PIANO COMPLEMENTARE
PIANO COMPLEMENTARE
DECRETO-LEGGE 6 maggio 2021, n. 59, “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e
altre misure urgenti per gli investimenti”
SCHEDA PROGETTO
AMMINISTRAZIONE PROPONENTE: Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
NOME DEL PROGETTO: CONTRATTI DI FILIERA E DI DISTRETTO PER I SETTORI AGROALIMENTARE, PESCA E ACQUACOLTURA, SILVICOLTURA, FLORICOLTURA E VIVAISMO
Obiettivo: L'intervento mira a rafforzare lo strumento dei contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura e floricoltura e vivaismo, attraverso programmi di investimento integrati su tutto il territorio nazionale che promuovano obiettivi di sostenibilità ambientale. In tutti i settori di intervento, lo strumento dei contratti di filiera e di distretto è volto a potenziare le relazioni intersettoriali lungo le catene di produzione, trasformazione e commercializzazione, attraverso l’aggregazione dei produttori e la creazione di responsabilità solidale delle imprese della filiera, migliorando la posizione degli agricoltori nella catena del valore. Inoltre, si vuole facilitare la partecipazione degli operatori, anche dislocati in aree rurali o marginali, ai processi di aggregazione, contribuendo a contrastare lo spopolamento delle aree rurali.
NATURA: Contributo ai programmi di investimento integrati
Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica Componente 1 - Economia circolare e agricoltura sostenibile
MISSIONE – COMPONENTE PNRR
IMPORTO [MLN €]
COSTO TOTALE | PIANO COMPLEMENTARE | PNRR |
1.203,3 | 1.203,3 | - |
TEMPISTICHE DI ATTUAZIONE: MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
DA | A |
2021 | 2026 |
SINTESI: Per la realizzazione dell’intervento si prevede: la definizione dell’Accordo con CDP; la pubblicazione dell’invito a presentare proposte per la selezione dei programmi di investimento nel settore agroalimentare; la definizione del regime di aiuti per gli altri settori e notifica alla CE; l’approvazione delle graduatorie e la firma dei nuovi contratti di filiera e di distretto.
LOCALIZZAZIONE
NAZIONALE
TERRITORIALE
Se Territoriale, indicare località
x
Gli interventi saranno localizzati prevalentemente nell’Italia meridionale
SOGGETTI ATTUATORI:
Il soggetto attuatore è il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
CRONOPROGRAMMA:
Importo a valere sul fondo complementare [mld €] | Ripartizione risorse [mld €] | ||||||
2020 | 2021 | 2022 | 0000 | 0000 | 0000 | 2026 | |
1,203 | 0,2000 | 0,3008 | 0,3008 | 0,2588 | 0,1225 | 0,0203 |
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE E RELAZIONE ILLUSTRATIVA:
Monitoraggio
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali monitorerà l’avanzamento procedurale e fisico degli interventi tramite i sistemi informativi RGS.
Risultati finali
Finanziamento di 46 nuovi contratti.
Relazione illustrativa
I contratti di filiera costituiscono uno strumento di sostegno alle politiche agroindustriali istituito dall’articolo 66 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 e gestito dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Si tratta del finanziamento di programmi di investimento integrati proposti da aziende del settore appartenenti a una filiera o a un distretto.
L’impianto è realizzato sulla base delle modalità attuative dei contratti di filiera per il settore agroalimentare di cui alla Decisione C(2015) 9742 final del 6.1.2016 “Aiuto di Stato–Italia SA.42821 Contratti di filiera e di distretto” così come modificato dalla Decisione C(2020) 5920 final 07.09.2020 “Aiuti di Stato SA.57975 (2020/N) -Italia Contratti di filiera e di distretto”. Il progetto si basa quindi su uno schema amministrativo e finanziario consolidato, già utilizzato con successo per promuovere gli investimenti privati rivolti alla riconversione delle aziende verso produzioni sostenibili, anche sulla base dei principi della bioeconomia e dell'economia circolare.
L'intervento proposto mira a rafforzare lo strumento dei contratti di filiera e di distretto per il settore agroalimentare, consolidandone gli aspetti di sostenibilità ambientale, e a creare nuovi strumenti analoghi per i settori silvicoltura, pesca e acquacoltura e floricoltura e vivaismo.
L’obiettivo è fornire a tutti i settori coinvolti la possibilità di finanziamento di programmi di investimento integrati su tutto il territorio nazionale. I contratti di filiera e di distretto hanno l’obiettivo generale di finanziare programmi di investimento sostenibili dal punto di vista ambientale e innovativi dal punto vista tecnologico e, rispetto al singolo settore, hanno specifici obiettivi:
- nel settore agroalimentare: ridurre le emissioni di gas serra, lo spreco alimentare e l'uso di pesticidi e antimicrobici, migliorare l'efficienza energetica e aumentare la produzione e l'utilizzo di energie rinnovabili;
- nel settore della pesca e dell'acquacoltura: aumentare sostenibilità ecologica dei processi e del prodotto in coerenza con le strategie comunitarie di settore e con la "crescita blu";
- nel settore forestale: favorire l'uso efficiente delle risorse forestali, potenziando l'aggregazione e l'associazionismo imprenditoriale per la creazione di progetti integrati;
- nel settore floricoltura e florovivaismo: promuovere la produzione arborea e forestale autoctona e certificata, l’ammodernamento delle serre obsolete ed inefficienti dal punto di vista energetico e dei relativi sistemi di riscaldamento.
In tutti i settori di intervento, lo strumento dei contratti di filiera e di distretto mira a rafforzare le relazioni intersettoriali lungo le catene di produzione, trasformazione e commercializzazione, attraverso l’aggregazione dei produttori e la creazione di responsabilità solidale delle imprese della filiera, migliorando la posizione degli agricoltori nella catena del valore.
Inoltre, si vuole facilitare la partecipazione degli operatori, anche dislocati in aree rurali o marginali, ai processi di aggregazione, contribuendo a contrastare lo spopolamento delle aree rurali.
I beneficiari finali della misura sono le imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (agroalimentari, ittici, forestali e florovivaistici) e le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione. Per beneficiare dell’agevolazione le imprese devono aver sottoscritto un accordo di filiera, finalizzato alla realizzazione di un programma integrato a carattere interprofessionale ed avente rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera.
Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto capitale e di finanziamento agevolato:
• Le risorse disponibili a valere sul fondo complementare saranno impiegate per il finanziamento del contributo in conto capitale.
• Il finanziamento agevolato è concesso da Xxxxx Xxxxxxxx e Prestiti (CDP) a valere sulle risorse del "Fondo rotativo per il sostegno alle imprese"(FRI) istituito con legge n. 311/2004, articolo 1, commi 354-361 e finalizzato alla concessione alle imprese di finanziamenti agevolati che assumono la forma dell'anticipazione, rimborsabile con un piano di rientro pluriennale. Per usufruire del finanziamento agevolato, i beneficiari dovranno ottenere anche un finanziamento bancario ordinario pari al 50% del costo degli interventi ammissibili (cofinanziamento privato).
La combinazione delle diverse forme di aiuto viene definita sulla base della categoria di intervento, della localizzazione e della dimensione dell’impresa.
Le principali categorie di investimenti ammissibili nel settore agroalimentare sono:
- investimenti in beni materiali e immateriali in aziende agricole legati alla produzione agricola;
- investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;
- investimenti riguardanti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli;
- partecipazione dei produttori a regimi di qualità;
- misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
- progetti di ricerca e sviluppo nel settore agroalimentare.
Per i settori diversi da quello agroalimentare verranno individuate, nei singoli regimi di aiuto, categorie analoghe dedicate. In particolare, si prevede di attuare la misura attraverso due procedure:
- Scorrimento della graduatoria dei progetti già presenti nell’ambito del IV Bando 2015-2020 “Contratti di filiera e di distretto” nel settore agroalimentare;
- Emanazione nuovi bandi per tutti i settori.
In particolare, il IV bando per la selezione dei contratti di filiera e di distretto è stato aperto dal Mipaaf nel 2017 sulla base del regime di aiuti “Aiuto di Stato–Italia SA.42821 Contratti di filiera e di distretto”, prorogato al 2027 e ampliato in termini economici da Codesta Commissione con la Decisione C(2020) 5920 final 07.09.2020 “Aiuti di Stato SA.57975 (2020/N) -Italia Contratti di filiera e di distretto”.
Il IV Bando è stato finanziato con fondi FSC e ha fatto registrare un importante overbooking determinato dall’esaurimento delle risorse del Fondo.
Infatti, sono stati sottoscritti o sono in xxxxx xx xxxxxxxxxxxxxx 00 xxxxxxxxx xx xxxxxxx per un impegno finanziario di 210 milioni di euro di contributi in conto capitale a fondo perduto (dal fondo FSC) che comportano il coinvolgimento di circa 480 beneficiari e generano un valore in investimenti che supera gli 800 milioni di euro. Le risorse necessarie per finanziare i Programmi che non hanno trovato disponibilità sulle risorse FSC ammontano a 350 milioni di euro di contributi a fondo perduto.
Questi progetti, sebbene selezionati con uno schema di bando emanato precedentemente alla definizione del PNRR e del Fondo complementare, potrebbero essere finanziati in tale ambito, poiché già coerenti con le indicazioni comunitarie per l’implementazione di progetti sostenibili dal punto di vista ambientale (i.e. Orientamenti dell’Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014—2020).
In generale, ai fini dell’ammissibilità dell’aiuto, è soddisfatta la condizionalità espressa nel punto 52 degli orientamenti che prevede che “le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione e nell’attuazione delle politiche e azioni dell’Unione, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile”.
Gli obiettivi, complessivamente rivolti al miglioramento delle prestazioni - anche ambientali - delle aziende beneficiarie, cui la realizzazione dei progetti ammissibili deve tendere (art. 39) sono: il miglioramento delle prestazioni globali e la sostenibilità dell'azienda agricola, il miglioramento dell'ambiente naturale o le condizioni di igiene e di benessere animale, la creazione di infrastrutture connesse allo sviluppo, all'adeguamento e all'ammodernamento dell'agricoltura, compresi (…), l'approvvigionamento e il risparmio energetico e idrico, oltre al costante rispetto della normativa UE.
In particolare, le tipologie di investimenti ammissibili (art. 19) sono: a) investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria; b) investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e la commercializzazione di prodotti agricoli; c) investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli;
d) partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità; e) misure promozionali a favore dei prodotti agricoli; f) progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo.
Per le tipologie di investimento a) e b) – quelle che potenzialmente hanno impatto ambientale – il regime di aiuti prevede, oltre al rispetto delle normative nazionali e comunitarie, anche un ulteriore vincolo al rispetto dei requisiti ambientali applicati ai progetti finanziati dal FEASR nell’ambito dei PSR regionali.
Inoltre, vengono puntualmente disciplinati gli investimenti connessi alla produzione di biocarburanti o alla produzione di energia da fonti rinnovabili a livello delle aziende agricole, sulla base delle condizioni indicate ai punti da 137 a 142 degli orientamenti.
Al fine di incentivare la realizzazione di investimenti volti alla transizione verde è sempre previsto l’aumento del 20% dell’intensità di aiuto per “investimenti destinati a migliorare l'ambiente naturale, le condizioni di igiene o le norme relative al benessere degli animali, oltre le vigenti norme dell'Unione; in tal caso la maggiorazione si applica unicamente ai costi aggiuntivi necessari per raggiungere un livello superiore a quello garantito dalle norme dell'Unione in vigore, senza che ciò comporti un aumento della capacità di produzione”.
Lo scorrimento di graduatoria consente, inoltre, da un lato, un immediato impatto della misura sul settore e, dall’altro, il soddisfacimento dei requisiti per garantire una transizione verde delle filiere interessate.