CITTÀ DI PALERMO
CITTÀ DI PALERMO
ACCORDO QUADRO PON METRO 2014 - 2020
ASSE 4: INFRASTRUTTURE PER L'INCLUSIONE SOCIALE PER LA REALIZZAZIONE DI EDILIZIA SOCIALE
LOTTO 3 - RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL CENTRO SOCIALE VIA DI XXXXXXXX XXXX SPERONE
PROGETTO ESECUTIVO CUP D75C17000180006
-
SCALA
DATA
Ago. 2021
TAV.
PdM.1
ELABORATO: PIANO DI MANUTENZIONE
Piano di manutenzione
VISTI E APPROVAZIONI
IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO
Arch. Xxxxx Xxxxx
R.T.P:
Xxx. Xxxxxx Xxxxxxx - Capogruppo mandatario Coordinamento prestazioni specialistiche
Mandanti:
Arch. Xxxxxxxxxx X'Xxxxx Xxx. Xxxxxxxx Xxxxx
Xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx (EGE) Xxx. Xxxxxx Xxxxxxxx
Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxx
Xxxx. Xxxx Xxxx Xxxxxxxx
Studio geologico associato Xxxxxxxx e Masi
Xxx. Xxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxx giovane professionista
COMUNE DI PALERMO PROVINCIA DI |
PIANO DI MANUTENZIONE RELAZIONE GENERALE |
DESCRIZIONE: ACCORDO QUADRO PON METRO 2014-2020 CITTA' DI PALERMO ASSEE DI EDILIZIA SOCIALE - LOTTO 3 - PA4.2.1.A - Rifunzionalizzazione del centro sociale in via Di Xxxxxxxx allo Sperone |
COMMITTENTE: Comune di Palermo |
IL TECNICO: RTP Faraone capogruppo |
Studio Tecnico: RTP Faraone capogruppo |
Introduzione e riferimenti normativi
Ai fini della compilazione dei piani di manutenzione, si deve fare riferimento alla UNI 7867, 9910, 10147, 10604 e 10874, al D.Lgs. n°50 del 18 aprile 2016 e all’art.38 del D.P.R. n°207 del 05/10/2010 (regolamento di attuazione del soppresso D.Lgs. 163/06).
Vengono di seguito riportate le definizioni più significative:
Manutenzione (UNI 9910) “Combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un’entità in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta”.
Piano di manutenzione (UNI 10874) “Procedura avente lo scopo di controllare e ristabilire un rapporto soddisfacente tra lo stato di funzionalità di un sistema o di sue unità funzionali e lo standard qualitativo per esso/a assunto come riferimento. Consiste nella previsione del complesso di attività inerenti la manutenzione di cui si presumono la frequenza, gli indici di costo orientativi e le strategie di attuazione nel medio lungo periodo”.
Unità tecnologica (UNI 7867) – Sub sistema – “Unità che si identifica con un raggruppamento di funzioni, compatibili tecnologicamente, necessarie per l’ottenimento di prestazioni ambientali”.
Componente (UNI 10604) “Elemento costruttivo o aggregazione funzionale di più elementi facenti parte di un sistema”.
Elemento, entità (UNI 9910) – Scheda – “Ogni parte, componente, dispositivo, sottosistema, unità funzionale, apparecchiatura o sistema che può essere considerata individualmente”:
Facendo riferimento alla norma UNI 10604 si sottolinea che l’obiettivo della manutenzione di un immobile è quello di “garantire l’utilizzo del bene, mantenendone il valore patrimoniale e le prestazioni iniziali entro limiti accettabili per tutta la vita utile e favorendone l’adeguamento tecnico e normativo alle iniziali o nuove prestazioni tecniche scelte dal gestore o richieste dalla legislazione”.
L’art. 38 del succitato D.P.R. 207/2010 prevede che sia redatto, da parte dei professionisti incaricati della progettazione, un Piano di Manutenzione dell’opera e delle sue parti, obbligatorio secondo varie decorrenze. Tale piano è, secondo quanto indicato dall’articolo citato, un “documento complementare al progetto esecutivo e prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente realizzati, l’attività di manutenzione”.
Il Piano di Manutenzione, pur con contenuto differenziato in relazione all’importanza e alla specificità dell’intervento, deve essere costituito dai seguenti documenti operativi:
• il programma di manutenzione
• il manuale di manutenzione
• il manuale d’uso
oltre alla presente relazione generale.
Programma di manutenzione
Il programma di manutenzione è suddiviso nei tre sottoprogrammi:
• sottoprogramma degli Interventi
• sottoprogramma dei Controlli
• sottoprogramma delle Prestazioni
Sottoprogramma degli Interventi
Il sottoprogramma degli interventi di manutenzione riporta in ordine temporale i differenti interventi di manutenzione al fine di fornire le informazioni per una corretta conservazione del bene.
Sottoprogramma dei Controlli
Il sottoprogramma dei controlli di manutenzione definisce il programma di verifiche e dei controlli al fine di rilevare il livello prestazionale nei successivi momenti di vita utile dell’opera, individuando la dinamica della caduta di prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma.
Sottoprogramma delle Prestazioni
Il sottoprogramma delle prestazioni prende in considerazione, secondo la classe di requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo di vita.
Manuale di manutenzione
Rappresenta il manuale di istruzioni riferite alla manutenzione delle parti più importanti del bene, ed in particolare degli impianti tecnologici. Il manuale deve fornire, in relazione alle diverse unità tecnologiche (sub sistemi), alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessanti, le indicazioni necessarie per una corretta manutenzione, nonché il ricorso ai centri di assistenza o di servizio.
Gli elementi informativi del manuale di manutenzione, necessari per una corretta manutenzione, elencati nell’ultimo regolamento di attuazione sono:
• la collocazione nell’intervento delle parti menzionate;
• la rappresentazione grafica;
• il livello minimo delle prestazioni (diagnostica);
• le anomalie riscontrabili;
• le manutenzioni eseguibili dall’utente;
• le manutenzioni da eseguire a cura del personale specializzato.
Manuale d’uso
Rappresenta il manuale di istruzioni riferite all’uso delle parti più importanti del bene, ed in particolare degli impianti tecnologici. Il manuale deve contenere l’insieme delle informazioni atte a permettere all’utente di conoscere le modalità di fruizione del bene, nonché tutti gli elementi necessari per limitare il più possibile i danni derivanti da un cattivo uso; per consentire di eseguire tutte le operazioni necessarie alla sua conservazione che non richiedano conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici. Gli elementi informativi che devono fare parte del manuale d’uso, elencati nell’ultimo regolamento di attuazione, sono:
• la collocazione nell’intervento delle parti menzionate;
• la rappresentazione grafica;
• la descrizione;
• le modalità d’uso corretto.
ACCORDO QUADRO PON METRO 2014-2020 CITTA' di PALERMO ASSEe di edilizia sociale - Lotto 3 - PA4.2.1.a - Rifunzionalizzazione del centro sociale in via Di Xxxxxxxx allo Sperone
Soggetti che intervengono nel piano
Committente: |
Comune di Palermo , - () |
Responsabile Unico del Procedimento: |
Arh. Xxxxx Xxxxx , - () |
Coordinatore Sicurezza nella Progettazione: |
RTP Faraone capogruppo , - () |
Coordinatore Sicurezza in Esecuzione: |
RTP Faraone capogruppo , - () |
Progettista: |
RTP Faraone capogruppo , - () |
Direttore dei Lavori: |
RTP Faraone capogruppo , - () |
Redattore Piano di Manutenzione: |
RTP Faraone capogruppo , - () |
Stazione Appaltante: |
- Comune di Palermo , - () |
Anagrafe dell’Opera
Dati Generali: |
Descrizione opera: |
ACCORDO QUADRO PON METRO 2014-2020 CITTA' di PALERMO ASSEe di edilizia sociale - Lotto 3 - PA4.2.1.a - Rifunzionalizzazione del centro sociale in via Di Xxxxxxxx allo Sperone |
Ubicazione: , PALERMO - |
Le Opere
Il sistema in oggetto può scomporsi nelle singole opere che lo compongono, sia in maniera longitudinale che trasversale.
Questa suddivisione consente di individuare univocamente un elemento nel complesso dell’opera in progetto.
CORPI D’OPERA: |
I corpi d’opera considerati sono: |
- - Progetto ACR - |
UNITA’ TECNOLOGICHE: |
◆ - Progetto ACR - |
⭘ Impianto idrico e sanitari |
⭘ Reti tecnologiche |
⭘ Infrastrutture viarie |
⭘ Impianti a fonti rinnovabili |
⭘ Impianti speciali |
⭘ Impianto di condizionamento |
⭘ Bioedilizia |
⭘ Impianto elettrico |
⭘ Sistemi di chiusura |
⭘ Sistemazioni esterne |
⭘ Rifiniture edili |
⭘ Sistema strutturale |
COMPONENTI: |
◆ - Progetto ACR - |
⭘ Impianto idrico e sanitari |
▪ Impianto di adduzione acqua fredda e calda |
▪ Impianto di smaltimento liquidi-solidi |
⭘ Reti tecnologiche |
▪ Acquedotti |
▪ Fognature |
⭘ Infrastrutture viarie |
▪ Strade |
⭘ Impianti a fonti rinnovabili |
▪ Impianti fotovoltaici collegati alla rete |
▪ Impianto termico solare |
⭘ Impianti speciali |
▪ Impianto di trasporto verticale |
▪ Impianto di trasmissione dati e fonia |
▪ Impianto telefonico e citofonico |
⭘ Impianto di condizionamento |
▪ Centrali trattamento fluidi |
⭘ Bioedilizia |
▪ Materiali termoisolanti |
⭘ Impianto elettrico |
▪ Impianto elettrico di distribuzione |
▪ Impianti di terra |
▪ Quadro elettrico generale in BT |
⭘ Sistemi di chiusura |
▪ Serramenti in alluminio |
▪ Rivestimenti esterni |
▪ Pareti esterne |
⭘ Sistemazioni esterne |
▪ Elementi di chiusura |
▪ Impianto di illuminazione |
⭘ Rifiniture edili |
▪ Pareti interne |
▪ Rivestimenti interni |
▪ Controsoffitti |
▪ Infissi interni |
▪ Pavimentazioni interne |
⭘ Sistema strutturale |
▪ Strutture in fondazione |
▪ Strutture in elevazione |
▪ Solai |
▪ Interventi di riparazione, miglioramento ed adeguamento |
ELEMENTI MANUTENTIBILI: |
◆ - Progetto ACR - |
⭘ Impianto idrico e sanitari |
▪ Impianto di adduzione acqua fredda e calda |
- Apparecchi sanitari |
- Serbatoi di accumulo |
- Rete di distribuzione |
- Autoclave |
▪ Impianto di smaltimento liquidi-solidi |
- Tubazioni |
- Caditoie e pozzetti |
- Caditoie e pozzetti |
- Canali di gronda e pluviali |
⭘ Reti tecnologiche |
▪ Acquedotti |
- Tubi in polietilene alta densità (PEAD) |
▪ Fognature |
- Tubazioni in PVC |
⭘ Infrastrutture viarie |
▪ Strade |
- Caditoie e pozzetti |
- Chiusini |
- Pavimentazione marciapiedi |
⭘ Impianti a fonti rinnovabili |
▪ Impianti fotovoltaici collegati alla rete |
- Moduli fotovoltaici in silicio cristallino |
- Convertitori statici |
- Cavi elettrici |
▪ Impianto termico solare |
- Collettore solare |
- Sfiato |
- Fluido termovettore |
- Serbatoio di accumulo |
- Regolatore differenziale di temperatura |
- Miscelatore |
- Pompa di circolazione |
⭘ Impianti speciali |
▪ Impianto di trasporto verticale |
- Macchinari elettromeccanici |
▪ Impianto di trasmissione dati e fonia |
- Cablaggio |
- Armadi concentratori |
▪ Impianto telefonico e citofonico |
- Apparecchi telefonici |
⭘ Impianto di condizionamento |
▪ Centrali trattamento fluidi |
- Carpenteria metallica |
- Compressore |
- Unità di trattamento aria (U.T.A.) |
⭘ Bioedilizia |
▪ Materiali termoisolanti |
- Pannelli in fibra di kenaf |
- Pannelli isolanti in fibra di legno pressate |
- Pannello in lana di legno di abete |
⭘ Impianto elettrico |
▪ Impianto elettrico di distribuzione |
- Gruppo di continuità |
- Tubazioni e canalizzazioni |
- Prese e spine |
- Interruttori |
- Cassette di derivazione |
- Cavi di alimentazione |
- Corpi illuminanti |
▪ Impianti di terra |
- Sistema di dispersione |
- Conduttori di protezione |
▪ Quadro elettrico generale in BT |
- Struttura autoportante |
- Interruttore |
⭘ Sistemi di chiusura |
▪ Serramenti in alluminio |
- Telaio fisso in alluminio |
- Aprente in alluminio |
- Giunto tra aprente e telaio in alluminio |
▪ Rivestimenti esterni |
- Intonaco |
- Intonaco |
- Tinteggiature e decorazioni |
- Verniciature |
- Intonaco |
▪ Pareti esterne |
- Muratura in mattoni |
⭘ Sistemazioni esterne |
▪ Elementi di chiusura |
- Cancelli e barriere |
▪ Impianto di illuminazione |
- Fondazioni dirette |
- Cavidotti |
- Conduttori in rame con isolamento |
- Fondazioni dirette |
⭘ Rifiniture edili |
▪ Pareti interne |
- Tramezzi con tavelle di calcestruzzo leggero |
- Rivestimenti o tramezzature con lastre di gesso |
▪ Rivestimenti interni |
- Intonaco |
- Rivestimenti lapidei |
- Tinteggiature e decorazioni |
- Rivestimenti in ceramica |
▪ Controsoffitti |
- Pannelli |
▪ Infissi interni |
- Porte |
▪ Pavimentazioni interne |
- Pavimento ceramico |
⭘ Sistema strutturale |
▪ Strutture in fondazione |
- Fondazioni dirette |
▪ Strutture in elevazione |
- Pilastro in c.a. |
- Trave in c.a. |
- Struttura composita acciaio calcestruzzzo |
▪ Solai |
- Solaio in c.a. gettato in opera |
▪ Interventi di riparazione, miglioramento ed adeguamento |
- Rinforzo superficiale con rete elettrosaldata in acciaio |
COMUNE DI PALERMO PROVINCIA DI |
PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D’USO (Articolo 38 D.P.R. 207/2010) |
DESCRIZIONE: ACCORDO QUADRO PON METRO 2014-2020 CITTA' DI PALERMO ASSEE DI EDILIZIA SOCIALE - LOTTO 3 - PA4.2.1.A - Rifunzionalizzazione del centro sociale in via Di Xxxxxxxx allo Sperone |
COMMITTENTE: Comune di Palermo |
IL TECNICO: RTP Faraone capogruppo |
Studio Tecnico: RTP Faraone capogruppo |
ELENCO CORPI D’OPERA
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_001 | Impianto idrico e sanitari |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_002 | Reti tecnologiche |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_003 | Infrastrutture viarie |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_004 | Impianti a fonti rinnovabili |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_005 | Impianti speciali |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_006 | Impianto di condizionamento |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_007 | Bioedilizia |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_008 | Impianto elettrico |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su_009 | Sistemi di chiusura |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su-010 | Sistemazioni esterne |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su-011 | Rifiniture edili |
N° 1 | - Progetto ACR - | Su-012 | Sistema strutturale |
Corpo d’Opera N° 1 - - Progetto ACR -
Sub Sistema | Su_001 - Impianto idrico e sanitari |
L'impianto idrico comprende sia l'impianto di adduzione acqua fredda e calda sia l'impianto di smaltimento liquidi. |
Elenco Componenti | |
Su_001/Co-002 | Impianto di smaltimento liquidi-solidi |
Su_001/Co-001 | Impianto di adduzione acqua fredda e calda |
Componente | Su_001/Co-002 - Impianto di smaltimento liquidi-solidi |
L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scarico dell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque reflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti e sulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore è opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. |
Elenco Schede | |
Su_001/Co-002/Sc-008 | Canali di gronda e pluviali |
Su_001/Co-002/Sc-007 | Caditoie e pozzetti |
Su_001/Co-002/Sc-006 | Caditoie e pozzetti |
Su_001/Co-002/Sc-005 | Tubazioni |
Canali di gronda e pluviali - Su_001/Co-002/Sc-008
I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali.
Modalità d’uso corretto: Canali di gronda e pluviali
Le pluviali vanno posizionate nei punti più bassi della copertura. In particolare lo strato impermeabile di rivestimento della corona del bocchettone non deve trovarsi a livello superiore del piano corrente della terrazza. Per ovviare al problema viene ricavata intorno al pluviale una sezione con profondità di 1 - 2 cm. Particolare attenzione va posta al numero, al dimensionamento (diametro di scarico) ed alla disposizione delle pluviali in funzione delle superfici di copertura servite. I fori dei bocchettoni devono essere provvisti di griglie parafoglie e paraghiaia removibili. Controllare la funzionalità delle pluviali, delle griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. In particolare è opportuno effettuare controlli generali degli elementi di deflusso in occasione di eventi meteo di una certa entità che possono aver compromesso la loro integrità. Controllare gli elementi accessori di fissaggio e connessione.
Controllo della regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di eventi meteorici straordinari.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine delle anomalie geometriche (irregolarità pendenze): -movimenti della struttura; -difetti negli appoggi; -difetti della struttura portante. Origine delle anomalie delle superfici: -scarsa qualità dei materiali; -pessimi fissaggi; -incrostazione dei ricoprimenti laterali degli elementi. Origini delle anomalie della tenuta: -pessimo adeguamento pendenza-materiale; -deformazione geometrica; -spostamento di elementi di copertura; -incrostazione dei ricropimenti laterali che causa passaggio d'acqua per capillarità; -cattiva posa, in particolare dei compluvi o dei displuvi. Origini delle anomalie delle opere accessorie: -difetti di realizzazione; -rivestimento insufficiente; -elementi mancanti. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-008/An-001 - Alterazione cromatica |
Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. |
Sc-008/An-002 - Deformazione |
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. |
Sc-008/An-003 - Deposito superficiale |
Accumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa. |
Sc-008/An-004 - Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio |
Difetti nella posa degli elementi e/o accessori di copertura con conseguente rischio di errato deflusso delle acque meteoriche. |
Sc-008/An-005 - Distacco |
Distacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento. |
Sc-008/An-006 - Errori di pendenza |
Errore nel calcolo della pendenza (la determinazione in gradi, o in percentuale, rispetto al piano orizzontale di giacitura delle falde) rispetto alla morfologia del tetto, alla lunghezza di falda (per tetti a falda), alla scabrosità dei materiali, all'area geografica di riferimento. Insufficiente deflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse. |
Sc-008/An-007 - Fessurazioni, microfessurazioni |
Incrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi. |
Sc-008/An-008 - Presenza di vegetazione |
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati. |
Caditoie e pozzetti - Su_001/Co-002/Sc-007
Le caditoie e i pozzetti permettono di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc).
Modalità d’uso corretto: Caditoie e pozzetti
È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:
a) prova di tenuta all'acqua; b) prova di tenuta all'aria; c) prova di infiltrazione; d) esame a vista;
e) valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; f) tenuta agli odori.
Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine degli abbassamenti di pressione: -errori di concezione o realizzazione mal eseguita; -difetti della rete (fughe, incrostazioni); -difetti delle apparecchiature (erogatori, sistemi di pressurizzazione, serbatoi, serbatoi di accumulo, etc.) Origine delle anomalie agli apparecchi: -usura; -assenza di manutenzione regolare. Origini delle difficoltà di alimentazione: -assenza di manutenzione alle valvole; -assenza di controllo alle tubazioni; -pressione troppo elevata. Origine dei problemi agli scarichi: -errori di concezione; -ostruzioni; -fughe a livello dei giunti o delle connessioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-007/An-001 - Cattivi odori |
Setticità delle acque di scarico che può provocare l'insorgere di odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. |
Sc-007/An-002 - Difetti ai raccordi o alle connessioni |
Perdite del fluido in corrispondenza dei raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Sc-007/An-003 - Difetti dei chiusini |
Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti. |
Sc-007/An-004 - Erosione |
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. |
Sc-007/An-005 - Intasamento |
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti a causa di accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione ecc. |
Sc-007/An-006 - Sedimentazione |
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. |
Caditoie e pozzetti - Su_001/Co-002/Sc-006
Le caditoie e i pozzetti permettono di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc).
Modalità d’uso corretto: Caditoie e pozzetti
È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:
a) prova di tenuta all'acqua; b) prova di tenuta all'aria; c) prova di infiltrazione; d) esame a vista;
e) valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; f) tenuta agli odori.
Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine degli abbassamenti di pressione: -errori di concezione o realizzazione mal eseguita; -difetti della rete (fughe, incrostazioni); -difetti delle apparecchiature (erogatori, sistemi di pressurizzazione, serbatoi, serbatoi di accumulo, etc.) Origine delle anomalie agli apparecchi: -usura; -assenza di manutenzione regolare. Origini delle difficoltà di alimentazione: -assenza di manutenzione alle valvole; -assenza di controllo alle tubazioni; -pressione troppo elevata. Origine dei problemi agli scarichi: -errori di concezione; -ostruzioni; -fughe a livello dei giunti o delle connessioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-006/An-001 - Cattivi odori |
Setticità delle acque di scarico che può provocare l'insorgere di odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. |
Sc-006/An-002 - Difetti ai raccordi o alle connessioni |
Perdite del fluido in corrispondenza dei raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Sc-006/An-003 - Difetti dei chiusini |
Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti. |
Sc-006/An-004 - Erosione |
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. |
Sc-006/An-005 - Intasamento |
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti a causa di accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione ecc. |
Sc-006/An-006 - Sedimentazione |
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. |
Tubazioni - Su_001/Co-002/Sc-005
Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque permettono lo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo.
Modalità d’uso corretto: Tubazioni
I tubi utilizzabili devono rispondere alle seguenti norme:
- tubi di acciaio zincato: UNI 6363 e suo FA 199-86 e UNI 8863 e suo FA 1-89 (il loro uso deve essere limitato alle acque di scarico con poche sostanze in sospensione e non saponose). Per la zincatura si fa riferimento alle norme sui trattamenti galvanici.
Per i tubi di acciaio rivestiti, il rivestimento deve rispondere alle prescrizioni delle norme UNI ISO 5256, UNI 5745, UNI 9099, UNI 10416-1 esistenti (polietilene, bitume, ecc.) e comunque non deve essere danneggiato o staccato; in tal caso deve essere eliminato il tubo;
- tubi di ghisa: devono rispondere alla UNI ISO 6594, essere del tipo centrifugato e ricotto, possedere rivestimento interno di catrame, resina epossidica ed essere esternamente catramati o verniciati con vernice antiruggine;
- tubi di piombo: devono rispondere alla UNI 7527/1. Devono essere lavorati in modo da ottenere sezione e spessore costanti in ogni punto del percorso. Essi devono essere protetti con catrame e verniciati con vernici bituminose per proteggerli dall'azione aggressiva del cemento;
- tubi di gres: devono rispondere alla UNI EN 295 parti 1, 2, 3;
- tubi di fibrocemento; devono rispondere alla UNI EN 588-1;
- tubi di calcestruzzo non armato: devono rispondere alle UNI 9534 e SS UNI E07.04.088.0, i tubi armati devono rispondere alla norma SS UNI E07.04.064.0;
- tubi di materiale plastico: devono rispondere alle seguenti norme:
-- tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati: UNI 7443 e suo FA 178-87;
-- tubi di PVC per condotte interrate: norme UNI applicabili;
-- tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate: UNI 7613;
-- tubi di polipropilene (PP): UNI 8319 e suo FA 1-91;
-- tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati: UNI 8451.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine dei guasti agli organi di produzione: 1.Per le apparecchiature di climatizzazione (quadri, batterie, climatizzazione monoblocco o sistemi "split", centrale di trattamento dell'aria, scambiatori, etc.) l'origine dei guasti concerne soprattutto la gestione: -mancanza di gas refrigerante; -surriscaldamento degli scambiatori; -mancanza di lubrificazione; -disfunzioni della regolazione; -perdite di carico; -difetti delle connessioni; -incrostazioni; -mancanza di acqua; -difetti di isolamento termico. 2.Per gli impianti di riscaldamento (caldaia a gasolio, a gas o elettriche, bruciatore, etc.): -pressione insufficiente; -ventilazione difettosa; -difetti di regolazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-005/An-001 - Accumulo di grasso |
Accumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti. |
Sc-005/An-002 - Cattivi odori |
Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. |
Sc-005/An-003 - Corrosione |
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. |
Sc-005/An-004 - Difetti ai raccordi o alle connessioni |
Perdite del fluido in prossimità dei raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Sc-005/An-005 - Erosione |
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. |
Sc-005/An-006 - Incrostazioni |
Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti. |
Sc-005/An-007 - Penetrazione di radici |
Penetrazione nei dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema. |
Sc-005/An-008 - Sedimentazione |
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. |
Componente | Su_001/Co-001 - Impianto di adduzione acqua fredda e calda |
L'impianto di adduzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici: - allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza; - macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua da erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete; - accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchine idrauliche e/o dei riscaldatori; - riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti; - reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione; - reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarne l'erogazione alla temperatura desiderata; - apparecchi sanitari che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze. |
Elenco Schede | |
Su_001/Co-001/Sc-004 | Autoclave |
Su_001/Co-001/Sc-003 | Rete di distribuzione |
Su_001/Co-001/Sc-002 | Serbatoi di accumulo |
Su_001/Co-001/Sc-001 | Apparecchi sanitari |
Autoclave - Su_001/Co-001/Sc-004
L'autoclave consente di elevare i valori della pressione idrica attraverso gruppi di pressurizzazione alimentati da serbatoi di accumulo. Generalmente un impianto autoclave è costituito da:
- serbatoio in acciaio;
- quadro elettrico;
- tubazioni in acciaio;
- elettropompa;
- valvole (di non ritorno; di sicurezza; di intercettazione);
- pressostato;
- alimentatore d'aria.
Modalità d’uso corretto: Prima della messa in funzione effettuare un lavaggio della rete idrica per eliminare eventuale materiale di risulta e successiva disinfezione mediante immissione di una miscela di acqua e cloro gassoso; risciacquare con acqua fino a quando il fluido scaricato non assume un aspetto incolore.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine degli abbassamenti di pressione: -errori di concezione o realizzazione mal eseguita; -difetti della rete (fughe, incrostazioni); -difetti delle apparecchiature (erogatori, sistemi di pressurizzazione, serbatoi, serbatoi di accumulo, etc.) Origine delle anomalie agli apparecchi: -usura; -assenza di manutenzione regolare. Origini delle difficoltà di alimentazione: -assenza di manutenzione alle valvole; -assenza di controllo alle tubazioni; -pressione troppo elevata. Origine dei problemi agli scarichi: -errori di concezione; -ostruzioni; -fughe a livello dei giunti o delle connessioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-004/An-001 - Corrosione |
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. |
Sc-004/An-002 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-004/An-003 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-004/An-004 - Difetti ai raccordi o alle connessioni |
Perdite del fluido in prossimità dei raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Sc-004/An-005 - Difetti alle valvole |
Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. |
Sc-004/An-006 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. |
Sc-004/An-007 - Disconnessione dell'alimentazione |
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. |
Sc-004/An-008 - Incrostazioni |
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. |
Sc-004/An-009 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Rete di distribuzione - Su_001/Co-001/Sc-003
La rete di distribuzione è realizzata da tubazioni che provvedono all'adduzione e alla successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentare l'impianto.
Modalità d’uso corretto: I materiali utilizzati per la realizzazione delle tubazioni di alimentazione e distribuzione devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI. Trattandosi di tubazioni protette occorrerà controllare eventuali fenomeni di presenza di umidità per risalire ad eventuali perdite e successivi interventi di riparazione. L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione e soprattutto non deve contenere sostanze corrosive.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine dei guasti agli organi di produzione: 1.Per le apparecchiature di climatizzazione (quadri, batterie, climatizzazione monoblocco o sistemi "split", centrale di trattamento dell'aria, scambiatori, etc.) l'origine dei guasti concerne soprattutto la gestione: -mancanza di gas refrigerante; -surriscaldamento degli scambiatori; -mancanza di lubrificazione; -disfunzioni della regolazione; -perdite di carico; -difetti delle connessioni; -incrostazioni; -mancanza di acqua; -difetti di isolamento termico. 2.Per gli impianti di riscaldamento (caldaia a gasolio, a gas o elettriche, bruciatore, etc.): -pressione insufficiente; -ventilazione difettosa; -difetti di regolazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-003/An-001 - Difetti di coibentazione |
Difetti di tenuta della coibentazione. |
Sc-003/An-002 - Difetti di regolazione e controllo |
Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando. |
Sc-003/An-003 - Difetti di tenuta |
Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni. |
Sc-003/An-004 - Incrostazioni |
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. |
Serbatoi di accumulo - Su_001/Co-001/Sc-002
I serbatoi di accumulo permettono la funzionalità delle macchine idrauliche e/o dei riscaldatori ed assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti in caso di cattivo funzionamento delle reti di distribuzione o in caso di arresti della erogazione da parte dei gestori del servizio di erogazione.
Modalità d’uso corretto: L'utente deve verificare il corretto funzionamento del galleggiante, della valvola di alimentazione e la tenuta del tubo di troppo pieno e deve provvedere ad eliminare le eventuali perdite di acqua che dovessero verificarsi. In ogni caso, prima della messa in funzione della rete di distribuzione dell'acqua potabile è opportuno procedere alcune operazioni quali prelavaggio della rete per l'eliminazione della sporcizia, disinfezione mediante immissione in rete di prodotti ossidanti (cloro gassoso o miscela di acqua e cloro gassoso o soluzione di ipoclorito di calcio) e successivo risciacquo finale con acqua potabile sino a quando il liquido scaricato non assume le caratteristiche chimiche e batteriologiche dell'acqua di alimentazione.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine degli abbassamenti di pressione: -errori di concezione o realizzazione mal esguita; -difetti della rete (fughe, incrostazioni); -difetti delle apparecchiature (erogatori, sistemi di pressurizzazione, serbatoi, serbatoi di accumulo, etc.) Origine delle anomalie agli apparecchi: -usura; -assenza di manutenzione regolare. Origini delle difficoltà di alimentazione: -assenza di manutenzione alle valvole; -assenza di controllo alle tubazioni; -pressione troppo elevata. Origine dei problemi agli scarichi: -errori di concezione; -ostruzioni; -fughe a livello dei giunti o delle connessioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-002/An-001 - Difetti di regolazione |
Cattivo funzionamento delo sistema di taratura e controllo. |
Sc-002/An-002 - Perdita di carico |
Perdite del liquido per cattivo funzionamento del livellostato e del pressostato delle pompe. |
Apparecchi sanitari - Su_001/Co-001/Sc-001
Gli apparecchi sanitari sono parte terminale dell'impianto idrico che permettono agli utenti l'espletamento delle operazioni connesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda.
Modalità d’uso corretto: Gli apparecchi sanitari e le relative rubinetterie vanno utilizzati correttamente, evitando di sottoporre gli stessi a sollecitazioni o colpi in grado di comprometterne il funzionamento. Occorrerà verificarne periodicamente lo stato al fine di prevenire una interruzione del servizio.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine degli abbassamenti di pressione: -errori di concezione o realizzazione mal eseguita; -difetti della rete (fughe, incrostazioni); -difetti delle apparecchiature (erogatori, sistemi di pressurizzazione, serbatoi, serbatoi di accumulo, etc.) Origine delle anomalie agli apparecchi: -usura; -assenza di manutenzione regolare. Origini delle difficoltà di alimentazione: -assenza di manutenzione alle valvole; -assenza di controllo alle tubazioni; -pressione troppo elevata. Origine dei problemi agli scarichi: -errori di concezione; -ostruzioni; -fughe a livello dei giunti o delle connessioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-001/An-001 - Corrosione |
Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. |
Sc-001/An-002 - Difetti ai raccordi o alle connessioni |
Perdite del fluido in prossimità dei raccordi, delle valvole e delle saracinesche dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Sc-001/An-003 - Difetti alle valvole |
Difetti alle valvole dovuti a difficoltà di manovra delle valvole di isolamento. |
Sc-001/An-004 - Incrostazioni |
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. |
Sc-001/An-005 - Interruzione del fluido di alimentazione |
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore. |
Sub Sistema | Su_002 - Reti tecnologiche |
Il Sub sistema delle reti tecnologiche contiene i seguenti componenti: - Fognature; - Acquedotti; - Impianti di depurazione. |
Elenco Componenti | |
Su_002/Co-004 | Fognature |
Su_002/Co-003 | Acquedotti |
Componente | Su_002/Co-004 - Fognature |
Le reti fognarie consentono lo smaltimento e il convogliamento di tutti i reflui (di natura meteorica, domestica, indutriale ecc.) presso l’impianto di depurazione. |
Elenco Schede | |
Su_002/Co-004/Sc-010 | Tubazioni in PVC |
Tubazioni in PVC - Su_002/Co-004/Sc-010
Le tubazioni in policloruro di vinile (comunemente identificati con la sigla PVC) sono quelle realizzate con mescolanze a base di PVC non plastificato. Il materiale con cui sono prodotti i tubi, i raccordi e le valvole, deve essere una composizione di policloruro di vinile non plastificato.
Modalità d’uso corretto: Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Le anomalie di tipo chimico sono causate da una pessima qualità dell'acqua, provocata da mancanti trattamenti appropriati. Origini delle anomalie dovute a variazione di pressione: -rete mal calcolata; -assenza di apparecchi di regolazione (riduttore di pressione, elevatore di pressione); -canalizzazioni incrostate. Origini delle corrosioni esterne: -presenza di prodotti aggressivi o corrosivi nei terrapieni o in siti industriali inquinati; -variazioni nel livello della falda freatica; -correnti vaganti in siti industriali o in prossimità di linee ferroviarie. Origini delle anomalie meccaniche: -modificazione della portanza del sottosuolo (variazione della falda, infiltrazioni, ecc.); -variazione dei carichi del sottosuolo; -destabilizzazione del sottosuolo dovuto a un cantiere nelle prossimità. Origioni di anomalie tecniche che danno luogo a inquinamento: -pessima qualità delle condutture (porosità); -difetti in giunti e raccordi. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-010/An-001 - Alterazione cromatiche |
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario. |
Sc-010/An-002 - Deformazione |
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. |
Sc-010/An-003 - Difetti di pendenza |
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse. |
Sc-010/An-004 - Perdite di fluido |
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Componente | Su_002/Co-003 - Xxxxxxxxxx |
Gli acquedotti consentono la captazione, il trasporto, l'accumulo e la distribuzione dell'acqua destinata a soddisfare i bisogni vari quali pubblici, privati, industriali, ecc. La captazione dell'acqua varia a seconda della sorgente dell'acqua (sotterranea di sorgente o di falda, acque superficiali) ed il trasporto avviene, generalmente, con condotte in pressione alle quali sono allacciate le varie utenze. A seconda del tipo di utenza gli acquedotti si distinguono in civili, industriali, rurali e possono essere dotati di componenti che consentono la potabilizzazione dell'acqua o di altri dispositivi (impianti di potabilizzazione, dissalatori, impianti di sollevamento). |
Elenco Schede | |
Su_002/Co-003/Sc-009 | Tubi in polietilene alta densità (PEAD) |
Tubi in polietilene alta densità (PEAD) - Su_002/Co-003/Sc-009
I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I materiali ottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.
Modalità d’uso corretto: I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto dell'acqua potabile devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità. Evitare di introdurre all'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Le anomalie di tipo chimico sono causate da una pessima qualità dell'acqua, provocata da mancanti trattamenti appropriati. Origini delle anomalie dovute a variazione di pressione: -rete mal calcolata; -assenza di apparecchi di regolazione (riduttore di pressione, elevatore di pressione); -canalizzazioni incrostate. Origini delle corrosioni esterne: -presenza di prodotti aggressivi o corrosivi nei terrapieni o in siti industriali inquinati; -variazioni nel livello della falda freatica; -correnti vaganti in siti industriali o in prossimità di linee ferroviarie. Origini delle anomalie meccaniche: -modificazione della portanza del sottosuolo (variazione della falda, infiltrazioni, ecc.); -variazione dei carichi del sottosuolo; -destabilizzazione del sottosuolo dovuto a un cantiere nelle prossimità. Origioni di anomalie tecniche che danno luogo a inquinamento: -pessima qualità delle condutture (porosità); -difetti in giunti e raccordi. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-009/An-001 - Alterazione cromatica |
Presenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario. |
Sc-009/An-002 - Deformazione |
Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi. |
Sc-009/An-003 - Errori di pendenza |
Errore nel calcolo della pendenza che causa un riflusso delle acque con conseguente ristagno delle stesse. |
Sc-009/An-004 - Perdite di fluido |
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Sub Sistema | Su_003 - Infrastrutture viarie |
Elenco Componenti | |
Su_003/Co-005 | Strade |
Componente | Su_003/Co-005 - Strade |
Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche: A)Autostrade; B)Strade extraurbane principali; C)Strade extraurbane secondarie; D)Strade urbane di scorrimento; E)Strade urbane di quartiere; F)Strade locali. Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: la carreggiata; la banchina; il margine centrale; i cigli e le cunette; le scarpate; le piazzole di sosta, ecc.. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone. |
Elenco Schede | |
Su_003/Co-005/Sc-013 | Pavimentazione marciapiedi |
Su_003/Co-005/Sc-012 | Chiusini |
Su_003/Co-005/Sc-011 | Caditoie e pozzetti |
Pavimentazione marciapiedi - Su_003/Co-005/Sc-013
Le pavimentazioni stradali in lastricati lapidei trovano il loro impiego oltre che per fattori estetici, soprattutto per la elevata resistenza all'usura. La scelta dei materiali va fatta in funzione del tipo di strada che è quasi sempre rappresentata da percorsi urbani e inerenti a centri storici.
La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione del tipo d'impiego. Trovano utilizzo nella fattispecie le pietre come: cubetti di porfido; blocchi di basalto; ecc.
Modalità d’uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade.
La tecnica di posa avviene previa disposizione di adeguati sottofondi (ghiaia, acciottolato con granulometria da 0 a 35 mm), in considerazione dell'intensità di traffico previsto.
Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine dei difetti di superficie: -usura; -substrato insufficiente; -mancanza di drenaggio in sito umido; -pessima qualità dei leganti; -inerti non adatti; -terrapieno non stabilizzato; -rivestimento e substrato non sufficienti per il traffico o per i carichi puntuali; -fughe d'acqua accidentali provocanti erosioni; -cantiere di sbancamento in prossimità; -stagnazione di acqua piovana; -fuga accidentale di idrocarburi o di prodotti chimici che comporta il degrado del legante dei prodotti bituminosi. Origine dei difetti di cordoli e canali di scarico: -assenza o insufficienza di ghiaia. Origini dei difetti del suolo; -variazione della portanza del sottosuolo; -variazione del livello della falda; -opere in sottosuolo non previste. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-013/An-001 - Degrado sigillante |
Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti. |
Sc-013/An-002 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. |
Sc-013/An-003 - Problemi al supporto |
Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione. |
Sc-013/An-004 - Rottura |
Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. |
Chiusini - Su_003/Co-005/Sc-012
Sono dispositivi di coronamento e chiusura di pozzetti e tombini. In genere sono realizzati in ghisa sferoidale e si dividono in varie categorie a secondo delle zone di messa in opera e in particolare:
- zone utilizzate esclusivamente da pedoni e ciclisti;
-marciapiedi, zone pedonali ed assimilabili, aree di sosta e parcheggi multipiano per automobili;
- per dispositivi di coronamento dei pozzetti di raccolta installati nella zona dei canaletti di scolo lungo il bordo dei marciapiedi che, misurata partendo dal bordo, si estenda per 0,5 al massimo nella careggiata e per 0,2 al massimo sul marciapiede;
- carreggiate di strade (comprese le vie pedonali), banchine transitabili e aree di sosta, per tutti i tipi di veicoli stradali.
Modalità d’uso corretto: I chiusini vanno realizzate e manutenuti nel rispetto delle norme relative alla sicurezza del traffico richiesta dall'Ente proprietario della strada o dell'autorità preposta alla sicurezza del traffico. I controlli saranno mirati alla verifica del grado di integrità ed individuazione di anomalie.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine dei difetti di superficie: -usura; -urti; -rivestimento non sufficienti per il per i carichi puntuali; Origini delle anomalie meccaniche: -errori di concezioni (errori di calcolo, sovraccarichi non presi in considerazione, dimensionamento insufficiente); -errori di messa in opera (difetti a livello delle connessioni, degli appoggi, pezzi mancanti, etc.); -sovraccarichi accidentali; -movimenti agli appoggi; -fessurazioni alle estremità o debolezza interna del materiale. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-012/An-001 - Difetti |
Chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti. |
Sc-012/An-002 - Difetti alle giunzioni |
Difetti di connessione in corrispondenza del telaio dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Sc-012/An-003 - Rottura |
Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti per eccessivo carichi |
Caditoie e pozzetti - Su_003/Co-005/Sc-011
Le caditoie e i pozzetti permettono di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc).
Modalità d’uso corretto: Occorre evitare di effettuare ulteriori innesti o ampliamenti della fognatura di progetto senza avere prima interpellato un tecnico qualificato. Occorrerà, inoltre, effettuare controlli periodici per garantire le originali prestazioni dell'impianto, come indicato nel manuale e nel programma di manutenzione allegati.
È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:
· prova di tenuta all'acqua;
· prova di tenuta all'aria;
· prova di infiltrazione;
· valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;
· tenuta agli odori.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Le anomalie di tipo chimico sono causate da una pessima qualità dell'acqua, provocata da mancanti trattamenti appropriati. Origini delle anomalie dovute a variazione di pressione: -rete mal calcolata; -assenza di apparecchi di regolazione (riduttore di pressione, elevatore di pressione); -canalizzazioni incrostate. Origini delle corrosioni esterne: -presenza di prodotti aggressivi o corrosivi nei terrapieni o in siti industriali inquinati; -variazioni nel livello della falda freatica; -correnti vaganti in siti industriali o in prossimità di linee ferroviarie. Origini delle anomalie meccaniche: -modificazione della portanza del sottosuolo (variazione della falda, infiltrazioni, ecc.); -variazione dei carichi del sottosuolo; -destabilizzazione del sottosuolo dovuto a un cantiere nelle prossimità. Origioni di anomalie tecniche che danno luogo a inquinamento: -pessima qualità delle condutture (porosità); -difetti in giunti e raccordi. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-011/An-001 - Cattivi odori |
Setticità delle acque di scarico che può provocare l'insorgere di odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. |
Sc-011/An-002 - Difetti ai raccordi o alle connessioni |
Perdite del fluido in corrispondenza dei raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. |
Sc-011/An-003 - Difetti dei chiusini |
Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti. |
Sc-011/An-004 - Erosione |
Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. |
Sc-011/An-005 - Intasamento |
Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti a causa di accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione ecc. |
Sc-011/An-006 - Sedimentazione |
Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. |
Sub Sistema | Su_004 - Impianti a fonti rinnovabili |
Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di consentire l'utilizzo, da parte degli utenti, di flussi energetici derivanti da fonti di energia rinnovabili (sole,vento,acqua, calore terreno, ecc.) che, oltre ad essere inesauribili, sono ad impatto ambientale nullo in quanto non producono né gas serra né scorie inquinanti da smaltire. |
Elenco Componenti | |
Su_004/Co-007 | Impianto termico solare |
Su_004/Co-006 | Impianti fotovoltaici collegati alla rete |
Componente | Su_004/Co-007 - Impianto termico solare |
Un impianto solare termico (attraverso il collettore solare che è l'elemento fondamentale di tutto il sistema) trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un impianto fotovoltaico che trasforma la luce del sole in corrente elettrica. Si distinguono due tipi di impianti solare termici: a circolazione forzata e a circolazione naturale. Un impianto a circolazione forzata è formato da un collettore solare connesso, attraverso un circuito, con un serbatoio generalmente localizzato nell'edificio. All'interno del circuito solare si trova acqua o un fluido termovettore antigelo. Un regolatore differenziale di temperatura (quando la temperatura all'interno del collettore è superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo) attiva la pompa di circolazione del circuito solare. Il calore viene quindi trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all'acqua sanitaria mediante uno scambiatore di calore. In estate l'impianto solare copre tutto il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell'acqua sanitaria mentre in inverno e nei giorni con scarsa insolazione serve il preriscaldamento dell'acqua (che può essere ottenuto da uno scambiatore di calore legato a una caldaia). Il riscaldamento ausiliario viene comandato da un termostato quando nel serbatoio la temperatura dell'acqua nella parte a pronta disposizione scende al di sotto della temperatura nominale desiderata. Negli impianti a circolazione naturale la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo viene determinata dal principio di gravità, senza fare ricorso ad energia addizionale. Infatti in questo tipo di impianto solare il fluido termovettore si riscalda all'interno del collettore; il fluido caldo (all'interno del collettore) essendo più leggero del fluido freddo (all'interno del serbatoio) genera una differenza di densità attivando una circolazione naturale. In queste condizioni il fluido riscaldato cede il suo calore all'acqua contenuta nel serbatoio e ricade nel punto più basso del circuito del collettore. Per questo motivo, negli impianti a circolazione naturale, il serbatoio si deve trovare quindi in un punto più alto del collettore. Negli impianti a un solo circuito l'acqua sanitaria viene fatta circolare direttamente all'interno del collettore. Negli impianti a doppio circuito il fluido termovettore nel circuito del collettore e l'acqua sanitaria sono divisi da uno scambiatore di calore. Il riscaldamento ausiliario può essere ottenuto con una resistenza elettrica inserita nel serbatoio oppure con una caldaia istantanea a valle del serbatoio. Si consiglia inoltre di dotare l'impianto di una valvola di non ritorno, una valvola di intercettazione, un filtro per le impurità (il miscelatore dell'acqua sanitaria è molto sensibile) e un rubinetto di scarico. Per evitare la circolazione naturale si inserisce un'altra valvola di non ritorno nella linea di mandata dell'acqua fredda del miscelatore per l'acqua sanitaria. |
Elenco Schede | |
Su_004/Co-007/Sc-023 | Pompa di circolazione |
Su_004/Co-007/Sc-022 | Miscelatore |
Su_004/Co-007/Sc-021 | Regolatore differenziale di temperatura |
Su_004/Co-007/Sc-020 | Serbatoio di accumulo |
Su_004/Co-007/Sc-019 | Fluido termovettore |
Su_004/Co-007/Sc-018 | Sfiato |
Su_004/Co-007/Sc-017 | Collettore solare |
Pompa di circolazione - Su_004/Co-007/Sc-023
La pompa di circolazione del circuito solare (nel caso di impianti con collettore e accumulo separati) è attivata da un regolatore differenziale di temperatura; quest'ultimo si attiva quando la temperatura all'interno del collettore è superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo.
La pompa di circolazione del circuito solare deve essere opportunamente dimensionata; infatti se la potenza della pompa è troppo bassa si possono generare grandi escursioni termiche all'interno del circuito del collettore con conseguente rendimento troppo basso del collettore. Nel caso incece che la pompa sia troppo potente si genera un consumo energetico inutilmente grande.
Nei piccoli impianti (fino a 12 m2 di superficie dei collettori e fino a 50 metri di tubature) si utilizzano piccole pompe da riscaldamento a tre posizioni.
Negli impianti più grandi è inevitabile procedere al calcolo della perdita di pressione e quindi alla scelta di una pompa adeguata tenendo conto dei valori di perdita di pressione per le tubature e per tutte le componenti (collettori, fluido termovettore, raccordi, valvola di non ritorno, valvole ecc.).
Modalità d’uso corretto: La pompa dovrà essere installata con albero motore in posizione orizzontale; il funzionamento della pompa di circolazione dovrebbe essere limitato da un dispositivo a tempo perché rimanga in funzione solo quando è necessario. Si consiglia inoltre di prevedere l'inserimento di un termostato che escluda la pompa quando si raggiunge una determinata temperatura nominale.
La pompa di circolazione e le tubature di collegamento del vaso di espansione non devono essere coibentate.
Pompa, valvola di non ritorno, vaso d'espansione e valvola di sicurezza vanno collocati sulla linea del ritorno del collettore (parte fredda).
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-023/An-001 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-023/An-002 - Difetti di funzionamento delle valvole |
Difetti di funzionamento delle pompe dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse. |
Sc-023/An-003 - Perdite di carico |
Perdite di carico di esercizio delle pompe dovute a cattivo funzionamento delle stesse. |
Sc-023/An-004 - Perdite di olio |
Perdite d'olio dalle pompe che si manifestano con macchie di olio sul pavimento. |
Sc-023/An-005 - Rumorosità |
Eccessivo livello del rumore prodotto dalle pompe durante il loro normale funzionamento. |
Miscelatore - Su_004/Co-007/Sc-022
Il miscelatore dell'impianto solare termico ha la funzione di miscelare acqua fredda quando l'acqua dell'impianto può raggiungere una temperatura superiore ai 65 °C; il miscelatore va posizionato a valle del serbatoio.
Modalità d’uso corretto: L'utente deve evitare manovre brusche e violente sui dispositivi di comando; in caso di difficoltà di apertura non forzare il senso di movimento del rubinetto. Tutti i rubinetti devono essere identificati sia nel corpo apparente sia nel corpo nascosto; inoltre devono essere identificati gli organi di comando (con il blu l'acqua fredda e con il rosso l'acqua calda); nel caso in cui gli organi siano separati l'acqua fredda deve essere posizionata a destra e quella calda a sinistra.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-022/An-001 - Corrosione |
Corrosione della cartuccia che contiene le parti mobili del miscelatore. |
Sc-022/An-002 - Difetti agli attacchi |
Difetti degli attacchi dovuti a perdita della filettatura che provocano perdite di fluido. |
Sc-022/An-003 - Difetti alle guarnizioni |
Difetti di funzionamento delle guarnizioni. |
Sc-022/An-004 - Incrostazioni |
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni. |
Sc-022/An-005 - Perdite |
Difetti di tenuta per cui si verificano perdite di acqua. |
Regolatore differenziale di temperatura - Su_004/Co-007/Sc-021
Il regolatore acquisisce i segnali di temperatura provenienti dalle sonde posizionate all'uscita dal pannello e nel bollitore. Il regolatore calcola la differenza tra le due temperature e, per confronto con il valore di set impostato, comanda la pompa di circolazione del circuito primario solare.
Il regolatore, di piccole dimensioni, è semplice da programmare ed è utilizzabile in ogni tipologia di impianto solare, può essere montato su tubazioni o serbatoi.
Il regolatore è costituito da una custodia plastica all'interno della quale è montato un bulbo d'immersione alla cui estremità è racchiuso l'elemento sensibile; nella custodia sono altresì montati tutti i componenti elettronici e gli elementi di comando. Sul frontale è posizionato il setpoint a slitta ed un LED che indica lo stato di funzionamento.
Il regolatore commuta il contatto d'uscita quando supera il setpoint differenziale di temperatura impostato.
Modalità d’uso corretto: La posizione di montaggio dipende dall'applicazione richiesta:
- come generatore di calore nella parte più calda;
- come utilizzatore di calore nella parte più fredda;
- nei pannelli solari: direttamente sulla ripresa dell'accumulo. Generalmente devono essere possibili eseguire le seguenti impostazioni:
- il setpoint per il controllo della differenza di temperatura tra i 2 punti o impianti misurati;
- il differenziale del contatto;
- la minima temperatura di carico.
Assicurarsi di rispettare tutte le normative di sicurezza vigenti e di rispettare le massime condizioni di temperatura ambientali ammissibili. Il regolatore deve essere sempre fornito completo di "Istruzioni di montaggio e d'installazione".
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-021/An-001 - Anomalie sonde |
Sc-021/An-002 - Corti circuiti |
Sbalzi dei valori della tensione di alimentazione per cui si verificano corti circuiti. |
Sc-021/An-003 - Difetti display |
Difetti di funzionamento del dispositivo indicatore delle temperature differenziali e delle temperature delle singole sonde. |
Sc-021/An-004 - Difetti potenziometro |
Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione del valore della temperatura differenziale di intervento. |
Sc-021/An-005 - Mancanza di alimentazione |
Mancanza dell'energia elettrica di alimentazione. |
Sc-021/An-006 - Radiodisturbi |
Eccessivo livelli di disturbi radio che inficiano il funzionamento del regolatore. |
Sc-021/An-007 - Rotture display |
Anomalie o rotture dei vetri di protezione dei dispositivi indicatori. |
Sc-021/An-008 - Umidità ambientale |
Livelli eccessivi dei valori di umidità dell'ambiente dove installato il contatore di energia. |
Serbatoio di accumulo - Su_004/Co-007/Sc-020
Il serbatoio di accumulo dell'impianto solare termico ha la funzione di equilibrare la differenza temporale tra la presenza dell'irraggiamento e l'utilizzo dell'acqua calda; infatti con un notevole volume il serbatoio permette di superare periodi anche lunghi di brutto tempo pur causando anche maggiori dispersioni di calore. Il volume del serbatoio corrisponderà a circa 50 - 70 l / mq di superficie di collettore piano.
Negli impianti con riscaldamento ausiliare integrato nel serbatoio (per esempio un secondo scambiatore di calore oppure una serpentina elettrica) il volume in temperatura (la parte di serbatoio che viene mantenuta sempre alla temperatura desiderata per l'acqua calda) viene sempre calcolato secondo il fabbisogno giornaliero di acqua calda che si aggira sui 20 l/persona.
Quando si effettua il dimensionamento di grandi impianti, bisogna calcolare il volume da tenere in temperatura (spesso si tratta di un secondo serbatoio più piccolo) tenendo conto anche della potenza della caldaia.
Modalità d’uso corretto: I serbatoi solari devono essere sempre coibentati; indipendentemente dal tipo di coibente utilizzato si deve avere uno strato isolante di almeno 8 cm di spessore. Infatti bisogna porre particolare attenzione durante l'esecuzione dell'isolamento più della dimensione dello strato stesso:
- il coibente deve essere stretto tutto intorno alle pareti esterne del serbatoio;
- la coibentazione deve essere interrotta il meno possibile dai possibili raccordi, soprattutto nella parte alta del serbatoio; Anche la coibentazione delle tubature in uscita deve essere eseguita senza alcuna fuga fino a raccordarsi alla coibentazione del serbatoio; unitamente alle tubature anche le flange sono da coibentare altrettanto accuratamente. Le tubature collegate lateralmente devono piegare verso il basso (e non verso l'alto) per evitare dispersioni di calore provocate da flussi convettivi all'interno delle tubature stesse.
Lo spessore della coibentazione dovrebbe avere circa la stessa misura del diametro del tubo.
Per la scelta del materiale coibente bisogna badare anche alla resistenza alle alte temperature. Per brevi periodi all'interno dei tubi del circuito solare si possono raggiungere temperature fino a 200 °C. In esterno inoltre la coibentazione deve essere resistente agli agenti atmosferici, ai raggi ultravioletti e alle beccate degli uccelli. Materiali adatti possono essere:
- isolanti in fibre minerali
- tubi Aeroflex
- tubi Armaflex HT All'esterno la coibentazione può essere protetta con copritubi in lamiera zincata o di alluminio.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-020/An-001 - Abbassamento temperature |
Livelli bassi della temperatura del fluido dei serbatoio dovuti a mancanza di coibentazione. |
Sc-020/An-002 - Anomalie anodo al magnesio |
Difetti di funzionamento dell'anodo al magnesio dovuti ad ossidazione dello stesso. |
Sc-020/An-003 - Anomalie spie di segnalazione |
Difetti di funzionamento della spia di segnalazione dell'anodo anticorrosione. |
Sc-020/An-004 - Difetti del galleggiante |
Difetti di funzionamento del galleggiante. |
Sc-020/An-005 - Difetti della serpentina |
Difetti di funzionamento della serpentina di riscaldamento. |
Sc-020/An-006 - Difetti di regolazione |
Cattivo funzionamento del sistema di taratura e controllo. |
Sc-020/An-007 - Perdita coibentazione |
Perdita e/o mancanza della coibentazione esterna del serbatoio per cui si possono avere perdite di calore. |
Sc-020/An-008 - Perdita di carico |
Perdite del liquido per cattivo funzionamento del livellostato e del pressostato delle pompe. |
Fluido termovettore - Su_004/Co-007/Sc-019
Dove non vi è pericolo di gelo si utilizza l'acqua come liquido termovettore all'interno del circuito solare. In questo caso per evitare corrosioni bisogna aggiungere gli inibitori indicati dal produttore. Nelle zone a rischio di gelo si usa invece una miscela di acqua e di propilenglicolo atossico.
Modalità d’uso corretto: Non bisogna assolutamente impiegare materiali zincati nel circuito solare se si usa una miscela di acqua e glicolo.
La concentrazione del glicolo deve essere definita secondo le indicazioni del produttore in modo che la sicurezza antigelo ci sia fino a una temperatura che sia di 10 K inferiore alla temperatura minima media su cui si esegue il calcolo di progettazione dell'impianto di riscaldamento. Per esempio se il riscaldamento viene dimensionato per una temperatura minima media di -5 °C, la concentrazione del glicolo dovrebbe essere sufficiente a garantire l'antigelo per una temperatura di -15 °C.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-019/An-001 - Eccessiva acidità |
Eccesivo livello dell'acidità del glicole che possono causare malfunzionamenti. |
Sc-019/An-002 - Mancanza di antigelo |
Mancanza del liquido antigelo che può causare malfunzionamenti. |
Sc-019/An-003 - Mancanza fluido |
Mancanza del fluido termovettore. |
Sfiato - Su_004/Co-007/Sc-018
Quando il collettore è in stato di stagnazione nella conduttura della mandata del collettore si può formare vapore; tale vapore va eliminato attraverso uno sfiatatoio manuale (tipo valvole di sfiato dei caloriferi) oppure uno sfiatatoio automatico con un rubinetto di intercettazione separato che deve essere chiuso dopo la fase di messa in esercizio.
Modalità d’uso corretto: Lo sfiato deve essere montato nel punto più alto del circuito solare solitamente all'uscita della mandata del collettore.
Tutte le valvole di sfiato dovrebbero essere accessibili per i lavori di manutenzione.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-018/An-001 - Anomalie guarnizione |
Difetti di tenuta della guarnizione tra le flange. |
Sc-018/An-002 - Anomalie rubinetto di sfogo |
Difetti di funzionamento del rubinetto di sfogo. |
Sc-018/An-003 - Difetti anello di tenuta |
Difetti di funzionamento dell'anello di tenuta delle flange. |
Sc-018/An-004 - Difetti galleggianti |
Difetti di funzionamento dei galleggianti. |
Collettore solare - Su_004/Co-007/Sc-017
Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un pannello fotovoltaico, che trasforma la luce del sole in corrente elettrica.
L'elemento principale è l'assorbitore che assorbe la radiazione solare incidente a onde corte e la trasforma in calore (trasformazione fototermica). Generalmente è costituito da un metallo con buona capacità di condurre il calore (per esempio il rame) anche se al giorno d'oggi nella maggior parte dei collettori piani o a tubi sottovuoto vengono impiegati assorbitori dotati di un cosiddetto strato selettivo.
Tale fattore è fondamentale poichè consente agli assorbitori di avere un alto grado di assorbimento (a > 0,95) nel range delle lunghezza d'onda della radiazione solare e contemporaneamente di irradiare poca energia, grazie a un basso fattore di emissività (e < 0,1) nell'ambito delle lunghezze d'onda della radiazione termica.
Gli strati selettivi possono essere ottenuti con procedimento galvanico (cromo, alluminio con pigmentazione al nickel) oppure applicati sotto vuoto (per esempio Tinox o Cermet).
Un buon contatto termico tra l'assorbitore e un fluido termovettore in circolazione (per esempio acqua, glicole oppure aria) permette la cessione del calore al fluido termovettore e di conseguenza il trasporto fuori dal collettore del calore pronto per essere usato.
Nei collettori a tubi sottovuoto ogni striscia di assorbitore è inserita in un tubo di vetro in cui è stato creato il vuoto. Questo comporta un'ottima coibentazione che rende possibile il raggiungimento di temperature di lavoro anche nel campo del calore per processi industriali.
Modalità d’uso corretto: I collettori solari devono essere fissati alle strutture portanti dell'edificio o al terreno per resistere all'azione degli agenti atmosferici ed avere un trattamento superficiale (zincatura, ossidazione anodica o simili) per proteggere gli elementi dalla corrosione. Tutte le tubazioni dell'impianto solare devono essere rivestite con un coibente incombustibile di spessore e rivestito all'esterno con lamierino di alluminio bordato e ancorato con viti autofilettanti per dare anche una schermatura termica. Per il riscaldamento dell'acqua di piscine possono essere utilizzati collettori senza copertura in materiale plastico (per esempio PP = polipropilene, EPDM = caucciù sintetico) in quanto le temperatura necessarie sono relativamente basse.
In seguito ad eventi meteorici eccezionali (nubifragi, temporali, grandinate, nevicate, ecc.) verificare la tenuta delle tubazioni e dei pannelli e dei relativi sistemi di fissaggio.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-017/An-001 - Depositi superficiali |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei (microrganismi, residui organici, polvere, ecc.) sulla copertura dei collettori che inficia il rendimento degli stessi. |
Sc-017/An-002 - Difetti di coibentazione |
Difetti e/o mancanza di idonea coibentazione dell'assorbitore per cui si verificano dispersioni del calore assorbito. |
Sc-017/An-003 - Difetti di fissaggio |
Difetti di tenuta degli elementi di fissaggio e di tenuta dei pannelli solari sulle relative strutture di sostegno. |
Sc-017/An-004 - Difetti di tenuta |
Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido captatore dell'energia solare dagli elementi del pannello. |
Sc-017/An-005 - Incrostazioni |
Formazione di muschi e licheni sulla superficie dei pannelli solari che sono causa di cali di rendimento. |
Sc-017/An-006 - Infiltrazioni |
Penetrazione continua di acqua che può venire in contatto con parti del pannello non previste per essere bagnate. |
Sc-017/An-007 - Perdita del sotto vuoto |
Rotture degli elementi superficiali dei collettori per cui si verifica la perdita del sotto vuoto e l'efficienza del rendimento. |
Componente | Su_004/Co-006 - Impianti fotovoltaici collegati alla rete |
L'impianto fotovoltaico consente la conversione diretta dell'energia solare in energia elettrica. La conversione avviene per mezzo di celle fotovoltaiche che devono essere collegate elettricamente tra loro, andando a formare i moduli che devono essere orientati quanto più possibile perpendicolarmente alla radiazione solare. I moduli fotovoltaici possono essere utilizzati singolarmente (un modulo da 36 celle può caricare una batteria da 12 V) che collegati tra loro in serie e parallelo così da formare stringhe e campi fotovoltaici. A tutt'oggi, in relazione alle esigenze di applicazioni anche per grandi potenze, l'industria fotovoltaica realizza moduli commeerciali di potenza ed area doppia (72 celle, circa 150 W). L'energia elettrica prodotta da un generatore fotovoltaico viene solo raramente utilizzata direttamente dalle utenze elettriche collegate. In genere, invece, tra produzione e utenza sono interposti dispositivi e circuiti con funzioni elettriche ben precise. Ad esempio per compensare l'aleatorietà della fonte solare rispetto alle richieste di un carico elettrico si fa ricorso all'uso di BATTERIE DI ACCUMULATORI. Quando poi è necessario far assumere alla tensione disponibile verso l'utente un valore costante, si utilizzano opportuni regolatori di tensione e circuiti di tipo chopper. L'impiego di questi ultimi presenta il vantaggio di massimizzare le prestazioni del campo fotovoltaico facendolo lavorare con valori di tensione V e corrente I ottimali (dispositivi Maximun Power Point Tracker o MPPT- inseguitori del punto di massima potenza). Quando poi, infine, è necessario disporre di energia elettrica sotto forma di corrente alternata a 230 V monofase o 400 V trifase con caratteristiche analoghe alle forniture in bassa tensione esercitate dalle società distributrici di energia elettrica, l'utilizzo di CONVERTITORI STATICI o INVERTER è una strada obbligata. I moderni inverter assommano molto spesso alla conversione della corrente continua in alternata altre importanti funzioni quali la protezione dei carichi e/o della rete elettrica a valle del dispositivo MPPT. In alcuni casi provvedono ad effettuare anche il parallelo delle stringhe fotovoltaiche e ad acquisire dati di funzionamento gestendone la trasmissione verso un computer di controllo. Le prestazioni, i componenti impiegati e la taglia dei sistemi fotovoltaici sono raggruppabili in due macrocategorie: - gli impianti isolati della rete (STAND-ALONE o OFF-GRID); - gli impianti collegati alla rete elettrica (GRID-CONNECTED). Gli impianti collegati alla rete elettrica si distinguono in: TETTI FOTOVOLTAICI Sono rappresentati da impianti collegati alla rete e in gergo specialistico viene definita generazione distributiva. Si dimostra la più idonea ad una diffusione di larga scala nei contesti urbani, essendo adatta all'integrazione dei moduli nelle facciate, nelle coperture o in altri elementi dell'involucro degli edifici esistenti e di nuova realizzazione. Sono impianti generalmente di potenza contenuta (qualche KW), che iniettano l'energia prodotta in rete e pertanto non richiedono l'accumulo di energia in quanta la presenza della rete elettrica garantisce l'alimentazione delle utenze in ogni condizione di produzione e carico. La rete, in questo caso, è vista come un accumulo che assorbe energia nei periodi di maggiore irraggiamento solare e la restituisce in quelli meno favorevoli (periodi notturni). La progettazione di questi impianti risulta essere pertanto svincolata dalle esigenze di carico elettrico contingenti e può quindi focalizzare le scelte in base ad altri vincoli fra cui, i più frequenti, risultano essere il rispetto del budget prevetivato, l'ampiezza delle aree interessate e il risultato estetico. CENTRALI FOTOVOLTAICHE Presentano potenze installatw considerevoli e di taglia modulare in quanto costituite da unità di generazione (sottocampi) con potenze fino a 500KW. |
Elenco Schede | |
Su_004/Co-006/Sc-016 | Cavi elettrici |
Su_004/Co-006/Sc-015 | Convertitori statici |
Su_004/Co-006/Sc-014 | Moduli fotovoltaici in silicio cristallino |
Cavi elettrici - Su_004/Co-006/Sc-016
Negli impianti fotovoltaici di piccola taglia i moduli fotovoltaici vengono montati sulla struttura di sostegno e cablati direttamente fra loro in campo con spezzoni di cavo tagliati a misura e dotati di capocorda idoneo all'intestazione nella morsetteria della cassetta di terminazione del modulo.
Viceversa quando le potenze salgono può essere utile preassemblare in officina più moduli in un pannello che verrà poi trasportato in sito già cablato: per collegare poi tra loro i pannelli già montati sulla struttura di sostegno è possibile fare uso di connettori stagni.
La pratica realizzativa del cablaggio del generatore fotovoltaico suggerisce due differenti tecniche: è possibile utilizzare una posa di cavi libera senza tubi, che impone cavi dotati di guaina di caratteristiche idonee, oppure una posa intubata.
In genere, la prima soluzione è quella più diffusa perchè consente un minor impegno di manodopera; il cavo impiegato deve essere scelto però dando preferenza ai seguenti criteri:
-cavo con isolamento per tensioni di esercizio almeno fino a 450/750V;
-alta resistenza agli agenti atmosferici ed unidità;
-resistenza ai raggi UV;
-range di temperatura di esercizio elevato;
-non propagante l'incendio.
Nel caso di posa interna (integrazione architettonica) i criteri di scelta saranno i seguenti:
-cavo non propagante l'incendio;
-bassa emissione di gas tossici.
E' pratica comune utilizzare cavi unipolari per il cablaggio interno del generatore; la sezione è minimo 2,5-4 mmq.
Per collegare le stringhe del generatore al quadro di paralello, si usa affrancare i cavi della struttura di sostegno con collari che garantiscono la durata nel tempo: questi ultimi sono da preferire di colore nero del tipo anti UV e di lunghezza adeguata al fascio circoscritto.
Negli impianti isolati, per il collegamento della batteria al quadro si utilizzano cavi unipolari simili a quelli utilizzati per il cablaggio del genratore ma con sezioni più grandi (50-95 mmq); lo stesso per il collegamento quadro-inverter.
Quando il percorso in cavo è sotterraneo, i cavi devono essere adeguati al tipo per posa, è consigliabile utilizzare gli accessori della linea del tubo scelto per il raccordo al quadro.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Il cattivo serraggio delle morsetterie può causare: -miscoscariche distruttive per falsi contatti; -rotture collegamenti morsetteria-bandella d'uscita con interruzzione della serie. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-016/An-001 - Miscoscariche distruttive |
Miscoscariche distruttive per falsi contatti |
Sc-016/An-002 - Rotture collegamenti |
Rotture collegamenti morsetteria-bandella d'uscita con interruzzione della serie |
Convertitori statici - Su_004/Co-006/Sc-015
I convertitori statici sono dispositivi di potenza in grado di convertire alcune grandezze elettriche presenti in ingresso (tipicamente tensione e frequenza) in altre disponibili in corrispondenza dell'uscita.
Vi sono i convertitori statici ca/cc (raddrizzatori e alimentatori), i convertitori cc/cc detti anche chopper ed i convertitori cc/ca, detti anche inverter e, infine i convertitori ca/ca o cicloinveter.
Normalmente, nelle applicazioni fotovoltaiche i convertitori statici più utilizzati sono gli inverter; per cui queste due dizioni sono utilizzate indifferentemente per indicare lo stesso tipo di dispositivo.
Gli inverter per applicazioni fotovoltaiche presentano caratteristiche e funzionalità proprie tali per cui i costruttori hanno dovuto sviluppare delle linee di prodotti espressamente dedicate.
Gli inverter per il fotovoltaico possono, con qualche eccezzione, essere suddivisi in due grandi famiglie: inverter per applicazioni isolate o stand- alone e inverter per in funzionamento in paralleli alla rete elettrica o grid-connected.
Gli inverter per il funzionamento in parallelo alla rete elettrica, a differenza di quelli per applicazioni isolate, non hanno più l'obiettivo di regolare tensione e frequenza di uscita per fornire un servizio elettrico idoneo.
L'obiettivo primario è quello invece di convertire l'energia elettrica in corrente continua prodotta dai moduli fotovoltaici in corrente alternata ed iniettarla in rete nel modo più efficiente possibile. Negli inverte grid-connected i circuiti di ingresso non hanno più come riferimento la tensione delle batterie, non più necessarie, ma quelle del generatore fotovoltaico, il che comporta l'adattamento a variazioni molto più ampie ed inoltre richiede un circuito inseguitore del punto di massima potenza o Maximum Power Point Tracker (MPPT) sulla curva caratteristica I-V del generatore.
Negli inveter grid-connected, poichè tensione e frequenza sono imposti dalla rete, occorre sincronizzarsi con la rete stessa e comportarsi come un generatore pressochè ideale di corrente alternata. Qualora la rete dovesse venire a mancare, anche solo per brevi periodi, l'inverter deve scollegarsi prontamente per evitare di alimentare carichi con valori di tensione e frequenza non idonei e generare situazioni di pericolo.
Nella fase di progetto in generale occorre stabilire i valori massimi e minimi della tensione di uscita del generatore fotovoltaico nelle condizioni operative limite previste e valutare se questi possono essere considerati compatibili con le caratteristiche di ingresso dell'inverter.
Per gli inverter collegati alla rete i costruttori forniscono le tensioni minima e massima della finestra MPPT in cui la macchina riesce a inseguire il punto di massima potenza in quell'istante e la tensione massima applicabile in ingresso.
Le due condizioni da verificare, affinchè le stringhe di moduli fotovoltaici siano compatibili con le caratteristiche dell'inverter sono le seguenti:
- la tensione massima di stringa a circuito aperto non deve mai superare la tensione massima ammissibile all'ingresso dell'inverter;
- la tensione di stringa nel punto di massima potenza non deve uscire dai limiti operativi richisti dall'inseguitore MPPT per la migliore gestione della potenza estratta dal generatore fotovoltaico.
Modalità d’uso corretto: Le diverse tipologie di convertitori utilizzabili nei sistemi fotovoltaici hanno diversi schemi elettrici e risulta indispensabile una personalizzazione per qualsiasi intervento anche solo ispettivo: per questo, è consigliabile attenersi alle indicazioni contenute nel "Manuale d'uso e manutenzione" che accompagna la macchina.
Le operazioni che si svolgono in fase di manutenzione è bene vengano eseguite con impianto fuori servizio.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-015/An-001 - Deformazioni meccaniche |
Deformazioni meccaniche degli involucri |
Sc-015/An-002 - Formazione di condensa |
Formazione di condensa negli elemenri |
Sc-015/An-003 - Infiltrazione d'acqua |
Infiltrazione d'acqua nelle apparecchiature |
Moduli fotovoltaici in silicio cristallino - Su_004/Co-006/Sc-014
Sono costituite da celle solari in silicio monocristallino o policristallino, connesse in serie/parallelo e incapsulate tra un foglio di plastica e una lastra di vetro temperato. Queste costituiscono la maggioranza dei moduli commerciali e si tratta di sandwich di materiali molto robusti di forma rettangolare, spesso compreso tra 2 e 3 cm e peso variabile tra 6 e 21 kg. I moduli possono essere lasciati senza cornice o contornati da un profilo di alluminio alla scopo di facilitarne il montaggio sulle strutture metalliche che dovranno accoglierli durante l'esercizio. Le polarità positiva e negativa del modulo sono riportate all'esterno del sandwich per essere accessibili come collegamento elettrico: in genere sono disponibili su una morsetteria contenuta in una cassettina in materiale plastico fissata sul retro del modulo e provvista di passacavi, detta cassetta di derivazione.
Più in dettaglio il modulo fotovoltaico in silicio cristallino è ricondotto ad uno schema con i seguenti componenti:
1-anteriormente vi è sempre un vetro temprato di circa 4 mm di spessore con funzione di passaggio della luce e di protezione della parte attiva;
2- tra il vetro e le celle fotovoltaiche viene interposto un strato sottile di EVA (vinilacetato di etiline) trasparente che contiene additivi che ne ritardano l'ingiallimento dovuto all'esposizoine ai raggi ultravioletti;
3- le celle fototovoltaiche, con contatti elettrici anteriori e posteriori predisposti, vengono appoggiati sul vetro matrice e collegate elettricamente tra loro, generalmente in serie, utilizzando sottili nastri metallici elettrosaldati. Il numero di celle presenti in ogni modulo è in genere standard (36,64 e 72);
4- sul retro delle celle viene posto un altro strato di EVA, con funzione analoga a quella utilizzata anteriormente;
5- a chiusura del sandwich realizzato, viene in genere utilizzato un foglio di polivinile fluorurato Tedlar, eventulmente rinforzato con fogli metallici e polimerici per aumentare l'impermeabilità all'ossigeno e all'acqua. In alternativa è possibile usare un altro vetro con caratteristiche meccaniche e trasmissive della luce inferiori a quelle previste per il vetro anteriore: un modulo così realizzato viene chiamato a doppio vetro.
Modalità d’uso corretto: Le attività di manutenzione preventive sono consigliate con cadenza almeno annuale soprattutto nel caso di impianti per servizio isolato e comprendono una serie di ispezioni e controlli.
La maggior parte delle verifiche che possono essere effettuate possono essere effettuate anche da personale non esperto in tecnologia fotovoltaica purchè addestrato ad operare su circuiti elettrici applicando le norme di sicurezza e, comunque, non senza aver preso visione del "Manuale d'uso e manutenzione"redatto dal progettista consegnato al cliente insieme al progetto esecutivo.
In ogni caso la manutenzione preventiva sui singoli moduli non richiede la messa fuori servizio di parte o di tutto l'impianto.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Molte delle anomalie che possono presentare i moduli fotovoltaici sono legati a difetti di fabbricazione e non tutti i difetti sono rilevabili da un'ispezione visiva seppur accurata. In questi casi solo l'ispezione strumentale può aiutare. Ad esempio l'ingiallimento dell'EVA è riconducibile al basso grado di polimerizzazione (<70%) e ad un cattivo stoccaggio dell'EVA prima della laminazione. La bassa polimerizzazione è causa inoltre dello scollamento tra i diversi strati del sandwich, causato anche dalla scarsa pulizia nella fase di assemblaggio. Altre anomalie sono legati ad eventi accidentali (ad es. urti) o ad una scarsa manutenzione. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-014/An-001 - Bolle o delaminazioni |
Bolle o delaminazioni che inficiano l'isolamento tra circuito elettrico e cornice. |
Sc-014/An-002 - Cassetta di terminazione difettosa |
Cassetta di terminazione difettosa a causa di pressacavi rotti, morsetterie poco isolate o meccanicamente inconsistenti. |
Sc-014/An-003 - Corrosione contatti metallici |
Corrosione contatti metallici per produzione di acido acetico rilasciato dalla decomposizione dell'EVA all'interno del sandwich. |
Sc-014/An-004 - Diodi non funzionanti |
Diodi di pass non funzionanti o montati non correttamente. |
Sc-014/An-005 - Disallineamento stringhe |
Disallineamento tra le stringhe che comportino il contatto fra le celle. |
Sc-014/An-006 - Ingiallimento EVA |
Ingiallimento dell'EVA con degrado ottico e diminuzione conseguente della trasmittanza. |
Sc-014/An-007 - Rottura locale nelle celle |
Rottura nelle celle che possono interessare più del 20% della dimensione lineare della singola cella o che comportino il distacco completo di un framemnto, comunque piccolo, dal resto della cella. |
Sc-014/An-008 - Rottura meccanica celle o del modulo |
Rottura meccanica celle o della struttura del modulo in grado di determinare il mal funzionamento e/o ridotta affidabilità nel tempo, inclusi danni all'incapsulante tali da mettere in contatto la parte attiva del modulo con l'ambiente esterno. |
Sc-014/An-009 - Rottura vetro anteriore |
Rottura vetro anteriore del modulo. |
Sc-014/An-010 - Rottura vetro posteriore |
Rottura vetro posteriore del modulo, se presente. |
Sc-014/An-011 - Scheggiatura delle celle |
Scheggiatura sui bordi delle celle che interessano le serigrafie anteriori. |
Sc-014/An-012 - Scollamento tra i diversi strati |
Scollamento tra i diversi strati del sandwich duarante l'esercizio |
Sc-014/An-013 - Tagli o pieghe nel retro |
Tagli o pieghe nel retro del modulo (Tedlar). |
Sc-014/An-014 - Vetro anteriore difettoso |
Vetro anteriore difettoso per graffiature, bolle, opacizzazioni, intrusioni. |
Sub Sistema | Su_005 - Impianti speciali |
Il Sub sistema impianti speciali contiene tutti gli impianti che possono fare parte di un generico sistema edilizio:
- Impianto di rilevazione incendi;
- Impianto di spegnimento incendi;
- Impianto di trasporto verticale;
- Impianto di allarme;
- Impianto telefonico e citofonico;
- Sistemi di automazione e telegestione;
- Impianto di distribuzione del gas;
- Impianto di irrigazione;
- Impianto di smaltimento prodotti della combustione;
- Impianto di trasmissione dati e fonia.
Elenco Componenti | |
Su_005/Co-010 | Impianto telefonico e citofonico |
Su_005/Co-009 | Impianto di trasmissione dati e fonia |
Su_005/Co-008 | Impianto di trasporto verticale |
Componente | Su_005/Co-010 - Impianto telefonico e citofonico |
Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici. La centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo, può fungere anche da centrale citofonica. |
Elenco Schede | |
Su_005/Co-010/Sc-027 | Apparecchi telefonici |
Apparecchi telefonici - Su_005/Co-010/Sc-027
Gli apparecchi telefonici permettono nell'impianto di trasmettere le informazioni tra un apparecchio ed un altro.
Modalità d’uso corretto: Gli apparecchi telefonici devono essere forniti completi del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti utilizzati sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. Per non causare danni agli apparati telefonici evitare usi impropri ed eseguire una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi stessi.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-027/An-001 - Difetti di regolazione |
Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico. |
Sc-027/An-002 - Difetti di tenuta dei morsetti |
Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione. |
Sc-027/An-003 - Incrostazioni |
Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sui dispositivi. |
Componente | Su_005/Co-009 - Impianto di trasmissione dati e fonia |
L'impianto di trasmissione dati e fonia permette la diffusione, nei vari ambienti, di dati ai vari utenti. In genere è composto da una rete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni. |
Elenco Schede | |
Su_005/Co-009/Sc-026 | Armadi concentratori |
Su_005/Co-009/Sc-025 | Cablaggio |
Armadi concentratori - Su_005/Co-009/Sc-026
Gli armadi hanno la funzione di contenere tutti i componenti (apparati attivi, pannelli di permutazione della rete di distribuzione fisica, UPS per alimentazione elettrica indipendente) necessari per il corretto funzionamento dei nodi di concentrazione.
Gli armadi concentratori sono generalmente costituiti da una struttura in lamiera d'acciaio pressopiegata ed elettrosaldata e verniciata con polveri epossidiche.
Modalità d’uso corretto: Negli armadi che alloggiano gli apparati attivi dovranno essere installati sulla parte frontale, in modo visibile, i pannelli di alimentazione elettrica e un interruttore differenziale con spia luminosa.
Controllare che la griglia di areazione sia libera da ostacoli che possano comprometterne il corretto funzionamento.
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-026/An-001 - Anomalie agli interruttori |
Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-026/An-002 - Anomalie led luminosi |
Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione. |
Sc-026/An-003 - Corrosione |
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). |
Sc-026/An-004 - Depositi di materiale |
Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti. |
Sc-026/An-005 - Difetti cablaggio |
Difetti di funzionamento dei cablaggi dei vari elementi dell'impianto. |
Cablaggio - Su_005/Co-009/Sc-025
Per la diffusione dei dati negli edifici occorre una rete di supporto che generalmente viene denominata cablaggio. Pertanto il cablaggio degli edifici consente agli utenti di comunicare e scambiare dati attraverso le varie postazioni collegate alla rete di distribuzione.
Modalità d’uso corretto: Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personale specializzato.
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-025/An-001 - Difetti degli allacci |
Difetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione. |
Sc-025/An-002 - Difetti delle canaline |
Difetti di tenuta delle canaline porta cavi. |
Sc-025/An-003 - Difetti delle prese |
Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori. |
Sc-025/An-004 - Difetti di serraggio |
Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza. |
Componente | Su_005/Co-008 - Impianto di trasporto verticale |
L'impianto di trasporto verticale è l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di trasportare persone e/o cose. Generalmente è costituito da un apparecchio elevatore, da una cabina che scorre lungo delle guide verticali o inclinate al massimo di 15° rispetto alla verticale. Gli ascensori sono classificati in classi: CLASSE I: adibiti al trasporto di persone; CLASSE II: adibiti al trasporto di persone ma che possono trasportare anche merci; CLASSE III: adibiti al trasporto di letti detti anche montalettighe; CLASSE IV: adibiti al trasporto di merci accompagnate da persone; CLASSE V: adibiti al trasporto esclusivo di cose. Il manutentore (ai sensi del D.P.R. 162/99) è l'unico responsabile dell'impianto e pertanto deve effettuare le seguenti verifiche, annotandone i risultati sull'apposito libretto dell'impianto: - integrità ed efficienza di tutti i dispositivi dell'impianto quali limitatori, paracadute, ecc.; - elementi portanti quali funi e catene; - isolamento dell'impianto elettrico ed efficienza dei collegamenti di terra. Gli ascensori e montacarichi vanno sottoposti a verifiche periodiche da parte di uno dei seguenti soggetti: - azienda Sanitaria Locale competente per territorio; - ispettorati del Ministero del Lavoro; - organismi abilitati dalla legge. |
Elenco Schede | |
Su_005/Co-008/Sc-024 | Macchinari elettromeccanici |
Macchinari elettromeccanici - Su_005/Co-008/Sc-024
Sono gli organi motori che assicurano il movimento e l'arresto dell'ascensore.
Generalmente sono costituiti da una serie di elementi che consentono il corretto funzionamento dell'impianto elevatore quali la massa di bilanciamento, il paracadute (che può essere del tipo a presa istantanea, a presa istantanea con effetto ammortizzato, a presa progressiva).
Modalità d’uso corretto: Macchinari elettromeccanici
I macchinari elettromeccanici possono funzionare a frizione (con l'impiego di pulegge di frizione e di funi) oppure ad argano agganciato (o con tamburo e funi o con pignoni e catene). La velocità nominale deve essere non superiore a 0,63 m/s. Non devono essere usati contrappesi. È ammesso usare una massa di bilanciamento. L'ascensore deve essere munito di un sistema di frenatura che agisca automaticamente in caso di mancanza dell'alimentazione elettrica principale o in caso di mancanza dell'alimentazione del circuito di manovra.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine degli arresti -errori di concezione; -carichi eccessivi; -difetti delle apparecchaiture; -scarsa manutenzione. Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-024/An-001 - Calo di tensione |
Calo della tensione di alimentazione delle apparecchiature. |
Sc-024/An-002 - Difetti degli ammortizzatori |
Difetti degli ammortizzatori ad accumulo di energia. |
Sc-024/An-003 - Difetti dei contatti |
Difetti di apertura o di chiusura dei contatti. |
Sc-024/An-004 - Difetti dei dispositivi di blocco |
Difetti di funzionamento dei dispositivi di blocco. |
Sc-024/An-005 - Difetti del limitatore di velocità |
Difetti del limitatore di velocità per cui la velocità di intervento del limitatore di velocità deve essere verificata. |
Sc-024/An-006 - Difetti del paracadute |
Difetti del paracadute della cabina e pertanto deve essere verificata di l’energia che il paracadute è in grado di assorbire al momento della presa. |
Sc-024/An-007 - Difetti di alimentazione di energia elettrica |
Difetti di alimentazione di energia elettrica di alimentazione delle parti elettriche dei macchinari e dei relativi accessori. |
Sc-024/An-008 - Difetti di isolamento |
Difetti di isolamento delle apparecchiature verso massa o verso terra. |
Sub Sistema | Su_006 - Impianto di condizionamento |
L'impianto di climatizzazione rappresenta " l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione ". Il SubSistema Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da: -alimentazione, avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino ai gruppi termici; -gruppi termici, che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica; -centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) ai fluidi termovettori; -reti di distribuzione e terminali, che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto; -canne di esalazione, aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici. |
Elenco Componenti | |
Su_006/Co-011 | Centrali trattamento fluidi |
Componente | Su_006/Co-011 - Centrali trattamento fluidi |
Le centrali di trattamento fluidi svolgono la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) ai fluidi termovettori. |
Elenco Schede | |
Su_006/Co-011/Sc-030 | Unità di trattamento aria (U.T.A.) |
Su_006/Co-011/Sc-029 | Compressore |
Su_006/Co-011/Sc-028 | Carpenteria metallica |
Unità di trattamento aria (U.T.A.) - Su_006/Co-011/Sc-030
Le centrali di trattamento dell'aria, dette U.T.A. (Unità Trattamento Aria), dell'impianto di climatizzazione sono destinate al trattamento sia dell'aria primaria che di tutta quella necessaria alla climatizzazione. Generalmente
una U.T.A. è composta dai seguenti elementi:
- ventilatore di ripresa dell'aria;
- sezione di miscela, espulsione e ripresa dell'aria esterna;
- sezione filtrante;
- batteria di preriscaldamento;
- sezione umidificante con separatore di gocce;
- batteria di raffreddamento;
- batteria di post riscaldamento;
- ventilatore di mandata.
Modalità d’uso corretto: Le centrali di trattamento dell'aria dell'impianto di climatizzazione, generalmente denominate unità di trattamento aria, sono apparecchi caratterizzati da elevate dimensioni. Ad esse fanno capo i canali di mandata e di ripresa dell'aria.
Date le notevoli dimensioni generalmente le U.T.A. sono collocate in ambienti interrati ma possono essere collocate anche in copertura o nei sottotetti prevedendo idonei dispositivi di isolamento acustico. Verificare lo stato generale accertando che:
- non ci siano vibrazioni;
- che lo strato coibente e di materiale fonoassorbente siano sufficienti a garantire livelli di isolamento acustico non inferiori a quelli imposti dalla normativa vigente;
- che i bulloni siano ben serrati;
- che lo strato di vernice protettiva siano efficiente;
- verificare l'efficienza dei filtri e delle celle filtranti.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine dei guasti agli organi di produzione: Per le apparecchiature di climatizzazione (quadri, batterie, climatizzazione monoblocco o sistemi "split", centrale di trattamento dell'aria, scambiatori, etc.) l'origine dei guasti concerne soprattutto la gestione: -mancanza di gas refrigerante; -surriscaldamento degli scambiatori; -mancanza di lubrificazione; -disfunzioni della regolazione; -perdite di carico; -difetti delle connessioni; -incrostazioni; -mancanza di acqua; -difetti di isolamento termico. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-030/An-001 - Difetti di filtraggio |
Difetti ai filtri di aspirazione del compressore. |
Sc-030/An-002 - Difetti di funzionamento motori |
Difetti di funzionamento dei motori elettrici. |
Sc-030/An-003 - Difetti di lubrificazione |
Funzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante. |
Sc-030/An-004 - Difetti di taratura |
Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo. |
Sc-030/An-005 - Difetti di tenuta |
Fughe dei fluidi termovettori in circolazione. |
Sc-030/An-006 - Fughe ai circuiti |
Fughe dei fluidi nei vari circuiti. |
Sc-030/An-007 - Incrostazioni |
Depositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria. |
Sc-030/An-008 - Perdita di tensione delle cinghie |
Perdita di tensione delle cinghie del ventilatore. |
Sc-030/An-009 - Rumorosità |
Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento. |
Sc-030/Cn-005 - Taratura apparecchiature di regolazione |
Procedura: Registrazione |
Frequenza: 90 giorni |
Verificare che negli ambienti climatizzati vengano mantenuti i valori di umidità e temperatura prestabiliti, regolando le apparecchiature di controllo e regolazione. |
Requisiti da verificare: -Controllo del rumore prodotto, -Controllo della portata dei fluidi, -Contenimento della temperatura dei fluidi, -Controllo delle dispersioni elettriche, -Affidabilità |
Anomalie: -Difetti di taratura |
Controlli eseguibili dall’utente |
Sc-030/Cn-006 - Taratura apparecchiature di sicurezza |
Procedura: Registrazione |
Frequenza: 30 giorni |
Verificare, ed eventualmente tarare, il regolare funzionamento delle principali apparecchiature di controllo e sicurezza, quali pressostato olio, termostato antigelo, etc. |
Requisiti da verificare: -Controllo del rumore prodotto, -Controllo della combustione, -Controllo della portata dei fluidi, -Controllo delle dispersioni elettriche, -Affidabilità, -Limitazione dei rischi di esplosione, -Comodità di uso e manovra, -Resistenza meccanica, -Sostituibilità |
Anomalie: -Difetti di taratura |
Compressore - Su_006/Co-011/Sc-029
Tra i componenti i gruppi frigo dell'impianto di climatizzazione abbiamo il compressore che può essere:
- centrifugo del tipo aperto, ermetico, monostadio o bistadio: tale tipo di compressore viene utilizzato per potenzialità superiori a 350 Kw;
- alternativo di tipo aperto, ermetico, semi-ermetico;
- a vite, rotativo, a "scroll".
Nei compressori di tipo ermetico il motore non è accessibile.
Modalità d’uso corretto: Prima della messa in funzione degli impianti frigoriferi eseguire una serie di operazioni sul sistema dei compressori quali:
- verifica del sistema di lubrificazione analizzando la temperatura e l'aspetto dell'olio;
- verifica stato morsettiere ed isolamento avvolgimenti del motore;
- prove di funzionamento tese a verificare i vari dispositivi di taratura e controllo (pressostato, temperature di aspirazione e mandata, ecc.).
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Generalmente i guasti o le anomalie possono essere il risultato di errori di concezione o di installazione. Origine dei guasti agli organi di produzione: Per le apparecchiature di climatizzazione (quadri, batterie, climatizzazione monoblocco o sistemi "split", centrale di trattamento dell'aria, scambiatori, etc.) l'origine dei guasti concerne soprattutto la gestione: -mancanza di gas refrigerante; -surriscaldamento degli scambiatori; -mancanza di lubrificazione; -disfunzioni della regolazione; -perdite di carico; -difetti delle connessioni; -incrostazioni; -mancanza di acqua; -difetti di isolamento termico. Origine delle anomalie degli organi di distribuzione (tubature, filtri, guaine) Le fughe possono essere originate da: -una corrosione; -difetti ai raccordi o alle connessioni; -una impossibilità di dilatazione. Le perdite di carico idraulico o aerauliche possono essere originate da: -un errore di concezione; -un errore di realizzazione; -incrostazioni; -intasamento; -incrostazioni dei filtri o delle guaine; -la distribuzione parziale delle guaine; -difetti agli organi terminali. Origini delle anomalie agli organi terminali: -fughe al livello dei raccordi; -cattiva regolazione; -uso scorretto. Origine delle anomalie degli organi di comando: -difetti di taratura; -rottura del circuito. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-029/An-001 - Difetti di filtraggio |
Difetti ai filtri di aspirazione del compressore. |
Sc-029/An-002 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze di preriscaldamento. |
Sc-029/An-003 - Fughe di gas nei circuiti |
Fughe di gas nei vari circuiti refrigeranti. |
Sc-029/An-004 - Fuoriuscite di olio |
Perdite di olio dal compressore. |
Sc-029/An-005 - Mancanza dell'umidità |
Livello di umidità al di sotto del valore minimo di funzionamento. |
Sc-029/An-006 - Perdite di carico |
Valori della pressione differenti a quelli di esercizio dovuti a perdite di carico. |
Sc-029/An-007 - Rumorosità |
Presenza di rumori anomali o livello di rumorosità non nei valori di norma. |
Sc-029/An-008 - Rumorosità del compressore |
Eccessivo livello del rumore prodotto dal compressore durante il normale funzionamento. |
Sc-029/An-009 - Sbalzi di temperatura |
Sbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita. |
Carpenteria metallica - Su_006/Co-011/Sc-028
Modalità d’uso corretto: Le componentistiche metalliche possono essere caratterizzate da elevate dimensioni. Verificare lo stato generale accertando che:
- non ci siano vibrazioni;
- che i bulloni siano ben serrati;
- che lo strato di vernice protettiva siano efficiente;
- verificare l'efficienza delle apparecchiature e della componentistica eventualmente contenuta.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine degli abbassamenti di pressione: -errori di concezione o realizzazione mal eseguita; -difetti della rete (fughe, incrostazioni); -difetti delle apparecchiature (erogatori, sistemi di pressurizzazione, serbatoi, serbatoi di accumulo, etc.) Origine delle anomalie agli apparecchi: -usura; -assenza di manutenzione regolare. Origini delle difficoltà di alimentazione: -assenza di manutenzione alle valvole; -assenza di controllo alle tubazioni; -pressione troppo elevata. Origine dei problemi agli scarichi: -errori di concezione; -ostruzioni; -fughe a livello dei giunti o delle connessioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-028/An-001 - Corrosione |
Corrosione degli elementi metallici in seguito all'azione di agenti aggressivi. |
Sc-028/An-002 - Deformazione |
Variazione geometriche e morfologiche degli elementi metallici. |
Sc-028/An-003 - Difetti di connessione |
Difetti di connessione dei componenti. |
Sc-028/An-004 - Difetti di serraggio |
Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra i vari elementi. |
Sub Sistema | Su_007 - Bioedilizia |
La bioedilizia, ovvero costruire edifici rispettando l'ambiente, si può definire come una metodologia di progettazione architettonica che attraverso l'uso di tecniche, tecnologie e materiali contribuisce al benessere umano, attraverso la realizzazione di costruzioni ecologiche che promuovono la salubrità e la qualità come requisiti indispensabili per un minore impatto sull'ambiente. Attraverso la bioedilizia, la scelta dei materiali tiene conto dell'impatto ambientale che questi avranno durante tutto il loro ciclo di vita: dalla produzione della materia prima, all'uso ed al loro smaltimento. Il ciclo di vita dei materiali impiegati nelle costruzioni può essere suddiviso attraverso cinque fasi: a)estrazione delle materie prime; b)produzione; c) lavorazione e messa in opera; d)presenza nelle costruzioni e manutenzione; e) rimozione e/o demolizione con smaltimento e/o riciclaggio. E' bene che nella scelta dei materiali si cerchi di soddisfare dei requisiti fondamentali, come: materiali reperiti in loco; materiali naturali e non nocivi che non abbiano subito processi di trasformazione chimica; materiali che durante il loro ciclo di vita conservino la loro bioecologicità; materiali che possono essere riciclati. Gli impatti sull'ambiente dipendono oltre che dalla natura dei materiali anche dai modi di utilizzo ed impiego di essi. Inoltre l'impatto ambientale implica anche tutti i possibili effetti derivanti dall'uso dei materiali che influiscono sulla salute dei fruitori. Ogni materiale ha un proprio ciclo di vita e di questo il progettista ne deve tener conto per le fasi di realizzazione, di esercizio, di ristrutturazione, di demolizione ed infine di discarica e/o riciclaggio. Infine risulta importante condurre sugli elementi costruttivi un approccio alla manutenzione ed alla gestione che tenga conto di metodi e materiali a loro volta ecologici. |
Elenco Componenti | |
Su_007/Co-012 | Materiali termoisolanti |
Componente | Su_007/Co-012 - Materiali termoisolanti |
Sono costituiti da elementi e/o materiali aventi caratteristiche termoisolanti e di origine naturale privi di emissioni nocive che non hanno subito processi di trasformazione chimica e che nel loro ciclo di vita conservano la loro bioecologicità e che possono essere facilmente riciclati. Tra i materiali termoisolanti più diffusi vi sono quelli di origine: minerale, vegetale, animali e sintetici. |
Elenco Schede | |
Su_007/Co-012/Sc-033 | Pannello in lana di legno di abete |
Su_007/Co-012/Sc-032 | Pannelli isolanti in fibra di legno pressate |
Su_007/Co-012/Sc-031 | Pannelli in fibra di kenaf |
Pannello in lana di legno di abete - Su_007/Co-012/Sc-033
E' un pannello di materiale in cemento e legno legati, esso è ricavata da: fibre legnose di abete o pino, di misura calibrata il tutto amalgamato con l’aggiunta di leganti idraulici e cemento Portland e piccolissime parti di innocui additivi chimici (usati nell'industria della conservazione alimentare) miscelati con acqua. E’ molto resistente ai cambiamenti climatici e al gelo. Gli insetti e i funghi non sono in grado di attaccarlo o danneggiarlo.
Modalità d’uso corretto: E' bene che nella fase di messa in opera dei materiali si verifichi il totale riempimento degli spazi delle intercapedini trattate affinché in quest'ultime non rimangano spazi vuoti.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine delle anomalie a carico della tenuta: -difetti nella messa in opera: essiccatura della muratura insufficiente, eccessiva umidità nell'ambiente durante la posa, cattiva preparazione del supporto, singoli punti mal definiti fin dalla concezione, scelta sbagliata del sistema; -eventi accidentali: caduta di oggetti, perforazioni accidentali. Origine delle anomalie del supporto: -difetti di concezione; -difetti nella messa in opera; -movimenti della struttura (ad es:fessurazione). Origini delle anomalie delle opere annesse: -errori di concezione; -errori nella messa in opera; -difetti dei materiali utilizzati. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-033/An-001 - Attacco biologico |
Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. |
Sc-033/An-002 - Distacco |
Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. |
Sc-033/An-003 - Emissioni nocive |
Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. |
Sc-033/An-004 - Muffa |
Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. |
Sc-033/An-005 - Penetrazione di umidità |
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. |
Pannelli isolanti in fibra di legno pressate - Su_007/Co-012/Sc-032
I pannelli isolanti del suddetto tipo vengono realizzati con legno di abete rosso o di pino. La materia prima è costituita da residui di segheria, legni deboli ecc.
Il legno viene frantumato e quindi scomposto in fibre di legno fini mediante procedimenti termici e meccanici.
Dette fibre di legno fini conferiscono al pannello la sua stabilità tipica attraverso l'intreccio e l'infeltrimento subito durante la pressatura.
Le resine naturali proprie del legno vengono sprigionate per scomposizione con l'aggiunta di allume conferendo al pannello dopo l'essiccazione la stabilità necessaria senza dover aggiungere altri leganti.
Per rendere i pannelli resistenti all'umidità vengono addizionati a seconda dell'uso per cui sono destinati alcune sostanze idrofobizzanti (lattice, cera e un surrogato di bitume a base di resina naturale).
Modalità d’uso corretto: E' bene che nella fase di messa in opera dei materiali si verifichi il totale riempimento degli spazi delle intercapedini trattate affinché in quest'ultime non rimangano spazi vuoti.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine delle anomalie a carico della tenuta: -difetti nella messa in opera: essiccatura della muratura insufficiente, eccessiva umidità nell'ambiente durante la posa, cattiva preparazione del supporto, singoli punti mal definiti fin dalla concezione, scelta sbagliata del sistema; -eventi accidentali: caduta di oggetti, perforazioni accidentali. Origine delle anomalie del supporto: -difetti di concezione; -difetti nella messa in opera; -movimenti della struttura (ad es:fessurazione). Origini delle anomalie delle opere annesse: -errori di concezione; -errori nella messa in opera; -difetti dei materiali utilizzati. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-032/An-001 - Attacco biologico |
Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. |
Sc-032/An-002 - Attacco da insetti xilofagi |
Comparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi. |
Sc-032/An-003 - Distacco |
Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. |
Sc-032/An-004 - Emissioni nocive |
Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. |
Sc-032/An-005 - Muffa |
Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. |
Sc-032/An-006 - Penetrazione di umidità |
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. |
Pannelli in fibra di kenaf - Su_007/Co-012/Sc-031
I pannelli sono costituiti da fibra naturale di kenaf (Hibiscus Cannabinus) con quantità minime di fibre di sostegno in poliestere e non necessitano di collanti. Ha buone caratteristiche di isolamento termoacustico ed è disponibile in rotoli e/o pannelli per applicazione in pareti, pavimentazioni, coperture, ecc.
Modalità d’uso corretto: Assicurarsi della provenienza dei materiali (luoghi di coltivazione, trattamenti, ecc.) da applicare, ed assenza di sostanze chimiche, attraverso la richiesta di certificazioni di qualità.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origine delle anomalie a carico della tenuta: -difetti nella messa in opera: essiccatura della muratura insufficiente, eccessiva umidità nell'ambiente durante la posa, cattiva preparazione del supporto, singoli punti mal definiti fin dalla concezione, scelta sbagliata del sistema; -eventi accidentali: caduta di oggetti, perforazioni accidentali. Origine delle anomalie del supporto: -difetti di concezione; -difetti nella messa in opera; -movimenti della struttura (ad es:fessurazione). Origini delle anomalie delle opere annesse: -errori di concezione; -errori nella messa in opera; -difetti dei materiali utilizzati. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-031/An-001 - Attacco biologico |
Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti costituenti. |
Sc-031/An-002 - Distacco |
Distacco di alcuni o più elementi dalla sede originaria. |
Sc-031/An-003 - Emissioni nocive |
Emissioni di sostanze nocive dovute alla composizione dei materiali applicati. |
Sc-031/An-004 - Muffa |
Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. |
Sc-031/An-005 - Penetrazione di umidità |
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. |
Sub Sistema | Su_008 - Impianto elettrico |
L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica.Per potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura (contatore); da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. |
Elenco Componenti | |
Su_008/Co-015 | Quadro elettrico generale in BT |
Su_008/Co-014 | Impianti di terra |
Su_008/Co-013 | Impianto elettrico di distribuzione |
Componente | Su_008/Co-015 - Quadro elettrico generale in BT |
I quadri elettrici, del tipo a bassa tensione BT, hanno il compito di distribuire ai vari livelli dove sono installati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono supporti o carpenterie che servono a racchiudere le apparecchiature elettriche di comando e/o a preservare i circuiti elettrici.Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e industrie. |
Elenco Schede | |
Su_008/Co-015/Sc-044 | Interruttore |
Su_008/Co-015/Sc-043 | Struttura autoportante |
Interruttore - Su_008/Co-015/Sc-044
Apparecchi meccanici di manovra, capaci di stabilire, portare e interrompere correnti in condizioni normali di circuito ed anche di stabilire, portare per un tempo specificato e interrompere correnti in specificate condizioni anormali di circuito come quelle che si verificano nel caso di cortocircuito. La maggior parte degli interruttori in commercio soddisfano i requisiti richiesti per i sezionatori pertanto un interruttore, di solito, è anche sezionatore.
Gli interruttori si dividono in:
-interruttori di manovra e comando: non dotati di sganciatori, aprono e chiudono correnti fino al valore nominale;
ausiliari di comando: interruttori con funzioni di comando e controllo nei circuiti ausiliari (es. interruttori di prossimità induttivi, interruttori di posizione, pulsanti, selettori, ecc.)
-interruttori automatici: dotati di sganciatori di sovracorrente (sovraccarichi e cortocircuiti), possono aprire e chiudere correnti fino ad un valore prestabilito (potere di cortocircuito);
-interruttori differenziali: dotati di sganciatori di tipo differenziali il cui intervento è funzione della somma vettoriale dei valori istantanei della corrente che fluisce nel circuito principale; essi possono essere dotati anche di sganciatori di sovracorrente, in tal caso prendono il nome di "interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente.
Classificazione e normativa di riferimento:
Alta tensione:
-interruttori di xxxxxxx e interruttori di manovra-sezionatori per c.a. per tensioni nominali superiori a 52 kV (CEI 17-9/2);
-apparecchiature di manovra con involucro metallico con isolamento in gas per tensioni nominali uguali o superiori a 72,5 kV (CEI 17-15);
Alta e media tensione:
-interruttori per c.a. in media e alta tensione (CEI 17-1);
-interruttori ed interruttori-sezionatori combinati con fusibili per c.a. in alta tensione (CEI 17-46 – EN60420);
-interruttori di xxxxxxx e interruttori di manovra-sezionatori per c.a. per tensioni nominali da 1 a 52 kV (CEI 17-9/1);
Bassa tensione:
-interruttori automatici di tipo modulare, per uso domestico e similare con corrente nominale non superiore a 100A (CEI 23-3 – EN 60898);
-interruttori automatici del tipo scatolato per uso industriale con corrente nominale da 100 a 3150A. (CEI 17-5 – EN 60947-2);
-interruttori automatici per apparecchiature per uso domestico e similare (CEI 23-33 – EN 60934);
-interruttori differenziali (CEI 23-42 – EN 61008-1, CEI 23-44 – EN 61009-1);
-interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili (CEI 17-11 – EN 60947-3);
-apparecchi di commutazione automatica (CEI 17-47 – EN 60947-6-1);
-dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando (selettori, pulsanti, ecc.) (CEI 17-45 – EN 00000-0-0, CEI 17-65 - EN 00000-0-0, CEI 17-66 - EN 60947-5-5);
-interruttori di prossimità induttivi (CEI 17-23 – EN 50010, CEI 17-24 – EN 50040, CEI 17-25 – EN 50008, CEI 17-26 – EN 50025, CEI 17-27 –
EN 50026, CEI 17-29 – EN 50044, CEI 17-35 – EN 50038, CEI 17-36 – EN 50036, CEI 17-37 – EN 50037, CEI 17-40 –EN 50032, CEI 17-53,
CEI 17-67 - EN 50227);
-interruttori di posizione (finecorsa) (CEI 17-31 – EN 50041 e CEI 17-33 – EN 50047);
-interruttori di comando per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare (CEI 23-9 – EN 60669-1);
-interruttori di comando per apparecchi per uso domestico e similare (CEI 23-11 – EN 61058-1, CEI 23-37 – EN 00000-0-0, CEI 23-47 – EN 61058-2-5);
-interruttori elettronici non automatici per installazione fissa per uso domestico e similare (CEI 23-60 - EN 60669-2-1);
-interruttori a tempo ritardato (CEI 23-59 - EN 60669-2-3);
-interruttori con comando a distanza (CEI 23-62 - EN 60669-2-2).
Modalità d’uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-044/An-001 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-044/An-002 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-044/An-003 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. |
Sc-044/An-004 - Disconnessione dell'alimentazione |
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. |
Sc-044/An-005 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Struttura autoportante - Su_008/Co-015/Sc-043
Modalità d’uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-043/An-001 - Corrosione |
Segni di avanzato decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. |
Sc-043/An-002 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-043/An-003 - Difetti di connessione |
Difetti di connessione dei componenti. |
Sc-043/An-004 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Sc-043/In-001 - Lubrificazione |
Frequenza: 360 giorni |
Lubrificazione serrature e cerniere. |
Componente | Su_008/Co-014 - Impianti di terra |
L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti elettricamente definiti con un conduttore a potenziale nullo. E' il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione a causa di mancanza di isolamento o altro. L'impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle di funzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scariche atmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori di collegamento, le parti metalliche dell'impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare, oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L'impianto di terra è generalmente composto da collettore di terra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamenti devono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra. |
Elenco Schede | |
Su_008/Co-014/Sc-042 | Conduttori di protezione |
Su_008/Co-014/Sc-041 | Sistema di dispersione |
Conduttori di protezione - Su_008/Co-014/Sc-042
I conduttori di protezione principale sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell'edificio.
Modalità d’uso corretto: Conduttori di protezione
Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio dei bulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-042/An-001 - Difetti di connessione |
Difetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale. |
Sistema di dispersione - Su_008/Co-014/Sc-041
Il sistema di dispersione ha la funzione di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza un anello di dispersione.
Modalità d’uso corretto: Sistema di dispersione
Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mm quadrati: per la bandella piattine di sezione 30x40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessori non devono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi di captazione si utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5 mm che arrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono essere fatti con brasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200 mm quadrati.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-041/An-001 - Corrosioni |
Corrosione del materiale costituente il sistema di dispersione. Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. |
Componente | Su_008/Co-013 - Impianto elettrico di distribuzione |
Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase).L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione. |
Elenco Schede | |
Su_008/Co-013/Sc-040 | Corpi illuminanti |
Su_008/Co-013/Sc-039 | Cavi di alimentazione |
Su_008/Co-013/Sc-038 | Cassette di derivazione |
Su_008/Co-013/Sc-037 | Interruttori |
Su_008/Co-013/Sc-036 | Prese e spine |
Su_008/Co-013/Sc-035 | Tubazioni e canalizzazioni |
Su_008/Co-013/Sc-034 | Gruppo di continuità |
Corpi illuminanti - Su_008/Co-013/Sc-040
I corpi illuminanti sono dei dispositivi che servono per schermare la visione diretta della lampada e sono utilizzati per illuminare gli ambienti interni ed esterni residenziali ed hanno generalmente forma di globo o similare in plastica o vetro.
Modalità d’uso corretto: Provvedere ad effettuare cicli di pulizia e rimozione di residui e/o macchie che possono compromettere la funzionalità degli schermi mediante l'uso di prodotti detergenti appropriati. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-040/An-001 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-040/An-002 - Diminuzione di tensione |
Diminuzione della tensione di alimentazione delle apparecchiature. |
Sc-040/An-003 - Disconnessione dell'alimentazione |
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. |
Sc-040/An-004 - Interruzione dell'alimentazione principale |
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore dell'energia elettrica. |
Sc-040/An-005 - Interruzione dell'alimentazione secondaria |
Interruzione dell'alimentazione secondaria dovuta a guasti al circuito secondario o al gruppo elettrogeno. |
Sc-040/An-006 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Cavi di alimentazione - Su_008/Co-013/Sc-039
I cavi dell'impianto elettrico permettono di distribuire alle destinazioni volute la corrente proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono in genere collocate in apposite passarelle passacavi o entro tubazioni a vista o sottotraccia.
Modalità d’uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-039/An-001 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-039/An-002 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-039/An-003 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. |
Sc-039/An-004 - Disconnessione dell'alimentazione |
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. |
Sc-039/An-005 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Cassette di derivazione - Su_008/Co-013/Sc-038
Modalità d’uso corretto:
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-038/An-001 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-038/An-002 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-038/An-003 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. |
Sc-038/An-004 - Interruzione dell'alimentazione principale |
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore dell'energia elettrica. |
Sc-038/An-005 - Interruzione dell'alimentazione secondaria |
Interruzione dell'alimentazione secondaria dovuta a guasti al circuito secondario o al gruppo elettrogeno. |
Sc-038/An-006 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Interruttori - Su_008/Co-013/Sc-037
Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:
-comando a motore carica molle; -sganciatore di apertura; -sganciatore di chiusura; -contamanovre meccanico;
-contatti ausiliari per la segnalazione di aperto - chiuso dell'interruttore.
Modalità d’uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-037/An-001 - Anomalie degli sganciatori |
Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. |
Sc-037/An-002 - Anomalie dei contatti ausiliari |
Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. |
Sc-037/An-003 - Anomalie delle molle |
Difetti di funzionamento delle molle. |
Sc-037/An-004 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-037/An-005 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-037/An-006 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. |
Sc-037/An-007 - Disconnessione dell'alimentazione |
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. |
Sc-037/An-008 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. |
Prese e spine - Su_008/Co-013/Sc-036
Le prese e le spine dell'impianto elettrico permettono di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono in genere collocate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette).
Classificazione e normativa di riferimento:
Bassa tensione:
-prese a spina per usi domestici e similari (CEI 23-5 – CEI 23-50);
-prese a spina per usi industriali (CEI 23-12 - EN 60309);
-connettori per usi domestici e similari (CEI 23-13 – EN 60320-1);
-prese a spina di tipo complementare per usi domestici e similari (CEI 23-16);
-adattatori per spine e prese per uso domestico e similare (CEI 23-57);
-adattatori di sistema per uso industriale (CEI 23-64 - EN 50250);
-connettori con gradi di protezione superiore a IPX0 (CEI 23-65 - EN 60320-2-3).
Modalità d’uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-036/An-001 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-036/An-002 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-036/An-003 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. |
Sc-036/An-004 - Disconnessione dell'alimentazione |
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. |
Sc-036/An-005 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Tubazioni e canalizzazioni - Su_008/Co-013/Sc-035
Le tubazioni e le canalizzazioni ("canalette") dellimpianto elettrico sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici.
In genere le canalizzazioni sono realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI. Devono essere dotati di marchio di qualità o certificati secondo le disposizioni di legge.
Modalità d’uso corretto: Tubazioni e canalizzazioni
Generalmente le canalizzazioni utilizzate sono in PVC e possono essere facilmente distinguibili;infatti i tubi protettivi sono realizzati in:
- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenza meccanica;
- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-035/An-001 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-035/An-002 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-035/An-003 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. |
Sc-035/An-004 - Disconnessione dell'alimentazione |
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto. |
Sc-035/An-005 - Interruzione dell'alimentazione principale |
Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore dell'energia elettrica. |
Sc-035/An-006 - Interruzione dell'alimentazione secondaria |
Interruzione dell'alimentazione secondaria dovuta a guasti al circuito secondario o al gruppo elettrogeno. |
Sc-035/An-007 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Gruppo di continuità - Su_008/Co-013/Sc-034
I gruppi di continuità dell'impianto elettrico permettono di alimentare circuiti utilizzatori in assenza di alimentazione da rete per le utenze che devono sempre essere garantite; l'energia viene prelevata da quella raccolta in una batteria che il sistema ricarica durante la presa di energia dalla rete pubblica.
Essi si dividono in impianti soccorritori in corrente continua e soccorritori in corrente alternata con inverter. Gli utilizzatori più comuni sono: dispositivi di sicurezza e allarme, impianti di illuminazione di emergenza, impianti di elaborazione dati. I gruppi di continuità sono formati da:
- trasformatore di ingresso che isola l'apparecchiatura dalla rete di alimentazione;
- raddrizzatore che durante il funzionamento in rete trasforma la tensione alternata che esce dal trasformatore di ingresso in tensione continua, alimentando, quindi, il caricabatteria e l'inverter;
- caricabatteria che in presenza di tensione in uscita dal raddrizzatore ricarica la batteria di accumulatori dopo un ciclo di scarica parziale e/o totale;
- batteria di accumulatori che forniscono, per il periodo consentito dalla sua autonomia, tensione continua all'inverter nell'ipotesi si verifichi un black-out;
- invertitore che trasforma la tensione continua del raddrizzatore o delle batterie in tensione alternata sinusoidale di ampiezza e frequenza costanti;
- commutatori che consentono di intervenire in caso necessitino manutenzioni senza perdere la continuità di alimentazione.
Modalità d’uso corretto: Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto tensione alla macchina, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il motore deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle interruzioni nell'alimentazione: -interruzione dell'ente erogatore; -guasti della rete di sicurezza; -guasti al gruppo elettrogeno; -disconnessioni: corto circuito accidentale, sovracorrente, difetti di messa a terra. Origini delle anomalie a quadri e circuiti: -difetti di taratura dei contatori; -connessioni di raccordo allentate; -isolamento anomalo provocato da polvere o ossidazione delle masse metalliche. Origine delle anomalie a elementi terminali: -collegamento di un apparecchio di potenza superiore a quella ammessa per l'impianto; -umidità accidentale a ambientale; -surriscaldamento anormale localizzato che può provocare un difetto di isolamento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-034/An-001 - Corto circuiti |
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. |
Sc-034/An-002 - Difetti agli interruttori |
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di condensa. |
Sc-034/An-003 - Difetti di taratura |
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. |
Sc-034/An-004 - Surriscaldamento |
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. |
Sub Sistema | Su_009 - Sistemi di chiusura |
I sistemi di chiusura costituiscono l'insieme di tutti gli elementi che hanno la funzione di limitare il volume degli ambienti dai lati e dall'alto; non portano altri carichi oltre il peso proprio e sono portate dalle strutture portanti dell’organismo architettonico. |
Elenco Componenti | |
Su_009/Co-018 | Pareti esterne |
Su_009/Co-017 | Rivestimenti esterni |
Su_009/Co-016 | Serramenti in alluminio |
Componente | Su_009/Co-018 - Pareti esterne |
Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso rispetto all'esterno. |
Elenco Schede | |
Su_009/Co-018/Sc-053 | Muratura in mattoni |
Muratura in mattoni - Su_009/Co-018/Sc-053
Muratura composta da blocchi di mattoni o blocchi messi in opera in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di malta.
Modalità d’uso corretto: Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Le cause principali sono: -cattiva qualità dei materiali di base; -una cattiva messa in opera dei mattoni e dei blocchi; -giunti insufficientemente riempiti di malta o ricorso a malta di bassa qualità; -vibrazioni; -umidità, cicli di gelo-disgelo; -fessurazione verticale nel centro della muratura o a lato delle aperture (dovute in genera alla dilatazione termica o a un cedimento a livello delle fondazioni); -fessurazione orizzontale in corrispondenza del solaio, dovuta all'elasticità del solaio che si inflette per effetto dei carichi; -fessurazioni agli angoli dei muri con una inclinazione di 45°, dovute in genere a cedimenti differenziali; -effetti dei ritiri e delle dilatazioni termiche dei materiali e delle murature che si manifestano con fessurazioni nel mezzo dei muri o nelle parti superiori delle aperture e con fessure a 45° sui muri d'angolo; -fessurazioni del rivestimento in corrispondenza a un cambiamento della natura dei materiali, se non è stata prevista inizialmente una protezione speciali in queste zone. Origine dell'umidità nelle murature: -l'acqua nel terreno in corrispondenza delle fondazioni che risale per capillarità attraverso le fondazioni e i muri; -l'acqua piovana che inumidisce le murature esterne non protette o protette non a sufficienza; -condensa sulle pareti fredde; -le tubazioni d'acqua in funzionamento o fuori servizio, con perdite accidentali. Origine dell'efflorescenze sui muri di mattoni: -la composizione chimica dei mattoni (presenza di solfati); -la presenza d'acqua; il grado di cottura; -l'inquinamento atmosferico (presenza di zolfo). Origine della mancanza di planarità e di verticalità nelle murature: -errore di esecuzione dovuto a una messa in opera mal eseguita; -inclinazione volontariamente eseguita per compensare la riduzione progressiva di spessore del muro verso l'alto; -eccentricità dei carichi trasmessi dai solai; -giunti non riempiti; -mancanza di collegamenti trasversali e di controventamenti; -instabilità del muro. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-053/An-001 - Alveolizzazione a cariatura |
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx |
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero. |
Sc-053/An-003 - Decolorazione |
Alterazione cromatica della superficie. |
Sc-053/An-004 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. |
Sc-053/An-005 - Disgregazione |
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. |
Sc-053/An-006 - Efflorescenze |
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. |
Sc-053/An-007 - Erosione superficiale |
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). |
Sc-053/An-008 - Fessurazioni |
Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. |
Sc-053/An-009 - Macchie e graffiti |
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. |
Sc-053/An-010 - Mancanza |
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx biologica |
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. |
Sc-053/An-012 - Penetrazione di umidità |
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. |
Sc-053/An-013 - Pitting |
Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri. |
Sc-053/An-014 - Polverizzazione |
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. |
Sc-053/An-015 - Presenza di vegetazione |
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. |
Sc-053/An-016 - Rigonfiamento |
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. |
Componente | Su_009/Co-017 - Rivestimenti esterni |
I rivestimenti sono costituiti da materiali, preformati ad elementi, usati per proteggere e decorare le pareti verticali di un edificio. Un rivestimento deve essere eseguito con un materiale che sia: - resistente alle sollecitazioni meccaniche per resistere agli urti ed essere in grado di assorbire le tensioni dovute al ritiro della malta e alle dilatazioni e contrazioni del supporto; - impermeabile per impedire la penetrazione dell'acqua; - durevole per resistere agli sbalzi termici e all'azione degli agenti atmosferici, soprattutto il gelo; - di facile manutenzione; - di buon aspetto. |
Elenco Schede | |
Su_009/Co-017/Sc-052 | Intonaco |
Su_009/Co-017/Sc-051 | Verniciature |
Su_009/Co-017/Sc-050 | Tinteggiature e decorazioni |
Su_009/Co-017/Sc-049 | Intonaco |
Su_009/Co-017/Sc-048 | Intonaco |
Intonaco - Su_009/Co-017/Sc-052
L'intonaco è costituito da uno strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Ha una funzione di protezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa.
La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso) e da un inerte (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono. A volte inoltre vengono aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego.
Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato di finitura superficiale permette di creare una barriera che si oppone alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive.
Gli intonaci per esterni si suddividono in intonaci ordinari e intonaci speciali. I primi si suddividono in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato.
Modalità d’uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Le cause principali sono: -cattiva qualità dei materiali di base; -vibrazioni; -umidità, cicli di gelo-disgelo; -fessurazione verticale nel centro della muratura o a lato delle aperture (dovute in genera alla dilatazione termica o a un cedimento a livello delle fondazioni); -fessurazione orizzontale in corrispondenza del solaio, dovuta all'elasticità del solaio che si inflette per effetto dei carichi; -fessurazioni agli angoli dei muri con una inclinazione di 45°, dovute in genere a cedimenti differenziali; -effetti dei ritiri e delle dilatazioni termiche dei materiali e delle murature che si manifestano con fessurazioni nel mezzo dei muri o nelle parti superiori delle aperture e con fessure a 45° sui muri d'angolo; Origine dei degradi superficiali. Provengono frequentemente da: -insufficienza del copriferro; -fessurazioni che lasciano penetrare l'acqua con aumento di volume apparente delle armature; -urti sugli spigoli. Origini di avarie puntuali che possono essere dovute a: -cedimenti differenziali; -sovraccarichi importanti non previsti; -indebolimenti localizzati del calcestruzzo (nidi di ghiaia). |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-052/An-001 - Alveolizzazione a cariatura |
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. |
Sc-052/An-002 - Attacco biologico |
Attacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali. |
Sc-052/An-003 - Bolle d'aria |
Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa. |
Sc-052/An-004 - Cavillature superficiali |
Sottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx |
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero. |
Sc-052/An-006 - Decolorazione |
Alterazione cromatica della superficie. |
Sc-052/An-007 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. |
Sc-052/An-008 - Disgregazione |
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. |
Sc-052/An-009 - Distacco |
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. |
Sc-052/An-010 - Efflorescenze |
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. |
Sc-052/An-011 - Erosione superficiale |
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione |
per usura (cause antropiche). |
Sc-052/An-012 - Esfoliazione |
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. |
Sc-052/An-013 - Macchie e graffiti |
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. |
Sc-052/An-014 - Mancanza |
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx biologica |
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. |
Sc-052/An-016 - Penetrazione di umidità |
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. |
Sc-052/An-017 - Pitting |
Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri. |
Sc-052/An-018 - Polverizzazione |
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. |
Sc-052/An-019 - Presenza di vegetazione |
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. |
Sc-052/An-020 - Rigonfiamento |
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. |
Sc-052/An-021 - Scheggiature |
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento. |
Verniciature - Su_009/Co-017/Sc-051
Le verniciature metalliche trovano largo impiego per la protezione e la decorazioni degli elementi che costiituiscono le sistemazioni esterne tipo recinzioni, cancelli, ringhiere etcc. Xxxxxxx a secondo della superficie e dell' ambienti dove si impiegano. Molto diffusa è la realizzazione con mano di minio di piombo e successivo strati di colore ad olio o smalto.
Modalità d’uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di rigonfiamenti e sfaldature, macchie da umidità, rotture, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini dei difetti di aspetto: -umidità; -circolazione d'aria; Origini delle anomalie di tipo funzionale: -errori di concezione (scelta sbagliata del rivestimento). Origini delle anomalie di aspetto: -difetti o errori di scelta del rivestimento, durezza insufficiente della superficie; -difetti della superficie, generalmente dovuti a una posa scorretta; -scheggiature generalmente dovute a posa scorretta o ad urti. -distacco dovuto sia ad un difetto di aderenza, sia a una deformazione del supporto, sia ad una assenza di giunti di dilatazione, di perimetro o di frazionamento. Orgini delle anomalie strutturali: -le fessurazioni sono dovute sia ad un movimento del supporto (dilatazione, ritiro,flessione, sollevamento), sia ad un frazionamento delle strutture portanti. -i sollevamenti sono in genere dovuti a un movimento del supporto, più difficilmente a una porosità e a un rigonfiamento del rivestimento. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-051/An-001 - Bolle d'aria |
Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa. |
Sc-051/An-002 - Decolorazione |
Alterazione cromatica della superficie. |
Sc-051/An-003 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. |
Sc-051/An-004 - Disgregazione |
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. |
Sc-051/An-005 - Distacco |
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. |
Sc-051/An-006 - Erosione superficiale |
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). |
Sc-051/An-007 - Macchie e graffiti |
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. |
Sc-051/An-008 - Mancanza |
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. |
Sc-051/An-009 - Rigonfiamento |
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. |
Tinteggiature e decorazioni - Su_009/Co-017/Sc-050
Le tinteggiature o pitture variano a secondo della superficie e dell' ambienti dove si impiegano. Per gli ambienti esterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche,ecc.
Le decorazioni offrono una vasta gamma di forme e materiali e vengono messe in opera per gli elementi di facciata o comunque a vista. Possono essere costituiti da elementi prefabbricati o gettati in opera, lapidei, gessi, laterizi, ecc.. Talvolta la casserature utilizzate per il getto di cls ne assumono forme e tipologie diverse tali da raggiungere aspetti decorativi nelle finiture.
Modalità d’uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Le cause principali sono: -cattiva qualità dei materiali di base; -vibrazioni; -umidità, cicli di gelo-disgelo; -fessurazione verticale nel centro della muratura o a lato delle aperture (dovute in genera alla dilatazione termica o a un cedimento a livello delle fondazioni); -fessurazione orizzontale in corrispondenza del solaio, dovuta all'elasticità del solaio che si inflette per effetto dei carichi; -fessurazioni agli angoli dei muri con una inclinazione di 45°, dovute in genere a cedimenti differenziali; -effetti dei ritiri e delle dilatazioni termiche dei materiali e delle murature che si manifestano con fessurazioni nel mezzo dei muri o nelle parti superiori delle aperture e con fessure a 45° sui muri d'angolo; Origine dei degradi superficiali. Provengono frequentemente da: -insufficienza del copriferro; -fessurazioni che lasciano penetrare l'acqua con aumento di volume apparente delle armature; -urti sugli spigoli. Origini di avarie puntuali che possono essere dovute a: -cedimenti differenziali; -sovraccarichi importanti non previsti; -indebolimenti localizzati del calcestruzzo (nidi di ghiaia). |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-050/An-001 - Alveolizzazione a cariatura |
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. |
Sc-050/An-002 - Attacco biologico |
Attacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali. |
Sc-050/An-003 - Bolle d'aria |
Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx |
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero. |
Sc-050/An-005 - Decolorazione |
Alterazione cromatica della superficie. |
Sc-050/An-006 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. |
Sc-050/An-007 - Disgregazione |
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. |
Sc-050/An-008 - Distacco |
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. |
Sc-050/An-009 - Efflorescenze |
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. |
Sc-050/An-010 - Erosione superficiale |
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche). |
Sc-050/An-011 - Esfoliazione |
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. |
Sc-050/An-012 - Macchie e graffiti |
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. |
Sc-050/An-013 - Mancanza |
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx biologica |
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. |
Sc-050/An-015 - Penetrazione di umidità |
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. |
Sc-050/An-016 - Pitting |
Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri. |
Sc-050/An-017 - Presenza di vegetazione |
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. |
Sc-050/An-018 - Scheggiature |
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento. |
Intonaco - Su_009/Co-017/Sc-049
L'intonaco è costituito da uno strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Ha una funzione di protezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa.
La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso) e da un inerte (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono. A volte inoltre vengono aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego.
Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato di finitura superficiale permette di creare una barriera che si oppone alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive.
Gli intonaci per esterni si suddividono in intonaci ordinari e intonaci speciali. I primi si suddividono in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato.
Modalità d’uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Le cause principali sono: -cattiva qualità dei materiali di base; -vibrazioni; -umidità, cicli di gelo-disgelo; -fessurazione verticale nel centro della muratura o a lato delle aperture (dovute in genera alla dilatazione termica o a un cedimento a livello delle fondazioni); -fessurazione orizzontale in corrispondenza del solaio, dovuta all'elasticità del solaio che si inflette per effetto dei carichi; -fessurazioni agli angoli dei muri con una inclinazione di 45°, dovute in genere a cedimenti differenziali; -effetti dei ritiri e delle dilatazioni termiche dei materiali e delle murature che si manifestano con fessurazioni nel mezzo dei muri o nelle parti superiori delle aperture e con fessure a 45° sui muri d'angolo; Origine dei degradi superficiali. Provengono frequentemente da: -insufficienza del copriferro; -fessurazioni che lasciano penetrare l'acqua con aumento di volume apparente delle armature; -urti sugli spigoli. Origini di avarie puntuali che possono essere dovute a: -cedimenti differenziali; -sovraccarichi importanti non previsti; -indebolimenti localizzati del calcestruzzo (nidi di ghiaia). |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-049/An-001 - Alveolizzazione a cariatura |
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. |
Sc-049/An-002 - Attacco biologico |
Attacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali. |
Sc-049/An-003 - Bolle d'aria |
Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa. |
Sc-049/An-004 - Cavillature superficiali |
Sottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx |
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero. |
Sc-049/An-006 - Decolorazione |
Alterazione cromatica della superficie. |
Sc-049/An-007 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. |
Sc-049/An-008 - Disgregazione |
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. |
Sc-049/An-009 - Distacco |
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. |
Sc-049/An-010 - Efflorescenze |
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. |
Sc-049/An-011 - Erosione superficiale |
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione |
per usura (cause antropiche). |
Sc-049/An-012 - Esfoliazione |
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. |
Sc-049/An-013 - Macchie e graffiti |
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. |
Sc-049/An-014 - Mancanza |
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx biologica |
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. |
Sc-049/An-016 - Penetrazione di umidità |
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. |
Sc-049/An-017 - Pitting |
Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri. |
Sc-049/An-018 - Polverizzazione |
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. |
Sc-049/An-019 - Presenza di vegetazione |
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. |
Sc-049/An-020 - Rigonfiamento |
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. |
Sc-049/An-021 - Scheggiature |
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento. |
Intonaco - Su_009/Co-017/Sc-048
L'intonaco è costituito da uno strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Ha una funzione di protezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa.
La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso) e da un inerte (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono. A volte inoltre vengono aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego.
Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato di finitura superficiale permette di creare una barriera che si oppone alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive.
Gli intonaci per esterni si suddividono in intonaci ordinari e intonaci speciali. I primi si suddividono in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato.
Modalità d’uso corretto: Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Le cause principali sono: -cattiva qualità dei materiali di base; -vibrazioni; -umidità, cicli di gelo-disgelo; -fessurazione verticale nel centro della muratura o a lato delle aperture (dovute in genera alla dilatazione termica o a un cedimento a livello delle fondazioni); -fessurazione orizzontale in corrispondenza del solaio, dovuta all'elasticità del solaio che si inflette per effetto dei carichi; -fessurazioni agli angoli dei muri con una inclinazione di 45°, dovute in genere a cedimenti differenziali; -effetti dei ritiri e delle dilatazioni termiche dei materiali e delle murature che si manifestano con fessurazioni nel mezzo dei muri o nelle parti superiori delle aperture e con fessure a 45° sui muri d'angolo; Origine dei degradi superficiali. Provengono frequentemente da: -insufficienza del copriferro; -fessurazioni che lasciano penetrare l'acqua con aumento di volume apparente delle armature; -urti sugli spigoli. Origini di avarie puntuali che possono essere dovute a: -cedimenti differenziali; -sovraccarichi importanti non previsti; -indebolimenti localizzati del calcestruzzo (nidi di ghiaia). |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-048/An-001 - Alveolizzazione a cariatura |
Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura. |
Sc-048/An-002 - Attacco biologico |
Attacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali. |
Sc-048/An-003 - Bolle d'aria |
Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dalla formazione di bolle d'aria al momento della posa. |
Sc-048/An-004 - Cavillature superficiali |
Sottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx |
Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero. |
Sc-048/An-006 - Decolorazione |
Alterazione cromatica della superficie. |
Sc-048/An-007 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento. |
Sc-048/An-008 - Disgregazione |
Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. |
Sc-048/An-009 - Distacco |
Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. |
Sc-048/An-010 - Efflorescenze |
Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza. |
Sc-048/An-011 - Erosione superficiale |
Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione |
per usura (cause antropiche). |
Sc-048/An-012 - Esfoliazione |
Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo. |
Sc-048/An-013 - Macchie e graffiti |
Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. |
Sc-048/An-014 - Mancanza |
Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. |
Xx-000/Xx-000 - Xxxxxx biologica |
Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. |
Sc-048/An-016 - Penetrazione di umidità |
Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. |
Sc-048/An-017 - Pitting |
Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno forma tendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri. |
Sc-048/An-018 - Polverizzazione |
Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli. |
Sc-048/An-019 - Presenza di vegetazione |
Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. |
Sc-048/An-020 - Rigonfiamento |
Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. |
Sc-048/An-021 - Scheggiature |
Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento. |
Componente | Su_009/Co-016 - Serramenti in alluminio |
I serramenti sono quei manufatti che servono come chiusure dei vani lasciati nelle murature; nel contempo, essendo apribili e in molti casi trasparenti, consentono il passaggio dell'aria, della luce, delle persone e delle cose. In particolare gli infissi esterni impediscono e/o consentono la comunicazione tra spazio interno ed esterno. I serramenti esterni presentano una complessità costruttiva in quanto separano ambienti con caratteristiche fisiche ed idrometriche assai diverse. Essi hanno una funzione di chiudere, areare e illuminare gli ambienti interni e quindi devono essere progettati e costruiti in modo da poter svolgere le suddette funzioni. Pertanto i requisiti che deve possedere un serramento esterno sono: - possibilità di apertura e chiusura con facile manovrabilità che dipende anche dalla dimensione degli elementi mobili; - resistenza meccanica; - durevolezza; - resistenza agli agenti atmosferici, continuità e tenuta; - possibilità di illuminazione anche a serramento chiuso; - protezione termo-acustica; - possibilità di schermatura alla luce. I serramenti in alluminio sono realizzati con profili ottenuti per estrusione. L'unione dei profili avviene meccanicamente con squadrette interne in alluminio o acciaio zincato. Le colorazioni diverse avvengono per elettrocolorazione. Particolare attenzione va posta nell'accostamento fra i diversi materiali; infatti il contatto fra diversi metalli può creare potenziali elettrici in occasione di agenti atmosferici con conseguente corrosione galvanica del metallo a potenziale elettrico minore. Rispetto agli infissi in legno hanno una minore manutenzione. |
Elenco Schede | |
Su_009/Co-016/Sc-047 | Giunto tra aprente e telaio in alluminio |
Su_009/Co-016/Sc-046 | Aprente in alluminio |
Su_009/Co-016/Sc-045 | Telaio fisso in alluminio |
Giunto tra aprente e telaio in alluminio - Su_009/Co-016/Sc-047
Modalità d’uso corretto: E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possono compromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle anomalie meccaniche: -distacco del telaio dovuto a movimenti della muratura; -difetti nel fissaggio del telaio (dovuto in certi casi a una resistenza meccanica insufficiente del profilo del telaio). Il blocco degli aprenti può essere dovuto ad un movimento della muratura, come ugualmente da una deformazione dell'aprente stesso, o da gausti della ferramenta, specie nel caso di aprenti scorrevoli. Le deformazioni degli aprenti sono in genere dovute alle squadrette insufficienti. Origini delle anomalie alla ferramenta: -rottura dei pezzi; -manovre errate; -mancata lubrificazione. Origini delle infiltrazioni d'acqua: -difetti di fabbricazione; -difetti di messa in opera (fermavetri). L'ossidazione della ferramenta in acciaio è dovuta generalmente all'assenza di protezione delle facce interne dei profili utilizzati. La presenza di acqua di condensazione è dovuta all'insufficienza del drenaggio o a una otturazione delle evacuazioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-047/An-001 - Alterazione cromatica |
Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. |
Sc-047/An-002 - Bolla |
Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura. |
Sc-047/An-003 - Condensa superficiale |
Formazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici. |
Sc-047/An-004 - Corrosione |
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). |
Sc-047/An-005 - Deformazione |
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. |
Sc-047/An-006 - Degrado degli organi di manovra |
Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra. Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura. |
Sc-047/An-007 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. |
Sc-047/An-008 - Infracidamento |
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. |
Sc-047/An-009 - Lesione |
Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti. |
Sc-047/An-010 - Patina |
Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione. |
Aprente in alluminio - Su_009/Co-016/Sc-046
Modalità d’uso corretto: E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possono compromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle anomalie meccaniche: -distacco del telaio dovuto a movimenti della muratura; -difetti nel fissaggio del telaio (dovuto in certi casi a una resistenza meccanica insufficiente del profilo del telaio). Il blocco degli aprenti può essere dovuto ad un movimento della muratura, come ugualmente da una deformazione dell'aprente stesso, o da gausti della ferramenta, specie nel caso di aprenti scorrevoli. Le deformazioni degli aprenti sono in genere dovute alle squadrette insufficienti. Origini delle anomalie alla ferramenta: -rottura dei pezzi; -manovre errate; -mancata lubrificazione. Origini delle infiltrazioni d'acqua: -difetti di fabbricazione; -difetti di messa in opera (fermavetri). L'ossidazione della ferramenta in acciaio è dovuta generalmente all'assenza di protezione delle facce interne dei profili utilizzati. La presenza di acqua di condensazione è dovuta all'insufficienza del drenaggio o a una otturazione delle evacuazioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-046/An-001 - Alterazione cromatica |
Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. |
Sc-046/An-002 - Bolla |
Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura. |
Sc-046/An-003 - Condensa superficiale |
Formazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici. |
Sc-046/An-004 - Corrosione |
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). |
Sc-046/An-005 - Deformazione |
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. |
Sc-046/An-006 - Degrado degli organi di manovra |
Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra. Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura. |
Sc-046/An-007 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. |
Sc-046/An-008 - Fessurazione |
Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. |
Sc-046/An-009 - Frantumazione |
Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche. |
Sc-046/An-010 - Incrostazione |
Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. |
Sc-046/An-011 - Infracidamento |
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. |
Sc-046/An-012 - Non ortogonalità |
La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi. |
Sc-046/An-013 - Patina |
Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione. |
Sc-046/An-014 - Perdita di trasparenza |
Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni. |
Sc-046/An-015 - Rottura degli organi di manovra |
Rottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi. |
Sc-046/An-016 - Scollaggi della pellicola |
Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. |
Telaio fisso in alluminio - Su_009/Co-016/Sc-045
Modalità d’uso corretto: E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possono compromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.
Diagnostica: |
Cause possibili delle anomalie: |
Origini delle anomalie meccaniche: -distacco del telaio dovuto a movimenti della muratura; -difetti nel fissaggio del telaio (dovuto in certi casi a una resistenza meccanica insufficiente del profilo del telaio). Il blocco degli aprenti può essere dovuto ad un movimento della muratura, come ugualmente da una deformazione dell'aprente stesso, o da gausti della ferramenta, specie nel caso di aprenti scorrevoli. Le deformazioni degli aprenti sono in genere dovute alle squadrette insufficienti. Origini delle anomalie alla ferramenta: -rottura dei pezzi; -manovre errate; -mancata lubrificazione. Origini delle infiltrazioni d'acqua: -difetti di fabbricazione; -difetti di messa in opera (fermavetri). L'ossidazione della ferramenta in acciaio è dovuta generalmente all'assenza di protezione delle facce interne dei profili utilizzati. La presenza di acqua di condensazione è dovuta all'insufficienza del drenaggio o a una otturazione delle evacuazioni. |
Anomalie Riscontrabili: |
Sc-045/An-001 - Alterazione cromatica |
Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. |
Sc-045/An-002 - Bolla |
Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura. |
Sc-045/An-003 - Condensa superficiale |
Formazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici. |
Sc-045/An-004 - Corrosione |
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). |
Sc-045/An-005 - Deformazione |
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione. |
Sc-045/An-006 - Degrado degli organi di manovra |
Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra. Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura. |
Sc-045/An-007 - Deposito superficiale |
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. |
Sc-045/An-008 - Fessurazione |
Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. |
Sc-045/An-009 - Frantumazione |
Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche. |
Sc-045/An-010 - Incrostazione |
Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica. |
Sc-045/An-011 - Infracidamento |
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. |
Sc-045/An-012 - Macchie |
Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie. |
Sc-045/An-013 - Non ortogonalità |
La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi. |
Sc-045/An-014 - Patina |
Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione. |
Sc-045/An-015 - Perdita di trasparenza |
Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni. |
Sc-045/An-016 - Rottura degli organi di manovra |
Rottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi. |
Sc-045/An-017 - Scollaggi della pellicola |
Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura. |
Sub Sistema | Su-010 - Sistemazioni esterne |
Le sistemazioni esterne costituiscono, da una parte l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di dividere e conformare gli spazi esterni connessi al sistema edilizio, (balconi, ringhiere, logge, passerelle, scale e rampe esterne, ecc.) e dall'altra tutti quegli elementi che caratterizzano l'ambiente circostante (strade, parcheggi, aree a verde, ecc.).
Elenco Componenti | |
Su-010/Co-020 | Impianto di illuminazione |
Su-010/Co-019 | Elementi di chiusura |