con Granaio italiano
Economia
Network di imprese
con Granaio italiano
XXXXX XXXXXXXXXX
Unione seminativi,
Roma
Al traguardo il progetto che interessa sette regioni, tra cui l’Xxxxxx-Romagna, finanziato dal Mipaaf con quasi 12,7 milioni di euro. Coinvolte centinaia di aziende agricole
V
alorizzare la produ- zione cerealicola na- zionale in una logica di mercato per por-
tare più reddito nelle tasche dei produttori grazie alla costruzio- ne e al consolidamento di una filiera forte ed efficiente: è l’o- biettivo raggiunto dal progetto “Frumento di qualità”, realizza- to dalla società Granaio italiano in collaborazione con l’Unione seminativi e finanziato dal mi- nistero delle Politiche agricole con quasi 12,7 milioni di euro. I risultati del progetto, giunto alle battute finali dopo quatto anni di attività, sono stati illustrati l’11 dicembre scorso nell’ambito di un convegno al quale hanno partecipato esperti e rappresen- tanti delle imprese coinvolte.
I soci sono quindici
Wikimedia
Sono 15 i soci di Granaio italia- no, con un forte nucleo di aziende emiliano-romagnole del calibro di
Consorzio agrario dell’Adriatico, Progeo, Società produttori sementi e Sis. Oltre all’Xxxxxx-Romagna le altre regioni interessate sono Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Toscana e Sicilia, con il coinvolgimento di operatori del settore di primaria importanza (stoccatori, molini, mangimifici e società sementiere, ecc.) e di centi- naia di produttori agricoli.
Il progetto arriva al termine del quadriennio di attività dopo aver registrato ingenti investimenti che hanno spaziato dalla realizzazione di nuove strutture all’acquisizione di impianti e tecnologie innova- tive, all’avvio di programmi ed iniziative mirate nel campo della ricerca, assistenza tecnica, for- mazione e divulgazione, nonché di specifiche azioni comuni per garantire la qualità e tracciabilità delle produzioni e il controllo in- formatico dei lotti.
In altre parole Granaio italiano è stata un’opportunità di crescita per le aziende socie, ma soprattut-
to di creazione di valore aggiunto per i produttori agricoli, anche grazie ai contributi a fondo per- duto e ai prestiti agevolati (con un tasso di interesse pari allo 0,5%) previsti ed autorizzati dall’apposi- to contratto di filiera. Senza con- tare le premialità ottenute in virtù dei contratti che sono stati stipu- lati tra produttori e utilizzatori, come specificato più avanti.
Le norme comuni
di commercializzazione
Nell’ambito del progetto sono sta- te altresì introdotte norme comu- ni di commercializzazione rivolte sia agli agricoltori, sia alle società partecipanti, che hanno così co- struito e consolidato importanti relazioni con i produttori agricoli. Sono stati implementati discipli- nari e contratti di coltivazione tra stoccatori e produttori per il fru- mento tenero e frumento duro, ma anche contratti di filiera tra stoccatori e molini o mangimifici
48 dicembre 2013
in diverse regioni.
I contratti di coltivazione e di filiera hanno riguardato impor- tanti quantità di prodotto, pari a più di 165mila tonnellate di frumento tenero e più di 36mila tonnellate di frumento duro, per un totale di oltre 200 mila tonnellate commercializzate che, nelle provincie interessate, han- no rappresentato mediamente dal 2 ad oltre il 9% della produ- zione raccolta.
I premi contrattuali
Le premialità introdotte dalle norme contrattuali sono state molteplici e hanno dato la pos- sibilità ai produttori che hanno rispettato il disciplinare di colti- vazione “Granaio italiano” di in- cassare, in molti casi, prezzi de- cisamenti interessanti. Oltre alla maggiorazione per il contenuto proteico, è stata riservata una particolare attenzione alle me- todologie di conservazione (fri- goconservazione per il frumento
nee alla molitura; ciò ha favorito il rafforzamento del rapporto com- merciale con i produttori.
L’adozione di sistemi di qualità
Nell’ambito delle azioni relative all’adozione di sistemi di quali- tà sono state realizzate le linee- guida della norma Iso 22000, un documento che illustra l’ap- plicazione di questa certificazio- ne che deriva da requisiti pro- venienti dalla norma Iso 9001 e dall’autocontrollo aziendale Haccp. Alcuni partecipanti han- no avuto anche l’opportunità di realizzare il follow up (dall’ingle- se “seguito”, “approfondimento”, ndr) della norma Iso 22000 nei propri impianti: ciò ha messo a disposizione dei soci di Granaio Italiano gli elementi necessari per sviluppare le linee-guida e di personalizzarle sulla base della propria realtà produttiva. Tutto
questo ha contribuito a miglio- rare l’organizzazione interna, con una ricaduta positiva anche sui costi di gestione.
Oltre a finanziare investimen- ti aziendali (ristrutturazioni, acquisto di attrezzature per il campionamento e l’analisi, ecc.), il progetto ha poi affrontato in modo strutturato anche il tema dell’organizzazione aziendale, con soluzioni innovative in ma- teria di tracciabilità, qualità e azioni formative. Queste azioni hanno contribuito a consolida- re la filiera, a mettere in rete le aziende e a dare strumenti in più agli operatori per una gestione ottimale del prodotto. La parte relativa all’informazione e pub- blicità del progetto, con la cre- azione di un marchio ad hoc, di depliant esplicativi e di altri strumenti di divulgazione, ha favorito il miglioramento delle conoscenze e della visibilità delle azioni realizzate.
tenero: +2 €/t; atmosfera control- lata per il frumento duro: +4,7
LA PASTA GHIGI BIO SBARCA NEGLI USA
€/t), allo stoccaggio in purezza (+3 €/t per il frumento tenero e
+5 €/t per il frumento duro) e alla sicurezza alimentare (+1 €/t per livelli di Desossinivalenolo al di sotto del limite di 600 ppm). La possibilità di disporre di un prodotto con livelli ampiamente al di sotto dei limiti di legge (pari a 1750 ppm, in base del regola- mento CE n. 1881/2006, ndr), grazie all’adozione di tecniche colturali adeguate, ne ha valoriz- zato ampiamente l’utilizzo anche in relazione a specifiche richieste da parte dell’industria. Insomma, gli agricoltori che sono riusciti a sommare i diversi premi ha po- tuto spuntare prezzi superiori alla media del mercato. Da parte loro gli utilizzatori, in primis molini e mangimifici, hanno potuto di- sporre di una maggiore quantità di merce con caratteristiche ido-
Contratti già in tasca per quasi 30 milio-
ni di euro di export e agli agricoltori un prezzo garantito pari a 26 euro al quin- tale sul 50% del grano conferito. Il 2014 per il pastificio Ghigi di San Clemente di Rimini si presenta nel migliore dei modi, come conferma il presidente Xxxxxxx Xxxxxxxx: «Abbiamo chiuso importanti accordi negli Stati Uniti e in Germania. Le nostre produzioni saranno sugli scaf- fali delle più importanti catene di distri- buzione di questi due Paesi. Negli Usa, in particolare, hanno richiesto il prodot- to derivante da grano biologico e ciò ci fa estremamente piacere: nel Paese dove domina il transgenico, hanno op- tato per la nostra pasta bio».
A tre anni dal lancio del piano di rilan- cio industriale, con ingenti investimenti per rifare la sede e gli impianti, la Ghigi pare essere definitivamente decolla- ta. E a trarne giovamento dovrebbe essere l’intero settore cerealicolo del- la Romagna e delle Marche, dato
che il pastificio fa capo al Caip dell’A-
driatico. «Gli agricoltori che hanno sottoscritto i contratti di semina con il nostro Consorzio – esordisce il diretto- re Xxxxx Xxxxxxx – hanno la garanzia di 26 euro al quintale per la metà del grano conferito. L’altra metà invece è legata all’andamento di mercato. Con i tempi che corrono, e con le oscillazioni a cui le quotazioni dei ce- reali sono sottoposte e la garanzia del prezzo permette alle aziende agrico- le di organizzarsi e avere un bilancio certo. Ma non è nulla di straordinario: il progetto Ghigi è nato proprio con questo scopo: avere in mano tutta la filiera, fare in modo che gli agricoltori fossero “padroni” della materia prima e del prodotto finito, senza interme- diari. E ci stiamo riuscendo». Il nuovo pastificio Ghigi ha comportato finora circa 29 milioni di euro di investimenti, per una produzione di pasta a regime pari a 500 mila quintali l’anno. (c.r.)
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