crisi economica dell’unità locale di appartenenza.
Figura 2.13 Percettori di CIG in deroga a 0 ore nel triennio 2009-2011. Disaggregazione per regione
2011 2010
2009
Valle D Aosta Trentino A.A.
Molise Basilicata Friuli V.G. Umbria Liguria Sardegna Calabria Sicilia Marche Abruzzo
Xxxxxx Xxxxxxx
Lazio Toscana Veneto Puglia Campania Piemonte Lombardia
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
Mobilità in deroga
I trattamenti di mobilità in deroga, nel triennio 2009-2011, hanno riguardato comples- sivamente 69 mila e cinquecento lavoratori licenziati. La quota di lavoratori licenziati sostenuti attraverso l’indennità di mobilità in deroga (fig. 2.14) - a parte il primo anno di avvio della misura - è stata di 25.425 lavoratori trattati nel 2010 e di 28.479 nel 2011 con una variazione percentuale (tra 2010 e 2011) in crescita soprattutto in Toscana, Calabria e Basilicata e in decrescita in Abruzzo, Puglia, Valle D’Aosta e Lazio (fig. 2.15). Nel corso del triennio, l’indennità di mobilità in deroga ha toccato un massimo di quasi 30 mila trattamenti durante i primi nove mesi del 2011 e, nell’ultima parte dello stesso anno ha continuato, comunque, a mantenersi al di sopra dei 25 mila trattamenti. Le prestazioni di indennità di mobilità in deroga hanno interessato prevalentemente le regioni Veneto (11.342), Puglia (8.342), Abruzzo (6.412) e Marche (5.852).
Figura 2.14 Trattamenti di mobilità in deroga per mese nel triennio 2009-2011
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
-
gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
Figura 2.15 Mobilità in deroga nel triennio 2009-2011 - Variazione percentuale 2010/2009 e 2011/2010 per regione
Var. % 2010/2009 Var. % 2011/2010
1000
800
600
400
200
0
-200
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Xxxxxx Xxxxxxx
Friuli V.G.
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino A.A.
Umbria
Valle D Aosta
Veneto
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS - SIP
2.3 Servizi e misure di politica attiva rivolte ai percettori di ammortizzatori in deroga nel triennio 2009-2011
In linea con le indicazioni della Commissione Europea sulla exit strategy - che at- tribuiscono un ruolo centrale alla valorizzazione e salvaguardia del capitale umano, da perseguire attraverso politiche integrate di flessicurezza, incentrate “su misure di attivazione, riqualificazione e aggiornamento delle competenze, al fine di migliorare l’occupabilità, assicurare un reinserimento rapido nel mondo del lavoro dei lavoratori giudicati in esubero ed evitare la disoccupazione di lunga durata”6 - l’Accordo assegna un ruolo dirimente alla personalizzazione e alla qualità delle politiche attive rivolte ai lavoratori.
A tale orientamento, assunto con decisione fin dalla prima fase di predisposizione dell’Accordo, viene viepiù conferita enfasi nella fase della sua attuazione e della ripro- posizione, laddove Stato e Regioni concordano sulla necessità di perseguire:
• la programmazione e attuazione di politiche attive del lavoro e percorsi formativi in linea e coerenti - nel metodo, nel merito e nelle finalità - con la condizione specifica dei lavoratori e con le esigenze delle imprese e dei mercati del lavoro;
• l’organizzazione di politiche della formazione progettate in funzione della finalità della politica attiva (ricollocazione in caso di lavoratori in mobilità in deroga e con- servazione del posto di lavoro in caso di lavoratori in Cassa integrazione in deroga) e dei fabbisogni di competenze espressi dai settori, dalle imprese e dai mercati del lavoro e della occupabilità delle persone;
• il rafforzamento della sinergia tra politiche occupazionali e politiche formative, con l’obiettivo di promuovere politiche attive del lavoro coerenti con percorsi innovativi di riconversione e ristrutturazione aziendale e con i fabbisogni di competenze e professionali dei mercati del lavoro e dei sistemi di impresa.
L’imponente sforzo di riposizionamento e riallineamento della programmazione FSE effettuato dalle Regioni, cui si accennava in premessa, è stato finalizzato a far vivere nella pratica i principi condivisi in fase di stipula dell’Accordo.
I documenti di programmazione delle politiche attive sui lavoratori percettori di am- mortizzatori sociali in deroga, di cui ciascuna Regione si è dotata, hanno creato le condizioni dell’effettività del diritto a percepire l’indennità di partecipazione a fronte della partecipazione ai percorsi di politica attiva.
La scelta di considerare il lavoratore “al centro” viene resa operativa principalmente attraverso:
• l’ampliamento e la diversificazione della gamma di servizi offerti, per tenere conto della eterogeneità del bacino di lavoratori, in relazione:
6. Un piano europeo di ripresa economica, COM CE n. 800 del 26.11.2008
- alla tipologia di ammortizzatore sociale concesso (CIG straordinaria o Mobilità);
- alla finalità della indennità di partecipazione e del relativo percorso di politica attiva (reintegro nell’azienda di provenienza o ricollocazione);
- alla conseguente durata del percorso (di breve-medio e lungo periodo in caso di sospensione, lungo in caso di mobilità);
- alla necessità di articolazione del percorso (da un minimo di orientamento, informazione e accompagnamento alle scelte formative sino ad un massimo di erogazione di formazione breve nel caso di sospensione di breve-medio periodo e da un minimo di orientamento approfondito e formazione sino ad un massimo di formazione lunga e accompagnamento al lavoro o consulenza all’autoimpiego nel caso di sospensione lunga o di Mobilità);
• il potenziamento e la diversificazione della rete degli operatori abilitati ad erogare i servizi di politica attiva, per tenere conto dell’ampliamento della platea degli utenti dei servizi e della eterogeneità dei loro bisogni;
• l’adeguamento degli strumenti (cataloghi per la formazione e sistemi informativi per la tracciabilità delle operazioni), per garantire tempi certi di attivazione dei servizi e correttezza gestionale.
Si riporta, nel seguito del presente paragrafo, il dettaglio dei servizi erogati, articolato sulla base dei criteri UE previsti dalla classificazione Labour Market Policies.
Complessivamente i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga alla norma- tiva presi in carico dai servizi competenti nel triennio 2009-2011 sono stati 402.2357, di cui 361.261 percettori di CIG in deroga e 40.974 percettori di mobilità in deroga8. L’analisi dei dati seguente verrà condotta al netto della regione Lombardia, in quanto i dati ad oggi disponibili sono relativi al volume dei servizi connessi alle doti attivate, mentre, per le altre regioni, sono riferiti ai destinatari, contando, perciò, una sola volta quanti avessero beneficiato anche più di una volta di una stessa tipologia di servizio. Le tabelle 2.12 e 2.139 riepilogano, in valore assoluto e percentuale, per tipologia di istituto e in totale, i dati nazionali del triennio 2009-2011 relativi:
• ai servizi offerti dai servizi competenti ai percettori di AASS in deroga (per istituto e in totale), in termini di prima informazione, presa in carico, colloqui di orientamento (di I e II livello), redazione del profilo socio professionale, counseling
7. Manca il dato delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Il dato della Lombardia potrebbe essere so- vrastimato in quanto elaborato distintamente per il periodo 2009-2010 e il 2011, con possibili compresenze dei lavoratori che avessero beneficiato di un periodo di ammortizzatore sociale in ciascuno due periodi temporali. I dati sono provvisori per le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna.
8. Qualora uno stesso lavoratore nel triennio di riferimento abbia percepito entrambi gli ammortizzatori sociali, sarebbe contato due volte.
9. I dati relativi ai servizi e alle politiche fanno riferimento ad azioni diverse che possono essere state rivolte ai medesimi lavoratori e, pertanto, non possono essere cumulati.
orientativo individuale o di gruppo, definizione del piano d’azione individuale, preselezione;
• alle misure di politica attiva formativa, con riferimento ai percorsi di formazione in aula, alle borse di lavoro o tirocini e all’adattamento delle competenze.
Per quanto attiene ai servizi di politica attiva offerti ai percettori dai servizi com- petenti, complessivamente sono oltre 320 mila i lavoratori percettori di AASS in deroga che hanno avuto un contatto informativo con i servizi competenti, l’87% dei quali è in CIG in deroga (oltre 279 mila). I lavoratori in mobilità informati dai servizi competenti sono quasi 42 mila, il 13% del totale.
I lavoratori beneficiari di AASS in deroga complessivamente presi in carico dai servizi competenti sono quasi 312 mila, di cui quasi 272 mila in CIG in deroga (87%) e oltre 40 mila in Mobilità in deroga (il 13%); per la CIG in deroga, la percentuale di presa in carico, rispetto ai lavoratori informati, si attesta al 97,3%, mentre per la Mobilità al 96,5%. Complessivamente sono oltre 253 mila i lavoratori cui è stato erogato almeno un colloquio di primo livello: Oltre 220 mila sono i lavoratori percettori di CIG in deroga e 32 mila i lavoratori in Mobilità in deroga. In entrambi i casi si tratta dell’81% dei lavoratori presi in carico dai servizi competenti.
98 mila percettori hanno preso parte a un colloquio di II livello, di cui 82 mila i lavoratori percettori di CIG in deroga e quasi 16 mila i lavoratori in Mobilità in deroga, il 30% e il 39% dei lavoratori presi in carico.
I lavoratori cui è stato redatto il profilo socio-professionale sono oltre 76 mila, di cui 61 mila in CIG in deroga e oltre 16 mila in Mobilità in deroga, rispettivamente il 23% e il 38% dei lavoratori presi in carico.
I lavoratori cui è stato erogato un servizio di counseling orientativo nella modalità individuale o di gruppo sono stati oltre 15 mila, di cui 13 mila in CIG in deroga e oltre 1.600 in Mobilità in deroga, ovvero, rispettivamente, il 5% e il 4% dei presi in carico10. I lavoratori che hanno concordato con i servizi competenti un Piano di azione in- dividuale sono stati oltre 193 mila, di cui oltre 169 mila in CIG in deroga e oltre 24 mila in Mobilità in deroga, rispettivamente il 62% e il 60% dei lavoratori presi in carico dai servizi.
Infine, i lavoratori cui è stato offerto un servizio di preselezione sono quasi 12 mila, la netta prevalenza - 9.310 - in CIG in deroga, 2.200 circa in mobilità e, rispettivamente, il 3% e il 6% dei lavoratori presi in carico.
10. Il counselling orientativo è stato monitorato solamente nella regione Veneto
Beneficiari di interventi di politica attiva per CIG tipologia di intervento in deroga | Mobilità in deroga | Totali XX.XX in deroga |
Percettori informati dai servizi competenti 279.005 | 41.786 | 320.791 |
Percettori presi in carico dai servizi competenti 271.604 | 40.313 | 311.917 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio I 220.602 | 32.752 | 253.354 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio 81.928 | 15.576 | 97.504 |
Percettori cui è stato redatto il profilo socio- 61.151 | 15.295 | 76.446 |
Percettori cui è stato offerto il servizio di 13.539 | 1.638 | 15.177 |
Percettori cui è stato elaborato il PAI/PIP dai servizi 169.053 | 24.330 | 193.383 |
Percettori cui è stato offerto il servizio di 9.310 | 2.193 | 11.503 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa 118.889 | 12.670 | 131.559 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 244 | 320 | 564 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 2.704 | 81 | 2.785 |
Tabella 2.12 Percettori di ammortizzatori sociali in deroga nel triennio 2009-2011 che hanno avuto accesso ad iniziative di Politica Attiva per tipologia di politica e di istituto (V.A.)
livello dai servizi competenti
II livello dai servizi competenti professionale dai servizi competenti
counselling orientativo individuale o di gruppo competenti
preselezione dai servizi competenti
- aula
tirocinio/borsa lavoro adattamento competenze
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
Nota: i dati sono provvisori per le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna. Sono attualmente in elaborazione per le regioni Lombardia e Trentino Alto Adige.
Relativamente alla formazione, hanno avuto accesso ad almeno un percorso formativo d’aula circa 132 mila lavoratori, di cui 119 mila (44% dei presi in carico) percettori di CIG in deroga e 13 mila (31% dei presi in carico) percettori di Mobilità in deroga. Hanno, invece, beneficiato di un percorso di formazione in azienda complessivamente
3.300 lavoratori (1% dei presi in carico), di cui 557 lavoratori (239 in CIG in deroga e 318 in mobilità in deroga) attraverso borse lavoro o tirocini, quasi 2.800 lavoratori (2.704 in CIG in deroga e 81 in mobilità in deroga) con la modalità dell’adattamento delle competenze.
Beneficiari di interventi di politica attiva per CIG tipologia di intervento in deroga | Mobilità in deroga | Totali XX.XX in deroga |
Percettori presi in carico dai servizi competenti 97,3% | 96,5% | 97,2% |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio I 81,2% | 81,2% | 81,2% |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio 30,2% | 38,6% | 31,3% |
Percettori cui è stato redatto il profilo socio- professionale dai servizi competenti sui presi in 22,5% carico | 37,9% | 24,5% |
Percettori cui è stato offerto il servizio di counselling orientativo dai servizi competenti sui 5,0% presi in carico | 4,1% | 4,9% |
Percettori cui è stato elaborato il PAI/PIP dai servizi 62,2% | 60,4% | 62,0% |
Percettori cui è stato offerto il servizio di preselezione dai servizi competenti sui presi in 3,4% carico | 5,4% | 3,7% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 43,8% | 31,4% | 42,2% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 0,1% | 0,8% | 0,2% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 1,0% | 0,2% | 0,9% |
Tabella 2.13 Percettori di ammortizzatori sociali in deroga nel triennio 2009-2011 presi in carico dai servizi competenti per iniziative di Politica Attiva di cui hanno beneficiato e per istituto (Val.%)
sugli informati
livello dai servizi competenti sui presi in carico
di II livello dai servizi competenti sui presi in carico
competenti sui presi in carico
aula - sui presi in carico
tirocinio/borsa lavoro - sui presi in carico adattamento competenze - sui presi in carico
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
Nota: i dati sono provvisori per le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna. Sono attualmente in elaborazione per le regioni Lombardia e Trentino Alto Adige.
Complessivamente per i due istituti della CIG e della Mobilità in deroga, la percentuale di informati per genere è del 60,1% di uomini e del 39,9% di donne (tab. 2.14). Il genere maschile perde lo 0,4% del peso quando si passa alla presa in carico: 59,7% contro il 40,3% delle donne. E la diminuzione di peso degli uomini continua quando si passa ai servizi: 57,7% cui è stato erogato un colloqui di primo livello, 57,1% con un colloquio di secondo livello, 58,7% cui è stato redatto il profilo socio-professionale, 57,7% cui è stato elaborato un piano d’azione individuale, 55,6% cui è stato offerto un servizio
di preselezione. Anche per la formazione con modalità d’aula e di tirocinio o borsa lavoro la quota maschile risulta inferiore a quella registrata nel numero di informati e anche di presi in carico (rispettivamente il 59,3% e il 57,8%). Decisamente prerogativa maschile è stata, invece, la formazione erogata con la modalità dell’adattamento delle competenze presso l’azienda: 95,3% contro il 4,7% delle donne.
Uomini | Donne | Totale |
Percettori informati dai servizi competenti 60,1% | 39,9% | 100,0% |
Percettori presi in carico dai servizi competenti 59,7% | 40,3% | 100,0% |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio I livello dai 57,7% | 42,3% | 100,0% |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio II livello dai 57,1% | 42,9% | 100,0% |
Percettori cui è stato redatto il profilo socio-professionale dai 58,7% | 41,3% | 100,0% |
Percettori cui è stato elaborato il PAI/PIP dai servizi competenti 57,7% | 42,3% | 100,0% |
Percettori cui è stato offerto il servizio di preselezione dai servizi 55,6% | 44,4% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - aula 59,3% | 40,7% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - tirocinio/borsa lavoro 57,8% | 42,2% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - adattamento 95,3% | 4,7% | 100,0% |
Tabella 2.14 Percettori di ammortizzatori sociali in deroga nel triennio 2009-2011 che hanno avuto accesso ad iniziative di Politica Attiva per genere e tipologia di politica (Val.%)
servizi competenti servizi competenti servizi competenti
competenti
competenze
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
Nota: i dati sono provvisori per le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna. Sono attualmente in elaborazione per le regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
La distribuzione per genere dei percettori di CIG in deroga (tab. 2.15) mostra che i percettori uomini informati dai servizi competenti sono stati il 60,4%, contro il 39,6% delle donne. La stessa dinamica di diminuzione del peso degli uomini riscontrata per il complesso degli ammortizzatori sociali in deroga si registra per la sola CIG in deroga, in linea con il maggio peso di questa componente sul totale dei percettori: la presa in carico è stata leggermente maggiore nelle donne che negli uomini, 60,1% contro il 39,9%. Anche l’erogazione dei servizi ha coinvolto proporzionalmente di più le donne, con percentuali tra il 41% e il 42%. L’equilibrio rispetto ai presi in carico si ristabilisce con la formazione in aula.
Invece, completamente differente per genere risulta la partecipazione ad interventi formativi in azienda: la modalità del tirocinio o della borsa lavoro sembra essere preferita dal genere femminile, che vi partecipa nella misura del 54% del totale dei coinvolti in questo tipo di percorso formativo, contro il 46% degli uomini. Al contrario, la modalità dell’adattamento delle competenze in azienda, è quasi esclusivamente utilizzata dagli uomini, 95,5% dei coinvolti complessivi contro il 4,5% delle donne.
Uomini | Donne | Totale |
Percettori informati dai servizi competenti 60,4% | 39,6% | 100,0% |
Percettori presi in carico dai servizi competenti 60,1% | 39,9% | 100,0% |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio I 57,8% | 42,2% | 100,0% |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio 57,7% | 42,3% | 100,0% |
Percettori cui è stato redatto il profilo socio-pro- 59,3% | 40,7% | 100,0% |
Percettori cui è stato elaborato il PAI/PIP dai servizi 58,2% | 41,8% | 100,0% |
Percettori cui è stato offerto il servizio di presele- 58,0% | 42,0% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa 60,1% | 39,9% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 46,3% | 53,7% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 95,5% | 4,5% | 100,0% |
Tabella 2.15 Percettori di CIG in deroga nel triennio 2009-2011 che hanno avuto accesso ad ini- ziative di Politica Attiva per genere e tipologia di politica (Val.%)
livello dai servizi competenti II livello dai servizi competenti
fessionale dai servizi competenti competenti
zione dai servizi competenti
- aula
tirocinio/borsa lavoro adattamento competenze
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
Nota: i dati sono provvisori per le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna. Sono attualmente in elaborazione per le regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
Anche per la Mobilità in deroga (tab. 2.16) risulta che la presa in carico abbia riguar- dato in misura lievemente maggiore le donne. Infatti, gli uomini informati dai servizi competenti sono stati il 57,5% contro il 57,1% dei presi in carico, mentre le donne informate sono state il 42,5% contro il 42,9% delle prese in carico.
Ancora le donne hanno partecipato in misura superiore all’erogazione dei servizi, con percentuali che vanno da oltre il 43% ad oltre il 52%. E sempre le donne hanno parteci- pato in misura proporzionalmente superiore alla formazione d’aula: il 48,4% di coloro che hanno svolto almeno una attività formativa d’aula è donna.
Le modalità formative che si espletano in azienda, invece, sono state predilette dal genere maschile, sia si tratti di borse lavoro o tirocini (66%), ma, soprattutto nel caso di adattamento delle competenze (90%).
Uomini | Donne | Totale |
Percettori informati dai servizi competenti 57,5% | 42,5% | 100,0% |
Percettori presi in carico dai servizi competenti 57,1% | 42,9% | 100,0% |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio I 57,1% | 42,9% | 100,0% |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio 55,0% | 45,0% | 100,0% |
Percettori cui è stato redatto il profilo socio-profes- 56,6% | 43,4% | 100,0% |
Percettori cui è stato elaborato il PAI/PIP dai servizi 54,4% | 45,6% | 100,0% |
Percettori cui è stato offerto il servizio di presele- 47,6% | 52,4% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 51,6% | 48,4% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 65,9% | 34,1% | 100,0% |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - 90,1% | 9,9% | 100,0% |
Tabella 2.16 Percettori di mobilità in deroga nel triennio 2009-2011 che hanno avuto accesso ad iniziative di Politica Attiva per genere e tipologia di politica (Val.%)
livello dai servizi competenti
II livello dai servizi competenti sionale dai servizi competenti competenti
zione dai servizi competenti aula
tirocinio/borsa lavoro
adattamento competenze
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
Nota: i dati sono provvisori per le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna. Sono attualmente in elaborazione per le regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
Di seguito vengono riportati i dati regionali relativi ai servizi erogati e alle misure for- mative cui hanno avuto accesso i percettori di CIG in deroga (tab. 2.16) e i percettori di Mobilità in deroga (tab. 2.17). Seguono le tabelle 2.18 e 2.19 relativi ai servizi erogati rispettivamente nel biennio 2009-2010 e nel 2011 in Lombardia.
56
2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009
Tabella 2.17 Percettori di CIG in deroga nel triennio 2009-2011 che hanno avuto accesso ad iniziative di Politica Attiva per regione e tipologia di politica (V.A.)
Regioni | Servizi di politica attiva offerti ai destinatari dell’intervento | Misure di politica attiva offerte ai destinatari dell’intervento | |||||||||
Informa- zione | Presa in carico | Colloqui I livello | Colloqui II livello | Profilo Socio- Profes- sionale | Counsel- ling orienta- tivo | PAI o PIP | Presele- zioni | Forma- zione d’aula | BL/Tiro- cinio | Adatta- mento al lavoro |
Piemonte | 41.839 | 41.774 | 41.774 | 12.532 | 4.003 | 0 | 41.774 | 6.345 | 18.304 | 0 | 0 |
Valle d’Aosta | 200 | 200 | 161 | 52 | 0 | 0 | 0 | 0 | 142 | 5 | 0 |
Lombardia Vedere prospetti seguenti | |||||||||||
Trentino Alto Adige | n.d. | n.d. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. |
Xxxxxx | 00.000 | 44.600 | 44.600 | 17.814 | 4.961 | 13.539 | 29.902 | 0 | 21.066 | 0 | 0 |
Friuli Venezia Giulia | 7.282 | 7.282 | 7.282 | 0 | 0 | 0 | 7.282 | 0 | 6.740 | 0 | 0 |
Liguria | 4.646 | 4.629 | 4.588 | 3.098 | 3.098 | 0 | 3.098 | 439 | 1.616 | 21 | 84 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 31.847 | 31.847 | 25.692 | 2.788 | 900 | 0 | 900 | 886 | 18.081 | 0 | 0 |
Toscana | 33.804 | 33.804 | 33.804 | 14.299 | 4.766 | 0 | 33.804 | 1.386 | 11.257 | 64 | 101 |
Umbria* | 6.825 | 6.825 | 6.825 | 1.719 | 1.719 | 0 | 1.719 | 0 | 1.719 | 0 | 0 |
Marche | 19.256 | 19.256 | 13.765 | 13.765 | 13.765 | 0 | 11.716 | 0 | 5.869 | 0 | 0 |
Lazio | 21.981 | 21.981 | 21.981 | 3.930 | 0 | 0 | 21.981 | 0 | 21.171 | 0 | 0 |
Abruzzo | 2.314 | 2.310 | 2.070 | 1.975 | 1.208 | 0 | 1.805 | 5 | 640 | 0 | 27 |
›››
2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009
Regioni | Servizi di politica attiva offerti ai destinatari dell’intervento | Misure di politica attiva offerte ai destinatari dell’intervento | |||||||||
Informa- zione | Presa in carico | Colloqui I livello | Colloqui II livello | Profilo Socio- Profes- sionale | Counsel- ling orienta- tivo | PAI o PIP | Presele- zioni | Forma- zione d’aula | BL/Tiro- cinio | Adatta- mento al lavoro |
Molise | 1.267 | 1.267 | 1.000 | 000 | 000 | 0 | 548 | 8 | 488 | 0 | 0 |
Campania | 22.889 | 20.939 | 3.683 | 1.784 | 0 | 0 | 663 | 222 | 9.475 | 0 | 2.492 |
Puglia | 23.473 | 20.148 | 2.461 | 4.589 | 18.252 | 0 | 5.940 | 19 | 0 | 0 | 0 |
Basilicata | 494 | 494 | 494 | 494 | 494 | 0 | 494 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Calabria | 3.309 | 2.033 | 2.033 | 0 | 421 | 0 | 61 | 0 | 0 | 154 | 0 |
Sicilia** | 7.302 | 6.538 | 4.591 | 472 | 5.125 | 0 | 4.499 | 0 | 527 | 0 | 0 |
Sardegna | 5.677 | 5.677 | 3.531 | 1.664 | 1.831 | 0 | 2.867 | 0 | 1.794 | 0 | 0 |
Italia | 279.005 | 271.604 | 220.602 | 81.928 | 61.151 | 13.539 | 169.053 | 9.310 | 118.889 | 244 | 2.704 |
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
Nota: i dati sono provvisori per le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna. Sono attualmente in elaborazione per le regioni Lombardia e Trentino Alto Adige.
* Il dato risulta più contenuto rispetto a quello reale in quanto numerosi servizi sono stati informatizzati nel sistema gestionale dedicato alla deroga successivamente all’estrazione effettuata da Italia Lavoro.
segue Tabella 2.17
57
** Osservazione al 31-12-2011 suscettibile di ulteriore aggiornamento alla luce della decretazione regionale di competenza 2011 effettuata nelle seguenti date: 28-12-2011, 05-03- 2012, 15-03-2012.
58
2 Attuazione dell’Accordo Stato Xxxxxxx xxx xxxxxxxx 0000
Xxxxxxxx | 1.536 | 1.529 | 1.529 | 350 | 127 | 0 | 1.529 | 1.285 | 1.518 | 0 | 0 |
Valle d’Aosta | 75 | 75 | 49 | 6 | 0 | 0 | 0 | 0 | 30 | 2 | 0 |
Lombardia Vedere prospetti seguenti | |||||||||||
Trentino Alto Adige | n.d. | n.d. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. |
Xxxxxx | 0.000 | 5.400 | 5.400 | 2.156 | 600 | 1.638 | 3.620 | 0 | 2.550 | 0 | 0 |
Friuli Venezia Giulia | 1.752 | 1.752 | 1.752 | 0 | 0 | 0 | 1.752 | 0 | 552 | 0 | 0 |
Liguria | 000 | 000 | 000 | 220 | 220 | 0 | 220 | 90 | 79 | 3 | 10 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 1.861 | 1.861 | 192 | 41 | 69 | 0 | 0 | 69 | 1.861 | 0 | 0 |
Toscana | 1.547 | 1.547 | 1.000 | 000 | 000 | 0 | 1.547 | 63 | 515 | 3 | 5 |
Umbria | 280 | 280 | 280 | 43 | 43 | 0 | 43 | 0 | 43 | 0 | 0 |
Marche | 1.988 | 1.988 | 489 | 489 | 489 | 0 | 98 | 2 | 428 | 16 | 0 |
Lazio | 3.381 | 3.381 | 3.381 | 588 | 0 | 0 | 3.381 | 0 | 3.235 | 0 | 0 |
Tabella 2.18 Percettori di Mobilità in deroga nel triennio 2009-2011 che hanno avuto accesso ad iniziative di Politica Attiva per regione e tipologia di politica (V.A.)
Regioni | Servizi di politica attiva offerti ai destinatari dell’intervento | Misure di politica attiva offerte ai destinatari dell’intervento | |||||||||
Informa- zione | Presa in carico | Colloqui I livello | Colloqui II livello | Profilo Socio- Profes- sionale | Counsel- ling orienta- tivo | PAI o PIP | Presele- zioni | Forma- zione d’aula | BL/Tiro- cinio | Adatta- mento al lavoro |
›››
2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009
Regioni | Servizi di politica attiva offerti ai destinatari dell’intervento | Misure di politica attiva offerte ai destinatari dell’intervento | |||||||||
Informa- zione | Presa in carico | Colloqui I livello | Colloqui II livello | Profilo Socio- Profes- sionale | Counsel- ling orienta- tivo | PAI o PIP | Presele- zioni | Forma- zione d’aula | BL/Tiro- cinio | Adatta- mento al lavoro |
Abruzzo | 5.692 | 5.357 | 5.157 | 4.746 | 3.132 | 0 | 3.760 | 238 | 173 | 37 | 0 |
Molise | 1.265 | 1.265 | 1.265 | 1.342 | 833 | 0 | 808 | 216 | 511 | 0 | 0 |
Campania | 2.706 | 2.560 | 2.198 | 2.145 | 0 | 0 | 1.619 | 177 | 36 | 0 | 66 |
Puglia | 4.158 | 3.427 | 763 | 973 | 2.884 | 0 | 1.917 | 14 | 0 | 0 | 0 |
Basilicata | 1.320 | 1.320 | 1.320 | 1.320 | 1.320 | 0 | 1.320 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Calabria | 4.262 | 4.262 | 4.262 | 0 | 3.023 | 0 | 253 | 0 | 0 | 259 | 0 |
Sicilia | 2.507 | 2.302 | 1.667 | 79 | 1.929 | 0 | 1.662 | 12 | 651 | 0 | 0 |
Sardegna | 1.760 | 1.760 | 1.281 | 424 | 408 | 0 | 801 | 27 | 488 | 0 | 0 |
Xxxxxx | 00.000 | 00.000 | 32.752 | 15.576 | 15.295 | 1.638 | 24.330 | 2.193 | 12.670 | 320 | 81 |
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
segue Tabella 2.18
59
Nota: i dati sono provvisori per le regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna. Sono attualmente in elaborazione per le regioni Lombardia e Trentino Alto Adige.
60
Tipologia servizi | |||||||||
Bilancio di competenze | 165 | 89 | 76 | 76.483 | 42.522 | 33.961 | 76.648 | 42.611 | 34.037 |
Coaching | 115 | 74 | 41 | 60.268 | 31.527 | 28.741 | 60.383 | 31.601 | 28.782 |
Colloquio di accoglienza I livello. | 234 | 124 | 110 | 83.217 | 46.474 | 36.743 | 83.451 | 46.598 | 36.853 |
Colloquio individuale di II livello (specialistico) | 222 | 119 | 103 | 87.011 | 48.499 | 38.512 | 87.233 | 48.618 | 38.615 |
Consulenza e supporto autoimprenditorialità | 13 | 10 | 3 | 316 | 206 | 110 | 329 | 216 | 113 |
Corsi di formazione | 207 | 101 | 106 | 93.927 | 50.054 | 43.873 | 94.134 | 50.155 | 43.979 |
Definizione del percorso | 226 | 121 | 105 | 126.483 | 69.488 | 56.995 | 126.709 | 69.609 | 57.100 |
PAI/PIP | 226 | 121 | 105 | 126.483 | 69.488 | 56.995 | 126.709 | 69.609 | 57.100 |
Monitoraggio, coordinamento, gestione | 188 | 99 | 89 | 119.257 | 65.520 | 53.737 | 119.445 | 65.619 | 53.826 |
Tabella 2.19 Percettori in deroga in Lombardia nel biennio 2009-2010 che hanno avuto accesso ad iniziative di Politica Attiva per tipologia di politica, tipologia di istituto e genere (V.A.)
Accordo 2009-2010 | Mobilità in deroga | CIG in deroga | Percettori in deroga | |||
(Totale SERVIZI erogati) | Totale | Uomini Donne | Totale | Uomini | Donne | Totale Uomini Donne |
2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009
›››
Accordo 2009-2010 | Mobilità in deroga | CIG in deroga | Percettori in deroga | |||
(Totale SERVIZI erogati) | Totale | Uomini Donne | Totale | Uomini | Donne | Totale Uomini Donne |
Scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro | 120 | 64 | 56 | 12.410 | 6.613 | 5.797 | 12.530 | 6.677 | 5.853 |
Tutoring e accompagnamento al tirocinio | 1 | 1 | 47 | 25 | 22 | 48 | 26 | 22 | |
Tutoring e accompagnamento al training on the job | 36 | 17 | 19 | 36 | 17 | 19 | |||
Tutoring e accompagnamento allo stage | 4 | 1 | 3 | 78 | 36 | 42 | 82 | 37 | 45 |
Tutoring e counseling orientativo | 61 | 39 | 22 | 22.182 | 12.183 | 9.999 | 22.243 | 12.222 | 10.021 |
Totale progetti dote* | 241 | 128 | 113 | 132.487 | 72.771 | 59.716 | 132.728 | 72.899 | 59.829 |
Totale destinatari* | 233 | 124 | 109 | 73.980 | 41.727 | 32.253 | 74.213 | 41.851 | 32.362 |
segue Tabella 2.19
61
2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009
* Il n. delle Doti è superiore al n. dei destinatari in quanto un soggetto può richiedere più di una dote se destinatario di più di un periodo di Ammortizzatore Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regione Lombardia
62
Tabella 2.20 Percettori in deroga in Lombardia nel 2011 che hanno avuto accesso ad iniziative di Politica Attiva per tipologia di politica, tipologia di istituto e genere (V.A.)
ACCORDO 2011 | Mobilità in deroga | CIG in deroga | Percettori in deroga | ||
(Totale SERVIZI erogati) | Totale Uomini Donne | Totale | Uomini | Donne | Totale Uomini Donne |
Tipologia servizi | |||||||||
Accoglienza | 428 | 207 | 221 | 8.551 | 4.463 | 4.088 | 8.979 | 4.670 | 4.309 |
Bilancio di competenze | 189 | 96 | 93 | 8.534 | 4.458 | 4.076 | 8.723 | 4.554 | 4.169 |
Colloquio specialistico | 189 | 96 | 93 | 8.533 | 4.458 | 4.075 | 8.722 | 4.554 | 4.168 |
Definizione del percorso | 189 | 96 | 93 | 8.533 | 4.457 | 4.076 | 8.722 | 4.553 | 4.169 |
PAI/PIP | 000 | 000 | 000 | 20.653 | 11.149 | 9.504 | 21.093 | 11.361 | 9.732 |
Inserimento lavorativo | 437 | 212 | 225 | 11.031 | 5.694 | 5.337 | 11.468 | 5.906 | 5.562 |
Tutoring e accompagnamento allo stage | 14 | 14 | 14 | 0 | 14 | ||||
Bonus assunzionali | 15 | 6 | 9 | 169 | 93 | 76 | 184 | 99 | 85 |
Totale progetti dote* | 000 | 000 | 000 | 20.653 | 11.149 | 9.504 | 21.093 | 11.361 | 9.732 |
Totale destinatari* | 428 | 207 | 221 | 15.677 | 8.574 | 7.103 | 16.105 | 8.781 | 7.324 |
2 Attuazione dell’Accordo Stato Regioni del febbraio 2009
* Il n. delle Doti è superiore al n. dei destinatari in quanto un soggetto può richiedere più di una dote se destinatario di più di un periodo di Ammortizzatore Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regione Lombardia
3 L’analisi longitudinale della platea
dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Una volta descritte le platee dei percettori e delle imprese presenti nel sistema infor- mativo (SIP), nonché illustrati i dati relativi ai partecipanti alle politiche attive messe in campo dalle Regioni, è possibile fornire alcuni spunti di riflessione sui risultati ottenuti dall’Accordo-Stato Regioni. Non essendo ancora possibile collegare direttamente l’ar- chivio INPS ai sistemi informativi regionali sulla partecipazione alle politiche attive, al fine di valutare gli effetti di queste ultime sui processi di transazione professionale dei percettori, i risultati del processo di integrazione tra politiche attive e passive promossi dall’Accordo Stato Regioni possono essere osservati indirettamente, attraverso:
• le analisi di tipo longitudinale su due distinte coorti di percettori di CIG in deroga: la prima composta da lavoratori che avevano concluso il trattamento nel 2009 e la seconda composta da lavoratori che lo avevano concluso nel 2010. Entrambe le coorti sono state seguite per i 12 mesi successivi, al fine di rilevare i cambiamenti di status dei percettori all’interno del sistema informativo;
• l’analisi longitudinale dei percettori che hanno iniziato il trattamento di mobilità in deroga nel 2009 rilevando, attraverso il collegamento tra il sistema informativo percettori ed il sistema informativo delle comunicazioni obbligatorie, il numero di lavoratori in mobilità (deroga ed ordinaria) che hanno sottoscritto almeno rapporto di lavoro dipendente o parasubordinato nei 24 mesi successivi.
Con il primo tipo di analisi è possibile verificare quale sia la quota di lavoratori sospesi che al termine del primo trattamento, nell’arco dei 12 mesi successivi1, è stata licenziata o è rimasta occupata (nuovamente sospesa o reintegrata in azienda). Confrontando le coorti di lavoratori nel 2009 e nel 2010 si ottiene una informazione particolarmente preziosa sugli effetti dell’Accordo Stato Regioni. Infatti, gran parte di coloro che avevano terminato la Cassa integrazione in deroga nel 2009 non avevano potuto beneficiare
1. L’analisi longitudinale (cohort study) sono studi sperimentali in cui gruppi di persone sottoposte a trattamenti diversi o a “esposizioni” diverse vengono seguiti nel tempo per accertare in che misura vanno incontro a esiti diversi. I diversi soggetti presenti nella coorte vengono osservati tutti per lo stesso periodo di tempo (condizione ceteris baribus). Gli studi longitudinali si sviluppano principalmente in campo epidemiologico e solo di recente hanno avuto una applicazione anche nel campo della valutazione delle politiche del lavoro.
delle misure di politica attiva messe in campo dalle Regioni (in base alla legge 2/09) poiché i diversi modelli regionali d’offerta, per garantire l’integrazione tra le misure di politica attiva e quelle di natura passiva (gli ammortizzatori in deroga), hanno avuto necessariamente bisogno di una fase di rodaggio e consolidamento. Diversamente la gran parte dei lavoratori che hanno terminato la cassa integrazione in deroga nel 2010 hanno potuto contare su una offerta di servizi e di misure di politica attiva ben maggiore. Così, considerando il progressivo peggioramento della crisi, il confronto tra i risultati ottenuti sulla coorte del 2009 e quelli rilevati per la coorte del 2010, può fornire informazioni preziosissime, che seppure indirettamente, ci permettono di rilevare gli effetti delle politiche attive sul mantenimento o meno dell’occupazione da parte dei lavoratori sospesi.
Il secondo modello di analisi longitudinale, realizzata grazie al collegamento tra il Si- stema Informativo dei Percettori (SIP) di INPS ed il Sistema Informativo Statistico sulle Comunicazioni Obbligatorie (SISCO) realizzato da Ministero del lavoro2, ha permesso di seguire due coorti di lavoratori in mobilità in deroga ed ordinaria che avevano avviato il trattamento nel 2009, con l’obbiettivo di verificare se avessero o meno sottoscritto un rapporto di lavoro dipendente o parasubordinato nei 24 mesi successivi. In questo caso l’obbiettivo non era quello di confrontare due coorti appartenenti a periodi diversi, ma due panel sottoposti a trattamenti diversi, verificando se i lavoratori beneficiari di mobilità in deroga, provenienti da imprese più piccole e maggiormente interessati da misure di politica attiva (in base all’Accordo Sato Regioni), facessero registrare, rispetto ai lavoratori in Mobilità ordinaria, processi di transizione diversi.
Al fine di sintetizzare i risultati a livello territoriale, nell’ultimo paragrafo, sono stati riproposti gli indicatori regionali tratti dalle diverse analisi longitudinali condotte, al fine di far emergere le naturali differenze tra le regioni. Nello specifico, le analisi lon- gitudinali sui lavoratori in CIG in deroga, mediante il confronto tra il 2009 e il 2010 permettono di rilevare le differenze regionali sul grado di funzionamento dei trattamenti in sospensione nel tempo, a fronte di una minore o maggiore offerta di politiche attive e servizi. Infine, attraverso la rappresentazione regionale dell’analisi longitudinale sui lavoratori in mobilità deroga è possibile leggere i risultati occupazionali registrati anche alla luce dell’offerta regionale di politiche attive.
Gli indicatori regionali pur non fornendo indicazioni dirette sugli effetti delle politiche attive sul funzionamento degli ammortizzatori permettono, nondimeno, di confrontare le diverse realtà regionali, evidenziando, al netto del peso delle diverse platee di bene- ficiari, la capacità di corrispondere agli obbiettivi previsti dall’Accordo.
2. Per le caratteristiche del SISCO (Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie) si veda Nota metodologica Rapporto di Coesione 2011 - Ministero del Lavoro, INPS, ISTAT,
3.1 L’analisi longitudinale dei percettori di Cassa integrazione in deroga
Il primo studio longitudinale, come accennato, ha riguardato due coorti di lavoratori percettori di Cassa Integrazione in deroga (CIG in deroga): la prima composta da 135 mila lavoratori che avevano terminato un primo trattamento di CIG in deroga nel corso del 2009 e la seconda composta da 209 mila lavoratori che lo avevano terminato nel 2010. Il confronto tra le due coorti permette non solo di verificare l’effettiva funzione dell’ammortizzatore nel tempo (cioè se effettivamente favorisce il processo di reintegro in azienda dei lavoratori sospesi), ma anche di considerare, seppure indirettamente, il contributo delle politiche attive che le Regioni hanno messo in campo, soprattutto nel biennio 2010 e 2011, nell’ambito dell’Accordo Stato Regioni e di cui hanno beneficiato maggiormente i lavoratori appartenenti alla coorte del 2010 rispetto a quelli del 2009. Infatti, l’analisi longitudinale ad un anno permette di:
a. stimare la quota di lavoratori che dopo il primo trattamento non sono più presenti nel sistema informativo dei percettori e quindi che possono essere considerati reintegrati in azienda. Infatti se fossero stati licenziati successivamente alla CIG in deroga avrebbero percepito un sussidio di disoccupazione e quindi sarebbero ancora presenti nel sistema informativo. La loro assenza nel sistema informativo, nei 12 mesi successi al termine del trattamento, indica quindi, verosimilmente, il loro reintegro. Confrontando la quota di reintegrati nelle due coorti è possibile, seppure indirettamente, descrivere la funzione delle politiche attive riservate ai lavoratori in ammortizzatori in deroga che le regioni hanno messo in campo nel 2010 e nel 2011;
b. stimare la quota dei lavoratori che dopo il primo trattamento hanno beneficiato di ulteriori trattamenti di sospensione, distinguendo tra CIG in deroga, Cassa integrazione straordinaria e sospensione con trattamento di disoccupazione (art. 19 della L. 2/2009).
c. stimare infine la quota di lavoratori che 12 mesi dopo la sospensione percepiscono un trattamento di disoccupazione (Mobilità in deroga ed ordinaria, Indennità di disoccupazione) e che quindi sono stati formalmente licenziati. Tale stima forni- sce un ulteriore ed importante parametro di verifica della funzione effettiva della GIGD, poiché il fenomeno del licenziamento indica, di fatto, una inefficacia della sospensione ai fini del mantenimento del posto di lavoro.
La Figura 3.1 descrive quindi le traiettorie della prima coorte di lavoratori del 2009. A distanza di un anno dalla data di fine del trattamento, i 135.061 lavoratori risultavano così distribuiti:
• il 36,4% del totale (49.248 lavoratori) non era più presente nel sistema infor- mativo percettori da cui si desume che tali lavoratori non essendo né sospesi né
percettori di trattamenti di disoccupazione (Mobilità ordinaria, in deroga o indennità di disoccupazione) sono stati reintegrati in azienda;
• il 49,8% (67.348 lavoratori) dopo 12 mesi era ancora presente nel sistema informativo percettori con un ulteriore trattamento di sospensione (successivo al primo). Tale quota a sua volta si distribuisce nel 38,2% di lavoratori che percepisce un ulteriore trattamento in CIG in deroga (49.248), nell’8,6% che percepisce una CIG straordinaria (11.649 lavoratori) e nel 3% che beneficia dei trattamenti di sospensione erogati attraverso indennità di disoccupazione;
• infine il 13,7% del totale (18.465 lavoratori) che, dopo 12 mesi, risultava bene- ficiario di trattamenti di disoccupazione (mobilità ordinaria in deroga o indennità disoccupazione) e che quindi risultava licenziato. Tale quota a sua volta si scompone nell’1,3% che percepisce una indennità di Mobilità in deroga (1.832 lavoratori), nel 2,4% che percepisce un trattamento di Mobilità ordinaria (3.235 lavoratori) ed infine nel 9,9% che beneficia di indennità di disoccupazione ordinaria (13.398 lavoratori).
Questa prima semplice classificazione mostra come - relativamente alla platea dei percettori di CIG in deroga del 2009 - la quota di licenziati sia relativamente contenuta. Il passaggio da un trattamento in sospensione ad un trattamento di disoccupazione rappresenta, come accennato in precedenza, un primo importante indicatore di effi- cacia della funzione della cassa integrazione in deroga, che, proprio in considerazione della non elevata percentuale di lavoratori licenziati, si dimostra capace di agire come effettivo “ammortizzatore” evitando la perdita del lavoro.
La tabella 3.1 mostra la distribuzione percentuale dei lavoratori a 12 mesi dalla fine del primo trattamento nel 2009, per status, genere e ripartizione territoriale. La distinzione in questo caso è tra la quota di lavoratori licenziati o ancora occupati considerando quest’ultimi come somma tra quelli sospesi (percettori di CIG in deroga, CIG straordinaria, lavoratori percettori di indennità di disoccupazione per sospensione) e reintegrati (ossia non più presenti nel SIP). Il dato di maggior interesse riguarda la quota di licenziati, maggiore tra le donne del Centro Italia (19%) rispetto al valore medio nazionale (13,6%). Una rappresentazione di genere ancora più puntuale viene fornita dalla tabella 3.2 che illustra le transizioni anche per tipologia di ammortizzatore successivo adottato. I dati mostrano che tra le donne licenziate del Centro Italia si rileva un maggiore ricorso alla indennità di disoccupazione ordinaria, la forma di sostegno per disoccupazione più breve e meno generosa.
Figura 3.1 Analisi longitudinale. Lavoratori percettori di CIG in deroga che hanno terminato il primo periodo di trattamento nel corso del 2009 - (N = 135.062). Posizione immediatamente successiva dopo 12 mesi nel sistema informativo percettori. Valori assoluti e%
Lavoratori percettori di CIG in deroga che hanno terminato il primo periodo di trattamento nel corso del
2009 (= 135.061). Posizione dopo 12 mesi
Lavoratori non più presenti nell'archivio SIP dopo 12 mesi
(Reintegrati) = 49.248
Percettori di un ulteriore trattamento di sospensione
(Sospesi) = 67.348
Percentuale sul totale = 36,5% P
ercentuale sul totale = 49,9%
Percettori di un sussidio di disoccupazione
(Licenziati) = 18.465
Percentuale sul totale = 13,7%
Lavoratori in un ulteriore trattamento in CIGD (Sospesi) = 51.625
Percentuale = 38.2%
Lavoratori in Mobilità in deroga Licenziati = 1.832
Percentuale = 1,4%
Lavoratori in un ulteriore trattamento in CIGS (Sospesi) = 11.649
Percentuale = 8,6%
Lavoratori in Mobilità Ordinaria Licenziati = 3.235
Percentuale = 2,4%
Lavoratori in un ulteriore trattamento in CIGS (Sospesi) = 4.074
Percentuale = 3,0%
Lavoratori in indennità di disoccupazione Licenziati = 13.398
Percentuale = 9,9%
67
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps
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3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.1 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2009 a 12 mesi dalla conclusione del trattamento. Valori assoluti e percentuali per sesso e ripartizione geografica
Sesso | Ripartizioni | Lavoratori che hanno subito un trattamento di sospensione nel 2009 dopo dodici mesi | |||
Lavoratori Licenziati | Lavoratori sospesi o reinseriti (ancora occupati) | v.a. totale | v.% totale | ||
v.a. v.% | v.a. v.% |
Nord-Ovest | 2.698 | 14,99% | 15.299 | 85,01% | 17.997 | 100,00% | |
Nord-Est | 2.389 | 14,48% | 14.111 | 85,52% | 16.500 | 100,00% | |
Femmine | Centro Sud | 2.281 945 | 19,36% 15,33% | 9.504 5.220 | 80,64% 84,67% | 11.785 6.165 | 100,00% 100,00% |
Isole | 90 | 8,17% | 1.011 | 91,83% | 1.101 | 100,00% | |
Totale | 8.403 | 15,69% | 45.145 | 84,31% | 53.548 | 100,00% | |
Nord-Ovest | 3.029 | 11,29% | 23.809 | 88,71% | 26.838 | 100,00% | |
Nord-Est | 2.696 | 10,29% | 23.495 | 89,71% | 26.191 | 100,00% | |
Maschi | Centro Sud | 2.193 1.605 | 16,04% 14,89% | 11.478 9.172 | 83,96% 85,11% | 13.671 10.777 | 100,00% 100,00% |
Isole | 539 | 13,35% | 3.497 | 86,65% | 4.036 | 100,00% | |
Totale | 10.062 | 12,34% | 71.451 | 87,66% | 81.513 | 100,00% | |
Totale Italia | 18.465 | 13,67% | 116.596 | 86,33% | 135.061 | 100,00% | |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro | S.p.A. su dati SIP - Inps |
Tabella 3.2 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2009 e status a 12 mesi dalla conclusione del trattamento.
Valori percentuali per status, sesso e ripartizione geografica
Sospesi
Licenziati
Sesso
Ripartizioni territoriali
Non presenti in archivio SIP
(reinseriti)
CIG in deroga
CIG straor- Disoccu-
dinaria pazione
sospesi
Disoccu- pazione ordinaria e altri sussidi
Mobilità in deroga
Mobilità ordinaria
Totale complessivo
Femmine
Maschi
Nord-Ovest 30,83% 43,47% 10,45% 0,26% 10,61% 0,45% 3,93% 100,00%
Nord-Est 36,63% 34,73% 6,72% 7,44% 12,44% 0,89% 1,15% 100,00%
Centro 32,13% 38,62% 5,35% 4,55% 16,08% 1,64% 1,64% 100,00%
Sud 34,96% 39,68% 9,93% 0,11% 7,09% 5,71% 2,53% 100,00%
Isole 25,43% 34,06% 32,24% 0,09% 3,54% 2,00% 2,63% 100,00%
Totale 33,27% 39,08% 8,57% 3,40% 11,83% 1,48% 2,38% 100,00%
Nord-Ovest 39,05% 41,62% 7,87% 0,18% 8,05% 0,80% 2,43% 100,00%
Nord-Est 41,77% 35,04% 6,30% 6,60% 8,22% 1,05% 1,02% 100,00%
Centro 37,77% 34,63% 8,10% 3,46% 11,13% 1,59% 3,31% 100,00%
Sud 34,57% 36,91% 13,58% 0,05% 7,14% 2,55% 5,21% 100,00%
Isole 27,87% 40,61% 18,14% 0,02% 11,35% 1,29% 0,72% 100,00%
69
Totale 38,56% 37,66% 8,66% 2,77% 8,67% 1,27% 2,41% 100,00%
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Totale complessivo 36,46% 38,22% 8,62% 3,02% 9,92% 1,36% 2,40% 100,00%
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
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3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.3 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2009 (N=131.061) e status a 12 mesi dalla conclusione del trattamento. Valori percentuali per status, e classe di ampiezza delle ore di CIG in deroga. Valori %
Sospesi
Licenziati
Classe di ampiezza delle ore di CIGD sul totale
Non presenti in archivio SIP (Reinseriti)
Totale
CIG in deroga
CIG
straordinaria
Disoccupazione sospesi
Disoccupazione ordinaria e altri sussidi
Mobilità in deroga
Mobilità ordinaria
al 100% (zero ore) | 25,39% | 37,81% | 11,78% | 1,45% | 14,06% | 2,45% | 7,06% | 100,00% |
dal 75% a 99% | 32,77% | 35,23% | 9,29% | 2,71% | 14,92% | 2,18% | 2,90% | 100,00% |
dal 50% al 74% | 34,49% | 40,26% | 8,29% | 3,59% | 10,99% | 1,19% | 1,19% | 100,00% |
dal 25% al 49% | 41,20% | 39,91% | 7,06% | 3,96% | 6,79% | 0,68% | 0,41% | 100,00% |
fino al 24% | 49,31% | 36,59% | 6,69% | 3,23% | 3,53% | 0,40% | 0,25% | 100,00% |
Totale complessivo | 36,46% | 38,22% | 8,62% | 3,02% | 9,92% | 1,36% | 2,40% | 100,00% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
Di maggiore interesse risulta la tabella 3.3 che fornisce la scomposizione della coorte “2009” per tipologia di CIG in deroga, distinguendo, sulla base delle ore effettivamente fruite dai lavoratori. Le cinque classi rappresentano, approssimativamente, la funzione dell’ammortizzatore nelle diverse forme di crisi aziendale e, come si evince dai dati, tra il lavoratori appartenenti alla classe “zero ore” (100%), nei 12 mesi successivi alla fine del primo trattamento in CIG in deroga (nel 2009), la probabilità di uscire dalla sospensione e di entrare nella disoccupazione è decisamente più alta: risultano infatti in indennità di disoccupazione il 14% dei lavoratori a “zero ore” a fronte del 3,5% tra i lavoratori che hanno avuto una sospensione non superiore al 24%. Analogamente all’aumentare delle ore di CIG in deroga la quota di lavoratori reintegrati passa da uno su quattro della classe CIG in deroga a zero ore (100%) ad uno su due in quella fino al 24%. Un ulteriore aspetto di notevole interesse è rappresentato dalla analisi longitudinale della coorte per settore (tabella 3.4). Nei comparti nei quali la presenza di lavoratori in CIG in deroga è maggiore, la quota di reintegrati è sensibilmente minore della media. Nel comparto della Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo viene rias- sorbito il 34% dei lavoratori dopo il primo trattamento ed ancora più bassa è la quota di reintegri nel ciclo produttivo nel settore tessile e dell’abbigliamento (26,5%), dove è anche elevata la quota di licenziati (19%). Nei Servizi (commercio, trasporti ed attività immobiliari informatica ed alberghi e ristoranti) la quota di lavoratori reintegrati è al contrario più elevata del valore medio (tra il 40 ed il 50%). Nel complesso, comunque, anche nei settori dove la situazione è più critica, la CIG in deroga sembra svolgere la propria funzione di “ammortizzatore”, anche se in modo sensibilmente diverso nei diversi comparti soprattutto in funzione delle dimensioni maggiori della platea.
La figura 3.2 mostra, appunto, la quota di lavoratori reintegrati per comparto da cui si evince che, in particolare in alcuni settori dell’industria manifatturiera fortemente condizionati dalla domanda interna, la percentuale di reintegri dopo il primo tratta- mento è relativamente bassa.
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati 71
72
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.4 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2009 (N=131.061) e status a 12 mesi dalla conclusione del trattamento. Valori percentuali per status, e settore. Valori %
Settori | Non presenti nell’ar- chivio SIP (reinseriti) v.% | Sospesi | Licenziati | Totale | |||||
CIG in deroga v.% | CIG straordin. v.% | Disoccup.. sospesi v.% | Disoccup. ordinaria e altri sussidi v.% | Mobilità in deroga v.% | Mobilità ordinaria v.% | Totale V.A v.a. | v. % totale |
fabbricazione di prodotti in 34,82% metallo | 41,69% | 9,17% | 3,24% | 9,03% | 0,69% | 1,36% | 28.582 | 100,00% |
Industrie tessili e 26,15% | 38,26% | 11,75% | 3,98% | 14,94% | 0,70% | 4,23% | 19.085 | 100,00% |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, 42,27% la casa | 32,52% | 7,74% | 2,07% | 9,76% | 2,86% | 2,79% | 9.655 | 100,00% |
Trasporti, magazzinaggio e 50,25% | 35,00% | 8,21% | 0,93% | 3,98% | 1,28% | 0,35% | 7.957 | 100,00% |
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre 43,22% | 37,04% | 4,68% | 0,59% | 8,86% | 4,83% | 0,80% | 8.513 | 100,00% |
Produzione di metallo e
dell’abbigliamento
moto e di beni personali e per
comunicazioni
attività imprenditoriali e professionali
Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche
33,96% 43,40% 5,08% 3,68% 7,07% 1,08% 5,72% 7.467 100,00%
›››
Settori | Non presenti nell’ar- chivio SIP (reinseriti) v.% | Sospesi | Licenziati | Totale | |||||
CIG in deroga v.% | CIG straordin. v.% | Disoccup.. sospesi v.% | Disoccup. ordinaria e altri sussidi v.% | Mobilità in deroga v.% | Mobilità ordinaria v.% | Totale V.A v.a. | v. % totale |
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Altre industrie manifatturiere 28,11% | 46,24% | 4,33% | 5,61% | 14,19% | 0,56% | 0,96% | 7.524 | 100,00% | |
Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (compr. 39,06% Install., mont., ripar. e manut.) | 38,29% | 10,46% | 2,39% | 6,90% | 0,77% | 2,13% | 6.987 | 100,00% | |
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in 36,43% cuoio, pelle e similari | 34,60% | 7,81% | 5,79% | 12,50% | 0,68% | 2,20% | 7.376 | 100,00% | |
Costruzioni 49,91% | 28,59% | 5,38% | 3,64% | 10,73% | 0,91% | 0,84% | 4.071 | 100,00% | |
Pesca, piscicoltura e servizi 47,79% | 35,28% | 0,18% | 0,00% | 16,71% | 0,05% | 0,00% | 3.974 | 100,00% | |
Altri servizi pubblici, sociali e 38,56% | 40,72% | 12,25% | 1,30% | 4,56% | 1,10% | 1,51% | 2.915 | 100,00% | |
Fabbricazione di articoli in 36,40% | 39,81% | 8,57% | 2,17% | 8,99% | 0,69% | 3,38% | 3.047 | 100,00% | |
Industria del legno e dei 36,81% | 36,10% | 7,79% | 7,12% | 10,73% | 0,75% | 0,71% | 2.684 | 100,00% | ››› |
connessi personali
segue Tabella 3.4
73
gomma e materie plastiche prodotti in legno
Settori | Non presenti nell’ar- chivio SIP (reinseriti) v.% | Sospesi | Licenziati | Totale | |||||
CIG in deroga v.% | CIG straordin. v.% | Disoccup.. sospesi v.% | Disoccup. ordinaria e altri sussidi v.% | Mobilità in deroga v.% | Mobilità ordinaria v.% | Totale V.A v.a. | v. % totale |
segue Tabella 3.4
74
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
della carta e dei prodotti di 34,86% carta; stampa ed editoria | 36,11% | 9,47% | 5,64% | 7,42% | 0,64% | 5,84% | 2.481 | 100,00% |
Alberghi e ristoranti 48,96% | 27,68% | 7,72% | 0,47% | 11,68% | 1,60% | 1,88% | 2.124 | 100,00% |
Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non 26,64% metalliferi | 40,52% | 13,83% | 5,27% | 10,88% | 1,74% | 1,11% | 2.068 | 100,00% |
Fabbricazione di mezzi di 21,70% | 40,60% | 23,07% | 0,93% | 6,63% | 1,37% | 5,69% | 2.037 | 100,00% |
Fabbricazione della pasta-carta,
trasporto
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Figura 3.2 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2009 (N=131.061) non più presenti nel sistema informativo dopo 12 mesi dalla conclusione del trattamento (Reintegrati). Valori %. Per i principali settori interessati
Fabbricazione di mezzi di trasporto Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali
Industrie tessili e dell'abbigliamento Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
Altre industrie manifatturiere Agricoltura, caccia e silvicoltura Sanità e altri servizi sociali
Intermediazione monetaria e finanziaria Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche
Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria
Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari
Industria del legno e dei prodotti in legno Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Organizzazioni e organismi extraterritoriali
Altri servizi pubblici, sociali e personali Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (compr. Install., mont., ripar. e manut.)
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, moto e di beni personali e per la casa Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali
Istruzione Estrazione di minerali non energetici Pesca, piscicoltura e servizi connessi
Alberghi e ristoranti
Costruzioni Estrazione di minerali energetici
Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni
0,0%
Valore medio = 36,5%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
50,0%
60,0%
75
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
La tabella 3.5 fornisce, infine, una rappresentazione regionale delle analisi longitu- dinali, scomponendo la platea dei 135 mila lavoratori considerati, a dodici mesi dalle fine del trattamento in CIG in deroga, per status, distinguendo tra reintegrati, sospesi e licenziati per tipo di trattamento. L’analisi regionale mostra innanzi tutto la compo- sizione territoriale della coorte considerata. Xxxxxx Xxxxxxx, Lombardia, Piemonte e Veneto assorbono la quota maggiore ed è in questi contesti che, complessivamente il fenomeno del licenziamento dopo il primo trattamento è maggiore. Tuttavia anche in questo caso si tratta di quote relativamente modeste.
In tutte le regioni la percentuale di lavoratori licenziati (tabella 3.6) è bassa ed oscilla tra il 5% della Liguria al 32% della Calabria anche se, nelle regioni dove maggiore è il ricorso alla CIG in deroga (Nord), non supera il 16%, a conferma che la quota di lavo- ratori che dai trattamenti in deroga passa ai sussidi di disoccupazione rientra in una dimensione fisiologia, considerando la fase di grave crisi della domanda interna. Ad esempio in Lombardia la percentuale di lavoratori che percepisce dopo la CIG in deroga un trattamento di disoccupazione è più bassa della media nazionale e la quota di lavo- ratori reintegrati è pari al 39%, tre punti percentuali in più rispetto a quella registrata in Italia. Diversa appare la situazione in Piemonte dove, al contrario, la quota di licenziati è maggiore (soprattutto con indennità di disoccupazione ordinaria pari all’11%) e quella dei lavoratori reinseriti non supera il 26%. Nelle regioni del mezzogiorno, soprattutto in quelle dove la presenza di lavoratori in CIG in deroga è più consistente (Campania e Puglia), la quota dei reinserimenti è nettamente più bassa della media nazionale mentre quella dei licenziati non si discosta dal valore medio. Ne consegue che in questi contesti prevale la logica del prolungamento dei trattamenti di sospensione ed infatti è più ampia la platea dei lavoratori che dopo 12 mesi proseguono con un ulteriore tratta- mento di CIG in deroga. In Veneto e nelle Marche è rilevante la quota di lavoratori che dopo il primo trattamento di CIG in deroga utilizzano le indennità di disoccupazione per sospensione, aspetto questo che attiene alle specifiche modalità di gestione delle politiche attive da parte delle regioni.
76 3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Abruzzo | 3.411 | 1.421 | 180 | 4 | 474 | 265 | 118 | 5.873 |
Basilicata | 75 | 72 | 124 | 7 | 39 | 317 | ||
Calabria | 409 | 257 | 64 | 2 | 66 | 171 | 1 | 970 |
Campania | 784 | 2.529 | 1.243 | 6 | 117 | 13 | 229 | 4.921 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 6.037 | 5.111 | 2.033 | 496 | 692 | 32 | 52 | 14.453 |
Friuli Venezia Giulia | 983 | 862 | 72 | 184 | 166 | 24 | 3 | 2.294 |
Lazio | 771 | 1.659 | 1.230 | 2 | 129 | 65 | 162 | 4.018 |
Liguria | 1.473 | 585 | 22 | 1 | 79 | 7 | 6 | 2.173 |
Lombardia | 10.073 | 10.298 | 3.643 | 73 | 1.168 | 62 | 364 | 25.681 |
Marche | 3.690 | 3.519 | 122 | 765 | 909 | 152 | 12 | 9.169 |
Molise | 52 | 180 | 41 | 2 | 14 | 1 | 15 | 305 |
Piemonte | 4.464 | 10.000 | 000 | 000 | 806 | 101 | 161 | 16.797 |
Tabella 3.5 Analisi longitudinale: condizione a 12 mesi dei lavoratori che nel corso del 2009 hanno concluso primo trattamento di CIG in deroga (135.061 lavoratori) per tipologia di AASS e Regione. Valori assoluti
PERSONE | RIC_SUSSIDIO | |||||||
Non più | Altro trattamento per sospensione | Licenziato e trattati da sussidio al reddito per | ||||||
presenti | disoccupazione | Totale | ||||||
DES_Regione | nell’archivio SIP | complessivo | ||||||
CIG in deroga | CIG straordinaria | Disoccupazio- ne sospesi | Disoccupazio- ne ordinaria e altri sussidi | Mobilità in deroga | Mobilità ordinaria | |||
(reintegrati in | ||||||||
azienda) |
77
›››
PERSONE | RIC_SUSSIDIO | |||||||
Non più | Altro trattamento per sospensione | Licenziato e trattati da sussidio al reddito per | ||||||
presenti | disoccupazione | Totale | ||||||
DES_Regione | nell’archivio SIP | complessivo | ||||||
CIG in deroga | CIG straordinaria | Disoccupazio- ne sospesi | Disoccupazio- ne ordinaria e altri sussidi | Mobilità in deroga | Mobilità ordinaria | |||
(reintegrati in | ||||||||
azienda) |
Puglia | 1.150 | 2.421 | 656 | 9 | 181 | 39 | 100 | 0.000 |
Xxxxxxxx | 000 | 000 | 000 | 63 | 17 | 21 | 2.425 | |
Sicilia | 918 | 1.082 | 287 | 2 | 373 | 46 | 4 | 2.712 |
Toscana | 3.011 | 2.000 | 000 | 000 | 838 | 5 | 49 | 7.465 |
Trentino Alto Adige | 409 | 89 | 5 | 71 | 61 | 5 | 1 | 641 |
Umbria | 1.478 | 2.648 | 337 | 46 | 232 | 10 | 53 | 4.804 |
Val d’Aosta | 18 | 141 | 2 | 1 | 1 | 21 | 184 | |
Veneto | 9.555 | 10.271 | 1.144 | 2.606 | 1.539 | 83 | 105 | 25.303 |
Totale complessivo | 49.248 | 56.984 | 13.183 | 5.117 | 7.915 | 1.098 | 1.516 | 135.061 |
segue Tabella 3.5
78
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
Tabella 3.6 Analisi longitudinale: condizione a 12 mesi dei lavoratori che nel corso del 2009 hanno concluso primo trattamento di CIG in deroga (135.061 lavoratori) per tipologia di AASS e Regione. Valori percentuali per regione
Regione
Non più presenti nell’archivio SIP
Altro trattamento per sospensione
Licenziato e trattati con sussidio al reddito per disoccupazione
CIG in deroga
CIG
Disoccupa-
Mobilità in
Mobilità
Totale Disoccupazio- complessivo ne ordinaria
79
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
(reintegrati in azienda) | straordinaria | zione sospesi | deroga | ordinaria | e altri sussidi | |||
Abruzzo | 58,08% | 22,75% | 2,59% | 0,07% | 4,87% | 2,25% | 9,40% | 100,00% |
Basilicata | 23,66% | 17,98% | 27,44% | 0,00% | 5,68% | 18,30% | 6,94% | 100,00% |
Calabria | 42,16% | 19,69% | 5,36% | 0,21% | 23,51% | 0,62% | 8,45% | 100,00% |
Campania | 15,93% | 47,69% | 23,43% | 0,06% | 0,43% | 6,62% | 5,83% | 100,00% |
Xxxxxx Xxxxxxx | 41,77% | 33,65% | 12,27% | 2,74% | 1,00% | 1,18% | 7,39% | 100,00% |
Friuli Venezia Giulia | 42,85% | 33,44% | 1,61% | 7,37% | 3,40% | 0,44% | 10,90% | 100,00% |
Lazio | 19,19% | 36,31% | 27,58% | 0,02% | 3,78% | 8,79% | 4,33% | 100,00% |
Liguria | 67,79% | 25,77% | 0,51% | 0,00% | 0,64% | 0,97% | 4,33% | 100,00% |
Lombardia | 39,22% | 36,86% | 12,77% | 0,19% | 0,49% | 2,38% | 8,08% | 100,00% |
Marche | 40,24% | 32,68% | 1,15% | 7,20% | 2,41% | 0,32% | 16,01% | 100,00% |
Molise | 17,05% | 52,79% | 9,18% | 0,00% | 1,64% | 9,51% | 9,84% | 100,00% |
Piemonte | 26,58% | 53,19% | 4,16% | 0,27% | 0,92% | 3,58% | 11,31% | 100,00% |
›››
Regione
Non più presenti nell’archivio SIP
(reintegrati in azienda)
Altro trattamento per sospensione
Licenziato e trattati con sussidio al reddito per disoccupazione
CIG in deroga
CIG
straordinaria
Disoccupa- zione sospesi
Mobilità in deroga
Mobilità ordinaria
Disoccupazio- ne ordinaria e altri sussidi
Totale complessivo
segue Tabella 3.6
80
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Puglia | 25,24% | 51,19% | 13,24% | 0,07% | 1,51% | 3,64% | 5,11% | 100,00% |
Sardegna | 20,08% | 39,30% | 34,06% | 0,00% | 1,07% | 1,48% | 4,00% | 100,00% |
Sicilia | 33,85% | 39,12% | 9,62% | 0,07% | 1,77% | 0,81% | 14,75% | 100,00% |
Toscana | 40,33% | 31,73% | 3,56% | 4,35% | 0,13% | 1,75% | 18,12% | 100,00% |
Trentino Alto Adige | 63,81% | 11,70% | 0,62% | 9,98% | 0,94% | 0,16% | 12,79% | 100,00% |
Umbria | 30,77% | 51,23% | 5,39% | 0,48% | 0,58% | 2,77% | 8,78% | 100,00% |
Val d’Aosta | 9,78% | 18,48% | 0,54% | 0,00% | 1,09% | 69,02% | 1,09% | 100,00% |
Veneto | 37,76% | 36,37% | 3,73% | 9,20% | 0,77% | 1,08% | 11,09% | 100,00% |
Totale complessivo | 36,46% | 38,22% | 8,62% | 3,02% | 1,36% | 2,40% | 9,92% | 100,00% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
Le elaborazioni finora condotte hanno riguardato la platea dei lavoratori che avevano terminato la CIG in deroga nel 2009. Tuttavia tale coorte, come ricordato in precedenza, ha beneficiato solo parzialmente degli effetti dell’Accordo, poiché è nel biennio 2010- 2011 che le Regioni portano progressivamente a regime l’offerta di politiche attive per i lavoratori sospesi ed in mobilità. Per questa ragione l’analisi delle traiettorie della nuova coorte di percettori, ossia coloro che hanno terminato la CIG in deroga nel 2010, permette di rilevare il ruolo giocato dalle politiche attive.
La Figura 3.3 descrive lo status dei 209 mila lavoratori che avevano terminato la CIG in deroga nel 2010 nei 12 mesi successivi, da cui si evince che:
• i lavoratori non più presenti nell’archivio SIP (reintegrati) sono 89.571 pari al 42,67% del totale. Non risultando più né sospesi né percettori di trattamenti di disoccupazione (Mobilità ordinaria, in deroga o indennità di disoccupazione), verosimilmente, si tratta di lavoratori reintegrati in azienda. Si tratta di una quota significativamente maggiore di quella rilevata per la coorte del 2009 (+6%);
• i percettori di un ulteriore trattamento di sospensione (sospesi) sono pari a 89.680, una quota sul tortale del 42,72%. A distanza di 12 mesi tali lavoratori erano ancora presenti nel SIP con un ulteriore trattamento di sospensione: il 29% in CIG in deroga (60.942), il 10,2% in CIG straordinaria (21.461) ed il 3,47% con altro trattamento di sospensione (7.277);
• i percettori di un sussidio di disoccupazione (licenziati) sono, infine, 30.672 pari al 14,61% del totale. Tale quota a sua volta si scompone in 3.191 lavoratori in Mobilità in deroga (pari al 1,52%), 9.087 in Mobilità Ordinaria che rappresentano una quota del 4,33% ed infine 18.394 Lavoratori in Indennità di disoccupazione pari all’8,76%.
La tabella 3.7 mostra la distribuzione percentuale della coorte scomponendola per status genere e ripartizione territoriale. Come nel caso precedente il confronto è tra la quota di lavoratori licenziati e quelli ancora occupati (sospesi o reintegrati). Il dato di maggior interesse riguarda la quota di licenziati tra le donne del Nord est e del Nord Ovest (17%) maggiore del valore medio nazionale (14,6%). Una rappresentazione di genere ancora più puntuale viene fornita dalla tabella 3.8 che illustra le transizioni anche per tipologia di ammortizzatore successivo adottato. I dati mostrano tra per le donne del Nord Est un maggiore ricorso alla indennità di disoccupazione ordinaria.
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati 81
82
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Figura 3.3 Analisi longitudinale. Lavoratori percettori di CIG in deroga che hanno terminato il primo periodo di trattamento nel corso del 2010 (N = 209.923). Posizione immediatamente successiva dopo 12 mesi nel sistema informativo percettori. Valori assoluti e %
Lavoratori percettori di CIG in deroga che hanno terminato il primo periodo di trattamento nel corso del
2010 (= 209.923). Posizione dopo 12 mesi
Lavoratori non più presenti nell'archivio SIP dopo 12 mesi
(Reintegrati) = 89.571
Percentuale sul totale = 42,7%
Percettori di un ulteriore trattamento di sospensione
(Sospesi) = 89.680
Percentuale sul totale = 42,7%
Percettori di un sussidio di disoccupazione
(Licenziati) = 30.672
Percentuale sul totale = 14,6%
Lavoratori in un ulteriore trattamento in CIGD (Sospesi) = 60.942
Percentuale = 29,0%
Lavoratori in Mobilità in deroga Licenziati = 3.191
Percentuale = 1,5%
Lavoratori in un ulteriore trattamento in CIGS (Sospesi) = 21.461
Percentuale = 10,2%
Lavoratori in Mobilità Ordinaria Licenziati = 9.087
Percentuale = 4,3%
Lavoratori in un ulteriore trattamento in CIGS (Sospesi) = 7.277
Percentuale = 3,5%
Lavoratori in indennità di disoccupazione Licenziati = 18.394
Percentuale = 8,8%
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.7 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2010 (=209.923). a 12 mesi dalla conclusione del trat- xxxxxxx. Valori assoluti e percentuali per sesso e ripartizione geografica
Sesso | Circoscrizione | Lavoratori che hanno subito un trattamento di sospensione nel 2009 dopo dodici mesi | |||
Lavoratori Licenziati | Lavoratori sospesi o reinseriti (ancora occupati) | v.a. totale | v.% totale | ||
v.a. v.% | v.a. v.% |
Nord-Ovest | 5.078 | 16,98% | 24.826 | 83,02% | 29.904 | 100,00% | |
Nord-Est | 3.734 | 16,68% | 18.657 | 83,32% | 22.391 | 100,00% | |
Femmine | Centro Sud | 3.185 1.088 | 15,72% 10,80% | 17.072 8.986 | 84,28% 89,20% | 20.257 10.074 | 100,00% 100,00% |
Isole | 339 | 22,50% | 1.168 | 77,50% | 1.507 | 100,00% | |
Totale | 13.424 | 15,96% | 70.709 | 84,04% | 84.133 | 100,00% | |
Nord-Ovest | 5.799 | 13,15% | 38.311 | 86,85% | 44.110 | 100,00% | |
Nord-Est | 3.971 | 12,71% | 27.281 | 87,29% | 31.252 | 100,00% | |
Maschi | Centro Sud | 3.913 2.576 | 15,52% 12,98% | 21.307 17.264 | 84,48% 87,02% | 25.220 19.840 | 100,00% 100,00% |
Isole | 989 | 18,42% | 4.379 | 81,58% | 5.368 | 100,00% | |
Totale | 17.248 | 13,71% | 108.542 | 86,29% | 125.790 | 100,00% | |
Totale Italia | 30.672 | 14,61% | 179.251 | 85,39% | 209.923 | 100,00% |
83
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
84
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.8 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2010 (=209.923). e status a 12 mesi dalla conclusione del trattamento. Valori percentuali per status, sesso e ripartizione geografica
Sospesi
Licenziati
Sesso
Non Ripartizioni presenti in territoriali archivio
(licenziati)
CIG in deroga
CIG Disoccu- straordinaria pazione
sospesi
Disoccu- pazione ordinaria e altri sussidi
Mobilità in deroga
Totale
Mobilità complessivo ordinaria
Femmine
Maschi
Nord-Ovest 40,06% 31,86% 11,07% 0,03% 8,99% 1,11% 6,88% 100,00%
Nord-Est 44,68% 20,14% 8,05% 10,45% 12,10% 1,89% 2,68% 100,00%
Centro 33,55% 39,51% 5,15% 6,07% 10,88% 1,92% 2,93% 100,00%
Sud 32,48% 39,76% 16,79% 0,18% 6,01% 1,75% 3,05% 100,00%
Isole 36,63% 27,60% 13,21% 0,07% 13,54% 1,46% 7,50% 100,00%
Totale 38,76% 31,45% 9,56% 4,27% 10,00% 1,60% 4,36% 100,00%
Nord-Ovest 50,93% 27,56% 8,32% 0,05% 6,86% 0,98% 5,31% 100,00%
Nord-Est 52,74% 19,13% 7,03% 8,39% 8,55% 1,67% 2,49% 100,00%
Centro 38,68% 32,01% 9,76% 4,04% 9,39% 2,21% 3,92% 100,00%
Sud 30,33% 37,33% 19,25% 0,10% 6,18% 1,33% 5,47% 100,00%
Isole 41,84% 16,10% 23,58% 0,06% 12,93% 1,36% 4,14% 100,00%
Totale 45,29% 27,41% 10,66% 2,93% 7,94% 1,47% 4,31% 100,00%
Totale complessivo 42,67% 29,03% 10,22% 3,47% 8,76% 1,52% 4,33% 100,00%
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
La tabella 3.9 fornisce la scomposizione della coorte “2010” per tipologia di CIG in deroga. Le cinque classi rappresentano, come detto in precedenza, il ruolo dell’am- mortizzatore nelle diverse forme di crisi aziendale e come per il 2009, tra il lavoratori appartenenti alla classe “zero ore” (100%) nei 12 mesi successivi alla fine del primo trattamento in CIG in deroga (nel 2009) la probabilità di passare dalla sospensione alla disoccupazione è decisamente più alta. Per i lavoratori a “zero ore” che hanno terminato la CIG in deroga nel 2010 e sono stati licenziati, a differenza di quanto avvenuto per la coorte 2009, prevale in ricorso alla mobilità ordinaria mentre il ricorso alla indennità di disoccupazione è quasi inesistente. Comunque anche l’analisi longitudinale della coorte 2010 mostra che i lavoratori a zero ore hanno una probabilità di essere reintegrati che è quasi la meta (27%) di quella registrata per i lavoratori in CIG in deroga al fino al 25% dell’orario (55%).
L’analisi longitudinale della coorte per settore (tabella 3.10) conferma le evidenze registrate per la coorte del 2009. Tuttavia in alcuni dei settori maggiormente interessati da CIG in deroga aumenta la quota di reintegrati. Nel comparto della Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo viene riassorbito il 49% dei lavoratori dopo il primo trattamento (era il 34% nella coorte 2009) mentre è ancora sensibilmente più bassa della media nazionale la quota di reintegri e di licenziati nel ciclo produttivo nel settore tessile e dell’abbigliamento. Nei servizi (commercio, trasporti ed attività im- mobiliari informatica ed alberghi e ristoranti) la quota di lavoratori reintegrati si riduce anche se resta in linea con la media dei comparti (figura 3.4). Nel complesso, quindi, se per la coorte del 2010, la CIG in deroga sembra svolgere meglio la propria funzione di “ammortizzatore” è possibile che le politiche attive riservate ai settori manifatturieri chiave (ad esclusione del tessile che comunque ha vissuto in modo più critico di altri la drastica diminuzione della domanda interna) ed ai servizi esposti alla domanda sta- gionale (alberghi e ristoranti) abbiano favorito i processi di reintegrazione in azienda.
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati 85
86
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.9 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2010 (=209.923) e status a 12 mesi dalla conclusione del trattamento. Valori percentuali per status, e classe di ampiezza delle ore di CIG in deroga. Valori %
Sospesi Licenziati Non presenti Classe di ampiezza delle ore in archivio Disoccu- Totale di CIGD sul totale SIP CIG in CIG Disoccupa- pazione Mobilità in Mobilità | ||||||||
(Reinseriti) | deroga | straordinaria | zione sospesi | ordinaria e | deroga | ordinaria | ||
altri sussidi | ||||||||
al 100% (zero ore) | 27,14% | 28,91% | 13,86% | 11,63% | 0,73% | 2,70% | 15,03% | 100,00% |
dal 75% a 99% | 36,09% | 28,37% | 11,94% | 14,67% | 1,44% | 2,79% | 4,69% | 100,00% |
dal 50% al 74% | 40,67% | 29,55% | 11,47% | 11,27% | 3,44% | 1,50% | 2,10% | 100,00% |
dal 25% al 49% | 46,97% | 31,03% | 8,84% | 6,61% | 4,74% | 0,85% | 0,95% | 100,00% |
fino al 24% | 55,95% | 26,96% | 6,88% | 3,70% | 5,50% | 0,57% | 0,43% | 100,00% |
Totale complessivo | 42,67% | 29,03% | 10,22% | 8,76% | 3,47% | 1,52% | 4,33% | 100,00% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.10 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2010 (N=209.923).) e status a 12 mesi dalla conclusione del trattamento. Valori percentuali per status, e settore. Valori %
Settori | Lavora- tori non presenti nel SIP (reinte- grati) | Sospesi | Licenziati | Totale complessivo | ||||
CIG in deroga | CIG straordin. | Disocc. e sospesi | Disocc. Ordin. e altri sussidi | Mobilità in deroga | Mobilità ordinaria | V% V.A |
fabbricazione di prodotti in 49,31% metallo | 24,98% | 9,44% | 4,01% | 7,32% | 0,87% | 4,08% | 100,00% | 32485 |
Industrie tessili e 33,39% | 26,58% | 14,27% | 5,43% | 10,55% | 0,77% | 9,00% | 100,00% | 26354 |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, 46,88% la casa | 28,15% | 8,18% | 0,97% | 11,91% | 2,69% | 1,22% | 100,00% | 21008 |
Trasporti, magazzinaggio e 50,62% | 27,99% | 11,57% | 0,42% | 4,60% | 4,31% | 0,49% | 100,00% | 11445 |
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività 40,47% imprenditoriali e professionali | 40,69% | 7,25% | 0,60% | 8,32% | 2,22% | 0,46% | 100,00% | 20744 |
Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature 38,25% elettriche ed ottiche | 20,64% | 16,81% | 4,27% | 6,61% | 0,96% | 12,47% | 100,00% | 9265 |
Altre industrie manifatturiere 47,72% | 23,11% | 5,56% | 7,76% | 11,29% | 0,73% | 3,83% | 100,00% | 9602 |
Produzione di metallo e
dell’abbigliamento
moto e di beni personali e per
comunicazioni
87
›››
Settori | Lavora- tori non presenti nel SIP (reinte- grati) | Sospesi | Licenziati | Totale complessivo | ||||
CIG in deroga | CIG straordin. | Disocc. e sospesi | Disocc. Ordin. e altri sussidi | Mobilità in deroga | Mobilità ordinaria | V% V.A |
segue Tabella 3.10
88
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
apparecchi meccanici (compr. 45,32% Install., mont., ripar. e manut.) | 29,54% | 7,69% | 2,85% | 7,01% | 1,07% | 6,51% | 100,00% | 8305 | |
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in 34,83% cuoio, pelle e similari | 28,13% | 11,11% | 14,78% | 7,41% | 0,94% | 2,79% | 100,00% | 9429 | |
Costruzioni 48,62% | 26,38% | 7,15% | 2,48% | 10,86% | 1,88% | 2,63% | 100,00% | 9951 | |
Pesca, piscicoltura e servizi 46,99% | 31,66% | 0,54% | 0,00% | 20,78% | 0,02% | 0,00% | 100,00% | 4409 | |
Altri servizi pubblici, sociali e 43,65% | 38,20% | 8,76% | 1,40% | 5,28% | 2,08% | 0,64% | 100,00% | 7709 | |
Fabbricazione di articoli in 40,97% | 26,44% | 11,46% | 2,51% | 6,11% | 1,01% | 11,49% | 100,00% | 3778 | |
Industria del legno e dei prodotti 42,61% | 27,72% | 5,24% | 8,63% | 13,13% | 1,05% | 1,62% | 100,00% | 3893 | |
Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di 34,51% carta; stampa ed editoria | 34,20% | 9,02% | 2,75% | 8,31% | 0,94% | 10,27% | 100,00% | 3924 | ››› |
Fabbricazione di macchine ed
connessi personali
gomma e materie plast. in legno
Settori | Lavora- tori non presenti nel SIP (reinte- grati) | Sospesi | Licenziati | Totale complessivo | ||||
CIG in deroga | CIG straordin. | Disocc. e sospesi | Disocc. Ordin. e altri sussidi | Mobilità in deroga | Mobilità ordinaria | V% V.A |
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Alberghi e ristoranti 49,95% | 25,89% | 7,36% | 3,95% | 11,44% | 0,99% | 0,42% | 100,00% | 4755 |
Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non 37,89% metalliferi | 29,61% | 10,84% | 3,61% | 8,57% | 1,03% | 8,45% | 100,00% | 4759 |
Fabbricazione di mezzi di 37,05% | 23,42% | 19,01% | 2,54% | 7,58% | 2,34% | 8,06% | 100,00% | 3587 |
Industrie alimentari, delle 29,91% | 42,81% | 6,58% | 0,53% | 7,83% | 0,94% | 11,40% | 100,00% | 2658 |
Sanità e altri servizi sociali 49,69% | 42,49% | 3,36% | 0,00% | 4,30% | 0,14% | 0,02% | 100,00% | 4912 |
Fabbricazione di prodotti chimici 18,16% | 15,52% | 51,19% | 0,65% | 3,27% | 0,59% | 10,62% | 100,00% | 3061 |
Totale settori 42,67% | 29,03% | 10,22% | 3,47% | 8,76% | 1,52% | 4,33% | 100,00% | 209923 |
trasporto
bevande e del tabacco
e di fibre sintetiche e artificiali
segue Tabella 3.10
89
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
90
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Figura 3.4 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di un primo trattamento in deroga nel 2010 (N=209.923) non più presenti nel sistema informativo dopo 12 mesi dalla conclusione del trattamento (Reintegrati). Valori %
Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni
Alberghi e ristoranti Sanità e altri servizi sociali
Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo
Costruzioni Altre industrie manifatturiere Pesca, piscicoltura e servizi connessi
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, moto e di beni personali e per la casa Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (compr. Install., mont., ripar. e manut.) Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
Altri servizi pubblici, sociali e personali Industria del legno e dei prodotti in legno Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Fabbricazione di mezzi di trasporto
Istruzione Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari
Fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria
Industrie tessili e dell'abbigliamento Agricoltura, caccia e silvicoltura
Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco Intermediazione monetaria e finanziaria Estrazione di minerali non energetici
Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali
0,0%
Valore medio = 42,7%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
50,0%
60,0%
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
Le tabelle 3.11 e 3.12 riportano le distribuzioni in valore assoluto e percentuale per tipologia di trattamento e regione. Analogamente a quanto osservato nella coorte dei percettori di CIG in deroga del 2009, la rappresentazione regionale dell’analisi longitu- dinali, relativa al 2010, a dodici mesi dalle fine del trattamento permette di distinguere le diverse distribuzioni di reintegrati, sospesi e licenziati per tipo di trattamento.
In tutte le regioni la percentuale di lavoratori che dai trattamenti in deroga passano ai sussidi di disoccupazione (tabella 3.12) è lievemente in crescita, ma anche nelle regioni dove la platea di lavoratori è maggiore l’incidenza delle transizioni verso la di- soccupazione resta relativamente ridotta. In Lombardia la percentuale di lavoratori che percepisce dopo la CIG in deroga un trattamento di disoccupazione è nella media, ma cresce la quota di lavoratori reintegrati che raggiunge quota 46%, tre punti percentuali superiori a quella registrata in Italia. Anche il Piemonte, dove la quota di licenziati è lievemente maggiore della media nazionale, cresce la quota dei lavoratori reinseriti che raggiunge il 46% a fronte del 26% registrato per la coorte del 2009. In queste regioni l’offerta di politiche attive nel biennio 2010 e 2011 è stata molto rilevante e quindi è possibile che proprio la partecipazione a tali misure abbia contribuito a far aumentare il numero di lavoratori reinseriti e a contenere i licenziamenti.
Nelle regioni del mezzogiorno la quota dei reinserimenti è ancora più bassa della media nazionale. Ma anche nelle regioni dove è più ampia la platea dei lavoratori in CIG in deroga, la quota di licenziati rimane relativamente bassa (in Campania è pari al 20% ed in Puglia al 29%) e, comunque, cresce la quota di lavoratori reinseriti (in Calabria raggiunge il 48%). Anche per la coorte del 2010 Veneto e Marche sono le regioni dove è più alta la quota di lavoratori che dopo il primo trattamento di CIG in deroga utilizzano le indennità di disoccupazione per sospensione.
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati 91
92
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.11 Analisi longitudinale: condizione a 12 mesi dei lavoratori che nel corso del 2010 hanno concluso primo trattamento di CIG in deroga (209.923) per tipologia di AASS e Regione. Valori assoluti per regione
Regione
Non più presenti nell’archivio SIP
(reintegrati
Altro trattamento per sospensione
Licenziato e trattati da sussidio al reddito per disoccupazione
Disoccu-
CIG in deroga
CIG
straordinaria
Disoccupa- zione sospesi
Mobilità in deroga
Mobilità ordinaria
pazione ordinaria e
Totale complessivo
in azienda) | altri sussidi | |||||||
Abruzzo | 1.974 | 1.639 | 123 | 4 | 39 | 120 | 500 | 4.399 |
Basilicata | 274 | 109 | 94 | 17 | 15 | 23 | 532 | |
Calabria | 1.088 | 580 | 185 | 1 | 154 | 69 | 189 | 2.266 |
Campania | 2.008 | 3.589 | 3.245 | 1 | 57 | 663 | 373 | 9.936 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 11.609 | 8.683 | 3.250 | 181 | 533 | 516 | 2.287 | 27.059 |
Friuli Venezia Giulia | 1.825 | 690 | 82 | 212 | 99 | 110 | 358 | 3.376 |
Lazio | 3.407 | 2.758 | 2.529 | 291 | 565 | 467 | 10.017 | |
Liguria | 2.028 | 1.510 | 52 | 2 | 53 | 111 | 240 | 3.996 |
Lombardia | 20.406 | 11.531 | 5.798 | 25 | 342 | 2.417 | 3.568 | 44.087 |
Marche | 5.065 | 4.106 | 45 | 2.225 | 432 | 176 | 1.716 | 13.765 |
›››
in azienda) | altri sussidi | |||||||
Molise | 402 | 364 | 66 | 5 | 25 | 101 | 963 | |
Piemonte | 11.962 | 8.597 | 1.130 | 1 | 369 | 1.868 | 1.900 | 25.827 |
Puglia | 3.544 | 5.131 | 1.798 | 31 | 168 | 500 | 646 | 11.818 |
Sardegna | 907 | 375 | 970 | 1 | 32 | 121 | 285 | 2.691 |
Sicilia | 1.891 | 905 | 495 | 3 | 63 | 214 | 613 | 4.184 |
Toscana | 3.858 | 3.839 | 443 | 13 | 85 | 622 | 1.422 | 10.282 |
Trentino Alto Adige | 219 | 13 | 6 | 49 | 15 | 14 | 68 | 384 |
Umbria | 4.221 | 5.373 | 487 | 10 | 137 | 220 | 965 | 11.413 |
Val d’Aosta | 48 | 46 | 1 | 2 | 2 | 5 | 104 | |
Veneto | 12.835 | 1.104 | 662 | 4.518 | 298 | 739 | 2.668 | 22.824 |
Totale complessivo | 89.571 | 60.942 | 21.461 | 7.277 | 3.191 | 9.087 | 18.394 | 209.923 |
Regione
Non più presenti nell’archivio SIP
(reintegrati
Altro trattamento per sospensione
Licenziato e trattati da sussidio al reddito per disoccupazione
Disoccu-
CIG in deroga
CIG
straordinaria
Disoccupa- zione sospesi
Mobilità in deroga
Mobilità ordinaria
pazione ordinaria e
Totale complessivo
segue Tabella 3.11
93
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
94
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Tabella 3.12 Analisi longitudinale: condizione a 12 mesi dei lavoratori che nel corso del 2010 hanno concluso il primo trattamento di CIG in deroga (209.923) per tipologia di AASS e Regione. Valori assoluti per regione
Regione
Non più presenti nell’archivio SIP
(reintegrati
Altro trattamento per sospensione
Licenziato e trattati da sussidio al reddito per disoccupazione
Disoccu-
CIG in deroga
CIG
straordinaria
Disoccupa- zione sospesi
Mobilità in deroga
Mobilità ordinaria
pazione ordinaria e
Totale complessivo
in azienda) | altri sussidi | |||||||
Abruzzo | 44,87% | 37,26% | 2,80% | 0,09% | 0,89% | 2,73% | 11,37% | 100,00% |
Basilicata | 51,50% | 20,49% | 17,67% | 0,00% | 3,20% | 2,82% | 4,32% | 100,00% |
Calabria | 48,01% | 25,60% | 8,16% | 0,04% | 6,80% | 3,05% | 8,34% | 100,00% |
Campania | 20,21% | 36,12% | 32,66% | 0,01% | 0,57% | 6,67% | 3,75% | 100,00% |
Xxxxxx Xxxxxxx | 42,90% | 32,09% | 12,01% | 0,67% | 1,97% | 1,91% | 8,45% | 100,00% |
Friuli Venezia Giulia | 54,06% | 20,44% | 2,43% | 6,28% | 2,93% | 3,26% | 10,60% | 100,00% |
Lazio | 34,01% | 27,53% | 25,25% | 0,00% | 2,91% | 5,64% | 4,66% | 100,00% |
Liguria | 50,75% | 37,79% | 1,30% | 0,05% | 1,33% | 2,78% | 6,01% | 100,00% |
Lombardia | 46,29% | 26,16% | 13,15% | 0,06% | 0,78% | 5,48% | 8,09% | 100,00% |
Marche | 36,80% | 29,83% | 0,33% | 16,16% | 3,14% | 1,28% | 12,47% | 100,00% |
Molise | 41,74% | 37,80% | 6,85% | 0,00% | 0,52% | 2,60% | 10,49% | 100,00% |
Piemonte | 46,32% | 33,29% | 4,38% | 0,00% | 1,43% | 7,23% | 7,36% | 100,00% |
›››
Regione
Non più presenti nell’archivio SIP
(reintegrati in azienda)
Altro trattamento per sospensione
Licenziato e trattati da sussidio al reddito per disoccupazione
Disoccu-
CIG in deroga
CIG
straordinaria
Disoccupa- zione sospesi
Mobilità in deroga
Mobilità ordinaria
pazione ordinaria e altri sussidi
Totale complessivo
segue Tabella 3.12
95
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Puglia | 29,99% | 43,42% | 15,21% | 0,26% | 1,42% | 4,23% | 5,47% | 100,00% |
Sardegna | 33,70% | 13,94% | 36,05% | 0,04% | 1,19% | 4,50% | 10,59% | 100,00% |
Sicilia | 45,20% | 21,63% | 11,83% | 0,07% | 1,51% | 5,11% | 14,65% | 100,00% |
Toscana | 37,52% | 37,34% | 4,31% | 0,13% | 0,83% | 6,05% | 13,83% | 100,00% |
Trentino Alto Adige | 57,03% | 3,39% | 1,56% | 12,76% | 3,91% | 3,65% | 17,71% | 100,00% |
Umbria | 36,98% | 47,08% | 4,27% | 0,09% | 1,20% | 1,93% | 8,46% | 100,00% |
Val d’Aosta | 46,15% | 44,23% | 0,96% | 0,00% | 1,92% | 1,92% | 4,81% | 100,00% |
Veneto | 56,23% | 4,84% | 2,90% | 19,79% | 1,31% | 3,24% | 11,69% | 100,00% |
Totale complessivo | 42,67% | 29,03% | 10,22% | 3,47% | 1,52% | 4,33% | 8,76% | 100,00% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
A conclusione delle analisi sulle due coorti considerate è possibile confrontare puntual- mente i risultati ottenuti al fine di verificare se nel biennio 2010-2011, biennio in cui sono stati realizzati la gran parte degli interventi di politica attiva da parte delle Regioni, il grado di funzionamento dell’ammortizzatore CIG in deroga sia stato più efficace. In altre parole, pur non potendo in questa sede avanzare ipotesi di relazione causa/effetto o analisi di tipo controfattuale3, è possibile mediante un semplice confronto temporale, verificare le differenze tra la coorte del 2009 e quella del 2010 in termini di cambiamento di status a distanza di 12 mesi dalla fine del trattamento in CIG in deroga.
La figura 3.5 mostra il confronto regionale per la quota di lavoratori reintegrati in azienda da cui si evince come la percentuale di lavoratori reinseriti (non più presenti nell’archivio) sia in crescita in quasi tutte le regioni. Ovviamente, poiché non è possibile attribuire tali risultati positivi al quadro congiunturale (la crisi nel biennio 2010-2011 è peggiorata), è plausibile attribuire tale risultato ad un aumento dell’offerta di poli- tiche attive che sembrano incidere positivamente sulla funzione dell’ammortizzatore, aumentandone l’efficacia come “alternativa” alla disoccupazione.
Analogamente la figura 3.6 mostra il confronto per regione della platea dei licenziati (ossia di coloro che nei 12 mesi successivi risultano percettori di indennità di mobilità o di disoccupazione) ed anche in questo caso si osserva una quota di licenziati solo lievemente maggiore rispetto a quella registrata per la coorte 2009.
Si può dunque affermare, che gli investimenti in politica attiva realizzati nel contesto dell’Accordo Stato Regioni, hanno favorito un uso corretto della CIG in deroga e l’uso integrato delle risorse nazionali e regionali (incluso il contributo del FSE), ha, quindi, permesso di contenere i fenomeni di crisi aziendale, favorendo il recupero di produtti- vità delle imprese ed evitando licenziamenti molto più significativi di quelli registrati.
3. Si veda a questo proposito i risultati della Commissione Trivellato - CNEL 2010. xxx.xxxx.xx/ documenti
96 3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Figura 3.5 Analisi Longitudinale. Confronto regionale per la quota di lavoratori reinseriti a distanza di 12 mesi relativamente alla coorti 2009 e 2010. Valori %
2010
2009
VENETO VAL D'AOSTA
UMBRIA TRENTINO ALTO ADIGE
TOSCANA SICILIA SARDEGNA PUGLIA PIEMONTE MOLISE MARCHE LOMBARDIA LIGURIA LAZIO
FRIULI VENEZIA GIULIA XXXXXX XXXXXXX
CAMPANIA CALABRIA BASILICATA ABRUZZO
0,0%
10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0%
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP - Inps
(*) Il valore relativo alla Valle D’Aosta non è disponibile per il 2009
3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati 97