Sezione 1 - IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL'OPERA
P.S.C. | Indice delle sezioni |
P.S.C. | Sezione 1 - ANAGRAFICA CANTIERE |
Sezione 1 - IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL'OPERA
Dati identificativi del cantiere
Cantiere | |
Denominazione del cantiere | Lavori di manutenzione ordinaria e pronto intervento sugli immobili di proprietà comunale ricadenti nel territorio del Municipio XI - 2017 |
Titoli abilitativi |
Ubicazione del cantiere | |
Indirizzo | |
Città | |
Provincia | |
Telefono / Fax |
Committente | |
Ragione sociale | Roma Capitale - Municipio XI Arvalia Portuense |
Indirizzo | Xxx Xxxxxxx Xxxxxxxxxx 0 |
Xxxxxx | Xxxx |
Xxxxxxxxx | XX |
Telefono | 00 000 00 000 |
Fax | 00 000 00 000 |
Pec | |
nella persona di | |
Nominativo | Xxx. Xxxxxx Xxxxx Xxxxxxxx |
Indirizzo | Xxx Xxxxxx Xxxxxxxxxxx 00/00 |
Xxxxx | Xxxx |
Xxxxxxxxx | XX |
Telefono | 00 000 00 000 |
Fax | 00 000 00 000 |
Pec |
Importi ed entità del cantiere | |
Importo lavori | € 837.024,00 |
Oneri della sicurezza | € 34.876,00 |
Data presunta di inizio lavori | |
Durata presunta dei lavori (gg) | |
Data presunta fine lavori | |
N° massimo di lavoratori giornalieri | |
Entità presunta uomini/giorno |
P.S.C. | Sezione 1 - ANAGRAFICA CANTIERE |
Sezione 2 - FIGURE CON COMPITI DI SICUREZZA E SALUTE
Compiti delle figure coinvolte nell’organizzazione del cantiere
Ai fini di una migliore gestione del cantiere, si ritiene fondamentale la chiara definizione delle competenze delle figure presenti. Fermo restando gli obblighi previsti dalla normativa a capo delle singole figure, sono di seguito individuate le norme comportamentali per l’attuazione degli stessi.
Committente
Invierà all’Azienda USL (U.O. Prevenzione e sicurezza) e al Dipartimento Territoriale Ispettorato del Lavoro la notifica preliminare ai sensi dell’art. 99 del D.Lgs.81/2008. Nel corso delle attività di cantiere valuterà se procedere alla sospensione dei lavori e l’eventuale allontanamento delle imprese affidatarie ed appaltatrici in caso di gravi inadempienze alle norme di prevenzione infortuni, segnalate anche dal coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione.
Sarà inoltre sua cura valutare i requisiti tecnico-professionali delle imprese incaricate. Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione - CSP
Redige il Piano di Sicurezza e Coordinamento nel rispetto dell’Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. . In funzione delle indicazioni fornite da tale allegato, il documento contiene l’analisi e la valutazione dei rischi concreti, con riferimento all’area e organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze.
Predispone inoltre il Fascicolo dell’opera da consegnare al committente prima dell’inizio dei lavori.
L’aggiornamento del fascicolo sarà curato dal Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione.
Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione - CSE
Dovrà curare principalmente l’applicazione delle disposizioni contenute nel Piano da parte delle figure presenti in cantiere. L’attività di vigilanza dovrà essere principalmente rivolta all’organizzazione del cantiere e dei lavori, alla corrispondenza dei sistemi di prevenzione indicati nel Piano, al rispetto dei tempi ed alla programmazione dei lavori.
Allo stesso modo il CSE dovrà verificare i requisiti per le macchine al momento della loro installazione, ma rimarrà a carico dei singoli Datori di Lavoro la manutenzione e la corrispondenza alla normativa.
In caso di variazioni dei lavori provvederà, se necessario, ad aggiornare il presente Piano. Tali aggiornamenti dovranno essere illustrati al committente ed alle imprese presenti e controfirmati da tutti i soggetti coinvolti, compresi i Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza, in occasione di una specifica riunione di coordinamento.
Prima dell’accesso in cantiere, verificherà i POS delle singole imprese, verbalizzandone l’acquisizione e la necessità o meno di effettuare modifiche o integrazioni.
Coordinerà l’utilizzo in comune dei servizi, impianti ed attrezzature.
Potrà proporre al Committente o Responsabile dei Lavori la sospensione dei lavori e, in caso di pericolo grave e imminente, sospenderli lui stesso rivolgendosi alla persona che in quel momento rappresenta l’impresa nel cantiere (Preposto).
Qualora emergesse la necessità di segnalare all’Organo di Xxxxxxxxx inadempienze dovute alla mancanza di provvedimenti da parte del committente, invierà allo stesso copia della documentazione.
Datori di Lavoro e Imprese familiari
I Datori di Lavoro delle imprese presenti nel cantiere, prima del loro ingresso, forniranno al CSE il POS dell’impresa.
Nel POS dovranno essere indicati i nominativi della o delle persone preposte alla rappresentanza della ditta nei rapporti con il CSE, specificandone il ruolo, i poteri a lui attribuiti e l’attestazione dell’avvenuta formazione specifica.
Dovrà essere sempre presente nel cantiere una persona di adeguate capacità decisionali al quale il CSE, il Committente/Il Responsabile dei Lavori si rivolgeranno per comunicazioni o per eventuali contestazioni.
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - RLS
Esaminato il presente Xxxxx e ricevuto eventuali chiarimenti sul suo contenuto, procederà alla compilazione di apposito verbale, posto in calce al presente PSC, dal quale risulteranno eventuali proposte formulate o l’assenza delle stesse.
Indicazione dei nominativi delle figure coinvolte
Direttore dei lavori | |
Nominativo | |
Indirizzo | |
Provincia | |
Telefono / Fax |
Progettista | |
Nominativo | |
Indirizzo | |
Provincia | |
Telefono / Fax |
Responsabile dei lavori | |
Nominativo | |
Indirizzo | |
Provincia | |
Telefono / Fax | |
Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione
nella persona di | |
Nominativo | |
Indirizzo | |
Città | |
Provincia | |
Telefono / Fax | |
Impresa:
nella persona di | |
Nominativo | |
Indirizzo | |
Provincia | |
Telefono / Fax |
Imprese, Datori di lavoro e Lavoratori autonomi
- Impresa esecutrice | |
Data presunta di inizio lavori | |
Data presunta di fine lavori | |
Importo lavori appaltati/subappaltati | € 0,00 |
Oneri sicurezza per i lavori svolti | € 0,00 |
- Impresa esecutrice | |
Data presunta di inizio lavori | |
Data presunta di fine lavori | |
Importo lavori appaltati/subappaltati | € 0,00 |
Oneri sicurezza per i lavori svolti | € 0,00 |
Impresa IMPIANTI - Impresa esecutrice | |
Data presunta di inizio lavori | |
Data presunta di fine lavori | |
Importo lavori appaltati/subappaltati | € 0,00 |
Oneri sicurezza per i lavori svolti | € 0,00 |
Le aree di cantiere verranno individuate in funzione delle richieste di intervento presso gli immobili di proprietà comunali del Territorio del Municipio XI
In questa sezione sono presi in considerazione i pericoli relativi sia alle caratteristiche dell'area su cui dovrà essere allestito il cantiere, sia al contesto all'interno del quale esso stesso andrà a collocarsi. In conformità all’allegato XV punto 2.2.1 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. l’analisi è finalizzata all’individuazione e valutazione dei rischi che il cantiere può trasmettere all’ambiente circostante e quelli che può ricevere da esso (es. altri cantieri, insediamenti produttivi ecc.).
Caratteristiche
Il presente capitolo contiene l'analisi dei fattori di rischio in relazione alle caratteristiche dell'area in cui il cantiere è collocato.
Linee elettriche interrate |
Il sottosuolo è interessato dalla presenza della rete di distribuzione dell'energia elettrica.
Durante le lavorazioni di scavo eseguite con macchine movimento terra, la presenza di reti di servizio possono provocare gravi incidenti alle persone e disfunzioni agli utenti.
Nel caso specifico di lavori da effettuare in prossimità di linee elettriche sotterranee durante la fase di pianificazione dei lavori l'azienda appaltatrice deve contattare l’ente esercente delle stesse linee per ottenere l’autorizzazione a procedere e l’esatta ubicazione delle reti di servizio.
Spesso capita che anche dopo i rilevamenti elettronici, non sia possibile individuare l’esatta posizione delle stesse linee. Se si presume di essere a ridosso delle canalizzazioni è quindi fondamentale, ai fini della sicurezza, che il lavoro di scavo sia eseguito con cautela e, ove fosse necessario, con interventi manuali.
RISCHI PRESENTI
Elettrocuzione
PRESCRIZIONI ORGANIZZATIVE ED ESECUTIVE
Generali
L'impresa appaltatrice deve chiedere all'ente esercente la linea caratteristiche tecniche, tensione e profonfità. Tali informazioni dovranno essere comunicate al CSE
Le linee elettriche devono essere segnalate in superficie con nastri segnalatori, picchetti e cartelli informativi. Per i lavori di scavo eseguiti in prossimità delle linee interrate in tensione è necessario installare, preventivamente, sistemi di sostegno e protezione provvisiori al fine di evitare possibili contatti da parte delle macchine operatrici.
Il POS dell'impresa esecutrice deve prevedere la pianificazione preventiva per le modalità di intervento sia per quanto concerne l’aspetto tecnico sia per quanto riguarda le procedure di sicurezza
I lavoratori e gli operatori delle macchine devono essere informati e formati inerentemente ai rischi e alle
disposizioni da attuare nel caso sfortunato di una collisione accidentale con la conduttura elettrica ed in modo particolare circa le immediate misure d’ emergenza da adottare (allontanamento dei lavoratori o altri soggetti dalla zona).
In caso di danneggiamento della linea, il responsabile tecnico ha il dovere di avvertire prontamente dell’accaduto le aziende esercenti della rete di servizio danneggiata e, in caso di situazione grave (ad esempio in casi con rischio di esplosioni), attivare il 118 per contattare i vigili del fuoco ed i servizi preposti alla sicurezza dei cittadini. La ripresa dei lavori sarà conseguente al sopralluogo di controllo effettuato dai tecnici dell’ azienda esercente della rete di servizio.
SEGNALETICA PREVISTA
W012 - Pericolo elettricità
Rif. norm.: D. Lgs. 81/08; UNI EN ISO 7010
Rete idrica interrata |
Il sottosuolo è attraversato dalla rete idrica a servizio del comune......
L'eventuale rottura delle tubazioni, oltre a causare l 'allagamento del scavo con successiva rimodulazione dei lavori e conseguenti problemi di esercizio del cantiere, procurerebbe un ingente disservizio per le zone redisenziali e produttive limitrofe.
L'impresa appalatratrice dovrà accertarsi del'esatta ubicazione del servizio dandone informazione al CSE prima dell'inizione dei lavori.
PRESCRIZIONI ORGANIZZATIVE ED ESECUTIVE
Generali
Per i lavori di scavo che interferiscono con la rete idrica interrata è necessario prevedere sistemi di protezione e di sostegno delle tubazioni, al fine di evitare il danneggiamento ed i rischi che ne derivano.
In presenza di reti di acqua che interferiscono con i lavori di scavo è necessario procedere con cautela, limitando le azioni di disturbo al contorno delle reti medesime (vibrazioni, scuotimenti, franamenti).
Qualora i lavori interferiscono direttamente con la rete idrica è necessario mettere a nudo ed in sicurezza le tubazioni, procedendo manualmente e sotto la diretta sorveglianza di un preposto.
Prima dell'inizio dei lavori, l'impresa affidataria dovrà organizzare la pronta interruzione dell'alimentazione al tratto di rete interessata dai lavori, da attivare in caso di necessità
Nel caso di rottura delle condutture di acqua è necessario contattare immediatamente l'ente esercente tale rete per sospendere l'erogazione e per gli interventi del caso. Nel contempo si deve provvedere all'allontanamento dei lavoratori dagli scavi e ad attivare i mezzi di esondazione (pompe) che devono risultare disponibili e facilmente reperibili.
Gli eventuali soccorsi ai lavoratori investiti dall'acqua devono essere portati da personale provvisto di attrezzature idonee e di dispositivi di protezione individuali appropriati quali: gambali, giubbotti salvagente, imbracature di sicurezza, ed agire sotto la direzione di un preposto appositamente formato.
Rete fognaria interrata |
L'impresa appaltatrice deve accertarsi della presenza di reti fognarie sia attive sia non più utilizzate. Se tali reti interferiscono con le attività di cantiere, il percorso e la profondità devono essere rilevati e segnalati in superficie.
PRESCRIZIONI ORGANIZZATIVE ED ESECUTIVE
Generali
Durante lavori di scavo, la presenza, anche al contorno, di reti fognarie deve essere nota, poiché costituisce sempre una variabile importante rispetto alla consistenza e stabilità delle pareti di scavo sia per la presenza di terreni di reinterro, sia per la possibile formazione di improvvisi vuoti nel terreno (tipici nel caso di vetuste fognature dismesse), sia per la presenza di possibili infiltrazioni o inondazioni d'acqua dovute a fessurazione o cedimento delle pareti qualora limitrofe ai lavori di sterro
Nei lavori di scavo da eseguire in prossimità di reti fognarie si deve sempre procedere con cautela; le pareti di scavo e le armature in corrispondenza di tali reti devono essere tenute sotto controllo da parte di un preposto.
Quando la distanza tra lo scavo aperto e la rete fognaria preesistente non consente di garantire la stabilità della interposta parete è necessario mettere a nudo la conduttura e proteggerla contro i danneggiamenti.
In presenza di incidenti che provocano la rottura della rete fognaria e conseguente fuoriuscita dei liquami è necessario sospendere i lavori ed allontanare i lavoratori dalla zona interessata. Successivamente è necessario provvedere, previa segnalazione all'Ente esercente tale rete, a mettere in atto sistemi per il contenimento dei liquami e per la rimozione dei medesimi dalle zone di lavoro. Completati gli interventi di riparazione della rete fognaria è necessario bonificare il sito prima di riprendere le attività. Il soccorso da portare ad eventuali lavoratori coinvolti dall'incidente deve avvenire con attrezzature e mezzi idonei e con l'uso di dispositivi di protezione individuali atti ad evitare anche il contatto con elementi biologicamente pericolosi. I lavoratori incaricati delle procedure di emergenza devono essere diretti da un preposto appositamente formato.
Xxxxxx trasmessi dalle lavorazioni all'ambiente esterno
Sono di seguito analizzati i fattori di rischio che il cantiere trasmette all'ambiente circostante con particolare attenzione agli insediamenti che richiedono particolari esigenze di tutela.
Scuole |
In prossimità del cantiere è ubicata la scuola ...<<indicare>>....
Le attività di cantiere non dovranno interferire con quelle scolastiche. Prestare particolare attenzione al traffico veicolare all'eterno del cantiere, rumore ed emissione di sostanze inquinanti.
RISCHI PRESENTI
Rumore Inalazione polveri Investimento
PRESCRIZIONI ORGANIZZATIVE ED ESECUTIVE
Generali
I Conducenti dei mezzi in ingresso ed uscita dal cantiere dovranno prestare la massima attenzione e procedere a bassa velocità. Per tutta la durata dei lavori, l’impresa affidataria dovrà garantire:- Una continua pulizia della sede stradale dai detriti del cantiere;- La presenza, a distanza idonea, di cartelli indicanti pericolo;- La presenza di un addetto che consenta l’effettuazione in sicurezza delle manovre di ingresso e uscita dal cantiere.
Le attività nei cantieri sono consentite nei giorni feriali nelle ore8.00 †12.30 e 14.00 â€19.00 e nei giorni prefestivi 9.00 - 13.00
Il rumore verso l'esterno dovrà essere contenuto entro i limiti stabiliti dalla classificazione acustica del Comune. Nel caso tali limiti non possano essere rispettati, l'impresa affidataria dovrà richiedere deroga agli uffici competenti.
Dovranno essere installate barriere che attenuino la propagazione del rumore verso le aree esterne (es. pannelli a ridosso della recinzione del cantiere, degli impianti ecc.)
La dispersione aerea delle polveri dev'essere ridotta al massimo possibile (Es. inumidire materiali delle demolizioni ed edile con caratteristiche polverulenti)
L'impresa affidataria dovrà garantire che l'accesso dei mezzi al cantiere non dovrà interferire con la fascia oraria definita per l'ingresso/uscita degli alunni.
Investimento
L'impresa affidataria dovrà garantire che l'accesso dei mezzi al cantiere non dovrà interferire con la fascia oraria definita per l'ingresso/uscita degli alunni.
Sezione 4 - ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
In questa sezione sono presi in considerazione i pericoli che si riferiscono all’organizzazione del cantiere con particolare riferimento agli elementi caratteristici di cui all’allegato XV punto 2.2.2 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i
Ponteggi
E' previsto l'utilizzo del ponteggio per i lavori da eseguire in cantiere. Ai sensi del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., limpresa addetta dovràredigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio Pi.M.U.S., in funzione della sua complessità. Tale piano dovrà contenere istruzioni e progetti particolareggiati per gli schemi speciali costituenti il ponteggio e dovrà essere messo a disposizione del preposto addetto alla sorveglianza e di tutti i lavoratori interessati.
I ponteggi, dovranno essere montati, smontati o trasformati sotto la sorveglianza di un preposto e ad opera di lavoratori che hanno ricevuto una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste
Verificare sempre la presenza e completezza del Pi.M.U.S. prima del montaggio e
dell’utilizzo del ponteggio. Verificarne il contenuto e verificare che tutte le operazioni di montaggio, utilizzo, trasformazione e smontaggio vengano effettuate in modo ad esso conforme.
RISCHI PRESENTI
Caduta dall'alto
PRESCRIZIONI ORGANIZZATIVE ED ESECUTIVE
Generali
Gli elementi costituenti il ponteggio devono avere carico di sicurezza non minore di quello indicato nell'autorizzazione ministeriale prevista all'articolo 120 del Capo V del D.Lgs. 81/08
L'estremità inferiore del montante deve essere sostenuta dalla piastra di base, di adeguate dimensioni, corredata da elementi di ripartizione del carico trasmesso dai montanti aventi dimensioni e caratteristiche adeguate ai carichi da trasmettere ed alla consistenza dei piani di posa. La piastra deve avere un dispositivo di collegamento col montante atto a regolare il centraggio del carico su di essa
I ponteggi devono essere controventati opportunamente sia in senso longitudinale che trasversale; è ammessa deroga alla controventatura trasversale a condizione che i collegamenti realizzino una adeguata rigidezza angolare. Ogni controvento deve resistere a trazione e a compressione
Per i ponteggi a tubi e giunti, a giunto serrato, le due ganasce non devono essere a contatto dalla parte del bullone. Le parti costituenti il giunto di collegamento, in esercizio devono essere riunite fra di loro permanentemente e solidamente in modo da evitare l'accidentale distacco di qualcuna di esse
Ponti su cavalletti
REGOLE GENERALI PER L'IMPIEGO DEI PONTI SU CAVALLETTI
devono essere allestiti con buon materiale e a regola d’arte ed essere conservati in efficienza per
l’intera durata del lavoro
possono essere usati solo per lavori da eseguirsi al suolo o all’interno degli edifici
non devono avere altezza superiore a m 2.00
non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi esterni non possono essere usati uno in sovrapposizione all’altro
i montanti non devono essere realizzati con mezzi di fortuna, del tipo scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di cemento
RISCHI PRESENTI
Caduta dall'alto
Andatorie e passerelle
Le andatoie e passerelle per il passaggio di persone o di materiali, utilizzati in cantiere per la esecuzione di lavori di diversa natura e per il passaggio in sicurezza su scavi o aree a rischio di caduta dall’alto dovranno essere realizzate a regola d'arte.
RISCHI PRESENTI
Caduta dall'alto
PRESCRIZIONI ORGANIZZATIVE ED ESECUTIVE
Generali
Andatoie e passerelle lunghe devono essere interrotte da pianerottoli di riposo ad opportuni intervalli; sulle tavole delle andatoie devono essere fissati listelli trasversali a distanza non maggiore del passo di un uomo carico (Art. 130, comma 2, X.Xxx. 81/08)
La pendenza massima per andatoie e passerelle non deve superare il 50% e, ove possibile, deve essere limitata al 25% (Art.130, comma 1, D.Lgs.81/08)
Le andatoie e le passerelle che siano poste ad un'altezza maggiore di 2 metri, devono essere provvisti su tutti i lati verso il vuoto di robusto parapetto e in buono stato di conservazione (Art. 126 D.Lgs. 81/08)
Andatoie e passerelle vanno allestite con buon materiale, a regola d'arte, con percorsi in sicurezza, e devono essere conservate in efficienza (Art. 126 D.Lgs. 81/08)
Parapetti
I parapetti saranno previsti per evitare la caduta nel vuoto di persone e materiale
Agli effetti del D.Lgs. 81/08 (punto 1.7.2.1 dell’Allegato IV), è considerato "parapetto normale" un parapetto che soddisfi alle seguenti condizioni:
sia costruito con materiale rigido e resistente in buono stato di conservazione; abbia un'altezza utile di almeno un metro;
sia costituito da almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello superiore ed il pavimento;
sia costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al massimo sforzo cui può essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua specifica funzione.
E' considerato "parapetto normale con arresto al piede" il parapetto definito al comma precedente, completato con fascia continua poggiante sul piano di calpestio ed alta almeno 15 centimetri.
E' considerata equivalente ai parapetti normali, qualsiasi protezione, quale muro, balaustra, ringhiera e simili, realizzante condizioni di sicurezza contro la caduta verso i lati aperti, non inferiori a quelle presentate dai parapetti stessi.
RISCHI PRESENTI
Caduta dall'alto
Recinzione del cantiere con paletti e rete
Il cantiere dovrà essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l'acesso agli estranei alle lavorazioni.
Al fine di precludere l’accesso agli estranei sia durante che fuori l’orario di lavoro, il cantiere sarà opportunamente recintato mediante una recinzione con paletti in ferro e rete alta non meno di 2 m e comunque non inferiore alla altezza richiesta dal locale regolamento edilizio.
PRESCRIZIONI ORGANIZZATIVE ED ESECUTIVE
Generali
Le recinzioni, delimitazioni, segnalazioni devono essere tenute in efficienza per tutta la durata dei lavori. Quando per esigenze lavorative si renda necessario rimuovere in tutto o in parte tali protezioni, deve essere previsto un sistema alternativo di protezione quale la sorveglianza continua delle aperture che consentono l'accesso di estranei ai luoghi di lavoro pericolosi. I sistemi di protezione devono essere ripristinati non appena vengono a cessare i motivi della loro rimozione e comunque sempre prima di sospendere la sorveglianza alternativa, anche se conseguenza delle pause di lavoro.
Recinzioni, sbarramenti, scritte, segnali, protezioni devono essere di natura tale da risultare costantemente ben visibili. Ove non risulti sufficiente l'illuminazione naturale , gli stessi devono essere illuminati artificialmente; l'illuminazione deve comunque essere prevista per le ore notturne.
Quando per la natura dell'ambiente o per l'estensione del cantiere non sia praticamente realizzabile la recinzione completa, è necessario provvedere almeno ad apporre sbarramenti e segnalazioni in corrispondenza delle eventuali vie di accesso alla zona proibita e recinzioni in corrispondenza dei luoghi di lavoro fissi, degli impianti e dei depositi che possono costituire pericolo.
Per i cantieri e luoghi di lavoro che hanno una estensione progressiva (es. stradali) devono essere adottati provvedimenti che seguono l'andamento dei lavori e comprendenti, a seconda dei casi, mezzi materiali di segregazione e segnalazione, oppure, omini con funzione di segnalatori o sorveglianti.
Quando è possibile il passaggio o lo stazionamento di terzi lateralmente o sotto posti di lavoro sopraelevati, devono essere adottate misure per impedire la caduta di oggetti e materiali nonché protezioni per l'arresto degli stessi. Fino al completamento delle protezioni per il passaggio o lo stazionamento di terzi lateralmente o sotto posti di lavoro sopraelevati, la zona esposta a rischio di aduta accidentale di materiale dall'alto deve essere delimitata e/o sorvegliata al fine di evitare la presenza di persone.
SEGNALETICA PREVISTA
Vietato l'accesso alle persone non autorizzate Rif. norm.: D.Lgs.81; UNI 7543; UNI 7544-11
impianto elettrico di cantiere
L'impianto elettrico dovrà essere realizzato utilizzando personale esclusivamente specializzato in conformità a quanto richiesto dal D.M.37/08 e la ditta incaricata della realizzazione dell'impianto avrà cura di rilasciare al cantiere apposita Dichiarazione di Conformità.
L'eventuale richiesta di allacciamento delle ditte subappaltatrici che operano in cantiere sarà fatta al Direttore tecnico di cantiere che indicherà il punto di attacco per le varie
utenze; detta fornitura sarà subordinata alle seguenti condizioni:
fornitura tramite allacciamento al quadro del Subappaltatore dotato come minimo di interruttore di linea e interruttore differenziale;
esecuzione dell'impianto elettrico del Subappaltatore in conformità alle norme di buona tecnica ed eseguite a regola d'arte;
dichiarazione di conformità.
Sono assolutamente vietati allacciamenti di fortuna o difformi dalla buona tecnica.
I quadri elettrici di distribuzione vengono collocati in posizione che ne consentano l'agevole manovra, facilitata dall'indicazione dei circuiti derivati, le apparecchiature di comando ed i dispositivi di protezione a tempo inverso e/o differenziali vengono collocati in apposite cassette stagne aventi un grado di protezione meccanica confacente ed adeguato all'installazione prevista.
RISCHI PRESENTI
Elettrocuzione
SEGNALETICA PREVISTA
Pericolo scariche elettriche
Rif. norm.: D.Lgs.81; UNI 7543; UNI7545-7
Impianto di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche
L'impianto di terra, a protezione delle tensioni di contatto, dovrà essere messo in comune con l’eventuale impianto di protezione dalle scariche atmosferiche, al quale saranno collegate tutte le masse metalliche di notevoli dimensioni.
Gli impianti dovranno essere verificati prima della messa in servizio da un tecnico competente per conto dell'impresa proprietaria dell'impianto e denunciati, entro 30 giorni, all’INAIL.
RISCHI PRESENTI
Elettrocuzione
DPI PREVISTI PER I LAVORATORI
Guanti per rischi elettrici e folgorazione Rif. norm.: EN 60903
SEGNALETICA PREVISTA
W012 - Pericolo elettricità
Rif. norm.: D. Lgs. 81/08; UNI EN ISO 7010
Betoniere
Attrezzatura utilizzata per la preparazione di malta o calcestruzzo. Se posta in aree a rischio di caduta dall’alto, essa dovrà essere protetta con idonea tettoia o del tipo integrata con protezione metallica.
PRESCRIZIONI ORGANIZZATIVE ED ESECUTIVE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08)
La betoniera a bicchiere dovra' essere corredata da dalla dichiarazione di stabilità al ribaltamento firmata da un professionista abilitato.
Aree di deposito materiali
L’area di stoccaggio dei materiali, chiaramente identificata e ben delimitata nella planimetria , deve risultare raggiungibile dai mezzi di trasporto (autocarri , carriole , etc….). Il materiale ivi depositato deve essere mantenuto ordinato in relazione alla sua tipologia ed alla sua movimentazione.
È vietato comunque costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi; qualora tali depositi siano necessari per le condizioni di lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature o sostegno preventivo della corrispondente parete di scavo.
I depositi in cataste, pile, mucchi devono essere effettuati in modo da evitare crolli e cedimenti e che i materiali possano essere prelevati senza dover ricorrere a manovre pericolose.
I percorsi per la movimentazione dei carichi devono essere scelti in modo da evitare quanto più possibile che essi interferiscano con zone in cui si trovano persone. Quando ciò non sia possibile i trasporti e la movimentazione, anche aerea, dei carichi dovranno essere opportunamente segnalati onde consentire lo spostamento delle persone.
Al manovratore del mezzo di sollevamento e trasporto deve essere garantito il controllo delle condizioni di tutto il percorso, anche ricorrendo a personale ausiliario.
Rifiuti di cantiere
Per quanto riguarda i rifiuti o gli scarti di lavorazione, devono essere tenuti in modo ordinato all’interno del cantiere o in area appositamente attrezzata e perimetrata, in attesa di essere reimpiegati o smaltiti.
I rifiuti delle varie fasi lavorative saranno collocati in appositi contenitori.
I materiali di rifiuto dovranno essere accumulati in piccole quantità in opportuna area di cantiere e portati di volta in volta verso una discarica autorizzata.
Sarà tenuto idoneo registro di scarico dei rifiuti (se necessario). I depositi di materiali non dovranno costituire intralcio ai percorsi pedonali e veicolari
Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 102
Prima dell'accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 e delle modifiche significative apportate allo stesso, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha facoltà di formulare proposte al riguardo.
La presa visione del presente Piano e la formulazione delle eventuali proposte da parte dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, sono riportate al'ultima pagina del PSC alla Sezione FIRME.
Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art. 92, comma 1 lettera c)
L'organizzazione per la cooperazione e il coordinamento tra i datori di lavoro, compresi i lavoratori autonomi, dovrà avvenire per mezzo di riunioni di coordinamento convocate dal CSE, con periodicità stabilite dallo stesso in funzione delle esigenze di cantiere.
Prima del loro ingresso in cantiere le imprese esecutrici dovranno fornire al CSE il nominativo di un preposto al quale il CSE si rivolgerà per eventuali comunicazioni in assenza del datore di lavoro. Il nominativo del preposto dovrà essere indicato nel POS di ogni impresa.
Alle imprese e lavoratori autonomi sarà consegnato il Piano di sicurezza e coordinamento prima del loro ingresso in cantiere.
All'inizio di ogni fase lavorativa il CSE dovrà effettuare un sopralluogo per accertarsi della completa installazione delle opere provvisionali e il mantenimento in sicurezza delle stesse.
Il sopralluogo sarà verbalizzato dal coordinatore e controfirmato dalle figure responsabili (imprese, committente/ responsabile dei lavori).
Sezione 5 - LAVORAZIONI
Nella seguente tabella sono riportate le lavorazioni oggetto del presente Piano di Sicurezza, che sono state suddivise in ATTIVITA’ LAVORATIVE ed in FASI DI LAVORO.
ATTIVITA’ | FASI DI LAVORO |
ALLESTIMENTO CANTIERE | Allestimento di depositi Viabilita' e segnaletica cantiere Montaggio recinzione e cancello di cantiere Realizzazione impianto elettrico e di terra del cantiere |
ALLESTIMENTI OPERE PROVVISIONALI | Montaggio ponteggio |
TETTI E COPERTURE | Impermeabilizzazione di coperture |
IMPIANTI INTERNI | Esecuzione di tracce in muratura Realizzazione impianto elettrico interno Impianto igienico sanitario |
FINITURE ESTERNE | Intonaco esterno Tinteggiature esterne Pavimentazioni esterne Posa infissi esterni |
FINITURE INTERNE | Intonaco interno Pavimenti Posa infissi interni Tinteggiature interne |
RIMOZIONE DEL CANTIERE | Smontaggio ponteggio Smontaggio impianto elettrico di cantiere Smontaggio recinzione cantiere |
RISCHI E MISURE GENERALI
Di seguito sono riportati i rischi comuni alle lavorazioni previste e le prescrizioni che le aziende dovranno adottare a carattere generale.
RISCHIO: Elettrocuzione |
Situazioni di pericolo: Ogni volta che si lavora con attrezzature funzionanti ad energia elettrica o si transita in prossimità di lavoratori che ne fanno uso o si eseguono scavi e/o demolizioni con possibilità di intercettazione di linee elettriche in tensione. Lavori nelle vicinanze di linee elettriche aeree.
Prima di iniziare le attività dovrà essere effettuata una ricognizione dei luoghi di lavoro, al fine di individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee precauzioni per evitare possibili contatti diretti
o indiretti con elementi in tensione.
I percorsi e la profondità delle linee interrate o in cunicolo in tensione dovranno essere rilevati e segnalati in superficie quando interessano direttamente la zona di lavoro. Dovranno essere altresì
formulate apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli addetti ai lavori in prossimità di linee elettriche.
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili dovrà essere effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona tecnica.
L’impianto elettrico di cantiere dovrà essere sempre progettato e dovrà essere redatto in forma scritta nei casi previsti dalla Xxxxx; l’esecuzione, la manutenzione e la riparazione dello stesso dovrà essere effettuata da personale qualificato.
Utilizzare materiale elettrico (cavi, prese) solo dopo attenta verifica di personale esperto (elettricista)
Le condutture devono essere disposte in modo che non vi sia alcuna sollecitazione sulle connessioni dei conduttori, a meno che esse non siano progettate specificatamente a questo scopo.
Per evitare danni, i cavi non devono passare attraverso luoghi di passaggio per veicoli o pedoni. Quando questo sia invece necessario, deve essere assicurata una protezione speciale contro i danni meccanici e contro il contatto con macchinario di cantiere.
Per i cavi flessibili deve essere utilizzato il tipo H07 RN-F oppure un tipo equivalente. Verificare sempre, prima dell’utilizzo di attrezzature elettriche, i cavi di alimentazione per accertare l’ assenza di usure, abrasioni.
Non manomettere mai il polo di terra Usare spine di sicurezza omologate CEI Usare attrezzature con doppio isolamento
Controllare i punti di appoggio delle scale metalliche
Evitare di lavorare in ambienti molto umidi o bagnati o con parti del corpo umide
RISCHIO: Caduta dall'alto |
Situazioni di pericolo: Ogni volta che si transita o lavora sui ponteggi o sulle opere provvisionali in quota (anche a modesta altezza), in prossimità di aperture nel vuoto (botole, aperture nei solai, vani scala, vani ascensore, ecc.), in prossimità di scavi o durante l’utilizzo di mezzi di collegamento verticale (scale, scale a pioli, passerelle, ascensori di cantiere, ecc.).
Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore (di norma con dislivello maggiore di 2
metri), devono essere impedite con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta applicati a tutti i lati liberi di travi, impalcature, piattaforme, ripiani, balconi, passerelle e luoghi di lavoro o di passaggio sopraelevati. Si dovrà provvedere alla copertura e segnalazione di aperture su solai, solette e simili o alla loro delimitazione con parapetti a norma.
Imbracatura
Rif. norm.: UNI EN 361
Cordino - Con assorbitore di energia
Rif. norm.: UNI EN 354,355
Linea Ancoraggio - Tipo Flessibile
Rif. norm.: UNI EN 353-2
Dispositivo Retrattile - Anticaduta
Rif. norm.: UNI EN 360
Qualora risulti impossibile l’applicazione di tali protezioni dovranno essere adottate misure collettive o personali atte ad arrestare con il minore danno possibile le cadute. A seconda dei casi potranno essere utilizzate: superfici di arresto costituite da tavole in legno o materiali semirigidi; reti o superfici di arresto molto deformabili; dispositivi di protezione individuale di trattenuta o di arresto della caduta
Lo spazio corrispondente al percorso di un’ eventuale caduta deve essere reso preventivamente libero da ostacoli capaci di interferire con le persone in caduta, causandogli danni o modificandone la traiettoria.
Il calcolo della distanza di caduta libera (DCL) viene effettuato al fine di dimensionare correttamente il sistema di caduta da adottare. Si supponga, ad esempio, di montare la linea di ancoraggio del primo ordine di telai di un ponteggio all’altezza del primo tavolato (anziché rialzata rispetto a tale quota). Il calcolo della distanza di caduta libera consentirebbe di evidenziare analiticamente l’impatto del lavoratore con il terreno o con altri ostacoli eventualmente presenti nell’area di cantiere.
Per il calcolo di DLC si applica la seguente formula: DCL = LC – DR + HA
Essendo (vedi figura):
DCL = Distanza di caduta libera
LC = Lunghezza del cordino
DR = Distanza, misurata in linea retta, tra il punto di ancoraggio ed il punto del bordo oltre il quale è possibile la caduta
HA = Massima altezza, rispetto ai piedi, dell’attacco del cordino alla imbracatura del lavoratore, quando questi è in posizione eretta (di solito 1.50 m)
L’eventuale montaggio e smontaggio dei ponteggi dovrà essere eseguito da personale esperto e seguendo le procedure di sicurezza e le raccomandazioni riportate nel Piano di montaggio, uso e smontaggio (PIMUS) che dovrà essere redatto dalla impresa esecutrice, ai sensi del D.Lgs. 81/08.
RISCHIO: Caduta di materiale dall'alto |
Situazioni di pericolo: Il rischio è presente tutte le volte che si lavora sotto o nelle vicinanze di strutture elevate in costruzione, restauro o demolizione, di ponteggi, di apparecchi di sollevamento ecc.
Il rischio è anche presente nei lavori dentro scavi, nelle fondazioni, nei pozzi, in cavità. Occorrerà installare idonei parapetti completi, con tavole fermapiede nei ponteggi e in tutte le zone con pericolo di caduta nel vuoto (scale fisse, aperture nei solai, vani ascensore, ecc.)
Le perdite di stabilità incontrollate dell’equilibrio di masse materiali in posizione ferma o nel corso di maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo, scorrimento, caduta inclinata su pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere impediti mediante la corretta sistemazione delle masse o attraverso l’adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro natura, forma e peso.
Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose dovranno essere eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza, forme e dimensioni proporzionate alle caratteristiche dei corpi in caduta.
Elmetto in polietilene o ABS
Rif. norm.: UNI EN 397
Antiurto, elettricamente isolato fino a 440 V e con sottogola
Quando i dispositivi di trattenuta o di arresto risultino mancanti o insufficienti, dovrà essere impedito l’accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del pericolo.
Per tutti i lavori in altezza i lavoratori dovranno assicurare gli attrezzi di uso comune ad appositi cordini o deporli in appositi contenitori.
Tutti gli addetti dovranno, comunque, fare uso sempre dell’elmetto di protezione personale, dotato di passagola per tutti i lavori in quota.
RISCHIO: Seppellimento, sprofondamento |
Si dovranno adottare tecniche di scavo adeguate alle circostanze, e tali da garantire anche la stabilità di edifici ed opere preesistenti. Gli scavi dovranno essere realizzati e armati in relazione alla natura del terreno ed alle altre circostanze influenti sulla stabilità e comunque in modo da impedire slittamenti, frane, crolli e da resistere a spinte pericolose, causate anche da piogge, infiltrazioni, cicli di gelo e disgelo. Dovranno essere predisposti percorsi e mezzi per il sicuro accesso ai posti di lavoro e per il rapido allontanamento in caso d'emergenza.
La presenza di scavi aperti dovrà essere in tutti i casi Adeguatamente segnalata, sul ciglio degli scavi Dovranno essere vietati i depositi di materiali, il posizionamento di macchine pesanti o fonti di vibrazioni e urti, il passaggio e la sosta di veicoli. Ove si operi sul fondo di uno scavo, dovrà essere prevista la Sorveglianza di un addetto situato all’esterno dello scavo stesso. Per i terreni lavorati a superficie inclinata, in trincea ed in rilevato devono essere effettuati dei controlli periodici della stabilità del terreno, soprattutto a seguito di lavorazioni limitrofe con altri mezzi operativi.
In caso di previsioni di forti precipitazioni, fango o di instabilità dovuta a lavorazioni limitrofe o a incoerenza del terreno, le scarpate devono essere protette ed
adeguatamente sostenute da armature o puntellamenti.
I lavori in scavi devono essere sospesi durante eventi meteorologici che possano influire sulla stabilità dei terreni; la stabilità delle pareti e delle protezioni dello scavo devono essere verificate prima della ripresa delle lavorazioni.
Prima dell’esecuzione di lavori di scavo dovranno essere individuate e segnalate le aree destinate allo scarico e/o deposito del materiale di risulta o di materiale destinato alla lavorazione.
Per scavi a sezione obbligata di profondità superiore a 1,5 m, posizionare adeguate sbadacchiature, sporgenti almeno 30 cm. al di sopra il ciglio dello scavo. In ogni attività di scavo da eseguirsi nel cantiere (a sezione obbligata, di sbancamento, manuali) dovranno rispettarsi le seguenti indicazioni generali:
profilare le pareti dello scavo secondo l'angolo di natural declivio; evitare tassativamente di costituire depositi sul ciglio degli scavi;
dove previsto dal progetto e/o richiesto dal dl, provvedere all’esecuzione di casserature del fronte dello scavo;
per scavi dove sono previste le sbadacchiature, queste dovranno sporgere almeno 30 cm. al di sopra il ciglio dello scavo.
RISCHIO: Urti e compressioni |
Situazioni di pericolo: L’urto con mezzi, macchine e attrezzature in movimento è un evento abbastanza comune e può essere causa d’infortuni anche di considerevole gravità.
Avvenimento
Ogni volta che si transita o si lavora nelle vicinanze di ponteggi, opere provvisionali, strutture in fase di realizzazione, macchinari, attrezzature ecc… è presente il pericolo di urti contro parti sporgenti o parti in movimento
Esecuzione di lavorazioni in prossimità di macchine e attrezzature con elementi a movimento alternato
Presenza di oggetti sporgenti non segnalati adeguatamente
Presenza di percorsi stretti e inadeguati alle esigenze di transito dei lavoratori e di movimentazione contemporanea di materiali
Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l’impiego manuale dovranno essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati dovranno essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (ad esempio riposti in contenitori o assicurati al corpo dell’addetto) e non dovranno ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in cataste, pile e mucchi dovranno essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole movimentazione.
I lavoratori esposti a tale rischio dovranno essere dotati dei seguenti DPI:
Guanti -Edilizia Antitaglio
Rif. norm.: UNI EN 388,420
Guanti di protezione contro i rischi meccanici
Calzature - Livello di Protezione S3
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Antiforo, sfilamento rapido e puntale in acciaio
Elmetto - In polietilene o ABS Rif. norm.: UNI EN 397 Antiurto
RISCHIO: Tagli |
Situazioni di pericolo: Durante il carico, lo scarico e la movimentazione di materiali ed attrezzature di lavoro. Ogni volta che si maneggia materiale edile pesante scabroso in superficie (legname, laterizi, sacchi di cemento, ecc.) e quando si utilizzano attrezzi (martello, cutter, cazzuola, ecc.)
Dovrà essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature dovranno essere protetti contro i contatti accidentali.
Utilizzare sempre Guanti e Calzature di sicurezza Guanti -Edilizia Antitaglio
Rif. norm.: UNI EN 388,420
Guanti di protezione contro i rischi meccanici
Calzature - Livello di Protezione S3
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Antiforo, sfilamento rapido e puntale in acciaio
Dove non sia possibile eliminare il pericolo o non siano sufficienti le protezioni collettive (delimitazione delle aree a rischio), dovranno essere impiegati i DPI idonei alla mansione (calzature di sicurezza, guanti, grembiuli di protezioni, schermi, occhiali, ecc.). Effettuare sempre una presa salda del materiale e delle attrezzature che si movimentano.
RISCHIO: Scivolamenti |
Situazioni di pericolo: Presenza di materiali vari, cavi elettrici e scavi aperti durante gli spostamenti in cantiere. Perdita di equilibrio durante la movimentazione dei carichi, anche per la irregolarità dei percorsi.
I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi dovranno essere scelti in modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
I percorsi pedonali interni al cantiere dovranno sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature, materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti gli addetti dovranno, comunque, indossare calzature di sicurezza idonee. Per ogni postazione di lavoro occorrerà individuare la via di fuga più vicina.
Essendo tale rischio sempre presente, occorrerà utilizzare, in tutte le attività di cantiere, le calzature di sicurezza.
Calzature - Livello di Protezione S3
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Antiforo, sfilamento rapido e puntale in acciaio
Dovrà altresì provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione e in profondità. Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni dovranno essere illuminate secondo le necessità diurne e notturne.
RISCHIO: Incidenti automezzi |
Situazioni di pericolo: Durante la circolazione di più automezzi e macchine semoventi in cantiere o nelle immediate vicinanze, si possono verificare incidenti tra gli stessi, con conseguenti gravi danni a persone e/o a cose.
All'interno del cantiere, la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata con norme il più possibile simili a quelle della circolazione su strade pubbliche, la velocità deve essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.
La viabilità di cantiere deve essere atte a resistere al transito dei mezzi di cui è previsto l'impiego, con pendenze e curve adeguate alle possibilità dei mezzi stessi ed essere mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.
La larghezza delle strade e delle rampe deve essere tale da consentire un franco di almeno 0,70 metri oltre la sagoma di ingombro massimo dei mezzi previsti. Qualora il franco venga limitato ad un solo lato, devono essere realizzate, nell'altro lato, piazzole o nicchie di rifugio ad intervalli non superiori a 20 metri una dall'altra.
Tutti i mezzi mobili a motore devono essere provvisti di segnale acustico.
Se un mezzo non è progettato per operare indifferentemente nelle due direzioni, esso deve essere equi - paggiato con uno speciale segnale luminoso e/o acustico che automaticamente diventa operativo quando si innesta la marcia indietro.
I mezzi progettati per operare indifferentemente nelle due direzioni devono avere luci frontali nella di- rezione di marcia e luci rosse a tergo. Tali luci si devono invertire automaticamente quando si inverte la direzione di marcia.
I mezzi mobili devono essere equipaggiati con girofaro i mezzi di trasporto speciali (per esplosivi, di emergenza) devono essere equipaggiati con segnali speciali.
Le strade usate dai mezzi meccanici devono avere una manutenzione appropriata.
Per evitare la formazione di fango e di polvere se sterrate, devono essere spianate, trattate con inerti e innaffiate periodicamente.
La velocità deve essere limitata per garantire la massima sicurezza in ogni condizione.
Le manovre in spazi ristretti od impegnati da altri automezzi devono avvenire con l'aiuto di personale a terra.
Tali disposizioni devono essere richiamate con apposita segnaletica.
Deve essere regolamentato l'accesso e la circolazione dei mezzi di trasporto personali per raggiungere i posti di lavoro. Se non sono approntate zone di parcheggio, separate da quelle di lavoro, all'interno del cantiere, i mezzi di trasporto personali devono essere lasciati all'esterno.
RISCHIO: Investimento |
Situazioni di pericolo: Presenza di automezzi e macchine semoventi circolanti o comunque presenti in cantiere o nelle immediate vicinanze.
All’interno del cantiere la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi dovrà essere regolata con norme il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità dovrà essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi.
Per l’accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro dovranno essere approntati percorsi sicuri e, quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici.
Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni dovranno essere illuminate secondo le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.
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Occorrerà controllare gli automezzi prima di ogni lavoro, in modo da accertarsi che tutte le parti e accessori possano operare in condizioni di sicurezza
Dovrà essere vietato condurre automezzi in retromarcia in condizioni di scarsa visibilità, ed occorrerà utilizzare un sistema di segnalazione sonoro e visivo specifico, e farsi segnalare da un altro lavoratore che la retromarcia può essere effettuata
Gli automezzi potranno essere condotti solo su percorsi sicuri
Occorrerà assicurarsi che tutti i lavoratori siano visibili e a distanza di sicurezza prima di utilizzare mezzi di scarico o di sollevamento
Sarà obbligatorio l’inserimento del freno di stazionamento durante le soste e la messa a dimora di idonee zeppe alle ruote se il mezzo è posizionato in pendenza
Utilizzare sbarramenti e segnaletica idonea in vicinanza di strade pubbliche
Tutti gli automezzi utilizzati in cantiere vanno ispezionati prima dell’inizio di ogni turno lavorativo, in modo da assicurare condizioni adeguate di sicurezza e scongiurare danni al veicolo con conseguente possibile incidente. Tutti i difetti devono essere eliminati prima della messa in servizio.
Indumenti Alta Visibilità - Giubbotti, tute, ecc.
Rif. norm.: UUNI EN 471
Utilizzare in caso di scarsa visibilità o lavori notturni
I lavoratori devono essere perfettamente visibili in ogni condizione di illuminamento. Utilizzare indumenti ad alta visibilità, di tipo rifrangente in lavori notturni
RISCHIO: Annegamento |
Situazioni di pericolo: Attività svolte in presenza di corsi o bacini d’acqua o scavi.
Per tutte le attività svolte in presenza di corsi o bacini d’acqua, devono essere prese misure per evitare l’annegamento accidentale.
Lavori di scavo e sottosuolo.
Quando in prossimità della zona dello scavo, siano stati accertati forti accumuli di
acqua con possibilità di irruzioni violente nel sotterraneo, oppure detti accumuli siano da presumere in base ai preventivi rilievi geologici o alla vicinanza e ubicazione di corsi o bacini d'acqua o di vecchi lavori sotterranei abbandonati oppure in base ad indizi manifestatisi durante la esecuzione dei lavori, si dovranno adottare le seguenti misure:
esecuzione di trivellazioni preventive di spia, la cui direzione, disposizione, profondità e numero devono essere stabiliti dal direttore dei lavori in relazione alle circostanze contingenti;
sospensione del lavoro in caso di pericolo nei luoghi del sotterraneo sprovvisti di vie di esodo, sino a quando non si sia provveduto a garantire le condizioni di sicurezza;
limitazione al minimo del numero delle mine per volata; brillamento elettrico delle mine tra un turno e l'altro; uscita all'esterno o ricovero in luogo sicuro dei lavoratori prima del brillamento;
impiego di mezzi di illuminazione elettrica di sicurezza;
tenuta sul posto del materiale necessario per chiudere immediatamente i fori di spia e di mina in caso di bisogno
Giubbotto Salvataggio
Equipaggiamento di aiuto al galleggiamento
Gli esposti al rischio, gli incaricati degli interventi di emergenza e tutti gli addetti al cantiere devono essere informati e formati sul comportamento da tenere e addestrati in funzione dei relativi compiti.
RISCHIO: Inalazione polveri |
Situazioni di pericolo: Inalazione di polveri durante lavorazioni quali demolizioni totali o parziali, esecuzione di tracce e fori, ecc, lavori di pulizia in genere, o che avvengono con l’utilizzo di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi.
Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi e nei lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o la diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate e quelle depositatesi, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Mascherina- Facciale Filtrante (Facciale filtrante FFP1 a doppia protezione)
Rif. norm.: UNI UNI EN 405
Qualora la quantità di polveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle operazioni di raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere forniti ed utilizzati indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove richiesto, il personale interessato deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria. Durante le demolizioni di murature, tremezzi, intonaci ecc, al fine di ridurre sensibilmente la diffusione di polveri occorrerà irrorare di acqua le parti da demolire.
Utilizzare idonea mascherina antipolvere o maschera a filtri, in funzione delle polveri o fibre presenti.
RISCHIO: Cesoiamento |
Situazioni di pericolo: Presenza di macchine con parti mobili (escavatori, gru, sollevatori, ecc.) o automezzi e equipaggiamenti in genere in posizione instabile.
Il Cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime o di opere, strutture provvisionali o altro, dovrà essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa.
Qualora ciò non risulti possibile dovrà essere installata una segnaletica appropriata e dovranno essere osservate opportune distanze di rispetto; ove necessario dovranno essere disposti comandi di arresto di emergenza in corrispondenza dei punti di potenziale pericolo.
Dovrà essere obbligatorio abbassare e bloccare le lame dei mezzi di scavo, le secchie dei caricatori, ecc., quando non utilizzati e lasciare tutti i controlli in posizione neutra
Prima di utilizzare mezzi di scarico o di sollevamento o comunque con organi in movimento, occorrerà assicurarsi che tutti i lavoratori siano visibili e a distanza di sicurezza .
In caso di non completa visibilità dell’area, occorrerà predisporre un lavoratore addetto in grado di segnalare che la manovra o la attivazione può essere effettuata in condizioni di sicurezza ed in grado di interrompere la movimentazione in caso di pericolo.
RISCHIO: Proiezione di schegge |
Situazioni di pericolo: Ogni volta che si transita o si lavora nelle vicinanze di macchine o attrezzature con organi meccanici in movimento, per la sagomatura di materiali (flessibile, sega circolare, scalpelli, martelli demolitori, ecc.) o durante le fasi di demolizione (ristrutturazioni, esecuzione di tracce nei muri, ecc.).
Non manomettere le protezioni degli organi in movimento.
Eseguire periodicamente la manutenzione sulle macchine o attrezzature (ingrassaggio, sostituzione parti danneggiate, sostituzione dischi consumati, affilatura delle parti taglienti, ecc.).
Occhiali - Di protezione - In policarbonato antigraffio
Rif. norm.: UNI EN 166
Visiera - Antischegge Rif. norm.: NI EN 166 Visiera antischegge
In presenza di tale rischio occorre utilizzare gli occhiali protettivi o uno schermo di protezione del volto.
RISCHIO: Inalazione gas e vapori |
Situazioni di pericolo: Nei lavori a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che possono dar luogo, da soli o in combinazione, a sviluppo di gas, vapori, nebbie, aerosol e simili, dannosi alla salute.
Devono essere adottati provvedimenti atti ad impedire che la concentrazione di inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi di ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento.
In ambienti confinati deve essere effettuato il controllo del tenore di ossigeno, procedendo all’insufflamento di aria pura secondo le necessità riscontrate o utilizzando i DPI adeguati all’agente. Deve, comunque, essere organizzato il rapido deflusso del personale per i casi di emergenza.
Semimaschera - Filtrante Antigas (UNI EN 405)
Rif. norm.: UNI EN 361
Qualora sia accertata o sia da temere la presenza o la possibilità di produzione di gas tossici o asfissianti o la irrespirabilità dell’aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficace aerazione ed una completa bonifica, gli addetti ai lavori devono essere provvisti di idonei respiratori dotati di sufficiente autonomia. Deve inoltre sempre essere garantito il continuo collegamento con persone all’esterno in grado di intervenire prontamente nei casi di emergenza.
Utilizzare maschere o semimaschere di protezione adeguate in funzione dell’agente.
RISCHIO: Punture |
Situazioni di pericolo: Durante il carico, lo scarico e la movimentazione di materiali ed attrezzature di lavoro. Ogni volta che si maneggia materiale edile pesante scabroso in superficie (legname, laterizi, sacchi di cemento, ecc.) e quando si utilizzano attrezzi (martello, cutter, cazzuola, ecc.)
Dovrà essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature dovranno essere protetti contro i contatti accidentali.
Dove non sia possibile eliminare il pericolo o non siano sufficienti le protezioni collettive (delimitazione delle aree a rischio), dovranno essere impiegati i DPI idonei alla mansione (calzature di sicurezza, guanti, grembiuli di protezioni, schermi, occhiali, ecc.). Effettuare sempre una presa salda del materiale e delle attrezzature che si movimentano.
Utilizzare sempre Guanti e Calzature di sicurezza
Guanti - Edilizia Antitaglio
Rif. norm.: UNI EN 388,420
Calzature - Livello di Protezione S3
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Antiforo, sfilamento rapido e puntale in acciaio
RISCHIO: Ustioni |
Situazioni di pericolo: Quando si transita o lavora nelle vicinanze di attrezzature che producono calore (lance termiche, fiamma ossidrica, saldatrici, ecc.) o macchine funzionanti con motori (generatori elettrici, compressori, ecc.); quando si effettuano lavorazioni con sostanze ustionanti.
Spegnere l’attrezzatura o il motore delle macchine se non utilizzate.
Seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal produttore o riportate sull’etichetta delle sostanze utilizzate.
Utilizzare guanti ed indumenti protettivi adeguati in funzione delle lavorazioni in atto.
Guanti -Anticalore
Guanti di protezione contro i rischi termici
Non transitare o sostare nell’area in cui vengono eseguite lavorazioni con sviluppo di calore, scintille, ecc. o nelle quali vengono utilizzare sostanze pericolose.
RISCHIO: Rumore |
Ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs. 81/08, dovrà essere valutato il rumore durante le effettive attività lavorative, prendendo in considerazione in particolare:
Il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo I valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all’art. 189 del D.Lgs. 81/08
Tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore
Gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti dalle interazioni tra rumore e sostanze ototossiche connesse all’attività svolta e fra rumore e vibrazioni, seguendo attentamente l’orientamento della letteratura scientifica e sanitaria ed i suggerimenti del medico competente
Le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature impiegate, in conformità alle vigenti disposizioni in materia
L'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore;
Il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro normale, in locali di cui e' responsabile
Le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;
La disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione
Le classi di rischio e le relative misure di prevenzione sono riassunte nella seguente tabella:
Classi di Rischio | Misure di Prevenzione |
Classe di Rischio 0 LEX ≤ 80 dB (A) Lpicco ≤ 135 dB (C) | Nessuna azione specifica |
Classe di Rischio 1 80 < LEX ≤ 85 dB (A) 135 <Lpicco≤ 137 dB (C) | INFORMAZIONE E FORMAZIONE:in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore DPI: messa a disposizione dei lavoratori dei dispositivi di protezione (rif. X.Xxx. 81/08 art. 193 , comma1, lettera a) VISITE MEDICHE: solo sul richiesta del lavoratore o qualora il medico competente ne confermi l'opportunità (rif. D.Lgs. 81/08 art. 196, comma 2) |
Classe di Rischio 2 85 < LEX ≤ 87 dB (A) 137 < Lpicco≤ 140 dB (C) | INFORMAZIONE E FORMAZIONE: in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore; adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore DPI: scelta dei DPI che consentano di eliminare o ridurre al minimo il rischio per l'udito, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti (rif. D.Lgs. 81/08 art. 193 , comma1, lettera c). Si esigerà altresì che tali DPI vengano indossati (rif. D.Lgs. 81/08 art. 193 , comma1, lettera b) VISITE MEDICHE: obbligatorie (rif. D.Lgs. 81/08 art. 196 , comma 1) |
Classe di Rischio 3 LEX > 87 dB (A) Lpicco > 140 dB (C) | INFORMAZIONE E FORMAZIONE: in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore; adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo l'esposizione al rumore DPI: scelta dei DPI che consentano di eliminare o ridurre al minimo il rischio per l'udito, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti (rif. D.Lgs. 81/08 art. 193 , comma1, lettera c). Imposizione dell'obbligo di indossare tali DPI in grado di abbassare l'esposizione al di sotto dei valori inferiori di azione salvo richiesta e concessione in deroga da parte dell'organo vigilante competente (D.Lgs. 81/08 art.197) Verifica l'efficacia dei DPI e verifica che l'esposizione scende al di sotto del valore inferiore di azione. VISITE MEDICHE: obbligatorie (rif. D.Lgs. 81/08 art. 196 , comma 1) |
RISCHIO: Vibrazioni Mano-Braccio |
Situazioni di pericolo: Ogni qualvolta vengono utilizzate attrezzature che producono vibrazioni al sistema
xxxx-xxxxxxx, quali:
Scalpellatori, Scrostatori, Rivettatori Martelli Perforatori
Martelli Demolitori e Picconatori Trapani a percussione
Cesoie
Levigatrici orbitali e roto-orbitali Seghe circolari
Smerigliatrici Motoseghe Decespugliatori Tagliaerba
Durante l’utilizzo di tali attrezzature, vengono trasmesse vibrazioni al sistema mano-braccio, che comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari.
Il datore di lavoro dell' Impresa esecutrice dovrà valutare l' esposizione totale dei lavoratori esposti a tale rischio, come indicato dal D. Lgs. 81/08.
Nel POS dovrà indicare gli esiti di tale valutazione.
RISCHIO: Radiazioni ottiche non coerenti |
Situazioni di pricolo: In cantiere le radiazioni ottiche artificiali incoerenti, sono prevalentemente identificate nei processi di saldatura. Le operazioni di saldatura sia a gas sia ad arco elettrico costituiscono una sorgente molto intensa di radiazioni UV, IR, così come di luce abbagliante.
Si riporta, a titolo esemplificativo, delle attività in cui sono presenti emissioni di radiazioni ultraviolette (UV):
Saldatura ad arco elettrico; archi elettrici da corto circuito; Forte luce solare;
Di seguito, sono indicate attività lavorative in cui sono presenti radiazioni infrarosse (IR): Saldatura a gas/brasatura,
Taglio con il cannello.
In funzione del tipo di lavorazione, il datore di lavoro, identifica nel POS le misure di prevenzione protezione adottate per i lavoratori addetti.
I lavoratori esposti a tale rischio dovranno essere dotati dei seguenti DPI:
Occhiali bioculari - Saldatura
Rif. norm.: UNI EN 169; UNI EN 175; UNI EN 166
Schermo - saldatura
Rif. norm.: UNI EN 169; UNI EN 175; UNI EN 166
Guanti per saldatura
Rif. norm.: EN 12477
Tuta per saldatura
Rif. norm.: EN ISO 11611; EN ISO 11612
RISCHIO: Rischio chimico |
Situazioni di pericolo: gli agenti chimici utilizzati in cantiere comprendono quelli comuni per i lavori edili (cemento, calce, collanti ecc..).
Ogni agente chimico presente in cantiere dovrà essere corredato della scheda e l'uso dovrà avvenire secondo le procedure dettagliate all'interno di essa.
Il datore di lavoro dell'impesa esecutrice dovrà fomrmare ed informare tutti i lavoratori sul rischio specifico e dovrà evidenziare, all'interno del proprio POS, i necessari DPI da adottare per l'uso di ogni agente chimico.
RISCHIO: MMC - Sollevamento e trasporto |
Situazioni di pericolo: Lavorazioni che non possono prevedere la meccanizzazione della movimentazione dei carichi (Es. confezioni di cemento, malte ecc.).
In riferimento alle indicazioni presenti nel D.Lgs 81/08 agli art. 167, 168 e 169 e nell’allegato XXXIII, la norma di riferimento per effettuare la valutazione del rischio concernente le movimentazione manuale di carichi catalogabili come "sollevamento e trasporto" è la UNI EN 11228-1.
Si ricorda che l'applicazione norma è consentita solo se verificate le seguenti condizioni: Il peso movimentato dev’essere maggiore di 3 kg;
Deve avvenire ad una velocità compresa tra 0,5 ed 1 m/s su una superficie orizzontale.
La valutazione del rischio, ferme restando tutte le ipotesi di applicabilità della suddetta norma, costa essenzialmente con la verifica della seguente disequazione:
m ≤ mref ∙ hM ∙ vM ∙ dM ∙ αM ∙ fM ∙ cM
dove:
m è il peso del grave movimentato;
mref è il valore limite di riferimento per la popolazione statistica a cui afferisce il lavoratore;
hM è il moltiplicatore per la distanza orizzontale;
vM è il moltiplicatore per la distanza verticale, c
dM è il moltiplicatore per la dislocazione verticale,
αM è il moltiplicatore per l’asimmetria ,
fM è il moltiplicatore per la frequenza con cui avviene la movimentazione;
cM è il moltiplicatore che tiene conto della qualità della presa.
Per lavorazioni in cui à prevista tale tipologia di rischio il datore di lavoro indicherà l'esito della valutazione e le misure di prevenzione e protezione adottate.
RISCHIO: Fiamme ed esplosioni |
Situazioni di pericolo: Lavori con presenza di fiamme libere o che possono produrre scintille sia di origine elettrica che elettrostatica. Lavori in ambienti con vapori o polveri combustibili di sostanze instabili e reattive o con materie esplosive. Presenza, movimentazione e stoccaggio di bombole di gas.
L’incendio è una combustione che si sviluppa in modo incontrollato nel tempo e nello spazio. La combustione è una reazione chimica tra un corpo combustibile ed un comburente. I combustibili sono numerosi: legno, carbone, carta, petrolio, gas
combustibile, ecc. Il comburente che interviene in un incendio è l’aria o, più precisamente, l’ossigeno presente nell’aria (21% in volume). Il rischio di incendio, quindi, esiste in tutti i locali. L’esplosione è una combustione a propagazione molto rapida con violenta liberazione di energia. Può avvenire solo in presenza di gas, vapori o polveri combustibili di alcune sostanze instabili e fortemente reattive o di materie esplosive.
Le cause, che possono provocare un incendio, sono:
fiamme libere (ad esempio nelle operazioni di saldatura) particelle incandescenti provenienti da un qualsiasi fonte scintille di origine elettrica
scintille di origine elettrostatica
scintille provocate da un urto o sfregamento superfici e punti caldi
innalzamento della temperatura dovuto alla compressione di gas reazioni chimiche
getto conglomerato cementizio (vedi scheda specifica) messa in opera pozzetti
ripristino e pulizia
Precauzioni:
Non effettuare saldature, operazioni di taglio o che possano comunque sviluppare calore o scintille in presenza di sostanze o polveri infiammabili.
Non utilizzare contenitori che hanno contenuto sostanze infiammabili o tossiche prima di averli riempiti con acqua e lavati convenientemente.
Durante le operazioni di saldatura non utilizzare ossigeno per ventilazione o pulizia.
Attenersi alle istruzioni riportate nella scheda di sicurezza delle sostanze infiammabili utilizzate. Dovrà essere assolutamente vietato fumare nelle aree a rischio di incendio.
In caso di utilizzo di bombole di gas occorrerà attenersi alle seguenti misure minime preventive:
Verificare l’esistenza della documentazione di prevenzione incendi prevista.
Scegliere l’ubicazione delle bombole e loro posizionamento, considerando un possibile rischio d’incendio o d’esplosione.
Tenere le bombole lontano dai luoghi di lavoro e da eventuali fonti di calore (fiamme, fucine, stufe, calore solare intenso e prolungato).
Tenere in buono stato di funzionamento le valvole di protezione, i tubi, i cannelli, e gli attacchi, non sporcare con grasso od olio le parti della testa della bombola.
Tenere ben stretti ai raccordi i tubi flessibili e proteggerli da calpestamenti.
Evitare qualsiasi fuoriuscita di GPL perché essendo più pesante dell’aria può depositarsi nei punti più bassi (cantine, fosse), creando una miscela esplosiva che si può innescare anche solo con una scintilla (evitare pavimentazioni metalliche).
Verificare l’adeguatezza ed il funzionamento dei sistemi di estinzione presenti (idranti, estintori, ecc.).
RISCHIO: Ribaltamento |
Situazioni di pericolo: Nella conduzione di automezzi di cantiere in genere o nel sollevamento meccanico di carichi, si può verificare il ribaltamento del mezzo con il rischio di schiacciamento di persone estranee o dello stesso operatore.
Le cause principali che portano i mezzi di cantiere all’instabilità si verificano quando essi
sono in movimento.
Le due cause principali, che possono provocare il ribaltamento sono: il sovraccarico
lo spostamento del baricentro
i percorsi accidentati ed eventuali ostacoli.
La perdita dell’equilibrio in senso trasversale non può essere causata dal carico, ma solo da una manovra sbagliata: la più frequente è costituita dall’errore di frenare il mezzo, mentre esso sta percorrendo una traiettoria curvilinea. Tanto più alto è il baricentro del mezzo, tanto più facilmente esso si può ribaltare, per cui, soprattutto durante la marcia in curva, sia a vuoto che a carico, è assolutamente necessario procedere con prudenza ed evitare brusche manovre.
Tutti i mezzi con rischio di ribaltamento devono essere dotati di cabina ROPS (Roll Over Protective Structure), cioè di una cabina progettata e costruita con una struttura atta a resistere a più ribaltamenti completi del mezzo.
Occorre effettuare sempre un sopralluogo sulle aree da percorrere, controllandone la stabilità, la assenza di impedimenti e valutando che le pendenze da superare siano al di sotto delle capacità del mezzo.
RISCHIO: Vibrazioni Corpo Intero |
Situazioni di pericolo: Ogni qualvolta vengono utilizzate attrezzature che producono vibrazioni al corpo intero, quali:
Ruspe, pale meccaniche, escavatori Perforatori
Carrelli elevatori Autocarri Autogru, gru
Piattaforme vibranti
Durante l’utilizzo di tali attrezzature, vengono trasmesse vibrazioni al corpo intero, che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide.
Il datore di lavoro dell' Impresa esecutrice dovrà valutare l' esposizione totale dei lavoratori esposti a tale rischio, come indicato dal D. Lgs. 81/08.
Nel POS dovrà indicare gli esiti di tale valutazione.
RISCHIO: Infezione |
Situazioni di pericolo: Lavori di bonifica, scavi ed operazioni in ambienti insalubri in genere.
Prima dell’inizio dei lavori di bonifica deve essere eseguito un esame della zona e devono essere assunte informazioni per accertare la natura e l’entità dei rischi presenti nell’ambiente e l’esistenza di eventuali malattie endemiche.
Sulla base dei dati particolari rilevati e di quelli generali per lavori di bonifica, deve essere approntato un programma tecnico-sanitario con la determinazione delle misure da adottare in ordine di priorità per la sicurezza e l’igiene degli addetti nei posti di lavoro e nelle installazioni igienico assistenziali, da divulgare nell’ambito delle attività di informazione e formazione.
Mascherina- Facciale Filtrante (Facciale filtrante FFP1 a doppia protezione)
Rif. norm.: UNI UNI EN 405
Quando si fa uso di mezzi chimici per l’eliminazione di insetti o altro, si devono seguire le indicazioni dei produttori. L’applicazione deve essere effettuata solamente da persone ben istruite e protette. La zona trattata deve essere segnalata con le indicazioni di pericolo e di divieto di accesso fino alla scadenza del periodo di tempo indicato.
Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria e devono utilizzare indumenti protettivi e DPI appropriati.
RISCHIO: Asfissia e ambienti insalubri |
Situazioni di pericolo: anche in presenza di gas non tossici, si può manifestare una sottrazione di ossigeno, soprattutto ai piccoli ambienti non ventilati idoneamente. Tutti i lavori che avvengono in spazi confinati.
INTERVENTI IN SPAZI CONFINATI
Per spazio confinato si intende un luogo, ambiente o apparecchiature non ventilate o scarsamente ventilate, dove sia possibile carenza di ossigeno o vi sia possibile presenza di gas, vapori o esalazioni pericolose (metano, biogas, anidride carbonica (CO2), monossido di carbonio (CO), etc.), pericolo di annegamento o luoghi comunque difficilmente accessibili.
n genere, si tratta di un'area nella quale si opera in condizioni di rischio latente o imminente o dalla quale uscire durante un'emergenza potrebbe rilevarsi estremamente difficoltoso, come ad esempio locali interrati, cunicoli, intercapedini, cantine, sottoscala, soffitte, pozzetti di servizio, sollevamenti fognari, pozzetti fognari, scavi profondi, digestori, gasometri, filtri acqua, depositi acqua, serbatoi, camerette di ispezione, etc.
SPAZIO CONFINATO TIPO "A"
E' un luogo che presenta situazioni pericolose, che coinvolgono la sicurezza e la vita stessa del lavoratore con conseguenze immediate.
Queste situazioni pericolose comprendono, tra le altre, carenze di ossigeno (≤ 19 %), presenza di gas velenosi, atmosfera infiammabile ( ≥ al 20 % del livello inferiore di infiammabilità) o esplosiva.
SPAZIO CONFINATO TIPO "B"
E' uno spazio in cui il rischio potenziale non risiede in condizioni ambientali sfavorevoli (ossigeno > 19 % e infiammabilità ≤ al 10 %), ma in situazioni strutturali. Pertanto non richiede una speciale procedura di accesso di lavoro.
L’accesso agli ambienti confinati è disciplinato dall’art. 66 del D.Lgs. 81 /2008:
Lavori in ambienti sospetti di inquinamento.
A nessuno si dovrà permettere di entrare in un recipiente o altro spazio confinato senza l’adatto equipaggiamento di sicurezza e fino a che tale recipiente o spazio confinato non sia stato reso sicuro per l’ingresso, mediante intercettazione, svaporamento, completa ventilazione ed analisi dei gas presenti all’interno.
L'apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l'agevole recupero di un lavoratore privo di sensi. Le condizioni da osservare devono includere le precauzioni speciali, come ad esempio intercettazione, indumenti protettivi, apparecchi di respirazione, equipaggiamenti di sicurezza, sorveglianza antincendio, specifici utensili di tipo approvato, ecc..
Durante il periodo nel quale in un recipiente o in uno spazio confinato, si sta svolgendo un lavoro, le persone che lo eseguono devono indossare una imbracatura con corda di salvataggio ed almeno una persona dovrà essere di guardia all’esterno fornita delle necessarie attrezzature di sicurezza (funi di soccorso legate al personale all’interno, autorespiratori, attrezzatura per il sollevamento).
In particolare, nel POS dell’impresa esecutrice, dovranno essere indicati i nominativi dei lavoratori autorizzati all’accesso in tali ambienti.
Per lavorazione specifica dovrà essere indicata la procedura complementare e di dettaglio.
RISCHIO: Esposizione a fumi di saldatura |
Situazioni di pericolo: Nei lavori di saldatura, eseguiti a mano, con saldatrici elettriche o cannelli che generano sostanze e prodotti che possono dar luogo, da soli o in combinazione, a sviluppo di gas, vapori, nebbie, aerosol e simili, dannosi alla salute.
Devono essere adottati provvedimenti atti ad impedire che la concentrazione di inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi
di ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento.
Semimaschera - Filtrante Antigas (UNI EN 405)
Rif. norm.: UNI EN 361
RISCHIO: Getti e schizzi |
Situazioni di pericolo: Nei lavori a freddo e a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che danno luogo a getti e schizzi dannosi per la salute.
In presenza di tali sostanze, devono essere adottati provvedimenti atti ad impedirne la propagazione nell’ambiente di lavoro, circoscrivendo la zona di intervento.
Gli addetti devono indossare adeguati indumenti di lavoro e utilizzare i DPI necessari.
Occhiali - Di protezione - In policarbonato antigraffio
Rif. norm.: UNI EN 166
Visiera - Antischegge Rif. norm.: NI EN 166 Visiera antischegge
RISCHIO: Infezione da microorganismi |
Situazioni di pericolo : Lavori di bonifica, scavi ed operazioni in ambienti insalubri in genere.
Prima dell’inizio dei lavori di bonifica deve essere eseguito un esame della zona e devono essere assunte informazioni per accertare la natura e l’entità dei rischi presenti nell’ambiente e l’esistenza di eventuali malattie endemiche.
Sulla base dei dati particolari rilevati e di quelli generali per lavori di bonifica, deve essere approntato un programma tecnico-sanitario con la determinazione delle misure da adottare in ordine di priorità per la sicurezza e l’igiene degli addetti nei posti di lavoro e nelle installazioni igienico assistenziali, da divulgare nell’ambito delle attività di informazione e formazione.
Quando si fa uso di mezzi chimici per l’eliminazione di insetti o altro, si devono seguire le indicazioni dei produttori. L’applicazione deve essere effettuata solamente da persone ben istruite e protette. La zona trattata deve essere segnalata con le indicazioni di pericolo e di divieto di accesso fino alla scadenza del periodo di tempo indicato.
Mascherina- Facciale Filtrante (Facciale filtrante FFP1 a doppia protezione)
Rif. norm.: UNI UNI EN 405
Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria e devono utilizzare indumenti protettivi e DPI appropriati.
RISCHIO: Postura |
Situazioni di pericolo: il rischio da posture incongrue è assai diffuso e, seguendo una classificazione basata sul tipo di rischio posturale si possono individuare contesti lavorativi in cui sono presenti:
sforzi fisici ed in particolare spostamenti manuali di pesi; posture fisse prolungate (sedute o erette);
vibrazioni trasmesse a tutto il corpo;
movimenti ripetitivi e continui di un particolare segmento corporeo.
E' ovvio che vi sono contesti lavorativi in cui si realizzano contemporaneamente due, anche più, di queste condizioni; tuttavia è utile rifarsi a questa classificazione unicamente per semplicità espositiva.
Le mansioni più esposte al rischio sono quelle del tinteggiatore e dell'intonacatore, che si caratterizzano per le elevate frequenze d'azione, le posture incongrue e lo sforzo applicato, spesso considerevole. Ad un livello di rischio medio si collocano i ferraioli e i carpentieri, anch'essi impegnati in attività con frequenze d'azione notevoli, ma con un minore sforzo applicato e pause decisamente più prolungate. I muratori, almeno per questo tipo di rischio, rientrano invece nella fascia con indici di rischio minori, con bassa frequenza d'azione, sforzo modesto (eccetto il caso della posa elementi) e pause più frequenti e prolungate.
PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE
Modifiche strutturali del posto di lavoro
Nei lavori pesanti andrà favorita la meccanizzazione, negli altri il posto dovrà essere progettato "ergonomicamente" tenuto conto cioè delle dimensioni e delle esigenze e capacità funzionali dell'operatore.
Modifiche dell’organizzazione del lavoro
Nei lavori pesanti, oltre alla meccanizzazione, servono a garantire l'adeguato apporto numerico di persone alle operazioni più faticose che dovessero essere svolte comunque manualmente (pensiamo al personale sanitario!). Negli altri lavori servono a introdurre apposite pause o alternative posturali per evitare il sovraccarico di singoli distretti corporei.
Training, informazione sanitaria ed educazione alla salute
Sono di fondamentale importanza per la riuscita di qualsiasi intervento preventivo. Sono finalizzati non solo ad accrescere la consapevolezza dei lavoratori sull'argomento ma anche all'assunzione o modifica da parte di
questi, tanto sul lavoro che nella vita extra lavorativa, di posture, atteggiamenti e modalità di comportamento che mantengano la buona efficienza fisica del loro corpo.
METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI
L’analisi valutativa effettuata può essere, nel complesso, suddivisa nelle seguenti due fasi principali:
A) Individuazione di tutti i possibili PERICOLI esistenti nei luoghi in cui operano gli addetti al Cantiere ed in particolare:
Studio del Cantiere di lavoro (requisiti degli ambienti di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi)
Identificazione delle attività eseguite in Cantiere (per valutare i rischi derivanti dalle singole fasi) Conoscenza delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e se queste comportano altri rischi, ivi compresi i rischi determinati da interferenze tra due o più lavorazioni singole)
B) Valutazione dei RISCHI relativi ad ogni pericolo individuato nella fase precedente
Nella fase A il lavoro svolto è stato suddiviso, ove possibile, in singole fasi e sono stati individuati i possibili pericoli osservando il lavoratore nello svolgimento delle proprie mansioni.
Nella fase B, per ogni pericolo accertato, si è proceduto a:
1) individuazione delle possibili conseguenze, considerando ciò che potrebbe ragionevolmente accadere, e scelta di quella più appropriata tra le quattro seguenti possibili MAGNITUDO del danno e precisamente
MAGNITUDO (M) | VALORE | DEFINIZIONE |
LIEVE | 1 | Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica rapidamente reversibile che non richiede alcun trattamento |
MODESTA | 2 | Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con inabilità reversibile e che può richiedere un trattamento di primo soccorso |
GRAVE | 3 | Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effetti irreversibili o di invalidità parziale e che richiede trattamenti medici |
GRAVISSIMA | 4 | Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effetti letali o di invalidità totale |
2) valutazione della PROBABILITA’ della conseguenza individuata nella precedente fase A, scegliendo quella più attinente tra le seguenti quattro possibili:
PROBABILITA’ (P) | VALORE | DEFINIZIONE |
IMPROBABILE | 1 | L’evento potrebbe in teoria accadere, ma probabilmente non accadrà mai. Non si ha notizia di infortuni in circostanze simili. |
POSSIBILE | 2 | L’evento potrebbe accadere, ma solo in rare circostanze ed in concomitanza con altre condizioni sfavorevoli |
PROBABILE | 3 | L’evento potrebbe effettivamente accadere, anche se non automaticamente. Statisticamente si sono verificati infortuni in analoghe circostanze di lavoro. |
M.PROBABILE | 4 | L’evento si verifica nella maggior parte dei casi, e si sono verificati infortuni in azienda o in aziende similari per analoghe condizioni di lavoro. |
3) valutazione finale dell’ entità del RISCHIO in base alla combinazione dei due precedenti fattori e mediante l’utilizzo della seguente MATRICE di valutazione, ottenuta a partire dalle curve Iso-Rischio.
MATRICE DI VALUTAZIONE | |||||||
GRAVISSIMA | MAGNI TUDO | 4 | 4 | 8 | 12 | 16 | |
GRAVE | 3 | 3 | 6 | 9 | 12 | ||
MODESTA | 2 | 2 | 4 | 6 | 8 | ||
LIEVE | 1 | 1 | 2 | 3 | 4 | ||
1 | 2 | 3 | 4 | ||||
4 | |||||||
PROBABILITA’ | |||||||
3 | |||||||
2 1 | IMP RO BAB ILE | POS SIBI LE | PR OB ABI LE | M.P RO BAB ILE | |||
0 | |||||||
0 | 2 | 3 | 4 |
Dalla combinazione dei due fattori precedenti (PROBABILITA’ e MAGNITUDO) viene ricavata, come indicato nella Matrice di valutazione sopra riportata, l’Entità del RISCHIO, con la seguente gradualità:
1
1 ≤ DxP ≤ 2
2
2 < DxP ≤ 4
3
4 < DxP ≤ 8
4
8 < DxP ≤ 16
M.BASSO
BASSO
MEDIO
ALTO
ATTIVITA’ LAVORATIVE
Qui di seguito vengono riportate le diverse fasi lavorative oggetto dei lavori. Per ognuna di esse sono stati individuati e valutati i rischi, sono state altresì dettagliate le misure di prevenzione ed indicati i Dispositivi di Protezione Individuale da indossare. Sono state, inoltre, indicate le eventuali attrezzature, opere provvisionali e sostanze impiegate.
ATTIVITA’: ALLESTIMENTO CANTIERE
Trattasi delle attività connesse all'allestimento del cantiere per l'esecuzione in sicurezza dei lavori oggetto dell'appalto. Prima di approntare il cantiere, occorrerà analizzare attentamente l'organizzazione generale. Ciò significa, in relazione al tipo ed all'entità, considerare il periodo in cui si svolgeranno i lavori, la durata prevista, il numero massimo ipotizzabile di addetti, la necessità di predisporre logisticamente il sito in modo da garantire un ambiente di lavoro non solo tecnicamente sicuro e igienico, ma anche il più possibile confortevole.
ALLESTIMENTO CANTIERE
FASE DI LAVORO: Allestimento di depositi.
Il lavoro consiste nel delimitare le aree per: stoccaggio dei materiali da montare, stoccaggio dei materiali di risulta delle lavorazioni da portare in discarica, eventuali lavorazioni prefabbricate fuori opera.
Fasi previste: Gli operatori provvederanno a pulire dalla vegetazione l'area dello stoccaggio e dello assemblaggio. Le aree saranno segnalate e delimitate opportunamente.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
I percorsi per la movimentazione dei carichi e il dislocamento dei depositi, durante le operazioni di scavo e movimenti di terra, devono essere scelti in modo da evitare interferenze con zone in cui si trovano persone.
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Scivolamenti
I depositi momentanei devono consentire la agevole esecuzione delle manovre e dei movimenti necessari per lo svolgimento del lavoro
Nel caso di impossibilità di organizzare un'area di stoccaggio e deposito del materiale di risulta all'esterno dell'area di lavoro, dovrà essere individuata una specifica zona all'interno; tale zona dovrà essere segnalata e protetta nonchè spostata di volta in volta
Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere è vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneo dei materiali ed attrezzi necessari ai lavori (Art. 124, comma 1, D.Lgs. 81/08)
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Carriola
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
Allestimento delle vie di circolazione interne del cantiere e della segnaletica di sicurezza.
FASE DI LAVORO: Viabilita' e segnaletica cantiere.
ALLESTIMENTO CANTIERE
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Investimento | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Ribaltamento | 1 - Improbabile | 3 - Grave | 3 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE | |
Vibrazioni Corpo Intero | Rischio Basso | BASSA |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
All'entrata di ogni area di lavoro affiggere un cartello "Vietato l'ingresso ai non addetti ai lavori" . All'ingresso del cantiere installare i cartelli d'obbligo "usare l'elmetto", "indossare i guanti", "calzare le scarpe protettive".
Curare che in prossimità di scavi sia affisso il cartello "Attenzione scavi aperti"
Curare che ogni mezzo operativo disponga di un cartello "Vietato sostare o passare nel raggio d'azione della macchina" .
Curare che tutti gli apparecchi di sollevamento dispongano di un cartello "Attenzione carichi sospesi".
La segnaletica di cantiere deve mettere in risalto le condizioni di rischio con i conseguenti obblighi e divieti e deve essere integrata con la segnaletica di sicurezza
Le vie d'accesso ed i punti pericolosi non proteggibili dovranno essere segnalati ed illuminati opportunamente
Investimento
Occorrerà segnalare la massima velocità dei mezzi di cantiere (max 40 Km/h) e, per i lavori da eseguirsi in presenza di traffico, occorrerà disporre cartelli con limite di velocità di 5, max 10 Km/h
Tutte le tratte di cantiere comprese nelle sedi stradali andranno delimitate e protette con barriere idonee adeguatamente segnalate ed illuminate
Tutti i veicoli adibiti alla circolazione su strada devono essere in regola con i collaudi periodici
Tutti i veicoli di cantiere devono essere in perfetta efficienza (dispositivi di segnalazione acustica, luci e freni)
Ribaltamento
Le rampe di accesso al fondo degli scavi devono avere una carreggiata solida in riferimento ai mezzi di trasporto ed una pendenza adeguata. (Punto 1.1, Allegato XVIII - D.Lgs.81/08)
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Dumper
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Tuta
Rif. norm.: EN 471
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
ALLESTIMENTO CANTIERE
FASE DI LAVORO: Montaggio recinzione e cancello di cantiere.
Si prevede la realizzazione della recinzione di cantiere con paletti di ferro o di legno e rete di plastica arancione. I paletti saranno infissi nel terreno per mezzo d'idonea mazza di ferro. Si prevede l'installazione di idoneo cancello realizzato fuori opera, in legno o in ferro, idoneo a garantire la chiusura (mediante lucchetto) durante le ore di inattività ed il facile accesso ai non addetti. Si prevede, infine, la collocazione dei cartelli di segnalazione, avvertimento, ecc., in tutti i punti necessari.
Fasi previste: Infissione paletti nel terreno e sistemazione rete di plastica; preparazione delle buche mediante scavo manuale con badile per porre in opera le colonne di sostegno delle ante dei cancelli e getto del calcestruzzo, previo ancoraggio, con elementi di legno delle colonne stesse. Collocazione su appositi supporti dei cartelli segnalatori con l'uso di chiodi, filo di ferro, ecc.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Accertarsi che l'area di lavoro e di infissione dei paletti sia sgombra da sottoservizi di qualunque genere
Elettrocuzione
Prima di eseguire i lavori, accertarsi dell'assenza di linee elettriche interrate.
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Piccone
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
ALLESTIMENTO CANTIERE
FASE DI LAVORO: Realizzazione impianto elettrico e di terra del cantiere.
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Formazione di impianto elettrico del cantiere completo di allacciamenti, quadri, linee, dispersori, e quant'altro necessario. Il lavoro consiste nella realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere e dell'impianto di terra. L'impianto sarà
funzionante con l'eventuale ausilio di idoneo gruppo elettrogeno.
L'esecuzione dell'impianto elettrico e di terra dovrà essere affidata a personale qualificato che seguirà il progetto firmato da tecnico iscritto all'albo professionale. L'installatore dovrà rilasciare dichiarazioni scritte che l'impianto elettrico e di terra sono stati realizzati conformemente alle norme UNI, alle norme CEI 186/68 e nel rispetto della legislazione tecnica vigente in materia. Prima della messa in esercizio dell'impianto accertarsi dell'osservanza di tutte le prescrizioni e del grado d'isolamento. Dopo la messa in esercizio controllare le correnti assorbite, le cadute di tensione e la taratura dei dispositivi di protezione. Predisporre periodicamente controlli sul buon funzionamento dell'impianto.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori. Vietare l’avvicinamento e la sosta ai non addetti ai lavori
Elettrocuzione
Identificare i circuiti protetti dai singoli interruttori mediante cartellini Sorreggere i dispersori con pinza a manico lungo
E' fatto divieto di di lavorare su quadri in tensione
Per lavorare sui quadri elettrici occorre che il personale preposto sia qualificato ed abbia i requisiti necessari per poter svolgere questa mansione
Saranno predisposti comandi di emergenza per interrompere rapidamente l'alimentazione all'intero impianto elettrico (sul quadro generale) e a sue parti (sui quadri di zona); tali comandi saranno noti a tutte le maestranze e facilmente raggiungibili ed individuabili. (Norme CEI 64-8/4 Sez.464 - Norme CEI 64-8/7 Art.704.537)
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Utensili elettrici portatili
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
ATTIVITA’: ALLESTIMENTI OPERE PRIVVISIONALI
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Trattasi di opere di rifacimento prospetti / facciate mediante spicconatura - risanamento ferri - rifacimento intonaci.
FASE DI LAVORO: Montaggio ponteggio.
ALLESTIMENTI OPERE PRIVVISIONALI
La lavorazione prevede il montaggio del ponteggio metallico fino al livello della copertura.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori
Il montaggio e lo smontaggio dei ponteggi metallici viene eseguito da personale pratico ed idoneo, dotato di dispositivi personali di protezione e rispettando quanto indicato nell'autorizzazione ministeriale.
Le operazioni di montaggio e smontaggio delle attrezzature di lavoro sono realizzate in modo sicuro, in particolare rispettando le eventuali istruzioni d'uso del fabbricante.
I montanti dei ponteggi devono rispettare i requisiti di legge per disposizione, modalità di giuntura, sovrapposizione, suddivisione, assicurazione alla base di appoggio.
Prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo, gli elementi vengono verificati per eliminare quelli non ritenuti più idonei.
Tutti gli elementi dei ponteggi devono riportare impressi, a rilievo o ad incisione, e comunque in modo visibile ed indelebile il marchio del fabbricante.
Caduta dall'alto
Il montaggio e lo smontaggio dei ponteggi metallici devono essere eseguiti da personale pratico ed idoneo, dotato di dispositivi personali di protezione, rispettando quanto indicato nell'autorizzazione ministeriale e sotto la diretta sorveglianza di un preposto ai lavori.
Durante il montaggio e lo smontaggio del ponteggio occorrerà utilizzare le seguenti attrezzature:- cintura di sicurezza speciale comprendente, oltre l'imbracatura, un organo di trattenuta provvisto di freno a dissipazione d'energia- una guida rigida da applicare orizzontalmente ai montanti interni del ponteggio immediatamente al di sopra o al di sotto dei traversi di sostegno dell'impalcato- un organo d'ancoraggio scorrevole lungo la suddetta guida, provvisto di attacco per la cintura di sicurezza Tutti i componenti dell'attrezzatura considerata devono essere costruiti, in ogni particolare, a regola d'arte, utilizzando materiali idonei di caratteristiche accertate secondo le prescrizioni delle norme di buona tecnica, tenendo conto delle sollecitazioni dinamiche cui sono assoggettate in caso di intervento dell'attrezzatura. I singoli componenti dell'attrezzatura devono rispondere ai requisiti specifici di cui all'allegato tecnico al D.M. 22 maggio 1992.
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
ATTIVITA’: TETTI E COPERTURE
Trattasi dell'attività di rifacimento lascrico solare.
TETTI E COPERTURE
FASE DI LAVORO: Impermeabilizzazione di coperture.
La fase di lavoro consiste nello stendere i teli d'impermeabilizzazione su copertura piana o inclinata per la saldatura, a mezzo fiamma, al sottofondo predisposto con mano di bitume a freddo.
In particolare si prevede:
- Trasporto del materiale al piano di lavoro
- Stesura di bitume liquido
- Saldatura delle guaine bituminose con cannello alimentato a gas in bombole.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Fiamme ed esplosioni | 3 - Probabile | 3 - Grave | 9 - Medio |
Inalazione gas e vapori | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Ustioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Scivolamenti | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori. Sottoporre gli addetti abituali a visite mediche periodiche
Evitare il sollevamento di materiali troppo pesanti da parte di un singolo lavoratore. Per carichi pesanti e/o ingombranti la massa va movimentata con l'intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo.
Caduta dall'alto
Le eventuali aperture lasciate nelle coperture per la creazione di lucernari o altro devono essere protette con barriere perimetrali o coperte con tavoloni o provvisti d'impalcati o reti sottostanti. Le protezioni devono rimanere in opera fino al completamento dell'opera (perimetrazione o copertura definitiva del vano)
Le protezioni devono rimanere in opera fino alla completa ultimazione dei lavori
Per i lavori in altezza, verificare frequentemente l'integrità dei dispositivi di sicurezza. La lunghezza della fune di trattenuta deve limitare la caduta a non oltre m 1,50
Per i lavori su coperture o aggetti di qualsiasi tipo, accertarsi della presenza delle idonee protezioni anticaduta e della stabilità e resistenza in relazione al peso degli operai che dovranno effettuare i lavori Per l'esecuzione di lavori di limitata entità e localizzati, successivi alla rimozione delle opere di protezione
collettiva e per il montaggio e lo smontaggio di tali opere devono essere utilizzate cinture di sicurezza con funi di trattenuta collegate ad idonei sistemi vincolati a parti stabili dell'edificio (funi tese, sviluppatori automatici di cavi di trattenuta, guide fisse, ecc.)
Su tutti i lati liberi della copertura interessata ai lavori o degli impalcati perimetrali devono essere posizionati parapetti normali dotati di tavola fermapiede capace di arrestare l'eventuale caduta di materiali, eventualmente integrati da tavolato verticale completo o da reti di contenimento. I depositi temporanei di materiali ed attrezzature sul manto di copertura devono essere realizzati tenendo conto dell'eventuale pendenza del piano e devono essere posti o vincolati per impedire la caduta e lo scivolamento. Le zone d'accesso ai posti di lavoro o di transito esposte a rischio di caduta di materiale dall'alto ed i posti fissi di lavoro a terra (caldaia) devono essere protette da impalcature parasassi. La zona di carico a terra dei montacarichi per il sollevamento dei materiali deve essere delimitata con barriere per impedire la permanenza ed il transito delle persone sotto i carichi sospesi
Fiamme ed esplosioni
Conservare le bombole lontane da fonti di calore e vincolate in posizione verticale
Il lavoro va organizzato in modo da rendere facile e sicuro il rapido allontanamento dei lavoratori in caso di necessità
Durante le operazioni di fornitura e stesa del bitume a caldo, è necessario allontanare dall'area di lavoro tutto il materiale facilmente infiammabile. Le attrezzature ed i loro accessori (cannelli, tubazioni flessibili, riduttori, bombole, caldaie) dovranno essere conservate, poste, utilizzate in conformità alle indicazioni del fabbricante. Le istruzioni per la sostituzione delle bombole e per la messa in sicurezza dell'impianto di riscaldamento devono essere precisate ai preposti ed agli addetti
Durante l'impiego dei cannelli si deve usare la massima attenzione per evitare il contatto della fiamma con materiali facilmente infiammabili. In particolare il cannello non deve mal essere lasciato con la fiamma rivolta verso il rivestimento d'impermeabilizzazione né verso materiale facilmente infiammabile (fibre tessili, legno, ecc.). E' importante disporre ed esigere che, quando si lascia il posto di lavoro, anche per un momento solo, si deve spegnere il cannello e chiudere il rubinetto della bombola
Gli eventuali detriti di lavorazione devono essere rimossi ala fine di ogni ciclo. Le sorgenti di calore devono essere protette contro i contatti accidentali. Nelle immediate vicinanze delle zone di lavoro è necessario tenere a disposizione estintori portatili in numero sufficiente e gli addetti dovranno fare uso dei D.P.I. idonei per evitare bruciature e/o lesioni cutanee per contatto con elementi o materiale ad alta temperatura. I depositi delle bombole di gas devono essere realizzati ed utilizzati in conformità alle norme di prevenzione incendi. Il trasporto delle bombole deve avvenire esclusivamente per mezzo d'appositi carrelli ed il loro sollevamento in quota entro appositi cassoni o ceste metalliche, in posizione verticale. Le bombole esaurite vanno ritornate immediatamente al deposito
La caldaia posta sulla superficie di impermeabilizzare va posta entro un cassone metallico tale da impedire il libero dilagare della massa fusa in caso di sua fuoriuscita. Il prelievo del materiale deve avvenire con recipienti posti all'interno di tale vasca. Le bombole di gas d'alimentazione devono essere tenute a più di 6 metri dalla caldaia; gli estintori ad almeno 3 metri
Prima di iniziare la fusione occorre controllare il buono stato di conservazione e di funzionamento della caldaia e dei suoi accessori
Ustioni
Attenersi scrupolosamente alla allegata scheda di sicurezza relativa all'utilizzo del cannello per guaine
Nel caso di contatto cutaneo con sostanze fuoriuscite dalla guaina bituminosa, lavarsi con abbondante acqua e sapone.
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Cannello per guaina
Bitume e catrame
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per calore e fuoco Rif. norm.: EN 407
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
ATTIVITA’: IMPIANTI INTERNI
Impianti interni di edifici, quali impianti elettrici, igienico-sanitari, termici, condizionamento, illuminazione, ecc.
IMPIANTI INTERNI
FASE DI LAVORO: Esecuzione di tracce in muratura.
Trattasi della formazione di tracce in muratura di qualsiasi natura per l'alloggiamento di tubazioni in genere, compreso la chiusura al grezzo delle tracce stesse.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Inalazione polveri | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Vibrazioni Mano-Braccio | Rischio Medio | MEDIA | |
Rumore | Classe di rischio 3 | INACCETTABILE |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Attenersi alle disposizioni del progetto esecutivo dell'impianto e non introdurre variazioni se non concordate con il direttore dei lavori
Elettrocuzione
I quadri elettrici devono essere disattivato a monte della fornitura; se ciò non è possibile, segregare i morsetti in entrata dell'interruttore generale
Non è consentito manomettere il blocco meccanico delle prese interbloccate
Inalazione polveri
Per ridurre la polverosità irrorare con acqua durante l'esecuzione di tracce o fori
Scivolamenti
Per le tubazioni passate sulle solette, provvedere al ricoprimento con calcestruzzo in modo da proteggere le tubazioni stesse ed evitare inciampi indesiderati
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Utensili elettrici portatili Martello demolitore elettrico Ponte su cavalletti
Scanalatrice per muri ed intonaci
Mazza e scalpello Scala doppia Intonacatrice Spazzola d’acciaio Ponteggio mobile
Polveri inerti
DPI DA UTILIZZARE
Cuffia antirumore
Rif. norm.: EN 352-1; EN 458
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Inserti auricolari modellabili usa e getta Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
Inserti auricolari preformati riutilizzabili Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
SEGNALETICA PREVISTA
Pericolo rumore
Rif. norm.: D.Lgs.81/08
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
IMPIANTI INTERNI
FASE DI LAVORO: Realizzazione impianto elettrico interno.
La fase è eseguita sugli impianti in assenza di tensione, dove elettricisti provvedono al collocamento e collegamento dei conduttori di corrente.
I lavoratori si posizionano all’interno degli appartamenti, derivando le linee dal vano scala, un interruttore differenziale e due interruttori di sezionamento della forza motrice e dell’illuminazione.
Si procede, con le modalità di aggancio dei capicorda dei conduttori al cavo pilota ed immissione nei canali sottotraccia, a stendere tutti i cavi fino a completamento di tutti i tracciati interni ed esterni degli appartamenti.
Si prosegue provvedendo ad effettuare i collegamenti (taglio a misura dei fili e connessione a mezzo di morsetti a cappello) delle linee di alimentazione e di terra all’interno delle scatole di derivazione (generalmente poste in alto sulle pareti); si chiudono i coperchi con avvitamento, quindi si effettua il montaggio dei frutti entro le scatole per prese ed interruttori interni.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE | |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 4 - Gravissimo | 8 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale previsti Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
Attenersi alle disposizioni del progetto esecutivo dell'impianto e non introdurre variazioni se non concordate con il direttore dei lavori
Elettrocuzione
E' fatto divieto di di lavorare su quadri in tensione
Per lavorare sui quadri elettrici occorre che il personale preposto sia qualificato ed abbia i requisiti necessari per poter svolgere questa mansione
Controllare sempre che il quadro non abbia una doppia linea di alimentazione o che all'interno del quadro siano state passate delle altre linee di alimentazione che possono essere in tensione
Gli addetti ai lavori dovranno provvedere alla realizzazione di tutte le prove di laboratorio necessarie per dichiarare il quadro a norma ed idoneo all'installazione
I quadri elettrici devono essere disattivato a monte della fornitura; se ciò non è possibile, segregare i morsetti in entrata dell'interruttore generale
Installare prese e spine adeguate al luogo ed alla posa rispettando il grado di protezione meccanica, controllare che gli involucri delle prese e delle spine non siano deteriorati, in tale caso provvedere alla sostituzione
Nelle prese con fusibili possono essere stati sostituiti gli stessi con altri di amperaggio diverso, controllare che l'amperaggio del fusibile sia conforme ai dati di targa della presa
Non è consentito manomettere il blocco meccanico delle prese interbloccate
Realizzare i collegamenti delle prese in maniera conforme alle vigenti normative, in caso di alimentazione di una presa o di un gruppo prese controllare sempre l'esatto collegamento
Scivolamenti
Verificare che le scale portatili fornite ai tecnici siano dotate alla loro sommità di rampini di aggancio alla struttura metallica, di appoggi antiscivolo a pavimento e di gradini antiscivolo.
Non lasciare materiali, attrezzature, cavi elettrici o altro nei luoghi di passaggio e provvedere ad un frequente allontanamento di tutti i residui delle lavorazioni.
Urti e compressioni
Sono scelte idonee calzature antinfortunistiche.
Xxxxxxsi e manovrare gli attrezzi con attenzione per evitare impatti accidentali. E' obbligatorio lasciare pavimenti e passaggi sgombri da attrezzature o materiali.
I materiali sono disposti in modo da evitare crolli al momento del loro prelievo o spostamento; a riguardo, sono sempre utilizzate idonee calzature atte a proteggere i piedi da eventuali cadute di oggetti pesanti.
Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature, è vietato qualsiasi deposito, tranne quello temporaneo dei materiali ed attrezzi necessari ai lavori; il peso dei materiali e delle persone è sempre inferiore a quello che è consentito dalla resistenza strutturale del ponteggio.Lo spazio occupato dai materiali è tale da consentire i movimenti e le manovre necessarie per l'andamento del lavoro.
Caduta dall'alto
Per i lavori temporanei in quota che non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sono scelte le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi.
Viene scelto il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavoro temporanei in quota in rapporto alla frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata dell'impiego. Il sistema di accesso adottato consente l'evacuazione in caso di pericolo imminente. Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme, impalcati, passerelle e viceversa non comporta rischi ulteriori di caduta.
In relazione al tipo di attrezzature di lavoro adottate, sono individuate le misure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori, prevedendo, ove necessario, l'installazione di dispositivi di protezione contro le cadute.I predetti dispositivi presentano una configurazione ed una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quanto possibile, eventuali lesioni dei lavoratori.I dispositivi di protezione collettiva contro le cadute presentano interruzioni soltanto nei punti in cui sono presenti scale a pioli o a gradini.
Nel caso in cui l'esecuzione di un lavoro di natura particolare richieda l'eliminazione temporanea di un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute, sono adottate misure di sicurezza equivalenti ed
efficaci, imponendo che il lavoro sia eseguito previa adozione di tali misure. Una volta terminato definitivamente o temporaneamente detto lavoro di natura particolare, i dispositivi di protezione collettiva contro le cadute vengano ripristinati.
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Utensili elettrici portatili Ponte su cavalletti
Scala doppia
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi elettrici e folgorazione Rif. norm.: EN 60903
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
IMPIANTI INTERNI
FASE DI LAVORO: Impianto igienico sanitario.
La attività consiste nella realizzazione di impianti igienico-sanitari per la alimentazione e lo scarico di apparecchi utilizzatori. In particolare si prevede:
- Indagini ed individuazione percorsi
- Esecuzione manuale di tracce e/o fori
- Preparazione e posa delle tubazioni degli impianti
- Posa cassette e tubazioni di scarico
- Montaggio dei sanitari
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Fiamme ed esplosioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Rumore | Classe di rischio 3 | INACCETTABILE | |
Vibrazioni Mano-Braccio | Rischio Medio | MEDIA | |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile | |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale previsti Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante
La movimentazione manuale dei carichi è stata ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto.
Rispettare le istruzioni impartite per una esatta e corretta posizione da assumere nella movimentazione dei carichi.
Evitare il sollevamento di materiali troppo pesanti da parte di un singolo lavoratore. Per carichi pesanti e/o ingombranti, la massa va movimentata con l'intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo.
Fiamme ed esplosioni
In caso di utilizzo del cannello ossiacetilenico attenersi scrupolosamente alla scheda di sicurezza relativa allegata ed evitare interferenze con altre lavorazioni
Urti e compressioni
Sono scelte idonee calzature antinfortunistiche.
Xxxxxxsi e manovrare gli attrezzi con attenzione per evitare impatti accidentali. E' obbligatorio lasciare pavimenti e passaggi sgombri da attrezzature o materiali.
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Utensili elettrici portatili Martello demolitore elettrico Saldatrice ossiacetilenica Scanalatrice per muri ed intonaci
Polveri inerti
DPI DA UTILIZZARE
Cuffia antirumore
Rif. norm.: EN 352-1; EN 458
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Inserti auricolari preformati riutilizzabili Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
SEGNALETICA PREVISTA
Pericolo rumore
Rif. norm.: D.Lgs.81/08
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
ATTIVITA’: FINITURE ESTERNE
Lavorazioni di rifiniture delle facciate esterne, dei ballatoi e della zona di ingresso all'edificio.
FINITURE ESTERNE
FASE DI LAVORO: Intonaco esterno.
Esecuzione di intonacatura esterna di tipo civile di superfici verticali ed xxxxxxxxxxx.Xx particolare si prevede:
- confezionamento malta (vedi scheda specifica allegata)
- movimentazione materiali
- esecuzione intonaco
- pulizia e movimentazione residui
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Getti e schizzi | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE | |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 4 - Gravissimo | 8 - Medio |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
Caduta dall'alto
Verificare l'integrità degli impalcati e dei parapetti dei ponteggi prima di ogni inizio di attività sui medesimi. Per molte cause essi potrebbero essere stati danneggiati o manomessi (ad esempio durante il disarmo delle strutture, per eseguire la messa a piombo, etc.)
Per la realizzazione degli intonaci non sono sufficienti i ponti al piano dei solai; è necessario costruire dei ponti intermedi (mezze pontate), poiché non è consentito utilizzare i ponti su cavalletti sui ponteggi esterni; i ponti intermedi devono essere costruiti con i medesimi criteri adottati per i ponti al piano dei solai, con intavolati e parapetti regolari
Caduta di materiale dall'alto
Non sovraccaricare i ponti di servizio per lo scarico dei materiali che non devono diventare dei depositi. Il materiale scaricato deve essere ritirato al più presto sui solai, comunque sempre prima di effettuare un nuovo scarico
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Ponte su cavalletti
Ponteggio metallico Molazza
Cemento o malta cementizia Calce idraulica naturale
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
FASE DI LAVORO: Tinteggiature esterne.
FINITURE ESTERNE
La fase di lavoro consiste nella tinteggiatura esterna di edifici in genere con prodotti di diversa natura, su intonaci già predisposti. Si prevede l'utilizzo di ponteggio metallico già predisposto nelle precedenti fasi di lavoro.
In particolare si prevede:
- approvvigionamento materiali al piano di lavoro
- predisposizione opere provvisionali (se non già predisposte)
- stuccatura e levigatura del sottofondo (se necessario)
- applicazione di tinte date a mano o a spruzzo
- pulizia e movimentazione dei residui
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Getti e schizzi | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
Postura | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Infezione | 3 - Probabile | 3 - Grave | 9 - Medio |
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 4 - Gravissimo | 8 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Effettuare una sensibilizzazione periodica del personale operante relativamente ai rischi specifici delle operazioni da eseguire.
Caduta dall'alto
Predisporre regolari tavolati e parapetti sul ponteggio esterno
Utilizzare tavole con sbalzi laterali non superiori a cm.20 accostate fra loro e fissate ai cavalletti di appoggio
E' vietato l'uso di ponti su cavalletti montati in aggiunta sugli impalcati del ponteggio esterno
Per i lavori di finitura è ammessa la distanza massima di cm. 20 fa l'impalco del ponte ed il filo esterno del fabbricato
Getti e schizzi
Per verniciature, anche parziali, di tipo a spruzzo, seguire scrupolosamente le prescrizioni del costruttore per l'installazione e la manutenzione e l'impiego dell'impianto della pistola a spruzzo e tenere sotto controllo la pressione di erogazione
Prima di eseguire operazione sull'impianto verificare che lo stesso non sia in pressione
Postura
Il lavoro è eseguito ad altezza non superiore a quella del petto; per altezze superiori si provvede a rialzare il ponte di servizio appena giunti a tale altezza.
Infezione
Osservare una scrupolosa pulizia della persona ed in particolare delle mani prima dei pasti.
Caduta di materiale dall'alto
E' vietato sovraccaricare gli impalchi dei ponteggi con materiale di costruzione
Impedire il transito sotto le zone in lavorazione mediante opportuni sbarramenti e segnalazioni
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Ponteggio metallico
Pennello
Rullo per pitturazione
Vernici
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
FINITURE ESTERNE
FASE DI LAVORO: Pavimentazioni esterne.
Posa di pavimentazioni esterne di diversa natura (pietra, gres, cotto, ecc.) con letto di malta di cemento. Si prevedono le seguenti attività:
- approvvigionamento del materiale nell'area di lavoro
- realizzazione massetto a sottofondo
- taglio e posa pavimentazione
- stuccatura giunti
- pulizia e movimentazione dei residui
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | |||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Investimento | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Rumore | Classe di rischio 1 | BASSO | ||
Postura | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Vibrazioni Mano-Braccio | Rischio Basso | BASSA | ||
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Elettrocuzione
Assicurarsi della predisposizione di un regolare impianto di terra e della installazione di un interruttore differenziale ad alta sensibilità
Verificare periodicamente l'integrità dei macchinari elettrici e relativi cavi
Investimento
Durante lo scarico del materiale dagli autocarri occorrerà assistere il conducente sia durante l'avvicinamento che durante lo scarico stesso, interrompendo le lavorazioni in atto
In caso di esecuzione dei lavori in zona con traffico di autoveicoli, accertarsi della predisposizione della idonea segnaletica e degli sbarramenti atti ad impedire investimenti o incidenti. Se del caso, adibire uno o più lavoratori al controllo della circolazione
Tagli
Utilizzare macchinari dotati di dispositivi di protezione delle parti in movimento
Scivolamenti
Utilizzare, oltre agli altri DPI previsti, idonee ginocchiere antisdrucciolo in caucciù ad allaccio rapido
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Tagliapiastrelle elettrica Tagliapiastrelle manuale Battipiastrelle
Cemento o malta cementizia Collanti
DPI DA UTILIZZARE
Cuffia antirumore
Rif. norm.: EN 352-1; EN 458
Ginocchiera generica Rif. norm.:
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Inserti auricolari modellabili usa e getta Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Tuta
Rif. norm.: EN 471
SEGNALETICA PREVISTA
Pericolo rumore
Rif. norm.: D.Lgs.81/08
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
FINITURE ESTERNE
FASE DI LAVORO: Posa infissi esterni.
Il lavoro consiste nel montaggio di infissi di diversa natura prodotti in stabilimento e trasportato in cantiere. In particolare si prevede:
- Approvvigionamento e movimentazione materiali
- Montaggio dei controtelai in legno in vano predisposto
- Montaggio infissi ed accessori
- Montaggio vetri
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE | |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Sollevando e depositando carichi pesanti occorrerà:- tenere il tronco eretto, la schiena in posizione diritta, il peso da sollevare avvicinato al corpo, i piedi in posizione aperta e salda;- afferrare il carico in modo sicuro;- fare movimenti graduali e senza scosse;- non compiere torsioni accentuate con la colonna vertebrale.
Nello spostare, alzare e sistemare pesi che superano i 30 kg occorrerà, quando possibile, essere coadiuvati da altre persone o da apposite attrezzature.
Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell'operatore, anche in funzione della tipologia della lavorazione.
Caduta dall'alto
Nei lavori in altezza ed in assenza di idonee protezioni atte ad impedire la caduta dall'alto, utilizzare idonei sistemi anticaduta
Accertarsi che le opere provvisionali utilizzate siano eseguite a norma
Durante l’esecuzione dell’attività lavorativa l’operatore non deve sporgersi all’esterno, manomettere le protezioni presenti ed operare in assenza di protezioni.
La fase, laddove non vi sia il ponteggio esterno, viene svolta con la chiusura delle persiane in ferro così da evitare sia la caduta verso il basso delle persone addette al lavoro che di materiale.
Caduta di materiale dall'alto
Verificare che l'imbracatura del carico sia effettuata correttamente
Verificare periodicamente l'efficienza di funi e catene per il sollevamento del carico
Quando si lavora in luoghi sopraelevati, riporre gli attrezzi dentro le apposite custodie o attaccati alla cintura, quando non sono utilizzati, onde evitarne la caduta ed avere le mani libere.
Tagli
Verificare periodicamente l'efficienza degli utensili e delle attrezzature utilizzate
Scivolamenti
Prima dell'inizio dei lavori, organizzare le aree operative, gli spazi liberi, gli ingombri, la disposizione ordinata del materiale e delle attrezzature strettamente necessarie, per poter effettuare con sicurezza gli spostamenti senza provocare situazioni di pericolo
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Utensili elettrici portatili Ponte su cavalletti
Ponteggio metallico Fune
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
ATTIVITA’: FINITURE INTERNE
Lavorazioni di rifiniture degli interni degli edifici quali intonaci, tinteggiature, posa di infissi e pavimentazioni.
FINITURE INTERNE
FASE DI LAVORO: Intonaco interno.
Esecuzione di intonacatura interna di tipo civile di superfici verticali ed xxxxxxxxxxx.Xx particolare si prevede:
- confezionamento malta (vedi scheda specifica allegata)
- movimentazione materiali
- allestimento opere provvisionali (vedi schede specifiche allegate)
- esecuzione intonaco
- pulizia e movimentazione residui
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Getti e schizzi | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE | |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 4 - Gravissimo | 8 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
Caduta di materiale dall'alto
Non sovraccaricare i ponti di servizio per lo scarico dei materiali che non devono diventare dei depositi. Il materiale scaricato deve essere ritirato al più presto sui solai, comunque sempre prima di effettuare un nuovo scarico
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Ponte su cavalletti
Molazza
Cemento o malta cementizia Calce idraulica naturale
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
FASE DI LAVORO: Pavimenti.
FINITURE INTERNE
Posa di pavimenti di diversa natura (pietra, grès, clinker, ceramici in genere) con letto di malta di cemento o con collante specifico. Si prevedono le seguenti attività:
- approvvigionamento del materiale al piano di lavoro
- realizzazione massetto a sottofondo
- spolvero di cemento
- taglio piastrelle
- posa piastrelle
- stuccatura giunti
- pulizia e movimentazione dei residui
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Rumore | Classe di rischio 1 | BASSO | |
Vibrazioni Mano-Braccio | Rischio Basso | BASSA | |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Postura | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile | |
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Scivolamenti
Utilizzare, oltre agli altri DPI previsti, idonee ginocchiere antisdrucciolo in caucciù ad allaccio rapido
Tagli
Utilizzare macchinari dotati di dispositivi di protezione delle parti in movimento
Elettrocuzione
Assicurarsi della predisposizione di un regolare impianto di terra e della installazione di un interruttore differenziale ad alta sensibilità
Verificare periodicamente l'integrità dei macchinari elettrici e relativi cavi
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Tagliapiastrelle elettrica Tagliapiastrelle manuale Battipiastrelle
Cemento o malta cementizia Collanti
DPI DA UTILIZZARE
Cuffia antirumore
Rif. norm.: EN 352-1; EN 458
Ginocchiera generica Rif. norm.:
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Inserti auricolari modellabili usa e getta Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
SEGNALETICA PREVISTA
Pericolo rumore
Rif. norm.: D.Lgs.81/08
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
FASE DI LAVORO: Posa infissi interni.
FINITURE INTERNE
Trattasi della movimentazione e montaggio di infissi interni di diversa natura. In particolare si prevede:
- Approvvigionamento e movimentazione materiali
- Montaggio dei controtelai in legno in vano predisposto
- Montaggio bussole ed accessori
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE | |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Tagli
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Sollevando e depositando carichi pesanti occorrerà:- tenere il tronco eretto, la schiena in posizione diritta, il peso da sollevare avvicinato al corpo, i piedi in posizione aperta e salda;- afferrare il carico in modo sicuro;- fare movimenti graduali e senza scosse;- non compiere torsioni accentuate con la colonna vertebrale.
Nello spostare, alzare e sistemare pesi che superano i 30 kg occorrerà, quando possibile, essere coadiuvati da altre persone o da apposite attrezzature.
Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell'operatore, anche in funzione della tipologia della lavorazione.
Verificare periodicamente l'efficienza degli utensili e delle attrezzature utilizzate
Attenersi alle istruzioni riportate nelle allegate schede di sicurezza delle attrezzature utilizzate
Scivolamenti
Prima dell'inizio dei lavori, organizzare le aree operative, gli spazi liberi, gli ingombri, la disposizione ordinata del materiale e delle attrezzature strettamente necessarie, per poter effettuare con sicurezza gli spostamenti senza provocare situazioni di pericolo
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Utensili elettrici portatili Ponte su cavalletti
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
FINITURE INTERNE
FASE DI LAVORO: Tinteggiature interne.
La attività consiste nella esecuzione delle pitturazioni di pareti, soffitti interni e simili con pittura lavabile o semilavabile. In particolare si prevede:
- approvvigionamento materiali al piano di lavoro
- predisposizione opere provvisionali (se non già predisposte)
- stuccatura e levigatura del sottofondo (se necessario)
- applicazione di tinte date a mano o a spruzzo
- pulizia e movimentazione dei residui
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Getti e schizzi | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
Postura | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Infezione | 3 - Probabile | 3 - Grave | 9 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
Postura
Il lavoro è eseguito ad altezza non superiore a quella del petto; per altezze superiori si provvede a rialzare il ponte di servizio appena giunti a tale altezza.
Infezione
Osservare una scrupolosa pulizia della persona ed in particolare delle mani prima dei pasti.
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune Ponte su cavalletti
Scala doppia Pennello
Rullo per pitturazione
Vernici
DPI DA UTILIZZARE
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
ATTIVITA’: RIMOZIONE DEL CANTIERE
Trattasi delle attività connesse allo smontaggio delle attrezzature ed apprestamenti di cantiere e del relativo allontanamento e pulizia dai residui.
RIMOZIONE DEL CANTIERE
FASE DI LAVORO: Smontaggio ponteggio.
La lavorazione consiste nella rimozione definitiva del ponteggio.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori
Il montaggio e lo smontaggio dei ponteggi metallici viene eseguito da personale pratico ed idoneo, dotato di dispositivi personali di protezione e rispettando quanto indicato nell'autorizzazione ministeriale.
Le operazioni di montaggio e smontaggio delle attrezzature di lavoro sono realizzate in modo sicuro, in particolare rispettando le eventuali istruzioni d'uso del fabbricante.
Caduta dall'alto
Il montaggio e lo smontaggio dei ponteggi metallici devono essere eseguiti da personale pratico ed idoneo, dotato di dispositivi personali di protezione, rispettando quanto indicato nell'autorizzazione ministeriale e sotto la diretta sorveglianza di un preposto ai lavori.
Durante il montaggio e lo smontaggio del ponteggio occorrerà utilizzare le seguenti attrezzature:- cintura di sicurezza speciale comprendente, oltre l'imbracatura, un organo di trattenuta provvisto di freno a dissipazione d'energia- una guida rigida da applicare orizzontalmente ai montanti interni del ponteggio immediatamente al di sopra o al di sotto dei traversi di sostegno dell'impalcato- un organo d'ancoraggio scorrevole lungo la suddetta guida, provvisto di attacco per la cintura di sicurezza Tutti i componenti dell'attrezzatura considerata devono essere costruiti, in ogni particolare, a regola d'arte, utilizzando materiali idonei di caratteristiche accertate secondo le prescrizioni delle norme di buona tecnica, tenendo conto delle sollecitazioni dinamiche cui sono assoggettate in caso di intervento dell'attrezzatura. I singoli componenti dell'attrezzatura devono rispondere ai requisiti specifici di cui all'allegato tecnico al D.M. 22 maggio 1992.
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune
DPI DA UTILIZZARE
Elmetto con sottogola
Rif. norm.: Conforme UNI EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
RIMOZIONE DEL CANTIERE
FASE DI LAVORO: Smontaggio impianto elettrico di cantiere.
Trattasi dello smontaggio completo dell'impianto elettrico di cantiere, compreso l'accatastamento del materiale riutilizzabile e di quello da portare a discarica.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MMC - Sollevamento e trasporto | Classe di rischio 0 | Rischio accettabile |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
FASE DI LAVORO: Smontaggio recinzione cantiere.
RIMOZIONE DEL CANTIERE
Si prevede lo smontaggio della recinzione di cantiere con recupero dei paletti di ferro o di legno, della rete e dei pannelli prefabbricati. I paletti saranno rimossi manualmente con l'ausilio di attrezzature di uso comune. Si prevede, inoltre, la rimozione dei cartelli di segnalazione, avvertimento, ecc.
RISCHI DELLA FASE DI LAVORO
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutti i lavoratori.
Tagli
Non lasciare chiodi nell'area, ma provvedere a racchiuderli mano a mano in un apposito contenitore Verificare l'efficienza degli utensili utilizzati
Scivolamenti
Accatastare i materiali smontati in modo ordinato e facilmente visibile
ELENCO FONTI DI RISCHIO DELLA FASE DI LAVORO
Attrezzi manuali di uso comune
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Nota: la valutazione dei rischi delle fonti sopra indicate è riportata ai paragrafi successivi.
VALUTAZIONE RISCHI ATTREZZATURE IMPIEGATE
Di seguito, la valutazione dei rischi derivanti dalle attrezzature utilizzate nelle fasi di lavoro precedentemente analizzate.
ATTREZZATURA: Attrezzi manuali di uso comune
Utensili manuali quali martelli, pinze, chiavi, cacciaviti utilizzati per lavori manuali.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Allestimento di depositi |
Esecuzione di tracce in muratura |
Impermeabilizzazione di coperture |
Impianto igienico sanitario |
Intonaco esterno |
Intonaco interno |
Montaggio ponteggio |
Montaggio recinzione e cancello di cantiere |
Pavimentazioni esterne |
Pavimenti |
Posa infissi esterni |
Posa infissi interni |
Realizzazione impianto elettrico e di terra del cantiere |
Realizzazione impianto elettrico interno |
Smontaggio impianto elettrico di cantiere |
Smontaggio ponteggio |
Smontaggio recinzione cantiere |
Tinteggiature esterne |
Tinteggiature interne |
Viabilita' e segnaletica cantiere |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Proiezione di schegge | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego ed accertarsi che sia integro in tutte le sue parti
Proiezione di schegge
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Tagli
Gli oggetti taglienti devono essere riposti in appositi contenitori dopo il loro utilizzo.
Verranno effettuate verifiche periodiche delle attrezzature impiegate nelle operazioni di taglio.
ATTREZZATURA: Autocarro con gru
Autocarro attrezzato con gru, utilizzata per il sollevamento di materiale e di attrezzature di vario genere.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Allestimento depositi |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Investimento | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Ribaltamento | 1 - Improbabile | 3 - Grave | 3 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Fiamme ed esplosioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 4 - Gravissimo | 8 - Medio |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) DOPO L'USO DELL'AUTOCARRO CON GRU- rialzare il gancio ed avvicinarlo alla torre- scollegare elettricamente la gru- ancorare la gru alle rotaie con i tenaglioni
DURANTE L'USO DELL'AUTOCARRO CON GRU- posizionare correttamente l'automezzo- verificare la presenza
di linee elettriche aeree nelle vicinanze- inserire il freno di stazionamento, lasciando il cambio dell'automezzo in folle- posizionare la segnaletica di sicurezza- inserire la presa di forza- transennare la zona interessata dalle manovre del braccio della gru, previo controllo di eventuali ostacoli nel raggio d'azione della gru- imbracare i carichi da movimentare- non movimentare manualmente carichi troppo pesanti (maggiori di 30 Kg) e/o troppo ingombranti o in equilibrio instabile- non usare impropriamente la gru e non effettuare il distacco di macchine e attrezzature fissate al pavimento o ad altra struttura- abbassare le sponde dell'automezzo- mettere in tensione le brache, sollevando di alcuni millimetri il carico al fine di verificarne l'equilibratura- durante le operazioni di sollevamento del carico, il gancio della gru deve essere mantenuto a piombo rispetto al baricentro del carico da sollevare, per non causare bruschi spostamenti laterali del carico - sollevare il carico procedendo con la massima cautela ed in modo graduale evitando il passaggio dei carichi sospesi sopra i lavoratori, che dovranno mantenersi a distanza di sicurezza fino a fine manovra- posizionare il carico sul pianale dell'automezzo o posizionare a terra il carico- un operatore provvederà a liberare il gancio della gru dall'imbracatura- non manovrare la gru in presenza di personale che opera sul pianale dell'automezzo- assicurare il carico con le funi in dotazione all'automezzo- ultimate le operazioni di carico/scarico, riporre il braccio nella posizione di riposo, - escludere la presa di forza, alzare e bloccare le sponde dell'automezzo- durante il trasporto procedere con cautela per non causare bruschi spostamenti del carico
I mezzi di sollevamento e di trasporto devono essere scelti in modo da risultare appropriati, per quanto riguarda la sicurezza, alla natura, alla forma e al volume dei carichi al cui sollevamento e trasporto sono destinati, nonché alle condizioni d'impiego con particolare riguardo alle fasi di avviamento e di arresto (Punto 3.1.1, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
PRIMA DELL'USO DELL'AUTOCARRO CON GRU- controllare brache e gancio della Gru- individuare il peso del carico da movimentare- controllare a pulsantiera (che deve riportare in maniera chiara e precisa le indicazioni relative ai movimenti corrispondenti a ciascun comando) o, in mancanza della pulsantiera, controllare accuratamente le indicazioni riportate alle leve di comando che regolano gli spostamenti dei bracci gru e del gancio- controllare le attrezzature necessarie per il lavoro ed indossare i D.P.I. previsti- concordare con il preposto le manovre da effettuare
Quando due o più attrezzature di lavoro che servono al sollevamento di carichi non guidati sono installate o montate in un luogo di lavoro di modo che i loro raggi d'azione si intersecano, è necessario prendere misure appropriate per evitare la collisione tra i carichi e/o elementi delle attrezzature di lavoro stesse (Punto 3.2.1, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Se l'attrezzatura di lavoro manovra in una zona con presenza di lavoratori, devono essere stabilite e rispettate apposite regole di circolazione. In particolare si devono prendere misure organizzative atte e evitare che lavoratori a piedi si trovino nella zona di attività di attrezzature di lavoro semoventi. Qualora la presenza di lavoratori a piedi sia necessaria per la buona esecuzione dei lavori, si devono prendere misure appropriate per evitare che essi siano feriti dall' attrezzatura (punti 2.2 e 2.3, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Se l'operatore di un'attrezzatura di lavoro che serve al sollevamento di carichi non guidati non può osservare l'intera traiettoria del carico né direttamente né per mezzo di dispositivi ausiliari in grado di fornire le informazioni utili, deve essere designato un capomanovra in comunicazione con lui per guidarlo e devono essere prese misure organizzative per evitare collisioni del carico suscettibili di mettere in pericolo i lavoratori (Punto 3.2.3, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Investimento
Se l' attrezzatura di lavoro manovra in una zona di lavoro, devono essere stabilite e rispettate apposite regole di circolazione (Punto 2.2, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Ribaltamento
I mezzi di sollevamento e di trasporto devono essere scelti in modo da risultare appropriati, per quanto riguarda la sicurezza, alla natura, alla forma e al volume dei carichi al cui sollevamento e trasporto sono destinati, nonché alle condizioni d'impiego con particolare riguardo alle fasi di avviamento e di arresto (Punto 3.1.1, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Le attrezzature di lavoro smontabili o mobili che servono a sollevare carichi devono essere utilizzate in modo tale da garantire la stabilità dell'attrezzatura di lavoro durante il suo impiego, in tutte le condizioni prevedibili e tenendo conto della natura del suolo (Punto 3.1.3, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
L'utilizzazione all'aria aperta di attrezzature di lavoro che servono al sollevamento di carichi non guidati deve essere sospesa allorché le condizioni meteorologiche si degradano ad un punto tale da mettere in pericolo la sicurezza di funzionamento esponendo così i lavoratori a rischi. Si devono adottare adeguate misure di protezione per evitare di esporre i lavoratori ai rischi relativi e in particolare misure che impediscano il ribaltamento dell'attrezzatura di lavoro (Punto 3.2.7, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Nel caso di utilizzazione di attrezzature di lavoro mobili che servono al sollevamento di carichi non guidati, si devono prendere misure onde evitare l'inclinarsi, il ribaltamento e, se del caso, lo spostamento e lo scivolamento dell'attrezzatura di lavoro. Si deve verificare la buona esecuzione di queste misure (Punto 3.2.2, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Gli accessori di sollevamento devono essere scelti in funzione dei carichi da movimentare, dei punti di presa, del dispositivo di aggancio, delle condizioni atmosferiche nonché tenendo conto del modo e della configurazione dell'imbracatura. Le combinazioni di più accessori di sollevamento devono essere contrassegnate in modo chiaro onde consentire all'utilizzatore di conoscerne le caratteristiche qualora esse
non siano scomposte dopo l'uso (Punto 3.1.6, Allegato VI, D.Lgs. 81/08) Accertarsi della stabilità dell'area di accesso e di sosta della autogru
Accertarsi che venga utilizzato il sistema di stabilizzazione dell'automezzo preposto La velocità dei mezzi di trasporto è adeguatamente regolata e controllata
Agli addetti dovranno disporre il carico razionalmente e in misura non eccedente ai limiti di portata massima indicati sulla carta di circolazione.
Urti e compressioni
Saranno predisposti opportuni carter nei pressi di tutti gli organi mobili che potenzialmente possono generare pericoli di urti o di compressione per il personale.
Fiamme ed esplosioni
Le attrezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combustione possono essere utilizzate nella zona di lavoro soltanto qualora sia assicurata una quantità sufficiente di aria senza rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori (Punto 2.5, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
Caduta di materiale dall'alto
Posizionare ed ancorare correttamente i materiali, le macchine e le attrezzature durante le fasi di lavoro e durante il loro trasporto.
Nell'utilizzo di apparecchi di sollevamento, verrà controllata e garantita la stabilità del mezzo e del carico. Le attrezzature impiegate al sollevamento e alla movimentazioni di materiali saranno periodicamente verificate.
Se l'operatore di un'attrezzatura di lavoro che serve al sollevamento di carichi non guidati non può osservare l'intera traiettoria del carico né direttamente né per mezzo di dispositivi ausiliari in grado di fornire le informazioni utili, deve avvenire la designazione di un capomanovra in comunicazione con lui per guidarlo e devono essere prese misure organizzative per evitare collisioni del carico suscettibili di mettere in pericolo i lavoratori.
Non è consentito far passare i carichi al di sopra di luoghi di lavoro non protetti abitualmente occupati dai lavoratori. In tale ipotesi, qualora non sia possibile in altro modo il corretto svolgimento del lavoro, saranno applicate procedure appropriate.
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
ATTREZZATURA: Battipiastrelle
Macchinario utilizzato per la battitura e il livellamento di pavimenti in piastrelle.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Pavimentazioni esterne |
Pavimenti |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE | |
Vibrazioni Mano-Braccio | Rischio Basso | BASSA |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione attenendosi alle istruzioni del libretto del battipiastrelle
Elettrocuzione
Verificare l'efficienza dei comandi prima dell'utilizzo del battipiastrelle
Verificare l'efficienza delle parti elettriche visibili prima dell'utilizzo del battipiastrelle
Tagli
Verificare l'efficienza delle protezioni prima dell'uso del battipiastrelle
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per vibrazioni Rif. norm.: EN ISO 10819
Inserti auricolari modellabili usa e getta Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
ATTREZZATURA: Cannello per guaina
Attrezzo manuale utilizzato per saldare guaine e simili.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Impermeabilizzazione di coperture |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Fiamme ed esplosioni | 3 - Probabile | 3 - Grave | 9 - Medio |
Inalazione gas e vapori | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Radiazioni ottiche non coerenti | Xxxxxxx accettabile | ACCETTABILE |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Fiamme ed esplosioni
Durante l'uso dell'attrezzatura dovranno essere allontanati gli eventuali materiali che, per la loro natura, risultino infiammabili, facilmente combustibili o danneggiabili. Quando ciò non è possibile detti materiali dovranno essere opportunamente protetti contro le scintille
I recipienti dei gas compressi o sciolti, ad uso di impianti fissi di saldatura, devono essere efficacemente ancorati, al fine di evitarne la caduta accidentale (punto 8.3, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Il trasporto nell'interno delle aziende e dei locali di lavoro degli apparecchi mobili di saldatura al cannello deve essere effettuato mediante mezzi atti ad assicurare la stabilità dei gasogeni e dei recipienti dei gas compressi o disciolti e ad evitare urti pericolosi (Punto 8.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Non devono eseguirsi lavorazioni ed operazioni con fiamme libere o con corpi incandescenti a meno di 5 metri di distanza dai generatori o gasometri di acetilene (Punto 8.1, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose
Controllare i dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma, in prossimità dell'impugnatura, dopo i riduttori di pressione e nelle tubazioni lunghe più di 5 m
Evitare di usare la fiamma libera in corrispondenza delle tubazioni e della bombola del gas Nelle pause di lavoro, spegnere la fiamma e chiudere l'afflusso del gas
Si raccomanda ai lavoratori che il cannello, il riduttore, le valvole e le altre apparecchiature dell'impianto di saldatura non devono mai essere lubrificate con oli e grassi in quanto queste sostanze, a contatto con l'ossigeno, si infiammano facilmente.
Tenere la bombola nei pressi del posto di lavoro ma lontano da fonti di calore
Verificare la funzionalità del riduttore di pressione prima dell'utilizzo del cannello per guaina
Verificare l'integrità dei tubi in gomma e le connessione tra bombola e cannello prima dell'utilizzo del cannello per guaina
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per calore e fuoco Rif. norm.: EN 407
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri inattinici Rif. norm.: Conformi UNI EN 166
ATTREZZATURA: Carriola
La carriola è un'attrezzatura che permette di trasportare a mano per brevi distanze materiali sfusi oppure oggetti pesanti ed ingombranti.
Generalmente è costituita da:
una ruota centrale o due ruote laterali, solitamente gommate;
due manici, che sono il prolungamento delle stanghe collegate all'asse della ruota. Le stanghe costituiscono il telaio della carriola e su di esse sono fissati (o sono da esse stesse costituiti) i supporti per l'appoggio a terra;
un contenitore, detto xxxxxxx, atto a ricevere il carico. Il contenitore appoggia sul telaio e può essere realizzato in materiale plastico o in lamiera di acciaio, per garantire una maggiore resistenza agli urti ed alle pressioni.
Allestimento di depositi
Fasi di lavoro in cui è utilizzata
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | |||
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Scivolamenti
Assicurarsi della stabilità dei percorsi durante l'utilizzo della carriola
Urti e compressioni
La ruota della carriola verra' mantenuta gonfia a sufficienza.
I manici della carriola dovranno prevedere manopole antiscivolo all'estremita'.
DPI DA UTILIZZARE
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
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ATTREZZATURA: Dumper
I "Dumper" o "Mezzi d'opera" sono veicoli o complessi di veicoli attrezzati per il carico ed il trasporto di materiale di impiego o di risulta di attività
edilizie, stradali, minerarie e simili. Sono veicoli idonei a servire anche l'attività dei cantieri ed utilizzabili a uso misto su strada e fuoristrada.
Viabilita' e segnaletica cantiere
Fasi di lavoro in cui è utilizzata
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | |||
Fiamme ed esplosioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Inalazione gas e vapori | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Incidenti automezzi | 1 - Improbabile | 3 - Grave | 3 - Basso | |
Investimento | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Ribaltamento | 1 - Improbabile | 3 - Grave | 3 - Basso | |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE | ||
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Vibrazioni Corpo Intero | Rischio Basso | BASSA |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Eseguire le operazioni di revisione e pulizia necessarie al reimpiego del dumper a motore spento, segnalando eventuali guasti
Mantenere puliti i comandi del dumper da grasso, olio, etc., e non rimuovere le protezioni del posto di guida
Fiamme ed esplosioni
Le attrezzature di lavoro mobili dotate di un motore a combustione possono essere utilizzate nella zona di lavoro soltanto qualora sia assicurata una quantità sufficiente di aria senza rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori (Punto 2.5, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Durante i rifornimenti spegnere il motore del dumper e non fumare
Incidenti automezzi
Durante gli spostamenti abbassare il cassone del dumper
Investimento
Se l' attrezzatura di lavoro manovra in una zona di lavoro, devono essere stabilite e rispettate apposite regole di circolazione (Punto 2.2, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro
Verificare il funzionamento dei comandi di guida con particolare riguardo per i freni prima di utilizzare il dumper
Verificare il funzionamento dell'avvisatore acustico e del girofaro del dumper
Verificare l'efficienza dei gruppi ottici del dumper per lavorazioni in mancanza di illuminazione
Tagli
Verificare la presenza del carter al volano del dumper
Ribaltamento
Non percorrere con il dumper lunghi tragitti in retromarcia Controllare che i percorsi siano adeguati alla stabilità del dumper
Urti e compressioni
Richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire con il dumper le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Inserti auricolari modellabili usa e getta Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
ATTREZZATURA: Fune
La fune è una corda più o meno flessibile. È costituita da un insieme di fili metallici, più raramente da trefoli in fibre tessili (in questo caso è detto più comunemente corda) strettamente avvolti a forma di elica.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Allestimento depositi |
Posa infissi esterni |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Incidenti automezzi | 3 - Probabile | 3 - Grave | 9 - Medio |
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 4 - Gravissimo | 8 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Incidenti automezzi
E' vietato lavorare o camminare in condizioni di equilibrio precario.
Caduta di materiale dall'alto
Le funi e le catene debbono essere sottoposte a controlli trimestrali in mancanza di specifica indicazione da parte del fabbricante (Punto 3.1.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Le funi di sollevamento devono essere immediatamente sostituite quando presentano segni di usura
Le funi di sollevamento devono essere utilizzate per carichi compresi nei limiti della loro portata e mai superiori
Le funi di sollevamento in genere di portata fino a 200 Kg devono essere sottoposte ad una verifica di controllo trimestrale
ATTREZZATURA: Ganci
Parte dell'attrezzature utilizzate per la movimentazione ed il sollevamento di carichi diversi.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Allestimento depositi |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 4 - Gravissimo | 8 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08)
Caduta di materiale dall'alto
I ganci devono essere integri e privi di segni di usura, deterioramenti e lesioni
I ganci devono essere provvisti di chiusura dell'imbocco o essere conformati in modo da impedire lo sganciamento di funi, catene e organi di presa
I ganci devono riportare l'indicazione della loro portata massima ammissibile. (Punto 3.1.3, Allegato V - D.Lgs.81/08)
Posizionare ed ancorare correttamente i materiali, le macchine e le attrezzature durante le fasi di lavoro e durante il loro trasporto.
I ganci utilizzati nei mezzi di sollevamento e di trasporto devono portare in rilievo o incisa la chiara indicazione della loro portata massima ammissibile. (Punto 3.1.3, Allegato V - D.Lgs.81/08)
ATTREZZATURA: Intonacatrice
Apparecchiatura utilizzata per la realizzazione di intonaci. L'intonacatrice è costituita da una pompa a vite verticale trifase, ideale per impastare, trasportare e spruzzare, tutti i tipi di intonaci premiscelati asciutti con granulometria 0 - 5 mm per interni ed esterni e soffitti, malte autolivellanti per pavimentazione e fibrato di vario genere.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Esecuzione di tracce in muratura |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Getti e schizzi | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Elettrocuzione
La macchina dovrà essere collegata all'impianto di terra.
Urti e compressioni
Durante l'uso dell'attrezzatura dovrà essere vietata la sosta e il passaggio dei non addetti ai lavori
DPI DA UTILIZZARE
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
ATTREZZATURA: Martello demolitore elettrico
Attrezzo ad alimentazione elettrica utilizzato per le piccole demolizioni di intonaco, calcestruzzo, ecc.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Esecuzione di tracce in muratura |
Impianto igienico sanitario |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Proiezione di schegge | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Elettrocuzione | 1 - Improbabile | 3 - Grave | 3 - Basso |
Rumore | Classe di rischio 1 | BASSO | |
Vibrazioni Mano-Braccio | Rischio Medio | MEDIA |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) I lavoratori dovranno assicurarsi di utilizzare il martello elettrico a percussione in modo da non arrecare danni, se non previsti, ad eventuali strutture sottostanti.
Proiezione di schegge
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Elettrocuzione
Il martello elettrico sara' dotato di doppio isolamento riconoscibile dal simbolo del 'doppio quadrato'.
I cavi del martello elettrico eventualmente utilizzato devono essere integri come pure il loro isolamento; bisogna avere cura di disporli in modo che non subiscano danneggiamenti durante i lavori
DPI DA UTILIZZARE
Cuffia antirumore
Rif. norm.: EN 352-1; EN 458
Guanti per vibrazioni Rif. norm.: EN ISO 10819
Occhiali monoculari Rif. norm.: EN 166
SEGNALETICA PREVISTA
Pericolo rumore
Rif. norm.: D.Lgs.81/08
ATTREZZATURA: Mazza e scalpello
Attrezzo comune per lavori diversi di cantiere.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Esecuzione di tracce in muratura |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Proiezione di schegge | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Proiezione di schegge
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante
utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Durante l'uso della mazza e scalpello si dovrà avere cura di verificare che lo scalpello sia sempre bene affilato e con la testa priva di ricalcature che possano dare luogo a schegge
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
ATTREZZATURA: Molazza
La molazza è una macchina da cantiere utilizzata per la preparazione delle malte pozzolaniche. Essendo richiesta per tali malte una stabilità granulometrica, si rende necessaria la macinazione della pozzolana prima dell'impasto. L'azione di schiacciamento viene realizzata per mezzo di due mole ruotanti attorno ad un asse verticale posto all'interno di una vasca circolare realizzata in lamiera metallica.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata | |
Intonaco esterno | |
Intonaco interno |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | |||
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
È vietato compiere sugli organi in moto dell'attrezzatura qualsiasi operazione di riparazione o registrazione. Qualora sia necessario eseguire tali operazioni durante il moto, si devono adottare adeguate cautele a difesa dell'incolumità del lavoratore. Del divieto indicato devono essere resi edotti i lavoratori mediante avvisi chiaramente visibili (punto 1.6.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Ai lavoratori è vietato effettuare operazioni di manutenzione o pulizia con la molazza in moto (Punto 1.6.1, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Gli organi lavoratori della molazza non completamente chiusi nell'involucro esterno fisso della macchina e che presentino pericolo, debbono essere protetti mediante idonei ripari, che possono essere costituiti anche da robusti parapetti collocati a sufficiente distanza dagli organi da proteggere (Punto 5.7.1, Allegato V. D.Lgs. 81/08)
Caduta di materiale dall'alto
Verificare la presenza della tettoia del posto di lavoro prima dell'uso della molazza
Elettrocuzione
La macchina dovrà essere collegata all'impianto di terra. Verificare l'integrità delle parti elettriche della molazza Verificare l'integrità dell'interruttore di comando della molazza
Tagli
Durante l'uso dell'attrezzatura dovranno essere vietati indumenti che possono impigliarsi, bracciali od altro.
Verificare la presenza dell'involucro coprimotore ed ingranaggi della molazza
Il coperchio della molazza sara' dotato di dispositivo collegato con gli organi di messa in moto tale che all'atto della apertura della protezione la macchina si fermi o che impedisca di aprire la protezione con macchina in moto. (Punto 5.2.3, Allegato V - D.Lgs.81/08)
La molazza prevedera' un dispositivo in grado di impedire il riavviamento spontaneo dopo un'interruzione dell'alimentazione elettrica.
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
ATTREZZATURA: Pennello
Il pennello è uno strumento costituito da un mazzetto di peli fissato all'estremità di un manico.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Tinteggiature esterne |
Tinteggiature interne |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Getti e schizzi | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
ATTREZZATURA: Piccone
Il piccone è un arnese manuale utilizzato per spezzare i terreni duri e le rocce; serve anche per abbattere muri, pareti e altro materiale solido e massiccio.
È costituito da una parte di metallo robusto (acciaio) leggermente ricurvo, terminante con due punte o con un'estremità a punta e l'altra a taglio, fissata ad un robusto manico in legno (quercia, ciliegio, bosso o gaggia).
Viene usato in molti settori, tra cui l'edilizia (ove pala e piccone erano gli attrezzi tipici del manovale), l'industria mineraria, le costruzioni stradali e l'agricoltura. Attualmente,
nelle applicazioni più impegnative, viene spesso sostituito dal più moderno martello pneumatico e il suo impiego è sempre più ridotto alle opere di manutenzione, al giardinaggio e a piccoli lavori.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Montaggio recinzione e cancello di cantiere |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Inalazione polveri | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio |
Proiezione di schegge | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) L'attrezzo deve essere conservato in buono stato di pulizia.
Proiezione di schegge
Si raccomanda ai lavoratori di valutare con attenzione l'entità dei colpi del piccone in riferimento soprattutto ai punti su cui l'attrezzo si andrà a conficcare
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
ATTREZZATURA: Ponte su cavalletti
Il ponte su cavalletti è costituito da un impalcato in assi di legno di adeguate dimensioni sostenuto a distanze prefissate da cavalletti solitamente metallici.
Tale opera provvisionale è tipicamente usata per effettuare operazioni all'interno di stabili come può essere l'imbiancare o lo stuccare pareti, o per lavori di manutenzione.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Esecuzione di tracce in muratura |
Intonaco esterno |
Intonaco interno |
Posa infissi esterni |
Posa infissi interni |
Realizzazione impianto elettrico interno |
Tinteggiature interne |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
E' fatto divieto di usare ponti su cavalletti sovrapposti (Punto 2.2.2.4, Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
Caduta dall'alto
I piedi dei cavalletti, oltre ad essere irrigiditi da tiranti normali e diagonali, devono poggiare sempre su pavimento solido e ben livellato. (Punto 2.2.2.1. Allegato XVIII D.Lgs. 81/08)
I ponti su cavalletti non devono aver altezza superiore a metri 2 e non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi. (Art. 139, comma 1, D.Lgs. 81/08)
II montaggio e lo smontaggio del ponte su cavalletti viene eseguito da personale esperto e con materiali omologati. (Art.136, comma 6 - D. Lgs. 81/08).
Il ponte su cavalletti dovrà essere munito di un regolare parapetto normale con arresto al piede. E' considerato "normale" un parapetto che soddisfi alle seguenti condizioni:sia costruito con materiale rigido e resistente in buono stato di conservazione;abbia un'altezza utile di almeno un metro;sia costituito da almeno due correnti, di cui quello intermedio posto a circa metà distanza fra quello superiore ed il pavimento; sia costruito e fissato in modo da poter resistere, nell'insieme ed in ogni sua parte, al massimo sforzo cui può essere assoggettato, tenuto conto delle condizioni ambientali e della sua specifica funzione (Punto 1.7, Allegato IV, D.Lgs. 81/08)
Il ponte su cavalletti deve essere usato solo al suolo o all' interno di edifici.
La distanza massima tra due cavalletti consecutivi può essere di m 3,60, quando si usino tavole con sezione trasversale di cm 30 x 5 e lunghe m 4. Quando si usino tavole di dimensioni trasversali minori, esse devono poggiare su tre cavalletti (Punto 2.2.2.2, Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
La larghezza dell'impalcato non deve essere inferiore a 90 centimetri e le tavole che lo costituiscono, oltre a risultare bene accostate fra loro ed a non presentare parti in sbalzo superiori a 20 centimetri, devono essere fissate ai cavalletti di appoggio (Punto 2.2.2.3, Allegato XVIII, D.Lgs. 81/08)
Le tavole del ponte su cavalletti avranno spessore di 5 cm. (Punto 2.1.3.3, lettera b), Allegato XVIII - D.Lgs
81/08)
Non dovranno essere mai usate scale doppie al posto dei regolari cavalletti.
DPI DA UTILIZZARE
Elmetti di protezione Rif. norm.: EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
ATTREZZATURA: Ponteggio metallico
Il ponteggio è una struttura reticolare provvista solitamente di impalcati.
In passato le strutture portanti venivano realizzate in legno strutturale,mentre quelle moderne sono quasi tutte costituite in acciaio e talvolta in alluminio.
Gli impalcati possono essere costituiti da tavole di legno (che vengono chiamate ponti) o di acciaio indipendentemente dal materiale con cui è costruita la struttura portante. Nei paesi asiatici vengono utilizzate anche strutture di bambù.
I ponteggi vengono solitamente realizzati per la costruzione o ristrutturazione di edifici e possono altresì essere utilizzati come strutture autoportanti per la creazione di palchi, gradinate, affissioni pubblicitarie o altro. In tal caso sono provvisti di zavorra o fondazione al piede.
I ponteggi in acciaio possono appartenere ad uno dei seguenti tre sistemi, previsti dalle vigenti normative italiane:
sistema a tubi e giunti, meglio conosciuto come ponteggio a tubi Innocenti (così detti dal nome dell'inventore Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx), molto versatile e idoneo per qualsiasi tipo di impiego, ma più laborioso da montare
sistema a telai prefabbricati, pensato per l’utilizzo su facciate di edifici lineari
sistema a montanti e traversi prefabbricati (multidirezionale o multipiano), abbastanza flessibile e generalmente idoneo per la realizzazione di strutture a tre dimensioni.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Intonaco esterno |
Posa infissi esterni |
Tinteggiature esterne |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 3 - Probabile | 3 - Grave | 9 - Medio |
Caduta di materiale dall'alto | 3 - Probabile | 3 - Grave | 9 - Medio |
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Caduta dall'alto
Gli impalcati e ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50. Esso ha la funzione di trattenere persone o materiali che possono cadere dal ponte soprastante in caso di rottura di una tavola (Art. 128, comma 1, D.Lgs. 81/08). La costruzione del sottoponte può essere omessa per i ponti sospesi, per i ponti a sbalzo e quando vengano eseguiti lavori di
manutenzione e di riparazione di durata non superiore a cinque giorni (Art. 128, comma 2, D.Lgs. 81/08)
Gli impalcati, siano essi realizzati in tavole di legno che con tavole metalliche o di materiale diverso, devono essere messi in opera secondo quanto indicato nell'autorizzazione ministeriale e in modo completo
Il ponteggio metallico, unitamente a tutte le altre misure necessarie ad eliminare i pericoli di caduta di persone e cose, va previsto nei lavori eseguiti ad un'altezza superiore ai due metri
In relazione ai luoghi ed allo spazio disponibile è importante valutare quale sia il tipo di ponteggio da utilizzare che meglio si adatta
Oltre ai ponteggi, anche le altre opere provvisionali costituite da elementi metallici o di notevole importanza e complessità in rapporto alle dimensioni ed ai sovraccarichi devono essere erette in base ad un progetto comprendente calcolo e disegno esecutivo
Costituendo, nel suo insieme, una vera e propria struttura complessa, il ponteggio metallico deve avere un piano di appoggio solido e di adeguata resistenza, mezzi di collegamento efficaci, ancoraggi sufficienti, possedere una piena stabilità
Distanze, disposizioni e reciproche relazioni fra le componenti il ponteggio metallico devono rispettare le indicazioni del costruttore che compaiono sull'autorizzazione ministeriale
Caduta di materiale dall'alto
Durante il lavoro sulle scale, gli utensili, nel tempo in cui non sono adoperati, devono essere tenuti entro apposite guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta (punto 1.7, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Elettrocuzione
Il ponteggio metallico va collegato a terra in almeno 2 punti ed i dispersori devono essere almeno 4 (utilizzare corda in rame da 35 mmq o in acciaio zincato da 50 mmq.
Quando necessario, il ponteggio metallico va protetto contro le scariche atmosferiche mediante apposite calate e spandenti a terra
Scivolamenti
Sopra i ponti di servizio dei ponteggi metallici è vietato qualsiasi deposito, salvo quello temporaneo dei materiali e degli attrezzi in uso, la cui presenza non deve intralciare i movimenti e le manovre necessarie per l'andamento del lavoro ed il cui peso deve essere sempre inferiore a quello previsto dal grado di resistenza del ponteggio
ATTREZZATURA: Ponteggio mobile
Ponteggio mobile utilizzabile per lavori diversi, in genere di modesta entità.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Esecuzione di tracce in muratura |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Ribaltamento | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore
Caduta dall'alto
E' necessario ricordare che, anche se la durata dei lavori è limitata a pochi minuti, bisogna rispettare le regole di sicurezza ed in particolare: l'altezza del trabattello deve essere quella prevista dal fabbricante, senza l'impiego di sovrastrutture; le ruote devono essere bloccate; l'impalcato deve essere completo e fissato agli appoggi; i parapetti devono essere di altezza regolare (almeno m. 1), presenti sui quattro lati e completi di tavole fermapiede.
I parapetti del ponteggio mobile saranno quelli previsti dal costruttore (altezza 1 metro, tavola fermapiedi e corrente intermedio ovvero alti 1 metro, tavola fermapiedi e luce libera minore di 60 cm).
Il ponteggio mobile dovrà essere ancorato saldamente alla costruzione almeno ogni 2 piani (Art.140, comma 4 - D. Lgs. 81/08). E' ammessa deroga a tale obbligo per i ponti su ruote a torre conformi all’ Allegato XXIII del D.Lgs. 81/08.
Il ponteggio mobile deve essere impiegato solo dove il piano di scorrimento delle ruote risulta livellato; il carico del ponte sul terreno deve essere opportunamente ripartito con tavoloni o altro mezzo equivalente (Art.140, comma 2 - D. Lgs. 81/08)
Le ruote del ponte in opera devono essere saldamente bloccate con cunei dalle due parti o sistemi equivalenti. (Art.140, comma 3 - D.Lgs. 81/08)
Ribaltamento
I ponti su ruote devono avere base ampia in modo da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi ed alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento e in modo che non possano essere ribaltati (Art.140, comma 1 - D. Lgs. 81/08)
DPI DA UTILIZZARE
Elmetto con sottogola
Rif. norm.: Conforme UNI EN 397
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
ATTREZZATURA: Rullo per pitturazione
Utensile utilizzato per la verniciatura e pitturazione manuale.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Tinteggiature esterne |
Tinteggiature interne |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Getti e schizzi | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
ATTREZZATURA: Saldatrice ossiacetilenica
Saldatrice con cannello ossiacetilenico per saldature di diversa natura.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Impianto igienico sanitario |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Fiamme ed esplosioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Inalazione gas e vapori | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Radiazioni ottiche non coerenti | Xxxxxxx accettabile | ACCETTABILE |
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
L'attrezzatura deve possedere, in relazione alle necessità della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti di resistenza e di idoneità ed essere mantenuta in buono stato di conservazione e di efficienza
L' attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale previsti
Fiamme ed esplosioni
Durante l'uso dell'attrezzatura dovranno essere allontanati gli eventuali materiali che, per la loro natura, risultino infiammabili, facilmente combustibili o danneggiabili. Quando ciò non è possibile detti materiali dovranno essere opportunamente protetti contro le scintille
I recipienti dei gas compressi o sciolti, ad uso di impianti fissi di saldatura, devono essere efficacemente ancorati, al fine di evitarne la caduta accidentale (punto 8.3, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Il trasporto nell'interno delle aziende e dei locali di lavoro degli apparecchi mobili di saldatura al cannello deve essere effettuato mediante mezzi atti ad assicurare la stabilità dei gasogeni e dei recipienti dei gas compressi o disciolti e ad evitare urti pericolosi (Punto 8.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Non devono eseguirsi lavorazioni ed operazioni con fiamme libere o con corpi incandescenti a meno di 5 metri di distanza dai generatori o gasometri di acetilene (Punto 8.1, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
Verificare l'assenza di gas o materiale infiammabile nell'ambiente o su tubazioni e/o serbatoi sui quali si effettuano gli interventi con la saldatrice ossiacetilenica
Inalazione gas e vapori
In caso di lavorazione in ambienti confinati predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o di ventilazione durante l'utilizzo della saldatrice ossiacetilenica
DPI DA UTILIZZARE
Cuffia per saldatori Rif. norm.:
Grembiule in cuoio Rif. norm.:
Guanti per saldatori Rif. norm.: EN 12477
Occhiali con ripari laterali dotati di vetri inattinici Rif. norm.: Conformi UNI EN 166
ATTREZZATURA: Scala doppia
La scala doppia o "a libro" è formata da due tronchi ed è autostabile, che permette la salita da un lato o dai due lati.
L'apertura (e quindi anche la chiusura) è generalmente consentita da una cerniera posta in cima alla scala.
Essendo autostabile la scala doppia può essere usata anche al centro di una stanza e non deve essere necessariamente appoggiata al muro per essere utilizzata.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Esecuzione di tracce in muratura |
Realizzazione impianto elettrico interno |
Tinteggiature interne |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Caduta dall'alto | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio |
Caduta di materiale dall'alto | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
La scala doppia deve essere provvista di catena di adeguata resistenza o di altro dispositivo che impedisca l'apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza (Art. 113, comma 9, D.Lgs. 81/08)
La scala doppia non deve superare l'altezza di m 5 (Art. 113, comma 9, D.Lgs. 81/08). E' ammessa deroga per le scale portatili conformi all' Allegato XX dello stesso X.Xxx. (Art. 113, comma 10, D.Lgs. 81/08).
Caduta dall'alto
Durante l'uso della scala doppia, una persona dovrà esercitare da terra una continua vigilanza della stessa E' vietato salire sugli ultimi gradini x xxxxx della scala doppia.
E' vietato usare la scala doppia per lavori che richiedono una spinta su muri o pareti tale da compromettere la stabilità della stessa.
I gradini o i pioli della scala doppia dovranno essere incastrati nei montanti.
E' vietato l'uso della scala doppia che presenti listelli chiodati sui montanti al posto dei gradini o dei pioli rotti.
E' vietato usare la scala doppia su qualsiasi tipo di opera provvisionale.
Caduta di materiale dall'alto
Durante il lavoro sulle scale, gli utensili, nel tempo in cui non sono adoperati, devono essere tenuti entro apposite guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta (punto 1.7, Allegato VI, D.Lgs. 81/08)
ATTREZZATURA: Scanalatrice per muri ed intonaci
Scanalatrice da intonaco per l’esecuzione di tracce per impianti e simili.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata | |
Esecuzione di tracce in muratura | |
Impianto igienico sanitario |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | |||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Inalazione polveri | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio | |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Rumore | Classe di rischio 3 | INACCETTABILE | ||
Vibrazioni Mano-Braccio | Rischio Basso | BASSA | ||
Proiezione di schegge | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Elettrocuzione
L' attrezzatura di lavoro verrà installata in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (punto 6.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
L'attrezzatura dovrà portare l'indicazione della tensione, dell'intensità e del tipo di corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso (Punto 9.4, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
Verificare che la scanalatrice sia del tipo a doppio isolamento (220V) Verificare l'integrità del cavo e delle spine di alimentazione della scanalatrice
Tagli
Controllare il regolare fissaggio della fresa o dei dischi della scanalatrice Verificare la presenza del carter di protezione della scanalatrice
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per vibrazioni Rif. norm.: EN ISO 10819
Inserti auricolari modellabili usa e getta Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
Inserti auricolari preformati riutilizzabili Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
SEGNALETICA PREVISTA
Pericolo rumore
Rif. norm.: D.Lgs.81/08
ATTREZZATURA: Spazzola d’acciaio
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Esecuzione di tracce in muratura |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Inalazione polveri | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08)
Tagli
E' opportuno riporre dopo l'uso la spazzola d'acciaio in un apposito contenitore
Ai lavoratori si raccomanda di utilizzare la spazzola d'acciaio con la dovuta accortezza.
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
ATTREZZATURA: Tagliapiastrelle elettrica
Attrezzatura elettrica utilizzata per il taglio di piastrelle e simili.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Pavimentazioni esterne |
Pavimenti |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | |||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Inalazione polveri | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio | |
Proiezione di schegge | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Tagli | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Scivolamenti | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Rumore | Classe di rischio 1 | BASSO |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
È vietato compiere sugli organi in moto dell'attrezzatura qualsiasi operazione di riparazione o registrazione. Qualora sia necessario eseguire tali operazioni durante il moto, si devono adottare adeguate cautele a difesa dell'incolumità del lavoratore. Del divieto indicato devono essere resi edotti i lavoratori mediante avvisi chiaramente visibili (punto 1.6.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Elettrocuzione
L' attrezzatura di lavoro verrà installata in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (punto 6.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Verificare l'integrità dei collegamenti elettrici prima di utilizzare il tagliapiastrelle
Proiezione di schegge
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Tagli
Verificare il funzionamento dell'interruttore del tagliapiastrelle
Verificare la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione (pulegge, cinghie) del tagliapiastrelle Verificare l'efficienza della lama di protezione del disco del tagliapiastrelle
Scivolamenti
Utilizzare l'attrezzo in condizioni di stabilità adeguata
Non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione prima di utilizzare il tagliapiastrelle
DPI DA UTILIZZARE
Cuffia antirumore
Rif. norm.: EN 352-1; EN 458
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Inserti auricolari modellabili usa e getta Rif. norm.: EN 352-2; EN 458
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Scarpa S2
Rif. norm.: UNI EN ISO 20345
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
SEGNALETICA PREVISTA
Pericolo rumore
Rif. norm.: D.Lgs.81/08
ATTREZZATURA: Tagliapiastrelle manuale
Attrezzo manuale portatile utilizzato per il taglio di piastrelle e simili.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Pavimentazioni esterne |
Pavimenti |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Inalazione polveri | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso |
Proiezione di schegge | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Tagli | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
Presso la macchina, poichè vengono effettuate operazioni che presentano particolari pericoli, per prodotti o materie (infiammabili, esplodenti, corrosivi, a temperature dannose, asfissianti, irritanti, tossici o infettanti, taglienti o pungenti) dovranno essere esposte le disposizioni e le istruzioni concernenti la sicurezza delle specifiche lavorazioni (punto 1.8.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Proiezione di schegge
Nelle operazioni di scalpellatura, sbavatura, taglio di chiodi e in genere nei lavori eseguiti mediante utensili a mano o a motore, che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali, si devono predisporre schermi o adottare altre misure atte ad evitare che le materie proiettate abbiano a recare danno alle persone (punto 1.5, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
Occhiali due oculari Rif. norm.: EN 166
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
ATTREZZATURA: Utensili elettrici portatili
Piccoli utensili ad alimentazione elettrica utilizzati per lavori diversi nei cantieri edili.
Fasi di lavoro in cui è utilizzata |
Esecuzione di tracce in muratura |
Impianto igienico sanitario |
Posa infissi esterni |
Posa infissi interni |
Realizzazione impianto elettrico e di terra del cantiere |
Realizzazione impianto elettrico interno |
RISCHI DELL'ATTREZZATURA
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione dell'attrezzatura.
RISCHIO | VALUTAZIONE | |||
Elettrocuzione | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Proiezione di schegge | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio | |
Urti e compressioni | 2 - Poco probabile | 2 - Modesto | 4 - Basso | |
Rumore | Classe di rischio 0 | TRASCURABILE |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
L'attrezzatura dovra' essere corredata da un libretto d'uso e manutenzione (art. 71, comma 4, D.Lgs. 81/08) Accertarsi che l'attrezzatura sia marcata "CE"
È vietato compiere sugli organi in moto dell'attrezzatura qualsiasi operazione di riparazione o registrazione. Qualora sia necessario eseguire tali operazioni durante il moto, si devono adottare adeguate cautele a difesa dell'incolumità del lavoratore. Del divieto indicato devono essere resi edotti i lavoratori mediante avvisi chiaramente visibili (punto 1.6.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Elettrocuzione
E' vietato l'uso dell'attrezzo a tensione superiore a 50 V verso terra nei lavori in luoghi bagnati o molto umidi, e nei lavori a contatto od entro grandi masse metalliche (punto 6.2.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Gli utensili elettrici portatili provvisti di doppio isolamento elettrico non verranno collegati all'impianto di terra
L' attrezzatura di lavoro verrà installata in modo da proteggere i lavoratori esposti contro i rischi di un contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica (punto 6.1, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
L'attrezzatura dovrà portare l'indicazione della tensione, dell'intensità e del tipo di corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso (Punto 9.4, Allegato V, D.Lgs. 81/08)
Proiezione di schegge
Saranno installati opportuni carter nei pressi di tutti gli organi mobili o di utensili manuali ed automatici potenzialmente pericolosi per la proiezione di schegge.
Urti e compressioni
È vietato compiere sugli organi in moto dell'attrezzatura qualsiasi operazione di riparazione o registrazione. Qualora sia necessario eseguire tali operazioni durante il moto, si devono adottare adeguate cautele a difesa dell'incolumità del lavoratore. Del divieto indicato devono essere resi edotti i lavoratori mediante avvisi chiaramente visibili (punto 1.6.2, Allegato VI D.Lgs. 81/08)
Per gli addetti è posto l'obbligo di assicurarsi, prima di utilizzare mezzi con organi in movimento, che tutti i lavoratori ed eventuali altre persone presenti, siano visibili e a distanza di sicurezza. In caso di non completa visibilità, viene predisposto un lavoratore addetto in grado di segnalare che la manovra o l'attivazione può essere effettuata in condizione di sicurezza ed in grado di interrompere la movimentazione in caso di pericolo.
Le attrezzature saranno correttamente disposte allo scopo di non ridurre gli spazi di lavoro, al fine di prevenire traumi da urti, facilitare i movimenti e non intralciare le manovre necessarie in caso di emergenza.
Saranno predisposti opportuni carter nei pressi di tutti gli organi mobili che potenzialmente possono generare pericoli di urti o di compressione per il personale.
DPI DA UTILIZZARE
Guanti per rischi meccanici Rif. norm.: EN 388
VALUTAZIONE RISCHI AGENTI CHIMICI IMPIEGATI
Di seguito, la valutazione dei rischi relativa agli agenti chimici utilizzati nelle fasi di lavoro precedentemente analizzate.
AGENTE CHIMICO: Bitume e catrame
Tipo | Numero Indice | Numero CAS | Etichetta |
Sostanza |
Fasi di lavoro in cui è utilizzato |
Impermeabilizzazione di coperture |
RISCHI
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Inalazione gas e vapori | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati Durante l'uso di sostanze del tipo in esame, non devono essere consumati cibi e bevande
Gli operatori addetti all'utilizzo del bitume e/o catrame vengono sottoposti a visita medica periodica (semestrale) e a tempestiva visita dermatologica nel caso di sospetto di tumore.
Inalazione gas e vapori
Il bitume e/o catrame applicati a caldo, vengono posati partendo dal basso in modo che l'operatore non sia a contatto con i vapori liberati dal prodotto già posato.
Per gli addetti all'utilizzo del bitume e/o catrame dovrà essere istituito un registro di esposizione, apposite cartelle sanitarie e di rischio e un registro tumori.
DPI DA UTILIZZARE
Maschera intera per gas GasX Rif. norm.: EN 136
AGENTE CHIMICO: Calce idraulica naturale
Tipo | Numero Indice | Numero CAS | Etichetta |
Sostanza |
Fasi di lavoro in cui è utilizzato |
Intonaco esterno |
Intonaco interno |
RISCHI
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Inalazione polveri | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
Durante la manipolazione non mangiare e non bere, evitando la dispersione di polvere.
In caso di contatto con gli occhi, non strofinare, lavare immediatamente con acqua abbondante per almeno 15 minuti e consultare il medico;
In caso di ingestione, sciacquare immediatamente con acqua e ricorrere immediatamente a visita medica Xxxx'uso dotarsi di occhiali e guanti protettivi
AGENTE CHIMICO: Cemento o malta cementizia
Tipo | Numero Indice | Numero CAS | Etichetta |
Sostanza |
Fasi di lavoro in cui è utilizzato |
Intonaco esterno |
Intonaco interno |
Pavimentazioni esterne |
Pavimenti |
RISCHI
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Inalazione polveri | 3 - Probabile | 2 - Modesto | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati Durante l'uso di sostanze del tipo in esame, non devono essere consumati cibi e bevande
Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata e tenuta in ambienti adeguati
DPI DA UTILIZZARE
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
AGENTE CHIMICO: Collanti
Tipo | Numero Indice | Numero CAS | Etichetta |
Sostanza |
Fasi di lavoro in cui è utilizzato |
Pavimentazioni esterne |
Pavimenti |
RISCHI
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Fiamme ed esplosioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Inalazione gas e vapori | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati Durante l'uso di sostanze del tipo in esame, non devono essere consumati cibi e bevande
Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata e tenuta in ambienti adeguati
Fiamme ed esplosioni
Durante l'uso del collante viene tenuto nelle vicinanze un estintore
DPI DA UTILIZZARE
Mascherina con carboni attivi Rif. norm.: Conforme UNI EN 149
AGENTE CHIMICO: Polveri inerti
Tipo | Numero Indice | Numero CAS | Etichetta |
Sostanza |
Fasi di lavoro in cui è utilizzato |
Esecuzione di tracce in muratura |
Impianto igienico sanitario |
RISCHI
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Inalazione polveri | 3 - Probabile | 1 - Lieve | 3 - Basso |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
Inalazione polveri
Per ridurre la polverosità irrorare con acqua i materiali in grado di generare polveri
DPI DA UTILIZZARE
Semimaschera filtrante per polveri FF P3 Rif. norm.: EN 149
AGENTE CHIMICO: Vernici
Tipo | Numero Indice | Numero CAS | Etichetta |
Sostanza |
Fasi di lavoro in cui è utilizzato |
Tinteggiature esterne |
Tinteggiature interne |
RISCHI
La tabella che segue contiene i rischi risultanti dall'analisi e dalla valutazione.
RISCHIO | VALUTAZIONE | ||
Fiamme ed esplosioni | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
Inalazione gas e vapori | 2 - Poco probabile | 3 - Grave | 6 - Medio |
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Generali
Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame, non devono essere consumati cibi e bevande
Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata e tenuta in ambienti adeguati
Nel caso di contatto cutaneo con vernici ai lavoratori viene raccomandato di lavarsi con abbondante acqua e sapone o comunque di utilizzare le sostanze specifiche indicate per la detersione
Fiamme ed esplosioni
In presenza di lavorazioni con fiamme libere o che comportino scintille o temperature elevate, l'uso della sostanza dovrà avvenire con la dovuta accortezza e dopo aver adottato tutte le misure necessarie per eliminare o far fronte ad un eventuale incendio
DPI DA UTILIZZARE
Mascherina con carboni attivi Rif. norm.: Conforme UNI EN 149
Sezione 6 - CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI
L’accordo quadro ha una durata di 2 anni: Nell’ambito dell’accordo quadro verranno stipulati più contratti applicati della durata presunta di 6 mesi. Ad ogni singolo contratto applicativo coerentemente alle indicazioni del presente piano di sicurezza e coordinamento generale quadro verrà allegato il cronoprogramma dei lavori operativo di ciascun intervento nei casi di manutenzione ordinaria programmabile, coerenti con il cronoprogramma indicativo delle manutenzioni programmabili
Sezione 7 - INTERFERENZE E COORDINAMENTO
La presente sezione è dedicata al coordinamento del cantiere e, in funzione dei vari aspetti, sono di seguito specificati i seguenti capitoli:
Cooperazione responsabili, imprese e lavoratori autonomi Coordinamento lavorazioni e loro interferenze Coordinamento elementi di uso comune
COOPERAZIONE RESPONSABILI, IMPRESE E LAVORATORI
Qui si seguito sono indicate le azioni di coordinamento in funzione dei soggetti responsabili per l’attuazione delle stesse:
Il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori dovrà:
Illustrare le scelte organizzative, le procedure e le misure preventive e protettive previste nel PSC in riferimento all’area di cantiere, durante una riunione di coordinamento, alla presenza di tutte le parti interessate, da eseguire prima dell’inizio dei lavori;
Individuare l’impresa esecutrice incaricata all’allestimento del cantiere ed alla manutenzione in efficienza dello stesso;
Provvedere all’aggiornamento del PSC in occasione di circostanze che modifichino sostanzialmente il contenuto del piano;
In caso di aggiornamento del PSC, il coordinatore per l’esecuzione potrà richiedere alle imprese esecutrici l’aggiornamento del relativo POS. In tale ipotesi il coordinatore per l’esecuzione prenderà le iniziative necessarie per informare il committente ed i responsabili di tutte le imprese esecutrici sul contenuto delle modifiche apportate.
Le Imprese affidatarie dovranno: Redigere il POS;
Verificare la congruenza dei POS delle imprese esecutrici rispetto al proprio, prima di inviarlo al CSE; Trasmettere i POS delle imprese esecutrici al CSE;
Indicare al committente il nominativo del preposto alla verifica delle idoneità tecnico professionali delle imprese esecutrici;
Verificare il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
Verificare il rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro da parte delle imprese esecutrici cui ha affidato i lavori;
Corrispondere alle imprese esecutrici gli oneri della sicurezza “non ribassati” in relazione ai lavori affidati in subappalto;
Formare il proprio personale in funzione delle mansioni di sicurezza assegnate.
Le Imprese esecutrici, oltre a quanto previsto per le imprese affidatarie, se del caso, dovranno:
Nominare un preposto per i lavori assegnati, al quale il CSE farà riferimento per ogni comunicazione; Realizzare l’impostazione di cantiere in conformità al PSC o proporre modifiche al CSE che avrà l’onere di approvarle o richiedere modifiche e integrazioni;
Mantenere in efficienza gli apprestamenti per tutta la durata dei lavori.
IMPRESA DI APPARTENENZA
Datore di Lavoro
Xxxxx Xxxxxxx
FOTO
Xxxxx Xxxxx
Matricola: 0987
Data di Nascita:
Luogo di Nascita:
Data di Assunzione: 01/03/2008
I Lavoratori e i lavoratori autonomi presenti cantiere, dovranno:
Essere muniti ed esporre di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore, del datore di lavoro;
Autorizzazione subappalto: 45-789 del 09/09/2013
Sezione 8 - PROCEDURE DI EMERGENZA
Nel cantiere dovranno sempre essere presenti gli addetti al primo soccorso, alla prevenzione incendi ed alla evacuazione. Le persone nominate dovranno essere indicate nel POS delle imprese esecutrici.
In cantiere dovrà essere esposta una tabella ben visibile che, in funzione della tipologia di emergenza, riporti almeno i seguenti numeri telefonici:
NUMERI UTILI
EVENTO | CHI CHIAMARE | X.xx TELEFONICO |
Emergenza incendio | Vigili del fuoco | 115 |
Emergenza sanitaria | Emergenza sanitaria | 118 |
Forze dell'ordine | Carabinieri | 112 |
Forze dell'ordine | Polizia di stato | 113 |
CHIAMATA SOCCORSI ESTERNI
In caso d’incendio
Chiamare i vigili del fuoco telefonando al 115.
Rispondere con calma alle domande dell’operatore dei vigili del fuoco che richiederà: indirizzo e telefono del cantiere, informazioni sull’incendio.
Non interrompere la comunicazione finché non lo decide l’operatore. Attendere i soccorsi esterni al di fuori del cantiere.
In caso d’infortunio o malore
Chiamare il SOCCORSO PUBBLICO componendo il numero telefonico 118.
Rispondere con calma alle domande dell’operatore che richiederà: cognome e nome, indirizzo, n. telefonico ed eventuale percorso per arrivarci, tipo di incidente: descrizione sintetica della situazione, numero dei feriti, ecc.
Conclusa la telefonata, lasciare libero il telefono: potrebbe essere necessario richiamarvi.
REGOLE COMPORTAMENTALI
Seguire i consigli dell’operatore della Centrale Operativa 118. Osservare bene quanto sta accadendo per poterlo riferire.
Prestare attenzione ad eventuali fonti di pericolo (rischio di incendio, ecc.). Incoraggiare e rassicurare l’infortunato.
Inviare, se del caso, una persona ad attendere l’ambulanza in un luogo facilmente individuabile. Assicurarsi che il percorso per l’accesso dei mezzi esterni sia libero da ostacoli.
Sezione 9 - SEGNALETICA DI CANTIERE
In cantiere dovrà essere predisposta la seguente segnaletica di sicurezza.
1 - Cartello di cantiere
Zona di cantiere: Zona A
Categoria: Cartelli di avvertimento
Classificazione: Forma Triangolare
Rif. norm.: D. Lgs. 81/08; UNI EN ISO 7010
Denominazione: W015 - Pericolo di carichi sospesi
Categoria: Cartelli di avvertimento
Classificazione: Forma Triangolare
Rif. norm.: D. Lgs. 81/08; UNI EN ISO 7010
Denominazione: W019 - Pericolo di schiacciamento
Categoria: Cartelli di avvertimento
Classificazione: Forma Triangolare
Rif. norm.: D. Lgs. 81/08; UNI EN ISO 7010
Denominazione: W020 - Pericolo ostacolo in alto
Categoria: Cartelli di divieto
Classificazione: Forma Circolare
Rif. norm.: D. Lgs. 81/08; UNI EN ISO 7010
Denominazione: P004 - Divieto di transito ai pedoni
Categoria: Cartelli di divieto
Classificazione: Forma Circolare
Rif. norm.: D. Lgs. 81/08; UNI EN ISO 7010
Denominazione: P023 - Vietato ostruire il passaggio
Categoria: Cartelli di prescrizione
Classificazione: Forma Circolare
Rif. norm.: D. Lgs. 81/08; UNI EN ISO 7010
Denominazione: M001 - Obbligo generico
2 - Divieto di accesso alle persone non autorizzate
Zona di cantiere: Zona unica
Categoria: Cartelli di divieto
Classificazione: Forma Circolare
Rif. norm.: D.Lgs.81; UNI 7543; UNI 7544-11
Denominazione: Vietato l'accesso alle persone non autorizzate
Sezione 10 - ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DA TENERE IN CANTIERE
1. Documentazione generale | |
Notifica inizio lavori in galleria o per interventi in presenza di fibre amianto | Da tenere in cantiere |
Cartello di cantiere | Da affiggere all’entrata del cantiere |
Copia della notifica preliminare ricevuta da committente/Resp. Lav. | Da affiggere in cantiere |
Concessione/autorizzazione edilizia | Tenere copia in cantiere |
Libro presenze giornaliere di cantiere vidimato INAIL con la registrazione relativa al personale presente in cantiere con le ore di lavoro effettuate | Art. 20 e seguenti T.U. D.P.R. 1124/65 |
2. Sistema di sicurezza aziendale D.Lgs. 81/08 | |
Piano di sicurezza e coordinamento (PSC) | Copia del piano |
Piano operativo di sicurezza (POS) | Copia del piano, da redigere per tutti i cantieri |
Piano di sicurezza specifico (programmazione delle demolizioni) | Nel caso di lavori di estese demolizioni (integrabili nel POS dell’esecutore) |
Piano di sicurezza specifico | Nel caso di montaggio di elementi prefabbricati (integrabili nel POS dell’esecutore) |
Piano di lavoro specifico | Nel caso di lavori di rimozione e bonifica amianto, piano autorizzato da ASL |
Registro infortuni | Tenere copia in cantiere |
Verbale di avvenuta elezione del RLS | Art. 47 D.Lgs. 81/08 |
Attestato di formazione del RLS | Art. 37 D.Lgs. 81/08 |
Nomina del medico Competente e relativi giudizi di idoneità dei lavoratori | Art. 18 D.Lgs. 81/08 |
3. Prodotti e sostanze | |
Scheda dei prodotti e delle sostanze chimiche pericolose | Richiedere al fornitore e tenere copia in cantiere |
4. Xxxxxxxx e attrezzature di lavoro | |||||
Libretti uso ed avvertenze per macchine marcate Ce | Tenere copia in cantiere | ||||
Documentazione verifiche manutenzione effettuate attrezzature di lavoro | periodiche sulle macchine | e | e | della sulle | Come previsto da Allegato VII ( art. 71, comma 11, D.Lgs. 81/08) |
5. Dispositivi di Protezione Individuale | |||||||
Istruzioni per fabbricante | uso | e | manutenzione | DPI | fornite | dal | Tenere copia in cantiere |
Ricevuta della consegna dei DPI | Tenere copia in cantiere |
6. Ponteggi | ||||||
Autorizzazione | ministeriale | e | relazione | tecnica | del | Per ogni modello presente |
fabbricante | |
Schema del ponteggio (h <20 mt) come realizzato | Disegno esecutivo firmato dal capo cantiere |
Progetto del ponteggio (h>20 mt , o composto in elementi misti o comunque difforme dallo schema tipo autorizzato) | Progetto, relazione di calcolo e disegni firmati da tecnico abilitato |
Progetto del castello di servizio | Relazione di calcolo e disegno firmato da tecnico abilitato |
Documento attestante esecuzione ultima verifica del ponteggio costruito. | Anche in copia |
Pi.M.U.S. (Piano di montaggio, uso, trasformazione e smontaggio dei Ponteggi) | Tenere copia in cantiere sottoscritta dal Datore di Lavoro della Impresa esecutrice (D.Lgs. 81/08, art. 134) |
7. Impianto elettrico di cantiere e di messa a terra | |
Schema dell’impianto di terra | Copia in cantiere |
Eventuale richiesta verifica periodica biennale rilasciata da organismi riconosciuti (Asl ecc.) | Per cantieri della durata superiore ai due anni |
Calcolo di fulminazione | Tenere copia in cantiere |
In caso di struttura non autoprotetta: progetto impianto di protezione contro le scariche atmosferiche | Tenere in cantiere |
Dichiarazione di conformità impianto elettrico e di messa a terra | Completo di schema dell’impianto elettrico realizzato, della relazione dei materiali impiegati e del certificato di abilitazione dell’installatore rilasciato dalla Camera di Commercio – inviata agli enti competenti |
Dichiarazione del fabbricante dei quadri elettrici di rispondenza alle norme costruttive applicabili. | Completo di schema di cablaggio |
8. Apparecchi di sollevamento | |||||||
Libretto di omologazione (portata >200kg) | Per apparecchi acquistati prima del settembre 1996. Valida anche copia | ||||||
Certificazione CE di conformità del costruttore | Per apparecchi acquistati dopo il settembre 1996. Tenere copia in cantiere | ||||||
Libretto uso e manutenzione | anche in copia (per macchine marcate CE) | ||||||
Richiesta di verifica di prima installazione (portata > 200kg) | Copia della richiesta per prima installazione di mezzi di sollevamento nuovi | ||||||
Registro verifiche periodiche | Redatto per ogni attrezzatura | ||||||
Richiesta di visita periodica annuale o di successiva installazione (per portata>200kg) e conseguente verbale. | Da indirizzare cantiere. | alla | ASL | competente | nel | territorio | del |
Verifiche trimestrali funi e catene | Completa di firma tecnico che ha effettuato la verifica | ||||||
Procedura per gru interferenti | Copia della procedura e delle eventuali comunicazioni relative a fronte di terzi | ||||||
Certificazione radiocomando gru | Certificazione CE del fabbricante |
9. Rischio rumore | ||||||
Richiesta di deroga per l’eventuale superamento dei limiti del rumore ambientale causate da lavorazioni edili (DPCM 01/03/91 e DPCM 14/11/97). | Relazione concernente la programmazione dei lavori e le durate delle singole attività, la documentazione tecnica delle macchine ed attrezzature utilizzate con le dichiarazioni di conformità | |||||
Valutazione dell’Esposizione al Rumore per i lavoratori | Allegato al POS | o | singolo | elaborato, | sottoscritto | dalla |
esposti, ai sensi del Capo II del D.Lgs. 81/08 | Impresa esecutrice |
10. Vibrazioni | |||||||
Valutazione dell’Esposizione alle Vibrazioni per | i | Allegato al POS | o | singolo | elaborato, | sottoscritto | dalla |
lavoratori esposti, ai sensi del Capo III del D.Lgs. 81/08 | Impresa esecutrice |
11. Recipienti a pressione | |
Libretto recipienti a pressione di capacità superiore a 25 l. | Valida anche copia |