PIANO TRIENNALE DI CONTRASTO ALLO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO IN AGRICOLTURA E AL CAPORALATO (2020-2022)
RELAZIONE 2020-2021
RELAZIONE SUL PRIMO ANNO DI ATTUAZIONE DEL
PIANO TRIENNALE DI CONTRASTO ALLO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO IN AGRICOLTURA E AL CAPORALATO (2020-2022)
( ART. 9 COMMA 2 LEGGE DEL 29 OTTOBRE 2016 N. 199)
RELAZIONE 2020-2021
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PREFAZIONE
La relazione annuale sullo stato di attuazione del “Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato” rappresenta un fondamentale momento di analisi e sintesi che intreccia fattori trasversali di grande complessità.
Oltre a rispondere alla previsione di cui all’art. 9 della legge del 29 ottobre 2016 n.199, il documento è il frutto del confronto tra tutti gli attori coinvolti nella prevenzione e nel contrasto ai fenomeni dello sfruttamento lavorativo in agricoltura; la condivisione di questo obiettivo rappresenta la cifra di questa operazione ed è un risultato importante e non affatto scontato. Per questa motivazione, oltre il dispositivo della norma, alla stesura della presente relazione hanno partecipato, assieme al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (MLPS), al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) e al Ministero dell’Interno, i rappresentanti delle Regioni e tutti i coordinatori dei Gruppi tematici afferenti al “Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura (Tavolo)”.
Il Tavolo, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, rappresenta, per il triennio 2020-22, l’organismo interistituzionale di indirizzo e coordinamento delle politiche di prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato nel settore agricolo. Le riunioni, come previsto dalla norma istitutiva (art. 25 quater D.L. del 23 ottobre 2018 n. 119, come convertito, con modificazioni, dalla legge del 17 dicembre 2018 n. 136), vedono la partecipazione di tutte le amministrazioni nazionali coinvolte, delle Regioni, degli Enti locali (attraverso l’Associazione Nazionale Comuni Italiani ANCI), dei sindacati, dei rappresentanti dei datori di lavoro del settore e delle principali associazioni del Terzo Settore.
Come noto, in considerazione della complessità e della trasversalità dell’azione di contrasto ai fenomeni del caporalato e dello sfruttamento del lavoro nel settore agricolo, i lavori del Tavolo sono stati organizzati in sei Gruppi tematici coordinati, ratione materiae, da altrettante Organizzazioni capofila: (i) prevenzione vigilanza e repressione del fenomeno del caporalato - Ispettorato Nazionale del lavoro (INL) ; (ii) filiera produttiva agroalimentare, prezzi dei prodotti agricoli - MIPAAF; (iii) Intermediazione tra domanda e offerta di lavoro e valorizzazione dei Centri per l’impiego - Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL);
(iv) Trasporti - Regioni ;(v) Alloggi e foresterie temporanee - ANCI;(vi) Rete del lavoro agricolo di qualità – INPS. Una volta delineato il Piano Triennale, in ragione delle ulteriori priorità individuate nel documento, sono stati istituiti due ulteriori Gruppi: (vii) Banche dati e sistema informativo – Direzione Generale dei Sistemi Informativi, dell’innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione MLPS; (viii) Protezione, assistenza e re-inserimento socio-lavorativo delle vittime di sfruttamento – Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione MLPS. La redazione del referto di attuazione di questa prima annualità si è avvalsa del supporto tecnico-scientifico dell'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) e dell’Ufficio per l’Italia e X. Xxxxxx dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).
Il presente documento riguarda il primo anno di attuazione del Piano Triennale, approvato dal Tavolo nella riunione del 20 febbraio 2020 e sul quale è stata raggiunta l’intesa in Conferenza Unificata lo scorso 21 maggio 2020. Questa data rappresenta la condivisione della strategia tra tutti i livelli di governo (nazionale, regionale e locale) ed è pertanto a partire da tale momento che decorre il periodo di riferimento degli interventi descritti.
L’analisi degli interventi riportati nelle pagine successive non può prescindere dal contesto nel quale essi si sono inseriti. Pochi giorni dopo l’approvazione del Piano il sistema Paese ha dovuto affrontare una delle sfide più difficili e inaspettate dal dopoguerra ad oggi: la pandemia da COVID-19. L’emergenza sanitaria ha fortemente caratterizzato questo primo anno di attuazione ed ha portato ad individuare nuove priorità: il reperimento della manodopera in assenza di ingressi dall’estero; la sorveglianza sanitaria dei lavoratori impiegati nel settore agricolo; lo sviluppo di piattaforme informatiche per l’intermediazione nel mercato del lavoro; la messa in sicurezza degli insediamenti; le nuove forme di lavoro e collaborazione a distanza.
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Nei capitoli che seguono, dopo una breve introduzione, viene data evidenza dei risultati delle politiche introdotte con il Piano Triennale, con un’analisi delle principali azioni avviate: sistema informativo, interventi sulla filiera agricola e alimentare, sistema dei servizi (lavoro, trasporti e alloggi), politiche di protezione, assistenza e re-inserimento sociale e lavorativo delle vittime. Il capitolo successivo, dedicato alle principali progettualità avviate a sostegno del Piano, costituisce un’importante occasione per un’analisi complessiva e trasversale degli interventi posti in essere in diversi contesti. Nel capitolo finale si evidenziano, in prospettiva, i punti di forza della strategia e le principali criticità riscontrate.
La relazione, infine, ha tenuto conto, nel corso della sua elaborazione, dell’”Analisi conoscitiva sul fenomeno del c.d. caporalato in agricoltura” deliberata dalla Camera dei deputati nella seduta del 19 dicembre 2018. Il documento conclusivo, approvato dalle Commissioni riunite XI (lavoro pubblico e privato) e XIII (agricoltura) nella seduta dello scorso 12 maggio 2021 ne riporta i principali esiti che costituiscono uno spunto di riflessione ed un supporto all’analisi delle politiche intraprese.
Preme evidenziare una convergenza tra quanto emerso nelle audizioni e le politiche descritte nel presente documento: importanti passi in avanti sono stati fatti per quanto riguarda la condivisione delle informazioni, il rafforzamento dei contratti di filiera, il divieto di pratiche commerciali sleali, l’intermediazione tra domanda e offerta di manodopera, il rafforzamento del sistema dei controlli, la protezione e la prima assistenza alle vittime di sfruttamento, l’introduzione di forme di condizionalità sociale nella nuova PAC. Molte sfide sono, invero, ancora aperte: permane infatti la necessità di interventi più incisivi di riforma normativa per quanto riguarda il sistema di programmazione dei flussi dei lavoratori provenienti da Paesi Terzi, il potenziamento della Rete del lavoro agricolo di qualità a livello nazionale e territoriale, la tutela dei cittadini di Paesi Terzi vittime di sfruttamento lavorativo privi di regolare titolo di soggiorno, il coordinamento tra i diversi livelli di governo (nazionale, regionale, locale).
In conclusione, questo documento di analisi e sintesi è il presupposto per un ulteriore rafforzamento del dialogo interistituzionale nel corso dei due anni residui di attuazione del Piano Triennale e per una riflessione condivisa rispetto agli interventi di riforma normativa necessari per una efficace prevenzione e repressione dei fenomeni dello sfruttamento lavorativo e del caporalato nel settore agricolo.
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1. INTRODUZIONE
Aggiornamento dei dati di contesto con riferimento alle caratteristiche e alle dinamiche del mercato del lavoro in agricoltura , anche alla luce dell’emergenza
COVID -19
La crisi pandemica ha reso evidente la condizione di dipendenza dei paesi sviluppati dal lavoro straniero nel comparto della produzione agricola. Quasi dovunque, il settore è trainato dai lavoratori immigrati, innanzitutto da quelli reclutati attraverso i dispositivi per la migrazione stagionale. Il decremento dell’offerta di lavoro, dovuta al blocco della mobilità transfrontaliera che ha quasi azzerato il flusso di manodopera dall’estero, ha sollevato la questione di come garantire la produzione di beni e servizi essenziali, misurandone e assicurandone la resilienza agli eventi imponderabili, anche attraverso un’oculata gestione delle forze lavoro immigrate.
In questo scenario, vista la condizione di vulnerabilità dei lavoratori stagionali, la Commissione europea ha emanato, a marzo 2020, anche dietro sollecitazione dell’EFFAT (European Federation Food Agricolture and Tourism Trade Unions) delle linee guida per garantire a tali lavoratori l’accesso a idonee misure di salute e sicurezza, dispositivi di protezione, alloggi dignitosi e informazioni pertinenti - nella loro lingua (in caso di lavoratori stranieri) - sul COVID-19 e sulle norme applicabili in termini di occupazione e sicurezza. È opportuno considerare inoltre che, nel settore agricolo, oltre al personale assunto con accordi di lavoro stagionale, sono presenti anche lavoratori privi di contratto e delle relative tutele: questi ultimi sono costretti a scegliere tra la rinuncia a qualsiasi fonte di reddito e la necessità di violare le restrizioni di sicurezza sanitaria. Per tali soggetti, particolarmente vulnerabili e in condizioni di irregolarità, il rischio di perdere il lavoro è spesso strettamente collegato a quello di perdere l’alloggio. In molti casi il datore di lavoro mette a disposizione delle soluzioni abitative in condizioni che, tuttavia, non consentono l’applicazione di alcuna regola di distanziamento sociale né la fruibilità di adeguati servizi per l’igiene personale. (Xxxxxxx, Xxxxxxx, 2020).
Per quanto riguarda l’Italia, l’ISTAT ha diffuso la stima preliminare dell’andamento del settore agricolo per l’anno 2020. Dal report emerge una forte contrazione del settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca sia in termini di volume della produzione (-3,2%) che di valore aggiunto (-6%), dovuta principalmente alla crisi causata dalla pandemia da COVID-19. Nonostante i risultati non positivi, il settore ha consolidato nel 2020 il proprio peso all’interno del quadro economico nazionale: l’Italia è infatti prima in Europa per valore aggiunto della produzione agricola. (ISTAT – Report sull’andamento dell’economica agricola in Italia 2020)
Per quanto concerne l’andamento del mercato del lavoro, i dati diffusi da ISTAT per il 2020 rivelano una sostanziale stazionarietà del livello di occupazione nell’agricoltura (+0,4%). Il dato trimestrale, destagionalizzato, ha stimato l’occupazione nei primi due trimestri in 912mila addetti, un lieve incremento di 16mila addetti nel terzo trimestre, per poi chiudere l’annualità con 915mila addetti nell’ultimo trimestre (Fonte dati: RCFL 2020. xxxx://xxxx.xxxxx.xx/) Le attivazioni di posizioni lavorative nel settore agricolo nel 2020 sono state 1.595.000 a fronte di 1.568.000 cessazioni. Per il 99% si tratta di posizioni a tempo determinato, le più diffuse in questo settore dominato dai contratti stagionali. (MLPS, Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione. IV trimestre 2020).
La quota di lavoratori stranieri impegnati nell’agricoltura sul complesso dei lavoratori stranieri è passata dal 6,6% del 2019 al 7,2% del 2020. Di converso, tra gli stagionali la Coldiretti ha segnalato nel primo semestre del 2020 un calo rilevante: si stima che 2 lavoratori stagionali su 3, provenienti dall’estero, non abbiano potuto fare ingresso in Italia per l’emergenza provocata dal COVID-19. La pandemia ha avuto, pertanto, un impatto rilevante sulle attività di raccolta, dalla frutta alle olive fino alla vendemmia. (IDOS - Dossier Statistico Immigrazione 2020). Secondo quanto reso noto da Confagricoltura, in pieno lockdown il fabbisogno sarebbe ammontato a circa 250.000 lavoratori per mantenere i vigneti e raccogliere i raccolti primaverili ed estivi in tutto il paese.
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I dati dell’indagine ISTAT sulle forze di lavoro mostrano che nel 2019 i lavoratori stranieri occupati in agricoltura erano 171.800, pari al 18,3% del totale degli occupati nel settore. Tale dato, evidenziato dal rapporto sulle Forze di Lavoro dell’Istat, registra un valore medio nazionale mentre le persone che nell’arco dell’anno lavorano nel settore, anche per periodi limitati, sono molto più numerose. Infatti, secondo i dati INPS, gli operai agricoli a tempo determinato stranieri nel corso del 2019 erano circa 360 mila, di cui più di un terzo comunitari, in maggioranza provenienti dalla Romania (98.011), e tra i non comunitari in prevalenza provenienti da Marocco (35.787), India (35.355) e Albania (33.568). Gli operai agricoli stranieri nel 2019 erano per la gran parte dipendenti (302.856) e con un reddito medio annuo di 7.329 euro, inferiore del 17,6% a quello degli italiani (8.890 euro).
È interessante osservare la variabilità regionale del complesso degli operai a tempo determinato, anche in relazione alla provenienza (UE ed extra UE). (figura sottostante, fonte: CREA - Le misure per l’emergenza covid-19 e la manodopera straniera in agricoltura a cura di Xxxxx Xxxxxxx Xxxxx, Roma, 2020).
Va rilevato, tuttavia, che la crisi pandemica del 2020 ha solamente messo in risalto elementi di criticità della qualità e delle condizioni di lavoro nel comparto agricolo già da tempo presenti, tanto da potersi definire come criticità o vulnerabilità strutturali di filiera. Quello agricolo è, nella maggioranza dei casi, un lavoro temporaneo, legato alla stagionalità della produzione e spesso non regolato da rapporti contrattuali regolari. Malgrado la carenza di informazioni e dati puntuali, che meriterebbe di essere colmata, l’occupazione irregolare sembra essere in aumento: si stima che i lavoratori senza tutele, in condizioni di totale sfruttamento e in assenza di misure preventive di natura sanitaria, siano passati dai 110mila del 2018 ai 180mila del 2020 (Osservatorio Xxxxxxx Xxxxxxxx – Flai Cgil, 2020).
Anche per il grado elevato di informalità che lo caratterizza, il settore agricolo rappresenta un’occasione di accesso al lavoro per migranti, anche se privi di regolare permesso di soggiorno. Per questi braccianti la combinazione di irregolarità nel soggiorno e nel rapporto di lavoro produce spesso effetti ancor più pervasivi che si traducono in forme di grave sfruttamento lavorativo e nell’intermediazione delle gerarchie dei caporali anche per l'accesso a determinati servizi come la disponibilità di un alloggio o di un mezzo di trasporto verso i luoghi di lavoro. (Xxxxxxxxx et al, 2021). Preme invero in questa sede evidenziare che l’area dell’irregolarità nel soggiorno e quella dello sfruttamento lavorativo non sono sovrapponibili: ad essere vittime di fenomeni di sfruttamento sono anche persone regolarmente soggiornanti sul territorio.
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La precarietà abitativa e la mancanza di trasporti, spesso sommate alla difficoltà di soddisfare i requisiti amministrativi, impediscono inoltre l’accesso ai servizi, soprattutto a quelli di carattere sanitario. Questa condizione, nel corso dell’emergenza pandemica, ha prodotto gravi preoccupazioni anche sul fronte della sicurezza alimentare. A colmare il deficit di assistenza e di protezione sanitaria sono intervenute soprattutto le associazioni del privato sociale che già operavano nelle aree più disagiate, con un rinnovato sostegno delle amministrazioni pubbliche, fornendo informazioni, dispositivi utili a rispettare le norme igieniche e prestazioni mediche. Nel 2020 le condizioni di vita e lavoro della popolazione migrante sono ulteriormente peggiorate in conseguenza degli effetti della pandemia sulla condizione lavorativa: la perdita di reddito per non aver potuto raggiungere i luoghi di lavoro a causa delle limitazioni negli spostamenti; la mancanza di ammortizzatori sociali; gli alloggi di fortuna del tutto inadatti a fronteggiare rischi di contagio; la mancanza dei dispositivi di protezione individuale e le difficoltà di accesso ai servizi sanitari.
L’interdipendenza tra domanda e offerta di lavoro straniera, entrata in crisi a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, ha indotto i decisori politici, le parti sociali e i principali stakeholders a mettere in campo azioni finalizzate a mitigare la carenza di mano d’opera, quali l’attivazione di corridoi sanitari per l’ingresso di lavoratori specializzati provenienti da Paesi comunitari e non, la creazione di piattaforme dedicate al reperimento di mano d’opera, la proroga dei permessi di lavoro stagionale e, infine, con il D.L. 34/2020 l'ultima sanatoria per portare in emersione i rapporti di lavoro non contrattualizzati.
Tali azioni erano state, in parte, già inserite all’interno della strategia nazionale di interventi contenuta nel “Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022)” approvato lo scorso 20 febbraio 2020, su cui la Conferenza Unificata ha espresso la propria intesa nel maggio successivo. Il documento strategico non poteva invero tenere conto dell’emergenza sanitaria, economica e sociale che il Paese ha dovuto affrontare pochi giorni dopo la approvazione del Piano.
LA CONDIZIONE DELLE DONNE
La presenza femminile in agricoltura è numericamente significativa, ancorché inferiore a quella degli uomini. Nel 2019 le operaie agricole rappresentavano circa il 32 per cento del totale degli occupati. Benché i dati ufficiali mostrino una diminuzione della componente femminile negli ultimi anni, le elaborazioni del CREA sui dati dell’INPS segnalano per contro un aumento delle operaie agricole soprattutto extracomunitarie, che sono quindi invisibili statisticamente, ma ben visibili socialmente. Il contrasto tra i due dati potrebbe spiegarsi ritenendo altamente probabile lo scivolamento di certa percentuale delle donne braccianti, soprattutto extracomunitarie, in un’area di totale irregolarità.
Nonostante l’assenza di dati specifici sulle condizioni occupazionali e sul lavoro informale in agricoltura, è possibile affermare con certezza che lo sfruttamento è una realtà diffusa nel comparto, come dimostrato dalla sotto-dichiarazione delle giornate lavorate, dalle retribuzioni inferiori a quelle stabilite dai contratti collettivi nazionali, dai meccanismi informali di pagamento e dai costi imposti alle lavoratrici e ai lavoratori dai caporali per l’intermediazione e il trasporto da e per i luoghi di lavoro. In questo contesto, la manodopera femminile rappresenta un segmento particolarmente vulnerabile allo sfruttamento.
Profili di vulnerabilità allo sfruttamento sono presenti nella popolazione agricola nel suo complesso, sia nella sua componente nazionale, sia – soprattutto - nella sua componente straniera, sia tra gli uomini che tra le donne. Si registrano talora differenze di trattamento tra italiani/e e stranieri/e, sia in termini di salario che di condizioni di lavoro e di vita. Tra gli stranieri, la situazione “migliore” riguarda gli/le operai/e agricoli/e stanziati in Italia da più tempo, mentre la peggiore viene riscontrata in relazione ai lavoratori e alle lavoratrici provenienti dall’Africa e dall’Asia e a quelle/i che vivono negli insediamenti informali.
In questo contesto, le donne lavoratrici presentano molteplici elementi di vulnerabilità allo sfruttamento, che possono essere compresi in relazione alla nozione di intersezionalità. Le donne lavoratrici agricole hanno in genere retribuzioni inferiori agli uomini e sono spesso soggette a molestie, ricatti e violenze sessuali. Un altro fenomeno che caratterizza lo sfruttamento delle donne, soprattutto - ma non solo -
IL PROCESSO PARTECIPATIVO DI COSTRUZIONE E L’ARCHITETTURA DEL PIANO
TRIENNALE
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nigeriane, è il doppio sfruttamento, sessuale e lavorativo. Negli insediamenti informali vivono o si recano regolarmente donne che si prostituiscono sotto il controllo di una maman. Frequentemente queste donne, allo scopo di guadagnare di più e di pagare più rapidamente il loro debito, vanno anche a lavorare nei campi durante il giorno. Lo sfruttamento delle donne in agricoltura è dunque caratterizzato da fattori negativi multipli, riconducibili in primo luogo alla posizione subordinata delle donne nelle società patriarcali, che da un lato le priva di potere decisionale nella famiglia e nella comunità - situazione per la quale anche il loro potere contrattuale è inferiore a quello degli uomini - e dall’altro le carica di tutte le responsabilità relative alla cura della famiglia e dei figli. Sulle donne pesano spesso tutti i doveri connessi alla sopravvivenza del nucleo familiare in patria, se emigrano da sole; se emigrano con la famiglia, pesano su di loro, oltre alle fatiche del lavoro agricolo, tutti i compiti relativi alla gestione della casa e alla cura dei/delle figli/e.
Le donne che lavorano in agricoltura hanno in genere una grande difficoltà di presa di parola, sia per il condizionamento che su di loro operano le culture tradizionali, sia per la permanente paura di perdere il lavoro. Il ricatto implicito nello squilibrio di potere tra lavoratori/trici, caporali e datori di lavoro, per le donne diventa ancora più costrittivo, poiché spesso esse sono l’unica risorsa della famiglia rimasta in patria. D’altra parte, le operaie agricole, per quanto sfruttate, mostrano una grande resilienza e una capacità importante di prendere decisioni consapevoli sulle proprie condizioni di lavoro, sia pure in situazioni nelle quali la possibilità di scelta è ridotta al minimo. Tali risorse personali di autonomia (agency) sono preziose quando le donne decidono di abbandonare la situazione di sfruttamento e di intraprendere un diverso percorso di affrancamento dai molteplici condizionamenti che caratterizzano la loro situazione.1
L’approvazione del " Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-22)” rappresenta il culmine di un percorso, avviato nel 2018, che ha coinvolto istituzioni, parti sociali e società civile in un confronto ampio e partecipato.
L’impulso per questo percorso va collocato nel settembre 2018, a Foggia, dove il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha presieduto un incontro dal quale è emersa la necessità di un’azione sinergica, in continuità con le iniziative già intraprese in talune Regioni particolarmente interessate dal fenomeno, in grado di accompagnare la vigilanza e la repressione del caporalato con la costruzione di un modello alternativo fondato sulla legalità e la dignità del lavoro. A tale scopo, a fine 2018 è stato formalmente istituito il “Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura” (ex art. 25 quater L. 136/2018), un organismo guidato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (MLPS) dove sono rappresentate tutte le istituzioni nazionali e territoriali convolte nel contrasto al fenomeno, aperto alla partecipazione delle parti sociali e delle organizzazioni del terzo settore. La Segreteria del Tavolo, istituita presso la Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del MLPS, ne supporta le attività, ivi inclusa quella dei relativi Gruppi di lavoro, con l’assistenza tecnica dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) assicurata dalla Commissione europea nel quadro del Programma di sostegno alle riforme strutturali (SSRP).
Parallelamente è stato avviato il lavoro di elaborazione della strategia nazionale, a partire da sei aree tematiche prioritarie presidiate da sei diversi Gruppi di lavoro, coordinati ciascuno da un capofila competente per materia.
1 Giammarinaro, M.G., 2021, Un’analisi di genere delle politiche volte a prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, Documento di lavoro, Ufficio per l’Italia e San Marino dell’Organizzazione internazionale del lavoro, 2021 (in fase di pubblicazione)
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I Gruppi di lavoro hanno preso avvio nel marzo 2019 e hanno visto la partecipazione di oltre 45 diversi soggetti provenienti dalle istituzioni, dalle parti sociali, dalle Organizzazioni Internazionali, dalla società civile. In particolare, le attività del Gruppo coordinato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro si sono concentrate sulla vigilanza, a partire dalla necessità di potenziare i controlli ispettivi e di agire attraverso la promozione del modello multi-agenzia e la costituzione di task force specializzate. Il Gruppo coordinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali si è dedicato ai rapporti tra i soggetti della filiera produttiva agroalimentare e al tema dei prezzi dei prodotti agricoli, al fine di individuare possibili strumenti per assicurare una adeguata remunerazione alle imprese della filiera e, di conseguenza, una giusta retribuzione per i lavoratori impiegati. Il Gruppo coordinato dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro (ANPAL) si è concentrato sul tema dell’intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto in relazione alla valorizzazione del ruolo dei Centri per l’Impiego, considerando le particolari esigenze del settore agricolo, caratterizzato da una forte stagionalità e da conseguenti picchi di lavoro, per cui sono necessarie procedure semplificate per il rapido reperimento di manodopera. I Gruppi di lavoro dedicati al trasporto e agli alloggi dei lavoratori sono stati coordinati rispettivamente dalla Regione Basilicata e dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) a rafforzamento del ruolo di Regioni ed Enti Locali, in considerazione delle competenze delle diverse Istituzioni coinvolte e della necessità di individuare soluzioni vicine alle esigenze dei territori. Infine, il Gruppo coordinato dall’INPS e dedicato alla Rete del Lavoro Agricolo di qualità si è concentrato sul tema dell’adesione alla Rete e sulla sua diffusione a livello territoriale.
Il lavoro dei Gruppi è confluito in una bozza di Piano Triennale, articolato in dieci diverse linee di intervento. Accanto alle sei aree prioritarie già individuate, sono stati inseriti alcuni temi trasversali quali: la condivisione dei dati finalizzata alla costruzione di un sistema informativo unitario; la comunicazione e sensibilizzazione; la protezione e assistenza delle vittime. Infine, è stata prevista una ulteriore linea di azione finalizzata all’inserimento e al reinserimento socio-lavorativo delle vittime di sfruttamento. La bozza di Piano triennale è stata condivisa con i membri del Tavolo e i rappresentanti delle parti sociali e delle principali associazioni del terzo settore nell’ottobre 2019, in occasione della riunione di insediamento del Tavolo stesso. A seguito di emendamenti apportati alla luce dei commenti pervenuti dai tutti gli Enti coinvolti nei lavori, il Piano triennale è stato approvato nella successiva riunione del 20 febbraio 2020. Il 21 maggio 2020 il Piano Triennale ha ottenuto l’intesa della Conferenza Unificata.
IL PIANO TRIENNALE IN SINTESI: I QUATTRO ASSI STRATEGICI E LE 10 AZIONI PRIORITARIE
REINTEGRAZIONE SOCIO - LAVORATIVA
•SISTEMA INFORMATIVOPER IL MERCATO DEL LAVORO AGRICOLO |
•INCENTIVI PER L’INNOVAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE •VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI •CONTRASTO ALLA CONCORRENZA SLEALE |
•RETE DEL LAVORO AGRICOLO DI QUALITA’ E CERTIFICAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI |
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AZIONE 1
AZIONE 2
AZIONE 3
AZIONE 4
•TRASPARENZA DEI SERVIZI DI INTERMEDIAZIONE TRA DOMANDA E
OFFERTA DI LAVORO AGRICOLO E PIANIFICAZIONE DEI FLUSSI DI MANODOPERA
AZIONE 5
AZIONE 6
AZIONE 7
AZIONE 8
AZIONE 9
AZIONE 10
•SISTEMA NAZIONALE PER IL REINSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DELLE VITTIME
•PROTEZIONE E ASSISTENZA DELLE VITTIME
•RAFFORZAMENTO ATTIVITA’ DI VIGILANZA E CONTRASTO ALLO
SFRUTTAMENTO LAVORATIVO
•CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE
•SERVIZI DI TRASPORTO
•ALLOGGI DIGNITOSI
Nel periodo di riferimento di questa relazione il Tavolo si è riunito in altre due occasioni: il 22 luglio 2020, quando è stato discusso il mutato contesto dovuto all’emergenza da COVID-19 e si è affrontato il tema della regolarizzazione di cui alla l. n.77 del 17 luglio 2020. In tale occasione il Presidente ha dato, inoltre, impulso alla creazione di due nuovi Gruppi di lavoro, a guida Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dedicati rispettivamente al sistema informativo sul mercato del lavoro agricolo (coordinato dalla Direzione Generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione) e alla protezione, assistenza e re-inserimento socio-lavorativo delle vittime di sfruttamento (coordinato dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione). L’incontro successivo ha avuto luogo il 31 marzo 2021 ed è stato dedicato prevalentemente al sistema informativo, alla protezione e assistenza delle vittime e al tema del coordinamento territoriale, con il Ministero dell’Interno che ha sottolineato il ruolo di impulso delle Prefetture.
Tra le due riunioni, il 2 dicembre 2020, si è tenuta la Conferenza internazionale “La promozione del lavoro dignitoso in agricoltura”, organizzata congiuntamente all’OIL, che ha inserito il Piano Triennale nel contesto della campagna europea #EU4Fairwork, promossa dalla Commissione europea in collaborazione con la Piattaforma europea contro il lavoro sommerso e l’Autorità europea del lavoro (ELA).
ROADMAP E SISTEMA DI MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE
Il “Piano Triennale per il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato” (2020 – 2022), sviluppato con il supporto tecnico dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e in collaborazione con la Commissione europea nell’ambito dell’Azione “Supporto al rafforzamento della governance inter-istituzionale in materia di sfruttamento lavorativo in Italia”, si basa sulle metodologie sviluppate dall’OIL in materia di politiche sui diritti e le condizioni di lavoro. Il Piano è strutturato su quattro assi strategici (prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza; e reintegrazione socio- lavorativa) declinati in dieci azioni prioritarie che comprendono misure emergenziali e interventi di sistema di lungo periodo. Tale strategia viene implementata attraverso un approccio organico e multidimensionale alle politiche che, da un lato, considera tutte le dimensioni dello sfruttamento lavorativo, dell’intermediazione illecita di manodopera e del lavoro forzato e, dall’altro, mette in campo una serie di
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misure che includono la protezione e l’assistenza delle vittime di sfruttamento e il loro accesso al lavoro
dignitoso.
A seguito dell’approvazione del Piano, l’OIL ha fornito supporto tecnico al Tavolo interistituzionale e alla sua Segreteria per definire una matrice operativa (roadmap) e un sistema di monitoraggio e valutazione degli interventi. La roadmap è uno strumento che identifica le attività principali, i risultati da raggiungere, gli indicatori iniziali (baseline) – costruiti sulla base delle informazioni disponibili, i traguardi misurabili, le risorse necessarie, il periodo di attuazione, le istituzioni responsabili e i partner. La bozza preliminare di matrice operativa relativa a ciascuna azione prioritaria è stata finalizzata dai diversi gruppi di lavoro tematici.
Ai fini dello sviluppo del sistema di monitoraggio, l’Ufficio OIL per l’Italia ha elaborato e condiviso con il MLPS e i coordinatori dei gruppi di lavoro i seguenti strumenti (i) analisi delle fonti e dei dati disponibili, sviluppo di indicatori di monitoraggio e proposte per la creazione di sistema informativo integrato sulla quantità e qualità del lavoro in agricoltura; (ii) linee guida per il monitoraggio della performance durante l’attuazione degli interventi del Piano; (iii) matrice di monitoraggio che definisce, per ogni risultato principale, gli indicatori per verificare lo stato di avanzamento degli interventi e misurarne l’impatto; (iv) matrice per la raccolta dei dati relativi alle iniziative progettuali che permette di raccogliere le informazioni sui progetti sulla base degli indicatori di monitoraggio del Piano; e (v) metodologie di valutazione ex post che esamina le caratteristiche delle principali metodologie di valutazione d’impatto di un intervento di politica pubblica, l’ambito di applicazione e le limitazioni, per offrire spunti di riflessione alle istituzioni partner del Piano che dovranno valutare gli effetti degli interventi attuati in materia di sfruttamento lavorativo in agricoltura. Il monitoraggio consente di misurare la performance degli interventi di politica nel tempo (monitoraggio) e di adottare misure correttive nel caso in cui non si stiano ottenendo i risultati attesi. La valutazione permette di misurare l’efficacia, l’efficienza e l’impatto degli interventi (se i cambiamenti osservati siano stati determinati dall’intervento oppure da altri fattori). È attualmente in fase di sviluppo un programma nazionale per il rafforzamento delle capacità di monitoraggio del Piano da parte delle istituzioni che operano a livello centrale e locale.
Nel corso dell’elaborazione del sistema di monitoraggio, i diversi gruppi tematici hanno individuato delle criticità dovute alla scarsità di dati disponibili. Per alcune azioni prioritarie del Piano tali difficoltà sono collegate alla mancanza di informazioni per quantificare il punto di partenza (baseline) che permetterebbe di valutare l’impatto derivante dagli interventi del Piano (p.e. stime sul numero e sulle caratteristiche di lavoratori irregolari e di quelli a rischio sfruttamento, informazioni relative alle condizioni di lavoro e all’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro agricolo, numero e caratteristiche dei lavoratori in insediamenti informali, dati su accesso a trasporti pubblici locali).
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2. LE PRINCIPALI EVIDENZE SULL’ATTUAZIONE DEL
PIANO TRIENNALE NELLA PRIMA ANNUALITÀ
GOVERNANCE E COORDINAMENTO
Lo sfruttamento lavorativo in agricoltura è un fenomeno complesso che può essere contrastato solo attraverso un approccio coordinato e attraverso un sistema di governance multilivello. In tale ottica il Piano Triennale adotta un modello condiviso e partecipativo tra le istituzioni che, in considerazione del decentramento amministrativo e dell’articolazione delle funzioni tra i diversi soggetti della Pubblica Amministrazione, sono competenti per la realizzazione degli interventi previsti. A questo si affianca la valorizzazione della collaborazione tra le istituzioni pubbliche, le parti sociali e il Terzo Settore, da sempre presenti e attivi sul territorio.
A livello nazionale, il Tavolo è responsabile per l’indirizzo e la programmazione delle attività istituzionali; il monitoraggio dell’attuazione degli interventi e della legge n. 199/2016; il coordinamento e la gestione condivisa delle azioni prioritarie; l’elaborazione di proposte normative riguardanti lo sfruttamento lavorativo, l’intermediazione illecita e il lavoro forzato e la condivisione di buone prassi. Il monitoraggio sull’attuazione delle azioni prioritarie del Piano Triennale è affidato ai Gruppi di lavoro tematici. La Conferenza Unificata ha un ruolo di raccordo tra gli indirizzi programmatici delineati nel Piano e la programmazione regionale. Le Regioni adottano gli indirizzi del Tavolo attraverso la programmazione e pianificazione finanziaria regionale per la realizzazione delle iniziative del Piano che ricadono nei loro ambiti di competenza. Gli Enti locali e le loro forme associative hanno la facoltà di predisporre dei piani multisettoriali ad attuazione degli interventi; le Prefetture assicurano un adeguato coordinamento a livello locale tra tutti i principali stakeholders e collaborano attivamente con le Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, ove istituite.
Per effettuare una valutazione preliminare rispetto a questo articolato modello di governance, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - con il supporto tecnico dell’Ufficio per l’Italia e X. Xxxxxx dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro - ha promosso un’analisi partecipativa che ha esaminato la rilevanza delle priorità dello stesso Piano nelle loro declinazioni a livello regionale e locale. Quest’analisi ha coinvolto le Regioni Piemonte, Lazio e Puglia (attori istituzionali, rappresentanti delle parti sociali e operatori del terzo settore). Le Regioni coinvolte nell’analisi hanno confermato che le azioni previste dal Piano rispecchiavano le priorità dei loro territori in materia di prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo. Nonostante le diversità riscontrate tra le Regioni in termini di politiche e strategie, gli interventi in corso di attuazione riguardavano principalmente le azioni prioritarie “intermediazione del lavoro”, “trasporti” e “alloggi”. Altre tipologie di interventi che rientrano nelle azioni del Piano sono o di natura sperimentale o di portata limitata (x.xx. in materia di protezione e assistenza delle vittime di sfruttamento). Dall’analisi è emerso che i fattori che accomunano le tre Regioni sono: l’importanza del comparto agricolo nell’economia regionale; l’aumento dei lavoratori stranieri impegnati nelle varie fasi produttive; il tipo di violazioni perpetrate. Queste ultime riguardano: l’intermediazione illecita o ingannevole; remunerazioni al di sotto dei minimi stabiliti dalla contrattazione collettiva e/o soggette a detrazioni illecite; orari di lavoro al di là dei massimi consentiti, senza periodo di riposo e di ferie; violazioni delle norme su salute e sicurezza sul lavoro; metodi di sorveglianza vessatori e violenti; sistemazioni alloggiative degradanti, in situazioni di sovraffollamento. L’analisi summenzionata ha anche evidenziato i punti di forza e le aree di miglioramento per una maggiore efficacia degli interventi di prevenzione e contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura.2
2 OIL, 2021. “Analisi partecipativa delle iniziative regionali e locali sulla prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, Documento di lavoro, Ufficio per l’Italia e San Marino dell’Organizzazione internazionale del lavoro, Roma.
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IL SISTEMA INFORMATIVO SUL MERCATO DEL LAVORO AGRICOLO
L’azione sinergica e trasversale che caratterizza la strategia del Piano Triennale non può prescindere dalla disponibilità e dalla sistematizzazione dei dati e delle informazioni raccolte dalle istituzioni nazionali e territoriali. In tale ottica la costruzione del Sistema Informativo sul mercato del lavoro agricolo (Azione n. 1 del Piano), funzionale ai quattro assi strategici del Piano stesso e alle diverse Azioni, è un obiettivo prioritario. La sistematizzazione condivisa consentirà di avviare un monitoraggio costante finalizzato ad agevolare la programmazione e l’individuazione delle risorse finanziarie per gli interventi, a correggerne la traiettoria e a valutarne l’impatto sul medio-lungo periodo. Il sistema informativo integrato sulla qualità e quantità di lavoro in agricoltura comprende: (i) la predisposizione di un calendario delle colture, (ii) l’analisi dei fabbisogni di manodopera agricola; (iii) l’identificazione delle aree più a rischio all’interno del territorio nazionale e dei profili di lavoratori/ci più a rischio di sfruttamento; e (iv) la raccolta di dati e informazioni utili alla pianificazione, gestione e monitoraggio.
In tal senso l’Ufficio per l’Italia e San Marino dell’OIL, in collaborazione con la Direzione Generale dei Sistemi Informativi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha esaminato informazioni e dati esistenti, analizzato le modalità di integrazione dei dati e formulato una serie di raccomandazioni tecniche per la definizione di indicatori e elementi che dovrebbero comporre il sistema informativo. I risultati di queste analisi sono confluiti nei seguenti rapporti:
(i) inventario delle fonti, che racchiude una mappatura dei dati disponibili sulle imprese, i lavoratori del settore agricolo e lo sfruttamento lavorativo e che ha rappresentato il documento di riferimento per il dialogo tra il Ministero del Lavoro e le altre istituzioni volto a definire i tracciati record;
(ii) linee guida per lo sviluppo del sistema informativo sulla quantità e qualità del lavoro in agricoltura;
(iii) schede sistema informativo quantità e qualità lavoro in agricoltura, che descrivono più di 60
indicatori, le modalità di raccolta e di utilizzo dei dati all’interno di un sistema integrato.
L’analisi delle fonti esistenti ha evidenziato un livello di informazione statistica cospicuo ma piuttosto eterogeneo. Le complessità ravvisate per l’integrazione delle fonti sono connesse alle modalità, alla tempistica e unità di rilevazione, nonché alle numerose variabili che spesso non possono essere confrontate a causa della diversa natura dei dati. In aggiunta, la dimensione “non osservabile” dello sfruttamento lavorativo richiede l’elaborazione di una metodologia per la stima, soprattutto a livello aggregato, della quantità e qualità del lavoro in agricoltura.
Nel periodo da ottobre 2020 ad aprile 2021 il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (MLPS) ha predisposto l’infrastruttura per l’implementazione di tutte le componenti del sistema informativo necessarie per gestire il ciclo di vita del processo di integrazione dei dati tramite i servizi di interoperabilità. Ha proceduto altresì all’elaborazione per il calcolo degli indicatori, fino alla raccolta ed esposizione delle dashboard di analisi e monitoraggio.
L’obiettivo del confronto interistituzionale è stato quello di mettere a fattor comune le informazioni in possesso di ciascun soggetto coinvolto, e individuare le fonti che maggiormente potessero risultare utili per la costruzione di un sistema di monitoraggio sul fenomeno del caporalato. Fra queste, gli incontri bilaterali coordinati dal MLPS, col supporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) hanno orientato il focus su:
• Quali dati e strumenti interni alla propria struttura e organizzazione venissero utilizzati per monitorare, gestire ed indirizzare al meglio i fenomeni in analisi;
• Quali dati ed informazioni gli enti potessero mettere a disposizione del Sistema informativo
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• Quali dati, informazioni ed indicatori degli altri soggetti coinvolti, l’Ente avrebbe voluto avere a disposizione per gestire ed affrontare meglio il fenomeno internamente.
Sono stati dunque organizzati alcuni incontri in plenaria, e successivamente attraverso incontri bilaterali tecnici, si è proceduto ad analizzare le fonti da cui ipotizzare una serie di indicatori, definire i tracciati record e ipotizzare modalità di trasferimento dei dati.
Nel lavoro di definizione delle informazioni svolto nell’ambito degli incontri di lavoro bilaterali, sono stati adoperati anche sample di dataset aggregati o documentazione fornita dai partner istituzionali per definire gli allegati tecnici da accludere alla convenzione da sottoscrivere tra il MLPS ciascun Ente al fine di regolare la gestione e il flusso dei dati.
Particolare importanza rivestono le informazioni sui fabbisogni di manodopera delle aziende agricole in base alla stagionalità delle colture. L’acquisizione e la condivisione di tali dati consente infatti una efficace programmazione delle politiche connesse alla definizione delle quote di ingresso di lavoratori stranieri per motivi di lavoro stagionale (nel settore agricolo), agli alloggi e ai trasporti dedicati a tale tipologia di lavoratori e fornisce informazioni utili ad una mirata pianificazione della vigilanza in materia. In tale contesto il MIPAAF ha avviato le attività propedeutiche per la predisposizione del calendario delle colture e per l’analisi dei fabbisogni di manodopera agricola. In particolare, sono state stanziate risorse pari a 150 mila euro, per uno studio sistematico e triennale di questa esigenza, in corso di affidamento al Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA). Il CREA ha già reso disponibile, nel mese di aprile, uno studio preliminare e la modellistica della mappatura del fabbisogno di lavoro sulla base dei dati provenienti dal fascicolo aziendale ed ha, inoltre, realizzato una demo, con dati riguardanti la Regione Umbria, che permette di verificare il funzionamento del sistema. Il CREA intende predisporre una piattaforma che, opportunamente interrogata, restituisca i fabbisogni in termini di giornate lavorative e unità di lavoro, per tutto il territorio nazionale interrogabile per mese, per provincia o intera Regione, e singola coltura. Tale sistema sarà predisposto per l’aggiornamento annuale dei dati relativi alle all’impiego delle superfici e alle consistenze di capi. Per la stima del fabbisogno di lavoro, il CREA ha già avviato la sistematizzazione delle informazioni amministrative esistenti – ovvero i fabbisogni medi di lavoro per ettaro in base alle diverse colture e capi in allevamento predisposti per le politiche regionali, nonché quelli definiti a livello provinciale e utilizzati dall’INPS per l’accertamento ai fini previdenziali e contributivi – per procedere successivamente a un loro adeguamento attraverso il contributo tecnico dei Centri di filiera del CREA e la partecipazione attiva degli operatori del settore.
La condivisione di nuove informazioni e la definizione di nuove necessità da parte dei partner del gruppo, potrà determinare un arricchimento del set di indicatori proposto nel rapporto. Al fine di migliorare la produzione statistica, è stato avviato un percorso per l’inserimento del progetto all’interno del Programma Statistico Nazionale (PSN).
Naturalmente nell'ambito di tale Azione trasversale, oltre alla collaborazione di OIL, concorrono i contributi che ogni soggetto istituzionale, sia a livello centrale che locale, ha apportato nella definizione della roadmap e degli indicatori per la misurazione delle singole attività per il conseguimento degli obiettivi prefissati.
LA VIGILANZA SUI TERRITORI
La strategia del Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo intende dare impulso ai dettami della legge n. 199 del 29 ottobre 2016, sia per quanto riguarda l’aspetto della prevenzione sia per quanto attiene alla repressione del fenomeno e alla vigilanza sui territori.
Nel corso della prima annualità, la declinazione di tale approccio, pur risentendo degli effetti delle limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria, ha prodotto risultati apprezzabili proprio partendo dai documenti di programmazione per l’anno 2020 e 2021 dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL).In generale l’intervento dell'INL è stato orientato al contrasto degli illeciti di maggior disvalore sociale ed economico, alla protezione del diritto al lavoro equo e dignitoso e alla effettiva tutela dei lavoratori. In entrambi i documenti è stato
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inoltre rimarcato che INL e i suoi uffici territoriali devono assicurare una presenza sul territorio che non si traduca soltanto in un determinato numero di accessi ispettivi in azienda, ma anche e soprattutto in una capillare conoscenza del tessuto produttivo locale e dei fenomeni di irregolarità più diffusi nei singoli contesti. Tale conoscenza è finalizzata ad individuare con efficacia, anche grazie al rafforzamento delle sinergie con le istituzioni e le parti sociali e allo sviluppo di modelli di analisi e intervento multi-agenzia, le realtà aziendali da sottoporre a controllo. Si è altresì raccomandata particolare attenzione alla tutela delle categorie più vulnerabili di lavoratori e, tra questi, dei migranti extra UE.
Un capitolo specifico è poi stato dedicato alle iniziative di lotta al lavoro sommerso e al caporalato, in relazione alle quali sono state attivate campagne mirate, con intensificazione delle ispezioni in coincidenza con i picchi produttivi, anche grazie all’esperienza maturata e degli importanti risultati conseguiti con le task force multi-agenzia avviate con i progetti SU.PR.EME. ITALIA - Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque Regioni meno sviluppate e A.L.T. Caporalato! Azioni per la Legalità e la Tutela del lavoro in partenariato con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e i suoi mediatori culturali. Si è inoltre ribadita, con specifico riferimento alla lotta all’intermediazione illecita e allo sfruttamento lavorativo, la necessità di svolgere attività di promozione a favore di lavoratori e aziende. Inoltre, si è inteso valorizzare le sinergie tra Ispettorati territoriali del lavoro, Autorità provinciali di pubblica sicurezza, Procure della Repubblica, Forze di Polizia, Parti Sociali e Associazioni del territorio, congiuntamente impegnati su più fronti (prevenzione, assistenza, protezione, repressione) per rafforzare la tutela delle vittime, favorirne la collaborazione e accrescerne la fiducia nelle istituzioni, migliorando altresì la tenuta in sede giudiziale dell’impianto accusatorio.
Nel corso del 2020, la vigilanza in agricoltura e l’attività di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo sono state notevolmente potenziate. Come meglio specificato nell’Allegato I sono state infatti realizzate alcune significative iniziative anche fondate sulla sperimentazione di un approccio multi-agenzia che, in diversi contesti, ha rafforzato la collaborazione tra i vari soggetti coinvolti (INL, INPS, INAIL, Forze di Polizia).
Nell'ambito delle restanti azioni prioritarie, gli interventi avviati in questo primo anno si sono orientati prevalentemente su attività propedeutiche, finalizzate a rendere operative le misure orientate ai seguenti versanti del Piano: la filiera produttiva; il sistema dei servizi; la tutela e presa in carico delle vittime di sfruttamento lavorativo; la formazione e la sensibilizzazione.
LA FILIERA AGROALIMENTARE
Con la legge di Bilancio 2020 sono stati estesi anche alle aziende agricole i vantaggi fiscali previsti dalla Misura Industria 4.0, ora Transizione 4.0, con la formula del credito di imposta in luogo dell’effettuazione del super/iper ammortamento per l’acquisto di beni strumentali ( box 1 ).
Inoltre, nella programmazione complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), su proposta del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF), è stato previsto lo stanziamento di nuove risorse, pari a 1.2 miliardi di euro, per il finanziamento dei contratti di filiera, i quali rappresentano un prezioso strumento di rafforzamento della responsabilità sociale delle imprese della filiera e di aggregazione dei produttori, in collaborazione con le organizzazioni di categoria. I contratti di filiera andranno a sostenere programmi di investimento privato che prevedano interventi materiali e immateriali volti alla transizione verde e circolare delle aziende, alla crescita dell'occupazione e del tasso di innovazione per questi settori produttivi.
BOX 1. VANTAGGI FISCALI A FAVORE DELLE AZIENDE DELLA FILIERA AGROALIMENTARE E CONTRASTO ALLE PRATICHE COMMERCIALI SLEALI
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Il credito di imposta offerto alle aziende agricole dalle misure contenute nella legge di bilancio 2020 può essere utilizzato anche per la formazione dei lavoratori per favorire l'efficace utilizzo delle nuove tecnologie applicate ai processi produttivi e ai singoli modelli di business aziendale (c.d. Bonus formazione 4.0). La legge di Bilancio 2021 ha disposto un ulteriore rafforzamento della misura, mediante una maggiorazione dei tetti e delle aliquote previste, nonché una estensione dei crediti d’imposta fino al 31 dicembre 2022. Possono attualmente accedere al credito d'imposta tutte le imprese agricole anche in regime forfettario. Grazie alle risorse del Fondo Next Generation UE, il Piano Nazionale Transizione 4.0 può contare su una dotazione complessiva di 24 miliardi di euro.
Sul piano della regolazione formale, nell’iter di recepimento della Direttiva 2019/633/UE in materia di pratiche commerciali sleali3, al fine di contrastare con più efficacia il ricorso alle pratiche di dumping sociale ed economico tra le imprese, si è stabilito di designare l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) quale autorità nazionale di contrasto deputata all'attività di vigilanza sull'applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali, l'applicazione dei divieti stabiliti dalla direttiva e delle relative sanzioni. La succitata direttiva, inoltre, impone agli Stati Membri di prevedere il divieto, in quanto pratica commerciale sleale, di vendita dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso, nonché' la vendita di prodotti agricoli e alimentari realizzata ad un livello tale che determini condizioni contrattuali eccessivamente gravose, ivi compresa quella di vendere a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione. Infine, è prevista l’introduzione di meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie tra le parti, valorizzando il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza attraverso la definizione di accordi quadro nazionali.
Rispetto agli interventi che riguardano la filiera, in stretta relazione di continuità strategica si pone il tema della Rete del lavoro agricolo di qualità e dell'adesione delle imprese alla stessa, nonché quello della certificazione dei prodotti dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e delle condizioni di lavoro. L'INPS presiede la Cabina di Regia della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, che si occupa essenzialmente di deliberare sulle istanze di partecipazione alla Rete; di provvedere ad escludere dalla Rete le imprese agricole che perdono i requisiti; infine, di redigere ed aggiornare l’elenco delle imprese che partecipano alla Rete, curandone la pubblicazione sul sito internet dell’Istituto4.
BOX 2. LA PARTECIPAZIONE ALLA RETE DEL LAVORO AGRICOLO DI QUALITÀ.
Nel periodo di riferimento sono pervenute 1.075 domande di iscrizione alla Rete, di cui 917 (85% circa) sono state accolte e 158 respinte per mancanza dei requisiti previsti. Dopo un periodo di stallo iniziale, dovuto anche alla forzata chiusura delle attività delle aziende e dei loro intermediari, il flusso delle domande di adesione è aumentato, in particolar modo a fine anno 2020, in concomitanza con la richiesta effettuata da alcune importanti realtà della grande distribuzione organizzata (GDO) dell’iscrizione alla Rete per permettere ai fornitori di partecipare alla propria filiera commerciale. Ad ottobre 2021, risultano iscritte
5.097 aziende, con una distribuzione piuttosto disomogenea sul territorio nazionale, tanto che la metà di queste si concentra in sole due Regioni: Xxxxxx-Romagna e Puglia.
È condivisa la valutazione circa il mancato decollo della Rete, sia in termini di numero di aziende iscritte, sia rispetto allo sviluppo delle Sezioni Territoriali. Le realtà agricole facenti parti della Rete, infatti,
3 L’art. 7 della legge 22 aprile 2021, n. 53 - Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - conferisce la delega al Governo per l’attuazione della Direttiva 2019/633/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019. Il relativo schema di decreto legislativo è stato approvato in Consiglio dei ministri in esame definitivo il 4 novembre 2021, dopo il previsto passaggio parlamentare.
4 xxxxx://xxx.XXXX.xx/xxxxxxxxxxx-xxxxxxx/xx-xxxx-xxx-xxxxxx-xxxxxxxx-xx-xxxxxxx
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rappresentano ancora una percentuale esigua di una platea di aziende potenzialmente interessate; la diffusione delle aziende è fortemente polarizzata su due sole Regioni e anche le Sezioni Territoriali risultano costituite in numero limitato (circa 17, molte delle quali non ancora operative) anch’esse con forte concentrazione geografica. Solo sette Regioni possiedono almeno una Sezione (Calabria, Campania, Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Toscana) e, all’interno di queste, più di un terzo di tutte le Sezioni esistenti insistono sul territorio pugliese. I territori dove le sezioni sono state costituite sono quelle in cui l’iniziativa è stata assunta dai Prefetti o, come nel caso del Lazio, dall’Amministrazione regionale che, insieme, hanno sensibilizzato le parti sociali. Le motivazioni di tale mancato sviluppo sono molteplici, ma possono essere riassunte essenzialmente in un appeal insufficiente, determinato dalla mancanza di reali meccanismi premiali per le aziende iscritte, dalla rigidità dei criteri di ammissione e, per quanto concerne le Sezioni Territoriali, dalle incertezze riconducibili al dettato normativo relativamente alla natura, funzioni e composizione delle Sezioni. Dai lavori del Gruppo coordinato da INPS, nel corso del 2019, sono emerse alcune proposte normative volte al superamento degli ostacoli sopra richiamati, già portate all’attenzione del Parlamento nel quadro dell’indagine conoscitiva sul fenomeno del c.d. caporalato in agricoltura deliberata dalla Camera dei deputati a fine 2018, che mirano, inter alia, alla semplificazione dei requisiti per l’accesso alla Rete e all’introduzione di misure incentivanti da parte delle Regioni.
IL SISTEMA DEI SERVIZI
L'approccio preventivo al fenomeno del caporalato e dello sfruttamento lavorativo individua uno snodo cruciale in una più efficiente e capillare disponibilità di servizi, a partire da quelli per il lavoro. Occorre convogliare imprese e lavoratori verso l'intermediazione legale e ridurre il raggio di azione dei caporali. Si tratta, evidentemente, di un obiettivo da perseguire nel medio-lungo periodo.
Nel periodo di riferimento l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) ha avviato diversi interventi, come l’attivazione della piattaforma RESTOINCAMPO rivolta alle aziende agricole in cerca di manodopera e ai lavoratori in cerca di occupazione, realizzata riadattando l'applicazione in uso della Regione Lazio in funzione degli obiettivi strategici del Piano Triennale.
BOX 3. RESTOINCAMPO: INCONTRO TRA DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO
La versione 2.0 di RESTOINCAMPO è completamente integrata con il sistema Dol (Domanda e offerta di lavoro), accessibile da MyANPAL anche agli operatori dei Centri per l'Impiego (CPI) e a tutti i soggetti accreditati all'intermediazione sul mercato del lavoro, inclusi gli enti bilaterali dell'agricoltura se iscritti all'Albo di Anpal. L'applicazione è scaricabile gratuitamente su dispositivi Android e IOS e supporta 5 lingue (italiano, inglese, francese, rumeno e punjabi).
ANPAL ha avviato inoltre, al fine di costituire una rete di sportelli dedicati, una mappatura delle collaborazioni pubblico-private nell’ambito di servizi di intermediazione nel settore agricolo. Infine, è iniziato il lavoro di analisi comparativa dei sistemi regionali di monitoraggio delle attività di intermediazione, propedeutico alla realizzazione di Linee Guida per la definizione degli standard di qualità dei servizi per il lavoro in agricoltura a trazione mista pubblico/privato.
Nell’ambito del potenziamento e rafforzamento dei servizi dei Centri per l’Impiego (CPI) ANPAL ha organizzato un ciclo di attività formative rivolte agli operatori con l’obiettivo di favorire l’acquisizione di metodologie utili a:
• elaborare progetti personalizzati di inserimento socio-lavorativo, in favore di migranti vulnerabili;
• assistere le imprese agricole che cercano manodopera nel settore agricolo, anche attraverso strumenti
e istituti di cui possono beneficiare per l’assunzione di vittime di sfruttamento lavorativo.
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BOX 4. ATTIVITÀ FORMATIVE PER GLI OPERATORI DEI CENTRI PER L'IMPIEGO
Il corso, denominato “I servizi per l’impiego e il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura”, è stato pensato per i responsabili e gli operatori dei CPI, ma viene messo a disposizione anche degli operatori dei servizi per il lavoro privati e di quelli del Terzo Settore. Esso è articolato in più sezioni e moduli utilizzabili anche separatamente in relazione ai fabbisogni specifici territoriali. Le unità formative intendono fornire un quadro di riferimento complessivo sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo e dell’intermediazione illecita e presentare e condividere strumenti, pratiche ed esperienze a supporto del ruolo che i servizi pubblici per il lavoro, con l’attività di intermediazione tra domanda e offerta di manodopera, sono chiamati ad assumere nell’azione di contrasto al caporalato nello specifico settore dell’agricoltura. Dal punto di vista metodologico il corso prevede lo sviluppo di attività formative di tipo digital blended con contenuti on line e attività di tipo collaborativo a distanza, dedicate alla platea più ampia degli operatori dei CPI. Per i profili specialistici e i responsabili prevede attività blended, in presenza e on line, con modalità di apprendimento sociale e collaborativo integrate a forme di training on the job. È prevista una riprogrammazione operativa e mirata sugli specifici fabbisogni territoriali nel 2021, tramite accordi bilaterali con le singole Regioni.
Nell’ambito dei servizi per il lavoro è necessario menzionare anche la procedura di regolarizzazione disciplinata dal 'art. 103 del DL 34/2020, nei settori dell'agricoltura, dell'assistenza alla persona e del lavoro domestico. Per quanto riguarda i lavoratori di Paesi terzi, la procedura di emersione ha riconfermato l’esistenza di un legame tra il titolo di soggiorno e il contratto di lavoro, attraverso due canali destinati, rispettivamente, ai datori di lavoro e al lavoratore straniero con permesso di soggiorno scaduto e non rinnovato o convertito in altro titolo. Per un maggiore approfondimento si fa rinvio all’Allegato II.
Ulteriore tema centrale è quello dell’accesso all’alloggio e ai trasporti nell’ambito del lavoro agricolo stagionale. Infatti, la disponibilità di un alloggio temporaneo o di mezzi di trasporto per raggiungere i campi incide in modo rilevante sulla condizione di vulnerabilità in cui possono trovarsi i braccianti agricoli stranieri, ancor più quando la prestazione lavorativa non prevede un rapporto di lavoro regolare.
Sul tema degli alloggi il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha affidato ad ANCI, nell’ambito di un Piano d’Azione a supporto degli enti locali nell’ambito dei processi di Inclusione dei cittadini stranieri e degli interventi di Contrasto allo Sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, una prima indagine nazionale sulle condizioni abitative dei migranti che lavorano nel settore agro-alimentare. Si tratta di una mappatura di tutte le situazioni di precarietà e disagio abitativo presenti sul territorio nazionale utile per realizzare interventi e azioni concrete di contrasto agli insediamenti informali, terreno fertile per l’infiltrazione di gruppi criminali che favoriscono il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori agricoli. Tale indagine permetterà di mappare la presenza di insediamenti e realtà formali e informali all’interno dei territori dei Comuni italiani e stimare la presenza e valutare le condizioni di vita delle persone, prevalentemente migranti, che vivono più o meno stabilmente all’interno di tali insediamenti. La mappatura rappresenta, inoltre, la milestone che condizionerà direttamente l’attivazione dei 200 milioni di € di finanziamento previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) a sostegno dei Comuni, finalizzati alla pianificazione e attuazione di soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo in alternativa a insediamenti spontanei e altri alloggi degradanti. Grazie all’indagine sarà anche possibile valutare l'impatto delle iniziative volte a mitigare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo, acquisire informazioni preliminari sui bisogni dei Comuni, anche in termini di supporto finanziario, che possano orientare fin da subito la definizione puntuale di politiche e interventi rivolti ai territori nell’ambito del PNRR, individuare i territori nei quali realizzare attività di approfondimento qualitativo con azioni di accompagnamento e supporto nella redazione di Piani locali multisettoriali. Nel periodo di riferimento è stato elaborato e testato il questionario di indagine, i cui contenuti sono stati condivisi nell’ambito del Gruppo di lavoro dedicato. La rilevazione si realizzerà nell’ultimo quadrimestre del 2021, sarà di tipo
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censuario e interesserà tutti i Comuni italiani5. L’obiettivo è quello di massimizzare la partecipazione dei Comuni italiani alla ricerca, cosicché si possa arrivare a delineare una mappatura piuttosto granulare e statisticamente significativa del fenomeno oggetto della rilevazione. In particolare, questa prima ricerca conoscitiva consentirà di determinare degli indicatori sintetici in grado di caratterizzare il fenomeno in studio e di monitorarne l’andamento nel tempo qualora si decida di ripetere – periodicamente – le rilevazioni sul campo. La mappatura rappresenta quindi un importante elemento di conoscenza strutturale anche in ottica di sostenibilità degli interventi previsti dal progetto finanziato nell’ambito del PNRR. Il termine per la presentazione della mappatura e l’approvazione del Decreto Ministeriale di riparto delle risorse è individuato nel primo semestre del 2022.
Nel gruppo dedicato al tema dei trasporti, che ha visto il coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) e delle Associazioni datoriali di settore, è emersa una scarsa presenza di linee rurali, ossia il servizio di trasporto pubblico locale che, pur essendo destinate alla generalità dell'utenza, per origine, destinazione e programmazione oraria delle corse sono utilizzate prevalentemente da operatori di tale settore e vengono attivate in particolari periodi dell’anno. Si è appurato, inoltre, che non sono disponibili informazioni sull’utilizzo da parte dei lavoratori agricoli delle altre linee di trasporto pubblico6 e su esperienze significative relative ad albi regionali dei servizi offerti da operatori privati. Tuttavia, nel quadro delle progettualità avviate a supporto del Piano Triennale, sono state condotte alcune esperienze di particolare rilevanza. Nell’ambito del progetto SU.PR.EME. ITALIA è stata avviata una sperimentazione, nel periodo ottobre-dicembre 2020, per il trasporto a mezzo van dedicato ai lavoratori delle aree di Campobello di Mazara / Castelvetrano e di Potenza/Palazzo San Gervasio. Nel Lazio, in particolare nella provincia di Latina, sono state attivate linee dedicate gratuite per i braccianti (già dal 2019) in collaborazione con il vettore di trasporto pubblico regionale. Il servizio è abbinato all'utilizzo dell'App Fair Labour per l’intermediazione diretta nel mercato del lavoro. Le tessere di trasporto gratuito vengono consegnate ai lavoratori iscritti alla piattaforma. Nel 2020 è stato emanato il bando per l'erogazione di un contributo finalizzato al noleggio di mezzi di trasporto in favore delle aziende iscritte all'App. Inoltre, è stato sottoscritto un Protocollo Trasporti con i Comuni della provincia di Latina. Anche alcune progettualità promosse nell’ambito dell’Avviso 1/2019 hanno linee di attività dedicate alla definizione di soluzioni di trasporto per i lavoratori stagionali, in particolare il progetto BUONA TERRA promosso dalla Regione Piemonte, la quale ha avviato uno studio dedicato ai servizi presenti nell’area di Saluzzo. Infine, è stato presentato dall’ente bilaterale CIALA-EBAT un’azione di tutela, per contrastare l’intermediazione illecita per il trasporto verso i luoghi di lavoro dei lavoratori migranti in Regione Puglia. I lavoratori potranno prenotare tramite un’App il servizio gratuito di trasporto per recarsi al lavoro dagli insediamenti informali sull’ex pista di Borgo Mezzanone e dalla foresteria regionale Fortore di Casa Xxxxxxx a San Severo. Infine, il MIMS ha allo studio un’ipotesi di sperimentazione di una modalità di trasporto dedicato e/o a chiamata, che oltre a prevedere l’effettuazione di un servizio di trasporto flessibile, consente anche il monitoraggio delle attività ad esso correlate. Tale tipo di trasporto può essere realizzato attraverso un sistema informatico (piattaforma) che, sulla base di dati acquisiti preliminarmente, individua il servizio di trasporto più idoneo alla domanda generata. Tuttavia, tale sistema non può essere che una parte di quelle inerenti alla gestione dell’offerta e della domanda di lavoro del settore. Infatti, solo attraverso i dati inerenti all’origine dei lavoratori (alloggi, centri accoglienza, ecc.) ed alla loro destinazione (luoghi di lavoro), nonché i periodi e gli orari in cui sono richieste le prestazioni lavorative, è possibile ipotizzare un efficace sistema di mobilità pubblica e/o dedicata per i lavoratori interessati.
5 La rilevazione ha preso avvio a settembre 2021 e si concluderà ad inizio 2022.
6 Per questo servirebbe una bigliettazione dedicata, con specifiche agevolazioni. La concessione di tali agevolazioni dovrebbe essere regolata all’interno dei contratti di servizio in vigore fra Ente concedente e Operatore di Trasporto pubblico locale (TPL), prevedendo ovviamente forme di contribuzione a copertura dei minori ricavi subiti dal gestore per effetto dell’introduzione delle nuove politiche tariffarie.
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L’ATTENZIONE ALLE VITTIME
Gli Assi strategici del Piano direttamente rivolti alle vittime di sfruttamento lavorativo e di caporalato, Protezione e assistenza e Reintegrazione socio-lavorativa, si intersecano senza soluzione di continuità in una prospettiva di medio e di lungo periodo, circa gli effetti che si intendono raggiungere con la strategia di contrasto del fenomeno. Obiettivo centrale del Piano è la pianificazione e attuazione di un sistema di servizi integrati (referral) per la protezione e l’assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura nonché al rafforzamento degli interventi per la loro reintegrazione socio-lavorativa. Ai fini dello sviluppo di un modello di intervento a trazione pubblica capace di intercettare le vittime e di far crescere la fiducia nelle istituzioni, è fondamentale l'adozione di standard comuni e di principi generali condivisi a tutti i livelli, dal centro al territorio, in attuazione del principio di sussidiarietà verticale e orizzontale. A tal fine, è stato costituito un gruppo tecnico, presieduto dalla Direzione Generale per l’immigrazione e le politiche di integrazione del MLPS, composto da rappresentanti delle amministrazioni centrali competenti in materia, da referenti delle Regioni e del sistema dell’accoglienza gestito da ANCI, da organizzazioni internazionali (OIL e OIM), da esponenti qualificati del privato sociale, dall’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) e da Anpal Servizi spa. Da dicembre 2020 a maggio 2021 il gruppo tecnico ha lavorato alla formulazione di una proposta di Linee-Guida nazionali per l’identificazione, la protezione e l’assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura attraverso un ampio confronto, tra istituzioni ed esperti. I punti cardine della proposta sono: (a) la promozione di un sistema di governance e di coordinamento per l’attuazione di un Meccanismo nazionale di riferimento (referral) a trazione pubblica in materia di identificazione, protezione e prima assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura; (b) la definizione di vittima di sfruttamento lavorativo; (c) l’individuazione di procedure e misure operative comuni suddivise in fasi (identificazione preliminare e formale, protezione e assistenza delle vittime di sfruttamento lavorativo); (d) l’indicazione dei soggetti e degli attori delle varie fasi; (e) il trattamento di tutela dei cittadini stranieri vittime di sfruttamento lavorativo, privi del permesso di soggiorno, secondo la normativa vigente;
(f) raccomandazioni in termini di informazione e sensibilizzazione, formazione e rafforzamento delle competenze dei servizi e degli attori coinvolti.7
Al fine di rendere più coerente ed efficace il contenuto delle Linee-Guida, il Gruppo tecnico ha elaborato alcune proposte di modifica normativa per l’armonizzazione del trattamento previsto per le vittime straniere di tratta e grave sfruttamento (articolo 18 del d.lgs. 286/1998 e ss. mm., Testo unico immigrazione) e le vittime straniere di sfruttamento lavorativo (art. 22), al fine di offrire percorsi simili di tutela.
Il passo successivo è il consolidamento di quel processo di affrancamento dalla condizione di grave sfruttamento lavorativo e vulnerabilità delle vittime, attraverso l'accesso ai percorsi di reinserimento socio- lavorativo progettati e attuati con l'azione integrata dei diversi servizi.
FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
La promozione del lavoro equo e sostenibile in agricoltura interseca anche le attività di formazione e sensibilizzazione sui temi dello sfruttamento e del caporalato. Molti lavoratori e lavoratrici di Paesi Terzi non hanno consapevolezza dei propri diritti nella dimensione lavorativa. I consumatori non hanno strumenti per tracciare i prodotti che acquistano e le imprese agricole, che pure rispettano tutti i dettami giuslavoristici e che soddisfano la qualità dei prodotti di filiera, devono spesso confrontarsi con operatori economici avvezzi a pratiche di concorrenza sleale. In tale contesto diventa cruciale per gli operatori pubblici dotarsi di strumenti e procedure idonee finalizzate ad intercettare le aree di rischio e le potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, anche attraverso task force appositamente dedicate.
In particolare, INL ha attivato iniziative di formazione rivolte agli ispettori per consentire loro una maggiore specializzazione rispetto alle operazioni di contrasto al caporalato e alla individuazione di situazioni di
7 Le Linee-Guida sono state ufficialmente presentate e validate dal Tavolo Caporalato il 27 luglio. Il 7 ottobre sono state formalmente adottate in Conferenza Unificata (repertorio atto n. 146/CU).
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sfruttamento dei lavoratori. In particolare, l’Agenzia ispettiva ha realizzato, in collaborazione con l’OIM, iniziative di formazione congiunta per personale ispettivo e mediatori culturali e, anche alla luce dell’esperienza maturata durante l’attuazione dei progetti SU.PR.EME. e A.L.T. Caporalato! ha avviato la realizzazione di materiale informativo multilingue per i lavoratori migranti e la stesura di linee guida su procedure uniformi da attivare in presenza di illeciti penali relativi allo sfruttamento lavorativo ai fini della repressione dei reati e della tempestiva tutela delle vittime. Nel periodo di riferimento la formazione mirata agli ispettori del lavoro e ai mediatori OIM ha interessato circa 550 persone che hanno partecipato a 8 incontri on line. Considerato l’alto interesse riscontrato attraverso i questionari di gradimento compilati dai partecipanti, altre iniziative di approfondimento delle tematiche in analisi e di aggiornamento professionale sono state realizzate anche nei mesi successivi e, grazie all’uso di apposite piattaforme informatiche, per ciascun evento è stato possibile coinvolgere circa 1.500 ispettori e tutti i mediatori OIM impiegati nei progetti SU.PR.EME. e A.L.T. Caporalato! L’INL ha inoltre aperto un confronto con gli operatori del Numero Verde Antitratta e con il personale coinvolto in progetti attivi nell’ambito della rete anti tratta in larga parte finanziati con il bando 4/2021, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Sebbene la strategia nazionale di comunicazione istituzionale sui temi del Piano abbia risentito delle limitazioni imposte dall'emergenza epidemiologica, in questo primo anno di attività si segnalano le seguenti iniziative di comunicazione:
• Documentario “Dignità in Campo” realizzato nell’ambito dell’omonimo progetto promosso dal MLPS - Direzione Generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese in partenariato con ITCILO (International Training Centre of the ILO). Il documentario contiene interviste ai principali stakeholders nazionali e locali, afferenti ai due territori oggetto della sperimentazione avviata: i Comuni di Saluzzo e Siracusa.
• Contest “Oltre il Ghetto” , realizzato nell’ambito del progetto SU.PR.EME. ITALIA, un concorso di story-telling dedicato alla selezione di 20 storie di riscatto ed empowerment, provenienti da Puglia, Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia, che andranno a costituire una mostra virtuale pubblicata sul web. Il concorso è stato rivolto alle organizzazioni del privato sociale e alle istituzioni impegnate nel contrasto al caporalato che, in quanto attive nel favorire tali esperienze, sono entrate in contatto con tali storie e vogliono contribuire a restituirle alla collettività8.
• Pubblicazione del catalogo di pratiche promettenti, selezionate in esito alla pubblicazione della call “Insieme per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo in agricoltura” per l'identificazione di pratiche promettenti con il coinvolgimento di attori pubblici e privati, parti sociali e associazioni. Il catalogo include 67 schede dedicate alle iniziative più promettenti, esaminate e valutate collegialmente da un gruppo di esperti in materia di lavoro e protezione sociale presieduto dal MLPS e supportato dall’OIL.
• Adesione del Governo all’Iniziativa sul reclutamento equo dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e alla relativa Strategia per il periodo 2021-2025 attraverso uno Statement del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che rinnova l’impegno dell’Italia ad assicurare il rispetto dei principi
8 In particolare, “Luci su Rosarno”, la storia di Xxxxxxx Xxxxxxx candidata da Mediterranean Hope – progetto della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), attivo sull’accoglienza e i diritti dei migranti – ha vinto il premio della giuria tecnica e “In buone mani”, la storia candidata da TAM TAM Basketball, ha vinto, con 1408 like, il premio web del contest.
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dell’iniziativa al fine di prevenire lo sfruttamento lavorativo e proteggere i lavoratori nella ricerca di un lavoro dignitoso.
• Iniziative di “sindacato di strada” portate avanti da molti dei progetti finanziati in esito all’Avviso 1/2019, pubblicato dal MLPS- Direzione Generale dell’Immigrazione e delle politiche di integrazione, che ha valorizzato i partenariati con i rappresentanti delle parti sociali. In particolare, nel periodo di riferimento sono stati aperti, su tutto il territorio nazionale, numerosi “infopoint” e sportelli mobili, presenziati da esperti sindacali e mediatori culturali che hanno fornito gratuitamente ai lavoratori del settore agricolo servizi di informazione, assistenza legale e gestione delle pratiche amministrative con l’obiettivo di renderli maggiormente consapevoli dei propri diritti, contribuendo a far emergere eventuali situazioni di sfruttamento.
• Le amministrazioni territoriali e tutti gli stakeholders a vario titolo interessati hanno contribuito a campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema dell'emersione dal lavoro irregolare, non dignitoso, iniquo. Gli strumenti di informazione sono stati diversificati e molteplici in relazione alle peculiarità dei territori. Si va dalle linee di indirizzo rivolte alle imprese con le buone pratiche da intraprendere per facilitare la corretta individuazione dei prestatori di servizi in determinati cicli del processo produttivo e prevenire i rischi connessi al ricorso dell'intermediazione illecita (Toscana), alle pagine istituzionali con le principali informazioni sui bandi attivi e le azioni in corso per il contrasto allo sfruttamento lavorativo, finanche alle campagne informative sui social. Nell'ambito del progetto SU.PR.EME. ITALIA, in particolar modo nelle Regioni del Mezzogiorno, la campagna di informazione si è esplicitata attraverso misure di alfabetizzazione sociale e sanitaria sui rischi sui luoghi di lavoro, derivanti dalla crisi epidemiologica da COVID-19, sui comportamenti corretti e sulle regole da seguire per prevenire i contagi. Il contenimento della pandemia ha reso inevitabile riparametrare alcuni degli interventi programmati per dare spazio ad attività di mediazione linguistico-culturale finalizzata alla sorveglianza sanitaria, alla somministrazione dei tamponi e, più in generale, alla presa in carico dei migranti per garantire loro l'accesso ai servizi e presidi sanitari.
• L’INL ha illustrato ad associazioni, parti sociali e altri stakeholder di riferimento le modalità di intervento multi-agenzia e i risultati conseguiti nell'ambito dei progetti SU.PR.EME. Italia e ALT CAPORALATO! , anche in collaborazione con OIM. A ciò si aggiungono gli incontri di prevenzione e promozione delle legalità svolti dal personale ispettivo (ai sensi dell’art. 8, D. lgs. n. 12472004) e rivolti ai principali attori del mercato del lavoro.
• I soggetti pubblici con funzioni di prevenzione, vigilanza e repressione (INL, Guardia di Finanza e Carabinieri) hanno inoltre assicurato ogni opportuna. A ciò si aggiungono le attività di comunicazione agli organi di stampa, talvolta realizzate congiuntamente con l’Autorità giudiziaria inquirente, in merito alle fasi salienti e ai risultati conseguiti con riferimento ad attività ispettive connesse a particolari o eclatanti forme di irregolarità.
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BOX 5 ULTERIORI ATTIVITÀ DI FORMAZIONE DI INL E DELLA GUARDIA DI FINANZA.
Il personale di INL ha curato degli interventi in materia di contrasto al caporalato nell’ambito di alcuni eventi formativi organizzati dal Numero Verde antitratta o da progetti attivi nell’ambito della rete antitratta. In particolare, sono stati curati i seguenti interventi:
• “L’Ispettorato del lavoro e la sua azione all’interno del piano di contrasto al caporalato” (6 ottobre
2020) nell’ambito di un webinar organizzato dal Numero Verde antitratta;
• “Inquadramento normativo, prospettiva multi agenzia e tutela della vittima di sfruttamento lavorativo: il punto di vista dell’organo di vigilanza” (27 ottobre 2020), nell’ambito di un seminario della rete antitratta dell’Xxxxxx-Romagna;
• “Il reato di intermediazione illecita e sfruttamento lavorativo: modalità per la richiesta di intervento dell’Ispettorato del lavoro e il sistema multi agenzia come metodo di contrasto” (29 marzo 2021), nell’ambito di un seminario della rete antitratta del Piemonte;
• “Il grave sfruttamento lavorativo delle donne: per una prospettiva di genere” (1° aprile 2021), nell’ambito del corso online “Donne migranti tra sfruttamento sessuale e vulnerabilità multiple" organizzato congiuntamente dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Xxxxxxx Xxxxxxx” dell’Università di Padova, dall’Associazione Studi Giuridici Immigrazione (ASGI), dal Comune di Venezia e dal progetto X.X.Xx - Network Antitratta per il Veneto, è stato curato l’intervento.
La Guardia di Finanza ha svolto un corso informativo con oggetto “Attività di contrasto al sommerso da lavoro” per i militari del Corpo appartenenti al ruolo Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri. Nel primo quadrimestre del 2021 sono state organizzate, poi, attività addestrative rivolte allo specifico comparto ispettivo. La Guardia di Finanza ha anche pianificato per il 2021:
• un corso informativo periferico in tema di “Attività di contrasto al sommerso da lavoro”;
• un corso informativo a distanza denominato “Vigilanza integrata” rivolto a 100 ispettori del lavoro e/o funzionari dell’INL e a 100 militari del corpo.
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3. STATO DI AVANZAMENTO DELLE PROGETTUALITÀ AVVIATE A SUPPORTO DEL PIANO TRIENNALE
Le priorità declinate nel Piano Triennale sono accompagnate da un corposo investimento in progettualità avviate dalle varie amministrazioni, a livello centrale e regionale, grazie alla disponibilità di risorse europee (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI), Fondo Sviluppo e Coesione, Programmi Operativi Regionali finanziati dai Fondi Strutturali di Investimento europei, Programmi Operativi Nazionali Inclusione e Legalità) a titolarità delle Amministrazioni centrali (MLPS, MIPAAF e Ministero dell’Interno), nazionali e dei bilanci ordinari delle Regioni. Da ciò ne consegue che, oltre alle progettualità a titolarità esclusiva di singole amministrazioni, tra quelle di seguito riportate sussistono anche azioni realizzate in partenariato interistituzionale (centro/territori) sia sul piano operativo che su quello delle fonti di finanziamento. In generale vanno inquadrati in questo filone di attività gli interventi finalizzati a scardinare il ruolo dei caporali nell’intermediazione dei servizi che connotano il lavoro stagionale: non solo nell’incontro tra domanda e offerta di manodopera, ma anche nella individuazione di soluzioni alloggiative e di trasporto.
In ambito locale l’attivazione di queste tipologie di servizi è stata supportata dalla formula del partenariato istituzionale in collaborazione con le parti sociali, i soggetti del Terzo Settore e le società di servizi pubblici o privati.
INTERVENTI SOSTENUTI DAL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
SU.PR.EME. ITALIA - SUD PROTAGONISTA NEL SUPERAMENTO DELLE EMERGENZE IN AMBITO DI GRAVE SFRUTTAMENTO E DI GRAVI MARGINALITÀ DEGLI STRANIERI REGOLARMENTE PRESENTI NELLE CINQUE REGIONI MENO SVILUPPATE
LOCALIZZAZIONE: Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia
SITO WEB: xxxxx://xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xx-xx/Xxxxxxxxx- approfondimento/id/8/SUPREME-e-PIUSUPREME
xxxxx://xxxxxx.xxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxxxx/xx-xx-xxx-xxxxxx/
PAGINE SOCIAL: Xxxxxxxx.xxx/xxxxxxxxxxxxx Xxxxxxxx.xxx/xxxxxxxx/xxxxxxxx-xxxxxxx-xxxxxx/
Finanziato con le risorse emergenziali del FAMI per un importo pari a 30 milioni di euro, è realizzato da un partenariato che vede coinvolte le Regioni Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l‘Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Nova consorzio nazionale per l’innovazione sociale. Si concluderà ad aprile 2022 e nel periodo di riferimento di questa relazione sono state realizzate le attività sinteticamente riportate a seguire.
ACCOGLIENZA
La Regione Puglia ha assegnato a due organizzazioni del terzo settore la gestione temporanea delle foresterie di Fortore, che ospita attualmente 400 lavoratori migranti, e di Torretta Xxxxxxxxx. Nella foresteria di Fortore e nell’insediamento di Arena è attivo un servizio distribuzione pasti caldi. La sorveglianza dell’insediamento di Borgo Mezzanone è stata affidata all’Ufficio Regionale della protezione civile. Attraverso le risorse del progetto, la Regione assicura inoltre le utenze dei servizi di base di alcuni insediamenti. Inoltre, attraverso un affidamento alla società in-house “Acquedotto Pugliese” la Regione sta provvedendo all’approvvigionamento idrico degli insediamenti di Nuovo Ghetto, Casa Xxxxxxx, Palmoli/Cicer., Xxxxxxx, Tre Titoli, Ex C.A.R.A., Palmoli Nuovo, Cicerone Nuovo, X. Xxxxxx, Poggio Imperiale, Pozzo Terraneo, Arena, Torretta Xxxxxxxxx. All’ Agenzia territoriale della Regione Puglia per il
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servizio di gestione dei rifiuti (AGER) è invece stato affidato il servizio di bonifica e smaltimento dei rifiuti degli stessi siti. La Regione Campania ha perfezionato due convenzioni con il Banco Alimentare e il Banco delle Opere della Carità per un intervento straordinario di distribuzione di derrate alimentari ai lavoratori agricoli delle aree di Eboli e Castel Volturno per far fronte agli effetti economici prodotti dall’emergenza Covid-19. La Regione Calabria ha aggiudicato un bando di co-progettazione ai Comuni di Taurianova (RC) e Cassano Allo Ionio (CS) e Xxxxxxxxxx-Rossano per interventi finalizzati al superamento della precarietà abitativa che prevedono: Taurianova: Installazione di moduli abitativi su un terreno confiscato alla criminalità organizzata in Contrada Russo, servizi di trasporto collettivo e individuale, Interventi socio- sanitari, voucher di sostegno all’abitare; Cassano allo Ionio: Alloggio temporaneo per soggetti vulnerabili, incentivi sostegno all’abitare, Piani abitativi individualizzati, Polo sociale integrato, Servizi di trasporto collettivo; Xxxxxxxxxx-Rossano: Miglioramento condizioni igienico-sanitari insediamento Boscarello, Incentivi sostegno all’abitare, emersione vittime di sfruttamento lavorativo, postazione organizzazione trasporti collettivi e individuali.
La Regione Calabria ha, inoltre, stipulato una convenzione con il Comune di San Xxxxxxxxxx per il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie della tendopoli sita nel territorio comunale.
La Regione Basilicata ha eseguito interventi di riabilitazione e rifunzionalizzazione dell’edificio dell’ex Tabacchificio di Palazzo San Gervasio (PT) ed ha assegnato il servizio di gestione e sorveglianza a Croce Rossa Italiana, compreso il trasporto.
La Regione Siciliana ha bandito un avviso per la concessione di contributi per la gestione di almeno 280 percorsi personalizzati di accompagnamento all'autonomia di MSNA e neo maggiorenni.
LAVORO
Nel periodo di riferimento, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ha programmato e realizzato attività ispettive speciali attraverso l’attivazione di task force composte da personale ispettivo dello stesso INL e di altri organi di controllo in materia di lavoro, assicurazioni sociali obbligatorie, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro coadiuvate dai mediatori culturali di OIM. Malgrado sia stato necessario sospendere a più riprese le attività progettuali a causa delle misure restrittive dovute all’emergenza COVID 19, nel 2020 l’INL – in collaborazione con OIM - ha organizzato e realizzato task force per un totale di 38 settimane in diverse xxxxxxxx xxxxx xxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxxxx e Puglia, effettuando 555 accessi ispettivi e controllando
3.504 posizioni lavorative. All’esito delle verifiche (la cui definizione è in parte ancora in corso), sono stati individuati 735 lavoratori interessati da violazioni in materia di lavoro (349 dei quali in nero), identificate 67 potenziali vittime di sfruttamento lavorativo e denunciati all’autorità giudiziaria 9 responsabili.
Si segnala altresì che, alla luce dei significativi risultati conseguiti l’anno precedente, anche nel 2021, non appena le condizioni sanitarie lo hanno reso possibile, l’INL ha ripreso la realizzazione delle azioni progettuali di SU.PR.EME., attraverso la programmazione – a partire dal mese di maggio – di oltre 70 settimane di task force.
La Regione Puglia ha affidato alla società in-house Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali (IPRES) il servizio di ricerca e mappatura del fenomeno del caporalato e di sostegno al sistema delle Reti Agricole di Qualità. In merito ai progetti pilota di agricoltura sociale, è in corso di aggiudicazione l’avviso pubblico della Regione per rafforzare l’esperienza già in corso dell’Azienda Agricola Fortore – Casa Xxxxxxx a San Severo (FG).
In Basilicata è proseguita l'attività di rafforzamento delle misure di intermediazione pubblica mediante il partenariato avviato tra i CPI regionali e Agenzia Regionale Lavoro Basilicata (ARLAB). In particolare, sono state effettuate azioni di inserimento socio-lavorativo nel Centro di Palazzo San Gervasio (ex tabacchificio) mediante la presenza in loco di un referente del CPI di Lavello e di rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. È stato costituito un team di esperti presso l’ARLAB con il compito di affiancare i CPI e qualificare in maniera più efficace la presa in carico lavorativa e legale dei lavoratori stranieri; è inoltre in corso di definizione un progetto sperimentale per il
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monitoraggio e l’osservazione del fenomeno migratorio in Basilicata mediante la messa in rete dei sistemi
informativi della piattaforma Clic lavoro Basilicata .
SERVIZI
I servizi sanitari previsti nell’ambito del progetto Supreme sono stati avviati o sono in corso di attivazione in tutte le cinque Regioni del progetto e sono stati finalizzati alla prevenzione del contagio da XXXXX-00.Xx tratta di un impegno complessivo di 3,4 milioni di euro concentrato nelle aree più critiche laddove la promiscuità abitativa è massima e il sovraffollamento e le precarie condizioni igienico- sanitarie espongono le persone impiegate nel lavoro nei campi a maggior rischio contagio. In collaborazione con diverse ONG e le Aziende Servizi Pubblici (ASP) di competenza sono stati attivati camper medico- sanitari attrezzati, con a bordo équipe di personale sanitario e socio-sanitario. Esse fungono da Unità Ambulatoriali Mobili, ponendo in essere attività di assistenza integrata, monitoraggio delle condizioni di salute e alfabetizzazione. I servizi sono stati attivati nella Regione Puglia attraverso una convenzione con l’Agenzia Strategica Regionale per la Salute e il Sociale ( ARESS), in Campania, Calabria e Basilicata in collaborazione con le Aziende Sanitarie Locali ed enti del terzo settore. In Sicilia è stato attivato un intervento d’emergenza nell’insediamento di Cassibile (SR) durante l’estate 2020 e a Trapani nel periodo di novembre e dicembre 2020.
Il progetto prevede inoltre l’attivazione di poli sociali finalizzati all’orientamento verso l’accesso ai servizi territoriali. Sono in corso di selezione, aggiudicazione o progettazione esecutiva l’avvio dei poli nelle aree maggiormente interessate dal fenomeno nelle cinque Regioni. La Regione Calabria ha perfezionato l’affidamento alla società in-house Azienda Calabria Lavoro il reperimento del personale per i poli sociali affidati ai Comuni di Taurianova, Cassano all’Ionio e Xxxxxxxxxx-Rossano.
L’accesso ai servizi include anche quelli dedicati alla mobilità. In Calabria sono stati aggiudicati servizi di trasporto, collettivo e individuale, nei Comuni di Taurianova, Cassano allo Ionio e Xxxxxxxxxx-Rossano, attualmente in fase di progettazione esecutiva. In Puglia invece, durante l’estate 2020, è stato affidato il servizio di trasporto collettivo a mezzo van a sei enti del terzo settore nelle località di Fortore, Nardò, Torretta Xxxxxxxxx, Borgo Tre Titoli, Borgo Mezzanone, Taranto. È attualmente in fase di avvio un servizio di bike sharing a Taranto. Analogo servizio di trasporto a mezzo van è stato attivato dalla Regione Siciliana nella provincia di Trapani, nella stagione di raccolta autunnale 2020, mentre sono in corso di selezione e aggiudicazione i servizi di trasporto collettivo nelle aree caratterizzate dalla presenza di insediamenti nelle altre province dell’isola, nonché per la Campania, nelle aree di Castel Volturno e della Piana di Eboli.
GOVERNANCE
A causa delle restrizioni dovute all’epidemia di COVID-19 le azioni collegate all’obiettivo del rafforzamento della governance regionale e interregionale hanno subito dei ritardi. È stata avviata l’attività di ricerca con la redazione delle linee guida e l’affidamento delle micro-ricerche focalizzate su alcune aree selezionate nelle cinque Regioni del progetto. A tal fine, un’equipe di ricercatori è stata contrattata da Consorzio Nova mentre le attività sul territorio pugliese sono state affidate all’ Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali (IPRES).
I ricercatori contrattati da Consorzio Nova hanno provveduto a stilare delle linee guida per dare coerenza ai diversi studi avviati:
1. La Piana di Sibari e Alto Vulture-Bradano. Analisi del mercato del lavoro agricolo, condizioni occupazionali e ruolo economicamente propulsivo dei lavoratori migranti.
2. L'analisi delle politiche, del sistema di offerta e fruizione dei servizi socio-sanitari, alloggiativi e del lavoro.
3. L'Alto Vulture-Bradano. La filiera di valore del pomodoro.
4. Tra spopolamento e presenza straniera: le dinamiche demografiche delle cinque Regioni coinvolte nel Progetto.
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5. Analisi ragionata degli strumenti di programmazione finalizzata agli interventi sociali, occupazionali, abitativi e di trasporti locale per contrastare il fenomeno del caporalato.
6. Ricerca interregionale sulla comunicazione tramite mass media sul sistema caporalato.
P.I.U’. – SUPREME - PERCORSI INDIVIDUALIZZATI DI USCITA DALLO SFRUTTAMENTO
LOCALIZZAZIONE: Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia
SITO WEB: xxxxx://xxxxxx.xxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxxxx/xxx-xxxxxxx/
PAGINE SOCIAL: xxxxx://xxx.xxxxxxxx.xxx/XXX-Xxxxxxx- 106349934632594
xxxxx://xxx.xxxxxxxx.xxx/xxxxxxxx/x.x.x.-xx.xx.xxx./xxxxx/
Nell’ambito del progetto, strettamente complementare a SU.PR.EME. ITALIA, sono stati affidati alle medesime cinque Regioni 13 milioni di euro (a valere sul Fondo Sociale Europeo FSE-PON Inclusione) per la realizzazione di azioni di prevenzione prevalentemente orientate sull’integrazione sociale ed economica dei migranti, nonché sulla partecipazione attiva alla vita sociale delle comunità. Il progetto è stato potenziato a cavallo dell’estate 2020 per tener conto delle difficoltà e nuove esigenze emerse per via dell’emergenza COVID-19, attraverso la previsione di un intervento complementare del valore di circa 7 milioni di euro.
Prevede, inter alia, l’attivazione di un servizio di Help Desk interistituzionale Anti caporalato9 , rivolto ai migranti vittime o potenziali vittime di sfruttamento. L’Helpdesk sarà in grado di offrire un servizio multilingue (inglese, francese, arabo, pidgin, edo/benin, wolof, mandingo, fula, pular più altre a richiesta) sulle modalità di emersione, e dunque di fuoriuscita dallo sfruttamento, con l’accesso ai servizi territoriali e l’inserimento socio lavorativo. Saranno impiegati mediatori interculturali e operatrici che potranno fornire supporto in ambito legale, giuslavorista, sindacale e amministrativo. Il servizio sarà multicanale e prevede un numero verde, un app mobile e sarà presente nei maggiori social network integrati su piattaforma web.
Il progetto si concluderà ad ottobre 2022 e a seguire sono sintetizzate le principali misure attivate nel periodo di riferimento.
REGIONE PUGLIA
La Regione Puglia ha attivato un servizio di pronto intervento per le vittima di tratta che necessitano di isolamento fiduciario per la riduzione di rischio di contagio COVID-19. Sono attualmente in fase di attivazione ulteriori interventi, che fanno riferimento a iniziative di accoglienza abitativa ed inclusione socio- occupazionale da realizzare nei territori delle province di Foggia e di Taranto. In complementarità con il progetto Supreme è in corso di aggiudicazione l’avviso pubblico di coprogettazione per la concessione dell’Azienda Agricola Fortore e la gestione di percorsi di accoglienza abitativa emergenziale dei destinatari ed erogare una pluralità di servizi/interventi di inclusione. Sono infine in corso di pubblicazione due avvisi del Comune di Bari e del Comune di Brindisi per l’affidamento di servizi di accoglienza e inserimento socio lavorativo di migranti stagionali.
9 Il servizio ha preso effettivamente avvio il 15 giugno 2021 xxxxx://xxx.xxxxxx.xxx.xx/xxxxxxxx/XxxxxxxxxxXxxxxx/XxxxxxxxXxxxxXxxxxxxx.xxx
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REGIONE BASILICATA
Per le annualità 2019-2020, la Regione Basilicata ha affidato la gestione delle attività accoglienza e servizi di inclusione dei migranti stagionali ospiti del Centro di Accoglienza di Palazzo X. Xxxxxxxx (PZ) ad una associazione di organizzazioni di volontariato. Il servizio prevede anche lo svolgimento di attività culturali e d’integrazione dei lavoratori stagionali, favorendo la fuoriuscita dallo sfruttamento lavorativo.
È in fase di avvio il servizio per l’organizzazione ed attuazione dei servizi di accoglienza abitativa e
accompagnamento all’autonomia
La Regione, attraverso l’ente in house ARLAB ha avviato un intervento di supporto e qualificazione degli sportelli informativi e dei Centri per l’impiego e ha attivato misure di inserimento socio-lavorativo per i migranti ospiti nell’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio. Presso il centro è presente un referente del CPI di Lavello per agevolare la presa in carico e l’inserimento dei migranti nelle aziende agricole. Per la stagione estiva 2021, la Regione ha programmato un sistema coordinato di interventi che prevede azioni di outreaching attraverso l’utilizzo di unità mobili; servizi di mediazione linguistica ed interculturale; accoglienza abitativa, servizi di trasporto e mediazione al sistema integrato dei servizi territoriali per l’inclusione sociale e lavorativa.
REGIONE CALABRIA
La Regione Calabria ha affidato al suo ente in house Azienda Calabria Lavoro un servizio di potenziamento dei servizi erogati dai Centri per l’impiego locali. L’ente in house è in procinto di attivare anche interventi di inserimento socio lavorativo, come tirocini e borse lavoro, per i migranti stagionali individuati dai CPI.
Sono stati inoltre attivati due corsi per la qualifica di mediatori culturali, che saranno impiegati presso i CPI La sospensione dell’attività in presenza dei CAPI a seguito della pandemia ha rallentato l’operatività del servizio, che si sono comunque dotati di modalità di erogazione on line.
REGIONE CAMPANIA
La Regione Campania è in procinto di aggiudicare, in complementarità con il progetto Supreme, un avviso di coprogettazione per l’individuazione di soggetti del terzo settore per l’integrazione di migranti vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura nelle aree di Castel Volturno ed Eboli.
La Regione inoltre sta per attivare un servizio, , di unità di strada, mediazione interculturale e servizi di inclusione sociale e lavorativa nei territori di Napoli, Salerno, Caserta.
REGIONE SICILIANA
La Regione Siciliana, in complementarità con il progetto Supreme, è in procinto di attivare l’intervento Doti per la realizzazione di tirocini formativi per l’emersione, inserimento lavorativo e autonomia abitativa migranti vittime di sfruttamento lavorativo.
ALT CAPORALATO AZIONI PER LA LEGALITÀ E LA TUTELA DEL LAVORO
LOCALIZZAZIONE: tutto il territorio nazionale (ad eccezione delle cinque Regioni in cui sono localizzati i progetti SU.PR.EME. ITALIA e PIU’ SUPREME)
SITO WEB:
xxxxx://xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xx-xx/Xxxxxxxxx-xxxxxxxx/xx/00/XXX-
xxxxx://xxxxx.xxx.xxx/xx/xxxx-xx-xxxxxxx%X0%X0/xxxxxxxxxx-x- integrazione/sfruttamento-lavorativo/alt-caporalato
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Il progetto si svolge in collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ed è finanziato a valere sul Fondo Nazionale Politiche Migratorie per un ammontare di 3 milioni di euro. Portato avanti in partenariato con l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), è complementare con il progetto SU.PR.EME. ITALIA, di cui replica le azioni nelle Regioni del centro nord, estendendo l’azione di contrasto allo sfruttamento lavorativo anche in ambiti diversi da quello agricolo (manifattura, edilizia, servizi, logistica). Anche per questo progetto, a causa dell’emergenza COVID-19, in una prima fase non è stato possibile attivare task-force. La ripresa delle attività ispettive è avvenuta a partire dal mese di agosto 2020, nelle province di Latina, L’Aquila e Firenze. Nel periodo di interesse della presente relazione, sono stati effettuati 203 accessi ispettivi, controllate 1.263 posizioni lavorative, 334 delle quali sono risultate irregolari, e predisposte 13 e notizie di reato ex art. 603 bis relative a 138 possibili lavoratori sfruttati, trasmesse all’Autorità Giudiziaria. È stato evidenziato come la collaborazione dei mediatori culturali OIM abbia consentito una maggiore propensione dei lavoratori alla collaborazione con il personale ispettivo e, dunque, una migliore efficacia degli interventi.
Anche in tal caso, alla luce dei significativi risultati conseguiti nel 2020, nel 2021, non appena le condizioni sanitarie lo hanno reso possibile, l’INL ha ripreso la realizzazione delle azioni progettuali di A.L.T. Caporalato!, attraverso la programmazione – a partire dal mese di maggio – di 70 settimane di task force, intensificando gli interventi e interessando anche territori che nel 2020 non erano stati coinvolti (Alessandria, Asti, Ancona, Cuneo, Ferrara, Livorno, Milano, Pavia, Prato, Rovigo, Torino, Treviso, Venezia, Verona, Udine e Pordenone).
AVVISO PUBBLICO N. 1/2019
Si tratta di un Avviso multifondo (FAMI-FSE) con una dotazione finanziaria complessiva pari a 42 milioni di euro che il MLPS ha adottato per promuovere condizioni di regolarità lavorativa, attraverso progetti integrati finalizzati alla presa in carico delle vittime, al loro inserimento o reinserimento socio lavorativo, alla riqualificazione e acquisizione di competenze spendibili nel settore dell’agricoltura, valorizzandone anche la sua funzione sociale. L'avviso tiene conto dei risultati di una consultazione pubblica che si è svolta a dicembre 2018 che ha visto il coinvolgimento di enti del terzo settore, organizzazioni, associazioni che hanno contribuito a definire gli ambiti di intervento e le tipologie di stakeholders da coinvolgere. Nell’intento, inoltre, di promuovere la costituzione di partnership settoriali e territoriali, l’avviso ha previsto la partecipazione di diverse tipologie di soggetti e ha promosso la creazione e attivazione di reti e partenariati con i soggetti che operano nelle tematiche oggetto dell’avviso. In particolare, come requisito per l’ammissione a finanziamento è stato previsto il coinvolgimento attivo, come partner obbligatori delle proposte, delle parti sociali, il cui ruolo viene in questo modo valorizzato.
I progetti finanziati sono 14 per il lotto FAMI e 2 per il lotto FSE e coinvolgono nel complesso più di 290 enti sia pubblici che privati. La maggior parte dei progetti ha proprio nelle partnership uno dei maggiori punti di forza, le reti attivate hanno instaurato infatti processi virtuosi di collaborazione tra soggetti, competenze e territori differenti. Il primo progetto finanziato è stato avviato a dicembre del 2019, 12 progetti sono stati avviati nel corso del 2020 ed ulteriori 3 progetti sono stati finanziati nella prima parte del 2021. Nell’illustrazione che segue delle attività realizzate nel periodo in esame è da considerare questo disallineamento temporale; inoltre, l’emergenza sanitaria ha rallentato in maniera più o meno evidente l’avvio di alcune attività, costringendo i soggetti attuatori a riadattarle nei nuovi termini imposti dall’emergenza. La maggior parte delle attività realizzate durante l’arco temporale preso in considerazione riguarda l’approfondita analisi del contesto territoriale di riferimento e l’attivazione o rafforzamento di servizi, punti di accesso informativi, volti a favorire l’emersione di situazioni di sfruttamento lavorativo.
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FARM – FILIERA AGRICOLTURA RESPONSABILE
LOCALIZZAZIONE: I territori coinvolti nell’attività progettuale sono il Veneto, il Trentino- Alto Adige e la Lombardia. Nella Regione Veneto sono stati individuati 21 ambiti territoriali.
Sito WEB: xxx.xxxxxxx-xxxx.xx/
Il primo progetto avviato, FARM, che vede come capofila l’Università degli Studi di Verona, ha visto impegnati i primi mesi di attività nell’analisi del contesto di riferimento, delle caratteristiche specifiche del fenomeno dello sfruttamento lavorativo nei territori di competenza e nella definizione delle modalità di intervento. Successiva a questa fase di analisi è stata la fase di elaborazione di un modello di rete dei servizi territoriali a seguito dell’individuazione di buone pratiche sul territorio. Attraverso un’analisi del contesto, inoltre, sono state individuate le migliori soluzioni giuridico-organizzative e informatico-tecnologiche finalizzate a supportare le vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo nell’accesso al lavoro. È stato avviato inoltre uno studio finalizzato alla ricerca degli elementi utili a favorire l'autoregolazione responsabile delle aziende agricole e l'adozione di una filiera di qualità. Hanno preso avvio la fase di studio del modello di un codice di condotta delle aziende e la programmazione della formazione per un'autoregolazione responsabile. Nell’ambito del progetto è stata realizzata “Incontra Lavoro Agricoltura”, l’iniziativa di recruiting dei Centri per l’Impiego promossa da Regione del Veneto e Veneto Lavoro con l'obiettivo di mettere in contatto le imprese venete del settore agricolo e i candidati alla ricerca di un lavoro stagionale. La piattaforma di incrocio tra domanda e offerta di lavoro è gestita da Veneto Lavoro, attraverso i 39 Centri per l’impiego veneti, che fanno intermediazione tra le offerte di lavoro delle aziende e le candidature dei disoccupati iscritti e dei cassaintegrati, nonché studenti e pensionati. Veneto Lavoro svolge la preselezione dei candidati e invia alle imprese interessate le disponibilità dei singoli, con relativo curriculum (caricato sull’applicativo CPI online). Gli enti bilaterali accreditati o pre-autorizzati collaborano all’incontro tra domanda e offerta, offrendo garanzie sul rispetto delle norme contrattuali e dei requisiti di sicurezza per i lavoratori, la formazione minima necessaria, e sulla disponibilità di servizi di trasporto per raggiungere le sedi di lavoro. Nel corso del 2020 sono state raccolte 60 vacancy per 325 posti di lavoro. Attraverso i CPI sono stati abbinati 1277 lavoratori provenienti dalla disoccupazione. Le assunzioni verificate attraverso le Comunicazioni Obbligatorie sono state 20.
BUONA TERRA
LOCALIZZAZIONE: Piemonte : Cuneo, Saluzzo, Busca, Costigliole di Saluzzo, Lagnasco, Tarantasca, Verzuolo, Savigliano, Scarnafigi, Manta
Sito XXXxxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxx/xxxx/0000-xxxxx- terra
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Il progetto BUONA TERRA, con capofila la Regione Piemonte, avviato a gennaio del 2020, è sicuramente tra quelli che ha saputo integrare gli effetti dell’emergenza pandemica tra le attività previste dal progetto. I partner hanno infatti collaborato con le autorità sanitarie, i Comuni, la Prefettura per stipulare protocolli e modalità operative per la gestione delle attività con i lavoratori stagionali durante la pandemia. È stato, inoltre, firmato un protocollo comune tra partner di progetto, Prefettura, Comuni, Regione Piemonte, Protezione Civile, Croce Rossa e costituito un tavolo di lavoro territoriale in grado di far fronte alle criticità emerse durante l’emergenza sanitaria. Per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria è stato garantito un presidio sul territorio e l’accesso per i lavoratori a consulenze specifiche, ad un servizio di mediazione quotidiano sia nei luoghi informali che all'interno delle accoglienze diffuse sul territorio. Inoltre, tra i primi servizi attivati ci sono stati l’individuazione e allestimento della sede dell’Infopoint (un punto di accesso ai servizi di informazione e primo orientamento per i lavoratori) e sono stati supportati i Comuni nell’apertura di siti di accoglienza attraverso attività di contatto, informazione, analisi dei singoli casi, supporto per l’individuazione di soluzioni abitative e orientamento ai servizi del territorio.
P.UN.T.A.C.CAPO PER IL CENTRO-NORD- PERCORSI UNITARI TERRITORIALI ATTIVI PER IL CONTRASTO AL CAPORALATO PER IL CENTRO-NORD
LOCALIZZAZIONE: Milano e provincia, Venezia e provincia, Verona e provincia, Piacenza e provincia, Arezzo e provincia, Latina e provincia, Viterbo e provincia
Sportelli dedicati/punti informativi localizzati a: Milano, Mestre, Chioggia, Marghera, San Donà del Piave, Verona, Piacenza, Arezzo, Latina, Viterbo
Sito WEB: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxx.xx/
Il progetto P.UN.T.A.C.CAPO per il Centro-Nord, con capofila il consorzio ASS.FOR.SEO, ha attivato sportelli informativi sui territori coinvolti, ha avviato inoltre le attività procedurali e propedeutiche alla profilazione delle aziende e quelle di formazione finalizzate al supporto all’integrazione linguistica, lavorativa e abitativa e le attività per i servizi di intermediazione per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
P.A.R. AGRI -PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO E REGOLARIZZAZIONE IN AGRICOLTURA
LOCALIZZAZIONE: Piemonte: Cuneo, Demonte, Moiola, Montegrosso Grana. Toscana: San Xxxxxxxx in Val di Pesa, Certaldo, Mercatale in Val di Pesa. Lazio: Aprilia (LT), Ciampino (RM),Formia (LT) Ladispoli (LT),Rieti.
Comuni con cui sono stati avviati contatti istituzionali: Piemonte: Saluzzo, Cuneo, Verzuolo
Sito WEB: xxxxx://xxxxxxx.xx/
Pagine Social: FB: xxxxx://xxx.xxxxxxxx.xxx/xxxxxxx.xx/; TW: @PARagri1
Il progetto P.A.R.AGRI - Percorso di Accompagnamento e Regolarizzazione in agricoltura, con capofila il consorzio INFOR ELEA, ha previsto nei primi mesi attività di raccolta dati e analisi del territorio finalizzate all’identificazione delle buone pratiche e dei fabbisogni delle imprese agricole e al profiling delle vulnerabilità.
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A.G.R.I. - L.A.B.
LOCALIZZAZIONE: Piemonte: Xxxxxx, Xxxxxxx X.xx, Xxxxxx x X. Xxxxxxx, Xxxxx
Xxxxxxxxx: Milano e Pavia, Tirano e Sondrio; Emilia: Reggio Xxxxxx; Trentino: Rovereto; Liguria: Genova; Veneto: Padova, Bassano, Brugine, Verona; Toscana: Lucca; Lazio: Roma
Sito WEB: xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx/
Il partenariato del progetto A.G.R.I. - L.A.B., con capofila EduCARE s.c.s.i.s, ha lavorato principalmente sul
rafforzamento e l’attivazione dei punti di accesso informativi.
SIPLA SUD – SISTEMA INTEGRATO PROTEZIONE LAVORATORI AGRICOLI
LOCALIZZAZIONE: Puglia: Foggia, Brindisi Trani, Barletta, Corato, Bisceglie, Lecce, Cerignola, Xxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxx Xxxxxxxxxx, Xxx Xxxxxx, Xxxx xx Xxxxxx Xxxxxxxx: Castel Volturno, Capua, Brindisi, Carovigno, Caserta, San Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx, Capaccio, Aversa, Succivo, Santa Xxxxxxx Basilicata: Matera, Bernalda, Garaguso Scalo, Ferrandina, Rionero in Volture, Xxxxxx, Potenza Calabria: Reggio Calabria, Rosarno, Catanzaro, Gioia Tauro Abruzzo: L'Aquila, Avezzano; Xxxxxxx, Xxxxxx , Xxxxxxxxxxxx, Xxxxx Xxxxxxx: Acate, Ragusa, Ispica, Pachino, Modica, Campolongo, Caltanissetta, Palermo.
Sito WEB: xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx/
Per quanto riguarda il progetto finanziato sul lotto FSE SIPLA SUD – Sistema Integrato Protezione Lavoratori Agricoli, con beneficiario capofila ARCI APS, i primi mesi di attività del progetto si sono concentrati prevalentemente sul potenziamento degli sportelli e dei presidi e sul supporto ai beneficiari nel disbrigo di pratiche burocratiche e socio-legale. Sono inoltre stati avviati corsi formazione e orientamento e le attività relative alla costituzione di percorsi personalizzati di orientamento e formazione per l’avvio di impresa. È stata inoltre avviata la fase di mappatura delle aziende da coinvolgere all’interno del progetto attraverso una profilazione basata su diversi elementi di qualità come ad esempio i prodotti coltivati, l’organizzazione della produzione, le certificazioni, la percentuale della produzione certificata biologica, la presenza o meno di iscrizione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità ed esistenza o meno di un sistema di tracciabilità della produzione
LABORAT-LATINA: AGRICOLTURA BUONA OCCUPAZIONE E RETE AGRICOLA TERRITORIALE
LOCALIZZAZIONE: Latina e provincia Sito WEB: xxxx://xxx.xxxxxx.xxx/xxxxxxxx-xxxxxxx-0/
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Nel caso del progetto LABORAT-Latina: Agricoltura Buona Occupazione e Rete Agricola Territoriale , con capofila l’Ente bilaterale per l’agricoltura pontina F.I.S.L.A.S., sono state portate a termine una mappatura stagionale del lavoro agricolo, l’identificazione di best practice e il confronto con casi imprenditoriali e politiche efficaci di superamento del caporalato. Nell’ambito dello stesso progetto, inoltre, è stata avviata la progettazione, pianificazione e coordinamento delle esperienze di filiera finalizzate alla creazione e alla diffusione di un marchio “caporalato free”. Sono state inoltre avviate le interlocuzioni per la costituzione del Tavolo della rete del Lavoro agricolo e sono stati avviati percorsi di rafforzamento delle competenze civico-linguistiche, di sicurezza stradale e sul lavoro e sono infine state avviate le attività per la messa a punto di modelli e strumenti per il rafforzamento delle opportunità di lavoro regolare in agricoltura. Per quanto riguarda, nello specifico, le attività volte a favorire l’emersione di forme di sfruttamento lavorativo sono state create reti fisse di sportelli di ascolto.
PERLA - PERCORSI DI EMERSIONE REGOLARE DEL LAVORO IN AGRICOLTURA
LOCALIZZAZIONE: Il progetto ha una dimensione regionale; le attività sono svolte su tutto il territorio della Regione Lazio con una incidenza particolare sulle province del centro sud: Roma Città Metropolitana; Provincia di Latina e di Frosinone. Sono stati sottoscritti 9 Protocolli operativi con 9 Comuni: Comune di Sabaudia, Comune di San Felice Circeo, Comune di Nettuno, Comune di Anzio, Comune di Frosinone, Comune di Latina, Comune di Fondi, Comune di Minturno, Comune di Sonnino. Inoltre, i Comuni di Bassiano, Maenza, Norma, Pontinia, Priverno, Roccamassima, Roccasecca e Cori hanno aderito alla creazione di creazione di punti unici di accesso per il miglioramento dei servizi.
Sito WEB: xxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxx-x-x-x-x-x/
Pagine Social: xxx.xxxxxxxx.xxx/XxxxXXXXXXxxxx
Il progetto PERLA, con capofila la Regione Lazio, ha previsto l’ampliamento e il rafforzamento degli sportelli pubblici e privati attraverso l’attivazione di servizi di mediazione linguistica ed interculturale, di integrazione socio-lavorativa, finalizzati all’intercettazione, profilazione e presa in carico dei destinatari cittadini di paesi terzi. I servizi offerti finora includono: attività di informazione, mediazione linguistica, orientamento legale e lavorativo, stesura di CV, laboratori di occupabilità, corsi di formazione per la manutenzione del verde e l’assistenza familiare nonché laboratori ludico-ricreativi per minori e donne.
XXXX – Q: PROMOZIONE DI PERCORSI DI INCLUSIONE ATTIVA NEL SETTORE AGRICOLO DI QUALITÀ
LOCALIZZAZIONE: Umbria: Perugia, Terni; Marche: Pesaro; Friuli Venezia Giulia: Udine, Trieste, Pordenone; Lombardia: Milano; Lazio: Roma, Latina, Priverno (LT).
Pagine social: xxxxx://xxx.xxxxxxxx.xxx/xxxxxxxxxxxxx
Il progetto XXXX – Q: Promozione di percorsi di inclusione attiva nel settore agricolo di Qualità, oltre ad ampliare e potenziare i presidi ha avviato le attività mirate all’inclusione lavorativa e sociale. È stata avviata, inoltre, con la collaborazione degli enti datoriali, la ricognizione delle aziende agricole interessate ad ospitare job experience. È stata svolta l’analisi del territorio portando all’individuazione di 74 buone pratiche.
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DI.AGR.A.M.M.I. DI LEGALITÀ AL CENTRO-NORD, DIRITTI IN AGRICOLTURA ATTRAVERSO APPROCCI MULTISTAKEHOLDERS E MULTIDISCIPLINARI PER L’INTEGRAZIONE E IL LAVORO GIUSTO
LOCALIZZAZIONE: Marche (Ancona, Pesaro, Macerata, San Benedetto del Tronto), Umbria (Perugia e Terni),Lazio (Roma, Latina), Toscana (Siena, Arezzo, Firenze, Grosseto), Xxxxxx-Romagna (Parma-Piacenza- Rimini- Riccione-Ravenna), Veneto (Padova- Venezia- Rovigo- Treviso- Belluno), Lombardia (Milano- Sondrio- Varese- Como- Mantova- Pavia)Piemonte (Torino-Alessandria-Cuneo-Saluzzo-Asti)
Sito WEB: xxxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxx/
Pagine social: FB: xxxxx://xxx.xxxxxxxx.xxx/XxxxxxxxxXxxx ; TW: @DiagrammiNord
Per quanto riguarda il progetto Di.Agr.A.M.M.I , con capofila il Consorzio NOVA, i primi mesi di attività hanno previsto soprattutto adempimenti procedurali, predisposizione dei materiali e degli strumenti operativi, incontri e attività di raccordo con i partner. Il progetto ha inoltre avviato le prime attività di supporto all’emersione, all’inclusione attiva e all’inserimento lavorativo regolare.
F.O.R.M.A - FORMAZIONE OPPORTUNITÀ E RISORSE PER MIGRANTI IN AGRICOLTURA
LOCALIZZAZIONE: Liguria: Comune di Triora, Piemonte: Comune di Cuneo, Comune di Racconigi; Lombardia: Comune di Cremona
Il progetto F.O.R.M.A, con capofila il Consorzio Kairos, ha avviato l’analisi di fattibilità sulla presenza dei servizi sociali esistenti sui territori del progetto allo scopo di definire la programmazione degli sportelli sociali, l’individuazione delle tipologie delle imprese da coinvolgere e le procedure di scouting aziendale con l’obiettivo di analizzare le buone pratiche imprenditoriali nel campo dell’agricoltura.
DEMETRA
LOCALIZZAZIONE: Regione Toscana
Beneficiario capofila: Coldiretti Toscana
Il progetto DEMETRA, nel periodo di riferimento, ha svolto prevalentemente attività di raccordo con i
partner e propedeutiche all’avvio del progetto.
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SIPLA - SISTEMA INTEGRATO DI PROTEZIONE PER LAVORATORI IN AGRICOLTURA - CENTRO
NORD
LOCALIZZAZIONE: Piemonte: Cuneo, Saluzzo, Alba, Torino ; Liguria: Genova, Savona, Albenga ; Lombardia: Milano, Bergamo ;Trentino Alto- Adige: Trento, Borgo Valsugana, Castel Ivano; Friuli Venezia Giulia: Pordenone, Gorizia; Toscana: Firenze, Pistoia, Cecina, Empoli, Livorno, Arezzo, Valdarno, Siena, Valdera, Lucca, Grosseto, Prato, Piombino, Pisa, Massa-Carrara; Lazio: Xxxx, Xxxxxxxxx, Xxxxxx, Xxxxx, Xxxxxxxxxxxxx; Xxxxxx Xxxxxxx: Bologna, Ravenna, Faenza ; Marche: Ancona, Senigallia
Sito WEB: xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx/
Beneficiario capofila: ARCI APS
Il progetto SIPLA - SISTEMA INTEGRATO DI PROTEZIONE PER LAVORATORI IN AGRICOLTURA - CENTRO
NORD, durante i primi mesi di avvio, ha previsto prevalentemente attività di formazione rivolte ai partner di progetto sui temi dello sfruttamento, dell'inclusione e dell'inserimento lavorativo. Sono stati inoltre aperti o potenziati gli sportelli di orientamento per i destinatari nelle nove regioni interessate dal progetto. Sono stati organizzati i primi eventi di comunicazioni in sinergia con il progetto Sipla Sud ed è stato avviato il lavoro di mappatura delle aziende agricole per la promozione della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità.
RADIX - ALLE RADICI DEL PROBLEMA
LOCALIZZAZIONE: Lazio: Comune di Sabaudia, Latina, Borgo Hermada, Terracina, Comune di Roma, territorio dell’agro-pontino.
Sito WEB: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xx-xxxxxxxx/xxxxx/
Il progetto RADIX, con capofila Kairos società cooperativa sociale a r.l. onlus, ha dato avvio al
potenziamento degli sportelli informativi e di orientamento e sull’ empowerment e occupabilità. Gli ultimi progetti avviati sono i seguenti:
DI.AGR.A.M.M.I. DI LEGALITÀ AL CENTRO-SUD
LOCALIZZAZIONE: Regioni Sardegna, Abruzzo,Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Beneficiario Capofila: FLAI CGIL
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RURAL SOCIAL ACT
LOCALIZZAZIONE: Piemonte: Cuneo, Asti, Alessandria, Lombardia: Milano, Lecco, Lodi, Monza Veneto: Vicenza, Padova; Friuli –Venezia Giulia: Gorizia, Trieste, Pordenone; Liguria: Savona, Genova; Xxxxxx Xxxxxxx: Reggio -Xxxxxx; Toscana: Firenze, Livorno, Siena, Grosseto; Umbria: Perugia, Terni; Marche: Pesaro e Urbino, Ancona; Lazio: Viterbo, Rieti, Roma.
Sito WEB: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx/
Pagine Social: xxxxx://xxx.xxxxxxxx.xxx/xxxxxxxxxxxxxx
Beneficiario capofila: CIA agricoltori italiani
INTERVENTI SOSTENUTI DAL MINISTERO DELL’INTERNO
Per quanto concerne il Ministero dell’Interno, l’avvio delle progettualità a supporto del Piano Triennale è stato realizzato attraverso l’articolazione territoriale delle Prefetture, le quali hanno assicurato, in particolare nelle aree qualificate a più elevato rischio di sfruttamento lavorativo in agricoltura, il coordinamento e l’integrazione delle azioni e degli interventi ritenuti più adeguati in sede locale per prevenire e contrastare prassi ad alto disvalore sociale come lo sfruttamento lavorativo e il caporalato. In questo ambito, in particolare, costante è stato l’impegno dei Prefetti di Foggia, Caserta e Reggio Calabria, Commissari straordinari del Governo per il risanamento delle aree di Manfredonia, San Xxxxxxxxxx e Castel Volturno, anche finalizzato al progressivo superamento degli insediamenti abusivi ivi presenti. Nel periodo di riferimento diverse Prefetture hanno attivato interventi finanziati dal FAMI, per un importo complessivo pari a quasi 4 milioni di euro, che hanno riguardato anche la formazione degli operatori pubblici coinvolti e altre progettualità dirette a promuovere l’inclusione sociale e l’empowerment dei migranti a rischio di sfruttamento. Gli ambiti nei quali l’attività di impulso e di coordinamento delle Prefetture si è esplicitata attengono, in particolare:
• La promozione di condizioni di legalità e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro anche attraverso il coordinamento di apposite task force delle attività ispettive e di vigilanza;
• La promozione e attivazione di condizioni alloggiative dignitose per i lavoratori;
• Il supporto agli interventi di tutela della salute (prevenzione, primo soccorso, assistenza sanitaria e psicologica);
• L’avvio di attività di informazione e orientamento dei lavoratori stranieri;
• La promozione di interventi diretti a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura;
• L’attivazione di interventi diretti a promuovere l’istituzione e la valorizzazione dell’attività delle
Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità;
Più in dettaglio, per il potenziamento dei servizi di mediazione linguistica e culturale e di prevenzione e di cura sanitaria si segnalano il progetto PASIM gestito dalla Prefettura di Potenza e il progetto Potenziamento delle competenze degli operatori dei servizi pubblici rivolti all’utenza straniera della Prefettura di Matera. Detti servizi sono stati rivolti in entrambi i territori a una platea di circa 3000 persone.
Attraverso il progetto S.IN.FE.M. servizi inclusivi per la gestione dei fenomeni migratori la Prefettura di Arezzo ha dato impulso al potenziamento delle reti e dei servizi locali mediante l’ausilio dei mediatori culturali. La mediazione ha permesso da un lato di supportare e orientare i lavoratori stranieri presenti nella provincia, dall’altro di aumentare le competenze degli operatori in materia di accoglienza per rendere più
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efficace la risposta dei servizi ai bisogni di integrazione dell’utenza. In tale ottica, il progetto ha previsto la
costituzione di una equipe multidisciplinare mobile per intercettare situazioni di sfruttamento lavorativo.
Anche la Prefettura di Foggia attraverso il progetto Esco dal caporalato…Una comunicazione di prossimità per una cultura della legalità ha supportato la realizzazione di interventi sperimentali per la promozione della cultura della salute, della sicurezza e della tutela dei migranti nel lavoro agricolo. L’attività di tale Prefettura si è sviluppata altresì sotto il duplice profilo della pianificazione e attuazione dei dispositivi di controllo del territorio, anche con riguardo alla regolarità delle posizioni lavorative e alla sicurezza dei luoghi di lavoro, attraverso la task force provinciale, e del contrasto e smantellamento degli insediamenti abusivi a Borgo Mezzanone, con contestuale realizzazione di moduli abitativi destinati all’accoglienza dei migranti regolari.
Analogamente, sotto il duplice profilo del potenziamento dell’attività di controllo del territorio e del progressivo superamento degli insediamenti abusivi presenti nella Piana di Gioia Tauro (San Xxxxxxxxxx, Xxxxxxx e Taurianova), attraverso l’individuazione di più idonee soluzioni alloggiative, si è sviluppata l’azione della Prefettura di Reggio Calabria. Attenzione ai servizi per la salute è stata rivolta negli insediamenti suddetti ove per prevenire la diffusione del contagio sono stati attivati interventi di screening e visite mediche ai migranti che ne hanno fatto richiesta, oltre alla distribuzione di dispositivi di protezione individuale e di gel igienizzante.
Da nord a sud l’azione di coordinamento delle Prefetture è risultata preponderante nelle progettualità finalizzate al miglioramento delle condizioni alloggiative dei braccianti agricoli. Spesso la nascita spontanea di insediamenti informali pone problemi di ordine pubblico e per la sicurezza e la salute degli stessi braccianti. Il superamento dell’emergenza abitativa contribuisce a rimuovere una delle condizioni di vulnerabilità in cui versano i migranti esposti al rischio di sfruttamento lavorativo. Oltre a quelli già citati, si segnala l’attività di coordinamento della Prefettura di Cuneo per la realizzazione di moduli abitativi in otto Comuni del saluzzese per l’ospitalità di 115 stranieri in possesso di un contratto di lavoro. In considerazione dei positivi risultati conseguiti, il Protocollo d’Intesa sottoscritto anche dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Cuneo, dalle organizzazioni datoriali e sindacali, è stato rinnovato il 28 giugno scorso ed esteso ad altri Comuni dell’hinterland con la messa a disposizione di 235 soluzioni abitative, con un finanziamento a carico del Ministero di circa 500mila euro.
Analoga operazione anche per la Prefettura di Siracusa che, a Cassibile, ha promosso la realizzazione di un ostello per lavoratori stagionali stranieri in regola con le norme di soggiorno. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Interno per un importo di 242mila euro, ha consentito la messa in opera di 17 unità abitative per 69 ospiti. L’ostello, che è stato inaugurato lo scorso mese di aprile, sarà implementato di ulteriori moduli abitativi e di spazi di socializzazione, nonché dall’installazione di sistemi di videosorveglianza e dall’attivazione di servizi di assistenza sanitaria, sociale e legale. In tale ambito è intervenuto anche il progetto XX.XXX.XX. con un ‘azione di prevenzione del contagio da COVID-19. Il servizio di unità mobile gestito dall’organizzazione umanitaria Intersos (con un team composto da medico, mediatori culturali e operatori psico-sociali) fornisce assistenza terapeutica specifica e l’invio presso le strutture ospedaliere territoriali di riferimento.
Nell’area di Castel Volturno, dove il Prefetto di Caserta riveste anche il ruolo di Commissario straordinario del Governo, la Prefettura ha coordinato un intervento sinergico finalizzato ad attenuare il degrado ambientale e sociale nel quale si sviluppa il caporalato. Il Protocollo del 2018 sottoscritto tra Xxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxxxx xxxx’Xxxxxxx x Xxxxxx xx Xxxxxx Xxxxxxxx ha incluso interventi, per più di 20 milioni di euro, finalizzati alla demolizione di costruzioni abusive, al contrasto all’erosione costiera, all’adeguamento delle reti fognarie, al riuso di beni confiscati, alla realizzazione di impianti di videosorveglianza, nonché all’attuazione di azioni volte a favorire l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi.
Non meno rilevante, nell’intervento delle varie Prefetture, il supporto allo sviluppo di reti e di attività informative finalizzate alla governance dell’azione di contrasto al caporalato. Il progetto Una governance per l’integrazione, coordinato dalla Prefettura di Napoli, si pone nell’ottica di innalzare le competenze degli operatori dei centri di accoglienza e di favorire l’accesso dell’utenza straniera ai servizi attraverso il
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rafforzamento del network territoriale in funzione di prevenzione e contrasto del fenomeno.
Analoga finalità anche per il progetto XX.XX.XX INtegrazione nel TErritorio SEnese della Prefettura di Siena, diretto al rafforzamento delle procedure operative degli uffici prefettizi attraverso la creazione di un front-office di prossimità, il supporto all’attività di monitoraggio del sistema di accoglienza e l’aggiornamento delle competenze degli operatori della Prefettura. Il progetto prevede, inoltre, il potenziamento delle procedure operative finalizzate alla tempestiva rilevazione delle vulnerabilità sanitarie dell’utenza straniera.
In provincia di Latina la Prefettura ha coordinato il progetto SPRINT Servizi e Prefettura in rete per l’integrazione diretto a rafforzare le reti di collaborazione interistituzionale tra Prefettura, Pubblica Amministrazione e privato sociale, migliorando le capacità operative dei servizi territoriali attraverso attività di informazione e formazione, anche in chiave di genere, rivolte a operatori pubblici e privati che si occupano di accoglienza e integrazione.
In Lombardia le Prefetture di Mantova e Cremona hanno avviato in partnership il progetto Multitasking – Multi agenzia e task force contro le ingiustizie dello sfruttamento lavorativo, finalizzato al contrasto dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo e tessile. In tale ottica si intende promuovere la creazione di una rete locale tra Prefetture ed enti coinvolti, con interventi sperimentali e percorsi di accompagnamento all’autonomia per soggetti vulnerabili.
La Prefettura di Campobasso coordina invece il progetto Attenzione al lavoro, diretto a rafforzare le competenze e le conoscenze degli attori pubblici e privati impegnati nella gestione dell’immigrazione e nel contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, lavorando in particolare, in sede di Consiglio territoriale per l’Immigrazione, così da promuovere prassi operative comuni.
Sempre in relazione alle diverse azioni del Piano Triennale, nel corso delle annualità 2019-2021, il Ministero dell’Interno ha messo in campo risorse e progettualità del PON “Legalità”. In tale ambito sono state individuate azioni integrate volte a promuovere la legalità e lo sviluppo dei territori attraverso la direttrice dell’inclusione delle fasce deboli della popolazione a rischio di sfruttamento lavorativo e coinvolgimento criminale. Il PON “Legalità” prevede infatti interventi, sia attraverso il finanziamento di progetti di recupero di beni immobili pubblici da destinare all’ospitalità dei lavoratori stagionali o all’erogazione di servizi a favore degli stessi, sia azioni, anche di natura tecnologica, di potenziamento delle amministrazioni pubbliche impegnate nell’azione di contrasto al fenomeno del caporalato. Ad oggi il PON ha attivato 13 progetti del valore complessivo di circa 38,8 milioni di euro, a valere sull’Asse 7 “Accoglienza e Integrazione Migranti” del Programma.
Tra gli interventi finanziati riferibili all’Azione prioritaria 5 (alloggi) si segnalano i seguenti progetti:
• Gestione emergenza abitativa lavoratori immigrati in agricoltura. Foresterie per l’accoglienza finanziato a ottobre 2019, (5,4 milioni di euro), destinato alla costruzione di moduli abitativi nelle provincie di Foggia e Lecce.
• A Casa senza caporale, del Comune di Comiso - RG (1 milione di euro), finanziato a luglio 2020,
che prevede la ristrutturazione dell’ex oleificio Sallemi a fini abitativi.
• Campagna di civiltà. Stop caporalato, del Comune di Santa Croce Camerina - RG (0,8 milioni di euro), finanziato a luglio 2020, che prevede la riqualificazione di tre immobili di proprietà comunale.
• L'ultimo gattopardo, del Comune di Ispica - RG (1,3 milioni di euro), finanziato a luglio 2020, che prevede il recupero di due unità abitative.
• Ospitalità e Formazione per il contrasto al caporalato. ristrutturazione dell’ex scuola rurale di contrada Genisi del Comune di Ragusa (587 mila euro), finanziato a luglio 2020, che prevede la ristrutturazione di un immobile.
• Il Mosaico di San Severo-Progetto sperimentale per l’inclusione socio-lavorativa: Ex-Macello Comunale del Comune di San Severo- FG (4,3 milioni di ero), finanziato a settembre 2020, che prevede la riqualificazione e il recupero di un manufatto storico.
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• Coltiviamo la legalità e contrastiamo il caporalato, del Comune di Acate- RG (1,8 milioni di euro), finanziato a dicembre 2020. Il progetto prevede la rimessa in funzione di tre strutture.
• Siamo uomini o…del Comune di Vittoria- RG (1,7 milioni di ero), finanziato a dicembre 2020. Il progetto prevede il recupero dei locali della delegazione municipale di Scoglitti, presso i quali attivare un servizio di formazione per adulti.
• Acca – Azioni di contrasto al caporalato del Comune di Siracusa (1,7 milioni di euro), finanziato ad
aprile 2021. Il progetto prevede l’allestimento di un’area attrezzata stabile.
Rispetto all’Azione Prioritaria 8 (vigilanza) si segnalano i seguenti i progetti:
• Rifunzionalizzazione dell’immobile sede della Stazione Carabinieri di Turi (BA), del Comando Legione Carabinieri Puglia (2 milioni di euro), finanziato a settembre 2019.
• Rifunzionalizzazione di uno stabile da adibire a sede della Compagnia Carabinieri di Pisticci (MT), del Comando Legione Carabinieri Basilicata (1,9 milioni di euro), finanziato a luglio 2019.
• SISLAV 2.0, del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro per un valore di 10,3 milioni di euro, finanziato a gennaio 2021, finalizzato al potenziamento del sistema informativo (SISLAV) di contrasto al caporalato.
Infine, si segnala un’iniziativa di rilievo: il progetto FI.LE. (Filiera legale), con capofila la Borsa merci telematica italiana che vede la partecipazione del MIPAAF. Il progetto prevede una piattaforma evoluta di intermediazione legale del lavoro nella filiera del pomodoro e nell’area di Foggia. Sono coinvolte le organizzazioni agricole, sindacali, industriali della filiera.
ALTRI INTERVENTI REALIZZATI A LIVELLO TERRITORIALE
A livello territoriale, gli interventi realizzati dalle Regioni delle diverse aree d’Italia a supporto del Piano Triennale hanno seguito il tracciato delineato in tale documento programmatico sotto il profilo della prevenzione. Le misure messe in atto sono state finanziate nell'ambito dei rispettivi bilanci regionali ordinari, del FAMI, del Fondo Sviluppo e Coesione, dei POR finanziati dai Fondi Strutturali e d'investimento europei, dal PON Inclusione e del PON Legalità. Di seguito si riportano, a titolo di esempio, taluni degli interventi più significativi.
Per quanto riguarda i servizi per il lavoro, la Regione Toscana ha attivato presso tutti i Centri per l'Impiego specifici elenchi di prenotazione per il settore agricolo. Tali elenchi consentiranno di monitorare l'andamento del lavoro stagionale a tempo determinato in agricoltura, anche in considerazione dei fabbisogni specifici di manodopera nelle diverse fasi lavorative. Per quanto concerne gli interventi formativi, la Regione Toscana ha privilegiato i corsi rivolti ai tecnici delle Asl dei servizi di prevenzione e sicurezza, nonché quelle rivolte ai formatori in ambito di uso in sicurezza di macchine agricole.
Nel Lazio è proseguita la sperimentazione dell'App Fair Labour disponibile in cinque lingue (italiano, inglese, francese, rumeno e punjibi). Nella provincia di Latina risultano iscritte 8 aziende e 190 lavoratori. La Regione ha inoltre sottoscritto con le Parti Sociali e con le rappresentanze di inquilini e proprietari un Protocollo d'Intesa sulle politiche abitative al fine di incentivare la locazione del patrimonio immobiliare privato a canone concordato. Tra le attività di formazione, rivolte principalmente agli operatori dei servizi pubblici messi in atto dalla Regione Lazio, si segnalano gli interventi formativi per i mediatori culturali
Relativamente ai servizi alloggiativi e di foresteria temporanea, in Piemonte - sebbene l'emergenza sanitaria non ha permesso la riapertura dei PAS, i Centri di Prima Accoglienza Stagionali – il raggiungimento delle finalità della LR n. 12/2016 è stato ottenuto mediante la concessione di un contributo forfetario per la locazione di moduli abitativi temporanei per l’ospitalità degli stagionali, contemperando l'esigenza di ridurre gli spostamenti da e per i luoghi di lavoro e favorendo nel contempo il distanziamento sociale. Tali
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strutture infatti, sono state allocate, da parte delle amministrazioni comunali in prossimità delle stesse aziende agricole che ne hanno fatto richiesta. La Regione ha emanato due bandi (nel 2020 e nel 2021) che fissavano i criteri per la concessione dei contributi ai Comuni, Unioni e Consorzi di Comuni sotto forma di ristoro forfettario di 400 euro per il noleggio di ogni modulo abitativo o modulo per servizi igienici. Sono stati sei i Comuni finanziati per la predisposizione dei moduli abitativi temporanei.
Anche in Puglia sono state intensificate le foresterie ad uso dei lavoratori stagionali. Oltre San Severo e Xxxxxxxx Xxxxxxxxx, già attive dal 2019, sono state avviate le foresterie di Lesina e Poggio Imperiale. Sempre in provincia di Foggia sono stati emanati avvisi e bandi di gara per l'individuazione di moduli abitativi a Foggia, San Severo, Manfredonia e Cerignola per i braccianti di Paesi Terzi, nonché manifestazioni di interesse per l'inserimento socio-abitativo di 150 migranti presenti nella Capitanata. La Puglia ha inoltre attivato una linea di finanziamento ad hoc (pari a 350mila euro) per attivare servizi di trasporto dedicati ai braccianti agricoli di Foggia e Taranto e del relativo hinterland.
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4. PUNTI DI FORZA E AREE DI MIGLIORAMENTO
Le informazioni che ci vengono restituite da questo primo anno di attuazione dell'azione di sistema di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato in agricoltura, pur nel mutato contesto dell'emergenza epidemiologica, sembrano confermare la validità e l'efficacia della strategia partecipativa che caratterizza l'architettura del Piano.
In particolare, tra i punti di forza riscontrati nell’avvio delle diverse Azioni prioritarie possono annoverarsi la motivazione e il lavoro congiunto dei diversi soggetti istituzionali, delle parti sociali e dei rappresentanti delle associazioni del Terzo Settore, coinvolti nel partenariato verticale/orizzontale rappresentato al Tavolo e nei Gruppi di lavoro. Il lavoro congiunto, ad esempio, del personale ispettivo dell’INL e dei mediatori culturali di OIM - sia prima dell’accesso in azienda, che nel corso della visita ispettive, ovvero nella fase successiva - si è dimostrato di enorme utilità. Tale lavoro ha infatti assicurato interventi mirati e ha favorito lo sviluppo nei lavoratori extracomunitari di un atteggiamento di maggior fiducia verso gli ispettori del lavoro e, più in generale, verso le Istituzioni italiane, tale da indurre più di un lavoratore a collaborare con l’Ispettorato e a sporgere denuncia contro i propri sfruttatori Questo “patrimonio” in termini di fiducia nelle istituzioni e disponibilità a collaborare per l’individuazione di caporali e datori responsabili del reato di sfruttamento rischia tuttavia di essere compromesso se alla fase repressiva non segue con sufficiente tempestività la fase di presa in carico e tutela dei migranti coinvolti, attraverso l’attivazione di sinergie con i soggetti istituzionali locali competenti, le parti sociali e il Terzo settore; e ciò – a maggior ragione – quando si tratti di persone prive di un regolare permesso di soggiorno, in relazione alle quali è fondamentale attivare con immediatezza le procedure di protezione e di rilascio dei permessi ai sensi degli articoli 18 e 22 del TU Immigrazione e al contempo sospendere la procedura di espulsione. Proprio in quest’ottica, la formazione trasversale del personale, estesa anche agli aspetti non strettamente ispettivi e relativa alla presa in carico e messa in protezione dei lavoratori vittime di caporalato e sfruttamento, ha messo in evidenza lo stretto legame esistente tra momento repressivo del reato e tutela delle vittime, grazie al rapporto continuativo tra ispettori territoriali e operatori di OIM. Questa collaborazione ha reso possibile in diversi contesti l’attivazione di circoli virtuosi che hanno portato all’emersione dei reati in discussione, attivando meccanismi di concreta assistenza ai lavoratori in condizioni di sfruttamento. In generale, l’attivazione di una metodologia partecipata multi-agenzia, (con il coinvolgimento degli organi di vigilanza, delle procure, delle questure e delle forze di polizia e delle organizzazioni competenti alla presa in carico delle vittime), tanto a livello nazionale quanto a livello locale, si è rivelata elemento determinante per la repressione delle condotte illecite e per la tempestiva e concreta tutela dei lavoratori vittime del caporalato e dello sfruttamento lavorativo. Anche l'attività di promozione e coordinamento svolta dai Prefetti si pone nella direttrice di mettere a sistema le competenze e i contributi – in termini di risorse umane, strumentali e finanziarie - di ognuno degli enti nazionali e attori presenti sul territorio, evitando possibili sovrapposizioni e duplicazioni e rafforzando il sistema di inclusione economica e sociale a livello territoriale.
La normale attività ispettiva e di monitoraggio del fenomeno caporalato svolta singolarmente da parte degli Enti coinvolti e le relative analisi hanno rappresentato un buon punto di partenza e di forza nella fase di definizione dei dati di maggiore interesse e nella costruzione degli indicatori relativi alle diverse azioni del Piano, costituendo una base solida da cui partire per la costruzione del sistema informativo. Tuttavia, le attività di monitoraggio, seppure lette in maniera integrata, restano delle fotografie slegate fra loro. La nascita del Sistema Informativo permetterà, con il superamento di talune resistenze alla condivisione delle informazioni emerse nel corso di questo primo anno di lavoro, una omogeneizzazione e strutturazione dei dati dei singoli tale da delineare un quadro d’insieme e di far emergere fenomeni che, se analizzati a livello macro, potrebbero non essere visibili. Un ulteriore punto di forza del Sistema è costituito dalla condivisione dell’approccio metodologico che ha unito gli sforzi di uffici statistici di diversi Enti al fine di individuare indicatori e variabili, e di operare secondo un approccio incrementale. Quest’ultimo non esaurisce le possibilità di integrazione di fonti in un momento unico, ma, in un’opera di continua revisione, aggiornamento e individuazione di nuovi partner e nuove fonti di dati, permette di accrescere il valore e le possibilità dello strumento in funzione dei quattro pilastri strategici: prevenzione, protezione, applicazione
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e rimedi. Al fine di rendere effettivamente operativo il Sistema Informativo, e superare le resistenze alla condivisione dei dati, si rende necessario addivenire alla sua previsione in una norma di rango primario.
A livello territoriale la trasversalità dell'approccio multi-attore enucleata nel Piano ha rafforzato l'adozione del medesimo modello anche nell'attuazione di specifiche policy di competenza regionale. Ad esempio, nel Lazio è stato dato impulso all’attuazione di politiche strutturali anche interassessorili programmate nell’ambito della concertazione con le Parti Sociali e con il coinvolgimento delle Istituzioni territorialmente competenti ove veniva avviata la sperimentazione, oltre che in un monitoraggio periodico delle azioni programmate. In generale, dunque, gran parte delle Regioni convergono sull'efficacia del meccanismo di governance partecipata del Piano. Per la Regione Puglia ciò ha contribuito al rafforzamento e alla complementarità delle azioni poste in essere in collaborazione con le Regioni partner di prossimità territoriale. In Basilicata la co-progettazione e il coinvolgimento multi-attore (specie con enti e organizzazioni del settore sanitario) sono stati cruciali per attivare azioni di prevenzione del COVID-19 negli insediamenti ad alta marginalità sociale. Parimenti, in Veneto e in Toscana la progettazione di interventi in collaborazione con le parti sociali e datoriali ha permesso la definizione di servizi mirati a supporto delle imprese locali e degli stessi lavoratori nell'alveo della legalità e della trasparenza delle pratiche da adottare e dei diritti da garantire.
In uno scenario di prospettiva, anche in coerenza con il Piano straordinario di ripresa e resilienza (PNRR) che, nell'ambito delle politiche del lavoro declinate nella Missione 5, individua nella strategia del Piano Triennale un benchmark di riferimento per il contrasto al lavoro sommerso, è necessario intervenire su alcune aree di irrinunciabile miglioramento.
Per consentire una efficace attuazione del Piano Triennale e delle relative previsioni della l. 199/2016 risulta prioritario potenziare la Rete del lavoro agricolo di qualità, anche attraverso una revisione normativa. Risulta prioritario, in particolare, mettere in atto misure dirette ad incrementare l’adesione delle imprese agricole alla Rete. A tal fine, si ritiene utile una revisione complessiva del procedimento di iscrizione attraverso requisiti meno stringenti a cui dovrebbe aggiungersi la previsione di misure di carattere premiale da inserire anche nei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR). Nello specifico, si auspica che molte Regioni italiane possono seguire l’esperienza della Regione Xxxxxx- Romagna, che ha inserito nei propri programmi tali misure. Questo tipo di interventi, con una generale espansione della Rete e delle aziende iscritte, contribuirebbe anche al superamento della polarizzazione geografica delle Sezioni territoriali della Rete. Sarebbe, invero, auspicabile un intervento normativo per rendere tali sezioni effettivamente operative e per sostenere l’intermediazione trasparente tra domanda e offerta di lavoro. Un’efficiente distribuzione territoriale della Rete è, infatti, ritenuta condizione indispensabile per assicurare servizi più efficienti ai lavoratori e alle imprese, quali, tra gli altri, idonei sistemi alloggiativi e di trasporto. Resta aperto, ad oggi, il tema dell’organizzazione delle Sezioni e della loro Presidenza. Ad avviso dell’INPS, non è opportuno, né efficiente che la Presidenza delle sezioni della rete sia affidata alle articolazioni territoriali dell’Istituto, anche in considerazione dei compiti istituzionali allo stesso assegnati. Sembrano, pertanto, percorribili soltanto due strade, discusse in seno al competente Gruppo di lavoro: (i) l'affidamento alle Regioni, che risulterebbe più coerente da un confronto tra le competenze di queste ultime e le funzioni attribuite alle Sezioni (in materia di mercato del lavoro, trasporto pubblico locale, accoglienza); (ii) l'affidamento alle Prefetture, che troverebbe nel Prefetto la massima autorevolezza per il coordinamento dei molteplici soggetti che devono intervenire e co-agire nella Rete.
Per quanto riguarda le politiche abitative l'approvazione, entro il primo trimestre del 2022 da parte del Tavolo nazionale, del documento contenente la mappatura degli insediamenti informali sui quali intervenire con misure di risanamento, si porrebbe in piena coerenza con le indicazioni contenute nel PNRR per la messa a punto di soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo in un'ottica di coesione e inclusione sociale. Per quanto attiene alla filiera agro-alimentare, la recente approvazione del decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento e del Consiglio del 17 aprile 2019 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra le imprese della filiera agricola e alimentare nonché dell’articolo 7 della legge 22 aprile 2021, n. 53 in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli e
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alimentari costituisce un passaggio decisivo, che consentirà di garantire maggiore equità nei rapporti commerciali tra gli operatori economici e una tutela rafforzata della dignità e dei diritti dei lavoratori.
È ora necessario dare piena attuazione al nuovo quadro normativo, potenziando la vigilanza sul rispetto dei divieti previsti, quali ad esempio quelli relativi alle aste a doppio ribasso o alle vendite di prodotti agricoli sottocosto. Occorre, a tal fine, rafforzare il ruolo dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) come autorità di contrasto.
La nuova regolamentazione dovrà essere attuata anche attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione della grande distribuzione, favorendo l’adozione di protocolli economico-commerciali ispirati a un’etica di impresa e mediante iniziative di sostegno delle filiere etiche e trasparenti.
Risulta, inoltre, importante garantire Il processo di innovazione tecnologica e il ricorso a investimenti finalizzati a migliorare la sostenibilità e la qualità dei prodotti agricoli, allo scopo di assicurare maggiore stabilità dei prezzi, una più equa distribuzione del valore e condizioni di lavoro dignitose e sicure.
La rimozione degli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali incide anche sul reclutamento delle risorse umane. L'emergenza sanitaria del 2020 ha sicuramente rallentato l'azione dei servizi pubblici mettendo in evidenza le criticità strutturali di taluni settori, ulteriormente stressati dagli effetti della pandemia. Ne costituiscono un esempio i ritardi rilevati nell'esame delle pratiche di emersione riconducibili alla sanatoria contenuta nel DL 34/2020. Senza il personale aggiuntivo previsto per processare le domande di regolarizzazione, prefetture e questure hanno lamentato la difficoltà di far fronte sia al carico ordinario che a quello straordinario indotto dalla misura di regolarizzazione. Stessa criticità anche per le strutture preposte alla vigilanza. Le limitazioni imposte dalle misure di contenimento del contagio da COVID-19 hanno prodotto la mancata attivazione delle procedure concorsuali che dovevano garantire il necessario rafforzamento del personale ispettivo sotteso agli obiettivi definiti per l'Ispettorato nazionale del lavoro.
Rimanendo in tema di vigilanza, si ritiene inoltre fondamentale un investimento qualificato e rilevante in favore della interoperatività delle banche dati delle varie Istituzioni, di unicità delle strategie ispettive e di controlli realizzati anche mediante strumenti tecnologici più evoluti. Uno sforzo migliorativo in termini di risorse sarebbe peraltro auspicabile per i Commissari preposti al superamento delle situazioni di particolare degrado nelle aree di Manfredonia, Castel Volturno e San Xxxxxxxxxx, i quali non dispongono di risorse specifiche destinate alla gestione di tali contingenze.
Sul piano normativo sarebbero auspicabili percorsi simili di tutela a favore delle vittime straniere di sfruttamento lavorativo, attraverso l’armonizzazione del trattamento nei casi di tratta e grave sfruttamento (articolo 18 del TU Immigrazione – percorso sociale e giudiziario) e le vittime straniere di sfruttamento lavorativo (articolo 22 del TU Immigrazione – percorso giudiziario). Nello specifico, sarebbe opportuno adottare per entrambe le fattispecie il doppio canale che può condurre alla concessione del permesso di soggiorno e all’ammissione a un programma di protezione, definiti “percorso giudiziario”, il primo, scaturente dall’attività di accertamento dei crimini previsti dalla legge a seguito di denuncia, e “percorso sociale”, il secondo, per cui la vittima è presa in carico da un servizio socio-assistenziale e il rilascio del permesso di soggiorno prescinde dalla collaborazione attiva della vittima nel procedimento penale a carico degli sfruttatori.
A livello territoriale vi è un altro aspetto che merita una adeguata attenzione: se la governance partecipata e la strategia multi-attore sono risultate efficaci nella definizione degli obiettivi strategici del Piano e delle misure da adottare, nella fase operativa è ancora richiesto un intervento di riadattamento e di definizione. In particolare, attraverso l’individuazione specifica delle funzioni dei diversi livelli istituzionali al fine di evitare sovrapposizioni di competenze. L’esigenza di rafforzamento dei meccanismi di coordinamento, tra centro e periferia, emerge in relazione a diversi ambiti di intervento del Piano, quali ad esempio quello delle politiche attive del lavoro o quello dei trasporti.
L’integrazione delle fonti e dei dati è, infine, un altro ambito individuato come passibile di miglioramento. La criticità principale è rappresentata dalla messa in condivisione dei dataset da integrare per la realizzazione del Sistema Informativo sulle quantità e qualità del lavoro in agricoltura. La necessità di
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lavorare al livello di dettaglio delle informazioni e, quindi, con dati non anonimizzati e con il massimo livello di granularità, così come l’integrazione di numerose banche dati di Enti diversi in un unico Sistema Informativo e l’elevata complessità e peculiarità del Sistema, ha evidenziato alcune difficoltà legate all’iter amministrativo che regola il flusso e lo scambio dei dati. In particolare, la questione è stata sollevata in considerazione della particolare esigenza di operare in aderenza a quanto dettato dal Codice in materia di protezione dei dati personali la cui risoluzione necessita, come descritto in precedenza, di una previsione del Sistema Informativo in una norma di rango primario.
L’integrazione, inoltre, dovrà tenere in conto del numero e dell’eterogeneità degli enti coinvolti e dei dataset che hanno un livello di dettaglio differenziato tra loro; le analisi hanno già evidenziato la coesistenza di diversi modelli produttivi, realtà aziendali e strumenti di lavoro che rendono l’integrazione delle fonti un lavoro complesso. Il principale sforzo è stato quello di individuare i microdati per i singoli partner e definire i tracciati record che permettessero di incrociare lavoratori e aziende. La possibilità di incrociare le differenti fonti al livello di microdato si è resa necessaria proprio per consentire una reale integrazione delle informazioni e mettere successivamente a disposizione indicatori e strumenti di analisi capaci di cogliere in profondità i fenomeni osservati.
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