CITTÀ DI GALATINA
CITTÀ DI GALATINA
(Provincia di Lecce)
PROGETTO DI LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA ZONA PER ESPANSIONE RESIDENZIALE C13 del P.U.G.
(Approvato con Deliberazione del C.C. n. 13 del 13/01/2017, pubblicata sul B.U.R.P. n. 13 del 09/02/2017)
ALLEGATO – Norme Tecniche di Attuazione
ART. 4.6 - ZONA OMOGENEA DI ESPANSIONE C
1. Nelle zone di espansione ogni intervento edilizio o urbanizzativo è subordinato alla approvazione di strumenti urbanistici esecutivi.
2. Detti strumenti devono impegnare tutta la maglia di PUG e devono prevedere una coerente localizzazione delle aree destinate alle urba- nizzazioni secondarie ed ai servizi per la residenza, di cui al D.M. 1444/1968, così come specificato nelle tabelle e nelle tavole di PUG e conformemente a quanto indicato nelle stesse tavole di piano laddove le urbanizzazioni sono espressamente indicate.
3. La definizione del comparto di minimo intervento, di cui all'art. 15 della L.R. 12/02/1979 n. 6 e ss.mm.ii., comprende le aree di viabilità di PUG che definiscono il comparto stesso e la loro costruzione (con successiva cessione al Comune) come aree di urbanizzazione prima- ria.
4. I comparti, nell'ambito di uno strumento urbanistico esecutivo esteso all'intero comparto, possono essere convenzionati e realizzati per sub-comparti della dimensione non inferiore ad 2 ha.
ART. 4.6.1 Norme generali -Destinazioni e usi
1. Le zone residenziali e miste sono destinate alle abitazioni ed ai servizi connessi di seguito specificati.
2. Negli edifici destinati alle abitazioni sono consentiti i seguenti servizi per le residenze e le seguenti attività: negozi, esercizi pubblici, studi professionali, artigianato di servizio, istituti di istruzione, ambienti per la cultura, lo svago e simili.
3. I servizi per le residenze di cui all'articolo 3, ultimo comma, del D.M.
n. 1444/1968 (negozi di prima necessità, servizi collettivi per le abi- tazioni, studi professionali, ecc.) devono essere individuati in sede di strumento urbanistico esecutivo ed esplicitati in sede di progettazione edilizia.
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4. Fanno anche parte della zona residenziale le seguenti urbanizzazioni (le cui aree sono localizzate nelle tavole di Piano, con esclusione, di massima, delle aree in cui gli interventi edilizi sono subordinati alla formazione di strumenti urbanistici esecutivi): asili nido; scuole ma- terne; scuole dell'obbligo; attrezzature di interesse comune, religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi quali uffici di poste e telegrafi, della protezione civile e simili; aree per spazi pubblici attrezzati a parchi, giochi, sport e parcheggi.
ART. 4.6.2 Zona omogenea di espansione C1
Nella zona di espansione C gli strumenti urbanistici esecutivi devono im- pegnare l'intera maglia e rispettare le seguenti prescrizioni:
- St (Superficie territoriale): intera maglia di PUG;
- Ift (indice di fabbricabilità territoriale): 0,80 mc/mq;
- US (aree pubbliche da destinarsi a urbanizzazioni secondarie): nella misura minima di mq. 28/ab. insediabili e comunque secondo le pre- scrittive indicazioni scritto-grafiche riportate nelle tabelle e nelle tavo- le di PUG;
- Rc (Rapporto di copertura): massimo 50% della Sf (Superficie fondia- ria);
- H (altezza massima): ml. 10,5;
- Dc (Distanza dai confini): ≥ ml. 5;
- Df (Distanza dai fabbricati): ≥ ml. 10;
- Ds (Distanza dal ciglio delle strade perimetrali alla maglia): ≥ ml. 10;
- Vc (Verde condominiale): min. 30% della St, con sistemazione con al- beri ad alto fusto di specie autoctone.
INTEGRAZIONI ALLE NORME TECNICHE D'ATTUAZIONE ANNESSE AL P.U.G. E DEFINIZIONE DI ALCUNI PARAMETRI URBANISTI- CO-EDILIZI.
1) Lotto libero
Ai fini dell'applicazione delle norme d'attuazione del piano di lottizzazione, relativamente alle distanze minime dai confini, è necessario definire chia- ramente cosa s'intende per “lotto libero” adiacente a “lotto edificato”.
Lotto libero è una porzione di terreno edificatorio libera da costruzioni edi- lizie “in senso lato”, da intendersi quale area libera da costruzioni edilizie e suscettibile di edificazione.
La norma è estendibile ai lotti già edificati e per i quali, non essendo anco- ra saturo l'indice di fabbricabilità fondiaria, sono consentiti ampliamenti
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e/o sopraelevazioni.
Per lotti contigui è ammessa l’edificazione in aderenza, ove ne sia prevista la progettazione contestuale.
2) Filo fisso
Filo fisso é la minima distanza che l'edificio deve osservare da una strada pubblica. Si misura dal punto del fabbricato più vicino al confine dell'area pubblica, ivi compresi i balconi o altre sporgenze.
3) Volume tecnico
Sono da intendersi “volumi tecnici”, ai fini della esclusione dal calcolo del- la volumetria ammissibile, i volumi strettamente necessari a contenere, ed a consentirne l'accesso, quelle parti dei impianti tecnologici (idrico, termico, elevatori, televisivo, parafulmine, ventilazione, ecc.) che non possono, per esigenze di funzionalità degli impianti stessi, trovare luogo entro il corpo dell'edificio realizzabile nei limiti imposti dalle norme urba- nistiche.
A titolo esemplificativo, sono da considerare volumi tecnici quelli stretta- mente necessari a contenere i serbatoi idrici, le lavanderie, la centrale termica, l'extracorsa degli ascensori, i vasi d'espansione nell'impianto a termosifone, le canne fumarie e di ventilazione, il vano scala al di sopra della linea di gronda.
Non sono, invece, da intendere come volumi tecnici gli stenditoi coperti, i locali di sgombero e simili.
I volumi tecnici possono essere interrati, seminterrati o anche esterni.
Al fine di evitare abusi si precisa che i locali destinati agli impianti tecnolo- gici non devono avere dimensioni superiori a quelle eventualmente stabili- te da apposite norme legislative; in assenza o carenza di queste ultime, dovranno avere le dimensioni strettamente indispensabili a contenere il relativo macchinario.
La parte dei volumi tecnici che fuoriesce dalla copertura dell'ultimo piano dell’edificio non può comunque eccedere il 10% della superficie coperta, al netto di balconi, pensiline o altri sporti.
L'altezza interna dei locali destinati a “volumi tecnici” non può essere su- periore a ml. 2,50.
4) Rapporto di copertura
Relativamente al “rapporto di copertura”, come già definito dal Regola- mento Edilizio Comunale in vigore, si precisa che sono comunque da esso esclusi i piani interrati non fuoriuscenti dal piano campagna e i terrapieni.
Il rapporto di copertura, per i tipi edilizi previsti nell'ambito delle zone C di
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espansione, è:
a) per case a schiera e accoppiate ........ Rc ≤ 50%
b) per case isolate ........................... Rc ≤ 50%
Nota Bene: E’ ammessa la costruzione in aderenza o sul confine di due o più edifici, secondo gli schemi di aggregazione previsti in progetto, e/o as- similabili.
5) Altezza interna minima dei locali
h ≥ ml. 3,00 per laboratori e pubblici esercizi; h ≥ ml. 2,70 per i vani utili abitabili;
h ≥ ml. 2,40 per i vani accessori.
6) Lucernari e griglie
È consentita la costruzione di lucernari e griglie sui marciapiedi comunali, per consentire l'illuminazione e l'areazione dei piani interrati.
7) Cortili
Per i cortili da costruire sul confine di proprietà valgono le disposizioni con- tenute nel Regolamento Edilizio Comunale.
8) Tipologie edilizie
Le tipologie edilizie indicate in progetto sono meramente esemplificative. È ammissibile ogni altra tipologia compatibile con le NTA. È necessario, tut- tavia, che le tipologie eventualmente proposte in alternativa siano adotta- te con coerenza di materiali e colori, quando costituenti blocchi di edifici prospicienti una medesima strada.
9) Arredo urbano - normativa
Per la finitura degli edifici è fatto divieto di usare rivestimenti in maiolica, grès, cotto, o materiali di uso non tradizionale. È fatto divieto di costruire pensiline di cemento che non si compongono volumetricamente con gli e- difici.
Gli scarichi delle acque piovane dovranno essere interni alle murature o a vista in tubo di rame.
In sede di presentazione dei progetti per l'ottenimento del PERMESSSO Dl COSTRUIRE è fatto obbligo al progettista di fornire sufficienti indicazioni in ordine ai materiali di finitura ed alla coloritura delle facciate e degli infissi.
Dovrà essere inoltre presentato un rilievo schematico in scala 1:200 degli
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edifici già costruiti, costituenti le varie unità binate, con le indicazioni delle coloriture e dei materiali impiegati.
Le recinzioni su strada dei singoli lotti dovranno essere realizzate in mura- tura piena, intonacate e tinteggiate sino all'altezza minima di ml. 0,80, con sovrastante ringhiera dell'altezza minima di ml.1,20.
Analogamente saranno realizzati i muretti di testata delle rampe d'accesso al piano seminterrato.
Lungo il perimetro interno e laterale dei lotti edificatori saranno piantumati alberi e/o arbusti di essenze autoctone, posti ad interasse ravvicinato per creare un effetto visivo frangivento.
L'indice di piantumazione dovrà garantire la copertura di almeno 1/4 della superficie libera del lotto.
Per quanto riguarda la destinazione delle costruzioni è ammissibile che i fabbricati da realizzare, oltre che alla residenza vengano, in tutto o in par- te, destinati ad attività commerciali, culturali, studi professionali, in con- formità a quanto previsto nell’art. 3 del D.M. 2 aprile 1968 n. 1444 (rap- porti massimi, tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e gli spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a par- cheggi), il quale prevede espressamente che la quantità di superficie lorda da destinare ad ogni abitante può essere eventualmente maggiorata di una quota non superiore a mq. 5.00 per destinazioni non specificamente residenziali, ma strettamente connesse con le residenze.
La costruzione di una medesima stecca di lotti, così come la composizione dei tipi edilizi abbinati, dovrà essere realizzata con unicità di progettazione ed uniformità di materiali, colori, rivestimenti, sì da costituire una quinta edilizia omogenea ed organicamente ben inserita nel contesto urbanistico di riferimento.
È fatto obbligo di smaltire l’acqua meteorica all’interno dei singoli lotti, senza aggravio di carico sulla rete pubblica.
Inoltre è fatto obbligo di preordinare adeguati sistemi per la captazione ed il riuso delle acquee piovane all’interno di ogni singolo lotto.
Per quanto non specificato nelle presenti norme tecniche e definizioni si farà riferimento alle disposizioni di cui al R.E.C. ed alle N.T.A. annesse allo strumento urbanistico in vigore.
INTEGRAZIONI ALLE NORME TECNICHE D'ATTUAZIONE IN ESITO ALLE PRESCIZIONI IMPOSTE NELLA PROCEDURA DI V.A.S.
(Determinazione del Responsabile del Servizio Ambiente, Turismo e Mar- keting Territoriale del Comune di Galatina n. 778 del 06/06/2016, pubbli- cata sul BURP n. 69 del 16/06/2016).
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Misure di Mitigazione e azioni di Compensazione
In sede di progettazione esecutiva e in sede di realizzazione lavori saranno adottate misure di mitigazione e, laddove queste non saranno applica- bili, saranno attuate azioni di compensazione atte a compensare l’eventuale impatto ambientale al fine di ottenere un beneficio per il con- testo ambientale e l’intera collettività sia durante le lavorazioni che in un secondo momento, durante la fase di esercizio.
Come visto in precedenza, il proposto piano di Lottizzazione è stato analiz- zato dal punto di vista di potenziali impatti che può generare, andando a costruire le differenti matrici/comparti ambientali e considerando gli even- tuali rischi per la salute umana. A tal proposito, vengono descritte di se- guito le misure di mitigazione e/o compensazione per le differenti compo- nenti analizzate:
▪ Aria
Gli impatti negativi riguardano la sola fase di cantiere dell’opera. Questi sono riconducibili dunque all’emissione di polveri per le attività di can- tiere e all’emissione di polveri e NOx dai motori dei mezzi di cantiere e dei camion adibiti al trasporto dei materiali (in entrata e in uscita dal cantiere).
Per questa ragione le mitigazioni proposte per l'abbattimento delle pol- veri, riguardano:
- monitoraggio durante le fasi di costruzione della viabilità di cantiere e la predisposizione dell’immediata bagnatura delle piste di cantiere e dei cumuli di materiali nelle aree di stoccaggio al fine di limitare il sollevamento delle polveri e la conseguente diffusione in atmosfera. Particolare attenzione dovrà essere posta durante i mesi estivi, in cui le condizioni climatiche, possono favorire situazioni di eccessiva disi- dratazione dei terreni a causa della modesta piovosità.
- i mezzi di cantiere utilizzati per il trasporto dei materiali polverulenti saranno coperti con idonei teloni, sia fase di carico che a vuoto, du- rante la fase di rientro in cantiere;
- gli autocarri e i macchinari impiegati nel cantiere dovranno avere ca- ratteristiche rispondenti ai limiti di emissione previsti dalla normati- va vigente ed essere sottoposti a una puntuale e accorta manuten- zione;
- la circolazione a velocità ridotta dei mezzi di cantiere; il loro lavaggio giornaliero in apposita platea; la bagnatura dei pneumatici in uscita dal cantiere; il mantenimento della pulizia dei tratti viari interessati dal movimento mezzi;
- il lavaggio e lo spazzamento a umido delle strade adiacenti al cantie- re e dei primi tratti di viabilità pubblica in uscita da dette aree.
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- preferenziale uso di mezzi alimentati a GPL, Metano e rientranti nella normativa sugli scarichi prevista dall’Unione Europea (Euro III e Eu- ro IV).
Si sottolinea come tutti gli impatti prodotti sulla componente in argo- mento, sono esclusivamente riguardanti la fase di cantiere e quindi re- versibili in tempi brevi, al termine della realizzazione dell’opera.
▪ Acque superficiali e sotterranee
In sede di progettazione esecutiva saranno realizzate le opere necessa- rie ad assicurare un regolare deflusso delle acque meteoriche atteso che l'area di intervento ricade all' interno di una pianura alluvionale. La rea- lizzazione degli interventi non comporterà impatti rilevanti per questa componente e pertanto non sono state previste specifiche misure di mi- tigazione.
▪ Suolo
La componente suolo avrà la necessità di essere prevista delle seguenti misure di mitigazione:
- dovranno limitarsi gli scavi necessari per la realizzazione di cantine e seminterrati e dunque i conseguenti movimenti di terra per sbanca- menti, sterri e riporti, necessari per l'attuazione della lottizzazione. L’obiettivo è quello di non modificare in modo significativo l'attuale assetto geomorfologico d'insieme e conservare nel contempo l'asset- to idrogeologico complessivo delle aree oggetto d'intervento;
- i diversi mezzi di cantiere dovranno utilizzare la viabilità esistente. In questo modo verrà limitata la creazione di nuove piste di cantie- re;
- la realizzazione delle opere complementari, come ad esempio la via- bilità temporanea di cantiere o i depositi temporanei di materiale, sarà limitata al fine di non provocare una “estensione” degli impatti sulle aree attigue a quelle direttamente interessate dall’intervento;
- le opere complementari suddette, ove presenti perché indispensabili, saranno completamente rimosse al termine dell’intervento con con- seguente totale ripristino dello stato dei luoghi previsto in progetto;
- verrà prevista, secondo quanto disposto dalla Parte IV del D.Lgs. 152/2006, la pulizia totale dell’area con raccolta e trasporto a disca- rica di tutti i rifiuti prodotti dalle lavorazione eseguite in cantiere;
- trattandosi di un’area caratterizzata da una piana alluvionale e leg- germente depressa rispetto al piano stradale verrà previsto il riutiliz- zo del terreno vegetale, scavato ed temporaneamente accantonato, per la rimodellazione delle superfici con opportuni raccordi al dise- gno morfologico della zona. L’eventuale materiale di scavo non uti-
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xxxxxxx in situ e che non rientra nella definizione di rifiuto, dovrà es- sere riutilizzato previa dichiarazione circa il riutilizzo da presentare ad ARPA, ai sensi dell’Art.41/bis del D.L. n.69 del 21.06.2013, con- vertito nella legge n.98 del 9.08.2013;
- la ricostruzione del manto superficiale erboso con eventuale semina e/o impianto di essenze erbacee, arbustive ed arboree autoctone nell’area circostante il centro edificato.
▪ Flora e Fauna
Il Piano di Lottizzazione non comporterà impatti rilevanti in quanto non interessa vegetazioni naturali o seminaturali di pregio; ad ogni modo, al fine di riqualificare da un punto di vista paesaggistico e ambientale le aree a verde, si impianteranno specie arbustive autoctone afferenti alla vegetazione della macchia mediterranea.
In merito allo stato ed alle caratteristiche del comparto biotico di riferi- mento si può ritenere la fauna presente (avifauna, rettili e piccoli mammiferi) già abituata alla presenza dell’uomo centro urbano) e quin- di si può escludere ragionevolmente un effetto barriera.
▪ Paesaggio
Dal momento che il contesto di riferimento è quello urbano, l’intervento in progetto non muterà i livelli di qualità paesistica complessiva. Il Piano di lottizzazione proposto, al contrario andrà a completare il Comparto 13 in termini di espansione urbana e di infrastrutture in pieno accordo con quanto previsto dal vigente PUG del Comune di Galatina.
Verranno predisposte nell’area a verde, antistante l’area lottizzata, nu- merose essenze arboree e/o arbustive della flora locale, sia per consen- tire lo sviluppo e/o la ricostituzione del patrimonio botanico- vegetazionale autoctono che per mitigare l'impatto visivo delle opere in progetto.
▪ Salute pubblica
Gli impatti sulla salute pubblica durante la sola fase di cantiere possono determinare occasioni di esposizione all’inquinamento da polveri e da rumore e/o rischio di incidenti nei confronti degli addetti ai lavori. Le in- terferenze negative sullo stato di salute della popolazione residente e nei dintorni dell’area di cantiere possono considerarsi ininfluenti a livello potenziale.
Saranno dunque rispettate tutte le norme previste dalla vigente norma- tiva di settore per consentire una corretta ed idonea mitigazione di qualsivoglia impatto derivante da una modificazione della qualità dell’aria, nonché dalle emissioni sonore nella zona di intervento;
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I rischi derivanti da incidenti per i lavoratori verranno contrastati con l’adozione di idonei dispositivi di protezione collettiva (DPC) e individua- le (DPI - dotati di certificazione CE) all’interno dell’area di cantiere.
▪ Clima acustico e vibrazioni
Anche in questo caso gli impatti che gravano su questa componente de- rivano dalla fase di cantiere, e le misure previste per la loro mitigazione sono:
- organizzazione degli orari di accesso al cantiere da parte dei mac- chinari e mezzi di trasporto, al fine di evitare la concentrazione e la sovrapposizione degli stessi.
- utilizzo di macchine e attrezzature da cantiere rispondenti alla Diret- tiva 2000/14/CE e sottoposte a costante manutenzione.
▪ Rifiuti
le mitigazioni che possono essere previste al fine di ridurre la produzio- ne di rifiuti e migliorare la gestione di quelli prodotti sono da individuare sia durante la fase di cantiere, che nella successiva fase di esercizio:
- Fase di Cantiere: riutilizzo del materiale di scavo in loco laddove possibile e conferimento dello stesso, non riutilizzabile in loco, pres- so altri cantieri secondo le disposizioni normative vigenti in materia previa dichiarazione circa il riutilizzo da presentare ad ARPA, ai sensi dell’Art.41/bis del D.L. n. 69 del 21.06.2013, convertito nella legge n.98 del 9.08.2013;
- Fase di Esercizio: sensibilizzazione e incentivo alla raccolta e smal- timento differenziato dei rifiuti prodotti nell’esercizio delle strutture previste dalla lottizzazione.
Dovranno essere rispettate le seguenti ulteriori prescrizioni:
a) si promuova l’edilizia sostenibile secondo i criteri di cui alla l.r. 13/2008 “Norme per l’abitare sostenibile”, assumendo a riferimenti tecnici e/o normativi per il miglioramento della qualità progettuale:
- il Protocollo Itaca Residenziale 2011;
- gli obblighi di utilizzo di fonti rinnovabili per la copertura dei con- sumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento stabiliti dal D.Lgs. 03/03/2011 n. 28 e s.m.i., all’art. 11 e al relativo Allegato 3;
- le misure di risparmio energetico e prevenzione dell’inquinamento luminoso, nei termini previsti dalla normativa nazionale e regiona- le vigente;
b) si persegua il recupero e il riutilizzo delle acque meteoriche, in primo luogo di quelle provenienti dalle coperture, almeno per l’irrigazione
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degli spazi verdi pubblici e privati o per altri usi non potabili, per e- sempio attraverso la realizzazione di apposite cisterne di raccolta dell’acqua piovana, della relativa rete di distribuzione con adeguati si- stemi di filtraggio e dei conseguenti punti di presa per il successivo riutilizzo, da ubicarsi preferibilmente al di sotto dei parcheggi o delle aree verdi.
INTEGRAZIONI ALLE NORME TECNICHE D'ATTUAZIONE IN ESITO ALLE PRESCIZIONI IMPOSTE DALL’AUTORITÀ DI BACINO PER LA
PUGLIA (parere acquisito al protocollo generale del Comune con il n. 20140030443 del 11/09/2014)
L’AdBP ha ritenuto l'intervento in parola compatibile con il PAI vigente alle seguenti condizioni:
1) vengano adottati accorgimenti tecnici adeguati nella realizzazione dell’interrato dei fabbricati per tenere conto della falda freatica affio- rante;
2) l’area destinata a verde non sia interessata da piantumazioni di alto fusto essendo consentito il solo prato permanente;
3) i percorsi pedonali siano realizzati con materiale drenante non imper- meabile;
4) l’utilizzo dell’area a verde sia subordinato all’introduzione di apposita segnaletica attestante la pericolosità dei luoghi oltre che di un sistema di preallertamento in caso di evento meteorico, con il successivo ag- giornamento del piano di protezione civile.
INTEGRAZIONI ALLE NORME TECNICHE D'ATTUAZIONE IN ESITO ALLE CONDIZIONI POSTE DALLA DIREZIONE LAVORI PUBBLICI
DEL COMUNE (parere prot. n. 34441 del 10/10/2014)
in merito alle opere di urbanizzazione primaria previste nel Piano di Lottizzazione, la Direzione Lavori Pubblici ha espresso parere favorevole
«nell’intesa che il progetto sarà integrato delle tavole richieste e che i lot- tizzanti dovranno redigere, successivamente, i progetti esecutivi di tutte le suddette opere di urbanizzazione con le indicazioni avanti esposte»;
INTEGRAZIONI ALLE NORME TECNICHE D'ATTUAZIONE IN ESITO ALLE PRESCIZIONI IMPOSTE DAL SERVIZIO LL.PP. DELLA REGIO-
NE PUGLIA (parere acquisito al protocollo generale del Comune con il n. 20160044217 del 29/11/2016)
Il Servizio LL.PP. della Regione Puglia ha espresso parere favorevole, ai sensi dell’art. 89 del DPR 380/2001, con le seguenti prescrizioni:
- in fase esecutiva dell’intervento occorrerà effettuare indagini pun- tuali per un approfondimento dettagliato delle condizioni geologiche e l’accertamento di eventuali sacche di terra rossa o cavità carsiche
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o singolarità di tipo geologico, e là dove presenti, si dovrà provvede- re alla loro bonifica;
- vengano adottati adeguati accorgimenti tecnici nella realizzazione del piano interrato dei fabbricati, per tenere conto dell’interferenza delle strutture con la falda freatica affiorante;
- l’area destinata a verde non sia interessata da piantumazioni di alto fusto essendo consentito il solo prato permanente;
- i percorsi pedonali siano realizzati con materiale drenante non im- permeabile;
- l’utilizzo dell’area a verde sia subordinato all’introduzione di apposita segnaletica attestante la pericolosità dei luoghi oltre che di un si- stema di pre-allertamento in caso di evento meteorico, con il suc- cessivo aggiornamento del piano di protezione civile.
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