LEGACOOP VENETO PUNTA SUI CONTRATTI DI RETE
comunicato stampa 04
Venerdì 20 aprile, alle ore 10.00 nella sede di via Xxxxx/Marghera - Ve
sarà presentato il “Quaderno sulle reti di impresa”
LEGACOOP VENETO PUNTA SUI CONTRATTI DI RETE
Il direttore Xxxxxxx: «Resta da risolvere il nodo dell'assenza di soggettività giuridica; le cooperative sociali e di servizi devono poter partecipare agli appalti».
Venezia, giovedì 19 aprile 2012 – Punta sulle reti di impresa Legacoop Veneto, per traghettare fuori dalla crisi e dalla spirale recessiva i suoi soci.
“Piccolo non è più bello” e “l’unione fa la forza”: le cooperative lo hanno capito prima degli altri, grazie alla cultura delle aggregazioni e delle filiere iscritta nel loro DNA. Oggi i tempi sono maturi e Legacoop Veneto promuove il contratto di rete per favorire le integrazioni. Potenzialità e limiti dello strumento saranno al centro della tavola rotonda che si terrà venerdì 20 aprile a partire dalle ore 10.00 nella sede di Legacoop Veneto di via Xxxxx (n.5) a Marghera/Ve, in occasione della presentazione del “Quaderno delle Reti di Impresa”. La pubblicazione, curata dall’Associazione in partnership con la Camera di Commercio di Venezia, fa il punto sullo stato dell'arte e le best practice ad oggi esistenti, e inaugura un percorso che vedrà Legacoop impegnata, nel 2012, a diffondere la cultura delle reti fra i suoi soci, accompagnandoli nella stipulazione dei contratti, e mettendo a disposizione gli strumenti finanziari di sistema delle centrali cooperative per supportare le reti. Introdurrà i lavori il direttore di Legacoop Veneto Xxxxxx Xxxxxxx, seguirà l’intervento di Xxxxxxx Xxxxxxx (Ufficio responsabilità sociale di impresa - Legacoop Veneto) che illustrerà il progetto per sensibilizzare le cooperative e assisterle nel percorso verso i contratti di rete, mentre Xxxxx Xxxxxxxx (Ufficio legislativo - Legacoop Veneto) approfondirà i dettagli giuridici dello strumento e presenterà il “Quaderno”. Saranno in sala anche i responsabili dei diversi settori di Legacoop Veneto per valutare applicabilità e opportunità offerte dal contratto di rete, e funzionari e dirigenti dell'Area bandi della CCIAA veneziana che riferiranno, fra l’altro, sul sentiment del tessuto produttivo cooperativistico.
Sinora le cooperative hanno scelto consorzi, A.T.I. o R.T.I. per massimizzare le economie di scala e aumentare la massa critica di risorse e knowhow necessaria a rimanere competitive, superando così problemi cronici quali il sottodimensionamento delle pmi e, talvolta, la sottopatrimonializzazione.
La rete consente maggiore flessibilità offrendo una soluzione trasversale alla tipologia di accordi fra le imprese partecipanti (informali, contrattuali o partecipativi), all'area geografica e ai settori di appartenenza; prevede notevoli vantaggi economici in termini di accesso al credito, innovazione e internazionalizzazione; offre incentivi di tipo finanziario e misure fiscali agevolative e, infine, potenzia i rapporti di cooperazione e sinergia fra le imprese senza snaturarne l’individualità. La rete, ad esempio, può agire da centrale d'acquisto negoziando con i fornitori per conto delle cooperative prezzi agevolati per beni come benzina e gasolio. Ancora, la logica di filiera - che nei contratti di rete sostituisce quella di subfornitura -, permette di reperire attrezzature, macchinari e strumentazioni a condizioni più vantaggiose, massimizzandone l’uso e distribuendo i costi su tutti i partecipanti, ad esempio nell’acquisto/noleggio dei carrelli per le coop operanti nella logistica. Al cliente finale, infine, può essere garantito un pacchetto chiavi in mano grazie all’offerta completa di servizi e prodotti resa possibile dalla messa in rete di cooperative e altre tipologie di imprese.
Secondo le elaborazioni effettuate dal Centro Studi Unioncamere (aggiornate al 30 marzo 2012), in Italia i contratti di rete sono 305 e coinvolgono 1.605 imprese. Di questi 49 sono in Veneto con 148 realtà imprenditoriali coinvolte, per la maggior parte micro e piccole. Le imprese che hanno sottoscritto contratti di rete sono di più solo in Lombardia (364), Toscana (282) e Xxxxxx Xxxxxxx (184), regioni sulle quali insistono, rispettivamente, 91, 43 e 49 contratti. Guardando alle singole province venete, i contratti di rete sono 17 a Treviso, 14 a Verona e 14 a Vicenza, 12 a Padova, 8 a Venezia, 3 a Rovigo e 2 a Belluno, per un totale di imprese coinvolte pari, rispettivamente, a 36, 48, 30, 15, 14, 3 e 2. ll Veneto delle aggregazioni e dei distretti industriali quindi ha accolto con entusiasmo questa opportunità.
«È necessario un cambio di marcia: anche le cooperative devono ora aggregarsi in reti» afferma Xxxxxx Xxxxxxx che però precisa: «Condividiamo la volontà espressa dal ministro dello Sviluppo Xxxxxxx Xxxxxxx di potenziare sempre più questo strumento, rimangono però dei nodi cruciali ancora da sciogliere. In particolare il problema più urgente riguarda la mancanza di soggettività giuridica della rete, senza la quale non è possibile partecipare agli appalti, che costituiscono il 90% del fatturato delle nostre cooperative sociali e di servizi. Attendiamo al più presto chiarimenti dal legislatore e dalla giurisprudenza in questo senso, che rendano a tutti gli effetti la rete un soggetto titolato a intrattenere rapporti giuridici sia con i privati che con la Pubblica amministrazione».
I NUMERI DI LEGACOOP VENETA
Sono oltre 400 le cooperative con sede legale in regione aderenti a Legacoop Veneto, operano in diversi settori
- abitazione, agro-alimentare, consumo e dettaglio, finanziario, pesca, produzione e lavoro, servizi, sociale -, con una distribuzione sostanzialmente uniforme in cui Venezia e Verona si distinguono per essere le province con il numero maggiore di aderenti. Considerando invece il complesso delle cooperative, incluse anche quelle che operano all’interno della regione senza avervi sede legale, Legacoop Veneto conta 986 enti (fra stabilimenti, unità locali, filiali bancarie, società partecipate a maggioranza da cooperative, società di mutuo soccorso e consorzi), per un totale di soci iscritti pari a 375.577, un valore di produzione che si attesta sui 2miliardi e 612milioni di euro (che sfiorano quota 3miliardi e 380milioni considerando il Gruppo Unipol) e un numero di addetti intorno alle 12.400 unità.
(dati aggiornati al 31/12/2011)