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ENEL E ENI FIRMANO ACCORDO STRATEGICO PER LA CATTURA DELLA C02
Le due società uniscono le forze per realizzare il primo progetto italiano per la cattura, trasporto e sequestro geologico dell’anidride carbonica (CO2). Enel costruirà un impianto di cattura e liquefazione della CO2 a Brindisi, mentre Eni inietterà la CO2 all’interno del giacimento esaurito di Stogit di Cortemaggiore (Piacenza).
Roma, 21 Ottobre 2008 – Presso la sede del Ministero dell’Ambiente, alla presenza del Ministro Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxxxx, l’Amministratore Delegato di Eni, Xxxxx Xxxxxxx, e l’Amministratore Delegato di Enel, Xxxxxx Xxxxx, hanno firmato oggi un accordo strategico di cooperazione per lo sviluppo delle tecnologie di cattura, trasporto e sequestro geologico dell’anidride carbonica (CO2) e per la realizzazione congiunta del primo progetto italiano in questo campo.
Ancora per parecchi decenni non si potrà fare a meno di produrre elettricità con combustibili fossili. Le moderne tecnologie consentono di aumentare decisamente l'efficienza delle centrali termoelettriche e di abbattere drasticamente l'emissioni di polveri, anidride solforosa e ossidi di azoto. Resta da risolvere il problema dell'immissione in atmosfera di gas ritenuti responsabili del cambiamento climatico, come la CO2 che si genera durante la combustione.
Eni ed Enel hanno deciso di unire le forze per realizzare un primo progetto pilota integrato che consenta la sperimentazione dell’intero processo, dalla cattura della CO2 all’iniezione nel sottosuolo, al monitoraggio e alla verifica della stabilità e della sicurezza del deposito.
Contestualmente alla firma dell’accordo strategico, Eni, Enel e Ministero dell’Ambiente hanno firmato un Protocollo d’Intesa finalizzato alla verifica e diffusione delle tecniche di cattura della CO2 e alla promozione delle fonti rinnovabili.
“Questo accordo fra Eni ed Enel – ha commentato il Ministro Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxxxx – va nella direzione giusta: quello della individuazione di tecnologie amiche dell’ambiente capaci di ridurre significativamente l’immissione nell’atmosfera dei gas serra. L’impegno del Governo è quello di sostenere e promuovere queste sperimentazioni che rappresentano, nello scenario energetico globale, - e soprattutto per paesi come il nostro che non potranno nel medio-lungo termine fare a meno degli idrocarburi – un importante contribuito alle esigenze di riduzione di gas serra. In questa direzione si muove anche il nostro progetto di definire un accordo di programma con le più importanti imprese industriali nazionali finalizzato a individuare le linee di azione
sostenibili di riduzione e contenimento delle emissioni di gas serra e a prevedere investimenti per un maggiore utilizzo di fonti rinnovabili”.
L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Xxxxxx Xxxxx ha commentato: "L'accordo di oggi vede impegnati due grandi gruppi energetici nella realizzazione delle migliori soluzioni per combattere in modo efficace e sicuro il cambiamento climatico. La nostra collaborazione offre all'Italia l'opportunità di essere in prima fila nello sviluppo delle tecnologie più innovative sulle quali si sta concentrando l'interesse delle maggiori aziende dell'energia europee e statunitensi e delle istituzioni internazionali, adatte anche per l’esportazione in quei Paesi come Cina e India, forti consumatori di carbone".
L'Amministratore Delegato di Eni, Xxxxx Xxxxxxx, ha commentato: "Il nostro impegno è quello di mettere a punto una tecnologia che rivoluzionerà il mondo dell'energia: la cattura, il trasporto e la sequestrazione della CO2 da generazione elettrica a carbone. Il risultato finale sarà che potremo utilizzare liberamente il carbone per la produzione di elettricità, offrendo un contributo decisivo su tre fronti: all'ambiente, grazie alla segregazione dell'anidride carbonica dall'atmosfera; alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, facendo ricorso ad un combustibile molto diffuso sul nostro pianeta; ed infine al consumatore finale, che beneficerà di energia elettrica a basso costo".
Il progetto pilota nasce dall’integrazione di due progetti già avviati indipendentemente dalle due aziende. Enel sta realizzando presso la centrale termoelettrica di Brindisi, il primo impianto industriale italiano per la cattura della C02 in grado di rimuovere una portata di 2,5 tonnellate l’ora di CO2. L’impianto pilota sarà pronto nell’autunno 2009. L’Eni a sua volta ha avviato la realizzazione di un progetto che prevede l’iniezione di circa 8.000 tonnellate l’anno di CO2 presso il giacimento esaurito di Stogit di Cortemaggiore (Piacenza).
L’integrazione tra i due esperimenti comporta la realizzazione a Brindisi di un sistema di cattura e liquefazione della CO2 e il suo trasporto presso il sito di Cortemaggiore. L’inizio dell’iniezione sotterranea della CO2 è previsto per l’autunno 2010. Per sviluppare esperienza anche nel campo del trasporto della CO2 via gasdotto, Enel ed Eni hanno anche deciso di realizzare presso il sito di Brindisi una linea pilota di trasporto della CO2 allo stato denso.
Il progetto integrato consentirà dunque di sviluppare competenze su tutta la filiera tecnologica della cattura, del trasporto e del sequestro della CO2, da applicare poi per progetti dimostrativi di larga scala, la cui realizzazione è fortemente auspicata dalla Commissione Europea. A tale fine l’Accordo prevede che Enel ed Eni effettuino anche uno studio di fattibilità dettagliato per la realizzazione di un impianto dimostrativo integrato di grande taglia per una centrale a carbone pulito di Enel, da candidare per il programma dimostrativo europeo.
Enel ed Eni effettueranno infine uno studio congiunto del potenziale nazionale di stoccaggio della CO2. Nell’esecuzione di queste attività, Enel ed Eni si avvarranno anche di collaborazioni già avviate con i principali istituti ed enti di ricerca nazionali attivi sul tema.
La cattura, trasporto e sequestro della CO2, insieme alla ricerca sul solare ad alta efficienza e al nucleare, è oggi una delle soluzioni più promettenti per raggiungere l'equilibrio tra diverse e egualmente vitali esigenze: disporre di energia in quantità sufficiente a soddisfare le necessità dello sviluppo umano (quasi due miliardi di persone al mondo non hanno energia elettrica), a costi competitivi, nel rispetto dell'ambiente.