Contract
IL GIALLO DEI TRE CONTRATTI DI FIUME
X. Xxxxxxx0, X. Xxxxxx0, D. Belfiori3, X. Xxxxxxxxx0
1 Coordinatore tecnico del CdF Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx, 2 Coordinatore istituzionale del CdF Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx,
3 Coordinatore tecnico del Contratto di Fiume Esino, 4 Coordinatore tecnico del CdF “Media Valle del Tevere”
Sessione 2, tema A
Abstract
Tre esperienze di Contratto di Fiume di tre Regioni diverse (“Media Valle del Tevere” per il Lazio, “Esino” per le Marche, “Meolo Vallio Musestre” per il Veneto) si conoscono, si confrontano, scoprono di avere realizzato un percorso con caratteristiche comuni. Dall’idea di un gemellaggio nasce la proposta di costituire e promuovere un network dei processi di Contratto di Fiume, che accompagni il processo decisionale pubblico con continue iniziative di sensibilizzazione territoriale e animazione culturale. L’obbiettivo dell’animazione culturale è di rendere più inclusivi i processi attivati e di riportare la comunità lungo i fiumi, per favorire un recupero identitario fra il fiume e la propria gente.
1. INTRODUZIONE
L'incedere di un processo di un Contratto di Fiume dovrebbe essere come la trama di un romanzo giallo: avvincente, coinvolgente, sorprendente, imprevedibile, palpitante, accessibile a tutti, democratico, complesso ed articolato e, alla fine, dopo qualche colpo di scena, logico e razionale. Dovendo tuttavia consigliare una lettura per comprendere lo spirito autentico di quello che sarà il Contratto di Fiume italiano, non si può che partire dall’ispirato documento licenziato il 12 Marzo 2015 da Ministero dell’Ambiente, ISPRA, Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume: DEFINIZIONI E REQUISITI QUALITATIVI DI BASE dei Contratti di Fiume. Il documento, che ha il pregio della semplicità, della chiarezza, della sintesi, traccia l’identikit preciso di un Contratto di Fiume: democratico, trasparente, inclusivo, deliberativo. Nonostante la natura tecnica, il documento REQUISITI QUALITATIVI DI BASE raggiunge vertici inattesi di astrazione lirica quando statuisce che: tali processi partecipativi dovranno essere strutturati per favorire decisioni e scelte attraverso deliberazioni con un processo dialogico bilanciato, che eviti squilibri a favore degli attori dotati di maggior peso politico ed economico. Pertanto deve essere garantito che la discussione avvenga tra soggetti liberi e uguali e la decisione, essendo l’esito di un dibattito allargato, possa anche indurre un mutamento nell’orientamento dei partecipanti, favorendo l’assunzione di decisioni più eque e orientate al bene collettivo. Viene ribadito un concetto fondamentale: come in molti percorsi di sostenibilità anche per i Contratti di Fiume il metodo (partecipativo, inclusivo, deliberativo) ha una maggiore importanza rispetto alla definizione degli obiettivi, il “come fare” prevale sul “cosa fare”. Viene ribaltato il cinico assunto machiavellico: il fine non giustifica il mezzo ma è il mezzo (l’autentica partecipazione) che giustifica il raggiungimento di obbiettivi ambiziosi ed imprevedibili. Riconoscendosi pienamente nel solco innovativo del Contratto di Fiume italiano come processo di democrazia diretta finalizzato al miglioramento delle componenti ambientali e socioeconomiche del fiume e del suo territorio, le tre esperienze di Contratto di Fiume (“Meolo Vallio Musestre”, “Esino”, “Media Valle del Tevere”), che hanno composto insieme il presente documento, condividono intimamente la convinzione che il processo attivato sia anche un formidabile strumento di animazione culturale; un volano di buone pratiche di sostenibilità; il teatro ideale in cui animare un dibattito consapevole per la gestione sostenibile del territorio, per elaborare politiche di adattamento ai cambiamenti climatici.
2. AZIONI E METODI
Interpretando il Contratto di Fiume anche come un processo di riappropriazione del bene collettivo da parte della comunità, le attività delle tre esperienze citate si sono sgranate in una serie di eventi che hanno accompagnato il processo decisionale con iniziative di crescita e animazione culturale lungo il fiume. Con le passeggiate progettanti lungo i fiumi, ciascun partecipante ha concorso, con i propri strumenti di lettura culturale e scientifica delle criticità e delle valenze del territorio, alla realizzazione di una diagnostica partecipativa, il primo tassello di una mappa condivisa dello Stato conoscitivo locale. Con il tuffo nei fiumi (partecipazione alle edizioni Big Jump 2014 e 2015) si è declinato in ambito locale la piattaforma rivendicativa dell’evento internazionale Big Jump, concorrendo alla campagna di informazione sugli ambiziosi obiettivi della direttiva 2000/60/EC sul raggiungimento del buono stato ecologico dei corsi d’acqua. I concerti, le letture di poesie, le attività sportive acquatiche, le esplorazioni naturalistiche, le visite agli edifici e ai monumenti storico architettonici, i momenti di convivialità e la scoperta delle produzioni enogastronomiche locali, la raccolta dei rifiuti lungo i fiumi hanno riportato la comunità sui corsi d'acqua e hanno
consentito la ricostruzione di un legame identitario logoro ma non ancora spezzato. La proposta di costituire un network volontario, inclusivo e spontaneo dei Contratti di Fiume 2.0 ha lo scopo di stimolare l’arricchimento del processo decisionale pubblico, contemplando esplicitamente le potenzialità del processo anche come strumento di animazione culturale del territorio e come volano di buone pratiche di sostenibilità. Ad ogni tappa del percorso progressivo del processo partecipativo, dalla condivisione del Manifesto, del Quadro conoscitivo, della Visione sul Futuro fino al Piano delle Azioni, corrisponda anche un evento in cui la comunità incontra il fiume, attraverso passeggiate o esplorazioni progettanti, letture, concerti, dibattiti, convegni, visite ed indagini, momenti conviviali ma anche di impegno sociale (come la pulizia dei fiumi). Tale fermento conferisce maggior coinvolgimento e concretezza nell’inserimento degli obiettivi del CdF all’interno della governance del territorio e quindi negli strumenti di pianificazione territoriale comunali, agevolando la piena attuazione degli obiettivi dei piani di azione.
3. RISULTATI
Le tre esperienze di Contratto di Fiume (“Media Valle del Tevere” per il Lazio, “Esino” per le Marche, “Meolo Vallio Musestre” per il Veneto) si sono attivate in tempi diversi, ragion per cui si trovano in stadi diversi del percorso canonico del processo: il CdF Meolo Vallio Musestre ha concluso la fase della condivisione di un documento strategico (il 03/08/2015 a Roncade è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa, evento al quale ha partecipato il Ministro dell’Ambiente Xxxx Xxxx Xxxxxxxx, la prima volta di un Ministro ad un’iniziativa del Tavolo Nazionale dei CdF); il CdF Media Valle del Tevere ha celebrato il 22/10/2014 la sottoscrizione del Manifesto di Intenti da parte degli 11 Sindaci dei Comuni territorialmente coinvolti. Il 03/06/2015 si è svolta la prima Assemblea Plenaria Partecipativa del CdF con il coinvolgimento della cittadinanza e dell’Associazionismo, da cui sono emersi i temi di approfondimento delle fasi successive del CdF; mentre il CdF Esino ha celebrato nel mese di Luglio la sottoscrizione del Manifesto di Intenti da parte di 16 comuni territorialmente coinvolti, un parco naturale regionale, una riserva naturale regionale e 3 associazioni ambientaliste e si appresta ad entrare nella condivisione del Quadro conoscitivo. In tutti e tre i casi il processo decisionale pubblico è stato arricchito di numerose iniziative culturali e di scoperta del territorio, con dibattiti, feste, esplorazioni, pulizia dei fiumi. A Novembre 2015 è stato programmato un incontro di gemellaggio e di confronto fra le comunità dei tre Contratti di Fiume. E’ già stata valutata l’opportunità di includere nel network anche esperienze di altri paesi europei, grazie all’attivazione del circuito Smart Rivers Network, uno dei tre Water Action Group europei recentemente riconosciuti dallo European Innovation Partnership (ente direttamente collegato alla Commissione Europea, il cui coordinatore è il xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx): ciò dovrebbe consentire di creare sinergie importanti anche per accedere a finanziamenti importanti finalizzati alla gestione sostenibile della risorsa acqua e del territorio perifluviale. In Veneto si è già attivato un Forum Regionale dei Contratti di Fiume (incontratosi il Maggio a Venezia e poi il 26 Giugno in occasione di un convegno presso AQUAE Venezia 2015, costituito dalle associazioni che partecipano ai processi di CdF già attivati o che sono interessate ad attivare nuovi processi), mentre è prevista l’attivazione di un Coordinamento Regionale istituzionale dei Contratti di Fiume: in tutte le regioni sarà importante dialogare e confrontarsi con tutte queste reti.
4. CONCLUSIONI
L’attivazione di un processo di Contratto di Fiume realmente partecipativo (che consenta l’incontro e il confronto reale fra soggetti istituzionali e le componenti sociali, associativi e produttive del territorio), animato da vivaci pulsioni di creatività e originalità, è l’obbiettivo fondamentale di ogni processo decisionale pubblico: ciò consente la creazione di una comunità coesa, che valorizza sinergicamente saperi, conoscenze, esperienze diffuse nel territorio e le mette a disposizione per perseguire strategicamente e raggiungere in modo più efficace obbiettivi di sostenibilità. Il Contratto di Fiume, inoltre, può diventare anche uno strumento di crescita e animazione culturale, rendendo il processo più trasparente ed inclusivo e permettendo un recupero identitario fra il fiume e la propria comunità. Le tre esperienze di Contratto di Fiume (“Media Valle del Tevere” per il Lazio, “Esino” per le Marche, “Meolo Vallio Musestre” per il Veneto) continueranno a coordinare in modo sinergico le proprie attività, con scambi di informazioni e confronti, creando un network dei Contratti di Fiume che valorizzi il processo anche come strumento di animazione culturale e guardi con interesse a tutte le altre reti che, spontaneamente e a livello istituzionale, si stanno attivando attorno al movimento dei Contratti di Fiume.
BIBLIOGRAFIA
Ministero dell’Ambiente, ISPRA, Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, Definizioni e requisiti qualitativi di base dei Contratti di Fiume, 2015