Contract
1 Aprile 2020
Xxxxxxxx Xxxxxxx, AlmavivA: Smart Legal Contract
Xxxxxxxx Xxxxxxx
Responsabile Distributed Ledger Technology (Blockchain) presso AlmavivA, IT Solution Architect, professionista IT poliedrico da circa 20 anni.
Come architetto, progetta e realizza soluzioni complesse ed eterogenee, utilizzando diverse piattaforme e tecnologie, in particolare nell’ambito dei servizi di integrazione Enterprise per la Pubblica Amministrazione e per grandi aziende private. Ha progettato e sviluppato nuovi casi d’uso di applicazioni decentralizzate utilizzando in particolare tecnologie Bitcoin, Ethereum e Hyperledger Fabric.
Alcuni progetti già realizzati:
– un sistema di certificazione dati ambientali e posizionamento flotte
– una piattaforma di tracciabilità di filiera vitivinicola
– una soluzione di tracciabilità delle bevande spiritose
– un sistema di Mobility as a Service decentralizzato
Collabora con diverse community di sviluppo open source in tutto il mondo.
VIDEO: Smart Legal Contract – 05/07/2019
Il termine Smart Contract è utilizzato per indicare una applicazione depositata su Blockchain che possiede un certo grado di automazione.
Il Decreto Semplificazioni 2019 pone le basi per l’equiparazione di uno Smart Contract ad un contratto in forma scritta, ma sono ancora in fase di definizione le condizioni tecnologiche a contorno che determineranno la validità legale di tali contratti.
In parallelo, la proposta Almaviva è di far evolvere i contratti già legalmente validi off-chain dotandoli di caratteristiche innovative on-chain e trasformandoli così in Smart Legal Contract.
O Smart Contract 3.0.
Uno Smart Contract 3.0 è rappresentato da due entità collegate, una off-chain – un contratto legale tradizionale preferibilmente in formato digitale – e una on- chain – cioè lo Smart Contract.
Lo caratterizzano alcuni requisiti che ne garantiscano la veridicità e l’assoluta sicurezza:
il riconoscimento univoco delle parti coinvolte, sia off-chain che on-chain (Smart Identity)
il loro legame certificato e dimostrabile, tramite una firma (digitale o analogica) che possa siglare l’accordo (Smart Binding)
All’interno di uno SC3.0 è possibile definire l’identità di uno o più oracoli, che sono degli attori identificati e riconosciuti come affidabili dalle parti che stipulano l’accordo, e che entreranno in azione se necessario per inviare al contratto dati provenienti dal mondo analogico.
La figura di una o più autorità garanti è, specularmente all’oracolo, la parte che garantisce l’esecuzione di azioni off-chain a fronte dello scatenarsi di clausole on- chain.
Completate le fasi di Smart Identity e Smart Binding, il contratto è pronto ma ancora incompleto, mancando le azioni. Possiamo catalogare in tre tipologie distinte la definizione dei comportamenti del contratto:
Smart Clause – un contratto legale assegna dignità e validità ad asset digitali on-chain. Esempi di queste clausole sono i pagamenti in cripto valuta, il trasferimento di token, ecc.
Delegated Smart Clauses – Con l’introduzione di una clausola delegata, le parti dichiarano che seguiranno le indicazioni della componente on- chain per l’esecuzione delle loro azioni. Esempio d’uso ordinare un pagamento, rilasciare una caparra, inviare dati e comunicazioni di valore, concedere l’accesso ad aree prima protette, ecc.
Legal Behaviour – con una legal behaviour deleghiamo allo smart contract l’esecuzione di un’azione già riconosciuta come valida legalmente off-chain, quindi lo smart contract agisce effettivamente in modo legale. Un esempio: firma remota su accordi precompilati
Gli Smart Contract 3.0 così proposti sono già oggi realizzabili con la consulenza di uno studio legale e resi possibili dalle normative oggi esistenti.