ISSN: 1590-0002
186
I LIBRI DEL
FONDO SOCIALE EUROPEO
AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA E POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO: MONITORAGGIO
DELL’ATTUAZIONE, DEGLI ESITI E DEGLI EFFETTI DELL’ACCORDO STATO-REGIONI 2009-2012
VOLUME 1
186
I LIBRI DEL
FONDO SOCIALE EUROPEO
ISSN: 1590-0002
L’ISFOL, Ente nazionale di ricerca, opera nel campo della formazione, del lavoro e delle politiche sociali al fine di contribuire alla crescita dell’occupazione, al miglioramento delle risorse umane, all’inclusione sociale e allo sviluppo locale. Sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’ISFOL svolge e promuove attività di studio, ricerca, sperimentazione, documentazione e informazione, fornendo supporto tecnico-scientifico ai Ministeri, al Parlamento, alle Regioni, agli Enti locali e alle altre istituzioni, sulle politiche e sui sistemi della formazione e apprendimento lungo tutto l’arco della vita e in materia di mercato del lavoro e inclusione sociale. Fa parte del Sistema statistico nazionale e collabora con le istituzioni europee. Svolge il ruolo di assistenza metodologica e scientifica per le azioni di sistema del Fondo sociale europeo ed è Agenzia nazionale del programma comunitario Erasmus+ per l’ambito istruzione e formazione professionale.
Presidente: Xxxx Xxxxxxx Xxxxxx Direttore generale: Xxxxx Xxxxxxxx
Riferimenti Xxxxx x’Xxxxxx, 00
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Tel. + 00 00000000
La Collana I libri del Fondo sociale europeo raccoglie e valorizza i risultati tecnico-scientifici conseguiti nei Piani di attività ISFOL per la programmazione di FSE 2007-2013 Obiettivo Convergenza PON “Governance e Azioni di sistema” e Obiettivo Competitività regionale e occupazione PON “Azioni di sistema”.
La Collana è curata da Xxxxxxxx Xxxxxx responsabile del Servizio per la Comunicazione e la divulgazione scientifica dell’ISFOL.
AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA E POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO: MONITORAGGIO
DELL’ATTUAZIONE, DEGLI ESITI E DEGLI EFFETTI DELL’ACCORDO STATO-REGIONI 2009-2012
VOLUME 1
Il volume è stato finanziato dal Fondo sociale europeo programmazione 2007-2013, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale a titolarità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Ob CONV e CRO ob spec. 3.1 Progetto “Domanda e offerta di formazione professionale e iniziale” , Tematica 5.
La ricerca è il prodotto finale dell’attività di monitoraggio dell’attuazione dell’Accordo Stato-regioni (FSE 2009-2012). Il testo è stato presentato e approvato dal Comitato Risorse Umane di FSE (seduta del 21 maggio 2013).
Il volume è stato realizzato da ISFOL e da Italia Lavoro S.p.A.
Il testo è a cura di Xxxxxxx Xx Xxxxxxxx (ISFOL), Xxxxxx Xxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxxxx (Italia Lavoro S.p.A.) Sono autori del testo:
Xxxxxxxx Xx Xxxxxx (cap. 3 e parr. 4.6, 4.7, 4.8 e 4.9), Xxxxxx Xxxxxxxxx (cap.3), Xxxxx Xxx Xxxxxx (par. 5.1), Xxxxxxx
Xx Xxxxxxxx (Introduzione e parr. 2.2, 4.1, 4.2, 4.3, 4.4 e 4.5), Xxxxxxxx Xxxxxx (par. 5.4), Xxxxxx Xxxxxxxxx (par.
5.2), Xxxxx Xxxxxxxx (parr. 4.1, 4.2, 4.3, 4.4 e 4.5), Xxxxxx Xxxxx (Sintesi e Introduzione), Xxxxxx Xx Xxxxxx (parr.
2.1, 2.3), Xxxx Xxxxxxxxx (par. 1.2), Xxxxxx Xxxxxxx (par. 2.3), Xxxx Xxxxxxxx (par. 5.3), Xxxxxxxxx Xxxxxxx (par. 5.5),
Xxxx Xxxxxxx (parr. 1.1, 2.1), Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx (parr. 2.2, 4.6, 4.7, 4.8 e 4.9), Xxxxxxxx Xxxxxxxx (cap. 3 e parr.
4.1; 4.2, 4.3, 4.4 e 4.5), Xxxxxxx Xxxxxxxx (par. 5.1).
Per la raccolta dei dati regionali di attuazione dell’Accordo Stato-Regioni sui trattamenti in deroga hanno collaborato:
Umbria Lombardia Xxxxxxx
Xxxxxx Romagna Basilicata Molise
Puglia Campania Liguria
Piemonte e Valle D'Aosta Calabria
Marche Veneto Toscana Sardegna Lazio Abruzzo Friuli
Xxxxx Xxxxxxxx Xxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxx Xxxxxxxx Xxxx Di Xxxxxx Xxxx Xxxxxx Xxxxxx Xxxxx Xxxxx Xxxxx
Xxx Xxxxxxx
Xxxxxxxx Xxxxx e Xxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxx Xxxxxxxxx
Xxxxx Xxxxxx e Xxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxx Xxxx Xxxxxxx
Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxx
di Italia Lavoro S.p.A. – Progetto Welfare to Work
Alle elaborazioni statistiche hanno collaborato Xxxxxxx Xxxxx (ISFOL) e Xxxxxxxx Xxxxxxxx (Italia Lavoro S.p.A.)
Le informazioni quantitative sui percettori di sostegno al reddito e sulle misure di attivazione analizzate nel presente Volume sono aggiornate a dicembre 2012. I dati regionali elaborati nel capitolo 4, le informazioni sugli esiti lavorativi individuali estratti dalle Comunicazioni obbligatorie, nonché le considerazioni descrittive di carattere qualitativo sono aggiornate al luglio 2013.
Si ringraziano per la collaborazione la Direzione Generale per le Politiche dei Servizi per il lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’INPS, le Amministrazioni regionali e le due Provincie autonome.
Testo chiuso a novembre 2013. Coordinamento editoriale: Xxxxxxxx Xxxxxx
Le opinioni espresse in questo lavoro impegnano la responsabilità degli autori e non necessariamente riflettono la posizione dell’Ente.
Copyright (C) [2014] [ISFOL]
Quest’opera è rilasciata sotto i termini della licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale Condividi allo stesso modo 4.0. Italia License.
(xxxx://xxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxxxx/xx-xx-xx/0.0/)
ISBN 978-88-543-0208-2
Indice
Cap. 1 L’implementazione dell’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2009 15
1.1 Il quadro normativo nazionale di riferimento e le procedure adottate 15
1.2 Risorse finanziarie programmate 19
Cap. 2 Attuazione dell’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2009 23
2.1 L’analisi quali-quantitativa degli Accordi 24
2.2 Le prestazioni di sostegno al reddito in deroga effettivamente erogate: evi-
denze dal DB Percettori dell’INPS 34
2.3 Servizi e misure di politica attiva rivolte ai percettori di ammortizzatori in
deroga nel quadriennio 2009-2012 49
Cap. 3 L’analisi longitudinale della platea dei percettori di ammortizzatori in
3.1 L’analisi longitudinale dei percettori di Cassa integrazione in deroga 62
3.2 L’analisi degli sbocchi occupazionali dei lavoratori in mobilità in deroga 70
Cap. 4 I risultati della sperimentazione sull’integrazione e interoperabilità delle
banche dati sulle politiche passive e attive del lavoro 77
4.1 I caratteri e le finalità della sperimentazione 77
4.2 I trattamenti di politica passiva e attiva del lavoro rivolti ai percettori di
Cassa integrazione in deroga nella Regione Marche 79
4.3 I trattamenti di politica passiva e attiva del lavoro rivolti ai percettori di
Mobilità in deroga nella Regione Marche 91
4.4 Gli esiti dei trattamenti per i percettori di Cassa integrazione in deroga 98
4.5 Gli esiti dei trattamenti per i percettori di Mobilità in deroga 103
4.6 Nota metodologica 108
4.7 Integrazione delle banche dati sulle politiche del lavoro 115
4.8 Regole di linkage con SIP e le Comunicazioni obbligatorie 118
4.9 Il dataset integrato SIP_PAL_CO_Marche: la matrice d’analisi 120
Cap. 5 I modelli regionali di intervento nell’ambito dell’Accordo Stato-Regioni sui trattamenti in deroga 129
5.1 | Sintesi degli elementi principali emersi dalla ricognizione regionale | 129 |
5.2 | L’offerta di servizi al lavoro | 132 |
5.3 | Misure di attivazione e fabbisogni formativi | 137 |
5.4 | La scelta adottata rispetto all’offerta di formazione | 141 |
5.5 | L’applicazione dell’art. 19 della L. 2/2009 | 146 |
Bibliografia | 151 |
Sintesi
L’attuazione dell’Accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome sugli ammortizzato- ri sociali in deroga e le politiche attive, sottoscritto nel febbraio del 2009 e rinnovato nell’aprile del 2011, con validità fino al 31 dicembre 2012, ha inverato in Italia la prima politica nazionale e sistemica di welfare to work.
Nato sotto la spinta della necessità di garantire un reddito a migliaia di lavoratori e la sopravvivenza a migliaia di piccole imprese, l’Accordo ha creato una cornice istituzio- nale e sistemica di ampio respiro, che ha regolato e legittimato l’azione congiunta fra i differenti livelli di competenza, a livello centrale e periferico, creando una spinta pro- pulsiva che si è diramata dal centro alla periferia del nostro sistema delle politiche per il lavoro.
Hanno animato e pienamente vissuto nella strategia anti-crisi messa in campo dall’Ita- lia con l’Accordo gli elementi che caratterizzano i più moderni sistemi europei di wel- fare to work:
• un sistema di governance multilivello, in cui sono confluite energie e competen- ze del Governo, delle Regioni, delle Parti sociali, rivelando un ingegnoso dinamismo e una capacità programmatoria e attuativa di portata inedita. Ne è derivata una politica nazionale che, attraverso la riformulazione di assetti strategici e organizza- tivi, ha saputo articolarsi su diversi assi di azione e declinarsi territorialmente, supe- rando le discrasie prodotte dalla frammentazione delle competenze in tema di poli- tiche per il lavoro che caratterizza il nostro ordinamento. L’Accordo nazionale e gli accordi locali che ne sono derivati hanno fornito una cornice politica unitaria pre- ziosa agli interventi tecnici, anche di notevole complessità, attuati a livello territo- riale, nei quali hanno vissuto le specifiche esigenze e caratteristiche dei singoli territori;
• una articolata e differenziata offerta di servizi di politica attiva, resa possibile dall’imponente sforzo di riposizionamento e riallineamento della programmazione FSE effettuato dalle Regioni, che ha creato le condizioni dell’effettività del diritto a percepire l’indennità di partecipazione a fronte della partecipazione ai percorsi di politica attiva. La cornice di lavoro congiunto fra Amministrazione Centrale e Terri- tori ha favorito a cascata le collaborazioni a livello locale; ne è derivata la mobilita-
zione di tutti gli operatori, pubblici e privati, del mercato del lavoro verso l’obiettivo comune di garantire, in linea con le indicazioni della Commissione Europea “misure di attivazione, riqualificazione e aggiornamento delle competenze, al fine di miglio- rare l’occupabilità, assicurare un reinserimento rapido nel mondo del lavoro dei lavoratori giudicati in esubero ed evitare la disoccupazione di lunga durata”1. I ser- vizi offerti sono stati ampliati e differenziati per tenere conto della eterogeneità del bacino di lavoratori; la rete degli operatori abilitati ad erogare i servizi di politica attiva è stata potenziata e diversificata per tenere conto dell’ampliamento della platea degli utenti dei servizi e della eterogeneità dei loro bisogni; il sistema della formazione si è via via attrezzato per rendere disponibili percorsi formativi che – come prescritto dall’Accordo – fossero in linea con le esigenze dei lavoratori, delle imprese e dei sistemi locali del lavoro;
• il monitoraggio permanente e sistematico del bacino di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga e della spesa, reso possibile dal Sistema Informati- vo Percettori (SIP) messo a punto dell’INPS e dallo sforzo organizzativo delle Regio- ni, che hanno potenziato le proprie strutture per velocizzare e fluidificare i processi di concessione dell’ammortizzatore sociale. Ne è derivata l’opportunità, per i diver- si attori, di esercitare più efficacemente ed efficientemente le proprie competenze: di allocazione delle risorse sulla base delle effettive necessità, di programmazione delle politiche del lavoro in ragione dei bacini dei lavoratori da coinvolgere, di ero- gazione dei servizi in considerazione delle effettive caratteristiche dei lavoratori.
Alla base dell’Accordo l’imprescindibile collegamento tra le politiche attive del lavoro e gli strumenti di sostegno al reddito, l’utilizzo sinergico e integrato di strumenti finanziari diversi, il ruolo attivo di tutti gli attori del mercato del lavoro, in primis le Regioni.
Alle Regioni, già competenti per le politiche attive, è stata riconosciuta – con la attri- buzione della delega alla gestione e assegnazione delle risorse destinate agli ammortiz- zatori sociali in deroga – una ben più ampia autonomia decisionale anche in riferimen- to a competenze non espressamente attribuite, pur nel rispetto dei principi generali sanciti dall’Accordo e dalle norme nazionali e pur nei limiti di un complesso meccani- smo di concertazione con i molteplici attori del territorio. Il consistente e determinan- te utilizzo del Fondo Sociale Europeo ha indotto le amministrazioni regionali ad un imponente processo di ridefinizione e adeguamento delle proprie programmazioni e relativi processi amministrativi, nonché al contestuale rafforzamento del sistema dei servizi per il lavoro - chiamati a svolgere un ruolo fondamentale per la presa in carico dei soggetti e l’erogazione dei servizi di politica attiva - nell’intento di garantire la corretta e funzionale sinergia tra le diverse misure, la qualità delle azioni e la loro soste- nibilità finanziaria.
1 Un piano europeo di ripresa economica, COM CE n. 800 del 26.11.2008.
8 Sintesi
Il complesso e articolato meccanismo messo in campo ha consentito all’Italia, coeren- temente con le linee tracciate dalla Commissione Europea, di salvaguardare la propria struttura produttiva ed occupazionale, rendendo possibile:
• che le aziende, soprattutto PMI, evitassero l’interruzione dei rapporti di lavoro e la conseguente chiusura delle attività, adottando misure meno drastiche, quali una temporanea sospensione dall’attività produttiva o una riduzione degli orari di lavo- ro nel periodo di crisi, e salvaguardando al contempo il capitale umano: nel solo 2012 hanno beneficiato di ammortizzatori sociali in deroga oltre 75.000 unità pro- duttive, di cui oltre 60.000 in Cigs, il 90% circa piccole imprese (con meno di 15 dipendenti);
• che i lavoratori utilizzassero il periodo di sospensione o interruzione del rapporto di lavoro per adattare e potenziare le proprie competenze, ai fini del rientro nell’azienda di provenienza o della ricollocazione in nuovi contesti produttivi: nel quadriennio 2009-2012 sono oltre 653 mila i lavoratori percettori di XX.XX. in deroga che hanno avuto un contatto informativo con i servizi competenti, 644 mila quelli presi in carico dai servizi competenti,di cui 388 mila percettori di Cassa Integrazione in deroga, quasi 333 mila i lavoratori cui è stato erogato almeno un colloquio di primo livello, 190 mila quelli che hanno avuto accesso ad almeno un percorso formativo d’aula, 12 mila quelli che hanno beneficiato di un percorso di formazione in azienda.
L’attuazione dell’Accordo ha determinato le condizioni per una accelerazione dello sforzo riformatore, in direzione di una estensione ed omogeneizzazione delle tutele per tutti i lavoratori e della necessità di coniugare politiche attive e passive del lavoro, sancendo definitivamente il passaggio da un welfare di tipo risarcitorio ad un sistema di welfare promozionale, di workfare, basato sulla centralità del lavoro.
Passaggio che vive pienamente nella Riforma del mercato del lavoro operata dalla Legge 92/2012, laddove rinnovato slancio alle politiche attive del lavoro è conferito anche dalla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni che devono essere rese dai Servizi per l’impiego nei confronti dei lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali. Si sono, di fatto, create le condizioni culturali, normative e organizzative, per una evolu- zione positiva dei livelli di qualificazione delle politiche attive del lavoro e per il passaggio da una logica sperimentale ed emergenziale ad una logica sistemica e perdurante.
Un precedente da salvaguardare, rilanciare e consolidare per rendere sostenibile, finan- ziariamente e socialmente, il nostro sistema di tutela del reddito e dell’occupazione.
Introduzione
Il presente Rapporto dà conto degli effetti dell’attuazione dell’Accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome sugli ammortizzatori sociali in deroga e le politiche atti- ve, sottoscritto nel febbraio del 2009 e rinnovato nell’aprile del 2011, con validità fino alla fine del 2012.
Basato sulla estensione del sistema di tutele economiche ad un maggior numero di lavo- ratori, connessa al contestuale e corrispondente incremento della offerta di servizi di politica attiva del lavoro, l’Accordo è stato il nucleo centrale della strategia con la quale l’Italia ha risposto alle emergenze occupazionali imposte dalla crisi congiunturale.
Coerentemente con le linee tracciate dalla Commissione Europea per una rapida uscita dalla crisi e un veloce rilancio dell’economie dei singoli paesi membri e dell’intera Comunità europea, l’Accordo ha mirato a salvaguardare la struttura produttiva ed occupazionale del Paese, attraverso l’adozione di un meccanismo che consentisse:
• alle aziende, soprattutto alle Piccole e medie Imprese (PMI), di evitare l’interruzione dei rapporti di lavoro e la conseguente chiusura delle attività, adottando misure meno drastiche, quali una temporanea sospensione dall’attività produttiva o una riduzione degli orari di lavoro nel periodo di crisi, e salvaguardando al contempo il capitale umano;
• ai lavoratori di utilizzare il periodo di sospensione o interruzione del rapporto di lavoro per adattare e potenziare le proprie competenze, ai fini del rientro nell’azien- da di provenienza o della ricollocazione in nuovi contesti produttivi.
L’Accordo ha rappresentato un importante spartiacque nello sviluppo delle politiche per il lavoro, ponendo al centro delle misure concordate tra Stato e Regioni due principi:
• l’imprescindibile collegamento tra le politiche attive del lavoro e gli strumenti di
sostegno al reddito;
• l’utilizzo sinergico e integrato di strumenti finanziari diversi, per estendere il nume- ro di lavoratori beneficiari e ampliare e diversificare l’offerta di servizi di politica attiva.
Di pari rilevanza è l’aspetto relativo al sistema di governance interistituzionale connes- so alla predisposizione e alla attuazione dell’Accordo.
Stato e Regioni sono stati impegnati in un articolato processo di programmazione partecipata e negoziazione, volto a definire i rispettivi impegni finanziari, ma anche a riformulare, di fatto, gli assetti strategici e organizzativi.
Il percorso ha dato origine ad un sistema in cui, nel rispetto del principio della sussidia- rietà, alle Regioni, già competenti per le politiche attive, è stata riconosciuta – con la attribuzione della delega alla gestione e assegnazione delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali in deroga – una ben più ampia autonomia decisionale anche in riferimento a competenze non espressamente attribuite, pur nel rispetto dei principi generali sanciti dall’Accordo e dalle norme nazionali e pur nei limiti di un complesso meccanismo di concertazione con i molteplici attori del territorio.
La previsione di un coordinamento costante tra amministrazione centrale e ammini- strazioni regionali - che ha risposto alla necessità di intervenire sulle priorità nazionali in tutto il territorio, tutelando in modo univoco i diritti di tutti i lavoratori - ha massi- mizzato l’efficacia degli investimenti e favorito il prolungarsi dell’impatto della politica nazionale, trasformandola in una modalità quasi permanente di intervento.
La necessità di razionalizzare i meccanismi di integrazione fra fondi di natura diversa - fondi nazionali, destinati al pagamento della quota maggioritaria del sostegno al reddito e al pagamento dei contributi figurativi, e fondi delle Regioni, di cui gran parte a valere sui POR FSE, destinati alla realizzazione di politiche attive e alla quota restante del soste- gno al reddito, corrisposta come indennità di partecipazione ai percorsi di politica attiva
– ha comportato una decisiva assunzione di responsabilità in carico alle Regioni, in ter- mini di programmazione, coordinamento e controllo dell’intero processo.
Il consistente e determinante utilizzo del Fondo Sociale Europeo ha indotto le ammini- strazioni regionali ad un imponente processo di ridefinizione e adeguamento delle proprie programmazioni e relativi processi amministrativi, nonché al contestuale raf- forzamento del sistema dei servizi per il lavoro - chiamati a svolgere un ruolo fonda- mentale per la presa in carico dei soggetti e l’erogazione dei servizi di politica attiva - nell’intento di garantire la corretta e funzionale sinergia tra le diverse misure, la quali- tà delle azioni e la loro sostenibilità finanziaria.
Il Rapporto fornisce gli elementi utili ad una valutazione circostanziata degli esiti pro- dotti dal complesso meccanismo messo in campo.
In particolare, il primo capitolo affronta sinteticamente gli aspetti regolamentari e di programmazione a monte dell’attuazione del ”programma” di intervento in deroga che prevede l’integrazione delle politiche passive (sostegno al reddito) e delle politiche atti- ve (servizi per il lavoro e formazione) realizzata sui lavoratori sospesi o licenziati dalle imprese artigiane o afferenti ai settori economici non trattati dagli ordinari ammortiz- zatori sociali (XX.XX.).
Nel secondo capitolo è sviluppata un’analisi descrittiva della platea (potenziale ed
12 Introduzione
effettiva) di lavoratori e delle imprese coinvolti nei trattamenti in deroga. Tale analisi è stata realizzata attraverso il ricorso a:
• il sistema di monitoraggio degli accordi realizzato da Italia Lavoro S.p.A.. sottoscrit- ti a livello regionale e nazionale;
• il Sistema Informativo Percettori (SIP) dell’INPS;
• la rilevazione periodica – svolta da Italia Lavoro S.p.A. in collaborazione con le Amministrazioni regionali e le due Province autonome - dei dati sull’attuazione delle politiche attive connesse ai trattamenti in deroga.
Il terzo capitolo offre una prima analisi degli effetti prodotti dal “programma” disceso dall’Accordo Stato-Regioni. In particolare è stata realizzata un’analisi longitudinale su una coorte di lavoratori che avevano terminato il primo trattamento di Cassa integra- zione in deroga (CIG in deroga) nel 2011. L’analisi ha verificato la condizione del lavo- ratore a 12 mesi di distanza dal primo trattamento individuando lo status occupazio- nale.
Nello stesso capitolo tre è stata operata un’analisi degli sbocchi occupazionali – a 24 mesi dal trattamento avvenuto nel 2010 - dei lavoratori iscritti alle liste di mobilità in deroga. I risultati sono stati messi a confronto con una analoga sotto popolazione di lavoratori iscritti alla mobilità ordinaria allo scopo di apprezzare il contributo delle politiche di attivazione al chance di ricollocazione. Questa analisi valutativa è stata resa possibile grazie all’accesso al sistema SISCO delle Comunicazioni Obbligatorie del Mini- stero del Lavoro.
Il capitolo quattro illustra i risultati prodotti da una sperimentazione promossa dal Ministero del Lavoro a cui ha aderito l’Assessorato Formazione e Lavoro della Regione Marche circa l’integrazione e l’interoperabilità delle banche dati concernenti le politi- che passive e attive del lavoro (compresa la componente formativa). Il dataset dei per- cettori di trattamenti in deroga presi in carico dalle strutture competenti marchigiane è stato costruito nella prospettiva di effettuare una valutazione di efficacia dei tratta- menti e dei percorsi di ri-attivazione rispetto al più rapido re-inserimento lavorativo. Nel capitolo quattro, oltre alla ricca analisi descrittiva della popolazione d delle traiet- torie successive al trattamento, vengono presentati i primi risultati volti alla misurazio- ne degli effetti prodotti dai trattamenti passivi e attivi al re-inserimento lavorativo.
Infine, il capitolo cinque è dedicato ad una analisi trasversale (rispetto alle schede monografiche regionali riportate in Allegato al presente Report) dei modelli e delle strategie regionali di implementazione dell’Accordo Stato-Regioni.
1 L’implementazione dell’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2009
1.1 Il quadro normativo nazionale di riferimento e le procedure adottate
Il Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale”, tramutato poi nelle Legge 2 del 28 gennaio 2009 introduce misure a sostegno della famiglia, del lavoro, dell’occupazione e dell’impre- sa, ridisegnando in funzione anti-crisi il quadro delle politiche del lavoro. Il disposi- tivo normativo estende la concessione dei benefici degli XX.XX. in deroga a tutte le imprese che non possono ricorrere agli strumenti ordinari, previsti dalla normativa vigente, con l’obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro e contestualmente garanti- re il sostegno al reddito ai lavoratori colpiti dalla crisi economica. Tali tutele sono garantite oltre che per i lavoratori a tempo indeterminato e determinato, anche per gli apprendisti e i lavoratori somministrati in missione presso un’azienda richiedente gli XX.XX. in deroga.
Il dispositivo intende collegare inoltre l’erogazione del sostegno al reddito alla fruizione da parte dei lavoratori di percorsi di politica attiva del lavoro che, in virtù della sussi- diarietà verticale, devono essere programmati e attuati dalle Regioni e dalle Province Autonome. Il diritto a percepire qualsiasi trattamento di sostegno al reddito da parte del lavoratore è subordinato alla dichiarazione di disponibilità a percorsi di politica attiva e di adattamento delle competenze.
Quanto enunciato dalla norma trova attuazione operativa nell’Accordo Stato-Regioni, siglato il 12 febbraio 2009, che richiama i due paradigmi sanciti nella legge, ovvero il collegamento tra politiche attive e passive e la programmazione finanziaria tra Regioni e Stato degli interventi integrati di sostegno al reddito e di politiche attive. L’accordo si configura come intervento congiunto tra Stato e Regioni, improntato sul senso della leale collaborazione tra istituzioni, per affrontare l’eccezionalità della crisi congiuntu- rale. L’Accordo può contare su una dotazione finanziaria di 8 miliardi di euro , di cui
5.353 miliardi euro a carico dello Stato (fondi ordinari, fondo aree sottoutilizzate FAS)
a copertura del sostegno al reddito e i 2.650 miliardi euro a carico dei POR FSE per le politiche attive e la corrispondente indennità di partecipazione.
Nell’Intesa dell’8 aprile 2009 si definisce il concorso delle Regioni e delle Province Auto- nome all’Accordo per gli interventi di sostegno al reddito e di adattamento delle compe- tenze dei lavoratori, con particolare riferimento al contributo dei POR FSE 2007-2013. La tabella allegata all’Intesa riepiloga il contributo delle Regioni e delle Province Autonome, pari in totale a 2.202.900.000 di euro, di cui 2.145.600.000 euro a valere sui POR FSE (Asse I adattabilità Asse II occupabilità) e 57.300.000 di euro su fondi regionali.
Tali risorse sono impiegate per azioni combinate di politica attiva e di erogazione dell’indennità di partecipazione, che va a completare la quota di sostegno al reddito. Nell’intesa attuativa dell’8 aprile 2009 oltre a definire l’impegno finanziario congiunto vengono definiti i seguenti criteri attuativi dell’Accordo:
• le risorse nazionali coprono la spesa per gli oneri figurativi e la quota del 70% dell’indennità netta del sostegno al reddito versato al lavoratore, calcolato secondo la vigente normativa;
• l’integrazione del 30% dell’indennità netta del sostegno al reddito versato al lavo- ratore a carico delle risorse regionali (POR FSE), a fronte della partecipazione del lavoratore a percorsi di politica attiva;
• lo start up delle azioni subordinato all’approvazione da parte della Commissione
Europea delle modalità di attuazione degli interventi.
Il Ministero del Lavoro nella nota - prot. n. 17/VII/0023348 21/12/2009 - inviata alla Commissione Europea, illustra il programma d’interventi per il sostegno al reddito e alle competenze dei lavoratori colpiti dalla crisi, in attuazione dell’Accordo Stato- Regioni del 12 febbraio 2009 ribadendo quali siano i riferimenti generali per l’ammis- sibilità della spesa a carico del FSE, vale a dire:
• nessuna modificazione/alterazione dei principi contenuti nei regolamenti C.E per la
rendicontazione della spesa sostenuta;
• rendere spesa ordinaria, finanziabile con FSE, il costo dell’indennità di partecipazio- ne ai percorsi di politica attiva;
• rispetto dei criteri di correlazione e di equilibrio tra le spese di politica attiva e l’in- dennità di partecipazione, con riferimento al periodo complessivo di attuazione delle misure individuali di politica attiva;
• con correlazione si intende l’esistenza di una chiara relazione tra l’intervento di politica attiva sostenuto dal cittadino percettore di XX.XX. in deroga e la correlata indennità di partecipazione ricevuta a integrazione del sostegno al reddito;
• rispetto dei principi di equilibrio e proporzionalità tra le spese per la politica attiva e l’indennità di partecipazione; tali principi vanno ricondotti alle spese relative alle operazioni finanziarie, con riferimento al periodo complessivo di attuazione delle stesse;
• per operazione finanziaria si deve intendere “un progetto o un gruppo di progetti selezionato dall’autorità di gestione del programma operativo in questione o sotto la sua responsabilità, secondo criteri stabiliti dal comitato di sorveglianza ed attua- to da uno o più beneficiari, che consente il conseguimento degli scopi dell’asse prioritario a cui si riferisce”(art. 2 del Reg. CE n. 1083/2006).
Il perdurare della crisi economica ha indotto lo Stato e le Regioni a continuare nella strategia adottata nel corso del biennio 2009-2010. Il 20 aprile 2011, con la firma dell’Intesa Stato-Regioni per la proroga del finanziamento degli ammortizzatori socia- li in deroga per il biennio 2011-2012, si è aperta la seconda fase di programmazione e attuazione degli interventi anticrisi.
Per quanto concerne gli aspetti finanziari la nuova Intesa stabilisce:
• l’adozione delle stesse modalità di finanziamento degli interventi adottate nel biennio precedente, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica definiti nell’Ac- cordo del 12 febbraio 2009;
• che le risorse nazionali coprano la spesa per gli oneri figurativi e la quota del 60% dell’indennità netta del sostegno al reddito versato al lavoratore, calcolato secondo la vigente normativa;
• che l’integrazione del 40% dell’indennità netta del sostegno al reddito versato al lavoratore, a carico delle risorse regionali, venga erogata a fronte della partecipa- zione del lavoratore a percorsi di politica attiva;
• la riconferma dei massimali di spesa a carico delle Regioni per il finanziamento delle politiche attive del lavoro e dell’indennità di partecipazione alle stesse, così come stabilito nella Tabella 2, allegata all’intesa dell’8 aprile 2009, attuativa dell’Accordo Stato-Regioni;
• il non intervento con ulteriori fondi regionali nel caso in cui fossero esauriti nel corso dell’intesa, i fondi di copertura, così come riportati nella Tabella 2 dell’intesa dell’8 aprile 2009.
La manovra anticrisi è stata programmata e attuata dallo Stato e dalle Regioni nell’ot- tica di fornire risposte immediate ai lavoratori percettori di XX.XX. in deroga e, nella definizione dei piani anticrisi e dei percorsi di politica attiva, si è dovuto tener conto della specificità del contesto economico produttivo dei vari territori, dell’effettiva disponibilità dei lavoratori a partecipare alle attività di PAL (sospensioni a singhiozzo, disponibilità di tempo/ore per PAL) e degli obiettivi da raggiungere con le PAL stesse. In quest’ottica la filosofia dell’Accordo ha stimolato la nascita di sistemi attuativi inno- vativi, generati dalla programmazione e dalla progettazione integrata tra tutti i sog- getti coinvolti. Il concetto di integrazione si applica tra tutti i livelli di governance (Stato, Regioni, Province), alle PAL (integrazione politica attiva e indennità di parteci- pazione), ai servizi (SPI e servizi Formazione/orientamento), ai soggetti che attuano le
politiche (CPI, Servizi accreditati, Servizi autorizzati, Enti di formazione), alle risorse economiche (risorse dello Stato, risorse delle Regioni, FSE).
La programmazione quindi si sostanzia in due fasi fondamentali:
• il dialogo sociale (Accordi Quadro che definiscono settori/aziende beneficiarie,
misure, durata);
• la definizione degli obiettivi e dei target (Atti e Linee guida che definiscono benefi- ciari e Politiche attive del lavoro).
La prima rappresenta l’incipit della programmazione, poiché detta la strategia di con- trasto alla crisi e definisce gli investimenti finanziari necessari, ed è frutto dell’azione congiunta di Stato, Regioni e Parti Sociali. La seconda nel definire il bacino dei destina- tari, le modalità di concessione degli ammortizzatori in deroga (XX.XX. in deroga), le procedure e l’offerta di Politiche attive del lavoro (PAL) , di fatto favorisce la struttura- zione di un rapporto fisiologico tra lavoratori, imprese, servizi competenti e enti di formazione. Le due fasi rappresentano un’unica strategia di pianificazione, volta ad ottimizzare l’utilizzo delle diverse fonti di finanziamento e orientata a raggiungere gli obiettivi occupazionali e di adattamento delle competenze.
Tale metodo ha prodotto una forte innovazione nei processi attuativi dei piani anticri- si, e cioè:
• una risposta immediata ai bisogni delle persone e delle imprese;
• il consolidamento dei processi di governance partecipata;
• la valorizzazione delle politiche per l’adattabilità delle competenze e per l’occupa- bilità (riqualificazione professionale, orientamento, incrocio domanda offerta);
• l’implementazione di sistemi informativi in grado di fornire tempestivamente infor- mazioni di dettaglio (Sistema informativo del lavoro, Sistemi informativi sulle poli- tiche attive, Sistemi informativo sui percettori, Sistema informativo sulle Comuni- cazioni obbligatorie, Click Lavoro);
• l’impatto positivo sui servizi competenti per la qualità nell’erogazione dei servizi di
PAL e sui volumi di attività;
• lo sviluppo di organismi (Osservatori) e metodologie per l’analisi dei risultati rag- giunti e per misurare l’efficacia dei percorsi di politica attiva (coerenza dei percorsi ed esiti occupazionali);
• la semplificazione delle procedure gestionali e di controllo (costo standard per la programmazione e la rendicontazione delle attività, concetto di operazione finan- ziaria, verifica requisiti della correlazione ed equilibrio).
1.2 Risorse finanziarie programmate
Ai fini dell’ammissibilità della spesa deve essere dimostrato l’equilibrio finanziario, e cioè che il totale delle indennità di partecipazione non sia superiore al 50% delle risor- se impegnate dalle Regioni. In altre parole, il rapporto tra i costi per gli interventi di politica attiva e il costo delle indennità di partecipazione (quota parte di sostegno al reddito erogato dall’INPS), dovrebbe risultare maggiore o uguale a 1. L’equilibrio finan- ziario va ovviamente raggiunto nell’intero periodo di riferimento. Ne consegue che il rapporto tra le risorse destinate alle politiche attive riservate al singolo percettore e il valore dell’indennità corrisposta allo stesso, può non essere uniforme nel tempo e per asse, ma deve sussistere a conclusione del periodo di riferimento. Al fine di quantifica- re gli impegni per tipologia si può affermare che i fondi di copertura a carico delle Regioni, così come definiti nell’Intesa dell’8 aprile 2009, vanno suddivisi a metà: una parte per le politiche attive, una parte per l’indennità di partecipazione. La tabella 1.1 riporta:
• Totale erogato per XX.XX. in deroga 2009/12;
• Totale erogato per XX.XX. in deroga 2009/12 a cofinanziamento regionale;
• Quota POR FSE programmata per le politiche attive e per l’indennità di partecipa- zione;
• Stima quota per l’indennità di partecipazione PAL;
• Corrispettivo per XX.XX. in deroga a carico delle Regioni a titolo d’indennità di par- tecipazione alle PAL 2009-2012;
Corrispettivo per XX.XX. in deroga a carico delle Regioni a titolo di indennità di parte- cipazione alle PAL 2009-2012 versato a INPS.
Alcune Regioni/PA hanno versato tutto il dovuto come previsto nell’Intesa dell’8 aprile 2009 e sono uscite dall’Accordo, nello specifico:
• le Regioni Lombardia, Puglia, Piemonte e Calabria sono uscite dall’Accordo già nel corso dell’annualità 2011 e hanno versato l’intera quota per le indennità di parteci- pazione alle PAL;
• le Regioni Umbria, Sardegna, Xxxxxx-Romagna, Molise e Basilicata sono uscite dall’Accordo nel corso dell’annualità 2012 e stanno ultimando i versamenti quota per le indennità di partecipazione alle PAL.
La Regione Sicilia e le PA di Trento e Bolzano hanno versato all’INPS una quota mag- giore di cofinanziamento.
20
1 Implementazione dell’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2009
Tabella 1.1 Finanziamenti statali e regionali per XX.XX. in deroga e delle Regioni per le Politiche attive (PAL) programmati ed erogati – Dati in euro al 13 maggio 2013
Totale erogato Totale erogato Stima Quota per XX.XX. in per XX.XX. in deroga Quota POR FSE per indennità Totale quota di Regioni deroga nel cofinanziamento per le PAL e partecipazione cofinanziamento Cofinanziamento quadriennio regionale nel per l’indennità PAL come da a carico delle regionale versato 2009/2012 quadriennio di partecipazione regolamento X.X Xxxxxxx/XX 0000/0000 | ||||||
Xxxxxxx | 166.712.263 | 135.474.396 | 52.500.000 | 30.600.000 | 29.262.115 | 22.785.779 |
Basilicata | 99.142.230 | 46.725.415 | 18.900.000 | 9.450.000 | 9.450.000 | 6.718.809 |
Calabria | 362.905.187 | 328.688.301 | 56.900.000 | 28.450.000 | 28.450.000 | 28.295.588 |
Campania | 471.066.490 | 351.142.954 | 182.700.000 | 91.350.000 | 84.088.516 | 32.531.064 |
Xxxxxx-Romagna | 432.524.779 | 394.801.493 | 148.200.000 | 74.100.000 | 74.100.000 | 72.852.973 |
Friuli Venezia Giulia | 70.965.613 | 48.921.230 | 45.000.000 | 22.500.000 | 12.519.079 | 9.199.996 |
Lazio | 474.701.359 | 432.796.627 | 220.000.000 | 110.000.000 | 91.827.049 | 35.499.999 |
Liguria | 123.402.141 | 90.378.978 | 71.500.000 | 35.750.000 | 22.438.195 | 11.920.000 |
Lombardia | 1.002.781.407 | 974.263.887 | 262.000.000 | 131.000.000 | 131.000.000 | 131.000.000 |
Marche | 187.095.514 | 171.664.181 | 84.400.000 | 42.200.000 | 39.216.569 | 30.407.746 |
Molise | 56.052.164 | 48.524.453 | 12.800.000 | 6.400.000 | 6.400.000 | 6.400.000 |
Piemonte | 469.879.650 | 418.403.637 | 100.000.000 | 57.500.000 | 57.500.000 | 57.500.000 |
P. A. di Bolzano | 3.717.964 | 3.093.632 | 30.800.000 | 15.400.000 | 569.399 | 000.000 |
X. X. xx Xxxxxx | 6.805.664 | 6.266.316 | 27.000.000 | 13.500.000 | 1.317.488 | 3.726.000 |
Puglia | 716.123.853 | 616.715.438 | 139.800.000 | 69.900.000 | 69.900.000 | 69.900.000 |
Sardegna | 372.573.202 | 320.063.377 | 80.600.000 | 40.300.000 | 40.300.000 | 40.300.000 |
Sicilia | 282.041.825 | 250.152.623 | 157.600.000 | 78.800.000 | 54.443.440 | 62.301.272 |
Toscana | 383.166.943 | 364.163.643 | 168.000.000 | 100.800.000 | 77.310.158 | 75.154.495 |
Umbria | 129.412.859 | 120.094.739 | 43.700.000 | 21.850.000 | 21.850.000 | 21.850.000 |
Valle d’Aosta | 4.341.299 | 2.471.106 | 6.900.000 | 3.450.000 | 517.669 | 400.000 |
Veneto | 466.309.620 | 400.874.740 | 236.300.000 | 118.150.000 | 91.406.507 | 73.388.000 |
TOTALI | 6.281.722.026 | 5.525.681.166 | 2.145.600.000 | 1.101.450.000 | 943.866.184 | 792.831.721 |
Fonte: Elaborazione Italia Lavoro - SIP INPS |
I dati esposti in tabella dimostrano l’effettiva partecipazione minoritaria del FSE alla spesa di parte passiva, che è stata effettivamente sostenuta in misura preponderante con le risorse statali, così come concordato con la Commissione Europea. I dati relativi ai sostegni al reddito sono immediatamente disponibili – per loro natura - nel sistema informativo INPS, al contrario l’effettivo ammontare delle politiche attive del lavoro che, come da regole concordate, è maggiore o uguale alla quota parte di sostegno al reddito (perciò >=di 707 euro), è vincolato a tempi di lavorazione dei dati più lunghi, legati anche allo svolgimento delle pertinenti attività di controllo da parte delle auto- xxxx di gestione e alla verifica in concreto del rispetto dei principi di equilibrio e corre- lazione temporale stabiliti nei documenti di riferimento. Parallelamente, si sta lavoran- do congiuntamente al MEF RGS Igrue all’allineamento dei dati di monitoraggio relativi al Programma “anticrisi” nel Sistema Informativo Monit.
2 Attuazione dell’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2009
Nel presente capitolo viene ricostruito, sulla base dell’informazione disponibile, lo stato di attuazione dell’Accordo Stato-Regioni per come esso è venuto configurandosi negli ultimi quattro anni, sia in relazione alle disposizioni normative che si sono susseguite, sia in base alle procedure di attuazione definite dalle Regioni. Al fine di realizzare tale ricostruzione si è fatto ricorso a tre diverse fonti:
• il sistema informativo sugli accordi realizzato da Italia Lavoro che rileva, a livello regionale e nazionale, gli accordi sottoscritti presso il Ministero e presso le Regioni per l’autorizzazione all’uso dei trattamenti in deroga, fornendo alcuni indicatori regionali relativi al numero massimo di imprese e al numero massimo di lavoratori autorizzati al ricorso ad XX.XX. in deroga;
• il sistema informativo dei percettori (SIP) predisposto da INPS in base alla legge 2/2009 e che contiene tutti i trattamenti di sospensione e di sostegno al reddito effettivamente erogati.
Alle due fonti si aggiunge il monitoraggio delle politiche attive riservate ai percettori di ammortizzatori in deroga realizzato da Italia Lavoro nell’ambito del progetto Welfare to Work sulla base di informazioni di fonte regionale.
Il sistema informativo sugli accordi consente di monitorare il processo di autorizzazio- ne per l’accesso agli ammortizzatori in deroga da parte delle imprese. La rilevazione sistematica delle imprese autorizzate con decreto dalle Regioni o dal Ministero a utiliz- zare cassa integrazione in deroga (CIG in deroga) e mobilità in deroga, permette di monitorare il numero massimo di lavoratori e di unità produttive che possono accede- re agli ammortizzatori fornendo due indicazioni chiave: il fabbisogno potenziale di ammortizzatori in deroga e il grado di effettiva utilizzazione delle risorse programmate incrociando le informazioni tratte dagli accordi con i dati relativi alla effettiva utilizza- zione degli ammortizzatori.
Attraverso l’analisi del Sistema Informativo Percettori (SIP), è possibile rappresentare la platea dei lavoratori effettivamente beneficiari di trattamenti in deroga, descrivendone le caratteristiche sociali e territoriali e seguendo i cambiamenti di status dei lavoratori nel tempo.
2.1 L’analisi quali-quantitativa degli Accordi
Il paragrafo prende in considerazione le principali caratteristiche delle unità produttive aziendali e dei lavoratori beneficiari di XX.XX. in deroga nel quadriennio 2009-2012, autorizzati in base ad accordi siglati a livello regionale e nazionale, con particolare riferimento alla numerosità, alla distribuzione per tipologia di concessione, di azienda e dimensione.
Il sistema informativo sugli accordi realizzato da Italia Lavoro nell’ambito dell’Azione di Sistema Welfare to Work fornisce il numero di unità produttive interessate da prov- vedimenti in deroga e il numero massimo dei lavoratori beneficiari (n. massimo lavo- ratori previsti da accordi, dato rilevato in sede di sottoscrizione degli accordi sottoscrit- ti presso Regioni e MLPS), distinguendo tra accordi sottoscritti presso il MLPS, che riguardano grandi aziende o aziende plurilocalizzate, e accordi sottoscritti presso le singole Regioni.
Le figure 2.1 e 2.2 mostrano l’evoluzione nel tempo dei tre aggregati (considerando l’in- sieme degli accordi), da cui si evince come la platea potenziale si sia modificata in relazio- ne alla crisi. Nel 2012, gli accordi di concessione di XX.XX. in deroga stipulati in sede ministeriale e regionale interessano fino a un massimo di circa 560 mila lavoratori, di cui quasi 464 mila in CIG (l’83%) e 93 mila in mobilità in deroga. Le unità produttive interes- sate sono circa 75 mila, dato sottostimato poiché in alcune regioni le domande di mobi- lità in deroga sono presentate direttamente dai lavoratori interessati.
Per quanto riguarda l’andamento complessivo del quadriennio, rispetto alla crescita registrata nel 2010 (che riguardava Cig e mobilità in deroga), nel 2011 si è osservata una diminuzione considerevole delle unità produttive (UP) e dei lavoratori potenzialmente interessati da provvedimenti di Cig in deroga, e invece un aumento costante di UP e lavoratori potenzialmente interessati da provvedimenti di mobilità in deroga. Tale aumento nel 2012 si conferma per la mobilità in deroga e interessa anche le concessio- ni di Cig in deroga, con incrementi di notevole entità, per entrambi gli istituti, con riferimento sia alle UP, sia al numero massimo di lavoratori.
Figura 2.1 Unità produttive autorizzate da accordi. Anni 2009 -2012
Fonte: Italia Lavoro Spa
Figura 2.2 Numero massimo di lavoratori autorizzati da accordi. Anni 2009 -2012
Fonte: Italia Lavoro Spa
Nelle tavole successive viene descritta la platea di imprese e il numero massimo di lavoratori da accordi, a seconda che siano stati sottoscritti in sede regionale o c/o il MLPS, nelle annualità 2009, 2010, 2011 e 2012: per quanto riguarda gli accordi stipu- lati in sede regionale (tab. 2.1), nel 2010 si evidenzia una crescita considerevole sia delle UP, sia del numero massimo di lavoratori interessati da provvedimenti di Cig in deroga (44 mila UP e 364 mila lavoratori), che invece diminuiscono nel 2011 (38 mila UP e 307 mila lavoratori), e aumentano nuovamente in modo considerevole nel 2012 (61 mila UP e 434 mila lavoratori). Nel caso della mobilità in deroga, invece, la tendenza non cambia lungo l’intero periodo preso in considerazione, e aumentano in modo sempre significa- tivo sia le UP, sia il numero massimo di lavoratori potenzialmente interessati. Con rife- rimento ai soli accordi sottoscritti presso il MLPS (tab. 2.2), fino al 2011 si registra un ampliamento della platea di lavoratori potenzialmente beneficiari sia di CIG sia di mobilità in deroga e delle UP interessate, mentre nel 2012 diminuiscono in particolare le UP e i lavoratori interessati da provvedimenti di CIG in deroga.
Tabella 2.1 Riepilogo n. UP e n. max lavoratori interessati da CIG e mobilità in deroga - accordi sottoscritti c/o Regioni. Anni 2009-2012
Periodo di riferimento | Cig in deroga
| Mobilità in deroga | Cig+Mobilità in deroga | |||
N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | |
2009 | 37.711 | 263.560 | 968 | 18.920 | 38.679 | 282.480 |
2010 | 44.082 | 364.437 | 2.304 | 34.507 | 46.386 | 398.944 |
2011 | 38.460 | 307.113 | 7.417 | 44.900 | 45.877 | 352.013 |
2012 | 60.807 | 433.971 | 13.743 | 88.246 | 74.550 | 522.217 |
Fonte: Azione di Sistema Welfare to Work – Supporto ai processi di concessione e monitoraggio XX.XX. in deroga e politi- che attive
Tabella 2.2 Riepilogo n. UP e n. max lavoratori* interessati da CIG e mobilità in deroga - accordi sottoscritti c/o MLPS. Anni 2009-2012
Periodo di riferimento | Cig in deroga | Mobilità in deroga | Cig+Mobilità in deroga | |||
N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | |
2009 | 138 | 7.113 | 30 | 1.051 | 168 | 8.164 |
2010 | 606 | 31.602 | 91 | 1.796 | 697 | 33.398 |
2011 | 890 | 43.183 | 299 | 4.931 | 1.189 | 48.114 |
2012 | 760 | 29.859 | 149 | 4.421 | 909 | 34.280 |
Fonte: Azione di Sistema Welfare to Work – Supporto ai processi di concessione e monitoraggio XX.XX. in deroga e politi- che attive. Per le Regioni Xxxxxx-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Prov. Bolzano, Veneto, elabo- razioni Italia Lavoro Spa su dati Regione/Prov. autonoma. *Le unità produttive e i lavoratori sono conteggiati una sola volta nei casi in cui siano stati interessati da più trattamenti nel corso dell’anno
Ai fini di un’analisi qualitativa degli accordi sottoscritti, è possibile considerare la distri- buzione percentuale delle unità produttive in relazione alla tipologia di concessione. Considerando infatti proroghe di concessioni relative al 2011 o prime concessioni del 20121, con riferimento alla CIG in deroga2, è possibile rappresentare la dimensione del fenomeno (tab. 2.3): le prime concessioni 2012 riguardano il 57% delle unità produtti- ve, mentre per il 43% si tratta di proroghe del 2011. La tabella 2.3 fornisce un quadro comparativo regionale da cui si evince la forte variabilità territoriale. La quota d’impre- se autorizzate in prima concessione nel 2012 varia dal 71% della Basilicata e dal 67% della Sardegna, al 38% della Sicilia.
Tabella 2.3 IG in deroga 2012 - Distribuzione percentuale del numero di unità produttive da accordi per tipo di concessione (Proroga o Prima concessione) V%. Anno 2012
Regione | Proroghe dal 2011 | Prima concessione 2012 | Totale |
Abruzzo | 31,7 | 68,3 | 100 |
Basilicata | 28,6 | 71,4 | 100 |
Calabria | 39,8 | 60,2 | 100 |
Campania | 53,1 | 46,9 | 100 |
Xxxxxx-Romagna | 39,5 | 60,5 | 100 |
Friuli Venezia Giulia | 35,9 | 64,1 | 100 |
Lazio | 30,1 | 69,9 | 100 |
Liguria | 39,0 | 61,0 | 100 |
Lombardia | 48,5 | 51,5 | 100 |
Marche | 39,6 | 60,4 | 100 |
Molise | 48,1 | 51,9 | 100 |
Piemonte | 49,7 | 50,3 | 100 |
Puglia | 57,9 | 42,1 | 100 |
Sardegna | 33,2 | 66,8 | 100 |
Sicilia | 61,9 | 38,1 | 100 |
Toscana | 41,4 | 58,6 | 100 |
Umbria | 45,0 | 55,0 | 100 |
Valle d’Aosta | 35,4 | 64,6 | 100 |
Veneto | 38,1 | 61,9 | 100 |
Italia | 42,9 | 57,1 | 100 |
Fonte: Italia Lavoro Spa
*Nota: Non sono state considerate le unità produttive risultanti da accordi sottoscritti nel 2011 con periodi di concessione nel 2012.
1 Si tenga conto che, ai sensi delle indicazioni procedurali del MLPS- Direzione Generale degli XX.XX. e degli Incentivi all’Occupazione del 20/06/07, sono prime concessioni anche eventuali proroghe concesse a lavoratori già sospesi in CIG in deroga nell’anno/i precedente/i per periodi comunque non superiori a 12 mesi complessivi.
2 Non è disponibile il dato relativo alla distribuzione delle Unità Produttive per tipologia di concessione con riferimento alla mobilità in deroga.
La tabella 2.4 fornisce, inoltre, la distribuzione percentuale per regione del numero massimo di lavoratori interessati dagli accordi, sia per la cassa integrazione sia per la mobilità in deroga. Mentre per la CIG in deroga le proroghe del 2011 quasi si equival- gono alle prime concessioni del 2012, per la mobilità le prime concessioni rappresenta- no il 68%, a conferma che il secondo ammortizzatore interessa una platea di lavorato- ri da più tempo esposti agli effetti della crisi.
Tabella 2.4 CIG e Mobilità in deroga 2012 - Distribuzione percentuale del N.max lavoratori da accordi per tipo di concessione. Anno 2012
CIG in deroga | Mobilità in deroga | |||||
Regione | Proroghe dal 2011 | Prima xxxxxxx.xx 2012 | Totale | Proroghe dal 2011 | Prima xxxxxxx.xx 2012 | Totale |
Abruzzo | 53,0 | 47,0 | 100 | 0,6 | 99,4 | 100 |
Basilicata | 69,8 | 30,2 | 100 | 93,0 | 7,0 | 100 |
Calabria | 35,6 | 64,4 | 100 | 46,9 | 53,1 | 100 |
Campania | 69,8 | 30,2 | 100 | 75,1 | 24,9 | 100 |
Xxxxxx-Romagna | 37,6 | 62,4 | 100 | 0,0 | 100,0 | 100 |
Friuli Venezia Giulia | 45,6 | 54,4 | 100 | 0,0 | 0,0 | 100 |
Lazio | 37,3 | 62,7 | 100 | 26,1 | 73,9 | 100 |
Liguria | 44,9 | 55,1 | 100 | 1,9 | 98,1 | 100 |
Lombardia | 52,2 | 47,8 | 100 | 27,6 | 72,4 | 100 |
Marche | 49,0 | 51,0 | 100 | 0,8 | 99,2 | 100 |
Molise | 40,5 | 59,5 | 100 | 0,0 | 0,0 | 100 |
Piemonte | 54,3 | 45,7 | 100 | 0,0 | 100,0 | 100 |
Puglia | 65,6 | 34,4 | 100 | 96,2 | 3,8 | 100 |
Sardegna | 50,3 | 49,7 | 100 | 2,1 | 97,9 | 100 |
Sicilia | 67,2 | 32,8 | 100 | 84,4 | 15,6 | 100 |
Toscana | 46,1 | 53,9 | 100 | 0,0 | 100,0 | 100 |
Umbria | 56,6 | 43,4 | 100 | 10,5 | 89,5 | 100 |
Valle d’Aosta | 44,1 | 55,9 | 100 | 0,0 | 0,0 | 100 |
Veneto | 40,8 | 59,2 | 100 | 0,0 | 100,0 | 100 |
Italia | 49,3 | 50,7 | 100 | 32,4 | 67,6 | 100 |
Fonte: Italia Lavoro Spa
Per quanto riguarda la tipologia di aziende (artigiana, industriale, servizi), dall’analisi degli andamenti complessivi a partire dal 2009 e fino al 31 dicembre 2012, si evidenziano alcu- ne importanti tendenze (figure dalla 2.3 alla 2.6 che seguono): per quanto riguarda la Cig in deroga, la forte riduzione di UP e n. max lavoratori che interessa le imprese artigiane e, di contro, il considerevole aumento di aziende di servizi interessate da provvedimenti; per quanto riguarda la mobilità in deroga, invece, in controtendenza rispetto al triennio
2009/2011, nel 2012 si registra un considerevole aumento di UP (+6%) e n. max di lavo- ratori (+20%) di aziende industriali con un n. di addetti inferiore a 15.
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
Figura 2.3 % Unità produttive interessate da Cig in deroga per tipologia di azienda. Anni 2009- 2012
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | |
Artigiana | 76,0 | 52,0 | 50,0 | 41,4 |
Industriale < 15 dipendenti | 8,9 | 13,7 | 15,3 | 15,0 |
Industriale >=15 dipendenti | 10,0 | 10,4 | 10,0 | 6,6 |
Servizi | 5,1 | 19,9 | 24,6 | 37,1 |
Fonte: Azione di Sistema Welfare to Work – Supporto ai processi di concessione e monitoraggio XX.XX. in deroga e politi- che attive.
Figura 2.4 % Unità produttive interessate da mobilità in deroga per tipologia di azienda. Anni 2009- 2012
60,0 | |
50,0 | |
40,0 | |
30,0 | |
20,0 | |
10,0 |
0,0 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
Artigiana | 11,5 | 18,1 | 22,1 | 30,2 |
Industriale < 15 dipendenti | 16,2 | 16,8 | 10,8 | 17,0 |
Industriale >=15 dipendenti | 53,9 | 26,9 | 11,0 | 5,8 |
Servizi | 18,4 | 32,7 | 48,6 | 47,0 |
Fonte: Azione di Sistema Welfare to Work – Supporto ai processi di concessione e monitoraggio XX.XX. in deroga e politi- che attive.
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
Figura 2.5 % N. max lavoratori interessati da Cig in deroga per tipologia di azienda. Anni 2009-2012
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | |
Artigiana | 55,3 | 30,9 | 26,4 | 24,3 |
Industriale < 15 dipendenti | 6,2 | 9,7 | 10,9 | 12,1 |
Industriale >=15 dipendenti | 28,1 | 34,2 | 33,1 | 20,0 |
Servizi | 10,4 | 21,3 | 29,6 | 43,6 |
Fonte: Azione di Sistema Welfare to Work – Supporto ai processi di concessione e monitoraggio XX.XX. in deroga e politi- che attive.
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
Figura 2.6 % N. max lavoratori interessati da Mobilità in deroga per tipologia di azienda. Anni 2009-2012
0,0 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 |
Artigiana | 3,6 | 3,1 | 7,4 | 18,1 |
Industriale < 15 dipendenti | 7,0 | 4,6 | 5,9 | 26,3 |
Industriale >=15 dipendenti | 68,7 | 32,0 | 14,7 | 21,3 |
Servizi | 20,8 | 31,9 | 45,3 | 34,2 |
Fonte: Azione di Sistema Welfare to Work – Supporto ai processi di concessione e monitoraggio XX.XX. in deroga e politi- che attive.
Infine, la figura 2.7 che segue mette a confronto la distribuzione delle unità produttive interessate da provvedimenti in deroga nel quadriennio 2009/2012 per istituto e dimen-
sione delle aziende (n. di addetti)3; per quanto riguarda la Cig in deroga, la prevalenza di UP riguarda sempre aziende con un numero di addetti tra 1 e 15: si registra una conside- revole riduzione nel triennio 2009/2011, e un consistente aumento nel 2012, quando arri- vano a rappresentare l’87% del totale. Nel caso della mobilità in deroga, le variazioni nel triennio appaiono più significative, soprattutto per via della crescita delle UP di piccole aziende (n. addetti compreso tra 1 e 15), che passano dal 33% del 2009 al 91% del 2012.
Figura 2.7 % Unità produttive interessate da XX.XX. in deroga per istituto e dimensione azienda (n. addetti). Anni 2009-2012
Fonte: Azione di Sistema Welfare to Work – Supporto ai processi di concessione e monitoraggio XX.XX. in deroga e politi- che attive.
In estrema sintesi il monitoraggio degli accordi permette di graduare i fenomeni di crisi aziendale fornendo due interessanti criteri di rappresentazione del contesto regionale:
• permette di introdurre un primo benchmark nel processo di attuazione dell’Accordo Stato-Regioni individuando, appunto, la platea potenziale massima di imprese e lavoratori autorizzati. Tale riferimento è di grande importanza perché consente di verificare la distanza tra quanto programmato e concertato (fabbisogno potenzia- le) e quanto effettivamente impegnato (fabbisogno reale), aspetto questo tracciato dal sistema informativo percettori di INPS (si veda paragrafo 2.7);
• permette di rappresentare l’intensità e l’estensione della crisi, attraverso gli indica- tori regionali relativi alle tipologie di concessione, considerando la quota di proro- ghe come un parametro di intensità della crisi e la quota di prime concessioni come un indicatore dell’estensione dei fenomeni di crisi.
3 Non indicate nella rappresentazione grafica le % di dati non disponibili, che sono: per la mobilità in deroga il 32% sia nel 2010, sia nel 2011, per la Cig in deroga l’8% nel 2010 e il 12% nel 2011.
32
2 Attuazione dell’Accordo Stato-Regioni
Riepilogo regionale n. UP e n. max lavoratori* interessati da CIG e mobilità in deroga - accordi sottoscritti c/o Regioni e MLPS. Anni 2009-2012
Regioni | 2009 2010 2011 2012 | |||||||||||||||||||||||
CIG in deroga Mobilità in CIG + Mobilità CIG in deroga Mobilità in CIG + Mobilità CIG in deroga Mobilità in CIG + Mobilità in CIG in deroga Mobilità in CIG + Mobilità in xxxxxx xx xxxxxx xxxxxx xx xxxxxx xxxxxx xxxxxx xxxxxx xxxxxx | ||||||||||||||||||||||||
N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | |
Abruzzo | 296 | 3.864 | n.d. | 1.369 | 296 | 5.233 | 440 | 5.566 | n.d. | 2.961 | 440 | 8.527 | 546 | 8.871 | 7 | 2.162 | 553 | 11.033 | 1.035 | 11.135 | 4 | 3.058 | 1.039 | 00.000 |
Xxxxxxx (Xxxx sisma) | 655 | 2.246 | 0 | 0 | 655 | 2.246 | 678 | 2.472 | n.d. | 215 | 678 | 2.687 | 336 | 1.782 | 0 | 184 | 336 | 1.966 | 246 | 2.284 | 0 | 1.180 | 246 | 3.464 |
Basilicata | 37 | 415 | 118 | 1.573 | 155 | 1.988 | 69 | 1.179 | 146 | 1.903 | 215 | 3.082 | 58 | 1.438 | 139 | 1.639 | 197 | 3.077 | 44 | 1.132 | 138 | 1.913 | 182 | 3.045 |
Calabria | 111 | 3.026 | 132 | 2.606 | 243 | 5.632 | 249 | 4.602 | 525 | 3.917 | 774 | 8.519 | 431 | 7.206 | 3.062 | 7.781 | 3.493 | 14.987 | 671 | 7.541 | 6.302 | 14.159 | 6.973 | 21.700 |
Campania | 383 | 10.538 | 221 | 2.346 | 604 | 12.884 | 622 | 21.513 | 231 | 2.492 | 853 | 24.005 | 923 | 29.242 | 257 | 2.876 | 1.180 | 32.118 | 1.048 | 23.311 | 81 | 1.184 | 1.129 | 24.495 |
Xxxxxx-Romagna | 4.562 | 36.719 | 4 | 77 | 4.566 | 36.796 | 5.918 | 49.539 | 83 | 791 | 6.001 | 50.330 | 4.662 | 35.211 | 392 | 2.046 | 5.054 | 37.257 | 7.207 | 50.538 | 412 | 1.718 | 7.619 | 52.256 |
Friuli Venezia Giulia | 384 | 3.581 | n.d. | 737 | 384 | 4.318 | 750 | 6.493 | n.d. | 1.069 | 750 | 7.562 | 705 | 5.336 | 7 | 972 | 712 | 6.308 | 1.007 | 4.669 | 3 | 1.018 | 1.010 | 5.687 |
Lazio | 596 | 11.838 | 205 | 2.359 | 801 | 14.197 | 1.079 | 20.889 | 366 | 4.304 | 1.445 | 25.193 | 1.315 | 23.815 | 697 | 5.134 | 2.012 | 28.949 | 2.549 | 33.035 | 2.053 | 15.400 | 4.602 | 48.435 |
Liguria | 408 | 4.589 | 57 | 395 | 465 | 4.984 | 593 | 7.233 | 134 | 622 | 727 | 7.855 | 686 | 6.454 | 233 | 744 | 919 | 7.198 | 1.251 | 10.819 | 494 | 1.310 | 1.745 | 12.129 |
Lombardia | 10.064 | 75.570 | 7 | 311 | 10.071 | 75.881 | 11.822 | 92.605 | n.d. | 1.033 | 11.822 | 93.638 | 7.325 | 53.077 | 37 | 1.894 | 7.362 | 54.971 | 12.252 | 85.097 | 26 | 4.464 | 12.278 | 89.561 |
Marche | 1.859 | 10.406 | n.d. | 1.051 | 1.859 | 11.457 | 3.116 | 18.362 | n.d. | 3.521 | 3.116 | 21.883 | 2.460 | 16.477 | 10 | 1.883 | 2.470 | 18.360 | 5.031 | 31.408 | 1.450 | 1.998 | 6.481 | 33.406 |
Molise | 62 | 642 | n.d. | 758 | 62 | 1.400 | 87 | 1.118 | n.d. | 899 | 87 | 2.017 | 103 | 1.463 | 2 | 982 | 105 | 2.445 | 108 | 1.950 | 0 | 1.227 | 108 | 3.177 |
Piemonte | 3.923 | 30.902 | 4 | 417 | 3.927 | 31.319 | 4.704 | 40.693 | 8 | 460 | 4.712 | 41.153 | 4.526 | 40.794 | 15 | 1.254 | 4.541 | 42.048 | 6.121 | 42.402 | 14 | 2.513 | 6.135 | 44.915 |
Puglia | 784 | 10.534 | 30 | 1.247 | 814 | 11.781 | 1.237 | 18.891 | 33 | 3.800 | 1.270 | 22.691 | 1.698 | 24.936 | 47 | 9.464 | 1.745 | 34.400 | 1.677 | 21.128 | 11 | 12.602 | 1.688 | 33.730 |
Sardegna | 323 | 5.129 | 60 | 1.119 | 383 | 6.248 | 642 | 8.126 | 205 | 1.669 | 847 | 9.795 | 1.119 | 9.966 | 482 | 3.551 | 1.601 | 13.517 | 2.013 | 17.612 | 5 | 9.760 | 2.018 | 27.372 |
Regioni | 2009 2010 2011 2012 | ||||||||||||||||||||||
CIG in deroga Mobilità in CIG + Mobilità CIG in deroga Mobilità in CIG + Mobilità CIG in deroga Mobilità in CIG + Mobilità in CIG in deroga Mobilità in CIG + Mobilità in xxxxxx xx xxxxxx xxxxxx xx xxxxxx xxxxxx xxxxxx xxxxxx xxxxxx | |||||||||||||||||||||||
N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° N° UP max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | N° UP | N° max lav. | |
Sicilia | 285 | 4.544 | 93 | 916 | 378 | 5.460 | 404 | 5.854 | 215 | 1.869 | 619 | 7.723 | 462 | 9.370 | 359 | 1.777 | 821 11.147 | 524 | 11.999 | 566 | 3.158 | 1.090 | 15.157 |
Toscana | 3.438 | 19.761 | 4 | 40 | 3.442 | 19.801 | 4.279 | 28.472 | 286 | 331 | 4.565 | 28.803 | 4.460 | 27.888 | 1.654 | 1.841 | 6.114 29.729 | 7.087 | 38.271 | 1.825 | 2.625 | 8.912 | 40.896 |
Prov. autonoma di Trento | 1 | 3 | n.d. | n.d. | 1 | 3 | 2 | 9 | 0 | 0 | 2 | 9 | 6 | 24 | 1 | 10 | 7 34 | 4 | 21 | 0 | 0 | 4 | 21 |
Prov. autonoma di Bolzano | 2 | 622 | n.d. | 22 | 2 | 644 | 2 | 752 | n.d. | 25 | 2 | 777 | 3 | 28 | 1 | 1 | 4 29 | 5 | 40 | 0 | 0 | 5 | 40 |
Umbria | 1.104 | 7.622 | 40 | 82 | 1.144 | 7.704 | 1.497 | 10.334 | 126 | 232 | 1.623 | 10.566 | 1.838 | 11.625 | 289 | 372 | 2.127 11.997 | 3.064 | 17.674 | 439 | 696 | 3.503 | 18.370 |
Valle D'Aosta | 11 | 65 | 9 | 21 | 20 | 86 | 24 | 147 | 17 | 52 | 41 | 199 | 31 | 181 | 8 | 13 | 39 194 | 49 | 159 | 62 | 87 | 111 | 246 |
Veneto | 5.482 | 31.118 | 2 | 25 | 5.484 | 31.143 | 6.474 | 51.190 | n.d. | 4.138 | 6.474 | 55.328 | 5.657 | 35.112 | 17 | 3.251 | 5.674 38.363 | 8.574 | 51.605 | 7 | 12.597 | 8.581 | 64.202 |
Italia | 34.770 | 273.734 | 986 | 17.471 | 35.756 | 291.205 | 44.688 | 396.039 | 2.375 | 36.303 | 47.063 | 432.342 | 39.350 | 350.296 | 7.716 | 49.831 | 47.066 400.127 | 61.567 | 463.830 | 13.892 | 92.667 | 75.459 | 556.497 |
33
2 Attuazione dell’Accordo Stato-Regioni
2.2 Le prestazioni di sostegno al reddito in deroga effettivamente erogate: evidenze dal DB Percettori dell’INPS
I dati fisici presentati di seguito, derivano dalle elaborazioni effettuate da Isfol e da Italia Lavoro S.p.A sui micro-dati del Sistema Informativo dei Percettori di Prestazioni a Sostegno del Reddito dell’INPS4. Il DB percettori, appositamente ricostruito dalle due strutture tecniche del Ministero per la sua utilizzazione a fini statistici, tiene traccia di tutte le prestazioni a sostegno del reddito in essere dal 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2012.
Al fine di descrivere in maniera esaustiva le potenzialità del DB Percettori - e di mante- nere intatta la struttura delle informazioni trasmesse, vengono riportate le principali evidenze circa il numero di percettori di sostegno al reddito in deroga, ossia il numero dei lavoratori sospesi (CIG in deroga) e il numero di lavoratori fuoriusciti (ossia i lavo- ratori licenziati iscritti alle liste di Mobilità in deroga) che ha usufruito di uno o più trattamenti in deroga nel periodo di riferimento.
Prima di passare all’analisi della platea dei percettori appare opportuna un’ulteriore avvertenza.
È noto che, a livello di singola amministrazione regionale, l’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2009 è stato l’implementato con tempistiche differenziate. In molti casi l’avvio
4 Il Sistema Informativo dei Percettori (SIP) è il sistema informativo realizzato dall’INPS per l’accesso e la consultazione in tempo reale della Banca dati dei percettori di trattamento di sostegno al reddito, previ- sto dal decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e dalla Direttiva del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali del 10 febbraio 2009 su “Reinserimento nel mercato del lavoro di percettori di trattamenti previdenziali o di altri sussidi o indennità pubbliche”.
Esso costituisce uno strumento per la gestione del sistema delle politiche del lavoro nel suo complesso, favorendo l’integrazione fra le politiche passive di sostegno al reddito (ammortizzatori sociali) e le politiche attive del lavoro, ovvero di quelle azioni mirate ad aiutare i percettori di misure di sostegno al reddito nella ricerca e nell’inserimento al lavoro e nei processi di qualificazione e riqualificazione professionali.
I soggetti abilitati ad accedere all’accesso di tale Sistema di informazioni sono: il Ministero del lavoro, le Regioni, i Servizi per l’impiego (Centri per l’impiego e altri organismi autorizzati ed accreditati), Enti bilate- rali (convenzionati con INPS) e Fondi interprofessionali (anch’essi convenzionati con INPS).
Le principali funzioni del SIP sono, tra gli altri:
• Monitoraggio della spesa; i dati relativi al monitoraggio della spesa degli ammortizzatori sociali in deroga (CIG e mobilità), sono esposti sia in forma aggregata che relativi ai singoli percettori;
• Strumento per la certificazione FSE; con il SIP è possibile veicolare le attestazioni da parte dell’INPS delle spese relative alle politiche passive sostenute con il cofinanziamento regionale, utili per la certificaizone delle spese da certificare e rendicontare al Fondo sociale europeo;
• Registrazione dei flussi amministrativi di concessione della deroga; in Sip sono comunicati dalle Regioni i decreti regionali di concessione degli ammortizzatori sociali in deroga, sulla base dei quali vengono effettua- ti i pagamenti delle misure di sostegno al reddito;
• Strumento per il raccordo delle politiche passive e attive; comunicazioni provenienti dai Centri per l’impiego e dalle Regioni in caso di mancato rispetto dell’obbligo di produrre la Dichiarazione di Immediata Disponibi- lità (DID) o dell’obbligo di accettare l’offerta di riqualificazione professionale o di lavoro congruo. La viola- zione di tali obblighi di accettazione delle politiche attive, comporta la decadenza immediata dalla presta- zione.
degli interventi regionali di politica attiva e il relativo finanziamento dell’indennità di partecipazione ha previsto l’impegno da parte delle strutture e dei servizi competenti a coinvolgere i lavoratori sospesi antecedentemente alla messa a regime delle misure attive e passive in deroga.
Per evitare di sottodimensionare la platea dei lavoratori coinvolti negli strumenti di sostegno al reddito in deroga e al fine di uniformare l’elaborazione dei dati presenti nel SIP, è stato scelto di considerare l’intero quadriennio come periodo al quale riferire le elaborazioni statistiche. Ne consegue che la platea quantificata nelle analisi seguenti potrebbe essere sovradimensionata, potrebbe cioè, contenere lavoratori trattati dagli XX.XX. in deroga (specie nei primi mesi del 2009) non necessariamente rientranti all’in- terno dell’Accordo Stato-Regioni5.
Nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2009 e il 31 dicembre 2012, sono state eroga- ti complessivamente 1.339.253 trattamenti in deroga di cui 1.195.466 trattamenti di CIG in deroga (a pagamento diretto) e 143.787 trattamenti di indennità di mobilità in deroga.
Calcolata sull’intero periodo considerato (ad esclusione dei primi mesi del 2009, di avvio dei trattamenti in deroga), il numero medio di trattamenti di CIG in deroga men- silmente attivi nel mese, si attesta intorno alle 150 mila unità, mentre, il numero di trattamenti più alto è stato registrato nel mese di giugno del 2012 (con 198.693 trat- tamenti attivi di Cassa integrazione in deroga).
Per la Mobilità in deroga, sempre in riferimento all’intero periodo considerato (ad esclusione dei primi mesi del 2009, anno di avvio dei trattamenti in deroga), il numero medio di trattamenti attivi nel mese si attesta intorno alle 40.000 unità, ma con una dinamica decisamente crescente nel corso del tempo. È infatti a fine periodo di osser- vazione, nel mese di settembre 2012, che si è registrato il numero più elevato di tratta- menti di Mobilità in deroga attivi (56.846 trattamenti).
Il dato annuale evidenzia per il 2012 un aumento generalizzato nel ricorso ai tratta- menti in deroga: il numero di trattamenti di Cassa Integrazione a pagamenti diretti attivi nel corso dell’anno sale dai 366 mila del 2011 ai 430 mila del 2012; quello dei trattamenti di mobilità attivi cresce dai quasi 71 mila a oltre 84 mila.
5 A tal proposito si veda il decreto ministeriale n. 45080 del 19 febbraio 2009 “Assegnazione provvisoria dei fondi per la concessione di ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2009” che – in via transitoria – decre- tava l’assegnazione di 151,5 milioni di euro; assegnazione comunque considerata (vedi art. 2) nelle assegna- zioni successive.
Tabella 2.2.1 – Numero di trattamenti attivi per regione di residenza, anno e tipologia di prestazione
Regione | CIGS pagamenti diretti in deroga | Indennità di mobilità in deroga | ||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | |
Lombardia | 65.671 | 80.175 | 70.022 | 76.379 | 1.494 | 3.383 | 4.481 | 6.686 |
Piemonte | 34.275 | 38.651 | 35.272 | 41.326 | 1.140 | 2.286 | 2.477 | 3.445 |
Veneto | 39.959 | 35.529 | 31.251 | 39.053 | 2.334 | 6.411 | 10.068 | 11.692 |
Xxxxxx-Romagna | 32.993 | 44.145 | 29.686 | 41.510 | 323 | 1.035 | 1.841 | 2.314 |
Lazio | 13.897 | 36.787 | 35.596 | 40.963 | 1.684 | 3.953 | 4.577 | 7.330 |
Puglia | 8.364 | 21.119 | 34.188 | 26.468 | 4.255 | 10.964 | 15.049 | 14.144 |
Toscana | 13.900 | 18.044 | 20.486 | 40.302 | 106 | 831 | 2.306 | 2.847 |
Campania | 10.819 | 19.198 | 28.955 | 20.674 | 955 | 1.924 | 2.331 | 2.514 |
Marche | 14.623 | 15.954 | 11.427 | 22.238 | 1.618 | 2.524 | 3.148 | 3.008 |
Sicilia | 4.308 | 9.252 | 15.199 | 15.080 | 1.280 | 2.598 | 3.498 | 3.666 |
Abruzzo | 9.292 | 9.287 | 10.183 | 11.137 | 1.654 | 6.650 | 2.632 | 0.000 |
Xxxxxxxx | 3.181 | 5.826 | 10.685 | 16.280 | 1.094 | 3.546 | 5.487 | 6.929 |
Umbria | 5.886 | 8.880 | 9.111 | 13.013 | 146 | 430 | 614 | 808 |
Calabria | 1.921 | 5.590 | 8.069 | 6.170 | 1.899 | 4.411 | 6.950 | 8.081 |
Liguria | 4.072 | 7.509 | 6.689 | 9.275 | 215 | 439 | 825 | 1.382 |
Friuli V.G. | 3.881 | 5.986 | 5.200 | 5.226 | 548 | 877 | 865 | 1.058 |
Molise | 619 | 1.720 | 1.648 | 1.940 | 634 | 1.584 | 1.666 | 1.993 |
Basilicata | 776 | 1.974 | 1.837 | 2.000 | 000 | 000 | 1.291 | 1.289 |
Trentino A.A. | 943 | 598 | 541 | 1.004 | 24 | 327 | 558 | 798 |
Valle d'Aosta | 282 | 246 | 201 | 175 | 23 | 72 | 29 | 112 |
Totale | 269.662 | 366.470 | 366.246 | 430.355 | 21.856 | 55.065 | 70.693 | 84.144 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
A fronte di 1 milione e 339 mila trattamenti in deroga complessivamente attivati nel quadriennio di riferimento, il numero di percettori effettivo è di 824 mila individui/ lavoratori. Una parte di questi, infatti, (310 mila percettori, pari al 37,6% del totale) ha usufruito di più di un trattamento tra CIG in deroga e Mobilità in deroga.
La tabella seguente (tab. 2.2.2), inoltre, mostra la distribuzione dei percettori per regio- ne ove risulta evidente che i volumi maggiori si concentrano significativamente sulle regioni Lombardia, Veneto, Xxxxxx-Romagna e Piemonte che da sole registrano la metà del totale dei percettori trattati su tutto il territorio nazionale. Segue un altro gruppo di regioni con una quota di lavoratori trattati ricompresa tra il 4 e il 7 per cento del totale, quali Puglia, Lazio, Toscana, Marche e Campania.
Tabella 2.2.2 Percettori di trattamenti di sostegno al reddito in deroga nel quadriennio 2009 - 2012 per n. trattamenti, distribuzione per regione di residenza e relativa percentua- le cumulata
Numero trattamenti | |||||
Regione di residenza | Un trattamento | Due o più trattamenti | Totale | distr. % | % cumulata |
Lombardia | 93.120 | 60.509 | 153.629 | 18,6 | 18,6 |
Veneto | 72.627 | 25.532 | 98.159 | 11,9 | 30,6 |
Xxxxxx-Romagna | 51.310 | 30.017 | 81.327 | 9,9 | 40,4 |
Piemonte | 40.313 | 33.889 | 74.202 | 9,0 | 49,4 |
Puglia | 36.132 | 23.698 | 59.830 | 7,3 | 56,7 |
Lazio | 29.629 | 26.270 | 55.899 | 6,8 | 63,5 |
Toscana | 34.319 | 20.749 | 55.068 | 6,7 | 70,1 |
Marche | 29.395 | 15.201 | 44.596 | 5,4 | 75,6 |
Campania | 16.858 | 18.334 | 35.192 | 4,3 | 79,8 |
Abruzzo | 20.291 | 9.409 | 29.700 | 3,6 | 83,4 |
Sicilia | 14.367 | 11.382 | 25.749 | 3,1 | 86,6 |
Sardegna | 15.245 | 9.712 | 24.957 | 3,0 | 89,6 |
Umbria | 14.295 | 7.022 | 21.317 | 2,6 | 92,2 |
Calabria | 14.712 | 5.470 | 20.182 | 2,4 | 94,6 |
Liguria | 11.796 | 4.739 | 16.535 | 2,0 | 96,6 |
Friuli V.G. | 8.899 | 4.377 | 13.276 | 1,6 | 98,2 |
Molise | 4.516 | 1.623 | 6.139 | 0,7 | 99,0 |
Basilicata | 2.917 | 1.694 | 4.611 | 0,6 | 99,5 |
Trentino A.A. | 2.740 | 381 | 3.121 | 0,4 | 99,9 |
Valle d'Aosta | 550 | 140 | 690 | 0,1 | 100,0 |
Totale | 514.031 | 310.148 | 824.179 | 100,0 | - |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Nel corso del periodo esaminato, gli 824 mila lavoratori trattati dagli strumenti di sostegno al reddito in deroga sono stati in prevalenza maschi (492 mila, pari al 59,7%). Sono circa 150 mila in meno le lavoratrici trattate rispetto ai lavoratori trattati, le quali raggiungono la quota del 40,3% del totale.
L’età media dei percettori - al momento del trattamento - si aggira intorno ai 41 anni. La maggioranza dei percettori, infatti, risultano in un’età compresa tra i 36 e i 45 anni. La tabella 2.2.3 mostra altresì la consistenza delle quote di lavoratrici e lavoratori affe- renti alla classe d’età precedente (il 26,1% in età compresa tra i 26 e i 35 anni) e suc- cessiva (il 23,9% in età compresa tra i 46 e i 55 anni). Le due classi estreme, invece,
registrano una quota di percettori più contenuta, pari al 11,2% per i giovani fino a 25 anni di età e i più anziani con più di 55 anni al 7%. L’età media dei percettori, comun- que, tende ad essere più elevata (circa 43 anni) per le lavoratrici e più bassa per i lavo- ratori (quasi 40 anni).
Tabella 2.2.3 Percettori XX.XX. in deroga nel quadriennio 2009 - 2012 per sesso e classi d’età*
Classi di età | Sesso | ||||||||
Totale | |||||||||
Maschio | Femmina | ||||||||
V.A. | % per sesso | % per età | V.A. | % per sesso | % per età | V.A. | % per sesso | % per età | |
16-25 | 63.957 | 69,1 | 13,0 | 28.628 | 30,9 | 8,6 | 92.585 | 100,0 | 11,2 |
26-35 | 123.664 | 57,4 | 25,1 | 91.797 | 42,6 | 27,6 | 215.461 | 100,0 | 26,1 |
36-45 | 149.118 | 57,2 | 30,3 | 111.781 | 42,8 | 33,7 | 260.899 | 100,0 | 31,7 |
46-55 | 117.480 | 59,5 | 23,9 | 79.838 | 40,5 | 24,0 | 197.318 | 100,0 | 23,9 |
56 e più | 37.950 | 65,5 | 7,7 | 19.963 | 34,5 | 6,0 | 57.913 | 100,0 | 7,0 |
Totale | 492.169 | 59,7 | 100,0 | 332.007 | 40,3 | 100,0 | 824.176 | 100,0 | 100,0 |
* L’età è calcolata al momento dell’accesso al primo trattamento. Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Rispetto alle caratteristiche dell’attività lavorativa svolta al momento della sospensio- ne o del licenziamento il sistema informativo dell’Inps offre l’informazione sul tipo di contratto di lavoro in essere (per i Cassaintegrati) o dell’ultimo lavoro svolto (per i lavo- ratori in mobilità). Sul totale degli 824 mila percettori (tabella 2.2.4), la Cassa in deroga ha coinvolto una quota del 2,8% di lavoratori in possesso di un contratto di lavoro a termine (a tempo determinato o apprendistato), mentre la Mobilità in deroga ha coin- volto una quota del 9,8% di lavoratori provenienti da un’attività lavorativa regolata da un contratto di lavoro a termine.
Tabella 2.2.4 Distribuzione percentuale dei trattamenti in deroga nel quadriennio 2009 - 2012 per tipo di contratto di lavoro e tipo di trattamento
Tipo di contratto | CIGS pagamenti diretti in deroga | Indennità di mobilità in deroga | Totale |
Tempo Indeterminato | 96,6 | 87,7 | 95,7 |
Tempo determinato o contratto a termine | 2,8 | 9,8 | 3,6 |
ND | 0,5 | 2,2 | 0,6 |
Stagionale | 0,1 | 0,3 | 0,1 |
Totale | 100,0 | 100,0 | 100,0 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Al lordo della compresenza di quasi 18 mila percettori in ambedue gli aggregati (CIG_D e Mob_D), pari al 2% del totale, i lavoratori trattati per sospensione dal lavoro (Cassa integrazione in deroga) rappresentano, a livello nazionale, l’84,5% (pari a 711.318 lavo- ratori), mentre la quota dei lavoratori licenziati, trattati dalla Mobilità in deroga, è data dal restante 15,5% (pari a 130.754 lavoratori).
Analizzando la distribuzione dei percettori di trattamenti in deroga per tipologia di trattamento (tab. 2.2.5), si nota come – rispetto alla media nazionale – per le regioni Molise, Calabria, Puglia, Basilicata e Abruzzo, la quota di percettori di trattamenti di Mobilità in deroga sia significativamente più alta. Ad esclusione della Campania, tutte le regioni meridionali mostrano una quota di lavoratori sussidiati a seguito della perdi- ta di lavoro (Mob_D) nettamente superiore alla media nazionale (per il Molise supera il 50% dei lavoratori trattati nell’ambito degli strumenti in deroga). Decisamente conte- nuta è la quota dei lavoratori trattati dalla mobilità in deroga nelle regioni Xxxxxx- Romagna, Umbria, Lombardia, Piemonte e Toscana (tutte con una quota inferiore all’8,5%).
Regione di residenza | Cassa Integrazione pagamenti diretti in deroga | Indennità di mobilità in deroga | Totale al netto della xxxxxxx.xx nei due aggregati* | Totale al lordo della xxxxxxx.xx nei due aggregati** | Differenza lordo- netto | Quota % per tipologia trattamento in deroga | |||
V.A. | % | V.A. | % | V.A. | V.A. | V.A. | % CIG_D | % Mob_D | |
Lombardia | 145.730 | 20,5 | 9.771 | 7,5 | 153.629 | 155.501 | 1.872 | 93,7 | 6,3 |
Veneto | 79.247 | 11,1 | 21.815 | 16,7 | 98.159 | 101.062 | 2.903 | 78,4 | 21,6 |
Emilia-Roma- gna | 79.794 | 11,2 | 3.238 | 2,5 | 81.327 | 83.032 | 1.705 | 96,1 | 3,9 |
Piemonte | 69.034 | 9,7 | 6.318 | 4,8 | 74.202 | 75.352 | 1.150 | 91,6 | 8,4 |
Puglia | 39.825 | 5,6 | 20.905 | 16,0 | 59.830 | 60.730 | 900 | 65,6 | 34,4 |
Lazio | 49.782 | 7,0 | 9.914 | 7,6 | 55.899 | 59.696 | 3.797 | 83,4 | 16,6 |
Toscana | 51.017 | 7,2 | 4.569 | 3,5 | 55.068 | 55.586 | 518 | 91,8 | 8,2 |
Marche | 38.310 | 5,4 | 7.595 | 5,8 | 44.596 | 45.905 | 1.309 | 83,5 | 16,5 |
Campania | 32.095 | 4,5 | 3.460 | 2,6 | 35.192 | 35.555 | 363 | 90,3 | 9,7 |
Abruzzo | 20.406 | 2,9 | 10.112 | 7,7 | 29.700 | 30.518 | 818 | 66,9 | 33,1 |
Sicilia | 21.266 | 3,0 | 4.673 | 3,6 | 25.749 | 25.939 | 190 | 82,0 | 18,0 |
Sardegna | 17.440 | 2,5 | 8.032 | 6,1 | 24.957 | 25.472 | 515 | 68,5 | 31,5 |
Umbria | 20.292 | 2,9 | 1.401 | 1,1 | 21.317 | 21.693 | 376 | 93,5 | 6,5 |
Calabria | 11.855 | 1,7 | 8.882 | 6,8 | 20.182 | 20.737 | 555 | 57,2 | 42,8 |
Tabella 2.2.5 Percettori di trattamenti di sostegno al reddito in deroga nel quadriennio 2009 - 2012 per tipologia di trattamento, distribuzione per regione di residenza
›››
segue Tabella 2.2.5
Regione di residenza | Cassa Integrazione pagamenti diretti in deroga | Indennità di mobilità in deroga | Totale al netto della xxxxxxx.xx nei due aggregati* | Totale al lordo della xxxxxxx.xx nei due aggregati** | Differenza lordo- netto | Quota % per tipologia trattamento in deroga | |||
V.A. | % | V.A. | % | V.A. | V.A. | V.A. | % CIG_D | % Mob_D | |
Liguria | 15.062 | 2,1 | 1.754 | 1,3 | 16.535 | 16.816 | 281 | 89,6 | 10,4 |
Friuli V.G. | 11.410 | 1,6 | 2.172 | 1,7 | 13.276 | 13.582 | 306 | 84,0 | 16,0 |
Molise | 3.035 | 0,4 | 3.285 | 2,5 | 6.139 | 6.320 | 181 | 48,0 | 52,0 |
Basilicata | 3.059 | 0,4 | 1.633 | 1,2 | 4.611 | 4.692 | 81 | 65,2 | 34,8 |
Trentino A.A. | 2.137 | 0,3 | 1.042 | 0,8 | 3.121 | 3.179 | 58 | 67,2 | 32,8 |
Valle d'Aosta | 522 | 0,1 | 183 | 0,1 | 690 | 705 | 15 | 74,0 | 26,0 |
Italia | 711.318 | 100,0 | 130.754 | 100,0 | 824.179 | 842.072 | 17.893 | 84,5 | 15,5 |
* Al netto dei doppi conteggi legati alla compresenza negli aggregati dei percettori di cassa integrazione e di mobilità
* Al lordo dei doppi conteggi legati alla compresenza negli aggregati dei percettori di cassa integrazione e di mobilità Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Ma l’incidenza delle misure di trattamento in deroga, letta in termini relativi – ossia mettendo in rapporto il numero di percettori di XX.XX. in deroga con lo stock di occu- pati stabili nel settore privato e a tempo pieno (media 2012 prodotta da Istat), mostra un impatto della crisi diversamente distribuito. In termini non più assoluti (i volumi totali dei percettori trattati) ma relativi (tasso di coinvolgimento degli occupati in XX.XX. in deroga) la crisi, analizzata nell’ottica di intervento delle misure in deroga, vede il Molise, le Marche, la Puglia, l’Abruzzo, l’Umbria, la Calabria e la Sardegna come le regioni più coinvolte nelle sospensioni e nei licenziamenti sostenuti da questi ammortizzatori sociali, con tassi di coinvolgimento decisamente superiori alla media nazionale del 6,38% (tabella 2.2.5b e grafico 2.2.1).
Tabella 2.2.5b Distribuzione degli occupati dipendenti nel settore privato, a TI e “a tempo pieno” (media 2012, dei percettori di sostegno al reddito in deroga nel quadriennio 2009
– 2012 e tasso di coinvolgimento negli XX.XX. in deroga. Disaggregazione per regione di residenza)
Regioni | Occupati dipendenti a tempo indeterminato, a tempo pieno, settore privato, media 2012 | Percettori XX.XX. in deroga nel triennio 2009-2011 | Tasso di coinvolgimento dei lavoratori negli XX.XX. in deroga v. % |
A | X | X/X | |
Xxxxxxx | 846.565 | 55.109 | 6,51 |
Marche | 377.126 | 44.651 | 11,84 |
Lazio | 1.248.475 | 56.023 | 4,49 |
Umbria | 208.368 | 21.363 | 10,25 |
›››
Regioni | Occupati dipendenti a tempo indeterminato, a tempo pieno, settore privato, media 2012 | Percettori XX.XX. in deroga nel triennio 2009-2011 | Tasso di coinvolgimento dei lavoratori negli XX.XX. in deroga v. % |
A | C | X/X | |
Xxxxxxxx | 285.085 | 25.011 | 8,77 |
Sicilia | 643.823 | 25.805 | 4,01 |
Veneto | 1.315.139 | 98.260 | 7,47 |
Xxxxxx-Romagna | 1.195.109 | 81.379 | 6,81 |
Friuli V.G. | 287.575 | 13.296 | 4,62 |
Trentino A.A. | 256.738 | 3.131 | 1,22 |
Lombardia | 2.727.124 | 153.735 | 5,64 |
Piemonte | 1.069.420 | 74.271 | 6,94 |
Liguria | 331.115 | 16.577 | 5,01 |
Valle d'Aosta | 27.343 | 690 | 2,52 |
Puglia | 646.716 | 60.038 | 9,28 |
Campania | 793.701 | 35.204 | 4,44 |
Abruzzo | 276.614 | 29.816 | 10,78 |
Calabria | 262.944 | 20.234 | 7,70 |
Molise | 51.541 | 6.152 | 11,94 |
Basilicata | 91.978 | 4.634 | 5,04 |
Totale | 12.942.499 | 825.379 | 6,38 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP e dati Istat RFL (media 2012)
180.000
14
160.000
12
140.000
10
120.000
100.000
8
tasso di coinvolgimento nazionale = 6,38%
80.000
6
60.000
4
40.000
2
20.000
0
0
Percettori AASS in deroga nel triennio 2009 - 2011 C
Tasso di coinvolgimento dei lavoratori negli AASS in deroga v.% C/A
Tasso di coinvolgimento in AASS in deroga (v.%)
Percettori di AASS in deroga
Grafico 2.2.1 Percettori di sostegno al reddito in deroga nel quadriennio 2009 – 2012 e Tasso di coinvolgimento negli XX.XX. in deroga degli occupati a TI, nel settore privato e “a tempo pieno”. Disaggregazione per regione di residenza
segue
Tabella 2.2.5b
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP e dati Istat RFL (media 2012)
Le Unità produttive locali che nel quadriennio 2009-2012 hanno richiesto e ottenuto almeno un trattamento di sostegno al reddito in deroga dei propri lavoratori (sospesi o licenziati) ammontano a 156.527.
Si tratta di un aggregato di unità locali che, se confrontato con la distribuzione della dimensione delle stesse prodotta dall’Istat (tutti i settori – Italia) mostra una presen- za preponderante delle unità locali di piccole dimensioni. La maggior parte delle unità locali che hanno utilizzato almeno un trattamento in deroga, infatti, ha una dimensione aziendale compresa tra 1 e 5 addetti (il 59,2% del totale), mentre poco meno di un terzo (28,7%) delle ha una dimensione compresa tra le 6 e le 19 unità di personale.
Tabella 2.2.6 Numero di Unità locali delle imprese che hanno utilizzato almeno un trattamento tra il 2009 e il 2012 per classe dimensionale delle unità produttive e tipo di tratta- mento
Tipo trattamenti | ||||||||
Classe dimensionale | Solo CIG-D | Solo Mob_D | CIG_D e Mob_D | Totale | ||||
V.A. | % | V.A. | % | V.A. | % | V.A. | % | |
Da 1 a 5 | 55.558 | 59,0 | 33.092 | 62,9 | 4.055 | 41,4 | 92.705 | 59,2 |
Da 6 a 19 | 30.175 | 32,1 | 11.550 | 21,9 | 3.256 | 33,3 | 44.981 | 28,7 |
Da 20 a 49 | 5.450 | 5,8 | 4.031 | 7,7 | 1.139 | 11,6 | 10.620 | 6,8 |
50 ed oltre | 2.871 | 3,1 | 3.926 | 7,5 | 1.331 | 13,6 | 8.128 | 5,2 |
X.X. | 00 | 0,0 | 47 | 0,1 | 8 | 0,1 | 93 | 0,1 |
Totale | 94.092 | 100,0 | 52.646 | 100,0 | 9.789 | 100,0 | 156.527 | 100,0 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
La “popolazione di unità locali” che ha fatto effettivo ricorso agli XX.XX. in deroga si concentra prevalentemente nelle regioni Lombardia (27.795), Veneto (24.537), Xxxxxx- Romagna (14.798), Piemonte (12.872), Toscana (12.278), Puglia (12.029) e Marche (11.890). Segue poi un gruppo di regioni (Abruzzo, Sardegna e Lazio) con un numero di unità produttive locali compreso tra le 5 mila e le 7 mila unità.
Tabella 2.2.7 Numero di Unità locali produttive che hanno utilizzato almeno un trattamento tra il 2009 e il 2012 per regione di ubicazione dell’Unità e tipo di trattamento
Tipo trattamenti | ||||
Regione | Solo CIG_D | Solo Mob_D | CIG_D e Mob_D | Totale |
Lombardia | 21.633 | 4.981 | 1.181 | 27.795 |
Veneto | 11.939 | 10.043 | 2.555 | 24.537 |
Xxxxxx-Romagna | 13.461 | 643 | 694 | 14.798 |
Piemonte | 9.255 | 2.861 | 756 | 12.872 |
Toscana | 8.816 | 2.911 | 551 | 12.278 |
Puglia | 2.812 | 8.675 | 542 | 12.029 |
Marche | 6.894 | 3.874 | 1.122 | 11.890 |
Abruzzo | 2.747 | 3.881 | 536 | 7.164 |
Sardegna | 1.817 | 3.581 | 365 | 5.763 |
Lazio | 3.037 | 1.819 | 340 | 5.196 |
Umbria | 3.758 | 588 | 328 | 4.674 |
Calabria | 795 | 3.011 | 159 | 3.965 |
Friuli V.G. | 1.839 | 1.228 | 196 | 3.263 |
Liguria | 1.590 | 716 | 168 | 2.474 |
Sicilia | 1.416 | 823 | 48 | 2.287 |
Campania | 1.437 | 404 | 54 | 1.895 |
Molise | 207 | 1.453 | 108 | 1.768 |
Trentino A.A. | 402 | 686 | 51 | 1.139 |
Basilicata | 112 | 374 | 26 | 512 |
Valle d'Aosta | 125 | 94 | 9 | 228 |
Totale | 94.092 | 52.646 | 9.789 | 156.527 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Nel capitolo successivo (cap. 3) torneremo sugli esiti del trattamento di CIG in deroga e di Mobilità in deroga, ma prima concludiamo l’analisi descrittiva affrontando:
• le distribuzioni dei trattamenti in deroga per settore economico di afferenza della
unità locale di appartenenza (sospesi) o di provenienza (licenziati);
• i connotati specifici della CIG in deroga e della Mobilità in deroga.
La ripartizione per macro settori economici dei trattamenti di Cassa integrazione in deroga attivati annualmente (grafico 2.2.3) mostra un ricorso preponderante a tali strumenti di sostegno da parte del settore manifatturiero (in senso stretto) e quello dei servizi (escluso commercio).
Nel corso del 2012 il settore dei servizi fa registrare un numero di nuove attivazioni di Cassa integrazione in deroga (169 mila trattamenti attivati) superiore al settore mani- fatturiero (164 mila trattamenti attivati). Analogo andamento crescente è messo in mostra dalla distribuzione delle attivazioni di Cassa in deroga registrate per il settore del commercio che nel corso del 2012 quasi raddoppia il numero di nuove attivazioni (passando da 34 mila a 60 mila trattamenti).
CIG in deroga
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
Trattamenti di CIG attivi
Grafico 2.2.2 Trattamenti di CIG_D attivi nel corso degli anni dal 2009 al 2012 per macrosettori economici
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | |
Agricoltura/N.D. | 7.174 | 8.922 | 10.325 | 9.365 |
Industria | 176.614 | 201.722 | 167.562 | 164.382 |
Costruzioni | 7.683 | 15.788 | 18.981 | 27.346 |
Commercio | 20.159 | 33.532 | 34.209 | 60.116 |
Altri servizi | 58.032 | 106.506 | 135.169 | 169.146 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Per le attivazioni delle indennità di Mobilità in deroga, la ripartizione per macro settori economici, già nel 2011 avevamo segnalato una sostanziale equidistribuzione tra il settore manifatturiero (in senso stretto) e il settore dei servizi (escluso com- mercio).
Nel 2012, analogamente a quanto registrato per le sospensioni, anche per i trattamen- ti di mobilità in deroga (grafico 2.2.4), il numero di trattamenti attivati nel settore dei servizi (27 mila e 500) ha superato quello dei trattamenti attivati dal settore del mani- fatturiero (26 mila e 500). L’andamento crescente riguarda, infine, anche i settori del Commercio e delle Costruzioni che nel biennio 2010-2012 quasi raddoppiano il nume- ro di trattamenti attivati.
Mobilità in deroga
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
Trattamenti di Mobilità in deroga
Grafico 2.2.3 Trattamenti di Mob_D attivi nel corso degli anni dal 2009 al 2012 per macrosettori economici
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | |
Agricoltura/N.D. | 936 | 1.774 | 1.960 | 1.431 |
Industria | 7.937 | 18.551 | 22.576 | 26.547 |
Costruzioni | 3.020 | 8.508 | 12.118 | 13.616 |
Commercio | 3.300 | 9.223 | 13.039 | 15.012 |
Altri servizi | 6.663 | 17.009 | 21.000 | 27.538 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
CIGS pagamenti diretti in deroga
250000
giu_2012 198.693
200000
150000
100000
50000
0
Grafico 2.2.4 CIGS in deroga – Trattamenti attivi per mese (da gennaio 2009 a dicembre 2012)
gen 09
feb 09
mar 09
apr 09
mag 09
giu 09
lug 09
ago 09
set 09
ott 09
nov 09
dic 09
gen 10
feb 10
mar 10
apr 10
mag 10
giu 10
lug 10
ago 10
set 10
ott 10
nov 10
dic 10
gen 11
feb 11
mar 11
apr 11
mag 11
giu 11
lug 11
ago 11
set 11
ott 11
nov 11
dic 11
gen 12
feb 12
mar 12
apr 12
mag 12
giu 12
lug 12
ago 12
set 12
ott 12
nov 12
dic 12
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Cassa Integrazione in deroga
L’andamento mensile del numero di trattamenti di sostegno al reddito per sospensione mostra (grafico 2.2.5) una linea di tendenza in progressiva crescita nel corso del 2009 e per buona parte del 2010. Nella prima parte del 2011 i trattamenti attivi per mese si mantengono intorno alla soglia dei 150 mila trattamenti per poi iniziare, dal giugno del
2011, ad aumentare progressivamente (a parte le cadute “stagionali” di dicembre) fino a toccare, nel giugno 2012 quota 198.693 mila trattamenti6.
La distribuzione percentuale dei percettori di trattamenti di CIG in deroga in base alle durate orarie delle sospensioni (tabella 2.2.8) mette in rilievo come, nel corso delle annualità considerate, ci sia stata una crescita costante delle sospensioni cosiddette “a zero ore” (fino al 100% delle ore di lavoro stabilite da contatto), che proprio nell’annua- lità 2011 caratterizzava il 23,7% del totale delle sospensioni. Nel 2012 la tendenza è quella di una contrazione delle sospensioni di questo tipo (18%) a favore, soprattutto, di quelle brevi (fino al 24% del totale delle ore di lavoro previste da contratto) che passano dal 22% del 2011 al 25,2% del 2012.
Tabella 2.2.8 Distribuzione percentuale dei trattamenti di CIG_D attivi per anno e per classi di ore di sospensione
Classi di sospensione | |||||
fino al 24% | dal 25% al 49% | dal 50% al 74% | dal 75% a 99% | al 100% | |
2009 | 20,4 | 26,1 | 17,2 | 16,8 | 19,4 |
2010 | 22,6 | 23,7 | 15,7 | 15,9 | 22,1 |
2011 | 22,0 | 22,5 | 15,6 | 16,2 | 23,7 |
2012 | 25,2 | 26,2 | 15,9 | 14,7 | 18,0 |
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
I dati, comunque, confermano che la metà dei trattamenti di Cassa integrazione in deroga hanno rappresentato una forma di sospensione breve, probabilmente a rotazio- ne tra gli addetti, con durate (ore di sospensione) inferiori al 50% delle ore di lavoro previste da contratto.
Focalizzando l’attenzione sull’andamento per regione della quota di trattamenti di CIG in deroga a 0 ore di lavoro (grafico 2.2.6) si evince come – nell’ultimo anno – questo tipo di trattamento si posiziona al di sopra della media nazionale (18%) per tutte le regioni meridionali (in Basilicata oltre il 45% del totale delle sospensioni è stata o “zero ore lavorate”) fatta eccezione la Calabria.
Anche le regioni Liguria, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Piemonte fanno registrare una quota di trattamenti per sospensione totale dal lavoro (appunto “a zero ore”) di poco superiore alla media nazionale. Al contrario le aziende operanti in Veneto, Umbria e Marche hanno utilizzato maggiormente sospensioni brevi e a rotazione ricorrendo alla sospensione “a zero ore” solo nel 10% (o poco più) del totale dei trattamenti di Cassa integrazione in deroga.
6 La netta diminuzione dei trattamenti attivi nel corso degli ultimi due mesi è legata alla “stagionalità” appena citata, ma anche alle incertezze sulla copertura finanziaria verificatesi tra il 2012 e il 2013.
Grafico 2.2.5 Distribuzione percentuale della quota di trattamenti di CIG in deroga a “0 ore” nel 2012, per regione
50,0
Annualità 2012 - Trattamenti di CIG_D a "zero
45,0
40,0
35,0
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
,0
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Indennità di mobilità xx xxxxxx
00000
sett_2012 56.846
50000
40000
30000
20000
10000
0
Grafico 2.2.6 Trattamenti di mobilità in deroga per mese nel triennio 2009 - 2012
gen 09
feb 09
mar 09
apr 09
mag 09
giu 09
lug 09
ago 09
set 09
ott 09
nov 09
dic 09
gen 10
feb 10
mar 10
apr 10
mag 10
giu 10
lug 10
ago 10
set 10
ott 10
nov 10
dic 10
gen 11
feb 11
mar 11
apr 11
mag 11
giu 11
lug 11
ago 11
set 11
ott 11
nov 11
dic 11
gen 12
feb 12
mar 12
apr 12
mag 12
giu 12
lug 12
ago 12
set 12
ott 12
nov 12
dic 12
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
Mobilità in deroga
Per quanto concerne i trattamenti di sussidio al reddito in caso di disoccupazione, le misure in deroga (nella fattispecie la Mobilità in deroga), nel quadriennio 2009-2012, hanno riguardato 130.754 lavoratori licenziati.
L’andamento dei trattamenti di Mobilità in deroga attivi per mese (grafico 2.2.7) vede una progressione costante nel tempo. A parte i primi mesi di avvio, i trattamenti attivi per mese passano dai 35 mila e 700 trattamenti attivi nel settembre 2010 ai 47.480 del settembre dell’anno successivo, fino a superare quota 56 mila e 800 esattamente 12 mesi dopo (settembre 2012).
Le prestazioni di Mobilità in deroga hanno interessato prevalentemente le regioni Veneto e Puglia (ambedue con più di 20 mila lavoratori sussidiati). A seguire Lazio, Abruzzo e Lombardia (ciascuna regione con circa 10 mila lavoratori sussidiati) e, con un numero di lavoratori sussidiati compreso tra le 8 mila e le 6 mila unità, la Calabria, la Sardegna, le Marche e il Piemonte.
Sempre in riferimento ai trattamenti in deroga in caso di licenziamento, la fotografia dei trattamenti di Mobilità in deroga attivi nel 2012 (grafico 2.2.8) mette in evidenza come più di 1/3 dei lavoratori sussidiati proviene dal settore dei servizi (escluso il com- mercio) che – specie nel corso dell’ultimo biennio (2011-2012) - ha visto incrementare in modo significativo il numero di espulsi sussidiati dalla misura in deroga.
Grafico 2.2.7 Trattamenti di mobilità in deroga attivi nel 2012 per macrosettore di provenienza
Fonte: Elaborazioni Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati INPS – SIP
2.3 Servizi e misure di politica attiva rivolte ai percettori di ammortizzatori in deroga nel quadriennio 2009-2012
In linea con le indicazioni della Commissione Europea sulla exit strategy - che attribu- iscono un ruolo centrale alla valorizzazione e salvaguardia del capitale umano, da per- seguire attraverso politiche integrate di flessicurezza, incentrate “su misure di attiva- zione, riqualificazione e aggiornamento delle competenze, al fine di migliorare l’occu- pabilità, assicurare un reinserimento rapido nel mondo del lavoro dei lavoratori giudi- cati in esubero ed evitare la disoccupazione di lunga durata”7 - l’Accordo assegna un ruolo dirimente alla personalizzazione e alla qualità delle politiche attive rivolte ai lavoratori.
A tale orientamento, assunto con decisione fin dalla prima fase di predisposizione dell’Accordo, viene viepiù conferita enfasi nella fase della sua attuazione e della ripro- posizione, laddove Stato e Regioni concordano sulla necessità di perseguire:
• la programmazione e attuazione di politiche attive del lavoro e percorsi formativi in linea e coerenti - nel metodo, nel merito e nelle finalità - con la condizione specifi- ca dei lavoratori e con le esigenze delle imprese e dei mercati del lavoro;
• l’organizzazione di politiche della formazione progettate in funzione della finalità della politica attiva (ricollocazione in caso di lavoratori in mobilità in deroga e con- servazione del posto di lavoro in caso di lavoratori in Cassa integrazione in deroga) e dei fabbisogni di competenze espressi dai settori, dalle imprese e dai mercati del lavoro e della occupabilità delle persone;
• il rafforzamento della sinergia tra politiche occupazionali e politiche formative, con l’obiettivo di promuovere politiche attive del lavoro coerenti con percorsi innovati- vi di riconversione e ristrutturazione aziendale e con i fabbisogni di competenze e professionali dei mercati del lavoro e dei sistemi di impresa.
L’imponente sforzo di riposizionamento e riallineamento della programmazione FSE effettuato dalle Regioni, cui si accennava in premessa, è stato finalizzato a far vivere nella pratica i principi condivisi in fase di stipula dell’Accordo.
I documenti di programmazione delle politiche attive sui lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga, di cui ciascuna Regione si è dotata, hanno creato le condizioni dell’effettività del diritto a percepire l’indennità di partecipazione a fronte della partecipazione ai percorsi di politica attiva.
La scelta di considerare il lavoratore “al centro” viene resa operativa principalmente attraverso:
7 Un piano europeo di ripresa economica, COM CE n. 800 del 26.11.2008.
• l’ampliamento e la diversificazione della gamma di servizi offerti, per tenere conto
della eterogeneità del bacino di lavoratori, in relazione:
• alla tipologia di ammortizzatore sociale concesso (CIGS o Mobilità);
• alla finalità della indennità di partecipazione e del relativo percorso di politica atti- va (reintegro nell’azienda di provenienza o ricollocazione);
• alla conseguente durata del percorso (di breve-medio e lungo periodo in caso di
sospensione, lungo in caso di mobilità)
• alla necessità di articolazione del percorso (da un minimo di orientamento, infor- mazione e accompagnamento alle scelte formative sino ad un massimo di eroga- zione di formazione breve nel caso di sospensione di breve-medio periodo e da un minimo di orientamento approfondito e formazione sino ad un massimo di forma- zione lunga e accompagnamento al lavoro o consulenza all’autoimpiego nel caso di sospensione lunga o di Mobilità);
• il potenziamento e la diversificazione della rete degli operatori abilitati ad erogare i servizi di politica attiva, per tenere conto dell’ampliamento della platea degli uten- ti dei servizi e della eterogeneità dei loro bisogni;
• l’adeguamento degli strumenti (cataloghi per la formazione e sistemi informativi per la tracciabilità delle operazioni), per garantire tempi certi di attivazione dei servizi e correttezza gestionale.
Si riporta, nel seguito del presente paragrafo, un’analisi dei beneficiari dei principali servizi erogati, articolato sulla base dei criteri UE previsti dalla classificazione Labour Market Policies8.
Complessivamente9 (Prospetti 2.3.1 e 2.3.2), nel quadriennio 2009-2012, sono oltre 653 mila i lavoratori percettori di XX.XX. in deroga che hanno ricevuto un servizio informativo dai servizi competenti, di cui oltre 393 mila (il 83%) in CIG in deroga e oltre 83 mila in mobilità in deroga, il 17% del totale10. I lavoratori presi in carico dai servizi competenti sono stati 643.998 (99% degli informati), di cui 387.896 percet-
8 Qualora uno stesso lavoratore nel quadriennio di riferimento abbia percepito entrambi gli ammortizzatori sociali, negli aggregati ‘Percettori informati dai servizi competenti’ e ‘Percettori presi in carico dai servizi competenti’ relativi al totale dei percettori di XX.XX. in deroga sarebbe contato due volte, poiché presente negli stessi aggregati sia della CIG sia della mobilità in deroga.
9 Non è stato possibile rilevare il dato delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Per le regioni Sicilia e Sardegna è stato utilizzato il dato 2009-2011, in quanto quello del quadriennio è ancora in elaborazione. Il dato della Lombardia potrebbe essere sovrastimato in quanto elaborato distintamente per i periodi 2009- 2010, 2011 e 2012, con possibili compresenze dei lavoratori che avessero beneficiato di un periodo di ammor- tizzatore sociale con accesso a più di una delle doti lavoro attivate. Per la Lombardia e la Toscana si dispone del solo dato complessivo, non è disponibile la distinzione per tipologia di XX.XX. in deroga percepito.
10 Per i 115 mila della Lombardia e i 61 mila della Toscana non è disponibile la distinzione tra CIG e mobilità in deroga, quindi le percentuali sono state calcolate al netto di questo dato. Per lo stesso motivo, la somma dei percettori di CIG in deroga e di mobilità in deroga informati e presi in carico dai servizi è inferiore a quella del totale dei percettori.
xxxx xx XXX in deroga (99% degli informati) e 78.510 percettori di mobilità in dero- ga11 (96% degli informati).
I dati percentuali che esprimono il rapporto tra i diversi servizi e i presi in carico, ogget- to dell’analisi seguente, sono al netto delle Regioni Lombardia e Toscana, in quanto i dati ad oggi disponibili sono relativi al volume dei servizi connessi alle doti attivate, mentre, per le altre regioni, sono riferiti ai destinatari dei singoli servizi, contando, perciò, una sola volta quanti avessero beneficiato anche più di una volta di una stessa tipologia di servizio.
I prospetti 2.3.1 e 2.3.212, oltre a riportare il dato sui beneficiari del servizio di prima informazione e sui presi in carico, riepilogano, in valore assoluto e percentuale, per tipologia di istituto e in totale, i dati nazionali del quadriennio 2009-2012 relativi:
ai principali servizi di politica attiva erogati dai servizi competenti ai percettori di XX.XX. in deroga (per istituto e in totale), in termini di colloqui di orientamento (di I e II livello), redazione del profilo socio professionale, counseling orientativo individuale o di gruppo, definizione del piano d’azione individuale, servizi di accompagnamento al lavoro; alle misure di politica attiva formativa, con riferimento ai percorsi di formazione in aula, alle borse di lavoro o tirocini e all’adattamento delle competenze in azienda.
Per quanto attiene ai servizi di politica attiva erogati ai percettori dai servizi compe- tenti, complessivamente sono oltre 333 mila i lavoratori cui è stato erogato almeno un colloquio di primo livello: oltre 280 mila sono i lavoratori percettori di CIG in deroga e oltre 53 mila i lavoratori in mobilità in deroga. Si tratta del 72% dei lavorato- ri presi in carico dai servizi competenti.
Oltre 141 mila percettori hanno preso parte a un colloquio di II livello, di cui oltre 117 mila i lavoratori percettori di CIG in deroga e quasi 24 mila i lavoratori in mobilità in deroga, il 30% dei lavoratori presi in carico.
I lavoratori cui è stato redatto il profilo socio-professionale sono quasi 138 mila, di cui oltre 99 mila in CIG in deroga e oltre 38 mila in mobilità in deroga, rispettivamente il 26% e il 49% dei lavoratori presi in carico.
I lavoratori cui è stato erogato un servizio di counselling orientativo nella modalità individuale sono oltre 24 mila (5% dei presi in carico), di cui 20 mila in CIG e 4 mila in mobilità in deroga, mentre di gruppo sono stati quasi 21 mila, di cui 15 mila in CIG in deroga (4%) e quasi 6 mila in mobilità in deroga (7%)13.
I lavoratori che hanno concordato con i servizi competenti un piano di azione indivi- duale sono stati quasi 283 mila, di cui quasi 231 mila in CIG in deroga e quasi 52 mila in mobilità in deroga, rispettivamente il 60% e il 66% dei lavoratori presi in carico dai servizi.
11 Vedi nota precedente.
12 I dati relativi ai beneficiari dei diversi servizi di politica attiva del lavoro e interventi formativi fanno riferimento ad azioni diverse che possono essere state rivolte ai medesimi lavoratori e, pertanto, non possono essere cumulati.
13 Il counselling orientativo è stato monitorato solamente nelle regioni Veneto, Puglia e Sicilia
Infine, i lavoratori cui è stato offerto un servizio di accompagnamento al lavoro sono oltre 26 mila, 19 mila in CIG in deroga e 7 mila circa in mobilità, rispettivamente, il 5% e il 9% dei lavoratori presi in carico.
Prospetto 2.3.1 Percettori di ammortizzatori sociali in deroga nel quadriennio 2009-2012 che hanno avuto accesso ad iniziative di Politica Attiva per tipologia di politica e di istituto (V.A.)
Beneficiari di interventi di politica attiva per tipologia di intervento | CIG in deroga | Mobilità in deroga | Totale XX.XX in deroga |
Percettori informati dai servizi competenti | 393.390 | 82.047 | 653.029 |
Percettori presi in carico dai servizi competenti | 387.896 | 78.510 | 643.998 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio I livello dai servi- zi competenti | 280.262 | 53.198 | 333.460 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio II livello dai ser- vizi competenti | 117.183 | 23.897 | 141.080 |
Percettori cui è stato redatto il profilo socio-professionale dai servi- zi competenti | 99.268 | 38.388 | 137.656 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio di counselling individuale | 20.080 | 4.159 | 24.239 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio di counselling di gruppo | 15.083 | 5.708 | 20.791 |
Percettori cui è stato elaborato il PAI/PIP dai servizi competenti | 230.698 | 51.860 | 282.558 |
Percettori cui è stato offerto il servizio di accompagnamento al lavoro | 18.957 | 7.148 | 26.105 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - aula | 171.934 | 28.222 | 200.156 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - tirocinio/borsa lavoro | 2.078 | 4.359 | 6.437 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - adattamento competenze | 4.437 | 1.008 | 5.445 |
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
Nota: i dati della Sardegna sono relativi al 2009-2011. Sono attualmente in elaborazione quelli relativi al quadriennio. Per gli aggregati informati e presi in carico, il totale dei beneficiari di PAL non corrisponde alla somma dei beneficiari di CIG e mobilità in deroga, poiché il dato relativo alle Regioni Lombardia e Toscana non è disponibile per singola tipologia di istituto.
Relativamente alle misure formative, hanno avuto accesso ad almeno un percorso formativo d’aula oltre 200 mila lavoratori, di cui quasi 172 mila (44% dei presi in carico) percettori di CIG in deroga e oltre 28 mila (36% dei presi in carico) percettori di mobilità in deroga.
Xxxxx, invece, beneficiato di un percorso di formazione in azienda complessiva- mente quasi 12 mila lavoratori (3% dei presi in carico), di cui oltre 6 mila lavoratori (2 mila in CIG in deroga e oltre 4 mila in mobilità in deroga) attraverso borse lavoro o tirocini, oltre 5 mila lavoratori (4 mila in CIG in deroga e mille in mobilità in deroga) con la modalità dell’adattamento delle competenze.
Prospetto 2.3.2 Percettori di ammortizzatori sociali in deroga nel quadriennio 2009-2012 presi in carico dai servizi competenti per iniziative di Politica Attiva di cui hanno benefi- ciato e per istituto (Val. %)
Beneficiari di interventi di politica attiva per tipologia di intervento | CIG in deroga | Mobilità in deroga | Totale XX.XX in deroga |
Percettori presi in carico dai servizi competenti sugli informati | 98,6 | 95,7 | 98,6 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio I livello dai servizi competenti sui presi in carico | 72,3 | 67,8 | 71,5 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio di II livello dai servizi competenti sui presi in carico | 30,2 | 30,4 | 30,2 |
Percettori cui è stato redatto il profilo socio-professionale dai servizi competenti sui presi in carico | 25,6 | 48,9 | 29,5 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio di counselling indivi- duale sui presi in carico | 5,2 | 5,3 | 5,2 |
Percettori cui è stato erogato almeno un colloquio di counselling di gruppo sui presi in carico | 3,9 | 7,3 | 4,5 |
Percettori cui è stato elaborato il PAI/PIP dai servizi competenti sui presi in carico | 59,5 | 66,1 | 60,6 |
Percettori cui è stato offerto il servizio di accompagnamento al lavoro dai servizi competenti sui presi in carico | 4,9 | 9,1 | 5,6 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - aula - sui presi in carico | 44,3 | 35,9 | 42,9 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - tirocinio/borsa lavoro - sui presi in carico | 0,5 | 5,6 | 1,4 |
Percettori beneficiari di politica attiva formativa - adattamento compe- tenze - sui presi in carico | 1,1 | 1,3 | 1,2 |
Fonte: monitoraggio condotto dall’Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego di Italia Lavoro presso le Regioni
Nota: i rapporti rispetto ai presi in carico sono calcolati al netto delle regioni Lombardia e Toscana per le quali non si dispone del dato sui beneficiari dei singoli servizi.
Di seguito vengono riportati i dati regionali relativi al numero di beneficiari che, nel quadriennio 2009-2012, hanno partecipato almeno una volta ai diversi servizi di poli- tica attiva e alle differenti misure formative, al volume complessivo di servizi erogati14 e al rapporto tra il volume complessivo di servizi e i presi in carico, per il totale dei per- cettori (Prospetto 2.3.3), per i percettori di CIG in deroga (Prospetto 2.3.4) e per i per- cettori di mobilità in deroga (Prospetto 2.3.5).
In totale sono stati oltre 3 milioni i servizi erogati nel quadriennio 2009-2012 a favore dei percettori di XX.XX. in deroga presi in carico dai servizi competenti, per un numero medio di servizi per beneficiario pari a 4,8. Le regioni che hanno erogato il maggior numero di servizi pro-capite sono Xxxxx x’Xxxxx, Xxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxx.
Il numero di servizi pro-capite è inferiore nel caso delle CIG in deroga rispetto alla mobilità in deroga: 3,8 contro 4,3. Nella lettura del dato per singolo istituto si deve tener conto che non è disponibile l’informazione sul volume di servizi per le regioni Piemonte, Lombardia e Toscana.
14 Dato desunto dalle monografie regionali dove indicato, stimato dove non disponibile.
54
Prospetto 2.3.3 Percettori di ammortizzatori sociali in deroga beneficiari dei servizi di politica attiva del lavoro per tipologia di servizio, volume totale dei servizi erogati e quota sui presi in carico
Servizi offerti ai destinatari dell’intervento Numero Profilo Socio- Colloquio Colloquio Accompa- Numero Servizi Regioni Servizi PAL/ Informazione Presa in Colloqui Colloqui Professiona- di di PAI o gnamento Aula BL/ Adattamento carico I livello II livello le/Bilancio di counselling counselling PIP al lavoro Tirocinio al lavoro PAL**** Presi in competenze individuale di gruppo carico | ||||||||||||||
Piemonte | 61.164 | 60.960 | 60.960 | 17.565 | 6.793 | 0 | 0 | 60.960 | 12.486 | 27.576 | 2 | 0 | 312.022 | 5,1 |
Lombardia | 115.913 | 115.913 | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | 000.000 | 7,2 |
Valle d’Aosta | 410 | 410 | 410 | 239 | 0 | 0 | 0 | 410 | 68 | 292 | 2 | 0 | 3.282 | 8,0 |
Veneto | 85.898 | 85.898 | 85.898 | 33.542 | 16.368 | 13.146 | 7.670 | 60.605 | 7.712 | 48.489 | 122 | 0 | 304.741 | 3,5 |
Friuli Venezia Giulia | 11.327 | 10.762 | 917 | 10.613 | 883 | 0 | 0 | 1.724 | 367 | 10.602 | 5 | 7 | 77.828 | 7,2 |
Liguria | 11.214 | 11.178 | 11.178 | 7.009 | 7.009 | 0 | 0 | 8.870 | 2.281 | 8.034 | 108 | 419 | 67.300 | 6,0 |
Xxxxxx-Romagna | 49.164 | 49.164 | 45.168 | 6.007 | 2.531 | 0 | 0 | 891 | 1.640 | 11.955 | 0 | 0 | 189.488 | 3,9 |
Toscana | 61.679 | 61.679 | n.d. | n.d. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | 000.000 | 0,0 |
Xxxxxx | 16.093 | 16.093 | 16.093 | 16.093 | 16.093 | 0 | 0 | 16.093 | 0 | 6.640 | 0 | 0 | 78.951 | 4,9 |
Marche | 36.575 | 36.575 | 20.984 | 20.984 | 20.984 | 0 | 0 | 15.617 | 0 | 12.410 | 0 | 0 | 92.489 | 2,5 |
Lazio | 45.954 | 44.593 | 44.593 | 2.226 | 0 | 0 | 0 | 44.593 | 0 | 42.013 | 0 | 0 | 61.704 | 1,4 |
Abruzzo | 13.707 | 11.499 | 11.164 | 10.680 | 7.716 | 0 | 0 | 8.969 | 243 | 4.876 | 39 | 27 | 69.307 | 6,0 |
Molise* | 3.748 | 3.748 | 3.220 | 2.419 | 2.752 | 0 | 0 | 2.266 | 0 | 4.249 | 0 | 0 | 24.381 | 6,5 |
Campania | 39.587 | 37.920 | 8.058 | 5.272 | 0 | 0 | 0 | 2.482 | 423 | 9.214 | 735 | 2.351 | 129.837 | 3,4 |
Puglia | 46.816 | 43.826 | 0 | 0 | 39.268 | 10.917 | 13.121 | 20.975 | 0 | 0 | 0 | 2.641 | 153.474 | 3,5 |
Basilicata | 3.639 | 3.639 | 2.284 | 1.062 | 0 | 0 | 0 | 2.296 | 29 | 226 | 0 | 0 | 11.368 | 3,1 |
Calabria | 10.912 | 10.912 | 10.912 | 0 | 5.391 | 0 | 0 | 347 | 0 | 0 | 5.419 | 0 | 43.893 | 4,0 |
Sicilia** | 31.792 | 31.792 | 6.809 | 5281 | 9.629 | 176 | 0 | 31.792 | 829 | 11.298 | 5 | 0 | 222.246 | 7,0 |
Sardegna*** | 7.437 | 7.437 | 4.812 | 2088 | 2.239 | 0 | 0 | 3.668 | 27 | 2.282 | 0 | 0 | 29.990 | 4,0 |
Totale Regioni | 653.029 | 643.998 | 333.460 | 141.080 | 137.656 | 24.239 | 20.791 | 282.558 | 26.105 | 200.156 | 6.437 | 5.445 | 3.090.102 | 4,8 |
2 Attuazione dell’Accordo Stato-Regioni
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regioni
* Il dato è la somma sia delle aule c/o CPI, sia c/o Enti di Formazione.
** I dati relativi ai beneficiari dei diversi interventi di PAL non corrisponde alla somma di quelli presenti nelle tabelle seguenti in quanto per la Sicilia è disponibile il dato al netto della partecipazio- ne in qualità di percettore sia di CIG in deroga sia di mobilità in deroga.
*** Dato relativo al triennio 2009-2011.
**** Per le Regioni Liguria e Sardegna, il volume dei servizi erogati è una stima di minima fatta da Italia Lavoro sommando i beneficiari di ciascun servizio, in quanto il dato non è stato fornito.
2 Attuazione dell’Accordo Stato-Regioni
Prospetto 2.3.4 Percettori di CIG in deroga beneficiari dei servizi di politica attiva del lavoro per tipologia di servizio, volume totale dei servizi erogati e quota sui presi in carico
Servizi offerti ai destinatari dell’intervento Numero Profilo Socio- Colloquio Colloquio Numero Servizi Regioni Presa Colloqui Colloqui Professiona- di di PAI o Accompa- BL/ Adattamento Servizi PAL/ Informazione in carico I livello II livello le/ Bilancio di counselling counselling PIP gnamento Aula Tirocinio al lavoro PAL *** Presi in competenze individuale di gruppo al lavoro carico **** | |||||||||||||||
Piemonte | 58.270 | 58.082 | 58.082 | 16.930 | 6.495 | nd | nd | 58.082 | 10.585 | 26.231 | 0 | 0 | n.d. | n.d. | |
Lombardia | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | |
Xxxxx x’Xxxxx | 255 | 255 | 255 | 168 | 0 | 0 | 0 | 255 | 0 | 199 | 0 | 0 | 1.938 | 7,6 | |
Veneto | 70.849 | 70.849 | 70.849 | 28.627 | 10.097 | 12.347 | 7.374 | 49.921 | 4.164 | 40.642 | 52 | 0 | 256.419 | 3,6 | |
Friuli Venezia Giulia | 9.778 | 9.778 | 51 | 9.655 | 68 | 0 | 0 | 197 | 17 | 9.646 | 1 | 3 | 64.928 | 6,6 | |
Liguria | 10.043 | 10.016 | 10.016 | 6.101 | 6.101 | 0 | 0 | 7.884 | 1.967 | 7.129 | 98 | 374 | 59.729 | 6,0 | |
Xxxxxx-Romagna | 47.915 | 47.915 | 44.652 | 5.848 | 2.332 | 0 | 0 | 891 | 1.441 | 11.263 | 0 | 0 | 184.987 | 3,9 | |
Toscana | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | |
Xxxxxx | 14.854 | 14.854 | 14.854 | 14.854 | 14.854 | 0 | 0 | 14.854 | 0 | 6.358 | 0 | 0 | 76.889 | 5,2 | |
Marche | 31.959 | 31.959 | 18.385 | 18.385 | 18.385 | 0 | 0 | 15.426 | 0 | 11.387 | 0 | 0 | 82.996 | 2,6 | |
Lazio | 39.540 | 38.179 | 38.179 | 1.951 | 0 | 0 | 0 | 38.179 | 0 | 35.875 | 0 | 0 | 53.111 | 1,4 | |
Abruzzo | 6.392 | 5.055 | 4.920 | 4.847 | 3.534 | 0 | 0 | 4.156 | 5 | 3.284 | 0 | 27 | 32.607 | 6,5 | |
Molise* | 2.137 | 2.137 | 1.757 | 967 | 1.337 | 0 | 0 | 973 | 0 | 2.262 | 0 | 0 | 12.210 | 5,7 | |
Campania | 36.501 | 34.984 | 5.617 | 2.885 | 0 | 0 | 0 | 760 | 243 | 8.594 | 732 | 2.334 | 107.649 | 3,1 | |
Puglia | 30.230 | 29.166 | 0 | 0 | 26.649 | 7.574 | 7.709 | 11.613 | 0 | 0 | 0 | 1.699 | 99.942 | 3,4 | |
Basilicata | 1671 | 1671 | 596 | 431 | 0 | 0 | 0 | 574 | 0 | 176 | 0 | 0 | 3.322 | 2,0 | |
Calabria | 3.314 | 3.314 | 3.314 | 0 | 390 | 0 | 0 | 61 | 0 | 0 | 1.190 | 0 | 11.583 | 3,5 | |
Sicilia | 24.005 | 24.005 | 5.204 | 3870 | 7.195 | 159 | 0 | 24.005 | 535 | 7094 | 5 | 0 | 166.706 | 6,9 | |
Sardegna** | 5.677 | 5.677 | 3.531 | 1.664 | 1.831 | 0 | 0 | 2.867 | 0 | 1.794 | 0 | 0 | 23.041 | 4,1 | |
Totale Regioni | 393.390 | 387.896 | 280.262 | 117.183 | 99.268 | 20.080 | 15.083 | 230.698 | 18.957 | 171.934 | 2.078 | 4.437 | 1.238.057 | 3,8 |
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regioni
* il dato è la somma sia delle aule c/o CPI, sia c/o Enti di Formazione
55
** dato relativo al triennio 2009-2011
*** Per le Regioni Liguria e Sardegna, il volume dei servizi erogati è una stima di minima fatta da Italia Lavoro sommando i beneficiari di ciascun servizio, in quanto il dato non è stato fornito.
**** Dal denominatore sono state tolte le regioni che non dispongono del dato sul volume dei servizi.
Servizi offerti ai destinatari dell’intervento
Profilo Socio- Colloquio Colloquio
Regioni
Informazione
Presa in Colloqui Colloqui
professiona-
di
di
Accompa-
carico I livello II livello
di competen- individuale di gruppo
le/ Bilancio counselling counselling PAI o PIP gnamento
Aula
al lavoro
Numero BL/ Adattamento Servizi
Tirocinio al lavoro PAL***
ze
Numero Servizi PAL/
Presi in carico
****
56
Prospetto 2.3.5 Percettori di Mobilità in deroga beneficiari dei servizi di politica attiva del lavoro per tipologia di servizio, volume totale dei servizi erogati e quota sui presi in carico
Piemonte | 2.894 | 2.878 | 2.000 | 000 | 000 | nd | nd | 2.878 | 1.901 | 1.345 | 2 | 0 | n.d. | n.d. | ||
Lombardia | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | ||
Xxxxx x’Xxxxx | 000 | 000 | 000 | 71 | 0 | 0 | 0 | 155 | 68 | 93 | 2 | 0 | 1.344 | 8,7 | ||
Veneto | 15.049 | 15.049 | 15.049 | 4.915 | 6.000 | 000 | 000 | 10.684 | 3.548 | 7.847 | 70 | 0 | 48.322 | 3,2 | ||
Friuli Venezia Giulia | 1.549 | 984 | 866 | 958 | 815 | 0 | 0 | 1.527 | 350 | 956 | 4 | 4 | 12.900 | 13,1 | ||
Liguria | 1.171 | 1.162 | 1.162 | 908 | 908 | 0 | 0 | 986 | 314 | 905 | 10 | 45 | 7.571 | 6,5 | ||
Xxxxxx-Romagna | 1.249 | 1.249 | 516 | 159 | 199 | 0 | 0 | 0 | 199 | 692 | 0 | 0 | 4.501 | 3,6 | ||
Toscana | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | n.d. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | x.x. | ||
Xxxxxx | 1.239 | 1.239 | 1.239 | 1.239 | 1.239 | 0 | 0 | 1.239 | 0 | 282 | 0 | 0 | 2.062 | 1,7 | ||
Marche | 4.616 | 4.616 | 2.599 | 2.599 | 2.599 | 0 | 0 | 191 | 0 | 1.023 | 0 | 0 | 9.493 | 2,1 | ||
Lazio | 6.414 | 6.414 | 6.414 | 275 | 0 | 0 | 0 | 6.414 | 0 | 6.138 | 0 | 0 | 8.593 | 1,3 | ||
Abruzzo | 7.315 | 6.444 | 6.244 | 5.833 | 4.182 | 0 | 0 | 4.813 | 238 | 1.592 | 39 | 0 | 36.700 | 5,7 | ||
Molise* | 1.611 | 1.611 | 1.463 | 1.452 | 1.415 | 0 | 0 | 1.293 | 0 | 1.987 | 0 | 0 | 12.171 | 7,6 | ||
Campania | 3.086 | 2.936 | 2.441 | 2.387 | 0 | 0 | 0 | 1.722 | 180 | 620 | 3 | 17 | 22.188 | 7,6 | ||
Puglia | 16.586 | 14.660 | 0 | 0 | 12.619 | 3.343 | 5.412 | 9.362 | 0 | 0 | 0 | 942 | 53.532 | 3,7 | ||
Basilicata | 1.968 | 1.968 | 1.688 | 631 | 0 | 0 | 0 | 1.722 | 29 | 50 | 0 | 0 | 8.046 | 4,1 | ||
Calabria | 7.598 | 7.598 | 7.598 | 0 | 5.001 | 0 | 0 | 286 | 0 | 0 | 4.229 | 0 | 32.310 | 4,3 | ||
Sicilia | 7.787 | 7.787 | 1.605 | 1411 | 2.434 | 17 | 0 | 7.787 | 294 | 4204 | 0 | 0 | 55.540 | 7,1 | ||
Sardegna** | 1.760 | 1.760 | 1.281 | 424 | 408 | 0 | 0 | 801 | 27 | 488 | 0 | 0 | 6.949 | 3,9 | ||
Totale Regioni | 82.047 | 78.510 | 53.198 | 23.897 | 38.388 | 4.159 | 5.708 | 51.860 | 7.148 | 28.222 | 4.359 | 1.008 | 322.222 | 4,3 |
2 Attuazione dell’Accordo Stato-Regioni
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regioni
* il dato è la somma sia delle aule c/o CPI, sia c/o Enti di Formazione
** dato relativo al triennio 2009-2011
*** Per le Regioni Liguria e Sardegna, il volume dei servizi erogati è una stima di minima fatta da Italia Lavoro sommando i beneficiari di ciascun servizio, in quanto il dato non è stato fornito.
**** Dal denominatore sono state tolte le regioni che non dispongono del dato sul volume dei servizi.
L’analisi dei percettori di XX.XX. in deroga beneficiari delle politiche attive del lavoro nel quadriennio 2009-2012 si conclude con l’analisi per genere (Figure 2.3.1 e 2.3.2) e per classe d’età (Figure 2.3.3 e 2.3.4).
Quasi il 60% dei percettori di CIG in deroga che hanno avuto accesso a servizi di politi- ca attiva del lavoro a livello nazionale è uomo; per la Campania l’incidenza maschile supera il 70%, mentre in Abruzzo e in Calabria si riscontra il maggior equilibrio di gene- re, con un lievissimo vantaggio per le donne.
Figura 2.3.1 Percettori di CIG in deroga beneficiari di PAL nel quadriennio 2009-2012 per regio- ne e genere (%)
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regioni
Il divario tra i generi, nel caso dei percettori di mobilità in deroga beneficiari di servizi di politica attiva del lavoro, è simile a quello visto per la CIG in deroga, con l’incidenza maschile che si attesta intorno al 57% e quella femminile al 43%. Il maggior divario tra i generi si osserva in Calabria, dove le donne sono solo il 31%. La maggior presenza femminile, invece, si registra nelle Marche: 54%.
Figura 2.3.2 Percettori di mobilità in deroga beneficiari di PAL nel quadriennio 2009-2012 per regione e genere (%)
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regioni
La distribuzione per classe d’età dei percettori di CIG in deroga che hanno avuto acces- so ai servizi di politica attiva mostra che a livello nazionale il 68% ha un’età compresa tra i 26 e i 49 anni, solo il 6% ha un’età inferiore ai 26 anni e il 26% ha almeno 50 anni. La quota maggiore di lavoratori maturi si trova in Sicilia (37%), Campania e nel Lazio (33%), mentre il peso maggiore della classe più giovane si trova in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Xxxxxx-Romagna e Marche, con valori tra 8 e 9%. In Basilicata, invece, la classe centrale raggiunge l’86%.
Figura 2.3.3 Percettori di CIG in deroga beneficiari di PAL nel quadriennio 2009-2012 per regio- ne e classe d’età (%)
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regioni
Figura 2.3.4 Percettori di mobilità in deroga beneficiari di PAL nel quadriennio 2009-2012 per regione e classe d’età (%)
Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Regioni
58 2 Attuazione dell’Accordo Stato-Regioni
La media nazionale della distribuzione per classe d’età dei percettori di mobilità in deroga che hanno beneficiato di servizi di politica attiva del lavoro non differisce molto da quella osservata per i percettori di CIG in deroga, salgono al 7% i giovani e scendono al 25% i maturi mentre è identico il peso della classe 26-49 anni. È molto diversa, inve- ce, a livello regionale. In Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Marche, il peso della prima classe supera il 20%, in Piemonte e Umbria raggiunge addirittura il 37% a scapito della classe matura che pesa solo l’8% nel primo caso e l’1% nel secondo. Praticamente nulla la presenza di giovani fino a 25 anni tra i percettori di mobilità in deroga destinatari di PAL in Campania, Basilicata e Calabria, molto bassa in Sicilia e Lazio.
3 L’analisi longitudinale della platea
dei percettori di ammortizzatori in deroga: primi risultati
Una volta descritte le platee dei percettori e delle imprese presenti nel sistema infor- mativo (SIP), nonché illustrati i dati relativi ai partecipanti alle politiche attive messe in campo dalle Regioni, è possibile fornire alcuni spunti di riflessione sui risultati ottenu- ti dall’Accordo-Stato-Regioni. Rispetto allo scorso anno è stato possibile:
• collegare l’intero archivio SIP- INPS ai dati del Sistema informativo delle comunica- zioni obbligatorie (SISCO) al fine di analizzare le transizioni dei lavoratori percetto- ri di ammortizzatori in deroga verso il mercato del lavoro dipendente e parasubor- dinato;
• sperimentare con la Regione Marche un modello di monitoraggio che attraverso la valorizzazione del Sistema informativo regionale sulla partecipazione alle politiche attive, permette di monitorare gli effetti di queste ultime nei processi di transizione professionale dei percettori, nel tentativo di rappresentare più efficacemente i risultati del processo di integrazione tra politiche attive e passive promossi dall’Ac- cordo Stato-Regioni.
L’analisi delle transizioni dei percettori è stata realizzata quest’anno in modo sensibil- mente diverso rispetto allo scorso anno. In questa occasione, l’integrazione dei data base statistici (SIP e SISCO) ha interessato anche i lavoratori in CIGD consentendo di analizzare, nei 12 mesi successivi, gli esiti delle transizioni alla fine del trattamento in deroga, rilevando non solo i fenomeni di reintegrazione o di ulteriore sospensione ma anche di reinserimento al lavoro dopo la Cassa integrazione. Analoga allo scorso anno è invece l’analisi della platea dei percettori di mobilità in deroga, dei quali è stato pos- sibile analizzare le transizioni confrontandole con quelle registrate per la mobilità ordi- naria e, temporalmente, con quelle registrate lo scorso anno.
La seconda importante novità riguarda il modello di monitoraggio sperimentato nelle Marche dove, la Regione, con il supporto di ISFOL ed Italia Lavoro1 ha sperimentato un collegamento tra i diversi archivi amministrativi disponibili, inclusi il sistema informa- tivo del lavoro sulle prestazioni dei servizi per il lavoro e quello sulla formazione pro-
1 Convenzione tra il Ministero del Lavoro e la Regione Marche del 2012.
Nelle pagine che seguono verranno riportati i primi risultati delle elaborazioni; data la natura delle fonti amministrative utilizzate, che consentono una rappresentazione molto dettagliata dei fenomeni di transizione (età, sesso, settori economici, bacini ter- ritoriali), alcune elaborazioni più approfondite delle informazioni sono ancora in fase di realizzazione.
3.1 L’analisi longitudinale dei percettori di Cassa integrazione in deroga
Il primo studio longitudinale, come accennato, ha riguardato un coorte di 228.177 lavoratori percettori di Cassa Integrazione in deroga (CIGD) che avevano terminato un primo trattamento nel corso del 2011. Ciascun lavoratore della coorte è stato segui- to per 12 mesi dalla data di fine del trattamento tale monitoraggio longitudinale ha permesso:
• di stimare la quota di lavoratori che alla fine il primo trattamento non hanno ces- sato il rapporto di lavoro. Si tratta quindi di percettori “in costanza di rapporto di lavoro” che se non sono più presenti nel SIP possono essere considerati reintegra- ti in azienda; diversamente, se sono presenti nel SIP percettori di un ulterio- re trattamento di cassa integrazione risultano ancora sospesi;
• di stimare la quota dei lavoratori che dopo il la fine trattamento hanno cessato il proprio rapporto di lavoro e che nei 12 mesi successivi hanno ritrovato un’altra occupazione (reinseriti), hanno beneficiato di indennità di mobilità e disoccupazio- ne ordinaria (ad esclusione delle indennità di disoccupazione a requisiti ridotti e delle erogazioni in un’unica soluzione delle indennità per disoccupazione) o si tro- vano in altra posizione.
Le stime si propongono di rappresentare, seppure indirettamente, il contributo delle politiche attive che le Regioni hanno messo in campo, tra il 2011 ed il 2012 , nell’ambi- to dell’Accordo Stato-Regioni e di cui hanno beneficiato la quasi totalità dei lavoratori in CIGD così come si è rilevato nel capitolo 2.
La diversa rappresentazione delle transizioni rispetto allo scorso anno non permette un confronto puntuale con l’analisi riferita al 2010. È peraltro possibile comparare alcuni fenomeni al fine di verificare se, rispetto ai risultati molto incoraggianti evidenziati nel precedente rapporto di monitoraggio, l’integrazione tra componente attiva e passiva delle politiche del lavoro abbia confermato o migliorato i risultati del 2010, conferman- do l’effettiva funzione dell’ammortizzatore nel tempo.
A distanza di un anno dalla data di fine del trattamento, i 228.177 lavoratori risulta- vano così ripartiti (Figura 3.1.1):
• il 62,4% (142.298 lavoratori) non avevano cessato il rapporto di lavoro. Tale risultato dimostra che anche nella fase più acuta della crisi la cassa integrazione in deroga ha garantito il mantenimento del posto di lavoro alla gran parte dei lavora- tori. Tale gruppo si divide a sua volta in due diverse categorie: coloro che hanno percepito un ulteriore trattamento di sospensione (il 39% del totale, pari a 89 mila lavoratori) e i lavoratori che non essendo più presenti nel sistema informativo dei percettori e non avendo cessato il rapporto di lavoro consideriamo reintegrati in azienda (23%, pari a 53 mila lavoratori);
• il 37,6% del totale (85.879 lavoratori) aveva invece cessato il proprio rapporto di lavoro. Tale quota, sia pur rilevante, valutata sia in relazione alla gravità della crisi che ha colpito il sistema produttivo (in particolare piccole e medie imprese), sia considerando i 44 mila lavoratori (il 51%) che risultano reinseriti e hanno quindi sottoscritto almeno un contratto di lavoro dipendente o parasubordinato nei 12 mesi successivi alla cessazione.
L’analisi delle transizione di questo secondo gruppo fornisce un contributo decisamen- te molto rilevante al monitoraggio dell’accordo Stato-Regioni poiché permette di veri- ficare se i percettori di GIGD hanno avuto vantaggi per la ricollocazione, anche grazie alle politiche attive. L’assunzione dei lavoratori presso una nuova azienda è di fatto un indicatore di come le politiche attive agiscono, non soltanto in ottica di reintegro, ma anche in prospettiva di reinserimento.
A questo proposito è interessante analizzare come ulteriore elemento distintivo, quale sia stato il ricorso ai sussidi di disoccupazione e quali tipologie di contratto siano state sottoscritte dagli 85 mila lavoratori dopo la cessazione del contratto di lavoro (Figura 3.1.2):
• il 2,6% (2241 lavoratori) ha utilizzato la Mobilità in deroga e di questi, 814 lavo- ratori hanno, sempre nei 12 mesi, sottoscritto almeno un contratto di lavoro (599 a tempo determinato). I restanti 1.427 non sono stati reinseriti continuando a bene- ficiare del sussidio di mobilità in deroga;
• il 9,1% (7.850 lavoratori) hanno usufruito della Mobilità ordinaria. In questo caso i reinseriti sono stati 3.382 (il 43%) di cui 2.481 con un contratto e a tempo determinato e 487 a tempo indeterminato.
• Il 16,7% ha beneficiato di una indennità di disoccupazione ordinaria a requisiti pieni (14.369 lavoratori) e di questi circa la metà (7.032) sono stati reinseriti in gran parte con un contratto a tempo determinato (4.994) e solo in tre casi su dieci con un contratto permanete (1.065);
• Il 71% dei cessati (61.392 lavoratori) non ha beneficiato delle mobilità o delle indennità ordinaria di disoccupazione. Più della metà ha travato un nuovo lavoro: infatti il 54% (33 mila lavoratori) ha ottenuto almeno un nuovo contratto di lavoro e per ben 13 mila si è trattato di un contratto a tempo indeterminato (39,7%). Dei 28 mila lavoratori non inseriti - che potrebbero aver beneficiato di altre forme di indennità (l’indennità a requisiti ridotti o il versamento in un’unica solu- zione che per effetto della normativa vigente sono contabilizzabili in periodi diffe- riti) - il 44% ha avuto una cessazione non promossa dal datore di lavoro ma da altre cause (tra cui pensionamenti e decessi) e di questi, la metà ha utilizzato una cessa- zione promossa dal lavoratore (dimissioni).
3 L'analisi longitudinale sulla platea dei percettori
Figura 3.1.1 Analisi longitudinale. Lavoratori percettori di CIG in deroga che hanno terminato il primo periodo di trattamento nel corso del 2011 - (N = 228.177). Posizione immediatamente successiva dopo 12 mesi da analisi delle comunicazioni obbligatorie e del sistema informativo percettori. Valori assoluti e %
65
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO – MLPS
66
Figura 3.1.2 Analisi longitudinale. Lavoratori percettori di CIG in deroga che hanno terminato il primo periodo di trattamento nel corso del 2011 con cessa- zione del rapporto di lavoro - (N = 85.879). Posizione successiva entro i 12 mesi da analisi delle comunicazioni obbligatorie e del sistema informativo percettori. Valori assoluti e %
3 L'analisi longitudinale sulla platea dei percettori
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO – MLPS
L’analisi delle transizioni dei lavoratori cessati rappresenta, come si è detto, il valore aggiunto rispetto al monitoraggio effettuato lo scorso anno.
Un primo importante elemento è rappresentato dalla distribuzione per età dei lavora- tori ricollocati (Tabella 3.1.1). Il 33% di coloro che ritrovano un occupazione rientra nella classe di età tra i 35 ed i 44 anni mentre è decisamente più bassa la quota di lavo- ratori anziani (6%), quota che, tra coloro che non hanno avuto alcuna attivazione successiva, è pari al 16%.
Tabella 3.1.1 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di CIGD nel 2011: Situazione lavorativa a 12 mesi dalla conclusione del primo trattamento Valori percentuali per classe di età
Classi di Età | Lavoratori ricollocati (cessati reinseriti) | Lavoratori non ricollocati (cessati non reinseriti) | Lavoratori non cessati |
15-24 | 8,32% | 5,04% | 4,66% |
25-34 | 27,08% | 20,55% | 20,73% |
35-44 | 33,65% | 29,80% | 33,81% |
45-54 | 24,76% | 27,61% | 30,37% |
55-64 | 6,01% | 16,33% | 10,16% |
65-74 | 0,17% | 0,65% | 0,27% |
75 e + | 0,00% | 0,02% | 0,01% |
Totale complessivo | 100,00% | 100,00% | 100,00% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO - MLPS
Analogo confronto può essere realizzato considerando le circoscrizioni territoriali al fine di analizzare le diverse transizioni verso il lavoro. La tabella che segue mostra l’in- tera platea dei lavoratori che hanno terminato la CIGD nel 2011 distinguendo tra colo- ro che sono stati reinseriti, coloro che non hanno avuto nessun rapporto di lavoro e coloro che non sono cessati
Tabella 3.1.2 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di CIGD nel 2011: Situazione lavorati- va a 12 mesi dalla conclusione del primo trattamento Valori percentuali per riparti- zione territoriale
Ripartizioni territoriali | Lavoratori ricollocati (cessati reinseriti) | Lavoratori non ricollocati (cessati non reinseriti) | Lavoratori non cessati | Totale |
Nord-ovest | 21,6% | 20,3% | 58,1% | 100,0% |
Nord-est | 23,4% | 18,7% | 57,8% | 100,0% |
Centro | 19,7% | 16,3% | 64,0% | 100,0% |
Sud | 15,9% | 17,0% | 67,1% | 100,0% |
Isole | 12,4% | 17,2% | 70,4% | 100,0% |
Totale complessivo | 19,5% | 18,2% | 62,4% | 100,0% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO - MLPS
Come si evince dalla tabella la maggiore capacità di ricollocamento si realizza nel Nord Est (23% del totale dei cassaintegrati in deroga) mentre la percettuale minore (12% ) si registra nelle Isole dove comunque la percentuale di lavoratori non cessati è pari al 70% del totale.
Per quanto riguarda la distribuzione per genere le differenze sono assai modeste come testimonia la tabella che segue.
Tabella 3.1.3 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di CIGD nel 2011: Situazione lavorati- va a 12 mesi dalla conclusione del primo trattamento Valori percentuali per sesso
Sesso | Lavoratori ricollocati (cessati reinseriti) | Lavoratori non ricollocati (cessati non reinseriti) | Lavoratori non cessati | Totale |
Femmine | 19,0% | 18,6% | 62,4% | 100,0% |
Maschi | 19,8% | 17,9% | 62,3% | 100,0% |
Totale complessivo | 19,5% | 18,2% | 62,4% | 100,0% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO - MLPS
È possibile ora analizzare nello specifico coloro che hanno trovato un lavoro dopo la cessazione distinguendo per tipologia di rapporto di lavoro per settore economico e per tipo di agevolazione utilizzata per il reinserimento. Un primo elemento riportato nella tabella 3.1.4 riguarda i settori. Il tasso maggiore di reinserimento si registra nei servizi (56%) cui si aggiunge un 32% nell’industria. Nel 44% dei casi il reinserimento avviene con un contratto a tempo determinato, il 32% con un contratto a tempo indetermina- to e nel 3,6% dei casi in Apprendistato. Le altre forme di lavoro, tutte di tipo tempora- neo, coprono circa un quarto delle attivazioni e comunque il rapporto tra rapporti di lavoro permanenti e temporanei e di circa 6 a 4.
Un ultima riflessione merita l’analisi delle agevolazioni utilizzate dalle imprese per assumere lavoratori che provengono dalla cassa integrazione in deroga. Si tratta di una quota abbastaza moderata considerato che nel 73% dei casi il rapporto di lavoro non è incentivato: lo strumento di incentivazione più utilizzato è quello associato ai beneficiari di sostegno al reddito che tuttavia interessa il 24% del totale. Pratica- mente inesistente il ricorso agli incentivi di genere utilizzati solo nello 0,1% delle attivazioni.
Tabella 3.1.4 Analisi Longitudinale dei lavoratori percettori di CIGD nel 2011: lavoratori reinseriti a 12 mesi dalla conclusione del primo trattamento Valori percentuali per settore, tipolo- gia di contratto, tipologia di rapporto di lavoro e tipo di agevolazioni utilizzate
Settore | V.% |
(1) Agricoltura | 4,5 |
(2) Industria | 34,4 |
(3) Servizi | 61,1 |
N.D. | 8,9 |
Totale complessivo | 100,0 |
Tipologia di contratto | |
Contratti a tempo determinato (Ctd) | 44,8 |
Contratti a tempo indeterminato (Cti) | 32,1 |
Contratti apprendistato/ inserimento (Cap) | 3,1 |
Esperienza lavorative (Esp) | 3,6 |
Lavoro autonomo e parasubordinato (Par) | 3,6 |
Lavoro intermittente (Int) | 3,8 |
Somministrazione (Som) | 8,9 |
Totale complessivo | 100,0 |
Tipologia di rapporto | |
Etichette di riga | |
A termine | 66,6 |
Indeterminato | 33,4 |
Totale complessivo | 100,0 |
Agevolazioni | |
Beneficiari di sostegni al reddito | 24,2 |
Detenuti ed ex detenuti | 0,0 |
Disabili | 0,2 |
Donne | 0,1 |
Lavoratori con contratto apprendistato/ inserimento | 1,0 |
Non agevolato | 73,9 |
Over 50 | 0,1 |
Sostituzione di lavoratori in congedo | 0,4 |
Totale complessivo | 100,0 |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO - MLPS
3.2 L’analisi degli sbocchi occupazionali dei lavoratori in mobilità in deroga
Il secondo studio longitudinale ha riguardato gli esiti occupazionali della seconda platea di percettori di ammortizzatori in deroga interessata dall’Accordo Stato- Regioni. Operativamente sono state analizzate due coorti di lavoratori in Mobilità, ordinaria ed in deroga, composte dalla platea dei percettori che avevano iniziato il trattamento di mobilità nel 2010, andando a verificare se tali lavoratori nei 24 mesi successivi avessero o meno sottoscritto un rapporto di lavoro dipendente o parasu- bordinato.
La figura 3.2.1 illustra i risultati relativamente alla prima coorte (lavoratori che hanno iniziato un trattamento di Mobilità in deroga nel 2010). Dei 40.081 lavoratori consi- derati, nei 24 mesi successivi :
• 18.634 non hanno sottoscritto alcun rapporto di lavoro (46,5% del totale).
• 21.447 hanno sottoscritto alcun rapporto di lavoro (53,5% del totale);
Si tratta di un risultato molto interessante, che conferma il dato registrato lo scorso anno, soprattutto considerando il contesto congiunturale attuale. Il dato è tanto più interessante se si considera che tra coloro che hanno avuto un rapporto di lavoro, il 26,2% ha sottoscritto un contratto a carattere permanente e il restante 73,8% di natura temporanea. Fatto 100 il numero di questi ultimi, infine, nel 17,9% dei casi il contratto è stato trasformato in un rapporto di lavoro standard (permanente).
La figura 3.2.2 riporta i risultati relativamente alla Mobilità ordinaria. Tale ammor- tizzatore non rientra tra gli ambiti di applicazione degli accordi sottoscritti ma, pro- prio per questo, l’osservazione dei processi di transizione professionale fornisce un importante parametro di confronto. I lavoratori in Mobilità ordinaria che hanno avviato il trattamento nel 2010 sono 67.106 e nel corso dei 24 mesi successivi:
• 35.7540 lavoratori non hanno sottoscritto alcun rapporto di lavoro (53,3% del totale);
• 31.352 hanno sottoscritto almeno un rapporto di lavoro (46,7% del totale).
Come si evince dai dati, la probabilità di sottoscrivere un contratto di lavoro è maggio- re per la deroga rispetto all’ordinaria e gli oltre sei punti percentuali di differenza sono molto significativi. Tanto più se si considerano le caratteristiche delle due platee di riferimento sia per quanto riguarda le imprese sia per quanto riguarda i lavoratori.
La mobilità ordinaria interessa crisi aziendali strutturali, i lavoratori possono benefi- ciarne anche per lungo tempo e per il reinserimento i lavoratori possono contare soprattutto sugli incentivi di legge. Ma i processi di attivazione dei lavoratori sono meno frequenti. Al contrario la mobilità in deroga, proprio perché inserita nell’accordo, ha potuto contare su minori incentivi “automatici” all’assunzione ma su un’offerta di politiche attive significativamente maggiore. In questo contesto, va sottolineato anche un secondo importante risultato: la quota di lavoratori che hanno sottoscritto un rap- porto di lavoro permanente è maggiore per la mobilità in deroga (26,2%) rispetto alla ordinaria (15,8%).
72
Figura 3.2.1 Analisi Longitudinale. Lavoratori che hanno iniziato un trattamento di Mobilità in deroga nel 2010. che a distanza di 24 mesi hanno o meno sottoscritto almeno un rapporto di lavoro dipendente o parasubordinato. Valori %.
3 L'analisi longitudinale sulla platea dei percettori
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO Ministero del lavoro
3 L'analisi longitudinale sulla platea dei percettori
Figura 3.2.2 Analisi Longitudinale. Lavoratori che hanno iniziato un trattamento di Mobilità ordinaria nel 2010. che a distanza di 24 mesi hanno o meno sottoscritto almeno un rapporto di lavoro dipendente o parasubordinato. Valori %.
73
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO Ministero del lavoro
È possibile analizzare più in profondità la composizione del gruppo di lavoratori che ha sottoscritto almeno un rapporto di lavoro. La distribuzione per età è riportata nella tabella 3.2.1 che anche in questo caso distingue tra mobilità in deroga e ordinaria. Come risulta dai dati i lavoratori in Mobilità in deroga che hanno sottoscritto almeno un contratto di lavoro sono, nel 50% dei casi, al di sotto dei 34 anni. Nella mobilità ordinaria la stessa classe di età arriva al 23%. È dunque evidente quale contributo pos- sono offrire le politiche attive ad un bacino di lavoratori più giovani ed è quindi vero- simile che i migliori risultati in termini occupazionali della mobilità in deroga derivino proprio dalla presenza di una capillare rete di offerta da parte delle Regioni.
Di notevole interesse sono, inoltre, i dati riportati nella tabella 3.2.2 riferita ai lavoratori che hanno sottoscritto almeno un nuovo rapporto di lavoro per ripartizione territoriale. Ad oggi si registra per la Mobilità in deroga una percentuale di ricollocazione oltre il 60% nelle regioni del Nord e del Centro. Rispetto alla Mobilità ordinaria i risultati più significativi in termini di differenze di percentuale di ricollocazione, si registrano nel Nord Ovest (66.91 della deroga rispetto al 44,10 dell’ordinaria), al Centro (66,10 della deroga rispetto al 50,40 dell’ordinaria). Da sottolineare senz’altro anche il dato del Sud (46,94 della deroga rispetto al 37,86 dell’ordinaria) Nelle Isole le percentuali di ricollo- cazione relative alle due tipologie di indennità sono sostanzialmente uniformi.
Tabella 3.2.1 Analisi Longitudinale. Lavoratori che hanno iniziato la mobilità nel 2010 seguiti per i 24 mesi successivi. Lavoratori che hanno sottoscritto almeno un rapporto di lavoro per età. Valori %
Classe di Età | Ricollocati | Non ricollocati | Totale | |||
Mobilità in deroga | 21447 | 100 | 18634 | 100 | 40081 | 100,0 |
15-24 | 3670 | 17,1 | 1076 | 5,8 | 4746 | 11,8 |
25-34 | 7035 | 32,8 | 4756 | 25,5 | 11791 | 29,4 |
35-44 | 6063 | 28,3 | 5386 | 28,9 | 11449 | 28,6 |
45-54 | 3689 | 17,2 | 4276 | 22,9 | 7965 | 19,9 |
55-64 | 989 | 4,6 | 3109 | 16,7 | 4098 | 10,2 |
65-74 | 1 | 0,0 | 31 | 0,2 | 32 | 0,1 |
Mobilità ordinaria | 31352 | 100,0 | 35754 | 100,0 | 67106 | 100,0 |
15-24 | 728 | 2,3 | 209 | 0,6 | 937 | 1,4 |
25-34 | 6459 | 20,6 | 3042 | 8,5 | 9501 | 14,2 |
35-44 | 11763 | 37,5 | 6959 | 19,5 | 18722 | 27,9 |
45-54 | 9543 | 30,4 | 11049 | 30,9 | 20592 | 30,7 |
55-64 | 2856 | 9,1 | 14454 | 40,4 | 17310 | 25,8 |
65-74 | 3 | 0,0 | 41 | 0,1 | 44 | 0,1 |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO Ministero del lavoro
Tabella 3.2.2 Analisi Longitudinale. Lavoratori che hanno iniziato la mobilità nel 2010 seguiti per i 24 mesi successivi. Lavoratori che hanno sottoscritto almeno un rapporto di lavoro per indennità e ripartizione territoriale. Valori % (per riga)
Ripartizioni territoriali | Ricollocati | Non ricollocati | Totale complessivo |
Mobilità in deroga | 53,51% | 46,49% | 100,00% |
Nord-Ovest | 66,91% | 33,09% | 100,00% |
Nord-Est | 62,82% | 37,18% | 100,00% |
Centro | 66,10% | 33,90% | 100,00% |
Sud | 46,94% | 53,06% | 100,00% |
Isole | 35,41% | 64,59% | 100,00% |
Mobilità ordinaria | 46,72% | 53,28% | 100,00% |
Nord-ovest | 44,10% | 55,90% | 100,00% |
Nord-est | 53,83% | 46,17% | 100,00% |
Centro | 50,40% | 49,60% | 100,00% |
Sud | 37,86% | 62,14% | 100,00% |
Isole | 36,96% | 63,04% | 100,00% |
Totale complessivo | 49,26% | 50,74% | 100,00% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO Ministero del lavoro
Le tabella 3.2.3 propone le percentuali di ricollocazione rispetto alle due indennità fin qui considerate, distinte per ripartizione territoriale. Per la Mobilità in deroga la percen- tuale più rilevante si registra al Sud 40,88%, mentre per la Mobilità ordinaria al Nord (Nord Ovest 36,59 e Nord Est 30,74).
Tabella 3.2.3 Analisi Longitudinale. Lavoratori che hanno iniziato la mobilità nel 2010 seguiti per i 24 mesi successivi. Lavoratori che hanno sottoscritto almeno un rapporto di lavoro per indennità e ripartizione territoriale. Valori % (per colonna)
Ripartizione territoriale | Mobilità in deroga | Mobilità ordinaria | Totale |
NOrd-ovest | 13,25% | 36,59% | 27,11% |
Nord-est | 20,01% | 30,74% | 26,38% |
Centro | 18,99% | 19,03% | 19,01% |
Sud | 40,88% | 11,07% | 23,18% |
Isole | 6,87% | 2,58% | 4,32% |
Totale complessivo | 100,00% | 100,00% | 100,00% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO Ministero del lavoro
3 L'analisi longitudinale sulla platea dei percettori 75
La tabella 3.2.4 propone, infine, la distribuzione percentuale degli esiti per settore. È immediato osservare che la percentuale più alta di ricollocati si registra per la Mobilità in deroga nel comparto dei servizi (64,91%).
Per la Mobilità ordinaria pur essendo prevalente il comparto dei servizi si rileva un percentuale di ricollocazione nell’Industria pari al 44%, risultato che deriva in buona parte dalle diverse platee alle quali sono rivolti i due ammortizzatori.
Tabella 3.2.4 Analisi Longitudinale. Lavoratori che hanno iniziato la mobilità nel 2010 seguiti per i 24 mesi successivi. Lavoratori che hanno sottoscritto almeno un rapporto di lavoro per settore. Valori %
Settore / Ricollocati | Mobilità in deroga | Mobilità ordinaria | Totale |
(1) Agricoltura | 3,91% | 1,09% | 2,24% |
(2) Industria | 31,17% | 44,54% | 39,11% |
(3) Servizi | 64,91% | 54,36% | 58,65% |
Totale complessivo | 100,00% | 100,00% | 100,00% |
Fonte: Elaborazione Isfol e Italia Lavoro S.p.A. su dati SIP – Inps e SISCO Ministero del lavoro
Si può dunque concludere, sulla base delle nuove evidenze emerse nella analisi degli sbocchi professionali dei lavoratori in mobilità in deroga, che l’effetto positivo delle politiche attive realizzate dalle Regioni nell’ambito dell’Accordo ci sia stato, conside- rando, appunto, la rilevante quota di lavoratori che hanno sottoscritto un rapporto di lavoro dipendente o parasubordinato nei 24 mesi successivi all’inizio del trattamento, trattamento che, come sottolineato in più parti, ha potuto beneficiare dell’offerta di politiche attive messe in campo dalle Regioni nell’ambito dell’Accordo. Ovviamente anche in questo caso per valutare puntualmente gli effetti delle misure di attivazione sarebbe stato necessario sviluppare tecniche di analisi più approfondite rilevando per ciascun percettore, di quali politiche attive abbia beneficiato, analisi questa che in futuro potrà certamente essere realizzata.
4 I risultati della sperimentazione sull’integrazione e interoperabilità delle banche dati sulle politiche passive e attive del lavoro
4.1 I caratteri e le finalità della sperimentazione
I dati presentati in questo Capitolo sono il frutto di un complesso lavoro di “normaliz- zazione” (ossia di riorganizzazione dell’architettura e dell’unità elementare, l’elimina- zione dei dati duplicati e delle eventuali incoerenze), realizzato dall’Isfol e da Italia Lavoro nell’ambito di una specifica attività di “interoperabilità delle banche dati sulle politiche passive e attive del lavoro” promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e condivisa dall’Assessorato lavoro e Formazione professionale della Regione Marche (punto 10 dell’Accordo tra il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e la Regione Marche del 30 maggio 2012).
Si tratta, nello specifico, di banche dati con informazioni individuali concernenti i trat- tamenti di politica passiva (Sistema Informativo Percettori dell’Inps, d’ora in poi SIP) e dei dataset regionali sugli interventi di politica attiva. Circa quest’ultimo tipo di infor- mazioni, a partire dalle due banche dati amministrative fornite dalla Regione Marche (quella sui servizi per l’impiego erogati dai CIOF denominata Job Agency e quella sui servizi formativi erogati denominata SIFORM) si è proceduto alla costruzione di un unico dataset, utilizzabile a fini statistici, sulle misure di ri-attivazione regionali effet- tivamente realizzate per i percettori di trattamenti in deroga1.
Tutte le informazioni di seguito riportate si riferiscono complessivamente al quadrien- nio 2009-2012, spesso senza una distinzione per singole annualità, e riguardano una popolazione di 41mila e 159 soggetti, pari a circa il 92% del totale dei percettori di ammortizzatori sociali in deroga nelle Marche (44.651 lavoratori e lavoratrici). Si tratta, per dare un’informazione di contesto che aiuta a collocare l’ambito di intervento di politica del lavoro oggetto di analisi, di un volume d’utenza complessivo dei servizi
1 Tutte le informazioni sulle politiche passive e attive utilizzate di seguito si riferiscono al periodo 2009 – 2012 e sono aggiornate a giugno 2013. Si tenga in debita considerazione che, per quel che concerne il SIP, i per- cettori registrati sul sistema e utilizzati nella presente analisi si riferiscono ai trattamenti avviati fino al 31 dicembre 2012, mentre il dataset sulle misure attive registra i servizi offerti fino alla data dello “scarico” (giugno 2013). Data la prosecuzione, per tutto il 2013, delle misure di ri-attivazione offerte alla popolazione sussidiata fino al dicembre 2012, l’informazione completa sulle misure di ri-attivazione è prevista per dicem- bre dell’anno in corso.
competenti pari all’11,84% dell’ammontare regionale degli occupati nel settore privato con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato e con orario di lavoro pieno (tabella 4.1).
Tabella 4.1 Stock occupati settore privato alle dipendenze a TI per ripartizione geografica, Regio- ne Marche e Italia, percettori XX.XX. in deroga nel quadriennio e stime del tasso di coinvolgimento (2009-2012)
Ripartizione geografica | Occupati dipendenti a tempo indeterminato, settore privato e orario pieno media Istat 2012 | Percettori XX.XX. in deroga nel quadriennio 2009 - 2012 | Tasso di coinvolgimento dei lavoratori negli XX.XX. in deroga v.% |
A | B | B/A*100 | |
Nord Ovest | 4.155.002 | 245.273 | 5,90 |
Nord Est | 3.054.561 | 196.066 | 6,42 |
Centro | 2.680.534 | 177.146 | 6,61 |
Sud | 2.123.494 | 156.078 | 7,35 |
Isole | 928.908 | 50.816 | 5,47 |
Marche | 377.126 | 44.651 | 11,84 |
Italia | 12.942.499 | 825.379 | 6,38 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e RCFL-Istat
La popolazione complessiva dai percettori presi in carico dai servizi competenti regio- nali (41.159 individui), è composta per il 77,6% (29.788 percettori) da lavoratori e lavo- ratrici trattati dalla Cassa in deroga per sospensione dall’attività aziendale a pagamen- to diretto INPS, ai quali vanno sommati i percettori di Cassa in deroga a pagamento indiretto (2.782, pari al 7,2%)2.
Sono il 12,6% (4.827 unità) i disoccupati e le disoccupate iscritte alle liste di Mobilità in deroga sussidiate da tale istituto; mentre nel rimanente 2,6% dei casi si tratta di lavo- ratori e lavoratrici che, nel corso del quadriennio di riferimento, hanno avuto accesso sia alla Cassa in deroga, sia alla Mobilità in deroga.
2 Il sussidio al reddito concesso per CIG in deroga può essere erogato dall’Inps (come nella maggior parte dei casi effettivi) oppure può essere anticipato dall’azienda che, solo successivamente, viene rimborsata dall’Inps. In quest’ultimo caso, poco diffuso, si fa riferimento al termine “pagamenti indiretti” oppure “a conguaglio”. Le informazioni individuali e sui trattamenti di quest’ultimo tipo non sono inseriti nel SIP dell’Inps, mentre si dispone delle informazioni individuali di questo gruppo grazie alla loro registrazione negli archivi concernen- ti gli interventi di ri-attivazione (servizi per il lavoro e formazione professionale).
Tabella 4.2 Numero di percettori per tipo di XX.XX. in deroga (2009-2012)
Numero di percettori | % | |
Cassa Integrazione Guadagni in deroga (CIG_D) | 29.788 | 77,6 |
Mobilità in deroga (MOB_D) | 4.827 | 12,6 |
Ambedue le forme di sussidio (CIG_D+MOB_D) | 980 | 2,6 |
Cassa Integrazione Guadagni in deroga a pagamenti indiretti (CIG_D a pag. indiretti)* | 2.782 | 7,2 |
Totale | 41.159 | 100,0 |
Per i percettori di CIG_D a pagamenti indiretti le informazioni sono presenti esclusivamente nelle banche dati regionali e non sul SIP dell’Inps
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Per una maggiore chiarezza espositiva e data la profonda diversità delle due principali sottopopolazioni di riferimento (Cassaintegrati e lavoratori in Mobilità ambedue in deroga), si è optato per una loro analisi disgiunta. Ciò significa che nei due gruppi prin- cipali abbiamo ricompreso i 980 percettori di ambedue gli strumenti di sostegno al reddito.
4.2 I trattamenti di politica passiva e attiva del lavoro rivolti ai percettori di Cassa integrazione in deroga nella Regione Marche
La popolazione coinvolta nella Cassa integrazione in deroga, di cui si dispone di infor- mazioni anche in riferimento alle politiche attive loro offerte, è composta complessi- vamente da 33.550 individui.
Caratteristiche anagrafiche e di istruzione
La popolazione qui analizzata (Cassaintegrati in deroga) ha un’età media di 40 anni. Le lavoratrici, che rappresentano il 46% del totale, rispetto ai lavoratori maschi hanno un’età media un po’ più alta e un livello di istruzione più alto (6,48% con livello d’istru- zione alto contro il 3% dei maschi). Al contrario i lavoratori maschi sono relativamente più giovani, ma meno istruiti (61,6% fino alla licenza media contro il 56% registrato per le donne).
Tabella 4.3 Numero di percettori di CIG_D (2009-2012) per genere, Classi d’età e livello d’istruzione
Livello Istruzione Eurostat_3 | ||||||
Genere e Cleta | 1-2 basso | 3-4 medio | 5-6 alto | (vuoto) | Totale | v.a. |
F | 43,71 | 47,82 | 64,37 | 30,30 | 46,06 | 15.452 |
% riga | 56,09 | 37,04 | 6,48 | 0,39 | 100,00 | |
15-24 | 3,28 | 5,57 | 1,50 | 3,33 | 4,01 | 620 |
25-34 | 14,75 | 28,37 | 47,55 | 13,33 | 21,91 | 3.386 |
35-44 | 26,49 | 35,60 | 38,06 | 33,33 | 30,64 | 4.735 |
45-54 | 35,47 | 23,32 | 10,39 | 38,33 | 29,36 | 4.536 |
55-64 | 19,35 | 6,95 | 2,50 | 11,67 | 13,64 | 2.107 |
65-74 | 0,67 | 0,17 | - | - | 0,44 | 68 |
M | 56,29 | 52,18 | 35,63 | 69,70 | 53,94 | 18.098 |
% riga | 61,66 | 34,51 | 3,06 | 0,76 | 100,00 | |
15-24 | 9,68 | 13,80 | 1,99 | 3,62 | 10,82 | 1.958 |
25-34 | 24,35 | 33,78 | 37,55 | 13,77 | 27,93 | 5.055 |
35-44 | 27,47 | 27,81 | 38,81 | 26,09 | 27,93 | 5.054 |
45-54 | 25,15 | 17,03 | 13,72 | 40,58 | 22,12 | 4.003 |
55-64 | 11,96 | 7,32 | 7,76 | 15,94 | 10,26 | 1.857 |
65-74 | 1,38 | 0,26 | 0,18 | - | 0,94 | 171 |
Totale % riga | 59,1 | 35,7 | 4,6 | 0,6 | 100,0 | |
Totale v.a. | 19.827 | 11.970 | 1.555 | 198 | 33.550 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
L’informazione sui titoli di studio (raramente disponibile quando si utilizzano banche dati di natura amministrativa), appare particolarmente preziosa per la conoscenza dei profili dei lavoratori e lavoratrici coinvolte nelle politiche del lavoro.
Sul totale dei 33.550 Cassaintegrati in deroga coinvolti, il 6,31% non possiede alcun titolo di studio. Su questo dato incide fortemente la presenza, nella popolazione esa- minata, di cittadini stranieri (il 13,6% del totale dei trattati dalla CIG_D), nella maggior parte dei casi extracomunitari, rispetto ai quali l’operatore del Centro per l’impiego non ha potuto (o saputo) attribuire e archiviare l’informazione circa il titolo posseduto dal lavoratore preso in carico.
Di fatto, proprio sui cittadini extracomunitari la Regione è intervenuta con iniziative di formazione in “lingua italiana per stranieri”, ma l’elevato numero di lavoratori e lavo-
ratrici italiani privi dell’obbligo scolastico (il 6,68% del totale dichiara di possedere la sola licenza elementare) dovrebbe indurre le amministrazioni regionali a programmare adeguati interventi di recupero dell’obbligo scolastico, riprendendo in forma aggiorna- ta il modello delle “150 ore”3.
Tabella 4.4 Numero di percettori di CIG_D (2009-2012) per genere e titolo di studio (a 5 modalità)
Genere | Totale | |||||
Titolo studio | F | M | v.a | v% | ||
Nessun titolo di studio | 568 | 3,68 | 1.548 | 8,55 | 2.116 | 6,31 |
Licenza elementare | 1.272 | 8,23 | 969 | 5,35 | 2.241 | 6,68 |
Licenza media | 6.827 | 44,18 | 8.643 | 47,76 | 15.470 | 46,11 |
Secondario (qualifica o diploma) | 5.724 | 37,04 | 6.246 | 34,51 | 11.970 | 35,68 |
Terziario o sup. (laurea e laurea breve) | 1.001 | 6,48 | 554 | 3,06 | 1.555 | 4,63 |
ND | 60 | 0,39 | 138 | 0,76 | 198 | 0,59 |
Totale | 15.452 | 100,00 | 18.098 | 100,00 | 33.550 | 100,00 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
La presenza di lavoratori e lavoratrici con titoli di studio bassi, dunque, riguarda più della metà dei trattati dalla CIG_D e questo, insieme ad altre motivazioni, spiega l’ero- gazione di interventi formativi di carattere trasversale e di base (informatica di base, inglese di base, lingua italiana per stranieri, ecc.).
Un terzo dei percettori di CIG_D risulta in possesso di una qualifica o di un diploma di scuola secondaria superiore: complessivamente il 35,68% del totale, con una quota di diplomati del 26,6% del totale, nettamente prevalente rispetto a quella delle qualifiche professionali (che non danno diritto di accesso all’università) di circa l’8%.
Si attesta, invece, su una media del 4,63% la quota di percettori con un titolo di studio alto (laurea o laurea breve), percentuale decisamente superiore per le donne (6,48%) rispetto agli uomini (3,06%).
3 La norma contrattuale che dà diritto alle 150 ore di studio (retribuite) a tutti i lavoratori dipendenti fu inse- xxxx per la prima volta nella stesura definitiva del CCNL dei metalmeccanici nel 1973 e poi estesa a tutti i CCNL. Sul tema delle 150 ore si veda: Causarano P., Itinerari di formazione sul/nel lavoro , in “ Studi sulla Formazione”, Vol. VII, 2004, n. 1, n. 10, pp. 144-153.
Grafico 4.1 Percettori di CIG_D (2009 – 2012) per titolo di studio e cittadinanza
14.000
13.000
12.000
11.000
10.000
9.000
8.000
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
Comunitaria
Extracomunitaria Italiana
Nessun Licenza Licenza Secondaria Terziario o ND titolo di elementare media sup.
studio
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Grafico 4.2 Percettori di CIG_D (2009 – 2012) per settore economico produttivo prevalente della UP di appartenenza
H Alberghi e ristoranti
N Sanità e altri servizi sociali
O Altri servizi pubblici, sociali e personali, Istruzione
Altro
(vuoto)
D Attività manifatturiere
I Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni
F Costruzioni
K Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali
G Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, moto e di beni personali e per la casa
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Le caratteristiche della sospensione
Le 6.718 aziende che hanno avuto accesso alla Cassa in deroga (6.605 con sede dell’UP nel territorio marchigiano e 113 in territorio extraregionale), in larga parte operano nel settore manifatturiero (58,1%) e, in misura minore, nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (10,7%), nelle attività immobiliari, noleggio, informatica, ecc. (6,2%), nelle costruzioni (5,5%%) e con percentuali ancora inferiori (meno del 3,4%) nei Trasporti e comunicazioni e negli Altri servizi pubblici o privati.
Nella maggior parte dei casi le UP di appartenenza dei percettori di sussidio al reddito per sospensione sono di piccole dimensioni, con un numero di addetti compreso tra 1 e 5 (il 28,2% del totale) oppure da 6 a 19 addetti (43,4% del totale). Decisamente più contenuto il numero di percettori di CIG_D provenienti da UP di medie e di grandi dimensioni, rispettivamente rappresentate dal 9,4% e dal 10,7% del totale (caratteriz- zate quest’ultimi dall’appartenenza al settore del Commercio all’ingrosso.
Tabella 4.5 Numero di percettori di CIG_D (2009-2012) per settore economico produttivo preva- lente e classe dimensionale della UP di appartenenza
Classe di dimensione UP | Totale | ||||||
Settore economico produttivo prevalente UP | Da 1 a 5 | Da 6 a 19 | Da 20 a 49 | 50 ed oltre | fuori SIP | v. % | v.a |
D - Attività manifatturiere | 27,2 | 55,3 | 10,7 | 6,7 | 0,0 | 100,0 | 19.477 |
G - Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, moto e di beni personali e per la casa | 38,2 | 42,2 | 15,9 | 3,6 | 0,0 | 100,0 | 3.593 |
K - Attività immobiliari, noleggio, informati- ca, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali | 28,9 | 25,6 | 6,7 | 38,8 | 0,0 | 100,0 | 2.086 |
F - Costruzioni | 58,7 | 36,8 | 4,1 | 0,4 | 0,0 | 100,0 | 1.849 |
I - Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni | 48,2 | 35,1 | 5,7 | 11,0 | 0,0 | 100,0 | 1.068 |
O - Altri servizi pubblici, sociali e personali | 24,8 | 30,6 | 11,3 | 33,3 | 0,0 | 100,0 | 926 |
N - Sanità e altri servizi sociali | 6,4 | 7,7 | 4,1 | 81,8 | 0,0 | 100,0 | 900 |
X - Xxxxxxxx e ristoranti | 25,7 | 35,0 | 11,8 | 27,4 | 0,0 | 100,0 | 583 |
M - Istruzione | 27,2 | 72,8 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 100,0 | 103 |
J - Intermediazione monetaria e finanziaria | 84,5 | 14,1 | 1,4 | 0,0 | 0,0 | 100,0 | 71 |
Altro | 42,6 | 44,6 | 11,9 | 1,0 | 0,0 | 100,0 | 101 |
(vuoto) | 0,1 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 99,9 | 100,0 | 2.793 |
Totale v.% | 28,2 | 43,4 | 9,4 | 10,7 | 8,3 | 100,0 | |
Totale v.a. | 9.453 | 14.571 | 3.155 | 3.580 | 2.791 | 33.550 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Naturalmente, anche a livello individuale il carattere della sospensione (che può essere breve e a rotazione o arrivare al 100% delle ore di lavoro mensili per diversi mesi con- secutivi) condiziona la percezione del proprio stato occupazionale e ciò a prescindere dalla continuità formale del contratto di lavoro. Sul totale dei percettori analizzati, il 14,7% è stato sospeso per l’intero ammontare delle ore di lavoro previste dal CCNL, mentre un’ulteriore quota del 12,6% la sospensione è stata comunque molto consi- stente, riguardando tra il 75% e il 99% delle ore standard. Le sospensioni orarie più lunghe si registrano per le lavoratrici e i lavoratori appartenenti al settore delle Costru- zioni e del Manifatturiero.
Tabella 4.6 Numero di percettori di CIG_D (2009-2012) per genere e classe di utilizzo (orario) della sospensione
F | M | Totale | ||||
Utilizzo sospensione (classi di sospensione in % rispetto orario di lavoro standard) | v. a. | v. % | v. a. | v. % | v. a. | v. % |
al 100% | 2.317 | 15,0 | 2.605 | 14,4 | 4.922 | 14,7 |
dal 75% a 99% | 1.913 | 12,4 | 2.310 | 12,8 | 4.223 | 12,6 |
dal 50% al 74% | 2.913 | 18,9 | 2.929 | 16,2 | 5.842 | 17,4 |
dal 25% al 49% | 4.078 | 26,4 | 4.697 | 26,0 | 8.775 | 26,2 |
fino al 24% | 3.080 | 19,9 | 3.931 | 21,7 | 7.011 | 20,9 |
(vuoto) | 1.151 | 7,4 | 1.626 | 9,0 | 2.777 | 8,3 |
Totale | 15.452 | 100,0 | 8.098 | 100,0 | 33.550 | 100,0 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Sospensioni più brevi hanno riguardato una quota di percettori più ampia: il 26,2% del totale con una sospensione compresa tra il 25 e il 49% dell’orario di lavoro previsto da Contratti collettivi e il 20,9% con una sospensione breve (fino al 24% dell’orario di lavoro standard).
Le sospensioni dal carattere breve e spesso a rotazione hanno riguardato maggiormen- te le aziende afferenti ai servizi, in particolare al Trasporto e comunicazioni, ai Servizi e al Commercio.
Grafico 4.3 Distribuzione % dei percettori di CIG in deroga (2009-2012) per settore economico prevalente dell’UP di appartenenza e classe di utilizzo (orario) della sospensione
0% 20% 40% 60% 80% 100%
D - Attività manifatturiere
G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di auto, …
K - Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività …
F - Costruzioni I - Trasporti, magazzinaggio e
comunicazioni
O - Altri servizi pubblici, sociali e personali, Istruzione
N - Sanità e altri servizi sociali H - Alberghi e ristoranti
Altro
al 100% dal 75% a 99% dal 50% al 74% dal 25% al 49% fino al 24%
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
La distribuzione del numero di percettori di CIG_D in base alla localizzazione dell’Unità produttiva di appartenenza mostra come nel 90% dei casi, coerentemente con quanto stabilito dalla normativa, il lavoratore o la lavoratrice si è presentata presso il CIOF (Centro per l’impiego) di riferimento rispetto alla localizzazione dell’Unità produttiva di appartenenza.
Provincia sede UP | |||||||||
Sede CIOF | Ancona | Ascoli Xxxxxx | Fermo | Macerata | Pesaro e Urbino | Province extra Marche | Totale | ||
Ancona | 4.121 | 3 | 6 | 53 | 25 | 902 | 24,3 | 5.110 | 15,2 |
Fabriano | 920 | 4 | 4 | 42 | 1,1 | 970 | 2,9 | ||
Jesi | 1.725 | 1 | 1 | 17 | 2 | 312 | 8,4 | 2.058 | 6,1 |
Senigallia | 1.021 | 3 | 9 | 25 | 64 | 1,7 | 1.122 | 3,3 |
Tabella 4.7 Numero di percettori di CIG_D (2009-2012) per sede CIOF a cui si è rivolto e provincia sede UP di appartenenza
›››
segue Tabella 4.7.
Provincia sede UP | |||||||||
Sede CIOF | Ancona | Ascoli Xxxxxx | Fermo | Macerata | Pesaro e Urbino | Province extra Marche | Totale | ||
Ascoli | 4 | 1.098 | 10 | 483 | 13,0 | 1.595 | 4,8 | ||
Sanbenedetto | 23 | 1.137 | 21 | 6 | 6 | 253 | 6,8 | 1.446 | 4,3 |
Fermo | 14 | 24 | 5.878 | 43 | 2 | 663 | 17,8 | 6.624 | 19,7 |
Civitanova | 27 | 12 | 2.525 | 1 | 52 | 1,4 | 2.617 | 7,8 | |
Macerata | 10 | 4 | 7 | 1.523 | 13 | 242 | 6,5 | 1.799 | 5,4 |
Xxxxxxxxx | 12 | 1.146 | 1 | 40 | 1,1 | 1.199 | 3,6 | ||
Fano | 62 | 2 | 1 | 1 | 3.100 | 220 | 5,9 | 3.386 | 10,1 |
Pesaro | 12 | 1 | 3 | 3.168 | 381 | 10,3 | 3.565 | 10,6 | |
Urbino | 7 | 3 | 1.987 | 62 | 1,7 | 2.059 | 6,1 | ||
Totale | 7.958 | 2.272 | 5.940 | 5.330 | 8.334 | 3.716 | 100,0 | 33.550 | 100,0 |
23,7 | 6,8 | 17,7 | 15,9 | 24,8 | 11,1 | 100,00 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
I dati, oltre a mostrare un “carico di lavoro eccessivo” per il CIOF di Fermo (che da solo ha preso in carico circa il 20% dei percettori totali di CIG_D) informano circa l’esisten- za di una quota di percettori di CIG_D (3.716, pari all’11,1% del totale) i quali, benché sospesi da dall’attività aziendale di una UP ubicata fuori dal territorio regionale, sono stati presi in carico dai servizi per il lavoro regionali. In particolare, questa quota di sospesi in deroga (di provenienza extra regionale), presa in carico, più degli altri CIOF, dai Centri di Ancona (24,3%), di Fermo (17,8%) e di Ascoli (13%), non mostra alcuna correlazione con il tipo di sospensione (lunga, oppure breve e a rotazione).
Infine, sempre in riferimento alla caratteristica delle sospensioni analizzate appare opportuno segnalare come, sul totale dei Cassa integrati in deroga sussidiati nel corso del quadriennio 2009 - 2012, il 52,9% (17.089 unità) risulti percettore di un solo trat- tamento di CIG_D, mentre nel rimante 47,1% i trattamenti sono stati in numero supe- riore.
Altrettanto interessante, poi, è l’informazione deducibile tra l’incrocio tra i percettori di pluri-trattamenti di CIG_D (più di 2 trattamenti) - pari a 4.982 individui ossia il 14,8% del totale dei percettori di CIG_D - e le loro caratteristiche anagrafiche e d’istruzione. L’istruzione bassa è la caratteristica che più delle altre (genere ed età) sembra connota- re il profilo dei percettori di pluritrattamenti di CIG_D.
Tabella 4.8 Profilo (genere, cleta e livello istruzione) dei percettori di CIG_D (2009-2012) pluri- trattati (più di 2 trattamenti)
N. percettori | ||
Profilo pluri-trattati (più di 2 trattamenti) dalla CIG_D | v.a. | v.% |
femmina - 45-54 anni - istruzione bassa | 661 | 13,3 |
maschio - 45-54 anni - istruzione bassa | 476 | 9,6 |
maschio - 35-44 anni - istruzione bassa | 467 | 9,4 |
femmina - 35-44 anni - istruzione bassa | 414 | 8,3 |
femmina - 55-64 anni - istruzione bassa | 402 | 8,1 |
maschio - 25-34 anni - istruzione bassa | 340 | 6,8 |
femmina - 35-44 anni - istruzione media | 274 | 5,5 |
maschio - 25-34 anni - istruzione media | 252 | 5,1 |
femmina - 25-34 anni - istruzione bassa | 231 | 4,6 |
maschio - 55-64 anni - istruzione bassa | 221 | 4,4 |
femmina - 45-54 anni - istruzione media | 196 | 3,9 |
femmina - 25-34 anni - istruzione media | 191 | 3,8 |
maschio - 35-44 anni - istruzione media | 175 | 3,5 |
maschio - 15-24 anni - istruzione bassa | 134 | 2,7 |
maschio - 45-54 anni - istruzione media | 129 | 2,6 |
maschio - 15-24 anni - istruzione media | 73 | 1,5 |
femmina - 55-64 anni - istruzione media | 66 | 1,3 |
maschio - 55-64 anni - istruzione media | 66 | 1,3 |
femmina - 15-24 anni - istruzione bassa | 48 | 1,0 |
femmina - 35-44 anni - istruzione alta | 31 | 0,6 |
femmina - 25-34 anni - istruzione alta | 30 | 0,6 |
femmina - 15-24 anni - istruzione media | 28 | 0,6 |
maschio - 35-44 anni - istruzione alta | 24 | 0,5 |
femmina - 45-54 anni - istruzione alta | 16 | 0,3 |
maschio - 25-34 anni - istruzione alta | 14 | 0,3 |
maschio - 45-54 anni - istruzione alta | 10 | 0,2 |
maschio - 55-64 anni - istruzione alta | 6 | 0,1 |
femmina - 55-64 anni - istruzione alta | 5 | 0,1 |
maschio - 15-24 anni - istruzione alta | 2 | 0,0 |
femmina - 15-24 anni - istruzione alta | 0 | 0,0 |
Totale | 4.982 | 100,0 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
I percorsi di politica attiva per i percettori di CIG_D
Il dataset predisposto nell’ambito della sperimentazione sulla interoperabilità delle banche dati sulle politiche del lavoro, oltre ai trattamenti di sussidio al reddito, contie- ne informazioni dettagliate sui percorsi di politica attiva seguiti da ciascun lavoratore o lavoratrice.
Di seguito si intende analizzare quale tipologie d’intervento e quali percorsi di ri-atti- vazione sono stati effettivamente offerti ai percettori di CIG_D e da questi effettiva- mente completati.
Il colloquio di accoglienza, in qualità di servizio coincidente con la presa in carico “for- male” del soggetto indennizzato, ha riguardato pressoché tutti i percettori di sussidio al reddito. L’analisi delle informazioni presenti nel dataset_Politiche del lavoro Regione Marche, mette in luce come, una volta effettuato il “colloquio di accoglienza”, ai sog- getti in CIG in deroga (a pagamenti diretti o indiretti), sono stati erogati principalmen- te: il servizio di “bilancio di competenze”, (soprattutto nella veste semplificata), il servi- zio di “definizione del percorso/orientamento” e, in misura minore, la “consulenza orientativa”.
Tabella 4.9 Percettori di CIG_D (2009-2012) per tipologia di servizio per il lavoro effettivamente fruito
Tipologia di servizi | N. percettori CIG_D |
a - Colloquio accoglienza | 33.550 |
b - Bilancio di competenze semplificato | 18.940 |
c - Bilancio di competenze standard | 7.192 |
d - Definizione percorso/Orientamento | 22.483 |
e - Orientamento semplificato | 0 |
f - Orientamento standard | 0 |
g - Consulenza orientativa | 1.651 |
h - Consulenza autoimprenditorialità | 51 |
i - Ricerca attiva di lavoro | 953 |
Totale servizi per il lavoro (esclusa accoglienza) | 51.270 |
l - lavoratori in CIG_D destinati alla formazione | 19.968 |
CIG_D in formazione effettiva* | 15.236 |
*dato provvisorio (aggiornato a giugno 2013, incremento previsto fino al 31.12.2013) Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Mettendo a fuoco i percorsi individuali di ri-attivazione offerti dai CIOF ai lavoratori sospesi sussidiati attraverso la CIG in deroga, i dati mostrano una coerenza sostanziale tra le linee di programmazione regionale (illustrate nel paragrafo 1.3) e la loro effettiva attuazione.
Appare evidente come l’utenza (i lavoratori e lavoratrici sospese in deroga) sia stata distinta in base alla durata e alle caratteristiche della sospensione dall’attività lavorativa. Per il 40,2% del totale dei casi il percorso offerto si è articolato in tre interventi (acco- glienza, bilancio competenze semplificato e definizione percorso/orientamento) è costato mediamente poco meno di 200 euro e ha avuto come esito l’assegnazione dei destinatari ad attività formative.
Al 22,9% dei lavoratori e lavoratrici sospese, invece, in virtù della durata breve della sospensione, è stato offerto solamente il colloquio di accoglienza (della durata massi- ma di 2 ore e dal costo medio di 30 euro).
Ad un altro significativo sottogruppo di lavoratori e lavoratrici sospese (7,3% comples- sivo), caratterizzato da sospensioni più lunghe, sono stati offerti percorsi più articolati, di durata maggiore e dal costo medio di circa 250 euro, all’interno dei quali il bilancio di competenze standard ha rappresentato la misura d’intervento centrale. Il carattere della sospensione lavorativa, dunque, (forse più dei reali bisogni individuali) ha deter- minato percorsi di ri-attivazione diversificati.
Gli Altri percorsi/combinazioni di servizi (19,5%) raccolgono tutta la possibile casistica di combinazioni che ricomprende i casi di effettiva partecipazione dello stesso indivi- duo (trattato dalla CIG_D in periodi differenti interni al quadriennio 2009-2012 consi- derato) ad analoghi servizi (più colloqui di accoglienza, più bilanci di competenza, ecc.). La variabilità dei costi effettivi dei servizi è molto alta e la media, dato il numero di misure proposte allo stesso individuo (anche in virtù dei plurimi trattamenti di sospen- sione e di ri-attivazione), si attesta intorno alle 430 euro.
Di fatto, la media del costo dei servizi calcolata sull’insieme dei percorsi offerti è di 163,95 euro.
N. percettori | costo medio servizi in Euro | |||
Percorsi seguiti dai CIG in deroga | v.a. | % | % cum. | |
- Colloquio accoglienza | ||||
- Bilancio di competenze semplificato | ||||
13.480 | 40,2 | 40,2 | 198,61 | |
- Definizione percorso/Orientamento | ||||
- Destinati alla formazione |
Tabella 4.10 Percettori di CIG_D (2009-2012) per tipologia di percorso di ri-attivazione effetti- vamente seguito e costo medio dei percorsi
›››
segue Tabella 4.10
N. percettori | ||||
Percorsi seguiti dai CIG in deroga | v.a. | % | % cum. | costo medio servizi in Euro |
- Colloquio accoglienza | 7.677 | 22,9 | 63,1 | 30,35 |
- Colloquio accoglienza | ||||
- Bilancio di competenze standard | ||||
2.461 | 7,3 | 70,4 | 254,39 | |
- Definizione percorso/Orientamento | ||||
- Destinati alla formazione | ||||
- Colloquio accoglienza | ||||
1.584 | 4,7 | 75,1 | 169,87 | |
- Bilancio di competenze standard | ||||
- Colloquio accoglienza | ||||
- Bilancio di competenze semplificato | 1.518 | 4,5 | 79,6 | 169,87 |
- Definizione percorso/Orientamento | ||||
- Colloquio accoglienza | ||||
603 | 1,8 | 81,4 | 113,16 | |
- Bilancio di competenze semplificato | ||||
- Altri percorsi/combinazioni di servizi | 6.552 | 19,5 | 100 | 430,21 |
Totale | 33.550 | 100 | 163,95 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Sul totale dei Cassaintegrati in deroga presi in carico dai CIOF, alla fine del percorso di riattivazione offerto nell’ambito dei servizi per il lavoro, più della metà (59,5%) è stata indirizzata ad un intervento di riqualificazione o aggiornamento professionale.
Dell’insieme dei lavoratori che hanno avuto l’indicazione di prendere parte ad un’azio- ne formativa, una quota maggioritaria, alla data di aggiornamento delle informazioni analizzate4, risulta avere effettivamente fruito di servizi formativi (15.236 soggetti, pari al 76,3% di coloro che sono stati destinati alla formazione).
A tale platea sono stati erogati 62.087 moduli formativi (in media 4 moduli formativi a percettore) erogati direttamente dal CIOF oppure da altri soggetti accreditati ai quali il percettore si è rivolto utilizzando il voucher (complessivamente 3.628 voucher utilizza- ti); il tutto per un costo medio della formazione erogata per singolo percettore di 473 euro.
4 I microdati sugli interventi di politica attiva resi accessibili dalla Regione Marche sono aggiornati alla data del 24 giugno 2013 ma gli interventi rivolti ai percettori di trattamenti in deroga avviati fino a dicembre 2012 si protrarranno fino al dicembre 2013.
% soggetti destinati dai CIOF alla FP sul totale di quelli presi in carico | % soggetti effettivamente formati sul totale di quelli presi in carico | % soggetti effettivamente formati sul totale destinati dai CIOF alla FP | |
CIG_D | 59,5 | 45,4 | 76,3 |
4.3 I trattamenti di politica passiva e attiva del lavoro rivolti ai percettori di Mobilità in deroga nella Regione Marche
La popolazione coinvolta nei trattamenti di Mobilità in deroga, di cui si dispone di informazioni anche in riferimento alle politiche attive loro offerte, è composta da 5.807 individui. Come già anticipato in apertura del presente Capitolo, si tratta di 4.827 per- cettori di sola Mobilità in deroga e di 980 percettori sia di Mobilità sia di Cassaintegra- zione in deroga.
Caratteristiche anagrafiche e di istruzione
Complessivamente, la popolazione trattata dalla Mobilità in deroga ha un’età media di 30,5 anni (quasi dieci anni in meno rispetto all’età media registrata per i CIG_D) ed è composta per ¼ da cittadini stranieri.
Anche in questo caso le lavoratrici, che rappresentano il 50,7% del totale, rispetto ai lavoratori maschi hanno un’età media più alta e un livello di istruzione più alto. Al contrario i lavoratori maschi sono relativamente più giovani, ma decisamente meno istruiti: +16% rispetto alle donne è la quota di maschi con livello basso d’istruzione(fino all’obbligo scolastico).
Tabella 4.11 Percettori di MOB_D (2009-2012) per genere, classi d’età e livello d’istruzione
Livello Istruzione Eurostat_3 | ||||||
Genere e Cleta | 1-2 basso | 3-4 medio | 5-6 alto | (vuoto) | Totale | v.a. |
F | 42,2 | 55,0 | 75,5 | 54,5 | 50,7 | 2.947 |
% riga | 38,2 | 49,7 | 11,8 | 0,2 | 100,0 | |
15-24 | 15,4 | 20,5 | 3,2 | 16,7 | 16,5 | 485 |
25-34 | 43,8 | 62,2 | 79,3 | 16,7 | 57,1 | 1.683 |
35-44 | 17,5 | 10,3 | 16,1 | 50,0 | 13,8 | 407 |
45-54 | 15,6 | 5,5 | 1,4 | 0,0 | 8,9 | 262 |
55-64 | 7,5 | 1,5 | 0,0 | 16,7 | 3,7 | 108 |
65-74 | 0,2 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 0,1 | 2 |
M | 57,8 | 45,0 | 24,5 | 45,5 | 49,3 | 2.860 |
% riga | 54,0 | 41,9 | 4,0 | 0,2 | 100,0 | |
15-24 | 29,9 | 29,0 | 5,3 | 20,0 | 28,5 | 816 |
25-34 | 45,0 | 59,3 | 72,6 | 80,0 | 52,1 | 1.491 |
35-44 | 11,8 | 5,9 | 18,6 | 0,0 | 9,6 | 274 |
45-54 | 8,8 | 3,1 | 1,8 | 0,0 | 6,1 | 175 |
55-64 | 4,2 | 2,5 | 1,8 | 0,0 | 3,4 | 97 |
65-74 | 0,3 | 0,2 | 0,0 | 0,0 | 0,2 | 7 |
Totale % riga | 59,1 | 35,7 | 4,6 | 0,6 | 100 | |
Totale v.a. | 2.671 | 2.664 | 461 | 11 | 5.807 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Sul totale dei 5.087 individui coinvolti nelle misure passive e attive connesse alla Mobilità in deroga, l’11% non possiede alcun titolo di studio. Su questo dato incide fortemente la presenza, nella popolazione esaminata, di cittadini stranieri (il 24,2% del totale dei trattati dalla MOB_D, circa 10 punti percentuali in più rispetto alla popolazione dei CIG_D analizzati nel paragrafo precedente), nella maggior parte dei casi extracomunitari, rispetto ai quali l’operatore del Centro per l’impiego non ha potuto attribuire e archiviare l’informazione circa il titolo posseduto dal lavoratore preso in carico.
Tabella 4.12 Percettori di MOB_D (2009-2012) per genere e titolo di studio
Genere | Totale | |||||
Titolo studio | F | M | v.a | v% | ||
Nessun titolo di studio | 246 | 8,35 | 393 | 13,74 | 639 | 11,00 |
Licenza elementare | 62 | 2,10 | 54 | 1,89 | 116 | 2,00 |
Licenza media | 819 | 27,79 | 1.097 | 38,36 | 1.916 | 32,99 |
Secondaria (qualifica o diploma) | 1.466 | 49,75 | 1.198 | 41,89 | 2.664 | 45,88 |
Xxxxxxxxx o sup. (laurea o laurea breve) | 348 | 11,81 | 113 | 3,95 | 461 | 7,94 |
ND | 6 | 0,20 | 5 | 0,17 | 11 | 0,19 |
Totale | 2.947 | 100 | 2.860 | 100 | 5.807 | 100 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
Di fatto, per quasi la metà dei lavoratori stranieri coinvolti nelle misure in deroga (592 individui su 1.406) l’informazione rimanda alla totale assenza di titoli di studio
Grafico 4.4 Percettori di MOB_D (2009 – 2012) per titolo di studio e cittadinanza
2500
2250
2000
Comunitaria
Extracomunitaria Italiana
1750
1500
1250
1000
750
500
250
0
Nessun titolo Licenza
di studio elementare
Licenza media
Secondaria Terziario o
sup.
ND
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
La provenienza dei percettori di MOB_D
Le 4.111 aziende di provenienza dei lavoratori e lavoratrici in MOB_D (nell’86% dei casi ubicate sul territorio regionale marchigiano), in larga parte operano (od operavano) nel settore manifatturiero (32,6%) e, in misura minore, nel Commercio all’ingrosso e al dettaglio (15,6%), nelle Costruzioni (12%), nelle Attività immobiliari, noleggio, infor- matica, ecc. (11,4%) e negli Alberghi e Ristoranti (10,6%).
Tabella 4.13 Percettori di MOB_D (2009-2012) settore economico produttivo e classe dimensio- nale della UP di provenienza
Casse di dimensione UP | Da 1 a 5 | Da 6 a 19 | Da 20 a 49 | 50 ed oltre | fuori SIP | Totale | |
Settore Ateco 2007 (Sezione) | v. % | v. % | v. % | v. % | v. % | v. % | v. a. |
D - Attività manifatturiere | 22,6 | 44,6 | 58,7 | 38,3 | 0 | 32,6 | 1.893 |
G - Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazio- ne di auto, moto e di beni personali e per la casa | 18,1 | 15,6 | 15,2 | 13,4 | 0 | 15,6 | 908 |
F - Costruzioni | 19,6 | 9,8 | 4 | 1 | 0 | 12 | 698 |
K - Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali | 8,9 | 7,4 | 5,7 | 32,7 | 0 | 11,4 | 661 |
X - Xxxxxxxx e ristoranti | 13,3 | 13,9 | 7,4 | 2,5 | 0 | 10,6 | 615 |
O - Altri servizi pubblici, sociali e personali | 7,7 | 3,8 | 3,6 | 2,5 | 0 | 5,3 | 305 |
I - Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni | 6,1 | 2,1 | 2,1 | 3,3 | 0 | 4 | 234 |
N - Sanità e altri servizi sociali | 1,5 | 0,9 | 2,1 | 3,5 | 0 | 1,7 | 97 |
M - Istruzione | 0,8 | 1,2 | 0,9 | 0,1 | 0 | 0,7 | 43 |
J - Intermediazione monetaria e finanziaria | 0,7 | 0,1 | 0 | 1,7 | 0 | 0,6 | 34 |
Altro | 0,5 | 0,6 | 0,3 | 0,8 | 0 | 0,6 | 34 |
(vuoto) | 0 | 0 | 0 | 0 | 100 | 4,9 | 285 |
Totale complessivo | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 100 | 5.807 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
In allegato è riportato l’elenco della distribuzione dei percettori di MOB_D per gruppo economico-produttivo (Istat - Ateco2007) prevalente dell’UP di provenienza.
Lavoratori e lavoratrici in MOB_D, come prevede la regolamentazione, devono presen- tarsi presso il servizio competente il lavoro di riferimento del domicilio. Nel quadriennio 2009 – 2012 sul totale dei 5.807 iscritti alla Mobilità in deroga presi in carico, l’8,9% proveniva da un UP ubicata fuori dal territorio marchigiano.
Dalla tabella sottostante si evidenzia come il CIOF di Ancona, nel quadriennio di riferimen- to, ha preso in carico il 20% del totale dei sussidiati dalla Mobilità in deroga (pari a 1.126 lavoratrori e lavoratrici in mobilità in deroga) e, lo stesso CIOF del capoluogo di regione, ha preso in carico il 21,7% dei lavoratori e lavoratrici provenienti da azienda extraregionali.
Tabella 4.14 Percettori di MOB_D (2009-2012) per CIOF a cui si sono rivolti e sede UP di prove- nienza
Sede UP di provenienza | Totale | ||||
CIOF | MARCHE | Altre Regioni | (vuoto) | v. % | v.a |
Ancona | 18,91 | 21,73 | 23,59 | 19,39 | 1.126 |
Ascoli | 5,06 | 17,12 | 11,97 | 6,47 | 376 |
Civitanova | 8,65 | 3,27 | 6,34 | 8,06 | 468 |
Fabriano | 3,64 | 6,35 | 2,46 | 3,82 | 222 |
Fano | 12,23 | 4,81 | 4,93 | 11,21 | 651 |
Fermo | 11,15 | 5,38 | 13,73 | 10,76 | 625 |
Jesi | 4,52 | 1,54 | 2,46 | 4,15 | 241 |
Macerata | 6,16 | 2,69 | 7,75 | 5,92 | 344 |
Pesaro | 9,11 | 11,92 | 5,28 | 9,18 | 533 |
Sanbenedetto | 5,22 | 8,85 | 7,39 | 5,65 | 328 |
Senigallia | 4,78 | 3,27 | 3,52 | 4,58 | 266 |
Xxxxxxxxx | 4,20 | 1,92 | 4,23 | 4,00 | 232 |
Urbino | 6,38 | 11,15 | 6,34 | 6,80 | 395 |
Totale | 100,00 | 100,00 | 100,00 | 100,00 | 5.807 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
I percorsi di politica attiva per i percettori di MOB_D
Il dataset predisposto nell’ambito della sperimentazione sulla interoperabilità delle banche dati sulle politiche del lavoro, oltre ai trattamenti in deroga di sussidio al reddi- to, contiene informazioni dettagliate sui percorsi di politica attiva seguite da ciascun lavoratore o lavoratrice.
Di seguito si intende analizzare quale tipologie d’intervento e quali percorsi di ri-atti- vazione sono stati effettivamente offerti ai percettori di MOB_D.
Il colloquio di accoglienza, in qualità di servizio che rappresenta la presa in carico “for- male” del soggetto indennizzato, ha riguardato praticamente tutti i percettori di MOB_D.
L’analisi delle informazioni presenti nel dataset sulle politiche attive del lavoro Regione Marche, mette in luce come, una volta effettuato il “colloquio di accoglienza”, ai sog- getti in Mobilità in deroga siano stati erogati principalmente: il servizio di “bilancio di competenze”, (soprattutto nella veste definita standard), il servizio di “orientamento semplificato” e la “consulenza orientativa”.
Tabella 4.15 Distribuzione dei percettori di MOB_D in base alla tipologia di servizio per il lavoro effettivamente fruito
Tipologia di servizi | N. percettori MOB_D |
a - Colloquio accoglienza | 5.807 |
b - Bilancio di competenze semplificato | 204 |
c - Bilancio di competenze standard | 1.301 |
d - Definizione percorso/Orientamento | 0 |
e - Orientamento semplificato | 1.201 |
f - Orientamento standard | 360 |
g - Consulenza orientativa | 1.480 |
h - Consulenza autoimprenditorialità | 44 |
i - Ricerca attiva di lavoro | 548 |
Totale servizi per il lavoro | 9.141 |
l - lavoratori in CIG_D destinati alla formazione | 3.843 |
CIG_D in formazione effettiva* | 2.326 |
*dato provvisorio (aggiornato a giugno 2013, incremento previsto fino al 31.12.2013) Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche
In termini di percorsi di ri-attivazione offerti dai CIOF ai lavoratori e lavoratrici in MOB_D, i dati, diversamente con quanto verificato in precedenza per i CIG_D, sembrano indicare una sostanziale difficoltà dei servizi competenti al lavoro regionali a trattare questa par- ticolare utenza nei modi stabiliti dalle linee di programmazione regionale.
Per il 30,1% del totale dei casi il percorso offerto, infatti, si è articolato in un primo collo- quio di accoglienza che ha avuto come esito l’assegnazione ad attività formative di aggiornamento o di riqualificazione professionale. L’analisi svolta dall’operatore per asse- gnare il percettore al più coerente intervento ha comportato un costo medio di 91 euro. Un trattamento breve da parte dei CIOF ha riguardato poi un ulteriore 20,6% del tota- le dei presi in carico sussidiati dalla MOB_D ai quali è stato offerto solamente il collo- quio di accoglienza (della durata massima di 2 ore e dal costo medio di 35 euro).
Ad un altro significativo sottogruppo di lavoratori e lavoratrici sospese (7,5%) sono stati offerti percorsi più articolati, di durata maggiore e dal costo medio di 200 euro, all’interno dei quali la consulenza orientativa ha rappresentato la misura d’intervento centrale. A questi si aggiungono quote residuali di percettori di MOB_D coinvolti in percorsi articolati su una pluralità di servizi che, complessivamente, raggiungono una percentuale del 16,7% con costi medi per percorso superiori ai 200 euro).
Nel rimanente 24% dei casi (così come avevamo già verificato per i percettori di CIG_D) sono stati offerti una molteplicità di interventi analoghi che hanno comportato una lievitazione dei costi fino a raggiungere - mediamente – i 475 euro a percorso.
Tabella 4.16 Percettori MOB_D in base alla tipologia di percorso di ri-attivazione effettivamente seguito e costo medio dei singoli percorsi
Percorsi di ri-attivazione per i percettori di MOB_D | N. percettori | Costo medio dei percorsi | ||
v. a. | v. % | % cum. | in Euro | |
• Colloquio accoglienza | 1.747 | 30,1 | 30,1 | 91,30 |
• destinati alla formazione | ||||
• Colloquio accoglienza | 1.199 | 20,6 | 50,7 | 35,44 |
• Colloquio accoglienza | 434 | 7,5 | 58,2 | 200,21 |
• Consulenza orientativa | ||||
• destinati alla formazione | ||||
• Colloquio accoglienza | 222 | 3,8 | 62,0 | 161,48 |
• Orientamento semplificato | ||||
• destinati alla formazione | ||||
• Colloquio accoglienza | 214 | 3,7 | 65,7 | 376,20 |
• Bilancio di competenze standard | ||||
• Orientamento semplificato | ||||
• Consulenza orientativa | ||||
• destinati alla formazione | ||||
• Colloquio accoglienza | 185 | 3,2 | 68,9 | 376,90 |
• Bilancio di competenze standard | ||||
• Orientamento semplificato | ||||
• destinati alla formazione | ||||
• Colloquio accoglienza | 142 | 2,4 | 71,3 | 246,49 |
• Bilancio di competenze semplificato | ||||
• destinati alla formazione | ||||
• Colloquio accoglienza | 134 | 2,3 | 73,7 | 289,44 |
• Bilancio di competenze standard | ||||
• Orientamento semplificato | ||||
• Consulenza orientativa | ||||
• Consulenza orientativa | ||||
• Colloquio accoglienza | 130 | 2,2 | 75,9 | 192,72 |
• Bilancio di competenze standard | ||||
• Altri percorsi/combinazioni di servizi | 1.400 | 24,1 | 100,0 | 475,89 |
Totale | 5.807 | 100 |
Fonte: elaborazioni Isfol e Italia Lavoro su dati SIP_Inps e Regione Marche