AdG PN METRO PLUS
Agenzia per la Coesione Territoriale
AdG PN METRO PLUS
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) E VALUTAZIONE DEL PRINCIPIO DI NON ARRECARE UN DANNO SIGNIFICATIVO (DNSH) DEL PROGRAMMA NAZIONALE CITTÀ METROPOLITANE 2021-2027 (PN METRO PLUS E CITTÀ MEDIE SUD)
CUP E81B21007600007 CIG 9154701A3F
SINTESI NON TECNICA DEL RAPPORTO AMBIENTALE
19 Agosto 2022
Autorità procedente: Autorità di Gestione del Programma operativo Nazionale Città metropolitane 2014-2020
Agenzia per la Coesione Territoriale
Autorità competente: Ministero della Transizione ecologica (MITE) Direzione Generale Valutazioni Ambientali (VA) Divisione V – Procedure di Valutazione VIA e VAS
Ministero della Cultura (MIC) Direzione Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio
Servizio V – Tutela del Paesaggio
Il presente documento è stato redatto con il coordinamento generale delle dott.ssa Xxxxxx Xx Xxxxxx (Archidata) e con il coordinamento scientifico dell’arch. Xxxxxx Xxxxxx, di un gruppo di lavoro così costituito: arch. Xxxxx Xxxxxxxxxxx, arch. Xxxxxxxxx XXxxxxxxx, arch. Xxxxxxxx Xxxxxxx, arch. Xxxxx Xxxxxx, arch. Xxxxxxxxx Xxxxxxx, arch. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, dott. Geol. Xxxxxxxx Xxxxxxx, xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxx
SOMMARIO
Acronimi 7
1 INTRODUZIONE: COS’È LA VAS E QUALI SONO I CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE 9
2 OGGETTO DELLA VALUTAZIONE: PRINCIPALI CONTENUTI DEL PROGRAMMA NAZIONALE METRO PLUS 15
2.1 OP1- UN’EUROPA PIU’ INTELLIGENTE 15
2.2 OP2- UN’EUROPA PIU’ VERDE 16
2.3 OP4 - UN’EUROPA PIU’ SOCIALE 17
2.4 Le Priorità del futuro Programma Metro Plus dedicate alle Città Medie del Sud: Priorità 5 e 6 (OP4 ) 18
2.5 OP5- UN’EUROPA PIU’ VICINA AI CITTADINI 19
3 IL MODELLO DI VAS ADOTTATO E RELATIVE INNOVAZIONI METODOLOGICHE 21
3.1 Principali riferimenti metodologici per la VAS 21
3.2 Scelte alla base del modello valutativo VECSAT adottato 22
3.2.1 Recupero della originale dimensione strategica della VAS, integrando le tradizionali componenti ambientali con gli Obiettivi Strategici Nazionali della SNSVS 22
3.2.2 Integrazione degli aspetti ambientali ed economico-sociali nella valutazione, mantenendo la possibilità di isolare le “componenti ambientali classiche” 27
3.2.3 Approccio argomentativo alla valutazione (spiegare i numeri) come garanzia di trasparenza e condizione per valutare gli impatti cumulati 29
3.2.4 Integrazione tra valutazioni (tiering): l’Agenda ambientale per le Azioni del Programma 30
3.3 Gli strumenti valutativi e la loro costruzione 32
3.3.1 Primo passaggio: Predisposizione della Matrice di valutazione 33
3.3.2 Secondo passaggio: Compilazione in parallelo della Matrice e dei Dossier valutativi 35
3.3.3 Terzo passaggio: Lettura e rappresentazione dei risultati 39
4 ESITI DELLA VALUTAZIONE E MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 42
4.1 Sintesi dei risultati 42
4.2 Bilancio di compatibilità ambientale del PN: effetti sul perseguimento degli OSN della SNSvS prevalentemente ambientali, aggregati per Macrocomponenti 43
4.2.1 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 1. Biodiversità 43
4.2.2 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 2. Consumo delle risorse naturali 46
4.2.3 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 3. Resilienza di comunità e territori, rischio idrogeologico, paesaggio e patrimonio culturale 47
4.2.4 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 4. Gas climalteranti e decarbonizzazione dell’economia 49
4.2.5 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 5. Salute e qualità dell'ambiente urbano 50
4.3 Bilancio di Compatibilità economico-sociale del PN: effetti sul perseguimento degli OSN della SNSvS prevalentemente socio-economici, aggregati per Macrocomponenti 51
4.3.1 I Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 6. Inclusione sociale 51
4.3.2 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 7. Benessere e sviluppo socio-economico 52
4.4 Bilancio di Strategicità del PN: capacità delle singole AF di perseguire l’insieme degli obiettivi della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile 54
4.5 Interazione del Programma con i Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Agenda 2030 e con i relativi Target 56
4.6 La Matrice di Valutazione 56
4.7 Sintesi dei risultati dell’analisi di conformità al principio DNSH 64
4.8 Gli impatti potenziali negativi del Programma e le relative misure di mitigazione. 72
5 MONITORAGGIO VAS DEL PROGRAMMA 80
ACRONIMI
ACT Agenzia per la Coesione territoriale
AdG Autorità procedente per la VAS - Autorità di Gestione del PON Metro AP Accordo di Partenariato 2021-2027
AU Autorità Urbane del PON Metro
CE Commissione Europea - Autorità competente per il principio DNSH
CM Città metropolitane
DNSH Do No Significant Harm
MITE Ministero della Transizione Ecologica - Autorità competente per la VAS MIC Ministero della Cultura - Autorità competente per la VAS
OI Organismi Intermedi del PON Metro
OSN Obiettivi Strategici Nazionali (della SNSvS)
PON Metro Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020 PN METRO Plus Programma Nazionale Città Metropolitane 2021-2027
RA Rapporto Ambientale
RAP Rapporto Ambientale Preliminare (o di Scoping)
RMS Regioni Meno Sviluppate (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna)
SCA Soggetti Competenti in materia Ambientale
SNSvS Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile
TPL Trasporto Pubblico Locale
TUA Testo Unico Ambientale, D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.
VAS Valutazione Ambientale Strategica
VIncA Valutazione di Incidenza Ambientale
1 INTRODUZIONE: COS’È LA VAS E QUALI SONO I CONTENUTI DEL RAPPORTO AM‐ BIENTALE
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo di supporto alla decisione introdotto nello scenario programmatico europeo dalla Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 “Direttiva del Par- lamento Europeo e del Consiglio concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e pro- grammi sull’ambiente”.
Essa completa una lunga stagione normativa che ha visto l’Unione Europea e gli Stati membri impe- gnati nella applicazione di procedure, metodologie e tecniche per integrare la valutazione ambien- tale preventiva nei progetti, nei programmi e nei piani inaugurata con la Direttiva 85/337/CEE, rela- tiva alla valutazione degli effetti di determinati progetti sull’ambiente (VIA).
Obiettivo della direttiva VAS è di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contri- buire all'integrazione di considerazioni ambientali durante l'elaborazione del piano o programma ed anteriormente alla sua adozione.
La normativa statale di attuazione della direttiva è costituita dal D.lgs. 152/2006 "Norme in materia ambientale" e s.m.i. (o Testo Unico Ambiente, d’ora in poi “TU Ambiente”), corretto ed integrato una prima volta con il D.lgs. 4/2008 e poi modificato ulteriormente – per quanto concerne la VAS - con provvedimenti successivi, fino al recentissimo DL 152/2021, che ha ridotto di molto le tempisti- che.
La VAS rappresenta dunque un processo che accompagna l’intero iter di elaborazione del Piano o programma ed è finalizzato, nel presente lavoro, ad identificare in maniera preventiva i principali effetti ambientali attesi dell’attuazione del PN METRO PLUS e città medie Sud 2021‐2027 (d’ora in poi PN METRO Plus, o PN), nonché ad individuare delle ragionevoli alternative e delle misure volte ad evitare o ridurre o compensare gli effetti negativi previsti.
Sono soggetti interessati al procedimento:
- Autorità Procedente (AP): Agenzia per la Coesione Territoriale, Autorità di gestione PN METRO Plus;
- Autorità Competente (AC): Ministero della Transizione Ecologica - Direzione Generale per la Crescita Sostenibile e la qualità dello Sviluppo, in qualità di autorità competente (nella figura del Ministro); il Ministero per i Beni e le attività culturali - Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee, che collabora all'attività istruttoria, esprime il parere di competenza e si esprime di concerto (nella figura del Ministro) con l'autorità com- petente nell'ambito del parere motivato di VAS
- Soggetti Competenti in materia Ambientale (SCA). Sono le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione di piani e programmi (art.5, comma 1 lettera s) del D.lgs. 152/2006 e s.m.i.). A titolo indicativo e non esaustivo, tra i soggetti possono essere individuati:
• altri Ministeri;
• Autorità di bacino (nazionali, interregionali, regionali);
• Enti Parco ed altri soggetti gestori di aree naturali a vario titolo protette;
• Soprintendenze per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e Soprintendenze Archeologiche territorialmente competenti;
• Regioni.
Di seguito uno schema di sintesi del processo di VAS.
Procedura ‐ fasi / (tempi) | Documenti | Soggetto inte‐ ressato (*) |
Avvio procedura VAS – Consultazioni preliminari (15 gg.) | Comunicazione formale Rapporto preliminare (RP) Elenco soggetti competenti in materia ambientale Trasmissione RP | AP e AC (veri- fica) |
Scoping (45 gg., termine ordinatorio) | Comunicazione esito | AC |
Redazione rapporto ambientale | Rapporto ambientale (RA) Sintesi non tecnica RA | AP |
Pubblicità | Proposta di Programma Rapporto ambientale Sintesi non tecnica | AP |
Consultazione del pubblico (45 gg. dalla pubblicazione sul BUR dell'avviso di apertura della consultazione) | Osservazioni | Tutti i soggetti interessati |
Valutazione del programma (45 gg.) | Parere motivato AC | AC |
Revisione | Integrazioni/modifiche al pro- gramma | AP |
Informazione sulla decisione | Pubblicazione parere motivato dichiarazione di sintesi | AC |
Monitoraggio | Follow up indicazioni contenute nel RA | AP/AC |
(*) AP: Autorità Proponente AC: Autorità Competente
La VAS ha, dunque, procede in modo parallelo all’iter di formazione del programma, favorendone la compatibilità ambientale. Si configura, quindi, come strumento di aiuto alle decisioni, in grado di rafforzare le istituzioni ed indirizzarle verso il percorso della sostenibilità.
Il Rapporto Ambientale, ai sensi all'art. 10, comma 3 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i., deve contenere gli Studi atti ad espletare la Valutazione di incidenza ambientale (VIncA) prevista dall'art. 5 del D.P.R. 357/97 qualora il Programma, o i possibili impatti derivanti dalla sua attuazione, interessino, anche parzialmente e/o indirettamente, Xxxx di Importanza Comunitaria e/o Zone di Protezione Speciale, istituiti ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" e della Direttiva 79/409/CEE "Uccelli" per la co- stituzione della Rete Natura 2000.
Il PN METRO Plus interessa gran parte del territorio nazionale, intensamente popolato da siti Natura 2000, dunque lo Studio di Incidenza è stato svolto, e riportato in Allegato 2 al RA, essendo comunque le sue risultanze integrate nella valutazione ambientale strategica del PN.
All’interno del processo di VAS, il Rapporto ambientale (RA) rappresenta il documento cardine che racconta lo svolgimento della procedura di valutazione ambientale del piano o programma. Rical- cando la struttura proposta nel Rapporto Preliminare Ambientale (o di Scoping) della VAS, l’indice del RA è così articolato.
Il Cap. 1 è di introduzione al RA, e contiene, oltre alla presente illustrazione, una tabella utile come guida per rintracciare i contenuti richiesti dall’allegato VI al D.lgs. 152/2006 nel Rapporto Ambien- tale.
Il Cap. 2 ripercorre il Quadro normativo comunitario, nazionale e regionale in materia di VAS, inclusa la sua relazione con la Valutazione di Incidenza sui siti della rete Natura 2000 (VIncA).
Il Cap. 3 contiene l’inquadramento del Programma Nazionale Metro Plus (PN) nella mappa della pianificazione strategica per lo Sviluppo Sostenibile di livello globale, comunitario e nazionale, rile- vando peraltro il ruolo privilegiato assegnato nella VAS stessa alla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS); contiene altresì una descrizione, per ciascuna delle Macrocomponenti ambien- tali e socio-economiche individuate, dei contenuti degli altri documenti dello stesso livello sovraor- dinato contenenti obiettivi di protezione ambientale per specifici settori.
Il Cap. 4 sarebbe dedicato alla illustrazione sintetica del Programma: la sua struttura, i suoi obiettivi ed i suoi contenuti specifici. Essendo l’illustrazione stata curata dagli estensori del PN, il paragrafo
4.1 rimanda direttamente all’Appendice, che resta a loro cura e loro attribuibile.
In ultimo, viene anche verificata la coerenza del PN con la pianificazione settoriale di livello regionale o di area vasta potenzialmente con esso interagente, in particolare con i Piani Strategici delle Città Metropolitane.
Il Cap. 5 espone il Modello valutativo adottato, prima rintracciandone i riferimenti metodologici, e in particolare gli studi e le sperimentazioni cui la coordinatrice scientifica della presente VAS ha par- tecipato, e poi illustrando e motivando le scelte metodologiche di fondo del modello valutativo adottato, e in particolare:
- il recupero della originale dimensione strategica della VAS, integrando le tradizionali compo- nenti ambientali con gli Obiettivi Strategici Nazionali della SNSvS;
- l’integrazione degli aspetti ambientali ed economico-sociali nella valutazione, mantenendo la possibilità di isolare le “componenti ambientali classiche”;
- l’approccio argomentativo alla valutazione (spiegare i numeri), come garanzia di trasparenza e condizione per valutare gli impatti cumulati;
- l’integrazione tra valutazioni (tiering): l’Agenda ambientale per le Azioni del Programma.
È in questa sede che il Programma viene “interpretato” ai fini della VAS organizzando l’insieme delle proposte in esso contenute in Aree Funzionali.
Il Cap. 5 si chiude con una descrizione puntuale degli strumenti valutativi predisposti (Matrice di valutazione e Dossier Valutativi) e dei tre passaggi operativi necessari per la relativa costruzione.
Il Cap. 6 contiene una descrizione dello Stato attuale del contesto ambientale e socio‐economico
organizzato secondo le stesse Macrocomponenti utilizzate nei Capp. 3, 7 e 9.
Il Cap. 7 illustra e commenta i risultati della Valutazione Ambientale Strategica effettuata, consen- tendo di distinguere le prestazioni complessive del PN (Bilancio di compatibilità) rispetto al perse- guimento di ciascuna delle Scelte di SNSvS, individuate come obiettivi di riferimento per la valuta- zione. Vengono inoltre resi disponibili distintamente un Bilancio di compatibilità ambientale e un Bilancio di compatibilità economico-sociale. È inoltre stato elaborato un Bilancio di Strategicità re- lativo alle prestazioni di ciascuna Area Funzionale di intervento esaminata, grazie al quale è stato possibile proporre misure di accompagnamento mirate per ridurre – ma soprattutto prevenire, in
fase di progettazione – gli impatti negativi rilevati. I risultati di tali valutazioni sono stati corredati da rappresentazioni grafiche a supporto dei commenti.
Fa da complemento e presupposto alla valutazione svolta, la redazione di 21 Dossier Valutativi (uno per ciascuna delle Aree Funzionali individuate) riportati integralmente in Allegato 1.
Il Cap. 7 contiene infine anche un approfondimento relativo all’interazione del PN con i Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Agenda 2030 e con i relativi Target.
Il Cap. 8 contiene – insieme alle sezioni 4 dei 21 Dossier Valutativi – l’applicazione al PN METRO Plus del principio "non nuocere in modo significativo" (alla stabilità del clima), o Do Not Significant Harm (DNSH) previsto dall’art. 9 del Reg. 2021/1060.
Nel chiarire la relazione collaborativa costruita nel presente lavoro tra la VAS e la Valutazione DNSH sarà utile specificare come si ritenga che la prima sia uno strumento a carattere squisitamente stra- tegico, concepito per soppesare e comporre al meglio vantaggi e svantaggi ambientali e sociali delle scelte di piano /programma aumentando al contempo la conoscenza condivisa, laddove la verifica del DNSH tende a configurarsi come strumento di tipo “command & control” (non a caso in gran parte richiama normative specifiche esistenti da rispettare), relativo peraltro a soli 6 aspetti ritenuti particolarmente urgenti dell’universo considerato dalla VAS, universo fatto coincidere non a caso con quello della intera Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile. Pertanto, le due operazioni non si ritengono sovrapponibili, ma da integrarsi, allo scopo di migliorarne reciprocamente l’effica- cia.
Il Cap. 9 contiene la descrizione degli impatti negativi rilevati con l’esplicitazione delle modalità con le quali l’applicazione delle misure di mitigazione già previste nella valutazione DNSH siano in grado di ridurli a impatti non significativi. Contiene inoltre misure di accompagnamento, in forma di re- pertorio organico delle indicazioni per le Agende ambientali delle Aree Funzionali. Esso raccoglie con una certa sistematicità le possibili misure di accompagnamento da rendere operative nel pro- gressivo definirsi degli interventi afferenti l’Area Funzionale in esame, indipendentemente dalla pre- senza di impatti negativi rilevanti (anche un impatto positivo può sempre essere migliorato), mentre le misure mirate al contenimento degli specifici impatti negativi individuati nella Matrice di valuta- zione come meritevoli di “particolare controllo”, ovvero di misure in grado di renderli accettabili, rispetto ai benefici complessivi ottenibili tramite l’implementazione degli interventi afferenti all’Area Funzionale, sono riportate, oltre che nel par. 8.1 anche direttamente nella apposita Sezione 3 dei Dossier Valutativi.
Il Cap. 10 descrive le ragioni della scelta delle alternative considerate ripercorrendo il processo di VAS ed evidenziando l’influenza, nell’addivenire alla formulazione finale del PN METRO Plus e del relativo Rapporto Ambientale, dei contributi pervenuti – in fase di Scoping – dai Soggetti con Com- petenze Ambientali (SCA) e dell’Autorità Competente (AC).
Il Cap. 11 illustra il sistema di monitoraggio del PN, che, coerentemente al deciso carattere “inte- gratore” della metodologia adottata, fa del monitoraggio VAS il luogo dell’integrazione sia degli in- dicatori di output proposti nello stesso Regolamento UE 2021/58, sia gli indicatori di monitoraggio del perseguimento dei Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Agenda 2030, passando attra- verso la loro corrispondenza con gli indicatori di monitoraggio della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile e della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile.
L’Allegato 2, infine, contiene lo Studio di Incidenza sui siti Natura 2000 (VIncA).
Come notazione introduttiva finale, si consideri che la scelta metodologica di saldare le sette Ma- crocomponenti ambientali e socio-economiche individuate alla valutazione del grado di persegui- mento dei corrispondenti obiettivi della SNSvS descritta dettagliatamente al par. 5.2.1 del RA ha avuto anche delle ricadute importanti sull’organizzazione stessa del materiale che la VAS è tenuta a produrre in base all’Allegato IV al D.lgs. 152/2006. Sono infatti articolati in sottoparagrafi intestati alle stesse sette Macrocomponenti sia il par. 3.2 “Altri documenti contenenti obiettivi di protezione ambientale per specifici settori”, sia i Capp. 6, 7 e 9, a tutto vantaggio della leggibilità tanto di analisi ed esiti della valutazione, quanto della loro interazione reciproca.
La descrizione dettagliata delle informazioni da includere nel RA è riportata nell’Allegato VI al D.lgs. 152/2006 (TU Ambiente), identico al corrispondente Allegato della Dir. 2001/42/CE sulla VAS.
Il prospetto seguente illustra le corrispondenze tra i capitoli del Rapporto ambientale e i contenuti dell’Allegato VI, così come interpretati alla luce della metodologia di valutazione adottata.
Indice del Rapporto ambientale | D.lgs. 152/2006, Allegato VI “Contenuti del Rapporto ambientale”. |
Cap. 1 Introduzione | |
Cap. 2 Quadro normativo | |
Cap. 3 Obiettivi di protezione am- bientale e socio-economici stabi- liti a livello internazionale, comu- nitario o nazionale e loro integra- zione nel PN METRO Plus | e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comuni- tario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni consi- derazione ambientale; |
Cap. 4 Illustrazione dei contenuti e degli obiettivi principali del PN e del suo rapporto con altri perti- nenti piani e programmi | a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; |
Cap. 5 Modello valutativo adot- tato e relative innovazioni meto- dologiche | |
Cap. 6 Stato attuale del contesto ambientale e socio-economico | b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione proba- bile senza l'attuazione del piano o del programma; c) caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potreb- bero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza am- bientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di prote- zione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all'art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228. |
Cap. 7 Possibili effetti significativi del PN sul contesto ambientale e socio-economico Valutazione di Incidenza in Alle- gato 2 al RA | f) possibili impatti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiver- sità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori. Devono es- sere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumu- lativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, po- sitivi e negativi; |
Cap. 8 Conformità del PN al princi-
pio DNSH g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo
Cap. 9 Misure previste per impe- dire, ridurre o compensare gli im- patti negativi del PN
possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma;
Cap. 10 Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative indivi- duate: il processo partecipativo del PN METRO Plus | h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descri- zione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richie- ste; |
Cap. 11 Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio | i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall'attuazione del piano o del pro- gramma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodi- cità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; |
Volume a parte: - Sintesi non tec- nica del Rapporto ambientale | j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. |
2 OGGETTO DELLA VALUTAZIONE: PRINCIPALI CONTENUTI DEL PROGRAMMA NAZIO‐ NALE METRO PLUS
Rimandando all’Appendice al RA per l’illustrazione del PN METRO Plus, (là posizionata in quanto realizzata dallo stesso gruppo di lavoro che lo ha redatto, e diverso da quello che ha redatto la pre- sente VAS) se ne espungono nel seguito i contenuti più illustrativi.
2.1 OP1‐ UN’EUROPA PIU’ INTELLIGENTE
L’attuale Asse 1 nel PON Città Metropolitane 2014-2020, dedicato all’Agenda digitale metropoli- tana, trova riscontro nell’OP1 e nella future priorità 1 (Priorità 1 “Agenda digitale e innovazione urbana” – OP1 FESR) del Programma. Punterà al rafforzamento ed integrazione di quanto già intro- dotto nel 14-20 in un’ottica metropolitana. Si sta proponendo l’inserimento di azioni finalizzate al supporto della domanda di servizi digitali e al supporto mirato (non generalizzato o settoriale) alle imprese.
PRIORITÀ 1 ‐ Agenda digitale e innovazione urbana | |
RSO 1.2 Permettere ai cittadini alle imprese, alle organizzazioni di ri‐ cerca e alle autorità pubbliche di co‐ gliere i vantaggi della digitalizza‐ zione | Azione 1.1.2.1 Agenda digitale metropolitana |
Azione 1.1.2.2 Supporto alla domanda di servizi digitali da parte di cittadini e imprese |
RSO 1.3 Rafforzare la crescita soste‐ nibile e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro delle PMI anche grazie agli investimenti produttivi
Azione 1.1.3.1 Riqualificare i contesti urbani meno utilizzati e rivi- talizzare i contesti produttivi sostenendo piccole realtà imprendito- riali locali
2.2 OP2‐ UN’EUROPA PIU’ VERDE
I temi legati alla Sostenibilità ambientale erano inizialmente trattati nel programma Metro 14-20 nell’Asse 2 con riferimento alla sola efficienza energetica e illuminazione pubblica. L’introduzione dell’Asse 6 REACT-EU ha esteso il campo di azione ad altre tematiche, quali – ad esempio - l’econo- mia circolare, le infrastrutture verdi, la riforestazione. L’insieme di queste azioni, dedicate alla so- stenibilità, che afferiscono all’OP2 FESR, troverà riscontro nel futuro PN Metro Plus nella Priorità 2 (Priorità 2 “Sostenibilità ambientale – OP2 FESR).
PRIORITÀ 2 ‐ Sostenibilità ambientale | |
RSO 2.1 Promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas serra ed effetto serra | Azione 2.2.1.1 Rinnovo infrastrutture pubbliche, illumi- nazioni pubbliche e Smart lighting |
Azione 2.2.1.2 Riqualificazione energetica di edilizia pubblica anche residenziale | |
RSO 2.2 Promuovere le energie rinnovabili in conformità delle direttive UE 2018‐2021 sull’energia delle fonti rinnovabili, compresi i criteri di sostenibilità ivi stabiliti | Azione 2.2.2.1 Fonti energetiche rinnovabili e comunità energetiche |
RSO 2.4 Promuovere l’adattamento ai cambi‐ amenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e a resilienza prendendo in consid‐ erazione approcci ecosistemici | Azione 2.2.4.1 Protezione degli effetti dovuti al cambio climatico e mitigazione degli effetti sul clima |
Azione 2.2.4.2 Prevenzione e protezione dei rischi di catastrofe e resilienza ambientale non direttamente connessi al cambiamento climatico | |
RSO 2.6 Promuovere la transizione verso l’eco‐ nomia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse | Azione 2.2.6.1 Infrastrutture, impianti, soluzioni e pratiche per ‘economia circolare in un contesto urbano |
Azione 2.2.7.1 Interventi di ripristino, recupero ambien- tale, bonifica e di riduzione dell’inquinamento in aree urbane e degradate |
Azione 2.2.7.2 Interventi per il rafforzamento della componente naturale urbana, la realizzazione, il poten- ziamento delle infrastrutture verdi e blu in ambito ur- bano
RSO 2.7 Rafforzare la protezione e la preserva‐ zione della natura, la biodiversità e le infra‐ strutture verdi anche nelle aree urbane e rid‐ urre tutte le forme di inquinamento
La Mobilità Urbana Sostenibile che, nel PON Metro 14-20 afferiva all’ Asse 2 e all’Asse 6 REACT-EU, troverà spazio in una priorità dedicata (Priorità 3 “Mobilità urbana multimodale sostenibile” – OP2 FESR) nel nuovo programma 21-27. Dal punto di vista delle azioni si evidenzia una sostanziale con- ferma delle tipologie già previste nel 14-20, compreso il supporto alla domanda di mobilità.
PRIORITÀ 3 ‐ Mobilità urbana multimodale sostenibile | |
RSO 2.8 Promuovere la mobilità ur‐ xxxx multimodale sostenibile quale parte della transizione verde verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio | Azione 3.2.8.1 Materiale rotabile per i servizi TPL e relative in- frastrutture di ricarica |
Azione 3.2.8.2 Sistemi di trasporto veloce di massa e aumento dell’accessibilità ai nodi | |
Azione 3.2.8.3 Servizi e infrastrutture per la mobilità sos- tenibile, supporto alla domanda e alle politiche del Mobility Manager | |
Azione 3.2.8.4 Sistemi e servizi di trasporto digitalizzati (nuovi e/o modernizzati) |
2.3 OP4 ‐ UN’EUROPA PIU’ SOCIALE
I Servizi per l’Inclusione Sociale, finanziati dal FSE, inizialmente ospitati nell’Asse 3 dell’attuale PON Metro 14-20, hanno avuto come focus principale il disagio abitativo, anche se sono state promosse iniziative di innovazione sociale; l’inserimento dell’Asse 7 REACT-EU ha esteso il campo di azione al contrasto di forme di disagio non solo legate all’aspetto abitativo e questo approccio, nell’ambito delle disposizioni regolamentari previste per l’OP4, troverà conferma nella futura Priorità 4 del Pro- gramma (“Servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale”), finanziata dal FSE+.
PRIORITÀ 4 ‐ Servizi per l'inclusione e l'innovazione sociale
ESO 4.8 Incentivare l’inclusione attiva per promuovere le pari opportunità, la non dis‐ criminazione e la partecipazione attiva e migliorare l’occupabilità in particolare dei gruppi svantaggiati
Azione 4.4.8.1 Misure di riduzione del disagio e di in- centivazione attiva rivolte a soggetti vulnerabili com- prendenti un mix di interventi personalizzati di tipo formativo e di accompagnamento all’occupazione
Azione 4.4.8.2 Sostegno all’economia sociale come generatore di opportunità | |
ESO 4.11 Migliorare l'accesso paritario e tem‐ pestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l'accesso agli alloggi e all'assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario; mod‐ ernizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendone l'accesso e prestando partico‐ lare attenzione ai minori e ai gruppi svantag‐ giati; migliorare l'accessibilità l'efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e dei servizi di as‐ sistenza di lunga durata, anche per le persone con disabilità | Azione 4.4.11.1 Rafforzamento della rete dei servizi del territorio |
Azione 4.4.11.2 Sostegno all’attivazione e coinvolgi- mento del Terzo Settore e della comunità in nuovi servizi |
2.4 Le Priorità del futuro Programma Metro Plus dedicate alle Città Medie del Sud: Priorità 5 e 6 (OP4 )
Azione 4.4.12.1 Integrazione sociale delle persone a ris- chio di povertà o di esclusione sociale
ESO 4.12 Promuovere l'integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclu‐ sione sociale, compresi gli indigenti e i bambini
Le Priorità 5 e 6 del futuro Programma Metro Plus saranno dedicate ad una iniziativa sperimentale finalizzata a promuovere interventi di inclusione e innovazione sociale in alcune città medie del SUD, con immateriali finanziati dal FSE+ (Priorità 5 “Servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale” - città medie RMS - OP4 FSE+)) e investimenti materiali finanziati dal FESR (Priorità 6 “Infrastrutture per l’inclusione sociale” - città medie RMS - OP4 FESR).
PRIORITÀ 5 ‐ Servizi per l'inclusione e l'innovazione sociale Città medie RMS
ESO 4.8 Incentivare l’inclusione attiva per promuovere le pari opportunità, la non discrim‐ inazione e la partecipazione attiva e migliorare l’occupabilità in particolare dei gruppi svantag‐ giati
Azione 5.4.8.1 Misure volte a sostenere l’inserimento occupazionale e favorire la partecipazione attiva dei gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro e dei sog- getti vulnerabili stimolando la capacità imprenditoriale delle comunità e il ruolo del terzo settore
ESO 4.11 Migliorare l'accesso paritario e tem‐ pestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l'accesso agli alloggi e all'assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario; mod‐ ernizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendone l'accesso e prestando partico‐ lare attenzione ai minori e ai gruppi svantag‐ giati; migliorare l'accessibilità l'efficacia e la re‐ silienza dei sistemi sanitari e dei servizi di assist‐ enza di lunga durata, anche per le persone con disabilità
Azione 5.4.11.1 Rafforzamento della rete dei servizi del territorio attraverso azioni coordinate di inclusione ed innovazione sociale
PRIORITÀ 6 ‐ Infrastrutture per l'inclusione sociale Città medie RMS | |
RSO 4.3 Promuovere l'inclusione socioec‐ onomica delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi svantaggiati, incluse le persone con bisogni speciali, mediante azioni in‐ tegrate riguardanti alloggi e servizi so‐ ciali | Azione 6.4.3.1 Realizzazione e/o riqualificazione di infrastrut- ture e spazi per ospitare attività e servizi finalizzati a promuovere l’inclusione socioeconomica, comprese le misure per incrementare la sicurezza e l’accessibilità degli spazi e dei servizi |
RSO 4.6 Rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell'inclusione sociale e nell'innovazione sociale | Azione 5.4.11.1 Protezione, sviluppo e promozione dei beni turistici pubblici e dei servizi turistici e culturali come strumenti di inclusione e di innovazione sociale |
2.5 OP5‐ UN’EUROPA PIU’ VICINA AI CITTADINI
Nel futuro PN Metro Plus, la struttura logica dell’OP5 – nella Priorità 7 (“Rigenerazione urbana”) - sarà costituita da un obiettivo specifico (quello dedicato allo sviluppo urbano) e dalla messa in campo di due tipologie di azioni:
- Una di carattere settoriale, finalizzata alla promozione di investimenti, su temi specifici trattati dai regolamenti in OP5 e non ricompresi in altri OP, ovvero: Beni turistici pubblici e servizi turi- stici collegati; Patrimonio culturale e servizi culturali; Patrimonio naturale ed ecoturismo (no siti Natura 2000); Riqualificazione materiale e sicurezza degli spazi pubblici.
- Una di carattere integrato (I c.d. “progetti di territorio”), finalizzata a promuovere su specifici ambiti territoriali, spazialmente definiti, investimenti afferenti a tematismi diversi (riferiti ad altri OP) ma strategicamente connessi e finalizzati alla riqualificazione fisica e sociale di luoghi urbani caratterizzati da fenomeni di disagio.
PRIORITÀ 7 ‐ Rigenerazione urbana
RSO 5.1 Promuovere lo sviluppo sociale, eco‐ nomico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sos‐ tenibile e la sicurezza nelle aree urbane
Azione 7.5.1.1 Interventi di carattere specifico dell’OP5: misure di riqualificazione, protezione, sviluppo e promozione dei beni e dei servizi turistici, del patrimonio e dei servizi culturali, del patrimonio naturale e dell’ecoturismo ed in materia di sicurezza, per creare nuove centralità e migliorare i servizi ad esso correlati
Azione 7.5.1.2 Progetti di territorio
In particolare, si evidenzia la peculiarità dell’azione 7.5.1.2,particolarmente rappresentativa della strategia di intervento del Programma, in quanto investe in progetti di territorio finalizzati alla rige- nerazione integrata di aree «bersaglio» centrali o periferiche, a diverse scale di intervento a seconda delle specifiche esigenze territoriali, contemplando sia la riqualificazione fisica attraverso il recupero degli spazi degradati, sia le azioni immateriali e i servizi per affrontare le problematiche dell’area.
I progetti di territorio potranno essere finanziati:
- attivando risorse della Priorità 7 con cui si realizzano tutti gli interventi (anche quelli riferiti a categorie di intervento afferenti ad altri OP presenti nel PN).
- attivando le risorse delle altre Priorità e integrandole con quelle della Priorità 7.
3 IL MODELLO DI VAS ADOTTATO E RELATIVE INNOVAZIONI METODOLOGICHE
3.1 Principali riferimenti metodologici per la VAS
Tra i numerosi documenti di riferimento metodologici esistenti elaborati per guidare lo svolgimento del processo di VAS ci si è avvalsi, in particolare:
- delle Linee Guida della Commissione Europea per l'applicazione della Direttiva 2001/42/CE: “At- tuazione della Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” (Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2003);
- delle Linee Guida dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), “In- dicazioni operative a supporto della valutazione e redazione dei documenti della VAS” (ISPRA, Manuali e Linee Guida 124/2015);
- del manuale “Guidance on Integrating Climate Change and Biodiversity into Strategic Environ- mental Assessment”, (European Union EU, 2013);
- dello studio “Verso un VAS più strategica: spunti dalla valutazione in itinere del PON reti e Mo- bilità 2007-2013” – edito nel maggio 2014 dal Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, come 5° Quaderno del PON Reti e Mobilità 2007-2013.
- Al fine particolare di supportare l’integrazione del sistema di monitoraggio, ci si è avvalsi
- “Verso un core set comune di indicatori del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale - Metodologia, analisi e risultati della ricognizione di tutti gli indicatori ambientali utilizzati nel SNPA per descrivere lo stato dell'ambiente” (Manuali e linee guida 147/2017 www.ispram- xxxxxx.xxx.xx/xx).
Alla luce dell’approccio prescelto - in particolare la scelta a favore di un “approccio costruttivo” alla VAS - ci si è avvalsi del Modello di “Valutazione dell’Efficienza Complessiva delle Strategie Ambien‐ tali e Territoriali” (Modello VECSAT) descritto, tanto nei suoi principi quanto nelle sue modalità applicative, nel sopra citato Quinto Quaderno del PON Reti e Mobilità; volume che rende conto anche - a titolo di esempi metodologici concreti di supporto alla illustrazione - delle varie applica- zioni che il Modello ha già avuto, tanto nella Programmazione Operativa Nazionale e Regionale, quanto in altri livelli di pianificazione e programmazione1. Si tratta infatti di un Modello dotato della flessibilità necessaria per prestarsi – con gli opportuni adattamenti - a valutare politiche, piani e
1 Tra i primi: VAS e Valutazione del principio di non arrecare un danno significativo (DNSH) del Programma regionale FESR 2021-2027 Lazio, VAS del Piano Energetico Regionale del Lazio (PER), VAS dell’Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza 2015; tra i secondi: Vas dei Piani Operativi di Torrita di Siena (in corso), Pienza (2021), San Quirico d’Orcia (2020), Vas dei Piani Strutturali di Monticiano (in corso), Chiusi (2012), Pienza (2008), VAS del Piano Urbanistico Generale di Vico del Xxxxxxx (2018) Piano Energetico della Provincia di Barletta-Andria–Trani (2017). IL modello – così come il citato 5° Quaderno del PON Reti e Mobilità 2007-2013 che lo espone - è stato messo a punto dalla responsabile scientifica della presente VAS, e per questo è stato applicato in tutte le VAS sopra elencate, nelle quali ha svolto lo stesso ruolo.
programmi di qualsiasi livello o settore tematico, sebbene sia – o forse proprio perché è - molto circostanziato rispetto alle scelte metodologiche di fondo che lo informano; opzioni concettuali, pe- raltro, definite proprio in funzione di antidoto ad alcuni elementi problematici emersi dall’analisi dei primi anni di applicazione della normativa sulla VAS (Cfr. 5° Quaderno del PON Reti e Mobilità 2007- 2013).
Nella costruzione del Modello si è innanzitutto optato per un utilizzo particolarmente intensivo della metodologia di analisi multicriteri (AMC), in quanto ritenuta più incline di altre a supportare la de- cisione politica nell’ambito di un processo multilivello, non lineare e iterativo e nel quale è impor- tante condividere la responsabilità (e la gestione) degli impatti, a fronte di una scarsa certezza del verificarsi degli impatti previsti (nonché del non verificarsi di quelli imprevisti). Per meglio compren- dere il senso dell’architettura valutativa che si sta per proporre, è utile richiamare le scelte metodo- logiche di fondo sottese al Modello, e come esse hanno permesso di gestire i fattori di complessità intrinseci nei Programmi di livello nazionale.
3.2 Scelte alla base del modello valutativo VECSAT adottato
3.2.1 Recupero della originale dimensione strategica della VAS, integrando le tradizionali com‐ ponenti ambientali con gli Obiettivi Strategici Nazionali della SNSVS
Sebbene a livello di principio lo sviluppo sostenibile preveda di per sé una considerazione integrata degli aspetti economici (leggi “sviluppo”), sociali e ambientali (leggi “sostenibile”), la teoria e la prassi della VAS si sono sviluppate mantenendo aspetti di forte separazione.
Alcuni brevi cenni storici possono aiutare a chiarirne il motivo2.
Nella letteratura scientifica, la nascita del concetto di Valutazione Ambientale Strategica viene co- munemente fatta risalire all’emanazione del National Environmental Policy Act (NEPA): una norma statunitense del 1969 che stabilì l’obbligo, per ogni agenzia federale, di preparare un rapporto di valutazione ambientale per ogni “atto legislativo e altre importanti azioni federali che influenzino significativamente la qualità dell’ambiente umano”. Tra le altre “importanti azioni federali” (maior federal actions) erano ricompresi tanto progetti, quanto programmi, normative e regolamenti, piani, politiche, procedure e proposte di legge; per tale motivo il NEPA viene indicato come antece- dente fondativo sia della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA, ovvero Environmental Impact As‐ sessment, o EIA) dei progetti, quanto della Valutazione Ambientale Strategica (VAS, ovvero Strategic Environmental Assessment, o SEA) di piani e programmi.
Negli anni successivi, mentre sul versante normativo la valutazione ambientale andava così legitti- mandosi, sul versante tecnico-scientifico veniva investita di grandi responsabilità, quale strumento finalmente candidato a controllare gli effetti imprevisti del consumo di risorse e dell’introduzione di sostanze tossiche nei cicli vitali. Non solo: ad essa veniva spesso delegata la gestione delle sempre
2 Per una più ampia trattazione dell’argomento vedi “Verso un VAS più strategica: spunti dalla valutazione in itinere del PON reti e Mobilità 2007-2013” – edito nel maggio 2014 dal Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, come 5° Qua- derno del PON Reti e Mobilità 2007-2013. Tra gli autori si trovano anche autori della presente VAS.
più frequenti resistenze al cambiamento manifestate dalle popolazioni interessate dalle trasforma- zioni previste da piani, programmi e progetti (tendenze comunemente contrassegnate dagli acro- nimi “NIMBY” e “BANANA”)3.
Sottoposta a tali pressanti aspettative, la valutazione ambientale e il suo apparato metodologico evolvono rapidamente, specializzandosi secondo due orientamenti principali:
1. una valutazione di tipo più tecnico, come la VIA, applicata ai progetti, fortemente correlata alla ricerca scientifica, e ispirata al principio di prevenzione (accertarsi dei più probabili impatti ne- gativi di un progetto al fine di eliminarxx, ridurli o compensarli);
2. una valutazione di tipo più strategico, come la VAS, applicata a piani e programmi, fondata sull’allestimento di scenari alternativi e sull’utilizzo delle tecniche di aiuto alla decisione, sulla costruzione del consenso delle popolazioni interessate e dei “portatori di interessi” (i cosiddetti stakeholders) attraverso un loro coinvolgimento più o meno formalizzato.
Ben presto (già a partire dal 1972) il destino delle due di valutazioni si biforca ma - contrariamente a quanto ci si sarebbe potuto logicamente aspettare - la VAS si afferma molto più tardi della VIA. In Europa, ad esempio, la prima viene regolata da una direttiva comunitaria quasi vent’anni dopo la seconda. Sarebbe apparso più ovvio, infatti, che il consolidamento della valutazione strategica dei piani precedesse quella tecnica dei progetti che ne discendono, ma così non fu, determinando pe- raltro anche un sovraccarico di aspettative circa la VIA, costretta a scegliere tra varie alternative di un’opera che magari una seria analisi strategica non avrebbe neanche previsto, o quantomeno non avrebbe previsto con le stesse caratteristiche.
Inevitabilmente, per quanto l’accento nella VAS, rispetto alla VIA, sia stato spostato dalla qualità del risultato alla qualità del processo decisionale4, le prime sperimentazioni metodologiche sulla VAS ricalcano purtroppo quelle della VIA, pur essendo impossibile trattare la moltitudine di azioni, spesso neanche localizzate, che può far capo ad un piano o ad un programma con lo stesso livello di dettaglio della VIA di un progetto singolo. Conseguentemente a questo “peccato originale”, nell’am- bito delle metodologie di VAS, sembrano essersi delineate le seguenti tendenze:
- mantenere separate le valutazioni degli impatti sulle componenti ambientali di un piano, pro- getto o programma dalle valutazioni di altro ordine;
- sottovalutare l’aspetto strategico della Valutazione, ossia la capacità da parte delle azioni in esso previste, non solo di non contrastare gli obiettivi strategici sovraordinati di riferimento, ma di contribuire a perseguirli.
3 Con NIMBY (acronimo inglese per Not In My Back Yard, lett. “Non nel mio cortile”) si indica un atteggiamento che si riscontra nelle proteste degli abitanti di una determinata area contro opere di interesse pubblico riconosciute come necessarie ma che non si vorrebbero localizzate nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull’am- biente locale. Per indicare una degenerazione della sindrome NIMBY, gli anglofoni utilizzano l’acronimo BANANA che sta per Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything (“Non costruire assolutamente nulla, in nessun luogo e vicino a niente”).
4 Come noto, infatti, la Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, “concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”, finalmente emanata il 27.06.2001, nota come “Direttiva VAS” prevede non solo l’elaborazione di un rapporto di impatto ambientale ma anche lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del Rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell’iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione.
La metodologia VECSAT si propone invece di contribuire ad un’inversione di entrambe queste ten- denze, grazie rispettivamente:
- alla preventiva ricostruzione di un sistema di obiettivi ambientali ed economico‐sociali di ri‐ ferimento per la valutazione, che affianchi, agli obiettivi ambientali tradizionalmente proposti con la VAS, l’esplicitazione di quelli economico-sociali che possano essere pertinenti al piano/programma in esame5;
- all’impostazione della valutazione degli effetti del piano o programma sul territorio in termini di valutazione del grado di perseguimento del Sistema di obiettivi sopra richiamato da parte del complesso delle “Aree Funzionali di intervento” del piano in esame, potendo con ciò per- mettersi di ragionare in termini di “effetti cumulati”, e/o “internamente compensati”.
Il Sistema di obiettivi ambientali ed economico-sociali di riferimento per la valutazione sostituisce dunque i vari repertori delle classiche “componenti ambientali” tipiche della VIA, ma utilizzate anche nelle VAS. In altri termini, se una buona VIA, da cui il ragionare per componenti ambientali storica- mente deriva, tende a misurare gli impatti sull’ambiente per poterli ridurre o compensare, una buona VAS tende a comporre strategie di governo del territorio improntate il più possibile alla so- stenibilità, assumendosi il compito di mediare tra gli altri interessi della comunità che partecipa alla valutazione (riferibili allo sviluppo economico e/o sociale, qualora in contrasto con la tutela dell’am- biente).
Pertanto, nei piani e programmi attuativi di strategie politiche quali quello in esame, per far emer- xxxx le eventuali contraddizioni al fine di comporle nel modo migliore possibile, è necessario rein‐ trodurre la dimensione strategica nella VAS, ossia sostituire l’apparente staticità dell’analisi per “componenti ambientali” classiche (aria, acqua, suolo, ecc.) con specifici obiettivi “orientati” (am- bientali e non) del piano o programma, intesi quali particolari declinazioni, nel territorio in esame, delle necessità di intervento stabilite dagli autori del piano o programma, sulla scorta dei quadri conoscitivi e programmatici disponibili. Per esemplificare il concetto, si consideri che in una VAS tradizionale la componente ambientale “suolo”, considerata staticamente, si avvantaggerebbe di ogni progetto che mirasse a ridurre le discariche di rifiuti incontrollate, e che ciò avverrebbe sia se si realizzasse un nuovo inceneritore, sia se si spingesse al massimo sull’applicazione dell’economia circolare. Sta alla politica stabilire quale sia la strategia migliore, e sta alla VAS cercare di “dare un verso” dinamico alla vecchia componente ambientale statica, trasformandola in un obiettivo stra- tegico da perseguire, in base alle scelte politiche già effettuate dai decisori.
In tal senso, il recupero della dimensione strategica nella VAS:
- restituisce agli obiettivi del piano o programma (o più propriamente agli obiettivi dei documenti strategici che il Piano programma è chiamato ad attuare, o Sistema di obiettivi di riferimento per la valutazione) la centralità dovuta in un processo valutativo di tipo strategico;
- consente una decisiva semplificazione, perché la valutazione coerentemente si concentra sulla capacità degli interventi previsti dal piano o programma di perseguire gli obiettivi ad esso sot- tesi.
5 L’anacronismo della tendenza a mantenere le questioni ambientali separate dal resto delle scelte di assetto territoriale è peraltro acuito dalla complessificazione degli obiettivi ambientali stessi per ricomprendere efficacemente temi quali il mantenimento della biodiversità, la lotta ai cambiamenti climatici o l’economia circolare.
Nelle sue precedenti applicazioni, il Modello VECSAT derivava il sistema degli obiettivi di riferimento per la valutazione da una ricognizione e analisi ragionata del quadro programmatico internazionale, europeo e nazionale (che è comunque svolta nel RA), fino a formulare obiettivi strategici di tipo sintetico.
Nel caso del PN METRO Plus, però, dal momento che l’intero quadro concettuale e metodologico sta evolvendo in questa stessa direzione, il Sistema di obiettivi di riferimento per la valutazione viene fatto coincidere direttamente con l’Albero degli obiettivi strategici della Strategia nazione per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), che peraltro si ritiene anche adeguatamente rappresentativa del Quadro Programmatico di Riferimento, comprendente documenti di livello internazionale e co- munitario (regolamenti, direttive, comunicazioni della Commissione, Libri Bianchi o Verdi UE, pro- tocolli vari, ecc.), nazionale (documenti strategici di livello nazionale, normative settoriali specifiche, documenti di pianificazione, ecc.) di specifico interesse per il Programma.
Tale scelta è non solo sostenuta, ma in un certo senso obbligata, dallo stesso Testo Unico Ambiente che, tra l’altro, regola in Italia la procedura di VAS (D.lgs. 152/2006), e che già nella sua versione originale (2006!) afferma, al comma 5 dell’art. 34, che: “5. Le strategie di sviluppo sostenibile defini‐ scono il quadro di riferimento per le valutazioni ambientali di cui al presente decreto. Dette strategie, definite coerentemente ai diversi livelli territoriali, attraverso la partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni, in rappresentanza delle diverse istanze, assicurano la dissociazione fra la crescita economica ed il suo impatto sull'ambiente, il rispetto delle condizioni di stabilità ecologica, la salva‐ guardia della biodiversità ed il soddisfacimento dei requisiti sociali connessi allo sviluppo delle po‐ tenzialità individuali quali presupposti necessari per la crescita della competitività e dell'occupa‐ zione”.6
In seguito alla pandemia del 2020-2021, poi, la necessità di “assicurare la dissociazione fra la crescita economica ed il suo impatto sull'ambiente”, ossia di ridurre drasticamente le divergenze e le con- traddizioni tra le politiche di “sviluppo economico” e quelle di incoraggiamento della tutela /resi- lienza ambientale e sociale, si è fatta sempre più pressante, facendo sì che nei principali documenti programmatici di livello europeo e nazionale si perseguisse questo obiettivo fino a ipotizzare di sal- dare lo stesso processo di VAS alla valutazione di coerenza dei piani e programmi con la SNSvS.
A sostegno di questa scelta si possono citare diversi passaggi, tratti dai documenti più recenti emessi dal Ministero della Transizione Ecologica (MITE), quali la “Relazione sullo stato di attuazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile 2020”.
Al par. 1.5 del documento, intitolato “Le valutazioni ambientali come palestra per la valutazione di coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile” si afferma che “L’analisi di ciascun piano, con‐ tribuisce in questo modo alla creazione di una banca dati di possibili indicatori di contesto (indicatori statistici per il monitoraggio degli obiettivi di piano, legati o correlabili agli indicatori per la SNSvS) e di processo (legati alle azioni di piano e ai relativi obiettivi specifici). È in tal modo possibile immagi‐ nare che, tramite la banca dati e la verifica di indicatori ricorrenti su più piani e su più territori, si
6 Sull’argomento vedi anche Xxxxxxxx Xxxx Xxxxx, Xxxxxxx Xxxxxx, “Sostenibilità e valutazione ambientale strategica”. In Ecoscienza 3/2021, xxxxx://xxx.xxxxx.xx/xx/xxxxxxxxxx/xxxxxx-xxxxxxxxxx/xxxx-0000/xxxxxx-0-xxxx-0000/xx-xx- stenibilita-al-centro/maggiore-ecos2021-03.pdf/view , articolo nel quale si mostra come stabilire la relazione tra i piani e i programmi sottoposti a vas con le strategie di sviluppo sostenibile sia anche al centro dello studio e della sperimen- tazione svolti dal MITE, insieme ad alcune regioni e altri stakeholder, nell’ambito del progetto “Creiamo PA”.
possa contribuire alla costruzione di un sistema di monitoraggio del contributo delle politiche pub‐ bliche al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, oltre che al monitoraggio integrato a livello territoriale degli indicatori statistici legati agli obiettivi della SNSvS. In tal modo, si dà piena attuazione al mandato normativo prescritto dall’art. 34 del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., oltre che alla costruzione di una banca dati di indicatori per le politiche pubbliche che può facilitare la valutazione di piani e programmi, estendendo lo spirito della Valutazione Ambientale Strategica e garantendo funzionalità ed economicità dei sistemi di monitoraggio dei singoli piani e programmi. La conside‐ razione delle strategie di sostenibilità come quadri di riferimento per la coerenza e la valutazione delle politiche pubbliche, a partire da piani e programmi sottoposti a VAS, è uno degli ambiti di col‐ laborazione più fertili con le Regioni, le Province Autonome e le Città Metropolitane (…).
E infine: l’Allegato 2 alla Relazione riporta un documento di lavoro del Tavolo di confronto MATTM/regioni e province autonome per l’attuazione della strategia nazionale per lo sviluppo so- stenibile incentrato sul tema “Agenda 2030 e le strategie per lo sviluppo sostenibile per la costru- zione della programmazione 2021/2027”. In esso, nell’illustrare il “potenziale contributo dei pro- cessi di definizione delle strategie per lo sviluppo sostenibile alla programmazione 2021/2027”, si afferma che “L’attivazione di una sinergia attiva ed esplicita tra il processo di programmazione 2021/2027 e i processi di definizione e attuazione delle strategie di sviluppo sostenibile a livello na‐ zionale e regionale costituirebbe un valore aggiunto per entrambi i processi in termini di efficacia e rapidità di riscontro da parte degli attori coinvolti nei processi di consultazione istituzionale e di par‐ tecipazione, in particolare in ottica di ottimizzazione e semplificazione della procedura di VAS a cui tutti i programmi operativi dovranno essere sottoposti.”
Alla luce degli elementi sin qui esposti, l’adozione della SNSvS e delle strategie regionali e provinciali come quadro di riferimento per la programmazione 2021/2027, come previsto dall’art. 34 del D.lgs 152/2006 e ss.mm.ii., consente una notevole semplificazione dei processi di VAS e della elabora- zione dei rapporti ambientali (…)”.
Il modello valutativo VECSAT è naturalmente predisposto a concretizzare tutte queste indicazioni, saldando definitivamente la VAS alla valutazione del grado di perseguimento della SNSvS da parte del Programma, anche grazie alle ulteriori scelte metodologiche di base descritte nel seguito.
In linea con la scelta di recuperare la originale dimensione strategica nella VAS, le tradizionali com- ponenti ambientali sono state integrate con gli Obiettivi Strategici Nazionali (OSN) della SNSvS01, (ossia la revisione della SNSvS relativa alla Fase 1 – (mar/set 21; cfr. par. 3.1.3), per cui la presente VAS tratta sistematicamente, sotto i diversi aspetti, sempre sette Macrocomponenti, corrispondenti ad altrettante aggregazioni ragionate degli OSN delle Aree Persone, Pianeta e Prosperità, ossia degli OSN più direttamente trattabili a livello regionale, e in particolare:
- Macro-componente 1. Biodiversità /Scelta strategica PIANETA I - Arrestare la perdita di biodi- versità;
- Macro-componente 2. Consumo delle risorse naturali / Scelta strategica PIANETA II - Garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali;
- Macro-componente 3. Resilienza di comunità e territori, rischio idrogeologico, Paesaggio e pa- trimonio culturale / Scelta strategica PIANETA III - Creare comunità e territori resilienti, custo- dire i paesaggi e i beni culturali;
- Macro-componente 4. Gas climalteranti e decarbonizzazione dell’economia / Scelta strategica PROSPERITÀ IV. Abbattere le emissioni climalteranti e decarbonizzare l’economia;
- Macro-componente 5. Salute e qualità dell’ambiente urbano / Scelta strategica PERSONE III - Promuovere la salute e il benessere;
- Macro-componente 6. Inclusione sociale / Scelte strategiche PERSONE I. Contrastare la povertà e l'esclusione sociale eliminando i divari territoriali; PERSONE II. Garantire le condizioni per lo sviluppo del potenziale umano;
- Macro-componente 7. Benessere e sviluppo socio-economico / Scelte strategiche PROSPERITÀ I - Promuovere un benessere economico sostenibile; PROSPERITÀ II - Finanziare e promuovere ricerca e innovazione sostenibili, PROSPERITA’ III - Garantire piena occupazione e formazione di qualità; PROSPERITA IV – Affermare modelli sostenibili di produzione e consumo; PROSPERITA
V. Promuovere sostenibilità e sicurezza di mobilità e trasporti).
Si osservi peraltro come l’analisi di coerenza esterna prevista dalla VAS sia almeno in parte implicita nel Modello adottato, dal momento che la Matrice di supporto alla valutazione ambientale strate- gica del Programma assume come Sistema di riferimento per la valutazione proprio gli obiettivi della SNSvS, come raccomandato dal d. lgs 156/2006.
La scelta metodologica sopra richiamata di saldare le sette Macrocomponenti ambientali e socio- economiche alla valutazione del grado di perseguimento dei corrispondenti obiettivi della SNSvS ha avuto anche delle ricadute importanti sulla organizzazione stessa del resto del materiale richiesto alla VAS dalla normativa specifica. Saranno infatti articolati in paragrafi intestati alle stesse 7 Ma- crocomponenti i seguenti capitoli del Rapporto Ambientale:
- Cap. 3 “Obiettivi di protezione ambientale e socio-economici stabiliti a livello internazionale, comunitario o nazionale e loro integrazione nel Programma”;
- Cap. 6 “Stato attuale del contesto ambientale e socio-economico”;
- Cap. 7 “Possibili effetti significativi sul contesto ambientale e socio-economico”;
- Cap.9 “Misure previste per impedire, ridurre o compensare gli impatti negativi del Programma: le Agende delle Aree Funzionali”.
Tale modo di operare sistematicamente, considerando sempre le stesse Macrocomponenti, non solo accresce la leggibilità di analisi ed esiti della valutazione, ma facilita anche l’interazione reci- proca delle due fasi del lavoro valutativo.
3.2.2 Integrazione degli aspetti ambientali ed economico‐sociali nella valutazione, mantenendo la possibilità di isolare le “componenti ambientali classiche”
Il Modello VECSAT mira fin dalla sua prima messa a punto, negli anni Novanta, a inquadrare la valu- tazione ambientale all’interno di una struttura metodologica che comprenda organicamente anche il “pilastro sociale” e il “pilastro economico” accanto al “pilastro ambientale”, in quanto tutti ele- menti interagenti profondamente nello sviluppo sostenibile.
A supporto di questa scelta originale (per allora), si sono andati allineando diversi documenti di po- litica ambientale. Già nel 2002 il Sesto Programma d’Azione per l’Ambiente indicava, fra gli elementi
strategici per conseguire gli obiettivi ambientali, “l’integrazione delle tematiche ambientali nelle po‐ litiche economiche e settoriali sin dalla fase embrionale del processo decisionale”7 . La Strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile è stata poi rilanciata e precisata nel Consiglio euro- peo del giugno 2005 di Bruxelles, con l’approvazione della “Dichiarazione sui principi guida dello sviluppo sostenibile”. Tra i principi guida dello sviluppo sostenibile è di nuovo esplicitamente indi- cata “l'integrazione delle considerazioni di natura economica, sociale e ambientale, utilizzando gli strumenti finalizzati a legiferare meglio, quali la valutazione equilibrata dell'impatto e le consulta‐ zioni tra le parti interessate”.
Tralasciando le ulteriori testimonianze intermedie circa questa indicazione politica, valga citare la comunicazione del 21.12.2015 (prot. 0025143/GAB) del Ministro dell’Ambiente di allora (X. Xxxxxxxx) rivolta a tutti i presidenti di regione e di provincia autonoma, intitolata “L’importanza della Valuta- zione Ambientale Strategica (VAS)”, nella quale si afferma che “Lo svolgimento di un buon processo di VAS si inserisce necessariamente in un processo valutativo che curi anche le componenti economi‐ che e sociali, così che la valutazione coordinata di questi tre profili possa perseguire una sostenibilità effettiva ed efficace. A conferma di questo indirizzo, l’UE già con i regolamenti applicativi per i fondi strutturali 2014‐2020 ha dato chiara indicazione di procedere con la valutazione integrata delle tre tematiche (ambiente, società, economia), valorizzando congiuntamente la valutazione ex ante e la VAS dei programmi”
Va anche detto che nella nuova prospettiva post pandemica di rilancio dello Sviluppo sostenibile accennata nel precedente paragrafo, in questa VAS gli Obiettivi di Sostenibilità Nazionali (OSN) pren- deranno il posto delle classiche componenti ambientali “statiche”, e dunque la contemperazione dei tre aspetti (“pilastri”) sarà agevolata dal fatto di valutare il Programma rispetto ad obiettivi già integrati (tali sono ad esempio quelli che riguardano la mobilità, o l’economia circolare, o la decar- bonizzazione o l’aumento della resilienza della SNSvS).
Tuttavia, se è importante offrire finalmente una lettura integrata delle prestazioni di un piano o programma (P/P) nel perseguire gli aspetti ambientali e socio-economici delle politiche ad esso sot- tesi, si ritiene anche importante mantenere la possibilità di confrontare (e dunque di mantenere separati) gli impatti ambientali e gli impatti economico-sociali di una stessa scelta di P/P, specie qualora essi non siano dello stesso segno. Ciò agevolerebbe infatti i decisori circa l’accettabilità, in termini di bilancio costo-benefici, degli impatti negativi che dovessero eventualmente sopravvivere alle misure di prevenzione, mitigazione o compensazione condotte in sede progettuale e/o apposi- tamente indicate dalla VAS stessa.
In altri termini, potrebbe darsi il caso in cui impatti ambientali più rilevanti, qualora indotti da una scelta estremamente vantaggiosa per impatti economico-sociali, potrebbero risultare più accettabili di impatti ambientali inferiori ma indotti da una scelta rivelatasi poco motivata sul piano dei vantaggi sociali ed economici per la collettività. Così come potrebbe accadere il contrario, e allora il sacrificio ambientale, qualora ammissibile, potrebbe non essere più giustificabile; fatte salvi ovviamente gli
7 Sesto Programma d’Azione per l’Ambiente “Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta Decisione del Parlamento e del Consiglio Europeo 2002/1600/CE del 21 luglio 2002. Si veda anche la Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013 su un Programma generale di azione dell’Unione Europea in materia di ambiente fino al 2020 “Vi-vere bene entro i limiti del nostro pianeta” (7° programma di azione per l’ambiente o 7° PAA).
obblighi introdotti dalla Valutazione DNSH, in relazione ai sei obiettivi da essa considerati (v. Cap.8 RA).
Dunque, è importante che questi due ambiti di valutazione (performance ambientali ed economico- sociali) possano essere commensurabili, ma anche che sia sempre possibile confrontarli separata- mente, motivo per cui, nel Modello VECSAT, le valutazioni del perseguimento di obiettivi pretta- mente ambientali sono sempre distinguibili da quelle inerenti il perseguimento degli obiettivi eco- nomico-sociali, anche qualora venga operata una valutazione di sintesi delle tre componenti. Coe- rentemente a questa scelta, nel Modello il punteggio di Strategicità ambientale (pSA) e quello di Strategicità economico-sociale (pSE) non si sommano per determinare il Punteggio totale, ma si compongono in una matrice che consente comunque di evidenziare eventuali situazioni di allarme rispetto agli impatti sull’ambiente (o sul contesto socio-economico) segnalate con un punto escla- mativo nella matrice di valutazione, quale che sia il punteggio totale ottenuto.
Infine valga considerare che nel migliore dei mondi possibili, quando cioè la sostenibilità ambientale delle scelte politiche si potrà dare definitivamente per scontata, questa separazione fittizia magari non sarà più necessaria; per il momento si preferisce però mantenere alta la guardia, per evitare che nelle sommatorie dei pro e dei contro di una certa scelta strategica in valutazione, le conse- guenze su ciascuno dei tre aspetti ambientali, sociali ed economiche, qualora gravi, non abbiano il giusto rilievo.
3.2.3 Approccio argomentativo alla valutazione (spiegare i numeri) come garanzia di traspa‐ renza e condizione per valutare gli impatti cumulati
Optando per mantenere vivo lo spirito originale della valutazione ambientale, volto all’accresci‐ mento della conoscenza condivisa, i risultati delle valutazioni degli effetti di ciascuna scelta pro- grammatica ottenuti con l’applicazione del Modello proposto sono esposti in Dossier valutativi ar- ticolati in modo tale da privilegiare gli aspetti comunicativi e dunque un’argomentazione dei risul- tati.
L’approccio argomentativo si rivela particolarmente risolutivo laddove, nella espressione di giudizi circa il perseguimento degli obiettivi del piano o programma, si debba rinunciare alla elaborazione di indicatori; è tuttavia ancor più utile quando tali indicatori siano stati calcolati per commentarne il valore sfuggendo alle insidie di un approccio deterministico, poco adatto alle situazioni ad altro tasso di incertezza tipiche della VAS. La logica adottata nell’applicazione del Modello è piuttosto quella dell’analisi “speditiva”, laddove per essa si intenda la concentrazione dell’attenzione sulle problematiche evidentemente percepibili e prevedibili sulla base della letteratura specifica e dell’esperienza dei valutatori, evitando l’approfondimento sistematico di tutti gli aspetti teorica- mente correlabili al programma.
Inoltre, l’approccio argomentativo alla valutazione è direttamente correlato alla possibilità di valu- tare ragionevolmente gli impatti cumulati del piano/programma in esame (pur richiesta dalla nor- mativa sulla VAS ma spesso di difficile implementazione), in quanto essa presuppone l’attribuzione di giudizi quantitativi sommabili algebricamente tra loro (ossia di numeri positivi e negativi): stante l’aleatorietà dell’attribuzione di questo genere di punteggi, la condizione di essere compiutamente
argomentata diviene essenziale per la validazione della valutazione stessa come strumento per l’ac- crescimento della conoscenza condivisa e della consapevolezza nel considerare le ricadute delle scelte di piano in una prospettiva spaziale e temporale più ampia possibile.
In questa prospettiva, dunque, il Modello VECSAT offre la possibilità di valutare – finalmente, anche se con tutte le precauzioni del caso – gli impatti cumulati.
È infatti possibile, grazie ad una lettura complessiva dei valori contenuti nella Matrice di valutazione degli impatti, tenere sotto controllo l’effetto di ogni scelta di piano esaminata rispetto all’insieme degli obiettivi di riferimento per la valutazione, nonché comparare le performance complessive di ipotesi successive di composizione del piano/programma, con l’intenzione di abbattere progressi- vamente il valore degli impatti cumulati, pervenendo così al migliore equilibrio possibile tra le com- ponenti ambientali, sociali ed economiche, ossia perseguendo quella sostenibilità delle trasforma- zioni proposte cui la VAS sostanzialmente mira.
La particolare Matrice di valutazione messa a punto per il Programma ha, nella fattispecie, lo scopo di valutare il perseguimento del Sistema degli Obiettivi Strategici Nazionali (OSN) della SNSvS da parte delle Aree Funzionali di intervento individuate (AF)8 nel PN METRO Plus, e pertanto contiene il primo nelle colonne, e le seconde nelle righe, adeguatamente riferite agli Obiettivi di Policy (OP) e alle relative articolazioni in Obiettivi Specifici (OS) di riferimento per il PN.
Negli incroci tra righe e colonne il valutatore riporta il giudizio sulla prestazione delle AF nel perse- guire (o contrastare) ciascuno degli OSN selezionati dalla SNSvS. Ai giudizi corrispondono altrettanti punteggi di una articolata graduatoria estesa nelle due direzioni rispetto allo zero. L’assegnazione di tali giudizi è diffusamente argomentata dei Dossier valutativi, appositamente dedicata alla moti- vazione scritta della stima – riportata poi come numero nella Matrice di valutazione – relativa al perseguimento di ciascuno degli obiettivi di riferimento per la valutazione da parte dell’Area Fun- zionale in esame.
3.2.4 Integrazione tra valutazioni (tiering): l’Agenda ambientale per le Azioni del Programma
Nei Dossier valutativi previsti dal Modello VECSAT, l’approccio argomentativo viene utilizzato per evidenziare circostanziatamente vantaggi e svantaggi della Scelta in esame rispetto all’intero si- stema degli obiettivi.
L’evidenziazione, in questa sede, degli impatti ambientali e territoriali di una certa rilevanza (ovvero degli “svantaggi” di cui sopra) consente anche di individuare con una certa sistematicità le possibili misure di accompagnamento da rendere operative contestualmente alla realizzazione della Scelta che ne sarà presumibilmente responsabile, o quantomeno di segnalare come tali problematiche potranno essere eventualmente affrontate nell’ambito del progetto e del monitoraggio.
Il Dossier valutativo previsto dal Modello VECSAT contiene infatti un approfondimento circa le con- dizioni che consentono di ridurre al minimo i rischi di impatti rilevati, ovvero di renderli eventual- mente accettabili, rispetto ai benefici complessivi ottenibili tramite la realizzazione dell’intervento
8 Per Area Funzionale (AF) si intende una aggregazione ragionata di interventi del piano o programma, anche di natura diversa, ma dotate di una coerenza di intenti tale da farne un unico oggetto di valutazione.
in esame (sempre fermo restando il rispetto degli esiti della Valutazione DNSH). Tale approfondi- mento ha come esito un elenco di possibili misure di accompagnamento di varia natura: opere di mitigazione e compensazione, ma anche accorgimenti progettuali, misure di éco‐aménagement ge- stionali e/o regolamentari, documenti di pianificazione settoriale ambientalre da consultare o feno- meni particolari da monitorare nel corso dell’attuazione del piano/programma. In altri termini, in- dipendentemente dal livello di positività delle Scelte da valutare, è possibile disporre di un piccolo vademecum, le cui indicazioni potranno essere utilizzate nel successivo delinearsi delle azioni previ- ste.
Qualora invece – come spesso accade nel caso dei Programmi Nazionali - si tratti di valutare Scelte di tipo strategico e non localizzate, la sezione del Dossier dedicata alle misure di accompagnamento assume anche la valenza di Agenda ambientale degli interventi che implementeranno l’Obiettivo Specifico, con la funzione di indirizzare l’internalizzazione nei futuri progetti attuativi delle conside- razioni ambientali opportune, iscrivendosi con ciò nella pratica di coordinamento verticale tra pia- nificazioni, progettazioni e relative valutazioni comunemente indicato come tiering.
All’Agenda ambientale è specificamente dedicata la Sezione 3 del Dossier Valutativo, nella quale sono riportati i criteri di pianificazione/progettazione degli interventi che implementeranno l’Area Funzionale, secondo la catena di successive messe a punto progettuali e valutative specificamente previste per l’attuazione. Le proposte contenute nell’Agenda ambientale, ovviamente, si concen- trano sugli impatti negativi rilevati di una certa consistenza, tralasciando quelli poco significativi. Tuttavia, se gli impatti negativi possono essere ridotti, anche quelli già positivi possono essere ulte- riormente migliorati.
L’elenco delle misure di accompagnamento, proposte o meno direttamente nei Dossier Valutativi, sarà riportato nell’apposito Cap. 9 del RA.
Tale caratteristica del Modello di valutazione adottato si interfaccia anche molto bene con le esi- genze di integrazione di strategie, valutazioni e monitoraggi multilivello poste al centro delle politi- che di sviluppo più recenti. Limitandosi ad elencare solo le istanze di maggiore interesse per la VAS di un Programma Nazionale di investimento, potremmo elencare:
1. La verifica della capacità del PN di perseguire gli Obiettivi Strategici della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (come già visto assunti direttamente come Sistema di obiettivi di riferi- mento per la VAS stessa, nel presente Modello);
2. un importante contributo alla verifica che il PN contemperi il principio di "non nuocere in modo significativo" (Do Not Significant Harm, o DNSH), ossia di sostenere attività che rispettino le norme e le priorità climatiche e ambientali dell’Unione e non arrechino un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell’articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio;
3. In ultimo, ma non da ultimo, la verifica della capacità del PN di perseguire i Sustainable Deve‐ lopment Goals, (SDGs) dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (per loro natura diretta- mente interfacciabili con la SNSvS).
Quanto alle verifiche di cui ai punti 2 e 3, il modello valutativo si adatterà – tramite notazioni speciali in matrice e due corrispondenti sezioni nel Dossier Valutativo - ad offrire anche una idea di quanto l’Area Funzionale in esame persegua gli Obiettivi dell’Agenda 2030 e i relativi Target.
In tal modo si intende offrire un contributo metodologico a quella messa a sistema di strategie, valutazioni e monitoraggi ormai ritenuta da più parti prioritaria. Ad esempio, citando la SNSvS21:
- “Mettere a sistema le risorse esistenti e assicurare la coerenza tra i diversi strumenti strategici e di pianificazione risulta imprescindibile, non solo per il valore intrinseco di costruire su quanto di buono ed efficiente è già stato realizzato, ma anche per razionalizzare sforzi ed energie, azione non solo raccomandata dalla Commissione Europea, ma quanto mai fondamentale data l’urgenza dei tempi presenti”.
- “(…) risulta imprescindibile la creazione di un collegamento tra gli strumenti che hanno come obiettivo la costituzione di un quadro strategico, come la SNSvS, e quelli di programmazione concreta delle linee progettuali che possano dare piena attuazione agli obiettivi posti: sarebbe a dire, un riferimento chiaro e univoco alla SNSvS negli strumenti di programmazione econo- mica, in particolare quelli orientati nettamente al tema della sostenibilità”.
- “La proposta di Piano per la Transizione Ecologica, ad esempio, avvia una riflessione sul rac- cordo fra il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quale principale strumento programmatico che guiderà gli investimenti strategici dei prossimi anni, e gli indirizzi dell’Agenda ONU e del Green Deal europeo, ampliando la visione trasformativa al 2050 e assumendo il percorso di attuazione e revisione della SNSvS quale luogo per la ricomposizione delle istanze trasformative per la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile. Sarebbe, dunque, auspicabile continuare il processo di allineamento e di messa in coerenza della fase attuativa del PNRR con gli obiettivi di sostenibilità e, in prospettiva, anche dei piani e delle strategie tematiche di livello nazionale, utilizzando ove possibile gli spazi di collaborazione e i dispositivi di confronto e territorializza- zione attivati dalla SNSvS.”
- è necessario concentrare “gli sforzi sulla definizione di valori obiettivo per le Scelte Strategiche Nazionali (SSN) e per gli Obiettivi Strategici Nazionali (OSN), correlati a indicatori la cui popola- bilità sia stata verificata a livello territoriale. Quest’ultimo elemento risulta sostanziale per ot- temperare alle disposizioni dell’art. 34 del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., in particolare in merito alla necessità di attivare il monitoraggio integrato degli obiettivi di sostenibilità”.
3.3 Gli strumenti valutativi e la loro costruzione
La metodologia di valutazione proposta richiede la costruzione di due generi di strumenti valutativi:
1. una Matrice di valutazione (v. par. 7.6);
2. tanti Dossier valutativi per quante sono le Aree Funzionali di Piano da valutare (21, nel caso del PN METRO Plus; v. Allegato 1).
La costruzione e l’utilizzo di questi strumenti si articola nei seguenti tre passaggi operativi: Primo passaggio: Predisposizione della Matrice di valutazione
Secondo passaggio: Compilazione in parallelo della Matrice di valutazione e dei Dossier valutativi per le Aree Funzionali di intervento;
Terzo passaggio: Illustrazione dei risultati.
3.3.1 Primo passaggio: Predisposizione della Matrice di valutazione
Nelle righe della Matrice di Valutazione si trovano le opzioni contenute esplicitamente nel Pro- gramma secondo la ramificazione in:
- Obiettivi di Policy (OP)
- Priorità del PN METRO Plus
- Obiettivi Specifici (OS)
- Azioni di Piano, raggruppate in 21 Aree Funzionali (AF).
Nelle colonne della Matrice è invece riportato il Sistema degli Obiettivi di riferimento per la valuta- zione. Come già anticipato al § 4.2.1, esso deriva direttamente dalla Strategia Nazionale per lo Svi- luppo Sostenibile, da considerarsi anche riassuntiva – per il contesto italiano – dell’insieme degli obiettivi ambientali, economici, e sociali desunti dalla ricognizione del Quadro di Riferimento Pro- grammatico internazionale, Europeo e Nazionale trattato nel Cap. 3.
Le Scelte e i relativi OSN sono raggruppati in 7 Macrocomponenti. Sotto ogni OSN vengono poi ri- portate notazioni relative ai Sustainable Development Goals (SDG) dell’Agenda 2030 dell’ONU e ai relativi Target interessati dall’OSN.
Nella Tabella successiva si illustrano le relazioni intercorrenti tra Xxxx, Scelte e Obiettivi Strategici della SNSvS e le Componenti/Campi di Attività che compongono le sette Macrocomponenti nelle quali si articola il RA, così come i relativi Quadri conoscitivi. Rimandando al par. 5.2.2 per le motiva- zioni metodologiche, si fa notare come le sette Macrocomponenti individuate si ricompongano, a loro volta in due gruppi di obiettivi strategici:
- Obiettivi Strategici Nazionali prevalentemente Ambientali (OSN.a);
- Obiettivi Strategici Nazionali prevalentemente Socio-Economici Strategici (XXX.xx).
Tabella 1 – L’Albero degli obiettivi della VAS: corrispondenze tra Componenti ambientali/settori di attività e Obiettivi Strategici Nazionali (OSN) della SNSvS
VAS PN METRO Plus | STRATEGIA NAZIONALE SVILUPPO SOSTENIBILE (SNSvS) | |||
Macro‐ compo‐ nente | Compo‐ nenti / at‐ tività | AREE | SCELTE | OBIETTIVI STRATEGICI NAZIONALI (OSN) |
MACROCOMPONENTI PREVALENTEMENTE AMBIENTALI (Obiettivi Ambientali Strategici: OAS della VAS) | ||||
1. Biodi- versità | Vegeta- zione, flora e fauna/ Aree natu- rali pro- tette / Rete Na- tura 2000 / Geositi | AREA PIA- NETA | I. Arrestare la perdita di biodi- versità | I.1 Salvaguardare e migliorare lo stato di conservazione di specie e habitat per gli ecosistemi, terrestri e acquatici |
I.2 Arrestare la diffusione delle specie esotiche invasive | ||||
I.3 Aumentare la superficie protetta terrestre e marina e as- sicurare l’efficacia della gestione | ||||
I.4 Proteggere e ripristinare le risorse genetiche e gli ecosi- stemi naturali connessi ad agricoltura, silvicoltura e ac- quacoltura | ||||
I.5 Integrare il valore del capitale naturale (degli ecosistemi e della biodiversità) nei piani, nelle politiche e nei sistemi di contabilità |
2. Con- sumo delle ri- sorse na- turali | Risorse idriche - aspetti qualitativi e quantita- tivi Suolo - uso e consumo (inclusi siti inquinati e desertifica- zione) | II. Garantire una gestione soste- nibile delle ri- sorse naturali | II.1 Mantenere la vitalità dei mari e prevenire gli impatti sull’ambiente marino e costiero | |
II.2 Arrestare il consumo del suolo e combattere la desertifi- cazione | ||||
II.3 Minimizzare i carichi inquinanti nei suoli, nei corpi idrici e nelle falde, tenendo in considerazione lo stato ecolo- gico dei sistemi naturali | ||||
II.4 Attuare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli di pianificazione | ||||
II.5 Massimizzare l’efficienza idrica e adeguare i prelievi alla scarsità d'acqua | ||||
II.6 Minimizzare le emissioni e abbattere le concentrazioni inquinanti in atmosfera | ||||
II.7 Garantire la gestione sostenibile delle foreste e combat- terne l’abbandono e il degrado | ||||
3. Resi- lienza di comunità e terri- tori, ri- schio idrogeo- logico, Paesag- gio e pa- trimonio culturale | Scenario climatico Rischio idro-geolo- gico Rischio si- smico Paesaggio Beni cultu- rali | III. Creare co- munità e terri- tori resilienti, custodire i pae- saggi e i beni culturali | III.1 Prevenire i rischi naturali e antropici e rafforzare le ca- pacità di resilienza di comunità e territori | |
III.2 Assicurare elevate prestazioni ambientali di edifici, infra- strutture e spazi aperti | ||||
III.3 Rigenerare le città, garantire l’accessibilità e assicurare la sostenibilità delle connessioni | ||||
III.4 Garantire il ripristino e la deframmentazione degli eco- sistemi e favorire le connessioni ecologiche urbano/ru- rali | ||||
III.5 Assicurare lo sviluppo del potenziale, la gestione soste- nibile e la custodia dei territori, dei paesaggi e del patri- monio culturale | ||||
4. Gas climalte- ranti e decarbo- nizza- zione dell’eco- nomia | Gas climal- teranti Energia | AREA PRO- SPE- XXXX | VI. Abbattere le emissioni cli- malteranti e de- carbonizzare l’economia | VI.1 Incrementare l'efficienza energetica e la produzione di energia da fonte rinnovabile evitando/riducendo gli im- patti sui beni culturali e il paesaggio |
VI.2 Aumentare la mobilità sostenibile di persone e merci | ||||
VI.3 Abbattere le emissioni climalteranti nei settori non-ETS | ||||
5. Salute e qualità dell'am- biente urbano | Inquina- mento at- mosferico e fisico (ru- more, ra- diazioni) Salute/sa- nità | AREA PER- SONE | III. Promuovere la salute e il be- nessere | III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di ri- schio ambientale e antropico |
III.2 Diffondere stili di vita sani e rafforzare i sistemi di pre- venzione | ||||
III.3 Garantire l’accesso a servizi sanitari e di cura efficaci, contrastando i divari territoriali | ||||
III.4 Promuovere il benessere e la salute mentale e combat- tere le dipendenze | ||||
MACROCOMPONENTI PREVALENTEMENTE Economico‐Sociali (Obiettivi Economico‐Sociali Strategici: OESS) | ||||
6. Inclu- sione so- ciale | Inclusione sociale / Pari oppor- tunità / Relazioni sociali / Politica e istituzioni / | AREA PER- SONE | I. Contrastare la povertà e l'e- sclusione so- ciale eliminando i divari territo- riali | I.1. Ridurre l'intensità della povertà |
I.2 Combattere la deprivazione materiale e alimentare | ||||
I.3 Ridurre il disagio abitativo | ||||
II. Garantire le condizioni per | II.1 Ridurre la disoccupazione per le fasce più deboli della po- polazione |
Sicu- rezza/Be- nessere soggettivo | lo sviluppo del potenziale umano | II.2 Assicurare la piena funzionalità del sistema di protezione sociale e previdenziale | ||
II.3 Ridurre il tasso di abbandono scolastico e migliorare il si- stema dell’istruzione | ||||
7. Benes- sere e sviluppo socio- econo- mico | Sistema economico e produt- tivo (in ge- nerale) In- novazione, ricerca e creatività Economia circolare (incluso ri- fiuti) Turismo Attività agricole (incluse DOC e DOP), Mo- bilità e Trasporti | AREA PRO- SPE- XXXX | I. Promuovere un benessere economico so- stenibile | I.1 Garantire la vitalità del sistema produttivo |
I.2 Assicurare il benessere economico e un’equa distribu- zione del reddito | ||||
II. Finanziare e promuovere ri- cerca e innova- zione sostenibili | II.1 Aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo | |||
II.2 Attuare l’agenda digitale e potenziare la diffusione delle reti intelligenti | ||||
II.3 Innovare processi e prodotti e promuovere il trasferi- mento tecnologico | ||||
III. Garantire piena occupa- zione e forma- zione di qualità | III.1 Garantire accessibilità, qualità e continuità della forma- zione | |||
III.2 Incrementare l’occupazione sostenibile e di qualità | ||||
IV. Affermare modelli sosteni- bili di produ- zione e con- sumo | IV.1 Dematerializzare l’economia, migliorando l’efficienza dell’uso delle risorse e promuovendo meccanismi di eco- nomia circolare | |||
IV.2 Promuovere la fiscalità ambientale | ||||
IV.3 Promuovere responsabilità sociale e ambientale nelle imprese e nelle amministrazioni | ||||
IV.4 Promuovere la domanda e accrescere l'offerta di turi- smo sostenibile | ||||
IV.5 Garantire la sostenibilità di agricoltura e silvicoltura lungo l’intera filiera | ||||
IV.6 Garantire la sostenibilità di acquacoltura e pesca lungo l’intera filiera | ||||
IV.7 Promuovere le eccellenze italiane | ||||
V. Promuovere sostenibilità e sicurezza di mo- bilità e trasporti | V.1 Garantire infrastrutture sostenibili | |||
X.0 Xxxxxxxxxx la mobilità sostenibile delle persone | ||||
V.3 Promuovere la sostenibilità di logistica e trasporto merci |
3.3.2 Secondo passaggio: Compilazione in parallelo della Matrice e dei Dossier valutativi
Come sopra accennato, il Dossier valutativo è concepito come ausilio alla stima del grado di perse- guimento degli Obiettivi Strategici Nazionali da parte di ciascuna delle Aree Funzionali di intervento in esame; pertanto, vi sono tanti Dossier valutativi quante sono le Aree Funzionali individuate nel Programma. Tali Dossier sono oggetto dell’Allegato 1 al Rapporto Ambientale.
Il Dossier valutativo è innanzitutto identificato da un numero progressivo e da una definizione sin- tetica. Esso si compone di quattro sezioni, caratterizzate dai seguenti contenuti;
1. DESCRIZIONE dell’Area Funzionale di Intervento: Comprende le seguenti informazioni:
• Azioni appartenenti all’Area Funzionale;
• Obiettivo di Policy (OP) del Programma;
• Priorità (Rif.: art. 22, par. 2 e 3 lett.c) CPR)
• Obiettivo Specifico (OS) del Programma;
• Copertura territoriale;
• Breve Descrizione (tratta dal Programma e pertanto riportata in azzurro);
• Principali gruppi di destinatari;
2. IL PERSEGUIMENTO DEL SISTEMA GLI OBIETTIVI STRATEGICI DELLA SNSVS DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DA PARTE DELL’AREA FUNZIONALE DI INTERVENTO
Questa sezione contiene innanzitutto le giustificazioni dei giudizi attribuiti, nella Matrice di valutazione, in ragione del perseguimento, da parte dell’Area Funzionale di intervento esami- nata, di ciascuno degli Obiettivi di riferimento per la valutazione individuati, ossia degli Obiet- tivi Strategici Nazionali (OSN) della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SnsvS). Gli OSN sono raggruppati in 7 Macrocomponenti: 5 prevalentemente ambientali e 2 prevalentemente socio-economiche, secondo lo schema di corrispondenze illustrato nel primo passaggio.
riquadro rosso
Nei Dossier, sono contornati da un quelli che si possono considerare gli “obiet-
tivi principali di riferimento” per l’Area Funzionale. Si tratta di una notazione utile in fase di identificazione degli indicatori di monitoraggio relativi alle variazioni del contesto, per i quali si rimanda al § 11.1.3.
In chiusura di questa sezione vengono riepilogate le informazioni di sintesi ottenute dall’inse- rimento dei punteggi nella Matrice di valutazione, in termini di Giudizi qualitativi:
• giudizio di strategicità ambientale (gSA);
• giudizio di strategicità economico-sociale (gSE);
• bilancio di strategicità (S);
per la cui definizione si rimanda al prosieguo del paragrafo.
3. MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO: AGENDA AMBIENTALE DEGLI INTERVENTI
Nel caso fossero ipotizzabili impatti negativi, comunque, riducibili a “non significativi” grazie ad una futura buona localizzazione/progettazione, in questa sezione viene suggerito un elenco di criteri di progettazione eco-compatibile volti a ridurre gli impatti presumibilmente attesi per la tipologia di interventi afferibili alla Scelta di Piano. Tali criteri possono essere di varia natura: elementi di attenzione per la pianificazione con relativi indicatori, criteri per la proget- tazione, misure di mitigazione degli impatti, misure di compensazione degli impatti, particolari indicatori da considerare (principio del tiering, o della filiera valutativa).
4. CONTEMPERAZIONE DEL PRINCIPIO DI "NON NUOCERE IN MODO SIGNIFICATIVO" (DO NOT SIGNIFICANT HARM, o DNSH)
In questa sezione si verifica che le azioni rispettino le norme e le priorità climatiche e ambien- tali dell’Unione e non arrechino un danno significativo agli obiettivi ambientali. Questa sezione riporta la check-list contenuta nell'articolo 17 del regolamento 2020/852 del Parlamento eu- ropeo e del Consiglio, detto “Regolamento UE sulla tassonomia”. Il Regolamento stabilisce sei obiettivi ambientali e consente di etichettare un'attività economica come “sostenibile dal punto di vista ambientale”, se questa contribuisce al perseguimento di almeno uno degli obiettivi fissati senza danneggiare significativamente nessuno degli altri. Tali obiettivi sono:
1. la mitigazione dei cambiamenti climatici;
2. l'adattamento ai cambiamenti climatici;
3. l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine;
4. la transizione verso un'economia circolare, inclusa la prevenzione dei rifiuti e l'aumento dell'assorbimento di materie prime secondarie;
5. la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento;
6. la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;
7. La sezione si conclude con un giudizio sintetico sulle prestazioni dell’AF a questo proposito.
5. CORRISPONDENZE TRA OSN DELLA SNSVS E OBIETTIVI AGENDA 2030 ONU (SDG)
Anche questa notazione sarà utile, in particolare per la costruzione del sistema di Monitoraggio della VAS.
Tabella 2 – La struttura del Dossier valutativo
Area Funzionale …… ‐ ……………………………………………………………………….. | |
1. DESCRIZIONE DELL’AREA FUNZIONALE DI INTERVENTO | |
Azioni appartenenti all’Area Funzionale | |
Obiettivo di Policy (OP) del Programma | |
Priorità (Rif.: art. 22, par. 2 e 3 lett.c) CPR) | |
Obiettivo Specifico (OS) del Programma | |
Breve descrizione (tratta dal Pro- gramma) | |
Copertura territoriale | |
2. IL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DELLA SNSVS DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE DA PARTE DELL’AREA FUNZIONALE DI INTERVENTO | |
Perseguimento degli Obiettivi Strategici Nazionali (OSN) pre- valentemente am- bientali (XXX.xX) | AREA PIANETA‐ Scelta I. Arrestare la perdita di biodiversità (Macro-componente 1 – Biodi- versità) a. Capacità di perseguimento delle Scelte incluse nella Macrocomponente ………………………………………… b. Giudizio sintetico OSN ……………………………: Punti….. AREA PIANETA Scelta II. Garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali (Macro- componente 2. Consumo delle risorse naturali) a. Capacità di perseguimento delle Scelte incluse nella Macrocomponente ………………………………………… b. Giudizio sintetico OSN ……………………………: Punti….. |
AREA PIANETA ‐Scelta III. Creare comunità e territori resilienti, custodire i paesaggi e i beni culturali (Macro-componente 3. Resilienza di comunità e territori, rischio idrogeolo- gico, paesaggio e patrimonio culturale) a. Capacità di perseguimento delle Scelte incluse nella Macrocomponente ………………………………………… b. Giudizio sintetico OSN ……………………………: Punti….. AREA PROSPERITÀ ‐ Scelta VI. Abbattere le emissioni climalteranti e decarbonizzare l’eco‐ nomia (Macro-componente 4. Gas climalteranti e decarbonizzazione dell’economia) a. Capacità di perseguimento delle Scelte incluse nella Macrocomponente ………………………………………… b. Giudizio sintetico OSN ……………………………: Punti….. AREA PERSONE ‐ Scelta III. Promuovere la salute e il benessere (Macro-componente 5. Sa- lute e qualità dell'ambiente urbano) a. Capacità di perseguimento delle Scelte incluse nella Macrocomponente ………………………………………… b. Giudizio sintetico OSN ……………………………: Punti….. | |
Perseguimento degli Obiettivi Strategici Nazionali (OSN) pre- valentemente socio- economici (XXX.XX) | AREA PERSONE ‐ Scelta I. Contrastare la povertà e l'esclusione sociale eliminando i divari territoriali ‐ Scelta II. Garantire le condizioni per lo sviluppo del potenziale umano ‐ (Ma- cro-componente 6. Inclusione sociale) a. Capacità di perseguimento delle Scelte incluse nella Macrocomponente ………………………………………… b. Giudizio sintetico OSN ……………………………: Punti….. AREA PROSPERITÀ. Scelta I. Promuovere un benessere economico sostenibile – Scelta II Finanziare e promuovere ricerca e innovazione sostenibili – Scelta III. Garantire piena oc‐ cupazione e formazione di qualità – Scelta IV. Affermare modelli sostenibili di produzione e consumo – Scelta V. Promuovere sostenibilità e sicurezza di mobilità e trasporti (Macro- componente 7. Benessere e sviluppo socio-economico) a. Capacità di perseguimento delle Scelte incluse nella Macrocomponente ………………………………………… b. Giudizio sintetico OSN ……………………………: Punti….. |
Giudizi qualitativi | GIUDIZIO DI STRATEGICITÀ AMBIENTALE (gSA): XX GIUDIZIO DI STRATEGICITÀ SOCIO-ECONOMICA (gSSE): XX BILANCIO DI STRATEGICITA (S): XX |
3. MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO: L’AGENDA AMBIENTALE DEGLI INTERVENTI |
4. CONTEMPERAZIONE DEL PRINCIPIO DI "NON NUOCERE IN MODO SIGNIFICATIVO" (DO NOT SIGNIFICANT HARM, o DNSH): verifica che le azioni rispettino le norme e le priorità climatiche e ambientali dell’Unione e non arrechino un danno significativo agli obiettivi ambientali
………………..
Giudizio sintetico
Vincoli DNSH
5. CORRISPONDENZE TRA OSN DELLA SNSVS E OBIETTIVI AGENDA 2030 ONU (SDG) | ||
OSN della SNSvS interagenti con l’AF | Obiettivo Agenda 2030 ONU (SDG) | Target Agenda 2030 ONU |
In parallelo alla redazione del Dossier valutativo, nella Matrice viene compilata la corrispondente riga dell’AF di intervento oggetto di valutazione. Negli incroci tra righe e colonne, in base alle rifles- sioni e argomentazioni riportate nel Dossier, il valutatore esprime un giudizio sintetico sul tipo ed intensità di impatto attendibili dell’implementazione delle AF di Piano, utilizzando la seguente scala di valori.
LEGENDA 1: Criteri di giudizio della capacità dell’AF di intervento di perseguire l’obiettivo in esame | |
4 | L'AF può contribuire al meglio al raggiungimento dell’obiettivo |
3 | L'AF può contribuire in buona misura al raggiungimento dell’obiettivo |
2 | L'AF può contribuire moderatamente al raggiungimento dell’obiettivo |
1 | L'AF può contribuire limitatamente al perseguimento dell’obiettivo |
0 | L'AF non presenta interazioni rilevanti con l'obiettivo |
-1 | L'AF può contrastare, sebbene in modo contenuto, con il perseguimento dell’obiettivo |
-2 | L'AF richiede particolari attenzioni per non contrastare con il perseguimento dell'obiettivo |
-3 | L'AF può contrastare notevolmente con il perseguimento dell’obiettivo |
-4 | L'AF può inibire la possibilità di raggiungere l’obiettivo |
3.3.3 Terzo passaggio: Lettura e rappresentazione dei risultati
Una volta compilata tutta la Matrice di valutazione, saranno disponibili i seguenti diversi tipi di let- ture dei risultati aggregati:
Della lettura della Matrice per colonne consiste la Valutazione Ambientale Strategica vera e propria.
Essa, infatti, offre un’idea di quanto le strategie disegnate nel Programma, intese come insieme delle sue Aree Funzionali, perseguano il Sistema degli obiettivi di riferimento per la valutazione, nella fattispecie, gli Obiettivi Strategici della SNSvS, organizzati per Macrocomponenti.
In particolare, è possibile distinguere:
- il punteggio di perseguimento di ogni singolo Obiettivo Strategico Nazionale (OSN). Esso con- sente di verificare innanzitutto se la somma degli impatti è negativa o positiva, e in secondo luogo l’entità dei punteggi parziali di somma dei positivi e di somma dei negativi che la deter- minano.
- il punteggio di perseguimento complessivo dell’intero Sistema degli OSN (dato utile solo in caso di comparazione delle performance di alternative diverse del PN METRO Plus).
Inoltre, la lettura per colonne consente di verificare l’equilibrio nel perseguimento, da parte del Programma, dei vari Obiettivi Strategici della SNSvS: qualcuno potrà risultare perseguito in modo negativo, qualcun altro in modo positivo; o ancora potrebbe verificarsi il caso nel quale gli effetti positivi e negativi si annullino. Comunque, restano evidenziati i pro e i contro del Programma ri- spetto al perseguimento di ciascun obiettivo del Sistema; sulla base di queste informazioni è possi- bile identificare, ad esempio, gli obiettivi socio-economici eventualmente trascurati rispetto al com- plesso degli obiettivi considerati, o le componenti ambientali potenzialmente sottoposte a maggiore stress.
Per agevolare la lettura dei risultati, ad ogni punteggio totale, nelle colonne, è stato fatto corrispon- dere un giudizio (Bilancio di compatibilità), ricavato dall’osservazione della distribuzione dei pun- teggi tra i vari OSN, secondo lo schema riportato nella successiva Legenda 2.
LEGENDA 2: Determinazione del Bilancio di compatibilità (giudizi di perseguimento dell'OSN da parte del Programma) | |||
N | Molto negativo: p <= -2 | B | Buono: 5 < p <= 12 |
LN | Leggermente negativo: -2 < p < = 0 | O | Ottimo: 12 < p < =20 |
S | Sufficiente: 0 < p <=5 | E | Eccellente: p > 20 |
La lettura per righe consente invece di valutare le performance complessive delle singole Aree Fun- zionali.
In particolare, sommando i vari punteggi attributi al perseguimento dei cinque “OSN ambientali” da parte di una determinata Area Funzionale di intervento si ottiene un punteggio di Strategicità Am- bientale (pSA). Analogamente, sommando i punteggi attribuiti al perseguimento dei due XXX.XX si ottiene il punteggio di Strategicità economico-sociale (pES).
Ciò consente di evidenziare quali Aree Funzionali giustificano particolari approfondimenti nella Se- zione del Dossier valutativo dedicato alle Misure di accompagnamento, o Agenda ambientale dell’AF.
È possibile infine individuare dimensioni utili, quali: il punteggio medio delle AF appartenenti ai di- versi Obiettivi di Policy nei quali il Programma si articola. L’attribuzione di giudizi è tarata sui risultati medi conseguiti, secondo gli intervalli di seguito riportati.
LEGENDA 3: Determinazione dei Giudizi di Strategicità ambientale ed economico‐sociale di ciascuna Area Funzio‐ nale (valutazione degli impatti di ciascuna AF sul perseguimento di ciascun OAS/OES) | ||
Punteggio di Strategicità ambientale (pSA) | Giudizio | Punteggio di Strategicità economico-sociale (pSE) |
pSA < 0 | N =negativo | pSE < 0 |
0 < pSA <10 | P = Positivo | 0 < pSE <= 10 |
pSA > = 10 | MP = Molto Posi- tivo | pSE > 10 |
Ritenendosi importante mantenere distinti gli aspetti ambientali da quelli economico-sociali, onde non operare indebite reciproche compensazioni, la somma dei due punteggi parziali non viene ri- portata in Matrice, né altrimenti considerato. Al suo posto compare un Giudizio di Strategicità (S) complessiva, originato applicando le regole esposte nella Legenda 4 seguente.
Giudizio di Strategicità ambientale (gSA) | ||||
Negativo (N) | Positivo (P) o nullo | Molto positivo (MP) | ||
Giudizio di Strategicità socio‐eco‐ nomica (gSE) | Positivo (P) | ! Necessità di particolare controllo degli impatti | + Media Sc | ++ Alta Sc |
Molto positivo (MP) | ++ Alta Sc | +++ Altissima Sc |
LEGENDA 4: Schema per la determinazione del Bilancio di strategicità complessiva (Sc)
I diversi risultati derivanti dalla lettura della Matrice per colonne, per righe o complessiva, sono inoltre graficizzati in diverse forme, nel successivo Cap. 4 RA, dedicato alle valutazioni vere e proprie.
4 ESITI DELLA VALUTAZIONE E MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO
4.1 Sintesi dei risultati
La lettura per colonne della Matrice di Valutazione (riportata al par.4.6) offre un’idea di quanto le strategie disegnate dal PN METRO Plus, intese come insieme delle sue Aree Funzionali, perseguano il Sistema degli obiettivi di riferimento per la valutazione, che per precisa scelta metodologica (cfr. par. 3.2.1) coincidono in questa VAS con gli obiettivi della Strategia Nazionale di Sviluppo Sosteni- bile, o SNSvS.
Punti
Figura 1 – Prestazioni attese dall'implementazione del PN METRO Plus sul miglioramento del contesto ambientale e socio‐economico
Prestazioni attese dal PN METRO Plus in relazione
alle diverse Macrocomponenti
86
79
49
44
32
34
4
Mc1
Mc2
Mc3
Mc4
Mc5
Mc6
Mc7
In particolare, è possibile distinguere:
- il punteggio di perseguimento complessivo di ciascuna delle sette aggregazioni degli OSN in Macrocomponenti tematiche:
MACRO-COMPONENTI / OSN DELLA SNSVS PREVALENTEMENTE AMBIENTALI
Mc 1. Biodiversità;
Mc 2. Consumo delle risorse naturali;
Mc 3. Resilienza di comunità e territori, rischio idrogeologico, paesaggio e patrimonio cul- turale;
Mc 4. Gas climalteranti e decarbonizzazione dell’economia; Mc 5. Salute e qualità dell'ambiente urbano
MACRO-COMPONENTI / OSN PREVALENTEMENTE SOCIO-ECONOMICI
Mc 6. Inclusione sociale
Mc 7. Benessere e sviluppo socio-economico
- il punteggio di perseguimento di ogni singolo Obiettivo Strategico Nazionale (OSN), verificando innanzitutto se la somma degli impatti è negativa o positiva;
- il punteggio di perseguimento di ciascuna delle due sezioni nelle quali le Macrocomponenti te- matiche (e i relativi OSN) sono articolati, ossia il Bilancio di compatibilità ambientale e il Bilancio di compatibilità economico-sociale.
Procedendo ad una lettura per colonne dei risultati della Matrice nella sezione riservata al Bilancio di compatibilità ambientale (ossia la somma delle prime 5 Macrocomponenti), si può osservare innanzitutto come il saldo tra impatti ambientali positivi e negativi attesi dall’implementazione delle 14 aree funzionali del Programma è, nel complesso, molto positivo, in quanto pari a 200 punti dati dalla somma algebrica di 210 punti positivi e 10 soli punti negativi, distribuiti in 10 correlazioni (dun- que con punteggio minimo non inferiore a -1).
Situazione ancora migliore si registra a proposito del Bilancio di compatibilità socio‐economica,
che fa registrare meno punti (128), ma dati dalla somma algebrica di soli punteggi positivi.
Tale bilancio generalmente positivo è però originato da un perseguimento delle sette aggregazioni di OSN in Macrocomponenti tematiche alquanto disomogeneo, dal momento che i punteggi spa- ziano dagli 86 punti complessivi della Macrocomponente 3. - Resilienza di comunità e territori, ri- schio idrogeologico, paesaggio e patrimonio culturale ai 4 Punti della Macrocomponente 1 - Biodi- versità.
Per comprendere il senso di queste indicazioni è utile osservare il grafico di Fig. 2, non senza pre- ventivamente aver ribadito ancora una volta che tali valutazioni derivano da ragionamenti probabi- listici connessi alla natura delle Aree Funzionali (AF) ed esposti nei Dossier valutativi. La Figura gra- ficizza la composizione degli impatti ipotizzati per ciascuna Area Funzionale, sia sul lato negativo, sia sul lato positivo (in realtà nessun OSN è risultato contrastato dal Programma, ossia con punteggio di perseguimento negativo). Si ricorda infine che l’individuazione degli impatti corrisponde – nel Modello valutativo utilizzato - alla stima del grado di perseguimento di ciascuno degli Obiettivi Stra- tegici Nazionali della SNSvS da parte del PN. Nei seguenti sotto paragrafi saranno commentati i con- tributi più importati delle singole Aree Funzionali (AF) alla determinazione degli impatti positivi e negativi, in relazione al perseguimento di ciascuna delle sette Aggregazioni Obiettivi Ambientali Sin- tetici in Macrocomponenti.
4.2 Bilancio di compatibilità ambientale del PN: effetti sul perseguimento degli OSN della SNSvS prevalentemente ambientali, aggregati per Macrocomponenti
4.2.1 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 1. Biodiversità
Gli OSN della Macrocomponente 1. Biodiversità coincidono con i 5 OSN dell’Area Pianeta I della SNSvS: “Arrestare la perdita di biodiversità” (vedi Matrice di valutazione in par. 4.6).
Figura 2 – Punteggi di perseguimento dei singoli OSN della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile
PROSPERITÀ V.3 | 3 | ||||||||||
PROSPERITÀ V.2 | 11 | ||||||||||
PROSPERITÀ V.1 | 3 | ||||||||||
PROSPERITÀ IV.7 | 0 | ||||||||||
PROSPERITÀ IV.6 | 1 | ||||||||||
PROSPERITÀ IV.5 | 0 | ||||||||||
PROSPERITÀ IV.4 | 11 | ||||||||||
PROSPERITÀ IV.3 | 7 | ||||||||||
PROSPERITÀ IV.2 | 0 | ||||||||||
PROSPERITÀ IV.1 | 6 | ||||||||||
PROSPERITÀ III.2 | 8 | ||||||||||
PROSPERITÀ III.1 | 1 | ||||||||||
PROSPERITÀ II.3 | 2 | ||||||||||
PROSPERITÀ II.2 | 11 | ||||||||||
PROSPERITÀ II.1 | 1 | ||||||||||
PROSPERITÀ I.2 | 4 | ||||||||||
PROSPERITÀ I.1 | 10 | ||||||||||
PERSONE II.3 | 2 | ||||||||||
PERSONE II.2 | 10 | ||||||||||
PERSONE II.1 | 15 | ||||||||||
PERSONE I.3 | 4 | ||||||||||
PERSONE I.2 | 4 | ||||||||||
PERSONE I.1 | 14 |
PERSONE III.4 1
PERSONE III.3 8
PERSONE III.2 7
PERSONE III.1 28
PROSPERITÀ VI.3 PROSPERITÀ VI.2 PROSPERITÀ VI.1 PIANETA III.5 PIANETA III.4 PIANETA III.3 | 2 | 4 | 13 | 15 | 19 | |
PIANETA III.2 PIANETA III.1 | 16 | 20 | ||||
PIANETA II.6 | 17 | |||||
PIANETA II. 5 PIANETA II.4 | 2 | 4 | ||||
PIANETA II.3 PIANETA II.2 PIANETA II.1 PIANETA I.5 | 0 | 2 | 3 | 4 | ||
PIANETA I.4 | 0 | |||||
PIANETA I.3 PIANETA I.2‐1 PIANETA I.1 | 0 | 5 |
31
-5 0 5 10 15 20 25 30 35
Punti
Tale Macrocomponente risulta la meno perseguita, tra le 5 prevalentemente ambientali, totaliz- zando una somma algebrica dei punteggi attribuiti alle prestazioni attese dalle 21 AF esaminate pari a 4 punti. Si tratta di un punteggio di compatibilità ambientale dato dalla somma di valutazioni quasi tutte positive, sebbene quasi sempre dovute ad effetti collaterali positivi di AF che avevano altri OSN principali di riferimento.
Si evidenzia tuttavia l’ottima prestazione dell’AF 11 – “Interventi per il rafforzamento della compo- nente naturale urbana la realizzazione, il potenziamento delle infrastrutture verdi e blu in ambito urbano”, grazie agli investimenti previsti a sostegno della creazione di “infrastrutture verdi”. Seb- bene concepite per aumentare la capacità di adattamento delle città e dei territori ai cambiamenti climatici, infatti, esse contribuiscono anche al perseguimento dell’OSN I.1 Salvaguardare e miglio‐ rare lo stato di conservazione di specie e habitat per gli ecosistemi, terrestri e acquatici, dato il loro spiccato carattere di multifunzionalità e capacità di fornire servizi ecosistemici (3 punti, risultando questo l’Obiettivo principale di riferimento dell’AF 11). A titolo esemplificativo, gli interventi previsti potranno riguardare il recupero e l’aumento del verde pubblico e della permeabilità dei suoli; il contenimento del consumo dei suoli non urbanizzati, anche mediante cinture verdi; la riorganizza- zione e rinaturalizzazione, ove possibile, dei reticoli idrografici urbani; il potenziamento delle con- nessioni tra il verde urbano, periurbano ed extraurbano; misure di adattamento alla crisi climatica basati sulle infrastrutture verdi.
Questo massiccio impegno a ramificare ed estendere le reti ecologiche anche all’interno delle città è però anche responsabile di una ipotesi di impatto negativo: quello sul perseguimento dell’OSN Pianeta I.2 Arrestare la diffusione delle specie esotiche invasive, che include anche gli squilibri in atto circa la proliferazione urbana di alcune specie non esotiche ma selvatiche (come i cinghiali, pure in parte anch’essi di razze importate estranee agli ecosistemi italiani, sostituitesi a quelle nostrane) pericolose sotto il profilo sanitario, della incidentalità stradale e della sicurezza dei cittadini.
Tuttavia, le misure previste dal DNSH, in relazione a questa area funzionale sembrano sufficienti a mitigare l’impatto rilavato e a ricondurlo entro i limiti della scarsa significatività. In sostanza si tratta dell’applicazione dei requisiti previsti per la tipologia di intervento C. Interventi di ripristino am‐ bientale, sistemazione e attrezzatura di spazi verdi. Essi infatti stabiliscono, a titolo di “Indicazioni per la limitazione di interferenze sulla biodiversità”, che: “nel caso di interventi accessori di nuova piantumazione e allestimento di aree verdi/attrezzate, nella selezione delle specie da utilizzare sa- ranno considerati aspetti di supporto della biodiversità e rispettati requisiti in materia di conteni- mento delle specie invasive a sensi del Regolamento (UE) N. 1143/2014” (cfr. anche, sul tema, par. 6.1.2 e 6.1.4).
Quanto al tema specifico del controllo delle popolazioni selvatiche pericolose per la sicurezza dei cittadini (cinghiali, ma ormai anche lupi, orsi, ecc.) non si può che ricorrere alla redazione di specifici piani di gestione o accordi; vedasi ad esempio: il Piano di gestione e controllo del cinghiale in Re- gione Campania, il Piano di controllo del cinghiale in Xxxxxx-Romagna 2021-2026, il Protocollo d’in- tesa per la gestione dei cinghiali nel territorio di Roma Capitale.
Gli altri 3 OSN facenti capo alla Macrocomponente 1. “Biodiversità” non presentano interazioni si- gnificative con il Programma, risultando non perseguiti. Essi sono gli OSN:
I.3 Aumentare la superficie protetta terrestre e marina e assicurare l’efficacia della gestione;
I.4 Proteggere e ripristinare le risorse genetiche di interesse agrario, gli agroecosistemi e le fore- ste e gli ecosistemi naturali connessi ad agricoltura, silvicoltura e acquacoltura
I.5 Integrare il valore del capitale naturale (degli ecosistemi e della biodiversità) nei piani, nelle politiche e nei sistemi di contabilità.
4.2.2 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 2. Consumo delle risorse natu‐ rali
Gli OSN della Macrocomponente 2. Consumo delle risorse naturali coincidono con i 6 OSN dell’Area Pianeta II della SNSvS: “II. Garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali”.
Tale Macrocomponente risulta ben perseguita, totalizzando una somma algebrica dei punteggi at- tribuiti alle prestazioni attese dalle 21 AF esaminate pari a 32 punti, dati dalla somma algebrica di 35 punti positivi e 6 negativi. In compenso, tutti e 6 gli OSN della SNSvS risultano perseguiti positi- vamente, con punteggi di compatibilità che oscillano tra 2 e 17, questi ultimi spettanti all’OSN II.6. Essi sono in ordine decrescente di punteggio:
- Pianeta II.6 Abbattere le concentrazioni inquinanti in atmosfera, perseguito da 9 AF, per un totale di 17 punti, derivanti da addendi solo positivi; particolarmente importante - nella mi- sura in cui il risparmio energetico consentirà una riduzione della domanda di fonti energetiche produttrici di CO2 e di altri gas nocivi per l’ambiente e la salute - il contributo (3 punti) dell’AF 5 “Riqualificazione energetica di edilizia pubblica anche residenziale”, che assume questo OSN come OSN principale di riferimento.. Più in generale, quasi tutte le AF afferenti agli Obiettivi di Policy OP 1 -Europa più intelligente e OP2 -Europa più verde presentano punteggi mediamente positivi a valere sul perseguimento di questo OSN.
- Pianeta II.2 Arrestare il consumo del suolo e combattere la desertificazione, interfe- rente con 4 AF, per un totale di 6 punti, che scontano però la presenza di 3 lievi impatti negativi (-1) ipotizzati da parte dell’AF1 “Agenda digitale metropolitana” e AF2 “Supporto alla domanda di servizi digitali da parte di cittadini e imprese”, per via del consumo di suolo e acqua causato dagli enormi server necessari al costante aumento del traffico dati; server non esplicitamente previsti da questa azione, ma indispensabili – ovunque essi si trovino - per sostenere lo sforzo in direzione di una digitalizzazione spinta di tutti gli aspetti della vita civile e lavorativa previsti, in generale, dai recenti strumenti della Programmazione UE. Come meglio argomentato nel “Focus sull’impatto ambientale dei server necessari alla digitalizzazione” di cui ai Dossier valu- tativi delle 2 AF citate, infatti, se la tendenza all’aumento del traffico internet avutasi con il lock down del 2020 fosse continuata ininterrottamente fino alla fine del 2021, per bilanciare le emis- sioni di una crescita simile sarebbe stata necessaria una foresta di 115 mila chilometri quadrati (cinque volte la superficie del Lazio), oltre ad una massa d'acqua per gli impianti di climatizza- zione dei data center sufficiente a riempire 300 mila pisci-ne olimpioniche.
Tuttavia, questi due punteggi negativi sul consumo di suolo risultano compensati – nel punteg- gio finale della performance del PN nel perseguimento di questo OSN - dagli effetti collaterali positivi sull’inversione di segno del consumo di suolo attesi dalla de-impermeabilizzazione e rinaturalizzazione di aree urbane e periurbane, rurali e industriali abbandonate finalizzata al ripristino della naturalità delle funzioni del suolo, dell’AF 3 (2 Punti).
- Quanto alla mitigazione vera e propria di questi impatti, si ritengono sufficienti le misure previ- ste dalla Valutazione DNHS nella corrispondente tipologie di intervento: B. Interventi infrastrut- turali e cantieristica generale e D. Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e rela- tivo stoccaggio.
- Pianeta II.5 Incentivare il recupero, la conservazione e l'uso efficiente della risorsa idrica e adeguare i prelievi alla scarsità d'acqua, interferente con 5 AF, per un totale di 4 punti, che scontano però la presenza di due lievi impatti negativi (-1) ipotizzati da parte delle AF 1 e 2, inerenti interventi a favore della digitalizzazione, per via dell’ingente consumo di suolo idrico causato dai server che rendono possibili tali azioni già descritte a proposito dell’OSN II.2, qui sopra.
- Pianeta II.1 Mantenere la vitalità dei mari e prevenire gli impatti sull’ambiente marino e costiero, perseguito da 2 AF, per un totale di 3 punti, di cui 2 imputabili all’AF 7- “Protezione dagli effetti dovuti al cambio climatico e mitigazione degli effetti sul clima (siccità, inondazioni, incendi, dissesto idrogeologico dovuto al clima)”, in particolare per la sua intenzione di interve- nire anche sulle dinamiche costiere.
- Pianeta II.3 Minimizzare i carichi inquinanti nei suoli, nei corpi idrici e nelle falde ac‐ quifere, tenendo in considerazione i livelli di buono stato ecologico dei sistemi natu‐ rali, perseguito da 3 AF incentrate sull’economia circolare, la riduzione del degrado ambientale urbano, il potenziamento delle infrastrutture verdi e blu in ambito urbano (AF 9, AF 10 e AF11), per un totale di 2 punti (corrispondenti al saldo tra 3 e 1 punti), che scontano una unità negativa per gli effetti collaterali che la spinta allo sfruttamento di FER presenta sul perseguimento di questo obiettivo, sebbene accanto ai tanti impatti positivi sugli OSN inerenti la decarbonizza- zione. Si tratta, in particolare, dei possibili impatti originati sia fase di installazione di pompe di calore sia in fase di esercizio, sulla matrice acque, ben evidenziati anche dal contributo dell’ARPA Lombardina (v. Dossier valutativo AF 6). Per ricondurre a livelli non significativi il ri- schio di impatto ipotizzato – per quanto leggero (-1) – delle opere finanziate a valere su questa azione su questo OSN si ritiene sufficiente l’applicazione delle misure previste dalla valutazione DNSH, in particolare, l’applicazione dei Vincoli DNSH previsti per la tipologia di intervento D. Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e relativo stoccaggio (cfr. Dossier Valuta- tivo AF 6, sezioni 3 e 4).
- Pianeta II.4 Attuare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli di pianifi‐ cazione, perseguito da 1 AF (AF 7- “Protezione dagli effetti dovuti al cambio climatico e mitiga- zione degli effetti sul clima (siccità, inondazioni, incendi, dissesto idrogeologico dovuto al clima)”, per un totale di 2 punti.
4.2.3 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 3. Resilienza di comunità e ter‐ ritori, rischio idrogeologico, paesaggio e patrimonio culturale
Gli OSN della Macrocomponente 3. - Resilienza di comunità e territori, rischio idrogeologico, pae- saggio e patrimonio culturale - coincidono con i 5 OSN dell’Area Pianeta III della SNSvS: “III. Creare comunità e territori resilienti, custodire i paesaggi e i beni culturali”.
Tale Macrocomponente risulta la meglio perseguita, totalizzando una somma algebrica dei punteggi attribuiti alle prestazioni attese dalle 21 AF del PN pari a 86 punti, dati dalla somma algebrica di 87 punti positivi e 1 negativo. In particolare, tutti e 5 gli OSN della SNSvS che afferiscono a tale Macro- componente risultano perseguiti positivamente, con punteggi di compatibilità che oscillano tra 4 e
31. In ordine di punteggio essi sono gli OSN:
- Pianeta III.3 Rigenerare le città, garantire l’accessibilità e assicurare la sostenibilità delle connessioni (21 Punti), dovuti al fatto che esso rappresenta l’obiettivo principale di ri- ferimento di ben quattro AF: l’AF 10 “Interventi di ripristino, recupero ambientale, bonifica e di riduzione dell’inquinamento in aree urbane degradate” (punteggio massimo di 4) e le AF 3 “Riqualificazione dei contesti urbani meno utilizzati e rivitalizzazione dei contesti produttivi so- stenendo piccole realtà imprenditoriali locali”, 13 “Sistemi di trasporto veloce di massa e au- mento dell’accessibilità ai nodi” e 21 “Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane”. Tutte queste AF, infatti, perseguono l’OSN III.3 in quanto puntano – in diverse proporzioni interne – a favorire la rigenerazione urbana, il riuso delle aree degradate o di- smesse, la riqualificazione delle periferie, l’inclusione sociale e culturale, la sicurezza urbana e, in generale, la rigenerazione del tessuto economico, sociale, ambientale e culturale della città. Un contributo importante al perseguimento di questo OSN è anche dovuto alle AF 1 e 2, incen- trate sulla digitalizzazione dei servizi, e dagli interventi per il miglioramento della mobilità ur- xxxx (AF 12, 13, 14, 15).
- Pianeta III.2 Assicurare elevate prestazioni ambientali di edifici, infrastrutture e spazi aperti (20 punti), obiettivo principale di riferimento per 3 AF: AF 5 “Riqualificazione energetica di edilizia pubblica anche residenziale” (4 punti), AF 4 “Rinnovo infrastrutture pubbliche, illumi- nazione pubblica e smart lighting” (3 punti), AF 6 “Fonti energetiche rinnovabili e comunità energetiche” (2 punti). L’intervento risulta anche ben perseguito dalle AF volte a perseguire il rafforzamento della biodiversità e delle infrastrutture verdi (AF 10 e 11);
- Pianeta III.1 Prevenire i rischi naturali e antropici e rafforzare le capacità di resilienza di comunità e territori (16 punti), perseguito da quasi tutte le AF afferenti all’Obiettivo di Policy OP2 “Europa più verde”, in particolare dall’AF 7 – “Protezione dagli effetti dovuti al cam- bio climatico e mitigazione degli effetti sul clima (siccità, inondazioni, incendi, dissesto idrogeo- logico dovuto al clima)”, dall’AF A11 – “Interventi per il rafforzamento della componente natu- rale urbana la realizzazione, il potenziamento delle infrastrutture verdi e blu in ambito urbano” e dall’AF 8 “Prevenzione e protezione dai rischi di catastrofe e resilienza ambientale non diret- tamente connessa al cambio climatico”; tutte AF che hanno assunto questo OSN come Obiettivo principale di riferimento.
Importante anche il contributo dell’AF 5 – “Riqualificazione energetica di edilizia pubblica anche residenziale” per gli effetti positivi sulla riduzione della quota dio CO2 in circolazione emessa dagli impianti di riscaldamento.
- Pianeta III.5 Assicurare lo sviluppo del potenziale, la gestione sostenibile e la custodia dei territori, dei paesaggi e del patrimonio culturale (15 punti). Il maggior contributo al perseguimento dell’OSN dipende dall’AF 21 “Promuovere lo sviluppo sociale, economico e am- bientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicu- rezza nelle aree urbane” (4 punti), che lo assume come obiettivo principale di riferimento. Buone prestazioni nel suo perseguimento sono anche attese dalle AF 16 e 17 rispettivamente rivolte alla “Realizzazione e/o riqualificazione di infrastrutture e spazi per ospitare attività e servizi finalizzati a promuovere l’inclusione socioeconomica, comprese le misure per incremen- tare la sicurezza e l’accessibilità degli spazi e dei servizi” e alla “Protezione, sviluppo e promo- zione dei beni turistici pubblici e dei servizi turistici e culturali come strumenti di inclusione e di innovazione sociale”.
Un rischio di leggero impatto negativo (-1) si verifica in corrispondenza della AF 6, per via del
rischio che i massicci incentivi per i pannelli fotovoltaici anche nei centri storici, possano com- promettere la qualità dei paesaggi, se non ben inseriti (cfr. misure di accompagnamento in parr.
9.2.5.4 Paesaggio e beni cultural, 9.2.5.5 Linee guida e indirizzi metodologici per la riduzione degli impatti sui beni culturali Rigenerazione urbana e 9.2.5.6 Rigenerazione urbana.
- Pianeta III.4 Garantire il ripristino e la deframmentazione degli ecosistemi e favorire le connessioni ecologiche urbano/rurali, che totalizza 4 punti, per metà imputabili alla AF 11- “Interventi per il rafforzamento della componente naturale urbana la realizzazione, il po- tenziamento delle infrastrutture verdi e blu in ambito urbano. Da tale AF sono infatti attese importanti ricadute sul consolidamento delle reti ecologiche urbane e periurbane, a condizione che tale aumento non si traduca in un aumento delle specie esotiche invasive, e degli animali frutto di squilibri biologici (ungulati) e/o molesti, quali cinghiali che attualmente stanno met- tendo a rischio la sicurezza urbana, oltre che l’equilibrio biologico (cfr. par. 7.2.1 per mitigazione impatto negativo ipotizzato).
4.2.4 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 4. Gas climalteranti e decarbo‐ nizzazione dell’economia
Gli OSN della Macrocomponente 4. - Gas climalteranti e decarbonizzazione dell’economia - coinci- dono con i 3 OSN dell’Area Prosperità VI della SNSvS: “VI. Abbattere le emissioni climalteranti e decarbonizzare l’economia.
Tale Macrocomponente totalizza un punteggio (34 punti) di poco inferiore alla media di quelle prin- cipalmente “ambientali” (40 punti). In particolare, tutti e 3 gli OSN della SNSvS che afferiscono a tale Macrocomponente risultano perseguiti positivamente, con punteggi di compatibilità che oscillano tra 2 e 19. In ordine di punteggio essi sono gli OSN:
- Prosperità VI .1 Ridurre i consumi e incrementare l'efficienza energetica (19 punti), in quanto obiettivo principale di riferimento di 2: AF 5 “Riqualificazione energetica di edilizia pub- blica anche residenziale” (4 punti) e AF4- Rinnovo infrastrutture pubbliche, illuminazione pub- blica e smart lighting” (3 punti)
- Prosperità VI.3 Abbattere le emissioni climalteranti nei settori non‐ETS (13 punti), in gran parte assegnati a valere sulle AF già sopra elencate. Il punteggio sconta due notazioni ne- gative (-1) in corrispondenza delle due AF particolarmente incentrate sulla digitalizzazione (AF 1 e AF2) dal momento che sostengono massicciamente l’aumento degli scambi informatici, e con essi la produzione di CO2, come già sopra illustrato nel par. 7.2.2 a proposito dell’Area Pia- neta II (v. Focus sull’impatto ambientale dei server necessari alla digitalizzazione in DV AF 1).
- Prosperità IV.2 Incrementare la produzione di energia da fonte rinnovabile evitando o limitando gli impatti sui beni culturali e il paesaggio (3 punti), in quanto obiettivo princi- pale di riferimento dell’AF 6- “Fonti energetiche rinnovabili e comunità energetiche”.
4.2.5 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 5. Salute e qualità dell'am‐ biente urbano
Gli OSN della Macrocomponente 5. - Salute e qualità dell'ambiente urbano - coincidono con i 4 OSN dell’Area AREA PERSONE III. “Promuovere la salute e il benessere”, e comprende temi quali l’inqui- namento atmosferico, fisico (rumore, radiazioni, ecc.), la qualità ambiente urbano, la salute.
Tale Macrocomponente risulta ben perseguita, totalizzando una somma algebrica dei punteggi at- tribuiti alle prestazioni attese dalle 21 AF del PN pari a 44 punti, ossia un punteggio di poco superiore alla media per macrocomponente (40 punti). In particolare, tutti e 4 gli OSN della SNSvS che afferi- scono a tale Macrocomponente risultano perseguiti non negativamente, con punteggi di compati- bilità che oscillano tra 1 e 28. In ordine di punteggio, si tratta degli OSN:
- Persone III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale e antropico (28 punti), grazie alla sua qualità di obiettivo di riferimento principale per due AF: quelle che mirano a promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza, prendendo in considerazione approcci ecosistemici (AF 7 e 8) per evidenti motivi, e quelle che, pur mirando in primo luogo al rafforzamento della compo- nente naturale urbana (AF 11), garantiscono ricadute positive sulla salute per l’aumento del verde e la diminuzione dell’inquinamento dell’aria nelle aree urbane. Il perseguimento di que- sto OSN presenta peraltro due punteggi pari a 0, il che significa che gli impatti potenziali negativi e positivi rilevati si compensano. Si tratta delle AF 1 e 2, che, puntando alla digitalizzazione dei servizi e delle attività lavorative, fanno registrare un +1 per il miglioramento della qualità dell’aria indotto dalla diminuzione del traffico automobilistico, compensato da un punteggio di
-1 per l’aumento dell’inquinamento elettromagnetico (= saldo Punti 0)
- l’OSN Persone III.3 ‐ Garantire l’accesso a servizi sanitari e di cura efficaci, contra‐ stando i divari territoriali – totalizza 8 punti, in quanto risulta perseguito a un buon livello (2 punti) sia dalle AF 20 e 21, sia dalle azioni AF 1 e 2.
Le prime perché puntano all’integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclu- sione sociale anche grazie al rafforzamento e alla riorganizzazione dell’offerta dei servizi sul territorio, e all'integrazione intersettoriale e al rafforzamento delle strutture pubbliche e delle reti nella erogazione dei servizi attraverso interventi di formazione del personale e acquisizione di competenze dall’esterno per la definizione di nuovi modelli di intervento, nonché attraverso la riorganizzazione funzionale dei servizi di prossimità, inclusi quelli socio-sanitari; le seconde perché puntano anche al miglioramento dall’accessibilità informatica ai servizi pubblici sanitari (prenotazione visite e interventi, trasmissione ricette on line, ma anche diagnostica a distanza.
- Persone III.2 Diffondere stili di vita sani e rafforzare i sistemi di prevenzione (7 punti) dovuti principalmente al sostegno alla ramificazione delle piste ciclabili nelle aree metropoli- tane (AF 14), e alle conseguenti dimostrate ricadute positive sulla salute di tale esercizio fisico praticato costantemente, al riparo dai rischi di incidentalità stradale (3 punti)
- Persone III.4 Promuovere il benessere e la salute mentale e combattere le dipendenze (1 punto) per gli effetti collaterali dell’AF 3 “Riqualificazione dei contesti urbani meno utilizzati e rivitalizzazione dei contesti produttivi sostenendo piccole realtà imprenditoriali locali”, in quanto la rigenerazione urbana implicita in questa azione dovrebbe contribuire ad eliminare quelle aree degradate, spesso proprio a partire da abbandoni di locali produttivi, nei quali pro-
spera la criminalità, più o meno organizzata, e lo spaccio di stupefacenti (fattori di rischio an- tropico), con conseguente aumento della sicurezza sociale e della salute fisica e mentale; quest’ultima particolarmente incoraggiata dal privilegio accordato dall’azione all’implementa- zione di “modelli per una nuova fruizione di sport e attività collettive, anche finalizzate alla pre- venzione e lotta alle epidemie”.
4.3 Bilancio di Compatibilità economico‐sociale del PN: effetti sul perseguimento degli OSN della SNSvS prevalentemente socio‐economici, aggregati per Macrocomponenti
4.3.1 I Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 6. Inclusione sociale
Gli OSN della Macrocomponente 6. Inclusione sociale coincidono con i 3 OSN dell’Area Persone I della SNSvS: “I. Contrastare la povertà e l'esclusione sociale eliminando i divari territoriali” e con i 3 dell’Area Persone II. “Garantire le condizioni per lo sviluppo del potenziale umano”.
Tale Macrocomponente risulta nel complesso molto ben perseguita, facendo registrare 49 punti, contro una media per macrocomponente di 47. In particolare, tutti e 6 gli OSN della SNSvS che af- feriscono a tale Macrocomponente presentano sono impatti positivi, con punteggi di compatibilità che oscillano tra 2 e 15. In ordine di punteggio, si tratta degli OSN:
- Persone II.1 Ridurre la disoccupazione per le fasce più deboli della popolazione” (15 punti), 4 dei quali dovuti alla sola AF 18 Misure per incentivare l'inclusione attiva (che assume questo OSN come principale di riferimento), per promuovere le pari opportunità, la non discri- minazione e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità, in particolare dei gruppi svan- taggiati. Tale AF, infatti punta a garantire le condizioni per lo sviluppo del potenziale umano nella misura in cui – oltre a favorire l’occupazione delle fasce deboli della popolazione, punta all’attivazione di pratiche di partecipazione culturale dei cittadini e di pratiche di cittadinanza attiva che vedranno come protagonisti i soggetti del terzo settore, le associazioni del territorio, il tessuto economico locale e i residenti.
Anche l’AF 9 (economia circolare) interagisce positivamente (2 punti) con questo OSN per una certa aspettativa in merito alla creazione di posti di lavoro impegnati nel riciclo e recupero dei materiali sia non particolarmente qualificati, con effetti positivi sulla riduzione della disoccupa- zione per le fasce meno formate della popolazione, sia per la mano d’opera più qualificata, che può invece essere utilmente impiegata nei centri per il riuso, la riparazione, il ricondiziona- mento dei prodotti, il reimpiego e il riciclo dei materiali.
- Persone I.1. Ridurre l'intensità della povertà (14 punti) ben perseguito da quasi tutte le AF afferenti all’OP 4 “Europa più sociale”, com’era del resto lecito attendersi. In particolare l’AF 20 Promuovere l'integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, compresi gli indigenti e i bambini (4 punti) e le AF 18 “Incentivare l'inclusione attiva, per pro- muovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva, e migliorare l'oc- cupabilità, in particolare dei gruppi svantaggiati” e 19 “Migliorare l'accesso paritario e tempe- stivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l'accesso agli alloggi e all'assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario; moder- nizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendone l'accesso e prestando particolare attenzione ai minori e ai gruppi svantaggiati; migliorare l'accessibilità l'efficacia e la resilienza
dei sistemi sanitari e dei servizi di assistenza di lunga durata, anche per le persone con disabi- lità”, che si spiegano già nei lunghi enunciati dei titoli;
- Persone II.2 Assicurare la piena funzionalità del sistema di protezione sociale e previ‐ denziale (10 punti) dovuti in gran pare alle AF concepite per declinare l’OP4 sopra richiamate, ma anche dalle AF che puntano alla digitalizzazione diffusa (AF 1 e 2), nella misura in cui essa favorirà realmente l’accesso ai servizi per il cittadino;
- Persone I.2 Combattere la deprivazione materiale e alimentare (4 punti), in conseguenza del perseguimento degli OSN volti a diminuire la disoccupazione delle fasce deboli della popo- lazione;
- Persone I.3 Ridurre il disagio abitativo, (4 punti), dovuti in gran parte all’AF 16 “Realizza- zione e/o riqualificazione di infrastrutture e spazi per ospitare attività e servizi finalizzati a pro- muovere l’inclusione socioeconomica, comprese le misure per incrementare la sicurezza e l’ac- cessibilità degli spazi e dei servizi” in quanto l’azione punta a contrastare le diverse forme di esclusione sociale sperimentando progetti di riqualificazione e rigenerazione fisica a forte com- ponente sociale, quali - ad esempio - nuove forme di abitare, fondate su collaborazione, solida- rietà e pratiche di sostenibilità, gestione condivisa e cura di spazi collettivi, cosiddetti beni co- muni e, in ambito professionale, offrendo nuovi spazi di co‐working, formazione, incontro e scambio di competenze attraverso interventi di carattere infrastrutturale sugli immobili e più in generale sugli spazi pubblici.
- Persone II.3 Ridurre il tasso di abbandono scolastico e migliorare il sistema dell’istru‐ zione (2 punti) in quanto ci si può anche aspettare dall’implementazione delle AF 1 e 2, che puntano alla diffusione della digitalizzazione, una proporzionale riduzione del tasso di abban- dono scolastico, nel caso si ripetano situazioni di didattica a distanza come quelle già occorse nel 2020 e nel 2021 per via della pandemia, con effetti devastanti sugli alunni appartenenti a famiglie prive di adeguati strumenti e conoscenze informatiche.
4.3.2 Il perseguimento degli OSN relativi alla Macrocomponente 7. Benessere e sviluppo socio‐ economico
La Macrocomponente 7. Benessere e sviluppo socio-economico raggruppa ben 17 OSN, tutti dell’area PROSPERITÀ della SNSvS, in particolare quelli afferenti alle Scelte: I. Promuovere un benes- sere economico sostenibile, II. Finanziare e promuovere ricerca e innovazione sostenibili, III. Garan- tire piena occupazione e formazione di qualità, IV. Affermare modelli sostenibili di produzione e consumo, V. Promuovere sostenibilità e sicurezza di mobilità e trasporti.
Tale Macrocomponente fa registrare 79 punti, con punteggi parziali di perseguimento dei singoli OSN che spaziano tra 0 e 11 dunque senza che nessuno risulti perseguito in modo Eccellente o Ot- timo, probabilmente per via del taglio prevalentemente sociale del PN METRO Plus.
Tra gli OSN perseguiti dal PN in modo “Buono” (da 5 a 12 punti), figurano 3 OSN a pari merito (11 punti):
- Prosperità II.2 Attuare l’agenda digitale e potenziare la diffusione delle reti intelligenti (11 punti, dei quali 8 dovuti al punteggio massimo fatto registrare dalle AF 1 e 2, a favore della diffusione della digitalizzazione. Due punti sono assegnati all’AF 15 “Sistemi e servizi di tra- sporto digitalizzati (nuovi e/o modernizzati)”, per il fatto di finanziare interventi che rendano
una città “intelligente” (smart) attraverso la creazione di un ambiente ricco di reti di comunica- zione a supporto delle tante applicazioni digitali preconizzate. I dispositivi mobili e vari altri sistemi consentiranno la raccolta e l’analisi dei dati urbani in modo massiccio, di una qualità superiore a quella di oggi, e la cui analisi permetteranno di migliorare notevolmente la capacità di gestione e previsione dei flussi urbani e a una maggiore comprensione della mobilità urbana. La digitalizzazione e la diffusione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione favori- scono inoltre nuove soluzioni nel campo della mobilità e della logistica, come programmare gli spostamenti in base a informazioni in tempo reale sul traffico o monitorare la consegna di un pacco.
- Prosperità IV.4 Promuovere la domanda e accrescere l'offerta di turismo sostenibile in quanto obiettivo principale di riferimento della AF 17 “Protezione, sviluppo e promozione dei beni turistici pubblici e dei servizi turistici e culturali come strumenti di inclusione e di innova- zione sociale” e della AF 21 “Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree ur- bane”, attraverso le quali il PN –in sinergia con il FESR - intende stimolare e favorire lo sviluppo di progetti finalizzati alla valorizzazione di siti culturali e turistici pubblici nonché progetti per la creazione di spazi condivisi di lavoro e iniziative per la realizzazione di progetti integrati, la ri- qualificazione di spazi da destinare ad uso collettivo e a fini sociali e culturali.
- Prosperità V.2 Promuovere la mobilità sostenibile delle persone, perseguito da tutte e 4 le AF (12, 13, 14, 15) facenti capo alla PRIORITÀ 3 - Mobilità urbana multimodale sostenibile del PN METRO Plus e che spaziano dall’acquisto di vetture pubbliche a basso impatto ambientale al miglioramento della mobilità urbana e della città metropolitana (acquisto Bus elettrici/ibridi e/o materiale rotabile), a progetti per la ciclabilità e il mobility managing.
Seguono, tra gli altri OSN della Macrocomponente 7 perseguiti in modo “Buono” (ossia con punteggi tra i 5 e i 12 punti), gli OSN:
- Prosperità I.1 Garantire la vitalità del sistema produttivo. (10 punti), obiettivo generico perseguito sostanzialmente come effetto collaterale positivo di molte altre AF.
- Prosperità III.2 Incrementare l’occupazione sostenibile e di qualità (8 punti), in buona parte attribuiti all’AF 18.” Incentivare l'inclusione attiva, per promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità, in particolare dei gruppi svantaggiati”, per ovvi motivi.
- Prosperità IV.3 Promuovere responsabilità sociale e ambientale nelle imprese e nelle amministrazioni (7 punti) in quanto le AF 17, 18, 19 tendono a sottolineare il ruolo che l’eco- nomia sociale svolge nel generare nuove opportunità di lavoro. Il PN intende sostenere l’eco- nomia sociale non solo nella realizzazione di progetti che prevedano direttamente il coinvolgi- mento di persone svantaggiate, ma anche nella creazione/rafforzamento di linee di attività, o nella riorganizzazione/innovazione dei processi, che ne rendano sostenibile nel medio-lungo periodo l’attività ad impatto sociale, anche attraverso percorsi di co progettazione e/o l’apporto di risorse finanziarie private.
- Prosperità IV.1 Dematerializzare l’economia, migliorando l’efficienza dell’uso delle ri‐ sorse e promuovendo meccanismi di economia circolare abbattere la produzione di rifiuti e promuovere l'economia circolare (6 punti), OSN centrato in pieno dall’AF 9 – “In- frastrutture, impianti, soluzioni e pratiche per l’economia circolare in contesto urbano” in
quanto essa intende migliorare la capacità delle città di auto organizzarsi, moltiplicando gli ef- fetti e la portata di comportamenti virtuosi individuali o di adozione di soluzioni efficaci per le funzioni urbane in senso circolare. Questa organizzazione riguarda l’intera gamma della ge- stione circolare, compresa la gestione efficiente delle acque, del ciclo dei rifiuti, la riduzione delle emissioni, l’organizzazione della mobilità e della logistica urbana, secondo il paradigma delle “Città Circolari”.
Tra gli OSN perseguiti dal PN in modo “sufficiente”, ossia con punteggio da 0 a 5punti, quasi sempre attributi a titolo di effetti collaterali positive di AF che assumono altri OSN come Obiettivi principali di riferimento, figurano:
- Prosperità I.2 Assicurare il benessere economico e un’equa distribuzione del reddito (4 punti);
- Prosperità V.1 Garantire infrastrutture sostenibili (3 punti);
- Prosperità V.3 Promuovere la sostenibilità di logistica e trasporto merci (3 punti);
- Prosperità II.3 Innovare processi e prodotti e promuovere il trasferimento tecnologico (2 punti);
- Prosperità II.1 Aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo (1 punto);
- Prosperità III.1 Garantire accessibilità, qualità e continuità della formazione (1 punto);
- Prosperità IV.6 Garantire la sostenibilità di acquacoltura e pesca lungo l’intera filiera (1 punto).
Non risultano invece specificamente perseguiti da nessuna AF gli ultimi 3 OSN:
- IV.2 Promuovere la fiscalità ambientale;
- IV.5 Garantire la sostenibilità di agricoltura e silvicoltura lungo l’intera filiera;
- IV.7 Promuovere le eccellenze italiane.
4.4 Bilancio di Strategicità del PN: capacità delle singole AF di perseguire l’insieme degli obiettivi della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile
Come accennato al par. 5.3.3, la lettura per righe della Matrice di Valutazione corrisponde a dise- gnare un “Bilancio di Strategicità (S) del Programma” in quanto consente di valutare le performance complessive delle singole Aree Funzionali nel perseguimento degli Obiettivi Strategici Nazionali (OSN) della SNSvS (agg. 2021) anche disaggregate nelle due sezioni nelle quali le sette Macrocom- ponenti con relativi OSN della SNSvS sono state articolate:
- un Bilancio di Strategicità Ambientale (SA), riservato alla valutazione delle performance del Pro- gramma nel perseguimento degli OSN inerenti prevalentemente aspetti ambientali (OSN.a)
- un Bilancio di Strategicità socio-economica (SE), riservato agli OSN inerenti prevalentemente aspetti socio-economici (XXX.xx).
In linea teorica, tale lettura “Strategica” è finalizzata ad evidenziare innanzitutto quali Xxxx Xxxxxx- nali richiedano, in virtù dei loro impatti complessivamente negativi registrati sul perseguimento de- gli OSN, particolari approfondimenti nella Sezione del Dossier valutativo dedicato alle Misure di ac- compagnamento o Agenda ambientale dell’AF, quando non veri e propri aggiustamenti del tiro da proporre agli estensori del Programma stesso. Secondo la metodologia valutativa adottata (v. par.
5.3), tali occorrenze sarebbero state identificate con il simbolo: “!”, anche qualora la somma alge- brica, tra impatti positivi e negativi generali, fosse stata positiva, proprio per non tradire la missione originale della VAS, che è quella di verificare comunque “l’impatto di determinati piani e programmi sull’ambiente” nelle forme innanzitutto negative.
Il problema però non si è posto, in quanto le performance di ciascuna delle 21 Aree Funzionali del Programma si sono rivelate sempre positive, come era del resto prevedibile, essendo tra le missioni del Programma quella di declinare a livello nazionale gli obiettivi politici dell’UE, a loro volta perse- guiti anche dalla Politica nazionale per lo Sviluppo sostenibile.
Peraltro, il PN persegue la SNSvS con un punteggio medio per AF piuttosto alto: 9,5 punti per AF nel perseguimento degli OSN.a e 6,1 nel perseguimento degli XXX.xx.
Si noti come il fatto che il punteggio medio degli OES.a sia superiore a quello degli XXX.xx, in un piano di investimenti, rappresenta una situazione positivamente anomala, costituendo un chiaro segnale che la dicotomia tutela ambientale/sviluppo economico tende ad essere definitivamente superata, in una superiore sintesi che lascia nutrire un certo ottimismo nella possibilità di realizzare una transizione ecologica ordinata della nostra economia (tema al centro dell’azione di governo tanto in Italia quanto in UE).9
Uno sguardo d’insieme alla Matrice di valutazione consente di identificare le Aree Funzionali più performanti, nel perseguire la SNSvS.
Al primo posto, l’unica AF che presenta performance di Strategicità complessiva (S) “Altissima” (+++), in quanto mostra prestazioni Molto Positive (MP) nel perseguimento sia degli ONS.a (10 punti), sia de-gli XXX.xx (15 punti). Si tratta dell’AF 9 “Infrastrutture, impianti, soluzioni e pratiche per l’economia circolare in contesto urbano”. D’altra parte, non a caso l’economia circolare è rite- nuta la regina delle politiche europee, in quanto in grado di invertire la tendenza al degrado am- bientale senza implicare necessariamente una contrazione delle attività economiche che, indirizzate da una sostanziosa iniezione di risorse per la ricerca e il trasferimento tecnologico, possono realiz- zare concretamente una Transizione Ecologica ordinata.
Al polo opposto, tra le AF meno performanti, e che comunque presentano sempre un Bilancio di Strategicità complessivo di tipo “medio”, troviamo AF nelle quali i punteggi di Strategicità Ambien- tale e Socio-economica sono risultati entrambi solo “Positivi” (P), per due ordini di motivi alternativi:
- o perché hanno risentito di alcuni punteggi negativi, che ne hanno abbassato il punteggio di strategicità ambientale (pSA), come le AF 1 e 2 (Interventi a favore della digitalizzazione) delle quale, insieme ai molti effetti positivi, sono state considerate anche le ricadute negative – in una prospettiva globale - dei grandi server ad essa necessari in termini di consumo di acqua, suolo, ed energia nonché di produzione di CO2;
- o perché si trattava di AF contenenti azioni molto mirate e non particolarmente ricche di inter- relazioni con il perseguimento degli altri OSN, quali de AF afferenti alla Policy 4.” Europa più sociale” (AF 16 e 17, in particolare).
9 Vedi relazione del Presidente del Xxxxxxxxx Xxxxxx all’evento “Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile” presso l'Auditorium Antonianum, 30 Novembre 2021, on line: xxxxx://xxx.xxxxxxx.xx/xx/xxxxxx/0000-00-00x000000/xxxxxx- allevento-lavoro-ed-energia-una-transizione-sostenibile/18674.
Le AF rimanenti presentano un bilancio di strategicità complessivo (S) ALTO, e in particolare:
- 3 AF afferenti all’OP 4 “Europa più sociale” (AF 18, 19 e 20) perché combinano giudizi di Strate- gicità socio-economica (gSE) Molto Positivi (MP) con giudizi di Strategicità ambientale (gA) Po- sitivi (P);
- 7 AF afferenti all’OP 2. “Europa più verde”, viceversa, perché combinano giudizi di Strategicità ambientale (gA) Molto Positivi (MP) con giudizi di Strategicità socio-economica (gSE) Positivi (P);
- come del resto è nella natura dei rispettivi Obiettivi di Policy di riferimento delle Politiche UE.
-
4.5 Interazione del Programma con i Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Agenda 2030 e con i relativi Target
Per valutare il perseguimento, da parte del Programma, dei Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Agenda 2030 e con i relativi Target, sono state introdotte, nella Matrice di valutazione, notazioni che ne evidenziano le corrispondenze tra gli Obiettivi Strategici della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, in modo che i punteggi attribuiti al perseguimento dei diversi OSN potessero facilmente essere traslati nel set di obiettivi dell’Agenda 2030. Tali corrispondenze sono state già identificate dalla SNSvS, e come tali sono state riportate.
Per ragioni di spazio, nella Matrice di Valutazione si riportano solo le sigle dei SDG’s (con apposita legenda per identificarli) ma non dei relativi target, mentre nell’ultima Sezione dei Dossier Valutativi di cui all’Allegato 1 essi sono ripotati per esteso.
4.6 La Matrice di Valutazione
LEGENDA 1: Criteri di giudizio della capacità dell’AF di intervento di perseguire l’Obiettivo Strategico Nazionale (OSN della SNSvS) in esame | |
4 | L'AF può contribuire al meglio al raggiungimento dell’obiettivo |
3 | L'AF può contribuire in buona misura al raggiungimento dell’obiettivo |
2 | L'AF può contribuire moderatamente al raggiungimento dell’obiettivo |
1 | L'AF può contribuire limitatamente al perseguimento dell’obiettivo |
0 | L'AF non presenta interazioni rilevanti con l'obiettivo |
‐1 | L'AF può contrastare, sebbene in modo contenuto, con il perseguimento dell’obiettivo |
‐2 | L'AF richiede particolari attenzioni per non contrastare con il perseguimento dell'obiettivo |
‐3 | L'AF può contrastare notevolmente con il perseguimento dell’obiettivo |
‐4 | L'AF può inibire la possibilità di raggiungere l’obiettivo |
LEGENDA 2: Determinazione del Bilancio di compatibilità (giudizi di perseguimento dell'OSN da parte del PN Metro Plus) | |||
N | Molto negativo: p <= ‐2 | B | Buono : 5 < p <= 12 |
LN | Leggermente negativo: ‐2 < p < = 0 | O | Ottimo : 12 < p < 20 |
S | Sufficiente: 0 < p <=5 | E | Eccellente : p > =20 |
‐ | nessuna interazione significativa |
LEGENDA 3: Determinazione dei Giudizi di Strategicità ambientale ed economico‐sociale di ciascuna Area Funzionale (valutazione perseguimento di ciascun OSN) | ||
Punteggio di Strategicità ambientale (pSA ) | Giudizio | Punteggio di Strategicità economico‐ sociale ( pSE ) |
pSA < 0 | N =negativo | pSE < 0 |
0= < pSE < 10 | P = Positivo o non negativo | 0= < pSE < 10 |
pSE > =10 | MP = Molto Positivo | pSE >= 10 |
LEGENDA 4: Schema per la determinazione del Bilancio di strategicità complessiva (S) | ||||
Giudizio di Strategicità ambientale (gSA) | ||||
Negativo (N) | Positivo (P) o nullo | Molto positivo (MP) | ||
Giudizio di Strategicità socio‐economica (gSE) | Positivo (P) o nullo | ! | + | ++ |
Necessità di particolare controllo degli impatti | Media S | Alta S | ||
Molto positivo (MP) | ++ | +++ | ||
Alta S | Altissima S |
Tav. 1 ‐ Matrice di Valutazione Ambientale Strategica del PN METRO Plus 2021‐27 | |||||||||||||||||||||||
I 17 SDG's dell'Agenda 2030 ONU 1. Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo 2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile 3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età 4. Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti 5. Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze 6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico‐sanitarie 7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni 8. Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti 9. Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile 10. Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le nazioni 11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili 12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo 13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico 14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile 15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre 16. Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile 17. Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile | SISTEMA DEGLI OBIETTIVI DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE | ||||||||||||||||||||||
VAS PN METRO Plus | Aggregazioni principali | MACRO‐COMPONENTI / OBIETTIVI STRATEGICI NAZIONALI DELLA SNSvS PREVALENTEMENTE AMBIENTALI (OSN.a) | |||||||||||||||||||||
Macro‐componente | 1. Biodiversità | 2. Consumo delle risorse naturali | 3. Resilienza di comunità e territori, rischio idrogeologico, paesaggio e patrimonio culturale | 4. Gas climalteranti e decarbonizzazione dell’economia | |||||||||||||||||||
Componenti / Settori di attività corrispondenti | Vegetazione, flora e fauna / Aree naturali protette / Rete Natura 2000 / Geositi | Risorse idriche ‐ aspetti qualitativi e quantitativi / Suolo ‐ uso e consumo (inclusi siti inquinati e desertificazione) | Scenario climatico / Rischio idro‐geologico / Rischio sismico / Paesaggio/ Beni culturali | Gas climalteranti / Energia | |||||||||||||||||||
STRATEGIA NAZIONALE SVILUPPO SOSTENIBILE (SNSvS22) | AREE | AREA PIANETA | AREA PROSPERITÀ | ||||||||||||||||||||
SCELTE | I. Arrestare la perdita di biodiversità | II. Garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali | III. Creare comunità e territori resilienti, custodire i paesaggi e i beni culturali | VI. Abbattere le emissioni climalteranti e decarbonizzare l’economia | |||||||||||||||||||
OBIETTIVI STRATEGICI NAZIONALI (OSN) | I.1 Salvaguardare e migliorare lo stato di conservazione di specie e habitat per gli ecosistemi, terrestri e acquatici | I.2 Arrestare la diffusione delle specie esotiche invasive | I.3 Aumentare la superficie protetta terrestre e marina e assicurare l’efficacia della gestione | I.4 Proteggere e ripristinare le risorse genetiche di interesse agrario, gli agroecosistemi e le foreste.e gli ecosistemi naturali connessi ad agricoltura, silvicoltura e acquacoltura | I.5 Integrare il valore del capitale naturale (degli ecosistemi e della biodiversità) nei piani, nelle politiche e nei sistemi di contabilità | II.1 Mantenere la vitalità dei mari e prevenire gli impatti sull’ambiente marino e costiero | II.2 Arrestare il consumo del suolo e combattere la desertificazione | II.3 Minimizzare i carichi inquinanti nei suoli, nei corpi idrici e nelle falde acquifere, tenendo in considerazione i livelli di buono stato ecologico dei sistemi naturali | II.4 Attuare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli di pianificazione | II.5 Incentivare il recupero, la conservazione e l'uso efficiente della risorsa idrica e adeguare i prelievi alla scarsità d'acqua | II.6 Abbattere le concentrazioni inquinanti in atmosfera | III.1 Prevenire i rischi naturali e antropici e rafforzare le capacità di resilienza di comunità e territori | III.2 Assicurare elevate prestazioni ambientali di edifici, infrastrutture e spazi aperti | III.3 Rigenerare le città, garantire l’accessibilità e assicurare la sostenibilità delle connessioni | III.4 Garantire il ripristino e la deframmentazione degli ecosistemi e favorire le connessioni ecologiche urbano/rurali | III.5 Assicurare lo sviluppo del potenziale, la gestione sostenibile e la custodia dei territori, dei paesaggi e del patrimonio culturale | VI .1 Ridurre i consumi e incrementare l'efficienza energetica | IV.2 Incrementare la produzione di energia da fonte rinnovabile evitando o limitando gli impatti sui beni culturali e il paesaggio | VI.3 Abbattere le emissioni climalteranti nei settori non‐ETS | ||||
Obiettivo di Policy (OP) | Priorità | Obiettivi specifici (OS) | Aree Funzionali | Azioni | I.1 | I.2 | I.3 | I.4 | I.5 | II.1 | II.2 | II.3 | II.4 | II. 5 | II.6 | III.1 | III.2 | III.3 | III.4 | III.5 | VI.1 | VI.2 | VI.3 |
in grassetto e riquadrato rosso punteggi relativi all'interferenza con gli OSN principali di riferimento | Corrispondenze con SDGs Agenda 2030 >>> | 14; 15 | 15 | 15; 14; 6 | 2, 15 | 15; 12 | 14; 6 | 11; 15 | 6 | 6 | 6 | 13; 11 | 13; 11 | 11; 7; 6 | 9; 11 | 11, 15 | 11; 2 | 7 | 7 | 13 | |||
N.B. su fondo: azzurro gli OS dedicati esclusivamente alle Città Metropolitane; verde gli OS dedicati alle Città medie delle RMS; bianco gli OSN dedicati ad entrambe le tipologie | Target Agenda 2030 >>> | 14.2; 15.5 | 15.8 | 15.1, 15.9; 15.a; 15.b; 14.5; 14.4; 6.6 | 2.4; 2.5; 15.1; 15.2, 15.6 | 15.9; 12.2 | 14.4; 14.1; 14.2; 14.3; 14.5; 14.6; 6.3 | 11.3; 15.3 | 6.3 | 6.5 | 6.4; 6.1 | 13.2; 11.6.2; | 13.1;11,5; 11.b | 11.1; 11.7; 6.4; 6.3; 7.3 | 9.1; 11.2; 11.7 | 11.7; 15.1; 15.3 | 11.3; 11.a; 2.4; 2.5 | 7.3 | 7.2, 12a | 13.2 | |||
1.Europa più intelligente | PRIORITÀ 1 ‐ Agenda digitale e innovazione urbana | RSO1.2 Permettere ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di cogliere i vantaggi della digitalizzazione (FESR) | 1 2 | Azione 1.1.2.1 Agenda digitale metropolitana | ‐1 | ‐1 | 1 | 3 | ‐1 | ||||||||||||||
Azione 1.1.2.2 Supporto alla domanda di servizi digitali da parte di cittadini e imprese | ‐1 | ‐1 | 1 | 3 | ‐1 | ||||||||||||||||||
RSO1.3 Rafforzare la crescita e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro nelle PMI, anche grazie agli investimenti produttivi (FESR) | 3 | Azione 1.1.3.1 Riqualificazione dei contesti urbani meno utilizzati e rivitalizzazione dei contesti produttivi sostenendo piccole realtà imprenditoriali locali | 2 | 1 | 3 | 2 | 1 | ||||||||||||||||
RSO2.1 Promuovere l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra (FESR) | 4 5 | Azione 2.2.1.1 ‐ Rinnovo infrastrutture pubbliche, illuminazione pubblica e smart lighting | 3 | 1 | 1 | 3 | 3 | ||||||||||||||||
Azione 2.2.1.2 – Riqualificazione energetica di edilizia pubblica anche residenziale | 3 | 3 | 4 | 1 | 4 | 4 | |||||||||||||||||
RSO2.2 Promuovere le energie rinnovabili in conformità con la direttiva (UE) 2018/2001, compresi i criteri di sostenibilità ivi stabiliti | 6 | Azione 2.2.2.1 ‐ Fonti energetiche rinnovabili e comunità energetiche | ‐1 | ‐1 | 2 | 1 | 2 | 1 | ‐1 | 2 | 2 |
1 | 1 | 3 | 0 | 0 | 13.1; 11.5; 11.6; 3.6 | 13; 11; 3 | III.1 | III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale e antropico | III. Promuovere la salute e il benessere | AREA PERSONE | Inquinamento atmosferico / fisico (rumore, radiazioni, ecc.) / Qualità ambiente urbano/ Salute‐sanità | 5. Salute e qualità dell'ambiente urbano | |||||
1 | 3.4; 3.a; 2.2; 3.6; 3.5, 3.3 | 3 | III.2 | III.2 Diffondere stili di vita sani e rafforzare i sistemi di prevenzione | |||||||||||||
2 | 2 | 3.4; 3.8; 3.c, 3.2, 3.1, 3b | 3 | III.3 | III.3 Garantire l’accesso a servizi sanitari e di cura efficaci, contrastando i divari territoriali | ||||||||||||
1 | 3.4; 3.5 | 3 | III.4 | III.4 Promuovere il benessere e la salute mentale e combattere le dipendenze | |||||||||||||
7 | 20 | 12 | 14 | 3 | 3 | pSA | Punteggio di Strategicità ambientale | ||||||||||
P | MP | MP | MP | P | P | gSA | Giudizio di Strategicità ambientale | ||||||||||
1 | 1.2; 10.1; 10.2 | 1; 10 | I.1 | I.1. Ridurre l'intensità della povertà | I. Contrastare la povertà e l'esclusione sociale eliminando i divari territoriali | AREA PERSONE | Inclusione sociale / Pari opportunità / Relazioni sociali / Politica e istituzioni / Sicurezza / Benessere soggettivo | 6. Inclusione sociale | MACRO‐COMPONENTI / OBIETTIVI STRATEGICI NAZIONALI DELLA SNSvS PREVALENTEMENTE SOCIO‐ECONOMICI (XXX.xx) | ||||||||
1 | 1.2; 2.1; | 1; 2; | I.2 | I.2 Combattere la deprivazione materiale e alimentare | |||||||||||||
1 | 1.4; 11.1 | 1; 11 | I.3 | I.3 Ridurre il disagio abitativo | |||||||||||||
2 | 2 | 8.5; 5,4 | 8; | II.1 | II.1 Ridurre la disoccupazione per le fasce più deboli della popolazione | II. Garantire le condizioni per lo sviluppo del potenziale umano | |||||||||||
2 | 2 | 8.5; 5.a; 5.c | 8; 5 | II.2 | II.2 Assicurare la piena funzionalità del sistema di protezione sociale e previdenziale | ||||||||||||
2 | 4.1; 4.6; 4.a; 8.6 | 4, 8 | II.3 | II.3 Ridurre il tasso di abbandono scolastico e migliorare il sistema dell’istruzione | |||||||||||||
2 | 2 | 8.2; 8.5; 8.10 | 8 | I.1 | I.1 Garantire la vitalità del sistema produttivo | I. Promuovere un benessere economico sostenibile | AREA PROSPERITÀ | Sistema economico e produttivo (in generale) / Innovazione, ricerca e creatività / Economia circolare (incluso rifiuti) / Turismo / Attività agricole (incluse DOC e DOP)/ | 7. Benessere e sviluppo socio‐economico | ||||||||
1 | 8.1; 8.3 | 8 | I.2 | I.2 Assicurare il benessere economico e un’equa distribuzione del reddito | |||||||||||||
9.5; 8.3 | 9; 8 | II.1 | II.1 Aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo | II. Finanziare e promuovere ricerca e innovazione sostenibili | |||||||||||||
1 | 4 | 4 | 9.5; 5.b; 4.4; | 9; 5; 4 | II.2 | II.2 Attuare l’agenda digitale e potenziare la diffusione delle reti intelligenti | |||||||||||
9.5 | 9 | II.3 | II.3 Innovare processi e prodotti e promuovere il trasferimento tecnologico | ||||||||||||||
1 | 4.1; 4.3; 4.4; 4.6; 4.7, 8.6 | 4; 8 | III.1 | III.1 Garantire accessibilità, qualità e continuità della formazione | III. Garantire piena occupazione e formazione di qualità | ||||||||||||
2 | 8.2, 8.5, 8.6 | 8 | III.2 | III.2 Incrementare l’occupazione sostenibile e di qualità | |||||||||||||
1 | 6.4, 8.4; 12.2; 12.5; 12.4; 11.6, 14.1 | 8; 12; 11 | IV.1 | IV.1 Dematerializzare l’economia, migliorando l’efficienza dell’uso delle risorse e promuovendo meccanismi di economia circolare | IV. Affermare modelli sostenibili di produzione e consumo | ||||||||||||
12.c | 12 | IV.2 | IV.2 Promuovere la fiscalità ambientale | ||||||||||||||
12.7; 12.6 | 12 | IV.3 | IV.3 Promuovere responsabilità sociale e ambientale nelle imprese e nelle amministrazioni | ||||||||||||||
1 | 2 | 12.b; 15.9 | 12; 15 | IV.4 | IV.4 Promuovere la domanda e accrescere l'offerta di turismo sostenibile | ||||||||||||
2.4; 15.2; 15.3, | 2; 15 | IV.5 | IV.5 Garantire la sostenibilità di agricoltura e silvicoltura lungo l’intera filiera | ||||||||||||||
14.4 | 14 | IV.6 | IV.6 Garantire la sostenibilità di acquacoltura e pesca lungo l’intera filiera | ||||||||||||||
8.9 | 8 | IV.7 | IV.7 Promuovere le eccellenze italiane | ||||||||||||||
9.1 | 9 | V.1 | V.1 Garantire infrastrutture sostenibili | V. Promuovere mobilità e trasporti | |||||||||||||
11.2 | 11 | V.2 | X.0 Xxxxxxxxxx la mobilità sostenibile delle persone | ||||||||||||||
9.1; | 9 | V.3 | V.3 Promuovere la sostenibilità di logistica e trasporto merci | ||||||||||||||
2 | 4 | 1 | 7 | 12 | 8 | pES | Punteggio di Strategicità ecnomico‐sociale | ||||||||||
P | P | P | P | MP | P | gES | Giudizio di Strategicità economico‐sociale | ||||||||||
+ | ++ | ++ | ++ | ++ | + | S | BILANCIO DI STRATEGICITA' COMPLESSIVA |
Mobilità e trasporti
sostenibilità e sicurezza di
12.3
Obiettivo di Policy (OP) | Obiettivi specifici (OS) | Aree Funzionali | Azioni | I.1 | I.2 | I.3 | I.4 | I.5 | II.1 | II.2 | II.3 | II.4 | II. 5 | II.6 | III.1 | III.2 | III.3 | III.4 | III.5 | VI.1 | VI.2 | VI.3 | |
Priorità | in grassetto e riquadrato rosso punteggi relativi all'interferenza con gli OSN principali di riferimento | Corrispondenze con SDGs Agenda 2030 >>> | 14; 15 | 15 | 15; 14; 6 | 2, 15 | 15; 12 | 14; 6 | 11; 15 | 6 | 6 | 6 | 13; 11 | 13; 11 | 11; 7; 6 | 9; 11 | 11, 15 | 11; 2 | 7 | 7 | 13 | ||
N.B. su fondo: azzurro gli OS dedicati esclusivamente alle Città Metropolitane; verde gli OS dedicati alle Città medie delle RMS; bianco gli OSN dedicati ad entrambe le tipologie | Target Agenda 2030 >>> | 14.2; 15.5 | 15.8 | 15.1, 15.9; 15.a; 15.b; 14.5; 14.4; 6.6 | 2.4; 2.5; 15.1; 15.2, 15.6 | 15.9; 12.2 | 14.4; 14.1; 14.2; 14.3; 14.5; 14.6; 6.3 | 11.3; 15.3 | 6.3 | 6.5 | 6.4; 6.1 | 13.2; 11.6.2; | 13.1;11,5; 11.b | 11.1; 11.7; 6.4; 6.3; 7.3 | 9.1; 11.2; 11.7 | 11.7; 15.1; 15.3 | 11.3; 11.a; 2.4; 2.5 | 7.3 | 7.2, 12a | 13.2 | |||
2. Europa più verde | PRIORITÀ 2 ‐ Sostenibilità ambientale | RSO2.4 Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza, prendendo in considerazione approcci ecosistemici | 7 | Azione 2.2.4.1 ‐ Protezione dagli effetti dovuti al cambio climatico e mitigazione degli effetti sul clima (siccità, inondazioni, incendi, dissesto idrogeologico dovuto al clima) | 1 | 2 | 2 | 2 | 4 | 4 | 2 | 1 | 1 | 1 | |||||||||
8 | Azione 2.2.4.2 Prevenzione e protezione dai rischi di catastrofe e resilienza ambientale non direttamente connessa al cambio climatico. (sisma, dissesto idrogeologico dovuto a urbanizzazione) | 2 | 4 | ||||||||||||||||||||
RSO2.6 Promuovere la transizione verso un'economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse | 9 | Azione 2.2.6.1 – Infrastrutture, impianti, soluzioni e pratiche per l’economia circolare in contesto urbano | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | |||||||||||||
RSO2.7 Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento | 10 | Azione 2.2.7.1 ‐ Interventi di ripristino, recupero ambientale, bonifica e di riduzione dell’inquinamento in aree urbane degradate | 2 | 1 | 1 | 1 | 3 | 4 | 2 | ||||||||||||||
11 | Azione 2.2.7.2 ‐ Interventi per il rafforzamento della componente naturale urbana la realizzazione, il potenziamento delle infrastrutture verdi e blu in ambito urbano | 3 | ‐1 | 1 | 1 | 2 | 3 | 2 | 2 | ||||||||||||||
PRIORITÀ 3 ‐ Mobilità urbana multimodale sostenibile | RSO2.8 Promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile quale parte della transizione verso un'economia a zero emissioni nette di carbonio | 12 | Azione 3.2.8.1 ‐ Materiale rotabile per i servizi di TPL e relative infrastrutture di ricarica | 2 | 2 | 1 | 1 | ||||||||||||||||
13 | Azione 3.2.8.2 ‐ Sistemi di trasporto veloce di massa e aumento dell’accessibilità ai nodi | 2 | 3 | 3 | 1 | ||||||||||||||||||
14 | Azione 3.2.8.3 ‐ Servizi e Infrastrutture per la mobilità sostenibile, supporto alla domanda e alle politiche dei Mobility Manager | 2 | 2 | 1 | 3 | ||||||||||||||||||
15 | Azione 3.2.8.4 ‐ Sistemi e servizi di trasporto digitalizzati (nuovi e/o modernizzati) | 1 | 2 | ||||||||||||||||||||
PRIORITÀ 6 ‐ Infrastrutture per l'inclusione sociale Città medie RMS | RSO4.3. Promuovere l'inclusione socioeconomica delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi svantaggiati, incluse le persone con bisogni speciali, mediante azioni integrate riguardanti alloggi e servizi sociali | 16 | Azione 6.4.3.1 Realizzazione e/o riqualificazione di infrastrutture e spazi per ospitare attività e servizi finalizzati a promuovere l’inclusione socioeconomica, comprese le misure per incrementare la sicurezza e l’accessibilità degli spazi e dei servizi | 2 | 3 | ||||||||||||||||||
RSO4.6 Rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale (FESR) | 17 | Azione 5.4.11.1 Protezione, sviluppo e promozione dei beni turistici pubblici e dei servizi turistici e culturali come strumenti di inclusione e di innovazione sociale | 2 | 3 |
III.1 | III.2 | III.3 | III.4 | pSA | gSA | I.1 | I.2 | I.3 | II.1 | II.2 | II.3 | I.1 | I.2 | II.1 | II.2 | II.3 | III.1 | III.2 | IV.1 | IV.2 | IV.3 | IV.4 | IV.5 | IV.6 | IV.7 | X.0 | X.0 | X.0 | pES | gES | S |
13; 11; 3 | 3 | 3 | 3 | 1; 10 | 1; 2; | 1; 11 | 8; | 8; 5 | 4, 8 | 8 | 8 | 9; 8 | 9; 5; 4 | 9 | 4; 8 | 8 | 8; 12; 11 | 12 | 12 | 12; 15 | 2; 15 | 14 | 8 | 9 | 11 | 9 | |||||
13.1; 11.5; 11.6; 3.6 | 3.4; 3.a; 2.2; 3.6; 3.5, 3.3 | 3.4; 3.8; 3.c, 3.2, 3.1, 3b | 3.4; 3.5 | 1.2; 10.1; 10.2 | 1.2; 2.1; | 1.4; 11.1 | 8.5; 5,4 | 8.5; 5.a; 5.c | 4.1; 4.6; 4.a; 8.6 | 8.2; 8.5; 8.10 | 8.1; 8.3 | 9.5; 8.3 | 9.5; 5.b; 4.4; | 9.5 | 4.1; 4.3; 4.4; 4.6; 4.7, 8.6 | 8.2, 8.5, 8.6 | 6.4, 8.4; 12.2; 12.5; 12.4; 11.6, 14.1 | 12.c | 12.7; 12.6 | 12.b; 15.9 | 2.4; 15.2; 15.3, 12.3 | 14.4 | 8.9 | 9.1 | 11.2 | 9.1; | |||||
4 | 1 | 25 | MP | 0 | ‐ | ++ | |||||||||||||||||||||||||
3 | 9 | P | 0 | ‐ | + | ||||||||||||||||||||||||||
10 | MP | 2 | 3 | 1 | 2 | 4 | 1 | 2 | 15 | MP | +++ | ||||||||||||||||||||
3 | 17 | MP | 0 | ‐ | ++ | ||||||||||||||||||||||||||
3 | 2 | 18 | MP | 0 | ‐ | ++ | |||||||||||||||||||||||||
2 | 8 | P | 2 | 2 | P | + | |||||||||||||||||||||||||
1 | 10 | MP | 1 | 3 | 4 | P | ++ | ||||||||||||||||||||||||
2 | 3 | 13 | MP | 1 | 1 | 1 | 4 | 7 | P | ++ | |||||||||||||||||||||
1 | 4 | P | 2 | 1 | 1 | 1 | 1 | 6 | P | + | |||||||||||||||||||||
2 | 7 | P | 1 | 2 | 3 | P | + | ||||||||||||||||||||||||
5 | P | 1 | 2 | 1 | 1 | 3 | 8 | P | + |
Obiettivo di Policy (OP) | Obiettivi specifici (OS) | Aree Funzionali | Azioni | I.1 | I.2 | I.3 | I.4 | I.5 | II.1 | II.2 | II.3 | II.4 | II. 5 | II.6 | III.1 | III.2 | III.3 | III.4 | III.5 | VI.1 | VI.2 | VI.3 | |
Priorità | in grassetto e riquadrato rosso punteggi relativi all'interferenza con gli OSN principali di riferimento | Corrispondenze con SDGs Agenda 2030 >>> | 14; 15 | 15 | 15; 14; 6 | 2, 15 | 15; 12 | 14; 6 | 11; 15 | 6 | 6 | 6 | 13; 11 | 13; 11 | 11; 7; 6 | 9; 11 | 11, 15 | 11; 2 | 7 | 7 | 13 | ||
N.B. su fondo: azzurro gli OS dedicati esclusivamente alle Città Metropolitane; verde gli OS dedicati alle Città medie delle RMS; bianco gli OSN dedicati ad entrambe le tipologie | Target Agenda 2030 >>> | 14.2; 15.5 | 15.8 | 15.1, 15.9; 15.a; 15.b; 14.5; 14.4; 6.6 | 2.4; 2.5; 15.1; 15.2, 15.6 | 15.9; 12.2 | 14.4; 14.1; 14.2; 14.3; 14.5; 14.6; 6.3 | 11.3; 15.3 | 6.3 | 6.5 | 6.4; 6.1 | 13.2; 11.6.2; | 13.1;11,5; 11.b | 11.1; 11.7; 6.4; 6.3; 7.3 | 9.1; 11.2; 11.7 | 11.7; 15.1; 15.3 | 11.3; 11.a; 2.4; 2.5 | 7.3 | 7.2, 12a | 13.2 | |||
4. Europa più sociale | PRIORITÀ 4 ‐ Servizi per l'inclusione e l'innovazione sociale; PRIORITÀ 5 ‐ Servizi per l'inclusione e l'innovazione sociale Città medie RMS | ESO4.8. Incentivare l'inclusione attiva, per promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità, in particolare dei gruppi svantaggiati | 18 | Azione 4.4.8.1‐ Misure di riduzione del disagio e di incentivazione attiva rivolte a soggetti vulnerabili comprendenti un mix di interventi personalizzati di tipo formativo e di accompagnamento all’occupazione Azione 4.4.8.2‐ Sostegno all’economia sociale come generatore di opportunità Azione 5.4.8.1 Misure volte a sostenere l’inserimento occupazionale e favorire la partecipazione attiva dei gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro e dei soggetti vulnerabili stimolando la capacità imprenditoriale delle comunità e il ruolo del terzo settore | |||||||||||||||||||
ESO4.11. Migliorare l'accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l'accesso agli alloggi e all'assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario; modernizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendone l'accesso e prestando particolare attenzione ai minori e ai gruppi svantaggiati; migliorare l'accessibilità l'efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e dei servizi di assistenza di lunga durata, anche per le persone con disabilità | 19 | Azione 4.4.11.1 e 5.4.11.1 ‐ Rafforzamento della rete dei servizi del territorio attraverso azioni coordinate di inclusione ed innovazione sociale Azione 4.4.11.2 ‐ Sostegno all’attivazione e coinvolgimento del Terzo Settore e della comunità in nuovi servizi | |||||||||||||||||||||
PRIORITÀ 4 | ESO4.12. Promuovere l'integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, compresi gli indigenti e i bambini | 20 | Azione 4.4.12.1 ‐ Integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale | ||||||||||||||||||||
5. Europa più vicina ai cittadini | PRIORITÀ 7 ‐ Rigenerazione urbana | RSO5.1. Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane (FESR) | 21 | Azione 7.5.1.1 ‐ Interventi di carattere specifico dell'OP 5: misure di riqualificazione, protezione, sviluppo e promozione dei beni e dei servizi turistici, del patrimonio e dei servizi culturali, del patrimonio naturale e dell'ecoturismo ed in materia di sicurezza, per creare nuove centralità e migliorare i servizi ad esso correlati Azione 7.5.1.2 ‐ Progetti di territorio | 1 | 3 | 1 | 4 | |||||||||||||||
Totali punti attribuiti al perseguimento dell'OSN | 5 | ‐1 | 0 | 0 | 0 | 3 | 4 | 2 | 2 | 4 | 17 | 16 | 20 | 31 | 4 | 15 | 19 | 2 | 13 | ||||
Bilancio di compatibilità | S | LN | ‐ | ‐ | ‐ | S | S | S | S | S | O | O | E | E | S | O | O | S | O | ||||
Totali punti attribuiti al perseguimento dell'OSN | 4 | 32 | 86 | 34 |
III.1 | III.2 | III.3 | III.4 | pSA | gSA | I.1 | I.2 | I.3 | II.1 | II.2 | II.3 | I.1 | I.2 | II.1 | II.2 | II.3 | III.1 | III.2 | IV.1 | IV.2 | IV.3 | IV.4 | IV.5 | IV.6 | IV.7 | X.0 | X.0 | X.0 | pES | gES | S |
13; 11; 3 | 3 | 3 | 3 | 1; 10 | 1; 2; | 1; 11 | 8; | 8; 5 | 4, 8 | 8 | 8 | 9; 8 | 9; 5; 4 | 9 | 4; 8 | 8 | 8; 12; 11 | 12 | 12 | 12; 15 | 2; 15 | 14 | 8 | 9 | 11 | 9 | |||||
13.1; 11.5; 11.6; 3.6 | 3.4; 3.a; 2.2; 3.6; 3.5, 3.3 | 3.4; 3.8; 3.c, 3.2, 3.1, 3b | 3.4; 3.5 | 1.2; 10.1; 10.2 | 1.2; 2.1; | 1.4; 11.1 | 8.5; 5,4 | 8.5; 5.a; 5.c | 4.1; 4.6; 4.a; 8.6 | 8.2; 8.5; 8.10 | 8.1; 8.3 | 9.5; 8.3 | 9.5; 5.b; 4.4; | 9.5 | 4.1; 4.3; 4.4; 4.6; 4.7, 8.6 | 8.2, 8.5, 8.6 | 6.4, 8.4; 12.2; 12.5; 12.4; 11.6, 14.1 | 12.c | 12.7; 12.6 | 12.b; 15.9 | 2.4; 15.2; 15.3, 12.3 | 14.4 | 8.9 | 9.1 | 11.2 | 9.1; | |||||
0 | _ | 3 | 4 | 1 | 1 | 3 | 3 | 15 | MP | ++ | |||||||||||||||||||||
2 | 2 | P | 3 | 1 | 1 | 2 | 3 | 1 | 1 | 2 | 14 | MP | ++ | ||||||||||||||||||
2 | 2 | P | 4 | 2 | 1 | 3 | 1 | 1 | 2 | 14 | MP | ++ | |||||||||||||||||||
2 | 11 | MP | 1 | 1 | 3 | 1 | 6 | P | ++ | ||||||||||||||||||||||
28 | 7 | 8 | 1 | 200 | 9,5 | 14 | 4 | 4 | 15 | 10 | 2 | 10 | 4 | 1 | 11 | 2 | 1 | 8 | 6 | 0 | 7 | 11 | 0 | 1 | 0 | 3 | 11 | 3 | 128 | 6,1 | 328 |
E | B | B | S | tot | media x OSN | O | S | S | O | B | S | B | S | S | B | S | S | B | B | ‐ | B | B | ‐ | ‐ | S | S | B | S | tot | media x OSN | tot |
44 | 40 | media x Mc. | 49 | 79 | 64 | media x macroc. | 47 |
4.7 Sintesi dei risultati dell’analisi di conformità al principio DNSH
Per verifica di conformità al principio DNSH (acronimo di “do no significant harm”, in italiano “non nuocere in modo significativo”) si intende una procedura di valutazione del programma – nel caso specifico del PN Metro - a finalizzata a garantire che un fondo che impiega risorse del bilancio euro- peo – nel caso specifico il FEASR e il FSE+ - non concorra a finanziare attività che possono recare un danno significativo agli obiettivi ambientali dell’Unione, come definiti all’articolo 17 del Regola- mento (UE) 2020/852 del 18 giugno 2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli inve- stimenti sostenibili, cosiddetto “Regolamento Tassonomia”.
Il regolamento 2020/852, definisce come ecosostenibili le attività economiche che contribuiscono al perseguimento di almeno uno dei sei obiettivi ambientali dell’Unione (art.9), senza danneggiare significativamente nessuno degli altri. Gli obiettivi ambientali indicati sono:
1. la mitigazione dei cambiamenti climatici;
2. l'adattamento ai cambiamenti climatici;
3. l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine;
4. la transizione verso un'economia circolare, inclusa la prevenzione dei rifiuti e l'aumento dell'assorbimento di materie prime secondarie;
5. la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento;
6. la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
La definizione di "danno significativo" invece è fornita dall'articolo 17 del regolamento che specifica:
1. Un'attività è considerata dannosa per la mitigazione del cambiamento climatico se porta a significative emissioni di gas serra;
2. Un'attività è considerata dannosa per l'adattamento al cambiamento climatico se porta ad un aumento dell'impatto negativo del clima attuale e del clima futuro previsto, sull'attività stessa o su persone, natura o beni;
3. Si considera che un'attività arrechi un danno significativo all'uso sostenibile e alla protezione delle risorse idriche e marine se danneggia il buono stato o il buon potenziale ecologico dei corpi idrici, comprese le acque superficiali e sotterranee, o il buono stato ambientale delle ac‐ que marine;
4. Si ritiene che un'attività arrechi un danno significativo all'economia circolare, compresa la pre‐ venzione e il riciclaggio dei rifiuti, se porta a significative inefficienze nell'uso dei materiali o nell'uso diretto o indiretto delle risorse naturali, o se aumenta significativamente la genera‐ zione, l'incenerimento o lo smaltimento dei rifiuti, o se lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti può causare danni ambientali significativi e a lungo termine;
5. Si considera che un'attività danneggi significativamente la prevenzione e il controllo dell'inqui‐ namento se porta ad un aumento significativo delle emissioni di inquinanti nell'aria, nell'acqua o nel terreno;
6. Si considera che un'attività arrechi un danno significativo alla protezione e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi se è significativamente dannosa per il buono stato e la resilienza degli ecosistemi, o dannosa per lo stato di conservazione degli habitat e delle specie, comprese quelle di interesse dell'Unione.
Si precisa innanzitutto che il PN METRO Plus è stato valutato come conforme al principio DNSH. Rimandando al Cap. 8 del RA per i dettagli metodologici e applicativi si precisa che la valuta- zione DNSH è stata condotta in ogni caso nel rispetto della logica rappresentata nella figura sotto- stante (tratta dalla C/2021/1054), prevedendo dunque livelli di approfondimento successivi in fun- zione degli impatti prevedibili sull’obiettivo.
Figura 129 – Albero delle decisioni per la valutazione DNSH nell’ambito del RRF (estratto da C(2021) 1054)
In tutti i casi le motivazioni rese a supporto delle valutazioni DNSH sono da considerarsi integrate nella VAS e rintracciabili nei commenti relativi all’analisi degli impatti sulle diverse macro-compo- nenti ambientali e socio economiche, nonché subordinate al rispetto delle misure indicate nell’agenda ambientale e dai vincoli DNSH.
La tabella seguente riporta le dichiarazioni di sintesi per le 21 Aree Funzionali di intervento indivi- duate nel PN METRO Plus, esito dei primi passaggi valutativi.
Tabella 3 – Sintesi della valutazione DNSH condotta con riferimento agli obiettivi specifici del programma
OP | Obiettivo specifico | Dich. DNSH di sintesi |
1 | RSO1.2 Permettere ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di cogliere i vantaggi della digitalizzazione (FESR) | 2 |
RSO1.3 Rafforzare la crescita e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro nelle PMI, an- che grazie agli investimenti produttivi (FESR) | 2 | |
2 | RSO2.1 Promuovere l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra (FESR) | 2 |
RSO2.2 Promuovere le energie rinnovabili in conformità con la direttiva (UE) 2018/2001, compresi i cri- xxxx di sostenibilità ivi stabiliti | 2 | |
RSO2.4 Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza, prendendo in considerazione approcci ecosistemici | 2 | |
RSO2.6 Promuovere la transizione verso un'economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse | 2 | |
RSO2.7 Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento | 2 | |
RSO2.8 Promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile quale parte della transizione verso un'e- conomia a zero emissioni nette di carbonio | 2 | |
4 | RSO4.3. Promuovere l'inclusione socioeconomica delle comunità emarginate, delle famiglie a basso red- dito e dei gruppi svantaggiati, incluse le persone con bisogni speciali, mediante azioni integrate riguar- danti alloggi e servizi sociali | 2 |
RSO4.6 Rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclu- sione sociale e nell’innovazione sociale (FESR) | 1 | |
ESO4.8. Incentivare l'inclusione attiva, per promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità, in particolare dei gruppi svantaggiati | 1 | |
ESO4.11. Migliorare l'accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l'accesso agli alloggi e all'assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario; modernizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendone l'accesso e pre- stando particolare attenzione ai minori e ai gruppi svantaggiati; migliorare l'accessibilità l'efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e dei servizi di assistenza di lunga durata, anche per le persone con disabi- lità | 1 | |
ESO4.12. Promuovere l'integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, compresi gli indigenti e i bambini | 1 | |
5 | RSO5.1. Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il pa- trimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane (FESR) | 2 |
Legenda dichiarazione di sintesi:
1 – Le tipologie di azioni previste sono state giudicate compatibili con il principio DNSH, in quanto non si prevede che abbiano un impatto ambientale negativo significativo per loro stessa natura
2 - Le tipologie di azioni previste sono state giudicate compatibili con il principio DNSH secondo la metodologia dello Stato membro
In un’ottica di integrazione procedurale, l’obbligo di assicurare la conformità al principio DNSH per tutte le tipologie di azioni previste dal programma, di fatto, impone un’integrazione dell’agenda ambientale di VAS, al fine di specificare - a fronte di interventi che in fase di programmazione sono necessariamente definiti in modo “aperto” - le condizioni da rispettare in fase attuativa, affinché sia garantita l’assenza di danno ai 6 obiettivi ambientali indicati dal regolamento Tassonomia.
Con riferimento a ciascun oggetto di valutazione sono stati quindi evidenziati i cosiddetti “vincoli DNSH”, disposizioni sinergiche e complementari rispetto alle misure definite dall’agenda ambien- tale, tese a minimizzare eventuali impatti negativi entro limiti di trascurabilità, garantendo la con- formità al principio DNSH10. Tali disposizioni andranno riproposte e la loro attuazione garantita an- che nelle fasi successive, declinandone i contenuti in forma coerente con il livello attuazione della singola azione del programma (dai bandi alle valutazioni ex post).
Come evidenziato nel RA, il rispetto della legislazione ambientale e l’espletamento di tutte le pro- cedure di valutazione ambientali previste non garantiscono, in modo automatico, il rispetto dei vin- coli DNSH, tuttavia lo supportano in modo sostanziale e costituiscono, insieme al rispetto dei requi- siti previsti dai sistemi di certificazione ambientale, “elementi di prova trasversali” (cfr. C(2021)1054 allegato II), così come l’adesione a schemi di certificazione ambientale volontaria e il rispetto dei protocolli di Green Public Procurement dell’UE.
Per l’individuazione dei vincoli DNSH è stato fatto riferimento alla “Guida operativa per il rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente” di dicembre 2021 (di seguito Guida Operativa), che come già sottolineato, benché predisposta per l’attuazione del PNRR e attualmente in corso di revisione/aggiornamento, risulta ampiamente applicabile agli altri programmi del quadro di finanziamento pluriennale europeo e rappresenta il documento nazionale di riferimento più re- cente in materia di verifica DNSH.
10 È tuttavia probabile che le indicazioni fornite a titolo di vincoli DNSH presentino più elementi di sovrapposizione con le prescrizioni e i suggerimenti inseriti nell’agenda ambientale.
Per assicurare una trattazione sistematica del tema è stato seguito un procedimento in più fasi, basato su una logica simile a quella adottata nella Guida Operativa11:
1. È stata definita una serie di tipologie di intervento, caratterizzate da analoghi fattori di impatto potenziale. Le tipologie di intervento considerate pertinenti (cioè che possono effettivamente essere finanziate dalle azioni del PN) sono:
A. Interventi edilizi
Si intendono comprese azioni che prevedono la realizzazione di nuovi edifici e/o la ristruttu- razione di edifici esistenti, inclusi la riqualificazione energetica, l’adeguamento sismico e la ri-funzionalizzazione.
B. Interventi infrastrutturali e cantieristica generale
Si intendono compresi interventi edilizi non connessi alla costruzione/rinnovamento di edi- fici, quali ammodernamento/adeguamento delle infrastrutture a rete (distribuzione e tra- smissione di energia e dati, servizi idrici, illuminazione pubblica, etc), reti e sistemi di tra- sporto (es. corsie preferenziali e infrastrutture per bus rapid transit), realizzazione percorsi ciclabili e ciclopedonali, riqualificazione di spazi pubblici, installazione di attrezzature per i servizi urbani (es. ricarica mezzi elettrici, cicloposteggi, arredo urbano, etc)
C. Interventi di ripristino ambientale, sistemazione e attrezzatura di spazi verdi
Si intendono compresi interventi che prevedono utilizzo prevalente di materiale vegetale, con o senza movimento terra, quali interventi di bonifica, riqualificazione e ripristino am- bientale, infrastrutturazione verde, riqualificazione parchi e giardini, fruizione naturalistica delle aree protette.
D. Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e relativo stoccaggio
Si intende compresa la realizzazione di impianti di produzione FER (energia solare, eolica, da biomasse, geotermica a bassa entalpia, marina, etc), sistemi di accumulo e stoccaggio, in- cluse eventuali tecnologie sperimentali.
E. Impianti, macchinari, attrezzature e dispositivi tecnologici (non ICT/FER)
Si intendono compresi la realizzazione o il rinnovo di impianti e attrezzature produttive e/o l’acquisto, leasing o noleggio e installazione di macchinari industriali, diversi da quelli infor- matici o direttamente collegati alla produzione di energia, incluse eventuali tecnologie spe- rimentali.
F. Fornitura veicoli
Si intendono comprese iniziative che prevedono l’acquisto, il leasing, il noleggio di veicoli motorizzati per il trasporto di persone e merci e/o veicoli ad uso produttivo/speciale. Sono inclusi il rinnovo di flotte per il trasporto pubblico, l’acquisizione di materiale rotabile, l’alle- stimento di parco veicoli da adibire a servizi di mobilità condivisa, inclusa la micromobilità.
11 La Guida operativa include infatti 29 schede tecniche relative ad altrettante “area di intervento” associate alle diverse misure PNRR, nelle quali sono riportati i riferimenti normativi, i vincoli DNSH e i possibili elementi di verifica ex ante ed ex post. Ciascuna scheda prevede due regimi differenti di verifica della conformità al principio DNSH: uno di conformità semplice che attesta l’assenza di danno ambientale, l’altro “più stringente” che attesta il “contributo sostanziale” ad uno o più obiettivi ambientali. Nel caso in esame, sia per motivi di sintesi che di pertinenza rispetto alle caratteristiche degli interventi definiti nel PN, si è ritenuto opportuno ridurre il numero delle schede, accorpare i contenuti dei due regimi, contenere il quadro vincolistico concentrandosi prevalentemente sui requisiti non necessariamente garantiti ai sensi della legislazione vigente.
G. Fornitura apparecchiature informatiche/ICT e servizi connessi
Si intendono compresi interventi che prevedono l’acquisto, il leasing, il noleggio di attrezza- ture informatiche e ICT, hardware e software, l’attivazione di servizi di hosting e cloud, l’al- lestimento di piattaforme informatiche, data center, etc.
H. Altre forniture di materiali e attrezzature non tecnologici
Si intendono compresi gli interventi che prevedano forniture significative di prodotti quali arredi e componenti, materiali di consumo, prodotti tipografici, etc, ad esempio per la fun- zionalizzazione di edifici nuovi o rinnovati, l’allestimento di spazi museali, l’attrezzatura e l’attivazione di laboratori di ricerca, etc.
I. Finanziamenti a impresa, terzo settore e ricerca
Si intendono comprese le azioni di sostegno a imprese, enti di ricerca, organismi del terzo settore non riferite ad una specifica attività, quali operazioni dirette e intermedie, strumenti e schemi di finanziamento per investimenti produttivi o in capitale, spesso concessi tramite bandi aperti a proposte di investimento o progetti e finalizzati a creazione di nuove imprese, innovazione e trasferimento tecnologico, internazionalizzazione e apertura di nuovi mercati, attivazione di nuovi servizi etc.
A queste tipologie di intervento si aggiunge quella degli Interventi prevalentemente immate‐ riali, a cui non corrispondono vincoli DNSH specifici, poiché non prevedono acquisizione di beni o trasformazioni permanenti dei luoghi e non determinano interazioni dirette significative con le matrici ambientali. Vi sono comprese azioni quali la contrattualizzazione di personale, l’ac- quisizione di consulenze e servizi specialistici, il finanziamento di tirocini, borse di studio/lavoro, voucher per l’accesso a servizi di cura/assistenza, servizi di tutoraggio e collocamento, attività di formazione e capacity building, eventi e iniziative socio culturali, etc. …
2. Tenendo a mente le interazioni con le matrici ambientali (e le potenziali criticità) connesse alle diverse tipologie di intervento/investimento durante tutto il ciclo di vita dei beni coinvolti (rea- lizzazione, esercizio, smaltimento), sono stati definiti criteri e requisiti, finalizzati a impedire o minimizzare i potenziali impatti negativi. Tali criteri e requisiti afferiscono alle seguenti catego- rie, le prime tre sono trasversali, le altre 6 sono più facilmente riconducibili a singoli obiettivi ambientali, sebbene la corrispondenza non sia univoca, perché alcuni temi si collocano inevita- bilmente a cavallo tra più obiettivi ambientali (es. il consumo di suolo):
- Requisiti generali relativi all'attività destinataria del sostegno
- Requisiti generali relativi ai beni oggetto dell’investimento
- Criteri per la limitazione degli impatti in fase di cantiere
- Requisiti in materia di efficienza energetica/emissiva
- Indicazioni in materia di vulnerabilità climatica e vincoli relativi alle aree soggette a peri‐ colosità idrogeologica
- Orientamenti per la limitazione del consumo di suolo e la tutela della risorsa idrica
- Criteri per la riduzione dei rifiuti e la gestione sostenibile dei prodotti a fine vita.
- Requisiti in materia di prevenzione dell’inquinamento, qualità dei materiali e delle com‐ ponenti
- Indicazioni per la limitazione di interferenze sulla biodiversità.
In alcuni casi, nell’enunciazione del criterio sono richiamati riferimenti a direttive e regolamenti europei, mentre sono stati tendenzialmente omessi i requisiti che rispondono a norme di legge consolidate la cui applicazione è in ogni caso obbligatoria, come l’adempimento di procedure autorizzative (es. AIA, VIA, VIncA, ...) o la predisposizione di dichiarazioni/elaborati già previsti
da norme nazionali (es. dichiarazioni di prodotto obbligatorie, piani ambientali di cantierizza- zione, …).
Figura 3 – Corrispondenza tra obiettivi ambientali e categorie di criteri e requisiti valevoli come vincoli DNSH
3. I vincoli DNSH applicabili a ciascuna azione del programma sono dati dall’insieme dei criteri e dei requisiti applicabili alle tipologie di intervento ammissibili a finanziamento dall’azione stessa.
Figura 4 – Schema logico adottato per l’individuazione dei vincoli DNSH applicabili alle azioni del PN
La tabella che segue evidenzia, per ciascuna azione del PN METRO Plus le tipologie di intervento/in- vestimento che si prevede possano essere finanziate, a titolo di investimento principale o come “attività accessorie/strumentali” (es. l’acquisto di veicoli nell’ambito dell’attivazione di un nuovo servizio socio-sanitario). La correlazione intende essere indicativa delle prevedibili interazioni con le matrici ambientali e quindi dei potenziali fattori di danno.
Nel RA sono riportati, sotto forma di schede, i criteri e i requisiti che si ritengono applicabili alle 10 tipologie di intervento/investimento considerate. Poiché le schede rielaborano, con diverse integra- zioni, le indicazioni tratte dalla Guida operativa DNSH attualmente disponibile, sono menzionati a titolo di approfondimento i numeri delle schede tecniche usate come fonte, che potrebbero conte- nere ulteriori riferimenti utili alla definizione dei vincoli DNSH nella fase attuativa del programma.
È necessario specificare che l’associazione tra le aree funzionali del PN METRO Plus e le tipologie di intervento – da cui dipendono i vincoli applicabili - si è basata sulle indicazioni al momento disponi- bili sull’attuazione del programma, come contenute del template inviato alla CE, nonché informa- zioni derivanti da iniziative simili/pregresse. Pertanto, la correlazione “AF - tipologia di intervento – vincoli DNSH” in alcuni casi potrebbe risultare ridondante o non esaustiva. In fase attuativa, si rac- comanda di valutare caso per caso l’applicabilità dei vincoli suggeriti, in funzione dell’effettivo con- tenuto dell’iniziativa finanziata (ad esempio in funzione dell’oggetto del bando o delle spese ammis- sibili) ed eventualmente consultare schede corrispondenti a tipologie di intervento diverse da quelle espressamente segnalate.
Tabella 4 – Azioni del PN METRO Plus e tipologie di intervento/investimento prevedibili
Interventi prevalentemente immateriali | A. Interventi edilizi | B. Interventi infrastrutturali e cantieristica generale | C. Interventi di ripristino ambientale, siste‐ mazione e attrezzatura di spazi verdi | D. Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e relativo stoccaggio | E. Fornitura impianti, macchinari, attrez‐ zature e dispositivi tecnologici non ICT/FER | F. Fornitura veicoli | G. Fornitura apparecchiature informati‐ che, ICT e servizi connessi | H. Altre forniture di materiali e attrezza‐ ture non tecnologici | I. Finanziamenti a impresa e ricerca | |||||
OP | Prio‐ xxxx | Ob.Sp. | AF | Azioni ↓ Schede 🡪 | ‐ | A | B | C | D | E | F | G | H | I |
1.Europa più intelligente | 1‐ Agenda digitale e innovazione urbana | RSO1.2 | 1 | 1.1.2.1 Agenda digitale metropolitana | X | X | ||||||||
2 | 1.1.2.2 Supporto alla domanda di servizi digitali da parte di cittadini e imprese | X | X | |||||||||||
RSO1.3 | 3 | 1.1.3.1 Riqualificazione dei contesti urbani meno utilizzati e rivitalizzazione dei conte- sti produttivi sostenendo piccole realtà imprenditoriali locali | X | X | X | X | (X) | (X) | (X) | (X) | X | |||
2. Europa più verde | 2 ‐ Sostenibilità ambientale | RSO2.1 | 4 | 2.2.1.1 - Rinnovo infrastrutture pubbliche, illuminazione pubblica e smart lighting | X | X | X | |||||||
5 | 2.2.1.2 – Riqualificazione energetica di edilizia pubblica anche residenziale | X | X | X | X | X | ||||||||
RSO2.2 | 6 | 2.2.2.1 - Fonti energetiche rinnovabili e comunità energetiche | X | X | X | |||||||||
RSO2.4 | 7 | 2.2.4.1 - Protezione dagli effetti dovuti al cambio climatico e mitigazione degli ef- fetti sul clima (siccità, inondazioni, in- cendi, dissesto idrogeologico dovuto al clima) | (X) | X | X | |||||||||
8 | 2.2.4.2 Prevenzione e protezione dai rischi di catastrofe e resilienza ambientale non direttamente connessi al cambio climatico (sisma, dissesto idrogeologico dovuto a urbanizzazione) | (X) | X | X | X | |||||||||
RSO2.6 | 9 | 2.2.6.1 – Infrastrutture, impianti, soluzioni e pratiche per l’economia circolare in con- testo urbano | X | (X) | X | X | (X) | (X) | ||||||
RSO2.7 | 10 | 2.2.7.1 - Interventi di ripristino, recupero ambientale, bonifica e di riduzione dell’in- quinamento in aree urbane degradate | (X) | X | X |
Interventi prevalentemente immateriali | A. Interventi edilizi | B. Interventi infrastrutturali e cantieristica generale | C. Interventi di ripristino ambientale, siste‐ mazione e attrezzatura di spazi verdi | D. Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e relativo stoccaggio | E. Fornitura impianti, macchinari, attrez‐ zature e dispositivi tecnologici non ICT/FER | F. Fornitura veicoli | G. Fornitura apparecchiature informati‐ che, ICT e servizi connessi | H. Altre forniture di materiali e attrezza‐ ture non tecnologici | I. Finanziamenti a impresa e ricerca | |||||
OP | Prio‐ xxxx | Ob.Sp. | AF | Azioni ↓ Schede 🡪 | ‐ | A | B | C | D | E | F | G | H | I |
11 | 2.2.7.2 - Interventi per il rafforzamento della componente naturale urbana la rea- lizzazione, il potenziamento delle infra- strutture verdi e blu in ambito urbano | (X) | X | |||||||||||
3 ‐ Mobilità urbana Multimodale sostenibile | RSO2.8 | 12 | 3.2.8.1 - Materiale rotabile per i servizi di TPL e relative infrastrutture di ricarica | X | X | X | ||||||||
13 | 3.2.8.2 - Sistemi di trasporto veloce di massa e aumento dell’accessibilità ai nodi | (X) | X | X | (X) | X | (X) | |||||||
14 | 3.2.8.3 - Servizi e Infrastrutture per la mo- bilità sostenibile, supporto alla domanda e alle politiche dei Mobility Manager | X | X | (X) | X | (X) | ||||||||
15 | 3.2.8.4 - Sistemi e servizi di trasporto digi- talizzati (nuovi e/o modernizzati) | X | (X) | (X) | X | |||||||||
4. Europa più sociale | 6 ‐ Infrastrutture per l'inclu‐ sione sociale Città medie RMS | RSO4.3 | 16 | 6.4.3.1 - Realizzazione e/o riqualificazione di infrastrutture e spazi per ospitare atti- vità e servizi finalizzati a promuovere l’in- clusione socio-economica, comprese le misure per incrementare la sicurezza e l’accessibilità degli spazi e dei servizi | X | X | X | X | X | X | ||||
RSO4.6 | 17 | 5.4.11.1 ‐ Protezione, sviluppo e promo- zione dei beni turistici pubblici e dei ser- vizi turistici e culturali come strumenti di inclusione e di innovazione sociale | X | (X) | (X) | X | ||||||||
4 ‐ Servizi per l'inclusione e l'innovazione sociale 5 ‐ Servizi per l'inclusione | ESO4.8 | 18 | 4.4.8.1 ‐ Misure di riduzione del disagio e di incentivazione attiva rivolte a soggetti vulnerabili comprendenti un mix di inter- venti personalizzati di tipo formativo e di accompagnamento all’oc- cupazione 4.4.8.2 ‐ Sostegno all’economia sociale come generatore di opportunità 5.4.8.1 ‐ Misure volte a sostenere l’inseri- mento occupazionale e favorire la parteci- pazione attiva dei gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro e dei soggetti vulnera- bili stimolando la capacità imprenditoriale delle comunità e il ruolo del terzo settore | X | X | |||||||||
ESO4.1 | 19 | 4.4.11.1 e 5.4.11.1 ‐ Rafforzamento della rete dei servizi del territorio attraverso azioni coordinate di inclusione ed innova- zione sociale 4.4.11.2 ‐ Sostegno all’attivazione e coin- volgimento del Terzo Settore e della co- munità in nuovi servizi | X | (X) | (X) | (X) | (X) | X |
Interventi prevalentemente immateriali | A. Interventi edilizi | B. Interventi infrastrutturali e cantieristica generale | C. Interventi di ripristino ambientale, siste‐ mazione e attrezzatura di spazi verdi | D. Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e relativo stoccaggio | E. Fornitura impianti, macchinari, attrez‐ zature e dispositivi tecnologici non ICT/FER | F. Fornitura veicoli | G. Fornitura apparecchiature informati‐ che, ICT e servizi connessi | H. Altre forniture di materiali e attrezza‐ ture non tecnologici | I. Finanziamenti a impresa e ricerca | |||||
OP | Prio‐ xxxx | Ob.Sp. | AF | Azioni ↓ Schede 🡪 | ‐ | A | B | C | D | E | F | G | H | I |
4 ‐ Servizi per…. | ESO4.1 | 20 | 4.4.12.1 - Integrazione sociale delle per- sone a rischio di povertà o di esclusione sociale | X | ||||||||||
5. Europa più vicina ai cittadini | 7 ‐ Rigenerazione urbana | RSO5.1 | 21 | 7.5.1.1. - Interventi specifici dedicati: mi- sure di riqualificazione, protezione, svi- luppo e promozione dei beni turistici e/o del patrimonio culturale consolidato o da consolidare per creare nuove centralità e migliorare i servizi ad esso correlati 7.5.1.2. - Progetti di territorio | X | X | X | X | (X) | (X) | X | (X) | X |
Legenda:
X - Tipologie di intervento/investimento che è probabile vengano finanziate come attività principale
(X) - Tipologie di intervento/investimento che potrebbero essere finanziate a titolo di attività accessoria
4.8 Gli impatti potenziali negativi del Programma e le relative misure di mitigazione
Il Cap. 9 del RA tratta delle Misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più com‐ pleto possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma. Lo scopo di questo adempimento VAS è di garantire che il RA si occupi delle modalità in cui gli effetti negativi significativi del piano debbano essere mitigati.
A tale proposito vale ricordare che il Modello valutativo adottato è stato progettato prevedendo specificamente questa funzione “costruttiva” della valutazione. La ricerca sistematica, nella Matrice, degli impatti potenziali dell’AF rispetto all’intero sistema degli obiettivi di riferimento consente in- fatti di individuare con una certa sistematicità anche le possibili misure di accompagnamento da rendere operative nel progressivo definirsi degli interventi afferenti all’Area Funzionale in esame.
Le segnalazioni offerte, a questo titolo, dalla Matrice, vengono poi sviluppate nella Sezione 3 del dossier di valutazione, che pertanto contiene un approfondimento sulle condizioni che consentono di ridurre al minimo gli impatti probabili, ovvero di renderli accettabili, rispetto ai benefici comples- sivi ottenibili tramite la Scelta di piano in esame, sempre nei limiti di quanto consentito dalla Valu- tazione DNSH. È in questo senso che tale approfondimento costituisce una sorta di Agenda am‐ bientale degli interventi che implementeranno l’Area Funzionale di intervento, conte- nente indicazioni di varia natura, quali:
- temi o piani ambientali di attenzione e criteri localizzativi, a titolo di indicazioni per una proget- tazione ecocompatibile fin da principio, quando le decisioni tecniche sono ancora da prendere e il ventaglio delle possibilità è più ampio e la loro percorribilità meno costosa;
- misure correlate di mitigazione/compensazione utilizzate in casi analoghi, dalle quali trarre eventualmente ispirazione, e comunque utili ad approfondire le problematiche ambientali;
- indicatori per le future valutazioni;
- contributi in merito ai tre precedenti punti forniti dai Soggetti con Competenze Ambientali (SCA) consultati in fase di Scoping.
Su un totale di 188 interrelazioni censite tra le 21 AF da valutare e i 46 Obiettivi Strategici della SNSvS (OSN), la VAS del PN METRO Plus, in particolare, ha identificato solo 11 impatti potenzialmente ne- gativi, tutti di tipo minimo (punteggio -1, corrispondente al giudizio “può contrastare, sebbene in modo contenuto, con il perseguimento dell’obiettivo”), risultando tutti gli altri positivi, con perfor- mance che spaziano da 1 (l'AF può contribuire limitatamente al perseguimento dell’obiettivo) a 4 punti (l'AF può contribuire al meglio al raggiungimento dell’obiettivo).
Va anche anticipato che tutti e 11 gli impatti negativi sono risultati afferenti ad OSN riconducibili ai 6 criteri della valutazione DNSH; pertanto, l’applicazione delle Misure contenute nella valutazione DNSH stessa, operata al Cap. 8 è stata ritenuta dalla VAS sufficiente a ricondurre gli impatti – peral- tro sempre leggeri - nell’ambito della non significatività, e pertanto richiamati nella sezione 3 del Dossier Valutativo, dedicato alle misure di accompagnamento.
Rimandando ai Dossier Valutativi di cui all’Allegato 1 al RA per i dettagli, nel presente paragrafo si riportano e misure di mitigazione e accompagnamento suggerite dalla VAS
Gli 11 impatti sono dovuti a sole 4 Aree Funzionali, che per il resto presentano comunque buone performance positive. Le prime due AF si comportano nello stesso modo e per gli stessi motivi, dun- que, nel seguito, verranno esaminate insieme:
- AF 1 “Agenda digitale metropolitana” e AF 2 “Supporto alla domanda di servizi di‐ gitali da parte di cittadini e imprese”, che interferiscono negativamente con gli OSN:
- VI.3 Abbattere le emissioni climalteranti nei settori non‐ETS. Gli interventi a favore della digitalizzazione possono interagire molto positivamente sulla qualità dell’aria urbana, per via della riduzione degli spostamenti su mezzi a benzina, (vedi Macrocomponente 5), ma meno di quanto ci si possa aspettare sulla qualità dell’aria, e in particolare nella riduzione della CO2 in essa presente, se considerata a livello globale, ossia includendo anche gli effetti degli enormi server necessari a gestire il traffico Internet. Ad es., è stato stimato che un'ora di videoconferenza o streaming emette fra i 150 e i mille grammi di CO2. Per avere un metro di paragone, un litro di benzina bruciato da un'automobile ne emette circa 2200 grammi (v. Focus sull’impatto ambientale dei server necessari alla digitalizzazione in Dossier Valutativo AF1);
- II.2 Arrestare il consumo del suolo e combattere la desertificazione e II.5 Incentivare il re‐ cupero, la conservazione e l'uso efficiente della risorsa idrica e adeguare i prelievi alla scarsità d'acqua. Lo stesso studio citato del DV dell’AF 1 ha stimato che, se i trend di uti- lizzo delle connessioni manifestatisi nel periodo di lockdown del 2020 fossero proseguiti sino alla fine del 2021, per bilanciare le emissioni di una crescita simile sarebbe stata ne- cessaria una foresta di 115 mila chilometri quadrati (cinque volte la superficie del Lazio), oltre ad una massa d'acqua per gli impianti di climatizzazione dei data center sufficiente a riempire 300 mila piscine olimpioniche. In altri termini, sempre considerando il globo nella sua interezza, la stessa ora di videoconferenza sopra considerata implicherebbe un consumo di suolo di circa dieci pollici e dai 2 ai 12 litri d'acqua per il raffreddamento dei server in attività.
- III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale e antropico. Come già accennato, gli interventi a favore della digitalizzazione possono interagire molto positivamente sulla qualità dell’aria urbana, per via della riduzione degli spostamenti su mezzi di trasporto pubblici e privati (punteggio +1). D’altra parte, come ha rilevato l’ARPA Lombardia nel suo contributo alla presente VAS, la pandemia COVID-19, impattando sul sistema socioeconomico e territoriale, ha fatto emergere nuovi fabbisogni infrastrutturali, sia sotto il profilo della connettività digitale, sia della mobilità alternativa delle persone nelle città. Pertanto, nella definizione di azioni di sviluppo va tenuta in considerazione la più recente implementazione della tecnologia 5G che, in considerazione della capillare distribuzione delle antenne, va ad incrementare ulteriormente i valori di campo elettro- magnetico generando un possibile impatto negativo (-1).
Per ricondurre a livelli non significativi i tre rischi di impatto– per quanto leggeri - sopra ipo- tizzati delle opere finanziate a valere su queste 2 AF, si ritiene sufficiente l’applicazione delle misure previste dalla valutazione DNSH (richiamate anch’esse nella sezione 4 dei Dossier Va- lutativi oggetto dell’Allegato 1 al RA) riferite alla tipologia di intervento G. Fornitura apparec‐ chiature informatiche/ICT e servizi connessi.12 Il RA assume dunque – in relazioni a tali impatti
- le seguenti misure di mitigazione:
Orientamenti per la li‐ mitazione del consumo di suolo e la tutela della risorsa idrica | Negli impianti che prevedono l’uso di acqua come input di processo o a scopo di raffreddamento, sarà garantita l'adozione di soluzioni per il risparmio idrico e l’uso di risorse idriche non convenzionali. |
Requisiti generali rela‐ tivi ai beni oggetto dell’investimento | Nel caso dei beneficiari pubblici saranno applicati i criteri ambientali minimi per le categorie merceologiche pertinenti. Relativamente al funzionamento ed ai servizi connessi a centri dati, sale server e servizi cloud, nonché all'acquisizione di compu- ter, monitor, tablet e smartphone è inoltre possibile fare riferimento anche ai Cri- xxxx in materia di appalti pubblici verdi dell'UE. |
Requisiti in materia di efficienza energe‐ tica/emissiva | Le apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzate per l'investimento do- vranno rispettare requisiti di efficienza energetica coerenti con gli standard più ag- giornati (marchio EPA ENERGY STAR o equivalente). |
Il RA suggerisce inoltre le seguenti misure di accompagnamento, se applicabili:
1. Qualora le azioni prevedessero le creazioni di nuovi server, assicurarsi che l’acqua even- tualmente usata per il raffreddamento sia correttamente riciclata, e ridurre al minimo il consumo di suolo agricolo o comunque vergine.
2. Diffondere la cultura della limitazione degli sprechi anche nel trasferimento di dati, ad esempio riducendo la trasmissione di video e streaming non necessari.
3. Porre particolare attenzione, nella localizzazione delle antenne per telecomunicazione, all’impatto sulla salute della popolazione, in particolare a causa degli impatti cumulati.
- AF 6 ‐ Fonti energetiche rinnovabili e comunità energetiche, che interferisce in modo leggermente negativo (-1) con gli OSN:
- II.2 Arrestare il consumo del suolo e combattere la desertificazione
12 Che comprende interventi quali l’acquisto, il leasing, il noleggio di attrezzature informatiche e ICT, hardware e soft- ware, l’attivazione di servizi di hosting e cloud, l’allestimento di piattaforme informatiche, data center, etc.
- II.3 Minimizzare i carichi inquinanti nei suoli, nei corpi idrici e nelle falde acquifere, te- nendo in considerazione i livelli di buono stato ecologico dei sistemi naturali
I motivi sono analoghi, e pertanto i due impatti verranno trattati congiuntamente. Il tipo di azione in esame persegue direttamente l’OSN II.6 “Abbattere le concentrazioni inqui- nanti in atmosfera”, nella misura in cui l’implementazione delle FER consentirà una ridu- zione della domanda di fonti energetiche produttrici di CO2 e di altri gas nocivi per l’am- biente e la salute. A differenza del risparmio energetico, però, va considerato che la pro- duzione di pannelli fotovoltaici, così come di ogni altro sistema per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, implica l’impiego di grandi quantità di energia presumibilmente fos- sile, con conseguente emissione di CO2, sia per l’estrazione e il trasporto dei materiali, sia per la fabbricazione delle varie componenti nei siti industriali; motivo per cui l’im- patto positivo dell’AF 6 sull’OSN VI.3 Abbattere le emissioni climalteranti nei settori non‐ ETS è stato dimezzato rispetto all’impatto positivo del semplice risparmio energetico (AF 5). Inoltre, la quantità di materiali necessari, inclusi metalli anche rari, per realizzare pan- nelli fotovoltaici o per produrre e mettere in opera pale eoliche lasciano ipotizzare un leggero impatto negativo sulle componenti “risparmio di risorse” (riconducibile all’OSN Pianeta II.2). Va comunque detto che in questi ultimi anni l’indice di EROEI (Energy Retur- ned On Energy Invested) per i pannelli fotovoltaici ha subito un aumento eccezionale, confutando definitivamente le eccezioni da tempo sollevate sulla scarsa convenienza di questa FER alla luce della considerazione del suo intero ciclo di vita (v. Focus sull’EROEI del fotovoltaico riportato nel DV dell’AF 6). C’è poi la questione del rischio di alterazione della temperatura delle acque sotterranee indotto dalla proliferazione disordinata delle pompe di calore, segnalato anch’esso dall’ARPA Lombardia, responsabile del leggero im- patto negativo sull’OSN II.3.
Anche in questo caso, per ricondurre a livelli non significativi i tre rischi di impatto – per quanto leggeri – sopra ipotizzati delle opere finanziate a valere sulla AF6, si ritiene sufficiente l’appli‐ cazione delle misure previste dalla valutazione DNSH riferite alla tipologia di intervento D. Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e relativo stoccaggio13.
Il RA assume dunque – in relazioni a tali impatti - le seguenti misure di mitigazione:
Requisiti generali rela‐ tivi ai beni oggetto dell’investimento | Nell'ambito delle forniture di componenti e impianti dovranno essere privilegiate le migliori e più ecocompatibili tecnologie disponibili (Best available techniques/tech- nologies - BAT14.). |
Criteri per la limita‐ zione degli impatti in fase di cantiere | In fase di costruzione/installazione andranno perseguite tutte le strategie disponi- bili per l’efficace gestione operativa del cantiere così da prevenire la dispersione di inquinanti, garantire il contenimento delle emissioni GHG (efficienza motoristica, |
13 Comprende la realizzazione di impianti di produzione da FER (energia solare, eolica, da biomasse, geotermica a bassa entalpia, marina, etc.), sistemi di accumulo e stoccaggio, incluse eventuali tecnologie sperimentali.
14 BAT – in italiano MTD: migliori tecnologie disponibili – è l’acronimo che indica le tecniche impiantistiche, di controllo e di gestione che - tra quelle tecnicamente realizzabili ed economicamente sostenibili per ogni specifico contesto - ga- rantiscono bassi livelli di emissione di inquinanti, l'ottimizzazione dei consumi di materie prime, prodotti, acqua ed ener- gia e un’adeguata prevenzione degli incidenti. Per indicazioni relative alle BAT è possibile fare riferimento ai cosiddetti BREFS (BAT Reference documents) sviluppati nell’ambito della Direttiva 2010/75/UE (IED), documenti specifici per le varie categorie di attività, che vengono costantemente aggiornati dalla Commissione Europea. I BREF adottati, pubblicati e in via di revisione sono disponibili su: xxxxx://xxxxxx.xxx.xx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxx.
approvvigionamento elettrico, ...), assicurare la tutela della risorsa idrica (acque su- perficiali e profonde) relativamente al suo sfruttamento e/o protezione e la cor- retta gestione di terre e rocce da scavo. Nel caso di cantieri in contesti naturali o semi naturali sarà necessario limitare quanto più possibile fattori di disturbo alla fauna selvatica e garantire il ripristino della vegetazione in caso di danni causati dai mezzi d'opera. Nel caso di cantieri in contesti antropizzati particolare attenzione andrà prestata alle misure di contenimento delle polveri e gestione degli impatti acustici. | |
Requisiti in materia di efficienza energe‐ tica/emissiva | Le caratteristiche degli impianti energetici siano conformi ai criteri di vaglio tecnico di cui all’Allegato I del Regolamento Delegato (UE) 2021/2139. |
Indicazioni in materia di vulnerabilità clima‐ tica e vincoli relativi alle aree soggette a pericolosità idrogeolo‐ gica | Si raccomanda una valutazione di pericolosità/vulnerabilità climatica degli impianti con individuazione e attuazione di soluzioni di adattamento in grado di ridurre i ri- schi, in linea con i criteri di vaglio tecnico di cui all’Allegato II del Regolamento Dele- gato (UE) 2021/2139. Sia in particolare considerato l’incremento del rischio incen- dio connesso alla realizzazione di impianti FER e siti di produzione e stoccaggio di idrogeno. |
Orientamenti per la li‐ mitazione del consumo di suolo e la tutela della risorsa idrica | Sia favorita la realizzazione di impianti integrati, localizzati in aree industriali o in zone degradate, minimizzando l'uso di suolo non artificializzato. Nel caso degli im- pianti agrivoltaici sia garantita la permanenza dell’uso agricolo. Nel caso di impianti geotermici siano adottate soluzioni in grado di minimizzate le interferenze sul suolo e sulle acque sotterranee. Nel caso di impianti per la produzione e lo stoccaggio di idrogeno verde sia garan- tita una gestione efficiente dell’acqua (come input di processo e per sistemi di raf- freddamento) e favorito quando possibile il ricorso a risorse idriche non convenzio- nali. |
Criteri per la riduzione dei rifiuti e la gestione sostenibile dei pro‐ dotti a fine vita. | Le apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzate per l'investimento devono essere acquistate e gestite in linea con gli standard più aggiornati in termini di ma- teriali utilizzati e durata del prodotto (ai sensi della Direttiva sulla progettazione ecocompatibile 2009/125/EC e dei relativi regolamenti attuativi) nonché delle pro- cedure per la gestione dei rifiuti e il riutilizzo dei materiali (Direttiva RAEE 2012/19/EU). Con specifico riferimento agli impianti solari, si considerino il docu- mento del GSE recante Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici. Nel caso degli impianti a biomassa, sia garantito adeguato trattamento del dige- stato, ovvero il residuo della digestione anerobica e i requisiti di qualità previsti in caso di uso come ammendante/fertilizzante. |
Requisiti in materia di prevenzione dell’inqui‐ namento, qualità dei materiali e delle com‐ ponenti | Nel caso di impianti per la produzione di energia elettrica da FER sia garantito il ri- spetto delle pertinenti norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) in merito a caratteristiche dei dispositivi e connessioni. |
Indicazioni per la limi‐ tazione di interferenze sulla biodiversità | Nel caso di impianti per la produzione di energia rinnovabile alimentati a biomasse solide, liquide o gassose, dovrà essere garantito il rispetto dei criteri di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di cui alla Dir. EU 2018/2001 (art 29-30) rece- pita con D.lgs n.199/2021. Nel caso degli impianti eolici, dovranno essere adottate soluzioni che atte a preve- nire fenomeni di inquinamento acustico. In particolare, per gli impianti eolici off- |
shore e per gli impianti a energia marina, sia assicurato il contenimento delle emis- sioni sonore sottomarine secondo quanto previsto dalle norme attuative della di- rettiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino. |
La presente VAS, al fine di migliorare ulteriormente le performance ambientali delle azioni anche in assenza di impatti importanti, suggerisce di integrare tali misure di mitigazione con le misure di accompagnamento elencate al Cap. 9 del RA, in particolare con i criteri per la progettazione ambientalmente compatibile fornite dal contributo dell’ARPA Lombardia, che si riportano nel seguito.
- In generale, nella scelta della FER andranno considerate come preferenziali tipologie rea- lizzative orientate al perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, minimiz- zando l’interazione negativa con il contesto in cui si sviluppano, evitando interventi inva- sivi dal punto di vista percettivo, incoraggiando l’utilizzo di materiali a basso con-tenuto energetico e adeguate prestazioni acustiche, e quant’altro possa contribuire a migliorare le relazioni opera/ambiente.
- Nei casi in cui è prevista la realizzazione di manufatti o interventi aventi qualche intensità strutturale (come, ad esempio, l’installazione di pale eoliche di grandi dimensioni), la loro progettazione dovrà seguire prima di tutto i principi di ottimizzazione delle localizzazioni e scegliere le migliori tecnologie sotto il profilo dell’impatto ambientale.
In relazione ai potenziali effetti negativi soprarichiamati derivanti dall’installazione di impianti geotermici quali potenziali contaminazioni di suolo, sottosuolo e acqua di falda, durante la fase di installazione delle pompe di calore (operazioni di scavo e trivellazioni nel suolo a con- tatto con la falda sottostante) si rimanda all’approfondimento di cui al par. 9.2.4.3 “Focus sulle problematiche legate pompe di calore”, dove si ricorda, tra l’altro, che al momento è in iter di approvazione tecnica il “Decreto PosaSonde”, inerente proprio alla metodica di approccio mo- dellistica riferibile alle “piccole utilizzazioni locali di calore geo-termico” di cui all’articolo 1 comma 5 del D.lgs. n. 22/2010. Si tratta di quelle definite all’articolo 10 comma 2 dello stesso decreto, realizzate mediante l'installazione di impianti di potenza inferiore a 2 MW e che scambiano unicamente energia termica con il terreno, utilizzando un fluido vettore che circola nelle sonde geotermiche, senza effettuare prelievi o immissione di fluidi nel sottosuolo, op- pure che utilizzino fluidi geotermici limitatamente al caso in cui il prelievo e la restituzione delle acque sotterranee restino confinati nell’ambito della falda superficiale. In tale impianto normativo si esaminano proprio le prescrizioni di attuazione di tale tecnologia (v. Art. 4 “Pre- scrizioni tecniche di carattere generale per la realizzazione e messa in opera dell’impianto”).
Infine, nel par. 9.2.4.3 si riporta anche una pratica adottata con estremo successo nel nord Europa area scandinava, volta a mitiga-re l'effetto di influenza reciproca dei vari impianti geo- termici. Tale pratica è gestita sotto il controllo diretto delle locali autorità municipali, che con- sta nell'effettuazione di una pre-verifica da parte del soggetto attuatore dell'impianto, verso tutti gli altri potenziali usufruttuari presenti nella medesima area territoriale, al fine di ottimiz- zare il dimensionamento dell'intervento in progetto, anche per altri potenziali utenti, ed evi- tare quindi la generazione di una ridondanza di impianti locali. Tale verifica è condizione ob- bligatoria per il prosieguo dell'iter autorizzavo amministrativo e tecnico.
Sempre seguendo i suggerimenti dell’ARPA Lombardia, laddove ci si occupa esplicitamente di fonti rinnovabili e di efficienza energetica, l’indiscusso vantaggio ambientale potrà essere og- getto di ulteriori migliorie in funzione di specifiche scelte tecnologiche. In tal senso l’ARPAL
invita a sviluppare forme di incentivazione di tali migliorie e ottimizzazioni inserendo nel mec- canismo di assegnazione dei fondi elementi in grado di premiare le soluzioni che di-mostrino maggiore efficacia. Allo scopo l’ARPAL ritiene utile suggerire che i bandi debbano prevedere opportuna documentazione tecnica in grado di dimostrare i vantaggi ambientali netti otteni- bili. Il riferimento va principalmente alla stima dell’entità di gas serra sottratta, eseguita con accuratezza tenendo conto anche delle diverse performance delle tecnologie adottate, effet- tuando allo scopo anche una valutazione dei gas serra legati all’energia in-corporata.
Oltre alla performance energetico/emissiva potranno giocare un ruolo altri fattori quali, ad esempio, il livello di integrazione architettonica (nel caso di solare fotovoltaico) o la filiera produttiva legata agli impianti a biomasse.
- AF 11 - Interventi per il rafforzamento della componente naturale urbana la realizza‐ zione, il potenziamento delle infrastrutture verdi e blu in ambito urbano che interferi- sce in modo leggermente negativo (-1) con gli l’OSN Pianeta I.2 Arrestare la diffusione delle specie esotiche invasive. L’azione in esame concorre al perseguimento dell’OSN I.1 in quanto prevede di rafforzare la biodiversità in ambito urbano, sia attraverso la creazione di nuovi cor- ridoi ecologici in grado di potenziare le connessioni tra il verde urbano, periurbano e extraur- bano, sia attraverso interventi di potenziamento delle componenti ambientali esistenti: fore- stazione urbana, rinaturalizzazione di aree verdi, aree golenali fluviali e costiere urbane, aree libere intercluse, attraverso ripopolamento con piantumazione di nuove essenze, riconversione ad alto fusto con piantumazioni di grandezza superiore, riclassamento con specie a maggiore efficienza ambientale. Questo genere di interventi, tuttavia, se non ben controllati, rischiano la penetrazione in ambito urbano di specie alloctone, sia vegetali sia animali, potendo costituire, in quest’ultimo caso, anche un pericolo per la popolazione (vedi caso della diffusione dei cin- ghiali in varie città italiane, in par. 6.1.2 e 6.1.4).
Anche in questo caso, per ricondurre a livelli non significativi il rischio di impatto ipotizzato – per quanto leggero (-1) - delle opere finanziate a valere su questa azione sugli OSN I.2 Arrestare la diffusione delle specie esotiche invasive si ritiene sufficiente l’applicazione delle misure pre- viste dalla valutazione DNSH, in particolare, l’applicazione dei Vincoli DNSH previsti per la tipo- logia di intervento B. Interventi infrastrutturali e cantieristica generale.15
Il RA assume dunque – in relazioni a tali impatti - le seguenti misure di mitigazione:
Nel caso di interventi accessori di nuova piantumazione e allestimento di aree verdi/attrezzate, nella selezione delle specie da utilizzare saranno considerati aspetti di supporto della biodiversità e rispettati requisiti in materia di contenimento delle specie invasive a sensi del Regolamento (UE) N. 1143/2014.
Nel caso di interventi che riguardano collegamenti stradali/ferroviari dovranno es- sere previste misure atte a evitare collisioni accidentali con la fauna selvatica (eco- dotti o equivalenti).
Indicazioni per la limi‐ tazione di interferenze sulla biodiversità
15 Comprende la realizzazione di interventi edilizi non connessi alla costruzione/rinnovamento di edifici, quali ammo- dernamento/adeguamento delle infrastrutture a rete (distribuzione e trasmissione di energia e dati, servizi idrici, illu- minazione pubblica, etc.), reti e sistemi di trasporto (es. corsie preferenziali e infrastrutture per bus rapid transit), rea- lizzazione percorsi ciclabili e ciclopedonali, riqualificazione di spazi pubblici, installazione di attrezzature per i servizi urbani (es. ricarica mezzi elettrici, cicloposteggi, arredo urbano etc.
- Quanto al tema del controllo delle popolazioni selvatiche pericolose per la sicurezza dei cittadini (cinghiali, ma ormai anche lupi, orsi, ecc.) non si può che ricorrere a misure di accompagna‐ mento quali la redazione di specifici piani di gestione o accordi; vedasi ad esempio: il Piano di gestione e controllo del cinghiale in regione Campania, il Piano di controllo del cinghiale in Emi- lia-Romagna 2021-2026, il Protocollo d’intesa per la gestione dei cinghiali nel territorio di Roma Capitale.
A prescindere dagli impatti negativi sopra ipotizzati, va detto che anche interazioni positive possono sempre essere migliorate grazie ad una attenta progettazione, che tenda a introiettare nella fase endoprogettuale più criteri progettuali e localizzativi corretti possibile.
Per questo motivo si è ritenuto accompagnare le poche misure di accompagnamento ipotizzate con una più ampia trattazione della materia, in forma di repertorio organizzato per Marocomponenti, reperibili al par. 9.2 del Rapporto Ambientale.
5 MONITORAGGIO VAS DEL PROGRAMMA
Il Capitolo 11 11 del RA tratta il punto i) dell’Allegato VI D.lgs. 152/06: “descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall'at- tuazione del piano o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e delle misure corret- tive da adottare”.
Indicazioni ulteriori sul tema sono contenute nell’art. 18 dello stesso D.lgs. che, attuando le richieste contenute nell’art. 10 della direttiva europea sulla VAS 2001/42/CE, fornisce, tra le altre, le seguenti indicazioni:
co. 1. Il monitoraggio assicura il controllo degli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'at- tuazione dei piani e dei programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive. Il monitoraggio è effettuato dall'Autorità pro- cedente in collaborazione con l'Autorità competente anche avvalendosi del sistema delle Agenzie ambientali e dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
co. 3bis. L’autorità competente verifica lo stato di attuazione del piano o programma, gli effetti pro- dotti e il contributo del medesimo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambien- tale definiti dalle strategie di sviluppo sostenibile nazionale e regionali di cui all’articolo 34 TUA.
Già da questa impostazione iniziale - sebbene sottoposta a più riprese a xx.xx. e ii., l’ultima delle quali risalente al 29 luglio 2021 (L108/2021) – si possono espungere due indicazioni particolarmente interessanti:
1. gli “effetti prodotti” sono in qualche modo commisurati alla misurazione del “contributo del Programma al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale definiti dalle stra‐ tegie di sviluppo sostenibile nazionale e regionali di cui all’articolo 34” (co. 3 bis), ossia pre- cisamente la SNSvS oggetto delle valutazioni compiute al Cap. 7, secondo l’impostazione me- todologica sviscerata al Cap. 5, par. 5.2;
2. il monitoraggio è tenuto ad avvalersi del lavoro “del sistema delle Agenzie ambientali e dell'I- stituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale” (ISPRA)”: una opzione di buon senso tra i fondamenti della stessa normativa VAS. A questo proposito si richiama l’attenzione sul fatto che sia la direttiva comunitaria sulla VAS 2001/42/CE, sia il D.lgs. 152/06, in più parti sottolineano la necessità di evitare la duplicazione delle procedure e di incoraggiare la condi- visione delle informazioni. Stessa indicazione viene da uno dei testi principali di orientamento metodologico, ossia le Linee Guida della Commissione Europea per l'applicazione della Diret- tiva 2001/42/CE,16 secondo le quali il monitoraggio deve “fare riferimento ai meccanismi di controllo esistenti” (punto 5.29). Ne deriva, in particolare, che la sostenibilità, oltre che am‐ bientale, debba essere anche relativa ai processi valutativi, che non devono essere ridon- danti e non devono impiegare più risorse umane ed economiche di quanto sia realmente utile.
16 Linee Guida della Commissione Europea per l'applicazione della Direttiva 2001/42/CE: “Attuazione della Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” (Ufficio delle pub- blicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2003).
Il perseguimento di tale obiettivo richiede la razionalizzazione e il coordinamento dei processi di rilievo, studio e monitoraggio: impostazione già alla base della presente VAS (cfr. par. 5.2.4).
Il sistema di monitoraggio che accompagnerà il Programma lungo tutto il suo ciclo di vita, intera- gendo con l’attuazione dello stesso attraverso strumenti e modalità definite, sarà un sistema dina- mico che evolverà e sarà aggiornato anche sulla base degli esiti del monitoraggio stesso (aggiunta di indicatori, variazione degli stessi, ecc.). Esso è stato impostato secondo le linee guida fornite dall’ISPRA –nei manuali: “Verso un core set comune di indicatori del Sistema Nazionale per la Pro- tezione Ambientale - Metodologia, analisi e risultati della ricognizione di tutti gli indicatori ambien- tali utilizzati nel SNPA per descrivere lo stato dell'ambiente” (Manuali e linee guida 147/2017) e "Indicazioni operative a supporto della valutazione e redazione dei documenti della VAS" (n. 125/2015); quest’ultimo, in particolare, richiama le finalità del monitoraggio nei seguenti termini:
- verificare l’effettiva attuazione del piano;
- verificare il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale;
- controllare gli effetti negativi sull’ambiente conseguenti all’attuazione del piano, così da indivi- duare effetti negativi imprevisti.
Più precisamente, il monitoraggio prevede:
1. il controllo dell’attuazione delle azioni del Programma e delle eventuali relative misure di accompagnamento, mitigazione/ compensazione, mediante la definizione di indicatori di processo;
2. la descrizione dell’evoluzione del contesto ambientale e socio-economico, con riferimento agli obiettivi di sostenibilità generali, mediante la definizione di indicatori di contesto;
3. il controllo degli effetti significativi sull’ambiente mediante la definizione di indicatori di con‐ tributo che stimano quella parte della variazione del contesto effettivamente imputabile alle azioni del piano.
Il Modello valutativo adottato, coerentemente al deciso carattere “integratore” che lo contraddi- stingue (v. par. 3.2) fa del sistema di monitoraggio VAS del PN il luogo dell’integrazione sia degli indicatori di output proposti nello stesso Regolamento UE, sia gli indicatori di monitoraggio del per- seguimento dei Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’Agenda 2030, passando attraverso la loro corrispondenza con gli indicatori di monitoraggio della Strategia Nazionale di Sviluppo Sosteni- bile e della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile.
Rimandando al Cap. 11 del RA per informazioni di dettaglio e per gli elenchi degli indicatori, valga considerare che, in tale prospettiva di razionalizzazione e semplificazione delle attività di monito- raggio, nonché di una loro integrazione realmente organica nell’ambito dei processi decisionali:
1. Si sono assunti come indicatori di processo gli indicatori di Output di cui all’Allegato 1 al Reg. 2021/58, per quello che concerne gli Obiettivi di Policy (OP) e gli Obiettivi Specifici (OS) di competenza del PN METRO Plus, in quanto è da essi che si può arguire se le azioni del Pro- gramma sono state realizzate o meno.
2. Si sono assunti come indicatori di contesto della VAS gli indicatori IAEG-SDGs corrispondenti agli Obiettivi Strategici Nazionali (OSN)17 che nella VAS sono risultati interagire in modo si- gnificativo con le Aree Funzionali del Programma. Proprio grazie a questi ultimi indicatori, con le relative articolazioni, in quanto aggiornati con cadenza regolare dall’ISTAT e dalle varie Agenzie Ambientali coinvolte, il monitoraggio della VAS può proficuamente svolgere il suo ruolo originale di sistema di allerta e autocorrezione del piano/programma. Va da se che gli indicatori di contesto così definiti possono essere utilmente integrati dagli indicatori di mo- nitoraggio della SRSvS, anche perché essi presentano una compatibilità “strutturale” con gli indicatori di monitoraggio della SNSvS, in quanto entrambi utilizzano gli indicatori di moni- toraggio dell’Agenda 2030, ossia del perseguimento dei SDG’s, coincidendo in buona parte dei casi.
Quanto agli indicatori di contributo, è utile premettere che, per poter monitorare gli effetti di un piano sul contesto ambientale e socio-economico (interpretato, come abbiamo visto, secondo il chiaro orientamento fornito dai SDG’s, per il tramite della SNSvS) non è sufficiente disporre di indi- catori di processo e di contesto, sebbene ben compilati e aggiornati, come l’ISTAT può certamente garantire. Infatti, in qualsiasi attività di monitoraggio di effetti associati ad una determinata azione di perturbazione di uno stato di fatto non statico, vige la difficoltà di definire i rapporti di causa- effetto, e dunque di attribuire univocamente le responsabilità di un determinato effetto rilevato. Si tratta del ben noto problema della osservabilità diretta degli effetti di un’azione come differenza fra situazione “fattuale” (ciò che accade dopo avere eseguito l’azione) e la situazione “controfattuale” (ciò che sarebbe avvenuto se l’azione non fosse stata implementata).
Peraltro, il PN METRO Plus, in quanto rivolto a finanziare azioni che dipendono anche dalla intera- zione con i beneficiari, è per sua natura alquanto indeterminato: non solo riguardo alle azioni a carattere sostanzialmente immateriale, che semmai possono agire sul contesto ambientale indiret- tamente, con esiti difficilmente misurabili (si considerino ad esempio le iniziative in materia di digi- talizzazione), ma anche quando finanzia azioni che possono avere ricadute territoriali dirette, per- ché le azioni stesse non sono quasi mai localizzabili con la sufficiente precisione.
Tale scoglio metodologico sarà affrontato in modo non deterministico, nel monitoraggio della VAS del Programma, creando un apposito spazio per una riflessione sulla effettiva relazione di causa- effetto tra la variazione degli indicatori di contesto e quella degli indicatori di processo selezionati, volta a individuare la presenza di eventuali effetti (negativi, ma anche positivi) sull’ambiente, attri- buibili ragionevolmente all’attuazione del Programma. Questo aspetto dell’indagine avrà carattere descrittivo ma potrà generare – supportato da adeguate argomentazioni - un “coefficiente di con‐ tributo” compreso tra 0 e 1 (o formato percentuale), da applicarsi eventualmente come “demolti- plicatore di responsabilità”, agli indicatori che rilevano le variazioni delle caratteristiche del conte- sto, a seconda della stima dell’effettivo contributo del Programma a tale variazione.
Accanto alla riflessione scritta necessaria per giustificare i coefficienti di contributo selezionati, è opportuno che il sistema di monitoraggio della VAS del Programma metta in campo una riflessione sul grado di attuazione e di efficacia delle misure di mitigazione e controllo degli effetti negativi che erano state previste.
17 v. “Rapporto SDGs 2021. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia” dell’ISTAT.
Anch’essa di carattere descrittivo, dovrebbe poter influire o su una modifica delle misure di mitiga- zione già previste o direttamente su una modifica del peso dell’azione di piano nel panorama gene- rale dell’attuazione del programma; potremmo chiamare l’esito di questa riflessione “correzione di rotta” del Programma, ossia quella riformulazione ragionata che al monitoraggio è in effetti richie- sta dalla normativa VAS, laddove lo incarica di “individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive”.
Tale riflessione accompagna la compilazione degli indicatori di processo, e va messa in relazione con i maggiori o minori impatti rilevati sulla evoluzione delle componenti ambientali o socio-economi- che.
In ultimo, la VAS si è posta il problema dell’interfaccia con il sistema di monitoraggio del precedente PON Metro 2014/20, dal momento che il PN METRO Plus e città medie Sud si inserisce nel quadro delle strategie di sviluppo urbano sostenibile delineate nell’Accordo di Partenariato 2021-2027, in una prospettiva di continuità e rafforzamento della strategia attuata nel 2014‐2020. Stante la chiara volontà di continuità tra gli ultimi due sessennati di gestione del PN Metro, è utile che tale prospettiva venga estesa anche agli strumenti di verifica e monitoraggio ambientale che accompagnano i relativi Programmi, e in particolare:
- alla presente VAS;
- alle misure in merito al monitoraggio VAS di cui al capitolo 11 del RA, che a sua volta integrano, come sopra illustrato:
- a titolo di “indicatori di processo”, gli indicatori comuni di output figuranti nell’Allegato I al Regolamento 2021/1058 (Articolo 8 “Indicatori”);
- a titolo di “indicatori di contesto” (inclusa la registrazione delle relative variazioni negli intervalli previsti), gli indicatori del sistema di monitoraggio dell’attuazione dei singoli Obiettivi Strategici della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, a loro volta saldamente agganciati agli indicatori IAEG‐SDGs di monitoraggio del raggiun- gimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 ONU;
- al Monitoragio Ambientale del PON Metro 2014/20, del quale si sta occupando lo stesso Dipar- timento per lo Sviluppo e la Coesione Economica.
In merito a quest’ultimo sistema di monitoraggio, al momento sono stati resi reperibili sul sito del PON Metro (xxxx://xxx.xxxxxxxx.xx/xxxx/xxxxxxxxx/xxxx-xxxxxx/xxxxxxxxxxx/xxx-xxx-00- 20/) i seguenti documenti:
- un documento denominato “Sistema di monitoraggio del PON Città metropolitane”, datato 15 maggio 2015;
- tre serie di 14 Report di monitoraggio ambientale per città metropolitana (al 331/12/2018, al 31/12/2019 e al 31/12/2020).
Il primo documento auspica che le singole Amministrazioni coinvolte (all’epoca le sole 14 Città Me- tropolitane) attivino un monitoraggio più di dettaglio calibrato sulla base della configurazione spe- cifica delle azioni integrate del Programma, con lo scopo di descriverne al meglio i risultati e le rica- dute ambientali. L’articolazione del monitoraggio anche a scala urbana consentirà inoltre – sempre secondo gli estensori dello studio - di raccordarsi con gli altri sistemi attivati sul territorio in relazione ad ulteriori strumenti di pianificazione e programmazione, in particolare con PUM, PUT e PAES.
I Report successivi, redatti per città metropolitana, danno atto dell’impegno che le Autorità Urbane responsabili del popolamento e della trasmissione delle informazioni relative al monitoraggio am- bientale all’AdG hanno posto nella per la costruzione di un sistema di monitoraggio delle trasforma- zioni ambientali e territoriali indotte dai diversi strumenti di finanziamento attivi in ciascuna realtà urbana e metropolitana.
Questo importante e imponente lavoro costituisce la base per individuare, territorio per territorio, quali siano i punti di forza e di debolezza della realtà locale (anche con le tecniche dell’analisi SWOT); pertanto può essere di supporto alla realizzazione dal PN METRO Plus nelle successive fasi attua‐ tive con varie finalità/modalità, tra le quali per il momento si individuano le seguenti:
1. Al fine di selezionare – anche attraverso i bandi - i progetti che meglio saranno in grado di migliorare il quadro territoriale, così come dipinto dall’analisi SWOT, tale mole di dati di det- taglio certamente sarà di supporto all’integrare i quadri conoscitivi del Cap. 6 della VAS che, per quanto si sia tentato di scendere il più possibile nel dettaglio del livello locale, proprio al fine di indirizzare meglio le azioni da finanziare in risposta alle specificità locali, non ha che potuto oltrepassare quasi mai – pur nelle sue quasi 300 pagine - il livello dei dati ufficiali disponibili per l’intera nazione.
2. Popolare con nuovi opportuni indicatori tutti quei temi dell’Agenda 2030 che, pur essendo di interesse per il territorio nazionale (ossia non tarati sulle realtà dei Paesi meno sviluppati del globo), ancora non sembrano essere “presi incarico” dall’ISTAT, nel monitoraggio dell’Agenda 2030 e della SNSvS. Tali temi sono facilmente individuabili nella successiva TAV 2 – “MONITORAGGIO VAS DEL PN METRO PLUS ‐ Individuazione degli indicatori di Contesto (coincidenti con gli indicatori di monitoraggio della SNSvS, unificati a quelli dell'Agenda 2030)”, dove nella colonna riferita al Target Agenda 2030 appare la dizione “assenti nel Rap- porto ISTAT 2021”, laddove gli altri temi presentano invece indicatori di dettaglio già rego- larmente popolati dall’ISTAT.
Esempio di questi target dell’Agenda 2030 “orfani” di indicatori sono i target:
- 11.7 Entro il 2030, fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e ac- cessibili, in particolare per donne, bambini, anziani e disabili;
- 14.1 Entro il 2025, prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolar modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma, compreso l'inquinamento dei detriti marini e delle sostanze nutritive
Dunque, in sintesi, il sistema di monitoraggio della presente VAS – qui tratteggiato certamente nei suoi aspetti “strutturali” e “strutturanti”, ma sempre a maggior livello di dettaglio possibile, consi- derata la scala Nazionale del Programma - ha lo scopo di inserire organicamente il monitoraggio del PN METRO Plus all’interno:
- del monitoraggio dell’Attuazione dell’Agenda 2030 ONU;
- del monitoraggio dell’attuazione Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS), riferi- mento comunque obbligato per la VAS, come indicato dal TUA (art. 34, co.5);
- del sistema di monitoraggio ambientale dei Programmi Nazionali Metro e Metro Plus (e magari quelli dei successivi sessennati) già al momento in pieno dispiegamento, presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica.
Stante l’ambizione “integratrice” della presente VAS, e in particolare del suo monitoraggio, anche le risorse umane ed economiche da destinare al suo finanziamento dovranno essere stabilite in modo complementare ai monitoraggi già in atto, dal momento che la sostenibilità riguarda anche il corretto impiego delle risorse pubbliche, almeno per quanto riguarda l’inutile moltiplicazione di studi e ricerche che perseguono lo stesso scopo.
L’AdG saprà certamente disegnare anche gli aspetti organizzativi di questo lavoro, e l’utilizzo dei suoi esiti. Come per il sistema di monitoraggio già in funzione, la periodicità dei report ambientali potrà subire variazioni in funzione della effettiva messa a disposizione delle informazioni da parte delle Autorità Xxxxxx, ma dovrà comunque essere garantita una tempistica adeguata alla verifica di effetti inattesi, sebbene con un grado di approfondimento funzionale allo stadio di avanzamento dell’attuazione.