SCHEMA ACCORDO DI DISTRETTO
SCHEMA ACCORDO DI DISTRETTO
denominato
“DISTRETTO RURALE AD ALTO VALORE BIOLOGICO DI FIESOLE”
Visto e premesso che:
- Il D.lgs 228/2001 che, all’art. 13, nell’ambito dei “Distretti del Cibo”, definisce i distretti rurali quali sistemi produttivi locali caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali;
- La Legge Regionale Toscana n. 17 del 5 aprile 2017 “Nuova disciplina dei distretti rurali” stabilisce, tra l’altro, che:
• il Distretto Rurale si costituisce mediante accordo tra soggetti pubblici e soggetti privati che operano in modo integrato nel sistema produttivo locale;
• i soggetti aderenti all'accordo sono rappresentativi dell'identità territoriale e del tessuto produttivo, storico e sociale del Distretto;
• l’accordo è volto a consolidare l'aggregazione e il confronto dei diversi interessi locali per la valorizzazione delle risorse e lo sviluppo economico del territorio, in sintonia con ambiente e tradizione storica;
- il Decreto del Presidente della Giunta Regionale del 23 marzo 2018 n. 14/R, quale regolamento della citata legge regionale 17 del 5 aprile 2017, disciplina le procedure per il riconoscimento del Distretto Rurale e specifica i contenuti degli atti e dei documenti necessari al riconoscimento stesso.
Considerato che:
- nell’anno 2015 si è avviato il percorso conoscitivo delle aziende agricole del territorio con una libera iniziativa del Gruppo di Lavoro (GdL) dell’Associazione Cittadini per Fiesole “Consumo consapevole e mangiar sano” in stretta collaborazione con Slow Food – condotta di Firenze; sono stati coinvolti numerosi privati cittadini e anche Consiglieri comunali che hanno effettuato visite alle aziende agricole per conoscerne le produzioni e rilevarne sia le potenzialità sia le criticità manifestate dai conduttori delle aziende stesse;
- nel giugno del 2016 il GdL ha organizzato il convegno pubblico “Agricoltura di nuovo protagonista”, all’interno del quale è emersa la forte volontà di molti soggetti economici di costituire un distretto biologico, a partire dalla filiera dell’olivo e della vite; nella stessa sede fu deciso, inoltre, di partecipare al “Bando regionale 2016 - sottomisura 16.1 - Sostegno per la costituzione dei Gruppi Operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”;
- nell’ottobre del 2016 il GdL ha organizzato un incontro studio sul “Distretto Biologico di Fiesole”;
- in data 22 dicembre 2016 il Consiglio del Comune di Fiesole, con delibera n. 115 avente ad oggetto “Promozione distretto biologico: Atto di Indirizzo”, ha dato mandato alla Giunta di valutare e porre in essere ogni azione atta a promuovere e coinvolgere tutte le realtà interessate sul proprio territorio, siano esse rappresentate da produttori sia da consumatori, al fine di dare impulso, sostenere e valutare congiuntamente le forme maggiormente idonee per la costituzione di un Distretto Biologico Fiesolano entro il 2017;
- in data 22 aprile 2017 si è costituito il Comitato Promotore del Distretto Biologico di Fiesole con soci rappresentati da aziende agricole, biologiche e non, fondazioni, associazioni, privati cittadini (in data 5 maggio 2017, con Decreto Sindacale n. 5, è stato nominato il rappresentante del Comune in seno al CP);
- il Comitato Promotore ha svolto numerosi incontri e organizzato eventi ai fini di estendere, qualitativamente e quantitativamente, la preparazione del percorso di formazione del Distretto Biologico di Fiesole;
- la Commissione Tecnico Scientifica del Comitato Promotore del Distretto Biologico di Fiesole ha elaborato uno studio accurato sulla situazione delle aziende agricole del territorio da cui si evidenzia una significativa presenza di SAU biologica certificata e in conversione (su elaborazione dati SAU ARTEA al 31/12/2016) pari al 45%, misura significativamente superiore alle percentuali nazionale e regionale nello stesso periodo di rilevazione; dallo studio è emerso inoltre che la dislocazione delle aziende biologiche ed in conversione interessa l’intero territorio fiesolano (prot. Docum. n. 27503 del 1 dicembre 2017);
- in data 21 dicembre 2017 il Consiglio Comunale di Fiesole, con delibera n. 86 avente ad oggetto “Riconoscimento del territorio fiesolano quale “Distretto Biologico””, ha stabilito:
• di riconoscere l’intero territorio fiesolano quale sistema produttivo locale a spiccata vocazione agricola nel quale è significativa la produzione con metodo biologico, caratterizzato da produzioni colturali tipiche locali che rispettano i criteri della sostenibilità ambientale, da un'integrazione tra attività agricole ed altre attività economiche e gruppi di acquisto solidale, e dalla presenza di aree paesaggistiche e storiche rilevanti, la cui qualità è strettamente connessa con permanenza e cura della produzione agricola di qualità;
• di riconoscere il sistema produttivo locale fiesolano quale strumento fondamentale di sviluppo sostenibile, di tutela dell’ambiente e della salute, di promozione del territorio, denominandolo “Distretto Biologico di Fiesole”, individuandone le finalità riportate nella delibera stessa;
- nella stessa delibera n. 86 del 21/12/2017 è previsto tra l’altro:
• di prevedere, nell’ambito dell’aggiornamento della strumentazione urbanistica vigente, con particolare riferimento ai contenuti della stessa inerenti la disciplina del territorio agricolo, e nel rispetto delle disposizioni della L.R. 65/2014, del Regolamento 25 agosto 2016, n. 63/R, di attuazione dell’articolo 84 della L.R. 65/2014:
- le opportune forme di promozione delle politiche territoriali nel settore del biologico;
- l’adozione di idonei incentivi per le attività connesse alle colture biologiche e tradizionali, anche attraverso misure di semplificazione;
- la definizione di disposizioni coordinate per la tutela delle colture biologiche e tradizionali, e per la migliore integrazione dei manufatti necessari all’attività agricola connessa, allo scopo di valorizzare l’identità agro-paesaggistica del territorio, da concepire come un “parco agricolo” diffuso, in attuazione degli obiettivi di qualità definiti dal Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico, approvato con Deliberazione Consiglio Regionale 27 marzo 2015, n.37;
• di approvare l’adesione del Comune di Fiesole all’associazione non riconosciuta “Associazione del Distretto Biologico di Fiesole” in qualità di associato fondatore;
• di farsi promotore delle azioni volte al riconoscimento del Distretto Biologico di Fiesole da parte della Regione;
- in data 7 aprile 2018 con atto rep. n. 34666 del Notaio Xxxxxxxx Xxxxxxx si è formalmente costituita “l’Associazione del Distretto Biologico di Fiesole”, con il Comune tra i soci fondatori; l’Associazione, nel progetto del Distretto Biologico di Fiesole, rappresenta l’elemento aggregante del territorio, aperta oltre che alle aziende agricole, agli operatori nelle categorie di ricezione, ristorazione, commercio, turismo e altri operatori economici, nonché alle Università, le associazioni, le fondazioni ed i privati cittadini;
- in data 22 ottobre 2018 si è svolto un incontro pubblico organizzato dall’Amministrazione con un rappresentante della Regione Toscana e l’Associazione del Distretto Biologico di Fiesole per approfondire la Legge Regionale Toscana n. 17 del 5 aprile 2017 “Nuova disciplina dei distretti rurali”, attualmente unico strumento legislativo di riconoscimento regionale sui distretti;
- in occasione dell’incontro la normativa sui Distretti Rurali è stata ritenuta funzionale al progetto del Distretto Biologico;
- la Commissione Tecnico Scientifica dell’Associazione del Distretto Biologico ha avviato, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, la stesura di una diagnosi del territorio, funzionale alla successiva individuazione della strategia di Distretto Rurale elaborata congiuntamente anche con i potenziali aderenti e di seguito sintetizzata nelle finalità descritte all’articolo 7;
- in data 30 ottobre 2018 si è svolto un incontro, organizzato dal Garante della partecipazione, dell’Associazione del Distretto Biologico di Fiesole con il gruppo di progettazione nell’ambito del percorso partecipato per la costruzione della variante al Piano Strutturale e del nuovo Piano Operativo del Comune di Fiesole;
- in data 21 dicembre 2018, 8 gennaio 2019 e 9 gennaio 2019 si sono svolti gli incontri preliminari dei potenziali aderenti all’Accordo di Distretto, per raggiungere un’intesa sulla strategia, sulle finalità e sulla governance del Distretto. I potenziali aderenti sono stati invitati direttamente tramite mail.
Tutto ciò visto, premesso e considerato, si conviene quanto segue:
Si costituisce il Distretto Rurale sotto denominato mediante adesione al presente accordo, confermando la narrativa esposta e accettando le condizioni sotto indicate.
Art. 1 Gli Aderenti
Con riferimento all’articolo 4 della Legge Regione Toscana n. 17 del 5 aprile 2017 sono oggi ………….
convenuti per sottoscrivere l’Accordo istitutivo del “Distretto Rurale ad alto valore Biologico di Fiesole” (più avanti anche “Distretto”) i soggetti pubblici e privati elencati nell’allegato foglio di firma.
È consentita la sottoscrizione del presente accordo anche in momenti diversi.
È fatta salva, a norma dell’articolo 4 comma 5 della legge regionale in premessa, la facoltà degli altri soggetti che hanno sede operativa nell'ambito del territorio distrettuale, tra quelli indicati all’art. 4 comma 4 della L.R.T. 17/17, di aderire al Distretto Rurale.
L’Assemblea del Distretto, con propria delibera, stabilirà modalità e tempi per garantire i futuri accessi. Possono aderire al Distretto gli enti locali del territorio del distretto, le imprese del settore agricolo e di tutti gli altri settori economici operanti nel territorio del Distretto, le associazioni, le fondazioni, i gruppi di acquisto solidale (più avanti anche G.A.S), i sindacati anche delle cooperative presenti nel territorio del distretto medesimo, gli enti pubblici compreso Università e Ordini Professionali.
Art. 2 Il territorio distrettuale
I confini territoriali del “Distretto Rurale ad alto valore Biologico di Fiesole” corrispondono al confine amministrativo del Comune di Fiesole. Il territorio potrà estendersi oltre i confini comunali.
Art. 3 La funzione e lo scopo del Distretto Rurale
La funzione principale del Distretto Rurale è quella di:
- far leva sull’insieme delle risorse disponibili e su tutte le potenzialità di sviluppo del territorio, in particolare favorendo la più ampia sinergia tra le attività agricole e le altre attività economiche, le risorse naturali, culturali e paesaggistiche;
- sostenere i processi di coesione economica, sociale e territoriale e di crescita della capacità collettiva di progettazione dello sviluppo;
- favorire il confronto tra i diversi interessi locali, con particolare riferimento ai temi di natura ambientale, urbanistica e paesaggistica;
- favorire il coordinamento delle politiche di gestione del territorio distrettuale finalizzandole alla crescita economica, sociale, culturale, turistica in armonia con la sua qualità ambientale e paesaggistica;
- fondarsi sul dialogo costante tra le componenti istituzionali, il sistema delle imprese e il contesto sociale, che si sviluppa nell’ambito dei costanti rapporti tra Assemblea di Distretto e Soggetto Referente, così come previsti dalla LRT 17/2017;
Consapevoli di tale complesso di funzioni e della necessità che nella progettualità di sviluppo economico territoriale sia centrale la sostenibilità ambientale ed il ruolo fondamentale delle aziende agricole nella tutela e mantenimento del territorio e delle aree paesaggistiche e storiche rilevanti, la cui qualità è strettamente connessa con permanenza e cura della produzione agricola di qualità, gli aderenti costituiscono il “Distretto Rurale ad alto valore Biologico di Fiesole” con lo scopo di:
- promuovere, diffondere e tutelare il metodo di produzione biologico nel campo agricolo, agro- alimentare, zootecnico, forestale, nonché favorire e incentivare la presenza di prodotti biologici nella ristorazione pubblica e privata, nella vendita diretta, negli esercizi commerciali, nelle attività agrituristiche e di accoglienza;
- rafforzare le principali filiere agricole caratterizzanti il territorio distrettuale e l’integrazione con altri settori economici allo scopo di valorizzare l’intero tessuto economico del territorio del distretto nell’interesse dell’intera collettività;
- rafforzare l’identità del territorio e la sua capacità di promozione territoriale, valorizzando con salvaguardia attiva ambiente e paesaggio;
- promuovere e favorire la coesione e la partecipazione di tutti i soggetti economici e sociali con l'obiettivo di perseguire uno sviluppo attento alla conservazione delle risorse ed il miglioramento della qualità della vita attraverso la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dell’intera collettività;
- promuovere l’allargamento del territorio distrettuale ai territori (o a parte di essi) dei Comuni limitrofi;
- consolidare il coordinamento tra soggetti pubblici e privati volto al perseguimento degli obiettivi distrettuali
- richiedere il Riconoscimento Regionale a valere su normativa di disciplina dei distretti biologici, una volta che questa sia divenuta operativa.
Tale scopo troverà la sua prima articolazione e applicazione con il primo Progetto Economico Territoriale che avrà la durata di 5 anni.
Gli aderenti sono altresì consapevoli che il loro fondamentale sforzo è rivolto a implementare con successo il Progetto Economico Territoriale, a monitorare la sua attuazione e, trascorso il termine stabilito, a valutare i risultati conseguiti e proporre la formulazione di un nuovo Progetto Economico Territoriale.
Art. 4 La governance del Distretto Rurale
Secondo quanto stabilito dal legislatore regionale, la governance del Distretto Rurale è ripartita tra due organi: l’Assemblea di Distretto (più avanti anche Assemblea) e il Soggetto Referente (più avanti anche Associazione).
Gli aderenti prendono atto che tale impostazione stabilisce un equilibrio tra i poteri dei due organi, sono consapevoli che ciò è posto a garanzia del migliore perseguimento dello scopo del Distretto Rurale e danno atto che le loro scelte in merito alla governance sono coerenti con tale intendimento.
Art. 5 L’Assemblea di Distretto
L’Assemblea è composta dai soggetti delegati, come sotto determinati, dagli aderenti sottoscrittori del presente Accordo. Salvo diversamente stabilito nel regolamento dell’Assemblea, i soggetti delegati saranno comunicati al Presidente dell’Assemblea dalle singole categorie, organizzazioni e associazioni; possono essere indicati gli eventuali sostituti in caso di assenza o impedimento del rispettivo delegato.
I componenti dell’Assemblea, in seguito denominati (anche) “delegati”, sono variabili nei limiti massimi che seguono:
- 5 delegati dalle aziende agricole;
- 3 delegati dagli operatori nelle categorie di ricezione, ristorazione, commercio e altre categorie economiche;
- 3 delegati dalle fondazioni, istituzioni universitarie e ordini professionali;
- 3 delegati dalle associazioni e dai G.A.S.;
- 3 delegati dalle organizzazioni professionali agricole presenti nel territorio del distretto;
- 3 delegati dalle rappresentanze dei soggetti privati operanti nell’ambito distrettuale;
- 3 delegati delle organizzazioni sindacali presenti nel territorio del distretto;
- 3 delegati dalle associazioni di rappresentanza della cooperazione presenti nel territorio del distretto;
- 5 delegati dagli enti locali.
L’Assemblea adotta il proprio regolamento di funzionamento.
L’Assemblea è convocata nelle forme e modalità previste dal regolamento ed è validamente costituita con la presenza di almeno un terzo dei componenti totali in carica, di cui almeno un terzo in rappresentanza degli enti locali, ed un ulteriore terzo in rappresentanza delle aziende agricole.
Con riferimento al quorum deliberativo, il regolamento di funzionamento dell’assemblea terrà conto di principi di rappresentanza degli interessi collettivi in modo da garantire che l’assunzione delle deliberazioni avvenga con il rispetto delle minoranze ma che, al contempo, non infici i presupposti di tutela della funzione pubblica rivestita dagli enti locali e dagli altri enti pubblici aderenti. Pertanto, fintanto che l’Assemblea non si sarà dotata di un regolamento, che dovrà essere approvato con il consenso di oltre la metà dei delegati e dei quali faccia parte il Sindaco o suo delegato del Comune di Fiesole, le deliberazioni potranno essere adottate con il seguente criterio e pesatura:
- voto plurimo con coefficiente 15 Comune di Fiesole e comunque un coefficiente massimo di 20 agli Enti Locali nel loro complesso;
- voto plurimo con coefficiente 5 per ciascun delegato delle aziende agricole;
- voto plurimo con coefficiente 3 per ciascun delegato degli operatori nelle categorie ricezione, ristorazione, commercio e di altre categorie economiche;
- voto plurimo con coefficiente 3 per ciascun delegato delle fondazioni, istituzioni universitarie e ordini professionali;
- voto plurimo con coefficiente 3 per ciascun delegato delle associazioni e dei G.A.S.;
- 1 voto per ciascun delegato delle organizzazioni professionali agricole, delle rappresentanze dei soggetti privati operanti nell’ambito del distretto, delle organizzazioni sindacali presenti nel territorio del distretto, delle associazioni di rappresentanza della cooperazione presenti sul territorio.
Con lo scopo di favorire i processi di partecipazione e concertazione all’interno del Distretto, l’Assemblea è aperta alla partecipazione di tutti gli aderenti, senza diritto di voto, che possono portare il loro contributo di conoscenza, di opinione o segnalare nuove istanze.
Il diritto di voto è limitato ai delegati.
Spetta all’Assemblea di Distretto approvare il Progetto Economico Territoriale e gli eventuali aggiornamenti, verificare e garantire la corretta ed efficace attuazione del Progetto Economico Territoriale da parte del soggetto referente.
Per ciascun anno di svolgimento del Progetto Economico Territoriale, su proposta dell’Ente Referente, l’Assemblea delibera l’eventuale quota da versare da parte degli aderenti all’Ente Referente stesso, per garantire lo svolgimento delle attività previste nell’anno di competenza dal Progetto Economico Territoriale. Le quote proposte potranno essere diversificate per categorie di soggetti beneficiari anche in base alle attività dell’anno di competenza previste dal Progetto Economico Territoriale. Per il Comune di Fiesole l’eventuale quota annuale da versare all’Ente Referente per il Progetto Economico Territoriale non potrà superare euro 1.000,00 (mille); tuttavia, solo in presenza di adeguata copertura finanziaria ed al fine di supportare eventuali esigenze sopravvenute, la Giunta potrà deliberare eventuali maggiori stanziamenti per il singolo anno.
È compito dell’Assemblea di Distretto proporre alla Regione Toscana la revoca del riconoscimento del Distretto, qualora abbia verificato l’impossibilità di assolvere al perseguimento del suo scopo, cioè la definizione operativa e implementazione del Progetto Economico Territoriale.
L’Assemblea è convocata il , per approvare il proprio regolamento di funzionamento, eleggere il
Presidente che avrà il mandato di presentare immediatamente l’istanza di riconoscimento alla Regione Toscana. Il Regolamento potrà disciplinare ipotesi o casistiche di scioglimento, risoluzione o rescissione dell’accordo.
Fino all’elezione del nuovo presidente dell’Assemblea, la presidenza viene assunta dal Sindaco del Comune di Fiesole che è delegato anche a convocare la prima assemblea; le decisioni si intendono approvate a maggioranza assoluta degli aderenti.
Art. 6 Il Soggetto Referente
Il Soggetto Referente è individuato nell’Associazione del Distretto Biologico di Fiesole (più avanti anche Associazione).
L’Associazione si impegna, in caso di necessità, ad avviare le procedure per il riconoscimento della personalità giuridica.
Spetta al soggetto referente (art. 6 L.R.T. 17/2017) di:
- rappresentare legalmente il Distretto;
- predisporre e attuare il Progetto Economico Territoriale;
- provvedere all’organizzazione delle attività del Distretto;
- redigere annualmente una relazione sulle attività svolte e sugli obiettivi raggiunti, e trasmetterla, entro il 31 marzo di ogni anno, alla competente struttura della Giunta Regionale con le modalità previste dal regolamento di attuazione di cui all’articolo 10 della LRT 17/2017.
Il Soggetto Referente:
- informerà semestralmente – o appena ne ravviserà l’utilità – l’Assemblea circa l’avanzamento dell’attuazione del Progetto Economico Territoriale, evidenziando successi e difficoltà eventualmente incontrate e potrà richiedere agli aderenti i supporti ritenuti necessari per il perseguimento del fine comune;
- qualora lo ravvisi necessario per lo svolgimento dell’attività prevista nell’anno di competenza dal Progetto Economico Territoriale, proporrà all’Assemblea la quota da versare da parte degli aderenti all’accordo. Le quote proposte potranno essere diversificate per categorie di soggetti beneficiari anche in base alle attività dell’anno di competenza previste dal Progetto Economico Territoriale. Per il Comune di Fiesole l’eventuale quota annuale da versare all’Ente Referente per il progetto economico territoriale non potrà superare euro 1.000,00 (mille); tuttavia, solo in presenza di adeguata copertura finanziaria ed al fine di supportare eventuali esigenze sopravvenute, la Giunta potrà deliberare eventuali maggiori stanziamenti per il singolo anno.
- Avendo la rappresentanza legale del Distretto, si porrà come interlocutore nei confronti della Regione Toscana, assicurando che si svolga un corretto flusso di informazioni.
Art. 7 Finalità del Progetto Economico Territoriale
Gli aderenti costituiscono il Distretto Rurale ad alto valore Biologico di Fiesole per perseguire prioritariamente le seguenti finalità:
- Consolidamento dell’identità territoriale quale fattore di competitività delle imprese agricole e degli altri settori economici anche mediante progetti di rete e di marketing territoriale;
- rafforzamento della produzione agricola con metodo biologico e della sua diffusione sia nel consumo quotidiano domestico, sia nella ristorazione pubblica e privata e nelle strutture ricettive, anche fuori del territorio del Distretto;
- rafforzamento della competitività e dell’innovazione del tessuto imprenditoriale locale anche attraverso progetti di sviluppo della multi-funzionalità delle aziende, di valorizzazione della qualità dei prodotti e dei servizi realizzati sul territorio, e di miglioramento delle conoscenze;
- consolidamento della rete di rapporti funzionali volti a favorire i contatti tra gli operatori economici sia della stessa che di altre categorie nonché le interazioni reciproche allo scopo di valorizzare l’intero tessuto economico del territorio del distretto;
- rafforzamento del servizio di mobilità all’interno del Distretto collegato al sistema dell’agriturismo e della ricezione/ristorazione in genere e alle realtà culturali presenti sul territorio;
- promozione di un’offerta culturale e turistica integrata anche attraverso la valorizzazione del paesaggio e del territorio rurale, il miglioramento dell’integrazione tra produzione agricola e fenomeni culturali e turistici, la realizzazione di circuiti tematici;
- valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio anche attraverso progetti di rete per il consolidamento della vocazione agricola di qualità del territorio fiesolano, quale presidio contro il rischio di degrado paesaggistico-ambientale; della promozione della “cultura del biologico” quale modello di sviluppo attento alla conservazione delle risorse, alla qualità territoriale, alla salute e al benessere; della promozione di progetti di valorizzazione delle materie prime seconde derivanti dagli scarti;
- promozione di progetti di formazione e informazione dedicata agli operatori del mondo agricolo, e di eventi divulgativi realizzati assieme a cittadini e consumatori, che caratterizzino il Distretto Rurale quale “comunità educante” e laboratorio di confronto e dibattito.
Art. 8 Garanzie
L’Assemblea approva il proprio Regolamento di funzionamento in modo tale da garantire il diritto di tutti gli aderenti di partecipare alle decisioni e di condividere le informazioni.
Gli aderenti si impegnano affinché l’Assemblea di Distretto e l’Associazione, per i rispettivi ambiti di competenza e nella loro interazione, svolgano in modo efficace le attività di concertazione e l'interazione con i soggetti esterni, relativamente a quanto inerente lo scopo del Distretto.
Art. 9 Condizioni per la proposta di revoca del riconoscimento di Distretto Rurale
Il mancato raggiungimento totale o di una parte rilevante e qualificante degli obiettivi fissati nel Progetto Economico Territoriale è condizione per discutere la proposta di revoca del riconoscimento del Distretto quando ciò sia dovuto alla sostanziale impossibilità, per cause volontarie o involontarie, di risolvere i problemi finanziari o di governance alla base del fallimento del progetto distrettuale, cosicché nessuna riformulazione del progetto possa ragionevolmente essere effettuata.
Art. 10 Modifiche dell’accordo di Distretto
Le modifiche al presente accordo potranno essere apportate dall’Assemblea di Distretto secondo le procedure stabilite nel suo regolamento di funzionamento.
Sottoscrivono in data ……..
il Sindaco di Fiesole
Soc. Xxxxxxxx Xxxxxxxxx srl unipersonale
Fattoria di Poggiopiano
Fattoria Il Leccio
Fondazione Xxxxxxxxxx
Slow Food Firenze
Azienda Agricola Loreto
Fiesole Futura
Fattoria Poggio di Fiesole
Az. Agricola Poggio a Muscoli
Az. Agricola Poggio alle Ville
Az. Agricola- Agriturismo Montereggi
Campilungo Soc. Agr. Srl
Fattoria Montereggi
Pro Loco Valle dell’Arno
Bistot Caffè n. 5
Fondazione Xxxxx Xxxxx
Fattoria di Maiano
Società Agricola Le Mire
FiesoleBike
Food Factory
Azienda Agricola Il Cicaleto
Azienda Agricola Saltapoggio
Interviene il Sig. ………. nella sua qualità di Presidente dell’Associazione del Distretto Biologico di Fiesole per l’accettazione dello schema di accordo ed in particolare dell’ ’art. 6