COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO
COMUNE DI SAN XXXXXXXX IN PERSICETO
ACCORDO OPERATIVO Art. 38 L.r. 24/2017
COMPARTO C3P0 - Via Budrie
SPAZIO RISERVATO ALL'UFFICIO TECNICO | N. PROTOCOLLO U.T. |
RICHIEDENTE
SOCIETA' IJ Srl
(C.f. - P.Iva 03758231207)
PROGETTISTA | DATA |
XXX. XXXXXXX XXXXXXXXXX (c.f. BRG MSM 49T22 I191U) ARCH. XXXX XXXXXXXXXX (c.f. GVN LCU 59T28 F257Z) | |
AGGIORNAMENTI | |
ARCHIVIO | |
00374 |
DESCRIZIONE ELABORATO | SCALA | ELABORATO |
RELAZIONE: OPERE DI URBANIZZAZIONE - IDRAULICA – ILLUMINAZIONE PUBBLICA | 6 |
E' vietata la riproduzione e\o utilizzo anche parziale del presente elaborato senza la preventiva autorizzazione, in forma scritta, degli Autori.
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
Sommario
Introduzione 5
A) Aree destinate alla circolazione 6
B) Aree destinate alla sosta 8
C) Aree destinate al verde di arredo 10
D) Xxxxxxxx alla rete fognaria acque meteoriche 11
E) Xxxxxxxx alla rete fognaria delle acque reflue 12
F) Xxxxxxxx alla rete di distribuzione acqua potabile 13
H) Xxxxxxxx alla rete telefonica 14
I) Xxxxxxxx alla rete di distribuzione energia elettrica 15
J) Implementazione dell’impianto di illuminazione pubblica 16
Fruibilità ai sensi del D.P.R. del 24 luglio 1996, numero 503, e del Decreto ministeriale 14 giugno 1989, numero 236, e relativa dichiarazione di conformità. 17
Relazione idraulica 19
1. PREMESSA 19
2. IDROLOGIA 23
2.1 Piogge intense 23
2. 2 Metodologia per la definizione delle portate al colmo di piena 23
3.PIOGGE CRITICHE 28
4.PROGETTAZIONE DELLA RETE DI DRENAGGIO URBANO 29
1. Progettazione preliminare 30
2. Progettazione definitiva esecutiva: verifica della rete mediante modello 31
A) Descrizione del modello di calcolo 31
B) Descrizione dati in input 31
C) Risultati 32
5. VASCA DI LAMINAZIONE 34
6. CONDIZIONE DI POSA DELLE CONDOTTE DEI POZZETTI E DELLE CADITOIE. 35
Relazione illuminotecnica 39
Introduzione
Il complesso dei presenti elaborati è stato redatto con l’approfondimento di det- taglio proprio degli standard di valutazione in uso presso il Servizio Lavori Pub- blici del Comune di San Xxxxxxxx in Persiceto.
Le categorie delle Opere di Urbanizzazione da realizzare sono le seguenti:
a) Aree destinate alla circolazione
b) Aree destinate alla sosta
c) Aree destinate al verde di arredo
d) Xxxxxxxx alla rete fognaria delle acque meteoriche
e) Xxxxxxxx alla rete fognaria delle acque reflue
f) Xxxxxxxx alla rete di distribuzione dell’acqua potabile
g) Xxxxxxxx alla rete telefonica
h) Xxxxxxxx alla rete di distribuzione dell’energia elettrica
i) Implementazione dell’impianto di illuminazione pubblica
Nel seguito saranno illustrate le scelte progettuali relative a ciascuna delle ca- tegorie di opere di urbanizzazione sopra indicate, il tutto unitamente alle specifi- che di capitolato.
Resta in ogni caso inteso che ogni singolo impianto dovrà garantire i requisiti minimi richiesti dalle singole società gestrici dei servizi a rete.
I Progettisti rimangono in ogni caso a disposizione per fornire eventuali ulteriori chiarimenti, precisazioni e approfondimenti relativi a quanto in oggetto.
A) Aree destinate alla circolazione
L’intervento realizza un breve tratto di strada a close innestata su via Budrie.
Le soluzioni adottate in progetto siano consone alle specifiche usuali del Setto- re Infrastrutture viarie, in particolare per quanto riguarda larghezza delle aiuole e loro collocazione rispetto ai pettini degli stalli di parcheggio, pavimentazione degli stessi, classe di resistenza dei manufatti stradali in ghisa per traffico pe- sante D400.
La sottofondazione e la fondazione stradale sono costituita da uno strato di 65 cm in opera di ghiaia lavata, a porosità controllata, con vani pari ad almeno il 30% del volume teorico, equivalente ai materiali appartenenti ai gruppi X0, X0- 0, X0-0, X0.
La compattazione per strati, da realizzare con ripetuti cicli di rullatura con rulli vibranti e adeguati mezzi meccanici, deve garantire il raggiungimento di un va- lore del Modulo di Deformazione non inferiore a 0,70 N/mmq nell'intervallo di carico da 0,15 a 0,25 MPa; detto modulo dovrà trovare conferma sulla base di prove (una ogni 500 mq.) da effettuare con piastra del diametro di 30.
La sagomatura delle pendenze trasversali del corpo stradale sarà realizzata mediante uno strato dello spessore medio pari a cm 15 di misto granulare stabi- lizzato steso a intasamento nella sottostante massicciata e successivamente rullato e bagnato.
La massicciata così sagomata raggiungerà quota relativa di – 11 cm rispetto al- le cunette di raccolta delle acque meteoriche.
La pavimentazione sarà costituita da uno strato di collegamento e da uno strato di usura.
Sul piano di posa predisposto, previa pulizia e spruzzatura del manto di attacco con emulsione bituminosa pari a kg. 0,500 per mq, si procederà alla realizza- zione dello strato di collegamento di 8 cm in conglomerato bituminoso (binder), ottenuto con materiali litoidi idonei e con percentuale del 4,5% - 5,5% di bitume, steso con apposita macchina finitrice, rullato e compattato.
A finire verrà steso un manto di usura dello spessore pari a 3 cm, realizzato con un tappeto di conglomerato bituminoso a grana fine, ottenuto con materiali litoi- di idonei e con percentuale di bitume del 4,5% - 6%, in opera con apposita macchina vibrofinitrice, previa pulizia del manto di posa mediante l’uso di moto soffiatori e la spruzzatura del manto di attacco con emulsione bituminosa in ra- gione di kg. 0,500 per mq e rullatura finale.
B) Aree destinate alla sosta
Il complesso delle aree di sosta sarà dotato di 2 colonnine per la ricarica delle auto elettriche, con infrastrutturazione eseguita contestualmente a quella della illuminazione pubblica di tali spazi, in tal modo interconnessa alla rete esistente su via Budrie al fine di consentire la più ampia opportunità di allacciamento.
Le pavimentazioni degli stalli di posteggio sarà realizzata in conglomerato bitu- minoso, al fine di rendere più semplice ed economica la futura manutenzione in carico alla amministrazione pubblica.
Per tutte le aree destinate alla circolazione carrabile, così come per le aree de- stinate alla sosta, si provvederà alla predisposizione della quota di imposta del- la sottofondazione stradale, mediante scavo di sbancamento a sezione aperta per l’asportazione del terreno vegetale, nella misura richiesta dalle quote di progetto.
Seguirà la compattazione del piano di posa delle massicciate di inerti costituenti la sottofondazione stradale.
La sottofondazione e la fondazione stradale sono costituita da uno strato di 65 cm in opera di ghiaia lavata, a porosità controllata, con vani pari ad almeno il 30% del volume teorico, equivalente ai materiali appartenenti ai gruppi X0, X0- 0, X0-0, X0.
La compattazione per strati, da realizzare con ripetuti cicli di rullatura con rulli vibranti e adeguati mezzi meccanici, deve garantire il raggiungimento di un va- lore del Modulo di Deformazione non inferiore a 0,70 N/mmq nell'intervallo di carico da 0,15 a 0,25 MPa; detto modulo dovrà trovare conferma sulla base di prove (una ogni 500 mq.) da effettuare con piastra del diametro di 30.
La sagomatura delle pendenze trasversali del corpo stradale sarà realizzata mediante uno strato dello spessore medio pari a cm 15 di misto granulare stabi- lizzato steso a intasamento nella sottostante massicciata e successivamente rullato e bagnato.
La massicciata così sagomata raggiungerà quota relativa di – 11 cm rispetto al- le cunette di raccolta delle acque meteoriche.
La pavimentazione sarà costituita da uno strato di collegamento e da uno strato di usura.
Sul piano di posa predisposto, previa pulizia e spruzzatura del manto di attacco con emulsione bituminosa pari a kg. 0,500 per mq, si procederà alla realizza- zione dello strato di collegamento di 8 cm in conglomerato bituminoso (binder), ottenuto con materiali litoidi idonei e con percentuale del 4,5% - 5,5% di bitume, steso con apposita macchina finitrice, rullato e compattato.
A finire verrà steso un manto di usura dello spessore pari a 3 cm, realizzato con un tappeto di conglomerato bituminoso a grana fine, ottenuto con materiali litoi- di idonei e con percentuale di bitume del 4,5% - 6%, in opera con apposita macchina vibrofinitrice, previa pulizia del manto di posa mediante l’uso di moto soffiatori e la spruzzatura del manto di attacco con emulsione bituminosa in ra- gione di kg. 0,500 per mq e rullatura finale.
C) Aree destinate al verde di arredo
Le aree destinate a verde di arredo sono state sistemate con un percorso di educazione stradale.
Le rimanenti aree sono sistemate a prato.
D) Xxxxxxxx alla rete fognaria acque meteoriche
Si predispone un allacciamento alla rete esistente, predisponendo i volumi di compenso indicati nella successiva Relazione Idraulica.
E) Xxxxxxxx alla rete fognaria delle acque reflue
Si predispone un allaccio sulla rete fognaria esistente, che è già esitente in fre- gio a nord dell’area di intervento.
F) Xxxxxxxx alla rete di distribuzione acqua potabile
L’allaccio alla rete di distribuzione dell’acqua potabile avviene sulla condotta esistente in via Budrie.
H) Xxxxxxxx alla rete telefonica
L’allaccio alla rete telefonica avviene sulla linea esistente in via Budrie.
I) Xxxxxxxx alla rete di distribuzione energia elettrica
Il progetto relativo alla rete di distribuzione dell’energia elettrica è stato predi- sposto sulla base delle specifiche indicazioni emerse nel corso degli incontri con i Responsabili di Enel S.p.A.
J) Implementazione dell’impianto di illuminazione pubblica
Il progetto relativo all’implementazione dell’impianto di illuminazione pubblica è stato predisposto tenendo conto delle specifiche indicazioni del Gestore.
Per ogni ulteriore indicazione si vedano la tavola 14 e i calcoli qui in allegato.
Fruibilità ai sensi del D.P.R. del 24 luglio 1996, numero 503, e del Decreto ministeriale 14 giugno 1989, numero 236, e relativa dichiarazione di conformità.
I criteri seguiti per la progettazione delle Opere di Urbanizzazione, con specifico riferimento ai percorsi esterni, consentono l’accessibilità al Comparto in oggetto anche alle persone con ridotte o impedite capacità motorie, secondo quanto stabilito in particolare agli articoli 4 e 8 del Decreto Ministeriale e come confer- mato dal D.P.R. 24 luglio 1996 n°503.
I percorso pubblici pedonali saranno realizzati secondo le prescrizioni contenute ai punti 4.2.1. 4.2.2., 8.2.1. e 8.2.2. del Decreto Ministeriale n°236 del 14 giugno
1989.
Tali percorsi saranno pavimentati con materiali non sdrucciolevoli e saranno realizzati in piano o con modesta pendenza, contenuta comunque entro i valori indicati dalla norma, salvo una pendenza trasversale ridotta.
I percorsi in oggetto saranno individuati, rispetto alle adiacenti aree di manovra per gli automezzi, tramite appositi elementi in rilievo (h max = cm. 2) di colore giallo, anche al fine di porre in evidenza il divieto di sosta e/o fermata degli au- tomezzi su detti percorsi.
Eventuali dislivelli fra i diversi tratti del percorso pedonale saranno in ogni caso contenuti entro i 2,5 cm.
Nel complesso, su 44 posti auto, 4 risultano avere le dimensioni idonee per lo stazionamento di automobili per il trasporto di persone con ridotte o impedite capacità motorie.
Tali posti auto risultano essere uniformemente distribuiti nell’ambito dei par- cheggi pubblici previsti.
Il sottoscritto Xxxx Xxxxxxxxxx, in qualità di progettista delle Opere di Urbaniz- zazione relative al Comparto Budrie in San Xxxxxxxx Xxxxxxxxx:
DICHIARA
Che il presente progetto è conforme alla Legge 24 luglio 1996, numero 503, e al Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, numero 236.
Modena, 14 ottobre 2020
Relazione idraulica
1. PREMESSA
Nell’ambito del progetto delle opere di urbanizzazione del comparto C3P0 via Budrie sito nel Comune San Xxxxxxxx in Persiceto, si è provveduto, fra le altre valutazioni, a dimensionare la rete di drenaggio delle acque meteoriche relative alle aree di nuova pavimentazione delle aree su cui vengono realizzate tali ope- re extra comparto, seguendo strettamente le indicazioni fornite dal Consorzio di Bonifica competente; tali indicazioni prevedono il rispetto dei dettami dell’idraulica del territorio;
Per idraulica del territorio si intende la disciplina che si occupa del governo delle acque superficiali in relazione alle peculiarità antropiche e alle condizioni fisiche del territorio in cui si trovano a fluire.
Comprende l’analisi statistica delle precipitazioni meteoriche, l’interpretazione dello stato fisico dei bacini imbriferi (siano essi naturali che urbani) su cui si ri- versano, il loro modo di trasformarsi in portate fluenti nel reticolo idrografico o nelle reti di drenaggio superficiali, verifica l’officiosità delle reti di scolo sia di tipo naturale (corsi d’acqua) che artificiale (fognature), la regimazione delle acque in occasione di eventi di piena, la valutazione del rischio idraulico, lo studio di eventuali difese fluviali, l’individuazione di accorgimenti tecnici per l’attenuazione degli eventi critici, la previsione probabilistica che si ripetano con una certa frequenza temporale.
L’idraulica del territorio è una delle più importanti discipline contenute nella più generale domanda ambientale alla Pianificazione Urbanistica ovvero quell'in- sieme di analisi, valutazioni e argomenti di tipo sostanzialmente ambientale che possono e devono dapprima informare e poi indirizzare la moderna pianifica- zione urbanistica.
La tendenza attuale degli strumenti di pianificazione urbanistica è quella di an- dare oltre la semplice risposta ai fabbisogni edificatori o insediativi industriali, per arrivare a supportare scelte di sviluppo urbano attraverso analisi e appro- fondimenti ambientali interdisciplinari, di tipo quantitativo, in grado di giustifi- carne la sostenibilità.
In definitiva il presente contributo è volto a verificare la condizione del carico idraulico sul bacino di pertinenza al fine di stabilirne l’adeguatezza o meno alle reali esigenze dei recapiti esistenti. Si è valutata la compatibilità allo stato di fat- to e di progetto dell’urbanizzazione nei confronti della reale capacità del reticolo fognario e idrografico di sopportare il carico idraulico che si produce sui bacini.
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La metodologia di lavoro applicata può essere sintetizzata in 5 steps:
- definizione delle piogge critiche con riferimento al territorio oggetto dell’intervento, elaborando le serie storiche reperite negli annali idrografici delle precipitazioni intense (cioè di forte intensità e breve durata). Con questa procedura di tipo statistico si ricava una legge rappresentativa degli eventi meteorici in funzione di un tempo di ritorno assegnato. Il tempo di ritorno esprime la probabilità statisticamente determinata che un certo evento si presenti mediamente almeno una volta nel periodo considerato. Dire che una pioggia ha un tempo di ritorno di 100 anni significa assegnare a questo even- to la probabilità che si presenti mediamente 1 volta ogni cento anni. Ovvia- mente quanto più grande sarà il tempo di ritorno tanto più bassa sarà la pro- babilità che una meteora si verifichi ovvero tanto più grande sarà la sua enti- tà in termini quantitativi.
- Caratterizzazione idrologica dei bacini che si traduce nello studio delle condizioni dei suoli e loro comportamento nei confronti delle acque che ivi defluiscono. In linguaggio tecnico si parla di calcolo delle perdite idrologiche, interpretando la reale capacità del bacino imbrifero di trattenere (in diversi modi) una quota parte delle precipitazioni che lo investono. Questo compor- tamento si esprime attraverso un “numero” che prende il nome di coefficiente di afflusso medio (rapporto tra il volume dell'onda che si produce sul bacino e volume totale della precipitazione); i valori variano per questo coefficiente da circa 0.05 ÷ 0.10 per aree verdi, a circa 0.70 ÷ 0.80 per aree urbanizzate e impermeabilizzate;
- Trasformazione afflussi-deflussi utilizzando un modello matematico in grado di simulare il comportamento reale dei bacini oggetto di verifica, si trat- ta di uno strumento che consente per ogni pioggia considerata di riprodurre le portate che si producono su un bacino di date caratteristiche;
- Progettazione di massima della rete utilizzando una metodologia sintetica basata sull’equazione di Xxxxx supponendo, cioè, il funzionamento in moto uniforme della rete di drenaggio urbano.
- Verifica dell’officiosità idraulica dei collettori che drenano le portate pro- dottesi e calcolate per ogni bacino oggetto di studio. In altre parole si tratta di capire se una certa fognatura o canale è o non è in grado di smaltire una cer- ta portata. A questo proposito si è utilizzato il motore di calcolo Storm Water Management Model (SWMM); sviluppato dall’EPA statunitense utilizzando il modulo SWMM 5.1, che rappresenta lo stato dell’arte della modellazione di reti di deflusso urbano.
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Nella relazione prodotta sono contenuti tutti gli elementi di calcolo per la verifica delle sezioni di interesse in corrispondenza di altrettanti sottobacini in cui è sta- to suddiviso il comparto residenziale.
Accanto alle caratteristiche delle sezioni sono riportate anche le portate de- fluenti, il grado di riempimento, le velocità e tutte le altre informazioni caratteri- stiche della progettazione e della verifica idraulica di collettori.
La disponibilità di dette grandezze, scaturenti dalle verifiche, consentirà agli Enti di controllo e autorizzazione di stendere, in fase istruttoria, una scheda idraulica specifica per il comparto da insediare in cui saranno validate le soluzioni idrauli- che proposte e da adottare per rendere compatibile dal punto di vista idraulico il nuovo insediamento.
Ci si riferisce sostanzialmente alla possibilità di realizzare volumi di invaso e laminazione di capacità adeguata per ridurre il colmo di piena da immettere nel recapito finale sino ad applicare il principio dell’invarianza idraulica.
Il dimensionamento della vasca di laminazione in coda alla rete di drenaggio è stato effettuato nel rispetto del principio dell’invarianza idraulica degli apporti idrici ai ricettori anche in seguito alle opere di impermeabilizzazione che neces- sariamente verranno attuate per la realizzazione delle strutture del nuovo com- parto residenziale.
Da una prima stima delle portate attualmente drenate dai ricettori, si ritiene che al momento il lotto interessato dall’intervento contribuisca con portate che, nel caso di una pioggia di tempo di ritorno pari a 100 anni si attesterebbero:
✓ intorno ai 0.05-0.07 mc/sec per quel che riguarda il macro bacino princi- pale.
Questi valori di portata costituiscono il vincolo principale nella progettazione de- gli organi di regolazione degli apporti al ricettori finali delle acque meteoriche.
La portata di progetto e verifica dell’intero sito impermeabilizzato in seguito alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, nell’ipotesi di attenersi alla più avanzata consuetudine progettuale, garantendo la massima sicurezza (tempi di ritorno secolari) e un idoneo dimensionamento dei collettori conduce a un valo- re di circa:
✓ 1.15 mc/s con riferimento al macro bacino.
La differenza di portata tra la situazione attuale e quella di progetto deve trovare la disponibilità nei volumi di laminazione.
Questi volumi possono essere ricavati in tre diversi modi:
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1. incremento del sistema “maggiore”, ovvero l’insieme di quegli elementi che costituiscono il sistema di drenaggio superficiale (depressioni superficiali, ca- pacità di laminazione e invaso delle superfici impermeabilizzate quali tetti, xxxxxxxx xxxxxxxx xx xxxxxxxx xxxxxx xxxxxxxx xxx xxxxx) che possono essere strutturati affinché l’acqua sia trattenuta il più a lungo possibile prima che raggiunga il sistema cosiddetto “minore”;
2. incremento del sistema “minore”, ovvero il complesso della rete di collettori e canalizzazioni realizzate per il trasporto delle acque, si tratta di intervenire con idonei e calibrati sovradimensionamenti delle geometrie costituenti le tu- bazioni così da creare un volume di invaso;
3. realizzazione di vasche di laminazione in posizione e di volumi adeguati a laminare le portate di piena.
Nel caso in esame l’orientamento è stato quello di intervenire mediate la realiz- zazione di una vasca di laminazione realizzata con uno strato di ghiaia lavata a porosità controllata, con cavi pari ad almeno il 30% del volume, sulla totalità delle superfici destinate a viabilità e parcheggi, come meglio evidenziato in ta- vola.
Il progetto idraulico della rete di drenaggio urbano delle nuove opere di urbaniz- zazione del comparto recepisce tutte le indicazioni brevemente sopra esposte. Si sottolinea che relativamente ai volumi di invaso delle vasche di laminazione dei colmi di piena, sono state adottate, al fine di garantire un corretto dimensio- namento, sia secondo quanto riportato nella letteratura scientifica al riguardo, sia per fornire la massima garanzia di sicurezza idraulica nei confronti dei seri vincoli imposti dagli Enti, piogge di progetto con tempo di ritorno 100-ennale.
Relativamente al dimensionamento della rete di drenaggio urbano si è preferito lavorare con deflussi causati da un pioggia di progetto con tempo di ritorno 20- ennale; tale scelta se da un lato consente di porre in opera condotte di dimen- sioni sufficientemente contenute, dall’altro non deve in alcun modo sembrare azzardata in quanto la verifica tramite simulazione numerica del comportamento della rete nel caso della pioggia con tempo di ritorno pari a 100 anni ha messo in evidenza che le reti nel loro complesso, nonostante il funzionamento in pres- sione dei tratti terminali, sembrano conservare una buona capacità di drenaggio delle acque meteoriche, non creando rigurgito nei tratti apicali della rete in cor- rispondenza delle caditoie di raccolta.
Per ciò che attiene la verifica il nuovo comparto è assimilabile a un bacino servi- to da una rete di drenaggio interna, i punti di snodo e ramificazione sono stati trattati alla stregua di sezioni di chiusura dei sottobacini serviti dai singoli tron- chi.
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2. IDROLOGIA
2.1 Piogge intense
Per il calcolo delle portate di piena prodotte dal comparto residenziale, intesi come insieme di sottobacini imbriferi afferenti al punto di recapito al ricettore, la massima portata dipende dall'altezza di pioggia caduta in un tempo critico "t" assunto pari al tempo di corrivazione.
Per l’individuazione di tale pioggia è stato necessario utilizzare la curva di pos- sibilità pluviometrica, i cui valori per i parametri "a" e "n" definiscono la relazione
n
h = (t, Tr) = a. t (1)
che esprime la struttura dell'equazione della curva.
Tale formulazione, definita dai parametri che meglio interpolano il comporta- mento dell’area in studio, in questo caso costituita dal comparto e dai terreni li- mitrofi, è comunemente adottata nel dimensionamento del reticolo idrografico superficiale e fognario.
Nella (1) con h si intende l'altezza di pioggia in mm corrispondente alla durata t in ore in relazione a differenti tempi di ritorno (Tr) in anni.
Per il calcolo del tempo di corrivazione, che rappresenta il tempo impiegato da una goccia di pioggia che cade in un punto del bacino per raggiungere la sezio- ne di chiusura è stato utilizzato il metodo cinematico:
Tc = l/v
dove "l" rappresenta la lunghezza dell’asta e "v" la velocità di deflusso della corrente in m/s, a questo tempo si aggiunge solitamente anche un tempo di in- gresso nel reticolo.
2. 2 Metodologia per la definizione delle portate al colmo di piena
Lo studio è mirato alla determinazione delle portate al colmo di piena al fine di stabilire se la rete afferente al canale ricettore, con le caratteristiche descritte, riesca a smaltire le piogge con tempo di ritorno prefissato.
Tenendo conto, quindi, che le piene sono rappresentate da rapidi innalzamenti della superficie libera della corrente conseguenti a un incremento di portata, che nella maggior parte dei casi sono provocati da precipitazioni di forte intensi- tà, e che tali fenomeni dipendono dalla dimensione spaziale del bacino (esten- sione, configurazione planimetrica e modalità di deflusso) e dalla dimensione temporale (durata dell’evento di pioggia, sua intensità a parità di durata), la sti-
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ma delle portate di massima piena può essere condotta attraverso due tipi d’indagine: la prima in modo diretto elaborando statisticamente dati di portata misurati in corrispondenza di una sezione o più sezioni; la seconda, qui adotta- ta, con sistemi indiretti che fanno ricorso a metodi empirici o a modelli matema- tici di trasformazione afflussi – deflussi e loro propagazione nel reticolo.
Per quanto riguarda la generazione dell’idrogramma di piena di assegnato tem- po di ritorno è necessaria la ricostruzione sintetica di uno ietogramma di proget- to avente lo stesso tempo di ritorno dell’onda che si vuol generare.
L’idrogramma di piena scaturisce da una convoluzione dello ietogramma con l’idrogramma unitario di piena relativo al bacino da simulare (comparto in esa- me).
Per ietogramma di progetto si intende un evento pluviometrico generato sinteti- camente con l’obiettivo di pervenire ad un corretto dimensionamento del reticolo superficiale o fognario di drenaggio.
Esso è stato dedotto mediante analisi statistiche e sulle informazioni pluviome- triche relative agli episodi accaduti nell’areale dell’intervento di cui all’oggetto.
Allo ietogramma di progetto è stato associato un tempo di ritorno in quanto le sue caratteristiche (ad esempio l’intensità di picco, il volume totale etc.) sono strettamente associate al tempo di ritorno.
In particolare è stato applicato il metodo dello ietogramma costante di assegna- to tempo di ritorno che viene dedotto dalle curve di possibilità pluviometrica con l’ipotesi che l’andamento temporale dell’intensità di pioggia sia costante per tut- ta la durata dell’evento.
Tale elaborazione quindi risentirà delle ipotesi legate alla definizione delle curve di possibilità pluviometrica.
Infatti il volume complessivo dell’evento risulta sottostimato rispetto agli eventi reali (a maggior misura per le durate più brevi), inoltre l’intensità costante è mi- nore della intensità di picco reale.
Per la ricostruzione dello ietogramma è quindi necessario specificare per tenta- tivi la durata dell’evento.
La durata che dà luogo al massimo valore della grandezza d’interesse prende il nome di durata critica che generalmente aumenta all’aumentare delle dimen- sioni del bacino.
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Tenendo conto che le curve di possibilità pluviometrica sono normalmente de- dotte con indagini statistiche di piogge intense registrate a un pluviografo, esse sono da ritenersi valide per il punto in cui è collocato il pluviografo stesso.
Poiché i dati di partenza rappresentano dei valori estremi è probabile che per gli eventi selezionati il centro di scroscio abbia pressoché coinciso con il pluviogra- fo e che quindi, per gli stessi eventi, la precipitazione media su un’area finita at- torno al pluviografo sia stata minore.
Per ovviare a questo inconveniente viene utilizzato un coefficiente di ragguaglio all’area che rappresenta il rapporto tra l’altezza di pioggia ragguagliata a una determinata area e l’altezza di pioggia puntuale.
Il coefficiente utilizzato dipende da alcuni parametri:
• l’area considerata: all’aumentare di questa diminuisce il coefficiente di ragguaglio;
• la durata della precipitazione considerata: al diminuire di questa diminui- sce il coefficiente di ragguaglio.
Il programma utilizzato nelle elaborazioni proposte permette di tenere conto del ragguaglio modificando i parametri della curva di possibilità pluviometrica di tipo monomio secondo le formule proposte dal Columbo:
a’ = a (1 – 0.06(A/100) ^0.4) n’ = n + 0.003(A/100) ^0.6
dove a’ e n’ sono i parametri della curva di possibilità pluviometrica ragguagliata all’area A(ha), mentre a e n sono i parametri della curva di possibilità pluviome- trica ricavata elaborando osservazioni effettuate sul centro di scroscio (pluvio- grafo).
Per compensare la sottostima introdotta con l’adozione dello ietogramma co- stante si ritiene conveniente non applicare il ragguaglio all’area alle piogge di progetto.
Non tutto il volume affluito durante una precipitazione giunge alla rete idrica su- perficiale, vi sono infatti fenomeni idrologici legati all’infiltrazione e all’immagazzinamento di acque nelle depressioni superficiali che incidono sul volume d’acqua piovuta.
Un metodo per ottenere la pioggia netta è quello del CN (Curve Number) del Soil Conservation Service statunitense la cui equazione di continuità è la se- guente:
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Q = P – S
dove Q (mm) è il volume defluito fino all’istante t; P (mm) è il volume affluito fino al medesimo istante e S (mm) è il volume complessivamente perduto, posta ve- ra la relazione di proporzionalità diretta:
S/S’ = Q/P
dove S’ (mm) è il volume massimo immagazzinabile nel terreno a saturazione. Dalle due equazioni si ottiene:
Q = P^2 / (P + S’)
che definisce l’andamento nel tempo del volume defluito, noto quello affluito ed il valore di S.
Introducendo il termine (P – Ia) con Ia (mm) uguale a Initial abstraction (depu- razione iniziale), al posto del volume P complessivamente affluito fino all’istante t si tiene conto delle precipitazioni che invasano le depressioni. L’equazione di- venta allora:
Q = (P – Ia) ^2 / ((P – Ia) + S’)
La determinazione di S’ viene effettuata secondo la relazione: S’ = 25400/CN – 254
L’indice CN (Curve Number) compreso tra 0 e 100 è diffusamente tabulato nella letteratura statunitense.
Una tabella abbastanza esauriente è quella riportata di seguito (si tenga pre- sente che i tipi di suolo A, B, C, D si riferiscono alla classificazione del Soil Conservation Service riportata subito in coda).
TABELLA 2.1 – Classificazione dei suoli e indice CN proposti dal SOIL CON- SERVATION SERVICE:
aree extra urbane Tipo di suolo
Tipo di copertura (uso del suolo) | A | B | C | D |
Terreno coltivato |
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senza trattamenti di conservazione | 72 | 81 | 88 | 91 |
con interventi di conservazione | 62 | 71 | 78 | 81 |
Xxxxxxx da pascolo cattive condizioni | 68 | 79 | 86 | 89 |
buone condizioni | 39 | 61 | 74 | 80 |
Praterie | ||||
Buone condizioni | 30 | 58 | 71 | 78 |
Terreni boscosi o terreno sottile, sottobosco povero | ||||
senza foglie | 45 | 66 | 77 | 83 |
sottobosco e copertura buoni | 25 | 55 | 70 | 77 |
Spazi aperti, prati rasati, buone condizioni con almeno il 75% | ||||
dell’area con copertura erbosa | 39 | 61 | 74 | 80 |
condizioni normali, con copertura erbosa intorno al 50% | 49 | 69 | 79 | 84 |
aree urbane Tipo di suolo
Tipo di copertura (uso del suolo) | A | B | C | D |
Aree commerciali (imperm. 85%) | 89 | 92 | 94 | 95 |
Distretti industriali (imperm. 72%) | 81 | 88 | 91 | 93 |
Xxxx residenziali impermeabilità media % | ||||
65 | 77 | 85 | 90 | 92 |
38 | 61 | 75 | 83 | 87 |
30 | 57 | 72 | 81 | 86 |
25 | 54 | 70 | 80 | 85 |
20 | 51 | 68 | 79 | 84 |
Parcheggi impermeabili, tetti | 98 | 98 | 98 | 98 |
Strade | ||||
pavimentate, con cordoli e fognature | 98 | 98 | 98 | 98 |
inghiaiate o selciate e con buche | 76 | 85 | 89 | 91 |
in terra battuta (non asfaltate) | 72 | 82 | 87 | 89 |
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
I valori riportati in questa tabella si riferiscono alla condizione di umidità prece- dente all’inizio dell’evento di tipo standard (Antecedent moisture condition (AMC) tipo 2 in letteratura); per condizioni antecedenti all’evento molto umide (AMC tipo 3) o molto asciutte (AMC tipo 1) viene consigliata dallo stesso SCS la seguente tabella di conversione:
TABELLA 2.2 – Antecedent moisture condition (AMCl – SOIL CONSERVATION SERVICE:
Cla | sse | AMC | Classe | AMC | |
I | II | III | I | II | III |
100 | 100 | 100 | 40 | 60 | 78 |
87 | 95 | 98 | 35 | 55 | 74 |
78 | 90 | 96 | 31 | 50 | 70 |
70 | 85 | 94 | 22 | 40 | 60 |
63 | 80 | 91 | 15 | 30 | 50 |
57 | 75 | 88 | 9 | 20 | 37 |
51 | 70 | 85 | 4 | 10 | 22 |
45 | 65 | 82 | 0 | 0 | 0 |
3.PIOGGE CRITICHE
Il bacino in esame, per dimensioni e caratteristiche altimetriche è destinato a essere messo in crisi da piogge di forte intensità e breve durata; il tempo di cor- rivazione di detto bacino, inteso come tempo di accesso alla rete più tempo di percorrenza di tutte le condotte, della goccia di acqua piovuta nel punto più di- stante dalla sezione di chiusura del bacino scolante medesimo, non si spinge sicuramente oltre 25-30 minuti.
Il campione delle precipitazioni significative su cui basare l’indagine statistica per l’individuazione delle curve di possibilità climatica che caratterizzano il sito e il bacino oggetto di indagine è reperibile dalle serie storiche riportate negli xxxx- li idrografici stilati dall’osservatorio idrografico nazionale.
Nell’analisi svolta sono state prese in considerazione le maggiori piogge di du- rata minore di 24 ore ovvero quelle specifiche precipitazioni che, per dimensioni e caratteristiche dell’area destinata a ospitare il nuovo comparto residenziale, sono destinate a mandare in crisi il sistema di drenaggio progettato.
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
L’analisi statistica delle precipitazioni di forte intensità e breve durata (d<1h) ci ha portato all’individuazione dei seguenti valori dei parametri della curva di pos- sibilità climatica:
TR | a<1 | n<1 |
2 | 25.50 | 0.36 |
5 | 36.40 | 0.44 |
10 | 43.60 | 0.47 |
20 | 50.50 | 0.49 |
50 | 59.40 | 0.52 |
100 | 66.10 | 0.53 |
Parametri della curva di possibilità climatica media relativa al Comune di S.Xxxxxxxx in Persiceto
Supponendo quindi, in senso largamente cautelativo, un tempo di corrivazione del bacino oggetto dell’intervento, pari a 30 minuti; applicando la relazione che lega altezza di pioggia a durata della medesima si ottiene:
TR | mm |
2 | 19.923861 |
5 | 26.887553 |
10 | 31.477656 |
20 | 35.882574 |
50 | 41.5677 |
100 | 45.841374 |
h=a(d^n) d[h]=0.5
Come già accennato in premessa l’officiosità delle reti di drenaggio del compar- to in esame sono state verificate in funzione di una pioggia con tempo di ritorno pari a 20 anni; il dimensionamento delle vasche di laminazione delle piene è stato predisposto in funzione di una pioggia di h=46 mm ovvero di altezza pari a quella della precipitazione che dovrebbe ripetersi con cadenza centenaria.
4.PROGETTAZIONE DELLA RETE DI DRENAGGIO URBA- NO
L’approccio metodologico seguito ci ha portato a dimensionare la rete di dre- naggio in moto uniforme con una procedura per così dire “di massima”, e a veri- ficarne l’officiosità, in moto vario, mediante la simulazione numerica.
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
In seguito ai risultati della simulazione si è andati a rettificare i parametri idrauli- ci caratteristici delle condotte supposte in esercizio verificando che nessuna parte di rete funzionasse in pressione per lunghe fasi.
Si può dunque concludere che il dimensionamento definitivo della rete di dre- naggio delle portate meteoriche è dunque avvenuta per iterazioni successive mediante l’applicazione delle due metodologie di calcolo appena illustrate.
1. Progettazione preliminare
In prima istanza si è provveduto a suddividere l’area oggetto dell’intervento in sottobacini ciascuno afferente alla propria condotta di drenaggio (fig. 2).
L’individuazione, in xxx xxxxxxxxxxx, xxx xxxxxxxx xxxxx xxxxxxxx xx funzione della scabrezza, della pendenza e del grado di riempimento è stato possibile sfrut- tando la formula inversa dell’equazione di Xxxxx:
Q = X A ((R i) ^ 0.5)
Dove:
A = l’area della sezione occupata dall’acqua; R = A/B Raggio idraulico;
B = Contorno bagnato; i = pendenza di fondo;
X = Ks (R^ 1/6) coefficiente di scabrezza; Ks = coefficiente di Gaukler-Strickler
La determinazione delle portate bianche defluenti da ciascun sottobacino è sta- ta stimata, in questa prima fase, con il metodo cinematico, partendo dai dati pluviometrici e supponendo ciascun sottobacino come un “serbatoio” a se stan- te con una propria superficie, un proprio coefficiente di afflusso e un tempo di corrivazione caratteristico.
Nello specifico si è supposto che il tempo di corrivazione in ciascun sottobacino fosse pari al tempo di accesso più il tempo di transito del lotto, nel caso dell’ipotetica goccia caduta nel punto più lontano dal punto di raccolta:
Tc=Ta+Tr
Dove:
Ta tempo di accesso;
Tr = Lmax / Vtr tempo di transito;
Per quel che riguarda il coefficiente di afflusso lo si è determinato partendo dal- le stime del rapporto tra il totale della superficie e quanto di questo verrà im- permeabilizzato; si è giunti così ad un valore medio Cb = 0,75 supponendo così
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
che il 75% del piovuto sarà smaltito dal reticolo di drenaggio urbano, mentre il 25% continuerà a percolare in falda freatica.
Stabiliti i fattori di cui sopra, si è applicato il metodo cinematico, e si è determi- nata la quota parte di portata chiara critica che ciascun i-esimo sottobacino dell’area analizzata convoglierà in rete:
Qbi = Cb Ici Si
Dove:
Cb = coefficiente di afflusso;
Si = [mq] superficie scolante dell’i-esimo sottobacino;
Ici = dh/dt = a n Tcin-1 [mm/h] Intensità di pioggia critica per l’i-esimo sottobaci- no;
a, n = parametri della curva di possibilità climatica
2. Progettazione definitiva esecutiva: verifica della rete mediante modello
A) Descrizione del modello di calcolo
Il calcolo viene eseguito utilizzando il software SWMM 5.1 sviluppato dall’EPA statunitense, che rappresenta lo stato dell’arte della modellazione di reti di de- flusso urbano.
E’ possibile lanciare simulazioni di diverso tipo: a ‘evento singolo o ‘in continuo, andando cioè a simulare per poche ore o per molti giorni eventi critici pluviome- trici che vanno a sollecitare i sottobacini imbriferi associati alla rete scolante.
Il modello può essere utilizzato tanto per la progettazione quanto per la gestio- ne delle reti di fognatura (bianche, nere e miste).
I dati caratteristici della rete e della descrizione geomorfologica dei sottobacini (pendenze del terreno, caratteristiche delle aree permeabili e impermeabili) di- pendono chiaramente dalla precisione desiderata; la descrizione degli elementi è direttamente proporzionale alla bontà dei risultati del modello.
In linea generale SWMM è stato concepito per modellare in termini qualitativi e quantitativi tutti i processi che si innescano nel ciclo idrologico urbano, fornendo una puntuale fotografia del comportamento della rete elemento per elemento nonché nel suo complesso ad ogni istante della modellazione simulata.
B) Descrizione dati in input
I modellisti anglosassoni usano il detto “Garbage in input = garbage in output” che sottolinea in maniera un po’ triviale la forte dipendenza dei risultati dalla bontà dei dati in input.
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
A seconda degli obiettivi prefissati, i valori da inserire in input possono ovvia- mente variare in numero e qualità.
Ad esempio, per modellare in maniera completa le caratteristiche idrauliche del- la rete, è necessario inserire con precisione le proprietà geometriche dei con- dotti e dei pozzetti (quote di scorrimento e di fondo).
Va comunque isolato l’elemento più debole e meno preciso tra i dati di partenza (dalla pioggia, alle caratteristiche dei sottobacini, fino agli elementi della rete) prima di spingersi in accurate descrizioni di una sola parte del modello.
Le diverse categorie di dati necessari possono essere così riassunte in maniera generale:
1) Dati meteorologici: precipitazione (intensità in mm/h o valore della precipita- zione in mm).
2) Dati dei sottobacini: area, percentuale di impermeabilità, pendenza del terre- no, volumi specifici di accumulo e coefficienti di Xxxxxxx per area permeabile ed impermeabile; parametri riferiti alla legge di infiltrazione prescelta (Xxxxxx x Xxxxx-Ampt).
3) Dati dei condotti: tipo di sezione, quote di monte e valle, lunghezza, scabrez- za.
4) Dati dei nodi: quote terreno e fondo, eventuale portata entrante (nera), carat- terizzazione del nodo. Ogni nodo può essere generico, di recapito o di accu- mulo. I nodi generici rappresentano i semplici pozzetti, i nodi di accumulo ri- chiedono la quota del cielo e la superficie di accumulo mentre i nodi di reca- pito richiedono la condizione di sbocco (libero o non libero a una certa quo- ta).
5) Dati delle pompe: curva caratteristica a tre punti, livello iniziale nel nodo di partenza, livelli di attacco e stacco.
6) Dati degli scaricatori di piena: tipo (sfioro laterale o salto di fondo), sezione, coefficiente di efflusso.
Tutte queste impostazioni sono state effettivamente implementate per la simu- lazione raffinata della rete del nuovo insediamento.
C) Risultati
I risultati numerici nodo per nodo e ramo per ramo vengono riportati nelle tabel- le allegate sia rispetto alla simulazioni:
- con tempo di ritorno pari a 20 anni (utilizzata per la verifica della rete);
- con tempo di ritorno pari a 100 anni (utilizzata per il dimensionamento delle vasche di laminazione)
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
L’allegato alla relazione presenta anche il riassunto dei valori idrologici per ogni singolo sottobacino costituente l’area modellizzata nonché le verifiche di conti- nuità sui volumi in gioco.
Nelle figure seguenti sono riportati, per i tre macro sottobacini di fig. 1, a titolo esemplificativo gli idrogrammi secolari calcolati dal modello relativamente alla rete a servizio del comparto relativamente alle sezioni:
- Ingresso alla vasca di laminazione;
- Ingresso nei ricettori.
✓ (fig. 3 Macrobacino:
Idrogramma di piena secolare del macrobacino del comparto
Le portate che defluiscono verso il ricettore attraverso la bocca tarata non supe- rano i 70 l/s mentre le portate che interessano la vasca di laminazione non rag- giungono i 700 l/s, nel caso della piena centenaria. Nella cassa di espansione giungono i volumi di piena sottesi dalla curva di colore verde il cui integrale consente di calcolare in 2000 mc l’invaso necessario alla laminazione.
Relativamente alla rete di drenaggio possiamo dire che tutte le condotte con- servano, nonostante le basse pendenze a disposizione, una buona efficienza idraulica di allontanamento delle acque meteoriche; i tratti apicali della rete non presentano fenomeni di rigurgito, così come i tratti finali anche se per questi ul-
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
timi si potrebbe verificare un funzionamento in leggera pressione in corrispon- denza del transito istantaneo del colmo di piena; l’usura delle condotte non de- sta preoccupazione mantenendosi, in tutti i casi analizzati, le velocità di transito abbondantemente al disotto dei 2 m/s (bassissime pendenze del comparto).
5. VASCA DI LAMINAZIONE
Il valore prescritto dal Consorzio per la Bonifica di Burana è di trattenere 700 m3 per Ettaro di superficie resa impermeabile.
Calcolo delle superfici impermeabili | |
Superficie coperta lotti | 2.360 |
Superficie impermeabilizzata lotti | 2.044 |
Parcheggi P1 | 615 |
Strade | 1.594 |
Ciclabili | 653 |
Superficie impermeabile massima | 7.266 |
Volume di compenso richiesto (700 m3/Ha) | 509 |
Invaso in strato di ghiaia a porosità controllata | |
Superficie inghiaiamento | 2.620 |
Altezza strato | 0,65 |
Grado di porosità | 30% |
511 |
Fissata la portata d’ingresso nei ricettori pari a 10-15 l/s per ogni ettaro imper- meabilizzato a monte della sezione di chiusura del bacino delle pere extra com- parto, si è dovuto individuare le aree idonee alla laminazione in cui invasare le acque eccedenti al valore massimo sversabile relativamente a ciascun sottoba- cino individuato.
La regolazione delle portate in uscita dal bacino potrà essere ottenuta per mez- zo di un dispositivo per la regolazione dei deflussi, regolato in modo che indi- pendentemente dal battente di monte al recapito vengano fatti pervenire le por- tate prestabilite.
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
Per facilitare il deflusso delle portate di morbida, che non prevedono necessa- riamente un funzionamento in pressione della condotta, quest’ultima è stata pensata in esercizio con una pendenza dello 0.1% e sopraelevata rispetto al fondo del ricettore di alcuni centimetri.
6. CONDIZIONE DI POSA DELLE CONDOTTE DEI POZZETTI E DELLE CADITOIE.
Tutte le condotte devono essere posate su congruo letto di sabbiella dello spessore di almeno 20 cm; tutte le condotte in PVC, poste in opera con uno spessore dello strato di ricoprimento minore di 50 cm, devono essere rinfianca- te con CLS RCK 250 da fondazione, specie in corrispondenza delle parti di rete sottostanti i percorsi carrabili; in alternativa tali ultime condotte potrebbero esse- re direttamente sostituite da condotte in CLS.
In conformità con quanto consigliato dai principali costruttori, dovrà essere pre- vista la posa di una caditoia, circa, ogni 250-300 mq di superficie stradale; la caditoia deve essere del tipo UNI EN 124 con asole ad ampio deflusso e di luce netta non inferiore a 450X450 mm (rettangolare) o diametro 600 (circolare), come quelle illustrate di sotto:
Tipologie di griglie UNI EN 124 con asole ad ampio deflusso
Il pozzetto della caditoia si intende del tipo sifonato o con sifone da realizzarsi in opera; l’immissione dell’acqua raccolta dalla caditoia nella dorsale portante è da realizzarsi con fognoli di diametro maggiore di 200 mm.
Qualora il fognolo proveniente dalla caditoia non recapiti in un pozzetto ispezio- nabile si deve procedere secondo una delle seguenti possibilità:
✓ Predisposizione di opportuna braga di derivazione sulla condotta portan- te (vedi figura);
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
✓ Carottaggio della condotta portante e predisposizione di opportuna guar- nizione con innesti (vedi figura);
Carotatrice verticale per tubazioni.
Innesto curvo e dritto
✓ Predisposizione di pozzetto cieco (non ispezionabile superficialmente) di congrue dimensioni in funzione del diametro della condotta portante.
I pozzetti di raccordo e ispezione sono stati predisposti con distanze congrue al- le attività di lavaggio, ispezione e spurgo. Tali pozzetti devono essere posati a regola d’arte, previo consolidamento del terreno di supporto e previa gettata di
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
congruo spessore di cemento magro di sottofondazione; le operazioni di conso- lidamento si rendono necessarie per evitare eventuali sfondamenti dovuti al traffico veicolare.
Le dimensioni dei pozzetti sono da prevedersi in funzione dei diametri delle condotte; le misure di seguito tabulate sono da ritenersi minime e riferite alle dimensioni interne dei manufatti:
Pozzetto ro- tondo | Pozzetto quadrato | ||
Diametro della con- dotta | Materiale | Diametro [mm] | Dimensione [cm x cm] |
< 500 | PVC | 800 | 80X80 |
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
Relazione illuminotecnica
COMPARTO C3P0 - Via Budrie RELAZIONE IDRAULICA
2020 10 14 Persiceto Budire AO
2020 10 14 Persiceto Budire AO / Indice
Indice
2020 10 14 Persiceto Budire AO
2020 10 14 Persiceto Budire AO
Thorn Lighting - R2L2 M 96L90 EWS 740 CL1 [STD] (1xLED 262 W) 3
Strada 1: Alternativa 1
Risultati della pianificazione 6
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 2 (P4)
Sintesi dei risultati 8
Tabella 9
Isolinee 10
Grafica dei valori 11
Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M4)
Sintesi dei risultati 12
Tabella 13
Isolinee 16
Grafica dei valori 21
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 1 (P4)
Sintesi dei risultati 26
Tabella 27
Isolinee 28
Grafica dei valori 29
Thorn Lighting 96274632 R2L2 M 96L90 EWS 740 CL1 [STD] 1xLED 262 W
A medium size LED road lighting lantern with 96 LEDs driven at 900mA with Extra Wide Street optic. LED driver. Class I electrical, IP66, IK08. Housing: die-cast aluminium, powder coated textured light grey. Enclosure: tempered flat glass. Screws: stainless steel, Ecolubric® treated. Post top (Ø60/76mm, tilted 0°/5°/10°) or lateral (Ø34/42/49/60mm, tilted 0°/-5°/-10°/-15°) mounting. Complete with 4000K LED.
Dimensions: 880 x 370 x 155 mm Luminaire input power: 262 W Luminaire luminous flux: 35658 lm Luminaire efficacy: 136 lm/W Weight: 14.5 kg
Scx: 0.06 m²
Numero ordine: 96274632
Rendimento: 99.99%
Flusso luminoso lampadina: 35658 lm Flusso luminoso lampade: 35656 lm Potenza: 262.0 W
Rendimento luminoso: 136.1 lm/W
0°
Emissione luminosa 1 / CDL polare
105°
105°
90°
90°
75°
75°
60°
60°
45°
300
45°
400
30°
15°
0°
15°
30°
C90 - C270
η = 100%
cd/klm
C0 - C180
Thorn Lighting 96274632 R2L2 M 96L90 EWS 740 CL1 [STD] 1xLED 000 X / Xxxxx Xxxxxxxx - X0X0 M 96L90 EWS 740 CL1 [STD] (1xLED 262 W)
Emissione luminosa 1 / CDL lineare
300
250
200
150
100
50
90.0° 67.5° 45.0°
cd/klm
C0 - C180
22.5°
0.0° 22.5° 45.0° 67.5° 90.0°
η = 100%
C90 - C270
Non è possibile creare un diagramma conico, poiché la diffusione luminosa è asimmetrica.
Emissione luminosa 1 / Diagramma della luminanza
g = 85.0°
g = 75.0°
cd/m²
g = 65.0°
C45
750000
C0
C315
450000
600000
C90
C270
C135
C180
C225
Strada 1: Alternativa 1 / Risultati della pianificazione
Strada 1 in direzione EN 13201:2015
Thorn Lighting 96274632 R2L2 M 96L90 EWS 740 CL1 [STD]
Marciapiede 1 (P4), 37.50 m²
Stallo di sosta 1
Carreggiata 1 (M4), 162.50 m² Manto stradale: CIE R3, q0: 0.070
Marciapiede 2 (P4), 37.50 m²
1,50 m
6,50 m
5,00 m
25,00 m
1,50 m
Lampadina: 1xLED 262 W Flusso luminoso (lampada): 35656.16 lm Flusso luminoso (lampadina): 35658.00 lm Ore di esercizio
4000 h: 100.0 %, 262.0 W
W/km: 10480.0
Disposizione: su un lato sotto
Distanza pali: 25.000 m
Inclinazione braccio (3): 0.0°
Lunghezza braccio (4): 0.938 m
Altezza fuochi (1): 9.500 m
Sporgenza punto luce (2): -5.000 m
ULR: 0.00
ULOR: 0.00
Valori massimi dell'intensità luminosa
per 70°: 715 cd/klm
per 80°: 193 cd/klm
per 90°: 0.00 cd/klm
Classe intensità luminose: G*1
Per tutte le direzioni che, per le lampade installate e utilizzabili, formano l'angolo indicato con le verticali inferiori.
La disposizione rispetta la classe degli indici di abbagliamento D.6
Strada 1: Alternativa 1 / Risultati della pianificazione
Risultati per i campi di valutazione
Em [lx] ≥ 5.00 ≤ 7.50 | Emin [lx] ≥ 1.00 |
30.27 | 24.82 |
Fattore di diminuzione: 0.67 Marciapiede 2 (P4)
Carreggiata 1 (M4)
Lm [cd/m²] ≥ 0.75 | Uo ≥ 0.40 | Ul ≥ 0.60 | TI [%] ≤ 15 | EIR ≥ 0.30 |
2.20 | 0.58 | 0.75 | 14 | 1.22 |
Marciapiede 1 (P4)
Em [lx] ≥ 5.00 ≤ 7.50 | Emin [lx] ≥ 1.00 |
45.02 | 29.31 |
Risultati per gli indicatori dell'efficienza energetica
Indice della densità di potenza (Dp) 0.028 W/lxm² Densità di consumo energetico
Disposizione: R2L2 M 96L90 EWS 740 CL1 [STD] (1048.0
kWh/anno)
4.4 kWh/m² anno
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 2 (P4) / Sintesi dei risultati
Marciapiede 2 (P4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 3 Punti
Em [lx] ≥ 5.00 ≤ 7.50 | Emin [lx] ≥ 1.00 |
30.27 | 24.82 |
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 2 (P4) / Tabella
Marciapiede 2 (P4)
Illuminamento orizzontale [lx]
14.250 | 24.8 | 26.2 | 28.2 | 31.6 | 33.6 | 33.6 | 31.6 | 28.2 | 26.2 | 24.8 |
13.750 | 25.6 | 27.6 | 29.6 | 33.2 | 35.7 | 35.7 | 33.2 | 29.6 | 27.6 | 25.6 |
13.250 | 26.5 | 28.7 | 30.9 | 34.4 | 37.2 | 37.2 | 34.4 | 30.9 | 28.7 | 26.5 |
m | 1.250 | 3.750 | 6.250 | 8.750 | 11.250 | 13.750 | 16.250 | 18.750 | 21.250 | 23.750 |
Reticolo: 10 x 3 Punti
Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] g1 g2 30.3 24.8 37.2 0.820 0.666
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 2 (P4) / Isolinee
Marciapiede 2 (P4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 3 Punti
Em [lx] ≥ 5.00 ≤ 7.50 | Emin [lx] ≥ 1.00 |
30.27 | 24.82 |
Illuminamento orizzontale
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 2 (P4) / Grafica dei valori
Marciapiede 2 (P4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 3 Punti
Em [lx] ≥ 5.00 ≤ 7.50 | Emin [lx] ≥ 1.00 |
30.27 | 24.82 |
Illuminamento orizzontale
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M4) / Sintesi dei risultati
Carreggiata 1 (M4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 6 Punti
Lm [cd/m²] ≥ 0.75 | Uo ≥ 0.40 | Ul ≥ 0.60 | TI [%] ≤ 15 | EIR ≥ 0.30 |
2.20 | 0.58 | 0.75 | 14 | 1.22 |
Osservatori corrispondenti (2):
Osservatore | Posizione [m] | Lm [cd/m²] ≥ 0.75 | Uo ≥ 0.40 | Ul ≥ 0.60 | TI [%] ≤ 15 |
Osservatore 1 | (-60.000, 8.125, 1.500) | 2.20 | 0.62 | 0.83 | 14 |
Osservatore 2 | (-60.000, 11.375, 1.500) | 2.48 | 0.58 | 0.75 | 8 |
Carreggiata 1 (M4)
Illuminamento orizzontale [lx]
12.458 | 28.1 | 30.7 | 32.9 | 35.6 | 37.3 | 37.3 | 35.6 | 32.9 | 30.7 | 28.1 |
11.375 | 30.3 | 33.3 | 35.6 | 36.1 | 35.6 | 35.6 | 36.1 | 35.6 | 33.3 | 30.3 |
10.292 | 33.0 | 36.6 | 39.1 | 37.7 | 35.5 | 35.5 | 37.7 | 39.1 | 36.6 | 33.0 |
9.208 | 37.2 | 41.1 | 43.6 | 40.8 | 37.2 | 37.2 | 40.8 | 43.6 | 41.1 | 37.2 |
8.125 | 42.7 | 46.7 | 48.3 | 43.5 | 39.1 | 39.1 | 43.5 | 48.3 | 46.7 | 42.7 |
7.042 | 48.9 | 52.8 | 52.8 | 45.4 | 41.0 | 41.0 | 45.4 | 52.8 | 52.8 | 48.9 |
m | 1.250 | 3.750 | 6.250 | 8.750 | 11.250 | 13.750 | 16.250 | 18.750 | 21.250 | 23.750 |
Reticolo: 10 x 6 Punti
Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] g1 g2 39.3 28.1 52.8 0.716 0.532
Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M4) / Tabella
Osservatore 1
Luminanza con carreggiata asciutta [cd/m²]
12.458 | 1.40 | 1.56 | 1.76 | 1.91 | 1.96 | 1.89 | 1.81 | 1.63 | 1.47 | 1.37 |
11.375 | 1.54 | 1.70 | 1.87 | 1.95 | 1.95 | 1.88 | 1.86 | 1.72 | 1.61 | 1.50 |
10.292 | 1.70 | 1.86 | 2.04 | 2.06 | 2.03 | 1.97 | 2.00 | 1.96 | 1.79 | 1.65 |
9.208 | 1.94 | 2.13 | 2.26 | 2.27 | 2.28 | 2.31 | 2.33 | 2.27 | 2.10 | 1.94 |
8.125 | 2.33 | 2.57 | 2.64 | 2.60 | 2.64 | 2.69 | 2.78 | 2.71 | 2.53 | 2.31 |
7.042 | 2.83 | 3.10 | 3.18 | 3.10 | 3.21 | 3.29 | 3.35 | 3.33 | 3.01 | 2.77 |
m | 1.250 | 3.750 | 6.250 | 8.750 | 11.250 | 13.750 | 16.250 | 18.750 | 21.250 | 23.750 |
Reticolo: 10 x 6 Punti
Lm [cd/m²] Lmin [cd/m²] Lmax [cd/m²] g1 g2 2.20 1.37 3.35 0.622 0.409
Luminanza con lampada nuova [cd/m²]
12.458 | 2.09 | 2.33 | 2.63 | 2.85 | 2.92 | 2.83 | 2.70 | 2.43 | 2.20 | 2.04 |
11.375 | 2.29 | 2.53 | 2.78 | 2.91 | 2.91 | 2.81 | 2.78 | 2.56 | 2.40 | 2.24 |
10.292 | 2.54 | 2.78 | 3.04 | 3.07 | 3.03 | 2.93 | 2.98 | 2.93 | 2.67 | 2.47 |
9.208 | 2.90 | 3.17 | 3.38 | 3.40 | 3.40 | 3.45 | 3.48 | 3.39 | 3.13 | 2.89 |
8.125 | 3.48 | 3.83 | 3.94 | 3.88 | 3.94 | 4.01 | 4.15 | 4.05 | 3.78 | 3.45 |
7.042 | 4.22 | 4.62 | 4.75 | 4.62 | 4.80 | 4.90 | 5.00 | 4.96 | 4.50 | 4.13 |
m | 1.250 | 3.750 | 6.250 | 8.750 | 11.250 | 13.750 | 16.250 | 18.750 | 21.250 | 23.750 |
Reticolo: 10 x 6 Punti
Lm [cd/m²] Lmin [cd/m²] Lmax [cd/m²] g1 g2 3.29 2.04 5.00 0.622 0.409
Osservatore 2
Luminanza con carreggiata asciutta [cd/m²]
12.458 | 1.50 | 1.66 | 1.86 | 2.01 | 2.06 | 1.96 | 1.87 | 1.67 | 1.53 | 1.43 |
11.375 | 1.65 | 1.82 | 2.00 | 2.08 | 2.08 | 1.98 | 1.95 | 1.83 | 1.70 | 1.56 |
10.292 | 1.86 | 2.02 | 2.19 | 2.22 | 2.21 | 2.19 | 2.18 | 2.11 | 1.93 | 1.80 |
9.208 | 2.25 | 2.45 | 2.56 | 2.55 | 2.55 | 2.56 | 2.60 | 2.53 | 2.33 | 2.13 |
8.125 | 2.78 | 2.98 | 3.10 | 3.05 | 3.13 | 3.18 | 3.23 | 3.05 | 2.82 | 2.60 |
7.042 | 3.55 | 3.77 | 3.90 | 3.76 | 3.81 | 3.86 | 3.93 | 3.96 | 3.61 | 3.27 |
m | 1.250 | 3.750 | 6.250 | 8.750 | 11.250 | 13.750 | 16.250 | 18.750 | 21.250 | 23.750 |
Reticolo: 10 x 6 Punti
Lm [cd/m²] Lmin [cd/m²] Lmax [cd/m²] g1 g2 2.48 1.43 3.96 0.577 0.361
Luminanza con lampada nuova [cd/m²]
12.458 | 2.24 | 2.47 | 2.77 | 3.01 | 3.07 | 2.93 | 2.79 | 2.49 | 2.28 | 2.13 |
11.375 | 2.46 | 2.72 | 2.99 | 3.11 | 3.10 | 2.96 | 2.92 | 2.73 | 2.53 | 2.33 |
10.292 | 2.78 | 3.01 | 3.26 | 3.31 | 3.31 | 3.27 | 3.25 | 3.15 | 2.88 | 2.69 |
9.208 | 3.36 | 3.66 | 3.83 | 3.81 | 3.80 | 3.82 | 3.88 | 3.78 | 3.48 | 3.18 |
8.125 | 4.15 | 4.45 | 4.63 | 4.55 | 4.67 | 4.75 | 4.82 | 4.55 | 4.21 | 3.88 |
7.042 | 5.30 | 5.63 | 5.83 | 5.62 | 5.69 | 5.76 | 5.87 | 5.91 | 5.39 | 4.88 |
m | 1.250 | 3.750 | 6.250 | 8.750 | 11.250 | 13.750 | 16.250 | 18.750 | 21.250 | 23.750 |
Reticolo: 10 x 6 Punti
Lm [cd/m²] Lmin [cd/m²] Lmax [cd/m²] g1 g2 3.70 2.13 5.91 0.577 0.361
Carreggiata 1 (M4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 6 Punti
Lm [cd/m²] ≥ 0.75 | Uo ≥ 0.40 | Ul ≥ 0.60 | TI [%] ≤ 15 | EIR ≥ 0.30 |
2.20 | 0.58 | 0.75 | 14 | 1.22 |
Illuminamento orizzontale
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Osservatore 1
Luminanza con carreggiata asciutta
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Luminanza con lampada nuova
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Osservatore 2
Luminanza con carreggiata asciutta
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Luminanza con lampada nuova
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Carreggiata 1 (M4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 6 Punti
Lm [cd/m²] ≥ 0.75 | Uo ≥ 0.40 | Ul ≥ 0.60 | TI [%] ≤ 15 | EIR ≥ 0.30 |
2.20 | 0.58 | 0.75 | 14 | 1.22 |
Illuminamento orizzontale
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Osservatore 1
Luminanza con carreggiata asciutta
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Luminanza con lampada nuova
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Osservatore 2
Luminanza con carreggiata asciutta
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Luminanza con lampada nuova
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 1 (P4) / Sintesi dei risultati
Marciapiede 1 (P4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 3 Punti
Em [lx] ≥ 5.00 ≤ 7.50 | Emin [lx] ≥ 1.00 |
45.02 | 29.31 |
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 1 (P4) / Tabella
Marciapiede 1 (P4)
Illuminamento orizzontale [lx]
1.250 | 60.0 | 57.1 | 50.5 | 40.5 | 34.5 | 34.5 | 40.5 | 50.5 | 57.1 | 60.0 |
0.750 | 56.5 | 53.1 | 46.7 | 37.6 | 32.1 | 32.1 | 37.6 | 46.7 | 53.1 | 56.5 |
0.250 | 52.2 | 48.5 | 42.4 | 34.2 | 29.3 | 29.3 | 34.2 | 42.4 | 48.5 | 52.2 |
m | 1.250 | 3.750 | 6.250 | 8.750 | 11.250 | 13.750 | 16.250 | 18.750 | 21.250 | 23.750 |
Reticolo: 10 x 3 Punti
Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] g1 g2 45.0 29.3 60.0 0.651 0.488
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 1 (P4) / Isolinee
Marciapiede 1 (P4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 3 Punti
Em [lx] ≥ 5.00 ≤ 7.50 | Emin [lx] ≥ 1.00 |
45.02 | 29.31 |
Illuminamento orizzontale
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m
Strada 1: Alternativa 1 / Marciapiede 1 (P4) / Grafica dei valori
Marciapiede 1 (P4)
Fattore di diminuzione: 0.67 Reticolo: 10 x 3 Punti
Em [lx] ≥ 5.00 ≤ 7.50 | Emin [lx] ≥ 1.00 |
45.02 | 29.31 |
Illuminamento orizzontale
1,50 m
6,50 m
5,00 m
1,50 m
25,00 m