Contract
0\\Xxxxxx XXXXXX XX XXXXXXX XXXXXXXXX XX XXXXXX - XXXXXXX XXXXXXXXX PII “PARCO DELLE ROGGE” | ||||||
Committente
| ||||||
Progettista IL C.S.P. P.I. XXXXXXX XXXXXXXX | ||||||
Costruttore | ||||||
Firma Committente/Proprietario | Firma e Timbro professionale progettista | Firma Costruttore | ||||
PROGETTISTI | C.M.B. | |||||
Rev | Data | Aggiornamenti | Verifica | Approvaz. | Verifica | Approvaz. |
00 | LUG 2018 | PRIMA EMISSIONE | SG | SBG | ||
Oggetto CENTRO SPORTIVO DI COOPERAZIONE - PROGETTO ESECUTIVO | ||||||
Titolo LOTTO 1 – EDIFICIO SPOGLIATOI PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO | ||||||
Archivio | Progettisti SBG | Committente - | Cantiere - | |||
File | XRef | Scala - | ||||
Codice elaborato | ||||||
3 0 2 8 7 | F 7 . 3 1 3 | E S | V | CS1 | O501 |
PSC | Rev. 00 | Luglio 2018 | 2 |
PSC Via della Cooperazione – Rozzano (MI) |
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO | |
TIPO DI DOCUMENTO | Piano di coordinamento e sicurezza |
Riferimento | D. Lgs. 81/2008 s.m.i. – Allegato XV |
Nome file | Documento PSC rev 00 |
Cantiere temporaneo e mobile di: | Piano di coordinamento e sicurezza |
Ubicazione: | Via della Cooperazione – Rozzano (MI) |
Attività svolta: | COSTRUZIONE NUOVO SPOGLIATOIO AD USO DELL’IMPIANTO SPORTIVO |
COMMITTENTE | C.M.B. COOPERATIVA MURATORI E BRACCIANTI DI CARPI | FIRMA | ||
Sede | Xxx X. Xxxx. 000 - Xxxxx (XX) | |||
Tel | 000.0000000 | Fax | 000.000000 |
COMMITTENTE | COOPERATIVA EDIFICATRICE XXXXXXXXX XXXXXXX | FIRMA | ||
Sede | Xxx Xxxxxxx, 000 - 00000 Xxxxxx (XX) | |||
Tel | 00.00000000 | Fax |
COMMITTENTE | COOPERATIVA EDIFICATRICE LAVORATORI S.R.L. | FIRMA | ||
Sede | Xxx 0 Xxxxxx, 0/0 - Xxxxxxxxx Xxxxxxxx (XX) | |||
Tel | 00.00000000 | Fax |
RESPONSABILE UNICO PROCEDIMENTO | ARCH. XXXXXXX XXXXXXXXX | FIRMA | ||
Sede | Xxxxxx X. Xxxxxx, 0 - 00000 Xxxxxxx (XX) | |||
Tel | 00 00000 | Fax | 00.00.00.00.00 |
COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE | P.I. XXXXXXX XXXXXXXX | FIRMA | ||
Sede | Via Xxxxxxxx Xxxxx 26 – Milano (MI) | |||
Tel | 00.00000000 | Fax |
COORDINATORE PER L’ESECU)IONE | FIRMA | |||
Sede | ||||
Tel | Fax |
P.I. XXXXXXX XXXXXXXX C/o OPTIMA SOLUZIONI AMBIENTALI S.C. Via Xxxxxxxx Xxxxx 26 – Milano (MI) Tel. 00.00000000 E-mail: xxxxxxx.xxxxxxxx@xxxxxxxx.xx | ||||
DATA | REV | PREDISPOSTO | OGGETTO DELLA VERIFICA | APPROVATO |
04.07.2018 | 00 | P.I. XXXXXXX XXXXXXXX | P.I. XXXXXXX XXXXXXXX | P.I. XXXXXXX XXXXXXXX |
INDICE
INQUADRAMENTO PRELIMINARE A VALENZA GENERALE 5
PREAMBOLO E I INDIVIDUA)IONE DELL’A‘EA DI INTE‘VENTO 5
DESCRIZIONE DELL'OPERA
QUADRO NORMATIVO E LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO 26
INDIVIDUAZIONE DEGLI OBBLIGHI AMMINIST‘ATIVI DISCENDENTI DALL’APPLICA)IONE DEL D.LGS 81/08 E S.M.I. 27
ASPETTI DI CA‘ATTE‘E GENE‘ALE (A‘T. 90 INTEG‘ATO E CO‘‘ETTO DALL’A‘T. 59 DEL D. LGS 106/09 ): 27
DETERMINAZIONE RAPPORTO UOMINI GIORNO (ART. 89, C.1, D. LGS 81/08 E S.M.I.) 29
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA: CONTENUTO E MODALITÀ DI EMISSIONE (ART. 89 C. 1 L. H E ALL. XV, PUNTO 3.2 DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.) 31
ASPETTI DI DETTAGLIO CHE DEVONO ESSERE ANALIZZATI NEL P.O.S. 33
IDENTIFICA)IONE DELLE IMP‘ESE NELLE VA‘IE FASI DI ‘EALI))A)IONE DELL’OPE‘A 35
ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA [DI CUI AL PUNTO 2.1.2, LETTERA D) DEL T.U.] .........................................................
TERMINI E DEFINIZIONI (ARTT. 2 E 89 E S.M.I.) 37
RESPONSABILITÀ PER LA SICUREZZA 38
MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI ADEMPIMENTI IN MATERIA DI SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE..................................
DESC‘I)IONE DELL’OPE‘A ....................................................................................................................................................
MODALITÀ DA SEGUIRE PER LA RECINZIONE DEL CANTIERE, GLI ACCESSI E LE SEGNALAZIONI [DI CUI AI PUNTI 2.2.2 E 2.2.4 DEL T.U.] 9
ACCESSI ALL’A‘EA DI CANTIE‘E [DI CUI AL PUNTO 2.2.2 DELL’ALL. XV AL T.U.] 9
LOGISTICA DI CANTIERE E SERVIZI IGIENICO – ASSISTENZIALI (ALL. XIII DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I. E PUNTO 2.2.2
VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE – A‘EA DI CANTIE‘E (ALL. XVIII, PUNTO 1 E PUNTO 2.2.2, LETTE‘A C DELL’ALL. XV
IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI DI ELETTRICITÀ , ACQUA, (ALL. XV, PUNTO 2.2.2., LETTERA D) DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.) 13
IMPIANTI DI TERRA E DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE (ALL. XV, PUNTO 2.2.2., LETTERA D) DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.) 15
MISURE DI SICUREZZA CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO O DI ESPLOSIONE CONNESSI CON LAVORAZIONI E MATERIALI UTILIZZATI IN CANTIERE (ALL. XV, PUNTO 2.2.2., LETT. G) DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.) 16
RISCHI CONNESSI A LAVORAZIONI IN PRESENZA DI LINEE AEREE IN TENSIONE 16
DISPOSI)IONI PE‘ DA‘E ATTUA)IONE A QUANTO P‘EVISTO DALL’A‘T. 102 DEL T.U. E S.M.I. [DI CUI AL PUNTO 2.2.2, LETTE‘A F) DELL’ALL. XV AL T.U.] 17
DISPOSIZIONI PER DARE ATTUAZIONE A QUANTO P‘EVISTO DALL’A‘T. 92, COMMA 1 LETTE‘A C) [DI CUI AL PUNTO 2.2.2, LETTE‘A G) DELL’ALL. XV AL T.U.] 17
SERVIZI SANITARI E DI PRONTO INTERVENTO (ALL. XIII DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.E PUNTO 2.2.2, LETTE‘A G) DELL’ALL.
ESERCIZIO DELLE MACCHINE E DELLE ATTREZZATURE (ALL. VI DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.) 17
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (ART. 75 D.LGS. 81/08 E S.M.I.) 18
A‘EA ‘IFIUTI [DI CUI AL PUNTO 2.2.2, LETTE‘A M) DELL’ALL. XV AL T.U.] 20
ALLACCIAMENTI AI SE‘VI)I ESISTENTI DI CUI AL PUNTO 2.2.2, LETTE‘A D) DELL’ALL. XV AL T.U.] 20
MISU‘E PE‘ L’USO COMUNE DI ATT‘E))ATU‘E IMPIANTI E ‘ELATIVE MISU‘E [DI CUI AL PUNTO 2.1.2, LETTE‘A F) DELL’ALL. XV AL T.U.] 21
INFORMAZIONE E FORMAZIONE (ARTT. 36 E 37 D.LGS 81/08 E S.M.I.) 41
IDENTIFICAZIONE DELLE FASI LAVORATIVE E CRONOLOGIA DI INTERVENTO 42
DISPOSIZIONI GENERALI FINALI (ART. 97 D.LGS. 81/08 E S.M.I.) 45
PROCEDURE SPECIFICHE DI SICUREZZA 46
OPERAZIONI DI MESSA IN SICUREZZA DEL CANTIERE 46
ANALISI DEI RISCHI CONCRETI E DEFINIZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE 47
RISCHI DERIVANTI DALLA CIRCOLAZIONE DI MEZZI MECCANICI ..........................................................................................
RISCHI DI PERDITA DI STABILITÀ O DI ROVESCIAMENTO DELLE MACCHINE 47
RISCHI DOVUTI ALLA PRESENZA DI SCAVI NELL’A‘EA DI CANTIE‘E .....................................................................................
RISCHI DI PRESENZA DI CONDUTTURE SOTTERRANEE .........................................................................................................
RISCHI DI PRESENZA DI AGENTI CHIMICI E FISICI 47
RISCHI CONNESSI AGLI IMPIANTI ELETTRICI 48
RISCHI LEGATI ALLA REALIZZAZIONE DI PARETI IN CARTONGESSO E STRUTTURE 49
RISCHI LEGATI A LAVORI IN QUOTA 49
RISCHI LEGATI ALLA MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI CON APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO 49
RISCHI CONNESSI ALLA PRESENZA DI GAS VAPORI DURANTE LE OPERAZIONI DI VERNICIATURA 49
RISCHI CONNESSI ALLA PRESENZA EVENTUALE DI RADIAZIONI ...........................................................................................
RISCHI CONNESSI ALLE VIBRAZIONI 49
VALUTAZIONE DEL RUMORE E ALTRI PARAMETRI AMBIENTALI 49
STIMA DEI COSTI PER LA SICUREZZA (ALL. XV , PUNTO 4 ) 50
MODALITÀ DI RICONOSCIMENTO DEGLI ONERI PER LA SICUREZZA .....................................................................................
MISURE DI PREVENZIONE DEI RISCHI RISULTANTI DALLA PRESENZA SIMULTANEA DI VARIE IMPRESE ..............................
INDIVIDUAZIONE E VALUTA)IONE DEI ‘ISCHI IN ‘IFE‘IMENTO ALL’A‘EA DI CANTIE‘E 51
DISPOSIZIONI GENERALI DI SICUREZZA 60
PRESCRIZIONI OPERATIVE PER UTILIZZO DI ATTREZZATURE PER ATTIVITÀ IN QUOTA. 64
PONTE SU CAVALLETTI 204
PONTEGGIO METALLICO FISSO ........................................................................................................................................
OPERA PROVVISIONALE: SCALA DOPPIA 211
SCALA IN METALLO 213
TRABATTELLO O PONTE SU RUOTE 215
ATTREZZATURA MANUALE DA TAGLIO 218
BETONIERA 191
ATTREZZATURA: AVVITATORE ELETTRICO 222
ATTREZZATURA: BETONIERA A BICCHIERE 223
CANNELLO AD ARIA CALDA 227
CHIAVI DI SERRAGGIO 229
CLIPPER 231
FURGONE CON CASSONE 233
SALDATRICE ELETTRICA ....................................................................................................................................................
ATTREZZATURA: SMERIGLIATRICE ANGOLARE O FLESSIBILE 233
ATTREZZATURA: TRAPANO ELETTRICO 236
ATTREZZATURA: UTENSILI MANUALI DI USO COMUNE 218
CEMENTO O MALTA CEMENTIZIA 240
FUMI DI SALDATURA ........................................................................................................................................................
SILICONE 238
CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI 252
MODALITÀ DI VERIFICA DEL RISPETTO DEL CRONOPROGRAMMA 254
MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE, DPI DA UTILIZZARE IN CASO PERMANGONO FASI DI LAVORO INTERFERENTI 254
MODALITÀ DI AGGIO‘NAMENTO DEL PSC E C‘ONOP‘OG‘AMMA IN FUN)IONE DELL’EVOLU)IONE DEI LAVO‘I 254
APPRESTAMENTI...................................................................................................................................................................
ATTREZZATURE 256
MODALITA’ O‘GANI))ATIVE DELLA COOPE‘A)IONE E COO‘DINAMENTO E DELLA ‘ECIP‘OCA INFO‘MA)IONE F‘A
DATORI DI LAVORO E LAVORATORI AUTONOMI 258
TOTALE COSTI DELLA SICUREZZA 269
FIRME 270
OPERA PROVVISIONALE: SCALA IN METALLO .......................................................................................................................
OPERA PROVVISIONALE: TRABATTELLO O PONTE SU RUOTE ..............................................................................................
INQUADRAMENTO PRELIMINARE A VALENZA GENERALE
Il presente documento costituisce la prima emissione del Piano di Sicurezza e Coordinamento riferito alla realizzazione del blocco spogliatoi del nuovo impianto sportivo situato in Via della Cooperazione nel comune di Rozzano.
Il presente documento definisce l’organizzazione del cantiere (cantierizzazione, viabilità, apprestamenti e gestione delle interferenze) occorrenti per l’esecuzione delle opere da effettuare nel presente appalto.
Il Piano di Sicurezza e Xxxxxxxxxxxxx affronterà e valuterà tutte le fasi di cantiere, secondo le metodologie e tecnologie individuate in collaborazione con il team di progetto.
Il Piano di Sicurezza e di Coordinamento [PSC] è redatto ai sensi del D.Lgs. 81/0 8 art. 100 e secondo le indicazioni del Decreto 10602 del 15/11/2011 ‘egione Lombardia “LINEE GUIDA DI INDI‘I))O PE‘ L’ATTIVITA’ DI COO‘DINATO‘E PER LA SICU‘E))A NEI CANTIE‘I EDILI”.
Le revisioni del presente documento potranno riguardare tutto il documento o solo parte degli allegati alla presente relazione generale.
L’area sottoposta all’appalto è situata nel quadrante della figura qui sotto riportata, in adiacenza alla viabilità pubblica di Via della Cooperazione.
Attualmente, l’area ove verranno realizzate le opere, risulta uno spazio erboso non coltivato.
Il progetto prevede la costruzione di N.1 blocco in muratura con funzione di spogliatoi; esattamente verranno realizzati N.4 spogliatoi
Il progetto inoltre, prevede la realizzazione un nuovo attraversamento pedonale posto in corrispondenza della via principale e adiacente passerella.
PSC | Rev. 00 | Luglio 2018 | 6 |
PSC Via della Cooperazione – Rozzano (MI) |
PLANIMETRIA TOTALE DELL’AREA OGGETTO DI COSTRU)IONE
AREA CANTIERE
EDIFICIO SPOGLIATOI
Il cantiere prende in esame la costruzione di un blocco adibito ad uso spogliatoi e ufficio del centro sportivo comprese le opere impiantistiche e rivestimento e mascheramento delle facciate nonché l’esecuzione di un nuovo attraversamento ciclopedonale posto su via della cooperazione.
PSC | Rev. 00 | Luglio 2018 | 7 |
PSC Via della Cooperazione – Rozzano (MI) |
PLANIMETRIA E PROSPETTI DELL’ALA AD USO SPOGLIATOI
PSC | Rev. 00 | Luglio 2018 | 8 |
PSC Via della Cooperazione – Rozzano (MI) |
8
PSC | Rev. 00 | Luglio 2018 | 9 |
PSC Via della Cooperazione – Rozzano (MI) |
CANTIERIZZAZIONE
Nell’ambito della logistica del cantiere al fine della realizzazione dell’opera, vengono nel seguito indicati gli apprestamenti da mettere in atto per la gestione sia temporale sia spaziale delle interferenze progettuali:
• Delimitazioni di cantiere e opere provvisionali che dovranno essere predisposte a tutela del cantiere e delle
aree limitrofe (art. 109 D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e punto 2.1.2, lettera a) dell’allegato XV al T.U.);
• Realizzazione e correlata manutenzione di protezioni collettive provvisorie.
• Sistema di gestione per la Viabilità mezzi in entrata ed uscita dall’area di cantiere su strada.
• Smontaggio e rimontaggio delle recinzioni di cantiere temporaneamente realizzate su strada visto La suddivisione dei lavori in varie fasi di intervento
MODALITÀ DA SEGUIRE PER LA RECINZIONE DEL CANTIERE, GLI ACCESSI E LE SEGNALAZIONI
RECINZIONI DI CANTIERE
L’area di cantiere, dovrà essere delimitata verso gli ambiti esterni con recinzioni metalliche.
Le aree destinate alla movimentazione delle terre, le aree di scarico e deposito dei materiali nonché le aree destinate alla logistica di cantiere (baracche per uffici, servizi igienici, spogliatoi, ecc.) andranno adeguatamente delimitate mediante recinzioni mobili tipo orsogrill realizzate con basamenti prefabbricati in cls e pannelli realizzati con reti elettrosaldate.
ACCESSI ALL’AREA DI CANTIERE
L’accesso all’area di cantiere, pedonale e carrabile è posta su Via della Cooperazione senza numero civico in quanto trattasi di nuova costruzione.
L’effettivo ingresso carrabile e pedonale verrà realizzato in corrispondenza dell’area dove verrà realizzato
successivamente il nuovo attraversamento pedonale.
INGRESSO PEDONALE E CARRABILE CHE VERRA’ REALI))ATO IN FASE DI ACCANTIERAMENTO
SEGNALETICA DI SICUREZZA DEL CANTIERE
Il d.P.R. 380/2001, all’art. 27, comma 4 prescrive l’obbligo di esposizione del cartello di cantiere con i dati sui lavori da eseguire e le relative autorizzazioni.
Nel caso di lavori privati le dimensioni del cartello sono stabilite dal capitolato speciale d’appalto, nel caso di lavori pubblici sono fissate dalla Circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 1729/UL del 1 giugno 1990 e stabilite nelle dimensioni minime di 1 mt. di base x 2 mt. di altezza.
Prescrizioni normative per i contenuti del cartello di cantiere
– art. 118, comma 5 del d.lgs. 163/2006 prescrive l’indicazione dei subappaltatori, le categorie dei lavori e i dati
identificativi delle imprese;
– art. 12 del DM Sviluppo economico del 22 gennaio 2008, n. 37 prescrive l’indicazione delle imprese installatrici e dei
progettisti degli impianti tecnici;
– art. 90, comma 7 del d.lgs. 81/2008 prescrive l’indicazione del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione
e esecuzione dei lavori.
Contemporaneamente alla consegna dei lavori è, quindi, necessario che l’impresa esecutrice delle opere predisponga il cartello di identificazione dei lavori da installare in prossimità dell’accesso al cantiere; tale cartello dovrà indicare:
– il tipo di opere da realizzare;
– l’importo delle opere da realizzare;
– le modalità di realizzazione (lavori in economia, appalto chiavi in mano, ecc.);
– gli estremi dell’autorizzazione o permesso di costruire comunale riguardante le opere da eseguire;
– la stazione appaltante (nome ed indirizzo legale);
– l’impresa o le imprese esecutrici (nome ed indirizzo legale);
– le eventuali imprese subappaltatrici (anche di impianti tecnici);
– il nome del progettista architettonico;
– il nome del progettista delle strutture;
– il nome del progettista degli impianti;
– il nome del direttore dei lavori;
– il nome degli eventuali direttori operativi o ispettori di cantiere;
– il nome del coordinatore per la progettazione (in materia di sicurezza);
– il nome del coordinatore per l’esecuzione dei lavori (in materia di sicurezza);
– il nome del direttore di cantiere;
– i responsabili delle imprese subappaltatrici.
Nel caso di appalti pubblici devono essere specificati nel cartello di cantiere anche:
– scomposizione dell’importo dei lavori tra opere a base d’asta e oneri sicurezza;
– categorie di lavoro eseguite;
– ribasso d’asta;
– responsabile del procedimento;
– durata dei lavori.
In corrispondenza degli accessi al cantiere, la stessa area dovrà essere segnalata mediante la seguente cartellonistica
VIABILITA’ E ACCESSI DI CANTIERE
AREA DI CANTIERE
VIABILITA’ DI ACCESSO CARRABILE E PEDONALE PRINCIPALE ALL’AREA DI CANTIERE
PERCORSO VIABILITA’ ESTERNO AL CANTIERE
L’accesso carrabile e pedonale, verrà realizzato dall’impresa affidataria in corrispondenza dalla zona dove verrà
successivamente realizzato l’attraversamento pedonale.
L’impresa dovrà eseguire delle lavorazioni di rimozione cordolature esistenti e battitura del terreno per facilitare l’ingresso e l’uscita dei mezzi di cantiere.
Sullo stesso accesso, dovrà essere realizzato cancello carrabile che servirà per compartimentare l’area di cantiere
rispetto alla viabilità e alla pista ciclabile posta in vicinanza.
Il cancello dovrà essere aperto in maniera manuale verso l’area di cantiere e lo stesso cancello sarà composto da doppia anta in ferro.
Dovrà essere coordinata dall’impresa affidataria la viabilità pubblica di passaggio esterna prevista sulla pista ciclopedonale presente tra area di cantiere e strada provinciale, prevedendo l’impiego continuativo di moviere a terra. L’impresa affidataria dovrà provvedere alla quotidiana e continua pulizia delle aree di accesso e della viabilità immediatamente limitrofa al cantiere in cui si immettono i mezzi in uscita dal cantiere.
L’accesso alle aree di cantiere sarà consentito solo alle maestranze provviste dei dispositivi di protezione individuali come indicato dall’apposita cartellonistica posizionata e muniti di tesserino di riconoscimento fornito dall’impresa stessa. L’accesso al cantiere dovrà essere vietato ai non addetti ai lavori anche a mezzo di apposita cartellonistica.
All’ingresso del cantiere, e secondo le indicazioni precedentemente fornite, dovrà essere predisposto il “cartello informativo del cantiere” che riporterà tutti i dati relativi alla sua identificazione con l’indicazione, in particolare, dei coordinatori della sicurezza in fase di progettazione e realizzazione delle opere.
In corrispondenza dei varchi all’area di cantiere dovranno essere posizionati i cartelli indicanti il divieto di accesso all’area alle persone non autorizzate; in particolare tale precauzione deve essere verificata periodicamente in corrispondenza delle aree definite come “area di cantiere”. All’interno dell’area di cantiere dovrà essere installata la cartellonistica di sicurezza specifica in relazione ai rischi individuati per le specifiche attività svolte nonché quella relativa alle informazioni circa le misure generali di sicurezza da mettere in atto ai sensi del TITOLO V del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Sulla base del piano di gestione della sicurezza, che dovrà essere elaborato dall’impresa e sottoposto all’approvazione del CSE, sarà prevista l’installazione della cartellonistica indicante i percorsi d’esodo, nonché l’ubicazione dei mezzi antincendio.
LOGISTICA DI CANTIERE E SERVIZI IGIENICO – ASSISTENZIALI (ALL. XIII DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I. E PUNTO 2.2.2
DELL’ALL.XV AL T.U.)
Logistica di cantiere
L’area destinata alla logistica di cantiere (uffici, spogliatoi, servizi, refettorio, etc.) è individuata nelle planimetrie della cantierizzazione allegate al presente documento. Il cantiere base potrà subire una serie di modifiche ed adeguamenti durante l’esecuzione dei lavori, in funzione della fase degli stessi e della disponibilità delle aree di cantiere in consegna.
Pertanto, durante l’esecuzione dei lavori, si dovrà concordare con la Direzione dei Lavori, la nuova configurazione che dovrà essere approvata prima della sua attuazione.
Le dotazioni logistiche realizzate dovranno tener conto dei baraccamenti e container, i relativi allacciamenti e le
variazioni del layout in funzione dell’evoluzione della cantierizzazione.
Servizi igienico - assistenziali
Per far fronte alle necessità delle maestranze operanti in cantiere è stata prevista una specifica aree segnalata, interna al cantiere, che sarà attrezzata, con servizi igienico - assistenziali, commisurati al numero di addetti che potrebbero averne necessità contemporaneamente; questi saranno realizzati con elementi prefabbricati che, per numero e caratteristiche, dovranno garantire quanto di seguito previsto ed indicato dalla normativa vigente.
Tenuto conto della organizzazione del cantiere dovranno essere posizionati, servizi igienici di tipo chimico.
VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE – AREA DI CANTIERE (ALL. XVIII, PUNTO 1 E PUNTO 2.2.2, LETTERA C DELL’ALL.
XV AL T.U.)
Viabilità di cantiere
La viabilità è chiaramente definita nella planimetria generale di cantierizzazione da cui si evince che si prevede un accesso carrabile principale e un accesso pedonale diversificato dal primo.
Quindi il percorso protetto condurrà all’area logistica e verso le aree operative di cantiere.
La viabilità di cantiere potrà subire delle modifiche durante l’evoluzione del cantiere, anche a seguito di interventi realizzativi.
La viabilità all’interno del cantiere in relazione alla tipologia delle lavorazioni da mettere in atto e così come evidenziato nelle planimetrie dell’organizzazione di cantiere, risulta differenziata fra quella destinata ai mezzi d’opera e quella dedicata alla percorrenza delle maestranze.
La viabilità dovrà essere adeguatamente mantenuta che provvederà inoltre a posizionare la necessaria cartellonistica di indirizzamento e di regolamentazione nonché le opere provvisionali necessarie.
I percorsi pedonali dovranno essere distinti da quelli veicolari con l’uso di apposita cartellonistica e transennature. Le aree di sosta e scarico mezzi andranno adeguatamente individuate e delimitate.
All’interno del cantiere la circolazione degli automezzi e delle macchine sarà regolamentata dalle norme analoghe a quelle della circolazione su strade pubbliche, la velocità sarà limitata ai 10 Km/h;. Nella definizione della viabilità bisognerà tenere in considerazione il fatto che saranno presenti in cantiere mezzi di notevoli dimensioni, per il trasporto, lo scarico e la movimentazione degli elementi in acciaio per la costituzione della struttura e degli elementi costituenti la facciata.
IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI DI ELETTRICITÀ, ACQUA, (ALL. XV, PUNTO 2.2.2. LETTERA D) DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.)
Impianto elettrico
L'impianto elettrico di cantiere dovrà essere realizzato utilizzando personale esclusivamente specializzato in conformità a quanto richiesto dal DM 37/08; la ditta incaricata della realizzazione dell'impianto avrà cura di rilasciare al cantiere apposita dichiarazione di conformità, così come previsto dallo stesso DM 37/08. Il progetto dell’impianto elettrico di cantiere dovrà essere firmato da professionista abilitato.
L'eventuale richiesta di allacciamento delle ditte sub-appaltatrici che operano in cantiere sarà fatta al direttore tecnico di cantiere che indicherà il punto di attacco per le varie utenze; detta fornitura sarà subordinata alle seguenti condizioni:
• fornitura tramite allacciamento al quadro del subappaltatore dotato come minimo di interruttore di linea e interruttore differenziale;
• esecuzione dell'impianto elettrico del subappaltatore in conformità alle norme di buona tecnica eseguite a regola d'arte;
• dichiarazione di conformità.
L'impianto elettrico e l'impianto di terra saranno realizzati nel rispetto della legge del 01/03/68 n.186 (Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione ed impianti elettrici ed elettronici), delle norme C.E.l. 64-8 e al DM 37/08.
Dovranno essere installati dispositivi differenziali coordinati con l'impianto di terra per garantire anche a seguito di guasti indiretti, tensioni di contatto inferiori a 25 Volt. I quadri elettrici di distribuzione dovranno essere collocati in posizione che ne consenta l'agevole manovra, facilitata dall'indicazione dei circuiti derivati.
Le apparecchiature ai comando ed i dispositivi di protezione a tempo inverso e/o differenziali dovranno essere collocati in apposite cassette stagne aventi un grado di protezione meccanica confacente ed adeguato all'installazione prevista.
L'impianto di terra, a protezione delle tensioni di contatto, è eventualmente comune con quello di protezione delle scariche atmosferiche, al quale saranno connesse tutte le masse metalliche di notevoli dimensioni.
L’impianto dovrà essere verificato prima della messa in servizio da un tecnico abilitato a rilasciare il certificato di conformità per conto dell'impresa proprietaria dell'impianto e denunciato, entro 30 giorni, al competente ufficio dell’I.N.A.I.L. i cui riferimenti si trovano all'interno del presente piano.
Dovranno inoltre essere effettuate le prove sullo scatto degli interruttori differenziali con cadenza semestrale. Tutte le verifiche vanno annotate su apposito registro.
Le prese a spina che vengono adoperate all'interno del cantiere sono di tipo rispondente alle norme CEE e corredate ciascuna a monte di interruttore differenziale e protezioni contro il cortocircuito ed il sovraccarico.
Non vengono utilizzati riduttori di passo.
In linea di massima si prevede di installare quadri ASC di cantiere di potenza 10 kW per gli impieghi ordinari, con un numero adeguato di prese con un indice di protezione IP55.
L’impianto elettrico per l’illuminazione dovrà essere separato dall’impianto di forza, in modo che sovraccarichi ai quadri di lavoro non producano interruzioni dell’illuminazione.
Durante l’orario di chiusura del cantiere non deve essere presente tensione nei circuiti e nei quadri elettrici del cantiere. Sarà cura del direttore tecnico di cantiere segnalare alle maestranze, il distacco della corrente operando sul quadro generale di Xxxxx Xxxxxxxx.
Potrà essere mantenuta attiva la linea che alimenta l’impianto di illuminazione normale.
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
L'illuminamento dei passaggi e dei luoghi di lavoro è indispensabile in quanto riduce considerevolmente l'affaticamento fisico e visivo, aumentando il comfort degli ambienti di lavoro quindi del benessere e del rendimento dei lavoratori.
Le fonti luminose non devono provocare abbagliamento ma, al contrario, devono rendere visibile tempestivamente e chiaramente la presenza di rischi per persone e mezzi di cantiere.
Di notte dovrà essere ben illuminato l'ingresso e il perimetro del cantiere su strada.
Inoltre una insufficiente illuminazione è certamente causa frequente di infortuni sul lavoro anche gravi.
L’illuminazione assolve pertanto tre scopi principali:
• Consentire la corretta esecuzione delle lavorazioni sia dal punto di vista tecnico, che da quello antinfortunistico;
• Vedere i movimenti degli altri lavoratori e controllare la propria posizione nei confronti dei mezzi meccanici;
• essere visibili da parte dei manovratori dei mezzi d’opera.
L’illuminazione ordinaria nel cantiere può essere attuata con apparecchi fissi, trasportabili o portatili.
In corso d'opera l'Appaltatore dovrà procedere giornalmente al mantenimento in efficienza dell'impianto di illuminazione garantendo una luminosità minima di 20 lux in tutte le aree ed integrando l’impianto di illuminazione in relazione alle lavorazioni in corso nelle singole zone. Nel caso di lavorazioni di maggior dettaglio dovrà essere prevista un’illuminazione maggiore anche con l’impiego di lampade portatili, vedi successiva tabella.
Aree di lavoro, salita di tubi di fognatura, trasporti, manodopera e operazioni di stoccaggio | 50 lux |
Montaggio di elementi, stampi di legno, e montaggio telaio, tubazioni e cablaggio elettrico | 100 lux |
Giunzione elementi, uso di macchine elettriche, e montaggio tubi | 200 lux |
Le lampade portatili devono:
• avere l’impugnatura di materiale isolante non igroscopico;
• avere le parti in tensione, o che possono essere messe in tensione in seguito a guasti, completamente protette in modo da evitare ogni possibilità di contatto accidentale;
• avere involucro di vetro o di materiale traslucido a protezione della lampada;
• essere munite di gabbia di protezione, fissata mediante collare esterno all’impugnatura isolante;
• garantire il perfetto isolamento delle parti in tensione dalle parti metalliche eventualmente fissate
all’impugnatura.
In tutto il cantiere è necessaria un’illuminazione di sicurezza dove il lavoro si svolge con l’illuminazione artificiale, ad esempio nei piani interrati, allora vanno illuminate le vie di esodo che conducono a luoghi sicuri o all’aperto, specie le rampe di scale non ancora ultimate, i varchi di uscita.
Nel cantiere l’illuminazione di sicurezza è in genere assicurata con apparecchi di illuminazione autonomi deve essere garantita di almeno 5lux con lampade di emergenza con autonomia di almeno 1h.
L’Appaltatore dovrà garantire nelle viabilità di cantiere almeno 20 lux.
L'Appaltatore dovrà procedere al monitoraggio strumentale dei livelli di illuminamento
IMPIANTI DI TERRA E DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE (ALL. XV, PUNTO 2.2.2., LETTERA D) DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.)
Impianto di terra e Scariche atmosferiche
L'impianto elettrico di cantiere sarà realizzato nel pieno rispetto delle norme CEI vigenti e del DM 37/08, nonché del DM 519/93 recante autorizzazione ad esercitare attività omologativa di primo o nuovo impianto per la messa a terra e la protezione contro le scariche atmosferiche.
L'installazione degli impianti elettrici e la preventiva scelta di tutti i componenti (conduttori , quadri, interruttori , prese ) dovrà essere effettuata tenendo conto della necessità di prevenire i pericoli derivanti da contatti accidentali con gli elementi sotto tensione ed i rischi di incendio e di scoppio derivanti da eventuali anormalità che si verificano nell’esercizio.
Ai fini della sicurezza ogni macchina alimentata elettricamente deve essere collegata a terra a protezione contro i contatti indiretti.
Nella realizzazione dell'impianto andranno considerate le seguenti precauzioni:
• saranno installati sui quadri interruttori differenziali scelti in maniera da tener presente la necessità di selettività dell' impianto in modo che in caso di guasto non venga a mancare energia a tutto il cantiere, ma solo alla zona interessata ;
• saranno utilizzate esclusivamente spine e relative prese per usi industriali montate su quadri elettrici di cantiere;
• le derivazioni a spina per l'alimentazione di macchine ed apparecchi di potenza superiore a 1.000 Watt saranno provviste a monte della presa di interruttore per permettere l'inserimento e il disinserimento della spina a circuito aperto e dei tipo interbloccato;
• nei luoghi bagnati o molto umidi o nei locali a contatto o entro grandi masse metalliche, tutti gli utensili e le lampade elettriche portatili saranno alimentate, rispettivamente a tensione non superiore a 50 e 25 Volt verso terra;
• sia installato un quadro per ogni area di lavoro per l' alimentazione delle varie utenze.
Tutte le masse metalliche che si trovano all' interno del cantiere vanno collegate all' impianto di terra principale, ed in particolare:
• l'armadio e le parti metalliche dei quadri elettrici
• le strutture metalliche che possono essere messe in tensione in caso di guasti
• le baracche
• i macchinari
La dispersione deve avvenire a mezzo di una rete di terra costituita da:
• dispersori o puntazze di opportuna sezione e lunghezza,
• conduttori di terra che collegano tra di loro i dispersori e le eventuali masse metalliche di grandi dimensioni,
• dalle giunzioni e dai conduttori di protezione o baffi.
Gli impianti di messa a terra saranno denunciati alla sede competente per territorio per gli opportuni controlli da effettuare in cantiere da parte dei loro tecnici.
La protezione di strutture metalliche e impianti contro le scariche atmosferiche deve essere coordinata con le norme CEI 64-8 ed armonizzate con le norme CEI 81-10.
Per ogni struttura da proteggere devono essere realizzate almeno due discese con corde di rame da 50 mmq; per strutture di dimensioni maggiori quali le gru, ponteggi e baracche, le discese devono essere almeno una ogni 20 m di perimetro.
Come impianto di dispersione deve essere utilizzato l'impianto di terra unico del cantiere, eventualmente integrato con altri elementi disperdenti, o nel caso in cui non sia disponibile, deve essere realizzato un impianto di dispersione specifico, possibilmente ad anello integrato da picchetti nei punti di collegamento delle discese.
Riferimenti normativi:
• DPR 462/2001 del 22-10-2001 – Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi
PSC | Rev. 00 | Luglio 2018 | 16 |
PSC Via della Cooperazione – Rozzano (MI) |
MISURE DI SICUREZZA CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO O DI ESPLOSIONE CONNESSI CON LAVORAZIONI E MATERIALI UTILIZZATI IN CANTIERE (ALL. XV, PUNTO 2.2.2., LETT. G) DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.)
In relazione allo sviluppo delle lavorazioni individuate le precauzioni di carattere generale, finalizzate a compensare il rischio incendio, sono quelle di seguito indicate che si concretizzeranno nel dettaglio nell’ambito delle procedure di dettaglio che saranno inserite nel Piano di Emergenza.
Luoghi sicuri
I luoghi sicuri del cantiere, saranno identificati nel Piano Operativo di Sicurezza e nel Piano di Emergenza ed Antincendio da produrre a cura del impresa affidatraia secondo le indicazioni contenute in questo documento.
In caso di allarme tutti i lavoratori si ritroveranno negli spazi indicati ed il DT di cantiere procederà al censimento delle persone affinché si possa verificare l'assenza di qualche lavoratore. L'eventuale chiamata ai Vigili del Fuoco viene effettuata esclusivamente dal DT di cantiere o da un suo delegato che provvederà a fornire loro tutte le indicazioni necessarie per focalizzare il tipo di intervento necessario.
Gli incaricati alla gestione dell'emergenza provvederanno a prendere gli estintori o gli altri presidi necessari e a provare a far fronte alla stessa in base alle conoscenze ed alla formazione ricevuta.
Fino a quando non è stato precisato che l'emergenza è rientrata, tutti i lavoratori dovranno rimanere fermi o coadiuvare gli addetti all'emergenza nel caso in cui siano gli stessi a chiederlo.
Ad ogni impresa subappaltatrice saranno esplicitamente richieste informazioni relative alla situazione delle sostanze infiammabili e alla personale dotazione di estintori.
Estintori presenti in cantiere
Sono tenuti in cantiere un numero adeguato di estintori di 6 Kg del tipo a polvere chimica della capacità estinguente non inferiore a 34 A 144 BC, secondo il tipo delle lavorazioni in corso e del carico d’incendio.
Nel fabbricato vi saranno almeno 1 estintori per area con eventuale incremento in relazione alle lavorazioni ed alla presenza di sostanza infiammabili.
Ogni mezzo meccanico dovrà avere l’estintore di bordo.
Ai lavoratori in cantiere è raccomandato che non vengano ingombrati gli spazi antistanti i mezzi di estinzione, che gli stessi non vengano cambiati di posto e che il capocantiere venga avvisato di qualsiasi utilizzo, anche parziale, di tali dispositivi.
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. ci sarà in cantiere un adeguato numero di persone addette alla gestione dell'emergenza che devono aver frequentato apposito corso
Prescrizioni atte alla prevenzione del rischio incendio
Nel seguito si riportano le prescrizioni di carattere generale cui attenersi:
• definire apposite aree dove stoccare i materiali combustibili, i liquidi infiammabili. In particolare dette aree dovranno essere gestite nel rispetto delle specifiche norme di sicurezza antincendio (es. prevedere nelle aree appositi contenitori metallici con distinzione circa la tipologia di rifiuto).
• individuare appositi e distinti locali ove depositare i liquidi infiammabili e le bombole di gas (combustibile/comburente) necessarie alle operazioni di saldatura e taglio.
• allontanare giornalmente, dall’area di cantiere, tutti i residui di lavorazione di tipo combustibile/infiammabili.
• mantenere il divieto assoluto di fumare in corrispondenza delle aree interne agli edifici ed in corrispondenza delle aree interne ove vi è la presenza di sostanze combustibili e/o infiammabili
• predisporre particolari procedure nel caso di lavorazioni per le quali possano prevedersi rischi legati
all’incendio; tali aspetti saranno valutati e definiti nell’ambito dei piani particolari di sicurezza
• dovrà rendersi disponibile, in cantiere, una planimetria con l’individuazione degli idranti stradali presenti nell’ambito dell’isolato.
RISCHI CONNESSI A LAVORAZIONI IN PRESENZA DI LINEE AEREE IN TENSIONE
In relazione alle caratteristiche del sito non si evidenzia questo particolare rischio in quanto i lavori sugli impianti avverranno a sezionamento avvenuto degli stessi.
DISPOSI)IONI PER DARE ATTUA)IONE A QUANTO PREVISTO DALL’ART. 102 DEL T.U. E S.M.I. [DI CUI AL PUNTO
2.2.2, LETTERA F) DELL’ALL. XV AL T.U.]
In relazione alla tipologia delle lavorazioni, unitamente ai datori di lavoro delle imprese subappaltatrici consulteranno,
prima dell’inizio dei lavori, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza fornendo agli stessi tutti i chiarimenti che
dovessero scaturire dall’esame del piano.
Tale attività dovrà altresì essere sviluppata e coordinata, durante tutto il processo di esecuzione dei lavori, in concomitanza ad ogni cambio di fase di lavoro.
Stessa procedura dovrà essere utilizzata in caso di modifiche o aggiornamenti del piano di sicurezza e coordinamento da parte del C.S.E..
L’effettivo svolgimento di tale attività dovrà risultare dalla compilazione di appositi verbali, redatti secondo lo schema riportato nella parte generale o equivalente, e trasmessi al coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione (CSE) nonché al responsabile dei lavori nominato dalla committenza (RL).
DISPOSI)IONI PER DARE ATTUA)IONE A QUANTO PREVISTO DALL’ART. 92, COMMA 1 LETTERA C) [DI CUI AL PUNTO
2.2.2, LETTERA G) DELL’ALL. XV AL T.U.]
Il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori pianificherà, attraverso la predisposizione di specifico
calendario e comunque con cadenza settimanale, una riunione di cooperazione e coordinamento fra i datori di lavoro delle imprese interessate, ivi compresi i lavoratori autonomi e con la presenza del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; ciò al fine di garantire la loro reciproca informazione e partecipazione alle fasi di valutazione dei rischi connessi alle lavorazioni.
In particolare detta attività viene già pianificata nell’ambito del piano prevedendo le seguenti attività e calendarizzazione in aggiunta a quelle preliminari all’inizio delle attività già, in via generale definite nell’ambito del piano di coordinamento:
• nr°1 una riunione di coordinamento con cadenza settimanale e ad ogni cambio di fase
• riunioni straordinarie per la discussione di tematiche specifiche
• sopralluoghi ordinari in cantiere
L’effettivo svolgimento dell’attività di coordinamento dovrà risultare dalla compilazione di appositi verbali, redatti
secondo lo schema riportato nel Manuale di gestione del cantiere per gli aspetti della sicurezza.
SERVIZI SANITARI E DI PRONTO INTERVENTO (ALL. XIII DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.E PUNTO 2.2.2, LETTERA G)
DELL’ALL. XV AL T.U.]
Tenuto conto della posizione del cantiere, saranno indicati i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime
immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso.
I presidi saranno tenuti in apposite cassette di Primo Soccorso entro il locale infermeria e a disposizione delle
maestranze in cantiere. L’ubicazione di detti presidi identificata e segnalata con appositi cartelli.
Per quanto attiene al pronto intervento si rimanda a quanto indicato circa i compiti del coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione. In particolare in tutte le baracche, che compongono il cantiere, dovranno essere riportate le istruzioni unitamente alle persone designate, nonché i recapiti telefonici cui riferirsi, per far fronte alle situazioni di Emergenza. Dovrà altresì prevedersi l’installazione di cartelli indicanti i primi soccorsi da attuare per aiutare l’eventuale infortunato.
ESERCIZIO DELLE MACCHINE E DELLE ATTREZZATURE (ALL. VI DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.)
Tutti i mezzi e le attrezzature saranno utilizzati e mantenuti secondo le istruzioni fornite dal fabbricante, saranno rispondenti alla normativa vigente e sottoposte a periodiche verifiche al fine di controllarne l’efficienza e il mantenimento delle condizioni di sicurezza nel tempo.
Le macchine e le attrezzature dovranno essere adeguate alla tipologia di lavorazione da svolgere ed alla morfologia del sito durante lo specifico intervento. A tal fine l’impresa fornirà le apposite schede di macchina e delle attrezzature in genere e copia dei libretti contenenti le registrazioni degli eventuali controlli periodici richiesti dalle norme vigenti.
Le modalità di esercizio delle macchine e delle attrezzature saranno oggetto di specifiche istruzioni, notificate al personale addetto precedentemente identificato.
Al riguardo si farà riferimento alla documentazione allegata e richiamata nella parte generale alla quale potranno essere aggiunte specifiche schede, riferite alle attrezzature o alle modalità operative che le imprese subaffidatarie intenderanno utilizzare, nel caso in cui le stesse differissero da quelle standard.
Sarà pertanto cura dell’impresa esecutrice indicare, nel piano operativo di sicurezza in quanto piano di dettaglio, le caratteristiche delle macchine e delle attrezzature che intende utilizzare.
In relazione alla possibile configurazione e posizione delle macchine per il sollevamento delle vetrate di facciata, sarà predisposta specifica procedura di coordinamento per garantire le non interferenze secondo le indicazioni normative vigenti e specificatamente applicabili.
Parallelamente la gestione delle stesse dovrà essere condotta, partendo dai libretti d’uso e manutenzione, attraverso una periodica e cadenzata attività di verifica e controllo che dovrà risultare da apposite registrazioni affidate a una predefinita unità, la quale provvederà alla registrazione delle verifiche condotte. Ciò al fine di disporre di attrezzature e materiali che risultino sempre in stato di perfetta efficienza funzionale e operativa.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (ART. 75 D.LGS. 81/08 E S.M.I.)
Il personale delle imprese sarà provvisto (in quanto dovrà far parte della dotazione personale) di tuta da lavoro con inserito cartellino identificativo di riconoscimento, elmetto, guanti e calzature di sicurezza durante tutte le fasi lavorative e cuffie per le mansioni che lo richiedono.
Saranno inoltre disponibili in cantiere tappi auricolari, cinture di sicurezza, mascherine, occhiali e quant’ altro
necessario da adottare qualora lo impongano le circostanze.
Nel caso di particolari lavorazioni, per le quali saranno da prevedere specifici D.P.I., questi saranno indicati nella parte specifica del piano relativa alla corrispondente fase.
Tutti i D.P.I. dovranno essere conformi al TITOLO III del D. Lgs. 81/08 e s.m.i..
All'atto della scelta delle attrezzature di lavoro, il datore di lavoro prende in considerazione:
a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;
b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
c) i rischi derivanti dall’impiego delle attrezzature stesse
d) i rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso.
CASCO | |
PROTETTORE AURICOLARE |
|
CALZATURE DI SICUREZZA | |
STIVALI IN GOMMA | |
MASCHERE PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE | |
GUANTI | |
INDUMENTI ALTA VISIBILITÀ | |
OCCHIALI |
Che sarà custodita in appositi armadietti posizionati all’interno del portale di transito per l’accesso in cantiere dall’area
dei baraccamenti a quella di lavoro.
DIREZIONE DEL CANTIERE
L’appaltatore, dovrà segnalare al Coordinatore Per la Sicurezza in fase di Esecuzione, il nominativo della figura del Responsabile di cantiere (D.T.C.), il quale dovrà vigilare, per le specifiche competenze affidate, affinché vengano messe in atto e mantenute tutte le misure di sicurezza relative all’ambiente di lavoro, all’igiene e all’incolumità delle maestranze, previste nell’ambito del presente PSC nonché nel quadro normativo vigente.
In relazione a quella che è l’organizzazione della logistica che intenderà sviluppare l’appaltatore dovrà prevedere specifiche aree destinate a deposito la cui dislocazione dovrà essere sottoposta al CSE nella fase di analisi del POS iniziale.
Deposito di liquidi infiammabili
Non previsto allo stato attuale
Gestione sostanze infiammabili
E’ vietato nella maniera più assoluta il deposito di scarti di lavorazione, imballaggi o sostanze infiammabili all'interno dell’area di cantiere. In particolare si prescrive il che il carico d’incendio deve essere minore di 15 Kg legna standard/mq, in questa condizione non è necessario l’installazione di un dispositivo di scariche atmosferiche LPS (Lightning Protection System).
La cernita ed asportazione di quanto sopra va effettuata rigorosamente con cadenza giornaliera.
Per lo stoccaggio all'aperto di materiali facilmente infiammabili si prevede di realizzare un apposita area rispondente alle norme di prevenzione incendi, con accesso limitato a persone specificamente autorizzate.
Trasporto e deposito di materiali
Per la movimentazione dei carichi dovranno essere usati quanto più possibile mezzi ausiliari atti a evitare o ridurre le sollecitazioni sulle persone.
Al manovratore del mezzo di sollevamento e/o trasporto deve essere garantito il controllo delle condizioni dell’area di
sosta (uso di apparecchiatura radiotrasmittente), anche con l’ausilio di eventuale aiutante (moviere).
I percorsi per la movimentazione dei carichi sospesi (montaggio vetrine su strada) dovranno essere scelti in modo da evitare, quanto più possibile, l’interferenza con zone in cui si trovino ad operare maestranze addette al cantiere; diversamente la stessa sarà opportunamente segnalata al fine di consentire lo spostamento delle citate maestranze.
I depositi di materiale in cataste, pile, mucchi dovranno essere effettuati in modo razionale e tali da evitare crolli e cedimenti e dovranno essere recintati.
Nell’ambito del cantiere sono state definite specifiche aree di deposito dei materiali in relazione allo sviluppo delle lavorazioni unitamente allo stato di avanzamento di quelli successivi.
In particolare la definizione di dette aree sarà oggetto di specifica valutazione, in ogni singola fase di lavoro, in relazione alle specifiche necessità emergenti concentrandola fra Direttore tecnico di cantiere, imprese esecutrici, D.L. e Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
AREA RIFIUTI [DI CUI AL PUNTO 2.2.2, LETTERA M) DELL’ALL. XV AL T.U.]
RISCHI DI ANNEGAMENTO
Non previsto per la tipologia delle lavorazioni.
ALLACCIAMENTI AI SERVIZI ESISTENTI DI CUI AL PUNTO 2.2.2, LETTERA D) DELL’ALL. XV AL T.U.]
In questo capitolo si ritiene di voler porre l’accento sugli aspetti della sicurezza afferenti al collegamento degli impianti
realizzati sia in fase di allestimento di cantiere sia in fase di completamento dello showroom
In particolare si ritiene opportuno individuare le seguenti procedure che, indipendentemente dalla tipologia del rischio da cui proteggersi, hanno valenza generale da sviluppare comunque, nel dettaglio, durante le fasi di coordinamento. In particolare dovrà prevedersi, prima del collegamento alle reti pubbliche, l’accertamento circa l’avvenuta esecuzione e completamento delle parti impiantistiche riferite alla tipologia dell’allacciamento cui ci si riferisce.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, riferendoci all’impianto elettrico:
• completamento di tutti gli allacciamenti interni all’opera o alle aree esterne;
• isolamento delle parti in tensione non ancora collegate ai terminali utilizzatori;
• chiusura e/o delimitazione delle aree in corrispondenza dei quadri elettrici non chiudibili al fine di scongiurare i rischi connessi ai contatti diretti e indiretti.
La verifica circa l’avvenuta esistenza dei dispositivi di sicurezza richiesti sia dalle norme di sicurezza sia dal progetto. Comunicazione, a tutte le maestranze, circa la data e l’ora in cui la singola rete impiantistica sarà collegata a quella dell’ente erogatore.
Verifica che tutti gli apprestamenti di cui ai punti precedenti, siano in esercizio durante la fase preliminare al collegamento.
Coordinamento, fra il Responsabile dell’ente erogatore e il D.T. del lotto in esame, al fine di eseguire le operazioni di
allaccio in sicurezza.
Per gli altri allacciamenti quali:
• acqua
• fogne
Sarà eseguita analoga procedura avendo quale riferimento la tipologia di rischio connesso.
Risulta evidente che tale attività andrà sviluppata avendo anche quale riferimento il progetto definitivo, gli schemi, le specifiche tecniche e le indicazioni della D.L. delle opere impiantistiche.
SEGNALETICA DI SICUREZZA
All’interno e sul perimetro dell’area di cantiere sarà installata la cartellonistica di sicurezza riferibile alle lavorazioni e all’organizzazione del cantiere stesso nel rispetto di quella che è l’attuale normativa vigente contenuta nelle seguenti disposizioni:
• TITOLO V D.LGS 81/08 e s.m.i. e agli allegati XXIV a XXXII.
Di seguito la cartellonistica di sicurezza che deve essere impiegata in cantiere al fine di individuare:
• i rischi e i pericoli connessi con le lavorazioni
• i divieti
• i mezzi e le attrezzature antincendio
• i dispositivi di protezione individuale da utilizzare
• le aree di transito e i percorsi d’esodo
• le limitazioni.
La cartellonistica di sicurezza dovrà essere installata stabilmente negli specifici
punti del cantiere evitando di raggrupparla in un unico e grande cartello ciò al fine di garantire l’intelligibilità e l’unità
di informazione.
All’interno del cantiere la gestione complessiva delle attrezzature, degli impianti e degli apprestamenti di cantiere sarà di pertinenza dell’impresa per il tramite del D.T. all’uopo delegato con specifico atto notarile, recante data certa, indicante fra l’altro le disponibilità economiche di spesa. Il D.T. può, a sua volta, previa intesa con l’appaltatore, delegare specifiche funzioni in materia di salute e sicurezza secondo le stesso condizioni con cui ha ricevuto delega egli stesso (art. 16 del D.Lgs. 81/08 modificato e integrato dall’art. 12 del D.Lgs. 106/09).
In particolare sarà previsto:
• L’allestimento dell’area di cantiere così come descritto nei paragrafi precedenti [recinzioni, viabilità ecc.] e
nella tavola 1 della cantierizzazione.
• L’allestimento dei servizi igienico assistenziali che saranno in numero e dimensione tali da garantirne l’uso alle maestranze che complessivamente si prevede dovranno operare in cantiere. Contemporaneamente ne garantirà il mantenimento delle condizioni d’igiene.
• La predisposizione dell’impianto elettrico per l’illuminazione normale e di sicurezza a copertura dell’intero cantiere unitamente ai quadri necessari al collegamento delle apparecchiature elettriche necessarie all’esecuzione dell’opera.
• La predisposizione di tutti gli apprestamenti particolari e collettivi di sicurezza necessari all’esecuzione dell’opera nonché il loro mantenimento in efficienza per tutto il periodo di esecuzione dell’opera.
• L’assistenza per tutti quegli interventi di modifica degli apprestamenti necessari ad una corretta esecuzione
dell’opera.
Nel caso in cui si dovesse palesare la necessità di uso comune di attrezzature e apparecchiature questa avverrà attraverso una specifica procedura che prevede:
a) Una preliminare attività di formazione e informazione;
b) L’accertamento delle competenze e professionalità delle maestranze che devono usare tali attrezzature o macchine.
Per tutte quelle attrezzature, macchine e sistemi che necessariamente sono d’uso comune quali indicativamente:
• Impianti elettrici.
Dovranno essere predisposti, in aggiunta all’attività di formazione / informazione, specifiche metodologie comportamentali e/o operative che devono trovare specifico riscontro nell’area e negli ambiti in cui è presente l’attrezzatura / impianto previsto in uso collettivo.
Nello stesso cartello dovranno essere indicati i nominativi delle persone autorizzate nonché il riferimento del responsabile indicato dall’impresa affidataria.
Sarà prevista, a cura del D.T. dell’impresa affidataria dei lavori l’organizzazione di specifica attività di formazione informazione in modo che tutte le maestranze presenti in cantiere siano edotte circa l’organizzazione e l’uso comune delle attrezzature, degli impianti e dei presidi igienico assistenziali.
GENERALITÀ
Il presente documento ha lo scopo di definire, con riferimento:
il:
• all’art. 100 del T.U. e s.m.i.;
• all’allegato XV del T.U. e s.m.i.;
• all’allegato XVI del T.U.e s.m.i.;
• dall’ art. 131 del D.Lgs 12.04.2006 nr. 163
• Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.)
• Fascicolo dell’opera (F.O.)
Relativi alla realizzazione del progetto “CHINA CORPORATE UNITED PAVILION” da eseguirsi a Milano nell’area EXPO
2015.
Nello sviluppo del documento e dei suoi correlati allegati, si terrà conto delle indicazioni riportate nell’allegato XV del
T.U. e s.m.i. e nelle “LINEE GUIDA DI INDIRIZZO PER L’ATTIVITA’ DI COORDINATORE PER LA SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI”.
Al riguardo e per le finalità di cui al presente documento, si è ritenuto opportuno riportare le definizioni e termini di efficacia introdotti con l’emanazione della precitata disposizione:
Scelte progettuali e organizzative: insieme di scelte effettuate in fase di progettazione dal progettista dell’opera in collaborazione con il coordinatore per la progettazione, al fine di garantire l’eliminazione e la riduzione al minimo dei rischi di lavoro. Le scelte progettuali sono effettuate nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da impiegare e delle tecnologie da adottare; le scelte organizzative sono effettuate nel campo della pianificazione temporale e spaziale dei lavori.
Procedure: le modalità e le sequenze stabilite per eseguire un determinato lavoro od operazione.
Apprestamenti: le opere provvisionali necessarie al fine della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in cantiere.
Attrezzature: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro.
Misure preventive e protettive: gli apprestamenti, le attrezzature, le infrastrutture, i mezzi e i servizi di protezione collettiva, atti a prevenire il manifestarsi di situazioni di pericolo, a proteggere i lavoratori da rischio di infortunio ed a tutelare la loro salute.
Prescrizioni operative: le indicazioni particolari di carattere temporale, comportamentale, organizzativo, tecnico e procedurale, da rispettare durante le fasi critiche del processo di costruzione, in relazione alla complessità dell’opera da realizzare;
Cronoprogramma dei lavori: programma dei lavori in cui sono indicate, in base alla complessità dell’opera, le lavorazioni, le fasi e le sottofasi di lavoro, la loro sequenza temporale e la loro durata Costi della sicurezza: i costi indicati all’art. 100 del T.U. e s.m.i. nonché gli oneri indicati all’articolo art. 131 del D.lgs 163/2006 e s.m.i..
I contratti collettivi individuano le condizioni e i casi di eccezionalità nell’adibizione al lavoro notturno di cui alle lettere
a) e b).Dalle considerazioni esposte, nei capitoli precedenti, emerge come il seguente Piano di Sicurezza e Coordinamento, con il correlato Fascicolo dell’Opera, sono stati sviluppati con lo scopo di individuare:
• le modalità tecniche ed amministrative, cui si intende uniformarsi, per la stesura dei documenti previsti
all’art. art. 91 del T.U s.m.i.;
Per la realizzazione del presente appalto, la squadra lavoro è così composta:
FIGURE COINVOLTE | NOMINATIVO |
RESPONSABILE LAVORI: | ARCH. XXXXXXX XXXXXXXXX XXXXXX X. XXXXXX, 0 00000 XXXXXXX (XX |
PROGETTISTA ARCHITETTONICO: | ARCH. XXXXXX XXXXXXX STUDIO SBG ARCHITETTI VIA GORIZIA 30 – MILANO |
INGEGNERE STRUTTURISTA: | XXX. XXXXX XXXXXXX VIA GRASSI 1 – MONZA (MB) TEL / FAX 000.000000 |
PROGETTISTA IMPIANTI | ADVANCED ENGINEERING SRL XXX XXXXX XXXXXX 00 – XXXXXX (XX) |
COORDINATORE DELLA SICUREZZA PER LA PROGETTAZIONE: | P.I. XXXXXXX XXXXXXXX OPTIMA SOLUZIONI AMBIENTALI S.C. Xxx X. Xxxxx, 00 - 00000 Xxxxxx Tel.02/00.00.00.00 Fax.02/00.00.00.00 |
COORDINATORE DELLA SICUREZZA PER L’ESECU)IONE: |
L’insieme dei documenti, che fanno parte integrante del progetto esecutivo, nonché dagli eventuali aggiornamenti che potranno intervenire nel corso dell’esecuzione dell’opera ed in particolare nella elaborazione del progetto costruttivo da parte del soggetto cui sarà affidata l’esecuzione dell’intervento.
In tale ottica il presente documento rappresenta il piano che riassume tutte le iniziative che devono mettere in atto il Committente e per lui il Responsabile dei Lavori, l’impresa esecutrice per la prevenzione, sul posto e sul luogo di lavoro, degli infortuni a garanzia della sicurezza fisica dei lavoratori; queste dovranno essere conformi all’attuale quadro normativo secondo una politica di sicurezza che si articolerà seguendo un programma che, nel rispetto dei principi generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e nel rispetto delle corrispondenti direttive in materia, comprende:
• L’attuazione delle misure tecniche ed organizzative imposte dalle norme di legge ovvero suggerite da quelle di buona tecnica o dalla valutazione dei rischi finalizzate a ridurre le situazioni di pericolo e la probabilità del verificarsi dell’infortunio;
• la sensibilizzazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nonché l’informazione dei lavoratori impiegati nell’attività lavorativa;
• la fornitura, dotazione e conseguenti prescrizioni d’uso dei mezzi di protezione personale;
• la cooperazione con i soggetti che complessivamente potranno operare nell’ esecuzione dell’intervento così
come suddiviso nei lotti precedentemente evidenziati;
• il piano [P.S.C.] si compone di una serie di documenti specifici, come nel seguito indicato, che illustrano le condizioni generali del cantiere, le attività principali e gli aspetti, legati alla sicurezza, a cui tutti i soggetti che intervengono nel processo di realizzazione dell’opera, in relazione alle funzioni svolte e alle correlate responsabilità, si dovranno attenere durante l’esecuzione dei lavori.
Il piano nel suo complesso sarà oggetto di aggiornamento:
• a seguito dell’approvazione del piano operativo di sicurezza, redatto, dal/i datore/i di lavoro delle imprese esecutrici e/o per quelle attività che rientrano nell’ambito dei noli a freddo e/o a caldo o delle forniture in opera, di cui all’art. 96 comma g. del T.U. modificato e integrato dall’art. 64 del D.Lgs. 106/09;
• Durante le macrofasi di esecuzione dell’opera
ELENCO RIASSUNTIVO DELLE LAVORAZIONI PREVISTE IN APPALTO
- COMPARTIMENTAZIONE DELL’AREA
- MONTAGGIO BARACCHE
- ALLESTIMENTO DELLE ANDATOIE E VIE PER I PASSAGGI PEDONALI
- MONTAGGIO SEGNALETICA IN ACCESSO AL CANTIERE
- MONTAGGIO DELLA GRU DI CANTIERE
- SCAVI ESEGUITI MEDIANTE MEZZI MECCANICI
- FONDAZIONI ARMATE
- MONTAGGIO DEL PONTEGGIO
- SETTI IN ELEVAZIONE
- VESPAIO
- SOLETTA PIANA GETTATA IN OPERA
- SOLAIO DI COPERTURA PIANA IN LASTRE PREFABBRICATE IN C.A.
- MURATURA DI TAMPONAMENTO
- ISOLAMENTO TERMICO A TETTO ROVESCIO PER COPERTURE PIANE
- LATTONERIE COPERTURA
- ISOLAMENTO TERMICO A PARETE VERTICALE
- IMPIANTO IDRICO
- IMPIANTO ELETTRICO
- OPERE IN CARTONGESSO
- INTONACI
- RASATURE
- SOTTOFONDI
- PAVIMNETAZIONE
- RIVESTIMENTI A PARETE
- MARMI E DAVANZALI
- SERRAMENTI
- MONTAGGIO DELLA PARETE IN LAMIERA MICROFORATA DI MASCHERAMENTO
- TINTEGGIATURE
- IMPIANTO FOGNARIO
- POSA DEI POZZETTI E DELLE CAMERETTE DI ISPEZIONE
- PAVIMENTAZIONE ESTERNA
- MONTAGGIO DELLE RECINZIONI PERIMETRALI DEFINITIVE
- OPERE SU ASETTO STRADALE
- REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DEL CENTRO SPOTIVO
- COMPARTIMENTAZIONE DELL’AREA DI LAVORO POSTA SU STRADA
- DEMOLIZIONE CORDOLI
- SCAVI DI PICCOLA ENTITA’
- RIEMPIMENTO CON STESA DI SABBIA
- POSA DEI NUOVI CORDOLI
- MONTAGGIO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA
- MONTAGGIO DELLA SEGNALETICA STRADALE
- SMOBILIZZO DEL CANTIERE
LAYOUT DI CANTIERE
QUADRO NORMATIVO E LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO
Nell’elaborazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento e del correlato fascicolo dell’opera, ci si è riferiti All’attuale quadro legislativo e normativo che nel seguito si riporta, in maniera indicativa e non esaustiva:
• Regolamento Edilizio e di Igiene del Comune di Milano;
• D.P.R. n. 1124/65 “Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro
e le malattie professionali”;
• D. Lgs. n. 81/08 “Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;
• D. Lgs. n. 106/09 “Disposizione integrative e correttive al D. Lgs. 81/08 in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro”
• D.P.R. n. 962 del 10/09/1982 - Attuazione della direttiva 782/610/CEE relativa alla protezione sanitaria dei lavoratori esposti al cloruro di vinile monomero;
• D.M. del 10/3/1977 - Determinazione delle zone climatiche;
• D.M. Interno del 24/11/1984 - Utilizzazione del gas naturale;
• D.M. 10.03.98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro;
• Circ. Min. Lavoro 13/82 “Sistemi e mezzi anticaduta e montaggio degli elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p.,
manutenzione delle gru e torre automontanti”;
• Circolare Ministeriale LL.PP. n. 1769 del 30/06/1996 - Criterio di valutazione e collaudo dei requisiti acustici;
• Nuovo Codice della strada.
• D.Lgs. 4.09.02 Attuazione della direttiva 2000/14/CEE concernente l’emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto.
• D.P.R. 22/10/2001 n. 462 – Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia d’installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra d’impianti e d’impianti elettrici pericolosi.
• DECRETO 11 aprile 2011 - Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all'All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nonché i criteri per l'abilitazione dei soggetti di cui all'articolo 71, comma 13, del medesimo decreto legislativo.
• Decreto 6 agosto 2012. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Recepimento della direttiva 2009/161/UE della Commissione del 17 dicembre 2009 che definisce il Terzo elenco di valori indicativi di esposizione professionale in attuazione della direttiva 98/24/CE del Consiglio e che modifica la direttiva 2009/39/CE della Commissione (G.U. 218 del 18/09/2012)
• Decreto 7 agosto 2012. Ministero dell'interno. Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare(G.U. 201 del 29/08/2012)
• Accordo 25 luglio 2012 - Adeguamento e linee applicative degli Accordi Stato-Regioni sulla formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro/RSPP (G.U. 192 del 18/08/2012)
• Modifica della direttiva 2006/42/CE, cosiddetta Direttiva Macchine relativa alle macchine per l'applicazione di pesticidi (G.U. 180 del 03/08/2012)
• Nuovo elenco di norme armonizzate nell'ambito della direttiva macchine (GUCE C256 del 24/08/2012)
• Nuovo elenco di norme armonizzate nell'ambito della direttiva bassa tensione (GUCE C245 del 14/08/2012)
• Decreto 9 luglio 2012 del Ministero della salute - Contenuti e modalità di trasmissione delle informazioni relative ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori
• DPR 177/2011 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'art. 6, comma 0, xxxx. x) xxx X.Xxx. 00/00 (XX n. 260 dell'08-11-11)
• Circolare del Ministero del lavoro Chiarimenti in merito ai modelli di organizzazione e gestione ex art. 30 D.Lgs. 81/08
• Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - Circolare n° 17/2009 art. 18, comma 1, lett r), D.Lgs. 81/08 - obbligo di comunicazione dei dati concernenti gli infortuni sul lavoro: indicazioni operative
• Norme UNI EN 81 2004- Regole di sicurezza per l’installazione degli ascensori;
• Norma UNI 10874 “Manutenzione dei patrimoni immobiliari – criteri di stesura dei manuali d’uso e
manutenzione;
• Norme C.E.I. (Comitato elettrotecnico Italiano):
o 64.2 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione;
o 64.8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 Volt c.a. e 1500 Volt in c.c.;
• 81.10 Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche;
• 81.14 Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche;
• Norme UNI 8199:1998 – Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione;
• Raccomandazione UNI EN. 12464-1:2004 – Illuminazione dei posti di lavoro;
• Raccomandazione UNI 1838:2000 - Illuminazione di emergenza;
Questi dovranno intendersi integralmente richiamati ed allegati, per le parti di specifica applicazione, al contesto del presente PSC per essere puntuale riferimento preliminarmente all’elaborazione del/dei P.O.S. sia durante le fasi di realizzazione dell’opera.
A riconferma di quanto espresso nel precedente capoverso, tali riferimenti dovranno essere tenuti in considerazione, dal General Contractor e dalla Impresa/e sub - affidataria/e dei lavori, sia nello sviluppo del P.O.S. sia durante le fasi di pianificazione e successiva esecuzione dei lavori. In particolare lo sviluppo del P.O.S. deve seguire, oltre alle specifiche indicazioni riportate al successivo punto 3.4, quanto prescritto e contenuto dall’ALL. XV del T.U. e s.m.i..
INDIVIDUAZIONE DEGLI OBBLIGHI AMMINISTRATIVI DISCENDENTI DALL’APPLICA)IONE DEL D.LGS 81/08 E S.M.I..
Si analizzeranno nel seguito, tenuto conto dei dati e delle valutazioni riportate nel contesto del presente documento, quali adempimenti particolari deve mettere in atto il Committente, e per lui il Responsabile dei lavori individuato, al fine di rispettare gli obblighi connessi dall’applicazione del D.Lgs 81/08 e s.m.i..
ASPETTI DI CARATTERE GENERALE (ART. 90 INTEGRATO E CORRETTO DALL’ART. 59 DEL D. LGS 106/09 ):
Compiti del Committente e/o del Responsabile dei Lavori previsti dal D.Lgs 81/08 e s.m.i.:
RIF. D. LGS 81/08 INTEGRATO E MODIFICATO DAL D.LGS 106/09 | DESCRIZIONE | NOTE |
art. 90 comma 2 e s.m.i. | Valuta i documenti di cui all’art. 91 comma 1 lettera a) e b) | 1 |
art. 90 comma 3 e s.m.i. | Designa il Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione | 2-3 |
art. 90 comma 4 e s.m.i. | Designa il Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione prima dell’inizio dei lavori | 4 |
Art. 90 comma 7 e s.m.i. | Comunica alle imprese il nominativo del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori | 5 |
Art. 90 comma 9 let. a) e s.m.i. | Verifica l’idoneità tecnico-professionale dell’impresa affidataria, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all’allegato XVII del T.U. | 6-7 |
Art. 90 comma 9 let. b) e s.m.i. | Chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione attestante: L’organico medio annuo distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’INPS, al PADIGLIONE DELLA CINA e alle casse edili Il contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative applicato ai lavoratori | 6-7 |
Art. 90 comma 9 let. c) e s.m.i. | Trasmette all’amministrazione competente , prima dell’inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire, il nominativo delle imprese esecutrice dei lavori unitamente alla documentazione di cui alle lettere a) – b) | 8 |
RIF. D. LGS 81/08 INTEGRATO E MODIFICATO DAL D.LGS 106/09 | DESCRIZIONE | NOTE |
Art. 99 comma 1 e s.m.i. | Trasmette, prima dell’inizio dei lavori, all’organo territoriale di vigilanza competente e alla Direzione Provinciale del Lavoro la notifica preliminare, elaborata secondo lo schema di cui all’Allegato 1, nonché gli eventuali aggiornamenti | 8 |
RIFERIMENTO | COMMENTO |
1 | La fase di valutazione del documento di cui all’art 91 comma 1 lettera a) e b) avviene sia nel corso della fase di progettazione sia all’atto dell’ approvazione del progetto definitivo |
2 | Trattasi di cantiere in cui è prevista la presenza di più imprese, anche non contemporaneamente soggetto a permesso di costruire |
3 | Il Committente ha provveduto ad affidare l’incarico di Coordinatore in fase di progettazione Optima Soluzioni Ambientali Sc – P.I. XXXXXXX XXXXXXXX. Questi dispone dei requisiti tecnico-professionali indicati all’art.98 del D.Lgs 81/08 e s.m.i. |
4 | Il Committente ha provveduto ad affidare l’incarico di Coordinatore in fase di esecuzione a (da identificare). Questi dispone dei requisiti tecnico-professionali indicati all’art.98 del D.Lgs 81/08 e s.m.i. |
5 | Stessa indicazione verrà riportata sul cartello di cantiere |
6 | La verifica deve essere attuata congiuntamente alla richiesta di offerta. La documentazione oggetto della verifica positiva deve essere conservata agli atti amministrativi del cantiere e far parte del presente documento |
7 | Lo schema di lettera per la richiesta delle informazioni, da inviare alle imprese a cura del committente o responsabile dei lavori o per delega dal coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, è riportato nel Manuale di Gestione Sicurezza del Cantiere |
8 | Trattasi di cantiere fra quelli di cui all’art.90 comma 3 e s.m.i. |
La documentazione richiesta, così come richiamata nel precedente schema sarà inserita in allegato al presente P.S.C. A supporto di quanto affermato nella precedente tabella si riportano, nei successivi paragrafi, gli ulteriori elementi di valutazione e informazione.
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà essere utilizzato:
• Dal Committente in fase di predisposizione dei documenti di gara e di affidamento dei lavori e per
l’attuazione delle verifiche di competenza di cui all’art.93 del TU e s.m.i.
• Dalle imprese interessate all’appalto in fase di elaborazione dell’offerta economica;
• Dal appaltatore e dagli altri soggetti affidatari in fase di elaborazione del piano operativo di sicurezza al fine della sua integrazione con le condizioni del cantiere;
• Dal Committente e per lui il responsabile dei lavori, per esercitare l’attività di controllo di cui all’art.93 del TU.
e s.m.i.;
• Dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza delle imprese interessate;
• Dal coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori ai fini dell’applicazione del piano e per la
gestione dell’attività di coordinamento di cui all’art.92 del TU e s.m.i.;
• Dai Progettisti e dal direttore dei lavori per operare correttamente nell’ambito delle loro competenze;
• Dalle altre imprese e lavoratori autonomi, che potranno, operare in cantiere sotto la diretta responsabilità e direzione del direttore tecnico dell’impresa affidataria;
• Dalle autorità competenti preposte alle verifiche ispettive di controllo del cantiere.
Nell’elaborazione del presente P.S.C. si è tenuto conto degli elementi indicati all’art. 100 e nell’allegato XV del T.U. e s.m.i.
DETERMINAZIONE RAPPORTO UOMINI GIORNO (ART. 89, C.1, D. LGS 81/08 E S.M.I.):
Per la definizione del rapporto uomini/giorno si è seguita una procedura che, partendo dai parametri di natura economica, consenta di definire, attraverso i seguenti elementi, il corrispondente valore, riferito alle lavorazioni previste.
Per la determinazione del costo medio di un uomo – giorno viene utilizzato il valore medio fra i costi dell’operaio
specializzato, qualificato e comune ricavati dai prezziari delle Regioni in vigore all’atto della presente.
In particolare e nel merito gli elementi citati da utilizzare risultano:
ELEMENTO | COMMENTO |
A | Costo complessivo dell’opera desunto dalla stima dei lavori |
B | Incidenza presunta in % dei costi della mano d’opera sul costo complessivo dell’opera |
C | Costo medio di un uomo – giorno |
CALCOLO DEL COSTO UOMO – GIORNO | |
OPERAIO | COSTO |
Operaio specializzato | 35.23 € |
Operaio qualificato | 32.84 € |
Operaio comune | 32.84 € |
Valore medio | 33.64 € |
CALCOLO DEL COSTO DI UN UOMO – GIORNO | |
Ore di lavoro medie previste dal CCNL | 8 |
Paga oraria media | 25,32 € |
Costo medio di un Uomo – Giorno | 202,56 € |
Per le determinazione convenzionale del rapporto uomini giorno si è utilizzato la seguente espressione: Rapporto UG = (A x B) /C
Dove gli elementi A – B – C sono quelli ricavabili in base alle definizioni contenute nelle precedenti tabelle; in particolare, per quanto attiene al parametro B sarà applicata quella discendente dal calcolo dell’incidenza della manodopera che indicativamente risulta variabile fra il 18% e il 40% in funzione della tipologia delle lavorazioni.
U/G = (654.000,00 € x 30 %) / 202,56 €= 968,6 UU/GG
DETERMINAZIONE RAPPORTO UOMINI GIORNO
Individuazione tipologia lavorazioni (all. XI del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.)
Nel seguito e sotto forma tabellare si riporta l’individuazione, riferita alla realizzazione del PADIGLIONE DELLA CINA delle lavorazioni che rientrano nell’ambito di quelle contenute nell’All. XI del T.U. e s.m.i.
INDIVIDUA)IONE LAVORI RIENTRANTI FRA QUELLI DI CUI ALL’ALL. XI AL D.LGS 81/08 e s.m.i. | |||
Elenco lavorazioni | SI | NO | |
1 | Lavori che espongono i lavoratori a rischi di seppellimento o di sprofondamento a profondità superiore a m. 1,5 o di caduta dall’alto da altezza superiore a m 2 se particolarmente aggravati dalla natura dell’attività o dei procedimenti attuati oppure dalle condizioni ambientali del posto di lavoro o dell’opera | X | |
2 | Lavori che espongono i lavoratori a sostanze chimiche o biologiche che presentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppure comportano un’esigenza legale di sorveglianza sanitaria | X | |
3 | Lavori con radiazioni ionizzanti che esigono la designazione di zone controllate o sorvegliate, quali quelle definite dalla vigente normativa in materia di protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti | X | |
4 | Lavori in prossimità di linee elettriche aeree a conduttori nudi in tensione | X | |
5 | Lavori che espongono ad un rischio di annegamento | X | |
6 | Lavori in pozzi, sterri sotterranei e gallerie | X | |
7 | Lavori subacquei con respiratori | X | |
8 | Lavori in cassoni ad aria compressa | X | |
9 | Lavori comportanti l’impiego di esplosivi | X | |
10 | Lavori di montaggio o smontaggio di elementi pesanti | X |
In relazione a quanto riportato ai precedenti punti è stato predisposto, ai sensi dell’art. 100 del T.U. e s.m.i.:
• Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.);
• Fascicolo con le caratteristiche dell’Opera (F.O.).
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA: CONTENUTO E MODALITÀ DI EMISSIONE (ART. 89 C. 1 L. H E ALL. XV, PUNTO 3.2 DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I.)
L’appaltatore, , nonché tutte le imprese esecutrici, dovranno presentare, ai sensi del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. e prima dell’inizio in cantiere di ogni attività, il piano operativo di sicurezza (P.O.S.) così come definito dall’art. 89 comma 1 h) del citato D. Lgs. Definizione questa che ad ogni buon fine si riporta:
“PIANO OPERATIVO DI SICURE))A: il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell’articolo 17 comma 1 lettera a) del decreto legislativo 81/08 e s.m.i., i cui contenuti sono riportati nell’allegato XV.”
In particolare si ritiene opportuno precisare che il P.O.S.:
• rappresentando il piano di dettaglio delle lavorazioni che effettivamente devono essere eseguite deve sviluppare tutti quegli approfondimenti connessi ai rischi delle lavorazioni che poi vanno contestualizzati tenendo conto dell’evoluzione del cantiere.
• deve essere predisposto e sottoposto al C.S.E secondo una temporalità che consenta di poterlo approvare
prima dell’effettivo inizio delle lavorazioni in cantiere e comunque con un anticipo di almeno 10 giorni.
• L’impresa affidataria dei lavori dovrà riguardare tutte le tipologie e categorie di lavoro e dovrà tener conto anche di quelle lavorazioni che intende eseguire attraverso:
o subappalto
o affidamento nel limite del 2%
o il nolo a caldo/freddo
o fornitura in opera
o forniture
o attività a servizio del cantiere
o
Contestualmente, nel P.O.S., dovrà essere individuata una procedura secondo cui il Datore di lavoro dell’Impresa sub - affidataria o il lavoratore autonomo, indicato/i dal General Contractor alla committenza, unitamente alle altre figure coinvolte nello stesso procedimento, accettino di uniformarsi, nello sviluppo dell’attività di cantiere, al contenuto del
P.O.S. elaborato dallo stesso appaltatore (dichiarazione di accettazione POS)
La singola impresa subappaltatrice presenterà il P.O.S. riferito alla lavorazione da eseguire contestualizzato al cantiere e al suo sviluppo. Ciò al fine di consentire l’accesso al cantiere solo attraverso una specifica riunione di coordinamento.
In particolare, per quanto attiene alla richiesta di autorizzazione all’accesso in cantiere delle imprese, il GENERAL CONTRACTOR utilizza specifica procedura e modulistica aziendale al fine di adempiere agli obblighi di cui all’art. 90 comma 9 del T.U.
Analoga procedura dovrà essere prevista all’atto in cui la Committente individua l’impresa che deve intervenire in cantiere per l’esecuzione delle opere non oggetto del contratto principale.
In relazione alla complessità dell’opera il P.O.S. del General Contractor potrà essere sviluppato nell’ottica di cui al già
citato art. 89 comma1 lettera h) del D. Lgs 81/08 e s.m.i. secondo la seguente logica:
1. Una prima parte “generale” che descriva l’organizzazione che il General Contractor metterà in atto, i livelli di responsabilità e le modalità di gestione complessiva della sicurezza in cantiere evidenziando come intende dare evidenza circa l’attuazione di quanto prescritto agli art. 95 e 96 del T.U. e s.m.i.;
2. Una seconda parte che descriva l’organizzazione che il General Contractor intende mettere in atto in termini
di servizi igienico – assistenziali e gestione degli accessi
3. Una terza parte che descrive le attrezzature che si intendono utilizzare nell’esecuzione dell’opera, unitariamente alle modalità di uso comune delle stesse da parte delle imprese che si prevede possano operare in cantiere.
4. Una quarta parte che, partendo dal cronoprogramma dei lavori contrattuale, aggiornato dal General Contractor, descriva, per ogni singola fase individuata inserita nel contesto del cantiere, le modalità di esecuzione delle correlate lavorazioni, specificando:
• Figure preposte al coordinamento
• Soggetti operanti e livelli di responsabilità
• Tipologia degli apprestamenti
• Modalità operative
• Maestranze impiegate
• D.P.I. da utilizzare
• Interferenze con le altre lavorazioni di cantiere
• Riferimenti specifici legati alle lavorazioni inserite nelle aree di cantiere e nella sua evoluzione
• In maniera evidente ed esaustive le modalità di verifica circa la congruenza del proprio P.O.S. rispetto a quello delle imprese sub affidatarie [art. 97 comma 3 lettera b e s.m.i.].
5. Una quinta parte che, partendo dal contenuto delle parti precedenti, definisca, in funzione di quelle che sono le previsioni di sub affidamento, la percentuale degli oneri per la sicurezza funzionali alle corrispondenti lavorazioni da corrispondere ai soggetti sub affidatari. Al fine di uniformarne il contenuto si ritiene che gli aspetti minimi che dovranno essere valutati e sviluppati sono quelli che indicativamente, e non esaustivamente, sono qui nel seguito elencati:
a) Anagrafica dell’impresa esecutrice
b) Organigramma dell’impresa ai sensi del D. Lgs 81/08 e s.m.i.
c) Elenco dei lavoratori dipendenti dell’impresa presenti in cantiere e degli eventuali sub- appaltatori
d) Elenco dei documenti inerenti la sicurezza, le autorizzazioni, le segnalazioni, le denunce, etc., di
competenza dell’appaltatore
e) Dati inerenti l’organizzazione interna dell’impresa, in merito al sistema sicurezza previsto dal
D.LGS 00/00 x x.x.x. (X.X.X.X., XX, XXX, XX etc.)
f) Eventuali Indicazioni sul protocollo sanitario previsto nel programma predisposto dal medico competente (MC)
g) Indicazioni e/o procedure di sicurezza, connesse all’uso dei prodotti chimici utilizzati durante le
lavorazioni
h) Indicazioni sulla natura dei rischi di tipo professionale ai quali sono esposti i lavoratori nelle specifiche lavorazioni del cantiere
i) Eventuali indicazioni di natura sanitaria inerenti le lavorazioni previste in cantiere, da portare a conoscenza del medico competente
j) Indicazione sulla gestione dei rifiuti prodotti e/o gestiti in cantiere, dati sia dalla produzione che dai servizi interni
k) Indicazione sul livello di esposizione giornaliera al rumore (Lep, d) dei gruppi omogenei di lavoratori impegnati in cantiere
l) Indicazioni e procedure sulle emergenze antincendio e di pronto soccorso, previste in cantiere, e relativi incarichi per la loro gestione
m) Indicazioni tecniche sulla movimentazione manuale dei carichi
n) Indicazioni sulla segnaletica di sicurezza da prevedere in cantiere
o) Organizzazione e viabilità del cantiere
p) Servizi logistici ed igienico - sanitari del cantiere
q) Indicazione sull’utilizzo degli impianti energetici all’interno del cantiere e sulle loro
caratteristiche di sicurezza
r) Analisi dei rischi e delle misure di sicurezza dei posti fissi di lavoro
s) Schede dei rischi delle lavorazioni di natura organizzativa - funzionale (accantieramento, logistica, installazione macchine, installazione attrezzature, relativi smontaggi, etc.)
t) Modalità di sviluppo e revisione del piano operativo di sicurezza
u) Programma dei lavori di dettaglio per fasi e sottofasi, come documento complementare ed integrativo a quello presunto, redatto in fase di progettazione
v) Indicazioni sui requisiti tecnico – organizzativi - professionali, sub-appalti ed adempimento
all’art. 26 e 90 comma 9 del D.Lgs 81/08 e s.m.i..
w) Verifica degli adempimenti in merito agli obblighi del D. Lgs n. 81/08 e s.m.i. dei sub-appaltatori
x) Modalità di informazione e formazione dei lavoratori sui contenuti dei piani sicurezza
y) Elenco dei D.P.I. specifici, oltre a quelli di normale uso, per lavorazioni particolari (es. sabbiature, verniciature con prodotti ignifughi - intumescenti, aggiornato al D. Lgs n. 457/1992 così come integrato nel D. Lgs 81/08 e s.m.i.)
z) Eventuali segnalazioni delle interferenze a società di pubblico servizio
aa) Documentazione attestante i requisiti tecnico-professionali di cui all’Allegato XVII del T.U. e
s.m.i..
I documenti di cui sopra dovranno essere elaborati secondo le indicazioni e le valutazioni contenute sia nel presente documento nonché di quelle riportate nell’allegato XV del T.U. e s.m.i. e sottoscritti dal datore di lavoro di ogni singola impresa.
Lo sviluppo del P.O.S. seguendo la logica precedentemente indicata dovrà riportare:
• Nella prima parte un capitolo, a valenza generale, che riguarda l’organizzazione messa in atto dal GC per lo sviluppo e la gestione del cantiere.
• Nelle parti specifiche l’analisi di dettaglio dello sviluppo delle attività, in relazione alla incombenze affidate alle imprese che in ATI assoLgsno la Funzione di GENERAL CONTRACTOR., unitamente ai relativi rischi concreti, definendo nel contempo le correlate azioni di prevenzione mirate più alla protezione collettiva che non individuale. Al riguardo si rammenta e riconferma che il P.O.S. rappresenta il Piano integrativo di dettaglio anche ai fini degli adempimenti di cui all’art. 17 del D.Lgs 81/08 e s.m.i.
ASPETTI DI DETTAGLIO CHE DEVONO ESSERE ANALIZZATI NEL P.O.S.
In relazione alla tipologia dell’intervento il P.O.S. deve sviluppare, partendo dalle ipotesi contenute nella presente
relazione e nel dettaglio, i seguenti aspetti:
I. Configurazione dell’area di cantiere in termini di ubicazione di gestione accessi, dei servizi igienico assistenziali, degli uffici necessari alla gestione del cantiere, della viabilità interna al cantiere correlandola con la modifica, nel tempo, della viabilità interna all’area di lavoro e verso le aree limitrofe. (cfr. Verbali riunioni di coordinamento settimanali)
II. Configurazione circa la posizione delle gru che deve tener conto delle interferenze sia esse riferite alla loro posizione nell’ambito dell’Area di intervento che con lavorazioni eseguite in prossimità del Lotto di intervento in oggetto e delle aree limitrofe insediate (cfr. aggiornamento planimetrie organizzazione cantiere – viabilità- aree di lavoro e gestione interferenze)
III. Modalità e temporalità di esecuzione del Padiglione del Bahrain evidenziando le modalità di gestione delle interferenze in relazione all’organizzazione che il GENERAL CONTRACTOR intende mettere in atto, definendo nel contesto le aree di deposito unitamente alla correlata gestione dei mezzi di sollevamento [gru fisse, gru mobili, autogrù, ponteggi autosollevanti, ecc.] - (cfr. Verbali riunioni di coordinamento settimanali, piano interferenza gru, planimetrie di cantierizzazione)
IV. Sviluppo esecutivo del sistema di sicurezza (punti di aggancio operatore e agganci per la movimentazione) per
il montaggio degli elementi prefabbricati costituenti la struttura dell’Edificio
X. Xxxxxxxx esecutivo delle protezioni che consenta l’operatività in sicurezza ad ogni livello del fabbricato quale protezione o di impalcato, anche non continuo, a garanzia della continuità del piano lavorativo.
VI. Sviluppo esecutivo delle protezioni atte a eliminare le sovrapposizioni spaziali fra le lavorazioni dell’Edificio e
le relative interferenze.
VII. Modalità di collegamento della viabilità di cantiere sia essa interna che esterna al comparto.
VIII. Modalità di montaggio delle facciate.
IX. Modalità di esecuzione dei lavori in quota.
X. Modalità di esecuzione dei solai misti acciaio e cls.
XI. Organizzazione del cantiere in termini di accesso e viabilità sia dei mezzi sia delle maestranze anche con
riferimento all’area.
XII. Modalità di sviluppo delle reti impiantistiche e loro allacciamento al fine dell’esecuzione delle prove funzionali nell’ambito dello sviluppo del cantiere.
XIII. Precauzioni che si prevede di mettere in atto nel caso in cui, a seguito del completamento dell’edificio, l’impianto di illuminazione ordinario venga utilizzato come impianto di cantiere tenendo conto, per gli aspetti generali dell’unicità di illuminazione del cantiere.
XIV. Modalità di movimentazione delle macchine e delle apparecchiature sia esse facenti parte dell’impianto
elettrico o di quello meccanico al fine di raggiungere i locali tecnici che li devono accogliere.
XV. Sistema di captazione dei fumi di saldatura delle tubazioni quando queste dovessero essere eseguite
all’interno di spazi scarsamente ventilati interni all’edificio.
ANAGRAFICA DI CANTIERE | |
Indirizzo cantiere | XXX XXXXX XXXXXXXXXXXX XXX – XXXXXXX (XX) |
Committente | C.M.B. COOPERATIVA MURATORI E BRACCIANTI DI CARPI |
Committente | COOPERATIVA EDIFICATRICE XXXXXXXXX XXXXXXX |
Committente | COOPERATIVA EDIFICATRICE LAVORATORI S.R.L. |
Impresa affidataria | |
Natura dell’opera | NUOVA COSTRUZIONE SPOGLIATOI |
Progetto Architettonico | STUDIO SBG ARCHITETTI XXXXX XXXXXXX 00 - XXXXXX (XX) |
Coordinatore per quanto riguarda la sicurezza e la salute in fase di progettazione dell’opera | P.I. XXXXXXX XXXXXXXX Via Xxxxxxxx Xxxxx 26 Milano (MI) |
Coordinatore per quanto riguarda la sicurezza e la salute durante L’esecuzione dell’opera | |
Direttore dei Lavori Generale | STUDIO SBG ARCHITETTI XXXXX XXXXXXX 00 - XXXXXX (XX) |
Direttore tecnico di cantiere | Da identificare |
Responsabile di cantiere | Da identificare |
Data dell’inizio dei lavori in cantiere | Da definire |
Xxxxxx presunta dei lavori in cantiere | Da definire |
Numero massimo medio lavoratori sul cantiere | 6 |
Numero previsto di imprese e autonomi sul cantiere | Da definire |
Numero uomini giorno previsti | 968,6 UU/GG |
Ammontare complessivo presunto dei lavori | 654.000,00 € |
Oneri per la sicurezza | 16.350,00 € |
Organo territoriale di vigilanza | ASL DISTRETTO 7 MILANO Via dei Glicini – Rozzano (MI) Tel. 0000000000/01 DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO DI MILANO Xxx Xxxxxx, 0 - 00000 XXXXXX |
IDENTIFICAZIONE DELLE IMPRESE NELLE VARIE FASI DI REALI))A)IONE DELL’OPERA
In allegato saranno riportati secondo il seguente e predefinito sistema i dati identificativi delle imprese che opereranno in cantiere durante il suo sviluppo.
Ciò si rende necessario sia per una completa informazione sia per evidenziare la necessità di coordinamento fra tutti
quei soggetti interessati al processo di realizzazione dell’opera.
Non è da escludere che durate le varie fasi di lavoro, previste nella realizzazione dell’opera
risulti necessario l’utilizzo di imprese o lavoratori autonomi a cui possono essere affidati specifici incarichi legati o alla verifica di particolari parametri chimico/fisici o alla realizzazione di campionature necessarie allo sviluppo della cantierizzazione di alcune parti specifiche del progetto.
Detta tipologia di maestranze sarà gestita, attraverso apposita procedura, dal coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione
IMPRESA AFFIDATARIA | |
Iscrizione Camera di Commercio | |
Datore di Lavoro | |
Responsabile del S.P.P. | |
Direttore Tecnico di Cantiere | |
Responsabile di cantiere | |
Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza | |
Medico competente |
IMPRESA SUBAPPALTATRICE | |
Iscrizione Camera di Commercio | |
Specializzazione dell’impresa | |
C.C.N.L. | |
Datore di Lavoro | |
Responsabile del S.P.P. | |
Direttore Tecnico di Cantiere | |
Responsabile di cantiere | |
Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza | |
Medico competente |
DETTAGLIO ANAGRAFICA DI CANTIERE SERVIZI DI EMERGENZA
RUOLO | NOME E COGNOME | AZIENDA |
CAPO CANTIERE | ||
PREPOSTO DI CANTIERE | ||
ADDETTO ANTINCENDIO | ||
ADDETTO PRONTO SOCCORSO |
Ai fini operativi, finalizzati alla pianificazione delle attività di cui detto in precedenza e per individuare con certezza le responsabilità operative in cantiere, le maestranze dovranno essere organizzate in squadre di lavoro coordinate dal singolo preposto e individuandone l’area operativa e le verifiche che le stesse dovranno eseguire prima di operare nella stessa area unitamente alla supervisione del DT del GENERAL CONTRACTOR.
In capo al GENERAL CONTRACTOR rimane la verifica dei seguenti punti:
• Le persone indicate impiegate nelle lavorazioni, sono quelle formate ed informate sulle modalità operative disposte dal Datore di Lavoro e cosi come previste nel P.O.S.
• Le attività si svolgono secondo quanto convenuto nell’ambito della riunione di coordinamento e cooperazione riferita alla settimana oggetto della verifica e nel rispetto delle procedure di lavoro indicate e previste nel P.O.S.
• Le aree di lavoro e gli apprestamenti di sicurezza sia essi quelli collettivi che personali siano in esercizio ed in perfetta efficienza in relazione alla lavorazione programmata.
• Tutti i macchinari e le attrezzature impiegate risultano congruenti con quelle previste nel P.O.S., verificate ed in perfetta efficienza.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Per una univoca definizione, circa la logica seguita nella stesura del presente punto 6 del P.S.C., si è fatto riferimento alle seguenti disposizioni legislative o norme di buona tecnica:
• D. Lgs. n. 81/08, integrato e corretto dal D. Lgs. 106/09
TERMINI E DEFINIZIONI (ARTT. 2 E 89 E S.M.I.)
Appaltatore/General Contractor: Persona giuridica che contrae con il committente un contratto per la realizzazione di un'opera o di una serie di lavorazioni.
Cantiere: Unità produttiva organizzata da un appaltatore/General Contractor appositamente per la esecuzione di un'opera o di un impianto presso un sito consegnatogli da un committente, o presso un reparto operativo di un datore di lavoro - committente.
Collaudatore amministrativo: Xxxxxxxx (persona fisica) abilitato, eventualmente designato dal committente, alla verifica e ai controlli finali di conformità dell'opera alle norme cogenti, alle specifiche, alle caratteristiche definite nel progetto e stabilite nel rapporto contrattuale.
Committente: Persona fisica, o responsabile di una persona giuridica, per conto della quale viene realizzata un'opera attraverso la gestione di un procedimento o di una commessa. Nell'ambiente pubblico la persona giuridica committente è correntemente denominata amministrazione aggiudicatrice ed in tal caso il soggetto che la rappresenta è denominato responsabile del procedimento; l'equivalente in ambiente privato avviene per il conferimento di un mandato ad una Persona fisica che spesso è denominato PM (Project Manager).
Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione: Persona fisica designata dal committente o dal Responsabile dei Lavori per la verifica della conformità delle attività delle imprese esecutrici ai piani di sicurezza e al fascicolo informazioni, e che ne cura inoltre l'adeguamento e la armonizzazione (CSE = coordinatore sicurezza per la esecuzione).
Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione: Persona fisica designata dal committente o dal Responsabile dei Lavori per la redazione, aggiornamento, adeguamento dei piani di sicurezza e dei fascicolo informazioni, nonché per la loro armonizzazione con i diversi progetti esecutivi (CSP = coordinatore sicurezza per la progettazione).
Datore di lavoro: Persona fisica responsabile di una impresa esecutrice o di una unità produttiva, che vi esercita l'attività in qualità di titolare del rapporto di lavoro con uno o più lavoratori dipendenti.
Datore di lavoro - committente: Xxxxxxxx datore di lavoro che si trovi nella particolare situazione in cui egli affidi ad operatori esterni alla sua azienda la realizzazione di opere o di lavorazioni da eseguirsi all'interno della azienda o della unità produttiva in cui siano presenti o coinvolti dipendenti lavoratori dell'azienda o della unità produttiva.
Direttore dei lavori generale (DLG): Xxxxxxxx abilitato che viene incaricato dal committente di ricoprire la funzione di direzione dei lavori. L’incarico può pervenire anche attraverso i diretti collaboratori del committente aventi funzione di gestori e responsabili della commessa. Questi sono normalmente indicati con il termine di gestore della commessa, responsabile dei procedimento, Project Manager. il direttore dei lavori generale può anche coincidere con il gestore commessa, responsabile dei procedimento, Project Manager. Il direttore dei lavori è comunque responsabile dell’attività di coordinamento delle attività di controllo esplicate dai tecnici specialistici da lui incaricati.
Direzione dei lavori (DL): Funzione affidata dal committente (ad un ente o ad un soggetto) per la verifica della conformità delle opere in esecuzione alle prescrizioni contenute negli elaborati contrattuali intercorrenti tra il committente e gli operatori esecutori. Tale attività si estende normalmente al controllo tecnico delle operazioni esecutive, al controllo di congruità delle partite contabili, alle verifiche di idoneità delle procedure operative in atto nonché al coordinamento degli esperti incaricati dei controlli specialistici.
Direttore Tecnico di cantiere (DTC): Persona fisica responsabile di un cantiere in qualità di mandatario dell'appaltatore, per il rapporto con i lavoratori dipendenti, che dirige l'attività di cantiere prescrivendone l'organizzazione e le misure di sicurezza.
Direttori operativo dei lavori (DLO): Soggetti abilitati, esperti di singole discipline, incaricati dal direttore dei lavori generale di tenere sotto controllo particolari settori topologici o tecnologici delle opere comprese nella commessa in corso di esecuzione (per esempio esperti di geotecnica, strutture, impiantistica, coordinamento sicurezza, verifiche di conformità, verifiche ispettive sui sistemi di qualità).
Dirigente del datore di lavoro: Persona fisica responsabile di una unità produttiva o di un reparto operativo o di un cantiere in qualità di mandatario dei datore di lavoro per il rapporto con i lavoratori dipendenti e che ne dirige l'attività prescrivendo le condizioni di lavoro e le misure di sicurezza.
Documento di valutazione unità produttiva: Documento destinato alla sicurezza dei lavoratori dipendenti dai datori di lavoro di imprese esecutrici, o dei datori di lavoro - committenti di lavori entro unità produttive; contiene la valutazione dei posti di lavoro e le relative misure di sicurezza di ciascuna unità produttiva.
Impresa esecutrice: Persona giuridica o lavoratore autonomo chiamato dal committente o dall'appaltatore ad eseguire prestazioni, lavori, servizi, forniture e opere specificate in un contratto di appalto o di prestazioni.
Ispettori di cantiere: Soggetti incaricati dal direttore dei lavori, o per suo mandato dai direttori operativi, di eseguire controlli e verifiche di conformità delle opere alle prescrizioni contrattuali, alle norme vigenti, alle norme tecniche espresse nel contratto (ILC = ispettori di cantiere della direzione dei lavori).
Progettista generale: Xxxxxxxx (persona fisica o responsabile di una persona giuridica) incaricato di sviluppare la progettazione generale e completa di un'opera, o incaricato del progetto definitivo. Il progettista generale è pertanto incaricato del coordinamento della progettazione di più progettisti specialisti (PEM = Project Engineering manager = gestore del progetto definitivo; in alcune organizzazioni è denominato anche direttore di progetto).
Progettisti specialistici: Soggetti (persone fisiche o responsabili di persone giuridiche), esperti di una determinata disciplina, incaricati dal PEM di sviluppare la progettazione di parti dell'opera attinenti la disciplina di propria competenza (PSL = project specialist leader).
Progetto definitivo: Insieme di elaborati grafici e testuali predisposti a cura o per conto del committente che consentano la piena conoscenza dei sito in cui sorgeranno le opere oggetto del procedimento, nonché la piena conoscenza delle opere, dei materiali, delle lavorazioni, delle fasi di lavorazione, dei processi, delle attrezzature, delle macchine, delle categorie professionali dei lavoratori, dei programmi temporali, delle stime dei prezzi. Contiene le informazioni necessarie a consentire ad un appaltatore di assumere tutte le decisioni organizzativi ed economiche per la documentazione di offerta e per l'eventuale immediato inizio dei Lavori.
Responsabile dei lavori: Xxxxxxxx che può essere incaricato dal committente per svolgere i compiti ad esso attribuiti dal T.U. D. Lgs. 81/08 e s.m.i.; nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, il responsabile dei lavori è il responsabile del procedimento.
RESPONSABILITÀ PER LA SICUREZZA
Responsabilità del committente (art. 90 del D.Lgs. 81/08 modificato e integrato dall’art. 59 D. Lgs. 106/09)
a) Il committente o il responsabile dei lavori, nelle fasi di progettazione dell'opera, si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all'articolo 15, in particolare; a) al momento delle scelte architettoniche, tecniche ed organizzative, onde pianificare i vari lavori o fasi di lavoro che si svolgeranno simultaneamente o successivamente; b) all’atto della previsione della durata di realizzazione di questi lavori o fasi di lavoro.
Il committente o il responsabile dei lavori, nella fase della progettazione dell'opera, prende in considerazione i documenti di cui all'articolo 91, comma 1, lettere a) e b) modificato e integrato dall’art. 60 del D.Lgs. 106/09. 3. Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente, anche nei casi di coincidenza con l'impresa esecutrice, o il responsabile dei lavori, contestualmente all'affidamento dell'incarico di progettazione, designa il coordinatore per la progettazione.
Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente o il responsabile dei lavori, prima dell'affidamento dei lavori, designa il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, in possesso dei requisiti di cui all'articolo 98 modificato ed integrato dall’art. 66 del D. Lgs. 106/09.
La disposizione di cui al comma 4 si applica anche nel caso in cui, dopo l'affidamento dei lavori a un'unica impresa, l'esecuzione dei lavori o di parte di essi sia affidata a una o più imprese.
Il committente o il responsabile dei lavori, qualora in possesso dei requisiti di cui all' articolo 98, ha facoltà di svolgere le funzioni sia di coordinatore per la progettazione sia di coordinatore per l'esecuzione dei lavori.
Il committente o il responsabile dei lavori comunica alle imprese affidatarie e ai lavoratori autonomi il nominativo del coordinatore per la progettazione e quello del coordinatore per l'esecuzione dei lavori. Tali nominativi sono indicati nel cartello di cantiere.
Il committente o il responsabile dei lavori ha facoltà di sostituire in qualsiasi momento, anche personalmente, se in possesso dei requisiti di cui all'articolo 98, i soggetti designati in attuazione dei commi 3 e 4.
b) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (PADIGLIONE DEL BAHRAIN) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini/giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all’allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese de 0d ocumento unico di regolarità contributiva fatto saLgs quanto previsto dall’art. 16 bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e dell'autocertificazione relativa al contratto collettivo applicato;
c) trasmette all’ amministrazione concedente, prima dell’inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività, copia della notifica preliminare di cui all’art. 99, il documento unico di regolarità contributiva delle imprese e dei lavoratori autonomi, fatto saLgs quanto previsto dall’art. 16 bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e una dichiarazione attestante l’avvenuta verifica della ulteriore documentazione di cui alle lettere a) e b).
d) In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 o del fascicolo di cui all'articolo 91, comma 1, lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all'articolo 99, oppure in assenza del documento unico di regolarità contributiva delle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l'efficacia del titolo abilitativo. L'organo di vigilanza comunica l'inadempienza all'amministrazione concedente.
e) In caso di lavori privati, la disposizione di cui al comma 3 non si applica ai lavori non soggetti a permesso di costruire. Si applica in ogni caso quanto disposto dall'articolo 92, comma 2 modificato e integrato dall’art. 61 del D.Lgs. 106/09.
Responsabilità dei committenti e dei responsabili dei lavori (art. 93 del D. Lgs 81/08 modificato ed integrato dall’art.
62 del D. Lgs. 106/09)
a) Il committente è esonerato dalle responsabilità connesse all'adempimento degli obblighi limitatamente all'incarico conferito al responsabile dei lavori.
b) La designazione del coordinatore per la progettazione e del coordinatore per l'esecuzione dei lavori, non esonera il committente o il responsabile dei lavori dalle responsabilità connesse alla verifica dell'adempimento degli obblighi di cui agli articoli 91, comma 1, e 92, comma 1, lettere a), b), c) e d) ed e).
Nel caso specifico, si tratta di appalto privato da svilupparsi all’interno di ambito pubblico. Il Committente potrà delegare parte delle sue competenze in termini giuridici e di gestione e controllo alla figura di un RL da nominare.
Responsabilità dei D.T. e del D.T. del G.C.
Sono previste dalla legislazione vigente ed in particolare:
• l’art. 118 comma 7 e l’art. 131 coma 3 prescrivono “Il direttore di cantiere e il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, vigilano sull’osservanza dei piani di sicurezza.
Nell’ipotesi di associazione temporanea di impresa o di consorzio, detto obbligo incombe all’impresa mandataria o
distinta quale capogruppo.
Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate
nell’esecuzione dei lavori.
Nel caso in cui il D.T. sia delegato quale Datore di lavoro di rappresentarlo avrà il compito di dare attuazione agli obblighi che il D. Lgs 81/08 e s.m.i. mette in capo allo stesso Datore di Xxxxxx.
Responsabilità del Sovrintendente di cantiere (Capo Cantiere Preposto)
Sono quelle previste dalla legislazione vigente ed in particolare, nel settore a lui affidato (reparto operativo), sono quelle di:
a) fare attuare ai lavoratori le procedure di sicurezza e impartire le istruzioni di lavoro desunte dai documenti di valutazione impresa e cantiere;
b) cooperare con il CSE, per il tramite del direttore tecnico di cantiere per evidenziare eventuali incongruenze tra le evenienze del cantiere e la pianificazione prevista;
c) adeguare l'informazione dei lavoratori e tenere sotto controllo la manutenzione delle macchine e degli apparati di sicurezza nonché delle attrezzature.
Responsabilità dei lavoratori autonomi
Sono quelle previste dalla legislazione vigente ed in particolare sono quelle di:
a) se inseriti in reparti operativi alle dipendenze di un preposto, attuare le misure comportandosi come lavoratori dipendenti;
b) se inseriti in un'operazione autonoma in co-presenza di altri reparti operativi o lavoratori autonomi, attuare tutte le misure di sicurezza come se fossero incaricati in qualità di preposti o di responsabili tecnici dei reparto o dei settore.
c) Xxxxxxx, ai sensi del D.Lgs 81/08 e s.m.i., le indicazioni e le prescrizioni fornite dal CSE.
INFORMAZIONE E FORMAZIONE (ARTT. 36 E 37 D.LGS 81/08 E S.M.I.)
Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 del T.U. e s.m.i., Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;
b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro;
c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46;
d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente.
Il datore di lavoro provvede altresì affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
a) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;
b) sui pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
c) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.
Il datore di lavoro fornisce le informazioni di cui al comma 1, lettera a), e al comma 2, lettere a), b) e c), anche ai lavoratori di cui all'articolo 3, comma 9.
Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo.
La specifica attività di informazione – formazione è promossa e attuata dal General Contractor, d’accordo con le linee guida che la Committenza ha inteso mettere in atto nella gestione della sicurezza che, nella sostanza, si estrinsecano nell’attuazione di specifici corsi di aggiornamento sugli aspetti della sicurezza in cantiere riferita alla specifica attività lavorativa nonché alla fornitura di specifica documentazione informativa circa l’attività di cantiere e dei conseguenti rischi.
Aspetti questi che trovano riscontro sia nel riconoscimento di specifici oneri sia nella complessiva organizzazione e gestione della sicurezza ricavabile dall’attenta lettura e analisi del presente P.S.C. All’attività sopraindicata concorrerà anche la divulgazione del contenuto del presente piano e degli altri documenti aziendali inerenti la sicurezza degli addetti sul luogo e/o posto di lavoro.
IDENTIFICAZIONE DELLE FASI LAVORATIVE E CRONOLOGIA DI INTERVENTO
Nel presente paragrafo saranno individuate le specifiche fasi di lavoro in modo da definire tutte quelle azioni atte ad escludere, e/o limitare, le interferenze fra cantiere e aree circostanti e fra le aree di lavoro definite all’interno del cantiere stesso unitamente alle procedure di lavoro da attuare che, nel dettaglio, dovranno essere successivamente sviluppate nell’ambito del P.O.S..
Tutto il personale operante nel cantiere sarà informato e formato sui rischi relativi ai lavori e sulle modalità da seguire nella loro esecuzione.
Nel cantiere verranno affissi:
• tutte quelle informazioni atte a segnalare, eventuali situazioni di rischio e/o limitazioni nell’uso degli
ambienti;
• i cartelli di avviso nei punti di accesso e di transito obbligato;
Affinché tutte le maestranze siano informate di tali presenze e delle corrispondenti limitazioni d’esercizio e d’uso; in particolare dette informazioni saranno presenti in corrispondenza della baracca di cantiere che definisce l’accesso all’area di lavoro.
Per ogni Macro Fase definita, nell’ambito dell’intervento saranno individuate le singole fasi di svolgimento dei lavori onde definire quelle
• distinte e non concatenate cronologicamente con altre attività
• concatenate cronologicamente fra loro
Le operazioni individuate in fase programmazione delle attività sono state pianificate nel cronoprogramma allegato al presente documento.
Sono inoltre stati valutati i rischi, assegnando ad ogni rischio riscontrato nella situazione lavorativa, un “indice di attenzione generico [I.A.]” e un “indice di attenzione riferito al cantiere specifico [I.A.C.]” scalato da 0 a 5 al fine di ordinare i rischi più rilevanti sia sotto il punto di vista della probabilità che si verifichi un danno sia sotto quello della gravità del possibile danno, il cui significato è il seguente:
0. INESISTENTE
1. BASSO
2. SIGNIFICATIVO
3. MEDIO
4. RILEVANTE
5. ALTO
Le interferenze individuate riguardano le macro fasi delle attività identificate nel cronoprogramma di progetto
PIANO DI COORDINAMENTO
Regole generali
Tali interferenze tra il cantiere del PADIGLIONE CINA ed i cantieri dei Padiglioni limitrofi potrebbero assumere carattere di rilevanza, costituendo quindi fonte di pericolo soprattutto per quanto concerne la cantierizzazione delle aree e per la viabilità. Le sovrapposizioni saranno gestite in modo che gli interventi possano essere eseguiti attuando procedure pianificate in progress ed in relazione alle varie fasi di lavorazione contestualmente al G.C.
La sicurezza delle attività sarà coordinata dai Direttori Tecnici di Cantiere riferiti ai Cantieri che dovranno predisporre le protezioni necessarie.
Inoltre, il cantiere, tenuto conto delle fasi precedentemente indicate, sarà caratterizzato dalla contemporaneità di lavori che, seppur svolti da più di una impresa, potranno far capo a più di un’azienda mandataria, ma è stata definita l’individuazione di distinti settori operativi ai quali corrisponderanno altrettanti e specifici D.T. che saranno coordinati sia dal D.T. generale del GC sia nell’ambito delle riunioni di coordinamento con l’ausilio dei D.L. e dei C.S.E.
Risulta pertanto necessario procedere ad un coordinamento fra le maestranze, essendo le fasi concatenate sia dal punto di vista logico sia di esecuzione individuando specifiche fasi e aree di lavoro all’interno dell’area generale del cantiere, dove potranno svolgersi attività lavorative in maniera, da non sovrapporsi fra loro.
Per le attività di coordinamento dovranno comunque seguirsi le regole e le modalità indicate nel seguito del presente paragrafo.
Al responsabile dei lavori compete l’informazione e gli accordi con il titolare dell’impresa per quanto attiene ai
problemi di accessibilità al cantiere e gli orari di lavoro.
In linea generale le procedure di coordinamento, individuate all’art. 92 del T.U., devono essere attuate nel rispetto dei seguenti indirizzi; fermo restando la possibilità, demandata al C.S.E. , di procedere secondo le necessità organizzative e procedurali discendenti dalla tipologia e complessità dell’intervento.
Le Imprese affidatarie dei lavori (principali, subappaltatrici) ed i lavoratori autonomi devono:
• partecipare alle riunioni indette dal Coordinatore in fase di esecuzione (CSE);
• assolvere ai compiti di gestione diretta delle procedure di Piano qui indicate, con particolare riferimento ai reparti operativi di diretta pertinenza;
• devono interfacciarsi, per gli aspetti generali afferenti alla sicurezza in cantiere, al Direttore tecnico di cantiere D.T.C. .
• devono utilizzare la procedura informatica di gestione della sicurezza, riferita al lotto affidato secondo le indicazioni contenute nello specifico paragrafo del presente documento, procedendo al continuo aggiornamento delle informazioni di pertinenza.
Fase di progettazione preliminare all’attivazione del cantiere
Il Direttore tecnico di cantiere dell’impresa sarà convocato dal Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione per definire le modalità di svolgimento e durata dei lavori, uso dei servizi ecc.
Alla prima riunione e quando il Responsabile della Sicurezza lo riterrà necessario parteciperà anche il responsabile dei lavori.
Si ritiene che i principali rischi del cantiere siano da attribuire, nelle operazioni generali legate all’esecuzione dell’intervento, a:
• Urti
• Tagli
• Movimentazione manuale dei carichi connessi allo spostamento dei materiali
• Schiacciamento del corpo o di parti di esso in occasione di movimentazione a seguito di rovesciamento di attrezzature di sollevamento o a seguito di rotture delle medesime, di cattivo ancoraggio o imbracature, ecc.
• Urti da attrezzature o altri oggetti in corso di movimentazione
• Urti da veicoli e macchine da cantiere
• Ferite conseguenti a cadute accidentali a causa di terreno scivoloso o ingombro, di perdita di equilibrio ecc.
• Alla presenza di livelli elevati di rumore
• Urti provocati da materiali proiettati accidentalmente
• Effetti nocivi del cemento
• Posa di elementi prefabbricati e metallici in quota e non
• Passaggio in aree con la presenza di carichi sospesi
• Caduta dall’alto
• Movimentazione dei materiali con l’uso di apparecchi di sollevamento
• Nella esecuzione di lavori in presenza di impianti elettrici in tensione
• Operazioni di saldatura e taglio con cannello ossiacetilenico e/o attrezzi meccanici
Tenuto conto delle situazioni indicate, si precisa che l’impresa dovrà, in via generale, attuare quanto
segue:
Per gli interventi edili in genere
• Informare il personale circa le modalità di comportamento che dovrà assumere e mantenere;
• Formare e informare il personale circa il tipo di protezione individuale che dovrà utilizzare;
• Operare negli spazi e nelle fasi concordate;
• Operare nell’area in modo idoneo senza causare danni diretti o indiretti.
Per la realizzazione delle strutture
• Informare il personale circa le modalità di comportamento che dovrà assumere e mantenere;
• Informare e formare il personale circa il tipo di protezione individuale che dovrà mantenere;
• Informare il personale circa le procedure da attuare;
• Preliminarmente alla fase di preparazione a terra, seppur limitatamente alle modalità esecutive, dovrà eseguirsi la valutazione del rumore al fine di verificare l’eventuale esistenza di zone di criticità rispetto alle lavorazioni che si svolgono al contorno;
• Utilizzare macchine di sollevamento atte a garantire, con elevato margine di sicurezza il sollevamento
dell’elemento di maggiore peso tenendo anche conto della sua posizione spaziale;
• Garantire attenta sorveglianza sulle maestranze impiegate al fine di garantire che le stesse operino correttamente utilizzando tutti i D.P.I. necessari per lo svolgimento delle mansioni affidate;
• Al termine di ogni attività dovrà verificarsi che quanto realizzato risulti stabile e privo di rischi per la prosecuzione dell’attività. In tale ottica si predisporranno idonei sostegni, eventualmente anche provvisori e/o particolari, e specifiche protezioni. Ove ciò non sia possibile tale azione avverrà attraverso l’attività di vigilanza e/o di informazione anche attraverso l’uso di cartelli.
Per gli interventi in quota
Si dovranno mettere in atto tutte quelle predisposizioni che consentano, attraverso:
• La realizzazione di ponteggi interni
• La predisposizione di parapetti
• L’utilizzo di sistemi di ancoraggio a parete dei ponteggi
Le caratteristiche degli elementi fissi, mobili o di ausilio dovranno rispondere alle disposizioni normative vigenti riferibili a tali aspetti, al fine di garantire la stabilità si parziale che complessiva anche attraverso il corretto ancoraggio degli stessi alle strutture e/o ad apposite incastellature e/o puntellamenti.
Si segnala comunque la necessità di garantire:
• La formazione del personale
• Durante le fasi di lavoro l’utilizzo di maestranze autorizzate/addestrate
Fase di esecuzione
All’inizio dell’apertura del cantiere si procederà a definire in dettaglio il cronoprogramma temporale dei lavori così
come richiesto da CSE.
Settimanalmente il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione e il Responsabile Tecnico di cantiere
dell’impresa si riuniranno per concordare eventuali adeguamenti ed aggiornamenti del piano.
Il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione, qualora riscontri situazioni di pericolo può interrompere i lavori avvisando il Responsabile tecnico ed il Responsabile dei lavori della Committenza.
Il Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione, a fronte di situazioni di pericolo provocate dell’impresa o di ritardo da parte della stessa nel predisporre le necessarie misure di sicurezza di loro competenza, può proporre alla Committenza di addebitarne i costi.
Per ciò che concerne le situazioni di emergenza ci si atterrà alle disposizioni che verranno stabilite in fase di rielaborazione del documento, sia in relazione ai compiti definiti, sia in relazione allo sviluppo complessivo del cantiere a cura del Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione.
Riunioni di coordinamento
Le riunioni di coordinamento sono parte integrante del presente piano e costituiscono fase fondamentale per
assicurare l’applicazione delle disposizioni in esso contenute.
La convocazione, la gestione e la presidenza delle riunioni è compito del Coordinatore in fase esecutiva (CSE) che ha facoltà di indire tale procedimento ogni quaLgslta ne ravvisi la necessità.
La convocazione alle riunioni di coordinamento avverrà tramite email.
I convocati delle Imprese dal CSE sono obbligati a partecipare saLgs preliminare segnalazione alla Committenza di inadempienze rispetto quanto previsto dal presente Piano.
La verbalizzazione, , delle riunioni diviene parte integrante dell’evoluzione del P.S.C. in fase di esecuzione. In relazione allo sviluppo del processo di realizzazione dell’opera unitamente all’attività di Direzione Lavori potrà valutarsi l’opportunità di far coincidere le riunioni di coordinamento con quelle di Direzione Lavori inserendo, nell’ambito dei corrispondenti verbali, il contenuto dei verbali di coordinamento.
In relazione all’andamento e allo sviluppo dei cantieri limitrofi dovranno essere previste specifiche riunioni di coordinamento per definire azioni al limitare delle specifiche aree di intervento. Indipendentemente dalla facoltà del Coordinatore in fase esecutiva (CSE) di convocare riunioni di coordinamento sono sin d’ora definite quelle qui nel seguito indicate, naturalmente verranno svolte una serie di riunioni preliminari alla redazione del progetto esecutivo che vedrà il coinvolgimento delle imprese interessate.
DISPOSIZIONI GENERALI FINALI (ART. 97 D.LGS. 81/08 E S.M.I.)
Sarà cura del Datore di Lavoro dell’Impresa appaltatrice vigilare sulla sicurezza dei lavori affidati e sull’applicazione delle disposizioni e prescrizioni del Piano di sicurezza e Coordinamento, organizzare i lavori e coordinare le imprese subappaltatrici, in modo da attenersi al cronoprogramma predisposto dal Coordinatore per la Sicurezza in fase Progettuale o alle eventuali sue modifiche concordate con il CSE e con la Direzione Lavori.
Qualora si verifichino situazioni riferibili alla presenza di maestranze dipendenti da imprese diverse, l’Impresa appaltatrice, di concerto con il CSE, la DL, il D.T.C. e gli altri D.T.C. , dovrà provvedere affinché le lavorazioni possano avvenire con la minima interferenza possibile operando, per esempio, in zone diverse della stessa e più generale area di cantiere.
Sarà necessario che tutti gli operai vengano periodicamente, ed in particolare in corrispondenza di ogni fase, resi edotti sui rischi legati alle lavorazioni, sulle misure di sicurezza da approntare, sulla necessità dell’utilizzo dei DPI a loro assegnati, marcati CE unitamente a quelli specifici della lavorazione, messi a loro disposizione dall’Impresa aggiudicataria e da cui dipendono gerarchicamente e funzionalmente.
Oltre alle disposizioni di cui sopra, sono definiti:
• L’area di cantiere e l’area di lavoro secondo le indicazioni fornite e concordate dalla Committenza;
• Le fasi di lavoro e le tipologie di lavoro precedentemente indicate e così come meglio specificate, nel
capitolato speciale d’appalto;
• Per quanto attiene agli orari di lavoro si rimanda a quanto precisato nel paragrafo relativo ai rischi presenti
nell’ambiente circostante;
• Periodiche attività di verifica, con cadenza giornaliera e quindicinale, degli apprestamenti generali e particolari di sicurezza.
Nella gestione e utilizzo degli apprestamenti, attrezzature, mezzi e servizi di protezione collettiva i datori di lavoro delle singole imprese, per il tramite del DT, si uniformeranno:
• alle indicazioni specifiche contenute nel P.S.C.
• alle disposizioni contenute nel P.O.S.
• alle specifiche contenute, per ogni singola Impresa, nel Documento di Valutazione dei Rischi Aziendali
• alle direttive impartite in materia dal Direttore Tecnico dell’Impresa mandataria che predisporrà apposito regolamento per la gestione del cantiere; detto regolamento sarà inserito nel P.O.S. e, nel caso in cui sia previsto l’uso comune di attrezzature, conterrà il riferimento ai corrispondenti manuali d’uso e manutenzione.
Le procedure citate dovranno essere sottoposte a specifica approvazione del C.S.E.
Si precisa che al termine dei lavori di ogni sub area di lavoro dovrà prevedersi la messa in sicurezza del cantiere; in generale detti lavori dovranno garantire:
• L’accessibilità, in sicurezza, a tutte le aree di cantiere;
• La stabilità degli elementi in opera;
• La protezione di tutti i piani di lavoro, di altezza superiore ai 2 m, ove può prevedersi la caduta dall’alto, delle
maestranze;
• L’illuminazione ordinaria sicurezza;
• L’assenza di polveri e residui delle lavorazioni;
• L’assenza di cavi o apparecchiature elettriche in tensione privi di adeguata protezione contro i contatti diretti e indiretti;
• La funzionalità di tutti gli impianti a servizio dell’ area.
PROCEDURE SPECIFICHE DI SICUREZZA
In relazione alle singole fasi di lavoro individuate potranno essere predisposte, a cura dell’impresa appaltatrice, procedure specifiche di sicurezza comprendente una descrizione dettagliata dei metodi di lavoro, con riferimento alla manodopera impiegata, comprensiva dei mezzi, attrezzi e materiali impiegati.
Si procederà all’analisi dei rischi con riferimento a quelli individuati nel POS ed a quelli eventuali e specifici delle singole lavorazioni. Contestualmente si indicherà la progressione dei lavori integrando, ove del caso, la descrizione con riferimenti grafici. Qualora la tipologia della lavorazione lo richieda e/o lo consenta, definire i principali sistemi di protezione e di sicurezza da adottare.
Le prescrizioni operative discendenti dalla valutazione dei rischi effettuata; in particolare dette prescrizioni dovranno essere rese note alle maestranze operanti nel cantiere. Le eventuali prescrizioni aggiuntive ai fini del superamento di condizioni di rischio legate ad attività di lavoro sovrapposte fra loro.
OPERAZIONI DI MESSA IN SICUREZZA DEL CANTIERE
Con riferimento alle ipotesi di sviluppo del cantiere si ritiene opportuno dare indicazioni circa le modalità con cui mettere in sicurezza il cantiere.
Dovranno realizzarsi tutte quelle opere provvisionali in corrispondenza di tutte le aree ove sono presenti vuoti, e corrispondenti rischi di caduta.
Le protezioni dovranno essere costituite da parapetti, con fascia fermapiede, realizzati secondo le specifiche normative contenute nel Capo II del T.U. “NORME PER LA PREVEN)IONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO NELLE COSTRU)IONI E NEI LAVORI IN QUOTA”.
ANALISI DEI RISCHI CONCRETI E DEFINIZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE
• Rischi derivanti dalla circolazione di mezzi meccanici
• Rischi di perdita di stabilità o di rovesciamento delle macchine
• Rischi legati alle attività di prefabbricazione
• Rischi connessi alla presenza di impianti elettrici in tensione
• Rischi legati alla movimentazione dei carichi
• Rischi legati a tagli-abrasioni
• Rischi legati alla caduta di elementi mal fissati o non ancorati
• Rischi legati alla presenza di elevati livelli di rumore
• Rischi legati all’allacciamento del corpo o di parti di esso in occasione di movimentazione a seguito di rovesciamento di attrezzature di sollevamento e scavo a seguito di rotture delle medesime, di cattivo ancoraggio o imbracature, ecc.
• Xxxxxx legati a ferite conseguenti a cadute accidentali a causa di terreno scivoloso o ingombro, di perdita di equilibrio
• Rischi legati alla proiezione accidentale di materiali.
• Rischi legati agli effetti nocivi del cemento.
• Rischi legati al passaggio in aree con la presenza di carichi sospesi
• Rischi legati alla movimentazione di materiali con l’uso di apparecchi di sollevamento
• Rischi connessi alla presenza di radiazioni ionizzanti durante le operazioni di saldatura e taglio in cantiere
• Rischi legati alla presenza di gas vapori durante le operazioni di saldatura e verniciatura
La loro interrelazione, unitamente alle precisazioni che nel merito vengono qui di seguito riportate, consentono di avere una visione complessiva delle problematiche emergenti in tema di sicurezza durante lo sviluppo delle attività di cantiere unitamente alle misure di prevenzione e delle procedure operative.
RISCHI DI PERDITA DI STABILITÀ O DI ROVESCIAMENTO DELLE MACCHINE
Gli autocarri e tutti gli altri mezzi meccanici, anche durante il loro impiego, si terranno a distanza di sicurezza dagli operatori e manufatti e si avrà cura di tenere sempre sgombre e percorribili anche dai mezzi a pieno carico le vie di accesso ai luoghi di lavoro.
Sarà necessario disporre con cura il materiale sui cassoni degli autocarri; gli autisti verificheranno da parte loro che il materiale non ecceda in altezza le sponde ed in peso il carico consentito. In particolare dovranno essere garantiti sempre idonei piani di posa.
RISCHI DI PRESENZA DI AGENTI CHIMICI E FISICI
Le macchine saranno impiegate cercando di contenere al minimo la produzione di polvere e fumi.
Durante le operazioni che possono dare origine agli agenti in questione saranno allontanate tutte le persone non strettamente legate alla lavorazione.
Durante le attività da svolgere in luoghi ristretti o chiusi sarà necessario provvedere alla installazione di numero adeguato di aspiratori.
Tutti gli addetti avranno in dotazione personale i D.P.I., previsti dal POS ed in particolare: elmetto, guanti, occhiali protettivi, scarpe antinfortunistiche, mascherine filtranti e protettori auricolari, dei quali avranno ricevuto istruzioni per l’uso e la manutenzione.
Per le operazioni di saldatura, oltre alla delimitazione dell’area di lavoro dovrà garantirsi per il personale l’uso di
maschere, occhiali e indumenti protettivi idonei in relazione alla tipologia di saldatura impiegata.
RISCHI CONNESSI AGLI IMPIANTI ELETTRICI
Di seguito viene riportato lo stralcio più significativo delle principali osservazioni in materia di sicurezza relative agli impianti elettrici.
Le principali misure di protezione considerate sono:
• sezionamento;
• protezione contro le sovracorrenti;
• protezione contro i cortocircuiti;
• protezione contro i contatti diretti;
• protezione contro i contatti indiretti.
Sezionamento
Devono essere disposti accorgimenti per assicurare il sezionamento, l’interruzione per manutenzione non elettrica, il
comando di arresto di emergenza, e il comando funzionale.
Protezione contro le sovracorrenti
La protezione dalle correnti di sovraccarico avviene mediante dispositivi termici o mediante fusibili opportunamente dimensionati o scelti.
Protezione contro i cortocircuiti
La protezione contro i cortocircuiti deve essere realizzata con dispositivi magnetici o mediante fusibili opportunamente dimensionati o scelti. Per le singole tipologie di locali o di apparecchiature devono essere rispettati i gradi minimi di protezione prescritti.
Protezione contro i contatti diretti
La protezione preventiva avviene ricoprendo le parti in tensione con un isolamento non rimovibile; le parti dell’impianto che devono essere accessibili non potendo essere completamente isolate, dovranno essere protette tramite involucri o barriere che abbiano adeguato grado di protezione.
La protezione repressiva viene conseguita mediante l’impiego di dispositivi differenziali semplici o facenti parte di
dispositivi più complessi
Protezione contro i contatti indiretti
La protezione contro i contatti indiretti avviene realizzando i collegamenti di terra riallacciandosi all’impianto di terra
primario.
Nel locale cabina di trasformazione vi sarà una sbarra di terra generale a cui saranno collegate la sbarra di terra del
quadro QGBT, il centro stella del trasformatore ed il centro stella dell’alternatore del gruppo elettrogeno. Dalla sbarra generale avverrà il collegamento al pozzetto con due corde di rame nude da 95 mm2.
Il collegamento a terra di tutte le apparecchiature elettroniche verrà portato insieme ai cavi di alimentazione che saranno di tipo schermato, con schermo collegato a terra ad entrambe le estremità.
Per maggior sicurezza e per uniformità di tutti i collegamenti, la messa a terra delle apparecchiature di elaborazione verrà effettuata con conduttore di protezione di elevata affidabilità; in particolare il conduttore di terra sarà incluso nel cavo di alimentazione.
Il personale deve:
• evitare di intervenire su impianti o parti di impianto sotto tensione.
• quando si presenta una anomalia nell’impianto elettrico segnalarla immediatamente al responsabile di cantiere.
• non compiere di propria iniziativa riparazioni e sostituzioni di parti di impianto elettrico
• disporre con cura i conduttori elettrici evitando che intralcino i passaggi, che corrano per terra o che possano comunque essere danneggiati.
• verificare sempre l’integrità degli isolamenti prima di impiegare conduttori elettrici per allacciamenti di
macchine o utensili;
• l’allacciamento al quadro di utensili, macchine, ecc. deve avvenire sulle prese a spina appositamente
predisposte.
• non inserire o disinserire macchine o utensili sulle prese in tensione.
• prima di effettuare l’allacciamento, verificare che l’interruttore di manovra alla macchina od utensile sia
aperto (macchina ferma).
• prima di effettuare l’allacciamento, verificare che l’interruttore posto a monte della presa sia aperto (tolta tensione alla prese).
• se la macchina o l’utensile, allacciati e messi in moto, non funzionano o provocano l’intervento di una protezione elettrica (es. interruttore differenziale) non cercare di risolvere il problema da soli, ma avvisare il responsabile di cantiere incaricato della manutenzione.
RISCHI LEGATI ALLA REALIZZAZIONE DI PARETI IN CARTONGESSO E STRUTTURE
In particolare si prescrive che:
Il montaggio delle pareti e strutture si deve seguire le indicazioni e le procedure indicate sul piano operativo indicante la sequenza delle attività di montaggio così come richiamato nel presente documento, e perfezionato nel progetto costruttivo.
Vengano utilizzate, per il montaggio, tutte le attrezzature specifiche indicate nel P.S.C. e nel progetto definitivo, unitamente alle specifiche protezioni già definite alle quali potranno essere aggiunte quelle ritenute necessarie a seguito dello sviluppo del progetto costruttivo.
RISCHI LEGATI A LAVORI IN QUOTA
Sarà prevista la realizzazione di opere provvisionali costituite da parapetti, impalcati fissati su solai costituiti da tavole
da ponte per l’esecuzione in tutta sicurezza delle opere di controsoffittatura e esecuzione di volte in cartongesso. Dette opere provvisionali dovranno essere in grado di sopportare i carichi e le sollecitazioni prevedibili in relazione alle caratteristiche delle lavorazioni che si prevede di mettere in atto.
Per quanto riguarda le loro caratteristiche, ed i corrispondenti riferimenti normativi, si rimanda al contenuto delle schede bibliografiche di riferimento relative alle opere provvisionali.
Le loro caratteristiche e posizioni dovranno seguire le indicazioni generali contenute nella documentazione grafica allegata al presente documento e risultare da specifica documentazione da tenersi allegata, al presente documento, ed agli atti del cantiere.
RISCHI LEGATI ALLA MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI SENZA APPARECCHI SI SOLLEVAMENTO
In generale le operazioni di movimentazione dei materiali avverranno mediante l’impiego di carrelli trasportatori.
RISCHI CONNESSI ALLA PRESENZA DI GAS VAPORI DURANTE LE OPERAZIONI DI SALDATURA E VERNICIATURA
(SALDATURE SE PREVISTE)
Le operazioni di saldatura saranno realizzate in ambiente chiuso. Se le operazioni di saldatura saranno effettuate sotto una specifica struttura temporanea in modo da garantire la protezione delle maestranze unitamente alle necessità di garantire un ambiente idoneo alla lavorazione. Conseguentemente è necessario che dette operazioni avvengano con l’uso di uno specifica e puntuale macchina per l’aspirazione puntuale dei fumi.
Le operazioni di verniciatura devono avvenire con analoga precauzione.
Tutte le maestranze impiegate devono essere dotati di specifici indumenti di protezione individuale ed in particolare per quanto attiene la protezione degli occhi, delle vie respiratorie e del corpo. L’area di lavoro dovrà essere idoneamente perimetrata e resa inaccessibile alle maestranze estranee alla specifica lavorazione.
RISCHI CONNESSI ALLE VIBRAZIONI
Nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 181 del D. Lgs 81/08 e s.m.i., il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura, i livelli di vibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti.
“ Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere valutato mediante l'osservazione delle condizioni di lavoro specifiche e il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso reperibili presso banche dati dell'INAIL o delle regioni o, in loro assenza, dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l'impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che resta comunque il metodo di riferimento”.
L’indice di attenzione “5” corrisponde al valore limite che non deve essere superato.
Tuttavia, vista la particolarità delle opere da realizzare, dovrà essere effettuata dal G.C. un’apposita valutazione del rischio vibrazioni per il cantiere in oggetto.
VALUTAZIONE DEL RUMORE E ALTRI PARAMETRI AMBIENTALI
Ai sensi di quanto disposto dall’art. 103 del D.LGS 81/08 e s.m.i.
(Modalità di previsione dei livelli di emissione sonora):
“L’emissione sonora di attrezzature di lavoro, macchine e impianti può essere stimata in fase preventiva facendo riferimento a livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni la cui validità è riconosciuta dalla Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, riportando la fonte documentale cui si è fatto riferimento”.
L’accertamento dei valori di rumorosità che comportano un livello di esposizione inferiore o uguale ad 80 dB(A) (LEX 80 dB(A)) è stato eseguito consultando dati di letteratura (ad esempio banche dati) o situazioni analoghe.
Nel caso in cui l’esposizione è superiore a 80 dB(A) (LEX > 80 dB(A)), è necessario effettuare specifiche misurazioni e/o utilizzare valori ritenuti adeguati ed adattabili alle reali situazioni lavorative del cantiere. L’indice di attenzione (I.A.) per il rischio rumore presente nella scheda di gruppo omogeneo è stato definito secondo la seguente tabella:
Per l’assegnazione dell’indice di attenzione è necessario che siano soddisfatte entrambe le condizioni relative al LEX,w e al ppeak.
È possibile la presenza dell’indice di attenzione “5” nonostante corrisponda al superamento del valore limite, in quanto, per effetto dell’attenuazione fornita dai DPI dell’udito, il valore limite è comunque rispettato.
Tuttavia, vista la particolarità delle opere da realizzare, dovrà essere effettuata dal G.C. un’apposita valutazione del rischio rumore per il cantiere in oggetto. In particolare la valutazione, oltre a riguardare gli aspetti specifici dei lavoratori presenti in cantiere, dovrà analizzare anche gli effetti sull’ambiente circostante avendo quale riferimento il piano di zonizzazione.
Parallelamente si è prevista l’esecuzione di misure di monitoraggio dei parametri ambientali; in particolare il numero e la periodicità degli stessi sia essi riferibili al parametro rumore e aria, è stata stabilita tenendo conto della differenza di impatto rispetto allo sviluppo complessivo delle attività di lavoro in cantiere.
INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI IN RIFERIMENTO ALL’AREA DI CANTIERE
INDIVIDUAZIONE DE TIPO DI RISCHIO | VALUTAZIONE E ANALISI DEL RISCHIO |
Rischio investimento durante le opere che necessitano il transito dei mezzi all’interno dell’area di cantiere (Fornitori in genere, mezzi movimento) | Il transito dei mezzi di fornitura materiale sarà consentito nell’area indicata nei layout, allegato al presente PSC e sotto la supervisione di persona a terra. E’ vietato l’avvicinamento dei mezzi, in aree esterne a quelle individuate come aree di cantiere. |
Rischio urto con automezzi | Considerate le aree di cantiere, è stata individuata una unica via di transito e sosta per scarico materiale. La velocità dei mezzi carrabili dovrà essere contenuta e, nelle manovre i mezzi devono essere scortati da moviere a terra. |
Interferenza per presenza di viabilità carrabile e pedonale in transito su via Della Cooperazione | Per tutto il periodo di durata del cantiere si dovrà garantire il transito a mezzi e persone non interessate dalle lavorazioni su Via della cooperazione, attraverso la predisposizione di percorso precluso al cantiere e compartimentato. Tale percorso dovrà risultare delimitato rispetto alle aree di lavoro del cantiere apponendovi idonea segnaletica. Inoltre, dovrà essere garantito il transito di terzi non interessati dalle attività di cantiere tramite percorsi segnalati non interferenti con i flussi pedonali e veicolari ordinari presenti sulla via. Tali lavori dovranno essere realizzati sotto la diretta sorveglianza di un preposto dell’Impresa Appaltatrice. Dovrà essere inoltre garantito un mantenimento decoroso della pulizia per i tratti di strada pubblica in entrata e in uscita dal cantiere. |
Viabilità e accessi di cantiere | Per la realizzazione delle opere dovrà essere utilizzato per l’accesso delle maestranze e dei mezzi l’ingresso principale sulla Via della cooperazione Lungo la viabilità dovrà essere posizionata idonea cartellonistica indicante la riduzione della velocità a cui dovranno attenersi i mezzi di accesso al cantiere. In ogni caso dovranno essere rispettati i limiti di velocità in uso all’interno dell’area (la velocità massima dei mezzi non dovrà mai superare i 5 Km/ora) ed all’esterno, data la presenza di strade ad alto flusso di traffico veicolare e di pedoni, all’atto di ogni ingresso ed uscita di mezzi di cantiere e di fornitura dovrà essere sempre presente il moviere. L’impresa affidataria delle opere dovrà garantire, per tutta la durata del cantiere uno stato di pulizia del manto stradale in ingresso ed uscita e del marciapiede pubblico. La viabilità pedonale, nelle zone confinanti con la viabilità carraia dovrà essere fisicamente separata. L’ingresso perdonale delle maestranze avverrà Su Via della cooperazione |
Operazioni all’interno dei cavedi impiantistici Caduta di persone dall’alto Caduta di materiale dall’alto | Le operazioni all’interno dei vani ascensore dovranno essere realizzate con idoneo ponteggio accessibile ai vari piani del medesimo, completo di scale come previsto dal libretto di manutenzione ed uso. Inoltre le aperture tra parete interna e ponteggio e quelle relative ai cavedi per il passaggio degli impianti dovranno essere chiuse con idoneo parapetto che potrà essere rimosso solo per oggettivi motivi di lavoro e con l’ausilio di idonei DPI quali cinture di sicurezza in sostituzione temporanea del parapetto medesimo. E’ fatto obbligo dell’appaltatore attraverso il suo preposto di cantiere, verificare periodicamente la completezza e il mantenimento in efficienza delle protezioni previste (es. sbarchi ascensori, parapetti, cavedii, ecc.). |
ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE
INDIVIDUAZIONE DE TIPO DI RISCHIO | VALUTAZIONE E ANALISI DEL RISCHIO |
Rischio lesioni per caduta materiale accatastato non correttamente. | Il materiale dovrà essere accatastato regolarmente solo all’interno dell’area stoccaggio materiale di cantiere, individuata in area con pavimentazione priva di buche /o avvallamenti. Xxxxxxxx la stabilità dei grigliati posti a copertura delle aperture a soffitto presenti tra i piani, prima di accatastarne materiali di lavoro. Prevedere l’impiego di piastre di ripartizione dei carichi. |
Presenza di aperture a livello della copertura per attività impiantistiche; caduta all’interno del vuoto presente tra ponteggio e fabbricato; cavedi tecnici interni | Le aperture che possono produrre un rischio di caduta dall’alto dovranno essere sempre protette. Se per oggettivi motivi di lavorazioni dovesse rendersi necessario rimuovere le protezioni, dovrà esser preclusa l’area circostante e gli addetti dovranno utilizzare DPI anti caduta. Per la posa dei controsoffitti dovrà essere allestito piano di lavoro interno allo stesso xxxx xxxxx. Il ponteggio dovrà essere dotato di parapetti interni. |
Gestione della manutenzione dei parapetti | La gestione della manutenzione dei parapetti è a carico dell’impresa affidataria nell’ambito della sua autonomia contrattuale con i sub appaltatori. I parapetti dovranno essere sempre mantenuti in efficienza in particolare quelli a protezione dei grigliati. Durante le operazioni che richiedono la rimozione dei parapetti, è necessario interdire l’area ove si opera e realizzare preventivamente degli assiti, a protezione contro la caduta dal alto, da posizionare immediatamente al di sotto dell’area di lavoro. |
Rischio investimento/urti durante l’approvvigionamento del cantiere | Vedasi prescrizione di cui a pagina precedente |
Tiri In Quota Di Materiali Con Gru su carro a Cura Impresa Edile | Tutte le attività che comportano utilizzo della gru per movimentazione e approvvigionamento, di materiali anche per terze Imprese, risultano a carico dell’impresa affidataria Xxxxx. Pertanto per tali attività dovranno essere utilizzate idonee catene/ceste per il sollevamento e tiro in quota del materiale e tutto il materiale movimentato dovrà essere idoneamente imbracato, al fine di evitare eventuale sfilamento/caduta del materiale medesimo. L’ area deputata alle attività di carico/scarico, se ubicata nelle immediate vicinanze delle strutture dell’edificio, dovrà essere prevista e dotata di mantovana di protezione sotto la quale dovrà stazionare il personale a terra durante le fasi tiro in quota. Non dovrà comunque essere realizzata attività di stoccaggio e lavorazioni nelle immediate vicinanze del ponteggio e dei castelli di carico. Al fine di evitare qualsiasi rischio di caduta di materiali dall’alto, la procedura di movimentazione vieta la traslazione del braccio della gru su carro con il carico nella porzione di area esterne al cantiere. Pertanto, precedentemente alle vere e proprie operazioni di tiro in quota dei materiali si dovrà garantire la stabilità del mezzo prevedno l’apertura degli stabilizzatori poggianti sulle assi di ripartizione dei carichi. (Dovranno essere evitate e individuazione possibili aree di sorvolo critiche o vietate) |
Presenza Di Transito Di Terzi In Prossimità Dell’area Di Cantiere | L’area di cantiere, dovrà essere compartimentata e segregata per tutta l’area di intervento, al fine di evitare l’accesso di terzi. A tal fine verrà allestita dall’impresa affidataria delle opere edili e strutturali una cesata, finalizzato ad interdire l‘accesso a terzi non interessati dalle lavorazioni, come indicato nel lay-out di cantiere. Inoltre l’impresa dovrà allestire idonea cartellonistica di sicurezza |
indicante i lavori in corso, divieto di accesso, ecc. in tutte le aree interessate dagli interventi e dall’occupazione di aree di cantiere ad uso baraccamenti, logistica, stoccaggio materiali, ecc. Sarà sempre obbligo dell’impresa affidataria delle opere edili e strutturali, attraverso il Preposto di cantiere, vigilare periodicamente durante tutta la giornata lavorativa, al fine di garantire che i percorsi siano sempre sgombri da materiale accatastato, necessario per l’intervento. Pertanto sarà obbligo delle imprese affidatarie/esecutrici delle opere impiantistiche il mantenimento in efficienza degli apprestamenti precedentemente realizzati. Inoltre dovrà essere garantito un mantenimento decoroso della pulizia per i tratti di strada pubblica antistante l’accesso di cantiere e per i percorsi che accedono all’interno dell’edificio. Per tale motivo l’Impresa affidataria delle opere edili giornalmente provvederà all’asportazione del fango in eccesso mediante lamatura con idonea macchina (escavatore e/o pala gommata dotata di benna con lama). | |
Uso di impianto elettrico, uso di Q.E. Ai piani, sotto quadri, prolunghe e prese | Dovrà essere realizzato idoneo impianto elettrico di cantiere da parte dell’impresa affidaria dotato di numero, adeguato di quadri elettrici ai Piani dell’edificio, installati da ditta specializzata incaricata dal’impresa affidataria edile, del quale dovrà essere data al momento dell’ingresso in cantiere delle imprese affidatarie, corretta informazione sule modalità di utilizzo nelle figure dei rispettivi capi cantiere/preposti. Ogni Quadro di piano dovrà essere dotato di Dichiarazione di conformità CE, e di targhetta ASC, di interruttore differenziale non < a ,003 A. in conformità alla Normativa vigente per cantieri edili e alle norme CEI vigenti. Sarà obbligo degli appaltatori provvedere a dotarsi di sottoquadri conformi alle Norme CEI 17-13/4. Si rende noto che, la vecchia norma, la CEI EN 60439-4, che regolamenta i quadri ASC (quadri AS per cantiere) è rimasta applicabile fino al 20 dicembre 2015. Pertanto da quella data non sono più validi i quadri ASC, salvo deroghe. La nuova norma, che è comunque in vigore dal 01/09/2013, ossia la CEI EN 61439-4, prevede l’utilizzo dei quadri ACS. Le due Norme hanno proseguito in parallelo fino alla data del 20 dicembre 2015. E’ confermato che tale norma non si applica ai quadri installati nei locali di servizio annessi al cantiere quali uffici, mense e spogliatoi. Tutte le imprese affidatarie hanno l’obbligo, anche attraverso i loro preposti, di vigilare affinché i propri sub appaltatori utilizzino correttamente i QE di fornitura di energia, cavi per posa mobile e si dotino di idonei sottoquadri elettrici per l’alimentazione dei loro elettroutensili nelle aree di lavoro assegnate. L’impresa affidataria opere strutturali-edile realizzerà impianto di illuminazione sulle vie di transito del cantiere, compreso i vani scala e il locale interrato. |
Rischio di caduta durante il banchinaggio dei solai. | L’intavolato costituito da tavole da ponte dovrà essere fissato contro il rischio di ribaltamento soprattutto durante le fasi di rimozione degli stessi per l’allestimento dei ponteggi all’interno del vano, in funzione della tipologia dell’impianto di sollevamento da realizzare. |
Protezione dei ferri di ripresa durante la realizzazione di strutture in c.a. | Tutti i ferri di ripresa, in corrispondenza dei setti, dei cavedi, dei vani tecnici, ascensori e scale, dovranno essere protetti contro il rischio di taglio, mediante fodere rovesciate a T oppure mediante idonee protezioni (tappi in pvc). |
Allestimento del ponteggio in funzione della geometria dell’edificio | Considerato che i ponteggi perimetrali saranno allestiti a regola d’arte da parte dell’impresa addetta al montaggio di tali opere, potrebbe succedere che lo stesso ponteggio venga montato, in alcune partio dell’edificio ad una distanza superiore a cm 20. In tali aree sarà obbligo dell’Impresa realizzare tutte le opere provvisionali contro la caduta dall’alto, in presenza di approfondimento della distanza tra ponteggio e struttura in c.a mediante compensazioni realizzate con tavole da ponte e stocchetti a mensola, e se necessario, adattando le |
tavole da ponte, affinché siano posizionate ed allestite in funzione della geometria dell’Edificio. Indipendentemente dallo sviluppo e dalle caratteristiche della struttura dell’Edificio, l’Impresa dovrà realizzare apposito Progetto e relazione di calcolo redatti da tecnico abilitato ai sensi di legge con l’obbligo di effettuare eventuali revisioni e/o aggiornamenti in corso d’opera, in funzione dello stato avanzamento dei lavori. | |
Realizzazione di copertura e lavorazioni al di sopra della stessa. | Tali lavorazioni dovranno essere eseguite solo dopo aver montato il ponteggio al di sopra dell’estradosso di copertura, per tutto lo sviluppo della stessa, come dispositivo di protezione collettiva (DPC). Il ponteggio dovrà essere sempre presente durante le lavorazioni e smontato al termine delle stesse. Per tale motivo è necessario che l’impresa, all’interno del proprio POS evidenzi, al capitolo programma dei lavori, l’inesistenza di lavori a quota copertura che possano pregiudicare l’integrità e l’efficacia dei ponteggi di protezione realizzati.E’ fatto comunque obbligo dell’appaltatore attraverso il suo preposto di cantiere, verificare periodicamente la completezza e il mantenimento in efficienza del ponteggio medesimo e delle opere provvisionali di protezione contro il rischio di caduta dall’alto. Inoltre, se per motivi oggettivi, gli operatori non potranno operare in presenza di DPC, questi dovranno operare obbligatoriamente con l’ausilio di idonei DPI quali cinture di sicurezza previo allestimento di linee vita provvisorie, certificate. L’allestimento delle linee vitae definitive, per le future attività manutentive dell’Edificio dovranno realizzarsi, in presenza del ponteggio. |
Mantenimento e/o realizzazione di opere provvisionali contro la caduta dall’alto e/o caduta di materiali (protezione asole a pavimento, parapetti, sbarramenti e/o delimitazione delle aree di lavoro o di aree con presenza di rischi di caduta di materiale) | Tutte le opere provvisionali presenti in cantiere, realizzate dall’impresa affidataria delle opere edili, dovranno essere conservate in efficienza dall’impresa affidataria (impiantistica, facciate, finiture, ecc.) che in quel momento e a quella data opererà in aree ben definiti di xxxxxxxx.Xx particolare l’Impresa impianti meccanici, dovrà garantire che le aperture a pavimento, asole passaggio impianti, cavedi, ecc che attualmente risultano protette contro la caduta dall’alto da solido intavolato costituito da tavole da ponte inchiodate a pavimento, risultino comunque in efficienza e rimosse puntualmente solamente per esigenze esecutive di montaggi impiantistici e con ausilio di DPI anticaduta, per quelle avente dimensioni superiori a cm 50. Inoltre, sarà obbligo dell’Impresa affidataria di realizzazione di impianti meccanici qualora non sia possibile per ristrettezza dei vani/asole/cavedi, allestire ponteggi, provvedere a rimuovere le stesse in sicurezza, operando con DPI di terza categoria, cinture di sicurezza assicurate al gancio tassellato sulla struttura in c.a. al fine di evitare rischi di caduta di persone dall’alto. Al termine delle operazioni, nei cavedi, montate le tubazioni, mediante installazione di ponteggi a cura dell’Impresa edile o di intavolati con asse da ponte su carpenteria metallica, precedentemente realizzata dall’Impresa affidataria edile, l’Impresa addetta alle opere impiantistiche dovrà provvedere al ripristino dei parapetti in legno allestiti precedentemente dall’Impresa Edile medesima. Analoga misura di sicurezza dovrà essere realizzata, durante la pausa pranzo, al fine di evitare che terzi, non addetti ai lavori, operino o transitino in corrispondenza di aperture a pavimento, non protette temporaneamente o per le quali non vi sia vigilanza del preposto. Si ribadisce il divieto di rimuovere le protezioni per tutto lo sviluppo delle linee degli impianti/tubazioni con particolare riferimento a quelle verticali. |
Stoccaggio Materiali Ai Piani E Presenza Mezzi Estinguenti | Le imprese affidatarie dovranno stoccare i materiali ai piani in aree non interferenti con i percorsi utilizzati dal personale di cantiere e con le vie di fuga in essere ai piani del cantiere, distribuendo uniformemente i carichi sui solai e segnalandole idoneamente. Ogni impresa dovrà garantire la |
presenza di idonei mezzi estinguenti (estintori) all’interno di ogni area di lavoro e di stoccaggio dei materiali di propria competenza. Tali mezzi estinguenti dovranno risultare idonei e conformi a quanto previsto dalla normativa vigente e riportare cartellino attestante l’avvenuta verifica periodica prevista ai sensi di legge. | |
Utilizzo sostanze e schede tecniche di sicurezza | Ogni impresa dovrà tenere a disposizione del CSE e degli Enti preposti presso gli uffici di cantiere l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati durante le lavorazioni con le relative schede di sicurezza alle quali dovranno attenersi rigorosamente in merito alle modalità durante le fasi di utilizzo del prodotto. Inoltre nel caso di allestimento di aree di stoccaggio per sostanze chimiche le stesse dovranno essere posizionate e realizzate in conformità a quanto indicato nelle schede di sicurezza in particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose. |
Attività di saldatura | Le attività di saldatura potranno essere effettuate in locali o spazi stretti o angusti. Pertanto è necessario garantire le condizioni di illuminazione adeguata, ventilazione efficiente, mediante idoneo impianto di ventilazione artificiale, e provvedere all’isolamento di pinza e cavo, impiego dei dispositivi di protezione, predisporre assistenza all’esterno del locale, valutare la necessità dell’isolamento (pedane, calzature) ecc. In merito alle attività di saldatura degli elementi in ferro, particolare attenzione dovrà essere posta all’aspetto riguardante l’impatto ambientale durante tale attività. Le lavorazioni dovranno avvenire garantendo la protezione degli addetti dalla caduta di materiale dall’alto. |
LAVORAZIONI INTERFERENTI
PREDISPOSIZIONE SITO
OPERE DI REALIZZAZIONE IMPIANTI DI CANTIERE
INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI RISCHIO | VALUTAZIONE E ANALISI DEL RISCHIO |
Urti con mezzi in movimento; Urti con materiale movimentato. | Le operazioni si svolgono su aree ben distinte. Sarà cura del CSE verificare l’eventuale interferenza nell’azione di coordinamento in cantiere. Le interferenze potranno avvere luogo solo nelle vie di transito. Per ciò sopra scritto è necessario che i preposti alla sicurezza delle opere adottino di comune accordo delle procedure per la circolazione dei mezzi di cantiere. Ove necessario, proteggere e delimitare le aree di lavoro con adeguata segnaletica e installare, , passerelle/passaggi pedonali protetti, segnalati e attrezzati |
OPERE DI CARPENTERIA IN ELEVAZIONE ED ORIZZONTALI MONTAGGIO PONTEGGI REALIZZAZIONE OPERE DI CARPENTERIA PER OPERE EDILI INTERNE E TAMPONAMENTI
INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI RISCHIO | VALUTAZIONE E ANALISI DEL RISCHIO |
Urti con mezzi in movimento; Urti con materiale movimentato. Caduta di materiali dall’alto; Caduta di persone dall’alto, Esplosione delle bombole | Le operazioni si svolgono su aree ben distinte. Le interferenze avverranno solo nelle vie di transito, nell’uso e nelle precedenze degli spazi di accesso alle aree di lavoro ma non nel le aree stesse. Per ciò sopra scritto è necessario che i preposti alla sicurezza delle imprese esecutrici adottino di comune accordo delle procedure di coordinamento. Verificare che gli impalcati, i ponteggi ed i parapetti siano allestiti ed utilizzati in maniera corretta. Mantenere le opere protettive in buono stato, non rimuoverle senza autorizzazione. Il sollevamento deve essere eseguito solo da personale competente. Verificare l’idoneità dei ganci e delle funi che devono avere impressa la portata massima. Verificare l’efficienza del dispositivo di sicurezza sul gancio, per impedire l’accidentale sganciamento del carico. Disporre che la piccola caldaia a gas e le fiamme libere siano mantenute a distanza di sicurezza dai materiali infiammabili e facilmente combustibili, in modo particolare dalla bombola del gas. Predisporre estintori portatili di pronto intervento e segnaletica di sicurezza. Predisporre procedure d’emergenza in caso d’incendio. Rispettare il divieto di fumare. Tenere un estintore a portata di mano. Mantenere ordine nel luogo di lavoro, asportare i ritagli dei fogli plastici alla fine d’ogni fase lavorativa. Il carico della gru, durante le attività di movimentazione non deve transitare al di fuori dell’area di cantiere |
REALIZZAZIONE OPERE EDILI INTERNE E TAMPONAMENTI XXXXXXXX E SOTTOFONDI OPERE DA CARTONGESSISTA (CONTROPARETI/CONTROSOFFITTI)
INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI RISCHIO | VALUTAZIONE E ANALISI DEL RISCHIO |
Urti con mezzi in movimento; Urti con materiale movimentato. Caduta di materiali dall’alto; Caduta di persone dall’alto, | Le operazioni si svolgono su aree ben distinte. Le interferenze avverranno solo nelle vie di transito, nell’uso e nelle precedenze degli spazi di accesso alle aree di lavoro ma non nel le aree stesse. Per ciò sopra scritto è necessario che i preposti alla sicurezza delle imprese esecutrici adottino accordo delle procedure di coordinamento. Verificare che gli impalcati, i ponteggi ed i parapetti siano allestiti ed utilizzati in maniera corretta. Mantenere le opere protettive in buono stato, non rimuoverle senza autorizzazione. Il sollevamento deve essere eseguito solo da personale competente. Verificare l’idoneità dei ganci e delle funi che devono avere impressa la portata massima. Verificare l’efficienza del dispositivo di sicurezza sul gancio, per impedire l’accidentale sganciamento del carico. Disporre che la piccola caldaia a gas e le fiamme libere siano mantenute a distanza di sicurezza dai materiali infiammabili e facilmente combustibili, in modo particolare dalla bombola del gas. Predisporre estintori portatili di pronto intervento e segnaletica di sicurezza. Predisporre procedure d’emergenza in caso d’incendio. Rispettare le distanze di sicurezza tra la caldaia a gas, le fiamme libere e i materiali infiammabili. Rispettare il divieto di fumare. Tenere un estintore a portata di mano. Mantenere ordine nel luogo di lavoro, asportare i ritagli dei fogli plastici alla fine d’ogni fase lavorativa. Il carico della gru, durante le attività di movimentazione non deve transitare al di fuori dell’area di cantiere. È fatto divieto utilizzare i quadri elettrici di piano, non conformemente alle norme CEI vigenti. |
REALIZZAZIONE OPERE EDILI (INTERNE E TAMPONAMENTI MASSETTI E SOTTOFONDI OPERE DA CARTONGESSISTA, INTONACI)
IMPIANTI MECCANICI ED ELETTRICI OPERE DI FACCIATA E SERRAMENTISTA /SMONTAGGIO PONTEGGI
INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI RISCHIO | VALUTAZIONE E ANALISI DEL RISCHIO |
Urti con mezzi in movimento; Urti con materiale movimentato. Caduta di materiali dall’alto; Caduta di persone dall’alto, Ingombro delle vie di transito. Elettrocuzione. | Le operazioni si svolgono su aree ben distinte. Le interferenze avverranno solo nelle vie di transito, nell’uso e nelle precedenze degli spazi di accesso alle aree di lavoro ma non nel le aree stesse. Per ciò sopra scritto è necessario che i preposti alla sicurezza delle imprese esecutrici adottino di comune accordo delle procedure di coordinamento. Verificare che gli impalcati, i ponteggi ed i parapetti siano allestiti ed utilizzati in maniera corretta. Mantenere le opere protettive in buono stato, non rimuoverle senza autorizzazione. Il sollevamento deve essere eseguito solo da personale competente. Verificare l’idoneità dei ganci e delle funi che devono avere impressa la portata massima. Verificare l’efficienza del dispositivo di sicurezza sul gancio, per impedire l’accidentale sganciamento del carico. Predisporre estintori portatili di pronto intervento e segnaletica di sicurezza. Predisporre procedure d’emergenza in caso d’incendio. Rispettare le distanze di sicurezza tra la caldaia a gas, le fiamme libere e i materiali infiammabili. Rispettare il divieto di fumare. Tenere un estintore a portata di mano. Mantenere ordine nel luogo di lavoro, asportare i ritagli dei fogli plastici alla fine d’ogni fase lavorativa. Il carico della gru, durante le attività di movimentazione non deve transitare al di fuori dell’area di cantiere. E’ fatto divieto accatastare materiali e scarti di lavorazione, in particolare per le attività di esecuzione intonaci, sui piani del ponteggio. E fatto divieto utilizzare i quadri elettrici di piano, non conformemente alle norme CEI vigenti. Informare preventivamente le maestranze presenti in cantiere, che durante l’esecuzione degli intonaci, dovranno utilizzare come vie di fuga/transito, le scale del ponteggio o realizzare le attività prevedendo di lasciare sempre accessibile almeno un luogo di esodo sicuro, come via di fuga, compatibilmente con il numero di maestranze presenti in cantiere. |
3.4. Rischi NON SPECIFICI
INDIVIDUAZIONE DE TIPO DI RISCHIO | VALUTAZIONE E ANALISI DEL RISCHIO |
Rischio elettrocuzione | In cantiere dovrà essere realizzato, a cura dell’impresa affidataria, impianto elettrico di cantiere di alimentazione ei quadri elettrici di derivazione. Tale impianto sarà progettato e realizzato da tecnici ed imprese qualificate nel rispetto delle normative di legge e di buona tecnica attualmente vigenti. Sarà obbligo di ogni sub appaltatore non manomettere l’impianto, non utilizzare triple di cantiere e di utilizzare esclusivamente cavi elettrici per posa mobile. |
4 DISPOSIZIONI GENERALI DI SICUREZZA
4.1 Scelte organizzative e progettuali, procedure, misure preventive e protettive in funzione dell’area di cantiere
Punti di analisi | SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE |
4.1.1. Presenza di linee aree o sotterranee elettriche | Non sono presenti allo stato attuale, ma verranno valutate le condizione dei luoghi prima di effettuare lavorazioni sugli impianti |
4.1.2.Fattori esterni che comportano rischi per il cantiere | Presenza di viabilità esterna ove è presente via vai continuo di mezzi di ogni genere. Al fine di segnalare tali pericoli, verrà allestita cartellonistica di avviso e pericolo. Presenza di impianti elettrici in entrata ed uscita dal cantiere |
4.1.3 Eventuali rischi che le Lavorazioni possono comportare per l’area circostante | La viabilità dei mezzi di ingresso e uscita dal cantiere può arrecare danno al passaggio pedonale posto sulla Via Cooperazione. Verrà impiegato moviere a terra al fine di coadiuvare sia i mezzi di cantiere, sia i pedoni. |
4.2. Scelte organizzative e progettuali procedure, misure preventive e protettive in funzione dell’organizzazione di cantiere in funzione di quanto previsto all’allegato XV.II
Punti di analisi | SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE | ||||
4.2.1 Modalità da eseguire per la recinzione di cantiere | Sul perimetro dell’area di cantiere dovrà essere realizzata una recinzione di compartimentazione piena. | ||||
4.2.2. Servizi di cantieri igienico assistenziali | Dovranno essere allestiti idonei all’Allegato XII del D.lgs 81/2008 smi | servizi | di | cantiere, | conformemente |
4.2.3. Viabilità principale di cantiere | Verrà realizzata una viabilità carrabile per l’accesso dei mezzi di fornitura materiale come da lay out | ||||
4.2.4. Impianti di alimentazione e reti principali elettricità, acqua e altro | Dovrà essere realizzato un impianto elettrico di cantiere per l’alimentazione delle utenze elettriche. La rete dell’impianto dovrà essere realizzata, dal quadro generale alla rete propria di alimentazione, protetta ed inaccessibile a terzi. L’impianto dovrà prevedere dei collegamenti protetti alle utenze fisse e dei collegamenti di servizio ai quadri di alimentazione di piano. | ||||
4.2.5 Impianti di terra contro le scariche atmosferiche | Dovrà essere verificata l’autoprotezione delle baracche e ogni altra struttura metallica, da parte dell’impresa installatrice. | ||||
4.2.6. Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dal art. 102 | La consultazione dell’RLS dovrà essere dimostrata mediante sua dichiarazione e/o sottoscrizione del presente PSC. | ||||
4.2.7 Disposizione per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 92 comma1 lett. c) | Alla fine dei sopralluoghi in cantiere, verrà realizzata riunione di coordinamento con i datori di lavoro. o loro delegati. affinché vengano informati sui rischi presenti e sulle misure da attuare. | ||||
4.2.8. Eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura di materiali | L’accesso all’area di cantiere verrà realizzato con le modalità definite al cap.3. | ||||
4.2.9 Dislocazioni degli impianti di cantiere | All’interno del cantiere. | ||||
4.2.10 Dislocazione delle zone di scarico/carico | All’interno del cantiere o saltuariamente in aree su strada preventivamente occupate mediante autorizzazione. | ||||
4.2.11 Zone deposito attrezzature e stoccaggio materiali e rifiuti | Nell’area in prossimità dell’uscita del cantiere. | ||||
4.2.12 Eventuali zone di deposito materiale con pericolo di incendio e esplosione | Non pertinente |
4.2.13 PROCEDURE GESTIONALI
Tutte le Imprese, compreso i lavoratori autonomi, che accederanno in cantiere dovranno aver consegnato alla Committente, attraverso il Responsabile de lavori, la documentazione obbligatoria di Legge. Una volta verificata l’idoneità tecnico professionale, con le modalità dell’Allegato XVII Dlgs 81/2008 smi, il Responsabile dei Lavori procederà a trasmettere all’ufficio del CSE la notifica Preliminare inoltrata agli Enti competenti.
Di seguito si elencano i documenti, oggetto di idoneità tecnica.
Ai fini della verifica dell’idoneità tecnico professionale le imprese esecutrici nonché le imprese affidatarie, ove utilizzino anche proprio personale, macchine o attrezzature per l’esecuzione dell’opera appaltata, dovranno esibire al committente o al responsabile dei lavori, a norma di quanto previsto dall’art. 90, comma 9 lettera a), b), c) e dall’allegato XVII del D. Lgs. 81/2008 s.m.i., almeno:
• iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia
dell’appalto;
• dichiarazione sull’organico medio annuo distinto per qualifica, correlato dagli estremi delle denuncia INAIL INPS E CASSA EDILE, e con l’indicazione del contratto collettivo (CCNL) stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti;
• documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) o autocertificazione di cui
all’articolo 29, comma 5, del presente decreto legislativo;
• documento unico di regolarità contributiva di cui al Decreto Ministeriale 24 ottobre 2007;
• dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi di cui all’art. 14 del presente decreto legislativo e della Legge 148/2011.
I lavoratori autonomi; a norma di quanto previsto dall’art. 90, comma 9 lettera a) e dall’allegato XVII del D. Lgs.
81/2008 s.m.i., dovranno esibire almeno:
• iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia
dell’appalto
• specifica documentazione attestante la conformità alle disposizioni di cui al presente decreto legislativo di macchine, attrezzature e opere provvisionali
• elenco dei dispositivi di protezione individuali in dotazione
• attestati inerenti la propria formazione e la relativa idoneità sanitaria, ove espressamente previsti dal presente decreto legislativo
• documento unico di regolarità contributiva di cui al Decreto Ministeriale 24 ottobre 2007
In caso di sub-appalto il datore di lavoro dell’impresa affidataria verifica l’idoneità tecnico professionale dei sub
appaltatori con gli stessi criteri indicati sopra individuandoli tra imprese e lavoratori autonomi.
Infine, le imprese affidatarie dovranno indicare al committente o al responsabile dei lavori almeno il nominativo del soggetto o i nominativi dei soggetti della propria impresa, con le specifiche mansioni, incaricati per l’assolvimento dei compiti di cui all’articolo 97.
A seguito dell’esito positivo della verifica della documentazione, sopra indicata, necessaria al rilascio dell’idoneità tecnico professionale il Responsabile dei lavori procede alla trasmissione della Notifica preliminare agli Enti competenti.
INDIVIDUAZIONE ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
CADUTA DALL’ALTO, POLVERI, ELETTROCUZIONE/FOLGORAZIONE E RUMORE. PREMESSA
Le attività contemplate all’interno del presente PSC, possono essere soggette ai seguenti principali rischi:
- CADUTA DALL’ALTO
- ELETTROCUZIONE/FOLGORAZIONE
- RUMORE
- POLVERI
CADUTA DALL’ALTO
La caduta dall’alto di personale può avvenire durante le attività di preparazione del cantiere, allestimento impianti di
cantiere, baracche a causa dell’uso di scale portatili o caduta dall’interno.
Questo è un pericolo sempre presente nel cantiere e per questo motivo in ogni fase di lavoro dovranno essere fornite
indicazioni dal datore di lavoro dell’impresa esecutrice. La sorveglianza spetta ai preposti.
In fase di redazione del presente PSC, al fine di eliminare il rischio di caduta dall’alto si prevede che le attività in quota
si svolgano con ausilio, di in funzione delle esigenze esecutive di scale portatili/doppie, tra battelli o ponteggi.
Di seguito sono riportate le prescrizioni generali a cui gli le imprese esecutrici dovranno attenersi in caso di attività in
quota soggette a rischio di caduta dall’alto:
1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:
a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi.
2. Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavoro temporanei in quota in rapporto alla frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata dell'impiego. Il sistema di accesso adottato deve consentire l'evacuazione in caso di pericolo imminente. Il passaggio da un sistema di accesso dall’attrezzatura es. tra battello) e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di caduta.
3. Il datore di lavoro dispone affinché sia utilizzata una scala a pioli quale posto di lavoro in quota solo nei casi in cui l'uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare (attenersi a quanto indicato dall’estratto delle Linee Guida della Regione Lombardia presenti all’interno del presente PSC).
4. Il datore di lavoro dispone affinché siano impiegati sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi alle quali il lavoratore è direttamente sostenuto, soltanto in circostanze in cui, a seguito della valutazione dei rischi, risulta che il lavoro può essere effettuato in condizioni di sicurezza e l'impiego di un'altra attrezzatura di lavoro considerata più sicura non è giustificato a
causa della breve durata di impiego e delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare. Lo stesso datore di lavoro prevede l'impiego di un sedile munito di appositi accessori in funzione dell'esito della valutazione dei rischi ed, in particolare, della durata dei lavori e dei vincoli di carattere ergonomico.
5. Il datore di lavoro, in relazione al tipo di attrezzature di lavoro adottate in base ai commi precedenti, individua le misure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori, insiti nelle attrezzature in questione, prevedendo, ove necessario, l'installazione di dispositivi di protezione contro le cadute. I predetti dispositivi devono presentare una configurazione ed una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quanto possibile, eventuali lesioni dei lavoratori. I dispositivi di protezione collettiva contro le cadute possono presentare interruzioni soltanto nei punti in cui sono presenti scale a pioli o a gradini.
PRESCRIZIONI OPERATIVE PER UTILIZZO DI ATTREZZATURE PER ATTIVITÀ IN QUOTA.
MISURE GENERALI DI SICURE))A NELL’UTILI))O DELLE SCALE
Prima dell’uso
Il personale addetto all’uso della scala deve essere stato valutato idoneo alla mansione, adeguatamente “formato” ed addestrato all’uso della specifica attrezzatura fornita.
Assicurare la presenza del manuale d’uso e manutenzione e la sua disponibilità per il lavoratore; in caso di
smarrimento richiederne copia al costruttore.
Assicurarsi che la scala sia adatta all’utilizzo specifico, consultando le schede della presente Linea Guida.
Il trasporto della scala deve avvenire in modo sicuro anche al fine di evitare qualsiasi danno alla scala, all’addetto o a
terzi.
Verificare l’integrità ed il buono stato di conservazione ed efficienza della scala, e non utilizzare scale modificate o
costruite in cantiere.
Rimuovere qualsiasi residuo sulla scala, come malte, pitture, oli, grasso, ghiaccio ecc..
Prima dell’utilizzo il datore di lavoro deve procedere alla valutazione del rischio e alla redazione del Piano Operativo di
Sicurezza (POS) con lo specifico riferimento alla lavorazione nella quale la scala verrà impiegata.
Posizionamento della scala
La scala deve sempre essere posizionata secondo modalità riconducibili al manuale d’uso e manutenzione.
Maneggiare la scala con cautela per evitare il rischio di schiacciamento delle mani o degli arti.
I gradini o i pioli devono sempre mantenere l’orizzontalità.
La scala deve appoggiare su una superficie regolare, fissa, non scivolosa, stabile e non cedevole. Ove previsto deve essere adeguatamente vincolata al piano d’appoggio.
Le scale dotate di piedini regolabili in altezza, possono essere posizionate su piani inclinati, e regolate in modo che il piolo o gradino mantenga sempre l’orizzontalità. In ogni caso verificare che il primo gradino o piolo sia posto a una distanza massima di 315 mm dal piano di appoggio.
Il piano di appoggio deve essere facilmente raggiungibile.
Nel caso di posizionamento della scala su impalcato occorre tenere conto del rischio aggravato di caduta dall’alto, ed
adottare le relative idonee misure di sicurezza
La scala deve sempre appoggiare sui propri tappi/piedini.
E’ vietato l’appoggio sul gradino o sul piolo.
La scala deve essere posizionata valutando i rischi di collisione con veicoli, porte, pedoni, lontano da linee elettriche nude, da aperture nel vuoto, elementi metallici contundenti (ferri di chiamata recinzioni, ecc) fonti di calore e/o fumi e rischi legati alle condizioni meteorologiche.
Segregare l’area sottostante alla scala e nella fase di posizionamento delimitare l’area delle operazioni.
I meccanismi di chiusura/blocco della scala devono essere in posizione corretta secondo il manuale d’uso e
manutenzione.
Qualora la sicurezza dell’ attrezzatura di lavoro dipenda dalle condizioni di installazione, eseguire il controllo iniziale prima della messa in esercizio (primo utilizzo).
Scale semplici di appoggio:
Gli appoggi alla sommità devono aderire entrambi ad una superficie piana, regolare, fissa, non scivolosa, stabile e non cedevole, ed ove previsto deve essere adeguatamente vincolata.
La scala deve essere posizionata in modo appropriato, con un’inclinazione corretta ossia per le scale a gradini tra 60° e
70° per le scale a pioli tra 65° e 75°.
Nel caso l’appoggio superiore della scala avvenga lungo i montanti, è vietato utilizzare i pioli/gradini posti al disopra dell’appoggio. La sporgenza della scala rispetto al punto di appoggio deve essere inferiore alla metà della lunghezza totale della scala.
Per le scale utilizzate per l’accesso al piano, l’ultimo piolo utile deve distare non più di 315 mm dal piano di sbarco, e
dovrà essere assicurata una presa idonea ad un metro oltre il piano d’arrivo.
Un piolo per essere considerato utile deve sempre distare almeno 150 mm dalla parete.
Per le scale telescopiche con cerniere lo snodo deve trovarsi sul lato opposto alla salita/discesa.
PERICOLO DI CADUTA DALL’ALTO DURANTE LE OPERAZIONI DI POSA DEI SERRAMENTI PERIMETRALI
Tutte le operazioni relative alla posa dei serramenti perimetrali sono sottoposte al rischio di caduta dall’alto. Considerata la particolarità dell’opera e che tali attività potranno essere svolte a seguito di abbassamento del ponteggio, al fine di eliminare il rischio di caduta dall’alto anche per gli operatori presenti al di sopra del solai impegnati in altre attività dovrà essere preliminarmente allestita idonea rete di protezione contro la caduta per tutta l’altezza del solaio medesimo. Per tale motivo è necessario che l’impresa, all’interno del proprio POS evidenzi, al capitolo programma dei lavori l’inesistenza di lavori in quota che possano pregiudicare l’integrità e l’efficacia dei ponteggi di protezione realizzati. E’ fatto comunque obbligo dell’appaltatore attraverso il suo preposto di cantiere, verificare periodicamente la completezza e il mantenimento in efficienza del ponteggio/impalcato medesimo e delle opere provvisionali di protezione contro il rischio di caduta dall’alto. Nel caso in cui ogni qualvolta non fosse oggettivamente possibile espletare le attività in presenza di DPC contro la caduta dall’alto, se si rendesse necessario, al fine di permettere l’esecuzione di attività in quota, gli addetti dovranno operare obbligatoriamente con DPI anti caduta agganciati ad elementi portanti, dotati di dispositivo retrattile di trattenuta, e/o a seguito di allestimento di linea vita la quale dovrà essere conforme a un progetto redatto da tecnico abilitato ai sensi di legge
PERICOLO DI CADUTA DALL’ALTO DURANTE OPERA)IONI ALL’INTERNO DEI CAVEDII E DURANTE LA POSA DEI GRIGLIATI.
Le operazioni di cui al presente paragrafo dovranno essere realizzate con ponteggio accessibile ai vari livelli di intervento dotato di scale e parapetti come previsto dal libretto del ponteggio e/o dal progetto redatto da tecnico abilitato e posizionato al di sotto delle aperture in cui dovranno svolgersi le attività.
Inoltre le aperture tra parete interna e ponteggio dovranno essere chiuse con idoneo parapetto che può essere rimosso solo per oggettivi motivi di lavoro e con l’ausilio di idonei DPI quali cinture di sicurezza in sostituzione temporanea del parapetto.
E’ fatto obbligo dell’appaltatore attraverso il suo preposto di cantiere, verificare periodicamente la completezza e il mantenimento in efficienza delle protezioni previste (es. sbarchi ascensori, parapetti cavedi e protezioni aperture grigliati a terra, ecc.).
SCALE DOPPIE E A CASTELLO
Le scale doppie e a castello devono sempre essere aperte completamente. Le scale doppie e a castello non posso essere utilizzate per gli accessi ai piani.
Durante l’uso
Se si opera ad altezza superiore a 2 m., utilizzare un adeguato dispositivo di tenuta del corpo che mantenga la persona all’interno dei montanti, con un cordino di posizionamento il quale deve essere sempre mantenuto in tensione durante il lavoro Non sovraccaricare la scala oltre la portata massima prevista dal costruttore.
E’ consentito lavorare solo su scale a gradini, posizionando i piedi sullo stesso gradino.
Durante la salita e la discesa procedere sempre con il viso rivolto verso la scala. Mantenere il proprio baricentro all’interno dei montanti della scala.
Le scale devono essere utilizzate in modo da consentire ai lavoratori di disporre in qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicuri; in particolare, il trasporto a mano di pesi su una scala non deve precludere una presa sicura.
Non utilizzare la scala come ponte, piano di lavoro o montante di piani di lavoro. La scala deve essere utilizzata da una sola persona
Lavorare sempre in posizione frontale della scala, evitando lavori ingeneranti spinte laterali della scala. Nei casi in cui non è possibile vincolare la scala, garantire l’assistenza a terra di una seconda persona. Durante l’esecuzione dei lavori, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala.
Vincolare gli utensili e gli attrezzi manuali in uso per impedirne la caduta accidentale Gli utilizzatori della scala non devono avere indumenti svolazzanti che si possono impigliare.
Anche nei casi in cui si dispone di un appoggio e di una presa sicura, gli addetti non devono operare sui due gradini superiori di una scala doppia senza piattaforma o barra di sostegno
Dopo l’uso
La manutenzione della scala deve essere effettuata da personale competente, e la manutenzione deve essere registrata in apposito documento.
Il deposito e la conservazione deve avvenire in un luogo asciutto e protetto.
IDONEITA’ SANITARIA ALL’UTILI))O DI SCALE
L’attuazione di sorveglianza sanitaria mirata per i lavoratori che utilizzano scale portatili in cantiere trova piena giustificazione se si considera che il lavoro in quota, indipendentemente dal contesto in cui viene eseguito, ha tali peculiarità di rischio nonché gravità di danni potenzialmente derivanti che essa può a ben diritto essere ritenuta misura di tutela della sicurezza dei lavoratori.
Rientra dunque tra gli obblighi del datore di lavoro, che, secondo l’art.18, comma c) del D.Lgs.81/08, “nell’affidare i compiti ai lavoratori deve tener conto delle loro capacità e condizioni in rapporto alla loro salute e sicurezza”.
D’altra parte, tutti i lavoratoti del comparto delle costruzioni sono soggetti alla sorveglianza sanitaria per tutti gli altri rischi specificamente normati, ed a tal proposito esiste da tempo una Linea Guida regionale “Sorveglianza sanitaria in edilizia” alla quale si rimanda per informazioni di dettaglio.
Scopo della presente Linea Guida è quindi quello di qualificare la sorveglianza sanitaria già effettuata anche in modo mirato a questo tipo di attività
Le finalità della sorveglianza sanitaria sono sostanzialmente due
- La valutazione del possesso dei requisiti psicofisici necessari per lo svolgimento della mansione: a questo riguardo possiamo ritenere che il lavoro in quota richiede capacità di muoversi in sicurezza in situazioni difficili; capacità cognitive, di giudizio e comportamentali adeguate alle situazioni da affrontare; assenza di disturbi dell’equilibrio; sufficiente funzionalità dell’apparato sensitivo; assenza di controindicazioni all’uso dei dispositivi di protezione individuale contro la caduta dall’alto
- L’accertamento di condizioni cliniche che controindichino lo svolgimento di lavoro in altezza.
Il protocollo di sorveglianza sanitaria
l protocollo di sorveglianza sanitaria può essere articolato in accertamenti di primo e di secondo livello, da effettuarsi qualora quelli di primo livello abbiano evidenziato necessità di approfondimenti.
Negli accertamenti di primo livello gli strumenti principe della sorveglianza sanitaria saranno l’anamnesi e la visita
medica, integrate da alcuni esami e valutazioni specialistiche.
E’ opportuno che la rilevazione della sintomatologia avvenga mediante l’impiego di questionari standardizzati e valicati, quali il questionario CECA per la registrazione di sintomi cardio-respiratori, il questionario proposto dal gruppo EPM per la registrazione dei sintomi dell’apparato locomotore, il questionario riportato in allegato
1, elaborato dal Centro di Riferimento Regionale “Lavori in quota su funi” istituito presso l’ASL di Lecco per la registrazione di disturbi neuropsichici, dell’equilibrio e dell’uso di sostanze stupefacenti o con effetti tossici per il sistema nervoso.
Non viene proposto uno schema obbligato per la rilevazione/registrazione dell’esame obiettivo, affidandone la
conduzione alla professionalità del Medico Competente in funzione del caso specifico in esame.
Gli accertamenti diagnostici a corredo della visita medica, molti dei quali già correntemente effettuati a cura del Medico Competente, vengono differenziati fra il momento della valutazione preventiva e quello della valutazione periodica.
n sede di valutazione di idoneità preventiva si propone:
- Esami di laboratorio: esame emocromocitometrico comprensivo di conta piastrinica, transaminasi e gamma GT sieriche, colesterolemia, trigliceridemia, creatininemia, glicemia a digiuno, esame urine; - Determinazione dell’acuità visiva per lontano, almeno con tavola optometrica;
- ECG basale
- Spirometria (valutazione dei volumi polmonari e dei flussi espiratori)
- Esame audiometrico;
- Valutazione del senso dell’equilibrio con esame clinico (manovra di Xxxxxxx; prova indice-naso; prova della deviazione degli indici; prova della marcia; ricerca del nistagmo spontaneo).
In sede di valutazione di idoneità periodica si propone:
- Visita ed esami di laboratorio come sopra con periodicità annuale;
- Determinazione dell’acuità visiva per lontano, con tavola optometrica con periodicità triennale
- ECG con periodicità triennale;
- Spirometria con periodicità triennale;
- Esame audiometrico con periodicità triennale;
-Valutazione del senso dell’equilibrio con periodicità triennale.
Negli accertamenti di secondo livello, da prevedersi In presenza di sintomi e/o segni clinici sospetti per patologia, il programma sanitario potrà essere integrato da consulenze e valutazioni specialistiche più raffinate, quali ad esempio una valutazione cardiologica con eventuale ECG dinamico ed ecocardiogramma nei soggetti a elevato rischio coronarico; una valutazione neurologica
con EEG in caso di sintomi neurologici; un esame otovestibolare in caso di presenza di disturbi dell’equilibrio.
Condizioni ostative all’idoneità
Vengono indicate le seguenti patologie da considerarsi ostative per l’idoneità specifica a lavoro in quota: Tutte le gravi insufficienze d’organo, comunque determinate;
La grave obesità (BMI > 40)
Le alterazioni del senso dell’equilibrio e le turbe della coordinazione motoria, l’epilessia e le alterazioni dello stato di
coscienza (di natura organica e/o psichica);
Gli episodi sincopali; le aritmie cardiache; le coronaropatie, le valvulopatie rilevanti emodinamicamente; le forme gravi di ipertensione arteriosa non controllata dalla terapia farmacologica;
Il diabete in mediocre compenso o con storia di crisi ipoglicemiche ripetute; Le forme gravi di reumoartropatie e di osteoartrosi.
I lavori su scala portatile con posizionamento ad altezza superiore a 2 metri sono inoltre da vietare:
- Agli adolescenti così come definiti dalla Legge 17 Ottobre 1967 n° 977 modificata dal D.Lgs 4 Agosto 1999 n° 345
“Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti”
- Alle lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino al 7 mesi di età del figlio, potendosi considerare lavori pericolosi, faticosi ed insalubri, anche se non espressamente citati nell’allegato A del D.Lgs n.151 del 26 marzo 2001 “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’art.15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”.;
Si rammenta infine che come per tutte le attività di cantiere ha ulteriore ragion d’essere il divieto di assunzione e
somministrazione di alcool.
CONTROLLI E VERIFICHE
Il preposto è tenuto a prestare una costante vigilanza affinché i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale e rispettino le procedure di sicurezza previste per l’uso della scala, anche tenendo conto le disposizioni operative e di sicurezza fornite dal fabbricante ed indicate nel libretto d’uso e manutenzione.
Qualora lo stesso riscontri la mancata attuazione delle suddette disposizioni, sarà autorizzato ad effettuare tempestivamente un richiamo scritto, copia del quale sarà consegnata al datore di lavoro e per conoscenza al responsabile del S.P.P. aziendale.
RESPONSABILITA’ DEI LAVORATORI
E’ fatto obbligo al personale di cantiere di attenersi scrupolosamente a quanto scritto, integrando le informazioni con quanto riportato nel libretto d’uso e manutenzione a corredo della scala e rivolgersi al preposto qualora le indicazioni di sicurezza non siano applicabili per problemi particolari. Il lavoratore che non rispetti le procedure di sicurezza sarà ritenuto direttamente responsabile in caso d’infortunio.
Per tale motivo è necessario che l’impresa, all’interno del proprio POS evidenzi, al capitolo programma dei lavori l’inesistenza di lavori che possano pregiudicare l’integrità e l’efficacia dei ponteggi di protezione realizzati. E’ fatto comunque obbligo dell’appaltatore attraverso il suo preposto di cantiere, verificare periodicamente la completezza e il mantenimento in efficienza del ponteggio/impalcato medesimo e delle opere provvisionali di protezione contro il rischio di caduta dall’alto e l’eventuale uso di DPI anticaduta per gli addetti.
USO DI CINTURE DI SICUREZZA ANTICADUTA: PRESCRIZIONI OPERATIVE 8MONTAGGIO DEL PONTEGGIO VANO SCALA)
Ogni volta che si debba operare con rischio di caduta dall’alto e sia oggettivamente impossibile operare con idonei DPC, dovranno essere utilizzate idonee cinture di sicurezza da parte di operatori che hanno ricevuto idonea formazione/informazione ed addestramento all’uso del DPI specifico.
L’uso di tale DPI è comunque obbligatorio durante le fasi di smontaggio/montaggio e modifica dei ponteggi ed in tutte
quelle fasi in cui non è presente un DPC contro la caduta dall’alto (es. parapetti di protezione degli scavi)
Inoltre, per quanto sopra descritto il responsabile di cantiere deve:
• Prima di operare, deve assicurarsi che il personale incaricato di sovrintendere alle attività lavorative abbia letto attentamente e presa adeguata conoscenza delle istruzioni sopra riportate e che il/gli sovrintendente/i abbia/abbiano istituito il personale addetto alle operazioni da compiere.
• Assicurarsi che le norme per la prevenzione degli infortuni nelle costruzioni, siano rispettate.
• Dovrà sempre essere presente in cantiere la documentazione relativa all’imbracatura di sicurezza e al dispositivo retrattile utilizzato
SCALE PORTATILI: PRESCRIZIONI GENERALI
Le caratteristiche delle scale presenti negli ambienti di lavoro, o comunque utilizzate per scopi professionali, siano esse di tipo fisso o portatile, sono disciplinate dall’art.113 del D.Lgs. n. 81/2008, e dalle Linee Guida della REGIONE LOMBARDIA per l’utilizzo di scale portatili nei cantieri temporanei e mobili del 22.06.2010:
1) Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, devono essere costruite e mantenute in modo da resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di emergenza. I gradini devono avere pedata e alzata dimensionate a regola d'arte e larghezza adeguata alle esigenze del transito.
Dette scale ed i relativi pianerottoli devono essere provvisti, sui lati aperti, di parapetto normale o di altra difesa equivalente. Le rampe delimitate da due pareti devono essere munite di almeno un corrimano.
2) Le scale a pioli di altezza superiore a m 5, fissate su pareti o incastellature verticali o aventi una inclinazione superiore a 75 gradi, devono essere provviste, a partire da m 2,50 dal pavimento o dai ripiani, di una solida gabbia metallica di protezione avente maglie o aperture di ampiezza tale da impedire la caduta accidentale della persona verso l'esterno. La parete della gabbia opposta al piano dei pioli non deve distare da questi più di cm 60. I pioli devono distare almeno 15 centimetri dalla parete alla quale sono applicati o alla quale la scala è fissata. Quando l'applicazione della gabbia alle scale costituisca intralcio all'esercizio o presenti notevoli difficoltà costruttive, devono essere adottate, in luogo della gabbia, altre misure di sicurezza atte ad evitare la caduta delle persone per un tratto superiore ad un metro.
3) Le scale semplici portatili (a mano) devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, devono essere sufficientemente resistenti nell'insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni appropriate al loro uso.
Dette scale, se di legno, devono avere i pioli fissati ai montanti mediante incastro. I pioli devono essere privi di nodi. Tali pioli devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; nelle scale lunghe più di 4 metri deve essere applicato anche un tirante intermedio. È vietato l'uso di scale che presentino listelli di legno chiodati sui montanti al posto dei pioli rotti. Esse devono inoltre essere provviste di:
a) dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti;
b) ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori, quando sia necessario per assicurare la stabilità della scala.
4) Per le scale provviste alle estremità superiori di dispositivi di trattenuta, anche scorrevoli su guide, non sono richieste le misure di sicurezza indicate nelle lettere a) e b) del comma 3. Le scale a mano usate per l'accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature non devono essere poste l'una in prosecuzione dell'altra. Le scale che servono a collegare stabilmente due ponti, quando sono sistemate verso la parte esterna del ponte, devono essere provviste sul lato esterno di un corrimano parapetto.
5) Quando l'uso delle scale, per la loro altezza o per altre cause, comporti pericolo di sbandamento, esse devono essere adeguatamente assicurate o trattenute al piede da altra persona.
6) Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano sistemate in modo da garantire la loro stabilità durante l'impiego e secondo i seguenti criteri:
a) le scale a pioli portatili devono poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile, in modo da garantire la posizione orizzontale dei pioli;
b) le scale a pioli sospese devono essere agganciate in modo sicuro e, ad eccezione delle scale a funi, in maniera tale da evitare spostamenti e qualsiasi movimento di oscillazione;
c) lo scivolamento del piede delle scale a pioli portatili, durante il loro uso, deve essere impedito con fissaggio della parte superiore o inferiore dei montanti, o con qualsiasi dispositivo antiscivolo, o ricorrendo a qualsiasi altra soluzione di efficacia equivalente;
d) le scale a pioli usate per l'accesso devono essere tali da sporgere a sufficienza oltre il livello di accesso, a meno che altri dispositivi garantiscono una presa sicura;
e) le scale a pioli composte da più elementi innestabili o a sfilo devono essere utilizzate in modo da assicurare il fermo reciproco dei vari elementi;
f) le scale a pioli mobili devono essere fissate stabilmente prima di accedervi.
7) Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano utilizzate in modo da consentire ai lavoratori di disporre in qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicuri. In particolare il trasporto a mano di pesi su una scala a pioli non deve precludere una presa sicura.
8) Per l'uso delle scale portatili composte di due o più elementi innestati (tipo all'italiana o simili), oltre quanto prescritto nel comma 3, si devono osservare le seguenti disposizioni:
a) la lunghezza della scala in opera non deve superare i 15 metri, saLgs particolari esigenze, nel qual caso le estremità superiori dei montanti devono essere assicurate a parti fisse;
b) le scale in opera lunghe più di 8 metri devono essere munite di rompitratta per ridurre la freccia di inflessione;
c) nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale;
d) durante l'esecuzione dei lavori, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala.
9) Le scale doppie non devono superare l'altezza di m 5 e devono essere provviste di catena di adeguata resistenza o di altro dispositivo che impedisca l'apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.
10) È ammessa la deroga alle disposizioni di carattere costruttivo di cui ai commi 3, 8 e 9 per le scale portatili conformi all'allegato XX.
RISCHIO ELETTRICO: ELETTROCUZIONE/FOLGORAZIONE
Quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:
a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;
b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l'avvicinamento alle parti attive;
c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.
La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti.
La folgorazione può avvenire soprattutto per l’utilizzo di materiale elettrico inidoneo (cavi, prese) o per il non corretto utilizzo dei generatori di corrente (mancata messa a terra).
PRESCRIZIONI OPERATIVE
L’allacciamento energetico è a carico dell’appaltatore che dovrà essere realizzato al punto di allaccio ai piani di
intervento secondo le indicazioni della DL/Committente.
I cavi delle imprese che si dipanano dai quadri di cantiere dovranno essere del tipo adatto alla posa mobile, preferibilmente del tipo H 07RN-F, integri in ogni loro parte.
Per quanto riguarda i percorsi di prolunghe e cavi si dovrà limitare la loro estensione innanzitutto posizionando mediamente un numero di Q.E., in relazione alle aree di intervento e successivamente avendo cura di affiggerli su cavalletti .
Gli stessi, come anche le singole macchine ed attrezzature, dovranno essere dotati di prese industriali con grado di protezione minima IP 44 in assenza di acqua ed IP 67 in caso di presenza di acqua.
Ogni elemento non a norma deve essere immediatamente allontanato.
POLVERI
Durante le attività di opere edili che possono produrre polveri (es. movimentazione delle terre, opere speciali di fondazione e contenimento scavi, ecc.) è molto probabile che si generino polveri aereo disperse.
PRESCRIZIONI OPERATIVE
Sarà obbligo dell’impresa esecutrice, provvedere ad un sistema di abbattimento delle polveri aereo disperse mediante bagnatura nebulizzata delle stesse, oltre che a realizzare preliminarmente delle compartimentazioni che ne garantiscano comunque il contenimento all’interno delle aree interessate dalle lavorazioni.
Gli operatori dovranno essere formati ed informati e comunque dovranno fare uso di apposita mascherina, oltre che dei DPI previsti per la mansione.
Inoltre l’impresa dovrà garantire il mantenimento dello stato di decoro e di pulizia delle parti comuni non interessate dalle fasi puntuali di cantiere soprattutto in prossimità dei percorsi utilizzati dal personale di cantiere ed in prossimità delle vie adiacenti perimetrali esterne al cantiere e soggette al transito di terze persone.
RUMORE
In merito all’esposizione sul rischio rumore a cui sono sottoposti i lavoratori si rimanda alla valutazione di ogni singolo appaltatore ed eventuale subappaltatore che deve svolgere in ottemperanza al D. Lgs. 81/2008.
Nel caso l’appaltatore non disponga del Documento di Valutazione dei Rischi da Rumore, lo stesso procederà alla
realizzazione della Valutazione all’interno del cantiere.
Il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, tuttavia, potrà richiedere l’aggiornamento dello stesso qualora ritenuto opportuno o eventualmente la predisposizione dei rilievi fonometrici integrativi delle principali macchine ed attrezzature.
PRESCRIZIONE OPERATIVE:
- La prevenzione si esplica fin dalla fase di acquisto optando per attrezzature silenziate
- I macchinari devono essere dotati di dispositivi tali da ridurre i livelli di inquinamento acustico
- Le macchine devono essere dotate di indicazioni sul livello di emissione sonora nella posizione di guida; queste indicazioni devono essere ben visibili.
Quando il rumore di una lavorazione non può essere ridotto si devono prevedere protezioni collettive l’uso di
otoprotettori.
- Durante il funzionamento, gli schermi e le protezioni delle macchine e delle attrezzature devono essere mantenute chiuse.
- Per tutte le lavorazioni che ne richiedono l’uso, in quanto il rumore non è abbattibile, si devono prevedere idonei dispositivi di protezione individuali (cuffie, inserti, tappi, ecc.)
Modalità operazionali e predisposizione del cantiere:
- divieto di svolgere attività rumorose nelle ore di riposo (notte e altri periodi concordati con gli Enti competenti) o in prossimità di aree non interessate dalle attività di cantiere. Nel caso in cui, per esigenze esecutive si rendesse necessario effettuare lavorazioni rumorose, queste potranno avvenire in orari e secondo le modalità concordate con il CSE;
- scelta di metodologie di lavorazione meno impattanti dal punto di vista acustico e vibrazionale;
- orientamento e posizionamento degli impianti che hanno una emissione direzionale in posizione di minima interferenza;
- imposizione di direttive agli operatori tali da evitare comportamenti inutilmente rumorosi (evitare di far cadere da altezze eccessive i materiali o di trascinarli quando possono essere sollevati...);
Tutti i lavoratori sottoposti al livello superiore di azione (Lex 8h parie o superiore 85 dB (A)) devono sottoporsi a visita medica obbligatoria ed indossare DPI.
Si ricorda comunque che il Lex 8h, a DPI indossati, non dovrà superare gli 87 dB (A).
Inoltre, prima di iniziare lavorazioni che possano comportare livelli di rumorosità superiori a 90dB(A) dovrà essere informato il CSE che provvederà se necessario a dare precise indicazioni a riguardo.
PSC | Rev. 00 | 21 Novembre 2017 | |
PSC Xxx Xxxxx Xxxxxxxx 0 – Xxxxxx (XX) |
PUNTO 2.1.2. LETT. C) ALLEGATO XV SCELTE ORGANIZZATIVE E PROGETTUALI PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE IN FUNZIONE DELLE LAVORAZIONI
Individuazione dei criteri seguiti per la valutazione
Per ogni lavoratore vengono individuati i relativi pericoli connessi con le lavorazioni stesse, le attrezzature impiegate e le eventuali sostanze utilizzate.
I rischi sono stati analizzati in riferimento ai pericoli correlati alle diverse attività, alla gravità del danno, alla probabilità di accadimento ed alle norme di legge e di buona tecnica.
La stima del rischio, necessaria per definire le priorità negli interventi correttivi, è stata effettuata tenendo conto di:
1) Entità del danno [E], funzione del numero di persone coinvolte e delle conseguenze sulle persone in base a eventuali conoscenze statistiche o a previsioni ipotizzabili.
Il valore riportato nelle valutazioni è il seguente:
[E1]= (lieve);
[E2]=(medio);
[E3]= (grave); [E4]= (gravissimo);
2) Probabilità di accadimento [P], funzione delle condizioni di sicurezza legate principalmente a valutazioni sullo stato di fatto tecnico.
Il valore riportato nelle valutazioni è il seguente:
[P1]= (bassissimo); [P2]= (bassa);
[P3]= (media);
[P4]= (alta).
Il valore della valutazione del rischio riportato nelle valutazioni è dato dal prodotto dell’Entità del danno [E] per la
Probabilità di accadimento [P].
73
ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE | |||
RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE | |
4.3.1 Modalità da eseguire per la recinzione di cantiere | 1.Xxxxx/abrasioni 2.Investimento con i mezzi a supporto per le opere | 0.Xx probabilità di realizzarsi tagli/abrasioni superficiali durante le opere di posa di recinzione, visto anche l’ambiente in cui si opera (ristretto e con difficoltà) è alta. Xxxxx Xxxxx 0.Xx probabilità di investimento è bassa in quanto i mezzi deputati allo scarico del materiale accedono ed escono dal cantiere e non effettuano movimentazione all’interno di esso. Il danno in caso di investimento è alto irreversibile | 1.Medio rischio 2.Alto rischio |
4.3.2. Servizi di cantieri igienico assistenziali | 1Investimento con i mezzi a supporto per le opere | 1. La probabilità di investimento è bassa in quanto i mezzi deputati allo scarico delle attrezzature (monoblocchi) accedono ed escono dal cantiere non stazionano all’interno se non per le opere di carico e scarico, Il danno in caso di investimento è alto irreversibile | 1.Alto rischio |
4.3.3. Viabilità principale di cantiere | 1 Ribaltamento dei mezzi a causa di transito in prossimità di scavi/avvallamenti/buche. 2. Investimento con i mezzi a supporto per le opere | 0.Xx probabilità risulta, visto gli spazi di cantiere, media, il danno alto. 0.Xx probabilità risulta, visto gli spazi di cantiere, media, il danno alto | 1.Alto rischio 2.Alto rischio |
4.3.4. Impianti di alimentazione e reti principali elettricità, acqua e altro | 1. Folgorazione | 1Fatto salvo che l’impianto sarà realizzato a regola d’arte, e che nel tempo l’usura, l’uso di cavi/spine non a norma possa aumentare la probabilità di folgorazione, questa è media , il danno alto/irreversibile | 1.Rischio alto |
ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE | |||
RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE | |
4.3.5 Impianti di terra contro le scariche atmosferiche | 1. Folgorazione | 1.Fatto saLgs che l’impianto sarà realizzato a regola d’arte, nel tempo l’usura può aumentare la probabilità di folgorazione. Probabilità media Danno alto/irreversibile | 1.Rischio alto |
4.3.6. Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dal art. 102 | Nessun rischio | Probabiltà 0 Danno 0 | Rischio 0 |
4.3.7 Disposizione per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 92 comma1 lett. c) | Rischi dovuti al mancato coordinamento delle interferenze e applicazione delle relative procedure di sicurezza | Probabilità Media Danno Medio | Rischio medio |
4.3.8. Eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura di materiali | 1.Ribaltamento di materiale 2. Ribaltamento del mezzo | 0.Xx probabilità risulta, visto gli spazi di cantiere, media, il danno alto. 2. La probabilità risulta, visto gli spazi di cantiere, media, il danno alto | 1.Alto rischio 2.Alto rischio |
4.3.9 Dislocazioni degli impianti di cantiere | 1. Contatto con reti energetiche del cantiere | 0.Xx probabilità, visto che l’impianto alimenterà baracche, gru, betoniera e quadri elettrico per il manufatto in costruzione, è bassa il danno risulta alto/irreversibile. | 1.Alto rischio |
4.3.10 Dislocazione delle zone di scarico/carico | 1. Ribaltamento del materiale accatastato causa pavimento con asperità e avvallamenti o causa non corretto impilamento del materiale | 1. Probabilità media, danno alto. | 1.Alto rischio |
ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE | |||
RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE | |
4.3.11 Zone deposito attrezzature e stoccaggio materiali e rifiuti | 1. Ribaltamento del materiale accatastato a causa pavimento con asperità e avvallamenti o causa non corretto impilamento del materiale. | 1. Probabilità media, danno alto. | 1.Alto rischio |
4.3.12 Eventuali zone di deposito materiale con pericolo di incendio e esplosione | 1. Propagazione incendio 2. Esplosione | 1.Probabilità media, danno alto. 2.Probabilità media, danno alto. | 1.Alto rischio 2.Alto rischio |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE RISCHIO |
ALLESTIMENTO AREA DI CANTIERE, CARTELLONISTICA E SERVIZI (MONOBLOCCHI) COMPRESI I COLLEGAMENTI ALLE RETI | 1.Schiacciamento per caduta del materiale 2.Caduta di persone dall’alto per uso di scale | 1. Visto la presenza di autocarro con grù, il sollevamento dei monoblocchi e lavorazioni in quota per il posizionamento degli stessi, la probabilità è alta, il danno alto. 2. Vista la presenza di scale per l’aggancio, sgancio e posizionamento dei monoblocchi e comunque lo svolgimento di lavorazioni in quota su scale, la probabilità è alta, il danno alto. | 1. ALTO 2. ALTO |
3.Movimentazione manuale dei carichi | 3.Vista la movimentazione di cartellonistica, recinzioni ecc di media pesantezza e ingombri, la probabilità è basso, il danno medio. | 3. MEDIO | |
4.Ribaltamento dei mezzi | 4. Visto l’uso di autocarro con grù e la dimensione e il peso dei monoblocchi oggetto di sollevamento, la probabilità è media, il danno alto | 4.MEDIO | |
5.Investimento | 5.Visto l’utilizzo di autocarro con grù ed il transito di bilici per la fornitura dei monoblocchi, la probabilità è media, il danno alto/irreversibile | 5.MEDIO | |
6.Elettrocuzione (utensili elettrici portatili) | 6.Vista la presenza di elettroutensili, e l’ambiente umido e polveroso, la probabilità è media, il danno alto/irreversibile. | 6.ALTO | |
7.Ferite e tagli ed abrasioni | 7.Visto l’utilizzo di attrezzature manuali per il posizionamento dei monoblocchi e della cartellonistica, la probabilità di tagli è media, il danno medio. | 7.MEDIO |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
REALIZZAZIONE DI BASAMENTI PER BARACCHE DI CANTIERE | 1. Caduta di materiale dall’alto 2. Tagli/abrasioni/ schiacciamenti 3. Elettrocuzione 1. Contatto con sostanze allergeniche 5. Schizzi di malta negli occhi | 1. Visto la presenza di attività in prossimità dell’area di realizzazione del basamento e transito di mezzi, ma visto che questi avvengono almeno ad un distanza di 1,5 mt con presenza di parapetti, la probabilità è bassa, danno alto. 2. Visto che si utilizzeranno macchine, quali sega circolare, vibratore la probabilità di tagli e media il danno alto 3. Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile 4. Visto l’utilizzo di malte a base cementizia il contatto cutaneo e molto probabile il danno medio 5. Visto l’utilizzo di malte pompate la probabilità è media il danno alto | 1. E3*P4=12 Rischio alto 2. E4*P4=16 Rischio alto 3.E3*P4=12 Rischio alto 4. E3*P4=12 Rischio alto 5. E3*P4=12 Rischio alto |
SCAVETTI PER POSA TUBAZIONI INTERRATE E SUCCESSIVO RINTERRO | 1.Ribalamento dei mezzi nei cigli dello scavo 2. Caduta negli scavi 3. Cedimento delle pareti dello scavo | 1. Tale rischio è da considerarsi in particolare durante il transito sulla rampa probabilità media, danno alto Visto l’entità e la visibilità dello scavo la probabilità è bassa, danno medio 3. Fatto salvo che gli scavi verranno realizzati a regola d’arte probabilità bassa, danno alto/irreversibile (da considerare anche per la fase di lavoro carpenteria in elevazione e fondazione piano interrato) | 1.Rischio medio 2.Rischio basso 3.Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
POSA IN OPERA DI TUBAZIONI E IMPIANTI FOGNARI PER IL CANTIERE | 1. caduta di materiale dall’alto 2.tagli/abrasioni/schiacciamenti 3. Elettrocuzione 4.Contatto con sostanze allergeniche 5. Caduta negli scavi 6. Cedimento delle pareti dello scavo | 1.Visto la presenza di automezzi per la posa in opera meccanica di tubazioni la probabilità è alta danno alto 2.Visto che si utilizzeranno macchine, quali sega circolare, vibratore la probabilità di tagli e media il danno alto 3.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile 4. Visto l’utilizzo di malte a base cementizia il contatto cutaneo e molto probabile il danno medio 5. Visto l’entità degli scavi e fatto salvo che gli stessi verranno idoneamente segnalati, la probabilità è bassa e il danno medio 6. Visto l’entità degli scavi e fatto salvo che gli stessi verranno realizzati a regola d’arte probabilità bassa, danno basso | 1. E3*P4=12 Rischio alto 2. E4*P4=16 Rischio alto 3.E3*P4=12 Rischio alto 4. E3*P4=12 Rischio alto 5. E2*P3=6 Rischio medio 6. E2*P2=4 Rischio basso |
ALLESTIMENTO DI GRU DI CANTIERE | 1.Caduta dall’alto 2. caduta di materiale dall’alto 3.tagli/abrasioni/schiacciamenti | 1.Visto che le attività sdi montaggio degli elementi avverranno anche ad altezze elevate, ma saranno svolte da personale adeguatamente formato e dotato di DPI anticaduta la probabilità è bassa, ma il danno alto/irreversibile 2.Visto che le attività di movimentazione in quota degli elementi della gru di cantiere avverranno mediante ausilio di autogru lavorazioni si svolgeranno in quota la probabilità è media danno alto 3..Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 1. E4*P2=8 Rischio medio 2. E4*P4=16 Rischio alto 3.E3*P4=12 Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
POSIZIONAMENTO DI ATTREZZATURE NELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO | 1.Ribalamento del mezzo | 1. Tale rischio è da considerarsi in particolare in prossimità del ciglio dello scavo e nel caso in cui i percorsi risultino con pendenze eccessive: probabilità alta, danno alto. | 1. E4*P4=16 Rischio alto |
2. Caduta di materiali dall’alto. | 2.Visto che le imbracature devono essere eseguite correttamente, durante il sollevamento dei materiali devono essere osservate le norme di sicurezza esposte e che devono essere verificate l’efficienza del dispositivo di sicurezza del gancio, per impedire l’accidentale sganciamento del carico la probabilità bassa, danno alto . | 2. E4*P2=8 Rischio medio | |
3. Schiacciamento | 3. Fatto salvo che nelle operazioni di movimentazione e scarico degli elementi verranno impartire precise indicazioni sotto la vigilanza di un Preposto e nella guida dell’elemento in sospensione verranno usati sistemi che consentano di operare a distanza di sicurezza (funi, aste, ecc.) la probabilità è media, il danno alto. | 3.E3*P4=12 Rischio alto | |
4.Fatto salvo che prima di posizionare il silos ci si dovrà accertare della stabilità della base d’appoggio la probabilità è bassa, il danno alto. | |||
4.Ribaltamento 5.Contatti con gli organi in movimento. | 5. Visto che l’impianto verrà utilizzato solo da personale competente, che non saranno rimosse le protezioni e che saranno utilizzati DPI quali guanti, elmetto antifortunistico, e calzature antinfortunistiche la probabilità è bassa, il danno alto . | 4. E4*P2=8 Rischio medio 5. E3*P4=12 Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
ATTIVITA’ DI MOVIMENTAZIONE TERRE PER REALIZZAZIONE E MODIFICHE RAMPE, RINTERRI E PISTE | 1. Investimento con i mezzi a supporto per le opere | 1. La probabilità di investimento è alta in quanto i mezzi sono deputati alla movimentazione del materiale di scavo ed accedono ed escono dal cantiere movimentando all’interno di esso. Il danno in caso di investimento è alto irreversibile | 1. E4*P4=16 Rischio alto |
2. Rischio crollo cedimenti | 2.Tale rischio è da considerarsi in particolare durante le fasi di movimentazione delle terre con mezzo meccanico in prossimità di porzioni di edifici in aderenza e quelli da preservare probabilità media, danno alto | 2. E3*P3=9 Rischio medio | |
3. Tale rischio è da considerarsi in particolare durante le fasi carico dei mezzi deputati al trasporto delle terre probabilità media, danno alto | |||
3. Caduta di materiale | 3. E4*P3=12 Rischio alto | ||
4. Fatto salvo che l’impresa adotterà idoneo sistema di abbattimento delle polveri durante le fasi di movimentazione dei materiali di scavo e durante il transito dei mezzi , la probabilità è bassa, danno alto | |||
4. Polveri | 4. E4*P2=8 Rischio medio | ||
5.Fatto salvo che l’impresa richiederà Deroga per il Rumore e tutti gli operatori utilizzeranno otoprotettori e i mezzi saranno insonorizzati la probabilità è bassa, danno alto | |||
5. Rumore | 5. E3*P3=9 Rischio medio |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
STRUTTRE DI CARPENTERIA DI FONDAZIONE | 1. Cedimenti pareti e caduta di materiale dall’alto | 1.Visto la presenza di lavorazioni in quota la probabilità è alta danno alto | 1. E4*P4=16 Rischio alto |
2.tagli/abrasioni/schiacciamenti | 2.Visto che si utilizzeranno macchine, quali sega circolare, vibratore la probabilità di tagli è media il danno alto | 2. E4*P3=12 Rischio alto | |
3. Elettrocuzione | 3.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 3. E4*P3=12 Rischio alto | |
4.Contatto con sostanze allergeniche | 4. Visto l’utilizzo di malte a base cementizia il contatto cutaneo è molto probabile il danno medio | 4. E3*P4=12 Xxxxxxx xxxx | |
0. xxxxxxx xx xxxxx negli occhi | 5.Visto l’utilizzo di malte pompate la probabilità è media il danno alto | ||
6. rischio di seppellimento | 6. visto la possibilità di lavorazioni all’interno della scavo, probabilità alta danno irreversibile | 5. E4*P3=12 Rischio alto | |
6. E4*P4=16 Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
ATTIVITA’ DI COMPLETAMENTI SCAVI IN FUNZIONE DELLE OPERE DI REALIZZAZIONE PLATEA | 1.Ribalamento dei mezzi nei cigli dello scavo | 1. Tale rischio è da considerarsi in particolare sulla rampa di accesso al fondo scavo. Probabilità media, danno alto | 1. E4*P3=12 Rischio alto |
2. Rischio crollo cedimenti | 2. Visto l’entità degli scavi, tale rischio è da considerarsi, in particolare, durante le fasi di lavoro in prossimità di edifici confinanti e da preservare. Tali attività dovranno essere effettuate secondo quanto previsto dalla DL strutture. Probabilità bassa, danno alto | 2. E3*P2=6 Rischio medio | |
3. Caduta negli scavi | 3. Considerata la presenza di parapetti di delimitazione dello scavo e la visibilità dell’area di scavo, la probabilità è bassa,il danno alto, | 3. E4*P2=8 Rischio medio | |
4. Cedimento delle pareti dello scavo | 4.Fatto salvo che gli scavi verranno realizzati a regola d’arte e secondo le modalità previste dal Piano degli scavi e dalle indicazioni della DL Strutture, soprattutto nell’area oggetto di rinforzi strutturali esistenti, la probabilità risulta bassa, danno alto/irreversibile | 4. E4*P2=8 Rischio medio | |
5. Investimento con i mezzi meccanici di movimentazione terra | 0.Xx probabilità di investimento è alta in quanto i mezzi deputati alla movimentazione del materiale di scavo, accedono ed escono dal cantiere movimentando all’interno di esso. Il danno in caso di investimento è alto irreversibile | 5. E4*P3=12 Rischio alto | |
6. Rumore | 6.Xxxxx salvo che l’impresa esecutrice richiederà Deroga per il Rumore ambientale e che tutti gli operatori utilizzeranno otoprotettori e i mezzi saranno insonorizzati la probabilità è bassa, danno alto | 6. E4*P2=8 Rischio medio | |
7.Polvere | 7. Fatto salvo che l’impresa adotterà idoneo sistema di abbattimento delle polveri durante le fasi di movimentazione dei materiali di scavo e durante il transito dei mezzi , la probabilità è bassa, danno alto | 7.E4*P2=8 Rischio medio |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE RISCHIO |
ALLESTIMENTO PONTEGGIO | 1.Caduta dall’alto | 1.Visto che gli impalcati da realizzare raggiungeranno anche altezze elevate e si opererà all’interno dei vani ascensore con utilizzo di dispositivi anticaduta, la probabilità è bassa il danno alto/irreversibile | 1. E4*P3=12 Rischio alto |
2. caduta di materiale dall’alto | 2.Visto la presenza di lavorazioni in quota, ma visto che le lavorazioni si svolgono per un a parte all’interno del vano ascensore con aree sottostanti precluse a terzi la probabilità è bassa, ma il danno alto | 2. E4*P3=12 Rischio alto | |
3.tagli/abrasioni/schiacciamenti | 3.Visto che si utilizzeranno utensili manuali la probabilità di tagli e media il danno alto | 3. E4*P3=12 Rischio alto | |
4. Elettrocuzione | 4.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 4. E4*P3=12 Rischio alto | |
MODIFICHE PONTEGGI PERIMETRALI | 1. Caduta dall’alto | 1. Visto che le operazioni in quota di modifica del ponteggio si svolgeranno sui piani di lavoro dello stesso anche ad altezze e gli operatori, oltre ad essere personale idoneamente formato (pontisti) indosserà i DPI anticaduta previsti per l’espletamento della mansione (III° categoria) la probabilità è bassa, ma il danno alto/irreversibile | 1. E4*P2=8 Rischio medio |
2. Caduta di materiale dall’alto | 2. Visto che le lavorazioni si svolgeranno in quota per la maggior sul ponteggio e le aree sottese saranno dotate di mantovane parasassi e verranno comunque, durante le fasi di lavoro interdette al transito di terzi la probabilità è bassa, ma il danno alto | 2. E4*P1=8 Rischio medio | |
3.Crollo/ribaltamento del ponteggio | 3. Visto che le attività di modifica dei piani di lavoro del ponteggio e degli ancoraggi in funzione delle esigenze escutive per la realizzazione di strutture in c.a.verranno effettuate a seguito di verifica e modifica del progetto del ponteggio redatto da tecnico abilitato la probabilità è bassa, ma il danno alto/irreversibile | 3. E4*P2=8 Rischio medio |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
STRUTTURA ORIZZONTALI SOLAI IN C.A. | 1.Caduta dall’alto | 1. .Visto l’uso di ponteggi/mpalcati /scale anche ad altezze elevate la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 1. E4*P3=12 Rischio alto |
Casserature e/o casseri evoluti per realizzazione strutture orizzontali e solai in c.a previa armatura e successivo getto e disarmo. | 2. Caduta di materiale dall’alto 3.Tagli/abrasioni/schiacciamenti | 2.Visto la presenza di gru e lavorazioni in quota la probabilità è alta danno alto 3.Visto che si utilizzeranno macchine, quali sega circolare, vibratore la probabilità di tagli e media il danno alto | 2. E4*P4=16 Rischio alto 3.E4*P3=12 Rischio alto |
4. Elettrocuzione | |||
4.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 4. E4*P3=12 Rischio alto | ||
5.Contatto con sostanze allergeniche e schizzi di malta negli occhi | 5. Visto l’utilizzo di malte a base cementizia è molto probabile il danno medio | 5. E3*P4=12 Rischio alto | |
STRUTTURE PREFABBRICATE Attività montaggio strutture prefabbricati | 1.Caduta dall’alto | 1.Visto che il personale opererà a quota solaio in c.a. mediante trabattello per sganciare le fasce di imbracatura degli elementi prefabbricati, dopo averle fissate mediante idonee controventature realizzate secondo quanto previsto da progetto redatto da tecnico abilitato e vincolate a terra, e che i lavoratori opereranno all’interno del trabattello o a quota del solaio, dotato di parapetti e/o ponteggio perimetrale di protezione la probabilità è bassa, ma il danno alto/irreversibile | 1. E4*P2=8 Rischio medio |
2. Caduta di materiale dall’alto | 2. Visto che le lavorazioni prevedono che gli elementi e i materiali verranno movimentati con gru, e che durante il sollevamento e la movimentazione sul solaio, nessun lavoratore dovrà stazionare nel raggio di azione del carico movimentato con la gru e le aree risulteranno interdette, la probabilità risulta bassa ma il richio comunque risulta alto | 2. E4*P1=4 Rischio basso |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
CARPENTERIA IN ELEVAZIONE ORIZZONTALE (SOLAIO PREDALLES E LATEROCEMENTO) | 1.Caduta dall’alto | 1.Visto l’uso di impalcati /scale anche ad altezze elevate la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 1.Rischio alto |
2. caduta di materiale dall’alto | 2.Visto la presenza di gru e lavorazioni in quota la probabilità è alta danno alto | 2.Rischio alto | |
3.tagli/abrasioni/schiacciamenti | 3.Visto che si utilizzeranno macchine, quali sega circolare, vibratore la probabilità di tagli e media il danno alto | 3.Rischio alto | |
4. Elettrocuzione | 4.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 4.Rischio alto | |
5.Contatto con sostanze allergeniche | 5. Visto l’utilizzo di malte a base cementizia il contatto cutaneo e molto probabile il danno medio | 5.Rischio alto | |
6. schizzi di malta negli occhi | 6.Visto l’utilizzo di malte pompate la probabilta è media il danno alto | ||
6.Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
REALIZZAZIONE PACCHETTO MANTO DI COPERTURA | 1.Caduta dall’alto 2. caduta di materiale dall’alto 3.tagli/abrasioni/schiacciamenti 4. Elettrocuzione 5.Contatto con sostanze allergeniche 6. schizzi di malta negli occhi | 1.Visto l’uso di impalcati /scale anche ad altezze elevate la probabilità è media il danno alto/irreversibile 2.Visto la presenza di gru e lavorazioni in quota la probabilità è alta danno alto 3.Visto che si utilizzeranno macchine, quali sega circolare, vibratore la probabilità di tagli e media il danno alto 4.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile 5. Visto l’utilizzo di malte a base cementizia il contatto cutaneo e molto probabile il danno medio 6.Visto l’utilizzo di malte pompate la probabiltà è media il danno alto | 1.Rischio alto 2.Rischio alto 3.Rischio alto 4.Rischio alto 5.Rischio alto 6.Rischio alto |
MONTAGGIO RIVESTIMENTO IN COPERTURA | 1.Caduta dall’alto 2.tagli/abrasioni/schiacciamenti 3. Elettrocuzione | 1.Visto l’uso di impalcati , mobili/provvisori è presente la probabilità di cadute da altezze comunque inferiori a 2. M. probabilità media, danno medio 2.Visto che si utilizzeranno macchine, quali trapano avvitatore clipper, la probabilità di tagli e media il danno alto 3.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 1.Rischio medio 2.Rischio alto 3.Rischio alto |
REALIZZAZIONE VESPAIO AREATO CON POSA DI IGLOO | 1.tagli/abrasioni/schiacciamenti 2. Elettrocuzione | 1.Visto che si utilizzeranno macchine, quali clipper, taglierine la probabilità di tagli e media il danno alto 2.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 1.Rischio alto 2.Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
OPERE MURARIE A BLOCCHI | 1.Caduta dall’alto | 1.Visto l’uso di impalcati /scale anche ad altezze elevate la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 1.Rischio alto |
2. caduta di materiale dall’alto | 2.Visto la presenza di gru e lavorazioni in quota, ma visto che le lavorazioni si svolgono per una parte all’interno del manufatto la probabilità è media danno alto | 2.Rischio alto | |
3.tagli/abrasioni/schiacciamenti | 3.Visto che si utilizzeranno macchine, quali sega circolare, vibratore la probabilità di tagli e media il danno alto | 3.Rischio alto | |
4. Elettrocuzione | 4.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 4.Rischio alto | |
5.Contatto con sostanze allergeniche | 5. Visto l’utilizzo di malte a base cementizia il contatto cutaneo e molto probabile il danno medio | 5.Rischio alto | |
6. schizzi di malta negli occhi | |||
6.Visto l’utilizzo di malte pompate la probabiltà è media il danno alto | 6.Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
REALIZZAZIONE MURATURE DI TAMPONAMENTO Murature in blocchi di cls, tamponamenti tradizionali, compartimentazioni, ecc. da effettuarsi a tutti i piani dell’edificio. | 1.Caduta dall’alto 2. Caduta di materiale dall’alto | 1. Visto l’uso di ponteggi/impalcati /trabattelli anche ad altezze elevate dotati di parapetti anche dal lato interno la probabilità e vincolati/contrastati contro il ribaltamento è bassa il danno alto/irreversibile 2.Visto la presenza di gru e lavorazioni in quota la probabilità è alta danno alto | 1. E3*P4=12 Rischio alto 2. E4*P4=16 Rischio alto |
3.Tagli/abrasioni/schiacciamenti | 3.Visto che si utilizzeranno macchine, quali circolare per i tagli dei blocchi, oltre ad indossare i normali DPI previsti per la lavorazione, non dovranno essere manomesse le protezioni delle attrezzature, la probabilità di tagli e bassa, ma il danno alto | 3.E4*P2=8 Rischio medio | |
4. Elettrocuzione | 4.Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media il danno alto/irreversibile | 4. E3*P4=12 Rischio alto | |
5.Contatto con sostanze allergeniche | 5. Visto l’utilizzo di malte a base cementizia il contatto cutaneo e molto probabile il danno medio | 5. E3*P4=12 Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
PARETI DIVISORIE E SETTI Pareti divisorie e setti, compartimentazioni, ecc. da effettuarsi a tutti i piani dell’edificio | 1. Caduta dall’alto 2. Caduta di materiale dall’alto | 1. Visto l’uso di ponteggi/impalcati /trabattelli anche ad altezze elevate dotati di parapetti anche dal lato interno la probabilità e vincolati/contrastati contro il ribaltamento è bassa il danno alto/irreversibile 2. Visto la presenza di trabattelli e lavorazioni in quota, ma visto che le lavorazioni si svolgono all’interno del manufatto la probabilità è media e il danno alto | 1. E4*P2=8 Rischio medio 2. E4*P3=12 Rischio alto |
3.Tagli/abrasioni/ schiacciamenti | 3. Visto l’utilizzo di elettroutensili (smerigliatrice, cacciavite elettrico, ecc.) la probabilità è media e il danno alto | 3. E4*P3=12 Rischio alto | |
4 Elettrocuzione | 4. Vista la presenza di elettroutensili e l’ambiente umido e polveroso la probabilità è media e il danno alto/irreversibile | 4. E4*P3=12 Rischio alto |
LAVORAZIONI | |||
TIPO LAVORAZIONE | RISCHIO CONCRETO | ANALISI | VALUTAZIONE |
OPERE IN CARPENTERIA PER STRUTTURA ORIZZONTALE DI COPERTURA Casserature e/o casseri evoluti per realizzazione strutture orizzontali e solai in c.a previa armatura e successivo getto e disarmo. | 1.Caduta dall’alto 2. Caduta di materiale dall’alto | 1. Visto che le attività si svolgeranno a notevole quota, in prossimità della copertura e considerata la particolare conformazione della stessa con presenza di lucernari anche di notevoli dimensioni, ma dato che gli addetti opereranno su ponteggi realizzati appositamente e utilizzeranno DPI anticaduta la probabilità è bassa il danno alto/irreversibile 2. Visto l’utilizzo della gru per la movimentazione di materiale anche a notevoli altezze e visti gli spazi limitati di manovra degli stessi la probabilità è media e il danno alto | 1. E4*P1=4 Rischio basso 2. |