DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA
UFFICIO VII
MINISTERO DEL LAVORO DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI DI CONCERTO CON MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
E REGIONE LIGURIA
ACCORDO DI PROGRAMMA INTEG RATIVO PER IL SETTO RE DEGLI INVESTI M ENTI SANITARI
P R O G R A M M A INVESTIMENTI ART. 20 LEGGE 67/1988
PER IL SETTORE DEGLI INVESTIMENTI SANITARI PROGRAMMA INVESTIMENTI EX ART. 20 LEGGE 67/88
VISTO l’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 e successive modifiche, che autorizza l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e di realizzazione di residenze sanitarie assistenziali per anziani e soggetti non autosufficienti per l’importo complessivo di 23 miliardi di euro;
VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e, in particolare, l’articolo 5 bis come introdotto dall’articolo 5 del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 e successivamente integrato con l’art. 55 della legge 27 dicembre 2002 n. 289, il quale dispone che il Ministero della Sanità di concerto con il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano può stipulare Accordi di programma con le Regioni per la realizzazione di interventi previsti dall’articolo 20 della citata legge n. 67/88;
VISTO l’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 5 dicembre 1997, n. 430, come sostituito dall’articolo 3 della legge 12 maggio 1999, n. 144, che trasferisce ai Ministeri competenti i compiti di gestione tecnica, amministrativa e finanziaria già attribuita al Comitato interministeriale per la programmazione economica;
VISTA la deliberazione CIPE del 6 agosto 1999, n. 141, concernente il regolamento di riordino delle competenze del CIPE, che individua tra le attribuzioni da trasferire al Ministero della Sanità, le ammissioni al finanziamento dei progetti in edilizia e tecnologie sanitarie di cui all’articolo 20 della legge n. 67/88 e successive modificazioni;
VISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
VISTA la legge 27 dicembre 1997, n. 450, che rende disponibile, per la realizzazione degli interventi di edilizia sanitaria ai sensi dell’articolo 20 della sopra citata legge n. 67 del 1988 la somma di lire 2.500 miliardi, disponibilità rimodulata dalla legge 23 dicembre 1998, n. 449, come integrata dal decreto-legge del 28 dicembre 1998, n. 450 convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 1999, n. 39, che dispone ulteriori finanziamenti per l’attuazione del programma di investimenti.
VISTA la tabella F) delle leggi finanziarie 23 dicembre 1999 n. 488, 23 dicembre 2000 n. 388, 28
dicembre 2001 n. 448, 27 dicembre 2002 n. 289, 24 dicembre 2003 n. 350, 30 dicembre 2004 n.
311, 23 dicembre 2005 n. 266, 27 dicembre 2006 n. 296 e 24 dicembre 2007 n. 244;
VISTA legge 23 dicembre 1996, n. 662;
VISTO il decreto legge 17 maggio 1996, n. 280, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 luglio 1996, n. 382;
VISTO il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modificazioni;
VISTA la legge 15 maggio 1997, n. 127;
VISTA le legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni e integrazioni;
VISTO il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni e integrazioni;
VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367;
VISTA la delibera CIPE del 21 marzo 1997, n. 53, pubblicata in G.U. 30 maggio 1997, n. 124;
VISTA la delibera CIPE 6 maggio 1998, n. 52 “Programma nazionale straordinario di investimenti in sanità, art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, secondo e terzo triennio”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale serie generale 169 del 22 luglio 1998;
VISTA la circolare del Ministero della Sanità del 18 giugno 1997, n. 100/SCPS/6.7691;
VISTA la Legge 16 novembre 2001 n. 405 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 18 settembre 2001 n. 347, recante interventi urgenti in materia sanitaria;
VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001, concernente i Livelli Essenziali di Assistenza;
VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2006 recante approvazione del Piano sanitario nazionale per il triennio 2006-2008;
VISTO l’Accordo tra Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 28 febbraio 2008 per la “Definizione delle modalità e procedure per l’attivazione dei programmi di investimento in sanità” a integrazione dell’Accordo del 19 dicembre 2002;
VISTO l’Accordo di programma per il settore investimenti sanitari, sottoscritto il 27 luglio 2000 dal Ministero della Sanità e dalla Regione Liguria, di concerto con il Ministero del bilancio e della programmazione economica e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome;
VISTO l’Accordo di programma integrativo per il settore investimenti sanitari, sottoscritto il 23 maggio 2002 dal Ministero della Sanità e dalla Regione Liguria, di concerto con il Ministero del bilancio e della programmazione economica e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome;
VISTO l’Accordo di programma integrativo per il settore investimenti sanitari, sottoscritto il 1° settembre 2004 dal Ministero della Salute e dalla Regione Liguria, di concerto con il Ministero del bilancio e della programmazione economica e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome;
VISTA la deliberazione CIPE n. 65 del 2 agosto 2002, come modificata dalla deliberazione CIPE n. 63 del 20 dicembre 2004, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n. 115 del 19 maggio 2005, “Prosecuzione del programma nazionale di investimenti in sanità, art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, art. 83, comma 3, della legge 23 dicembre 2000, n. 388”, che assegna alla Regione Liguria la quota di € 29.329.326,00;
VISTA l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 23 marzo 2005, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in attuazione dell’art.
1, comma 173, della citata legge 30 dicembre 2004, n. 311;
VISTA l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 28 marzo 2006, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in attuazione dell’art.
1, comma 173, della citata legge 30 dicembre 2004, n. 311;
VISTA l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 5 ottobre 2006, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in attuazione dell’art.
1, comma 173, della citata legge 30 dicembre 2004, n. 311;
VISTA la legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria 2006) articolo 1, commi 310, 311 e 312 che detta disposizioni per l’attuazione del programma straordinario di investimenti di cui all’art. 20 della citata legge n. 67 del 1988, e successive modificazioni;
VISTA la nota circolare del Ministero della salute prot. n. 2749/DGPROG/7-P/I6.a.h dell’8 febbraio 2006, avente per oggetto “Programma investimenti, art. 20 legge n. 67 del 1988 – Applicazione art. 1, commi 285, 310, 311 e 312, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Finanziaria
2006)”;
VISTO il decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 12 maggio 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 5 luglio 2006, concernente la ricognizione delle risorse resesi disponibili in applicazione dell’art. 1, commi 310, 311 e 312 della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
VISTO il decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 12 ottobre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2007, che limita la risoluzione del sopra citato Accordo di programma con la Regione Liguria al 65 per cento delle risorse revocate, per un importo a carico dello Stato pari a € 318.912,13 e individua l’intervento da finanziare con la quota del 35 per cento delle risorse revocate, per un importo a carico dello Stato di
€ 171.721,92;
VISTO il decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 2 agosto 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 7 novembre 2007, concernente la ricognizione delle risorse resesi disponibili in applicazione dell’art. 1, commi 310, 311 e 312 della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
VISTO il decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze del 29 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 176 del 29 luglio 2008, concernente la ricognizione delle risorse resesi disponibili in applicazione dell’art. 1, commi 310 e 311 della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
VISTO l’Accordo sottoscritto il 6 marzo 2007 da Regione Liguria e Ministeri salute ed economia/finanze relativo al Piano di rientro del disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del Servizio Sanitario regionale finalizzato al raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario (approvato con DGR n. 243 del 09.03.2007);
VISTA la deliberazione del Consiglio regionale della Liguria del 1 agosto 2007, n. 34, recante “Programma strategico. Modernizzazione parco ospedaliero regionale – L. n. 67/1988 articolo 20: aggiornamento elenco interventi da inserire nell’Accordo di programma Regione – Governo, anno 2007”, e la relativa approvazione dei Ministeri competenti (Rif. Xxxxxxx XXXXXXX-000- 13/08/2007-0000014-A) ai sensi dell’art. 3 dell’Accordo del 6 marzo 2007 di cui al Piano di rientro dai disavanzi;
PRESO ATTO che nel presente Accordo una quota pari al 15% delle risorse è destinata al potenziamento ed ammodernamento tecnologico, come disposto dall’art. 10 dell’Intesa Stato/Regioni del 23 marzio 2005, relativo all’attuazione dell’art. 1, comma 188, della legge n. 311/2004;
PRESO ATTO del parere espresso, nella riunione del 14 maggio 2008, dal gruppo di lavoro appositamente costituito, all’interno del Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici in sanità, per la valutazione del presente Accordo di programma integrativo;
VISTO lo stato di attuazione degli interventi relativi al programma di investimenti ex art. 20 della legge n. 67/1988, presente agli atti dei Ministeri competenti;
ACQUISITO nella seduta del 18 dicembre 2008, il parere favorevole del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici in sanità del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali;
ACQUISITA l’Intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi dell’articolo 5 bis del D. Lgs. n. 502/1992, come introdotto dal D. Lgs. n. 229/1999, in data 26 febbraio 2009;
Il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, e la Regione Liguria
STIPULANO IL SEGUENTE ACCORDO DI PROGRAMMA
Articolo 1
(Finalità ed obiettivi)
1. Il presente Accordo di programma, tenuto conto della circolare del Ministero della sanità del 18 giugno 1997, n. 100/SCPS/6.7691, costituisce l’integrazione ed il completamento del programma degli investimenti sanitari già avviato con il precedente Accordo di Programma sottoscritto in data 1 settembre 2004. Il presente Accordo è finalizzato alla realizzazione dei seguenti obiettivi generali:
• riqualificazione della rete ospedaliera,
• potenziamento della residenzialità extra ospedaliera e politiche a favore della popolazione anziana,
• riduzione delle liste di attesa,
• adeguamento della rete ospedaliera ai requisiti minimi e potenziamento delle tecnologie,
• potenziamento della rete territoriale.
2. L'Accordo integrativo è costituito da n. 27 interventi facenti parte del programma della Regione Liguria per il settore degli investimenti sanitari ex articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, dettagliatamente illustrati nelle schede tecniche allegate, che costituiscono parte integrante del presente accordo e che recano, per ciascun intervento, le seguenti indicazioni:
a) i soggetti coinvolti nella realizzazione dell'intervento;
b) i contenuti progettuali;
c) il piano finanziario con indicazione dei flussi di cassa correlati all'avanzamento dei lavori, delle fonti di copertura e dell'impegno finanziario di ciascun soggetto;
d) le procedure e i tempi di attuazione dell'intervento;
e) la data presunta di attivazione della struttura e di effettivo utilizzo delle tecnologie;
f) il responsabile dell’intervento.
Articolo 2
(Impegno dei soggetti sottoscrittori dell’Accordo di programma)
1. I soggetti sottoscrittori del presente Accordo sono:
a) per il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali: Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxx, Direttore Generale della Programmazione sanitaria, dei livelli essenziali di assistenza e dei principi etici di sistema,
b) per il Ministero della economia e delle finanze: Dott.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx, Dirigente Xxxxxxx XX dell’Ispettorato Generale per la Spesa Sociale;
c) per la Regione Liguria: Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx, Direttore Generale Dipartimento Salute e Servizi Sociali;
2. I soggetti di cui al comma 1, ciascuno nello svolgimento delle attività di propria competenza, si impegnano a:
a) rispettare i termini concordati ed indicati nelle schede di intervento del presente Accordo;
b) utilizzare, nei procedimenti di rispettiva competenza, tutti gli strumenti di semplificazione e di snellimento dell’attività amministrativa previsti dalla normativa vigente;
c) procedere periodicamente alla verifica dell’Accordo e, se necessario proporre, per il tramite del soggetto responsabile di cui all’articolo 9, gli eventuali aggiornamenti ai soggetti sottoscrittori del presente Accordo con particolare riferimento alle disposizioni di cui all’art. 5, comma 3;
d) utilizzare appieno ed in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate nel presente Accordo per la realizzazione degli interventi programmati;
e) rimuovere ogni ostacolo procedurale in ogni fase di attuazione dell’Accordo, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria.
Articolo 3
(Copertura finanziaria degli interventi)
1. L’onere complessivo derivante dal presente Accordo di programma ammonta a € 70.156.697,79 e concerne € 70.156.697,79 di opere analiticamente indicate nelle schede tecniche previste all'art. 1, comma 2, di cui: € 55.862.934,35 a carico dello Stato, € 2.940.154,44 a carico della Regione (almeno il 5%), € 11.353.609,00 a carico delle Aziende Sanitarie interessate. Il piano finanziario per esercizio, dettagliatamente illustrato nelle schede richiamate, è quello di seguito riportato:
ESERCIZIO FINANZIARIO | FONTE FINANZIARIA | |||
STATO | REGIONE | ALTRE RISORSE | TOTALE | |
2008 | € 55.862.934,35 | € 2.940.154,44 | € 11.353.609,00 | € 70.156.697,79 |
2. L’importo a carico dello Stato di cui al comma 1, per un valore di € 55.862.934,35 è stato assegnato alla Regione secondo quanto di seguito indicato:
- per € 24.727.726,12, derivanti dalla delibera CIPE 6 maggio 1998 n. 52;
- per € 754.145,83, quale somma rinveniente dal minor costo di interventi inseriti negli Accordi già sottoscritti (totale accordi sottoscritti € 286.243.884,24), per cui il valore complessivo degli Accordi di programma sottoscritti risulta pari a € 248.695.301,15, al netto delle revoche operate dai Decreti Interministeriali (totale revoche € 36.794.437,26);
- € 29.329.326,00, risorse assegnate dalla delibera CIPE n. 65 del 2 agosto 2002, come modificata dalla delibera CIPE n. 63 del 10 settembre 2004;
- € 318.912,13, risorse resesi disponibili a seguito della revoca operata dal Decreto Interministeriale del 12 ottobre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14
febbraio 2007;
- € 732.824,27, risorse resesi disponibili a seguito della revoca operata dal Decreto Interministeriale del 2 agosto 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 7
novembre 2007.
3. In attuazione degli interventi suddetti la Regione, dopo la sottoscrizione dell’Accordo di programma, potrà iscrivere a bilancio nell’esercizio 2008 le somme necessarie per la realizzazione degli interventi, secondo le fonti di finanziamento esplicitate nel presente Accordo.
4. Qualora le richieste complessive di liquidazione degli stati di avanzamento lavori, presentate dalle Regioni, superino le risorse finanziarie disponibili nell’anno, la Regione sostiene l’intervento con risorse proprie, successivamente rimborsabili.
Articolo 4
(Soggetto beneficiario dei finanziamenti)
1. I soggetti beneficiari dei finanziamenti statali e regionali di cui al presente Accordo hanno natura giuridica pubblica, come disposto dalla normativa relativa al programma di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie.
Articolo 5
(Procedure per l’attuazione dell’Accordo di programma )
1. L’approvazione, la modifica e l’aggiornamento dei progetti oggetto del presente Accordo, nonché l’attuazione di cui all’articolo 1, comma 2, avviene nel rispetto delle disposizioni stabilite dal decreto-legge 2 ottobre 1993, n. 396, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 492, secondo la procedura stabilita dall’Accordo tra Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 28 febbraio 2008 per la “Definizione delle modalità e procedure per l’attivazione dei programmi di investimento in sanità” a integrazione dell’Accordo del 19 dicembre 2002.
2. Per gli interventi oggetto del presente Accordo la Regione inoltra al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, l’istanza di finanziamento prevista dalle disposizioni riportate al precedente comma 1, previa approvazione del progetto.
3. In relazione alle disposizioni di cui al precedente comma 1, le eventuali variazioni del programma, anche sostitutive, in sede di attuazione del medesimo, comprese eventuali articolazioni funzionali di un unico intervento (suddivisione di un intervento in sub interventi), devono essere comunicate al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, accompagnate da una specifica relazione esplicativa, per la valutazione di competenza ministeriale sulla conformità delle variazioni agli obiettivi generali dell’Accordo. A seguito di valutazione positiva da parte della competente Direzione Generale del Ministero, la Regione procede all’adozione delle modifiche dell’Accordo stesso per le vie formali, nei modi previsti dalla normativa regionale, previa validazione dei dati relativi agli interventi, utilizzando il sistema Osservatorio.
Articolo 6
(Procedure per l’istruttoria)
1. Per gli interventi oggetto del presente Accordo, di cui alle schede allegate, sarà acquisita in atti, dalla Regione, al momento della valutazione del progetto per l’ammissione al finanziamento, la documentazione che ne garantisce:
- il rispetto della normativa vigente in materia di appalti e della relativa normativa europea;
- il rispetto delle norme in materia di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi di cui al DPR 14 gennaio 1997 e alla normativa regionale di attuazione.
2. Dette garanzie consentono di procedere con immediatezza alla fruizione delle risorse da parte della Regione Liguria o delle Aziende appositamente delegate, contestualmente alla acquisizione, da parte del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, delle dichiarazioni di cui alla legge n. 492/1993.
Articolo 7
(Indicatori)
1. La Regione ha richiamato nell’allegato documento programmatico gli indicatori per valutare l’impatto degli investimenti nel settore ospedaliero ed extra ospedaliero, in riferimento alla dotazione di posti letto, al tasso di utilizzo della capacità ricettiva, al riequilibrio fra ospedale e territorio ai fini della riduzione dei ricoveri impropri, in coerenza con gli standard nazionali previsti dalla normativa vigente.
Articolo 8
(Comitato Istituzionale di Gestione e attuazione)
1. Al fine di adottare iniziative e provvedimenti idonei a garantire la celere e completa realizzazione dei progetti nonché l’eventuale riprogrammazione e riallocazione delle risorse, è istituito il "Comitato istituzionale di gestione e attuazione", composto di n. 6 membri, di cui 3 in rappresentanza del Governo e n. 3 in rappresentanza della Regione Liguria.
2. II Comitato istituzionale è presieduto dal Ministro del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali o delegato.
3. Il Comitato istituzionale si riunisce almeno una volta l'anno sulla base della relazione predisposta dal responsabile dell’Accordo, di cui al successivo articolo 9. La convocazione è disposta dal Presidente, anche a richiesta della rappresentanza regionale.
4. Al fine di consentire l'attività di monitoraggio e di vigilanza, demandate al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, la Regione trasmette allo stesso, con cadenza annuale, l'aggiornamento delle informazioni relative ai singoli interventi facenti parte del presente Accordo.
5. In caso di ingiustificato ritardo nell’attuazione dell’Accordo di programma nonché nella realizzazione e nella messa in funzione delle opere relative, fermo restando quanto previsto dall’art. 5-bis, comma 3, del D. Lgs. n. 502/92 e successive modifiche e integrazioni, e dall’art. 1, comma 310, della legge n. 266/2005, il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali assume iniziative a sostegno della Regione al fine di rimuovere le cause delle criticità riscontrate e, se necessario, adotta, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,
le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, idonee misure straordinarie, programmatiche e gestionali.
Articolo 9
(Xxxxxxxx responsabile dell'Accordo)
1. Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull'attuazione del presente Accordo si individua quale soggetto responsabile dell'attuazione dell'Accordo l’Arch. Xxxxxx Xxxxxxx.
2. Il soggetto di cui al comma 1 ha i seguenti compiti:
a) garantire il monitoraggio sullo stato di attuazione dell'Accordo, segnalando ai soggetti firmatari del presente Accordo eventuali scostamenti rispetto ai tempi, alle risorse e alle modalità di esecuzione previsti;
b) promuovere le eventuali azioni ed iniziative necessarie a garantire l'attuazione delle opere programmate;
c) redigere una relazione, da presentare al comitato di cui all’articolo 8, che conterrà le indicazioni di ogni ostacolo amministrativo o tecnico che si frapponga alla realizzazione del progetto, con la proposta di iniziative correttive da assumere; la relazione deve evidenziare i risultati ottenuti e le azioni svolte;
d) segnalare ai sottoscrittori del presente Accordo eventuali situazioni di ritardo, inerzia ed inadempimento a carico di uno dei soggetti coinvolti nell'attuazione dell'Accordo medesimo;
e) promuovere iniziative di conciliazione in caso di controversie insorte tra i soggetti coinvolti nell'esecuzione degli interventi.
La relazione, di cui al precedente punto c), indica inoltre le eventuali variazioni apportate al programma e riporta in allegato le schede di cui all’articolo 1, comma 2, conseguentemente modificate, ai sensi dell'articolo 5, comma 3.
Articolo 10
(Xxxxxxxx responsabile dell’intervento)
1. Per le finalità di cui al presente Accordo, nella scheda di cui all'articolo 1, comma 2, viene indicato il responsabile dell’intervento.
2. Il responsabile di cui al comma 1 è designato dal soggetto attuatore degli interventi, ed ha i seguenti compiti:
a) segnalare al responsabile dell'Accordo gli eventuali ritardi o gli ostacoli tecnico- amministrativi che impediscono la regolare attuazione dell'intervento, esplicitando eventuali iniziative correttive assunte;
b) compilare, con cadenza annuale, la scheda di monitoraggio dell'intervento e trasmetterla al responsabile dell'Accordo;
c) fornire al responsabile dell'Accordo qualsiasi informazione necessaria a definire lo stato di attuazione dell'intervento e comunque ogni altra informazione richiesta dal responsabile medesimo.
Articolo 11
(Disposizioni generali)
1. II presente Accordo di programma è vincolante per i soggetti sottoscrittori.
2. L'Accordo rimane in vigore sino alla realizzazione delle opere in esso previste e può essere modificato o integrato per concorde volontà dei sottoscrittori, salvo quanto previsto all'articolo 5, comma 3. Alla scadenza dell'Accordo, il soggetto responsabile è incaricato delle eventuali incombenze relative alla definizione dei rapporti pendenti e delle attività non ultimate.
Per:
II Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali:
II Ministero dell’Economia e delle Finanze:
La Regione:
Roma,
N. ordine | Azienda | Cod. | Intervento | Localizz. intervento | Stato 95% (€) | Regione 5% (€) | Stato +Regione 95%+5% (€) | Altri Finanziamenti (€) | Costo totale (€) |
1 | ASL1 | 1/1/H/07 | Ospedale di Sanremo Pad. Borea: ristrutturazione locali ex farmacia al piano seminterrato del nuovo Pronto Soccorso. | Sanremo | 1.425.000,00 | 75.000,00 | 1.500.000,00 | 0,00 | 1.500.000,00 |
2 | 2/1/H/07 | Ospedale di Sanremo: realizzazione impianto di climatizzazione al Pad. Xxxxxxxx - realizzazione impianto parafulmine ed interventi di completamento prevenzione incendi ai Pad. Borea e Xxxxxxxx. | Sanremo | 1.425.000,00 | 75.000,00 | 1.500.000,00 | 0,00 | 1.500.000,00 | |
3 | 3/1/H/07 | Ospedale di Sanremo: interventi vari di ristrutturazione e messa a norma edile ed impiantistica. | Sanremo | 3.657.500,00 | 192.500,00 | 3.850.000,00 | 0,00 | 3.850.000,00 | |
4 | 4/1/T/07 | Ospedale di Sanremo: Fo nitura e posa di nuova Risonanza magnetica Nucleare. | Sanremo | 2.137.500,00 | 112.500,00 | 2.250.000,00 | 0,00 | 2.250.000,00 | |
5 | 5/1/D/07 | Costruzione di nuovo edificio per servizi territoriali di alta complessità in via privata scoglio a Sanremo | Sanremo | 4.750.000,00 | 250.000,00 | 5.000.000,00 | 0,00 | 5.000.000,00 |
N. ordine | Azienda | Cod. | Intervento | Localizz. intervento | Stato 95% (€) | Regione 5% (€) | Stato +Regione 95%+5% (€) | Altri Finanziamenti (€) | Costo totale (€) |
6 | 6/1/H/07 | Ospedale di Imperia: adeguamento standards del monoblocco "A". | Imperia | 4.041.309,46 | 212.700,50 | 4.254.009,96 | 0,00 | 4.254.009,96 | |
7 | 7/1/D/07 | Costruzione nuovo edificio ad uso piastra ambulatoriale e sede distrettuale ad imperia (palasanità). | Imperia | 1.805.000,00 | 95.000,00 | 1.900.000,00 | 9.350.000,00 | 11.250.00,00 | |
8 | 8/1/H/07 | Ristrutturazione palazzina ex uffici per ubicazione servizi territoriali presso lo stabilimento ospedaliero di Bordighera. | Bordighera | 1.900.000,00 | 100.000,00 | 2.000.000,00 | 0,00 | 2.000.000,00 | |
9 | 9/1/H/07 | Costruzione di nuova RSA per 60 posti letto all'Ospedale di Bordighera. | Bordighera | 4.840.250,00 | 254.750,00 | 5.095.000,00 | 0,00 | 5.095.000,00 | |
10 | 10/1/D/07 | Ristrutturazione Villa Spinola di Bussana - Sanremo | Bussana di Sanremo | 950.000,00 | 50.000,00 | 1.000.000,00 | 0,00 | 1.000.000,00 | |
TOTALE ASL 1 | 26.931.559,46 | 1.417.450,00 | 00.000.000,00 | 0.000.000,00 | 37.699.009,96 |
N. ordine | Azienda | Cod. | Intervento | Localizz. intervento | Stato 95% (€) | Regione 5% (€) | Stato +Regione 95%+5% (€) | Altri Finanziamenti (€) | Costo totale (€) |
11 | ASL 2 | 11/2/H/07 | Completamento adeguamento ai minimi strutturali (DPR14.01.97) del Monoblocco e del Corpo Servizi del complesso ospedaliero S. Xxxxx Xxxxxxxx Savona - 1° lotto - | Savona | 4.170.500,00 | 219.500,00 | 4.390.000,00 | 0,00 | 4.390.000,00 |
12 | 12/2/D/07 | Recupero e messa a norma di parte del complesso edilizio ex Boschine per realizzare un distretto sanitario (Varazze). | Varazze | 925.110,00 | 48.690,00 | 973.800,00 | 0,00 | 973.800,00 | |
TOTALE ASL 2 | 5.095.610,00 | 268.190,00 | 5.363.800,00 | 0,00 | 5.363.800,00 |
N. ordine | Azienda | Cod. | Intervento | Localizz. intervento | Stato 95% (€) | Regione 5% (€) | Stato +Regione 95%+5% (€) | Altri Finanziamenti (€) | Costo totale (€) |
13 | ASL 3 | 13/3/D/07 | Acquisto arredi ed attrezzature per la trasformazione dei rparti per acuti in residenzialità (PP.OO. di Arenzano, Sestri P., Recco) | Arenzano Genova Recco | 318.912,13 | 16.784,85 | 335.696,98 | 0,00 | 335.696,98 |
14 | 14/3/H/07 | Ex Ospedale Celesia: Trasformazione in struttura poliambulatoriale e di residenzialità - Intervento per la trasformazione del Padiglione a valle in residenzialità. | Genova | 1.615.000,00 | 85.000,00 | 1.700.000,00 | 0,00 | 1.700.000,00 | |
15 | 15/3/H/07 | Interventi di completamento lavori antincendio negli stabilimenti ospedalieri di residenzialità dell'ASL. | Genova | 1.767.537,12 | 93.028,27 | 1.860.565,39 | 0,00 | 1.860.565,39 | |
16 | 16/3/T/07 | Acquisto di apparecchiature elettromedicali finalizzato a completare sotto il profilo tecnologico, il processo di riorganizzazione dei presidi ospedalieri e territoriali dell'Azienda ASL3. | Genova | 732.824,27 | 38.569,70 | 771.393,97 | 0,00 | 771.393,97 | |
TOTALE ASL 3 | 4.434.273,52 | 233.382,82 | 4.667.656,34 | 0,00 | 4.667.656,34 |
N. ordine | Azienda | Cod. | Intervento | Localizz. intervento | Stato 95% (€) | Regione 5% (€) | Stato +Regione 95%+5% (€) | Altri Finanziamenti (€) | Costo totale (€) |
17 | ASL 4 | 17/4/D/07 | Edificazione palazzina ambulatori e servizi comprensiva di nuovo S.P.D.C. presso area ospedaliera di Lavagna. | Lavagna | 3.728.819,92 | 196.252,57 | 3.925.072,49 | 1.000.000,00 | 4.925.072,49 |
18 | 18/4/D/07 | Realizzazione di una nuova struttura territoriale-distrettuale di Sestri Levante ed adeguamento di immobile esistente in Borzonasca per collocarvi le funzioni sanitarie territoriali. | Sestri Levante Borzonasca | 2.803.600,00 | 147.559,00 | 2.951.159,00 | 0,00 | 2.951.159,00 | |
TOTALE ASL 4 | 6.532.419,92 | 343.811,57 | 6.876.231,49 | 1.000.000,00 | 7.876.231,49 |
N. ordine | Azienda | Cod. | Intervento | Localizz. intervento | Stato 95% (€) | Regione 5% (€) | Stato +Regione 95%+5% (€) | Altri Finanziamenti (€) | Costo totale (€) |
19 | ASL 5 | 19/5/H/07 | Realizzazione distribuzione interna ai reparti dei gas medicali nel presidio Ospedaliero X. Xxxxxx. | La Spezia | 665.000,00 | 35.000,00 | 700.000,00 | 0,00 | 700.000,00 |
20 | 20/5/D/07 | Ristrutturazione ed adeguamento ai requisiti minimi strutturali di parte dell'edificio di Via XXIV Maggio alla Spezia per sede distretto 1 e di altre strutture territoriali. | La Spezia | 950.000,00 | 50.000,00 | 1.000.000,00 | 0,00 | 1.000.000,00 | |
21 | 21/5/D/07 | Ristrutturazione e messa a norma del vecchio ospedale di Sarzana per sede del distretto Val di Magra. | Sarzana | 2.660.000,00 | 140.000,00 | 2.800.000,00 | 0,00 | 2.800.000,00 | |
22 | 22/5/H/07 | Ristrutturazione e adeguamento ai requisiti minimi strutturali del Padiglione PAITA - P.O. S. Andrea | La Spezia | 1.097.250,00 | 57.750,00 | 1.155.000,00 | 0,00 | 1.155.000,00 | |
23 | 23/5/T/07 | Rinnovo e adeguamento parco apparecchiature medicali. | La Spezia | 660.250,00 | 34.750,00 | 695.000,00 | 0,00 | 695.000,00 | |
TOTALE ASL 5 | 6.032.500,00 | 317.500,00 | 6.350.000,00 | 0,00 | 6.350.000,00 |
N. ordine | Azienda | Cod. | Intervento | Localizz. intervento | Stato 95% (€) | Regione 5% (€) | Stato +Regione 95%+5% (€) | Altri Finanziamenti (€) | Costo totale (€) |
24 | San Xxxxxxx | 24/M/H/07 | Nuovo reparto cure intermedie Padiglione 9 | Genova | 2.470.000,00 | 130.000,00 | 2.600.000,00 | 600.000,00 | 3.200.000,00 |
25 | 25/M/H/07 | Completamento xxxxxx xxxxxxxxx x'xxxxxx xxxxxxxxxx 0x xxxxx | Xxxxxx | 1.900.000,00 | 100.000,00 | 2.000.000,00 | 0,00 | 2.000.000,00 | |
26 | 26/M/H/07 | Centro di riproduzione assistita FIVET - Padiglione 1 piano 2°. | Genova | 380.000,00 | 20.000,00 | 400.000,00 | 0,00 | 400.000,00 | |
TOTALE X. XXXXXXX | 4.750.000,00 | 250.000,00 | 5.000.000,00 | 600.000,00 | 5.600.000,00 | ||||
27 | Santa Corona | 27/C/H/07 | Adeguamento tecnologico, edile e delle attrezzature del blocco operatorio di chirurgia presso ol padiglione 18. | Pietra Ligure | 2.086.571,45 | 109.819,55 | 2.196.391,00 | 403.609,00 | 2.600.000,00 |
TOTALE X. XXXXXX | 2.086.571,45 | 109.819,55 | 2.196.391,00 | 403.609,00 | 2.600.000,00 | ||||
TOTALE GENERALE | 55.862.934,35 | 2.940.154,44 | 58.803.088,79 | 11.353.609,00 | 70.156.697,79 |
MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI
REGIONE LIGURIA
DIPARTIMENTO SALUTE E SERVIZI SOCIALI
Servizio Investimenti
ACCORDO DI PROGRAMMA INVESTIMENTI EX ARTICOLO 20 L. 67/88 ULTIMA TRANCHE
DOCUMENTO PROGRAMMATICO
1. IL PROGRAMMA PLURIENNALE DI INVESTIMENTI IN SANITA’
1.1 PREMESSE
L’articolo n. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 (Finanziaria anno 1988), ha autorizzato l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia, di ammodernamento del patrimonio sanitario pubblico e di realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti, per l’importo complessivo di 30.000 miliardi di lire.
Lo stesso articolo di legge ha individuato gli obiettivi di massima per la programmazione degli interventi, finalizzati al riequilibrio territoriale delle strutture ed al potenziamento delle stesse, allo scopo di garantire un’assistenza sanitaria uniforme su tutto il territorio nazionale nella sua accezione più ampia, comprendendo la fase preventiva, curativa e riabilitativa.
Il Ministero della sanità, in ottemperanza a quanto previsto dal 2° comma del citato art. 20 della legge finanziaria n. 67/88, ha emanato il Decreto n. 321 del 29.08.1989 con il quale ha richiamato gli obiettivi di massima della legge finanziaria ed ha stabilito i criteri e le modalità per l’attuazione del programma pluriennale di interventi e per l’ottenimento dei relativi finanziamenti.
Il CIPE, nella seduta del 13.10.1989, ha effettuato il riparto dei fondi complessivamente disponibili ed ha assegnato alla Regione Liguria la somma complessiva di 323 miliardi di lire a valere sul primo triennio di attuazione del Programma Pluriennale di Interventi (PPI).
1.2. IL PROGRAMMA PLURIENNALE DI INTERVENTO DELLA REGIONE LIGURIA
La Regione Liguria, secondo le indicazioni contenute negli atti legislativi e regolamentari statali sopra richiamati, ha predisposto il piano pluriennale, sia con valenza decennale che triennale, quest’ultimo articolato anno per anno, degli interventi sul patrimonio edilizio sanitario per il raggiungimento degli obiettivi posti dal citato articolo 20 della legge 67/1988. Detto piano è stato approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 4 del 14 febbraio 1990.
L’azione pluriennale, e più specificatamente gli interventi complessivi ai quali si intendeva dare avvio già con il primo triennio di attuazione, tenendo conto delle priorità e delle indicazioni del Piano Sanitario Nazionale nonché quelle dei piani sanitari regionali, in ordine ai programmi, è stata articolata nelle seguenti linee strategiche:
• realizzazione di strutture sanitarie a carattere residenziale extraospedaliere (RSA) per rispondere alle problematiche degli anziani, nonché di altri soggetti non autosufficienti che non potevano essere assistiti a domicilio e nelle strutture a carattere ambulatoriale e che richiedevano trattamenti continui di natura sanitaria;
• riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera, finalizzata sia ad avviare rapidamente una serie di interventi sulle strutture esistenti in una situazione che , al momento dell’approvazione del programma, risentiva della limitazione delle risorse fino ad allora disponibili, sia per dare attuazione agli interventi di nuova edilizia ospedaliera previsti dal Piano Sanitario Regionale 1989/1991;
• compiuta attivazione della rete distrettuale e dell’attività specialistica extraospedaliera;
• adeguamento delle strutture preposte alla prevenzione.
- Residenzialità extraospedaliera –
Viene prioritariamente attivata una “residenzialità extraospedaliera” attraverso l’istituzione di Residenze Sanitarie Assistenziali, prevalentemente dedicate agli anziani ma anche ad una fascia di soggetti non autosufficienti che richiedono trattamenti sanitari continuativi non effettuabili a domicilio.
Il programma pluriennale della Liguria si proponeva di attivare, nell’arco del decennio, circa 7000 posti di residenze sanitarie assistenziali di cui l’85%, pari a circa 6000 posti, avrebbero dovuto far fronte ai bisogni della popolazione anziana, e riservando un 15%, pari a circa 1000 posti, a soggetti non autosufficienti disabili fisici e psichici ivi comprese le patologie psicorganiche involutive e psichiatriche cronicizzate.
In parallelo alla residenzialità extraospedaliera, obiettivo del decennio era anche l’organizzazione del servizio attività distrettuale, comprendente gli obiettivi “anziani” ed “handicappati”, nonché la completa organizzazione dei servizi di “salute mentale”. L’attivazione del distretto significava anche una sistematizzazione dell’assistenza domiciliare integrata e lo sviluppo delle attività poliambulatoriali e specialistiche, utilizzando per quest’ultime anche la risorsa ospedaliera.
In quest’ottica il programma decennale prevedeva anche la completa ristrutturazione dell’intera rete ospedaliera, comprensiva dell’edificazione di nuovi ospedali, con la previsione di cessazione delle funzioni ospedaliere dei piccoli presidi che avrebbero costituito, sul piano strutturale, una grossa risorsa da utilizzare come RSA che si è sviluppata già nel primo triennio. Difatti, il programma regionale per il primo triennio ha tenuto conto, in maniera puntuale, sia della normativa nazionale che regionale che prevedeva, prioritariamente, la trasformazione dei presidi ospedalieri dismessi in RSA.
Per la residenzialità extraospedaliera dedicata ai soggetti non autosufficienti, disabili psichici e psichiatrici, tenuto conto che per gli handicappati era già presente, con una organica distribuzione territoriale, una residenzialità per circa 300 posti, il programma ha ipotizzato delle localizzazioni in alcuni casi con individuazione dell’area ed in altri casi con individuazione dell’ambito territoriale in cui si prevedeva la collocazione della RSA.
Per quanto concerne la distribuzione territoriale delle RSA previste nel primo triennio, nonostante i termini impositivi di un patrimonio ospedaliero da ristrutturare già localizzato, sono stati individuati gli interventi con l’obiettivo di fornire una risposta non solo alle popolazioni costiere ma anche a quelle dell’entroterra appartenente alla fascia collinare montana.
Sono state inoltre, sia pure limitatamente, privilegiate:
- la zona del ponente ligure per l’alta incidenza degli anziani nell’entroterra imperiese, sanremese, ventimigliese, per l’assoluta mancanza di posti-residenza per non autosufficienti in tali zone,
- l’area metropolitana genovese per la concentrazione degli abitanti e per l’estensione territoriale.
Il piano prevedeva per il primo triennio la realizzazione di 2000 posti per RSA anziani di cui:
- il 1° anno la realizzazione di 580 posti, di cui 190 relativi ad interventi già in corso e finanziati con il F.S.N.,
- il 2° e 3° anno la realizzazione di 1420 posti. Per quanto riguardava le RSA:
- per soggetti non autosufficienti, il piano prevedeva la realizzazione di 160 posti letto programmati nel 2° e 3° anno del primo triennio,
- per disabili psichici, il piano prevedeva la realizzazione di 200 posti letto programmati nel 2° e 3° anno del primo triennio.
- Riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera -
L’azione pluriennale sul fronte della riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera ha costituito la seconda linea strategica di intervento che doveva compendiare, tenendo conto della complessità e della articolazione dell’intervento in discorso, due azioni fondamentali:
- la prima era quella di avviare rapidamente una serie di interventi sulle strutture esistenti, anche di non trascurabile portata, con riferimento all’attuazione del PSR, in una situazione di fatto di pregressa e cumulata carenza di interventi derivante
dalle limitazioni delle disponibilità del FSR, che nei precedenti esercizi ha costituito l’unica fonte di copertura finanziaria disponibile;
- la seconda, che si affianca alla prima, era mirata all’attuazione di un programma di nuova edilizia ospedaliera intesa come momento strategico e incisivo del processo complessivo di riqualificazione, reso praticabile e credibile dal connotato innovativo della pluriennalità, oltre che dalle maggiori disponibilità complessive derivanti dall’art.20.
Tale azione è stata vista come momento di investimento finalizzato alla razionalizzazione del costo di gestione, direttamente legato alla più avanzata ed efficace concezione delle nuove strutture sostitutive di posti letto articolati, al tempo di redazione di detto programma, su presidi tipologicamente inadeguati e non efficienti, nonché in termini indiretti per la ridistribuzione dei flussi assistenziali ospedalieri oggi suscettibili di ampia revisione.
A seguito di dette considerazioni, relativamente al presidio X. Xxxxxxx, ospedale regionale, è stata ravvisata la necessità di attivare uno studio di fattibilità sulla possibilità di realizzare una nuova struttura di circa 550 posti letto (nuovo monoblocco), capace di incidere sugli squilibri strutturali attraverso un intervento su aree che potevano essere rese disponibili dalla demolizione di alcuni padiglioni, pur dando avvio ad alcuni interventi urgenti e non interferenti con la suddetta ipotesi (realizzazione DEA e Polo Pneumologico).
Viene programmata la realizzazione di quattro nuovi ospedali: La Spezia, Val bisogno (GE), Val Polcevera (GE), Albenga.
Il nuovo ospedale di La Spezia era previsto in località Felettino, con un dimensionamento di 950 posti letto.
Per i due presidi nell’area di Genova, i dimensionamenti, individuati in tale prima fase programmatoria, hanno previsto 550 posti letto per la Val Polcevera e 500 posti letto per la Xxx Xxxxxxx, nell’ottica di un sostanziale alleggerimento dell’area degenziale dell’ospedale X. Xxxxxxx che avrebbe permesso il compiuto orientamento di tale presidio verso le alte –altissime specializzazioni.
La realizzazione dell’ospedale di Albenga era stata ipotizzata nell’area di Campochiesa, resa disponibile dal Comune, con un dimensionamento di 400 posti letto.
Nell’affrontare le nuove edificazioni, è stato rilevato che le strutture con meno di circa 300 posti letto sono state sperequate in negativo nella attribuzione di personale e destinate ad essere sospinte verso una sostanziale marginalizzazione del proprio ruolo. Tale considerazione assume un particolare significato nel contesto ligure, dove la necessaria concentrazione della risposta ospedaliera è stata contrastata da una eredità storica caratterizzata dalla presenza di un considerevole numero di piccoli presidi alcuni dei quali, soprattutto nell’area genovese, distinti fra di loro pochissimi chilometri.
Sul piano generale è da sottolineare, come il complessivo progetto di rifunzionalizzazione della rete ospedaliera, abbia privilegiato, anche per quanto riguarda soluzioni strutturalmente più adeguate, la rete dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione.
- Distretti sanitari di base e attività specialistica extra ospedaliera-
E’ stato ipotizzato, dando priorità al significato ed alla valenza che assume l’attivazione della rete distrettuale per il diretto rapporto con l’utenza, una tipologia distrettuale che, sul piano edilizio, sia primariamente soddisfatta per mezzo dell’utilizzo di locali disponibili, anche in locazione, secondo le indicazioni regionali in materia allora fornite.
- Strutture preposte alla prevenzione -
Nel settore della prevenzione, era già in corso di realizzazione, sui fondi ordinari e con una previsione complessiva di spesa di circa 9 miliardi di lire, l’adeguamento della dotazione strumentale ed i relativi interventi di installazione dei P.M.P. in attività (Imperia, La Spezia, Savona, Genova).
Il programma si era posto di traguardare da un lato la riaggregazione in un unico contenitore, nell’ambito dell’area genovese, dei quattro laboratori del P.M.P. allora
allocati nella ex USL 12, e dall’altro la definizione del fabbisogno correlato alla prevista attivazione delle ulteriore P.M.P. indicato nel P.S.R..
Il programma si era posto, prudenzialmente, quale obiettivo l’impegno sul versante dello smaltimento dei rifiuti speciali di origine sanitaria, qualora non avesse trovato attuazione l’allora schema di piano dei servizi di smaltimento dei rifiuti, che prevedeva la realizzazione di quattro grandi poli di smaltimento dislocati a livello provinciale.
1.3 AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA
La diffusa programmazione regionale, attuata con la deliberazione del Consiglio regionale n. 4 del 14 febbraio 1990 di approvazione del programma pluriennale, nella quale erano previsti obiettivi per un importo di circa 1600 miliardi di lire, non ha trovato corrispondenza con i finanziamenti resi disponibili dal CIPE per la Liguria ( 340,8 miliardi di lire per il primo triennio e circa 1022,4 miliardi importo stimato per il decennio).
E’ sorta pertanto l’assoluta necessità di riallineare l’originaria programmazione al fine di creare condizioni di corrispondenza tra obiettivi da realizzare e risorse disponibili relativamente al primo triennio ma all'interno di una previsione realistica e fattibile di tutto il decennio, considerato in particolare che le difficoltà finanziarie riguardavano, in gran parte, l’area delle opere maggiori ospedaliere (nuove edificazioni).
Con deliberazione del 23 febbraio 1993 n. 30 il Consiglio regionale, in funzione delle mutate esigenze, aggiornava gli obiettivi da raggiungere per il primo e secondo triennio, già individuati con la deliberazione consiliare del 14 febbraio 1990
n. 4.
I criteri generali a cui il Consiglio regionale si è riferito per la formulazione del riallineamento della programmazione ex articolo 20, soprattutto per il primo triennio, sono stati i seguenti:
- coerenza con le misure di riorganizzazione del servizio sanitario all’epoca in corso,
- compatibilità con le effettive disponibilità finanziarie,
- cantierabilità immediata delle opere,
- creazione delle condizioni che dovevano garantire l’effettiva possibilità di completare le opere nel più breve tempo possibile, con priorità agli interventi di completamento e di quelli correlati all’emergenza sanitaria.
Le opere che non rientravano in tali criteri generali, con particolare riferimento alle opere maggiori ospedaliere, dovevano essere necessariamente riferite alla programmazione del secondo triennio, al fine di consentire che si creassero le condizioni per la loro approvazione sia regionale che in sede centrale.
Il riallineamento della programmazione regionale, alla luce dei suddetti criteri generali, ha comportato:
• la conferma, l’eliminazione, la modifica o integrazione di alcuni interventi già previsti nel programma di cui alla dCr 4/1990,
• l’inserimento di nuovi interventi a suo tempo non previsti ma resi necessari dalla realtà operativa e dalle misure di riorganizzazione in corso,
• la riorganizzazione degli obiettivi da avviare nel primo triennio secondo priorità tecniche e programmatorie, con l’individuazione anche di interventi di riserva, in base a requisiti di effettiva fattibilità,
• l’individuazione, in analogia, per gli obiettivi del secondo triennio, del principio in base al quale le priorità dovevano essere individuate nei confronti degli interventi che presentavano condizioni di effettiva fattibilità,
• l’applicazione, in ogni caso, del principio in base al quale ogni intervento doveva essere articolato in lotti funzionali e funzionanti, stante la carenza dei mezzi finanziari disponibili e l’esigenza di rendere possibile il completamento e l’attivazione di quanto avviato.
Il riallineamento degli obiettivi ha interessato le varie linee di intervento come di seguito rappresentato.
- Residenze sanitarie assistenziali per anziani e disabili –
Costituiva obiettivo prioritario, non rinunciabile, stante l’assoluta carenza di tali servizi in Liguria, a fronte di una domanda elevatissima a causa del forte numero di anziani in Liguria.
In tale situazione la manovra di riallinemento ha provveduto ad un ridimensionamento degli obiettivi, imposto peraltro nel primo triennio dai limiti del finanziamento assegnato dal CIPE e da un aggiornamento dei costi, a suo tempo, sottostimati della dCr n.4/1990.
Con il riallineamento è stato previsto di poter perseguire l’obiettivo realistico, nel decennio, di realizzare 50 RSA, di cui 24 nel primo triennio, tenuto conto anche del fatto che un numero più elevato sarebbe stato difficilmente compatibile con l’esigenza di dotazione di personale e attrezzature necessarie, stante la generale situazione di difficoltà finanziaria esistente nel settore sanitario.
- Interventi territoriali e di prevenzione –
Costituivano obiettivo di primaria importanza, stante l’esigenza di potenziare, oltre che di razionalizzare gli interventi sanitari di tipo decentrato, al fine di garantire all’utenza servizi di base sempre più efficienti e completi, in grado di effettuare il necessario filtro agli interventi di ricovero.
In tale situazione la manovra di riallineamento non è stata particolarmente significativa, essendo stata confermata la possibilità di raggiungimento degli obiettivi previsti, utilizzando tutti i finanziamenti del primo triennio.
Per il settore della prevenzione, i limiti finanziari ed alcune situazioni di urgenza, hanno reso possibile il solo intervento riguardante il presidio multizonale di prevenzione di Genova, prevedendo nel secondo triennio gli interventi negli altri presidi multizonali esistenti.
- Ristrutturazioni ospedaliere e potenziamento tecnologico -
Tale settore si presentava con caratteristiche di importanza ed urgenza del tutto particolari, stante il notevolissimo livello di degrado raggiunte, sotto il profilo edilizio, dalla maggioranza delle strutture liguri a causa dei limitati interventi manutentivi di carattere ordinario e straordinario effettuati nell’ultimo decennio dalle UU.SS.LL., conseguenza delle limitate disponibilità finanziarie offerte dal fondo sanitario nazionale.
In tale situazione la manovra di riallineamento ha comportato un ampliamento degli interventi che sono risultati più numerosi rispetto alle previsioni della dCr n. 4/1990, non solo sotto l’aspetto quantitativo ma anche sotto l’aspetto qualitativo.
Gli interventi che sono stati inseriti nell’ambito del primo triennio sono stati ritenuti fondamentali per garantire una complessiva rivalutazione in termini di efficienza e qualità dell’assistenza ligure.
- Nuove edificazioni ospedaliere -
Le nuove edificazioni si presentavano, alla luce dei criteri generali della manovra di riallineamento, con caratteristiche di rilievo e di importanza soprattutto strategica nel quadro della rifunzionalizzazione dell’intera rete dei servizi di degenza. Il loro elevato costo è stato oggetto, per la limitatezza dei finanziamenti disponibili, di un ridimensionamento notevole rispetto alle previsioni del programma pluriennale di cui alla dCr n.4/1990, secondo le seguenti considerazioni:
Area Ponente Ligure: la dCr 4/19990 aveva previsto la realizzazione di un nuovo blocco nel presidio di Pietra ligure e la costruzione del nuovo ospedale di Albenga.
La situazione finanziaria di estrema difficoltà riguardante le procedure del programma ex art. 20, per tali strutture considerate di priorità inferiore rispetto ad altri interventi (come quelli sull’ospedale X. Xxxxxxx, della Valpolcevera e completamento dell’ospedale di Sarzana) ha suggerito l’esigenza di un rinvio della decisione al secondo triennio. E’ stato ritenuto necessario prevedere, nel primo triennio, alcune misure urgenti di ristrutturazione parziale sia nell’ospedale di Pietra
Ligure (eliminazione di alto livello di degrado di alcuni edifici) sia in quello di Albenga (intervento di mantenimento, manutenzione, e messa a norma).
Area del Levante Ligure: a seguito degli indirizzi a livello centrale di completare gli interventi di cui ai finanziamenti FIO, si era reso obbligatorio inserire nel primo triennio il completamento dell’ospedale di Sarzana, iniziato nel 1981 e non completato per mancanza di fondi disponibili.
La realizzazione del nuovo ospedale a La Spezia, così come era previsto dalla dCr n.4/1990, si presentava con numerose difficoltà oggettive a causa del costo elevato previsto e del tutto incompatibile con i finanziamenti disponibili, pertanto con la manovra di riallineamento detto intervento veniva proposto nel secondo triennio. Considerato però che la realizzazione del nuovo ospedale avrebbe comportato tempi lunghissimi, stimati in circa dieci anni, la nuova programmazione del primo triennio aveva previsto a favore dell’attuale ospedale di La Spezia un completo intervento di ristrutturazione e rifunzionalizzazione per il dipartimento di emergenza.
Area metropolitana genovese:
La costruzione del nuovo ospedale di vallata, stante l’importanza ed il ruolo strategico che rivestiva, oltre che per la Valpolcevera anche per tutta l’area del ponente genovese, si configurava come una delle opere a cui dare avvio nell’ambito del primo triennio. La complessiva realizzazione del nuovo ospedale, considerato la limitata disponibilità finanziaria del primo triennio, era subordinata alla effettiva disponibilità degli stanziamenti, da parte del Governo, sul secondo e terzo triennio. La nuova edificazione doveva assorbire le funzioni in allora svolte da tutti gli ospedali presenti in vallata, con un presunto dimensionamento di circa 350 posti letto.
Considerato il periodo non breve di realizzazione dell’opera e le oggettive incertezze esistenti per gli aspetti finanziari dei successivi trienni, si era ritenuto necessario destinare quota parte del finanziamento disponibile alla realizzazione di opere di manutenzione e adeguamento dei presidi Celesia e Gallino, operanti in vallata.
L’ospedale della Valbisagno presentava alcuni problemi di cantierabilità soprattutto per quanto concerneva la scelta dell’area. Inoltre, si erano, in parte, attenuate le ragioni che nel 1989 ne avevano consigliato l’inserimento nella dCr n. 4/1990: il decentramento di parte dei posti letto dell’ospedale X. Xxxxxxx.
L’ospedale regionale, per diverse motivazioni, aveva infatti subito una riduzione fisiologica dei posti letto originari, fatto questo che non rendeva più necessario alcun decentramento. Per le ragioni su esposte la decisione di non realizzare l’ospedale della Valbisagno veniva rimandata nel secondo triennio, previe dettagliate verifiche.
L’ospedale San Xxxxxxx, stante il ruolo importante che svolgeva doveva costituire il punto di partenza di tutto il sistema di riorganizzazione della rete ospedaliera e quindi il principale riferimento anche nelle scelte di investimenti ex art. 20. L’obiettivo di potenziare gli altri ospedali liguri e la complessiva ristrutturazione della rete ospedaliera dovevano tendere al risultato di decongestionare l’ospedale X. Xxxxxxx e consentirgli la possibilità di effettuare interventi quantitativamente ridotti, rispetto a quelli di allora, ma di qualità superiore.
L’aggiornamento del programma ha previsto, per l’ospedale regionale, lo studio di una ipotesi di intervento in ordine alle possibili forme di innovazione edilizia con l’obiettivo di utilizzare ed ottimizzare la somma complessiva disponibile (non oltre 157 miliardi).
A tale importo è stato aggiunto quello relativo alla ristrutturazione del pronto soccorso, che è stato previsto come intervento specifico per il quale era stata stanziata la somma di 33 miliardi nel decennio di cui 10,5 miliardi nel primo triennio.
La tabella sotto riportata rappresenta il quadro finanziario riepilogativo della distribuzione, orientativa, delle quote che la dCr 30/1993 prevedeva di assegnare nel decennio ai diversi settori di intervento, sulla base delle disponibilità presunte alla data del riallineamento della programmazione.
Obiettivi da raggiungere nel decennio | Disponibilità presunta nel decennio sulla base della proiezione dei dati finanziari del primo triennio | Distribuzione della quo- ta assegnata dal CIPE per il primo triennio |
RSA anziani e disabili (a) + Interventi territoriali (b) + Prevenzione collettiva (c) | 246,2 m.di | 129,45 m.di |
Opere minori ospedaliere (ristrutturazioni) (d) | 440,6 m.di | 144,4 m.di |
Opere maggiori ospedaliere (nuove edificazioni) (e) | 319,4 m.di | 58 m.di |
Potenziamento tecnologico Ospedaliero (f) | 16,2 m.di | 8,95 m.di |
T O T A L E | 1.022,4 | 340,8 |
(a) Il programma prevedeva la realizzazione di:
- n. 22 RSA per anziani di cui: n. 8 realizzabili con le disponibilità del primo triennio, n. 4 realizzabili nei trienni successivi e n. 10 da avviare nel primo triennio e concludersi nei trienni successivi,
- n. 8 RSA per disabili di cui: n. 4 realizzabili con le disponibilità del primo triennio,
n. 1 realizzabile nei trienni successivi e n. 3 da avviare nel primo triennio e concludersi nei trienni successivi.
(b) Gli interventi territoriali previsti erano 10 realizzabili tutti nel primo triennio.
(c) Per la prevenzione collettiva era previsto un unico intervento realizzabile con le disponibilità del primo triennio.
(d) Il programma prevedeva la realizzazione di n. 19 interventi relativi ad opere minori ospedaliere di cui: n. 3 realizzabili con le disponibilità del primo triennio e n 16 da avviare nel primo triennio e concludersi nei trienni successivi.
(e) Le nuove edificazioni previste erano tre: Ospedale X. Xxxxxxx, completamento Osp. di Sarzana e costruzione del nuovo ospedale della Valpolcevera con avvio nel primo triennio e prosecuzione a valere sulle annualità successive.
(f) Per il potenziamento tecnologico il programma aveva previsto la realizzazione, nel primo triennio di: una TAC e sistema di rianimazione presso L’ospedale X. Xxxxxxx, una TAC presso l’Ospedale Galliera ed una TAC presso l’Ospedale di Pietra Ligure.
La programmazione promossa con la deliberazione del Consiglio regionale n. 30/1993 era correlata, sotto il profilo finanziario, alla disponibilità complessiva, per il primo triennio, di lire 340,80 miliardi assegnati dal CIPE alla Liguria in data 3 agosto 1990.
Successivamente l’approvazione del riallineamento del programma pluriennale, approvato con la citata dDr 30/1993, si verificarono le seguenti situazioni innovative:
1) i finanziamenti statali, a suo tempo previsti per il primo triennio, venivano ridotti, per la Regione Liguria, e passavano da 340,8 a 322,4 miliardi di lire,
2) l’assoluta mancanza di indicazioni, a circa sei anni dall’entrata in vigore della legge 67/1988, in ordine all’attuazione del secondo triennio, determinava l’impossibilità di fare riferimento concreto allo stesso in termini temporali,
3) la necessità, che era intervenuta in sede regionale dopo la predisposizione della delibera di programmazione n. 30/1993 ed a seguito sia del completamento degli studi di fattibilità e delle progettazioni, sia di approfondimenti tecnici ulteriori, sia di richieste avanzate in sede governativa, suggeriva di ridefinire modalità attuative e le disponibilità finanziarie destinate a talune opere,
4) necessità, che era intervenuta in sede regionale, di prevedere interventi finanziari che potevano consentire l’adeguamento del programma di investimenti a decisioni nel frattempo assunte dal Consiglio Regionale a livello di programmazione sanitaria,
5) necessità, che era intervenuta in sede regionale, che prendeva atto del sostanziale superamento di alcune ipotesi di lavoro e del loro definitivo slittamento a futuri trienni, stante l’assoluta carenza finanziaria (principalmente tutte le nuove edificazioni ospedaliere).
L’aspetto più critico di quanto sopra esposto, era rappresentato dall’assoluta indeterminatezza del secondo triennio che produceva situazioni insostenibili sul piano degli obiettivi da raggiungere, soprattutto nel settore delle ristrutturazioni ospedaliere che erano tutte articolate, a fronte di un unico obiettivo indivisibile, in due trienni finanziari. Tale indeterminatezza non avrebbe consentito di completare le opere avviate nel primo triennio e avrebbe creato nella Regione una serie di opere “incompiute” e da completare per le quali, sulla base delle allora previsioni, la Regione non avrebbe avuto la disponibilità finanziaria per provvedere.
La situazione sopra illustrata aveva sostanzialmente modificato il quadro complessivo di riferimento programmatorio, tecnico e finanziario a suo tempo previsto dalla dCr n. 30/1993 e, conseguentemente, richiedeva una operazione di riallineamento degli obiettivi e dei budget.
Sul piano tecnico sono stati rivisti gli obiettivi della programmazione regionale in materia e sono stati riesaminati in particolare, rispetto a quanto previsto dalla delibera consiliare n. 30/1993, l’articolazione degli obiettivi tra il primo ed il secondo triennio al fine di garantire, nel limite del possibile, completezza e fruibilità a quelli del primo, anche nei casi di interventi a carattere parziale.
Con deliberazione del 20 settembre 1994 n. 80 il Consiglio regionale, per le considerazioni sopra esposte, approvava il riallineamento degli obiettivi da raggiungere per il primo e secondo triennio, già individuati con la deliberazione consiliare del 23 febbraio 1990 n. 30, il piano finanziario, i criteri di individuazione delle priorità degli interventi, la manovra finanziaria complessiva ed il piano di alienazione del patrimonio disponibile delle UU.SS.LL..
La modifica degli obiettivi aveva, conseguentemente, fatto registrare una variazione degli aspetti finanziari. Infatti, con detta manovra, si era determinato un nuovo piano finanziario che veniva chiamato ad assorbire, nel primo triennio, una quota parte di funzioni precedentemente affidate al ruolo del secondo triennio. Da tale situazione ne è derivata una programmazione, per il primo triennio, complessivamente sovradimensionata rispetto alla disponibilità di 322,4 miliardi di lire. E’ stata studiata allora una soluzione finanziaria alternativa attraverso una programmazione delle risorse integrata e correlata a quella dell’articolo 20, che derivava dal contestuale utilizzo di risorse in conto capitale e di risorse da ricavarsi a seguito delle alienazioni del patrimonio disponibile delle UU.SS.LL., che potesse garantire, in modo più ampio, il soddisfacimento delle esigenze complessive della Regione e elle UU.SS.LL. stesse.
I principi generali a cui si era ispirata la complessiva manovra della citata dCr n. 80/1994 erano quelli concernenti l’esigenza di garantire, in termini assoluti e non derogabili, il completamento, secondo i termini ed i costi previsti, delle opere programmate, assicurando il pieno funzionamento e la fruibilità delle opere che sarebbero state avviate, anche nel caso di realizzazioni di tipo parziale ( lotti funzionali, funzionanti e fruibili).
Inoltre veniva confermata l’esigenza generale che gli interventi edilizi in materia sanitaria che dovevano privilegiare sia i completamenti di opere avviate e non portate a compimento, sia gli interventi di ristrutturazione dell’esistente, fossero promossi, attuati e, se necessario, modificati in termini coerenti con le decisioni di riorganizzazione del servizio sanitario regionale assunte o in corso di assunzione da parte del Consiglio.
La risultante complessiva della manovra in argomento, derivante, come sopra detto, dall’uso integrato dei finanziamenti ex articolo 20 con quelli in conto capitale e con i
fondi derivanti da alienazione di beni, evidenziava come congruo il finanziamento previsto di 322,4 miliardi per la realizzazione di tutti gli interventi ad esclusione di quelli relativi alle nuove edificazioni alla cui realizzazione si sarebbe provveduto, previa verifica programmatoria, nel medio lungo periodo, sulla base delle future disponibilità finanziarie.
1.4 LA SECONDA FASE DEL PROGRAMMA PLURIENNALE
Il programma pluriennale in sanità, come sopra detto, prevedeva l’esecuzione di un Piano decennale di investimenti finanziato per 30.000 miliardi di lire, che, inizialmente, era articolato in trienni finanziari ma successivamente, per problemi relativi alla disponibilità economica, venne attuato i due fasi che, convenzionalmente, furono denominate come “Primo triennio” e “Seconda fase”.
Il Ministero della sanità con circolare del 18 giugno 1997, in riferimento alla deliberazione CIPE del 30 maggio 1997, individuava:
- gli obiettivi da raggiungere attraverso il completamento del programma di investimenti,
- i criteri e le procedure da seguire,
- le quote teoriche spettanti alle Regioni per l’intera seconda fase di completamento del programma decennale non ancora garantite da copertura finanziaria.
Gli obiettivi che dovevano essere posti alla base dei programmi regionali, sia quelli relativi all’acconto, sia quelli riguardanti il completamento dell’intero programma, risultavano essere, sinteticamente, quelli sotto elencati, ferma restando l’esigenza che quelli collegati alla cantierabilità 1998 dovevano perseguire, prioritariamente la finalità di completamento delle opere che erano già state avviate nel primo triennio, con particolare riferimento alla riorganizzazione della rete ospedaliera:
- rientro negli standard dimensionali dell’apparato produttivo ospedaliero, da realizzare in una logica dipartimentale,
- attuazione delle misure di riorganizzazione della rete ospedaliera,
- individuazione degli spazi necessari all’attività libero professionale intra muraria,
- applicazione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi di cui al
d.P.R. 14 gennaio 1997,
- completamento della rete dell’emergenza, con priorità per le funzioni di rianimazione, finalizzate anche ai trapianti,
- potenziamento delle unità spinali,
- adeguamento delle strutture alla normativa prevista dal d.lgs 626/1994,
- miglioramento delle strutture di riabilitazione post acuzie,
- completamento del programma di realizzazione di interventi di residenzialità extra ospedaliera,
- realizzazione delle strutture connesse ai dipartimenti di salute mentale,
- completamento delle strutture distrettuali/consultoriali,
- miglioramento e potenziamento delle strutture di riabilitazione.
I criteri che dovevano essere adottati per la definizione dei programmi relativi alla seconda fase si possono riepilogare come segue:
1) gli interventi individuati, per i quali veniva richiesto il finanziamento, dovevano essere considerati strumento per l’attuazione della complessiva riorganizzazione delle aziende sanitarie,
2) il piano degli investimenti doveva essere coordinato, in relazione agli obiettivi, con le altre forme di investimento previste dalla legge, con particolare riguardo all’utilizzo del patrimonio disponibile delle aziende sanitarie attraverso l’attuazione di un programma di alienazione,
3) il programma doveva:
- essere predisposto con modalità ispirate ai valori della fattibilità e della fruibilità delle opere individuate, con avvenuto riguardo anche all’assoluta garanzia di copertura finanziaria completa,
- essere articolato in annualità con l’evidenza dei singoli fabbisogni di cassa,
- privilegiare l’esistente ed ottimizzare gli interventi di recupero e di riuso,
- essere promosso previa verifica del positivo stato di avanzamento del piano relativo al primo triennio, con particolare riferimento alla garanzia di pieno utilizzo delle opere già finanziate e realizzate,
- essere promosso avendo cura di aver verificato preventivamente la capacità del sistema di sostenere i costi di gestione.
- Acconto anno 1998 -
Sulla base dei suesposti obiettivi e criteri, definiti in sede centrale per il completamento del programma investimenti (2^ fase), la Regione Liguria con deliberazione consiliare n. 65 del 28 ottobre 1997 approvava il programma di edilizia sanitaria relativamente a quegli interventi cantierabili nell’anno 1998 e richiedeva al Ministero della sanità il finanziamento di complessive lire 205.969.000.000 – quota 95% a carico del CIPE.
Il suddetto programma prevedeva 98 interventi di cui:
- n. 39 relativi alle strutture ospedaliere (ristrutturazione di reparti, completamenti di ristrutturazioni già avviate, realizzazione di nuovi reparti),
- n. 8 relativi all’acquisto di tecnologie sanitarie,
- n. 19 relativi all’adeguamento impiantistico ed alle norme di prevenzione incendi,
- n. 11 relativi all’adeguamento del sistema informatico,
- n. 5 relativi alle RSA per anziani (4 completamenti ed 1 nuova costruzione),
- n. 7 relativi alle RSA per disabili psichici (ristrutturazioni, completamenti e nuove costruzioni),
- n. 2 relativi ai poliambulatori (realizzazioni di nuovi e ristrutturazioni di esistenti),
- n. 2 relativi alle sedi di distretto (una nuova costruzione ed una ristrutturazione),
- n. 3 relativi alla realizzazione di archivi sanitari,
- n. 1 relativo al rinnovo arredi per reparto di degenza ed uffici,
- n. 1 relativo all’acquisto di nuovo fabbricato da adibire a sede ARPAL di Genova.
A seguito della nota dell’allora Ministero del Bilancio del 5 giugno 1998, con la quale comunicava l’assegnazione alla Regione Liguria della somma di lire 00.000.000.000 (95%), quale acconto per l’anno 1998 a valere sul finanziamento della 2^ fase del programma pluriennale (di cui lire 00.000.000.000 per la realizzazione degli interventi finalizzati alla sicurezza e messa norma delle strutture ospedaliere e lire 24.130.000.000 per interventi di completamento) oltre ad una ulteriore somma pari a lire 6.994.596.303 (95%) per la realizzazione o attivazione dei consultori familiari e per il miglioramento ed il potenziamento delle sedi ospedaliere dedicate all'evento nascita.
Sulla base delle ridotte disponibilità finanziarie e degli indirizzi ministeriali, afferenti all’annualità 1998, la Regione Liguria individuava gli interventi del programma cosiddetto “Acconto 1988” come segue:
1) relativamente all’assegnazione di lire 00.000.000.000, individuava n. 30 interventi fra quelli inseriti nel programma approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 65/1997 ed esattamente: n. 6 relativi al completamento di opere già avviate di reparti ospedalieri (lire 00.000.000.000 – 95%), n. 24 relativi all’adeguamento impiantistico alle norme di sicurezza e di prevenzione incendi (lire 24.130.000.000 – 95%);
2) relativamente all’assegnazione di lire 6.994.596.303 finalizzati al miglioramento dell’attività consultoriale e potenziamento delle attività ospedaliere nei reparti materno-infantile, individuava n. 8 interventi (secondo i criteri e le determinazioni assunte da Consiglio regionale con provvedimento n. 61/1997) ed esattamente n. 2 relativi alla xxxx xxxxxxxxx-xxxxx xx xxx xxxxxxxx, x. 0 relativi a ristrutturazioni di sedi consultoriali.
- Programmazione esennale 1998-2003 -
Dopo l’avvio della fase cosiddetta “Acconto 1998”, sulla base dell’assegnazione alla Regione Liguria da parte del CIPE, di cui alla deliberazione del 6 maggio 1998, della somma di lire 656.612.000.000 (95%), somma comprensiva dell’anticipazione anno 1998 di lire 00.000.000.000, il Consiglio regionale, con deliberazione n. 49 del 21
dicembre 1998, approvava il “Programma pluriennale di investimenti in sanità – seconda fase anni 1998-2003”.
I criteri adottati per il riparto del finanziamento di cui sopra, hanno tenuto conto principalmente dell’incidenza della funzione ospedaliera (59,8%) e della funzione extraospedaliera (40,2%), operazione che si era resa necessaria al fine di determinare la ripartizione che tenesse conto delle differenti funzioni richieste rispettivamente alle aziende ospedaliere (solo funzioni ospedaliere) e alle aziende USL (funzione ospedaliera e territoriale).
Alla quota della funzione ospedaliera sono stati applicati il criterio dei posti letto ed il criterio dei posti letto delle aziende chiamate a missione di alta specialità.
Alla quota della funzione extraospedaliera sono stati applicati il criterio della popolazione residente ed il criterio correttivo di pesatura della popolazione.
E’ stato altresì tenuto conto dell’incidenza relativa alle nuove edificazioni, ed è stato applicato il criterio di riequilibrio tra l’area metropolitana genovese , che storicamente era stata sovra dotata di Strutture sanitarie, ed il levante e ponente ligure.
Il programma prevedeva un impegno finanziario di lire 633.746.000.000, di cui lire 602.125.000.000 a valere sull’assegnazione del CIPE (lire 656.612.000.000 detratto l’importo di lire 00.000.000.000 relativo all’acconto 1998), ed individuava 207 interventi di cui:
- n. 2 per lire 9.200.000.000 relativi alla prevenzione collettiva,
- n. 30 per lire 00.000.000.000 relativi ai servizi territoriali (distretti, poliambulatori, altre strutture territoriali e tecnologie territoriali),
- n. 14 per lire 00.000.000.000 relativi alle RSA (di cui 7 per anziani e 7 per disabili),
- n. 98 per lire 406.295.000.000 per gli ospedali di cui: 3 nuove edificazioni (ospedale metropolitano genovese, ospedale di Rapallo e di La Spezia), n. 72 ristrutturazioni di strutture ospedaliere, n. 23 acquisto tecnologie ospedaliere,
- n. 63 per lire 127.918.000.000 per servizi generali di cui: 43 relativi a messa a norma impianti, n. 10 sistema informativo, n. 10 interventi diversi volti rivolti all’umanizzazione ed al confort.
- Gli Accordi di Programma –
L’articolo 5 bis del D.Lgs n.229/99 ha previsto una procedura innovativa anche per la gestione dei programmi di investimento, il cosiddetto “Accordo di Programma”.
L’Accordo di Programma è un impegno, sottoscritto da Regione e Ministero della sanità, a finanziare e realizzare interventi sul patrimonio sanitario pubblico. Supera la vecchia logica collegata alla contrazione di mutui ed è basato su una reciproca assunzione di responsabilità da parte degli Enti sottoscrittori e da parte delle Aziende attuatrici.
Le parti interessate stabiliscono di concerto gli elementi essenziali dell’Accordo e fissano alcuni punti fondamentali destinati a:
- snellire le procedure di ammissione al finanziamento di ogni singolo progetto,
- rispettare i termini temporali di attuazione ( prestabiliti e vincolanti),
- monitorare lo stato dei procedimenti, evidenziare gli eventuali ostacoli e i relativi provvedimenti correttivi,
- aumentare la flessibilità nell’attuazione dei singoli interventi, al fine di soddisfare le esigenze strategiche delle Aziende (organizzative, tecnologiche ecc.) che necessariamente sono in continuo divenire.
L’Accordo di Programma ha permesso di gestire gli investimenti con una maggiore efficienza ed efficacia in quanto Governo e Regione diventano protagonisti diretti, nell’ambito di una procedura non burocratica, nell’attuazione della manovra finanziaria.
- Primo Accordo di Programma sottoscritto il 27 luglio 2000 ed Accordo integrativo-
In considerazione della sopra esposta nuova procedura di acquisizione delle quote disponibili nell’ambito del finanziamento esennale ex art. 20 L. 67/1988, il Consiglio regionale aveva approvato i seguenti programmi riferiti al periodo 1999-2001: dCr. n. 53 del 4 agosto 1999 integrata dalla dCr n. 86 del 22 dicembre 1999.
Detti programmi sono stati redatti in conformità alle seguenti categorie di opere alla cui realizzazione il Ministero della sanità attribuiva importanza e rilievo prioritario:
1) sicurezza e messa a norma,
2) adeguamento ai requisiti minimi,
3) potenziamento ed ammodernamento tecnologico,
4) adempimenti specifici di legge,
5) riorganizzazione e riqualificazione dei servizi territoriali, potenziamento dei servizi distrettuali e della residenzialità extra ospedaliera,
6) riorganizzazione e riqualificazione dei servizi ospedalieri.
Con la deliberazione n. 53/1999 il Consiglio regionale aveva provveduto, rispetto al budget disponibile, ad individuare un primo gruppo di opere connesse alle prime due priorità definite dal Ministero (sicurezza e messa a norma, adeguamento ai requisiti minimi), riservandosi l’identificazione successiva degli interventi a maggiore valenza programmatoria.
Successivamente, con la dCr 86/1999 il Consiglio regionale ha provveduto ad integrare il programma di cui alla dCr 53/1999, prevedendo interventi relativi alle priorità dal 3) al 6) di cui sopra, operando secondo la seguente metodologia:
- acquisizione e valutazione delle proposte aziendali alla luce della programmazione nazionale e regionale vigente, riferite anche alle verifiche di elementi di urgenza e necessità delle opere,
- individuazione delle quote finanziarie di spettanza delle singole aziende,
- individuazione dei singoli interventi da assegnare alle Aziende con fissazione del relativo budget,
- individuazione di interventi di carattere straordinario, a valenza regionale o di particolare rilevo, i cui finanziamenti erano stati assegnati alle singole Aziende ad incremento della quota di riparto,
- individuazione degli interventi da assegnare agli Enti terzi, come da decisioni che il Consiglio regionale aveva già assunto.
Sulla base della citata programmazione la Regione Liguria ha sottoscritto con il Ministero della sanità, in data 27 luglio 2000, l’Accordo di Programma, per il finanziamento e la realizzazione di 152 interventi nel settore investimenti in sanità, per un costo complessivo di L. 456.311.000.000, di cui:
• L. 326.572.000.000 (95%) a carico del finanziamento statale (quota parte dell’assegnazione del CIPE),
• L. 17.188.000.000 (5%) a carico del bilancio regionale,
• L. 112.560.000.000 di cofinanziamento a carico delle Aziende.
I 152 interventi erano destinati a migliorare le strutture ospedaliere e territoriali e le tecnologie necessarie al loro funzionamento:
• n. 109 interventi distribuiti nelle diverse strutture ospedaliere regionali, per un costo totale di L. 357.219.000.000,
• n. 31 interventi finalizzati al miglioramento e all’incremento delle strutture territoriali, per un costo totale di L. 75.137.000.000,
• n. 12 interventi finalizzati al rinnovo del parco tecnologico, per un costo totale di L. 00.000.000.000.
I 152 interventi erano distribuiti tra le diverse Aziende Sanitarie ed Ospedaliere del territorio regionale ed alcuni Enti terzi secondo il seguente prospetto riepilogativo:
Azienda | Numero interventi | Importo complessivo |
A.S.L. 1 Imperiese | 27 | L. 00.000.000.000 |
A.S.L. 2 Savonese | 9 | L. 00.000.000.000 |
A.S.L. 3 Genovese | 22 | L. 00.000.000.000 |
A.S.L. 4 Chiavarese | 12 | L. 69.251.000.000 |
A.S.L. 5 Spezzino | 12 | L. 137.228.000.000 |
A. O. S. Xxxxxxx (Genova) | 35 | L. 00.000.000.000 |
O. S. Corona (Pietra Ligure, Sv) | 9 | L. 00.000.000.000 |
A. O. Villa Scassi (Genova) | 12 | L. 00.000.000.000 |
E. O. Ospedali Galliera (Genova) | 10 | L. 00.000.000.000 |
Istituto Sacra Famiglia (Andora, Sv) | 1 | L. 7.350.000.000 |
A.R.P.A.L. (Savona) | 1 | L. 1.524.000.000 |
Istituto E. Brignole (Genova) | 1 | L. 8.921.000.000 |
Comune di Arenzano (Ge) | 1 | L. 1.000.000.000 |
T O T A L E | 152 | L. 456.320.000.00 |
Tra gli interventi programmati nell’ASL 4 era prevista anche la realizzazione del nuovo Ospedale di Rapallo per una spesa di L. 00.000.000.000 (ad esclusione degli arredi), e fra quelli programmati nell’ASL 5 era prevista la realizzazione del nuovo Ospedale di La Spezia per una spesa di L. 116.000.000.000 (ad esclusione degli arredi).
Successivamente al citato Accordo, in data 23 maggio 2002, la Regione Liguria ha sottoscritto con il Ministero un Accordo di Programma integrativo al primo, con il quale è stato convenuto di aggiungere tre obiettivi inerenti a:
1) nuovo complesso ospedaliero di Albenga per un costo complessivo di L. 82.000.000.000 (di cui L. 38.000.000.000 a carico dello stato, L. 2.000.000.000 a carico della regione, L. 42.000.000.000 cofinanziamento aziendale): intervento deliberato dal Consiglio regionale con provvedimento n. 19 del 22.05.2001, ritenuto urgente ed inderogabile in relazione al grave stato di emergenza che si era verificato a causa dell’improvviso cedimento strutturale della copertura del corpo di fabbrica storico e dalla necessità di promuovere soluzioni definitive ed organiche a favore del vasto bacino d’utenza presente nel territorio;
2) arredi ed attrezzature del nuovo ospedale di La Spezia per un costo complessivo di L. 26.000.000.000 (di cui L. 00.000.000.000 a carico dello stato, L. 1.300.000.000 a carico della regione): intervento già inserito nel primo Accordo e per il quale non era stato previsto il finanziamento degli arredi;
3) arredi ed attrezzature del nuovo ospedale di Rapallo per un costo complessivo di L. 00.000.000.000 (di cui L. 00.000.000.000 a carico dello stato, L. 575.000.000 a carico della regione): intervento già inserito nel primo Accordo e per il quale non era stato previsto il finanziamento degli arredi;
4) nuova camera iperbarica presso l’ospedale X. Xxxxxxx per un costo complessivo di L. 3.600.000.316 (di cui L. 3.420.000.300 a carico dello stato, L. 180.000.016 a carico della regione): intervento ritenuto urgente per carenza nell’area genovese di tale tecnologia
Il costo complessivo dell’Accordo Integrativo ammontava a L. 123.100.000.316 di cui:
- L. 00.000.000.000 (95%) a carico del finanziamento statale (quota parte dell’assegnazione del CIPE),
- L. 4.055.000.016 (5%) a carico del bilancio regionale,
- L. 42.000.000.000 di cofinanziamento a carico delle Aziende.
- Secondo Accordo di Programma sottoscritto il 1 settembre 2004 -
Il Consiglio regionale, con deliberazione n. 69/2002, aveva dato avvio alle procedure per la sottoscrizione di un nuovo Accordo di Programma con il Governo ed aveva approvato:
- gli obiettivi regionali di carattere programmatorio per la cui realizzazione le Aziende sanitarie ed ospedaliere dovevano predisporre specifici programmi di investimento al fine di rendere possibile la sottoscrizione dell’Accordo di Programma sugli investimenti in sanità ex articolo 20 legge n. 67/88,
- il riparto delle risorse ancora disponibili all’interno del programma di investimenti ex art. 20 ( quota residuale di L. 198.507.999,70, pari ad € 102.520.825,97, di cui all’assegnazione della deliberazione CIPE del 6 maggio 1998), adottando, tra l’altro, il criterio di privilegiare gli investimenti sulla funzione territoriale (52%) rispetto a quella ospedaliera (48%).
In detta deliberazione consiliare veniva altresì disposto:
- che con successivo atto il Consiglio avrebbe provveduto all’approvazione dell’elenco degli interventi di attuazione della citata manovra,
- che detto elenco sarebbe stato formulato sulla base delle indicazioni che le Aziende sanitarie e ospedaliere avrebbero predisposto coerentemente con gli obiettivi generali di carattere programmatorio approvati dal Consiglio e in continuità con la manovra complessiva già avviata con l’Accordo di Programma sottoscritto nell’anno 2000 indicando per ogni opera la priorità e la categoria di cantierabilità. Successivamente il Consiglio regionale, sulla base degli indirizzi di cui alla citata dCr 69/2002, con deliberazione n. 21 del 1 luglio 2003, ha approvato il programma degli interventi precisandone, per ciascuno:
- l’articolazione finanziaria distribuita negli anni 2003-2004-2005,
- l’ordine di priorità e l’anno di cantierabilità,
- la coerenza con gli obiettivi generali di carattere programmatorio approvati dal Consiglio regionale.
Il programma era costituito da 86 interventi per un costo superiore all’effettiva disponibilità finanziaria in quanto erano stati previsti degli interventi di riserva, inseriti con bassa priorità, eventualmente da sostituire con altri interventi nel caso in cui fossero sorti dei problemi di cantierabilità.
Sulla base della citata programmazione la Regione Liguria, individuando, secondo gli indirizzi ministeriali, gli interventi cantierabili entro l’anno 2004 (interventi di cui alla dCr 21/2003 cantierabili negli anni 2003-2004), ha sottoscritto con il Ministero della sanità, in data 01 settembre 2004, l’Accordo di Programma, per il finanziamento e la realizzazione di 62 interventi nel settore investimenti in sanità, per un costo complessivo di € 86.700.677,42 (L. 167.875.920.668), di cui:
• € 77.793.099,85 (L. 150.628.445.446) (95%) a carico del finanziamento statale (quota parte dell’assegnazione del CIPE),
• € 4.094.373,67 (L. 7.927.812.906) (5%) a carico del bilancio regionale,
• € 4.813.203,90 (L. 9.319.662.316) di cofinanziamento a carico delle Aziende.
I 62 interventi erano destinati a migliorare le strutture ospedaliere e territoriali e le tecnologie necessarie al loro funzionamento:
• n. 36 interventi distribuiti nelle diverse strutture ospedaliere regionali, per un costo totale di € 50.827.872,73,
• n. 12 interventi finalizzati al miglioramento e all’incremento delle strutture territoriali, per un costo totale di € 6.352.995,66,
• n. 14 interventi finalizzati al rinnovo del parco tecnologico, per un costo totale di € 29.519.809,03.
I 62 interventi erano distribuiti tra le diverse Aziende Sanitarie ed Ospedaliere del territorio regionale secondo il seguente prospetto riepilogativo:
Azienda | Numero interventi | Importo complessivo |
A.S.L. 1 Imperiese | 8 | € 10.936.030,00 |
A.S.L. 2 Savonese | 14 | € 11.180.004,74 |
A.S.L. 3 Genovese | 13 | € 10.361.322,16 |
A.S.L. 4 Chiavarese | 7 | € 5.133.581,59 |
A.S.L. 5 Spezzino | 7 | € 5.214.271,01 |
A. O. S. Xxxxxxx (Genova) | 4 | € 22.930.411,78 |
O. S. Corona (Pietra Ligure, Sv) | 4 | € 4.726.870,00 |
A. O. Villa Scassi (Genova) | 1 | € 8.800.000,01 |
E. O. Ospedali Galliera (Genov | 4 | € 7.418.186,13 |
T O T A L E | 62 | € 86.700.677,42 |
1.5 RIEPILOGO DEI PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’INTERO PROGRAMMA PLURIENNALE DI INVESTIMENTI ARTICOLO 20
Il programma pluriennale di investimento che la Regione Liguria ha promosso, a seguito dell’autorizzazione di cui all’art. 20 della legge n. 67 del 11 marzo 1988, è stato sempre concepito come strumento attuativo degli obiettivi di programmazione, ed ha costituito punto di riferimento fondamentale degli investimenti sul patrimonio sanitario ligure in considerazione dell’entità delle risorse che ha messo a disposizione della Regione.
Prescindendo dagli importi investiti, riepilogati nelle tabelle che seguono, vanno ricordati i principali obiettivi che, dal punto di vista programmatorio, hanno caratterizzato i diversi momenti attuativi dell’intero programma di investimenti che sono stati nei punti precedenti illustrati.
Il primo triennio si è proposto:
• sotto il profilo ospedaliero, di concludere tutti i cantieri aperti e di potenziare l’attività di emergenza;
• sotto il profilo territoriale, di promuovere il potenziamento della residenzialità extra ospedaliera;
• in generale di rafforzare, sia sotto gli aspetti ospedalieri che territoriali, il parco tecnologico.
L’acconto 1998, per espressa disposizione del Governo, è stato finalizzato:
• a migliorare gli aspetti relativi alla sicurezza, alle messe a norma, al raggiungimento degli standard e dei requisiti minimi;
• a promuovere tutti i completamenti di opere in corso;
• a sviluppare interventi nel settore materno infantile, con particolare riferimento alla riorganizzazione della rete consultoriale.
Il primo Accordo di Programma, sottoscritto nell’anno 2000 ed integrato nel 2002, è stato finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
• completare la razionalizzazione della rete ospedaliera, con particolare riguardo alla rianimazione e alle terapie intensive, anche nel rispetto degli standard previsti dall’art. 1 della legge 18 luglio 1996 n.382 e successive modificazioni e dall’art. 1, comma 1 della legge 23 dicembre 1996 n. 662 e, in particolare, realizzare i nuovi ospedali di Albenga, Rapallo e La Spezia;
• completare e potenziare la rete delle strutture territoriali, garantendo anche l’integrazione dei servizi territoriali con i programmi di cura per i malati in fase terminale, con particolare riferimento ai malati oncologici;
• rinnovare e potenziare la dotazione tecnologica esistente, valutare anche le necessità per la radio terapia;
• adeguare le strutture e le tecnologie alla normativa vigente in materia di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi di cui al DPR 14 gennaio 1997;
• adeguare le strutture e le tecnologie alla normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro;
• prevedere le sistemazione di spazi per l’esercizio della libera professione.
Il secondo Accordo di Programma, sottoscritto nell’anno 2004, è stato finalizzato alla realizzazione dei seguenti obiettivi:
• riqualificazione della produzione ospedaliera e riconversione dei posti letto a bassa complessità;
• potenziamento della residenzialità extraospedaliera;
• riduzione delle liste di attesa;
• adeguamenti della rete ospedaliera ai requisiti minimi di cui al DPR 14 gennaio 1997 ed aumento del livello tecnologico;
• potenziamento della rete delle strutture territoriali.
Il terzo Accordo di Programma, oggetto del presente Documento Programmatico, costituisce, come verrà rappresentato nei paragrafi che seguono, il completamento dell’Accordo di Programma sottoscritto l’anno 2004 e si pone in perfetta coerenza e continuità sia con le precedenti fasi del programma pluriennale e sia con l’attuale evoluzione della pianificazione sanitaria regionale.
Sono stati individuati tre ordini di obiettivi, generali, specifici e operativi da raggiungere mediante l’attuazione degli interventi programmati. Detti obiettivi non sono altro che quelli proposti nel Documento Programmatico di cui all’Accordo di Programma sottoscritto dalla Regione Liguria nell’anno 2004, aggiornati alle nuove esigenze programmatorie in particolare, come verrà ampiamente illustrato nel capitoli che seguono, all’Accordo che la regione ha sottoscritto, in data 6 marzo 2007, con il Ministero della salute ed il Ministero dell’economia e delle finanze, per l’approvazione del Piano di rientro di individuazione degli interventi per il perseguimento dell’equilibrio economico ai sensi dell’articolo 1, comma 180 della legge 30 dicembre 2004 n. 311, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione
n. 243 del 9 marzo 2007.
2. IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO NAZIONALE E REGIONALE
2.1 NORMATIVA NAZIONALE
Legge n. 67/1988
L’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 e successive modifiche, autorizza l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e di realizzazione di residenze sanitarie assistenziali per anziani e soggetti non autosufficienti per l’importo complessivo di 34.000 miliardi di lire.
D. Lgs. n. 502/1992 modificato dal D. Lgs. n. 229/1999
Il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e in particolare l’articolo 5 bis come introdotto dall’articolo 5 del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 e
successivamente integrato con l’art. 55 della legge 27 dicembre 2002 n. 289, dispone che il Ministero della sanità di concerto con il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano possa stipulare accordi di programma con le regioni per la realizzazione di interventi previsti dall’articolo 20 della citata legge n. 67/88.
D. P. R. 27/3/92
Completamento della rete di emergenza e potenziamento delle unità spinali.
L. n. 109/1994 e s. m. e i.
Disciplina, insieme al Regolamento attuativo (D. P. R. n. 554/1999), la materia dei lavori pubblici in Italia, in armonia con le direttive europee.
D. Lgs. n. 626/94
Disciplina l’adeguamento delle strutture alla normativa sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.
L. n. 24 del 05.05.1994
Sistema di emergenza sanitaria.
L. n. 382/96
Disciplina l’adeguamento agli standard dell’offerta e i criteri di ristrutturazione della rete ospedaliera e di dipartimentalizzazione interna.
L. n. 662/96
Introduce misure per la riduzione dei posti letto in strutture sotto utilizzate e per l’incremento dell’assistenza diurna.
D. P. R. del 14/01/1997
E’ l’atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private.
D.P.R. del 21/12/1999 n. 554
Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici, ai sensi dell’art. 3 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni.
D. Lgs. n. 430/1997 modificato dalla L. n. 144/1999
L’articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 5 dicembre 1997, n. 430, come sostituito dall’articolo 3 della legge 12 maggio 1999, n. 144 ha trasferito ai Ministeri
competenti i compiti di gestione tecnica, amministrativa e finanziaria attribuiti al Comitato interministeriale per la programmazione economica.
D.M. del 19 aprile 2000 n. 145
Nuovo capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici.
D. P. R. del 23/05/2003
Approva il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005.
D. Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 modificato da D. Lgs n. 6/2007 e 113/2007
Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
Intesa Stato – Regioni del 23 marzo 2005 Intesa Stato – Regioni del 05.10.2006
Avente ad oggetto il Nuovo Patto sulla salute.
L. n. 296 del 27.12.2006
Legge finanziaria 2007 (in particolare l’art. 1, comma 796, lett. b).
D.L. n. 159/2007
Collegato alla finanziaria 2008 (in particolare l’art. 4)
2.2 NORMATIVA REGIONALE
Legge Regionale n. 20/1995 modificata dalla l. r. n. 28/2003
Norme per l’attuazione dei programmi di investimento in sanità per l’ammodernamento del patrimonio immobiliare e tecnologico (Istituisce il Nucleo regionale di valutazione degli investimenti in sanità).
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 40 del 27/06/1997
Approva la Riorganizzazione della Rete Ospedaliera. Attualmente, il Consiglio regionale ne sta effettuando la revisione, sulla base di una proposta di Giunta.
Legge Regionale n. 20/1999
Disciplina le procedure per l'autorizzazione al funzionamento dei presidi sanitari, socio-sanitari e sociali, e ne definisce le modalità per l'accreditamento.
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 8 del 25/05/2000
Approva il Piano Sanitario Regionale.
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 21 del 01/07/2003
Approva l’elenco degli interventi da inserire nell’Accordo di Programma per gli investimenti ex articolo 20 L. n. 67/88 ultima tranche (anni 2003-2005).
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 3 del 20/07/2004
Approva il Piano Socio Sanitario Regionale 2003-2005.
Deliberazione della Giunta regionale n. 1765/2005
Disposizioni che disciplinano le procedure di valutazione del nucleo regionale sull’edilizia sanitaria ai sensi della l. r. 04.11.2003, art. 5, comma 3.
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 29 del 08/08/2006
Approva il piano di riorganizzazione della rete regionale di cura e di assistenza e le linee di indirizzo, i criteri, le modalità ed i termini di realizzazione.
Legge Regionale n. 41/2006
Delinea il quadro istituzionale ed organizzativo del Servizio Sanitario Regionale.
Accordo sottoscritto il 06.03.2007 da Regione Liguria e Ministeri salute ed economia/finanze
Relativo al Piano di rientro del disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del Servizio Sanitario regionale finalizzato al raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario (approvato con DGR n. 243 del 09.03.2007).
Deliberazione della Giunta regionale n. 763/2007
Approva il documento di “ Quadro di riferimento , percorso e termini per la definizione del processo di riorganizzazione della rete di cura e di assistenza”.
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 34 del 01/08/2007
Approva il programma strategico di modernizzazione del parco ospedaliero regionale
– Legge regionale 67/88: aggiornamento elenco degli interventi da inserire nell’Accordo di Programma Regione – Governo anno 2007.
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 35/2007
Approva il piano sociale integrato regionale 2007/20010 ai sensi della legge regionale n. 12/2006.
Deliberazione della Giunta di proposta al Consiglio n. 46 del 16.11.2007 Approvazione dello stralcio del Piano Sociosanitario relativo alla rete di cura ed assistenza – accorpamento e nuova definizione territoriale di alcune aziende sanitarie (detta proposta è attualmente all’esame della competente commissione consiliare).
3 L’ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI REGIONALI DI INVESTIMENTI IN SANITA’
3.1 PRIMO TRIENNIO
Il primo triennio del programma previsto dall’art. 20 è stato approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 30 del 23 febbraio 1993, quale aggiornamento del programma decennale di cui alla dCr n. 4 del 14 febbraio 1990, successivamente aggiornato/integrato dalla deliberazione consiliare n. 80 del 20 settembre 1994.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | STATO | REGIONE | ALTRI | TOTALE |
Previsto | 158.403.776,84 | 8.337.038,21 | 23.918.935,70 | 190.659.750,75 |
Erogato | 152.058.472,35 | 7.945.932,52 | 20.187.750,98 | 180.192.155,85 |
Da erogare | 6.345.304,49 | 391.105,69 | 3.731.184,72 | 10.467.594,90 |
Il programma del primo triennio prevedeva il finanziamento di n. 44 interventi a cui, successivamente, si sono aggiunti altri due interventi finanziati con le economie di appalto di interventi conclusi. All’attualità il programma di detti due nuovi interventi risulta approvato dal Ministero della salute: per un intervento è in corso la relativa progettazione, dell’altro è stato approvato il progetto esecutivo, è stato ammesso a finanziamento, è stato aggiudicato ed i lavori sono in corso.
Tutti gli interventi hanno avuto un regolare corso d’esecuzione dei lavori ad esclusione di due:
1) “Ristrutturazione e messa a norma dell’Ospedale Celesia di Genova Rivarolo” dell’A.S.L. 3 Genovese: all’attualità tale intervento è in corso di ultimazione, i ritardi sono stati causati da numerosi cambiamenti della ragione sociale dell’impresa aggiudicataria dell’appalto che ha portato l’Azienda alla rescissione del contratto ed alla stipula di uno nuovo. All’attualità i lavori sono in corso di ultimazione.
2) “Realizzazione RSA anziani nell’area del P.O. Santa Caterina di Sarzana”: A seguito della rescissione del contratto con l'impresa aggiudicataria dei lavori di realizzazione della RSA, l'Azienda ha rivisto l'originario progetto ed ha programmato di realizzare un nuovo edificio (denominato A1) in aderenza all'Ospedale , prevedendo le seguenti destinazioni: p. t. mensa aziendale dell'ospedale e smistamento pasti veicolati, p. 1° reparto degenziale ed ambulatoriale, p. 2° e 3° RSA di 40 posti letto, p. 4° hospice. Il progetto preliminare, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 818 del 29.07.2004, è stato ammesso a finanziamento con decreto dirigenziale del Ministero della salute del 19.11.2004. Tale progetto prevedeva l'utilizzo del finanziamento di € 310.712,17 assegnato dal CIPE con deliberazione n.63/1999 a valere sul programma anticipazione anno 1998, per l'intervento previsto all'ospedale Felettino relativo ai collegamenti dei reparti esistenti ai costruendi vani scale per vie di fuga, intervento non più realizzato in quanto ricompreso nell'intervento di costruzione del nuovo ospedale di La Spezia. La nuova direzione aziendale ha abbandonato la soluzione di realizzare l'opera con il sistema della concessione di costruzione e gestione ed ha optato per l'appalto tradizionale. L'Azienda ha rifatto il progetto che prevede la costruzione di un
edificio, nell'area ospedaliera, da destinare esclusivamente ad RSA. La copertura della spesa è garantita in parte con il finanziamento programma ex art. 20 ed in parte con un finanziamento regionale assegnato con deliberazione di Giunta n. 1749 del 15.12.2006. All’attualità il progetto è in corso di redazione.
Di seguito si riporta lo stato di realizzazione del primo triennio:
TIPOLOGIA OPERE | NUMERO INTERVENT PREVISTI | N° INTERV. AMMESSI A FINANZIA- MENTO | N° INTERV. CON LAVORI IN CORSO | N° INTERV. CON LAVORI SOSPESI | N° INTER- VENTI CON- CLUSI | N° INTER- VENTI IN ESERCIZIO |
Realizzazione RSA territoriali | 18 | 17 | - | - | 16 | 16 |
Completamento Ospedali | 4 | 4 | - | - | 4 | 4 |
Opere ospedaliere Maggiori | 9 | 9 | - | - | 9 | 9 |
Opere ospedaliere Minori | 9 | 9 | 2 | - | 7 | 7 |
Potenziamento tecnologico | 6 | 6 | - | - | 6 | 6 |
T O T A L E | 46 | 45 | 2 | - | 42 | 42 |
3.2 ACCONTO ANNO 1998
E’ relativo ad una manovra finanziaria limitata, per mancanza della disponibilità in sede centrale dei fondi ex art. 20, all’anno 1998. Gli interventi finanziati con la somma messa a disposizione dal Governo nel 1998, sono stati individuati nel programma degli investimenti che la Regione Liguria ha approvato con deliberazione consiliare n. 65 del 28 ottobre 1997.
Il finanziamento acconto 1998 vede il finanziamento di due categorie di opere: il completamento e adeguamento alle norme di sicurezza, il materno-infantile.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
Completamento di opere e adeguamento norme di sicurezza
FINANZIAMENTO | STATO | REGIONE | ALTRI | TOTALE |
Previsto | 27.824.484,13 | 1.477.394,14 | 259.448,70 | 29.561.326,97 |
Erogato | 25.274.788,02 | 1.307.707,78 | 683.541,14 | 27.266.036,94 |
Da erogare | 2.549.696,11 | 169.686,36 | 0,00 | 2.719.382,47 |
Materno-infantile
FINANZIAMENTO | STATO | REGIONE | ALTRI | TOTALE |
Previsto | 3.612.012,80 | 190.105,94 | 560.140,47 | 4.362.259,21 |
Erogato | 3.611.014,80 | 179.668,50 | 145.226,09 | 3.935.909,39 |
Da erogare | 998,00 (*) | 10.437,44 (°) | 414.914,38 | 426.349,82 |
(*) Importo derivante da una economia di appalto che, considerato la cifra limitata, non verrà utilizzato. (°) Importo relativo ad un intervento ultimato ed in esercizio per il quale l’Azienda ha in corso la trasmissione della rendicontazione finale.
Il programma ha previsto complessivamente il finanziamento di 38 interventi di cui:
1. n. 30 relativi ai completamenti ed adeguamento normativa di sicurezza: all’attualità due interventi risultano in corso di ultimazione (uno dell’ASL1 ed uno dell’ASL 3), un altro (dell’ASL 5) è relativo ad una nuova riassegnazione ed i lavori devono essere ancora affidati, un quarto (dell’ASL 5) ridestinato alla costruzione della RSA di Sarzana ( vedi il precedente paragrafo 3.1);
2. 8 interventi relativi al materno infantile tutti conclusi ed in esercizio.
Di seguito si riporta lo stato di realizzazione dell’anticipazione anno 1998:
TIPOLOGIA OPERE | NUMERO INTERVENT PREVISTI | N° INTERV. AMMESSI A FINANZIA- MENTO | N° INTERV. CON LAVORI IN CORSO | N° INTERV. CON LAVORI SOSPESI | N° INTER- VENTI CON- CLUSI | N° INTER- VENTI IN ESERCIZIO |
Completamento di opere già avviate | 6 | 6 | - | - | 6 | 5 |
Adeguamento impiantistico alle norme di sicurezza e prevenzione incendi | 24 | 24 | 4 | - | 20 | 19 |
Ristrutturazione zo- Ne travaglio e par- To di ospedali | 2 | 2 | - | - | 2 | 2 |
Ristrutturazione di Sedi consultoriali | 6 | 6 | - | - | 6 | 6 |
T O T A L E | 38 | 38 | 4 | - | 34 | 32 |
3.3 PRIMO ACCORDO DI PROGRAMMA (sottoscritto il 27.07.2000 ed integrato il 23.05.2002)
La Regione Liguria ha sottoscritto con i Ministeri competenti il primo Accordo di Programma in data 27.07.2000. Gli interventi inseriti nel citato Accordo riguardavano la programmazione degli investimenti approvata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 53 del 4 agosto 1999 integrata dalla deliberazione consiliare n. 86 del 22 dicembre 1999.
Successivamente il citato Accordo in data 23 maggio ’02 è stato integrato a seguito dell’inserimento a finanziamento di quattro interventi ritenuti urgenti, ed esattamente:
• il nuovo ospedale di Albenga,
• arredi ed attrezzature del nuovo ospedale di La Spezia,
• arredi ed attrezzature del nuovo ospedale di Rapallo,
• nuova camera iperbarica presso l’ospedale X. Xxxxxxx.
Inizialmente l’Accordo di Programma prevedeva 156 interventi (152 Accordo + 4 Accordo integrativo), nel corso di attuazione del programma l’Accordo è stato oggetto di riallineamenti dovuti ad esigenze programmatorie nel frattempo emerse che hanno comportato una riduzione degli interventi a 141.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | STATO | REGIONE | ALTRI | TOTALE |
Previsto | 207.696.638,55 | 10.933.356,41 | 126.649.492,42 | 345.279.487,38 |
Erogato | 150.120.141,52 | 10.588.316,50 | 22.826.162,80 | 183.534.620,82 |
Da erogare | 57.576.497,03 | 345.039,91 | 103.823.329,62 | 161.744.866,56 |
Nella successiva tabella viene indicato, nel dettaglio, l’utilizzo dei finanziamenti a partire dal 2000, anno in cui è stato stipulato l’Accordo di Programma:
Anno | Stato | Regione | Altri | Totale |
2000 | 0,00 | 1.816.585,49 | 0,00 | 1.816.585,49 |
2001 | 2.131.210,06 | 5.821.089,00 | 0,00 | 7.952.299,06 |
2002 | 10.427.414,71 | 2.794.589,60 | 0,00 | 13.222.004,31 |
2003 | 36.174.219,80 | 154.735,65 | 689.783,54 | 37.018.738,99 |
2004 | 38.105.477,66 | 0,00 | 858.539,64 | 38.964.017,30 |
2005 | 30.471.310,62 | 1.316,76 | 407.169,98 | 30.879.797,36 |
2006 | 22.876.758,47 | 0,00 | 8.100.687,40 | 30.977.445,87 |
2007 | 9.933.750,20 | 0,00 | 12.769.982,24 | 22.703.732,44 |
T o t a l e | 150.120.141,52 | 10.588.316,50 | 22.826.162,80 | 183.534.620,82 |
Di seguito si riporta lo stato di realizzazione dell’Accordo di Programma:
TIPOLOGIA OPERE | NUMERO INTERVENT PREVISTI | N° INTERV. AMMESSI A FINANZIA- MENTO | N° INTERV. CON LAVORI IN CORSO | N° INTERV. CON LAVORI SOSPESI | N° INTER- VENTI CON- CLUSI | N° INTER- VENTI IN ESERCIZIO |
RSA | 7 | 7 (*) | 1 | 0 | 5 | 5 |
Realizzazioni/ristr. Strutture territo- riali | 6 | 6 | 0 | 0 | 6 | 6 |
Ristrutturazione Reparti ospedalie- ri | 54 | 54 | 3 | 0 | 51 | 47 |
Costruzione nuovi ospedali | 5 (°) | 5 | 3 | 0 | 0 | 0 |
Adeguamento a normativa | 48 | 48 | 1 | 0 | 47 | 45 |
Rinnovo parco tecnologico | 21 | 21 | 2 | 0 | 19 | 18 |
T O T A L E | 141 | 141 | 10 | 0 | 128 | 121 |
(*) Dato comprensivo dell’intervento Cod200/3/D relativo all’acquisto di arredi e attrezzature della RSA di Arenano, che verrà revocato in quanto non è stato aggiudicato entro i termini stabiliti.
(°) Sono riferiti non al numero degli ospedali ma al numero degli interventi: tre interventi nuovi ospedali e due interventi relativi agli arredi ed attrezzature di due dei tre ospedali.
Dalla lettura delle tabelle di cui sopra risulta che:
1. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario: il programma del costo previsto complessivo di € 345.279.487,38 risulta finanziato per circa il 37% da fondi diversi articolo 20 (bilancio aziendale, proventi di alienazioni patrimoniali, fondi regionali, privati). Il finanziamento statale è stato erogato in misura del 72% che risulta una buona percentuale in considerazione che nella percentuale non erogata è compreso il finanziamento del nuovo ospedale di La Spezia i cui lavori, per i noti problemi, non sono iniziati. Per quanto riguarda la quota relativa ad altri finanziamenti da erogare è da evidenziare che nella stessa sono comprese : la quota per la costruzione dell’ospedale di La Spezia, la quota per la costruzione dell’ospedale di Rapallo in corso di utilizzo (per esaurimento di quella di cui all’art. 20), la quota per la costruzione dell’ospedale di Albenga in corso di utilizzo (per esaurimento di quella di cui all’art. 20).
2. Per quanto riguarda lo stato di realizzazione: si ritiene evidenziare che a fronte di 141 interventi avviati 128 si sono conclusi (pari al 91%) e 121 sono già in esercizio (pari al 86%).
L’unico intervento dell’Accordo di Programma che ad oggi non trova ancora definizione è la costruzione del nuovo ospedale di La Spezia. Detta opera è stata appaltata con il sistema di concessione di costruzione e gestione. Il contenzioso avviato da una ditta esclusa ha comportato, prima in sede T.A.R. ed in seguito presso il Consiglio di Stato, l'accoglimento della richiesta delle ditte escluse, relativamente alla nomina del Presidente della Commissione giudicatrice delle offerte, con caducazione degli atti successivi. A seguito di tale sentenza l'A.S.L., effettuate le opportune verifiche tecnico-giuridiche, con deliberazione n. 873 del 9.10.2006 ha ritenuto di:
- non procedere alla nomina di una nuova Commissione giudicatrice mantenendo ferme le offerte presentate,
- non procedere ad una nuova gara con il progetto originario in quanto ha valutato che non esistevano le condizioni economiche-finanziarie sufficienti,
- rivedere il progetto originario in quanto presentano della criticità.
All'attualità, alla luce di quanto deliberato, l'Azienda ha in corso la predisposizione di uno studio di fattibilità necessario ad individuare una nuova soluzione progettuale che tenga conto, soprattutto per l'aspetto economico, del costo complessivo riferito esclusivamente del al finanziamento disponibile in quanto l'intenzione è quella di procedere con un appalto tradizionale.
3.4 SECONDO ACCORDO DI PROGRAMMA (sottoscritto il 01.09.2004)
Il secondo Accordo di Programma la Regione Liguria lo ha stipulato con i Ministeri competenti in data 1 settembre 2004. Gli interventi inseriti in detto Accordo riguardavano la programmazione sanitaria sugli investimenti approvata dal consiglio regionale con deliberazione n. 69/2002 aggiornata con deliberazione n.21/2003.
Inizialmente l’Accordo di Programma prevedeva 62 interventi, nel corso di attuazione del programma l’Accordo è stato oggetto di riallineamento dovuto ad esigenze programmatorie nel frattempo emerse che hanno comportato una riduzione degli interventi a 61.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | STATO | REGIONE | ALTRI | TOTALE |
Previsto | 77.793.099,85 | 4.094.373,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,42 |
Erogato | 41.302.553,67 | 4.094.373,67 | 654.389,00 | 00.000.000,93 |
Da erogare | 36.490.546,18 | 0,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,49 |
Nella successiva tabella viene indicato, nel dettaglio, l’utilizzo dei finanziamenti a partire dal 2005, anno in cui si è dato avvio all’Accordo:
Anno | Stato | Regione | Altri | Totale |
2005 | 4.539.266,10 | 4.094.373,67 | 0,00 | 8.633.639,77 |
2006 | 21.132.992,03 | 0,00 | 285.391,00 | 00.000.000,80 |
0000 | 00.000.000,54 | 0,00 | 368.997,00 | 00.000.000,36 |
T O T A L E | 41.302.553,67 | 4.094.373,67 | 654.389,00 | 00.000.000,93 |
Di seguito si riporta lo stato di realizzazione dell’Accordo di Programma:
TIPOLOGIA OPERE | NUMERO INTERVENT PREVISTI | N° INTERV. AMMESSI A FINANZIA- MENTO | N° INTERV. CON LAVORI IN CORSO | N° INTERV. CON LAVORI SOSPESI | N° INTER- VENTI CON- CLUSI | N° INTER- VENTI IN ESERCIZIO |
RSA | 3 | 3 | 3 | 0 | 0 | 0 |
Realizzazioni/ristr. Strutture territo- riali | 9 | 9 | 6 | 0 | 3 | 3 |
Ristrutturazione Reparti ospedalie- ri | 25 | 25 | 21 | 0 | 4 | 4 |
Costruzione nuovi ospedali | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Adeguamento a normativa | 8 | 7 (*) | 7 | 0 | 0 | 0 |
Rinnovo parco tecnologico | 16 | 16 | 7 | 0 | 9 | 6 |
T O T A L E | 61 | 60 | 44 | 0 | 16 | 13 |
Dalla lettura dei dati di cui alle tabelle sopra rappresentate risulta che:
1. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario: a valere sul finanziamento statale di complessivi € 77.793.099,85 nel corso degli anni 2005-2006-2007, sono stati erogati € 41.302.553,67 pari al 53%, mentre a valere sulla quota regionale è stata erogata l’intero importo disponibile.
2. Per quanto riguarda lo stato di realizzazione del programma risulta che i 61 interventi previsti sono stati ammessi tutti a finanziamento ad esclusione di un intervento che è stato revocato per mancato rispetto dei termini di richiesta di ammissione al finanziamento (il relativo finanziamento è stato reinserito nel Programma in argomento);dei 61 interventi avviati 16 si sono già conclusi e 13 risultano in esercizio. All’attualità non risultano criticità.
3.5 PROGRAMMA DI AMMODERNAMENTO PARCO TECNOLOGICO
In concomitanza all’attuazione del programma ex art. 20 della legge n.67/88, e ad integrazione dello stesso, il Consiglio regionale con deliberazione n. 1 del 12.01.2000 ha approvato il riparto della quota di L. 00.000.000.000, pari ad € 17.389.353,40, destinato al potenziamento del parco tecnologico delle Aziende con l’obiettivo di ridurre le liste di attesa. Detto programma prevedeva la realizzazione di 182 interventi che, a seguito di diversi riallineamenti dovuti a soddisfare esigenze sopravvenute, sono diventati 330.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | REGIONE | ALTRO (FSR) | TOTALE |
Previsto | 15.493.706,97 | 1.895.646,00 | 00.000.000,40 |
Erogato | 15.017.582,54 | 1.895.646,00 | 00.000.000,97 |
Da erogare | 476.124,43 | 0,00 | 476.124,43 |
Nella successiva tabella viene indicato, nel dettaglio, l’utilizzo dei finanziamenti a partire dal 2000, anno in cui si è dato avvio al programma:
Anno | Regione | Altro (FSR) | Totale |
2000 | 1.129.225,15 | 514.067,62 | 1.643.292,77 |
2001 | 3.546.903,24 | 577.194,25 | 4.124.097,49 |
2002 | 1.427.488,80 | 92.331,91 | 1.519.820,71 |
2003 | 2.172.329,72 | 92.894,91 | 2.265.224,63 |
2004 | 2.811.581,47 | 484.037,87 | 3.295.619,33 |
2005 | 1.491.112,12 | 135.119,87 | 1.626.231,99 |
2006 | 2.347.288,91 | 0,00 | 2.347.288,91 |
2007 | 91.653,13 | 0,00 | 91.653,13 |
T o t a l e | 15.017.582,54 | 1.895.646,00 | 00.000.000,97 |
Di seguito si riporta lo stato di realizzazione dell’Accordo di Programma:
TIPOLOGIA OPERE | NUMERO INTERVENT PREVISTI | N° INTERV. CON LAVORI IN CORSO | N° INTERV. CON LAVORI SOSPESI | N° INTERVEN TI CONCLUSI | N° INTERVEN TI IN ESERCIZIO |
Riunito odontoiatrico | 14 | 0 | 0 | 14 | 14 |
Elettrocardiografi | 7 | 0 | 0 | 7 | 7 |
Mammografi | 4 | 0 | 0 | 4 | 4 |
Ecografi | 19 | 0 | 0 | 19 | 19 |
Tomografi | 5 | 0 | 0 | 5 | 5 |
RMN | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Acceleratore Lineare | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Attrezzature Minori | 279 | 0 | 0 | 279 | 279 |
T O T A L E | 330 | 0 | 0 | 330 | 330 |
Il programma di potenziamento del parco tecnologico si è concluso, cioè tutti gli interventi finanziati risultano in esercizio. Contabilmente risulta ancora da liquidare una quota complessiva di € 476.124,43 relativa a due interventi per i quali le Aziende beneficiarie hanno in corso la definizione dei giustificativi di spesa.
3.6 POTENZIAMENTO STRUTTURE DI RADIOTERAPIA
Ai sensi della Legge 23 dicembre 1999, n. 488 art. 28 comma 12, la Giunta regionale, con provvedimento n. 502 del 4 maggio 2001, ha approvato il programma di potenziamento delle strutture di radioterapia assegnando a tre Aziende il finanziamento complessivo di € 493.852,13, successivamente integrato con l’importo di € 25.992,22 a valere sul bilancio regionale.
Il finanziamento complessivo del programma ha visto impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | STATO | REGIONE | TOTALE |
Previsto | 493.852,13 | 25.992,22 | 519.844,35 |
Erogato | 454.954,29 | 23.944,96 | 478.899,25 |
Da erogare | 38.897,84 | 2.047,26 | 40.945,10 |
Il programma si è concluso e risultano in esercizio i tre interventi previsti. Risulta inoltre una economia pari ad € 40.945,10 di cui € 38.897,84 a carico dello Stato ed
€ 2.047,26 a carico della Regione di cui, ad oggi, non se ne prevede l’utilizzo.
3.7 PROGRAMMA DI INTERVENTI URGENTI PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA CONTRO L’AIDS L. 135/1990
Ai sensi della legge del 5 giugno 1990, n. 135, per la realizzazione del programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l’AIDS, lo Stato ha assegnato alla Regione Liguria il finanziamento pari a complessivi € 33.569.745,85. Lo Stato ha suddiviso detto importo in due quote in funzione alla modalità di erogazione:
• una pari ad € 11.665.737,69 mediante accredito diretto alla tesoreria regionale,
• l’altra pari ad € 21.904.008,16 mediante contrazione di mutui con la quota di ammortamento a carco dello Stato.
La Regione Liguria ha avviato, per fare fronte alla prevenzione e lotta contro l’AIDS, due programmi di intervento:
• il primo, di cui alla deliberazione della Giunta n. 2717 del 8 agosto 1995, ha approvato gli interventi edili afferenti ai reparti AIDS dei Presidi Ospedalieri di Sanremo (ASL 1), dell’E. O. Osp. Galliera, dell’Osp. San Xxxxxxx, dell’Osp. Filettino, per complessivi € 30.742.146,63;
• il secondo, di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1806 del 31 maggio 1996, ha approvato dodici progetti relativi a tecnologie di laboratorio per complessivi € 2.827.599,22.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | STATO | REGIONE | TOTALE |
Previsto | 33.569.745,85 | 0,00 | 00.000.000,85 |
Erogato | 24.925.167,78 | 0,00 | 00.000.000,78 |
Da erogare | 8.644.578,07 | 0,00 | 8.644.578,07 |
Per quanto riguarda il potenziamento tecnologico, all’attualità il programma risulta concluso e le tecnologie in esercizio anche se, contabilmente, rimane da liquidare una quota del finanziamento pari ad € 532.241,94 da erogare su presentazione della documentazione giustificativa di spesa.
Per quanto invece riguarda gli interventi edili al situazione è la seguente:
• Ospedale di Sanremo (IM): i lavori sono ultimati ed il reparto risulta in esercizio,
• Xxxxxxxx Xxx Xxxxxxx (XX): i lavori sono ultimati ed il padiglione risulta in esercizio. E' stato avviato un contenzioso con la ditta a causa del collaudo negativo: la 1^ fase dell'arbitrato si è conclusa con l'Azienda soccombente; ad oggi non è possibile prevedere l'utilizzo dell'importo di € 413.915,62 in quanto l'Azienda ha accantonato tale somma per fare fronte alle spese che eventualmente sorgeranno in caso di esito sfavorevole del contenzioso.
• Ospedale Galliera (GE): l'Ente ha rescisso il contratto con il concessionario e con l'impresa appaltatrice. Il Ministero della Salute con nota 8102 del 14/06/2003 ha espresso parere favorevole alla proposta dell'Ente di utilizzare il finanziamento assegnato per la costruzione di un nuovo reparto di malattie infettive nell'ambito del più generale progetto di realizzazione di una nuova struttura ospedaliera. In considerazione che è in corso di predisposizione lo studio di fattibilità del "Nuovo Ospedale" i cui tempi di redazione, alla luce della complessità dell'opera, non si prevedono a breve termine, l'Ente ha deciso di utilizzare il finanziamento per ristrutturare l'attuale padiglione di malattie infettive ed adeguarlo alle norme di
prevenzione incendi. L'Ente ha approvato con provvedimento n. 1124 del 15.12.2006 lo studio di fattibilità della nuova proposta. Il Ministero della salute con Decreto Direttoriale del 02.10.2007 ha approvato il nuovo programma riassegnando il finanziamento originario. All’attualità è in xxxxx xx xxxxxxxxx xxx xxxxxxxx xxxxxxxxx.
• Xxxxxxxx Xxxxxxxxx (XX): l'impresa affidataria dei lavori, a seguito di divergenze con la stazione appaltante, sorte in merito alla scelta di alcune lavorazioni, ha promosso il ricorso alla procedura arbitrale per la risoluzione del contratto in danno all'Azienda. L'ASL con deliberazione n. 349 del 23.03.2004 si è costituita stabilendo a sua volta di richiedere in via riconvenzionale la risoluzione del contratto in danno all'impresa. La ASL, in attesa della definizione del contenzioso, ha definito il programma di completamento delle opere. Con deliberazione n. 499 del 29.04.04 l'Azienda ha affidato i lavori relativi ad una parte della chiusura perimetrale prospiciente il cantiere dell'acceleratore lineare ad una nuova impresa. Successivamente con deliberazione n. 1260 del 15.11.2004 l'Azienda ha affidato i lavori relativi alla chiusura perimetrale della sopraelevazione ad una seconda impresa.
Contemporaneamente alle opere eseguite dall'Azienda l'impresa affidataria degli originari lavori è fallita. All’attualità è in corso di definizione la contabilità con la curatela fallimentare, la definizione della contabilità dei lavori eseguiti, successivamente, dall'ASL.
Per quanto riguarda il completamento del padiglione AIDS lo stesso era previsto nel progetto di costruzione del nuovo ospedale di La Spezia che attualmente è in corso di rivisitazione ( vedere paragrafo 3.3 ).
3.8 PROGRAMMA REGIONALE PER LA REALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE SANITARIE PER L’ATTIVITA’ INTRAMOENIA – DLGS 254/2000
Con deliberazione n. 848 del 26.07.202 la Giunta regionale ha approvato il programma della realizzazione delle strutture per l’attività professionale intramoenia ( per un numero di 22 strutture ) da finanziarsi con la somma assegnata dallo Stato pari ad € 39.210.377,35. Successivamente detto programma è stato aggiornato/integrato e gli interventi previsti sono 18.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | STATO | REGIONE | ALTRI | TOTALE |
Previsto | 39.210.377,35 | 2.063.704,10 | 4.745.602,00 | 00.000.000,37 |
Erogato | 6.437.598,65 | 1.051.450,99 | 319.210,27 | 7.808.259,91 |
Da erogare | 32.772.778,70 | 1.012.253,11 | 4.426.392,00 | 00.000.000,46 |
Nella successiva tabella viene indicato, nel dettaglio, l’utilizzo dei finanziamenti a partire dal 2003, anno in cui è stato avviato il programma:
Anno | Stato | Regione | Altri | Totale |
2003 | 0,00 | 63.524,20 | 0,00 | 63.524,20 |
2004 | 0,00 | 588.648,69 | 0,00 | 588.648,69 |
2005 | 1.400.954,94 | 176.837,41 | 0,00 | 1.577.792,35 |
2006 | 2.929.790,27 | 63.273,21 | 319.210,27 | 3.312.273,75 |
2007 | 2.106.853,44 | 159.167,48 | 0,00 | 2.266.020,92 |
T o t a l e | 6.437.598,65 | 1.051.450,99 | 319.210,27 | 7.808.259,91 |
Di seguito si riporta lo stato di realizzazione del programma:
TIPOLOGIA OPERE | NUMERO INTERVENT PREVISTI | N° INTERV. AMMESSI A FINANZIA- MENTO | N° INTERV. CON LAVORI IN CORSO | N° INTERV. CON LAVORI SOSPESI | N° INTER- VENTI CON- CLUSI | N° INTER- VENTI IN ESERCIZIO |
Ristrutturazione Reparti ospedalie- ri | 9 | 7 | 7 | 0 | 0 | 0 |
Nuova costruzione | 4 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 |
Rinnovo parco tecnologico | 5 | 4 | 2 | 0 | 0 | 2 |
T O T A L E | 18 | 12 | 10 | 0 | 0 | 2 |
3.9 PROGRAMMA DI REALIZZAZIONE HOSPICE – L. N.39 /1999
La Giunta regionale con deliberazione n. 340 del 05.04.2002 ha approvato il progetto generale di realizzazione degli hospice per un importo complessivo di € 10.551.017,19 per n. 9 interventi, di cui € 8.331.965,61 a valere sull’assegnazione dello Stato. Successivamente detto programma è stato aggiornato e gli interventi previsti risultano sei per un costo complessivo di € 8.501.747,55.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | STATO | ALTRO | TOTALE |
Previsto | 8.331.965,61 | 169.781,94 | 8.501.747,55 |
Erogato | 2.814.949,83 | 77.468,53 | 2.892.418,36 |
Da erogare | 5.517.015,78 | 92.313,41 | 5.609.329,19 |
Nella successiva tabella viene indicato, nel dettaglio, l’utilizzo dei finanziamenti a partire dal 2001, anno in cui è stato avviato il programma:
Anno | Stato | Altri | Totale |
2001 | 135.499,91 | 0,00 | 135.499,91 |
2002 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
2003 | 123.724,82 | 0,00 | 123.724,82 |
2004 | 1.009.550,77 | 0,00 | 1.009.550,77 |
2005 | 165.000,00 | 77.468,53 | 241.468,53 |
2006 | 420.512,87 | 0,00 | 420.512,87 |
2007 | 960.661,46 | 0,00 | 960.661,46 |
T o t a l e | 2.814.949,83 | 77.468,53 | 2.892.418,36 |
Di seguito si riporta lo stato di realizzazione del Programma:
TIPOLOGIA OPERE | NUMERO INTERVENT PREVISTI | N° INTERV. AMMESSI A FINANZIA- MENTO | N° INTERV. CON LAVORI IN CORSO | N° INTERV. CON LAVORI SOSPESI | N° INTER- VENTI CON- CLUSI | N° INTER- VENTI IN ESERCIZIO |
Realizzazioni/ristr. Strutture territo- riali | 2 | 2 | 0 | 0 | 0 | 2 |
Ristrutturazione Reparti ospedalie- ri | 2 | 2 | 2 | 0 | 0 | 0 |
Nuove costruzioni | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
T O T A L E | 6 | 4 | 2 | 0 | 0 | 2 |
3.10 PROGRAMMA PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’ASSISTENZA SANITARIA NELL’AREA METROPILITANA GENOVESE – L. 448/1998 ART. 71
Il programma regionale per la riqualificazione dell’assistenza sanitaria nella città di Genova, approvato dalla giunta regionale con deliberazione n. 471 del 07.04.2000 e successive modificazioni e integrazioni, è costituito da 12 interventi finanziati dallo Stato per complessi € 86.045.677,80.
Il finanziamento complessivo del programma vede impegnate le seguenti risorse ed il seguente utilizzo:
FINANZIAMENTO | STATO | ALTRO | TOTALE |
Previsto | 86.107.677,00 | 00.000.000,00 | 000.000.000,84 |
Erogato | 40.919.025,24 | 0,00 | 00.000.000,24 |
Da erogare | 45.188.652,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,60 |
Nella successiva tabella viene indicato, nel dettaglio, l’utilizzo dei finanziamenti a partire dal 2000, anno in cui è stato avviato il programma:
Anno | Stato | Altri | Totale |
2000 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
2001 | 0,00 | 0,00 | 135.499,91 |
2002 | 4.302.293,99 | 0,00 | 0,00 |
2003 | 20.910.237,56 | 0,00 | 123.724,82 |
2004 | 9.929.826,96 | 0,00 | 1.009.550,77 |
2005 | 3.484.000,00 | 0,00 | 241.468,53 |
2006 | 1.126.666,73 | 0,00 | 420.512,87 |
2007 | 1.175.000,00 | 0,00 | 960.661,46 |
T o t a l e | 40.919.025,24 | 0,00 | 2.892.418,36 |
All’attualità lo stato di realizzazione del programma è il seguente, di 12 interventi previsti:
• n. 4 interventi risultano conclusi ed in esercizio,
• n. 3 interventi risultano in corso di esecuzione,
• n. 3 interventi in corso di affidamento dei lavori,
• n 2 interventi, facenti parte di un unico progetto, sono stati affidati con il sistema del project financing e sono relativi alla costruzione del nuovo ospedale della Valpolcevera e struttura territoriale ( vedi paragrafo 6.3).
3.11 TABELLA RIEPILOGATIVA DEGLI STANZIAMENTI PREVISTI PER PROGRAMMA DI INVESTIMENTO
LINEE DI INVESTIMENTO | STATO | REGIONE | ALTRO | T O T A L E |
1° Triennio | 158.403.776,84 | 8.337.038,21 | 23.918.935,70 | 190.659.750,75 |
Acconto 1998 | 27.824.484,13 | 1.477.394,14 | 259.448,70 | 29.561.326,97 |
1° Accordo di Programma | 207.696.638,55 | 10.933.356,41 | 126.649.492,42 | 345.279.487,38 |
2° Accordo di Programma | 77.793.099,85 | 4.094.373,67 | 10.688.659,90 | 92.576.133,42 |
Parco Tecnologico | 0,00 | 15.493.706,97 | 1.895.646,43 | 17.389.353,40 |
Radioterapia | 493.852,13 | 25.992,22 | 0,00 | 519.844,35 |
AIDS | 33.569.745,85 | 0,00 | 0,00 | 33.569.745,85 |
Libera Professione | 39.210.377,35 | 2.063.704,10 | 4.745.602,92 | 46.019.684,37 |
Hospice | 8.331.965,61 | 0,00 | 169.781,94 | 8.501.747,55 |
Area Metro- politana | 86.107.677,80 | 0,00 | 47.217.202,04 | 133.324.879,84 |
Accordo da sottoscrivere | 55.862.934,35 | 2.940.154,44 | 11.353.609,00 | 70.156.697,79 |
T O T A L E | 695.294.552,46 | 45.365.720,16 | 226.898.379,05 | 967.558.651,67 |
4. LA CORRELAZIONE DEL PROGRAMMA INVESTIMENTI ANNO 2007 CON LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA REGIONALE
Il programma articolo 20 L. 67/88, per l’anno 2007, si pone in attuazione degli obiettivi programmatici del Piano Socio Sanitario Regionale, la cui proposta di revisione è attualmente all’esame del Consiglio.
Tale Piano contiene anche le linee di riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete dell’emergenza regionale ed è coerente con gli indirizzi del Piano Sanitario Nazionale.
4.1 LE PRINCIPALI LINEE DI INTERVENTO DEFINITE DAL PSR 2003-2005
Forte valorizzazione delle attività di prevenzione, che devono rappresentare uno dei cardini dell’organizzazione sanitaria e devono essere inserite in modo stabile e continuativo nella normale programmazione, trovando modelli organizzativi concreti che si inseriscano in tutti i livelli ed in tutti i settori delle attività, siano esse distrettuali od ospedaliere.
Una rete territoriale più forte e più capace di assolvere compiutamente le proprie funzioni potenziando in maniera significativa le sue componenti di base, specialistiche, di residenzialità e di domiciliarità, evitando ricorsi inutili alla realtà ospedaliera.
Pertanto è necessario che il ruolo della Azienda Sanitaria Locale, attraverso i Distretti e in collaborazione con le comunità locali, sia orientato sempre più allo svolgimento della funzione di tutela e di rappresentanza del cittadino.
In tale complessivo contesto diventa strategico, ai fini del controllo della domanda, il ruolo dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera scelta.
Una realtà ospedaliera più orientata alla medio-alta intensità di cura, con un miglioramento significativo del livello tecnologico ed un aumento dei punti di eccellenza in strutture di riferimento a livello regionale, per potenziare la capacità di risposta alle esigenze dei cittadini liguri e quindi ridurre la mobilità passiva verso regioni limitrofe. Tale risultato deve essere raggiunto prioritariamente attraverso la riconversione di una parte delle risorse attualmente utilizzate per i ricoveri inappropriati, fermo restando il trasferimento alle funzioni territoriali della rimanente quota per l’indispensabile potenziamento del servizio.
Una serie di misure forti con risorse finalizzate alla soluzione del problema degli anziani e della non autosufficienza, aumentando il livello dell’offerta e sperimentando punti unificati di accesso ai servizi sanitari e sociali e ad eventuali altri servizi aggiuntivi a quelli esistenti, che creino condizioni capaci di incidere positivamente anche sulla sfera relazionale e sociale.
Un sistema di emergenza più sicuro, sia sul piano degli standard strutturali, tecnologici e organizzativi (sistema integrato ospedale/territorio), sia su quello della funzione di soccorso e di trasporto (anticipazione della diagnosi e telesoccorso).
Un ulteriore potenziamento della risposta diagnostica per continuare il processo di riduzione dei tempi di attesa.
Un incremento significativo dei sistemi di accesso alle prestazioni, attraverso lo sviluppo di strumenti di innovazione tecnologica che rendano possibile il movimento delle informazioni rispetto a quello delle persone. Ci si riferisce qui alla possibilità di effettuare, per quanto possibile, le prenotazioni
delle prestazioni utilizzando lo strumento telefonico o i sistemi di rete esistenti (Internet), di potenziare i momenti di informazione (call center o altre modalità informative), di assicurare collegamenti diretti tra medici di famiglia e strutture diagnostiche, al fine di rendere disponibili i risultati degli esami effettuati da un cittadino in via telematica direttamente allo studio del medico.
Un graduale riallineamento delle risorse finanziarie (quota capitaria ed investimenti), assegnate alle diverse realtà territoriali della Liguria.
Un importante riconoscimento e coinvolgimento dell’associazionismo, con particolare riguardo alle iniziative promosse dalle famiglie, dalle associazioni utenti, dal volontariato, dalla cooperazione sociale, ecc., nella attività di programmazione locale e nello svolgimento di attività di tipo assistenziale.
4.2 IL PIANO DI RIENTRO DAL DISAVANZO E DI RIQUALIFICAZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
La Regione Liguria in data 6 marzo 2007 ha sottoscritto con i Ministeri della salute e dell’economia, un Accordo, con allegato il Piano di rientro dal disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del Servizio Sanitario Regionale, approvato con deliberazione giuntale n. 243 del 9 marzo 2007.
Tale Accordo individua degli obiettivi di contenimento della dinamica della spesa al fine della riduzione strutturale del disavanzo. La Regione con detto Accordo si è impegnata, in particolare, ad attuare le misure contenute nel Piano di rientro di seguito sintetizzate:
1) misure di riequilibrio del profilo erogativo dei livelli essenziali di assistenza, per renderlo conforme a quello desumibile dal vigente Piano Sanitario Nazionale e dal vigente DPCM di fissazione dei medesimi livelli di assistenza; gli obblighi e le procedure previste dall’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005;
2) misure di riequilibrio della gestione corrente necessarie all’azzeramento del disavanzo entro il 2010; gli interventi di riorganizzazione, di riqualificazione e di potenziamento del Servizio sanitario regionale e gli interventi ivi previsti per il perseguimento dell’equilibrio economico, nel rispetto dei LEA e degli adempimenti di cui all’Intesa del 23 marzo 2005, correlati con gli ordinari strumenti della programmazione sanitaria regionale.
Il Piano di rientro prevede, tra l’altro, l’adozione di provvedimenti volti a razionalizzare la rete ospedaliera, la spesa farmaceutica, la spesa per l’acquisto di beni e servizi, e la spesa per il personale dipendente e convenzionato con il servizio sanitario regionale, nel rispetto dei LEA.
La razionalizzazione della rete ospedaliera, mirata essenzialmente al contenimento della spesa, è nata anche da considerazioni, di carattere generale, relative allo sviluppo di nuove tecnologie, all’evoluzione di nuove tecniche mediche e chirurgiche, che consentono di effettuare sempre più interventi in regime di ricovero diurno. Tali considerazioni rendono necessaria una riflessione sullo sviluppo che la rete ospedaliera dovrà assumere nel medio e lungo periodo.
L’offerta è necessario che si differenzi in base ai livelli di complessità raggiunti dalle strutture ospedaliere, in particolare organizzandosi in ospedali di altissima specializzazione nei quali concentrare la casistica più complessa, che possano assumere funzioni di riferimento rispetto ai presidi ospedalieri di medie dimensioni o di livello locale e alle strutture territoriali.
Altro aspetto dell’organizzazione sanitaria da considerare e sviluppare è quello relativo all’integrazione ospedale territorio. Grazie allo sviluppo delle tecnologie e all’incremento dell’efficacia dei farmaci la degenza ospedaliera si sta riducendo costantemente negli anni. A volte, però, la dimissione, appropriata dal punto di
vista clinico, viene ritardata per carenze organizzative e strutturali che rendono difficile la presa in carico territoriale e la continuità delle cure, soprattutto per quei pazienti che richiedono un elevato impegno assistenziale a livello territoriale.
Anche lo sviluppo del day hospital e della day surgery sono fortemente condizionati dalla capacità del territorio di farsi carico delle necessità socio-assistenziali di pazienti sottoposti a procedure/interventi appropriati per il ricovero di giorno che, per particolari esigenze sanitarie, necessitano successivamente di interventi propri del livello territoriale. Da tali considerazioni ne discende che il raccordo territorio- ospedale incrementa l’appropriatezza del regime di ricovero.
L’art. 4 sub a) dell’Intesa Stato-Regioni del 23.03.2005, dispone che le Regioni adeguino le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici, prevedendo uno standard di posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio Sanitario Regionale non superiore a 4,5 posti letto per mille abitanti, comprensivi della riabilitazione e della lungodegenza post-acuzie con una variazione compatibile che non può superare il 5% in più in rapporto alle diverse condizioni demografiche delle Regioni.
L’obiettivo per al Regione Liguria da raggiungere sulla base delle indicazioni sopra esplicitate sono il 4,68 posti letto per 1000 abitanti complessivo, di cui:
- 3,78 posti letto per 1000 abitanti per ricoveri di acuti,
- 0,9 posti letto per 1000 abitanti per ricoveri di riabilitazione.
Con deliberazione n.29 del 8 agosto 2006, il Consiglio regionale ha approvato una prima manovra contenitiva al fine di portare gli standard regionali, relativi ai posti letto, ai valori indicati dall’Intesa Stato – Regioni del 23 marzo 2005. Detta prima fase della manovra di adeguamento comporta una riduzione di 385 posti letto per acuti a cui si deve aggiungere quella conseguente agli interventi realizzati nel corso dell’anno 2005 pari a 163 p.l., per complessivi 548 p.l. a fronte di un aumento di 148 nuovi posti letto di riabilitazione.
Nel Piano di rientro dal disavanzo è previsto:
- per il triennio 2007-2008-2009 le disattivazioni di n. 1 Pronto Soccorso e n. 2 punti di primo intervento,
- una riduzione di 991 p.l. nel triennio 2007-2008-2009,
- per il biennio 2008-2009 la disattivazione di strutture ospedaliere con contestuale apertura di nuovi presidi.
4.3 AGGIORNAMENTO STRALCIO DEL PIANO SOCIOSANITARIO RELATIVO ALLA RETE DI CURA ED ASSISTENZA
Con provvedimento n. 46 la Giunta regionale, nella seduta del 16.11.2007, ha deliberato la proposta al Consiglio regionale avente ad oggetto “Stralcio del piano sociosanitario relativo alla rete di cura ed assistenza. Accorpamento e nuova definizione territoriale di alcune aziende sanitarie”.
La proposta del piano di organizzazione della rete ospedaliera, che all’attualità è all’esame della competente commissione consiliare prima di essere presentata in Consiglio, costituisce presupposto fondamentale ed adempimento obbligatorio per il raggiungimento degli obiettivi del piano di rientro sopra citato di cui all’accordo sottoscritto il 6 marzo ’07 con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Con il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera si raggiungono gli obiettivi previsti dalla normativa nazionale in relazione al numero dei posti letto per acuti di 3,78 per 1000 abitanti e dei posti per la riabilitazione di 0,90 per 1000 abitanti, senza ridurre i posti letto di degenza ordinaria ma agendo solo sulla trasformazione delle prestazioni in day hospital in pacchetti ambulatoriali complessi che non modificano l’assistenza. Nella riorganizzazione è stato tenuto conto della tendenziale crescita del numero di ricoveri negli ospedali, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, un fenomeno che si presume continuerà nei
prossimi anni. E’ stato, inoltre, tenuto conto anche delle istanze provenienti dalle conferenze dei sindaci che hanno manifestato le difficoltà per le popolazioni locali di accettare il ridimensionamento delle strutture ospedaliere che rappresentano un punto di riferimento per il territorio, in un momento in cui il processo di potenziamento dell’assistenza territoriale è in corso di attuazione.
Quando il potenziamento dell’assistenza territoriale sarà completato, e verranno attivati i servizi di riabilitazione, di residenzialità per anziani e disabili, cure domiciliari e la realizzazione di case della salute, sarà possibile procedere ad una modifica dell’atteggiamento culturale che ancora individua negli ospedali la risposta ai bisogni della popolazione anziché riconoscere che a questa funzione andrebbe assegnata la soluzione dei problemi per i periodi di acuzie.
La riorganizzazione della rete ospedaliera prevede anche che le strutture vengano raggruppate in presidi ospedalieri organizzati anche su più stabilimenti, ma funzionalmente integrati sotto un’unica realtà che organizza le differenti funzioni.
La riorganizzazione interessa anche gli aspetti istituzionali e le trasformazioni e prevede il superamento di alcune aziende ospedaliere attraverso la loro integrazione in aziende sanitarie.
5. LA PROPOSTA DI AGGIORNAMENTO STRALCIO DEL PIANO SOCIO SANITARIO RELATIVO ALLA RETE DI CURA ED ASSISTENZA (Deliberazione della Giunta regionale n. 46 del 16.11.07 di proposta al Consiglio)
5.1 L’EVOLUZIONE DELLA RETE DI CURA ED ASSISTENZA LIGURE E SITUAZIONE ATTUALE
Già da alcuni anni la rete ospedaliera è interessata da interventi volti a migliorare da un lato la composizione e la dotazione organica dei posti letto e dall’altro la qualità e l’appropriatezza erogativa delle prestazioni. Tale progressivo miglioramento ha avuto un’accelerazione anche a seguito degli interventi di attuazione della DCR n. 29/2006 ed, in particolare:
♦ la composizione della dotazione organica dei posti letto per acuti e per riabilitazione ha subito delle rilevanti variazioni nel quinquennio 2002-2007 come risulta dalle tabelle 1-2-3-4-5, avvicinandosi ai parametri nazionali vigenti;
♦ i ricoveri ordinari per acuti sono correlati a un’attività sempre più rivolta verso la medio-alta complessità, espressione di appropriatezza erogativa.
Questo andamento è evidenziato soprattutto dalla riduzione dei ricoveri ordinari con contestuale abbattimento dei valori assoluti e in percentuale per le fasce 0 e 00 (prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza se erogate in regime di ricovero ordinario) come risulta dalla tabella 6;
♦ tale effetto è legato allo sviluppo di modalità erogative diverse dalla degenza ordinaria, in particolare dei ricoveri in regime diurno e, a partire dal 2006, dei P.A.C. (Pacchetti Ambulatoriali Complessi) come risulta dalle tabelle 7 e 8.
CONFRONTO POSTI LETTO PER ACUTI ANNI 1996 – 1999 – 2002 – 2005 – 2007
TABELLA. 1
A R E E | P O S T I L E T T O P E R A C U T I | |||||||||
1 9 9 6 | 1 9 9 9 | 2 0 0 2 | 2 0 0 5 | A p r i l e 2 0 0 7 | ||||||
d.o. | dh/ds | x.x. | xx/ds | d.o. | dh/ds | d.o. | dh/ds | d.o. | dh/ds | |
PONENTE | 2.398 | 154 | 2.016 | 195 | 1.842 | 208 | 1.599 | 244 | 1.485 | 266 |
METROPO- LITANA | 5.320 | 431 | 4.354 | 443 | 3.744 | 515 | 3.215 | 627 | 2.824 | 589 |
LEVANTE | 1.332 | 92 | 1.197 | 115 | 1.209 | 132 | 1.022 | 162 | 912 | 163 |
TOTALE REGIONALE | 9.050 | 677 | 7.567 | 753 | 6.795 | 855 | 5.836 | 1.033 | 5.221 | 1.018 |
TABELLA. 2
A R E A | TOT. P.L. ACUTI 1996 | TOT. P.L. ACUTI 1999 | TOT. P.L. ACUTI 2002 | TOT. P.L. ACUTI 2005 | TOT. P.L. ACUTI 2007 | SCOSTAMENTO 1996/2007 | SCOSTAMENTO 1999/2007 | SCOSTAMENTO 2002/2007 | SCOSTAMENTO 2005/2007 | ||||
Valore assoluto | % | Valore assoluto | % | Valore assoluto | % | Valore assoluto | % | ||||||
PONENTE | 2.552 | 2.211 | 2.050 | 1.843 | 1.751 | -801 | -31,39 | -460 | -20,81 | -299 | -14,58 | -92 | -4,99 |
METROPO- LITANA | 5.751 | 4.497 | 4.259 | 3.842 | 3.413 | -2.338 | -38,91 | -1.084 | -24,10 | -846 | -19,86 | -429 | -11,17 |
LEVANTE | 1.424 | 1.312 | 1.341 | 1.184 | 1.075 | -349 | -24,51 | -237 | -18,06 | -266 | -19,86 | -109 | -9,21 |
Tot. REGIONE | 9.727 | 8.020 | 7.650 | 6.869 | 6.239 | -3.488 | -35,86 | -1.781 | -22,21 | -1.411 | -18,44 | -630 | -9,17 |
CONFRONTO POSTI LETTO DI RIABILITAZIONE ANNI 1996 – 1999 – 2002 – 2005 – 2007
TABELLA 3
A R E E | P O S T I L E T T O D I R I | A B I L I T A Z I O N | E / C U R E I N T E R M E D I E | ||
ANNO 1996 | ANNO 1999 | ANNO 2002 | ANNO 2005 | ANNO 2007 (aprile) | |
PONENTE | 74 | 85 | 102 | 139 | 224 |
METROPLITANA | 156 | 67 | 234 | 256 | 317 |
LEVANTE | 31 | 36 | 102 | 126 | 151 |
TOTALE REGIONALE | 261 | 188 | 438 | 521 | 692 |
TABELLA 4
A R E E | SCOSTAMENTO 1996/2007 | SCOSTAMENTO 1999/2007 | SCOSTAMENTO 2002/2007 | SCOSTAMENTO 2005/2007 | ||||
Valore assoluto | % | Valore assoluto | % | Valore assoluto | % | Valore assoluto | % | |
PONENTE | 150 | 202,70 | 139 | 163,53 | 122 | 119,61 | 85 | 61,15 |
METROPOLITANA | 161 | 103,21 | 250 | 373,13 | 83 | 35,47 | 61 | 23,83 |
LEVANTE | 120 | 387,10 | 115 | 319,44 | 49 | 48,04 | 25 | 19,84 |
TOT. REGIONE | 431 | 165,13 | 504 | 268,08 | 254 | 57,99 | 171 | 32,82 |
TAB. 5 - INDICI POSTI LETTO PER 1000 ABITANTI - ACUTI E RIABILITAZIONE - APRILE 2007 -
Popolazione 31/12/2005 | Posti letto acuti (aprile 2007) | Posti letto acuti al termine del triennio (1) | Posti letto riabilitazione/cure intermedie (aprile 2007) | Posti letto riabilitazione/cure intermedie al termine del triennio (1) | |||||
numero letti | indice | numero letti | indice | numero letti | indice | numero letti | indice | ||
TOTALE REGIONE | 1.610.134 | 6.239 | 3,87 | 6.086 | 3,78 | 692 | 0,43 | 1.448 | 0,90 |
p.l. acuti da convertire: 153 p.l. riabilitazione da attivare: 756
TAB. 6 - ATTIVITA' OSPEDALIERA LIGURE - RICOVERI ORDINARI ANNO 2006 PER CLASSE DI COMPLESSITA'
CLASSE | CASI 2006 | CASI 2005 | VARIAZION I (Valori assoluti) | VARIAZIONI % |
MEDICI UN GIORNO | 14.907 | 15.175 | -268 | -1,8% |
CHIRURGICI UN GIORNO | 4.567 | 4.744 | -177 | -3,7% |
ALTA SPECIALITA (ESCLUSO IN PEDIATRIA) | 3.370 | 3.421 | -51 | -1,5% |
PARTO NATURALE | 7.680 | 7.593 | 87 | 1,1% |
LEA PESO <= 0.65 (FASCIA 00) | 8.993 | 10.293 | -1.300 | -12,6% |
LEA PESO>0.65/NOLEA PESO<=0.65(FASCIA 0) | 22.591 | 25.585 | -2.994 | -11,7% |
DRG PESO TRA 0.65 E 0.88 (FASCIA 1) | 32.487 | 34.012 | -1.525 | -4,5% |
DRG PESO TRA 0.88 E 1.361 (FASCIA 2) | 51.621 | 52.642 | -1.021 | -1,9% |
DRG PESO TRA 1.361 E 2.27 (FASCIA 3) | 33.808 | 31.601 | 2.207 | 7,0% |
DRG PESO > 2.27 (FASCIA 4) | 12.599 | 12.059 | 540 | 4,5% |
DRG 391 NEONATO NORMALE | 8.290 | 7.865 | 425 | 5,4% |
TOTALE | 200.913 | 204.990 | -4.077 | -2,0% |
PEDIATRIA ORDINARI >= 2GG | 20.144 | 20.167 | -23 | -0,1% |
PEDIATRIA ORDINARI < 2GG | 2.630 | 2.860 | -230 | -8,0% |
PEDIATRIA ALTA SPECIALITA | 229 | 222 | 7 | 3,2% |
TOTALE CASI PEDIATRICI | 23.003 | 23.249 | -246 | -1,1% |
TOTALE COMPLESSIVO | 223.916 | 228.239 | -4.323 | -1,9% |
TAB. 7 - ATTIVITA' OSPEDALIERA LIGURE PER TIPO DI RICOVERO CONFRONTO ANNI 2002/2006
TIPO DI RICOVERO | CASI 2002 | CASI 2003 | CASI 2004 | CASI 2005 | CASI 2006 | VARIAZIONI (Valori assoluti) 2002/2006 | VARIAZIONI % 2002/2006 |
RICOVERO ORDINARIO | 260.097 | 242.268 | 231.340 | 228.239 | 223.916 | - 36.181 | -13,9% |
DAY HOSPITAL | 106.322 | 93.908 | 99.682 | 98.707 | 94.125 | - 12.197 | -11,5% |
RIABILITAZIONE | 5.185 | 6.674 | 7.735 | 8.086 | 8.430 | 3.245 | 62,6% |
DH IN RIABILITAZIONE | 1.035 | 1.784 | 1.849 | 1.937 | 1.847 | 812 | 78,5% |
DH IN DAY SURGERY | 32.481 | 57.725 | 67.565 | 71.660 | 59.187 | 26.706 | 82,2% |
TOTALE | 405.120 | 402.359 | 408.171 | 408.629 | (*) 387.505 | - 17.615 | -4,3% |
Nota (*) La riduzione di prestazioni daysurgicali ,verificatasi nel 2006, è da imputarsi al trasferimento in P.A.C. di parte dell’attività di ricovero (DGR n. 1795/2005).
TAB. 8 - Raffronto SDO/PAC
DRG | Anno cui si riferiscono i dati | |||||
2005 | 2006 | |||||
SDO | PAC | % | SDO | % | Tot | |
006 - DECOMPRESSIONE DEL TUNNEL CARPALE | 2.088 | 1.664 | 75,91 | 528 | 24,09 | 2.192 |
000 - XXXXXX.XXXXXXXXXXX XXX/XXXXX VITRECTOMIA | 14.131 | 11.673 | 85,47 | 1.984 | 14,53 | 13.657 |
133 - ATEROSCLEROSI,SENZA CC | 418 | 294 | 68,85 | 133 | 31,15 | 427 |
134 - IPERTENSIONE | 1.660 | 1.069 | 78,78 | 288 | 21,22 | 1.357 |
142 - SINCOPE E COLLASSO,SENZA CC | 394 | 166 | 47,70 | 182 | 52,30 | 348 |
229 - INTE MAGG POLLICE/ARTIC/MANO/POLSO NO CC | 681 | 640 | 82,69 | 134 | 17,31 | 774 |
294 - DIABETE ETA'>35 | 2.188 | 1.402 | 78,81 | 377 | 21,19 | 1.779 |
342 - CIRCONCISIONE ETA'>17 | 736 | 509 | 70,01 | 218 | 29,99 | 727 |
5.2 CRITICITA’ DA AFFRONTARE
Nonostante i miglioramenti ottenuti e sopra evidenziati la rete ospedaliera ligure in oggi presenta ancora le seguenti criticità:
▪ frammentazione dell’offerta in molti piccoli ospedali che, se pur ben inseriti nelle comunità locali e idonei a garantire risposte per bisogni sanitari di media/bassa complessità, sono scarsamente inseriti nel sistema a rete integrata dei servizi sanitari (“hub and spoke”), modello individuato dalla Regione per supportare le carenze operative delle singole unità erogative e garantire equità di accesso alle prestazioni e un’assistenza di qualità adeguata ai cittadini residenti nei diversi ambiti territoriali;
▪ persistenza, all’interno dei Presidi deputati a garantire le prestazioni per acuti di alta specialità/alta complessità, generalmente identificabili all’interno degli ospedali sede di DEA/Istituti Scientifici, di una quota di ricoveri ordinari ad alto rischio di inappropriatezza per tipologia della prestazione ancorché negli ultimi anni tale fenomeno si sia drasticamente ridotto. A ciò si accompagna il prolungamento dei tempi di degenza, in particolare per i soggetti anziani con patologie croniche, fenomeno quest’ultimo in parte ascrivibile al solo parziale riassetto della rete territoriale di assistenza (residenzialità extraospedaliera, RSA, RP, cure domiciliari);
▪ La molteplicità dei presidi rende difficile e particolarmente oneroso l’adeguamento strutturale, infrastrutturale e tecnologico alle moderne esigenze assistenziali, che richiedono un’offerta ospedaliera strutturata in aree differenziate, secondo le modalità assistenziali, l’intensità delle cure e il regime di ricovero.
Nelle Aziende liguri è ancora prevalente il modello incentrato sulle tradizionali discipline mediche e sulle relative Unità Operative, poco flessibili verso i bisogni assistenziali dei pazienti;
▪ Necessità di procedere a ulteriore conversione di posti letto da ricoveri per acuti a riabilitativi per adeguarsi agli standard previsti dall’Intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005;
Alle sopra evidenziate criticità strutturali si aggiungono le criticità di tipo sociale, in particolare:
▪ il disagio e le difficoltà per le popolazioni locali, manifestate attraverso le istanze presentate dalle Conferenze dei sindaci, ad accettare il ridimensionamento delle strutture ospedaliere che rappresentano un punto di riferimento sul territorio in una fase in cui il rafforzamento dell’assistenza territoriale è ancora in fase di avvio e, per la parte in cui corrispondono ad un fabbisogno fortemente sentito devono essere tenute in debito corto nella definizione dell’offerta ospedaliera;
▪ la messa in rete delle strutture ospedaliere, anche tramite processi di riorganizzazione amministrativa e di accorpamento di aziende e la riconversione di alcune di esse, appare, peraltro, l’unico strumento per rendere compatibile l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini equità di accesso a prestazioni e servizi sanitari efficaci ed appropriati, in un contesto di risorse, sia umane che finanziarie, non illimitate e la cui determinazione è soggetta a vincoli nazionali;
▪ l’opposizione alla razionalizzazione della rete ospedaliera, inoltre, deriva anche da non condivisibili atteggiamenti culturali che continuano a individuare nell’ospedale la risposta di maggior rilievo ai bisogni della popolazione, senza valutare che l’attuale epidemiologia ligure è fortemente caratterizzata da malattie croniche e dalla necessità di reti protettive di tipo domiciliare o residenziale non ospedaliero e che il mantenimento della spesa ospedaliera a certi livelli non consente di liberare risorse per lo sviluppo dell’assistenza territoriale.
5.3 OBIETTIVI GENERALI PER IL PERIODO 2008/2010
Alla luce di quanto sopra rappresentato il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera individua i seguenti obiettivi generali per il periodo 2008-2010:
1. una revisione complessiva della funzione ospedaliera regionale, finalizzata a superare l’obsolescenza di molte strutture e la polverizzazione dell’offerta, attraverso la modernizzazione del parco ospedaliero regionale come di seguito elencato secondo il programma approvato dal Consiglio regionale con deliberazione
n. 34/2007 (la cui trattazione specifica verrà sviluppata al paragrafo 6):
a) costruzione di un nuovo Ospedale, sede di DEA di 1° livello, nell’area del Ponente ligure (ASL n. 1) in sostituzione dei Presidi di Imperia e Sanremo, dimensionato per una capienza di circa n. 600/700 posti letto;
b) costruzione di un nuovo Ospedale, sede di DEA di 1° livello di n. 600/700 posti letto, nel Ponente metropolitano genovese in sostituzione di tutti gli stabilimenti oggi attivi in tale area;
c) costruzione di un secondo Monoblocco all’interno dell’A.O. Universitaria San Xxxxxxx, dimensionato per una capienza di circa n. 500 posti letto, destinato ad accorpare le strutture operatorie, le degenze dedicate, le terapie intensive, le radiologie interventistiche, i laboratori e gli ambulatori afferenti alle attività descritte e il nuovo DEA di 2° livello
d) costruzione di un nuovo Ospedale, sede di DEA a La Spezia (ASL n. 5) in sostituzione del Presidio attuale, per una capienza di circa 500 letti. Le caratteristiche del Presidio saranno dettagliate in una fase successiva.
e) realizzazione del nuovo Ospedale Galliera con DEA di 1° livello in sostituzione della struttura esistente;
f) definire le modalità di integrazione nella rete ospedaliera dei nuovi stabilimenti di Albenga, nel xxxxx xxx 0000 x xx Xxxxxxx, nel corso del 2009;
2. definire l’organizzazione della rete ospedaliera, come risulta dalla relativa proposta di piano, in modo da procedere all’ulteriore riconversione di posti letto per acuti verso posti letto di tipo riabilitativo (recupero e riabilitazione funzionale, cure intermedie) e raggiungere gli obiettivi posti dalla normativa nazionale secondo quanto indicato nella tabella 9;
3. implementare le azioni già in corso per migliorare la continuità assistenziale e conseguentemente facilitare le dimissioni protette per i cittadini che necessitano di continuità di cure a domicilio o in strutture residenziali extraospedaliere, in modo da contrastare l’inappropriatezza dei tempi di degenza ospedaliera;
4. procedere all’adeguamento della rete ospedaliera con gradualità in modo da rispondere all’esigenza di prevedere cambiamenti sostenibili dal punto di vista sanitario, economico e strutturale. Le metodologie poste alla base della proposta di piano consentirebbero spazi di flessibilità in modo che, in fase di attuazione, sia possibile adattare il processo di adeguamento da un lato alla sostenibilità sociale ed economica dello stesso, dall’altro al mutare di esigenze sanitarie e disponibilità finanziarie, conseguenti anche alla precisazione del contenimento dei costi derivanti dal processo di riorganizzazione amministrativa della rete aziendale ed ospedaliera conseguente alle disposizioni di cui al punto 5.4 del presente documento, fermo restando il rispetto del budget definito che è tale da garantire il rispetto degli obiettivi del piano di rientro di cui all’accordo citato del 6.3.2007;
5. avviare azioni, che più che tendere ad una riorganizzazione “imposta”, (anche se razionale),accrescano la consapevolezza degli assistiti sulla evoluzione della propria domanda di salute;
6. incrementare il consolidamento dei servizi distrettuali rafforzando l’accesso alla rete, diverse gradualità di cure domiciliari e forme di sostegno alla famiglia (quali il Fondo per la non autosufficienza), individuando la residenzialità extraospedaliera come risposta in grado di intercettare la fase post-acuzie e la lungo assistenza;
7. nelle more del consolidamento dei servizi territoriali fornire indirizzi alle Aziende per una riorganizzazione dei servizi ospedalieri avviando processi anche innovativi delle modalità e dei metodi di cura, adottando protocolli di continuità assistenziale, che prevedano anche di sostenere le dimissioni dei non autosufficienti e degli anziani over 75 con proprio personale proiettato a domicilio d’intesa con i MMG.
Gli obiettivi da raggiungere, con le misure e le modalità sopra indicate, nell’arco del triennio di riferimento sono riassunti nella seguente tabella. In particolare il perseguimento di tali obiettivi dovrà essere tale da conseguire il riordino economico/finanziario previsto dal piano di rientro di cui all’Accordo 6.3.2007, pur prevedendo azioni che si realizzeranno in parte nel 2010, essendo anche legate ai processi di realizzazione ed alla apertura di nuove strutture assistenziali.
MINISTERO DELLA SALUTE
REGIONE LIGURIA DIPARTIMENTO SALUTE E SERVIZI SOCIALI
Servizio Investimenti
TAB. 9 – SVILUPPO ATTIVITA’ RIABILITATIVA/CURE INTERMEDIE E CONVERSIONE/DISATTIVAZIONE POSTI LETTO PER ACUTI NEL TRIENNIO 2008 – 2010
AREE | Posti Letto riabilitazione/cu re intermedie da incrementare nel triennio 2008-2010 | Posti letto riabilitazione /cure intermedie (aprile 2007) | Posti letto riabilitazione/cure intermedie a regime (anno 2010) | Posti Letto per acuti da convertire/disattiva entro il 2010 | Posti letto per acuti (aprile 2007) | Posti letto per acuti a regime (anno 2010) |
PONENTE | 273 | 224 | 497 | -29 | 1751 | 1722 |
METROPOLITA NA | 334 | 317 | 651 | -150 | 3413 | 3263 |
LEVANTE | 149 | 151 | 300 | 26 | 1075 | 1101 |
TOTALE REGIONE | 756 | 692 | 1.448 | -153 | 6.239 | 6.086 |
Popolazione 31/12/2005 | Posti letto per acuti a regime (anno 2010) | Indice p.l.acuti/abitant i (obiettivo: 3,78) | Posti letto riabilitazione/cure intermedie a regime (anno 2010) | Indice p.l.riabilitazione /abitanti (obiettivo: 0,9) | |
TOTALE REGIONE | 1.610.134 | 6.086 | 3,78 | 1.448 | 0,90 |
Lo standard di riferimento numerico dei posti letto per acuti a livello regionale, ottenuto alla fine della manovra successivamente illustrata, è congruo con i parametri nazionali previsti nell’Intesa Stato/Regioni 23 marzo 2005. Sussistono alcuni lievi disallineamenti a livello di area per cui, nell’arco del triennio, si verificherà l’opportunità di rientrare negli standard previsti per area anche in consideazione dei flussi di mobilità interregionale della popolazione.
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5.4 LE FUNZIONI DELLE AZIENDE SANITARIE E DEI PRESIDI OSPEDALIERI
Una strategia di piano orientata verso lo sviluppo di sistemi a rete per l’erogazione di servizi socio sanitari è tanto più efficace quanto più riesce a configurare il sistema dell’offerta verso il reale bisogno di salute del cittadino.
L’adozione del concetto di “rete integrata” per la programmazione della rete dell’offerta del sistema sanitario, richiede la cooperazione dei soggetti erogatori all’interno della rete di cui fanno parte secondo i diversi livelli di complessità dell’attività di pertinenza.
La garanzia per i cittadini di un’assistenza di qualità elevata ed omogenea a livello regionale è data, in un sistema integrato, dalla possibilità di accedere in modo equo alle competenze professionali e alle risorse organizzative e tecnologiche pur diversamente distribuite sul territorio. Il concetto di rete ridimensiona il concetto di localizzazione della struttura operativa. In una rete integrata, le sedi fisiche delle strutture si giustificano principalmente in funzione delle esigenze della rete, come luoghi di produzione di programmi integrati al servizio di comunità allargate;
L’attenzione sui nodi è principalmente centrata sulle caratteristiche che ciascuno di questi deve possedere per garantire la sua funzione nell’ambito della rete. Relativamente agli ospedali, ad esempio, il problema riguarda la individuazione della loro dimensione ottimale, tenendo conto delle esigenze di funzionalità complessive determinate dai servizi di supporto, generale e tecnico, e dalle economie di scopo originate dalle funzioni presenti, a fronte delle esigenze di rete, che si esprimono principalmente attraverso la accessibilità e le relazioni funzionali con le altre strutture ospedaliere.
L’organizzazione amministrativa che meglio si adatta ad integrare le funzioni fra ospedale e territorio è quella che determina la gestione unitaria delle stesse
all’interno di un’unica azienda sanitaria e l’organizzazione dell’area ospedaliera in presidi ospedalieri unici composti da più stabilimenti.
In questa ottica sono state riviste le competenze territoriali Aziendali ed è stato ritenuto necessario disporre che:
a) l’Azienda ospedaliera X. Xxxxxx confluisca nell’Azienda sanitaria locale n.2;
b) l’Azienda Ospedaliera “Villa Scassi” confluisca nell’Azienda sanitaria locale n.3;
c) il territorio corrispondente ai Comuni di Recco, Avegno, Camogli, Uscio, passi dalla competenza territoriale della ASL 3 a quella della ASL 4, previa acquisizione del parere favorevole delle Conferenze dei Sindaci delle Aziende interessate;
d) all’interno delle aree di competenza delle ASL 1,2,3,4 e 5 l’area ospedaliera sia organizzata in presidi ospedalieri unici con l’eccezione della ASL n.2 in cui permangono due presidi ospedalieri.
In particolare:
1) per l’area dell’ASL 1 “Imperiese” sotto il profilo organizzativo la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio composto dagli stabilimenti dell’Ospedale
X. Xxxxxxx xx Xxxxxxxxxx, dall’Xxxxxxxx xx Xxxxxxx x xxxx’Xxxxxxxx Xxxxx xx Xxxxxxx;
2) per l’area dell’ASL 2 sotto il profilo organizzativo la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio costituito dall’ Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure ed il nuovo Ospedale di Albenga e dal presidio costituito dall’ospedale San Paolo di Savona e di Cairo Montenotte;
3) per l’area dell’ASL 3 sotto il profilo organizzativo la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio costituito dagli Ospedali San Carlo di Voltri, Padre Xxxxxx Xxxxxx di Sestri Ponente, Villa Scassi di Sampierdarena, Gallino di Pontedecimo e La Colletta di Arenzano;
4) per l’area dell’ASL 4 sotto il profilo organizzativo la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio costituito dall’Ospedale di Recco, dall’Ospedale di Rapallo (dal 2009), dall’Xxxxxxxx xx Xxxxxxx, xxxx’Xxxxxxxx xx Xxxxxx Xxxxxxx;
5) per l’area dell’ASL 5 sotto il profilo organizzativo la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio costituito dagli Ospedali Sant’Xxxxxx e Felettino di La Spezia e l’Ospedale X. Xxxxxxxxxx xx Xxxxxxx.
In questo quadro resta ferma la previsione dell’Azienda ospedaliera San Xxxxxxx in quanto azienda ospedaliera universitaria, dell’Istituto Scientifico Tumori e dell’Istituto Xxxxxxxx Xxxxxxx in quanto I.R.C.C.S. e dell’E.O. Osp. Galliera ed dell’Osp. Evangelico Internazionale in quanto enti autonomi.
COMPETENZE TERRITIRIALI | P R E S I D I O S P E D A L I E R I | |
AREA DEL PONENTE | ASL 1 Imperiese | Presidio Ospedaliero dell’ASL 1 “imperiese” composto dagli ospedali di Bordighera, Sanremo ed Imperia. |
ASL 2 Savonese | Presidio X. Xxxxx di Savona/Cairo Montenotte formato dagli Ospedali S. Paolo di Savona e di Cairo Montenotte. | |
Presidio del Ponente Ligure composto dagli Ospedali di S. M. di Misericordia di Alberga e X. Xxxxxx di Pietra L. | ||
AREA METROPO- LITANA | ASL 3 Genovese | Presidio Ospedaliero del Ponente Metropolitano composto dagli ospedali X. Xxxxx xx Xxxxxx, Padre Xxxxxx Xxxxxx di Sestri P., Villa Scassi di Sampierdarena, Gallino di Pontedecimo, la Colletta di Arenano. |
Ospedale San Xxxxxxx. | ||
Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro ( IST ) | ||
Ospedale Galliera | ||
Ospedale Evangelico Internazionale | ||
Istituto Scientifico Xxxxxxxx Xxxxxxx | ||
AREA DI LEVANTE | ASL 4 Chiavarese | Presidio Ospedaliero dell’ASL 4 composto dalle strutture ospedaliere di Recco, Rapallo, Lavagna e Sestri Levante. |
ASL 5 Spezzino | Presidio dell’ASL 5 composto dalle strutture ospedaliere di: Sant’Xxxxxx e Filettino di La Spezia, X. Xxxxxxxxxx xx Xxxxxxx |
La configurazione della rete ospedaliera ligure nelle tre aree ottimali e nei presidi ospedalieri come sopra individuati e rappresentati nella tabella, al termine del triennio dovrà corrispondere al seguente quadro di riferimento.
5.4.1 A S L 1 IMPERIESE
Nella fase attuale l’Azienda non è interessata a significativi processi di riorganizzazione.
Funzioni – La funzione ospedaliera dell’ASL 1 “Imperiese” è svolta dal Presidio Ospedaliero dell’ASL composto dagli Ospedali: X. Xxxxxxx xx Xxxxxxxxxx, di Sanremo e di Imperia, le cui strutture sono caratterizzate come segue:
• Ospedale X. Xxxxxxx xx Xxxxxxxxxx: Sede di Pronto soccorso. Assicura prestazioni medico chirurgiche di base; inoltre eroga prestazioni di ortopedia e traumatologia, urologia, terapia subintensiva, psichiatria, recupero e riabilitazione funzionale.
• Ospedale di Sanremo: Sede di DEA integrato di 1° livello. Garantisce le funzioni di base per il proprio bacino di utenza. Eroga prestazioni relativamente alle seguenti specialità: chirurgia generale, medicina, ortopedia e traumatologia, urologia, terapia Intensiva, infettivologia, neurologia, oculistica, ostetricia e ginecologia, otorinolaringoiatria, pediatria, oncologia, gastroenterologia, UTIC, radiologia interventistica e recupero e riabilitazione funzionale.
• Ospedale Città di Imperia: Sede di DEA integrato di 1° livello. Garantisce le funzioni di base per il proprio bacino di utenza. Eroga prestazioni relativamente alle seguenti specialità: chirurgia generale, chirurgia vascolare, medicina, ortopedia e traumatologia, ortopedia artroscopica, terapia intensiva, terapia intensiva neonatale, psichiatria, neurologia, oculistica, ostetricia e ginecologia, pediatria, UTIC, nefrologia. dermatologia, pneumologia, radiologia interventistica e recupero e riabilitazione funzionale.
Obiettivi – In considerazione della necessità di incrementare nell’area i posti da destinare alla riabilitazione, anche al fine di limitare le fughe verso altre regioni, si evidenzia l’opportunità di costituire un polo riabilitativo multidisciplinare per rispondere ai bisogni dell’utenza locale e a quelli delle strutture delle Aziende limitrofe.
Poiché nell’area è presente il complesso denominato “Costarainera”, che ha le caratteristiche per diventare la sede di tale polo riabilitativo e che è inserito nel piano di dismissione del patrimonio di cui alla DGR n. 577/2006 mantenendo la destinazione sanitaria, verrà valutata la collocazione del polo riabilitativo di che trattasi in detto complesso.
E’ prevista l’attivazione di UU. OO. di Medicina d’Urgenza presso gli stabilimenti ospedalieri di Sanremo e di Imperia. Tali unità operative consentono di affrontare in modo adeguato pazienti critici che non necessitano di ricovero in unità di terapie intensive e che d’altra parte non possono, per il rischio clinico, essere ricoverati in unità degenziali a media intensità di cure.
Il Presidio Ospedaliero dell’ASL 1 “Imperiese”, nel corso del triennio 2008-2010, sarà configurato come sopra rappresentato con un totale di posti letto per acuti di 649, di cui 555 di degenza ordinaria, 57 day hospital e 37 di day surgery, e di 53 posti letto di degenza ordinaria di riabilitazione (con esclusione dei p.l. del polo riabilitativo di Costarainera).
5.4.2 ASL 2 SVONESE
La funzione ospedaliera dell’ASL 2 “Savonese” è svolta dal Presidio Ospedaliero di San Paolo/Cairo Montenotte e dal Presidio Ospedaliero Albenga/Santa Corona.
Presidio S. Paolo di Savona / Cairo Montenotte
Funzioni – Le strutture ospedaliere sono caratterizzate dalle seguenti funzioni:
- Ospedale San Paolo di Savona: Sede di DEA di 1° livello, garantisce le funzioni e le specialità di base per il proprio bacino di utenza. Svolge ampia attività
ambulatoriale integrata con la rete dei servizi territoriali. Garantisce inoltre la presenza delle seguenti specialità: chirurgia generale, terapia intensiva, terapia semintensiva cardiologica, malattie infettive, medicina generale, nefrologia, neurologia, oculistica, ortopedia e traumatologia, chirurgia della mano, ostetricia e ginecologia, otorinolaringoiatria, pediatria, psichiatria, urologia, UTIC, dermatologia, patologia neonatale, oncologia, reumatologia, riabilitazione medica, ortopedica e neuroriabilitazione e cure intermedie.
- Ospedale Cairo Montenotte: Sede di Pronto Soccorso aperto 24 h, garantisce funzioni di chirurgia generale, medicina generale, cure intermedie e recupero e riabilitazione funzionale.
Obiettivi - Presso l’Ospedale di Cairo Montenotte sono previsti i seguenti interventi:
• Entro giugno 2008, sarà attuata la riorganizzazione del Pronto Soccorso attivo sulle 24 ore, con l’attivazione di due posti letto monitorizzati e due letti di OBI. Il Pronto Soccorso opera con percorsi diagnostico-terapeutici per l’emergenza-urgenza sia di tipo medico che chirurgico.
• Trasformazione di 10 letti della Medicina dell’Ospedale di Cairo Montenotte in Cure intermedie, entro il 2007, configurando, anche grazie ai due letti monitorizzati gestiti dall’équipe del Pronto Soccorso e della Medicina, una moderna revisione delle degenze mediche e per intensità di cure.
• Nella prima metà del 2008, è previsto il potenziamento della riabilitazione con 9 nuovi posti letto per dotare e ampliare l’attuale struttura in modo da dare maggiori risposte alle esigenze dei cittadini.
• Entro il 2008 è prevista la trasformazione della chirurgia in day surgery multidisciplinare attraverso un percorso graduale e previa verifica dei risultati, garantendo nel frattempo, mentre vengono trasformati una parte dei letti in day surgery, il permanere di letti di degenza ordinaria in numero ridotto. La completa trasformazione in day surgery si realizza contestualmente alla disponibilità di una sezione di degenza chirurgica (attualmente in corso di realizzazione con tempi previsti entro il dicembre 2007, con invarianza complessiva del numero dei posti letto), a Savona, affinché, l’équipe dei chirurghi di Cairo possa operare in condizioni di massima sicurezza (rianimazione, servizio immunotrasfusionale, guardie attive del DEA etc) i casi complessi (chirurgia maggiore).
• Incremento dell’assistenza domiciliare integrata in tutta la Valbormida, anche attraverso il coinvolgimento del personale ospedaliero che potrà controllare i pazienti al domicilio.
Al termine della seconda fase della riorganizzazione della rete ospedaliera, il Presidio di San Paolo di Savona/Cairo Montenotte sarà configurato con un totale di posti letto per acuti pari a 554, di cui 443 di degenza ordinaria, 44 day hospital e 57 di day surgery, e di 100 posti letto di riabilitazione di cui 94 di degenza ordinaria e 6 di riabilitazione.
Presidio del Ponente Ligure
Il nuovo Ospedale di Albenga, nel corso del 2008, costituisce, insieme all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, un unico Presidio Ospedaliero per acuti sotto il profilo organizzativo e assistenziale.
Tale Xxxxxxxx dovrà essere la risultante di un processo riorganizzativo che dovrà interessare le singole strutture ospedaliere finalizzato alla eliminazione delle duplicazioni di specialità, salvo le specialità di base che devono essere garantite.
Il processo di riorganizzazione deve altresì garantire la distribuzione delle specialità fra le strutture componenti il nuovo Presidio, tenendo conto delle esigenze assistenziali della popolazione di riferimento e dovrà basarsi su criteri di appropriatezza e di qualità delle prestazioni erogate.
Funzioni - Le strutture ospedaliere sono caratterizzate dalle seguenti funzioni
• Ospedale Santa Xxxxx di Misericordia di Albenga: Sede di Pronto Soccorso, assume un forte ruolo di struttura ospedaliera per acuti a ciclo continuo. Garantisce inoltre la presenza delle seguenti specialità: chirurgia generale, medicina, otorinolaringoiatria, ortopedia d’elezione, ostetricia e ginecologia,
pediatria/neonatologia, oculistica, terapia intensiva, medicina d’urgenza, recupero e riabilitazione funzionale.
• Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure: Sede di DEA di 2° livello, garantisce, a vantaggio di tutto il macrobacino di utenza del ponente ligure, funzioni di alta complessità e di alta e altissima specialità per acuti, sia sotto il profilo dell’emergenza sia sotto quello dell’attività elettiva. In particolare sono presenti le seguenti specialità: chirurgia generale, medicina interna, cardiologia, chirurgia oncologca epatobiliopancreatica, chirurgia maxillo facciale, chirurgia plastica, chirurgia toracica, chirurgia vascolare, malattie infettive, neurochirurgia, neurologia, ortopedia/traumatologia, chirurgia del reumatismo e protesi articolare, malattie infiammatorie osteoarticolari, chirurgia vertebrale, ostetricia/ginecologia, neonatologia/pediatria, urologia, rianimazione e terapia intensiva, terapia del dolore e cure palliative, UTIC, gastroenterologia/endoscopia digestiva, medicina nucleare, oncologia, pneumologia, radiologia, ematologia, patologia neonatale, medicina d’urgenza, unità spinale unipolare, recupero e riabilitazione funzionale.
Obiettivi - Le proposte per il Presidio del ponente sono le seguenti:
a) Riorganizzazione area chirurgica attraverso la disattivazione di una U.O. di Chirurgia generale presso l’Ospedale Santa Corona, da realizzarsi entro giugno 2008.
b) Riorganizzazione area ortopedica da realizzarsi entro giugno 2008 presso l’Ospedale Santa Corona. Tale manovra consente, dal punto di vista logistico ed organizzativo, di concentrare le attività assistenziali con conseguente recupero di risorsa-lavoro ed elevare l’intensità di cura.
c) Attivazione TRAUMA CENTER -Al termine del triennio previsto dal Piano di rientro, la traumatologia dell’ Ospedale Santa Corona sarà gestita sotto forma di “Trauma Center”.
d) Attivazione della specialità di EMATOLOGIA: con riferimento alla previsione di attivare, presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, la specialità di EMATOLOGIA, si rimanda alla definizione delle iniziative con l’Università di Genova per la stipula di un’intesa per il decentramento della specialità in argomento.
e) Potenziamento Rianimazione e Terapia Intensiva.
f) Riorganizzazione delle UU.OO. complesse di Ostetricia e Ginecologia e di Neonatologia e Pediatria.
g) Potenziamento Servizio Dialisi: con riferimento alla crescente richiesta di prestazioni dialitiche si rileva l’opportunità di potenziare il Servizio nei seguenti termini:
- Nuovo Ospedale di Albenga n. 22 posti letto tecnici
- Centro Dialisi Vacanze di Alassio n. 9 poltrone.
In particolare, il servizio di Alassio continuerebbe a svolgere attività dialitica ambulatoriale su un turno di 6 ore per nove dializzati per turno, con garanzia di continuità annuale del servizio.
h) Potenziamento Radiologia :con l’apertura del nuovo Ospedale di Albenga e il conseguente avvio delle nuove attività si prevede un incremento delle prestazioni a carico della Radiologia.
Nel corso del triennio 2008/2010, si verificherà la praticabilità delle suddette proposte anche alla luce del quadro economico-finanziario che si andrà a determinare.
A completa realizzazione delle proposte di cui sopra i posti letto complessivi del Presidio del ponente saranno complessivamente 534 di cui 467 di degenza ordinaria e 67 di day hospitale e day surgery, oltre 163 di posti letti di riabilitazione ( 160 ordinari e 3 di day hospital).
5.4.3 ASL 3 GENOVESE
In seguito alle azioni intraprese nella prima fase della riorganizzazione della rete ospedaliera, l’Ospedale Celesia, nella seconda metà del 2007, cessa di essere ospedale per acuti ed è trasformato in struttura distrettuale polispecialistica. Per
completare la trasformazione del Presidio, iniziata con la prima fase di riorganizzazione, si procede al trasferimento della Cardiologia (senza UTIC) presso la struttura ospedaliera di Pontedecimo e alla chiusura definitiva del punto di Primo Intervento.
Nel primo trimestre del 2008 le cure intermedie saranno trasferite presso l’ospedale di Pontedecimo e saranno avviate le procedure per la realizzazione di 80 p.l. di R.S.A.
In considerazione della necessità di incrementare i posti letto da destinare alla riabilitazione, anche al fine di limitare le fughe verso altre regioni, si prevede l’avvio delle procedure per realizzare, nella struttura di Busalla, oggi sede di cure intermedie, un polo di riabilitazione.
Presidio Ospedaliero del Ponente metropolitano
La componente ospedaliera per acuti del Ponente dell’area metropolitana è caratterizzata dalla presenza di un unico Presidio Ospedaliero sotto il profilo organizzativo e assistenziale.
Tale Presidio è costituito dagli Ospedali di Voltri, Sestri Ponente, Sampierdarena, Pontedecimo e La Colletta.
Esso è il risultato di un processo riorganizzativo che interessa le singole strutture ospedaliere finalizzato alla eliminazione delle duplicazioni di specialità, salvo quelle di base che devono essere garantite.
Il processo di riorganizzazione deve altresì garantire la distribuzione delle specialità fra le strutture componenti il nuovo Presidio, tenendo conto delle esigenze assistenziali della popolazione di riferimento e dovrà basarsi su criteri di appropriatezza e di qualità delle prestazioni erogate.
Funzioni – Le strutture componenti il Presidio Ospedaliero del Ponente Metropolitano saranno caratterizzate come segue.
• Ospedale San Carlo di Voltri: Sede di Pronto Soccorso, assume un forte ruolo di struttura ospedaliera per acuti a ciclo continuo e costituisce un riferimento dell’emergenza/urgenza per il ponente dell’ASL 3. Garantisce la presenza delle seguenti specialità: chirurgia generale, urologia, ginecologia e ostetricia, ortopedia, medicina, terapia intensiva e cure intermedie.
• Ospedale Xxxxxx Xxxxxx di Sestri Ponente: Sede di punto di Primo Intervento, attivo sulle 24 ore, è caratterizzato da un’attività elettiva per acuti con significativi aspetti di attività a ciclo diurno. Garantisce inoltre la presenza delle seguenti specialità: medicina, chirurgia generale, oculistica, ortopedia, ginecologia, urologia, cardiologia con UTIC, neurologia con modulo malattie cerebrovascolari, oncologia, ORL, psichiatria.
• Ospedale Gallino di Pontedecimo: Sede di Primo Intervento, attivo sulle 12 h, è caratterizzato dalla presenza delle discipline di base chirurgia, medicina con modulo ematoncologico, cardiologia senza UTIC e cure Intermedie.
• Ospedale Villa Scassi: Sede di DEA di 1^ livello, deve costituire la risposta alle richieste di alta complessità assistenziale per acuti del ponente metropolitano. Sono presenti le seguenti specialità: chirurgia generale, medicina interna, cardiologia, oncologia medica, ORL, chirurgia plastica,chirurgia vascolare, neurologia, ortopedia/traumatologia, ostetricia/ginecologia, patologia neonatale, pediatria, oculistica, dermatologia, urologia, rianimazione e terapia intensiva, UTIC, medicina nucleare, pneumologia, medicina d’urgenza, chirurgia d’urgenza, recupero e riabilitazione funzionale, riabilitazione respiratoria, riabilitazione neurolesi, centro grandi ustionati, nefrologia con dialisi, immuno trasfusionale, colonproctologia.
• Ospedale la Colletta di Arenzano: Struttura riabilitativa multidisciplinare (cardiologica, pneumologica, ortopedica), medicina riabilitativa, reumatologia, nefrologia con dialisi e piastra diagnostica specialistica.
Obiettivi - Gli interventi previsti nella seconda fase della razionalizzazione della rete ospedaliera sono i seguenti:
a) Ospedale di Voltri Entro il corrente anno, le discipline chirurgiche presenti (chirurgia generale, urologia, ginecologia) confluiscono in un’unica area
condividendo tutte le risorse degenziali. E’ prevista, entro il 2007, la realizzazione di 15 p.l. di cure intermedie.
b) Ospedale di Sestri Ponente: Attivazione del modello organizzativo del week hospital multidisciplinare entro l’anno 2007. Nell’area della day surgery multidisciplinare, per poter realizzare il modello organizzativo del week hospital sono presenti alcuni letti ordinari da utilizzarsi per gli interventi codificati per week hospital in caso di necessità di conversione da ricovero diurno a ricovero ordinario. Accorpamento presso l’U.O. di Oculistica di Sestri Ponente della Struttura semplice di Oculistica di Villa Scassi. L’U.O. di Oculistica di Sestri Ponente continua a garantire presso l’Ospedale di Villa Scassi le funzioni specialistiche ambulatoriali in oggi svolte e il supporto all’attività del DEA. Accorpamento presso l’U.O. di Otorinolaringoiatria di Sestri Ponente della Struttura semplice di Otorinolaringoiatria di Villa Scassi. L’U.O. di Otorinolaringoiatria di Sestri Ponente continua a garantire presso l’Ospedale di Villa Scassi le funzioni specialistiche ambulatoriali in oggi svolte e il supporto all’attività del DEA. Potenziamento attività di Oncologia medica con attivazione di Struttura semplice Dipartimentale di n. 6 p.l. di DH.
c) Ospedale di Pontedecimo: E’ attivato, entro il primo trimestre 2008, un modulo di Cardiologia, trasferito dal Celesia, dotato di 12 p.l., di cui 4 monitorati annesso all’U.O. di Medicina Generale. E’ prevista, inoltre la riduzione a 22 p.l. (20 ord+ 2 dh) dell’U.O. di Medicina Generale con annesso modulo di DH ematooncologico con 6 p.l. Nel corso del 2008 saranno attivate le cure intermedie, trasferite dal Celesia. d) Villa Scassi: In considerazione dell’eccessivo numero di Chirurgie Toraciche presenti nell’area metropolitana e conseguentemente della sovrabbondanza di offerta rispetto alle necessità, la Giunta Regionale, nell’arco di validità del Piano di rientro, procederà alla disattivazione della Chirurgia Toracica di Villa Scassi con conseguente potenziamento della chirurgia toracica nel ponente ligure. Riorganizzazione delle UU.OO. di Chirurgia generale.
e) La Colletta: E’ previsto, entro il 2007, il potenziamento della fase riabilitativa post acuzie ortopedica e cardiologica attraverso l’incremento di p.l. ordinari di riabilitazione motoria e di p.l. ordinari di riabilitazione cardiologica con realizzazione, presso il poliambulatorio della Fiumara, di una palestra per riabilitazione cardiologica.Inoltre è incrementata l’U.O. di Medicina Riabilitativa.
A completa realizzazione degli obiettivi soprariportati, a completa realizzazione degli obiettivi soprariportati, i posti letto da assegnare a ciascuna specialità afferente ai servizi degenziali sono 719 ( di cui 585 ordinari e 134 di day hospital e day surgery
) ed afferenti la riabilitazione 136 ( di cui 131 ordinari e 5 di day hospital).
Al termine della seconda fase della riorganizzazione della rete ospedaliera, a completa realizzazione degli obiettivi soprariportati, il Presidio Ospedaliero del ponente metropolitano sarà così configurato con complessivi 719 posti letto di cui 585 di degenza ordinaria e 134 di day hospital e day surgery, e 136 posti letto di riabilitazione di cui di degenza ordinaria 131 e di day hospital 5.
5.4.4 AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA SAN XXXXXXX
L’ A. O. San Xxxxxxx dovrà costituire il polo di riferimento di carattere altamente specialistico sia per quanto riguarda l’intero territorio regionale sia per quanto riguarda, in particolare, l’area di centro levante dell’area metropolitana.
E’ sede di DEA di 2° livello.
L’Azienda Ospedaliera San Xxxxxxx, in coerenza con la pianificazione regionale e la strategia aziendale, nel periodo del quinquennio passato, ha ridotto i posti letto per acuti del 18%.
Nella seconda fase della manovra ospedaliera non si ipotizzano riduzioni di attività da parte dell’Azienda ma piuttosto forti processi di riorganizzazione delle varie Unità Operative presenti, soprattutto nell’area medica, chirurgica ospedaliera ed universitaria che, ad oggi, presentano un’eccessiva parcellizzazione.
E’ necessario intervenire attraverso interventi di riorganizzazione, con particolare riguardo alle Chirurgie generali e alle Chirurgie toraciche.
Obiettivi
Riorganizzazione Day Hospital di area medica - La manovra prevede l’accorpamento dei day hospital di area medica in tre servizi multidisciplinari: il primo per l’area dell’emergenza con una dotazione di 6 posti letto, il secondo per l’area di emato- oncologia, collocato in prossimità dell’Unità Farmaci Antiblastici e dotato di 50 posti letto su due piani ed il terzo per l’area della medicina interna e delle specialità con una dotazione di 20 posti letto.
Accanto alla razionalizzazione dei percorsi ed alla maggiore sicurezza per gli operatori ed i pazienti si prevede un recupero di personale infermieristico riallocabile presso le strutture di degenza ordinaria (minori costi sorgenti). Le azioni descritte produrranno una riduzione di n. 20 posti letto di Day Hospital.
Tempistica: day hospital dell’emergenza 1/7/07; day hospital oncologico piano terra 1/11/2007, primo piano 1/5/2008; day hospital di medicina interna e delle specialità 1/1/2009
Riorganizzazione del monoblocco chirurgico per aree ad omogenea intensità assistenziale - Si prevede il riassetto degli spazi del monoblocco chirurgico per intensità assistenziale e quindi il superamento dell’attuale concetto di spazi e letti dedicati ad una singola unità operativa. Verranno pertanto realizzate: un’area ad alta intensità, una a media intensità, un’area dedicata alla chirurgia di giorno e con breve degenza (week-surgery), quest’ultima operativa solamente 5 giorni su 7 e strettamente connessa all’area dell’attività ambulatoriale per tutte le procedure di preparazione all’intervento e follow-up.
Tempistica: 1/1/2008
Accorpamento di alcune Unità Operative internistiche presso il Padiglione Monoblocco - Al termine dei lavori di ristrutturazione programmati è previsto il trasferimento al Monoblocco ed accorpamento in un'unica guardiola degenziale di due Unità Operative internistiche universitarie (una attualmente allocata presso il Pad.3 1° piano e la seconda presso il DIMI) unitamente al trasferimento di una terza dal Padiglione 3 1° piano al DIMI. Ciò consentirà la chiusura definitiva del Pad. 3 per quanto riguarda l’attività assistenziale.
E’ previsto il recupero di personale infermieristico. Tempistica: 1/1/2010
Attivazione cure intermedie - E’ in fase di avanzata progettazione la ristrutturazione in toto del Pad. 9 dove, al 1° e 2° piano, verranno allocati 50 posti letto di cure intermedie che consentiranno di accelerare la dimissione dai reparti per acuti.
Il personale sarà a carico dell’Azienda Servizi alla Persona. Tempistica: 1/3/2009
Riorganizzazione Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia - L’A.O. Universitaria San Xxxxxxx dovrà avviare con l’istituto X. Xxxxxxx, un processo di integrazione relativamente alle funzioni di Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia, con l’obiettivo di costituire un unico centro nell’arco temporale di validità del Piano di Rientro previsto dall’Accordo Regione Liguria – Ministero della Salute.
Il processo di integrazione sarà avviato attraverso un progetto definito dai Direttori Generali dell’Azienda e dell’Istituto, da trasmettere alla Regione entro il 31/12/2007.
5.4.5 IST ISTITUTO NAZIONALE PER LA RICERCA SUL CANCRO
L’IST è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico oncologico di rilievo nazionale. L’IST, che opera in stretta collaborazione con il Ministero della Salute con cui condivide programmi e azioni specifiche, è centro di riferimento della Liguria per le attività di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione in campo oncologico, oltre che per le attività di ricerca e formazione, sempre in campo oncologico.
La sua “mission” è riferita all’integrazione di tutte le attività finalizzate alla lotta al cancro in un modello organizzativo tipo “Comprehensive Cancer Center” (C.C.C.), riconosciuto come la forma più avanzata di presidio oncologico interdisciplinare.
L’IST ha il compito di promuovere, individuare e sperimentare modelli assistenziali e gestionali in campo oncologico, anche sulla base di esperienze attuate in altre realtà nazionali e/o internazionali (ad es.: gruppi di cooperazione interdipartimentali o disease management team). Nell’ambito di tale funzione è il riferimento della rete oncologica regionale.
Le finalità dell’IST sono attuate nei tre ambiti di attività istituzionale: ricerca, assistenza e formazione.
Nel rispetto delle finalità specialistiche dell’IST in materia di ricerca ed assistenza oncologica, deve, peraltro, essere realizzata un’azione di forte integrazione del complesso IST/San Xxxxxxx sia sotto il profilo tecnico - amministrativo, sia sotto il profilo dell’utilizzo delle risorse umane, strutturali e tecnologiche.
In particolare dovranno essere promosse le integrazioni possibili fra le diverse unità operative di oncologia medica dell’IST e dell’A. O. San Xxxxxxx.
La Giunta Regionale, nell’arco di validità del Piano di rientro, dovrà realizzare l’accorpamento, in un’unica unità operativa delle Chirurgie toraciche dell’IST e del San Xxxxxxx e favorire gli accorpamenti delle Chirurgie generali, in una logica dipartimentale e interaziendale.
Contestualmente fra i due enti dovrà essere garantita, anche con la definizione di strutture interaziendali, la sinergia e l’integrazione sia dei profili tecnico- amministrativi, sia del personale delle altre qualifiche, promuovendo tramite lo scambio di professionalità l’ottimizzazione congiunta di risorse umane e strumentali.
5.4.6 E.O. OSPEDALI GALLIERA
L’Ente Ospedaliero costituisce, assieme all’A. O. Universitaria X. Xxxxxxx e al nuovo Presidio Ospedaliero del Ponente metropolitano, il polo di riferimento cittadino e, in quanto sede di DEA di I° livello, garantisce le funzioni di emergenza e la funzione elettiva per acuti nelle discipline presenti.
Mantiene una specifica vocazione nei confronti della popolazione anziana, attraverso percorsi nel campo riabilitativo e nelle cure intermedie, caratterizzati da forte apertura nei confronti del territorio, con particolare riferimento alla zona critica del centro storico.
In particolare, anche tramite l’intesa con il seminario del Chiappeto coadiuva il servizio sanitario ligure sviluppando il concetto della continuità e completezza assistenziale che a fronte dell’attività degenziale offre risposta all’anziano nel campo delle residenzialità extra ospedaliere. In questo senso partecipa all’incremento dell’offerta di posti letto per cure intermedie.
Per quanto concerne gli aspetti connessi al contenimento dei costi l’ente, che nel periodo del quinquennio passato, in coerenza con la pianificazione regionale e la strategia aziendale, ha ridotto i posti letto per acuti del 16% e ridotto, nel corso del 2006, le strutture semplici da 36 a 11, dovrà provvedere a:
• procedere nel riassetto organizzativo e strutturale in coerenza con la pianificazione regionale;
• sviluppare ulteriormente il processo d’integrazione con l’Ospedale Evangelico, secondo il modello dipartimentale, riorganizzando anche le attività svolte nelle discipline di Medicina Generale e Ostetricia/Ginecologia. Tale riorganizzazione dovrà realizzarsi entro il mese di Dicembre 2007. Gli effetti economico-finanziari saranno definiti, dagli Enti interessati, in un unico specifico accordo;
• aderire al modello centralizzato di gestione dei servizi amministrativi e tecnici che la Regione, a seguito delle proposte maturate nell’ambito dei Comitati d’area di cui all’articolo 7 della l. r. n. 41/2006, provvederà a definire. A fronte di tale adesione verranno definite le risorse in sede di riparto dei fondi annuali.
5.4.7 OSPEDALE EVANGELICO INTERNAZIONALE
L’Ospedale Evangelico Internazionale costituisce il punto di riferimento dell’area metropolitana centro-levante per quanto riguarda le prestazioni di day surgery. Nell’ambito dell’ulteriore sviluppo del processo d’integrazione con l’E.O. Galliera sarà riorganizzata, secondo un modello dipartimentale, l’attività svolta dall’Ospedale Evangelico Internazionale nelle discipline di Medicina Generale e Ostetricia/Ginecologia.
Tale riorganizzazione dovrà realizzarsi entro il mese di Dicembre 2007.
Gli effetti economico-finanziari saranno definiti, dagli Enti interessati, in un unico specifico accordo.
E’ prevista l’adesione al modello centralizzato di gestione dei servizi amministrativi e tecnici che la Regione, a seguito delle proposte maturate nell’ambito dei Comitati d’area di cui all’articolo 7 della l.r. n.41/2006, provvederà a definire. A fronte di tale adesione verranno definite le risorse in sede di riparto dei fondi annuali.
E’ prevista la collaborazione con l’ASL 3 per lo svolgimento di attività ambulatoriali e di riabilitazione.
5.4.8 ISTITUTO SCIENTIFICO XXXXXXXX XXXXXXX
L’Istituto Xxxxxxxx Xxxxxxx, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), rappresenta un’articolazione di assoluta eccellenza nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale con un bacino d’utenza nazionale ed internazionale.
E’ sede di strutture proprie dell’Università degli Studi di Genova con la quale è convenzionato.
Nell’ambito della Regione Liguria è polo di riferimento dell’area metropolitana genovese ed è sede DEA di secondo livello.
L’Istituto rappresenta il centro di riferimento regionale di terzo livello per l’assistenza al neonato critico e per il trasporto neonatale.
Per propria missione statutaria è chiamato ad erogare prestazioni di alta complessità assistenziale nel campo della pediatria e di tutte le subspecialità pediatriche (unica realtà nazionale), e a svolgere ricerche di eccellenza nei vari settori di attività. Fornisce un importante supporto tecnico ed operativo per il conseguimento degli obiettivi del Servizio Sanitario Nazionale sia in materia di ricerca sanitaria che di formazione continua del personale attraverso la Scuola Internazionale di Scienze Pediatriche e la Scuola Professionale “Xxxxxxx Xxxxxxx”.
Per il conseguimento di tali obiettivi l’Istituto ha avviato da tempo un piano di riorganizzazione e razionalizzazione per adeguare le proprie strutture alle nuove esigenze della Pediatria. Detto piano affronta in modo globale sia l’aspetto gestionale (accreditamento sulla base degli standard internazionali della Joint Commission) sia l’aspetto relazionale (accoglienza) sia quello dell’appropriatezza delle prestazioni, sia il potenziamento della ricerca, missione primaria degli IRCCS, presupposto fondamentale per garantire l’eccellenza delle prestazioni sanitarie.
Presso il Gaslini la ricerca ha prevalentemente carattere di tipo traslazionale e clinico con punte di eccellenza a livello internazionale, soprattutto nei settori della: genetica medica, emato-oncologia, immunologia e patologia neuromuscolare.
Per la parte assistenziale il Gaslini dovrà porsi quale punto di riferimento nazionale ed internazionale per attività diagnostiche avanzate e cura nel campo delle malattie genetiche, delle patologie infiammatorie croniche, delle patologie endocrino- metaboliche e delle patologie immuno-mediate (ad esempio Malattie reumatiche e allergiche).
Dovrà altresì porsi quale riferimento nazionale per i seguenti settori: emato- oncologia e trapianto di midollo, nefrologia ed emodialisi (con trapianto), chirurgia
pediatrica complessa (cardiochirurgia, cardiologia invasiva, neurochirurgia, chirurgia neonatale, chirurgia oncologica, ortopedia).
Per il suo posizionamento nel Servizio Sanitario Nazionale è interesse della Regione che l’alta specialità delle prestazioni erogate dall’Istituto in favore del bacino d’utenza nazionale, (pari a circa la metà del totale), venga sfruttata in termini di trasferimento di conoscenze e professionalità accumulate anche per la risposta alle patologie di media e bassa complessità riferibili alla popolazione pediatrica regionale da individuarsi nell’area delle specialità pediatriche (pneumologia, malattie infettive, otorinolaringoiatria, dermatologia, oculistica) e nell’ostetricia e ginecologia in quanto riferibile a situazioni di gravidanza a rischio neonatologico.
Date le peculiarità della Liguria in genere e dell’area metropolitana genovese in particolare, il Gaslini dovrà essere in grado di fungere da anello di collegamento con il territorio e con la pediatria di famiglia, sostenendo lo sviluppo di campagne di screening, di prevenzione e di educazione sanitaria.
Di particolare rilievo sarà l’impegno nel campo della riabilitazione, in cui l’offerta di servizi a livello territoriale è attualmente non adeguata rispetto ai reali bisogni della popolazione pediatrica nonché nel campo dell’odontoiatria e della medicina dello sport. Per raggiungere tale obiettivo è necessario che la strategia dell’Istituto sia in grado di rispondere non solo alle esigenze della Regione Liguria, ma anche a quelle in ambito nazionale.
La Regione si impegnerà a promuovere e valorizzare il ruolo e l’attività del Galslini a livello nazionale ed internazionale ed a potenziarne lo sviluppo, anche mediante l’inserimento negli atti di programmazione delle risorse nazionali e regionali di investimento.
Il Gaslini, peraltro, per concorrere al processo di riorganizzazione tendente al contenimento della spesa del servizio sanitario regionale parteciperà alle seguenti riorganizzazioni:
a) Riorganizzazione Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia - L’istituto X. Xxxxxxx dovrà avviare con L’A. O. Universitaria San Xxxxxxx, un processo di integrazione relativamente alle funzioni di Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia, con l’obiettivo di costituire un unico centro nell’arco temporale di validità del Piano di Rientro previsto dall’Accordo Regione Liguria – Ministero della Salute.
Il processo di integrazione sarà avviato attraverso un progetto definito dai Direttori Generali dell’Azienda e dell’Istituto, da trasmettere alla Regione entro il 31/12/2007.
b) Riorganizzazione aree Amministrativa e Tecnica - E’ prevista l’adesione al modello centralizzato di gestione dei servizi amministrativi e tecnici che la Regione, a seguito delle proposte maturate nell’ambito dei Comitati d’area di cui all’articolo 7 della l. r. n. 41/2006, provvederà a definire. A fronte di tale adesione verranno definite le risorse in sede di riparto dei fondi annuali.
5.4.9 ASL 4 CHIAVARESE
Gli interventi previsti nella seconda fase della rete ospedaliera discendono dalla necessità di riorganizzare l’intera offerta ospedaliera dell’ASL 4 Chiavarese, in previsione dell’apertura, nell’anno 2009, del nuovo polo ospedaliero di Rapallo. Si evidenzia, per assicurare la continuità assistenziale territorio-ospedale-territorio e l’integrazione socio-sanitaria nel territorio dell’ASL 4 Chiavarese, l’esigenza di riorganizzare i posti letto per acuti ospedalieri e i posti letto di riabilitazione ospedalieri ed extraospedalieri .
Funzioni – La funzione ospedaliera dell’ASL 4 verrà svolta dal Presidio Ospedaliero dell’ASL 4 composto dagli Ospedali: di Recco, di Rapallo, di Lavagna e di Sestri Levante, le cui strutture saranno caratterizzate come segue:
• Ospedale di Recco: attualmente prevede un’offerta di medicina, chirurgia generale e ortopedia per acuti a ciclo diurno. Dal 2008 l’ospedale, sede di primo intervento aperto 12 ore, si configura come polo ortopedico riabilitativo.
• Ospedale di Rapallo: Sarà caratterizzato per la specificità nell’ambito della chirurgia ortopedica di elezione con relativa riabilitazione estensiva e della cardiologia riabilitativa, oltre la presenza della day surgery multidisciolinare, medicina interna con relativo day hospital, dialisi, un reparto di cure intermedie ed un punto di primo intervento sulle 24 ore; garantisce attività ambulatoriale e di diagnostica per il territorio del Distretto sociosanitario n. 14 Tigullio occidentale.
• Ospedale di Lavagna: E’ il polo ospedaliero principale dell’ASL 4, sede di DEA di 1° livello; una profonda riorganizzazione con l’accorpamento dell’area subintensiva medica alla Medicina Generale ad indirizzo d’urgenza ha già permesso di ottimizzare l’utilizzo del personale medico ed xxxxxxxxxxxxxxx.Xx chirurgia d’urgenza con i letti di traumatologia d’urgenza ha permesso di evitare il trasferimento pre-operatorio dei pazienti politraumatizzati dal P.S. di Lavagna al Polo di Sestri Levante, sede della Unita’ operativa complessa Ortopedia e Traumatologia. E’ stata riorganizzata la degenza neurologica con la previsione di un centro ictus che verrà a breve attivato.
• Ospedale di Sestri Levante: Nel 2009 questa struttura sarà la sede prevalente del Dipartimento Medico con un’area medica allargata alla gastroenterologia e alla oncologia con relativo day-hospital oltre a 8 posti letto di hospice ospedaliero. In questo polo esiste già un modello di gestione comune di un’area degenziale chirurgica ordinaria condivisa tra la chirurgia generale e la otorinolaringoiatria, oltre alla degenza urologica. Verrà inoltre attivato un reparto di cure intermedie.
Obiettivi – Per l’ospedale di Recco è prevista la trasformazione dell’U.O. di ortopedia/traumatologia in U.O. elettiva con riduzione di letti di degenza ordinaria e attivazione di n. 2 letti monitorati, la disattivazione dell’U.O. di chirurgia, la riduzione dei posti letto di medicina generale e attivazione di posti di riabilitazione ortopedica e di medicina riabilitativa.
E’ prevista, per tutto il presidio, una progressiva riorganizzazione della rete ospedaliera con incremento dei posti letto per acuti e di riabilitazione e un incremento e una riqualificazione dell’offerta di residenzialità riabilitativa extraospedaliera.
Prossimamente si procederà alla trasformazione del Pronto Soccorso in punto di Primo intervento dell’Ospedale di Santa Margherita Ligure.
Con l’apertura dell’ospedale di Rapallo, nel 2009, non sarà più attiva la funzione ospedaliera presso la struttura di Santa Margherita Ligure. Lo stabilimento diventerà un polo residenziale riabilitativo con una piastra ambulatoriale.
A complessiva realizzazione degli obiettivi soprariportati, il Presidio dell’ASL 4 sarà configurato con un totale di 432 posti letto ( di cui 363 di degenza ordinaria e 69 di day hospital e day surgery ) e di 114 posti letto di riabilitazione ( di cui 111 degenza ordinaria e 3 di day hospital).
5.4.10 ASL 5 SPEZZINO
Gli Ospedali Sant’Xxxxxx e Felettino di La Spezia e l’Ospedale X. Xxxxxxxxxx xx Xxxxxxx sono costituiranno un unico Presidio Ospedaliero.
Tale Presidio deve essere la risultante di un processo riorganizzativo che deve interessare le singole strutture ospedaliere finalizzato alla eliminazione delle duplicazioni di specialità, salvo le specialità di base che devono essere garantite.
Il processo di riorganizzazione deve, altresì, garantire la distribuzione delle specialità fra le tre strutture componenti il Presidio, che tenga conto delle esigenze assistenziali della popolazione di riferimento e si basi su criteri di appropriatezza e di qualità delle prestazioni erogate.
Funzioni - Le strutture componenti il Presidio Ospedaliero sono, in linea di massima, caratterizzate come segue:
• Ospedale X. Xxxxxx di La Spezia: Sede di DEA , garantisce le funzioni di base per il proprio bacino di utenza. Svolge ampia attività ambulatoriale integrata con la rete dei servizi territoriali. Garantisce la presenza delle seguenti specialità: chirurgia generale, medicina generale, immuno trasfusionale, oncologia, nefrologia, neurologia, odontostomatologia, ostetricia e ginecologia, pediatria, malattie infettive, rianimazione, UTIC, medicina d’urgenza, terapia intensiva e neonatale, chirurgia vascolare, urologia, geriatria, psichiatria, ortopedia (attività ambulatoriale e supporto al DEA).
• Ospedale San Xxxxxxxxxx di Sarzana: Sede di pronto soccorso, caratterizzato come polo riabilitativo di eccellenza, con attività di base (medicina e chirurgia) e le seguenti specialità: rianimazione, ortopedia e traumatologia, ORL, urologia, , pneumologia, cardiologia clinico riabilitativa, recupero e riabilitazione funzionale, ginecologia/ostetricia (attività ambulatoriale e supporto al DEA).
• Ospedale Felettino di La Spezia: Struttura diurna polispecialistica : oculistica, oncologia, radioterapia, centro antalgico, dermatologia e d. s. Aziendale, pneumologia.
Obiettivi - Gli interventi previsti nella seconda fase della razionalizzazione della rete ospedaliera sono i seguenti:
a) Accorpamento dei due Reparti di degenza di Chirurgia 1 e Chirurgia 2 all’interno dello stabilimento Sant’Xxxxxx
b) Accorpamento dei due Reparti di degenza di Medicina Generale 1 e Medicina Generale 2 all’interno dello stabilimento Sant’Xxxxxx con dotazione di 60 p.l. comprensivi anche di n. 6 p. l. per le degenze oncologiche
c) Accorpamento delle U.O. di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali X. Xxxxxxxxxx xx Xxxxxxx e Sant’Xxxxxx della Spezia presso l’Ospedale Sant’Xxxxxx della Spezia. Presso l’Ospedale di Xxxxxxx verrà mantenuto un ambulatorio ostetrico-ginecologico altamente qualificato, al fine di assicurare la continuità dell’assistenza per tutto il percorso della gravidanza. L’accorpamento delle Divisioni di Ostetricia e Ginecologia permetterà di prendere in considerazione l’istituzione dell’attività del parto indolore svolta in attività istituzionale.
d) Accorpamento presso l’Ospedale di Sarzana delle U.O. di Ortopedia di La Spezia e Sarzana.
e) Attivazione presso il D.E.A. dello stabilimento Sant’Xxxxxx di un pronto soccorso ortopedico-traumatologico e sala gessi, con guardia attiva diurna e pronta disponibilità notturna. Attivazione di funzione ambulatoriale mattutina.
f) Trasferimento dell’U.O. di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale La Spezia presso l’Ospedale di Sarzana
g) Trasferimento U.O. Urologia dall’Ospedale Felettino, presso lo stabilimento Sant’Xxxxxx.
h) Trasferimento U.O. Geriatria dall’Ospedale Felettino, presso lo stabilimento Sant’Xxxxxx
i) Trasferimento U.O. Malattie Infettive dall’Ospedale Felettino, presso lo stabilimento Sant’Xxxxxx
l) Trasferimento S.P.D.C. dall’Ospedale Felettino, presso lo stabilimento Sant’Xxxxxx.
A complessiva realizzazione degli obiettivi soprariportati, i posti letto complessivi del Presidio Ospedaliero del Levante Ligure saranno complessivamente 562 di cui 475 di degenza ordinaria, 49 di day hospital, 38 di day surgery. Il totale dei posti letto di riabilitazione saranno pari a 98 di cui 85 ordinari e 13 di day hospital, oltre 42 posti di dialisi.
5.5 SVILUPPO E POTENZIAMENTO DELLE CURE E DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE
Il ridisegno della rete ospedaliera, come è già avvenuto a partire dal primo Provvedimento di riordino del luglio 2006, ha comportato lo sviluppo della linea di cure territoriali con particolare riferimento a:
a) assetti organizzativi;
b) accesso ai servizi distrettuali;
c) valutazione multidimensionale e presa in carico integrata sociosanitaria;
d) cure primarie e continuità assistenziale;
e) cure domiciliari;
f) assistenza residenziale e semiresidenziale.
Le attività indicate, pur essendo rivolte a tutti i cittadini, hanno l’obiettivo di rispondere prioritariamente alle persone anziane, a quelle con disabilità ed in generale a tutte le categorie fragili: dai portatori di patologie psichiatriche, di alzheimer, ai malati oncologici, a quelli terminali, ai soggetti dipendenti da alcool e droghe.
Potenziare le cure territoriali ha significato quindi creare un quadro di contesto dove Aziende Sanitarie e Ospedaliere debbono trovare risorse e sinergie per rispondere alla domanda della fragilità.
Gli obiettivi che garantiscono lo sviluppo delle cure territoriali in tutte le ASL della Liguria prendono in considerazione:
1. un accesso ben definito alle cure primarie, con particolare attenzione a chi richiede prestazioni integrate sociosanitarie, attraverso lo sportello integrato, in maniera da non disorientare i cittadini con approcci segmentali alle diverse prestazioni;
2. un sistema di cure domiciliari con relativi indicatori all’interno dei Distretti, fortemente sostenuto da:
a) un impegno dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, per favorire quella continuità assistenziale la cui mancanza fa sì che la persona si rivolga alla struttura ospedaliera;
b) a riorganizzazione delle cure a domicilio che superi la “spontaneità e disomogeneità” degli interventi verso un sistema di risposta a bisogni sanitari continuativi ma di bassa intensità assistenziale, contemplando una gamma di prestazioni che vanno da semplici atti sanitari: azioni infermieristiche e di cura per cicli definiti dai MMG (attività prestazionali) a forme di assistenza domiciliare integrata (ADI) che prevede una presa in carico e l’integrazione con attività domestico familiari effettuate dalla famiglia o dall’Ambito sociale, fino ad arrivare a cure domiciliari palliative per malati terminali oncologici e non che supportano a domicilio, sostenendo anche i familiari, l’ultima fase della vita, convogliando a tali attività anche il personale in esubero risultante dalla riorganizzazione della rete ospedaliera;
c) lo sviluppo di strumenti per il governo clinico, in particolare l’introduzione di protocolli clinici e organizzativi e di supporto tecnico alle Aziende Sanitarie della Liguria;
d) l’implementazione della rete assistenziale per persone affette da malattia di Alzheimer e da altre forme di demenza, che connetta i soggetti e le strutture coinvolte nel percorso assistenziale, con l’obiettivo di garantire la diagnosi corretta e precoce, il mantenimento nell’ambiente familiare il più a lungo possibile, la disponibilità e l’appropriatezza dei servizi diurni e residenziali e il miglioramento del trattamento ospedaliero. Lo sviluppo della rete è strettamente collegato a un piano di comunicazione/formazione indirizzato ai care giver, agli operatori dell’assistenza e alla cittadinanza per far crescere la conoscenza del fenomeno, e allo sviluppo della sperimentazione e della ricerca;
3. l’adozione di un Fondo regionale per la non autosufficienza disciplinato dalla DGR 1106/06 per sostenere le famiglie che mantengono a domicilio persone non autosufficienti (circa 3500 ogni anno), tramite la erogazione di un emolumento economico di 350 euro mensili rapportato al valore ISEE del richiedente. La corresponsione dell’emolumento richiede un “patto con la famiglia” che si impegna ad assistere la persona, mentre l’azienda sanitaria provvede, con le cure primarie e l’assistenza domiciliare alle prestazioni di propria competenza;
4. un sistema di continuità delle cure tra MMG e Guardia medica per fornire “una risposta sanitaria” a chiamata nei confronti delle patologie croniche e per facilitare le dimissioni ospedaliere protette per tutti coloro che necessitano di continuità di cure a domicilio. Appositi protocolli, alcuni ancora in elaborazione, prevedono le modalità di trasmissione del caso al medico di medicina generale coinvolgendo anche le strutture sociali laddove si rilevano problemi di povertà e solitudine. Il collegamento ospedale/distretto si sostanzia per tutte le ASL in una Unità di Valutazione Multidimensionale, composta da Medici Ospedalieri, Medici di medicina generale, operatori infermieristici distrettuali e personale sociale dei Comuni, che, dopo la definizione diagnostica da parte dell’ospedale concordano il prosieguo della cura in sede extraospedaliera (cure intermedie, domicilio o residenza);
5. avvio di posti per la fase post-acuzie definiti Cure intermedie. Tale modalità assistenziale, si propone di fornire alla persona con esisti di patologia acuta invalidante, che necessita di stabilizzazione clinica, recupero funzionale, osservazione clinica prima del rientro a domicilio una importante assistenza sanitaria residenziale che porti le condizioni della persona al miglior livello di autonomia funzionale e clinica acquisibili.
Sul piano della dotazione territoriale, gli indirizzi forniti in sede nazionale dal Patto per la Salute e dalla finanziaria 2007 in materia di servizi primari e sulle sperimentazione di “Case della Salute” consentono, nel prosieguo delle attività per il triennio 2007/2009, di mettere a punto, particolarmente nelle zone più carenti (collinari e montane) di servizi, sperimentazioni sulla “casa della salute” che troveranno il sostegno economico anche da parte di fondi finalizzati ministeriali.
Il significato che il Ministero della Salute attribuisce alla Casa della Salute è quello di “struttura funzionale” all’interno del Distretto Sociosanitario che raggruppa anche logisticamente attività profondamente integrate nell’ambito delle cure primarie e garantisce attività di prevenzione e continuità assistenziale con l’ospedale. Nella Casa della Salute operano congiuntamente personale amministrativo, personale infermieristico, della riabilitazione, dei servizi sociali, studi associati dei medici di medicina generale e specialisti ambulatoriali.
E’ tra queste attività che si realizza:
• la presa in carico del cittadino per tutte le attività sociosanitarie;
• la prevenzione primaria, secondaria e terziaria,
• l’educazione sanitaria
• la “gestione” delle malattie croniche
• l’attivazione dell’assistenza domiciliare
• la partecipazione dei cittadini attraverso procedure codificate e periodicamente verificate.
Nella Casa della Salute sono quindi effettuabili tutti gli accertamenti diagnostico- strumentali di base per almeno 12 ore al giorno e possono essere attivate verso il domicilio, oltre alle cure domiciliari, anche procedure di telemedicina che consentano anche una diagnosi specialistica.
Il riequilibrio della rete territoriale: avviato con l’organizzazione Distrettuale si consolida anche con l’incremento della residenzialità extraospedaliera, particolarmente per gli anziani (RSA e RP) e per le patologie oncologiche (Hospice).
Per il soddisfacimento di bisogni di assistenza e cura residenziali per le fasi post- acute sono stati individuati obiettivi di potenziamento, per ogni ASL, attraverso:
1) nuova dotazione di posti definiti “cure intermedie” inseriti nella continuità assistenziale (contenuti e assetti organizzativi sono definiti nella DGR 133/07) per rispondere alla prima fase post-acuzie di patologie invalidanti;
2) incremento di posti per RSA di riabilitazione e RSA, RP, di mantenimento;
3) dotazione di posti residenziali per le cure palliative e per i malati terminali (Hospice).
Il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati si è già avviato dal 2006 e va ovviamente completato in rapporto al ridisegno della rete ospedaliera e, come già avvenuto dal riparto del FSR 2006, vanno riservate apposite risorse finanziarie all’incremento della residenzialità.
INDICATORI PER RESIDENZIALITA’ E SEMIRESIDENZIALITA’ (come
indicati nel Piano Sociale integrato di cui alla DCR. N.35/2007)
ASL Distretto | Popolazione >=75 (al 01/01/05) | 2005 | 2006 | 2007 | Totale Postial 1/1/07 | Posti su 100 anziani | Obiettivo a regime 4%>=75 * | |||
RSA/RP | CD | RSA/RP | CD | RSA/RP | CD | |||||
1 ventimigliese 2 sanremese 3 imperiese | 6.529 10.832 9.210 | 56 178 264 | 0 4 0 | 61 194 288 | 0 8 0 | 65 208 309 | 0 12 0 | 65 220 309 | 1,0% 2,0% 3,4% | 261 433 368 |
4 albenganese 5 finalese 6 bormide 7 savonese | 6.723 7.213 5.253 16.653 | 114 81 73 256 | 5 0 3 11 | 125 88 79 279 | 10 0 6 22 | 134 95 85 300 | 15 0 10 35 | 149 95 95 335 | 2,2% 1,3% 1,8% 2,0% | 269 289 210 666 |
8 ge-ponente | 13.128 | 254 | 15 | 276 | 29 | 297 | 46 | 343 | 2,6% | 525 |
9 ge-medioponent | 16.635 | 209 | 39 | 228 | 76 | 245 | 120 | 365 | 2,2% | 665 |
10 ge-polcevera e | 13.734 | 227 | 5 | 248 | 10 | 266 | 15 | 281 | 2,0% | 549 |
11 ge-centro | 19.607 | 532 | 20 | 580 | 38 | 623 | 60 | 683 | 3,5% | 784 |
12 ge-bisagno e tr | 19.644 | 747 | 41 | 815 | 80 | 875 | 125 | 1000 | 5,1% | 786 |
13 ge-levante | 12.799 | 381 | 15 | 415 | 29 | 446 | 45 | 491 | 3,8% | 512 |
14 tigullio occiden | 5.967 | 118 | 3 | 128 | 6 | 138 | 10 | 148 | 2,5% | 239 |
15 chiavarese | 9.599 | 254 | 8 | 276 | 16 | 297 | 25 | 322 | 3,4% | 384 |
16 tigullio oriental | 4.704 | 95 | 3 | 103 | 6 | 111 | 10 | 121 | 2,6% | 188 |
00 xxxxxxx xxx xx xx | 5.279 | 158 | 0 | 172 | 0 | 185 | 0 | 185 | 3,5% | 211 |
18 spezzino | 16.102 | 259 | 7 | 282 | 14 | 303 | 22 | 325 | 2,0% | 644 |
19 val di magra | 7.762 | 87 | 0 | 95 | 0 | 102 | 0 | 102 | 1,3% | 310 |
Totale regionale | 207.373 | 4.343 | 179 | 4.732 | 350 | 5.084 | 550 | 5.634 | 2,7% | 8.295 |
Sia per le cure domiciliari sia per le attività residenziali vengono computate anche attività di carattere “sociale” (es. aiuto domestico familiare, comunità alloggio, alloggi protetti, residenze sociali) dove i servizi del Distretto Sanitario offrono assistenza medica, infermieristica e riabilitativa secondo le necessità degli ospiti.
Va ancora aggiunto rispetto al volume di risposta per le fasi post-acuzie e di cronicità che il Fondo regionale della non autosufficienza, prevede una dotazione a regime per il 2009, compreso i finanziamenti nazionali, che sarà di circa 18 milioni di euro; ciò consentirà di fornire un supporto domiciliare ad oltre 5000 persone.
L’insieme delle risposte domiciliari e residenziali andrebbe a coprire una percentuale di bisogno del 20 per mille degli ultrassessantacinquenni (in linea con il dato europeo) che diviene il 40 per mille se si fa riferimento agli ultrasettantacinquenni,
Anche sulle cure palliative e per i malati terminali si è previsto un incremento di posti Hospice: entro il 2007 sarà attivato quello di Chiavari (ASL 4), entro il 2008 quello dell’Azienda Ospedaliera San Xxxxxxx, mentre Sestri Ponente (ASL 3 ) e Sarzana (ASL 5), saranno completati tra il 2009/2010.
5.6 INDIRIZZI IN MATERIA DI EMERGENZA URGENZA
L’azione di riconversione dei posti letto ospedalieri per acuti in letti ad indirizzo riabilitativo e cure intermedie è un processo iniziato da alcuni anni, che ha avuto grande impulso con la realizzazione delle previsioni della d.C.R. 29/06 e si concluderà a fine 2009 una volta resi operativi gli indirizzi contenuti nel suddetto piano.
Il potenziamento dei letti ad indirizzo riabilitativo intensivo ed estensivo non è quantitativamente pari alla riduzione dei posti letto di degenza per acuti sia per contingenze di tipo economico dovute alla necessità di rispettare le previsione di spese dal “Piano di Rientro”, sia per motivi logistici (riconversioni di strutture), sia per carenza di personale specializzato.
Si è così prodotta una diminuzione della capacità ricettiva di alcun presidi, in particolare nell’area medico/internistica, per cui assistiti bisognevoli di ricovero sostano su strutture temporanee all’interno delle unità operative dell’area dell’emergenza appesantendo il lavoro degli operatori e, talvolta, generando nei cittadini una percezione di scarsa qualità assistenziale. Quanto rappresentato costituisce una nuova importante criticità che si aggiunge ad altre che storicamente rendono complessa la gestione del sistema dell’emergenza/urgenza della Liguria, e che possono essere così sintetizzate:
1) Costante aumento della domanda di prestazioni da Pronto Soccorso da parte dei cittadini
ACCESSI P.S. TRIAGE XXXX 0000-0000
CODICI | ACCESSI 2005 | % | ACCESSI 2006 | % |
BIANCO | 111.839 | 16,15% | 113.211 | 15,98% |
VERDE | 464.867 | 67,14% | 477.028 | 67,32% |
GIALLO | 103.715 | 14,98% | 105.946 | 14,95% |
ROSSO | 8.341 | 1,20% | 8.878 | 1,25% |
NON INDICATO/ | 3.664 | 0,53% | 3.580 | 0,51% |
TOTALE | 692.426 | 100,00% | 708.643 | 100,00% |
L’analisi dei codici di gravità, cioè del codice colore che al momento dell’arrivo al Pronto Soccorso viene attribuito dagli infermieri all’assistito per stabilire la priorità di accesso alle cure evidenzia, a livello regionale per l’anno 2006, come per il 16% si sia trattato di codici bianchi (nessuna urgenza), per il 67% di codici verdi (bassa priorità) e solo per il 16,2% di codici gialli (media criticità, accesso rapido alle cure) x xxxxx (molto critico, accesso immediato alle cure).
Considerando inoltre che solo il 22% degli accessi avviene sotto il coordinamento del 118 a mezzo ambulanza o elicottero (i restanti accessi avvengono sotto forma di autopresentazione ) e che la percentuale degli arrivi al pronto soccorso trasformata in ricovero è del 18<% circa, si conferma un elevato rischio di inappropriatezza nell’utilizzo dello stesso motivato da:
- insufficiente funzionamento del filtro territoriale (distretti, MMG),
- completezza e rapidità della risposta ospedaliera rispetto alla medicina territoriale,
- possibilità di aggirare le liste di attesa,
- utilizzo abituale da parte della popolazione immigrata non regolare.
2) Presenza sul territorio di strutture eroganti prestazioni di emergenza-urgenza sotto forma di primo intervento e talvolta anche di pronto Soccorso dotate di risorse tecnologiche e professionali non idonee a garantire risposte di alta qualità; in tali strutture la presenza di specialità cliniche che potrebbero trovare collocazione in sedi ospedaliere deputate alla gestione delle emergenze/urgenze più complesse favorisce il fenomeno dell’autopresentazione.
Per fare fronte alle rappresentate criticità afferenti il sistema dell’emergenza/urgenza della Liguria, la proposta di piano individua i seguenti indirizzi per le Aziende:
a) I Direttori Generali delle Aziende sono impegnati in primo luogo a promuovere il sistema della rete dei servizi dell’emergenza favorendo l’interazione fra le funzioni ospedaliere e le funzioni territoriali in modo da sviluppare percorsi di continuità assistenziale tali da garantire l’appropriatezza sia temporale che quali-quantitativa dei servizi erogati.
Questo in concreto significa che per contrastare l’inappropriato ricorso al Pronto Soccorso delle persone (i codici bianchi) dovranno essere attivati presidi territoriali quali Case della Salute o UTAP (Unità Territoriale di Assistenza Primaria), ossia strutture aperte almeno 12 ore su 24 dove equipe medico-infermieristiche (Medici di Medicina Generale), fornite di idonei supporti diagnostici, possano rispondere a bisogni di continuità e di urgenza assistenziale di uno specifico ambito territoriale.
La collocazione preferibile è presso:
- Sedi extraurbane prive di strutture ospedaliere,
- Sedi urbane ad alta densità abitativa; il distretto sociosanitario in quanto sede elettiva delle cure primarie è individuata quale sede fisica preferenziale;
b) A livello di ogni ASL il sistema 118 coordina, attraverso le Centrali Operative, gli interventi di soccorso extraospedaliero effettuati, sul territorio di competenza, tramite le ambulanze delle Pubbliche Assistenze e della C.R.I. convenzionate ai sensi delle Delibere G. R. 1446/2003 e 440/2007.
Sul territorio regionale operano, in gran parte sulle 24 ore, 18 automediche con equipaggio medico-infermieristico a bordo.
E’ previsto che i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie propongano alla Giunta Regionale, dopo l’approvazione della proposta di piano da parte del Consiglio Regionale progetti di potenziamento del servizio, sia come istituzione di nuove unità di automedica, sia come estensione dell’orario di operatività di quelle esistenti.
In aree geografiche disagiate e sprovviste di presidi sanitari per gli interventi di emergenza, la Giunta. Regionale, su proposta del Direttore Generale competente, autorizza l’attivazione di ambulanze (convenzionalmente denominate INDIA) con infermiere a bordo.
c) Il servizio di Elisoccorso regionale è realizzato in collaborazione con i Vigili del Fuoco di Genova attraverso apposita convenzione approvata dalla G. R. con Deliberazione 971/2007 e utilizza un aeromobile con base presso l’aeroporto di Sestri Ponente;
Entro il triennio, tenuto conto delle risorse disponibili, il servizio sarà potenziato con l’acquisizione di un secondo aeromobile da impiegarsi, sempre in collaborazione con i Vigili del Fuoco, nel territorio del Ponente ligure con base operativa presso l’aeroporto di Albenga.
d) I Direttori Generali intervengono sulla capacità ricettiva delle strutture della rete dell’emergenza attraverso:
- Attivazione di letti di Medicina d’urgenza afferenti ai DEA e ai Pronto Soccorso nel rispetto della dotazione complessiva dei posti letto Aziendali; previa autorizzazione della G. R. possono essere attivate unità operative di Medicina d’urgenza;
- Potenziamento della dotazione di letti di Osservazione breve intensiva (OBI) con i posti ritenuti necessari sulla base delle esigenze del bacino di utenza servito; tali interventi sono attuati nel rispetto delle dotazioni tecnologiche e degli standard di personale definiti dalla Deliberazione G.R. 114/2003;
- Attivazione per l’area metropolitana delle Unità di crisi come previsto dalla Direttiva vincolante 1392/2005.
5.7 IL PROGRAMMA DELLE TECNOLOGIE
Le tecnologie esaminate riguardano la diagnostica per immagini, in particolare le apparecchiature:
- TAC (tomografia assiale computerizzata),
- Mammografo,
- Risonanza Magnetica,
- Risonanza Magnetica Articolare,
- TC-PET (tomografia ad emissione positroni integrata con tomografia computerizzata).
La possibilità di sostituire le attuali apparecchiature ad immagini con i modelli più recenti delle stesse consente una maggiore efficienza (e quindi un maggior numero di esami in tempi inferiori) per quanto attiene almeno le risonanze magnetiche articolari e i mammografi (evolvendoli in mammografi digitali diretti). In questo ambito l’acquisto di nuove apparecchiature a sostituzione delle attuali può essere positivamente valutato se accompagnato da una riorganizzazione del servizio e del personale che consenta tempi di refertazione degli esami clinici congrui.
Per quanto attiene la risonanza magnetica e la TAC la “rincorsa” a tecnologie più recenti non è sempre giustificata. Infatti le risonanze con campo magnetico elevato sono giustificate ad esempio, per esami neurologici mentre per finalità ortopediche è sufficiente un campo di intensità inferiore.
Le TAC di nuova generazione rilasciano una minore dose al paziente e consentono una migliore elaborazione delle immagini tuttavia, non sempre questo secondo punto è necessario e comunque si deve sempre prevedere un impegno da parte del medico che rilascia il referto decisamente superiore.
Alla luce dei parametri di popolazione sottoesposti appare evidente che l’acquisizione di nuova tecnologia in aggiunta a quella già in attività presso le aziende appare poco utile e razionale. A tal proposito si rammenta che qualsiasi nuova tecnologia necessita di servizi dedicati, di tecnici, medici e spesso infermieri che, ad oggi, sembrano in numero non congruo per un esaustivo utilizzo delle apparecchiature.
L’unica situazione differente può prospettarsi presso la ASL4 dove l’installazione di una risonanza nel nascente presidio di Rapallo può essere giustificata dalla presenza della nuova ortopedia.
Ulteriori ammodernamenti tecnologici dovrebbero essere valutati in ambito territoriale anche tramite una centrale di acquisti unica regionale in modo da coniugare le esigenze dovute alle patologie trattate nei presidi e le attuali disponibilità. Nuovi settori di attività (come il caso della tomoterapia) devono essere valutati specificamente.
Per quanto attiene le TC pet è necessario verificare l’appropriatezza di utilizzo di quelle appena impiantate e verificarne la lista d’attesa prima di sostenere altri importanti impegni economici in materia.
Apparecchiature e loro distribuzione territoriale
TAC (tomografia assiale computerizzata)
In Liguria il numero di TAC installate a giugno 2007 è complessivamente pari a 33 apparecchiature di cui 28 già attive nell’anno 2006, distribuite tra le Aziende secondo il prospetto che segue:
AA. SS. LL. | N. TAC ATTIVE NELL’ANNO 2006 | N. TAC DI NUOVA ATTIVAZIONE ANNO 2007 (giugno) | T O T A L E |
A.S.L. 1 Imperiese | 3 | 1 | 4 |
A.S.L. 2 Savonese | 6 | 2 | 8 |
A.S.L. 3 Genovese | 14 | 1 | 15 |
A.S.L. 4 Chiavarese | 2 | 1 | 3 |
A.S.L. 5 Spezzino | 3 | - | 3 |
T O T A L E | 28 | 5 | 33 |
Mediamente in Liguria nell’anno 2006 è attivo un tomografo ogni 57.500 abitanti rispetto ad una media nazionale (dati anno 2004) di un tomografo ogni 58.200 abitanti.
Tenuto conto che nell’anno 2007 sono attive complessivamente 33 TAC il rapporto ligure passa a un tomografo ogni 48.800 abitanti.
Per i n. 28 tomografi liguri attivi nell’anno 2006 l’età media è di 4 anni; le apparecchiature di maggior età sono n. 1 presso l’Az X.Xxxxxx e n. 1 presso l’Az. X.Xxxxxxx (attivi dal 1996) mentre n. 9 tomografi hanno un’età inferiore o uguale a due anni. La tipologia: 11 TAC sono volumetriche single-slice e 17 volumetriche multi-slice; come possibilità di utilizzo: 2 cardio TC, 14 interventistica e 8 endoscopia virtuale.
In termini di obsolescenza e potendo ritenere che sia accettabile la funzionalità di un’apparecchiatura di, al massimo, 10 anni, ciascuna apparecchiatura che compone il patrimonio ligure (escluse le due tac di cui sopra) ha un’età assolutamente nella norma.
Nella sola area metropolitana, per l’anno 2006, sono attive n. 13 TAC di età media 4 anni; il rapporto apparecchiature/popolazione metropolitana è di una ogni 57.400 abitanti.
MAMMOGRAFO
Il numero di MAMMOGRAFI installati a giugno 2007 è complessivamente pari a 32 apparecchiature attive anche nell’anno 2006.
La suddivisione per ambito territoriale (ASL) delle apparecchiature attive nell’anno 2006 è la seguente:
AA. SS. LL. | N. MAMMOGRAFI ATTIVI AL GIUNGO 2007 |
A.S.L. 1 Imperiese: - n.1 nell’osp. di Imperia, - n.1 nell’osp. di Sanremo, - n.1 nell’osp. di Bordighera. | 3 |
A.S.L. 2 Savonese: - n.1 nell’osp. di Albenga, - n.1 nell’osp. di Cairo M., - n.2 nell’osp. di Savona, - n.1 nell’osp. di Pietra L. | 5 |
A.S.L. 3 Genovese: - n.1 ambulatorio Fiumara, - n.1 nell’osp. Gallino, - n.1 nell’osp. di Recco, - n.1 nell’osp. di Sestri P. - n.1 nell’osp. di Voltri, - n.1 poliambulatorio via Bainsizza, - n.1 poliambulatorio di Struppa, - n.1 poliambulatorio via Assarotti, - n.2 ambulatorio Pammattone, - n.1 osp. Villa Scassi, - n.3 IRCCS dell’IST, - n.1 osp. Evangelico, - n.1 osp. Galliera. | 16 |
A.S.L. 4 Chiavarese: - n.1 osp. X. Xxxxxxxxxx, - n.1 osp. Xxxxxx Xxxxxxx, - x.0 xxx. xx Xxxxxxx. | 0 |
A.S.L. 5 Spezzino: - n.3 osp. X. Xxxxxx, - n.1 osp. Sarzana, - n.1 osp. di Levanto. | 5 |
T O T A L E | 32 |
Per la valutazione del rapporto mammografi/popolazione è stata considerata solo la popolazione femminile di età maggiore o uguale a 35 anni che per la Liguria è pari a 599.083.
Tenendo conto della popolazione ligure selezionata viene valutato che nell’anno 2006 è attivo un mammografo ogni 18.900 rispetto ad una media nazionale (dati anno 2004) di un mammografo ogni 16.900 donne.
L’età media nazionale per i mammografi è di 8,7 anni.
Per i n. 32 mammografi liguri attivi nell’anno 2006 l’età media è di 6 anni; le apparecchiature di maggior età sono n.1 mammografo presso il presidio di Levanto (attivo dal 1982); n.1 mammografo presso l’osp. Xxxxxxx (attivo dal 1997) e n. 1 presso il presidio ospedaliero di Bordighera (attivo dal 1995) mentre n. 3 mammografi hanno un’età inferiore o uguale a due anni.
Sarebbe opportuno prevedere una graduale sostituzione per arrivare ad avere tutti mammografi digitali, con sviluppatrice dedicata. I mammografi digitali permettono velocità di esecuzione degli esami nettamente superiore con possibilità di concentrare l’attività, garantendo una dose alla paziente inferiore a quella erogata dai mammografi analogici.
Nella sola area metropolitana sono attivi n. 16 mammografi di età media 5 anni; il rapporto apparecchiature/popolazione metropolitana (donne di età maggiore o uguale a 35 anni) è di una ogni 15.200 abitanti. Per la stessa area è stato predisposto un piano di riorganizzazione dell’intera attività di senologia clinica in armonia con i progetti di screening.
RISONANZA MAGNETICA e RISONANZA MAGNETICA ARTICOLARE
Il numero di RISONANZE MAGNETICHE installate a giugno 2007 è complessivamente pari a 18 apparecchiature di cui 17 attive anche nell’anno 2006.
AA. XX. XX. | X. XX XXXXXX XXX 0000 | X. XX ATTIVATE NEL 2007 | T O T A L E |
A.S.L. 1 Imperiese: - n.1 osp. di Imperia. | 1 | - | 1 |
A.S.L. 2 Savonese: - n.2 osp. di Savona, - n.2 osp. di Pietra L. | 4 | 1 ( osp. di Cairo M.) | 5 |
A.S.L. 3 Genovese: - n.1 osp. di Sestri, - n.4 osp. X. Xxxxxxx, - n.2 Osp. Villa Scassi, - n.1 IRCCS IST, - n.1 osp. Gaslini, - n.1 osp. Evangelico, - n.1 osp. Galliera. | 11 | - | 11 |
A.S.L. 4 Chiavarese | - | - | - |
A.S.L. 5 Spezzino: - n.1 osp. X. Xxxxxx | 1 | - | 1 |
T O T A L E | 17 | 1 | 18 |
Mediamente in Liguria è attiva una risonanza magnetica ogni 94.700 abitanti rispetto ad una media nazionale di una risonanza magnetica ogni 194.900 abitanti Nell’anno 2007 con 18 RM la media ligure passa ad 1 risonanza ogni 89.500 abitanti.
Per le n. 17 RISONANZE MAGNETICHE liguri, attive nell’anno 2006, l’età media è di 4 anni; le apparecchiature con più di 6 anni sono tre: una a Savona attiva dal 1999, una presso l’az. X. Xxxxxx e una all’IST attive dal 1996; n. 7 apparecchiature hanno un’età inferiore o uguale a due anni.
In termini di obsolescenza e di funzionalità, può ritenersi accettabile un’apparecchiatura di, al massimo, 6-7 anni.
Nella sola area metropolitana sono attive n. 11 RMN di cui n. 6 con intensità di campo maggiore o uguale ad 1Tesla; il rapporto apparecchiature/popolazione metropolitana è di una ogni 74.600 abitanti.
Mediamente in Liguria è attiva una RISONANZA MAGNETICA ARTICOLARE ogni 178.900 abitanti.
Nell’anno 2007 con 10 RM la media ligure passa ad 1 risonanza ogni 161.000 abitanti.
Per le n. 9 RM-ARTICOLARI liguri attive nell’anno 2006 l’età media è di 5 anni; le apparecchiature con più di 6 anni sono due: una presso l’A. O. S. Xxxxxxx attiva dal 1998 e una all’Evangelico attiva dal 1999; n. 1 apparecchiatura ha un’età inferiore a due anni.
In termini di obsolescenza e di qualità clinica, può ritenersi accettabile un’apparecchiatura di, al massimo, 6-7 anni.
Nella sola area metropolitana sono attive n. 5 RMN; il rapporto apparecchiature/popolazione metropolitana è di una ogni 149.300 abitanti.
Il numero di RISONANZE MAGNETICHE ARTICOLARI installate a giugno 2007 è complessivamente pari a 10 apparecchiature di cui 9 attive anche nell’anno 2006.
AA. SS. LL. | N. RM-ART ATTIVE NEL 2006 | N. RM-ART ATTIVATE NEL 2007 | T O T A L E |
A.S.L. 1 Imperiese: - n.1 osp. di Bordighera. | 1 | 1 | 2 |
A.S.L. 2 Savonese: - n.1 osp. di Albenga | 1 | - | 1 |
A.S.L. 3 Genovese: - n.1 osp. di Arenzano, - n.1 osp. X. Xxxxxxx, - n.1 Osp. Villa Scassi, - n.1 osp. Evangelico, - n.1 osp. Galliera. | 5 | - | 5 |
A.S.L. 4 Chiavarese - n.1 osp. Lavagna | 1 | - | 1 |
A.S.L. 5 Spezzino: - n.1 osp. X. Xxxxxx | 1 | - | 1 |
T O T A L E | 9 | 1 | 10 |
PET e TC-PET (tomografia ad emissione positroni integrata con tomografia computerizzata)
La dotazione strumentale all’anno 2007 è la seguente:
AA. SS. LL. | N. TAC-PET ATTIVE NEL 2006 | N. TAC-PET ATTIVATE NEL 2007 | T O T A L E |
A.S.L. 1 Imperiese: | - | - | - |
A.S.L. 2 Savonese | - | 1 (osp. Pietra L.) | 1 |
A.S.L. 3 Genovese | 1 (osp. Galliera) | 1 (osp. X. Xxxxxxx) | 2 |
A.S.L. 4 Chiavarese | - | - | - |
A.S.L. 5 Spezzino: | 1 (osp. X. Xxxxxx) | - | 1 |
T O T A L E | 2 | 2 | 4 |
Si segnala che, per fine 2007, presso l’A.O. S.Xxxxxxx, è prevista l’attivazione di un Centro per la produzione di radiofarmaci PET (ciclotrone e radiofarmacia) che dovrà essere fonte di approvvigionamento per altri centri PET regionali.
In Liguria è attiva nell’anno 2006 una TC-PET ogni 805.000 abitanti; nell’anno 2007 essendo attive n. 3 apparecchiature la media passa a 1 ogni 536.700 abitanti.
Quadro riepilogativo delle attrezzature
QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE ATTREZZATURE ATTIVE NEL 2007 | |||||
AA. SS. LL. | N. TAC | N. MAMMO_ GRAFI | N. RM | N. RM-ART | N. PET-TAC |
A.S.L. 1 Imperiese | 4 | 3 | 1 | 2 | - |
A.S.L. 2 Savonese | 8 | 5 | 5 | 1 | 1 |
A.S.L. 3 Genovese | 15 | 16 | 11 | 5 | 2 |
A.S.L. 4 Chiavarese | 3 | 3 | - | 1 | - |
A.S.L. 5 Spezzino | 3 | 5 | 1 | 1 | 1 |
T O T | 33 | 32 | 18 | 10 | 4 |
6. IL PROGRAMMA STRATEGICO DI MODERNIZZAZIONE DEL PARCO OSPEDALIERO E TERRITORIALE REGIONALE
6.1 PREMESSE
Come già anticipato nel precedente capitolo n. 5.3, il Consiglio regionale con deliberazione n. 34 del 01.08.2008 ha approvato il “Programma strategico di modernizzazione del parco ospedaliero regionale” e “l’aggiornamento dell’elenco degli interventi da inserire nell’Accordo di Programma regione-governo anno 2007 di cui al programma l. 67/1988 articolo 20”.
Il programma di modernizzazione del parco ospedaliero regionale costituisce una manovra che, agendo sugli investimenti, consente, nel medio-lungo periodo, di razionalizzare le funzioni ospedaliere sul territorio ligure, ridurre i posti letto, migliorare l’efficienza dei servizi, ridurre, conseguentemente, la spesa sanitaria, coerentemente al:
- “Piano di riorganizzazione della rete regionale di cura e di assistenza – linee di indirizzo, criteri – Modalità e termini di realizzazione” approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 29 del 8 agosto 2006,
- “Piano di rientro dal disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del servizio sanitario regionale “ approvato dalla Giunta con deliberazione n. 243 del 9 marzo 2007,
- “Stralcio del Piano Sociosanitario relativo alla rete di cura ed assistenza per il periodo 2008-2010” approvato dalla Giunta regionale con deliberazione di proposta al Consiglio n. 46 del 16.11.2007.
Occorre precisare che lo stralcio del piano sociosanitario è relativo alla riorganizzazione della rete ospedaliera ed alla ridefinizione territoriale delle competenze di alcune Aziende per il triennio 2008-2010. Tale Piano, che definisce i Presidi Ospedalieri , le funzioni di ogni struttura ospedaliera con le relative specialità, i posti letto per acuti ed i posti letto di riabilitazione, lo sviluppo e potenziamento delle cure e dell’assistenza territoriale, ha carattere prettamente organizzativo e funzionale per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, sanitari e sociosanitari del sistema sanitario ligure.
Pertanto, l’individuazione, la missione, il dimensionamento e le funzioni dei presidi ospedalieri e delle strutture ospedaliere attuali hanno l’obiettivo di riorganizzare il sistema per adeguarlo alle nuove esigenze per il triennio 2008-2010.
Parallelamente a detta manovra è risultato necessario eliminare l’obsolescenza di molte strutture ospedaliere, nel medio-lungo periodo, attraverso, come sopra detto, una strategia di modernizzazione del parco ospedaliero regionale che dovrebbe prevedere:
1) Costruzione di nuovo presidio, sede di DEA, nell’area del Levante ligure (ASL 5) in sostituzione dell’attuale ospedale di La Spezia.
2) Costruzione di un nuovo ospedale, sede di DEA, nel ponente genovese.
3) Costruzione di un secondo monoblocco all’interno dell’A. O. U. S. Xxxxxxx.
4) Costruzione di un nuovo presidio, sede di DEA, nell’area del Ponente ligure (ASL 1) in sostituzione dei presidi di Imperia e Sanremo.
5) Costruzione nuovo ospedale Galliera in sostituzione dell’attuale struttura storica e monumentale.
I tempi di attuazione del programma strategico di modernizzazione del parco ospedaliero è possibile stimarli, approssimativamente, in circa dieci anni. Detto tempo risulta necessario per definire il programma, individuare le aree su cui sorgeranno le nuove strutture, predisporre gli studi di fattibilità, individuare le fonti di finanziamento certe, redigere le progettazioni, fare le gare d’appalto e realizzare le opere.
In detto lasso di tempo è necessario investire sulle attuali strutture in quanto le stesso dovranno rimanere in funzione fino alla realizzazione delle nuove.
6.2 ASL 1 IMPERIESE
6.2.1 IL NUOVO PRESIDIO NEL PONENTE LIGURE
All’attualità nell’A.S.L. 1 Imperiese risultano attivi tre stabilimenti ospedalieri distribuiti su un xxxx xxxxxxxx xx xxxxxxxxx xxxxxxxxxx:
- x’xxxxxxxx xx Xxxxxxx: edificato nel 1966, costituito da due padiglioni ed uno in costruzione,
- l’ospedale di Sanremo: edificato nel 1935, costituito da quattro padiglioni,
- l’ospedale di Bordighera: edificato nel 1800, costituito da tre padiglioni.
L’ubicazione degli stabilimenti di Sanremo e Imperia risulta in zone collinari di difficile accesso da parte degli utenti, dei visitatori, del personale e dei fornitori, scarsamente servite da mezzi pubblici.
Le aree di detti presidi, risultano ormai sature, con problemi di parcheggi e di viabilità interna, e non esiste la possibilità di espansione a causa dell’assenza di aree disponibili da utilizzare per nuove edificazioni.
In particolare, per l’ospedale di Sanremo, la realizzazione della necessaria elisuperficie sulle coperture dello stabilimento presenta elevate problematiche tecniche oltre che notevoli costi.
Alle sopra rappresentate problematiche, si aggiunge anche la situazione antisismica in quanto, come noto, la maggior parte del territorio della provincia di Imperia è stata dichiarato a rischio sismico, ed in tali zone tutti gli edifici ospedalieri e sanitari sono considerati strategici per la protezione civile.
Le verifiche tecniche degli edifici dell’ASL 1 evidenziano gravi criticità di resistenza strutturale in presenza di evento sismico grave. Le strutture ospedaliere di Imperia e di Sanremo, ad esclusione per quest’ultima del padiglione Giannoni di nuova costruzione, presentano gravi criticità.
L’adeguamento antisismico comporterebbe una elevata spesa per la modifica delle strutture e sarebbe incompatibile, ed estremamente complessa e difficoltosa, da realizzare con l’attività sanitaria in corso.
Dalle considerazioni sopra illustrate sinteticamente, nasce l’esigenza di prevedere un nuovo presidio nell’ASL 1 Imperiese in sostituzione dei presidi di Imperia e Sanremo.
Detta soluzione è nata anche per razionalizzare i posti letto nell’area del ponente ligure ed accentrare le funzioni ospedaliere in un’unica sede con l’obiettivo di ridurre la spesa, secondo le indicazioni contenute nel Piano di rientro dal disavanzo sopra evidenziato.
Ad una prima analisi la ASL 1 ha individuato quale possibile localizzazione del nuovo ospedale, denominato “ospedale unico”, la piana del Comune di Arma di Taggia in quanto risulta baricentrica rispetto al bacino di traffico provinciale, è collegata adeguatamente al sistema viario esistente, ed ha una buona rete di servizi pubblici. In funzione delle valutazione dell’ASL, l’ospedale unico dovrebbe essere dimensionato per una capienza di circa 700 posti letto e gli spazi suddivisi in tre grandi aree funzionali: reparto di degenza, Servizi di diagnosi e cura, servizi generali.
Per quanto concerne la scelta della tipologia architettonica, considerata la scarsità di superficie edificabile che caratterizza il territorio, si è orientata su di un tipo compatto con largo uso di spazi interrati.
Un possibile tipo di struttura edilizia potrebbe essere costituito da:
- una piastra orizzontale multipiano dei servizi ospedalieri, con uno o più piani interrati, destinata al DEA, al dipartimento immagini, ai laboratori, alle sale operatorie, agli ambulatori ed all’accoglienza,
- una torre pluripiano destinata alle degenze, strutturata secondo la tipologia del corpo quintuplo per ottimizzare i percorsi, l’attività sanitaria ed i costi di gestione.
La spesa dell’intervento, ad una stima parametrica di massima, è stata valutata in circa € 200 milioni. La copertura finanziaria dovrebbe trovare, presuntivamente, assicurazione in parte con l’utilizzo di finanziamenti statali e regionali, dedicati per gli investimenti in sanità, che si renderanno disponibili nei prossimi anni ed in parte con l’utilizzo dei proventi derivanti dall’alienazione dei presidi di Imperia e Sanremo, opportunamente valorizzati.
6.2.2 ARTICOLAZIONE DEI SERVIZI SANITARI IN FUNZIONE DELLA REALIZZAZIONE DELL’OSPEDALE UNICO
L’ipotesi di costruzione del nuovo Presidio Ospedaliero Provinciale, in sostituzione degli stabilimenti ospedalieri esistenti, ha indotto l’ASL 1 a riallineare gli interventi precedentemente programmati secondo le seguenti linee guida:
a) Esecuzione di interventi all’interno degli Stabilimenti Ospedalieri volti a migliorare gli standard di accoglienza alberghiera e ad adeguare alla normativa vigente strutture ed impianti, in modo tale da migliorare la qualità degli stabilimenti stessi nelle more della realizzazione del nuovo Presidio ospedaliero Unificato.
b) Potenziamento delle strutture territoriali (Palazzi della salute) che, in presenza di un Presidio Ospedaliero Unificato con le caratteristiche di cui sopra, devono assumere, soprattutto nell’ambito Imperiese e Sanremese, nuove e più specifiche funzioni attualmente non previste nelle strutture territoriali (dialisi, diagnostica strumentale soprattutto, ma non solo, per immagini punti di 1° soccorso).
c) Rinuncia all’esecuzione del previsto intervento ad Imperia relativo alla costruzione di una nuova palazzina della capienza di 60 posti letto per la libera professione con utilizzo di tali fondi per la maggior parte sulle strutture territoriali e per una quota inferiore per la realizzazione di un numero più limitato di posti letto (16 camere che potranno ospitare uno o due pazienti) dedicati alla libera professione negli stabilimenti di Imperia e Sanremo. E’ da evidenziare che presso lo Stabilimento Ospedaliero di Bordighera sono già in corso le opere che prevedono la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica destinato ad ospitare, tra l’altro, sei camere dedicate alla libera professione.
6.3 ASL 3 GENOVESE
6.3.1 IL NUOVO OSPEDALE NEL PONENTE GENOVESE
La costruzione di un nuovo ospedale nel ponente genovese, di 600-800 p.l., sede di DEA nasce dall’esigenza di sostituire tutti i presidi oggi attivi nell’area interessata al fine di ridurre i posti letto di degenza ordinaria a ciclo continuativo, superando la loro frammentazione in molti piccoli ospedali.
Le possibili aree su cui potrà essere costruito il nuovo ospedale, fermo restando che la competenza sull’individuazione delle stesse è del Comune di Genova, sono quelle in Cornigliano, una in prossimità di villa Bombrini, in capo alla Società Per Cornigliano Spa e l’altra in località Erzelli.
Detto orientamento trova motivazione nel fatto che, nell’area metropolitana di ponente, risulta difficoltoso individuare altre aree idonee per la costruzione di un nuovo ospedale con caratteristiche relative a : posizione baricentrica rispetto al bacino d’utenza interessato e costo d’acquisto.
Tale soluzione rientra nel programma più generale di riorganizzazione della rete ospedaliera, volta anche a rimodulare le prestazioni in regime di Day Surgery e Day Hospital a favore di quelle in modalità PAC (Pacchetti Ambulatoriali Complessi), sviluppando le attività di riabilitazione, cure intermedie e residenzialità.
L’area metropolitana genovese troverà il suo equilibrio nella configurazione di tre poli, di cui uno, X. Xxxxxxx, a valenza di ospedale regionale ad alta specialità, due ospedale Galliera e nuovo ospedale del ponente, a valenza di ospedali con DEA di 1° livello, in grado di soddisfare integralmente la domanda espressa dal bacino di utenza metropolitano.
La costruzione del nuovo ospedale comporta, necessariamente, la progressiva trasformazione/dismissione degli Ospedali attualmente operativi nel bacino d’utenza di riferimento (Distretti Socio-Sanitari 8 - 9- 10 dell’ASL 3 Genovese).
La realizzazione di tale programma riveste, naturalmente, carattere di progressività, articolandosi realisticamente nell’arco di alcuni anni, avuto riguardo allo sviluppo delle procedure urbanistiche, patrimoniali, finanziarie e di lavori pubblici all’uopo necessarie.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, la costruzione del nuovo ospedale troverà copertura finanziaria:
- con l’utilizzo di un finanziamento statale, assegnato all’ASL 3 a valere su un programma specifico di edilizia ospedaliera, che prossimamente si renderà disponibile (Progetto di riqualificazione sanitaria dell’area metropolitana genovese ex art. 71, L. 448/’98),
- con i proventi derivanti dall’utilizzo dei presidi ospedalieri che verranno disattivati a seguito dell’unificazione delle attività sanitarie nella nuova sede ( ad esempio vendita all’impresa che eseguirà i lavori, in conto appalto, degli edifici ospedalieri dismessi),
- con i proventi derivati dalle alienazioni patrimoniali effettuate dall’ASL 3,
- con eventuali altre forme di finanziamento.
La scelta di realizzare un unico ospedale nel ponente genovese, come sopra rappresentato, supera anche, in riferimento al Sistema dei servizi sanitari metropolitani, la realizzazione del cosiddetto “Ospedale di Vallata” in Valpolcevera, previsto nell’area di Teglia (ex Mira-Xxxxx) con una capacità ricettiva di 236 p.l.. A tal proposito è da evidenziare che l’Ospedale di Vallata, il cui progetto definitivo è già stato redatto dal concessionario, risulta, in funzione degli obiettivi volti alla riduzione dei posti letto, del tutto inidoneo a superare completamente la frammentazione della struttura dell’offerta ospedaliera in aera metropolitana; invero, la costruzione di tale ospedale non permetterebbe di raggiungere l’obiettivo della ricomposizione dell’offerta ospedaliera nel Ponente genovese, in quanto non ridurrebbe la frammentazione dei posti letto tra diversi ospedali di piccole e medie dimensioni e non permetterebbe, conseguentemente, di ridurre la spesa sanitaria.
Sotto il profilo economico, la scelta di abbandonare la costruzione del nuovo Ospedale di Vallata, ancorché, ad oggi la ASL 3 abbia liquidato al Concessionario l’importo di € 2.714.802,20, a valere sul finanziamento statale (programma ex art. 71 L. 448/’98), per l’attività dallo stesso ad oggi svolta, a favore della costruzione di un nuovo ospedale unico nel ponente genovese, appare vantaggiosa per il pubblico interesse, considerazione questa che dovrà essere accertata dall’ASL 3 Genovese attraverso una specifica analisi comparativa.
6.3.2 L’ARTICOLAZIONE DEI SERVIZI SANITARI NELL’AREA METROPLOITANA GENOVESE DEL PONENTE
La realizzazione del nuovo ospedale del ponente, comporta, necessariamente, in detta area, la progressiva trasformazione e/o dismissione degli Ospedali attualmente attivi nel bacino d’utenza di riferimento e, sempre nella stessa area, la conseguente riorganizzazione ed articolazione dei servizi sanitari sul territorio.
La previsione della nuova articolazione dei distretti nn. 8-9-10 nell’area del ponente genovese è rappresentata come segue.
Distretto Socio-Sanitario 8 Genova Ponente
Ospedale di Voltri: In attesa della realizzazione del nuovo ospedale del ponente, manterrà le funzioni orientate alla tutela dell’emergenza e con pronto soccorso attivo 24 ore.
Ospedale la Colletta di Arenzano: viene confermata la destinazione a struttura riabilitativa.
Ex Ospedale Xxxxx Xxxxxx xx Xxxxxxxx: viene confermata la destinata ad R.S.A, anziani.
Ex Ospedale Marina rati di Cogoleto: già struttura poliambulatoriale, sede di distretto.
Struttura di Via Buffa a Voltri: struttura poliambulatoriale, la ASL sta valutando di reperire una struttura alternativa della superficie di circa mq 400-500 in sostituzione dell’attuale.
Struttura di Prà: è prevista la realizzazione di una nuova struttura poliambulatoriale, su di un’area presso la fascia di rispetto della superficie di circa mq 500, da destinare anche all’attività intramoenia e di riabilitazione.
Struttura di Pegli: è prevista una struttura poliambulatoriale già finanziata a valere sul programma ex art. 71 l. 448/98.
Distretto Socio-Sanitario 9 Genova medio Ponente
Ospedali di Villa Scassi e Sestri P.: svolgono le loro funzioni ospedaliere, il primo a ciclo continuativo DEA ed il secondo elettive diurne e attività degenziali- ambulatoriali-intramoenia-hospice, in attesa della realizzazione del nuovo ospedale del ponente.
Struttura poliambulatoriale di Sestri P.: è in corso di realizzazione la nuova struttura in sostituzione di quella di Via Siffredi (finanziamento F.I.R.).
Struttura poliambulatoriale area Fiumara: struttura di recente realizzazione e già attiva.
Distretto Socio-Sanitario 10 Genova Val Polcevera e Valle Scrivia
Ospedale di Pontedecimo: svolge le funzioni ospedaliere a ciclo continuativo e diurno ( di chirurgia, medicina, cardiologia, polo oncologico di 2° livello, cure intermedie, con primo intervento su 12 ore) in attesa della realizzazione del nuovo ospedale del ponente genovese. E’ in corso la realizzazione di una struttura a valenza territoriale, finanziata a valere sul F.I.R. anno 2006, con centro prelievi, CUP, radiologia ed attività ambulatoriali.
Stabilimento “Celesia” a Rivarolo: struttura poliambulatoriale, territoriale e riabilitativa, con ambulatori specialistici, servizio radiologico, CUP, ed integrale completamento della trasformazione in R.S.A..
Struttura di Via Bonghi a Bolzaneto: struttura poliambulatoriale, prelievi, CUP. Struttura “Xxxxxxxx Xxxxxxxxx” a Bolzaneto: trattasi di struttura residenziale destinata ad R.S.A. ed hospice.
6.4 A.O.U. SAN XXXXXXX
6.4.1 COSTRUZIONE DI UN SECONDO MONOBLOCCO ALL’INTERNO DELLA A.O.U. SAN XXXXXXX
Gli obiettivi, a cui l'attività complessiva di riorganizzazione dell’Ospedale San Xxxxxxx tende, riguardano lo sviluppo al massimo livello qualitativo nelle chirurgie in genere ed in particolare: della cardiochirurgia e della cardiologia interventistica e dei trapianti d’organo, delle attività dell'ambito dipartimentale testa collo e dell'attivazione dell'unità degenziale riabilitativa di 3° livello per le gravi
cerebrolesioni acquisite ed i gravi traumi cranio encefalici, in conformità con le linee guida nazionali sulla riabilitazione.
Mentre la riorganizzazione delle Chirurgie, ora dispersa all’interno di diversi padiglioni, deve concentrarsi in un unico contenitore dotato delle più innovative tecnologie medicali, la rifunzionalizzazione degli altri Dipartimenti avverrà attraverso il completamento delle ristrutturazioni già avviate presso gli altri grossi contenitori (Monoblocco, Specialità, Padiglione patologie Complesse ed edificio DEA).
La soluzione ottimale, quindi, è quella della costruzione di un Nuovo Monoblocco Chirurgico che, quale piastra tecnologica dei servizi, svilupperà in particolare la radiologia interventistica nonché le alte tecnologie e utilizzerà lo strumento dell'ICT (Information Comunication Tecnologies) per la comunicazione intra ed extra aziendale: verranno consolidate le attività attualmente in corso di sperimentazione relative alla chirurgia computer-assistita con l'uso di navigatori e robots in alcuni ambiti specialistici.
Gli obbiettivi generali del progetto guida sono i seguenti:
1) Realizzare un Nuovo Monoblocco Chirurgico, con dotazione organica di 500 p.l., ricomprendente, in sintesi: le Strutture Operatorie, le degenze dedicate, le Terapie Intensive, le Radiologie Interventistiche, i Laboratori di Analisi e gli Ambulatori connessi alle attività descritte, il nuovo DEA di secondo livello;
2) Concentrare tutte le attività di Medicina e Ambulatoriali dentro l’attuale Monoblocco, il Padiglione Patologie Complesse, la Specialità e l’attuale edificio DEA (quest’ultimo da destinarsi all’Anatomia Patologica ed alle Sale Autoptiche e a Servizi Generali);
3) Riqualificare, con un’appropriata operazione di trasformazione urbana, l’area e gli edifici storici dell’Ospedale, nel rispetto dell’unicità del tessuto urbano in questione;
4) Alienare degli edifici di proprietà Aziendale (Pad. Maragliano) o nella disponibilità dell’Università in ambito extramurario, finalizzandoli al cofinanziamento del progetto.
Il Nuovo Monoblocco Chirurgico dovrà ospitare e assicurare le attività di tutte le funzioni chirurgiche e delle funzioni mediche ad esse strettamente correlate che oggi afferiscono ai dipartimenti di Chirurgia, Chirurgia Specialistica, Trapianti d’organo e Cardio – Nefrologico., comprese le attività gestite in urgenza direttamente nel DEA, le funzioni chirurgiche del dipartimento di patologia del distretto testa – collo e le funzioni ostetrico ginecologiche.
Sulla base dei dati stimati è possibile effettuare una ipotesi di dimensionamento delle macro aree e delle principali dotazioni di servizi di diagnosi e terapia della nuova struttura:
- Degenze: il Monoblocco Chirurgico dovrà ospitare 500 posti letto complessivi organizzati in aree di degenza ordinaria , day hospital, autonome sezioni di day surgery (ogni sezione con capienza minima di 42-48 posti letto), degenze di terapia intensiva post chirurgica in numero di 2-3 sezioni per complessivi 50 posti letto;
- Sale operatorie: La stima dei volumi di attività da assicurare e le previsioni di sviluppo della chirurgia mininvasiva, a livello di day surgery e ambulatoriale, consentono di prevedere la realizzazione di 4 blocchi chirurgici dotati di 6 sale ciascuno e dei relativi servizi di supporto centralizzati.
La spesa dell’intervento, da un stima parametrica di massima, è stata valutata in €
350 milioni. Trattasi di un intervento economicamente rilevante la cui copertura finanziaria dovrà essere assicurata nell’ambito dei finanziamenti statali, su programmi specifici di edilizia sanitaria, che, secondo le previsioni governative, si renderanno disponibili nei prossimi anni.
6.5 ENTE OSPEDALIERO OSPEDALI GALLIERA
6.5.1 LA COSTRUZIONE DEL NUOVO OSPEDALE
L’esigenza di costruire il nuovo ospedale Galliera nasce, essenzialmente, dall’esigenza di rivisitare tutto il presidio dal punto di vista strutturale per superare,
in via definitiva, la struttura storica e monumentale del cosiddetto “pettine” oggi inattuale sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista organizzativo. Infatti l’attuale struttura presenta percorsi troppo lunghi e indifferenziati, carenza di collegamenti verticali e mancanza di standard necessari per l’accreditamento istituzionale.
L’Ente sta quindi definendo il progetto dal punto di vista gestionale e organizzativo, avendo come obbiettivo quello di stabilirne il dimensionamento anche rispetto alle diverse tipologie di degenti (acuti e post-acuti), l'insieme delle attività (laboratori di ricerca, formazione, convegnistica, ecc.) che dovranno rappresentare l'attività principe del nuovo ospedale, da intendersi come centro di eccellenza della sanità ligure. Quindi la definizione delle volumetrie possibili sulla base delle varianti urbane al progetto.
Il Nuovo Galliera risulterebbe coerente con la programmazione ospedaliera regionale, infatti:
- rimarrebbe uno dei tre grandi poli di riferimento cittadino (oltre a X. Xxxxxxx ed al nuovo ospedale del ponente),
- manterrebbe la sua collocazione come ospedale generale, per acuti, sede di DEA di 1° livello (Ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione D.P.C.M. 14/7/1995),
- dovrà essere rivolto alla alta specializzazione con l'utilizzo di tecnologie d'avanguardia attraverso un'importante processo concretizzatosi nella creazione del polo tecnologico,
- dovrà mantenere una specifica vocazione nei confronti della popolazione anziana, attraverso percorsi nel campo riabilitativo e delle cure intermedie con contestuale “apertura” nei confronti del territorio e con altre strutture ospedaliere (Ospedale Evangelico Internazionale).
L'ospedale nuovo in ragione di quanto sopra avrebbe una dotazione complessiva di 400/440 posti letto, con una riduzione rispetto agli attuali del 12-15% circa e soprattutto con una significativa presenza (circa il 25%) di posti letto di riabilitazione/cure intermedie; ciò al fine di garantire la massima efficienza ed efficacia della struttura ospedaliera per acuti e contemporaneamente offrire un percorso orientato all'umanizzazione ed al ruolo centrale del paziente nei processi assistenziali.
Il Nuovo Galliera sorgerebbe sull'area attualmente di proprietà dell'Ente Ospedaliero e non occupata da fabbricati (zona compresa tra corso Mentana, corso Xxxxxxx Xxxxx e via Xxxxxxxx). L'area, già destinata a servizi e che non muterebbe quindi la sua destinazione urbanistica, è di circa 25.000 mq.
Di tale edificazione una parte 22.000 mq saranno destinati a parcheggi interrati, da affidare in concessione al partner privato dell'operazione, ed i restanti 42.000 mq a ospedale.
L'ospedale non sarà più organizzato su singole discipline specialistiche ma secondo un modello organizzativo legato all'intensità di cure e ad aggregati funzionali, saranno presenti quindi:
• una piastra tecnologica e interventistica;
• una piastra delle emergenze;
• una piastra chirurgica;
• una piastra ambulatoriale;
• più aree di degenze per le terapie intensive, degenze higt-care e degenze low-care.
Per quanto concerne l’aspetto economico in relazione all’investimento stimato, l’Amministrazione ha in corso di valutazione le forme di finanziamento disponibili per fare fronte alla costruzione del nuovo ospedale. Dall’analisi della normativa in vigore in materia di appalti pubblici, ed in particolare in materia di partenariato tra capitale pubblico e capitale privato, emerge che per la realizzazione di un’opera pubblica vi sono due filoni fondamentali:
- il primo riguarda il ricorso alla finanza di progetto con l’iniziativa di promotori privati,
- il secondo la concessione della progettazione esecuzione dei lavori e la gestione funzionale ed economica.
Affinché l’operazione abbia successo, l’attività del privato, quale coinvolgimento finanziario dello stesso nella realizzazione del nuovo ospedale, deve risultare
economicamente vantaggiosa cioè deve risultare attrattiva per il privato. Considerata la scarsità delle risorse l’Ente ha rivolto l’attenzione sul patrimonio strumentale e sui possibili utilizzi degli edifici storici, del padiglione A e del padiglione D, immobili che dovranno essere opportunamente valorizzati, in modo da poter formulare una proposta che possa essere attrattiva per gli investitori privati.
Sempre in merito ai finanziamenti necessari alla costruzione del nuovo ospedale occorre precisare che la Regione, a seguito della deliberazione della Giunta regionale n.1056 del 06.10.2006, in data ha sottoscritto con l’E. O. Galliera un protocollo d’intesa con il quale le parti hanno convenuto di definire i reciproci impegni finalizzati alla realizzazione del progetto di una nuova struttura ospedaliera ed in particolare la Giunta regionale si è impegnata:
- ad inserire il progetto tra le proposte di programmazione delle infrastrutture sanitarie da sottoporre al Consiglio regionale ai fini dell’accesso alle fonti di finanziamento statali in materia di edilizia ospedaliera,
- ad assicurare l’attivazione delle procedure e l’adozione degli atti necessari a consentire la valorizzazione del patrimonio immobiliare strumentale dell’Ente attualmente in uso ed utilizzabile ai fini degli investimenti dell’Ente.
6.6 A.S.L. 5 SPEZZINO
6.6.1 LA COSTRUZIONE DEL NUOVO PRESIDIO NEL LEVANTE LIGURE
L’intervento di costruzione del nuovo ospedale a La Spezia era già stato previsto nell’ambito del programma ex art. 20 l. 67/88 ed inserito nell’Accordo di Programma stipulato tra il Ministero della Sanità e la Regione Liguria e sottoscritto in data 27.07.2000 e, successivamente, integrato il 23.05.2002.
Il Ministero della salute con decreto dirigenziale del 08.04.2004, ha ammesso a finanziamento l’intervento e, conseguentemente, la ASL ha avviato le procedure di gara ed ha aggiudicato l’appalto di costruzione e gestione ed ha stipulato il contratto in data 15.12.2004.
A seguito del ricorso presentato da un ditta, partecipante all’appalto, il TAR Liguria , con sentenza n. 940/2005, confermata dal Consiglio di Stato con decisione n. 27
.11.2006, annullava gli atti di gara, compreso il contratto sottoscritto.
La ASL con deliberazione n. 673 del 09.10.2006: 1) annullava in autotutela tutti gli atti precedenti e conseguenti la gara demandando ad un successivo atto l’individuazione di una nuova fase per la costruzione del nuovo edificio ospedaliero;
2) riteneva, nel pubblico interesse che sarebbe stato più conveniente per l’Azienda procedere mediante un contratto che abbia la dichiarata natura dell’appalto della costruzione della nuova sede ospedaliera nei limiti delle disponibilità finanziarie pubbliche effettive o effettivamente programmate, o comunque mediante ricorso ad un finanziamento non spurio, legittimo e di cui possano essere calcolati con precisione e trasparenza i termini.
All’attualità viene confermata l’esigenza prioritaria, rispetto agli altri nuovi ospedali programmati, di realizzare un nuovo ospedale a La Spezia, viene confermato il mantenimento dei finanziamenti pubblici ( programma ex art. 20 L. 67/88 e intramoenia) e viene altresì previsto un finanziamento integrativo che la Regione Liguria ha in programma di reperire nell’ambito delle proprie disponibilità di bilancio. Detto finanziamento integrativo verrà formalizzato in occasione della sottoscrizione di un nuovo Accordo di Programma che i soggetti interessati, Regione Liguria – Comune di La Spezia – A.S.L. 5, sottoscriveranno per la realizzazione del nuovo ospedale. In tale contesto la ASL ha in corso uno specifico studio, quale fase propedeutica, all’individuazione della soluzione che garantisca la realizzazione di un nuovo ospedale mediante un sistema di appalto da scegliere in funzione alle disponibilità finanziarie pubbliche.
A tal proposito nel mese di maggio u. s. è stato sottoscritto tra la Regione, il Comune della Spezia e la ASL 5 Spezzino, un protocollo d’intesa propedeutico alla stipula del citato Accordo di Programma.
7 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA
7.1 PREMESSE
Sono stati individuati tre ordini di obiettivi, generali, specifici e operativi, da raggiungere mediante l’attuazione degli interventi proposti.
La definizione degli obiettivi parte da un’analisi dei bisogni e delle strategie già condotta a livello di pianificazione regionale e già rappresentata nei capitoli che precedono. Ci si riferisce, in particolare:
- al vigente Piano Sanitario Regionale anni 2003-2005 approvato con dCr n. 3/2004,
- al Piano di riorganizzazione della rete regionale di cura e di assistenza –linee di indirizzo, criteri, modalità e termini di realizzazione – approvato con dCr n. 29/2006,
- Piano di rientro del disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del Servizio Sanitario regionale finalizzato al raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario sottoscritto in data 06.03.2007 da Regione Liguria e Ministeri della salute ed economia/finanze (approvato con dGr n. 243 del 09.03.2007),
- Programma strategico di modernizzazione del parco ospedaliero regionale – l. 67/88: aggiornamento elenco degli interventi da inserire nell’Accordo di Programma Regione-Governo anno 2007, approvato con dCr 34/2007,
- Stralcio del Piano Sociosanitario relativo alla rete di cura ed assistenza – accorpamento e nuova definizione territoriale di alcune aziende, approvato con deliberazione della Giunta di proposta al Consiglio n. 46/2007.
La differenziazione tra i tre ordini di obiettivi ha la funzione di operare una progressiva messa a fuoco delle esigenze operative e quindi degli interventi da realizzare per il perseguimento dell’ordine superiore di obiettivi, quello generale.
In tal senso, gli indicatori di risultato, in grado di misurare l’impatto degli interventi sul sistema sanitario, sono stati definiti in modo da valutare prevalentemente il raggiungimento degli obiettivi generali.
Non mancano, naturalmente, indicatori in grado di valutare l’efficacia e l’efficienza relativamente all’attuazione del programma, sia in termini finanziari che esecutivi, indicatori che interpretano, a tale fine, i dati ricavati direttamente dalla prevista azione di monitoraggio.
7.2 GLI OBIETTIVI GENERALI
7.2.1 RIQUALIFICAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA ( Obiettivo G1 )
La riorganizzazione della rete ospedaliera è ispirata a principi generali, a principi organizzativi e a decisioni programmatorie regionali che definiscono l’architettura delle missioni e delle funzioni assegnate ai diversi soggetti erogatori, garantendo coerenza complessiva tra bisogni e risorse.
L’elemento fondamentale che caratterizza, sotto il profilo dei principi organizzativi, la rete ospedaliera è la necessità che la missione dei diversi presidi sia coerente con la complessità dei casi trattati e che vengano sviluppate modalità organizzative aziendali, orientate all’intensità assistenziale, anziché all’allocazione di posti letto articolati per specialità.
La razionalizzazione della rete ospedaliera, mirata essenzialmente al contenimento della spesa (conformemente al paino di rientro dal disavanzo), è nata anche da considerazioni, di carattere generale, relative allo sviluppo di nuove tecnologie, all’evoluzione di nuove tecniche mediche e chirurgiche, che consentono di effettuare