Contract
Comune di SPILAMBERTO provincia di Modena | |||
ACCORDO AI SENSI DELL'ART. 24 - L.R. 7/2004
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Tecnici coordinatori:
00000 Xxxxxxxxxxx (Xx) | |||
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Oggetto:
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Titolo e contenuto dell'elaborato: RELAZIONE ACCORDO | |||
Elaborato n.
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1. Premessa
La presente relazione riguarda la proposta preliminare per l’Accordo, di cui all’art. 24 della Legge Regionale 7/2004, da stipulare tra il Comune di Spilamberto (MO) e i Soggetti Privati interessati, i quali, con il presente accordo, unico per la coincidenza di soggetti attuatori e per ragioni di organicità, sebbene articolato in più parti, intendono proporre di:
- dare attuazione alle disposizioni del PIAE/PAE inerenti il Polo n. 8, per la porzione corrispondente all’ampliamento introdotto con la variante 2009 (c.d. “Comparto Sud”) e l’AEC;
- disciplinare la delocalizzazione del Frantoio Vezzali;
- sostituire il PPIP relativo al c.d. “Comparto Nord”, a norma dell’art. 4, c. 6, del PIAE e dell’art. 5, c. 7, del PAE, anche per quanto riguarda gli obblighi dedotti in convenzione e le norme tecniche di attuazione, che verranno contenute all’interno dell’accordo.
La proposta persegue le finalità previste dall'art. 24 della L.R. 7/2004, contenendo le previsioni volte a organizzare razionalmente le fasi attuative e di recupero delle attività estrattive.
Con essa viene proposto di disciplinare, in maniera coordinata l’attuazione del PIAE/PAE relativamente alle aree poste all’interno dell’attuale perimetro del Polo 8 “Traversa selettiva Xxxxxx” non ricomprese nel perimetro del Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica – Variante 2011 e sulle aree ricomprese nell’AEC “Ponte Guerro”, nonché sulle aree già oggetto del PPIP ricomprese nel c.d. Comparto Nord.
L’individuazione di tale contesto è riportato nella allegata tavola 2.
Con la sottoscrizione dell’ Accordo viene anche proposto il programma di trasferimento del “Frantoio Vezzali” nell’area del Polo destinata agli impianti di trasformazione.
Per quanto riguarda il c.d. Comparto Nord, le modifiche riguardano la variazione del perimetro dell’area impiantistica con ampliamento verso sud fino al il limite della viabilità attuale di via dei Macchioni, con la sostituzione degli obblighi dedotti in convenzione e delle norme tecniche di attuazione,
introdotti nell’atto di Accordo, con nuovi elaborati tecnici che vanno a sostituire i precedenti.
I Soggetti Xxxxxxx Proponenti si sono avvalsi della facoltà data loro per la presentazione della proposta come previsto nella Delibera di G.C.
n. 122.del 10/12/2013 in quanto soggetti direttamente interessati, per contemperare le proprie esigenze societarie e produttive riferibili alle attività insediante all’interno di queste aree, meglio relazionate nel proseguio della presente, con le aspettative della parte Pubblica e del Contesto Sociale in tema soprattutto Ambientale e di Gestione del Territorio, volte anche alla riqualificazione e recupero definitivo di aree estrattive pregresse, nonché di nuova pianificazione nel Polo 8 e nell’AEC.
Tale proposta da stipularsi tra il Comune di Spilamberto e i proprietari di aree ammesse all’escavazione o titolari di diritti di escavazione, ovvero di aree destinate alla localizzazione di attività di lavorazione di materiali lapidei, ovvero di aree destinate alla rinaturalizzazione incluse nel Piano Particolareggiato, relativo al Polo 8 "Traversa Selettiva Xxxxxx - UEC 1", nonché delle attività produttive che insistono sull'area, e degli impegni della Pubblica Amministrazione, ai fini dell’attuazione della delocalizzazione del Frantoio Vezzali di via Corticella, del Comparto Estrattivo del Polo n. 8 – UEUC n. 1 e dell’Ambito Estrattivo Comunale “Ponte Guerro”.
2. Obiettivi dell’accordo
Tale accordo, nasce con la consapevolezza di poter addivenire al completo recupero Ambientale di tutta l’area del Comparto Nord, posta in fregio a quella demaniale del Fiume Xxxxxx, da ovest di Via Ghiarole fino a Rio Secco, in passato oggetto di attività estrattiva, e oramai quasi totalmente recuperata, riqualificando anche quelle aree adibite a vasche e utilizzate per gli stoccaggi dei limi provenienti dalla lavatura delle ghiaie, prevedendone una loro rimozione con recupero morfologico e vegetazionale appropriato, consentendo di fatto anche alla realizzazione di un collegamento ciclabile pedonale fruibile in tutto il tratto da est a ovest, contribuendo a dare maggior lustro anche a tutta l’area archeologica esistente.
A tale recupero Ambientale si andrebbe ad aggiungere quello della attuale area Tecnologica di xxx Xxxxxxxxxx x xxxxxxx xxxxx xxxxxxxxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxx Xxxxxxx all’interno dell’area impianti di Via Macchioni, dando
attuazione alle disposizioni del PIAE/PAE inerenti il Polo n. 8, per la porzione corrispondente all’ampliamento introdotto con la variante 2009 relativamente al “Comparto Sud”, al sotto-comparto A1 e all’AEC. La delocalizzazione dell’impianto, da attuarsi attraverso la scelta delle migliori tecnologie disponibili per attenuare gli impatti ambientali, comporta una rivisitazione delle aree impiantistiche interne all’area Tecnologica di via Macchioni, e una loro ridistribuzione, con implementazioni di aree da destinare agli stoccaggi di materie prime e lavorate che, per esigenze commerciali, devono essere immagazzinate in quantità rilevanti per essere prontamente disponibili per i fabbisogni di commesse importanti.
L’intervento di insediamento di un nuovo impianto all’interno dell’area Tecnologica si porta dietro la riqualificazione delle aree perimetrali ad essa, poste a schermatura degli impianti con interventi morfologici e vegetazionali appositamente studiati per limitare gli impatti all’esterno, nonchè una riqualificazione idraulica dell’intera area del Comparto Nord che consentirà in tutta sicurezza la raccolta e l’allontanamento a gravità delle acque bianche direttamente nel Fiume Xxxxxx.
L’accordo è destinato a disciplinare, in maniera coordinata tra loro, l’attuazione del PIAE/PAE sulle aree poste all’interno dell’attuale perimetro del Polo 8 “Traversa selettiva Xxxxxx” ricomprese nel perimetro del Comparto Sud, sulle aree ricomprese nell’AEC “Ponte Guerro”, nonché sulle aree del Comparto Nord-Sottozona A1, già oggetto del PPIP, sostituito dall’accordo a norma dell’art. 4, c. 4, PIAE e dell’art. 5, c. 7, PAE.
3. STATO DI FATTO.
Il PIAE della Provincia di Modena individuò, nella sua prima stesura, un Polo Estrattivo n. 8 sovracomunale denominato "Traversa Selettiva Xxxxxx" interessante i Comuni di Spilamberto (Unità Estrattiva Comunale n. 1) e San Xxxxxxx (Unità Estrattiva Comunale n. 2).
Il PAE, in recepimento del PIAE provinciale, venne approvato dal Comune di Spilamberto con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 24 del 27 aprile 1999.
Detta previsione estrattiva è stata confermata anche dalla Variante Generale PIAE con valenza di PAE, approvata con Delibera di Consiglio Provinciale n. 44 del 27 marzo 2009.
Per l’attuazione dei Poli Estrattivi previsti dal PAE, l’art. 8 della L.R. 17/91 prescriveva si intervenisse mediante preventiva adozione di Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica o di Iniziativa Privata, la cui determinazione dei contenuti, nonché per la definizione delle modalità e procedure di formazione ed approvazione dei Piani Particolareggiati stessi a fini estrattivi, concernenti l’attuazione dei Poli, rimandava alle disposizioni di cui agli artt. 21, 22 e 25 della L.R. 47/78 e successive modifiche e integrazioni.
Il Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica è stato approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale di Spilamberto n. 11 del 16 febbraio 2000.
Ai sensi dell’art. 22 della L.R. 47/78 per le obbligazioni da assumersi da parte dei proprietari di aree interessate a vario titolo, venne siglata apposita Convenzione urbanistica il 24 gennaio 2001.
Successivamente le ditte attuatrici del P.P. hanno avanzato richieste di variante al Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica, in particolare le società "Frantoio Vezzali S.r.l." e "Frantoio Fondovalle S.r.l." in data 20 febbraio 2007 Prot. n. 1891 e la società "Era 2000 S.r.l." in data 20 febbraio 2007 Prot. n. 1890, al fine di modificare le aree di cessione al termine delle attività estrattive, di posticipare la cessione delle aree utilizzate per la decantazione delle acque di lavaggio del frantoio, di ampliare la "laguna" per lo stoccaggio delle acque di lavaggio al termine del riempimento della stessa, di ri-perimetrare alcune delle aree oggetto di attività estrattiva nonché di rivedere alcune disposizioni normative relative all’area per impianti.
Con atto n. 150 del 14 dicembre 2009 la Giunta Comunale di Spilamberto ha deliberato di valutare meritevoli di maggiori approfondimenti tecnici le richieste di Variante al Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica del PAE Comunale Polo 8, pervenute dalle società "Frantoio Vezzali s.r.l.", "Frantoio Fondovalle s.r.l." ed "Era 2000 s.c.ar.l.", accogliendo la scelta proposta di separare la frazione fine dalle acque di lavaggio delle ghiaie, chiarificandole, mediante decantazione gravitativa, attraverso l’impiego di grandi bacini di decantazione, preferita rispetto alla tecnica alternativa di filtro pressatura per la quale si rendono necessari l’impiego di sostanze chimiche flocculanti
che si accumulano nei limi disidratati da reimpiegarsi nelle operazioni di ripristino, nonchè quelle relative alle aree limitrofe al Rio Secco (zona ovest del Polo Estrattivo n. 8) , oggetto di attività estrattive realizzate in attuazione al Piano dove sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici tra i quali una fornace romana, e dove tale ritrovamento ricade solamente in parte su un’area prevista dal P.P. in cessione all’Amministrazione Comunale alla conclusione delle attività estrattive.
Cogliendo l’occasione per modificare il P.P. e la convenzione esistente si prevedeva, tra le altre, la cessione al Comune, al termine dell’attività estrattiva, di tutta l’area interessata dal ritrovamento archeologico della fornace di epoca Romana.
Con Delibera della Giunta Comunale n. 24 del 17 aprile 2012 è stata approvata la Variante al Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica del PAE Comunale Polo 8 i cui elaborati tecnici e grafici del progetto di Variante al Piano Particolareggiato in parola identificano:
1. le aree destinate all’escavazione;
2. le aree destinate alla localizzazione di "impianti" e "frantoi" definendosi con tali dizioni, il complesso degli impianti di trasformazione degli inerti, comprensivi di frantoi, impianti di produzione conglomerato bituminoso, impianti di produzione calcestruzzo, impianti per il riciclaggio dei materiali inerti di demolizione, uffici, magazzini, depositi, piazzali;
3. le aree destinate alla realizzazione di opere di urbanizzazione primaria interne ed esterne al comparto, nonché di infrastrutture a supporto delle attività di trasformazione e lavorazione di materiali lapidei;
4. le aree interessate agli interventi di recupero ambientale, di rinaturalizzazione e di mitigazione degli impatti indotti dalle previste attività estrattive e di lavorazione;
5. trasformazione di materiali lapidei, sia relativamente ad aree ammesse alle escavazioni, sia relative ad aree di rispetto;
6. le aree interessate dagli interventi di rinaturalizzazione attraverso la formazione di zone boscate e radure.
7. le aree ed opere di cessione gratuita al Comune.
Con la sottoscrizione della Convenzione allegata alla Variante del 2011 le ditte attuatrici del Piano si sono assunte gli impegni in conseguenza delle variazioni apportate al P.P. di Iniziativa Pubblica.
Tali variazioni risultano definite attraverso gli elaborati del progetto di Piano Particolareggiato del Polo 8 U.E.C. 1 "Traversa Selettiva Xxxxxx", così come modificati dalla Variante approvata con Delibera della Giunta Comunale N. 24 del 17 aprile 2012.
Relativamente al punto 1),
la potenzialità estrattiva delle aree appositamente inserite con la Variante Generale di P.P. ammontava a mc 305.000 di ghiaia, così da portare a completo esaurimento le potenzialità estrattive residue derivanti dalla previgente pianificazione, così come risulta anche dalle schede di polo riportate nella Variante Generale PIAE-PAE approvata con Del. C.P. n. 44 del 16 marzo 2009. I volumi effettivamente estraibili dalle singole aree inserite dalla Variante Generale di P.P. sono stati definiti dai Piani di Coltivazione e Sistemazione, della cava Dottora, Santa Xxxxx e Strada Macchioni i cui volumi assegnati alle prime due sono stati esauriti con il completamento dell’attività estrattiva, mentre rimangono disponibili ancora mc. 59.469 al 31 dicembre 2018, per la Cava Strada Macchioni.
Relativamente al punto 2) e 3).
L’area tecnologica è completa degli impianti di recupero rifiuti inerti non pericolosi e degli impianti di produzione conglomerati bituminosi e cementizi, regolarmente autorizzati e funzionanti.
L’area impiantistica, così come modificata ed individuata dagli elaborati di Variante P.P., veniva destinata anche alla rilocalizzazione del Frantoio Vezzali di via Corticella, alla conservazione sia dell’impianto per il recupero degli inerti già esistente prima della formazione del P.P. che degli impianti per la produzione di calcestruzzo, conglomerato bituminoso e di recupero inerti.
La SU (superficie utile edificabile) definita dalle NTA del P.P., è stata destinata esclusivamente per la realizzazione di installazioni strettamente funzionali all’esercizio delle attività in questione, intendendosi compresa la SU relativa ai fabbricati in forza del P.P. e/o esistenti destinati dal Piano Particolareggiato alle stesse finalità, la quota rimenente di SU sarà utilizzata per nuove costruzioni.
Su tale area hanno trovato collocazione tutti gli stoccaggi necessari agli impianti, ed i fabbricati al servizio degli impianti stessi con una superficie
utile complessiva definita dalle NTA del P.P. previa individuazione e realizzazione di tutte le misure attive (riduzione delle emissioni alla fonte) e passive (protezione dei ricettori) volte alla riduzione dell’impatto acustico sui ricettori, individuati nello studio allegato alla Variante Generale del P.P.
La rete di urbanizzaione interna al comparto, a servizio degli impianti insediati è stata realizzata e ccompletata. Anche quella esterna è stata ultimata con la realizzazione della Nuova strada Camionabile dei Macchioni, regolarmente in funzione.
Relativamente al punto 4).
per mitigare gli impatti indotti dalle attività estrattive e di lavorazione sono stati realizzati interventi di mitigazione, così come previsti nei progetti esecutivi redatti per ogni attivivita, con formazione di arginature in terra piantumate, per limitare il diffondersi di odori, polveri e rumori.
Relativamente al punto 5).
Va detto che con la sottoscrizione della Convenzione allegata alla Variante 2011 del PP le parti , demandavano la compiuta definizione del programma di trasferimento e rilocalizzazione dei frantoi a successivi Accordi, così come previsto dal PAE, per potere dare completa attuazione alla pianificazione vigente che pone un vincolo ai quantitativi di materiale pianificati, convenendo che il trasferimento del Frantoio Vezzali dalla fascia rivierasca del Fiume Xxxxxx, rappresenta condizione prioritaria per il conseguimento degli obiettivi di riqualificazione territoriale e ambientale perseguiti dalle Pubbliche Amministrazioni titolari delle funzioni di pianificazione ed organizzazione dell’assetto del territorio.
Relativamente al punto 6).
Le aree interessate dagli interventi di rinaturalizzazione, relative alle sistemazioni finali delle attività estrattive, attraverso la formazione di zone boscate e radure sono state completate per le cave pregresse e in parte per quelle previste dal PP, come le cave Santa Xxxxx e cava Dottora, con esclusione di quelle relative alla cavA Strada Macchioni, ancora in attività .
Relativamente al punto 7).
Nella redazione dei piani di coltivazione e sistemazione attuativi delle previsioni estrattive in quella sede regolate, doveva essere data priorità alle aree previste in cessione al Comune, ad esclusione di quelle interessate dai bacini di raccolta delle acque di lavaggio ghiaie regolate a parte.
Tali aree sono poste nella zona ad ovest di via Ghiarole sino a Rio Secco e sono :
- il "corridoio" in fregio al Fiume Xxxxxx,
- il bacino esistente ed il suo ampliamento verso ovest,
- tutta l’area "archeologica".
Oltre alle aree di cava esaurite e previste in cessione nell’ambito del proprio Comune dovevano intendersi anche quelle comprese in territorio del Comune di San Xxxxxxx sul Xxxxxx, in sinistra idraulica, a titolo gratuito.
Con la sottoscrizione della convenzione allegata alla Variante 2011 del PPIP, venivano anche individuate all’interno del Polo 8, le seguenti opere le cui realizzazioni venivano poste a carico dei soggetti privati.
a) Realizzazione del parcheggio pubblico e relativa viabilità di accesso a servizio delle aree verdi e del parco archeologico previsto a ridosso della nuova via dei Macchioni di circa mq. 2000;
b) costruzione di un percorso ciclo-pedonale di collegamento tra la pista posta in fregio al Fiume Xxxxxx (percorso provinciale "natura" Modena -
Vignola) e la nuova via Macchioni
c) ricostruzione della strada di accesso agli edifici da cedere al comune identificati al foglio 8 mapp 124 sub1,2,3,4,5, e sua manutenzione e ripristino qualora dovesse subire danni da cedimenti del materiale di riporto;
d) realizzazione, su richiesta e con indicazioni tecniche del Comune di Spilamberto, di una condotta posata con la tecnica "spingitubo" di collegamento tra le aree di proprietà del Comune di Spilamberto ad est di via Ghiarole e le aree di proprietà delle parti private poste a ovest;
e) realizzazione di parcheggi pubblici su via Ghiarole di circa mq. 500;
f) realizzazione dello scavo lungo la nuova via Macchioni per la posa della condotta fognaria;
g) realizzazione di adeguate opere di sistemazione di via Ghiarole ad avvenuta apertura della nuova via Macchioni;
h) realizzazione di adeguate opere di sistemazione di via Ponte Marianna tra via Castellaro e via Ghiarole ad avvenuta apertura della nuova via Macchioni;
i) realizzazione di adeguate opere di sistemazione di via Rio Secco ad avvenuta apertura della nuova via Macchioni;
j) realizzazione dell’arredo della nuova rotatoria sulla SP 623 sulla quale si innesta la nuova via Macchioni;
- Le opere di cui ai punti f), g), h), i) sono state realizzate;
- le opere di cui ai punti a), e), j), su richiesta della Amministrazione Comunale non verranno realizzate e le somme previste per i lavori saranno impegnate per altre opere di gradimento al Comune;
- le opere di cui al punto b) sono state ultimate per la porzione interna alla perimetrazione del P.P., mentre rimane da completare il collegamento con il Percorso Natura;
- le opere di cui al punto c) saranno realizzate al completamento della Cava Strada Macchioni;
- le opera di cui al punto d) sono state previste nel progetto allegato alla Proposta di questo Accordo.
🡪 Le aree corrispondenti all’ampliamento introdotto dal PIAE/PAE con la variante 2009 inerenti il Polo n. 8 e l’AEC non sono state al momento interessate da alcuna attività estrattiva.
4. STATO DI PROGETTO
L’intervento previsto si attua secondo i dettami della presente Proposta preliminare coordinata unitaria di escavazione, risistemazione e recupero, conforme al PAE e PPIP vigenti, nonché condivisibile rispetto agli obiettivi che il Comune di Spilamberto si è dato con il PAE stesso.
A. RELAZIONE relative all’ AEC, al Comparto Sud e alla Sotto- Zona A1 del Comparto Nord.
Come detto, la proposta intende disciplinare la delocalizzazione del Frantoio Vezzali, dare attuazione alle disposizioni del PIAE/PAE inerenti il Polo n. 8, per la porzione corrispondente all’ampliamento introdotto con la variante 2009. “Comparto Sud”, sottozona A1 del “Comparto Nord” e l’AEC.
🡪 Interne al “Comparto Sud” e alla sottozona A1 del “Comparto Nord”, si collocano le:
- AREE ESTRATTIVE di Nuova Previsione per l’estrazione delle materie prime ghiaiose e sabbiose atte a soddisfare i fabbisogni degli impianti interni all’Area Tecnologica:
🡪 Interne all’ Area Estrattiva Comunale AEC “Ponte Guerro” si collocano le:
- AREE ESTRATTIVE di Nuova Previsione per l’estrazione delle materie prime ghiaiose e sabbiose atte a soddisfare i fabbisogni degli impianti interni all’Area Tecnologica:
Con delibera del Consiglio Provinciale di Modena n. 44 del 16.3.2009 è stata approvata come detto, la Variante Generale del Piano Infra-regionale delle Attività Estrattive (PIAE) con valore e gli effetti di Piano Attività Estrattive (PAE) per il Comune di Spilamberto.
Tramite detta variante si è provveduto a riperimetrare il Polo Estrattivo n. 8, denominato “Traversa Selettiva Xxxxxx” inserendo aree di espansione, e si è individuato l’Ambito Estrattivo Comunale (AEC) “Ponte Guerro”. Si sono inoltre quantificati i quantitativi massimi di nuova previsione estrattiva sul
territorio comunale di Spilamberto che sono pari a mc. 800.000 nel Polo 8 e mc. 200.000 nell’ AEC, per un totale di mc. 1.000.000; di questi, in conformità dell’art.5 comma 9 lettera b) delle Norme Tecniche di Attuazione del PIAE, quelli massimi di nuova previsione autorizzabili dalla data di validità degli accordi ex art. 24 fino alla conclusione della fase di revisione del PIAE, sono pari ad un volume di mc. 750.000 essendo i rimanenti quantitativi pianificati congelati, pari a mc. 250.000 resi disponibili e autorizzabili solamente in seguito in sede di futura revisione del PIAE, nei tempi e nelle modalità previste sempre dal medesimo art. 5 delle sue Norme Tecniche di Attuazione. Pertanto, dei quantitativi di nuova previsione autorizzabili, pari a mc. 750.000, quelli ad intervento diretto sono pari a mc.
250.000 assegnati al Polo 8, mentre dei rimanenti mc. 500.000, connessi esclusivamente ad interventi di recupero ambientale sono stati assegnati al Polo 8 altri mc. 300.000 e all’AEC “Ponte Guerro” mc. 200.000.
A.1 Stato di fatto dei luoghi.
Le attività descritte di seguito sono state precedute da un rilievo topografico plano-altimetrico riguardante l’intero polo ed ambito estrattivo comunale, oltre alle fasce esterne perimetrali a contorno degli stessi il quale ha consentito di uno stato di fatto che è stato poi riportato come dato cartografico di partenza per la progettazione delle attività; siccome la proposta preliminare ha avuto un lungo iter di valutazione a far corso dal 2014, e non essendo le stesse aree oggetto del presente accordo preliminare oggetto di modificazioni dello stato dei luoghi, il rilievo topografico plano-altimetrico riportato in cartografia si riferisce all’anno 2014. Le sole modifiche allo stato rilevato dell’anno 2014 e proposte nelle bozze di accordo presentate a quel tempo sono stati relativi ad una ristretta area del polo 8 all’interno del perimetro del PPIP oggetto di attività estrattiva dopo il 2014 (cave denominata Cava Dottora e Cava Strada Macchioni), aree peraltro non contigue alla zona oggetto di ampliamento dell’attività estrattiva.
A.2 Principali criteri, modalità e fasi attuative.
A.2.1 Area d’intervento e qualifica dei Soggetti Proponenti
Nella Tavola n.3 “Planimetria Catastale con Individuazione delle Proprietà”, generale di tutte le le aree coinvolte e, nelle tavole 11 e 16: rispettivamnete “Planimetria Catastale con Individuazione delle Proprietà estrattive comparto sud e sottozona a1 del comparto Nord del Polo 8” e Planimetria Catastale con Individuazione delle Proprietà estrattive A.E.C. Ponte Guerro”, sono state indicate le proprietà e i riferimenti catastali delle stesse nonché le aree d’intervento con le relative superfici.
Rispetto alla pregressa cartografia su base catastale sono stati aggiornate porzioni oggetto di accatastamenti e/o passaggi di proprietà, alcuni assolutamente ininfluenti in quanto esterni alle aree in proposta di intervento (ad esempio le aree relative alla Cava Dottora e alla Cava Strada Macchioni che sono nel frattempo state accatastate al Catasto Urbano).
In particolare nel caso dei terreni inseriti all’interno del Polo 8 Spilamberto sono avvenuti alcuni passaggi di proprietà dalle Società Agricola Fornace
s.r.l. e Frantoio Vezzali s.r.l. alla società Frantoio Fondovalle s.r.l.
Ciò che preme sottolineare è che pur essendo variati alcuni numeri di mappali e/o alcune proprietà, i Xxxxxxxx che si propongono per la firma degli accordi estrattivi sono gli stessi definiti con l’intento e le prime bozze protocollate nel 2014.
I proponenti attuatori che intendono sottoscrivere gli accordi sono:
• Ditta Macchioni s.c.a.r.l. con sede a Spilamberto Via Macchioni cap. 41057, P.IVA 03301790360, avente Legale rappresentante nel Sig. Xxxxxx Xxxxxxx nato a Pavullo N/F il 26-12-1965 c.f. LCC SFN 65T26 G393F ;
• Xxxxxxxx Xxxxxxx x.x.x. xxx xxxx x Xxxxxxxxxxx, Xxx Xxxxxxxxxx x. 00 cap. 41057, P.IVA 00160940367, avente Legale rappresentante nel Sig. Xxxxxx Xxxxxxx nato a Pavullo N/F il 26-12-1965, c.f. LCC SFN 65T26 G393F
• Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx x.x.x. xxx xxxx x Xxxxxxx, Xxx Xxxxxxxxxxx x. 000 cap. 41055, P.IVA 00279260368, avente Legale rappresentante nel Sig. Xxxxxx Xxxxxxx nato a Pavullo N/F il 26-12-1965, c.f. LCC SFN 65T26 G393F
• Xxxxxxx Xxxxxx nata a Spilamberto (MO) il 20/12/1931 cod. fisc. CSL RSN 31T70 I903F residente in Xxxxxxxxxxx (XX) Xxx Xxxxxxxx x.000/0
• Xxxx Xxxxx nata a Spilamberto (MO) il 22/12/1953 cod. fisc. SLO VNN 53T62 I903J residente in Xxxxxxxxxxx (XX) Xxx xxx Xxxxxx x. 00/X
• Soli Giuseppe nato a Spilamberto (MO) il 02/06/1959 cod. fisc. SLO GPP 59H02 I903I residente in Xxxxxxxxxxx (XX) Xxx Xxxxxxx n.2
• Xxxxxxxxxx Xxxxxx nato a Savignano S/P il 4-4-1943 c.f. MCC LTA 43D04 I473F e Xxxxxx Xxxxxxx nata a Bomporto il 10-02-1945 c.f. MRC LCN 45B50 A959G, entrambi residenti in Xxx Xxxxxxx Xxxxxxx x. 0000 X. Xxxxxxx X/X (XX)
• Inerti Modena s.r.l. con sede a Spilamberto, Via Corticella n. 29 cap. 41057, X.XXX 03150850364, avente Legale rappresentante nel Sig. Xxxxxx Xxxxxxx nato a Pavullo N/F il 26-12-1965 c.f. LCC SFN 65T26 G393F;
• Xxxxxxx Xxxxxxxx nato a Modena il 11/01/1960 c.f. FNTGPP60A11F257J residente in Xxxxxx Xxx Xxxxxxxxx x. 00;
• Xxxxxxx Xxxxxxxxx nato a Modena il 02/06/1958 c.f. FNTPLG58H02D711Z residente in Spilamberto Xxx Xxxxxxxx x. 0000;
• Xxxxxxx Xxxxxxx nato a Modena il 05/10/1964 c.f FNTGNE64R05F257M residente in Spilamberto Xxx Xxxxxxxx x. 0000;
Le variazioni intervenute rispetto agli originari soggetti attuatori proponenti che avevano manifestato interesse all’attuazione del piano si possono apprezzare:
- la Ditta Frantoio Fondovalle s.r.l. è subentrata, per fusione con incorporazione alla Società Agricola La Fornace s.r.l.;
- i Sigg. Xxxx Xxxxx, Soli Xxxxxxxx e Xxxxxxx Xxxxxx sono subentrati, quali eredi legittimi del defunto Sig. Xxxx Xxxxxx;
- i sigg. Xxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx e Xxxxxxx Xxxxxxx sono subentrati, quali eredi legittimi del defunto Sig.ra Xxxxxxxx Xxxx.
Pertanto i soggetti proponenti, pur variati, hanno di fatto manifestato l’interesse a proporre la presente proposta.
Delle superfici catastali complessive assegnate dal PAE:
- in ampliamento del Polo 8 per mq. 319.384
- all’Ambito Estrattivo Comunale AEC - “Ponte Guerro” per mq. 100.607, di cui quelle oggetto della proposta d’intervento sono le seguenti:
In particolare:
- per il Polo Estrattivo 8 l’area netta di escavazione coinvolta è pari a mq. 158.457 (dei quali mq.156.765 di nuova attività e mq. 1.692 relativi alla scarpata di pregressa attività estrattiva nel Comparto Nord, sottozona A1, corrispondente a mq. 181.337 di area di intervento al lordo di aree di rispetto e/o fasce per mitigazioni in fase estrattiva;
- per l’Ambito Estrattivo Comunale AEC Ponte Guerro l’area netta di escavazione che sarà interessata dall’escavazione è pari a mq. 64.443, corrispondente a mq. 89.873 di area di intervento al lordo di aree di rispetto e/o fasce per mitigazioni in fase estrattiva.
Le Proprietà interessate aderiscono a questa iniziativa e avanzano la presente “Proposta preliminare coordinata, unitaria di escavazione, risistemazione e recupero”.
A.3 Vincoli, tutele e rispetti
È stata eseguita un’analisi cartografica degli strumenti pianificatori e normativo-vincolistici (P.T.C.P., P.I.A.E., P.A.E.,
P.R.G. e norme specifiche come ad esempio il D.P.R. 128/1959) per verificare la presenza di elementi che impediscano o limitino le attività estrattive, ad es. rispetti nascenti dalle opere, puntuali e/o lineari, di cui all’art. 104 del DPR 128/59; vincoli archeologici, presenza di essenze di pregio tutelate, vincoli paesaggistici, etc.
L’analisi ha tenuto conto sia di quegli aspetti che “normativamente” sono riferiti esplicitamente all’attività estrattiva (ad es. art. 19 - Particolari disposizioni relative alle attività estrattive delle norme del PTCP), ma anche di quelli che indirettamente potrebbero interessarla (ad esempio gli indirizzi del PTCP relativi alla rete ecologica provinciale, che potrebbero localmente contenere delle prescrizioni / raccomandazioni / indirizzi nei confronti, ad esempio, delle progettazioni e delle modalità di attuazione dei ripristini delle aree oggetto di attività estrattive).
Di seguito si riportano le analisi effettuate suddividendole nelle due zone estrattive del Polo 8 e dell’A.E.C. Ponte Guerro in quanto distanti tra loro e quindi aventi peculiarità differenti.
A.4 Ampliamento Polo 8
Dall’analisi delle cartografie di P.T.C.P. relative ai vincoli si deduce che:
-Carta delle Tutele – Tutela delle risorse paesistiche e storico-culturali
L’area destinata all’intervento estrattivo nel Polo 8 è individuata per la sola zona a nord del tracciato esistente della vecchia Via Macchioni all’interno del perimetro per progetti di tutela, recupero e valorizzazione e pertanto solo una ridotta porzione di attività estrattiva in previsione ne sarà interessata (Area indicata “A1” nella cartografia).
Non sono evidenziati ulteriori vincoli paesistici e/o storico-culturali.
-Carta delle Tutele – Tutela delle risorse naturali, forestali e delle biodiversità del territorio
L’area destinata all’intervento estrattivo nel Polo 8 è individuata all’interno del connettivo ecologico diffuso (art. 28 norme P.T.C.P.).
- Carta della vulnerabilità ambientale – vulnerabilità all’inquinamento dell’acquifero principale
L’area destinata all’intervento estrattivo nel Polo 8 è individuata in parte in area con grado di vulnerabilità elevato.
- Carta della vulnerabilità ambientale – rischio inquinamento acque: zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano
L’area destinata all’intervento estrattivo nel Polo 8 è individuata in settore di ricarica di tipo A (area di ricarica diretta della falda).
A.5. AEC “Ponte Guerro”
Dall’analisi delle cartografie di P.T.C.P. relative ai vincoli si deduce che:
- Carta delle Tutele – Tutela delle risorse paesistiche e storico-culturali
L’area destinata all’intervento estrattivo nell’AEC è individuata all’interno delle zone di tutela ordinaria (art. 9 comma 2 lettera b) per quanto attiene la rete idrografica e risorse idriche superficiali e sotterranee e rientra nel perimetro di ambito fluviale di alta pianura. L’area confina con fascia di espansione inondabile il cui limite è rappresentato dal muro di difesa spondale esistente.
- Carta delle Tutele – Tutela delle risorse naturali, forestali e delle biodiversità del territorio
L’area destinata all’intervento estrattivo nell’AEC è individuata all’interno dei corridoi ecologico primari e secondari.
- Carta della vulnerabilità ambientale – vulnerabilità all’inquinamento dell’acquifero principale
L’area destinata all’intervento estrattivo nell’AEC è individuata in area con grado di vulnerabilità basso.
- Carta della vulnerabilità ambientale – rischio inquinamento acque: zone di protezione delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano
L’area destinata all’intervento estrattivo nell’AEC è individuata in settore di ricarica di tipo B (area di ricarica indiretta della falda) e lambisce un settore di ricarica di tipo D (fasce adiacenti agli alvei fluviali con prevalente alimentazione laterale subalvea).
Il PAE del Comune di Spilamberto prevede che:
- per il Polo 8 l’escavazione avvenga per avanzamenti contermini e in particolare le attività estrattive dovranno iniziare sul lato est di Via Ghiarole per svilupparsi verso ovest fino all’esaurimento della potenzialità di scavo assegnata al PAE, pari ad un Volume di mc. 800.000. Pertanto, i volumi escavabili come individuati nella cartografia tecnica, sono distinti in tre aree suddivise per fase d’intervento:
o FASE “A” per un quantitativo estraibile massimo di mc. 250.000
o FASE “B” vincolata al recupero ambientale quindi in riferimento alla delocalizzazione dell’impianto di trasformazione dell’inerte denominato “Frantoio Vezzali” in Via Corticella per una volumetria pari a mc. 500.000 di cui 300.000 nel Polo 8
o FASE “C” di volumetria complessiva massima di mc. 250.000 cosiddetta “congelata” ovvero che necessita di verifica del PAE-PIAE da parte di Provincia di Modena e Comune di Spilamberto in base ai fabbisogni di materiale ghiaioso.
- per l’Ambito Estrattivo Comunale AEC “Ponte Guerro” l’escavazione avvenga legandola al vincolo di recupero ambientale in riferimento alla delocalizzazione dell’impianto di trasformazione dell’inerte denominato “Frantoio Vezzali” in Via Corticella per una volumetria pari a mc. 200.000 (i quali sommati ai precedenti mc. 300.000 della fase B del Polo 8, definiscono i complessivi mc. 500.000 con vincolo ambientale).
I materiali utili ghiaiosi sono così distinti:
Area di Intervento | Superficie area netta di escavazione1 | Potenziali tà massima estraibile | ||
Polo 8 | Area Escavabile | 51.191 mq. + 1.692 mq. scarpata pregressa | 250.000 mc. | |
Area Escavabile Vincolata al Recupero Ambientale | 58.345 mq. | 300.000 mc. | ||
Area Escavabile “Congelata” | 47.229 mq. | 250.000 mc. | ||
PAE -Polo 8 Xxxxxxxxxxx | 158.457 mq. | 800.000 mc. | ||
AE C Pon | Area Escavabile Vincolata al Recupero Ambientale | 64.443 mq. | 200.00 mc. | |
PAE -AEC Spilamberto | 64.443 mq. | 200.00 mc. | ||
TOTALE PAE SPILAMBERTO – (POLO 8 + AEC) | 223.305 mq. | 1.000.00 mc. |
A.6 Distanze di rispetto da elementi e manufatti appartenenti a reti idrauliche, viarie e infrastrutturali in generale.
Il PAE prevede che “La distanza delle cave da opere e manufatti di vario genere è regolata dall'art. 104 del D.P.R. n. 128 del.4.1959 e s.m. "Norme di Polizia delle Miniere e delle Cave" (…)”.
A tale proposito, l’U.O.-Attività estrattive della Provincia di Modena, con lettere del 5 settembre 2011, indirizzata ai Sindaci dei Comuni interessati da
1 NOTA ESPLICATIVA: Le superfici sopra definite si riferiscono a valori su base catastale che potranno subire revisione in fase di progettazione per effetto della misurazione delle aree reali e/o per diverse definizioni di aree di rispetto o aree assoggettate a deroga ai sensi dell'articolo 104 del D.P.R. 128/'59.
attività estrattive e alle Associazioni di Categoria, informava dell’abrogazione di norme di polizia mineraria di cui al DPR 128/1959 s.m.i., informando inoltre di aver richiesto parere di merito alla Regione. Con successiva lettera del 18 ottobre 2011 la medesima U.O. citata rendeva noto il parere regionale che nella sostanza affermava che le norme (nazionali) erano da considerare sì abrogate, ma comunque ancora in essere fintanto che le regioni non avessero provveduto a normare la materia specifica ora di loro competenza.
Nelle cartografie tecniche allegate all’accordo da sottoscrivere di entrambe le aree estrattive Polo 8 e AEC Ponte Guerro è presenta la Tavola
n.3 “Planimetria dello Stato di Fatto Gennaio 2014 con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1: 1.000.” nella quale sono individuate le reti tecnologiche (in particolare linee elettriche e telefoniche) per le quali cui si provvederà a richiederne lo spostamento agli Enti interessati ovvero deroga all’avvicinamento in fase di coltivazione mediante presentazione di specifico progetto di spostamento ovvero di avvicinamento in deroga.
Tenuto conto di quanto appena riportato, si propone di adottare quelle distanze di rispetto, di cui al titolo del presente capitolo, solitamente applicate nell’areale modenese.
Si rimanda comunque all’ambito del Piano di coltivazione e risistemazione la puntuale definizione di tali distanze mediante l’ottenimento dei pareri degli Enti proprietari o titolari delle infrastrutture o altre opere.
Si ritiene di proporre ai fini della tutela di opere e manufatti le seguenti distanze di rispetto:
ELEMENTO OGGETTO DI TUTELA | DISTANZA (ml.) |
Confine strada comunale Xxx Xxxxxxxxx / Xxx Xxxxxxxx / Xxx Xxxxxxxxxx | 00 |
(deroga da 20 ml. a 10 ml.) | |
Muraglione di difesa sponda sinistra del Fiume Xxxxxx | 10 |
(deroga da 50 ml. a 10 ml.) | |
Proprietà confinanti Polo 8/AEC | pari alla profondità di scavo o in confine con assenso |
Linee tecnologiche interrate | 5 |
Pali di sostegno linee tecnologiche aeree | 5 |
Edifici occupati | 20 |
Edifici non occupati | 5 |
Relativamente all’avvicinamento agli edifici non occupati ad uso abitativo la distanza di metri 5 è ammessa a condizione che l’edificio non venga occupato fino all’esaurimento dell’attività estrattiva a tale distanza, e se comunque dovesse essere occupato scatti immediatamente per quest’ultimo il limite di rispetto pertinente e cioè 20 metri in quanto distanza di legge fissata dal D.P.R. 128/59.
Per quanto riguarda le distanze di scavo da confini privati le proposte avanzate sono solamente ipotetiche non avendo, in questa fase, raccolto i pareri dei legittimi proprietari; tale contatto è tipico e quindi demandato alla fase di elaborazione dei Piani di Coltivazione e Sistemazione specifici.
Non si possono quindi escludere avvicinamenti anche diversi da quelli ora ipotizzati o anche avvicinamenti fino a confine (o minore se consentita dall’Ente gestore); in quest’ultima eventualità sarà comunque garantita, laddove previsti, la presenza efficace dei presidi antirumore e polveri (arginelli). Ciò potrà avvenire attraverso operazioni rapide e settoriali, da eseguire nella fase di ripristino del lotto specifico, mediante demolizione dell’arginello esistente, escavazione ghiaie, ripristino con materiali autorizzati e ricostruzione dell’arginello.
Nelle cartografie allegate relative al Polo 8 e all’AEC Ponte Guerro, in particolare nelle Tavole n.3 “Planimetria dello Stato di Fatto Gennaio 2014 con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1: 1.000”, nonché nelle Tavole n.4 “Planimetria di Coltivazione con Individuazione delle Aree di Intervento - Scala 1: 1.000” sono evidenziati i perimetri escavabili nel rispetto delle distanze sopra menzionate e considerando gli adeguati spazi per la realizzazione degli arginelli di protezione provvisori, dei fossetti e delle recinzioni perimetrali. Per tale ragione nella cartografia si trovano riportati sia i perimetri delle aree di intervento (in rosso) sia i perimetri delle effettive aree di coltivazione (in nero), in quanto all’intervento dell’area di intervento devono essere ricomprese tutte le opere preliminari e quelle di mitigazione, oltre ai rispetti di legge per effettuare la coltivazione e la sistemazione.
I perimetri escavabili, nel rispetto del perimetro di PAE/PIAE del Polo 8 e dell’AEC Ponte Guerro e senza interessare diverse proprietà rispetto a quelle interessate dalla presente proposta di accordo, potranno essere oggetto di modifiche in fase di redazione degli specifici Piani di Coltivazione e Sistemazione in funzione dell’effettivo reperimento della risorsa pianificata per motivi dovuti alle distanze per tutele di opere e
manufatti di cui sopra ovvero a sorprese geologiche e/o giacimentologiche che si potrebbero rilevare in fase di redazione dei piani stessi.
Si segnala che per alcune infrastrutture si propone la delocalizzazione e spostamento (rete elettrica e quella telefonica presente sull’area di escavazione A1) e per alcuni edifici e manufatti la demolizione in considerazione del fatto che, nel caso del loro mantenimento, l’area estrattiva ne risulterebbe eccessivamente frazionata con avvallamenti risultanti di dimensioni e forme tali da rendere i successivi ripristini e recuperi più problematici.
In particolare all’interno dell’ampliamento del Polo 8 si fa riferimento alle linee aeree sull’area a nord di Via Macchioni in prossimità dell’innesto sulla Comunale Ghiarole, per le quali è in definizione un loro spostamento all’interno della fascia di rispetto di ml. 10 dalla viabilità pubblica stessa.
Sulla base di tali scelte fatte per le distanze sono state calcolate le geometrie di scavo come rappresentato nelle Tavola n.3 “Planimetria dello Stato di Fatto Gennaio 2014 con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1: 1.000.” del Polo 8 e dell’AEC Ponte Guerro, anche se occorre ricordare l’incertezza introdotta e pertanto la possibilità che in fase attuativa (Piano di coltivazione e risistemazione) tali distanze possano subire cambiamenti.
Si propone quindi che durante la redazione dello Studio di Impatto Ambientale e/o del Piano di Coltivazione e Sistemazione sia possibile effettuare eventuali modifiche attraverso lo spostamento dei limiti delle aree qui destinate all’escavazione rispettando i quantitativi massimi di materiale escavabile assegnato dal PAE, nonché il perimetro di Polo/AEC ed il principio di continuità delle aree estrattive.
Per quanto riguarda la definizione degli “sterili” d’interstrato presenti nel giacimento e che, come indicato negli «Indirizzi tecnici per la formazione della “Proposta preliminare coordinata, unitaria di escavazione, risistemazione e recupero”» sono pari al 10% della risorsa e motivatamente elevabili al 15%, si rimanda al paragrafo 3.7 che segue la dimostrazione della percentuale di sterile.
A.7 Calcolo geometrie
Premesso tutto quanto descritto in precedenza ed in riferimento alla massima profondità di scavo dal piano di campagna prevista dal PAE e confermata dallo Studio Idrogeologico allegato alla presente proposta, è
stata sviluppata la geometria giacimentologica corrispondente ai volumi possibili di scavo e riportata nelle Tavole n.13-18 “Planimetria di Coltivazione Aree di scavo e fasi estrattive” sia del Polo 8 sia dell’AEC Ponte Guerro.
In generale per la determinazione delle volumetrie estrattive si è seguito la seguente metedologia generale per tutte le aree:
1. si è calcolato il volume lordo dell’area estrattiva;
2. si è determinata la volumetria del cappellaccio estratto, ottenuto per differenza tra il volume del parallelepipedo dall’area di intervento moltiplicata per lo spessore del cappellaccio ed il volume del cappellaccio residuo in scarpata (a sua volta ottenuto come area residua di cappellaccio in scarpata moltiplicata per la lunghezza media del perimetro delle scarpate);
3. si è determinata la volumetria del materiale complessivo residuo in scarpata ottenuto come area complessiva in scarpata moltiplicata per la lunghezza media del perimetro delle scarpate;
4. si è ottenuto il volume lordo estratto di ghiaia + scarto per differenza tra il volume lordo dell’area estrattiva ed i volumi del cappellaccio e residuo del materiale rimanente in scarpata;
5. si è calcolato il volume dello scarto percentuale;
6. si è defnita la ghiaia utile estratta per differenza tra il volume lordo estratto di ghiaia + scarto ed il volume dello scarto percentuale.
Nel caso di presenza di una scarpata di pregressa coltivazione si è calcolato il volume di tale scarpata e lo si è computato nei volumi di cui al precedente punto 4 prima del conteggio del volume dello scarto e del volume della ghiaia utile.
Nel caso di presenza di lente intemedia sotto dalla spessore di cappellaccio superficiale è stato calcolato il volume di tale strato come differenza tra il volume del parallelepipedo ottenuto dall’area di intervento moltiplicata per lo spessore dello strato di lente intermedia ed il volume di tale lente residuo in scarpata (a sua volta ottenuto come area residua di lente in scarpata moltiplicata per la lunghezza media del perimetro delle scarpate); tale volume è stato sottratto al volume lordo estratto di cui la precedente punto 4 prima del conteggio del volume dello scarto e del volume della ghiaia utile.
A.8 Geometrie di scavo nel Polo estrattivo 8
Per quanto riguarda il Polo Estrattivo 8 si precisa che nelle aree estrattive sono stati eseguiti sondaggi per la definizione del tetto della ghiaia, come pure alfine di definire lo spessore medio del cappellaccio superficiale e che tali sondaggi sono individuati nella Tavola n.3 “Planimetria dello Stato di Fatto Gennaio 2014 con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1:1.000.”, con riferimento alle quote di terreno “cappellaccio” riscontrato.
Si noti che rispetto alla proposta presentata nell’anno 2014 è stata stralciata l’area estrattiva “libera” A2 a ridosso dell’argine definitivo presente nell’area impianto a nord del tracciato della Via Macchioni e conseguentemente la potenzialità estrattiva è stata inglobata nell’area estrattiva a sud della viabilità pubblica denominata “A2” (in precedenza denominata “A3”).
Inoltre è stata rimodulata la superficie d’intervento dell’area denominata “A1” in quanto il Soggetto Attuatore Frantoio Fondovalle s.r.l. ha acquistato i terreno confinanti sul fronte ovest dell’area (Foglio 14 mappali 33, 225 e 226) con soprastanti fabbricati e pertanto non si ha più la necessità del mantenimento delle distanze di legge dal confine di proprietà e/o da fabbricati occupati.
Per tutte le aree a sud del tracciato della viabilità Pubblica di Via Macchioni si sono rimodulate le aree estrattive di larga massima definite nella proposta del 2014 in quanto sono stati inseriti i rispetti e le distanze di legge dalle proprietà confinati, dalla viabilità, dai confini di polo, etc. e per tali ragioni le attività estrattive proposte hanno dovuto ragionevolmente essere ridefinite con ampliamento da est verso ovest, seguendo in parte i confini di proprietà,
sempre nel rispetto della contiguità dei fronti estrattivi successivi, dei perimetri definiti dal PAE e delle potenzialità massime di materiale utile ghiaioso-sabbioso estraibile.
Occorre infine specificare che per quanto riguarda l’attività estrattiva relativa alla scarpata (di pregressa attività estrattiva) sul fronte nord dell’area A1, per la quale non sono state effettuate indagini specifiche per la verifica dello stato giacimentologico, qualora in fase di redazione dello Studio di Impatto Ambientale e Piano di Coltivazione e Sistemazione ovvero in fase di attività estrattiva si rinvenissero condizioni diverse rispetto a quelle ipotizzate, si propone il reperimento di eventuali quantitativi ipotizzati e non estratti in altra area in proprietà o disponibilità da parte dei soggetti proponenti proseguendo l’escavazione verso ovest all’interno del perimetro di PIAE/PAE del Polo 8.
Si sottolinea inoltre che siccome le aree estrattive A2, B e C sono tra loro contigue e pertanto:
- l’area B sarà coltivata con presenza di una scarpata di pregressa coltivazione rappresentata dalla scarpata di separazione tra l’area A2 e la stessa area B;
- l’area C sarà coltivata con presenza di una scarpata di pregressa coltivazione rappresentata dalla scarpata di separazione tra l’area B e la stessa area C;
entrambe le volumetrie delle aree B e C sono state calcolate considerando anche le scarpate esistenti di confine e queste sono state esplicitate nella tabella dei conteggi dei volumi allegata in precedenza.
A.9 Geometrie di scavo nell’AEC “Ponte Guerro”
Per quanto riguarda l’Ambito Estrattivo Comunale “Ponte Guerro” si sottolinea che rispetto alla proposta di area d’intervento definita per l’Ambito Estrattivo Comunale Ponte Guerro avanzata nell’anno 2014, essendo nel frattempo emersa una sorpresa giacimentologica, della quale i Soggetti Attuatori non erano all’epoca a conoscenza, rappresentata dalla presenza di una lente di materiale argilloso-limoso di spessore consistente al di sotto del cappellaccio superficiale e del primo strato di materiale utile ghiaioso- sabbioso, si è dovuto rimodulare l’estensione dell’area di intervento effettiva alfine di reperire il quantitativo massimo fissato di materiale utile ghiaioso- sabbioso altrimenti non escavabile mantenendo i precedenti perimetri di escavazione. La rimodulazione dell’area d’intervento è stata effettuata nel rispetto delle reti infrastrutturali presenti, in particolare di una linea aerea di
media tensione e della distanza dalla viabilità pubblica a livello provinciale rappresentata dalla SP 623.
Siccome la superficie interessata dall’Ambito Estrattivo Comunale di Ponte Guerro è maggiore rispetto alla superficie d’intervento effettivo definito nella cartografia allegata (area definita da PAE di mq. 100.607 a fronte di un’area di intervento di mq. 64.443, con un disavanzo di area di mq. 36.164), avendo avuto modo di riscontrare una estrema variabilità degli strati giacimentologici in situ nelle indagini puntuali realizzate, qualora si rinvenissero quantitativi maggiori di cappellaccio e/o scarto intermedio rispetto ai quantitativi definiti, oppure nel caso in cui lo strato delle ghiaie per sorpresa geologica non fosse uniformemente presente fino alla profondità di fondo scavo definita (-10.00 ml dal p.c.) i proponenti si impegnano a negoziare con l’Amministrazione Comunale una soluzione alfine del reperimento dei quantitativi eventualmente in disavanzo all’interno delle aree già inserite nel perimetro di Polo 8 previste dal PAE/PIAE, ovvero alla rideterminazione degli oneri compensativi da corrispondere in funzione degli effettivi quantitativi estratti.
Per quanto riguarda la profondità massima di scavo, pari a -10 m dal piano campagna esistente originario secondo le disposizione del PAE, è stata condotta la verifica rispetto le quote di fondo alveo, nel tratto fluviale prospiciente l’AEC, considerando un franco di 1,50 ml tra fondo scavo e fondo alveo fluviale mentre, come definito Studio Idrogeologico relativo all’Ambito Estrattivo Comunale “Ponte Guerro” allegato al quale si rimanda, per quanto riguarda il livello di soggiacenza della falda prevista nell’ambito del periodo di coltivazione della cava (quinquennio) per la definizione puntuale della profondità massima di scavo dal piano campagna, non essendo disponibili serie storiche derivanti da piezometri esistenti si propone, subito dopo la sottoscrizione degli accordi, della realizzazione di una serie di campagne di misure periodiche dei livelli di falda mediante due punti di prelievo/monitoraggio (piezometri) da utilizzare per la migliore valutazione delle volumetrie dei materiali utili disponibili in fase di redazione dello Studio di Impatto Ambientale e del Piano di Coltivazione e Sistemazione.
A.10 Geometrie di scavo: considerazioni generali ulteriori
Relativamente allo spessore del cappellaccio, qualora nel corso della fase di escavazione fossero riscontrate ulteriori ed imprevedibili sorprese geologiche, sarà fatta esplicita richiesta agli uffici
preposti (Comune di Spilamberto, Provincia di Modena) per il riconoscimento del minor volume di materiale ghiaioso e quindi dovrà essere valutato lo spostamento del limite delle aree di intervento verso ovest nel caso dell’attività estrattiva all’interno del Polo 8, ovvero verso la viabilità pubblica provinciale per il reperimento dei quantitativi ancora da estrarre fino al raggiungimento della potenzialità pianificata, sempre nel rispetto delle distanza di legge ai sensi dell’art. 104 del DPR 128/’59 e di tutte le previsioni del PIAE/PAE approvati.
A.11 Risorse “congelate
In riferimento alle risorse congelate di cui agli
«Indirizzi tecnici per la formazione della “Proposta preliminare coordinata, unitaria di escavazione, risistemazione e recupero”» si è provveduto individuare all’interno del Polo 8 l’area per soddisfare l’intera volumetria del PAE da “congelare” pari a 250.000 mc. così come indicata nella Tavola n.4 “Planimetria di Coltivazione con Individuazione delle Aree di Intervento - Scala 1: 1.000”
Come già citato al punto precedente qualora si rendesse necessario un allargamento verso tale fronte delle aree A (non vincolata) e B (vincolo ambientale) per riconteggio delle volumetrie effettivamente estraibili considerando anche eventuali sorprese geologiche nel rispetto dei quantitativi pianificati da PIAE/PAE nel Polo 8, sarà conseguentemente traslato verso ovest il perimetro dell’area “C” sottesa ai volumi congelati, garantendo che l’eventuale spostamento non interessi ulteriori proprietà qui non intervenute in questa proposta di accordo. Tale eventuale spostamento verso ovest delle aree A (non vincolata) e B (vincolo ambientale) per riconteggio delle volumetrie effettivamente estraibili non sarà da considerarsi essenziale e pertanto non si renderà necessaria alcuna ulteriore variante all’accordo sottoscritto.
A.11 Interferenze con le acque superficiali
Il reticolo idrografico superficiale dell’area nella quale ricade il Polo Estrattivo 8 è caratterizzato dalla presenza di fossi a cielo aperto per cui il drenaggio delle acque superficiali avviene attraverso fossi di scolo che seguono l’appoderamento consolidato nel tempo ad andamento sostanzialmente parallelo da SSE verso NNO.
Da quanto si evince, l’interferenza dell’attività estrattiva con il reticolo superficiale risulterebbe limitata principalmente al
drenaggio delle acque di pioggia che insistono sull’area del polo estrattivo e pertanto ovviabile attraverso la realizzazione di un opportuno sistema di intercettazione con allontanamento delle acque.
Più specificamente si rimanda con l’approfondimento alla redazione degli Studi di Impatto Ambientali e dei successivi Piani di Coltivazione e Sistemazione.
Per quanto riguarda l’AEC Ponte Guerro, l’interferenza con il reticolo idrografico superficiale nella Tavola 3 “ Planimetria dello stato di fatto Gennaio 2014 con individuazione delle aree d’intervento” sono state indicate due sezioni trasversali individuanti le quote altimetriche dell’ambito estrattivo comunale “Ponte Guerro” in riferimento alle quote di fondo alveo del Fiume Xxxxxx transitante a nord dell’area di intervento.
Nella fase di escavazione la quota di fondo scavo fissata a -10,00 ml dal p.c. definirà un franco medio di 1,50 ml rispetto alla quota di fondo alveo del Fiume Xxxxxx (e questo in quanto il dislivello tra il p.c. esistente ed il fondo alveo è appunto variabile tra 11,60 ml e 11,40 ml).
A ripristino morfologico dell’area d’intervento completato il terreno sarà riportato a quota del piano campagna originario quindi risulterà comunque verificato il rispetto del limite di 2 ml. della quota di massima escursione della falda registrata nell’ultimo decennio.
Secondo le Norme Tecniche di attuazione del PAE le acque piovane ricadenti nell’area di cava dovranno essere smaltite mediante un’adeguata rete di canali di drenaggio e di scolo convogliate in adeguata vasca di decantazione.
In ottemperamento a quanto sopra definito per l’ambito estrattivo comunale AEC potrà essere realizzato, per la fase di esercizio, un piccolo invaso di raccolta nella “punta” verso ovest dove confluiranno le acque piovane di fondo cava che sollevate a mezzo pompa si immetteranno nel fosso perimetrale che confluisce nelle vasche di decantazione dell’adiacente impianto di lavorazione inerti con immissione finale nel Fiume Xxxxxx dallo sfioratore pure esistente.
Anche in tal caso le scelte puntuali e specifiche saranno analizzate in sede di redazione di Studio di Impatto Ambientale e del Piano di Coltivazione e Sistemazione.
A.12 Suolo pedogenizzato e materiali sterili: aspetti generali
Nelle aree in previsione di attività estrattiva, l’orizzonte superficiale che si pone al di sopra dei depositi ghiaiosi che costituiscono l’oggetto dell’attività
estrattiva, può essere formato da materiali con caratteristiche diverse. Nella sostanza il cosiddetto “cappellaccio” è formato, in parti diverse a seconda della posizione, da una porzione pedogenizzata (il suolo propriamente detto) e altri materiali quali limi e/o argille variamente miscelati (così detti “sterili”). Queste due componenti del cappellaccio hanno significati genetici e valori diversi. Il suolo costituisce un orizzonte superficiale derivante dai sedimenti di deposizione più recenti che, essendosi trovati in condizioni subaeree per tempi relativamente lunghi, hanno subito processi di trasformazione non solo di tipo fisico, ma anche chimico e biochimico, che hanno comportato la formazione di sostanze minerali diverse da quelle originarie tra le quali si riconosce anche una componente organica significativa.
I materiali sterili che costituiscono l’altra componente del “cappellaccio” presentano invece caratteristiche mineralogiche e tessiturali simili e spesso paragonabili a quelle dell’originario sedimento.
Nell’asportazione del “cappellaccio” occorre pertanto prestare attenzione il più possibile nel tenere separate le due componenti che lo costituiscono in quanto, la parte “suolo” rappresenta un materiale di maggior valore in un’ottica di ripristino finale per il fatto che può essere impiegata attivamente per la messa a dimora e/o piantumazione di essenze vegetali, con poche lavorazioni e aggiunte supplementari, in quanto costituisce già in sede naturale la matrice attiva per garantire la vita vegetale.
Al contrario, la parte sterile, oltre che, se idonea, per riempimenti tal quali, non può essere usata direttamente in maniera ottimale per la messa a dimora di piante, arbusti ed alberi, se non dopo essere stata maggiormente lavorata e addittivata con sostanze quali concimi e/o fertilizzanti, in quanto carente di un contenuto organico significativo. A maggior ragione, una separazione all’origine del suolo dallo sterile, permette una migliore conservazione non solo delle componenti mineralogico tessiturali dei primi, ma anche una migliore preservazione della flora batterica originaria che ne costituisce una componente essenziale per gli equilibri evolutivi interni sia della massa terrosa che delle piante che in essa diffondono le proprie radici.
Si sottolinea che nelle sezioni tipo individuate nella cartografia allegata la stratigrafia definita si riferisce alla stratigrafia media ottenuta come successivamente descritta e non alla stratigrafia puntuale a livello delle sezioni tipo indicate; pertanto le sezioni tipo sono definite
puntualmente per quanto riguarda le distanze da confine di proprietà o infrastrutture, ma non ai fini della stratigrafia.
A.12.1 Suolo pedogenizzato e materiali sterili: aspetti specifici del Polo 8
Come noto da sondaggi e dalle osservazioni delle pareti di cava adiacenti nel Polo 8, intercalati alle ghiaie possono essere presenti orizzonti, più o meno continui, o lenti di materiali limosi, argillosi o comunque pelitici che costituiscono una frazione “sterile”, di scarto intermedio, mentre alla profondità variabile dai ml. 4,00 ai 6,00 è presente una fascia dello spessore medio di ml. 1,50 cosiddetta di “terre rosse” che riduce il volume del materiale utile rispetto al volume complessivo del materiale scavato.
Sulla base di tali informazioni, si stima pertanto al 15% la percentuale di scarto derivante dal materiale di escavazione naturale,
Pertanto, si allega planimetria identificativa del sito di indagine stratigrafica, quindi le posizioni di riferimento delle stratigrafie effettuate per la verifica dello scarto intermedio come di seguito riportato:
Planimetria inquadramento Posizioni Stratigrafiche.
Si precisa che pur essendo gli spessori medi dello scarto intermedio relativo alle sezioni di sondaggio sopra riportate tali da definire una percentuale dello stesso superiore al 15%, ciò nonostante si ribadisce tale percentuale di scarto intermedio in quanto lo spessore delle lenti intermedie rinvenute per esperienza in aree di scavo pregresse adiacenti si assottiglia mediamente a valori compresi tra ml 0,90 e ml. 1,10. Pertanto si ritiene accettabile lo scarto calcolato del 15%.
A.12.2 Suolo pedogenizzato e materiali sterili: aspetti specifici AEC Ponte Guerro
Dai sondaggi ad escavatore eseguiti, intercalati alle ghiaie sono stati rinvenuti orizzonti, più o meno continui, che costituiscono una frazione “sterile” di scarto intermedio che riduce il volume del materiale utile rispetto al volume complessivo del materiale scavato.
E’ inoltre stata rinvenuta un vero e proprio strato di materiale limoso di spessore variabile ed a quote differenziate dal piano campagna, probabile
segno di una attività fluviale “recente” (geologicamente parlando) la quale ha variato l’assetto giacimentologico.
In particolare sono stati realizzati 6 sondaggi ad escavatore omogeneamente distribuiti sull’area oggetto di intervento estrattivo (individuati nella cartografia allegata) per i quali i risultati sono stati i seguenti:
- Sondaggio 1 cappellaccio ml. 2.20 lente intermedia ml. 2,60
- Sondaggio 2 cappellaccio ml. 2.80 lente intermedia ml. 3,10
- Sondaggio 3 cappellaccio ml. 2.40 lente intermedia ml. 2,70
- Sondaggio 4 cappellaccio ml. 2.20 lente intermedia ml. 4,15
- Sondaggio 5 cappellaccio ml. 2.95 lente intermedia ml. 4,05
- Sondaggio 6 cappellaccio ml. 1.70 lente intermedia ml. 3,90 Ottenendo per interpolazione la seguente stratigrafia media:
Come si evince dallo schema per l’area dell’AEC la percentuale di sterile intermedio si attesta al 13%.
A.13 Xxxx estrattive
Per quanto riguarda il Polo 8 si propongono nella fase iniziale due fronti estrattivi in quanto il fronte di avanzamento dalla Via Ghiarole verso ovest è composto da terreni a nord (AREA “A1”) e a sud (AREA “A2”) della Via Macchioni la cui prima autorizzazione estrattiva avrà durata di 5 anni da richiedere dopo la firma dell’accordo e comunque entro un anno dall’approvazione dell’accordo mediante la presentazione di specifico Studio di Impatto Ambientale mediante procedura di VIA e successivo Piano di Coltivazione e Sistemazione.
Alla prima fase seguirà una seconda fase estrattiva (AREA “B”) col fronte di escavazione che riprende con fronte/i da est verso ovest pure della durata di
5 anni compreso il tempo per la sistemazione dell’area (anch’esso da richiedere mediante presentazione di Studio di Impatto Ambientale e Piano di Coltivazione e Sistemazione).
Le opere di sistemazione procederanno contestualmente a quelle di scavo, con scansione annuale per garantire quindi uno sfasamento escavazione-ripristino non superiore ad 1 anno.
Preliminarmente alle opere di escavazione, si provvederà realizzare gli arginelli terrapieni di protezione a lato della strada Via Macchioni, che saranno definitivi sul lato nord a mitigazione dell’area impiantistica, come indicato nella Tavola.5 “Planimetria di Sistemazione Finale con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1: 1.000”.
Più precisamente l’area a nord della Via Macchioni (AREA “A1”) sarà ripristinata alla quota di ml. +2.00 dalla quota area impianti, in quanto amplierà di fatto l’area impiantistica come individuata nella Tavola n.5 “Planimetria di Sistemazione Finale con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1:1.000.” destinata alla delocalizzazione dell’impianto di lavorazione inerti attualmente localizzato in Via Corticella.
L’area adiacente al piazzale per lo stoccaggio cumuli materiale inerte dell’impianto di conglomerato cementizio (Rio Beton) e dell’impianto di conglomerato bituminoso (Frantoio Fondovalle) identificata nella Tavola n.5 “Planimetria di Sistemazione Finale con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1: 1.000.” sarà ripristinata alla stessa quota del piazzale di ml. –2.50 , area utilizzata per il riempimento delle tramogge degli impianti stessi.
Il ripristino avverrà utilizzando materiale terroso accantonato dalla coltivazione delle cave del Polo 8 ovvero limi di decantazione delle acque di lavaggio (rese palabili) dell’impianto di lavorazione inerti in località Ponte Guerro (qualora il bilancio relativo alla sistemazione morfologica dell’Ambito Estrattivo Comunale “Ponte Guerro” ne renda quantitativamente e temporalmente possibile un disavanzo rispetto ai quantitativi necessari), oppure limi provenienti da filtro pressatura, da impianti consociati ed altri terreni di importazione nel rispetto delle normative vigenti.
Per quanto riguarda l’Ambito Estrattivo Comunale (AEC), per mc 200.000 di materiale utile ghiaioso, si prevede un’unica autorizzazione estrattiva della durata di 5 anni da richiedere dopo la firma dell’accordo e comunque
entro un anno dall’approvazione dell’accordo mediante la presentazione di specifico Studio di Impatto Ambientale mediante procedura di VIA e successivo Piano di Coltivazione e Sistemazione; in tal modo la lavorazione del materiale inerte tout-venant estratto sarà effettuata nell’adiacente impianto di lavorazione inerti di Via Corticella prima della sua delocalizzazione all’interno dell’area impianti di Via Macchioni.
Al termine dell’estrazione nell’area dell’AEC e delle aree A1 ed A2 del Polo 8 si proseguirà con descritto con l’escavazione nell’AREA “B” del Polo 8 per i restanti mc. 300.000 di materiale utile ghiaioso che concorrono al quantitativo complessivo di 500.000 mc attribuiti alla delocalizzazione dell’impianto di lavorazione inerti per il recupero ambientale.
Tutti gli aspetti progettuali ed esecutivi relativi allo smantellamento dell’impianto esistente di Via Corticella con sistemazione dell’area di sedime e di pertinenza dell’impianto e alla delocalizzazione saranno valutati e previsti puntualmente dagli atti di progetto di delocalizzazione dell’impianto stesso, che saranno presentati dal soggetto interessato.
Nell’ambito dell’attività ripristinatoria della prima fase estrattiva del Polo 8 si definiranno oltre alle sistemazioni morfologiche dell’area che dovrà accogliere la delocalizzazione dell’impianto di trasformazione ma anche le vasche di sedimentazione dei limi di lavaggio delle ghiaie.
I tempi e le modalità delle fasi estrattive saranno poi precisati coi singoli progetti di coltivazione e con il progetto di delocalizzazione dell’impianto di lavorazione Frantoio Vezzali, evidenziando che qualora venga variato il tempo delle fasi di coltivazione e di sistemazione ciò non comporterà alcuna variante all’accordo exArt.24.
Riassuntivamente il volume complessivo che si propone in escavazione risulta essere di mc.750.000 di materiale utile ghiaioso-sabbioso da estrarre secondo la sottostante previsione temporale:
1 a FASE ESTRATTIVA
INIZIO ATTIVITA’: DOPO La FIRMA DEGLI ACCORDI E PREVIA APPROVAZIONE DELLA V.I.A. E DEL PIANO DI COLTIVAZIONE
AREE INTERESSATE: POLO 8: AREE (“A1” + “A2”) UNICA CAVA AEC “PONTE GUERRO”: UNICA CAVA
POTENZIALITA’ MAX: POLO 8 AREE (“A1” + “A2”) MC. 250.000 AEC “PONTE GUERRO” MC. 200.00
TOTALE 1a FASE MC. 450.000
DURATA: 5 ANNUALITA’ (salvo proroga)
2 a FASE ESTRATTIVA
TEMPI INIZIO ATTIVITA’: DOPO LA CONCLUSIONE DELLA 1a FASE E PREVIA APPROVAZIONE DELLA SPECIFICA V.I.A. E PIANO DI COLTIVAZIONE
AREE INTERESSATE: POLO 8: AREA “B” UNICA CAVA POTENZIALITA’ MAX: POLO 8 AREA “B” MC. 300.00
DURATA: 5 ANNUALITA’ (salvo proroga)
Nelle cartografie allegate è rappresentata inoltre l’area scavabile congelata identificata con la lettera “C”, che consente l’escavazione di ulteriori mc.250.000 (previa verifica Comune, Provincia e Regione dei fabbisogni di materiali ghiaiosi necessari) in modo da raggiungere il quantitativo complessivo pianificato pari a 1.000.000 di mc.
Per quanto riguarda le tempistiche di delocalizzazione dell’impianto di trasformazione inerti dall’area tecnologica di Via Corticella a quella predisposta all’interno dell’area impianti di Via Macchioni, si rimanda al paragrafo specifico.
A.14 impianti di trasformazione
A.14.1 Premessa
Il Polo Estrattivo n. 8 nelle aree adiacenti
all’espansione qui trattata è dichiarato dagli studi settoriali vigenti (PAE e PPIP) idoneo all’insediamento di nuovi impianti per la trasformazione degli inerti.
I proponenti si conformano a tali indicazioni/prescrizioni oltre ad impegnarsi a recepire, in ambito di progettazione dell’impianto, le norme vigenti in materia.
Ovviamente l’impegno per lo spostamento e/o chiusura dell’ impianto esistente in Via Corticella, con demolizione della struttura e ripristino dell’ area dell’attuale sedime, è oggetto specifico di Accordo ex art. 24 LR 7/2004 al quale è allegata la presente “Proposta preliminare coordinata, di escavazione, risistemazione e recupero”.
In ottemperanza al documento degli indirizzi tecnici per la formazione della “Proposta preliminare coordinata unitaria di escavazione, risistemazione e recupero” nonché all’art. 16 punto 6 del PAE vigente, che ritiene opportuno mantenere il frantoio nella sua attuale collocazione per la lavorazione del materiale estratto nel AEC “Ambito Estrattivo Comunale Ponte Guerro”, il proponente Frantoio Fondovalle s.r.l. si impegna alla delocalizzazione
dell’impianto di lavorazione inerti, denominato “Frantoio Vezzali”, dall’attuale sito in località Ponte Guerro all’area destinata ad ospitare gli impianti inserita nel Polo 8 del PAE e PPIP vigente, come graficamente indicato nella Tavola
n.5 “Planimetria di Sistemazione Finale con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1: 1.000.” per effetto della potenzialità estrattiva complessivamente accordata di mc. 500.000.
Relativamente alla tempistica per la delocalizzazione dell’impianto stesso, stante l’attuale crisi che investe il settore edilizio e infrastrutture, occorrerà prevedere realisticamente, oltre ai tempi i modi e le fasi esecutive per la realizzazione dell’impianto, la fase di smantellamento dell’esistente con la sistemazione dell’area dell’attuale sedime.
In sintesi la tempistica per la delocalizzazione può
essere così esposta:
- delocalizzazione impianto di lavorazione entro 5 anni dalla stipula dell’accordo in oggetto;
- progetto di spostamento dell’impianto nel PPIP del Polo 8 da presentare dopo il rilascio dell’autorizzazione estrattiva collegata a recupero ambientale dell’AEC;
- predisposizione dell’area atta a ricevere l’impianto di lavorazione nel PPIP del Polo 8 (area impiantistica) inizio dei lavori contestualmente alle opere di sistemazione morfologica definite nel Piano di Coltivazione e Sistemazione relativo all’area contigua “A1”;
- spostamento delle lavorazioni dall’area Tecnologica di via Corticella, con cessazione dell’attività dell’esistente, a quella di via Macchioni entro un periodo di cinque anni dalla stipula dell’accordo in oggetto;
- sistemazione dell’area di sedime entro 2 anni dal completamento dell’attività estrattiva relativa all’AEC Ponte Guerro prevista nella 1a fase estrattiva.
Eventuali proroghe, richieste e autorizzate faranno slittare le fasi dello stesso periodo.
A. 15 Principali opere e fasi di risistemazione finale e recupero
Per la risistemazione delle aree, si prevede in parte l’uso naturalistico per il soddisfacimento delle prescrizioni del PIAE pari al 50% delle aree estrattive di nuova previsione; di queste aree recuperate ad uso naturalistico il 40% saranno a zona boscata; la restante parte a zona agricola di rispetto (uso vegetazionale).
Altre destinazioni più puntuali potranno essere a “Parco Solare” ovvero ad aree di stoccaggio cumuli di materiali inerti prodotti dall’impianto di trasformazione delocalizzato all’interno dell’area impianti di Via Macchioni ovvero ampliamento del bacino di sedimentazione limi di lavaggio ghiaie, opere da meglio definire e concordare con l’Amministrazione Comunale.
Le scarpate di risistemazione saranno formate da terreno naturale, debitamente accantonato in fase di scavo, ed avranno una inclinazione di 20° oppure 30°; il ripristino di fondo cava, prudenzialmente, sarà realizzata con terreni naturali di riporto aventi uno spessore di ml.2,00. Per quanto riguarda l’area di sedime di realizzazione del bacino di sedimentazione limi si propongono scarpate di sistemazione a 30° e un tombamento con terreno naturale del fondo cava di ml. 1,00 con successivamente tombamento con sedimentazione limi per uno spessore di ml. 8,00 e completamento finale con 1,00 ml. di terreno vegetale finale. Qualora la messa in esercizio del bacino di sedimentazione limi avvenisse al termine dell’attività estrattiva della fase A, si vanuterà la possibilità di non procedere al tombamento di fondo cava con 1,00 di materiale terroso in quanto in tal caso non intercorrerà alcun periodo di “scopertura” del fondo cava con esposizione agli agenti atmosferici ed alle infiltrazioni esterne.
Tale materiale di fondo garantirà la protezione della falda, secondo gli «Indirizzi tecnici per la formazione della “proposta preliminare coordinata, unitaria di escavazione, risistemazione e recupero”».
Le Scarpate di sistemazione dell’AREA “A1” del Polo 8 avranno una inclinazione di 30° in modo tale da ottenere una maggiore superficie di fondo cava che opportunamente ripristinata ed impermeabilizzata sarà destinata ad uso impiantistico, collegata quindi alla zona impianti esistente interno al PPIP, per l’installazione del nuovo frantoio.
Saranno mantenuti gli arginelli perimetrali in terra, “definitivi” posti sul fronte sud dell’area impiantistica come indicato nella Tavola.5 “Planimetria di Sistemazione Finale con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1: 1.000”.
La possibilità di usare i limi di decantazione delle acque di lavaggio della ghiaia deriva dagli «Indirizzi tecnici per la formazione della “proposta preliminare coordinata, unitaria di escavazione, risistemazione e recupero”» e, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di limi con presenza di flocculanti tipo “acrilammide”, quest’ultimo utilizzo deriva dai contenuti della “Indagine conoscitiva sulla presenza di
“acrilammide” ed altri analiti nei limi, nelle acque di risulta e nelle acque sotterranee di impianti di frantumazione di materiali lapidei” di ARPA - MO del 11.03.2011, oltre a quelli della comunicazione della Provincia di Modena, del 04.04.2011, con chiarimento del contenuto normativo e pianificatorio nel quale si inserisce il documento ARPA citato.
Tutti gli aspetti relativi alle pendenze delle scarpate di sistemazione nonché le tipologie di materiali saranno operativamente trattati a livello dei Piani di Coltivazione e Sistemazione specifici nonché dal progetto degli impianti di lavorazione, in modo da poter valutare, fra l’altro, la stabilità delle scarpate e la “stagionatura” dei limi stessi.
Eventuali modifiche di pendenze delle scarpate di sistemazione nonché dei materiali di sistemazione non si considerano sostanziali rispetto a quelli definiti nella cartografia id progetto allegata, purché ovviamente conformi alle norme del PIAE e PAE e debitamente motivati e valutati negli specifici piani di coltivazione e sistemazione.
Come meglio evidenziato nelle Tavole n.5 “Planimetria di Sistemazione Finale con Individuazione delle Aree di intervento - Scala 1: 1.000” per l’area AEC e per il Polo 8 si è previsto:
- il ritombamento fino alla quota del piano di campagna dell’area verso est ed a ridosso della viabilità pubblica per la larghezza media di 40,00 ml. per l’area estrattiva “A2”;
- la predisposizione di un bacino di sedimentazione limi di stoccaggio limi derivamenti dall’impianto di trasformazioni inerti delocalizzato all’interno dell’area impianti a nord della Via Macchioni mediante idoneo sistema di pompaggio in modo tale da procedere al ritombamento della restante parte dell’area “A2” a piano campagna una volta esaurita l’azione sedimentativa del bacino stesso (il completo tombamento a piano campagna di questa area necessiterebbe infatti di quantitativi di materiale terroso elevati che potrebbero essere recuperati solo mediante lo sviluppo dell’attività estrattiva nella contigua area “B” che però sarà scansionata nel quinquennio successivo);
- il ritombamento fino alla quota del piano campagna dell’area estrattiva dell’AEC Ponte Guerro mediante utilizzo, per uno spessore di ml. 9,00 di limi derivanti dal ciclo di lavorazione inerti dell’impianto esistente di Via Corticella non ancora delocalizzato, con un finale tombamento dell’ultimo metro rimanente fino al piano campagna mediante materiale terroso (sarà valutata una sistemazione alla quota del
piano di campagna sensibilmente più bassa (ml. 1.00/1.50), se l’approfondimento in sede di presentazione di VIA prediligerà un uso naturalistico a “zona umida”);
- il tombamento dell’area estrattiva “B” con 2,00 ml. di materiale terroso dal piano di fondo cava.
Relativamente alla destinazione di area a servizio temporaneo degli impianti, preme precisare che già in data 14 luglio 2008 e in data 23 luglio 2008 prot. 81864 avente Cod.43.09, è stata presentata richiesta di ampliamento del piazzale adiacente gli impianti, al Comune di Spilamberto e alla Provincia di Modena, in successiva data 29 settembre 2008 è stata presentata alla Provincia di Modena osservazione avente Cod.43.10 al PTCP adottato per la modifica del perimetro del PTCP stesso alfine di consentire l’utilizzo di un’area maggiore per lo stoccaggio dei materiali da utilizzare negli impianti, (conglomerato cementizio e bituminoso e del frantoio di lavorazione inerti ghiaiosi da delocalizzare dal Ponte Guerro al Polo 8).
Da un esame puntuale dell’impianto di lavorazione inerti esistente denominato Frantoi Vezzali in Località Ponte Guerro emerge che l’area effettivamente occupata dagli impianti è pari a mq. 24.800 circa e le aree utilizzate per lo stoccaggio dei materiali lavorati è di mq. 31.180 circa per un totale di mq. 56.000 circa.
Le aree risultano parte in proprietà (Foglio 2 mappali 284-285 per un totale di mq. 8.380) e parte in concessione dal demanio pubblico per mq. 47.600 Le aree destinate a recupero naturalistico e le aree boscate saranno oggetto di specifica relazione agro- vegetazionale da inserire nel progetto del VIA (Valutazione impatto ambientale).
Riassuntivamente sono in previsione le seguenti aree di recupero naturalistico e boscate:
- SUPERFICIE IN SISTEMAZIONE AD USO NATURALISTICO SUPERFICIE MINIMA: 50% AREA DI INTERVENTO MQ. 111.450
SUPERFICIE IN PROGETTO: POLO 8 MQ. 47.612
AEC PONTE GUERRO MQ. 64.443
TOTALE MQ. 112.055
- SUPERFICIE BOSCATA
SUPERFICIE MINIMA: 40% AREA USO NATURALISTICO | MQ. | 44.580 |
SUPERFICIE IN PROGETTO: POLO 8 | MQ. | 15.445 |
AEC PONTE GUERRO | MQ. | 29.970 |
TOTALE | MQ. | 45.415 |
Naturalmente le aree sopra definite potranno essere modificate nella fase di redazione di V.I.A. e Piano di Coltivazione e Sistemazione specifico in base alle effettive aree di coltivazione e nel rispetto delle percentuali fissate nel PIAE approvato.
A.16 Condizioni di stabilità delle scarpate
Saranno eseguite verifiche in ambito degli specifici Piani di Coltivazione e Sistemazione ottemperando però, già in questa fase per quanto riguarda le geometrie di scavo, alle prescrizioni della normativa del PAE vigente.
Eventuali modifiche di pendenze delle scarpate di sistemazione come già descritto non si considerano sostanziali rispetto a quelli definiti nella cartografia id progetto allegata, purché ovviamente conformi alle norme del PIAE e PAE e debitamente motivati e valutati negli specifici piani di coltivazione e sistemazione.
A.17 opere di mitigazione ambientali e di raccordo con le aree contermini e la viabilità pubblica
In tutte le fasce di rispetto fra il ciglio superiore di scavo ed il confine dell’area di intervento sarà realizzato un arginello in terra; tali operazioni saranno definite in sede di Piano di Coltivazione e Sistemazione.
In particolare per l’area estrattiva dell’AEC sarà valutato in sede di VIA e successivo Piano di Coltivazione e Sistemazione l’eventuale necessità di realizzazione di terrapieno di mitigazione sul fronte nord, dove è presente il muro sponda sinistra del Fiume Xxxxxx.
Per quanto attiene il raccordo con la viabilità pubblica sia il traffico in entrata che in uscita avverrà dalla Nuova Via Macchioni con accessi da definire in sede dei piani di coltivazione e sistemazione per la coltivazione delle aree del Polo 8 ovvero dalla Via Corticella per l’AEC Ponte Guerro.
A.18 monitoraggio ambientale
Fermo restando quanto previsto dal PAE come misura preventiva le aree di rifornimento carburanti, i depositi di oli e altre
sostanze pericolose, saranno allestite in una area impermeabilizzata con sistema di raccolta di eventuali sversamenti accidentali.
Sarà prevista la realizzazione del monitoraggio ambientale in relazione alle seguenti matrici ambientali:
a) acque sotterranee;
b) acque superficiali;
c) rumori e polveri.
A.18.1 Acque sotterranee
Per quanto riguarda il Polo Estrattivo 8 il piano di monitoraggio delle acque sotterranee prenderà in considerazione la rete di punti di prelievo (piezometri) che tiene conto dei piezometri già presenti,con l’eventuale realizzazione di ulteriori piezometri. Il riferimento per l’allestimento del piano di monitoraggio sono le prescrizioni ARPA .
La rete di monitoraggio che sarà proposta verrà considerata come rete “integrata” a beneficio di tutte le attività che verranno messe in essere all’interno del Polo 8, sia di cava che di frantoio.
Ciò anche alla luce della risultante dello studio idrogeologico allegato al PPIP del Comune di Spilamberto nonché allo Studio Idrogeologico allegato alla presente proposta.
Per quanto riguarda l’AEC recependo le indicazioni fissate nello Studio Idrogeologico allegato alla presente proposta, i proponenti si impegnano alla realizzazione di piezometri (in misura di almeno 2) all’interno dell’area di intervento dell’AEC alfine di raccogliere dati utili di monitoraggio del livello di falda (soggiacenza) alfine di valutare nella successiva fase di predisposizione di VIA e di redazione del Piano di Coltivazione e sistemazione i rapporti tra le quote di fondo scavo e il franco di sicurezza di 1,50 ml dalla massima escursione di falda.
A.18.2 Acque superficiali
Le acque esterne al polo saranno mantenute nella loro sede e separate da quelle interne mediante un sistema perimetrale di fossi di guardia ed interventi di micro-modifica del reticolo minore di scolo (fossi).
Tale sistema superficiale di scolo consentirà il deflusso delle acque stesse nell’alveo del Fiume Xxxxxx.
In particolare per l’area estrattiva AEC a coltivazione e sistemazione morfologica completata le quote di piano campagna ripristinate dovrebbero garantire un naturale deflusso per gravità verso il Fiume Xxxxxx.
Qualora fosse definita la realizzazione di un piano campagna ribassato ad area umida, sarà predisposto un compluvio per la raccolta delle acque del piano ribassato eventualmente da convogliare fino allo scarico esistente utilizzato dal frantoio e che essendo autorizzato potrà essere mantenuto anche successivamente alla dismissione dell’impianto stesso con delocalizzazione all’area impianti.
Questo aspetto dovrà essere comunque valutato nella successiva fase di redazione del VIA e successivo Piano di Coltivazione e sistemazione.
A.18.3 Rumori e polveri
È prevista la realizzazione di uno schermo naturale in terra “arginello”, lungo il perimetro delle aree, di altezza tale da contenere i rumori e le polveri all’interno dell’area estrattiva.
Esso sarà formato da argini in terra posti all’esterno
del ciglio di scavo.
In particolare in prossimità dei perimetri estrattivi definiti all’interno del Polo 8 sono presenti bersagli, (abitazioni) per cui saranno eseguite schermature naturali (innalzamento argine e barriera verde) alfine di rispettare i limiti di legge.
Più in particolare gli arginelli potranno variare con altezza di ml. 1.50 sui lati senza presenza di bersagli sensibili; per arrivare fino alla altezza di ml. 2.00/2.50 in corrispondenza di abitazioni occupate.
In corrispondenza del confine delle aree di intervento verrà installata la recinzione e nella parte interna di questa sarà realizzato il fosso di guardia.
Gli argini realizzati saranno demoliti al completamento del ripristino previsto, salvo quelli posti sul lato sud della Via Macchioni, in quanto definitivi a mitigazione dell’area impianti.
I mezzi per il trasporto del materiale verso gli impianti di trasformazione o in entrata e in uscita dall’impianto di trasformazione (quando verrà delocalizzato nelle aree predisposte nel PPIP) saranno dotati di telone di copertura per il contenimento delle polveri.
Tutte le vie di transito da e per i cantieri e le strade interne all’area di cava, qualora non asfaltate, saranno irrorate con acqua durante il periodo estivo o in coincidenza di stagioni secche. Come saranno
mantenute umide tutte le superfici polverose, compresa l’area di scavo mediante frequenti bagnature nei periodi più secchi, al fine di limitare la diffusione eolica e il sollevamento della polvere da parte delle macchine operatrici o dei mezzi di trasporto.
Ogni mezzo e macchina operatrice (che dovrà essere conforme al D.Lgs 04/09/2002 n.26, sia come singola sorgente sonora che come sorgente complessiva) sarà sottoposto a:
⮚ controllo annuale dei gas di scarico e del buon funzionamento del motore dei mezzi;
⮚ controllo dell’integrità strutturale del sistema di scarico;
⮚ controllo sui silenziatori e della rumorosità;
Le stime degli impatti ambientali sui livelli di rumore e degli inquinanti atmosferici sia relative alle escavazioni che relative al traffico indotto saranno valutati nello Studio di Impatto Ambientale.
A.19 opere compensative
Relativamente ad opere cosiddette “Compensative”, da eseguire a carico dei singoli soggetti attuatori oltre ai normali ripristini delle aree di cava, occorre doverosamente precisare quanto segue in relazione all’importo che sarà definito: qualora la Legge Regionale n.17 del 18/07/1991 e sue modifiche in materia di disciplina delle attività estrattive, venisse modificata o sostituita con la previsione di variare le tariffe di escavazione in relazione ai quantitativi di materiale utile estratto nell’anno, tale onere sarà omnicomprensivo con la previsione di riassorbire i maggiori costi eventualmente già sostenuti sulle future opere ancora da eseguire.
B. RELAZIONE relativa al Comparto nord e alla Sotto-Zona A1 del Comparto Nord.
B.1
Il “Comparto Nord” del Polo n. 8 è sottoposto al Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica. La Proposta intende apportare modifiche al Piano, sostituendolo.
🡪 Interna al “Comparto Nord” si colloca l’ AREA TECNOLOGICA – costituita da:
- AREA IMPIANTISTICA di via Macchioni – in cui sono insediate le:
-attività di recupero di rifiuti inerti non pericolosi, di Xxx Xxxxxxxxx 0/0
-attività di produzione di conglomerati bituminosi di Xxx Xxxxxxxxx 0/0
-attività di produzione di conglomerati cementizi di Via Macchioni 5/2
- AREA ESTRATTIVA di Nuova Previsione ientificata come area “Sotto- A1” del comparto nord, dove è prevista estrazione di materiale ghiaioso, e, solo al termine, a conclusione del suo ripristino morfologico, sarà utilizzata quale AREA di SERVIZIO all’area impianti.
🡪 Interne al “Comparto Nord” e, in parte, interne all’ Area Tecnologica, trovano ubicazione le:
-AREE ESTRATTIVE PREGRESSE- già sfruttate a coltivazione di ghiaie, ripristinate, prossime al collaudo, dove non ci sono attività estrattive da autorizzare.
• Per quanto riguardo il Comparto Nord, le modifiche riguardano:
• la variazione del perimetro, rispetto al limite sud stabilito dal PPIP, facendolo coincidere con quello della viabilità attuale di via dei Macchioni, includendo l’area rimasta interclusa;
• l’individuazione di aree destinate esclusivamente al deposito e stoccaggio di materiali lapidei vergini e da materiali ghiaiosi da lavorare;
• l’individuazione di aree perimetrali di compensazione ambientale a contorno dell’area impianti e delle aree poste al suo servizio;
• l’individuazione di un’area di servizio per custodia all’Area Tecnologica;
• l’individuazione di un nuovo perimetro delle aree di cessione alla mano Pubblica previste dalle pregresse attività estrattive e il completamento degli allestimenti vegetazionali e ciclo pedonali al loro interno, previo svuotamento delle vasche di raccolta e sedimentazione limi di frantoio e modellamento morfologico delle loro aree di sedime;
• l’individuazione di una canalizzazione di raccolta e convogliamento a gravità delle acque bianche al fiume Xxxxxx;
I dettami contenuti nella convenzione, allegata alla Variante al Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica del PAE Comunale Polo 8, con atto di Delibera della Giunta Comunale n. 24 del 17 aprile 2012 sono stati ad oggi puntualmente perseguiti in merito:
a) alle aree destinate all’escavazione, la cui potenzialità estrattiva prevista con Variante Generale di P.P. per mc 305.000 di ghiaia, è stata completata e definita dai singoli Piani di Coltivazione e Sistemazione che consentiranno di portare a completo esaurimento nel prossimo biennio I quantitative residui derivanti dalla previgente pianificazione;
b) alla distribuzione e gestione delle aree destinate alla localizzazione di "impianti" e "frantoi" definendosi con tali dizioni, il complesso degli impianti di trasformazione degli inerti, comprensivi di frantoio, impianti di produzione conglomerato bituminoso, impianti di produzione calcestruzzo, impianti per il riciclaggio dei materiali inerti di demolizione, uffici, magazzini, depositi, piazzali, con particolare riferimento a spazi destinati anche alla rilocalizzazione del Frantoio Vezzali di via Corticella,
c) alle aree che sono state destinate alla realizzazione di opere di urbanizzazione primaria interne ed esterne al comparto, quali la viabilità nuova di Via Macchioni, nonchè di infrastrutture a supporto delle attività di trasformazione e lavorazione di materiali lapidei;
d) alle aree interessate agli interventi di recupero ambientale, di rinaturalizzazione e di mitigazione degli impatti indotti dalle previste attività estrattive e di lavorazione - trasformazione di materiali lapidei, sia relativamente ad aree ammesse alle escavazioni, sia relative ad aree di rispetto;
e) alle aree interessate dagli interventi di rinaturalizzazione attraverso la formazione di zone boscate e radure;
Tuttavia al fine di poter dotare l’area di una concreta tutela idrogeologica ed ambientale anche a fronte delle criticità riscontrate nel corso degli anni pregressi, in previsione anche della prevista delocalizzazione dell’impianto di frantumazione inerti di via Corticella all’interno dell’area definita dal P.P. con riferimento alle Norme particolareggiate di attuazione del PPIP e alle Planimetrie allegate, la Proposta prevede di apportare le modifiche che di seguito verranno specificate.
Premesso che lo studio idraulico ed idrogeologico svolto dall’xxx. Xxxxxx Xxxxxxx nel febbraio 2015 (allegato 5), ha preso in considerazione eventi particolarmente gravosi in termini di piene fluviali e relative quote idrometriche e oscillazioni della falda in diretto rapporto con il fiume, con l'obiettivo di stabilire le soglie di guardia per garantire la sicurezza delle aree impiantistiche interne al Polo 8, disposte nella parte centrale ribassata rispetto l'originario piano campagna.
L'attenzione nello studiare gli interventi di salvaguardia e messa in sicurezza delle aree interne al Polo 8 e, particolarmente, la nuova area destinata all'installazione dell'impianto di frantumazione inerti, è stata rivolta da una parte a prevenire l'ingresso di acque superficiali dall'esterno e dall'altra ad aggottare quelle sotterranee di infiltrazione lungo le pareti al piede delle scarpate. L'efficacia degli interventi posti in essere ha seguito una sequenza strategica, sequenziale e ad innesco progressivo concordemente con la gravità degli eventi da contrastare, ed è stata garantita dalla realizzazione di trincee e fossi drenanti sul fondo dell'area impianti ribassata.
L'esigenza di implementare soluzioni adeguate a mettere in sicurezza l'area impiantistica è stata motivata dalle determinazioni effettuate dallo studio idraulico dove la remota possibilità di risalite piezometriche dal fondo dell'area impianti è ora controllata dalla predisposizione di dreni a pettine, già realizzati, mentre la venuta laterale di acque sotterranee viene ora controllata con una trincea di captazione e successivo smaltimento con pompe adeguate. La raccolta e smaltimento di queste acque, è tarttato nel nuovo studio idraulico dell’ing. X. Xxxxxxx del 2019 che si allega. (all.6)
Agli interventi pocanzi elencati, peraltro risultati molto efficaci in situazioni di piogge intense ma che hanno tuttavia richiesto particolari attenzioni nella gestione delle acque e costi energetici notevoli, non sempre giustificati come in questa situazione di aree la cui morfologia potrebbe assicurare un deflusso naturale e sicuro in tutti i casi anche di eventi precipitosi o di allagamenti di rilievo.
Per tali ragioni, la Proposta prevede :
a) di modificare l’assetto morfologico finale delle due aree, interne alla perimetrazione del PPIP poste a quota ribassata rispetto al piano campagna, identificabili ad est da quella che è l’Area Tecnologica e ad ovest da quella che è risultata dalla coltivazione di cava da parte della
società Era2000 scarl, collegandole tra di loro ed alla stessa quota prevedendo lo smantellamento dei due bacini esistenti di decantazione dei limi di frantoio, oramai ricolmi e saturi, la cui funzione ora è assolta dalla laguna creata nell’are di coltivazione della Cava Dottora. Lo svuotamento dei limi, allorché palabili, consentiranno il loro riutilizzo a fini di ripristini morfologici ambientali all’interno del Polo 8 con la formazione di un’ampia area a quota ribassata che consentirà di prolungare i fossati esistenti nell’area impianti fino all’estremo margine di nord-ovest dell’area PPIP per far defluire naturalmente, senza operazioni di pompaggio, tutte le acque raccolte fino al fosso Rio Secco esistente. Si prevede inotre;
b) l’allestimento di un’area di servizio all’ “Area Impianti” adibita allo stoccaggio di acque raccolte nelle aree contermini e integrate dal bacino esistente ad est di via Ghiarole di proprietà del Frantoio Fondovalle, che garantirà un idoneo reintegro rispetto al fabbisogno complessivo del ciclo produttivo degli impianti, unitamente a quelle da prelevare dalle vasche di decantazione dei limi in sedimentazione;
c) di innalzare la quota del sedime interno all'area impiantistica, destinato alla realizzazione del Nuovo Frantoio per Inerti fissandola a circa
m. +2,00 dall’attuale quota impianto, azione rivolta da una parte a prevenire l'ingresso di acque superficiali dall'esterno, dall'altra ad aggottare quelle sotterranee di infiltrazione lungo le pareti al piede delle scarpate che provengono dai bacini posti subito ad est di via Ghiarole e infine di consentire un’idonea impermeabilizzazione all’area, così:
⮚ da prevedere la collocazione di un impianto di frantumazione inerti del tipo non a torre tradizionale, ma a sviluppo orizzontale dei componenti l’impianto al fine di ridurre, per quanto possibile, l’altezza complessiva ed in particolare l’altezza delle apparecchiature fonte di rumore, adottando ogni innovazione tecnologica disponibile per mitigare anche l’impatto paesaggistico;
⮚ da prevedere un frantoio per la macinazione delle ghiaie la cui soluzione a sviluppo orizzontale con gruppi di macinazione non più concentrati e “impilati”, ma dislocati in più punti, collegati con impianti a nastro, dotati di nebulizzazione integrata delle polveri per gestire le produzioni e gli accumuli, tali da escludere movimentazioni di pale e autocarri nel piazzale di lavorazione, consentirà di avere una notevole riduzione di sollevamento di polveri diffuse e di rumori. Tuttavia lo sviluppo orizzontale dell’impianto, dimensionato per una potenzialità
produttiva annua di mc. 250.000 richiede una superficie molto più ampia rispetto a quella prevista dal PPIP e pertanto l’area di occupazione prevista, indicata nelle planimetrie di progetto per l’insediamento dell’impianto di frantumazione sarà quella di xxx Xxxxxxxxx 0/0, comprensiva di quella assegnata dal PPIP e dell’attuale area di sedime dell’impianto di macinazione rifiuti inerti ex Sinerti, che in tal senso, dovrà essere smantellato per far posto appunto al frantoio;
d) di adibire a deposito di ghiaie in natura da lavorare provenienti dalle cave di giacimenti alluvionali i terreni identificati nella planimetria come area di servizio all’Area Impianti per lo stoccaggio di materiali inerti, che risulterà a seguito della prevista attività di estrazione identificata quale Sottozona A1 del Comparto Nord del Polo 8, sistemata morfologicamente a piazzale, realizzato in modo tale da garantire la sua impermeabilità, a quota di m. - 2,50 dal piano campagna il cui utilizzo potrà avvenire soltanto dopo l’avvenuta ultimazione delle opere preliminari di mitigazione degli impatti quali argini di protezione e piantumazioni;
e) di consentire l’utilizzo delle acque decantate dai bacini di sedimentazione dei limi provenienti dal frantoio, sia da quelli già esistenti e/o individuati nelle pianificazioni e autorizzazioni, sia quelli che potranno essere individuati e realizzati all’interno delle aree estrattive previste dal presente accordo sia nel Polo 8 che nell’ AEC.
f) lo spostamento dell’impianto di recupero inerti con stoccaggio e riciclo mediante operazioni di selezione e vagliatura di rifiuti inerti non pericolosi all’interno della perimetrazione dell’area impianti, nell’area di sud-ovest che sarà resa completamente disponibile e fruibile al termine dell’attività estrattiva autorizzata della cava Strada Macchioni, attualmente in corso, a seguito dell’avvenuta sistemazione morfologica delle sue aree coltivate. L’area verrà allestita a condizione che il suo utilizzo potrà avvenire soltanto dopo l’avvenuta ultimazione delle opere preliminari di mitigazione degli impatti quali argini di protezione e piantumazioni, nonché della realizzazione dei sistemi di raccolta, stoccaggio e allontanamento delle acque meteoriche e delle acque comunque confluenti nelle aree degli impianti. Tutti i sistemi di stoccaggio dovranno essere realizzati in modo tale da garantire la perfetta impermeabilità e tenuta idraulica del piazzale;
g) di adibire a deposito materiali lapidei vergini, ottenuti da macinazione in frantoio delle ghiaie e/o da inerti ottenuti dal recupero dei rifiuti inerti,
l’area posta a in posizione ovest, contigua ma esterna all’area impianti, più esattamente individuata su una porzione dell’area, su cui si è esaurita l’ attività estrattiva della cava Santa Xxxxx, quale zona a piano ribassato, a condizione che il suo utilizzo potrà avvenire soltanto dopo l’avvenuta ultimazione delle opere preliminari di mitigazione degli impatti quali argini di protezione e piantumazioni I cui sistemi di stoccaggio dovranno essere realizzati in modo tale da garantirne la permeabilità per consentire la ricarica della sottostante falda;
h) di consentire che sia riorganizzata l’area di accesso agli impianti produttivi in corrispondenza dell’immissione su via Macchioni all’altezza del civico n. 5 mediante definitiva collocazione e sistemazione dell’argine di mitigazione esistente, come da prescrizione, deliberata dalla Giunta Comunale di Spilamberto nella seduta n° 30 del 11/03/2015, ai sensi dell’articolo 2 dell’atto di accordo di pianificazione per la realizzazione della precedente nuova strada, per motivi di sicurezza stradale. Tale argine fungerà da barriera acustica e vegetazionale a schermatura dell’impianto, e il suo arretramento in prossimità del bivio renderà l’accesso più sicuro con maggiore visibilità. In quest’area prossima all’incrocio, in fregio alla via Macchioni si prevede la regolamentazione dei flussi dei mezzi in entrata e in uscita, con la collocazione degli impianti di pesatura delle materie prime in entrata e dei prodotti finiti in uscita e e strutture idonee di sorveglianza e gestione logistica.
i) di consentire il recupero dei fabbricati esistenti posti in fregio alla via Macchioni da destinare a Custodia degli impianti.
B.2 SINTESI
Le attività svolte all’interno dell’area Tecnologica di Via Macchioni e di Via Corticella sono condotte dalla ditta Frantoio Fondovalle srl, che ha improntato la propria attività all’insegna di una imprenditorialità innovativa, capace di valorizzare risorse e potenzialità, costruendo e rafforzando un ecosistema dell’innovazione che ha consentito di aggregare esigenze e interessi e costruire collegamenti più ampi, sfruttando al meglio l’economia aziendale circolare, di cui si è dotata, e si è impegnata al miglioramneto continuo delle proprie performance ambientali nell’ottica di avviare anche un percorso di certificazione EMAS, avendo già acquisito le certificazioni: ISO 14001:2015; OHSAS 18001; UNI EN ISO 9001:2015; SOA per OG1
OG3 OG6 OG8 –OS21 –OS26; RATING DI LEGALITA’; ANAGRAFE
ANTIMAFIA; WHITE LIST, ed elenco di merito degli operatori economici settore edile.
- Gli elementi della proposta e del progetto possono tradursi in significativi miglioramenti rispetto alla situazione attuale di seguito sintetizzati.
- Le modifiche apportate al PPIP – Variante 2011, consentono di avere un notevole miglioramento paesaggistico-ambientale con un aumento delle aree proposte in cessione al Comune che, ridistribuite lungo il confine con il fiume Xxxxxx, vanno a sommarsi e integrarsi con quelle di fruizione pubblica previste in cessione, in sinistra idraulica del fiume, dai soggetti cavatori secondo la Convenzione allegata alla variante di cui sopra al Comune di san Xxxxxxx. ( vedi Tav 7- 9)
- L’area impiantistica, già messa in sicurezza da possibili rischi di allagamento, essendo posta a Piano ribassato rispetto al P.C., mediante la creazione di un fossato che corre ai margini del suo perimetro di est e di ovest, secondo lo studio idraulico condotto dall’Ing X. Xxxxxxx nel 2015, di cui all’all. 5, prevede l’approntamento di opere importanti volte in tal senso, ad innalzare ulteriormente il livello di sicurezza.
- L’ulteriore studio idraulico condotto nel 2018-2019 di cui all’ all. 6 definisce l’opera definitiva di canalizzazione delle acque dell’intera area ribassata ricompresa nel Comparto Nord, con allontanamento a gravità nel Fiume Xxxxxx, azzerando di fatto i consumi energetici necessari per sollevamento e pompaggio delle acque da defluire.
- Tale intervento consentirà di evitare l’allagamento che persiste nell’arco di tutto l’anno sui terreni di proprietà pubblica, posti ad est di Via Ghiarole, attraverso la messa in opera di uno spingitubo che farà defluire le acque all’interno del comparto nord allontanandole come detto, e su di essi sarà possibile valutare ulteriori progetti di tutela e di valorizzazione ambientale.
- La progettazione ha preso in esame anche il potenziamento delle mitigazioni sui marggini sud-est e ovest dell’area tecnologica di Via Macchioni con un corretto inserimento paesaggistico di argini di mitigazione (tav. 7) per rendere, in particolare, compatibile il futuro insediamnto del
frantoio, che contribuiscono a ridurre le problematiche segnate nello studio di impatto acustico, dei cui all 7.
- Il progetto che interessa le aree di cessione al Comune prevede che I lavori potranno essere completati integralmente nell’arco di circa tre anni, con la possibilità di restuire anzitempo alla mano pubblica i bacini di stoccaggio attualmente in uso, previsti di maggiori dimensioni, dislocati nelle aree estrattive di nuova previsione, con conseguente incremento di ricarica della falda con esclusione di qualsiasi genere di contaminazione.
Sono inoltre previste importanti opere compensative, per la maggior parte orientate a realizzare infrastrutture a sostegno della mobilità sostenibile.
Indipendentemente dall’avvio della nuova prevista attività estrattiva il privato si impegna ad attuare in tempi certi, la realizzazione del primo stralcio della Ciclabile di collegamento tra le scuole di San Xxxx e la ciclabile Modena – Vignola.
Spilamberto 12 febbraio 2019
Indice
1. Premessa 1
2. Obiettivi dell’accordo 2 2
3. STATO DI FATTO 3
4. STATO DI PROGETTO 10
A. RELAZIONE relative all’ AEC, al Comparto Sud e alla Sotto-Zona A1 del Comparto Nord. 10
A.1 Stato Di Fatto Dei Luoghi 11
A.2 Principali Criteri, Modalità E Fasi Attuative. 12
A.2.1 Area D’intervento E Qualifica Dei Soggetti Proponenti 12
A.3 Xxxxxxx, Tutele E Rispetti 14
A.4 Ampliamento Polo 8 15
A.5. Aec “Ponte Guerro” 18
A.6 Distanze Di Rispetto Da Elementi E Manufatti Appartenenti A Reti Idrauliche, Viarie E Infrastrutturali In Generale. 21
A.7 Calcolo Geometrie 24
A.8 Geometrie Di Scavo Nel Polo Estrattivo 8 26
A.9 Geometrie Di Scavo Nell’aec “Ponte Guerro” 27
A.10 Geometrie Di Scavo: Considerazioni Generali Ulteriori 28
A.11 Risorse “Congelate 29
A.11 Interferenze Con Le Acque Superficiali 29
A.12 Suolo Pedogenizzato E Materiali Sterili: Aspetti Generali 30
A.12.1 Suolo Pedogenizzato E Materiali Sterili: Aspetti Specifici Del Polo 8 32
A.12.2 Suolo Pedogenizzato E Materiali Sterili: Aspetti Specifici Aec Ponte Guerro 33
A.13 Fasi Estrattive 34
A.14 Impianti Di Trasformazione 37
A.14.1 Premessa 37
A.15 Principali Opere E Fasi Di Risistemazione Finale E Recupero 38
A.16 Condizioni Di Stabilità Delle Scarpate 42
A.17 Opere Di Mitigazione Ambientali E Di Raccordo Con Le Aree Contermini E La Viabilità Pubblica 42
A.18 Monitoraggio Ambientale 42
A.18.1 Acque Sotterranee 43
A.18.2 Acque Superficiali 43
A.18.3 Rumori E Polveri 44
A.19 Opere Compensative 45
B. Relazione Relativa Al Comparto Nord E Alla Sotto-Zona A1 Del Comparto Nord. 45