ASSISTENZA SANITARIA
ASSISTENZA SANITARIA
Buone prassi dello SPRAR
Accordo con l’azienda sanitaria locale per l’effettuazione di esami clinici ed eventuali trattamenti terapeutici dal momento dell’ingresso degli ospiti (comune di Bergamo).
Attivazione di un progetto di etnopsichiatria per il sostegno a livello clinico degli ospiti. (comune di Borgo san Xxxxxxx).
Attivazione di laboratori di riequilibrio funzionale (percorsi di educazione alla salute) rivolti alle beneficiarie ospiti (comune di Catania).
Protocollo Operativo per la presa in carico socio-sanitaria dei beneficiari del progetto territoriale di accoglienza Codroi/PO_lis (comune di Codroipo).
Attribuzione del codice fiscale al beneficiario in possesso di cedolino (o anche solo con attestato nominativo purché corredato di foto) per immediata iscrizione al SSN (comune di Conza della Campania).
Accesso diretto ai servizi erogati dalla “Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori”, in occasione di un’iniziativa promossa per lo screening diagnostico oncologico (comune di Cosenza).
Accordo tra l’ente gestore e la farmacia comunale per l’acquisto di medicinali a prezzo ridotto (comune di Grottammare).
Accordo tra l’ente gestore e un medico dentista per prestazione odontoiatriche a prezzo ridotto (comune di Macerata).
Accordo con il Centro Soccorso Violenza Sessuale per l’assistenza alle donne vittime di violenza (comune di Torino).
Collaborazione con l’Ufficio Igiene Ulss 12 per la predisposizione della documentazione necessaria al riconoscimento dell’invalidità (comune di Venezia).
Comune di Bergamo
Comunità Xxxxxxxxx Xxxx –
Il Pugno aperto Società Cooperativa Sociale
Breve descrizione della prassi: Accordo con Azienda Sanitaria Locale – Provincia di Bergamo, che consente ai beneficiari del Progetto di sottoporsi ad un pannello approfondito di esami ematochimici per lo screening di particolari patologie, e di sottoporsi agli eventuali relativi trattamenti terapeutici, salvaguardando fin dall’ingresso nel Progetto la salute propria e delle persone con cui i beneficiari condividono spazi.
Settore di intervento
Assistenza Sanitaria Tipologia
Valenza territoriale
Comunale
Enti pubblici e privati coinvolti
Azienda Sanitaria Locale di Bergamo, Azienda Sanitaria Ospedali Riuniti di Bergamo
Periodo di attuazione
Luglio 2008
Destinatari della prassi
Beneficiari del progetto SPRAR
Descrizione della prassi proposta
Durante il colloquio di ingresso del beneficiario nel Progetto, si espone dettagliatamente il programma di esami previsto, chiarendo che lo screening sanitario è parte integrante del Progetto stesso. L’educatore referente del Progetto segnala all’operatore sanitario di riferimento dell’ASL l’ingresso all’interno del Progetto di un nuovo beneficiario, fornendone i dati essenziali e concordando il giorno in cui verranno effettuati i prelievi del caso presso gli ambulatori dedicati. Nel giorno stabilito, il beneficiario è accompagnato dall’educatore del Progetto ed in tale sede è sottoposto a prelievo di sangue, raccolta di urine e prova mantoux (prova diagnostica per saggiare la reattività dell'individuo ad una eventuale infezione dal micobatterio della tubercolosi); nel pannello di esami ematochimici sono previste prove per la rivelazione di anticorpi anti-HBV (Epatite B), anti-
HCV (Epatite C) ed anti-HIV.
La presenza dell’educatore e dell’operatore sanitario in contemporanea fornisce la possibilità al beneficiario di avere ulteriori specificazioni e chiarimenti sulle prove in corso.
Dopo tre giorni il beneficiario è accompagnato nuovamente presso il medesimo ambulatorio per effettuare la lettura della prova mantoux, eseguita dall’operatore sanitario e, in caso di positività, viene fissata una radiografia toracica presso il dipartimento di radiologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo nell’arco della settimana successiva e, contemporaneamente, una visita presso l’ASL con lo specialista pneumologo per la lettura dei risultati radiografici.
In base a quanto evidenziato dalla radiografia toracica, lo specialista pneumologo potrà decidere di impostare un programma di profilassi antibiotica specifica per il beneficiario, con la previsione di controlli in itinere dopo uno, due e 4 mesi, fino alla conclusione della stessa.
Nell’ambito della visita con lo specialista pneumologo verranno illustrati anche i risultati degli esami ematochimici eseguiti; nel caso di negatività alla prova mantoux verrà fissato direttamente un appuntamento per la lettura degli esami ematochimici.
Il ritiro e la lettura degli esami viene eseguita sempre con accompagnamento del beneficiario da parte dell’educatore di riferimento e, al bisogno, di un mediatore linguistico; la restituzione degli esami è eseguita dal medico di riferimento del relativo dipartimento dell’ASL e dall’operatore sanitario in assoluto regime di privacy.
Positività ad HBV ed HCV sono affrontate mediante un ciclo di vaccinazioni inerenti; positività ad HIV vengono rivalutate tramite ulteriore esame di controllo e, a conferma ulteriore, gestite in collaborazione con il dipartimento di malattie infettive degli Ospedali Riuniti di Bergamo.
Problemi / bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
La logica alla base di tale prassi è la considerazione delle realtà socio-sanitarie da cui i beneficiari del progetto provengono, nonché della struttura di accoglienza ove risiedono, di tipo comunitario, con intensa ed inevitabile condivisione di spazi comuni
Aspetti positivi
Tempestività dell’intervento terapeutico nel caso di patologie alle quali i beneficiari risultino positivi, potenzialmente silenti fino alla manifestazione, spesso tardiva, della medesima; sensibilizzazione delle realtà socio-sanitarie locali, opportunità di ottenere elementi e dati di studio epidemiologico a carattere provinciale. Dall’introduzione della prassi, sulle circa venti persone sottoposte a screening, sono stati attivati circa 10 programmi di profilassi antibiotica, dei quali due si sono già conclusi positivamente; allo stesso modo sono stati eseguiti sei cicli di vaccinazione anti-
HBV. I beneficiari hanno compreso l’importanza del programma di prevenzione e cura proposto e si sono mostrati, in generale, collaborativi e disponibili.
Aspetti negativi
Principale ostacolo è apparsa la piena comprensione, da parte dei beneficiari, della tipologia di esami a cui sarebbero stati sottoposti e dei relativi benefici derivanti dal programma di prevenzione/cura, anche in termini di propria consapevolezza. In alcuni casi isolati si è verificata una forte resistenza di origine antropologico-culturale
Trasferibilità
Si
Innovatività
Creazione di una rete, tra Ente locale referente del Progetto, Ente gestore e principali realtà socio- sanitarie locali, quali Azienda Sanitaria Locale – Provincia di Bergamo ed Azienda Sanitaria Ospedali Riuniti di Bergamo
Comune di Borgo San Xxxxxxx
Associazione Progetto Accoglienza onlus
Breve descrizione della prassi: Il progetto Etnopsichiatria si pone l’obiettivo di supportare a livello clinico il percorso di interazione dei beneficiari attraverso incontri di gruppo sia con i beneficiari che, quest’anno, con gli operatori.
Settore di intervento
Assistenza sanitaria
Tipologia
Accordo - convenzione
Valenza territoriale
Regionale
Enti pubblici e privati coinvolti
Asl Prato, Associazione Cerisc, Associazione Progetto accoglienza onlus, Società della Salute Mugello, Comune di Borgo San Xxxxxxx
Periodo di attuazione
Gennaio - Dicembre
Destinatari della prassi
Beneficiari presenti nelle strutture di accoglienza e beneficiari in uscita
Descrizione della prassi proposta
I beneficiari che arrivano nelle strutture sono portatori di vissuti traumatici, spesso non elaborati e nascosti che hanno bisogno di essere accolti, analizzati e rielaborati da professionisti.
Intraprendere questa strada difficile permette di restituire alle persone violate i propri valori e la propria dimensione umana e di gettare le fondamenta per un percorso di interazione nel paese accogliente.
Problemi / bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
La logica è quella di poter individuare sin dall’arrivo le difficoltà che si manifestano attraverso le molteplici attività proposte. Prendersi cura delle singole persone aiuta a valutare l’impatto che il nuovo sistema ha su di loro e riconoscere all’altro quello che è stato, quello che gli è stato tolto e poterlo accompagnare verso una costruzione di un ponte tra il passato e il presente per sostenerlo nelle opportunità che potrà nuovamente realizzare per il suo futuro e quello della
propria famiglia, per poter riavviare quel progetto di vita che in un certo momento ha dovuto abbandonare/interrompere non per scelta propria ma per salvare la vita.
Il progetto tenta di affrontare la resistenza dei beneficiari negli aspetti affettivi e culturali che possono essere manifestati attraverso rigidità o cattiva volontà evitando di confondere questi atteggiamenti e lavorando per decodificarli e poter gettare le basi per la coesistenza della propria storia con il progetto di vita.
Aspetti positivi
Il progetto ha un riscontro positivo perché permette tramite lo strumento clinico di restituire alla persona violata un senso al proprio passato/presente e futuro, offre sin dall’inizio una “sana sensazione di aver trovato un ruolo”. Permette alla persona di incominciare a pensare alla possibilità di creare un collegamento tra la vita e le esperienze del passato con le occasioni che si troverà ad affrontare, la gestione della diversa genitorialità e il rapporto sociale
I fattori di successo sono ampliamente positivi dal momento che si propone di sostenere l’elaborazione di tutti quei processi di adattamento accompagnando la persona come la depressione, il lutto per tutto ciò che si abbandonato, i vissuti persecutori e i sensi di colpa rispetto ai momenti sperimentati. Proporre una terapia di sostegno si dimostra estremamente adeguato per garantire una integrazione sociale e lavorativa delle persone sopravissute alla tortura.
Aspetti negativi
Le difficoltà più rilevanti sono il tempo di terapia, nel senso che una proposta terapeutica si sviluppa in tappe lunghe e il processo non è veloce; difendere una cultura non assistenziale comporta un’enorme disponibilità di risorse e un’ottima organizzazione interna.
A livello nazionale ci sono pochi professionisti formati in questo campo specifico (Borgo san Xxxxxxx ha la fortuna di trovarsi vicino ad un’ avanguardia presente nel territorio della provincia di Prato)
Trasferibilità
Il progetto è altamente trasferibile là dove c’è la possibilità di una copertura economica per il reperimento dei professionisti, dati i risultati ottenuti sarebbe auspicabile questo tipo di intervento a favore dei beneficiari accolti all’interno dello SPRAR
Innovatività
Il progetto è innovativo perché è un progetto volto a potenziare, attraverso i propri metodi, le capacità innate di ogni persona nel raggiungimento dell’obiettivo, imparare a “cavarsela da soli” con la consapevolezza di avere a disposizione un punto di appoggio. Il progetto è finalizzato anche ad aumentare la loro capacità nel modo di comunicare (nuovi codici), di organizzare le varie attività, di leggere in modo reale le difficoltà quotidiane, di gestire i conflitti (con quali strumenti), di trovare la giusta distanza nella relazione di aiuto, di potenziare il raggiungimento dell’autonomia alla fine dell’accoglienza.
Comune di Catania
Consorzio Il Nodo
Breve descrizione della prassi: Laboratori di riequilibrio funzionale “Bisogni Primari ed Esperienze di Base del Sé” rivolto a donne (categoria “vulnerabili”).
Settore di intervento
Assistenza sanitaria
Tipologia
Valenza territoriale
Comunale
Enti pubblici e privati coinvolti
Ufficio Progetto Immigrati-Casa dei Popoli (Comune di Catania), Ufficio Educazione alla Salute (Azienda USL3 Catania), Consorzio “Il Nodo”
Periodo di attuazione
Marzo-luglio 2008
Destinatari della prassi
Beneficiari Progetto di Accoglienza SPRAR categoria “vulnerabili”
Descrizione della prassi proposta
Il Laboratorio Funzionale “Bisogni Primari ed Esperienze di Base del Sé“ si inserisce all’interno del più ampio progetto“Educazione alla Salute e donne vulnerabili”, ideato nel 2008 e formalizzato con accordo formale tra l’Ufficio Progetto Immigrati–Casa dei Popoli del Comune di Catania e l’Azienda USL3- Distretto Sanitario Catania 3-Ufficio Educazione alla Salute, al fine di promuovere percorsi di educazione alla salute rivolti alle donne ospiti dei progetti SPRAR, ampio progetto che prevede diverse attività anche per l’anno 2009.
Il Laboratorio si è svolto nel periodo marzo-luglio 2008, con una cadenza settimanale presso la casa di accoglienza di xxx Xxxxxx 00, indirizzato alle donne ospiti del progetto territoriale. Il percorso prescelto, avente come obiettivo il raggiungimento del benessere psicofisico, ha creato un gruppo di lavoro che ha coinvolto ospiti e operatori. Il corso è stato condotto da un counselor professionista funzionale ed un medico-psicoterapeuta funzionale. Il quadro teorico di riferimento e gli strumenti adottati sono quelli della Psicologia Funzionale che permette di guardare ai Funzionamenti (al Sistema Persona) più profondi dell’individuo, in una visione
sistemica e multidimensionale. “Educare alla salute” significa promuovere la conoscenza di sé e dell’altro permette un contatto profondo che abbattendo stereotipi e pregiudizi rende possibile l’istaurarsi di un clima di fiducia. La creazione di condizioni di benessere psicologico aumenta la capacità delle donne ad affidarsi agli operatori, chiedere aiuto in maniera esplicita e permette di manifestare più apertamente il proprio progetto di vita.
Problemi/bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
Nel contesto lavorativo in esame si intrecciano bisogni ed aspettative sia da parte degli ospiti che degli operatori, problemi di organizzazioni e anche particolari dinamiche relazionali che coinvolgono entrambi gli attori; vissuti emotivi ed esperienze che spesso alimentano comportamenti rigidi e stereotipati che possono sfociare in conflitti e generare condizioni di stress a rischio di cronicizzazioni. L’ approccio utilizzato si muove al fine di favorire lo sviluppo e la crescita delle persone in modo da potenziarne le capacità, le abilità, contribuendo ad acquisire comportamenti e stili di vita orientati al benessere; uno spazio di condivisione, riflessione e maturazione personale che permetta di ridurre i vissuti di isolamento, frustrazione malessere ed impotenza che spesso si manifestano.
Aspetti positivi
Il tipo di percorso di laboratorio, complementare a quello formativo offerto agli operatori, si ritiene abbia permesso ai partecipanti, di giungere ad una maggiore conoscenza ed accettazione della propria ed altrui unicità, la possibilità di sentire il confine tra il proprio sé ed il sé dell’altro e nello stesso tempo di poter entrare in contatto profondo con sé e l’altro, possibilità che sembra favorire la creazione di un clima di fiducia che facilita l’affidamento, l’orientamento ed il rapporto tra gli ospiti e con gli operatori . L’approccio utilizzato, attento alla corporeità oltre che alla dimensione verbale dell’esperienza, ha permesso di giungere ad una maggiore consapevolezza delle modalità di relazione con l’altro, delle difficoltà e delle risorse e capacità personali di ciascuno; attraverso la possibilità di “sperimentare” la corporeità, diventa possibile “pensare” ed “agire” nuovi comportamenti e cioè nuove modalità di relazionarsi, evitando dunque conflitti e alterazioni della comunicazione che spesso danneggiano il lavoro quotidiano.
Aspetti negativi
Elementi di debolezza possono definirsi quegli ostacoli di tipo socio culturale dovuti alla difficoltà di comprensione di concetti astratti quali: prevenzione primaria o promozione della salute. Spesso il bisogno rimane latente, non manifestato perché sommerso da esigenze più pressanti quali la ricerca di inserimento nel mondo del lavoro. Ostacoli difficili da superare, ma
comprensibili meccanismi di difesa sono: la diffidenza, gli atteggiamenti oppositivi e la durezza dei comportamenti. Le criticità rilevate hanno determinato la necessità di apportare correttivi che si tradurranno in incontri tematici su argomenti relativi alla contraccezione, alle malattie sessualmente trasmissibili ed alle patologie femminili più frequenti . Ciò si rende necessario per attrarre le donne su argomenti di maggiore concretezza e per consolidare il rapporto di fiducia tra le figure professionali ed i destinatari dell’intervento
Trasferibilità
La prassi è trasferibile in altri contesti territoriali.
Innovatività
Il tipo di metodologia utilizzata nel laboratorio descritto, si è rivelata un utile approccio che concilia un’attenzione alla dimensione corporea della relazione d’aiuto con la dimensione esclusivamente verbale dell’esperienza relazionale.
Comune di Codroipo
Associazione Nuovi Cittadini ONLUS
Breve descrizione della prassi: Protocollo operativo per la presa in carico socio-sanitaria di richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione umanitaria, beneficiari del progetto territoriale di accoglienza Codroi/PO_lis
Settore di intervento
Assistenza sanitaria
Tipologia
Protocollo operativo
Valenza territoriale
Comunale - Ambito distrettuale
Enti pubblici e privati coinvolti
Ambito Distrettuale di Codroipo; Distretto sanitario di Codroipo; Associazione Nuovi Cittadini ONLUS; Anagrafe sanitaria distretto di Codroipo; Centro di Pneumologia sociale dell’ASS. 4; Ambulatorio vaccinale distretto sanitario di Codroipo; Consultorio distretto sanitario di Codroipo; MMG/PLS ; Associazione Mediatori di Comunità ONLUS; Anagrafe tributaria
Periodo di attuazione
Febbraio 2007- dicembre 2007
Destinatari della prassi
Richiedenti asilo, beneficiari di protezione umanitaria e rifugiati accolti dal Progetto Codroi/PO_lis.
Descrizione della prassi proposta
Ambito e Distretto di Codroipo, mediante la programmazione integrata PAT-PDZ, attivata per il triennio 2006-2008, hanno condiviso l’obiettivo di rafforzare e consolidare il sistema coordinato dei servizi territoriali, rivolti ai cittadini stranieri regolarmente presenti sul territorio, sperimentato efficacemente negli anni precedenti. In particolare, l’attivazione del servizio di
accoglienza e integrazione di richiedenti asilo e rifugiati in seno al “Sistema di Protezione” del Ministero dell’Interno che ha richiesto il fattivo coordinamento tra i servizi socio-assistenziali e sanitari coinvolti nella cura dei cittadini stranieri beneficiari del Progetto Codroi/PO_lis, ha evidenziato la necessità di codificare le “buone prassi” sperimentate informalmente, in procedure standardizzate relative alla presa in carico integrata dei cittadini stranieri presenti nel territorio codroipese.
In linea con lo spirito di sperimentazione applicata che il Progetto Codroi/PO_lis esprime, seppur in un contesto facilitato, dovuto al numero limitato dei beneficiari a cui gli interventi sono destinati, gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono:
-Rimuovere gli elementi di discontinuità nel percorso assistenziale del singolo cittadino straniero;
-Sperimentare e consolidare strumenti e procedure di presa in carico socio-sanitaria da estendere successivamente a tutti i cittadini stranieri, presenti sul territorio dell’ Ambito distrettuale di Codroipo, con bisogni di salute complessi;
-Favorire la conoscenza nei cittadini stranieri dei servizi socio-sanitari.
I soggetti coinvolti nella definizione della presa in carico socio-sanitaria dei cittadini stranieri hanno individuato le seguenti fasi operative della procedura di accesso:
1. l’iscrizione all’anagrafe sanitaria;
2. l’accoglienza sanitaria
3. l’accompagnamento presso i Medici di Medicina Generale (MMG) e/o i Pediatri di Libera Scelta (PLS).
Gli operatori dell’Associazione in fase di iscrizione e rinnovo al SSN si impegnano a fornire all’Anagrafe sanitaria del Distretto di Codroipo tutta la documentazione comprovante la situazione giuridica dei beneficiari del Progetto Codroi/PO_lis anche relazionandosi con la Questura nonché con l’Anagrafe Tributaria dell’Agenzia dell’Entrate, per facilitare l’emissione del Codice Fiscale, richiesto all’atto dell’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale.
Gli operatori dell’Associazione, inoltre, avviano la procedura definita “accoglienza sanitaria” previo appuntamento telefonico presso il Centro Pneumologia Sociale di Udine che attiva il servizio di mediazione, di cui l’Azienda per i Servizi Sanitari N. 4 Medio Friuli dispone. Il Centro Pneumologia Sociale di Udine effettua:
a. visita medica generale con particolare attenzione a eventuale certificazione di torture e violenze subite, finalizzata alla trasmissione alla “Commissione territoriale”;
b. screening malattie infettive (TBC, epatite B, HIV, MST);
c. verifica ed eventuale completamento delle vaccinazioni tramite l’ invio, d’intesa con Nuovi Cittadini ONLUS, all’Ambulatorio Vaccinazioni di Codroipo. L’Associazione ha cura che, durante il periodo di accoglienza, il piano vaccinale venga rispettato dai beneficiari del Progetto. Il Centro Pneumologia Sociale di Udine, d’intesa con l’Associazione Nuovi Cittadini ONLUS, invia, con opportuna refertazione medica, al Consultorio Familiare di Codroipo per una prima valutazione, le beneficiarie del Progetto che necessitano di consulenza. Il Consultorio Familiare del Distretto di Codroipo, che attiva il servizio di mediazione di cui l’Azienda per i Servizi Sanitari N. 4 Medio Friuli dispone, effettua:
a. visita ostetrico-ginecologica per gli accertamenti di primo livello;
b. eventuale invio per accertamenti di secondo livello. (La calendarizzazione degli interventi avviene in coordinamento con l’Associazione Nuovi Cittadini ONLUS).
Il Consultorio Familiare del Distretto di Codroipo cura la predisposizione della refertazione medica per la “restituzione” ai Medici di Medicina Generale (MMG) e al Centro Pneumologia Sociale di Udine.
Il Centro Pneumologia Sociale di Udine, al termine del percorso di accoglienza sanitaria, trasmette all’Associazione Nuovi Cittadini ONLUS il nulla osta alla vita di comunità L’Associazione Nuovi Cittadini ONLUS, al fine di assicurare la corretta fruizione dei servizi sanitari distrettuali, accompagna i beneficiari del Progetto Codroi/PO_lis, non appena abbiano acquisita l’iscrizione all’Anagrafe sanitaria, presso il proprio Medico di Medicina Generale (MMG) e/o Pediatra di Libera Scelta (PLS), avendo cura di presentare obiettivi e modalità operative del Progetto Codroi/PO_lis nonché di informare il Medico del percorso di “accoglienza sanitaria” attivato o in corso.
Il beneficiario, non appena in possesso dell’esito degli accertamenti clinici effettuati in sede di “accoglienza sanitaria”, consegna al proprio medico la refertazione medica nonché la relazione anamnestica rilasciata dal Centro di Pneumologia Sociale. Il Medico di Medicina Generale (MMG) e/o il Pediatra di Libera Scelta (PLS) garantisce ai beneficiari del Progetto i compiti professionali previsti dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) e dall’Accordo Integrativo Regionale per la Medicina Generale (AIR) vigenti ed attiva qualora necessario, avvalendosi della collaborazione dell’ente attuatore, i percorsi sanitari specialistici/diagnostici appropriati.
L’Associazione Nuovi Cittadini ONLUS avrà cura di “accompagnare” il beneficiario nel percorso socio-sanitario prescritto. Qualora emergessero problemi rilevanti la necessità di una presa in carico integrata, verranno attivati i percorsi usuali vigenti nel Distretto.
Problemi/bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
L’attività di facilitatori dell’integrazione svolta dagli operatori sociali di rete di Nuovi Cittadini ONLUS, ente attuatore del servizio, ha posto in evidenza che anche i percorsi sanitari si intrecciano strettamente con la cultura dell'individuo e con le problematiche sociali. Ne consegue che gli interventi socio-sanitari debbano essere coordinati in una rete di servizi educativi, preventivi, sociali, sanitari, che comprendano i vari aspetti determinanti sulla salute. Per attuare un intervento efficace è necessario mettere il cittadino straniero nelle condizioni di conoscere l'esistenza dei servizi, di sapere con precisione quali risposte essi sono in grado di dare e quindi di potervi accedere correttamente e consapevolmente. La stessa organizzazione dei servizi può favorire o impedire l'accesso ai servizi e il loro corretto utilizzo da parte degli immigrati. Nella prassi emerge la mancanza di condivisione tra i servizi, sulle procedure, sulla chiara esplicitazione dei ruoli e delle responsabilità.
Aspetti positivi
Il Protocollo Operativo realizza concretamente la presa in carico socio –sanitaria di cittadini stranieri, ponendo la salute al centro di interventi coordinati. Il suddetto protocollo operativo costituisce la prima tappa di un progetto più ampio che intende regolamentare, tramite accordi formali, il concorso fra i diversi attori coinvolti nella presa in carico integrata a favore dei cittadini stranieri presenti regolarmente nel territorio dell’Ambito codroipese. La prassi esposta produce come impatto che:
-i cittadini stranieri conoscono il funzionamento del sistema socio-sanitario del territorio;
-i cittadini stranieri accedono facilmente (ma non per via privilegiata) ai servizi socio-sanitari territoriali;
-i bisogni socio-sanitari dei cittadini stranieri vengono rilevati con immediatezza e affrontati con tempestività;
-gli operatori socio- sanitari migliorano le loro competenze nella relazione con i cittadini stranieri;
Aspetti negativi
La presenza di beneficiari provenienti da Paesi per le cui aree linguistiche di appartenenza non vi sono mediatori iscritti all’elenco regionale e associati all’ Associazione Mediatori di comunità ONLUS, convenzionata con l’ Azienda sanitaria 4.4, rende indispensabile attivare le attività di mediazione a carico del Progetto Codroi/Po_lis ( contrariamente a quanto previsto nel protocollo quale servizio istituzionalizzato dall’ Azienda Sanitaria)
Vale la pena inoltre sottolineare che le frequenti modifiche normative in materia di immigrazione e asilo rendono spesso indispensabile attuare accorgimenti alle procedure al fine di evitare la frammentazione degli interventi socio-sanitari.
Trasferibilità
Tenuto conto della Circolare 5/2000 del Ministero della Salute la prassi risulta trasferibile negli altri contesti territoriali.
Innovatività
Lo stato di avanzamento del progetto esposto configura una condizione di compenetrazione funzionale tra i soggetti coinvolti dove il Terzo settore è soggetto “propulsore” nella costruzione di un sistema integrato delle politiche sociali, socio- sanitarie e sanitarie territoriali rivolte ai cittadini stranieri.
Comune di Conza della Campania
Irpinia 2000 onlus
Breve descrizione della prassi: Attribuzione codice fiscale con cedolino per primo rilascio
Settore di intervento
Assistenza sanitaria
Tipologia
Collaborazione
Valenza territoriale
Provinciale
Enti pubblici e privati coinvolti
Agenzia del territorio
Periodo di attuazione
Inizio 2008
Destinatari della prassi
Beneficiari
Descrizione della prassi proposta
Fermamente convinti dell’utilità di una immediata integrazione in ambito sanitario, vale a dire della presa in carico degli aspetti sanitari del beneficiario appena entrato nel progetto secondo le modalità comuni del SSN, la prassi in oggetto è stata attivata al fine di abbattere i tempi di attesa per il rilascio del primo permesso di soggiorno del richiedente la protezione internazionale da parte della questura competente per territorio (tempi di attesa nel nostro caso relativamente brevi al più venti giorni), documento da esibirsi necessariamente per l’attribuzione del codice fiscale, prima dell’attuazione della prassi che si vuol descrivere. Prendendo spunto dal disposto della circolare n°5, 24 marzo 2000 del Ministero della Sanità inerente, fra l’altro, l’obbligo del richiedente asilo di iscrizione al SSN, la coordinatrice ha esposto direttamente ai dirigenti degli uffici preposti al rilascio del codice fiscale e della tessera sanitaria dell’impossibilità di adempiere a tale obbligo per tutto l’arco temporale necessario per il rilascio del permesso di soggiorno, evidenziando, evidentemente, le problematiche che ciò comportava, specie in relazione alla provenienza dei beneficiari, spesso, bisognosi di immediati interventi sanitari specialistici. Esibita quindi tutta la normativa utile di riferimento e esibito un fac-simile del cedolino con foto rilasciato dalla questura di Avellino, è stato disposto, in particolare dal dirigente dell’area amministrativa della competente agenzia del territorio, l’opportunità e l’ammissibilità, previa autorizzazione del relativo ufficio direttivo regionale,
dell’attribuzione del codice fiscale al beneficiario in possesso di cedolino o anche solo con attestato nominativo purché corredato di foto. Attribuito il codice fiscale, l’iscrizione al SSN è immediata .
Problemi / bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
Come esposto sopra la buona prassi è stata attivata al fine di poter ottenere entro tre giorni dal ingresso di ogni beneficiario, l’attribuzione del codice fiscale, a cui fa immediatamente seguito l’iscrizione al SSN con scelta del MMG o pediatra.
Aspetti positivi
Il beneficiario è immediatamente preso in carico dal proprio Medico di Medicina Generale o pediatra, che con colloqui personali, sostenuti da mediazione linguistico- culturale, può programmare interventi sanitari specifici e individuali costruiti evidentemente sulla storia medica o sintomatologie riferite dal beneficiario.
Trasferibilità
La prassi è sicuramente trasferibile, purché, la questura competente per territorio, rilasci un cedolino corredato di foto. E’ infatti ancora sostenuto il numero di questure che rilasciano cedolini senza foto, il che impedirebbe sicuramente il rilascio del codice fiscale da parte dello sportello preposto. L’attuazione della prassi non può infine prescindere dalla collaborazione e sensibilità dei dirigenti degli uffici coinvolti. Nel nostro caso, tale collaborazione ha visto l’opportuna istanza e conseguente accoglimento della stessa da parte degli uffici direttivi regionali da cui dipendono la possibilità di disposizioni favorevoli o meno degli uffici locali competenti.
Innovatività
In tutti i disposti normativi si menziona la necessità di esibire il permesso di soggiorno per l’attribuzione del codice fiscale e la conseguente iscrizione sanitaria. Con l’attuazione di tale prassi, si prescinde dal permesso di soggiorno e si esibisce solo attestazione dell’avvenuta richiesta del rilascio del primo permesso di soggiorno per richiedenti la protezione internazionale, rilasciato immediatamente dallo sportello immigrazione della questura competente.
Comune di Cosenza
Associazione culturale multietnica “La Casbah”
Breve descrizione della prassi: Accesso diretto e senza necessità di specifica prescrizione medica ai servizi erogati dalla “Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori”.
Settore di intervento
Assistenza Sanitaria
Tipologia
Convenzione
Valenza territoriale
Provinciale
Enti pubblici e privati coinvolti Amministrazione Provinciale di Cosenza Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Periodo di attuazione
Maggio – Dicembre 2008
Destinatari della prassi
Migranti privi di permesso di soggiorno, migranti in possesso di permesso di soggiorno, richiedenti asilo politico, rifugiati
Descrizione della prassi proposta
Il progetto La salute parla anche straniero ha rappresentato un primo esperimento che ha coinvolto, come centri di informazione dei pazienti, numerose associazioni di volontariato. Si è trattato di una campagna di screening diagnostico in ambito prevalentemente oncologico. Ai beneficiari è stata data la possibilità di usufruire di check-up gratuiti in ambito dermatologico, ginecologico, pneumologico. Nonostante il progetto fosse stato concepito a favore delle donne migranti presenti sul territorio, è stato possibile estenderlo anche ai beneficiari di sesso maschile ospiti nel centro SPRAR di Cosenza.
Problemi / bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
L’Assessorato alle Politiche Sociali dell’Immigrazione della Provincia di Cosenza ha inteso avviare il progetto ritenendolo un doveroso atto di civiltà nei confronti delle persone esposte a maggiori pericoli contro la salute per le condizioni di vita particolarmente difficili cui sono generalmente esposte. Le malattie infettive contratte durante il viaggio o nel periodo di
permanenza nei campi di accoglienza, l’impossibilità di ricevere cure adeguate a causa degli ostacoli burocratici dovuti alla scarsa conoscenza della lingua o al rinnovo/mancato rilascio del permesso di soggiorno rendono i migranti particolarmente vulnerabili sotto il profilo sanitario. Gli interventi attuati attraverso tale convenzione mirano a prevenire e ad intercettare in fase precoce le devastanti patologie tumorali oltre che a offrire un adeguato ausilio nella cura di talune disfunzioni degne di attenzione.
Aspetti positivi
L’impatto della prassi proposta ha registrato una vasta partecipazione dei migranti presso i laboratori della “Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori”. Il progetto ha avuto un impatto positivo anche sul piano prettamente sanitario, in quanto contribuisce ad alleggerire il carico che deriva dalle strutture sanitarie istituzionali.
Aspetti negativi
Nessuno
Trasferibilità
Si
Innovatività
La possibilità di accedere alle prestazioni sanitarie senza impegnativa del medico curante e in materia completamente gratuita lo rende sicuramente un progetto innovativo. Inoltre, è possibile in tal modo ovviare alle lunghe liste di attesa, intervenendo in maniera tempestiva nel caso in cui si registri la presenza di patologie che richiedono l’immediata assistenza sanitaria specialistica. Nel caso specifico dei beneficiari del centro sprar di Cosenza, il progetto si è rivelato uno strumento utile nella diagnosi e cura della scabbia, patologia della quale sono affette la maggior parte delle persone provenienti dal CARA di Isola Capo Xxxxxxx.
Comune di Xxxxxxxxxxx
X.X.X. - Gruppo Umana Solidarietà Xxxxx Xxxxxxx onlus
Breve descrizione della prassi: Il G.U.S. si impegna a servirsi sempre della farmacia prescelta, mentre la farmacia applica uno sconto del 20% su tutti i prodotti da banco e ad erogare una fattura riepilogativa mensile utile per la rendicontazione.
Settore di intervento
Assistenza sanitaria
Tipologia
Convenzione
Valenza territoriale
Comunale
Enti pubblici e privati coinvolti
Farmacia Comunale
Periodo di attuazione
Anno 2007
Destinatari della prassi
Beneficiari del Progetto
Descrizione della prassi proposta :
Tenendo in considerazione la necessità di acquistare farmaci per i beneficiari e la necessità di ottenere una fattura delle spese sostenute ai fini della rendicontazione, si è pensato di attivare una collaborazione con la farmacia comunale vicina alla sede dell'ufficio. Dopo avere verificato la disponibilità del responsabile della farmacia di applicare uno sconto sui farmaci e fornire una fattura mensile, tale convenzione è stata scritta dall'ente gestore del progetto e rivista insieme al responsabile per la farmacia e in seguito presentata in Giunta Comunale, la quale l'ha sottoscritta ed approvata.
Problemi/bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
Agevolare la rendicontazione ed avere un risparmio sui farmaci richiesti dai beneficiari.
Aspetti positivi
Risparmio
Aspetti negativi
Nessuno.
Trasferibilità
La prassi è trasferibile in qualsiasi altro contesto territoriale.
Innovatività
L'innovatività sta nel risultato doppiamente vantaggioso, sia dal punto di vista economico che organizzativo.
Comune di Xxxxxxxx
X.X.X. - Gruppo Umana Solidarietà Xxxxx Xxxxxxx onlus
Breve descrizione della prassi: I G.U.S. i impegna a servirsi dal dentista prescelto in tutte le prestazioni odontoiatriche necessarie ai beneficiari del progetto, mentre il dentista si impegna a fornire un tariffario scontato per gli ospiti del progetto.
Settore di intervento
Assistenza sanitaria
Tipologia
Accordo informale
Valenza territoriale
Comunale
Enti pubblici e privati coinvolti
Dentista
Periodo di attuazione
Anno 2007
Destinatari della prassi
Beneficiari del Progetto
Descrizione della prassi proposta
In seguito alla sempre crescente richiesta dei beneficiari di visite odontoiatriche, finalizzate sia al controllo che alla cura dei denti, si è cercato di ottenere una collaborazione con un dentista che fosse vantaggiosa da un punto di vista economico. In primo luogo si è verificata la disponibilità del dentista ad una collaborazione con la nostra associazione, in seguito il dottore ha stilato un preciso tariffario scontato per tutte le prestazioni odontoiatriche erogate dal proprio studio.
Problemi / bisogni che la prassi tenta di risolvere / soddisfare
L’accordo è stato pensato per ottenere dei privilegi economici su una prestazione sanitaria molto richiesta da tutti i beneficiari del progetto.
Aspetti positivi
I miglioramenti sono soprattutto da un punto di vista economico.
Aspetti negativi
Nessuno.
Trasferibilità
La prassi è trasferibile in qualsiasi altro contesto territoriale.
Innovatività L’innovatività sta nel risultato vantaggioso da un punto di vista economico.
Comune di Torino
Coop. Sociale “Progetto Tenda”, “Il Riparo”, “Sermig”
Breve descrizione della prassi: Le donne vittime di violenze e torture che necessitano dell’intervento specialistico del Centro Soccorso Violenza Sessuale vengono ricevute su invio dell’Ufficio.
Settore di intervento
Assistenza sanitaria
Tipologia
Accordo informale
Valenza territoriale
Comunale
Enti pubblici e privati coinvolti
Ospedale s. Xxxx di Torino
Periodo di attuazione
Ottobre/dicembre 2007
Destinatari della prassi
Donne vittime di violenze e traumi
sessuali
Descrizione della prassi proposta
Il Centro SVS è un servizio sperimentale unico in Piemonte e secondo in tutta Italia, dopo Milano. Si avvale di un’équipe multidisciplinare (ginecologa, ostetrica, psicologa, assistente sociale, medico legale) che opera un primo supporto alla donna e in seguito attiva una serie di risorse sul territorio che possono garantire alla donna sostegno nel lungo periodo. Per la sua funzione sono stati avviati contatti e incontri di reciproca conoscenza e si è concordato una modalità di invio filtrata dall’assistente sociale del Centro.
Problemi/bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
L’approccio intende rispondere alla necessità di garantire alla beneficiaria, segnalata e inviata su appuntamento concordato tra gli operatori, sia la presenza del mediatore culturale di riferimento, sia essere ricevuta da specialisti che già (attraverso la segnalazione pervenuta dall’Ufficio) sono informati circa la sua situazione e il suo percorso sociale sul territorio.
Aspetti positivi
La prassi consente a entrambi i servizi una più efficace presa in carico dell’utenza, garantendo
condizioni di accoglienza più favorevoli.
Aspetti negativi
Non rilevati.
Trasferibilità
E’ trasferibile in qualsiasi altro contesto territoriale sul quale è presente un Centro SVS.
Innovatività
Rispetto a prima si può considerare innovativo sia il processo, che il risultato.
Comune di Venezia
Coop. Co.Ge.S
Breve descrizione della prassi: Collaborazione dell’Ufficio di Igiene Ulss 12 per predisposizione documentazione necessaria a riconoscimento dell’invalidità.
Settore di intervento
Assistenza sanitaria
Tipologia
Accordo informale
Valenza territoriale
Comunale
Enti pubblici e privati coinvolti
Coop. Co.Ge.S. e Uffico Igiene e Sanità Pubblica, Ulss 12 veneziana
Periodo di attuazione
Collaborazione che si è consolidata da anni
Destinatari della prassi
Richiedenti asilo, rifugiati, persone in possesso di protezione umanitaria che necessitano il riconoscimento dell’invalidità
Descrizione della prassi proposta
Grazie alla collaborazione ormai consolidata con l’Ufficio Igiene e in particolare con il Dirigente medico del servizio, è stato possibile creare una modalità di lavoro congiunta per la presentazione della documentazione necessaria per il riconoscimento dell’invalidità.
Nella fattispecie, le persone che necessitano della documentazione sanitaria possono usufruire dell’aiuto del dirigente, il quale si spende personalmente nell’elaborazione dei documenti medici necessari, ovviando il passaggio presso il medico di base, che richiederebbe, per tale prestazione, il pagamento di una somma di denaro che si attesta intorno ai 60 €.
Problemi/bisogni che la prassi tenta di risolvere/soddisfare
Il problema che tale approccio tenta di risolvere è quello di velocizzare i tempi per la presentazione
della documentazione necessaria al riconoscimento dell’invalidità ma anche di abbattere i costi che una persona dovrebbe sostenere.
Aspetti positivi
I fattori di successo dipendono dalla buona collaborazione che in questi anni è stato possibile attivare con questo ufficio sanitario, nonché dalla disponibilità del dirigente.
L’impatto della proposta mostra i suoi effetti diretti sul risparmio economico per la persona ma anche sulla velocità con la quale questi documenti vengono prodotti, agevolando anche tutto il lavoro che poi svolgerà la Commissione medica.
Aspetti negativi
I fattori di debolezza possono essere legati al fatto che essenziale risulta l’impegno diretto del dirigente medico, e che, se questo cambiasse non si potrebbe dare per scontata la stessa disponibilità in un’altra persona.
Trasferibilità
La prassi sarebbe facilmente trasferibile se la collaborazione con gli Uffici Igiene di altri territori risultasse altrettanto buona e consolidata.