IMPRESA S.r.l.
Sommario
richiesto da
IMPRESA S.r.l.
corrente in
Torino x. Xxxxxx 1
Cod.fisc. e Reg.Impr. To 01234567890
www.studiopaolorivella
Xxxxx Xxxxxxx
SOMMARIO
1 IL QUESITO 1
2 LA DOCUMENTAZIONE RICEVUTA 3
3 CENNI E CONSIDERAZIONI SUL CONTRATTO DI SWAP IN
GENERALE 5
3.1 Un esempio semplificato 5
3.2 La natura di “scommessa” dello swap, e la logica che lo
sottende 7
3.3 La funzione di copertura del rischio 8
3.4 Gli elementi essenziali del contratto di swap 11
3.5 Alternative al contratto di swap 13
3.5.1 Alternative per lo speculatore: i derivati trattati in borsa 13
3.5.2 Alternative per l’operatore economico che vuole tutelarsi
dai rischi finanziari. 14
3.6 Le normative Isda 16
4 CONTENUTO ED ESITO DEL PRIMO CONTRATTO DI SWAP
7.2.2000 .................................................................................................... 17
4.1 La dichiarazione sulla competenza ed esperienza in
strumenti finanziari 17
4.2 Le pattuizione del primo contratto di swap 18
4.3 Le aspettative incorporate nel primo contratto di swap ed i
suoi esiti 18
5 CONTENUTO ED ESITO DEL SECONDO CONTRATTO DI
SWAP DEL 17.01.2001 24
5.1 Le pattuizioni del secondo contratto 24
5.2 Le aspettative incorporate nel secondo contratto di swap ed
i suoi esiti 25
6 CONTENUTO ED ESITO DEL TERZO CONTRATTO DI SWAP
DEL 16.10.2001 31
6.1 Le pattuizioni del terzo contratto 31
6.2 Gli esiti del terzo contratto 32
7 CONTENUTO ED ESITO DEL QUARTO CONTRATTO DI
SWAP DEL 4.4.2003 33
7.1 Le pattuizioni del quarto contratto 33
7.1.1 I pagamenti trimestrali previsti dal quarto contratto di swap 33
7.1.2 Il pagamento finale previsto dal quarto contratto di swap 35
7.2 Le aspettative incorporate nel quarto contratto di swap ed i
suoi esiti 38
7.3 L’esito del quarto contratto di swap 40
7.4 Le riferite pressioni della banca per la stipula del quarto
swap e le relative documentazioni 41
7.5 Sulla esperienza e competenza di IMPRESA Srl in merito di
strumenti finanziari 42
7.6 La situazione di IMPRESA al momento della stipula del
quarto swap 43
7.7 L’indebitamento di IMPRESA nell’aprile 2003 43
7.8 I tassi di interesse pagati da IMPRESA Srl nell’aprile 2003 45
7.9 I tassi di interesse di mercato dell’aprile 2003 46
7.10 Tabella riassuntiva dei quattro contratti di swap stipulati da
IMPRESA Srl 47
8 CONSIDERAZIONI SULL’APPROPRIATEZZA DEI CONTRATTI 48
8.1 Inadeguatezza ex ante dei quattro contratti 48
8.2 Inadeguatezza ex post dei quattro contratti 49
8.3 Mancanza di interesse per IMPRESA al rinnovo dei contratti
di swap 50
8.4 Sull’alto costo dell’anticipato recesso dai contratti di swap 51
8.5 Aumento dell’importo del capitale di riferimento oltre il limite
di indebitamento 52
8.6 Sulla facilità di errore in materia di swap 52
8.7 Sulla carenza di documentazione 53
8.7.1 Sulla prima dichiarazione IMPRESA Srl di possesso di
specifica competenza in materia di strumenti finanziari 53
8.7.2 Sulla difformità di date del recesso dal primo contratto di
swap 54
8.7.3 Sulla difformità di date del secondo contratto di swap 54
9 L’IMPORTO FINALE DEL QUARTO SWAP QUALE MINACCIA
PER LA STABILITÀ DI IMPRESA SRL 56
10 I TASSI DI INTERESSE APPLICATI DA BANCA QUALUNQUE
SUI CONTRATTI DI SWAP 58
10.1 Identificazione dei flussi finanziari da analizzare 58
10.1.1 I primi tre swaps 58
10.1.2 Il quarto swap 59
10.2 La formula di calcolo prevista dalla Legge 60
10.3 L’applicazione della formula al quarto swap IMPRESA Srl 64
10.4 I tassi soglia 66
11 LE CONCLUSIONI 67
1 IL QUESITO
Xxx.xx Sig. Xxxxx CLIENTE
Amministratore Delegato IMPRESA Srl
x. Xxxxxx 1
10155 Torino
Nell’incontro del 12 marzo 2008 nello Studio dell’avv. Xxxxx XXXXXX- XXX, avente per oggetto quattro contratti di swap sui tassi di interessi stipulati da IMPRESA Srl con Banca QUALUNQUE tra il 7 febbraio 2000 e l’8 aprile 2003 Ella mi pregava di esprimere :
a. un parere scritto indirizzato all’avv. CIVILISTA che rispondesse ai seguenti quesiti:
a 1. il meccanismo di calcolo delle reciproche obbligazioni assunte dalle parti con detti contratti;
a 2. la appropriatezza dei contratti alle finalità di protezione dal ri- schio di oscillazione dei tassi di interesse dichiarate da IM- PRESA;
a 3. il risultato concreto che i contratti hanno avuto e le loro conse- guenze sulla posizione finanziaria di IMPRESA Srl.
b. un ulteriore parere scritto indirizzato alla società IMPRESA Srl da El- la amministrata, contenente le risposte ai quesiti di cui sopra, ed inoltre la risposta al seguente ulteriore quesito:
b 4. tassi di interessi pagati da IMPRESA Srl in relazione a detti quattro swap, calcolati con i criteri di cui alla Legge anti usura. Ogni altra osservazione sul rapporto tra i quattro swaps e l’eventuale fattispecie di usura.
Il primo parere è stato consegnato all’Avv. Xxxxx XXXXXXXXX ieri, 22 aprile 2008. Il presente parere riprende esattamente quanto già scritto per l’Avv. CIVILISTA, aggiungendo solo la risposta al quarto quesito.
* * *
2 LA DOCUMENTAZIONE RICEVUTA
Il parere del sottoscritto è basato sulla documentazione ricevuta da IMPRESA Srl e dall’avv. PENALISTA di Torino, che segue la vicenda dei quattro contratti sotto un diverso profilo.
Il sottoscritto ha ricevuto la seguente documentazione:
• primo contratto denominato “Convertible Swap”, datato 07 febbraio 2000 corredato del “Testo della dichiarazione da ritirare da società e persone giuridiche ai fini dell’operatività in strumenti finanziari” e da lettera 17 gennaio 2001 di recesso da detto contratto;
• secondo contratto di swap, datato 17 gennaio 2001;
• terzo contratto di swap, senza data ma con decorrenza 16 ottobre 2001;
• quarto contratto di swap, datato 04 aprile 2003;
• serie di proposte di nuovi contratti di swap che IMPRESA Srl ha ri- cevuto e che le avrebbero permesso di recedere dal primo contratto di swap;
• serie di estratti del conto corrente Banca QUALUNQUE (poi Banca QUALUNQUE NUOVA Spa) n. 1234567 intestato a IMPRESA Srl e di alcune contabili bancarie ad esso relative;
• bilanci IMPRESA Srl al 31.12.2003 e 31.12.2002;
• bozza di bilancio IMPRESA Srl al 31.12.2007;
• serie di calcoli e grafici preparati da IMPRESA Srl per ipotizzare il ri- sultato finale del quarto swap;
• copia della Sentenza del Tribunale di Torino, Sezione Prima Civile
n. 5930/07 depositata in cancelleria il 18.09.2007;
• serie di comunicazioni Banca QUALUNQUE NUOVA sul valore di mercato delle operazioni in essere da parte di IMPRESA Srl nell’ambito dei contratti derivati sui tassi di interesse;
• appunti sulla cronistoria delle vicende.
I documenti più significativi sono allegati in copia su carta di colore giallo, con autonoma numerazione a partire dal n. A-01. Il loro indice è a pag. A-00.
Gli Elaborati sono riportati su carta di colore azzurro a partire da pag. E-01. Il loro indice è a pag. E.00.
* * *
3 CENNI E CONSIDERAZIONI SUL CONTRATTO DI SWAP IN GENERALE
Il verbo della lingua inglese “to swap” significa “scambiare”.
Con il contratto di swap due parti promettono di scambiarsi a vicen- da l’interesse calcolato su un importo predeterminato.
Nella configurazione più semplice (che gli Inglesi chiamano “plain vanilla interest rate swap”) l’importo di riferimento è uguale per entram- be le parti, mentre varia il tasso di interesse applicato:
• l’una parte paga all’altra il risultato della moltiplicazione tra l’importo predeterminato ed un tasso fisso;
• l’altra parte paga alla prima il risultato della moltiplicazione tra l’importo predeterminato ed un tasso variabile.
Le parti non si scambiano il capitale di riferimento, ma solo gli inte- ressi calcolati su di esso.
Le parti possono poi accordarsi a che venga scambiata solo la diffe- renza tra i due importi che si “incrociano”.
* * *
Ecco un esempio pratico. La società A e la banca B pattuiscono che:
• tra un anno la società A verserà alla banca B l’interesse del 5% su un capitale di riferimento di € 1.000,00 e quindi ver- serà alla banca € 50,00;
• alla stessa data, la banca B verserà alla società A un im- porto (oggi sconosciuto) pari al tasso “Euribor 3 mesi 360” che sarà pubblicato due giorni lavorativi prima della sca- denza sul quotidiano “Il Sole 24 ore” (o molto più realisti- camente sulle pagine del servizio informativo telematico “Reuters”), sempre applicato al capitale di € 1.000,00;
• per semplificare le cose, il pagamento avverrà per la diffe- renza netta di ciò che uno deve all’altro.
Di conseguenza :
1. se il tasso “Euribor 3 mesi 360” pubblicato su “Il Sole 24 ore” il se- condo giorno precedente la scadenza del contratto sarà superiore al 5%, allora la società A non verserà nulla e riceverà dalla banca la differenza tra il tasso oggi sconosciuto ed il 5% - il tutto applicato al capitale di riferimento di € 1.000,00;
2. se invece il tasso “Euribor 3 mesi 360” pubblicato su “Il Sole 24 ore” due giorni lavorativi prima della scadenza del contratto sarà in- feriore al 5%, allora la società A verserà alla banca la differenza tra il 5% ed il tasso oggi sconosciuto - il tutto applicato al capitale di ri- ferimento di € 1.000,00.
3.2 LA NATURA DI “SCOMMESSA” DELLO SWAP, E LA LOGICA CHE LO SOTTENDE
Il contratto di swap equivale ad una scommessa: le parti scommet- tono che in un determinato giorno futuro il tasso variabile “Euribor” sarà inferiore o superiore ad un determinato livello.
Se il tasso “Euribor” sarà superiore al livello predeterminato, la so- cietà A avrà vinto la scommessa ed incasserà la vincita. L’ammontare della vincita non è predeterminato nell’importo, ma lo è nei criteri di cal- colo: più il tasso “Euribor” avrà superato il tasso prefissato, più la “vinci- ta” della società A sarà alta.
Se invece il futuro tasso “Euribor” sarà inferiore al livello predetermi- nato, allora sarà la banca ad aver vinto la scommessa, e sarà la società A a dover pagare. Simmetricamente a quanto visto sopra, l’ammontare della “vincita” che la società A dovrà pagare alla banca è inversamente proporzionale al livello del tasso Euribor rispetto al tasso prefissato.
L’esempio di cui sopra dovrebbe servire anche a chiarire la logica di chi stipula un contratto di swap:
• chi paga il tasso fisso e riceve il tasso variabile (come l’azienda nel- l’esempio) si attende che i tassi di interesse nel periodo di durata del contratto salgano;
• chi paga il tasso variabile e riceve il tasso fisso (come la banca nel- l’esempio) si attende che i tassi di interesse nel periodo di durata del contratto scendano.
L’aspettativa delle due parti è rivolta al futuro tasso variabile. Il loro strumento di manovra, però, è il tasso fisso indicato nel contratto: que- sto è quello che le parti negoziano per “dare la caccia” al tasso variabi- le. Grazie a questa negoziazione, le parti di fatto concordano un tasso di interesse fisso a lungo termine pur senza mutuare capitale. Visto che queste negoziazioni avvengono non solo tra parti private (quali in que-
sto caso erano Banca QUALUNQUE e IMPRESA Srl) bensì anche in Borse Valori ufficiali, il tasso negoziato finisce di essere reso pubblico tramite i listini di borsa.
In Italia è ben noto il tasso “prime rate” che l’Associazione Bancaria Italiana rilevava tra i suoi aderenti e rendeva pubblico. Questo era però un tasso applicato agli scoperti di conto corrente, ed era “variabile” per definizione (le banche si riservavano di variarlo a piacere e con decor- renza immediata). In Italia non esisteva invece una rilevazione equiva- lente sui mutui chirografari a tasso fisso 1.
Il tasso IRS (Interest Rate Swap) che è oggi pubblicato sui giornali economici è l’equivalente del “prime rate” per prestiti a tasso fisso e a lunga scadenza. Xxx lo sa chi deve contrarre un mutuo fondiario, per- ché negli ultimi anni le banche sempre più spesso fanno riferimento a questo parametro per determinare il tasso fisso che applicheranno al mutuo 2, o il tasso al quale sono disposte (in certi casi) a trasformare un mutuo da variabile a fisso.
3.3 LA FUNZIONE DI COPERTURA DEL RISCHIO
Le scommesse - si sa - possono avere carattere puramente specu- lativo (e in questi casi non sono ordinariamente tutelate dall’ordinamen- to giuridico).
In determinate circostanze, però, esse possono anche avere una utile funzione economica: trasferiscono infatti il rischio da un soggetto che non sarebbe in grado di sopportarlo ad un altro che invece vi rie-
1 Come succedaneo si utilizzava la rilevazione del tasso di rendimento dei titoli del debito pubblico, o delle obbligazioni private (che avevano però un mercato poco si- gnificativo perché troppo ristretto), ma era comunque una approssimazione.
2 Ovviamente riferito alla data iniziale del mutuo, perché in seguito la rata resterà fis- sa, ed ovviamente maggiorato di uno “spread”.
sce, grazie alle sue grandi dimensioni, o grazie al fatto che compensa tra loro rischi di segno opposto.
I contratti di assicurazione sono un esempio di tali “scommesse” con un’utile funzione economica.
Una impresa che abbia debiti finanziari su cui paga tassi di interesse variabili (per esempio uno scoperto di conto corrente) è soggetta al ri- schio di aumento dei tassi di interesse.
In questo casi, uno swap sui tassi di interesse permette di neutraliz- zare l’effetto avverso di un eventuale aumento dei tassi.
L’impresa dovrà stipulare un contratto come quello illustrato nell’e- sempio, in cui si impegna a pagare un tasso fisso e a ricevere un tasso variabile.
Se i tassi di interesse aumentano l’impresa pagherà più interessi passivi sul conto corrente, ma in cambio avrà un incasso netto dal con- tratto di swap. In questo modo l’impresa risulta “coperta” dal rischio di aumento dei tassi.
Per converso, se i tassi scenderanno l’impresa vedrà scendere l’importo dovuto alla banca a titolo di interessi passivi di conto corrente, ma si troverà a sborsare denaro in relazione al contratto di swap.
Ecco dunque una caratteristica implicita della copertura del rischio effettuata mediante contratto di swap: il contraente si tutela dal rischio di un andamento avverso del mercato, ma rinuncia ai vantaggi che avrebbe avuto se il mercato si fosse evoluto in senso a lui favorevole.
Le assicurazioni contro i rischi funzionano allo stesso modo: chi si assicura viene indennizzato in caso di evento dannoso, ma diventa un po’ più povero se l’evento non si manifesta.
In pratica, tramite uno swap una società indebitata a tasso variabile può trasformare “sinteticamente” il suo debito in debito a tasso fisso. Il tasso fisso verrà cristallizzato nel tasso indicato nel contratto di swap.
Affinché un contratto di swap abbia funzione assicurativa e non spe- culativa, è però necessario che il capitale di riferimento sia proporziona- to all’indebitamento della impresa contraente.
Se un’impresa ha debiti a tasso variabile per esempio per € 100.000,00 e stipula un contratto di swap (ben inteso pagando il tasso fisso e ricevendo il variabile) su un capitale di riferimento di € 100.000,00 , allora per la durata dello swap l’impresa avrà “sintetica- mente” trasformato il suo indebitamento a tasso variabile in indebita- mento a tasso fisso 3. Il contratto avrà così natura protettiva (“hedging”, dicono gli Americani) e non speculativa 4 .
Se invece l’impresa con debiti a tasso variabile di € 100.000,00 sti- pula un contratto di swap su un capitale di riferimento per esempio di 1 milione di Euro (sempre pagando il tasso fisso e ricevendo il variabile), allora essa :
• azzera il suo rischio di rialzo dei tassi su € 100.000,00;
• assume il rischio di ribasso dei tassi su € 900.000,00
In altre parole, se non vi è abbinamento tra il debito effettivo esposto al rischio di variazione dei tassi e l’importo di riferimento oggetto di swap, il contraente rimane esposto al rischio. Paradossalmente, l’eccesso di “assicurazione” inverte la posizione a rischio : il danno si
3 Nello specifico, al tasso fisso indicato nel contratto di swap.
4 Può essere interessante notare che anche in un caso come questo non è detto che la protezione dal rischio di aumento dei tassi sia totale e/o perfetta. Se per esempio i tassi di interesse variabili di mercato restano fermi, mentre per qualche motivo la banca aumenta i tassi di interesse che applica sul conto corrente del suo specifico cliente (che magari non riesce prontamente a cambiare banca), allora la protezione non funzionerà. Allo stesso modo, se l’indebitamento dell’azienda varia nel tempo, l’ammontare di detta variazione resterà scoperto da protezione. Nel campo più am- pio dei prodotti derivati (che comprendono non solo “scommesse” sui tassi di inte- resse futuri, ma anche “scommesse” sui tassi di cambio tra monete e sui prezzi delle materie prime) sono diventati famosi casi di imprese anche grandi (come la Lufthan- sa in Germania) che pensavano di aver coperto pienamente la loro esposizione al ri- schio finanziario, mentre all’atto pratico hanno subito perdite non indifferenti.
manifesta quanto il tasso di interesse scende, e non più quando esso sale.
Questo potrebbe sembrare un concetto astruso, ma non è così: tutti sappiamo che se sono proprietario di un’auto del valore commerciale (sul mercato dell’usato) di € 15.000,00 e l’assicuro contro il furto per un valore a primo rischio di € 10.000,00 allora in caso di furto sarò inden- nizzato per meno del mio danno. Al contempo, però, se assicuro la stessa auto per un valore di € 50.000,00 sto buttando dalla finestra del denaro, perché la compagnia di assicurazione incasserà il maggior premio ma in caso di furto indennizzerà solo il danno effettivo.
Nell’esperienza comune, l’agente assicurativo è normalmente molto solerte a segnalare la sottoassicurazione; un po’ meno a segnalare la sovrassicurazione. Il mondo degli swap è simile.
3.4 GLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO DI SWAP
Gli elementi essenziali del contratto di swap sono:
1. indicazione del capitale di riferimento su cui basare i conteggi. Que- sto capitale non viene scambiato tra le parti, ma sta alla base dei calcoli , e rappresenta così un dato essenziale del contratto;
2. il tasso fisso che una parte si obbliga a versare. Questo è un dato cruciale : per chi usa lo swap per assicurarsi contro il rischio di au- mento dei tassi, questo dato equivale al tasso di interesse fisso a cui prenderà a prestito il denaro durante la durata del contratto di swap. Il tasso fisso è la “leva di manovra” in mano ai contraenti, la “variabi- le” da negoziare;
Con l’introduzione della valuta unica, nel 1999 le banche euro- pee si sono rese conto che era necessario disporre di un tasso di riferimento interbancario all’interno dell’Unione Economica e Mo- netaria : l’EURIBOR ®
EURIBOR ® (Euro Interbank Offered Rate , e cioè Tasso Euro Interbancario Lettera) è il tasso di riferimento dell’ampio mercato monetario che è venuto a crearsi intorno all’Euro dal 1999. Esso è sponsorizzato dalla Federazione Bancaria Europea (EBF : Euro- pean Banking Federation), che rappresenta gli interessi di circa
5.000 banche europee e dalla Associazione dei Mercati Finanziari (ACI).
EURIBOR ® è il tasso offerto dalle banche europee primarie per i depositi in Euro con valuta immediata (T+2) di altre banche euro- pee primarie. Esso è pubblicato alle ore 11.00 del fuso orario dell’Europa centrale.
EURIBOR ® è stato pubblicato per la prima volta il 30 dicembre 1998, con valuta 4 gennaio 1999.
La scelta delle banche che partecipano alla determinazione dell’ EURIBOR ® è stata fatta su criteri di mercato. Si tratta di banche di massima affidabilità creditizia. Esse sono state scelte in modo da riflettere le varie sfaccettature del mercato monetario dell’Euro. L’ EURIBOR ® è quindi un parametro efficiente e rappresentativo.
È stato fissato uno stretto codice di comportamento che discipli- na tra l’altro i criteri di scelta della banche che partecipano al son- daggio, gli obblighi della banche prescelte, i compiti e la composi- zione del comitato di gestione che vigila sull’ EURIBOR ®.
Per calcolare e pubblicare l’ EURIBOR ® è stata scelta la socie- tà di servizi di informazione telematici Reuters (in passato denomi- nata Moneyline Telerate).
EURIBOR ® è diventato fin dalla sua nascita un’importante real- tà nel mondo dei derivati finanziari. Molti derivati - sia trattati in Borsa che scambiati sul mercato informale (over the counter) - fanno riferimento all’ EURIBOR ®.
3. il tasso variabile che l’altra parte si obbliga a versare. Essendo un dato destinato ad essere conosciuto solo in futuro, è importante che si identifichi con chiarezza il meccanismo per individuare - in futuro - detto tasso. Quando la valuta del contratto di swap è l’Euro, allora quasi sempre il tasso variabile sarà l’ EURIBOR. Nella casella di te- sto inserita in questa pagina il sottoscritto ha tradotto la definizione di Euribor tratta dal sito
internet ufficiale “www. xxxxxxx.xxx”;
4. il o i momenti di paga- mento/i tra le parti. Il contratto può infatti pre- vedere un solo paga- mento o più pagamenti, come nei casi che inte- ressano IMPRESA Srl.
Vi sono poi una serie di aspetti accessori, tra i quali non è indifferente l’indivi- duazione di chi effettua i calcoli necessari.
A volte non vi è scambio di capitale iniziale tra le par- ti. Altre volte è previsto un pagamento iniziale, che è però del tutto indipendente
dall’ “importo di riferimento”. Il primo dei quattro swap di IMPRESA Srl non prevedeva capitale iniziale, gli altri tre lo prevedevano.
3.5 ALTERNATIVE AL CONTRATTO DI SWAP
3.5.1 Alternative per lo speculatore: i derivati trattati in borsa
Il contratto di swap stipulato tra una banca e un suo cliente così co- me sopra illustrato viene chiamato dagli Americani “over the counter”. Con ciò essi intendono dire che si tratta di un prodotto confezionato specificamente per un singolo cliente, e che viene venduto allo stesso modo in cui un negoziante al dettaglio vende (“sul bancone”) una mer- ce.
L’alternativa a questo sistema di vendita è l’asta pubblica, che viene realizzata ogni giorno nelle Borse Valori di diversi paesi (e principal- mente a Chicago), o a Londra. A Londra si scambiano contratti “over the counter”, ma le negoziazioni sono così frequenti che è nato un vero e proprio mercato. È un mercato informale, ma continuo e ancora più “liquido” che non le borse valori ufficiali. Tramite queste istituzioni è possibile scambiare contratti standard che da una parte riproducono in tutto e per tutto le possibilità speculative di uno swap “over the counter” e dall’altra offrono significativi vantaggi quali:
• la possibilità di “uscire” dal contratto quando si vuole, senza bisogno di attendere la scadenza fissata dalla banca nel contratto “over the counter”. L’ “uscita” dal contratto si realizza mediante la vendita del contratto acquistato. Non è detto che il mercato riconosca l’intero valore intrinseco del contratto venduto prima della scadenza, però l’esistenza stessa di un mercato costituisce una “uscita di sicurezza” che il contratto “over the counter” non possiede 5;
5 Di fatto gli operatori professionali riescono ad uscire dai contratti “over the counter” tramite una procedura denominata “unwinding”, che però comporta un costo. Nel contratto quadro tra Banca QUALUNQUE NUOVA Spa e IMPRESA Srl è invece previsto (art. 12, pag A-14) il divieto di cessione del contratto. Non potendo negozia-
• la possibilità di godere dei prezzi migliori disponibili. I mercati finan- ziari hanno volumi d’affari così grandi, regole di trasparenza così severe, operatori così numerosi e sofisticati, sistemi di informazione così veloci che detti mercati tendono a raggiungere ciò che gli stu- diosi chiamano “mercato perfetto”, e cioè un mercato ove in tempo quasi reale i prezzi riflettono tutte le informazioni e le aspettative dell’intero universo degli operatori. In questo modo si rende impos- sibile l’esistenza di “uno più furbo degli altri”. Al massimo ci può es- sere qualcuno che occasionalmente guadagna di più grazie alla for- tuna o ai maggiori rischi che ha corso, oltre agli operatori professio- nali che guadagnano sulle provvigioni e “chiudendo” i disallineamen- ti di pochi secondi che si verificano. Non sempre questa situazione ideale corrisponde alla realtà; resta però il fatto che le banche al det- taglio che stipulano con i propri clienti contratti di swap “over the counter” vanno poi a coprire il proprio rischio di variazione del tasso sui mercati organizzati 6, riconoscendo così la superiore efficienza di questi mercati.
In definitiva, per uno speculatore professionale puro la Borsa offre opportunità più interessanti che non la stipula di uno swap con una banca.
3.5.2 Alternative per l’operatore economico che vuole tutelarsi dai rischi finanziari.
Anche l’operatore economico che vuole coprire “sinteticamente” il ri- schio di aumento dei tassi di interessi può ricorrere agli strumenti nego- ziati in Borsa quali “futures” (compravendite a termine) e “options”
re sul mercato l’ “unwinding” e potendo solo trattare con Banca QUALUNQUE, la posizione di IMPRESA Srl era ben diversa da quella di chi si rivolge al mercato.
6 In prima battuta le banche cercano di pareggiare il rischio al proprio interno - assu- mendo posizioni di segno opposto, per esempio stipulando un contratto al rialzo sui tassi futuri e un altro al ribasso, per lo stesso importo e per la stessa scadenza.
(premi). Questo in teoria. In pratica, se l’operatore ha modeste dimen- sioni non avrà la capacità tecnico-operativa per avventurarsi in mercati così complessi.
L’operatore economico ha però la possibilità di tutelarsi dall’aumento dei tassi di interessi in un modo facile e poco costoso, e cioè trasfor- mando il proprio indebitamento da scoperto di conto corrente in mutuo a medio termine a tasso fisso.
Proprio negli anni in cui IMPRESA Srl stipulava i contratti di swap, l’Italia viveva una vera e propria rivoluzione nel campo dei mutui. Lette- ralmente milioni di persone contraevano mutui fondiari che - per la pri- ma volta nella storia italiana - venivano concessi anche oltre il 100% del valore periziato dell’immobile nonché per periodi molto lunghi (fino a 30 anni).
È vero che un’impresa commerciale presenta profili di rischio mag- giori di una famiglia, però negli anni 2000 il settore dei mutui fondiari ha aperto le porte anche a persone da poco arrivate in Italia e senza un conto corrente bancario.
Allo stesso modo in cui un peruviano da tre anni in Italia poteva in- debitarsi per 25 anni per comprare la casa, scegliendo liberamente tra tasso fisso e tasso variabile, così non sarebbe stato impossibile per la banca di IMPRESA Srl proporre al suo vecchio cliente (da lei ben cono- sciuto, e già affidato per centinaia di migliaia di Euro) la concessione di un mutuo chirografario a tasso fisso a scadenza di cinque anni, finaliz- zato a ridurre l’indebitamento di conto corrente.
IMPRESA Srl aveva addirittura i numeri per aumentare il suo debito bancario. Lo ha dimostrato la stessa Banca QUALUNQUE NUOVA Spa, che l’ 8 aprile 2003 le ha corrisposto € 307.000,00 senza alcuna garanzia se non una firma sul (quarto) contratto di swap. Banca QUA- LUNQUE sperava di recuperare il suo finanziamento in cinque anni, in rate trimestrali e per il resto in un maxi pagamento al termine dei 5 anni.
Indebitandosi a tasso fisso IMPRESA Srl avrebbe facilmente ridotto (in tutto o in parte, a seconda dell’ammontare del mutuo) l’esposizione al rischio di aumento del tasso di interesse.
Avrebbe risparmiato 600.000 Euro, il rischio di fallimento e qualche procedura giudiziaria.
Sui mercati finanziari internazionali (Italia compresa) è considerata buona prassi che a monte di un contratto di swap sui tassi di interesse (o su qualsiasi prodotto derivato) le parti firmino il contratto standard ISDA (International Swaps and Derivatives Association) che fissa le condizioni standard dei singoli prodotti derivati.
Per i primi tre contratti di swap IMPRESA Xxx afferma di non aver firmato alcun contratto quadro. Il quarto contratto di swap è stato pre- ceduto da un contratto quadro che non è quello ISDA bensì che è stato predisposto unilateralmente da Banca QUALUNQUE NUOVA Spa.
* * *
4 CONTENUTO ED ESITO DEL PRIMO CONTRATTO DI SWAP 7.2.2000
Il primo contratto di swap stipulato tra Banca QUALUNQUE e IM- PRESA Srl è riprodotto a pag. A-01.
Si può notare a pag. A-01 che il contratto fa riferimento ad un “ac- cordo normativo”. Vi è persino uno spazio per indicare la data di questo accordo normativo, ma questo spazio viene lasciato in bianco. IMPRE- SA Srl riferisce di non aver firmato accordi normativi fino al quarto swap.
4.1 LA DICHIARAZIONE SULLA COMPETENZA ED ESPERIENZA IN STRUMENTI FINANZIARI.
La dichiarazione dell’amministratore delegato di IMPRESA Srl in merito al possesso di specifica competenza ed esperienza in strumenti finanziari è riprodotta a pag. A-03. Trattasi di un modulo predisposto dalla banca, su carta intestata della banca stessa e che non per nulla si intitola “Testo della dichiarazione da ritirare da società e persone giuri- diche ai fini dell’operatività in strumenti finanziari”.
La versione che IMPRESA Srl ha consegnato al sottoscritto risulta in bianco anche nelle poche parti che richiedevano la compilazione (luo- go, data, nome del sottoscrittore e della società che egli rappresenta).
Pare che il sig. CLIENTE abbia sottoscritto la dichiarazione senza prestarvi attenzione, e solo perché ciò gli veniva chiesto dalla banca (così come spesso accade per ogni tipo di modulistica bancaria).
Nell’incontro del 12 marzo il sottoscritto ha avuto l’impressione che il sig. CLIENTE (che pur è evidentemente un genio nel campo dei ca- blaggi elettrici) non abbia competenza nel settore degli swap e che nel 2000 non ne avesse esperienza.
4.2 LE PATTUIZIONE DEL PRIMO CONTRATTO DI SWAP
Il primo contratto di swap impegnava Banca QUALUNQUE e IM- PRESA Srl per un periodo di cinque anni.
Esso prevedeva che:
• Banca QUALUNQUE doveva versare a IMPRESA Srl ogni trimestre un importo pari al prodotto tra tasso Euribor 3 mesi rilevato sul cir- cuito informatico Reuters ed importo di riferimento, e ragguagliare poi il risultato al trimestre (e cioè dividerlo per quattro);
• IMPRESA Srl doveva versare a Banca QUALUNQUE ogni trimestre un importo pari al prodotto tra importo di riferimento di € 516.456,90 ed un tasso fisso crescente nelle seguenti misure (il tutto raggua- gliato al trimestre come sopra):
- 3,75 % nel primo anno ;
- 4,80 % nel secondo anno ;
- 5,80 % o Euribor - 0,1 % dal terzo al quinto anno. La scelta tra queste due possibilità era determinata dal tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine di ogni trimestre. Quando in tali date il tasso Euribor fosse stato inferiore al 6,50%, allora IMPRESA Srl avrebbe pagato il 5,80%. Se inve- ce il tasso di riferimento fosse stato uguale o superiore al 6,50%, allora IMPRESA Srl avrebbe pagato il tasso Euribor ridotto dello 0,1%.
4.3 LE ASPETTATIVE INCORPORATE NEL PRIMO CONTRATTO DI SWAP ED I SUOI ESITI
Il primo contratto di swap non proteggeva IMPRESA Srl da ogni tipo di aumento del tasso di interesse, ma solo da aumenti superiori alla
progressione sopra vista, e cioè superiori al 3,75% nel primo anno e al 4,80% nel secondo anno.
Per quanto riguarda il periodo di maggior durata del contratto (tre anni su cinque) i calcoli erano complicati. In particolare:
• se il tasso Euribor 3 mesi fosse rimasto sotto il 5,80% IMPRESA Srl si sarebbe trovata ad effettuare un esborso (riceveva Euribor e pa- gava 5,80%). Se per esempio Xxxxxxx si fosse mantenuto al livello del 3,496% 7, allora IMPRESA Srl avrebbe sborsato € 2.974,81 al trimestre (5,80% - 3,496% applicato ad € 516.459,90 diviso per 4);
• se il tasso Euribor si fosse collocato tra il 5,80% e (appena sotto) il 6,50%, IMPRESA Srl avrebbe ricevuto da Banca QUALUNQUE un pagamento - comunque inferiore ad € 903,80 al trimestre (pari al 6,50% meno 5,80% applicati ad € 516.459,90 diviso per 4)
• IMPRESA Xxx avrebbe poi percepito un flusso netto di liquidità an- che nel caso che Xxxxxxx fosse schizzato al 6,5% ed oltre. In questo caso, però, IMPRESA Xxx avrebbe percepito appena 129,11 Euro al trimestre (0,1% di € 516.459,90 diviso per 4)
Si tenga però presente che nel caso di aumenti consistenti dei tassi di interesse Euribor 3 mesi, IMPRESA Xxx avrebbe subìto un corrispon- dente aumento dei tassi passivi pagati per lo scoperto di conto corrente.
Quindi, da una parte IMPRESA Srl veniva a pagare importi consi- stenti nel caso di stabilità o di ulteriore riduzione dei tassi, mentre nel caso opposto di aumento dei tassi IMPRESA Srl avrebbe ricevuto im- porti limitati e verosimilmente insufficienti a coprire il maggior costo (il- limitato) degli interessi passivi bancari.
7 Dato rilevato dal sito internet ufficiale xxx.xxxxxxx.xxx, come da tabella reimpagina- ta dal sottoscritto ed esposta a pag. A-48.
Queste sono considerazioni ipotetiche ed incerte: un discorso com- piuto richiederebbe l’esame dei tassi pagati da IMPRESA Srl nel feb- braio 2000, della sua esposizione verso le banche e delle probabilità di variazione del tasso di mercato. Si può però affermare anche senza ul- teriori verifiche che almeno una delle pattuizioni inserite nel primo con- tratto di swap risulta contraria ad ogni logica assicurativa. Infatti, negli ultimi tre anni di durata il contratto offriva a IMPRESA Srl:
1. una protezione contro l’aumento dei tassi di interesse che cresceva mano a mano che crescevano i tassi ma solo tra il 5,80% ed il 6,50%;
2. una protezione che diventava fissa (nell’importo poco più che simbo- lico di € 129,11 al trimestre) quando i tassi crescevano oltre il 6,5% .
In altre parole, la protezione per IMPRESA Srl (protezione magari insufficiente a compensare il danno, ma almeno proporzionale ad esso) funzionava solo per una gamma di tassi Euribor 3 mesi molto ristretta.
Sopra il tasso di interesse del 6,50% il costo per IMPRESA Srl sa- rebbe stato elevatissimo in termini di interessi passivi sull’esposizione di conto corrente. Eppure in questo caso il contratto di swap (presentato come “assicurativo”) sarebbe intervenuto con una somma fissa, mode- sta, ed addirittura di molto inferiore alla somma che IMPRESA Srl avrebbe ricevuto quando i tassi fossero stati di poco inferiori al 6,50%.
Inoltre, balza agli occhi la disparità di trattamento tra i due contraenti:
• quando i tassi fossero stato superiori al 6,50%, IMPRESA Srl avreb- be ricevuto esattamente € 129,11 al trimestre;
• quando al contrario i tassi fossero uguali a quelli del giorno in cui era stato stipulato il contratto,IMPRESA Srl avrebbe sborsato la ben dif- ferente cifra di € 2.974,81 al trimestre.
A titolo di esempio, sarebbe come se io mi assicurassi conto il furto dalla mia abitazione, prevedendo che:
• se il ladri rubano beni di valore tra € 5.800,00 ed € 6.500,00 , allora riceverò un indennizzo tra zero ed € 903,80, da calcolare in propor- zione al danno subito;
• se i ladri mi rubano beni di valore pari o superiore ad € 6.000,00, al- lora riceverò un indennizzo di € 129,11.
Un tale contratto sarebbe del tutto privo di logica assicurativa. E tan- to più lo era nel caso dello swap di IMPRESA Srl, dove IMPRESA Srl non aveva alcuna influenza sul parametro (Euribor) che faceva scattare la riduzione dell’indennizzo.
Ciò che si vuole dire è che con il primo contratto di swap IMPRESA Srl si è vincolata per cinque anni in una situazione in cui non poteva quasi mai “vincere”.
A dimostrazione di ciò sta il fatto che quando undici mesi dopo la stipula IMPRESA Xxx chiedeva a Banca QUALUNQUE di uscire antici- patamente dal contratto, la banca calcolava il valore netto del contratto in € 16.300,00 a debito di IMPRESA Srl. Il recesso anticipato (cosiddet- to “unwinding”) era stato chiesto quando il contratto non aveva ancora maturato neppure un anno di vita. La richiesta è venuta da IMPRESA Srl, ma (riferisce il AIUTANTE ) su proposta del funzionario CRT Sig.ra XXXXXXX.
Ciò significa che il contratto si è rapidamente trasformato in una scommessa perdente, per farsi carico della quale la banca chiedeva addirittura € 16.300,00.
Quindi, ancorché nei primi trimestri il contratto di swap del 2000 possa aver fruttato qualche introito a IMPRESA Srl (€ 428,31, secondo i calcoli della società), nel suo complesso l’esperienza è stata fin da subi- to negativa.
La conclusione negativa del primo contratto di swap dava inizio alla spirale dei contratti sempre più negativi.
Infatti la banca proponeva a IMPRESA Xxx un nuovo contratto che prevedeva un pagamento iniziale a favore di questa. Il pagamento ini- ziale del nuovo contratto pareggiava l’esborso per l’estinzione del vec- chio contratto.
Chiaramente, però, il pagamento iniziale del secondo contratto non era un “regalo”, ma andava a scapito dei flussi finanziari previsti nel nuovo contratto.
Per IMPRESA Srl il passaggio dal primo a secondo swap poteva sembrare indolore, in quanto lo stesso giorno avveniva un incasso e un pagamento della stessa somma.
Sul nuovo contratto, poi, la corresponsione del pagamento iniziale veniva resa più evanescente dall’uso delle parole inglesi “up front”, che non sono facilmente intelligibili, e che anche in Inglese hanno significato non in senso letterale ma solo nel gergo finanziario.
In realtà, passando da un contratto all’altro IMPRESA Xxx accettava tre conseguenze per essa negative:
1. faceva ripartire un nuovo periodo di cinque anni nei quali era vinco- lata da un contratto di swap sbilanciato a favore della banca;
2. stipulava un contratto più oneroso del precedente. Il nuovo contratto era infatti quanto meno congegnato per far recuperare alla banca il pagamento iniziale a IMPRESA Srl di € 16.300,00. Nel primo swap, invece, non vi era alcun pagamento iniziale da recuperare. È vero che il primo swap nel frattempo era andato in perdita, ma poteva re- cuperare in seguito. Se anche il primo swap si fosse chiuso con una perdita, è presumibile che questa sarebbe stata inferiore a quella poi generata dal secondo swap. Infatti - si vedrà sotto - il secondo swap fa riferimento ad un capitale molto più alto che non in precedenza, e ciò amplifica le potenziali perdite. Comunque sia, chiudendo il primo swap IMPRESA Srl rende definitiva la perdita patrimoniale alla data
del gennaio 2001, che in quel momento era invece ancora provviso- ria e latente;
3. si accollava nuove ed ulteriori commissioni bancarie iniziali che sono implicite in ogni contratto di swap.
Tutti i contratti successivi ricalcheranno queste modalità: recesso anticipato con pagamento a carico di IMPRESA Srl; stipula di un nuovo contratto - molto più oneroso - che prevedeva però un pagamento ini- ziale a favore di IMPRESA Srl che “anestetizzasse” la chiusura del vec- chio contratto.
A poco a poco si faranno più pesanti anche le rate trimestrali, e non più solo i pagamenti finali per l’anticipata estinzione del contratto.
Quando IMPRESA Srl - resasi conto della spirale negativa in cui era caduta - deciderà di non far più ricorso all’ “anestesia”, allora in un col- po solo avvertirà tutto il dolore non provato in precedenza.
* * *
5 CONTENUTO ED ESITO DEL SECONDO CONTRATTO DI SWAP DEL 17.01.2001
Il secondo contratto è riprodotto a partire da pag. A-06.
Si può notare a pag. A-06 che il contratto fa riferimento ad un “ac- cordo normativo”. Vi è persino uno spazio per indicare la data di questo accordo normativo, ma questo spazio viene lasciato in bianco. IMPRE- SA Srl riferisce di non aver firmato accordi normativi fino al quarto swap.
A pag. A-05 è riprodotta la richiesta di recesso da parte di IMPRESA Srl dal primo contratto (con l’evidenziazione degli € 16.300,00 di costo dell’estinzione), che si raccorda esattamente con la concessione dalla banca a IMPRESA Srl di € 16.300,00 all’inizio del secondo swap (pag. A-07).
5.1 LE PATTUIZIONI DEL SECONDO CONTRATTO
Il secondo contratto di swap impegnava Banca QUALUNQUE e IM- PRESA Srl per un periodo di cinque anni.
Esso prevedeva che:
• Banca QUALUNQUE doveva versare a IMPRESA Srl ogni trimestre un importo pari al prodotto tra tasso Euribor 3 mesi rilevato sul cir- cuito informatico Reuters ed importo di riferimento di € 1.549.370,70, e ragguagliare poi il risultato al trimestre (e cioè divi- derlo per quattro);
• IMPRESA Srl doveva versare a Banca QUALUNQUE ogni trimestre un importo pari al prodotto tra importo di riferimento di €
1.549.370,70 ed un tasso fisso così determinato (il tutto ragguagliato al trimestre come sopra):
- 7,00 % quando il tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre fosse inferiore o ugua- le al 4,15%
- 7,00 % quando il tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre fosse superiore o uguale al 6,00%
- 4,50 % nei casi diversi dai precedenti (e cioè quando il tasso Eu- ribor rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre si fosse collocato sopra il 4,15% e sotto il 6%).
5.2 LE ASPETTATIVE INCORPORATE NEL SECONDO CONTRATTO DI SWAP ED I SUOI ESITI
Risulta difficile comprendere le aspettative razionali che IMPRESA Srl poteva avere nello stipulare questo contratto.
Vi erano solo due situazioni in cui IMPRESA Srl poteva sperare di ricevere denaro a copertura del suo rischio di aumento dei tassi di inte- resse:
• quando i tassi Euribor si fossero collocati tra il 4,50% ed il 6%. In ogni caso, IMPRESA Srl non poteva guadagnare più di € 5.810,14 al trimestre (6,00% - 4,50% applicato ad € 1.549.370,70, e poi diviso per quattro per rapportare il tasso annuale al trimestre);
• quando i tassi Xxxxxxx si fossero collocati sopra il 7%.
Pare particolarmente assurdo che IMPRESA Srl dovesse pagare delle somme a Banca QUALUNQUE quando i tassi si fossero collocati tra il 6,00% ed il 7,00%. Un tale livello di tassi già comportava un mag-
gior costo per IMPRESA Srl a livello di interessi passivi bancari 8. Per- ché mai aumentare ulteriormente il danno in caso di “sinistro”?
Nella vita di tutti i giorni, il secondo contratto di swap stipulato da IMPRESA Srl equivarrebbe (dal punto di vista logico) ad una polizza contro il furto auto che stabilisse che se mi rubano l’auto ho diritto ad un indennizzo e solo se :
• nel giorno del furto il valore del mio usato indicato da Quattroruote è inferiore ad € 5.000,00;
• nel giorno del furto il valore del mio usato indicato da Quattroruote è superiore ad € 7.000,00.
• Se invece il giorno del furto il valore del mio usato si colloca tra € 5.000,00 ed € 7.000,00 allora sono io (che pur ho subito il furto) a dover pagare del denaro alla compagnia di assicurazioni.
Che senso ha mai una clausola del genere?
Per gli speculatori ogni ipotesi vale una scommessa.
Per le imprese che lavorano a creare ricchezza materiale, invece, una clausola del genere introduce un rischio del tutto inappropriato (e potenzialmente distruttivo) nell’equilibrio finanziario.
8 Alla data del 17.01.2001 i tassi Euribor erano i seguenti (così come il sottoscritto ha acquisito sul sito xxx.xxxxxxx.xxx, ha reimpaginato ed espone a pag. A-49):
Euribor 3 mesi = 4,795% ;
Euribor 6 mesi = 4,708% ;
Euribor 1 anno = 4,606%
Un aumento dell’Euribor a 3 mesi dal 4,795% al 6,00% sarebbe stato molto significa- tivo. Sicuramente sarebbero anche cresciuti - più o meno in proporzione - i tassi passivi (sicuramente più alti) che IMPRESA Srl pagava a Banca QUALUNQUE per lo scoperto di conto corrente.
Nel caso il tasso di interesse Xxxxxxx a 3 mesi fosse sceso sotto il 4,50%, IMPRESA Srl si sarebbe trovata a sborsare denaro a Banca QUALUNQUE. Questo sembra insito nella logica dell’ ”hedging” (coper- tura dai rischi): scendono i tassi, IMPRESA Srl paga a Banca QUA- LUNQUE un premio derivante dal contratto di swap ma spende meno per interessi passivi bancari. La rinuncia al guadagno sul ribasso dei tassi dovrebbe (in teoria!) essere il contraltare della protezione dalla possibile perdita in caso di aumento dei tassi. Anche qui, però (e cioè nel caso di ribasso dei tassi) si cela un’insidia. Xxxxx infatti che il tasso scenda fino a raggiungere il 4,15% (e non ci voleva molto: nel giorno del contratto il tasso a tre mesi era al 4,795% e le attese erano al ribas- so 9) perché scatti una conseguenza drammatica: il tasso fisso che IM- PRESA Srl deve pagare (su oltre 1,5 milioni di Euro nozionali !) si im- penna di 2,5 punti percentuali. Se il tasso Euribor fosse passato da cir- ca il 4,80% al 4,15% IMPRESA Srl avrebbe risparmiato meno dell’un per cento sull’indebitamento di conto corrente, ma avrebbe pagato € 9.683,57 al trimestre in più per lo swap !
Sempre a proposito di inappropriatezza del secondo swap alle esi- genze di IMPRESA Srl, si tenga anche presente che il capitale di riferi- mento veniva triplicato rispetto al precedente contratto di swap. Questo significava che gli importi da pagare o da ricevere venivano amplificati. Visto che erano molti i livelli del tasso di interesse che producevano perdite sul contratto di swap, questo fatto diventava rilevante.
Non sorprende quindi che quando - dopo l’11 settembre 2001 e la contrazione degli ordini da parte del maggior cliente, una società legata
9 Si può affermare che le attese fossero al ribasso constatando che i tassi a più lungo termine (6 mesi, 1 anno) erano progressivamente più bassi. In una situazione “nor- male” i tassi sono leggermente più alti tanto più lunga è la durata del prestito. Infatti più è protratto il prestito, più il prestatore subisce l’alea dei tassi ed in generale per- de flessibilità. L’inversione della curva dei tassi (e cioè la possibilità di indebitarsi a lungo termine a tassi inferiori a quelli a breve) è un evento in qualche modo insolito, che segnala l’aspettativa di calo futuro dei tassi.
alla American Company - IMPRESA Xxx chiederà alla banca una “ristrut- turazione” del secondo contratto di swap, sul modulo verrà barrata la casellina “Risultato economico per il cliente: Perdita da addebitare” (pag. A-08).
L’ammontare di tale perdita è dubbio. Il sottoscritto ha chiesto copia dell’estratto del conto corrente Banca QUALUNQUE dove transitavano le operazioni in swap. Alla data del 18 ottobre 2001 (data che corri- sponde alla decorrenza del terzo swap) si riscontra un’operazione di accredito e di contemporaneo addebito di € 144.000,00. Si veda pag. A- 09, dove è riprodotta la pagina rilevante dell’estratto conto. La descri- zione del momento bancario è “operazione estero”. A causa di questa generica descrizione, non è facile ricondurre questo movimento di conto corrente al passaggio dal secondo al terzo swap.
Sugli estratti conto è riportato prima l’accredito e poi l’addebito. Questo è l’opposto dell’ordine cronologico delle vicende contrattuali: prima si è chiuso il vecchio contratto (con relativo addebito) e poi ne è stato aperto uno nuovo (che ha prodotto un accredito). Può darsi che la scritturazione sull’estratto conto fosse semplicemente un accorgimento della filiale per non portare troppo in negativo - anche solo per un istan- te - il saldo del conto. Il dubbio rimane.
La scritturazione sull’estratto conto potrebbe anche essere dovuta ad un erroneo accredito da parte della banca, poi immediatamente stornato.
Occorre però considerare che:
• si sa che il secondo swap si è concluso con una perdita a carico di IMPRESA Srl. La banca deve quindi aver ricevuto da IMPRESA Srl un qualche importo;
• la fine del secondo swap e l’inizio del terzo portano la data del 18 ottobre 2001. Sull’estratto conto alla data del 18.10. 2001 non vi so- no altre operazioni se non il movimento dei 144.000,00 Euro;
• la descrizione dell’operazione sull’estratto conto è ambigua ma non è incompatibile con la chiusura del secondo swap e con la conte- stuale apertura del terzo swap;
• i sig.ri CLIENTE e AIUTANTE riferiscono che la banca ha tenuto un comportamento poco trasparente in sede di stipula del terzo swap. Il desiderio della banca di distogliere l’attenzione dall’altissimo costo di estinzione del secondo swap fornirebbe una spiegazione alla gene- rica descrizione attribuita sull’estratto conto all’operazione - quale il sottoscritto la ipotizza.
Di conseguenza, nonostante i dubbi sopra esposti diventa ragione- vole ipotizzare che € 144.000,00 addebitati da Banca QUALUNQUE a IMPRESA Srl con valuta 18.10.2001 rappresentino il costo di chiusura del secondo swap.
Sulla base di questa ipotesi, sembra potersi concludere che il se- condo swap :
• è iniziato il 17 gennaio 2001 con l’accredito di € 16.300,00;
• è proseguito per 10 mesi producendo accrediti a favore di IMPRE- SA Srl da questa calcolati in € 2.180,52;
• si è concluso il 18 ottobre 2001 (appena nove mesi dopo) con una perdita di € 144.000,00.
Il risultato netto dell’operazione ammonterebbe così ad Euro 125.519,48 a debito di IMPRESA Srl.
Se così è (ed il sottoscritto ritiene che lo sia), allora con il secondo contratto di swap IMPRESA Srl ha posto le premesse per trasformare una palla di neve (il primo contratto di swap) in una valanga di alta mon- tagna (il secondo contratto, e poi in successione gli altri, come si ve- drà).
Come se non bastasse, si trattava di una valanga silenziosa, che non è emersa in tutta la sua gravità fino a quando IMPRESA Srl non ha deciso di interrompere la spirale delle anticipate risoluzioni e dei nuovi contratti sempre più onerosi e rischiosi.
* * *
6 CONTENUTO ED ESITO DEL TERZO CONTRATTO DI SWAP DEL 16.10.2001
Il terzo contratto di swap è il più veloce da esaminare, in quanto consta di una sola pagina, riprodotta a pag. A-08.
Il sottoscritto ha insistito con IMPRESA Srl per avere le copie ufficiali del contratto, e si è sentito rispondere non vi è altra documentazione.
IMPRESA Xxx infatti sostiene di non aver mai ricevuto dalla banca la documentazione del terzo contratto di swap.
6.1 LE PATTUIZIONI DEL TERZO CONTRATTO
Non è possibile ricostruire le pattuizioni del terzo contratto di swap, in quanto manca la documentazione scritta.
Dal modulo di raccolta ordini si desume che:
• il contratto aveva decorrenza dal 18 ottobre 2001;
• la durata era di cinque anni, come nei due casi precedenti;
• il capitale di riferimento veniva raddoppiato da 3 miliardi di Lire a 6 miliardi di Lire;
• il tasso variabile di riferimento non era più Euribor 3 mesi, bensì Li- bor Dollaro USA. (Libor = London Inter Bank Offer Rate e cioè il tasso interbancario della piazza di Londra sui depositi in Dollari USA). Non vi è menzione del criterio di rilevazione del Libor.
• il tasso fisso pare essere compreso tra il 4 e il 6,5%, a seconda degli anni e di non meglio specificate “barriere”.
6.2 GLI ESITI DEL TERZO CONTRATTO
Il servizio contabilità di IMPRESA Srl ha individuato quattro paga- menti trimestrali dalla società a Banca QUALUNQUE a titolo di rate del terzo swap. Essi ammontano a complessivi € 30.269,44.
Sulla base dei dati raccolti, sembra potersi concludere che il terzo swap :
• è iniziato il 18 ottobre 2001 con l’accredito di € 144.000,00;
• è proseguito per 18 mesi producendo addebiti a carico di IMPRESA Srl da questa calcolati in € 30.269,44;
• si è concluso l’ 8 aprile 2003 con una perdita di € 307.000,00 che ri- sulta sia dall’estratto conto bancario riprodotto a pag. A-45 sia dal contratto del quarto swap (nello specifico a pag. A-18).
La perdita netta che IMPRESA Srl ha subito in conseguenza del ter- zo swap risulta quindi di € 193.269,44 in poco meno di 18 mesi.
Nei nove mesi precedenti si erano persi oltre € 125.000.
Queste cifre sono sufficienti da sole ad illustrare l’esito sempre più disastroso degli swap che hanno fatto seguito al recesso dal primo di essi.
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7 CONTENUTO ED ESITO DEL QUARTO CONTRATTO DI SWAP DEL 4.4.2003
7.1 LE PATTUIZIONI DEL QUARTO CONTRATTO
Il quarto contratto di swap impegnava Banca QUALUNQUE e IM- PRESA Srl per un periodo di cinque anni, dall’ 8 aprile 2003 all’ 8 aprile 2008.
Il contratto prevedeva una serie di venti pagamenti trimestrali, più un pagamento finale.
Ad inizio contratto, IMPRESA Srl ha ricevuto l’importo di € 307.000,00, che è servito ad estinguere anticipatamente il terzo swap. L’estratto conto che riporta questo pagamento è riprodotto a pag. A-45.
Il quarto contratto di swap è riprodotto a partire da pag. A-16.
7.1.1 I pagamenti trimestrali previsti dal quarto contrat- to di swap
In merito ai pagamenti trimestrali, il quarto contratto di swap preve- deva che:
• Banca QUALUNQUE doveva versare a IMPRESA Srl ogni trimestre un importo pari al prodotto tra : 1) tasso Euribor 3 mesi rilevato sul circuito informatico Reuters e 2) l’importo di riferimento di € 3.100.000,00. Il risultato andava ragguagliato al trimestre (e cioè andava pressappoco diviso per quattro);
• IMPRESA Srl doveva versare a Banca QUALUNQUE ogni trimestre un importo pari al prodotto tra : 1) l’importo di riferimento di € 3.100.000,00 e 2) un tasso fisso crescente nelle seguenti misure (il tutto sempre ragguagliato al trimestre come sopra):
Primo anno:
- Euribor tre mesi + 1,95% quando il tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre fosse inferiore o uguale al 2,05%
- 4,00 % quando il tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre fosse superiore a 2,05%.
Secondo anno:
- Euribor tre mesi + 1,95% quando il tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre fosse inferiore o uguale al 3,05% ;
- 5,00 % quando il tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre fosse superiore a 3,05%.
Dal terzo al quinto anno:
- Euribor tre mesi + 1,95% quando il tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre fosse inferiore o uguale al 5,55% ;
- 7,50 % quando il tasso Euribor 3 mesi rilevato il secondo giorno lavorativo precedente la fine del trimestre fosse superiore a 5,55%.
Riassumendo:
• se i tassi Euribor 3 mesi rimanevano bassi (inferiori al 2,05% il primo anno, 3,05% il secondo anno e 5,55% il terzo, quarto e quinto an- no), IMPRESA Srl avrebbe pagato alla banca l’ 1,95% in più di quanto avrebbe ricevuto. Su € 3.100.000,00 questo rappresenta un
costo annuo per IMPRESA Srl di € 60.450,00 , che potenzialmente si protraeva per cinque anni;
• se i tassi crescevano sopra i tre livelli menzionati, IMPRESA Srl avrebbe prima visto ridursi i suoi pagamenti, e poi avrebbe addirittu- ra ricevuto denaro da Banca QUALUNQUE NUOVA Spa. La gamma dei tassi Euribor 3 mesi che comportava un pagamento da parte di IMPRESA Srl era il seguente:
- dal 2,05% al 4,00% nel primo anno;
- dal 3,05% al 5,00% nel secondo anno;
- dal 5,55% al 7,50% nel terzo, quarto e quinto anno.
All’interno di questa gamma, l’importo che IMPRESA Srl avrebbe pagato a Banca QUALUNQUE era più basso mano a mano che il tasso d’interesse fosse cresciuto.
• IMPRESA Xxx avrebbe invece ricevuto pagamenti da Banca QUA- LUNQUE nei trimestri in cui i tassi di interesse superavano le se- guenti soglie:
- 4,00% nel primo anno;
- 5,00% nel secondo anno;
- 7,50% nel terzo, quarto e quinto anno.
I pagamenti sarebbero stati tanto maggiori più il tasso fosse salito sopra questi livelli.
7.1.2 Il pagamento finale previsto dal quarto contratto di swap
Il quarto contratto di swap conteneva una clausola particolare, non indicata nei precedenti contratti.
A pag. A-18 si può infatti leggere una complessa formula sulla base della quale si sarebbe determinato un importo finale che una delle due
parti avrebbe versato all’altra, a seconda del segno algebrico che aves- se assunto.
La formula prevede la rilevazione alle date del 5 aprile 2007 e del 4 ottobre 2007 degli indici “CMS30y” e “CMS2y” pubblicati dal circuito te- lematico Telerate.
La sigla CMS sta per “Constant Maturity Swap”, mentre il numero che la segue si riferisce alla durata in anni dell’operazione. Si tratta di un tasso di interesse a lungo termine 10.
Nello stato ordinario delle cose, il tasso di interesse a trent’anni do- vrebbe esser più elevato di quello a 2 anni.
La formula inserita da Banca QUALUNQUE NUOVA Spa nel quarto contratto di swap si riferisce proprio alla differenza tra questi due tassi:
• se alle due date il tasso medio a trent’anni supera il tasso medio a 2 anni per più di 1,175%, allora Banca QUALUNQUE NUOVA Spa si impegna a pagare l’importo finale a IMPRESA Srl;
• se al contrario alle due date il tasso medio a trent’anni non supera il tasso medio a 2 anni per più di 1,175%, allora sarà IMPRESA Srl che dovrà pagare l’importo finale a Banca QUALUNQUE NUOVA Spa.
L’importo da pagare sarà calcolato mediante la seguente serie di passaggi matematici:
o differenza tra i due tassi diminuita dell’1,175%;
o trasformazione del dato di cui sopra (che è riferito all’anno “com- merciale” di 360 giorni) allo stesso dato, ma riferito all’anno civile di 365 giorni;
10 Il sito xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx ne dà la seguente definizione: ”Il constant maturity swap consiste nello scambiare un tasso Libor con un tasso swap. Ad esempio lo scambio ogni 6 mesi per i prossimi 3 anni del Libor a 6 mesi con il tasso swap a 7 anni”.
o moltiplicazione della percentuale ottenuta al capitale di riferimento di
€ 3.100.000,00 ;
o ulteriore moltiplicazione del risultato per 10 ( d ieci ).
L’ultimo passaggio è talmente clamoroso che la banca cerca di tute- larsi inserendo a fine contratto ben due frasi apparentemente mirate a segnalare il pericolo.
La moltiplicazione per dieci, infatti, va ad amplificare una perdita che già nasce come potenzialmente illimitata e che inoltre si aggiunge (in un’unica soluzione!) agli oltre 300.000,00 Euro di potenziali passività già distribuite sulle 20 rate trimestrali del contratto.
La clausola sul pagamento finale mette letteralmente a rischio l’esi- stenza stessa della società IMPRESA Srl.
Le frasi di segnalazione del pericolo sono contenute nel contratto datato 07.04.2003 (pag. A-16).
La proposta firmata dal sig. CLIENTE porta però la data del 4 aprile 2003 (pag. A-10). Nella proposta iniziale non vi è invece alcuna segna- lazione, ed anzi il pagamento finale è annotato in maniera del tutto crip- tica ed incomprensibile.
Resta il fatto che la moltiplicazione per dieci introduce nel contratto un elemento aleatorio non solo difficile da valutare 11, ma soprattutto di dimensione così rilevante da essere potenzialmente distruttivo per un’ impresa dal modesto patrimonio netto, quale IMPRESA Srl.
11 Come avrebbe potuto il sig. CLIENTE anche solo avere accesso ai dati storici dell’’andamento dei due tassi CMS30y e CMS2y ?
7.2 LE ASPETTATIVE INCORPORATE NEL QUARTO CONTRATTO DI SWAP ED I SUOI ESITI
Da un punto di vista “assicurativo”, il quarto contratto di swap può essere visto come una polizza di assicurazione che avrebbe indenNIZ- ZAto IMPRESA Srl se i tassi Euribor 3 mesi fossero cresciuti
• sopra il 4,00% nel primo anno,
• sopra il 5,00% nel secondo anno
• sopra il 7,5% negli ultimi tre anni .
Dal punto di vista del “premio” assicurativo, IMPRESA Srl avrebbe pagato nei cinque anni da un massimo di € 302.250,00 (nel caso i tassi fossero rimasti bassi), ad un importo variabile tra € 302.250,00 e zero se i tassi avessero oscillato tra il 2,05% ed il 7,5%.
Come sempre, questo premio si aggiungeva agli interessi passivi (calcolati a tassi ben maggiori dell’Euribor) che IMPRESA Srl pagava sullo scoperto di conto corrente.
È da notare che a fronte di un premio assicurativo potenziale molto rilevante, IMPRESA Srl stava comprando una copertura assicurativa ben misera. Infatti i limiti sopra i quali scattava l’ “indennizzo” erano troppo alti. Gli Italiani ricordano tassi di interesse ancora più alti di quelli indicati, ma l’Euro è erede ben più del Xxxxx xxxxxxx che non della Lira italiana, ed il Xxxxx ha tradizionalmente registrato tassi di interesse molto bassi.
Il limite di copertura così elevato danneggiava IMPRESA Srl sotto due profili:
1. IMPRESA Xxx aveva una bassa probabilità di veder scattare il pa- gamento a suo favore;
2. quando anche il pagamento a favore di IMPRESA Srl fosse scattato, la società si sarebbe trovata a pagare così elevati interessi passivi
bancari che l’incasso trimestrale dello swap si sarebbe rivelato un mero “premio di consolazione”.
A ciò si aggiunga l’assurdo premio finale che introduceva un ele- mento di assoluto azzardo nel contratto.
Nella gestione delle imprese raramente ci si trova di fronte ad una soluzione “giusta” e ad altre soluzioni “sbagliate”. Quasi sempre vi sono una serie di possibilità, ciascuna caratterizzata da aspetti positivi ed altri negativi, e tutte caratterizzate dall’incertezza. Tenendo presente ciò, pare al sottoscritto che piuttosto di sottoscrivere una tale polizza assicu- rativa, IMPRESA Srl avrebbe avuto convenienza ben maggiore a spo- stare parte del suo indebitamento da tasso variabile a tasso fisso - con- traendo mutui chirografari (o se fattibile rilasciando cambiali finanziarie) finalizzati alla riduzione dello scoperto di conto corrente. Questa scelta avrebbe comportato la continuazione fino alla scadenza naturale del 18 ottobre 2006 del terzo contratto di swap - con probabili pagamenti tri- mestrali. Si sarebbe però evitato il “pagamento finale” del quarto con- tratto di swap, che per una società con un modesto patrimonio netto quale IMPRESA Srl aveva l’aspetto di una puntata al Casinò : “o la va o la spacca”.
Visto che l’8 aprile 2003 Banca QUALUNQUE ha ritenuto IMPRESA Srl sufficientemente affidabile da accreditarle € 307.000,00 (da recupe- rare in 5 anni), per IMPRESA Srl sarebbe stato assai più conveniente ricevere questi € 307.000,00 a titolo di mutuo chirografario a tasso fisso piuttosto che non a titolo dello swap strutturato da Banca QUALUN- QUE.
Questa però è pura fantasia. Secondo il credibile racconto di CLIENTE e di AIUTANTE , le pressioni per la stipula di un quarto con- tratto di swap che essi hanno ricevuto non lasciavano loro alcuna scel- ta, e neppure il tempo per pensarci.
7.3 L’ESITO DEL QUARTO CONTRATTO DI SWAP
In ciascuno dei venti trimestri che componevano il quarto swap il contratto si è sempre rivelato a favore della banca.
I venti pagamenti di IMPRESA Srl sono illustrati negli estratti conto riprodotti a partire da pag. A-21. Essi sono stati trascritti nell’Elaborato
n. 1 di pag. E-01, da cui si desume che essi ammontano complessiva- mente ad € 301.164,99.
L’ “importo finale” è risultato a debito di IMPRESA Srl per € 286.175,81 (come da contabile bancaria riprodotta a pag. A-47).
Complessivamente, il contratto ha comportato per IMPRESA Srl ad- debiti per il (colossale) ammontare di € 587.340,20.
Se a questo importo si sottrae il pagamento iniziale di € 307.000,00 (che però la società ha utilizzato immediatamente per pagare le perdite degli swaps precedenti), il costo netto del quarto swaps è risultato di € 280.340,20 - comunque enorme come “premio assicurativo”.
La società ha segnalato di aver ricevuto molte proposte da parte di Banca QUALUNQUE NUOVA Spa miranti all’l’anticipata estinzione del quarto swaps e alla stipula di ulteriori contratti di swaps. Il sottoscritto ha ricevuto documentazione di alcune di queste proposte.
Alla luce delle perdite sofferte da IMPRESA Srl su tutti i contratti di swaps stipulati nell’arco di ben otto danni dal 2000 al 2008, non sor- prende che IMPRESA Srl abbia preferito rinunciare al proprio fido di conto corrente presso Banca QUALUNQUE NUOVA Spa piuttosto che accettare tali proposte.
Il quarto swap sta ora mettendo a rischio la sopravvivenza di IM- PRESA Srl. Estrapolando i risultati dei primi quattro swap, però, un eventuale quinto contratto dello stesso tipo avrebbe messo a tappeto IMPRESA Srl senza più alcuna incertezza.
7.4 LE RIFERITE PRESSIONI DELLA BANCA PER LA STIPULA DEL QUARTO SWAP E LE RELATIVE DOCUMENTAZIONI
Il quarto ed ultimo swap ha inizio con il modulo di richiesta a Banca QUALUNQUE NUOVA Spa di estinzione anticipata del terzo swap che è riprodotto a pag. A-20.
A pag. A-10 è riprodotto il “Modulo per operazioni in prodotti [deriva- ti?]” con il quale IMPRESA Srl ha formalmente chiesto alla banca la sti- pula del quarto swap.
In realtà, il responsabile amministrativo di IMPRESA Srl rag. Xxxxxxx XXXXXXXX ha riferito sia verbalmente che per iscritto che egli e l’am- ministratore delegato di IMPRESA Srl sig. CLIENTE erano contrari alla stipula di un nuovo contratto di swap. Gli alti costi delle rate trimestrali del precedente swap li avevano sensibilizzati sulla rischiosità di questi strumenti.
Peraltro, IMPRESA Srl aveva in corso una trattativa con Banca QUALUNQUE NUOVA Spa per la erogazione di un mutuo chirografario di Euro 100.000,00. La banca sembrava subordinare la concessione del mutuo alla stipula di un nuovo contratto di swap. Sempre secondo gli appunti ricevuti da IMPRESA Srl, il CLIENTE ed il AIUTANTE stesso non riuscirono neppure ad ottenere che la banca li lasciasse liberi di ri- flettere per qualche giorno, a fronte di clausole nuove e particolari che venivano loro proposte.
A riprova indiretta, il rag. AIUTANTE ha mostrato al sottoscritto un documento da cui risulta che il 24 aprile 2003 (venti giorni dopo la stipu- la del quarto swap) Banca QUALUNQUE NUOVA Spa ha effettivamen- te concesso un mutuo chirografario di € 100.000,00 a IMPRESA Srl.
A differenza dei precedenti swap, in questo caso Banca QUALUN- QUE NUOVA Spa ha sottoposto alla firma di IMPRESA Srl un contratto
- quadro. Il “Contratto normativo relativo ad operazioni di interest rate swap con operatori qualificati” è riprodotto a pag. A-11. Peraltro si può
vedere che la prima pagina di questo contratto reca la numerazione prestampata “Pag. 3/7”. Il sottoscritto ha chiesto al rag. AIUTANTE le due pagine precedenti ed è stato informato che esse non sono perve- nute a IMPRESA Srl. In detto contratto - quadro IMPRESA Srl è com- piutamente identificata, mentre la banca indica solamente il suo recapi- to fax e l’indicazione “Xxxxxx Xxx (xxx. X-00)”.
Il contratto quadro prevede che i calcoli siano effettuati dalla banca. Non vi è invece alcuna norma che disciplini la spiegazione e trasmis- sione dei calcoli dalla banca al proprio cliente.
7.5 SULLA ESPERIENZA E COMPETENZA DI IMPRESA SRL IN MERITO DI STRUMENTI FINANZIARI
Stando alla (credibile) esposizione dei fatti del Rag. AIUTANTE , la banca - assorbita interamente dallo sforzo per convincere il CLIENTE alla firma del nuovo contratto - si era inizialmente dimenticata di racco- gliere la dichiarazione sull’’esperienza e competenza di IMPRESA Srl nel campo degli strumenti finanziari.
La banca avrebbe poi insistito telefonicamente più volte per avere il modulo. Evidentemente il CLIENTE - fattosi diffidente - rinviava.
Una società come IMPRESA Srl - che presso Banca QUALUNQUE utilizzava un consistente fido di conto corrente - non è normalmente in grado trovare in tempi brevi un’altra banca che presti gli stessi servizi. I fidi bancari, però, sono revocabili con effetto immediato. Ecco allora che IMPRESA Srl (e tante altre società come questa) vivono sotto una pe- renne “spada di Damocle” costituita dal rischio di revoca del fido. Que- ste società hanno ben poca forza contrattuale nei confronti di chi con- trolla detta spada.
Non sorprende quindi constatare che IMPRESA Srl ha infine rila- sciato la dichiarazione richiesta da Banca QUALUNQUE.
La dichiarazione che IMPRESA Srl ha rilasciato (nella versione pro- veniente da IMPRESA Srl) viene riprodotta a pag. A-46.
Si vedrà che essa porta la data del 14.10. 2003, che è ben succes- siva alla data del contratto del 4 aprile 2003.
7.6 LA SITUAZIONE DI IMPRESA AL MOMENTO DELLA STIPULA DEL QUARTO SWAP
Per valutare compiutamente l’appropriatezza del principale contratto di swap tra Banca QUALUNQUE NUOVA Spa e IMPRESA Srl - e cioè il quarto - è opportuno considerare quale era la situazione della società alla data della stipula dell’aprile 2003.
7.7 L’INDEBITAMENTO DI IMPRESA NELL’APRILE 2003
Queste erano quasi tutte finanziate da capitale di terzi, mentre assai modesto era il capitale proprio dei soci.
12 La Ripartizione tra i vari tipi di attività che si legge sul bilancio depositato era questa:
Milioni di Euro | 2001 | 2002 | 2003 |
Impianti, macchinari, spese di ricerca e sviluppo e immobilizzazioni varie (dopo l'ammortamento) | 1,60 | 1,52 | 1,43 |
Rimanenze di magazzino | 1,33 | 0,91 | 1,15 |
Crediti | 1,81 | 1,45 | 1,51 |
Denaro liquido e costi anticipati per gli esercizi futuri | 0,16 | 0,13 | 0,02 |
4,92 | 4,01 | 4,11 |
La composizione del “Passivo” dello Stato Patrimoniale è invece quella illustrata alla pagina successiva.
Passivo
Milioni di Euro | 2000 | 2001 | 2002 | 2003 |
Patrimonio netto | 0,18 | 0,13 | 0,14 | 0,15 |
Debiti a breve termine verso banche | 1,39 | 1,40 | 1,30 | 1,18 |
Debiti a medio termine verso banche | 0,54 | 0,66 | 0,61 | 0,46 |
Debiti verso fornitori | 1,75 | 2,23 | 1,55 | 1,71 |
Altri debiti (TFR; Xxxxxx, Inps dipendenti) e addebiti da ricevere | 0,56 | 0,50 | 0,41 | 0,61 |
Totale | 4,42 | 4,92 | 4,01 | 4,11 |
In qualità di esportatore verso gli Stati Uniti, IMPRESA Srl è stata danneggiata dagli eventi dell’ 11 settembre 2001. Ciononostante è riu- scita a mantenere il conto economico in leggero utile. Questa è stata l’evoluzione delle vendite e dell’utile:
Milioni di Euro
Ricavi | Utile | |
2000 | 5,26 | 0,001 |
2001 | 6,17 | -0,05 |
2002 | 4,56 | 0,006 |
2003 | 5,17 | 0,01 |
Il saldo netto tra proventi finanziari ed oneri finanziari pesava nega- tivamente sui conti di IMPRESA Srl per € 193.776 nel 2002 e per €
156.480 nel 2003.
7.8 I TASSI DI INTERESSE PAGATI DA IMPRESA SRL NELL’APRILE 2003
Secondo il prospetto di pag. A-41, nel secondo trimestre 0000 XX- PRESA Srl godeva di quattro diverse linee di credito concesse da Ban- ca QUALUNQUE NUOVA Spa. Il tasso di interesse (variabile) era com- preso tra gli estremi del 7% e del 12,55% . A ciò andava aggiunta la commissione di massimo scoperto dell’ 1%.
La società ha calcolato il costo medio dell’indebitamento di conto corrente del secondo trimestre nel 10,03 %.
Come è noto, la commissione di massimo scoperto rappresenta un istituto antiquato, scarsamente giustificabile sul piano economico, vissu- to dai clienti delle banche come vessatorio e oggi attaccata anche sul piano giuridico. Già nel 2003, però, molti clienti riuscivano a negoziare con la banca l’esenzione da questo balzello. Il fatto che IMPRESA Srl pagasse una commissione di massimo scoperto così elevata (1%) è chiaro indizio del fatto che il suo potere negoziale nei confronti di Banca QUALUNQUE NUOVA Spa fosse ancor più limitato della media.
Anche il peso delle spese commissioni e spese bancarie (€ 22.740,00 nel 2002; € 26.664,00 nel 2003) pare indicare una ben mag- giore forza contrattuale della banca rispetto a quello della sua cliente.
7.9 I TASSI DI INTERESSE DI MERCATO DELL’APRILE 2003
Alla data di stipula del quarto contratto di swap, e cioè l’8 aprile 2003 questi erano i tassi di interesse di mercato:
Tasso Euribor 3 mesi “360” .................................................. 2,527%
Tasso di interesse fisso a 5 anni da 3,581% a 3,657%
Tasso di interesse implicito nella quotazione del BTP
della Repubblica Italiana con scadenza maggio 2008 .......... 3,537%
Il tasso Euribor si legge nel prospetto di pag. A-44, che è tratto dal sito internet ufficiale xxx.xxxxxxx.xxx. Si noti che - alla maniera ameri- cana - nella data è indicato prima il mese e poi il giorno.
Il tasso di interesse fisso a 5 anni si legge nella pagina del servizio d’informazioni “Bloomberg” riprodotta a pag. A-42 (anche qui il mese viene indicato prima del giorno; inoltre le righe sono disposte in modo inverso a quello che ci si aspetterebbe: le più vecchie sono in basso, e quelle più recenti procedono mano a mano verso l’alto). I dati citati sono tratti dalle colonne “High” (massimo del giorno) e “Low” (minimo del giorno). Il servizio “Bloomberg” è di gran lunga il più accreditato ai mas- simi livelli internazionali (Londra e New York), insieme al servizio “Reu- ters”.
Il tasso di rendimento dei Buoni del Tesoro Poliennali con scadenza di circa 5 anni si legge nella tabella di pag. A-43, anch’essa tratta dal servizio d’informazioni “Bloomberg”. Il dato citato si legge in corrispon- denza della casella “Gross true yeld”.
* * *
7.10 TABELLA RIASSUNTIVA DEI QUATTRO CONTRATTI DI SWAP STIPULATI DA IMPRESA SRL
A conclusione degli ultimi quattro capitoli - dedicati ciascuno ad uno dei diversi contratti di swap stipulati tra Banca QUALUNQUE NUOVA Spa - il sottoscritto ha redatto una tabella riassunta di detti contratti. Es- sa è inserita a pag. E-02.
* * *
8 CONSIDERAZIONI SULL’APPROPRIATEZZA DEI CONTRATTI
Pare al sottoscritto che quanto sopra già dimostri che i contratti di swap che Banca QUALUNQUE NUOVA Spa ha proposto a IMPRESA Srl non erano appropriati a quest’ultima.
Si riprenderanno sotto alcuni dei fatti significativi a questo proposito.
Quanto sotto dimostra inoltre - ad avviso del sottoscritto - che le di- chiarazioni che Banca QUALUNQUE ha raccolto in merito alla espe- rienza e competenza del sig. CLIENTE nel campo degli strumenti finan- ziari non corrispondono al vero. Esse sono state verosimilmente rila- sciate per continuare a godere del fido bancario nonché per ottenere un ulteriore finanziamento di € 100.000,00.
Quando il sig. CLIENTE ha accumulato sufficienti esperienze sui contratti di swap (dopo otto anni di perdite sempre maggiori) egli ha ri- fiutato i nuovi contratti che Banca QUALUNQUE NUOVA Spa gli pro- poneva, ed è giunto al punto di svolgere le complicate e scomode prati- che per ottenere un fido adeguato da una nuova banca.
8.1 INADEGUATEZZA EX ANTE DEI QUATTRO CONTRATTI
I quattro contratti firmati non garantivano davvero IMPRESA Srl da un aumento dei tassi di interesse, bensì incorporavano un’aspettativa di aumento dei tassi, e fornivano una qualche copertura solo se i tassi ef- fettivi avessero raggiunto livelli più alti di quelli previsti. Per il periodo più lungo che IMPRESA Srl ha vissuto a condizioni di swap costanti, la protezione iniziava sopra il tasso del 7,5%.
In altre parole, i contratti proposti assicuravano IMPRESA Srl solo dai rischi maggiori e più remoti.
Alla luce di ciò, il loro costo diventa eccessivo.
I tassi molto allettanti che compaiono sui quattro contratti di swap vi- sionati riguardano solo il primo dei 5 anni contrattuali. Essi hanno il sa- pore di una mossa di marketing, simile ai “tassi di ingresso” (detti anche tassi civetta) pubblicizzati dalle banche sul mercato dei mutui a tasso variabile.
Su questo tema si deve poi richiamare quanto già scritto a pag. 25 in merito alla assoluta stranezza (per non scrivere assurdità) del secon- do contratto di swap. Infatti, per una certa gamma di tassi il contratto costringeva IMPRESA Srl sia a pagare maggiori interessi passivi sia premi per il contratto di swap. Questa stranezza nulla aveva di “assicu- rativo”.
8.2 INADEGUATEZZA EX POST DEI QUATTRO CONTRATTI
Una piccola società a base famigliare come IMPRESA Xxx non può permettersi un direttore finanziario. E comunque, negli anni dal 2000 al 2003 anche un direttore finanziario faticava ad orientarsi tra i contratti di swap che si affacciavano allora alla ribalta.
Solo la banca poteva aiutare IMPRESA Srl a scegliere lo swap che avrebbe protetto la società dall’aumento dei tassi dei interessi.
A posteriori, però, diventa più facile valutare il risultato.
Contrariamente al principio di funzionamento dello swap “di prote- zione” (e cioè che interessi passivi e pagamenti da swap si compensa- no a vicenda) IMPRESA Srl ha sistematicamente pagato sia interessi passivi sia rate di swap.
Nel caso specifico del quarto swap, IMPRESA Srl ha :
• da una parte visto crescere il tasso passivo medio che essa pagava a Banca QUALUNQUE sullo scoperto di conto corrente dall’11% cir- ca del 2003 al 15% circa del 2006 (questo secondo i calcoli del rag. AIUTANTE );
• dall’altra pagato a Banca QUALUNQUE oltre € 587.000 lordi ed ol- tre € 280.000 netti per uno swap che (in teoria !) doveva proteggerla dal rischio di aumento dei tassi.
8.3 MANCANZA DI INTERESSE PER IMPRESA AL RINNOVO DEI CONTRATTI DI SWAP
Una volta che IMPRESA Xxx aveva stipulato il primo contratto di swap, non è affatto chiaro perché fosse nel suo interesse recedere da esso e passare al secondo contratto.
Come già visto a pag. 22, il rinnovo comportava tre conseguenze negative per la società:
1. prolungamento della durata dello swap;
2. maggiorazione del capitale di riferimento;
3. pagamento delle commissioni iniziali implicite.
A questo proposito il sottoscritto osserva che negli ultimi decenni la politica delle banche è stata quella di incentivare sempre più i direttori delle filiali e - a cascata - i loro funzionari chiave con premi e provvigioni sui nuovi contratti che riuscivano a concludere con la clientela. Questo si è rivelato positivo per gli utili delle banche. Chiaramente però è cre- sciuto il rischio che il funzionario della filiale - allettato dall’incentivo economico - proponga al cliente della banca contratti inappropriati.
8.4 SULL’ALTO COSTO DELL’ANTICIPATO RECESSO DAI CONTRATTI DI SWAP
Sui mercati finanziari vengono quotate le più disparate configurazio- ni di rischio.
Almeno in teoria, sarebbe possibile ricostruire il valore attuale netto che il mercato attribuiva ai quattro contratti di swap al momento della lo- ro emissione.
In pratica ciò non è possibile, perché sarebbero necessari modelli matematici specifici e un archivio storico dei dati di mercato quale solo una grande banca può possedere.
A livello di puro indizio, al sottoscritto pare però significativo che po- chi mesi dopo la loro emissione i contratti proposti a IMPRESA Srl fos- sero precipitati ad un forte valore negativo per IMPRESA stessa. Tale valore negativo è quello indicato dai costi di estinzione anticipata dei contratti che la banca ha addebitato.
Come già visto, i costi di estinzione dei tre contratti oggetto di reces- so anticipato sono stati i seguenti:
• € 16.000,00 alla chiusura del primo swap il 17 gennaio 2001;
• € 144.000,00 alla chiusura del secondo swap il 16 ottobre 2001;
• € 307.000,00 alla chiusura del terzo swap il 4 aprile 2003.
Il quarto ed ultimo swap non è stato oggetto di recesso anticipato, ma ha comunque comportato l’addebito finale di € 286.175,21 .
Le perdite sono andate aumentando nel tempo già a partire dal pri- mo contratto di swap, proprio a causa dell’alto costo di recesso, ma- scherato dai pagamenti cosiddetti “up front”.
Sarebbe stato interessante chiedere a Banca QUALUNQUE NUO- VA Spa due ore dopo la firma di ciascun contratto di swap il costo dell’ “unwinding” . Sarebbero forse emersi dati illuminanti.
8.5 AUMENTO DELL’IMPORTO DEL CAPITALE DI RIFERIMENTO OLTRE IL LIMITE DI INDEBITAMENTO
L’importo di riferimento - che amplifica gli effetti dei contratti di swap
- è stato :
• triplicato nel gennaio 2001, in occasione del passaggio dal primo al secondo swap ;
• ulteriormente raddoppiato nell’ottobre dello stesso anno, in occasio- ne del passaggio dal secondo al terzo swap.
Non è affatto chiaro perché nel 2001 IMPRESA Srl abbia dovuto se- stuplicare la “posta in gioco” (e - ciò che è peggio - pagare denaro per sestuplicarla).
Al contrario, è chiaro che la moltiplicazione per sei esponeva IM- PRESA Srl ad un rischio opposto a quello iniziale.
Dopo la moltiplicazione del capitale di riferimento per sei, infatti, IM- PRESA Srl si trovava ad aver scommesso sull’aumento dei tassi su un capitale di € 3.098.741,39. In realtà, il debito di IMPRESA Srl soggetto al rischio di aumento dei tassi di interesse era inferiore a 2 milioni di Eu- ro.
In questo modo, se i tassi si fossero mantenuti medio-bassi - così come si sono mantenuti - la società avrebbe finito per pagare costose rate contrattuali alla sua banca (così come ha pagato), non sufficiente- mente compensate dal (teorico) risparmio sugli interessi passivi.
8.6 SULLA FACILITÀ DI ERRORE IN MATERIA DI SWAP
Anche ipotizzando che il meccanismo teorico dello swap fosse chia- ro, vi è da domandarsi se i dati esposti sul contratto non potevano in-
fluenzare psicologicamente la controparte debole nell’accettare un con- tratto inappropriato.
Per un’impresa che nel 2003 in media pagava il denaro preso a pre- stito oltre il 10% - e con il rischio di veder salire questo tasso in ogni momento - doveva sembrare conveniente avere una garanzia scritta di una banca che si impegnava a pagare il suo cliente quando i tassi di in- teresse fossero saliti oltre il 7,5%.
Il sottoscritto si chiede se il sig. CLIENTE non si sia per caso ferma- to a questa (illusoria) considerazione, e abbia trascurato il fatto che i tassi di mercato erano enormemente inferiori a ciò che lui pagava.
Non per nulla, il tasso Euribor corrente non è mai esplicitato nei con- tratti proposti al CLIENTE.
In circostanze tali, non era facile per il sig. CLIENTE rendersi conto che egli stava prendendo l’impegno di pagare alla banca (per 3 anni, e su un capitale di milioni di Euro !) la differenza tra il 7,5% ed un tasso potenzialmente bassissimo quale esso era all’inizio del contratto.
8.7 SULLA CARENZA DI DOCUMENTAZIONE
Il modulo denominato “Testo della dichiarazione da ritirare da socie- tà e persone giuridiche ai fini dell’operatività in strumenti finanziari” rela- tivo al primo contratto di swap, riprodotto a pag. A-03 :
1. consiste in un prestampato su carta intestata “Banca QUALUN- QUE”;
2. non è datato
3. non è compilato nella parte riservata all’identificazione di colui che firma.
Con tutta evidenza si tratta di uno dei tanti moduli che la banca pre- senta alla firma dei suoi clienti, e che questi - normalmente - firmano senza leggerne il contenuto. Normalmente i clienti si fidano della loro banca e sono di fretta. Non solo: spesso l’insistenza a voler leggere ogni parte del modulo è vista da parte dei funzionari bancari come un segno di sfiducia e di “pignoleria” del loro cliente, che essi scoraggiano con la freddezza umana.
8.7.2 Sulla difformità di date del recesso dal primo con- tratto di swap
La disdetta del primo contratto di swap è avvenuto con un documen- to (riprodotto a pag. A-04) preparato dalla banca e poi sottoposto a IM- PRESA Srl affinché lo trascrivesse su carta intestata IMPRESA Srl, lo sottoscrivesse e lo inviasse alla banca.
È interessante notare che tale documento è datato 17 gennaio 2001, mentre il fax con il quale la banca invia la bozza a IMPRESA Srl è datato 16 febbraio 2001. Quindi apparentemente la banca proponeva a IMPRESA Srl di confezionare un documento con data difforme da quella vera.
8.7.3 Sulla difformità di date del secondo contratto di swap
Il secondo contratto di swap (riprodotto a pag. A-06) presenta la stessa anomalia: il contratto è datato 17 gennaio 2001, ma esso viene inviato a IMPRESA Srl il 16 febbraio 2001.
Non si può escludere che il contratto di swap sia è stato stipulato il 17 gennaio 2001 e dopo la stipula sia stato inviato a IMPRESA Srl.
Questa spiegazione non pare però plausibile. Infatti il testo del re- cesso dal primo contratto di swap (di cui al sottocapitolo precedente) ed il secondo contratto di swap risultano inviati l’uno dopo l’altro dall’appa- recchio fax che stampa l’intestazione “+39 011 ------- --- UFF. OPERA- TIVO ESTERO”. Il primo (la disdetta primo swap) reca l’ora delle 13:19, il secondo (il secondo contratto di swap) reca l’ora delle 13:21.
Quindi è assai verosimile che in data 16 febbraio 2001 la Banca QUALUNQUE abbia contemporaneamente inviato a IMPRESA Srl:
• il testo del recesso dal primo contratto di swap, da trascrivere su carta intestata IMPRESA Srl e poi da sottoscrivere a cura del legale rappresentante IMPRESA e da inoltrare così confezionato alla ban- ca;
• il testo del secondo contratto di swap.
Quindi, anche per il secondo contratto di swap la banca pare aver chiesto al suo cliente di presentarle un documento con data difforme da quella vera.
* * *
9 L’IMPORTO FINALE DEL QUARTO SWAP QUALE MINACCIA PER LA STABILITÀ DI IMPRESA SRL
IMPRESA Srl ha fatto pervenire al sottoscritto una bozza di bilancio al 31.12.2007 con una nota di spiegazioni.
Dal punto di vista economico, nel 2007 IMPRESA Srl ha visto un for- te incremento dei ricavi delle vendite (passati da 6,1 milioni di Euro a 7,1 milioni di Euro).
Dal punto di vista finanziario, la società continua a finanziare gran parte delle sue attività con capitale di terzi (e cioè delle banche, dei for- nitori, e di “altri” quali TFR ed Erario).
La crescita del fatturato non è servita a migliorare la situazione fi- nanziaria, giacché in contemporanea la società ha messo in cantiere nuovi investimenti materiali. La nota del sig. CLIENTE riferisce tra l’altro di una “camera ---” destinata al --- del settore spaziale.
L’incremento del fatturato - pur positivo nel medio periodo - in un primo momento non allevia la tensione finanziaria bensì l’appesantisce. Diventano infatti necessarie nuove scorte di magazzino e crescono i crediti verso i clienti - tutti investimenti di breve termine che occorre in qualche modo finanziare.
Anche l’aumento degli oneri finanziari (che comprendono le rate del quarto swap) hanno contribuito ad erodere la liquidità aziendale.
Il patrimonio netto di IMPRESA Srl al 31.12.2007 continua ad avere un ordine di grandezza paragonabile agli anni precedenti, e cioè inferio- re ad € 200.000,00.
Lo stesso discorso vale per gli utili: i consistenti margini tra valore della produzione e costi della produzione (pur in forte in aumento) ven-
gono poi assorbiti dagli oneri finanziari (anch’essi in aumento), e dalle imposte. Il risultato è un utile dell’ordine di decine di migliaia di Euro.
Il sig. CLIENTE ha anche riferito di una situazione contingente cau- sata dal maggiore cliente (una società americana collegata al gruppo American Company) che ad inizio 2007 ha inoltrato ordini superiori alla media, ma che a partire dalla fine del 2007 ha invece ridotto gli ordini sotto la media. Quest’ultima situazione perdura nel 2008. Questi fatti non emergono dalle cifre esposte nella bozza di bilancio al 31.12.2007. Pur tuttavia essi paiono credibili al sottoscritto.
Anche senza tener conto degli ultimissimi sviluppi aziendali, sulla base della situazione finanziaria e del patrimonio netto di IMPRESA Srl risulta chiaro che la società non è al momento in grado di far fronte ad un addebito straordinario di circa € 300.000,00 quale quello richiesto da Banca QUALUNQUE NUOVA Spa in relazione al “pagamento finale” del quarto swap.
IMPRESA Srl è la tipica piccola impresa che regge il sistema eco- nomico italiano. Senza privilegi o agevolazioni, solo grazie alla tenacia e alla genialità tecnica di una persona riesce a ricavarsi una nicchia di mercato in un settore tecnologico specializzato, riesce a vendere prin- cipalmente all’estero e riesce a dare lavoro a decine di dipendenti.
A causa delle piccole dimensioni, l’eccellenza tecnologica è raggiun- ta sacrificando ogni altra specializzazione. Nel campo finanziario, per esempio, la società ha buona volontà ma scarse competenze e si affida quasi del tutto ai consigli della sua banca.
È triste vedere queste imprese - che già pagano il denaro letteral- mente multipli di quanto pagano le grandi società - affossate da contrat- ti inadeguati (verrebbe da scrivere “capestro”) in cui sono incappate senza loro colpa.
* * *
10 I TASSI DI INTERESSE APPLICATI DA BANCA QUALUNQUE SUI CONTRATTI DI SWAP
10.1 IDENTIFICAZIONE DEI FLUSSI FINANZIARI DA ANALIZZARE
Si è visto sopra ai capitoli da 4 a 6 che:
• il primo swap non ha comportato per IMPRESA Srl alcun pagamento iniziale (cosiddetto “up front”). Di conseguenza, questo contratto non si presta al calcolo di un tasso di interesse implicito;
• il secondo swap ha fruttato a IMPRESA Srl una pagamento iniziale da parte di Banca QUALUNQUE di € 16.300,00 (utilizzate per estin- guere il primo swap) e si è concluso con un pagamento finale di € 144.000,00 che però non sono ben identificati sull’estratto conto bancario. Non sono disponibili i documenti contrattuali sul costo dell’anticipato recesso;
• l’importo iniziale del terzo swap pare essere stato di € 144.000,00 . Simmetricamente a quando scritto al punto precedente il movimento contabile sull’estratto conto è ambiguo. I documenti contrattuali del terzo contratto di swap sono ancora più carenti di quelli del secondo contratto, e non menzionano importi “up front”.
In ambito penale vale il principio del favor rei: in tutti i casi e le situa- zioni di incertezza occorre prendere in considerazione l'ipotesi di mag- gior favore (o minor responsabilità) per l’indagato.
Non vi è dubbio che il quarto swap abbia avuto inizio con la corre- sponsione da parte della banca di € 307.000,00 a IMPRESA Srl. Lo di- mostrano
• sia il contratto di swap (ancorché con le parole poco comprensibili di “IMPRESA SRL receive [sic] Up-front EUR 307,000.00” riprodotte a pag. A-18),
• sia l’estratto conto bancario riprodotto per estratto a pag. A-45.
Visto che l’oggetto dell’attività bancaria è l’intermediazione del dena- ro senza assumere posizioni a rischio diretto è praticamente certo che nel momento stesso in cui Banca QUALUNQUE conclude un contratto di swap essa si “copra” dall’incertezza insita nel contratto :
• o stipulando con altri clienti contratti che comportino un rischio op- posto al primo;
• o compravendendo sui mercati finanziari strumenti derivati che le facciano ottenere lo stesso risultato.
In pratica Banca QUALUNQUE (così come ogni altra banca sogget- ta a vigilanza) conosce fin dall’inizio l’utile che ritrarrà da ogni contratto di swap stipulato, con la sola incertezza sulla solvibilità delle sue con- troparti.
Siccome poi la banca viene a possedere un portafoglio di contratti e strumenti finanziari derivati il cui rischio netto è mantenuto a zero, la
13 La banca ha l’obbligo di fornire la documentazione di singole operazioni, ex art. 119 Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Decreto Legislativo n. 385 / ’93.
banca non può conoscere chi tra le sue controparti sarà in futuro chia- mato ad effettuare i pagamenti e chi invece dovrà riceverli.
Banca QUALUNQUE non ha probabilmente avuto bisogno di grandi coperture esterne nel caso del quarto swap con IMPRESA Srl, visto che in tutti i 20 trimestri contrattuali - nonché nella “scommessa” finale - è stata IMPRESA Srl a dover denaro a Banca QUALUNQUE, e mai vice- versa.
10.2 LA FORMULA DI CALCOLO PREVISTA DALLA LEGGE
La Legge 7.3.96 n. 108 ha modificato l’art. 644 [Usura] del Codice Penale, prevedendo al terzo comma che “La legge stabilisce il limite ol- tre il quale gli interessi sono sempre usurari”.
L’art. 2 comma 4 di detta Legge 7.3.96 n. 108 stabilisce che : “Il limi- te previsto dal terzo comma dell’articolo 644 del codice penale, oltre il quale gli interessi sono sempre usurari, è stabilito nel tasso medio risul- tante dal’ultima rilevazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ai sensi del comma 1 relativamente alla categoria di operazioni in cui il credito è compreso, aumentato della metà”.
Il comma 1 appena menzionato stabilisce la procedura che devono seguire il Ministero del Tesoro, la Banca d’Italia e l’Ufficio Italiano dei Cambi per rilevare trimestralmente il tasso effettivo globale medio degli interessi praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari.
A partire dal 1996 l’allora Ministero del Tesoro ha periodicamente emanato appositi Decreti Ministeriali con cui classificava le operazioni creditizie per categorie omogenee. Il primo di essi porta la data del 23
In parallelo, la Banca d’Italia (per le banche e per gli intermediari fi- nanziari speciali) e l’allora Ufficio Italiano dei Cambi (per gli intermediari finanziari ordinari) hanno emanato istruzioni per la rilevazione del tasso effettivo globale medio.
Con l’eccezione di alcune categorie specifiche 15, la Banca d’Italia ha istruito le banche di calcolare il tasso di interesse annuale con la stessa formula che già aveva utilizzato il Ministero del Tesoro nel De- creto Ministeriale 8 luglio 1992 16 in relazione al TAEG (tasso annuo ef- fettivo globale) di cui alla normativa sul credito al consumo.
La formula è riprodotta alla pagina successiva. Essa è più facile di quanto sembri.
A sinistra del segno di uguale vi sono tutti i finanziamenti dalla ban- ca al suo cliente.
A destra del segno di uguale vi sono tutte le restituzioni (capitale ed interesse) dal cliente alla banca.
Finanziamenti da una parte, e rimborsi dall’altra vanno tra loro som- mati, così come indica il simbolo “ Σ “ .
Ogni finanziamento / rimborso deve essere “attualizzato” cioè depu- rato degli interessi.
L’incognita “i” che si ricerca è proprio il tasso di interesse che - quando utilizzato in questa operazione di “depurazione” - permette di
14 È stata introdotta la categoria dei prestiti revolving (riferiti alle carte di credito), ed i mutui sono stati suddivisi tra mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile.
15 E cioè con l’eccezione delle aperture di credito in conto corrente; dei finanziamenti per anticipi su crediti e documenti e sconto di portafoglio commerciale; di credito revolving; di factoring.
16 Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 169 del 20 luglio 1992.
rendere tra loro uguali la somma dei finanziamenti e la somma dei rim- borsi.
* * *
Formula per il calcolo del TEG (Tasso Effettivo Globale)
i è il TEG annuo, che può essere calcolato quando gli altri termini dell’equazione sono noti nel contratto o altrimenti;
K è il numero d’ordine di un "prestito";
K’ è il numero d’ordine di una "rata di rimborso";
Ak è l’importo del "prestito" numero K;
A’k’ è l’importo della "rata di rimborso" numero K’;
m è il numero d’ordine dell’ultimo "prestito";
m’ è il numero d’ordine dell’ultima "rata di rimborso";
tk è l’intervallo espresso in anni e frazioni di anno tra la data del "prestito" n.1 e le date degli ulteriori "prestiti" da 2 a m;
tk’ è l’intervallo espresso in anni e frazioni di anni tra la data del "pre- stito" n.1 e le date delle "rate di rimborso" da 1 a m’.
10.3 L’APPLICAZIONE DELLA FORMULA AL QUARTO SWAP IMPRESA SRL
Nel caso specifico del quarto swap di IMPRESA Srl, la formula mini- steriale è particolarmente semplificata : la sommatoria a sinistra del se- gno meno è presto ottenuta nell’importo di € 307.000,00. Questo e solo questo è ciò che IMPRESA Srl ha ottenuto da Banca QUALUNQUE NUOVA Spa.
La sommatoria a destra del segno meno è formata da 20 addendi, costituiti da:
• le prime 19 rate trimestrali
più
• l’ultimo addebito dell’ 8 aprile 2008, che è a sua volta costituito dalla ventesima rata più il pagamento finale della “scommessa” illustrata al sottocapitolo 7.1.2 di pag. 35.
Come già indicato sopra, ogni pagamento da IMPRESA Srl a Banca QUALUNQUE NUOVA Spa è stato depurato del tasso di interesse. Questo tasso di interesse è stato trovato con approssimazioni succes- sive.
Il procedimento di “depurazione” è molto semplice:
così come la somma di capitale ed interesse si ottiene molti- plicando il capitale per 1 + tasso di interesse
[ esempio: € 100 al tasso del 5% dopo un anno varranno € 100 x (1 + i) e cioè 100 x (1 + 0,05) e cioè x 000 ]
xxxx stesso modo, conoscendo il risultato finale ed il tasso “i” si può ottenere il capitale iniziale dividendo il risultato finale per 1 + tasso di interesse
[ esempio: € 105 finali impiegati al tasso del 5% ad inizio anno valevano 105 : (1 + i) e cioè 105 : (1 + 0,05) e cioè € 100 ].
Nel’Elaborato n. 4 di pag. E-04 si possono vedere il calcoli del sotto- scritto.
il tasso di interesse annuo del 19,917820% permette di rendere uguali tra loro quanto IMPRESA Srl ha ricevuto e quanto IMPRESA Srl ha pagato in relazione al quarto swap con Banca QUALUNQUE NUOVA Spa
Ogni addebito a carico di IMPRESA Srl è stato “attualizzato”. Dopo una serie di tentativi, il sottoscritto ha trovato che :
La Legge prevede 17 che il calcolo del tasso deve tener conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito.
Nel caso specifico non sono state identificate spese e/o altre remu- nerazioni. Il calcolo si basa solo ed esclusivamente sui flussi finanziari del quarto contratto di swap.
Peraltro, non si può tacere che oltre agli interessi oggetto della pre- sente analisi, Banca QUALUNQUE NUOVA Spa ha percepito da IM- PRESA Srl anche gli interessi sull’esposizione di conto corrente.
Come già ripetutamente ricordato, l’erogazione da Banca QUA- LUNQUE a IMPRESA di € 307.000,00 dell’ 8 aprile 2003 è stata preor- dinata da Banca QUALUNQUE per rimborsarsi di una parte del costo dei precedenti tre swaps che ella stessa aveva proposto a IMPRESA Srl con finalità di assicurazione contro il rischio di aumento dei tassi di interesse. IMPRESA Srl non ha mai potuto utilizzare i versamenti “up front” concessile da Banca QUALUNQUE, perché questi sono sempre
17 Art. 2, comma 1 della Legge 7.3.96 n. 108.
stati contestualmente incamerati dalla banca per sanare l’esito disa- stroso dei precedenti swaps.
Tutto ciò non influenza i calcoli del tasso di interesse implicito nel quarto swaps.
Almeno moralmente, però, pare davvero paradossale che IMPRESA Srl rischi ora il fallimento per pagare ad Banca QUALUNQUE oltre il 19% di interesse sul denaro che Banca QUALUNQUE le ha corrisposto per pagare ad Banca QUALUNQUE stessa (sotto forma di swap) “po- lizze” contro il rischio di aumento di quegli interessi passivi di conto cor- rente che sempre Banca QUALUNQUE stabiliva a sua discrezione e ri- scuoteva da IMPRESA Srl.
Nell’Elaborato 5 di pag. E-05 sono evidenziati i tassi medi rilevati trimestralmente dalla Banca d’Italia per le operazioni di “Anticipi, sconti commerciali e altri finanziamenti alle imprese effettuati da banche” per classi di importo oltre € 5.000,00 (sottolineatura e grassetto del sotto- scritto).
Nell’ultima colonna sono esposti i tassi medi aumentati del 50%. Sopra questa soglia, i finanziamenti “sono sempre usurari”.
È agevole notare che il tasso di interesse percepito da cui Banca QUALUNQUE NUOVA Spa sull’erogazione di € 307.000,00 a favore di IMPRESA Srl dell’ 8 aprile 2003 è ben superiore al tasso previsto dalla Legge come usurario per il secondo trimestre 2003.
Banca QUALUNQUE NUOVA Spa ha percepito da IMPRESA Srl il tasso del 19,92% per tutto il periodo da aprile 2003 ad aprile 2008. Det- to tasso del 19,92% è sempre stato superiore ai tassi soglia di legge del quinquennio relativo.
11 LE CONCLUSIONI
Alla luce di quanto sopra, il sottoscritto può così rispondere alle do- mande poste dall’Avv. CIVILISTA in merito ai contratti di swap sui tassi di interesse stipulati tra il 2000 ed il 2003 da IMPRESA Srl con Banca QUALUNQUE NUOVA Spa.
Illustri il consulente il meccanismo di calcolo delle reciproche obbliga- zioni assunte da IMPRESA Srl e Banca QUALUNQUE NUOVA Spa nei quattro contratti di swap sui tassi di interesse in questione.
(Risposta)
I meccanismi generali dei contratti di swap sui tassi di interesse so- no indicati nel Capitolo n. 3.
I meccanismi specifici dei quattro swap stipulati da IMPRESA Srl sono illustrati in separati capitoli per ciascuno di essi, a partire dal Cap. 4.
IMPRESA Srl ha assunto l’impegno di versare a Banca QUALUN- QUE NUOVA Spa un tasso di interesse più elevato dei tassi di mercato e inoltre crescente nel tempo. Banca QUALUNQUE NUOVA Spa si im- pegnava invece a versare a IMPRESA Srl il tasso Euribor di mercato.
Questo squilibrio è stato amplificato dal fatto che nei quattro contratti è andato via via aumentando il capitale di riferimento, e cioè quel capi- tale “virtuale” sul quale sono calcolati in percentuale i pagamenti da ef- fettuare.
Nell’ultimo contratto di swap è inoltre presente una “scommessa” fi- nale che ha i connotati del puro azzardo.
Dica il consulente se i contratti swap esaminati erano appropriati ai fini di protezione dal rischio di oscillazione dei tassi di interesse.
(Risposta)
I contratti non erano appropriati ai fini di neutralizzare il rischio di sa- lita dei tassi di interesse. Essi avrebbero fruttato un indennizzo a favore di IMPRESA Srl solo in caso di impennate drammatiche dei tassi di in- teresse. Inoltre, il primo ed il secondo contratto di swap contengono clausole incompatibili con una logica di protezione dal rischio di aumen- to dei tassi: viene infatti previsto che a certi determinati livelli di aumen- to dei tassi, la copertura si annulli, si riduca o addirittura si inverta a sfa- vore di IMPRESA Srl.
A posteriori è possibile verificare che i quattro contatti non hanno af- fatto assolto alla loro asserita funzione protettiva. Infatti i quattro con- tratti hanno avuto andamenti via via peggiori. Per colmare le perdite, Banca QUALUNQUE NUOVA Spa ha ripetutamente proposto nuovi contratti di swap che offrivano un pagamento iniziale a favore di IM- PRESA Srl, ma che in seguito si rivelavano più onerosi ancora del con- tratto precedente.
La banca ha cercato di non evidenziare questi meccanismi, utiliz- zando parole gergali inglesi per definire il pagamento iniziale, e (in un uno dei tre casi) utilizzando una descrizione ambigua sull’estratto conto.
È plausibile ipotizzare che la spirale dei contratti sempre più pena- lizzanti abbia portato la banca a trascurare ogni considerazione sull’ap- propriatezza dei contratti a fini “difensivi”, prediligendo invece l’interesse a chiudere in utile i vecchi contratti e a stipularne di nuovi.
* * *
Riferisca il consulente sul risultato concreto dei contratti e sulle loro conseguenze sulla posizione finanziaria di IMPRESA Srl.
(Risposta)
Con qualche dubbio sull’esito del terzo contratto di swap, il costo per IMPRESA Srl dei vari contratti che il sottoscritto è riuscito a ricostruire è il seguente:
• Primo contratto del 7 febbraio 2000 ............................€ 15.871,69
• Secondo contratto del 17 gennaio 2001 ......................€ 125.519,48
• Terzo contratto del 16 ottobre 2001 .............................€ 193.269,44
• Quarto contratto del 4 aprile 2003 ..............................€ 280.340,20
In particolare, con l’ultimo contratto del 4 aprile 2003 IMPRESA Srl ha subìto l’addebito in cinque anni di € 587.340,20. Questo importo è anche servito a pagare a Banca QUALUNQUE NUOVA Spa € 307.000,00 - utilizzati però per estinguere anticipatamente il terzo con- tratto di swap.
Il costo totale che IMPRESA Srl ha subìto ammonta al ragguardevo- le importo di € 615.000,81. Esso si somma agli interessi passivi bancari che IMPRESA Xxx ha comunque continuato a pagare per tutti gli anni in questione.
Al momento della stipula del vari contratti l’indebitamento bancario di IMPRESA Srl oscillava tra 1,6 e 1,9 milioni di Euro.
In tali circostanze è evidente che la spesa di € 615.000,81 per ac- quistare la protezione contro il rischio di aumento dei tassi bancari risul- ta anomala e sintomatica dell’inadeguatezza del contratto a fini “assicu- rativi”.
Una parte molto significativa del costo totale (parte che ammonta a ben € 301.455,63) è stata addebitata a IMPRESA Srl da Banca QUA- LUNQUE nel mese di aprile 2008.
A parere del sottoscritto, nelle attuali circostanze di IMPRESA Srl un addebito di tali ordine di grandezza comporta potenzialmente il tracollo della società.
Riferisca il consulente sui tassi di interessi pagati da IMPRESA Srl in relazione a detti quattro swap, calcolati con i criteri di cui alla Legge anti usura. Riferisca ogni altra osservazione sul rapporto tra i quattro swaps e l’eventuale fattispecie di usura.
(Risposta)
Il primo contratto di swap consiste in una pura e semplice “scom- messa”, senza finanziamenti a IMPRESA Srl da parte di Banca QUA- LUNQUE. L’operazione si colloca al di fuori di qualsiasi logica di usura.
Il secondo e terzo contratto di swap sono consistiti entrambi in un fi- nanziamento iniziale da Banca QUALUNQUE NUOVA Spa a IMPRESA Srl, che la banca ha recuperato mediante pagamenti da parte di IM- PRESA Srl di importi trimestrali e di un importo finale per l’anticipata ri- soluzione del contratto. Il costo dell’anticipata risoluzione del secondo swap ed il finanziamento iniziale previsto dal terzo swap sono stati iden- tificati, ma con qualche margine di dubbio. Atteso che in campo penale vige il principio del favor rei (e cioè il principio secondo cui nei casi dub- bi occorre adottare l’ipotesi più favorevole all’indagato) il sottoscritto ri- tiene inutile calcolare un tasso che per ora non è utilizzabile.
Il quarto contratto di swap è consistito in una erogazione iniziale di € 307.000,00 da Banca QUALUNQUE NUOVA Spa a IMPRESA Srl.
Banca QUALUNQUE ha recuperato questo importo addebitando a IM- PRESA Srl 20 rate trimestrali e un pagamento finale. Utilizzando la for- mula indicata dalla Banca d’Italia per il calcolo del Tasso Effettivo Glo- bale ai fini della Legge 108/’96, i flussi finanziari pareggiano ad un tasso del 19,91782%.
Questo è il tasso annuale di interesse che Banca QUALUNQUE NUOVA Spa ha applicato all’erogazione di € 307.000,00 a favore di IMPRESA Srl dell’8 aprile 2003.
Il tasso del 19,92% percepito da Banca QUALUNQUE NUOVA sul finanziamento di 307.000,00 a IMPRESA Srl dell’8 aprile 2003 risulta superiore al tasso soglia usurario del secondo trimestre 2003 che è del 9,39% (già dopo la maggiorazione del 50%).
Il sottoscritto ha fatto riferimento alla categoria “Anticipi, sconti com- merciali e altri finanziamenti alle imprese effettuati da banche” per clas- si di importo oltre € 5.000,00.
In tutti i trimestri successivi, fino al secondo trimestre 2008, il tasso del 19,92% si è mantenuto al di sopra del livello considerato usurario ex lege.
Alcune delle circostanze riferite al sottoscritto sembrano indicare lo stato di necessità di IMPRESA Srl al momento della stipula dei quattro contratti di swap. Le circostanze sono: 1) le riferite “velate minacce“ di revoca del fido bancario nel caso non fosse stata consegnata - ancor- ché a posteriori - la dichiarazione di possesso di esperienze e cono- scenza dei prodotti finanziari derivati; 2) la pendenza nell’aprile 2003 di una richiesta di IMPRESA Srl a Banca QUALUNQUE di un mutuo chi- rografario di € 100.000,00 e la riferita subordinazione della concessione di detto mutuo al recesso anticipato da parte di IMPRESA Srl dal terzo contratto di swap con contestuale stipula del quarto contratto.
A quanto sopra occorre poi aggiungere: a) la riferita contrarietà dei funzionari di banca a che i Sig.ri CLIENTE e AIUTANTE esaminassero con tranquillità e cognizione di causa il quarto contratto di swap e b) la concatenazione nel tempo dei quattro contratti - via via più onerosi e più inadatti alla situazione di IMPRESA Srl.
Tutto ciò ha ricordato al sottoscritto (pur in un contesto del tutto di- verso e ragionando in linea teorica) le circostanze in cui spesso si tro- vano i privati che si rivolgono ad usurai individuali.
* * *
Il sottoscritto confida di essere stato esauriente e chiaro, per quanto possibile, nel solo intento di assisterLa nell'esercizio dei suoi diritti, e ringrazia per la fiducia.
Con osservanza,
Torino, 23 aprile 2008
Il Consulente Tecnico
(xxxx. Xxxxx Xxxxxxx)