ACCORDO DI PROGRAMMA
ACCORDO DI PROGRAMMA
PER L’ADOZIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA 2005/2007 E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO PER L'ANNO 2005
Zona Sociale di Correggio
(Comuni di Campagnola Emilia, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo, San Xxxxxxx in Rio)
sottoscritto il 29 Luglio 2005
ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADOZIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA 2005/2007 E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO PER L’ANNO 2005
- I legali rappresentanti della Provincia di Reggio Emilia, dei Comuni di Fab- brico, Rolo, Campagnola Emilia, Rio Saliceto, San Xxxxxxx in Rio, Correggio, della Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia, del Consorzio per i Servizi Sociali di Correggio
PREMESSO CHE
- la legge dell'8 novembre 2000 n.328, "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", individua, all’articolo 19, il Piano sociale di zona quale strumento fondamentale per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali;
- il conseguente Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001/2003 approvato con DPR il 3 maggio 2001 (di seguito Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali) ha indicato gli opportuni indirizzi per il riordino, il ridisegno e la qualificazione del sistema integrato dei servizi da realizzare a livello locale avviando, concretamente, il processo innovativo previsto dalla legge-quadro;
- la legge regionale del 12 marzo 2003, n. 2 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” che individua nel sistema integrato di interventi e servizi so- ciali lo strumento volto a garantire pari opportunità e diritti di cittadinanza so- ciale per prevenire, rimuovere o ridurre le condizioni di bisogno e di disagio individuale e familiare. Il sistema integrato si realizza, tra l’altro, avvalendosi delle risorse della Regione, degli Enti locali e di tutti i soggetti che concorro- no alla redazione dei Piani di Zona (cooperazione sociale, associazionismo di promozione sociale e volontariato, Aziende pubbliche di servizi alla per- sona, IPAB, Fondazioni, Enti di patronato ecc.);
- la Regione Xxxxxx-Romagna:
⮚ con Deliberazione del Consiglio n. 615 del 16 novembre 2004 ha appro- vato il Programma annuale degli interventi e dei criteri di ripartizione del- le risorse ai sensi dell'art. 47, comma 3, della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2. Stralcio Piano Regionale degli interventi e dei Servizi sociali ai sensi dell'art. 27 L.R. 2/2003 - Anno 2004;
⮚ con gli atti attuativi della delibera C.R. 615/2004 pubblicati sul B.U.R. n. 9 del 20 gennaio 2005 e precisamente
▪ deliberazioni di Giunta Regionale della Regione Xxxxxx Xxxxxxx n. 2572 del 13/12/2004, n. 2648 del 20/12/2004, n. 2653 del 20/12/2004, 2715 del 30/12/2004 e 2717 del 30/12/2004;
▪ determinazioni del Responsabile del Servizio Pianificazione e svilup- po dei Servizi Sociali e Socio-sanitari della Regione Xxxxxx Xxxxxxx
n. 17915 del 3/12/2004, n. 18038 del 7/12/2004, n. 18264 del 14/12/2004, n. 18373 del 15/12/2004, n. 18613 del 20/12/2004, n.
18614 del 20/12/2004, n. 18616 del 20/12/2004, n. 18620 del
20/12/2004, n. 18898 del 23/12/2004 e n. 19244 del 31/12/2004;
▪ determinazioni della Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx x. 00000 del 20/12/2004, n. 18597 del 20/12/2004, n. 18607 del 20/12/2004, n. 18694 del 21/12/2004, n. 18888 del 23/12/2004
▪ determinazioni del Responsabile del Servizio Politiche per l’Accoglienza e l’Integrazione Sociale della Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx x. 00000 del 22/12/2004 e n. 19099 del 29/12/2004
con i quali si individuano i destinatari e le modalità di ripartizione e di ac- cesso, nonché la definizione delle modalità di erogazione delle risorse assegnate dalla regione ai diversi ambiti ed obiettivi del piano regionale degli interventi e dei servizi sociali;
CONSIDERATO CHE
- la citata Deliberazione del Consiglio Regionale n. 615/2004:
⮚ Considera conclusa la fase di sperimentazione della pianificazione di zo- na (delib. C.R. 246/2001);
⮚ Richiede agli Enti Locali di dare avvio al processo di pianificazione locale per il triennio 2005/2007 sulla base delle indicazioni contenute nel Pro- gramma annuale allegato alla deliberazione di C.R. 615/2004;
⮚ Individua obiettivi generali di benessere sociale e obiettivi settoriali, defi- nizione di interventi e servizi considerati prioritari dal sistema, come qua- dro delle finalità delle politiche regionali sia trasversali che settoriali, con particolare riguardo all’area degli interventi socio-sanitari;
⮚ Definisce il quadro delle responsabilità istituzionali del processo di rifor- ma avviato ed in particolare:
▪ I COMUNI svolgono il ruolo di progettazione, programmazione e rea- lizzazione del sistema locale di servizi a rete e sono quindi primi re- sponsabili del processo di costruzione e del governo del sistema lo- cale di servizi ed interventi.
▪ La PROVINCIA conferma il proprio ruolo di snodo fra Regione e real- tà locali; partecipa al processo complessivo di costruzione del siste- ma integrato, promuovendo politiche integrate e partecipando alla de- finizione e attuazione dei Piani; assume il coordinamento della pro- grammazione provinciale, apporta il proprio contributo alla promozio- ne del processo di partecipazione omogeneo tra le zone (anche at- traverso conferenze provinciali), elabora programmi di ambito provin- ciale, promuove la formazione e l’impulso sul territorio rivolti a tutti gli attori del processo, partecipa alla valutazione dei processi di costru- zione e gestione dei piani.
▪ L’AZIENDA USL si qualifica come partner nella costruzione, gestione e valutazione del Piano di Zona. Tale ruolo è finalizzato allo sviluppo
dell’area dell’integrazione sociosanitaria all’interno del sistema dei servizi e a livello degli strumenti di gestione e di governo. Il Direttore di Distretto sottoscrive il presente Accordo di Programma su delega del Direttore Generale dell’Azienda.
⮚ dispone che si provveda ad approvare e sottoscrivere un Accordo di Pro- gramma che approvi il Piano sociale di zona 2005-2007, approvando contestualmente il Programma Attuativo 2005.
SI CONVIENE E SI STIPULA IL SEGUENTE ACCORDO
Art. 1 - Premessa ed allegati
1. La premessa e gli allegati fanno parte integrante e sostanziale del presente Accordo di programma.
Art. 2 - Finalità dell'Accordo
1. Sono finalità generali del presente Accordo:
a) l’approvazione Piano Sociale di Zona 2005/2007 e del relativo Program- ma Attuativo per il 2005, allegati al presente Accordo, predisposti nel ri- spetto dei principi e degli indirizzi indicati dalla legge quadro n. 328/2000, dal Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali, dalla legge re- gionale n. 2/03 e dal Programma annuale degli interventi (del. C.R. 615/2004)
b) la realizzazione del Piano Sociale di Zona nel rispetto delle indicazioni degli indirizzi normativi sopra citati e con particolare riguardo alle specifi- che linee di azione indicate nel Piano stesso, con l’identificazione degli obiettivi strategici e di priorità che la comunità locale intende assumere nell’orizzonte triennale;
c) l'impegno da parte dei firmatari ad operare in modo condiviso e solidale ai fini della suddetta realizzazione;
d) la realizzazione del Programma attuativo 2005 con la destinazione delle risorse, articolate secondo i diversi ambiti tematici, nonché le entità e le modalità di contribuzione da parte di ciascun soggetto. L’AUSL indicherà, ovviamente, solo le risorse di competenza del Sistema Sanitario che concorrono alla realizzazione delle attività e degli interventi del presente Programma;
2. Sono finalità strategiche del presente Accordo:
a) FINALITA’ STRATEGICHE DI SISTEMA:
- Definire la Zona sociale come ambito omogeneo di offerta, rilevazio- ne bisogni, sistema organizzativo: a tal fine l’obiettivo strategico indi- viduato è di porre l’accento su un sistema di regole condivise in grado di dare al Piano, e più complessivamente al sistema zonale, riferi- menti unitari di tipo concettuale, strategico ed operativo.
- Caratterizzare il welfare locale non solo come parte delle politiche di sviluppo della zona, ma come leva delle politiche stesse. Assi di rife- rimento portanti sono l’inclusione sociale, la coesione sociale, i diritti di cittadinanza per tutti la promozione dell’agio, il sostegno alla non autosufficienza, la promozione delle scelte di vita delle persone.
- Riallineare i diversi strumenti di programmazione in area sociale e sanitaria con la definizione sempre più puntuale delle aree di integra- zione e la proposta di modelli con l’obiettivo dell’integrazione delle ri- sorse e competenze.
- Dare avvio al processo di aziendalizzazione delle IPAB territoriali nei termini della normativa regionale ed in stretta congruenza con la pro- grammazione di zona.
b) FINALITA’ STRATEGICHE DI OFFERTA:
- Elaborare un sistema di protezione sociale attiva che consenta di su- perare la cultura dell’adempimento e dell’anomia per arrivare ad un sistema di offerta capace di attivare le risorse personali e comunitarie per dare risposta al disagio e sostenere l’agio e l’autonomia.
- Privilegiare le famiglie e le interazioni tra i nuclei familiari come ambiti cruciali per la crescita e la tutela – crescita e tutela della salute, del superamento delle criticità, del farsi risorsa per il contesto sociale comunitario.
- Valorizzare e mettere in rete le esperienze di “care” espresse dalla comunità locale con particolare riferimento al contributo apportato dal Terzo settore e dal volontariato.
c) FINALITA’ STRATEGICHE DI METODO:
- Affinare le capacità di lettura del territorio che permettano di leggere in modo più articolato ed utile a mantenere un forte rapporto risorse formali-risorse informali e una forte capacità da parte del sistema in- tegrato di leggere una realtà in veloce mutamento. A tal fine il tratta- mento dati, la ricostruzione delle problematiche sociali, la mappatura degli interventi e dei servizi diventano una finalità assunta dal Piano sociale di Zona.
- Assumere la progettazione partecipata quale strumento permanente di partecipazione democratica, di coinvolgimento e di responsabiliz- zazione della comunità locale, con particolare riguardo ai soggetti del Terzo settore, al processo di costruzione, realizzazione e valutazione del Piano di zona. A tal fine si andranno ad approfondire i percorsi già avviati di coprogettazione e sperimentazione e l’affinamento e presi- dio degli strumenti partecipativi del Piano.
- Assumere monitoraggio e valutazione come metodi di lavoro incardi- nati nella prospettiva di innovazione del lavoro sociale al duplice sco- po di comprendere la reale efficacia di quanto si realizza e di svilup- pare degli effettivi apprendimenti sulle azioni svolte.
Art. 3 - Il Piano Sociale di Zona 2005/2007 - Programma attuativo 2005
1. In coerenza con quanto disposto dalla Deliberazione C.R. 615/04 e con rife- rimento ai principi e alle finalità strategiche di cui all'art. 2 del presente Ac- cordo, il Piano Sociale di Zona 2005/2007 - Programma attuativo 2005 alle- gato prevede:
a) La lettura del contesto socio-economico del territorio in cui l’analisi dei bisogni è centrata sulla ricostruzione di problematicità socialmente rico- nosciute e integrate su diverse prospettive di osservazione
b) l'esplicazione del processo di elaborazione e predisposizione del Piano Sociale di Zona 2005-2007 con le azioni attivate, gli strumenti utilizzati e gli attori sociali coinvolti
c) L’individuazione delle scelte strategiche per il prossimo triennio, così come definite nel percorso di progettazione partecipata attivato e nel sol- co delle indicazioni e strumenti forniti dalla Regione, con particolare ri- guardo:
⮚ all’integrazione con le altre politiche del territorio (scuola, forma- zione e lavoro, abitative, urbanistiche, per la mobilità e l’ambiente) che ne formano leve di sviluppo
⮚ alle modalità con cui vengono nella Zona Sociale interpretate e associate le funzioni, i servizi e gli interventi
⮚ alle problematiche dell’accesso inteso in senso ampio, comprese le politiche tariffarie e la compartecipazione della spesa
⮚ all’Ufficio di Piano come strutturazione e funzione
⮚ ai fabbisogni formativi del sistema
⮚ la descrizione del sistema integrato di interventi e servizi nelle sue linee di programmazione e sviluppo ed il raccordo della program- mazione sociale di zona con il sistema che la concretizza
d) Il Programma Attuativo: annualità 2005
⮚ la rilevazione dello stato di attuazione dei progetti inseriti nel Pro- gramma Attuativo 2004;
⮚ i progetti del Programma Attuativo 2005 e le relative scelte proget- tuali rispetto agli ambiti:
▪ programma finalizzato al sostegno e all’attività di cura dei fami- liari a domicilio e della vita indipendente degli anziani e dei di- sabili
Costo totale previsto | ASSEGNO DI CURA ANZIANI Costo totale € 271.000,00 (di cui € 50.000 sul programma finalizzato e € 221.000 del Fondo sanitario) ASSEGNO DI CURA DISABILI Costo totale € 63.660,9 (di cui 33.660,9 sul programma finalizzato e € 30.000 del fondo sanitario per disabilità acquisita, Hiv e Nodo) |
Concorso dei diversi soggetti coinvolti | Compartecipazione alla spesa ASSEGNO DI CURA ANZIANI Quota dei Comuni: € 15.000,00 (pari al 30% del programma finalizzato) |
Quota della AUSL: € 221.000,00 ASSEGNO DI CURA DISABILI Quota dei Comuni: € 10.098,27 Quota della Ausl 30.000,00. | |
SOGGETTO ATTUATORE | CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIALI DI CORREGGIO |
▪ programma finalizzato alla promozione di una funzione di co- ordinamento per favorire l’integrazione lavorativa di persone in situazione di handicap e di svantaggio sociale
Costo totale previsto | € 22.770,00 Quota a carico della Regione € 15.939,00 (70%) |
Concorso dei diversi soggetti coinvolti | Quota a carico dei Comuni del consorzio: € 6.831, pari al 30 % del costo totale del pro- getto. |
SOGGETTO ATTUATORE DEL PROGRAMMA FINALIZZATO | CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIALI DI CORREGGIO |
▪ Programma finalizzato Giovani
Costo totale previsto | € TOTALE: euro 27.173,50 Costo a carico della Regione: euro 19.021,00 (70%) |
Concorso dei diversi soggetti coinvolti | Costo a carico dei Comuni: euro 8.152,05 (30%) |
SOGGETTO ATTUATORE DEL PROGRAMMA FINALIZZATO | CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIALI DI CORREGGIO |
▪ programma finalizzato Dipendenze ed utenza multiproblemati- ca
Costo totale previsto | € TOTALE: euro 39.544,18 Costo a carico della Regione: euro 27.680,92 (70%) |
Concorso dei diversi soggetti coinvolti | Costo a carico dei Comuni: euro 5.931,63 (15%) Costo a carico Ausl: euro 5.931,63 (15%) |
SOGGETTO ATTUATORE DEL PROGRAMMA FINALIZZATO | CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIALI DI CORREGGIO |
▪ programma finalizzato Azioni di coordinamento nell’ambito de- gli interventi di qualificazione scolastica socio-educativi, socio- assistenziali e socio-sanitari a favore dell’infanzia e dell’adolescenza
Costo totale previsto | € TOTALE: euro 19.395,6 Costo a carico della Regione: euro 13.576,92 (70%) |
Concorso dei diversi soggetti coinvolti | Costo a carico dei Comuni: euro 5.818,68 (30%) |
SOGGETTO ATTUATORE DEL PROGRAMMA FINALIZZATO | CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIALI DI CORREGGIO |
▪ programma finalizzato alla formazione dei diritti ed opportunità per l’infanzia e l’adolescenza
Costo totale previsto | € TOTALE: euro 134.704,4 Costo a carico della Regione: euro 94.293,08 (70%) |
Concorso dei diversi soggetti coinvolti | Costo a carico dei Comuni: euro 40.411,32 (30%) |
SOGGETTO ATTUATORE DEL PROGRAMMA FINALIZZATO | CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIALI DI CORREGGIO |
▪ programma finalizzato al contrasto della povertà e all’inclusione sociale
Costo totale previsto | € TOTALE: euro 32.144,5 Costo a carico della Regione: euro 22.501,15 (70%) |
Concorso dei diversi soggetti coinvolti | Costo a carico dei Comuni: euro 9.643,35 (30%) |
SOGGETTO ATTUATORE DEL PROGRAMMA FINALIZZATO | CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIALI DI CORREGGIO |
▪ programma finalizzato per azioni di integrazione sociale a fa- vore dei cittadini stranieri immigrati
Costo totale previsto | € TOTALE: euro 100.340,46 Costo a carico della Regione: euro |
70.238,32 (70%) | |
Concorso dei diversi soggetti coinvolti | Costo a carico dei Comuni: euro 30.102,14 (30%) |
SOGGETTO ATTUATORE DEL PROGRAMMA FINALIZZATO | CONSORZIO PER I SERVIZI SOCIALI DI CORREGGIO |
▪ programma finalizzato Contributi per la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico a favore di persone con disabilità
Programmi provinciali
• Programma provinciale “Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati”
• Programma provinciale per la programmazione di politiche di accoglienza e tutela dell'infanzia e dell'adolescenza: promozione dell'affidamento familiare e in comunità, dell'a- dozione nazionale e internazionale e delle azioni di contra- sto agli abusi e ai maltrattamenti in danno ai minori
• Programma provinciale per la promozione e per lo sviluppo degli Uffici di Piano
Tali progettualità, che mantengono ovviamente la loro peculiarità in- novativa e di intervento mirato, vengono integrate nel Programma At- tuativo 2005 sia nel contesto delle competenze istituzionali che nel contesto di un più strutturato raccordo con gli altri ambiti tematici in cui è articolato il Programma Attuativo stesso.
⮚ le risorse finanziarie del Programma Attuativo 2005
⮚ programma di trasformazione delle IPAB in Aziende pubbliche di servizi alla persona.
Art. 4 - Impegni delle parti
1. I firmatari del presente Accordo di Programma, si assumono i seguenti e re- ciproci impegni:
a) I Comuni e il Consorzio per i Servizi Sociali da essi costituito unitaria- mente all’ASL di Reggio Xxxxxx, in quanto titolari delle funzioni sociali hanno la responsabilità istituzionale della elaborazione e predisposizione del Piano di zona, della predisposizione e realizzazione del Programma attuativo 2005 e conseguente organizzazione dei servizi e degli interventi secondo un’ottica di rete integrata, nonché della sua valutazione.
I medesimi assicurano l’esercizio di tali funzioni con l’impegno al coinvol- gimento ed attivazione della comunità locale e dei diversi soggetti, istitu- zionali e non, impegnati a livello locale sul versante sociale, sanitario, educativo, della formazione professionale e del lavoro e hanno a tal fine attivato gli organismi partecipativi descritti nel Piano Sociale di Zona 2005/2007.
In particolare i Comuni e il Consorzio per i Servizi Sociali, per quanto ri- guarda la realizzazione della rete dei servizi, in accordo con l’Azienda USL, promuovono la massima integrazione e unitarietà di intervento so- prattutto negli ambiti sociali ad alta valenza sanitaria, attuando in accor- do con l’Azienda USL interventi di armonizzazione con i Piani di Pro- grammazione sanitaria e con i Piani Provinciali per la salute.
I medesimi destinano alla realizzazione del Piano di Zona e dei Pro- grammi attuativi le risorse derivate dalle scelte politiche e programmato- rie delle proprie comunità locali, integrate dai fondi nazionali, regionali e provinciali appositamente erogati ai Comuni medesimi.
I Comuni, con proprie risorse e con le risorse destinate al sostegno degli Uffici di Piano nei programmi finalizzati provinciali, garantiscono l’istituzione e l’attivazione permanente degli Uffici di Piano quali luoghi di monitoraggio e valutazione dell’andamento e degli esiti della program- mazione zonale, in stretta sinergia con le risorse allo stesso scopo desti- nate dall’azienda USL.
b) La Provincia di Reggio Emilia in relazione alle proprie competenze istitu- zionali assume gli impegni necessari all'attuazione di questo accordo di programma ed in particolare alla realizzazione dei programmi provinciali raccordandoli con Piani Sociali di Zona 2005/2007-Programma Attuativo 2005 e destinando ad esso le risorse da fondi nazionali e regionali inte- grate da quelle provinciali.
La Provincia, nell'ambito delle più generali funzioni assegnate dalla Re- gione di coordinamento, raccordo, supporto e progettazione per la pro- grammazione in ambito provinciale, assicura:
- la partecipazione al processo complessivo di costruzione del sistema integrato;
- l'apporto del proprio contributo all’avvio e al governo del processo di programmazione, su mandato della Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale e nel rispetto degli obiettivi strategici da essa individuati. La Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale ha anche riaffermato il ruolo di coordinamento della Provincia da esercitare attraverso la co- stituzione degli strumenti di governo provinciale quali: il Coordina- mento provinciale dei Piani sociali di zona e il Gruppo tecnico ristret- to;
- le azioni del coordinamento provinciale sono finalizzate a: avviare il processo di programmazione e la costruzione della rete locale tramite conferenze e incontri provinciali rivolti a OOSS, 3° settore, altri sog- getti sociali, IIPPAABB/ASP; promuovere e facilitare l'accordo tra i Comuni ,l'AUSL, le altre istituzioni e il Terzo Settore volto a costruire un processo di partecipazione il più possibile omogeneo tra le zone;
- promuovere la qualificazione della rete degli attori sociali coinvolti nel processo;
- le azioni del gruppo tecnico ristretto sono volte a perseguire: il rac- cordo degli Uffici di Piano con particolare riferimento al rafforzamento delle azioni di sistema in continuità con i progetti di formazione e con- sulenza: per gli uffici di piano e gli staff di riferimento e relativi al pro- cesso di trattamento dei dati a supporto dei Piani Sociali di Zona;
- il supporto alla rilevazione dell'offerta dei servizi e alla costruzione di problematiche sociali prioritarie.
c) L’Azienda USL, nel contesto delle proprie competenze e con riferimento agli obiettivi della programmazione sanitaria sul territorio provinciale e di- strettuale, garantisce una collaborazione costante ai Comuni tesa a svilup- pare modalità sempre più integrate di intervento fra ambito sanitario e ambi- to sociale in un’ottica di promozione unitaria della salute intesa anche co- me benessere sociale. Il Direttore di Distretto, ai sensi di quanto previsto nel D. Lgs 502/92 e s.m.i –artt. 3 quinques e sexies, nonché nel Protocollo d’Intesa Regione E.R./Caler prot. N° 29577 del 6.8.2003, nell’Atto di Orga- nizzazione Aziendale, nella legge regione E.R. n. 29 /04 ad oggetto “Nor- me generali sull’organizzazione e il funzionamento del Servizio Sanitario regionale” è responsabile dell’integrazione sociosanitaria nell’ambito del Di- stretto/Zona e della sua armonizzazione con il Piano per le Attività Territo- riali, il Piano per la Salute; esercita le sue funzioni sia nella definizione delle linee strategiche, come partecipante del Comitato di Distretto, che nell’esercizio delle azioni funzionali alla gestione dei servizi sociosanitari, unitamente al responsabile Ufficio di Piano ed al Coordinatore del Piano di Zona, facendosi altresì garante della continuità dei percorsi di coprogetta- zione avviati sia con la Cooperazione Sociale che con gli Enti gestori delle strutture per anziani.
In tale direzione l’Azienda USL destina alla realizzazione del Piano di Zona e del Programma Attuativo 2005, per quanto riguarda gli ambiti a valenza sociosanitaria, le risorse di competenza dell’ambito sanitario.
Coerentemente l’Azienda USL assicura, in particolare sia sotto il profilo tec- nico che economico, l’integrazione con tutti i soggetti interessati nella ge- stione di interventi sociosanitari e ad elevata integrazione sociosanitaria in ambito distrettuale.
L’Azienda USL si impegna a partecipare alla realizzazione complessiva del Piano e del Programma Attuativo annuale per il 2005 assicurando una pe- culiare collaborazione per quanto riguarda attività, interventi, e progetti che
comportano una propria competenza specifica, alla stregua di quanto già verificatosi nell’ambito del precedente Piano di Zona.
L’Azienda collabora, infine, per quanto di propria competenza alle attività di monitoraggio e valutazione del Piano.
2. I soggetti firmatari danno atto dell’apporto dato al processo di elaborazione e definizione sia del Piano di Zona 2002/2003 che del Programma Attuativo 2003 dai diversi soggetti del Terzo Settore che partecipano ai Tavoli di pro- grammazione e si impegnano ad integrare nel corso del 2005 le forme pro- grammate di informazione, coinvolgimento ed ascolto in base alle proposte dei medesimi e nel rispetto dei ruoli di ciascuno.
Art. 5 - Strumenti di programmazione, governo e verifica del Piano di Zona per l'anno 2005.
1. Con riferimento a quanto indicato in premessa i Comuni, ai fini della predi- sposizione del Piano, hanno costituito il Comitato di Distretto, composto dai Sindaci dei Comuni di Correggio, Campagnola Emilia, Fabbrico, Rolo, Rio Saliceto, San Xxxxxxx in Rio o loro delegati, il Direttore del Distretto Sa- nitario dell’ASL di Reggio Emilia. Alle riunioni del Comitato di Distretto, nella fase di elaborazione del Piano e relativamente agli argomenti inerenti il Pia- no e i relativi Programmi, erano invitati permanenti il Presidente del Consor- zio per i Servizi Sociali, l’Ufficio di Piano e i vari Assessori con la delega alle politiche Sociali, Scolastiche, Giovanili.
il Comitato di Distretto, nel rispetto di quanto previsto dalla Delib. C.R. 615/04, svolge le seguenti funzioni:
a) presiede le fasi di predisposizione e gestione del Piano di Zona e dell’Accordo di Programma;
b) assume gli indirizzi strategici della programmazione e le scelte di priorità;
c) assieme ai soggetti che aderiscono all’Accordo, stabilisce tappe ed im- pegni reciproci in materia di partecipazione del Terzo Settore alla fase di monitoraggio e valutazione del Piano di Zona.
Tale Comitato di Distretto prevede la partecipazione della Provincia nelle fa- si di raccordo tra la programmazione zonale e la programmazione provincia- le.
2. Nel quadro di tali funzioni il Comitato di Distretto ha individuato:
a) L’Ente Capofila per il Piano di Zona nel Consorzio per i Servizi Sociali di Correggio, con funzione di coordinamento, promozione per la predispo- sizione, realizzazione e valutazione del Piano di Zona e stimo- lo/attivazione dei soggetti del Terzo Settore;
b) L’Amministratore Referente nella persona del Sindaco pro tempore del Comune di Correggio quale rappresentante del Comitato di Distretto nel Coordinamento Provinciale del Piano di Zona e interlocutore prioritario dei vari soggetti istituzionali e non istituzionali che collaborano alla rea- lizzazione del Piano di Zona;
c) L’Ufficio di Piano è composto da 6 persone: il Direttore del Consorzio per i Servizi Sociali (Resp. dell’Ufficio di Piano), la Resp. del Settore Ser- vizi Sociali del Consorzio (Coordinatrice dell’Ufficio di Piano), il Direttore del Distretto dell’ASL di Reggio Xxxxxx, la Resp. del Settore Amministra- zione e Benefici Economici del Consorzio, il Direttore dell’Istituzione per i Servizi Scolastici, Educativi, Culturali e Sportivi del Comune di Correg- gio, il Resp. del Dipartimento Cure Primarie del Distretto di Correggio dell’ASL di Reggio Emilia. Nel rispetto di quanto previsto dalla Delib.
C.R. 615/04, in qualità di strumento tecnico di supporto allo svolgimento del processo di programmazione, gestione, valutazione del Piano svolge principalmente funzioni di promozione, sostegno, presidio e raccordo tra gli indirizzi e le priorità espresse dal Comitato di Distretto e l’apporto tec- nico-progettuale dei tavoli tecnici.
Assume una funzione processuale caratterizzata dall’accoglimento del mandato politico, dal conseguente trattamento dei dati e delle informa- zioni e di offerta di piste di lavoro per i tavoli tematici, attraverso la messa a punto di macro problemi dominanti sui principali fenomeni sociali, an- che con il supporto di uno staff di riferimento dell’Ufficio di Piano compo- sto da Testimoni significativi in grado di integrare visioni, eventi critici sui fenomeni considerati emergenti. Ai lavori dell’Ufficio di Piano si è affian- cato uno Staff tecnico di riferimento composto da 6 rappresentanti del Terzo Settore: Lega delle Cooperative di Reggio Emilia, Unione Coope- rative di Reggio Xxxxxx, Anfass Correggio, Auser Correggio, Caritas Reggio Xxxxxx, Servire l’uomo Reggio Emilia. Le funzioni dello staff tecni- co erano di supporto all’organizzazione del processo di coinvolgimento e di partecipazione del Terzo Settore, condivisione dei temi prioritari ogget- to del lavoro dei Tavoli Tematici, condivisione dell’esito e delle indicazio- ni di lavoro scaturite dagli incontri dei Tavoli Tematici.
d) Il Responsabile e Coordinatore dell’Ufficio di Piano nelle persone di Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx (Direttore del Consorzio per i Servizi Sociali di Cor- reggio), Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx (Responsabile del Settore Servizi Sociali del Consorzio);
e) Il Tavolo Tecnico di Zona, che si articola immediatamente in Tavoli Tematici e non rappresenta una loro sovrastruttura. I Tavoli tematici (per la composizione si veda il Piano Sociale di Zona allegato) sono divi- si in tre ambiti:
a) Responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei bambini e degli adolescenti, Politiche Giovanili
b) Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, prevenzione e contrasto alle dipendenze, Immigrazione
c) Politiche a sostegno della domiciliarità e della non autosufficienza
3. Con riferimento a quanto indicato in premessa e nell’impegno delle parti, la Provincia in accordo con i Comuni e l’A.U.S.L. ha istituito, quali strumenti di governo del processo programmatorio provinciale, il Coordinamento provin- ciale dei Piani sociali di zona e il Gruppo tecnico ristretto.
a) Il Coordinamento Provinciale:
⮚ è composto da: Coordinamento politico e tecnico della Provincia, Amministratori referenti delle zone sociali, Responsabili e Coordi- natori degli Uffici di piano, Coordinatore Sociale Azienda USL, Responsabile Progetto Anziani Azienda USL, Referenti del Terzo Settore (Cooperazione Sociale, Associazionismo e Volontariato), Referenti delle XX.XX.XX.XX.
⮚ il presidio e il coordinamento è assunto dall’Assessore provinciale pro tempore Xxxxxxxx Xxxxxx;
⮚ svolge le seguenti funzioni:
▪ avvio e monitoraggio del processo di programmazione e di co- struzione della rete locale tramite conferenze e incontri provin- ciali rivolti XX.XX., Terzo settore, IIPPAABB/ASP;
▪ promuove e facilita l’accordo tra i Comuni, l’A.U.S.L., le altre i- stituzioni e il Terzo Settore volto a costruire un processo di partecipazione il più possibile omogeneo tra le zone;
▪ promuove la qualificazione della rete attori sociali coinvolti nel processo.
b) Il Gruppo Tecnico Ristretto:
⮚ è composto da: Coordinamento tecnico della Provincia, Respon- sabili e Coordinatori degli Uffici di piano, Coordinatore Sociale A- zienda USL, Responsabile Progetto Anziani Azienda USL;
⮚ il presidio e il coordinamento è assunto dalla Dirigente del Servizio Sanità e Servizi Sociali della Provincia Xxxxx Xxxxxxxx Fratti;
⮚ svolge le seguenti funzioni:
▪ raccordo degli Uffici di Piano, con particolare riferimento al raf- forzamento delle azioni di sistema, in continuità con i progetti di formazione e consulenza per gli Uffici di Piano e gli staff di riferimento e relativi al processo di trattamento dei dati a sup- porto dei Piani di Zona;
▪ supporto alla costruzione di problematiche sociali prioritarie ed alla congruenza con l’offerta dei servizi;
▪ sostegno alla qualificazione del sistema e alla valutazione dei processi di costruzione dei Piani.
Art. 6 -Le risorse finanziarie
1. Le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del Programma Attua- tivo 2005 – Piano di Zona 2005/2007, trovano riscontro nell’ambito degli strumenti e delle regole che governano la programmazione e la gestione economico-finanziaria degli Enti coinvolti.
2. In particolare, per quanto concerne il Programma Attuativo 2005, le risorse son allocate nei rispettivi bilanci previsionali di esercizio, che, se necessario e nel rispetto della normativa di riferimento, saranno progressivamente ade- guati sia all’effettivo fabbisogno che emergerà in sede di realizzazione delle azioni e degli interventi del Programma, sia all’andamento delle entrate (contribuzione degli utenti, finanziamenti specifici, entrate derivanti da trasfe- rimenti e dalla fiscalità locale).
3. Alla realizzazione della spesa del Programma Attuativo 2005, concorrono ri- sorse provenienti da finanziamenti statali, regionali, provinciali, comunali, dell’Azienda USL e ripartite secondo le tabelle di cui al capitolo 4 del Pro- gramma Attuativo 2005.
4. Le parti concordano che le risorse provinciali per l’esercizio 2005 siano tra- sferite al Consorzio per i Servizi Sociali di Correggio. In particolare la Pro- vincia trasferirà al Consorzio per i Servizi Sociali di Correggio, per conto di tutta la zona sociale, le seguenti risorse:
• Fondo provinciale minori ex art. 67 della legge regionale 2/03 € 100.765,06;
• Fondi per il programma provinciale per le politiche di accoglienza e di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza 4.735,99 e 7.178,10
• Fondi per il programma provinciale di promozione e sviluppo degli Uffici di Piano 8.441,17
5. La Provincia si impegna a trasferire ai destinatari le risorse regionali relative al "Programma provinciale per la programmazione di politiche di accoglienza e tutela dell'infanzia e dell'adolescenza" ad avvenuta erogazione, da parte della Regione Xxxxxx-Romagna, delle somme corrispondenti.
6. Per quanto concerne l’esercizio 2005, si subordina la realizzazione degli o- biettivi e degli interventi all’effettiva assegnazione delle risorse statali, regio- nali e provinciali.
Art. 7 - Adesioni di altri soggetti
1. Al presente Accordo di Programma possono aderire i soggetti del Terzo Set- tore e delle IPAB che hanno partecipato al processo programmatorio o che comunque dichiarano la loro volontà di concorrere alla realizzazione del Piano di Zona e del Programma annuale.
2. Tale adesione, sostenuta dai firmatari del presente Accordo potrà avvenire mediante protocolli di intesa da stipulare con i soggetti interessati che ne fa- ranno richiesta. I suddetti protocolli prevederanno, ovviamente, obiettivi, contenuti ed impegni reciproci dei patti collaborativi che si andranno a sotto- scrivere.
Art. 8 - Funzioni di vigilanza
1. L'esecuzione del presente Accordo sarà verificata dal Consorzio per i Servizi Sociali di Correggio tramite l’Ufficio di Piano e dal Tavolo Tecnico distrettua- le come costante azione di supporto e di affiancamento ai Comuni, con par-
ticolare attenzione ad aspetti di criticità e di difficoltà che i medesimi doves- sero incontrare.
2. Qualora nella gestione dei progetti e dei finanziamenti connessi si eviden- ziassero chiare situazioni di negligenza non affrontabili attraverso le normali strategie collaborative il Consorzio attiverà l’organo di vigilanza previsto dall’art. 34, comma 7, del T.U. 267/2000.
Art. 9 - Durata del Piano Sociale di Zona e del Programma Attuativo 2005 e possibili modificazioni in itinere
1. Il presente Accordo ha durata annuale con scadenza 31.12.2005. In sede di approvazione del Programma Attuativo 2006 verrà rinnovato l’accordo di Programma che riconfermerà altresì il Piano sociale di Zona triennale. Sono ammessi interventi di modifica concordati fra le parti nel corso di validità dell’Accordo.
Art. 10 - Trasmissione dell’Accordo in Regione e sua pubblicazione
1. Il Consorzio per i Servizi Sociali si impegna a trasmettere alla Regione Emi- lia-Romagna il presente Accordo di Programma per l’approvazione del Pia- no Sociale di Zona 2005/2007 e del Programma Attuativo 2005 entro i ter- mini previsti dalla Determinazione n. 3303 del 16 marzo 2005 del Respon- sabile del Servizio pianificazione e sviluppo dei servizi sociali e socio- sanitari della Regione Xxxxxx-Romagna.
Letto confermato e sottoscritto il 29 Luglio 2005.
Ente | Ruolo ricoperto | Nominativo | Firma |
Per la Provincia di Reggio Emilia | Assessore alle Politiche Sociali | Xxxxxxxx Xxxxxx | |
Per l'Azienda USL di Reggio Xxxxxx | Direttore del Distret- to di Correggio | Xxxxxxxx Xxxxx | |
Per il Consorzio per i Servizi Sociali di Correggio | Direttore e Rappre- sentante Legale | Xxxxxxx Xxxxxxxxx- ni | |
Per il Comune di Rolo… | Sindaco | Xxxxx Xxxxxxxxx | |
Per il Comune di Fabbrico… | Vice Sindaco | Xxxxxxxx Xxxxxxx | |
Per il Comune di Correggio… | Assessore alla Pubblica Istruzione | Xxxxxxxx Xxxxx | |
Per il Comune di Campagnola Emilia | Sindaco | Xxxxx Xxxxxxx | |
Per il Comune di Rio Saliceto | Sindaco | Xxxxxxx Xxxx | |
Per il Comune di San Xxxxxxx in Rio | Commissario Stra- ordinario | Xxxxxx Xxxxxxx |