ALLEGATO 1
Direzione Personale, Istruzione e Edilizia Servizio Edilizia
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Oggetto : Commessa LAS.20.00011
INTERVENTI DI CONTENIMENTO DELLE MODALITÀ DI CONTAGIO AEROGENO DA IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE E VENTILAZIONE IN CONSEGUENZA DELL’EMERGENZA SANITARIA DA COVID-19
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
ALLEGATO 1
NORME TECNICHE RELATIVE AGLI IMPIANTI MECCANICI
IL PROGETTISTA
Arch. Xxxxxxx Xxxxxx
Sommario
SEZIONE 1 – CONDIZIONI TECNICHE, NORMATIVA, PRESCRIZIONI 4
Art. 1. Rispetto della normativa vigente 4
Art. 2. Normativa reti e condotte di distribuzione 5
Art. 3. Normativa energetica 6
Art. 4. Efficienza energetica degli edifici – quadro temporale legislativo 6
Art. 5. Normativa impianti riscaldamento 7
Art. 6. Normativa sistemi di ventilazione e condizionamento 8
Art. 7. Normativa impianti di adduzione gas combustibile 9
Art. 8. Buone regole dell’arte 9
Art. 9. Autorità competenti 9
Art. 10. Corrispondenza tra esecuzione e progetto 9
Art. 11. Documentazione tecnica 10
Art. 12. Ordine dei lavori 10
Art. 13. Modalità particolari per l’esecuzione lavori 10
Art. 14. Spese e oneri a carico dell’appaltatore 10
Art. 15. Spese e oneri a carico del committente 12
Art. 16. Requisiti tecnico professionali 12
Art. 17. Verifiche e prove preliminari 12
Art. 18. Periodo d’avviamento e messa a punto degli impianti 13
Art. 19. Prove tecniche di funzionamento degli impianti 14
Art. 20. Verifiche e prove in corso d’opera degli impianti 14
Art. 21. Verifiche a carico dell’impresa 14
Art. 22. Collaudo finale degli impianti 14
SEZIONE 2 - CARATTERISTICHE E REQUISITI GENERALI DEI MATERIALI, VALUTAZIONE DEI LAVORI E NORME DI MISURAZIONE 15
Art. 23. Materiali e forniture in genere 15
Art. 24. Norme di misurazione – tubazioni 16
Art. 25. Norme di misurazione – canalizzazioni 17
Art. 26. Norme di misurazione – isolamenti 17
Art. 27. Norme di misurazione – apparecchiature 17
SEZIONE 3 - NORME DI ACCETTAZIONE E POSA MATERIALI 18
Art. 28. Premessa in materia di accettazione dei materiali 18
Art. 29. Protezione contro le corrosioni 18
Art. 30. Tubazioni in polietilene reticolato ad alto grado di reticolazione 18
Art. 31. Tubazioni in multistrato 19
Art. 32. Tubazioni in PVC per fluidi in pressione 20
Art. 33. Fasce di riconoscimento servizi 20
Art. 34. Canali mandata - estrazione – ripresa in lamiera zincata 21
Art. 35. Coibentazioni canali d’aria in lamiera 24
Art. 36. Valvolame e accessori vari 26
Art. 37. Terminali aeraulici 29
Art. 38. Unità filtranti attive – purificatori d’aria 30
Art. 39. Ventilconvettori 32
Art. 40. Filtro elettrostatico attivo per ventilconvettori 33
Art. 41. Unità motocondensanti esterne per impianti VRF (Variant Refrigerant Flow) 34
Art. 42. Unità interne canalizzabili per impianti VRF 35
Art. 43. Unità interne per impianti VRF tipo split 36
Art. 44. Recuperatori di calore 37
Art. 45. Canalizzazioni di distribuzione aria ad effetto induttivo 37
Nota relativa all’intervento di realizzazione di un impianto VMC presso il Convitto Nazionale “X. Xxxxxxx” 37
SEZIONE 1 – CONDIZIONI TECNICHE, NORMATIVA, PRESCRIZIONI
Art. 1. Rispetto della normativa vigente
L'Appaltatore dovrà garantire, sia per quanto concerne la fornitura dei materiali che la loro lavorazione, la completa rispondenza a tutte le norme e leggi vigenti in materia, nonché alle norme UNI vigenti.
Gli impianti, descritti nel computo metrico estimativo, nel loro complesso e nei singoli componenti, dovranno risultare conformi alla legislazione ed alla normativa vigente al momento dell’esecuzione dei lavori stessi.
L’ignoranza delle normative e leggi vigenti non esonera in alcun modo l’appaltatore dagli oneri derivanti dalla loro applicazione.
I criteri di dimensionamento e le caratteristiche degli impianti sono definiti dalle Norme UNI, dalle Norme EN oltre che da Leggi e Decreti. Riportiamo di seguito alcuni dei più importanti riferimenti normativi e legislativi utilizzati per la realizzazione dei progetti in relazione alla specifica parte d’impianto di competenza.
Gli impianti tecnologici devono essere eseguiti a perfetta regola d'arte, in conformità alla legislazione e alla normativa vigente in materia. L'Appaltatore s’impegna a osservare tutte le norme, le disposizioni di legge e i decreti in vigore all’atto dell’esecuzione ritenendo compreso e compensato ogni onere per l'applicazione delle stesse.
L’impresa esecutrice dovrà anche prevedere quant’altro non espressamente specificato ma necessario alla buona riuscita dei lavori conformemente alle prescrizioni di legge.
Gli apparecchi e i materiali impiegati devono essere adatti all’ambiente nel quale sono installati e devono resistere a tutte le azioni termiche, meccaniche, corrosive o dipendenti dall’umidità di possibile riscontro durante il funzionamento e l’esercizio.
L'impresa assuntrice dei lavori prende a suo carico e sotto la sua responsabilità la perfetta esecuzione degli impianti citati, secondo quanto previsto dal presente articolo e si impegna ad adeguare ogni elemento di impianto che dalla verifica di collaudo non risultasse conforme alle norme in esso contenute, senza che alcun addebito derivi al Committente.
Il rispetto delle norme di seguito indicate è inteso nel senso più restrittivo, pertanto non solo la realizzazione delle opere relative ad attrezzature, apprestamenti e procedure esecutive sarà rispondente alle norme, ma anche i singoli materiali e manufatti dovranno essere uniformati alle norme stesse.
Tutti i generatori di calore, tutti i serbatoi, i recipienti in pressione e le apparecchiature soggetti a collaudo o ad omologazione ISPESL (ex ANCC) dovranno essere regolarmente collaudati e provvisti di targa di collaudo e/o punzonatura dell'ISPESL e relativo libretto e certificato.
L’appaltatore dovrà consegnare al committente tutta la documentazione relativa (certificati, libretti etc.).
Tutti i componenti gli impianti di produzione, di distribuzione, di trasformazione e di utilizzazione dell’energia termica e/o frigorifera dovranno essere omologati, secondo le prescrizioni delle norme vigenti e ciò dovrà essere documentato dai certificati di omologazione (e/o di conformità dei componenti ai prototipi omologati) che l’appaltatore dovrà fornire al committente.
Tutte le apparecchiature ed il materiale elettrico utilizzati dovranno essere costruiti a regola d’arte e saranno marchiati ce, ovvero dovrà essere verificato che abbiano ottenuto il rilascio di un attestato di conformità da parte degli organismi competenti della comunità economica europea e dei quali l’appaltatore dovrà fornire copia al committente.
Tutte le apparecchiature ed il materiale elettrico utilizzati dovranno essere adatti all’ambiente in cui saranno installati ed idonei all’uso a cui saranno destinati.
Tutte le apparecchiature elettromeccaniche dovranno essere dotate sia di targhe metalliche inossidabili riportanti in maniera indelebile i dati funzionali ed eventuali indicazioni d’uso, utilizzando la simbologia del
C.E.I. e la lingua italiana, sia delle opportune protezioni antinfortunistiche.
Tutte le eventuali modifiche o aggiunte che dovessero essere fatte agli impianti per ottenere i predetti nullaosta, o per ottemperare alle prescrizioni degli enti preposti, o comunque per rendere gli impianti assolutamente conformi alle normative su menzionate, saranno completamente a carico dell’appaltatore che, al riguardo, non potrà avanzare alcuna pretesa di indennizzo o di maggior compenso, ma anzi dovrà provvedere ad eseguirle con la massima sollecitudine
Art. 2. Normativa reti e condotte di distribuzione
UNI EN 10255 - Tubi di acciaio non legato adatti alla saldatura e alla filettatura - Condizioni tecniche di fornitura.
UNI EN 1057:2010 - Rame e leghe di rame - Tubi rotondi di rame senza saldatura per acqua e gas nelle applicazioni sanitarie e di riscaldamento
UNI EN ISO 15874-1:2013 - Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda - Polipropilene (PP) - Parte 1: Generalità
UNI EN ISO 15874-2:2013 - Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda - Polipropilene (PP) - Parte 2: Tubi
UNI EN ISO 15874-3:2013 - Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda - Polipropilene (PP) - Parte 3: Raccordi
UNI EN ISO 15874-5:2013 - Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda - Polipropilene (PP) - Parte 5: Idoneità all'impiego del sistema
UNI EN 10220 - Tubi lisci di acciaio, saldati e senza saldatura. Dimensioni e masse lineiche.
UNI EN ISO 21003-1-3-5 - Sistemi di tubazioni multistrato per le installazioni di acqua calda e fredda all'interno degli edifici:
• Parte 1: Generalità
• Parte 3: Raccordi
• Parte 5: Idoneità all’impiego del sistema
UNI EN ISO 21003-2 - Sistemi di tubazioni multistrato per le installazioni di acqua calda e fredda all'interno degli edifici:
• Parte 2: Tubi
UNI EN ISO 21003-7 - Sistemi di tubazioni multistrato per le installazioni di acqua calda e fredda all'interno degli edifici:
• Parte 7: Guida alla valutazione di conformità
UNI EN 13480 - Parti: 1-2-3-4-5-6-7-8 - Tubazioni industriali metalliche:
• Parte 1: Generalità;
• Parte 2: Materiali;
• Parte 3: Progettazione e collaudo;
• Parte 4: Fabbricazione ed installazione;
• Parte 5: Collaudo e prove;
• Parte 6: Requisiti addizionali per tubazioni interrate;
• Parte 7: Guida sull'utilizzo di procedure di valutazione della conformità;
• Parte 8: Requisiti addizionali per tubazioni di alluminio e leghe di alluminio.
UNI EN 13467 - Isolanti termici per gli impianti degli edifici e le installazioni industriali - Determinazione delle dimensioni, dell'ortogonalità e linearità dell'isolamento preformato di tubazioni.
UNI EN 14114 - Prestazioni igrotermiche degli impianti degli edifici e delle installazioni industriali - Calcolo della diffusione del vapore acqueo - Sistemi di isolamento per le tubazioni fredde.
UNI EN 1507 - Ventilazione degli edifici - Condotte rettangolari di lamiera metallica - Requisiti di resistenza e di tenuta.
UNI EN 12237 - Ventilazione degli edifici - Reti delle condotte - Resistenza e tenuta delle condotte circolari di lamiera metallica.
UNI EN 13403 - Ventilazione degli edifici - Condotti non metallici - Rete delle condotte realizzata con pannelli di materiale isolante.
UNI EN 15780 - Ventilazione degli edifici - Condotti - Pulizia dei sistemi di ventilazione
UNI EN 12236 - Ventilazione degli edifici - Ganci e supporti per la rete delle condotte - Requisiti di resistenza.
UNI EN 13180 - Ventilazione degli edifici - Rete delle condotte - Dimensioni e requisiti meccanici per le condotte flessibili.
UNI EN 12220 - Ventilazione degli edifici - Reti delle condotte - Dimensioni delle flange circolari per la ventilazione generale.
Decreto 31 marzo 2003 Ministero dell’Interno - Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e ventilazione.
UNI 13384-1-2:2015 - Camini - Metodi di calcolo termico e fluido dinamico:
• Parte 1: Camini asserviti a un solo apparecchio;
• Parte 2: Camini asserviti a più apparecchi di riscaldamento.
UNI 10640 - Canne fumarie collettive ramificate per apparecchi di tipo B a tiraggio naturale. Progettazione e verifica.
UNI 10641 - Canne fumarie collettive e camini a tiraggio naturale per apparecchi a gas di tipo C con ventilatore nel circuito di combustione. Progettazione e verifica.
UNI/TS 11278 - Camini/ canali da fumo/condotti /canne fumarie metallici - Scelta e corretto utilizzo in funzione del tipo di applicazione e relativa designazione del prodotto.
UNI EN 12446 - Camini - Componenti - Elementi esterni di calcestruzzo.
UNI EN 15287-1:2010 - Camini - Progettazione, installazione e messa in servizio dei camini - Parte 1: Camini per apparecchi di riscaldamento a tenuta non stagna
UNI 11344:2014 - Sistemi di tubazioni multistrato metallo-plastici e raccordi per il trasporto di combustibili gassosi per impianti interni
UNI EN 1555:2013 - Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione di gas combustibili - Polietilene (PE)
UNI EN 15889:2011 - Tubazioni antincendio - Metodi di prova
UNI EN 15727:2010 - Ventilazione degli edifici - Condotte e componenti delle reti di condotte, classificazione della tenuta e prove
UNI 12097 - Ventilazione negli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte.
UNI 5634 31/10/1997 Sistemi di identificazione delle tubazioni e canalizzazioni convoglianti fluidi.
Art. 3. Normativa energetica
UNI EN ISO 10077-2:2012 - Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo della trasmittanza termica - Parte 2: Metodo numerico per i telai
UNI/TS 11300-1-2-3-4-5-6:2008 - Prestazioni energetiche degli edifici
UNI EN 15193 - Prestazione energetica degli edifici – Requisiti energetici per l’illuminazione
UNI EN ISO 13790 - Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento.
EC 2-2012 UNI 10349:1994 - Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici
EC 1-2013 UNI EN 12831:2006 - Impianti di riscaldamento negli edifici - Metodo di calcolo del carico termico di progetto
UNI EN ISO 13791:2012 - Prestazione termica degli edifici - Calcolo della temperatura interna estiva di un locale in assenza di impianti di climatizzazione - Criteri generali e procedure di validazione
D.M. 26 giugno 2009 Ministero dello Sviluppo Economico - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici.
Art. 4. Efficienza energetica degli edifici – quadro temporale legislativo
L. 10/91 e decreti attuativi + DM178/05 - Norme per il contenimento del consumo di energia negli edifici DLgs 192/05 - Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia
DLgs 311/06 - Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia.
DPR 59/09 - Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.
D.Lgs. 28/11 - “Fonti rinnovabili”, Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.
DL 63/13 - Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonche' altre disposizioni in materia di coesione sociale.
Legge 90/13 - Conversione, con modificazioni, del decreto legge 4 giugno 2013, n°63
DM 26/6/15 - Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisisti minimi degli edifici
Art. 5. Normativa impianti riscaldamento
UNI 10200:2015 - Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria
UNI EN 15316-4-2:2008 - Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-2: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, pompe di calore
UNI EN 15316-4-7:2009 - Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-7: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, sistemi di combustione a biomassa
UNI EN 15316-4-8:2011 - Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-8: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, riscaldamento ad aria e sistemi di riscaldamento radianti
UNI EN 14114:2006 - Prestazioni igrotermiche degli impianti degli edifici e delle installazioni industriali - Calcolo della diffusione del vapore acqueo - Sistemi di isolamento per le tubazioni fredde
UNI 10389-1:2009 – Generatori di calore - Analisi dei prodotti della combustione e misurazione in opera del rendimento di combustione - Parte 1: Generatori di calore a combustibile liquido e/o gassoso
UNI 10412-1:2006 - Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di sicurezza - Parte 1: Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liquidi, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici
UNI 10412-2:2009 - Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Prescrizioni di sicurezza - Parte 2: Requisiti specifici per impianti con apparecchi per il riscaldamento di tipo domestico alimentati a combustibile solido con caldaia incorporata, con potenza del focolare complessiva non maggiore di 35 kW
UNI 10435:1995 - Impianti di combustione alimentati a gas con bruciatori ad aria soffiata di portata termica nominale maggiore di 35 kW. Controllo e manutenzione.
UNI 8199:1998 - Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione
D.P.C.M. 5/12/1997 - Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.
UNI EN 12599 22/11/2012 - Ventilazione per edifici - Procedure di prova e metodi di misurazione per la presa in consegna di impianti installati di ventilazione e di condizionamento dell'aria.
UNI 9511-1:1989 - Disegni tecnici. Rappresentazione delle installazioni. Segni grafici per impianti di condizionamento dell'aria, riscaldamento, ventilazione, idrosanitari, gas per uso domestico.
UNI EN 00000-0-0 - Regolazioni per impianti di riscaldamento
UNI EN 15502-1-2:2014 - Caldaie per riscaldamento a gas
Art. 6. Normativa sistemi di ventilazione e condizionamento
UNI 10339:1995 - Impianti aeraulici a fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura.
UNI EN 15316-1:2008 - Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto
UNI EN 1822:2010 - Filtri per l'aria ad alta efficienza (EPA, HEPA e ULPA)
UNI EN 1020:2009 - Generatori di aria calda a convezione forzata per il riscaldamento di ambienti non domestici, alimentati a gas di portata termica riferita al potere calorifico inferiore, non maggiore di 300 kW, equipaggiati con ventilatore nel circuito di combustione
UNI EN 525:2009 - Generatori di aria calda a gas a riscaldamento diretto e convezione forzata per il riscaldamento di ambienti non domestici con portata termica nominale non maggiore di 300 kW
UNI EN 778:2009 - Generatori di aria calda a convezione forzata per il riscaldamento di ambienti domestici, alimentati a gas di portata termica riferita al potere calorifico inferiore, non maggiore di 70 kW, senza ventilatore nel circuito di combustione
UNI EN 1319:2010 - Generatori di aria calda a convezione forzata alimentati a gas, per il riscaldamento di ambienti domestici, equipaggiati con bruciatore munito di ventilatore, con portata termica nominale riferita al potere calorifico inferiore non maggiore di 70 kW
UNI EN 621:2010 - Generatori d'aria calda a convezione forzata per il riscaldamento di ambienti non domestici, alimentati a gas di portata termica riferita al potere calorifico inferiore, non maggiore di 300 kW, senza ventilatore nel circuito di combustione
UNI 8199:1998 - Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione
UNI EN 779:2012 - Filtri d'aria antipolvere per ventilazione generale - Determinazione della prestazione di filtrazione
UNI EN ISO 11820:1999 - Acustica - Misurazioni su silenziatori in sito
UNI EN 14511-1:2013 - Condizionatori, refrigeratori di liquido e pompe di calore con compressore elettrico per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti - Parte 1: Termini, definizioni e classificazione
UNI EN 14511-2:2013 - Condizionatori, refrigeratori di liquido e pompe di calore con compressore elettrico per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti - Parte 2: Condizioni di prova
UNI EN 14511-3:2013 - Condizionatori, refrigeratori di liquido e pompe di calore con compressore elettrico per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti - Parte 3: Metodi di prova
UNI EN 14511-4:2013 - Condizionatori, refrigeratori di liquido e pompe di calore con compressore elettrico per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti - Parte 4: Requisiti operativi, marcatura e istruzioni
UNI EN 14825:2013 - Condizionatori d'aria, refrigeratori di liquido e pompe di calore, con compressore elettrico, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti - Metodi di prova e valutazione a carico parziale e calcolo del rendimento stagionale
UNI EN 15650:2010 - Ventilazione degli edifici - Serrande tagliafuoco
UNI EN 15423:2008 - Ventilazione degli edifici - Misure antincendio per i sistemi di distribuzione dell'aria negli edifici
EN 13779 - Ventilazione degli edifici non residenziali. Requisiti di prestazione per sistemi di ventilazione e climatizzazione dei locali.
UNI EN 13053:2011 - Ventilazione degli edifici - Unità di trattamento dell'aria - Classificazioni e prestazioni per le unità, i componenti e le sezioni
UNI 10339:1995 - Impianti aeraulici al fine di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura.
UNI EN 779 - Filtri d'aria antipolvere per ventilazione generale – Determinazione della prestazione di filtrazione
UNI EN 12599 - Ventilazione per edifici - Procedure di prova e metodi di misurazione per la presa in consegna di impianti installati di ventilazione e di condizionamento dell'aria.
Art. 7. Normativa impianti di adduzione gas combustibile
UNI 11528:2014 - Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW - Progettazione, installazione e messa in servizio
UNI-CIG 7129/1-2-3-4 – Gas: Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione. Progettazione, installazione e manutenzione.
UNI 9860 - Gas: Impianti di derivazione di utenza del gas - Progettazione, costruzione e collaudo
UNI 7131 - Impianti a GPL per uso domestico non alimentati da rete di distribuzione. Progettazione, installazione, esercizio e manutenzione.
EC 1-2013 UNI EN 13611:2011 - Dispositivi di sicurezza e controllo per bruciatori a gas ed apparecchi a gas - Requisiti generali
Art. 8. Buone regole dell’arte
Gli impianti saranno eseguiti secondo il progetto esecutivo degli impianti e con le eventuali varianti che dovessero essere successivamente concordate; la Ditta Appaltatrice risponderà dell’esecuzione a norma, come previsto dalla nr. 37 del 22/01/2008 (ex L. 46/90) dell’impianto stesso e della conformità alle prescrizioni del presente capitolato, nonché dell’adozione di tutti gli accorgimenti di buona tecnica (qui intesa come regola d’arte), quali ad esempio, la corretta pendenza delle tubazioni, la formazione di giunti di dilatazione, l’applicazione di sfiati per l’aria, l’installazione di organi di intercettazione e regolazione sulle unità terminali di scambio, l’utilizzo di capicorda, la marcatura delle linee, il corretto cablaggio dei quadri elettrici, l’altezza di installazione delle prese e dei comandi, l’accessibilità degli apparecchi per la manutenzione, ecc.
Art. 9. Autorità competenti
Per la definizione delle caratteristiche tecniche degli impianti previsti, oltre a quanto stabilito sopra, la Ditta esecutrice dei lavori dovrà anche tenere conto delle prescrizioni dettate dalle competenti autorità locali e/o nazionali quali:
• Prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei Vigili del Fuoco;
• Prescrizioni e indicazioni dell’Azienda Distributrice dell’energia elettrica;
• Disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.
I riferimenti sopra riportati sono indicativi. L’Appaltatore dovrà verificarne la completezza e dare luogo a tutti gli adempimenti applicabili in vigore anche se non espressamente menzionati sopra.
L'impresa assuntrice dei lavori prende a suo carico e sotto la sua responsabilità la perfetta esecuzione degli impianti citati, secondo quanto previsto dal presente articolo e si impegna ad adeguare ogni elemento di impianto che dalla verifica di collaudo non risultasse conforme alle norme in esso contenute, senza che alcun addebito derivi al Committente.
Per quanto non tassativamente previsto dal presente documento, e perché a esso non contraddicendo, s’intendono applicabili all'appalto tutte le normative tecniche vigenti anche se non espressamente qui richiamate.
Art. 10. Corrispondenza tra esecuzione e progetto
Nella realizzazione degli impianti, la Ditta appaltatrice dovrà seguire il più possibile il progetto con le eventuali varianti approvate in sede d’aggiudicazione e in corso d’opera: la Ditta appaltatrice quindi, di propria iniziativa, non apporterà nessuna modifica al progetto.
Sono ovviamente escluse quelle varianti dettate da inconfutabili esigenze di cantiere e/o tecniche, esigenze non prevedibili in sede di progetto; anche per queste modifiche dovrà, comunque, essere richiesta l’approvazione scritta della D.L.
Qualora la Ditta appaltatrice avesse eseguito delle modifiche senza la prescritta approvazione sarà in facoltà della D.L. ordinarne la demolizione ed il rifacimento secondo progetto, e ciò a completa cura e spese della stessa.
Art. 11. Documentazione tecnica
Saranno forniti alla Direzione Lavori, prima dell’arrivo dei materiali (e in ogni modo in tempo sufficiente per predisporre le eventuali opere necessarie accessorie e per verificare la rispondenza delle apparecchiature alle condizioni contrattuali), tutti i disegni costruttivi degli impianti. Saranno inoltre fornite tutte le curve caratteristiche delle pompe e ventilatori con indicazione del punto di funzionamento di progetto.
Art. 12. Ordine dei lavori
La Ditta appaltatrice inizierà i lavori non appena ne sarà data consegna con regolare verbale e si obbliga ad accettare ed attenersi al cronoprogramma dei lavori predisposto, compresi gli eventuali tempi parziali di completamento delle singole fasi principali; il cronoprogramma dei lavori potrà subire modifiche secondo le disposizioni della D.L. in relazione allo svolgimento delle opere e a queste modifiche la Ditta appaltatrice dovrà attenersi. La Ditta appaltatrice dovrà, indicare, nel caso di complessi con più impianti, il termine entro il quale s’impegna a consegnare separatamente i singoli impianti funzionanti, indipendentemente dall’attivazione del complesso. Il tempo previsto per l’esecuzione dei lavori è stabilito in altro documento d’Appalto, in compatibilità a quanto nel comma precedente.
Art. 13. Modalità particolari per l’esecuzione lavori
I prezzi di cui al computo metrico s’intendono comprensivi degli oneri necessari a garantire la funzionalità dell’edificio per tutta la durata dei lavori, e dovranno essere svolti secondo il piano della sicurezza in ottemperanza ai X.X.xx, 626/94, 494/96, D.Lgs. 81/08, devono pertanto essere garantite:
• l’erogazione dell’energia elettrica;
• il mantenimento di condizioni ambientali accettabili ed in particolare l’impianto di riscaldamento
dovrà essere in grado di funzionare se le condizioni climatiche lo richiedono;
• il funzionamento delle reti idriche (calda e fredda) e pertanto delle autoclavi e della produzione
d’acqua calda sanitaria;
• la fornitura di gas metano.
La Ditta appaltatrice potrà proporre anche altri metodi che garantiscano la continuità del servizio per tutta la durata dei lavori.
Art. 14. Spese e oneri a carico dell’appaltatore
Sono a carico dell'Impresa tutti gli oneri elencati di seguito, esonerando il Committente da ogni inerente responsabilità civile e penale:
• consegna a pie d’opera di tutti i materiali occorrenti per la costruzione degli impianti, franco di ogni spesa di imballaggio, di trasporti di qualsiasi genere, ecc. comprendendosi nella consegna, non solo lo scarico, ma anche il magazzinaggio ed il deposito provvisorio dei materiali stessi, in attesa della posa in opera e lo smaltimento di imballaggi, intelaiature di protezione, ecc.;
• trasporto dei materiali dai depositi ai luoghi di posa in opera, compresi gli attrezzi di sollevamento ed ogni manovalanza occorrente per il trasporto dei materiali sul luogo d’impiego, in qualunque punto dell’edificio ed a qualunque altezza esso si trovi;
• montaggio delle apparecchiature e di tutto quanto è inerente agli impianti, per la posa in opera
degli impianti stessi;
• tiri verticali a livello di posa, il trasporto entro il cantiere di qualunque genere di materiale,
ponteggi, le scale e quanto occorrente alla posa in opera dei materiali;
• fornitura e posa in opera di tutte le opere di carpenteria necessarie agli impianti, quali staffe, supporti, collari, bulloni per il sostegno dei moduli, delle canalizzazioni e dei quadri elettrici;
• smontaggio e rimontaggio delle apparecchiature che possano compromettere, a giudizio
insindacabile il Committente, la buona riuscita di altri lavori in corso;
• ponti di servizio, trabattelli, parapetti mobili e ogni altra opera provvisionale;
• sgombero, subito dopo l’ultimazione dell’impianto, dello spazio assegnatole dal Committente e del quale l’Appaltatore si è servito durante l’esecuzione dei lavori in cantiere per il deposito dei propri materiali ed attrezzi, provvedendo alla custodia e sorveglianza di questi nel modo da essa ritenuto più opportuno e tenendo sollevato il Committente da qualunque responsabilità in merito;
• fornitura e posa applicazione di targhette metalliche e/o fascette alfanumeriche con l'indicazione
di ogni circuito;
• riprese delle zincature a caldo deteriorate in fase di montaggio;
• verniciatura dei quadri con vernici epossidiche a forno, con sottofondo di preparazione corrente
secondo le classificazioni internazionali;
• fornitura all'interno di ogni quadro di apposita tasca atta al contenimento degli schemi relativi;
• manutenzione gratuita di tutte le opere eseguite fino al loro collaudo; l'Appaltatore risponderà direttamente ed in ogni caso, tanto verso il Committente, quanto verso gli operai ed i terzi, di tutti i danni alle persone o alle cose in dipendenza dei lavori;
• pulizia giornaliera dei luoghi di lavoro, lo sgombero, a lavoro ultimato, delle attrezzature e dei
materiali residui;
• garanzia di tutti i materiali, della loro corretta posa in opera e del regolare funzionamento
dell’impianto;
• prove ed i collaudi che il Committente ordini di far eseguire presso gli Istituti da essa incaricati, dei materiali impiegati o da impiegare nell'impianto; dei campioni da esaminare ed esaminati può essere ordinata la conservazione nell'ufficio dirigente, munendoli di suggelli a firma del Committente e dei responsabili della Ditta Assuntrice nei modi atti a garantirne l'autenticità;
• eventuale campionatura di materiali e di apparecchiature;
• assistenza alla conduzione degli impianti fino al collaudo definitivo favorevole, per consentire al
Committente di costituire una propria squadra di conduzione e manutenzione;
• certificati di collaudo dei quadri elettrici ai sensi della normativa vigente;
• eventuali spese di viaggio e trasporto per gli operai;
• osservanza delle disposizioni di legge sull'assunzione della mano d'opera, quali tutti gli obblighi inerenti alle opere di previdenza, assistenza, di assicurazioni sociali e di tutela sindacale degli operai, in relazione alle disposizioni di legge e regolamenti vigenti e di quelli che venissero emanati in corso d'appalto, gli oneri relativi alle assicurazioni per invalidità, vecchiaia, disoccupazione involontaria, tubercolosi, malattie, ecc. nonché l’assicurazione obbligatoria degli invalidi di guerra, combattenti, reduci partigiani ed internati ed a tutte le altre disposizioni o contratti collettivi di lavoro vigenti o che venissero emanati e posti in vigore all’atto dell’appalto;
• adozione nell'esecuzione dei lavori delle procedure e delle cautele necessarie per garantire la vita e l'incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché per evitare danno alle proprietà pubbliche o private; ogni più ampia responsabilità, in caso di infortuni, ricadrà pertanto sull'Appaltatore restando sollevato il Committente, nonché il personale dallo stesso preposto alla Direzione e Sorveglianza dei Lavori da ogni responsabilità;
• tutte le spese di contratto, inerenti e conseguenti, nonché quelle per copie di documenti e disegni che debbono essere consegnati all'Appaltatore stesso, e che sono stati elencati al precedente punto;
• tutte le spese in bollo inerenti agli atti per la gestione del lavoro;
Risarcimenti degli eventuali danni che, in dipendenza dal modo di esecuzione dei lavori, fossero arrecati a proprietà pubbliche o private ed a persone, restando liberi ed indenni, il Committente e il personale dallo stesso preposto alla Direzione e Sorveglianza dei Lavori da ogni responsabilità; l'Appaltatore risponde della scelta e dell'utilizzo di apparecchiature brevettate ed esonera il Committente da qualunque tipo di reclamo in relazione all'utilizzo di dette apparecchiature.
Art. 15. Spese e oneri a carico del committente
Rimangono a carico del Committente le seguenti spese e oneri:
• energia elettrica necessaria all’installazione degli impianti;
• messa a disposizione di un locale idoneo adibito per lo stoccaggio dei materiali;
• tutti gli adempimenti e le spese nei confronti di Enti ed Associazioni tecniche aventi il compito di
esercitare controlli di qualsiasi genere, non esplicitamente indicati a carico dell’Appaltatore;
• spese per le eventuali prove, indagini e controlli non necessari ai fini della corretta compilazione nel Certificato di collaudo.
Art. 16. Requisiti tecnico professionali
L’impresa dovrà essere in primo luogo riconosciuta e avere i requisiti tecnico professionali ai sensi dell’art.1 del D.M. 11-06-1992, oltre a possedere responsabile tecnico riconosciuto ai sensi dell’articolo 1 del D.M. 11-06-1992 e della legge n°46 del 05-03-1990.
Gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte, giusta prescrizione della legge 1 Marzo 1968, n.186. Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di formulazione del contratto ed in particolare essere, conformi alle prescrizioni d’Autorità Locali, comprese quelle del VV.FF., alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda distributrice dell'energia elettrica, alle Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) UNI, delle direttive Europee EN. Nell'esecuzione dell'impianto elettrico l'Appaltatore dovrà attenersi strettamente alla Legge 5.3.1990, n° 46 e al relativo regolamento d’attuazione DPR 6.12.1991 n°447.e dei decreti Ministeriali successivi; D.M. 20-02-1992, D.M. 22-04-1992, D.M.24-08-1992, D.M.11-06-1992, D.P.R. 13-04-1994. In
particolare, l'impianto elettrico dell'opera sarà eseguito in base al progetto esecutivo approvato dal Committente. L'Impresa dovrà inoltre produrre una relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nell'esecuzione dell'impianto meccanico.
Il progetto finale, nonché la relazione sulla tipologia dei materiali impiegati, farà parte integrante della dichiarazione di conformità che l'Appaltatore dovrà rilasciare alla fine dei lavori, dichiarazione di conformità degli impianti installati secondo d.lgs 37/08. Nella dichiarazione di conformità la Ditta dovrà altresì dichiarare di aver rispettato gli elaborati di progetto e allegare il resoconto delle operazioni di verifica previste dal presente capitolato. Per la sicurezza delle apparecchiature e degli impianti la ditta dovrà fare riferimento alle norme CEI come specificato nel presente capitolato e ai seguenti decreti Ministeriali e leggi:
• D.P.R. n° 547 del 27/04/1955 Norme per la prevenzione degli infortuni;
• D.P.R. n° 459 del 1996 direttiva macchine;
• Decreto legislativo n° 615 del 12/11/1996 d’attuazione della direttiva CEE 89/336, relativo alla compatibilità elettromagnetica e delle direttive CEE 92/31, 93/68 e 93/97 di modifica ed integrazione;
• D.Lgs. n°494 del 14-08-1996 integrato con X.Xxx. n°528 del 19/11/1999;
• Decreto legislativo n° 626 del 25-11-1996 e n° 277 del 31/07/1997 d’attuazione della direttiva
CEE 73/23 e CEE93/68, direttiva bassa tensione;
• Decreto legislativo 626/96 e 615/96 marchiatura CE dei prodotti e delle apparecchiature
Art. 17. Verifiche e prove preliminari
Premessa
Durante lo svolgimento dei lavori, la Ditta installatrice sarà tenuta ad effettuare tutte le verifiche e prove preliminari necessarie.
Con il termine “verifiche e prove preliminari” s’indicano tutte quelle operazioni atte ad assicurare il perfetto funzionamento dell’impianto, comprese le prove prima delle finiture, il bilanciamento dei circuiti dell’acqua, delle distribuzioni dell’aria con relativa taratura, la taratura e messa a punto dell’impianto di regolazione automatica, le prove di funzionamento di tutte le apparecchiature nelle condizioni previste, ecc.
Sarà onere della Ditta Appaltatrice procurare le apparecchiature ed i dispositivi di prova da utilizzarsi per prove e verifiche, corredati, se necessario, dei certificati di taratura redatti da un Istituto legalmente riconosciuto attestanti la classe di precisione dello strumento.
Le verifiche saranno eseguite in contraddittorio con l’Impresa e verbalizzate. I risultati delle prove saranno inoltre riportati succintamente nel verbale di collaudo provvisorio. A titolo d’esempio, sono indicate alcune delle operazioni da eseguire senza con questo escludere l’obbligo della Ditta installatrice di effettuarne altre che si rendessero necessarie.
Soffiatura e lavatura delle tubazioni
Le tubazioni saranno soffiate e lavate come descritto nei capitoli seguenti.
Prova a freddo delle tubazioni
Prima della chiusura delle tracce e del mascheramento delle condutture, si dovrà eseguire una prova idraulica a freddo.
Tale prova deve essere eseguita ad una pressione di 2.5 bar superiore a quella d’esercizio (e comunque non inferiore a 6 bar) mantenuta almeno per 12 ore. La prova si riterrà positiva quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti.
Prova in temperatura delle tubazioni
Non appena sarà possibile si dovrà procedere ad una prova di circolazione dell’acqua calda e/o refrigerata, ad una temperatura dei generatori pari a quella di regime, per verificare le condizioni di temperatura ed eventualmente di portata nei vari circuiti e agli apparecchi utilizzatori, verificare che non ci siano deformazioni permanenti, che i giunti e le guide di scorrimento lavorino in modo ottimale e che i vasi d’espansione siano sufficienti ed efficienti.
Verifica montaggio apparecchiature
Sarà eseguita una verifica intesa ad accertare che il montaggio di tutti i componenti, apparecchi, ecc., sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta delle congiunzioni degli apparecchi, prese, ecc. con le condutture sia perfetta, e che il funzionamento di ciascuna parte in ogni singolo apparecchio o componente sia regolare e corrispondente, per quanto riguarda la portata degli sbocchi d’erogazione, ai dati di progetto.
Verifica condotte aria
Le distribuzioni dell’aria saranno provate onde verificare la tenuta delle stesse, le portate d’aria nelle mandate e/o riprese, procedendo alla taratura, ove necessario. I ventilatori saranno fatti funzionare per un periodo sufficiente, per consentire il bilanciamento dell’impianto e l’eliminazione di sporcizia e polvere all’interno dei canali e delle apparecchiature. Per questo periodo saranno impiegati filtri provvisori, che s’intendono a carico dell’impresa; questo primo periodo di funzionamento dovrà essere realizzato prima della posa delle bocchette e diffusori.
Impianti elettrici (a servizio impianti meccanici)
L’impianto elettrico, prima di essere messo in servizio, sarà esaminato a vista e provato per verificare che le prescrizioni normative, le modalità installative indicate dai costruttori dei componenti, le specifiche tecniche e di esecuzione siano state rispettate. Nel caso di ampliamenti o modifiche d’impianti esistenti, si verificherà che gli interventi non compromettano la sicurezza delle parti non modificate dell’impianto esistente. Gli impianti saranno verificati secondo quanto disposto dalla Norma CEI 64-14 e dalla norma CEI 64-8 (IV ed., 1998), parte VI.
Art. 18. Periodo d’avviamento e messa a punto degli impianti
A lavori ultimati avrà inizio un periodo di messa in esercizio e regolazione degli impianti, di durata non inferiore al 10% del tempo previsto per l’ultimazione dei lavori, durante il quale Xxxxx appaltatrice dovrà provvedere ad effettuare tutte le operazioni di messa a punto delle installazioni. Durante tali prove gli impianti saranno gestiti dal personale della Ditta appaltatrice che dovrà assicurare la necessaria manutenzione, la pulizia e la sostituzione dei materiali e prodotti di consumo. Nello stesso periodo, per richiesta della Committente, il personale della Ditta appaltatrice potrà essere affiancato da personale della Committente che dovrà essere istruito alla gestione degli impianti dall’Appaltatore. Al termine del periodo sopra descritto, su notifica dell’Appaltatore, la Committente predisporrà, nei termini del programma generale, il collaudo provvisorio; esso potrà essere effettuato soltanto se gli impianti saranno ultimati e, a giudizio della D.L., in condizioni tali da consentire una completa valutazione delle
installazioni. E’ a carico della Ditta appaltatrice la messa a punto di tutte le apparecchiature di regolazione automatica e d’eventuali software di gestione degli impianti, in modo da consegnarle perfettamente funzionanti e rispondenti alle funzioni cui esse sono destinate. La messa a punto dovrà essere eseguita, prima del collaudo provvisorio da personale specializzato, inviato dalla casa costruttrice della strumentazione, rimanendo però l’Impresa installatrice unica responsabile di fronte alla Committente. Per le operazioni di taratura dovrà essere redatto un verbale: la mancanza di detto verbale comporterà, di fatto, il mancato svincolo della trattenuta di garanzia operata nel corso dei lavori. In particolare, a fine lavori, la Ditta appaltatrice dovrà consegnare una raccolta con la descrizione dettagliata di tutte le apparecchiature di regolazione, gli schemi funzionali, le istruzioni per la messa a punto e la ritaratura.
Gli oneri per la messa a punto e taratura dell’impianto di regolazione e per la predisposizione degli schemi e istruzioni s’intendono compresi nei prezzi contrattuali e per questi, non potrà essere richiesto nessun maggior costo. Si precisa che le indicazioni riguardanti la regolazione fornite dalla Committente possono anche non comprendere tutti i componenti necessari alla realizzazione della regolazione automatica, ma resta però inteso che la Ditta appaltatrice, nel rispetto della logica e funzionalità richiesta, deve comprendere nel prezzo della propria offerta e della propria fornitura tutti i componenti, anche se non esplicitamente indicati negli schemi e tavole di progetto, necessari per fornire completa e perfettamente funzionante la regolazione automatica. Tutte le apparecchiature di regolazione s’intendono fornite in opera, e complete, dei collegamenti elettrici necessari al loro funzionamento.
Art. 19. Prove tecniche di funzionamento degli impianti
Al termine dei lavori, come tale determinato dalla D.L., la Ditta appaltatrice richiederà che sia dato atto dell’avvenuta ultimazione delle opere appaltate e contestualmente alla redazione del certificato di ultimazione dei lavori; entro trenta giorni naturali da questa data il Direttore dei Lavori procederà alle prove tecniche di funzionamento delle opere compiute, verbalizzando in unico contesto ed in contraddittorio con la Ditta appaltatrice gli eventuali difetti di costruzione ed invitando la Ditta appaltatrice ad eliminarli entro un termine ritenuto adeguato, che sarà precisato nel verbale sopraddetto. In sede di verifica delle prove tecniche di funzionamento, la Ditta appaltatrice dovrà presentare tutta la documentazione tecnica aggiornata al “come costruito”, nonché le attestazioni delle avvenute denunce e/o collaudi da parte degli Enti aventi giurisdizione. Il favorevole esito delle suddette prove funzionali costituirà soltanto la prova della generica buon’esecuzione o del generico funzionamento e non quella del raggiungimento delle garanzie prescritte dal contratto, né della perfetta esecuzione e/o del regolare ed ineccepibile funzionamento. Dalla data del verbale delle prove tecniche di funzionamento l’opera si intende completamente eseguita, sempre che non sussistano, a giudizio della D.L., difetti tali da rendere l’opera “non pienamente utilizzabile”, fermo restando l’obbligo della Ditta appaltatrice di procedere nel termine fissato all’eliminazione dei difetti o manchevolezze riportandosi, allora, la data di completamento a quella in cui si sarà verificata l’eliminazione stessa; si tenga altresì presente che la Ditta appaltatrice sarà pure tenuta a fornire tutte le apparecchiature di misurazione dei parametri (distanze, velocità, portate, temperature) richiesti dalla D.L.. In caso d’installazione di sistemi d’emergenza d’alimentazione elettrica, la Direzione lavori si riserva la facoltà di scegliere le prove da effettuare alla presenza di tecnici della Ditta appaltatrice e dell’azienda produttrice del macchinario.
Art. 20. Verifiche e prove in corso d’opera degli impianti
Durante il corso dei lavori, il Committente si riserva di eseguire verifiche e prove preliminari sugli impianti o parti di essi, in modo da poter tempestivamente intervenire qualora non fossero rispettate le condizioni del presente capitolato speciale d’appalto. Le verifiche potranno consistere nell'accertamento della rispondenza dei materiali impiegati con quelli stabiliti, nel controllo delle installazioni secondo le disposizioni convenute (posizioni, percorsi, ecc.), nonché in prove d’isolamento e di funzionamento ed in tutto quello che può essere utile allo scopo accennato.
Art. 21. Verifiche a carico dell’impresa
L'impresa nella realizzazione dell'impianto dovrà assicurarsi che siano verificate le seguenti condizioni. Su richiesta del Committente alcune verifiche potranno essere compiute con la presenza della stessa. La verifica dell'impianto potrà essere eseguita da personale del Committente, se a carico dell'impresa, dovrà essere effettuata da un professionista iscritto all'albo.
Art. 22. Collaudo finale degli impianti
Nei termini previsti dal regolamento, dovranno essere effettuate le operazioni di collaudo, che dovranno certificare la perfetta rispondenza delle opere e delle installazioni alle richieste contrattuali. Se i risultati ottenuti non fossero accettabili, il Committente potrà rifiutare le opere o gli impianti, in parte o nella loro totalità. La Ditta appaltatrice dovrà provvedere, a sue spese e nei termini prescritti dal Collaudatore, alle rimozioni e sostituzioni delle opere e dei materiali non accettati per ottenere i risultati richiesti. Sino all’approvazione definitiva del collaudo (decorsi due anni dalla data di emissione del certificato di collaudo) da parte della Committente, la Ditta appaltatrice curerà la garanzia per le difformità e i vizi dell’opera anche nel caso in cui la loro conduzione sia affidata a personale incaricato dalla Committente, che dovrà in ogni caso informare la Ditta appaltatrice delle eventuali modifiche o sostituzioni realizzate. La Committente si riserva il diritto di prendere in consegna anche parzialmente alcune parti delle opere o degli impianti, senza che la Ditta appaltatrice possa pretendere maggiori compensi. L’ approvazione definitiva del collaudo non esonera la Ditta appaltatrice dalle sue responsabilità sia di legge sia di garanzia.
SEZIONE 2 - CARATTERISTICHE E REQUISITI GENERALI DEI MATERIALI, VALUTAZIONE DEI LAVORI E NORME DI MISURAZIONE
Art. 23. Materiali e forniture in genere
I materiali occorrenti, per eseguire le opere appaltate, saranno della migliore qualità esistente in commercio, senza difetti, nuovi di fabbrica, lavorati secondo le migliori regole d’arte e dovranno essere provenienti dalle migliori fabbriche. Prima dell’impiego, in ogni caso, i materiali dovranno ottenere l’approvazione della D.L., in relazione alla loro rispondenza ai requisiti di qualità, idoneità, durabilità, applicazione etc. stabiliti dal presente Capitolato. La Ditta appaltatrice sarà obbligata a prestarsi in ogni tempo, e a sue spese, alle prove alle quali la D.L. riterrà di sottoporre i materiali da impiegare, o anche già impiegati dall’Impresa stessa in dipendenza del presente appalto. Dette prove saranno effettuate da un laboratorio ufficialmente autorizzato, quando ciò sia disposto da leggi, regolamenti e norme vigenti, o manchino in cantiere le attrezzature necessarie. Affinché il tempo richiesto per l’esecuzione di tali prove non abbia ad intralciare il regolare corso dei lavori, la Ditta appaltatrice dovrà:
1. approvvigionare al più presto in cantiere i materiali da sottoporre a prove di laboratorio;
2. presentare i campioni immediatamente dopo l’affidamento dei lavori;
3. escludere materiali che in prove precedenti abbiano dato risultati negativi o deficienti;
4. in genere, fornire materiali che notoriamente rispondano alle prescrizioni del Capitolato.
Per i materiali già approvvigionati a piè d’opera e riconosciuti non idonei, la Direzione dei Lavori deciderà a suo insindacabile giudizio se essi debbano venire senz’altro scartati oppure se possano ammettersi applicando una adeguata detrazione percentuale sulla loro quantità o sul loro prezzo. Nel primo caso, e nel secondo quando la Ditta appaltatrice non intenda accettare la detrazione stabilita dalla Direzione Lavori, la Ditta appaltatrice stessa dovrà provvedere, a proprie spese, all’allontanamento dal cantiere dei materiali dichiarati non idonei entro il termine di tre giorni dalla comunicazione delle decisioni della D.L. In mancanza, potrà provvedere direttamente l’Amministrazione appaltante, a rischio e spese dell’Impresa appaltatrice. Le decisioni della Direzione dei Lavori, in merito all’accettazione dei materiali, non potranno in alcun caso pregiudicare i diritti dell’Amministrazione appaltante in sede di collaudo.
La scelta di un tipo di materiale nei confronti di un altro o fra diversi tipi dello stesso materiale sarà fatta di volta in volta, in base al giudizio del Committente, il quale per i materiali da acquistare si assicurerà che provengano da produttori di provata capacita e serietà. A queste condizioni e purché i materiali corrispondano ai requisiti di seguito fissati, l’Impresa è libera di provvedere ai materiali ove reputerà più opportuno. I materiali potranno essere posti in opera solamente dopo essere stati accettati dal Committente e dalla DL. In correlazione a quanto prescritto nel presente Capitolato in merito alla qualità e le caratteristiche dei materiali e delle forniture in genere l’Impresa è obbligata a prestarsi in ogni tempo a tutte le prove dei materiali e delle forniture da impiegarsi o che abbiano già trovato impiego.
Tutte le spese di prelevamento e d’invio dei campioni ai Laboratori prove autorizzati per legge o a quelli di fiducia indicati dal Committente compreso quello del Committente medesimo, oltre le spese occorrenti per le sperimentazioni, saranno a carico dell’Impresa. Gli addetti al Laboratorio come quelli del Committente dovranno avere libero accesso e completa possibilità di controllo in tutti i cantieri, ove avviene l’approvvigionamento, la confezione e la posa in opera dei materiali previsti in appalto.
Il prelievo dei campioni da esaminare potrà essere eseguito in qualsiasi momento e gli addetti agli impianti, ai mezzi d’approvvigionamento o alla realizzazione dovranno agevolare le operazioni di prelievo. Per i campioni asportati dall’opera in corso d’esecuzione, l’Impresa e tenuta a provvedere a sua cura e spese, al ripristino della parte manomessa. Le prove sopraddette, se necessario, potranno essere ripetute anche per materiali e forniture della stessa specie e provenienza, sempre a spese dell’Impresa. L’esito favorevole delle prove, anche se eseguite nel cantiere, non esonera l’impresa da ogni responsabilità nel caso che, nonostante i risultati ottenuti, non si raggiungano nelle opere i prescritti requisiti. Potrà essere ordinata la conservazione dei campioni, munendoli di sigilli e firma del Committente e del Responsabile del cantiere per conto dell’Impresa, al fine di garantirne l’autenticità.
L’accettazione dei materiali, che normalmente è definitiva dopo che i materiali sono posti in opera, non può mai pregiudicare il diritto del Committente di rifiutare in qualsiasi tempo, anche se già posti in opera e fino a collaudo definitivo, i materiali che non corrispondessero ai requisiti e alle caratteristiche contrattuali. I materiali di rifiuto, come sopra detto, devono essere allontanati dal cantiere entro il termine fissato dalla Direzione Tecnica a completa cura e spese dell’Impresa. In caso d’inadempienza vi provvederà il Committente a totale spesa dell’impresa.
Art. 24. Norme di misurazione – tubazioni
Premessa
Non possono costituire maggiorazione di quantità (a meno di esplicite indicazioni contenute nell’eventuale elenco prezzi unitari allegato), ma devono essere conteggiati esclusivamente nel prezzo unitario in opera per metro o per chilo di tubo, i seguenti oneri:
1. costo di giunzioni, saldature in genere, raccordi, pezzi speciali;
2. costo di materiali di consumo di qualsiasi tipo;
3. verniciatura antiruggine per le tubazioni nere;
4. costo di supporti e sostegni (completi di verniciatura antiruggine) e degli ancoraggi;
5. oneri per scarti e sfridi;
6. costo di colorazione per l’identificazione delle tubazioni;
7. costo dei giunti di dilatazione e relativi punti fissi;
8. costo per protezioni passive antincendio (manicotti tagliafuoco etc..);
9. costo per l’eventuale posa di canalina di sostegno in acciaio zincato per l’alloggiamento dei tubi di scarico condensa correnti a soffitto;
10. oneri per quant’altro necessario anche se non menzionato.
Per la valutazione dei lavori, anche in variante oppure in opere aggiuntive, valgono i criteri qui di seguito esposti.
Tubazioni in ferro e acciaio
Le tubazioni di ferro e di acciaio saranno valutate a peso, la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, al quale verrà applicato il peso unitario del tubo accertato attraverso la pesatura di campioni effettuata in cantiere in contraddittorio.
Le tubazioni di ferro nero e zincato con rivestimento esterno bituminoso saranno valutate al metro lineare: la quantificazione verrà valutata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, comprendente linearmente anche i pezzi speciali.
Le tubazioni di ferro nero e zincato del tipo preisolato saranno valutate al metro lineare: la quantificazione verrà valutata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, non comprendendo anche i pezzi speciali, che verranno quantificati a parte (Curve, TEE).
Tubazioni in rame
Le tubazioni di rame nude o rivestite di PVC saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, i materiali di consumo e di tenuta, l’esecuzione del rivestimento in corrispondenza delle giunzioni e dei pezzi speciali, la fornitura delle staffe ed il relativo fissaggio con tasselli ad espansione.
Tubazioni in PEAD in pressione
Le tubazioni in pressione di polietilene poste in vista o interrate saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i vari pezzi speciali, la fornitura delle staffe di sostegno e il relativo fissaggio con tasselli ad espansione.
Tubazioni in plastica, polietilene reticolato e multistrato
Le tubazioni di plastica, di multistrato, le condutture di esalazione, ventilazione e scarico saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera ( senza tener conto delle parti sovrapposte ) comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, gli sfridi, i materiali di tenuta, la fornitura delle staffe di sostegno e il relativo fissaggio con tasselli di espansione.
Art. 25. Norme di misurazione – canalizzazioni
Canalizzazioni aria
I canali, i pezzi speciali e gli elementi di giunzione, eseguiti in lamiera zincata (mandata e ripresa dell’aria) o in lamiera di ferro nera saranno valutati a peso sulla base di pesature convenzionali. La quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, misurando in mezzeria del canale, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, giunzioni, flange, risvolti in lamiera, staffe di sostegno e fissaggi, al quale verrà applicato il peso unitario della lamiera secondo lo spessore e moltiplicando per i metri quadrati della lamiera, ricavati questi dallo sviluppo perimetrale delle sezioni di progetto moltiplicate per le varie lunghezze parziali.
Il peso della lamiera verrà stabilito sulla base dei listini ufficiali senza tener conto delle variazioni percentuali del peso.
È compresa la verniciatura dei canali come da indicazioni della Direzione Lavori.
Camini e tubi fumo
I camini e i tubi fumo saranno valutati al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera (senza tener conto delle parti sovrapposte ) comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, gli sfridi, i materiali di tenuta, la fornitura delle staffe di sostegno e il relativo fissaggio con tasselli di espansione. Si intendono compresi e compensati gli oneri per la formazione di ponteggi e/o il noleggio di mezzi di sollevamento per l’installazione dei camini.
Saranno quantificati a parte pali e tralicci di sostegno.
Art. 26. Norme di misurazione – isolamenti
Gli isolamenti (termici e/o acustici) sono misurati a superficie (o a metro lineare, secondo il tipo) intendendosi per superficie quell’esterna risultante dallo sviluppo dell’elemento isolato con lo spessore prescritto; la valutazione è eseguita in base alle quantità reali di materiali in opera (in pratica senza alcuna maggiorazione per sfridi o altro); non sono ammesse le voci sfridi, scarti, materiali di consumo, pezzi speciali, ecc.: tali oneri s’intendono compresi nel prezzo unitario in opera.
L’isolamento termico dei canali dell’aria, sarà valutato a superficie esterna, misurata in base alle vigenti norme UNI. Lo stesso dicansi per le finiture esterne.
La valutazione sarà eseguita in base alle reali quantità poste in opera: non sono ammesse le voci sfridi,
materiali di consumo, o simili; di tali oneri sarà conteggiata esclusivamente nel prezzo unitario.
Art. 27. Norme di misurazione – apparecchiature
Le apparecchiature, gli organi d’intercettazione, caldaie, refrigeratori, rubinetteria, apparecchi sanitari, le elettropompe, gli scambiatori di calore, i serbatoi, gli apparecchi di regolazione e controllo, le bocchette e gli altri dispositivi di passaggio dell’aria, ed in genere tutti i componenti singolarmente identificabili saranno computati a numero, secondo le diverse tipologie e dimensioni; il relativo prezzo contrattuale s’intende remunerativo anche per l’installazione e l’eventuale allacciamento alle reti esistenti d’alimentazione elettrica, idrica o di scarico.
SEZIONE 3 - NORME DI ACCETTAZIONE E POSA MATERIALI
Art. 28. Premessa in materia di accettazione dei materiali
In quest’articolo sono descritte le principali apparecchiature che si ritengono la Ditta appaltatrice i impieghi, con le relative caratteristiche tecniche. Le caratteristiche riportate sono generali e da intendersi come standard minimi di qualità.
Non necessariamente tutte le apparecchiature descritte troveranno poi effettivo riscontro nel progetto, e ciò per consentire alla D.L. di richiedere all’impresa apparecchiature nuove e/o di variante, secondo le esigenze che si manifestino in corso d’Appalto e/o durante l’esecuzione dei lavori, avendone già l’eventuale descrizione in Capitolato. Se la Ditta appaltatrice intenderà proporre apparecchiature e/o componenti non comprese tra quelle di seguito descritte, ne dovrà illustrare le caratteristiche e prestazioni in maniera dettagliata, con modalità analoghe a quelle di seguito descritte. Tutte le tubazioni che fanno capo a collettori, i collettori, tutti i serbatoi, le pompe, le apparecchiature di regolazione, le caldaie, le autoclavi, i vasi d’espansione, i gruppi frigoriferi, le torri di raffreddamento, le unità centrali e terminali di trattamento aria, ventilatori di qualsiasi tipo, serrande di taratura, ecc. saranno provvisti di targa d’identificazione con tutte le indicazioni necessarie (circuito, portata, prevalenza, capacità, ecc.); e così via.
Tali targhette indicatrici saranno fissate su piastrine complete di tondino da saldare sui tubi. Le targhette saranno in alluminio, spessore 3 mm, con diciture incise ben leggibili e da definire con la D.L. Il fissaggio delle targhette dovrà essere fatto con viti. Non sarà ammesso l’impiego di targhette autoadesive di nessun genere. Quanto sopra indicato, s’intende compreso nel prezzo d’appalto dei lavori.
Art. 29. Protezione contro le corrosioni
Nella realizzazione degli impianti la la Ditta appaltatrice sarà tenuta a adottare tutte le misure necessarie ad ottenere un’efficace protezione contro le corrosioni. Con il termine “protezione contro le corrosioni”, s’indica l’insieme di quegli accorgimenti tecnici atti ad evitare che avvengano le condizioni per alcune forme d’attacco dei manufatti metallici, dovute (per la maggior parte) ad un’azione elettrochimica. Poiché una protezione efficace contro la corrosione non può prescindere dalla conoscenza del gran numero di fattori che possono intervenire nei diversi meccanismi d’attacco dei metalli, si dovrà tener conto dei detti fattori, dovuti:
1. alle caratteristiche di fabbricazione e composizione del metallo;
2. alle caratteristiche chimiche e fisiche dell’ambiente d’attacco;
3. alle condizioni d’impiego (stato della superficie del metallo, rivestimenti protettivi, sollecitazioni meccaniche, saldature, ecc.)
In linea generale la Ditta appaltatrice dovrà evitare che si possa verificare una dissimetria del sistema metallo-elettrolita; ad esempio: il contatto di due metalli diversi, un’aerazione differenziale, il contatto con materiali non conduttori contenenti acidi o sali e che per la loro igroscopicità forniscono l’elettrolita. Le protezioni da adottare potranno essere di tipo passivo o di tipo attivo, o di entrambi i tipi. I mezzi per la protezione passiva saranno costituiti da applicazione a caldo od a freddo di speciali vernici bituminose applicate con un numero minimo di 2 passate a colori diversi concordati con la D.L.. I rivestimenti di qualsiasi natura, saranno accuratamente applicati alle tubazioni, previa accurata pulizia, e non dovranno presentare assolutamente soluzioni di continuità. All’atto dell’applicazione dei mezzi di protezione, si dovrà evitare che in essi siano contenute sostanze che possono corrodere il metallo sottostante, sia direttamente che indirettamente, a seguito di eventuale trasformazione. Le tubazioni interrate saranno poste su un letto di sabbia neutra e ricoperte con la stessa sabbia per un’altezza non inferiore a 15 cm sulla generatrice superiore del tubo. La protezione delle condotte soggette a corrosioni per l’azione di correnti esterne, impressa o vagante, dovrà essere effettuata per mezzo della protezione catodica, che è una tecnica di blocco totale della corrosione sulla “struttura” metallica. La protezione catodica consiste nel far circolare una corrente continua fra un dispersore anodico di terra e la struttura da proteggere; tale corrente provoca l’abbassamento del potenziale del materiale metallico, riducendo così la velocità di corrosione fino al suo arresto completo.
Art. 30. Tubazioni in polietilene reticolato ad alto grado di reticolazione
Tubazioni in polietilene reticolato ad alta pressione per la formazione delle reti di distribuzione secondarie sanitario/riscaldamento (collettori-radiatori; collettori-rubinetterie), ad alta densità', fornite nei diametri risultanti da calcolo.
Dette tubazioni dovranno essere corredate di certificato comprovante le seguenti caratteristiche:
• superamento della prova di invecchiamento per una durata di 170 ore ad una temperatura di
95°C ed a una tensione di prova di 46 kg/cm2;
• densità non inferiore a 0,9381 kg/cm;
• barriera antiossigeno;
• certificato di atossicità secondo la G.U. n° 104 del 20.04.1973;
• la data di confezionamento delle tubazioni non dovrà essere superiore ad 1 anno.
I raccordi saranno del tipo a passaggio totale, in ottone speciale espanso termicamente, saranno del tipo "inscindibile" a compressione e completi di bussola di compressione in acciaio nobilitato di alta qualità, e adatti al tipo di tubo fornito per il collegamento delle tubazioni ai collettori ed ai corpi scaldanti/rubinetteria. La bussola dovrà proteggere gli o-ring del raccordo da danni meccanici dovuti al trasporto ed immagazzinaggio. I raccordi dovranno avere:
• massima resistenza alla corrosione;
• massima resistenza alle vibrazioni;
• massima resistenza alle incrostazioni;
• garantire la silenziosità dell’impianto.
Compresa la fornitura e posa in opera di guaina in plastica corrugata annegata in caldana per l'alloggiamento delle tubazioni in PE.R., aventi un diametro pari a 1,5 volte il diametro delle tubazioni.
Tale sistema dovrà' garantire la perfetta ispezionabilità e sfilabilità del tubo dalla propria guaina per l'eventuale sostituzione senza la necessità di interventi murari.
A protezione degli attacchi ai radiatori (a parete) dovrà essere posta una curva in tubo di acciaio leggero verniciato, ancorata al muro e collegata alla guaina ed alle valvole.
Nel prezzo sono altresì compresi gli sfridi del tubo in polietilene risultanti dalla posa in un unico pezzo (senza giunti) dai collettori alle valvole dei corpi radianti e/o rubinetterie e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte.
L'intero sistema tubi-raccordi dovrà essere coperto da una garanzia decennale con primario istituto di assicurazione che copra tutti i rischi derivanti da eventuali rotture dell'impianto.
Particolare attenzione andrà posta al problema delle dilatazioni dei tubi che devono essere assorbite secondo le indicazioni della casa fornitrice.
Art. 31. Tubazioni in multistrato
Tubo multistrato per sanitario/riscaldamento realizzato con processo produttivo "on-line", composto da un tubo interno in polietilene reticolato, su cui è incollato un tubo in alluminio saldato testa/testa con laser e rivestito da polietilene reticolato incollato all'alluminio.
Il prodotto avrà inoltre le seguenti caratteristiche:
• condizioni d'impiego: nominali fino a 10 bar - 95°C; temperatura di picco 110°C per brevi periodi;
• temperatura di rammollimento 126°C;
• densità secondo la ASTM D-792 di 0.94 g/cmq;
• resistenza a trazione di 20 Mpa;
• resistenza alla corrosione;
• dilatazione termica lineare di 0.026 (mm/m°C);
• allungamento a rottura 400%.
I raccordi saranno a passaggio totale, in ottone speciale espanso termicamente, saranno del tipo "inscindibile" a compressione e completi di bussola di compressione in acciaio nobilitato di alta qualità, e
adatti al tipo di tubo fornito per il collegamento delle tubazioni ai collettori ed ai corpi scaldanti/rubinetteria. La bussola dovrà proteggere gli o-ring del raccordo da danni meccanici dovuti al trasporto ed immagazzinaggio. I raccordi dovranno avere:
• massima resistenza alla corrosione;
• massima resistenza alle vibrazioni;
• massima resistenza alle incrostazioni;
• garantire la silenziosità dell’impianto.
L'intero sistema tubi-raccordi dovrà essere coperto da una garanzia decennale con primario istituto di assicurazione che copra tutti i rischi derivanti da eventuali rotture dell'impianto.
Particolare attenzione andrà posta al problema delle dilatazioni dei tubi che devono essere assorbite secondo le indicazioni della casa fornitrice.
Art. 32. Tubazioni in PVC per fluidi in pressione
Le tubazioni saranno in materiale C-PVC, prodotto non corrodibile e limitante allo sviluppo di batteri, ideale per il trasporto di fluidi caldi e freddi sotto pressione per acqua sanitaria. I tubi e raccordi saranno diversificati secondo un colore per l'acqua fredda (arancione) e per l'acqua calda (bruno) e testati per l'utilizzo nel trasporto dell'acqua fino ad una temperatura di 70°C. Il collegamento dei diversi elementi per il sistema (tubi e raccordi), avverrà per saldatura chimica a freddo per mezzo del polimero di saldatura di colore arancione per rendere evidente il punto di collegamento. Il sistema sarà in grado di sopportare qualsiasi trattamento antibatterico attualmente conosciuto, come lo shock termico e la clorazione senza alcuna limitazione alla concentrazione del prodotto di trattamento. Il sistema dovrà avere una certificazione CSTBat; Il sistema avrà una classificazione di resistenza al fuoco Euroclassi Bs1d0; Il sistema sarà certificato III° UNI n°397/2009 e approvato dal Ministero della Sanità n°0012327-P- 17/03/2009; Il sistema sarà riciclabile a più del 98%
Art. 33. Fasce di riconoscimento servizi
Tutte le tubazioni saranno contraddistinte ogni 3 m o dove necessario, da fascette colorate atte ad individuare il servizio ed il senso del fluido trasportato. La colorazione e la simbologia saranno adottate in accordo con la D.L. In generale si rispetterà quanto prescritto dalla Norma UNI 5634- 97, la norma riguarda i sistemi che devono essere usati per l’identificazione di tubazioni e canalizzazioni con interrate contenenti fluidi (liquidi e/o gas) di diversa natura, con particolare riferimento ai problemi di sicurezza. Colori per fluidi più comuni:
FLUIDO | COLORE BASE |
Estinzione incendi | Rosso (RAL 3000) |
Acqua | Verde (RAL 6032) |
Vapore a acqua riscaldata | Grigio Argento (RAL 9006) |
Xxxx | Xxxxxxx chiaro |
Oli minerali, liquidi combustibili e/o infiammabili | Marrone (RAL 8007) |
Gas allo stato gassoso o liquefatto (esclusa aria) | Giallo ocra (RAL 1024) |
Acidi | Arancione (RAL 2010) |
Fluidi pericolosi | Giallo (RAL 1021) |
Occorrerà prevedere in tutte le centrali, apposite tabelle che riportino la codifica dei colori per gli opportuni riferimenti e gli schemi funzionali dei principali circuiti. Tutti i volantini del valvolame utilizzato, siano essi in ghisa, acciaio o bronzo, devono essere verniciati con due mani di smalto colorato in accordo con le norme prima citate. Per eventuali lavori in scavo la segnalazione delle condotte prima del completamento del rinterro, nei tratti previsti dal progetto dovrà essere stesa apposito nastro di segnalazione, indicante la presenza della condotta sottostante. Il nastro dovrà essere steso ad una distanza compresa fra 40 e 50 cm dalla generatrice superiore del tubo per profondità comprese fra 60 e
110 cm. mentre, per profondità inferiori della tubazione, la distanza tra il nastro e la generatrice superiore del tubo dovrà essere stabilita, d’accordo con la D.L., in maniera da consentire l’interruzione tempestiva di eventuali successivi lavori di scavo prima che la condotta possa essere danneggiata.
Art. 34. Canali mandata - estrazione – ripresa in lamiera zincata
Tutti i canali saranno realizzati in lamiera d’acciaio zincato a caldo (Sendzimir lock-forming quality) di prima scelta con spessore minimo di zinco corrispondente al tipo Z 200 secondo Norme UNI EN 10142/2002,UNI EN 10143/2006,UNI EN10147/2003. La Direzione Lavori si riserverà di verificare, in qualsiasi momento, la rispondenza delle forniture alle prescrizioni con analisi (UNI EN ISO 1460:1997) il cui costo sarà addebitato all’Impresa in caso di inadempienza. I canali, le curve, i giunti, i raccordi ed i rinforzi dei canali stessi saranno costruiti secondo le indicazioni contenute nel “ASHRAE HANDBOOK, 1988 EQUIPMENT VOLUME” - capitolo 1 (chapter 1)- Duct Construction.
Canali a sezione rettangolare bassa velocità e bassa pressione (fino a 10 m/s e fino a 500 pa)
Spessori ed esecuzione saranno i seguenti:
dimensioni lato maggiore del rettangolo | Spessore minimo lamiera (prima della zincatura) |
ACCIAIO ZINCATO - fino a 350 mm - da 360 a 750 mm - da 760 a 1200 mm - oltre 1200 mm ALLUMINIO - fino a 350 mm - da 360 a 750 mm - da 760 a 1200 mm - oltre 1200 mm ACCIAIO INOX AISI 304 - fino a 750 mm - oltre 750 mm | 6/10 mm 8/10 mm 10/10 mm 12/10 mm 8/10 mm 10/10 mm 12/10 mm 15/10 mm 6/10 mm 8/10 mm |
Giunzioni:
Dimensioni lato maggiore canale | Giunzioni tipo |
fino a 350 mm | a baionetta o flangia, ogni 2 m max |
da 360 a 750 mm | a flangia con angolari ogni 1.5 m max |
da 750 a 1200 mm | a flangia con angolari ogni 1.5 m max |
da 1210 a 2000 mm | a flangia con angolari ogni 1.5 m max |
oltre 2000 mm | a flangia con angolari ogni 1 m max e rinforzo a metà lunghezza |
Per evitare qualsiasi fenomeno di natura elettrochimica i collegamenti fra differenti parti di metalli diversi saranno realizzati con l’interposizione d’adatto materiale isolante. In conformità con le eventuali prescrizioni dettate dalle norme di sicurezza (Vigili del Fuoco, ecc.) saranno previste serrande tagliafuoco di tipo e dimensioni approvate. Per rendere agevole la taratura delle portate d’aria, ogni derivazione dovrà essere dotata di serranda con settore esterno con vite di blocco e graduazione onde poter venire a conoscenza della posizione assunta dalla serranda stessa. L’ubicazione delle serrande dovrà essere studiata con particolare cura considerando che esse possono essere fonte di rumore e di disuniforme
distribuzione dei filetti d’aria. I canali a sezione rettangolare con lato di dimensione superiore a 350 mm saranno rinforzati con nervature trasversali.
I canali con lato maggiore superiore a 1200 mm dovranno avere un rinforzo angolare trasversale al centro del canale; tale angolare dovrà avere le stesse dimensioni di quelli adottati per le flange. Salvo casi particolari, da approvarsi di volta in volta, il rapporto tra il lato maggiore e quello minore non dovrà superare 4:1.
Le flange saranno sempre realizzate con profilati zincati. Dovunque richiesto o necessario saranno previsti dei fori, opportunamente realizzati, per l’inserimento di strumenti atti alla misura di portate, temperature, pressioni, velocità dell’aria, ecc.
Canali a sezione rettangolare media pressione (da 500 a 1500 pa)
Per impianti a media pressione s’intendono quelli dove sarà presente una pressione statica compresa tra 500 e 1500 Pa. I canali a sezione rettangolare dovranno avere le seguenti caratteristiche:
• Spessori: per quanto riguarda gli spessori vale quanto indicato al punto precedente per i canali a bassa pressione.
• Giunzioni:
Dimensioni lato maggiore canale | Giunzioni tipo |
fino a 1200 mm da 1210 a 1800 mm oltre 1800 mm | a flangia con angolari ogni 1.5 m max a flangia con angolari ogni 1.25 m max a flangia con angolari ogni 1 m max e rinforzo a metà lunghezza |
Canali a sezione circolare bassa velocità e bassa pressione (fino a 10 m/s e fino a 500 pa)
I canali circolari saranno del tipo spiroidale con passo della spirale 83 mm ed avranno obbligatoriamente i seguenti spessori:
Diametro del canale | Spessore lamiera |
fino a 1000 mm fino a 1500 mm | 8/10 mm 10/10 mm |
I giunti trasversali saranno realizzati con nipples interni fissati con viti autofilettanti e con interposto mastice di tenuta o sigillante.
Canali a sezione circolare alta velocità e media pressione (al di sopra di 10 m/s e fino a 2000 pa)
I canali circolari saranno del tipo spiroidale con passo spirale di circa 83 mm ed avere obbligatoriamente i seguenti spessori:
Diametro del canale | Spessore lamiera |
fino a 80 mm | 6/10 mm |
da 100 a 250 mm | 8/10 mm |
da 315 a 500 mm | 10/10 mm |
da 550 a 900 mm | 12/10 mm |
I giunti trasversali saranno realizzati con nipples interni fissati con rivetti e interposto mastice adeguato. All’esterno della giunzione dovrà essere realizzata una fasciatura con benda mussola ed applicazione di mastice adeguato.
Curve
I canali saranno costruiti con curve ad ampio raggio per facilitare il flusso d’aria. Tutte le curve ad angolo retto od aventi il raggio interno inferiore alla larghezza del canale saranno provviste di deflettori in lamiera a profilo alare. La velocità dell’aria in relazione alle dimensioni dovrà essere tale da non generare
rumorosità. Tutte le curve di grande sezione saranno dotate di deflettori. In ogni caso, se in fase d’esecuzione o collaudo si verificassero delle vibrazioni, l’impresa dovrà provvedere all’eliminazione delle stesse mediante l’aggiunta di rinforzi, senza nessun onere aggiuntivo.
Canali flessibili
Saranno utilizzati esclusivamente per il collegamento d’unità terminali alle canalizzazioni rigide. È ammesso l’impiego di canali flessibili dei tipi seguenti.
• Canale flessibile realizzato da doppio strato di tessuto in materiale plastico rinforzato con fibra di vetro, irrigidito da una spirale d’acciaio armonico avvolta tra i due strati di tessuto. Il condotto dovrà avere classe di reazione al fuoco non superiore a 1, secondo il D.M.I. 26/6/84. Il canale dovrà avere superficie interna liscia. L’eventuale isolamento termico andrà applicato all’esterno.
• Canale flessibile realizzato con un nastro d’alluminio o d’acciaio inossidabile avvolto elicoidalmente. Le giunzioni elicoidali saranno tali da garantire tenuta all’aria e flessibilità. L’eventuale isolamento termico andrà applicato all’esterno. I canali saranno incombustibili (classe 0 di reazione al fuoco secondo il D.M.I. 26/6/84). In ogni caso i canali saranno a perfetta tenuta, leggeri, robusti, d’elevatissima flessibilità e adattabilità ed avere classe di reazione al fuoco non superiore a 1, secondo il D.M.I. 26/6/84.
Tutti i raccordi e le giunzioni dei condotti flessibili siano con altri condotti flessibili che con condotti rigidi, saranno del tipo a manicotto, con fascetta stringitubo a vite, montati con interposizione di gomma o altro materiale di tenuta.
Qualora il diametro del flessibile sia diverso da quello dell’attacco dell’apparecchio da collegare (unità terminale o simile) sarà utilizzato un raccordo troncoconico rigido, in lamiera zincata, collegato al condotto flessibile nel modo su esposto. Nel caso di realizzazione in strutture sanitarie, nei i reparti sanitari e di degenza, o similare, non sarà in nessun caso ammesso l’impiego di tratti di canali dell’aria di tipo flessibile aventi lunghezza superiore a 2 metri, completi di materiale vario di consumo e fascette stringitubo. Tutti i modelli saranno rigorosamente accompagnati da certificazione conforme a quanto prescritto dai VV.F.
Supporti dei canali
Nei percorsi orizzontali i supporti saranno costituiti da profilati posti sotto i canali nel caso questi abbiano sezione rettangolare o da collari composti da due gusci smontabili per i canali circolari. Per i condotti a sezione rettangolare fino a 800 mm di lato saranno impiegati dei profili stampati ad “L” (squadrette) di lamiera zincata, fissate al condotto mediante viti autofilettanti oppure rivetti. Tali supporti, saranno sospesi mediante tenditori regolabili a barra filettata zincata e provvisti di guarnizione in neoprene per evitare la trasmissione di vibrazioni alle strutture. I tenditori saranno ancorati alle strutture mediante tasselli ad espansione o altro sistema idoneo comunque tale da non arrecare pregiudizio alla statica e alla sicurezza delle strutture. L’uso di chiodi “a sparo” conficcati verticalmente nella struttura, sarà sconsigliato per carichi sospesi. In ogni caso il sistema d’ancoraggio dovrà essere espressamente approvato dalla Direzione Lavori. Non sarà consentita la foratura dei canali per l’applicazione d’altri tipi di supporti. Il numero di supporti e la distanza tra gli stessi dipenderà dal percorso, dalle
dimensioni e dal peso dei canali. Di regola comunque, le condotte con sezione di area sino a 0.5 m² vanno sostenute con staffaggi il cui interasse non sia inferiore a 3 m, mentre le condotte con sezione di area da 0.5 m² a 1 m² vanno sostenute con staffaggi il cui interasse non sia superiore a 1.5 m. Nei percorsi verticali i supporti saranno costituiti da collari, con l’interposizione di uno strato di feltro o neoprene o altro materiale elastico in grado di assorbire le vibrazioni. Per le modalità di ancoraggio, il numero e la distanza dei collari vale quanto già indicato in precedenza. In casi particolari potrà essere richiesta una sospensione munita di sistema a molla oppure con particolari antivibranti in gomma. Quando non siano previsti appositi cavedi, nell’attraversamento di pareti, divisori, soffitti, etc. tra il canale e la struttura attraversata andrà interposto uno spessore di feltro in fibra di vetro che impedisca la trasmissione di vibrazioni e la formazione di crepe. I supporti e gli ancoraggi saranno in acciaio zincato, salvo quelli destinati al sostegno di canali d’acciaio inossidabile che saranno, essi pure, d’acciaio inossidabile.
Prescrizioni per l’installazione
I canali, salvo indicazioni esplicite differenti, dovranno correre parallelamente alle pareti, alle travi ed alle strutture in genere, oppure in posizione ortogonale ad esse. Durante il montaggio in cantiere, le estremità e le diverse aperture dei canali, sarà tenute chiuse da appropriate coperture (tappi, fondelli) in lamiera. Se richiesto, prima della messa in moto degli impianti, tutte le bocchette di mandata saranno ricoperte
con della tela; dopo due ore di funzionamento questa copertura sarà eliminata e tutte le bocchette pulite,
smontandole se necessario.
Dimensionamento canali a bassa velocità
Il dimensionamento dei canali a bassa velocità, dovrà essere eseguito tenendo conto di tutti gli elementi che compongono la rete aeraulica. In particolare, se non espressamente concordato, la velocità nei canali non dovrà superare i seguenti valori:
• collettori in centrale: 10 m/s
• colonne montanti: 8 m/s
• diramazioni principali: 6 m/s
• diramazioni secondarie: 4 m/s
Prove di tenuta
Per canali a bassa velocità e bassa pressione non sarà richiesta una specifica prova per la verifica della tenuta; comunque, la realizzazione e la successiva installazione dei canali saranno sempre curate perchè non si abbiano palesi perdite d’aria nelle normali condizioni d’esercizio.
• CLASSE DI TENUTA “A” - Perdita per fughe d’aria ammessa: 2.4 l/s·m² (a una pressione di prova di 1000 Pa). Per la realizzazione di distribuzioni aerauliche con condotte aggraffate, per impiego in sale riunioni, aule, laboratori, uffici, etc. Le tecniche di costruzione da adottare per questa classe non richiedono accorgimenti particolari.
• CLASSE DI TENUTA “B” - Perdita per fughe d’aria ammessa: 0.8 l/s·m² (ad una pressione di prova di 1000 Pa). Per la realizzazione di distribuzioni aerauliche con condotte aggraffate, per impiego in ambienti sterili (camere bianche); in questi impieghi, vanno sempre previste misure di tenuta delle fughe d’aria, che generano un ulteriore aumento dei costi rispetto alla realizzazione in classe A.
• CLASSE DI TENUTA “C” - Perdita per fughe d’aria ammessa: 0.28 l/s·m² (ad una pressione di prova di 1000 Pa) Per la realizzazione d’impianti nel settore dell’energia nucleare, degli isotopi e delle radiazioni. In questo caso la tenuta delle condotte deve essere assicurata per saldatura delle connessioni longitudinali e non per aggraffatura. Le prove, a cura e spese dell’Impresa, saranno eseguite a discrezione della Direzione Lavori secondo le prescrizioni SMACNA prima dell’applicazione di eventuali rivestimenti isolanti.
Identificazione dei canali
Ogni 10 metri, saranno poste frecce di lunghezza 30 cm indicanti il senso di percorrenza dell’aria. I canali dell’aria saranno contrassegnati con fasce larghe 10 cm e poste con intervalli di 10 m colorate come da indicazione della Direzione Lavori.
Rinforzi
I canali a sezione rettangolare con lato di dimensione sino a 600 mm saranno bombati mentre per le misure superiori saranno rinforzati con angolari in acciaio zincato come segue:
Lato maggiore canale | Dimensione angolare rinforzo | Distanza max tra angolari di rinforzo |
da 610 mm a 1000 mm oltre 1000 mm | 250x250x30 mm 400x400x40 mm | 1,00 metro 0,50 metri |
I canali con lato maggiore superiore a 1000 mm avranno un rinforzo angolare longitudinale al centro del lato maggiore.
Art. 35. Coibentazioni canali d’aria in lamiera
Saranno tecnicamente isolati, i canali di presa dell’aria esterna e di mandata dell’aria. A seconda di quanto richiesto e/o prescritto i canali verranno isolati seguendo le seguenti esecuzioni.
Esecuzione B1: Coibentazione esterna per canali in vista
La coibentazione dovrà essere realizzata secondo il seguente schema e quanto indicato nei singoli elaborati di progetto.
MATERASSINI IN LANA DI VETRO
• materassini in lana di vetro rivestiti su una faccia con carta kraft-alluminio retinata, spessore non inferiore a 25 mm, densità non inferiore a 20 kg/m³, posati a giunti sfalsati e strettamente accostati;
• sigillatura delle giunzioni con appositi nastri;
• legatura con rete metallica zincata a tripla torsione;
• finitura esterna in alluminio, spessore 8/10, tenuta in posto con apposite viti. Il fissaggio della finitura sarà eseguito mediante viti autofilettanti, zincocromate o, se richiesto, in acciaio inox, sui distanziatori precedentemente applicati al canale nel caso di canali di dimensione maggiore superiore a 1200 mm. Per eventuali canali posti all’aperto particolare cura sarà riservata alle giunzioni che saranno realizzate, in maniera da evitare eventuali infiltrazioni ed inoltre sarà sempre opportuno creare sull’isolamento, prima della finitura, un’impermeabilizzazione mediante impasti bituminosi. La parte superiore del canale potrà essere montata a “schiena d’asino” o, comunque, in modo da impedire il ristagno dell’acqua piovana.
LASTRA DI POLIETILENE ESPANSO AUTOESTINGUENTE (CLASSE 1).
L’isolamento, spessore dell’isolamento 15 mm, sarà fissato al canale lungo tutte le giunzioni ribordate delle lamiere ed incollato alle lamiere stesse, su tutta Ia superficie, mediante apposito collante. L’utilizzo di detto isolamento sarà ammesso, salvo specifiche indicazioni diverse, solo nei condotti di presa d’aria esterna. Tutte le giunzioni dell’isolamento saranno protette con adeguato coprigiunto in lamierino o sigiliate con apposito nastro autoadesivo, secondo le prescrizioni della D.L. e fornito dalla stessa casa produttrice dell’isolamento, posto in opera seguendo scrupolosamente le istruzioni per l’uso (particolarmente importante: pulire e sgrassare le superfici).
Esecuzione B2: Coibentazione esterna per canali non in vista materassini in lana di vetro
Materassino (classe 0/1) di lana dl vetro a fibra lunga, ad alta densità (almeno 25 kg/mc), apprettato e finito sulla superficie esterna con film d’alluminio rinforzato con trama di fili di vetro a maglia quadra di lato non superiore a 15 mm.. L’isolamento sarà avvolto attorno al canale, incollato per punti con apposito mastice. Esso sarà posto in opera evitando schiacciature sugli spigoli dei canali e rivestendo anche flange, baionette, etc. Sarà inoltre sigillato a tutte le giunzioni con apposito nastro adesivo alluminato, della stessa casa costruttrice dell’isolamento, posto in opera seguendo scrupolosamente le istruzioni per l’uso (in particolare previa accurata pulizia). Un “giro” di nastratura sarà quindi effettuato attorno a tutto il canale, ad intervalli regolari di circa 0,5 metri.
Lastra di polietilene espanso autoestinguente (classe 1)
Lastra di neoprene espanso a cellule chiuse (con spessore secondo quanto richiesto e/o necessario) autoestinguente (Classe 1), con conduttività termica non superiore a 0,04 W/m°C. II fattore di resistenza alla diffusione del vapore dovrà essere superiore a 7000 (da documentare). L’isolamento sarà posto in opera incollandolo al canale, con continuità, lungo tutti i bordi dell’isolamento stesso (per punti nelle zone centrali); le giunzioni saranno incollate tutte “di testa”e sigillato con apposito nastro adesivo (dello spessore di 3 mm) in neoprene oppure costituito da impasto di prodotti catramosi e sughero, posto in opera senza stiramenti e previa accurata pulizia delle superfici. Non sarà accettato l’uso di nastro adesivo normale né saranno accettati isolamenti nel quali il nastro di sigillatura tenda a staccarsi. L’isolamento, dovrà rivestire anche le flangiature. Particolare attenzione dovrà essere posta (adottando tutti gli accorgimenti necessari, quali arpioncini o simili) per evitare “spanciamenti” dell’isolamento soprattutto sui lati inferiori dei canali orizzontali.
Isolamento di canali per aria flessibili
Per i canali flessibili non isolati all’origine, l’isolamento sarà eseguito con materassino di lana di vetro (classe 0/1), ad alta densità (almeno 25 kg/mc), apprettato con resine e finito sulla faccia esterna con film d’alluminio rinforzato c.p.d. incollato al condotto e sigillato alle giunzioni con apposito nastro autoadesivo, della stessa casa costruttrice dell’isolamento, posto in opera seguendo scrupolosamente le istruzioni per 1’uso (in particolare previa accurata pulizia). Spessore in conformità a quanto richiesto.
Finitura degli isolamenti
Ove richiesto, le condotte d’aria isolate esternamente e poste in vista, avranno una finitura esterna costituita da lamierino d’alluminio da 6/10 mm, eseguita, per i canali circolari, con tratti cilindrici tagliati lungo una generatrice, lungo la quale avverrà poi il fissaggio con viti autofilettanti previa ribordatura e sovrapposizione del giunto) in acciaio inox o altro equivalente materiale inattaccabile dagli agenti atmosferici, secondo le disposizioni della D.L. Le giunzioni fra i vari tratti cilindrici avverranno per sola sovrapposizione e ribordatura dei giunti. Per i canali rettangolari la tecnica sarà analoga. I pezzi speciali (curve, T, etc.) saranno pure in alluminio, eseguiti a settori. Ove necessario, saranno lasciati sportelli facilmente asportabili. In ogni caso le giunzioni delle finiture saranno accuratamente plastico (silicone).
Art. 36. Valvolame e accessori vari
Generalità
Tutte le valvole (d’intercettazione, di regolazione, di ritegno e di sicurezza), le saracinesche, i rubinetti, i giunti antivibranti, i giunti di dilatazione, etc. saranno adatti alle pressioni e temperature d’esercizio e in ogni caso non sarà ammesso l’impiego di valvolame con pressione nominale inferiore a PFA 10 e temperatura max d’esercizio inferiore a 110 °C. La flangiatura dovrà corrispondere ad una pressione nominale non inferiore a quella della valvola. Tutto il valvolame, le flange, le filettature, il materiale di costruzione dovrà corrispondere alle norme UNI applicabili. Tutto il valvolame dovrà essere marchiato sul corpo e la marchiatura dovrà riportare almeno il nome del costruttore, il diametro nominale (DN), la pressione nominale (PFA), e il materiale di costruzione (es. GG25, GGG40, etc.). Le valvole a flusso avviato dovranno riportare anche una freccia indicativa del verso del flusso. Tutto il valvolame flangiato dovrà essere completo di controflange, bulloni e guarnizioni (comprese nel prezzo unitario). Le valvole saranno in ogni caso del tipo con attacchi flangiati per diametri nominali superiori a DN 50 (a
meno di esplicite indicazioni diverse riportate sui documenti di progetto); per diametri inferiori o uguali potranno essere impiegate valvole con attacchi filettati. Nel caso una valvola con attacchi filettati sia utilizzata per intercettare un’apparecchiatura, il collegamento dovrà avvenire mediante giunti a tre pezzi per consentire lo smontaggio. In ogni caso (sia per valvolame flangiato che filettato), se il diametro della valvola differisce da quello delle tubazioni o delle apparecchiature, a cui la stessa è collegata, saranno utilizzati tronchetti conici di raccordo con conicità non superiore a 15 gradi.
valvole di intercettazione e di ritegno
Per tutti i circuiti cui sarà prevista, oltre alla possibilità di intercettazione, anche la necessità di effettuare una regolazione della portata, saranno installate valvole di regolazione. Nei circuiti che trasportano acqua surriscaldata potranno essere impiegate soltanto valvole a flusso avviato con corpo in ghisa o in acciaio al carbonio. Nei circuiti che trasportano acqua calda fino a 100 °C e acqua fredda (riscaldamento, raffrescamento, acqua potabile, acqua calda sanitaria, etc.) le valvole a sfera di valvola a chiusura rapida potranno essere impiegate solo per diametri fino a DN 50, per diametri superiori dovranno essere impiegate valvole a farfalla o a saracinesca. Per quanto riguarda saracinesche, valvole d’intercettazione, di regolazione e di ritegno a seconda di quanto necessario dovrà venire utilizzato uno dei tipi indicati in seguito.
• Valvole d’intercettazione a flusso avviato per fluidi con temperatura fino a 100 °C con corpo in ghisa Meehanite GG25, asta in acciaio inossidabile, tappo rivestito in gomma idonea per temperature fino a 120°C, tenuta sull’asta con O-Ring esente da manutenzione e volantino di comando.
• Valvole a farfalla esenti da manutenzione in esecuzione wafer monoflangia con farfalla bidirezionale per temperature fino a 120 °C – PFA 16, corpo in ghisa GG25, albero in acciaio inox, disco in ghisa GG25 rivestito in PVDF e tenuta in EPDM vulcanizzato, con pressione differenziale di tenuta pari al 100% (16 ate).
• Saracinesche a corpo piatto per fluidi con temperatura fino a 100 °C con corpo in ghisa Meehanite GG25, asta in acciaio inossidabile, cuneo in ghisa, tenuta con O-Ring esente da manutenzione e volantino di comando.
• Valvole a sfera a passaggio totale per pressioni nominali fino a PFA 10 con corpo in ottone cromato sfera d’acciaio inox guarnizioni in teflon (PTFE) leva in acciaio o in duralluminio plastificato.
• Valvole a sfera a passaggio totale per pressioni nominali fino a PFA 40 con corpo d’acciaio al carbonio, sfera d’acciaio inox AISI 304 guarnizioni in teflon (PTFE) leva in acciaio.
• Valvole d’intercettazione a flusso avviato per fluidi con temperatura superiore a 100 °C con corpo in ghisa Meehanite GG25 (per temperature max 300 °C) o ghisa sferoidale GGG40 o
acciaio al carbonio, asta in acciaio inossidabile, sede e otturatore in acciaio inox al Cr, tenuta con soffietto metallico in acciaio inox X10 Cr Ni Ti 18.9 oppure AISI 304 e volantino di comando.
• Valvole di regolazione/taratura a flusso avviato corrispondenti alle valvole d’intercettazione a flusso avviato precedentemente indicate, rispettivamente per i fluidi con temperatura fino a 100 °C e per quelli a temperatura superiore, ma complete di indicatore di apertura con scala graduata, dispositivo di bloccaggio della posizione di taratura, attacchi per il manometro di controllo con rubinetti di fermo. Le valvole di regolazione/taratura devono essere accompagnate da diagramma o tabella, forniti dal costruttore che, per ogni posizione, indichino la caratteristica portata - perdita di carico. In posizione di totale apertura le valvole di regolazione non dovranno introdurre perdite di carico superiori al 5% della prevalenza della pompa del circuito in cui sono inserite. Le caratteristiche di regolazione delle valvole a flusso avviato saranno lineari.
• Valvole di ritegno a flusso avviato a tappo per fluidi con temperatura fino a 100 °C con corpo in ghisa Meehanite GG25 e tappo rivestito di gomma idonea per temperature fino a 120 °C. Le valvole di ritegno saranno idonee per la posizione di montaggio (orizzontale o verticale).
• Valvole di ritegno a clapet per fluidi con temperatura fino a 100 °C con corpo in ghisa, clapet con guarnizione di gomma idonea per temperature fino a 120 °C e sede di tenuta sul corpo con anello di bronzo. Le valvole di ritegno saranno idonee per la posizione di montaggio (orizzontale o verticale).
• Valvole di ritegno a disco per installazione in qualunque posizione con molla di contrasto, tenuta morbida in EPDM per temperature fino a 150°C PFA 16, interposta a flange.
• Valvole di ritegno a flusso avviato a tappo per fluidi con temperatura superiore a 100 °C con corpo in ghisa Meehanite GG25 (per temperatura max 300 °C) o ghisa sferoidale GGG40 o acciaio al carbonio, sede e tappo otturatore in acciaio inox al Cr. Le valvole di ritegno saranno idonee per la posizione di montaggio (orizzontale o verticale).
Valvole di sicurezza
Tutte le valvole di sicurezza saranno qualificate, tarate e dimensionate secondo le norme I.S.P.E.S.L. Le valvole di sicurezza saranno idonee per la temperatura, pressione e tipo di fluido per cui vengono impiegate. Oltre a quanto previsto per il valvolame in genere, tutte le valvole di sicurezza saranno marcate con la pressione di taratura, la sovrapressione di scarico nominale e la portata di scarico nominale. Tutte le valvole di sicurezza saranno accompagnate da certificato di taratura al banco sottoscritto da tecnico I.S.P.E.S.L. Le sedi delle valvole saranno a perfetta tenuta fino a pressioni molto prossime a quelle di apertura; gli scarichi dovranno essere ben visibili e collegati mediante imbuto di raccolta e tubazioni in acciaio all’impianto di scarico dello stesso diametro della valvola. Nei circuiti d’acqua surriscaldata e vapore, saranno impiegate valvole di sicurezza a molla o a contrappeso con otturatore sollevabile a leva. Le valvole avranno corpo in ghisa o in acciaio al carbonio e sede ed otturatore d’acciaio inossidabile. L’apertura completa della valvola, e quindi la capacità di scarico nominale, dovrà essere assicurata con una sovrapressione non superiore al 5% rispetto alla pressione di taratura. Nei circuiti che trasportano acqua calda fino a 100 °C e acqua fredda (riscaldamento, raffrescamento, acqua potabile, acqua calda sanitaria, etc.) le valvole di sicurezza saranno del tipo a molla con corpo in ghisa o in ottone e otturatore in ottone. L’apertura completa della valvola, e quindi la capacità di scarico nominale, dovrà essere assicurata con una sovrapressione non superiore al 10% rispetto alla pressione di taratura.
Valvole di intercettazione e di ritegno per gas
• Valvole a sfera filettate a passaggio totale adatte per gas combustibili da montarsi sulle rampe d’alimentazione bruciatori complete di ogni accessorio, anche se non espressamente indicato, ma necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d’arte secondo la normativa vigente.
• Valvole a sfera filettate a passaggio totale a squadra adatte per gas combustibili a squadro da montarsi sulla predisposizione cucina. complete di ogni accessorio, anche se non espressamente indicato, ma necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d’arte secondo la normativa vigente.
• Elettrovalvole per esterno, redatte per circuiti d’alimentazione combustibile gas metano. Dovranno essere del tipo “normalmente chiuse” a riarmo manuale, collegabile con sistema di rilevazione gas. Complete d’ogni accessorio, anche se non espressamente indicato, ma
necessario al fine di consentire una completa installazione a perfetta regola dell’arte, nel rispetto della normativa vigente.
Giunti elastici
Nei circuiti che trasportano acqua calda fino a 100 °C e acqua fredda (riscaldamento, raffrescamento, acqua potabile, acqua calda sanitaria, etc.) i giunti elastici dovranno essere a soffietto d’acciaio inossidabile o del tipo con corpo di gomma rigida idonea per temperature fino a 100 °C ed avranno pressione nominale non inferiore a PFA 10; per diametri superiori a DN 50 dovranno avere attacchi flangiati. Nei circuiti che trasportano acqua surriscaldata e vapore, saranno impiegati esclusivamente compensatori d’acciaio, con soffietto a pareti ondulate multiple d’acciaio inossidabile AISI 321 di tipo assiale od angolare nelle diverse corse utili. La pressione nominale non dovrà essere inferiore a PFA 16. Per diametri superiori a DN 50 dovranno avere attacchi flangiati.
I giunti saranno installati sulle tubazioni di collegamento alle pompe, al gruppo frigorifero ed in qualsiasi luogo si rendano necessari per assorbire le vibrazioni o le dilatazioni termiche.
Termometri
I termometri saranno a quadrante a dilatazione di mercurio, con scatola cromata minimo 130 mm. Dovranno avere i seguenti campi:
• 0 ÷ 120 °C per l’acqua calda;
• 0 ÷ 60 ° C per l’acqua refrigerata;
Devono consentire la lettura delle temperature con la precisione di 0.5 °C per l’acqua fredda e di 1 °C per gli altri fluidi. Saranno conformi alle prescrizioni I.S.P.E.S.L.. In linea di massima andranno posti:
• ai collettori di partenza e ritorno dei vari fluidi;
• in tutte le apparecchiature ove ciò sia indicato nei disegni di progetto, o prescritto in qualche altra sezione del presente capitolato, o in altri elaborati facenti parte del progetto.
I termometri avranno la cassa in alluminio fuso/ottone cromato, resistente alla corrosione e saranno completi di ghiera porta-vetro nello stesso materiale (a tenuta stagna) e vetro. Il quadrante sarà in alluminio, con numeri litografati o riportati in maniera inalterabile. Quelli per montaggio su tubazioni o canali saranno del tipo a bulbo rigido, completi di pozzetto rigido da immergere nel tubo o canale ed attacco del bulbo al pozzetto mediante flangia o mediante manicotto filettato.
Quelli per montaggio sulle unità di trattamento aria saranno del tipo a bulbo e capillare corazzato (e compensato per lunghezze superiori ai 7 m); saranno raggruppati e montati su una piastra in alluminio di spessore non inferiore a 3 mm, posta in prossimità dell’unità di trattamento. I pozzetti ed i bulbi saranno eseguiti in modo tale da garantire prontezza e precisione nella lettura.
Manometri
I manometri dovranno avere una classe di precisione UNI 2.5; con campo di temperatura da -20÷90°C; resistere ad una pressione massima d’esercizio +25% scala massima ed essere conformi norme ISPESL.Tutte le elettropompe (nel caso di pompe singole) o i gruppi d’elettropompe saranno provvisti d’attacchi per manometro (con rubinetti di fermo). Se richiesto, il manometro (con scala adeguata) dovrà essere installato stabilmente e in questo caso il manometro per il controllo della prevalenza utile sarà del tipo “xxxxxxx” con cassa in alluminio fuso o cromato resistente alla corrosione, ghiera dello stesso materiale a perfetta tenuta, quadrante in alluminio bianco, con numeri litografati o comunque riportati in maniera indelebile; dovrà essere fissato in modo stabile, su una piastra d’alluminio, d’adeguato spessore. Ciascuna stazione di filtrazione e ciascuna unità di trattamento dell’aria sarà provvista di manometro differenziale (di tipo magnehelic o analogo); tale manometro sarà montato a fianco dei termometri, sulla piastra porta-termometri.
Tronchetti di misura
Tronchetti flangiati misuratori di portata per impianti di riscaldamento. Corpo e flange d’acciaio ricavato da tubazione UNI EN 10255:2005 con diaframma con profilo autopulente ad effetto Venturi, attacchi piezometrici con rubinetti di intercettazione. Attacchi flangiati.
Accessori vari
Dove necessario, anche se non espressamente indicato nei disegni di progetto, saranno installati rubinetti di scarico di tipo e diametro adeguati, rubinetti e barilotti di sfiato, filtri ad Y etc. I barilotti anticolpo d’ariete saranno costituiti da un tubo d’acciaio zincato ø 2”, con attacchi ø ½” filettati, da
installarsi al termine delle diramazioni principali. I barilotti di sfiato aria devono essere in tubo nero trafilato ø 2”, lunghezza 30 cm con attacco ø 3/8”, completi di valvolina di sfiato automatico.
Art. 37. Terminali aeraulici
Valvole di ventilazione
Queste valvole saranno da impiegarsi per l’estrazione dell’aria viziata dai servizi igienici o dove indicato sui disegni di progetto. La costruzione dovrà essere di tipo circolare ad alta perdita di carico e basso livello di rumorosità, in lamiera laccata di colore bianco salvo esplicite indicazioni diverse. La regolazione dovrà essere consentita mediante la rotazione relativa dei coni, con la possibilità di blocco sul valore desiderato con dado posteriore o sistema equivalente.
Diffusori
I diffusori saranno selezionati secondo l’effetto induttivo, la differenza di temperatura fra l’aria di mandata e quella ambiente, l’altezza di montaggio dell’apparecchio, l’area da servire, il livello sonoro, ecc.
L’Impresa dovrà ottenere da parte del costruttore una garanzia totale sulla buona diffusione dell’aria; a questo scopo esso dovrà comunicare al costruttore tutti i dati occorrenti (eventualmente anche i disegni di montaggio). La selezione avverrà in modo da ottenere nella zona d’occupazione una velocità dell’aria compresa fra 0.12 e 0.20 m/s, secondo la destinazione del locale. In ogni caso sarà seguito quanto prescritto dalle norme DIN 1946 parte 2. A questo scopo sarà opportuno:
• per ottenere una buona ripartizione del flusso d’aria sui coni di diffusione, che la velocità nel
canale di mandata sia inferiore alla velocità nel collo del diffusore;
• per ottenere un livello di pressione sonora molto basso, che l’organo di regolazione della portata sia installato distante dal diffusore (in particolare nei canali ad elevata pressione statica).
Nel caso i diffusori non siano installati sui tratti terminali dei canali oppure nel caso in cui la lunghezza del canotto di collegamento sarà inferiore a 30 cm, si dovrà prevedere un captatore sull’imbocco al canale. I diffusori, salvo indicazioni contrarie, saranno in alluminio con sistema di fissaggio senza viti in vista. Tutti i diffusori saranno muniti d’organo di regolazione accessibile senza dover effettuare smontaggi difficoltosi.
Bocchette di mandata
Le bocchette di mandata a parete, con lancio dell’aria orizzontale, saranno da utilizzarsi, solo se espressamente indicato, in quei luoghi dove per evidenti motivi strutturali, o di lay-out, non sarà possibile diffondere l’aria dal soffitto. Le bocchette saranno in alluminio del tipo a doppia fila di alette orientabili, indipendenti, al fine di poter correggere la sezione di passaggio e, conseguentemente, il lancio. La fornitura dovrà intendersi completa di controtelaio, serranda di regolazione a contrasto e quant’altro necessiti per il montaggio ed il regolare funzionamento. I criteri di selezione delle bocchette e degli accessori relativi, dovranno ottemperare a quanto già descritto per i diffusori e seguendo le istruzioni del costruttore. Bisognerà, altresì, tener presente le caratteristiche architettoniche dell’ambiente cercando di evitare ostacoli alla migliore distribuzione dell’aria in modo da avere un flusso regolare senza formazione di correnti fastidiose.
Bocchette di ripresa
Le bocchette di mandata potranno essere utilizzate dove indicato anche come bocchette di ripresa. Se prescritto, sarà possibile utilizzare bocchette ad alette fisse.
Griglie di ripresa aria
Le griglie di ripresa, saranno in alluminio ad alette fisse con distanziatori montati in modo da eliminare ogni vibrazione e saranno munite di serranda di taratura. La velocità d’attraversamento dell’aria dovrà essere inferiore a 1.5 m/s. L’applicazione avverrà con viti nascoste. Nel caso d’aspirazione a pavimento, saranno previste griglie (in ottone od altro materiale da approvare) del tipo pedonabile ed asportabile con relativo “cestello” sottostante.
Griglie di presa aria esterna e di espulsione
Le griglie saranno in acciaio zincato o alluminio ad alette fisse a speciale profilo antipioggia, con rete zincata antinsetti. Dovrà anche essere presa in considerazione l’altezza d’installazione per garantire un’efficace protezione dalla neve, onde evitare depositi che possano impedire il regolare flusso dell’aria.
La velocità d’attraversamento dell’aria dovrà essere inferiore a 2.5 m/s per griglie di presa aria esterna e 4 m/s per le griglie d’espulsione.
Serrande manuali di regolazione
Le serrande saranno utilizzate ovunque necessario equilibrare i circuiti. Qualora la dimensione del canale dovesse essere superiore ai 300 mm, saranno installate serrande del tipo ad alette multiple. Ogni serranda avrà un settore con dado a farfalla e tacche di riferimento per consentire l’individuazione della posizione di regolazione. Le alette saranno in lamiera zincata 15/10 mm minimo, irrigidite per piegatura ed avvitate su un albero girevole su cuscinetti stagni; l’albero avrà un diametro minimo di 12 mm e girerà su cuscinetti in nylon o teflon. In casi particolari, su attacchi a 90°, saranno installate delle serrande a farfalla; esse saranno manovrabili per mezzo di asta filettata, che attraversa la parete del canale, e dado a farfalla.
Serrande di taratura in acciaio zincato
Dovranno corrispondere a quanto prescritto dalle norme DIN 1946, costituite da alette nervate semplici in lamiera d’acciaio zincato, a movimento contrapposto, con assi alloggiati in boccole di nylon e telaio con profilo ad “U”, levismi in lamiera d’acciaio zincato, servocomando elettrico o pneumatico. Complete di controtelaio d’acciaio zincato di fissaggio a canale e di ogni accessorio per la perfetta messa in opera nel rispetto della normativa vigente.
Serrande di taratura in acciaio zincato a tenuta ermetica
Dovranno corrispondere a quanto prescritto dalle norme DIN 1946, costituite da alette nervate semplici in lamiera d’acciaio zincato, a movimento contrapposto, con assi alloggiati in boccole di nylon e telaio con profilo ad “U”, levismi in lamiera d’acciaio zincato, guarnizioni di tenuta sulle alette di gomma siliconica. Complete di controtelaio d’acciaio zincato di fissaggio a canale e, quando richiesto, di servocomando elettrico.
Serrande tagliafuoco
Le serrande tagliafuoco saranno utilizzate ovunque sarà necessario attraversare solette o pareti tagliafuoco, dove indicato sui disegni o elaborati di progetto, o se richiesto dai VV.FF. Saranno del tipo per installazione a parete o da canale, costituite da un involucro, ed accessori di funzionamento in lamiera zincata o in altro materiale come specificato nell’Elenco Prezzi Unitari, saranno complete di dispositivi automatici di chiusura, battute angolari inferiore e superiore, bussole in plastica e movimento di sgancio termico tramite fusibile con temperatura di fusione al valore prescritto e tramite dispositivo comandato dai rivelatori di fumo, se richiesto. Saranno previsti microinterruttori per la segnalazione di stato della serranda. Tutti i modelli saranno rigorosamente accompagnati da certificazione conforme a quanto prescritto dai VV.FF.
Art. 38. Unità filtranti attive – purificatori d’aria
I purificatori d’aria specificatamente previsti per questo progetto hanno la finalità di migliorare la qualità dell’aria in ambiente e di ridurre le sostanze patogene aerodisperse.
Essi dovranno avere le seguenti caratteristiche minime:
Struttura
Struttura In lamiera zincata isolata sulla parete interna con materassino in polietilene a cellule chiuse classe M1 e con una barriera anticondensa sulla parete esterna
Sezione moto ventilante
Il gruppo motore-ventola, sospeso su antivibranti. Ventola di tipo radiale a singola aspirazione a profilo alare per alta efficienza e bassa rumorosità. Le ventole sono accoppiate ad un motore elettrico con caratteristiche degli avvolgimenti progettati per ottimizzare i rendimenti e contenere i consumi energetici. Il motore è di tipo monofase tensione 230 V / 50 Hz, isolamento B e klixon integrato. a variazione di velocità del ventilatore avviene con l’impiego di autotrasformatore a 6 diverse tensioni in uscita.
Gli apparecchi utilizzano, come standard, 3 velocità predefinite in accordo con le tabelle riportate nelle pagine seguenti con la possibilità, in fase di messa a punto dell’impianto, di poterle modificare
Sistema filtrante attivo
Il filtro elettronico attivo a piastre sarà certificato secondo la norma UNI EN ISO 16890 con classe energetica A+ (Eurovent).
L’efficienza di filtrazione su particelle microscopiche inorganiche quali le polveri sottili PM10, PM2.5 e PM1, ed organiche quali ad esempio i batteri, i funghi, le muffe, i virus, fino al diametro di 0.1 µm, sarà certificata da un laboratorio indipendente secondo la norma internazionale UNI EN ISO 16890, con efficienze di filtrazione fino al 96% con riferimento alle particelle da 0.1 µm (MPPS).
L’aria aspirata attraversa prima un prefiltro meccanico in grado di separare le particelle > di 50 µm (polvere, insetti, etc.).
Successivamente le particelle più piccole (50÷0.01 µm) vengono sottoposte ad un intenso campo ionizzante e polarizzante
Le particelle così caricate, attraversando il secondo stadio del filtro, vengono respinte dall’anodo e attratte dalle superfici di raccolta dove sono trattenute da un forte campo elettrico indotto.
Il sistema filtrante elettronico si compone di due elementi: il primo è un filtro elettronico attivo a piastre ed è applicato nella sezione aspirante dell'unità mentre il secondo è una scheda elettronica di comando e regolazione, fissata sulla struttura.
Tutti i collegamenti elettrici sono realizzati in fabbrica: l’installazione sarà perciò analoga a quella di un normale ventilconvettore.
Filtro elettronico attivo a piastre
L’elemento filtrante è composto da due sezioni: la prima è costituita da elettrodi ed elementi isolanti, formanti un telaio ionizzante autoportante solidale alla struttura del convettore, mentre la seconda è costituita da un insieme di speciali lamine in alluminio. Le sezioni sono inserite sopra alla griglia di aspirazione ed in modo da facilitare l’estrazione per la sua manutenzione. L’accessibilità alla sezione soggetta a pulizia è garantita da chiusure in materiale plastico facilmente apribili.
La pulizia del collettore dovrà avvenire mediante lavaggio con acqua e detergenti comuni o con getti di vapore (si rimanda al manuale di manutenzione del produttore per ulteriori dettagli).
Scheda elettronica
La scheda controlla e regola ogni funzione del filtro elettronico. È opportunamente protetta contro eventuali anomalie di funzionamento del filtro elettronico. Eroga tensione costante agli elettrodi al variare della tensione di alimentazione di rete (± 15%). Il trasformatore di alimentazione è costruito con avvolgimenti primario e secondario fisicamente separati ed avvolti su rocchetti distinti.
Griglia di ripresa
Il purificatore sarà dotato di griglia di ripresa, cornice ed alette di diffusione orientabili su ogni lato in materiale sintetico ABS, versione HTA in colore bianco RAL 9003. O in alternativa, sarà dotato di griglia di ripresa in metallo, colore RAL 9003, di dimensione 600x600, perfettamente adattabile ai controsoffitti standard e senza parti in sovrapposizione.
Ulteriori caratteristiche tecniche
• Portata d'aria compresa tra 450 e 600 mc/h;
• Rumorosità massima max 60 dBA;
• Potenza assorbita indicativa 100W
Edifici interessati
CEA 23A - I.I.S.S. "Xxxxxxxx Xxxx / Xxxx Xxxxxx" - Xxx Xxxxxx 00 – Genova
XXX 00X - X.X.X.X. "Xx Xxxx Xxxxxxxx / Xx Xxxxx Xxxxxxxx" - Xxx Xxxxxxxxx Xxxxxxx 00 - Xxxxx (XX) CEA 144A - I.I.S.S. "Einaudi L./Casaregis G./Galilei G." - Piazza Xxxxxxxx Xxxxxxxx 5 – Genova
CEA 22A - I.I.S.S. "Xxxxxxxx Xxxx/Xxxx Xxxxxx" - xxx Xxxx Xxx 00 - Xxxxxx CEA 31A - Liceo "Xxxxxxx Xxxxx" - xxx Xxxxxxx xx Xxx Xxxxxx 0 - Xxxxxx CEA 68A - Liceo "Xxxx Xxxxxx Xxxxxx " - xxx Xxxxxx 00 - Xxxxxx
CEA 75A - I.I.S.S. "Xxxxxx Xxxxxxxx" - Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx 0-0 - Xxxxxxx (XX) CEA 61A - I.I.S.S. "Xxxxxxx Xxxxxxxx" - Xxx xxxx Xxxxxx xx Xxxxxxxxxxx 0 - Xxxxxx CEA 73A - I.P.S.E.O.A. "Xxxx Xxxxx" - Largo Xxxxxxxxx Xxxxxxxx 5 - Genova CEA 10A - I.P.S.I.A. "Xxxxx Xxxxxxx" - xxx Xxxxxxxx 0 – Genova
XXX 00X - XXX 00X - X.X.X.X. "Xxxxx Xxxxxx - Xx Xxxxxxxx Xxxxxxxx X." - xxx Xxxx'Xxxxxxx - Xxxxxxxx (XX) CEA 146A - I.P.S.S.A. "Xxxxxxx Xxxx" Villa Xxxxx Xxxxxxx - xxx Xxx 00 - Xxxxxx Prà
CEA 88A - Liceo "Xxxxxxx Xxxxxxxx" - xxx X.X. Xxxx 00 – Xxxxxxxx (XX)
Art. 39. Ventilconvettori
I ventilconvettori saranno del tipo a ventilatore centrifugo con motore elettrico asincrono, con singola batteria di scambio termico a 3 ranghi, munito di filtro elettrostatico attivo a piastre, idoneo per montaggio a terra (su piedini forniti dal produttore) e completo di mobile di copertura, comando automatico velocità con termostato elettronico, commutatore estate/inverno e sonda di minima per comando CB-AUT.
Mobile di copertura
Il mobile di copertura dovrà essere in materiale sintetico antiurto (ABS) o in lamiera d’acciaio zincata a caldo e preverniciata. La griglia di mandata dell’aria, in materiale sintetico, sarà di tipo reversibile ad alette fisse ed è posizionata sulla parte superiore.
Struttura interna portante
La struttura dovrà essere in lamiera zincata, spessore minimo 1 mm. La parete posteriore dovrà essere isolata con materassino, spessore minimo 3 mm, in polietilene a cellule chiuse classe M1.
Sistema filtrante attivo
Il filtro elettronico attivo a piastre sarà certificato secondo la norma UNI EN ISO 16890 con classe energetica A+ (Eurovent).
L’efficienza di filtrazione su particelle microscopiche inorganiche quali le polveri sottili PM10, PM2.5 e PM1, ed organiche quali ad esempio i batteri, i funghi, le muffe, i virus, fino al diametro di 0.1 µm, sarà certificata da un laboratorio indipendente secondo la norma internazionale UNI EN ISO 16890, con efficienze di filtrazione fino al 96% con riferimento alle particelle da 0.1 µm (MPPS).
L’aria aspirata attraversa prima un pre-filtro meccanico in grado di separare le particelle > di 50 µm (polvere, insetti, etc.).
Successivamente le particelle più piccole (50÷0.01 µm) vengono sottoposte ad un intenso campo ionizzante e polarizzante
Le particelle così caricate, attraversando il secondo stadio del filtro, vengono respinte dall’anodo e attratte dalle superfici di raccolta dove sono trattenute da un forte campo elettrico indotto.
Il sistema filtrante elettronico si compone di due elementi: il primo è un filtro elettronico attivo a piastre ed è applicato nella sezione aspirante dell'unità mentre il secondo è una scheda elettronica di comando e regolazione, fissata sulla struttura.
Tutti i collegamenti elettrici sono realizzati in fabbrica: l’installazione sarà perciò analoga a quella di un normale ventilconvettore.
Filtro elettronico attivo a piastre
L’elemento filtrante è composto da due sezioni: la prima è costituita da elettrodi ed elementi isolanti, formanti un telaio ionizzante autoportante solidale alla struttura del convettore, mentre la seconda è costituita da un insieme di speciali lamine in alluminio. Le sezioni sono inserite sopra alla griglia di aspirazione ed in modo da facilitare l’estrazione per la sua manutenzione. L’accessibilità alla sezione soggetta a pulizia è garantita da chiusure in materiale plastico facilmente apribili.
La pulizia del collettore dovrà avvenire mediante lavaggio con acqua e detergenti comuni o con getti di vapore (si rimanda al manuale di manutenzione del produttore per ulteriori dettagli).
Scheda elettronica
La scheda controlla e regola ogni funzione del filtro elettronico. È opportunamente protetta contro eventuali anomalie di funzionamento del filtro elettronico. Eroga tensione costante agli elettrodi al variare della tensione di alimentazione di rete (± 15%). Il trasformatore di alimentazione è costruito con avvolgimenti primario e secondario fisicamente separati ed avvolti su rocchetti distinti.
Gruppo ventilante
È costituito da ventilatori centrifughi a doppia aspirazione, con giranti in alluminio o materiale plastico bilanciate staticamente e dinamicamente, direttamente calettate sull’albero motore.
Motore elettrico
Motore di tipo monofase, regolabile con minimo tre velocità, montato su supporti elastici antivibranti e con condensatore permanentemente inserito, protezione termica interna a riarmo automatico, grado di protezione IP 20 e classe B.
Batteria di scambio termico
La batteria di scambio termico sarà del tipo a tre o quattro ranghi e dovrà essere costruita con tubi di rame ed alette in alluminio fissate ai tubi con procedimento di mandrinatura meccanica.
La batteria principale e l’eventuale batteria addizionale saranno dotate di due attacchi Ø 1/2” gas femmina. I collettori dovranno essere corredati di sfoghi d’aria e di scarichi d’acqua Ø 1/8” gas.
Le batterie saranno di tipo reversibile: il lato degli attacchi potrà perciò essere invertito in fase di montaggio in cantiere.
Bacinella raccolta condensa
Realizzata in materiale plastico e fissata alla struttura interna
Ulteriori caratteristiche tecniche
• Portata d'aria alla potenza massima: minimo 1200 mc/h;
• Riscaldamento: resa invernale (max) 6,5 kW
• Rumorosità massima (pressione acustica): max 60 dBA;
• Potenza assorbita massima 150W
Edifici interessati
CEA 143A - I.T.T.L. "San Giorgio" - Calata Darsena – Genova
CEA 69A - Liceo "Xxxx Xxxxxx Xxxxxx " - xxx Xxxxxxxxx Xxx 0 - Xxxxxx
CEA 45A - I.I.S.S. "Firpo E. - Buonarroti X." - xxx Xxxxxxxx 00-00 – Genova
Art. 40. Filtro elettrostatico attivo per ventilconvettori
Dove non si prevede la sostituzione dei ventilconvettori esistenti è prevista l’installazione di un filtro purificatore elettronico a piastre, fornito in kit di montaggio compatibile con i macchinari esistenti.
Il filtro elettrostatico sarà certificato secondo la norma UNI 11254 UNI EN ISO 16890 con classe energetica A+ (Eurovent).
L’efficienza di filtrazione su particelle microscopiche inorganiche quali le polveri sottili PM10, PM2.5 e PM1, ed organiche quali ad esempio i batteri, i funghi, le muffe, i virus, fino al diametro di 0.1 µm, è certificata da un laboratorio indipendente secondo la norma internazionale UNI EN ISO 16890, con efficienze di filtrazione fino al 96% con riferimento alle particelle da 0.1 µm (MPPS).
L’aria aspirata attraversa prima un pre-filtro meccanico in grado di separare le particelle > di 50 µm (polvere, insetti, etc.). Successivamente le particelle più piccole (50÷0.01 µm) vengono sottoposte ad un intenso campo ionizzante e polarizzante
Le particelle così caricate, attraversando il secondo stadio del filtro, vengono respinte dall’anodo e attratte dalle superfici di raccolta dove sono trattenute da un forte campo elettrico indotto.
Il posizionamento del filtro elettronico consente una manutenzione semplice ed efficace grazie all’utilizzo di un mobile di copertura ed un cassetto estraibile frontalmente perfettamente integrato.
Il filtro dovrà essere facilmente lavabile e non necessitare quindi di sostituzione periodica.
Nelle stagioni intermedie, ove non è richiesto il condizionamento/riscaldamento dell’ambiente, l’apparecchio funzionerà semplicemente come depuratore d’aria. L’incremento di altezza del ventilconvettore, a seguito del montaggio del filtro, dovrà essere contenuto entro 10 cm.
Edifici interessati
CEA 88A - Liceo "Xxxxxxx Xxxxxxxx" - xxx X.X. Xxxx 00 – Xxxxxxxx (XX)
Art. 41. Unità motocondensanti esterne per impianti VRF (Variant Refrigerant Flow)
L’unità motocondensante esterna per impianti VRF fornita dovrà essere idonea per sistemi a pompa di calore con fluido refrigerante R410A.
Sezione moto ventilante
L’unità sarà dotata di due ventilatori elicoidali ad espulsione orizzontale, funzionamento silenzioso, con griglia di protezione antiturbolenza posta sulla mandata orizzontale dell’aria, azionati da motore elettrico a corrente continua, brushless direttamente accoppiato, della potenza di 200W, funzionante a controllo digitale; portata d’aria pari a 182 m3/min.
Circuito frigorifero
Circuito frigorifero a R410A con distribuzione del fluido a due tubi, controllo del refrigerante tramite valvola d’espansione elettronica, olio sintetico, con sistema di equalizzazione avanzato; comprendente il ricevitore di liquido, il filtro, il separatore d’olio e la carica di refrigerante.
La modulazione del carico dovrà essere ottenuta tramite controllo automatico e dinamico non solo della portata ma anche della temperatura di evaporazione/condensazione del refrigerante con compensazione climatica.
Compressore
Compressore ermetico a spirale orbitante di tipo scroll: ottimizzato per l’utilizzo con fluido refrigerante R410A.
Dispositivi di sicurezza e controllo
Il sistema dovrà disporre di sensori di controllo per bassa e alta pressione, temperatura aspirazione refrigerante, temperatura olio, temperatura scambiatore di calore e temperatura esterna. Dovranno inoltre essere presenti pressostati di sicurezza per l'alta e la bassa pressione. L'unità sarà provvista di valvole di intercettazione (valvole Xxxxxxxx ) per l'aspirazione, per i tubi del liquido e per gli attacchi di servizio. Il circuito del refrigerante dovrà essere sottoposto a pulizia con aspirazione sotto vuoto di umidità, polveri e altri residui. Successivamente dovrà essere precaricato con il relativo refrigerante. Dovrà essere presente un microprocessore di sistema per il controllo e la regolazione dei cicli di funzionamento sia in riscaldamento che in raffreddamento, idoneo a gestire tutti i sensori, gli attuatori, i dispositivi di controllo e di sicurezza e gli azionamenti elettrici, nonché ad attivare automaticamente la funzione sbrinamento degli scambiatori
Ulteriori caratteristiche tecniche
• Potenzialità nominale in regime di raffreddamento pari a 28 kW e 31.5 kW in riscaldamento.
• Prestazioni: rapporto di efficienza energetica (EER) min. 3,4 e coefficiente di prestazione (COP) min. 3,78 alle seguenti condizioni: in raffreddamento temperatura interna 27°CBS/19°CBU, temperatura esterna 35°CBS, in riscaldamento temperatura interna 20°CBS, temperatura esterna 7°CBS/6°CBU, lunghezza equivalente del circuito 7,5 m, dislivello 0 m.
• Campo di funzionamento: in raffreddamento da –5°CBS a 46 ° CBS, in riscaldamento da – 20°CBU a 15,5° CBU.
• Dichiarazione di conformità alle direttive europee 89/336/EEC (compatibilità elettromagnetica), 73/23/EEC (bassa tensione) e 98/37/EC (direttiva macchine) fornita con l’unità.
• Livello di pressione sonora: non superiore a 55 dBA
• Alimentazione elettrica trifase 380 V, 50 Hz.
• Numero di unità interne collegate: minimo 4
Edifici interessati
CEA 37C – Convitto Nazionale "Xxxxxxxxxx Xxxxxxx" - xxx Xxxx Xxxxxxxx 0 – Genova
Art. 42. Unità interne canalizzabili per impianti VRF
Le Unità Interne per sistema VRF con fluido refrigerante R410A dovranno essere idonee per un montaggio da incasso in controsoffitto, ed avere le seguenti caratteristiche tecniche:
Struttura
Struttura in lamiera d’acciaio zincato rivestita di materiale termoacustico in fibra di vetro, equipaggiata di quattro staffe per il fissaggio; aspirazione sia dal basso sia dal lato posteriore della macchina con integrato filtro a rete in resina sintetica a lunga durata con trattamento antimuffa, lavabile.
La mandata sarà posta sul lato anteriore e l’aria sarà espulsa attraverso una canalizzazione fissa.
Possibilità di diluzione con aria esterna in percentuale pari al 15-20% del volume nominale di aria circolante, tramite aperture poste sui lati dell’unità.
Controllo e regolazione
• Valvola di laminazione e regolazione dell’afflusso di refrigerante con motore passo-passo, pilotata da un sistema di controllo a microprocessore con caratteristica PID (proporzionale-integrale- derivativa) che consenta il controllo della temperatura ambiente con precisione (scostamento di
+/- 0,5° C dal valore di set point), raccogliendo i dati provenienti dai termistori sulla temperatura dell’aria di ripresa, sulla temperatura della linea del liquido e sulla temperatura della linea del gas.
• Possibilità di impostazione della prevalenza o della portata da comando locale.
• Sonda di temperatura ambiente posta sulla ripresa dell’unità. In funzione delle effettive necessità deve essere possibile scegliere se utilizzare la sonda a bordo macchina o a bordo comando remoto a filo, ad essa connessa.
• Controllo remoto a filo con connessione bluetooth per gestione tramite applicazione dedicata su sistema operativo Android e iOS.
• Termistori temperatura dell’aria di ripresa, temperatura linea del liquido, temperatura linea del gas
Sezione moto ventilante
Ventilatore inverter tangenziale con funzionamento silenzioso e assenza di vibrazioni, a tre velocità impostabili, mosso da un motore elettrico monofase ad induzione direttamente accoppiato, dotato di protezione termica. Ottimizzazione del funzionamento del ventilatore impostando – tramite selettore a bordo macchina – la curva caratteristica più idonea alle perdite di carico nelle canalizzazioni dell’aria. Utilizzo di ventilatore DC control con maggiore efficienza e minor consumo.
Circuito termico
Lo scambiatore di calore in controcorrente sarà costituito da tubi di rame internamente rigati HI-XA ed alette in alluminio ad alta efficienza.
La pompa di sollevamento condensa DC inverter dovrà essere dotata di protezione a fusibile con prevalenza fino a 625 mm.
Ulteriori caratteristiche tecniche
caratteristica Aule 1 e 2 Convitto Colombo Aula 3 Convitto Colombo
Potenzialità nominale in regime di raffreddamento*
Potenzialità nominale in regime di riscaldamento*
7,1 kW 9 kW
8 kW 10 kW
portate aria | 21/18/15 m3/min | 23/19,5/18 m3/min |
prevalenza | 150/30 Pa | 150/40 Pa |
livello di pressione sonora | max: 33 dBA | max: 35 dBA |
livello di potenza sonora | 59 dBA | 61 dBA |
Alimentazione elettrica 220~240 V monofase a 50 Hz
* NOTA: le potenzialità nominali vanno riferite alle seguenti condizioni: in raffreddamento temperatura interna 27°CBS/19°CBU, temperatura esterna 35°CBS, in riscaldamento temperatura interna 20°CBS, temperatura esterna 7°CBS/6°CBU, lunghezza equivalente del circuito 7,5 m, dislivello 0 m.
Dichiarazione di conformità alle direttive europee 89/336/EEC (compatibilità elettromagnetica), 73/23/EEC (bassa tensione) e 98/37/EC (direttiva macchine) fornita con l’unità
Edifici interessati
CEA 37C – Convitto Nazionale "Xxxxxxxxxx Xxxxxxx" - xxx Xxxx Xxxxxxxx 0 – Genova
Art. 43. Unità interne per impianti VRF tipo split
Le Unità interne per sistema VRF con fluido refrigerante R410A per installazione a parete tipo split, dovranno avere le seguenti caratteristiche:
Mobile di copertura
Copertura in materiale plastico, totalmente amovibile dal corpo macchina per facilitarne l’installazione, dotata di isolamento termoacustico in polietilene espanso.
Nella parte posteriore saranno presenti le aperture per l’accesso agli attacchi del refrigerante e dello scarico condensa.
La mandata sarà dotata di meccanismo di movimentazione automatica del deflettore con chiusura automatica al momento della disattivazione dell’unità. Il deflettore dovrà essere smontabile per la pulizia.
Sezione moto ventilante
Ventilatore tangenziale con motore elettrico direttamente accoppiato, regolazione a gradini, funzionamento silenzioso e assenza di vibrazioni.
Circuito termico
Lo scambiatore di calore sarà costituito da tubi di rame internamente rigati ed alette in alluminio ad alta efficienza.
Controllo e regolazione
L’unità sarà dotata di una valvola elettronica di espansione/regolazione in grado di assicurare un funzionamento silenzioso in ogni condizione di funzionamento, completa di motore passo-passo, pilotata da un sistema di controllo a microprocessore con caratteristica PID (proporzionale-integrale-derivativa), in grado di assicurare il controllo della temperatura ambiente con precisione.
La sonda di temperatura ambiente sarà posta sulla ripresa dell’unità. In funzione delle effettive necessità deve essere possibile scegliere se utilizzare la sonda a bordo macchina o a bordo comando remoto a filo, ad essa connessa.
Termistori temperatura dell’aria di ripresa, temperatura linea del liquido, temperatura linea del gas.
Filtro dell’aria in rete di resina lavabile.
Possibilità di impostare differenti angoli di mandata aria
Controllo remoto a filo con connessione bluetooth per gestione tramite applicazione dedicata su sistema operativo Android e iOS.
Ulteriori caratteristiche tecniche
• Potenzialità nominale in regime di raffreddamento 3,6 kW e in riscaldamento da 4 kW, alle seguenti condizioni: in raffreddamento temperatura interna 27°CBS/19°CBU, temperatura
esterna 35°CBS, in riscaldamento temperatura interna 20°CBS, temperatura esterna 7°CBS/6°CBU, lunghezza equivalente del circuito 5 m, dislivello 0 m.
• Portate d’aria 9,8/7 m3/min
• livello di pressione sonora: max: 38,5 dBA
• livello di potenza sonora: 55 dBA
• Alimentazione elettrica: 220~240 V monofase a 50 Hz.
Edifici interessati
CEA 37C – Convitto Nazionale "Xxxxxxxxxx Xxxxxxx" - xxx Xxxx Xxxxxxxx 0 – Genova
Art. 44. Recuperatori di calore
Le unità di recupero calore dovranno essere del tipo in controcorrente con by-pass automatico incluso. I ventilatori dovranno essere del tipo “plug fan” con motore EC brushless.
L’unità dovrà essere dotata di filtri ottenuti con celle filtranti ondulate in fibra sintetica classe G4.
• Portata d’aria nominale: minimo 450 m3/h
• Pressione statica utile: 100 Pa
• Potenza nominale: max 180 W
• Alimentazione elettrica: 220~240 V monofase a 50 Hz.
Edifici interessati
CEA 37C – Convitto Nazionale "Xxxxxxxxxx Xxxxxxx" - xxx Xxxx Xxxxxxxx 0 – Genova
Art. 45. Canalizzazioni di distribuzione aria ad effetto induttivo
Le canalizzazioni microforate ad effetto induttivo saranno realizzate in lamiera di acciaio zincata dello spessore da 0,8 a 1 mm.
Il diametro della canalizzazione e la distribuzione delle perforazioni dovranno essere stabiliti dal produttore in base a calcoli specifici e a modelli di flusso ottenuti valutando i dati dimensionali degli ambienti in cui andranno inserite le canalizzazioni.
L’Impresa dovrà ottenere da parte del costruttore una garanzia totale sulla buona diffusione dell’aria; a questo scopo esso dovrà comunicare al costruttore tutti i dati occorrenti (eventualmente anche i disegni di montaggio). La selezione avverrà in modo da ottenere nella zona d’occupazione una velocità dell’aria compresa fra 0.12 e 0.20 m/s, secondo la destinazione del locale.
Edifici interessati
CEA 37C – Convitto Nazionale "Xxxxxxxxxx Xxxxxxx" - xxx Xxxx Xxxxxxxx 0 – Genova
Nota relativa all’intervento di realizzazione di un impianto VMC presso il Convitto Nazionale “X. Xxxxxxx”
Per una migliore comprensione e descrizione dell’intervento di realizzazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata per la climatizzazione delle nuove aule realizzate presso il Convitto Nazionale “Xxxxxxxxxx Xxxxxxx” di via Bellucci in Genova, si allegano al presente documento alcuni elaborati grafici redatti dall’xxx. Xxxxx Xxxxxxxxx, con studio in Genova, che ne ha gentilmente concesso l’uso alla Città Metropolitana di Genova con spirito di collaborazione professionale, e sulla base dei quali è stato redatto il progetto esecutivo dell’intervento al Convitto “X.Xxxxxxx”.
AULA 1
XXXX 0
XXXXXXXX
XXXX 0
PROGETTO Nuovi impianti al servizio di 3 aule | TAVOLA Pianta e locali | DATA Luglio 2020 | REVISIONE 00 | SCALA TAVOLA 1:200 1 |
INDIRIZZO Xxx Xxxxxxxx 0, Xxxxxx | COMMITTENTE Convitto X. Xxxxxxx | PROGETTISTA xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx -xxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxx.xx -3474756579 Ordine Ingegneri Genova n°9934A |
CANALE
di ripresa
termostato
AULA 1 AULA 2
U.I. 1260 m3/h U.I. 1260 m3/h
INGRESSO
U.I. SPLIT 580 m3/h
500x250
canale microforato DN315
termostato
6,50 m
canale microforato DN315
6,50 m
termostato
termostato
AULA 3
U.I. 1380 m3/h
canale microforato DN315
UNITA' ESTERNA
RECUPERATORI
11,00 m
500 m3/h
CANALI DN200
acciaio zincato spiroidale coibentato
CANALI DN200
acciaio zincato spiroidale
non coibentato
LEGENDA
mandata ripresa
aria esterna espulsione
PROGETTO Nuovi impianti al servizio di 3 aule | TAVOLA Schema impianti meccanici | DATA Luglio 2020 | REVISIONE 00 | SCALA TAVOLA 1:200 2 |
INDIRIZZO Xxx Xxxxxxxx 0, Xxxxxx | COMMITTENTE Convitto X. Xxxxxxx | PROGETTISTA xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx -xxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxx.xx -3474756579 Ordine Ingegneri Genova n°9934A |
ESPULSIONE VMC ARIA ESTERNA VMC
5,20 m
5,90 m
altezza macchine
altezza sotto trave
altezza interna
5,60 m
AULA 1 AULA 2
PROGETTO Nuovi impianti al servizio di 3 aule | TAVOLA Sezione longitudinale | DATA Luglio 2020 | REVISIONE 00 | SCALA TAVOLA 1:50 3 |
INDIRIZZO Xxx Xxxxxxxx 0, Xxxxxx | COMMITTENTE Convitto X. Xxxxxxx | PROGETTISTA xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx -xxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxx.xx -3474756579 Ordine Ingegneri Genova n°9934A |
CANALE MICROFORATO
GRIGLIA DN200 INGRESSO ARIA ESTERNA TRAMITE FORO NEL VETRO
5,90 m
GRIGLIA DN200 ESPULSIONE ARIA TRAMITE FORO NEL VETRO
0,85 m
Termostato e controllo VMC
4,01 m
Unità esterna
PROGETTO Nuovi impianti al servizio di 3 aule | TAVOLA Sezione aula 1 | DATA Luglio 2020 | REVISIONE 00 | SCALA TAVOLA 1:50 4 |
INDIRIZZO Xxx Xxxxxxxx 0, Xxxxxx | COMMITTENTE Convitto X. Xxxxxxx | PROGETTISTA xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx -xxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxx.xx -3474756579 Ordine Ingegneri Genova n°9934A |
PROGETTO Nuovi impianti al servizio di 3 aule | TAVOLA Vista 3D degli impianti | DATA Luglio 2020 | REVISIONE 00 | SCALA TAVOLA 5 |
INDIRIZZO Xxx Xxxxxxxx 0, Xxxxxx | COMMITTENTE Convitto X. Xxxxxxx | PROGETTISTA xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx -xxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxx.xx -3474756579 Ordine Ingegneri Genova n°9934A |
PROGETTO Nuovi impianti al servizio di 3 aule | TAVOLA Vista sistema di distribuzione | DATA Luglio 2020 | REVISIONE 00 | SCALA TAVOLA 6 |
INDIRIZZO Xxx Xxxxxxxx 0, Xxxxxx | COMMITTENTE Convitto X. Xxxxxxx | PROGETTISTA xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx -xxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxx.xx -3474756579 Ordine Ingegneri Genova n°9934A |
22,78 m
3,84 m
AULA 1
XXXX 0
XXXXXXXX
XXXX 0
5,90 m
1,07 m
3,00 m
4,01 m
raccordo a pluviale esistente
raccordo a pluviale esistente
AULA 1
XXXX 0
XXXXXXXX
XXXX 0
raccordo a pluviale da ripristinare
PROGETTO Nuovi impianti al servizio di 3 aule | TAVOLA Vista sistema di scarico condensa | DATA Luglio 2020 | REVISIONE 00 | SCALA TAVOLA 7 |
INDIRIZZO Xxx Xxxxxxxx 0, Xxxxxx | COMMITTENTE Convitto X. Xxxxxxx | PROGETTISTA xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx -xxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxx.xx -3474756579 Ordine Ingegneri Genova n°9934A |