L’Editoriale
L’Editoriale
di Xxxxx Xxxxxxxxxx
Cari lavoratori, nel nostro Paese si comincia a respirare aria di positività per quanto riguarda l'aumento del numero di vaccinati e di conseguenza la riduzione dei positivi e dei decessi, pertanto si continuano ad allentare le misure di contenimento
#65 del 4 giugno 2021
PRIMO PIANO | Integrativo Leonardo: un contratto per il futuro L’ipotesi d’accordo raggiunto il 21 maggio 2021 rappresenta il primo vero contratto integrativo di Leonardo. A differenza di quello Finmeccanica One Company del 2016, l’attuale intesa prevede i primi elementi di “integrazione” dei trattamenti economici e normativi per tutti i lavoratori | |
Unionmeccanica Confapi e Cooperazione metalmeccanica: firmate le ipotesi di accordo di rinnovo contrattuale
Elezioni Rsu: vittorie della Uilm in tutta Italia, la crescita continua
Ex Ilva: dopo pesanti condanne, accelerare su transizione e futuro ecosostenibile
Elica: aumentare il profitto delocalizzando produzioni
Cgil Cisl e Uil in piazza Monte Citorio per ricominciare da lavoro, sicurezza e rispetto per la vita
Terzo Congresso di IndustriAll Europe: costruire una ripresa per tutti
CnhI e Marelli: serve un tavolo Automotive al ministero dello Sviluppo economico
Sicurezza del macchinario: requisiti essenziali e contenuti della normativa
L’Editoriale
di Xxxxx Xxxxxxxxxx
Cari lavoratori,
nel nostro Paese si comincia a respirare aria di positività per quanto riguarda l’au- mento del numero di vaccinati e di con- seguenza la riduzione dei positivi e dei decessi, pertanto si continuano ad xxxxx- tare le misure di contenimento.
Dal 1° giugno, infatti, oltre ad avere tutte le Regioni in codice “giallo” continua l’a- zione di governo nel garantire le riaper- ture delle attività che sono state penalizzate nei mesi scorsi. Tra qualche
giorno non ci sarà più il limite di età per quanto riguarda il programma vaccinale, questo fa presupporre che il mese di giugno aumenterà in modo esponenziale il nu- mero complessivo di immunizzati.
Anche le aziende che avevano dato la disponibilità, ma che non avevano ancora avuto la possibilità di attivarsi per mancanza di dosi, in questi giorni hanno iniziato le vaccinazioni.
Se questo trend verrà confermato la prospettiva di un rientro a una normalità accettabile sarà confermato. Da questo punto di vista anche la ripresa è iniziata, le prime stime confermano una crescita del 5% del Pil che inevita- bilmente dovrà fare i conti con un -9% dell’anno 2020. Questo dato è sicuramente migliorato rispetto alle iniziali previsioni (circa il 4%).
Anche le attività come quella turistica e alberghiera, che avevano registrato gravi crolli, hanno iniziato a ottenere risultati apprezzabili, nel rispetto di tutte le precauzioni e gli strumenti messi in campo, a partire dal green pass vo- luto dal Ministero della Sanità in collaborazione con i Paesi europei.
A fronte di questa prospettiva sicuramente positiva, noi dobbiamo continuare a fare i conti con una situazione in- dustriale che di per sé era già molto pesante già prima della pandemia. Mai come in queste settimane il nostro sforzo è cresciuto nel seguire alcune vertenze che ri- xxxxxxx di provocare ulteriori danni sul piano occupazio- nale, ma siamo riusciti a mettere a segno alcuni risultati non scontati.
Il 21 maggio abbiamo finalmente sottoscritto il contratto integrativo di Leonardo che riguarda oltre 30mila lavora- tori. Contratto di secondo livello molto sofferto, ma
anche molto apprezzato dalle nostre Rsu e dai lavoratori già nelle prime assemblee in vista del referendum previsto per la fine di giugno.
Abbiamo anche sottoscritto due contratti importantissimi, quello di Unionmecca- nica-Confami e quello delle Cooperative, confermando quello che avevamo avuto modo di dire nei mesi scorsi e cioè che il Contratto di Federmeccanica-Assistal avrebbe fatto da apripista a tutti gli
altri. Infatti, i contenuti economici e normativi non hanno fatto altro che confermare sostanzialmente l’impianto del CCNL dei metalmeccanici.
È stato sicuramente un periodo importante sul fronte contrattuale. Siamo anche in procinto di firmare quello di Xxxxxxx.
Abbiamo partecipato con una foltissima presenza alla manifestazione organizzata da Cgil Cisl e Uil a Piazza di Monte Citorio il 28 giugno sulla sicurezza, sul blocco dei licenziamenti e sulle crisi aziendali.
Le nostre delegazioni provenienti da tutta Italia hanno colorato di blu la xxxxxx xxx xxxxxx xxxxxxx xxxxxx. Con- tinueremo a incalzare il governo per ottenere gli ammor- tizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti fino a quando la pandemia continuerà a dispiegare i suoi effetti sulle imprese.
Mi sembra doveroso segnalare la sentenza in primo grado di giudizio del processo “Ambiente svenduto” ri- guardante l’ex Ilva di Taranto, per gli effetti che potrebbe determinare sulla continuità produttiva dello stabili- mento tarantino e di tutti gli altri del Gruppo sul territorio nazionale.
Mentre lavoriamo a questa edizione di Fabbrica società siamo in attesa della sentenza del Consiglio di Stato sul mantenimento in esercizio dello stabilimento pugliese. Una sentenza che non potrà essere appellabile, ma che potrà determinare la produzione o meno di ac- ciaio in Italia.
Continueremo a essere attenti e vigili, con equilibrio e de- terminazione per gli interessi che continuiamo a rappre- sentare. La salvaguardia della salute e sicurezza e dei posti di lavoro resta una priorità della nostra azione sindacale.
Integrativo Leonardo: un contratto per il futuro
PRIMO PIANO
di Xxxxx Xxxxxxxxxx
e Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx
L’ipotesi d’accordo raggiunto il 21 maggio 2021 rappresenta il primo vero contratto integrativo di Xxx- xxxxx. A differenza di quello Fin- meccanica One Company del 2016,
con cui si procedette a definire uno schema che com- prendesse il complesso quadro normativo delle ex aziende Finmeccanica, l’attuale intesa prevede i primi elementi di “integrazione” dei trattamenti economici e normativi per tutti i lavoratori dell’attuale Leonardo. La strada verso una possibile e completa omogeneizzazione di trattamenti è ancora lunga e l’eredità delle diverse sto- rie contrattuali non agevola questo percorso, non solo lo rende un elemento di sfida ma anche di congiunzione, quando, come in questa ipotesi, si raggiunge un risultato di rilievo non solo sul versante economico ma anche su quello normativo.
LE DUE ANIME DEL CONTRATTO
I pilastri di questo Integrativo che abbiamo costruito sono molto solidi e partono dalla piattaforma che è stato il primo atto concreto, condividendo con le altre organiz- zazioni e con tutti i lavoratori un’idea che fosse altret- tanto importante oltre l’aspetto economico anche riprogettare una base comune sul versante normativo. Questo è stato il motore che ha innescato il confronto con l’azienda tant’è che uno dei primi temi di cui si è discusso sono state le Relazioni Industriali, ele- mento fondante di una nuova fase. Il nuovo capitolo de- finisce in modo chiaro i livelli di confronto, le autonomie, la partecipazione dei delegati e dei territori, attori indi- spensabili per rafforzare un modello che ha consentito di fronteggiare egregiamente l’impatto della pandemia e che con forza rivendichiamo come unico metodo e grande valore aggiunto per affrontare costruttivamente le evoluzioni industriali che la Leonardo dovrà affrontare. Nonostante il sistema di Relazioni Sindacali di Leonardo
sia fra i più avanzati nel panorama del settore industriale italiano, abbiamo ritenuto necessario, nell’ottica di una graduale futura omogeneizzazione dei trattamenti, l’in- serimento di una ulteriore finestra per il “raccordo e coor- dinamento” tra i livelli negoziali per consentire l’adozione di trattamenti economici e normativi “comuni” fra i siti già esistenti nel perimetro della stessa Divisione. Flessibilità oraria in ingresso ed uscita, permessi a recupero, per- messi per visita medica che si potranno trascinare oltre l’anno se non fruiti, Smart Working da definire nel segno di linee guida di tutela forte per uno strumento che sarà oltre l’emergenza, Banca ore Solidale, percorso di tutela in caso di cambi appalto, insomma un grande passo in avanti in termini di dignità per tutti i lavoratori del Gruppo Leonardo, riaffermato anche dalla continuità di uno stru- mento importante come si è rivelato il Fondo Solidale Istituti, nella gestione di criticità industriali generate dal Covid.
QUELLA ECONOMICA
Un risultato granitico è stato quello di aver avanzato e ot- tenuto, fermo restando le differenze dei valori teorici delle singole divisioni, un incremento economico del Pre- mio di Risultato “uguale per tutti” i lavoratori di Leo- nardo: 850 euro lordi di cui 400 fissi in busta paga con una architettura di principi di funzionamento unico per tutte le aziende controllate, divisioni/BU e siti anche se differenziati per cluster nelle percentuali dei diversi indi- catori. Ulteriore elemento comune è rappresentato dalla introduzione dell’opzione di poter trasformare parte del valore del PdR in welfare attraverso una scelta indivi- duale. Aumento di 409,5 € annui (al 5^ livello) del “Super-
minimo Collettivo” già introdotto con l’accordo del 2016. Valorizzazione del sistema incentivante delle alte professionalità che con l’accordo del 21 maggio trovano uniformità: introduzione di un Target Bonus per i lavora- tori inquadrati al 7^ livello per i quali verrà riconosciuto, oltra al valore del PdR, un importo di 100 euro nel 2021 e 150 euro nel 2022 al raggiungimento di obiettivi indivi- duali o di team; ai Quadri, un valore di Target Bonus pari ad una percentuale di RAL tra l’8-18 %, con obiettivi riferiti al PdR e individuali, che non potrà essere inferiore al va- lore del Premio di Risultato. Anche l’istituto della “reperi- bilità” verrà uniformato applicando a tutto il gruppo, a partire dal 2023, fatti salvi trattamenti di miglior favore, i trattamenti economici applicati dalla divisione Electro- nics. Erogazione di 150 € una tantum in flexible benefit, aggiuntiva ai 200 € previsti dal Ccnl.
IL CONFRONTO CONTINUA
Alcuni temi, come le indennità/maggiorazioni saranno oggetto di mappatura e discussione a livello di Divisione e la scelta di rimandarne il confronto come ad esempio per le trasferte, è stata una grande assunzione di respon- sabilità poiché abbiamo la consapevolezza di non essere passati indenni nel tunnel della pandemia e riteniamo fondamentale essere riusciti a costruire con questa ipo- tesi di accordo condizioni migliori per tutti, quelle condi- zioni indispensabili per affrontare questioni di carattere industriale che attengono al perimetro e alle attività di Leonardo. Essere riusciti a concretizzare questo accordo è il miglior presupposto per continuare a confrontarsi co- struttivamente in ogni situazione e noi come abbiamo fatto fino ad ora non ci tireremo indietro.
Unionmeccanica Confapi e Cooperazione metalmeccanica: firmate le ipotesi di accordo di rinnovo contrattuale
di Xxxx Xxxxx Xxxxxxx
Il 26 maggio 2021, presso la sede della Confapi a Roma è stata sotto- scritta l’ipotesi di accordo per il rin- novo del Ccnl per le lavoratrici e i lavoratori addetti alla piccola e
media industria metalmeccanica, orafa e alla installazione di impianti Unionmeccanica Confapi, scaduto il 31 ottobre 2020 e che interessa 360mila lavoratori e 34mila aziende. L’accordo, pur avendo parecchi aspetti in comune con quello sottoscritto il 5 febbraio scorso con Federmecca- nica e Assistal e comunque rispettando il principio, fon- damentale per il Sindacato, dell’equivalenza dei costi, ha individuato normative e soluzioni specifiche. Il rinnovo avviene con solo sette mesi di “vacanza contrattuale” e i primi aumenti decorrono da giugno 2021. La scadenza è stata fissata al 31 dicembre 2024 riducendo la distanza temporale tra le scadenze tra i due CCNL dell’industria metalmeccanica.
INCREMENTI SALARIALI
Gli incrementi salariali sono del 5,7% che significa 93 euro al 3° livello e di 104 al 5°, mentre i “flexible benefits” che fino al 2021 sono stati erogati nella misura di 150 euro, dal 2022 diventeranno 200 euro e dovranno essere effettiva- mente a disposizione entro la fine di febbraio di ciascun anno. Gli aumenti a regime sono leggermente inferiori a quelli di Federmeccanica e Assital, ma la differenza si ri- trova tutta nella minore scopertura contrattuale, nel mi- nore allungamento della durata del CCNL, nell’incremento dei “flexible benefit” a 200 euro e nell’au- mento della contribuzione alla sanità integrativa da 60 a 96 euro annui e questo garantirà migliori coperture sani- tarie per i lavoratori e le lavoratrici. Si è chiesto inoltre al “Comitato esecutivo” di EBMSalute di valutare la possibi- lità per i pensionati di continuare a fruire della sanità in- tegrativa con un contributo a loro carico. Comunque, i minimi tabellari del CCNL Unionmeccanica risultano e ri- sulteranno anche a fine contratto leggermente superiori a quelli di Federmeccanica e Assistal.
ASPETTI NORMATIVI
Tra gli aspetti normativi, ci pare utile segnalare che Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm hanno convenuto di istituire una commissione per la riforma dell’inquadra- mento professionale che avrà effetto dal prossimo rin- novo del CCNL e che non dovrà comportare né perdite né vantaggi per le aziende e i lavoratori. Già da subito, le Parti hanno convenuto che i lavoratori addetti al ciclo produttivo che svolgono mansioni semplici che non ri- chiedono conoscenze professionali ma solo un breve pe- riodo di pratica dal 1° ottobre 2021 passeranno o saranno inquadrati alla 2a categoria. Inoltre, lo stesso avverrà per i lavoratori che svolgono attività manuali non collegate al ciclo produttivo che saranno inquadrati nella 2a categoria a decorrere dal 1° gennaio 2023. E’ stato previsto un con- fronto con azienda cedente e subentrante per tutelare l’occupazione e i diritti economici e normativi dei lavora- tori che “passano nel cambio appalto” assolutamente comparabile e compatibile almeno tra i CCNL della Cate- goria. Questo perché spesso avviene che questi cambi appalti avvengano tra aziende che applicano CCNL di- versi. Le Parti hanno deciso di stabilire alcune prime, ba- silari regole per lo svolgimento del lavoro agile, rinviando al superamento della fase emergenziale legata alla Pan- demia la definizione di un quadro di regole completo. Già nel testo sottoscritto vengono confermati il diritto a un trattamento economico e normativo non inferiore a quello per il lavoro in presenza e il diritto alla disconnes- sione al di fuori dell’orario di lavoro. Si è definito che le ferie collettive saranno stabilite di norma entro il mese di maggio di ciascun anno. Mentre in tema di malattia, lad- dove il precedente CCNL prevedeva particolari attenzioni per un elenco determinato di malattie gravi (emodialisi, morbo di Xxxxxx, neoplasie e malattie cardiocircolatorie) si è prevista un’estensione a casi di analoga gravità. E’ stato confermato il “diritto soggettivo alla formazione professionale”, entro il 2021 potranno essere utilizzate le ore residue del triennio 2017 – 2020 che per varie ragioni (pandemia inclusa) non siano ancora state svolte. Da giu- gno 2021 inizia inoltre un nuovo periodo che si concluderà a dicembre 2024, prorogabile a giugno 2025, per un nuovo monte ore, sempre di 24 ore per ciascun dipen- dente. Inoltre, i lavoratori o le lavoratrici che rientrano da un’assenza di almeno 6 mesi (5 mesi in caso di maternità) hanno diritto a chiedere di fruire al rientro di corsi di for- mazione professionale. I contenuti dell’intesa confede-
rale del 20 dicembre 2018 sono stati riportati nel testo contrattuale prevedendo che le donne vittime di violenza di genere e/o familiare, possano ottenere tre mesi ag- giuntivi di permesso retribuito rispetto a quanto stabilito dall’articolo 24 del D. Lgs 80/2015 e che abbiano anche il diritto a richiedere il lavoro agile, il part time e nel caso, l’azienda abbia più sedi, il trasferimento se questi cam- biamenti possono giovare alle condizioni e alla sicurezza della vittima. Le Parti hanno inoltre sottoscritto un’appo- sita intesa per lo svolgimento dei “break formativi”, brevi interventi da svolgersi nei reparti produttivi per spiegare e richiamare l’attenzione dei lavoratori e delle lavoratrici sulle questioni legate alla salute e alla sicurezza sul la- voro.
ASSEMBLEE
Da subito e fino al 23 giugno si svolgeranno le assemblee per informare i lavoratori e le lavoratrici a cui si applica il CCNL Unionmeccanica Confapi di quanto previsto nell’i- potesi di accordo. Nei giorni 23, 24 e 25 giugno si svolgerà il referendum, ma – in considerazione della situazione pandemica – sarà possibile anche svolgere la consulta- zione al termine delle singole assemblee.
COOPERATIVE METALMECCANICHE
Anche le cooperative metalmeccaniche, sulla scia degli altri contratti nazionali, hanno firmato con Xxx, Fiom e Uilm il 31 maggio scorso l’ipotesi di accordo di rinnovo, mettendo un ulteriore tassello del mosaico degli accordi del nostro settore che abbiamo realizzato in questi primi mesi dell’anno. Le cooperative interessate da questo rin- novo sono oltre mille per un totale di 13mila dipendenti e costituiscono realtà produttive importanti per l’industria italiana. Questo accordo prevede un aumento salariale medio di 112 euro nel periodo 2021-2024 andando nella direzione di Federmeccanica-Assistal. Inoltre, con la mo- difica dell’inquadramento professionale, che entrerà in vi- gore dal primo gennaio 2022, si è voluto dare un segnale di positività per il futuro, accrescendo la formazione e l’aggiornamento dei lavoratori con lo sviluppo tecnolo- gico e professionale. Con queste ipotesi di rinnovo con- trattuali proseguiamo a iniettare di fiducia e un quadro di certezze al settore industriale in una situazione compli- cata. Inoltre confermano la nostra impostazione che so- stiene che si esce da questa crisi aumentando i salari e rafforzando i diritti e le tutele dei lavoratori.
Ex Ilva: dopo pesanti condanne, accelerare
Il 31 maggio scorso è arrivata l’attesa sentenza per il primo grado di giudizio del processo “Ambiente svenduto”. “Una sentenza con pesanti condanne penali che senza dubbio deve rappresentare la fine di un’epoca, fatta di inquina- mento, di conflitto tra salute e lavoro, tra cittadini e lavo- ratori. Deve essere quindi l’inizio di una nuova fase con una forte accelerazione della transizione ecologica e una produzione ecosostenibile che riporti un equilibrio tra fabbrica e città”. Lo dichiara il Segretario generale Uilm, Xxxxx Xxxxxxxxxx. “È stato stabilito, ancora una volta – aggiunge il leader dei metalmeccanici della Uil – che uno stabilimento così grande e importante per l’intero Paese non può essere lasciato in mani private senza alcun controllo da parte dello Stato che, al contrario, deve ga- rantire contemporaneamente il rispetto della salute e il lavoro”.
ORA LA TRANSIZIONE
Dopo questa sentenza Xxxxxxxxxx ne è certo: “Lo Stato è di fronte a un’unica strada: investimenti corposi, anche grazie ai fondi europei, per anticipare i tempi della tran- sizione ecologica del più grande sito siderurgico europeo, verso una produzione ecosostenibile, abbattendo le emis- sioni delle fonti inquinanti, salvaguardando l’ambiente, l’occupazione e un asset strategico per il nostro Paese”. Secondo il leader Uilm “non è più rimandabile un
intervento diretto dello Stato nel controllo della maggio- ranza di Acciaierie d’Italia. Per questo chiediamo al Go- verno di indicare una direzione chiara, di dirci come im- magina il futuro del sito e della città di Taranto, quali progetti concreti vuole mettere in campo e con quali tempistiche. Da Taranto dipende anche il futuro di tutti gli altri stabilimenti del Gruppo”. “Dopo nove anni dal se- questro degli impianti – conclude – è arrivato il momento delle scelte definitive da parte dello Stato. Non è più il tempo di rimandare decisioni che da troppi anni i lavora- tori e i cittadini di Taranto attendono”.
IN ATTESA DEL CONSIGLIO DI STATO
Nei giorni precedenti all’uscita di questo numero di Fab- brica società i rumors davano per imminente l’uscita della sentenza del Consiglio di Stato chiamato a decidere se confermare o bocciare la sentenza del Tar di Lecce che lo scorso 12 febbraio ha ordinato lo spegnimento in 60 giorni degli impianti dell’area a caldo del siderurgico ex Ilva di Taranto. Tuttavia, fonti dello stesso organo hanno smentito che questo avverrà a breve. Le stesse fonti ricordano che la legge prevede che la sentenza venga depositata entro il termine di 45 giorni, termine da calcolare a partire dal 13 maggio scorso, data in cui il ricorso è stato discusso in udienza. Insomma, ancora una volta siamo al centro di una lunga e lenta agonia che dura ormai da troppi anni.
Cgil Cisl e Uil in piazza Monte Citorio per ricominciare da lavoro, sicurezza e rispetto per la vita
“O si risolvono le tante crisi industriali aperte e si apre una seria discussione sul rilancio dei settori strategici, oppure ci troveremo in una situazione drammatica dal punto di vista occupazionale e sociale. Il Governo deve ascoltare i lavoratori e trovare soluzioni concrete. Se così non sarà torneremo in piazza”. Così il Segretario generale Uilm, Xxxxx Xxxxxxxxxx, ai microfoni dei giornalisti pre- senti il 28 maggio in Xxxxxx xx Xxxxx Xxxxxxx, x Xxxx, per il sit-in organizzato da Cgil Cisl Uil per denunciare i pro- blemi del Paese legati allo sblocco dei licenziamenti, alle crisi industriali e agli infortuni sul lavoro.
ILVA VERTENZA SIMBOLO
Tra gli interventi dal palco anche quello del delegato Uilm, Xxxxxxx Xxxxx, lavoratore dell’ex Ilva di Taranto, poi divenuta ArcelorMittal Italia e oggi Acciaierie d’Italia, che ha urlato in piazza tutto il suo disappunto e quello dei la- voratori e dei cittadini della città pugliese. Una realtà, quella dell’Ilva, che da troppi anni tiene banco tra le crisi aziendali più difficili al ministero dello Sviluppo econo- mico. “Abbiamo visto sfilare i ministri di tutti i colori poli- tici – ha detto Xxxxx – ma nessuno ha trovato una soluzione per Taranto e per tutti gli altri stabilimenti del Gruppo. Continuiamo a dover scegliere tra la salute e il lavoro”. Piazza di Monte Citorio, sotto il sole di una gior- nata di fine maggio, si è riscaldata in fretta ed è diventata rovente quando sono stati affrontati i diversi punti ancora in sospeso tra le parti sociali e il governo.
BASTA STRAGI SUL LAVORO
A concludere il giro di interventi è stato il Segretario ge- nerale della Uil, XxxxXxxxx Xxxxxxxxxxx: “306 morti dall’i- nizio dell’anno è una vergogna, una strage, un’emergenza nazionale. Oggi – ha sottolineato – alla fine di un percorso con 400 assemblee e centinaia di presidi, richiamiamo tutti alle proprie responsabilità. Cosa aspetta il Governo e cosa aspettano le controparti a intervenire?”.
Bombardieri ha quindi lanciato una proposta alle associa-
Xxxxxxx Xxxxx
zioni datoriali: mettete fuori chi viola le norme sulla sicu- rezza. “Lo abbiamo chiesto in questi giorni al governo – ha aggiunto – aumentiamo le ispezioni e i controlli utiliz- zando le forze di polizia e la forza pubblica: se è un’emer- genza nazionale, è così che ci dobbiamo comportare. Inoltre, bisogna stabilire che se le aziende violano le norme sulla sicurezza non possono partecipare agli ap- palti pubblici. E poi, si deve investire in prevenzione e for- mazione e occorre creare una cultura della sicurezza e della legalità”.
Xxxxxxxxxxx ha infine ricordato che grazie alla mobilita- zione delle lavoratrici e dei lavoratori, il sindacato è riu- scito a ottenere la cancellazione della possibilità di fare gare al massimo ribasso: “Bisogna proseguire su questa strada chiedendo il rispetto dei contratti e delle norme sulla sicurezza. Ricominciamo dal lavoro, dalla sicurezza, dal rispetto della vita”.
WHIRLPOOL
Il giorno precedente a quello della manifestazione unitaria, i sindacati metalmeccanici sono scesi in piazza Santi Apo- stoli, sempre a Roma, a sostegno della vertenza Whirlpool. Al presidio, con i lavoratori sono intervenuti deputati e se- natori invitati all’iniziativa. “Chiediamo di prorogare il blocco dei licenziamenti, quanto meno per settori mirati, per le vertenze aperte al Mise e chiediamo un provvedi- mento che nel medio e lungo periodo incentivi le aziende che investono in Italia e penalizzi chi delocalizza all’estero”, ha affermato Xxxxxxxx Xxxxx, responsabile nazionale Uilm del settore, nel corso della manifestazione. “L’azienda – av- verte – ha già minacciato di aprire una procedura di licen- ziamento collettivo per i 350 nello stabilimento e poi c’è l’indotto. “Alle forze politiche – ha concluso – chiediamo di schierarsi con i lavoratori senza se e senza ma, perché in un momento di ripresa della produzione è inaccettabile la decisione di chiudere Napoli”.
Manifestazione Whirlpool – 27 maggio 2021, Roma
CnhI e Xxxxxxx: serve un tavolo Automotive al ministero dello Sviluppo economico
Il 25 maggio scorso si sono riuniti, in videocon- ferenza, i Coordinamenti Uilm di CnhI e Xxxxxxx.
CNHI: LO SPIN-OFF
Per quanto riguarda CnhI, è emersa la neces- sità di seguire con la massima attenzione le vicende dello spin-off e la esecuzione del piano industriale definito nel- l’accordo nazionale del marzo 2020, per garan- tire la piena tutela occu- pazionale, un futuro a tutti gli stabilimenti ita- liani e per chiedere per- corsi di stabilizzazione per i lavoratori tempora- nei. In molte fabbriche l’andamento produttivo si sta rivelando migliore del previsto, ma il pros- simo futuro vedrà alcune realtà attraversare una fase complessa per il
parziale cambiamento di prodotti.
CONFRONTO CON LA DIREZIONE
Il confronto con la Direzione aziendale dovrà però vertere anche su temi prettamente contrattuali quali il premio di efficienza, su cui la Uilm chiederà un monitoraggio a li- vello sia nazionale sia locale, e lo smart working che dovrà essere contrattualizzato, per offrire ai lavoratori coinvolti un quadro di maggiori certezze. Infine, è emersa anche la necessità di rinnovare la richiesta al Governo di ricon- vocare un tavolo automotive allargato a CnhI, giacché le grandi trasformazioni della elettrificazione e della guida autonoma investono anche i veicoli commerciali. Altri Stati incentivano fortemente gli investimenti su questi settori strategici e l’Italia non può essere da meno se non vuole pagare un prezzo notevole sul lungo periodo.
MARELLI: SITUAZIONE DIFFICILE
Nel pomeriggio è stata la volta del Coordinamento Ma- relli. La Uilm ha espresso la propria preoccupazione per
la difficile situazione che si sta attraversando in molti stabilimenti italiani. Tali difficoltà sono a volte dovute ai problemi di ap- provvigionamento e a volte alle fermate dei clienti finali, ma in alcuni casi si scontano anche scelte produttive che giudichiamo sbagliate o insufficienti. Per questo la Uilm chiederà un con- fronto continuo e traspa- rente a livello di ciascuno stabilimento prima e na- zionale infine e insisterà nel chiedere al Governo il reinsediamento del ta- volo automotive, per so- stenere quel salto tecnologico che, a causa di elettrificazione e guida autonoma, sta determi- nando una profondissima trasformazione del set- tore. Quanto agli aspetti contrattuali, resta alta
l’attenzione verso le misure anti covid, nonché la volontà di riesaminare la tematica dello smart working al termine dell’emergenza.
PERMESSI RETRIBUITI PER I VACCINATI
Qualche giorno dopo, il 27 maggio, Xxxxxxx ha informato che tutti gli operai e impiegati non in smart working e non professional potranno usufruire di un permesso re- tribuito cumulativo di massimo 4 ore, suddivisibile in due permessi di due ore per la prima e seconda dose, qualora lo stesso sia effettuato durante il proprio orario di lavoro. Dovrà essere prodotta la certificazione che attesta l’ef- fettuazione del vaccino. L’Azienda si è detta anche dispo- nibile a recuperare le ore utilizzate (sempre entro la medesima quantità) prima del mese di maggio. Natural- mente i professional e i lavoratori in smart working non avranno bisogno di tale permesso specifico poiché l’ela- sticità della loro prestazione permette loro di effettuare il vaccino senza richiedere apposito permesso. La Uilm ha apprezzato tale disponibilità aziendale.
Elezioni Rsu: vittorie della Uilm in tutta Italia, la crescita continua
Nelle ultime due settimane sono state diverse le vittorie alle elezioni per il rinnovo delle Rsu e Rls dove i metal- meccanici della Uil hanno portato a casa ottimi risultati che sanciscono la continua crescita dell’organizzazione in numerose aziende su tutto il territorio nazionale. Il Se- gretario generale Xxxxx Xxxxxxxxxx e tutta la Segreteria nazionale si congratulano con le Segreterie territoriali, con i delegati eletti, con gli attivisti e con gli iscritti che hanno contribuito a questi importanti risultati, frutto del lavoro e dell’impegno quotidiano al fianco dei lavoratori.
FINCANTIERI DI SESTRI PONENTE (GENOVA)
Dal 25 al 28 maggio si sono svolte le elezioni per il rinnovo Rsu e Rls nel sito di Sestri Ponente (Genova) di Fincantieri, leader nazionale e tra i player europei più importanti nel settore della cantieristica navale. La Uilm ha ottenuto un importante risultato, aumentando il consenso rispetto alle precedenti elezioni. Grazie a 140 voti su 625, circa il 23% del totale, i metalmeccanici della Uil hanno conqui- stato 2 rsu su 9 totali. Nel collegio operai le tute blu della Uil, grazie a 66 voti su 279, pari a oltre il 23% del totale, hanno conquistato un delegato. È risultato eletto Giu- xxxxx Xxxxxxx con 42 preferenze. Nel collegio impiegati la Uilm, con 74 voti su 346, circa il 22%, ha conquistato un delegato. È stato eletto Xxxxxxx Xxxxx con 47 prefe- renze.
BETAFENCE DI TORTORETO (TERAMO)
Il 26 e 27 maggio si sono svolte le elezioni per il rinnovo Rsu nel sito di Tortoreto (Teramo) di Betafence Italia spa, società del gruppo Praesidiad, leader nella produzione industriale e nella commercializzazione di recinzioni e manufatti per la sicurezza perimetrale nonché di gabbie per allevamenti. La Uilm ottiene un ottimo risultato, en- trando per la prima volta nella Rsu e conquistando un delegato, grazie a 31 voti su 122 totali, pari al 27% del to- tale. Per i metalmeccanici della Uil è risultato eletto Xxxx- xxxx Xxxxxxxxxx, con 14 preferenze.
AEP TICKETING SOLUTION DI GENOVA
Il 27 maggio si sono svolte le elezioni per il rinnovo Rsu nello stabilimento di Genova di AEP Ticketing Solutions, importante società che ha comprato la Monetica di Leo- nardo-Finmeccanica nel 2016, specializzata nella proget- tazione e produzione di sistemi per la bigliettazione elet- tronica nel trasporto pubblico. La Uilm ottiene un ottimo risultato, conquistando tutti e 3 gli Rsu disponibili. Per i metalmeccanici della Uil sono risultati eletti Xxxxx Xx- xxxx, Xxxxx Xxxxx e Xxxxxx Xxxxx.
ITEMA IN LOMBARDIA
Dal 25 al 27 maggio si sono svolte le elezioni per il rinnovo Rsu negli stabilimenti di Vilminore, Colzate e Stezzano
del Gruppo Itema, importante azienda che produce mac- chine per il settore tessile. La Uilm aumenta i consensi e ottiene un importante risultato, grazie a 91 voti su 309 complessivi, pari a circa il 30% del totale, eleggendo 4 delegati su 12 disponibili. Per la Uilm sono risultati eletti Xxxxxx Xx Xxxxx con 29 voti nel sito di Colzate, Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxx con 8 preferenze a Vil- minore, Xxxxx Xxxxxx con 13 e Xxxxxxx Xxxxxx con 11 nel sito di Itema Lab, nuovo polo tecnologico del Gruppo.
KROMOSS DI AIELLI (L’AQUILA)
Con 89 voti su 187 validi, la Uilm è la prima organizzazione presso la Kromoss di Aielli, in provincia de L’Aquila. Se- guono la Fiom con 54 voti e la Fim con 45. Xxxxxxxxx Xxx- pesta della Uilm è il candidato più eletto con 50 voti. Tutte e tre le organizzazioni hanno eletto un delegato. Kromoss è un’azienda leader nel comparto dei trattamenti superficiali di profili in alluminio per architettura e nella produzione di laminati pre-verniciati in alluminio.
ELECTROLUX DI PORCIA (PORDENONE)
Il 26 e 27 maggio si sono svolte le elezioni per il rinnovo Rsu e Rls nel sito di Porcia (Pordenone) di Electrolux, il più grande in Italia della multinazionale leader nel settore degli elettrodomestici. La Uilm ottiene un grande risul- tato, aumentando i consensi rispetto alle scorse elezioni e confermandosi prima organizzazione. Grazie a quasi la metà dei voti totali, 411 voti su 899, i metalmeccanici della Uil conquistano 10 Rsu su 22 totali. Nel collegio operai le tute blu della Uil hanno ottenuto 381 su 834, pari a circa il 46% del totale, e l’elezione di 9 delegati su 19 disponibili. Per la Uilm sono risultati eletti Xxxxxxx Xxxx, il più votato con 167 preferenze, Xxxxxxxxxx Xxxxxx con 136, Xxxxxxx Xxxxxxxx con 51. Gli altri eletti sono Xxxx Xxxxxxxxxx, De-
xxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx e Mi- chela Santarossa. Nel collegio impiegati la Uilm, grazie a 30 voti su 65 complessivi, conquista 1 delegato su 3 di- sponibili. È risultato eletto Xxxxxxxxx Xxxxxxx, il più votato con 14 preferenze.
FATA LOGISTIC SYSTEM DI GROTTAGLIE (TARANTO)
Il 17 e 18 maggio si sono svolte le elezioni per il rinnovo Rsu e Rls nel sito di Grottaglie (Taranto) di Fata Logistic System, importante azienda del Gruppo Leonardo che opera nel settore della Logistica Industriale, Supporto alla Difesa, Spedizione e Trasporto e Conservazione Sostitutiva. La Uilm per la prima volta è risultata l’organizzazione più votata, grazie a 44 voti su 120 totali, pari a oltre il 36%, ottenendo 1 Rsu su 3 disponibili. Per le tute blu della Uil è risultato eletto Xxxxxxx Xxxxxxx, il più votato con 28 preferenze. An- che per quanto riguarda l’elezione Rls la Uilm è risultata la prima organizzazione, conquistando l’unico disponibile. È stato eletto Xxxxxxx Xxxxxxx, grazie a 28 preferenze.
CATRA SPA DI MESSAGLIA (LECCO)
Il 19 maggio si sono svolte le elezioni per il rinnovo Rsu e Rls nel sito di Missaglia (Lecco) di Catra SpA, importante azienda che opera nella componentistica del settore au- tomotive. La Uilm si conferma prima organizzazione e aumenta il proprio consenso rispetto alle precedenti. Gra- zie a 88 voti su 135 totali, pari a oltre il 65%, ottiene 2 Rsu su 3 disponibili. Per i metalmeccanici della Uil sono risul- tati xxxxxx Xxxx Xxxxxx, il più votato con 35 preferenze, e Xxxxxxx Xxxxxxxxxxxx con 32. Anche per quanto riguarda l’elezione Rls la Uilm è risultata la prima organizzazione, grazie a 88 voti su 135, ottenendo l’unico Rls disponibile. È risultato eletto Essa Camara grazie a 35 preferenze.
Elica: aumentare il profitto delocalizzando produzioni
di Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx
Il 31 marzo 2021, il Gruppo Elica, multinazionale tascabile leader mondiale nel settore cappe aspiranti, con sede a Fabriano (AN) che conta 3.800 dipen- denti in sette stabilimenti nel mondo: Italia, Polonia, Messico,
India e Cina, con una produzione di cappe aspiranti e mo- tori pari a quasi 21 milioni di pezzi, annuncia il suo piano industriale triennale 2021/2023. Esso, secondo le logiche aziendali, si fonda su un assunto e cioè come non sia pos- sibile, per un’azienda che fattura quasi 500 milioni di euro, guadagnare pochi milioni netti all’anno; di conse- guenza vanno migliorati i risultati economici, agendo sulla leva della delocalizzazione delle produzioni fatte in Italia.
IL GIUSTO EQUILIBRIO
Nell’ottica di chi legge, tutto ciò potrebbe apparire inec- cepibile se non ci fosse una storia da raccontare, una sto- ria che è fatta di continui confronti sindacali nei quali, nel cercare di trovare il giusto equilibrio produttivo occupa- zionale, si sono nel tempo condivisi accordi che hanno dato la possibilità, attraverso fuoriuscite volontarie incen- tivate, di diminuire il numero dei dipendenti presenti in modo tale da poter garantire un futuro occupazionale stabile ai lavoratori rimasti. Più di 400 persone sono fuo- riuscite dai siti italiani in un decennio ed eravamo abba-
stanza tranquilli su un equilibrio raggiunto. A suffragare la nostra tranquillità sono state anche le parole di chi oggi detiene la maggioranza delle quote azionarie (53%), l’ex senatore Xxxxxxxxx Xxxxxx, che in occasione del 50esimo della fondazione del gruppo, a fine anno 2020, con i siti italiani che lavoravano a pieno regime utilizzando anche straordinari e lavoratori somministrati, faceva proclami di garanzie produttive e la certezza di altri 50 anni di futuro Elica in Italia. Parole volate al vento.
IL SETTORE COOKING
Il 31 marzo l’azienda dichiara di voler spostare il 70% delle produzioni (1 milione su 1 milione e 400 mila pezzi pro- dotti), con la chiusura del sito produttivo di Cerreto D’Esi e conseguentemente la volontà di procedere con 409 li- cenziamenti su una platea, quella del cooking, che attual- mente occupa 560 lavoratori. In Italia, sono presenti tre siti produttivi tutti nella provincia di Ancona e una sede centrale impiegatizia a Fabriano. Nei siti produttivi di Mergo 470 dipendenti e Cerreto D’Esi 90, si produce il cooking, 1.400.000 pezzi, mentre a Castelfidardo 210 di- pendenti si producono motori; poi c’è la sede impiegati- zia con circa 150 colletti bianchi. Analogamente in Polonia a Jelcz-Laskovice, Elica ha un sito produttivo con allocate medesime produzioni. Nel presentarci il piano, l’azienda individua criticità solo nel settore coking, mentre il set- tore dei motori dovrebbe continuare a produrre senza su- bire scossoni di nessun tipo. La nostra preoccupazione futura è che anche il sito di Castelfidardo può subire con- traccolpi perché i motori possono seguire le produzioni
delocalizzate, visto che in Polonia già sono attrezzati e producono motori. La vertenza è resa complicatissima anche per come l’azienda sembra aver cambiato pelle.
RELAZIONI INDUSTRIALI
Le corrette relazioni industriali che per oltre un decennio hanno permesso il coniugare gli interessi dell’azienda a quelli della tutela del lavoro e dei lavoratori, oggi vengono meno, e quei valori sempre professati di attaccamento al territorio sembrano intaccati irreversibilmente.
Le persone non sono più un valore e con l’avvento del fondo finanziario Xxxxxxx che ha rilevato le azioni dete- nute da Whirlpool (il 15% oggi passate al 20%), si è decre- tato definitivamente come il profitto e il dio denaro provocheranno una nuova mattanza sociale che per il comprensorio fabrianese, se questa vertenza non sarà ri- solta adeguatamente, sarebbe il colpo finale verso un de- clino industriale e sociale definitivo.
Non ci sono solo 409 famiglie in mezzo alla strada, ma al- trettante o forse più seguiranno lo stesso destino se si tiene conto dell’indotto che lavora sul territorio per Elica.
MANIFESTAZIONI
Lo sdegno dei lavoratori è stato immediato, hanno subito aderito alla iniziativa che il coordinamento unitario Fim Fiom e Uilm ha messo in atto con i presidi a Mergo e Cer-
reto nei giorni di Pasqua e con cadenza settimanale con- tinuano a manifestare la loro contrarietà al piano. Queste manifestazioni avvengono anche con la solidarietà fattiva delle altre aziende del bianco presenti nel territorio, per- ché è forte la preoccupazione che se dovesse passare questo progetto da parte di una multinazionale italiana, le altre presenti, e che italiane non sono, possono sentirsi for- temente legittimate a procedere nello stesso senso. Elica non ha particolari problematiche che possano indurre a pensare giusto questo scellerato piano industriale ed è per questo che anche le istituzioni, dai Comuni alla Regione fino al Ministero dello Sviluppo economico, lo hanno di- chiarato irricevibile e sono vicini alla lotta dei lavoratori. Non vorremmo però che le Istituzioni pensino che basti solo la vicinanza, serve concretezza. Si parla di possibili strumenti di aiuto a rendere maggiormente sostenibili le produzioni oggi presenti, ben vengano ma a distanza di due mesi con incontri in Regione e al Mise, non sono an- cora emerse novità significative, tanto che l’azienda non solo rimane ferma sulla posizione ma ha iniziato a predi- sporre i primi trasferimenti di produzioni in Polonia.
BLOCCO DEI LICENZIAMENTI
Purtroppo anche la mancata proroga del blocco dei licen- ziamenti rischia di aumentare il problema. Non è detto infatti che dal primo luglio l’azienda potrebbe aprire una procedura di mobilità dettando così i tempi per cercare di trovare un accordo, un accordo che ad oggi è impossi- bile anche solo da ipotizzare, vista l’enorme distanza tra le parti. Il Governo doveva aderire alla richiesta di proroga del blocco formulata da Cgil Cisl e Uil, invece di andare dietro all’arroganza di Confindustria. Per le caratteristiche di questa vertenza comunque abbiamo la consapevo- lezza di essere nel giusto, cinquant’anni di presidio indu- striale dove i lavoratori hanno acquisito e si sono tramandati competenze, professionalità e cultura del la- voro, sono un patrimonio che non può essere sacrificato sull’altare della finanza. Il territorio, ma crediamo l’Italia, non se lo può permettere e non lo deve permettere, ne va della tenuta della Nazione stessa. Non si può fare a meno dell’industria ed Elica è parte integrante di essa, continueremo a lottare contro le delocalizzazioni a difesa del lavoro e dei lavoratori.
Terzo Congresso di IndustriAll Europe: costruire una ripresa per tutti
di Xxxxxx Xxxxxxxxx
Come largamente annunciato nei numeri precedenti di Fab- brica società, l’1 e il 2 giugno di quest’anno abbiamo parteci- pato al terzo congresso di Indu- striAll Europe, che si è svolto in
modalità online a causa della pandemia. Lo slogan è stato: “Building a recovery for all” (Costruire una ripresa per tutti). All’inedito congresso erano collegate ben 668 persone (di cui 300 delegati aventi diritto di voto) prove- nienti da 38 diversi Paesi europei i cui sindacati sono af- filiati al sindacato industriale europeo.
PRIMA GIORNATA
Il congresso, iniziato nel pomeriggio del 1° giugno, è stato dapprima preceduto dalla riunione del Comitato esecutivo che si è riunito, sempre logicamente online, la mattina dello stesso giorno, in cui si è fatto il punto per la preparazione del congresso e si è fatta una ra- pida presentazione dei documenti congressuali. Nel pomeriggio dello stesso giorno, invece, è iniziato il Congresso che è stato ufficialmente aperto dal Presi- dente di IndustriAll Europe Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, che ha spiegato la procedura di votazione inedita. In quell’oc- casione abbiamo approvato i componenti dei vari
gruppi che hanno lavorato per il Congresso (come il co- mitato credenziali e il comitato risoluzioni e mozioni), abbiamo approvato il programma dello stesso, gli or- dini congressuali e l’ufficio congressuale (composto dal Presidente, dal Segretario Generale e i Xxxxxxxxx Xxxx- xxxx Xxxxxxxx). È stato inoltre presentato e approvato il report della Segreteria sulle attività del precedente mandato e sulle finanze.
SECONDA GIORNATA
La mattina del 2 giugno è stata aperta con la proclama- zione del risultato delle votazioni (avvenute rigorosa- mente online la settimana precedente al congresso, tramite un’apposita piattaforma digitale) della nuova squadra dirigente. I sindacati nazionali di tutta Europa af- filiati a IndustriAll Europe tramite voto elettronico hanno confermato all’unanimità il precedente gruppo diri- gente: Luc Triangle, come Segretario generale, Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, come presidente e Xxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxxx, come Segretari generali ag- giunti. Il Segretario generale e il presidente sono stati eletti con una percentuale di voti favorevoli pari al 99,97%, i Segretari generali aggiunti Xxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxxx rispettivamente con il 99,96% e il 99,88%. A loro vanno le nostre congratulazioni per i risul- tati ottenuti e i nostri auguri per la conduzione del pros- simo mandato congressuale.
XXXX XXXXXXXXX
A seguire è intervenuto il Segretario generale della Ces Xxxx Xxxxxxxxx. Il suo intervento si è basato principal- mente sulle sfide e le transizioni che stiamo affrontando, l’ultima, in ordine di tempo, è la crisi da Covid-19 in cui i sindacati di tutta Europa si sono occupati delle persone che hanno perso il proprio posto di lavoro. A differenza della grande precedente crisi europea del 2008-2009, le istituzioni europee non hanno adottato misure di auste- xxxx, ma hanno effettuato molti investimenti e, onde evi- tare di dover perdere ulteriori posti di lavoro a seguito della decabornizzazione e della digitalizzazione (le cosid- dette transizioni gemelle), occorre investire nella crea- zione di nuovi posti di lavoro.
PIANO STRATEGICO 2021-2023
Il dibattito vero e proprio è iniziato con la discussione del Piano strategico di IndustriAll Europe 2021-2023. A diffe- renza dei precedenti Congressi, quello di quest’anno ha previsto un Piano strategico di soli due anni, invece che i due anni canonici, poiché la pandemia ha creato molte incertezze. Pertanto, IndustriAll Europe ha ritenuto più opportuno lavorare su un progetto a breve termine, che sarà poi aggiornato durante la Conferenza straordinaria che si terrà, si spera in presenza, nel 2023 a Salonicco. In quell’occasione faremo il punto dell’attuazione del piano strategico approvato giovedì 1° giugno e ne elaboreremo un altro che traccerà la linea d’azione per gli anni 2023- 2025. Lo strategic plan appena approvato ripercorre bre- vemente un’analisi della crisi pandemica, definita come la peggiore crisi economica dal 1930, in cui i diritti fonda- mentali lavorativi e la contrattazione collettiva sono sotto attacco. In questo contesto l’obiettivo dei sindacati indu- striali europei è lottare per misure economiche forti e una politica sociale che protegga la salute dei lavoratori, i posti di lavoro, i salari e le condizioni di lavoro. Inoltre, nel Piano viene evidenziato come i datori di lavoro e i governi abbiano coinvolto i sindacati per attuare le risposte con- tro il Covid-19, ma quando invece si è trattato di nego- ziare il piano di ripresa e di resilienza a livello di Stati Membri, i sindacati non sono stati coinvolti. Abbiamo bi- sogno di una vera risposta europea che coinvolga i sin- dacati e che eviti ulteriori danni sociali, ripristinando la fiducia e rispettando gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Accordo di Parigi e del Green Deal europeo.
EQUITÀ E RESILIENZA
I piani di ripresa devono promuovere a sviluppare una so- cietà equa e resiliente, attraverso il sostegno dei gruppi svantaggiati. Il piano strategico di IndustriAll Europe si basa essenzialmente su 5 priorità: 1) Una voce forte per i lavoratori ha bisogno di sindacati forti a lavoro. In questo contesto assume un ruolo fondamentale il dialogo so- ciale, la contrattazione e il coinvolgimento dei lavoratori. A tal proposito IndustriAll Europe si è presa l’impegno di attingere dalla campagna passata “Together At work” per sostenere un’altra campagna che si svolgerà negli anni a venire per rafforzare il potere sindacale. Nel piano stra- tegico abbiamo voluto inoltre sottolineare quanto sia im- portante difendere l’autonomia dei partner sociali per ricostruire i sistemi di contrattazione collettiva laddove sono stati smantellati. 2) Una voce forte per i lavoratori per avere posti di lavoro di qualità in industrie europee forti e sostenibili. Per raggiungere questa priorità, lo svi- luppo di attività industriali intelligenti, pulite e innovative all’interno dell’Ue è la chiave per promuovere la crescita economica, creare valore aggiunto per la società e sup- portare la crescita della produttività. La crisi pandemica ha determinato una richiesta per evitare il collasso eco- nomico: la necessità di ricostruire meglio ha accelerato gli investimenti in tecnologie pulite e sostenuto il cam- biamento del Green Deal europeo. La digitalizzazione ha il potenziale per migliorare i vantaggi della produzione europea e per sviluppare attività in nuovi settori indu- striali, ma d’altro canto sta drasticamente cambiando il mondo del lavoro con un enorme impatto sulla quantità e la qualità dei posti di lavoro. A tal proposito IndustriAll Europe si è presa l’impegno di fare una campagna per una strategia industriale europea forte e sostenibile che sia al centro dei piani e dei programmi di ripresa dell’Ue, di fare una campagna per il Green Deal europeo, per ga- rantire che le doppie transizioni siano anche giuste, evi- tando che vi siano squilibri regionali tra zone geografiche che riescono a raggiungere la giusta transizione e zone che non ci riescono.
INTERVENTO DI XXXXX XXXXXXXXXX
Su questo punto è intervenuto il Segretario generale della Uilm, Xxxxx Xxxxxxxxxx, sottolineando che le risorse messe a disposizione dall’Ue per il Recovery Fund hanno accelerato le tendenze che si intravedevano durante il congresso del 2016 di IndustriAll Europe a Madrid, che si sono concretizzate con la proposta da parte della Com- missione europea del Green Deal nel 2019, formalizzato
poi nel 2020. Ha inoltre ricordato come il Fondo per una giusta transizione, approvato dal Parlamento europeo senza il coinvolgimento dei sindacati, ha visto una forte riduzione a 17.5 miliardi dai 40 inizialmente previsti. Pa- lombella ha dichiarato che tagliare i fondi per la giusta transizione energetica significa sottovalutare l’entità della sfida che coinvolgerà tutte le regioni, le industrie e i la- voratori. Riguardo invece l’Italia, ha dichiarato che, a causa della debolezza economica e degli effetti deva- stanti della pandemia, la nostra nazione ha a disposizione più risorse del Recovery Fund rispetto agli altri Paesi eu- ropei (248 miliardi di euro), le cui sei missioni sono in linea con gli obiettivi sindacali, pur non essendo stati noi coin- volti nell’elaborazione del Piano. Xxxxxxxxxx ha dichiarato che il nostro obiettivo sarà quello di incalzare il Governo nell’applicazione dei progetti e di rispettare i tempi pre- visti dal piano 2021-2026, nella consapevolezza che in Ita- lia ci sono alcuni settori che indipendentemente dalle risorse messe a disposizione, hanno già iniziato il pro- cesso di transizione, come il settore dell’automotive. Uno
dei settori critici, che rischia di provocare ingenti danni occupazionali, economici e produttivi, è quello della si- derurgia.
SALUTE E SICUREZZA
Tornando agli altri obiettivi del piano strategico di Indu- striAll Europe, ricordiamo: 3) Una voce forte per i lavora- tori per posti di lavoro inclusivi, salubri e sicuri. La pandemia da Covid-19 ha fatto emergere che oggi più che mai persistono profonde disuguaglianze per quanto riguarda la salute sul lavoro, gli infortuni e le malattie pro- fessionali. Inoltre, il digital divide ha diviso in due l’intera popolazione: questo divario digitale ha avuto anche un impatto significativo sui livelli e sul tipo di esposizione ai rischi di infortuni e malattie professionali. Inoltre, la pan- demia da Covid-19 ha colpito in modo particolare le donne dal punto di vista lavorativo, con la disoccupazione o con un sovraccarico di lavoro legato al telelavoro e alla didattica a distanza dei propri figli. IndustriAll Europe quindi, a tal proposito, si è impegnata a lottare per lavori dignitosi per tutti e combattere il lavoro precario; a lavo- rare sulle politiche europee che sostengano la digitaliz- zazione nell’industria che favorisca un’equa distribuzione dei vantaggi, affrontando il gap digitale; a lavorare contro la violenza e le molestie sul lavoro in linea con la conven- zione 190 dell’ILO e le sue raccomandazioni.
SALARIO EQUO
La quarta priorità è una voce forte per i lavoratori per un salario equo e un potere di acquisto stabile. La crisi pan- demica ha aumentato le disuguaglianze economiche, che stanno aumentando sia tra Est e Ovest che tra Nord e Sud. Per una rapida ripresa è fondamentale mantenere il potere d’acquisto. Anche i sistemi di contrattazione col- lettiva hanno un ruolo centrale da svolgere nel garantire coesione sociale e uguaglianza. A tal proposito IndustriAll Europe si è impegnata a promuovere una ripresa guidata dai salari per rilanciare l’economia, a combattere le disu- guaglianze di retribuzione per la stessa mansione in tutta Europa, a lavorare per una convergenza salariale verso l’alto tra Europa dell’Est e dell’Ovest. Xxxxx Xxxxxxxxxx è intervenuto anche su questo capitolo, denunciando che assistiamo ormai da anni a una forte riduzione del nu- mero degli occupati, in modo particolare nel settore ma- nifatturiero. Questo ha generato un accanimento da parte dei Governi nell’aumentare la tassazione sui lavo- ratori dipendenti e pensionati, che risulta tra le più alte in Europa. Da qui l’annosa questione delle delocalizzazioni.
Un esempio su tutti quello di Xxxxx, che ha deciso di licen- ziare circa 400 lavoratori trasferendo la produzione di cappe per cucina in Polonia. Ha inoltre espresso l’esi- genza che da questo terzo Congresso europeo deve giungere un messaggio forte e chiaro al Parlamento eu- ropeo e ai governi dei singoli Stati che l’emergenza sala- riale deve essere affrontata con provvedimenti adeguati. Ha infine ricordato che le grandi differenze salariali più volte dibattute, anche durante la Conferenza di Bratislava nel 2018, non possono più continuare ad esistere, poiché nel frattempo tra i diversi Paesi si sono accentuate le di- suguaglianze con il conseguente aumento della povertà anche tra gli occupati. In conclusione, ha ribadito che l’e- stensione della contrattazione nazionale in ogni singolo Stato rappresenti lo strumento indispensabile per una crescita salariale equa.
EUROPA SOCIALE E DEMOCRATICA
La quinta ed ultima priorità del piano strategico è Una voce forte per i lavoratori ha bisogno di un’Europa sociale e democratica costruita sulla solidarietà tra le persone in crisi e in ripresa. Con questa priorità IndustriAll Europe si impegna a contrastare la disuguaglianza, la discrimina- zione nei confronti delle donne, delle minoranze etniche, dei disabili. Con questa ultima priorità IndustriAll Europe si è ufficialmente impegnata a monitorare attentamente ad impegnarsi nel semestre europeo per garantire che non torni l’austerità, e che il semestre europeo diventi uno strumento efficace per coordinare le politiche eco- nomiche per sostenere l’occupazione di qualità e la cre- scita economica, integrando gli obiettivi del Green Deal e del pilastro europeo dei diritti sociali.
LE MOZIONI
Dopo la discussione e l’approvazione del Piano strategico, si è passati alla ratifica e all’esclusione di alcune affiliate e alla votazione delle mozioni presentate da alcuni sin- dacati e gruppi di IndustriAll Europe: la mozione presen- tata dalla Regione Est sulla convergenza salariale, “l’approfondimento della solidarietà sindacale europea” da parte del sindacato francese CGT, “le pratiche lavora- tive delle aziende multinazionali al di fuori dell’Europa”
presentata da parte del sindacato turco Petrol-Is, “I sin- dacati industriali al centro della lotta contro la politica dell’estrema destra”da parte della Regione del Benelux , “Per una giusta transizione energetica al servizio dei la- voratori e delle persone” da parte del sindacato porto- ghese Fiequimetal, “Aumentare il potere della contrattazione collettiva organizzando l’industria intera” presentata da parte del Gruppo di lavoro colletti bianchi di IndustriAll Europe, “Dobbiamo evitare di perdere la prossima generazione di lavoratori industriali” (da parte del Gruppo giovani di IndustriAll Europe) e “Palestina” da parte della Regione Benelux. Infine, è stata presentata, e successivamente approvata, una sola mozione di ur- genza, che riguarda la situazione salariale/contrattuale della Regione Benelux. In questa regione vige una legge sugli standard salariali chiamata “legge per salvaguardare la competitività”, che consente al governo di imporre un margine salariale indicativo (0,4% per il 2021-2022) entro il quale le parti sociali devono negoziare. Con l’approva- zione di questa mozione il Benelux ha chiesto al sinda- cato industriale europeo di continuare a difendere il livello europeo per il diritto alla contrattazione collettiva libera e indipendente.
LO STATUTO DEL SINDACATO EUROPEO
Infine, l’ultimo punto discusso e approvato durante questo terzo congresso di IndustriAll Europe è stato lo Statuto del sindacato industriale europeo. Sono state due giornate molto intense e particolari che ci hanno visti impegnati in prima persona e presenti nella nostra sede nazionale, nonostante il giorno della festa della Repubblica Italiana. Come si può evincere, i temi trat- tati sono stati, oltre che numerosi, molto importanti. Lo svolgimento del congresso in modalità da remoto, per quanto in alcuni momenti sia stato difficoltoso da se- guire, non ha di certo distolto la nostra attenzione dalle sfide che siamo chiamati ad affrontare. La Conferenza straordinaria che si spera si terrà nel 2023 a Salonicco, sarà l’occasione ufficiale per poter di nuovo riprendere a svolgere le importanti riunioni europee in presenza di cui, da quando è iniziata la pandemia, avvertiamo un po’ la mancanza.
Near miss:
perché non vengono segnalati?
di Xxxxxx Xxxxxxxxx
La Direttiva Macchine è una delle principali norme da pren- dere in considerazione per la si- curezza dei macchinari. Vediamone i punti fondamen- tali. Quando parliamo di sicu- rezza nell’uso dei macchinari è
necessario conoscere la normativa di riferimento per la costruzione dei macchinari e i requisiti di sicurezza che devono essere applicati nell’uso della macchina stessa. Il quadro normativo contribuisce anche a delineare in ma- niera precisa le responsabilità dei diversi soggetti (ad esempio, fabbricanti, fornitori, installatori, utilizzatori e manutentori) implicati nel ciclo di vita delle macchine in- dustriali.
Nell’ambito sicurezza delle macchine la normativa da prendere come riferimento è la direttiva n. 2006/42/CE, detta “Direttiva Macchine”, recepita in Italia dal D.Lgs. n. 17/2010, entrata in vigore il 6 marzo 2010.
Tale direttiva definisce i requisiti essenziali di sicurezza (RES) che ogni macchina industriale deve possedere per essere venduta e utilizzata all’interno dell’Unione Europea
e ha due obiettivi principali:
• consentire la libera circolazione delle macchine nel mercato interno;
• garantire un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza.
I RES sono obbligatori e inderogabili: una macchina viene considerata conforme agli standard di sicurezza se ri- spetta la totalità dei RES. Ogni macchina, dunque, dovrà essere progettata e costruita nel rispetto di tali requisiti per poter essere commercializzata e impiegata all’interno dell’Unione Europea.
Contenuti della direttiva
La direttiva dà una definizione precisa dei requisiti essen- ziali in materia di sicurezza e di salute pubblica che de- vono rispettare le macchine per la loro progettazione, fabbricazione e il loro funzionamento prima dell’immis- sione sul mercato.
La normativa distingue due macro gruppi di macchine:
• macchine che devono essere certificate da enti terzi;
• macchine che possono essere autocertificate dal pro- duttore.
Per le macchine incluse nell’allegato IV della direttiva stessa la conformità ai requisiti previsti deve essere veri- ficata nel corso di procedure di valutazione eseguite da enti esterni (organismi notificati).
Per tutte le altre macchine è sufficiente la redazione di un fascicolo tecnico (Fascicolo tecnico della Costruzione) in accordo con quanto contenuto nell’allegato VII della direttiva stessa.
Le macchine immesse sul mercato o modificate dopo l’entrata in vigore della direttiva devono dunque riportare la marcatura CE e devono includere appropriata docu- mentazione.
Tutti i macchinari che non rispettano i requisiti della nor- mativa non possono circolare nel mercato comune euro- peo e tantomeno in quello italiano che ne fa parte.
Ambito di applicazione:
macchine e quasi-macchine
È importante dare una definizione precisa di “macchina” per individuare correttamente l’ambito di ap- plicazione della normativa: una macchina è un insieme che viene dotato di un sistema di azionamento diverso dalla forza umana o animale diretta, costituito da parti e componenti, di cui uno mobile, collegati tra loro solida- mente per una applicazione ben determinata.
Da tale definizione si evince che i beni sprovvisti di ele- menti mobili non sono da considerarsi macchine. Gli ele- menti mobili di una macchina sono comandati da un sistema di azionamento che utilizza una o più fonti di energia (ad esempio, l’energia termica, elettrica, pneu- matica, idraulica o meccanica). Le macchine sprovviste di sistema di azionamento possono comunque rientrare nella definizione di macchine: il fabbricante in questo caso dovrà includere le istruzioni necessarie all’installa- zione del sistema di azionamento, come il tipo, la po- tenza e i sistemi di collegamento, e fornire indicazioni precise per il montaggio. Una macchina viene definita tale dalla normativa anche se provvista di parti smontate per lo stoccaggio e il trasporto.
Per definirsi tali le macchine devono altresì avere un’ap- plicazione ben determinata. Le applicazioni tipiche delle macchine riguardano, ad esempio, la lavorazione, il trat- tamento e l’imballaggio dei materiali, oppure lo sposta- mento di materiali, oggetti o persone.
La normativa non viene applicata a elementi separati delle macchine quali, ad esempio, giunti, cilindri idraulici,
cuscinetti a sfera, scatole di trasmissione flangiate e si- mili, dal momento che non hanno un’applicazione speci- fica. L’insieme di tali componenti, incorporati nella macchina, deve però soddisfare i requisiti essenziali di si- curezza previsti. Perciò il fabbricante della macchina dovrà assicurarsi di scegliere i componenti con specifiche e caratteristiche adeguate.
Le protezioni e i dispositivi di sicurezza sono considerati parte integrante della macchina, in quanto la macchina priva di tali dispositivi non rispetterebbe tutti i RES. Il fab- bricante dovrà fornire tutte le informazioni necessarie ad installare correttamente le protezioni (incluse quelle a ca- rico del datore di lavoro), indicando istruzioni, schemi di montaggio e cablaggio affinché la macchina possa fun- zionare in sicurezza.
La direttiva si applica anche alle quasi-macchine, ovvero a quegli insiemi che, da soli, non sono in grado di portare a termine uno scopo ben preciso e necessitano di un’ul- teriore fase di costruzione per costituire una macchina. Un sistema di azionamento è una quasi-macchina.
Ambito di applicazione: insiemi di macchine
La direttiva riguarda non solo macchine singole ma anche gli “insiemi di macchine” composti da due o più macchine o quasi-macchine che sono azionate in modo da avere un funzionamento solidale. Ai fini della direttiva gli in- siemi di macchine equivalgono ad un’unica macchina e perciò derivano i medesimi obblighi previsti per una nuova macchina con relativo iter di certificazione CE.
Affinché un gruppo di macchine o quasi-macchine venga considerato un insieme di macchine dovrà soddisfare i criteri seguenti:
• le unità costitutive sono montate insieme al fine di as- solvere una funzione comune:
• le unità costitutive sono collegate in modo tale che il funzionamento di ciascuna di esse influisca sul funzio- namento delle altre direttamente;
• le unità costitutive dell’insieme sono provviste di un si- stema di comando comune.
La direttiva macchine disciplina gli insiemi di macchine in quanto la loro sicurezza non dipende solo dalla sicurezza nella progettazione e nella costruzione delle unità che li costituiscono, ma anche dall’idoneità delle unità e delle interfacce tra le diverse macchine.
Gli insiemi di macchine vengono considerati dalla diret-
tiva come un’unica unità, che pertanto dovrà rispettare i requisiti essenziali di sicurezza, indipendentemente dalla conformità dei singoli elementi che la compongono.
Gli impianti di grandi dimensioni, al fine di facilitare l’ap- plicazione della norma, possono essere suddivisi in se- zioni, a loro volta considerati insiemi di macchine.
Obblighi del fabbricante
Prima di immettere una macchina sul mercato il xxxxxx- cante dovrà predisporre la seguente documentazione:
• il Fascicolo Tecnico della Costruzione (FTC): tale docu- mento deve riguardare la progettazione, fabbricazione e funzionamento della macchina e serve a dimostrare che la macchina è conforme ai requisiti previsti dalla di- rettiva macchine. Per le quasi-macchine è necessaria la Documentazione Tecnica Pertinente;
• la Dichiarazione CE di conformità per le macchine e la Dichiarazione di incorporazione per le quasi-mac-
chine: in questa dichiarazione il fabbricante dichiara sotto la propria responsabilità che il prodotto è conforme ai requisiti essenziali di sicurezza. La di- chiarazione di incorporazione deve includere l’elenco dei requisiti essenziali di sicurezza (RES) ottemperati. Entrambe le dichiarazioni contengono l’indicazione della persona autorizzata a costituire tali dichiara- zioni;
• il Manuale d’uso e manutenzione: contiene le indica- zioni relative al funzionamento della macchina ed è ri- volto all’utilizzatore; è generalmente presente o tradotto nella lingua (o lingue) ufficiali del Paese in cui viene commercializzato;
• il Marchio CE apposto accanto al nome del fabbricante, con cui si dichiara che il produttore-distributore si as- sume la responsabilità del prodotto, consentendone la libera circolazione in Europa e l’identificazione di pro- dotti non conformi.