Informazioni per l'Investitore
Informazioni per l'Investitore
Informativa precontrattuale nell'ambito dell'operatività in titoli con clienti
( 02206100021118 )
1. CONTENUTO E SCOPO DEL DOCUMENTO
La varietà dei prodotti e quindi le svariate possibilità di investimento presuppongono che il cliente abbia sufficienti conoscenze in questo campo. Bisogna tener conto del fatto che l'ambito degli investimenti è caratterizzato da un gran numero di termini tecnici utilizzati sia dal legislatore che dagli emittenti dei prodotti.
Questo documento serve a creare una base di conoscenza comune tra banca e cliente e a definire i termini che la banca usa nelle comunicazioni con il cliente.
Questo documento
• fornisce informazioni sugli aspetti chiave dell'investimento in strumenti finanziari e sulle principali caratteristiche e rischi dei prodotti d'investimento offerti dalla banca, e
• contiene una descrizione delle misure organizzative che la banca ha adottato per operare nel rispetto di quanto previsto dalla normativa
Il documento, inoltre, illustra la consulenza in materia di investimenti (art. 1, comma 5, lett. f) d.lgs. n. 58/1998- TUF). Essa consiste nella prestazione da parte della banca di raccomandazioni personalizzate ad un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa del prestatore del servizio, riguardo ad una o più operazioni relative ad un determinato servizio e/o prodotto di investimento. La raccomandazione è personalizzata quando è presentata come adatta per il cliente o è basata sulla considerazione delle caratteristiche del cliente. Una raccomandazione non è personalizzata se viene diffusa al pubblico mediante canali di distribuzione. Non rappresenta consulenza in materia di investimenti la consulenza che ha ad oggetto non specifici prodotti d'investimento, ma tipologie degli stessi.
In relazione al servizio di consulenza la banca può percepire o pagare compensi o commissioni oppure ricevere o fornire benefici non monetari da soggetti terzi, che abbiano lo scopo di accrescere la qualità del servizio fornito al cliente e che non pregiudichino l'adempimento dell'obbligo di agire in modo onesto, equo e professionale nel migliore interesse del cliente.
Pertanto, il servizio di consulenza, ai meri fini delle definizioni introdotte dalla Direttiva 2014/65/UE (MIFID II), è fornito su base "non indipendente" in quanto le raccomandazioni personalizzate formulate dalla banca al cliente possono avere ad oggetto strumenti finanziari emessi da soggetti terzi con i quali la banca ha stretti legami o da altri emittenti con i quali la banca ha stipulato e in corso contratti e, in particolare, contratti di collocamento/distribuzione, in relazione ai quali può percepire Incentivi, nel rispetto della normativa di riferimento.
Per qualsiasi ulteriore chiarimento Le chiediamo di rivolgersi al Suo consulente di fiducia.
2. INFORMAZIONI GENERALI SULL'INVESTIMENTO IN PRODOTTI DI INVESTIMENTO
Ogni investitore ha delle aspettative riguardo al suo investimento in prodotti d'investimento.
Le aspettative oggettive, vale a dire le aspettative che possono realizzarsi tramite il prodotto d'investimento, possono essere intese come opportunità e devono quindi essere separate dalle aspettative personali, che si basano su previsioni e speranze soggettive.
Il termine opportunità non rappresenta una garanzia, ma la possibilità che l'aspettativa sia soddisfatta. Il settore finanziario utilizza calcoli di probabilità per misurare questa possibilità. Pertanto, per ogni investimento c'è una certa probabilità che l'aspettativa positiva obiettiva sia soddisfatta.
Dall'altro lato, la probabilità include anche la possibilità che l'aspettativa oggettiva non venga soddisfatta e che quindi l'investitore ottenga un risultato sfavorevole. In questo caso si parla di rischio.
A causa della loro misurabilità statistica, "rischio" e "opportunità" non sono sinonimi di incertezza nel senso di assoluta imprevedibilità, ma sono variabili calcolabili che esprimono la probabilità del verificarsi di un certo risultato. Di conseguenza, opportunità e rischi sono due facce della stessa medaglia.
A seconda del prodotto d'investimento, le cause dei rischi possono essere di diversa natura e derivare da caratteristiche specifiche del prodotto d'investimento stesso, dalla solidità economica dell'emittente e/o dal mercato.
È quindi necessario per l'investitore acquisire informazioni tramite la sua banca sulle opportunità e sui rischi associati all'investimento.
Nel mercato finanziario ci cono sempre rischi!
Il grafico raffigura la relazione degli elementi: • rendimento • sicurezza e • disponibilità Gli elementi sono in competizione tra loro. | |
Altri aspetti fondamentali: | • La variabilità del prezzo: il prezzo di ciascun prodotto d'investimento dipende da una varietà di circostanze e può variare anche notevolmente. • L'orizzonte temporale e i costi: a parità di costi e nello stesso orizzonte temporale, prospettive di rendimento minori tendono ad accompagnarsi a rischi minori e maggiori prospettive di rendimento a rischi più elevati. |
Per l'investitore è assolutamente necessario tener conto, non solo delle opportunità, ma anche dell'incertezza, ossia del rischio, valutare i seguenti aspetti: rendimento netto, disponibilità (liquidità) e sicurezza dell'investimento.
Esempio: Se l'investitore vuole ottenere un rendimento alto e desidera uno strumento finanziario liquido, può prendere in considerazione un investimento in azioni. Se realizza un investimento in azioni deve tuttavia accettare una garanzia ridotta per quanto riguarda la garanzia del capitale investito.
L'investitore dovrebbe compiere un'operazione su un prodotto d'investimento solo quando ha una chiara comprensione della natura dell'operazione e della portata dei rischi cui può essere esposto.
Le indicazioni contenute nel presente documento non possono e non devono pertanto sostituire un esame approfondito delle caratteristiche del singolo prodotto in questione.
3. I RISCHI DEI PRODOTTI D'INVESTIMENTO
Questa sezione spiega i principali rischi dei prodotti d'investimento.
3.1 Il rischio emittente
L'investimento in un prodotto d'investimento richiede una valutazione della stabilità finanziaria (solidità) dell'emittente e dei suoi utili ossia delle sue prospettive, tenendo sempre conto della situazione del settore di riferimento.
La media delle aspettative che i partecipanti al mercato hanno circa le prospettive di guadagno delle imprese emittenti si riflette nei prezzi dei titoli di capitale.
Nel caso delle obbligazioni, il tasso di interesse fissato dall'emittente al momento dell'emissione fornisce informazioni sul livello di rischio dell'emittente stesso. Nel valutare se il tasso di interesse offerto è appropriato in relazione al rischio, è utile un confronto con altri tassi di interesse, ad esempio con quello di altri titoli simili di altri emittenti ai quali è attribuito un rischio minore, o con quello dei titoli di Stato. Al fine di ottenere un confronto significativo, è necessario che le obbligazioni confrontate siano di pari durata.
Altri aspetti del rischio emittente sono:
• Il rischio di insolvenza dell'emittente è il rischio che l'emittente non paghi le cedole e/o rimborsi il capitale, perché è in grosse difficoltà o perché è fallito. Nel determinare il rischio di insolvenza delle imprese gioca un ruolo importante i principali dati economici ed il contesto economico, mentre per paesi vengono considerati prioritari gli elementi economici, sociali e politici.
• La solidità del paese influenza la solvibilità di tutti gli emittenti che hanno sede in tale paese. Questo rischio è chiamato rischio paese (si veda anche la sezione sui rischi in relazione ai paesi terzi).
• Il rischio di inadempienza della controparte prima del pagamento finale è detto rischio di controparte. Si ritiene che l'inadempimento si sia verificato quando è improbabile che la controparte possa soddisfare interamente le obbligazioni assunte.
Le regole del bail-in: La Direttiva 2014/59/UE dell'Unione europea (BRRD - Bank Recovery and Resolution Directive) ha introdotto in tutti i Paesi europei regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche e delle imprese di investimento, limitando la possibilità di interventi da parte dello Stato e prescrivendo diverse misure da adottare per la risoluzione di un ente in dissesto o a rischio di dissesto. A seguito di queste norme, il rischio di subire perdite con prodotti d'investimento emessi da banche e imprese di investimento è equiparato a quello di subire perdite con prodotti d'investimento di altri emittenti.
In linea di principio, in caso di fallimento di una banca o di un'impresa di investimento, è prevista una graduatoria dei prodotti d'investimento emessi che stabilisce quale prodotto sarà più o meno coinvolto da una svalutazione del capitale. Il bail-in si applica seguendo la seguente gerarchia:
i) azioni e altri strumenti rappresentativi di capitale;
ii) obbligazioni subordinate;
iii) obbligazioni non subordinate (senior) e depositi interbancari e delle grandi imprese;
iv) depositi di persone fisiche e piccole e medie imprese (per la parte eccedente l'importo di 100.000 euro). Una volta assorbite le perdite, si procede alla conversione delle obbligazioni e dei suddetti depositi in azioni, secondo l'ordine sopra indicato.
Dal 1° gennaio 2019 i depositi interbancari e quelli delle grandi imprese sono assoggettati al bail-in solo dopo le obbligazioni non subordinate (senior).
Vale il principio secondo il quale gli azionisti e i creditori non potranno in nessun caso subire perdite maggiori di quelle che sopporterebbero in caso di liquidazione della banca secondo le ordinarie procedure di insolvenza.
La valutazione del rischio emittente: il rischio emittente può essere stimato sulla base della probabilità di insolvenza dell'emittente. Tale rischio è misurato sulla base del merito creditizio ed è solitamente valutato da società specializzate (agenzie di rating).
La valutazione è tipicamente espressa in lettere.
Un rating basso rappresenta un maggiore rischio di insolvenza dell'emittente e indica quindi una maggiore probabilità di perdere il denaro investito. Un rating elevato, invece, indica un rischio di default inferiore.
Poiché sia la salute finanziaria di un'impresa che il suo ambiente economico cambiano, il rating non è una variabile immutabile e può cambiare durante la vita del prodotto d'investimento.
Gli investimenti con un rating paragonabile a "BBB-" (Ratings Scale Standard & Poor's) o superiore sono comunemente denominati "investment grade" o investimenti con "investment quality". Gli investimenti con una valutazione inferiore sono considerati "speculativi" e sono comunemente denominati "junk bond".
Le agenzie di rating utilizzano diverse scale di rating, le più comuni sono le seguenti:
Agenzia di rating | Descrizione | |||
Moody's | S&P | Fitch | ||
Investment Grade | Aaa | AAA | AAA | Rischio di default tendente a zero. |
Aa1 | AA+ | AA+ | Investimento sicuro, rischio di insolvenza molto basso, ma un po' più difficile da valutare nel lungo termine. | |
Aa2 | AA | AA | ||
Aa3 | AA- | AA- | ||
A1 | A+ | A+ | Investimento sicuro, a condizione che nessun evento imprevisto influenzi l'economia nel suo complesso o il settore di riferimento nel suo complesso. | |
A2 | A | A | ||
A3 | A- | A- | ||
Baa1 | BBB+ | BBB+ | Investimento mediamente buono. Se l'economia nel suo complesso si deteriora, tuttavia, sono prevedibili problemi. | |
Xxx0 | XXX | XXX | ||
Xxx0 | XXX- | XXX- | ||
Investimenti speculativi | Ba1 | BB+ | BB+ | Investimento speculativo. Se la situazione si deteriora, si prevedono perdite. |
Ba2 | XX | XX | ||
Xx0 | XX- | XX- | ||
X0 | B+ | B+ | Investimento altamente speculativo. Se la situazione peggiora, sono probabili degli inadempimenti. | |
B2 | B | B | ||
B3 | B- | B- | ||
Caa1 | CCC+ | CCC | A condizione di sviluppi favorevoli possono essere esclusi inadempimenti. | |
Caa2 | CCC | CC | ||
Caa3 | CCC- | Da Moddy's: in mora | ||
Ca | CC | C | Da Standard & Poor's: alta probabilità di mancato pagamento | |
C | ||||
C | SD | RD | Pagamento parziale e limitato o default |
3.2 Il rischio di mercato
Rischio di mercato è il termine usato per descrivere il rischio a carico dell'investitore derivante dalla variabilità dei prezzi. Questo può essere, ad esempio, un'evoluzione sfavorevole dei prezzi che porta ad un rendimento diverso o inferiore a quello previsto o anche a perdite.
Nell'ambito degli investimenti questo rischio di norma viene misurato con la volatilità, che indica la variazione (fluttuazione) del prezzo di un prodotto d'investimento nel tempo. Con l'aumentare della volatilità aumenta il rischio di mercato.
Il rischio di mercato è influenzato, tra l'altro, dai seguenti fattori:
• la variazione del livello dei tassi di interesse (rischio di tasso di interesse) Per le obbligazioni, occorre tenere presente che il tasso di interesse effettivo (noto anche come rendimento) viene continuamente adeguato alle condizioni di mercato attraverso variazioni di prezzo. Ciò significa che un rendimento ipotizzato al momento dell'acquisto è realizzato solo se l'obbligazione è detenuta fino a scadenza.
Si noti inoltre che più lunga è la durata residua dell'obbligazione, maggiore è l'intervallo di fluttuazione del prezzo. In ogni caso, è necessario che l'investitore consideri quando desidera rivendere il suo investimento per poterlo valutare correttamente.
Se un prodotto d'investimento è denominato in una valuta (valuta estera) diversa dalla valuta di riferimento dell'investitore (in Italia è l'euro), nella valutazione del rischio complessivo dell'investimento si deve tener conto anche della volatilità del tasso di cambio tra queste due valute.
Il rischio di cambio esiste anche quando un prodotto d'investimento, tipicamente un fondo d'investimento, è valutato in euro e viene liquidato in euro, ma investe in strumenti finanziari in altre valute. Va notato che i tassi di cambio delle valute di molti paesi, in particolare di quelli dei paesi in via di sviluppo, possono essere soggetti a fortissime fluttuazioni e che queste fluttuazioni possono quindi avere un impatto significativo sui risultati degli investimenti.
• il contesto macroeconomico
L'investimento in un prodotto d'investimento rende necessario che l'investitore tenga d'occhio il contesto economico generale. Il settore finanziario e i mercati dei beni e dei servizi (economia reale) si influenzano a vicenda e sono strettamente correlati. Le notizie dell'economia reale, come i dati macroeconomici p.e. sul mercato del lavoro, possono influenzare il valore dei prodotti d'investimento, così come gli eventi del mercato finanziario possono avere un impatto potenziale sull'economia reale.
• l'andamento del mercato delle materie prime (commodities)
Le oscillazioni dei prezzi sui mercati delle materie prime hanno generalmente un impatto sul mercato finanziario. Per questo motivo, l'andamento dei prezzi delle materie prime influenza il rischio di mercato.
3.3 Il rischio di liquidità
In generale, un prodotto d'investimento è considerato liquido se può essere acquistato o venduto tempestivamente, vale a dire senza grossi ritardi. Il rischio di liquidità descrive il rischio che un prodotto d'investimento non possa essere venduto per intero o non abbastanza rapidamente se necessario.
La mancanza di liquidità comporta, inoltre, distorsioni dei prezzi sul mercato ed il rischio che un prodotto d'investimento possa essere acquistato o venduto ad un prezzo che non rispecchia il suo valore reale (valore equo - fair value) e, quindi, sfavorevole per l'investitore.
L'entità di tale rischio dipende principalmente dalle caratteristiche del mercato in cui il prodotto d'investimento è negoziato. I prodotti d'investimento negoziati su mercati organizzati sono generalmente più liquidi di quelli non negoziati su tali mercati. Ciò è dovuto al fatto che l'offerta e la domanda di prodotti d'investimento sono in gran parte rivolte a mercati organizzati, cosicché i prezzi quotati in tali mercati sono indicatori affidabili del valore reale dei prodotti d'investimento.
Il rischio di liquidità è misurato sulla base del numero e della frequenza delle transazioni effettuate sul prodotto d'investimento (noto anche come volume di negoziazioni/volume d'affari).
Di norma, più alto è il volume di negoziazione, minore è il rischio di liquidità.
3.4 Rischi legati a paesi terzi
Nel caso di investimenti al di fuori dell'UE, occorre tener conto di rischi specifici.
• La sicurezza del depositario: i prodotti d'investimento negoziati, detenuti o venduti in paesi con giurisdizioni diverse possono essere esposti a rischi particolari. Ad esempio, norme speciali nel luogo in cui si trova il depositario del prodotto d'investimento possono rendere più difficile o, in alcuni casi, addirittura impossibile recuperare il capitale investito in caso di insolvenza o fallimento.
• Il principio di equivalenza: i prodotti di investimento acquistati al di fuori dello Spazio Economico europeo corrono il rischio, a causa della normativa vigente, che la vendita non possa più essere inoltrata al luogo di esecuzione originario. La Commissione europea esamina e determina quali sedi di negoziazione al di fuori dell'UE sono equivalenti a quelle dell'UE in base al principio di equivalenza, il che significa che la banca non può trasferire gli ordini alla sede di negoziazione originaria se non è più considerata equivalente.
• Il rischio di trasferimento: nel caso di operazioni in paesi terzi, azioni politiche, misure monetarie o una situazione economica instabile possono comportare la mancata esecuzione o l'esecuzione solo parziale. La mancanza di valuta estera, le restrizioni al trasferimento o la sospensione della convertibilità illimitata di una valuta possono influire sull'esecuzione degli ordini.
3.5 Il rischio di sostenibilità
Un rischio di sostenibilità è definito come un evento o una condizione ambientale, sociale o di governance, il cui verificarsi può avere un effetto negativo rilevante, reale o potenziale, sul rendimento dei prodotti d'investimento, fino alla loro perdita totale. I rischi in questo contesto possono essere autonomi o associati alle categorie di rischio esistenti che sono già state identificate. A tal fine, alcuni rischi legati ai fattori di sostenibilità sono considerati come rischi nuovi, come i rischi specifici di transizione, mentre altri sono già rappresentati da categorie di rischio come i rischi finanziari, di credito, assicurativi, operativi, strategici e infine reputazionali.
Si possono distinguere i seguenti rischi:
• Rischi di natura ambientale, che possono influenzare il modello di business degli emittenti a causa dei cambiamenti climatici, ma anche dei cambiamenti nella percezione degli investitori e dei cambiamenti nella legislazione;
• Rischi di natura sociale e rischi in materia di corporate governance, che possono influenzare il modello di business degli emittenti a causa di un cambiamento nella società, ma anche cambiamenti nella percezione degli investitori e cambiamenti nelle legislazioni.
3.6 La gestione dei rischi di sostenibilità
La Banca utilizza varie tecniche per sfruttare i rischi e le opportunità in relazione ai fattori di sostenibilità nei confronti dei clienti e degli investitori.
Per esempio, la Banca manterrà le proprie liste negative di aziende e settori per prodotti individuali, che generalmente escluderà da tutti gli investimenti.
Questi includono:
• Aziende coinvolte nella produzione, vendita e stoccaggio e/o servizi legati alle mine antiuomo e alle bombe a grappolo, che sono vietate dai trattati di Ottawa e Oslo;
• Aziende coinvolte nella produzione, vendita e stoccaggio di armi chimiche e biologiche e di uranio impoverito;
• Aziende che violano ripetutamente e seriamente uno o più dei dieci principi del Global Compact senza aver intrapreso un'azione correttiva credibile.
Allo stesso tempo, la Banca applica criteri di esclusione settoriali che riguardano industrie controverse come il carbone e il tabacco. Questi sono determinati da requisiti normativi o definiti sulla base del contributo delle società alle entrate.
Si terrà conto positivamente includendo nel processo di investimento tutti quei fattori che contribuiscono ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite (ONU). Questi servono a garantire uno sviluppo sostenibile in tutto il mondo a livello economico, sociale ed ecologico. Gli aspetti centrali sono la promozione della crescita economica, la riduzione delle disparità negli standard di vita, la creazione di pari opportunità e la gestione sostenibile delle risorse naturali che assicura la conservazione degli ecosistemi e rafforza la loro resilienza.
4. LE CARATTERISTICHE DISTINTIVE PRINCIPALI DEI PRODOTTI D'INVESTIMENTO
In una prima approssimazione, sono importanti le seguenti caratteristiche:
4.1 Titoli di capitale e titoli di debito
In linea di principio, si può operare una distinzione tra titoli di capitale (i prodotti di investimento più comuni in questa categoria sono le azioni) e titoli di debito (i prodotti di investimento più comuni in questa categoria sono le obbligazioni).
4.2 Il rischio specifico e quello generale dei prodotti d'investimento
Sia per gli investimenti azionari che per gli strumenti di debito, il rischio può essere suddiviso in due componenti: rischio specifico (o rischio non sistematico) e rischio generale (o sistematico).
Il rischio specifico dipende dalle caratteristiche specifiche dell'emittente e può essere notevolmente ridotto attraverso la diversificazione, ossia investendo in prodotti di emittenti e asset-class diversi.
Il rischio sistematico, invece, non può essere ridotto tramite diversificazione, poiché questo rischio non riguarda singoli prodotti ma l'intero mercato.
Per i prodotti d'investimento negoziati su un mercato organizzato, il rischio sistematico deriva, ad esempio, dalle fluttuazioni del mercato stesso. Queste fluttuazioni possono essere lette dall'indice di mercato (es. DAX, FTSE Mib). Ciò significa che anche un portafoglio altamente diversificato non protegge dalle fluttuazioni che interessano l'intero mercato, ad esempio a causa di variazioni dei tassi di interesse o di eventi politici.
Anche se il rischio specifico può essere ridotto tramite diversificazione, quest'ultima è costosa per un investitore con un patrimonio limitato ed è difficile da raggiungere a causa della moltitudine di variabili che devono essere prese in considerazione.Un modo per ottenere un alto grado di diversificazione a basso costo è, ad esempio, quello di investire il proprio patrimonio in un fondo di investimento.
4.3 Prodotti di investimento con e senza garanzia
Una caratteristica che può contraddistinguere prodotti d'investimento è l'esistenza di una garanzia o di un meccanismo di protezione del capitale. Se la garanzia non è fornita dall'emittente ma da un'entità terza, sono necessarie informazioni sufficienti sul garante e sulla natura della garanzia per consentire all'investitore di valutare correttamente la garanzia. Una garanzia tipica e comune è la cosiddetta garanzia di capitale. Di norma questa garanzia può essere escussa solo alla scadenza (rimborso), cosicché le fluttuazioni dei prezzi e le relative perdite di prezzo possono comunque verificarsi nel corso della durata. La qualità della garanzia di capitale dipende principalmente dalla solvibilità del garante. Le garanzie nei prodotti d'investimento possono essere di vario tipo:
• La garanzia può essere basata su un impegno dell'emittente stesso a fornire un servizio specifico, indipendentemente dall'evoluzione degli indicatori o delle misure concordate che definiscono la portata dell'impegno.
• Può trattarsi di un impegno di terzi a garantire l'adempimento delle obbligazioni dell'emittente.
Le condizioni contrattuali pertinenti (portata e natura) che descrivono la garanzia si trovano solitamente nella scheda del prodotto.
4.4 Prodotti semplici e prodotti complessi
I prodotti d'investimento di facile comprensione e liquidi sono denominati prodotti di mass market o "plain vanilla". I prodotti d'investimento che non sono facilmente comprensibili e liquidi, invece, sono chiamati prodotti d'investimento con caratteristiche di complessità (prodotti d'investimento complessi). La complessità di un prodotto è quindi sinonimo di comprensibilità delle caratteristiche e delle peculiarità del prodotto d'investimento.
Ci sono diversi fattori che rendono un prodotto d'investimento difficile da capire, soprattutto quando sono presenti più fattori contemporaneamente.
Gli elementi di complessità più comuni:
• È un prodotto derivato (derivato) o contiene un derivato.
• Si tratta di beni o indici i cui prezzi non sono/sono solo parzialmente accessibili al pubblico o il cui valore è difficile da determinare;
• Nel caso di prodotti con scadenza, per la cessazione anticipata dell'investimento è previsto un interesse di mora non trasparente (non facilmente comprensibile) a carico dell'investitore;
• Per calcolare le distribuzioni all'investitore vengono utilizzate più variabili o formule matematiche complesse;
• Sono concesse garanzie che si applicano solo a determinate condizioni, non si applicano in altri casi (garanzie condizionali) o coprono solo una parte dell'importo investito (garanzie parziali).
Sebbene prodotti d'investimento complessi possano offrire alcuni vantaggi, questo tipo di investimento comporta rischi e potenziali svantaggi spesso difficili da identificare e/o comprendere, impedendo così una decisione d'investimento informata che presuppone una conoscenza approfondita dei rischi e un'adeguata comprensione delle caratteristiche chiave del prodotto.
I rischi tipici di prodotti complessi:
• Effetto leva (inglese: leverage): Una leva finanziaria porta ad una moltiplicazione del potenziale profitto/perdita rispetto ad un investimento diretto nel sottostante. La regola di base dice che i rendimenti potenzialmente più elevati dovuti alla leva finanziaria possono anche portare a perdite potenzialmente maggiori.
• Rischio di mercato: i prodotti complessi possono esporre gli investitori a diversi rischi di mercato perché spesso investono in mercati separati (ad esempio azioni, tassi di interesse, cambi, materie prime).
• Costi di complessità: l'esistenza di strutture complesse all'interno di un prodotto può comportare costi più elevati a causa delle caratteristiche di base e dei relativi oneri amministrativi. Inoltre, le commissioni e gli onorari fanno generalmente parte della struttura del prodotto e sono quindi difficili da quantificare.
Le diverse tipologie di prodotti complessi
• Prodotti strutturati: i prodotti strutturati sono un esempio di prodotti complessi. Si tratta di strumenti finanziari il cui profilo rischio/rendimento viene creato combinando caratteristiche di diversi prodotti d'investimento. Si tratta spesso di obbligazioni con e senza cedole e uno o più strumenti derivati basati su uno strumento/valore (detto anche strumento/valore sottostante, in inglese "underlying").
• Strumenti finanziari derivati: i derivati sono contratti il cui valore dipende dalla performance di un sottostante. Le attività sottostanti possono essere di natura finanziaria (come azioni, tassi d'interesse e di cambio, indici) o di valore reale (come caffè, cacao, oro, olio, ecc.).
• Gli strumenti finanziari derivati possono avere natura incondizionata o condizionata. Nel primo caso, entrambe le parti (acquirente e venditore) si impegnano ad adempiere alla data di scadenza. Nel caso di operazioni condizionate, invece, al compratore è data la possibilità di riscattare il diritto acquisito, per cui il venditore è obbligato ad eseguire la prestazione concordata.
• Un'ulteriore distinzione è fatta tra derivati negoziati su mercati regolamentati e derivati OTC (over-the- counter). I primi sono contratti con caratteristiche standardizzate (ad es. sottostante, scadenza, volume minimo di negoziazione) che possono quindi essere negoziati sui mercati regolamentati. I derivati OTC, invece, sono negoziati bilateralmente (direttamente tra le due parti) al di fuori dei mercati regolamentati; in questo caso, le parti contraenti sono libere di determinare tutte le caratteristiche dello strumento.
Tipiche finalità di investimento in strumenti finanziari derivati:
• Hedging: il valore di una posizione deve essere protetto da variazioni indesiderate dei prezzi di mercato. L'utilizzo dello strumento derivato consente di neutralizzare l'andamento negativo del mercato e di compensare la perdita/guadagno sulla posizione da coprire con gli utili o perdite di compensazione del derivato;
• Speculazione: strategie volte a conseguire un profitto sulla base dell'andamento atteso del prezzo dello strumentosottostante;
• Arbitraggio: le differenze temporanee di valutazione tra il derivato e il sottostante vengono sfruttate vendendo lo strumento sopravvalutato e acquistando lo strumento sottovalutato, generando così un utile.
5. LA NEGOZIAZIONE DI PRODOTTI DI INVESTIMENTO
5.1 Informazioni sulle sedi di negoziazione
• Sistemi e infrastrutture di negoziazione elettronica: la grande maggioranza dei sistemi di negoziazione utilizza infrastrutture elettroniche di trasmissione ed esecuzione degli ordini. Questi sistemi sono generalmente caratterizzati da un elevato grado di affidabilità e disponibilità, ma possono anche esserci interruzioni del commercio a causa di problemi tecnici e questo può comportare ritardi e/o la mancata esecuzione dell'ordine. Le perdite che l'investitore subisce direttamente o indirettamente a causa di tali eventi possono di norma essere fatti valere solo in misura limitata a causa delle limitazioni di responsabilità degli operatori dei centri di negoziazione, dei broker e della banca stessa.
• Orario di apertura: quando si effettua un ordine, è importante tenere presente che le borse di altri paesi possono essere situate in un diverso fuso orario. I diversi orari di apertura comportano il rischio che l'investitore non sia in grado di reagire immediatamente alle notizie sensibili per i prezzi, in quanto gli orari di apertura della banca non corrispondono agli orari di negoziazione della borsa.
Esempi: Borsa di New York: dalle 15.30 alle 22.00, ora dell'europa centrale, Borsa di Tokyo: dalle 1.00 alle 7.00 ora dell'europa centrale.
Gli orari di apertura di alcune borse nei mercati emergenti non soddisfano gli standard occidentali. Orari di apertura ridotti, spesso da tre a quattro ore al giorno, possono portare alla mancata o parziale esecuzione degli ordini.
• Negoziazione OTC: le banche e le imprese d'investimento possono effettuare operazioni su titoli anche al di fuori delle sedi di negoziazione, nel cosiddetto trading OTC. OTC sta per Over-The-Counter e significa qualsiasi attività di negoziazione al di fuori delle sedi di negoziazione e di esecuzione regolamentate. In tali operazioni, la banca alla quale l'investitore si rivolge può agire come sua controparte diretta (cioè agire per conto proprio). Nel caso di operazioni OTC, la mancanza di trasparenza e di liquidità può comportare il problema dell'impossibilità di liquidare la posizione, di determinarne il valore effettivo o di valutarne i rischi associati. Pertanto, a tali operazioni sono sempre associati rischi corrispondenti. Di conseguenza è necessario che l'investitore verifichi tutte le informazioni pertinenti sulle parti contraenti, le norme applicabili e i rischi che ne derivano prima di procedere all'operazione.
5.2 Informazioni su come effettuare un ordine
Quando un investitore effettua un ordine, di norma questo deve contenere tutte le informazioni necessarie per l'esecuzione, tra cui, ma non solo, il codice ISIN del prodotto d'investimento, la natura dell'ordine, la quantità, la data di esecuzione, ecc. Informazioni incomplete o errate aumentano il rischio che un ordine non venga eseguito.
Ordini di borsa: Nel caso di ordini eseguiti in borsa, l'investitore ha la possibilità di specificare quanto segue:
• Il tipo e la validità dell'ordine:
• Ordine a mercato (market order od ordine "al meglio"): l'ordine verrà eseguito secondo le migliori condizioni attuali (senza limite di prezzo) e senza criteri restrittivi, accettando l'investitore l'esecuzione dell'ordine per ogni offerta.
• Ordine limite: l'ordine verrà eseguito solo al prezzo fissato o più vantaggioso. Se i limiti o le condizioni fissate non vengono rispettate nel periodo di validità dell'ordine, l'ordine limitato o condizionale rimane ineseguito.
Una domanda o un'offerta insufficiente (vedi voce sulla liquidità del mercato nel glossario) può ostacolare o addirittura impedire l'esecuzione, indipendentemente da altri parametri dell'ordine.
• Parametri di prezzo (ordine condizionale): una condizione di prezzo viene utilizzata dall'investitore per determinare le condizioni in base alle quali l'ordine deve essere eseguito. Qui si distingue tra:
• Stop/Start Buy Order: l'ordine di acquisto viene eseguito solo quando il prezzo fissato dall'investitore viene raggiunto o superato. L'ordine può essere eseguito in combinazione con un ordine di mercato a qualsiasi prezzo, in combinazione con un ordine limite inferiore o al prezzo limite specificato.
• Ordine Stop Loss: l'ordine di vendita viene eseguito solo quando il prezzo raggiunge o scende al di sotto del prezzo fissato dall'investitore. L'ordine può essere eseguito in combinazione con un ordine di mercato a qualsiasi prezzo, in combinazione con un ordine limite superiore o al prezzo limite specificato.
Trasferimento di titoli: Il detentore può trasferire i prodotti d'investimento da un deposito ad un altro o eventualmente ad un'altra banca. Ai sensi della legislazione vigente, l'istituto di credito originario può addebitare all'investitore solo le spese effettivamente sostenute per il trasferimento sul conto titoli di un'altra banca esclusi altri oneri aggiuntivi.Anche il passaggio di proprietà della titolarità di un deposito da un investitore ad un altro viene detto trasferimento. Tale trasferimento è documentato dalla banca.
5.3 Particolari operazioni in titoli
L'attività di negoziazione più comune nei prodotti d'investimento è l'acquisto, la sottoscrizione, la vendita e la restituzione. Qui di seguito sono descritte brevemente alcune forme specifiche di operazioni con prodotti di investimento che vengono eseguite al di fuori delle sedi di negoziazione:
Ordine di pegno: il titolare dei prodotti d'investimento può darli in pegno come garanzia per il rimborso di un prestito. Va notato che l'ordine di pegno serve come garanzia aggiuntiva per un prestito esistente o un nuovo prestito da concedere e che il prestito non può essere concesso allo scopo di acquistare titoli da cui sia costituito un pegno.
6. COSTI E ASPETTI FISCALI
6.1 Costi
È necessario ottenere informazioni dettagliate su tutte le commissioni, le spese e gli altri oneri dovuti alla banca e a tutti gli altri soggetti coinvolti nell'esecuzione del contratto prima della sottoscrizione dell'ordine/del contratto.
I costi riducono i rendimenti e aumentano le perdite subite, per cui è importante considerare quanto segue: tutti i costi a carico dell'investitore devono essere convenuti contrattualmente.
Dall'analisi dei costi è possibile dedurre le seguenti regole di base:
• I costi aumentano con il numero crescente di attori coinvolti (ad esempio, broker, gestori di fondi, compagnie di assicurazione, banche);
• Quanto più breve è il periodo di detenzione, tanto maggiore è l'impatto dei costi sul rendimento.
I costi e gli oneri applicati alla clientela sono indicati nell'allegato ai singoli contratti che disciplinano i servizi prestati dalla Banca.
Copia dei contratti è sempre disponibile per il potenziale cliente che, in qualsiasi momento, può richiedere alla Banca di riceverne gratuitamente copia o, comunque, di prendere visione di tali documenti in un tempo utile prima della sottoscrizione del contratto per la prestazione di servizi di investimento e dei servizi accessori.
Nell'ambito della propria libertà negoziale la Banca può concordare con il potenziale cliente le commissioni e le spese applicabili ai diversi servizi. La diversità delle commissioni può dipendere da vari fattori, sia oggettivi sia soggettivi, che la Banca cerca di definire in trattative personali con la clientela, rispettando criteri commerciali ed equitativi.
Data la variabilità dei prezzi di mercato degli strumenti finanziari, non è possibile indicare sin d'ora tali prezzi, fermo restando che questo verrà reso noto al momento di ciascuna richiesta da parte del Cliente, il quale è avvertito che di norma la base di calcolo è il valore corrente di borsa per i titoli negoziati nei mercati regolamentati.
Le informazioni sui costi e sugli oneri vengono fornite al Cliente e sono comprensive delle voci relative al servizio di
investimento o accessorio prestato, del costo dell'eventuale consulenza in materia di investimenti e del prodotto d'investimento raccomandato o offerto in vendita e delle modalità di pagamento da parte del cliente, ivi inclusi eventuali pagamenti effettuati da soggetti terzi.
Le informazioni sui costi e sugli oneri, compresi quelli relativi al servizio e al prodotto di investimento e non causati dal verificarsi del rischio di mercato sottostante, sono presentate in forma aggregata in modo che il cliente possa comprendere il costo totale e il corrispondente impatto sulla redditività derivante dalla prestazione del servizio.
Se il cliente lo richiede, le informazioni sugli oneri e sui costi sono fornite in forma analitica. Le informazioni sui costi e sugli oneri comprendono:
a) tutti i costi e gli oneri connessi applicati dalla Banca o da altre parti (qualora il cliente sia stato indirizzato a tali altre parti) per i servizi di investimento e accessori prestati;
b) tutti i costi e gli oneri connessi associati alla realizzazione e gestione dei prodotti d'investimento.
Ai fini della lettera a) i costi e oneri comprendono anche gli eventuali pagamenti provenienti da soggetti terzi percepiti dalla Banca che vengono dettagliati separatamente.
Quando una parte dei costi e degli oneri totali deve essere pagata o è espressa in valuta estera, la Banca fornisce l'indicazione di tale valuta, nonché dei tassi e delle spese di cambio applicabili. Prima di dare corso a ogni singola transazione in prodotti d'investimento in esecuzione del presente Contratto, la Banca fornirà al Cliente le informazioni in forma aggregata in merito ai costi e agli oneri dei Servizi di Investimento, ai servizi accessori e agli strumenti finanziari, ivi inclusi eventuali incentivi percepiti dalla Banca, nonché l'effetto dei costi sulla redditività, nei casi e secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento. Il Cliente può richiedere maggiori dettagli.
Per calcolare ex ante i costi e gli oneri, la Banca utilizza i costi effettivamente sostenuti come modello per i costi e gli oneri previsti. Qualora non disponga di costi effettivi, la Banca esegue stime ragionevoli di tali costi.
La Banca invierà al Cliente, al termine di ciascun anno solare, le informazioni in forma aggregata in merito ai costi e agli oneri dei servizi di investimento e delle transazioni eseguite in merito ai prodotti d'investimento, ivi inclusi eventuali incentivi percepiti dalla Banca, nonché gli effetti dei costi sulla redditività dei prodotti d'investimento nei casi e secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento. Quanto alle informazioni riguardanti OICR, IPO (quotazioni), OPA, OPV/OPS e altre forme di sollecitazione all'investimento, si avvisa la clientela che i dati analitici delle stesse sono disponibili nei rispettivi Prospetti Informativi che la Banca metterà a disposizione della clientela nel caso in cui la Banca sia il soggetto incaricato dell'offerta. In tutti gli altri casi il Cliente potrà richiedere alla Banca di procurargliene una copia.
6.2 Aspetti fiscali
Nell'ambito delle operazioni in titoli, si distingue generalmente tra imposte di borsa, di transazione, plusvalenze e speculazioni.
Si consiglia all'investitore, di effettuare una valutazione dell'impatto dell'investimento sulla situazione fiscale personale con l'assistenza del consulente.
Va notato che le tasse di borsa e di transazione sono applicate a chiunque piazzi ordini in borsa, indipendentemente dalla loro residenza fiscale.
Al contrario, la tassazione delle plusvalenze e delle speculazioni e dei redditi da capitale è regolata da trattati di doppia imposizione.
Le imposte relative a singoli prodotti d'investimento e relative a specifiche operazioni sono sempre applicate indipendentemente dal luogo in cui l'investitore è domiciliato ai fini fiscali. Nel paese in cui l'investitore è fiscalmente residente, esso è tenuto a pagare l'imposta sulle plusvalenze.
7. I PRODOTTI DI INVESTIMENTO ACCESSIBILI TRAMITE LA BANCA
In questa sezione sono descritti i prodotti di investimento accessibili tramite la banca. Nell´elencazione dei fattori di rischio il rischio di sostenibilità è annoverato all'interno dei rischi sempre presenti, sebbene la Banca non disponga di una base dati sufficientemente ampia e connotata da un grado di standardizzazione soddisfacente. Questo comporta che tali rischi possano essere presi in considerazione unicamente in via general e non con metriche atte a una contestualizzazione ai singoli prodotti di investimento.
7.1 Obbligazioni (detti anche titoli di debito)
Caratteristiche
Si tratta di titoli in cui un emittente privato o pubblico (debitore) si impegna a pagare gli interessi sul capitale preso in prestito e a rimborsarlo al detentore (prestatore) conformemente al contratto.
L'acquisizione è legata al diritto di vedersi rimborsato alla scadenza il capitale prestato e della liquidazione periodica di interessi (cedola) Se lo strumento di debito è detenuto fino a scadenza, l'investitore riceve i pagamenti convenuti contrattualmente.
Se previsto dal contratto, può essere possibile anche un rimborso parziale o totale anticipato.
Nel caso di una vendita prima della scadenza, l'investitore riceve il prezzo di mercato (quotazione) del titolo di debito che dipende dall'offerta e dalla domanda ed è a sua volta influenzato dall'attuale livello dei tassi di interesse.
Ad esempio, nel caso delle obbligazioni a tasso fisso, il prezzo diminuisce quando aumentano i tassi di interesse per scadenze comparabili o se aumenta il livello del tasso di interesse generale; al contrario, il prezzo delle obbligazioni aumenta quando diminuiscono i tassi di interesse per scadenze comparabili o diminuisce il livello del tasso di interesse generale. I prezzi ed i tassi d'interesse sono quindi inversamente correlati.
Il prezzo dell'obbligazione dipende in larga misura dalla solvibilità del debitore: un deterioramento della solvibilità del debitore porta ad un'evoluzione del prezzo sfavorevole per l'investitore (il prezzo scende). Se la solvibilità diminuisce notevolmente, si può arrivare anche ad una perdita parziale o totale del capitale investito.
Di norma, i possessori di titoli di debito non sono remunerati solo in caso di insolvenza dell'emittente. Infatti, in caso di fallimento dell'emittente, il titolare del titolo di debito, insieme agli altri creditori, ha diritto al ricavato dalla liquidazione del patrimonio della società. Tuttavia, tali operazioni richiedono tempi molto lunghi ed è improbabile che venga recuperato tutto il capitale investito.
Nel caso di obbligazioni step-up o step-down (dette anche step-up bond), l'investitore non riceve una cedola dello stesso importo per l'intera durata. Il tasso di interesse può variare nel corso della durata dell'obbligazione in qualsiasi data di rimborso.
Queste obbligazioni pagano inizialmente un tasso di interesse inferiore, che aumenta in corrispondenza dei successivi pagamenti di interessi.
Le obbligazioni step-down, d'altra parte, offrono inizialmente un pagamento di interessi più elevato, che poi diminuisce prima del rimborso.
La variazione del prezzo di uno strumento di debito a seguito di una variazione del livello dei tassi di interesse è misurata sulla base della durata, per cui la sensibilità dipende, tra l'altro, dalla durata residua e dalla struttura dell'obbligazione. Di norma, quanto più lunga è la durata dello strumento di debito, tanto maggiore è l'effetto delle variazioni del livello del tasso di interesse generale sull'andamento dei prezzi.
Oltre a queste obbligazioni in senso stretto, esistono anche obbligazioni che sono classificate come "prodotti strutturati" (cfr. sezione Prodotti semplici e prodotti complessi) e che si differenziano notevolmente dalle caratteristiche qui descritte.
Criteri di classificazione
Struttura | • Con e senza struttura |
Complessità | • Classe 1 - 5 |
Livello di liquidità | • Liquido /a rischio di liquidità / illiquido |
Tasso di interesse | • Tasso fisso / tasso variabile / tasso step-up/down |
Rischi | |
• sempre esistenti | • Rischio emittente |
• Rischio di mercato | |
• Rischio d'interesse | |
• Rischio di liquidità | |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio per obbligazioni in valuta estera • Bail-in per i prodotti emessi da banche e imprese di investimento all'interno dell'Unione europea • Rischi collegati alla complessità • Rischi legati a paesi terzi |
Documento informativo dell'emittente | Documento contenente le informazioni chiave ("KID"), se si tratta di un prodotto composto (PRIIPs-relevant) |
Negoziazione
Gli strumenti di debito possono essere negoziati su una borsa, un sistema multilaterale di negoziazione, un internalizzatore sistematico o anche al di fuori delle sedi di negoziazione regolamentate, attraverso il cosiddetto mercato
OTC.
Se è disponibile un prezzo di negoziazione valido, la banca di norma può informare l'investitore dei prezzi di acquisto e di vendita dell'obbligazione. Può accadere che i prezzi di una stessa obbligazione differiscano nelle diverse sedi di negoziazione, in particolare quando l'obbligazione viene negoziata al di fuori dei mercati regolamentati. Fissando un prezzo limite, il rischio di esecuzione ad un prezzo sfavorevole può essere limitato.
In linea di principio, l'investitore non ha diritto alla negoziabilità dell'obbligazione; pertanto, questa dipende interamente dalla liquidità del mercato.
Rendimento
L'utile/rendimento di un titolo di debito è composto dagli interessi sul capitale (cedola) e dall'eventuale differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo al quale avviene la liquidazione.
I rendimenti indicati nei documenti obbligazionari si riferiscono all'ipotesi che l'obbligazione sia detenuta fino a scadenza. Nel caso di una vendita prima della scadenza, il prezzo di vendita è incerto e può essere superiore o inferiore a quello calcolato inizialmente. I rendimenti pubblicati (ad es. su Internet o sulla stampa) sono sempre intesi come rendimenti lordi: I costi e gli aspetti fiscali non sono presi in considerazione.
Se un determinato titolo di debito può generare un rendimento significativamente più elevato rispetto ad altri titoli con scadenze comparabili, ciò è solitamente dovuto a circostanze specifiche, ad esempio a diversi rating dei debitori.
Tipi specifici di obbligazioni
• Obbligazioni di emittenti pubblici
Un titolo di Stato è un titolo in cui il soggetto debitore è lo Stato.
Le obbligazioni pubbliche possono essere emesse da un gran numero di enti pubblici, tra cui Stati e regioni, autorità pubbliche, società pubbliche che emettono obbligazioni con garanzie statali e enti sovranazionali.
I titoli di Stato sono emessi da un gran numero di paesi in tutto il mondo e sono per lo più denominati nella valuta nazionale, ma alcuni Stati emettono anche in valuta estera (ad esempio in dollari USA).
• Obbligazioni dello Stato Italiano
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze emette regolarmente sul mercato italiano e sul mercato internazionale sette categorie di titoli di Stato:
• Buoni Ordinari del Tesoro (BOTs): titoli a breve termine - ovvero con durata non superiore a un anno - privi di cedole; il rendimento è dato tutto dallo scarto d'emissione.
• Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZs): titoli a 18 o 24 mesi privi di cedole.
• Buoni del Tesoro Poliennali (BTPs)): titoli caratterizzati da cedole fisse semestrali, che offrono la possibilità di scegliere tra le seguenti durate: 3, 5, 7, 10, 15 e 30 anni.
• Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all'Inflazione Europea (BTP€i): titoli con durata a 5, 10, 15 e 30 anni che garantiscono una protezione contro l'aumento del livello dei prezzi in europa. Alla scadenza il capitale e le cedole semestrali sono rivalutati in base all'andamento dell'inflazione europea.
• BTP Italia: : Si tratta di uno strumento specificatamente dedicato alla clientela retail. Questo titolo quadriennale è indicizzato all'inflazione italiana. La frequenza delle emissioni di questo titolo di norma è semestrale. A differenza dei BTP€ la rivalutazione del capitale viene liquidata in occasione di ogni scadenza delle cedole.
• BTP Futura: BTP Futura ha una struttura cedolare calcolata secondo tassi fissi annui garantiti, predeterminati prima dell'emissione, e crescente nel tempo (con il meccanismo cosiddetto "step-up"). Le cedole, pagate con cadenza semestrale, sono calcolate in base ad un dato tasso cedolare fisso per i primi 3 anni, che aumenterà una prima volta per i successivi 3 anni e una seconda volta per gli ultimi 2 anni di vita del titolo prima della scadenza. ll Titolo offre un "premio fedeltà", per chi lo acquista nei giorni di emissione e lo detiene fino a scadenza; un premio pari al tasso medio di crescita annuale del PIL nominale registrato dall'ISTAT durante la vita del titolo stesso, con un minimo garantito dell'1% e fino ad un massimo del 3% del capitale sottoscritto.
• Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all'Euribor (CCTeu): titoli a tasso variabile, la cui cedola è legata all'Euribor.
• Obbligazioni di emittenti non pubblici
Oltre agli Stati e agli enti pubblici, sul mercato dei capitali sono presentati anche gli emittenti non pubblici. A seconda del settore, si distingue tra obbligazioni emesse da banche, dette finanziarie, e altre società, dette anche corporates.
• Obbligazioni subordinate
Nel caso di obbligazioni subordinate è necessario prestare particolare attenzione all'ordine di pagamento dell'obbligazione rispetto ad altri obblighi di pagamento dell'emittente, in quanto in caso di insolvenza dell'emittente tali obbligazioni saranno rimborsate solo dopo che i creditori privilegiati sono stati soddisfatti.
7.2 Fondi comuni di investimento
Caratteristiche
I fondi d'investimento raccolgono il capitale dai risparmiatori e lo investono in diverse tipologie di prodotti secondo le strategie d'investimento definite nei termini e nelle condizioni del fondo. Il capitale viene investito a nome del fondo. Per la gestione del patrimonio del fondo è responsabile un gestore professionale.
L'investitore seleziona il fondo sulla base dell'obiettivo d'investimento definito, ma successivamente non ha voce nelle singole decisioni d'investimento del gestore del fondo. Il gestore del fondo agisce in conformità con le linee guida d'investimento del fondo per raggiungere l'obiettivo d'investimento definito. Di norma, i fondi possono investire in una varietà di strumenti finanziari e altri beni, tra cui obbligazioni, azioni, strumenti derivati, ma anche in quote di altri fondi e beni materiali come immobili o infrastrutture.
L'universo degli strumenti finanziari e delle attività in cui il fondo investe può essere limitato da disposizioni normative, tra cui anche quelle volte a proteggere il patrimonio dei clienti.
Con la sottoscrizione/l'acquisto o il rimborso/la vendita di quote, l'investitore può entrare o uscire da un fondo di investimento.
I fondi di investimento offrono spesso la possibilità di effettuare versamenti periodici (noti anche come PAC- piano di accumulo).
Nel caso di piani di accumulo (detti anche piani di risparmio), l'investitore versa periodicamente un importo concordato, per cui il numero di quote di fondi che riceve per l'importo dipende dal NAV al momento del pagamento.
Alcuni fondi prevedono restrizioni all'uscita, come ad esempio i fondi chiusi.
Il valore dell'investimento in fondi di investimento è calcolato dividendo il valore totale del portafoglio gestito dal fondo di investimento (valutato a prezzi di mercato meno le passività come le spese di gestione) per il numero di quote in circolazione.
Il valore è denominato NAV, ovvero Net Asset Value (valore patrimoniale netto). Di norma, il NAV è già indicato per quota del fondo.
Nonostante l'effetto di diversificazione, gli investimenti in fondi non sono privi di rischio. Rimangono i rischi legati alla strategia d'investimento del fondo. I rischi del fondo derivano tipicamente dal fatto che la strategia di investimento del fondo prevede una diversificazione insufficiente del portafoglio, per esempio a causa della limitazione a determinati settori o paesi. Un fondo che, a causa del suo obiettivo di investimento, investe in un mercato o sottomercato con limitate opportunità di investimento non diversifica ampiamente il patrimonio del fondo generando rischi specifici per l'investitore come il rischio paese oi rischi legati a tecnologia o settore.
Anche il rischio di controparte può essere significativo per l'investitore se il fondo non attua adeguatamente la diversificazione all'interno del suo portafoglio.
Se il portafoglio del fondo contiene prodotti d'investimento che non sono negoziati attivamente, ciò può portare a difficoltà di valutazione. In questo caso, il valore di una quota di un fondo può essere determinato solo approssimativamente o non può essere determinato, il che comporta un cosiddetto rischio di valutazione. L'investitore si assume lo stesso rischio anche con prodotti d'investimento assicurativi unit-linked, nonché con warrant, covered warrant e diritti se questi ultimi investono in sottostanti illiquidi.
Se il fondo investe in strumenti finanziari in valuta estera, l'investitore si assume anche un rischio di cambio dovuto alle fluttuazioni dei tassi di cambio.
Il rischio di investimento in un fondo dipende dalla strategia di investimento e dall'andamento del mercato dei prodotti di investimento sottostanti. Una perdita di capitale non può essere esclusa.
Criteri di classificazione nel catalogo prodotti della banca
Struttura | • Con e senza struttura |
Complessità | • Classe 1 - 5 |
Livello di liquidità | • Liquido/a rischio di liquidità/illiquido |
Rischi • sempre esistenti | • Rischio di mercato |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio controparte in caso di fondi con prodotti non sufficientemente diversificati • Rischio di valutazione (dei prodotti nei quali il gestore ha investito) |
• Rischio di cambio per fondi in valuta estera • Rischi collegati alla compessità • Rischi legati a paesi terzi • Rischio di liquidità per fondi che non sono sottoposti alla normativa OICR • Rischi legati alla partecipazione sproporzionata allo sviluppo dell'indice di riferimento (leva) | |
Documento informativo dell'emittente | Documento contenente le informazioni chiave ("KID") |
Negoziazione
I fondi di investimento tradizionali (ad eccezione degli ETF) non sono quotati nelle sedi di negoziazione e possono quindi essere sottoscritti e rimborsati solo tramite la società di investimento.
Mentre per la maggior parte dei fondi di investimento il valore è determinato sotto forma di NAV al massimo una volta al giorno, gli ETF liquidi possono essere negoziati in modo continuo come le azioni. L'ingresso e l'uscita sono quindi possibili in qualsiasi momento, più volte al giorno e a prezzi precedentemente noti.
In casi eccezionali il rimborso delle quote può essere temporaneamente sospeso.
Rendimento
I proventi dei fondi sono costituiti dall'aumento di valore delle quote del fondo e dai dividendi eventualmente distribuiti e non sono quantificabili in anticipo. La performance del fondo dipende dalla strategia di investimento definita nel prospetto informativo e dalla performance delle singole componenti del patrimonio del fondo.
I fondi di investimento possono essere categorizzati tramite diversi criteri:
Obiettivi di investimento
Il focus d'investimento determina in quali tipi di strumenti finanziari un fondo d'investimento investe prevalentemente o esclusivamente. Questi includono, ma non si limitano a questo:
• Fondi azionari che investono in strumenti azionari (azioni) o in altri fondi azionari;
• Fondi obbligazionari che investono in obbligazioni o in altri fondi obbligazionari;
• Fondi del mercato monetario che investono in titoli di debito a breve termine e strumenti del mercato monetario;
• Fondi misti che investono in diversi tipi di strumenti finanziari o fondi di investimento;
• Fondi immobiliari che investono in terreni e immobili.
Fondi armonizzati e non armonizzati
La distinzione tra fondi armonizzati e non armonizzati fornisce informazioni sul fatto che un fondo di investimento sia stato emesso all'interno dell'Unione europea, essendo pertanto disciplinato dal diritto dell'UE, o sia stato costituito in un paese terzo non UE. A seconda della classificazione, vi sono differenze per l'investitore in termini di protezione e di trattamento fiscale.
I fondi armonizzati possono a loro volta essere distinti come segue:
• I fondi OICVM (Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, acronimo inglese: UCITS: fondi ai sensi della direttiva dell'Unione europea) pongono l'accento sulla tutela dell'investitore. I fondi di investimento soggetti a questa normativa possono essere venduti liberamente in qualsiasi paese dell'UE. Gli investimenti e la gestione sono soggetti a regole severe, che riguardano, tra l'altro
• i valori (azioni, obbligazioni, quote di fondi e derivati) ammissibili per l'attività di investimento del fondo, che di norma devono essere liquidi (cfr. informazioni sul rischio di liquidità);
• un grado minimo di diversificazione degli investimenti ai fine di ridurre il rischio;
• la liquidità delle quote attraverso una gestione semplice degli ordini di acquisto e di vendita;
• informazioni comprensibili, aggiornate e facilmente accessibili per l'investitore.
• Gli FIA (fondi di investimento alternativi) sono fondi di investimento alternativi emessi all'interno dell'UE ma non regolamentati dalla direttiva OICVM. Tra i più noti fondi FIA figurano i fondi immobiliari.
Fondi aperti e chiusi
I fondi di investimento possono essere emessi sia come fondi aperti sia come fondi chiusi:
• I fondi chiusi consentono di sottoscrivere quote solo durante il periodo di offerta. Di norma, il rimborso anticipato
• I fondi aperti, invece, consentono l'ingresso in qualsiasi momento, mentre il rimborso delle quote non è sempre garantito, tranne per gli OICVM che prevedono questa garanzia.
Strategia d'investimento
Un ulteriore criterio di distinzione è la strategia di investimento (esempi: fondi a rendimento assoluto o fondi a rendimento totale).
Fondi a gestione attiva e passiva
Inoltre, i fondi di investimento possono essere distinti in base al modo in cui sono gestiti:
• Nel caso di fondi gestiti attivamente, il gestore del fondo seleziona i valori sulla base di determinati criteri nell'ambito delle linee guida di investimento e cerca di ottenere un rendimento pari a quello di un indice di riferimento.
• I fondi aperti, invece, consentono l'ingresso in qualsiasi momento, mentre il rimborso delle quote non è sempre garantito, tranne per gli OICVM che prevedono questa garanzia.
Fondi negoziati in borsa
Certi fondi di investimento sono negoziati in borsa. Le forme più note sono gli ETF (Exchange Traded Funds).
Un ETF riflette un paniere di titoli (ad esempio azioni), che nella sua composizione e nella ponderazione dei rispettivi strumenti finanziari corrisponde a quello di un indice sottostante. Gli indici possono essere replicati anche in altri modi, ad esempio replicando lo sviluppo di un indice sottostante mediante derivati, conseguentemente le attività del fondo sono soggette a un rischio emittente aggiuntivo.
Fondi a distribuzione ed a accumulazione
I fondi di investimento possono prevedere che il reddito derivante da titoli o da altre attività del patrimonio del fondo sia trasferito all'investitore. Si tratta di un fondo a distribuzione. Al contrario, i cosiddetti fondi di reinvestimento reinvestono i proventi derivanti dal fondo di investimento.
Durata
La maggior parte dei fondi di solito non ha scadenza, ma esistono anche fondi a scadenza fissa.
Piani di risparmio individuali (PIR)
I Piani Individuali di Risparmio (brevemente PIR) sono una forma di investimento fiscalmente vantaggiosa. Si tratta di veicoli - principalmente fondi di investimento, ma anche polizze vita e asset management - che hanno lo scopo di convogliare i flussi finanziari verso le piccole imprese italiane per sostenere lo sviluppo economico del Paese.
7.3 Azioni
Caratteristiche
Le azioni sono titoli che rappresentano una partecipazione in una società per azioni (titoli azionari). Acquistando titoli di capitale, l'investitore diventa azionista della società emittente e partecipa pienamente al rischio imprenditoriale. Il detentore di un'azione viene nominato azionista. I suoi principali diritti sono la partecipazione agli utili della società ed il diritto di voto nell'assemblea generale annuale.
Oltre alle azioni ordinarie, le società emettono talvolta anche altre forme di azioni, che differiscono principalmente in termini di diritti di voto e di pagamento dei dividendi.
Esistono anche azioni privilegiate, che non danno diritto di voto e in caso di pagamento di un dividendo sono trattati più favorevolmente delle azioni ordinarie.
Nel caso delle azioni, si distingue tra il valore nominale (detto anche importo nominale) e il valore di mercato (detto anche prezzo dell'azione). Il valore nominale descrive quanti euro del capitale sociale di una società per azioni rappresenta ciascuna azione. Il valore di mercato della quota è determinato dall'offerta e dalla domanda: l'azione può essere acquistata o venduta a questo prezzo.
In linea di principio, un titolo azionario è considerato più rischioso di un titolo di debito (cfr. obbligazioni). Ciò è dovuto
Criteri di classificazione nel catalogo prodotti della banca
Complessità | • Classi 1 - 3 |
Livello di liquidità | • Liquido/a rischio di liquidità/illiquido |
Rischi | |
• sempre esistenti | • Rischio emittente |
• Rischio di mercato | |
• Rischio di liquidità | |
• Rischio di sostenibilità | |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio per azioni in valuta estera • Rischi legati a paesi terzi |
Negoziazione
Un'azione è un titolo che nella maggior parte dei casi è negoziato in borsa, in un sistema multilaterale di negoziazione o tramite un internalizzatore sistematico.
Se l'azione è quotata in una sede di negoziazione in una valuta diversa dall'euro (ad esempio un'azione statunitense alla Borsa di New York), l'investitore deve tenere conto del rischio di cambio.
Particolare cautela è richiesta nel caso di operazioni straordinarie, in corrispondenza delle quali la società può emettere un numero molto elevato di nuove azioni rispetto alle azioni già emesse e quindi sono prevedibili significative oscillazioni di prezzo.
Rendimento
I proventi da partecipazioni azionarie sono costituiti dal pagamento di dividendi e dagli utili/perdite derivanti dall'andamento del prezzo dell'azione. Il dividendo è l'utile della società per azioni distribuito con delibera dell'assemblea generale.
Né l'utile delle azioni né il pagamento dei dividendi possono essere determinati in anticipo in modo attendibile.
7.4 Depository receipts - "DRs"
Caratteristiche
Un certificato di deposito certifica, come dice il nome, il deposito del diritto ad un'azione (o di una frazione o multiplo di essa).A seconda del mercato di emissione dei certificati rappresentativi di azioni e delle loro specifiche caratteristiche, si distingue tra:
• American depository receipts (ADR);
• Global depositary receipts (GDR);
• European depositary receipts (EDR);
• International depository receipts (IDR).
I certificati di deposito sono generalmente emessi per rendere un'azione negoziabile su un mercato estero, senza che sia necessario ammetterla alla negoziazione su tale mercato. I certificati di deposito sono di norma emessi da banche d'investimento per conto della società alle cui azioni si riferisce il certificato stesso. A tal fine, la banca d'investimento acquista le azioni sul mercato interno della società, le deposita in un conto titoli e ne certifica il diritto in un certificato: il certificato di deposito appunto.
L'acquirente di un certificato di deposito acquisisce il diritto di scambiare il certificato di deposito con la corrispondente quantità di azioni depositate. Tuttavia, si tratta piuttosto di un diritto teorico in quanto in pratica non sempre si sa fino a che punto le azioni sono effettivamente depositate. Per l'investitore, ciò può comportare un rischio di insolvenza in caso di default della banca d'investimento.
Il rischio di mercato di un certificato di deposito dipende dal rischio di mercato dell'azione sottostante.
Vi è anche un possibile rischio di cambio se l'azione sottostante è denominata in una valuta diversa da quella del depositario o negoziata in una valuta diversa da quella d'origine dell'investitore.
A volte, i certificati rappresentativi di azioni hanno scarsa liquidità, il che può portare a spread e costi di transazione elevati per l'investitore.
Criteri di classificazione nel catalogo prodotti della banca
Complessità | • Classi 1 - 3 |
Livello di liquidità | • Liquido/a rischio di liquidità/illiquido |
Rischi | |
• Sempre esistenti | • Rischio emittente |
• Rischio di mercato | |
• Rischio di liquidità | |
• Rischio di sostenibilità | |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio in caso di azioni in valuta estera • Bail-in per DR emessi da banche o imprese di investimento all'interno dell'Unione europea • Rischi legati a paesi terzi |
Negoziazione
I certificati di deposito sono negoziati sugli stessi segmenti di borsa delle azioni. A prima vista, le due categorie di prodotti d'investimento si differenziano solo leggermente. La descrizione o il codice ISIN può fornire un'indicazione se il prodotto è un'azione o una ricevuta di deposito.
Rendimento
Il rendimento dei certificati rappresentativi di azioni corrisponde a quello dell'azione depositata.
7.5 Prodotti di investimento assicurativi (IBIP)
Caratteristiche
Le norme suddividono i prodotti assicurativi in sei rami, a seconda del tipo di prestazione assicurativa.
I rami I, III e V possono avere caratteristiche finanziarie e in questo caso sono classificati come prodotti di investimento assicurativi.
• Prodotti di classe I: assicurazione sulla vita;
• Prodotti del ramo III: le prestazioni dell'impresa di assicurazione sono direttamente collegate al valore delle quote di organismi di investimento collettivo, di fondi interni, a indici o altri valori di riferimento.
• Prodotti di classe V: operazioni di capitalizzazione
I prodotti di questi tre rami si distinguono dai prodotti "puri" dell'assicurazione sulla vita in quanto la prestazione dell'impresa non dipende dagli eventi della vita dell'assicurato.
Le polizze possono prevedere pagamenti una tantum, ricorrenti o annuali. I premi possono essere costanti o rivalutabili:
• Nel primo caso, il capitale o la rendita solo in proporzione ai rendimenti conseguiti dalla gestione separata e viene accreditato all'investitore sulla base dei termini del contratto;
• Nel secondo caso, anche il capitale o la rendita aumenta di anno in anno a seconda della rivalutazione del premio.
Garanzie: La polizza può, se espressamente previsto dal contratto, prevedere una garanzia di capitale e/o un rendimento minimo a favore dell'investitore.
Criteri di classificazione nel catalogo prodotti della banca
Struttura | • Con e senza struttura |
Complessità | • Classi 1 - 3 |
Livello di liquidità | • Liquido / illiquido |
Rischi • sempre esistenti | • Rischio di mercato |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio controparte in caso di limitata diversificazione del portafoglio • Rischio di valutazione (dei prodotti nei quali il gestore ha investito) • Rischio di cambio in caso di prodotti in valuta estera • Rischi collegati alla compessità/stuttura del prodotto • Rischi legati a paesi terzi |
• Rischio legato alla partecipazione sproporzionata allo sviluppo dell'indice di riferimento (leva) • Rischio di sostenibilità | |
Documento informativo dell'emittente | • Documento contenente le informazioni chiave ("KID") |
Negoziazione
Come stabilito nelle condizioni di polizza, l'assicurazione si impegna a rimborsare le quote alla fine del contratto. Il rimborso prima della scadenza del contratto di assicurazione può essere soggetto ad una penale convenuta contrattualmente.
Rendimento
I proventi non sono quantificabili in anticipo e sono costituiti dalla variazione di valore dell'investimento effettuato dall'impresa di assicurazione e dai dividendi rivalutati (ramo I) o distribuiti. La performance dipende dalla strategia di investimento definita nei termini contrattuali e dallo sviluppo di mercato delle singole componenti (asset) della gestione stessa.
Prodotti di investimento assicurativi con specifiche caratteristiche
• Politiche indicizzate: la prestazione è legata ad un indice azionario od un altro valore di riferimento in modo che l'investitore sia esposto alle fluttuazioni dell'indice di riferimento o dello strumento finanziario. Va notato che il rischio di insolvenza degli emittenti dei titoli con cui sono collegate le prestazioni assicurative rimane sempre a carico della compagnia di assicurazione e quindi l'investitore non si assume alcun rischio di insolvenza della controparte.
• Polizze unit-linked: la prestazione dipende dall'andamento delle quote di fondi di investimento interni (appositamente costituiti dalla compagnia assicurativa) o di fondi esterni (OICR, Organismi di investimento collettivo del risparmio) in cui la compagnia investe i premi pagati.
• Polizza di capitalizzazione: una forma particolare di polizza è la cosiddetta polizza di capitalizzazione, in base alla quale la compagnia di assicurazione si impegna a pagare una certa somma di denaro dopo un certo numero di anni - almeno 5 - a fronte del pagamento di premi unici o periodici.
7.6 Certificati di investimento
Caratteristiche
I certificati di investimento sono titoli il cui prezzo deriva dal valore di uno o più strumenti finanziari diversi, le cosiddette attività sottostanti. I certificati sono strumenti finanziari cartolarizzati emessi da banche o da società controllate da banche che consentono di investire in un'ampia gamma di attività sottostanti (azioni, obbligazioni, indici, materie prime, ecc.) e di partecipare al loro valore o alla loro evoluzione dei prezzi. Lo spettro va da semplici repliche 1:1 dell'andamento del prezzo dei sottostanti a strutture altamente complesse con modelli di payout molto specifici, le cosiddette strutture di pay-off. I certificati d'investimento sono obbligazioni puramente formali a cui viene data una struttura specifica incorporando un'ampia gamma di componenti derivate. Per questo motivo i certificati d'investimento sono classificati come prodotti strutturati.
Criteri di classificazione
Struttura | • Con struttura |
Complessità | • Classi 4 - 5 |
Livello di liquidità | • Liquido /a rischio di liquidità / illiquido |
Rischi • sempre esistenti | • Rischio emittente • Rischio di mercato • Rischio di liquidità • Rischi collegati alla complessità /struttura del prodotto di investimento • Rischio di sostenibilità |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio in caso di prodotti in valuta estera • Bail-in in caso di certificati emessi da banche o imprese di |
investimento all'interno dell'UE • Rischi legati a paesi terzi • Rischio legato alla partecipazione sproporzionata allo sviluppo dell'indice di riferimento (leva) | |
Documento informativo dell'emittente | • Documento contenente le informazioni chiave ("KID") |
Negoziazione
I certificati d'investimento sono generalmente quotati in una sede di negoziazione regolamentata. Nella maggior parte dei casi, le banche emittenti si impegnano a fornire la liquidità necessaria per la negoziazione.
I certificati di investimento che non sono quotati in borsa sono solitamente negoziati su speciali piattaforme create dal rispettivo emittente, il che può portare ad un prezzo di acquisto o di vendita sfavorevole per l'investitore. Inoltre, la scarsa liquidità in questo contesto può portare a difficoltà nella vendita tempestiva.
Rendimento
Il rendimento dell'investitore corrisponde in caso di andamento positivo del prezzo alla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita o di rimborso.
Specifici tipi di certificati di investimento
• Certificato di garanzia - Strumento finanziario con protezione del capitale
I certificati con protezione del capitale proteggono l'investitore in caso di performance negativa dalla perdita parziale o totale del capitale investito. Questi prodotti sono rivolti principalmente a investitori con bassa propensione al rischio. I certificati con protezione del capitale sono generalmente considerati investimenti a prova di perdita. Tuttavia, va notato che una garanzia di protezione del capitale non copre il rischio emittente.
Negoziazione e rendimento: vedere i certificati d'investimento in generale
• Certificato Bonus - Strumento finanziario con protezione condizionata del capitale
I certificati bonus offrono all'investitore la possibilità di investire in un'attività sottostante con un rischio ridotto o un buffer di rischio, senza limitare il potenziale di rialzo in caso di forti guadagni di prezzo dell'attività sottostante.
Inoltre, offrono opportunità di rendimento anche con prezzi invariati o addirittura moderatamente in calo. I certificati bonus offrono una protezione condizionata del capitale fino a quando il sottostante non scende al di sotto della barriera stabilita al momento dell'emissione. Fino a quando la barriera non viene superata, il "bonus" rimane in essere e viene pagato alla scadenza, altrimenti viene pagato il prezzo del sottostante. Anche un certificato bonus può comportare la perdita totale del capitale investito nel caso in cui lo strumento sottostante subisca una perdita totale di valore.
• Certificato di sconto - Strumento finanziario senza protezione del capitale
I certificati di sconto presentano meno fluttuazioni rispetto all'attività sottostante. Questo perché all'investitore al momento dell'acquisto viene concesso uno sconto sul prezzo corrente di mercato dell'attività sottostante. Lo sconto concesso all'inizio viene ridotto nel corso della durata, in modo che l'investitore può guadagnare denaro con i certificati di sconto anche se il sottostante rimane invariato. In cambio, l'investitore rinuncia a qualsiasi guadagno al di sopra di un certo livello di prezzo (cap) del determinato all'emissione. Questo limita lo sviluppo verso l'alto. Il certificato può comportare una perdita parziale o totale del capitale investito in caso di andamento sfavorevole del prezzo del sottostante.
Negoziazione: cfr. certificati di investimento in generale
Rendimento: Alla scadenza solitamente viene pagato il valore corrente del certificato. In casi eccezionali e se il valore dell'attività sottostante è quotato al di sotto del CAP fissato, l'attività sottostante può essere trasferita anche sul deposito dell'investitore. In caso di andamento positivo del prezzo, il reddito dell'investitore corrisponde alla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita o di rimborso del certificato o, nel caso in cui l'investitore riceve il sottostante alla scadenza, alla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore del sottostante.
• Certificato di indice - Strumento finanziario senza protezione del capitale
I certificati indice replicano la performance dell'indice sottostante 1:1, esponendo l'investitore allo stesso rischio di mercato di un investimento diretto nel sottostante.
I factor certificate sono una forma speciale, nei quali l'utilizzo di una leva moltiplica le possibilità di rendimento, ma anche il rischio di perdite.
Negoziazione: cfr. certificati di investimento in generale
Rendimento: L'investitore acquisisce il diritto al pagamento di un importo monetario in funzione della performance dello strumento sottostante.
• Certificato a leva finanziaria - Strumento finanziario senza protezione del capitale
L'effetto leva vale sia quando il prezzo del sottostante sale che quando scende, motivo per cui il rischio di perdita in questi casi è molto più elevato rispetto ai certificati che non contengono alcuna leva finanziaria.
Inoltre, alcune leve consentono anche ai certificati di scommettere su prezzi in calo. In questo caso, l'investitore realizzerebbe un utile se il prezzo del sottostante dovesse scendere e una perdita in caso aumentasse. Anche in questo caso, la leva ha un effetto moltiplicatore in entrambe le direzioni. Per le loro caratteristiche specifiche, questi certificati si rivolgono principalmente a investitori con un'elevata propensione al rischio e un orizzonte temporale a breve termine. L'aumento delle fluttuazioni di questi strumenti finanziari richiede una conoscenza precisa del loro funzionamento e il loro sviluppo dovrebbe essere costantemente monitorato dall'investitore stesso. Alcuni certificati contengono anche le cosiddette soglie di knock-out, il che significa che il certificato generalmente decade immediatamente quando tale soglia viene raggiunta o superata e l'investitore subisce quindi una perdita totale del capitale investito.
Poiché l'obiettivo speculativo di investire in tali prodotti è chiaramente in primo piano, la percentuale all'interno del portafoglio di investimento dovrebbe di norma essere marginale e non dovrebbe superare la percentuale che l'investitore è disposto a perdere completamente.
Negoziazione e rendimento: cfr. certificati di investimento in generale.
7.7 Covered Warrants
Caratteristiche
I covered warrant (CW) sono anche chiamati opzioni cartolarizzate o covered warrant e operano secondo gli stessi principi di veri e propri derivati (non cartolarizzati).
Il nome deriva dal fatto che l'emittente del warrant detiene il rispettivo sottostante e quindi esegue il warrant in caso di esercizio.
I covered warrant sono emessi da banche. Hanno una scadenza fissa e una durata che di norma al momento dell'emissione non supera un anno.
Come i certificati essi si riferiscono a un'attività sottostante, che può essere un'azione, un indice, una merce o una valuta. La presenza di una leva finanziaria è una caratteristica chiave del covered warrant. Inoltre, i covered warrant non hanno un prezzo di rimborso fisso e quindi possono anche non avere alcun valore alla scadenza raggiunta.
In quanto warrant, essi conferiscono all'acquirente il diritto di acquistare (opzione call) o vendere (opzione put) un'attività sottostante ad un prezzo fisso (strike price). A seconda del warrant, questo diritto può essere esercitato durante l'intera durata (opzione americana) o solo al termine (opzione europea).
Va notato che sul mercato sono presenti diversi cosiddetti "covered esotici", alcuni dei quali possono differire significativamente dalle caratteristiche qui indicate.
Il valore di un covered warrant dipende dall'andamento del sottostante, per cui è fondamentale la differenza tra il valore corrente di mercato del sottostante e il prezzo di esercizio. Le fluttuazioni tendono a diminuire con l'avvicinarsi della data di esercizio o della data di scadenza.
Trattandosi di strumenti complessi, si rivolgono principalmente a investitori esperti che conoscono bene gli strumenti derivati e sono in grado di valutarne i rischi.
Criteri di classificazione
Complessità | • Classi 3 - 5 |
Livello di liquidità | • Liquido /a rischio di liquidità / illiquido |
Rischi • sempre esistenti | • Rischio emittente • Rischio di mercato • Rischio di liquidità • Rischi collegati alla complessità /struttura del prodotto di investimento • Rischio di sostenibilità |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio in caso di prodotti in valuta estera • Bail-in in caso di covered warrant emessi da banche o imprese di investimento all'interno dell'UE |
• Rischi legati a paesi terzi • Rischio legato alla partecipazione sproporzionata allo sviluppo dell'indice di riferimento (leva) | |
Documento informativo dell'emittente | • Documento contenente le informazioni chiave ("KID") |
Negoziazione
I covered warrant sono generalmente negoziati sui mercati regolamentati. Alcune borse hanno segmenti appositi con regole di negoziazione speciali per questo tipo di strumenti finanziari.
Rendimento
Il rendimento di questi strumenti finanziari è determinato dalle fluttuazioni del sottostante.
Nel caso di una vendita prima della scadenza, l'utile è la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita. Se il diritto d'opzione viene esercitato prima della scadenza (opzione americana), il reddito corrisponde alla differenza tra il prezzo di esercizio e il valore corrente di mercato del sottostante meno il prezzo di acquisto del warrant.
Il rendimento a scadenza è uguale a quello che si sarebbe ottenuto se l'opzione fosse stata esercitata nel corso del periodo.
Si noti che nella maggior parte dei casi il regolamento in contanti viene effettuato al momento dell'esercizio del warrant, ma in rari casi l'attività sottostante potrebbe anche essere contabilizzata sul conto titoli dell'investitore. Se, alla scadenza, l'investitore decide di non esercitare il diritto garantito dal covered warrant, il warrant decade senza valore.
7.8 Warrants e diritti
7.8.1 Warrants
Caratteristiche
I warrant sono molto simili ai covered warrant ma, a differenza dei covered warrant, hanno spesso scadenze molto più lunghe, e non solo le banche ma anche altre società per azioni agiscono come emittenti. Di norma, gli emittenti di warrant sono contemporaneamente anche emittenti dell'attività sottostante, per questo motivo, i warrant sono spesso emessi nell'ambito di operazioni sul capitale.
Trattandosi di strumenti complessi, si rivolgono principalmente a investitori esperti che conoscono bene gli strumenti derivati e sono in grado di valutare e sostenere i rischi potenziali.
Criteri di classificazione
Complessità | • Classi 3 - 5 |
Livello di liquidità | • Liquido /a rischio di liquidità / illiquido |
Rischi • sempre esistenti | • Rischio emittente • Rischio di mercato • Rischio di liquidità • Rischi collegati alla complessità /struttura del prodotto di investimento |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio in caso di prodotti in valuta estera • Bail-in in caso di warrant emessi da banche o imprese di investimento all'interno dell'UE • Rischi legati a paesi terzi • Rischio legato alla partecipazione sproporzionata allo sviluppo dell'indice di riferimento (leva) |
Documento informativo dell'emittente | • Documento contenente le informazioni chiave ("KID") |
Negoziazione
I warrant possono essere quotati in borsa, ma non sempre è così. Poiché non è sempre disponibile un market maker autorizzato per i warrant quotati, essi possono essere a rischio di liquidità o addirittura illiquidi.
Rendimento
Cfr. Covered warrant.
7.8.2 Diritti
La struttura dei diritti è molto simile a quella dei warrant e, come i warrant, sono emessi sotto forma di aumenti di capitale con diritto di opzione su nuove azioni da emettere.
I diritti sono emessi da emittenti quotati o da società per azioni alle quali i diritti sono collegati, pertanto, il rischio emittente del diritto è legato a quello della società emittente.
Di norma, i diritti hanno una durata breve e al raggiungimento della scadenza sono privi di valore.
Per evitare che un diritto venga chiuso senza valore, la banca si sforza di venderlo l'ultimo giorno di negoziazione possibile.
Criteri di classificazione
Complessità | • Classe 3 |
Livello di liquidità | • Liquido /a rischio di liquidità / illiquido |
Rischi • sempre esistenti | • Rischio emittente • Rischio di mercato • Rischio di liquidità • Rischi collegati alla complessità /struttura del prodotto di investimento |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio in caso di prodotti in valuta estera • Bail-in in caso di diritti emessi da banche o imprese di investimento all'interno dell'UE • Rischi legati a paesi terzi • Rischio legato alla partecipazione sproporzionata allo sviluppo dell'indice di riferimento (leva) |
Negoziazione
Di norma, i diritti sono negoziati nella sede di negoziazione in cui è scambiato il titolo azionario. In casi eccezionali, possono essere negoziati anche altrove.
Rendimento
L'esercizio dei diritti solo in casi eccezionali è positivo, per cui le possibilità di ottenere un ritorno positivo sono di conseguenza limitate.
7.9 ETC und ETN
7.9.1 ETC - Exchange traded commodities
Caratteristiche
Gli Exchange Traded Commodities (ETC) sono strumenti finanziari che offrono agli investitori l'accesso alle materie prime negoziate sulle borse dedicate alle materie prime.
Si tratta quindi di un'alternativa o, nella maggior parte dei casi, l'unico modo per l'investitore al dettaglio di partecipare al mercato delle materie prime.
A tal fine, gli ETC replicano l'andamento degli indici delle materie prime o delle materie prime stesse eil prezzo degli ETC è quindi direttamente legato alla performance del sottostante, gli ETC sono prodotti di investimento senza scadenza che sono emessi da una società veicolo, solitamente domiciliata in paradisi fiscali (offshore).
Analogamente ai certificati, si tratta in linea di principio di titoli di debito, per cui l'investitore diventa il creditore della società veicolo. Ciò è associato ad un corrispondente rischio emittente, che può anche essere difficile da valutare a causa della mancanza di trasparenza di una società offshore.
Per tener conto di questa circostanza, alcuni emittenti garantiscono l'ETC che emettono depositando fisicamente la rispettiva merce. Tuttavia, ciò non accade pe la maggior parte degli ETC negoziati sul mercato.
Nonostante la loro somiglianza con gli ETF, gli ETC non sono fondi di investimento.
Alcuni ETC possono contenere anche una componente di leva finanziaria.
Criteri di classificazione nel catalogo prodotti della banca
Struttura | • Con struttura |
Complessità | • Classi 4 - 5 |
Livello di liquidità | • Liquido /a rischio di liquidità / illiquido |
Rischi • sempre esistenti | • Rischio emittente • Rischio di mercato • Rischio di liquidità • Rischi collegati alla complessità /struttura del prodotto di investimento |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio in caso di prodotti in valuta estera • Bail-in in caso di ETC emessi da banche o imprese di investimento all'interno dell'UE • Rischio legale per ETC, che sono emessi, detenuti o negoziati in altre giurisdizioni • Rischi collegati al principio di equivalenza • Rischi di trasferimenti per ETC, che sono negoziati o detenuti in stati, che hanno deciso o subiscono limitazioni in questo ambito • Rischio legato alla partecipazione sproporzionata allo sviluppo dell'indice di riferimento (leva) |
Documento informativo dell'emittente | • Documento contenente le informazioni chiave ("KID") |
Negoziazione
Gli ETC sono strumenti finanziari quotati in un segmento separato nella maggior parte delle borse europee. Di norma, si tratta di segmenti liquidi.
Rendimento
Le materie prime non sono beni produttivi, il che significa che non distribuiscono redditi sotto forma di dividendi o interessi. Gli ETC riproducono l'andamento degli indici sulle materie prime sottostanti e delle materie prime stesse. Il rendimento è quindi pari alla differenza tra il prezzo di acquisto ed il prezzo di vendita. Tuttavia, vi sono due fattori che devono essere presi in considerazione, soprattutto nel caso degli ETC:
• gli indici delle materie prime di solito sono quotati in altre valute, prevalentemente in dollari USA e solo pochi ETC sono coperti contro le fluttuazioni valutarie;
• la replica della performance si basa sull'acquisto di contratti future su materie prime nelle borse merci. Tali contratti hanno una scadenza fissa e devono quindi essere rinnovati su base continuativa. Ciò rende necessario uno spostamento costante da un future di materie prime all'altro, aumentando così il rischio di cosiddette perdite di contango. Il rischio contango si verifica quando vecchi contratti future su materie prime devono essere venduti entro breve per acquistare nuovi contratti, di solito più costosi e più lunghi.
7.9.2 ETN - Exchange traded notes
Caratteristiche
Si tratta di titoli di debito negoziati in borsa che riproducono l'evoluzione delle valute e di altri indici, come p.e. gli indici di volatilità. Di solito hanno una scadenza fissa. Negli ETN, l'emittente si impegna a pagare alla scadenza il rendimento dell'indice, al netto delle commissioni.
Ciò significa che l'investitore concede all'emittente un prestito non garantito e per questo motivo, il merito di credito dell'emittente ha un'influenza significativa sull'andamento del prezzo, anche se il sottostante rimane invariato.
In linea di principio, non viene fornita alcuna garanzia, tuttavia esistono anche ETN che proteggono almeno in parte l'acquirente dall'inadempimento.
In qualità di società emittente, la società a destinazione specifica può risiedere in paradisi fiscali, il che rende difficile la valutazione del rischio emittente. Nonostante la somiglianza dei nomi con gli ETF, gli ETN non sono fondi speciali e
proprio come gli ETC possono contenere una componente di leva finanziaria.
Criteri di classificazione
Struttura | • Con struttura |
Complessità | • Classi 4 - 5 |
Livello di liquidità | • Liquido /a rischio di liquidità / illiquido |
Rischi • sempre esistenti | • Rischio emittente • Rischio di mercato • Rischio di liquidità • Rischi collegati alla complessità /struttura del prodotto di investimento |
• esistenti, se il prodotto presenta le relative caratteristiche | • Rischio di cambio in caso di prodotti in valuta estera • Bail-in in caso di ETN emessi da banche o imprese di investimento all'interno dell'UE • Rischio legale per ETN, che sono emessi, detenuti o negoziati in altre giurisdizioni • Rischi collegati al principio di equivalenza • Rischi di trasferimenti per ETN, che sono negoziati o detenuti in stati, che hanno deciso o subiscono limitazioni in questo ambito • Rischio legato alla partecipazione sproporzionata allo sviluppo dell'indice di riferimento (leva) |
Documento informativo dell'emittente | • Documento contenente le informazioni chiave ("KID") |
Negoziazione
Gli ETN sono negoziati in sedi di negoziazione regolamentate. In linea di massima, i cosiddetti market maker sono responsabili del trading sul mercato, il che significa che si tratta per lo più di prodotti finanziari liquidi.
Rendimento
Il rendimento è pari alla differenza tra il valore di acquisto e il valore di vendita o il prezzo di rimborso. La performance dello strumento dipende a sua volta dalla performance del sottostante e dal merito creditizio dell'emittente.
8. SERVIZI DI INVESTIMENTO E SERVIZI ACCESSORI
La prima parte delle tabelle sottostanti informa quali prodotti di investimento sono disponibili nell'ambito dei vari servizi di investimento.
8.1 Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziari
La ricezione e trasmissione di ordini è quel servizio che si limita a raccogliere l'ordine del cliente e a inviarlo alle piazze di negoziazione da lui prescelte. Questo servizio riguarda soltanto gli strumenti finanziari già emessi e dunque negoziabili su una piazza di negoziazione europea o negoziabile in modo OTC. Il servizio in parola riguarda anche prodotti complessi la cui distribuzione non è regolata da un accordo di collocamento/distribuzione.
Obbligazioni | in caso di negoziazione di obbligazioni di propria emissione emesse dopo il 01/01/2018 e di altre obbligazioni (mercato secondario) |
X | |
DR- depositary receipts | X |
Fondi di investimento | se ETFs |
Prodotti di investimento assicurativi | non applicabile |
Certificati di investimento, ETC e ETN | X |
Warrant e diritti | X |
Covered Warrant | X |
8.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti
L'esecuzione di ordini per conto dei clienti avviene tutte le volte, in cui il cliente non dia delle indicazioni precise sulla piazza di negoziazione alla quale inviare gli ordini di strumenti finanziari già esistenti oppure tutte le volte in cui la Banca deve prendere delle decisioni autonome per ottenere il risultato più favorevole per il cliente.
Ciò avviene in modo particolare nel caso della gestione patrimoniale nella quale il gestore deve decidere di conseguire il risultato complessivamente migliore per ogni singolo cliente e decide sulla piazza di negoziazione, la trasmissione degli ordini e i parametri di esecuzione (vedasi "Esecuzione di ordini alle condizioni più favorevoli per il cliente").
L'offerta degli strumenti finanziari di propria emissione, se viene avanzata presso la sede della banca, avviene nell'ambito dell'esecuzione di ordini. In quest'ambito tale servizio di investimento assomiglia a quello del collocamento di strumenti finanziari, soltanto che in nel caso dell'esecuzione l'emittente e il distributore rappresentano lo stesso soggetto.
Obbligazioni | in caso di sottoscrizione di obbligazioni di propria emissione (mercato primario) |
Azioni | non applicabile |
DR- depositary receipts | non applicabile |
Fondi di investimento | non applicabile |
Prodotti di investimento assicurativi | non applicabile |
Certificati di investimento, ETC e ETN | non applicabile |
Warrant e diritti | non applicabile |
Covered Warrant | non applicabile |
Gestione di portafogli | non applicabile |
8.3 Collocamento di strumenti finanziari senza impegno irrevocabile nei confronti dell'emittente
Il collocamento di strumenti finanziari avviene nell'ambito di un accordo di collocamento. In tale servizio di investimento una casa prodotto (emittenti) si avvale di un terzo (distributore) per vendere i prodotti di propria emissione nel momento dell'emissione. Questo servizio prevede la predisposizione di un prospetto specifico che descrive l'emittente e lo strumento in offerta.
Obbligazioni | di partner commerciali |
Azioni | se la banca partecipa a un consorzio di collocamento |
DR- depositary receipts | non applicabile |
Fondi di investimento | esclusi ETFs |
Prodotti di investimento assicurativi | esclusivamente prodotti assicurativi del Gruppo Assimoco |
Certificati di investimento, ETC e ETN | Se e in quanto si tratta di strumenti di un emittente con il quale la banca ha un accordo di distribuzione |
Warrant e diritti | non applicabile |
Covered Warrant | non applicabile |
8.4 Consulenza in materia di investimenti
I prodotti di investimento con le caratteristiche elencate nella tabella non sono a disposizione dell’investitore al di fuori del servizio di consulenza in materia di investimenti. Lo stesso vale per qualsiasi prodotto complesso se il suo collocamento/la sua distribuzione è regolata da un accordo di collocamento/distribuzione. Operazioni in titoli al di fuori del servizio di consulenza sono disponibili esclusivamente per prodotti mass market o, nel caso di clienti professionali, sotto espresso accordo di mera esecuzione (execution only).
Obbligazioni | • Obbligazioni di propria emissione • Obbligazioni collocate nell’ambito di una convenzione di collocamento |
Azioni | Se la banca partecipa ad un consorzio di collocamento. |
Fondi di investimento | X |
Prodotti di investimento assicurativi | X |
Certificati di investimento | Certificati di investimento collocati nell’ambito di una convenzione di collocamento |
Questo servizio di investimento, secondo le modalità descritte, viene offerto da parte della Banca solo quando la clientela si reca direttamente presso la Banca.
In determinate circostanze, la Banca accetterà anche consultazioni date a distanza o tramite mezzi di comunicazione elettronici.
8.5 Custodia e amministrazione di strumenti finanziari per conto dei clienti
Se si vuole comprare un prodotto d'investimento, sia esso un'azione, un ETF, un titolo di Stato o un'obbligazione societaria, serve un conto deposito titoli.
Di cosa si tratta? In realtà, il nome completo è "deposito di titoli a custodia e amministrazione". Ma è spesso chiamato anche "dossier titoli". La sua apertura avviene nell'ambito della firma del contratto quadro di prestazione dei servizi e delle attività di investimento nonché dei servizi accessori, tra i quali (questi ultimi) rientra, appunto, anche quello di custodia e amministrazione.
Con la parte di tale contratto inerente il deposito titoli, il cliente dà alla banca l'autorizzazione a custodire e amministrare i prodotti d'investimento, siano essi cartacei o dematerializzati (questa è la norma), inclusi nel deposito stesso: azioni, obbligazioni, certificati, azioni di SICAV e via dicendo.
Il deposito di titoli a custodia e amministrazione è collegato a un conto corrente. Rispetto al conto corrente, tale deposito è un conto ausiliario sul quale il titolare fa confluire il denaro nel momento in cui acquista prodotti d'investimento. Non solo. Sul conto corrente viene poi accreditato tutto quanto i prodotti in questione sono in grado di rendere (cedole, dividendi, plusvalenze realizzate) e al contempo vengono addebitate l'imposta di bollo, le spese di gestione e amministrazione, altre eventuali commissioni di tenuta e qualunque altro costo gravi sull'investimento. Tali ultimi aspetti in relazione agli accrediti e agli addebiti configurano l'amministrazione del deposito.
Sintetizzando, mediante il dossier titoli la banca:
• custodisce i titoli cartacei;
• mantiene la registrazione contabile degli strumenti dematerializzati;
• xxxxxxx e incassa le cedole;
• incassa gli interessi e i dividendi;
• verifica i sorteggi per l'attribuzione dei premi o per il rimborso dei capitali;
• provvede alla tutela dei diritti inerenti agli strumenti finanziari stessi;
• effettua, su espresso incarico del Cliente, specifiche operazioni.
Il deposito titoli, lo abbiamo detto, è un servizio accessorio rispetto ai veri e propri servizi di investimento e al conto corrente. Volendo, lo si può abbinare al servizio di Raiffeisen Trading Online.
Per quanto riguarda la mera custodia, gli strumenti finanziari, come detto e tranne poche eccezioni, oggi sono dematerializzati, in quanto i titoli sono trasferiti a un depositario centrale (CSD) per la custodia permanente già al momento dell'emissione. In Italia, Monte Titoli S.p.A. è responsabile di tale compito.
Nel caso di obbligazioni non dematerializzate emesse dalla banca assume il ruolo di custode la banca stessa.
La custodia, dal depositario centrale fino al custode in contatto con l'investitore, viene detta catena di custodia e può anche essere composta da più anelli. La catena di custodia continua garantisce che tutti i titoli siano riconducibili al depositario centrale e con ciò che gli strumenti finanziari negoziabili corrispondano esattamente all'importo totale emesso. L'ultimo anello nella catena di custodia è la banca in contatto con l'investitore, alla quale esso si rivolge per qualsiasi informazione e per l'esercizio dei suoi diritti.
La banca verifica regolarmente la conformità dei titoli in custodia. Nell'ambito delle disposizioni applicabili, la banca è responsabile nei confronti dell'investitore per qualsiasi perdita o danno causato da atti o omissioni illegali da parte dei terzi depositari.
Salvo diverso accordo, i titoli acquistati all'estero sono anche conservati all'estero. Essi sono quindi soggetti alle disposizioni di legge del paese in cui sono tenuti in custodia. La legislazione di tale paese può differire notevolmente dalla legislazione nazionale, soprattutto nel caso di Stati terzi, e non garantisce necessariamente lo stesso livello di protezione rispetto a quello nazionale.
L'investitore viene informato sulle sue giacenze nell'ambito della rendicontazione periodica, che avviene almeno trimestralmente in conformità alle disposizioni di legge. Su richiesta, la banca informa l'investitore sul depositario dei prodotti di investimento.
Obbligazioni | • Obbligazioni di propria emissione (se cartacee presso la banca stessa) • Obbligazioni di propria emissione (dematerializzate presso Monte Titoli Spa) • Obbligazioni dello Stato italiani • Obbligazioni di altri emittenti |
Azioni | X |
DR- depositary receipts | X |
Fondi di investimento | Se non c'è accordo di collocamento tra banca e emittente |
Certificati di investimento, ETC e ETN | X |
Warrant e diritti | X |
Covered Warrant | X |
Gestione di portafogli | I singoli stumenti finanziari inseriti nella gestione di portafogli vengono gestiti a livello di deposito di gestione |
8.6 RaccomandazionI generali riguardantI le operazioni relative a strumenti finanziari
L'oggetto di questo servizio accessorio è la fornitura di raccomandazioni verbali generali al cliente in relazione alle classi di asset intermediati dalla banca, informazioni sul mercato target o sul rischio di concentrazione, senza fare riferimento a un prodotto specifico e senza prendere in considerazione le caratteristiche e le aspettative del cliente. Queste raccomandazioni generali possono anche includere analisi finanziarie o descrizioni delle singole tipologie di prodotti d'investimento. Il confronto diretto di singoli prodotti d'investimento non fa parte di questo servizio accessorio.
Il servizio accessorio è generalmente fornito insieme ai servizi di investimento concordati.
Il servizio accessorio non ha quindi nulla in comune con il servizio di consulenza in materia di investimenti, poiché non viene richiesto alcun profilo dell'investitore, non viene fatta alcuna raccomandazione personale, non sono oggetto del servizio accessorio singoli prodotti d'investimento, strutture target di portafoglio o portafogli modello e non vengono forniti dei report dalla banca al cliente per questo servizio accessorio.
Obbligazioni | X |
Azioni | X |
DR- depositary receipts | X |
Fondi di investimento | X |
Certificati di investimento, ETC e ETN | X |
Warrant e diritti | X |
Covered Warrant | X |
I singoli strumenti finanziari inseriti nella gestione di portafogli vengono gestiti a livello di deposito di gestione |
9. INFORMAZIONI SUI SERVIZI DI INVESTIMENTO IN BANCA
9.1 La Banca
Denominazione sociale: CASSA RAIFFEISEN ETSCHTAL SOCIETA COOPERATIVA Sede legale: XXXXXX XXXX. XXXXXX, 0, 00000 - XXXXXXX
Sito WEB: xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxx Codice ABI: 08269
Numero di iscrizione all'Albo delle Banche: 3843.0.0
Numero di iscrizione all'Albo delle Società Cooperative: A145332, sezione:
Numero di Repertorio Economico Amministrativo: /9089 Codice Fiscale: 00158030213
Iscrizione al Registro delle imprese di: Bolzano
9.2 Le autorizzazioni della banca e le autorità di vigilanza competenti
L'autorizzazione all'attività bancaria è stata rilasciata alla CASSA RAIFFEISEN ETSCHTAL SOCIETA COOPERATIVA dalla Banca d'Italia, Autorità che vigila anche sulle attività della banca.
La Banca d'Italia ha sede a ROMA (00184) in xxx Xxxxxxxxx 00. L'ente ha una filiale a Bolzano. La Banca d'Italia può essere contattata telefonicamente o via e-mail. I dati di contatto sono disponibili sul sito web xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxx-xxxxxxxxx/X'xxxxxxxx della banca nel settore dei valori mobiliari è inoltre supervisionata dall'Autorità Nazionale di Vigilanza sulle Borse, Consob, con sede a ROMA (00198), via Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxx ed ha un ufficio a Milano. L'Autorità può essere contattata telefonicamente o via e-mail. I dati di contatto sono disponibili sul sito web xxxx://xxx.xxxxxx.xx/xxx/xxxxxx/xxxxxxxxXx banca è autorizzata anche per l'intermediazione di polizze assicurative ed è iscritta nella sezione D del Registro Unico degli intermediari di assicurazioni e di riassicurazioni (RUI) al numero VB: D000027082.
Nel settore assicurativo, l'autorità di vigilanza competente è l'IVASS - Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, con sede legale a ROMA (00187), via del Quirinale 21. L'autorità può essere contattata telefonicamente o via e-mail. I dati di contatto sono disponibili sul sito web xxxxx://xxx.xxxxx.xx/xxx-xxxxx/xx-xxxxxxx/xxxxxxxx/xxxxx.xxxx
9.3 Lingua e dati di contatto
A seconda della scelta del cliente, la banca comunica con il cliente in lingua tedesca o italiana.
Se il cliente riceve informazioni sui prodotti di investimento degli emittenti distribuiti dalla banca in un'altra lingua, la banca fornisce al cliente, su richiesta e dietro pagamento delle spese, una traduzione in tedesco o italiano.
Il cliente può contattare la banca attraverso i seguenti canali:
Nella/e succursale/i xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxx Numero telefonico: 0471/259500
Numero fax: 0471/257730
Indirizzo EMail: XX.XXXXXXXX@XXXXXXXXXX.XX Indirizzo PEC: XXX00000@XXXXXXXXXX-XXXXXXXXX.XX
Le richieste vengono evase durante l'orario di apertura: Lu., Ma., Ve., dalle ore 08:00 alle 12:45 e ore 14:30 alle 16:00Me., dalle ore 08:00 alle 12:45 e dalle ore 16:30 alle 18:50Gi., dalle ore 08:00 alle 12:45
Il cliente può presentare un reclamo alla banca. La banca deve rispondere a questo reclamo entro un termine massimo di 60 giorni.
Il contratto tra la banca e il cliente è a tempo indeterminato. Sia il cliente che la banca possono recedere dal contratto mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno entro un termine di 30 giorni.
Il cliente, che è un consumatore, può recedere dal presente contratto in qualsiasi momento e senza preavviso.
10. TUTELA DELL'INVESTITORE
Nel rispetto delle disposizioni di legge, la banca ha adottato diverse misure, con l'obiettivo di tutelare l'investitore.
Al fine di adempiere a questo obiettivo, e per queste esigenze, la banca raccoglie varie informazioni dall'investitore e dati personali che tratta nell'esclusivo interesse e per tutelare l'investitore.
11. GOVERNO DEI PRODOTTI
Il processo di governo dei prodotti (o, in inglese, product governance) è il procedimento che la banca ha messo in atto per decidere quali prodotti di investimento offrire ai propri clienti. Prima che un prodotto d'investimento sia offerto ai clienti e finché è disponibile tramite la banca, il prodotto d'investimento è costantemente monitorato nell'ambito di questo processo. La banca attualmente offre le seguenti tipologie di prodotti d'investimento (macro categorie):
• obbligazioni
• azioni
• DR- Depository receipts
• fondi di investimento e ETF
• prodotti di investimento assicurativi
• certificati di investimento, ETC e ETN
• warrant e diritti
• Covered Warrant.
Ulteriori tipologie di prodotti sono offerte dalla banca solo a seguito di una corrispondente delibera del consiglio di amministrazione.
La banca suddivide le categorie di prodotti in diverse tipologie a seconda della struttura dei prodotti d'investimento. Le tipologie di prodotto derivano dalla valutazione delle caratteristiche specifiche del prodotto e dalla valutazione dai seguenti criteri:
• Liquidità: liquido, a rischio di liquidità, illiquido;
• Livello di complessità: classe 1 (complessità bassa) fino a classe 5 (complessità molto elevata);
• Rischi del prodotto di investimento (cfr. rischi dei prodotti di investimento).
Nella valutazione e nel monitoraggio, la banca si orienta alle informazioni riguardanti il prodotto d'investimento fornite dall'emittente, ma la valutazione della banca può anche discostarsi dalla valutazione di quest'ultimo. Se l'emittente non ha fornito alcuna valutazione è la banca ad eseguire la stessa in autonomia basandosi su una valutazione comparativa (per determinare l'indicatore di rischio sintetico ("SRI") in questo caso si fa riferimento ad un VaR benchmark, cfr. glossario).
Una volta che il tipo di prodotto è stato fissato, la banca determina:
• a quale segmento di clientela può essere offerto (segmentazione del mercato target), dove i segmenti sono rilevati tramite una valutazione statistica dei dati ottenuti tramite i questionari MiFID, e
• quale strategia di vendita è consona per tale prodotto (consulenza d'investimento, transazione senza consulenza, ecc.).
11.1 Effetti della product governance sulla relazione negoziale tra banca e investitore
Solo i prodotti d'investimento che hanno superato con esito positivo la valutazione finale della product governance sono resi accessibili ai clienti della banca. I prodotti d'investimento che non hanno superato questo processo non possono essere acquistati o sottoscritti tramite la banca. I prodotti d'investimento che sono già nel portafoglio dell'investitore e sono valutati negativamente nel processo di product governance possono essere tenuti o venduti ma non acquistati/sottoscritti. L'investitore viene informato sulla valutazione del prodotto d'investimento nella scheda prodotto del prodotto d'investimento.
12. IL PROFILO DI INVESTIMENTO
La banca chiede all'investitore diverse informazioni che utilizza per adempiere ai vari obblighi normativi che hanno lo scopo di tutelare l'investitore: classificazione / tipo di cliente, target market, profilo d'investimento.
12.1 Classificazione / tipo di cliente
Il legislatore suddivide gli investitori nei seguenti gruppi:
• Clienti professionali di diritto
Fanno parte di questa tipologia per esempio società d'investimento, società di assicurazione (cosiddette controparti qualificate), e le grandi imprese che rispettano almeno due dei seguenti requisiti: fatturato netto di 40mila euro, totale di bilancio di 20mila euro e mezzi propri di 2 mln. di euro.
• Clienti professionali su richiesta
I privati possono essere classificati come investitori professionali se soddisfano almeno due dei seguenti criteri.
• Il cliente ha effettuato in media 10 operazioni significative al trimestre sul mercato di riferimento nel corso dei quattro trimestri precedenti;
• Il portafoglio di strumenti finanziari dell'investitore, compresi i depositi in contanti, supera i 500.000 euro;
• Il cliente è o è stato impiegato per almeno un anno in una posizione professionale nel settore finanziario che richiede la conoscenza delle operazioni o dei servizi previsti. Nel caso di persone giuridiche, la valutazione è effettuata con riferimento alla persona autorizzata a compiere operazioni per loro conto e/o alla persona giuridica stessa.
Gli enti pubblici possono essere classificati come investitori professionali se soddisfano i seguenti criteri:
• Entrate comprovate superiori a 40 milioni di euro sulla base dell'ultima relazione annuale approvata;
• Operazioni effettuate sul mercato finanziario con un valore nominale o nozionale complessivo superiore a 100 milioni di euro nel triennio precedente la conclusione del contratto;
• La presenza di personale responsabile della gestione finanziaria che abbia acquisito adeguate competenze, conoscenze ed esperienze nel campo dei servizi di investimento, compresa la gestione collettiva di portafogli, e degli strumenti finanziari.
• Clienti al dettaglio
Appartengono a questa categoria tutti i clienti che non sono né clienti professionali di diritto né clienti professionali su richiesta.
12.1.1 Effetti della classificazione sulla relazione negoziale tra banca e investitore
Più alta è la classificazione, minore è la protezione che il legislatore prevede per l'investitore. Ciò significa che l'investitore classificato come "investitore al dettaglio" beneficia del massimo livello di protezione.
Il massimo livello di protezione per i clienti al dettaglio:
• comporta il rispetto obbligatorio di norme di condotta dettagliate nella relazione d'affari con l'investitore e obblighi di informazione più frequenti e dettagliati rispetto a quelli previsti per clienti con una classificazione più elevata;
• limita la selezione dei prodotti ai prodotti d'investimento destinati al segmento degli "investitori al dettaglio".
L'investitore viene classificato in sede di stipula del contratto e informato attraverso esso. Se i requisiti di legge sono soddisfatti, l'investitore può chiedere alla banca di modificare la sua classificazione ad un livello superiore.
La richiesta di una classificazione di livello inferiore può essere presentata in qualsiasi momento; a tal fine non è necessario che siano soddisfatte particolari condizioni. Si tratta di un diritto dell'investitore e la banca si deve conformare in ogni caso a questa richiesta.
12.2 Obiettivi ed esigenze dell'investitore (verifica del mercato target)
Per ogni prodotto d'investimento, l'emittente determina il mercato target potenziale per le cui esigenze (ad esempio la durata dell'investimento) caratteristiche e obiettivi il prodotto è stato fabbricato. Nella vendita di prodotti d'investimento, la banca si orienta nella propria valutazione del mercato target alle indicazioni fornite dall'emittente.
Nel corso del rapporto con l'investitore, la banca raccoglie informazioni su obiettivi ed esigenze dell'investitore per poi confrontare questi dati con le caratteristiche dei prodotti d'investimento disponibili e stabilire quali prodotti sono compatibili con le esigenze dell'investitore.
Ciò per evitare che i prodotti d'investimento vadano ad investitori con esigenze ed obiettivi non compatibili con il mercato target del prodotto di investimento.
12.2.1 Effetti della verifica del target market sulla relazione negoziale tra banca e investitore
La banca non offre o rifiuta acquisti o sottoscrizioni di prodotti d'investimento non compatibili con il mercato target dell'investitore (mercato target negativo).
Il consulente raccoglie dall'investitore le informazioni necessarie per identificare il mercato target dell'investitore stesso.
Il fatto che un prodotto d'investimento sia o meno compatibile con il mercato target dell'investitore viene comunicato dalla banca all'investitore nell'ambito della consulenza in materia di investimenti, prima di ogni operazione in titoli e nelle relazioni della banca all'investitore.
12.3 Appropriatezza e adeguatezza
La banca può prestare servizi di investimento ed eseguire operazioni solo se riceve le informazioni necessarie per stabilire e aggiornare il profilo d'investimento dell'investitore.
È nell'interesse dell'investitore fornire informazioni complete, accurate, veritiere e tempestive e informare tempestivamente la banca di eventuali cambiamenti. La banca si affida alle informazioni che riceve dall'investitore, a condizione che non siano manifestamente superate, incomplete o scorrette. L'informazione dell'investitore è un prerequisito affinché la banca sia in grado di eseguire valutazioni corrette.
Il periodo di validità dei dati ricevuti dal Cliente e registrati nei sistemi della Banca ai fini del rilevamento del profilo d'investimento dello stesso è di 1 anno.
Il profilo d'investimento viene elaborato sulla base delle seguenti informazioni fornite dall'investitore:
• Conoscenze e esperienza con prodotti di investimento
• Situazione patrimoniale e capacità di sostenere perdite
• Obiettivi di investimento e
• Tolleranza al rischio.
I profili d'investimento sono definiti dalla banca su una scala da 1 a 5.
Il grado di conoscenza ed esperienza finanziaria dell'investitore, uno degli elementi necessari per determinare il profilo d'investimento, viene valutato su una scala da 1 a 3.
La banca raccoglie, inoltre, l'espressione di interesse dell'investitore riguardo a prodotti sostenibili.
12.3.1 Verifica dell'appropriatezza
La banca valuta se l'investitore possiede conoscenze ed esperienza finanziaria che essa ritiene necessarie per riconoscere e comprendere le caratteristiche e i rischi del prodotto o del servizio di investimento.
A questo proposito si precisa quanto segue:
• la conoscenza del tipo di prodotto d'investimento è sempre essenziale per identificarne i rischi;
• quanto più complesso o rischioso è un prodotto d'investimento, tanto più è necessaria l'esperienza finanziaria con un prodotto del genere da parte dell'investitore, per poterne valutare correttamente i rischi.
La banca, nell’ambito della governo dei prodotti, classifica i propri investitori in base alle informazioni desunte dal questionario di profilatura in cinque gruppi. La banca classifica anche i prodotti d’investimento che offre e li suddivide in
cinque gruppi, in base alle caratteristiche di rischio e complessità. Il confronto tra le caratteristiche e i rischi del prodotto d’investimento e le conoscenze e l’esperienza finanziaria dell’investitore viene nell’ambito titoli viene chiamato “valutazione di appropriatezza”. Tale test viene eseguito esclusivamente per operazioni che non rientrano nella consulenza in materia di investimenti (le cd. “operazioni fuori consulenza”).
12.3.2 Verifica dell'adeguatezza
Oltre all'appropriatezza sopra descritta la banca valuta quanto segue:
• le informazioni dell'investitore sulla sua situazione patrimoniale per quanto riguarda la sua capacità di sostenere perdite (detta anche tolleranza al rischio), e
• l'atteggiamento nei confronti dei rischi di investimento (nota anche come propensione al rischio).
Quanto più volatile è un prodotto d'investimento, tanto più elevati devono essere capacità di rischio e tolleranza al rischio dell'investitore.
Il confronto tra caratteristiche e rischi del prodotto d'investimento, disponibilità e tolleranza al rischio dell'investitore, compreso il test di appropriatezza, è denominato "valutazione di adeguatezza" e viene eseguito esclusivamente nell'ambito della consulenza in materia di investimenti.
Nel contesto della consulenza in materia di investimenti la banca tiene conto delle preferenze di sostenibilità espresse dal cliente, offrendo in caso affermativo in via preferenziale prodotti di tipo ESG. A causa dell'esiguità di dati standardizzati a disposizione della Banca, la stessa non è in grado di valutare con sufficiente certezza l'impatto sul rendimento dell'inclusione di prodotti di tipo ESG nella propria consulenza in materia di investimenti.
12.3.3 Effetti della verifica del profilo di investimento sulla relazione negoziale tra banca e investitore
Se un prodotto d'investimento non è adeguato o inappropriato per l'investitore, la banca ne informa l'investitore.
Se, nonostante questa valutazione negativa, l'investitore chiede comunque alla banca di acquistare il prodotto, essa si riserva il diritto di rifiutare l'esecuzione dell'ordine dopo aver esaminato il motivo dell'inappropriatezza. In caso di possibile inadeguatezza, l'ordine di sottoscrizione o di acquisto del prodotto non sarà accettato nell'interesse della tutela dell'investitore.
13. VERIFICA DEL RISCHIO DI CONCENTRAZIONE
Come illustrato nella sezione "Rischio specifico e generale dei prodotti d'investimento", la diversificazione è una strategia d'investimento essenziale.
La banca misura la diversificazione e quindi il rischio di concentrazione dell'investimento al momento dell'ordine e, in caso di consulenza in materia di investimenti, nell'ambito del colloquio di consulenza.
Il rischio di concentrazione è valutato in base alle seguenti caratteristiche dei prodotti d'investimento emittente, ISIN, classe, paese, valuta estera.
14. GARANZIE PER IL CORRETTO SVOLGIMENTO DELL'OPERATIVITÀ IN TITOLI
L'attività bancaria richiede il rispetto di un gran numero di norme e regolamenti. L'obiettivo della banca è sempre quello di attuare e rispettare tutte le disposizioni di legge a beneficio degli investitori e dei soci.
Di seguito sono riportate le principali norme che rivestono un'importanza centrale per il corretto svolgimento dell'attività bancaria.
14.1 Esecuzione di ordini alle condizioni più favorevoli per il cliente (best execution)
La banca pubblica ogni anno una valutazione della qualità di esecuzione raggiunta nelle cinque sedi di esecuzione più importanti per la propria attività su xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxx
14.2 Selezione della sede di esecuzione della controparte che offra il risultato più favorevole per il cliente
Se l'investitore non specifica la sede di esecuzione del suo ordine, la banca lo seleziona, valutando i seguenti criteri:
• prezzo,
• costi,
• velocità di esecuzione,
• probabilità di esecuzione e regolamento,
• profondità di mercato,
• tipologia,
• tutti gli altri elementi rilevanti per l'esecuzione dell'ordine
I costi per l'investitore sono decisivi, il che significa che nessun altro criterio è valutato più rilevante dei costi.
14.3 Sicurezza di regolamento nelle sedi di negoziazione non regolamentate
Ove possibile il ricorso a sedi di negoziazione non regolamentate viene evitato, in quanto le sedi di negoziazione regolamentate offrono sia un elevato grado di trasparenza che un elevato livello di sicurezza di regolamento e quindi si caratterizzano per un numero basso di ordini con ritardi di pagamento o di consegna (i cosiddetti ordini "falliti").
Il ricorso ad una sede di negoziazione non regolamentata è necessario se, ad esempio, un prodotto non è standardizzato e quindi non è negoziabile in borsa.
Nel caso di operazioni su titoli in sedi di negoziazione non regolamentate, la controparte negoziale della banca garantisce alla stessa la consegna puntuale dei titoli.
14.4 Accordo di distribuzione tra la banca e le società prodotto
In caso di collocamento di prodotti d'investimento l'esecuzione più favorevole per l'investitore è garantita dalle seguenti misure:
• vengono rispettate le specifiche di prezzo dell'emittente;
• i costi per l'investitore sono mantenuti più bassi possibile.
14.5 Obbligazioni di propria emissione
Se la banca emette proprie obbligazioni, saranno adottate misure specifiche per garantire la migliore esecuzione dell'ordine per l'investitore.
In sede di negoziazione delle obbligazioni emesse dalla banca, l'esecuzione più favorevole per l'investitore è garantita tramite la definizione quotidiana di un prezzo fair value per questi prodotti di investimento.
14.6 Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziari
Nell'ambito di questo servizio la Banca avanza al cliente delle proposte sui mercati di esecuzione, che alla luce delle analisi effettuate offrono costantemente i risultati più favorevoli. La Banca esegue un'analisi periodica sulla qualità del servizio e i costi delle controparti che si prendano cura di inoltrare gli ordini alle piazze indicate dai clienti.
14.7 Esecuzione di ordini per conto dei clienti
Nell'ambito di questo servizio la Banca seleziona i metodi di esecuzione (negoziazione singola, in blocco), le piazze di negoziazione oppure i mercati OTC più assegnati per ottenere un risultato più favorevole per il cliente oppure i broker più affidabili per ottenere il risultato più favorevole per il cliente.
14.8 Collocamento di strumenti finanziari
Nell'ambito di tale servizio i prezzi di collocamento vengono indicati dall'emittenti al momento dell'emissione. Tali prezzi sono i cosiddetti NAV nel caso di prodotti gestiti oppure sono i prezzi di sottoscrizione o di vendita o acquisto indicati nei prospetti rivolti al pubblico.
15. LA GESTIONE DI CONFLITTI DI INTERESSE
Se esiste un conflitto tra gli interessi dell'investitore e quelli della banca, questo può avere conseguenze negative per l'investitore e, secondo la normativa, è presente un conflitto di interesse.
Potenziali conflitti di interesse si possono manifestare se la banca o un suo dipendente o un suo mandatario
• Ha un proprio interesse nel risultato di un servizio fornito all'investitore, o di un'operazione effettuata per conto dell'investitore che non corrisponde all'interesse di quest'ultimo;
• Svolge in prima persona la stessa attività che svolge per l'investitore.
• È presente un incentivo finanziario o di altro tipo che pone l'interesse proprio al di sopra dell'interesse dell'investitore.
L'obiettivo principale della banca è quello di evitare il più possibile conflitti di interesse.
Nei casi in cui ciò non è possibile, la banca adotta le seguenti misure per garantire che l'investitore non subisca perdite a causa dei conflitti di interesse:
• Gli accordi di distribuzione tra banca ed emittente sono controllati prima della loro conclusione e in caso di modifiche per garantire che la struttura degli incentivi sia in linea con la normale prassi di mercato.
• La banca si assicura che sia evitata qualsiasi influenza indebita sulle modalità di prestazione dei servizi di investimento.
• Le operazioni personali dei dipendenti e dei mandatari della banca sono registrate e monitorate.
• La struttura salariale dei dipendenti esclude premi sulle vendite di determinati prodotti d'investimento.
Qualora la banca ritenga che le misure adottate non siano sufficienti ad escludere un possibile svantaggio per l'investitore, quest'ultimo viene informato in anticipo dell'esistenza del conflitto di interesse o, comunque, prima di effettuare l'ordine.
Con il termine "incentivo" si intende qualsiasi compenso o altro servizio (ad esempio, formazione o materiale informativo) che la banca riceve dai propri partner di distribuzione per servizi alla clientela.
I contratti di distribuzione, tra l'altro, servono a fornire alla banca informazioni più dettagliate e precise sui prodotti d'investimento, contribuendo così a migliorare le informazioni fornite agli investitori.
La banca impegna il ricavato di questi incentivi anche per fornire una formazione adeguata ai propri dipendenti e alla struttura organizzativa responsabile per i servizi di investimento. Una formazione adeguata è il presupposto per poter fornire agli investitori informazioni professionali e servizi di alta qualità.
La banca ha implementato le seguenti misure per evitare che gli incentivi dei partner commerciali portino ad un conflitto di interesse nel loro rapporto d'affari con l'investitore:
• Gli incentivi concordati negli accordi con i partner di distribuzione sono verificati prima della conclusione dell'accordo e ogni qualvolta a quest'ultima venga apportata una modifica;
• Gli incentivi monetari ed i relativi incentivi non monetari sono comunicati all'investitore.
• I prodotti d'investimento per i quali la banca raccoglie incentivi sono offerti esclusivamente nell'ambito della consulenza in materia di investimenti, garantendo così un valore aggiunto all'investitore.
Il seguente elenco fornisce informazioni sui livelli minimi e massimi di incentivo per i vari prodotti d'investimento.
Prodotti d‘investimento | Emittente | Spese di sottoscrizione o di intermediazione massime* | Commissioni di mantenimento p.a. | Incentivi non monetari |
Fondi comuni di investimento | GAM Investments | 3,80%-1,00% | 0,15%-0,72% (45%-55% delle commissioni di gestione trattenute dalla casa prodotto) | |
Xxxxxx-Fonds KAG | 3,80% | 0,49%-1,04% (65% delle commissioni di gestione trattenute dalla casa prodotto) | ||
Nord Est Fund F. | 3,00%-1,50% | 0,30%-1,20% (50%-65% delle commissioni di gestione trattenute dalla casa prodotto) | Formazione e altre misure di supporto alle vendite | |
BNP Paribas Funds | 3,00%-2,50% 0% per i fondi della categoria N | 0,0075%-0,55% (25% delle commissioni di gestione trattenute dalla casa prodotto) +0,75% commissione di collocamento sui fondi della categoria N | ||
Raiffeisen KAG | 3,80%-1,80% | 0,18%-1,05% (50%-60% delle commissioni di gestione trattenute dalla casa prodotto) | Formazione e altre misure di supporto alle vendite | |
Union Investment KAG | 3,00%-1,50%* | 0,36%-1,16% (60%-75% delle commissioni di gestione trattenute dalla casa prodotto) | Formazione e altre misure di supporto alle vendite | |
Vontobel AM KAG | 3,30%-1,80%* | 0,08%-1,43% (50%-65% delle commissioni di gestione trattenute dalla casa prodotto) | Formazione e altre misure di supporto alle vendite | |
BCC Risparmio & Previdenza SGR | 3%* | 0,27%-1,14% (60%-65% delle commissioni di gestione trattenute dalla casa prodotto) | ||
Prodotti d’investimento assicurativi | Assimoco Vita | 2%, di cui l'85% al netto delle spese di emissione di 100,00 euro | 0,0%-0,57% (x% delle commissioni di gestione trattenute dalla società assicurativa) | Formazione e altre misure di supporto alle vendite |
Certificati d‘investimento | Centrobank AG | 1% | ||
Vontobel Bank | 1% | |||
Obbligazioni | Cassa Centrale | 0,1%-0,15% | ||
Xxxxxxxx | Xxxxx | --- | 0,100 % | --- |
L'investitore viene informato sugli incentivi prima di ogni operazione in titoli e nell'ambito della consulenza in materia di investimenti.
Inoltre, la comunicazione annuale informa l'investitore in merito agli incentivi ricevuti dalla banca nella sua posizione nell'anno solare completato.
17. ULTERIORI MISURE ORGANIZZATIVE
17.1 Formazione dei collaboratori e tutoring
I dipendenti sono costantemente formati e i collaboratori che non hanno ancora maturato una sufficiente esperienza vengono assistiti per un certo periodo da un tutore.
17.2 Registrazione delle conversazioni e della documentazione
Le conversazioni con i clienti e i documenti (compresi ordini telefonici, e-mail, ecc.) relativi alle operazioni in titoli o a servizi di investimento devono essere registrati e conservati dalla banca.
La regola della registrazione si applica a tutte le comunicazioni che riguardano i rischi, le opportunità di guadagno e le caratteristiche di prodotti d'investimento e che potrebbero quindi portare a un ordine o influenzare un ordine.
Le conversazioni verbali vis a vis sono registrate mediante verbalizzazione o mediante registrazione, mentre le conversazioni telefoniche sono registrate mediante registrazione.
17.3 Sistema dei controlli interni
Il rispetto delle norme e dei regolamenti interni è costantemente monitorato.
17.4 Salvaguardia degli strumenti finanziari e dei fondi dei clienti
La banca ha adottato le seguenti misure, in conformità alle disposizioni vigenti, al fine di garantire la salvaguardia degli strumenti finanziari e dei fondi dei clienti (di seguito denominati "attivi"), che sono separati l'uno dall'altro e dai fondi della banca stessa.
In ogni caso, le attività sono al sicuro dai creditori della banca stessa.
La banca utilizzerà gli strumenti finanziari dell'investitore per operazioni di prestito titoli solo se ciò è stato espressamente concordato in anticipo tra banca e clienti. I fondi dell'investitore sono così protetti dall'uso non autorizzato.
Se un terzo è titolare di un diritto di pegno o di una garanzia sui titoli dell'investitore, la banca informa l'investitore e conviene espressamente tali diritti nel contratto al fine di chiarire in ogni caso i diritti di proprietà.
La banca verificherà anche la correttezza della garanzia concessa dall'investitore a terzi sui propri beni (art. 6 del Regolamento (UE) n. 2017/593).
17.5 Sistemi di garanzia
Fondo Nazionale di Garanzia
La banca ha aderito al Fondo Nazionale di Garanzia previsto dall'art. 62 comma 1 d.lgs. n. 415 del 23/07/1996 (sito web del Fondo: xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/). Il fondo rimborsa i crediti dell'investitore nei confronti della banca derivanti dalla prestazione di servizi di investimento fino ad un importo massimo di 20.000 euro in caso di liquidazione coatta amministrativa, fallimento o concordato preventivo della stessa.
Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo
I titoli emessi dalla banca stessa, come le obbligazioni, che per la banca rappresentano parimenti un'operazione di raccolta sono esclusi dalla garanzia fornita dal Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo a cui la banca aderisce. Tale sistema di garanzia dei depositi garantisce fino a 100.000 euro per depositante, ma non si applica a strumenti finanziari o operazioni di investimento.
Raiffeisen Südtirol IPS
La banca aderisce al Raiffeisen Suedtirol IPS, sistema di tutela istituzionale conforme all'art. 113(7) del Regolamento (UE)
n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013 ("CRR") e consistente in un accordo di responsabilità contrattuale che la tutela e, in particolare, garantisce la sua liquidità e la sua solvibilità per evitare il fallimento ove necessario.
Barriera: Si tratta di un valore soglia, ossia di un valore/prezzo del sottostante specificato nelle condizioni del certificato, al raggiungimento del quale è condizionato il verificarsi di un evento specifico. Le barriere sono presenti, ad esempio, nei certificati bonus. Se il prezzo del sottostante rimane sopra la soglia alla data fissata, a scadenza viene pagato un importo concordato. Se, d'altra parte, questa barriera viene superata verso il basso il pagamento non verrà effettuato. La barriera svolge un ruolo decisivo anche per i cosiddetti certificati knock-out. Se questa barriera viene superata verso il basso, ossia se il sottostante scende al di sotto di un certo prezzo, il certificato di solito decade senza valore.
Benchmark: parametro di riferimento.
Contango: considerando future con scadenze diverse, si parla di contango quando è associato un prezzo più alto a futures con scadenze maggiori. In una tale situazione una merce con consegna futura è più costosa rispetto al caso in cui venga acquistata al momento attuale o in un prossimo futuro. Un contango può avere diverse ragioni: per le materie prime, ad esempio possono portare a tale situazione i costi di stoccaggio.
Depositario centrale (inglese: central securities depository/CSD): organismo centrale per la custodia di strumenti finanziari, ad esempio azioni e obbligazioni. I CSD svolgono un ruolo centrale nel garantire l'integrità dei mercati finanziari. Derivati: : il termine derivato è un termine generico per una vasta gamma di strumenti finanziari diversi. Una caratteristica comune a tutti questi strumenti è che il loro valore deriva da un'attività sottostante (ad es. azioni, indici, ecc.). Ciò spiega l'origine del termine che deriva dal latino "derivato", ovvero derivazione. I derivati sono contratti il cui valore dipende quindi dalla performance di un'attività sottostante. Questi valori sottostanti possono essere finanziari (ad es. azioni, tassi di interesse, tassi di cambio, indici) o reali (come caffè, cacao, oro, petrolio, ecc.).
I derivati finanziari possono essere simmetrici o asimmetrici:
• Nel primo caso entrambe le parti contraenti (acquirente e venditore) si impegnano ad effettuare il pagamento alla data di scadenza;
• Nel caso di derivati asimmetrici, invece solo il venditore è tenuto a soddisfare la volontà dell'acquirente. Pagando un prezzo (detto premio), l'acquirente acquisisce il diritto di decidere successivamente se acquistare e vendere o meno l'attività sottostante.
Un'ulteriore distinzione è fatta tra derivati negoziati su mercati regolamentati e derivati OTC (over-the-counter):
• I primi sono contratti le cui caratteristiche sono standardizzate; riguardano, ad esempio, l'attività sottostante, la durata, la riduzione minima di negoziazione, le modalità di liquidazione.
• I derivati OTC, invece, sono negoziati bilateralmente (direttamente tra le due parti) al di fuori dei mercati regolamentati e le parti sono libere di definire tutte le caratteristiche dello strumento, solitamente swap e forward.
Documento contenente le informazioni chiave (inglese: key information document/KID: documento informativo di tre pagine richiesto dal regolamento per i prodotti d'investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati ("PRIIPs") da fornire all'investitore per presentare chiaramente le caratteristiche di base ed i rischi del prodotto e consentire all'investitore di cogliere rapidamente le caratteristiche essenziali del prodotto e facilitare il confronto tra i diversi prodotti d'investimento.
Effetto leva (inglese: leverage): si tratta di un effetto moltiplicatore che può essere presente nei derivati. Ciò significa che qualsiasi variazione del prezzo dello strumento sottostante comporta di solito una variazione relativamente maggiore del prezzo dello strumento finanziario in questione. Ad esempio, un leverage di due può significare che una variazione del sottostante si traduce in una variazione raddoppiata del valore dello strumento finanziario. Questo aumenta il potenziale ma aumenta anche il rischio di perdita.
Fair value (o valore equo): ): Il fair value è il valore di un'attività calcolato con i metodi analitici fondamentali. Si tratta quindi del prezzo al quale uno strumento finanziario sarebbe liberamente negoziato tra due parti indipendenti. Il fair value può essere determinato sulla base di transazioni effettive (ad esempio sotto forma di prezzo di borsa) o come valore calcolato. Il fair value è la base di valutazione degli strumenti finanziari nella contabilità.
Fattori di sostenibilità: sono definiti fattori di sostenibilità le problematiche ambientali, sociali e concernenti il personale, il rispetto dei diritti umani e le questioni relative alla lotta alla corruzione attiva e passiva.
Fondo di investimento a distribuzione: gli investitori ricevono di norma distribuzioni periodiche dei redditi maturati dal fondo in questione (dividendi ed interessi sulle attività detenute, ad esempio azioni e obbligazioni). Il giorno della distribuzione il prezzo del fondo in questione viene ridotto dell'importo distribuito.
Fondo di investimento ad accumulazione: un fondo ad accumulazione di proventi trattiene e reinveste tutti i dividendi e gli altri proventi dei titoli che detiene invece di versarli a singoli investitori.
Future (contratto): prodotto derivato che consiste in un accordo tra due parti per negoziare un'attività ad un determinato prezzo e ad una specifica data nel futuro. I futures sono negoziati in borsa e, in quanto derivati, si riferiscono ad un'attività sottostante, come un'azione, un indice o una merce. Di norma i futures prevedono la consegna fisica dell'attività sottostante alla scadenza: nel caso di un future su un indice azionario, la consegna fisica non è ovviamente possibile,
motivo per cui avviene il regolamento in contanti.
I futures sono altamente standardizzati soprattutto per quanto riguarda qualità e quantità del sottostante. I futures possono essere utilizzati a scopo di copertura (cfr. operazione di copertura) o a scopo speculativo. Nel primo caso, ad esempio, offrono alle imprese la possibilità di coprire a lungo termine il prezzo di una merce.
Hedging: l'hedging (dall'inglese "to hedge", coprire, ad esempio tassi di cambio) è un'operazione finanziaria utilizzata per coprire un'operazione contro i rischi finanziari quali le fluttuazioni dei prezzi o dei tassi di cambio (cfr. "volatilità").
Indicatore di rischio sintetico (inglese: synthetic risk indicator/SRI): per i prodotti di investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (cfr. voce), tale indicatore viene presentato nella scheda informativa di base in una scala da 1 a
7. La principale differenza rispetto all'indicatore sintetico di rischio e rendimento ("SRRI") (cfr. voce) è che l'indicatore di rischio sintetico è costituito da due componenti: il rischio di mercato e il rischio di credito. Di norma, l'emittente è responsabile del calcolo di tale indicatore.
Indicatore sintetico di rischio e rendimento (inglese: synthetic risk and return indicator/SRRI): dato chiave nel settore finanziario utilizzato come indicatore del livello di fluttuazione di un fondo comune di investimento. L'intensità delle fluttuazioni di valore, nota anche come volatilità, può essere utilizzata per trarre conclusioni sul rischio di perdite di prezzo e sulle possibilità di ottenere guadagni. Il rapporto è presentato su una scala da 1 a 7, calcolato in modo uniforme in tutta europa e pubblicato dalle società di fondi nel documento contenente le informazioni chiave per gli investitori ("KIID") (cfr. voce). È necessario distinguere tra SRRI e SRI (cfr. Indicatore di rischio sintetico).
Informazioni chiave per gli investitori (inglese: key investor information document/KIID): si tratta di una scheda informativa obbligatoria per i fondi di investimento UE. Intende fornire una chiara visione d'insieme delle principali opportunità e rischi, nonché dell'orientamento dell'investimento e i costi del rispettivo fondo d'investimento in un colpo d'occhio. In questo modo l'investitore deve avere la possibilità di cogliere rapidamente le caratteristiche sostanziali del fondo d'investimento e di confrontarlo altri fondi d'investimento.
Internalizzatore sistematico (inglese: systematic internalizer/SI): un'impresa di investimento che negozia in modo organizzato, sistematico, e spesso in modo significativo per conto proprio, quando esegue gli ordini dei clienti al di fuori di un mercato regolamentato, di un sistema multilaterale di negoziazione o di un sistema organizzato di negoziazione (cfr. voce).
Liquidità del mercato: Si riferisce alla capacità di un mercato di eseguire gli ordini di acquisto e di vendita in tempi rapidi (cioè il più rapidamente possibile) a prezzi efficienti dal punto di vista della valutazione e nella loro interezza. Maggiore è la liquidità di mercato per un particolare strumento finanziario, più velocemente può essere acquistato o venduto.
Mercato primario (detto anche mercato di emissione): ): il mercato primario, noto anche come mercato di emissione, è il mercato in cui vengono emessi per la prima volta i titoli. L'investitore non sottoscrive o acquista strumenti di investimento da un altro investitore, ma direttamente dall'emittente.
Mercato regolamentato: sistema multilaterale gestito da un operatore del mercato che riunisce gli interessi di un gran numero di terzi nell'acquisto e nella vendita di strumenti finanziari e secondo regole non discrezionali (vale a dire indipendenti dalla discrezione del gestore del mercato). In generale si tratta di borse che si sono evolute nel tempo (ad esempio Francoforte o Milano).
Mercato secondario: mercato in cui i partecipanti al mercato acquistano o vendono strumenti finanziari già in circolazione, vale a dire precedentemente emessi sul mercato primario (cfr. voce).
Negoziazione OTC: : detta anche negoziazione diretta o negoziazione telefonica; significa transazioni tra partecipanti al mercato che non sono regolate attraverso le cosiddette sedi di negoziazione (inglese: trading venues), ma attraverso sistemi bilaterali "OTC", acronimo che sta per il termine inglese "over the counter" o "sopra il banco".
Obbligazioni senior: : il termine "senior" indica il grado di pagamento in base al quale il titolo sarà servito in caso di inadempimento dell'emittente. In tal senso, i crediti dei detentori di obbligazioni senior sono soddisfatti prima di quelli di obbligazioni subordinate. L'obbligazione con grado più elevato e senza garanzia collaterale, in base a questo criterio è indicata come obbligazione senior non garantita. I detentori di un'obbligazione del genere sono al secondo posto nel rimborso del debito, direttamente dopo i possessori di obbligazioni senior garantite.
Obbligazioni subordinate: le obbligazioni subordinate, in caso di insolvenza o fallimento, vengono ripagate solo dopo le obbligazioni senior (cfr. voce), ma prima degli strumenti azionari (azioni). In questo contesto si utilizza spesso il termine inglese "junior bond".
Offshore: : principalmente il termine offshore (letteralmente "oltre la costa" o "al di là della regione costiera", cioè in acque internazionali) si riferisce a località caratterizzate da basse imposte, un alto grado di mancanza di trasparenza (nessuna divulgazione di informazioni sulle transazioni finanziarie e sulla proprietà) e una vigilanza e regolamentazione minima dei mercati finanziari (paradiso fiscale). Le banche residenti e altri istituti finanziari svolgono gran parte della loro attività all'estero. Molti centri offshore sono situati sulle isole.
Il termine "offshore", infatti, deriva dal fatto che la maggior parte di queste isole sono ex colonie o dipendenze britanniche. Oggi, tuttavia, in questo contesto, il termine "offshore" non va inteso geograficamente ma piuttosto giuridicamente: i centri finanziari offshore si trovano al di fuori dell'abituale contesto giuridico.
OICVM (Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari): questo termine è utilizzato nell'area europea per i fondi di investimento che investono il denaro degli investitori in tipi di valori mobiliari (cfr. voce) e altri strumenti finanziari
legalmente definiti. Oltre a questo universo d'investimento predeterminato, tali fondi sono caratterizzati da un elevato grado di liquidità delle quote, la diversificazione degli investimenti effettuati dal fondo d'investimento e da altri requisiti relativi alla qualità della gestione dei fondi e delle strutture di regolamento. L'acronimo inglese è UCITS ("undertakings for the collective investment in transferable securities"). Essi sono disciplinati da una direttiva europea.
Opzioni: le opzioni appartengono al gruppo dei derivati (cfr. voce), in quanto il loro valore deriva da un valore sottostante. Il sottostante può essere costituito da azioni, obbligazioni, prodotti d'investimento simili, materie prime o coppie di valute. Con l'acquisto di un'opzione, l'investitore acquisisce il diritto di acquistare o vendere un determinato bene sottostante in un determinato momento e a un prezzo predeterminato. La data di esercizio è quindi nel futuro. Le operazioni su opzioni sono, pertanto, operazioni a termine. Una caratteristica importante delle opzioni è che l'acquisto dell'attività sottostante dà diritto al possessore di acquistare o vendere l'attività sottostante ma non l'obbligo di esercitare tale diritto.
Periodo di detenzione: periodo durante il quale un prodotto d'investimento dovrebbe essere detenuto conformemente alla raccomandazione dell'emittente.
Plain Vanilla: : tale termine americano si riferisce a forme di titoli che hanno una struttura classica, senza particolari caratteristiche nelle loro componenti contrattuali, come durata, tasso di interesse o importo del rimborso. Non si tratta, quindi, di prodotti d'investimento complessi poichè sono di facile comprensione. Il termine viene utilizzato soprattutto in relazione alle obbligazioni (inglese: plain vanilla bonds).
Prestito titoli (operazioni di): in un'operazione di prestito titoli, il proprietario di azioni o obbligazioni trasferisce questi titoli al mutuatario per un periodo di tempo limitato. In cambio, il mutuatario paga una commissione di prestito e fornisce al mutuante altri titoli o contanti a titolo di garanzia.
Prodotti d'investimento: strumenti e prodotti finanziari per investire in denaro e in capitale, ad eccezione di quelli soggetti alle disposizioni del Testo Unico Bancario, come depositi a vista non strutturati e a tempo determinato, depositi liberi e vincolati nonchè certificati di risparmio.
Prodotti d'investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (inglese: packaged investment products and insurance investment products for retail investors/PRIIPs): prodotti la cui performance dipende da un altro valore di riferimento che l'investitore non acquisisce direttamente. I PRIIPs comprendono essenzialmente prodotti finanziari strutturati (certificati d'investimento e obbligazioni con derivati incorporati), derivati (ad esempio, warrant), prodotti d'investimento assicurativi e strumenti finanziari emessi da società veicolo (ad esempio, ETC ed ETN). Tali strumenti e prodotti devono essere muniti di un cosiddetto documento contenente le informazioni chiave (vedi termine) che fornisce agli investitori informazioni chiare su caratteristiche, rischi, costi e informazioni sulle prestazioni del prodotto.
Prodotti d'investimento complessi: si tratta di prodotti d'investimento progettati in modo tale da rendere difficile per l'investitore la comprensione del profilo di pagamento del prodotto e dei rischi e/o costi associati.
Prodotti di tipo ESG/Prodotti sostenibili: si tratta di prodotti d'investimento i quali affiancano agli obiettivi tipici della gestione finanziaria, cioè l'ottimizzazione del rapporto tra rischio e rendimento in un dato orizzonte temporale, considerazioni di natura ambientale, sociale e/o di governance. Tali considerazioni vengono definite fattori di sostenibilità e riassunte con l'acronimo ESG derivante dai termini in lingua inglese Environment (ambiente), Social (sociale) e Governance.
Prodotti "mass market": nel settore finanziario i prodotti di mercato "di massa" configurano prodotti d'investimento facilmente comprensibili e liquidi, senza caratteristiche o strutture complesse (cfr. "plain vanilla").
Prodotti strutturati: si tratta di prodotti d'investimento in cui il profilo di rendimento o di payout è influenzato dal collegamento (incorporazione) con componenti derivate (questo processo è chiamato strutturazione), con il risultato di un profilo rischio/rendimento e/o modalità di rimborso completamente diverso rispetto allo strumento sottostante considerato separatamente.
Profondità di mercato: la profondità di mercato è un indicatore che misura la continuità dei prezzi nelle negoziazioni di borsa e può fornire indicazioni sulla liquidità di un titolo. Se la profondità del mercato è elevata, ordini piccoli e illimitati, e in assenza di nuove informazioni dagli ordini limite, comportano solamente variazioni temporanee e marginali dei prezzi.
Prospetto: un prospetto dello strumento finanziario è una raccolta scritta di informazioni sulla natura, sull'oggetto e sui rischi dello strumento in questione. Descrive l'oggetto sociale dell'emittente, la sua evoluzione e, in particolare, i rischi connessi all'investimento. Il prospetto ha lo scopo di consentire all'investitore di ottenere un quadro preciso dell'offerta e di prendere una decisione di investimento consapevole. Sebbene il prospetto dello strumento finanziario venga esaminato dall'Autorità di vigilanza, quest'ultima verifica il rispetto delle disposizioni di legge, ma non della redditività o della significatività del rispettivo investimento.
Quotazione: per quotazione si intende l'ammissione alla negoziazione da parte della sede competente per l'ammissione e l'inclusione in un listino prezzi ufficiale.
Raiffeisen Trading Online: con tale sistema, i clienti possono accedere ai mercati finanziari, negoziando titoli via internet su numerose piazze da qualunque terminale. Per utilizzare l'applicativo di Raiffeisen Trading Online, che oltre alla consultazione della propria situazione consente di avere sott'occhio le principali quotazioni e informazioni finanziarie in tempo reale, è necessario disporre di un deposito titoli e di una connessione internet.
Rendimento: : il rendimento è il tasso di interesse effettivo che un investitore percepisce, di norma annualmente, sui prodotti di investimento e viene espresso in percentuale. Si deve distinguere tra rendimento e redditività. Quest'ultimo è un
indicatore commerciale riferito alle performance delle aziende.
Segmento (di borsa): gli emittenti di valori mobiliari (cfr. voce) devono adempiere a diversi obblighi di ammissione e di comunicazione, a seconda del rispettivo segmento di appartenenza.
Servizi d'investimento: attraverso di essi gli intermediari consentono ai clienti di impiegare, sotto varie forme, i risparmi in strumenti finanziari. Per servizi di investimento si intendono le seguenti attività, quando hanno per oggetto strumenti finanziari:
1. ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziari;
2. esecuzione di ordini per conto dei clienti;
3. negoziazione per conto proprio;
4. gestione di portafogli;
5. consulenza in materia di investimenti;
6. assunzione a fermo di strumenti finanziari e/o collocamento di strumenti finanziari sulla base di un impegno irrevocabile nei confronti dell'emittente;
7. collocamento di strumenti finanziari senza impegno irrevocabile nei confronti dell'emittente;
8. gestione di sistemi multilaterali di negoziazione;
9. gestione di sistemi organizzati di negoziazione;
SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation): il Regolamento (UE) 2019/2088 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019 relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, integrato dal successivo Regolamento (UE) 2020/952 relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili (c.d. Regolamento sulla Tassonomia), tiene norme armonizzate sulla trasparenza per i "partecipanti ai mercati finanziari" e i "consulenti finanziari" per quanto riguarda l'integrazione dei rischi di sostenibilità e la considerazione degli effetti negativi per la sostenibilità nei loro processi e nella comunicazione delle informazioni connesse alla sostenibilità relative ai prodotti d'investimento.
Sistema multilaterale di negoziazione (inglese: multilateral trading facility/MTF): )piattaforma o sistema analogo a una borsa valori, creato e gestito da un fornitore di servizi finanziari, da un'impresa di investimento o da un operatore del mercato, con l'obiettivo di aggregare un gran numero di offerte e richieste secondo regole definite.
Sistema organizzato di negoziazione ("OTF"): "): sistema gestito da un'impresa di investimento o da un gestore del mercato diverso da un mercato regolamentato (comunemente denominato borsa valori) o da un sistema multilaterale di negoziazione (cfr. voce) che riunisce gli interessi di un gran numero di soggetti nell'acquisto e nella vendita di strumenti finanziari. Le transazioni all'interno del sistema seguono regole predefinite e quindi non discrezionali. Un OTF si differenzia dagli altri due tipi di mercato in quanto, in determinate circostanze, l'operatore può decidere quali ordini eseguire e in quale misura. Tuttavia, come nei mercati regolamentati e nei sistemi multilaterali di negoziazione, nei sistemi organizzati di negoziazione devono essere rispettati i rispettivi obblighi di trasparenza. Sull'OTF non vengono negoziate azioni.
Società veicolo (inglese: special purpose vehicle/SPV): le società veicolo sono generalmente costituite per uno scopo chiaramente definito: ad esempio, per regolare operazioni come il leasing con titoli garantiti da attività, per fondi speciali o per detenere beni come crediti o titoli. Nel settore finanziario lo scopo di una società veicolo è di solito quello di esternalizzare determinate attività o rifinanziamenti togliendoli dal bilancio di un istituto finanziario e/o di proteggere la società madre dal creditore in caso di difficoltà di pagamento da parte della società veicolo.
Strumenti finanziari: oltre ai valori mobiliari (cfr. voce), a tale categoria appartengono anche le quote di fondi comuni di investimento e i derivati.
Strumenti finanziari dematerializzati: sono caratterizzati dal fatto che vengono registrati elettronicamente, anche in termini di quantità, presso un depositario centrale di titoli, che si occupa della gestione attiva degli stessi.
Tipo di prodotto: prodotti di investimento definiti dalla normativa e specificamente menzionati, quali azioni, obbligazioni, OICVM, ETF, ETF, ecc.
TUF (Testo Unico della Finanza): il testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, noto più semplicemente come testo unico della finanza - abbreviato TUF - o anche legge Draghi, è la principale fonte normativa vigente nella Repubblica Italiana in materia di finanza e di intermediazione finanziaria.
Emanato col decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 in forma di testo unico, è entrato in vigore il 1º luglio 1998. Le linee guida nella stesura del TUF sono state:
• la realizzazione di una legislazione semplice in modo da fissare nella normativa primaria solo i principi generali, lasciando i dettagli tecnici ai regolamenti e, ove possibile, all'autoregolamentazione dei mercati e degli intermediari finanziari;
• il rafforzamento dei meccanismi di governance delle società, precisando meglio i compiti dei diversi organi societari e specificando gli obblighi informativi, a tutela del mercato e degli azionisti di minoranza, senza, tuttavia, limitare l'autonomia contrattuale o impedire all'impresa di produrre ricchezza;
• la creazione di una normativa italiana coerente e competitiva con quella dei Paesi dell'Unione europea, per non
creare svantaggi competitivi ai danni delle imprese di investimento italiane.
Il testo unico disciplina in maniera organica le interazioni tra soggetti che operano sul mercato finanziario, regolando i principali aspetti dell'intermediazione finanziaria.
Sostanzialmente si tratta di un testo unico di coordinamento delle norme vigenti in materia di servizi di investimento nel settore dei valori mobiliari con le norme di recepimento delle direttive EUROSIM (con d.lgs. 23 luglio 1996 n. 415) e di riforma del diritto delle società quotate.