ACCORDO ATTUATIVO
FRA REGIONE XXXXXX-ROMAGNA E CITTÀ METROPOLITANA DI BOLOGNA PER LO SVILUPPO ECONOMICO
in attuazione dell’art 5 dell’Intesa Generale Quadro ed ai sensi della normativa di riordino della L.R.13/2015
9 Giugno 2016
Accordo attuativo fra Regione Xxxxxx-Romagna e Città metropolitana di Bologna per lo Sviluppo economico, in attuazione dell’art 5 dell’Intesa Generale Quadro ed ai sensi della normativa di riordino della L.R.13/2015
TRA
Regione Xxxxxx-Romagna, di seguito Xxxxxxx, X.X. X.X. 00000000000, xxx xxxx xx Xxxxxxx, viale X. Xxxx, 52, rappresentata ai fini del presente atto dal Direttore Generale dell’Economia della Conoscenza, del Lavoro e Impresa, domiciliato per la carica in Bologna, Xxxxx X. Xxxx 00, a ciò autorizzato dalla deliberazione della Giunta regionale n. 787 del.30/05/2016;
E
La Città Metropolitana di Bologna, di seguito Città Metropolitana, C.F. P.I. 03428581205, con sede legale in Xxxxxxx (XX), xxx Xxxxxxx, 00, rappresentata ai fini del presente atto dal Direttore ad interim dell’Area Sviluppo Economico, domiciliato per la carica in Bologna, Xxx Xxxxxxx, 00, a ciò autorizzato dall’atto del sindaco metropolitano n. 136 del 01/06/2016;
SI CONVIENE
che le parti condividono nel presente accordo l’operatività dell’Intesa Quadro Generale, sottoscritta fra Regione e Città Metropolitana, per quanto concerne l’attuazione di politiche ed interventi di sviluppo economico della Città Metropolitana, coerentemente quanto indicato in materia dalla L.R. di riordino n. 13/2015;
1.1 Contesto
PREMESSO CHE:
Capo 1
LE POLITICHE DI SVILUPPO REGIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO E IL RUOLO DEL TERRITORIO METROPOLITANO
Le politiche di sviluppo del sistema produttivo regionale mirano in questa fase a due importanti obiettivi:
• il rafforzamento dei vantaggi competitivi della Regione attraverso interventi per l’innovazione e la qualificazione del sistema produttivo nel quadro della strategia di “specializzazione intelligente”;
• una forte azione di promozione di nuovi investimenti produttivi finalizzati all’ampliamento della base produttiva ed occupazionale.
In applicazione del regolamento comunitario dei Fondi Strutturali (Reg. CE 1303.2013) la Regione, insieme alla predisposizione dei Programmi Operativi del FESR, ha approvato la Strategia Regionale per la Specializzazione Intelligente, volta a focalizzare gli interventi per la ricerca e l’innovazione verso gli ambiti produttivi e tecnologici strategici per la crescita del sistema produttivo regionale.
In particolare sono stati individuati tre grandi ambiti a carattere sistemico che rappresentano le grandi specializzazioni dell’Xxxxxx-Romagna, caratterizzati da sistemi diffusi a scala territoriale e ad elevata specializzazione produttiva e significativo impatto occupazionale:
• il sistema agro-alimentare, che oltre al primario e alle industrie trasformazioni in quasi tutte le filiere, include tutte le industrie complementari e produttrici di tecnologie (per l’agricoltura, i processi industriali e il packaging), le attività logistiche e distributive, i servizi per l’innovazione, la ristorazione (tradizionale, organizzata, agrituristica);
• il sistema dell’edilizia e delle costruzioni,con le industrie correlate nei materiali,nella componentistica edilizia (in particolare, le piastrelle di ceramica e gli infissi) e nella produzione di tecnologie produttive e di cantiere, la realizzazione e gestione delle infrastrutture, delle reti di utilities e dei sistemi urbani, dei servizi di innovazione e di architettura;
• la meccatronica e motoristica, vero sistema di eccellenze emiliano-romagnole, che includono, a grandi linee: prodotti in metallo e meccanica semplice, meccanica industriale (nell’alimentare e farmaceutico, legno, ceramica, ecc..), automazione e robotica, segnalazioni e controlli, oleodinamica, motoristica avanzata, nautica, off shore, aeronautica leggera, servizi di ingegneria.
Intorno a questi tre grandi sistemi industriali ruota circa un milione di posti di lavoro su tutta la Regione, considerando non solo la componente manifatturiera, ma anche tutte le attività inscindibilmente connesse ad essa. Un grande sforzo nell’innovazione in questi ambiti è pertanto indispensabile per mantenere le posizioni di leadership e difendere il più possibile i livelli occupazionali.
Una seconda tipologia di sistemi produttivi riguarda ambiti altamente innovativi, con elevato potenziale di crescita e di assorbimento di occupazione di alto profilo educativo e di competenze sia nel campo scientifico e tecnologico, sia in quello socio-umanistico e in quello artistico. In particolare, sono stati individuati:
• il sistema delle industrie della salute e del benessere, che include i settori della farmaceutica, della protesica, del bio ed elettromedicale, i prodotti per wellness e fitness, tutti i servizi legati alla salute, all’assistenza, al benessere;
• il sistema delle industrie culturali e creative (ICC), che comprende la sfera delle attività e dei beni culturali, delle produzioni cinematografiche e televisive, musicali, grafico-editoriali, legate al software creativo e al 3d, dell’entertainment, della comunicazione, anche a fini sociali.
Questi due ambiti sono essenziali per rigenerare il tessuto economico attraverso l’introduzione di nuovi concetti produttivi e nuovi modelli di business.
A questa finalità concorre anche un altro obiettivo della Strategia che riguarda l’innovazione nei servizi. L’innovazione non tecnologica e non manifatturiera risulta molto più lenta che non l’innovazione tecnologica tipica, di prodotto, processo.
Anche nella nostra regione, nonostante la grande prevalenza, soprattutto a Bologna, di occupazione terziaria, quest’ampia parte del sistema imprenditoriale regionale ancora ampie potenzialità di crescita e di sviluppo. L’introduzione di nuove applicazioni e nuovi strumenti di gestione nelle funzioni di servizio, in particolare post produttive (logistica e distribuzione, assistenza, comunicazione,...), o in attività più prettamente terziarie, inclusa l’economia sociale, può portare a rilevanti incrementi di efficienza, efficacia e risparmio nel sistema regionale, oltre che a nuove attività a forte potenziale competitivo.
La Strategia regionale di Specializzazione punta al rafforzamento del tessuto produttivo e imprenditoriale, ma la risorsa fondamentale è rappresentata dalla Rete Regionale dell’Alta Tecnologia, una rete di laboratori di ricerca industriale e centri per l’innovazione alla base del sistema innovativo regionale, operante nei campi più vicini agli ambiti industriali individuati nella Strategia.
La Regione intende rafforzare la competitività tecnologica di questa rete, potenziando anche alcune infrastrutture di ricerca di rilevanza nazionale ed europea, che hanno il baricentro in Xxxxxx-Romagna.
Parliamo in particolare di :
• supercalcolo/Big Data, che vede nel CINECA e nell’INFN, i due punti di riferimento che, assieme ad altre strutture universitarie e di ricerca, fanno dell’Xxxxxx-Romagna e di Bologna in particolare, l’hub italiano del calcolo;
• materiali avanzati, incentrata in particolare su numerosi istituti del CNR;
• medicina rigenerativa e genomica, che vede un punto di eccellenza negli Istituti Ortopedici Rizzoli, ma anche diversi laboratori delle Università o spin offs di ricerca da esse derivati.
Contemporaneamente, la Regione si trova ad affrontare la situazione di un forte incremento del numero di disoccupati anche di lunga durata che soltanto nel 2014 ha iniziato a ridursi.
Anche per questo, nel 2014 è stata approvatala legge regionale n. 14 volta alla promozione degli investimenti produttivi con forte ricaduta occupazionale. La forza del tessuto produttivo regionale rimane senz’altro importante, ma è necessario in questa fase attrarre nuove energie e risorse anche sfruttando e valorizzando l’attrattività del territorio regionale e delle sue infrastrutture.
La legge prevede il sostegno agli investimenti di scala in termini di espansione o riqualificazione produttiva, con un approccio innovativo che vede l’assunzione di responsabilità condivise tra l’amministrazione regionale, l’amministrazione locale e l’impresa che vuole realizzare l’investimento, definendo un programma integrato di interventi rivolti all’impatto occupazionale, alla ricerca e all’innovazione, allo sviluppo di filiera, all’attenzione alla sostenibilità ambientale e responsabilità sociale, alla semplificazione dei procedimenti autorizzativi.
Nell’insieme, la Regione può agire per rafforzare la capacità innovativa del sistema imprenditoriale regionale attraverso:
• il POR FESR 2014-2020;
• il Programma Regionale Attività Produttive e il Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico (entrambi 2012-2015, ma prorogabili fino a nuova approvazione);
• il POR FSE 2014-2020;
• la Legge Regionale n.14/2014 “Promozione degli investimenti in Xxxxxx-Romagna”;
• altri programmi legati a leggi regionali;
all’interno della più ampia cornice del “Patto per il lavoro per un nuovo sviluppo e per una nuova coesione sociale” promosso dalla regione Xxxxxx Xxxxxxx e sottoscritto con le istituzioni regionali e le parti sociali nel Luglio 2015.
Gli obiettivi delle politiche regionali, attraverso i vari strumenti, sono:
• rafforzare la capacità di innovazione tecnologica e di leadership di mercato e tecnologica della regione in queste filiere;
• favorire una ancora più ampia penetrazione dei mercati internazionali;
• aumentare il contenuto di valore dei prodotti e servizi per aumentare valore aggiunto e generare una occupazione qualificata;
• attirare e promuovere investimenti per rafforzare le basi produttive e l’occupazione;
Nell’attuare le sue politiche la Regione, oltre a sostenere progetti di ricerca e innovazione da parte di imprese o laboratori, ha realizzato investimenti anche di tipo fisico, che delineano una nuova infrastruttura e nuove reti per lo sviluppo che trovano la loro centralità in particolare nella dimensione urbana. In parallelo all’attuazione della Smart Specialization Strategy e dell’Agenda Digitale, questi nuovi stanno gradualmente creando alcuni dei pilastri concreti alla base del concetto di Smart City, cioè di città efficienti e in grado di attirare conoscenze, talenti, imprenditorialità e investimenti per uno sviluppo innovativo e sostenibile. Tra questi possiamo ricordare:
• i tecnopoli, luoghi in cui si potranno concentrare laboratori di ricerca, servizi per il trasferimento tecnologico, startups innovative, parti di attività di innovazione delle imprese;
• incubatori/acceleratori/hubs/spazi di co-working/fablabs; le più svariate forme in cui si sviluppano idee in forma collaborativa, progetti e iniziative imprenditoriali, particolarmente spinti verso le industrie culturali e creative e verso l’economia digitale e, a volte, sociale;
• gli innovation labs, che saranno luoghi non solo per le imprese, ma anche per i cittadini e le amministrazioni, per trovare supporto nello sviluppo di soluzioni innovative in risposta alle varie esigenze e problemi nelle attività economiche e sociali.
In questo processo di ristrutturazione e sviluppo del sistema produttivo regionale, l’area metropolitana bolognese ha un ruolo determinante.
1.2 Innovazione
La Città metropolitana Bolognese è sede di un grande polo universitario, di una importante sede del CNR, del più grande insediamento ENEA del Nord Italia, di INFN, INAF e CINECA. Questo rende Bologna l’hub (o il baricentro) di un ecosistema innovativo regionale tra i pochi in Italia caratterizzati da un elevato grado di dinamicità. Ma questo ruolo in ambito regionale si può estendere fino a rendere Bologna un vero e proprio polo nazionale dell’innovazione. A consentire questo ruolo regionale e nazionale concorrono gli ulteriori seguenti elementi:
• un sistema produttivo di medio-alta tecnologia e di elevata specializzazione, caratterizzato da grande e costante attenzione all’innovazione, i cui perni sono l’automazione industriale, la motoristica avanzata, l’industria di precisione;
• un sistema sanitario ugualmente di avanguardia qualitativa e con punte di eccellenza nazionale e internazionale sia dal punto di vista clinico che da quello scientifico, in particolare riguardo ai temi dell’ortopedia e della medicina rigenerativa;
• una favorevole posizione logistica grazie alla funzione di snodo autostradale e ferroviario Nord-Sud e all’aeroporto;
• l’accesso alla banda larga e ultra-larga su vasta scala.
Sfruttando le politiche regionali che stanno cercando di migliorare le sinergie tra sistema scientifico e industria attraverso il sistema dei tecnopoli e degli incubatori, e della Rete regionale dell’Alta Tecnologia, vi sono le condizioni perché questa leadership si possa realmente rafforzare nei prossimi anni.
1.3 Servizi innovativi
In coerenza con il ruolo giocato nell’ambito del sistema regionale dell’innovazione e per effetto della presenza di infrastrutture fondamentali (logistiche, sanitarie, espositive, amministrative), la Città metropolitana deve rappresentare un punto di riferimento per lo sviluppo di servizi innovativi e ad alta intensità di conoscenza. Su questo la regione nel suo complesso presenta notevoli potenzialità di sviluppo, soprattutto a livello europeo e la Città metropolitana deve avere la funzione trainante di stimolare la crescita e l’innovazione.
Con la digitalizzazione e lo sviluppo delle nuova industria 4.0, anche le attività di servizio entreranno a pieno titolo nei processi di innovazione del sistema. La Città metropolitana è il polo che deve trainare questa trasformazione, nella consapevolezza che la banda ultra larga da una parte e l’alta velocità dall’altra, possono determinare processi di aggiustamento anche a livello localizzativo molto significativi, in particolare rispetto al polo metropolitano milanese.
1.4 Industrie culturali e creative
Tutti gli studi fatti sulle industrie creative, mostrano la loro forte concentrazione nel polo bolognese. È una concentrazione che va sicuramente oltre il fenomeno imprenditoriale, perché questo mondo si popola di tanti professionisti e lavoratori autonomi,“secondo-lavoristi”,“hobbisti” che è difficile censire.
In questo caso, il ruolo del DAMS, la presenza del Conservatorio e dell’Accademia e comunque di un ambiente culturalmente dinamico grazie alla presenza di una grande popolazione studentesca, fa si che in particolare nel cuore storico della Città metropolitana di Bologna, vi sia una grande pluralità di protagonisti. A livello europeo è stata più volte evidenziata e misurata la rilevanza di questa tipologia di attività economica emergente soprattutto nelle fasce di età giovanili e sempre più basata sull’incrocio con il mondo digitale. Il nostro tessuto resta tuttavia fragile e non ancora consapevole del potenziale di crescita economica (oltre che di riqualificazione urbana). Anche qui, il ruolo della Città metropolitana appare assolutamente centrale e, come per l’innovazione ci sono le potenzialità perché essa non solo sia di traino per la Regione, ma anche perché si consolidi in una posizione, se non di leadership, di riferimento nazionale ed europeo.
1.5 Attrattività
La Regione Xxxxxx-Romagna, ma ancora di più la Città metropolitana, vengono identificate in questo momento come uno dei luoghi più attrattivi per investimenti di qualità anche dagli intermediari internazionali. Ed alcuni casi di attualità o previsti a breve, stanno a dimostrarlo.
Alla base di questo c’è la posizione logistica, la grande qualità del cosiddetto “capitale umano”, una pubblica amministrazione collaborativa e veloce, un ambiente socialmente e culturalmente di qualità. A questi elementi, più o meno comuni a quasi tutta la Regione, la Città metropolitana deve sempre più essere in grado di aggiungere i tre fattori precedenti: innovazione, servizi avanzati, creatività. Fattori che potranno fare sempre di più della Città metropolitana, la locomotiva di una regione altamente attrattiva.
CONSIDERATO CHE:
Capo 2
IL NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE ED IL RUOLO DELLA CITTÀ METROPOLITANA NELLE POLITICHE DI SVILUPPO REGIONALE
2.1 La normativa nazionale
La legge 56/2014 attribuisce alla Città metropolitana la competenza di “promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della Città Metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio”.
Gli strumenti per realizzare appieno questa funzione sono quelli che la norma nazionale richiama, e cioè la pianificazione strategica metropolitana e,dunque,la costruzione di una strategia metropolitana che viene progettata e condivisa con la Regione, e che definisce le priorità per il futuro sviluppo del territorio metropolitano a favore dell’intero sistema regionale; inoltre la pianificazione territoriale generale, che garantisce l’infrastrutturazione materiale ed immateriale e la collocazione dei servizi necessari alla vita economica e sociale, e a cui si collega la funzione di strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici e l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. E fra i servizi pubblici, vi sono quelli di supporto allo sviluppo economico, al sistema produttivo, alla razionalizzazione e semplificazione amministrativa.
Strumenti essenziali per la promozione dello sviluppo economico sono quelle funzioni regionale che la Città metropolitana condivide con la Regione per dare senso compiuto al dettato legislativo e per rendere concreto il ruolo metropolitano.
2.2 Come la Città metropolitana agisce per lo sviluppo economico nel quadro regionale
La Città metropolitana agisce per la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico attraverso politiche che integrano e combinano le tradizionali funzioni settoriali di sostegno e valorizzazione dell’industria, del commercio, del turismo, dell’agricoltura, in un profilo di area metropolitana a servizio dello sviluppo regionale.
Sono 4 le politiche di sviluppo economico che hanno efficacia a livello di area vasta, se agite in combinazione ed integrazione con le altre funzioni fondamentali della Città metropolitana: Politiche di semplificazione; Politiche di sistema per favorire l’attrattività; Politiche di qualificazione delle imprese; Politiche di promozione imprenditoriale e innovazione.
Il livello metropolitano diventa ottimale in relazione al ruolo complessivo che assume la Città metropolitana nelle sue funzioni fondamentali, in un contesto caratterizzato da una dimensione urbana competitiva a livello europeo. Il profilo che si è individuato per la Città metropolitana nello sviluppo economico è sostenibile e efficace proprio perché pensato in un territorio con livelli di competitività elevate e trainanti nella dimensione regionale e nazionale.
Nella Legge regionale 13\2015 di riordino istituzionale il corpus rilevante delle materie relative allo sviluppo economico viene mantenuto in capo alla Regione, ed il ruolo differenziato della Città metropolitana rispetto alle Province è stato definito nell’articolo 5, individuando “..sulla base di una Intesa generale quadro l’avvio di una sede istituzionale di indirizzo per la individuazione degli interventi legislativi e degli obiettivi programmatico-politici coerenti con il contenuto e le finalità del piano strategico metropolitano...”; ed è in attuazione dell’articolo 5 della legge regionale 13 che è stato declinato in sede di Intesa quadro il tema dello sviluppo economico, individuando all’articolo 5 le funzioni della Città metropolitana ed il contributo del territorio metropolitano alle politiche di sviluppo regionale.
L’Intesa quadro definisce per la Città metropolitana un ruolo di facilitatore,di acceleratore di progettualità ed innovazione sullo sviluppo economico; la Città metropolitana contribuisce ad aumentare l’efficacia delle politiche regionali,sistema territoriale al centro del trasformazioni in corso e traino all’intero sistema regionale. Il modello vede la Regione occuparsi della definizione delle politiche di sviluppo dell’intero
territorio regionale, mentre alla Città metropolitana spetta il compito di selezionare, promuovere, coordinare e realizzare gli interventi sul territorio, contribuendo alla definizione delle politiche regionali nel quadro del Piano strategico e diventando laboratorio di progettazione, sperimentazione, attuazione delle strategie. Le modalità di esercizio della funzione definite nell’Intesa quadro prevedono che la Città metropolitana svolga il ruolo di interfaccia rispetto al territorio, ruolo che è stato riconosciuto dalle Unioni dei Comuni e dalle forze economiche e sociali nel Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale. Questo si concretizza anche attraverso una azione di programmazione ed orientamento delle risorse dei fondi strutturali e regionali verso azioni selezionate che integrano le priorità metropolitane con quelle regionali, e quindi anche con il riconoscimento di un ruolo attivo della Città metropolitana nella attuazione dei POR regionali (in stretta connessione con il PON metro) e degli strumenti di finanziamento regionali; non si tratta di un ruolo di gestore di risorse, che per le scelte previste dalla legge 13 trovano sul livello regionale l’ambito di maggior efficienza,ma di programmazione, coprogettazione, monitoraggio, animazione territoriale. In sintesi la Città metropolitana sullo sviluppo economico:
• contribuisce alle politiche di sistema regionale, promuovendo nel quadro delle linee del Piano Strategico un proprio modello di sviluppo metropolitano, funzionale e sinergico alle traiettorie di sviluppo regionale;
• concretizza e garantisce efficacia – partecipando alle fasi di programmazione – all’utilizzo delle risorse regionali sul territorio metropolitano attraverso la condivisione delle modalità e delle priorità di intervento;
• proponeepromuovemodelliebuoneprassidadiffondereascalaregionale,attivandosperimentazioni su progettazioni strategiche per filiera, per ambito tematico, per la sperimentazione di policy quali la creazione di nuove imprese;
• promuove attività di ricerca sui temi dello sviluppo economico e coopera con gli osservatori regionali di settore e con le società del sistema regionale (in particolare Ervet, Aster, Lepida), sperimentando modalità di analisi dei dati a supporto delle scelte per lo sviluppo territoriale e da condividere sul territorio regionale.
• garantisce l’informazione alle imprese attraverso la rete degli Suap integrati, terminali territoriali degli sportelli imprese POR-FESR
CONDIVISO CHE :
la Regione e la Città metropolitana individuano la seguente operatività:
Capo 3 PROPOSTA ATTUATIVA
3.1 Politiche di sistema per favorire l’attrattività
Rientrano in questo ambito il complesso di azioni e progetti per attrarre nuovi investimenti produttivi, come definito dalla Smart Specialization Strategy regionale (S3), e per la promozione del sistema turistico metropolitano.
In attuazione dell’Intesa quadro viene ridefinita, anche attraverso l’innovazione degli strumenti legislativi esistenti, la filiera istituzionale impegnata nelle politiche di promozione del territorio, riconoscendo la peculiarità di polo attrattore del territorio metropolitano. In questo quadro la Città metropolitana favorisce l’afflusso di investimenti nazionali ed esteri sul territorio metropolitano, attraverso gli accordi di insediamento previsti dalla lr 14\2014, definendo modalità per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi, promuovendo la diffusione delle infrastrutturazioni immateriali per la connettività.
La Regione riconosce inoltre nelle dotazioni infrastrutturali del territorio metropolitano (Stazione Alta Velocità, Fiera, Aeroporto) fattori strategici per lo sviluppo turistico regionale, e condivide strumenti e servizi per l’innovazione, la qualificazione, la promozione di tali dotazioni.
3.2 promozione della ricerca e innovazione, promozione nuova imprenditorialità
La Città metropolitana, a partire dalla forte concentrazione di risorse e istituzioni nel campo della ricerca e dell’offerta universitaria, contribuisce a costruire la rete delle infrastrutture che si stanno consolidando a livello regionale, per la ricerca scientifica, la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, assumendo la funzione di hub regionale.
Per quanto riguarda la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, a Bologna sono in via di realizzazione due tecnopoli:
• il primo è quello del CNR, che sorgerà a fianco dell’Area Ricerca, dove è già stato realizzato un incubatore per le imprese e che ospiterà laboratori su tecnologie per l’ambiente e per le micro e nanotecnologie di fabbricazione;
• il secondo è il grande intervento sullo stabile della BAT ex-Manifattura Tabacchi che rappresenterà l’hub di tutti i tecnopoli regionali. Si tratta di un’area di 100 mila metri quadrati coperti, ed oltre al trasferimento tecnologico, avrà una funzione chiave anche per l’attrattività regionale.
Con il completamento di questi interventi e l’operatività delle strutture, la loro integrazione con un sistema produttivo altamente innovativo e con la rete degli incubatori, e con il vantaggio che deriva dal suo snodo logistico, la Città metropolitana bolognese diverrà un polo dell’innovazione non solo con questa funzione di leadership regionale, ma potrà anche candidarsi a divenire un punto di riferimento primario nazionale.
La forte presenza sul territorio metropolitano di tecnopoli, incubatori, acceleratori, hubs, spazi di co- working/fablabs, costituisce il contesto ottimale per la nascita di startups innovative, lo sviluppo di idee in forma collaborativa, la generazione di progetti e iniziative imprenditoriali, particolarmente spinti verso le industrie culturali e creative e verso l’economia digitale e, a volte, sociale.
Il sistema metropolitano ha maturato esperienze, pubbliche e private, di forte eccellenza: la Regione definisce nella rete metropolitana dei servizi un nodo del sistema di servizi regionale per la promozione imprenditoriale, e individua come ambiti di sperimentazione anche per la diffusione di buone prassi sul territorio regionale le imprese culturali e creative, i processi di workers buyout, la finanza innovativa. Si definisce inoltre come ambito di sperimentazione comune la progettazione di interventi per l’ educazione alla imprenditorialità nelle scuole e per lo sviluppo delle competenze necessarie.
3.3 Politiche di semplificazione
Attività strategica e complessa, il territorio metropolitano vede la piena attribuzione alla Città metropolitana da parte delle Unioni della funzione di coordinamento delle attività di semplificazione per le imprese, anche attraverso l’attuazione dell’Agenda digitale. Regione e Città metropolitana condividono l’obiettivo di favorire lo sviluppo del sistema produttivo, perseguendo, anche attraverso la riorganizzazione degli sportelli unici in un ottica metropolitana, la certezza dei tempi dei procedimenti amministrativi connessi e la semplificazione degli iter autorizzativi.
La Città metropolitana:
• coordina la piattaforma metropolitana, e partecipa alle decisioni regionali relative alle piattaforme informatiche favorendo la massima interoperabilità;
• definisce con la Regione su procedimenti complessi, in stretta connessione con le politiche per
• l’attrattività, le modalità di gestione unica del procedimento attraverso l’istituzione di un Suap metropolitano, anche attraverso i centri di competenza interistituzionali e nel quadro della L.R. 14/2014;
• partecipa ai tavoli regionali e nazionali per la semplificazione a supporto della Regione;
• coprogetta con la Regione ambiti di sperimentazione congiunta, con l’obiettivo di una loro diffusione sull’intero ambito regionale, relativamente a semplificazione delle procedure\ procedimenti\regolamenti, definizione delle procedure telematiche al fine della omogenizzazione e della semplificazione, definizione di strumenti di supporto al sistema degli sportelli unici;
• sperimenta e sviluppa, anche per la diffusione sull’intero territorio regionale, nuovi servizi per le imprese (e-service, agenda digitale, etc..) da erogare attraverso il sistema degli sportelli unici.
3.4 Politiche di qualificazione delle imprese e del territorio
Città metropolitana e Regione promuovono sul territorio metropolitano il rafforzamento, l’innovazione, la specializzazione intelligente e l’internazionalizzazione delle imprese e delle filiere produttive. La Città metropolitana contribuisce ai processi di trasformazione delle filiere produttive attraverso il Tavolo metropolitano di salvaguardia del patrimonio produttivo, promuovendo nel quadro delle politiche regionali modelli per supportare le trasformazioni di imprese e di filiere.
Si condivide l’opportunità di sviluppare politiche di rilancio del commercio per la valorizzazione della rete distributiva dell’area metropolitana. Si definiscono i seguenti ambiti di rilevante interesse per azioni condivise per la qualificazione delle imprese e del territorio, anche per il trasferimento di buone prassi sul territorio regionale:
• sperimentazione di servizi innovativi alle imprese: servizi di logistica per la competitività delle imprese, nuovo procurement e mercato telematico;
• progetti di diffusione della responsabilità sociale di impresa e modalità innovative di relazione industriali;
• promozione delle industrie culturali e creative, anche in connessioni con le filiere tradizionali;
• promozione dell’e-commerce, innovazione nei processi di valorizzazione del commercio di tradizione e di pregio in relazione con la qualificazione della città metropolitana;
• riqualificazione delle aree pubbliche e dei beni pubblici dimessi per il riuso temporaneo.
3.5 Innovazione energetica e mobilità sostenibile
Regione e Città metropolitana condividono l’esigenza di definire politiche di sviluppo economico da esercitare nel territorio metropolitano per la sperimentazione di soluzioni in campo energetico in grado di attuare la low carbon economy attraverso azioni integrate per il settore pubblico per le imprese, per la residenza e la mobilità sostenibile.
La Città metropolitana svolge attività di raccordo con i Patti dei sindaci a livello locale ed europeo, raccorda le azioni regionali con il sistema delle priorità metropolitane, anche attraverso l’integrazione con il PON METRO, progetta e sperimenta in accordo con la Regione anche per la diffusione sull’intero territorio regionale:
• Attivitàdiricercaeinnovazionenelsettoredell’economiacircolare,dellabioeconomiaedell’ecodesign finalizzata a promuovere misure per l’efficienza energetica degli edifici e nei processi produttivi;
• Promozione dell’efficienza energetica nei processi produttivi produttivi e negli edifici sede di attività produttive, commerciali e turistiche, anche in ottica di filiera;
• Progetti di qualificazione ambientale ed energetica delle aree produttive ecologicamente attrezzate;
• Informazione e formazione per supportare e stimolare startups di produttori di tecnologie,facilitando il completamento della filiera delle imprese della green economy;
• Promozione dei processi di certificazione di prodotto, di processo e di etichettatura volontaria in chiave di filiera;
• Attività di ricerca e di promozione della mobilità sostenibile dei lavoratori, dei consumatori e dei turisti;
• Educazione al risparmio energetico nelle per studenti di scuole, centri di formazione e università.
Capo 4
GOVERNANCE ED INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA CITTÀ METROPOLITANA
Il Piano Strategico Metropolitano e gli altri strumenti di programmazione, quali Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale, sono il risultato di percorsi di concertazione con le forze economiche e sociali, da sempre soggetti che condividono con le Istituzioni metropolitane le traiettorie di sviluppo; si intende consolidare e dare nuovi paradigmi alle modalità di concertazione, introducendo un ruolo diretto ed attivo del sistema di imprese eccellenti bolognesi, veicoli della promozione del territorio e di processi di innovazione.
L’Intesa quadro conferma il ruolo della Città metropolitana nel programmare ed orientare le risorse dei fondi strutturali e delle norme regionali verso azioni selezionate che integrano le priorità metropolitane con quelle regionali, anche con un ruolo di collaborazione nella fase di programmazione, selezione degli interventi attuativi, attuazione degli stessi, monitoraggio, evidenziando inoltre la rilevanza delle attività di animazione territoriale e di attivazione de processi partecipativi.
La Città metropolitana, tramite la Cabina di regia prevista dal Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale, definisce le proposte del territorio metropolitano in coerenza con le strategie del territorio, garantendo l’integrazione tra le azioni regionali ed il PON Metro.
Capo 5 PERSONALE E COMPETENZE
Città metropolitana e Regione attuano quanto previsto dal presente protocollo operativo: a) attraverso personale della Città metropolitana e personale regionale competente che, sulla base dei singoli progetti, potrà anche essere distaccato presso gli enti responsabili del progetto stesso sulla base di appositi atti; b) attraverso risorse da utilizzare per il co-finanziamento dei progetti, sulla base di appositi atti; c ) attraverso la messa a disposizione di competenze delle società in-house dei due enti.
Capo 6
DURATA E MONITORAGGIO
Il presente accordo attuativo decorre dalla data della sua sottoscrizione e avrà durata fino al 30/06/2020. La Città metropolitana e la Regione procederanno annualmente al monitoraggio delle attività e alla integrazione e aggiornamento dei contenuti sulla base di appositi atti.