CONTRATTO DI SERVIZIO
PROPOSTA DI
CONTRATTO DI SERVIZIO
Per l’affidamento a Capitale Lavoro S.p.A. del progetto Laboratori per l’autonomia – CENTRO POLIFUNZIONALE PERMANENTE PER L’INTEGRAZIONE NELLA PROVINCIA DI ROMA
L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI ROMA E
CAPITALE LAVORO SPA
L’anno……. il giorno ….. del mese di …. in Roma, Viale di Villa Pamphili 84, presso la sede del
– U.E. “Servizio di Polizia Provinciale e Protezione Civile”
TRA
L’Amministrazione Provinciale di Roma, U.E. “Servizio di Polizia Provinciale e Protezione Civile” con sede in Roma, Viale di Villa Pamphili, 84 nella persona del Direttore Xxxx Xxxxxxxx, domiciliato presso la sede dell’Amministrazione Provinciale, di seguito denominata breviter Provincia ovvero Amministrazione
E
Capitale Lavoro S.p.A. (in appresso denominata Capitale Lavoro), con sede legale in Roma, via Tirso n. 26, che interviene nel presente atto nella persona dell’Amministratore Delegato xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxx
INDICE GENERALE
Art. 1 – Premesse 3
Art. 2 – Oggetto e limiti del Contratto 3
Art. 4 – Obblighi di Capitale Lavoro 3
Art. 5 – Durata 4
Art. 6 – Modalità di esecuzione 4
Art. 7 –Verifiche sui prodotti e proprietà degli stessi 4
Art. 9 – Rendicontazione e pagamenti 5
Art. 10 – Norme regolatrici del Contratto 5
Art. 11 – Manleva 5
Art. 12 – Recesso 5
Art. 13 – Risoluzione 5
Art. 14 - Tutela della privacy 5
Art.15 - Oneri fiscali 5
Art. 16 – Domicilio delle parti 5
Art. 17 – Foro competente 6
Art. 18 – Disposizioni finali 6
VISTI
- l’atto di costituzione della Società del 02 agosto 2002 firmato dal Notaio Xxxxxxx Xx Xxxxxxxx in Xxxx (Xxx. 00000 - racc. 7317);
1
- il nuovo statuto di Capitale Lavoro SpA, di cui al rogito notarile rep. n 25208 e racc. n. 14963 firmato dal Notaio Xxxxxxx Xxxxxxx a Roma il 20 ottobre 2008;
- in particolare, gli artt., 4, 7 8, 9, 11, 13, 16 e 17, del citato statuto, i quali, regolamentando rispettivamente l’oggetto sociale, le modalità di svolgimento delle attività, il capitale sociale ed azioni, i compiti dell’assemblea, la presidenza dell’assemblea, i poteri del consiglio di amministrazione, il collegio sindacale e la gestione del bilancio, configurano Capitale Lavoro come soggetto “in house” della amministrazione provinciale di Roma;
PREMESSO che
- l’affidamento in oggetto mira a consentire la realizzazione degli interventi interessati da parte di un soggetto che, in quanto in house e dotato delle specifiche competenze necessarie ad una migliore attuazione degli interventi previsti, garantisce una gestione dell’intervento maggiormente economica, efficace ed efficiente;
- l’U.E. “Servizio di Polizia Provinciale e Protezione Civile” della Provincia di Roma necessita di un supporto per la realizzazione del progetto “Laboratori per l’autonomia – CENTRO POLIFUNZIONALE PERMANENTE PER L’INTEGRAZIONE NELLA PROVINCIA DI ROMA”.
CONSIDERATO che:
- lo statuto di Capitale Lavoro definisce come costituenti l’oggetto sociale della società stessa “le attività relative al supporto per gli uffici dell’Amministrazione Provinciale di Roma, alla gestione di servizi per l’impiego e formazione professionale in coerenza con gli obiettivi di valorizzazione e potenziamento dell’insostituibile ruolo strategico delle nuove Funzioni degli Enti Locali in materia di politiche attive per il lavoro inclusa la formazione professionale a seguito del trasferimento delle relative competenze da parte della Regione Lazio”;
- l’esperienza maturata da Capitale Lavoro nei settori sopra citati ha permesso alla società di dotarsi delle particolari competenze e delle specifiche professionalità idonee a garantire una migliore gestione degli interventi pubblici indirizzati al sostegno di tali settori;
- Capitale Lavoro, anche alla luce delle modifiche recentemente introdotte al proprio statuto societario, a cui espressamente si rinvia anche per la motivazione del presente atto, risulta qualificabile quale soggetto “in house” della Provincia di Roma, secondo l’interpretazione fornita dalla prevalente giurisprudenza comunitaria e nazionale formatasi in materia, a fronte della ricorrenza dei requisiti del “controllo analogo” e della ”attività prevalente”;
- dall’esame del sopraindicato statuto sociale risulta infatti che la Provincia di Roma dispone di un penetrante e dominante controllo sulla: 1) struttura della società, attraverso, la detenzione della maggioranza assoluta delle azioni costituenti il capitale sociale; 2) attività sociale, attraverso, tra l’altro, gli obblighi di operare “esclusivamente per conto della Provincia di Roma” e mantenere una struttura tale da garantire che l’attività di indirizzo, programmazione, vigilanza e controllo da parte della Provincia di Roma, assumano le analoghe caratteristiche dell’attività svolta da quest’ultima con riguardo alla gestione dei propri servizi pubblici e trasmettere, con periodicità semestrale, all’Assemblea dei soci dei report dettagliati sulle attività svolte o ancora in essere; la sussistenza del requisito della “attività prevalente” risulta confermata da quanto sopra indicato in merito al controllo della Provincia di Roma
sull’attività sociale, nello specifico dall’art. 3 p. 4 del citato statuto secondo cui Capitale Lavoro opera esclusivamente su incarico della Provincia di Roma;
RITENUTO OPPORTUNO per i motivi esposti
- l’affidamento a Capitale Lavoro di incarichi relativi alla realizzazione delle attività di supporto e di collaborazione necessari per la realizzazione del progetto in discorso;
- assicurare, nell’ambito della realizzazione delle operazioni da parte di Capitale Lavoro, la gestione delle attività in un’ottica di economicità ed efficienza;
TUTTO CIÒ PREMESSO
SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1 – Premesse
Le premesse sono parte integrante e sostanziale del presente Contratto.
Art. 2 – Oggetto e limiti del Contratto
Con il presente Contratto vengono disciplinati i rapporti giuridici tra la Provincia di Roma e Capitale Lavoro per la realizzazione delle attività di supporto e di collaborazione necessari per la realizzazione del Progetto denominato “Laboratori per l’Autonomia” che dovranno essere svolte secondo le modalità previste negli articoli successivi.
Capitale Lavoro si impegna ad eseguire le prestazioni in attuazione del presente Contratto nei modi e nei limiti stabiliti dal presente atto.
Art. 3 – Impegni della Provincia
La Provincia si obbliga:
- a collaborare con Capitale Lavoro fornendo tutte le indicazioni utili previste dal presente atto per la positiva realizzazione dell’attività predetta.
Art. 4 – Obblighi di Capitale Lavoro
Nell’esercizio delle funzioni di gestione delle operazioni oggetto del presente Contratto, Capitale Lavoro ha l’obbligo di:
1. osservare tutte le disposizioni previste dalla normativa, nazionale e regionale;
2. garantire l'esistenza di un sistema gestionale informatizzato per la registrazione e la conservazione dei dati contabili relativi alle operazioni attribuite;
3. a tal di cui ai punti precedenti, assicurare, nel corso dell’intero periodo di attuazione delle iniziative affidate, i necessari raccordi con l’Amministrazione Provinciale, impegnandosi ad adeguare le attività ad eventuali indirizzi o specifiche richieste formulate dalla medesima Amministrazione;
4. assicurare la tenuta di un sistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata per tutte le operazioni nell'attuazione degli interventi, ferme restando le norme contabili nazionali;
5. esibire la documentazione giustificativa delle attività svolte e dei relativi pagamenti ricevuti ad ogni richiesta dei competenti organi di controllo provinciali, regionali, nazionali e comunitari;
6. conservare la predetta documentazione, in originale, per il periodo di cinque anni dall’acquisizione da parte della Provincia dell’ultimo saldo;
7. predisporre la presenza di personale idoneo ad assistere ed agevolare i funzionari incaricati del controllo;
8. osservare la normativa comunitaria e nazionale in materia di concorrenza, aiuti di stato e appalti pubblici;
Art. 5 – Durata
Il presente Contratto decorre dalla data della sua sottoscrizione da parte dei contraenti e ha ……..
Art. 6 – Modalità di esecuzione
Capitale Lavoro si obbliga ad eseguire le prestazioni oggetto del presente Contratto a regola d’arte, nel rispetto delle norme vigenti e secondo le condizioni, le modalità, i termini e le prescrizioni contenute nel presente Contratto.
Qualora nello svolgimento delle attività oggetto del presente contratto, si rendesse necessario ricorrere all’acquisto di beni o servizi o all’affidamento di attività in concessione, è tenuto a rispettare le regole di concorrenza e trasparenza del mercato e la normativa comunitaria e nazionale in materia di appalti pubblici e aiuti di stato.
È facoltà della Provincia procedere, in qualsiasi momento e anche senza preavviso, alle opportune verifiche sulla piena e corretta esecuzione del presente Contratto e, a tal fine, Capitale Lavoro si impegna a prestare ogni necessaria collaborazione al riguardo.
Art. 7 –Verifiche sui prodotti e proprietà degli stessi
Salva ogni diversa modalità di verifica che la Provincia intenderà disporre in corso d’opera, i servizi realizzati da Capitale Lavoro saranno verificati sotto il profilo della corrispondenza, adeguatezza e tempestività.
Tutti i prodotti realizzati nel corso dello svolgimento delle attività saranno di proprietà esclusiva della Provincia di Roma e Capitale lavoro non potrà utilizzare in tutto o in parte tali prodotti, se non previa espressa autorizzazione da parte della Provincia.
Art. 8 - Corrispettivo economico
Con il presente contratto si affida alla Società Capitale Lavoro la prima parte già corrisposta dal Ministero dell’Interno- Dipartimento Libertà Civili Immigrazione e dalla Prefettura di Roma alla Provincia di Roma pari a 491.140,00 euro, per le attività di supporto e di collaborazione necessarie per la predisposizione della prima parte del Programma suesposto; il restante corrispettivo economico, contemplato nel progetto stesso, verrà affidato con apposito atto successivo alla Società Capitale lavoro Spa.
Art. 9 – Rendicontazione e pagamenti
Il trasferimento del corrispettivo di euro 491.140,00 a Capitale Lavoro per tutta l’attività descritta nell’allegato, parte integrante del presente contratto, avverrà contestualmente all’approvazione del progetto esecutivo.
Art. 10 – Norme regolatrici del Contratto
Il Contratto deve essere eseguita con l’osservanza di tutti i patti, oneri e condizioni previste dalle clausole del presente atto, dalle vigenti norme della contabilità di Stato, dalle disposizioni del codice civile e dai principi e dalle norme in materia di affidamenti “in house” ricavabili dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale.
I sottoscrittori del presente Contratto si impegnano ad operare nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti.
È espressamente convenuto che il presente atto si risolva qualora si accerti che la gestione dei finanziamenti non avvenga, per qualsiasi causa, secondo i tempi e le modalità del presente accordo.
Art. 11 – Manleva
Capitale Lavoro si obbliga a tenere indenne l’Amministrazione da qualsiasi danno a terzi derivante dall’esecuzione del presente Contratto.
Art. 12 – Recesso
L’Amministrazione Provinciale si riserva la facoltà di recedere del presente Contratto dandone congruo preavviso senza diritto ad alcuna pretesa risarcitoria, purché tenga indenne l’affidatario delle spese sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno (art. 1671 c.c.).
Art. 13 – Risoluzione
Qualora Capitale Lavoro non osservi uno o più degli obblighi indicati all’art. 4, l’Amministrazione Provinciale si riserva la facoltà di procedere alla risoluzione unilaterale del presente Contratto per inadempimento (art. 1453 c.c.).
Art. 14 - Tutela della privacy
Capitale Lavoro si impegna ad osservare la massima riservatezza nei confronti delle notizie di qualsiasi natura comunque acquisite nello svolgimento delle attività oggetto del presente Contratto.
Art.15 - Oneri fiscali
Ogni spesa relativa al presente Contratto sono a carico di Capitale Lavoro.
Art. 16 – Domicilio delle parti
Agli effetti del presente Contratto, le parti contraenti eleggono domicilio presso le rispettive sedi legali.
Art. 17 – Foro competente
Foro competente per qualsivoglia controversia che dovesse originarsi nell'interpretazione o nell'esecuzione del presente atto è esclusivamente quello di Roma.
Art. 18 – Disposizioni finali
Per tutto quanto non previsto espressamente del presente Contratto, le parti fanno riferimento alla legislazione vigente in materia.
Qualsiasi integrazione o modifica del presente contratto deve essere effettuata per iscritto e firmata da ambo le parti.
Il presente contratto letto e sottoscritto dai soggetti firmatari in quanto risulta in tutto conforme alla loro volontà, si compone di n. 7 pagine e viene redatto in duplice originale.
Tutte le comunicazioni alla Provincia vanno indirizzate a:
Provincia di Roma – U.E. “Servizio di Polizia Provinciale e Protezione Civile”– Xxxxx xx Xxxxx Xxxxxxxx, 00, 00000 – Xxxx.
Le comunicazioni per Capitale Lavoro S.p.A. vanno indirizzate a: Capitale Lavoro SpA. – Xxx Xxxxx 00 – 00000 Xxxx.
Il presente contratto entra in vigore alla data della sottoscrizione.
Roma, ………
Per Capitale Lavoro S.p.A. Per l'Amministrazione Provinciale l'Amministratore Delegato
Il Direttore dell’ U.E. “Servizio di Polizia Provinciale e Protezione Civile”
Xxxx. XXXX XXXXXXXX
Allegati:
Laboratori per l’autonomia
Centro Polifunzionale Permanente d’Integrazione nella Provincia di Roma
Linee guida per un progetto operativo biennale
Gennaio 2010
1) PREMESSA
Sebbene nell’ultimo anno il flusso migratorio verso l’Italia sia leggermente diminuito ancora forte è la pressione sul consolidato sistema di accoglienza nazionale, con particolare riferimento a coloro che richiedono nel nostro Paese una protezione internazionale. Questa situazione assume particolari criticità proprio nella Provincia di Roma. All’arrivo costante di nuovi migranti si aggiunge la richiesta di accoglienza dei rifugiati che, pur stando in Italia da anni, dimostrano una diffusa difficoltà nel raggiungimento di una solida e duratura autonomia socio economica. Ciò si traduce
nell’avere come unica concreta prospettiva l’uscire ed il rientrare ciclicamente nei circuito dell’accoglienza o, in molti casi, nel sopravvivere in situazioni informali e degradate, ad alto rischio di devianza e di reclutamento da parte della criminalità organizzata.
Se da un lato questa situazione dimostra le qualità del nostro Bel Paese, che è in grado di garantire un’accoglienza dignitosa e di qualità ad un alto numero di richiedenti asilo e di rifugiati, dall’altro ancora molta strada è da compiere per supportare il raggiungimento di in’integrazione e di una solida e duratura autonomia.
Esempi sperimentali molto positivi, come il Centro Polifunzionale Enea nel Comune di Roma e numerosi progetti del Circuito SPRAR, dimostrano come questa sia una strategia fruttuosa, una filosofia da riprodurre, ampliare e continuare a percorrere nel nostro Paese.
Nella Provincia di Roma le criticità che concorrono a portare ad una mancata uscita ed emancipazione dei rifugiati dai circuiti dell’accoglienza ed ad uno sviluppo di situazioni informali, sono principalmente tre:
a) le metropoli, ed in particolare Roma, con le loro intrinseche complessità e difficoltà, iniziano a non rappresentare più una concreta possibilità di integrazione. Questo spesso si traduce nella difficoltà da parte dei rifugiati a raggiungere una solida autonomia durante l’accoglienza che il Ministero dell’interno, la Prefettura di Roma, il Comune di Roma e altri Enti garantiscono nella città, con un conseguente appesantimento del sistema di accoglienza cittadino, ulteriormente stressato dall’arrivo costante e crescente di nuovi richiedenti asilo;
b) nella Provincia di Roma esistono ancora oggi, oltre a quelle dedicate dalle istituzioni, diverse opportunità di accoglienza spontanee, soluzioni precarie in “non luoghi” dove è impossibile tracciare costruttivi percorsi di autonomia. Spazi e luoghi dove forte è la tendenza ad utilizzare soluzioni precarie e informali che, seppur degradanti e autoemarginanti, vengono identificate spesso dai richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione sussidiaria come opportunità parallele e alternative al sistema di accoglienza istituzionale;
c) i richiedenti asilo riscontrano notevoli difficoltà durante la loro permanenza nei C.A.R.A. ad acquisire strumenti basilari necessari al raggiungimento di una solida autonomia. La conoscenza della lingua italiana, il recupero del senso di se, la scoperta e la conoscenza del nuovo contesto territoriale in cui si trovano che può apparire caotico, complesso e comunque ben diverso da quello di origine, sono strumenti strategici e centrali per essere in grado di uscire definitivamente dal circuito dell’accoglienza. D’altronde le primarie necessità alloggiative, sanitarie e di preparazione alle audizioni delle Commissioni Territoriali, oltre all’alto numero di ospiti presenti, rendono un lavoro personalizzato ed efficace di acquisizione di tali strumenti estremamente complesso, nonostante i saperi, le energie e l’alta qualità che i soggetti gestori dei C.A.R.A. esprimono quotidianamente. Questo si traduce spesso, una volta riconosciuto lo status e finito il tempo di permanenza nei Centri, in un dover partire da zero, ricorrendo nuovamente al circuito dell’accoglienza o a situazioni informali, non avendo gli strumenti per il raggiungimento dell’autonomia socio-lavorativa ed abitativa.
Criticità che sono acuite in presenza di richiedenti asilo e rifugiati appartenenti a categorie vulnerabili (vittime di tortura, vittime di violenze/abusi, singoli adulti con minori, portatori di handicap fisici e persone con disagio mentale).
Non si tratta quindi di accrescere i già numerosi posti disponibili di accoglienza, anche partendo dal presupposto che Roma e la sua Provincia non possono sostenere una crescita del flusso migratorio di richiedenti asilo e rifugiati, ma di contribuire a consolidare un sistema di servizi tesi a dare ai rifugiati quegli strumenti necessari per supportarli nella complessa opera di raggiungimento di una solida e duratura autonomia.
Il progetto “Laboratori per l’autonomia” nasce dall’ esigenza di sperimentare quindi una nuova tipologia di centro nelle zone periferiche e peri-urbane della Capitale , dedicato all’integrazione dei richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione sussidiaria, promuovendo e rafforzando il sistema di rete a livello provinciale e nazionale. Un progetto che si pone quindi come elemento di supporto al sistema di accoglienza e integrazione già attivo sul territorio nazionale, ed in particolare nella Provincia di Roma.
Un centro di servizi dove richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione sussidiaria possano trovare una struttura capace di supportarli nella difficile strada della propria autonomia, anche promuovendo la messa in rete di opportunità e risorse presenti sul territorio, creando un innovativo Centro polivalente a supporto dei CARA, garantendo il supporto e la prosecuzione del percorso di integrazione avviato. È quindi la sperimentazione di un modello di accoglienza dinamico, in rete con le strutture già attive sul territorio in sinergia con le agenzie di formazione e di orientamento al lavoro che, partendo dalla città, funga anche da ponte per far conoscere e sperimentale le tante opportunità che i comuni piccoli e medi della Provincia di Roma possono offrire ai rifugiati per una vita autonoma, dignitosa e di qualità.
Il progetto rappresenta un ricco laboratorio capace di includere le esperienze finora realizzate dalle istituzioni, dalle associazioni, dal privato sociale e dalle realtà d’impresa ed economiche. Si tratta di attuare un passaggio culturale profondo: da una visione di servizi statici e autoreferenziali a un approccio dinamico e processuale che sappia differenziare servizi e strumenti al fine di essere concretamente incisivi per supportare gli ospiti verso un coerente e sostenibile percorso migratorio.
Il progetto “Laboratori per l’autonomia” si pone anche come ulteriore strumento per contrastare le tendenze “informali che troppo spesso portano a fenomeni di emarginazione, di mancata integrazione, se non di sfruttamento. Un nuovo laboratorio che parta dalla storia, dall’ esperienza, dai bisogni e dalle aspettative della singola persona accolta, per accompagnarla verso una solida e duratura autonomia.
2) IL CENTRO POLIFUNZIONALE PERMANENTE D’INTEGRAZIONE
Si intende creare e supportare lo sviluppo di un innovativo e sperimentale sistema di qualità per supportare il raggiungimento dell’autonomia rivolto all’integrazione per 160 richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione sussidiaria, con strumenti e metodologie innovative.
Si tratta quindi per ogni anno di sperimentazione di garantire un percorso verso una solida e duratura autonomia a 80 rifugiati.
Un’integrazione che parta dall’insegnamento della lingua italiana, elemento strategico per una concreta integrazione, sino alla formazione professionale, passando quindi ai saperi delle comunità locali, alla scoperta dei territori e delle sue tradizioni, qualità e realtà economiche e produttive, al counseling e al supporto socio-psicologico, alla conoscenza e al corretto utilizzo dei numerosi servizi che il territorio garantisce. In altre parole fornire strumenti per essere autonomi, guardando
anche alle possibilità rappresentate dai piccoli e medi comuni della Provincia di Roma, spesso unica valida alternativa alle complessità rappresentate dalla Capitale.
Servizi per il raggiungimento di un’autonomia abitativa e lavorativa quindi, ma tesi sempre a stimolare e a mantenere alta la motivazione durante tutto il percorso, spesso complesso, che porta al raggiungimento di una buona qualità complessiva della vita. Un percorso che parta dalla pratica dei propri diritti e dei propri doveri in un contesto territoriale nuovo in cui i rifugiati si trovano per necessità più che per scelta e nel quale devono essere supportati nel ricostruirsi una vita. Quasi sempre distanti dalla propria famiglia e dai propri affetti.
Elemento strategico progettuale per supportare i rifugiati nel raggiungimento di una solida e duratura autonomia è il supporto alla formazione professionale e alla ricerca dell’impiego. Questa attività portante sarà sviluppata attraverso una primo moneto dedicato a fornire quegli strumenti di base che permettano ai partecipanti di poter fruire al meglio delle occasioni di formazione professionale, di stages e tirocini e di inserimento nel mondo del lavoro (fruizione dei servizi con particolare attenzione a quelli web, ricerca del lavoro, saper fare e diffondere correttamente un CV, affrontare le diverse tipologie di colloqui di lavoro, selezionare gli annunci di lavoro, migliorare la conoscenza dell’italiano con particolare riferimento al linguaggio legato alle diverse tipologie di lavoro, ecc.). Oltre a corsi di formazione professionale e microprogetti di inserimento professionale costruiti ad hoc, partendo dalle specificità dei singoli partecipanti al progetto, i rifugiati potranno fruire dei servizi a sostegno dell'occupazione attraverso azioni di formazione, orientamento e accompagnamento garantiti dalla Provincia di Roma, che ha messo a disposizione venti milioni di euro per tali attività grazie ai Fondi europei messi a disposizione dalla Regione Lazio. Un finanziamento che prevede la possibilità di garantire un "sostegno al reddito" pari a 5 euro per ogni ora di formazione (circa 500 euro al mese); previsti anche incentivi per le aziende che al termine assumeranno in forma stabile o per la nascita di nuove imprese.
Proprio partendo da questi presupposti si intende realizzare un primo Centro Polifunzionale di Integrazione Permanente in una delle numerose strutture disponibile della Provincia di Roma nelle zone periferiche e peri-urbanane della Capitale. Aree ben collegate con Roma e i suoi servizi, dove spesso risiedono numerosi rifugiati in situazioni pseudo informali, che rappresentano anche un ottimale punto di partenza per scoprire i piccoli e medi comuni della Provincia, oltre a diventare un concreto strumento di supporto per le attività di integrazione dei CARA, con particolare riferimento a quello di Castelnuovo di Porto. In altre parole un centro si servizi che proponga un percorso complessivo ai partecipanti, capace di fornire tutti gli strumenti necessari per il raggiungimento dell’autonomia e che stimoli il contatto dei partecipanti con la parte più sana della nostra società, comprendendo e praticando i propri diritti, ma anche i propri doveri.
Un Centro che riesca, attraverso innovativi servizi e attività, a garantire un supporto nella ricerca di un lavoro e di una casa, ma anche alla conquista di una qualità della vita e di un’integrazione a 360 gradi, dalla socialità alla cultura, dall’ arte al tempo libero, sino alla scoperta della Provincia, dei suoi servizi, delle sue procedure e regole, dando al territorio un ruolo da protagonista nei processi di integrazione.
3) OBIETTIVI
L’obiettivo principale del progetto è quello di effettuare una concreta opera di orientamento dei partecipanti verso i diversi servizi disponibili e sostenerli nel recupero della propria autonomia, favorendo quindi l’informazione e l’accesso ai diritti. La filosofia progettuale parte proprio dalla
percezione dei rifugiati non come una categoria indistinta, ma come persone con storie, esperienze, bisogni e aspettative diverse, con specificità culturali diverse, con saperi ed energie che se supportate e valorizzate, possono contribuire ad arricchire il nostro Paese. Comprendere queste differenze e queste specificità significa costruire “su misura” percorsi verso l’autonomia che sappiano valorizzare le differenze, non come momento di divisione, ma come elemento di arricchimento per i rifugiati e per la popolazione del territorio.
In particolare si intende:
a) prendere in carico 80 richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione sussidiaria ogni anno garantendo il supporto per il raggiungimento di una duratura autonomia socio abitativa. Per ogni anno gli 80 beneficiari del progetto saranno individuati tra gli ospiti dei CARA, con particolare riferimento a quello di Castelnuovo di Porto, e tra coloro che vivono nelle situazioni informali presenti nella Provincia di Roma, con particolare riferimento alle categorie vulnerabili;
b) contrastare il concreto rischio di esporre soggetti particolarmente fragili come i rifugiati all’arruolamento della malavita organizzata e ad una cultura di cittadinanza informale che non si basa sul concetto della legalità e dei diritti e doveri;
c) creazione e sperimentazione di un’esperienza che si possa configurare come “buona pratica”, quindi replicabile in altri contesti, per una coerente integrazione degli stranieri in Italia. Quindi un attento e costante monitoraggio teso, da un lato a realizzare tempestivamente eventuali accorgimenti per accrescere la qualità dei servizi e delle attività offerte, dall’altro a valorizzare i risultati raggiunti sul territorio provinciale, nazionale e internazionale;
d) promozione e realizzazione di percorsi di formazione permanente a favore degli operatori territoriali istituzionali impegnati nell’accoglienza e nell’inserimento dei rifugiati.
e) sviluppo di parternership e alleanze significative all'interno dell'Amministrazione Provinciale (assessorati, dipartimenti, uffici extradipartimentali e aziende collegate) e con tutte le altre istituzioni e organizzazioni (Prefettura, Regione, Comuni, Associazioni) che hanno un ruolo significativo nello sviluppo di programmi a favore dei rifugiati per valorizzare, stimolare e sviluppare progetti innovativi e metodologie efficaci.
f) sviluppo di un “sistema” locale che punti al massimo coinvolgimento del territorio, sia attraverso la fruizione dei servizi del centro da parte dei cittadini, sia attraverso il contributo delle associazioni e delle istituzioni all’ ideazione e alla realizzazione di attività innovative di integrazione, sia attraverso la conoscenza, da parte degli ospiti del territorio e delle sue molteplici opportunità.
4) I SERVIZI EROGATI
Durante tutto il periodo di partecipazione dei rifugiati al progetto saranno realizzate innovative e qualificanti attività tese al raggiungimento dell’autonomia. Ai partecipanti sarà garantita ogni mese, in base all’effettiva presenza, un abbonamento per fruire del trasporto pubblico nella Provincia di Roma, al fine di stimolare e agevolare la scoperta autonoma del territorio e la ricerca di un impiego, nonché un rimborso di 3 € al giorno per le spese di vitto connesse al pranzo, visto l’impegno giornaliero richiesto.
In particolare saranno garantiti:
A. Affidamento dei servizi, consistente nella realizzazione, pubblicazione ed espletamento del Bando pubblico per l’assegnazione di servizi relativi all’esecuzione del progetto.
X. Xxxxxxxxxx e assistenza ai partecipanti al progetto, consistente in:
b.1 registrazione dei partecipanti e primo colloquio di inserimento;
b.2 monitoraggio e verifica fruizione attività e servizi da parte dei partecipanti;
b.3 gestione dei fogli firma per i partecipanti;
b.4 segnalazione problematiche dei partecipanti;
b.5 apertura e chiusura delle sale e delle aule limitatamente agli orari di attività;
b.6 gestione delle attività connesse alla socialità tra i partecipanti;
b.7 sportello informativo rivolto ai partecipanti al progetto e al territorio.
C. Utenze, vitto e fornitura abbonamento al trasporto pubblico, consistente in:
x.0 xxxxxx xxx xxxxxx (xxxx, gas, acqua, rifiuti, telefono, ecc.);
c.2 fornitura di abbonamenti mensili al trasporto pubblico per i partecipanti al progetto;
c.4 rimborso spese per il pranzo dei partecipanti;
c.3 beni di facile consumo e cancelleria;
c.4 servizi di igiene ambientale e piccola manutenzione.
D. Assistenza sociale e psicologica, consistente in:
d.1 counseling. Il Counselor rappresenta la figura fondamentale per la creazione di un rapporto di fiducia e di rispetto con i partecipanti al progetto, premessa per poter costruire insieme un percorso di formazione e di integrazione “su misura”, che sappia configurarsi partendo dalla storia, dalle esperienze, dalle capacità ma anche dalle aspettative e dalle volontà di ognuno dei partecipanti al progetto. Una figura di riferimento necessaria per comprendere le difficoltà che i partecipanti al progetto incontrano, rilevando necessità e accogliendo suggerimenti e consigli utili.
c.2 assistenza psicologica. Tale servizio deve garantire l’assistenza psicologica per i partecipanti al progetto con uno psicologo esperto nella presa in carico di persone che presentano i sintomi di disturbi post-traumatici da stress. Il servizio deve anche garantire giorni di assistenza psicologica e ascolto degli operatori nonché momenti a loro rivolti di coaching e team building.
c.3 assistenza, informazione e orientamento ai servizi del territorio (codice fiscale, tessera sanitaria, centri per l’impiego, uffici anagrafici e sociali del comune,tessera sanitaria, scelta del medico di base, fruizione del Servizio Sanitario Nazionale, apertura di conti correnti bancari e/o postali, riconoscimento completamento degli studi interrotti nel paese d’origine).
E. Formazione, aggiornamento e supervisione per gli operatori, consistente in:
e.1 supervisione del personale. Maggiore è l’attenzione rivolta agli operatori impegnati nel progetto e maggiore sarà la qualità per i partecipanti al progetto. La supervisione rappresenta quindi un punto strategico dell’intero progetto. Sarà infatti garantito un continuo processo di apprendimento, di agevolazione, e di verifica mirata al potenziamento e al miglioramento del lavoro dell’operatore. Sostanzialmente, è fondamentale per mantenere un adeguato livello motivazionale e per prevenire fenomeni di burn-out, cioè il momento in cui un operatore sociale può incorrere in un crollo psicologico.
e.2 formazione del personale. Saranno organizzati corsi di formazione a vari livelli per tutto il personale impiegato. A moduli formativi più generali rivolti a tutte le figure professionali impiegate (storia e contesto socio culturale dei paesi di origine, legislazione in materia di asilo, fondamentali della relazione di aiuto), saranno aggiunti moduli formativi specifici per funzione svolta nel progetto. Particolare attenzione sarà posta all’organizzare di focus group con l’obiettivo di valutare costantemente il livello motivazionale del personale e di sviluppare uno spirito di gruppo.
F. Formazione linguistica italiana, consistente in:
f.1corsi di formazione intensivi di alfabetizzazione alla lingua italiana, di italiano base, di italiano avanzato nonché corsi di formazione intensivi di linguaggio specifico connesso al lavoro;
f.2 laboratori creativi finalizzati all’apprendimento della lingua italiana (pittura, disegno, narrazione, letture collettive, ecc.);
f.3 fornitura di materiali didattici (quaderni, penne, dizionari, libri di testo);
G. Mediazione culturale e attività di inclusione sociale, consistente in:
g.1 mediazione linguistica e culturale, attività indispensabile per ogni tipo di lavoro con gli stranieri, costituisce il veicolo attraverso il quale due culture, la nostra e quella straniera, possono arrivare a comprendersi, e a favorire la soluzione più adatta al singolo cittadino. I mediatori linguistico-culturali operano quali “facilitatori della comunicazione”, fornendo interventi di traduzione e decodifica culturale dei messaggi, sia nella fase iniziale, sia lungo l’intero sviluppo dell’intervento. I mediatori curano, insieme all’operatore di riferimento dello specifico modulo, un colloquio col partecipante al progetto, aiutandolo a comprendere il significato del percorso proposto, e offrono un più ampio supporto conoscitivo al partecipante. Oltre che nelle attività realizzate all’interno del centro, il supporto della mediazione culturale è previsto anche nelle iniziative sul territorio;
g.2 partecipazione alle attività sul territorio. Saranno favoriti scambi culturali e sociali con la popolazione attraverso un accompagnamento e un coinvolgimento dei rifugiati nell’organizzazione e nella partecipazione alle numerose iniziative che i comuni realizzano (campi estivi e attività di educazione ambientale, iniziative di volontariato ambientale, sociale e di protezione civile, eventi culturali, sagre e fiere) che costituiscono importanti laboratori unici di coesione sociale;
g.3 visite guidate per la scoperta dei territori, delle loro peculiarità e tradizioni. Sarà organizzata almeno una visita guidata ogni mese sul territorio regionale. Attività fondamentale per accrescere il senso di gruppo e la scoperta del contesto sociale e culturale italiano, elemento fondamentale per una concreta integrazione che si ispiri ai principi di legalità, senso civico e solidarietà;
g.4 attività ludico-ricreative e sportive rivolte ai rifugiati e aperte alla partecipazione delle comunità locali. Le attività sportive e ricreative sono un pezzo importante dell’integrazione con le comunità locali e uno strumento per accrescere il senso di se e il proprio benessere, soprattutto per soggetti fragili come i partecipanti al progetto. I rifugiati parteciperanno ad attività sportive (scuola calcio, palestra, piscina, ecc.) e culturali (laboratori di musica, di teatro, ecc.) presenti sul territorio.
g.5 partecipazione attiva; ai partecipanti sarà richiesto un impegno attivo e partecipativo all’organizzazione e alla gestione delle attività del centro e sul territorio, nella misura di massimo 10 ore a settimana, al fine di permettere al partecipante al progetto di percepirsi non solo come assistito passivo, ma come protagonista attivo della vita comune e del percorso verso l’autonomia.
H. Attività formazione professionale e di inclusione lavorativa, consistente in:
h.1 informazione, supporto ed accompagno all’acquisizione degli strumenti base per la ricerca di un impiego (fruizione dei servizi con particolare attenzione a quelli web, ricerca del lavoro, saper fare e diffondere correttamente un CV, affrontare le diverse tipologie di colloqui di lavoro, selezionare gli annunci di lavoro).
h.2 messa in rete dei CV dei partecipanti al progetto con le realtà economiche e produttive della provincia, con particolare riferimento a quelle presenti nei medi e piccoli comuni;
h.3 realizzazione di corsi di formazione professionali, con particolare riferimento al settore turistico alberghiero, all’agricoltura di qualità, alle nuove tecnologie e alle professionalità legate alla tutela dell’ambiente;
h.4 incontro formativi sulle realtà economiche e le prospettive occupazionali presenti sul territorio, con visite presso le principali aziende;
h.5 ricerca e inserimento dei partecipanti al progetto in stage e tirocini formativi, con particolare riferimento all’ampia offerta formativa che la Provincia di Roma garantisce, anche grazie ai progetti connessi al Fondo Sociale Europeo con un finanziamento di 20 milioni di euro, che si stanno realizzando da quest’anno;
h.6 tutoraggio nelle fasi di avvio al lavoro e/o avvio di impresa;
h.7 inserimento dei partecipanti in microprogetti di formazione, tirocinio e inserimento professionale partendo dal percorso costruito su misura, quindi dalle capacità e dalle aspirazioni del singolo, coniugare con le reali possibilità occupazionali del territorio.
I. formazione alla cittadinanza e alla legalità, consistente in:
i.1 formazione sui diritti, i doveri e la condizione dello straniero;
i.2 formazione sulla normativa e sull’organizzazione istituzionale in Italia;
i.3 formazione di educazione civica ed educazione ambientale.
La formazione alla cittadinanza e alla legalità prevede momenti di aula dedicati, ma anche una presenza multidisciplinare del formatore in tutte le attività realizzate nel centro.
l. Coordinamento, monitoraggio e valorizzazione risultati raggiunti consistente in:
l.1 coordinamento unificato dei servizi e del personale;
l.2 interfaccia tra centro e Istituzioni;
l.3 monitoraggio della gestione e dei servizi affidati;
l.4 verifica del raggiungimento dei risultati prefissati con particolare attenzione all'impatto che il progetto ha sul territorio, al funzionamento dei processi di autonomia avviati, al gradimento del progetto da parte dei partecipanti e all’esecuzione dell’impianto progettuale in relazione agli obiettivi e ai tempi.
l.5 comunicazione e valorizzazione risultati raggiunti.
Il progetto prevede attività formative, informative e ludico/ricreative presso il Centro, organizzate con orari flessibili e personalizzati al fine di permettere a tutti gli ospiti di seguire i corsi, le attività lavorative e gli interessi in città. Una parte delle attività proposte dal Centro sono organizzate sul territorio per stimolare e accrescere l’integrazione e la conoscenza delle varie realtà provinciali.
Questo percorso permetterà al cittadino immigrato di inserirsi gradualmente nella comunità civile, evitando quindi la deriva verso il reclutamento da parte della criminalità e lo sfruttamento lavorativo.
Il progetto si pone l’obiettivo di sperimentare un sistema da valorizzare come buona pratica al fine di riprodurlo sul piano nazionale.
5) CRITERI DI SELEZIONE DEI PARTECIPANTI
I requisiti individuati per l’inserimento nel percorso sono la disponibilità ad accettare le proposte formative, il desiderio dell’ospite di ricevere un accompagnamento nella ricerca del lavoro e la disponibilità a comprendere le regole sociali e del mercato del lavoro.
Ai partecipanti al progetto sarà richiesta, pena l’esclusione, la partecipazione a tutte le attività “su misura” proposte, con un massimo di assenze giustificabili del 20% sul totale. In caso di esclusione di un partecipante il posto potrà essere assegnato a un altro candidato.
I richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria che partecipano al progetto sperimentale sono individuati, di concerto con il Ministero dell’Interno - Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e la Prefettura di Roma, al fine di garantire una prosecuzione del percorso di integrazione e ricerca dell’autonomia intrapreso con nuove, personalizzate ed innovate metodologie.
I candidati sono accettati sulla base dei posti disponibili al Centro (80 posti per ognuna delle annualità) e il loro ingresso è supportato da colloqui. Questo passaggio permette un proficuo lavoro di rete, lo scambio di informazioni utili tra i responsabili dei centri, nonché a dare una concreta idea all’ospite che il cambiamento, momento spesso psicologicamente difficile, è in realtà un supporto al percorso già intrapreso nel centro di prima accoglienza.
Ogni anno 50 posti sono dedicati a candidati proposti dai C.A.R.A., con particolare riferimento a quello di Castelnuovo di Porto e 30 da rifugiati presenti nelle situazioni di rischio e di degrado di accoglienza informale presenti nella Provincia di Roma.
6) IL GRUPPO DI LAVORO
Le attività previste da “Laboratori per l’autonomia” sono sviluppate attraverso un apposito gruppo di lavoro, che rappresenta un elemento di primo piano per la qualità della realizzazione progettuale. Il Gruppo di lavoro, sotto la supervisione della Provincia di Roma, in sinergia con il Ministero dell’Interno - Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, sarà composto almeno da:
Un coordinatore di progetto con esperienza di almeno un anno come responsabile di un centro di accoglienza e integrazione per rifugiati ed esperienza all’estero nell’ambito dell’accoglienza ai profughi;
Un responsabile operativo del Centro con esperienza di almeno un anno come responsabile di un centro di accoglienza e integrazione per rifugiati ed esperienza all’estero nell’ambito dell’accoglienza ai profughi;
Un responsabile della comunicazione con esperienza di almeno cinque anni di ufficio stampa rivolto al sociale ed esperienza di almeno un anno in una redazione giornalistica;
Un amministrativo per il supporto alla gestione del centro con almeno un anno di attività nella gestione della contabilità e nella gestione della rendicontazione di progetti connessi all’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati realizzati e finanziati da Enti pubblici;
Un animatore territoriale e coordinatore delle attività di formazione professionale con almeno un anno di esperienza in tali attività nel territorio di riferimento del progetto;
Quattro insegnati di italiano che abbiano concluso il corso di formazione per docenti di italiano L2 di secondo livello e con esperienza di almeno due anni di insegnamento ai rifugiati in Centri di accoglienza o strutture attive nell’integrazione;
Cinque mediatori culturali, con almeno sei mesi di esperienza nel campo dell’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati;
Due operatori sociali con almeno sei mesi di esperienza nel campo dell’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati;
Uno psicologo, con almeno un anno di esperienza nella presa in carico di persone che presentano i sintomi di disturbi post-traumatici da stress.
Tre counselor con esperienza di almeno due anni nell’ambito del counseling e esperienza di almeno un anno nel tutoraggio ai rifugiati.
Un orientatore sociale con almeno un anno di esperienza in sportelli d’informazione al cittadino, presso Enti pubblici o nel privato sociale;
Un supervisore con almeno un anno di esperienza di supervisione del personale presso un centro di accoglienza dedicato ai rifugiati;
Un formatore per il personale, con esperienza di almeno un anno come responsabile di un centro di accoglienza per rifugiati;
Un formatore per la legalità, con minimo 200 ore di formazione effettuate sul tema del contrasto dei reati e della cittadinanza attiva e responsabile.
7) TEMPISTICA DI REALIZZAZIONE
Anno 2010 | Anno 2011 | Anno 2012 | |||||||||
Attività previste | Trimestre | Trimestre | Trimestre | ||||||||
I | II | III | IV | I | II | III | IV | I | II | III | |
A. Affidamento dei servizi | X | ||||||||||
X. Xxxxxxxxxx e assistenza ai partecipanti al progetto | X | X | X | X | X | X | X | X | |||
C. Utenze, vitto e fornitura abbonamento al trasporto pubblico | X | X | X | X | X | X | X | X | |||
D. Assistenza sociale e psicologica | X | X | X | X | X | X | X | X | |||
E. Formazione, aggiornamento e supervisione per gli operatori | X | X | X | X | X | X | X | X | X | ||
F. Formazione linguistica italiana | X | X | X | X | X | X | X | X | |||
G. Mediazione culturale e attività di inclusione sociale | X | X | X | X | X | X | X | X | |||
H. Attività formazione professionale e di inclusione lavorativa | X | X | X | X | X | X | X | X | |||
I. formazione alla cittadinanza e alla legalità | X | X | X | X | X | X | X | X | |||
L. Coordinamento, monitoraggio e valorizzazione risultati raggiunti | X | X | X | X | X | X | X | X |
7) MONITORAGGIO E COMUNICAZIONE
E' predisposto un sistema di monitoraggio e valutazione che consenta di misurare i risultati conseguiti e quali accorgimenti apportare al progetto.
In particolare si vuole valutare:
a) l'impatto che il progetto ha sul territorio
b) il funzionamento dei processi di autonomia avviati
c) la costruzione della rete (istituzionale e privata)
d) il gradimento del progetto da parte degli ospiti
e) l'esecuzione dell’impianto progettuale in relazione agli obiettivi e ai tempi.
I dati riguardanti le caratteristiche degli utenti saranno continuamente aggiornati e monitorati. Una particolare cura sarà data alla diffusione delle attività realizzate e ai risultati conseguiti che saranno pubblicati sul sito WEB.
8) BUDGET
Al fine della realizzazione complessiva del progetto “Laboratori per l’Autonomia” si richiede un contributo complessivo per il biennio di 1.797.280, al lordo di ogni ulteriore spesa, così dettagliato:
PRIMA ANNUALITA’
Voce di Spesa | Costo totale (in Euro) |
A. Affidamento dei servizi | 10.000,00 |
X. Xxxxxxxxxx e assistenza ai partecipanti al progetto | 107.360,00 |
C. Utenze, vitto e fornitura abbonamento al trasporto pubblico | 149.760,00 |
D. Assistenza sociale e psicologica | 139.040,00 |
E. Formazione, aggiornamento e supervisione per gli operatori | 35.000,00 |
F. Formazione linguistica italiana | 120.400,00 |
G. Mediazione culturale e attività di inclusione sociale | 149.000,00 |
H. Attività formazione professionale e di inclusione lavorativa | 120.000,00 |
I. formazione alla cittadinanza e alla legalità | 10.000,00 |
L. Coordinamento, monitoraggio e valorizzazione risultati raggiunti | 63.080,00 |
TOTALE COMPLESSIVO | 903.640,00 |
SECONDA ANNUALITA’
Voce di Spesa | Costo totale (in Euro) |
X. Xxxxxxxxxx e assistenza ai partecipanti al progetto | 107.360,00 |
C. Utenze, vitto e fornitura abbonamento al trasporto pubblico | 149.760,00 |
D. Assistenza sociale e psicologica | 139.040,00 |
E. Formazione, aggiornamento e supervisione per gli operatori | 35.000,00 |
F. Formazione linguistica italiana | 120.400,00 |
G. Mediazione culturale e attività di inclusione sociale | 149.000,00 |
H. Attività formazione professionale e di inclusione lavorativa | 120.000,00 |
I. formazione alla cittadinanza e alla legalità | 10.000,00 |
L. Coordinamento, monitoraggio e valorizzazione risultati raggiunti | 63.080,00 |
TOTALE COMPLESSIVO | 893.640,00 |