ACCORDO DI COLLABORAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA
ACCORDO DI COLLABORAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA
Tra
Direzione Generale Assessorato dei Lavori Pubblici (DGLLPP) della Regione Autonoma della Sardegna
e
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura (DICAAR) dell’Università degli Studi di Cagliari
Finalizzato allo sviluppo di attività di ricerca per l’implementazione di un supporto tecnico specialistico per l’individuazione delle fasi di allerta a salvaguardia delle popolazioni e dei territori interessati da eventi idrologici a valle delle grandi dighe, secondo le indicazioni della Direttiva P.C.M. 8 Luglio 2014
Bacino vallivo della diga Muzzone sul fiume Coghinas
ALLEGATO | |
8.2 | Relazione |
Responsabile Scientifico per DICAAR
Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx Xxxxx
Elaborazioni
Xxx. Xxxxxxxx Xxxxx Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx
Cagliari, Maggio 2019
Indice
2 La diga Muzzone sul fiume Coghinas 5
3 Regole operative per la gestione dell’invaso 12
4 Portate di riferimento ai sensi della Direttiva P.C.M. 08/07/2014 14
4.1 Considerazioni preliminari 14
4.2 QAmax per il bacino a valle dello sbarramento di Muzzone 15
4.3 Qmin per il bacino a valle dello sbarramento 16
5 Simulazione idraulica ed individuazione degli elementi a rischio nel bacino del Fiume Coghinas 18
5.2 Simulazione della portata QAmax 21
5.3 Simulazione della portata Qmin 25
5.4 Simulazioni idrauliche per l’individuazione dei valori critici di portata nel tronco fluviale studiato 29
6 Considerazioni conclusive 36
1 Premessa
Si ricorda che la Direttiva P.C.M. 8 Luglio 2014, “Indirizzi operativi inerenti all’attività di protezione civile nell’ambito dei bacini in cui siano presenti grandi dighe”, costituisce atto di indirizzo e coordinamento per la definizione del “Documento di Protezione civile” e per i provvedimenti che le regioni devono adottare nei territori a valle delle grandi dighe. La Direttiva individua, pertanto, gli indirizzi operativi che il Documento di Protezione Civile deve contenere per stabilire le condizioni di attivazione delle fasi di allerta per le finalità di sicurezza degli sbarramenti e di gestione del rischio idraulico nei territori a valle.
In particolare, al punto 2 della Direttiva è detto che ai fini dell’obiettivo di riduzione e gestione del rischio idraulico a valle della diga, il Documento di Protezione civile deve contenere:
- le portate massime scaricabili dagli organi di scarico alla quota di massimo invaso e la portata massima transitabile in alveo a valle dello sbarramento contenuta nella fascia di pertinenza idraulica (denominata QAmax) di cui al punto B) della circolare della Xxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxxx xxx xxxxxxxx 00 dicembre 1995, n. DSTN/2/22806;
- i valori della/e portata/e di «attenzione scarico diga» Qmin e delle soglie incrementali ΔQ di cui al successivo punto 2.4 nella Direttiva, funzionali agli ulteriori obblighi di comunicazione del Gestore.
Si ricorda, inoltre, che con Xxxxxxxx N. 33/31 del 10/06/2016, la Giunta regionale della RAS, ha evidenziato la necessità della approvazione del Documento di Protezione Civile, previsto nella sopra citata Direttiva, per le
c.d. “grandi dighe" ricadenti nella fascia di priorità 1 che per la Regione Sardegna sono le tredici seguenti:
1. Muzzone (fiume Coghinas);
2. Nuraghe Arrubiu (fiume Flumendosa);
3. Cantoniera (fiume Tirso);
4. Is Barroccus (fiume Flumini Mannu);
5. Monte Crispu (fiume Temo);
6. Xxxxxxxxxx Roccadoria (fiume Temo);
7. Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx (fiume Tirso);
8. Casteldoria (fiume Coghinas);
9. Maccheronis (fiume Posada);
10. Pedra ‘e Othoni (fiume Cedrino);
11. Xxxxx Is Abis (fiume Cixerri).
12. Govossai (fiume Govossai)
13. Monte Lerno (fiume Riu Mannu di Pattada)
Si premette, ancora, che il DICAAR, sulla base di un Accordo di collaborazione con la Direzione Generale Assessorato Lavori Pubblici (DGLLPP) della RAS, sta fornendo supporto tecnico specialistico per l’individuazione delle fasi di allerta a salvaguardia delle popolazioni e dei territori interessati da eventi
idrologici a valle delle grandi dighe, secondo le indicazioni della Direttiva P.C.M. 8 Luglio 2014, precedentemente richiamata.
Questa attività è svolta in stretta collaborazione fra il Gruppo di lavoro che è inserito nel Tavolo Tecnico di cui alla Delibera di Giunta regionale RAS N. 33/31 del 10.06.2016, ed in particolare con la D.G. dell’Assessorato dei LL.PP. che ne ha assunto il coordinamento.
Nella presente relazione sono illustrate le analisi ed i risultati della modellazione realizzata dal DICAAR per il bacino compreso tra la diga di Muzzone e l’invaso del Coghinas a Casteldoria. Si forniscono preliminarmente alcuni elementi descrittivi dello sbarramento e dell’invaso di monte, quindi si indicano le portate di riferimento, valutate ai sensi della Direttiva P.C.M. del 8 luglio 2014 e si illustrano le simulazioni idrauliche del deflusso nel tratto d’alveo di interesse.
2 La diga Muzzone sul fiume Coghinas
La diga Muzzone sbarra il fiume Coghinas nel territorio del comune di Oschiri (SS). L’opera assolve ai compiti di produzione di energia elettrica nella centrale idroelettrica omonima, ubicata a valle dello sbarramento, di regolazione dei deflussi ai fini della utilizzazione della risorsa idrica e di laminazione delle piene, ed è attualmente gestita da Enel Green Power s.p.a.
La diga, in esercizio dal 1926, è a gravità ordinaria in muratura di pietrame con malta di cemento, a pianta rettilinea e profilo triangolare. È alta 58 m ed ha uno sviluppo al coronamento di 185.6 m. Lo sbarramento determina un invaso con capacità totale di invaso di 283.6 milioni di metri cubi.
Figura 2.1 – Diga Muzzone
Figura 2.2 – Sezione trasversale sullo scarico di superficie
Le caratteristiche principali dell’opera di sbarramento e dell’invaso sono riassunte in Tabella 2.1.
Tabella 2.1 – Caratteristiche della diga di Muzzone
Tipologia diga | Diga muraria a gravità ordinaria |
Altezza sbarramento | 58.00 m |
Altezza di massima ritenuta | 50.00 m |
Sviluppo coronamento | 185.55 m |
Quota coronamento | 170.00 m s.l.m. |
Quota di massimo invaso | 166.00 m s.l.m. |
Quota massima regolazione | 164.00 m s.l.m. |
Quota minima regolazione | 143.00 m s.l.m. (*) |
Volume totale di invaso | 283.6 x 106 m3 (*) |
Volume utile di regolazione | 223.9 x 106 m3 (*) |
Volume di laminazione | 38.0 x 106 m3 |
Superficie del bacino imbrifero sotteso | 1’900 km2 |
(*) Valori aggiornati a seguito dei lavori di ammodernamento della centrale sottostante la diga, effettuati negli anni 1989-90 ed al contemporaneo rilievo batimetrico.
2.1 ORGANI DI SCARICO
La diga è dotata di uno scarico di superficie, uno scarico di mezzofondo, uno scarico di alleggerimento e uno scarico di fondo (Figura 2.3); di seguito se ne riportano le descrizioni, come riportato nel F.C.E.M1.
La portata scaricata con livello di invaso a quota 166.00 m s.l.m. (quota massimo invaso) è pari a 1'199 m3/s, così ripartiti:
- dallo scarico di superficie 990 m3/s;
- dallo scarico di mezzofondo 182 m3/s;
- dallo scarico di alleggerimento 27 m3/s.
Il contributo dello scarico di fondo non è indicato per le ragioni che saranno evidenziate di seguito.
Figura 2.3 – Sezione longitudinale della diga di Muzzone1
Scarico di superficie
Lo scarico di superficie è costituito da quattro luci di 8 m di larghezza ubicate in fregio al coronamento, nella parte centrale della diga, con soglia a quota 159.70 m s.l.m. intercettate da paratoie a settore autolivellatrici di m 8.00x4.30.
“Il comando di apertura e chiusura delle paratoie è di tipo idraulico; infatti, ciascuna paratoia è collegata rigidamente con n° 2 galleggianti posti agli estremi della paratoia, entro pozzi di galleggiamento.
1 Foglio di Condizioni per l'Esercizio e la Manutenzione (F.C.E.M.) della diga di Muzzone (fiume Coghinas). Direzione Generale per le Dighe, le Infrastrutture Idriche ed Elettriche. Ufficio Tecnico per le Dighe di Cagliari.
Ogni pozzo è dotato di n° 1 saracinesca di alimentazione e n° 1 saracinesca di scarico.
Ogni pozzo di galleggiamento è pure dotato di una luce di scarico libera, di dimensione nota e invariabile, che in assenza di alimentazioni, determina lo svuotamento dei pozzi.
Quando la quota del serbatoio supera 164.00 attraverso una luce viene immessa acqua direttamente nei pozzi di galleggiamento e, permanendo detta alimentazione, si ottiene l’apertura delle paratoie. Le stesse, quando la quota scende sotto 164.00, mancando l’alimentazione ai pozzi, si richiudono, ottenendo in tal modo l’effetto autolivellante.
Pertanto, la procedura di sollevamento delle paratoie è automatica e regolata sui livelli di invaso. Inoltre agendo sulle saracinesche di scarico dei pozzi si può regolare la sequenza di apertura delle stesse” (fonte Enel).
Di seguito si riportano i valori di apertura delle quattro paratoie dello scarico di superficie desunti dalle serie storiche fornite dal gestore (fonte Enel).
Tabella 2.2 – Valori di apertura delle paratoie dello scarico di superficie
1° paratoia | 1° paratoia | 1° paratoia | 1° paratoia | ||||
Livello d’invaso | Apertura | Livello d’invaso | Apertura | Livello d’invaso | Apertura | Livello d’invaso | Apertura |
[m s.l.m.] | [m] | [m s.l.m.] | [m] | [m s.l.m.] | [m] | [m s.l.m.] | [m] |
164.04 | 0.1 | 164.08 | 0.1 | 164.10 | 0.1 | 164.14 | 0.1 |
164.08 | TOTALE | 164.14 | TOTALE | 164.20 | TOTALE | 164.20 | 3.0 |
Di conseguenza l’efflusso dallo scarico di superficie al variare della quota d’invaso assume la seguente configurazione.
Tabella 2.3 – Tipologia di efflusso dallo scarico di superficie
Livello d'invaso | 1° paratoia | 2° paratoia | 3° paratoia | 4° paratoia | Livello d'invaso |
[m s.l.m.] | Efflusso | Efflusso | Efflusso | Efflusso | [m s.l.m.] |
000.00 | - | - | - | - | 000.00 |
164.01 | 164.01 | ||||
164.02 | 164.02 | ||||
164.03 | 164.03 | ||||
164.04 | Battente | 164.04 | |||
164.05 | 164.05 | ||||
164.06 | 164.06 | ||||
164.07 | Stramazzo | 164.07 | |||
164.08 | Battente | 164.08 | |||
164.09 | 164.09 | ||||
164.10 | Battente | 164.10 | |||
164.11 | Stramazzo | 164.11 | |||
164.12 | 164.12 | ||||
164.13 | 164.13 | ||||
164.14 | Battente | 164.14 | |||
164.15 | 164.15 | ||||
164.16 | 164.16 | ||||
164.17 | Stramazzo | 164.17 | |||
164.18 | 164.18 | ||||
164.19 | 164.19 | ||||
164.20 | 164.20 | ||||
164.21 | 164.21 | ||||
164.22 | Stramazzo | 164.22 | |||
164.23 | 164.23 | ||||
164.24 | 164.24 | ||||
164.25 | 164.25 | ||||
164.26 | 164.26 | ||||
164.27 | 164.27 | ||||
164.28 | 164.28 | ||||
164.29 | 164.29 | ||||
164.30 | 164.30 |
Scarico di mezzofondo
Lo scarico di mezzofondo è costituito da due condotti circolari affiancati del diametro di m 2.40 attraversanti la diga nella parte centrale con l’asse a quota 138.00 m s.l.m. Essi sono intercettati, in prossimità dello sbocco, da due paratoie piane a strisciamento di m 2.25x2.00 a comando oleodinamico.
Scarico di alleggerimento
Lo scarico di alleggerimento consiste in una tubazione metallica del diametro di m 1.60, con asse a quota
133.50 ed intercettata a valle da due paratoie piane a strisciamento di m 1.20x0.90, inserita nella sede della preesistente derivazione forzata.
Scarico di fondo
Lo scarico di fondo consiste in una tubazione metallica del diametro di m 2.20 che attraversa il corpo diga obliquamente rispetto ad essa; con andamento pressoché orizzontale, sbocca a valle con asse a quota 114.15 m s.l.m. Presso l’estremità a valle è disposta una paratoia piana; l’imbocco a monte può essere chiuso con diaframma metallico. Tale manovra si può effettuare soltanto in tempo di acque basse intervenendo dall’alto di una torretta (con sommità a quota 150.75 m s.l.m.) che resta isolata dal corpo della diga e può essere raggiunta solo via d’acqua.
Ad oggi la paratoia piana risulta bloccata in posizione di chiusura a causa dell’ossidazione degli organi di manovra. Inoltre, l’imbocco dello scarico risulta parzialmente interrito.
Portata effluente dagli scarichi alle differenti quote d’invaso
Scarico di superficie
Portata effluente
Scarico di mezzofondo Scarico di alleggerimento
Totale
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
159
160
161
162
163
164
165
166
Quote d'invaso
[m s.l.m.]
Portata effluente
[m3/s]
Di seguito si riporta sotto forma di tabella e di grafico la portata effluente dagli scarichi a differenti quote d’invaso a partire dalla quota della soglia dello scarico di superficie (159.7 m s.l.m.).
Figura 2.4 – Portata effluente dagli scarichi
Tabella 2.4 – Portata effluente dagli scarichi alle differenti quote d’invaso
Livello d'invaso | 1° paratoia | 2° paratoia | 3° paratoia | 4° paratoia | Totale scarico di superficie | Scarico di mezzofondo | Scarico di alleggerimento | Totale scarichi |
[m s.l.m.] | [m3/s] | [m3/s] | [m3/s] | [m3/s] | [m3/s] | [m3/s] | [m3/s] | [m3/s] |
159.7 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 160.4 | 24.3 | 184.7 |
159.8 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 160.8 | 24.3 | 185.1 |
160 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 161.5 | 24.4 | 185.9 |
160.2 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 162.2 | 24.5 | 186.7 |
160.4 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 162.9 | 24.6 | 187.5 |
160.6 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 163.6 | 24.7 | 188.3 |
160.8 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 164.4 | 24.8 | 189.2 |
161 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 165.1 | 24.9 | 190.0 |
161.2 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 165.8 | 25.0 | 190.8 |
161.4 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 166.5 | 25.1 | 191.6 |
161.6 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 167.2 | 25.1 | 192.3 |
161.8 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 167.9 | 25.2 | 193.1 |
162 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 168.6 | 25.3 | 193.9 |
162.2 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 169.3 | 25.4 | 194.7 |
162.4 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 170.0 | 25.5 | 195.4 |
162.6 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 170.7 | 25.5 | 196.2 |
162.8 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 171.4 | 25.6 | 197.0 |
163 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 172.0 | 25.7 | 197.7 |
163.2 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 172.7 | 25.8 | 198.5 |
163.4 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 173.4 | 25.9 | 199.3 |
163.6 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 174.1 | 26.0 | 200.1 |
163.8 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 174.8 | 26.1 | 200.9 |
164 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 175.4 | 26.2 | 201.6 |
164.05 | 71.1 | 0.0 | 0.0 | 0.0 | 71.1 | 175.6 | 26.2 | 273.0 |
164.1 | 145.1 | 91.4 | 4.5 | 0.0 | 241.0 | 175.8 | 26.2 | 443.0 |
164.2 | 150.4 | 150.4 | 150.4 | 116.0 | 567.0 | 176.1 | 26.3 | 769.4 |
164.4 | 160.6 | 160.6 | 160.6 | 160.6 | 642.6 | 176.8 | 26.4 | 845.7 |
164.6 | 171.0 | 171.0 | 171.0 | 171.0 | 684.0 | 177.4 | 26.4 | 887.9 |
164.8 | 181.5 | 181.5 | 181.5 | 181.5 | 726.0 | 178.1 | 26.5 | 930.6 |
165 | 191.9 | 191.9 | 191.9 | 191.9 | 767.7 | 178.7 | 26.6 | 973.1 |
165.2 | 202.9 | 202.9 | 202.9 | 202.9 | 811.6 | 179.4 | 26.7 | 1017.7 |
165.4 | 213.8 | 213.8 | 213.8 | 213.8 | 855.1 | 180.1 | 26.8 | 1061.9 |
165.6 | 224.7 | 224.7 | 224.7 | 224.7 | 898.9 | 180.7 | 26.8 | 1106.4 |
165.8 | 235.9 | 235.9 | 235.9 | 235.9 | 943.7 | 181.4 | 26.9 | 1152.0 |
166 | 247.6 | 247.6 | 247.6 | 247.6 | 990.5 | 182.0 | 27.0 | 1199.5 |
2.2 OPERA DI PRESA
La diga di Muzzone, come detto, alimenta la centrale idroelettrica ubicata in caverna a valle dello sbarramento. L’opera di presa di alimentazione della centrale è costituita da una galleria che attraversa la spalla destra avente soglia a quota 131.50 m s.l.m. La massima portata turbinabile è pari a 28 m3/s2 che viene successivamente rilasciata in alveo.
2 Impianto idroelettrico di generazione del Coghinas. Estratto dal volume “Venticinque anni di attività del Centro di Progettazione e Costruzione Idraulica ed Elettrica di Torino”. ENEL Ente Nazionale per l’Energia Elettrica.
3 Regole operative per la gestione dell’invaso
Alla data di redazione del presente documento la gestione dell’invaso di Muzzone prevede come limitazione di invaso quello della massima regolazione, pari a 164.0 m s.l.m.
Tuttavia, risulta attualmente in fase di approvazione il Piano di Laminazione statica dell’invaso della diga di Muzzone (Direttiva P.C.M. 27/02/2004) definito dal relativo Tavolo Tecnico di cui all’articolo 50 “Piani di laminazione” delle Norme di Attuazione del PAI, integrate con la deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 del 30.07.2015
Il Piano di Laminazione in fase di approvazione stabilisce che “il livello di invaso della diga è ordinariamente mantenuto a 162 m s.l.m., prevedendo l’utilizzo fin da subito di tutti gli scarichi ausiliari con ulteriore contributo dello scarico di superficie al superamento della quota di massima regolazione (164 m s.l.m.)”.
Occorre inoltre tener conto che, anche in conseguenza delle erogazioni estive e dei programmi di produzione idroelettrica, le regole operative adottate dal gestore determinano il raggiungimento all’inizio della stagione umida di un livello d’invaso sensibilmente inferiore alla quota anzidetta.
Quota
[m3/s]
166
Portata effluente
QUOTE D'INVASO
1° OTTOBRE
164
162
160 161.6
159.6
158
159.1
159.3
159.3
157.9
156
158.8 159.5
158.5
157.4
157.1
158.8
157.0
158.2
156.6
158.0 156.5
156.4
154
154.6
154.9
158.1
156.8
156.2
153.9
157.2
152
150
151.1
148
149.5
146
Si riporta a riguardo l’andamento dei livelli d’invaso dal 1991 a maggio 2018 con evidenziazione del valore registrato al 1° di ottobre di ciascun anno.
Figura 3.1 – Quote d’invaso dal 1991 al 2018
Come riportato nella seguente tabella il valor medio del livello d’invaso al 1° di ottobre risulta pari a
157.1 m s.l.m., sette metri al di sotto della quota di massima regolazione, con valore massimo di 161.6 m
s.l.m. e minimo di 149.5 m s.l.m.
Tabella 3.1 – Quote d’invaso dal 1991 al 2018
1° ottobre | Quota | Volume d’invaso |
[m s.l.m.] | [Mm3] | |
Valor medio 1991-2018 | 157.1 | 135.5 |
Valor medio 2003-2018 | 158.1 | 137.0 |
Xxxxxx xxxxxxx (1991) | 161.6 | 197.4 |
Valore minimo (2000) | 149.5 | 59.6 |
Le modalità di gestione adottate per l’invaso evidenziano, pertanto, una limitazione nel volume d’invaso durante la stagione autunnale e ad inizio inverno con un conseguente incremento del volume a disposizione per la laminazione, anche in relazione ai significativi apporti idrologici previsti nei mesi successivi.
4 Portate di riferimento ai sensi della Direttiva P.C.M. 08/07/2014
4.1 CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
Con riferimento a quanto richiesto dalla Direttiva P.C.M. del 8 luglio 2014, il Tavolo Tecnico, con verbale del 08/09/2016 e in successive riunioni, ha condiviso la definizione delle seguenti portate di riferimento:
- QAmax è la massima portata transitabile in alveo a valle dello sbarramento contenuta nella fascia di pertinenza idraulica in assenza di argini o all’interno degli argini per i fiumi arginati fino alla foce; la QAmax è riferita alla gestione ordinaria dello sbarramento;
- Qmin è la portata che indica il valore di attenzione del gestore della diga in fase di evento di piena;
- ΔQ sono i livelli incrementali rispetto a Qmin che mettono in crisi aree coltivate, edifici, cave, ecc. in fase di piena.
Il Tavolo Tecnico ha altresì convenuto che:
- il valore di QAmax in assenza di arginature si possa ipotizzare pari alla portata indicata nel Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF)3 riferita alla piena ordinaria con tempo di ritorno di 2 anni e scaricata a valle in condizioni di gestione ordinaria della diga. Inoltre, procedendo verso la foce il valore di QAmax potrà essere incrementato per tener conto dei contributi idrologici dei bacini residui a valle diga. Nel caso di alveo arginato fino alla foce, la portata QAmax può essere determinata pari alla capacità di deflusso nella sezione idraulica definita dagli argini.
- il valore di Qmin è da valutarsi con riferimento ai livelli di criticità presenti lungo il corso d’acqua. Tale valore è quindi da valutare in relazione alle caratteristiche dell’opera di sbarramento analizzata e delle peculiarità dell’asta e del bacino idrografico di valle. In prima istanza, poiché il gestore attiva la fase di
«allerta per rischio idraulico» quando le portate complessivamente scaricate dalla diga per mantenere le soglie di invaso previste nel piano di laminazione, inclusi gli scarichi a soglia libera e le portate turbinate (se rilevanti per entità e luogo di restituzione), superano un valore critico, si è in genere considerato un criterio di definizione del Qmin che fa riferimento al valore massimo scaricato in corrispondenza delle soglie di invaso previste nel piano di laminazione. Qualora il piano di laminazione non sia ancora stato redatto, si è convenuto di far riferimento alle soglie di invaso assunte come riferimento dal gestore.
- Ugualmente, i valori di ΔQ oltre che con riferimento a valori incrementali rispetto a Qmin che mettono in condizioni di criticità le infrastrutture presenti a valle, aree coltivate, cave, ecc. potranno essere valutati in relazione a valori di scarico dalla diga in corrispondenza di soglie predefinite di invaso e della capacità di efflusso dagli organi di scarico.
Il Tavolo Tecnico ha convenuto che, in assenza di un adeguato sistema di monitoraggio sui deflussi provenienti dal bacino residuo vallivo, la valutazione del Qmin e degli eventuali ΔQ debba necessariamente essere definito sulla base di considerazioni cautelative e debbano essere posti in relazione alle portate scaricate al superamento dei valori di soglia ammessi nell’invaso.
3 Studi, indagini, elaborazioni attinenti all’ingegneria integrata, necessari alla redazione dello Studio denominato Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.). Regione Autonoma della Sardegna
4.2 QAMAX PER IL BACINO A VALLE DELLO SBARRAMENTO DI MUZZONE
Il PSFF ha suddiviso il bacino idrografico del fiume Coghinas in 6 sottobacini definiti sulla base di altrettante sezioni di chiusura lungo l’asta principale del corso d’acqua (Figura 4.1). La diga di Muzzone rappresenta la sezione di chiusura del primo sottobacino.
Figura 4.1 – Sottobacini del fiume Coghinas (fonte PSFF)
La metodologia di calcolo utilizzata in PSFF, per la determinazione della portata al colmo nell’idrogramma sintetico ipotizzato per i diversi tempi di ritorno, è di tipo diretto ed è basato sulla distribuzione probabilistica TCEV regionalizzata4. Data la presenza della diga, le portate al colmo del bacino idrografico vallivo risentono dell’effetto di laminazione dell’invaso. Tale effetto è stato valutato in PSFF tramite l’applicazione dell’equazione di continuità sul lago, considerando l’idrogramma di ingresso, le caratteristiche del lago stesso
4 Xxx X., Xxxxx G.M., Xxxxxx G. (1988). Analisi regionale per la valutazione probabilistica delle piene in Sardegna. XXI Convegno di Idraulica e costruzioni idrauliche. L’Aquila.
e degli organi di scarico. Infine, la propagazione della portata laminata nei sottobacini a valle della diga è stata valutata attraverso la metodologia di Marone.
Le portate che definiscono i valori di QTr2, ovvero le portate di picco laminate che defluiscono a valle della diga di Muzzone con tempo di ritorno pari a 2 anni, sono riportate in Tabella 4.1. In corrispondenza della sezione immediatamente a valle della diga il valore di QTr2 LAMINATA, è pari a 278 m3/s.
Sezione | QTr2 NON LAMINATA | QTr2 LAMINATA |
[m3/s] | [m3/s] | |
Diga Muzzone | 497 | 278 |
A | 515 | 262 |
B | 541 | 315 |
C | 610 | 387 |
D – Diga Casteldoria | 616 | 399 |
E | 637 | 433 |
Si nota che tale valore è significativamente inferiore a quello comunicato dal gestore, Enel Green Power s.p.a., con nota in data 03/03/2017 prot. 0008326. In tale nota il gestore comunica per QAmax un valore pari a 847 m3/s, identificandolo come portata massima che può essere contenuta nella fascia di pertinenza fluviale.
Per coerenza con i criteri generali sopra dati nella stima della portata di pertinenza idraulica il Tavolo Tecnico ha deliberato di considerare, a valle della diga, come portata QAmax il valore di 278 m3/s.
Come si evince dalla Tabella 2.4 alla quota di massima regolazione la portata effluente dagli organi di scarico è pari a 202 m3/s. Sommando a tale valore il massimo contributo fornito dalla turbina, pari a 28 m3/s, si ottiene una portata rilasciata in alveo pari a 230 m3/s.
Pertanto in condizioni di gestione ordinaria dello sbarramento, cui ci si riferisce per la valutazione della QAmax, è assicurato il non superamento del valore limite di 278 m3/s, escludendo in questa situazione l’apertura delle paratoie dello scarico di superficie.
Come sarà definito nel seguito, nelle sezioni più vallive la QAmax sarà incrementata per tener conto dei contributi dei corsi d’acqua immissari e per raccordarsi gradualmente con il valore di 399 m3/s considerato come QAmax a valle della diga di Casteldoria.
4.3 QMIN PER IL BACINO A VALLE DELLO SBARRAMENTO
In considerazione della presenza a valle dello sbarramento di Muzzone della diga di Casteldoria, la quale viste le sue caratteristiche e le regole gestionali adottate non consente di realizzare alcuna laminazione delle piene in ingresso all’invaso, il Tavolo Tecnico ha convenuto sia opportuno assegnare alla diga di Muzzone lo stesso valore di Qmin della diga di valle, ovvero la portata Qmin = 70 m3/s.
Si evidenzia che la potenzialità complessiva degli scarichi ausiliari (mezzofondo e alleggerimento) alla quota di 162 m s.l.m., quota autorizzata a seguito dell’adozione del Piano di Laminazione statica preventivo, è superiore al valore di Qmin.
Tuttavia, si evidenzia ancora, che lo scarico della massima portata turbinabile e l’apertura dello scarico di alleggerimento alla quota di 162 m s.l.m., quota autorizzata a seguito dell’adozione del Piano di Laminazione statica preventivo, determina una portata complessivamente inferiore a Qmin.
Di seguito, tramite modellazione idraulica, sarà verificata la congruità sia della portata QAmax che della portata Qmin in relazione ai livelli di criticità che il modello evidenzia lungo il corso d’acqua vallivo alla diga di Muzzone.
Sono state, inoltre, individuate le portate critiche nell’asta valliva del fiume Coghinas con particolare riferimento per le infrastrutture di attraversamento della viabilità.
5 Simulazione idraulica ed individuazione degli elementi a rischio nel bacino del Fiume Coghinas
Sulla base delle portate determinate nei paragrafi precedenti, si è proceduto con l’analisi idraulica lungo il tratto del fiume Coghinas compreso tra la diga di Muzzone e il lago formato dalla diga di Casteldoria, al fine di delimitare le aree interessate dal deflusso alle varie portate in relazione alla esistenza di elementi di criticità lungo l’alveo. I tre scenari di riferimento individuati nella Direttiva sono:
• portata QAmax;
• portata Qmin;
• valori di portata Qmin con incrementi ΔQ al fine di individuare le criticità a carico degli elementi territoriali esposti al rischio di piena del corso d’acqua.
L’analisi idraulica è stata sviluppata tramite modello di simulazione unidimensionale del tronco fluviale oggetto di studio, considerando le opere di attraversamento (stradali e ferroviarie) già individuate nello studio del PSFF, il cui dettaglio è consegnato nei paragrafi seguenti.
5.1 MODELLO IDRAULICO
Il modello idraulico utilizzato per la simulazione recepisce tutti gli elementi geometrici acquisiti per il tratto studiato del fiume effettuato nell’ambito degli studi del PSFF.
Come anche rilevato in tale studio, la quasi totale assenza di elementi antropici lungo il tratto in oggetto, ad eccezione degli elementi di viabilità di seguito descritti, fa sì che aree di deflusso non interessino aree residenziali, produttive o insediamenti di altro genere. In tal senso, è possibile individuare 2 tronchi fluviali omogenei:
− dalla sezione di Muzzone fino alla struttura di attraversamento lungo il tracciato della ferrovia tra Sassari e Palau, ove il fiume percorre con andamento sinuoso, la valle caratterizzata da versanti ripidi e pendenze longitudinali marcate tipiche di un corso d’acqua di montagna;
− dal ponte ferroviario fino al lago di Casteldoria.
Quest’ultimo tratto è caratterizzato da sezioni progressivamente più ampie e versanti di sponda assai meno acclivi che, in corrispondenza della sezione di confluenza, si aprono in un’ampia conca fluviale spesso allagata per effetto del livello idrico del lago determinato dallo sbarramento di Casteldoria (quota massimo invaso 26 m s.l.m.).
Per valutarne la condizione di potenziale criticità in relazione a valori di portata defluente nell’alveo per operazioni sugli organi di scarico dello sbarramento a Muzzone, si elencano di seguito gli elementi direttamente esposti alle piene.
Nella Figura 5.2 è consegnato il profilo longitudinale schematico del modello idraulico con l’indicazione dei tronchi omogenei individuati.
Coghinas Alto
120
Legend
WS Q=399
100
Ground
80
60
Ponte ferroviario
40
20
0
0
5000
10000
15000
Main Channel Distance (m)
20000
25000
00000
XXXXXX XX XXXXX
XXXXXX XX XXXXX
Xxxxxxxxx (x)
2643
4966
5695
7065
7994
8649
8965
9276.89*
9609.08*
9925.69*
10269.0*
10590.2*
11288
11589
11989
12408
12825
13287
13752
14407
14763
15088
15450
16048
16561 Guado
17573
18052
18811 traversa Donigazza-...
19509
20265
20671 Prossim. galleria sc...
20964
21723
22179
22678
23015
23291
23781
24121
24613
24914
25313
25620
26212
26537
26992
27357
27950
28648
29350
29687
Figura 5.1 - Profilo longitudinale schematico del modello idraulico
In un primo tratto, compreso tra la quota 114.4 m e quota 27.1 m s.l.m. la corrente scorre all'interno di una valle ben incisa e lungo il corso d’acqua esaminato sono presenti le seguenti opere:
a) a quota 59 m s.l.m. è presente il manufatto di sbocco della galleria di restituzione (lunghezza 3 km, sezione Ø3000, portata massima 33.5 m³/s) della centrale idroelettrica di Muzzone;
b) a quota 56 m s.l.m. circa, la traversa di derivazione “Donigaza” in loc. Contra Cana il cui invaso a monte è di entità trascurabile;
c) a quota 48 m s.l.m. circa è presente un guado lungo una strada di penetrazione agraria
d) a quota 41.4 m s.l.m. l’alveo interseca la struttura di attraversamento lungo la SS 672. Quest’ultimo è caratterizzato da un viadotto a 9 pile con impalcato a quota 71 m s.l.m. della lunghezza di circa 350 m. L’altezza massima delle pile è di poco superiore ai 25 m con distanza di 32 m tra gli elementi.
e) il ponte in pietra lungo la SS127 in loc. Sa Contra a quota 34 m s.l.m.;
f) il P.te tubo presso la Cant.ra Coghinas lungo la S.S.127 a quota 28.8 m s.l.m.;
g) il Ponte lungo la Ferrovia Sassari-Palau a quota 27 m s.l.m.
Il ponte lungo la SS127 presenta una struttura muraria ad arcate multiple costituita da 3 campate principali e 2 campate minori a ridosso delle sponde e a quota più elevata dell’alveo. La campata maggiore ha luce di circa 20 m, altezza in chiave di 12 m ed è fondata mediante 2 pile in alveo. La lunghezza totale dell’impalcato è di circa 70 m.
Il ponte ferroviario lungo la linea Sassari-Palau ha una struttura muraria ad arcate multiple costituita da una campata principale, avente luce di circa 30 m, e 3 campate laterali minori che sostengono l’impalcato della lunghezza di 76 m a quota 46.5 m s.l.m. ove ha sede il piano del ferro.
Nel tratto fluviale successivo, fino a quota 26 m s.l.m., il profilo del corso d’acqua si raccorda con la quota del lago di Casteldoria formando un’ampia varice nella quale confluisce il rio Altana presso Perfugas. Questo tratto è interessato da diverse opere di attraversamento (Ponte ferroviario della linea Sassari – Palau, n. 2 ponti tubo, ponte SS127). In corrispondenza di tali opere la quota di riferimento è comunque superiore a quella del lago di Casteldoria alla massima regolazione.
Il modello idraulico sviluppato analizza circa 30 km di asta fluviale descritti mediante 132 sezioni trasversali costituite da punti la cui altimetria è dedotta principalmente dai rilievi LIDAR messi a disposizione dell’ADIS e dall’Xxx.xx LLPP della Regione.
La simulazione idraulica si riferisce allo stato di fatto considerando come condizioni al contorno di monte, per la determinazione del profilo di corrente, l’ipotesi di moto uniforme della corrente in arrivo, mentre a valle, in considerazione della presenza della traversa di Casteldoria, è stata assunta per l’invaso la quota di massima regolazione.
Figura 5.2 – A sin. la traversa fluviale “Donigaza”. A destra: nuovo ponte lungo la SS672.
Figura 5.3 – A sin. il ponte lungo la SS127 e a destra il ponte ferroviario presso la stazione "Coghinas"
Figura 5.4 - Planimetria schematica del modello idraulico
5.2 SIMULAZIONE DELLA PORTATA QAmax
Per la definizione della condizione al contorno di xxxxx xxxxxxx per la simulazione idraulica si tiene conto della presenza dell’invaso della diga di Casteldoria assunto a quota di 26 m s.l.m. Questa quota determina l’allagamento per diversi chilometri verso monte del fondovalle del fiume Coghinas e delle valli laterali dei suoi affluenti. Conseguentemente, a causa delle scarsissime pendenze longitudinali dell’alveo, la condizione al contorno di valle influenza le quote idriche fluviali fino a circa 8 km dalla sezione di sbarramento anche in assenza di deflusso proveniente da monte.
Immediatamente a valle della diga è assunta come portata QAmax il valore di 278 m3/s. Per tener conto dei contributi dei corsi d’acqua immissari, nel tratto successivo la portata è stata valutata in 315 m³/s mentre nel tratto a valle la confluenza con il rio Altana si considera una portata pari a 399 m³/s (portata in ingresso al lago di Casteldoria).
Per tali portate, la superficie idrica corrispondente al profilo di corrente individua le aree di pertinenza fluviale e dall’esame dei risultati della simulazione possono essere individuate la larghezza del pelo libero e i tiranti idrici della corrente in ciascuna sezione idraulica considerata.
Dall’esame dei risultati della simulazione idraulica si rileva che l’area bagnata delle sezioni idrauliche par tali portate è in genere interamente contenuta tra le sponde naturali (Figura 5.13 e Figura 5.17).
Nel primo tronco fluviale (come da Figura 5.1) si segnala come in corrispondenza dello sbocco della galleria di restituzione della centrale, la quota idrica appare sovrastare la sezione terminale del manufatto, determinando possibili fenomeni di rigurgito nel condotto (quota idrica 62.7 m slm per Q=315 m³/s).
Poco più a valle si osserva come la traversa Donigaza sia sommersa ad esclusione dei muri d’ala (Figura 5.5) mentre il successivo attraversamento sommergibile è sormontato dalla corrente.
In sintesi, effettuando l’analisi idraulica con la portata avente tempo di ritorno biennale si è avuto modo di verificare come l’area fluviale occupata dalla corrente fosse ben contenuta dalle sponde lungo la valle dell’intero tratto fluviale studiato.
River = Coghinas Reach = Alto
.031
RS = 13340 BR Ponte XX000 Xxxxxxx-Xxxxxx
.067
.067
90
80
70
60
50
40
0
100
200
300
Station (m)
400
500
600
WS Tr2
Ground Bank Sta
Legend
River = Coghinas Reach = Alto RS = 10686 XX Xxxxx XX000 xxx. Xx Contra
.034 .034 .034
55
50
45
40
35
80
100
120
140
Station (m)
160
180
200
WS Tr2
Ground Bank Sta
Legend
Elevation (m)
Figura 5.7 - Ponte SS672 collegamento Sassari-Tempio (Q=315 m³/s)
Elevation (m)
Figura 5.8 - Modesti allagamenti golenali a xxxxx xxx xxxxx xx xxx. Xx Contra, lungo la SS127 (Sez. 11909 e seg., Q=315 m³/s
River = Coghinas Reach = Alto RS = 9382 BR P.te tubo presso la Cant.ra Coghinas S.S.127
.034 .045 .045
55
50
45
40
35
30
150
200
250
300
Station (m)
WS Tr2
Ground Bank Sta
Legend
River = Coghinas Reach = Alto RS = 8940 BR Ponte Ferrovia SS-Palau
.034 .045 .045
45
40
35
30
120
140
160
180
Station (m)
200
220
240
WS Tr2
Ground Bank Sta
Legend
Elevation (m)
Elevation (m)
Figura 5.9 - Attraversamento con ponte tubo in corrispondenza della sezione 9382 (Q=315 m³/s)
Figura 5.10 - Ponte ferroviario lungo la linea Sassari-Palau (Sez. 8940, Q=399 m³/s)
Figura 5.11 - Confluenza del f. Coghinas con il rio Altana: le aree allagate sono corrispondenti alla quota 26 m s.l.m. del lago di Casteldoria, quota massima di regolazione.
5.3 SIMULAZIONE DELLA PORTATA Qmin
Conformemente alle indicazioni fornite dal Tavolo Tecnico, l’individuazione della Qmin è stata determinata sulla base della massima portata defluente a valle della diga di Casteldoria nelle sezioni incise dell’alveo senza l’allagamento delle aree di golena.
Pertanto, considerata l’assenza di una significativa laminazione effettuata nel lago di Casteldoria, anche per la diga di Muzzone è stata considerata la portata Qmin=70 m³/s. Di seguito sono quindi state analizzate le condizioni del deflusso in alveo di tale portata con particolare riguardo alle seguenti opere:
a) a quota 59 m s.l.m. il manufatto di sbocco della galleria di restituzione della centrale idroelettrica di Muzzone;
b) a quota 56 m s.l.m. circa, la traversa di derivazione “Donigaza”;
c) a quota 48 m s.l.m., un guado lungo una strada di penetrazione agraria;
d) a quota 41.4 m s.l.m. il viadotto di attraversamento lungo la SS672;
e) il ponte in pietra lungo la SS127 in loc. Sa Contra a quota 34 m s.l.m.;
f) il P.te tubo presso la Cant.ra Coghinas a quota 28.8 m s.l.m.;
g) il Ponte lungo la Ferrovia Sassari-Palau a quota 27 m s.l.m.
Come logico attendersi, sulla base delle aree già individuate nell’analisi della QAmax, l’estensione delle aree interessate dal deflusso della corrente fluviale con Qmin sono estremamente contenute e la corrente defluisce normalmente nell’alveo inciso.
Coghinas Alto
120
Legend
WS Q=70
Ground
100
80
60
40
20
0
0
5000
10000
15000
Main Channel Distance (m)
20000
25000
30000
Elevation (m)
Le seguenti figure, da Figura 5.13 a Figura 5.17, documentano l’allagamento indotto dalla portata di 70 m³/s nei tratti fluviali esaminati.
Ponte Ferrovia S... P.te tubo presso ...
Xxxxx XX000 xxx. Xx ...
Ponte XX000 Xxxxxxx-Xxxx...
Xxxxx
xxxxxxxx Xxxxxxxxx-Xxxxxxxxxx (xx...
Prossim. galleria scarico centrale
Figura 5.12 - Qmin: profilo di corrente
XXXXXXXX XX 000
XXXXXXXX “DONIGAZA”
MANUFATTO DI RESTITUZIONE
DIGA COGHINAS A MUZZONE
.034
River = Coghinas Reach = Alto RS = 16561 Guado
.05
.05
60
58
56
54
Impianto
inerti
52
50
48
46
150
200
250
300
Station (m)
WS Q=70
Ground Bank Sta
Legend
.034
River = Coghinas Reach = Alto RS = 12408
.04
.04
46
44
42
40
38
150
200
250
Station (m)
300
350
WS Q=70
Ground Bank Sta
Legend
Elevation (m)
Elevation (m)
Figura 5.14 –Corrente fluviale in corrispondenza dell'impianto di estrazione inerti e relativo guado (Sez. 16561, Qmin)
Figura 5.15 - Corrente fluviale in corrispondenza dell'impianto di itticoltura (Sez. 12408, Qmin)
Figura 5.16 - Manufatto di restituzione della galleria di scarico della centrale idroelettrica (Sez. 20671, Qmin)
VIADOTTO XX 000
XXXXX XX000
XXXXX XXXXXXXXXXX
XXXX XX XXXXXXXXXXX
Xxxx xx
Xxxxxxxxxxx
Con riferimento alla Figura 5.18, l’estensione delle aree fluviali oltre l’alveo inciso non dipende dalla portata Qmin considerata ma dalla condizione al contorno di valle che vincola le quote del profilo nelle sezioni di calcolo.
5.4 SIMULAZIONI IDRAULICHE PER L’INDIVIDUAZIONE DEI VALORI CRITICI DI PORTATA NEL TRONCO FLUVIALE STUDIATO
Sempre con riferimento allo stato attuale, dalle analisi idrauliche sono state individuate le portate critiche per le infrastrutture di collegamento dei vari tratti di viabilità locale, provinciale e regionale che attraversano nel tratto considerato l’asta fluviale del fiume Coghinas. Nel capitolo precedente per i vari tratti fluviali e con le portate stabilite comprese tra 70 e 399 m³/s, è stata evidenziata la sequenza progressiva degli elementi interessati, in relazione all’occupazione graduale delle sezioni di deflusso e dei piani di golena lungo il tronco esaminato.
Nel presente paragrafo sono riportate le criticità derivanti dal deflusso per le portate maggiori che determinano i valori di attenzione che sono sintetizzati nella Tabella 5.1.
In corrispondenza dell’impianto di itticoltura la quota idrica raggiunge i 44.5 m s.l.m. per la portata di 550 m3/s che corrisponde al raggiungimento del franco di 50 cm per la sezione 12825 in sponda sinistra.
Il viadotto in corrispondenza della sezione 13340 ha altezza sufficiente da non interferire per nessuno dei valori di portata considerati nello studio.
Tabella 5.1 – Portate critiche alle relative sezioni di interesse
Q (m³/s) per franco 50 cm | Q (m³/s) per franco annullato | |
Impianto di itticoltura | 550 | 1’400 |
Viadotto XX000 Xxxxxxx-Xxxxxx | >4’000 | >4’000 |
Xxxxx XX000 xxx. Xx Contra | 2’400 | 2’600 |
P.te tubo presso la Cant.ra Coghinas S.S.127 | 3’200 | 3’300 (sorm. 0.6 m) |
Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxx-Xxxxx | 0’800 (franco 1.40 m) | 3’900 (sorm. 0.5 m) |
Presso il ponte in loc. Sa Contra (Sezione 10686), fino ad una portata di 2’500 m³/s la corrente in arrivo possiede quota 00 x x.x.x. (0 x xx xxxxxx xx xxxxxx) e il profilo di corrente si mantiene comunque al di sotto delle arcate raggiungendo il battente minimo nella sezione di monte del paramento della struttura. La corrente si mantiene lenta a monte e a valle ma per Q=2’600 m³/s interviene il completo sormonto e la corrente in arrivo ha una quota di 48 m s.l.m. (quota del piano di carreggiata).
Presso il ponte tubo (Sezione 9382), fino ad una portata di 2’400 m³/s il profilo di corrente assume l’andamento di una corrente lenta accelerata e la quota del pelo libero tende a deprimersi con pendenza circa costante sia a monte che a valle dell’ostacolo raggiungendo il battente minimo a valle dell’attraversamento, ove il passaggio attraverso lo stato critico verso il regime veloce, forma un debole risalto. Per portate ulteriormente crescenti, la differenza delle altezze coniugate tendono progressivamente a ridursi e la posizione del risalto verosimilmente si sposta verso monte. Per Q=3’200 m³/s la corrente in arrivo ha una quota di 44.7 m s.l.m., mentre per Q=3’300 m³/s si ha il sormonto della struttura.
L’attraversamento del ponte ferroviario manifesta criticità per portate superiori a 3’800 m³/s, cui corrisponde una quota di profilo pari a 43 m s.l.m. Anche in questo caso, si osserva che per portate di circa 1’000 m³/s si ha la formazione di un risalto idraulico che interessa la sezione di sedime del manufatto. Inoltre, all’aumentare della portata in arrivo, il risalto tende a spostarsi verso valle approfondendosi.
Infine si segnala, in comune di Bordigiadas, un tratto stradale della viabilità comunale Scupaggiu-Middini (Figura 5.19) il quale potrebbe essere esondato per portate superiori a circa 2’400 m³/s.
In Tabella 5.2 è consegnata la sintesi dei valori critici di portata per i siti individuati dall’analisi idraulica.
Tabella 5.2 – Valori critici di portata per i siti individuati dalle corrispondenti sezioni
SEZIONE/TRONCO FIUME COGHINAS | Portata critica Qcr (m3/s) | Elemento caratterizzante la portata critica | Nota | |
Qmin | 70 | Alveo inciso | ||
QAmax | 278 | |||
A | Impianto itticoltura (Sez. 12825) | 550 | Sponda sinistra a quota 44.5 m slm | Franco 50 cm |
A | Impianto itticoltura (Sez. 12825) | 1400 | Sponda sinistra a quota 44.5 m slm | Sormonto |
B | Strada Comunale Scupaggiu- Middini | 2’400 | Quota stradale minima 44.5 m slm | Possibile esondaz. |
C | Xxxxx XX000 xxx. Xx Contra (Sez. 10686) | 2’400 | Quota arcate in chiave 46 m slm | Franco 1.5 in chiave |
C | Xxxxx XX000 xxx. Xx Contra (Sez. 10686) | 2’600 | Quota arcate in chiave 46 m slm | Sormonto |
D | P.te tubo presso la Cant.ra Coghinas S.S.127 (Sez. 9382) | 3’200 | Quota intradosso 46 m slm | Franco 1.3 m |
D | P.te tubo presso la Cant.ra Coghinas S.S.127 (Sez. 9382) | 3’300 | Quota intradosso 46 m slm | Sormonto |
E | Ponte Ferrovia SS-Palau (Sez. 8940) | 3’800 | Quota arcata in chiave 44.7 m slm | Franco 1.3 m |
E | Ponte Ferrovia SS-Palau (Sez. 8940) | 3’900 | Quota arcata in chiave 44.7 m slm | Xxxxxxxx |
X | Xxxxxxxx XX000 Xxxxxxx-Xxxxxx (Sez. 13340) | >>4’000 |
Le figure seguenti illustrano le criticità nelle sezioni più significative sopra elencate.
Figura 5.20 – Sezione in corrispondenza dell’impianto ittico
River = Coghinas Reach = Alto RS = 10686 XX Xxxxx XX000 xxx. Xx Contra
.034 .034 .034
WS Q=2600 Crit Q=2600 Ground
Bank Sta
Legend
50
45
Elevation (m)
40
35
80 100 120 140 160 180 200
Station (m)
Figura 5.21 – Livello di sormonto per il ponte in loc. Sa Contra
.034
River = Coghinas Reach = Alto RS = 10222.7*
.049 .049
Legend
46
44
WS Xx0000 XX Xx0000
Ground
Bank Sta
42
40
38
36
34
32
140
160
180
200
220
Station (m)
240
260
280
300
Elevation (m)
Figura 5.22 - Strada comunale Scupaggiu-Middini
River = Coghinas Reach = Alto RS = 8940 BR Ponte Ferrovia SS-Palau
.034 .034 .034
55
Legend
Crit Xx0000
XX Xx0000
50
Ground
Bank Sta
45
40
35
30
25
0
50
100
150
200
250
300
350
Station (m)
Elevation (m)
Figura 5.23 - Ponte ferroviario linea Sassari-Palau
6 Considerazioni conclusive
Nel presente documento sono state definite le portate di riferimento per la diga di Muzzone sul fiume Coghinas ai sensi della Direttiva P.C.M. 8 Luglio 2014.
Per l’attività preventiva di Protezione Civile, con riferimento di attenzione che deve svolgere il Gestore della diga in fase di evento di piena, si è assunto per la Qmin la portata di 70 m3/s, uguale al valore definito per la diga di Casteldoria ubicata nella parte più valliva del fiume Coghinas, in considerazione delle caratteristiche e le regole gestionali adottate per quest’ultima diga che non consente di realizzare alcuna laminazione significativa delle portate in ingresso all’invaso.
Per la diga di Muzzone, sulla base delle analisi di modellazione idraulica riportate nella presente relazione, si ritiene che il valore Qmin possa essere assunto anche come soglia di portata al sotto della quale non è previsto l’obbligo di comunicazione da parte del Gestore, come previsto al punto 2.3.1 della sopracitata Direttiva. Si evidenzia, tuttavia, la necessità di una verifica su questo aspetto da parte della DGLLPP valutandone le conseguenti implicazioni non unicamente riportabili alle criticità idrauliche sopra evidenziate. E’ infatti previsto dall’Accordo con la DGLLPP che sia verificata la congruenza dei risultati provenienti dal modello idraulico predisposto dal DICAAR nella predisposizione delle Relazioni per il Tavolo Tecnico previsto dalla Delibera 33/31 del 10/06/2016.
Il valore di QAmax si è assunto pari alla portata indicata nel Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF) riferita alla piena ordinaria, con tempo di ritorno di 2 anni, scaricata con l’effetto di laminazione a valle dell’invaso. QAmax è pertanto assunta pari a 278 m3/s immediatamente a valle della diga e cautelativamente la si incrementa verso valle fino al valore di 399 m3/s che sarà considerato nel determinare la QAmax a valle di Casteldoria.
Per quanto riguarda le interazioni della corrente con le principali infrastrutture presenti lungo il corso del fiume Coghinas a valle della diga di Muzzone e fino alla diga di Casteldoria si può affermare che risultano tutte compatibili con il transito della Qmin e QAmax.
Sulla base della modellazione idraulica del corso d’acqua, sono inoltre individuate ulteriori incrementi di portata che mettono in crisi alcuni elementi antropici lungo l’asta fluviale del fiume Coghinas, tra Muzzone e Casteldoria.
Pertanto, in relazione all’opportunità di inserire soglie incrementali ΔQ nei valori di portata scaricata dalla diga, al fine evidenziare la possibilità di ulteriori criticità vallive, sulla base di quanto sopra illustrato e operando in termini cautelativi, anche in relazione alle criticità nella bassa valle, attesa l’impossibilità di quantificare con certezza l’incremento di portata dal bacino residuo, si ritiene che si possano considerare significativi i seguenti valori di portata scaricata dalla diga:
- 350 m3/s, portata complessivamente scaricata dallo scarico di superficie e dagli scarichi ausiliari con livello d’invaso pari a 164.08 m s.l.m., ovvero in corrispondenza dell’apertura completa della prima paratoia e degli scarichi di alleggerimento e di mezzofondo;
- 610 m3/s, portata complessivamente scaricata dallo scarico di superficie e dagli scarichi ausiliari con livello d’invaso pari a 164.14 m s.l.m., ovvero in corrispondenza dell’apertura completa della prima e della seconda paratoia e degli scarichi di alleggerimento e di mezzofondo;
- 770 m3/s, portata complessivamente scaricata dallo scarico di superficie e dagli scarichi ausiliari con livello d’invaso pari a 164.14 m s.l.m., ovvero in corrispondenza dell’apertura completa della prima, seconda e terza paratoia e degli scarichi di alleggerimento e di mezzofondo.