Contract
di scelta “obbligata”: tali operatori hanno, infatti, la possibilità di portare i servizi direttamente nelle case degli utenti e dispongono, inoltre, di sistemi di immagazzinamento, distribuzione e tariffazione già implementati.
Allo stesso tempo, vi sono fornitori di contenuti che stanno tentan- do di proporre sul mercato propri sistemi di distribuzione, alternativi alle reti di telecomunicazioni. L’esempio più noto è quello di Disney che ha lanciato, verso la fine del mese di settembre 2003, MovieBeam. Il sistema (ad oggi disponibile soltanto nello Utah, in Florida e a Washington) consente agli uten- ti dotati di apposito set-top-box con hard disk da 160 GB di guardare i film che periodicamente Disney invia al set-top-box tramite onde radio (dataca- sting technology). Ogni due settimane, il set-top-box invia le informazioni sugli acquisti attraverso la comune linea telefonica ai sistemi di fatturazione di MovieBeam. La peculiarità del servizio risiede nel fatto che non necessi- ta di connessioni broadband o di reti cavo.
Nonostante si tratti di un servizio di Disney, i contenuti provengono, tuttavia, dai principali studios: Dreamworks, MGM, Miramax, Sony Picture Entertainment, Universal Studios, Warner Bros, 20th Century Fox. Il servizio di Disney rappresenta una innovativa modalità di diffusione di contenuti VoD, potenzialmente accessibile (una volta estesa la copertura del servizio) a tutti coloro che possiedono un apparecchio televisivo (e non soltanto a chi dispo- ne di un personal computer), una connessione ad Internet, oppure un abbona- mento a un servizio di pay-tv. Per il fornitore del contenuto, uno dei principa- li vantaggi del sistema risiede nella sua sicurezza. I contenuti sono infatti immagazzinati nel set-top-box e non nell’hard disk di un personal computer, e ciò offre maggiori garanzie contro eventuali tentativi di pirateria del conte- nuto.
Nord America - I servizi mobili
Il mercato dei servizi mobili nel Nord America ha fatto registrare nel 2003 una crescita complessiva dell’8,8% (figura 1.16), raggiungendo gli 85,6 miliardi di euro. Le stime relative al 2004, mostrano un’accelerazione nella crescita del mercato: la voce crescerà del 9,8%, mentre i dati potrebbero rad- doppiare il fatturato.
Figura 1.16 Nord America - Servizi mobili - voce e dati (miliardi di euro)
31,7
18,4
5,1
9,1
73,6
76,5
84,0
88,7
140
120
100
Dati Voce
80
60
40
20
0
2002 2003 2004* 2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
In particolare, l’utilizzo del cellulare continua a crescere in modo sostenuto tra gli americani: alla voce - che si conferma di gran lunga il seg- mento dominante - si sono aggiunti non soltanto gli SMS, ma anche applica- zioni più avanzate.
Nel corso del 2003, la crescita è stata favorita dalla crescente com- petizione tra i carrier (rafforzata, come ricordato in precedenza, dall’intro- duzione della portabilità del numero), che si è tradotta in aggressivi piani tarif- fari. Gli abbonati complessivi hanno raggiunto circa 154 milioni, con una cre- scita del 7,9% rispetto al 2002 (figura 1.17).
Figura 1.17 Stati Uniti - Abbonati ai servizi mobili (milioni)
164,7
174,6
142,6
153,9
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
2002 2003 2004* 2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
In particolare, il packaging dei servizi mobili offerti ha svolto un ruolo trainante per la crescita degli abbonati. Quest’ultimo ha incluso: sostan- ziali volumi di minuti di utilizzo per le chiamate serali e nei week-end; chia- mate gratuite sulla direttrice della lunga distanza; servizi addizionali gratui- ti (identificazione del chiamante, segreteria telefonica, ecc.); piani tariffari familiari che offrono telefoni aggiuntivi a costi molto contenuti (ad es., 9,99 dollari mensili per un nuovo telefono); riduzione dei prezzi e bundling di applicazioni, quali SMS, giochi e notizie.
Per quanto riguarda, in particolare, i servizi dati, al successo riscos- so dagli SMS non soltanto come strumento di comunicazione, ma anche come possibilità di interagire con la televisione, si sono progressivamente aggiunti gli MMS, le suonerie polifoniche, i giochi Java. Alla fine del 2003, il mercato, certamente ancora contenuto in termini di volume dei ricavi, pre- senta notevoli margini di crescita.
Alla base di tali aspettative, vi sono i seguenti elementi, emersi nel corso del 2003:
a. sono stati immessi sul mercato terminali avanzati con schermi a colori che favoriscono, ad esempio, la fruizione di giochi. Si prevede che costi- tuiranno progressivamente la parte più rilevante del mercato dei terminali;
b. gli operatori mobili e i content provider hanno investito nella creazione e distribuzione di contenuti ed applicazioni agli utenti mobili con-
sumer. Questi ultimi hanno mostrato di gradire le nuove applicazioni ed, in particolare, le suonerie ed i giochi scaricabili. Allo scopo di differenziare la propria offerta da quella dei concorrenti, alcuni carrier hanno concluso accor- di esclusivi con fornitori di contenuti e publisher di giochi;
c. sono stati offerti i primi giochi multiplayer, considerati il futu- ro dei giochi scaricabili su cellulare. Il miglioramento delle prestazioni delle reti wireless e l’interoperabilità tra i carrier svolgeranno un importante ruolo di acceleratore del mercato: il primo, infatti, consentirà il lancio di giochi multiplayer, nei quali gli utenti potranno affrontarsi in tempo reale e non, come avviene oggi, a turni e in modalità off-line, mentre il secondo permet- terà agli utenti di diversi carrier di affrontarsi tra di loro;
d. attualmente, la distribuzione delle applicazioni quali suonerie, giochi, wallpaper e screensaver è controllata dagli operatori mobili. Tutta- via, alcuni content provider, consapevoli dell’importanza che la distribuzio- ne riveste nella catena di valore dei contenuti per cellulari, hanno immesso sul mercato, in particolare presso le grandi catene di distribuzione, carte pre- pagate che consentono agli utenti, tramite un codice di accesso riservato, di scaricare i contenuti sul proprio terminale o hanno distribuito “chioschi” pres- so i quali l’utente può acquistare i contenuti inserendo il denaro nella mac- china.
L’ampliamento dei canali di diffusione (ad es., negozi specializzati nell’elettronica di consumo, catene della grande distribuzione del tipo Wal- Mart, portali web) svolgerà un ruolo assai importante per lo sviluppo di que- sto mercato.
Alla base di tali servizi, vi è stato l’aggiornamento delle reti perse- guito dai carrier mobili.
Tali sforzi proseguiranno nei prossimi anni, come testimoniano gli annunci recentemente diffusi dagli operatori. Infatti, Verizon Wireless ha intenzione di lanciare, a livello nazionale, una rete in grado di consentire la trasmissione dati a 300-500 Kbps (da 4 a 7 volte l’attuale rete), mentre AT&T Wireless/Cingular ha ufficialmente lanciato una rete nazionale EDGE (enhanced data rates for gsm evolution) con velocità di trasmissione com- presa tra 100-120Kbps, e così altri operatori (Sprint PCS e Nextel).
Per quanto riguarda il mercato consumer, alla base di tali sforzi vi è il tentativo, da parte degli operatori, non soltanto di migliorare l’esperienza di fruizione dei contenuti e dei servizi degli utenti, ma anche di supportare nuove applicazioni, tra le quali il wireless streaming e le applicazioni video.
Più difficile, al momento, è invece prevedere le conseguenze del lancio sul mercato business, al quale pure si indirizzano, nell’immediato periodo, il servizio EDGE di AT&T Wireless, e i test di Verizon.
Entrambi gli operatori, infatti, hanno sin dall’inizio sottolineato le potenzialità di queste due tecnologie, non tanto per l’utenza business, che si connette alla rete tramite cellulare, quanto piuttosto a quella che utilizza il laptop in combinazione con schede PCMCIA (personal computer memory card international association) per l’accesso alla rete.
È certo che lo sforzo di innovazione da parte degli operatori mobi- li proseguirà nei prossimi anni in misura ancora più intensa, come risultato
del processo di consolidamento che si sta verificando sul mercato. In questo contesto, rientra la già citata recente acquisizione di AT&T Wireless da parte di Cingular Wireless.
Proprio la sconfitta subita dall’operatore inglese Vodafone nella con- quista di AT&T Wireless viene considerata, da taluni, come uno dei possibi- li motivi di ulteriori fenomeni di consolidamento sul mercato che potrebbe- ro vedere Vodafone nella parte di acquirente, oppure di partner di Nextel, Sprint PCS o T-Mobile. Tale processo porterebbe, molto probabilmente, oltre che ad un rallentamento della pressione sui prezzi, ad una maggiore focaliz- zazione, da parte degli operatori, verso decisioni di investimento a maggiore dimensione strategica, e non dettate dall’esigenza contingente di rispondere in modo tempestivo alle strategie intraprese da altri operatori concorrenti.
Nel 2003 si è, infine, assistito al lancio sul mercato del cd. push to talk (PTT) da parte dell’operatore Nextel. Il PTT comprende una serie di ser- vizi nati con lo sviluppo della tecnologia iDEN (integrated dispatch enhan- ced network) da parte di Motorola. iDen supporta le funzionalità tipiche di un servizio walkie-talkie (immediatezza) e, allo stesso tempo, le “normali” chiamate cellulari, il paging numerico, gli SMS, i dati e il fax.
I principali vantaggi del PTT sembrano ad oggi individuabili nel- l’immediatezza del servizio, nei costi e nella possibilità di ottimizzare i flus- si di comunicazione permettendo, tramite un solo apparecchio, di effettua- re e ricevere le comunicazioni verso e da tutti gli utenti di cellulari e, allo stesso tempo, attivare comunicazioni circoscritte ad un determinato nume- ro di utenti. Nextel è stato il primo grande carrier USA ad usare iDEN; suc- cessivamente, sono entrati nel mercato altri operatori, quali Verizon Wire- less e Sprint PCS. Nel mese di agosto, Verizon Wireless ha annunciato la disponibilità, a livello nazionale, del suo servizio PTT.
L’ingresso di altri operatori non dovrebbe tuttavia erodere, nel breve periodo, la posizione di Nextel che si fonda, oltre che su una rete caratteriz- zata da tempi di latenza limitati (300 millisecondi contro i 4 secondi delle reti CDMA (code division multiple access), ad esempio quella di Verizon) sulla capacità, ormai consolidata, di inserire i servizi PTT nel contesto delle necessità della clientela affari.
Il successo del servizio di Nextel ha creato una considerevole eco in Europa: restano, tuttavia, da definire alcuni aspetti, quali il rilascio di termi- nali ad hoc che contemplino la possibilità di fruire, contemporaneamente, di funzioni PTT e dei più innovativi servizi dati, nonché - soprattutto - la pac- chettizzazione dei servizi sia per il mondo business, sia per quello consumer.
Europa - I servizi di rete fissa
Nel 2003, il valore del mercato europeo dei servizi su rete fissa (figu- ra 1.18) è stato pari a 135 miliardi di euro, con un aumento del 2% circa rispet- to al 2002. La crescita, peraltro di modesta entità, è stata trainata dai servizi dati, aumentati dell’8,4%, in quanto il valore del comparto voce è rimasto pra- ticamente invariato, per effetto sia della sostituzione da parte della telefonia mobile, sia della riduzione dei prezzi unitari sotto la spinta della maggiore concorrenza.
Figura 1.18 Europa - Mercato dei servizi di rete fissa - voce e dati (miliardi di euro)
29,2
31,6
34,5
37,7
103,3
103,4
103,1
102,6
160
140
120
Dati Voce
100
80
60
40
20
0
2002 2003 2004* 2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
Il numero complessivo delle connessioni (PSTN e ISDN) è rimasto pressoché stabile rispetto al 2002 (figura 1.19). Nei prossimi anni, si prevede una diminuzione dello 0,8% e dell’1,3% attribuibile alla riduzione delle linee PSTN. Le linee ISDN (integrated services digited network) continueranno a crescere nel 2004, ma accuseranno una lieve riduzione nel 2005, dovuta alla progressiva migrazione degli utenti residenziali ed affari verso connessioni broadband. Tut- tavia, tale diminuzione non sarà uniforme, ma assumerà dimensioni diverse nei singoli paesi: in Germania, ad esempio, dove sono presenti offerte DSL su con- nessioni ISDN esistenti, la base installata rimarrà pressoché stabile.
Figura 1.19 Europa occidentale - Connessioni fisse PSTN e ISDN (milioni)
172
170
167
165
Linee PSTN
Linee ISDN
58
60
61
61
250,0
200,0
150,0
100,0
50,0
0,0
2002
2003
2004*
2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
Per quanto riguarda il traffico (figura 1.20), quest’ultimo, nel 2003, ha registrato una lieve diminuzione, pari allo 0,5%. L’aumento delle chiamate verso Internet (+2% circa), verso i cellulari (+7%) e delle “altre chiamate” (verso numeri a tariffazione premium, ecc., pari al 2%) non è stato sufficiente a compensare la diminuzione del traffico sulle direttrici locali e nazionali. Il volume delle chiamate internazionali si è mantenuto stabile. La diminuzione dei minuti di traffico sarà più accentuata nel 2004 e nel 2005 (-1,5% e -2,4%,
rispettivamente): alla diminuzione del traffico locale e nazionale sulla lunga distanza, si aggiungerà, infatti, quella del traffico dial up per effetto del feno- meno di crescente sostituzione con gli accessi a banda larga.
Figura 1.20 Europa occidentale - Traffico (miliardi di minuti)
1.494
1.487
1.464
1.428
1500
1480
1460
1440
1420
1400
1380
2002 2003 2004* 2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004. Nota: comprende anche il traffico dial up.
Nell’Europa occidentale, le entrate dalla telefonia fissa (traffico, canoni e connessioni) hanno registrato, nel 2003, una diminuzione dell’1,3% (figura 1.21). Questo fenomeno si accentuerà nel 2004 e nel 2005 per effetto della contrazione delle entrate derivanti dalle chiamate (-1,8% nel 2004 e -2,1% nel 2005). I seg- menti che nel 2003 hanno accusato le maggiori contrazioni sono stati le chiamate locali, le chiamate nazionali sulla lunga distanza e le chiamate internazionali.Anco- ra una volta, il fenomeno è attribuibile alla contrazione delle tariffe (sia pure meno accentuata di quella registratasi negli anni passati), nonché alla crescente sostitu- zione delle chiamate su linea fissa ad opera di quelle tramite cellulare.
Figura 1.21 Europa occidentale - Ricavi da telefonia fissa (miliardi di euro)
87,2
86,0
84,5
82,9
88
87
86
85
84
83
82
81
80
2002
2003 2004*
2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
Nota: comprende le entrate derivanti dalle chiamate e quelle derivanti da canoni e connessioni.
tenuti xxxxxxxx nel 2003: per il 2004 e 2005, sono, tuttavia, previste riduzioni rispettivamente dell’ordine del 3 e del 5%, attribuibili al già citato fenomeno di sostituzione con le connessioni broadband. L’unica direttrice che conti- nuerà a registrare variazioni positive anche nel 2004 e 2005 sarà quella rela- tiva alle chiamate verso mobile.
Nel tentativo di reagire alla diminuzione delle entrate derivanti dal business tradizionale (la telefonia fissa), gli operatori telefonici hanno lan- ciato offerte sempre più personalizzate che intendono venire incontro alle esi- genze dei diversi segmenti della clientela: sono, inoltre, proseguite le offerte che prevedono la possibilità, dietro pagamento di un canone mensile fisso, di ottenere sconti su determinate tipologie di chiamate.
Alcuni incumbent stanno poi esplorando le opportunità derivanti da servizi a valore aggiunto su dispositivi fissi e cordless avanzati: nel corso del 2003, sono stati messi a punto, in collaborazione con i costruttori di apparec- chi tetefonici, terminali avanzati che dovrebbero consentire agli utenti, a par- tire dal 2004, di effettuare servizi quali videochiamate e di svolgere alcune funzioni tipiche dei cellulari (ad es., l’invio e la ricezione di MMS).
Per quanto riguarda i paesi dell’Europa centrale e dell’Est, l’analisi dei ricavi dai servizi di telefonia fissa mostra trend molto differenti da paese a paese. La Russia, ad esempio, ha registrato un aumento notevole delle entra- te dai servizi voce su linea fissa, superiore a quello verificatosi nella telefo- nia mobile. In altri paesi dell’area, sono invece stati registrati aumenti più contenuti. In particolare, per quanto riguarda il segmento residenziale, emer- ge che in diversi casi la crescita è da attribuirsi alla sola voce “connessioni e canoni” a fronte, invece, di una tendenza alla diminuzione delle entrate dalle chiamate a causa del fenomeno di sostituzione fisso-mobile. A questo riguar- do, si deve osservare che la liberalizzazione del mercato delle telecomunica- zioni fisse è avvenuta, nella maggior parte dei paesi dell’area, soltanto molto recentemente. Peraltro, essa non ha determinato, sul mercato residenziale, i benefici attesi, né in termini di diminuzione del prezzo delle comunicazioni, né in termini di gamma e flessibilità dei servizi. Questo ha fatto sì che i ser- vizi di comunicazione mobile, per quanto nel complesso più costosi, siano stati accolti con maggiore favore da parte della clientela residenziale, con il risultato che, in alcuni di questi paesi, già alla fine del 2003 il numero delle connessioni mobili superava quello delle connessioni fisse.
Più accesa si è rilevata la competizione nel segmento business: atti- rati dalle immediate opportunità di crescita derivanti da questo settore, gli ope- ratori alternativi hanno investito in modo considerevole in questo segmento. Di conseguenza, gli operatori storici, per non perdere clientela, sono stati obbligati a ridurre i prezzi ed offrire soluzioni più flessibili e personalizzate.
Una delle iniziative che si prevede potrà aumentare la concorrenza sul mercato della telefonia fissa è la realizzazione della selezione e pre-sele- zione del vettore: al momento, tuttavia, queste modalità di accesso indiretto sono state formalmente adottate (in una o entrambe le tipologie) soltanto in un numero limitato di paesi.
Europa - I servizi Internet
Il dato più importante che ha caratterizzato il mercato dell’accesso ad Internet nel 2003 è stato senza dubbio la crescita registratasi nel segmen- to della banda larga nei paesi dell’Europa occidentale.
Nel 2003 le connessioni attive hanno raggiunto i 23,7 milioni, con un aumento di oltre il 77% rispetto al 2002 (figura 1.22).
Figura 1.22 Europa occidentale - Connessioni a banda larga (milioni)
45,7
34,5
23,7
13,4
50
40
30
20
10
0
2002 2003 2004* 2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
Tale risultato è la conseguenza delle numerose iniziative intraprese, in questo mercato, sia dagli operatori incumbent, sia dagli operatori alterna- tivi: entrambe le categorie di operatori, infatti, hanno identificato nello svi- luppo del mercato della banda larga le maggiori opportunità di crescita per i prossimi anni. A questo proposito, è possibile individuare alcuni elementi comuni che hanno influito positivamente sullo sviluppo dei servizi di acces- so a banda larga nei paesi dell’Europa occidentale:
a. riduzione dei prezzi di accesso;
b. ampliamento della copertura del servizio;
c. maggiore diversificazione dell’offerta (in termini di prezzi, modalità di fruizione e tariffazione del servizio e larghezza di banda);
d. aumento dell’offerta di contenuti e servizi.
Ovviamente, l’intensità con la quale si sono verificati tali feno- meni è stata diversa da paese a paese, in funzione, ad esempio, del conte- sto regolamentare, della presenza sul territorio di infrastrutture alternati- ve di accesso (ad es., il cavo o la fibra ottica), delle specifiche attitudini socio-culturali nei confronti di Internet. Ad esempio, la rilevante crescita registrata in Olanda, è conseguenza di una drastica riduzione dei prezzi favorita dalla presenza di offerte DSL da parte di importanti operatori alternativi e dalla contestuale disponibilità di un’infrastruttura cavo svi- luppata sul territorio. La regolamentazione ha svolto un ruolo fondamen- tale, nella misura in cui ha influito positivamente sulle condizioni di acces-
so al cd. local loop unbundling (LLU) e alle offerte wholesale degli incum- bent.
Sulla penetrazione della banda larga hanno inoltre influito la dispo- nibilità finanziaria degli operatori alternativi (misurata, ad esempio, in ter- mini di capacità di investire nel LLU), nonché le loro politiche di offerta: mentre molte imprese si rivolgono a tutte le tipologie di clientela (gli high spender come pure i low spender), alcune sembrano aver focalizzato i propri sforzi sulla fascia alta del mercato, alla quale si cerca di offrire servizi com- plementari al solo accesso ad Internet. Tra gli elementi di differenziazione sui quali hanno maggiormente puntato gli operatori, vanno in particolare citati, accanto al prezzo, la larghezza di banda e la disponibilità di servizi aggiunti- vi (ad es., voce e video). Per quanto riguarda la larghezza di banda, le offer- te presenti sul mercato hanno mostrato, nel corso del 2003, un’accentuata dif- ferenziazione, con un limite inferiore rappresentato da offerte da 256Kbps, un livello intermedio a 640 Kbps, ed una fascia superiore fino ai 10 Mbps.
Alcuni operatori hanno - inoltre - previsto offerte per specifici target di clientela, combinando proposte di connessione con la commercializzazio- ne di terminali capaci di sfruttare particolari funzionalità, come - ad esempio
- i giochi on line. Anche British Telecom e Deutsche Telekom si sono attivate su questo fronte, offrendo connessioni ottimizzate per il gioco on line. Altre iniziative che hanno coinvolto l’elettronica di consumo riguardano gli accor- di tra un’importante casa produttrice (Philips) e operatori incumbent quali Telecom Italia, KPN, Telefonica, British Telecom, Deutsche Telekom e Bel- gacom, finalizzati alla vendita congiunta di prodotti per la connettività ADSL e stereo che, sfruttando la tecnologia wi-fi e senza passare attraverso un per- sonal computer, consentono di fruire sullo stereo di contenuti audio on line.
Tutti i principali operatori hanno, inoltre, immesso sul mercato offer- te differenziate in termini di modalità di consumo, allo scopo di venire incon- tro alle esigenze delle diverse tipologie di clientela. Accanto alla modalità di accesso flat, che sembrava destinata ad occupare un ruolo di assoluta centra- lità nel panorama delle offerte, se ne sono progressivamente aggiunte altre. Tra queste, le offerte che prevedono una tariffazione basata sui tempi di utilizzo della connessione o sul consumo (in termini di quantità di dati scaricati). Anche le modalità di pagamento sono state diversificate: al pagamento trami- te la bolletta telefonica si sono aggiunte, in alcuni casi, le carte prepagate.
In alcuni paesi, tra i quali l’Italia, l’introduzione di formule a tempo (subordinata o meno al pagamento di un canone mensile) si è rivelata parti- colarmente importante ai fini della penetrazione della banda larga. Nel 2003, gli operatori broadband hanno destinato consistenti risorse alla commercia- lizzazione di contenuti e servizi a valore aggiunto espressamente concepiti per la fruizione tramite reti broadband. La creazione, al riguardo, di nuovi portali broadband e l’arricchimento di quelli già esistenti fanno ritenere che tale mercato stia progressivamente entrando in una fase più evoluta.
Se inizialmente gli operatori hanno focalizzato i propri sforzi sul- l’ampliamento della clientela con offerte sempre più economiche alle quali
corrispondevano velocità di banda abbastanza ridotte, successivamente, pur continuando a perseguire l’obiettivo di una maggiore penetrazione del servi- zio, tendono ad evidenziare la possibilità di fruizione di servizi innovativi ed a elevato valore aggiunto attraverso la banda larga. Questa circostanza è riconducibile a diversi fattori: da un lato, la rapida crescita degli accessi a banda larga ha evidenziato le potenzialità di questa nuova tecnologia, contri- buendo ad accrescere l’offerta di contenuti e servizi da parte dei content pro- vider; dall’altro lato, gli operatori di telecomunicazioni sono intenzionati a sfruttare appieno le potenzialità della banda larga, al fine di incrementare i ricavi unitari dei clienti.
Tra i primi operatori ad avere sviluppato una specifica offerta di con- tenuti per la banda larga, vi è Deutsche Telekom che offre contenuti a valore aggiunto tramite il portale appositamente predisposto per i contenuti broad- band (T-Online Vision), già dal 2002.
Telecom Italia, alla luce dell’attuale dotazione di connessioni a banda larga in previsione del potenziamento della propria offerta (contenuta nel portale “Rosso Alice”) ha deciso di raddoppiare la larghezza di banda dei propri accessi ADSL light. Questa iniziativa ha avuto un effetto sull’intero mercato, in quanto tutti i principali concorrenti nel mercato DSL (sia in LLU, sia sul mercato reseller) hanno replicato l’iniziativa di Telecom Italia.
Dall’analisi di alcuni dei principali portali broadband, emerge che l’at- tuale offerta comprende le seguenti principali categorie di contenuti e servizi:
a. notizie (soprattutto in videostreaming);
b. musica;
c. gioco;
d. video (film, trailer);
e. contenuti educativi e di formazione;
f. servizi di comunicazione e di community (ad es., instant messa- ging, posta elettronica personalizzata, videocomunicazione, spazio web per il deposito di contenuti personali).
Le modalità di fruizione dei contenuti variano a seconda dei conte- xxxx e degli operatori. Ancora assai consistenti sono le perplessità, da parte delle case cinematografiche, in merito alla possibilità di fenomeni di scam- bio illegale dei film. Anche i costi e le modalità di pagamento variano da ope- ratore ad operatore: per alcuni contenuti, viene richiesta la sottoscrizione di un abbonamento, mentre per altri è possibile acquistare i singoli contenuti. Generalmente, l’accesso ai contenuti è fatturato separatamente dai costi di connessione.
Tra gli operatori che stanno valutando se entrare nel mercato euro- pei vi sono Apple e Roxio (che vorrebbero replicare in Europa, rispettiva- mente, i propri servizi iTunes e Napster) nonché Sony, che intende lanciare entro l’anno un servizio di download di musica “Connect” nel Regno Unito, in Francia ed in Germania. Anche Virgin ha dichiarato l’intenzione di entra- re in questo mercato, attraverso un proprio servizio di download di brani
musicali sia per il mercato europeo, che per quello statunitense. Tra le diffi- coltà da superare, per gli operatori che desiderano esplorare le potenzialità del mercato europeo della musica on line, vi sono attualmente le differenze tra le norme in materia di copyright che, nonostante i tentativi di armonizza- zione della Commissione europea, presentano ancora un significativo osta- colo alla costituzione di un mercato unico europeo per la musica on line (si veda, per quanto riguarda la normativa italiana, il paragrafo 2.1.5.).
Le potenzialità delle linee xDSL come piattaforma per la distribu- zione dei contenuti stanno, inoltre, aprendo la strada ad un’ulteriore tipolo- gia di fruizione del contenuto: la televisione su ADSL. Tra le principali ini- ziative al riguardo si segnalano:
a. l’offerta di France Télécom (MaLigne tv) che attualmente com- prende un servizio di VoD (grazie ad accordi con diversi content provider) e di pay-tv (accesso al bouquet “L” dell’emittente pay TPS che comprende circa una sessantina di programmi) al prezzo rispettivamente di 16 e 21 euro al mese. Il decoder, come pure una carta per l’accesso ai programmi, viene con- cesso dietro pagamento di una cauzione di 75 euro, con un costo di attivazio- ne del servizio pari a 64 euro. La connessione broadband è fatturata separata- mente e la visione dei contenuti avviene esclusivamente sul televisore. L’of- ferta è disponibile a Parigi e in alcune altre principali città francesi;
b. l’offerta T-Online Vision: i contenuti, precedentemente fruibili soltanto sul personal computer, sono visibili, dal marzo 2004, anche sulla televisione. Il servizio di VoD consente agli utenti di scaricare i contenuti die- tro pagamento di un canone. È disponibile, inoltre, un portale con canali di notizie, sport ed intrattenimento. T-Online ha già stipulato accordi con diver- si costruttori dell’elettronica di consumo (tra i quali Fujiitsu Siemens e Humax);
c. l’iniziativa Imagenio di Telefonica, servizio di televisione su ADSL che consente l’accesso ad oltre una ventina di canali televisivi ed oltre quindici canali radiofonici, nonché un servizio di VoD. Gli abbonamenti disponibili sono attualmente due: il primo comprende la linea ADSL a 256 Kbps, l’accesso alla televisione e al servizio di VoD e costa 54 euro mensili, mentre il secondo comprende soltanto la linea ADSL e l’accesso al servizio VoD, per un costo di 48 euro mensili.
Gli operatori incumbent non sono gli unici attivi su questo fronte: alcune delle iniziative considerate al momento più innovative sono state attuate da operatori alternativi. Oltre al caso di Fastweb, che ha portato in Ita- lia il modello del triple play, si segnala il caso dell’operatore alternativo fran- cese Free (gruppo Iliad) che ha lanciato, a dicembre 2003, un’offerta di tele- visione su ADSL che prevede, oltre ad una connessione ADSL (fino a 1024 kbp/s in ricezione), un pacchetto di telefonate gratuite e l’accesso gratuito ad oltre 26 canali televisivi (è inoltre possibile accedere a canali a pagamento pagando un prezzo aggiuntivo); nello stesso mese, un altro operatore alter- nativo francese, Cégetel, ha concluso un’intesa con la pay-tv Canal Plus per fornire contenuti televisivi su ADSL (inizialmente nella zona di Rennes).
Entro la fine dell’anno, inoltre, sul mercato francese potrebbe essere dispo- nibile l’offerta di un servizio VoD di Tiscali.
Le offerte attualmente presenti sul mercato francese differiscono dunque sensibilmente non soltanto in termini di costi, ma anche di composi- zione dell’offerta. È, inoltre, interessante notare come, ad oggi, le forme di bundling più evolute (voce, Internet e televisione) siano attualmente fornite dagli operatori alternativi. Gli operatori incumbent, infatti, sembrano al momento preferire un modello di offerta separata. Tale decisione sembra essere riconducibile al potenziale rischio di “cannibalizzazione” che tali offer- te potrebbero avere sui ricavi legati alla fonia vocale.
È, tuttavia, difficile prevedere quale sarà l’impatto di tali offerte sul mercato: se, da un lato, le offerte degli operatori di telecomunicazioni si por- ranno in concorrenza con le offerte degli operatori di pay-tv, tuttavia, esse rappresenteranno un ulteriore canale di distribuzione di tali contenuti. Nel caso francese, ad esempio, le connessioni ADSL consentono agli operatori di pay-tv di raggiungere nuovi utenti, superando i vincoli normativi vigenti in materia di installazione delle parabole.
L’utilizzo della televisione tramite la rete DSL consente all’utente di fruire della numerosità dei contenuti disponibili su Internet ma, allo stesso tempo, attraverso un mezzo tradizionalmente più conosciuto dal mercato e con una diffusione assai capillare, rende più attraenti tali contenuti.
L’entrata, nel mercato della televisione su ADSL, di operatori incum- bent di telecomunicazioni può rappresentare un fattore importante per il mer- cato VoD in Europa. Gli operatori che hanno sinora fornito questa tipologia di servizio sulla televisione (si pensi a Kingston Communications e Home- Choice, le piattaforme di VoD su ADSL più rappresentative in Gran Breta- gna) hanno dovuto affrontare non pochi problemi: tra questi, la limitata coper- tura della rete (il caso di Kingston) o gli elevati costi di affitto della linea BT (nel caso di HomeChoice). Gli operatori di telecomunicazioni, al contrario, possono contare sul controllo della rete, sulla copertura nazionale, sul con- tatto con l’utente (tramite la bolletta telefonica), su brand affermati, su note- voli risorse economiche da investire.
In conclusione, il 2004 rappresenterà un anno assai importante per quanto riguarda la sperimentazione per l’offerta di contenuti e servizi a valo- re aggiunto per la banda larga sia su personal computer, sia su televisione. Per alcuni servizi già avviati (si pensi alla vendita di brani musicali on line) il prin- cipale obiettivo è quello di raggiungere volumi tali da consentire alle imprese un’adeguata profittabilità: in questo senso, assumeranno un’importanza fon- damentale le semplificazioni dei regimi di copyright, la disponibilità delle case discografiche a rendere fruibili i propri archivi digitali per la distribuzione on line della musica, una maggiore visibilità dei servizi offerti e la capacità degli operatori di formulare modelli di offerta e di utilizzo dei contenuti in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori. Per i contenuti più innovativi, quali il VoD su televisione, riveste un aspetto strategico la formulazione di business model in grado di competere con le offerte degli operatori di pay-tv.
In ogni caso, appare evidente che la concorrenza in materia di banda larga si misurerà sempre di più non soltanto in termini di prezzi e velocità di connessione, ma anche di contenuti e servizi offerti. In particolare, accanto ai contenuti di terzi, si prevede che nei prossimi anni, un driver sarà anche la possibilità di offrire servizi personalizzati (immagazzinamento, sistemi per la gestione dei contenuti, funzionalità di e-mail maggiormente avanzate).
Infine, l’analisi dei dati quantitativi relativi al mercato dell’accesso broadband, segnala come, a livello di piattaforme, l’xDSL si conferma la tec- nologia più diffusa nell’Europa occidentale (figura 1.23).
Figura 1.23 Europa occidentale - Connessioni a banda larga - accesso (milioni)
0,6
0,4
8,7
0,2
7,0
0,1
3,5
9,5
0,2
5,3
35,3
26,5
17,8
0,4
0,6
1,1
Altro Cavo DSL
Fibra
50
40
30
20
10
0
2002 2003 2004* 2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
Il cable modem è ad oggi presente soprattutto in Gran Bretagna, dove l’operatore incumbent British Telecom si trova in un contesto competitivo che vede crescere la concorrenza portata dagli operatori cavo Telewest e NTL i quali, superata in parte la crisi finanziaria che li aveva colpiti negli scorsi anni, stanno attuando aggressive campagne di marketing.
Il cable modem è anche disponibile in Francia e Germania, dove tut- tavia si evidenzia una frammentazione forse eccessiva degli operatori sul mercato (oltre 50 in Francia), che oggi faticano a reperire le risorse econo- miche necessarie per l’ammodernamento delle reti per la fornitura di servizi broadband e per lo sviluppo di offerte competitive.
In entrambi i mercati, da tempo sono in atto tentativi di consoli- damento: tra i più recenti ricordiamo, per quanto riguarda la Francia, la cessione a Liberty Media (presente in Francia tramite l’operatore cavo UPC) degli asset dell’operatore cavo Noos (controllato per oltre il 50% da Suez e per il 27% da France Télécom). Tale cessione permette a Suez, che ha già annunciato l’intenzione di vendere la propria partecipazione nel- l’emittente televisiva M6, di tornare a focalizzarsi soltanto sul settore delle utilities (acqua, energia, ecc.). L’evento ha portato France Télécom e Vivendi Universal a valutare la possibilità di una fusione delle proprie infrastrutture via cavo.
Europa - I servizi mobili
Il mercato dei servizi su rete mobile (figura 1.24) ha registrato, nel 2003, un aumento del 4,7%, superando i 95 miliardi di euro. A fronte di un incremento del 2,1% del segmento voce, quello relativo ai servizi dati ha regi- strato una crescita del 26%.
Il rallentamento della crescita dei ricavi da servizi voce è da attri- buirsi alla pressione sui prezzi determinata dalla concorrenza, ma soprattut- to al livello di maturità raggiunto dal mercato.
Figura 1.24 Europa - Mercato dei servizi di rete mobile - voce e dati (miliardi di euro)
12,4
15,4
19,6
81,8
83,5
85,7
87,3
9,8
120
100
Dati Voce
80
60
40
20
0
2002 2003 2004* 2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
Per quanto riguarda, in particolare, l’Europa occidentale, il mercato ha raggiunto un livello di penetrazione delle comunicazioni cellulari estre- mamente elevato. Alla fine del 2003, il numero delle linee mobili attive ha raggiunto i 307 milioni (figura 1.25), con una crescita del 3,4% sul 2002. Par- ticolarmente significativa è la crescita registrata nel segmento degli abbona- menti: il risultato è la conseguenza degli sforzi, da parte dei carrier mobili, tesi ad incentivare il passaggio degli utenti con formula pre-pagata a formu- le con abbonamento. Questi tentativi, dettati dalla volontà di accrescere la spesa media per utente, continueranno nei prossimi anni, con il risultato che, in un triennio, la percentuale degli utenti con formula prepagata scenderà dal 60,7% del 2003 al 56,5% del 2005.
A fronte della diminuzione dei costi delle chiamate su rete mobile, gli operatori mobili hanno attuato misure tese a incrementare il livello di ARPU degli utenti e a fidelizzare questi ultimi (proponendo, ad es., pac- chetti bundled che incentivano le comunicazioni verso altri utenti dell’o- peratore).
Per quanto riguarda il segmento dati, i carrier hanno notevolmente ampliato la gamma dei servizi grazie all’aggiornamento delle reti alla tecno- logia GPRS (e, per alcuni, UMTS) e alla disponibilità di una gamma sempre più ricca di terminali capaci di funzioni avanzate.
187,6
186,4
184,8
186,3
112,1
120,9
131,2
143,6
Figura 1.25 Europa occidentale - Linee mobili attive (milioni)
350
300
250
200
150
100
50
0
2002 2003 2004*
Prepagato Contratto
2005*
* Previsioni. - Fonte: IDC, 2004.
Il 2003 ha assistito allo sviluppo dei servizi Vodafone Live! ed i-mode, nonché un arricchimento dei portali dei vari operatori mobili. In particolare, per quanto riguarda Vodafone Live!, il servizio era disponibi- le, alla fine del 2003, in 15 paesi: Xxxxx Xxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxx, Xxxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxx, Xxxxxxxxx, Egitto, Nuova Zelanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Francia e Svizzera. Gli utenti del servizio (intesi come coloro che possiedono un terminale avanzato Vodafone Live!) risultavano circa 4,5 milioni. Nel corso del 2004, il servizio sarà disponibile anche a Malta e, presto, verrà fornito, su licenza, anche in Belgio (dall’operatore Proximus, del quale Vodafone detiene il 25% del capitale).
Il servizio offre agli utenti l’utilizzo di giochi e suonerie polifoniche, la possibilità di inviare e ricevere MMS, di accedere alla posta elettronica e a siti di notizie e di utilità, e di registrare e vedere videoclip. Nel corso del 2003 e all’inizio del 2004, l’operatore ha siglato diverse partnership con for- nitori di contenuti, tra i quali l’UEFA nel settore del calcio e Warner Bros per la distribuzione di contenuti quali giochi, screensaver e contenuti video. È intenzione dell’operatore, inoltre, potenziare ulteriormente i servizi forniti da Vodafone Live! attraverso la tecnologia 3G.
Il servizio i-mode è, invece, oggi presente in otto paesi: dal Giappo- ne (paese nel quale è stato inizialmente offerto nel 1999) è stato esteso, nel corso del 2002, a Germania (e-Plus), Olanda (KPN Mobile), Belgio (Base) e Francia (Bouygues Télécom) e, nel 2003, alla Spagna (Telefónica Móviles) e all’Italia (Wind). È, inoltre, presente a Taiwan (Far EasTone Telecommu- nications). Escludendo il Giappone (con 40,5 milioni di utenti), il numero complessivo degli utenti dei servizi di i-mode superava, alla fine del mese di gennaio 2004, i due milioni.
I servizi differiscono per diversi aspetti: a livello di tecnologia, il ser- vizio i-mode utilizza il linguaggio cHTML (una versione evoluta del- l’HTML) e questo facilita la conversione dei contenuti dei siti Internet, scrit-
ti in HTML, in contenuti adatti per la visualizzazione su cellulare, mentre Vodafone Live! si affida al WAP (wireless access protocol - versione 2). Anche il sistema di revenue-sharing con i fornitori di contenuti è differente: i-mode prevede una maggiore condivisione dei ricavi a favore dei fornitori di contenuti. Nel modello i-mode, il gestore telefonico agisce da semplice inter- mediario tra i fornitori di contenuto e gli utenti, mettendo a disposizione le proprie infrastrutture di fatturazione. Il modello Vodafone Live! sembra inve- ce assomigliare maggiormente a quello del cd. walled garden, ossia di un sistema che limita la possibilità dei clienti di accedere a siti e contenuti che non siano tra quelli previsti dall’operatore mobile.
Tradizionalmente minore è stata, inoltre, rispetto a Vodafone Live!, l’enfasi di i-mode sul servizio MMS (nei primi paesi europei nei quali era stato lanciato il servizio, il portafoglio di terminali non comprendeva quelli dotati di camera phone). Più deciso, invece, è stato l’accento sul servizio di posta elettronica (intorno al quale i-mode si è sviluppato in Giappone). Per gli operatori mobili con una presenza anche nel mercato Internet (si pensi a Wind in Italia), questa possibilità consente di fornire ai propri utenti Internet la propria posta in mobilità. Entrambi i servizi vengono forniti attualmente in Europa sulle reti GPRS: l’upgrade alla rete UMTS consentirà non soltanto di ottimizzare il download e l’accesso ai contenuti, ma abiliterà anche nuovi servizi come la videocomunicazione.
Tutti gli operatori mobili hanno notevolmente arricchito la gamma di contenuti e servizi presenti sui propri portali: ad esempio T-Mobile ha creato, in parallelo a quanto avviene sul suo portale Internet, diverse sezioni chiamate t-zones (marzo 2003). Nel corso del 2003, ha introdotto il servizio di download “Screen Styles” che consente agli utenti di accedere, grazie ad un software sca- ricabile sul cellulare, a contenuti delle t-zones (suonerie, wallpaper, notizie e contenuti di potenziale interesse) che rispondono alle proprie preferenze. Il ser- vizio consente di offrire agli utenti un’esperienza personalizzata del portale t- zones e, pertanto, mira, da un lato, a fidelizzare l’utente e, dall’altro, ad incre- mentare l’utilizzo dei servizi. Attualmente, il principale limite del sistema è rap- presentato dall’esiguità dei modelli di terminale che supportano tale servizio.
L’operatore inglese O2 ha invece lanciato il servizio O2 Active (luglio 2003): il servizio consente di navigare su Internet, scaricare giochi e suonerie, inviare MMS. Verso la fine del 2003, l’operatore ha lanciato un ser- vizio di musica che consente all’utente di recuperare, tramite rete GPRS, inte- ri brani musicali e di riversarli su un apposito lettore. Nel medesimo periodo l’operatore ha lanciato un servizio di videostreaming.
Tra i servizi video più innovativi lanciati alla fine del 2003, ricor- diamo il servizio di “Tv mobile” proposto da Telecom Italia Mobile, che con- sente agli utenti dotati di cellulari abilitati di accedere, tramite rete GPRS, ai programmi diffusi dalla Rai e da altre emittenti quali La7 e MTV, Coming Soon Television, CNB-CFN, Game Network. Il servizio prevede che l’uten- te scarichi dal sito WAP dell’operatore un apposito programma (una sorta di “telecomando virtuale”) che consente di selezionare il canale al quale si inten- de accedere. La principale novità del servizio è che i programmi vengono for-