Contract
Provincia di PALERMO | ||
PIANO DI MANUTENZIONE | ||
MANUALE D'USO | ||
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) | ||
OGGETTO: | AMPLIAMENTO CIMITERO E GESTIONE DEL NUOVO E VECCHIO | |
CIMITERO DEL COMUNE DI TERMINI IMERESE (PA) - Contratto di | ||
Concessione del 27.09.2012 - Rep. n. 10829 - Racc. n. 31 | ||
COMMITTENTE: | Comune di Termini Imerese | |
Capodrise, CE, 24/11/2017 | ||
IL TECNICO | ||
Pagina 1 | ||
Comune di: TERMINI IMERESE
Provincia di: PALERMO
Oggetto: AMPLIAMENTO CIMITERO E GESTIONE DEL NUOVO E VECCHIO CIMITERO DEL COMUNE DI TERMINI IMERESE (PA) - Contratto di
Concessione del 27.09.2012 - Rep. n. 10829 - Racc. n. 31
PREMESSA
La presente relazione è stata elaborata in quanto parte integrante dei documenti componenti il progetto esecutivo così come previsto dall'Art. 38, ancora in vigore, del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, relativamente al “AMPLIAMENTO CIMITERO E GESTIONE DEL NUOVO E VECCHIO CIMITERO DEL COMUNE DI TERMINI IMERESE”, (Contratto di Concessione del 27 settembre 2012 - Rep. n. 10829 - Racc. n. 31).
La situazione cimiteriale della città di Termini Imerese ha tra le principali necessità quella di dover rispondere all'insufficienza di “posti salma”. Per questo motivo il progetto e la successiva realizzazione di un ampliamento del cimitero comunale esistente è indispensabile per dare una risposta concreta all'esigenza di sepolture nel comune di Termini Imerese, garantendo in più un servizio di gestione cimiteriale efficiente e di qualità per i prossimi anni.
Nel 1990, l'impianto originario del cimitero è stato ampliato, aggiungendo un'area di circa 10.000 mq ad ovest del cimitero preesistente. In tale ampliamento, oltre alle tradizionali tipologie di sepoltura, già presenti nel vecchio cimitero, si è aggiunta quella a tumulazione individuale del tipo a loculi colombari fuori terra.
CARATTERISTICHE DELL'AREA DESTINATA ALL'AMPLIAMENTO
L'esigenza di nuovi posti salma, le cui richieste ad oggi ammontano, secondo quanto dichiarato dall'Ufficio Tecnico comunale, a
circa 1300, ha determinato la necessità di prevedere un nuovo ampliamento del complesso cimiteriale, per la cui localizzazione, data la presenza di numerosi reperti archeologici nei terreni limitrofi posti a Nord-Est, è stata individuata un'area a Sud del Cimitero originario, in una zona marcata da una serie di salti di quota, solo in parte confinante con il muro di cinta del cimitero monumentale esistente.
L'area individuata per l'ampliamento ha una superficie di circa 11.000 mq e presenta un perimetro irregolare.
L'area in esame, nella sua globalità territoriale, si inquadra in un contesto geologico più vasto che è espressione della componente nord-occidentale della catena Appenninico-Maghrebide caratterizzante la porzione settentrionale della Sicilia. Più precisamente, trovasi nel contesto geologico dei Monti di Termini e Trabia, caratterizzante la porzione centro-settentrionale della Sicilia, risultanti dalla sovrapposizione di Unità Stratigrafico Strutturali (U.S.S.) con una struttura a falde, aventi vergenza prevalentemente verso sud e ricoperti in discordanza stratigrafica dai depositi Tardorogeni e Quaternari. Nell'area, oggetto di studio, è stato eseguito un rilevamento geologico di superficie, opportunamente esteso alle aree limitrofe che, unitamente ai dati bibliografici esistenti, ed alle risultanze della campagna di indagini eseguita, hanno consentito di ricostruire la serie stratigrafica locale. Infatti, il territorio in esame è caratterizzato dalla presenza di depositi sedimentari di natura terrigena, sia marini che continentali, e depositi di origine antropica come meglio specificato nella relazione geologica e geofisica allegata (R.3 Relazione geologica e geofisica). L'area destinata all'ampliamento appartiene solo in parte al comune, quindi sarà oggetto di regolare procedura di esproprio ai sensi del Testo unico 327/2001, a carico del comune come da protocollo di intesa in data 22/10/2015
ORGANIZZAZIONE DELL'AMPLIAMENTO
Il perimetro dell'ampliamento cimiteriale verrà delimitato da un muro di cinta in c.a. di altezza pari a 2.50 m, i paramenti interni ed esterni del muro saranno intonacati per contribuire ad un maggiore decoro dell'area cimiteriale. Inoltre al fine di eliminare la serialità delle mura che appesantirebbero ulteriormente la visione globale del costruito, si installerà, lungo Via Palermo, a partire dall'ingresso del nuovo ampliamento cimiteriale fino alla cabina enel esistente, una rete in polietilene di colore verde per il sostegno di edera appartenente alla famiglia delle piante rampicanti, mentre la restante porzione di muro lungo Via Palermo sarà velato da una barriera di verde creata tramite la messa a dimora di Cupressus sempervirens.
L'ampliamento sarà dotato di due accessi distinti: uno a Nord-Est, sia carrabile che pedonale, da Via Palermo, dove attualmente è presente il parcheggio del cimitero esistente; uno, solo carrabile, posto a Sud; ed entrambi gli ingressi saranno protetti da idonei cancelli in ferro.
Per l'organizzazione dell'area oggetto dell'ampliamento, si è tenuto conto di una serie di fattori ed esigenze che condizionano fortemente le intenzioni progettuali e che possono essere così riassunti:
1. la volontà di collegare direttamente l'ampliamento col cimitero monumentale esistente, cercando la miglior integrazione possibile tra vecchio e nuovo" ;
2. l'obbligo di seguire l'andamento perimetrale dell'area irregolare che determina convergenze e divergenze casuali;
3. la realizzazione di un numero di posti salma compatibile con il progetto definitivo già approvato;
4. presenza dell'emergenza architettonica nell'ambito dell'area e previsione di una zona di rispetto circostante.
Il progetto si caratterizza per la serie di terrazze che si susseguono l'una con l'altra e che si adeguano, senza forzature, alla conformazione irregolare dell'area, seguendone le rientranze e adattandosi di volta in volta ai diversi salti di quota. Un'unica viabilità di servizio, sia carrabile che pedonale, di larghezza pari a 8,50 m. attraversa tutto l'ampliamento con pendenze diverse al fine di collegare tra loro le diverse terrazze. E' altresì possibile superare le differenze di quota anche attraverso una serie di rampe di scale, collocate in diversi punti dell'ampliamento. Una serie di cipressi costeggia la viabilità di servizio per tutta la sua lunghezza, inoltre disseminate per l'intero ampliamento piccole oasi verdi partecipano nel conferire al costruito un maggior valore estetico, favorendone l'integrazione con il territorio circostante. In corrispondenza del nuovo ingresso da Via Palermo, troverà collocazione, oltre al blocco servizi, un piccolo monumento funerario, che fungerà anche da ossario/cinerario comune. Tutti i viali di distribuzione tra le varie sepolture saranno in piano e saranno provvisti, in punti strategici, di panchine, fontane e cestini dei rifiuti al fine di garantire la miglior fruibilità possibile dell'intero complesso cimiteriale.
Le sepolture previste sono le stesse già approvate nel progetto definitivo, tra l'altro presenti sia nel cimitero originario sia nel primo ampliamento. Si tratta di sepolture interrate cosiddette "a pozzo" e distinte in semplici, doppie e gentilizie, diverse solo per numero di loculi ma tutte incassate nel terreno e dotate di “monumentino” fuori terra di altezza non superiore ad 1.00 ml.
Inoltre, verranno realizzati dei blocchi colombari contenenti loculi del tipo a fornetto disposti su 4 file e blocchi ossari/cinerari. Il progetto relativo all'ampliamento cimiteriale prevede:
• la realizzazione di N. 159 Sepolture Semplici da 5 loculi;
• la realizzazione di N. 321 Sepolture Doppie da 10 loculi;
• la realizzazione di N. 134 Sepolture Gentilizie da 15 loculi;
• la realizzazione di N. 780 Loculi del tipo a fornetto, disposti su 4 file, in colombari costituiti da corpi tipologicamente e
strutturalmente simili
• la realizzazione di N. 200 ossari/cinerari;
• la realizzazione di un blocco servizi, nel quale sono presenti un locale igienico destinato agli utenti e diviso per sessi, un locale igienico per diversamente abili ed un locale destinato al controllo accessi.;
• la realizzazione di un blocco ossario/cinerario comune;
• l'urbanizzazione del suolo impegnato in relazione all'ampliamento del cimitero (viali, marciapiedi, recinzione, impianti, etc.);
• la realizzazione di una nuova area parcheggio di circa mq 750 contenente: n. 71 stalli per automobili (di cui n.1 per diversamente abili), n. 12 stalli per ciclomotori e rastrelliere per biciclette.
In definitiva, l'intervento in progetto prevede la realizzazione di 728 sepolture a pozzo oltre 780 loculi colombari per un totale di 7025 loculi disponibili e la realizzazione di 200 ossari/cinerari.
La quantità di sepolture attribuite alle varie tipologie è stata determinata da un lato dalla disponibilità di area prevista dalla Delibera Consiliare e dall'altro dalle richieste presentate all'Ufficio Tecnico. Pertanto, proporzionalmente all'entità delle richieste inoltrate per i vari tipi di sepolture, si sono stabilite le quantità da assegnare alle varie tipologie e nella planimetria allegata è rappresentata la disposizione nell'ambito dell'area cimiteriale.
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 AMPLIAMENTO CIMITERO DEL CIMITERO
Corpo d'Opera: 01
AMPLIAMENTO CIMITERO DEL CIMITERO
L'esigenza di nuovi posti salma ha determinato la necessità di prevedere un nuovo ampliamento del complesso cimiteriale, per la cui localizzazione, data la presenza di numerosi reperti archeologici nei terreni limitrofi posti a Nord-Est, è stata individuata un'area a Sud del Cimitero originario, in una zona marcata da una serie di salti di quota, solo in parte confinante con il muro di cinta del cimitero monumentale esistente. L'area individuata per l'ampliamento ha una superficie di circa 11000 mq e presenta un perimetro irregolare.
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Opere cimiteriali previste da progetto esecutivo
° 01.02 Impianto elettrico
° 01.03 Impianto di illuminazione votivo
° 01.04 Impianto adduzione idirca calda e fredda
° 01.05 Impianto videosorveglianza
° 01.06 Impianto di messa a terra
° 01.07 Impianto idrico
° 01.08 Impianto fognario
Unità Tecnologica: 01.01
Opere cimiteriali previste da progetto esecutivo
ll progetto relativo all'ampliamento cimiteriale prevede:
· la realizzazione di N. 159 Sepolture Semplici da 5 loculi;
· la realizzazione di N. 321 Sepolture Doppie da 10 loculi;
· la realizzazione di N. 134 Sepolture Gentilizie da 15 loculi;
· la realizzazione di N. 780 Loculi del tipo a fornetto, disposti su 4 file, in colombari costituiti da corpi tipologicamente e strutturalmente simili
· la realizzazione di N. 200 ossari/cinerari;
· la realizzazione di un blocco servizi, nel quale sono presenti un locale igienico destinato agli utenti e diviso per sessi, un locale igienico per diversamente abili ed un locale destinato al controllo accessi.;
· la realizzazione di un blocco ossario/cinerario comune;
· l'urbanizzazione del suolo impegnato in relazione all'ampliamento del cimitero (viali, marciapiedi, recinzione, impianti, etc.);
· la realizzazione di una nuova area parcheggio di circa mq 750 contenente: n. 71 stalli per automobili (di cui n.1 per diversamente abili), n. 12 stalli per ciclomotori e rastrelliere per biciclette.
In definitiva, l'intervento in progetto prevede la realizzazione di 728 sepolture a pozzo oltre 780 loculi colombari per un totale di 7025 loculi disponibili e la realizzazione di 200 ossari/cinerari.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.01.01 Accessori funerari
° 01.01.02 Ossari/Cinerari
° 01.01.03 Blocchi Loculi
° 01.01.04 Cordoli di delimitazione
° 01.01.05 Sepoltura singola, doppia, gentilizia.
° 01.01.06 Recinzioni
° 01.01.07 Vegetazione
° 01.01.08 Sistemazione dei viali e dei marciapiedi
° 01.01.09 Ossario/Cineraio comune
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Accessori funerari
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Si tratta di elementi di diverso materiale posti a corredo dei colombari e delle sepolture. Possono distinguersi in: bronzi, luminarie, portafiori. Il loro impiego nonché i caratteri dimensionali sono contenuti negli elaborati esecutivi progettuali.
Modalità di uso corretto:
Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Provvedere ad effettuare operazioni di pulizia e rimozione di macchie e depositi mediante l'impiego di attrezzature e prodotti idonei a secondo del tipo di materiale in uso. Sostituire eventuali elementi e/o parti usurati con altri di analoghe caratteristiche. In generale le operazioni di manutenzione vengono effettuate a cura di personale comunale e/o di altra ditta appaltatrice di lavorazioni di opere cimiteriali e di fornitura di materiali e lavorazioni annesse.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A01 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi.
01.01.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.01.01.A03 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto.
01.01.01.A04 Distacco
Distacco degli elementi di arredo (lettere, stampe, ecc.) per eventi esterni di natura traumatica e/o per effetto degli agenti disgreganti atmosferici.
01.01.01.A05 Mancanza
Mancanza di scritte e/o epigrafi inerenti a dati del defunto.
Elemento Manutenibile: 01.01.02
Ossari/Cinerari
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
In adiacenza dei blocchi loculi in opera ed in corrispondenza dei salti di quota verranno realizzati tre blocchi di ossari/cinerari. In ottemperanza alle disposizioni del D.P.R. n. 285 del 10 settembre ’90, capo XV, essi saranno allocati in volumi strutturalmente indipendenti di capienza variabile. Nello specifico si avranno 3 blocchi rispettivamente da 72 ossari/cinerari divisi in 9 colonne, 88 ossari/cinerari divisi in 11 colonne e 40 ossari/cinerari divisi in 5 colonne, in ogni blocco gli ossari/cinerari saranno disposti in serie continue di colonne composte da n. 8 ossari/cinerari sovrapposti. La chiusura della celletta dovrà essere realizzata con piastra in marmo o altro materiale resistente all’azione degli agenti atmosferici.
Tutti gli ossari/cinerari saranno rivestiti in materiale lapideo, nella fattispecie dotati di fasce orizzontali e verticali, e, lapidi in marmo del tipo Carrara di tipo C, complete di borchie ferma lapide in bronzo, portafoto e portafiori in bronzo, di un punto luce a bassa tensione per l’installazione delle lampade votive a led perpetue.
Tutte le porzioni non rivestite saranno rifinite con intonaco liscio e tinteggiatura realizzata con idropittura lavabile per esterni, i colori saranno a scelta della D.L.
Il piano di copertura sarà dotato di massetto di pendenza e di guaina protettiva, mentre per il convogliamento delle acque piovane si utilizzeranno pluviali in allumino preverniciato 8/10 o similare.
Le dimensioni delle cellette-ossario rispetterano quanto prescritto nel medesimo D.P.R. numero 285 del 10 settembre che all’Art.13, comma 2, recita: [….] La misura di ingombro libero interno per tumulazione in ossarietto individuale non dovrà essere inferiore ad un parallelepipedo con il lato più lungo di mt. 0,70, di larghezza mt. 0,30 e di altezza di mt. 0,30.
Modalità di uso corretto:
Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Rimozione di macchie e depositi nonché pulizia delle superfici a vista delle lastre di chiusura mediante l'impiego di prodotti idonei al tipo di materiale. Ripristino e/o sostituzione di parti e/o elementi usurati. In generale le operazioni di manutenzione vengono effettuate a cura di personale comunale e/o di altra ditta appaltatrice di lavorazioni di opere cimiteriali e di fornitura di materiali e lavorazioni annesse.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.02.A01 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie delle lastre di chiusura.
01.01.02.A02 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche a carico delle lastre di chiusura.
01.01.02.A03 Disposizione inadeguata
Disposizione inadeguata dei cinerari (altezza, posizionamento, sovrapposizione rispetto ad altri, ecc.) per la facile raggiungibilità dei visitatori.
01.01.02.A04 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del rivestimento.
01.01.02.A05 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre di chiusura.
Elemento Manutenibile: 01.01.03
Blocchi Loculi
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
In ottemperanza alle disposizioni del D.P.R. n. 285 del 10 settembre ’90, capo XV, essi saranno allocati in volumi strutturalmente indipendenti in moduli costituiti da blocchi di capienza variabile. Nello specifico si avranno 9 blocchi perimetrali da 20 loculi divisi in 5 colonne, i restanti blocchi loculi saranno addossati alle sepolture semplici in corrispondenza dei salti di quota e nello specifico si avranno 24 blocchi da 20 loculi divisi in 5 colonne, e 5 blocchi da 24 loculi divisi in 6 colonne.
I loculi saranno disposti in serie continue di colonne composte da n. 4 loculi sovrapposti e la loro disposizione è cosiddetta a “fornetto”.
La chiusura del tumulo dovrà essere realizzata con mattoni pieni o pietra naturale di spessore non inferiore a cm. 15 ed intonacata nella parte esterna. E’ permessa anche la chiusura con elemento di cemento armato vibrato di spessore non inferiore a cm. 3, sigillato con cemento ad espansione in modo da rendere la chiusura a tenuta ermetica.
Tutti i loculi inoltre saranno rivestiti in materiale lapideo, nella fattispecie dotati di fasce orizzontali e verticali, e, lapidi in marmo del tipo Carrara di tipo C, complete di borchie ferma lapide in bronzo, portafoto e portafiori in bronzo, di un punto luce a bassa tensione per l’installazione delle lampade votive a led perpetue.
Tutte le porzioni non rivestite saranno rifinite con intonaco liscio e tinteggiatura realizzata con idropittura lavabile per esterni, i colori saranno a scelta della D.L.
Il piano di copertura sarà dotato di massetto di pendenza e di guaina protettiva, mentre per il convogliamento delle acque piovane si utilizzeranno pluviali in allumino preverniciato 8/10 o similare.
Le dimensione dei loculi rispetterano quanto previsto dal D.P.R. numero 285 del 10 settembre all’Art.13, comma 2, il quale recita: [… ] Per le nuove costruzioni è preferibile che siano garantite misure di ingombro libero interno, per la tumulazione di feretri, non
inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza mt. 2,25, di larghezza mt. 0,75 e di altezza mt. 0,70. A detto xxxxxxxx va aggiunto, a secondo di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, comma 8 e 9 [….]; il piano di appoggio dei loculi sarà inclinato verso l’interno con pendenza non inferiore al 2%, in modo da evitare fuoriuscita di liquidi.
Modalità di uso corretto:
Sarebbe opportuno evitare di progettare in sovrapposizione colombari in numero maggiore di quattro file onde evitare problemi di accessibilità sia a livello manutentivo che per i visitatori. Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Rimozione di macchie e depositi nonché pulizia delle superfici a vista delle lastre di chiusura mediante l'impiego di prodotti idonei al tipo di materiale.
Ripristino e/o sostituzione di parti e/o elementi usurati. In generale le operazioni di manutenzione vengono effettuate a cura di personale comunale e/o di altra ditta appaltatrice di lavorazioni di opere cimiteriali e di fornitura di materiali e lavorazioni annesse.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.03.A01 Chiusure a chiave difettose
Perdita di funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura a chiave delle lastre di chiusura per effetto di processi di corrosione e di usura.
01.01.03.A02 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie delle lastre di chiusura.
01.01.03.A03 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche a carico delle lastre di chiusura.
01.01.03.A04 Disposizione inadeguata
Disposizione inadeguata dei colombari (altezza, posizionamento, sovrapposizione rispetto ad altri, ecc.) per la facile raggiungibilità
dei visitatori.
01.01.03.A05 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del rivestimento.
01.01.03.A06 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre di chiusura.
Elemento Manutenibile: 01.01.04
Cordoli di delimitazione
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Si tratta di elementi per la delimitazione delle aree interne e a verde. Sono realizzati in cemento e/o altri elementi prefabbricati. Le dimensioni dei cordoli in cemento sono cm. (10x25x100).
Modalità di uso corretto:
Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Controllare la stabilità tra elementi. Ripristino e/o sostituzione di parti sconnesse e/o elementi rotti. Asportazione della vegetazione spontanea in eccesso. In generale le operazioni di manutenzione vengono effettuate a cura di personale della concessionaria.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.04.A01 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.01.04.A02 Mancanza
Mancanza di parti o di elementi lungo le aree di delimitazione.
01.01.04.A03 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione, in prevalenza spontanea, caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici degli elementi.
Elemento Manutenibile: 01.01.05
Sepoltura singola, doppia, gentilizia.
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Sepoltura semplice
Il monumento funebre rappresenta l’elemento architettonico di identificazione della sepoltura. Generalmente è collegato ad un “opera scultorea” sul quale il concessionario è tenuto ad apporre il cognome di famiglia nonché nome e cognome con relative date di nascita e di morte della persona a cui la salma, o i resti, o le ceneri si riferiscono. Il manufatto viene posato sulla sottostante tombinatura realizzata in cemento armato e suddivisa in due parti ben distinte: loculo e vestibolo. La funzione di quest’ultimo è di consentire l’accesso dall’esterno per la tumulazione delle salme previo sollevamento della lastra di copertura. Il vestibolo avrà dimensioni in pianta ml 0,98 x 2,25 ed altezza netta interna ml 3,90, ad esso si potrà accedere attraverso un foro praticato sulla piastra di copertura delle dimensioni in pianta ml 0,90 x 1,50. Ogni sepoltura sarà fornita di pozzetto perdente, cosi come da tavole allegate, per il convogliamento di liquidi, e conterrà al suo interno n. 5 loculi “laterali” sovrapposti. Le dimensione dei loculi rispetteranno quanto previsto dal D.P.R. numero 285 del 10 settembre all’Art.13, comma 2, il quale recita: [… ] Per le nuove
costruzioni è preferibile che siano garantite misure di ingombro libero interno, per la tumulazione di feretri, non inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza mt. 2,25, di larghezza mt. 0,75 e di altezza mt. 0,70. A detto xxxxxxxx va aggiunto, a secondo di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, comma 8 e 9 [….]; il piano di appoggio dei loculi sarà inclinato verso l’interno con pendenza non inferiore al 2%, in modo da evitare fuoriuscita di liquidi.
La sepoltura, nelle parti a vista, sarà rivestita con marmo bianco Carrara con fasce, poste sotto elementi architettonici, in marmo grigio scuro Carrara. Per creare una separazione tra le sepolture verranno posti elementi architettonici, rivestiti in marmo bianco Carrara, come base di appoggio di catene in ferro. Tutte le sepolture saranno predisposte per allaccio di lampada votiva.
Si precisa inoltre che le sepolture verranno rifinite all’esterno a meno di lampade, portafiori e porta foto e lasciate rustiche all’interno.
Sepoltura doppia
Analogamente a quanto visto per la sepoltura semplice, il manufatto viene posato sulla sottostante tombinatura realizzata in cemento armato e suddivisa in due parti ben distinte: loculo e vestibolo. Il vestibolo avrà dimensioni in pianta ml 0,90 x 2,25 ed altezza netta interna ml 3,90, ad esso si potrà accedere attraverso un foro praticato sulla piastra di copertura delle dimensioni in pianta ml 0,90 x 1,50. Ogni sepoltura sarà fornita di pozzetto perdente, cosi come da tavole allegate, per il convogliamento di liquidi, e conterrà al suo interno n. 10 loculi “laterali” sovrapposti e divisi in due colonne. Le dimensione dei loculi rispetteranno quanto previsto dal
D.P.R. numero 285 del 10 settembre all’Art.13, comma 2, il quale recita: [… ] Per le nuove costruzioni è preferibile che siano
garantite misure di ingombro libero interno, per la tumulazione di feretri, non inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza mt. 2,25, di larghezza mt. 0,75 e di altezza mt. 0,70. A detto xxxxxxxx va aggiunto, a secondo di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, comma 8 e 9 [….]; il piano di appoggio dei loculi sarà inclinato verso l’interno con pendenza non inferiore al 2%, in modo da evitare fuoriuscita di liquidi.
Ad ultimazione delle opere si procede alla posa di lapide, di dimensioni ml 1,05 x 1,70, provvista di croce sulla quale apporre il cognome di famiglia; ed un “monumentino”, di dimensioni ml 1,30 x 0,80 con spessore di ml 0,34 che va rastremandosi verso l’alto, sul quale verranno incisi i dati di ogni defunto.
La sepoltura, nelle parti a vista, sarà rivestita con marmo bianco Carrara con fasce, poste sotto elementi architettonici, in marmo grigio scuro Carrara. Per creare una separazione tra le sepolture verranno posti elementi architettonici, rivestiti in marmo bianco Carrara, come base di appoggio di catene in ferro. Tutte le sepolture saranno predisposte per allaccio di lampada votiva.
Si precisa inoltre che le sepolture verranno rifinite all’esterno a meno di lampade, portafiori e porta foto e lasciate rustiche all’interno.
Sepoltura gentilizia
Analogamente a quanto visto per la sepoltura semplice e per la sepoltura doppia, il manufatto viene posato sulla sottostante tombinatura realizzata in cemento armato e suddivisa in due parti ben distinte: loculo e vestibolo. Il vestibolo avrà dimensioni in pianta ml 1,31 x 2,30 ed altezza netta interna ml 3,90, ad esso si potrà accedere attraverso un foro praticato sulla piastra di copertura delle dimensioni in pianta ml 1,00 x 1,50. Ogni sepoltura sarà fornita di pozzetto perdente, cosi come da tavole allegate, per il convogliamento di liquidi, e conterrà al suo interno n.15 loculi “laterali” sovrapposti e divisi in tre colonne. Le dimensione dei loculi rispetteranno quanto previsto dal D.P.R. numero 285 del 10 settembre all’Art.13, comma 2, il quale recita: [… ] Per le nuove
costruzioni è preferibile che siano garantite misure di ingombro libero interno, per la tumulazione di feretri, non inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza mt. 2,25, di larghezza mt. 0,75 e di altezza mt. 0,70. A detto xxxxxxxx va aggiunto, a secondo di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, comma 8 e 9 [….]; il piano di appoggio dei loculi sarà inclinato verso l’interno con pendenza non inferiore al 2%, in modo da evitare fuoriuscita di liquidi.
Ad ultimazione delle opere si procede alla posa di lapide, di dimensioni ml 1,30 x 1,70, provvista di croce sulla quale apporre il cognome di famiglia; ed un “monumentino”, di dimensioni ml 1,55 x 0,80 con spessore di ml 0,34 che va rastremandosi verso l’alto, sul quale verranno incisi i dati di ogni defunto.
La sepoltura, nelle parti a vista, sarà rivestita con marmo bianco Carrara con fasce, poste sotto elementi architettonici, in marmo grigio scuro Carrara. Per creare una separazione tra le sepolture verranno posti elementi architettonici, rivestiti in marmo bianco Carrara, come base di appoggio di catene in ferro. Tutte le sepolture saranno predisposte per allaccio di lampada votiva.
Si precisa inoltre che le sepolture verranno rifinite all’esterno a meno di lampade, portafiori e porta foto e lasciate rustiche all’interno.
Modalità di uso corretto:
Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Verificare la stabilità dei manufatti in particolare in coincidenza di eventi particolari (sisma, eventi meteo, ecc.). Rimozione di macchie, depositi, vegetazione spontanea e muschi nonché pulizia delle superfici a vista mediante l'impiego di attrezzature e prodotti idonei al tipo di materiale. Ripristino e/o sostituzione di parti e/o elementi usurati. In generale le operazioni di manutenzione ordinaria vengono effettuate a cura di personale della concessionaria di opere cimiteriali e/o di fornitura di materiali e lavorazioni annesse.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.05.A01 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, alla superficie delle lastre di chiusura.
01.01.05.A02 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli dei materiali del manufatto che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.01.05.A03 Erosione superficiale
Asportazione dei materiali dal manufatto dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.05.A04 Instabilità del manufatto
Instabilità del manufatto per disconnessione degli strati di fondazione e/o degli altri sistemi di appoggio.
01.01.05.A05 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie costituenti il monumento funerario.
Elemento Manutenibile: 01.01.06
Recinzioni
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Le recinzioni cimiteriali sono elementi di delimitazione e/o separazione di aree circostanti realizzate generalmente in muratura e/o cancelli con altezza non inferiore ai metri 2,50 rispetto alla quota esterna del piano di campagna. Su di esse sono attestate gli ingressi e in alcuni casi, in aderenza ai paramenti interni, vengono realizzate le strutture di sepoltura (edicole, ossari, colombari, ecc.).
Modalità di uso corretto:
Controllare l'assenza di eventuali anomalie. A secondo delle tipologie e dei materiali costituenti, le recinzioni vanno periodicamente ripristinate nelle protezioni superficiali delle parti in vista, integrate negli elementi mancanti o degradati anche rispetto ad eventuali elementi posti in aderenza.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.06.A01 Corrosione
Corrosione degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.01.06.A02 Deformazione
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e recinzioni.
01.01.06.A03 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.01.06.A04 Mancanza
Mancanza di parti e/o elementi di recinzione lungo le aree di delimitazione.
01.01.06.A05 Perdita di materiale
Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.
01.01.06.A06 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
Elemento Manutenibile: 01.01.07
Vegetazione
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Si tratta di aree a verde costituite prevalentemente da alberi ed arbusti a corredo di viali e/o altre opere cimiteriali la cui funzione principale è quella di relazionarsi con i caratteri architettonici dei cimiteri nonché di abbellimento degli spazi circostanti. Più in particolare possono distinguersi: alberi di alto fusto, arbusti (a siepi e/o a cespuglio), siepi, aiuole, tappeti erbosi e piantumazioni varie.
Modalità di uso corretto:
La scelta delle essenze va fatta in considerazione dei luoghi di dimora e dei fattori climatici di influenza e pertanto è opportuno rivolgersi a personale tecnico specializzato (botanici, agronomi, ecc.). Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Dal punto di vista delle operazioni di manutenzione previste, queste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, il contenimento della vegetazione, la cura delle malattie, la semina e la messa a dimora.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.07.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
01.01.07.A02 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree erbose.
01.01.07.A03 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della cortecce, nelle piante di alto fusto.
01.01.07.A04 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
01.01.07.A05 Prati diradati
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
Elemento Manutenibile: 01.01.08
Sistemazione dei viali e dei marciapiedi
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
La fase di progettazione del sistema viario interno del cimitero nasce da una predeterminata ubicazione degli ingressi, posti ad est ed a sud del nuovo complesso cimiteriale. Per creare una connessione tra tutti i salti di quota sarà realizzata una viabilità di servizio la cui ampiezza, ml 8.50, consentirà un agevole percorso per i carri funebri, i visitatori ed i mezzi di trasporto inerenti le varie attività cimiteriali. La viabilità di servizio sarà composta da una carreggiata (ml 6,00) a due corsie (ml 2,50) con banchine (ml 0,50), barriera di verde (ml 1,00) con messa a dimora di cipressi e marciapiede (ml 1,50). Lungo la viabilità di servizio al fine di abbattere le barriere architettoniche saranno poste delle piazzole di sosta in corrispondenza di ogni terrazzamento, permettendo al veicolo elettrico, fornito dalla concessionaria, attrezzato per il trasporto di portatori di handicap ed anziani non deambulanti, una sosta lunga senza intralciare il normale svolgimento delle operazioni cimiteriali. Ogni terrazzamento è stato progettato con la suddivisione tra viale principale e viali secondari, lungo questi viali saranno realizzate opportune zone a verde con piantumazioni ed aiuole, facendo acquisire all’intero complesso cimiteriale maggior pregio architettonico. Ad ogni modo sarà garantito un collegamento tra i vari terrazzamenti attraverso la viabilità di servizio ma anche con la costruzione di blocchi scala in serie lungo un asse immaginario che taglia l’ampliamento cimiteriale in due aree.
Il dimensionamento dei viali, mai inferiore a ml 1,80, e degli spazi a verdi è stato proporzionato alla superficie del cimitero e alla sua importanza architettonica. Tutti i viali, analogamente a quanto già realizzato nel cimitero esistente e nel precedente ampliamento, saranno in conglomerato bituminoso e dove necessario delimitati da un marciapiede realizzato con orlatura in cemento vibrato. Le aree a verde saranno sistemate a prato ed in esse saranno piantumati alberi di alto fusto, tipo cipressi, e siepi verdi.
Si prevedrà la sistemazione di opere di arredo distribuite lungo i viali costituite da fontanelle, panchine e cestini porta rifiuti, tutti con struttura in ghisa, consona al contesto in cui sono inseriti.
Modalità di uso corretto:
Controllare periodicamente l'integrità dei rivestimenti superficiali e degli spazi annessi. Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Verifica delle pendenze anche in funzione dei sistemi di captazione delle acque meteoriche (caditoie, tombini, ecc.). Rimozione di eventuali depositi e/o ostacoli lungo le superfici in uso. Ripristino e/o sostituzione di eventuali parti mancanti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.08.A01 Depositi
Depositi di materiale e/o altro lungo le superfici in uso pedonali e meccanizzate.
01.01.08.A02 Dimensionamento insufficiente
Dimensionamento insufficiente dei percorsi interni rispetto all'utenza media dei visitatori.
01.01.08.A03 Mancanza
Mancanza di elementi e/o altro materiale nei rivestimenti delle pavimentazioni lungo le superfici in uso.
01.01.08.A04 Pendenze errate
Pendenze errate rispetto ai sistemi di captazione delle acque meteoriche (caditoie, tombini, ecc.).
01.01.08.A05 Presenza di ostacoli
Presenza di ostacoli (vegetazione, depositi, ecc.) lungo i percorsi in uso.
Elemento Manutenibile: 01.01.09
Ossario/Cineraio comune
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
L’art. 67 D.P.R. 285/1990 prescrive che: “Ogni cimitero deve avere un ossario, consistente in un manufatto destinato a raccogliere le ossa provenienti dalle esumazioni o che si trovino nelle condizioni previste dal comma 5 dell'art. 86 e non richieste dai familiari per altra destinazione nel cimitero. L'ossario deve essere costruito in modo che le ossa siano sottratte alla vista del pubblico.”
L’art. 86 al comma 5 D.P.R. 285/1990 prescrive che: “Qualora le salme estumulate si trovino in condizione di completa mineralizzazione può provvedersi alla immediata raccolta dei resti mortali in cassette ossario su parere del coordinatore sanitario.” Le salme sepolte in campo comune dopo 10 anni possono essere esumate, se i familiari non provvedono ad altra sistemazione, i resti dovranno essere destinati all'ossario comune; all'ossario comune saranno destinati anche i resti provenienti da concessioni scadute di loculi o tombe, e i resti di salme trovati in qualsiasi luogo e, nell'uno e nell'altro caso, sempre che non siano reclamati da familiari. L’ossario/cinerario comune sarà realizzato in setti in cca su sottostante fondazione diretta, la volumetria interna sarà divisa in due aree dedicate rispettivamente alla raccolta delle ossa e alla raccolta delle ceneri. Le pareti interne saranno lasciate a rustico mentre tutte le parti non interrate saranno completamente rivestite in marmo bianco Carrara. Saranno realizzate botole di dimensioni ml 0,80 x 0,80 per l’ispezione delle zone interrate.
Modalità di uso corretto:
Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Verificare la stabilità al suolo e/o anche rispetto ad altri elementi di arredo. Rimozione di macchie e depositi nonché pulizia delle superfici a vista dei cippi mediante l'impiego di prodotti idonei al tipo di materiale.
Ripristino e/o sostituzione di parti e/o elementi usurati. In generale le operazioni di manutenzione vengono effettuate a cura di personale comunale e/o di altra ditta appaltatrice di lavorazioni di opere cimiteriali e di fornitura di materiali e lavorazioni annesse.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.09.A01 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alle superfici esterne.
01.01.09.A02 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche a carico degli elementi.
01.01.09.A03 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del rivestimento.
01.01.09.A04 Perdita di stabilità
Perdita di stabilità dei cippi per disconnessione degli strati di fondazione e/o altri sistemi di appoggio.
01.01.09.A05 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione spontanea lungo le superfici in uso.
01.01.09.A06 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi costituenti.
Unità Tecnologica: 01.02
Impianto elettrico
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto elettrico in conformità alle vigenti normative in materia e la rimozione del vecchio impianto. L’intero impianto elettrico fa capo ad un quadro di distribuzione generale dal quale verranno derivati i quadri di zona posti a servizio dei Servizi cimiteriali, delle lampade votive perpetue ed occasionale, dell'illuminazione dei viali. Le linee di distribuzione a 220V e 24 V.
Il progetto prevede l’esecuzione di nuovi impianti elettrici ad integrazione degli esistenti, con particolare riferimento a:
- Protezione e sezionamento della nuova linea elettrica loculi sul QGE (Quadro elettrico generale esistente)
- Linee di alimentazione e condutture dorsali
- Quadro elettrico di sezionamento e comando del nuovo impianto QZP (Quadro di zona in progetto)
- Distribuzione terminale alle lampade votive
Le linee saranno interrate in tubazione corrugata del tipo pesante a doppia parete, mentre le montante di distribuzione verticale e le derivazioni orizzontale fino al punto luce verranno realizzate a vista entro canaline o tubazione in p.v.c.. L'alimentazione elettrica del cimitero è fornita in bassa tensione dalla rete di distribuzione ENEL; trattasi, quindi, di un sistema di Ia Categoria. Il sistema elettrico in questione è classificabile, secondo le Norme CEI, come un sistema TT, essendo previsto l’utilizzo di un impianto terra separato. Dovendo realizzare un impianto elettrico utilizzatore con tensione d'alimentazione nominale inferiore a 1000V in corrente alternata, il progetto è stato redatto seguendo le indicazioni prescritte dalle norme, leggi e decreti vigenti di seguito riportati:
- D.M. n.37 del 22/01/2008 e successive modificazioni;
- Legge n.186 del 01/03/1968;
- D.P.R. n.547 del 27/04/55;
- Norme CEI 64-8;
- tutte le Norme CEI e leggi non espressamente citate.
Tutti i componenti elettrici previsti dovranno essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle Norme CEI loro applicabili. In particolare, dovranno essere tali da soddisfare le seguenti prescrizioni di carattere generale:
- dovranno essere adatti sia per il valore massimo della tensione d'alimentazione nell'esercizio ordinario, sia per le sovratensioni che si possono produrre nell'impianto;
- dovranno essere adatti al valore massimo della corrente che devono portare nell'esercizio ordinario ed alla corrente in regime perturbato, per il tempo necessario all'intervento delle protezioni;
- nell'esercizio ordinario non dovranno causare effetti dannosi sia ad altri componenti elettrici, sia alla rete di alimentazione, neppure durante le manovre.
- dovranno essere adatti all'ambiente in cui andranno installati e dovranno avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche ovvero a quelle dovute alla umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio.
Tutti i componenti installati dovranno avere caratteristiche uguali, oppure equivalenti, a quelle previste nella presente relazione. In ogni caso, andranno utilizzati prodotti con marchio di qualità IMQ, o equivalente.
I cavi dovranno essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale fra due conduttori attivi pari a 450/750V, (simbolo di designazione 07).
I cavi utilizzati nei circuiti di segnalazione e di comando dovranno essere adatti ad una tensione nominale pari a 300/500V, (simbolo di designazione 05); qualora essi vengano posati nello stesso tubo, con cavi previsti con tensione nominali superiori, dovranno essere adatti alla tensione nominale maggiore.
Per gli ambienti ordinari, i cavi per i circuiti di energia dovranno essere di tipo flessibile, non propaganti la fiamma e con conduttori in rame, ovvero:
- unipolare H07V-K;
N07V-K;
- multipolare FROR 450/750;
FG7OR 0,6/1 KV;
N1VV-K.
Per i circuiti di comando e di segnalazione la scelta del tipo di cavi, oltre che fra quelli indicati idonei per i circuiti di energia, potrà essere fatta fra i seguenti:
- unipolare H05V-K;
- multipolare H05RN-F.
In conformità con quanto suggerito dalle Norme CEI 64-8/5, punto 514.3.1, si devono utilizzare, in modo esclusivo, cavi aventi i seguenti colori:
- conduttori di protezione ed equipotenziali: colore giallo-verde;
- conduttore di neutro: colore blu chiaro;
- conduttore di fase: qualsiasi colore diverso dai precedenti, salvo il caso di cavo multipolare in assenza del neutro l'anima di colore blu chiaro può essere utilizzata come conduttore di fase.
E' opportuno, in quest'ultimo caso, evidenziare, in ogni punto accessibile dell'impianto, con scritte adesive tale eccezione nel colore del conduttore di fase.
Tranne il caso di installazioni volanti, tutti i conduttori dovranno essere sempre protetti meccanicamente, mediante la posa in tubi oppure in canali. Le dimensioni dei tubi previste dovranno essere tali da consentire la sfilabilità dei cavi, ovvero il diametro interno
dovrà essere non inferiore di 1.3 volte il diametro del cerchio che circoscrive il fascio dei cavi, in conformità con quanto previsto dalle Norme CEI.
Allo stesso modo, le dimensioni dei canali aventi sezione rettangolare dovranno essere tali che la loro sezione non sia inferiore al doppio di quella occupata dal fascio di cavi
I tubi protettivi, sia flessibili che rigidi, in materiale isolante autoestinguente, in funzione del tipo di posa, dovranno essere:
a) tipo leggero:
- sotto traccia a parete o soffitto;
- nel controsoffitto.
b) tipo pesante:
- sotto pavimento o interrato;
- in vista, fino a 2.5 m di altezza.
I tubi installati sotto traccia nelle pareti dovranno avere percorso orizzontale, verticale o parallelo agli spigoli delle pareti stesse. Nel pavimento e nel soffitto il percorso può invece essere qualsiasi.
Le curve dovranno essere effettuate con raccordi o piegature, quando consentito, purché non danneggino la tubazione e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi.
I canali metallici dovranno essere conformi alle Norme CEI 23-31, le quali richiedono l'assenza di asperità, di spigoli vivi e di grado di protezione di almeno IP2X.
I canali che alloggiano al proprio interno dei cavi di segnale e di energia devono essere muniti di setti separatori; in alternativa, si può installare all'interno dello stesso canale un canale o tubo protettivo di dimensione più piccole, nel quale si potranno posare i cavi di segnale.
E' possibile realizzare giunzioni all'interno dei canali, purché il collegamento avvenga fra cavi dello stesso colore, presenti lo steso isolamento dei cavi e venga rispettato il grado di riempimento del canale. Esse, inoltre, devono assicurare, nei confronti delle parti attive, un grado di protezione almeno IPXXB.
La giunzione dei tratti di canali deve avere caratteristiche tali da conservare il grado di protezione stabilito.
In dettaglio, il tipo di posa e di percorso previsti nei vari ambienti è riportato nelle Tavole allegate alla presente relazione.
Tutte le derivazioni e le giunzioni tra conduttori dovranno essere realizzate con morsetti di tipo componibili o a cappuccio isolanti all'interno delle cassette di derivazione.
Le giunzioni potranno essere realizzate anche all'interno dei canali o dei tubi, a patto che esse presentino le caratteristiche illustrate al paragrafo precedente.
E' consigliabile ricorrere a tali soluzioni solo in casi particolari.
Le cassette a vista, ovvero quelle incassate, dovranno essere in materiale isolante autoestinguente, rigide e munite di coperchio asportabile solo con apposito attrezzo; inoltre, dovranno avere dimensioni tali da consentire sia una agevole installazione delle giunzioni o derivazione, sia una futura manutenzione dell'impianto.
Il grado di protezione minimo, salvo eccezioni illustrate più avanti, dovrà essere non inferiore a IP2X.
In corrispondenza di ogni giunzione o derivazione, si consiglia di segnalare con scritte alfanumeriche la linea elettrica interessata, per consentire un'agevole e sicura manutenzione dell'impianto.
Per tutte le parti di impianto comprese fra due protezioni successive, ovvero poste a valle dell'ultima protezione, la resistenza di isolamento verso terra ovvero fra conduttori appartenenti a fasi o polarità diverse, non dovrà essere inferiore a 500.000 ohm per sistemi a tensione nominale verso terra superiore a 50 V e fino a 500V compresi.
Le caratteristiche degli interruttori automatici magnetotermici, in conformità con le Norme CEI 64-8/4, sono tali da interrompere le correnti di sovraccarico oltre che interrompere la corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui sono installati, in tempo utile ad evitare gli inconvenienti appena citati.
Al fine di garantire un coordinamento tra condutture e dispositivi di protezione, le caratteristiche di funzionamento di questi ultimi dovranno essere tali da rispettare le relazioni, di seguito riportate, sia per il sovraccarico che per il cortocircuito secondo quanto previsto dalle Norme CEI 64-8.
Tutte le parti attive dell'impianto elettrico saranno completamente ricoperte con un isolamento che potrà essere rimosso solo mediante distruzione. L'isolamento delle parti attive dell'impianto soggette a manutenzione ordinaria o straordinaria potranno essere rimosse da personale specializzato con appositi strumenti.
L'adozione di involucri o barriere con grado di protezione IPXXB (per le superfici orizzontali a portata di mano non inferiore IPXXD) contribuirà allo scopo.
Una protezione addizionale sarà fornita dall'installazione di interruttori differenziali ad alta sensibilità.
I dispositivi di protezione delle linee elettriche da sovracorrenti, oltre che gli stessi interruttori differenziali, coordinati con l'impianto di terra, assicureranno la protezione contro i contatti indiretti interrompendo l'alimentazione in caso di guasto prima che possano insorgere situazioni di pericolo.
Le parti metalliche accessibili (masse estranee) e le carcasse degli apparecchi utilizzatori normalmente non in tensione potrebbero trovarsi sotto tensione per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, per cui dovranno essere collegate all'impianto di terra: esso dovrà assolvere alla doppia funzione di contenere il potenziale sulle masse (tensioni di contatto) al disotto della tensione di terra Vt e di disperdere nel terreno le eventuali correnti di guasto, favorendo, quindi, l'intervento dei dispositivi prima citati.
Tutti gli apparecchi utilizzatori, per i quali è prevista la protezione contro le tensioni di contatto mediante collegamento a terra, dovranno essere munite di contatto di terra connesso al conduttore di protezione.
L’alimentazione delle lampade votive avverrà tramite circuito SELV alimentato da trasformatore di sicurezza a doppio isolamento. E’ fatto divieto di collegare a terra i circuiti SELV.
Inoltre, i circuiti SELV saranno separati dagli altri eventuali circuiti a tensione superiore.
Per le dorsali e le distribuzioni secondarie andranno utilizzati cavi non propaganti l’incendio (norma CEI 20-22 II), non propaganti la fiamma (CEI 20-35), che non produrranno gas corrosivi in caso di incendio (norme CEI 20-37 I e CEI 20-38) ed a ridottissima emissione di gas e di fumi opachi in caso di incendio (CEI 20-37 II, CEI 20-37 III e CEI 20-38).
I cavi dovranno essere posati in tubazioni corrugate in PVC a parete o a pavimento, secondo necessità.
I circuiti alimentati in bassa tensione ed i circuiti alimentati in bassissima tensione, nonché i circuiti di segnale, saranno separati dai circuiti FM mediante canalizzazioni separate o mediante canalizzazioni con scomparti separati da setti inamovibili.
Tutti i cavi avranno sezione tale da avere le seguenti cadute di tensione massime a pieno carico:
- Illuminazione 3%;
- Circuiti prese 4% (dal punto più sfavorevole, escludendo dal conteggio gli apparecchi con elevate correnti di spunto per brevissima durata);
- Circuiti di continuità 3%.
Gli schemi particolareggiati sono allegati alla presente relazione.
La protezione dell'impianto contro eventuali sovracorrenti, oltre che contro i contatti diretti ed indiretti, sarà assicurata da interruttori automatici differenziali e magnetotermici installati nei quadri dotati di marchio IMQ o equivalente.
All'interno di ogni quadro, tutte le linee, sia in entrata che in uscita, dovranno far capo ad una morsettiera generale, dovranno essere distinte con scritte alfanumeriche e dovranno essere munite di capocorda.
Lo stesso dicasi per i conduttori collegati agli interruttori, al fine di consentire un'agevole manutenzione dell'impianto. Tutti gli interruttori, sia quelli automatici che di manovra, dovranno essere fissati su guida Din e dovrà essere indicato, in corrispondenza di ognuno di essi, il carico alimentato.
I sistemi di protezione contro le tensioni di contatto potranno essere:
- Messa a terra coordinata con i dispositivi di protezione
- Bassissima tensione di isolamento
- Impiego di componenti di classe II o equivalenti
- Per l’interruzione dei guasti a terra contro i contati indiretti si utilizzeranno sui circuiti terminali interruttori automatici differenziali con Id minore od uguale a 0,03 A.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.02.01 Canalizzazioni in PVC
° 01.02.02 Contattore
° 01.02.03 Interruttori
° 01.02.04 Prese e spine
° 01.02.05 Quadri di bassa tensione
° 01.02.06 Trasformatori a secco
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Canalizzazioni in PVC
Impianto elettrico
Unità Tecnologica: 01.02
Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizioni di legge).
Modalità di uso corretto:
Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possono essere in:
- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenza meccanica;
- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.01.A01 Corto circuiti
Corti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.02.01.A02 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.02.01.A03 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.02.01.A04 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto.
01.02.01.A05 Interruzione dell'alimentazione principale
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore dell'energia elettrica.
01.02.01.A06 Interruzione dell'alimentazione secondaria
Interruzione dell'alimentazione secondaria dovuta a guasti al circuito secondario o al gruppo elettrogeno.
01.02.01.A07 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
Elemento Manutenibile: 01.02.02
Contattore
Impianto elettrico
Unità Tecnologica: 01.02
È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiude quando la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Le parti mobili dei poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi:
- per rotazione, ruotando su un asse;
- per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse;
- con un movimento di traslazione-rotazione.
Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa:
- delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile;
- della gravità.
Modalità di uso corretto:
Il contattore rende possibile:
-interrompere grandi correnti monofase o polifase operando su un ausiliario di comando attraversato da bassa corrente;
-garantire sia il servizio ad intermittenza che quello continuo;
-realizzare a distanza un comando manuale o automatico per mezzo di cavi di piccola sezione;
-aumentare i posti di comando collocandoli vicino all'operatore.
Altri vantaggi del contattore sono: la robustezza e l'affidabilità in quanto non contiene meccanismi delicati; è adattabile velocemente e facilmente alla tensione di alimentazione del circuito di comando; in caso di interruzione della corrente assicura, attraverso un comando con pulsanti ad impulso, la sicurezza del personale contro gli avviamenti intempestivi; se non sono state prese le opportune precauzioni, agevola la distribuzione dei posti di arresto di emergenza e di asservimento impedendo la messa in moto dell'apparecchio; protegge il ricevitore dalle cadute di tensione consistenti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.02.A01 Anomalie della bobina
Difetti di funzionamento della bobina di avvolgimento.
01.02.02.A02 Anomalie del circuito magnetico
Difetti di funzionamento del circuito magnetico mobile.
01.02.02.A03 Anomalie dell'elettromagnete
Vibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea.
01.02.02.A04 Anomalie della molla
Difetti di funzionamento della molla di ritorno.
01.02.02.A05 Anomalie delle viti serrafili
Difetti di tenuta delle viti serrafilo.
01.02.02.A06 Difetti dei passacavo
Difetti di tenuta del coperchio passacavi.
01.02.02.A07 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici.
Elemento Manutenibile: 01.02.03
Interruttori
Impianto elettrico
Unità Tecnologica: 01.02
Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:
- comando a motore carica molle;
- sganciatore di apertura;
- sganciatore di chiusura;
- contamanovre meccanico;
- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.03.A01 Anomalie dei contatti ausiliari
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.
01.02.03.A02 Anomalie delle molle
Difetti di funzionamento delle molle.
01.02.03.A03 Anomalie degli sganciatori
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.
01.02.03.A04 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.02.03.A05 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.02.03.A06 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.02.03.A07 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto.
01.02.03.A08 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
Elemento Manutenibile: 01.02.04
Prese e spine
Impianto elettrico
Unità Tecnologica: 01.02
Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette).
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta,
100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.04.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.02.04.A02 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.02.04.A03 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
01.02.04.A04 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto.
01.02.04.A05 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
Elemento Manutenibile: 01.02.05
Quadri di bassa tensione
Impianto elettrico
Unità Tecnologica: 01.02
Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e industrie.
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.05.A01 Anomalie dei contattori
Difetti di funzionamento dei contattori.
01.02.05.A02 Anomalie dei fusibili
Difetti di funzionamento dei fusibili.
01.02.05.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento
Difetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.
01.02.05.A04 Anomalie dei magnetotermici
Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.
01.02.05.A05 Anomalie dei relè
Difetti di funzionamento dei relè termici.
01.02.05.A06 Anomalie della resistenza
Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa.
01.02.05.A07 Anomalie delle spie di segnalazione
Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.
01.02.05.A08 Anomalie dei termostati
Difetti di funzionamento dei termostati.
01.02.05.A09 Depositi di materiale
Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.
01.02.05.A10 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
Elemento Manutenibile: 01.02.06
Trasformatori a secco
Impianto elettrico
Unità Tecnologica: 01.02
Un trasformatore è definito a secco quando il circuito magnetico e gli avvolgimenti non sono immersi in un liquido isolante. Questi trasformatori si adoperano in alternativa a quelli immersi in un liquido isolante quando il rischio di incendio è elevato. I trasformatori a secco sono dei due tipi di seguito descritti.
Trasformatori a secco di tipo aperto. Gli avvolgimenti non sono inglobati in isolante solido. L'umidità e la polvere ne possono ridurre la tenuta dielettrica per cui è opportuno prendere idonee precauzioni. Durante il funzionamento il movimento ascensionale dell'aria calda all'interno delle colonne impedisce il deposito della polvere e l'assorbimento di umidità; quando però non è in funzione, con il raffreddamento degli avvolgimenti, i trasformatori aperti potrebbero avere dei problemi. Nuovi materiali isolanti ne hanno, tuttavia, aumentato la resistenza all'umidità anche se è buona norma riscaldare il trasformatore dopo una lunga sosta prima di riattivarlo. Questi trasformatori sono isolati in classe H e ammettono, quindi, una sovratemperatura di 125 K.
Trasformatori a secco inglobati in resina. Questi trasformatori hanno le bobine, con le spire adeguatamente isolate, posizionate in uno stampo in cui viene fatta la colata a caldo sottovuoto della resina epossidica. Il trasformatore ha quindi a vista delle superfici cilindriche lisce e non gli avvolgimenti isolanti su cui si possono depositare polvere ed umidità. Questi trasformatori sono isolati in classe F e ammettono, quindi, una sovratemperatura di 100 K. Di solito l'avvolgimento di bassa tensione non è incapsulato perché non presenta problemi anche in caso di lunghe fermate.
Modalità di uso corretto:
Verificare che sul cartello del trasformatore sia indicato il modo di raffreddamento che generalmente è indicato da quattro lettere: la prima e la seconda indicano la natura e il tipo di circolazione del refrigerante che si trova in contatto con gli avvolgimenti; la terza e la quarta indicano la natura e il tipo di circolazione del refrigerante esterno all'involucro. Qualora non ci fosse l'involucro - come per i trasformatori a secco - si adoperano solo le prime due lettere. Questi trasformatori sono installati all'interno con conseguenti difficoltà legate allo smaltimento del calore prodotto dai trasformatori stessi. È opportuno, quindi, studiare la circolazione dell'aria nel locale di installazione e verificare che la portata sia sufficiente a garantire che non siano superate le temperature ammesse. Di solito i trasformatori a secco sono a ventilazione naturale.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.06.A01 Anomalie degli isolatori
Difetti di tenuta degli isolatori.
01.02.06.A02 Anomalie delle sonde termiche
Difetti di funzionamento delle sonde termiche.
01.02.06.A03 Anomalie dello strato protettivo
Difetti di tenuta dello strato di vernice protettiva.
01.02.06.A04 Anomalie dei termoregolatori
Difetti di funzionamento dei termoregolatori.
01.02.06.A05 Depositi di polvere
Accumuli di materiale polveroso sui trasformatori quando questi sono fermi.
01.02.06.A06 Difetti delle connessioni
Difetti di funzionamento delle connessioni dovuti ad ossidazioni, scariche, deformazioni, surriscaldamenti.
01.02.06.A07 Umidità
Penetrazione di umidità nei trasformatori quando questi sono fermi.
01.02.06.A08 Vibrazioni
Difetti di tenuta dei vari componenti per cui si verificano vibrazioni durante il funzionamento.
Unità Tecnologica: 01.03
Impianto di illuminazione votivo
L’impianto di illuminazione delle luci votive sarà composto da:
a) quadro con dispositivi elettronici alimentazione lampade LED
b) cavo miniaturizzato per dorsali lampade votive
c) cavo miniaturizzato per derivazione terminali lampade votive
d) punti luce votiva a led.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.03.01 Lampade votive
Elemento Manutenibile: 01.03.01
Lampade votive
Impianto di illuminazione votivo
Unità Tecnologica: 01.03
Si tratta della lampadina votiva a Led per utilizzi cimiteriali all'interno dei lumini, diametro 18 millimetri, con attacco Edison, alimentazione 24Vac oppure 24Vdc.
Le lampadine votive a Led cimiteriali sono installate in tutti i lumini; La lampadina votiva a Led , offre consumi più bassi fino all'80%. Basso consumo, risparmio energetico e ridotta manutenzione: la tecnologia del Led, applicata alle lampade votive permette di ridurre i costi di gestione degli impianti cimiteriali con un notevole vantaggio per la collettività e l'ambiente.
SCHEDA TECNICA LAMPADA LED 24V
Involucro Trasparente Policarbonato Res.UV-UR e condizioni atmosferiche
Attacco Supporto in Ottone con doppia placcatura antiossido Diffusione luminosa Proiezione Luce Orizzontale 360° - Verticale 180° Led N. 3 Led Cilindrici
Altezza 52 mm
Diametro 18 mm
Degrado Luminoso 10 – 12 % Dopo 3500 / 4000 ore poi stabile Circuito Elettronico Privo di componenti passivi Deterioramento Giunzione Con Corrente oltre 40 mA
Intensità Luminosa Chip 600 - 1200 mcd Intensità Luminosa Lampada 600 mcd Luminosità a 1 mt. 1,3 Lux +/- 5% Corrente di Lavoro medio 16 / 18 mA
Consumo Watt medio Min. 0,37 – Max 0,42 Watt Colore dominante Bianco Freddo
Condizioni Climatiche Nessun Limite
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Una volta smontate le lampade vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi adatti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.01.A01 Abbassamento livello di illuminazione
Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle lampadine.
01.03.01.A02 Avarie
Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti.
01.03.01.A03 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
Unità Tecnologica: 01.04
Impianto adduzione idirca calda e fredda
L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici:
- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;
- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete;
- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchine idrauliche e/o dei riscaldatori;
- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti;
- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;
- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne l'erogazione alla temperatura desiderata;
- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria
° 01.04.02 Asciugamani elettrici
° 01.04.03 Autoclave
° 01.04.04 Cassette di scarico a zaino
° 01.04.05 Piatto doccia
° 01.04.06 Scaldacqua elettrici ad accumulo
° 01.04.07 Tubazioni multistrato
° 01.04.08 Vasi igienici a pavimento
Elemento Manutenibile: 01.04.01
Apparecchi sanitari e rubinetteria
Impianto adduzione idirca calda e fredda
Unità Tecnologica: 01.04
Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono essere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua.
Modalità di uso corretto:
Gli apparecchi sanitari vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare si deve avere che:
- il vaso igienico sarà fissato al pavimento in modo tale da essere facilmente rimosso senza demolire l'intero apparato sanitario; inoltre dovrà essere posizionato a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet e dovrà avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. Nel caso che il vaso debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il locale deve avere una superficie in pianta di almeno 180 x 180 cm ed il vaso sarà posizionato ad almeno 40 cm dalla parete laterale, con il bordo superiore a non più di 50 cm dal pavimento e con il bordo anteriore ad almeno 75 cm dalla parete posteriore; il vaso sarà collegato alla cassetta di risciacquo ed alla colonna di scarico delle acque reflue; infine sarà dotato di sedile coprivaso (realizzato in materiale a bassa conduttività termica);
- il bidet sarà posizionato secondo le stesse prescrizioni indicate per il vaso igienico; sarà dotati di idonea rubinetteria, sifone e tubazione di scarico acque;
- il lavabo sarà posizionato a 5 cm dalla vasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovrà avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm;
- il piatto doccia sarà installato in maniera da evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. Il lato di accesso al piatto doccia deve avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
-la vasca da bagno sarà installata in maniera tale da: evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso: 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
- la vasca idromassaggio sarà installata in maniera tale da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca idromassaggio dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
- il lavello dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 100 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
- il lavatoio dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;
- il lavabo reclinabile per disabili dovrà essere collocato su mensole pneumatiche di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Dovrà inoltre essere posizionato in maniera da assicurare gli spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n.236 e cioè: un minimo di 80 cm dal bordo anteriore del lavabo, piano superiore ad un massimo di 80 cm dal pavimento, sifone incassato o accostato a parete;
- la vasca da bagno a sedile per disabili dovrà essere installata in modo da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti a cui è addossata, impedire ristagni d'acqua al suo interno a scarico aperto e rendere agevole la pulizia di tutte le sue parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno a sedile dovrà essere collocata in una posizione tale da consentire l'avvicinamento su tre lati per agevolare interventi di assistenza alla persona che utilizza la vasca e in maniera da assicurare gli spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n.236 e cioè: un minimo di 140 cm misurati dal bordo vasca lato accesso per una lunghezza di almeno 80 cm;
- la cassetta di scarico tipo zaino sarà fissata al vaso con viti regolabili idonee e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e
tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata;
- la cassetta di scarico tipo alto sarà fissata a parete previa verifica dell'idoneità di questa a resistere all'azione dei carichi sospesi e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata;
- la cassetta di scarico tipo ad incasso sarà incassata a parete accertandone la possibilità di accesso per le operazioni di pulizia e manutenzione. Sarà inoltre equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.01.A01 Cedimenti
Cedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.
01.04.01.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.04.01.A03 Difetti ai flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
01.04.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.
01.04.01.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.04.01.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
01.04.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazione
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.
01.04.01.A08 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze.
Elemento Manutenibile: 01.04.02
Asciugamani elettrici
Impianto adduzione idirca calda e fredda
Unità Tecnologica: 01.04
Gli asciugamani elettrici sono dei dispositivi che vengono installati nei servizi igienici pubblici dove si prevede un numero elevato di utenti. Tali dispositivi consentono oltre a risparmiare un numero di asciugamani in cotone o in carta consentono di guadagnare in igiene essendo inesistente il contatto con asciugamani o altro.
Modalità di uso corretto:
Nel caso di cattivo funzionamento evitare di aprire l'apparecchio per evitare pericoli di folgorazione. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.02.A01 Anomalie dei motorini
Difetti di funzionamento dei motorini elettrici che causano anomalie nel funzionamento degli asciugamani.
01.04.02.A02 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.04.02.A03 Rumorosità
Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.
01.04.02.A04 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
Elemento Manutenibile: 01.04.03
Autoclave
Impianto adduzione idirca calda e fredda
Unità Tecnologica: 01.04
L'autoclave ha la funzione di elevare i valori della pressione idrica attraverso gruppi di pressurizzazione alimentati da serbatoi di accumulo. Generalmente un impianto autoclave è costituito da: un serbatoio in acciaio, un quadro elettrico, tubazioni in acciaio, elettropompa, valvola di non ritorno, valvola di sicurezza, valvola di intercettazione, presso stato e alimentatore d'aria.
Modalità di uso corretto:
Prima della messa in funzione effettuare un lavaggio della rete idrica per eliminare eventuale materiale di risulta e successiva disinfezione mediante immissione di una miscela di acqua e cloro gassoso; risciacquare con acqua fino a quando il fluido scaricato non assume un aspetto incolore. Gli impianti elettrici a servizio delle apparecchiature saranno realizzati in conformità alle norme CEI. La ditta installatrice dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte e dovrà notificare all'ASL di competenza la attivazione dell'impianto installato.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.03.A01 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ecc..
01.04.03.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.04.03.A03 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.04.03.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.04.03.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.04.03.A06 Difetti di taratura
Difetti di taratura dei contattori, difetti di collegamento o di taratura della protezione.
01.04.03.A07 Disconnessione dell'alimentazione
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto.
01.04.03.A08 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
01.04.03.A09 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche.
Elemento Manutenibile: 01.04.04
Cassette di scarico a zaino
Impianto adduzione idirca calda e fredda
Unità Tecnologica: 01.04
Possono essere realizzate nei seguenti materiali:
- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento dell'acqua;
- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;
- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto.
Modalità di uso corretto:
Evitare manovre false e violente per evitare danneggiamenti. Non forzare o tentare di ruotare in senso inverso i dispositivi di comando quali xxxxxxxxx e/o valvole. Controllare lo stato della tenuta dei flessibili e verificare l'integrità delle parti a vista.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.04.A01 Anomalie del galleggiante
Difetti di funzionamento del galleggiante che regola il flusso dell'acqua.
01.04.04.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.04.04.A03 Difetti ai flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
01.04.04.A04 Difetti dei comandi
Difetti di funzionamento dei dispostivi di comando delle cassette dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere, calcare, ecc.).
01.04.04.A05 Interruzione del fluido di alimentazione
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.
01.04.04.A06 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento delle cassette con conseguenti mancanze.
Elemento Manutenibile: 01.04.05
Piatto doccia
Impianto adduzione idirca calda e fredda
Unità Tecnologica: 01.04
I piatti doccia normalmente in commercio hanno tre dimensioni standard: 70 cm x 70 cm, 75 cm x 75 cm, 80 cm x 80 cm. Le case costruttrici, vista la loro enorme diffusione per motivi igienici e di risparmio energetico, ne hanno realizzati di varie forme, soprattutto circolari, per questa ragione è bene fare riferimento ai cataloghi dei produttori. I piatti doccia normalmente vengono posizionati ad angolo ma possono essere anche incassati. II lato di accesso deve avere uno spazio di rispetto di almeno 55 cm. Il piatto doccia, così come le vasche, si differenzia dagli altri apparecchi sanitari per quanto riguarda il distanziamento dalle pareti; infatti a causa delle diverse condizioni di installazione vengono messi in opera prima della piastrellatura e per questo motivo ci si deve basare su tolleranze al rustico con una distanza di tre centimetri tra il bordo dell'apparecchio e la parete grezza.
Nelle stanze da bagno più lussuose il piatto doccia viene montato in aggiunta alla vasca. Per motivi estetici, di praticità e di facilità di installazione è meglio che i due apparecchi vengano disposti sullo stesso lato. Per ottenere un effetto estetico più gradevole il piatto doccia e la vasca dovrebbero avere la stessa profondità: per questo motivo sono disponibili sul mercato anche forme rettangolari con misure speciali (75 cm x 90 cm). Possono essere o con troppo pieno o senza troppo pieno.
Comunemente si realizzano nei seguenti materiali:
- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento dell'acqua;
- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;
- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto;
- acciaio e acciaio smaltato: gli apparecchi sanitari realizzati in questo materiale non assorbono acqua, hanno alta conducibilità termica (necessitano, quindi, di isolamento termico) e buona resistenza agli urti.
Modalità di uso corretto:
I piatti doccia vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare:
- non si verifichi nessun ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno;
- sia facile ed agevole effettuare la pulizia di tutte le parti e prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali;
- ill lato di accesso al piatto doccia deve avere uno spazio libero da qualsiasi ostacolo fisso di almeno 55 cm.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.05.A01 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato dal cambio del colore e dalla presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.04.05.A02 Difetti ai flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
01.04.05.A03 Difetti alla rubinetteria
Difetti di funzionamento dei dispostivi di comando dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere, calcare, ecc.).
01.04.05.A04 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito (polvere, calcare, ecc.) che causano perdite o rotture delle tubazioni.
01.04.05.A05 Interruzione del fluido di alimentazione
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.
01.04.05.A06 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento con conseguenti mancanze.
Elemento Manutenibile: 01.04.06
Scaldacqua elettrici ad accumulo
Impianto adduzione idirca calda e fredda
Unità Tecnologica: 01.04
Gli scaldacqua elettrici ad accumulo sono tra i più semplici apparecchi impiegati per la produzione di acqua calda sanitaria. La capacità del serbatoio di accumulo varia da 50 a 100 litri e l'acqua è riscaldata a mezzo di una resistenza elettrica immersa, della potenza di 1 o 1,5 kW, comandata da un termostato di regolazione della temperatura.
Particolare cura viene impiegata per la protezione del serbatoio (detto caldaia) realizzata con zincatura a caldo e resine termoindurenti oppure con successive smaltature; in entrambi i casi sono unite all'ulteriore protezione di un anodo di magnesio, particolarmente efficace contro fenomeni di corrosione galvanica. Per ridurre le dispersioni passive l'apparecchio è coibentato interamente con un rivestimento di materiale isolante (normalmente poliuretano) protetto da una scocca esterna di acciaio smaltato.
Modalità di uso corretto:
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro.
Se la temperatura dell'acqua viene mantenuta tra i 45 °C e i 50 °C i consumi di energia elettrica risultano abbastanza contenuti mentre a temperature superiori possono diventare rilevanti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.06.A01 Anomalie del termometro
Difetti di funzionamento dell'indicatore di temperatura del fluido.
01.04.06.A02 Corrosione
Corrosione della struttura dello scaldacqua evidenziata dal cambio del colore in prossimità dell'azione corrosiva.
01.04.06.A03 Corto circuiti
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
01.04.06.A04 Difetti agli interruttori
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa.
01.04.06.A05 Difetti della coibentazione
Difetti di tenuta della coibentazione per cui non si ha il raggiungimento della temperatura richiesta.
01.04.06.A06 Difetti di tenuta
Perdite di fluido che si verificano per mancanza di tenuta delle tubazioni.
01.04.06.A07 Surriscaldamento
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto all'ossidazione delle masse metalliche.
Elemento Manutenibile: 01.04.07
Tubazioni multistrato
Impianto adduzione idirca calda e fredda
Unità Tecnologica: 01.04
Le tubazioni multistrato sono quei tubi la cui parete è costituita da almeno due strati di materiale plastico legati ad uno strato di alluminio o leghe di alluminio, tra di loro interposto. I materiali plastici utilizzati per la realizzazione degli specifici strati costituenti la parete del tubo multistrato sono delle poliolefine adatte all'impiego per il convogliamento di acqua in pressione e possono essere di:
- polietilene PE;
- polietilene reticolato PE-Xa / PE-Xb / PE-Xc;
- polipropilene PP;
- polibutilene PB.
Allo scopo di assicurare l'integrità dello strato interno lo spessore di tale strato non deve essere minore di 0,5 mm.
Modalità di uso corretto:
Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.07.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.04.07.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.04.07.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.04.07.A04 Distacchi
Distacchi degli strati di materiale che costituiscono la tubazione.
01.04.07.A05 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
Elemento Manutenibile: 01.04.08
Vasi igienici a pavimento
Impianto adduzione idirca calda e fredda
Unità Tecnologica: 01.04
I vasi igienici a pavimento sono quelli in cui non è prevista la seduta ma sono dotati solo di un foro collocato a pavimento. Comunemente si realizzano nei seguenti materiali:
- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato di zirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimento dell'acqua;
- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto a monocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;
- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto;
- acciaio e acciaio smaltato: gli apparecchi sanitari realizzati in questo materiale non assorbono acqua, hanno alta conducibilità termica (necessitano, quindi, di isolamento termico) e buona resistenza agli urti.
Modalità di uso corretto:
Gli apparecchi sanitari vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare dovrà essere posizionato a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet e dovrà avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; il vaso sarà collegato alla cassetta di risciacquo ed alla colonna di scarico delle acque reflue.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.04.08.A01 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato dal cambio del colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.04.08.A02 Difetti degli ancoraggi
Cedimenti delle strutture di sostegno e/o degli ancoraggi dei vasi dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.
01.04.08.A03 Difetti dei flessibili
Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.
01.04.08.A04 Ostruzioni
Difetti di funzionamento dei sifoni e degli scarichi dei vasi dovuti ad accumuli di materiale vario che causa un riflusso dei fluidi.
01.04.08.A05 Scheggiature
Scheggiature dello smalto di rivestimento con conseguenti mancanze.
Unità Tecnologica: 01.05
Impianto videosorveglianza
La ripresa e l'eventuale registrazione delle immagini degli accessi esterni saranno effettuati esclusivamente ai fini della sicurezza e della tutela del cimitero ed il trattamento dei dati acquisiti tramite l'impianto di videosorveglianza è fondato sui presupposti di necessità, liceità, proporzionalità e finalità.L'utilizzo dell'impianto di sorveglianza avverrà nel rispetto delle normative vigenti in materia sulla installazione dei sistemi di sicurezza antirapina nei luoghi di lavoro del 17.07.2012. L'impianto di videosorveglianza non potrà essere utilizzato per esercitare il controllo a distanza dei lavoratori, così come espressamente vietato dall'art. 4 della legge n. 300/70.
L'impianto è costituito dai seguenti elementi:
1) n.6 telecamere fisse
2) n.1 monitor
3) n.1 apparecchiature di registrazione
Le immagini riprese da tutte le telecamere verranno registrate su unità hard disk attraverso l'apposito videoregistratore. L'apparecchiatura di registrazione, nonché gli accessori per il funzionamento sono stati collocati in modo da garantirne la sicurezza. I dipendenti ed i clienti sono informati con appositi cartelli esposti sia all'esterno sia all'interno del cimitero.
L'impianto di videosorveglianza sarà in funzione 24 ore su 24 anche nelle giornate di chiusura del cimitero.
Xxxxx salva la visione da parte delle forze dell'ordine, a seguito della messa a disposizioni delle autorità competenti per fatti delittuosi e utilizzabili esclusivamente a titolo di prova giudiziale, la visione delle registrazioni potrà avvenire solo in presenza di operatori autorizzati dalla concessionaria A tal fine il sistema prevederà la visione solo attraverso l'inserimento di una doppia password (ovvero di doppia chiave se l'apparecchiatura di registrazione dovesse essere installata in apposito armadio) di cui una in possesso del titolare dell'esercizio e una del rappresentante sopraindicato.
Non è previsto alcun collegamento diretto con le forze dell'ordine e pertanto non sarà possibile la visione in tempo reale delle immagini da postazione remota.
Il trattamento dei dati ricavati dal sistema di videosorveglianza spetta esclusivamente al Responsabile, ai soggetti da questi nominati e all'Autorità Giudiziaria e di Polizia.
Le immagini riprese dalle telecamere saranno conservate per un periodo di 24 ore successive alla rilevazione, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a festività o chiusura di uffici, nonché nel caso in cui si debba aderire ad una specifica richiesta investigativa e dell’Autorità Giudiziaria o di Polizia Giudiziaria, dopodiché le immagini si sovrapporranno alle precedenti, cancellandole.
Su richiesta dell’Autorità Giudiziaria o della Polizia Giudiziaria, le sole immagini utili alla ricerca dei responsabili saranno riversate, a cura del Responsabile del trattamento, su un nuovo supporto informatico, al fine della loro conservazione in relazione agli illeciti o alle indagini .
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.05.01 Sistemi di ripresa ottici
Elemento Manutenibile: 01.05.01
Sistemi di ripresa ottici
Impianto videosorveglianza
Unità Tecnologica: 01.05
I sistemi di ripresa ottici sono costituiti da una o più telecamere (a colori o in bianco e nero) che effettuano riprese per la video sorveglianza. Le immagini registrate possono essere così riprodotte su supporti magnetici quali nastri, Cd o altro.
Modalità di uso corretto:
Maneggiare la telecamera con attenzione evitando urti o scosse per prevenire danneggiamenti; nel caso di telecamere da interno evitare di esporle all'umidità e comunque all'acqua e non farle operare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati. In caso di mancato funzionamento non tentare di aprire o smontare la telecamera; per evitare scosse elettriche non tentare di rimuovere viti o coperchi ed in ogni caso rivolgersi a personale specializzato o all'assistenza tecnica del prodotto.
Non toccare il sensore direttamente con le dita ma se necessario utilizzare un panno morbido inumidito con alcool per rimuovere la polvere; non utilizzare la telecamera rivolta verso il sole per evitare danneggiamenti ai sensori ottici e non farla funzionare quando le condizioni di temperatura ed umidità superano i valori limiti indicati dal costruttore. Verificare il voltaggio di funzionamento indicato sulla targhetta posta sulla telecamera ed utilizzare solo i cavetti indicati (tipo e connettori) per il collegamento ai monitor.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.05.01.A01 Difetti di regolazione
Difetti di regolazione del sistema di ripresa ottico (difetti di taratura, di messa a fuoco).
01.05.01.A02 Difetti di tenuta morsetti
Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.
01.05.01.A03 Incrostazioni
Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.
Unità Tecnologica: 01.06
Impianto di messa a terra
L’impianto di terra dovrà essere realizzato secondo quanto richiesto dalle norme CEI 64-8. Saranno installati collettori in rame a cui si attesteranno i singoli conduttori di protezione ed equipotenziali delle masse. Tutte le masse estranee e le strutture metalliche di qualunque genere con resistenza inferiore a 1000 Ohm e le tubazioni metalliche entranti nei locali saranno elettricamente connesse fra loro nel locale medesimo a mezzo di conduttori equipotenziali facenti capo al nodo equipotenziale del locale.
La sezione minima dei conduttori in rame che collegano le masse estranee non sarà inferiore a 6 mmq. Il collettore di terra principale sarà collegato al sistema di dispersione (picchetti infissi nel terreno ad almeno 1,5 m di profondità, collocati in pozzetti ispezionabili) mediante cavo giallo-verde della sezione di 16mmq se non meccanicamente protetto, ovvero di 10mmq.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.06.01 Conduttori di protezione
° 01.06.02 Sistema di dispersione
° 01.06.03 Sistema di equipotenzializzazione
Elemento Manutenibile: 01.06.01
Conduttori di protezione
Impianto di messa a terra
Unità Tecnologica: 01.06
I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio.
Modalità di uso corretto:
Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.06.01.A01 Difetti di connessione
Difetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale.
Elemento Manutenibile: 01.06.02
Sistema di dispersione
Impianto di messa a terra
Unità Tecnologica: 01.06
Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello di dispersione.
Rappresentazione grafica e descrizione
Dispersore
Modalità di uso corretto:
Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mm quadrati: per la bandella piattine di sezione 30 x 40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessori non devono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi di captazione si utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5 mm che arrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti con brasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mm quadrati.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.06.02.A01 Corrosioni
Corrosione del materiale costituente il sistema di dispersione. Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
Elemento Manutenibile: 01.06.03
Sistema di equipotenzializzazione
Impianto di messa a terra
Unità Tecnologica: 01.06
I conduttori equipotenziali principali e supplementari sono quelli che collegano al morsetto principale di terra i tubi metallici.
Modalità di uso corretto:
Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.06.03.A01 Corrosione
Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.06.03.A02 Difetti di serraggio
Difetti di serraggio dei bulloni del sistema di equipotenzializzazione.
Unità Tecnologica: 01.07
Impianto idrico
I criteri progettuali adottati nell’ambito del dimensionamento delle opere derivano dalle norme di seguito riportate:
• Norme CEI;
• UNI 9182 - Impianti di alimentazione e di distribuzione di acqua fredda e calda;
• UNI 9183 - Sistemi di scarico delle acque usate;
• UNI 9184 - Sistemi di scarico delle acque meteoriche;
• UNI 7611 e 7615 – Tubazioni in polietilene;
• Decreto legislativo n°152/99 e s.m.i.;
• Legge n°37/08 - Norme per la sicurezza degli impianti;
• Legge n°186 del 01/03/1968;
• D.P.R. n°547 del 27/04/55;
• Prescrizioni e Norme di Enti locali.
La rete è divisa in due linee, una a servizio dei wc e fontanine, allacciato alla rete comunale presente su via Palermo ed una a servizio delle aree a verdi che attinge acqua dall’impianto di raccolta con relativo autoclave. Si predisporrà anche un idoneo “bypass” al fine di collegare l’impianto per le aiuole direttamente alla rete comunale nel caso di prolungata siccità in cui il serbatoio di accumulo e recupero acque piovane sia insufficiente.
La rete idrica cimiteriale fornirà l’acqua potabile proveniente dalla rete idrica urbana alle utenze presenti nell’ampliamento, attraverso un idoneo allacciamento (previo autorizzazione degli Enti competenti) da realizzare lungo il tratto di strada adiacente al nuovo ingresso cimiteriale su via Palermo.
Gli interventi consisteranno nella realizzazione dei seguenti impianti:
• impianto di distribuzione fontanine ed idrico-sanitario nei servizi igienici;,
• impianto di irrigazione delle aiuole e degli spazi verdi;
• impianto per il recupero e riutilizzo di acqua piovana per l’irrigazione raccolta in apposita vasca;
La progettazione dell’intera opera prevede:
• l’allacciamento alla rete idrica comunale presente in Via Palermo;
• l’installazione di un nuovo misuratore di acqua in ingresso all’ampliamento cimiteriale;
• la realizzazione della rete idrica con tubazioni in polietilene ad alta densità conformi alle norme UNI 7611 e 7615 tipo 312 per condotte d’acqua potabile in pressione, con marchio di conformità IIP, rispondenti alle disposizioni emanate in materia dal ministero della Sanità, per pressioni PN 10 del diametro di 50 e 32 mm;
• pozzetti di diramazione di dimensioni 40x40 cm;
• il recupero delle acque piovane raccolte in apposita vasca e provenienti dai manufatti cimiteriali fuori terra per uso irriguo posta in prossimità dell’ingresso.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.07.01 Contatori
° 01.07.02 Pozzetti
° 01.07.03 Xxxxxxxxx
° 01.07.04 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)
Elemento Manutenibile: 01.07.01
Contatori
Impianto idrico
Unità Tecnologica: 01.07
Il tipo di contatore più semplice e usato è quello a mulinello (Woltmann) che è dotato di un'elica che viene messa in rotazione dal fluido in movimento; si calcola il volume dell'acqua fluita attraverso lo strumento dal numero di giri dell'elica in un dato intervallo di tempo. Si usano di norma per misurare i volumi d'acqua forniti alle utenze.
Modalità di uso corretto:
Devono essere installati in prossimità dell'adduzione principale ed opportunamente protetti da scatole o nicchie. Evitare manomissioni o tentativi di allacciamenti superiori a quelli consentiti; effettuare la taratura del contatore prima dell'utilizzo. Verificare l'integrità dei sigilli prima della installazione del contatore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.07.01.A01 Difetti dispositivi di regolazione
Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione del contatore.
01.07.01.A02 Difetti indicatore
Difetti di funzionamento del dispositivo indicatore dei volumi di consumo.
01.07.01.A03 Perdite di fluido
Perdite di fluido in prossimità dell'innesto del contatore sulla tubazione di adduzione.
01.07.01.A04 Rotture vetri
Anomalie o rotture dei vetri di protezione dei dispositivi indicatori.
Elemento Manutenibile: 01.07.02
Pozzetti
Impianto idrico
Unità Tecnologica: 01.07
Tutti gli elementi dell'acquedotto (sfiati, valvole riduttrici o regolatrici dei carichi, saracinesche, valvole a farfalla, ecc. ) previsti lungo la rete di adduzione esterna, quando non sono collocati all'interno di determinati locali devono essere installati all'interno di appositi manufatti realizzati in calcestruzzo o in muratura, quasi sempre totalmente interrati, chiamati "pozzetti". I pozzetti sono dotati di chiusini metallici per l'accesso dall'esterno che devono essere forniti di opportuni sistemi di chiusura. Le dimensioni interne del pozzetto variano a seconda delle apparecchiature installate e devono essere tali da consentire tutte le manovre degli apparecchi necessarie durante l'esercizio e di eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria, di riparazione, di smontaggio e di sostituzione delle apparecchiature.
Modalità di uso corretto:
L'utente dovrà unicamente accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di fessurazioni, disgregazione del materiale, riduzione del copriferro. Verificare l'integrità dei chiusini e la loro movimentazione.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.07.02.A01 Cavillature superficiali
Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.07.02.A02 Deposito superficiale
Deposito di materiale vario (polvere, radici, terreno, ecc.) sulla parte superiore dei pozzetti.
01.07.02.A03 Difetti dei chiusini
Difetti di apertura e chiusura dei chiusini dovuti a presenza di terreno, polvere, grassi, ecc..
01.07.02.A04 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.07.02.A05 Efflorescenze
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.07.02.A06 Erosione superficiale
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa.
01.07.02.A07 Esposizione dei ferri di armatura
Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura,dovuti a fenomeni di corrosione per l'azione degli agenti atmosferici.
01.07.02.A08 Penetrazione di umidità
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.07.02.A09 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
Elemento Manutenibile: 01.07.03
Rubinetti
Impianto idrico
Unità Tecnologica: 01.07
Hanno la funzione di intercettare e di erogare i fluidi all'esterno dell'impianto. Possono essere: ad alimentazione singola; ad alimentazione con gruppo miscelatore; ad alimentazione con miscelatore termostatico. Il materiale più adoperato è l'acciaio rivestito con nichel e cromo o smalto. Per la scelta della rubinetteria sanitaria è importante considerare:
- il livello sonoro;
- la resistenza meccanica a fatica dell'organo di manovra;
- la resistenza meccanica a fatica dei deviatori;
- la resistenza all'usura meccanica delle bocche orientabili. La UNI EN 200 definisce i metodi di prova.
Modalità di uso corretto:
Evitare manovre brusche e violente sui dispositivi di comando. Non forzare il senso di movimento del rubinetto. Tutti i rubinetti devono essere identificati sia nel corpo apparente sia nel corpo nascosto; inoltre devono essere identificati gli organi di comando (con il blu l'acqua fredda e con il rosso l'acqua calda); nel caso in cui gli organi siano separati l'acqua fredda deve essere posizionata a destra e quella calda a sinistra.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.07.03.A01 Alterazione rivestimento
Alterazione dello strato di rivestimento dovuta a urti o manovre violente.
01.07.03.A02 Corrosione
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.07.03.A03 Difetti ai filtri
Difetti di funzionamento dei filtri dovuti ad accumulo di materiale.
01.07.03.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.07.03.A05 Difetti alle valvole
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.
01.07.03.A06 Incrostazioni
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
Elemento Manutenibile: 01.07.04
Tubi in polietilene alta densità (PEAD)
Impianto idrico
Unità Tecnologica: 01.07
I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I materiali ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.
Modalità di uso corretto:
I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto dell'acqua potabile devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità. Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.07.04.A01 Alterazioni cromatiche
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.
01.07.04.A02 Deformazione
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.
01.07.04.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.07.04.A04 Errori di pendenza
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse.
Unità Tecnologica: 01.08
Impianto fognario
I criteri progettuali adottati per il sistema fognario a servizio dell’ampliamento derivano dalle norme di seguito riportate:
• UNI 9182 - Impianti di alimentazione e di distribuzione di acqua fredda e calda;
• UNI 9183 - Sistemi di scarico delle acque usate;
• UNI 9183/87 - “Sistemi di scarico delle acque usate. Criteri di progettazione collaudo e gestione
• UNI 9184 - Sistemi di scarico delle acque meteoriche;
• Decreto legislativo n°152/99 e s.m.i.;
• Legge n°37/08 - Norme per la sicurezza degli impianti;
• D.P.R. n°547 del 27/04/55;
• Prescrizioni e Norme di Enti locali.
Per eseguire lo studio orografico del terreno è stata utilizzato un rilievo plano-altimetrico, dal quale è stato possibile individuare sia l’area servita dalla fognatura in oggetto, sia il fabbisogno idrico dell’area in oggetto.
Dal rilievo si evince che il terreno in oggetto è su pendio, con dislivelli a terrazzamenti, e ricopre una superficie di 1.1 ha.
Si è scelto un sistema fognario di tipo separato in quanto è presente un canale a cielo aperto di raccolta acque bianche; mentre per le acque del blocco servizi ci si allaccerà alla rete di via Palermo.
Per il dimensionamento dei tratti del sistema fognario è necessario valutare e calcolare solo le portate pluviali o meteoriche.
In particolare, il sistema fognario, nella sua completezza, necessario per smaltire le acque meteoriche raccolte sarà collegato con il canale posto a valle oltre via Palermo (ad ovest dell’ampliamento cimiteriale). Pertanto, in progetto si prevede lo scavo ad adeguata profondità fino alla rete esistente, anche oltre l'area impegnata dall'ampliamento in corrispondenza della strada secondaria di accesso.
Si prevede la realizzazione di pozzetti di ispezione realizzati in c.a.v. di profondità variabile e collettori in PVC rigido di diametro variabile da f 125 a f 315 mm. Le caditoie, in numero sufficiente per un rapido smaltimento delle acque meteoriche, saranno in cls con griglie e telaio in ghisa.
Impianto di scarico delle acque nere
Gli impianti di scarico previsti per le acque nere (fecali o luride) assicureranno il corretto deflusso delle acque reflue scaricate dagli apparecchi idro-sanitari ed al contempo, impediranno il passaggio di cattivi odori negli ambienti.
I suddetti impianti saranno costituiti, essenzialmente, dalla rete secondaria, realizzata nell’ambito del gruppo dei servizi igienici e dalla rete principale orizzontale.
La rete secondaria comprenderà le tubazioni di piccolo diametro che collegano i diversi apparecchi alle colonne di scarico, che, a loro volta, si immetteranno in un pozzetto di ispezione sifonato, collegato al sistema fognario principale dell’ampliamento cimiteriale.
La rete principale sarà costituita da tubazioni esterne interrate e permetterà il convogliamento di tutte le acque reflue nella rete fognaria comunale situata nei pressi del nuovo ingresso cimiteriale.
Tutta la rete sarà continua, dall’allaccio fino al recapito finale, in modo da evitare, nel modo più assoluto, ogni contatto diretto o indiretto con l’ambiente.
Nell’ambito dei servizi igienici sarà assicurata alle tubazioni interne una pendenza almeno pari all’1%.
Il dimensionamento della rete secondaria è stato effettuato nel rispetto della normativa vigente ed in particolare della UNI 9183/87 “Sistemi di scarico delle acque usate. Criteri di progettazione collaudo e gestione”. La determinazione della portata nera delle acque nere è utile al fine di garantire una velocità minima all’interno dello speco, per consentire il lavaggio dello stesso ed evitare il ristagno con la conseguente formazione di cattivi odori. Tuttavia come la stessa letteratura tecnica evidenzia (Xxxxxxxx Xxxxxxxx. “Appunti di costruzioni idrauliche”) per le ramificazioni ultime della rete, a servizio di un limitato numero di abitanti, le portate minime sono assai esigue (talvolta si annullano addirittura) ed è inevitabile che in alcune ore le velocità scendono al di sotto dei valori necessari al trasporto delle sostanze in sospensione. In questi tratti fognari però le periodiche portate di punta provvedono ad eliminare qualche deposito che si sia eventualmente formato nelle ore notturne.
Calcolo delle portate pluviali
Le acque bianche provenienti dalle superfici e dalle coperture dei manufatti saranno convogliate, per mezzo di colonne pluviali e pozzetti posti alla base delle colonne stesse, ai collettori di raccolta sub-orizzontali posti interrati all’esterno dei blocchi e quindi sfoceranno, per mezzo del collettore di raccolta principale, nel recettore finale.
Saranno previsti pozzetti dotati di griglie per la raccolta delle acque bianche provenienti dai viali e dai manufatti. I collettori saranno realizzati in PVC ed avranno pendenza dell’ 1% mentre i pozzetti saranno in cls vibrocompresso e dotati di coperchio chiuso o grigliato.
Il calcolo esatto delle portate pluviali non è possibile in quanto occorrerebbe una conoscenza approfondita e sicura del comportamento di ogni singola parte del bacino. Per questo si ricorre a modelli matematici semplici che possano rappresentare in maniera semplice il comportamento globale dell’area in esame.
Poiché il caso in esame riguarda un bacino di estensione limitata di dimensione minore di 1.5 ha, si può utilizzare il metodo dell’invaso semplificato proposto da De Xxxxxxx-Cotecchia.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.08.01 Pozzetti di scarico
° 01.08.02 Tombini
° 01.08.03 Tubazioni in polivinile non plastificato
° 01.08.04 Vasche di accumulo
° 01.08.05 Xxxxxx Xxxxxx
Elemento Manutenibile: 01.08.01
Pozzetti di scarico
Impianto fognario
Unità Tecnologica: 01.08
Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasi sempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lascia scorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorre far ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.
Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondo con luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra del pezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è formato da un tronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli o flangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio, un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggio per la copertura.
Modalità di uso corretto:
È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono per esempio:
- prova di tenuta all'acqua;
- prova di tenuta all'aria;
- prova di infiltrazione;
- esame a vista;
- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;
- tenuta agli odori.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.01.A01 Abrasione
Abrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimento superficiale.
01.08.01.A02 Corrosione
Corrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimento superficiale e dalle aggressioni del terreno e delle acque freatiche.
01.08.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.08.01.A04 Difetti delle griglie
Rottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbia e pietrame.
01.08.01.A05 Intasamento
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc..
01.08.01.A06 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone.
01.08.01.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
Elemento Manutenibile: 01.08.02
Tombini
Impianto fognario
Unità Tecnologica: 01.08
I tombini sono dei dispositivi che consentono l'ispezione e la verifica dei condotti fognari. Vengono posizionati ad intervalli regolari lungo la tubazione fognaria e possono essere realizzati in vari materiali quali ghisa, acciaio, calcestruzzo armato a seconda del carico previsto (stradale, pedonale, ecc.).
Modalità di uso corretto:
È necessario verificare e valutare la prestazione dei tombini durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono la capacità di apertura e chiusura, la resistenza alla corrosione, la capacità di tenuta ad infiltrazioni di materiale di risulta.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.02.A01 Anomalie piastre
Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.
01.08.02.A02 Cedimenti
Cedimenti strutturali della base di appoggio e delle pareti laterali.
01.08.02.A03 Corrosione
Corrosione dei tombini con evidenti segni di decadimento evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
01.08.02.A04 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi.
01.08.02.A05 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sui tombini che provoca anomalie nell'apertura e chiusura degli stessi.
01.08.02.A06 Sollevamento
Sollevamento delle coperture dei tombini.
Elemento Manutenibile: 01.08.03
Tubazioni in polivinile non plastificato
Impianto fognario
Unità Tecnologica: 01.08
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo se presenti. Le tubazioni possono essere realizzate in polivinile non plastificato. Per polimerizzazione di acetilene ed acido cloridrico si ottiene il PVC; se non si aggiungono additivi si ottiene il PVC duro che si utilizza negli acquedotti e nelle fognature.
Questo materiale è difficilmente infiammabile e fonoassorbente. I tubi in PVC hanno lunghezze fino a 10 m e diametri piccoli, fino a 40 cm. Un limite all'utilizzo dei tubi in PVC è costituito dalla scarichi caldi continui. Per condutture con moto a pelo libero i tubi si congiungono con la giunzione con anello di gomma a labbro; per condutture in pressione si usano giunzioni a manicotto.
Modalità di uso corretto:
La materia di base deve essere PVC-U, a cui sono aggiunti gli additivi necessari per facilitare la fabbricazione dei componenti. Quando calcolato per una composizione conosciuta il tenore di PVC deve essere di almeno l'80% in massa per i tubi e di almeno l'85% in massa per i raccordi stampati per iniezione.
Le superfici interne ed esterne dei tubi e dei raccordi devono essere lisce, pulite ed esenti da cavità, bolle, impurità, porosità e qualsiasi altro difetto superficiale. Le estremità dei tubi e dei raccordi devono essere tagliate nettamente, perpendicolarmente all'asse. I tubi e i raccordi devono essere uniformemente colorati attraverso il loro intero spessore. Il colore raccomandato dei tubi e dei raccordi è il grigio.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.03.A01 Accumulo di grasso
Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.
01.08.03.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.08.03.A03 Erosione
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.
01.08.03.A04 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.
01.08.03.A05 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone.
01.08.03.A06 Penetrazione di radici
Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.
01.08.03.A07 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.
Elemento Manutenibile: 01.08.04
Vasche di accumulo
Impianto fognario
Unità Tecnologica: 01.08
Le vasche di accumulo hanno la funzione di ridurre le portate di punta per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque di scarico all’interno del sistema.
Modalità di uso corretto:
Le vasche di accumulo sono utilizzate per ridurre gli effetti delle inondazioni, della portata e del carico inquinante dovuto ai troppopieni dei sistemi misti. I problemi che generalmente possono essere riscontrati per questi sistemi sono l'accumulo di sedimenti e l'ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso. Quando si verifica un’ostruzione l’improvvisa eliminazione della stessa può avere un impatto inaccettabile sugli impianti di trattamento delle acque di scarico pertanto bisogna procedere alla rimozione graduale della stessa. Per eliminare tali inconvenienti ed ottimizzare la rimozione dei sedimenti possono essere apportate delle modifiche alla struttura delle vasche per mezzo di rivestimenti a basso attrito o modificando il fondo o creando dei canali di scorrimento o utilizzando apparecchi meccanici all’interno delle vasche per rimuovere periodicamente i sedimenti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.04.A01 Accumulo di grasso
Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.
01.08.04.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
01.08.04.A03 Incrostazioni
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.
01.08.04.A04 Odori sgradevoli
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone.
01.08.04.A05 Penetrazione di radici
Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.
01.08.04.A06 Sedimentazione
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’intasamento.
Elemento Manutenibile: 01.08.05
Xxxxxx Xxxxxx
Impianto fognario
Unità Tecnologica: 01.08
La vasca Imhoff è costituita da due comparti uno superiore ed uno inferiore.
Nel comparto superiore, dove avviene la sedimentazione dei fanghi, viene immesso il liquame da depurare; i fanghi sedimentati vengono versati in una camera chiusa, che è sottoposta al comparto superiore, nella quale avviene la digestione dei fanghi.
Attraverso una tubazione i fanghi digeriti vengono estratti dalla vasca ed i gas prodotti vengono fatti passare in apposite zone di sfiato.
Negli impianti di grandi dimensioni l'estrazione meccanica dei fanghi viene effettuata mediante bracci raschiafanghi mentre negli impianti più piccoli avviene manualmente attraverso delle aperture poste sul fondo della camera inferiore.
Modalità di uso corretto:
Prima dell'avvio dell'impianto è necessario provvedere alla pulizia dei comparti da tutti i residui che si sono accumulati; è necessario controllare il corretto funzionamento delle valvole e dei raschiatori se presenti. Far funzionare questi ultimi per qualche ora controllando che non si verifichino surriscaldamenti, che non ci siano eccessivi rumori e vibrazioni del motore e della struttura di raccolta fanghi. Controllare le caratteristiche dell'acqua quali la portata, il Ph, il BOD 5 ecc. che devono essere annotate sui fogli di marcia dell'impianto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.08.05.A01 Bolle di gas
Formazione di bolle di gas nella vasca.
01.08.05.A02 Depositi solidi
Eccessiva presenza di solidi galleggianti dovuta al cattivo funzionamento dei deflettori di entrata e di uscita.
01.08.05.A03 Intasamenti
Difficoltà di estrazione del fango che causa intasamenti della tubazione.
01.08.05.A04 Sedimentazioni
Eccessivo accumulo di sostanze galleggianti con formazione di schiuma.
01.08.05.A05 Turbolenza
Eccessiva portata della vasca che causa nelle zone di portata elevata una turbolenza che non agevola la sedimentazione dei solidi.
INDICE | |||
01 AMPLIAMENTO CIMITERO DEL CIMITERO | pag. | 5 | |
01.01 Opere cimiteriali previste da progetto esecutivo | 6 | ||
01.01.01 Accessori funerari | 7 | ||
01.01.02 Ossari/Cinerari | 8 | ||
01.01.03 Blocchi Loculi | 9 | ||
01.01.04 Cordoli di delimitazione | 11 | ||
01.01.05 Sepoltura singola, doppia, gentilizia. | 12 | ||
01.01.06 Recinzioni | 14 | ||
01.01.07 Vegetazione | 15 | ||
01.01.08 Xxxxxxxxxxxx xxx xxxxx x xxx xxxxxxxxxxx | 00 | ||
01.01.09 Ossario/Cineraio comune | 17 | ||
01.02 Impianto elettrico | 18 | ||
01.02.01 Canalizzazioni in PVC | 21 | ||
01.02.02 Contattore | 22 | ||
01.02.03 Interruttori | 24 | ||
01.02.04 Prese e spine | 26 | ||
01.02.05 Quadri di bassa tensione | 27 | ||
01.02.06 Trasformatori a secco | 29 | ||
01.03 Impianto di illuminazione votivo | 31 | ||
01.03.01 Lampade votive | 32 | ||
01.04 Impianto adduzione idirca calda e fredda | 33 | ||
01.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria | 34 | ||
01.04.02 Asciugamani elettrici | 36 | ||
01.04.03 Autoclave | 37 | ||
01.04.04 Cassette di scarico a zaino | 39 | ||
01.04.05 Piatto doccia | 40 | ||
01.04.06 Scaldacqua elettrici ad accumulo | 42 | ||
01.04.07 Tubazioni multistrato | 43 | ||
01.04.08 Vasi igienici a pavimento | 44 | ||
01.05 Impianto videosorveglianza | 45 | ||
01.05.01 Sistemi di ripresa ottici | 46 | ||
01.06 Impianto di messa a terra | 47 | ||
01.06.01 Conduttori di protezione | 48 | ||
01.06.02 Sistema di dispersione | 49 | ||
01.06.03 Sistema di equipotenzializzazione | 50 | ||
01.07 Impianto idrico | 51 | ||
01.07.01 Contatori | 52 | ||
01.07.02 Pozzetti | 53 | ||
01.07.03 Rubinetti | 55 | ||
01.07.04 Tubi in polietilene alta densità (PEAD) | 56 | ||
01.08 Impianto fognario | 57 | ||
01.08.01 Pozzetti di scarico | 59 | ||
01.08.02 Tombini | 61 | ||
01.08.03 Tubazioni in polivinile non plastificato | 62 | ||
01.08.04 Vasche di accumulo | 63 | ||
01.08.05 Vasche Imhoff | 64 |
IL TECNICO
Provincia di PALERMO | ||
PIANO DI MANUTENZIONE | ||
MANUALE DI | ||
MANUTENZIONE | ||
(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) | ||
OGGETTO: | AMPLIAMENTO CIMITERO E GESTIONE DEL NUOVO E VECCHIO | |
CIMITERO DEL COMUNE DI TERMINI IMERESE (PA) - Contratto di | ||
Concessione del 27.09.2012 - Rep. n. 10829 - Racc. n. 31 | ||
COMMITTENTE: | Comune di Termini Imerese | |
Capodrise, CE, 24/11/2017 | ||
IL TECNICO | ||
Pagina 1 | ||
Comune di: Provincia di:
TERMINI IMERESE PALERMO
Oggetto: AMPLIAMENTO CIMITERO E GESTIONE DEL NUOVO E VECCHIO CIMITERO DEL COMUNE DI TERMINI IMERESE (PA) - Contratto di
Concessione del 27.09.2012 - Rep. n. 10829 - Racc. n. 31
PREMESSA
La presente relazione è stata elaborata in quanto parte integrante dei documenti componenti il progetto esecutivo così come previsto dall'Art. 38, ancora in vigore, del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, relativamente al “AMPLIAMENTO CIMITERO E GESTIONE DEL NUOVO E VECCHIO CIMITERO DEL COMUNE DI TERMINI IMERESE”, (Contratto di Concessione del 27 settembre 2012 - Rep. n. 10829 - Racc. n. 31).
La situazione cimiteriale della città di Termini Imerese ha tra le principali necessità quella di dover rispondere all'insufficienza di “posti salma”. Per questo motivo il progetto e la successiva realizzazione di un ampliamento del cimitero comunale esistente è indispensabile per dare una risposta concreta all'esigenza di sepolture nel comune di Termini Imerese, garantendo in più un servizio di gestione cimiteriale efficiente e di qualità per i prossimi anni.
Nel 1990, l'impianto originario del cimitero è stato ampliato, aggiungendo un'area di circa 10.000 mq ad ovest del cimitero preesistente. In tale ampliamento, oltre alle tradizionali tipologie di sepoltura, già presenti nel vecchio cimitero, si è aggiunta quella a tumulazione individuale del tipo a loculi colombari fuori terra.
CARATTERISTICHE DELL'AREA DESTINATA ALL'AMPLIAMENTO
L'esigenza di nuovi posti salma, le cui richieste ad oggi ammontano, secondo quanto dichiarato dall'Ufficio Tecnico comunale, a circa 1300, ha determinato la necessità di prevedere un nuovo ampliamento del complesso cimiteriale, per la cui localizzazione, data la presenza di numerosi reperti archeologici nei terreni limitrofi posti a Nord-Est, è stata individuata un'area a Sud del Cimitero originario, in una zona marcata da una serie di salti di quota, solo in parte confinante con il muro di cinta del cimitero monumentale esistente.
L'area individuata per l'ampliamento ha una superficie di circa 10.900 mq e presenta un perimetro irregolare.
L'area in esame, nella sua globalità territoriale, si inquadra in un contesto geologico più vasto che è espressione della componente nord-occidentale della catena Appenninico-Maghrebide caratterizzante la porzione settentrionale della Sicilia. Più precisamente, trovasi nel contesto geologico dei Monti di Termini e Trabia, caratterizzante la porzione centro-settentrionale della Sicilia, risultanti dalla sovrapposizione di Unità Stratigrafico Strutturali (U.S.S.) con una struttura a falde, aventi vergenza prevalentemente verso sud e ricoperti in discordanza stratigrafica dai depositi Tardorogeni e Quaternari. Nell'area, oggetto di studio, è stato eseguito un rilevamento geologico di superficie, opportunamente esteso alle aree limitrofe che, unitamente ai dati bibliografici esistenti, ed alle risultanze della campagna di indagini eseguita, hanno consentito di ricostruire la serie stratigrafica locale. Infatti, il territorio in esame è caratterizzato dalla presenza di depositi sedimentari di natura terrigena, sia marini che continentali, e depositi di origine antropica come meglio specificato nella relazione geologica e geofisica allegata (R.3 Relazione geologica e geofisica). L'area destinata all'ampliamento appartiene solo in parte al comune, quindi sarà oggetto di regolare procedura di esproprio ai sensi del Testo unico 327/2001, a carico del comune come da protocollo di intesa in data 22/10/2015
ORGANIZZAZIONE DELL'AMPLIAMENTO
Il perimetro dell'ampliamento cimiteriale verrà delimitato da un muro di cinta in c.a. di altezza pari a 2.50 m, i paramenti interni ed esterni del muro saranno intonacati per contribuire ad un maggiore decoro dell'area cimiteriale. Inoltre al fine di eliminare la serialità delle mura che appesantirebbero ulteriormente la visione globale del costruito, si installerà, lungo Via Palermo, a partire dall'ingresso del nuovo ampliamento cimiteriale fino alla cabina enel esistente, una rete in polietilene di colore verde per il sostegno di edera appartenente alla famiglia delle piante rampicanti, mentre la restante porzione di muro lungo Via Palermo sarà velato da una barriera di verde creata tramite la messa a dimora di Cupressus sempervirens.
L'ampliamento sarà dotato di due accessi distinti: uno a Nord-Est, sia carrabile che pedonale, da Via Palermo, dove attualmente è presente il parcheggio del cimitero esistente; uno, solo carrabile, posto a Sud; ed entrambi gli ingressi saranno protetti da idonei cancelli in ferro.
Per l'organizzazione dell'area oggetto dell'ampliamento, si è tenuto conto di una serie di fattori ed esigenze che condizionano fortemente le intenzioni progettuali e che possono essere così riassunti:
1. la volontà di collegare direttamente l'ampliamento col cimitero monumentale esistente, cercando la miglior integrazione possibile tra vecchio e nuovo" ;
2. l'obbligo di seguire l'andamento perimetrale dell'area irregolare che determina convergenze e divergenze casuali;
3. la realizzazione di un numero di posti salma compatibile con il progetto definitivo già approvato;
4. presenza dell'emergenza architettonica nell'ambito dell'area e previsione di una zona di rispetto circostante.
Il progetto si caratterizza per la serie di terrazze che si susseguono l'una con l'altra e che si adeguano, senza forzature, alla conformazione irregolare dell'area, seguendone le rientranze e adattandosi di volta in volta ai diversi salti di quota. Un'unica viabilità di servizio, sia carrabile che pedonale, di larghezza pari a 8,50 m. attraversa tutto l'ampliamento con pendenze diverse al fine di collegare tra loro le diverse terrazze. E' altresì possibile superare le differenze di quota anche attraverso una serie di rampe di scale, collocate in diversi punti dell'ampliamento. Una serie di cipressi costeggia la viabilità di servizio per tutta la sua lunghezza, inoltre disseminate per l'intero ampliamento piccole oasi verdi partecipano nel conferire al costruito un maggior valore estetico, favorendone l'integrazione con il territorio circostante. In corrispondenza del nuovo ingresso da Via Palermo, troverà collocazione, oltre al blocco servizi, un piccolo monumento funerario, che fungerà anche da ossario/cinerario comune. Tutti i viali di distribuzione tra le varie sepolture saranno in piano e saranno provvisti, in punti strategici, di panchine, fontane e cestini dei rifiuti al fine di garantire la miglior fruibilità possibile dell'intero complesso cimiteriale.
Le sepolture previste sono le stesse già approvate nel progetto definitivo, tra l'altro presenti sia nel cimitero originario sia nel primo ampliamento. Si tratta di sepolture interrate cosiddette "a pozzo" e distinte in semplici, doppie e gentilizie, diverse solo per numero di loculi ma tutte incassate nel terreno e dotate di “monumentino” fuori terra di altezza non superiore ad 1.00 ml.
Inoltre, verranno realizzati dei blocchi colombari contenenti loculi del tipo a fornetto disposti su 4 file e blocchi ossari/cinerari. Il progetto relativo all'ampliamento cimiteriale prevede:
• la realizzazione di N. 293 Sepolture Semplici da 5 loculi;
• la realizzazione di N. 349 Sepolture Doppie da 10 loculi;
• la realizzazione di N. 86 Sepolture Gentilizie da 15 loculi;
• la realizzazione di N. 780 Loculi del tipo a fornetto, disposti su 4 file, in colombari costituiti da corpi tipologicamente e
strutturalmente simili
• la realizzazione di N. 200 ossari/cinerari;
• la realizzazione di un blocco servizi, nel quale sono presenti un locale igienico destinato agli utenti e diviso per sessi, un locale igienico per diversamente abili ed un locale destinato al controllo accessi.;
• la realizzazione di un blocco ossario/cinerario comune;
• l'urbanizzazione del suolo impegnato in relazione all'ampliamento del cimitero (viali, marciapiedi, recinzione, impianti, etc.);
• la realizzazione di una nuova area parcheggio di circa mq 750 contenente: n. 71 stalli per automobili (di cui n.1 per diversamente abili), n. 12 stalli per ciclomotori e rastrelliere per biciclette.
In definitiva, l'intervento in progetto prevede la realizzazione di 728 sepolture a pozzo oltre 780 loculi colombari per un totale di 7025 loculi disponibili e la realizzazione di 200 ossari/cinerari.
La quantità di sepolture attribuite alle varie tipologie è stata determinata da un lato dalla disponibilità di area prevista dalla Delibera Consiliare e dall'altro dalle richieste presentate all'Ufficio Tecnico. Pertanto, proporzionalmente all'entità delle richieste inoltrate per i vari tipi di sepolture, si sono stabilite le quantità da assegnare alle varie tipologie e nella planimetria allegata è rappresentata la disposizione nell'ambito dell'area cimiteriale.
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 AMPLIAMENTO CIMITERO DEL CIMITERO
Corpo d'Opera: 01
AMPLIAMENTO CIMITERO DEL CIMITERO
L'esigenza di nuovi posti salma ha determinato la necessità di prevedere un nuovo ampliamento del complesso cimiteriale, per la cui localizzazione, data la presenza di numerosi reperti archeologici nei terreni limitrofi posti a Nord-Est, è stata individuata un'area a Sud del Cimitero originario, in una zona marcata da una serie di salti di quota, solo in parte confinante con il muro di cinta del cimitero monumentale esistente. L'area individuata per l'ampliamento ha una superficie di circa 10.900 mq e presenta un perimetro irregolare.
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Opere cimiteriali previste da progetto esecutivo
° 01.02 Impianto elettrico
° 01.03 Impianto di illuminazione votivo
° 01.04 Impianto adduzione idirca calda e fredda
° 01.05 Impianto videosorveglianza
° 01.06 Impianto di messa a terra
° 01.07 Impianto idrico
° 01.08 Impianto fognario
Unità Tecnologica: 01.01
Opere cimiteriali previste da progetto esecutivo
ll progetto relativo all'ampliamento cimiteriale prevede:
· la realizzazione di N. 293 Sepolture Semplici da 5 loculi;
· la realizzazione di N. 349 Sepolture Doppie da 10 loculi;
· la realizzazione di N. 86 Sepolture Gentilizie da 15 loculi;
· la realizzazione di N. 780 Loculi del tipo a fornetto, disposti su 4 file, in colombari costituiti da corpi tipologicamente e strutturalmente simili
· la realizzazione di N. 200 ossari/cinerari;
· la realizzazione di un blocco servizi, nel quale sono presenti un locale igienico destinato agli utenti e diviso per sessi, un locale igienico per diversamente abili ed un locale destinato al controllo accessi.;
· la realizzazione di un blocco ossario/cinerario comune;
· l'urbanizzazione del suolo impegnato in relazione all'ampliamento del cimitero (viali, marciapiedi, recinzione, impianti, etc.);
· la realizzazione di una nuova area parcheggio di circa mq 750 contenente: n. 71 stalli per automobili (di cui n.1 per diversamente abili), n. 12 stalli per ciclomotori e rastrelliere per biciclette.
In definitiva, l'intervento in progetto prevede la realizzazione di 728 sepolture a pozzo oltre 780 loculi colombari per un totale di 7025 loculi disponibili e la realizzazione di 200 ossari/cinerari.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.01.R01 Funzionalità
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità
Le Opere Cimiteriali dovranno essere proporzionate secondo i calcoli di fabbisogno quantitativo e qualitativo.
Prestazioni:
Il fabbisogno di sepolture viene espresso dalla relazione: S = P t e dove:
- P = la popolazione media del periodo considerato;
- t = il tasso di mortalità (calcolato su studi demografici o in riferimento a periodi precedenti);
- e = rapporto di percentuale del saldo migratorio delle sepolture.
Livello minimo della prestazione:
Le aree totali degli spazi cimiteriali dovranno essere opportunamente dimensionate in funzione della somma delle aree per:
I) tumulazioni collettive per adulti;
II) tumulazioni private in sepolture singole, doppie e gentilizie;
III) viabilità interna;
IV) servizi.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.01.01 Accessori funerari
° 01.01.02 Ossari/Cinerari
° 01.01.03 Blocchi Loculi
° 01.01.04 Cordoli di delimitazione
° 01.01.05 Sepoltura singola, doppia, gentilizia.
° 01.01.06 Recinzioni
° 01.01.07 Vegetazione
° 01.01.08 Sistemazione dei viali e dei marciapiedi
° 01.01.09 Ossario/Cineraio comune
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Accessori funerari
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Si tratta di elementi di diverso materiale posti a corredo dei colombari e delle sepolture. Possono distinguersi in: bronzi, luminarie, portafiori. Il loro impiego nonché i caratteri dimensionali sono contenuti negli elaborati esecutivi progettuali.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A01 Alterazione cromatica
Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi.
01.01.01.A02 Corrosione
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.01.01.A03 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto.
01.01.01.A04 Distacco
Distacco degli elementi di arredo (lettere, stampe, ecc.) per eventi esterni di natura traumatica e/o per effetto degli agenti disgreganti atmosferici.
01.01.01.A05 Mancanza
Mancanza di scritte e/o epigrafi inerenti a dati del defunto.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni settimana Tipologia: Controllo a vista
Controllare la corretta collocazione degli elementi in funzione degli spazi di destinazione. Controllare l'integrità degli elementi e l'assenza di altre eventuali anomalie.
• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Corrosione; 3) Deposito superficiale; 4) Distacco; 5) Mancanza.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.I01 Pulizia
Cadenza: ogni mese
Provvedere ad effettuare operazioni di pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici costituenti mediante l'impiego di attrezzature e prodotti idonei a secondo del tipo di materiale in uso.
• Ditte specializzate: Generico, Specializzati vari.
01.01.01.I02 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino e sostituzione di eventuali elementi e/o parti usurate con altre di analoghe caratteristiche.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.01.02
Ossari/Cinerari
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
In adiacenza dei blocchi loculi in opera ed in corrispondenza dei salti di quota verranno realizzati tre blocchi di ossari/cinerari. In ottemperanza alle disposizioni del D.P.R. n. 285 del 10 settembre ’90, capo XV, essi saranno allocati in volumi strutturalmente indipendenti di capienza variabile. Nello specifico si avranno 3 blocchi rispettivamente da 72 ossari/cinerari divisi in 9 colonne, 88 ossari/cinerari divisi in 11 colonne e 40 ossari/cinerari divisi in 5 colonne, in ogni blocco gli ossari/cinerari saranno disposti in serie continue di colonne composte da n. 8 ossari/cinerari sovrapposti. La chiusura della celletta dovrà essere realizzata con piastra in marmo o altro materiale resistente all’azione degli agenti atmosferici.
Tutti gli ossari/cinerari saranno rivestiti in materiale lapideo, nella fattispecie dotati di fasce orizzontali e verticali, e, lapidi in marmo del tipo Carrara di tipo C, complete di borchie ferma lapide in bronzo, portafoto e portafiori in bronzo, di un punto luce a bassa tensione per l’installazione delle lampade votive a led perpetue.
Tutte le porzioni non rivestite saranno rifinite con intonaco liscio e tinteggiatura realizzata con idropittura lavabile per esterni, i colori saranno a scelta della D.L.
Il piano di copertura sarà dotato di massetto di pendenza e di guaina protettiva, mentre per il convogliamento delle acque piovane si utilizzeranno pluviali in allumino preverniciato 8/10 o similare.
Le dimensioni delle cellette-ossario rispetterano quanto prescritto nel medesimo D.P.R. numero 285 del 10 settembre che all’Art.13, comma 2, recita: [….] La misura di ingombro libero interno per tumulazione in ossarietto individuale non dovrà essere inferiore ad un parallelepipedo con il lato più lungo di mt. 0,70, di larghezza mt. 0,30 e di altezza di mt. 0,30.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.02.A01 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie delle lastre di chiusura.
01.01.02.A02 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche a carico delle lastre di chiusura.
01.01.02.A03 Disposizione inadeguata
Disposizione inadeguata dei cinerari (altezza, posizionamento, sovrapposizione rispetto ad altri, ecc.) per la facile raggiungibilità dei visitatori.
01.01.02.A04 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del rivestimento.
01.01.02.A05 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre di chiusura.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.02.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Verificare l'accessibilità dei cinerari in funzione delle operazioni di cura eseguite dai visitatori (deposizione di fiori, pulizia delle lastre di chiusura, ecc.). Controllare il corretto posizionamento delle lastre di chiusura nonché verificarne la stabilità delle stesse. Controllare l'assenza di altre eventuali anomalie.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Disposizione inadeguata; 4) Macchie ; 5) Scheggiature.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.02.I01 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione di macchie e depositi lungo le superfici delle lastre di chiusura mediante l'impiego di prodotti idonei al tipo di materiale. Rimozione di eventuali depositi (foglie, detriti, ecc.) situati in prossimità delle suddette lastre.
• Ditte specializzate: Generico.
01.01.02.I02 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione di parti e/o elementi usurati mediante l'impiego di materiali idonei e di simili caratteristiche purché conformi ai regolamenti comunali vigenti.
• Ditte specializzate: Muratore.
Elemento Manutenibile: 01.01.03
Blocchi Loculi
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
In ottemperanza alle disposizioni del D.P.R. n. 285 del 10 settembre ’90, capo XV, essi saranno allocati in volumi strutturalmente indipendenti in moduli costituiti da blocchi di capienza variabile. Nello specifico si avranno 9 blocchi perimetrali da 20 loculi divisi in 5 colonne, i restanti blocchi loculi saranno addossati alle sepolture semplici in corrispondenza dei salti di quota e nello specifico si avranno 24 blocchi da 20 loculi divisi in 5 colonne, e 5 blocchi da 24 loculi divisi in 6 colonne.
I loculi saranno disposti in serie continue di colonne composte da n. 4 loculi sovrapposti e la loro disposizione è cosiddetta a “fornetto”.
La chiusura del tumulo dovrà essere realizzata con mattoni pieni o pietra naturale di spessore non inferiore a cm. 15 ed intonacata nella parte esterna. E’ permessa anche la chiusura con elemento di cemento armato vibrato di spessore non inferiore a cm. 3, sigillato con cemento ad espansione in modo da rendere la chiusura a tenuta ermetica.
Tutti i loculi inoltre saranno rivestiti in materiale lapideo, nella fattispecie dotati di fasce orizzontali e verticali, e, lapidi in marmo del tipo Carrara di tipo C, complete di borchie ferma lapide in bronzo, portafoto e portafiori in bronzo, di un punto luce a bassa tensione per l’installazione delle lampade votive a led perpetue.
Tutte le porzioni non rivestite saranno rifinite con intonaco liscio e tinteggiatura realizzata con idropittura lavabile per esterni, i colori saranno a scelta della D.L.
Il piano di copertura sarà dotato di massetto di pendenza e di guaina protettiva, mentre per il convogliamento delle acque piovane si utilizzeranno pluviali in allumino preverniciato 8/10 o similare.
Le dimensione dei loculi rispetterano quanto previsto dal D.P.R. numero 285 del 10 settembre all’Art.13, comma 2, il quale recita: [… ] Per le nuove costruzioni è preferibile che siano garantite misure di ingombro libero interno, per la tumulazione di feretri, non
inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza mt. 2,25, di larghezza mt. 0,75 e di altezza mt. 0,70. A detto xxxxxxxx va aggiunto, a secondo di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, comma 8 e 9 [….]; il piano di appoggio dei loculi sarà inclinato verso l’interno con pendenza non inferiore al 2%, in modo da evitare fuoriuscita di liquidi.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
01.01.03.R01 Funzionalità
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità
I colombari dovranno essere opportunamente proporzionati in conformità a quanto previsto dalle norme vigenti.
Prestazioni:
Le strutture devono garantire i requisiti di stabilità e di resistenza meccanica e vanno opportunamente dimensionate anche in considerazione delle disposizioni relative alle costruzioni in zona sismica. Le chiusure devono garantire la perfetta sigillatura e tenuta termica. Inoltre le pareti devono avere caratteristiche di impermeabilità ai liquidi e gas. I piani di appoggio per i feretri dovranno essere inclinati verso l'interno favorendo l'eventuale fuoriuscita di liquidi.
Livello minimo della prestazione:
Vanno rispettate i seguenti parametri e dimensioni:
- solette orizzontali: da considerare un sovraccarico pari ad almeno 250 kg/m2;
- spessore parete loculi: 0,40 m (0,10 m nel caso di impiego di solette in c.a. e/o tramezzi);
- larghezza netta: 0,75 m ;
- altezza netta: 0,70 m;
- lunghezza: 2,25 m (ridotta a 2,20 m per l'applicazione della lastra di chiusura);
- lastra di chiusura in c.a.v. con spessore di 3,00 cm;
- chiusura tumuli con mattoni pieni o pietra naturale di spessore >= 15 cm;
- chiusura tumuli con elemento di c.a.v. di spessore >= 3,00 cm;
- separazioni orizzontali e verticali in c.a. con spessore minimo di 15 cm (per loculi prefabbricati) e 10 cm (per getti in opera);
- pendenza verso l'interno: circa 2%;
- chiusura loculo: con lastra di c.a.v. di spessore 3,00 cm;
- lapide marmorea con spessore di 2,00 m.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.03.A01 Chiusure a chiave difettose
Perdita di funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura a chiave delle lastre di chiusura per effetto di processi di corrosione e di usura.
01.01.03.A02 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie delle lastre di chiusura.
01.01.03.A03 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche a carico delle lastre di chiusura.
01.01.03.A04 Disposizione inadeguata
Disposizione inadeguata dei colombari (altezza, posizionamento, sovrapposizione rispetto ad altri, ecc.) per la facile raggiungibilità dei visitatori.
01.01.03.A05 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del rivestimento.
01.01.03.A06 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre di chiusura.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.03.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo
Verificare l'accessibilità ai colombari in funzione delle operazioni di cura eseguite dai visitatori (deposizione di fiori, pulizia delle lastre di chiusura, ecc.). Controllare il corretto posizionamento delle lastre di chiusura nonché verificarne la stabilità delle stesse. Controllare l'assenza di altre eventuali anomalie.
• Requisiti da verificare: 1) .
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disposizione inadeguata; 3) Macchie ; 4) Scheggiature.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.03.I01 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione di macchie e depositi lungo le superfici delle lastre di chiusura mediante l'impiego di prodotti idonei al tipo di materiale. Rimozione di eventuali depositi (foglie, detriti, ecc.) situati in prossimità delle suddette lastre.
• Ditte specializzate: Generico.
01.01.03.I02 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione di parti e/o elementi usurati mediante l'impiego di materiali idonei e di simili caratteristiche purché conformi ai regolamenti comunali vigenti.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.01.04
Cordoli di delimitazione
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Si tratta di elementi per la delimitazione delle aree interne e a verde. Sono realizzati in cemento e/o altri elementi prefabbricati. Le dimensioni dei cordoli in cemento sono cm. (10x25x100).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.04.A01 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.01.04.A02 Mancanza
Mancanza di parti o di elementi lungo le aree di delimitazione.
01.01.04.A03 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione, in prevalenza spontanea, caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici degli elementi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.04.C01 Controllo Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo
Controllo generale delle parti a vista e dell'assenza di eventuali anomalie. Verifica dell'integrità delle parti e dei giunti verticali nonché della stabilità tra gli elementi contigui.
• Anomalie riscontrabili: 1) Distacco; 2) Mancanza; 3) Presenza di vegetazione.
• Ditte specializzate: Muratore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.04.I01 Reintegro dei giunti
Cadenza: quando occorre
Reintegro dei giunti verticali tra gli elementi contigui in caso di sconnessioni o di fuoriuscita di materiale (sabbia di allettamento e/o di sigillatura).
• Ditte specializzate: Muratore.
01.01.04.I02 Rimozione vegetazione
Cadenza: ogni settimana
Rimozione della vegetazione in eccesso nonché di detriti e fogliame lungo le superfici e/o in prossimità degli elementi.
• Ditte specializzate: Generico.
01.01.04.I03 Sostituzione
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi rotti e/o comunque rovinati con altri analoghi. Ripristino secondo le posizioni di delimitazione originarie.
• Ditte specializzate: Muratore.
Elemento Manutenibile: 01.01.05
Sepoltura singola, doppia, gentilizia.
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Sepoltura semplice
Il monumento funebre rappresenta l’elemento architettonico di identificazione della sepoltura. Generalmente è collegato ad un “opera scultorea” sul quale il concessionario è tenuto ad apporre il cognome di famiglia nonché nome e cognome con relative date di nascita e di morte della persona a cui la salma, o i resti, o le ceneri si riferiscono. Il manufatto viene posato sulla sottostante tombinatura realizzata in cemento armato e suddivisa in due parti ben distinte: loculo e vestibolo. La funzione di quest’ultimo è di consentire l’accesso dall’esterno per la tumulazione delle salme previo sollevamento della lastra di copertura. Il vestibolo avrà dimensioni in pianta ml 0,98 x 2,25 ed altezza netta interna ml 3,90, ad esso si potrà accedere attraverso un foro praticato sulla piastra di copertura delle dimensioni in pianta ml 0,90 x 1,50. Ogni sepoltura sarà fornita di pozzetto perdente, cosi come da tavole allegate, per il convogliamento di liquidi, e conterrà al suo interno n. 5 loculi “laterali” sovrapposti. Le dimensione dei loculi rispetteranno quanto previsto dal D.P.R. numero 285 del 10 settembre all’Art.13, comma 2, il quale recita: [… ] Per le nuove
costruzioni è preferibile che siano garantite misure di ingombro libero interno, per la tumulazione di feretri, non inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza mt. 2,25, di larghezza mt. 0,75 e di altezza mt. 0,70. A detto xxxxxxxx va aggiunto, a secondo di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, comma 8 e 9 [….]; il piano di appoggio dei loculi sarà inclinato verso l’interno con pendenza non inferiore al 2%, in modo da evitare fuoriuscita di liquidi.
La sepoltura, nelle parti a vista, sarà rivestita con marmo bianco Carrara con fasce, poste sotto elementi architettonici, in marmo grigio scuro Carrara. Per creare una separazione tra le sepolture verranno posti elementi architettonici, rivestiti in marmo bianco Carrara, come base di appoggio di catene in ferro. Tutte le sepolture saranno predisposte per allaccio di lampada votiva.
Si precisa inoltre che le sepolture verranno rifinite all’esterno a meno di lampade, portafiori e porta foto e lasciate rustiche all’interno.
Sepoltura doppia
Analogamente a quanto visto per la sepoltura semplice, il manufatto viene posato sulla sottostante tombinatura realizzata in cemento armato e suddivisa in due parti ben distinte: loculo e vestibolo. Il vestibolo avrà dimensioni in pianta ml 0,90 x 2,25 ed altezza netta interna ml 3,90, ad esso si potrà accedere attraverso un foro praticato sulla piastra di copertura delle dimensioni in pianta ml 0,90 x 1,50. Ogni sepoltura sarà fornita di pozzetto perdente, cosi come da tavole allegate, per il convogliamento di liquidi, e conterrà al suo interno n. 10 loculi “laterali” sovrapposti e divisi in due colonne. Le dimensione dei loculi rispetteranno quanto previsto dal
D.P.R. numero 285 del 10 settembre all’Art.13, comma 2, il quale recita: [… ] Per le nuove costruzioni è preferibile che siano
garantite misure di ingombro libero interno, per la tumulazione di feretri, non inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza mt. 2,25, di larghezza mt. 0,75 e di altezza mt. 0,70. A detto xxxxxxxx va aggiunto, a secondo di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, comma 8 e 9 [….]; il piano di appoggio dei loculi sarà inclinato verso l’interno con pendenza non inferiore al 2%, in modo da evitare fuoriuscita di liquidi.
Ad ultimazione delle opere si procede alla posa di lapide, di dimensioni ml 1,05 x 1,70, provvista di croce sulla quale apporre il cognome di famiglia; ed un “monumentino”, di dimensioni ml 1,30 x 0,80 con spessore di ml 0,34 che va rastremandosi verso l’alto, sul quale verranno incisi i dati di ogni defunto.
La sepoltura, nelle parti a vista, sarà rivestita con marmo bianco Carrara con fasce, poste sotto elementi architettonici, in marmo grigio scuro Carrara. Per creare una separazione tra le sepolture verranno posti elementi architettonici, rivestiti in marmo bianco Carrara, come base di appoggio di catene in ferro. Tutte le sepolture saranno predisposte per allaccio di lampada votiva.
Si precisa inoltre che le sepolture verranno rifinite all’esterno a meno di lampade, portafiori e porta foto e lasciate rustiche all’interno.
Sepoltura gentilizia
Analogamente a quanto visto per la sepoltura semplice e per la sepoltura doppia, il manufatto viene posato sulla sottostante tombinatura realizzata in cemento armato e suddivisa in due parti ben distinte: loculo e vestibolo. Il vestibolo avrà dimensioni in pianta ml 1,31 x 2,30 ed altezza netta interna ml 3,90, ad esso si potrà accedere attraverso un foro praticato sulla piastra di copertura delle dimensioni in pianta ml 1,00 x 1,50. Ogni sepoltura sarà fornita di pozzetto perdente, cosi come da tavole allegate, per il convogliamento di liquidi, e conterrà al suo interno n.15 loculi “laterali” sovrapposti e divisi in tre colonne. Le dimensione dei loculi rispetteranno quanto previsto dal D.P.R. numero 285 del 10 settembre all’Art.13, comma 2, il quale recita: [… ] Per le nuove
costruzioni è preferibile che siano garantite misure di ingombro libero interno, per la tumulazione di feretri, non inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza mt. 2,25, di larghezza mt. 0,75 e di altezza mt. 0,70. A detto xxxxxxxx va aggiunto, a secondo di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, comma 8 e 9 [….]; il piano di appoggio dei loculi sarà inclinato verso l’interno con pendenza non inferiore al 2%, in modo da evitare fuoriuscita di liquidi.
Ad ultimazione delle opere si procede alla posa di lapide, di dimensioni ml 1,30 x 1,70, provvista di croce sulla quale apporre il cognome di famiglia; ed un “monumentino”, di dimensioni ml 1,55 x 0,80 con spessore di ml 0,34 che va rastremandosi verso l’alto, sul quale verranno incisi i dati di ogni defunto.
La sepoltura, nelle parti a vista, sarà rivestita con marmo bianco Carrara con fasce, poste sotto elementi architettonici, in marmo grigio scuro Carrara. Per creare una separazione tra le sepolture verranno posti elementi architettonici, rivestiti in marmo bianco Carrara, come base di appoggio di catene in ferro. Tutte le sepolture saranno predisposte per allaccio di lampada votiva.
Si precisa inoltre che le sepolture verranno rifinite all’esterno a meno di lampade, portafiori e porta foto e lasciate rustiche all’interno.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.05.A01 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, alla superficie delle lastre di chiusura.
01.01.05.A02 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli dei materiali del manufatto che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.01.05.A03 Erosione superficiale
Asportazione dei materiali dal manufatto dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.01.05.A04 Instabilità del manufatto
Instabilità del manufatto per disconnessione degli strati di fondazione e/o degli altri sistemi di appoggio.
01.01.05.A05 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie costituenti il monumento funerario.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.05.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo
Controllare l'integrità delle superfici a vista. Verificare la stabilità dei manufatti in particolare in coincidenza di eventi particolari (sisma, eventi meteo, ecc.). Controllare l'assenza di altre eventuali anomalie.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Distacco; 3) Instabilità del manufatto; 4) Presenza di vegetazione; 5) Erosione superficiale.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.05.I01 Rimozione depositi
Cadenza: ogni mese
Rimozione di macchie e depositi lungo le superfici dei manufatti mediante l'impiego di prodotti idonei al tipo di materiale.
Rimozione di eventuali depositi (foglie, detriti, ecc.) situati in prossimità delle superfici suddette.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.01.05.I02 Ripristino
Cadenza: ogni settimana
Ripristino e/o sostituzione di parti e/o elementi usurati mediante l'impiego di materiali idonei e di simili caratteristiche purché conformi ai regolamenti comunali vigenti.
Elemento Manutenibile: 01.01.06
Recinzioni
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Le recinzioni cimiteriali sono elementi di delimitazione e/o separazione di aree circostanti realizzate generalmente in muratura e/o cancelli con altezza non inferiore ai metri 2,50 rispetto alla quota esterna del piano di campagna. Su di esse sono attestate gli ingressi e in alcuni casi, in aderenza ai paramenti interni, vengono realizzate le strutture di sepoltura (edicole, ossari, colombari, ecc.).
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.06.A01 Corrosione
Corrosione degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.01.06.A02 Deformazione
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e recinzioni.
01.01.06.A03 Distacco
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.01.06.A04 Mancanza
Mancanza di parti e/o elementi di recinzione lungo le aree di delimitazione.
01.01.06.A05 Perdita di materiale
Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.
01.01.06.A06 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.06.C01 Controllo elementi a vista
Cadenza: ogni anno Tipologia: Controllo a vista
Controllo del grado di finitura e di integrità degli elementi in vista. Ricerca di eventuali altre anomalie causa di usura.
• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Mancanza; 4) Presenza di vegetazione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.06.I01 Ripresa protezione elementi
Cadenza: ogni 3 anni
Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, protettivi) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.
• Ditte specializzate: Pittore.
01.01.06.I02 Sostituzione elementi usurati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi in vista di recinzioni usurati e/o rotti con altri analoghi e con le stesse caratteristiche.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.01.07
Vegetazione
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
Si tratta di aree a verde costituite prevalentemente da alberi ed arbusti a corredo di viali e/o altre opere cimiteriali la cui funzione principale è quella di relazionarsi con i caratteri architettonici dei cimiteri nonché di abbellimento degli spazi circostanti. Più in particolare possono distinguersi: alberi di alto fusto, arbusti (a siepi e/o a cespuglio), siepi, aiuole, tappeti erbosi e piantumazioni varie.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.07.A01 Crescita confusa
Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.
01.01.07.A02 Crescita di vegetazione spontanea
Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree erbose.
01.01.07.A03 Malattie a carico delle piante
Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della cortecce, nelle piante di alto fusto.
01.01.07.A04 Presenza di insetti
In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
01.01.07.A05 Prati diradati
Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.07.C01 Controllo malattie
Cadenza: ogni 3 mesi Tipologia: Controllo
Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. Identificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Malattie a carico delle piante; 3) Presenza di insetti; 4) Prati diradati.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.07.I01 Concimazione piante
Cadenza: quando occorre
Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.01.07.I02 Innaffiaggio
Cadenza: quando occorre
Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con annaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
• Ditte specializzate: Generico.
01.01.07.I03 Potatura piante
Cadenza: quando occorre
Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.
• Ditte specializzate: Giardiniere.
01.01.07.I04 Trattamenti antiparassitari
Cadenza: quando occorre
Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.01.08
Sistemazione dei viali e dei marciapiedi
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
La fase di progettazione del sistema viario interno del cimitero nasce da una predeterminata ubicazione degli ingressi, posti ad est ed a sud del nuovo complesso cimiteriale. Per creare una connessione tra tutti i salti di quota sarà realizzata una viabilità di servizio la cui ampiezza, ml 8.50, consentirà un agevole percorso per i carri funebri, i visitatori ed i mezzi di trasporto inerenti le varie attività cimiteriali. La viabilità di servizio sarà composta da una carreggiata (ml 6,00) a due corsie (ml 2,50) con banchine (ml 0,50), barriera di verde (ml 1,00) con messa a dimora di cipressi e marciapiede (ml 1,50). Lungo la viabilità di servizio al fine di abbattere le barriere architettoniche saranno poste delle piazzole di sosta in corrispondenza di ogni terrazzamento, permettendo al veicolo elettrico, fornito dalla concessionaria, attrezzato per il trasporto di portatori di handicap ed anziani non deambulanti, una sosta lunga senza intralciare il normale svolgimento delle operazioni cimiteriali. Ogni terrazzamento è stato progettato con la suddivisione tra viale principale e viali secondari, lungo questi viali saranno realizzate opportune zone a verde con piantumazioni ed aiuole, facendo acquisire all’intero complesso cimiteriale maggior pregio architettonico. Ad ogni modo sarà garantito un collegamento tra i vari terrazzamenti attraverso la viabilità di servizio ma anche con la costruzione di blocchi scala in serie lungo un asse immaginario che taglia l’ampliamento cimiteriale in due aree.
Il dimensionamento dei viali, mai inferiore a ml 1,80, e degli spazi a verdi è stato proporzionato alla superficie del cimitero e alla sua importanza architettonica. Tutti i viali, analogamente a quanto già realizzato nel cimitero esistente e nel precedente ampliamento, saranno in conglomerato bituminoso e dove necessario delimitati da un marciapiede realizzato con orlatura in cemento vibrato. Le aree a verde saranno sistemate a prato ed in esse saranno piantumati alberi di alto fusto, tipo cipressi, e siepi verdi.
Si prevedrà la sistemazione di opere di arredo distribuite lungo i viali costituite da fontanelle, panchine e cestini porta rifiuti, tutti con struttura in ghisa, consona al contesto in cui sono inseriti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.08.A01 Depositi
Depositi di materiale e/o altro lungo le superfici in uso pedonali e meccanizzate.
01.01.08.A02 Dimensionamento insufficiente
Dimensionamento insufficiente dei percorsi interni rispetto all'utenza media dei visitatori.
01.01.08.A03 Mancanza
Mancanza di elementi e/o altro materiale nei rivestimenti delle pavimentazioni lungo le superfici in uso.
01.01.08.A04 Pendenze errate
Pendenze errate rispetto ai sistemi di captazione delle acque meteoriche (caditoie, tombini, ecc.).
01.01.08.A05 Presenza di ostacoli
Presenza di ostacoli (vegetazione, depositi, ecc.) lungo i percorsi in uso.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.08.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni anno
Tipologia: Controllo
Controllare l'integrità dei rivestimenti superficiali e degli spazi annessi. Controllare l'assenza di altre eventuali anomalie. Verifica delle pendenze anche in funzione dei sistemi di captazione delle acque meteoriche (caditoie, tombini, ecc.).
• Anomalie riscontrabili: 1) Depositi; 2) Dimensionamento insufficiente; 3) Mancanza ; 4) Presenza di ostacoli; 5) Pendenze errate.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.08.I01 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Pulizia delle superfici costituenti e rimozione di depositi e detriti.
• Ditte specializzate: Generico.
01.01.08.I02 Rimozione depositi
Cadenza: quando occorre
Rimozione di eventuali depositi e/o ostacoli lungo le superfici in uso.
• Ditte specializzate: Generico.
01.01.08.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione e/o integrazione degli elementi e/o di parti usurate o rotte con altri analoghi.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.01.09
Ossario/Cineraio comune
Opere cimiteriali previste da progetto
esecutivo
Unità Tecnologica: 01.01
L’art. 67 D.P.R. 285/1990 prescrive che: “Ogni cimitero deve avere un ossario, consistente in un manufatto destinato a raccogliere le ossa provenienti dalle esumazioni o che si trovino nelle condizioni previste dal comma 5 dell'art. 86 e non richieste dai familiari per altra destinazione nel cimitero. L'ossario deve essere costruito in modo che le ossa siano sottratte alla vista del pubblico.”
L’art. 86 al comma 5 D.P.R. 285/1990 prescrive che: “Qualora le salme estumulate si trovino in condizione di completa mineralizzazione può provvedersi alla immediata raccolta dei resti mortali in cassette ossario su parere del coordinatore sanitario.” Le salme sepolte in campo comune dopo 10 anni possono essere esumate, se i familiari non provvedono ad altra sistemazione, i resti dovranno essere destinati all'ossario comune; all'ossario comune saranno destinati anche i resti provenienti da concessioni scadute di loculi o tombe, e i resti di salme trovati in qualsiasi luogo e, nell'uno e nell'altro caso, sempre che non siano reclamati da familiari. L’ossario/cinerario comune sarà realizzato in setti in cca su sottostante fondazione diretta, la volumetria interna sarà divisa in due aree dedicate rispettivamente alla raccolta delle ossa e alla raccolta delle ceneri. Le pareti interne saranno lasciate a rustico mentre tutte le parti non interrate saranno completamente rivestite in marmo bianco Carrara. Saranno realizzate botole di dimensioni ml 0,80 x 0,80 per l’ispezione delle zone interrate.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.09.A01 Deposito superficiale
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alle superfici esterne.
01.01.09.A02 Disgregazione
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche a carico degli elementi.
01.01.09.A03 Macchie
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del rivestimento.
01.01.09.A04 Perdita di stabilità
Perdita di stabilità dei cippi per disconnessione degli strati di fondazione e/o altri sistemi di appoggio.
01.01.09.A05 Presenza di vegetazione
Presenza di vegetazione spontanea lungo le superfici in uso.
01.01.09.A06 Scheggiature
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi costituenti.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.09.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo
Verificare la stabilità al suolo degli elementi anche rispetto ad altri elementi di arredo. Controllare l'assenza di altre eventuali anomalie.
• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Perdita di stabilità; 3) Presenza di vegetazione.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.09.I01 Pulizia
Cadenza: ogni settimana
Rimozione di macchie e depositi nonché pulizia delle superfici a vista dei cippi mediante l'impiego di prodotti idonei al tipo di materiale. Rimozione di eventuali depositi (foglie, detriti, ecc.) situati in prossimità dei suddetti cippi.
• Ditte specializzate: Generico.
01.01.09.I02 Ripristino
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione di parti e/o elementi usurati mediante l'impiego di materiali idonei e di simili caratteristiche purché conformi ai regolamenti comunali vigenti.
• Ditte specializzate: Specializzati vari.
Unità Tecnologica: 01.02
Impianto elettrico
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto elettrico in conformità alle vigenti normative in materia e la rimozione del vecchio impianto. L’intero impianto elettrico fa capo ad un quadro di distribuzione generale dal quale verranno derivati i quadri di zona posti a servizio dei Servizi cimiteriali, delle lampade votive perpetue ed occasionale, dell'illuminazione dei viali. Le linee di distribuzione a 220V e 24 V.
Il progetto prevede l’esecuzione di nuovi impianti elettrici ad integrazione degli esistenti, con particolare riferimento a:
- Protezione e sezionamento della nuova linea elettrica loculi sul QGE (Quadro elettrico generale esistente)
- Linee di alimentazione e condutture dorsali
- Quadro elettrico di sezionamento e comando del nuovo impianto QZP (Quadro di zona in progetto)
- Distribuzione terminale alle lampade votive
Le linee saranno interrate in tubazione corrugata del tipo pesante a doppia parete, mentre le montante di distribuzione verticale e le derivazioni orizzontale fino al punto luce verranno realizzate a vista entro canaline o tubazione in p.v.c.. L'alimentazione elettrica del cimitero è fornita in bassa tensione dalla rete di distribuzione ENEL; trattasi, quindi, di un sistema di Ia Categoria. Il sistema elettrico in questione è classificabile, secondo le Norme CEI, come un sistema TT, essendo previsto l’utilizzo di un impianto terra separato. Dovendo realizzare un impianto elettrico utilizzatore con tensione d'alimentazione nominale inferiore a 1000V in corrente alternata, il progetto è stato redatto seguendo le indicazioni prescritte dalle norme, leggi e decreti vigenti di seguito riportati:
- D.M. n.37 del 22/01/2008 e successive modificazioni;
- Legge n.186 del 01/03/1968;
- D.P.R. n.547 del 27/04/55;
- Norme CEI 64-8;
- tutte le Norme CEI e leggi non espressamente citate.
Tutti i componenti elettrici previsti dovranno essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle Norme CEI loro applicabili. In particolare, dovranno essere tali da soddisfare le seguenti prescrizioni di carattere generale:
- dovranno essere adatti sia per il valore massimo della tensione d'alimentazione nell'esercizio ordinario, sia per le sovratensioni che si possono produrre nell'impianto;
- dovranno essere adatti al valore massimo della corrente che devono portare nell'esercizio ordinario ed alla corrente in regime perturbato, per il tempo necessario all'intervento delle protezioni;
- nell'esercizio ordinario non dovranno causare effetti dannosi sia ad altri componenti elettrici, sia alla rete di alimentazione, neppure durante le manovre.
- dovranno essere adatti all'ambiente in cui andranno installati e dovranno avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche ovvero a quelle dovute alla umidità alle quali possono essere esposti durante l'esercizio.
Tutti i componenti installati dovranno avere caratteristiche uguali, oppure equivalenti, a quelle previste nella presente relazione. In ogni caso, andranno utilizzati prodotti con marchio di qualità IMQ, o equivalente.
I cavi dovranno essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale fra due conduttori attivi pari a 450/750V, (simbolo di designazione 07).
I cavi utilizzati nei circuiti di segnalazione e di comando dovranno essere adatti ad una tensione nominale pari a 300/500V, (simbolo di designazione 05); qualora essi vengano posati nello stesso tubo, con cavi previsti con tensione nominali superiori, dovranno essere adatti alla tensione nominale maggiore.
Per gli ambienti ordinari, i cavi per i circuiti di energia dovranno essere di tipo flessibile, non propaganti la fiamma e con conduttori in rame, ovvero:
- unipolare H07V-K;
N07V-K;
- multipolare FROR 450/750;
FG7OR 0,6/1 KV;
N1VV-K.
Per i circuiti di comando e di segnalazione la scelta del tipo di cavi, oltre che fra quelli indicati idonei per i circuiti di energia, potrà essere fatta fra i seguenti:
- unipolare H05V-K;
- multipolare H05RN-F.
In conformità con quanto suggerito dalle Norme CEI 64-8/5, punto 514.3.1, si devono utilizzare, in modo esclusivo, cavi aventi i seguenti colori:
- conduttori di protezione ed equipotenziali: colore giallo-verde;
- conduttore di neutro: colore blu chiaro;
- conduttore di fase: qualsiasi colore diverso dai precedenti, salvo il caso di cavo multipolare in assenza del neutro l'anima di colore blu chiaro può essere utilizzata come conduttore di fase.
E' opportuno, in quest'ultimo caso, evidenziare, in ogni punto accessibile dell'impianto, con scritte adesive tale eccezione nel colore del conduttore di fase.
Tranne il caso di installazioni volanti, tutti i conduttori dovranno essere sempre protetti meccanicamente, mediante la posa in tubi oppure in canali. Le dimensioni dei tubi previste dovranno essere tali da consentire la sfilabilità dei cavi, ovvero il diametro interno
dovrà essere non inferiore di 1.3 volte il diametro del cerchio che circoscrive il fascio dei cavi, in conformità con quanto previsto dalle Norme CEI.
Allo stesso modo, le dimensioni dei canali aventi sezione rettangolare dovranno essere tali che la loro sezione non sia inferiore al doppio di quella occupata dal fascio di cavi
I tubi protettivi, sia flessibili che rigidi, in materiale isolante autoestinguente, in funzione del tipo di posa, dovranno essere:
a) tipo leggero:
- sotto traccia a parete o soffitto;
- nel controsoffitto.
b) tipo pesante:
- sotto pavimento o interrato;
- in vista, fino a 2.5 m di altezza.
I tubi installati sotto traccia nelle pareti dovranno avere percorso orizzontale, verticale o parallelo agli spigoli delle pareti stesse. Nel pavimento e nel soffitto il percorso può invece essere qualsiasi.
Le curve dovranno essere effettuate con raccordi o piegature, quando consentito, purché non danneggino la tubazione e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi.
I canali metallici dovranno essere conformi alle Norme CEI 23-31, le quali richiedono l'assenza di asperità, di spigoli vivi e di grado di protezione di almeno IP2X.
I canali che alloggiano al proprio interno dei cavi di segnale e di energia devono essere muniti di setti separatori; in alternativa, si può installare all'interno dello stesso canale un canale o tubo protettivo di dimensione più piccole, nel quale si potranno posare i cavi di segnale.
E' possibile realizzare giunzioni all'interno dei canali, purché il collegamento avvenga fra cavi dello stesso colore, presenti lo steso isolamento dei cavi e venga rispettato il grado di riempimento del canale. Esse, inoltre, devono assicurare, nei confronti delle parti attive, un grado di protezione almeno IPXXB.
La giunzione dei tratti di canali deve avere caratteristiche tali da conservare il grado di protezione stabilito.
In dettaglio, il tipo di posa e di percorso previsti nei vari ambienti è riportato nelle Tavole allegate alla presente relazione.
Tutte le derivazioni e le giunzioni tra conduttori dovranno essere realizzate con morsetti di tipo componibili o a cappuccio isolanti all'interno delle cassette di derivazione.
Le giunzioni potranno essere realizzate anche all'interno dei canali o dei tubi, a patto che esse presentino le caratteristiche illustrate al paragrafo precedente.
E' consigliabile ricorrere a tali soluzioni solo in casi particolari.
Le cassette a vista, ovvero quelle incassate, dovranno essere in materiale isolante autoestinguente, rigide e munite di coperchio asportabile solo con apposito attrezzo; inoltre, dovranno avere dimensioni tali da consentire sia una agevole installazione delle giunzioni o derivazione, sia una futura manutenzione dell'impianto.
Il grado di protezione minimo, salvo eccezioni illustrate più avanti, dovrà essere non inferiore a IP2X.
In corrispondenza di ogni giunzione o derivazione, si consiglia di segnalare con scritte alfanumeriche la linea elettrica interessata, per consentire un'agevole e sicura manutenzione dell'impianto.
Per tutte le parti di impianto comprese fra due protezioni successive, ovvero poste a valle dell'ultima protezione, la resistenza di isolamento verso terra ovvero fra conduttori appartenenti a fasi o polarità diverse, non dovrà essere inferiore a 500.000 ohm per sistemi a tensione nominale verso terra superiore a 50 V e fino a 500V compresi.
Le caratteristiche degli interruttori automatici magnetotermici, in conformità con le Norme CEI 64-8/4, sono tali da interrompere le correnti di sovraccarico oltre che interrompere la corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui sono installati, in tempo utile ad evitare gli inconvenienti appena citati.
Al fine di garantire un coordinamento tra condutture e dispositivi di protezione, le caratteristiche di funzionamento di questi ultimi dovranno essere tali da rispettare le relazioni, di seguito riportate, sia per il sovraccarico che per il cortocircuito secondo quanto previsto dalle Norme CEI 64-8.
Tutte le parti attive dell'impianto elettrico saranno completamente ricoperte con un isolamento che potrà essere rimosso solo mediante distruzione. L'isolamento delle parti attive dell'impianto soggette a manutenzione ordinaria o straordinaria potranno essere rimosse da personale specializzato con appositi strumenti.
L'adozione di involucri o barriere con grado di protezione IPXXB (per le superfici orizzontali a portata di mano non inferiore IPXXD) contribuirà allo scopo.
Una protezione addizionale sarà fornita dall'installazione di interruttori differenziali ad alta sensibilità.
I dispositivi di protezione delle linee elettriche da sovracorrenti, oltre che gli stessi interruttori differenziali, coordinati con l'impianto di terra, assicureranno la protezione contro i contatti indiretti interrompendo l'alimentazione in caso di guasto prima che possano insorgere situazioni di pericolo.
Le parti metalliche accessibili (masse estranee) e le carcasse degli apparecchi utilizzatori normalmente non in tensione potrebbero trovarsi sotto tensione per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, per cui dovranno essere collegate all'impianto di terra: esso dovrà assolvere alla doppia funzione di contenere il potenziale sulle masse (tensioni di contatto) al disotto della tensione di terra Vt e di disperdere nel terreno le eventuali correnti di guasto, favorendo, quindi, l'intervento dei dispositivi prima citati.
Tutti gli apparecchi utilizzatori, per i quali è prevista la protezione contro le tensioni di contatto mediante collegamento a terra, dovranno essere munite di contatto di terra connesso al conduttore di protezione.
L’alimentazione delle lampade votive avverrà tramite circuito SELV alimentato da trasformatore di sicurezza a doppio isolamento. E’ fatto divieto di collegare a terra i circuiti SELV.
Inoltre, i circuiti SELV saranno separati dagli altri eventuali circuiti a tensione superiore.
Per le dorsali e le distribuzioni secondarie andranno utilizzati cavi non propaganti l’incendio (norma CEI 20-22 II), non propaganti la fiamma (CEI 20-35), che non produrranno gas corrosivi in caso di incendio (norme CEI 20-37 I e CEI 20-38) ed a ridottissima emissione di gas e di fumi opachi in caso di incendio (CEI 20-37 II, CEI 20-37 III e CEI 20-38).
I cavi dovranno essere posati in tubazioni corrugate in PVC a parete o a pavimento, secondo necessità.
I circuiti alimentati in bassa tensione ed i circuiti alimentati in bassissima tensione, nonché i circuiti di segnale, saranno separati dai circuiti FM mediante canalizzazioni separate o mediante canalizzazioni con scomparti separati da setti inamovibili.
Tutti i cavi avranno sezione tale da avere le seguenti cadute di tensione massime a pieno carico:
- Illuminazione 3%;
- Circuiti prese 4% (dal punto più sfavorevole, escludendo dal conteggio gli apparecchi con elevate correnti di spunto per brevissima durata);
- Circuiti di continuità 3%.
Gli schemi particolareggiati sono allegati alla presente relazione.
La protezione dell'impianto contro eventuali sovracorrenti, oltre che contro i contatti diretti ed indiretti, sarà assicurata da interruttori automatici differenziali e magnetotermici installati nei quadri dotati di marchio IMQ o equivalente.
All'interno di ogni quadro, tutte le linee, sia in entrata che in uscita, dovranno far capo ad una morsettiera generale, dovranno essere distinte con scritte alfanumeriche e dovranno essere munite di capocorda.
Lo stesso dicasi per i conduttori collegati agli interruttori, al fine di consentire un'agevole manutenzione dell'impianto. Tutti gli interruttori, sia quelli automatici che di manovra, dovranno essere fissati su guida Din e dovrà essere indicato, in corrispondenza di ognuno di essi, il carico alimentato.
I sistemi di protezione contro le tensioni di contatto potranno essere:
- Messa a terra coordinata con i dispositivi di protezione
- Bassissima tensione di isolamento
- Impiego di componenti di classe II o equivalenti
- Per l’interruzione dei guasti a terra contro i contati indiretti si utilizzeranno sui circuiti terminali interruttori automatici differenziali con Id minore od uguale a 0,03 A.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.02.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica.
Prestazioni:
Si possono controllare i componenti degli impianti elettrici procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le norme CEI vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.02.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità
Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.
Prestazioni:
Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del
D.M. 22 gennaio 2008 n .37.
01.02.R03 Attitudine a limitare i rischi di incendio
Classe di Requisiti: Protezione antincendio
Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi.
Prestazioni:
Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore, funzionanti ad energia elettrica, devono essere installati e funzionare nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.02.R04 Impermeabilità ai liquidi Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza
I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.02.R05 Isolamento elettrico Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.02.R06 Limitazione dei rischi di intervento Classe di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.
Prestazioni:
E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.02.R07 Montabilità/Smontabilità Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
01.02.R08 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.
Prestazioni:
Gli elementi costituenti gli impianti elettrici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.02.01 Canalizzazioni in PVC
° 01.02.02 Contattore
° 01.02.03 Interruttori
° 01.02.04 Prese e spine
° 01.02.05 Quadri di bassa tensione
° 01.02.06 Trasformatori a secco