DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA, CACCIA E PESCA
DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA, CACCIA E PESCA
DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA
NORME GENERALI
Edizione 2024
Sommario
UNIONE EUROPEA
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale:
O¶(XURSDn eLlleQzYonHe VW rurali
1. INTRODUZIONE E INDICAZIONI GENERALI SULL'APPLICAZIONE DEI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA 4
2. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 7
3. 6&(/7$ '(//¶$0%,(17( ( ...9....2....&....$....=....,....2....1....$..../....,....7....¬.................................... 7
4. 0$17(1,0(172 '(//¶$*52(&26,.6....7....(....0....$.... ....1....$....7....8....5....$..../...(................. 7
5. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE 7
6. 6,67(0$=,21( ( 35(3$5$=,21( '(/ 682/2 $/.../....¶....,....0....3. 8,$172
8. SEMINA, TRAPIANTO E IMPIANTO 10
9. GESTIONE DEL SUOLO E PRATICHE AGRONOMICHE PER IL CONTROLLO DELLE INFESTANTI) 10
10. *(67,21( '(//¶$/%(52 ( '(//.$.... ....)....5....8....7....7....,....)....,....&....$....=...,....2....1....(... 12
13. ALTRI METODI DI PRODUZIONE E ASPETTI PARTICOLARI 24
15. DIFESA FITOSANITARIA E CONTROLLO DELLE INFESTANTI 24
16. CONTROLLO FUNZIONALE E REGOLAZIONE STRUMENTALE DELLE IRRORATRICI 43
Allegato n. 1 Norme di avvicendamento specifiche di coltura 47
Allegato n. 2 Metodo del bilancio previsionale 56
Allegato n. 3 Metodo scheda a dose standard 64
$OOHJDWR Q ,VWUX]LRQL SHU LO FDPSLRQDPHQWR.... ....G H65L WHUU
Allegato n. 5 Caratteristiche chimiche medie di letami, materiali palabili e liquami prodotti da diverse specie zootecniche 71
Allegato 6 Coefficienti di assorbimento e asportazione delle colture 72
Allegato 7 Coefficienti tempo delle colture 75
Allegato 8 Quota base per la crescita annuale della pianta per le colture arboree 77
Allegato 9 Limiti di Massima Applicazione Standard (MAS) 78
Allegato 10 Metodo schede irrigue (Base) 80
$OOHJDWR Q &ULWHUL SHU O¶LQVHULPHQWR GHOOH Y83DULHWj
2
Allegato 12 Prodotti impiegati come corroboranti, potenziatori delle difese naturali dei vegetali
84
Allegato 13 Elenco delle colture per le quali è stato predisposto il disciplinare specifico di produzione integrata in Xxxxxx-Romagna 86
1. INTRODUZIONE E INDICAZIONI GENERALI SULL'APPLICAZIONE DEI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA
Per produzione integrata si intende quel sistema di produzione agro-alimentare che utilizza tutti i metodi e
PH]]L SURGXWWLYL H GL GLIHVD GDOOH DYYHUVLWj GHOOH SURGX]LR
sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici.
$O ILQH GL FRQLXJDUH WHFQLFKH SURGXWWLYH FRPSDWLELOL FRQ OD
tecnico-economiche dei moderni sistemi produttivi e di innalzare il livello di salvaguardia della salute degli operatori e dei consumatori, si definiscono le norme generali in materia di tecniche agronomiche, come base di riferimento per la predisposizione dei disciplinari di coltura e i relativi controlli.
Fase di coltivazione
Questi disciplinari di produzione integrata sono stati redatti in conformità con il Complemento di programmazione per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 (CoPSR 2023-2027) (Reg. (UE) 2021/2115), con le disposizioni specifiche previste nel DM 9084 del 28/08/2014 SHU OD SURGX]LRQH LQWHJUDWD Disciplina ambientale prevista in applicazione del Reg. UE 1308/13 e Reg UE 2021/2115 obiettivi e) e f), e
con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 41 del 23/01/2012 di applicazione della L.R. 28/99.
Ha inoltre ottenuto il parere di conformità ai criteri e principi generali e alle Linee guida nazionali previsto
dal DM 4890 del 08/05/2014 da parte delO¶2UJDQLVPR WHFQLFR VFLHQWLI. LFR GL SURG
Il testo della fase di coltivazione dei disciplinari di produzione integrata, che raccoglie l'insieme delle norme tecniche che si concludono con la raccolta del prodotto, è suddiviso in tre parti:
- Norme generali: raccoglie le indicazioni (vincoli e consigli) comuni a tutte le colture;
- Norme tecniche fase di coltivazione: riportano le indicazioni specifiche per ciascuna coltura (vincoli e consigli);
- Schede di registrazione e manuale di compilazione in merito agli adempimenti aziendali di registrazione.
È fondamentale che le indicazioni contenute nella Norme Generali e relativi allegati vengano considerate preliminarmente alla lettura della parte speciale di coltura.
Il presente disciplinare raccogliere in un unico documento le norme tecniche relative alle seguenti attività:
x intervento SRA01 (produzione integrata) CoPSR 2023-2027 (Reg. (UE) 2021/2115);
x interventi previsti dalla Disciplina ambientale redatta in applicazione del Reg. UE 1308/13 (OCM Ortofrutta) e tipi di spesa previsti dal Reg UE 2021/2115 obiettivi e) e f) (programmi operativi settore ortofrutta e patata);
x adozione del marchio collettivo Qualità Controllata (L.R. 28/99) e SQNPI (D.M. n. 4890/2014);
Le indicazioni tecniche riportate in questo disciplinare sono suddivise in norme vincolanti ed in consigli tecnici. Le norme vincolanti sono espresse come tecniche ammesse o tecniche non ammesse (i vincoli possono quindi essere espressi in forma positiva o negativa); i consigli tecnici e quindi le pratiche colturali che non sono vincolanti, sono espresse come tecniche consigliate o tecniche sconsigliate.
Nelle Norme generali i vincoli sono evidenziati con una retinatura ed un riquadro (di tipo analogo a quello che evidenzia questo capoverso). Per la difesa fitosanitaria e il controllo delle infestanti, in caso di stampa a colori i vincoli sono inoltre evidenziati con sfondo giallo, sia nelle Norme generali che in quelle di coltura. Nelle Norme agronomiche di coltura i vincoli sono evidenziati in grassetto e corsivo. |
La registrazione nelle apposite schede degli interventi tecnici (fertilizzazione, difesa, irrigazione, ecc.), è obbligatoria in tutti i casi in cui ciò sia espressamente indicato nelle Norme generali o nelle Norme tecniche fase di coltivazione entro 7 JLRUQL GDOO¶RSHUD]. LR Con la stessa tempistica deve obbligatoriamente essere aggiornato il registro di magazzino (carico-scarico). Le registrazioni dovranno comunque essere aggiornate al momento del controllo ufficiale anche se i 7 giorni non sono ancora trascorsi. |
QH FRO
Le registrazioni dovranno essere effettuate seguendo le indicazioni riportate nel manuale di compilazione, q DPPHVVR O¶XWLOL]]R GL VLValWteHrnPaLti vi LpQurIchRéUpPrDevWiaLm]e]ntDe W autorizzati dalO¶$UAHgDricoltura sostenibile. |
L
Le restanti indicazioni, pur non essendo vincolanti sono da considerarsi funzionali all¶applicazione dei vincoli e comunque idonee al raggiungimento di un ottimale risultato tecnico-ambientale.
,Q FDVR GL GLYHUVLILFD]LRQH GHOOH QRUPH LQ EDVH DOOH GLYHUV GHOO¶DPELWR DSSOLFDWLYR GHL GLYHUVL YLQFROL VLD SHU OH QRUP
Le aziende aderenti alle diverse iniziative sopra elencate sono tenute all¶applicazione delle norme
DJJLRUQDWH /¶LQIRUPD]LRQH GHOO¶DJJLRUQDPHQWR GHOOH QRUPH
Telematico della Regione Xxxxxx-Romagna e sul sito Internet della Regione Xxxxxx-Romagna, portale tematico E-R Agricoltura e Pesca (xxxx://xxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx-xxxxxxx.xx/xxxxxxxxxx- agroalimentari/doc/disciplinari/produzione-integrata).
Deroghe ai disciplinari di produzione
Le eventuali deroghe all'applicazione delle norme tecniche obbligatorie contenute nei disciplinari di produzione integrata sono concesse dal Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni e dalO¶ $UHD Agricoltura sostenibile, con modalità specifiche.
Le deroghe territoriali concesse saranno pubblicate sul sito della Regione Xxxxxx-Romagna: Deroghe territoriali 2024.
1. Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni concede deroghe per le tecniche di difesa integrata e di controllo delle infestanti relative alle fasi di campo in caso di eventi straordinari che richiedano l'impiego di prodotti fitosanitari non previsti nelle norme tecniche di coltura. Il Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni regionale può concedere delle deroghe di carattere aziendale o, se la problematica coinvolge ampi territori, di valenza territoriale.
1HO FDVR GL DXWRUL]]D]LRQL DOO¶LPSLHJR GL SURGR5W3,WpLer sDituLaz ioVniHQVL GH
di emergenza fitosanitaria, non è necessario un provvedimento di deroga al disciplinare nei casi in cui O¶DXWRUL]]D]LRQH ULJXDUGL HVWHQVLRQL GL LPSTLecHnJichRe pGerLal trVe cRolVtuWreDQ]H DW o impieghi.
/D GHURJD GHYH HVVHUH LQYHFH DSSURYDWD QHL FDVL LQ FXL O¶DXWR VRVWDQ]H DWWLYH FDQGLGDWH DOOD VRVWLWX]LRQH VRVWDQ]prHes enDtiWWLYH U
QHOO¶HOHQFR GHOOH WDEHOOH $; s.Ha. n on a%n co$raOaOutHorJizzDaWteR; s os,ta nz'eOclJasVsi fic at e
come Cancerogene, Mutagene, Teratogene - CMR.
In caso di emergenze fitosanitarie definite dal Reg. (UE) 2016/2031 e dal Reg. (UE) 2019/2072, i provvedimenti adottati dalle Autorità competenti (Servizio Fitosanitario Nazionale e Regionale) hanno effetto immediato anche
VXOO¶DSSOLFD]LRQHQ LGFHKOHO HU H1JRLURPQHD OWLH F VHQ]D O¶HVLJHQ]D GL XOWHULRU
Le richieste devono essere formulate per Posta elettronica certificata (PEC) dalle aziende o da loro delegati, precisando:
¾ O¶LQWHVWD]LRQH H O XELFD]LRQH GHOO D]LHQGD R GHOO
¾ la coltura e la varietà per la quale si richiede la deroga;
¾ l'avversità che si intende combattere;
¾ le motivazioni tecniche che la giustificano;
¾ XQ QXPHUR GL WHOHIRQR FRQ FXL VL SRWUj FRQWDWWDUH
¾ LQGLUL]]R 3(& GoHdOeOl d¶eDle]gaLtoH.QGD
Le richieste di deroga vanno inoltrate:
¾ E-PDLO FHUWLILFDWD DOO¶LQGLUL]]R RP-Sro m#aSgnRaV.iWt DFHUW U
¾ E-PDLO QRQ FHUWLILFDWdDer oDghOeOfit¶oL@rQeGgiLonUeL.e]m]iliRa -ro xxxxx.xx
Entro 4 giorni lavorativi successivi al ricevimento della richiesta il Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni fornirà una risposta scritta (PEC).
1HO FDVR VL ULWHQJD QHFHVVDULR OD HVHFX]LRQH GL XQ V
fitosanitario delle colture interessate, il Servizio Fitosanitario regionale, dopo averlo
comunicato ai richiedenti, eseguirà il sopralluogo e trasmetterà una risposta scritta (PEC) entro 10 giorni lavorativi dalla data di ricevimento.
Anche le deroghe territoriali devono essere richieste secondo le modalità precedentemente indicate. Il Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni comunicherà anche la risposta ai Servizi territoriali agricoltura, caccia e pesca competenti.
2. /¶$UAHgrDicoltura sostenibile per le altre tecniche colturali della fase di campo e per la fase post-raccolta in caso di eventi straordinari che richiedano l'adozione di tecniche diverse da quelle previsti nel presente disciplinare
Le richieste devono essere formulate per Posta elettronica certificata (PEC) dalle aziende interessate, o da loro delegati precisando: x l'intestazione e l'ubicazione dell'azienda e qualora aderisca ad un¶D]LdRelQCHoP SR anche il numero identificativo della domanda AGREA; x la coltura, la superficie e la varietà per la quale si richiede la deroga; x la tecnica alla quale si intende derogare e quella che si propone di adottare in alternativa; x le motivazioni tecniche che giustificano la proposta alternativa. Le richieste di deroga vanno inoltrate: ¾ PEC: xxxxxxxxxxxx@xxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxx-xxxxxxx.xx $OOR VFRSR GL FRQVHQWLUH O¶HOeV¶seScuUzHionVeVdLi eRvQenHtu alGi sLop raXllQuo ghSi DinUaHzieUnHda , siH chiede di presentare con sufficiente anticipo la richiesta di deroga. Entro 10 giorni lavorativi successivi al ricevimento della richiesta O¶$UAgHriDco ltura sostenibile della Regione Xxxxxx-Romagna fornirà una risposta. /¶$UAHgrDicoltura sostenibile provvederà a trasmettere al richiedente la risposta alla richiesta di deroga e per conoscenza agli Enti territoriali competenti (nonché agli eventuali ulteriori organismi di controllo incaricati). Qualora si verifichino particolari situazioni, tali da determinare per ampie zone la necessità di adottare pratiche agronomiche, diverse da quelle previste dalle norme tecniche, O¶$UoHSDettore competente provvederà a darne comunicazione tramite i Bollettini di produzione integrata e biologica precisando le soluzioni alternative autorizzate e l'ambito territoriale nelle quali sarà possibile applicarli. |
A fine campagna la Regione comunicherà al GTA (Gruppo Tecniche Agronomiche), istituito ai sensi del DM 4890 del 08/05/2014, le deroghe territoriali alle norme tecniche colturali concesse.
1.1 Osservatorio SQNPI
Ogni cittadino può segnalare eventuali non conformità a carico degli operatori che operano in regime di
TXDOLWj /H VHJQDOD]LRQL OGssDer vaLtoQrioRSOQWNPUI@DmUaHsa x.XxxXxX.xx¶dLevQonGoLcoUnLte]ne]reR:
- Generalità del mittente;
- *HQHUDOLWj GHOInOdi¶caRreSdHenUoDmWinRazUioHne a zienda/indirizzo della azienda aderente a SQNPI);
- Comportamenti non conformi oggetto di segnalazione (se possibile rilevata mediante numerazione
SUHVHQWH QHOO¶$OOHJDWR , D-Lh ttp3sL://DwQwwL. reGteLru ra&leR.itQ/pWroUduRzOionOeRin te6gr4at1a 3).,
/H VHJQDOD]LRQL YHUUDQQR HVDPLQDWH GDOO¶DSSRVLWR FRPLWDWR FR
mediante procedura rafforzata di controllo; quelle generiche o prive degli elementi elencati non verranno considerate.
Ê IDWWR REEOLJR XXX XXX RSHUDWRUL VLQJROL R DVVRFLDWL 2$
GHOO¶2VVHUYDWe RleUmLoRda lit6à 4di1se3g,na lazione, mettendo a disposizione il modulo esplicativo di cui
DOO¶DOOHOSJSDERWVRAT O,RI,O SQNPI 3HU JOL 2$ PHGLDQWH O¶XWLOL]]R GHO SUR
singole sito web o almeno un cartello presso il centro aziendale. 1HO FDVR GL 2$ O¶REEOLJR HVFOXVLYDPHQWH DOO¶DVVRFLD]LRQH ´
La relativa non conformità viene attribuita nella seguente maniera:
- operatore interessato alla fase di coltivazione: si attribuisce il valore correlato alla fase di coltivazione;
- operatore post raccolta: si attribuisce il valore correlato alla fase di post raccolta;
- operatore interessato a tutte le fasi del processo, di coltivazione e di post raccolta: si attribuisce il valore correlato alla fase di post raccolta.
2. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Il campo di applicazione delle Norme Generali comprende le fasi agronomiche che vanno dalla coltivazione fino alla raccolta delle colture che si intendono assoggettare al metodo di produzione integrata. In conformità con questo documento sono predisposti i Disciplinari di coltura.
Vincolante per il Reg. (UE) 2021/2115
Le aziende che aderiscono a tale regolamento SRVVRQR LQVHULUH QHOO¶DYYLFHQ colture non soggette ad aiuto per le quali non è stato predisposto il disciplinare di produzione integrata, ma devono comunque rispettare le norme tecniche di carattere generale. Ad esempio: se la coltura non disciplinata viene ristoppiata, nel quinquennio non è possibile effettuare altri ristoppi; gli apporti massimi di concime per ettaro/anno non devono mai essere superati (ad es. limiti massimi annui per i quantitativi di fosforo e potassio). |
GDPHQ
3. 6&(/7$ '(//¶$0%,(17( ( 92&$=,21$/,7¬
/D YDOXWD]LRQH GHOOH FDUDWWHULVWLFKH SHGRfoFndOaLmPenDtaWleLimFpKoHrta nGzaHOO¶DUH
in riferimento alle esigenze delle colture interessate.
La scelta dovrà essere particolarmente accurata in caso di nuova introduzione della coltura e/o varietà
QHOO¶DPELHQWH GL FROWLYD]LRQH
4. 0$17(1,0(172 '(//¶$*52(&26,67(0$ 1$785$/(
Il CoPSR 2023-2027 prevede la possibilità di concessione di aiuti per il ritiro dei seminativi per scopi ambientali (Intervento SRA26) e gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario (Intervento SRA10). Le norme di gestione di tali interventi sono riportate nei rispettivi bandi approvati o in approvazione (Bandi aperti ² Agricoltura, caccia e pesca (xxxxxxx.xxxxxx-xxxxxxx.xx).
6LHSL ILODUL DOEHUDWL DUHH ERVFDcWaHpo fo ssVi eScHapFeFzzKagLn e)Gra¶pDprFesTenXtaDn o H WDUH VSD]L QDWXUDOL H VHPLQDWXUDOL FKH GRYUHEEHUR HVVHUH SUHVHQW
secondo i criteri della produzione integrata con una superficie corrispondente almeno al 5 % della SAU.
In un clima caratterizzato da piovosità concentrate nel periodo primaverile e autunnale, con piogge estive a carattere temporalesco, la funzione drenante di scoline e di capofossi è parte fondamentale in un contesto di produzione integrata.
Vincolante per tutti i regolamenti
6L GLVSRQH LO GLYLHWR DOO¶LPSLHJR GL SURGRWWL ILWRVD VHPLQDWXUDOL FRPSUHVH OH FRVLGGHWWH ³WDUH´ D]LHQGDOL Sulle colture ornamentali e negli orti famigliari possono essere eseguiti trattamenti con prodotti fitosanitari ammessi dalla legislazione vigente. |
5. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
Per la scelta della varietà è consigliato fare riferimento, quando esistono, alle Liste di orientamento varietale
che sono state formulate in modo specifico per il nostro territorio VHJXHQGR L FULWHUL GHILQL
11).
Vincolante per tutti i regolamenti
La deliberazione della Giunta regionale n. 41/2012 prevede la esclusione delle varietà geneticamente modificate. |
Costituzione di nuovi impianti di arboree Vincolante per tutti i regolamenti
Per i nuovi impianti di colture arboree, ci si deve attenere a quanto indicato nella Deliberazione regionale n. 132 del 28/01/2019, Determinazione n.24676 del 16/12/2022, Delibera n.310 del 06/03/2023, Determinazione n.8119 del 17/04/2023 e loro ss.mm.ii. In assenza di tale materiale SRWUj HVVHUH LPSLHJDWR PDWHULDOH GL FDWHJRULD &$& H GL SRVVRQR VSHFLILFDUH LQ TXDOL FRQGL]LRQL VLD FRQVHQWLWR Per le colture erbacee da pieno campo si deve ricorrere a semente certificata, qualora esistano sistemi di certificazione attivi. 3HU OH FROWXUH RUWLYH VL GHYH ULFRUUHUH D PDWHULDOH G categoria certificata CE per le sementi. Per le colture ortive e per quelle arboree tutti i materiali di propagazione devono essere DFFRPSDJQDWL GDO UHODWLYR ³3DVVDSRUWR GHOOH SLDQWH´ 5H attuazione). Le colture per le quali è disponibile il materiale di moltiplicazione certificato è riportato nella FRORQQD VSHFLILFD GHOO¶DOOHJDWR )DWWD VDOYD OD QRUPDWLYD ILWRVDQLWDULD YLJHQWH O¶DXWR DPPHVVD VROR QHO FDVR LQ FXL O¶D]LHQGD XWLOL]]L - ULVRUVH JHQHWLFKH YHJHWDOL LQVHULWH QHOO¶$QDJUDIH 1D agricolo e Alimentare o registro regionale delle risorse genetiche autoctone; - ecotipi specificatamente elencati nei disciplinari regionali; - varietà in conservazione iscritte nel registro nazionale. Lo scambio e la vendita di semente tra agricoltori sono consentiti solo nei casi previsti dalla normativa vigente Per il 2024, le sementi autoprodotte, fatti salvi eventuali diritti relativi alle varietà registrate, possono essere impiegate per colture da sovescio o destinate o per inerbimenti con colture a perdere. |
FDWHJ O¶XWLO
L FDW
J 8(
SURGX]
]LRQD
6. 6,67(0$=,21( ( 35(3$5$=,21( '(/ 682/2 $//¶,03,$172 ( $//$
, ODYRUL GL VLVWHPD]LRQH H SUHSDUD]LRQH GHO VXROR DOO¶LPSLDQ
obiettivi di salvaguardare e migliorare la fertilità del suolo evitando fenomeni erosivi e di degrado e vanno definiti in funzione della tipologia del suolo, delle colture interessate, della giacitura, dei rischi di erosione
H GHOOH FRQGL]LRQL FOLPDWLFKH GHOO¶DUHD 'HYRQR LQROWUH FR
XQ¶HOHYDWD ELRGLYHUVLWj GHOOD PLFURIORUaDr iduHzi onGe HdOei OfeDn omPeLni FdUi RIDXQD
FRPSDWWDPHQWR FRQVHQWHQGR O¶DOORQWDQDPHQWR GHOOH DFTXH PHWH
A questo scopo dovrebbero essere utilizzati, se disponibili, gli strumenti cartografici in campo pedologico. Gli eventuali interventi di correzione e di fertilizzazione di fondo devono essere eseguiti nel rispetto dei principi stabiliti al capitolo della fertilizzazione.
4XDQGR OD SUHSDUD]LRQH GHO VXROR FRPSRUWD WHFQLFKH GL ODYRUD
naturale come lo scasso, il movimento terra, la macinazione di substrati geologici, le rippature profonde, ecc., queste operazioni devono essere attentamente valutate oltre che nel rispetto del territorio anche della fertilità al fine di individuare gli eventuali interventi ammendanti e correttivi necessari.
7. AVVICENDAMENTO
Una successione colturale agronomicamente corretta rappresenta uno strumento fondamentale per preservare la fertilità dei suoli, la biodiversità, prevenire le avversità e salvaguardare/migliorare la qualità delle produzioni.
Norme di rotazione
Al fine di impostare il piano di avvicendamento le colture vengono suddivise come segue:
Coltura principale: è quella che occupa nell'anno di raccolta il terreno per il tempo maggiore anche con cicli ripetuti (es. cicli di lattuga);
Coltura secondarie: i secondi raccolti, le colture intercalari e i sovesci con ciclo inferiore a 120 giorni; Colture diverse: colture che non appartengono allo stesso genere botanico.
Vincolante per il Reg. (UE) 2021/2115
Le aziende devono adottare, per le colture principali, una successione minima quinquennale. Nel quinquennio devono essere inserite almeno tre colture principali diverse ed è possibile effettuare al massimo un ristoppio per appezzamento delle sole colture LQGLFDWH QHOO¶DOOHJDWR di coltura (es. coltura A- coltura A - coltura B - coltura C - coltura B oppure coltura A- coltura A - coltura B - coltura B - coltura C etc.). La regola delle tre colture principali diverse in cinque anni deve essere rispettata sempre nel corso di tutti gli anni di impegno sia in caso di introduzione che di mantenimento. Ogni anno devono essere rispettati anche i vincoli specifici riportati nelle Norme tecniche di coltura che riguardano le precessioni e le successioni consentite e gli intervalli di non ritorno. Per le colture che hanno destinazione a produzione di seme, non è ammesso il ristoppio. In caso di prima adesione GHYH HVVHUH SUHVD LQ FRQVLGHUD]LRQH OD FROWX valutare il rispetto del vincolo del ristoppio e quello di precessione. Ad esempio, se la prima coltura GHOOD SURJUDPPD]LRQH q TXHOOD FROWLYDWD O¶DQQR SUHFHGHQ quindi se tale ristoppio è ammesso non se ne possono effettuare altri. In caso di mantenimento occorre rispettare oltre ai vincoli di precessione anche gli intervalli di non ritorno considerando le colture effettuate nei quattro anni precedenti (inclusi quelli del precedente periodo di impegno). In alcuni casi, come ad esempio per i cereali vernini che presentano problematiche fitosanitarie analoghe, la successione tra colture diverse per genere viene comunque considerata un ristoppio. Ad esempio, la successione tra frumento tenero (Triticum aestivum) e Orzo (Hordeum vulgare) si configura come un ristoppio. Le colture non soggette ad aiuto (colture senza il disciplinare di produzione) vengono prese in considerazione al fine del rispetto delle norme di successione colturale. Il Maggese è considerata una coltura principale, è possibile ripeterlo e non viene considerato un ristoppio. La superficie relativa ad una specifica coltura può variare annualmente, durante il corso del quinquennio, in funzione delle esigenze dell'organizzazione aziendale inerenti la rotazione stessa e/o ad altri fattori. . |
H
Vincolante per il Reg. (UE) 1308/13 e Reg. (UE) 2021/2115; L. R. 28/99.
UD GHO WH T
Le aziende con impegni annuali devono rispettare tutti i vincoli di intervallo minimo e di successione colturale riportati nelle Norme tecniche di ogni singola coltura. Per le colture che KDQQR LQWHUYDOOL GL QRQ ULWRUQR VXSHULRUL DOO¶DQQR q Q al fine di poter verificare il rispetto dei vincoli. |
HFHVV
Vincolante per i Reg. (UE) 2021/2115
Le colture poliennali avvicendate (es.: medica o loietto) ed il riso vengono considerate come una singola coltura al fine del calcolo del numero di colture impiantate. Se nel quinquennio la coltivazione della specie pluriennale è uguale o superiore ai tre anni consecutivi non vale O¶REEOLJRtr e GcoHltOurOeHd iverse. Le colture erbacee poliennali avvicendate e il maggese vengono considerati ai fini del conteggio come una singola coltura per ciascuna annualità (è ammissibile quindi una successione colturale medica-medica-medica-frumento-frumento). /H FROWXUH SURWHWWH SURGRWWH DOO¶LQWHUQR GL VWUXWWXUH VXOOD PHGHVLPD SRU]LRQH GL DSSH]]DPHQWR VRQR VYLQFRO condizione che, almeno ad anni alterni, vengano eseguiti interventi di solarizzazione (di durata minima di 60 giorni) o altri sistemi non chimici di contenimento delle avversità. Per le colture orticole pluriennali (es. asparago) è necessario un intervallo minimo di almeno due anni, ma negli impianti dove sono stati evidenziati problemi fitosanitari è necessario adottare un intervallo superiore |
ILVVH DWH G
Cicli di colture brevi o sfalci ripetuti della stessa coltura, se ammessi, nello stesso anno vengono considerati come una singola coltura e non un ristoppio. Le colture intercalari o di secondo raccolto non vengono considerate ai fini del piano di rotazione e quindi non vengono prese in considerazione nel conteggio delle tre colture diverse nel quinquennio e non modificano neanche i vincoli di successione tra le colture principali (ad esempio la successione tra due cereali autunno vernini anche se intervallata da una soia di secondo raccolto rimane un ristoppio). Di tali colture a ciclo breve se appartenenti alle leguminose si tiene invece conto ai soli fini del piano di fertilizzazione (vedi capitolo Fertilizzazione). Si precisa che è necessario rispettare i vincoli di successione e gli intervalli minimi riportati nelle Norme tecniche di coltura (ad esempio il fagiolo di secondo raccolto non deve precedere il colza, la soia e il girasole). Le colture da sovescio non vengono considerate ai fini della successione colturale. Se le colture intercalari o di secondo raccolto o da sovescio precedono o seguono in due anni consecutivi la stessa specie impiegata come coltura principale (ad esempio un mais da granella preceduto o seguito da un mais da trinciato in secondo raccolto, anche se separati da un sovescio autunno-vernino) O¶DYYLFHQGDPHQWR FRVWLWXLVFH XQ ULVWRSSLR Per le colture che hanno la destinazione a produzione di seme, non è ammesso il ristoppio. Per le colture foraggere in miscuglio (la cui essenza prevalente supera da cartellino il 50% della composizione) e per quelle in purezza si applicano i vincoli di avvicendamento specifici della specie riportati nelle schede tecniche di coltura. Non sono ammessi interventi di sterilizzazione chimica del suolo per tutte le colture. Ai fini del reimpianto di colture arboree deve essere adottata almeno una delle seguenti opzioni: 1. lasciare a riposo il terreno per un congruo periodo almeno un anno, durante il quale praticare una coltura estensiva oppure il sovescio; 2. effettuare un apporto di sostanza organica con ammendanti prima della messa a dimora delle piante (minimo 5 t di s.s. ettaro) sHJXHQGR OH LQGLFD]LRQL ULSRUWDWH Q RUJDQL; FD´ |
HO FDS
Nell'allegato n. 1 viene riportata la tabella con le colture suddivise in base alla lunghezza del ciclo, le norme di avvicendamento specifiche di coltura e alcuni esempi di rotazione.
8. SEMINA, TRAPIANTO E IMPIANTO
Le modalità di semina e trapianto (per esempio epoca, distanze, densità) per le colture annuali devono consentire di raggiungere rese produttive adeguate, nel rispetto dello stato fitosanitario delle colture,
OLPLWDQGR O¶LPSDWWR QHJDOWHL YPRD OGDHWOWOLHH PHD OGHHULE HI L WGRHIODJL RWWLPL]]
consentendo il risparmio idrico.
Nel perseguire le medesime finalità, anche nel caso delle colture perenni devono essere rispettate le esigenze fisiologiche della specie e della varietà considerate.
'HWWH PRGDOLWj LQVLHPH DOOH DOWUH SUDWLFKH DJURQRPLFKH VR
fitoregolatori di sintesi, in particolare dei prodotti che contribuiscono ad anticipare, ritardare e/o pigmentare le produzioni vegetali.
9. GESTIONE DEL SUOLO E PRATICHE AGRONOMICHE PER IL CONTROLLO DELLE INFESTANTI)
Per la verifica della pendenza dei suoli fa fede la Cartografia Tecnica Regionale in scala 1:5.000, dove disponibile, ovvero il documento cartografico ufficiale di più recente aggiornamento. Gli appezzamenti di pendenza media superiore al 10% devono essere identificati su copia di tali documenti ed essere disponibile in azienda |
Vincolante per tutti i regolamenti
Per le colture erbacee 1. negli appezzamenti con pendenza media superiore al 30%: sono ammesse esclusivamente la minima lavorazione, la semina su sodo e, tra i metodi convenzionali di lavorazione preparatori propriamente detti, la ripuntatura* (fino ad un massimo di 30 cm di profondità); |
2. negli appezzamenti con pendenza media compresa tra il 10% e il 30%: oltre alle tecniche sopra descritte sono consentite lavorazioni ad una profondità massima di 30 cm che non affinino troppo il terreno, ad eccezione della ripuntatura* per la quale è ammessa una profondità massima di 50 cm; è obbligatoria la realizzazione di solchi acquai temporanei al massimo ogni 60 metri o prevedere, in situazioni geo-pedologiche particolari e di frammentazione fondiaria, idonei sistemi alternativi dL SURWH]LRQH GHO VXROR GDOO¶HURVLRQH 3. appezzamenti con pendenza media < 10%: nessun vincolo. Per le colture arboree: 1. negli appezzamenti con pendenza media superiore al 30%: è REEOLJDWRULR O¶L QHOO¶LQWHUILOD DQFKH FRPH YHJHWD]LRQH VSRQWDQHD JHVWLWD le lavorazioni puntuali (lavorazioni utili per la sola messa a dimora delle piante) o altre finalizzate alla sola asportazione dei resiGXL GHOO¶LPSLDQWR DUERUHR SUHFH DQQL GL LPSLDQWR GHOOD FROWXUD O¶LPSHJQR GHOO¶LQHUELPHQ 2. negli appezzamenti con pendenza media compresa tra il 10% e il 30%: - q REEOLJDWRULR O¶LQHUELPHQWR QHOO¶LQWHUILOD LQWHVR DQ con sfalci). In areali contraddistinti da scarsa piovosità** nel periodo vegetativo***, su terreni a tessitura argillosa, argillosa-limosa, argillosa-sabbiosa, franco-limosa-argillosa, franco- argillosa e franco-sabbiosa- argillosa (classificazione USDA) tale vincolo non si applica. In tal caso nel periodo primaverile-HVWLYR LQ DOWHUQDWLYD DOO¶LQHUELPHQW a filari alterni con lo scopo di arieggiare/decompattare il terreno fino ad un massimo di 30 cm di profondità; - le operazioni di semina ed interramento del sovescio sono ammissibili ma il sovescio andrà eseguito a filari alterni; - nHL SULPL GXH DQQL GL LPSLDQWR GHOOD FROWXUD O¶LPSHJQR a filari alterni. 3. DSSH]]DPHQWL FRQ SHQGHQ]D PHGLD q REEOLJDWR periodo autunno-invernale per contenere la perdita di elementi nutritivi; le operazioni di semina HG LQWHUUDPHQWR GHO VRYHVFLR VRQR FRQVHQeWntLoWnHon si /a¶ppLliPcaSnHeJi primi 2 anni di impianto della coltura arborea. In deroga a quanto sopra previsto è consentita la rimozione del cotico erboso nei pereti per le varietà sensibili al patogeno Abate fetel, Angelys, Conference, Decana del comizio, Xxxxxxxx, Kaiser e Passa crassana per la prevenzione delle infezioni da maculatura bruna, secondo quanto disposto dalla Determinazione Dirigenziale n. 3047 del 15/2/2024. 4. VXL WHUUHQL GRYH YLJH LO YLQFROR GHOO¶LQHUELPHQWR ammessi quegli interventi localizzati di interramento dei concimi sulla fila. (*) scarificatura/ripuntatura/rippatura sono da considerare sinonimi (**) aree caratterizzate da precipitazioni cumulate medie < 250 mm nel decennio 2011-2020. (***) periodo compreso tra il 1/04 e il 30/09. |
QHUEL
FRQ
GHQWH WR VL
FKH
R VRQ
GHOO
ULR O¶ QR GHO
QHOO¶
Per pendenza media si intende il rapporto percentuale tra variazione di altitudine e distanza tra i due vertici
GHOO¶DSSH]]DPHQWR FRQVLGHUDWR
Per appezzamenti si intendono superfici della stessa coltura senza interruzione, quali capofossi, capezzagne, ecc.
Nelle aree identificate come soggette a dissesto idrogeologico, le tecniche di conservazione del suolo si indirizzano verso interventi diversi da quelli previsti in condizioni di rischio di erosione superficiale. È,
pertanto, opportuno evitare il più possiELOH O¶LQILOWUD]LRQH GHOO¶DFTXD H IDYRU tracciando scoline a rittochino (non necessarie fino al 10% di pendenza) o prevedendo il drenaggio SURIRQGR 4XHVW¶XOWLPD VROX]LRQH FROORFDQGRVL vaDlu tazVioFniDeOD GL interventi che travalicano il livello aziendale e che andranno definite in base ad accordi specifici con le
Autorità responsabili.
3HU OD GHILQL]LRQH GHOOD DUHD RPRJHQHD VL YHGD O DOOHJDWR Q
e la interpretazione GHOOH DQDOLVL´
10. *(67,21( '(//¶$/%(52 ( '(//$ )5877,),&$=,21(
Fitoregolatori, corroboranti e biostimolanti
È ammesso l'impiego dei soli fitoregolatori indicati nelle norme di coltura. È richiesta la registrazione dell'uso dei fitoregolatori, e la relativa giustificazione, nella scheda trattamenti secondo le stesse modalità previste per i fitofarmaci insetticidi, acaricidi e fungicidi (vedi Schede di registrazione e Manuale di compilazione). |
/¶LPSLHJR GHL eEcLorRroVboWraLnPti RnoOnDèQsoWgLge tto ad alcun vincolo. Un elenco di corroboranti è disponibile neOO¶DOOHJDWR
11. FERTILIZZAZIONE
11.1 Norme ed indicazioni di carattere generale:
/¶LPSRVWD]LRQH GHO SLDQR GL IHUWLOL]]D]LRQH FRPSRUWD OD GHIL
A. Dati identificativi degli appezzamenti
$OO¶LQWHUQR GHO WHUULWRULR D]LHQGDOH GHYRQR HVVHUH |
caratteristiche pedologiche ed agronomiche ed identificati gli appezzamenti che la compongono. |
B. Caratteristiche del terreno e dotazione in elementi nutritivi
LQGLY
Occorre disporre delle informazioni relative alle caratteristiche chimico fisiche del terreno al momento della redazione del piano di fertilizzazione in corso di validità. Tale data deve essere controllabile.
A tal fine si potranno seguire due vie:
1. consultare il Catalogo dei suoli all'indirizzo xxxxx://xxxx.xxxxxxx.xxxxxx-xxxxxxx.xx/Xxxxx/ per i territori regionali per i quali è disponibile;
2. effettuare opportune analisi di laboratorio valutando i parametri e seguendo le metodologie specificate in allegato n. 4.
Nelle aree omogenee che differiscono solo per la tipologia colturale (seminativo, orticole ed arboree) e che hanno superficie inferiori a:
x 1.000 m2 per le colture orticole; x 5.000 m2 per le colture arboree; x 10.000 m2 per le colture erbacee;
non sono obbligatorie le analisi del suolo. Per queste superfici di estensione ridotta nella predisposizione del piano di fertilizzazione si assumono come riferimento dei livelli di dotazione in macroelementi elevati.
/¶DUHD RPRJHQHD Oq¶ $GOHOIHL-JQ,DLVWWRDU X Q]HLORQL SHU LO FDPSLRQDPHQWR GHL W
delle analisi.
Le analisi del terreno, effettuate su campioni rappresentativi e correttamente interpretate, sono funzionali alla stesura del piano di fertilizzazione, pertanto è necessario averle disponibili prima della stesura del piano stesso. Per chi assume impegni pluriennali è comunque ammissibile, per il primo anno di adesione, una
VWHVXUD SURYYLVRULD GHO SLDQR GL IHUWLOL]]D]LRQH GD ³FRUUHJ
analisi; in questo caso si prenderanno a riferimento i livelli di dotazione elevata. Nel caso in cui non vi siano
DSSRUWL GL IHUWLOL]]DQWL QRQ q U. LFKLHVWD O¶HVHFX]LRQH GHOOH
C. Individuazione dei fabbisogni delle colture almeno per azoto, fosforo e potassio in funzione della resa prevista
Il piano di fertilizzazione è riferito ad una zona omogenea a livello aziendale o sub-aziendale o alla singola
FROWXUD QHOO¶RWWLFD GL XQD UD]LRQDOH GLVWULEX]LRQH GHL IHUWL
I fabbisogni dei macroelementi (azoto, fosforo e potassio) vanno determinati sulla base della produzione
ordinaria attesa (media di almeno 3 annate, anche se precedenti DOO¶LQL]LR G, HotOteOnu¶teLnPelSleHJQR
medesime superfici o in appezzamenti con fertilità analoga. Tale resa deve essere comprovata mediante idonea documentazione (bolle di consegna o fatture) in mancanza del dato medio si farà riferimento ai dati ISTAT.
Occorre evitare O¶DSSRUWR GL HOHPHQWL QXWULWLYL VXS,HpUurLmRaUggLio raDnOdoOli H DVSR
delle possibili perdite. In caso di scarse dotazioni di fosforo e potassio evidenziati dalle indagini analitiche si deve procedere alle opportune integrazioni.
I quantitativi di macroelementi da apportare devono essere calcolati utilizzando uno dei seguenti sistemi:
- Metodo del bilancio previsionale adottando le indicazioni e gli algoritmi riportati QHOO¶$OOHJDWR Q RSSXUHso ftDwYarYe DpOerHQlaGfRorVmLu lazGioHneO del piano di fertilizzazione scaricabile nella pagina delle Norme generali dei disciplinari di produzione integrata dal sito ER Agricoltura e pesca.
- Metodo delle schede a dose standard (vedi Allegato n. 3). Le schede specifiche di coltura sono riportate nelle Norme tecniche di coltura ±norme agronomiche.
Per le sole colture di pero, patata, pomodoro e mais, irrigate con impianti che consentono la fertirrigazione, O¶DSSOLFD]LRQH GHO PHWRGòRa vvGaHleOrs i dEi LuOn DaQppFliLcaRti voSoXnline, accessibile con le medesime modalità previste al successivo capitolo 12. Irrigazione ±METODO SUPPORTI INFORMATICI. Tali modalità sono precisate nelle norme specifiche di coltura e QHOO¶$OOHJ. DWR Q
3HU DOFXQH FROWXUH GD VHPH q FRQVHQWLWD VROR O¶XWLOL]]R GHO
nelle norme di coltura ±norme agronomiche.
In ambito aziendale ci possono essere colture per le quali si utilizza il metodo del bilancio ed altre quello delle schede.
Nel corso dell'anno non è però possibile per la stessa coltura cambiare il metodo di calcolo prescelto inizialmente.
I piani di fertilizzazione (schede a dose standard o bilancio) per ciascuna annualità devono essere redatti, stampati, conservati e consultabili:
- entro il 28 febbraio per le colture erbacee e foraggere;
- entro il 15 aprile per le colture orticole, arboree e sementiere.
Se si utilizza il software regionale devono essere conservati e consultabili almeno i seguenti fogli elettronici: inserimento, bilancio/schede e registra piano.
Durante la coltivazione è possibile aggiornare i piani preventivi di fertilizzazione per tenere conto di possibili variazioni (es. previsioni di resa, avverse condizioni climatiche, ecc.) in ogni caso la versione definitiva deve essere redatta entro: - il 15 settembre per le colture arboree; - 45 giorni prima della data presunta di raccolta per le colture erbacee di pieno campo; - 15 giorni prima della data presunta di raccolta per le colture orticole. Anche gli eventuali aggiornamenti devono essere conservati e consultabili. I piani di concimazione redatti a preventivo e a consuntivo devono essere predisposti con il medesimo metodo di calcolo. La loro stesura deve basarsi su analisi in corso di validità. |
Nel caso di seconda coltura (intercalari, di secondo raccolto, sovescio) che segue la principale o di più cicli di coltivazione della stessa coltura ripetuti (es. orticole a ciclo breve), gli apporti di fertilizzanti devono essere calcolati per ogni coltura/ciclo colturale. Nel calcolo occorre tenere conto delle sole asportazioni e precessioni colturali ma non dei parametri di dilavamento o altri aspetti che hanno valenza solo per la coltura principale.
Nel caso di cover crops non è possibile concimarle direttamente con prodotti commerciali ma è ammesso la distribuzione di effluenti zootecnici o del digestato il cui effetto fertilizzante andrà conteggiato a favore della coltura che segue la cover.
D. Fertilizzanti impiegabili
I fertilizzanti impiegabili sono tutti quelli ammessi al commercio ai sensi del decreto legislativo n°75 del 29 aprile 2010 e dei sottoprodotti aziendali e di allevamento per i quali le norme vigenti
prevedono il possibile riutilizzo agronomico. Inoltre, VL DPPHWWH O¶LPSLHJ, sRo loGsHe L IDQJ
provenienti dalle industrie agroalimentari, nelle modalità stabilite dalla legislazione regionale '*5 P ri m i i³ndirizzi alle Province per la gestione e l¶DXWRUL]]D]uLsoRdQeHi f anDgOhOi d¶i GHSXUD]LRQH LQ DJ1URLQF RqO WDXPUPDH´V V R O¶XWaLmOmLen]d]aRnt i cGoHmJpoOsLta ti con fanghi (come definiti dal DLgs 75/2010 e s.m.i.) e dei correttivi da materiali biologici (es. gesso di defecazione da fanghi civili) ad eccezione di quelli provenienti esclusivamente dalle industrie agroalimentari. Sono infine impiegabili anche i prodotti consentiti dal Reg. CE 834/07 e s. m. i. relativo ai metodi di produzione biologica.
3HU OD ORUR FDSDFLWj GL PLJOLRUDUH OD IHUWLOLWj GHO VXROR L
organici, che devono essere conteggiati nel piano di fertilizzazione in funzione della dinamica di mineralizzazione.
Tutti gli impieghi dei fertilizzanti contenenti almeno uno dei macroelementi (N, P e K) devono essere registrati nelle apposite schede (vedi Schede di registrazione e Manuale di compilazione) entro 7 JLRUQL utGiliDzzOoO, ¶esplicitando anche le modalità di distribuzione. Con la stessa tempistica deve obbligatoriamente essere aggiornato il registro di magazzino (carico-scarico). Le registrazioni dovranno comunque essere aggiornate al momento del controllo ufficiale anche se i 7 giorni non sono ancora trascorsi. Nei casi di trattamenti fitosanitari gli apporti di coadiuvanti azotati non devono essere conteggiati o registrati se inferiori a 3 kg/ha anno di N. Le registrazioni dovranno essere effettuate seguendo le indicazioni riportate nel manuale di FRPSLOD]LRQH q DPPHVVR O¶XWLOL]]R GL VLVWHPL LQIRUPDW autorizzati dalOA¶rea Agricoltura sostenibile. |
Vincolante per tutti i regolamenti e L.R. 28/99
L]]DW
Rame
Se si utilizzano dei prodotti fertilizzanti contenenti rame metallico (Cu) la quantità distribuita deve essere registrata perché concorre al raggiungimento del limite previsto dalle norme fitosanitarie (tali quantitativi devono essere indicati nelle schede di registrazione della difesa e tali registrazioni devono essere conservate per almeno 7 anni). |
E. Modalità ed epoche di distribuzione.
Le modalità e le epoche di distribuzione dei fertilizzanti devono essere scelte in relazione alle dinamiche di
DVVRUELPHQWR GHOOH FROWXUH H DOO¶DQGDPHQWR PHWHRURORJLFR LQ
concimazione.
Dovranno quindi essere rispettati i vincoli temporali e di quantità dei singoli apporti indicati nel capitolo 11.3 ³3LDQRF RGQLFLPD]LRQH D]LHQGDOH´ H QHOOH QRUPH VSHF Si precisa, inoltre, che devono essere rispettate le disposizioni riportate nel Regolamento regionale n. 3 del 15 dicembre 2017 e s.m.i. ³Regolamento regionale in materia di utilizzazione DJURQRPLFD GHJOL HIIOXHQWL GL DOOHYDPHQWR G.HIOn pGarLtiJcoHlaVreW, D non è ammesso superare, nelle zone vulnerabili ai nitrati, i quantitativi di azoto efficiente per coltura (MAS) del suddetto Regolamento (vedi Allegato 9 del presente documento). |
LILFK
WR H
Non è richiesta la conoscenza delle caratteristiche chimico fisiche del terreno (analisi o consultazione catalogo dei suoli) e la stesura del piano di fertilizzazione nelle situazioni in cui non venga praticata alcuna fertilizzazione.
La scelta di non praticare alcuna fertilizzazione deve essere riportata nella tabella di fertilizzazione delle schede di registrazione. |
,VWUX]LRQL SHU LO FDPSLRQDPHQWR GHL WHUUHQL H O¶LQWHUSU
,QGLFD]LRQL GL GHWWDJOLR VRQR ULSRUWDWH QHOO¶DOOHJDWR Q
Modalità di campionamento
,QGLYLGXD]LRQH GHOO¶XQLWj GL FDPSLRQDPHQWR
Qualora si disponga della cartografia pedologica, la zona di campionamento deve comunque ULFDGHUH DOO¶LQWHUQR GL XQD VROD XQLWj SHGRORJLFD |
Per ciascuna area omogenea individuata deve essere effettuato almeno un campionamento.
I confini delle aree omogenee vanno riportati su mappa di scala adeguata (1:5.000 0 1:10.000) per poter individuare anche i singoli appezzamenti.
Analisi del terreno
Le analisi conservano la loro validità per un periodo massimo di 5 anni, scaduto il quale occorre procedere, per la formulazione del piano di fertilizzazione, a nuove determinazioni.
La stessa tempistica di validità deve essere rispettata, se per la conoscenza delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno si consulta il Catalogo dei suoli.
, SDUDPHWUL ULFKLHVWL QHOO¶DQDOLVL VRQR DOPHQR JUDQXORPHWUL
organica, calcare totale e calcare attivo, azoto totale, potassio scambiabile e fosforo assimilabile.
La determinazione della capacità di scambio cationico (CSC) ed il rapporto Mg/K diventano vincolanti
TXDORUD WDOL SDUDPHWUL ULHQWULQR QHOOR VFKHPD G¶LQWHUSUHWD]LR
Si possono non ripetere dopo il periodo di validità quelle determinazioni che non si modificano in modo apprezzabile nel tempo (tessitura, calcare totale, calcare attivo e pH).
4XDORUD YHQJDQR SRVWL LQ DWWR LQWHUYHQWL GL FRUUH]LRQH GHO S+
determinato.
/H GHWHUPLQD]LRQL H O¶HVSUHVVLRQH GHL ULVXOWDWL DQDOLWLFL VWDELOLWR GDL ³0HWRGL XIILFLDOL GL DQDOLVL FKLPLFD GHO VXRO
1999 (e pubblicati sul suppl. ord. della G.U. n. 248 del 21/10/99).
È ammesso, quando si aderisce ai disciplinari di produzione integrata, di utilizzare le analisi eseguite in un periodo antecedente purché non superiore a 5 anni.
3HU OH FROWXUH DUERUHH RFFRUUH HIIHWWXDUH OH DQDOLVL SULPD
JLj LQ HVVHUH DOO¶LQL]LR GHO SHULRGR GL DIGnHeVntLraRmQbHi i cDasOi OD SUR
(analisi in pre impianto o con impianto in essere), è possibile utilizzare analisi eseguite in un periodo precedente purché non superiore ai 5 anni.
11.3 PIANO DI CONCIMAZIONE AZIENDALE
IMPIEGO DEI FERTILIZZANTI CONTENENTI AZOTO
Una volta stimato il fabbisogno di azoto della coltura in esame occorre decidere come e quando soddisfarlo.
Per ridurre al minimo le perdite per lisciviazione e PDVVLPL]]DUH O¶HIILFLHQ]D GHOOD F GLVWULEXLUH O¶D]RWR QHOOH IDVL GL PDJJLRU QHFHVVLWj GHOOH
quantitativi sono elevati.
Il frazionamento delle dosi di azoto, apportato con i concimi di sintesi è obbligatorio quando il quantitativo da distribuire per singolo intervento supera i 100 Kg/ha per le colture erbacee, orticole e da seme e i 60 Kg/ha per le colture arboree. /¶LQWHUYDOOR PLQLPR WUD fertilizzazione deve essere di almeno 7 giorni. Questo vincolo non si applica ai concimi a lenta cessione e ai fertilizzanti che contengono l'azoto in forma organica e lo cedono in modo graduale nel tempo ad es. letame, compost, liquami zootecnici, digestati tal quali e loro frazioni palabile e ai fanghi di origine agroalimentare. ³, FRQFLPL RUJDQR PLQHUDOL FKH LQGLFDQR LO WDVVR GL XP fulvico non inferiore rispettivamente al 35% e al 2,5% (D.Lgs n° 75/2010 Allegato I punto 6 ± Disciplina in materia di fertilizzanti YHQJRQR FRQVLGHUDWL D ³ULODVFLR FRQFLPL D OHQWD FHVVLRQH ´ I concimi a lenta cessione, qualora contengano anche una quota di azoto minerale a pronto effetto e gli apporti al campo di tale quota siano superiori ai limiti (100 Kg/ha per le colture erbacee, orticole e da seme e i 60 Kg/ha per le colture arboree), bisognerà procedere al frazionamento. Per le colture a ciclo annuale le concimazioni azotate con prodotti di sintesi sono consentite solo in presenza della coltura o al momento della semina (pre-semina/pre-trapianto) in quantità contenute (vedi norme tecniche di coltura). In particolare sono ammissibili: x qualora la distribuzione avvenga in tempi prossimi alla semina di colture annuali a ciclo primaverile estivo; x nelle colture a ciclo autunno-vernino se si usano concimi organo-minerali o organici qualora sussista la necessità di apportare fosforo o potassio in forme meglio utilizzabili dalle piante; in questi casi la somministrazione di N in presemina non può comunque essere superiore a 30 kg/ha; x nelle colture a ciclo autunno-vernino in terreni dove non sussistono rischi di perdite per lisciviazione e comunque con apporti di N inferiori a 30 kg/ha. Per terreni a basso rischio di perdita si intendono quei suoli a tessitura tendenzialmente argillosa (FLA, AS, AL e A) con profondità utile per le radici elevata (100 ±150 cm); x nelle colture a ciclo autunno-vernino sono consentite distribuzioni in copertura, normalmente a partire dal mese di febbraio; se si utilizzano concimi a lenta cessione è possibile anticiparle a metà gennaio. Qualora i concimi a lenta cessione contengano anche una quota di azoto a pronto effetto questa non dovrà essere superiore a 30 kg per ettaro. Per le colture a ciclo pluriennale: x in pre-impianto non sono ammessi apporti di azoto VDOYR TXHOOL GHULYDQW ammendanti; x nella fase di allevamento (1° e 2° anno) delle colture arboree sono ammessi solo apporti localizzati di fertilizzanti. Le quantità di azoto distribuita deve essere ridotta rispetto alla dose massima prevista nella fase di produzione; i limiti non superabili sono riportati nelle schede a dose standard. Qualora la fase di allevamento si prolunghi non è ammesso superare le dosi indicate per il secondo anno; x in piena produzione valgono le indicazioni riportate nelle norme tecniche di coltura. |
GXH L
LILFD
JUDGX
L GDOO
3HU O¶XWLOL]]R GL DPPHQGDQWL RUJDQLFL OH, fWanDgPhiHa grHoa limFeRntParSi Re VW D GLJHVWDWR QRQ YHQJRQR ILVVDWL YLQFROL VSHFLILFL UHODWLYL DOO
Occorre, operare in modo da incorporarli al terreno e devono comunque essere rispettate le norme igienico sanitarie e quelle di settore (Direttiva nitrati).
(YHQWXDOL XOWHULRUL VSHFLILFKH VXOO¶LPSLHJR GHL IHUWLOL]]D
tecniche di coltura.
Apporti in post raccolta nelle colture arboree
In riferimento alla concimazione di fine estate (comunemente indicata come autunnale), eseguita per
IDYRULUH OD FRVWLWX]LRQH GL VRVWDQ]H GL ULVHUYD QHOOH VWUXW
livello dei nitrati nel terreno. Valori intorno a 8 ppm di azoto nitrico (N-NO3) nello strato del filare compreso tra 5-50 cm di profondità sono ampiamente sufficienti per le esigenze azotate del frutteto nella fase di post- raccolta e presuppongono la sospensione di qualsiasi apporto di azoto in questo periodo.
Sono ammesse distribuzioni autunnali inferiori a 40 kg/ha di azoto di sintesi, minerale o organico coi fertilizzanti classificati come concimi ai sensi del D.lgs n. 75/2010 ma tali interventi devono essere effettuati prima del 15 ottobre, salvo altra indicazione riportata nei bollettini regionali. |
(IILFLHQ]D GHOO¶D]RWR DSSRUWDWR FRQ L IHUWLOL]]DQWL RUJDQLFL
Vincolante solo per il Reg. (UE) 2021/2115.
Le aziende che utilizzano effluenti zootecnici (liquami o materiali palabili non umificati), fanghi |
di origine agroalimentare e digestato devono conseguire dei livelli di efficienza aziendale |
superiori od uguali alle soglie sotto riportate. I valori di efficienza devono essere calcolati come |
PHGLD SRQGHUDWD GL WXWWH OH GLVWULEX]LRQL HVHJXLWH QHO |
O¶DQQR
Nelle zone vulnerabili ai nitrati (ZVN) valgono i seguenti riferimenti: - 60% liquami avicoli e digestato chiarificato; - 55% liquami suinicoli e digestato tal quale da liquame di suino; - 50% liquami bovini, fanghi non palabili di origine agroalimentare, digestato da liquami bovini da soli o in miscela con altre biomasse e digestati da sole biomasse; - 40% frazioni palabili. Nelle zone ordinarie (ZO) valgono i seguenti riferimenti: - 48% liquami di qualsiasi tipo e fanghi non palabili; - 40% frazioni palabili. |
Per determinare il coefficiente di efficienza medio aziendale è possibile utilizzare il software scaricabile dal sito denominato foglio di calcolo per la predisposizione del PUA: link nella pagina web delle Norme generali.
IMPIEGO DEI FERTILIZZANTI CONTENENTI FOSFORO E POTASSIO
Epoche e modalità di distribuzione
,Q UHOD]LRQH DOOD VFDUVD PRELOLWj GHO 3 H GHO . H WHQHQ di distribuzione dei fertilizzanti minerali FKH QH PDVVLPL]]LQR O¶HIILFLHQ]D a ciclo annuale non sarchiate (ad es. cereali autunno-vernini) sono consentite solo le distribuzioni durante la lavorazione del terreno. Per il fosforo la distribuzione può essere posticipata fino alla semina se localizzata o alla fase di pre-emergenza se in forma liquida. Qualora si applichi la fertirrigazione QRQ YDOJRQR OH OLPLWD]LRQL UHODWLY Qualora si pratichi la semina su sodo i concimi fosfatici e potassici non devono essere necessariamente interrati. |
GR SU
QHO
H DOO¶
Nelle colture orticole, in relazione sia alla brevità del loro ciclo vegetativo e sia al fatto che in genere vengono sarchiate, benché sia fortemente consigliato apportare questi elementi durante la preparazione del terreno, ne è tuttavia consentita la distribuzione in copertura.
Fertilizzazione di fondo con Fosforo e Potassio su colture pluriennali
Considerata la scarsa mobilità di questi elementi, occorre garantirne la localizzazione nel volume di suolo esplorato dalle radici. Per questo motivo nelle colture pluriennali (es. arboree, prati, ecc.) in pre-impianto, in terreni con dotazioni scarse o normali, è possibile anticipare totalmente o in parte le asportazioni future della coltura.
Per tali colture pluriennali è raccomandato anticipare, almeno in parte all'impianto (rispettando i massimali annuali sotto indicati) le asportazioni relative all'intero ciclo; sono parimenti consentiti anche gli apporti in copertura.
Se la dotazione è elevata le anticipazioni con P e K non sono, in genere, da ammettere; fanno eccezione
TXHL FDVL LQ FXL O¶HVXEHUR GL GHWWL HOHPHQWL QHO WHUUHQR QRQ
alle probabili asportazioni future che si UHDOL]]HUDQQR GXUDQWH O¶L. QWHUR FLFOR GHO
Le anticipazioni effettuate in pre-impianto devono essere opportunamente conteggiate (in detrazione) agli apporti che si effettueranno in copertura. Negli anni successivi a quelli in cui sono stati effettuati gli interventi di arricchimento o le anticipazioni, bisognerà tener conto delle variazioni che tali apporti inducono nel terreno e adeguare opportunamente il dato di dotazione da prendere a riferimento nella stesura del piano di fertilizzazione. /D QXRYD GRWD]LRQH GHO WHUUHQR YLRHegQisHtr a_LPQiaGnLo´F DGW software per la formulazione del piano di concimazione. In ogni caso, anche quando si facciano concimazioni di arricchimento e/o anticipazioni, non è consentito effettuare apporti QHOO¶DQQR GL suLpPerSioLriDaQi 2W5R0 kg/ha di P2O5 e a 300 kg/ha di K2O. |
HDO QHO
Concimazione con Fosforo e Potassio in allevamento su colture arboree
Nella fase di allevamento degli impianti frutti-YLWLFROL O¶DSSRUWR GL IRVIRUR H SRWDVVLR formazione della struttura della pianta, può essere effettuato anche in assenza di produzione di frutti.
Se la dotazione del terreno è scarsa e in pre-impianto non è stato possibile raggiungere il livello di dotazione
QRUPDOH DSSRUWDQGR LO TXDQWLWDWLYR PDVVLPR SUHYLVWR q FRQV
impianto. Pertanto, oltre alla quota annuale prevista per la fase di allevamento, è possibile distribuire anche la parte restante di arricchimento.
In condizioni di normale dotazione del terreno, nella fase di allevamento (1° e 2° anno) sono ammessi solo apporti localizzati di fertilizzanti. Le quantità di P2O5 e K20 distribuite devono essere ridotte rispetto alla dose massime prevista nella fase di produzione; i limiti non superabili sono riportati nelle schede a dose standard. Qualora la fase di allevamento si prolunghi non è ammesso superare le dosi indicate per il secondo anno. |
$SSRUWL ORFDOL]]DWL HG HIIHWWR ³SDUWHQ]D´ GHO IRVIRUR
Se il concime fosfatico viene localizzato (in prossimità del seme o della piantina trapiantata) la risposta delle colture è spesso evidente soprattutto nelle fasi iniziali di crescita anche nelle situazioni in cui WHRULFDPHQWH OD GLVSRoQèLpEiùLcOheLsWujffi cieGntHe.ONOe¶lleHpOriHmePHfasQi Wvegetative che seguono
O¶HPHUJHQ]D RG LO WUDSLDQWR OD SUHVHQ]D GL IRVIRUR SURQWDPH
GL XQ EXRQ DSSDUDWR UDGLFDOH H FUHD L SUHVasXsoSrbSimReVntWo Ldi tuSttHi gUli XQD P HOHPHQWL QXWULWLYL GXUDQWH O¶LQWHUR FLFOR FROWXUDOH 6L WUD
denominato effetto ³startHUc´he spesso si evidenzia maggiormente in condizioni di terreno freddo ed umido
H QHOOH SLDQWH FRQ UDGLFH ILWWRQDQWH /¶DSSRUWR GL IRVIRUR L
da promuovere.
Anche nei terreni che ne sono ben dotati e nei quali teoricamente non sarebbe necessaria la concimazione fosfatica, si ammette se effettuata al momento della semina o del trapianto la distribuzione localizzata di P2O5 fino ad un massimo di 20 kg/ha. |
FERITILIZZAZIONE ORGANICA
7DOH SUDWLFD FRQVLVWH QHOO¶DSSRUWDUH VRVWDQ]D RUJDQLF, D 6 2
fanghi agroalimentari e digestato) per migliorare la fertilità del terreno in senso lato.
Le funzioni svolte dalla sostanza organica sono principalmente due: quella nutrizionale e quella strutturale. La prima si esplica con la messa a disposizione delle piante, degli elementi nutritivi in forma più o meno pronta e solubile (forma minerale), la seconda permette invece di migliorare la fertilità fisica e biologica del terreno. Le due funzioni sono in antagonismo fra loro, in quanto una facile e rapida degradabilità della
sostanza organica da origine ad una consistente disponibilità di nutrienti, mHQWUH O¶D]LRQH VWUXW esplica in maggior misura quanto più il materiale organico apportato è resistente a questa demolizione. I
liquami sviluppano principalmente la funzione nutrizionale mentre i letami quella strutturale.
Funzione strutturale della materia organica
/¶DSSRUWR GL (DlePtaPmHe,QcGomDpQosWt Le digestato palabile) con lo scopo di mantenere e/o accrescere il contenuto di sostanza organica nei terreni è una pratica da favorire. '¶DOWUD apSpDorUti WecHce ssivi
HIIHWWXDWL FRQ XQD ORJLFD GL ³VPDOWLPHQWR´ DXPHQWDQR L ULV
ambientale.
Sono pertanto fissati i quantitativi massimi utilizzabili annualmente in funzione del tenore di sostanza organica del terreno come riportati in Tabella 2. |
Tab. 2 - Apporti massimi di ammendanti organici in funzione della dotazione del terreno in sostanza organica.
Dotazione terreno in s.o. | Apporti massimi annuali (t s.s./ha) |
Scarsa | 15 |
Normale | 13 |
Elevata | 9 |
Funzione nutrizionale della materia organica
I fertilizzanti organici maggiormente impiegati sono i reflui di origine zootecnica (letame, liquami e i materiali palabili), il digestato e i compost. Questi contengono, in varia misura, tutti i principali elementi nutritivi necessari alla crescita delle piante. Quando possibile occorre utilizzare i titoli desumibili dai parametri ufficiali di riferimento (D.M. n. 5046 del 25 febbraio 2016).
In allegato n. 5 sono riportate le caratteristiche chimiche medie dei principali effluenti zootecnici e di altri fertilizzanti organici utilizzabili qualora non si disponga dei valori ufficiali di riferimento.
/¶HIIHWWLYD GLVSRQLELOLWj GL QXWULHQWL SHU OH FROWXUH q SHUz
1) i processi di mineralizzazione a cui deve sottostare la sostanza organica;
2) O¶HQ, WanLchWejconsistente, che possono assumere le perdite di azoto (es. volatilizzazione) durante e dopo gli interventi di distribuzione;
Per gli ammendanti (letame, compost e digestato palabile) è importante tenere conto del primo fattore e
si deve fare riferimento a quanto detto QHOO¶DOOHDJOD WSRD XXX X X X IR ³(IILFLHQ]D G.HJOL D
Se ad esempio, si distribuisce del letame per un apporto ad ettaro equivalente a 200 kg di N, 120 kg di P2O5 e 280 kg di K2O, occorre considerare che nel primo anno si renderanno disponibili il 40% di queste quantità pari rispettivamente 80 kg di N, 48 di P2O5 e 112 di K2O. Le quantità effettivamente utilizzabili dalle colture devono essere calcolate tenendo presente il coefficiente tempo (vedi Allegato 7).
Per i concimi organici invece è più rilevante il secondo fattore e si deve fare riferimento ai coefficienti di
HIILFLHQ]D ULSRUWDWDLO QSHDOUOD¶EJffDUicOiDeOnIzHRa Jd eD³glWi eRff luQen ti ] R RWHFQLFL´
/¶HOHPHQWR ³JXLGD´ FKH GHWHUPLQD OH TXDQWLWj P(aDmVmVeLndPaHn ti,G effluenti zootecnici, digestato e fanghi) FKH q SRVVLELOH GLVWULEXLUH q O detta quantità si passa ad esaminare gli apporti di fosforo e potassio. Nella pratica si possono verificare le seguenti situazioni: x le quote di P e K apportate con la distribuzione dei fertilizzanti organici determinano il superamento dei limiti ammessi. In questo caso il piano di fertilizzazione è da ritenersi conforme, ma non sono consentiti ulteriori apporti in forma minerale. x le quote di P e K da fertilizzanti organici non esauriscono la domanda di elemento nutritivo, per FXL q FRQVHQWLWD O¶LQWHJUD]LRQH FRraQgg iuFnRgeQrFe Lil PvaLlo rePLcaQlcHolUatDoOcLol metodo del bilancio o quello riportato nella scheda standard. |
L IHU
¶D]RW
ILQR
I liquami, i letami e materiali assimilati, gli ammendanti organici devono essere incorporati nel |
terreno entro 24 ore dal loro spandimento, tale intervento deve essere registrato nelle schede di |
UHJLVWUD]LRQH QHOOD WDEHOOD ³$OWUH RSHUD]LRQL FROWXUDOL |
Epoche e modalità di distribuzione
´
,QROWUH VL GHYH SURYYHGHUH DG XQD GLVWULEX]LRQH RPRJHQHD di interramento gli appezzamenti con copertura vegetale in atto (ad esempio: foraggiere temporanee, prati permanenti-pascoli, frutteti e vigneti inerbiti e ecc.) |
GL W
/¶LPSLHJR GL DPPHQGDQWL q DPPHVVR VX WXWWH OH FROWXUH DQFKH
di azoto. Ad esempio, è possibile letamare in pre-impianto un frutteto, un medicaio o una leguminosa annuale.
Le distribuzioni in post raccolta alle colture annuali o in autunno dopo il 15 ottobre sulle colture con ciclo pluriennale (arboree, prati, ecc.) di ammendanti (letami, compost e digestato solido) o effluenti di
allevamento, fanghi e digestato liquido YHUUDQQR FRQVLGHUDWH XWLOL VROR SHU O
successivo.
Per gli ammendanti si considera una quota utile pari al 40%, mentre per gli effluenti, fanghi e digestato liquido il calcolo della quota efficiente deve essere fatto secondo quanto riportato nelle tabelle 8 al paragrafo
³(fficienza degli effluenti zootecnici´ Allegato n. 2.
Si precisa che le distribuzioni devono comunque avvenire nel rispetto delle disposizioni contenute nel Regolamento regionale n. 3 del 15 dicembre 2017 e s.m.i.
CASI PARTICOLARI
In alcune situazioni le norme di fertilizzazione dei DPI possono risultare in contraddizione con pratiche
DJURQRPLFKH FKH JDUDQWLVFRQR LQYHFH XQD PDJJLRUH HIILFLHQ]D
Per superare tali criticità di seguito si riportano le casistiche e a quali condizioni è possibile derogare da determinati vincoli.
Utilizzo di concimi organici/organo minerali e distribuzioni localizzate del fosforo
Per la concimazione fosfatica e potassica si possono utilizzare dei concimi organici ed organo minerali (NP, NK, NPK) che contengono nella loro formulazione una matrice organica spesso in forma umificata.
La presenza della sostanza organica, che contrasta i fenomeni di immobilizzazione e di retrogradazione che si verificano nel terreno a carico in particolare del fosforo, determina una buona efficienza di detti concimi.
$QDORJDPHQWH O¶HIILFLHQ]D GL DVVRUELPHQWR GHO IRVIRUR SXz HV
localizzate alla semina.
$L FRQFLPL RUJDQR PLQHUDOL H DL IRUPXODWL SHU O¶LPSLHJR
generalmente piccole quantità di azoto minerale e quindi tali prodotti risultano caratterizzati da un titolo di azoto basso che però non è trascurabile. Nelle situazioni in cui la concimazione azotata non è ammessa,
DG HV TXDQGR VL VWLPD XQ IDEELVRJQR QXOOR VH O¶HSRFD GL
assorbimento, se si coltiva una specie leguminosa che è in simbiosi con batteri azoto fissatori, ecc.,
O¶LPSLHJR GL WDOL SURGRWWL VDUHEEH SUHFOXVR
,Q UHOD]LRQH DOOH FRQVLGHUD]LRQL UHODWLYH DOO¶HIILFLHQ organici/organo minerali e dei formulati con fosforo per la localizzazione è invece ammissibile purché sia accertata la necessità della concimazione fosfatiFD H R SRWDVVLFD H O¶D sia superiore ai: - 30 kg/ha di N per i concimi organici/organo minerali; - 10 kg/ha di N per i concimi fosfatici per la localizzazione. |
]D VR SSRUW
Impiego di prodotti per finalità non nutrizionali
Alcuni prodotti utilizzati non per apportare elementi nutritivi alle piante ma con altre finalità, ad esempio
/¶LPSLHJR GL WDOL SURGRWWL VH OD QRUPDWLYD VSHFLILFD VLWXD]LRQL LQ FXL OD FRQFLPD]LRQH D]RWDWD QRQ VDUHEEH viene ammesso in quantità contenute non superi ai 20 kg/ha di N; qualora la concimazione azotata sia prevista, tutti gli apporti anche se di piccola entità, devono comunque essere conteggiato al fine del rispetto dei quantitativi massimi ammessi. Ad eccezione dei casi di trattamenti fitosanitari gli apporti di coadiuvanti azotati (es. come acidificanti) non devono essere conteggiati o registrati se inferiori a 3 kg/ha anno di N |
per OD GLIHVD ILWRVDQLWDULD SHU O¶LQRFXOR GHL EDWWHUL D]RW FRQWHQHUH DQFKH GHOO¶D]RWR
Le concimazioni fogliari
OR FRQVH
Le concimazioni fogliari facilitano il superamento della difficoltà di assorbimento radicale e sono sempre consentite TXDQGR O¶DSSDUDWR DHUHR q SLHQDPHpeQrWleH coVltuYrLe OarXbSorSeeDWnoRn sono ammessi interventi oltre il 15 ottobre. Gli apporti, anche se di piccola entità, devono essere conteggiati nei quantitativi massimi ammessi. |
H HII
12. IRRIGAZIONE
3HU FLDVFXQD FROWXUD O¶D]LHQGD GHYH UHJLVWUDUH
1) DATA E VOLUME DI IRRIGAZIONE: | ||
a) irrigazione per aspersione | : data e volume di irrigazione utilizzato per ogni intervento; per le | |
sole aziende di superficie aziendale inferiore ad 1 ettaro può essere indicato il volume di LUULJD]LRQH GLVWULEXLWR SHU O¶LQWHUR FLFOR FROWXUDO | ||
delle date di inizio e fine irrigazione | ; | |
b) microirrigazione : YROXPH GL LUULJD]LRQH SHU O¶LQWHUR FLFOR FR SUHYHGHQGR O¶LQGLFD]LRQH GHOOH GDWH; GL LQL]LR H ILQH c) in caso di gestione consortile o collettiva dei volumi di adacquamento i dati sopra indicati possono essere forniti a cura della struttura che gestisce la risorsa idrica. 2) DATO DI PIOGGIA: ricavabile da pluviometro o da capannina meteorologica, oppure disporre di dati forniti da Servizi Meteo ufficiali o riconosciuti (sono esentate dalla registrazione del dato di pioggia le aziende inferiore ad 1 ettaro). Le registrazioni delle date e del volume di irrigazione e del dato di pioggia non sono obbligatorie per le colture non irrigate; mentre per i casi di irrigazione di soccorso, giustificate da particolari condizioni climatiche, dovrà essere indicato il volume impiegato. VOLUME DI ADACQUAMENTO: /¶D]LHQGD GHYH ULVSHWWDUH SHU FLDVFXQ LQWHUYHQWR LUULJ del tipo di terreno desunto dalla tabella contenuta nelle note tecniche di coltura. In assenza di specifiche indicazioni, i volumi massimi ammessi sono: |
X XXXX
OWXUD LUULJ
XR LO
Tipo di terreno | Millimetri | Metri cubi ad ettaro |
Terreno sciolto | 35 | 350 |
Terreno medio impasto | 45 | 450 |
Terreno argilloso | 55 | 550 |
Per tutte le FROWXUH QRQ q DPPHVVD O¶LUULJD]LRQH D VFRUULPHQW |
R
/¶REEOLJR GLm eXtoWdoLIOrrLin]et]/IrRrI frGamHeOo altri sistemi aziendali inizialmente previsto a partire dal 2023 viene rimandato ad annualità successive.
È fortemente consigliata in relazione alle proprie esigenze aziendali ed alla disponibilità di strumenti
tecnologici diversi O¶DGR]LRQH GL XQR GHL WUH PHWRGL GL FDOFROR GHOOD TXD
- schede irrigue di bilancio;
- supporti informatici (DSS- sistemi di supporto alle decisioni);
- supporti aziendali specialistici.
Tali metodi hanno in comune i seguenti principi:
- ogni azienda deve disporre dei dati e/o strumentazione meteorologici in modo continuo (es: dati meteo arpa o di altri servizi metereologici territoriali), compresi i dati di pioggia;
- ogni azienda deve irrigare in epoche precise in funzione del tipo di coltura e delle sue esigenze idriche;
- ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli previsti per ogni coltura;
- ogni azienda deve opportunamente documentare i punti precedenti.
/¶LUULJD]-LraRccQoltHa èSamRmVeWssa sempre durante la fase di allevamento ed in piena produzione fatto salvo esplicita indicazione di divieto dei bollettini.
Per ragioni agronomiche legate alla semina, al trapianto ed alla raccolta meccanizzata di alcune colture è
SRVVLELOH GLVWULEXLUH TXDQWLWj GL DFTXD DGHJXDWH DOO¶RWWHQL
indicano le colture su cui questa pratica è ammessa:
x Pomodoro: se necessario è possibile bagnare il letto di trapianto per evitare surriscaldamenti delle piantine al momento del trapianto. Raffreddare il terreno, lo rende più ospitale ed evita sofferenza alle piante e la moria delle stesse;
x Patata: se necessario è possibile bagnare il terreno per evitare durante la raccolta il danneggiamento dei tuberi;
x Vite: se necessario prima della raccolta meccanica. Questa pratica, che prevede una forte vibrazione,
RWWLHQH L PLJOLRUL ULVXOWDWL VH OD SLDQWD ULFHYH XQ JLXVW
raccolta.
Gli apporti idrici per le finalità sopra riportate devono essere registrati, come quelli a scopo irriguo, riportando O¶LQGLFD]eLllaRQdHat a, Gdel volume distribuito e della motivazione agronomica. |
METODO: SCHEDE IRRIGUE
/¶DJULFROWRUH RSHUD XWLOL]]DQGR WDEHOOH FROWXUDOL ULSRUWDWH
supportato nelle scelte in tempo reale dai Bollettini Provinciali di produzione integrata.
*OL VWUXPHQWL QHFHVVDUL SHU SURFHGHUH DOO¶LUULJD]LRQH VRQR
1. Tabelle di coltura per la definizione GHOO¶HSRFD H GHO YROXPH LUULJXR
2. Indicazioni fornite per coltura dai bollettini provinciali di produzione integrata, relative a:
x Inizio irrigazione
x Fine irrigazione
x (YHQWXDOL LQWHUYHQWL LUULJXL LQ IDVL IHQRORJLFKH LQ FXL
/¶D]LHQGD GHYH GRFXPHQWDUH JOL LQWHUYHQWL LUULJXL UHJLV |
GDWL GL SLRJJLD L YROXPL H OH GDWH G¶LQWHUYHQWR 1HO |
microirrigui oltre alla registrazione del dato di pioggia deve riportare solo le date del primo e |
GHOO¶XOWLPR LQWHUYHQWR H LO YROXPH FRPSOHVVLYR GLVWULE |
WUDQ
FDVR XLWR S
Nel solo caso di irrigazione turnata, il vincolo di data inizio irrigazione viene applicato con un anticipo massimo di cinque giorni; analogamente, sempre in caso di irrigazione turnata, il volume distribuito potrà superare il consumo cumulato della coltura a quella data tenendo conto della impossibilità di irrigare fino al turno successivo; il volume eventualmente distribuito in eccesso (che dovrà comunque essere inferiore a quello massimo di intervento) dovrà essere considerato ai fini dei bilanci successivi.
/¶LUULJdDev]e LesRseQreHm irata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi che garantiscano il miglior rapporto costi/benefici, in presenza di una riduzione di acqua distribuita con il metodo a pioggia o aspersione o con impianti di micro irrigazione di erogazione.
Le tabelle necessarie alla gestione del vincolo riportano le restituzioni idriche giornaliere espresse in millimetri al giorno relativi alle varie fasi di sviluppo. Inoltre, per ogni fase vengono indicate le condizioni di ammissibilità GHOO¶LQWHUYHQWR LUULJXR
*OL HVHPSL GL XWLOL]]R GHO PHWRGR D VFKHGH LUULJXH SHU GLYHUVL
METODO: SUPPORTI INFORMATICI
(Utilizzabile solo per le colture presenti nel menù del servizio)
/¶DJULFROWRUH KD FRPH VXSSRUWR QHOOD JHVWLRQH GHOO¶LUULJD]L
livello regionale.
IRRINET/IRRIFRAME
Disponibile sulla rete Internet, presso il sito del CER: xxx.xxxxxxxxxxxx.xx .
È richiesto quanto segue:
1. Ogni azienda deve irrigare secondo le epoche indicate dal servizio.
2. Ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli indicati dal servizio.
3. Ogni azienda deve opportunamente documentare: la corretta e completa registrazione di date e volumi di
LUULJD]LRQH QHOO¶DSSRVLWR UHJLVWUR YLVLRQDELOH R VWDPSDELOH D
Per la corretta registrazione degli appezzamenti oggetto di gestione si consiglia di consultare la JXLGD DOOdi ¶XWLOL
irrinet/irriframe al seguente link ± Produzione integrata vegetale ² Agricoltura, caccia e pesca (regione.xxxxxx- xxxxxxx.xx)
/¶D]LHQGD QRQ GHYH IRUQLUH SURYD GL SRVVHGHUH L GDWL G servizio è basato sui dati di pioggia del Servizio Meteorologico Regionale. |
L SLR
METODO: SUPPORTI AZIENDALI
/¶DJULFROWRUH RSHUD XWLOL]]DQGR DSSRVLWL VWUXPHQWL SHU LO P DEELQDWL DOO¶LPSLHJR GL VLVWHPL G L ,QVGXLSUSHRWUWDRP HDQOWOH OG¶HDFJLUVLLFRRQOLW
quantità di acqua a disposizione delle proprie colture ed il momento in cui è necessario intervenire per ripristinare condizioni idriche ottimali.
*OL VWUXPHQWL QHFHVVDUL SHU SURFHGHUH DOO¶LUULJD]LRQH
1. Tensiometro
2. Watermark
3. $OWUL VHQVRUL SHU LO ULOLHYR GHOaOlla¶tXipPoloLgGiaLdiWsjuo loLpQre seFntDe PinSazRie nd aS. XUFKp
,Q WXWWL L FDVL O¶D]LHQGD GHYH VHJXLUH OH LQGLFD]LR/ QL GHL
agrometeorologici, relative a:
x partenza irrigazione;
x chiusura irrigazione;
x HYHQWXDOL LQWHUYHQWL LUULJXL LQ IDVL IHQRORJLFKH LQ FXL QR
x ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli previsti per ogni coltura.
/¶D]LHQGD GHYH GRFXPHQWDUH JOL LQWHUYHQWL LUULJXL UHJLV GL SLRJJLD VH ULFKLHVWL L YROXPL OH GDWH G¶LQWHUY.HQ Nel solo caso di impiego di impianti microirrigui devono essere registrate le sole date del primo H GHOO¶XOWLPR eLilQvWolHumUeYcHoQmWplRessivo distribuito per ogni ciclo colturale. È necessario registrare periodicamente i valori rilevati dai sensori. In questo caso non è richiesta la documentazione del dato di pioggia. In alternativa è possibile utilizzare il dato rilevato da sensore, inserendolo nell¶apposito spazio del servizio IRRINET/IRRIFRAME. In questo modo il dato sarà integrato nel calcolo del bilancio idrico del servizio IRRINET/IRRIFRAME e registrato automaticamente. In questo caso non sarà necessario registrare i dati relativi alle precipitazioni e compilare le schede. |
WUDQGR
WR H L
LIVELLO ZERO IRRIGAZIONE
In questo caso non è previsto alcun adempimento. Nel caso di stagioni particolarmente siccitose che
UHQGDQR QHFHVVDULR ULFRUUHUH DOO¶LUULJD]LRQH GL VRFFRUVR SH
si ricade nel Livello Base.
Si precisa che per procedere ad interventi irrigui è comunque necessario seguire le indicazioni dei Bollettini provinciali di produzione integrata.
Vincolante per tutti i regolamenti e L.R. 28/99
/¶D]LHQGD GHYH GRFXPHQWDUH JOL LQWHUYHQWL LUULJXL UHJLV YROXPL H OH GDWH G¶LQWHUYHQWR 4XDOXQTXH VLD LO OLYHOOR DGRWWDWR O¶D]LHQGD GHYH UHJLV entro 7 giorni dalla loro effettuazione. Le registrazioni dovranno comunque essere aggiornate al momento del controllo ufficiale anche se i 7 giorni non sono ancora trascorsi. |
WUDQG WUDUH
6,67(0, '¶,03,$17, ,55,*8,
$OOR VFRSR GL UD]LRQDOL]]DUH JOL LQWHUYHQWL LUULJXL SHU XQ¶
consultare la pagina: xxx.xxxxxxxxxxxx.xx e cliccare Tecnirri.
Il servizio Tecnirri permette un corretto dimensionamento degli impianti irrigui, evitando inefficienze energetiche ed idrauliche.
13. ALTRI METODI DI PRODUZIONE E ASPETTI PARTICOLARI
Materiali di copertura
I film in PE e XXX hanno il vantaggio di essere riciclabili.
3HU XQ PDJJLRU ULVSDUPLR HQHUJHWLFR VL FRQVLJOLD O¶XVR GL XQ¶LQWHUFDSHGLQH LQ FXL YLHQH LPPHVVD DULD D EDVVD SUHVVLRQH
14. RACCOLTA
I disciplinari di coltura possono stabilire dei parametri per dare inizio alle operazioni di raccolta in funzione di ogni specie, ed eventualmente varietà, e in riferimento alla destinazione finale dei prodotti.
Le modalità di raccolta e di conferimento ai centri di stoccaggio/lavorazione possono essere definite
QHOO¶RWWLFD GL SULYLOHJLDUH LO PDQWHQLPHQWR GHOOH PLJOLRUL F
In ogni caso i prodotti devono essere sempre identificati al fine di permetterne la rintracciabilità, in modo da renderli facilmente distinguibili rispetto ad altri prodotti ottenuti con modalità produttive diverse.
15. DIFESA FITOSANITARIA E CONTROLLO DELLE INFESTANTI
Le aziende aderenti sono tenute a rispettare integralmente queste norme tecniche generali e quelle di coltura relative alla difesa fitosanitaria ed al controllo delle infestanti ed ad applicare eventuali successivi aggiornamenti.
/¶D]LHQGD GHYH GRFXPHQWDUH L WUDWWDPHQWL ILWRVDQLWDUL 6FKHGH GL UHJLVWUD]LRQL H 0DQXDOH GL FRPSLOD]LRQH HQW tempistica deve obbligatoriamente essere aggiornato il registro di magazzino (carico e scarico). Le registrazioni dovranno comunque essere aggiornate al momento del controllo ufficiale anche se i 7 giorni non sono ancora trascorsi. Le registrazioni dovranno essere effettuate seguendo le indicazioni riportate nel manuale di FRPSLOD]LRQH q DPPHVVR O¶XWLOL]]R GL VLVWHPL LQIRUPDW autorizzati dalO¶$UHD $JULFROWXUD VRVWHQLELO-RHo mGagHnOa.OD 5HJLRQH ( La scheda dei trattamenti contenente la registrazione di eventuali interventi con fitofarmaci o concimi a base di rame deve essere conservata per almeno sette anni ai fini della verifica del massimale indicato nel Reg. (CE) N. 2018/1981 allegato I. |
Vincolante per tutti i regolamenti e L.R. 28/99
UHJLV
UR
L]]DW PLOLD
DIFESA FITOSANITARIA
Le indicazioni per la difesa delle piante sono riportate nelle tabelle "Difesa integrata".
Nelle schede di coltura sono state introdotte differenziazioni per quanto riguarda le colture in pieno campo e le colture protette (serre). In particolare, per serre e colture protette si intende quanto definito al comma
GHOO DUWLFROR GHO / ,7 *D]]HWW"De dXelIRIegLoFlamLeDnOtoHn . GHOO¶8
1107/09/CE:
-"«Serra» ambiente chiuso, statico e accessibile, adibito alla produzione di colture, recante un rivestimento esterno solitamente translucido, che consente uno scambio controllato di materia ed HQHUJLD FRQ O¶DPELHQWH FLUFRVWSDUQRWGHR WHW L PISLHWGRLVVDFQHL WLDOU LU LQOHDOVOF
del presente regolamento sono considerati come serre anche gli ambienti chiusi, adibiti alla produzione di vegetali, il cui rivestimento esterno non è translucido (per esempio per la produzione di funghi o di inGLYLD ´
Non rientrano quindi nella tipologia di serre/coltura protetta: le colture coperte, ma non chiuse, come ad esempio quelle con coperture antipioggia e i piccoli tunnel mobili."
Giustificazione degli interventi insetticidi, acaricidi e fungicidi
La giustificazione degli interventi insetticidi, acaricidi e fungicidi viene stabilita sulla base di quanto riportato nella colonna "Criteri di intervento" e/o in quella "Limitazioni d'uso e note" della tabella "Difesa integrata" di ogni singola coltura. In alcuni casi, in calce alla tabella, possono essere indicati ulteriori criteri di giustificazione. Per distinguere i consigli tecnici dai vincoli, i criteri di intervento (o le limitazioni d'uso) aventi carattere vincolante sono evidenziati in giallo come sotto indicato a titolo di esempio:
è ammessa la esecuzione al massimo di due trattamenti |
La giustificazione dell'intervento deve essere riportata nella colonna "Note e giustificazione GHJOL LQWHUYHQWL GHOOD VFKHGD GL DXWRFHUWLILFD]LRQH Qualora la tabella "Difesa integrata" non indichi criteri di intervento o ne indichi alcuni di carattere preventivo/cautelativo, indipendenti dalle condizioni aziendali, non è richiesta alcuna indicazione di giustificazione nella scheda di autocertificazione. |
JLj S
Quando nei criteri di intervento è indicata una soglia questa deve essere accertata attraverso specifici
FDPSLRQDPHQWL 4XDQGR VL SUHYHGH O¶LPSLHJR GL WUDSSROH VHVVX
riportato nello specifico capitolo di seguito riportato ed in particolare rispettando le indicazioni riportate
nella Tabella 21 SDUWH LQWHJUDQWH GHOOH SUHVHQWL ³1RUPH JHQHUDOL´
Nei casi in cui la giustificazione degli interventi sia basata sui sistemi/servizi di avvertimento ufficiali (bollettini fitosanitari territoriali del Servizio di assistenza tecnica alle coltivazioni), sarà il contenuto di questi a fare testo al fine della giustificazione dell'intervento. |
In taluni casi, in relazione all'impiego dei modelli previsionali, i bollettini fitosanitari potranno fornire anche criteri di tipo vincolante ai fini dell'epoca di intervento. Per la compilazione dei bollettini fitosanitari, ci si
GRYUj DYYDOHWUUHR WGUHDO OH¶ DLOQGLFD]LRQL FKH VFDWXULUDQQR GDOO¶DS
previsti nel sistema informatico regionale ,Q TXHVWR VHQVR O¶HODERUD]LRQH GHL PRG riportati, è affidata al Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Xxxxxx Xxxxxxx che si
potrà avvalere di sue strutture periferiche e dei Consorzi Fitosanitari Provinciali.
Modelli previsionali attualmente in uso
COLTURA | AVVERSITÀ | TIPO DI MODELLO | TIPO DI AVVERTIMENTO |
Pomacee | Carpocapsa | Fenologico a ritardo variabile | Posizionamento dei trattamenti |
Pomacee | Pandemis | Fenologico a ritardo variabile | Posizionamento dei trattamenti |
Pomacee | Eulia | Fenologico a ritardo variabile | Posizionamento dei trattamenti |
Pomacee | Psilla del pero | Fenologico | Posizionamento dei trattamenti |
Pomacee | Erwinia amylovora | Cougar blight | Livello di rischio |
Pomacee | Ticchiolatura | A-scab | Posizionamento dei trattamenti |
Pomacee | Maculatura bruna | BSP Cast | Posizionamento dei trattamenti |
Cereali | Ruggine bruna | RUSTPRI | Livello di rischio |
Cereali | Ruggine gialla | YELDEP | Livello di rischio |
Cereali | Septoria | SEPTORIA | Livello di rischio |
Cereali | Oidio | POWPRI | Livello di rischio |
Cereali | Fusariosi | FHB-Wheat | Livello di rischio |
Barbabietola | Cercospora | CERCODEP | Inizio trattamenti |
Drupacee | Cydia molesta | Fenologico a ritardo variabile | Posizionamento dei trattamenti |
Drupacee | Cydia funebrana | Fenologico a ritardo variabile | Posizionamento dei trattamenti |
Drupacee | Anarsia lineatella | Fenologico a ritardo variabile | Posizionamento dei trattamenti |
Drupacee | Tripidi primaverili | Fenologico a ritardo variabile | Posizionamento dei trattamenti |
Vite | Peronospora | DOWGRAPRI | Posizionamento dei trattamenti |
Vite | Oidio | POWGRAPRI | Posizionamento dei trattamenti |
Vite | Tignoletta | Fenologico a ritardo variabile | Posizionamento dei trattamenti |
Actinidia | PSa | Infection risk model | Posizionamento dei trattamenti |
Patata | Peronospora | IPI+MISP | Inizio trattamenti |
Pomodoro | Peronospora | IPI+MISP | Inizio trattamenti |
Insetticidi, acaricidi e fungicidi ammessi
È ammesso l'uso delle sole sostanze attive o ausiliari indicati nella colonna "S.a. e ausiliari" della tabella "Difesa integrata". Sono ammesse in ogni caso tutte le sostanze attive autorizzate in agricoltura biologica e altri ausiliari non indicati nelle norme di coltura. Le due colonne a fianco di quella relativa a "Sostanze attive e ausiliari" della tabella "Difesa integrata" riportano le limitazioni del numero degli interventi eseguibili con la singola sostanza attiva: - la prima colonna esprime le limitazioni specifiche della s.a. riportata sulla stessa riga; o il numero complessivo di interventi realizzabili con un sottogruppo della colonna successiva. |
- la seconda colonna esprime eventuali limitazioni che riguardano gruppi di s.a. racchiuse nella stessa area; LQ SDUWLFRODUH LO QXPHUR ULSRUWDWR LQ XQ¶DUHD HVSULPH tutte le sostanze attive racchiuse nelO¶DUHD VWHVVD ,O ORUR LPSLHJR GHYH Le aree che racchiudono gruppi di sostanze attive con limitazioni delimitate da linee tratteggiate. Se non specificatamente indicato i numeri esprimono il numero degli interventi eseguibili sulla coltura in XQ DQQR LQGLSHQGHQWHPHQWH GDOO¶DYYHUVLWj Nella terza colonna a fianco della colonna "Sostanze attive e ausiliari", denominata ³1RWH H OLP G¶XVVRR´Q R ULSRUWDWH XOWHULRUL QRWH H OLPLWD]LRQL G¶XVR |
LO QX
TXLQG
LWD]LR
Le singole sostanze attive possono essere impiegate solo contro le avversità per le quali sono state indicate nella tabella "Difesa integrata" e non contro qualsiasi avversità. Possono essere LPSLHJDWL DQFKH SURGRWWL ILWRVDQLWDUL SURQsoWsLta nzDe OatOtiv¶eLpPurSchLé H queste siano indicat Le dosi di impiego sono quelle previste nell'etichetta dei formulati commerciali. |
JR FR
(V 'LIHVD GHOOD YLWH GDOO¶RLGLR
S.A. E AUSILIARI | (1) | (2) | LIMITAZIONI D'USO E NOTE |
Zolfo Ampelomyces quisqualis Bupirimate | 2 | ||
Trifloxystrobin Pyraclostrobin | 3* | (*) Tra Pyraclostrobin, Trifloxystrobin | |
Cyflufenamide | 2 | ||
Difenconazolo Propiconazolo Tebuconazolo | 1 | 3 | |
Penconazolo Tetraconazolo | |||
Spiroxamina | 3 | ||
Boscalid | 1 | 3 | |
Fluxapyroxad | 3 | ||
Metrafenone | 3 | ||
Meptyl-dinocap | 2 |
Le indicazioni riguardano limitazioni che si devono intendere sulla coltura a prescindere
GDOO¶DYYHUVLWj
x Zolfo: Senza limitazioni
x Ampelomyces quisqualis: Senza limitazioni
x Bupirimate: 2 interventi
x Trifloxystrobin H 3\UDFORVWURELQ Py racLloQstrWobHin,UTrYyflHoxQistrWobLin DOO¶DQQR WUD
x Cyflufenamide: 2 interventi
x Tra tutti gli IBE ( Difenconazolo, Propiconazolo, Tebuconazolo, Penconazolo, Tetraconazolo) al
PDVVLPR LQWHUYHQWL DOO¶DDifeQncQonRa zo lo,GPLro picFonXaLzo lo,QTRebQuc onSazLolo GL XQR
x Spiroxamina: 3 interventi
x Boscalid e Fluxapyroxad: al massimo 3 LQWHUYHQWL DOO¶DQQR GL FXL QRQ SL
x Metrafenone: 3 interventi
x Meptyl-dinocap: 2 interventi
CONTROLLO DELLE INFESTANTI
Le indicazioni per il controllo delle infestanti sono riportate nella tabella "Controllo delle infestanti".
La giustificazione degli interventi erbicidi viene stabilita in base alla presenza delle infestanti. 1HOOD XXXXXXX &RQWUROOR GHOOH LQIHVWDQWL GHOOH QRUPH tale criterio è indicata dalla colonna "Infestanti". Qualora le osservazioni di campo individuino una situazione riconducibile a quanto riportato in tale colonna, è ammesso l'impiego degli erbicidi elencati nella colonna "Sostanza attive". È ammesso l'impiego delle sole sostanze attive riportate in tabella. , QXPHUL ULSRUWDWL D ILDQFR GL DOFXSQoLst anSzUe RaGttiRveW´W L L QGHLOFO FRUULVSRQGHQWH QXPHUR GHOOD QRWD NURLWSHR´U W DGWDD UQLHIOHOUDL UFVRLO RD prodotto. Le dosi di applicazione degli erbicidi, se non espressamente indicate, sono quelle riportate sulle etichette dei prodotti fitosanitari. Devono rientrare nei limiti indicati per ciascuna condizione. Ulteriori vincoli nella applicazione degli interventi erbicidi possono essere indicati nella colonna "Note" della tabella "Controllo delle infestanti" o in calce alla tabella stessa e sono evidenziati in giallo (vedere esempio in DIFESA FITOSANITARIA). |
WHFQL
DDQ RF RLO Q QTDX H³O
Le sostanze attive, come definite al punto 6, candidate alla sostituzione sono evidenziate sia nella tabella difesa integrata che in quella di controllo delle infestanti in grassetto.
ULTERIORI INDICAZIONI
Ad integrazione delle note precedenti si precisa per punti quanto segue:
1. Concia sementi, materiale di moltiplicazione e interventi effettuati nella fase di vivaio
È consentita la concia di tutte le sementi e del materiale di moltiplicazione con i prodotti registrati per tale impiego, se non diversamente indicato nelle schede di coltura (es. frumento e mais). Gli interventi effettuati durante la fase di vivaio non vanno conteggiati fra quelli eseguiti nella fase di coltivazione.
2. Ratticidi
È FRQVHQWLWR O¶LPSLHJR GL UDWWLFLGL UHJR. ODUPHQWH UHJLVWUDWL S
3. Repellente
È FRQVHQWLWR O¶XVR GL ³JUDVVR GL SHFRUD´ FRPH UHSHOOHQWH D FH
4. Antidoti agronomici, sinergizzanti, coformulanti e coadiuvanti
Le sostanze contenute nei prodotti fitosanitari con attività di bagnanti, coadiuvanti, antideriva, antidoti agronomici, sinergizzanti, di norma non vengono indicate nelle schede di coltura. Il loro impiego è in ogni caso ammesso, sia come componente di un prodotto fitosanitario, sia come prodotto fitosanitario, nel rispetto delle specifiche indicazioni di etichetta.
5. Consigli nella scelta delle formulazioni
È consigliabile nella scelta dei prodotti fitosanitari dare preferenza a quelli che vengono commercializzati in IRUPXOD]LRQL PHQR SHULFRORVH SHU O¶RSHpUarDtiWcoRlaUreHso nDo JdaUpLreFfeRriOreRle H SHU formulazioni di prodotti costituite da emulsioni in acqua (contrassegnati dalle lettere EW), granuli
disperdibili (WG, WDG o DF), granuli solubili (SG) e sospensioni di microcapsule (CS) rispetto a quelle costituite da polveri bagnabili (PB, WP), polveri solubili (PS, WS) e concentrati emulsionabili (EC) che
SUHVHQWDQR PDJJLRUL ULVFKL SHU O¶RSHUDWRUH QHOOD IDVH GL SUH
le operazioni di lavaggio e di bonifica dei contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari. Le sospensioni concentrate (SC) ed i prodotti costituiti da pasta fluida, flowable (FL, FLOW) riducono il rischio tossicologico
SHU O¶RSHUDWRUH PD SHU ERQLILFDUH L FRQWHQLW/R¶ULLP SRLFHFJRU UGHL UVHDDFOF
idrosolubili ULVXOWD HVVHUH RYYLDPHQWH OD VROX]LRQH LGHDOH SHU OD W
6. Vincoli e consigli nella scelta dei prodotti fitosanitari
1HOO¶DSSOLFD]LRQH GHOOD GLIHVD LQWHJUDWD GHYRQR HVVHUH SULYL
chimici di difesa fitosanitaria, così come prescritto dalla direttiva 2009/128/CE, ed indicati, avversità per avversità, nelle schede di coltura delle Norme tecniche.
Laddove questi metodi non risultassero sufficienti al contenimento delle avversità è consentito il ricorso
DOO¶XWLOL]]R GHOOH VRVWDQ]H DWWLYH SUHVHQWL QHOOH VFKHGH GL
La scelta delle sostanze attive/prodotti fitosanitari, nelle singole norme di coltura e sulle singole avversità, è stata effettuata tenendo conto della disponibilità di valide alternative ai fini della gestione complessiva di adeguate strategie di difesa.
Tali sostanze attive sono state selezionate applicando specifici criteri di seguito riportati:
- eliminazione/limitazione, per quanto possibile, dei prodotti che contengono sostanze attive approvate a norma dell'articolo 24 del Regolamento (CE) n. 1107/2009, che sono candidate alla sostituzione e sono elencate nell'allegato, parte E, del Regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 per le quali il Decreto interministeriale del 7 novembre 2019 (attuazione della Direttiva UE n. 2019/782 della Commissione del 15 maggio 2019 recante modifica della Direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la definizione di indicatori di rischio armonizzati) prevede un indicatore di rischio armonizzato pari a 16 (vedi tabella 20);
Le sostanze attive, come definite al punto 6, candidate alla sostituzione sono evidenziate sia nella tabella difesa integrata che in quella di controllo delle infestanti in grassetto.
- 6RVWDQ]H DWWLYH DXWRUL]]DWH FODVVLILFD: WH FRPH ³&DQGLGDWH
Insetticidi, nematocidi e acaricidi candidati alla sostituzione
Cypermetrina, Emamectina, Esfenvalerate, Etofenprox, Etoxazole, Lambda-Cyhalothrin, Metam potassium, Metam sodium, Methossifenozide, Pirimicarb, Tebufenpyrad;
Fungicidi e fitoregolatori candidati alla sostituzione
Benzovindiflupyr, Bromuconazole, Cyprodinil, Difenoconazole, Fludioxonil, Fluopicolide, Ipconazolo, Metalaxyl, Metconazole, Paclobutrazolo, Prodotti rameici (Miscela Bordolese, Rame idrossido, Rame ossicloruro, Rame ossido, Rame solfato tribasico), Tebuconazolo e Ziram; Diserbanti candidati alla sostituzione
Aclonifen, Chlortoluron, Diclofop methyl, Diflufenican, Flufenacet, Halosulfuron metile, Imazamox, Lenacil, Metribuzin, Metsulfuron methyl, Nicosulfuron, Oxyfluorfen, Pendimethanil, Propyzamide, Prosulfuron, Sulcotrione,Tembotrione, Tri-allate;
- limitazione, per quanto possibile, dei prodotti che contengono sostanze attive chimiche approvate a norma del Regolamento (CE) n. 1107/2009, che non rientrano in altre categorie e sono elencate nell'allegato, parti A e B, del Regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 per le quali il citato Decreto interministeriale prevede un indicatore di rischio armonizzato pari a 8 (vedi tabella 20), selezionate secondo i seguenti criteri:
x VRVWDQ]H DWWLYH FODVVLILFDWH SHULFRORVH SHU O¶DPELHQWH DF
9 dalla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE e ss.mm.ii.
9 dal d. Lgs n. 152/06, tabelle 1A e 1B,
9 di frequente ritrovamento nelle acque (sulla base delle segnalazioni dei competenti organi regionali)
x VRQR FDUDWWHUL]]DWL GDOOD SUbHoloVdHi Qpe]riDco loVoXpiOttOog¶raHmWmLa F³KWHWVWFDK LGRH OF RVQL PWL LQFURF(LcoDrrWispHo´nd ente al pittogramma GHS06);
Inoltre, sarà opportuno favorire la limitazione di prodotti con frasi di rischio relative ad effetti cronici
VXOO¶XRPR FKH VHFRQGR LO QXRYR VLVWHPD GL FODVVLILFD]LRQH &
x H350i Può provocare il cancro se inalato,
x H351 Sospettato di provocare il cancro;
x H340 Può provocare alterazioni generiche;
x H341 Sospettato di provocare alterazioni generiche
x H360 Può nuocere alla fertilità o al feto;
o H360D Può nuocere al feto;
o H360Df Può nuocere al feto. Sospettato di nuocere alla fertilità.
o H360F Può nuocere alla fertilità.
o H360FD Può nuocere alla fertilità. Può nuocere al feto.
o H360Fd Può nuocere alla fertilità. Sospettato di nuocere al feto.
x H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto
o H361d Sospettato di nuocere al feto.
o H361f Sospettato di nuocere alla fertilità
o H361fd Sospettato di nuocere alla fertilità; Sospettato di nuocere al feto.
- limitazione, per quanto possibile, delle deroghe relative a prodotti che contengono sostanze attive non approvate a norma del Regolamento (CE) n. 1107/2009 che sono autorizzate per emergenze
ILWRVDQLWDULD DL VHQVL GHOO¶DUW l i i l c itaGtoHDOe cr5etHo Jin teQrm in is te ria le SH prevede un indicatore di rischio armonizzato pari a 64 (vedi tabella 20);
/¶HVFOXVLRQH R OD VRVWLWX]LRQH GL DOFXQL SURGRWWL LQFOXVL VRVWLWX]LRQH q ULVXOWDWD SDUWLFRODUPHQWH SUREOHPDWLFD LQ F
alternativi a base di sostanze a minore rischio. Nei casi in cui la loro inclusione nella lista dei candidati alla
VRVWLWX]LRQH GLSHQGD GD FDUDWWHULVWLFKH GL WRVVLFLWj ELRDFF
valutazione delle sostanze ammesse per le strategie di difesa vengono considerate anche i seguenti parametri:
x estensione della coltura
x LQGLYLGXD]LRQH GHOOD FROWXUD FRPH ³PLQRUH´
Nei casi in cui la coltura FRQVLGHUDWD UDSSUHVHQWL XQ LPSLHJR PLQRUH DL
RSSXUH LQWHUHVVL XQ¶DUHDOH SURGXWWLYR OLPLWDWR HG L
è consentito il mantenimento di sostanze attive candidate alla sostituzione in ragione della minore pressione
FKH VL GHWHUPLQD VXOO¶DPELHQWH 5LHQWUDQR LQ WDOH FDVLVWLFD
è autorizzato un limitato numero di prodotti fitosanitari.
DIREZIONE GENERALE AGRICOLTUR, ACACCIA E PESCA
Disciplinari di produzione integrata2024 ĻNorme generali
Tabella 20- 5LSDUWL]LRQH GHOOH VRVWDQ]H DWWLYH H GHOOH SRQGHUD]LRQL GHO toS1H.ULFROR DL ILQL
Riga | Gruppi | ||||||
1* | 2 | 3** | 4 | ||||
i) | Sostanze attive a basso rischio che sono approvate o considerate approvate a norma dell'articolo 22 del regolamento (CE) n. 1107/2009 e sono elencate nell'allegato, parte D, del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 | Sostanze attive approvate o considerate approvate a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009, che non rientrano in altre categorie e sono elencate nell'allegato, parti A e B, del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 | Sostanze attive approvate o considerate approvate a norma dell'articolo 24 del regolamento (CE) n. 1107/2009, che sono candidate alla sostituzione e sono elencate nell'allegato, parte E, del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 | Sostanze attive che non sono approvate a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009 e perciò non sono elencate nell'allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 | |||
ii) | Categorie | ||||||
iii) | A | B | C | D | E | F | G |
iv) | Microrganismi | Sostanze attive chimiche | Microrganismi | Sostanze attiv chimiche | Non classificate come: cancerogene di categoria 1 A o 1B e/o tossiche per la riproduzione di categoria 1 A o 1B e/o interferenti endocrini | Non classificate come: cancerogene di categoria 1 A o 1B e/o tossiche per la riproduzione di categoria 1 A o 1B e/o interferenti endocrini | |
v) | Ponderazioni del pericolo applicabili alle quantità di sostanze attive immesse sul mercato nei prodotti autorizzati a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009 | ||||||
vi) | 1 | 8 | 16 | 64 |
x Elenco aggiornato su EU _ Pesticides database xxxxx://xx.xxxxxx.xx/xxxx/xxxxx/xxxxxxxxxx/xx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxx/xxxxx/xxxxxx/xxxxxx-xxxxxxxxxx
x
7. Sostanze attive previste dal Reg. XXX x. 834/07 e successive modifiche e integrazioni regolarmente registrate in Italia
Possono essere utilizzati tutti i prodotti commerciali contenenti le sostanze attive impiegabili in agricoltura
biologica previste GDOO¶$OOHJDWR , GHO 5HJ GHO OXJOLR
autorizzati in Italia e solo nel caso in cui le avversità bersaglio siano presenti nelle relative schede di coltura. Le sostanze attive impiegabili nel biologico sono escluse dal numero massimo di interventi previsti per la singola avversità nelle schede di coltura, fatto salvo quanto diversamente specificato.
7.1 Sostanze di base
Possono HVVHUH XWLOL]]DWH OH VRVWDQ]H GL EDVH D FRQGL]LRQH FKH L
GL EDVH DSSURYDWD DL VHQVL GHOO¶$U. W GHO 5HJ &( Q
7 bis Prodotti rameici
In base a quanto stabilito dal Regolamento (UE) 2018/1981 del 13 dicembre 2018 e dal Comunicato del Ministero della Salute del 31 gennaio 2019 per i prodotti rameici è previsto il seguente vincolo: non superare l'applicazione cumulativa di 28 kg di rame per ettaro nell'arco di 7 anni. Si raccomanda di rispettare il quantitativo applicato di 4 kg di rame per ettaro all'anno´.
8. Dosi per i diserbanti
Nella pratica del diserbo è opportuno che, , sia di volta in volta verificata la possibilità di limitare le dosi di impiego in relazione alle caratteristiche dei terreni e allo sviluppo delle infestanti.
9. Smaltimento scorte
È DXWRUL]]DWR O¶LPSLHJR GHL SURGRWWL ILWRVDQLWDUL SUHYLVWL Q HVFOXVL QHOO¶DQQR VHJXHQWH 7DOH LQGLFD]LRQH GHYH LQWHQGHUVL
scorte presenti e registrate nelle schede di PDJD]]LQR DOOD GDWD GdHeOi dOis¶cipHliQnaWriUreDgiWonDa li LQ YLJ
del nuovo anno o per le quali sia dimostrabile l'acquisto prima di tale data. Tale autorizzazione, valida solo per una annata agraria, non può intendersi attuabile qualora siano venute meno le autorizzazioni all'impiego e può essere applicata utilizzando le sostanze interessate secondo le modalità previste nelle norme tecniche QHOO¶DQQR SUHFHGHQWH
10. Grandinate
A seguito di grandinate può essere eseguito un intervento disinfettante con uno dei fungicidi già ammessi per ciascuna coltura. Tale intervento non incide nel numero massimo di fungicidi ammessi.
)DUH DWWHQ]LRQH DL YLQFROL GL HWLFKHWWD UHODWLYL DOO¶LQWHUYD
singoli formulati commerciali.
11. 8VR GHOOH WUDSSROH QHOO¶DPELWR GHOOH QRUPH WHFQLFKH
Nella considerazione che per la corretta applicazione delle soglie economiche di intervento è indispensabile
PDQWHQHUH FRVWDQWH OD FRUUHOD]LRQH WUD WLSR GL WUDSSROD OLY
tabella A allegata vengono riportate le caratteristiche che devono avere le trappole per il monitoraggio dei singoli fitofagi.
3HU L ILWRIDJL SHU L TXDOL LO GLVFLSOLQDUH SUHYHGH O¶REEOLJR
in modo vincolante:
x i tipi di feromone;
x la dose di feromone;
x il rapporto tra i diversi componenti;
x la forma delle trappole.
L'impiego delle trappole è obbligatorio tutte le volte che tale indicazione è esplicitata nelle singole schede di coltura. Le aziende che non installano le trappole obbligatorie per accertare la presenza di un fitofago non potranno eseguire interventi contro tale avversità e, comunque, non potranno richiedere nessuna deroga specifica. L'installazione non è obbligatoria quando per la giustificazione di un trattamento sia previsto anche il superamento di una soglia alternativa (es. tentredine del pero). In ogni caso su pomacee le trappole per carpocapsa, pandemis e archips devono comunque essere installate, sempre qualora si eseguano interventi specifici. In base alle norme attualmente in vigore si precisa che su tutte le colture il numero delle trappole previste deve riferirsi a corpi aziendali separati.
DIREZIONE GENERALE AGRICOLTUR, ACACCIA E PESCA
Disciplinari di produzione integrata2024 ĻNorme generali
Quando la dimensione di una coltura in un'azienda non supera i 3000 metri quadrati in pieno campo, deve intendersi decaduta l'obbligatorietà delle trappole a condizione che venga effettuato il monitoraggio come previsto nelle schede di coltura
L'installazione delle trappole non è obbligatoria quando per una specifica avversità non siano realizzati trattamenti.
Ai fini di un corretto utilizzo delle trappole occorre rispettare quanto riportato nella tabella 22 per le trappole obbligatorie e considerare indicazioni di massima il numero di quelle consigliate.
32
TABELLA 21
VINCOLANTE | ||||
Feromone | Mg | % | Forma | |
Aperture rettangolari reg. sui 4 lati (ad | ||||
Anarsia lineatella | E5-decenil acetato | 6 - 7 | 82 ±86 | ala) Aperture sui due lati |
E5- decenolo | 14 ±18 | Aperture triangolari sfasate sui 4 lati | ||
Archips podanus (*) | Z11-tetradecenil acetato E11-tetradecenil acetato | 5 | 50 50 | Varie |
Argyrotaenia pulchellana Eulia | Z11-tetradecenil acetato E11-tetradecenil acetato | 0.1 | 90 ±100 0 ±10 | Aperture triangolari sfasate sui 4 lati |
Z8-dodecenil acetato | 48 ±50 | |||
Cydia funebrana | E8-dodecenil acetato | 2 | 1 ±2 | Aperture triangolari sfasate sui 4 lati |
Dodecil acetato | 48 ±50 | |||
Cydia molesta Pesco | Z8-dodecenil acetato E8-dodecenil acetato Z8-dodecenolo | 0.1 - 0.12 | 85 ±93 5 ±8 2 - 10 | Aperture sui due lati Aperture rettangolari reg. sui 4 lati (ad ala) Aperture triangolari sfasate sui 4 lati |
Xxxx, Pero e Albicocco | ||||
E-8-Dodecenyl Acetate | <1% | |||
Z-8-Dodecenyl Acetate | <1% | |||
Cydia molesta Impiegabile solo in impianti dove si applica la | Z-8-Dodecenol ETHYL (E,Z)-2,4- DECADIENOATE | <1% <1% | )RUPD D ³GHOWD´t riaFnRgoQla ri DsuSi due lati | |
confusione | ACETIC ACID, GLACIAL | <1% | ||
TERPINYL ACETATE 95% | <1% | |||
Z-3-HEXENYL ACETATE | <1% | |||
Cydia pomonella | E8 E10-dodecadienolo | 1 - 2 | 100 | Aperture rettangolari reg. sui 4 lati (ad ala) Aperture triangolari sfasate sui 4 lati Aperture circolari ai due lati Aperture sui due lati )RUPD D ³GHOWD´t riFanRgoQla riDS sui due lati |
(E8,E10)-8,10- | <1% | |||
Cydia pomonella | Dodecadienol | |||
Impiegabile solo in impianti dove si applica la | Ethyl (E,Z)-2,4- Decadienoate | <1% | )RUPD D ³GHOWD´ FRQ DS due lati | |
confusione | Glacial Acetic Acid | <1% | ||
Lobesia botrana | E7Z9-dodecadienil acetato | 0.5 - 1 | 100 | Varie |
Pandemis cerasana | Z11-tetradecenil acetato E11-tetradecenil acetato | 1 | 25 75 | Aperture triangolari sfasate sui 4 lati |
E2Z13-ottadecadienil acetato | 90 ±95 | |||
Zeuzera pyrina | E3Z13-ottadecadienil acetato | 5 | 0 ±5 | Imbuto con alette assenti |
Z2Z13-ottadecadienil acetato | 0 ±5 | |||
Cossus cossus | Z5-dodecenil acetato Z3-decenil acetato | 00 | 00-00 00-00 | Imbuto con alette presenti |
(*) Vincolante l'installazione della trappola, non il tipo di trappola.
DIREZIONE GENERALE AGRICOLTUR, ACACCIA E PESCA
Disciplinari di produzione integrata2024 ĻNorme generali
Tabella 22 ±Numero minimo trappole per superficie
Senza confusione | Con confusione o distrazione | |||||||||
Parassita | <= 1,5 ha * | > 1,5 a 3,5 ha | > 3,5 a 6,5 ha | > 6,5 a 10 ha | > 10 a 20 ha | Oltre ** | <= 1,5 ha | > 1,5 a 6,5 ha | > 6,5 a 10 ha | Oltre |
Cydia pomonella | 2 | 3 | 4 | 5 | n° ha /2 | 1 ogni 10 ulteriori ha | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 |
Pandemis cerasana | 1 | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 | 1 ogni 10 ulteriori ha | ||||
Archips podanus | 1 | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 | 1 ogni 10 ulteriori ha | ||||
Argyrotaenia pulchellana (= A. lijungiana) | 1 | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 | 1 ogni 10 ulteriori ha | ||||
Cydia molesta | 2 | 2 | 4 | 4 | n° ha /3 | 1 ogni 10 ulteriori ha | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 |
Anarsia lineatella | 2 | 2 | 4 | 4 | n° ha /3 | 1 ogni 10 ulteriori ha | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 |
Cydia funebrana | 2 | 2 | 4 | 4 | n° ha /3 | 1 ogni 10 ulteriori ha | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 |
Lobesia botrana | 12 | 12 | 2 | 3 | n° ha /4 | 1 ogni 10 ulteriori ha | 1 | 1 | 2 | n° ha /5 |
Tignola patata | 1 | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 | 1 ogni 10 ulteriori ha | ||||
Bactrocerae oleae | 2 | 2 | 3 | 4 | n° ha /3 | 1 ogni 10 ulteriori ha | ||||
Nottua gialla del pomodoro | 1 | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 | 1 ogni 10 ulteriori ha | ||||
Tuta absoluta pieno campo | 1 | 1 | 2 | 3 | n° ha /4 | 1 ogni 10 ulteriori ha | ||||
Tuta absoluta coltura protetta | 1 ogni 3000 mq | |||||||||
Plutella xylostella | 1 | 1 | 2 | 3 | n° ha /2 | 1 ogni 10 ulteriori ha |
Qualora si adotti il metodo della confusione sessuale si suggerisce, per la verifica del funzionamento di tale metodo, l¶utilizzo di trappole super caricate, combo e alimentari
34
Trappole cromotropiche
Parassita | Colore | <= 1,5 ha | > 1,5 a 3,5 ha | > 3,6 a 6,5 ha | >6,5 a 10 ha | Oltre |
Mosca ciliegio Rhagoletis cerasi | A croce gialla (1) | 1 | 2 | 3 | 4 | n° ha /3 |
Moscerino dei piccoli frutti Drosophila suzuki | A croce rossa (1) | 1 | 2 | 3 | 4 | n° ha /3 |
Mosca delle noci Rhagoletis completa | A croce gialla (1) | 1 | 2 | 3 | 4 | n° ha /3 |
Mosca mediterranea Ceratitis capitata | A croce gialla (2) | 1 | 2 | 3 | 4 | n° ha /3 |
DŽƐĐĂ ĚĞůů Bactrocera oleae | A croce gialla (3) | 1 | 1 | 2 | 3 | n° ha /3 |
Scafoideo Scaphoideus titanus | Pannelli gialli | 1 | 2 | 3 | 4 | n° ha /3 |
Tripidi per colture orticole | Pannelli azzurri | 1 ogni 3000 mq |
(1) Attivazione con attrattivo alimentare o ammoniacale
(2) Attivazione con paraferomone
(3) Attivazione con attrattivo ammoniacale e feromone
La superficie va considerata complessivamente per corpo aziendale.
(*). Quando O¶HVWHQdiVuLnaRQcoHltu ra in un'azienda non supera i 3000 metri quadrati in pieno campo, deve intendersi decaduta l'obbligatorietà delle trappole a condizione che venga effettuato il monitoraggio come previsto nelle schede di coltura
(**) il dato va sempre corretto per eccesso o difetto: esempio con 13 ha si devono installare 6 trappole di Cydia pomonella.
Evidenziato in giallo e in grassetto: A prescindere dalla soglia adottata l'esecuzione dei trattamenti è condizionata dalla presenza delle trappole.
Quando ci sono appezzamenti di melo e pero contigui la superficie che deve essere monitorata va considerata complessivamente.
12. Metodo da adottare per il monitoraggio degli elateridi Larve:
Interrare, nelle posizioni più a rischio, cioè nelle vicinanze dei fossi, delle testate e di eventuali avvallamenti
SUHVHQWL QHOOH ]RQH LQWHUQH GHOO¶DSSH]]DPHQWR XQ QXPHUR PL
DOOD GLVWDQ]D GL P O¶XQR GDOO¶DOWUR R D GLVFUHio]niLdRi QH LQ
rischio. In ogni caso ogni appezzamento che si decida di rilevare, deve essere monitorato con almeno 3 vasi-trappola. In alternativa al metodo dei vasetti trappola vengono autorizzati anche i carotaggi del terreno, fatto salvo quanto diversamente specificato nelle schede.
Tabella 23 - Numero minimo di trappole da installare in relazione alle dimensioni degli appezzamenti
Superficie investita con colture erbacee e/o orticole (ha) | N° minimo di vasi-trappola |
1 | 4 |
2-5 | 6 |
6-20 | 12 |
21-50 | 18 |
oltre 50 | 24 |
Adulti di elateridi:
Per la cattura degli adulti occorre utilizzare le trappole a feromoni YATLORf che consentono una precisa valutazione della consistenza delle popolazioni dei principali specie di elateridi presenti sulla coltura e quindi consentono di stabilire con più precisione se vi siano e dove siano localizzate aree aziendali ove le popolazioni sono molto elevate può essere necessario ricorrere alla protezione della coltura nelle prime fasi di sviluppo. In Xxxxxx-Romagna le specie di elateridi da monitorare sono tre: Agriotes brevis, A. sordidus e A. litigiosus.
Il monitoraggio va eseguito su appezzamenti agronomicamente abbastanza omogenei (particolarmente per precessione), impiegando 3 trappole per superfici fino a 10 e aumentando di ulteriori 3 trappole per le successive porzioni di 10 ettari. Le trappole vanno installate liberamente sulla superficie da monitorare privilegiando le porzioni aziendali con maggiore rischio di presenza di elateridi.
Le trappole a feromoni possono dare informazioni attendibili sul rischio di danno per il mais e per le altre colture che verranno seminate l'anno successivo.
Per il mais sono già ben individuati dei limiti di cattura di adulti sotto i quali, anche in presenza di condizioni favorevoli allo sviluppo delle specie di elateridi, la popolazione larvale si mantiene molto bassa (molto difficile trovarle anche con le specifiche trappole per le larve) e gli attacchi irrilevanti. Per il mais la soglia cumulativa di rischio di danno è di 1000 adulti complessivi catturati durante la stagione per le tre specie monitorate.
Il calendario dei rilievi previsti per gli adulti per ciascuna trappola può essere schematizzato come segue:
Per avere indicazioni più precise e puntuali sul rischio di danno per le colture può essere utile abbinare al monitoraggio degli adulti di elateridi anche quello per le larve secondo la metodologia indicata in precedenza con una soglia indicativa di rischio > 1 ±5/larve per trappola.
Nel caso sia attiva una rete di monitoraggio a carattere comprensoriale le aziende potrà inserirsi in questo monitoraggio posizionando trappole, nei limiti del possibile, di una rete a maglia regolare, in cui i nodi siano rappresentati dalle aziende.
13. Vincoli da etichetta
Nell'applicazione delle norme tecniche devono comunque sempre essere rispettate le indicazioni riportate sulle etichette dei formulati commerciali approvate con decreto da parte del Ministero della Salute. In caso di contraddizione deve sempre essere rispettata l'indicazione riportata sulle etichette. Di conseguenza, anche se nei disciplinari non sono riportate indicazioni specifiche devono sempre essere rispettate tra l'altro le limitazioni sul numero massimo dei trattamenti e non superate le dosi di impiego.
14. 'LVSRVL]LRQL SUHYLVWH GDOO¶DUW GHO ' /
Pur nella consapevolezza che i criteri alla base delle presenti strategie di difesa integrata sono finalizzate a
JDUDQWLUH XQ FRUUHWWR XVR GHL 3) VL DXVSLFD LO ULFRUVR D PR
al fine di assicurare il miglioUDPHQWR FRQWLQXR GHL SURFHVVL YROWL D UD]LRQD ulteriormente le quantità impiegate. A tale riguardo si precisa che sono ammesse le modalità e le tecnologie GHOO¶DJULFROWXUD GL SUHFLVLRQH taUtaLnFeRlleQpGreXsFenLtiEnLorOmLe geDneOraOliDt enFenDdoVLVWLFD presente che qualora si dovesse incorrere nel mancato rispetto della prescrizione di etichetta che VWDELOLVFH OD TXDQWLWj PLQLPD G¶LPSLHJR GHO 3) ULIHULWD DOO¶
potranno avvalersi della deroga pUHYLVWD GDOO¶DUWLFROR FRPPD TXDWHU GH convertito nella legge 120/2020. Si evidenzia che la suddetta deroga va riferita esclusivamente alla dose
minima per unità di superficie, generalmente indicata in etichetta in kg o l di prodotto per ettaro, fermo restando la concentrazione della miscela (sempre conforme a quella espressamente indicata in etichetta in g/ml di prodotto per hl di acqua, oppure, se non indicata in etichetta, conforme a quella calcolabile sulla base dei volumi medi di bagnatura della coltura) e nel rispetto della dose massima per unità di superficie.
6L VRWWROLQHD FKH OD UHVSRQVDELOLWj LQ UHOD]LRQH DOO¶XVR GHL
$O ILQH GL IDYRULUH LO EXRQ HVLWR GL TXDQWR SUHPHVVR JDUDQ SUHYHQ]LRQH GL HYHQWXDOL IHQRPHQL GL UHVLVWHQ]D VL ULSRUWDQ
della deroga di cui in premessa:
1. O¶HWLFKHWWD ULSRUWD OD GRVH ULIHULWD VLD DOO¶HWWDUR NJ ILWRLDWULFD J R PO KO 1HOO¶HVHFX]LRQH GHO WUDWWDPHQWR VL irrorazione adeguato alla fase fenologica (volumi più contenuti nelle prime fasi vegetative), alle forme di
allevamento della coltura oggetto del trattamento ed ai volumi di irrorazione che possono rispondere anche a precise misurazioni tipo Leaf Wall Area.
2. il trattamento viene eseguito utilizzando macchine a recupero o altri dispositivi o attrezzature che determinano una riduzione del volume distribuito per unità di superficie irrorata.
Le suddette indicazioni si riferiscono essenzialmente alle specie coltivate in parete o comunque a sviluppo
YHUWLFDOH GRYH OH YDULDELOL GLSHQGHQWL GDOOH FDUDWWHULVWLFK
spessore della chioma) sono in grado di determinare volumi di distribuzione ottimali molto diversi. Per le colture orticole, industriali o estensive la riduzione delle quantità di prodotto si ottengono essenzialmente attraverso la distribuzione localizzata. In questi casi la verifica della quantità di prodotto distribuita per ettaro deve essere riferita alla superficie effettivamente coinvolta. Ad es. in un trattamento localizzato sulle
ILOH FKH FRLQYROJH XQ WHU]R GHOOD VXSHUILFLH FRPSOHVVLYD GHO GL HWLFKHWWD ULIHULWD DOO¶HWWDUR FRPH XQLWj GL VXttiSvaHmUenIteLFLH GH WUDWWDWD H QRQ D TXHOOD WRWDOH GHOO¶DSSH]]DPHQWR
Lo stesso vale anche per i trattamenti parziali al terreno svolti sulle colture in parete o comunque a sviluppo verticale.
15.Contaminazioni accidentali
La presenza di sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari non autorizzati o non ammessi dai disciplinari, si classifica come contaminazione accidentale, qualora riscontrata in quantità uguale o inferiore
DO OLPLWH GL PJ .J FRVu FRPH VWDELOLWR DO FRPP5.D OHWWH
16. Nuovi prodotti
Qualora durante l'annata agraria fossero registrate nuove sostanze attive, il Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione potrà autorizzarne l'impiego, per l'anno in corso, a condizione che sia stato acquisito il parere di conformità da parte del Gruppo nazionale difesa integrata.
17. Utilizzo del Bacillus thuringiensis
$O ILQH GL RWWLPLB]ac]ilDlusUtHhu riOng¶ieXnsWis LOQL ]U]HRO DG]HLOR QH DOO¶HIILFDFLD GHL GL
delle diverse avversità si consiglia di seguire le indicazioni riportate nella tabella n.24 seguente.
Modalità d'impiego:
x Il Bacillus thuringiensis agisce per ingestione ed esplica la massima attività se applicato quando le larve sono nei primi stadi di sviluppo;
x 6L UDFFRPDQGD GL ULSHWHUH O¶DSSOLFD]LRQH H GL XWLOL]]DUH
conservati;
x In presenza di acque con pH superiore ad 8 è necessario acidificare preventivamente l'acqua prima di preparare la miscela;
x Non miscelare con prodotti a reazione alcalina (calce e poltiglia Bordolese);
x Assicurare una completa e uniforme bagnatura della vegetazione da proteggere.
$O ILQH GL RWWLPL]]DUH O¶LPSBLacHilluJsRth uGrinLg ienIsiRs UinPcXonOsiDdeWraLzi onDe deEi DdiVveHrs i GL
xxxxx si consiglia di seguire le indicazioni riportate nella tabella 24
Tabella n. 24 Elenco dei formulati a base di Bacillus thuringiensis con le relative principali caratteristiche
Bacillus thuringiensis (Bt) sub-specie e ceppo | Prodotto Commerciale | Sostanza Attiva (percentuale in peso) | Attività (UI/mg di formulato) |
DIPEL DF | 54 | 32.000* | |
BIOBIT DF | 54 | 32.000* | |
BACTOSPEINE32WG | 54 | 32.000* | |
BTK 32 WG | 54 | 32.000* | |
ASTREL WDG | 54 | 32.000* | |
Bt ssp. kurstaki ceppo ABTS-351 | FORAY 76B FORAY WG KRISTAL 32 WG | 18,44 76,2 54 | 32.000* |
PRIMIAL WG | 54 | 32.000* | |
SEQURA WG | 54 | 32.000* | |
FORAY 48B | 12,65 | ||
Bt ssp. kurstaki ceppo SA11 ±sierotipo 3a,3b | DELFIN PRIMIAL | 6,4 6,4 | 53.000 US** 53.000 US** |
Bt ssp. kurstaki ceppo SA12 | COSTAR WG | 18 | 90.000 |
BATKUR | 18,80 | 24.000* | |
Bt ssp. kurstaki ceppo EG 2348 | BOLAS SC LEPINOX PLUS RAPAX AS | 18,80 37,50 18,80 | 24.000* 32.000* 24.000* |
BAC MK | 16 | 32.000 | |
BACILLUS CHEMIA | 16 | 32.000 | |
Bt ssp. kurstaki ceppo PB54 | BELTHIRUL DOCTRIN LEPIBACK | 16 16 16 | 32.000 32.000 32.000 |
TURIBEL | 16 | 32.000 | |
Bt ssp. aizawai ceppo ABTS 1857 | FLORBAC WG XENTARI WG | 54 54 | 15.000* 15.000* |
Bacillus thuringiensis (Bt) sub-specie e ceppo | Prodotto Commerciale | Sostanza Attiva (percentuale in peso) | Attività (UI/mg di formulato) |
Bt ssp. kurstaki ed aizawai | TUREX AGREE | 50 50 | 25.000 25.000 |
B.t. sub. aizawai ceppo GC91 | AGREE WG DESIGN WG | 50 50 | 25.000 25.000 |
* Attività in U.I./mg formulato su Trichoplusia ni.
** Attività pari a US/mg di prodotto. US: Unità Spodoptera basate su prove biologiche con Spodoptera exigua.
18.Utilizzo di sostanze microbiologiche e insetti utili
$O ILQH GL RWWLPL]]DUH O¶XWLOL]]R GLse gnGalLanYoHnUelVla Hta beVllRa Vn.W2D5 Qqu]elHle PLFUR
attualmente autorizzate.
Nella tabella n. 26 si riporta una sintesi, non esaustiva, degli ausiliari impiegabili sulle diverse colture indicate, indipendentemente dal fatto che siano riportati nelle singole schede di coltura.
Tabella n. 25 ±Sostanze microbiologiche autorizzate
Antagonista microbico | Ceppo | Prodotto commerciale | Avversità |
Ampelomyces quisqualis | M-10 | AQ 10 WG | Funghi |
Aureobasidium pullulans | DSM 14940 e DSM 14941 | Botector New Blossom Protect New | Funghi |
Bacillus amyloliquefaciens | Sottospecie plantarum, ceppo D747 | Amylo-X Xxxxx ±X LC | Funghi/Batteri |
Bacillus amyloliquefaciens | MBI600 | Serifel | Funghi |
Bacillus amyloliquefaciens | FZB24 | Taegro | Funghi |
Bacillus firmus | I-1582 | Votivo | Nematodi |
Bacillus pumilus | QST 2808 | Sonata Ballad | Funghi |
Bacillus subtilis | QST 713 | Serenade Aso | Funghi/Batteri |
Bacillus thuringiensis | vari | vari | Insetti |
Beauveria bassiana | GHA | Botanigard 22 WP e OD | Insetti e Acari |
Beauveria bassiana | ATCC 74040 | Arbiogy Naturalis Boveral Boveral OF | Insetti e Acari |
Beauveria bassiana | PPRI5339 | Verifel | Insetti |
Coniothyrium minitans | CON/M/91-08 | Lalstop Contans WG | Funghi |
Lecanicillium muscarium | Ve6 F52 | Mycotal | Insetti |
Metarhizium anisopliae | var. anisopliae | Granmet GR Bipesco 5 | Insetti |
Metarhizium anisopliae | var. anisopliae | Lalguard Met 52 GR | Insetti |
Antagonista microbico | Ceppo | Prodotto commerciale | Avversità |
Metschnikowia fructicola | ceppo NRRL Y-27328 | Xxxx | Xxxxxx |
Paecilomyces fumosoroseus | FE 9901 | Shark PF Futureco Nofly WP | Insetti |
Paecilomyces lilacinus | 251 | Bioact Prime DC | Nematodi |
Pseudomonas chlororaphis | MA 342 | Cedomon plus | Funghi |
Pseudomonas SP | DSMZ 13134 | Proradix Sydera Sydera Plus | Funghi |
Pythium oligandrum | M1 | Polyversum | Funghi |
Saccharomyces cerevisiae | LAS02 | Swoosh | Funghi |
Streptomyces | K61 | Lalstop K61 WP | Funghi |
Trichoderma asperellum | TV1 e T34 | Biotrix Patriot gold - Xedavir | Funghi |
Trichoderma asperellum+ Trichoderma gamsii | ICC 012 + ICC080 | Biopron Bioten Ecofox Patriot Ultra Radix soil Remedier Tellus WP | Funghi |
Trichoderma atroviride | I-1237 | Esquive WP Tri-soil | Funghi |
Trichoderma atroviride | SCI | Vintec | Funghi |
Trichoderma harzianum | ITEM 908 | Auget WP | Funghi |
Trichoderma harzianum | T-22 | Trianum G Trianium P | Funghi |
Trichoderma asperellum + Trichoderma atroviride | T25+T11 | Tusal | Funghi |
Virus | Ceppo | Prodotto commerciale | Avversità |
Cydia pomonella granulovirus | Baculovirus (CpGV) | Carpo 600 Carpostop Carpovir Carpovirusine plus Virgo | Carpocapsa (Cydia pomonella) Tignola orientale del pesco (Grapholita molesta) |
Cydia pomonella granulovirus | Baculovirus*ceppo R5 (CpGV-R5) | Carpovirusine Evo 2 | Carpocapsa (Cydia pomonella) Tignola orientale del pesco (Grapholita molesta |
Cydia pomonella granulovirus | CpGV | Cyd-X Cyd-X-X-Tra Madex 100 | Carpocapsa (Cydia pomonella) Tignola orientale del pesco (Grapholita molesta |
Cydia pomonella granulovirus | Isolato V15 | Madex Top | Carpocapsa (Cydia pomonella) Tignola orientale del pesco (Grapholita molesta |
Virus | Ceppo | Prodotto commerciale | Avversità |
Cydia pomonella granulovirus | Isolato V22 | Madex Twin | Carpocapsa (Cydia pomonella) Tignola orientale del pesco (Grapholita molesta |
Helicoverpa armigera NPV | DSMZ BV-0003 | Helicovex | Insetti (H.armigera) |
Spodoptera littoralis NPV | DSMZ BV-0005 | Littovir | Insetti (S.littoralis) |
Virus del mosaico del pepino isolato VC1 + Virus del mosaico del pepino isolato VX1 | VC1 + VX1 | V10 | Virus del mosaico del pepino |
Virus del mosaico del pepino isolato VX1 | Ceppo CH2 isolato 1906 | PMV01 | Virus del mosaico del pepino |
DIREZIONE GENERALE AGRICOLTUR, ACACCIA E PESCA
Disciplinari di produzione integrata2024 ĻNorme generali
Tabella 26 ±Principali organismi utili (insetti, acari e nematodi) consigliati nelle Norme tecniche di coltura
AUSILIARE BERSAGLIO | albicocco | castagno | xxxx | xxxx | pero | vite | anguria | cetriolo | cicorino | dolcetta | fragola c.p. | fragola p.c. | lattuga | lattughino | mais | melanzana | melone | peperone c.p. | pomodoro mensa | prezzemolo | rucola | sedano | zucca | zucchino | cetriolo seme | lattuga seme | soia seme | |
Amblyseius andersoni | Ragnetto rosso/Eriofidi | X | X | X | x | X | X | X | X | |||||||||||||||||||
Amblyseius cucumeris | Tripidi | X | X | X | X | X | ||||||||||||||||||||||
Amblyseius swirskii | Aleurodidi/Tripidi | X | X | X | X | X | X | X | X | |||||||||||||||||||
Anagyrus pseudococci | Cocciniglie farinose | X | ||||||||||||||||||||||||||
Aphidius colemani | Afidi | X | X | X | X | X | X | X | X | X | ||||||||||||||||||
Aphidoletes aphidimyza | Aphis gossypii | X | ||||||||||||||||||||||||||
Chrysoperla carnea | Afidi | X | X | X | X | X | X | X | ||||||||||||||||||||
C. montrouzieri | Cocciniglie farinose | X | ||||||||||||||||||||||||||
Diglyphus isaea | Liriomyza spp. | X | X | X | X | X | X | X | X | |||||||||||||||||||
Encarsia formosa | Trialeurodes vaporarium | X | X | X | X | X | ||||||||||||||||||||||
Eretmocerus eremicus | Trialeurodes, Bemisia | X | X | |||||||||||||||||||||||||
Eretmocerus mundus | Bemisia tabaci | X | ||||||||||||||||||||||||||
Macrolophus pygmaeus | Aleurodidi/Tuta absoluta | X | X | |||||||||||||||||||||||||
Orius laevigatus | Tripidi | X | X | X | X | X | X | X | X | |||||||||||||||||||
Phytoseiulus persimilis | Ragnetto rosso | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | |||||||||||||
Nematodi entomopatogeni | Sesia/Tortrice intermedia e tardiva/Carpocapsa/ Oziorrinco | X | X | X | X | X | X | X | ||||||||||||||||||||
Trichogramma spp. | Piralide | X |
19.Utilizzo di Acaricidi
1HOO¶HVHFX]LRQH GHL WUDWWDPHQWL FRQ DFDULFLGL DPPHVVH PLVFHO GL FROWXUD D SUHVFLQGHUH GDOOD OLPLWD]LRQH GHL WUDWWDPHQWL
DOO¶DQQR PD DPPHVVD PLVcFonHdOuDe deHlleVsW.aH. PprSesRenUtiDnQelHlaDscheda di coltura per la difesa dagli acari).
20.Miscele estemporanee
Nelle miscele estemporanee di fungicidi non sono impiegabili più di due sostanze attive diverse contemporaneamente per ciascuna avversità. Da questa limitazione vanno esclusi i prodotti rameici, lo zolfo, i Fosfonati di K, il Fosfonato di sodio, il Fosetil Al e tutti i prodotti biologici. Per ciascuna sostanza attiva è utilizzabile solo un formulato commerciale; è ammesso un impiego di diverse formulazioni con la stessa s.a. solo per lo smaltimento di scorte o problemi nell'approvvigionamento. In ogni caso deve comunque essere globalmente rispettata la quantità massima di s.a. prevista da una delle formulazioni utilizzate.
16. CONTROLLO FUNZIONALE E REGOLAZIONE STRUMENTALE DELLE IRRORATRICI
Il controllo funzionale e la regolazione strumentale delle irroratrici devono essere eseguiti presso i Centri autorizzati dalla Regione ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale n.1862/2016.
In Xxxxxx-5RPDJQD KDQQR O¶REEOLJR GL UHJROD]LRQH VWUXPHQWDOH OH
operano in Produzione integrata o biologica (in questo ultimo caso solo quelle aderenti alla Misura 11 del PSR 2014-22 H QRQ TXHOOH DGHUHQW2L9 ).DOO¶LQWHUYHQWR 65$
Vincolante per: Reg. (UE) 1308/2013; Reg. (UE) 2021/2115; L.R. 28/99
Le aziende agricole che applicano i disciplinari di produzione integrata devono sottoporre le attrezzature aziendali per la distribuzione dei fitofarmaci, al controllo funzionale ed alla UHJROD]LRQH VWUXPHQWDOH YRORQWDULD GL VHJXLWR ³UHJROD]LRQH
Delibera della Giunta Regionale n.1862/2016.
Durante le operazioni di regolazione strumentale della macchina irroratrice è raccomandata la SUHVHQ]D GHO SURSULHWDULR XWLOL]]DWRUH DELWXDOH H vieOn¶e DEELQD QRUPDOPHQWH XWLOL]]DWD GDOO¶D].LHQGD SHU L WUDWWDPHQWL
Il Centro Prova rilascia al proprietario della macchina irroratrice un attestato di conformità di avvenuto controllo funzionale e regolazione strumentale che ha validità tre anni sia per le macchine in uso che per quelle nuove.
In specifico:
Per le aziende agricole
1) Le macchine in uso GHYRQR DYHUH O¶DWWHVWDWR GL FRQWUROOR IXQ]LRQDOH in corso di validità. In assenza della regolazione strumentale è richiesto un nuovo attestato di FRQWUROOR IXQ]LRQDOH H UHJROD]LRQH VWUXPHQWDOH HQWUR O¶ LQGLSHQGHQWHPHQWH GDOOD YDOLGLWj GHOO¶DWWHVWDWR GL FRQWUROOR fatte salve le eccezioni previste dal DM 4847 del 3/03/2015 (es. irroratrici schermate per il trattamento localizzato del sottofila delle colture arboree che devono essere sottoposte a
controllo funzionale e regolazione strumentale ogni 6 anni se utilizzate a livello aziendale);
2) Le macchine nuove acquistate che in applicazione del Piano d'azione nazionale (PAN) sarebbero esenti dall'obbligo di controllo funzionale per i primi 5 anni, devono essere comunque
sottoposte a controllo funzionale e regolazione strumentale HQWUR XQ DQQR GDOO¶DGHV SQNPI o HQWUR XQ DQQR GDOO¶DFTXLVWR quGinHdOi OadD esD. pWeWr UuHna]]atDtrWezXzaUtDur a acquistata il 1° novembre 2023 è necessario provvedere a controllo e regolazione entro il 31
ottobre 2024);
Si ricorda che O¶DUWLFROR FRPPD GHO 'HFUHWR OHJLVODWLYR
³O¶LQWHUYDOOR WUD L FRQWUROOL IXQ]LRQDOL QRQ GHYH VXSHUDUH L
anni per le attrezzature controllate successivamente a tale data ³SHUWDQWR
XQ¶LUURUDWULFH FRQWUROODWD H UHJRODWD ILQR DO GLFHPE
ricontrollata dopo 5 anni;
XQ¶LUURUDWULFH FRQWUROODWD H UHJRODWD D1 dSovDrUà WeLssUeHre GDO
ricontrollata dopo 3 anni.
Per i contoterzisti
I contoterzisti che operano presso le aziende aderenti alle norme sopra indicate devono sottoporre le proprie attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci, al controllo funzionale (già obbligatorio entro il 26 novembre 2014) ed alla regolazione strumentale secondo quanto definito dalla Delibera della Giunta Regionale n.1862/2016.
Il certificato di controllo funzionale e regolazione strumentale ha validità due anni sia per le macchine in uso che per le nuove, fatte salve le eccezioni previste dal DM 4847 del 3/03/2015. (es. irroratrici schermate per il trattamento localizzato del sottofila delle colture arboree che devono essere sottoposte a controllo funzionale e regolazione strumentale 4 anni se utilizzate in contoterzismo)
Le attrezzature nuove, che in applicazione del Piano d'azione nazionale (PAN) sarebbero esenti dall'obbligo di controllo funzionale per i primi 2 anni, devono comunque essere sottoposte a controllo funzionale e a regolazione strumentale prima della fornitura del servizio alle aziende che applicano i disciplinari di produzione integrata.
Le aziende che fanno ricorso al contoterzismo per la distribuzione dei prodotti fitosanitari
GHYRQR ULFKLHGHUH LO ULODVFLR GL XQD FRSLD GHOO¶DWWHVWDWR
dell'attrezzatura utilizzata, oppure la trascrizione del numero di attestato di conformità sulla fattura oppure sul registro dei trattamenti ed esibire tale documentazione in caso di controlli.
³6XOOD EDVH GL GLVSRVL]LRQL DVVXQWH D OLYHOOR UHJLRQDOH VL
GRSR VFDGHQ]D GHOO¶DWWHVWDWRes seGrLe rimFaRnQdIatRo Ua PcoLnWdjizi onSeXczh e le previste operazioni di controllo funzionale e regolazione strumentale risultino attuate prima di qualsiasi WUDWWDPHQWR HVHJXLWR VXFFHVVLYDPHQWH DOOD VFDGHQ]D GHOO¶DWWH
trattamento fitosDQLWDULR SXz HVVHUH HVHJXLWR FRQ DWWHVWDWR GL FRQI
Ai fini della applicazione dei vincoli sopraelencati, dovranno soggiacere a controllo funzionale e regolazione
VWUXPHQWDOH OH WLSRORJLH GL DWWUH]]DWXUH SUHYLVWH GDO 3$1 F
di controllo funzionale è tuttora in corso di definizione.
Si rammenta che per motivi di natura tecnica alcune tipologie di irroratrici non sono assoggettabili alla metodologia di regolazione strumentale adottata dalla Regione Emilia-Romagna. A tal fine si veda quanto DQWLFLSDWR QHOO¶$SSURIRQrGzoL2P01H8QpWubRbl icQat o su l s itoGdHeOlla R eg io n0e Dal seguente link: Approfondimento n. 1 del 30.03.2018
/D VRVWLWX]LRQH DXWRQRPD GHJOL XJHOOL GXUDQWH LO SHULRGR GL
diverse da quelle adottate in fase di controllo funzionale e regolazione strumentale non richiede un nuovo intervento da parte dei Centri autorizzati. Tuttavia, tale operazione può comportare una sostanziale variazione delle modalità di utilizzo definite in sede del collaudo originario (volume di distribuzione, pressione di esercizio). In tali casi si suggerisce di prendere contatto con il Centro autorizzato che ha eseguito la regolazione strumentale al fine di definire la variazione delle modalità di utilizzo conseguente al cambio di ugelli effettuato in modo da registrare autonomamente i nuovi parametri di regolazione per opportuna memoria aziendale.
Volumi di irrorazione
I volumi massimi di irrorazione da utilizzarsi in piena vegetazione per gli interventi fitosanitari con fungicidi, insetticidi e acaricidi sono riportati nelle Norme tecniche di coltura. Tali volumi devono essere ridotti di almeno il 30% nelle prime fasi vegetative (es.: prefioritura per fruttiferi e vite) e possono essere aumentati per la esecuzione di interventi per i quali è richiesta una bagnatura significativa (es.: lavaggi per Psilla o trattamenti anticoccidici) o in presenza di forme di allevamento particolarmente espanse).
Per quanto riguarda i volumi massimi di irrorazione da utilizzarsi per gli interventi fitosanitari con erbicidi vale quanto indicato nel vincolo di seguito riportato.
Quando nelle etichette dei prodotti fitosanitari è riportata sia la dose riferita ai 100 litri di acqua
FRQFHQWUD]LRQH VLD OD GRVH ULIHULWD DOO¶HWWDUR VXSHUILFL
La dose ad ettaro riportata in etichetta può inoltre essere ridotta in funzione dello sviluppo della coltura e
GHOOH FDUDWWHULVWLFKH GHL PH]]L GL GLVWULEX]LRQH VDOYR L FD
rispetto di tale dose.
Vincolante per: Reg. (UE) 1308/2013; Reg. (UE) 2021/2115; L.R. 28/99
Il superamento delle indicazioni relative ai volumi di irrorazioni sopra indicati dovrà essere giustificato dal beneficiario sulle schede di autocertificazione, in base alle condizioni aziendali.
Per quanto riguarda gli interventi erbicidi sono considerati normali volumi di irrorazione compresi fra 1,5 e 5 hl/ha. Per i diserbi in pre-emergenza pre-trapianto e pre-semina i volumi possono raggiungere i 6 hl/ha (o altra indicazione in etichetta del prodotto).
ALLEGATI
Allegato n. 1 Norme di avvicendamento specifiche di coltura
Tabella. Colture distinte per la lunghezza del ciclo vegetativo (1)
Colture a ciclo breve | Colture a ciclo lungo (annuali) |
Soia secondo raccolto | Cereali a paglia (Avena, Farro, Grano tenero, Grano duro, Orzo, Segale e Triticale) |
Basilico | Barbabietola da zucchero |
Bietola da costa o da foglie | Colza |
Cicoria | Girasole |
Cece | Mais |
Endivie | Pisello proteico |
Fagiolino | Favino da granella |
Fagiolo secco | Soia primo raccolto |
Finocchio | Sorgo |
Lattuga | Erbai annuali di graminacee o di leguminose |
Mais dolce | Aglio |
Pisello da mercato | Carota |
Radicchio | Cardo |
Xxxxxxxxx | Xxxxxx |
Rucola pieno campo | Cetriolo |
Spinacio | Cipolla |
Zucchino | Cocomero |
Bietola da foglia (baby leaf) | Fragola |
Cicorino (baby leaf) | Xxxxxxxxx |
Foglie e steli di brassica (baby leaf) | Patata |
Lattuga da cespo (baby leaf) | Peperone |
Lattughino (baby leaf) | Pomodoro p.c. |
Rucola (baby leaf) | Pomodoro c.p. |
Spinacino (baby leaf) | Prezzemolo |
Valerianella (baby leaf) | Scalogno |
Sedano | |
Zucca |
Colture a ciclo breve | Colture a ciclo lungo (annuali) |
Barbabietola da seme | |
Xxxxxx da seme | |
Cavoli da seme | |
Cereali da seme | |
Xxxxxxxx da seme | |
Cicoria da seme | |
Xxxxxxx da seme | |
Coriandolo da seme | |
Xxxxxxxxx da seme | |
Girasole da seme | |
Xxxxxxx da seme | |
Porro | |
Prezzemolo da seme | |
Xxxxxxxxx da seme | |
Xxxx da seme | |
Xxxxxxxxx da seme |
1) Distinzione indicativa
Esempi di rotazioni:
Avvicendamento con presenza di cereali autunno vernini:
pomodoro - frumento tenero - pomodoro - orzo - pomodoro
la regola delle tre colture diverse nel quinquennio è rispettata, perché frumento tenero e orzo appartengono a generi botanici diversi.
Avvicendamento con presenza di cereali autunno vernini:
pomodoro - frumento tenero - pomodoro - triticale - pomodoro
la regola delle tre colture diverse nel quinquennio non è rispettata, perché frumento tenero e triticale appartengono allo stesso genere botanico.
Avvicendamento con ristoppi:
frumento duro - frumento tenero - orzo - mais - frumento tenero
la regola delle tre colture diverse è rispettata perché i frumenti, orzo e mais appartengono a generi botanici diversi. La rotazione però non ammissibile perché sono presenti due ristoppi nel quinquennio; infatti, la successione frumento duro e tenero è un ristoppio a cui ne segue un altro frumento tenero - orzo.
frumento tenero - orzo - barbabietola da zucchero - frumento tenero - frumento tenero
la regola delle tre colture diverse nel quinquennio è rispettata perché frumento tenero e orzo appartengono a generi botanici diversi. La rotazione però non ammissibile perché sono presenti due ristoppi nel quinquennio; infatti, la successione frumento tenero-orzo vale come ristoppio sulla base di quanto riportato nelle norme tecniche di coltura.
Avvicendamento con colture secondarie:
frumento tenero - soia 2° raccolto - frumento duro
O¶DYYLFHQGDPHQWR WUD OH GXH FROWXUH SULQFLSDOL GHO H D
un ristoppio perché la soia di 2° raccolto non modifica il vincolo di successione tra le colture principali.
frumento tenero - soia2° raccolto - girasole
O¶LQVHULPHQWR GHO JLUDVROH QHO VHFRQGR DQQR QRQ q DPPHVVR SH
questa successione.
ERBACEE
Avena | È ammesso il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell'arco del TXLQTXHQQLR /¶$YHQD SXz VHJXLUH LO IDUUR LO e il triticale ma è considerato un ristoppio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Barbabietola da zucchero | Non è ammesso il ristoppio. Il ritorno della barbabietola sullo stesso appezzamento può avvenire solo dopo un intervallo di 3 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alle famiglie delle chenopodiacee e delle crucifere (ad esclusione di rafano, senape o altre crucifere, se resistenti a nematodi). Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Colza | Non è ammesso il ristoppio. Il colza non deve seguire né precedere la barbabietola da zucchero, in quanto condivide con essa il Nematode Heterodera schachtii. La coltura é particolarmente sensibile anche a Sclerotinia sclerotiorum che colpisce soia, fagiolo e girasole e quindi non deve precedere o seguire queste colture. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Erba medica | Non è ammesso il ristoppio. È ammesso il reimpianto solo dopo almeno un anno di pausa o di altra coltura con esclusione delle leguminose. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Farro | È ammesso il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell'arco del TXLQTXHQQLR ,O IDUUR SXz VHJXLUH O¶DYHQD LO segale e il triticale ma è considerato un ristoppio. Al fine del calcolo del numero di colture nel quinquennio il farro non si differenzia dal frumento tenero e frumento duro perché tutte appartengono allo stesso genere botanico, quindi sono considerate la stessa coltura. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Graminacee e Foraggere | 1RQ FL VRQR YLQFROL VSHFLILFL ,Q FROOLQD SXz in sostituzione dei cereali vernini, assumendo il carattere di prato di breve durata (es. due anni). In questo caso può essere seguita da un nuovo medicaio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Favino da granella | Non è ammesso il ristoppio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Frumento duro | Non è ammesso il ristoppio. Per ridurre il rischio di sviluppo della fusariosi, quando il frumento duro segue un cereale a ciclo primaverile-estivo i residui della precessione devono essere interrati con una lavorazione che effettui il rivoltamento del terreno. Al fine del calcolo del numero di colture nel quinquennio il frumento duro non si differenzia dal frumento tenero e farro perché tutte appartengono allo stesso genere botanico, quindi sono considerate la stessa coltura. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Frumento tenero | È ammesso il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell'arco del TXLQTXHQQLR ,O IUXPHQWR WHQHUR SXz VHJXLUH O segale e il triticale ma è considerato un ristoppio. Al fine del calcolo del numero di colture nel quinquennio il frumento tenero non si differenzia dal frumento duro e farro perché tutte appartengono allo stesso genere botanico, quindi sono considerate la stessa coltura. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Girasole | Non è ammesso il ristoppio. Il girasole non deve seguire né precedere il colza, la soia e il fagiolo. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Mais | È ammesso il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell'arco del quinquennio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Orzo | È ammesso il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell'arco del TXLQTXHQQLR /¶RU]R SXz VHJXLUH O¶DYHQD LO I |
segale e il triticale ma è considerato un ristoppio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". | |
Pisello proteico | Non è ammesso il ristoppio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Prati polifiti | Non ci sono vincoli specifici. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Riso | La durata della risaia non deve superare i 5 anni. Al termine del quinquennio deve seguire un intervallo minimo di 1 anno prima del ritorno del riso. Nel caso sia presente una delle seguenti condizioni pedologiche particolari: classe di tessitura argillosa (A, AL, AS); tenore di sostanza organica elevato (> 3,1%); salinità elevata (> 4 ms/cm). La monosuccessione può prolungarsi fino a 7 anni. Al termine del settennio deve seguire un intervallo minimo di 2 anni prima del ritorno del riso. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Xxxxxx | È ammesso il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell'arco del TXLQTXHQQLR /D VHJDOH SXz VHJXLUH O¶DYHQD L O¶RU]R H LO WULWLFDOH PD q FRQVLGHUDWR X"QN orUmLe V Generali - Capitolo 7". |
Soia | Non è ammesso il ristoppio. La soia non deve seguire né precedere il colza, il girasole e il fagiolo. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Xxxxx | È ammesso il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell'arco del quinquennio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Triticale | È ammesso il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell'arco del TXLQTXHQQLR ,O WULWLFDOH SXz VHJXLUH O¶DYHQD O¶RU]R H OD VHJDOH PD q FRQVLGHUDWR XQ U"LNVorWmRe Generali - Capitolo 7". |
ORTICOLE
Aglio | Ê DPPHVVR LO ULWRUQR GHOO¶DJOLR VXOOR VWHVVR 3 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alla famiglia delle liliacee. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Anguria | e DPPHVVR LO ULWRUQR GHOO¶DQJXULD VXOOR VWHV almeno 2 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alle famiglie delle cucurbitacee. Se si utilizzano piante innestato è invece possibile ripetere la coltura per 3 dei 5 anni di rotazione. Dopo i 3 anni di coltivazione di anguria innestata, è necessario un intervallo di 2 anni di specie non appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Asparago | É ammesso il reimpianto rispettando un intervallo di almeno 5 anni fra due colture VXFFHVVLYH /¶DVSDUDJR QRQ GHYH VHJXLUH OH F barbabietole, perché potrebbero insorgere violenti attacchi di Rhizoctonia violacea (mal vinato). Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Basilico | Non è ammessa la coltivazione del basilico sullo stesso appezzamento prima che siano intercorsi almeno 3 cicli di colture brevi o dopo 1 anno (o una coltura principale). In |
entrambi i casi le colture avvicendate non devono appartenere alla famiglia delle lamiacee. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". | |
Bietola da costa e da foglie in pieno campo e coltura protetta | 1HO FDVR GL XQ VROR FLFOR FROWXUDOH DOO¶DQQR dopo che siano intercorsi almeno 2 cicli di altre colture. 1HO FDVR GL GXH FLFOL FROWXUDOL FRQVHFXWLYL appezzamento, dopo un intervallo minimo di 2 anni. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxx | È ammesso il ritorno del cardo sullo stesso appezzamento, dopo un periodo di 2 anni o di tre cicli di altre colture. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Carota | Fra due colture successive deve intercorrere un intervallo di 3 anni. Tale intervallo può essere ridotto a 2 se dalle analisi del terreno risulta che non siano presenti i nematodi. In entrambi i casi le colture avvicendate non devono appartenere alla famiglia delle ombrellifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxx | È ammesso il ritorno dei cavoli sullo stesso appezzamento, dopo un intervallo di 2 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alle famiglie delle crucifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Cece | È ammesso il ritorno del cece sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 3 cicli di colture brevi o dopo 1 anno (o una coltura principale). In entrambi i casi le colture avvicendate non devono appartenere alla famiglia delle leguminose. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Cetriolo | In coltura protetta è ammesso il ritorno del cetriolo sullo stesso terreno, dopo che siano intercorsi almeno tre cicli di altre colture a ciclo breve non appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee. In pieno campo il cetriolo può tornare sullo stesso appezzamento, dopo un intervallo minimo di 2 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alla famiglia delle cucurbitacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Cicoria, Indivie e Radicchi in pieno campo e coltura protetta | 1HO FDVR GL XQ VROR FLFOR FROWXUDOH DOO¶DQQR dopo che siano intercorsi almeno due cicli di altre colture non appartenenti alla famiglia delle composite. 1HO FDVR GL SL FLFOL FROWXUDOL FRQVHFXWLYL appezzamento, dopo un intervallo minimo di 2 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alla famiglia delle composite. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxxx | È ammesso il ritorno della cipolla sullo stesso appezzamento, dopo che è intercorso almeno 1 anno con altre specie non appartenenti alla famiglia delle liliacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Fagiolino | 1HO FDVR GL XQ VROR FLFOR FROWXUDOH DOO¶DQQR appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno due cicli di altre colture brevi o dopo 1 anno (o una coltura principale). 1HO FDVR GL FLFOL FROWXUDOL FRQVHFXWLYL DO appezzamento, dopo un intervallo minimo di 1 anno. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Fagiolo | È ammesso il ritorno del fagiolo sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 3 cicli di colture brevi o dopo 1 anno (o una coltura principale). Il Fagiolo è particolarmente sensibile a Sclerotinia sclerotiorum che colpisce anche colza, soia e |
girasole e quindi non deve precedere o seguire queste colture. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. | |
Finocchio | È ammesso il ritorno del finocchio sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 3 cicli di colture brevi o dopo 1 anno (o una coltura principale). In entrambi i casi le colture avvicendate non devono appartenere alla famiglia delle ombrellifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxxx | È ammesso il ritorno della fragola sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 2 anni con altre specie non appartenenti alla famiglia delle rosacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Lattuga in pieno campo e coltura protetta | 1HO FDVR GL XQ VROR FLFOR FROWXUDOH DOO¶DQQR dopo che è intercorso almeno 1 ciclo di altre colture non appartenenti alla famiglia delle composite. 1HO FDVR GL SL FLFOL FROWXUDOL FRQVHFXWLYL appezzamento, dopo un intervallo minimo di 1 anno (o una coltura principale) di altre colture non appartenenti alla famiglia delle composite. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Mais dolce | Non è ammesso il ristoppio. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxxxxx | È ammesso il ritorno della melanzana sullo stesso terreno, dopo che siano intercorsi almeno 2 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere DOOH IDPLJOLH GHOOH VRODQDFHH 6H VL XWLOL]1 ] anno di altre specie non appartenenti alla famiglia delle solanacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxx | Generalmente è ammesso il ritorno del melone sullo stesso terreno, dopo che siano intercorsi almeno 2 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alle famiglie delle cucurbitacee. La regola generale può essere deroga nei seguenti casi: x in coltura protetta se si utilizzano piante innestate è possibile ripetere la coltura per 3 cicli successivi. Dopo i 3 cicli, è necessario un intervallo di 2 anni di specie non appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee; x in pieno campo se si utilizzano piante innestate è invece possibile ripetere la coltura per 3 dei 5 anni di rotazione. Dopo i 3 anni di coltivazione di melone innestato, è necessario un intervallo di 2 anni di specie non appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee; x in pieno campo se si utilizzano varietà resistenti al Fusarium è possibile un ristoppio al quale deve seguire un intervallo di almeno due anni con specie non appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Patata | È ammesso il ritorno della patata sullo stesso appezzamento dopo 2 anni di altre specie non appartenenti alla famiglia delle solanacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxxxx | È ammesso il ritorno del peperone sullo stesso terreno, dopo che siano intercorsi almeno 2 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere DOOH IDPLJOLH GHOOH VRODQDFHH 6H VL XWLOL]] anno di altre specie non appartenenti alla famiglia delle solanacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxxx | È ammesso il ritorno del pisello sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 3 cicli di colture brevi o dopo 1 anno (o una coltura principale). Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Pomodoro da mensa in coltura protetta. | È ammesso il ritorno del pomodoro c.p. sullo stesso terreno, dopo che è intercorso almeno 1 anno di altre specie non appartenenti alla famiglia delle solanacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Pomodoro da industria e da consumo pieno campo | È possibile il ristoppio che può essere effettuato una sola volta nell¶arco del quinquennio. Dopo 2 cicli consecutivi di pomodoro, occorre rispettare un intervallo di almeno 2 anni nel quale non sono ammesse specie appartenenti alla famiglia delle solanacee. Nel caso di 1 solo ciclo le sono escluse sia come precessione che successione la melanzana, la patata ed il peperone. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Porro | È ammesso un ciclo ogni 2 anni. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ± Capitolo 7´ |
Xxxxxxxxxx | È ammesso il ritorno del prezzemolo sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 4 cicli di colture brevi o dopo 2 anni (o due colture principali). Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alla famiglia delle ombrellifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxxxxx | È ammesso il ritorno del ravanello sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 2 cicli di colture brevi o dopo 1 anno (o una coltura principale). In entrambi i casi le colture avvicendate non devono appartenere alla famiglia delle crucifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Rucola in pieno campo e coltura protetta | Per le coltivazioni della rucola a pieno campo è ammessa la ripetizione di più cicli nello stesso anno e ciascun anno con cicli ripetuti viene considerato come un anno di FROWXUD QHOO¶DPELWR GHOOD VWHVVD DQQDWD DJU ciclo breve appartenenti a famiglie botaniche diverse o un intervallo di almeno sessanta giorni senza coltura tra due cicli della stessa ortiva, sono considerati sufficienti al rispetto dei vincoli di avvicendamento. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxxxxx | È ammesso il ritorno dello scalogno sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 5 anni di altre colture non appartenenti alla famiglia delle liliacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Sedano | È ammesso il ritorno del sedano sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 3 cicli di colture brevi o dopo 1 anno (o una coltura principale). In entrambi i casi le colture avvicendate non devono appartenere alla famiglia delle ombrellifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Spinacio in pieno campo e coltura protetta | 1HO FDVR GL XQ VROR FLFOR FROWXUDOH DOO¶DQQR appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 2 cicli di altre colture brevi o dopo un anno (o una coltura principale). Nel caso di 2 cicli colturali consecutivi DOO¶DQQR OR VSLQDFLR SXz appezzamento, dopo un intervallo minimo di 2 anni (o due colture principali). Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Xxxxx | È ammesso il ritorno della zucca sullo stesso appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 2 anni. Le altre specie in precessione e successione non devono appartenere alla famiglia delle cucurbitacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Zucchino | 1HO FDVR GL XQ VROR FLFOR FROWXUDOH DOO¶DQQR appezzamento, dopo che siano intercorsi almeno 3 cicli di altre colture brevi o dopo un anno (o una coltura principale) specie non appartenenti alle famiglie delle cucurbitacee. 1HO FDVR GL SL FLFOL FROWXUDOL FRQVHFXWLYL appezzamento, dopo un intervallo minimo di 2 anni (o due colture principali). Le altre |
specie in precessione e successione non devono appartenere alle famiglie delle cucurbitacee. 6H VL XWLOL]]DQR SLDQWH LQQHVWDWH O¶L coltura principale). Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
COLTURE DA SEME
Avena da seme | Non è ammesso il ristoppio. I cereali autunno vernini sono considerati colture analoghe ai fini del ristoppio. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Barbabietola da seme | Non è ammesso il ristoppio. Il ritorno della barbabietola sullo stesso appezzamento può avvenire solo dopo un intervallo di 3 anni con colture diverse non appartenenti alle famiglie delle chenopodiacee e crucifere (ad esclusione di rafano, senape o altre crucifere, se resistenti a nematodi). Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ± Capitolo 7´. |
Carota da seme | Xxx è ammesso il ristoppio. È ammesso il ritorno della carota da seme (fase del vivaio) dopo almeno 3 anni di altre colture e per la fase portaseme di almeno 4 anni di altre colture che non siano barbabietola, cipolla e altre ombrellifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Cavoli da seme | Xxx è ammesso il ristoppio. È ammesso il ritorno dei cavoli sullo stesso appezzamento, dopo 3 anni di altre specie non appartenenti alla famiglia delle crucifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Cereali autunno vernini da seme | Non è ammesso il ristoppio. I cereali autunno vernini sono considerati colture analoghe ai fini del ristoppio. Per ridurre il rischio di sviluppo della fusariosi il frumento duro non deve seguire nessun cereale. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Cetrioli da seme | Non è ammesso il ristoppio. È ammesso il ritorno del cetriolo sullo stesso appezzamento dopo un intervallo minimo di 3 anni di altre colture non appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Cicoria da seme | Xxx è ammesso il ristoppio. È ammesso il ritorno della cicoria sullo stesso appezzamento dopo un intervallo minimo di 5 anni di altre colture non appartenenti alla famiglia delle composite. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Cipolla da seme | Non è ammesso il ristoppio. È ammesso il ritorno della cipolla sullo stesso appezzamento dopo un intervallo minimo di 3 anni di altre colture non appartenenti alla famiglia delle liliacee. Nella Fase Vivaio non è ammessa la precessione con la barbabietola; mentre nella Fase Portaseme non sono ammesse le precessioni di patata, bietola e cavolo. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Coriandolo da seme | Non è ammesso il ristoppio. È ammesso il ritorno del coriandolo dopo almeno 3 anni di altre specie non appartenenti alla famiglia delle ombrellifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Erba Medica da seme | Non è ammesso il ristoppio. È ammesso il reimpianto dopo almeno 1 anno di pausa o di altra coltura con esclusione delle leguminose. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Finocchio da seme | Non è ammesso il ristoppio. È ammesso il ritorno del finocchio dopo almeno 3 anni di altre specie non appartenenti alla famiglia delle ombrellifere. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Girasole da seme | Non è ammesso il ristoppio. Il girasole può ritornare sullo stesso appezzamento solo dopo un intervallo di almeno 3 anni con altre specie appartenenti alla famiglia delle composite, inoltre non sono ammesse le seguenti precessioni: colza, soia e fagiolo. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Gramincacee foraggere e da seme | Non ci sono vincoli specifici. ,Q FROOLQD SXz HQWUDUH QHOO¶ sostituzione dei cereali vernini, assumendo il carattere di prato di breve durata (es. due anni). In questo caso può essere seguita da un nuovo medicaio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Lattuga da seme | Non è ammesso il ristoppio. É ammesso il ritorno della lattuga dopo almeno 2 anni di altre specie non appartenenti alla famiglia delle composite. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Xxxxxxx da seme | Non è ammesso il ristoppio. É ammesso il ritorno del pisello dopo almeno 2 anni di altre specie non appartenenti alla famiglia delle leguminose. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Prezzemolo da seme | Non è ammesso il ristoppio. É ammesso il ritorno del prezzemolo dopo almeno 3 anni di altre specie non appartenenti alla famiglia delle ombrellifere. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Xxxxxxxxx da seme | Xxx è ammesso il ristoppio. É ammesso il ritorno del ravanello dopo almeno 3 anni di altre specie non appartenenti alla famiglia delle crucifere. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Xxxxxx da seme | Non è ammesso il ristoppio. I cereali autunno vernini sono considerati colture analoghe ai fini del ristoppio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Soia da seme | Xxx è ammesso il ristoppio. La soia può ritornare sullo stesso appezzamento solo dopo un intervallo di almeno 3 anni con altre specie appartenenti alla famiglia delle leguminose, inoltre non sono ammesse le seguenti precessioni: colza, girasole e fagiolo. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Trifoglio da seme | Xxx è ammesso il ristoppio. È ammesso il reimpianto dopo almeno 1 anno di pausa o di altra coltura con esclusione delle leguminose. Indirizzi generali e consigli in ³Norme Generali ±Capitolo 7´. |
Triticale da seme | Non è ammesso il ristoppio. I cereali autunno vernini sono considerati colture analoghe ai fini del ristoppio. Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
ORTICOLE DA BABY LEAF (IV GAMMA)
Orticole Baby Leaf | Non sono ammessi interventi di sterilizzazione chimica del suolo. Per le coltivazioni a pieno campo e colture protette in strutture rimovibili è ammessa la ripetizione di più cicli nello stesso anno e ciascun anno con cicli ripetuti viene FRQVLGHUDWR FRPH XQ DQQR GL FROWXUD QHOO¶DPE successione fra colture orticole a ciclo breve appartenenti a famiglie botaniche diverse sono considerati sufficienti al rispetto dei vincoli di avvicendamento. /H FROWXUH SURWHWWH SURGRWWH DOO¶LQWHUQR GL V DQQL VXOOD PHGHVLPD SRU]LRQH GL DSSH]]DPHQWR successione a condizione che, almeno ad anni alterni, vengono eseguiti interventi di solarizzazione (di durata minima di 60 giorni) o altri sistemi non chimici di contenimento delle avversità (colture biocide, vapore, microorganismi biologici, ecc). Indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 7". |
Allegato n. 2 Metodo del bilancio previsionale
Concimazione azotata delle colture erbacee e pluriennali in produzione
Per calcolare gli apporti di azoto da somministrare alla coltura, si applica la seguente relazione:
Concimazione azotata (N) = fabbisogni colturali (A) ±apporti derivanti dalla fertilità del suolo
(B) + perdite per lisciviazione (C) + perdite per immobilizzazione e dispersione (D) - azoto da residui della coltura in precessione
(E) - azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti (F) ±apporti naturali (G).
A) Fabbisogni colturali (kg/ha)
I fabbisogni colturali tengono conto della necessità di azoto della coltura, determinato sia sulla base degli assorbimenti colturali unitari che dalla produzione attesa, secondo quanto di seguito indicato:
A = assorbimenti colturali unitari x produzione attesa
*OL DVVRUELPHQWL XQLWDUL GL ULIHULPHQWR VRQR ULSRUWDWL QHOO 3HU OH FROWXUH DUERUHH GD IUXWWR LO IDEELVRJQR SXz HVVHUH
asportazione operata con la raccolta dei frutti (vedi allegato 6) a cui bisognerà però aggiungere una quota di azoto necessaria a sostenere la crescita annuale (quota di base, in kg, vedi Allegato 8).
B) Apporti di azoto derivanti dalla fertilità del suolo (kg/ha)
*OL DSSRUWL GL D]RWR GHULYDQWL GDOOD IHUWLOLWj GHO VXROR VRQ
dalle piante che si libera in seguito ai processi di mineralizzazione della sostanza organica (B1) e per le
FROWXUH HUEDFHH DLQPFPKHG LGDDWODOP¶HDQ]WRHW RG LVSRQLELOH DOO¶LQL]LR GHO F
x &ROWXUH FRQ FLFOR LQIHULRUH DOO¶DQQR % %
x Colture pluriennali in produzione = B1
B1 - Azoto derivante dalla mineralizzazione della sostanza organica
Si calcola sulla base della tessitura, del contenuto di sostanza organica del suolo e del rapporto C/N.
Tab. 1 Azoto mineralizzato (kg/ha) che si rende disponibile in un anno
Tessitura | C/N | N mineralizzato (1) |
tendenzialmente sabbioso | 9-12 | 36 x S.O. (%) |
franco | 24 x S.O. (%) | |
tendenzialmente argilloso | 12 x S.O. (%) | |
tendenzialmente sabbioso | <9 | 42 x S.O. (%) 26 x S.O. (%) 18 x S.O. (%) |
xxxxxx | ||
tendenzialmente argilloso | ||
tendenzialmente sabbioso | >12 | 24 x S.O. (%) 20 x S.O. (%) 6 x S.O. (%) |
xxxxxx | ||
tendenzialmente argilloso |
/¶HQWLWj GHOOD GHFRPSRVL]LRQH GHOOD VRVWDQ]D RUJDQLFD YDULD GDO
terreni di medio impasto e da 0,5 al 1,5 % per i terreni argillosi. Con un rapporto C/N < di 9 è stato utilizzato il valore più alto GHOntOer¶vaLllo, viceversa con un rapporto C/N > di 12 ed il valore medio con C/N equilibrato. I valori riportati in tabella sono calcolati considerando una profondità di 20 cm e che il contenuto di azoto nella sostanza organica sia del 5%. La quantità di azoto che si rende disponibile rimane costante per tenori di S.O. superiori al 3%.
/a¶zoto derivante dalla mineralizzazione della sostanza organica è disponibile per la coltura in relazione al periodo in cui essa si sviluppa; pertanto, nel calcolo di questa quota è necessario considerare il coefficiente tempo. Per le colture pluriennali, ad esempio i prati, si considera valido un Coefficiente tempo pari a 1; mentre per altre colture con ciclo inferiore a dodici mesi, si utilizzano, anche in relazione al regime termico
H SOXYLRPHWULFR GHO SHULRGR GL FUHVFLWD GHOOD FROWXUD GHL SURSRVWL SHU OH GLYHUVH FROWXUH VRQR ULSRUWDWL QHOO¶DOOHJDWR
B2 - Azoto pronto
Si calcola sulla base della tessitura e del contenuto di azoto totale del suolo.
Tab. 2 Quantità di azoto prontamente disponibile (kg/ha)
Tessitura | N pronto | Densità apparente |
Tendenzialmente sabbioso | 28,4 x N totale (o/oo) | 1,42 |
Franco | 26 x N totale (o/oo) | 1,30 |
Tendenzialmente argilloso | 24,3 x N totale (o/oo) | 1,21 |
/a¶zoto derivante dalla fertilità del suolo, qualora venga effettuata la semina su sodo, deve essere ridotto per tener conto che a causa di un minor arieggiamento del suolo i processi di mineralizzazione della sostanza organica subiscono un rallentamento. La riduzione viene stimata in 10 kg/ha.
C) Perdite per lisciviazione
,Q UHOD]LRQH DOO¶DQGDPHQWR FOLPDWLFR H DOOH FDUDWWHULVWLFKH
di azoto per lisciviazione che vengono VWLPDWH SUHQGHQGR FRPH ULIHULPHQWR O¶HQW GHWHUPLQDWL SHULRGL GHOO¶DQQR
Le possibili perdite per lisciviazione vengono suddivise in due voci: Ca = perdite nella stagione autunno invernale;
&E SHUGLWH DOO¶XVFLWD GDOO¶LQYHUQR
Ca - perdite nella stagione autunno-inverno
Un primo periodo critico si ha nella stagione autunno invernale quando le temperature sono basse, non si hanno flussi evapotraspirativi significativi, le colture sono in stasi vegetativa ed è facile raggiungere la piena
saturazione del terreno. Viene preso a riferimento O¶LQWHUYDOOR GL WHP°SoRtto brFeRaPl 3S1UHVR G gennaio H OH SRVVLELOL SHUGLWH G¶D]RWR VRQR VWLPDWH LQ EDVH DOOH
&ROWXUH FRQ FLFOR LQI | Colture pluriennali in produzione | |
con pioggia <150 mm | QHVVXQD SHUGLWD GHOO¶ | nessuna perdita |
con pioggia compresa fra 150 e 250 mm | SHUGLWD GHOO¶D]RWR SU progressivamente crescente = (N pronto *(y ±150 )/100) | perdita da 0 a 30 kg/ha progressivamente crescente = (30kg *(y ±150 )/100) |
con pioggia >250 mm | WXWWR O¶D]RWR SURQWR | perdite per lisciviazione pari a 30 kg/ha |
y= pioggia in mm nel periodo ottobre - gennaio
Il dato di piovosità ¶LQWHUYDOOR GL WHPS° Rott obFreRPal S31UHgeVnnRa io GèDdiOsp on ibile sulla pagina web delle norme generali in forma grafica o tabellare (dato comunale).
Cb - pHUGLWH DOO¶XVFLWD GHOO¶LQYHUQR
All¶XVFLWD GDOO¶LQYHUQ)Rr ipr enPdHonVoHi prGocLes si)dHi mEiEneUraDlizLzaRzione della sostanza organica
GHO WHUUHQR PD O¶DVVRUELPHQWR GHOEcOceHs si FidRricOi iWn XquUeHsta fqas eDpoQsFsoRnoUqDui ndFi RQWHQX facilmente causare lisciviazione dell¶D].RPWerRogni 10 mm di pioggia si stima una perdita di 1 kg di N per
ettaro. Tali perdite si cominciano a conteggiare quando si superarono i 250 mm sommando le precipitazioni del periodo invernale e quelle del mese di febbraio.
D) Perdite per immobilizzazione e dispersione
Le quantità di azoto che vengono immobilizzate per processi di adsorbimento chimico-fisico e dalla biomassa, nonché per processi di volatilizzazione e denitrificazione sono calcolate come percentuali degli apporti di azoto provenienti dalla fertilità del suolo (B).
utilizzando la seguente formula che introduce i fattori di correzione (fc) riportati nella tabella 3
D = B x fc
6L SUHFLVD FKH SHU OH FROWXUH FRQ FLFOR LQIHULRUH DOO¶DQQR
Tab. 3 - )DWWRUL GL FRUUH]LRQH GD XWLOL]]DUH SHU YDOXWDUH O¶ GHOO¶D]RWR QHO WHUUHQR
'LVSRQLELOLW (*) | Tessitura | ||
tendenzialmente sabbioso | xxxxxx | tendenzialmente argilloso | |
Impedito scarsa o imperfetta | 0,30 | 0,35 | 0,40 |
Moderata | 0,20 | 0,25 | 0,30 |
Buona | 0,15 | 0,20 | 0,25 |
(*) La Disponibilità di ossigeno può essere desunta da documenti cartografici e di descrizione delle caratteristiche dei suoli ove disponibili o determinata con un esame pedologico.
E) Azoto da residui della coltura in precessione
Questo fattore ovviamente viene preso in considerazione solo nel caso di colture avvicendate con ciclo
LQIHULRUH DOO¶DQQR , UHVLGXL GHOOH FROWXUH SUHFHGHQWL XQD Y
che porta in tempi brevi alla liberazione di azoto. Se però questi materiali risultano caratterizzati da un
UDSSRUWR & 1 HOHYDWR VL YHULILFD O¶HIIHWWR FRQWUDULR FRQ XQ
Tale fenomeno è causato da microrganismi che operano la demolizione dei residui e che per svilupparsi
XWLOL]]DQR O¶D]RWR PLQHUDOH SUHVHQWH QHOOD, il VcoRntOriXbu]toLdRelQlaHvo cFe LUFROD
³D]RWR GD UHVLGXL´ QRQ q VHPSUH SRVLWLYR
Coltura | N da residui (kg/ha) |
Barbabietola | 30 |
Cereali autunno-vernini - paglia asportata - paglia interrata | -10 -30 |
Colza | 20 |
Girasole | 0 |
Mais | |
- stocchi asportati | -10 |
- stocchi interrati | -40 |
Prati | |
- Medica in buone condizioni | 80 |
- polifita con + del 15% di leguminose o medicaio diradato | 60 |
- polifita con leguminose dal 5 al 15% | 40 |
- polifita con meno del 5% di leguminose | 15 |
- di breve durata o trifoglio | 30 |
Patata | 35 |
Pomodoro, altre orticole (es.: cucurbitacee, crucifere e liliacee) | 30 |
Orticole minori a foglia | 25 |
Soia | 0 |
Leguminose da granella (pisello, fagiolo, lenticchia, ecc.) | 40 |
Sorgo | -40 |
Sovescio di leguminose (in copertura autunno-invernale o estiva) | 50 |
Nella tabella 4 sono indicati per alcune precessioni i valori degli effetti residui Tab. 4 - Azoto disponibile in funzione della coltura in precessione (kg/ha)
F) Azoto da fertilizzazioni organiche effettuate negli anni precedenti
/¶D]RWR GHULYDQWH GDOOD PLQHUDOL]]D]LRQH GHL UHVLGXL GL IHU
anni precedenti varia in funzione delle quantità e del tipo di fertilizzante impiegato e nel caso di distribuzioni regolari nel tempo anche della frequenza (uno, due o tre anni). Il coefficiente di recupero si applica alla quantità totale di azoto contenuto nel prodotto ammendante abitualmente apportato nel caso di apporti
UHJRODUL WDE R DOOD TXDQWLWj HIIHntWe WpeLr YapDpPorHtiQsWaltHua riG(LveVdiWULEXL
³GLVSRQLELOLWj QHO DQQR´ GL WDE 4XHVWR VXSSOHPHQWR
anno e va opportunamente ridotto (vedi coefficienti tempo allegato 7) in relazione al ciclo del singolo tipo di coltura.
Tale valore fornisce una stima della fertilità residua derivante dagli apporti organici effettuati alle
FROWLYD]LRQL GHJOL DQQL SUHFHGHQWL H QRQ LQFOXGH O¶D]RWR FK
fertilizzazioni organiche che si fanno alla coOWXUD SHU OD TXDOH VL SUHGLVSRQH LO EL In presemina/impianto delle colture erbacee pluriennali non sono ammessi apporti di azoto salvo quelli GHULYDQWL GDOO¶LPSLHJR GL DPPHQGDQWL
Tab. 5 - Apporti regolari di fertilizzanti organici con cadenza temporale regolare: coefficiente % di recupero annuo della quantità di elementi nutritivi mediamente distribuita
Matrici organiche | tutti gli anni | ogni 2 anni | ogni 3 anni |
Ammendanti Liquame bovino Liquame suino e pollina | 50 30 15 | 30 15 10 | 20 10 5 |
Tab. 6 - Apporti saltuari di ammendanti: coefficiente % di mineralizzazione
20
Disponibilità nel 2° anno
G) Azoto da apporti naturali
Con questa voce viene preso in considerazione il quantitativo di azoto che giunge al terreno con le precipitazioni atmosferiche e, nel caso di colture leguminose, anche quello catturato dai batteri simbionti azoto fissatori.
/¶HQWLWj GHOOH GHSRVL]LRQL YDULD LQ UHOD]LRQH DOOH ORFDOLWj
Nelle zone di pianura limitrofe alle aree densamente popolate si stimano quantitativi oscillanti intorno ai 20 kg/ha anno. Si tratta di una disponibilità annuale che va opportunamente ridotta in relazione al ciclo delle colture. Per quanto riguarda i fenomeni di azoto fissazione occorre che siano valutati in relazione alle specifiche caratteristiche della specie leguminosa coltivata.
()),&,(1=$ '(//¶$=272 $33257$72 &2, )(57,/,==$17,
Efficienza dei concimi di sintesi
Per i concimi minerali di sintesi si assume un valore di efficienza del 100%.
Efficienza degli effluenti zootecnici
Per gli effluenti zootecnici non palabili e palabili non soggetti a processi di maturazione e/o compostaggio
VL GHYH FRQVLGHUDUH FKH SXU HVVHQGR FDUDWWHUL]]DWL GD D]LR
concimi di sintesi, presentano rispetto a queVWL SHU TXDQWR ULJXDUGD O¶D]RWR XQD Per determinare la quantità di azoto effettivamente disponibile per le colture, è necessario prendere in FRQVLGHUD]LRQH XQ FRHIILFLHQWH GL HIILFLHQ]D FKH YDULD LQ U
cultura, al tipo di effluente e alla tessitura del terreno. Bisogna dapprima individuare il livello di efficienza (bassa, media e alta) in relazione alle modalità ed epoche di distribuzione, vedi tabella 7.
Tab. 7 ±Livello di efficienza della fertilizzazione azotata con liquami ed altri fertilizzanti organici in funzione della coltura, epoca e modalità di distribuzione (1)
Colture | Epoche | Modalità | Efficien za |
Mais, Sorgo da granella e altre colture primaverili- estive | Prearatura primaverile | Su terreno nudo o stoppie | Alta |
Prearatura estiva o autunnale | Su paglie x xxxxxxx | Media | |
Su terreno nudo o stoppie | Bassa | ||
Copertura | Con interramento, fertirrigazione | Alta | |
Senza interramento | Media | ||
Con fertirrigazione a bassa pressione | Alta | ||
Cereali autunno ± vernini, erbai autunno ±primaverili | Prearatura estiva | Su paglie x xxxxxxx | Media |
Prearatura estiva | Su terreno nudo o stoppie | Bassa | |
Fine inverno primavera | Copertura | Media | |
Presemina | Bassa |
Xxxxxxx | Xxxxxx | Modalità | Efficien za |
ed altre colture autunno vernine | Copertura | fase di pieno accrescimento (fine inverno) | Media |
fase di levata* | alta | ||
Colture di secondo raccolto | Estiva | Preparazione del terreno | Alta |
Estiva in copertura | Con interramento | Alta | |
Fertirrigazione | Copertura | Media | |
Copertura | Senza interramento | Bassa | |
Prati di graminacee misti o medicai | Prearatura primaverile | Su paglie x xxxxxxx | Alta |
Su terreno nudo o stoppie | Media | ||
Prearatura estiva o autunnale | Su paglie x xxxxxxx | Media | |
Su terreno nudo o stoppie | Bassa | ||
Dopo i tagli primaverili | Con interramento | Alta | |
Senza interramento | Media | ||
Dopo i tagli estivi | Con interramento | Alta | |
Senza interramento | Media | ||
Autunno precoce | Con interramento | Media | |
Senza interramento | Bassa | ||
Pioppeti ed arboree | Pre-impianto, in copertura autunnale (>15/10) | Bassa | |
Maggio-Settembre | Con terreno inerbito | Alta | |
Con terreno lavorato | Media | ||
Su frutteto lavorato senza interramento | Bassa |
Tabella tratta dal DM n. 5046 del 25/2/2016 modificata RER
*si ricorda che negli erbai e nelle colture foraggere la distribuzione degli effluenti e dei materiali assimilati è vietata nelle tre settimane precedenti lo sfalcio del foraggio o il pascolamento (Reg. 3/2017 art. 5 e art. 30 e s.m.i)
Successivamente si dovrà scegliere in funzione del tipo di effluente e della tessitura il valore del coefficiente da utilizzare.
7HQHQGR SUHVHQWH FKH DSSRUWL FRQVLVWHQWL LQ XQ¶XQLFD VROX]LR
rispetto alle distribuzioni di minor entità e frazionate in più interventi, volendo essere maggiormente precisi, si tiene conto come ulteriore fattore che incide sul coefficiente di efficienza, anche della quantità di azoto distribuita nella singola distribuzione (Vedi tabelle 8a ,8b e 8c).
Tab. 8a: Coefficienti di efficienza degli effluenti suinicoli e del digestato tal quali da effluenti di suino
Tessitura grossolana | Tessitura media | Tessitura fine | |||||||
Dose (2) | Dose (2) | Dose (2) | |||||||
bassa | media | alta | bassa | media | alta | bassa | media | alta | |
Efficienza(1) | |||||||||
Alta | 79 | 73 | 67 | 71 | 65 | 58 | 63 | 57 | 50 |
Media | 57 | 53 | 48 | 52 | 48 | 43 | 46 | 42 | 38 |
Bassa | 35 | 33 | 29 | 33 | 31 | 28 | 29 | 28 | 25 |
Tab. 8b: Coefficienti di efficienza degli effluenti bovini, dei fanghi di origine agroalimentare e del digestato da effluenti bovini, da biomasse e loro miscele
Tessitura grossolana | Tessitura media | Tessitura fine | |||||||
Dose (2) | Dose (2) | Dose (2) | |||||||
bassa | media | alta | bassa | media | alta | bassa | media | alta | |
Efficienza(1) | |||||||||
Alta | 67 | 62 | 57 | 60 | 55 | 49 | 54 | 48 | 43 |
Media | 48 | 45 | 41 | 44 | 41 | 37 | 39 | 36 | 32 |
Bassa | 30 | 28 | 25 | 28 | 26 | 24 | 25 | 24 | 21 |
Tab. 8c: Coefficienti di efficienza degli effluenti avicoli e del digestato da effluenti avicoli e dai digestati chiarificati
Tessitura grossolana | Tessitura media | Tessitura fine |
Dose (2) | Dose (2) | Dose (2) | |||||||
bassa | media | alta | bassa | media | alta | bassa | media | alta | |
Efficienza(1) | |||||||||
Alta | 91 | 84 | 77 | 82 | 75 | 67 | 72 | 66 | 58 |
Media | 66 | 61 | 55 | 60 | 55 | 49 | 53 | 48 | 44 |
Bassa | 40 | 38 | 33 | 38 | 36 | 32 | 33 | 32 | 29 |
Nel caso che le matrici in ingresso al digestore siano di diverso tipo, si utilizzeranno i coefficienti di efficienza della matrice prevalente.
La scelta del livello di efficienza (Alta, Media o Bassa) deve avvenire in relazione alle epoche/modalità di distribuzione (vedi tab. 7).
La dose (kg/ha di N) è da considerarsi: bassa < 125; media tra 250 e 125; alta > 250.
Efficienza degli ammendanti organici
$L ILQL GHOOa¶grXonWoLmOicaLs]i c]oDns]idLerRanQo Ham mendanti quei fertilizzanti, come ad esempio il letame bovino maturo, i compost o la frazione palabile dei digestati, in grado di migliorare le caratteristiche del terreno e che diversamente da altri effluenti zootecnici come i liquami e le polline rilasciano lentamente ed
LQ PLVXUD SDU]LDOH O¶D]RWR LQ HVVL FRQWHQXWR &RPHsu mFerDe UDWWHU
che detti materiali debbano avere un contenuto di sostanza secca > del 20% ed un rapporto C/N maggiore di 11.
0HGLDPHQWH VL FRQVLGHUD FKH QHOO¶DQQR GL GLVWULEX]LRQH FLUFD
subisca un processo di completa mineralizzazione, ed XQ¶XOWHULRUH TXRWD SDUL DO VL
nel secondo anno.
CONCIMAZIONE FOSFATICA
Colture erbacee annuali e pluriennali e colture arboree in produzione
Per calcolare gli apporti di fosforo da somministrare alla coltura, si applica la seguente relazione:
Concimazione fosfatica = fabbisogni colturali (A) +/- [apporti derivanti dalla fertilità del suolo (B) x immobilizzazione (C)]
1) Fabbisogni colturali (A) (kg/ha)
I fabbisogni colturali tengono conto della necessità di fosforo della coltura, determinato sulla base delle asportazioni colturali unitarie e della produzione attesa, secondo quanto di seguito indicato:
A = asportazione colturale unitaria x produzione attesa
Per asportazione colturale unitaria si intende la quantità di fosforo assorbita dalla pianta e che esce dal sistema suolo/pianta con la raccolta dei prodotti.
Nel caso delle colture arboree occorre tenere conto anche del fosforo che viene immobilizzato nelle strutture
SHUPDQHQWL GHOO¶DOEHUR
, FRHIILFLHQWL GL DVSRUWD]LRQH XQLWDUL GL ULIHULPHQWR VRQR U
2) Apporti di fosforo derivanti dalla fertilità del suolo (B) (kg/ha)
6RQR VWLPDWH VXOOD EDVH GHOOD JULJOLD GHOOH GRWD]LRQL GL SDUDJUDIR ³)RVIRUR DVVLPLODELOH´
x se la dotazione è normale (giudizio medio ed elevato), B = 0. In questo caso è ammesso effettuare una concimazione di mantenimento che copra le asportazioni delle colture;
x se la dotazione è più bassa del limite inferiore della normalità, si calcola la quota di arricchimento (B1);
x se la dotazione è più alta del limite superiore della dotazione considerata normale, si calcola la quota di riduzione (B2).
Per calcolare la quota di arricchimento (B1) e la quota di riduzione (B2), si tiene conto della seguente relazione: 3xDaxQ
dove:
3: è una costante che tiene conto della profondità del terreno considerata (30 cm) e del rapporto dimensionale tra le grandezze;
Da: è la densità apparente del terreno, pari a 1,4 per un terreno tendenzialmente sabbioso, 1,3 per un terreno franco, 1,21 per un terreno tendenzialmente argilloso;
Q: è la differenza tra il valore del limite inferiore o superiore di normalità del terreno e la dotazione risultante dalle analisi.
3) Immobilizzazione (C)
Il fattore di immobilizzazione (C) tiene conto della quantità di fosforo che viene resa indisponibile ad opera di processi chimico fisici, qualora si debba procedere ad una concimazione di arricchimento, ed è calcolato nel seguente modo:
C = a + (0,02 x calcare totale [%])
a = 1,2 per un terreno tendenzialmente sabbioso; 1,3 per un terreno franco; 1,4 per un terreno tendenzialmente argilloso.
CONCIMAZIONE POTASSICA
Colture erbacee annuali e pluriennali e colture arboree in produzione
Per calcolare gli apporti di potassio da somministrare alla coltura, si applica la seguente relazione:
Concimazione potassica = fabbisogni colturali (E) + [apporti derivanti dalla fertilità del suolo
(F) x immobilizzazione (G)] + lisciviazione (H)
1) Fabbisogni colturali (E) (kg/ha)
I fabbisogni colturali tengono conto della necessità di potassio della coltura, determinato sulla base degli assorbimenti colturali unitari e della produzione attesa, secondo quanto di seguito indicato:
A = asportazione colturale unitaria x produzione attesa
Per asportazione colturale si intende la quantità di potassio assorbita dalla pianta e che esce dal sistema suolo pianta con la raccolta dei prodotti.
Nel caso delle colture arboree occorre tenere conto anche del potassio che viene immobilizzato nelle
VWUXWWXUH SHUPDQHQWL GHOO¶DOEHUR H FKH QRQ ULWRUQD QHO WHUUH
Le asportazioni unitarie di riferimento sono ripoUWDWH QHOO.¶$OOHJDWR
2) Disponibilità di potassio derivanti dalla fertilità del suolo (F) (kg/ha)
6RQR VWLPDWH VXOOD EDVH GHOOD JULJOLD GHOOH GRWD]LRQL GL . SDUDJUDIR ³3RWDVVLR VFDPELDELOH´
x se la dotazione è normale (giudizio = medio), F = 0. In questo caso è ammesso effettuare una concimazione di mantenimento che copra le asportazioni delle colture;
x se la dotazione è più bassa del limite inferiore della normalità, si calcola la quota di arricchimento (F1);
x se la dotazione è più alta del limite superiore della dotazione considerata normale, si calcola la quota di riduzione (F2).
Per calcolare la quota di arricchimento (F1) e la quota di riduzione (F2), si tiene conto della seguente relazione: 3xDaxQ
dove:
3: è una costante che tiene conto della profondità del terreno considerata (30 cm) e del rapporto dimensionale tra le grandezze;
Da: è la densità apparente del terreno: pari a 1,4 per un terreno tendenzialmente sabbioso; 1,3 per un terreno franco; 1,21 per un terreno tendenzialmente argilloso.
Q: è la differenza tra il valore del limite inferiore o superiore di normalità del terreno e la dotazione risultante dalle analisi.
3) Immobilizzazione (G)
Il fattore di immobilizzazione (G) tiene conto della quantità di potassio che viene reso indisponibile ad opera di processi chimico fisici, qualora si debba procedere ad una concimazione di arricchimento, ed è calcolato nel seguente modo:
G = 1+ (0,018 x Argilla [%])
4) Lisciviazione (H)
/¶HQWLWj GHOOH SHUGLWH SHU OLVFLYLD]LRQH NJ KD SRVVRQR HVV
drenaggio del terreno o al suo contenuto di argilla.
Tab. 9 - Valori di lisciviazione annuale del potassio
LQ UHOD]LRQH DOO¶DUJLOORVLWj GHO WHUUHQR
Argilla % | K2O (kg/ha) |
Da 0 a 5 | 60 |
Da 5 a15 | 30 |
Da 15 a 25 | 20 |
> 25 | 10 |
FERTIRRIGAZIONE
Per le colture di pero, patata, pomodoro e mais, irrigate con impianti che consentono la fertirrigazione,
O¶DSSOLFD]LRQH GHO PHWRGR GHO ELODQFLR SXz DYYDOHUVL GL X
xxxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx/xxxxxxxxx/xxxx/Xxxxx.
Il servizio è integrato nel software SHU O¶LUULJD]/ILRRRIQFRHAM E,e5f5or,ni1sc(e 7il piano di fertilizzazione
GHWHUPLQDQGR L TXDQWLWDWLYL GL PDFURHOHPHQWL GD DSSRUWDUH H
tiene conto del tipo di coltura e della precessione, fase fenologica, tipo di suolo, condizioni meteo rilevate e previste, oltre che delle irrigazioni e fertilizzazioni eseguite (incluse le eventuali fertilizzazioni ordinarie). Per chi è già utente IrriNet/Irriframe è sufficiente inserire i seguenti input richiesti per ottenere il calcolo:
³'DcWhiLmici del suolR´ H ³'DWL GHOOD FROWXUD SHU OD IHUWLUULJD]LRQH´
Allegato n. 3 Metodo scheda a dose standard
La dose standard va intesa come la dose di macroelemento da prendere come riferimento in condizioni ritenute ordinarie di resa produttiva, di fertilità del suolo e di condizioni climatiche.
Relativamente al fosforo e al potassio la dose standard presa a riferimento si diversifica in base alla
GRWD]LRQH GHOO¶HOHPHQWR QHO WHUUHQR
La dose standard così definita può essere modificata in funzione delle situazioni individuate e registrate
DOO¶LQWHUQR GHOOD VFKHGD GL IHUWLOL]]D]LRQH SHUWDQWR VRQR S
x una maggiore produzione rispetto a quella definita come standard,
x scarsa dotazione di sostanza organica,
x casi di scarsa vigoria,
x dilavamento da forti piogge invernali o anche in periodi diversi,
x casi di cultivar tardive,
x ecc.
Nella scheda è presente un limite massimo ammesso che può essere anche inferiore alla somma di tutte le voci di incremento previste.
Diversamente devono essere eseguite delle riduzioni alla dose standard laddove sussistano condizioni di minore produzione rispetto a quella individuata come standard (ordinaria), si apportano ammendanti, eccessiva vigoria o lunghezza del ciclo vegetativo, elevato tenore di sostanza organica, ecc..
/¶DSSOLFD]LRQH GL XQdiRca lcGolHo Lde i qGuXanHti taPtivRi GdeHi mOaOcLro elementi è praticabile per tutti i
*UXSSL FROWXUDOL FRQ O¶HFFH]LRQH GHOOH FReOscWluXsiUvaHm enVteHiPl mHoQdeWllLo HUH SH
semplificato secondo le schede a dose standard.
Allegato n. 4 ,VWUX]LRQL SHU LO FDPSLRQDPHQWR GHL WHUUHQL H O¶LQWH
Epoca di campionamento
Deve essere scelta in funzione dello stato del terreno, che non dovrà essere né troppo secco né troppo umido. È opportuno intervenire in un momento sufficientemente lontano dagli interventi di lavorazione e di IHUWLOL]]D]LRQH SHU OcHa otFtiRmaOleWcXoiUncHid e HcoUnEi gDioFrnHi Hsu cc esOsi¶viHaSllaRraccolta, oppure DOPHQR GXH PHVL GRSR O¶XOWLPR DSSRUWR GL FRQFLPH
,QGLYLGXD]LRQH GHOO¶XQLWj GL FDPSLRQDPHQWR
La corrispondenza dei risultati analitici con la reale composizione chimico-fisica del terreno dipende da un
FRUUHWWR FDPSLRQDPHQWR ,O SULPR UHTXLVLWR GL XQ FDPSLRQH G
punto di vista pedologico e agronomico, intesa sia in termini di avvicendamento che di pratiche colturali di
ULOLHYR Ê QHFHVVDULR SHUWDQWR LQGLYLGXDUH FRUUHWWDPHQWH O¶
omogenea, ossia quella parte della superficie aziendale per la quale si ritiene che per elementi ambientali (tessitura, morfologia, colore, struttura) e per pratiche colturali comuni (irrigazione, lavorazioni profonde, fertilizzazioni ricevute e avvicendamenti) i terreni abbiano caratteristiche chimiche e fisiche simili.
Si consiglia di utilizzare le copie dei fogli di mappa catastali o, se disponibili, la Carta Tecnica Regionale. Qualora si disponga della cartografia pedologica, la zona di campionamento deve comunque ricadere DOO¶LQWHUQR unGitLà peXdoQloDgi caV. ROD
Prelievo del campione
Al fine di ottenere un campione rappresentativo, il prelevamento per le colture erbacee deve essere eseguito come segue:
x procedendo a zig-zag QHOO¶DSSH]]DPHQWR VL GHYRQR LQGLYLGXDUH D V
20 punti di prelievo di campioni elementari;
x nei punti segnati, dopo aver asportato e allontanato i primi 5 cm al fine di eliminare la cotica erbosa e gli eventuali detriti superficiali presenti, si effettua il prelievo fino ad una profondità di 30 cm;
x si sminuzza e si mescola accuratamente la terra proveniente dai prelievi eseguiti e, dopo aver rimosso ed allontanato pietre e materie organiche grossolane (radici, stoppie e residui colturali in genere, ecc.), si prende dal miscuglio circa 1 kg di terra da portare al laboratorio di analisi.
1HL FDVL GL WHUUHQL LQYHVWLWL D FROWXUH DUERUHH R GHVWLQDWL GL SUHOHYDUH VHSDUDWDPHQWH LO FDPSLRQH GL ³VRSUDVVXROR´ W
soprassuolo si preleva secondo le norme già descritte per le colture erbacee (cioè fino a 30 cm), il sottosuolo si preleva scendendo fino a 60 cm di profondità. Se il campione viene effettuato con coltura arborea in atto è possibile preparare un unico campione tra 0 e 50 cm.
I campioni di terreno prelevati devono:
x essere posti in sacchetti impermeabili mai usati;
x HVVHUH PXQLWL GL HWLFKHWWD GL LGHQWLILFD]LRQH SRVWD DOO¶
colture arboree se trattasi di campioni da 0 a 30 cm o da 30 a 60 cm di profondità (i due campioni vanno posti in due sacchetti separati).
Nel caso dei campioni a due profondità per la stesura del piano di fertilizzazione dovranno essere utilizzate le medie dei valori ottenuti dalle due analisi.
Analisi del terreno
Le analisi fisico-chimiche costituiscono un importante strumento per una migliore conoscenza delle caratteristiche del terreno e bisogna quindi effettuare opportune analisi di laboratorio valutando i parametri e seguendo le metodologie più avanti specificate.
In generale, si valuta che le analisi possano conservare la loro validità per un periodo massimo di 5 anni scaduto il quale occorre procedere, per la formulazione del piano di fertilizzazione, a nuove determinazioni.
Basandosi su questo principio è ammesso, quando si aderisce ai disciplinari di produzione integrata, di utilizzare le analisi eseguite in un periodo antecedente purché non superiore a 5 anni. Per le colture arboree
RFFRUUH HIIHWWXDUH OLHP SDLQDQOWLRV LR S UQLHPOD FGDHVORO ¶GL LPSLDQWL JLj LQ H
adesione alla produzione integrata. In entrambi i casi (analisi in pre-impianto o con impianto in essere) e analogamente a quanto indicato per le colture erbacee, è possibile utilizzare analisi eseguite in un periodo precedente purché non superiore ai 5 anni. Successivamente a tale prima verifica i risultati analitici devono essere aggiornati ogni 5 anni (vedi vincoli indicati al capitolo 11.2 delle Norme generali nel paragrafo Analisi
del terreno). Le nuove determinazioni possono limitarsi a quelle che si modificano in modo apprezzabile nel tempo (sostanza organica, azoto totale, potassio scambiabile e fosforo assimilabile).
, SDUDPHWUL ULFKLHVWL QHOO¶DQDOLVL VRQR DOPHQR JUDQXORPHWU
calcare totale e calcare attivo, azoto totale, potassio scambiabile e fosforo assimilabile.
La determinazione della capacità di scambio cationico (CSC) ed il rapporto Mg/K diventano vincolanti
TXDORUD WDOL SDUDPHWUL ULHQWULQR QHOOR VFKHPD G¶LQWHUSUHWD]L
Se per i terreni in oggetto sono disponibili carte pedologiche o di fertilità i parametri analitici da valutare si possono sostituire o ridurre in parte.
Fatto salvo quanto previsto per le colture arboree, dopo cinque anni dalla data delle analisi del terreno, occorre ripetere solo quelle determinazioni analitiche che si modificano in modo apprezzabile nel tempo (sostanza organica, azoto totale, potassio scambiabile e fosforo assimilabile); mentre per quelle proprietà del terreno che non si modificano sostanzialmente (tessitura, pH, calcare attivo e totale, CSC) non sono
richieste nuove determinazioni. Qualora vengano posti in atto interventi di correzione dHO S+ TXHVW¶XOW valore andrà nuovamente determinato.
Non è richiesta la conoscenza delle caratteristiche chimico fisiche del terreno (analisi o consultazione catalogo dei suoli) e la stesura del piano di fertilizzazione nelle situazioni in cui non venga praticata alcuna fertilizzazione. Tale scelta deve essere riportata nella tabella di fertilizzazione delle schede di registrazione. Le
GHWHUPLQD]LRQL H O¶HVSUHVVLRQH GHL ULVXOWDWL DQDOLWLFL GHYRQ XIILFLDOL GL DQDOLVL FKLPLFD GHO VXROR´ DSSURYDWL FRQ ' 0 G
ord. della G.U. n. 248 del 21/10/99).
6XO UHIHUWR GHOO¶DQDOLVL q XWLOH ULSRUWDUH JOL HVWUHPL FDWDV
in cui è stato effettuato il prelievo.
3HU GHWHUPLQDWH FROWXUH LQ SDUWLFRODUH SHU TXHOOH FROWXUH HTXLYDOHQWL FRPH DG HVHPSLR O¶XVR GHOOR ³63$'´ SHU VWLPDUH
utilizzate come strumenti complementari. Tali tecniche sono utili per stabilire lo stato nutrizionale della pianta e per evidenziare eventuali carenze o squilibri di elementi minerali.
,Q FDVR GL GLVSRQLELOLWj GL LQGLFL DIILGDELOL SHU OD ORUR LQW
tecniche equivalenti, possono essere utilizzati per impostare meglio il piano di concimazione.
Tessitura o granulometria
/D WHVVLWXUD R JUDQXORPHWULD GHO WHUUHQR IRUQLVFH XQ¶LQGLFD SDUWLFHOOH FKH OR FRVWLWXLVFRQR /D VWUXWWXUD FLRq O¶RUJDQL
in maniera particolare la macro e la mLFURSRURVLWj TXLQGL O¶DHUD]LRQH H OD FD suolo, da cui dipendono tutte le attività biologiche del terreno e il grado di lisciviazione del profilo pedogenetico.
Per interpretare i risultati relativi a sabbia, limo ed argilla, si consiglia di utilizzare il triangolo granulometrico
SURSRVWR GDOO¶86'$ H GL VHJXLWR ULSRUWDWR FRQ OH IUD]LRQL FR
- sabbia: particelle con diametro tra 2 e 0,05 mm;
- limo: particelle con diametro tra 0,05 e 0,002 mm;
- argilla: particelle con diametro minore di 0,002 mm.
Legenda | Codice | Descrizione | Raggruppamento |
1 | S | Sabbioso | Tendenzialmente Sabbioso |
2 | SF | Sabbioso Franco | |
3 | L | Limoso | Franco |
4 | FS | Xxxxxx Xxxxxxxx | Tendenzialmente Sabbioso |
5 | F | Xxxxxx | Xxxxxx |
6 | FL | Xxxxxx Xxxxxx | |
7 | FSA | Xxxxxx Xxxxxxxx Argilloso | |
8 | FA | Xxxxxx Xxxxxxxxx | |
9 | FLA | Franco Limoso Argilloso | Tendenzialmente Argilloso |
10 | AS | Argilloso Sabbioso | |
11 | AL | Argilloso Limoso | |
12 | A | Argilloso |
Reazione del terreno (pH in acqua)
Indica la concentrazione di ioni idrogeno nella soluzione circolante nel terreno; il suo valore dà
XQ¶LQGLFD]LRQH VXOOD GLVSRQLELOLWj GL PROWL PDFUR H PLFURHO
VXOO¶DWWLYLWj PLFURELRORJLFsDsa tor i De Gn itriHficVa nt i pLre dilEigDonWo WpHHUsLub acDid]i- RWRIL subalcalini, gli attinomiceti prediligono pH neutri-subalcalini) e sulla disponibilità di elementi minerali,
LQ TXDQWR QH FRQGL]LRQD OD VROXELOLWj H TXLQGL O¶DFFXPXOR R
Valori | Classificazione |
< 5,4 | fortemente acido |
5,4-6,0 | acido |
6,1-6,7 | leggermente acido |
6,8-7,3 | neutro |
7,4-8,1 | leggermente alcalino |
8,2-8,6 | alcalino |
> 8,6 | fortemente alcalino |
Fonte SILPA
Capacità di scambio cationico (CSC)
Esprime la capacità del suolo di trattenere sulle fasi solide, ed in forma reversibile, una certa quantità di cationi, in modo particolare calcio, magnesio, potassio e sodio.
La CSC è correlata al contenuto di argilla e di sostanza organica, per cui più risultano elevati questi parametri e maggiore sarà il valore della CSC. Un valore troppo elevato della CSC può evidenziare condizioni che rendono non disponibili per le colture alcuni elementi quali potassio, calcio, magnesio. Viceversa, un valore troppo basso è indice di condizioni che rendono possibili perdite per dilavamento degli elementi nutritivi. È necessario quindi tenere conto di questo parametro nella formulazione dei piani di concimazione, ad esempio prevedendo apporti frazionati di fertilizzanti nei suoli con una bassa CSC.
Pertanto, una buona CSC garantisce la presenza nel suolo di un pool di elementi nutritivi conservati in forma labile e dunque disponibile per la nutrizione vegetale.
Capacità Scambio Cationico (meq/100 g) | |
< 10 | Bassa |
10 ±20 | Media |
> 20 | Elevata |
Fonte SILPA
Sostanza organica
5DSSUHVHQWD- 3 F%LdUeFllaDf asOe ¶so lida in peso e il 12-15% in volume; ciò significa che essa costituisce una grossa parte delle superfici attive del suolo e, quindi, ha un ruolo fondamentale sia per la nutrizione delle piante (mineralizzazione e rilascio degli elementi nutritivi, sostentamento dei microrganismi, trasporto di P e dei microelementi alle radici, formazione del complesso di scambio dei nutrienti) e sia per la struttura del terreno (aerazione, aumento della capacità di ritenzione idrica nei suoli sabbiosi, limitazione nella formazione di strati impermeabili nei suoli limosi, limitazione, compattamento ed erosione nei suoli argillosi); spesso i terreni agricoli ne sono deficitari.
Comunemente il contenuto in sostanza organica viene stimato indirettamente moltiplicando la concentrazione di carbonio organico per un coefficiente di conversione pari a 1,724.
Dotazione di Sostanza organica (%) | ||||
Terreni sabbiosi (S-SF-FS) | Terreni medio impasto (F-FL- FA-FSA) | Terreni argillosi e limosi (A-AL-FLA-AS-L) | CLASSE DI DOTAZIONE PER SCHEDE STANDARD | |
GIUDIZIO | ||||
molto basso | <0,8 | < 1,0 | < 1,2 | Scarsa |
basso | 0,8 ±1,4 | 1,0 ±1,8 | 1,2 ±2,2 | |
medio | 1,5 ±2,0 | 1,9 ±2,5 | 2,3 ±3,0 | Normale |
elevato | > 2,0 | > 2,5 | > 3,0 | Elevata |
Calcare
6L DQDOL]]D FRPH ³FDOFDUH WRWDOH´ H ³FDOFDUH DWWLYR´
Per calcare totale si intende la componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di calcio e in misura minore di magnesio e sodio.
Se presente nella giusta quantità il calcare è un importante costituente del terreno, in grado di
QHXWUDOL]]DUH O¶HYHQWXDOH DFLGLWj H GL IRUQLUH FDOFLR H PDJ
sulla struttura del terreno, sulla nutrizione dei vegetali e sulla mineralizzazione della sostanza organica;
VH SUHVHQWH LQ HFFHVVR LQLELVFH O¶DVVRUELPHQWR GHO IHUUR H G GHO VXROR SRUWDQGROR DOO¶DOFDOLQL]]D]LRQH
Il calcare attivo, in particolare, è la frazione del calcare totale facilmente solubile nella soluzione circolante e, quindi, quella che maggiormente interagisce con la fisiologia dell'apparato radicale e l'assorbimento di diversi elementi minerali. Per la maggior parte delle piante agrarie, un elevato contenuto di calcare attivo ha l'effetto di deprimere, per insolubilizzazione, l'assorbimento di molti macro e micro-elementi (come fosforo, ferro, boro e manganese).
Calcare totale (g/Kg) | Calcare attivo (g/Kg) | ||
<50 | Non calcareo | <5 | Assente |
50-400 | Calcareo | 5 - 100 | Basso o moderato |
>400 | Estremamente calcareo | >100 | Alto o molto alto |
Fonte Regione Xxxxxx-Romagna
Azoto totale
Esprime la dotazione nel suolo delle frazioni di azoto organico. Il valore di azoto totale può essere considerato un indice di dotazione azotata del terreno, comunque non strettamente correlato alla GLVSRQLELOLWj GHOO¶D]RWR XXXx sOé Hun lSimLitDatQo WvaHlo reHpGra ticKo Dne llTa XpiaLnQifiGcaLzi onGe L SH degli apporti azotati.
8Q¶HFFHVVLYD GLVSRQLELOLWj GL 1 QHO VXROR SURYRFD XQ ULWDUG
minor resistenza al freddo e ai parassiti, un aumento dei consumi idrici e un accumulo di nitrati nella pianta.
Azoto totale (g/Kg) | |
<0,5 | Molto bassa |
0,5-1,0 | Bassa |
1,1-2,0 | Media |
2,0-2,5 | Elevata |
>0,0 | Xxxxx xxxxxxx |
Rapporto C/N
4XHVWR SDUDPHWUR RWWHQXWR GLYLGHQGR LO FRQWHQXWR SHUFHQWXDO
totale, è utilizzato per quantificare il grado di umificazione del materiale organico nel terreno.
Tale rapporto è generalmente elevato in presenza di notevoli quantità di residui vegetali indecomposti
SDJOLD VWRSSLH HFF GDWR LO EDVVR FRQWHQXWR LQ VRVWDQ]H
RUJDQLFL ULFFKL G¶D]RinWcRas o dOi rHapWidDa PmHine ra liOzzLazTioXneDdPelLla so s tanza organica o di una presenza consistente di azoto minerale.
I terreni con un valore compreso tra 9 e 12 hanno una buona dotazione di sostanza organica, ben umificata ed abbastanza stabile nel tempo.
Rapporto C/N | ||
< 9 | Basso | Mineralizzazione veloce |
9 -12 | Equilibrato | Mineralizzazione normale |
> 12 | Elevato | Mineralizzazione lenta |
Potassio scambiabile
,O . q SUHVHQWH QHO VXROR LQ GLYHUVH IRUPH QRQ GLVSRQLELOH
(negli interstrati dei minerali argillosi) e disponibile (sotto forma di ioni scambiabili o disciolto nella soluzione del suolo); la sua disponibilità per le piante dipende dal grado di alterazione dei minerali e dal contenuto di
Il K nella pianta regola la permeabilità cellulare, la sintesi di zuccheri, proteine e grassi, la resistenza al
IUHGGR H DOOH SDWRORJLH LO FRQWHQXWR GL ]XFFKHUL QHL IUXWWL
disponibilità per le piante del Potassio scambiabile è consigliabile prendere in considerazione tutto il complesso delle basi di scambio (Na+, K+, Mg++ e Ca++). Esistono infatti rapporti ottimali tra le diverse basi che favoriscono un equilibrato assorbimento dei vari elementi nutritivi. Per il Potassio scambiabile è utile valutare:
a) il rapporto con il Magnesio (Mg/K) in m.e./100g che deve essere compreso tra 2 e 6;
b) la sua presenza percentuale sulla somma di tutte le basi che deve oscillare tra il 2 ed il 5%.
Se il rapporto Mg/K è superiore a 6 e/o la % di K scambiabile sulla CSC è inferiore a 2 la dotazione di K nel terreno è da considerarsi scarsa. In questo caso qualora si utilizzi il metodo del bilancio il valore da inserire
QHOOD FDVHOOD GHOO¶HOHPHQWR 3RWDVVLR SSP q TXHOOR SL DOWR
sabbiosi, 100 per i terreni di medio impasto e 120 per i terreni argillosi). Spesso la carenza di K è solo relativa, nel senso che la pianta manifesta sintomi da carenza di K, ma in realtà la causa non è la bassa
GRWD]LRQH GL WDOH HOHPHQWR QHO WHUUHQRc h e, EseHQprVesue nteO¶adDaQltWe DJRQLV
concentrazioni viene assorbito in grande quantità a discapito del K).
Dotazioni di K scambiabile (ppm) (*) | ||||
GIUDIZIO | Terreni sabbiosi (S-SF-FS) | Terreni medio impasto (F-FL-FA-FSA-L | Terreni argillosi e limosi (A-AL-FLA-AS) | Classe dotazione per schede standard |
Molto basso | <=40 | <=60 | <=80 | Scarsa |
Basso | >40-<=80 | >60-<=100 | >80-<=120 | |
Medio | >80-<=120 | >100-<=150 | >120-<=180 | Normale |
Elevato | > 120 | >150 | >180 | Elevata |
(*) per trasformare i valori in K2O occorre moltiplicare per 1,2
Fosforo assimilabile
Questo elemento si trova nel suolo in forme molto stabili e quindi difficilmente solubili (la velocità con cui il fosforo viene immobilizzato in forme insolubili dipende da pH, contenuto in Ca, Fe e Al, quantità e tipo di argilla e di sostanza organica).
Il fosforo è presente sia in forma inorganica (fosfati minerali), sia in forma di fosforo organico (in residui animali e
YHJHWDOL OD PLQHUDOL]]D]LRQH GHO IRVIRUR RUJDQLFR DXPHQWD DOO
$JHYROD OD ILRULWXUD O¶DFFUHVFLPHQWR H OD PDGWHXOUOD¶]DLSRSQDHU DGWHRL UIDUGXLW
Dotazioni di Fosforo assimilabile (ppm) | |||||
GIUDIZIO | Xxxxxx Xxxxx | Metodo Xxxx-Xxxxx | Classe dotazione per schede standard | ||
P | P2O5 | P | P2O5 | ||
Molto basso | <=5 | <=11,45 | <=12,5 | <=28,63 | Molto scarsa |
Basso | >5-<=10 | >11,45-<=22,9 | >12,5-<=25 | >28,63-<=57,25 | Scarsa |
Medio | >10-<=15 | >22,9-<=34,35 | >25-<=37,5 | >57,25-<=85,88 | Normale |
Elevato | >15-<=30 | >34,35-<=68,7 | >37,5-<=75 | >85,88-<=171,75 | |
Molto elevato | > 30 | > 68,7 | > 75 | > 171,75 | Elevata |
Allegato n. 5 Caratteristiche chimiche medie di letami, materiali palabili e liquami prodotti da diverse specie zootecniche
Residui organici | SS (% t.q.) | Azoto (kg/t t.q.) | P (kg/t t.q.) | K (kg/t t.q.) |
Letame | ||||
- bovino | 25 | 3,69 | 1,05 | 5,8 |
- suino | 25 | 4,58 | 1,8 | 4,5 |
- ovino | 31 | 3,67 | 1 | 15 |
Materiali palabili | ||||
- lettiera esausta polli da carne | 70 | 30,32 | 19 | 15,5 |
- pollina pre-essiccata | 67,5 | 25,55 | 12 | 19,5 |
Liquame | ||||
- bovini da carne | 8,5 | 4,24 | 1,25 | 3,15 |
- bovini da latte | 13 | 4,64 | 1,3 | 4,2 |
- suini | 3,75 | 2,65 | 1,25 | 2,5 |
- ovaiole | 22 | 13,07 | 4,5 | 5,25 |
Compost | 65 | 12 | 3,1 | 8,3 |
Allegato 6 Coefficienti di assorbimento e asportazione delle colture
Coefficienti di assorbimento e asportazione delle colture per N, P2O5 e K2O in % (*)
Gruppo colturale | Coltura | N | P2O5 | K2O | Tipo Coeff. (**) |
arboree | Actinidia solo frutti | 0,15 | 0,04 | 0,34 | asp. |
arboree | Actinidia frutti, legno e foglie | 0,59 | 0,16 | 0,59 | ass. |
arboree | Albicocco solo frutti | 0,09 | 0,05 | 0,36 | asp. |
arboree | Albicocco frutti, legno e foglie | 0,55 | 0,13 | 0,53 | ass. |
xxxxxxx | Xxxxxxxx solo frutti | 0,84 | 0,33 | 0,86 | asp. |
arboree | Castagno frutti, legno e foglie | 1,03 0,35 0,90 | ass. | ||
xxxxxxx | Xxxxxxxx solo frutti | 0,13 | 0,04 | 0,23 | asp. |
arboree | Ciliegio frutti, legno e foglie | 0,67 | 0,22 | 0,59 | ass. |
arboree | Cotogno frutti, legno e foglie | 0,33 | 0,08 | 0,33 | ass. |
xxxxxxx | Xxxx solo frutti | 0,07 | 0,03 | 0,15 | asp. |
arboree | Kaki frutti, legno e foglie | 0,58 | 0,20 | 0,60 | ass. |
xxxxxxx | Xxxx solo frutti | 0,06 | 0,03 | 0,17 | asp. |
arboree | Melo frutti, legno e foglie | 0,29 | 0,08 | 0,31 | ass. |
arboree | Noce da frutto solo frutti | 1,48 | 0,50 | 0,47 | asp. |
arboree | Noce da frutto frutti, legno e foglie | 3,20 | 1,00 | 1,30 | ass. |
xxxxxxx | Xxxxxxxx solo frutti | 2,76 | 0,43 | 1,25 | asp. |
arboree | Nocciolo frutti, legno e foglie | 3,15 | 1,35 | 2,90 | ass. |
arboree | Olivo solo olive | 1,00 | 0,23 | 0,76 | asp. |
arboree | Olivo olive, legno e foglie | 2,48 | 0,48 | 2,00 | ass. |
arboree | Pero solo frutti | 0,06 | 0,03 | 0,17 | asp. |
arboree | Pero frutti, legno e foglie | 0,33 | 0,08 | 0,33 | ass. |
arboree | Pesco solo frutti | 0,13 | 0,06 | 0,16 | asp. |
arboree | Pesco frutti, legno e foglie | 0,58 | 0,17 | 0,58 | ass. |
arboree | Pioppo | 0,55 | asp. | ||
arboree | Pioppo da energia | 0,60 | asp. | ||
xxxxxxx | Xxxxxx solo frutti | 0,09 | 0,03 | 0,22 | asp. |
arboree | Susino frutti, legno e foglie | 0,49 | 0,10 | 0,49 | ass. |
arboree | Vite per uva da vino (collina e montagna) solo grappoli | 0,27 | 0,07 | 0,30 | asp. |
arboree | Vite per uva da vino (collina e montagna) grappoli, tralci e foglie | 0,57 | 0,26 | 0,67 | ass. |
arboree | Vite per uva da vino (pianura) solo grappoli | 0,20 | 0,07 | 0,30 | asp. |
arboree | Vite per uva da vino (pianura) grappoli, legno e foglie | 0,62 | 0,28 | 0,74 | ass. |
erbacee | Avena | 1,91 | 0,67 | 0,51 | asp. |
erbacee | Avena pianta intera | 2,24 | 0,93 | 2,19 | ass. |
erbacee | Barbabietola da zucchero (pianta intera) | 0,31 | 0,16 | 0,33 | asp. |
erbacee | Barbabietola da zucchero (radici) | 0,22 | 0,14 | 0,21 | asp. |
erbacee | Cece | 3,68 | 1,08 | 1,74 | asp. |
erbacee | Colza | 3,39 | 1,28 | 0,99 | asp. |
erbacee | Colza pianta intera | 6,21 | 2,66 | 7,86 | ass. |
erbacee | Farro | 2,52 | 0,87 | 0,52 | asp. |
erbacee | Farro (pianta intera) | 2,70 | 0,98 | 1,53 | ass. |
erbacee | Favino da granella | 4,30 | 1,00 | 4,40 | asp. |
erbacee | Girasole (acheni) | 2,80 | 1,24 | 1,15 | asp. |
erbacee | Girasole (pianta intera) | 4,31 | 1,90 | 8,51 | ass. |
erbacee | Grano duro (granella) | 2,42 | 0,85 | 0,59 | asp. |
erbacee | Grano duro (pianta intera) | 3,11 | 1,06 | 1,99 | ass. |
erbacee | Grano tenero FP/FPS (granella) | 2,40 | 0,78 | 0,50 | asp. |
erbacee | Grano tenero FP/FPS (pianta intera) | 2,96 | 0,98 | 1,87 | ass. |