ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADOZIONE E L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2012/2014 – DISTRETTO 11 DEL GARDA
Accordo di Programma
AMBITO
distrettuale 11 GARDA
di attuazione
degli interventi previsti dal Piano di Zona 2012 ‐ 2014
per l’Ambito distrettuale 11
del Garda
in attuazione della Legge n. 328/2000 e della
Legge Regionale 3/2008
ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADOZIONE E L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2012/2014 – DISTRETTO 11 DEL GARDA
Ai sensi dell'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, della legge 7
agosto 1990, n. 241, dell’art. 19 della legge 8 novembre 2000, n. 328, della legge della Regione Lombardia 3 del 12 marzo 2008 indicante gli indirizzi e gli obiettivi della programmazione regionale, con le modalità previste dalle circolari regionali n. 34 del 29.07.2005 e n. 48 del 27.10.2005 e dalla DGR n. 8551 del 3 dicembre 2008
TRA:
La Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, ENTE CAPOZONA; Il Comune di Bedizzole (Bs);
Il Comune di Calvagese della Riviera (Bs); Il Comune di Desenzano del Garda (Bs); Il Comune di Gardone Riviera (Bs);
Il Comune di Gargnano (Bs);
Il Comune di Limone sul Garda (Bs); Il Comune di Lonato (Bs);
Il Comune di Magasa (Bs);
Il Comune di Manerba del Garda (Bs); Il Comune di Moniga del Garda (Bs);
Il Comune di Padenghe sul Garda (Bs); Il Comune di Polpenazze del Garda (Bs); Il Comune di Pozzolengo (Bs);
Il Comune di Puegnago sul Garda (Bs); Il Comune di Salò (Bs);
Il Comune di San Felice del Benaco (Bs); Il Comune di Sirmione (Bs);
Il Comune di Soiano del Lago (Bs); Il Comune di Tignale (Bs);
Il Comune di Toscolano Maderno (Bs); Il Comune di Tremosine (Bs);
Il Comune di Valvestino (Bs)
PREMESSO che la legge nazionale n. 328/2000:
⮚ si propone di ridefinire il profilo complessivo delle politiche sociali, modificando il tradizionale concetto puramente risarcitorio su cui si basa il sistema delle protezioni socio-assistenziali, , per muovere verso un sistema di protezione sociale attiva, capace di offrire effettive possibilità di autonomia e sviluppo ai cittadini che si vengono a trovare in condizioni di bisogno;
⮚ punta alla costruzione di un sistema integrato di servizi e prestazioni, in cui siano coinvolti soggetti istituzionali e della solidarietà, e caratterizzato da livelli essenziali di prestazioni, accessibili a tutti;
⮚ conferisce alle Regioni i compiti di programmazione, coordinamento degli interventi sociali e verifica della loro attuazione, disciplinando, l’integrazione degli interventi stessi e promovendo la collaborazione con gli Enti Locali;
⮚ pone i Comuni al centro del sistema di protezione sociale, in quanto responsabili del governo dei servizi sociali con facoltà di concorrere alla programmazione regionale;
⮚ stabilisce che tali funzioni sono esercitate adottando gli assetti ritenuti più funzionali alla gestione, alla spesa e al rapporto con i cittadini, prevedendo incentivi per l’associazionismo tra i comuni stessi;
⮚ individua infine nel Piano di Zona lo strumento strategico dei Comuni associati per il governo locale dei servizi sociali, da adottarsi d’intesa con le ASL;
PREMESSO INOLTRE
⮚ Che tutti i Comuni appartenenti all’ambito distrettuale n. 11 del Garda e la Comunità Montana Parco “Alto Garda Bresciano” con atto Notaio Xxxxx Xxxxxxx in data 30 maggio 2008 hanno costituito quale ente operativo la “Fondazione Servizi Integrati Gardesani” con lo scopo prioritario di gestire – per mezzo di appositi contratti di servizio con l’Ente capofila - i servizi sociali distrettuali in forma associata.
Vista la legge della Regione Lombardia n. 3 del 12 marzo 2008 indicante gli indirizzi e gli obiettivi della programmazione regionale, secondo quanto previsto dalle circolari
regionali n. 34 del 29.07.2005 e n. 48 del 27.10.2005, dalla DGR n. 8551 del 3
dicembre 2008 e dalla DGR 2505 del 16 novembre 2011.
RILEVATO che la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano è stata individuata in modo unanime dai Comuni del distretto quale Ente Capozona ai fini della redazione e gestione del Piano di Zona nella seduta dell'Assemblea dei Sindaci del 26 marzo 2012.
All’Ente capozona sono state attribuite le competenze amministrative e gestionali per gli atti ed i provvedimenti relativi alla applicazione della convenzione approvata tra i
22 comuni del distretto n. 11 del Garda per l’istituzione del “Tavolo di programmazione degli interventi per la predisposizione del Piano di Zona dei Servizi Sociali”.
Per effetto di quanto previsto dalla citata convenzione tra i comuni del distretto è stato effettivamente istituito il “Tavolo di programmazione zonale permanente”, composto da sindaci o delegati ed integrato dal Direttore generale Azienda ASL o suo delegato e dal Presidente della Comunità Montana o suo delegato con il compito di individuare e coordinare le strategie comuni delle singole amministrazioni, volte a realizzare la migliore programmazione della rete di interventi e servizi oggetto del Piano.
RIBADITO che la suddetta convenzione costituisce parte integrante e sostanziale del presente accordo;
PRESO ATTO delle esperienze dei precedenti Piani di Zona, nonché delle indicazioni della Legge Regionale 3/2008 e delle circolari regionali n. 34 del 29.07.2005 e n. 48 del 27.10.2005, dalla DGR n. 8551 del 3 dicembre 2008 e dalla
DGR 2505 del 16 novembre 2011.
RITENUTO INDISPENSABILE muovendo da questi intenti, coordinare gli interventi per l’adozione del piano di zona, attraverso il presente accordo di programma che nasce da un importante lavoro di analisi ed indagine delle singole realtà sociali dell’ambito socio assistenziale e che viene adottato nel rispetto delle vigenti
disposizioni di legge, costituendo sintesi giuridica delle scelte condivise tra gli enti sottoscrittori dell’ambito e gli altri soggetti, istituzionali e sociali, in esso coinvolti;
VISTO il Piano di Zona per il sistema integrato di interventi e servizi sociali, approvato all’unanimità dall’ Assemblea distrettuale dei Sindaci (Tavolo Zonale permanente di programmazione) in data 26 marzo 2012 e allegato alla presente per farne parte integrante e sostanziale;
DATO ATTO che l'art. 34 del decreto legislativo n. 267/2000 prevede che l'Accordo di Programma consista nell'unanime consenso di tutte le amministrazioni interessate:
TUTTO CIO’ PREMESSO
Tra i sottoscritti Sindaci
Signor Xxxxxxx Xxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Bedizzole;
signora Xxxxx Xxxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Calvagese della Riviera;
signor Xxxxxx Xxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Desenzano del Garda;
signor Xxxxxx Xxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Gardone Riviera;
signor Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di Gargnano;
signor Xxxxxxxxxxxx Xxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Limone sul Garda;
signor Xxxxx Xxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Lonato;
signor Xxxxxxxx Xxxxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Magasa;
signora Xxxxx Xxxxxxxxxxx Xxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di Manerba del Garda;
signora Xxxxxxx Xxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Moniga del Garda;
signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Padenghe sul Garda;
signor Andrea Dal Prete nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Polpenazze del Garda;
signor Xxxxxx Xxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Pozzolengo;
signor Xxxxxx Xxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Puegnago sul Garda;
signor Xxxxxxx Xxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di Salò; signor Xxxxx Xxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di San Felice del Benaco;
signor Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di Sirmione;
signor Xxxxx Xxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di Soiano del Lago;
signor Xxxxxx Xxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Tignale;
signor Xxxxxxx Xxxxxxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Toscolano Maderno;
signor Xxxxx Xxxxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Tremosine;
signor Xxxxxx Xxxx nella sua qualità di Sindaco pro-tempore del Comune di
Valvestino;
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:
Articolo 1 – Premessa
La premessa, il piano di zona allegato, la convenzione per l’istituzione del tavolo di zona permanente e la convenzione per l’utilizzo di personale dipendente dalle Amministrazioni comunali costituiscono parte integrante e sostanziale del presente accordo di programma, la cui attuazione seguirà le modalità e produrrà gli effetti di
cui all'art. 34 del decreto legislativo n. 267/2000, nonché della legge 7 agosto 1990,
n. 241, dell’art. 19 della legge 8 novembre 2000, n. 328, della deliberazione di Giunta Regionale 11 novembre 2001, n. VII/7069, della Legge Regionale 3/2008 e delle circolari regionali n. 34 del 29.07.2005 e n. 48 del 27.10.2005, dalla DGR n. 8551 del 3 dicembre 2008 e dalla DGR 2505 del 16 novembre 2011.
Articolo 2 – Soggetti sottoscrittori
L’accordo di programma viene sottoscritto dai Comuni di Bedizzole, Calvagese della Riviera, Desenzano del Garda, Gardone Riviera, Gargnano, Limone sul Garda, Lonato del Garda, Magasa, Manerba del Garda, Moniga del Garda, Padenghe sul Garda, Polpenazze del Garda, Pozzolengo, Puegnago del Lago, Salò, San Felice del Benaco, Sirmione, Soiano del Lago, Tignale, Toscolano Maderno, Tremosine, Valvestino facenti parte dell’ambito territoriale del distretto socio sanitario n. 11 del Garda, dalla Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano e dal Direttore dell’ASL di Brescia.
Ai sensi dell’art. 34 del decreto legislativo n. 267/2000, detti soggetti sono definiti i soggetti istituzionali del territorio, i quali si assumono la responsabilità principale nella realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete.
Attraverso l’accordo di programma le diverse Amministrazioni interessate all’attuazione del piano coordineranno i rispettivi interventi per il raggiungimento degli obiettivi comuni, determinando il ruolo e gli impegni di ogni soggetto, i sistemi di regolazione interna delle relazioni reciproche, i tempi, il finanziamento e gli adempimenti necessari alla realizzazione degli obiettivi.
Ente Capozona
La Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano è identificata come Ente capozona. Alla stessa sono attribuite le competenze amministrative e contabili per l’attuazione del presente Accordo in relazione a quanto previsto all’art. 2 della convenzione per l’istituzione di un tavolo di zona per la programmazione degli interventi per la predisposizione del Piano di Zona dei servizi sociali e dal Piano di Zona stesso. Alla Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano è attribuita la responsabilità degli atti amministrativi e contabili ai fini della rendicontazione degli interventi ed è titolare dell'assolvimento di debiti informativi nei riguardi della
Regione. Il costo dell’attività amministrativa in qualità di Ente capozona, preventivamente concordata con il Tavolo Zonale e debitamente rendicontata, è a carico dei Comuni Sottoscrittori e dei fondi distrettuali trasferito nei limiti consentiti dalle leggi in materia.
Ente Operativo:
La “Fondazione Servizi Integrati Gardesani”, è l’Ente operativo cui sono operativamente affidate tutte le incombenze amministrative e contabili, inclusa la predisposizione dei monitoraggi e rendicontazioni per l'assolvimento dei debiti informativi, le gestioni associate e tutte le fasi operative finalizzate all’attuazione degli obiettivi del Piano di Zona e risponde nei riguardi dell'Ente Capozona in via amministrativa e contabile degli atti compiuti.
Articolo 3 – Soggetti aderenti
Al fine di valorizzare e coinvolgere i soggetti del Terzo settore e gli altri soggetti interessati alla costruzione e gestione del sistema, si autorizza sin d’ora, la loro adesione all’accordo di programma, in qualità di soggetti che condividono gli obiettivi del piano di zona, dichiarando espressamente la propria volontà di concorrere alla loro realizzazione.
Un valore particolare riveste la Provincia di Brescia, per il ruolo affidatole dalla normativa (anche in tema di formazione e lavoro) e soprattutto per l’attività di sintesi e sinergia che la stessa ricopre per dare unitarietà e coerenza al sistema dei servizi sociali in tutti gli ambiti territoriali bresciani.
Gli enti sottoscrittori riconoscono, comunque, la ferma necessità di coinvolgere e favorire l’apporto di tutti i soggetti attivi nella fase di progettazione e, comunque, in grado di dare apporti in tal senso.
Articolo 4 – Contenuti dell'accordo di programma
4.1 Principi generali - Il piano di zona costituisce lo strumento di programmazione sociale territoriale condiviso fra gli enti sottoscrittori del presente accordo, con il quale si prende atto delle peculiarità e delle differenze presenti nell'ambito territoriale del distretto socio sanitario n. 11 del Garda, allo scopo di costruire un sistema locale dei
servizi nel quadro delle prescrizioni di equità territoriale previste dal piano sociale regionale.
Il piano consente lo studio di strategie per migliorare l'organizzazione delle risorse disponibili nella comunità locale ed organizzare i bisogni dei cittadini, partendo dalle relazioni, dallo spazio e dai tempi di vita delle persone e delle famiglie.
Il piano di zona rappresenta azione efficace di governance, intesa come sistema di governo allargato per intraprendere azioni e politiche appropriate in contesti dinamici e soggettivamente complessi.
Il piano di zona costituisce progetto di sviluppo comunitario, sia per quanto riguarda i contenuti, sia per quanto riguarda il processo di costruzione, poiché esso si costruisce in un processo dialogico volto a definire quali siano i beni pubblici da salvaguardare ed incentivare.
Oggetto della programmazione zonale sono i servizi e gli interventi sociali, intendendo per sociali tutti quei servizi, unità d’offerta ed interventi che non ricevono finanziamenti sul fondo sanitario regionale.
4.2 Modalità organizzative e di gestione - Il piano di zona pone quale proprio obiettivo il rafforzamento delle gestioni associate degli interventi sociali previa specifica approvazione da parte del Tavolo Zonale Permanente e dei Consigli comunali di ciascun Ente, anche attraverso la costituzione o la promozione di soggetti del terzo settore dedicati alla produzione di servizi associati.
Al fine di garantire l’uniformità delle prestazioni, la massima efficienza e la qualità del servizio nell’interesse del cittadino fruitore, il Piano di Zona propone inoltre l’adozione di regolamenti unici di accesso al servizio e di carte dei servizi.
Al fine di promuovere i suddetti criteri di sviluppo del servizio l’Ente Capofila si avvale della “Fondazione Servizi Integrati Gardesani”.
Presso la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, sede di Salò, Via Mulino Vecchio n. 4, è istituito l’Ufficio di Ambito - denominato "Ufficio di Piano" ai sensi dell'art. 8 della Convenzione - della Legge 328/00 composto dalla struttura organizzativa dell’ente capozona e dell’ente operativo Fondazione Servizi Integrati Gardesani e da uno o più rappresentanti tecnici per ciascuna delle aree costituenti il distretto socio sanitario n. 11 del Garda bresciano.
All’Ufficio di Xxxxxx è attribuito il compito di gestire e coordinare tutti gli interventi e le azioni previste o comunque collegate al Piano di Zona, avvalendosi anche di personale esperto esterno.
Potranno essere istituite segreterie tecniche presso altre istituzioni, qualora siano esse necessarie per una migliore attuazione degli strumenti operativi del piano di zona (rilevazione, programmazione, progettazione, rendiconto), sub-ordinate all’Ufficio di Piano e coordinate allo stesso.
Attraverso il piano di zona, gli enti sottoscrittori definiscono le dotazioni necessarie e sufficienti per la gestione delle funzioni di loro competenza nell’attuazione del piano di zona.
Il piano di zona garantisce la fruizione delle prestazioni previste dall’art. 22, comma 4°, della legge n. 328/2000, nell’ambito distrettuale di riferimento.
Articolo 5 - Fasi di attuazione del Piano
Il piano si articola in fasi, da non intendersi come momenti separati o strettamente sequenziali. Esse possono invece sovrapporsi, integrarsi e parzialmente intercambiarsi in base alla maturazione dei processi innescati dal Piano stesso. Sommariamente sono sintetizzabili nelle seguenti:
⮚ fase 1 - del consolidamento e dell'implementazione della rete, della base conoscitiva e della progettazione;
⮚ fase 2 - del rafforzamento dell'esistente, della sperimentazione e della realizzazione;
⮚ fase 3 - della verifica, dell'analisi dei risultati e della riprogettazione.
Articolo 6 – Durata
Il piano di zona decorre dalla data di sua approvazione da parte dell'Assemblea dei Sindaci ed ha validità per gli anni 2012 – 2013 – 2014.
Esso si concluderà ad avvenuta ultimazione dei programmi e degli interventi in esso previsti, ovvero entro il suo termine naturale di validità (31.12.2014) salvo che, nell’ambito della programmazione regionale, il termine per l’adozione del successivo Piano di zona non sia stabilito in una data diversa, nel qual caso la durata del
presente Accordo di Programma ed del Piano di Zona a esso allegato si intendono adeguati al termine suddetto.
Il Piano di Zona potrà subire modifiche o integrazioni. Qualsiasi modifica al Piano di Zona e al presente Accordo dovrà essere approvata dal Tavolo Zonale Permanente e dagli Organi competenti di ciascun Comune.
Articolo 7 – Impegni dei soggetti sottoscrittori.
Gli enti sottoscrittori del presente accordo si impegnano a:
⮚ realizzare gli interventi approvati nel piano di zona nei territori di rispettiva competenza, nel rispetto dei criteri e delle modalità definiti dal Piano stesso;
⮚ dare avvio ad ogni intervento sottoscritto dando atto che in caso contrario i fondi degli interventi e servizi che eventualmente non dovessero essere avviati verranno riutilizzati per altri progetti nello stesso territorio di riferimento;
⮚ a promuovere la collaborazione con il Terzo Settore per la progettazione degli interventi attuativi, degli obiettivi e delle linee di indirizzo del Piano stesso.
Gli enti sottoscrittori assumono l’impegno di seguire l’esecuzione degli interventi di propria competenza, curandone gli aspetti operativi di realizzazione. Si impegnano a collaborare con gli incaricati dell’Ufficio di Piano nella fase di monitoraggio in itinere e di valutazione; provvedono inoltre ad assicurare l’attività amministrativa-contabile di gestione dei progetti nonché l’attività di rendicontazione della spesa sostenuta, nei termini definiti dal Tavolo di programmazione permanente.
Articolo 8 – Impegni dei soggetti aderenti.
Gli enti aderenti al presente Accordo di Programma si impegnano a rispettare gli obblighi in esso contenuti, nessuno escluso ed eccettuato, in forza della dichiarazione di volontà di aderire e concorrere alla realizzazione degli obiettivi previsti dal Piano di Zona.
Articolo 9 – Quadro delle risorse umane finanziarie e strumentali impiegate.
Le Amministrazioni interessate, sulla base dei criteri e delle indicazioni di cui agli articoli precedenti danno atto che il Piano di Zona allegato al presente accordo, è articolato negli interventi e nei servizi monitorati nelle schede allo stesso allegate.
Gli interventi finanziati sono riportati nel Piano di Zona e sono disponibili per chiunque ne abbia interesse presso gli Assessorati ai Servizi Sociali dei singoli Comuni.
Il Coordinamento politico di ambito (Tavolo Politico Ristretto) in collaborazione con gli organi tecnici e con l’Ufficio di Xxxxxx si impegna a predisporre annualmente uno o più piani finanziari generali, o le loro variazioni, che definiscono gli indirizzi per l’utilizzo dei fondi assegnati in attuazione degli obiettivi indicati nel Piano di Zona.
I Piani finanziari generali e le loro variazioni sono sottoposti all’approvazione del Tavolo Zonale Permanente di programmazione.
L’attuazione degli indirizzi contenuti nei piani finanziari generali, l’approvazione di progetti di dettaglio e dei bandi per l’erogazione di risorse e servizi, nel limite delle somme individuate nei piani finanziari generali, competono al Tavolo Politico Ristretto.
Il Tavolo Politico Ristretto, per ragioni di celerità e economicità di gestione, può inoltre adottare progetti di dettaglio non previsti nei piani finanziari generali, dandone comunicazione al Tavolo Zonale nella sua prima riunione successiva- comunque entro 60 giorni - al fine di utilizzare risorse resesi disponibili per economie di gestione per nuove risorse trasferite, ovvero per assicurare la continuità di servizi prioritari, nel limite di Euro 50.000,00. Il limite finanziario suddetto non ricorre nel caso dell'approvazione di progetti legati alla partecipazione a bandi di finanziamento pubblici o privati, salva la l'approvazione dei progetti stessi nella prima riunione successiva del Tavolo Zonale e comunque entro 60 giorni, qualora i progetti stessi non siano già previsti nei documenti di programmazione generale dell'ambito.
I piani finanziari, generali o di dettaglio, devono indicare:
⮚ gli interventi finanziati:
⮚ i costi complessivi;
⮚ i soggetti gestori e le risorse impiegate;
⮚ le modalità di finanziamento.
Ciascun piano finanziario generale o progetto di dettaglio, non può essere attuato se non reca l’attestazione di copertura finanziaria apposta dal funzionario responsabile dell’ente capofila ovvero del soggetto gestore qualora incaricato della gestione dei fondi.
Gli interventi possono finanziati con i fondi del FNPS e/o con oneri a carico dei comuni e degli altri soggetti coinvolti.
L’Ente Capozona attraverso l’Ufficio di Piano si impegna ad informare preventivamente il Tavolo Zonale sulla spesa relativa alla pianificazione e allo sviluppo degli interventi attraverso le apposite schede.
Per la rendicontazione nei confronti dei Comuni e dell’Azienda Sanitaria Locale da parte dei soggetti attuatori il Tavolo Zonale permanente potrà prevedere e stabilire ulteriori strumenti tali da consentire la dimostrazione concreta dell'utilizzo delle risorse.
Gli enti sottoscrittori prendono atto che le quote di finanziamento del Fondo Nazionale per le politiche sociali non possono in alcun modo essere considerate sostitutive dei fondi autonomi comunali. Pertanto, ciascun ente è tenuto a confermare almeno gli oneri a proprio carico (al netto delle entrate) già in atto precedentemente all’assegnazione delle risorse in oggetto. Si impegnano inoltre a garantire le quote di cofinanziamento che saranno concordate e definite in specifici piani economico- finanziari, con particolare riguardo a quanto concerne le leggi di settore.
Articolo 10 – Modalità di coordinamento e di verifica
Per la redazione, l’attuazione e la valutazione del piano di zona 2012-2014, in conformità alle Linee guida regionali, gli enti sottoscrittori attivano una struttura organizzativa articolata in:
✓ Assemblea dei Sindaci;
✓ Tavolo di programmazione zonale permanente ("Tavolo Zonale" o TPZ);
✓ Tavolo di coordinamento politico ("Tavolo Politico Ristretto" - TPR);
✓ Ufficio di piano.
10.1 L’Assemblea distrettuale dei Sindaci / Tavolo di programmazione zonale permanente.
L’Assemblea dei Sindaci del distretto è l’organismo di rappresentanza politica definito dall’art. 9 comma 6° della l.r. 11/07/1997, n. 31 e delle direttive approvate con D.G.R. n. IV - 41788/1999, quale espressione di continuità rispetto alla
programmazione sociosanitaria e ambito della integrazione tra politiche sociali e politiche sanitarie. All'Assemblea dei Sindaci è demandata l'elezione del Presidente, l'individuazione dell'Ente capofila, l'approvazione del Piano di Zona. Le decisioni dell'Assemblea dei Sindaci sono assunte a maggioranza dei voti dei sindaci presenti e votanti, in ragione dei voti espressi secondo le quote da ciascuno rappresentate.
I Comuni dell'Ambito, a mezzo dell'apposita Convenzione, istituiscono un Tavolo di programmazione zonale permanente (brevemente "Tavolo Zonale" o "TPZ") cui sono attribuite tutte le funzioni conferite all'Assemblea dei Sindaci, con l'eccezione dell'approvazione di quelle elencate al paragrafo precedente.
L'Assemblea dei Sindaci ed il tavolo di programmazione zonale permanente sono composti dai Sindaci dei Comuni partecipanti o da loro delegati. Non possono partecipare in qualità di delegati i funzionari tecnici dei Comuni del distretto. Il Tavolo Zonale è coordinato e presieduto dall'Ente Capozona.
Al tavolo zonale sono attribuiti i compiti di:
✓ approvare i piani finanziari generali;
✓ definire gli strumenti e la documentazione per la rendicontazione da parte dei soggetti attuatori;
✓ verificare annualmente lo stato di attuazione delle opere e degli interventi previsti dal Piano di Zona, anche in rapporto alle risultanze provinciali, sotto il profilo della efficienza, della pertinenza, dell'efficacia e dell'economicità;
✓ ridefinire, sulla base delle analisi svolte, gli indirizzi annuali di programmazione, riprogettare i servizi svolti a livello distrettuale e promuovere la gestione in forma associata di servizi socio - sanitari;
✓ stimolare il coinvolgimento dei soggetti del terzo settore per promuovere la sussidiarietà delle azioni;
✓ favorire la conoscenza e la diffusione delle informazioni e dei risultati conseguiti.
Al Tavolo Zonale si applicano le disposizioni di cui alla convenzione istitutiva.
Inoltre, in ordine alla organizzazione, alle modalità ed ai tempi relativi al proprio funzionamento valgono i principi generali fissati per la validità delle determinazioni degli organi collegiali, ed in particolare:
✓ convocazione: è disposta, di regola, dal Presidente anche su richiesta di uno o più soggetti partecipanti, di norma almeno 5 giorni liberi prima della data fissata. La convocazione avviene mediante invio dell'avviso scritto mediante telefax o email inviata al protocollo dell'ente di appartenenza. Alla convocazione sono allegati, anche in forma elettronica, i documenti utili per la discussione degli argomenti posti all'ordine del giorno;
✓ seduta: per la validità della seduta è richiesta la presenza di almeno due terzi dei componenti in prima convocazione e di almeno la metà dei componenti in seconda convocazione. Le sedute non sono pubbliche. Oltre ai Sindaci o loro delegati, possono essere presenti - senza diritto di parola - i componenti dell'ufficio di piano. I Sindaci possono farsi assistere Il Presidente garantisce l’ordine e la regolarità della discussione, apre la seduta, dirige i lavori, concede e toglie la parola, indice le votazioni e proclama l’esito, sospende e toglie la seduta;
✓ discussione: la discussione si apre sugli argomenti posti all’ordine del giorno e secondo il criterio dell’ordine del medesimo, salva una diversa organizzazione disposta dallo stesso organo collegiale. L'argomento è di norma illustrato dal Presidente, dal coordinamento dell'Ufficio di Piano o da un componente in veste di relatore. Gli argomenti posti all'ordine del giorno sono supportati dai pareri di regolarità da parte degli organi tecnici, dall'attestazione di copertura finanziaria da parte del segretario. Le funzioni di segretario sono affidate al direttore della Fondazione Servizi Integrati Gardesani su incarico dell'ente capozona;
✓ votazione: la votazione è palese per alzata di mano. Le decisioni sono assunte a maggioranza dei partecipanti;
✓ verbalizzazione: la manifestazione della volontà del Tavolo deve essere documentata mediante la redazione a cura del segretario, del processo verbale; questo deve indicare la data, il luogo ed i nominativi degli interventi e deve produrre la fasi salienti della discussione ed il risultato dello scrutinio e della proclamazione. Il verbale, datato e numerato, deve essere sottoscritto
dal Presidente, dal Segretario o suo delegato . Il verbale prova l’esistenza delle determinazioni in esso contenute;
Collegio di vigilanza:
Ai sensi dell’art. 34, comma sette, del decreto legislativo n. 267/2000, gli enti sottoscrittori convengono di attribuire le funzioni di collegio di vigilanza e di controllo sull’esecuzione del presente accordo di programma a un collegio che verrà nominato dal Tavolo di programmazione zonale permanente, presieduto dal Presidente del Tavolo Zonale e composto da quattro rappresentanti dei Comuni sottoscrittori del presente Accordo, in ragione di uno per ogni area distrettuale;
Al collegio di vigilanza sono attribuite le seguenti competenze:
✓ vigilare sulla piena e corretta attuazione dell’accordo di programma, nel rispetto degli indirizzi enunciati;
✓ individuare elementi ostativi all’attuazione del presente accordo di programma, proponendo le soluzioni idonee alla loro rimozione;
✓ accertare e dichiarare la sussistenza delle cause di decadenza del presente accordo di programma;
✓ dirimere, in xxx xxxxxxx, xx controversie che dovessero insorgere tra le parti in ordine all’interpretazione ed attuazione del presente accordo, anche avvalendosi di consulenti esterni;
✓ disporre gli interventi necessari, anche di tipo sostitutivo, in caso di inadempimento, anche attuando questi ultimi mediante Commissario ad acta.
10.2 Coordinamento politico di ambito – Tavolo Politico Ristretto.
L’organo di coordinamento politico di ambito è costituito da una rappresentanza del Tavolo di programmazione zonale permanente ed è composto da un rappresentante per ciascuna area del distretto.
E' presieduto dal Presidente dal Presidente del Xxxxxx Xxxxxx. Non possono parteciparvi in qualità di delegati i funzionari tecnici del distretto. Il supporto tecnico al Tavolo Politico Ristretto è fornito dal coordinatore dell'Ufficio di Piano.
Gli Enti locali sottoscrittori del presente accordo danno atto che i componenti del Coordinamento Politico di ambito / Tavolo Politico Ristretto sono contestualmente
nominati come componenti del Consiglio di Amministrazione dell’ente operativo “Fondazione Servizi Integrati Gardesani”.
Il coordinamento politico di ambito, in particolare, svolge le seguenti funzioni:
✓ attua gli indirizzi definiti dal Tavolo Zonale Permanente e approva la programmazione di dettaglio;
✓ affida i compiti operativi alla Fondazione Servizi Integrati Gardesani e ne verifica i risultati;
✓ valuta e propone eventuali modifiche al Piano di Zona, propone l'attivazione di nuovi servizi o la razionalizzazione di quelli esistenti;
✓ predispone, attraverso la collaborazione dell’Ufficio di piano, della Fondazione Servizi Integrati Gardesani e dei tecnici degli Enti sottoscrittori, il piano finanziario annuale o le sue variazioni, le rendicontazioni di dettaglio, i monitoraggi e il rendiconto complessivo di esercizio;
✓ definisce le modalità di coinvolgimento e coordinamento dei soggetti pubblici, del privato sociale o del volontariato presenti sul territorio e promuove le occasioni per consentire a ciascun soggetto di esprimere il proprio contributo secondo il principio della sussidiarietà;
✓ promuove indagini, studi o progetti, affidandone lo svolgimento alla Fondazione Servizi Integrati Gardesani, al tavolo tecnico o a specifici uffici o consulenti, che dovranno ad esso riferire, anche in termini di compatibilità tecniche e finanziarie;
Articolo 11 – Istituzione della struttura tecnica per l’attuazione del piano di zona e definizione delle modalità di organizzazione e gestione.
L’Ufficio di Ambito è una struttura tecnica le cui funzioni sono prioritariamente di progettazione nonché di coordinamento organizzativo e funzionale degli interventi e delle attività previste dal Piano di Zona.
E’ inoltre il supporto tecnico professionale ai processi decisionali del Tavolo Zonale Permanente di Programmazione e del Tavolo Politico Ristretto, per il tramite del suo coordinamento.
Per lo svolgimento di questa funzioni nell’Ufficio di Piano è di norma costituito con la partecipazione delle seguenti figure professionali:
✓ Responsabile con funzioni di coordinamento, dipendente con idonea qualifica della Fondazione Servizi Integrati Gardesani;
✓ uno o più rappresentanti tecnici per ciascuna area distrettuale.
L’Ente capozona, anche attraverso l’ente operativo Fondazione Servizi Integrati Gardesani metterà a disposizione attrezzature tecniche e beni mobili per attrezzare e collocare la sede dell’Ufficio di Ambito. Per far fronte a tali costi sono destinati specifici fondi previsti dal Piano e dai Comuni sottoscrittori.
Per la propria attività l’Ufficio di Ambito e l’ente operativo Fondazione Servizi Integrati Gardesani potranno avvalersi di professionisti esterni ovvero di figure dotate di specifiche professionalità in materia amministrativa e sociale dipendenti dai comuni dell’Ambito.
I criteri e le modalità di utilizzo del personale dipendente dai Comuni dell’Ambito sono definiti nello schema di convenzione in calce al presente accordo di programma, del quale forma parte integrante e sostanziale.
Articolo 12 - Tavolo del terzo settore - Gruppi di progettazione
In conformità a quanto definito dalla normativa regionale, è istituito il Tavolo locale del Terzo Settore quale luogo di confronto tra programmatori istituzionali e realtà sociale. Il Tavolo locale del terzo settore si connota come luogo stabile di partecipazione che svilupperà la propria attività durante l’intero periodo di attuazione del Piano di Zona.
I soggetti del Terzo Settore che hanno una rappresentanza nell’ambito territoriale possono concorrere all’attivazione del Tavolo Locale e partecipare alle attività proposte dallo stesso.
Il Tavolo Zonale può inoltre istituire gruppi di progettazione al fine di approfondire lo studio di problematiche specifiche inerenti il piano di zona, anche attraverso protocolli di intesa con il terzo settore per la costituzione di specifici tavoli di progettazione.
I Gruppi di Progettazione sono gruppi di Lavoro che, con il coinvolgimento dei testimoni privilegiati del territorio, riflettono sui suoi punti di forza e le sue criticità valorizzando tutti gli strumenti conoscitivi, le ricerche e le analisi già condotte a livello locale.
I Gruppi di Progettazione forniranno agli organi del distretto proposte inerenti all’area di loro competenza e opereranno in stretto rapporto con lo stesso.
Articolo 13 – Controversie
La risoluzione di eventuali controversie che possono sorgere tra i Comuni deve essere ricercata prioritariamente in via bonaria. Qualora non si addivenisse alla risoluzione di cui al primo comma, le controversie sono affidate al Collegio di Vigilanza. In caso di ulteriore mancato accordo, competente è il Tribunale di Brescia.
Articolo 14 – Modifiche
Eventuali modifiche del piano di zona sono possibili, purché siano rispettate le formalità previste per l'approvazione dello stesso.
Articolo 15 - Pubblicazione
Il presente accordo di programma sarà trasmesso alla Regione Lombardia, non appena approvato dai competenti Organi degli Enti sottoscrittori, per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
Salò, lì 26 marzo 2012
Xxxxx, approvato e sottoscritto.
Il Direttore Generale dell’ASL di Brescia Dr. Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Il Sindaco pro-tempore del Comune di Bedizzole Signor Xxxxxxx Xxxxxxx |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Calvagese della Riviera Signora Xxxxx Xxxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Desenzano del Garda Signor Xxxxxx Xxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Gardone |
Riviera Signor Xxxxxx Xxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Gargnano Signor Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Limone sul Garda Signor Xxxxxxxxxxxx Xxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Lonato del Garda Signor Xxxxx Xxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Magasa Signor Xxxxxxxx Xxxxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Manerba del Garda Signor Xxxxx Xxxxxxxxxxx Xxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Moniga del Garda Signor Xxxxxxx Xxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Padenghe sul Garda Signora Xxxxxxxx Xxxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Polpenazze del Garda Signor Xxxxxx Xxx Xxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Pozzolengo Signor Xxxxxx Xxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Puegnago sul Garda Signor Xxxxxx Xxxx |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Salò Signora Xxxxxxx Xxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di San Felice del Benaco Signor Xxxxx Xxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Sirmione Signor Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Soiano del Lago Signor Xxxxx Xxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Tignale Signor Xxxxxx Xxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Toscolano Maderno Signor Xxxxxxx Xxxxxxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Tremosine Signor Xxxxx Xxxxxx | |
Il Sindaco pro-tempore del Comune di Valvestino Signor Xxxxxx Xxxx | |
Il Presidente pro-tempore della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano Signor Xxxxxxx Xxxxxxxxxx |