• AMMINISTRAZIONI COMUNALI
Accordo territoriale per l’integrazione scolastica e formativa
dei bambini e alunni disabili 2008 - 2013
(Legge 104/1992)
• AMMINISTRAZIONI COMUNALI
• AZIENDA USL DI BOLOGNA DISTRETTO SANITARIO PIANURA EST
• ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME STATALI E PARITARIE E CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PRESENTI SUL TERRITORIO DEL DISTRETTO SOCIO SANITARIO PIANURA EST
• CENTRO ASSOCIAZIONE DISABILI IN RAPPRESENTANZA DELLE FAMIGLIE
• SOCIETÀ DOLCE IN RAPPRESENTANZA DELLE COOPERATIVE SOCIALI
Accordo territoriale per l’integrazione scolastica e formativa dei bambini e alunni disabili
2008 - 2013
(Legge 104/1992)
Premessa
L'Accordo Provinciale di Programma per l'Integrazione Educativa, Scolastica e Formativa dei bambini e degli alunni disabili valido per il periodo 2009-2013, all'art. 3.1 indica nell'Accordo Territoriale lo strumento per “attuare a livello locale il dettato normativo della Legge 104/92 e dell'Accordo Provinciale stesso, in rappor- to ai bisogni dell'utenza e delle risorse proprie di ogni territorio. (…) Gli Accordi Territoriali sono finalizzati al coordinamento dei servizi scolastici con quelli territo- riali ed extra scolastici . Tali servizi comprendono pertanto anche l'insieme dei ser- vizi e/o interventi programmati all'interno dei Piani di Zona distrettuali per la salu- te e il benessere sociale (…) con l'obiettivo di sviluppare ed incentivare le intercon- nessioni tra i diversi strumenti di programmazione e di favorire l'effettiva realizza- zione dei programmi di integrazione scolastica e sociale.”
Il presente accordo è il frutto del lavoro di un gruppo costituitosi all'interno del Piano di Zona Pianura Est e composto da rappresentanti delle Amministrazioni Comunali, dell'Azienda USL di Bologna, delle Istituzioni Scolastiche Autonome Statali e Paritarie, delle Famiglie, dei Centri di Formazione Professionale, delle Cooperative Sociali presenti nel territorio del Distretto Pianura Est e, più precisa- mente: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castello d'Argile, Castel Maggiore, Castenaso, Galliera, Granarolo dell'Xxxxxx, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, X. Xxxxxxx di Piano, X. Xxxxxx in Casale.
Al fine di delineare percorsi operativi che possano mettere in rete progettualità, competenze e risorse, oltre che procedure e modalità di raccordo interistituziona- li che possano favorire l'integrazione di bambini e alunni disabili sul territorio, ferme restando le indicazioni dell'Accordo Provinciale, sono stati privilegiati ed approfonditi in particolare i seguenti aspetti:
• modalità attuative sul territorio delle nuove procedure regionali di certificazione di disabilità definite dalla Legge Regionale n. 4 del 19 febbraio 2008 “Disciplina degli accertamenti della disabilità. Ulteriori misure di semplificazione ed altre disposizioni in materia sanitaria e sociale”;
• valorizzazione del coordinamento tra scuola e territorio inteso quest'ultimo come mappa delle risorse e delle potenzialità, come luogo naturale in cui realizzare per- corsi di integrazione e promuovere progetti di vita;
• individuazione in sede locale dei bisogni dell'utenza e delle risorse del territorio per garantire risposte sempre più adeguate ai bambini/ragazzi e alle loro fami- glie, ponendo al centro degli interventi la persona e il suo cammino educativo, scolastico e formativo;
• definizione delle competenze dei soggetti coinvolti e delle procedure per l'inte- grazione cercando di integrare anche le diverse professionalità e i differenti siste- mi, ottimizzando tutte le risorse messe in campo sul territorio;
PREMESSA
Finalità e obiettivi,
soggetti e campi di applicazione dell’accordo di programma
Art. 1 – Finalità
Gli impegni operativi e finanziari dell’Accordo mirano a garantire le condizioni di ambiente, di strumenti e di persone più idonee a facilitare il processo di piena inte- grazione educativa, scolastica, formativa e sociale dei bambini e degli alunni disa- bili, attraverso il coordinamento costante, funzionale e verificato degli interventi di competenza degli Enti firmatari. Finalità irrinunciabile di tale coordinamento è quella di sostenere “lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nel- l’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione” (art. 12, comma 3 della Legge 104/92), e la reale partecipazione delle loro famiglie e associazioni al percorso di integrazione scolastica e formativa. L’Accordo intende promuovere il benessere e il “successo formativo” dei bambini e degli alunni disa- bili, con attenzione al pieno sviluppo delle loro capacità, al valore della loro presen- za come risorsa didattico-formativa anche per il gruppo classe, alla continuità edu- cativa e al progetto di vita complessivo.
Gli Enti firmatari si impegnano al raggiungimento di tali finalità, ciascuno per le pro- prie competenze. Gli Enti aderenti le condividono e concorrono alla loro attuazione.
Obiettivi specifici
• attuare a livello locale l’accordo Provinciale di Programma, la Legge 104/92 e la normativa regionale sul Diritto allo Studio sulla base dei bisogni e delle risorse specifiche del territorio in collaborazione col tavolo del Piano Socio Sanitario Pianura Est;
• precisare risorse, strumenti e modalità di intervento e collaborazioni da attiva- re sul territorio in merito alle nuove procedure di certificazione indicate dalla Legge Regionale n. 4 del 19 febbraio 2008;
• mettere in rete le risorse, utilizzandole al meglio e con modalità concordate e condivise al fine di favorire il percorso di integrazione dei bambini/ragazzi e delle loro famiglie;
• garantire l’integrazione nei servizi educativi, scolastici e formativi anche attra- verso progetti ed interventi che vedano il coinvolgimento di più istituzioni pubbliche e private;
• definizione di modalità di intervento per la promozione di percorsi di formazione congiunta ed integrata tra le diverse figure professionali messe in campo per l'in- tegrazione;
• prevedere l'attivazione sul territorio di organismi di coordinamento, monitorag- gio e valutazione degli interventi nell'ambito dell'integrazione educativa, scola- stica e formativa;
• definizione di strumenti e di modalità di diffusione dell'Accordo sull'intero territo- rio distrettuale della Pianura Est;
• definizione di linee di intervento per l'attuazione di percorsi progettuali innovati- vi per l'integrazione degli alunni disabili, per la prevenzione e per la promozione del benessere a scuola e nell'extra scuola
N.B.
Per consentire una lettura completa dei materiali, si è mantenuto come base di lavoro l’Accordo di Programma Provinciale al quale sono state aggiunte, utiliz- zando il colore azzurro le parti più specifiche relative all’Accordo Territoriale.
PREMESSA
• favorire la continuità orizzontale e verticale, con particolare attenzione ai momenti di passaggio da un grado educativo, scolastico e formativo all’altro (anni“ponte”), attraverso la definizione di procedure, tempistica e impegni reci- proci;
• favorire progetti tesi all’orientamento scolastico e professionale;
• definire una metodologia di incontro e di comunicazione tra le istituzioni;
• Valorizzare esperienze di formazione congiunta che i diversi Enti presenti sul territorio propongono;
• promuovere iniziative di sostegno alla genitorialità ed il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi scolastici ed extra scolastici dei propri figli;
• promuovere lo sviluppo della cultura dell’integrazione valorizzando le espe- rienze presenti sul territorio.
Art. 2 - Enti firmatari e aderenti all’Accordo di programma e dell’accordo territoriale
2.1 Enti firmatari
Alla sottoscrizione dell’Accordo di programma a livello provinciale prendono parte, in quanto enti firmatari, tramite i loro Legali rappresentanti:
• la Provincia di Bologna, promotrice dell’Accordo;
• il Nuovo Circondario di Imola;
• le Istituzioni Scolastiche Autonome statali e paritarie della provincia di Bologna;
• i soggetti pubblici e privati titolari e/o gestori di nidi e delle scuole dell’infanzia della provincia di Bologna;
• l’Xxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxxx xx Xxxxxxx;
• xx Xxxxxxx XX.XX.XX. xxxxx xxxxxxxxx xx Xxxxxxx;
• i Comuni della provincia di Bologna.
Alla sottoscrizione dell’Accordo Territoriale prendono parte:
• l’Azienda USL di Bologna – Servizio NPIA e Servizio Sociale Distretto Sanitario Pianura Est
• i Comuni di Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castello d’Argile, Castel Maggiore, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Xxxxxx, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, X. Xxxxxxx di Piano, X. Xxxxxx in Casale
• le Istituzioni Scolastiche Autonome statali e paritarie del Distretto Pianura Est
• i Centri di Formazione Professionale dei Comuni sopra elencati
• la Società Dolce in rappresentanza delle Cooperative Sociali
• il Centro Associazione Disabili in rappresentanza delle famiglie
2.2 Enti aderenti
Aderiscono all’Accordo di programma tramite i loro Legali rappresentanti:
• le Associazioni di famiglie e di disabili, singolarmente o tramite forme di rappre- sentanza;
• gli Enti di Formazione Professionale accreditati dalla Regione Xxxxxx-Romagna per l’Obbligo Formativo.
Art. 3 - Campo di applicazione dell’Accordo di programma
3.1 Valenza territoriale
Il presente Accordo trova applicazione a livello provinciale per quanto attiene le competenze sovracomunali e diventa riferimento per gli accordi territoriali promos- si dai Comuni. Questi ultimi sono necessari per attuare a livello locale il dettato nor- mativo della Legge 104/92 e dell’Accordo provinciale stesso, in rapporto ai bisogni dell’utenza e alle risorse proprie di ogni territorio. Ogni accordo territoriale deve specificare il suo ambito di applicazione, che si auspica essere il più ampio possibi- le e che tenga conto dell’intero percorso educativo e formativo nell’applicazione della Legge 104/92. Gli accordi territoriali sono finalizzati al coordinamento dei ser- vizi educativi, scolastici e formativi con quelli territoriali ed extra scolastici. Tali ser- vizi comprendono pertanto anche l’insieme dei servizi e/o interventi programmati all’interno dei Piani di Zona distrettuali per la salute ed il benessere sociale (realiz- zati da Enti Locali, Aziende UU.SS.LL., Scuole, Aziende di servizi alla persona, orga- nizzazioni del terzo settore, fondazioni ecc.) con l’obiettivo di sviluppare ed incen- tivare le interconnessioni tra i diversi strumenti di programmazione e di favorire l’ef- fettiva realizzazione dei programmi di integrazione scolastica e sociale.
Ciascun accordo territoriale individua i firmatari, gli aderenti e le risorse da impe- gnare per la sua realizzazione. Inoltre individua sedi, strumenti e modalità di attua- zione e verifica di quanto disposto dall’accordo territoriale stesso.
3.2. Ambiti di applicazione
L’Accordo di programma si riferisce ai bambini e alunni disabili, individuati secondo l’art. 7 e certificati secondo l’art. 12 della Legge 104/1992, frequentanti:
i servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni), ai quali le norme del presente Accordo si applicano, per quanto compatibili e con i necessari adattamenti al diver- so assetto organizzativo, normativo e pedagogico, in attesa di una necessaria revi- sione e aggiornamento delle norme regionali vigenti (Legge Regionale 8/2004);
le scuole dell’infanzia e tutte le scuole statali e paritarie dei cicli primario e secon- xxxxx.
I corsi di formazione professionale per l’assolvimento dell’Obbligo Formativo svolti presso Enti di Formazione Professionale accreditati.
PREMESSA
Impegni dei soggetti firmatari
Art. 4 | Gli impegni degli Enti
Gli Enti firmatari assumono gli impegni di seguito indicati, oltre ad uniformare tempi e modalità che verranno ulteriormente definiti anche in sede di accordi ter- ritoriali:
4.1 | Amministrazione scolastica nelle sue articolazioni provinciali e territoriali
4.1.1 Ufficio Scolastico Provinciale (U.S.P.)
L’Ufficio Scolastico Provinciale si impegna a:
a) promuovere e accertare l’applicazione delle norme vigenti e del presente Accordo nelle scuole statali e paritarie (Legge 62/2000) per l’ integrazione scolastica e for- mativa dei bambini e alunni disabili;
b) formulare all’Ufficio Scolastico Regionale proposte finalizzate all’assegnazione di un organico di sostegno rispondente ai bisogni rilevati dalle Istituzioni Scolastiche Autonome;
c) assegnare prioritariamente docenti specializzati per le attività di sostegno, anche in caso di trasferimento o certificazione in corso d’anno, destinati non al singo- lo alunno ma al Circolo/Istituto, per assicurare un’azione coordinata con tutte le risorse impegnate nel processo di integrazione: tale assegnazione sarà fatta in tempi tali da consentire quanto previsto dall’Accordo stesso (possibilmente entro il mese di luglio);
d) attivare forme sistematiche di orientamento scolastico e professionale, coordi- nandosi con l’intero sistema territoriale integrato per l’orientamento e in parti- colare con la Provincia e i Comuni per quanto di loro competenza;
e) promuovere e favorire forme di sperimentazione in ambito didattico ed educa- tivo;
f) valorizzare e sostenere, in accordo con l’Amministrazione provinciale, i percorsi integrati tra scuola, formazione professionale e territorio per gli alunni della scuo- la secondaria di secondo grado;
g) provvedere per i minori ricoverati in strutture ospedaliere, in attuazione dell’art. 12, comma 9 della Legge 104/92, d’intesa con le Aziende UU.SS.LL. e i centri di recupero e riabilitazione pubblici e privati, convenzionati con il Ministero della Salute, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e il Ministero della Solidarietà Sociale, all’istituzione di classi ordinarie quali sezioni staccate della
PREMESSA
scuola statale;
h) sostenere le iniziative delle Istituzioni Scolastiche Autonome per l’attivazione del servizio di istruzione domiciliare per i bambini e gli alunni impediti alla frequen- za scolastica per un periodo superiore a 30 giorni a causa di malattia e sottopo- sti a cicli di cura periodici, finalizzando il percorso educativo al reinserimento nella classe di appartenenza;
i) riprodurre e utilizzare la modulistica allegata al presente Accordo per censire i bisogni delle scuole: allegato “Scheda Individuale dell’alunna/o disabile” (Mod. S.I.); allegato “Scheda Riassuntiva - Allievi disabili certificati e richiesta di perso- nale per l’integrazione scolastica” (Mod. S.R.); Modello Segnalazione Disturbi Specifici di Apprendimento (D.S.A.);
l) raccogliere i dati contenuti nelle schede S.I. e S.R., riviste alla luce del presente Accordo, per ordine di scuola e per tipologie di deficit/disabilità;
m) rafforzare il controllo e la verifica con indicatori di efficacia e qualità dei servizi resi, anche attraverso la consultazione degli utenti.
4.1.2 Istituzioni Scolastiche Autonome (I.S.A.)
Le Istituzioni Scolastiche Autonome si impegnano a:
a) inserire all’interno del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) delle singole scuole la descrizione delle attività previste per l’integrazione dei bambini e degli alunni disabili, comprensive per gli Istituti Superiori della progettazione integrata con gli Enti di Formazione Professionale;
b concordare con gli Enti interessati e le famiglie o loro rappresentanti e comuni- care loro per iscritto, entro il mese di novembre, il calendario delle riunioni dei Gruppi di Lavoro di Istituzione Scolastica (G.L.I.S.) e dei Gruppi Operativi (G.O.);
c) rafforzare gli strumenti e le modalità di relazione all’interno della scuola, tra scuo- le di grado diverso, tra scuola e servizi del territorio per garantire la continuità nel passaggio da classe a classe, da un ordine di scuola ad un altro e, una volta adempiuto l’Obbligo di istruzione, dal sistema scolastico al sistema formativo, qualora previsto dal Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) e dal Gruppo Operativo (G.O.). Tutto ciò anche al fine di garantire una positiva accoglienza nelle diverse fasi del percorso scolastico, con particolare attenzione al passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado e dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado, alla formazione professionale per gli alunni della scuola secon- daria di secondo grado;
d) coordinare gli interventi e le competenze per garantire l’assistenza ai bambini e agli alunni disabili all’interno della struttura scolastica finalizzata al sostegno all’e- sercizio delle autonomie personali. Per l’ottimale conseguimento di questo obiet- tivo, da esplicitarsi nel Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) e da definirsi sulla base del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), va realizzata adeguata formazione al
personale impegnato in dette funzioni, ivi compresi i collaboratori scolastici;
e) sviluppare l’istituto del“prestito professionale” fra scuola e scuola, secondo quan- to previsto dall’art. 7, comma 3 del Decreto del Presidente della Repubblica 275/98 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59”, per valorizzare le compe- tenze presenti sul territorio e rafforzare la rete fra scuole: tale modalità va parti- colarmente valorizzata e declinata a livello di accordo territoriale.
Il prestito professionale si pone l’obiettivo di promuovere, qualora si renda neces- sario, la cultura dell’integrazione tramite interventi specialistici offrendo agli inse- gnanti nuove esperienze professionali.
Presso l’Istituto Comprensivo di Ozzano dell’Xxxxxx è stato costituito un albo pro- fessionale indicante nomi e competenze degli insegnanti specializzati che si sono resi disponibili.
Il prestito professionale non prevede interventi diretti con gli alunni/studenti, ma una attività di formazione in situazione in cui l’insegnante“in prestito” colla- bora con i colleghi della scuola richiedente attraverso attività di programmazio- ne, consulenza, progettazione e verifica degli interventi.
L’insegnante “in prestito” dispone di un massimo di 6 ore settimanali aggiuntive da dedicare a questa esperienza.
Le risorse economiche devono essere messe a disposizione della scuola xxxxxx- xxxxx utilizzando fondi appositamente inseriti nella voce di bilancio o fondi per la formazione.
Sul piano operativo, il Dirigente Xxxxxxxxxx (o suo delegato) della scuola che xxxxxx- de il prestito professionale, preso atto dei nominativi presenti nell’albo degli inse- gnanti, contatta il dirigente scolastico della scuola di appartenenza dell’inse- gnante che possiede la formazione/specializzazione richiesta e, insieme, si accor- dano per definire le modalità dell’intervento dell’insegnante“in prestito”.
Nel caso in cui siano già attivi Accordi di rete tra le scuole del territorio, questi, unitamente all’Accordo di Programma Provinciale e Territoriale per l’integrazio- ne di bambini e alunni disabili, sono da ritenersi gli strumenti di base per l’avvio dell’esperienza.
f) realizzare attività di aggiornamento/formazione in servizio per gli insegnanti cur- ricolari e di sostegno, nonché per i collaboratori scolastici impegnati nell’inte- grazione, su tematiche di carattere pedagogico e didattico su specifici strumen- ti e tecnologie per il superamento della disabilità. Per rendere maggiormente efficace l’integrazione e il coordinamento delle funzioni e delle risorse professio- nali che agiscono sui bambini e alunni disabili, verranno favorite le iniziative che coinvolgono anche il personale degli altri Enti e dei familiari, e comunque la par- tecipazione di docenti della scuola ad iniziative di formazione e aggiornamento promosse da altri Enti, come previsto dall’art. 14 della Legge 104/92: in questo caso l’organizzazione e la gestione delle attività di aggiornamento verranno
PREMESSA
opportunamente concordate tra gli Enti interessati;
g) predisporre le condizioni organizzative, come previsto anche dalla Circolare Ministeriale Prot. n°1139 del 15/07/2002, per garantire la partecipazione dei bam- bini e alunni disabili ai viaggi d’istruzione e alle visite guidate, con particolare riferimento all’affiancamento e al trasporto adeguati nel quadro delle pari oppor- tunità; i viaggi d’istruzione saranno programmati dal Consiglio di Classe e inse- riti nel Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.);
h) favorire la comunicazione tra famiglia e Azienda U.S.L. nei casi di bambini e alun- ni disabili trasferiti nella provincia di Bologna da altre province o regioni;
i) ricercare le condizioni per l’attivazione dell’esperienza del tutor amicale nei modi e nelle forme previste nell’art. 16.6 del presente Accordo nelle scuole seconda- rie di secondo grado;
l) garantire il corretto e tempestivo utilizzo e la trasmissione agli Enti interessati (Ufficio Scolastico Provinciale e Comuni) delle schede allegate al presente Accordo, ai fini della programmazione degli interventi necessari da parte di tutti i sogget- ti firmatari e/o interessati su base territoriale in ordine alla qualità e alla efficacia dell’integrazione dei bambini e alunni disabili.
4.1.3 Istituzioni Scolastiche del territorio Le Istituzioni Scolastiche Autonome Statali e Paritarie (comprensive dei servizi socio- educativi per la prima infanzia autorizzati al funzionamento) del territorio assumo- no i seguenti impegni:
a) attivare forme sistematiche di orientamento scolastico e professionale, coordi- nandosi con l’intero sistema territoriale integrato per l’orientamento e in parti- colare con la Provincia e i Comuni per quanto di loro competenza;
b) promuovere e favorire forme di integrazione tra scuola, territorio e formazione professionale, in ambito educativo;
c) coordinare gli interventi e le competenze per garantire l’assistenza agli alunni in situazione di handicap all’interno della struttura educativa e scolastica, finaliz- zata al sostegno nell’esercizio delle autonomie personali. Per l’ottimale conse- guimento di questo obiettivo, definito sulla base del PEI, va realizzata adeguata formazione al personale impegnato in dette funzioni;
d) promuovere la progettazione integrata con i Centri di Formazione Professionale;
e) in coerenza con quanto indicato all’art.10 dell’Accordo provinciale (PEI), concor- dare con gli Enti interessati e le famiglie, e comunicare loro per iscritto, entro il mese di ottobre per i servizi educativi e per le scuole primarie e secondarie di primo grado, la data del primo incontro del Gruppo operativo (per i Centri accre- ditati dalla Regione Xxxxxx Xxxxxxx e per gli Istituti Secondari di Secondo Grado entro il mese di novembre). In base agli esiti del primo incontro verranno poi organizzati quelli successivi. In caso di trasferimento di alunni a settembre o in
corso d’anno, per la convocazione del primo gruppo operativo si dovranno pre- vedere tempi diversi compatibili con la necessità di acquisire elementi atti a com- prendere la specificità di ogni singolo caso.
f) nei gruppi operativi riguardanti alunni seguiti o in carico al servizio sociale, si prevede la presenza di un operatore del servizio stesso.
g) dedicare particolare attenzione al tema della continuità orizzontale e verticale. A tal fine le Istituzioni Scolastiche Autonome Statali e Paritarie promuovono ed individuano percorsi di continuità e azioni per l’orientamento al fine di miglio- rare e facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro e indiriz- zare all’inserimento lavorativo, in collaborazione con i locali servizi deputati all’o- rientamento. Nel periodo febbraio/giugno si garantiscono incontri per il passag- gio delle informazioni, incontri con i docenti delle scuole coinvolte e con tecni- ci AUSL e dei Comuni per la definizione di azioni indirizzate ai bambini, alle fami- glie, alla scuola.
h) individuare e promuovere, di concerto con gli altri enti territoriali, azioni finaliz- zate alla prevenzione.
i) uniformare le proprie azioni alle modalità e ai tempi concordati attraverso il pre- sente Accordo Territoriale (vedi allegato 1).
4.2 | Provincia di Bologna
La Provincia si impegna a:
a) promuovere le politiche per l’integrazione dei bambini e alunni disabili nell’am- bito delle sedi di governo territoriale del sistema di istruzione e formazione, in particolare nella Conferenza Provinciale di Coordinamento (art. 46 della Legge Regionale n. 12/2003) e nelle Conferenze territoriali, nell’ambito delle proprie competenze e della normativa nazionale e regionale vigente in materia, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni delle famiglie su specifiche tema- tiche. A questo fine la Provincia si impegna altresì a promuovere azioni coordi- nate con le altre sedi istituzionali (in particolare le Conferenze Territoriali Sociali e Sanitarie, i Piani di Zona distrettuali per la salute e il benessere sociale e il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (art.14 del presente Accordo) sulle politi- che di integrazione scolastica e formativa;
b) garantire l’eliminazione delle barriere architettoniche, nel rispetto dei disposti contenuti nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 503/96 “Regolamento recante norme per la eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”, negli edifici scolastici esistenti e nelle opere di propria competenza. Il programma di adeguamento alla normativa sarà ultimato, con- figurando una situazione di sostanziale accessibilità di tutte le strutture scolasti- che, entro il 2008; garantire nel tempo la conservazione e l’adattamento delle strutture e impianti che consentono il superamento di quegli ostacoli architet- tonici che arrecano disagio a coloro che hanno una ridotta o impedita capacità
PREMESSA
motoria e che limitano o impediscono l’utilizzo di spazi negli edifici scolastici; perseguire un percorso di qualità delle progettazioni di nuove realizzazioni con l’impegno a progettare“accessibilmente”;
c) programmare, in modo coordinato con gli altri Enti sottoscrittori, gli interventi di diritto allo studio in attuazione dell’art. 3 “Tipologia degli interventi” e dell’art. 5 “Interventi per l’integrazione dei soggetti in situazione di handicap” della Legge Regionale n. 26/2001 “Diritto allo studio ed all’apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della Legge Regionale 25 maggio 1999, N.10”, così come ribadito dal- l’art. 2, comma 7 della Legge Regionale n. 12/2003 “Norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l’arco della vita, attraver- so il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale, anche in inte- grazione tra loro.” In particolare prevedendo (così come indicato dagli indirizzi regionali triennali) la priorità rivolta ai bambini e alunni disabili nell’ambito di:
• progetti di qualificazione scolastica rivolti ai bambini e agli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado (Legge Regionale n. 12/2003);
• interventi di supporto individuale per l’handicap (Legge Regionale n. 26/2001);
• investimenti finalizzati all’acquisto di sussidi, mezzi e attrezzature (Legge Regionale n. 26/2001);
d) garantire, nell’ambito delle proprie competenze, supporto e collaborazione con le Amministrazioni scolastiche e i Comuni relativamente all’orientamento scola- stico e professionale degli alunni disabili, anche promuovendo strumenti infor- mativi di supporto alla transizione dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado;
e) garantire, attraverso il sistema provinciale degli Enti di Formazione Professionale accreditati per l’Obbligo Formativo, i necessari interventi per l’inserimento degli alunni disabili all’interno dei corsi di formazione professionale per l’assolvimen- to dell’Obbligo Formativo, comprese le misure che ne consentono l’accesso, com- patibilmente con le risorse disponibili;
f) garantire il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia e della qualità dell’atti- vità formativa finanziata, anche attraverso la consultazione degli utenti e delle loro famiglie, mettendo a disposizione i dati sulle attività e i servizi che la Provincia di Bologna esercita in favore delle persone con disabilità nell’ambito dell’Obbligo di istruzione e Formativo;
g) promuovere e sostenere, nei limiti delle risorse disponibili, forme di integrazione tra scuola e formazione professionale, quali i Percorsi Integrati in Alternanza tra Formazione, Scuola e Territorio (P.I.A.F.S.T.), previsti all’interno dei Piani dell’Offerta Formativa delle scuole secondarie di secondo grado del territorio provinciale, nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente in materia;
h) mettere annualmente a disposizione dei soggetti firmatari del presente Accordo i dati numerici dell’Osservatorio provinciale sulla scolarità, secondo il tracciato
predisposto dalla Regione Xxxxxx-Romagna e secondo i tempi previsti dalla Regione stessa, anche in relazione all’approvazione dei criteri uniformi di certi- ficazione e di diagnosi.
4.3 | Aziende UU.SS.LL. di Bologna e Imola
Le Aziende UU.SS.LL. di Bologna e Imola si impegnano a:
a) individuare i bambini e gli alunni disabili redigendo apposita certificazione in base a quanto indicato dalla Legge 104/92 e successive modifiche, nonché dalle disposizioni regionali vigenti in materia e secondo quanto meglio precisato nel- l’allegato“Categorie diagnostiche e codici per la certificazione ai sensi della Legge 104/92”;
b) accordarsi con le Dirigenze Scolastiche per il passaggio delle informazioni neces- sarie in tempo utile per la definizione del fabbisogno di personale di sostegno, nei casi di bambini e alunni certificati per la prima volta nella provincia di Bologna o trasferiti da altra provincia o regione;
c) redigere la Diagnosi Funzionale (D.F.) e ogni altra documentazione atta ad indi- viduare le caratteristiche, i bisogni e le potenzialità dei bambini e alunni, anche ai fini dell’identificazione delle risorse, dei materiali e dei sussidi utili al proces- so di integrazione scolastica;
d) garantire la conservazione dei suddetti documenti presso i propri archivi, non- ché la comunicazione formale a tutti i soggetti interessati delle variazioni in caso di modifiche dei referenti;
e) garantire la presenza di propri operatori nei servizi educativi, scolastici e forma- tivi e nei gruppi di lavoro previsti dal presente Accordo, per la stesura, l’aggior- namento e le verifiche del Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) e del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), utilizzando anche proprie figure professionali con forma- zione pedagogico – educativa laddove presenti;
f) collaborare con le Istituzioni educative, scolastiche e formative e con gli Enti Locali, per la realizzazione di progetti di aggiornamento e formazione in servi- zio previsti dalla normativa vigente, e promuovere la partecipazione del proprio personale a iniziative di formazione e aggiornamento realizzate anche da altri Enti: in questo caso l’organizzazione e la gestione delle attività di aggiornamen- to verranno opportunamente concordate tra gli Enti interessati;
g) collaborare a progetti di orientamento con l’Ufficio Scolastico Provinciale, le I.S.A., l’Amministrazione provinciale e il sistema degli Enti di Formazione Professionale;
h) mettere a disposizione del contesto educativo, scolastico e formativo persona- le di riabilitazione in relazione a specifici progetti;
i) collaborare alla realizzazione di particolari progetti educativi, scolastici e forma- tivi rivolti a gruppi o a classi per favorire l’integrazione di bambini e alunni disa- bili;
l) fornire, quando prescritto, protesi e ausili indicati nel nomenclatore tariffario;
PREMESSA
m) mantenere aggiornata la banca dati degli ausili assegnati ad uso personale al fine di favorire un ottimale riutilizzo delle risorse;
n) garantire la corretta compilazione e trasmissione alle scuole della documenta- zione di propria competenza allegata al presente Accordo, nonché la collabora- zione in ambito territoriale e provinciale all’elaborazione dei dati in proprio pos- sesso in ordine ai bambini e alunni disabili, trasmettendone le risultanze al Gruppo tecnico interistituzionale provinciale di cui all’art. 5.2 del presente Accordo, allo scopo di consentire una programmazione efficace degli interventi di qualifica- zione da parte di tutti i soggetti interessati in ordine all’efficacia dell’integrazio- ne dei bambini e alunni disabili;
o) garantire il controllo e la verifica dei servizi resi, secondo quanto previsto dal sistema di qualità aziendale.
p) collaborare alla definizione delle priorità relativamente all’attribuzione delle risor- se educativo-assistenziali sia a livello di Gruppo di lavoro, che a livello interisti- tuzionale.
q) confermare il proprio impegno ad individuare e promuovere, in collaborazione con gli Enti coinvolti, azioni finalizzate alla prevenzione secondo quanto indica- to all’art. 4.1.3- lett. h).
4.3.1 Gruppo per l’Orientamento e il Monitoraggio dei bambini e alunni disabili all’in- terno dei percorsi scolastici e formativi (scuola secondaria di primo e di secondo grado) e Gruppo INTER-USL
Per accompagnare i bambini e gli alunni disabili e le loro famiglie nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado, le Aziende UU.SS.LL. agiscono attraverso l’articolazione dei seguenti gruppi:
a) Gruppo per l’Orientamento e il Monitoraggio dei bambini e alunni disabili all’in- terno dei percorsi scolastici e formativi (scuola secondaria di primo e di secon- do grado) che ha il compito di:
• attivare modalità di osservazione nei contesti scolastici ed extra scolastici al fine di concorrere alla definizione del progetto scolastico/formativo;
• collaborare con i vari soggetti coinvolti nel processo di orientamento al fine di individuare un percorso condiviso, compatibile con le caratteristiche dell’alun- no in rapporto alle risorse disponibili;
• effettuare un’azione di monitoraggio dei percorsi intrapresi, in collaborazione con la scuola, la famiglia e i Servizi territoriali, al fine di verificarne l’efficacia e valutare in itinere eventuali altri progetti atti a favorire lo sviluppo di compe- tenze professionalizzanti e prelavorative;
• assicurare e favorire la collaborazione fra Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (N.P.I.A.), Unità Sociale e Sanitaria Integrata (U.S.S.I.), Disabili Adulti e Psichiatria al fine di garantire la continuità degli interventi e dei pro- getti in atto;
• partecipare ai Gruppi di Lavoro di Istituzione Scolastica (G.L.I.S.) della scuola secondaria di secondo grado.
b) Il Gruppo INTER-USL che ha il compito di:
• rilevare il bisogno scolastico–formativo dei bambini e alunni disabili in rappor- to al quadro delle risorse;
• segnalare gli alunni disabili nei percorsi previsti dalla Formazione Professionale per l’assolvimento dell’Obbligo Formativo (art. 19 del presente Accordo);
• orientare e monitorare gli ingressi nella scuola secondaria di secondo grado e nei percorsi di Obbligo Formativo in collaborazione con il Gruppo di cui al punto a;
• fungere da punto di riferimento per gli Enti di Formazione Professionale e per le scuole secondarie di secondo grado al fine di favorire le buone prassi nella transizione;
• partecipare al Gruppo tecnico interistituzionale provinciale (art. 5.2).
4.4 | Amministrazioni comunali
Le Amministrazioni comunali per i bambini e gli alunni disabili propri residenti, anche sulla base di quanto previsto dalla Legge regionale 26/2001, si impegnano a:
4.4.1 In qualità di Ente Locale
a) promuovere le politiche per l’inclusione dei bambini e degli alunni disabili, in particolare nell’ambito delle Conferenze Territoriali funzionali al miglioramento dell’offerta formativa (art. 46 comma 4 della Legge Regionale 12/2003) e dei Piani di Zona distrettuali per la salute ed il benessere sociale, sostenendo la collabo- razione con le famiglie;
b) garantire l’eliminazione progressiva delle barriere architettoniche dagli edifici scolastici di propria competenza, sulla base della normativa vigente;
c) dotare le scuole di arredi scolastici adeguati alle particolari esigenze dei bambi- ni e alunni disabili e fornire loro le attrezzature tecniche e gli ausili personali richiesti dalle Aziende UU.SS.LL., extra nomenclatore tariffario, necessari per ren- dere effettivo il diritto allo studio. Le scuole potranno autorizzare i bambini e gli alunni a utilizzare le medesime attrezzature tecniche e ausili personali anche al di fuori della sede scolastica per lo svolgimento di attività scolastiche ed extra scolastiche;
d) dotare i bambini e alunni disabili di eventuale materiale didattico previsto nei progetti volti a garantire la loro integrazione, che potrà essere aggiuntivo rispet- to alle risorse messe a disposizione dalle scuole;
e) assegnare alle scuole assistenti, educatori, operatori specializzati adeguatamen- te preparati per l’assistenza, l’autonomia personale e la comunicazione dei bam- bini e degli alunni disabili, tenuto conto dei bisogni e dei progetti personalizza- ti valutati congiuntamente, e delle risorse professionali assegnate dall’Am- ministrazione scolastica. Potrà essere esaminata l’eventuale possibilità di attri-
PREMESSA
buire direttamente alle Istituzioni Scolastiche un monte ore di personale educa- tivo/assistenziale, dopo aver valutato annualmente i bisogni e i progetti persona- lizzati degli allievi iscritti e frequentanti.
In ambito territoriale è auspicabile che, in via sperimentale, vengano promossi progetti di attuazione della figura dell’“Educatore di plesso e/o di classe”, proce- dendo alla definizione di un organico di personale assegnato all’Istituto Scolastico e alla determinazione di un monte ore complessivo assegnato ad inizio d’anno, comprensivo di tutte le necessità.
Le caratteristiche progettuali, tecniche e operative dei progetti sperimentali saranno stabilite attraverso forme di concertazione tra tutti gli Enti coinvolti (Istituzioni Scolastiche, Azienda Sanitaria Locale, Amministrazioni Comunali e Cooperative).
f) promuovere e sostenere, compatibilmente con le proprie risorse, l’utilizzo della figura del tutor amicale (art. 16.6);
g) provvedere al trasporto scolastico nel percorso casa-scuola e ritorno: il servizio è attivato, a seguito di specifica richiesta presentata ogni anno scolastico (o per periodi inferiori) dall’Azienda U.S.L. e confermata dalla famiglia;
h) provvedere al trasporto in caso di terapie richieste dall’Azienda U.S.L., verificato che dette terapie non possano essere collocate al di fuori dell’orario scolastico e che né la famiglia, né il personale docente e non docente in servizio presso l’Istituzione Scolastica possano provvedere ad accompagnare l’alunno disabile;
i) sostenere progetti volti a garantire e a migliorare i livelli qualitativi di integrazio- ne dei bambini e degli alunni disabili;
l) garantire l’accesso alle iniziative educativo - ricreative estive, possibilmente con lo stesso personale educativo ed assistenziale assegnato durante l’anno scola- stico;
m) far conoscere e favorire l’accesso alle attività extra scolastiche ed estive presen- ti sul proprio territorio (pre - post scuola, centri estivi e altre opportunità);
n) garantire la presenza dei propri referenti nei Gruppi di Lavoro delle Istituzioni Scolastiche (G.L.I.S.) e degli operatori che seguono l’allievo nei Gruppi Operativi (G.O.);
o) garantire la collaborazione con l’Amministrazione scolastica e la Provincia, nel rispetto delle proprie competenze, relativamente all’orientamento scolastico e professionale dei bambini e degli alunni disabili;
p) garantire, insieme all’Amministrazione Scolastica, all’Azienda USL e alla Provincia, alle famiglie degli utenti, il controllo e la verifica dei servizi resi con l’utilizzo di indicatori di efficacia e qualità, anche attraverso la consultazione degli utenti;
q) raccogliere le schede di sintesi e verificarne la possibilità di elaborazione in forma sintetica anche a livello di Ambito territoriale;
r) assegnare alle scuole il personale adeguatamente preparato per l’assistenza spe- cialistica per la promozione dell’autonomia personale e la facilitazione dei pro-
cessi comunicativi e di sviluppo globale. In alternativa,previo accordo con le Dirigenze scolastiche, i Comuni possono trasferire adeguati finanziamenti alle scuole affinché gestiscano direttamente detti incarichi. In tal caso l’Ente Locale si impegna a collaborare attivamente per le procedure conseguenti.
Si conviene, in ogni caso, che i requisiti di accesso al ruolo di “operatore dei ser- vizi di assistenza specialistica a bambini e studenti disabili siano quelli indicati all’art. 16.4 “Figure Professionali per lo sviluppo dell’autonomia e della comuni- cazione” del presente Accordo Territoriale.
Per l’assistenza di base, si rimanda all’ art. 16.2 relativamente al ruolo del perso- nale statale ATA.
s) contribuire alla realizzazione dei progetti volti a garantire e migliorare i livelli educativi e didattici dell’integrazione nel sistema scolastico;
t) relativamente all’orientamento scolastico e professionale, partecipare con l’Amministrazione Scolastica, l’Azienda USL e la Provincia, secondo le rispettive competenze, alla definizione del percorso scolastico e professionale degli allie- vi in situazione di handicap;
u) uniformare le proprie azioni alle modalità e ai tempi concordati attraverso il pre- sente Accordo Territoriale (vedi allegato 1).
Le azioni dei Comuni sono svolte, tramite gli Uffici competenti e nei limiti delle risor- se a disposizione, a favore dei bambini e degli alunni disabili iscritti a scuole gesti- te dallo Stato, da Enti Locali e da soggetti privati paritari.
I Comuni, al fine di promuovere l’autonomia delle Istituzioni Scolastiche Autonome statali e paritarie, nel caso esse fossero interessate, potranno sostenere i percorsi di integrazione attraverso finanziamenti in luogo di interventi diretti dei propri ope- ratori.
I Comuni potranno individuare sistemi tariffari basati sulla condizione economica, in riferimento agli interventi individuali per il diritto allo studio, ai sensi art. 3, comma 3 della Legge Regionale n. 26/2001.
Oltre ai bambini e alunni disabili certificati, le suddette prestazioni possono essere assicurate anche ai bambini e alunni temporaneamente disabili impossibilitati a fre- quentare regolarmente le lezioni. Di norma gli interventi vengono attivati per gli allievi per i quali si prevede una disabilità per un periodo superiore a 30 giorni (in analogia a quanto previsto al punto h dell’art. 4.1.1 del presente Accordo).
Per casi eccezionali e patologie particolarmente complesse, l’intervento assistenziale temporaneo può essere fornito anche a domicilio dell’alunno regolarmente iscritto. In base alla legislazione vigente, le competenze assistenziali sono a carico del Comune di residenza dell’alunno certificato.
PREMESSA
4.4.2 In qualità di soggetto con gestione diretta o indiretta
di nidi e scuole dell’infanzia
a) dare priorità di accesso ai bambini e alunni con certificazione di disabilità;
b) facilitare l’acquisizione dei titoli di specializzazione, previsti dalle norme vigen- ti, agli insegnanti di sostegno delle scuole dell’infanzia in servizio a tempo inde- terminato;
c) dare la precedenza nell’assegnazione dei posti di sostegno nelle scuole dell’in- fanzia al personale in possesso dei titoli di specializzazione;
d) garantire le condizioni per la collaborazione del personale ausiliario nel proces- so di integrazione scolastica;
e) costituire il Gruppo Operativo (G.O.) che si riunisce, su convocazione scritta da parte del Responsabile del servizio, entro il mese di novembre e secondo un calendario concordato con i Tecnici sanitari interessati e le famiglie o i loro rap- presentanti e comunicato formalmente a tutti i componenti;
f) costituire gruppi di lavoro analoghi ai Gruppi di Lavoro di Istituzione Scolastica (G.L.I.S)
g) realizzare, anche in forma associata, attività di formazione e di aggiornamento per gli educatori dei nidi e per gli insegnanti curricolari, per gli insegnanti di sostegno e per il personale ausiliario in servizio presso i propri servizi e scuole, su tematiche di carattere pedagogico, didattico e su specifiche tecnologie per il superamento della disabilità. Per rendere maggiormente efficace l’integrazione e il coordinamento delle funzioni e delle risorse professionali che agiscono sui bambini e alunni disabili, verranno favorite le iniziative che coinvolgono anche il personale di altri Enti e dei familiari, e comunque verrà favorita la partecipa- zione di educatori e insegnanti ad iniziative di formazione e aggiornamento pro- mosse da altri Enti, come previsto dall’art. 14 della Legge 104/92: in questo caso l’organizzazione e la gestione delle attività di aggiornamento verranno oppor- tunamente concordate tra gli Enti interessati;
h) promuovere iniziative di innovazione didattica e di sperimentazione, anche in collaborazione con l’Università, con le Aziende UU.SS.LL., le Associazioni ed altri Enti di Formazione accreditati, in particolare per favorire l’integrazione tra servi- zi, scuola e territorio, lo sviluppo di competenze specifiche in ordine a partico- lari tipologie di disabilità, il monitoraggio delle tendenze in ordine all’evoluzio- ne delle modalità di scolarizzazione e di intervento precoce per i bambini disa- bili nella fascia di età da 0 a 6 anni, lo sviluppo della cultura e della pratica della documentazione delle buone pratiche nel campo dell’integrazione;
i) garantire il controllo e la verifica dei servizi resi, anche attraverso la consultazio- ne degli utenti.
4.5 | Centro di Formazione Professionale FUTURA S.p.A. e FORMA GIOVANI Soc. Cons.r.l.
Il Centro di Formazione Professionale FUTURA S.p.A. e FORMA GIOVANI Soc. Cons.r.l. si impegna a:
a) realizzare per i giovani in situazione di handicap, compatibilmente con le risor- se disponibili, progetti Integrati Scuola e Formazione professionale e territorio
/PIAFST, cioè percorsi individuali interni alla scuola in espletamento dell’obbli- go formativo o dell’obbligo scolastico, oppure progetti di Formazione Professionale nella doppia versione di formazione in situazione e di corsi OF, e comunque secondo le linee guida della Provincia di Bologna;
b) collaborare con i referenti dell’Azienda USL Bologna e con gli Istituti Scolastici con i quali l’Ente opera, nella fase dell’orientamento e del supporto all’integra- zione, nell’aggiornamento del Profilo Dinamico Funzionale e per le verifiche periodiche del Piano Educativo Individualizzato;
c) istituire anche per la Formazione Professionale il Gruppo di lavoro e i Gruppi Operativi presenti negli istituti scolastici nei quali l’Ente opera;
d) stilare per ogni progetto integrato appositi accordi esplicativi delle attività for- mative svolte con le scuole interessate;
e) nominare un proprio rappresentante all’interno dei Gruppi di Lavoro di istituzio- ne Scolastica e nei gruppi operativi presenti negli istituti scolastici nei quali l’Ente opera;
f) promuovere e sperimentare nuovi percorsi di integrazione con le scuole medie inferiori e superiori;
g) coordinare le proprie azioni con le attività istituzionali di tutti gli altri Enti e sog- getti coinvolti nel percorso di integrazione scolastica e sociale dei giovani in situa- zione di handicap;
h) dotarsi di strumenti e strategie per controllare e verificare l’efficacia degli inter- venti, anche attraverso la consultazione degli utenti;
i) uniformare le proprie azioni rivolte all’integrazione scolastica di giovani disabili alle modalità e ai tempi specifici indicati nell’allegato all’Accordo territoriale.
PREMESSA
Coordinamento interistituzionale, monitoraggio e verifiche
Art. 5 | Organismi di governance e coordinamento a livello provinciale
5.1 | La concertazione istituzionale
La Conferenza Provinciale di Coordinamento, istituita dall’art. 46 della Legge Regionale 12/2003, opportunamente allargata ai soggetti firmatari e aderenti del presente Accordo ed al Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.), in quanto sede di confronto interistituzionale per la condivisione delle politiche relative all’istruzio- ne e alla formazione, presiede anche all’applicazione del presente Accordo e promuo- ve il coordinamento, l’azione integrata e la valutazione degli interventi realizzati.
Spetta altresì alla stessa promuovere iniziative di concertazione e di condivisione degli impegni con i Tavoli dei Piani sociali di zona, istituiti ai sensi della Legge Regionale 2/2003, e la Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria.
Per le funzioni connesse all’attuazione e verifica dell’Accordo, la Conferenza si avva- le del Gruppo tecnico interistituzionale provinciale appositamente costituito.
5.1.2 La concertazione istituzionale territoriale
Il tavolo del piano socio sanitario del Distretto Pianura Est rappresenta il luogo inte- ristituzionale in cui vengono condivise le politiche sociali, sanitarie ed educative, presiede all’applicazione dell’Accordo Territoriale e, in rapporto col gruppo tecnico interistituzionale, collabora alla promozione di interventi per la diffusione e la cono- scenza dell’Accordo stesso.
5.2 | Gruppo tecnico interistituzionale provinciale
In considerazione della rilevanza e della complessità dell’agire in raccordo tra le poli- tiche che a vario titolo si occupano di disabilità, la Conferenza Provinciale di Coordinamento allargata istituisce il Gruppo tecnico interistituzionale provinciale, che rimarrà in vigore per l’intero quinquennio di durata dell’Accordo stesso.
Tale gruppo, coordinato dalla Provincia di Bologna, è costituito dalle Istituzioni esi- stenti all’interno della Conferenza, integrati da :
un rappresentante del Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.); un rappresentante delle scuole paritarie a gestione privata (FISM e FIDAE); rappresentanti delle Aziende UU.SS.LL. di Bologna e di Imola;
rappresentanti delle Associazioni dei disabili nominati dalla Consulta provinciale
PREMESSA
per il superamento dell’handicap.
Il Gruppo, che si riunisce almeno tre volte l’anno, ha il compito di:
• garantire l’eventuale aggiornamento del testo sulla base delle modifiche di tipo normativo e legislativo che interverranno nel quinquennio di vigenza;
• predisporre e diffondere annualmente una relazione di sintesi sull’andamento dell’Accordo, effettuata sulla base delle verifiche interne di ciascun Ente e anche attraverso l’analisi a consuntivo delle risorse impiegate, al fine di promuovere l’uso coordinato delle risorse;
• predisporre, di concerto con il G.L.I.P., una verifica intermedia del presente Accordo, modalità e strumenti di diffusione dello stesso;
• far conoscere le risorse messe in campo nella scuola e nella formazione profes- sionale per l’adempimento dell’Obbligo Formativo, promuovendo anche forme di integrazione tra i due sistemi e supportando azioni di orientamento nel pas- saggio tra un grado di scuola all’altro e da un sistema all’altro;
• raccordare e diffondere gli accordi territoriali promossi dai Comuni e monitorar- ne l’andamento, garantendone la coerenza con il presente Accordo e valorizzan- done anche gli aspetti migliorativi rispetto al testo dell’Accordo stesso.
5.3 | Osservatorio provinciale sulla scolarità
L’Osservatorio provinciale sulla scolarità raccoglie annualmente i dati numerici rela- tivi ai bambini e alunni disabili iscritti e frequentanti le scuole primarie e seconda- rie di primo e secondo grado statali e paritarie, secondo il tracciato predisposto dalla Regione Xxxxxx-Romagna e nei tempi previsti dalla Regione stessa.
Art. 6 | Promozione, attuazione, monitoraggio e verifica
I soggetti sottoscrittori si impegnano a promuovere la diffusione e la conoscenza dell’Accordo, al fine di assicurare il coinvolgimento e la partecipazione più ampia della società civile, oltre che dei soggetti contraenti. Si impegnano pertanto a pro- muovere iniziative di approfondimento all’interno delle rispettive organizzazioni, atte a garantire la conoscenza e la condivisione di contenuti e finalità dell’Accordo.
6.1 | Monitoraggio e verifiche
Come previsto dalla Legge 104/92 e tenuto conto delle esperienze maturate e con- solidate negli anni:
tutti gli Enti firmatari applicano modalità operative di monitoraggio e verifica, cia- scuna al proprio interno, secondo le modalità definite da ciascun ente nell’art. 4 del presente Accordo, valutando eventualmente a consuntivo le risorse economiche e umane impiegate;
tutti gli Enti firmatari inviano annualmente al Gruppo tecnico interistituzionale pro- vinciale gli esiti di tali operazioni, al fine di offrire a tutti i componenti elementi di conoscenza e di valutazione utili per le attività di propria competenza;
il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.) per l’integrazione scolasti- ca e formativa, produce una relazione annuale di verifica, anche alla luce dei rilievi e dei suggerimenti pervenuti dalle Istituzioni Scolastiche Autonome, dall’utenza e dai Servizi interessati; il G.L.I.P. si avvale degli strumenti di cui riterrà opportuno dotar- si e delle relazioni prodotte dai Gruppi di Lavoro di Istituzione Scolastica (G.L.I.S.) e dal Gruppo tecnico interistituzionale provinciale (artt.13 e 5.2 del presente Accordo).
Per le funzioni connesse all’attuazione, alla diffusione, al monitoraggio e alla verifi- ca dell’Accordo Territoriale, il Piano di Zona si avvale del gruppo tecnico interistitu- zionale che ha redatto l’Accordo stesso.
6.2 | Verifiche intermedie
In considerazione della durata quinquennale dell’Accordo, Enti firmatari e aderen- ti, avvalendosi del Gruppo tecnico interistituzionale provinciale (art. 5.2 del presen- te Accordo), concordano nel prevedere una verifica intermedia dell’Accordo.
La verifica intermedia permetterà di effettuare un’adeguata valutazione dell’appli- cazione dell’Accordo con modalità e strumenti stabiliti in sede di Gruppo tecnico interistituzionale provinciale.
A seguito della verifica intermedia provinciale, il gruppo tecnico interistituzionale del territorio Pianura Est verrà convocato per valutare eventuali integrazioni da apportare all’Accordo Territoriale e per effettuare altresì una valutazione intermedia dello stesso.
6.3 | Verifiche di esigibilità: Collegio di Vigilanza e Difensore civico
La vigilanza sull’esecuzione del presente Accordo di programma e gli interventi che dovessero rendersi necessari per garantirne il rispetto sono svolti dal Collegio di Vigilanza, come previsto dall’art. 27 della Legge 142/1990 e dall’art. 34 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali”. Il Collegio di Xxxxxxxxx è presieduto e convocato dal Presidente della Provincia o da un suo delegato ed è costituito da:
• Prefetto o suo delegato
• un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale,
• un rappresentante delle Istituzioni Scolastiche Autonome,
• un rappresentante di un Comune dell’area metropolitana,
• un rappresentante del Comune di Bologna,
• un rappresentante delle Aziende UU.SS.LL.
CAPITOLO 3
Per rendere partecipata la verifica“dell’esigibilità dei diritti” sono invitati permanen- ti agli incontri del Collegio di Vigilanza con diritto di parola un rappresentante delle famiglie nominato dalla Consulta provinciale per il superamento dell’handicap e un rappresentante delle scuole paritarie.
Al Collegio di Xxxxxxxxx sono conferiti i più ampi poteri di controllo sullo stato di attua- zione dell’Accordo, nonché poteri sostitutivi nei confronti della parte inadempiente, consistenti nell’adottare i provvedimenti previsti dalle norme di legge vigenti.
Il Difensore civico, istituito ai sensi dell’art. 11 del Decreto Legislativo 267/00, ha facoltà di segnalare al Collegio di Vigilanza, di cui sopra, eventuali inadempienze, disfunzioni, carenze e ritardi delle Amministrazioni nei confronti dei cittadini.
Il percorso di integrazione
e la relativa documentazione
Art. 7 - Certificazione di handicap
7.1
All’individuazione del bambino e dell’alunno, anche se maggiorenne, come sogget- to disabile provvede il competente Servizio dell’Azienda U.S.L. tramite apposita cer- tificazione. La certificazione attesta la natura della disabilità ed il suo grado secon- do la Classificazione internazionale delle malattie ICD10, mediante il modello di cer- tificazione allegato al presente Accordo e in coerenza con l’allegato “Categorie dia- gnostiche e codici per la certificazione ai sensi della Legge 104/92”. Essa viene rila- sciata con le modalità previste dalla normativa nazionale e regionale vigente.
7.2
Le certificazioni di handicap prodotte da specialisti nell’esercizio della libera profes- sione devono comunque essere convalidate secondo le procedure previste dalle competenti Aziende UU.SS.LL. che provvedono al rilascio della Diagnosi Funzionale (D.F.) secondo le modalità di cui al punto 7.1 del presente Accordo. In caso di allievi certificati trasferitisi da altre regioni italiane, il competente servizio dell’Azienda U.S.L. si premura di convalidare la certificazione secondo le procedure previste dal pre- sente Accordo. In attesa di tale convalida, resta valida la precedente certificazione.
7.3
La certificazione viene rilasciata alla famiglia del bambino e alunno, o al diretto inte- ressato in caso di maggiore età, che provvederà a consegnarla, di norma all’atto del- l’iscrizione ai servizi educativi, alla scuola o, qualora superato l’Obbligo di istruzio- ne, secondo quanto previsto dal Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), all’Ente di Formazione Professionale.
7.4
la Legge Regionale 4/2008 prevede che le certificazioni di handicap relative alla legge 104/92 vengano rilasciate da commissioni medico-legali che accertano disa- bilità ed invalidità.
Nel territorio della Pianura Est sono insediate n. 2 Commissioni : una con sede a S. Giorgio di Piano e una con sede a Budrio.
PREMESSA
IL PERCORSO PER LA CERTIFICAZIONE
La famiglia viene convocata dal Servizio Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (NPIA) dell’Azienda USL che fornisce i documenti da compilare e da presentare all’uf- ficio preposto o al CUP che prenotano la visita per la commissione disabilità.
I genitori si recano alla visita nella giornata indicata al momento della prenotazio- ne, al termine della quale la commissione disabilità rilascia loro un certificato indi- cante la diagnosi con il relativo codice diagnostico, il personale di supporto, even- tuali ausili e/o programmi particolari. Il documento rilasciato deve essere consegna- to dalla famiglia alla scuola, al momento dell’iscrizione, per poter usufruire dei sup- porti necessari per l’integrazione scolastica.
Successivamente, e comunque entro il mese di marzo, il clinico del Servizio NPIA dell’AUSL compila il modello DF che consegna alla famiglia la quale si impegna ad inoltrarlo alla scuola.
Al fine di agevolare la comunicazione e l’informazione alle famiglie, il gruppo di lavo- ro ha predisposto specifico materiale contenente tempi e modalità organizzative del percorso di certificazione.( vedi allegato 10. Accordo Territoriale)
Al fine di garantire la programmazione delle risorse per l’integrazione scolastica, il Servizio NPIA può inviare ai dirigenti scolastici, a seguito di precisa richiesta, una comunicazione informale in cui viene indicato il numero degli alunni certificati che frequenteranno la scuola. In questo modo la scuola può effettuare una prima com- parazione tra i dati in proprio possesso e le certificazioni rilasciate.
Art. 8 | Diagnosi Funzionale (D.F.)
La D.F. consiste in una descrizione della compromissione funzionale dello stato psico-fisico del bambino e alunno; tale descrizione si esplica in un profilo nel quale vengono considerate capacità, potenzialità e difficoltà di sviluppo del bambino e dell’alunno disabile.
Alla sua stesura, sul modello allegato al presente Accordo, provvedono i competen- ti Servizi delle Aziende UU.SS.LL. La D.F. viene rinnovata ad ogni passaggio di grado scolastico o alla formazione professionale dell’alunno interessato, e comunque aggiornata allorquando se ne ravvisino i presupposti.
In caso di prima individuazione, le Aziende UU.SS.LL. si impegnano a produrre la documentazione entro 45 giorni dalla prima visita specialistica. La D.F. andrà comun- que redatta in concomitanza con la scadenza delle iscrizioni, in tempi utili per l’at- tivazione degli interventi di sostegno (entro marzo).
Art. 9 | Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.)
Sulla base dei dati della D.F., delle osservazioni organicamente e collegialmente rile- vate da docenti, operatori sanitari e genitori, il Gruppo Operativo (G.O.) elabora e condivide il P.D.F. secondo il modello allegato al presente Accordo.
Il P.D.F. individua sia le capacità e le potenzialità di sviluppo sia le difficoltà di appren- dimento nel rispetto delle scelte culturali del bambino e dell’alunno disabile.
Il P.D.F. consente di predisporre il Piano Educativo Individualizzato e, consegnato in copia alla famiglia, sarà aggiornato obbligatoriamente al passaggio di grado scola- stico o alla Formazione Professionale, e comunque ogniqualvolta lo si ritenga neces- sario.
Esso va redatto entro il 30 luglio (Decreto della Xxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxxx xxx Xxxxxxxx 00 febbraio 2006, n. 185 art. 3 comma 1) e trasmesso, su richiesta, alla scuola rice- vente.
Art. 10 | Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.)
Il P.E.I., secondo il modello di riferimento allegato al presente Accordo, è predispo- sto per ogni bambino e alunno disabile ed è parte integrante della programmazio- ne educativo-didattica di classe. Il P.E.I. va definito entro i primi due mesi di scuola (vista la complessità, tre mesi per le scuole secondarie di secondo grado) dai docen- ti del Consiglio di Classe, integrato con i docenti della Formazione Professionale nel caso di progetti integrati scuola e formazione professionale, con il contributo degli operatori dell’Azienda U.S.L., delle eventuali figure professionali dell’Ente Locale che seguono il bambino/alunno e della famiglia. Il Gruppo Operativo sottoscrive il P.E.I. come impegno per la realizzazione dello stesso.
Il P.E.I. documenta l’integrazione degli interventi predisposti a favore del bambino e alunno per un periodo di tempo determinato, di norma annuale, e va consegna- to in copia alla famiglia.
Per la redazione del P.E.I. il Consiglio di Classe e/o il gruppo dei docenti della sezione/classe in cui è iscritto il bambino e alunno disabile (costituito e funzionan- te secondo forme specifiche nei diversi ordini e gradi scolastici) si avvarrà della docu- mentazione prodotta nel percorso scolastico precedente, ricevuta dalla scuola o classe di provenienza, nonché della D.F. e del P.D.F. In particolare le indicazioni utili per la redazione del P.E.I. dovranno essere utilizzate e, se necessario, riviste prima dell’avvio dell’anno scolastico, sia nella programmazione scolastica sia con almeno un incontro con la famiglia e con gli altri soggetti coinvolti nel processo di integra- zione (come da Nota Ministeriale n° 4798/05). Le indicazioni così raccolte, arricchi- te dall’osservazione dei docenti della classe, contribuiranno alla elaborazione di un
PREMESSA
piano di lavoro da sperimentare fino a quando non sarà predisposto il P.E.I. definiti- vo all’interno del Gruppo Operativo.
Il P.E.I. costituisce un documento di sintesi dei dati conosciuti e di previsione degli interventi prospettati. In esso si definiscono:
• i bisogni, le prestazioni e i servizi erogati alla persona (tra i quali anche l’acces- so, l’accoglienza e la somministrazione dei farmaci);
• gli obiettivi educativi/riabilitativi e di socializzazione perseguibili (in uno o più anni);
• gli obiettivi di apprendimento e di integrazione riferiti alle diverse aree, anche in relazione alla programmazione di classe;
• l’eventuale progettazione delle attività integrate con la formazione professionale;
• le attività integrative, comprese le eventuali uscite didattiche e/o viaggi di istru- zione;
• le forme di integrazione fra scuola ed extra-scuola in sintonia con il progetto di vita;
• i metodi, i materiali, i sussidi per la sua attuazione;
• i tempi di scansione degli interventi previsti;
• le forme e i modi di verifica e di valutazione del P.E.I. stesso;
• il raccordo con la famiglia in caso di assenza prolungata.
Art. 11| Orientamento e continuità
Ad ogni bambino e alunno disabile e alla sua famiglia va garantita una positiva acco- glienza nelle diverse fasi di passaggio durante il percorso scolastico e formativo, in modo da porre l’alunno e la sua famiglia, quanto prima e in modo consapevole, in grado di essere attivi e partecipi nel processo di sviluppo e di integrazione.
In particolare i diversi operatori assicurano il corretto passaggio delle informazioni, il pieno ascolto delle persone e delle loro esigenze, il coinvolgimento partecipato alle fasi dell’integrazione scolastica e formativa, nella prospettiva dell’autonomia di scelta e della valorizzazione del progetto di vita del bambino e dell’alunno.
Va inoltre garantita la continuità educativa tra i diversi gradi dell’istruzione, nonché tra le diverse opportunità dell’Obbligo Formativo, in relazione al passaggio delle informazioni, all’aggiornamento della documentazione, all’orientamento educati- vo e alla predisposizione delle condizioni per l’accoglienza.
Infine, al termine del percorso scolastico e formativo, è assicurata la trasmissione all’Azienda U.S.L. di riferimento della documentazione utile alla più proficua futura accoglienza sociale e lavorativa dell’ex allievo.
Le Istituzioni Scolastiche Autonome Statali e Paritarie del territorio Pianura Est pro-
muovono ed individuano percorsi di continuità e azioni per l’orientamento al fine di migliorare e facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro e indirizzare all’inserimento lavorativo, in collaborazione con i locali servizi deputati all’orientamento. Nel periodo febbraio/giugno si garantiscono incontri per il pas- saggio delle informazioni, incontri con i docenti delle scuole coinvolte e con tecni- ci AUSL e dei Comuni per la definizione di azioni indirizzate ai bambini, alle famiglie, alla scuola.
Al fine di garantire continuità al progetto educativo rivolto al minore disabile, duran- te le attività estive si propone attivare ogni modalità che consenta di effettuare un passaggio delle informazioni rispetto alle situazioni individuali, nel rispetto delle norme vigenti in relazione alla riservatezza sui dati.
Art. 12 | Gruppo Operativo (G.O.)
Per ogni bambino e alunno disabile iscritto a scuola o alla formazione professiona- le opera collegialmente il gruppo interprofessionale. Esso è costituito da:
• il Dirigente Scolastico o il Direttore dell’Ente di Formazione Professionale, o un loro delegato;
• il Consiglio di Classe e/o gli insegnanti della classe/sezione di riferimento;
• i referenti della Formazione Professionale, se l’allievo svolge un percorso inte- grato scuola/formazione;
• operatori dell’Azienda U.S.L. referenti del bambino/alunno;
• gli operatori sociali e/o tecnici dell’Ente Locale referenti del bambino/alunno;
• la famiglia.
La famiglia è parte attiva nella definizione e nella verifica del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato, avvalendosi, se lo ritiene oppor- tuno, di suoi consulenti.
Il Dirigente Scolastico o il Direttore dell’Ente di Formazione Professionale costitui- sce formalmente il Gruppo, specificando nominalmente i referenti indicati dai diver- si Enti.
Il G.O. viene convocato dal Dirigente Scolastico o dal Direttore dell’Ente di Formazione Professionale per la stesura, l’aggiornamento e la verifica del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato e si riunisce, secondo un xxxxxxx- rio concordato, almeno due volte l’anno (potranno essere concordate variazioni nel- l’ambito del Gruppo stesso su richiesta motivata dei singoli componenti del Gruppo). Gli impegni di lavoro formulati in G.O. e opportunamente verbalizzati sono vinco- lanti per tutti i componenti del G.O. stesso.
I membri del G.O. sottoscrivono il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) come impe-
PREMESSA
gno alla realizzazione dello stesso.
Al termine di ogni ciclo educativo/scolastico (nido, scuola materna, 5° elementare, ultimo anno della scuola secondaria di primo grado, ultimo anno dell’Obbligo di istruzione e, in caso di passaggio ad un percorso di formazione professionale, al ter- mine dell’Obbligo di istruzione) il G.O. di fine anno è integrato con referenti dell’Istituto
/ Ente di Formazione e a cui il bambino e alunno è iscritto per l’anno successivo, e provvede a ratificare il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) e ad elaborare indicazio- ni utili alla redazione del P.E.I., che sarà poi completato ed integrato dai docenti della futura classe di appartenenza.
Il G.O. potrà prevedere la partecipazione e avvalersi, su richiesta delle famiglie, di Enti di Formazione, di consulenze di specialisti, anche messi a disposizione dalle Associazioni, salvaguardandone la compatibilità con il progetto educativo e con il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) e monitorandone i risultati.
Fermo restando quanto indicato nel presente Accordo, in caso di trattamenti riabi- litativi effettuati da operatori esterni all’Azienda U.S.L., è il G.O. per il passaggio al termine di un ciclo scolastico che valuta opportunità e modalità di inserimento nel P.E.I.
Se la famiglia non intende avvalersi delle prestazioni terapeutiche e riabilitative dell’Azienda U.S.L., essa dovrà garantire le condizioni affinché lo specialista da lei scelto che segue l’alunno presti la propria collaborazione e consulenza alla scuola per la redazione della Diagnosi Funzionale (D.F.), del Piano Dinamico Funzionale (P.D.F.) e del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), partecipando agli incontri pre- visti dal presente Accordo.
In ambito territoriale, per favorire la massima efficienza organizzativa, l’uso ottima- le delle risorse ed una reale partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, il Gruppo Operativo si riunisce in date prestabilite, secondo un calendario concordato e su convocazione del Capo d’Istituto (vedi art 4.1.3 lettera e) , possibilmente in orario che favorisca la partecipazione di tutti i componenti per tutto il tempo del Gruppo Operativo stesso.
Eventuali incontri tra scuola, operatori dell’Azienda USL – NPIA, operatori del Servizio Sociale che si rendessero necessari per approfondimenti specifici su singoli alunni, non sono da considerarsi Gruppi Operativi e devono pertanto svolgersi con tempi e modalità differenti e, se necessario, anche in spazi diversi da quelli della scuola ( ambulatorio NPIA).
Art. 13 | Gruppo di Lavoro di Istituzione Scolastica (G.L.I.S.)
Presso ogni I.S.A., e presso i Centri di Formazione Professionale, viene costituito il Gruppo di studio e lavoro previsto dall’art. 15, comma 2 della Legge 104/92, con il
compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.). Esso è composto da:
• il Dirigente Scolastico che lo presiede;
• un rappresentante dell’Azienda U.S.L. (per la scuola secondaria di secondo grado un operatore del Gruppo Orientamento e Monitoraggio - art. 4.3.1 del presente Accordo);
• due rappresentanti dei docenti, di cui uno specializzato;
• un rappresentante dell’Ente di Formazione Professionale, se vi opera;
• un rappresentante degli studenti (per le scuole secondarie di secondo grado);
• un rappresentante dei genitori degli alunni disabili (o eventualmente delle loro Associazioni) da loro stessi indicato;
• un rappresentante dei genitori eletti nel Consiglio di Circolo/Istituto;
• un rappresentante dell’Ente Locale.
Il Dirigente Scolastico, sulla base delle nomine ricevute dagli Enti coinvolti, forma- lizza la costituzione del Gruppo e ne informa le famiglie ad inizio anno scolastico contestualmente alla comunicazione del calendario degli incontri del Gruppo Operativo (G.O.).
Tale Gruppo, che ha valenza triennale, si riunisce almeno due volte l’anno con com- piti, tra gli altri, di:
• concorrere all’analisi e all’identificazione dei bisogni relativi alle risorse umane, finanziarie e strumentali, sostenendo con proprio atto scritto la richiesta del Dirigente Xxxxxxxxxx;
• concorrere a promuovere la corretta applicazione dei protocolli relativi al pas- saggio e alla formazione delle classi (Circolare Ministeriale n. 1/1988 e Decreto Ministeriale n. 141/1999);
• proporre e inserire nella programmazione del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) iniziative di promozione dell’integrazione scolastica della disabilità;
• monitorare la qualità dell’integrazione, verificandone l’applicazione anche attra- verso l’accesso alla documentazione, nel rispetto delle norme relative alla tute- la della privacy;
• fornire collaborazione per quanto previsto dall’art. 8 della Legge n.104/92, comma
l) e m).
Nelle scuole del territorio Pianura Est, all’inizio dell’anno scolastico viene convoca- to dal dirigente scolastico o suo delegato un incontro con i genitori degli alunni disa- bili per illustrare i compiti del GLIS e per presentare l’Accordo di programma. I geni- tori nominano il loro rappresentante per il GLIS che avrà il compito, insieme ad un insegnante incaricato dalla scuola, di programmare eventuali ulteriori incontri con
PREMESSA
i genitori. Successivamente al primo incontro, il dirigente scolastico o suo delegato dovrà comunicare per iscritto alle famiglie la composizione del GLIS con il recapito del genitore che li rappresenta per consentire ai genitori di mettersi in contatto col proprio rappresentante per ogni necessità. Per favorire la massima comunicazione tra le famiglie, nella medesima comunicazione dovrà contestualmente essere richie- sto ai genitori di inoltrare al loro referente il proprio recapito.
PER LE SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE A GESTIONE PRIVATA (ADERENTI ALLA
FISM DI BOLOGNA) non inserite all’interno di Istituto Comprensivo, il GLIS è istitui- to a livello provinciale, ha valenza triennale, si riunisce almeno 2 volte l’anno con i compiti previsti. Esso è composto da:
• il Presidente della FISM che lo presiede;
• due pedagogisti FISM;
• 7 referenti scuole paritarie a gestione privata in rappresentanza delle Scuole dei 7 Distretti;
• 2 rappresentanti dei genitori degli alunni in situazione di handicap (o eventual- mente delle loro associazioni) da loro stessi indicati;
• un rappresentante dell’Azienda USL;
• un rappresentante dell’Ente Locale (Comune di Bologna).
Il Presidente FISM, sulla base delle nomine ricevute dagli Enti coinvolti, formalizza la costituzione del Gruppo, ne informa tutte le Scuole federate che hanno a loro volta il compito di darne informazione alle famiglie.
NOTA BENE: La documentazione soggetta alla sottoscrizione da parte di tutte le componenti interessate (Scuola, Centro di Formazione Professionale, Famiglia, AUSL, Ente Locale) è depositata presso la Scuola o il Centro di Formazione Professionale frequentati dall’alunno dove hanno luogo, peraltro, tutte le procedure ufficiali (firme, accordi, riunioni, incontri…)
Art. 14 – Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.)
Il G.L.I.P. “ha compiti di consulenza e proposta al dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli Enti Locali e le Aziende UU.SS.LL. per la conclusione e la verifica dell’esecuzione degli accordi di programma e per l’impostazione e l’attuazione dei piani educativi individualizzati, nonché per qualsiasi altra attività inerente all’integrazione degli alunni in difficoltà di apprendimento”(art. 15, comma 3 della Legge 104/92). Allo scopo di rendere effet- tivi tali compiti, il G.L.I.P. ha accesso alla documentazione integrativa prodotta dai vari Enti in applicazione al presente Accordo, e reciprocamente mette a disposizio-
ne per la consultazione degli stessi enti la propria documentazione. Le competenze del G.L.I.P. sono:
• proporre modalità e strumenti coordinati d’informazione all’utenza;
• predisporre annualmente, in collaborazione con i vari Enti firmatari, l’azione infor- mativa sugli Accordi a favore degli alunni di nuova certificazione;
• favorire e/o promuove iniziative dirette all’innovazione e alla ricerca nel campo dell’integrazione scolastica;
• contribuire alla ricognizione e alla diffusione delle buone pratiche, nonché alla costruzione di un’effettiva e proficua interprofessionalità nella gestione interisti- tuzionale del processo di integrazione.
Il G.L.I.P. pertanto
a) predispone annualmente, in collaborazione con i firmatari del presente Accordo, l’azione informativa alle famiglie, con particolare riferimento al primo ingresso scolastico e alle nuove certificazioni;
b) favorisce e/o promuove le iniziative finalizzate alla formazione interprofessiona- le e interistituzionale, all’innovazione e alla ricerca nel campo dell’integrazione;
c) cura la ricognizione e la pubblicizzazione/diffusione delle buone pratiche al fine di contribuire ad una proficua interprofessionalità nella gestione dei processi di integrazione;
d) raccoglie:
1. il quadro delle opportunità scolastiche e formative per l’adempimento dell’Obbligo Formativo, curato dal Gruppo tecnico interistituzionale provin- ciale di cui all’art. 5.2 del presente Accordo;
2. le attività extra scolastiche presenti sul territorio provinciale che verranno tra- smesse dai Comuni.
Diritto allo studio, figure professionali, impiego integrato delle risorse
Art. 15 | Diritto allo studio
Gli interventi per il Diritto allo Studio sono regolati dalle Leggi Regionali 26/2001 e 12/2003. Per la programmazione delle risorse di propria competenza, i Comuni e la Provincia assumono a riferimento anche il presente Accordo.
Art. 16 | Figure professionali coinvolte nel processo di integrazione scolastica e formativa
Il processo di integrazione richiede l’attiva collaborazione di tutto il personale sco- lastico e della formazione professionale ed è garantito anche dall’intervento di figu- re professionali specifiche, individuate in coerenza con il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), operando con spirito di cooperazione integrata. Sarà cura degli Enti coinvolti favorire momenti di formazione, studio e ricerca comune.
16.1 | Personale docente e di sostegno
La responsabilità della qualità dell’integrazione scolastica è dell’intero Collegio dei Docenti e degli organi collegiali della scuola, che prevedono nel Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) tutte le azioni da intraprendere per garantire un positivo proget- to educativo/formativo per ogni bambino e alunno.
La responsabilità diretta dell’integrazione scolastica di ciascun bambino e alunno disabile è del Consiglio di Classe o del team docente che progetta, attraverso il P.E.I., tutti gli interventi didattici utili allo sviluppo scolastico di tutte le potenzialità del- l’alunno e programma le forme della verifica, della valutazione e della documenta- zione del percorso scolastico.
Gli insegnanti della classe sono tenuti a partecipare alle riunioni interistituzionali con gli altri operatori coinvolti nelle fasi di progettazione, confronto e verifica della singola situazione.
L’insegnante di sostegno è assegnato alla classe, di cui è contitolare, e rappresenta una risorsa di contesto per garantire idonee strategie educative, didattiche e rela- zionali al bambino/alunno.
Il Dirigente Scolastico, avvalendosi anche della professionalità del docente incari-
PREMESSA
cato di specifica funzione strumentale, garantisce la qualità complessiva degli inter- venti e il coordinamento funzionale di tutte le professionalità coinvolte.
16.2 | Personale Amministrativo Tecnico Ausiliario (A.T.A.) e collaboratori scolastici delle scuole/istituzioni educative comunali e paritarie.
Il personale A.T.A. partecipa a tutti gli effetti, ciascuno per le proprie competenze, al processo di integrazione scolastica del bambino e dell’alunno disabile.
Il collaboratore scolastico, in coerenza con le norme, i contratti di lavoro vigenti, garantisce l’assistenza di base agli alunni, compresi quelli in situazione di handicap. Nell’ambito dei compiti ordinari presta ausilio materiale, qualora necessario:
• nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche;
• all’interno e nell’uscita dalla scuola;
• nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale;
• all’alimentazione del bambino/alunno disabile.
Il collaboratore scolastico, sulla base di una specifica formazione e su incarico attri- buito dal Dirigente Scolastico sulla base della contrattazione integrativa d’Istituto, può assumere compiti di particolare responsabilità per lo svolgimento del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.). In questo caso il collaboratore scolastico partecipa al processo di integrazione, interagisce e collabora con il Dirigente Xxxxxxxxxx, gli inse- gnanti, la famiglia e il personale sanitario per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.).
16.3 | Personale degli Enti di Formazione Professionale (C.F.P.)
Nell’Ente di Formazione Professionale la responsabilità della qualità dell’integrazio- ne del successo formativo per ogni alunno disabile è del consiglio dei docenti nel quale sono presenti anche il coordinatore e il tutor della classe.
Il consiglio dei docenti progetta ed elabora il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), predisponendo ogni possibile raccordo didattico tra il programma della classe e le esperienze che saranno realizzate dall’allievo, anche quelle esterne all’Ente di Formazione Professionale. Inoltre programma le forme della verifica, della valuta- zione e della documentazione del percorso.
Gli insegnanti della classe partecipano agli incontri del Gruppo Operativo (G.O.) secondo quanto previsto dal presente Accordo.
I docenti di sostegno e i tutor dell’Ente di Formazione Professionale devono essere in possesso di una laurea pertinente e/o esperienza pluriennale in ambito socio- pedagogico e partecipano ad ogni situazione di aggiornamento e di studio finaliz- zata all’integrazione degli allievi disabili.
Il direttore dell’Ente garantisce la qualità complessiva degli interventi e la qualità di tutte le professionalità coinvolte.
Nel caso di percorsi integrati con l’istruzione, il coordinatore di attività e il formatore/tutor dell’Ente di Formazione Professionale partecipa al processo di inte- grazione scolastica dell’alunno disabile attraverso l’apporto di specifiche compe- tenze di orientamento e di avvicinamento al mondo del lavoro. Tali figure svolgono i seguenti compiti:
• individuare ogni situazione formativa/educativa sul territorio secondo le indica- zioni emerse dai G.O. e secondo quanto previsto dal P.E.I.;
• affiancare l’allievo nello svolgimento del percorso integrato sia a scuola, sia nelle eventuali situazioni formative esterne individuate sul territorio;
• predisporre ogni possibile raccordo didattico tra il programma della classe e l’e- sperienza realizzata dall’allievo presso le eventuali situazioni esterne;
• realizzare il monitoraggio e la valutazione della qualità delle attività formative attraverso l’elaborazione e l’utilizzo di specifici strumenti di analisi e di valuta- zione.
16.4 | Figure professionali per lo sviluppo dell’autonomia e della comuni- cazione (art. 13 comma 3 Legge 104/92)
Il personale per lo sviluppo dell’autonomia e della comunicazione (assistenti, edu- catori, operatori specializzati ad esempio nell’insegnamento della lingua dei segni ecc.) svolge le funzioni previste dalla normativa inerenti all’area educativo-assisten- ziale e finalizzate a favorire e sviluppare l’autonomia fisica e cognitiva, gli aspetti relazionali e la capacità di comunicazione del bambino e dell’alunno disabile.
Gli Enti Locali si impegnano a fornire personale provvisto dei requisiti di legge, così come indicato dalla Legge Regionale n. 26/2001 art. 5, in possesso di adeguate com- petenze professionali.
In ambito territoriale, ad integrazione di quanto prescritto e richiamato all’art. 4.4.1 lett. r) si conviene che gli operatori assegnati dai Comuni , a seguito di specifiche gare d’appalto, posseggano i seguenti requisiti: diplomi di Maturità - diploma di maturità magistrale, diploma di maturità rilasciato dal liceo socio-psico-pedagogi- co, diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole del grado preparatorio, diploma di dirigente di comunità, diploma di tecnico dei servizi sociali e assistente di comunità infantile, operatore dei servizi sociali e assistente per l’infanzia, titoli equipollenti riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione.
In alternativa, uno dei seguenti titoli universitari vecchio ordinamento: diplomi Xxxxxx Xxxxxxx Ordinamento - pedagogia, scienze dell’educazione, scienze della for- mazione primaria; o una delle seguenti lauree triennali nuovo ordinamento: diplo- mi Laurea Nuovo Ordinamento - animatore socio-educativo, educatore di Nido e di comunità infantile, educatore professionale/sociale, formatore, operatore culturale/esperto in scienze dell’educazione, scienze della formazione primaria, ser- vizio sociale o titoli equipollenti.
PREMESSA
In alternativa, altro titolo di scuola superiore accompagnato da: a) esperienza pro- fessionale in ambito educativo di almeno un anno o, in alternativa, b) partecipazio- ne a corsi di formazione professionale specifici di almeno 500 ore.
Tale personale viene assegnato in attuazione degli obiettivi indicati nel Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), su richiesta del Dirigente Scolastico e nel quadro del presente Accordo, secondo le procedure e le risorse fissate nel bilancio di previ- sione degli Enti Locali territoriali di competenza.
L’utilizzo del personale per lo sviluppo dell’autonomia e della comunicazione, non sostitutivo del docente di sostegno, avverrà sotto la responsabilità funzionale ed organizzativa del Dirigente Scolastico.
Nel P.E.I., secondo bisogni personalizzati di“accompagnamento” formativo e didat- tico e stante la possibilità organizzativa, può essere contemplata una flessibilità del- l’utilizzo delle ore assegnate all’educatore comunale, anche al di là dell’orario e dello spazio scolastici in senso stretto, secondo quanto previsto dagli accordi territoriali e dagli eventuali contratti in essere fra Enti Locali e i soggetti individuati come for- nitori dei servizi.
L’articolazione dell’orario di servizio del personale sarà definita, previo accordo con l’amministrazione fornitrice, in relazione alle esigenze operative ed organizzative del P.E.I., avendo a riferimento l’attività educativa diretta, la sua programmazione e la partecipazione del personale ai Gruppi Operativi.
L’intervento del personale deve pertanto rientrare a tutti gli effetti nel P.E.I. in un’ot- tica di progettazione partecipata.
In ambito territoriale, al fine di consentire agli operatori comunali incaricati tramite specifici appalti la piena partecipazione al percorso dell’integrazione, si ritiene impor- tante che Comuni e Scuole concordino modalità organizzative che consentano ai suddetti operatori di partecipare ai Gruppi Operativi e, quando necessario, alle atti- vità di programmazione.
16.5 | Personale di riabilitazione (terapisti della riabilitazione, educatori professionali)
E’ reso disponibile dalle Aziende UU.SS.LL. e interviene eccezionalmente nel conte- sto scolastico/educativo o presso Centri Specialistici dell’Azienda stessa in orario scolastico, previo accordo con le scuole, in relazione a specifici progetti di integra- zione.
16.6 | Tutor amicale
Nella scuola secondaria di secondo grado, al fine di migliorare l’integrazione scola- stica e sociale dell’alunno disabile, può essere prevista e attivata, in coerenza con gli obiettivi indicati nel Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) e sulla base delle con- segna del Gruppo Operativo (G.O.), la collaborazione di un giovane con funzione di tutor. Il tutor facilita:
• l’integrazione tra il percorso scolastico e le attività laboratoriali e le attività rea- lizzate fuori dalla scuola;
• l’apprendimento dell’allievo, aiutandolo nello svolgimento dei compiti a casa;
• l’integrazione nel gruppo dei pari e nelle situazioni culturali, sportive e ricreati- ve del territorio.
Il tutor amicale partecipa a incontri di programmazione e verifica con i propri refe- renti all’interno della scuola e ai momenti di lavoro del gruppo di progetto.
Per svolgere la funzione di tutor è necessario avere almeno il diploma di scuola secon- daria superiore, oppure essere studenti universitari orientati a svolgere compiti edu- cativi e di accompagnamento; è preferibile che il tutor abbia frequentato la stessa scuola dell’alunno al fine di inserirsi più agevolmente nel contesto, conoscendo gli spazi scolastici, l’organizzazione, il personale e avendo conoscenze specifiche nelle diverse discipline del percorso di studi.
Il Dirigente Xxxxxxxxxx può creare un rapporto di collaborazione con le Facoltà di Scienze della Formazione, Psicologia e affini, al fine di facilitare la partecipazione degli studenti iscritti a tali corsi di laurea, valutando la possibilità che l’esperienza di tutor venga riconosciuta come‘tirocinio’ o ‘credito formativo’.
La predisposizione di specifici progetti di attivazione dell’istituto del Tutor Amicale è competenza propria delle Istituzioni Scolastiche Secondarie di Secondo Grado. Pertanto, le Istituzioni Scolastiche Secondarie di Secondo Xxxxx possono proporre alle Amministrazioni Comunali, nell’ambito della definizione delle risorse per il soste- gno, esperienze di tutor amicale coinvolgendo, a seconda dei casi:
• studenti del proprio plesso scolastico (indicativamente del 4° anno) attivando specifici crediti formativi per gli studenti coinvolti
• studenti di altri Istituti Secondari di Secondo Grado (indicativamente del 4° anno) richiedendo alla scuola di provenienza l’attivazione di appositi crediti formativi;
• studenti universitari (vedi ultimo capoverso).
Gli eventuali costi derivanti dall’istituzione del Tutor Amicale sono a carico del Comune di residenza dello studente disabile per il quale viene attivato il progetto.
All’interno del Piano di Zona Pianura Est le Amministrazioni Comunali possono con- vogliare parte delle risorse economiche previste dalla Legge Statale sul Servizio Civile Volontario (per l’età 18-21 anni) e dalla Legge Regionale n.20 del 20 ottobre 2003 coordinata con le modifiche apportate dalla legge regionale n. 14 del 28 luglio 2008 (per l’età 15-18 anni) per questa specifica tipologia di attività.
Nel territorio della Pianura Est si individua l’ufficio del Piano di Zona del Distretto Pianura Est il luogo istituzionale per l’attivazione di un Accordo con l’Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Scienze della Formazione – per gli aspetti organizzati-
CAPITOLO 5
vi di carattere generale: tempi, numero studenti disponibili e modalità di effettua- zione dell’attività da parte degli studenti (tirocinio gratuito con credito formativo, prestazione con compenso forfetario…)
Art. 17 – Impiego coordinato delle risorse
Al fine di facilitare l’impiego coordinato delle risorse umane, finanziarie e dei servi- zi gli accordi territoriali indicheranno le modalità e i tempi dei necessari raccordi tra le diverse Amministrazioni, anche avendo a riferimento l’esperienza di pianificazio- ne nell’area disabilità, infanzia e adolescenza dei Piani di Zona distrettuali per la salu- te ed il benessere sociale.
L’obbligo di istruzione e l’obbligo formativo
Art. 18 | Orientamento alla scelta della scuola secondaria di secondo grado
L’orientamento è parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa di tutte le scuo- le e per i bambini e gli alunni disabili è anche attivato in specifiche iniziative in col- laborazione con le Aziende UU.SS.LL. tramite gli operatori del Gruppo Orientamento e Monitoraggio (art. 4.3.1 del presente Accordo).
Tali azioni di orientamento, in ogni fase operativa, devono tenere presenti le aspetta- tive e gli interessi degli alunni, il loro livello funzionale e le aree di potenzialità, ed esse- re comunque rapportate alla Diagnosi Funzionale (D.F.), al Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) ed essere parte integrante del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.); esse impli- xxxx la collaborazione tra le Istituzioni Scolastiche Autonome, le Aziende UU.SS.LL. e la famiglia per consentire a quest’ultima una scelta più consapevole.
L’azione di orientamento finalizzato ad una scelta consapevole inizia nella scuola secondaria di primo grado e prosegue nel biennio della scuola secondaria di secon- do grado (ultimo anno dell’Obbligo di istruzione) con l’obiettivo di:
• verificare il percorso intrapreso;
• programmare, in sede di Gruppo Operativo (G.O.), percorsi formativi integrati con le realtà del territorio o, in alternativa alla scuola, percorsi di formazione pro- fessionale fino all’assolvimento dell’Obbligo Formativo, e comunque a comple- tamento del percorso scolastico intrapreso.
Art. 19 | Obbligo di istruzione e Obbligo Formativo
Ai sensi della Legge 27 dicembre 2006, n.296 e del Decreto Ministeriale 22 agosto 2007, n.139, l’Obbligo di istruzione è stato elevato al 16° anno d’età e l’Obbligo Formativo è stato confermato fino al 18° anno d’età.
Per gli studenti disabili anche le scuole secondarie di secondo grado devono elabo- rare ed attivare percorsi educativo-didattici secondo :
a) una programmazione personalizzata curricolare,
PREMESSA
b) una programmazione personalizzata per obiettivi minimi,
c) una programmazione differenziata, cui corrispondono scelte operative diverse anche in sede di valutazione intermedia e finale.
Per le tipologie a) e b) saranno adottati modi e criteri di valutazione con prove ugua- li o equipollenti a quelle del gruppo classe; per la tipologia c) saranno elaborate spe- cifiche prove differenziate.
Le scelte di programmazione e di valutazione andranno esplicitate nel Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) e, a conclusione del percorso scolastico e/o formativo, la scuo- la, d’intesa con la famiglia e in coerenza con le scelte operate nel percorso, può rila- sciare, in alternativa alla qualifica o al diploma, un“certificato/attestato di crediti for- mativi” ugualmente valido e utile per la prosecuzione degli studi e l’inserimento nel mondo del lavoro.
19.1 | Percorsi scolastici integrati con la Formazione Professionale
Per quegli alunni, per i quali il Gruppo Operativo (G.O.) ha individuato l’opportunità di orientamento in alternanza con l’ambiente lavorativo, si possono prevedere Percorsi Integrati in Alternanza tra Formazione, Scuola e Territorio (P.I.A.F.S.T.). Tali percorsi si strutturano attraverso specifiche attività curricolari, anche laboratoriali, svolte all’in- terno della scuola o esterne ad essa, in ambienti individuati come formativi: a secon- da dell’anno di frequenza della scuola secondaria di secondo grado, il percorso assu- me valenza orientativa (nell’arco del primo triennio) o di avvicinamento al lavoro (biennio conclusivo).
Le proposte, ratificate dai G.O., verranno raccolte entro due mesi dall’iscrizione dal Gruppo INTER-USL (art. 4.3.1 del presente Accordo) che riporterà il quadro comples- sivo del fabbisogno al Gruppo tecnico interistituzionale provinciale (art. 5.2 del pre- sente Accordo).
La Provincia si impegna a prevedere risorse finanziarie nell’ambito dei Bandi ema- nati in coerenza con la normativa regionale vigente in materia.
19.2 | Il sistema della Formazione Professionale
Per gli alunni disabili per i quali, al termine dell’Obbligo di istruzione, il Gruppo Operativo (G.O.) proponga di svolgere l’Obbligo Formativo nella Formazione Professionale, è possibile prevedere inserimenti adeguatamente supportati all’in- terno dei corsi attualmente di durata biennale programmati per l’Obbligo Formativo. Il quadro complessivo del fabbisogno sarà composto sulla base delle segnalazioni del Gruppo INTER-USL (art. 4.3.1 del presente Accordo) ratificate dai G.O., entro due mesi dal termine previsto per la scelta del canale in cui completare l’Obbligo Formativo.
Per queste attività la Provincia si impegna a prevedere risorse finanziarie nell’ambi- to dei Bandi emanati in coerenza con la normativa regionale vigente in materia.
Art. 20 | Sviluppo del percorso scolastico e formativo al fine dell’inserimento lavorativo
La prospettiva dell’inserimento lavorativo deve essere un punto di riferimento per la progettualità dei docenti della scuola secondaria di secondo grado e della forma- zione professionale.
Nell’ambito del presente Accordo, gli operatori degli Enti coinvolti si impegnano ad attivare tutte le possibili forme di continuità tra scuola, formazione professionale e lavoro e ad elaborare strumenti utili per il raggiungimento di tale finalità.
Validità dell’accordo e allegati
Art. 21 | Validità dell’Accordo di programma
Il presente Accordo di Programma Provinciale ha validità quinquennale e potrà esse- re integrato e/o modificato per adeguarsi a nuove disposizioni legislative attraver- so la verifica e l’aggiornamento legislativo, come previsto all’art.5.2 del presente Accordo.
I criteri generali dell’Accordo costituiscono punto di riferimento per ogni eventua- le singolo e specifico accordo o intesa tra gli Enti firmatari stessi.
L’Accordo Territoriale ha la stessa durata e validità dell’Accordo di Programma Provinciale e potrà essere modificato, negli aspetti riconosciuti come non sostan- ziali, per adeguamento a nuove leggi o ad eventuali modifiche dell’accordo Provinciale stesso. Modifiche di aspetti ritenuti sostanziali, coerenti con le disposizioni di legge e con l’Accordo di Programma Provinciale, possono essere concordate tra le parti attraverso appositi incontri (vedi art. 6.2)
Al fine di garantire la realizzazione di quanto indicato nell’accordo territoriale, il grup- po di lavoro propone di effettuare nel corso di ogni anno scolastico almeno un incon- tro per monitorare la qualità degli interventi di integrazione scolastica sul territorio.
Sarà inoltre cura del Gruppo di lavoro promuovere, in collaborazione con il Piano Socio Sanitario Pianura Est, la diffusione dell’Accordo Territoriale da parte di tutti i soggetti coinvolti (vedi art. 5.1).
Al fine di offrire alle famiglie strumenti di conoscenza di interventi ed attività tesi all’integrazione extra scolastica, si rimanda al Piano Socio Sanitario del Distretto Pianura Est la predisposizione di una“mappatura” delle Istituzioni/Associazioni pub- bliche e private (educative, culturali, sportive e del tempo libero) che sul territorio offrono servizi e attività rivolti anche a bambini e adolescenti con disabilità.
Art. 22 | Allegati all’Accordo di programma
Gli allegati sono parte integrante del presente Accordo. Essi potranno essere inte- grati e modificati dal Gruppo tecnico interistituzionale provinciale (art. 5.2 del pre- sente Accordo) a seguito di innovazioni normative o a seguito della verifica inter- media prevista dall’art. 6.2 del presente Accordo.
PREMESSA
Gli allegati all’Accordo Territoriale sono da ritenersi parte integrante dell’Accordo stesso ed offrono strumenti di lavoro ed informazioni utili a coloro che a diverso tito- lo si occupano dell’integrazione scolastica di bambini e alunni disabili.
Il presente Accordo Territoriale è stato approvatoe sottoscritto da:
• Azienda USL di Bologna - Servizio NPIA e Servizio Sociale - Distretto Pianura Est
• Comuni di: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castello d’Argile, Castel Maggiore, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Xxxxxx, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, X. Xxxxxxx di Piano, X. Xxxxxx in Casale
• Istituti Scolastici:
• Istituto Comprensivo di Argelato
• Istituto Comprensivo di Malalbergo e Baricella
• Direzione Didattica di Budrio
• Istituto Comprensivo di Budrio
• Istituto Statale di Istruzione Superiore“X. Xxxxx” di Budrio e Molinella
• Direzione Didattica di Castel Maggiore
• Istituto Comprensivo di Castel Maggiore
• Istituto Statale di Istruzione Superiore“Keynes” di Castel Maggiore
• Istituto Comprensivo di Castenaso
• Istituto Comprensivo di Granarolo dell’Xxxxxx
• Istituto Comprensivo di Minerbio
• Istituto Comprensivo di Molinella
• Istituto Statale di istruzione Superiore “Xxxxxxxxxx” - Sede distaccata di Molinella
• Istituto Comprensivo di Pieve di Cento e Castello d’Argile
• Istituto Comprensivo di X. Xxxxxxx di Piano e Bentivoglio
• Istituto Comprensivo di X. Xxxxxx in Casale
• Scuole dell’Infanzia Autonome Paritarie:
- Scuola Infanzia“Xxx Xxxxxxxx Xxxxxxx” di Argelato
- Scuola Infanzia“Don Francesco Pasti” di Argelato (Funo)
- Scuola Infanzia“Sacro Cuore” di Budrio
- Scuola Infanzia“Xxxxxx Xxxxxxxxx” di Castello d’Argile (Venezzano)
- Scuola Infanzia“Xxxxx Xxxxxxxxxx” di Castello D’Argile
- Scuola Infanzia“Xxx Xxxxxxx Xxxxxx” di Castel Maggiore
- Scuola Infanzia“Fondazione Xxxxxx Xxxxx” di Castel Maggiore
- Scuola Infanzia“Sant’Xxxx” di Castel Maggiore (Sabbiuno)
- Scuola Infanzia“Santa Xxxxxx”di Castel Maggiore (Trebbo)
- Scuola Infanzia“X.X.Xxxxxxxx” di Castenaso
- Scuola Infanzia“Xxxxxxxx Xxxxxxx” di Castenaso (Marano)
- Scuola Infanzia“Sacro Cuore” di Galliera
- Scuola Infanzia“Xxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx” di Malalbergo
- Scuola Infanzia“Sacro Cuore” di Malalbergo (Altedo)
- Scuola Infanzia“Sacro Cuore” di Minerbio
- Scuola Infanzia“Parrocchiale di Marmorta” di Molinella (Marmorta)
- Scuola Infanzia“X. Xxxxxxx” di X. Xxxxxxx di Piano
- Scuola Infanzia“S. Xxxxx” di X. Xxxxxx in Casale
• Centri di Formazione Professionale
• Futura Spa e Forma Giovani Soc. Cons. r.l.S. di X. Xxxxxx in Casale
• Rappresentanti famiglie Centro Associazione Disabili
• Rappresentante Cooperative Sociali: Società Dolce
Componenti Gruppo di Lavoro Accordo Territoriale
• Xxxxx Xxxxxx Xxxxxx - Forma Giovani di X. Xxxxxx in Casale
• Xxxxxxxxx Xxxxxx Comune di Pieve di Cento
• Xxxxxxx Xxxxxxxx Comune di Bentivoglio
• Xxxxx Xxxxxxx Comune di Budrio
• Xxxxxxxx Xxxxx FISM
• Xxxx Xxxxxxx IPSIA Xxxxxxxxxx
• Xxxxx Xxxxxxx I.C. Granarolo
• Xxxxx Xxxxxxxxxx “Società Dolce”
• Xxxxxxx Xxxxx Istituto di Istruzione Superiore“Xxxxxxxx Xxxxx” sede“Nobili”di Molinella
• Xxxxxxxx Xxxxxxxx Rappresentante famiglie“Centro Associazione Disabili”
• Xxxxxx Xxxxx Xxxxxxx USL Bologna – NPIA
• Xxxxxx Xxxx Azienda USL Bologna - NPIA
• Xxxxxxx Xxxxxxxxxx Azienda USL Bologna – Servizi Minori
• Xxxxxx Xxxxxxx Istituto “Keynes”
• Xxxxxx Xxxxx X.X. Xxxxxx Xxxxxxxx
• Xxxxx Xxxxxxx X.X. Xxxxxx Xxxxxxxx
• Xxxxx Xxxxxx I.C. Malalbergo
• Xxxx Xxxxxx Coordinatrice Pedagogica Comune S. Xxxxxx in Casale
Coordinamento Ufficio di Piano - Distretto Socio Sanitario Pianura Est
• Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx
Coordinamento Tecnico
• Xxxx Xxxxxxxxxx Azienda USL di Bologna – Dipartimento Salute Mentale - Area NPIA – Centro “Accendi Molti Fuochi”
PREMESSA
Premessa
Allegato 1.
Fasi procedurali
TEMPI | ADEMPIMENTI |
ENTRO IL TERMINE DELLE ISCRIZIONI | 1) Il Servizio NPIA dell’AUSL di Bologna convoca la famiglia e fornisce i documenti da compilare; 2) La famiglia, tramite CUP, prenota la visita per la Commissione medico – legale; 3) La commissione medico - legale attesta la condizione di handicap (Certificazione) e rilascia alla fami- glia il relativo documento; 4) La famiglia consegna la certificazione alla scuola. In presenza di Dsa non certificati: • il Servizio NPIA rilascia alla famiglia la segnalazione Disturbi Specifici di Apprendimento (vedi allegato 9. Accordo Provinciale) • la famiglia consegna alla scuola la segnalazione Disturbi Specifici di Apprendimento |
ENTRO IL MESE DI MARZO | Il Servizio NPIA dell’AUSL di Bologna consegna alla famiglia il modello DF (Diagnosi Funzionale; La famiglia consegna alla scuola il modello DF I Gruppi di Lavoro di IStituto (GLIS), sulla base delle certificazioni DF/Diagnosi Funzionale: • rilevano i bisogni di sostegno didattico, assistenziale ed educativo degli alunni con handicap (quantifi- candone il numero di ore di intervento necessarie); • concorrono a promuovere la corretta applicazione dei protocolli relativi al passaggio e alla formazione delle classi; • dispongono, tramite il dirigente scolastico, l’invio all’Ente Locale dei moduli DF/Diagnosi Funzionale ; SI/Scheda Individuale, SR/Scheda Riassuntiva, dai quali è possibile ricavare il tipo di personale aggiun- tivo occorrente, il monte ore di attività, il materiale per i laboratori specifici e innovativi ed i sussidi speciali a supporto dell’apprendimento. • Indicano le necessità formative del personale, ivi comprese eventuali richieste di attivazione del presti- to professionale. Sulla base delle segnalazioni e del protocollo territoriale sui DSA (vedi allegato 2. AccordoTerritoriale), le scuole del territorio individuano strumenti compensativi e dispensativi; materiali/sussidi speciali; even- tuali sostegni in caso di alunni gravi, eventuali necessità di tutor amicali per gli Istituti Superiori; even- tuali richieste di prestito professionale e le necessità formative per insegnanti di classe, di sostegno, educatori cooperative e operatori AUSL. |
ENTRO IL MESE DI APRILE | Per quanto riguarda i percorsi di Formazione Professionale: • I Centri di Formazione Professionale ricevono le segnalazioni dei possibili utenti dal competente Servizio AUSL e/o dai gruppi operativi presenti nelle scuole; • Il gruppo Interusl propone l’inserimento in progetti di Formazione Professionale • I Centri di Formazione Professionale presentano il piano delle richieste d’intervento pervenute e le relative tipologie formative per le quali provvederanno a richiedere il finanziamento della Provincia di Bologna secondo modalità e tempi previsti dall’apposito bando. • I corsi si realizzeranno a partire dal mese di settembre dello stesso anno. |
ENTRO IL MESE DI MAGGIO | Al termine di ogni ciclo educativo/scolastico, i Gruppi Operativi di fine anno sono integrati con referenti della scuola in cui il bambino/ragazzo è iscritto per l’anno successivo e provvedono a ratificare il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e ad elaborare indicazioni utili per la redazione del PEI che sarà poi completato ed integrato dai docenti della futura classe di appartenenza (art. 12 Accordo Provinciale). |
TEMPI | ADEMPIMENTI |
ENTRO METÀ NOVEMBRE | I Gruppi operativi dei servizi educativi e delle scuole primarie e secondarie di primo grado mettono a punto i PEI per ogni alunno con handicap e gli eventuali percorsi individualizzati per gli alunni con DSA. |
ENTRO METÀ DICEMBRE | I Gruppi Operativi delle scuole secondarie di secondo grado e dei Centri accreditati dalla Regione Xxxxxx Xxxxxxx mettono a punto i PEI per ogni alunno con handicap e gli eventuali percorsi individualizzati per gli studenti con DSA. |
PREMESSA
PREMESSA
N.B.:
eventuali modifiche alla tempistica indicata potranno verificarsi a seguito di dispo- sizioni impartite dall’Amministrazione Scolastica. In questo caso i Dirigenti Xxxxxxxxxx si impegnano ad informare nei tempi dovuti gli Enti interessati.
Nell’anno scolastico 2009-2010 potranno verificarsi modifiche ai tempi indicati a causa dello spostamento della scadenza delle iscrizioni a fine febbraio e delle nuove modalità di certificazione indicate dalla legge regionale 4/2008
TEMPI | ADEMPIMENTI |
ENTRO IL MESE DI GIUGNO | Ogni Comune, di norma, convoca il gruppo tecnico di programmazione delle risorse. Nel corso dell’incontro, il Comune, l’AUSL - NPIA e la scuola rendono note le risorse disponibili relative all’anno scolastico successivo e concertano l’ipotesi di distribuzione ottimale delle stesse ed i relativi cri- xxxx, tenuto conto degli alunni certificati e della loro gravità. Definita la programmazione annuale degli interventi e individuato il monte ore settimanale da attribuire alla scuola per ogni alunno con disabilità sarà cura dei Comuni comunicare agli Enti fornitori il quadro degli interventi con i nominativi degli alunni disabili comprensivo delle prime informazioni necessarie per l'organizzazione degli interventi stessi. Le Istituzioni scolastiche autonome statali e paritarie: • avviano percorsi di continuità e azioni per l’orientamento al fine di migliorare e facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro e di indirizzare all’inserimento lavorativo, in collaborazione con i servizi locali deputati all’orientamento; • garantiscono lo svolgimento di incontri per il passaggio delle informazioni, con docenti delle scuole coinvolte e con tecnici AUSL e dei Comuni per la definizione di azioni indirizzate a bambini, famiglie, scuole. |
ENTRO IL MESE DI LUGLIO | La scuola invia all’Ufficio Scolastico Provinciale (USP) e alla Direzione Scolastica Regionale le certificazio- ni/ segnalazioni DSA tardive (consegnate dai genitori, per vari motivi, dopo il termine delle iscrizioni). |
ENTRO IL MESE DI SETTEMBRE | In caso di sostanziali variazioni in merito alle risorse statali e comunali assegnate per l’integrazione scola- stica, gli Enti sottoscrittori dell’Accordo Territoriale effettuano una ridistribuzione definitiva delle stesse. Gli Istituti Scolastici Secondari di Secondo Grado propongono l’eventuale attivazione del Tutor Amicale predisponendo un preciso progetto da presentare all’Amministrazione comunale dell’alunno di residenza. Le Amministrazioni Comunali valutano all’interno del Tavolo del Piano Socio Sanitario distrettuale le risorse disponibili per l’attivazione del Tutor Amicale e, in caso di risposta positiva, concordano con le diri- genze scolastiche tempi e modalità di intervento. Le scuole, in collaborazione con AUSL-NPIA e Comuni, definiscono all’interno del Piano di Zona distrettua- le i percorsi formativi sul tema della disabilità da attivare sul territorio nel corso dell’anno scolastico per insegnanti di classe, di sostegno, educatori delle cooperative, educatori professionali. |
ENTRO IL MESE DI OTTOBRE | Le Dirigenze Scolastiche, in accordo con gli Enti Interessati e con le famiglie, comunicano ai genitori la data del primo incontro del Gruppo Operativo (per i Centri accreditati dalla Regione Xxxxxx Xxxxxxx e per gli Istituti Secondari di Secondo Xxxxx, entro il mese di novembre). Le Dirigenze Scolastiche convocano il primo incontro con i genitori degli alunni disabili per presentare i compiti del GLIS e per presentare l’Accordo di programma territoriale. I genitori in questa sede conosco- no (ed eleggono quando il GLIS è in scadenza) il proprio rappresentante per il GLIS. Successivamente al primo incontro, il dirigente scolastico o suo delegato dovrà comunicare per iscritto alle famiglie la com- posizione del GLIS con il recapito del genitore che li rappresenta per consentire alle famiglie di mettersi in contatto col proprio rappresentante per ogni necessità. Per favorire la massima comunicazione tra le famiglie, nella medesima comunicazione dovrà contestualmente essere richiesto ai genitori di inoltrare al loro referente il proprio recapito. Le scuole inseriscono nel POF i progetti di integrazione concordati per l’anno educativo, scolastico e for- mativo, ivi compresi gli interventi sui DSA. Nel caso degli Istituti Superiori si promuove l’inserimento nel POF anche della progettazione integrata con i Centri di Formazione Professionale. |
PREMESSA
PREMESSA
Allegato 2.
Azioni per l’integrazione
scolastica di alunni con dsa da realizzare nel Territorio del Distretto Pianura Est
L’allegato 8) dell’Accordo Provinciale specifica la definizione di DSA, la conseguente classificazione internazionale ed alcune caratteristiche proprie di questo disturbo. Offre inoltre indicazioni in merito ad azioni da svolgere per l’integrazione scolasti- ca di bambini e ragazzi con DSA e rimanda agli Accordi territoriali la definizione di precise strategie metodologiche ed organizzative.
L’Accordo Provinciale esclude in generale i DSA dal percorso della certificazione (a parte i casi di gravità) e prevede che i Servizi NPIA dell’Azienda USL redigano una segnalazione da consegnare alla famiglia la quale, a sua volta, la inoltra alla scuola (vedi allegato 9. Accordo Provinciale).
Per criterio di gravità, in riferimento ai disturbi misti delle capacità scolastiche, si intende:
• bambini e alunni affetti da una co-morbilità, ossia quando il Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) è associato a disturbi che interessano l’area psico - affettiva e/o comportamentale;
• bambini e alunni rispetto ai quali gli strumenti compensativi e dispensativi non risultano sufficienti ad un corretto apprendimento della scrittura, lettura, calcolo;
• bambini per i quali l’abilità di lettura preclude la comprensione del testo scritto e l’attività di studio.
Per quanto i DSA non possano essere assimilati a situazioni di handicap, viste le dif- ficoltà di apprendimento e di integrazione che si presentano nel percorso scolasti- co di questi alunni, la scuola utilizza gli strumenti compensativi e dispensativi più adeguati ad ogni singolo bambino – alunno.
A livello territoriale, per garantire una buona integrazione scolastica ai bambini e alunni con DSA, le istituzioni aderenti all’Accordo Pianura Est ritengono opportuno promuovere e sostenere gli interventi di seguito specificati.
Le Amministrazioni Scolastiche del territorio sottoscrivono un protocollo per i DSA per sottolineare, in una logica di “rete” tra scuole, i seguenti impegni:
• Individuare, all’interno di ogni Istituto Comprensivo, Circolo Didattico, Istituto
Superiore, un docente referente per quanto riguarda gli aspetti relativi ai Disturbi Specifici di Apprendimento (organizzazione di momenti formativi, relazioni con altre scuole, sostegno alle progettazioni e alla didattica…)
• Definire, all’interno del Piano di Zona, un piano poliennale di formazione sul tema dei DSA , deliberato dal collegio docenti, strutturato in collaborazione con AUSL-NPIA e Amministrazioni Comunali ed aperto a insegnanti di classe, insegnanti di sostegno, educatori comunali (delle cooperative), educatori pro- fessionali AUSL-NPIA.
• Favorire, ogni qualvolta si renda necessario, l’attivazione del prestito professio- nale (art. 4.1.2 lettera e) dell’Accordo Provinciale e successive integrazioni pre- viste nell’Accordo Territoriale) per la formazione del proprio personale e per con- sulenze a carattere didattico e metodologico.
• Favorire il rapporto tra le scuole e il Centro Territoriale handicap (situato presso l’Istituto Comprensivo di Castenaso) per ogni necessità relativa a strumenti com- pensativi e dispensativi utili per l’integrazione degli alunni con DSA.
• Predisporre, nell’ambito del piano socio sanitario di zona, in accordo con le Amministrazioni Comunali di residenza dello studente, progetti che prevedono l’utilizzo del tutor amicale negli Istituti Superiori di Secondo Grado anche per quanto riguarda gli alunni con DSA.
Il Servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’Azienda USL di Bologna si impegna ad attivare un gruppo di lavoro sui DSA con compiti di:
• collaborazione e consulenza per l’ organizzazione di percorsi di formazione con le scuole“in rete”;
• partecipazione di propri operatori a percorsi di formazione attivati sul territorio;
• collaborazione e consulenze specialistiche agli insegnanti referenti di Circolo/Istituto per la definizione di progetti relativi ai singoli alunni.
Compatibilmente con le risorse disponibili, annualmente sarà inoltre possibile valu- tare l’attivazione di Screening per il riconoscimento precoce di bambini e alunni con DSA, in collaborazione col Centro Disabilità Linguistiche e Cognitive dell’Azienda USL di Bologna.
PREMESSA
PREMESSA
Allegato 3.
Elenco servizi educativi, scuole e centri formazione professionale presenti nei comuni del Distretto Pianura Est
Nidi d’infanzia comunali
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
ARGELATO | LA COCCINELLA | VIA SAN GIOBBE, 56 FUNO |
XXXXXXXXX | XXXXXX XXXXXXXXXX XXXXX NIDO PART TIME | XXX XXXXXX XXXXXXX, 000 SAN XXXXXXXX VIA SAVENA VECCHIA, 234 SAN XXXXXXXX |
XXXXXXXXXXX | ASILO NIDO XXXXXXX XXXXXX | XXX XXXXXXX, 00 |
XXXXXX | ASILO NIDO ASILO NIDO SPAZIO BABY | XXX X. X'XXXXX, 00 XXX XXXXX XXXXXXXX, 00 “ZONA CRETI” VIA A. D’XXXXX, 00 |
XXXXXX XXXXXXXX | GATTO TALETE L'ANATROCCOLO | XXX XXXXXXXXX, 0 VIA EINAUDI, 20 |
CASTELLO D’XXXXXX | XXXXXXXXX CENTRO GIOCO“GIROTONDO” | XXX XXXXX XXXXXXXXXXXX, 0 VIA DELLA COSTITUZIONE, 5 |
CASTENASO | PICCOLO GIALLO PICCOLO BLU | XXX XXXXXXXX, 0 XXX XXXXXXX, 00 |
GALLIERA | ASILO NIDO | XXX XXXXXXXXX, 00/0 |
XXXXXXXXX XXXX'XXXXXX | IL BRUCO | XXX XXXXXXX, 0 |
XXXXXXXXXX | XXXXX XXXXXXX XXXXX XXXXX | XXX XXXXXXX, 00 VIA XXXXXXXX XXXXX, N.21 ALTEDO |
MINERBIO | L'ISOLA DI XXXXX XXX SPAZIO BIMBO CENTRO GIOCHI | XXX XXXX, 00 XXX XXXXX XXXXXXXXXX, 0 VIA DELLA REPUBBLICA, 8 |
MOLINELLA | CIP&CIOP XXXXX XXX | VIA XXX XXXXXXX VIA FIUME VECCHIO,219 MARMORTA |
PIEVE DI XXXXX | XXXX XXXXXXXX | XXX XXXXXXXXXXXXXXXX XXXXXXX, 00 |
X. XXXXXXX DI PIANO | LA PIMPA CENTRO GIOCO ARCOBALENA | XXX XXXXXX, 0 VIA BENTINI, 1 |
X. XXXXXX IN CASALE | LA CASA SULL'ALBERO IL XXXXXXXX X'XXXXXXX | XXX XX XXXXXXXX, 000 XXX XX XXXXXXXX, 000 |
Per informazioni si rimanda ai recapiti telefonici degli Uffici Scuola dei Comuni di appartenenza (Allegato n. 5)
Nidi d’infanzia Xxxxxxx
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
CASTEL MAGGIORE | MICHEY MOUSE | XXX X. XXXXXXXX, 00/00 |
XXXXXXXXX | BABY WORLD | XXX XXXXXXXXXXXX, 00 |
XXXXXXXXX XXXX'XXXXXX | PUNTO BIMBO (ASS. SENZA IL BANCO) | VIA CADRIANO, 46 |
MALALBERGO | GATTONANDO (GESTIONE CONSORZIO KARABAK TRE) | XXX XXXXXXXX XXXXX, X.00 XXXXXX |
XXXXXXXXX | PUNTO GESSER...BIMBI (COOP GESSER) “PRIMI GIOCHI” | XXX X. XXXXX, 00/00 XXX XXXXXXXX XXXXXXX, 26 |
Scuole dell’infanzia comunali
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
BARICELLA | DE AMICIS | VIA ROMA, 31 |
GALLIERA | SCUOLA INFANZIA COMUNALE | XXX XXXXXXXX - X. XXXXXXXX |
XXXXXXXXX XXXX'XXXXXX | X'XXXXXXXX LA FARFALLA | XXX X. XXXXXX, 000 VIA BETTINI, 3 |
X.XXXXXXX DI PIANO | XXXXXX XXXXXXXXX | XXX XXXXXX, 0 |
X. XXXXXX XX XXXXXX | XXXXXXXXXX | XXX XXXXXXXXX, 00 |
Per informazioni si rimanda ai recapiti telefonici degli Uffici Scuola dei Comuni di appartenenza (Allegato n. 7)
PREMESSA
PREMESSA
Scuole dell’infanzia statali
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
ARGELATO | GLI AQUILONI XXXXX XXX | XXX XXX XXXXXX, 00 – FUNO VIA F.LLI CERVI, 13 |
BARICELLA | SAN XXXXXXXX | VIA SAVENA VECCHIA, 236 |
BENTIVOGLIO | SCUOLA INFANZIA DI BENTIVOGLIO SCUOLA INFANZIA X. XXXXXX DI | BENTIVOGLIO |
XXX XXXXXXX, 00 XXX XXXXXXX, 00 XXXXXX | SCUOLA INFANZIA DI BAGNAROLA SCUOLA INFANZIA “X. XXXXXXXX” SCUOLA INFANZIA DI CENTO SCUOLA INFANZIA DI MEZZOLARA SCUOLA INFANZIA DI VEDRANA | XXX XXXXXXXXX,00 XXX XXXXX, 00 XXXXXX XXX XXXXXXXXX, 00 P.XXX XXXXXXX, 5 XXX XXXXX, 0 |
XXXXXX XXXXXXXX | CIPÌ X. XXXXXXXXXXX XXXXXXXX XXXXXXXX XXXXXXX XXXXX – PART TIME XXXXX XXXXXX | XXX XXXXXXXXX, 0 XXX XXXX, 000 XXXXXX VIA COSTITUZIONE XXX XXXXXXX, 000 VIA 1° MAGGIO |
XXXXXXXXX | XXXXXXXXXX SCUOLA INFANZIA FIESSO STELLINA SCUOLA INFANZIA XXXXXXXXX | XXX XXXXXXXXXX, 0 XXX XXXXXX XXXXXXX, 00 XXX XXXXXXXX, 0 XXX XXXXXXXXX, 000 |
XXXXXXXXX XXXX'XXXXXX | LA MELA X. XXXXX | XXX XXXXXXX, 00 VIA CADRIANO, 63 |
XXXXXXXXXX | SCUOLA INFANZIA XXXXXXXXXX SCUOLA INFANZIA ALTEDO | XXX XXXXXXX, 00 VIA I. BANDIERA, 41 |
MINERBIO | XXXX XXXXXXXXX SCUOLA INFANZIA CÀ DE XXXXXX | VIA ROMA, 13/C VIA RONCHI INFERIORE, 18 |
MOLINELLA | SCUOLA INFANZIA DI MOLINELLA SCUOLA INFANZIA DI MARMORTA SCUOLA INFANZIA SELVA MALVEZZI SCUOLA INFANZIA X. XXXXXX XXXXXXXXX SCUOLA INFANZIA X. XXXXXXX IN ARGINE | XXXXX XXXXXXX, 0 XXX XXXXX XXXXXXX, 000 XXX XXXXX, 00 XXX XXXXXXX, 000 VIA S. ELENA, 47 |
X. XXXXXX IN CASALE | SCUOLA PER L'INFANZIA DEL POGGETTO | VIA XXXXXX, 10 |
PIEVE DI XXXXX | XXXXXXX | XXX XXXXXXXXXXXXXXXX XXXXXXX, 0 |
Per informazioni si rimanda ai recapiti telefonici delle Dirigenze Scolastiche di appar- tenenza (Allegato n. 6)
Scuole dell’infanzia autonome paritarie
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
ARGELATO | XXX XXXXXXXX XXXXXXX (*) XXX XXXXXXXXXXXXXX (*) | VIA CENTESE, 100 | TEL.000000000 xxxxxxxxxxxxxxxx@xxxxxxxxxxxxxxx.xxx VIA FUNO, 22 | TEL.000000000 |
BUDRIO | SACRO CUORE | |
CASTELLO D’ARGILE | XXXXX XXXXXXXXXX XXXXXX XXXXXXXXX | VIA MARCONI, 7 | TEL. 000 000000 xxxxxxxxxxxxx.xxxxxx@xxxxxx.xx XXX XXXXXXXX, 00 XXXXXXXXX XXXXXXXXX TEL. 000 0000000 |
CASTEL MAGGIORE | XXX XXXXXXX XXXXXX (*) FONDAZIONE XXXXXX XXXXX SANT’ANNA XXXXXXXXXXX | XXX XXXXXXXXXX, 00 – TEL. 000000000 XXX XXXXXXXXXXX, 0 – TEL. 000 000000 XXX XXXXXXXXX, 00 SABBIUNO | TEL. 000 000000 xx_xxxxxxxxxxxxxxxxxxx@xxxxx.xx VIA LAME, 130 TREBBO | TEL. 0000000000 |
CASTENASO | M. L. GALLASSI XXXXXXXX XXXXXXX | VIA XXI OTTOBRE 1944, 4 | TEL.000000000 VIA DELLA PIEVE, 38 MARANO | TEL. 0000000000 |
GALLIERA | SACRO CUORE | VIA RIOLO, 4 SAN XXXXXXXX TEL. 000000000 |
MALALBERGO | XXX XXXXXXXX XXXXXXXX (**) SACRO CUORE | VIA PEDRAZZOLI, 12/1 | TEL. 000000000 XXX XXXXXXXXX, 000 XXXXXX | TEL. 000000000 |
MINERBIO | SACRO CUORE | VIA GARIBALDI, 9 | TEL. 051878150 |
MOLINELLA | PARROCCHIALE | VIA FIUME VECCHIO, 171 MARMORTA | TEL.051884052 |
X. XXXXXXX DI PIANO | X. XXXXXXX (*) | VIA X. XXXXX, 6 | TEL. 000000000 |
X. XXXXXX IN CASALE | SAN XXXXX | P.ZZA XXXXXXXX XXXX°,6 | TEL.000000000 |
(*): indica la presenza di sezioni“Primavera” per bambini da 18 a 36 mesi (**) indica la presenza di sezioni“Primavera” per bambini da 24 a 36 mesi.
PREMESSA
PREMESSA
Scuole primarie statali
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
ARGELATO | X. XXXXXXX X. XXXXXXXXXX | XXX X. XXXXXX, 00 – FUNO XXX X.XXX XXXXX, 0 |
XXXXXXXXX | X. XXXXXX | XXX XXXX, 0/0 |
XXXXXXXXXXX | XXXXXXXX XX XXXXXXXXXXX XXXXXXXX XX XXX XXXXXX | VIA MARCONI, 60 VIA SALETTO, 11 |
BUDRIO | PRIMARIA DI BUDRIO PRIMARIA DI XXXXXXXXX XXXXXXXX XX XXXXXXX | XXX XXXXXXXX, 0 XXX XXXXXXXX, 0 XXX XXXXX, 0 |
XXXXXXXX D’ARGILE | XXX XXXXX PACE LIBERA TUTTI | XXX XXXXXXXXXXXXXXXX XXXXX, 0 XXX XXXXXXXX, 00 - XXXXXXXXX |
XXXXXX XXXXXXXX | XXXXXX I. CALVINO X. XXXXX X. XXXX X. XXXXXXXXX | XXX XXXXXX, 00 XXX XXXXXXXXXX, 00 - XXXXXX XXX XXXXXXX, 000 XXX 0x XXXXXX, 0 VIA VERNE - SABBIUNO |
CASTENASO | PRIMARIA NASICA MARCONI FRESU | XXX XXXXXX, 0 XXX XXXXXXXXXX, 0 XXX XXXXXXXXX, 000 |
GALLIERA | X. XXXXXXXXXXX | XXX X. XXXXXXXX, 0 |
XXXXXXXXX XXXX’XXXXXX | A. XXXXX | VIA ROMA, 30 |
MALALBERGO | PRIMARIA MALALBERGO PRIMARIA ALTEDO | P.ZZA UNITÀ D’ITALIA VIA F.LLI CERVI, 12 |
MINERBIO | PRIMARIA MINERBIO PRIMARIA CÀ DÈ XXXXXX | XXX XXXX, 00 VIA RONCHI INFERIORE |
MOLINELLA | PRIMARIA MOLINELLA PRIMARIA MARMORTA PRIMARIA X.XXXXXXX IN ARGINE PRIMARIA X. XXXXXX XXXXXXXXX | XXX XX XXXXXX, 0 XXX XXXXX XXXXXXX, 000 XXX. XXXXXX, 00 XXX XXXXXXX, 000 |
XXXXX XX XXXXX | XX AMICIS | XXX XXXXXXX, 00 |
XXX XXXXXXX XX XXXXX | PRIMARIA | VIA GRAMSCI, 13 |
SAN XXXXXX IN CASALE | PRIMARIA DI MACCARETOLO PRIMARIA DI POGGETTO DE AMICIS | VIA X. XXXXXX, 25 XXX XXXXXX, 00 XXX XXXXXXXXX, 000 |
Per informazioni si rimanda ai recapiti telefonici delle Dirigenze Scolastiche di appar- tenenza (Allegato n. 6)
Scuole Secondarie di Primo Grado
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
XXXXXXXX | XXXXXXXX XXXXX | VIA 1° MAGGIO, 8 |
XXXXXXXXX | XXXXXXXXX | XXX XXXXXX, 0 |
XXXXXXXXXXX | XXXXXXXXX | XXX XXXXXXX, 00 |
XXXXXX | X. XXXXXXXXX | XXX XXXXXXXX XXXXX, 0 |
XXXXXXXX X’XXXXXX | X. XXXXX | XXX XXXXXX XXXXX, 0/X |
XXXXXX XXXXXXXX | X. XXXXXXXXX | XXX XXXXXXXXXX, 00 |
CASTENASO | X. XXXXXXXXX | VIA MARCONI, 3/2 |
GALLIERA | XXXXXXXX XXXIII | XXX XXXXX XXXX, 0 |
XXXXXXXXX XXXX’XXXXXX | X. XXXXXXXXX | VIA ROMA, 30 |
MALALBERGO | MEDIA DI MALALBERGO X. XXXXXXXXX | P.ZZA UNITÀ D’ITALIA XXX XXXXXXXXX, 000 XXXXXX |
XXXXXXXX | C. XXXXXX | XXX XXX XXXXXXX, 0 |
XXXXXXXXX | XXXXXXXX XXXXXXX | XXX XX XXXXXX, 0 |
XXXXX XX XXXXX | XXXXX | VIA CIRCONVALLAZIONE LEVANTE, 61 |
SAN GIORGIO DI PIANO | XXXXXXXXXX XXXXXXX | XXX XXXXXXX, 00 |
XXX XXXXXX XX XXXXXX | X. XXXXXXX | VIA MASSUMATICO, 67 |
Istituti d’istruzione superiore statali
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
BUDRIO | ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE “XXXXXXXX XXXXX” LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO STATALE LICEO CLASSICO | X.XX 0x XXXXXX, 0 |
XXXXXX XXXXXXXX | XXXXXXXX XXXXXXX XX XXXXXXXXXX XXXXXXXXX “KEYNES” LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE | VIA BONDANELLO, 30 |
MOLINELLA | ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE “XXXXXXXX XXXXX” ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ISTITUTO PROFESSIONALE COMMERCIALE | XXX XXXXXXXXX XXXXXXXXXXX, 0 XXX XXXXXXX, 000 |
Per informazioni si rimanda ai recapiti telefonici delle Dirigenze Scolastiche di appar- tenenza (Allegato n. 4)
PREMESSA
PREMESSA
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
SAN XXXXXX IN CASALE | CFP FUTURA S.P.A. | VIA BENELLI, 9 TEL 000 0000000 | FAX 000 0000000 |
FORMA GIOVANI | VIA BENELLI, 9 TEL. 000 0000000 | FAX 000 0000000 |
Centri di formazione professionale
Allegato 4.
Centri specialistici NPIA Azienda USL Bologna
CENTRI SPECIALISTICI DEL SERVIZIO NEUROPSICHIATRIA INFANZIA E ADOLESCEN- ZA DELL’AZIENDA USL DI BOLOGNA PRESENTI SUL TERRITORIO PIANURA EST
Centro polifunzionale “Accendi molti fuochi”
“Accendi Molti Fuochi” è un Centro Polifunzionale dell’Azienda USL di Bologna – Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) che si pone la finalità di prevenire forme di disagio in età evolutiva e di realizzare integrazione ed inclusione delle persone con disabilità nel contesto familiare, scolastico e sociale. Peculiarità di“Accendi Molti Fuochi” è realizzare una rete di interventi sanitari, socia- li, educativi e formativi che possano rispondere in modo integrato alle esigenze che si presentano nelle diverse fasi della vita di ogni persona.
Per fare questo “Accendi” ricerca e promuove il rapporto tra le Istituzioni, pubbli- che e private, che a diverso titolo operano in questa direzione, con particolare atten- zione alle istituzioni scolastiche.
Per la realizzazione delle attività è stato sottoscritto un Accordo di Programma tra AUSL, Comuni e Dirigenze scolastiche di Budrio, Castenaso e Molinella e Fondazione “Xxxxxxxx Xxxxx”.
Le attività educative di Accendi Molti Fuochi sono indirizzate in particolare a bam- bini e adolescenti, ai loro genitori, ai docenti di ogni ordine e grado scolastico dei Comuni firmatari dell’Accordo di Programma ma anche, a seconda dei casi e com- patibilmente con le risorse di personale, ad Istituzioni di altri territori sulla base di precise richieste di collaborazione.
Attività del Centro Polifunzionale“Accendi molti fuochi”:
• Laboratori al Centro, in orario scolastico, con classi della scuola elementare di Vedrana e bambini certificati per i quali il Servizio AUSL ritiene opportuno la par- tecipazione ad attività fuori dalla scuola.
• Laboratori a tema e progetti nelle classi di scuola elementare, media e superio- re, previo accordo con i docenti.
• Attività e laboratori estivi per bambini in età 6/11 anni a cui partecipano anche bambini segnalati dal Servizio AUSL.
• Attività extra scolastiche con adolescenti in carico al Servizio NPIA per i quali si propongono percorsi che favoriscono l’autonomia e le relazioni.
PREMESSA
PREMESSA
• Progetti di arte terapia e di psicomotricità nella scuola e al Centro.
• Progetti di sostegno alla genitorialità indirizzati a genitori seguiti dal Servizio NPIA
• Seminari di studio rivolti a insegnanti, educatori, neuropsichiatri, psicologi, peda- gogisti e operatori che a vario titolo si occupano di infanzia e adolescenza.
• Percorsi di formazione e incontri a tema rivolti a insegnanti e genitori.
• Iniziative pubbliche atte a favorire la cultura della prevenzione del disagio e del- l’integrazione in età evolutiva.
Centro clinico per la prima infanzia
Il Centro Clinico per la Prima infanzia è un servizio specialistico per la diagnosi ed il trattamento dei disturbi della prima infanzia.
Fa parte del Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Azienda USL di Bologna ed è dedicato al sostegno e alla cura del bambino piccolo e dei suoi genitori.
L’ambito di intervento riguarda gli aspetti evolutivi e i problemi di sviluppo nei primi anni di vita.
Si rivolge alle famiglie residenti in Bologna e provincia ma accoglie richieste di con- sultazioni anche di famiglie provenienti da altre province e regioni.
Al Centro Clinico è presente una équipe di operatori con profili formativi diversi, ma con competenze specialistiche sulla prima infanzia.
Il Centro è organizzato con una sede unica che garantisce l’accesso e la fruizione del servizio con:
percorsi di cura personalizzati;
partecipazione dei genitori a tutte le fasi della consultazione; locali a misura di bambino piccolo
Il servizio è gratuito e si può accedere direttamente o con la richiesta del curante. E’ sempre attivo un servizio di segreteria telefonica al nr. 051 4192444 a cui rivolger- si per richiedere un appuntamento.
Il Centro Clinico si trova a Castel Maggiore in Piazza 2 Agosto, 2 ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
Allegato 5.
Centri territoriali di supporto alle disabilità (CTH)
I Centri Territoriali di supporto alle disabilità (CTS) si collocano all’interno della pro- grammazione del Ministero all’Istruzione rispetto alle nuove tecnologie e alle disa- bilità. L’idea è di creare in Italia dei centri di supporto alla disabilità interni alle scuo- le. E’ prevista la realizzazione di 100 Centri a livello nazionale, di cui 5 in Xxxxxx Xxxxxxx. Ogni anno il Ministero finanzia questi Centri per acquisto di materiali e per percorsi di formazione.
Il CTS di Bologna coordina 7 Centri provinciali (CTH) inseriti all’interno di scuole refe- renti per ogni ambito scolastico. Al territorio Pianura Est corrisponde l’ambito n. 4 (corrispondente al distretto socio sanitario) che ha come scuola referente l’Istituto Comprensivo di Castenaso. Ogni CTH fa riferimento al proprio territorio e coordina i referenti che in ogni scuola si occupano di disabilità. Il CTS è il punto di riferimen- to per ogni CTH ed ha il compito di facilitare la comunicazione tra le Istituzioni. Si occupa inoltre di sperimentare alcuni materiali e strumentazioni specifici. È in rap- porto con l’ausilioteca dell’Azienda USL di Bologna.
PREMESSA
PREMESSA
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
MALALBERGO | ISTITUTO COMPRENSIVO DI MALABERGO E BARICELLA | VIA F.LLI CERVI, 12 ALTEDO TEL. 000 0000000 | FAX 000 000000 |
MINERBIO | ISTITUTO COMPRENSIVO | VIA ZAMBONI, 5 TEL 000 000000 | FAX 000 0000000 |
MOLINELLA | ISTITUTO COMPRENSIVO | VIA DE AMICIS, 1 TEL 000 000000 | FAX 000 000000 |
PIEVE DI CENTO | ISTITUTO COMPRENSIVO PIEVE CASTELLO D’ARGILE | XXX XXXXXXXXXXXXXXXX XXXXXXX, 00 XXXXX XX XXXXX TEL 000 000000 | FAX 000 000000 |
SAN GIORGIO DI PIANO | ISTITUTO COMPRENSIVO DI S. GIORGIO E BENTIVOGLIO | VIA GRAMSCI, 15 TEL 000 000000 | FAX 000 000000 |
SAN XXXXXX IN CASALE | ISTITUTO COMPRENSIVO DI SAN XXXXXX IN CASALE E GALLIERA | VIA MASSUMATICO, 67 SAN XXXXXX IN CASALE TEL 000 000000 | FAX 000 000000 |
Allegato 6.
Elenco Dirigenze Scolastiche del territorio
COMUNE | DENOMINAZIONE | INDIRIZZO |
ARGELATO | ISTITUTO COMPRENSIVO | VIA 1° MAGGIO N. 8 TEL 000 0000000 | FAX 000 0000000 |
BARICELLA | ISTITUTO COMPRENSIVO DI MALALBERGO E BARICELLA | VIA F.LLI CERVI, 12 ALTEDO TEL 000 0000000 | FAX 000 000000 |
DIREZIONE DIDATTICA | XXX XXXXXXXX, 0 TEL 000 0000000 | FAX 000 000000 | |
BUDRIO | ISTITUTO COMPRENSIVO“XXXXXXX XXXXXXXXX” | VIA XXXXXXXX XXXIII, 2 TEL E FAX 0000000000 |
ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE“XXXXXXXX XXXXX”DI BUDRIO, MOLINELLA E MEDICINA | VIALE 1° MAGGIO, 5 TEL 0000000000 | FAX 000 000000 | |
DIREZIONE DIDATTICA | XXX XXXXXXX, 000 TEL 000 000000 | FAX 000 000000 | |
XXXXXX XXXXXXXX | XXXXXXXX XXXXXXXXXXX | XXX XXXXXXXXXX, 00 TEL 000 0000000 | FAX 000 000000 |
ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE “KEYNES” | XXX XXXXXXXXXX, 00 TEL 000 0000000 | FAX 000 000000 | |
CASTENASO | ISTITUTO COMPRENSIVO | VIA MARCONI, 3/2 TEL 000 000000 | FAX 000 000000 |
GRANAROLO DELL’XXXXXX | ISTITUTO COMPRENSIVO | VIA ROMA, 30 TEL 000 000000 | FAX 000 000000 |
PREMESSA
Allegati
Allegato 7.
Elenco Uffici Scuola Comuni del territorio
COMUNE | INDIRIZZO UFFICIO SCUOLA | TELEFONO, E- MAIL |
ARGELATO | VIA ARGELATI, 4 | TEL 051/ 0000000/626 |
XXXXXXXXX | XXX XXXXXX, 0 | TEL 051/ 873117 |
BENTIVOGLIO | P.ZZA DELLA PACE, 1 | TEL 051/ 0000000/534 |
BUDRIO | P.ZZA MATTEOTTI, 1 | TEL 051/ 0000000 | FAX 000 0000000 |
CASTELLO D’ARGILE | P.ZZA GADANI, 2 | TEL 051/976281 |
XXXXXX XXXXXXXX | XXX XXXXXXXXX, 00 | TEL 051/ 6386728 |
CASTENASO | XXX XXX XXXXXXX, 0 x/x XXXX XXXXX | TEL 051/0000000/253 |
GALLIERA | P.ZZA EROI DELLA LIBERTA’, 1 | TEL 051/0000000 |
GRANAROLO DELL’XXXXXX | XXX X. XXXXXX, 000 | XXX 000/0000000 | FAX 051/ 0000000 |
MALALBERGO | P.ZZA UNITA’ D’ITALIA, 2 | TEL 051/0000000/233 |
MINERBIO | XXX XXXXXXXXX, 00 | XXX 000/000000 |
MOLINELLA | P.ZZA XXXXXXX XXXXXXX, 1 | TEL 051/0000000 |
XXXXX XX XXXXX | XXX X. XXXXX, 00 | TEL 051/0000000 |
XXX XXXXXXX XX XXXXX | XXX XXXXXXX’, 00 | XXX 000/0000000 |
XXX XXXXXX XX XXXXXX | XXX XXXXXXXXX, 000 | XXX 000/0000000 | FAX 051/0000000 |
Allegati
PREMESSA
Allegato 8.
Elenco ambulatori Unità Operativa di Neuropsichiatria Infanzia
e Adolescenza (NPIA)
L’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Età Evolutiva è un servizio specialistico che si occupa degli aspetti evolutivi, dei problemi di sviluppo e dei disturbi neuro-psi- chici nella fascia di eta’ 0/18 anni. L’Équipe è composta da Neuropsichiatri dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Psicologi clinici, Logopedisti, Terapisti della riabilitazione, Educatori, Psicomotricisti.
MODULO ORGANIZZATIVO DI SAN GIORGIO DI PIANO
Sede: Xxx Xxxxxxxxx, 0 – tel 000 0000000
AMBULATORI INDIRIZZI
X. Xxxxxxx di Piano Xxx Xxxxxxxxx, 0
Xxxxxxxxx Xxx Xxxxxx, 00
Xxxxxx Xxxxxxxx Piazza 2 Agosto, 2
Xxx Xxxxxx xx Xxxxxx Xxx Xxxx, 0
Richiesta di prima visita:
Telefono 000 0000000 Lunedì dalle 16.00 alle 18.00 Martedì dalle 8.45 alle 10.15
MODULO ORGANIZZATIVO DI BUDRIO
Sede: Xxx Xxxxxxxx, 00 tel 000 000000
AMBULATORI INDIRIZZI
BUDRIO Xxx Xxxxxxxx, 00
XXXXXXXXX Via Xxxxxxxx
MOLINELLA Xxx Xxxxxxxxxxxxxxxx, 00
XXXXXXXXX XXXX’XXXXXX Via San Donato, 116
Richiesta di prima visita:Telefono 000 000000 Martedì dalle 11.00 alle 13.30 Giovedì
dalle 13.30 alle 15.30.
Per la prima visita occorrono:
• richiesta del pediatra di libera scelta;
• eventuali referti di visite specialistiche.
PREMESSA
PREMESSA
SEDI COMMISSIONI MEDICO LEGALI PER LA CERTIFICAZIONE DI DISABILITÀ.
Distretto Pianura est
BUDRIO Xxx 0x Xxxxxx, 0 x/x Xxxxxxx Xxxxxxxx
XXX XXXXXXX XX XXXXX Via Fariselli, 4c/o Poliambulatorio Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza
Azienda USL di Bologna
Allegato 9.
Collegio di Vigilanza
Che cos’è
Il Collegio di Vigilanza è un organismo che svolge il compito di“vigilanza sull’esecu- zione dell’Accordo di Programma”. Ad esso possono essere convogliate le segnala- zioni di non applicazione dell’’Accordo Provinciale di Programma per l’integrazione scolastica e formativa degli studenti in situazione di handicap (legge 104/1992), con particolare riferimento alla esigibilità di quanto per legge è dovuto.
Da dove nasce
Il Collegio di Vigilanza è previsto all’art. 6.3 dell’Accordo Provinciale di Programma sull’integrazione scolastica e formativa degli studenti in situazione di handicap, in applicazione dell’Art. 13 della Legge 104/1992 e di conseguenza dell’art. 34 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamen- to degli Enti Locali”.
Da chi è composto
È presieduto e convocato dal Presidente della Provincia o da un suo delegato ed è costituito da:
• Prefetto o suo delegato
• un rappresentante dell’Ufficio Scolastico provinciale
* un rappresentante delle Istituzioni Scolastiche Autonome
• un rappresentante di un Comune dell’Area Metropolitana
• un rappresentante del Comune di Bologna
• un rappresentante delle Aziende UU.SS.LL.
Per rendere partecipata la verifica“dell’esigibilità dei diritti” sono invitati permanen- ti con diritto di parola agli incontri del Collegio di Vigilanza un rappresentante delle famiglie nominato dalla “Consulta Provinciale per il superamento dell’handicap” e un rappresentante delle Scuole Autonome Paritarie
Quando è stato costruito?
Il Collegio di Vigilanza è stato costituito con atto della Presidente della Provincia in data 26.1.2009.
Ulteriori informazioni in xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxxxxxx.xx/xxxxxxxx selezionando la voce ORGANISMI
Come si fa a contattare il Collegio?
Eventuali ricorsi potranno essere indirizzati direttamente alla Presidenza del Collegio
PREMESSA
PREMESSA
di Vigilanza
- Provincia di Bologna, presso l’Ufficio Coordinamento Handicap, via Malvasia 4 – Bologna.
Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Coordinamento Handicap del Settore Servizi alla Persona e alla Comunità della Provincia di Bologna:
Tel: 000.00.00.000 | Fax: 000.00.00.000 | e-mail: xxxxxx.xxxxxxx@xxx.xxxxxxxxx.xxxxxxx.xx
Allegato 10.
Comunicazione alle famiglie del percorso per la certificazione di disabilità
Gentili genitori,
nel mese di agosto 2008 la Regione Xxxxxx Xxxxxxx ha emanato la Legge n. 4 che prevede che le certificazioni di disabilità relative alla Legge 104/92 vengano rilascia- te non più dai singoli clinici del Servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’Azienda USL di Bologna, ma da una commissione medico-legale che ha il com- pito di accertare la disabilità del minore.
Con questa legge cambiano anche le modalità da attivare per ottenere i sostegni necessari per l’integrazione scolastica.
Per questo abbiamo pensato di offrirvi di seguito alcune informazioni indispensa- bili sul percorso che dovrete seguire per ottenere la certificazione del/della vostro/a bambino/a per il /la quale si ritiene necessario garantire il sostegno per l’integrazio- ne scolastica.
Il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza dell’Azienda USL di Bologna vi deve consegnare dei moduli che dovranno essere da voi compilati, se necessario con l’aiuto del personale del Servizio AUSL, e presentati agli uffici preposti o al CUP che vi fisseranno un appuntamento con la commissione che ha il compito di valu- tare l’eventuale disabilità di vostro/a figlio/a in base alla legge 104/92.
A seguito della visita, la commissione medico-legale, se sussisteranno le condizioni previste dalle norme vigenti, vi rilascerà un certificato - indicante la diagnosi con il relativo codice diagnostico, il personale di supporto, eventuali ausili e/o program- mi particolari - che dovrete consegnare alla scuola all’atto dell’iscrizione per poter usufruire dei sostegni necessari per l’integrazione.
Successivamente, e comunque entro il mese di marzo, il clinico del Servizio NPIA dell’AUSL (Psicologo/ Neuropsichiatra) compilerà il modello Diagnosi Funzionale (così come previsto dall’Accordo di Programma per l’integrazione scolastica degli alunni disabili ) che vi consegnerà e che voi vi impegnerete ad inoltrare alla scuola.
Per ogni ulteriore informazione potete contattare:
PREMESSA
Allegati
Allegati Accordo Provinciale
Chi desidera consultare anche gli allegati all’Accordo Provinciale può reperirli nel sito della Provincia di Bologna:
xxx.xxxxxxxxx.xxxxxxx.xx/xxxxxxxx/xxxxxxx_xxxxxxxxx.xxxx
Indice
PREMESSA
PREMESSA 5
CAPITOLO 1. Finalità e obiettivi soggetti a campi di applicazione dell’Accordo di programma 7
Articolo 1. Finalità 7
Articolo 2. Enti firmatari dell’accordo provinciale di programma e dell’accordo territoriale 8
Articolo 3. Campo di applicazione dell’Accordo di programma 9
CAPITOLO 2. Impegni dei soggetti firmatari 11
Articolo 4. Impegni degli Enti 11
CAPITOLO 3. Coordinamento interistituzionale, monitoraggio e verifiche 25
Articolo 5. Organismi di governance e coordinamento a livello provinciale 25
Articolo 6. Promozione, attuazione, monitoraggio e verifiche 26
CAPITOLO 4. Il percorso di integrazione e la relativa documentazione 31
Articolo 7. Certificazione e handicap 31
Articolo 8. Diagnosi Funzionale (D.F.) 32
Articolo 9. Profilo dinamico funzionale (P.D.F.) 33
Articolo 10. Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) 33
Articolo 11. Orientamento e continuità 34
Articolo 12. Gruppo operativo (G.O.) 35
Articolo 13. Gruppo di Lavoro di Istituzione Scolastica (G.L.I.S.) 36
Articolo 14. Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.) 38
CAPITOLO 5. Diritto allo studio, figure professionali, impiego integrato delle risorse 41
Articolo 15. Diritto allo studio 41
Articolo 16. Figure professionali coinvolte nel processo di integrazione scolastica e formativa 41
Articolo 17. Impiego coordinato delle risorse 46
CAPITOLO 6. L’obbligo di istruzione e l’obbligo formativo 49
Articolo 18. Orientamento alla scelta della scuola secondaria di secondo grado 49
Articolo 19. Obbligo di istruzione e obbligo formativo 49
Articolo 20. Sviluppo del percorso scolastico e formativo al fine dell’inserimento lavorativo 51
Indice
PREMESSA
CAPITOLO 7. Validità dell’Accordo e allegati 53
Articolo 21. Validità dell’accordo 53
Articolo 22. Allegati dell’Accordo di Programma 53
ALLEGATI 56
Allegato 1. Fasi procedurali 57
Allegato 2. Azioni per l’integrazione scolastica di alunni con dsa da realizzare nel territorio del Distretto Pianura Est 60
Allegato 3. Elenco servizi educativi, scuole e centri formazione professionale presenti nei Comuni del Distretto Pianura Est 62
Allegato 4. Centri specialistici NPIA Azienda USL Bologna 69
Allegato 5. Centri territoriali di supporto alle disabilità (CTH) 71
Allegato 6. Elenco Dirigenze Scolastiche del territorio 72
Allegato 7. Elenco Uffici Scuola Comuni del territorio 74
Allegato 8. Elenco ambulatori Unità Operativa di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (NPIA) 75
Allegato 9. Collegio di Vigilanza 77
Allegato 10. Comunicazione alle famiglie del percorso per la certificazione di disabilità 79
2009 kitchen | xxx.xxxxxxxxxxx.xx
illustrazioni di Xxxxxx Xxxxxxxxx
Dipartimento di Salute Mentale
Area Dipartimentale di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (Centro Accendi Molti Fuochi)
xxx Xxxxxxx 0, 00000 Xxxxxxx