ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GR. VIA TOSCANINI, 4 – 51010 MASSA E COZZILE (PT)
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GR.
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P.A.I.
Piano annuale per l’inclusione
a.s. 2018-2019
Approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del 12/09/2018
Piano annuale per l’inclusività
Direttiva n. 27/12/2012 e C.M. n.° 8 del 6/3/2013
Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica.
1) LA NOZIONE DI INCLUSIONE
La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’ indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione.
Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l‘azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento degli stessi e per essere integrato nel sistema.
Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema scuola una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche e messe a punto.
Esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria , quindi dall’interno e il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo-didattica quotidiana, ovvero della normalità del funzionamento scolastico. Ne consegue che l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche per tutti gli studenti della scuola.
2) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio, in anticipo rispetto ad altre nazioni europee di grande tradizione educativa, con una normativa,la legge n. 104 /1992 e norme susseguenti o collegate , indirizzata all’handicap , oggi “ disabilità¨.
Il riconoscimento degli alunni D. A. nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze.
La spinta propulsiva si è però, spesso, stemperata e ristretta in un ambito tecnico “medicalizzato¨, piuttosto che allargarsi ad una prospettiva generalizzata.
Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito impropriamente“svantaggio”, con un termine generalizzante che elude la necessaria disamina fra categorie totalmente diverse fra loro: D.S.A., immigrati.
In ultimo , prima l’INVALSI e poi la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (B.E.S.), aggiungendo ulteriori profili quale,ad esempio, lo svantaggio socio-
culturale.
Il nostro Istituto:
• riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti;
• ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare le peculiarità di tutti gli alunni e, in particolare, dei B.E.S.;
• ritiene di dover far riferimento alle prassi, alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene ad alunni stranieri, oltre che DSA e DA.
Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:
1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
3) strumenti compensativi;
4) misure dispensative.
Propone, altresì, un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (ministero, enti locali, ecc.).
Ritiene, infine, necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (barriere architettoniche) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale: libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale).
3) LA FORMALIZZAZIONE DEI B.E.S.
Nella scuola, che lavora per l’inclusività, è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto.
In presenza di studenti con B.E.S., dunque , è necessario , in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di B.E.S. e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi, formalizzare compiti e procedure , in modo che tutti cooperino al raggiungimento di esito positivo.
Il processo inclusivo può essere formalizzato secondo il riconoscimento formale con verbalizzazione motivata da parte del consiglio di classe/interclasse/intersezione quale primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con B.E.S..
A questo primo riconoscimento seguiranno le fasi successive di seguito schematizzate:
4) LA SITUAZIONE ATTUALE
Il quadro generale della distribuzione degli alunni diversamente abili con BES nel nostro I.C. è sintetizzato nella tabella che segue:
Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e3) | Totale alunni:48 |
Rilevazione dei B.E.S.presenti: Totale alunni:59 (Alunni D.S.A. e con svantaggio socio-economico-linguistico-culturale,disagio comportamentale/relazionale) | |
N° Insegnanti sostegno | Totale:36 |
N°A.E.C. | Totale:10 |
N° Assistenti alla comunicazione | Totale :0 |
Risorse professionali specifiche | Prevalentemente utilizzate in… | SÌ /NO |
Insegnanti di sostegno | Attività individualizzate e di piccolo gruppo | Sì |
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) | Sì | |
A.E.C. | Attività individualizzate e di piccolo gruppo | Sì |
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) | Sì | |
Assistenti alla comunicazione | Attività individualizzate e di piccolo gruppo | NO |
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) | NO | |
Funzioni strumentali/coordiname nto | SÌ | |
Referenti di Istituto (disabilità, D.S.A.,B.E.S.) | SÌ | |
Psicopedagogisti e affini esterni/interni | Sì | |
Docenti tutor/mentor | NO |
Coinvolgimento docenti curricolari | Attraverso… | SÌ /NO |
Coordinatori di classe e simili | Partecipazione a GLI | Sì |
Rapporti con famiglie | SÌ | |
Tutoraggio alunni | SÌ | |
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva | SÌ | |
Docenti con specifica formazione | Partecipazione a GLI | Sì |
Rapporti con famiglie | SÌ | |
Tutoraggio alunni | SÌ | |
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva | SÌ | |
Altri docenti | Partecipazione a GLI | Sì |
Rapporti con famiglie | SÌ | |
Tutoraggio alunni | NO | |
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva | Sì | |
Coinvolgimento personale A.T.A. | Assistenza alunni disabili | SÌ |
Progetti di inclusione/laboratori integrati | SÌ | |
Coinvolgimento famiglie | Informazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva | Sì |
Coinvolgimento in progetti di inclusione | Sì | |
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante | Sì | |
Rapporti con servizi socio- sanitari territoriali | Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità | Sì |
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili | Sì | |
Procedure condivise di intervento sulla disabilità | SÌ | |
Procedure condivise di intervento su disagio e simili | SÌ | |
Progetti territoriali integrati | SÌ | |
Progetti integrati a livello di singola scuola | SÌ | |
Rapporti con privato sociale e volontariato | Progetti territoriali integrati | NO |
Progetti integrati a livello di singola scuola | NO | |
Progetti a livello di reti di scuole | NO |
Formazione docenti | Strategie e metodologie educativo- didattiche/gestione della classe | SÌ | |||
Didattica speciale e progetti educativo-didatticia prevalente tematica inclusiva | SÌ | ||||
Didattica interculturale / italianoL2 | SÌ | ||||
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD,ecc.) | Sì | ||||
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, disabilità intellettive, sensoriali…) | SÌ | ||||
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 |
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo | x | ||||
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti | x | ||||
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive | x | ||||
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola | x | ||||
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti | X | ||||
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative | x | ||||
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi | x | ||||
Valorizzazione delle risorse esistenti | x | ||||
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione | x | ||||
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. | x | ||||
0:per niente - 1:poco - 2:abbastanza - 3:molto - 4: moltissimo | |||||
PUNTI DICRITICITA’
Per l’attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare i punti di criticità e i punti di forza attuali della scuola. Si ritiene di dover segnalare i seguenti di punti di criticità:
⮚ scarse risorse finanziarie per corsi di L2 di primo livello e mancanza di facilitatori linguistici a fronte di un alto numero di alunni non di madrelingua;
⮚ tardiva disponibilità delle risorse finanziarie annuali attraverso le quali attivare opportuni interventi di sostegno/integrativi;
⮚ difficoltà di comunicazione fra i consigli di classe e docenti ed operatori responsabili degli interventi integrativi con conseguente scarsa ricaduta nella valutazione curricolare;
⮚ difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno scolastico successivo.
PUNTI DIFORZA
⮚ presenza di funzioni strumentali per D.S.A. e per l’Intercultura; presenza di n.2 responsabili per D.S.A.;
⮚ presenza di laboratori e di progetti specifici e specificatamente:
1. Laboratorio di pittura
2. Informatica;
3. Progetto di recupero;
4. Laboratorio di musica;
5. Progetto di psicomotricità
Parte II–Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
LA SCUOLA
-Elabora, inserendola nel PTOF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l’Inclusione).
-Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico (gruppo di lavoro per l’inclusione ) , definendo ruoli di referenza interna ed esterna.
-Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema, elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi ( A.S.L. e/o servizi sociali)
LA FUNZIONE STRUMENTALE
Collabora con il Dirigente Scolastico, raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL, Famiglia, enti
territoriali…), attua il monitoraggio di progetti, rendiconta al Collegio docenti, partecipa alla Commissione per alunni con disabilità e riferisce ai singoli Consigli.
I CONSIGLI DICLASSE/INTERCLASSE/INTERSEZIONE
Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Effettuano un primo incontro con i genitori. Collaborano all’osservazione sistematica e alla raccolta dati. Analizzano i dati rilevati, prendono atto della relazione clinica, definiscono, condividono ed attuano il Progetto Educativo Personalizzato (P.E.P.) per l’ alunno.
Docenti specializzati per disagio linguistico- culturale
F.S. alunni per Accoglienza e Integrazione alunni stranieri ( Attuazione fasi Accoglienza, predisposizione PSP e modulistica , realizzazione e gestione laboratori L2, orientamento, supporto docenti classi).
Psicologa per lo sportello di ascolto per la scuola primaria e secondaria di Xxxxx Xxxxx. Sportello per la consulenza orientativa.
LA FAMIGLIA:
Informa il coordinatore di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione.
A.S.L.
Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Ogni anno vengono forniti ai docenti curricolari e ai docenti di sostegno corsi di formazione interna e/o esterna sui i temi di inclusione e integrazione e sulle disabilità presenti nella scuola (corsi sulla dislessia,autismo,ecc…).
Lo scopo è quello di promuovere modalità di formazione affidate alla partecipazione degli insegnanti, coinvolti non come semplici destinatari, ma come professionisti che riflettono e attivano modalità didattiche orientate all’ integrazione efficaci nel normale contesto del fare scuola quotidiano.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
La valutazione del Piano Annuale dell’ Inclusione avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità, andando ad implementare le parti più deboli. La Funzione Strumentale raccoglierà e documenterà gli interventi didattico- educativi, fornirà consulenza ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi, proporrà strategie di lavoro per il GLI. Il GLI rileva i BES presenti nella scuola, monitorando e valutando il livello di inclusività della scuola;elabora la proposta di PAI riferito a tutti gli alunni con BES al termine di ogni anno scolastico.
Il filo conduttore che guiderà l’azione della scuola sarà quello del diritto all’ apprendimento di tutti gli alunni.
L’ esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili educativi, al ripensamento della trasmissione-elaborazione dei saperi, ai metodi di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula;il tutto si traduce nel passaggio, dalla scuola dell’ insegnare alla scuola dell’ apprendere che tiene insieme l’ importanza dell’ oggetto culturale e le ragioni del soggetto. Per quanto riguarda la modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti i docenti tengono conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verificano quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti. Relativamente ai percorsi personalizzati i Consigli di classe/ team dei docenti concordano le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze, individuano modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune. Stabiliscono livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva. Per non disattendere gli obiettivi dell’ apprendimento e della condivisione e dell’ inclusone, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti xxxxxxxxxxx, i quali, insieme all’ insegnante di sostegno definiscono gli obiettivi di apprendimento sia per gli alunni con disabilità , sia per gli alunni BES in correlazione con quelli previsti per l’ intera classe. La programmazione didattica orientata all’ inclusione comporta l’ adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’ apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e /o a coppie, il tutoring, l’ apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’ utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici.
Da menzionare la necessità che i docenti predispongono i documenti per lo studio o per i compiti a casa in formato elettronico, affinché essi possono risultare facilmente accessibili agli alunni che utilizzano ausili e computer per svolgere le proprie attività di apprendimento. A questo riguardo risulta utile una diffusa conoscenza delle nuove tecnologie per l’ integrazione scolastica, anche in vista delle potenzialità aperte dal libro di testo in formato elettronico.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Diverse figure professionali collaborano all’ interno dell’ istituto: contitolarietà dei docenti di sostegno con gli insegnanti di classe, assistenti educatori.
Gli insegnanti di sostegno promuovono attività individualizzate, attività in piccolo gruppi eterogenei di alunni, attività laboratoriali con gruppi.
Gli assistenti educatori promuovono interventi educativi in favore dell’ alunno con disabilità, interventi che favoriscono l’ autonomia, in classe o in altre sedi dell’ istituto.
Progetti di istruzione domiciliare per ragazzi che a causa di un lungo ricovero ospedaliero non possono
frequentare regolarmente le attività didattiche.
Tutti i soggetti coinvolti si propongono di organizzare le azioni attraverso metodologie funzionali all’ inclusione, al successo della persona anche attraverso:
• Attività laboratoriali (learning by doing)
• Attività per piccolo gruppi (cooperative learning)
• Tutoring
• Peer education
• Attività individualizzata ( mastery learning)
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,in rapporto ai diversi servizi esistenti
Rapporti con CTS di zona per attività di formazione; collaborazione per servizio di mediazione linguistico culturale; attività di collaborazione con servizi di zona (esperti ASL).
Con gli esperti dell’A.S.L. si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del P.D.P..
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’ interno dell’ istituto; perciò viene coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti all ‘inclusività.
La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa.
Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di classe/team dei docenti per favorire il processo formativo dell’ alunno. In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dell’ alunno, per favorire lo sviluppo delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio. Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso:
• La condivisione delle scelte effettuate
• Il coinvolgimento nella redazione del P.D.P.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi: ACCOGLIENZA
l’accoglienza di studenti con B.E.S. all’inizio del percorso scolastico; l’accoglienza di studenti con B.E.S. in corso d’anno;
il passaggio di informazioni relative a studenti con B.E.S. da un ordine di scuola all’altro.
CURRICOLO
OBIETTIVO /COMPETENZA
educativo-relazionale, tecnico – didattico relativo al progetto di vita.
ATTIVITÀ
• attività adattata rispetto al compito comune (in classe)
• attività differenziata con materiale predisposto (in classe)
• affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)
• attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele
• attività di approfondimento / recupero individuale
• tutoraggio tra pari (in classe o fuori)
• lavori di gruppo tra pari in classe
• attività di piccolo gruppo fuori dalla classe
• affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio
• attività individuale autonoma
• attività alternativa, laboratori specifici
CONTENUTI
• comuni
• alternativi
• ridotti
• facilitati
SPAZI
• organizzazione dello spazio aula.
• attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula.
• Spazi attrezzati
• Luoghi extrascuola
TEMPI
• tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività
MATERIALI/STRUMENTI
• materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro,musicale
• testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari….
• mappe, video, lavagna interattiva, computer,ausili
RISULTATI ATTESI*
• comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo
VERIFICHE
• comuni
• comuni graduate
• adattate
• differenziate sulla base del PDP proposte in classe per ogni singola disciplina
• differenziate sulla base del PDP concordate e proposte dagli insegnanti
VALUTAZIONE
• docente/i responsabili, altri educatori coinvolti
• dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati attesi
• adeguata
• efficace
• da estendere
• da prorogare
• da sospendere
• insufficiente
La dicitura risultati attesi * è stata scelta per suggerire la rilevazione di comportamenti che rivelano l’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze riconoscibili come risultato degli interventi e dei percorsi personalizzati e rispondenti ai bisogni formativi precedentemente rilevati. I comportamenti osservabili possono riguardare:
• performance / prestazioni in ambito disciplinare
• investimento personale / soddisfazione /benessere
• lavoro in autonomia
• compiti e studio a casa
• partecipazione / relazioni a scuola
• relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti
Valorizzazione delle risorse esistenti
Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. Sarà valorizzato l’uso dei software in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e la partecipazione di tutti gli alunni.
Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola anche se, visto il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori nonché le proposte didattico formative per l’ inclusione, si ritiene necessaria la presenza di risorse aggiuntive costituite anche da docenti che svolgono
azione di potenziamento , utilizzati come risorse interne per sostenere gli alunni in particolari difficoltà.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Risorse materiali: laboratori , palestre, attrezzature informatiche- software didattici. Risorse umane: psicologi, pedagogisti, assistenti scolastici.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Notevole importanza viene data all’ accoglienza: cosi per i futuri alunni vengono realizzati progetti di continuità, in modo che, in accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi possano vivere con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola.
Valutate quindi le disabilità e i bisogni educativi speciali presenti, la Commissione Formazione classi provvederà al loro inserimento nella classe più adatta.
Il PAI che si intende proporre trova il suo sfondo integratore nel concetto di “continuità”. Tale concetto si traduce nel sostenere l’ alunno nella crescita personale e formativa.
Fondamentale risulta essere l’ Orientamento inteso come processo funzionale a dotare le persone di competenze che le rendano capaci di fare scelte consapevoli dotandole di un senso di autoefficacia con conseguente percezione della propria “capacità”.
L’obiettivo prioritario che sostiene l’ intera progettazione è permettere alle persone di “ sviluppare un proprio progetto di vita futura”.
Massa e Cozzile,12 /09/2018. Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Xxxxxxx Xxxxxxxxx