INDICE
“Youth Contract” – Piano del Governo britannico per sostenere l’occupazione giovanile
Regno Unito 2012
Rilevazione 2013 a cura di Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx, Progetto “Monitoraggio delle politiche del lavoro e diffusione delle conoscenze” - Italia Lavoro S.p.A.
INDICE
INFORMAZIONI GENERALI DI PROGETTO 3
TITOLO 3
COMMITTENTE 3
PROMOTORE 3
DURATA 3
TIPOLOGIA DI POLICY 3
SETTORE DI INTERVENTO 3
REFERENTE DI PROGETTO 3
SITO WEB DI PROGETTO 3
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 4
PROBLEMA AFFRONTATO 4
CONTESTO DI RIFERIMENTO 5
OBIETTIVI ATTESI E RISULTATI PRODOTTI 6
LINEA DI FINANZIAMENTO 7
ATTORI COINVOLTI 7
DESTINATARI DIRETTI E INDIRETTI 7
RACCONTO DELL’ESPERIENZA 8
ATTIVITÀ SVOLTE 8
METODOLOGIE E STRUMENTI UTILIZZATI 8
RATING 10
- INNOVATIVITÀ 10
- RIPRODUCIBILITÀ E TRASFERIBILITÀ 10
- SOSTENIBILITÀ 10
- MAINSTREAMING 10
- VALORE AGGIUNTO 10
INFORMAZIONI GENERALI DI PROGETTO
TITOLO
“Youth Contract” – Piano del Governo britannico per sostenere l’occupazione giovanile
COMMITTENTE E PROMOTORE
Committente è il Dipartimento del Lavoro e delle Pensioni (DWP, paragonabile al Ministero del Lavoro italiano), che si serve della propria struttura interna dei Jobcentre Plus (i Servizi per il lavoro) per individuare gli sbocchi occupazionali destinati ai giovani coinvolti nell’iniziativa.
DURATA
Il piano è stato avviato nel mese di aprile del 2012. Inizialmente prevede una durata triennale fino al 2015, attraverso una linea di finanziamento di 1 miliardo di sterline (1,17 miliardi di euro).
TIPOLOGIA DI POLICY
Lo strumento principale dello “Youth Contract” è l’erogazione di un incentivo alle imprese per l’inserimento occupazionale, una volta trascorso un arco temporale minimo di 26 settimane, verso giovani disoccupati iscritti nelle liste di Jobcentre Plus da almeno sei mesi, in età compresa tra 18 e 24 anni. Sono ammessi anche coloro coinvolti nell’iniziativa, sempre promossa da Jobcentre Plus e denominata “Work Programme”, per contribuire, nell’attuale scenario di crisi, a migliorare l’occupabilità giovanile spesso trascurata a causa della mancanza di competenze adeguate o di esperienze pregresse.
SETTORE DI INTERVENTO
Obiettivo è di assicurare nuove opportunità professionali a circa 500 mila persone al di sotto dei 24 anni si età, intervenendo mediante percorsi in apprendistato, esperienze di lavoro non retribuite e iniziative di riqualificazione professionale.
REFERENTE DI PROGETTO
Per ulteriori informazioni sul Patto è possibile contattare direttamente il Dipartimento del Lavoro e delle Pensioni del Regno Unito, attraverso Jobcentre Plus:
Tel: x00.0000.0000.000
xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx@xxx.xxx.xxx.xx
SITO WEB DI PROGETTO
xxxx://xxx.xxx.xxx.xx/xxxxx-xxxxxxxx/
La maggior parte delle informazioni utilizzate per la redazione della presente scheda sono state acquisite dalla documentazione pubblica di progetto, attraverso la sezione dedicata nei siti web.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
PROBLEMA AFFRONTATO
La recente crisi economica e finanziaria ha confermato alcuni aspetti già noti relativi alla posizione dei giovani nel mercato del lavoro. In primo luogo, ha mostrato che il tasso di disoccupazione giovanile (considerando la fascia di età fino a 30 anni) è costantemente superiore al doppio del tasso complessivo. Alla fine della fase più acuta della crisi occupazionale del 2009 e 2010 tale proporzione è rimasta inalterata. Oggi, come nel passato, i giovani costituiscono la categoria sociale più penalizzata nel mercato del lavoro, un aspetto ormai cronicizzato del sistema produttivo e dagli effetti della recessione in atto. In secondo luogo, proprio la crisi economica ha mostrato come i giovani siano anche esposti a un ulteriore peggioramento delle loro chance occupazionali in caso di andamenti congiunturali negativi, come evidenziato inequivocabilmente dall’andamento della disoccupazione giovanile negli ultimi anni. Ciò significa che “non solo la disoccupazione giovanile è costantemente più elevata di quella generale, ma che è particolarmente sensibile alle fasi di crisi, segnalando come una quota rilevante dell’occupazione giovanile sia comunque precaria e insicura, dipendendo fortemente dagli andamenti ciclici”1.
Anche nel Regno Unito, gli effetti della crisi economica prima e della recessione poi hanno creato numerosi problemi soprattutto in riferimento alla condizione occupazionale giovanile: su un totale di 2,49 milioni di senza lavoro al mese di gennaio 2013, 957 mila risultano compresi nella fascia di età tra 16 e 24 anni, con una crescita negli ultimi tre anni superiore a 220 mila unità. Ne deriva un tasso di disoccupazione pari al 20,5% (dati ONS – Office for National Statistics 2013), mentre il dato complessivo di richiedenti l’indennità di disoccupazione (Jobseeker’s Allowance) risulta pari a 1,56 milioni di persone, di cui 420 mila costituiti da giovani. La recessione ha quindi avuto conseguenze disastrose sull’occupabilità degli “under 25”, rispetto alle altre fasce anagrafiche:
• i datori di lavoro, a causa del calo generale della domanda, riducono le opportunità di ingresso nel mercato del lavoro soprattutto nei confronti dei giovani alla loro prima esperienza professionale;
• i giovani risultano poi maggiormente esposti alle riduzioni di organico a seguito delle crisi aziendali, non solo perché “costano meno” alle imprese, ma anche perché le stesse preferiscono occupare lavoratori in possesso di esperienza e di professionalità, sui quali è stata dedicata la maggior parte degli investimenti.
Le industrie hanno mantenuto, nell’attuale scenario di crisi, livelli occupazionali più elevati rispetto alle previsioni formulate dagli economisti; tuttavia ciò può anche significare una sostanziale debolezza alla rioccupabilità dei giovani nel lungo periodo, per via della lentezza con cui possono essere ripristinati gli organici originari, una volta iniziata la fase di ripresa. Il tasso di disoccupazione di coloro al di sotto dei 24 anni di età ha ormai raggiunto livelli superiori a quello relativo alla popolazione in età attiva, con il divario tra i due indicatori sempre più ampio, soprattutto negli ultimi due anni, come evidenziato dalla tabella sottostante (fonte ONS 2011, su dati ILO).
1 “Lavorare nell’incertezza”, di Xxxxxxxxxx Xxxxx. Politecnico di Xxxxxx 0000.
In risposta alla sfida della disoccupazione giovanile, il Governo del Regno Unito ha annunciato nel mese di aprile 2012 un’azione denominata “Youth Contract”, Contratto per i Giovani che, con uno stanziamento iniziale di 1 miliardo di sterline (circa 1,17 miliardi di euro), destinato a migliorare le prospettive di inserimento nel mercato del lavoro. Obiettivo numerico è quello di assicurare nuove opportunità professionali a circa 500 mila persone al di sotto dei 24 anni si età, comprendenti percorsi in apprendistato e esperienze di lavoro non retribuite.
Il sostegno dell’iniziativa viene assicurato attraverso la rete dei Jobcentre Plus (i Servizi pubblici per il lavoro confluiti nel 2011 nel Dipartimento del Lavoro e delle Pensioni – DWP), garantendo una serie di incentivi alle imprese che si fanno carico di assumere il giovane.
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Il Regno Unito presenta una popolazione superiore a 62 milioni di abitanti, in crescita fino a 67 milioni entro la fine del decennio. In riferimento alle conseguenze prodotte dalla crisi economica sul mercato del lavoro, l’impatto è stato negativo, con il prodotto interno lordo quasi fermo negli ultimi 18 mesi, in crescita negativa negli ultimo bimestre, facendo così entrare il Paese in recessione.
Nonostante un debole miglioramento nella seconda metà del 2012, il tasso di disoccupazione complessivo su base tendenziale è rimasto in crescita: il mercato del lavoro ha assistito soprattutto all’incremento del part-time involontario, come evidente dal fatto che una nuova posizione su tre presenta tale tipologia. Di conseguenza, il ricambio generazionale si è fortemente ridotto in quasi tutte le imprese per xxx xxxxx xxxxxxxxxxx xxxxx xxxxxxx x xxxxx xxxxxx offerta. Al mese di aprile 2012 circa 1,6 milioni di persone beneficiavano dell’indennità di disoccupazione (“Jobseeker’s Allowance”), da dodici mesi consecutivi, con un incremento annuale di oltre 160 mila percettori.
Nella maggior parte dei settori produttivi, i lavoratori hanno visto le loro ore decurtate, assieme alla retribuzione e ai contributi previdenziali, in risposta degli effetti prodotti dalla crisi sul tasso di inflazione e sulla ridotta produzione industriale, per xxx xxx xxxx xxxxx xxxxxxxxxx. Sulla base delle rilevazioni condotte dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), il numero dei disoccupati ha raggiunto 2,67 milioni di unità, l’8,3% di tutta la forza lavoro del Paese2.
2 EURES, informazioni sul mercato del lavoro – Regno Unito (dati aggiornati al mese di luglio 2012). xxxx://xx.xxxxxx.xx/xxxxx/xxxx.xxx?xxxXxx0000&xxxxxxxx&xxxxx&xxxxxxXxxxxxx&xxxxxxx&xxxxxxXxx&xxxxxxxXxxX K®ionId=UK0
Con particolare riferimento al target giovani, l’indicatore di riferimento relativo alla disoccupazione si riferisce alla fascia anagrafica compresa tra 18 e 24 anni ed evidenzia un tasso pari al 20,5%, corrispondente a 957 mila persone disponibili a lavorare o in cerca di lavoro; oltre i 25 anni l’andamento si allinea con quello riferito all’intera popolazione attiva. Dalla prospettiva di genere, i tassi di disoccupazione femminile risultano pressoché costantemente al di sotto del dato relativo alla componente maschile. Più si è giovani, soprattutto se maschi, molto più si è esposti al “rischio” disoccupazione, soprattutto se si ha un basso livello di istruzione: per coloro in età compresa tra 20 e 24 anni in possesso della sola istruzione dell’obbligo, il tasso di disoccupazione è del 27,0%, rispetto all’11,7% dei pari età con un titolo di studio universitario.
Per quanto concerne l’inattività, si rileva una dinamica di genere differente ma solo per le classi di età comprese entro i 18 anni, con le ragazze che presentano un tasso inferiore di quasi cinque punti percentuali rispetto ai ragazzi. Situazione capovolta invece per coloro tra 18 e 24 anni, dove la componente femminile risulta più esposta al fenomeno inattività (34,2% contro 25,0% fra i maschi), andamento che viene confermato nella classe di età 25-34 con le donne ad un tasso di inattività del 22,2% contro il 7,3% dei maschi. Come per la disoccupazione, avere una bassa istruzione espone molto di più al fenomeno inattività: per chi ha 20-24 anni ed è in possesso della sola istruzione dell’obbligo, il tasso è del 30,1%, rispetto al 17,3% dei pari età con istruzione universitaria.
Analizzare l’andamento crescente della disoccupazione giovanile costituisce quindi uno sforzo più complicato nello scenario complessivo del mercato del lavoro, soprattutto per le difficoltà metodologiche che sorgono ad esempio nel classificare gli studenti come occupati, disoccupati o inattivi. Proprio in riferimento a quest’ultimo aspetto, coloro che vi rientrano non vanno ad incidere sul tasso di disoccupazione: ne deriva che circa 2,7 milioni di persone in età compresa tra 16 e 24 anni risultano inattivi, il 33% sul tasso totale di riferimento; va comunque sottolineato che di questi, 1,9 milioni sono impegnati in percorsi di istruzione o di formazione a tempo pieno.
Altro indicatore alternativo della disoccupazione giovanile è il numero di NEET (coloro che non sono occupati, non studiano e non partecipano a percorsi di adeguamento professionale). Per i giovani fino a 18 anni di età, il rateo (basato sulla rilevazione nazionale delle forze di lavoro) è risultato sostanzialmente stabile nel corso degli ultimi anni, pari al 9,3%; tuttavia per la fascia anagrafica compresa tra 19 e 24 anni, gli indicatori sono peggiorati, con circa un quinto (il 17,9%) rientrante nella condizione dei NEET nel 20103.
OBIETTIVI ATTESI E RISULTATI PRODOTTI
Il Piano denominato “Youth Contract” si articola in quattro ambiti di intervento, ognuno dei quali contenente precisi obiettivi:
• creare 160 mila posti di lavoro sovvenzionati. Il governo intende assegnare 2.275 sterline (circa 2.600 euro) alle imprese che assumono per almeno 26 settimane e per una durata lavorativa settimanale pari ad almeno 30 ore, un giovane disoccupato di età compresa tra i 18 e i 24 anni; lo stipendio del giovane deve essere in linea con il “National Minimun Wage” (l’importo minimo orario stabilito dalla legge a cui hanno diritto i lavoratori britannici). In caso di impiego part-time compreso tra le 16 e le 29 ore alla settimana il sussidio è pari a 1.137,50 sterline (circa 1.300 euro). La sovvenzione viene erogata al termine delle 26
3 Parlamento del Regno Unito – “Young people in the labour market”, 2010.
settimane, ma in caso di piccole imprese con meno di 50 dipendenti, è possibile richiedere un’anticipazione pari a 700 sterline (circa 800 euro, per le prime otto settimane di lavoro).
• realizzare 250 mila tirocini per giovani tra i 18 e i 24 anni della durata minima di 2 settimane e massima di 8 (con la possibilità al termine di ottenere un’offerta di apprendistato) presso aziende volontarie;
• offrire 20 mila incentivi di 1.500 sterline (circa 1.715 euro) ciascuno alle imprese che assumono un giovane con contratto di apprendistato;
• investire 126 milioni di sterline (circa 144 milioni di euro) a favore dei 16 e 17enni che non sono occupati, né impegnati in corsi di studio o formazione (NEET - Not in Education, Employment or Training) e inoltre privi del GSCE (il diploma di scuola secondaria superiore). Attraverso tale somma, le aziende che assumono o offrono un apprendistato ai giovani suddetti possono ottenere un incentivo pari a 2.200 sterline (circa 2.514 euro).
LINEA DI FINANZIAMENTO
L’iniziativa “Youth Contract” viene interamente finanziata attraverso le risorse stanziate dal Governo del Regno Unito, nell’ordine di un milione di sterline (circa 1,4 miliardi di euro) per un arco temporale di tre anni. Avviata a partire dal mese di aprile 2012, risulta principalmente diretta al settore privato e al mondo del volontariato, con l’obiettivo di creare sia nuova occupazione, che opportunità di istruzione e di formazione per i giovani. Un elemento incentivante per il buon esito dell’iniziativa è dato dalla retribuzione in base ai risultati per i soggetti attuatori, parallelamente all’incremento della condizionalità nel sistema dei sussidi di disoccupazione.
ATTORI COINVOLTI
Principale responsabile è il Dipartimento del Lavoro e delle Pensioni (DWP, paragonabile al Ministero del Lavoro italiano), che si serve della propria struttura interna denominata Jobcentre Plus (i Servizi per il lavoro) per individuare gli sbocchi occupazionali destinati ai giovani coinvolti nell’iniziativa. Gli attuatori sono provider privati, debitamente autorizzati, ai quali viene affidato il compito di prendere in carico i giovani ed accompagnarli verso opportunità di lavoro o di miglioramento delle qualifiche professionali.
DESTINATARI DIRETTI E INDIRETTI
Destinatari diretti sono i giovani in età compresa tra 18 e 24 anni, disoccupati da almeno sei mesi, percettori del sussidio di disoccupazione o iscritti all’iniziativa “Work Programme”, uno strumento quest’ultimo diretto ad offrire un sostegno personalizzato a chi cerca un lavoro, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, realizzato da provider privati accreditati da Jobcentre Plus, che detengono piena autonomia nel decidere le modalità di sostegno più efficaci nel rispetto di elevati standard qualitativi di realizzazione.
Altri destinatari di riferimento sono le imprese, incluse quelle di grandi dimensioni e che già occupano un numero considerevole di giovani (ad esempio quelle dei settori del commercio e delle costruzioni), o che appartengono a settori emergenti (quali l’economia “verde” e le ICT), sia gli Enti di formazione per la realizzazione di percorsi di istruzione, di apprendistato o di esperienze di lavoro, con particolare riguardo ai giovani di età compresa tra 16 e 17 anni.
RACCONTO DELL’ESPERIENZA ATTIVITÀ SVOLTE, METODOLOGIE E STRUMENTI UTILIZZATI
Lo strumento principale dello “Youth Contract” è l’erogazione di un incentivo alle imprese per l’inserimento occupazionale, una volta trascorso un arco temporale minimo di 26 settimane, verso giovani disoccupati iscritti nelle liste di Jobcentre Plus da almeno sei mesi, in età compresa tra 18 e 24 anni. Sono ammessi anche coloro coinvolti nell’iniziativa promossa da Jobcentre Plus e denominata “Work Programme”, questo per contribuire, nell’attuale scenario di crisi, a migliorare l’occupabilità giovanile spesso trascurata a causa della mancanza di competenze adeguate o di esperienze pregresse.
Gli imprenditori interessati a beneficiare dell’incentivo devono mettersi inizialmente in contatto con Jobcentre Plus che ha il compito di fornire tutte le informazioni necessarie sui requisiti richiesti per poi procedere ad indentificare la risorsa più adatta alle esigenze produttive dell’azienda. Non appena avviata l’assunzione, al datore di lavoro viene consegnato un modulo per la richiesta del sussidio, che può essere concesso anche in caso di impiego a tempo parziale di almeno 16 ore alla settimana. In questo caso l’indennità viene riproporzionata a 1.137,50 sterline (1.300 euro) per dipendente (fino alle 29 ore settimanali), rispetto a quella di
2.275 sterline concessa di caso di occupazione a tempo pieno, ed erogata direttamente sul conto corrente aziendale del datore di lavoro.
Nel caso di imprese con meno di 50 dipendenti è possibile anticipare l’erogazione dell’incentivo, una volta trascorse otto settimane dall’assunzione del giovane, fino a 700 sterline (circa 800 euro) che si riducono a 350 sterline (400 euro) in caso di part-time. Questo per sostenere le PMI o le aziende di piccole dimensioni nell’anticipare il flusso di cassa, per coprire i costi iniziali di avviamento per ciascun nuovo dipendente, e per garantire l’equilibrio tra gli obiettivi dell’intervento e la semplificazione procedurale.
L’erogazione non può essere richiesta retroattivamente, in quanto il suo scopo è proprio offrire un incentivo al datore di lavoro nell’assumere giovani alla loro prima esperienza professionale o già in possesso di alcune competenze spendibili nel contesto occupazionale di riferimento. In caso di recesso individuale prima del completamento del periodo minimo di 26 settimane, il Dipartimento del Lavoro del Regno Unito può erogare la metà esatta dell’incentivo, se il giovane è stato impiegato per almeno 13 settimane.
Lo “Youth Contract” non può essere comunque attivato dalle Amministrazioni centrali dello Stato, ad eccezione degli Enti locali di quelli appartenenti al comparto sanitario (NHS Trust), in quanto è uno strumento diretto al sostegno del settore privato, dell’economia sociale e del terzo settore. Il linea di principio, non potrebbe essere concesso a i datori di lavoro che impiegano giovani nell’ambito del “Work Programme”, per via del godimento di specifici incentivi previsti da questo programma; tuttavia il Dipartimento del Lavoro ha autorizzato Jobcentre Plus ad erogare gli incentivi salariali previsti dallo “Youth Contract” in caso di assunzione di giovani in età compresa tra 18 e 24 anni. Se, durante l’arco temporale previsto dal contratto, il giovane supera i 24 anni di età, è prevista comunque l’erogazione della misura di sostegno al datore di lavoro.
In caso di imprese di grandi dimensioni è possibile concordare la concessione di tutti gli incentivi in un’unica soluzione, presso il conto corrente aziendale: i datori di lavoro devono contattare il provider privato che ha preso in carico il giovane per la sua ricollocazione, o in alternativa direttamente Jobcentre Plus, per richiedere lo specifico formulario per autorizzare fino ad un massimo di 20 richieste contemporaneamente.
Per dimostrare l’avvenuta assunzione del giovane e quindi beneficiare dell’incentivo, ciascun datore di lavoro ha il compito, come onere di prova, di produrre copie non solo del formulario firmato con Jobcentre Plus, ma anche i cedolini mensili per il periodo di riferimento.
In caso di periodi di malattia del lavoratore nel corso dello “Youth Contract”, è possibile percepire l’indennità di malattia (“Statutory Sick Pay”), assieme al sussidio assunzionale; tuttavia, qualora la prima non possa essere richiesta per via di una retribuzione settimanale inferiore a 107 sterline (125 euro, soprattutto in caso di lavoro a tempo parziale), si può comunque beneficiare del Sussidio di Sostegno Occupazionale (“ESA – Employment Support Allowance”). In questo caso, per richiedere l’incentivo, occorre che siano effettivamente trascorse 26 settimane di impiego retribuito, oltre ai periodi di malattia.
Per quanto riguarda i periodi di maternità, se questi prendono inizio durante il periodo di occupazione nell’ambito dello “Youth Contract”, il datore di lavoro ha comunque diritto all’incentivo dopo 26 settimane fino a quando il lavoratore occupato. Le condizioni vengono però a mancare in caso di abbandono del posto di lavoro o godimento dell’Indennità di Maternità erogata dal Dipartimento del Lavoro.
Con riferimento agli incentivi erogati in caso di contratto di apprendistato, al datore di lavoro viene concessa la possibilità di optare per quello di 2.275 sterline erogato nell’ambito dello “Youth Contract”, oppure beneficiare della Sovvenzione per l’Apprendistato concessa dal Dipartimento per le Imprese, l’Innovazione e le Competenze, di 1.500 sterline (circa 1.700 euro). In quest’ultimo caso si tratta di una misura di sostegno valida nella sola Inghilterra, diretta alla costituzione di 20 mila contratti aggiuntivi di apprendistato per giovani in età compresa tra 16 e 24 anni, in favore di micro e piccole imprese. Va comunque sottolineato che per coloro che rientrano nella categoria dei NEET le aziende che assumono o offrono un percorso in apprendistato, possono ottenere un sostegno pari a 2.200 sterline (circa 2.500 euro).
Da ultimo, sulla tassazione di tali incentivi, la politica fiscale del Regno Unito prevede che qualsiasi entrata percepita da un datore di lavoro rientri nella base imponibile; tale principio si applica infatti a tutte le fonti di reddito derivanti da un’attività imprenditoriale svolta nel Paese, così come stabilito dal Dipartimento delle Finanze.
RATING
- INNOVATIVITÀ
Anche se l’impianto dell’azione non presenta particolari caratteristiche di innovazione, la portata, la complessità e l’impatto generale costituiscono un grande cambiamento nel mondo delle politiche per l’occupazione e la formazione dei giovani. Un elemento incentivante per il buon esito dell’iniziativa è dato dalla retribuzione in base ai risultati per i soggetti attuatori, parallelamente all’incremento della condizionalità nel sistema dei sussidi.
- RIPRODUCIBILITÀ E TRASFERIBILITÀ
Il modello messo a punto risulta riproducibile anche in altri Paesi, dove potrebbero essere ugualmente promosse le stesse forme di sostegno (anche finanziario) con il contributo di tutti gli attori pubblici e privati di riferimento, proprio nell’ottica di trasferibilità.
- SOSTENIBILITÀ
Il Piano del Governo britannico per sostenere l’occupazione giovanile, risulta sostenibile nel medio periodo non solo grazie alla sufficiente dotazione di risorse messe a disposizione, ma soprattutto per la stabilità stessa nel tempo dei benefici per i destinatari di riferimento, in termini di opportunità di inserimento lavorativo e di riqualificazione professionale.
- MAINSTREAMING
Impattando efficacemente sulle politiche nazionali e, a cascata, su quelle locali, oltre che sulla governance generale del mercato del lavoro, la realizzazione dello “Youth Contract” rappresenta di per se già una valida azione di sistema.
- VALORE AGGIUNTO
Il valore aggiunto è dato proprio dall’impegno del Governo nel sostenere il disagio giovanile e nel prevenire forme di esclusione sociale nell’attuale scenario economico. Lo scopo è proprio quello di consentire al giovane disoccupato un’opportunità di lavoro o di studio prima che le conseguenze possano diventare strutturali.