A R E A A M M I N I S T R A T I V A
CO MU NE d i BE L VÌ
Provincia di Nuoro
A R E A A M M I N I S T R A T I V A
Ufficio Servizi Sociali
Xxxxx Xxxxxxx, 00 - 00000 XXXXX’ (XX) – C.F. e P. IVA 00000000000 – Tel. 0784/628269 Fax 0784/629551
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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA SCUOLA PRIMARIA ESECONDARIA DI I° ANNO SCOLASTICO 2012/2013
PREMESSA
Il capitolato d’appalto tipo per il servizio di ristorazione scolastica di qualità, sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale, è il risultato del progetto di educazione alimentare, ambientale e sulla ruralità denominato “Satu Po Imparai” realizzato nell’area provinciale del Medio Campidano. Il Progetto si basa sull’utilizzo delle produzioni agroalimentari tradizionali, a filiera corta e a marchio di qualità (DOP, IGP e biologico) nella ristorazione scolastica. Un risultato reso possibile grazie ad un percorso partecipato e condiviso dall’Assessorato dell’Agricoltura, dall’Agenzia Laore Sardegna Enti Locali, Scuole, Famiglie, AASSLL, gestori delle mense scolastiche e dalle imprese agricole.
Conoscendo l’importanza di una sana educazione alimentare, partendo dalle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I° e per rendere più efficace ed incisiva l’introduzione delle produzioni agro - alimentari locali nelle mense scolastiche di questo territorio, il Comune si propone di sviluppare, in collaborazione con la scuola, le famiglie, l’ASL n. 3, l’Agenzia Laore e il soggetto gestore della mensa un progetto di educazione alimentare finalizzato ad aumentare il livello di conoscenza dei bambini coinvolti con la conseguente acquisizione di sani comportamenti alimentari per l’adulto del domani.
I riferimenti normativi e di indirizzo di cui si è tenuto conto sono i seguenti:
1) Legge regionale n. 1/2010 - Norme per la promozione della qualità dei prodotti della Sardegna, della concorrenza e della tutela ambientale e modifiche alla legge regionale 23 giugno 1998, n. 18 (nuove norme per l’esercizio dell’agriturismo e del turismo rurale).
Art. 1 Finalità – art 2 Qualificazione dei Servizi di ristorazione collettiva - art. 4 Interventi di educazione alimentare;
2)Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica;
3) Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di ristorazione e per la fornitura di derrate alimentari, nell’ambito del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della P.A. (PAN GPP) del 20 gennaio 2011;
4) Decreto Legislativo 12 aprile 2006 n.163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE";
5) Esperienze innovative già attuate in ambito regionale e nazionale;
6) Normativa nazionale e Comunitaria in materia di sicurezza alimentare;
ART. 1 – OGGETTO E DURATA DELL’APPALTO
Oggetto dell’appalto è l’affidamento del Servizio di ristorazione scolastica della Scuola Primaria e della I^ classe della scuola Secondaria di 1° di Belvì, ad impresa specializzata nella ristorazione collettiva. Il servizio avrà la durata di 1 (un) anno scolastico ossia 2012/2013.
ART. 2 - IMPORTO DELL’APPALTO E PREZZO A BASE DI GARA
Il valore complessivo del presente appalto viene stimato per il periodo n. 1 (un) anno scolastico in €.29.779,20 tenuto conto ed in via puramente previsionale del numero di alunni e studenti iscritti all’anno scolastico 2012/2013, del numero di personale insegnante e ausiliario assegnato al servizio e giorni di scuola previsti con servizio di ristorazione come comunicati dalla scuola, costi per la sicurezza non soggetti a ribasso come determinati in DUVRI in € 500,00 per la durata del contratto.
Il prezzo unitario a base di gara è quantificato in € 3,96 (valore indicativo minimo) + I.V.A. dovuta ai sensi di legge per ogni singolo pasto;
Nel prezzo medio unitario di un pasto si intendono interamente compensati dal Comune all’aggiudicatario tutti i servizi, le derrate, le prestazioni del personale, le spese ed ogni altro onere espresso e non, dal presente Capitolato, inerente e conseguente al servizio di cui trattasi.
L’Appalto è finanziato con fondi comunali e contribuzione dell’utenza.
Il numero presunto di pasti da somministrare per l’intero anno scolastico è pari a 6204.
Il servizio per gli alunni della scuola primaria sarà espletato tutti i giorni dal lunedì al venerdì, per gli alunni della classe I^ della scuola secondaria sarà espletato per due giorni alla settimana ancora da definire.
Il numero dei pasti sopra citato ha valore indicativo ai soli fini della formulazione dell’offerta, il quantitativo effettivo di pasti consumati annualmente è subordinato al numero degli utenti che giornalmente richiedono il servizio, alle assenze e ad altre cause e circostanze giustificabili, senza che l’assegnatario possa vantare diritti, avanzare riserve o chiedere compensi di sorta; Conseguentemente la fornitura che la ditta è tenuta ad effettuare potrà avvenire per quantitativi maggiori o minori rispetto a quelli sopra indicati, impegnando la ditta aggiudicataria alle stesse condizioni.
I quantitativi giornalieri dei pasti saranno stabiliti sulla base delle prenotazioni dei bambini presenti che verranno comunicate dalla scuola alla ditta aggiudicataria, entro le ore 9.30 di tutti i giorni del calendario scolastico, e non costituiscono obbligo per il Comune che nel corso dell’esecuzione del servizio, si riserva la facoltà di richiedere, alle condizioni tutte del contratto, aumenti o diminuzioni dei pasti. Il Comune si riserva di modificare tali orari in relazione a modifiche che possano intervenire nell'organizzazione delle scuole.
L’Amministrazione si riserva la facoltà, applicando in analogia quanto previsto dall’art. 57, comma 5, lett. b) del Codice dei contratti pubblici, di affidare al soggetto aggiudicatario del presente appalto nuovi servizi consistenti nella ripetizione di servizi analoghi a quelli oggetto del presente appalto, purché tali servizi siano conformi al progetto di base per il quale è stato aggiudicato.
ART. 3 - SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO E OBBLIGHI SPECIFICI
L’appaltatore dovrà svolgere il servizio con proprie risorse umane e strumentali: nessun rapporto di subordinazione verrà ad istaurarsi tra il Comune di Belvì ed il personale della ditta appaltatrice. L’esecuzione del servizio è subordinata all’osservanza di tutti i patti, oneri e condizioni stabiliti nel presente capitolato.
Il servizio si deve svolgere secondo le seguenti modalità e obblighi:
- l’acquisto delle derrate alimentari, nonché di quanto necessario per la pulizia e disinfezione dei locali adibiti alla preparazione e somministrazione dei pasti e delle relative attrezzature;
- in relazione all’acqua da somministrare durante i pasti, la soluzione preferibile è l’acqua di rete, anche al fine di contenere i consumi energetici e lo smaltimento di materie plastiche.
Ove fosse necessario migliorare le caratteristiche organolettiche dell’acqua di rete può
essere prevista l’installazione di un impianto di trattamento domestico dell’acqua. Tale impianto deve possedere i requisiti indicati dal DM 443/90; in particolare la categoria dei filtri compositi deve essere munita di apposita approvazione da parte del Ministero della Salute. L’installazione dell’impianto e la sua manutenzione, elemento essenziale per garantire la
sicurezza tecnico-igienica delle apparecchiature, devono rispondere alla normativa vigente e sue successive modifiche e integrazioni e sono a carico della ditta appaltante. Non sono ammessi gli impianti che utilizzano la categoria dell’osmosi inversa.
Sono ammessi esclusivamente gli impianti permanentemente connessi con la rete idrica,
In ogni caso, se la soluzione precedentemente indicata, per motivi accertati dai competenti organi, non è perseguibile, sarà cura dell’appaltatore fornire acqua in confezione;
- la preparazione dei pasti;
- l’eventuale fornitura di diete personalizzate, ovvero di diete speciali nei casi di comprovate situazioni patologiche (intolleranze e/o allergie alimentari) e diete per motivi religiosi;
- l’allestimento dei tavoli dei refettori;
- la distribuzione con scodellamento dei pasti agli utenti;
- lo sbarazzo, la pulizia e disinfezione di tutti i locali sopra individuati, il ritiro dei rifiuti e dei contenitori sporchi, il lavaggio delle stoviglie e delle attrezzature;
- la fornitura di tovaglie e tovaglioli;
- I pasti dovranno essere somministrati nell’apposito refettorio presso la Scuola Primaria situata in Via Xxxxx;
INOLTRE
- La Ditta appaltatrice si impegna inoltre a preparare e fornire, su richiesta del Comune di Belvì e senza oneri aggiunti, pasti freddi o cestini per particolari occasioni quali le iniziative di turismo scolastico oppure servizi per feste od altre iniziative il cui costo unitario è quello di aggiudicazione.
- Presso il locale di ristorazione scolastica dovranno sempre essere disponibili un idoneo numero di stoviglie monouso (piatti, bicchieri, posate) da utilizzare in caso d’emergenza per improvviso guasto alla lavastoviglie o altro, in modo da non arrecare interruzione al servizio;
- stipulare o essere comunque già in possesso di un’assicurazione adeguata per la copertura delle responsabilità civile per danni conseguenti lo svolgimento del servizio inclusi i danni
da intossicazione alimentare con un massimale minimo di €uro 2.000.000,00 (duemilioni/00) con durata pari a quella dell’appalto. Copia della polizza dovrà essere depositata in Comune prima dell’inizio del servizio;
ART. 4 - TIPOLOGIA DELL’UTENZA
L'utenza è composta:
- da alunni della Scuola Primaria
- da studenti della classe I^ della Scuola secondaria di 1°
- da personale docente e ausiliario (limitatamente a quelli che svolgono attività di assistenza mensa)
ART 5 - LOCALI ED ATTREZZATURE
Il Comune mette a disposizione della ditta Appaltatrice, i locali dati in uso comprendenti:
- Centro cottura completo di elettrodomestici, con annesso locale dispensa per lo stoccaggio delle derrate, destinato alla preparazione dei pasti per gli utenti del servizio sia della scuola Primaria che della Scuola secondaria;
- refettori dotati di tavoli e sedie in numero adeguato
- locali disimpegno e servizi igienici ad uso del personale addetto al servizio in oggetto.
- attrezzatura esistente di sua proprietà come da inventario da effettuarsi alla presenza di un rappresentante dell’Amministrazione Comunale e di un rappresentante della ditta Appaltatrice almeno una settimana prima dell’inizio del servizio. L’appaltatore assumerà i beni inventariati ai soli fini inerenti il presente appalto con l’onere di assicurarne la buona conservazione. Sono a carico dell’Appaltatore la manutenzione ordinaria di quanto consegnato, nonché le spese di riparazione causate da incuria e/o dolo dell’appaltatore stesso. L’ Appaltatore dovrà restituire, alla cessazione del rapporto, l’intera dotazione dei materiali efficienti e in buono stato.
Le attrezzature attualmente esistenti saranno messe a disposizione dell’ Appaltatore nello stato in cui si trovano. Ove per ragioni di miglior funzionamento l’Appaltatore ritenga necessario sostituirle o integrarle, esso provvederà a cura e spese proprie, previa autorizzazione del Comune.
In caso di guasti ed inadeguatezza delle attrezzature di proprietà comunale, l’Appaltatore dovrà darne immediata comunicazione al Comune. Anche in caso di operazioni di manutenzione ordinaria l’appaltatore è tenuto a comunicare tempestivamente al Comune ogni intervento da effettuare prima dell’inizio dei lavori.
Eventuali migliorie delle attrezzature esistenti potranno essere concordate nel corso dell’appalto. L’ingresso nel locale mensa sarà riservato solo al personale dell’ Appaltatore e a quello espressamente autorizzato dal Comune.
Sono a carico della ditta appaltatrice la manutenzione ordinaria di tutti gli impianti, apparecchi e attrezzature esistenti nella cucina, utilizzati per il servizio di ristorazione, sia di proprietà del Comune che dell’Appaltatore, in modo da assicurare, comunque, l’assoluta continuità del servizio reso all’utenza. In ogni caso il personale della ditta appaltatrice, è tenuto prima di lasciare i locali a verificare che tutte le porte e finestre siano ben chiuse, le luci spente, i rubinetti chiusi e tutto sia comunque in ordine ed in ultimo verificare che anche l’accesso di servizio sia ben chiuso.
SOPRALLUOGO DEI LOCALI
Prima della formulazione dell’offerta, l’impresa che intenda concorrere dovrà effettuare il sopralluogo presso le strutture scolastiche interessate, previo appuntamento telefonico da concordare direttamente con il Responsabile del Servizio del Comune, al fine di prendere visione dei locali, arredi, attrezzature e di prendere conoscenza delle circostanze generali e particolari che possono influire sulla determinazione dell’offerta, con particolare riguardo agli oneri di sicurezza, trasporto, pulizia, attrezzature, posti a carico dell’impresa aggiudicataria dal presente capitolato.
Il sopralluogo dovrà essere effettuato da parte del titolare o legale rappresentante dell’impresa o persona da esso incaricata con specifica delega.
ART. 6 – CALENDARIO DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO
L’erogazione del servizio dovrà avvenire, secondo il calendario scolastico da concordare.
ART. 7 – ORDINATIVI DEI PASTI
I pasti dovranno essere forniti in relazione al numero effettivo degli utenti, giornalmente rilevato dal personale scolastico e comunicato agli addetti al servizio presso il Centro cottura entro e non oltre le ore 9,30 di ogni giornata di somministrazione.
ART. 8 - SICUREZZA ALIMENTARE, ECOSOSTENIBILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DI FILIERA AGROALIMENTARE
Il Comune richiede e promuove, in aderenza all’art. 59 della Legge Finanziaria 2000 e l’art.
123 della Legge Finanziaria 2001, la L.R. N. 1/2010, l’utilizzo di prodotti agro alimentari di qualità, locali e a filiera corta, di produzione biologica, tradizionali, nonchè di quelli a denominazione di origine certificata (DOP e IGP), tenendo conto delle Linee Guida e delle altre raccomandazioni dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione nonché della legislazione regionale in materia.
Il Comune, inoltre, promuove l’utilizzo di prodotti provenienti dal Commercio Equo e Solidale, in aderenza alla Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale, nella quale sono enunciati i criteri di eticità che sostengono le relazioni commerciali dei soggetti aderenti.
Il Comune - al fine dell'interpretazione del presente capitolato e dell'applicazione del conseguente contratto - si riferisce al “Libro Bianco sulla Sicurezza alimentare - gennaio 2000”, della Comunità Europea per quanto relativo al nuovo quadro giuridico, con particolare riferimento ai seguenti principi ivi enunciati:
- la sicurezza degli alimenti di origine animale inizia con la sicurezza dei mangimi (assicurando che per la loro produzione vengano usati soltanto materiali idonei);
- la salute ed il benessere degli animali da cui derivano prodotti alimentari è essenziale per la salute pubblica e per la protezione dei consumatori;
- l’elemento essenziale per la sicurezza degli alimenti è un approccio coordinato e olistico in relazione all’igiene;
- la rintracciabilità di filiera agroalimentare, intesa come capacità di ricostruire la storia e di seguire l’utilizzo di un prodotto mediante identificazione documentata, costituisce il criterio con cui si intende passare dal controllo del prodotto al controllo di tutto il processo produttivo.
Il Comune richiede alla ditta affidataria del servizio di conformare la progettazione e
attuazione del proprio sistema di rintracciabilità aziendale nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento CE n.178/2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.
Il Comune richiede e promuove anche la disposizione di strumenti volontari, quali disciplinari di produzione garantiti e controllati, da parte degli operatori delle filiere alimentari attraverso le quali sia garantita visibilità e rintracciabilità completa della filiera da parte di tutte le aziende che unitamente al confezionatore hanno concorso, per sicurezza e qualità, alla formazione del prodotto alimentare.
L’albo dei fornitori degli agriturismi istituito con la L.R. n. 1/2010 può essere strumento di garanzia della rintracciabilità e origine dei prodotti agroalimentari locali e di qualità a cui l’impresa aggiudicatrice può ricorrere per la individuazione di soggetti idonei per la fornitura degli alimenti.
Relativamente ai prodotti alimentari derivanti da Organismi Geneticamente Modificati (OGM), il Comune non intende utilizzarli nei servizi di Ristorazione Scolastica e richiede da parte della ditta il rispetto del Regolamento CE n° 641 del 6.4.2004 e regolamento CE n. 1830/2003 del 22.9.2003 concernente la tracciabilità e l’etichettatura di alimenti ottenuti da OGM.
Per prodotto “biologico” si intende un prodotto ottenuto ed etichettato secondo quanto disposto dal Regolamento CE n. 834/2007, dal Regolamento CEE n. 889/2008 e successive modifiche e integrazioni.
I prodotti aventi un’etichettatura non a norma del predetto regolamento non saranno accettati.
Per prodotti tipici si intendono i prodotti precisamente identificati come “DOP” (Denominazione di Origine Protetta)“IGP” (Indicazione Geografica Protetta) , così come definiti dal Reg. CE N. 510/2006, e STG (Specialità tradizionali garantite), così come definite dal Reg. CE N. 509/2006;
Per prodotto “tradizionale” si intende un prodotto in conformità a quanto disposto dal d.lgs 30 aprile 1998, N. 173 e D.M. 8 settembre 1999, N. 350, contenuto nell’elenco nazionale aggiornato dei prodotti agroalimentari tradizionali del MIPAF.
Quantità e qualità dei prodotti suddetti saranno oggetto di valutazione nell’offerta tecnica in relazione agli aspetti relativi all’approvvigionamento delle derrate alimentari. E’ comunque obbligo dell’Impresa aggiudicatrice fornire almeno il 50% di derrate alimentari biologiche,di qualità (DOP, IGP, tradizionali, locali e a filiera corta cosi ripartite 20% Biologico e 30% prodotti di qualità DOP, IGP, tradizionali e a filiera corta .
La ditta deve inviare agli uffici preposti della Stazione appaltante, almeno a scadenza trimestrale, l’elenco delle derrate alimentari proposte, comprensivo dei relativi marchi, nominativi delle aziende fornitrici, nome commerciale dei prodotti utilizzati, schede tecniche, ecc.
La ditta aggiudicataria dovrà esibire, con la stessa scadenza, i certificati rilasciati dalle ditte fornitrici circa la conformità dei prodotti biologici e del territorio delle aziende iscritte di cui alla LR. n. 1/2010.
ART. 9 - IMPEGNI DELLA DITTA RELATIVI ALLA PROMOZIONE DELLA CULTURA ALIMENTARE
E’ compito della ditta appaltatrice presentare un piano da sviluppare nel corso della durata del contratto, che promuova, ricercando la collaborazione con la ASL, l’agenzia Laore Sardegna e altri enti, l’educazione alimentare che:
- provveda, alla divulgazione presso gli utenti del servizio (alunni, studenti, insegnanti e genitori) di materiale informativo relativo alla composizione dei menù con particolare riferimento a territorio e alimentazione, stagionalità degli alimenti e informative in merito all’organizzazione del servizio;
- attivi, presso i centri di produzione pasti, incontri-laboratori rivolti ai genitori e alle classi – secondo modalità da concordare con le singole Istituzioni Scolastiche - al fine di offrire l’opportunità di far conoscere le procedure di produzione in un quadro di trasparenza della propria attività, nonché la disponibilità a partecipare, quando richiesto, ad incontri con insegnanti per la condivisione delle varie problematiche del servizio.
- organizzi attività volte alla promozione della cultura alimentare, alla diffusione dell’importanza di una corretta e sana alimentazione, così come risulta dalle linee guida
dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli alimenti e la nutrizione, nonché di una serie di attività individuate di concerto con l’Amministrazione Comunale e le istituzioni scolastiche, volte alla prevenzione dell’obesità infantile;
- valorizzi le produzioni agroalimentari di qualità del territorio locale e regionale con il coinvolgimento delle aziende agricole produttrici. Le attività di educazione alimentare che coinvolgono il mondo della produzione agricola nel rispetto della L.R. n. 1/2010 si svolgeranno con la partecipazione attiva delle Fattorie didattiche accreditare del territorio.
- Le attività di educazione alimentare dovranno prevedere, di concerto con i competenti Uffici della ASL e il corpo degli insegnanti, la realizzazione di laboratori sull’origine, storia e cultura delle tradizioni alimentari del territorio che prevedano la ricerca, il recupero e utilizzo di pasti o menù facenti parte della tradizione rurale del territorio nella mensa scolastica con il coinvolgimento dei genitori, nonni e associazioni culturali del territorio. Particolare attenzione dovrà essere riservata all’azione di tutela e valorizzazione di peculiari agro-biodiversità locali. Le suddette attività verranno esplicitate circa le modalità e i tempi di realizzazione nell’offerta tecnica in relazione agli aspetti organizzativi e migliorativi del servizio.
ART.10 - DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI ALIMENTARI A FINI DI SOLIDARIETÀ SOCIALE
Il Comune, in aderenza alla Legge 155/2003, previa autorizzazione e convalida circa le modalità, da parte della Azienda A.S.L., in accordo con l’impresa aggiudicatrice, promuove il ritiro e la distribuzione da parte di enti morali ed organizzazioni benefiche di generi alimentari di proprietà eventualmente eccedenti e non utilizzabili nelle mense scolastiche, anche per quanto riguarda i residui non consumati da distribuire ad enti, associazioni o comunque gruppi socialmente riconosciuti il cui fine è il ricovero, cura e assistenza di animali in stato di abbandono, il ritiro dei residui è previsto entro le ore15,00.
ART.11 - CARATTERISTICHE DELLE MATERIE PRIME E MANIPOLAZIONE.
In ogni caso, i generi alimentari da utilizzare per la preparazione della refezione scolastica dovranno essere tutti conformi alla vigente normativa.
Per ciascun prodotto impiegato la ditta deve disporre di informazioni chiare e sintetiche che ne chiariscano esattamente l'origine; sono da privilegiare prodotti definiti a Denominazione di origine protetta (prodotti DOP) e ad Indicazione geografica protetta (prodotti IGP) secondo quanto definito nel Regolamento CE n. 2081/92.
Per ogni prodotto utilizzato nella produzione dei pasti debbono essere rispettate le caratteristiche specificate nell’ allegato 3), “Caratteristiche merceologiche dei prodotti alimentari”.
Tutte le derrate alimentari presenti nelle strutture di stoccaggio e frigoconservazione dei Centri Produzione Pasti/cottura , devono essere distinguibili, mediante apposite e precise indicazioni dalle derrate utilizzate per la preparazione di pasti per altri Enti .
Xxxxxxxx, etichette, contenitori atti allo scopo di separare ed evidenziare gli alimenti, devono costantemente consentire di identificare gli alimenti utilizzati per le forniture di cui al presente capitolato. I prodotti alimentari devono avere confezione ed etichettatura conformi alle normative vigenti (D.L.vo n. 109/92,D.Lgs. n.77/93, D.L.vo n. 68 del 25/02/2000 e D.L.vo n. 259 del 10/08/2000 e successive modifiche ed integrazioni). Per le carni bovine, l'etichettatura rispetta anche quanto fissato dal X.Xxx. 58/2004. Non sono ammesse etichettature incomplete, non in lingua italiana, con diciture poco chiare o poco leggibili o comunque equivocabili; le confezioni utilizzate anche solo parzialmente, dovranno mantenere leggibile l’etichetta.
La ditta deve acquisire dai fornitori, e rendere disponibili al Comune, idonee certificazioni di qualità e/o dichiarazioni di conformità delle derrate alimentari alle vigenti leggi in materia.
La ditta deve stabilire un sistema di approvvigionamento delle materie prime che presuppone un’attenta selezione, codifica, e qualificazione di prodotti e fornitori, rendendo disponibile al Comune le schede tecniche dei prodotti stessi.
La ditta deve attenersi a precisi standard qualitativi e merceologici indicati nel presente capitolato e a quanto stabilito dalle vigenti leggi in materia. Il sistema di fornitura e di approvvigionamento derrate deve garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari.
ART. 12 - CRITERI E MODALITÀ DI AGGIUDICAZIONE
Il Servizio, in quanto rientrante tra quelli ricompresi nell’allegato II B del D.lgs.163/2006, verrà aggiudicato, conformemente a quanto previsto dall’art. 20 del Codice dei Contratti e correlativamente dall’art. 27, con applicazione esclusiva degli artt. 68, 65 e 225 dello stesso.
Per quanto specificate, possono aversi applicazioni facoltative, parziali o per analogia di normative generali o settoriali, comprese le disposizioni del D.Lgs. n. 163/2006. In ogni caso il Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 163/2006) non deve intendersi come integralmente applicabile alla procedura di aggiudicazione.
La gara d’appalto è effettuata con procedura aperta e per analogia a quanto è previsto dall’art.
83 del Codice dei Contratti ovvero secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior punteggio conseguito attraverso la valutazione combinata di elementi tecnico/gestionali e qualitativi (Offerta tecnica), sino ad un massimo di 75 punti su 100 ed elementi economici (prezzo) (Offerta economica) dell’offerta, sino ad un massimo di 25 punti su 100 come di seguito riportato e come meglio disciplinato e descritto nel Disciplinare di gara:
A) OFFERTA TECNICA
Fattore ponderale totale 75/100, determinato dalla concorrenza dei seguenti sottoelementi:
a.1) schema organizzativo / piano operativo del servizio: max punti 30
a.2) Modalità di acquisto degli alimenti e sicurezza alimentare: max punti 23
a.3) interventi innovativi e migliorativi del servizio: max punti 17
a.4) certificazione del sistema di qualità aziendale: max punti 5 l’Offerta Tecnica dovrà fare riferimento ai seguenti dati:
a.1) Schema organizzativo / piano operativo del servizio: (da 0 a 30 punti)di cui:
- Schema organizzativo e funzionale che la Ditta intende predisporre per la realizzazione del servizio. Dovranno essere evidenziati: numero dei dipendenti impiegati giornalmente per l’espletamento del servizio, indicazione delle rispettive mansioni, inquadramento e numero di ore da ciascuno svolte nell’espletamento delle mansioni assegnate, modalità di sostituzione del personale per ferie, malattie, infortuni ect. punti 15.
- Modalità e tempi di attuazione del Piano di formazione e di aggiornamento, vedi art. 17, da attuare nei confronti del Personale impiegato oltre a quanto previsto in materia di sicurezza punti 5.
- Tipologia, descrizione, quantità delle attrezzature eventualmente destinate al servizio oltre quelle presenti nel centro cottura punti 5.
- Modalità e tempi di verifica della qualità delle prestazioni con particolare riferimento al monitoraggio della soddisfazione dell’utenza: punti 5
a.2) Modalità di acquisto degli alimenti e sicurezza alimentare (da 0 a 23 punti) di cui:
- Redazione di un Piano di qualità con particolare riferimento alle modalità di approvvigionamento e alla qualità degli alimenti (sistemi di controllo adottati nei confronti dei fornitori) punti 5
- Fornitura di prodotti di coltivazione e di allevamento locale certificati a filiera corta, di qualità (Dop e Igp), tradizionali e biodiversità nell’ambito regionale oltre la percentuale già prevista del 30% punti 15
- Fornitura di ulteriori prodotti biologici, rispetto alla percentuale del 20% richiesti nel Capitolato punti 3
(i punteggi suddetti per le forniture di prodotti a filiera corta e biologici saranno assegnati con modalità proporzionale, privilegiando, con valutazione doppia, le produzioni locali certificate. Si considerano certificati anche i prodotti forniti dalle aziende iscritte nel costituendo Albo dei fornitori degli agriturismi della Sardegna di cui alla L.R. n.1/2010).
a.3) Interventi innovativi e migliorativi del servizio (da 0 a 17 punti)
Xxxxxxx prese in considerazione esclusivamente proposte aventi caratteristiche coerenti con tutto quanto prescritto nel presente Capitolato, e che effettivamente rispondano alle necessità dell’Amministrazione, ovvero prestazioni aventi come obiettivo la salvaguardia della salute degli utenti e la tutela dell’ambiente:
a) Soluzioni atte a conseguire risparmio energetico, riduzione di rifiuti e/o imballaggi, limitazione degli sprechi; punti 7
b) Qualità del piano di educazione alimentare; punti 10
(i suddetti punteggi verranno attribuiti con modalità proporzionale)
a.4) Certificazione del sistema di qualità aziendale (da 0 a 5 punti)
Indicazione di eventuali sistemi di qualità, certificati, secondo le norme della serie UNI EN ISO 9000, da organismo accreditato (con allegata la relativa certificazione), o eventuale indicazione di altri sistemi di qualità interni. Il punteggio sarà attribuito nel modo seguente:
- per il possesso di un sistema di qualità aziendale certificato per l’attività inerente l’oggetto dell’appalto punti 4;
- per le aziende che dimostrino di aver inoltrato richiesta di certificazione (ovvero che il sistema di certificazione è in fase di certificazione) punti 1.
La valutazione dell’Offerta Tecnica avverrà mediante comparazione delle offerte ammesse. La valutazione dell’offerta economica avverrà solo se il punteggio attribuito all’offerta tecnica sia pari o superiore a 60 punti/100.
B) OFFERTA ECONOMICA
Fattore ponderale totale 25/100.
Sarà attribuito il punteggio massimo all’offerta con il prezzo più basso, il suddetto prezzo costituisce parametro di riferimento per la valutazione delle restanti offerte.
Pertanto, nel caso in cui pervenga all’Amministrazione un numero di offerte valide superiore 2 (due), la Commissione attribuirà a ciascuna offerta economica un punteggio proporzionale a tutte le offerte, calcolandolo mediante l’applicazione della seguente formula:
X = Pi x C : Po Ove:
X = Coefficiente totale attribuito al concorrente; Pi = Prezzo più basso
C = fattore ponderale (25) Po = prezzo offerto.
Il prezzo offerto dall’aggiudicatario dovrà essere comprensivo di tutte le spese che l’aggiudicatario medesimo dovrà sostenere per l’esecuzione del servizio, nessuna esclusa, ad eccezione dell’I.V.A.
Il punteggio finale complessivamente attribuito alla Xxxxx sarà dato dalla somma del punteggio relativo al progetto tecnico con quello relativo al prezzo; risulterà aggiudicataria provvisoria dell’appalto la Ditta che avrà conseguito il punteggio complessivo più alto.
ART. 13 – PERSONALE
L’esecuzione del contratto deve essere svolta da personale alle dipendenze dell’appaltatore. Tutto il personale impiegato nel servizio deve possedere adeguate professionalità e
conoscenza delle norme di igiene della produzione e di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro. Il personale addetto al servizio deve scrupolosamente seguire l’igiene personale, ed è, altresì, tenuto a mantenere un comportamento corretto nei confronti degli alunni, del personale dipendente della scuola e del Comune.
ART. 14 – ORGANICO ADDETTI
La Ditta deve indicare – contestualmente alla formulazione dell’offerta in sede di Offerta tecnica – il numero degli operatori addetti alla preparazione e distribuzione dei pasti, nonché alle operazioni di pulizia e disinfezione dei locali, e per ciascuno di essi l’inquadramento ed il monte-ore; l’aggiudicatario è tenuto a mantenere costante l’organico dichiarato per l’intera durata del contratto. In particolare, il numero degli addetti alla distribuzione deve essere tale da garantire un rapporto non inferiore a 1:25. Eventuali assenze degli addetti di cui sopra devono essere immediatamente reintegrate per mantenere giornalmente invariato il rapporto operatore/utenti.
L’aggiudicatario, prima dell’inizio del servizio, è tenuto a comunicare l’elenco nominativo del personale da impiegare con le relative qualifiche. Nel caso di variazione del personale, i nominativi, la consistenza numerica e le relative qualifiche devono essere tempestivamente comunicate al Comune.
Il Comune si riserva inoltre il diritto di chiedere all’aggiudicatario la sostituzione del personale ritenuto, per comprovati motivi, non idoneo al servizio; in tale caso l’aggiudicatario provvederà a quanto richiesto senza che ciò possa costituire motivo di maggiore onere a carico del Committente.
ART.15 - OSSERVANZA DEI CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO E OBBLIGHI ASSICURATIVI
L’appaltatore si impegna ad osservare ed applicare integralmente nei riguardi dei propri dipendenti e, se costituita sotto forma di società cooperativa, anche nei confronti dei soci- lavoratori impiegati nell’esecuzione del presente servizio, tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle ditte del settore e negli accordi integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e le modalità in cui si svolge l’appalto, anche dopo la scadenza dei contratti collettivi e degli accordi locali e fino alla loro sostituzione, anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura e dimensione dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale.
Tutti gli obblighi assicurativi, antinfortunistici, assistenziali e previdenziali sono a carico dell’appaltatore, il quale ne è il solo responsabile anche in deroga alle norme che disponessero l’obbligo del pagamento delle spese a carico del Comune o in solido con quest’ultimo, con esclusione del diritto di rivalsa.
L’Appaltatore dovrà applicare nei confronti dei propri dipendenti e dei soci lavoratori impiegati nell’esecuzione del servizio, un trattamento economico e normativo non inferiore a quello risultante dal CCNL per i lavoratori delle imprese del settore contrattuale interessato sottoscritto dalle Organizzazioni Imprenditoriali e dei Lavoratori.
Nel caso di inottemperanza agli obblighi assicurativi del personale impiegato nel servizio o qualora siano riscontrate irregolarità, l’Ente segnalerà la situazione al competente Ispettorato del Lavoro. In caso di inottemperanza agli obblighi testè precisati, accertati dalla stazione appaltante, la stessa comunicherà all’Impresa l’inadempienza accertata e provvederà ad una detrazione del 20% sui pagamenti del mese in corso, a garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra.
Il pagamento all’Impresa delle somme accantonate non sarà effettuato fino a quando non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.
ART. 16 - FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO - VESTIARIO E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
L'impresa aggiudicataria deve garantire lo svolgimento di corsi di formazione e
addestramento, allo scopo di informare dettagliatamente il proprio personale circa le circostanze e le modalità previste nel contratto per adeguare il servizio agli standard di qualità richiesti dal Committente.
La formazione del personale addetto alla produzione e distribuzione dei pasti, in relazione alla propria qualifica professionale e mansioni, dovrà trattare dei seguenti temi: Ai sensi del reg.ce 852/2004: autocontrollo nella ristorazione collettiva, igiene e microbiologia degli alimenti, conservazione degli alimenti, norme igieniche da osservare durante la distribuzione del pasto, pulizia, sanificazione, disinfezione di locali, attrezzature e materiali, metodologia per assicurare l'igiene da parte del personale durante il lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/2008: salute e sicurezza sul lavoro; addestramento all’uso delle macchine ed attrezzature, se richiesto, esigerne il corretto impiego;
Inoltre
- alimentazione e dietetica;
- origine e tecniche di produzione e di analisi sensoriale di alimenti e piatti tipici tradizionali (es. DOP IGP ecc.) del territorio comunale , provinciale e regionale da realizzarsi nelle fattorie didattiche accreditate con la collaborazione tecnica dell’Agenzia LAORE Sardegna.
- metodologia del lavoro di gruppo, rapporti con l'utenza e con altri operatori addetti a svolgere servizi ausiliari o educativi all'interno delle strutture (educatrici, insegnanti, collaboratori scolastici, ecc);
Il Comune ha redatto, sensi all'art. 26 del D.lgs. n. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni, il proprio DUVRI pertanto la ditta aggiudicatrice del servizio, deve uniformare il proprio piano di formazione alle prescrizioni di sicurezza nello stesso riportate, che sono da considerarsi condizioni minime richieste.
La ditta è tenuta ad effettuare il Piano di Formazione continua per il proprio personale coinvolto nel servizio oggetto del presente appalto, per un numero di anni pari alla durata dell’appalto ed è tenuta a comunicare periodicamente tale piano.
La ditta potrà prevedere formazione su ulteriori aspetti ritenuti rilevanti ai fini della qualità del servizio gestito;
Della validità dei progetti di formazione si terrà conto in sede di valutazione delle offerte tecniche presentate.
La ditta garantisce al proprio personale la dotazione di indumenti da lavoro uniformi ed in buono stato d’uso, oltreché cuffie, guanti e quant’altro dovesse risultare opportuno o essere reso obbligatorio da leggi o regolamenti vigenti in materia di igiene (in particolare dal D.P.R.
N. 327/80, art. 42 e dal CapitoloVIII dell’Allegato II del Reg.CE 852/2004). Tali indumenti e accessori devono essere indossati durante le ore di servizio, così come i dispositivi di protezione individuale previsti a seguito della valutazione dei rischi, di cui al DUVRI ai sensi all'art. 26 del D.lgs. n. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni. Gli indumenti devono essere provvisti di cartellino di identificazione riportante il nome della ditta ed il nome del dipendente.
Devono essere previsti indumenti distinti per i processi di produzione dei pasti, per la distribuzione degli stessi, per il trasporto dei pasti e per i lavori di pulizia e sanificazione, in conformità con quanto disposto dal D.P.R. n. 327/80, art. 42.
Gli indumenti degli addetti alla produzione e distribuzione pasti devono essere di colore chiaro, secondo quanto stabilito dalla norma vigente.
La ditta è tenuta, in particolari situazioni e su richiesta del Comune, a fornire al proprio personale addetto alla distribuzione, vestiario monouso.
ART. 17 – MENÙ E TABELLE DIETETICHE
Nell’esecuzione del servizio l’aggiudicatario è tenuto al rispetto del menù proposto e valutato dalla competente A.S.L. e adottato dal Comune, garantendo la preparazione di pasti in
conformità alle tabelle dietetiche. Le tabelle dietetiche sono attuate, alternativamente, su quattro settimane di distribuzione e al fine di consentire l’utilizzo di prodotti freschi e stagionali nonché risparmi economici.
Le grammature degli alimenti, si intendono riferite ai cibi crudi, al netto degli scarti di lavorazione e di eventuali cali di peso dovuti, ad esempio, allo scongelamento.
Ogni eventuale variazione al menù somministrato deve essere, di volta in volta, concordata con l’Amministrazione, e da questa espressamente autorizzata, previa acquisizione del parere della A.S.L. competente. Tuttavia, è consentito all’aggiudicatario - in via temporanea e previa comunicazione agli Uffici comunali preposti per la necessaria autorizzazione - effettuare una variazione di menù, esclusivamente nei seguenti casi:
- Guasto di uno o più impianti;
- Interruzione temporanea del servizio per cause quali: sciopero, assemblee sindacali, incidenti, interruzione dell’energia elettrica;
- Avaria delle strutture di conservazione dei prodotti deperibili.
L’aggiudicatario è, altresì, tenuto a fornire al Comune, nonché rendere note all’utenza mediante opportuna affissione, le tabelle dei pesi a cotto relative alle singole porzioni per ogni tipologia di utenza. Dette tabelle devono essere utilizzate dagli operatori addetti allo scodellamento, ed essere altresì messe a disposizione degli organismi preposti al controllo del servizio, al fine di consentire la verifica della corrispondenza tra le grammature degli ingredienti utilizzati per ciascuna preparazione e le effettive quantità poste in distribuzione.
ART. 18 – NORME E MODALITA’ DI PREPARAZIONE DEI PASTI
Il menù dovrà essere attuato secondo le ricetta indicata dalla ASL (vedi allegato)
In ogni caso i menù eseguiti e le relative alternative devono essere quelli stabiliti ogni anno scolastico dal Comune sulla base di criteri relativi alla varietà, equilibrio, stagionalità, alternanza e gradimento dei piatti che li compongono.
Il Comune potrà chiedere variazioni ai menù, convenendo con la ditta le relative ricette, senza che queste variazioni comportino modificazioni al prezzo del pasto.
Per la preparazione dei pasti la ditta dovrà utilizzare tutte le misure atte a garantire la salubrità degli alimenti, previste dalla normativa, in particolare non potrà utilizzare sostanze alimentari il cui impiego è vietato ai sensi dell’art. 5 della legge 283/1962 e dovrà rispettare quanto prescritto dall’art.31 del DPR 327/1980 per quanto concerne le temperature per gli alimenti deperibili cotti da consumarsi freddi o caldi ed il mantenimento della catena del freddo. Gli alimenti dovranno possedere i requisiti caratteristici ed essere privi di qualsiasi anomalia per quanto riguarda l’odore, il sapore, il gusto e lo stato fisico.
Tutti gli alimenti utilizzati devono essere di qualità ottima o extra.
Clausola generale, valida per tutti gli alimenti, dovrà essere la non rilevabilità analitica o la presenza entro i limiti consentiti, di tutte quelle sostanze considerate nocive o quanto meno indesiderabili (es. metalli pesanti, aflatossine, sulfamidici, antibiotici, ormoni, pesticidi,additivi,).
Per quanto attiene i parametri microbiologici si farà riferimento alle circolari e normative ministeriali o regionali di riferimento.
In particolare si richiede :
- che tutti i prodotti congelati e/o surgelati prima di procedere a cottura dovranno essere sottoposti a scongelamento in celle frigorifere a temperatura tra 0° e 4° C ad eccezione dei prodotti che vengono cotti tal quali:
- che la porzionatura delle carni crude (compreso triturazione come per carne trita) sia effettuata nella stessa giornata in cui viene consumata e opportunamente refrigerata tra 0° e 2° C;
- che il grattugiamento del formaggio, le operazioni di impanatura, il taglio del prosciutto (anche ben confezionato da permettere la perfetta separazione delle fette) e del formaggio siano effettuati la mattina stessa;
- che il taglio delle verdure sia effettuato nelle ore immediatamente antecedenti il consumo. E’, inoltre, importante eseguire queste modalità nelle esecuzioni delle ricette:
- cuocere le verdure a vapore o al forno;
- sostituire la soffrittura con semplice stufatura in poca acqua o brodo vegetale;
- cuocere i secondi piatti al forno (compatibilmente con le ricette) , dopo avere eliminato eventuali residui di pelli o altri grassi visibili;
- aggiungere i condimenti possibilmente a crudo;
- preparare il purè con patate fresche lessate;
- le patate dovranno essere sbucciate e lavate nella giornata dell’utilizzo indipendentemente dal tipo di cottura previsto;
- le verdure da consumare crude dovranno essere perfettamente mondate, lavate, pronte all’uso e verranno condite solo al momento della distribuzione;
- limitare, per evitare la perdita di nutrienti, l’eccessiva spezzettatura dei vegetali;
- non utilizzare precotture ed evitare sovracotture per minestre, zuppe, verdure e pasta;
- solo in presenza di abbattitore di temperatura è consentito anticipare al giorno prima del consumo la cottura di arrosti; per altre preparazioni occorre concordare con il Comune le modalità da seguire. Anche la cottura di torte non a base di creme può essere anticipata.
E’ assolutamente vietato:
- friggere il cibo
- l’utilizzo del dado per il brodo o altre preparazioni;
- l’aggiunta di conservanti e additivi chimici;
- l’utilizzo di residui dei pasti preparati nei giorni precedenti.
ART. 19 – APPROVVIGIONAMENTO DELLE DERRATE
L’aggiudicatario deve elaborare un piano di approvvigionamento delle derrate, tale da garantire la freschezza degli alimenti, riducendo al minimo i tempi necessari al trasporto delle derrate, al fine di salvaguardarne le caratteristiche sensoriali.
ART. 20 – PIANO DI AUTOCONTROLLO HACCP E PIANO DI SICUREZZA
L’aggiudicatario è tenuto a predisporre il piano di autocontrollo secondo il sistema HACCP ai sensi del Reg.CE 852/2004 e ad integrare il DUVRI redatto dal Comune, la cui attuazione è da considerarsi condizione minima di sicurezza, con quanto stabilito nel proprio piano per la sicurezza se aggravante rispetto a quanto disposto dal Comune.
Sono a carico dell’aggiudicatario tutte le spese necessarie per l’attuazione delle suddette norme.
ART. 21 – TRATTAMENTO DEI RESIDUI
Le operazioni di manipolazione, preparazione e cottura devono essere effettuate unicamente nella giornata di consumazione del pasto, salvo quando diversamente disposto all’art. 18 “Norme e modalità di preparazione, cottura dei pasti”, o concordato direttamente con il Comune sulla base dell’esistenza di reali garanzie igienico-sanitarie (es. utilizzo dell’abbattitore di temperatura) o giustificate motivazioni organizzative.
E’ vietata ogni forma di riciclo dei cibi preparati nei giorni antecedenti al consumo.
Tutti i residui devono essere smaltiti come rifiuti, secondo le modalità dettate dal regolamento di igiene urbana. La frutta e il pane freschi di giornata, eventualmente in esubero rispetto al consumo a pasto, ancora in buono stato di conservazione e di presentazione possono essere lasciati a disposizione dell’utenza seguendo le modalità concordate con le singole scuole e il Comune stesso.
I rifiuti solidi urbani prodotti nel centro produzione pasti e nelle cucine e refettori delle scuole, se non altrimenti destinati devono essere raccolti in sacchetti e pattumiere, forniti dalla ditta e convogliati negli appositi contenitori per la raccolta differenziata, previo accordo con il soggetto gestore del servizio di igiene urbana del Comune, nel rispetto delle norme e delle regole dettate per il servizio medesimo.
E' tassativamente vietato scaricare qualsiasi tipo di rifiuto solido negli scarichi fognari (lavandini, canaline di scarico, ecc.).
Qualora si verificassero otturazioni o altri malfunzionamenti degli scarichi causati da presenza di rifiuti, imputabili al servizio di ristorazione, i costi per il ripristino degli scarichi saranno totalmente a carico della ditta.
La ditta, in sede di offerta tecnica, può segnalare altre misure che intende adottare per ridurre l’impatto ambientale (es. caratteristiche dei prodotti a perdere).
ART. 25 – DIVIETI
Durante le operazioni di preparazione, cottura e distribuzione dei pasti, è assolutamente vietato detenere, negli stessi spazi, detersivi, scope, strofinacci di qualsiasi genere.
Gli strofinacci utilizzati per la pulizia e/o l’asciugatura di stoviglie ed attrezzature devono essere quotidianamente sostituiti; dopo il loro uso non possono essere lasciati all’interno dei locali.
I detersivi e gli altri prodotti di sanificazione devono sempre essere conservati in locale apposito o in armadi chiusi ed essere contenuti nelle confezioni originali, con la relativa etichetta.
Le schede tecniche relative ad ogni prodotto utilizzato devono essere conservate nel luogo di esecuzione del servizio.
ART. 26 - COMITATO MENSA
Su proposta ed indicazione (anche dei nominativi) degli Organi Scolastici, la Giunta Comunale individua, quali componenti del "Comitato Mensa", un rappresentante del Comune (dirigente responsabile servizio mensa o suo delegato), degli insegnati, dei genitori, della A.S.L. e del gestore del servizio. I membri del Comitato svolgono funzioni di supporto all’azione di controllo svolta dal soggetto appaltante in un’ottica di promozione e miglioramento del servizio.
Il Comitato tra l’altro potrà concertare con il gestore, e proporre all'Amministrazione Comunale, variazioni al menù nel rispetto delle tabelle dietetiche valutate dal Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione della ASL di Nuoro
ART. 27 – DIRITTO DI CONTROLLO DEL COMUNE
E’ facoltà dell’Amministrazione Comunale disporre, in qualsiasi momento, senza preavviso e con le modalità che riterrà opportune, presso i locali del dove viene erogato il servizio mensa controlli finalizzati a verificare la corrispondenza del servizio fornito dall’aggiudicatario alle prescrizioni contenute nel presente Capitolato.
E’, altresì, facoltà dell’Amministrazione Comunale disporre, presso i suddetti locali e senza limitazione di orari, la presenza di propri incaricati, con il compito di verificare la corretta applicazione di quanto previsto dal presente Capitolato, nonché dei contenuti dell’Offerta Tecnica formulata dall’aggiudicatario.
L'Amministrazione Comunale ha diritto di respingere i quantitativi di merce non rispondente ai tipi, categoria e qualità prescritti o che risultassero avariati, alterati o sofisticati, e che, comunque, all'analisi chimica risultassero con caratteristiche diverse da quelle prescritte; ciò con l'obbligo dell'aggiudicatario di sostituire immediatamente i quantitativi respinti pena la rescissione del contratto.
L’aggiudicatario avrà cura di conservare per almeno 48 ore un “pasto-test”, che resterà a disposizione dell’Amministrazione Comunale, per eventuali controlli.
ART. 28 – GARANZIE
A garanzia della mancata sottoscrizione del contratto, secondo quanto disposto dell’art. 75 del D.lgs. 163/2006, le ditte partecipanti sono tenute a prestare idonea cauzione provvisoria, secondo le modalità descritte dal su citato art. 75 pari al 2% dell’importo a base d’asta ossia
€. 595,58.
A garanzia dell’esatta e puntuale esecuzione di tutti gli adempimenti derivanti dal presente Capitolato, nonché del risarcimento di danni derivanti dall’inadempimento delle obbligazioni in esso previste, l’aggiudicatario dovrà costituire, all’atto della stipulazione del contratto, apposita cauzione definitiva, in misura pari al 10% dell’importo netto contrattuale, secondo le modalità previste all’art. 113 del D.lgs. 163/2006.
La cauzione definitiva resta vincolata sino al regolare espletamento del servizio.
La cauzione garantirà per tutti gli obblighi assunti dall’aggiudicatario, anche per quelli a fronte dei quali è prevista l’applicazione di penali. L’Amministrazione, fermo restando quanto previsto al successivo art. 32 avrà pertanto diritto di rivalersi direttamente sulla cauzione per l’applicazione delle stesse.
Qualora l’ammontare della garanzia dovesse ridursi per effetto dell’applicazione delle penali, o per qualsiasi altra causa, la ditta aggiudicatrice dovrà provvedere al reintegro entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della relativa richiesta da parte dell’Amministrazione committente. Inoltre, è obbligo della ditta aggiudicatrice, stipulare o essere comunque già in possesso di un’assicurazione adeguata per la copertura delle responsabilità civile per danni conseguenti lo svolgimento del servizio inclusi i danni da intossicazione alimentare con un
massimale minimo di €uro 2.000.000,00 (duemilioni/00) con durata pari a quella dell’appalto. Copia della polizza dovrà essere depositata in Comune prima dell’inizio del servizio;
ART. 29 – CONTRATTO
Il contratto disciplinante l’espletamento del servizio di cui al presente Capitolato verrà stipulato nella forma pubblica amministrativa dal Segretario Comunale.
E’ espressamente stabilito che l’intervenuta aggiudicazione non vincolerà la stazione appaltante se non dopo la stipulazione del contratto, previa effettuazione delle necessarie verifiche circa la documentazione prodotta e le dichiarazioni rese in sede di gara; l’offerta vincola, invece, immediatamente la Ditta aggiudicataria per 180 giorni decorrenti dalla data di scadenza fissata per la ricezione dell’offerta medesima.
ART. 30 - DIVIETO DI CESSIONE DEL CONTRATTO E DI CREDITO, SUBAPPALTO
E’ fatto divieto all’appaltatore cedere il contratto o subappaltare in tutto o in parte la fornitura, senza il consenso e la formale approvazione dell’Amministrazione Comunale, pena l’immediata rescissione del contratto e la conseguente rivalsa dei danni subiti.
In caso di infrazioni alle norme del presente capitolato e del contratto, commesse dall’appaltatore occulto, l’unico responsabile verso il Comune e verso terzi si riterrà l’appaltatore, con conseguenza, inoltre, dell’applicazione delle disposizioni di cui al primo paragrafo del presente articolo.
E’, altresì, vietato cedere in tutto o in parte i crediti derivanti dall’avvenuta esecuzione del servizio, senza l’espressa autorizzazione dell’Amministrazione Comunale.
ART. 31 – SPESE, IMPOSTE E TASSE
Tutte le spese, imposte e tasse, nessuna esclusa, inerenti e conseguenti alla gara ed alla stipulazione, scritturazione, bolli e registrazione del contratto di affidamento del servizio, ivi comprese le sue variazioni nel corso della sua esecuzione, nonché quelle relative al deposito della cauzione, sono a carico dell’aggiudicatario.
ART. 32 – PENALI
Il Comune a tutela delle norme contenute nel presente capitolato, si riserva di applicare le seguenti penalità:
. Mancato rispetto degli standard previsti dalle Tabelle Merceologiche: € 250,00
. Etichettatura non conforme alla vigente normativa in materia: € 250,00
. Non corrispondenza del numero dei pasti somministrati al numero dei pasti ordinati: € 50,00
. Totale mancata somministrazione dei pasti ordinati: € 250,00
. Totale mancata somministrazione di una portata: € 150,00
. Mancata somministrazione dei pasti destinati alle diete speciali personalizzate: € 150,00
. Mancato rispetto delle grammature, verificato su 10 pesate della stessa preparazione: € 250,00
. Mancato rispetto del menù previsto (per ciascuna portata) € 50,00
. Rinvenimento di corpi estranei organici e inorganici: € 100,00
. Rinvenimento di parassiti: € 100,00
. Rinvenimento di prodotti alimentari scaduti: € 500,00
. Inadeguata igiene delle attrezzature e utensili: € 250,00
. Mancato rispetto dei limiti di contaminazione microbica : € 250,00
. Fornitura di pasti chimicamente contaminati, tali da essere inidonei all’alimentazione umana: € 1.000,00
. Mancato rispetto del piano di sanificazione e pulizia di cucina, refettorio e locali accessori: € 500,00
. Conservazione delle derrate non conforme alla normativa vigente: € 250,00
. Mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie da parte del personale operante presso i Centri di Produzione Pasti: € 500,00
. Mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie da parte del personale addetto alla distribuzione, scodellamento e rigoverno dei locali di ristorazione: € 500,00
Il totale delle penali applicate non potrà superare il 10% dell’ammontare complessivo del contratto. Qualora oggettivi inadempimenti alle condizioni contrattuali giustifichino le ripetute
applicazioni delle suddette penali, oltre tale limite si procederà alla risoluzione del contratto a danno del fornitore.
Alle suddette penali vanno aggiunti i rimborsi che il Comune è tenuto ad effettuare agli utenti, sulle tariffe pagate dagli stessi, qualora la causale del rimborso sia ascrivibile a responsabilità dell’aggiudicatario; tali rimborsi non concorrono alla costituzione del limite oltre il quale il Comune può procedere alla risoluzione del contratto.
ART. 33 - VALIDITÀ DELL’OFFERTA
La Ditta non potrà svincolarsi dalla propria offerta prima che siano trascorsi n. 180 giorni decorrenti dalla data di scadenza della presentazione dell’offerta, sempre che, nel contempo,la Ditta non sia stata informata dell’aggiudicazione del servizio in suo favore.
ART. 34 - PAGAMENTI PER LA PREPARAZIONE E SOMMINISTRAZIONE DEI PASTI
L’aggiudicatario deve presentare all’inizio di ogni mese la fattura relativa alla fornitura di pasti effettuata nel mese precedente, che sarà liquidata sulla base del prezzo d’offerta riferito al costo unitario di ciascun pasto, previo accertamento della corrispondenza al numero dei buoni pasto effettivamente consegnati dagli utenti (da allegare mensilmente alla fattura) e ai dati circa le presenze giornaliere rilevate nell’apposito registro mensa dal personale scolastico, dove sarà espressamente indicato, giorno per giorno, il numero dei pasti ordinati ed erogati.
Si stabilisce sin d’ora che il Comune potrà rivalersi, per ottenere la rifusione di eventuali danni già contestati all’aggiudicatario, ovvero il rimborso di spese per il pagamento di penalità, a mezzo ritenuta da operarsi in sede di pagamento dei corrispettivi di cui sopra, o in subordine mediante incameramento della cauzione definitiva.
Le fatture, debitamente firmate dal legale rappresentante dell’aggiudicatario o da un suo delegato, saranno pagate entro 30 giorni dal ricevimento delle stesse presso l’Ufficio competente.
La liquidazione delle fatture è condizionata alla dimostrazione dell’avvenuto versamento dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori per legge.
ART. 35 – CAUSE DI RISOLUZIONE DEL CONTRATTO - CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA
Ai sensi dell’art. 1456 del Codice Civile, costituiscono cause di risoluzione contrattuale:
a) Apertura di una procedura concorsuale a carico dell’aggiudicatario;
b) Messa in liquidazione o in altri casi di cessione dell’attività dell’aggiudicatario;
c) Impiego di personale non dipendente dall’aggiudicatario;
d) Gravi violazioni e/o inosservanze delle disposizioni legislative e regolamentari nonché delle norme del presente capitolato in materia igienico-sanitaria;
e) Gravi violazioni delle norme del presente capitolato relative alle caratteristiche merceologiche;
f) Mancata osservanza del sistema di autocontrollo ex D.Lgs. 26 maggio 1997, n° 155;
g) Gravi casi di intossicazione alimentare;
h) Inosservanza delle norme di legge relative al personale dipendente e mancata applicazione dei contratti collettivi nazionali o territoriali;
i) Interruzione non motivata del servizio;
j) Sub-appalto totale o parziale del servizio non autorizzato;
k) Violazione ripetuta delle norme di sicurezza e prevenzione;
Nelle ipotesi sopraindicate il contratto sarà risolto di diritto con effetto immediato a seguito della dichiarazione del Comune, in forma di lettera raccomandata, di volersi avvalere della clausola risolutiva.
Qualora il Comune intenda avvalersi di tale clausola, lo stesso si rivarrà sull’aggiudicatario a titolo di risarcimento dei danni subiti per tale causa.
La risoluzione avverrà con le clausole stabilite dal contratto.
ART. 36 - RISOLUZIONE PER INADEMPIMENTO
Fuori dai casi indicati al precedente articolo, il contratto può essere risolto per inadempimento di non scarsa importanza di clausole essenziali, senza necessità di provvedimento giudiziario,
previa diffida con la quale venga indicato all’aggiudicatario un termine non inferiore a giorni quindici dalla sua ricezione per l’adempimento.
Alla fine di detto termine, in caso di inadempimento, il contratto si intende risolto di diritto.
ART. 37 - FORO COMPETENTE
Qualunque contestazione o vertenza dovesse sorgere tra le parti sulla interpretazione o esecuzione del presente contratto, sarà definita dal giudice ordinario ovvero dal giudice amministrativo nelle fattispecie di cui all’art. 33 del D.lgt. 31.3.1998, n° 80 e negli altri casi previsti dalla legge. Foro competente: Oristano.
ART. 38 – NOTA INFORMATIVA AI SENSI DELLA LEGGE SULLA PRIVACY
Si informa ai sensi dell’art.13 del D.lgs n.196/2003, che questo Ente provvederà alla raccolta ed al trattamento dei dati personali dell’Impresa appaltatrice per le sole finalità connesse all’espletamento dell’appalto.
I dati sono utilizzati e comunicati: all’interno dell’Ente tra gli incaricati del trattamento ed all’esterno al Tesoriere comunale, al Ministero delle Finanze, all’avente diritto di accesso ai documenti amministrativi ai sensi della L. 241/90, o ad altri Enti pubblici in ottemperanza a specifici adempimenti normativi.
ART. 39 - RICHIAMO ALLA LEGGE ED ALTRE NORME
Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Capitolato, si fa riferimento al Codice Civile ed alle disposizioni legislative vigenti in materia.
Il Responsabile del Procedimento Il Responsabile dell’Area
(I.D. Xxxxxxxxx Xxxxxxx) (Rag. Xxxxx Xxxxx)