PATTO PER IL SUD - ABRUZZO
Allegato 1
PATTO PER IL SUD - ABRUZZO
Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020
MANUALE DELLE PROCEDURE DI GESTIONE
VERSIONE 1.1
Febbraio 2019
SOMMARIO
2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 3
2.1. Norme di riferimento nazionali 3
2.2. Norme di riferimento regionali 5
3. STRUTTURA DEL SISTEMA E SOGGETTI COINVOLTI 6
3.1. Responsabile dell’Attuazione del Patto per l’Abruzzo FSC 2014 - 2020 10
3. 2. Struttura di supporto all’attuazione del Patto – Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo 10
3.3. Organismo di Certificazione 12
3.4. Responsabile Unico dell’Attuazione (RUA) 13
3.5. Referente per la Comunicazione 14
3.6. Soggetto attuatore e Responsabile Unico di Progetto (Responsabile dell’Intervento) 15
4. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI 16
5. MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI 17
5.1. Tipologie e titolarità degli interventi 17
5.2. Oneri del soggetto attuatore 18
5.3. Revoche - Definanziamenti 21
7. MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO 22
8. OBBLIGHI DI INFORMAZIONE 24
9.1. Controlli di primo livello 25
9.2. Schema dei controlli di 1° livello 29
9.3. Trasmissione delle informazioni all’OdC 31
9.4. Gestione delle irregolarità 32
10. MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI 35
1. PREMESSA
Il presente Manuale delle procedure (in avanti Manuale) ha la finalità di informare le attività di programmazione, riprogrammazione e gestione del Patto per il Sud – MasterPlan Abruzzo, alimentate dalle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (in avanti FSC) assegnate con deliberazioni del CIPE nn. 25 e 26 del 2016 e aggiornate con deliberazione del CIPE n. 26 del 2018, per il periodo 2014 – 2020.
Attraverso tali risorse, ed in aggiunta a quelle derivanti da altre fonti pubbliche e private, si intendono perseguire gli obiettivi strategici di sviluppo e coesione socio economica nel territorio regionale, individuati nell’ambito di quelli definiti con le suddette deliberazioni del CIPE.
In particolare, sulle 6 Aree Tematiche individuate dalla deliberazione CIPE n. 25/2016, la Regione Abruzzo ha inteso concentrare gli investimenti nelle seguenti
- Infrastrutture;
- Ambiente;
- Sviluppo Economico ed Agricoltura;
- Turismo, Cultura e Valorizzazione delle Risorse Naturali.
Nell’ambito di tali Aree Tematiche sono stati individuati i Temi Prioritari e le linee di azione che contengono, al loro interno, gli interventi e le operazioni finanziate.
La finalità del presente manuale è, pertanto, quella di assicurare la corretta gestione delle risorse assegnate al Fondo nel rispetto della normativa amministrativa e contabile, nazionale e regionale, e secondo i principi di buona gestione finanziaria.
Il presente documento è redatto in ossequio al disposto delle deliberazioni del CIPE nn. 25 e 26 del 2016 e n. 26 del 2018 nonché delle circolari del Ministro della Coesione Territoriale n. 1/2017 e della Presidenza Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Coesione n. 1/2018, nonché a corredo delle disposizioni del Sistema di Gestione e Controllo (di seguito “Xx.Xx.Xx.”) del FSC 2014 - 2020 adottato dalla Giunta regionale con deliberazione del 13/12/2018, n. 967, definendo procedure e metodologie per la gestione ed attuazione delle iniziative finanziate con il FSC 2014 – 2020.
2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
Il contesto normativo di riferimento del FSC della Regione Abruzzo per il periodo 2014 - 2020 è essenzialmente riconducibile alle disposizioni impartite dal CIPE e da altri atti normativi di emanazione nazionale e regionale, in coerenza con la normativa e i regolamenti comunitari in materia di Fondi strutturali e di investimento (di seguito “Fondi SIE”) dell’Unione europea.
2.1. Norme di riferimento nazionali
- legge n. 241/90 e ss.mm.ii.;
- decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) n. 445/2000 recante "Disposizioni legislative in materia di documentazione amministrativa;
- decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 recante: “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”;
- decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, e in particolare l’articolo 4, il quale dispone che il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di cui all’articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003) e successive modificazioni, sia denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione
(FSC) e finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese;
- decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 che, all’articolo 7, commi 26 e 27, attribuisce al Presidente del Consiglio dei Ministri la gestione del FAS (ora FSC) e la facoltà di avvalersi per tale gestione del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS), ora istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) e denominato Dipartimento per le politiche di coesione (DPC) con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 15 dicembre 2014, in attuazione dell’articolo 10 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125;
- decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 che, all’articolo 10, ha ripartito le funzioni relative alla politica di coesione tra il citato DPC e l’Agenzia per la coesione territoriale;
- decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25 febbraio 2016 recante la delega di funzioni al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, prof. Xxxxxxx Xx Xxxxxxxx e visto in particolare l’articolo 2 del medesimo DPCM, con il quale viene delegato al Sottosegretario l'esercizio delle funzioni di coordinamento, indirizzo, promozione d'iniziative, anche normative, vigilanza e verifica, nonché ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, relativamente alla materia delle politiche per la coesione territoriale, per il cui esercizio lo stesso Sottosegretario si avvale del citato DPC;
- legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) ed in particolare il comma 6 dell’articolo 1, che individua le risorse del FSC per il periodo di programmazione 2014 - 2020 destinandole a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, secondo la chiave di riparto 80 per cento nelle aree del Mezzogiorno e 20 per cento in quelle del Centro - Nord;
- legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), comma 703 dell’articolo 1, il quale prevede che, ferme restando le vigenti disposizioni sull'utilizzo del FSC, prescrive ulteriori norme per l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di programmazione 2014 - 2020; in particolare le lett. b) e c) del predetto comma 703, prevedono che siano individuate dall’Autorità politica per la coesione, in collaborazione con le Amministrazioni interessate e sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, le aree tematiche nazionali e i relativi obiettivi strategici, e che il CIPE disponga, con propria delibera, una ripartizione della dotazione finanziaria del FSC iscritta in bilancio tra le diverse aree tematiche nazionali; per ciascuna area tematica nazionale sono progressivamente definiti, da parte di una Cabina di regia composta da rappresentanti delle amministrazioni interessate e delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, piani operativi da sottoporre al CIPE per la relativa approvazione, articolati in azioni ed interventi che rechino l’indicazione dei risultati attesi e dei soggetti attuatori, in sinergia con la Strategia di specializzazione intelligente nazionale e con dotazione complessiva da impiegarsi per un importo non inferiore all'80 per cento per interventi da realizzare nei territori delle regioni del Mezzogiorno;
- decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 25 febbraio 2016, con la quale è stata istituita la Cabina di regia;
- deliberazioni del CIPE nn. 12, 34, 40 e 47 dell’anno 2014; nn. 5, 7, 32, 33, 39, 65, 66, 72, 73, 97,
98, 100, e 102 dell’anno 2015 e nn. 1, 3, 4, 5 e 9 dell’anno 2016 che assegnano risorse per un importo complessivo di 6.287,1 milioni di euro;
- deliberazioni del CIPE nn. 25 e 26 del 2016 che ripartiscono le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione per il ciclo di programmazione 2014 – 2020 tra le aree tematiche e tra le Amministrazioni centrali e regionali;
- deliberazione CIPE n. 26/2018 che aggiorna il quadro finanziario, il limite temporale dell’articolazione finanziaria (fissato al 2025), il termine per l’assunzione delle obbligazioni
giuridicamente (fissato al 2021), le modalità di riprogrammazione delle economie e le modalità di assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti;
- Circolari in tema di monitoraggio del MEF – IGRUE del 30 aprile 2015 n.18, e Circolare del 28 febbraio 2017 n.10;
- Circolare del Ministro della Coesione Territoriale n.1 del 05 maggio 2017 “Fondo Sviluppo e coesione 2014-2020-Adempimenti delibere CIPE n. 25 e 26 del 10 agosto 2016. Piani operativi/Piani stralcio e Patti per lo sviluppo. Governance, modifiche e riprogrammazioni di risorse, revoche, disposizioni finanziarie.”;
- Linee Guida di cui alla circolare dell’Agenzia per la Coesione territoriale prot. AlCT 5514 - 15/06/2017 “Delibera CIPE 25/2016 del10/08/2016 di riparto del Fondo Sviluppo e Coesione 2014- 2020. Linee Guida per le attività di verifica sui fondi FSC 2014-2020 (Delibera CIPE 25/2016);
- Decreto del Presidente della Repubblica n. 22 del 5/02/2018, "Regolamento recante i criteri sull'ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020".
2.2. Norme di riferimento regionali
Il contesto normativo regionale raccoglie l’insieme delle disposizioni emanate dall’Esecutivo regionale al fine di adeguare alle specificità del territorio e del tessuto socio economico regionali, la strategia e gli indirizzi delle fonti nazionali; di seguito si indicano i principali atti assunti ad oggi:
- deliberazione della Giunta regionale 20 maggio 2015, n. 393 per la istituzione di un Tavolo Permanente di confronto tra la Regione e le Parti Sociali;
- deliberazione della Giunta regionale 15 settembre 2015, n. 764, per la istituzione di un Gruppo di lavoro, coadiuvata da apposita struttura tecnica di supporto, deputato allo studio e proposizione delle iniziative maggiormente indicate per il rilancio produttivo ed economico della Regione Abruzzo, avuto particolare riguardo all’allora istruendo Masterplan per il Sud del Paese;
- deliberazione della Giunta regionale 22 dicembre 2015, n. 1084, con la quale è stato approvato il documento “MasterPlan Abruzzo – Patto per il Sud” trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’esame di competenza;
- deliberazione della Giunta regionale 31 dicembre 2015, n. 1135, con la quale si è proceduto ad approvare il documento “MasterPlan Abruzzo – Patto per il Sud”, rielaborato ed aggiornato alla luce delle comunicazioni formulate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- deliberazione della Giunta regionale 19 aprile 2016, n. 229, con la quale si è proceduto alla approvazione del documento “MasterPlan Abruzzo – Patto per il Sud”, nella sua ultima versione che innovando le precedenti versioni, prevede alcune riparametrazioni e l’inserimento di nuovi interventi;
- deliberazione della Giunta regionale 25 giugno 2016, n. 402, con la quale sono stati individuati il Responsabile Unico per l’attuazione del MasterPlan, i Soggetti attuatori degli interventi e il responsabile delle attività di comunicazione, nella persona della dott.ssa Xxxxxxxxx Xxxxxx, in servizio presso il Servizio Stampa della Giunta regionale;
- deliberazione della Giunta regionale 5 novembre 2016, n. 692 con la quale si è provveduto alla pianificazione finanziaria delle operazioni inserite nel Patto per il Sud – Abruzzo, apportando le opportune variazioni al bilancio finanziario gestionale 2016 – 2018 ed al relativo Documento tecnico di accompagnamento;
- deliberazione della Giunta regionale 5 novembre 2016, n. 693, con la quale, tra l’altro, si è proceduto a specificare le competenze del Responsabile Unico per l’attuazione del MasterPlan e dei Soggetti attuatori degli interventi che lo compongono, degli altri soggetti necessari alla verifica,
controllo e monitoraggio del Patto medesimo, nonché ad approvare il modello di convenzione attuativa;
- deliberazione della Giunta regionale 20 dicembre 2016, n. 863, con la quale sono state modificate alcune strutture regionali, individuate con precedente deliberazione n. 693/2016, responsabili per l’attuazione dei progetti inseriti nel Patto;
- deliberazione della Giunta regionale n. 34/2017, che specifica le iniziative ricomprese nell’ambito dell’intervento identificato con il codice PSRA / 44, in materia di difesa dal dissesto idrogeologico;
- deliberazione della Giunta regionale n. 217/2017, che propone la riprogrammazione dell’intervento identificato con il codice PSRA / 85 e definisce il quadro finanziario delle iniziative contemplate nell’intervento PSRA / 44;
- deliberazione della Giunta regionale n. 249/2017, che riprogramma l’intervento cod. PSRA / 15;
- deliberazione della Giunta regionale n. 418/2017, che individua le iniziative che ricevono le risorse derivanti dalla riprogrammazione dell’intervento cod. PSRA / 15 disposta con precedente dGr n. 249/2017;
- deliberazione della Giunta regionale n. 565/2017, che definisce il quadro finanziario degli interventi cod. PSRA / 43 e PSRA / 54;
- deliberazione della Giunta regionale n. 620/2017, che articola e dettaglia i progetti contemplati negli interventi cod. PSRA / 36, PSRA / 40, PSRA / 41 e PSRA / 46.
- deliberazione della Giunta regionale n. 397/2018 che individua l’Organismo di Certificazione;
- deliberazione della Giunta regionale n. 966/2018 che individua le strutture deputate ai controlli di primo livello.
- deliberazione della Giunta regionale n. 967/2018 che approva il Xx.Xx.Xx. del Patto;
3. STRUTTURA DEL SISTEMA E SOGGETTI COINVOLTI
L’attuale struttura amministrativa ed organizzativa della Giunta regionale è articolata in una Direzione Generale, Dipartimenti regionali, Servizi ed Uffici (Unità Organizzative), questi ultimi di livello non dirigenziale.
A seguito della riorganizzazione dell’apparato amministrativo regionale, disposta con legge regionale 26 agosto 2014, n. 35, la struttura amministrativa regionale si articola in una Direzione Generale - DRG, n.8 Dipartimenti regionali, a loro volta suddivisi in Servizi e Uffici (Posizioni Organizzative di livello non dirigenziale), n. 3 Servizi regionali in posizione autonoma dai Dipartimenti.
Gli otto Dipartimenti regionali (in grassetto quelli coinvolti nell’attuazione del Patto) sono:
- Direzione Generale;
- Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l'Europa - DPA;
- Dipartimento Risorse e Organizzazione - DPB;
- Dipartimento Governo del Territorio e Politiche Ambientali - DPC;
- Dipartimento Politiche dello Sviluppo Rurale e della Pesca - DPD;
- Dipartimento Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica - DPE;
- Dipartimento per la Salute e il Welfare - DPF;
- Dipartimento Sviluppo Economico, Politiche del Lavoro, Istruzione, Ricerca e Università -
DPG;
- Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio - DPH.
I tre Servizi regionali in posizione autonoma rispetto ai Dipartimenti sono:
- Servizio "Gabinetto di Presidenza" - GAB;
- Servizio "Autorità di Audit e Controllo Ispettivo Contabile" - ADA;
- Servizio "Avvocatura Regionale" - AVV.
Nell’ambito delle disposizioni adottate per l’implementazione del Patto, il Presidente della Regione è componente della Cabina di Regia Nazionale, mentre il Responsabile della Segreteria della Presidenza è componente del Comitato di Indirizzo e Coordinamento del Patto.
La Giunta regionale ha, inoltre, individuato il Responsabile Unico (regionale) per l’attuazione del Patto e ha attribuito al Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo (incardinato nell’ambito del Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l’Europa), il ruolo di supporto all’attuazione, con particolare riguardo alle funzioni di programmazione, riprogrammazione, monitoraggio e governance del Patto medesimo.
Le modalità e le procedure programmazione e di attuazione del Patto per il Sud – Abruzzo 2014 - 2020 fanno riferimento alle disposizioni contenute nella normativa di riferimento sopra richiamata, così come anche i Soggetti, che a vario titolo partecipano alla attuazione del Patto per il Sud – Abruzzo 2014 – 2020 (in avanti Patto).
L’architettura amministrativa regionale in generale, nonché l’associazione di Soggetti e funzioni dedicata all’attuazione del Patto, è volta a garantire che tutte le operazioni ivi contemplate siano tracciate attraverso procedure idonee a verificarne, in ogni stadio della loro implementazione, il rispetto delle procedure, delle competenze e delle attribuzioni previste dalla normativa.
Dal punto di vista organizzativo la Regione Abruzzo ha provveduto ad affidare ciascuna operazione finanziata nell’ambito del Patto alle rispettive strutture amministrative che articolano il Governo regionale; con deliberazione della Giunta regionale n. 693/2016, modificata con successiva deliberazione n. 863/2016, sono state individuate le Strutture regionali, competenti ratione materiae, per l’attuazione dei singoli progetti.
Ai sensi dell’assetto organizzativo in tal modo strutturato, il Presidente della Giunta regionale è investito delle funzioni di indirizzo politico – amministrativo e si avvale degli Uffici di diretta collaborazione e delle strutture amministrative incardinate nell’apparato regionale.
Attraverso una serie di provvedimenti si è provveduto alla organizzazione amministrativa regionale, in modo tale da assicurare il rafforzamento dell’apparato chiamato a dare attuazione al programma ed alle sue articolazioni, nella massima trasparenza, efficacia e tempestività operative; in tale ottica, come anticipato in precedenza, il Responsabile Unico per l’Attuazione del Patto (RUAP), individuato con deliberazione della Giunta regionale 25 giugno 2016, n. 402, è affiancato dal Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, nella persona del relativo Dirigente (delibera della Giunta regionale 26 giugno 2017, n. 330), così da assicurare il necessario supporto alle fasi attuative, programmatiche e di governance nell’impiego delle risorse FSC 2014 - 2020.
Il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, anche in raccordo con l’Organismo di Certificazione e i Responsabili di attuazione dei singoli interventi, si preoccupa di monitorare l’avanzamento dei singoli interventi e del Patto nel suo complesso e, qualora necessario, propone le istanze di riprogrammazione formulate dagli Organi di decisione politica.
Inoltre, si preoccupa di porre in essere tutte le iniziative più opportune per il superamento di eventuali criticità, al fine di garantire il rispetto dei tempi e degli obiettivi della programmazione regionale.
In sintesi, lo schema organizzativo della Regione Abruzzo per l’attuazione del Patto può essere come di seguito rappresentato:
- Responsabile Unico del Patto (in avanti RUAP), che si avvale del Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo;
- Organismo di Certificazione (in avanti OdC);
- Responsabile Unico per l’Attuazione (in avanti RUA), presso ciascuna struttura regionale competente ratione materiae.
La struttura di governance del Patto è descritta anche nel Sistema di Gestione e Controllo (Xx.Xx.Xx.) della Regione Abruzzo per il FSC 2014 – 2020 al quale si fa rinvio per ulteriori dettagli e del quale, in questa sede, si riporta di seguito lo schema sintetico:
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Politiche di Coesione
Agenzia
per la Coesione Territoriale
Ministero dell’Economia e delle Finanze -
RGS IGRUE
Comitato di Indirizzo e Controllo del Patto/Comitato di Sorveglianza
Regione Abruzzo
Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo
(supporto alla governance, coordinamento amministrativo, tecnico e contabile e monitoraggio)
Responsabile Unico per l’Attuazione del Patto
Organismo di Certificazione (Servizio Autorità di Certificazione)
Responsabile per la comunicazione
Dipartimenti Regionali competenti per materia
Uffici per i controlli di 1° livello
Dipartimenti Regionali competenti per materia
Uffici per i controlli di 1° livello
Dipartimenti Regionali competenti per materia
Uffici per i controlli di 1° livello
Responsabili degli strumenti attuativi (RUA/RdL)
Responsabili degli strumenti attuativi (RUA/RdL)
Responsabili degli strumenti attuativi (RUA)
Uffici di supporto e monitoraggio (RUA)
Referente per la comunicazione
Uffici di supporto e monitoraggio (RUA)
Uffici di supporto e monitoraggio (RUA)
SOGGETTI ATTUATORI
SOGGETTI ATTUATORI
SOGGETTI ATTUATORI
Figura n. 1 – Organigramma generale Patto per l’Abruzzo (FSC 2014 – 2020)
Legenda: | Organismi nazionali |
Organismi regionali | |
Organismi misti Stato – Regione | |
Altri Organismi |
3.1. Responsabile dell’Attuazione del Patto per l’Abruzzo FSC 2014 - 2020
Responsabile: xxx. Xxxxxx XXXXXXXXX
Dipartimento Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica - DPE
e – mail: xxx@xxxxxxx.xxxxxxx.xx pec: xxx@xxx.xxxxxxx.xxxxxxx.xx tel.: 000.0000000
Con deliberazione 25 giugno 2016, n. 402 e con successivo atto del 5 novembre 2016, n. 693, la Giunta regionale ha provveduto ad individuare il Responsabile Unico del Patto di nomina regionale, attualmente Direttore del Dipartimento Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica, quale referente per la Regione Abruzzo, presso le Amministrazioni centrali e presso il Comitato di Indirizzo e Controllo del Patto medesimo.
Per lo svolgimento di tutte le attività assegnate al Responsabile Unico, è prevista la collaborazione con gli Uffici della Programmazione che, storicamente ed istituzionalmente, si occupano della programmazione e gestione dei fondi FSC 2014 - 2020.
Pertanto, parte delle attività poste in capo al responsabile Unico sono di fatto delegate alla cura del Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, incardinato presso il Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l’Europa; tali attività sono essenzialmente quelle afferenti al supporto per le operazioni di monitoraggio, ivi comprese la predisposizione del sistema di gestione e controllo, ed al supporto per l’istruttoria tecnico, amministrativa e contabile delle operazioni; alla istruttoria e valutazione delle proposte di modifica del Patto, con riprogrammazione delle risorse residue (economie).
In definitiva, il ruolo del Responsabile Unico per l’Attuazione del Patto assume la valenza di sovrintendere e coordinare tutte le operazioni di natura gestionale e programmatica del Patto medesimo, in collaborazione con il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo e con i Responsabili di attuazione delle linee di azione del Patto.
3.2. Struttura di supporto all’attuazione del Patto – Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo
Responsabile: vacante – direttore ad interim
Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo – DPA 002 via Xxxxxxxx xx Xxxxx, n. 6
67100 – L’Aquila
e – mail: xxx000@xxxxxxx.xxxxxxx.xx pec: xxx000@xxx.xxxxxxx.xxxxxxx.xx tel.: 0000.000000
Con deliberazione del 9 maggio 2017, n. 249, la Giunta regionale, tra le altre disposizioni, ha provveduto ad affiancare alla figura del Responsabile Unico per l’Attuazione del Patto (RUAP), il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo - incardinato nell’ambito del Dipartimento della Presidenza e Rapporti con l’Europa -, quale Struttura istituzionalmente deputata alla programmazione e governance delle risorse FSC, in continuità con i passati cicli di programmazione. Il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo ha la funzione di assicurare il corretto e coordinato andamento delle operazioni, in maniera tale da massimizzarne le capacità di impatto nel rispetto degli indirizzi ed obiettivi strategici fissati. A tal fine svolgerà le funzioni di raccordo e coordinamento tra le strutture regionali e con le Amministrazioni centrali di riferimento.
In particolare, il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo supporta e coordina le attività sottese al monitoraggio poste in capo ai Responsabili di Linea ed ai Soggetti attuatori, assicurando che le
relative azioni vengano effettuate con la correttezza e tempestività necessarie, soprattutto riguardo al rispetto dei cronoprogrammi degli interventi, con evidenziazione delle situazioni di criticità (mancato avvio, o in ritardo di attuazione), per le quali proporre eventuali provvedimenti di risoluzione delle problematiche ovvero, nei casi più gravi, di revoca delle risorse.
In linea generale le verifiche condotte dal Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo sono volte a individuare gli interventi che si trovano in una delle seguenti condizioni:
- scostamento temporale superiore a 120 giorni rispetto alla previsione di cui al cronoprogramma inizialmente approvato, salvo aggiornamenti;
- mancata indicazione di incrementi nel costo realizzato degli interventi, per un tempo uguale o superiore a 10 mesi senza giustificato motivo.
Degli esiti della propria attività di verifica, il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo ne comunica le risultanze, oltre che al RUAP, ai rispettivi Responsabili di linea di azione (RUA) perché si attivino ad assumere le misure correttive ritenute più opportune ed efficaci.
Nello specifico, il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo supporterà il RUAP avendo cura di:
a. garantire l’efficace e tempestiva attuazione del Patto, in coordinamento e raccordo con il Responsabile Unico del Patto;
b. promuovere l’integrazione delle politiche di coesione territoriali, in stretto raccordo con le strutture competenti per materia e con il territorio;
c. svolgere, in raccordo con le strutture competenti per materia, le attività propedeutiche alla stipula degli APQ, stabilendo a tale scopo rapporti con le Amministrazioni centrali, ovvero alla definizione degli strumenti regionali di attuazione diretta;
d. garantire che, nel corso della loro implementazione, le operazioni finanziate vengano controllate attraverso un sistema di misure formato da indicatori adeguati alla tipologia ed alla natura dell’operazione stessa;
e. informare il RUAP sull’andamento delle singole operazioni e del Patto nel suo complesso, in modo da consentire a sua volta gli opportuni flussi informativi da e per il Comitato di Indirizzo e Controllo ed il Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
f. garantire l'esistenza di un sistema informatizzato di raccolta dei dati contabili relativi a ciascuna operazione attuata nell'ambito del Patto e assicura la raccolta dei dati relativi all'attuazione necessari per la gestione finanziaria, il monitoraggio e il controllo;
g. garantire che l’Organismo di Certificazione riceva tutte le informazioni necessarie in merito alle procedure seguite e alle verifiche effettuate in relazione alle spese ai fini della certificazione.
3.3. Organismo di Certificazione
Responsabile: dott.ssa Xxxxxxxx XXXXXX Dipartimento Risorse e Organizzazione – DPB Servizio Autorità di Certificazione – DPB 005 via Xxxxxxxx xx Xxxxx, n. 6
67100 – L’Aquila
e – mail: xxxxxxxx.xxxxxx@xxxxxxx.xxxxxxx.xx pec: xxx000@xxx.xxxxxxx.xxxxxxx.xx
tel.: 0000.000000
Con deliberazione del 12 giugno 2018, n. 397 la funzione della certificazione è affidata al Dipartimento Risorse ed Organizzazione – Servizio Autorità di Certificazione (OdC), al quale è demandatala responsabilità sulla corretta certificazione delle spese sostenute a valere sul FSC 2014
- 2020. In continuità con le procedure adottate nel ciclo FSC 2007 - 2013 e, comunque, tenendo conto delle principali innovazioni apportate nel periodo di programmazione FSC 2014 – 2020, l’OdC conduce attività di verifica sulla correttezza e fondatezza della spesa, documentale sulle operazioni connesse alla predisposizione delle domande di pagamento e certificazione della spesa come stabilito dall’art. 126 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 e dalla deliberazione CIPE n. 25/2016.
L’OdC inoltra le domande di trasferimento delle quote di FSC 2014 – 2020 al Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri: la prima quota, pari al 10% delle assegnazioni disposte a valere sull’FSC 2014 – 2020, è stata trasferita sulla base della semplice richiesta formulata dalla Regione Abruzzo; la quota successiva potrà essere richiesta dall’OdC al raggiungimento della soglia di costo del realizzato1 pari ad almeno il 5% dell’importo assegnato, quale risulta dai dati del monitoraggio valorizzati sulla Banca Dati Unitaria (BDU) e a condizione che sia stato attivato il Sistema di Gestione e Controllo verificato dall’Agenzia della Coesione Territoriale (ACT); i trasferimenti successivi sono condizionati al raggiungimento di ulteriori quote del 5% ciascuna dell’importo assegnato, sempre commisurate al costo del realizzato registrato sul sistema di monitoraggio.
L’OdC effettua le operazioni di certificazione della spesa riepilogata nelle attestazioni di spesa che ciascun Dipartimento interessato avrà cura di trasmettere al RUAP.
1 Il Manuale di Gestione Progetti (XXX.XXX.) quale documento tecnico operativo per le attività di monitoraggio del ciclo di programmazione FSC 2014 – 2020, definisce il costo del realizzato come “l’importo realizzato nell’anno e fornisce informazioni sull’avanzamento del progetto in termini economici” (§ 9.1.2.2, pag. 54 del Manuale Utente XXX.XXX.).
La definizione ricalca quanto già previsto nel ciclo di programmazione FSC 2007 – 2013, laddove, con il termine “costo del realizzato” è intesa la somma degli importi degli atti amministrativi di liquidazione secondo i rispettivi ordinamenti.
Nel caso di opere e lavori pubblici, coincide con la somma degli importi degli atti amministrativi di liquidazione delle seguenti due categorie di voci:
1) per i lavori, con l’importo del SAL liquidato;
2) per le somme a disposizione, con l’importo riconosciuto dall’atto amministrativo di liquidazione previsto da ciascun ordinamento.
Nel caso di acquisizione di beni e servizi, coincide con la somma degli importi degli atti amministrativi di liquidazione della spesa.
Nel caso di erogazione di finanziamenti e aiuti a imprese e individui coincide con la somma degli importi degli atti amministrativi di liquidazione.
Nel caso particolare degli aiuti a titolarità regionale, ai fini del trasferimento delle risorse FSC, per costo realizzato può intendersi l’importo, riconosciuto quale ammissibile, riportato nel verbale di accertamento delle spese sostenute redatto da parte delle commissioni preposte, laddove all’interno delle medesime sia presente un rappresentante del DPS indicato dalla direzione competente in materia di FSC.
In generale sono da considerarsi ammissibili2 tutte le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2014, a condizione che:
1. risultino sostenute a seguito di procedure conformi con le normative comunitaria, nazionale e regionale in materia fiscale e contabile e con le disposizioni in materia di contratti ed appalti pubblici, mercato e concorrenza, tutela ambientale e pari opportunità;
2. siano assunte nel periodo di vigenza del ciclo di programmazione FSC 2014 – 2020;
3. siano state effettivamente sostenute, riferite alle operazioni finanziate e corrispondenti ai relativi documenti di spesa e di pagamento.
Non sono comunque ammissibili spese che risultino finanziate attraverso altre fonti finanziarie, salvo che lo specifico progetto non preveda espressamente che l’intervento sia assicurato con una pluralità di fonti di finanziamento.
Per tutte le operazioni finanziate con le risorse del FSC 2014 – 2020 le obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV) devono essere assunte entro il termine ultimo del 31 dicembre 2021.
Il personale del Servizio Autorità di Certificazione per l’adempimento delle funzioni sopra riportate utilizza un proprio Manuale delle procedure e proprie check list adottati con Determinazione del Dirigente della funzione di Organismo di certificazione. Tali strumenti sono suscettibili di successive modificazioni in quanto devono tener conto di norme, orientamenti e sistemi in costante evoluzione a livello nazionale e comunitario.
3.4. Responsabile Unico dell’Attuazione (RUA)
Con deliberazione della Giunta regionale del 26 giugno 2017, n. 320 sono stati individuate le strutture regionali incaricate della concreta attuazione delle misure che articolano il Patto per l’Abruzzo; fatta salva diversa specificazione, il Responsabile amministrativo di ogni struttura (Dirigente) è investito della responsabilità attuativa (RUA) della misura assegnata (Responsabile della Linea – RdL), nonché, dello strumento predisposto per l’attuazione (Strumento di attuazione diretta ovvero, se del caso, APQ), con particolare riferimento alle azioni di istruttoria, coordinamento e controllo sulle operazioni finanziate.
Al fine di assicurare la separatezza delle funzioni, la responsabilità dei controlli di 1° livello viene attribuita a unità di personale e strutture distinte da quelle a cui è attribuita la responsabilità delle attività di attuazione.
Sono attribuite in capo al RUA le seguenti attività:
- predisposizione degli strumenti di attuazione dell’intervento (disciplinari, convenzioni, ecc.), coerentemente con gli indirizzi procedurali elaborati dal RUAP e dal Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo (Organismi di Programmazione), curandone i relativi adempimenti;
- garantire che le operazioni afferenti agli interventi finanziati siano conformi alla normativa nazionale, regionale e comunitaria;
- gestione dei rapporti con i soggetti attuatori;
- responsabilità inerente le sessioni di monitoraggio sullo stato di avanzamento fisico, procedurale e finanziario degli interventi, verificando che i Soggetti attuatori alimentino correttamente il sistema di monitoraggio in adempimento alle indicazioni ed alle scadenze fissate e procedendo, se del caso, anche direttamente in caso di inerzia e validando i dati inseriti;
- segnalare tempestivamente agli Organismi di Programmazione ogni criticità che possa compromettere il rispetto dei cronoprogrammi di spesa e procedurali;
2 L’ammissibilità delle spese è regolata anche dalle Linee guida per l’ammissibilità delle spese per il FSC 2014 - 2020.
- verificare il grado di attuazione delle iniziative da parte dei Soggetti attuatori, avendo particolare cura del rispetto delle tempistiche e delle procedure previste dal relativo strumento di attuazione;
- conservazione della documentazione dei progetti finanziati;
- analisi dei risultati derivanti dai controlli effettuati ed adozione delle opportune misure correttive in coerenza con gli indirizzi formulati dagli Organismi di Programmazione e/o dall’Organismo di Certificazione;
- accertamento delle irregolarità e segnalazione agli Organismi di Programmazione ed all’Organismo di Certificazione, con attivazione delle procedure di volte al recupero delle risorse indebitamente erogate;
- provvedere alle rettifiche, alle revoche e al recupero finanziario delle somme non dovute, dandone tempestiva comunicazione agli Organismi di Programmazione e di Certificazione;
- fornire i dati, le informazioni e gli elaborati al RUAP ed al Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo necessari per la predisposizione del Rapporto Annuale di Esecuzione;
- garantire il rispetto degli obblighi di informazione e pubblicità previsti dalla normativa vigente e dalla disciplina del FSC.
Inoltre, sulle operazioni di propria competenza e nel rispetto del principio di separazione delle funzioni, il RUA, per il tramite del Responsabile dei controlli di 1° livello, dispone le verifiche sui progetti finanziati, sulla scorta delle indicazioni ed indirizzi formulati dal RUAP. Tali controlli si svolgono sul 100% delle spese rendicontate dai Soggetti attuatori, fatta salva la possibilità per il RUA di adottare, in caso di elevata numerosità di operazioni da controllare e previa condivisione con il RUAP e dell’ Organismo di Certificazione, una metodologia di controllo su base campionaria.
Ai fini del controllo di 1° livello, vengono inoltre disposte verifiche in loco su operazioni con particolari criticità individuate secondo quanto indicato nel successivo Cap. 9.
3.5. Referente per la Comunicazione
Referente: dott.ssa Xxxxxxxxx XXXXXX
Dipartimento Presidenza e Rapporti con l’Europa – DPA Servizio Stampa – DPA 010
via Xxxxxxxx xx Xxxxx, n. 6 67100 – L’Aquila
e – mail: xxxxxx@xxxxxxx.xxxxxxx.xx pec: xxx000@xxx.xxxxxxx.xxxxxxx.xx tel.: 000.0000000
Al fine di conferire la massima trasparenza e visibilità alle attività sottese all’implementazione delle operazioni previste dall’FSC 2014 – 2020 è assicurata la comunicazione istituzionale da parte della Regione.
In tal senso la Giunta regionale, con deliberazione del 25 giugno 2016, n. 402, ha individuato il Referente della Comunicazione delle attività ed operazioni ricomprese nel MasterPlan Abruzzo – Patto per il Sud.
Inoltre, con deliberazione del 07 febbraio 2019, n.117, la Giunta ha approvato alcuni indirizzi per l’attuazione del Piano di Comunicazione riguardanti, tra l’altro, il limite massimo previsto per le spese di pubblicità e comunicazione (0,25 % per ogni intervento ripartito tra attività di disseminazione riservata alla Regione Abruzzo e attività riservata ai Soggetti attuatori) e i limiti di spesa per l’attuazione degli obblighi informativi (targhe permanenti) da parte dei Soggetti attuatori. Con tale
deliberazione è stato stabilito, altresì, che l’attività di informazione e comunicazione sarà curata dalla Regione Abruzzo in stretto raccordo con l’Agenzia per la coesione territoriale.
Le iniziative contemplate nel MasterPlan Abruzzo dovranno essere accompagnate, in ogni fase in cui si articolano – dalla programmazione alla fase realizzativa - da una forte azione di comunicazione rivolta, innanzitutto, all’opinione pubblica e, quindi, ai beneficiari effettivi e/o potenziali, nonché ai Soggetti attuatori degli interventi cofinanziati.
Il Referente della Comunicazione è, pertanto, incaricato di curare al massimo grado e attraverso i canali informativi ritenuti più efficaci e di più ampio utilizzo da parte dell’utenza, la diffusione delle informazioni inerenti le attività intraprese e da intraprendere sull’impiego delle risorse dell’FSC 2014
– 2020 e sulle correlative azioni e sul loro stato di realizzazione.
3.6. Soggetto attuatore e Responsabile Unico di Progetto (Responsabile dell’Intervento)
E’ l’Organismo (Ente pubblico o privato) responsabile dell’attuazione del progetto e che si identifica secondo della natura delle operazioni finanziate, nelle seguenti tipologie:
- per operazioni inerenti le opere pubbliche: le stazioni appaltanti/soggetti aggiudicatori;
- per studi, indagini e progettazioni relative ad opere pubbliche: l’Amministrazione che ne dispone l’esecuzione, affida la progettazione e ne sostiene le spese;
- per gli aiuti alle attività produttive e la ricerca: il soggetto responsabile dell’erogazione dei contributi ai destinatari finali (ad esempio: MISE; Regioni; Camera di Commercio) e titolare dell'Unità Previsionale di Base (UPB);
- per iniziative nel campo della formazione ovvero per le forme di incentivo o altre forme di intervento nel campo sociale: l’Amministrazione a cui spetta la titolarità della concessione e/o della decisione del finanziamento pubblico;
- per l’acquisto di partecipazioni azionarie e per il conferimento di capitale: il soggetto responsabile della assegnazione del capitale (ad esempio: MEF; Regione; Comune);
- per le acquisizioni di beni e servizi: l’Amministrazione che ne dispone acquisizione, ne sostiene le spese e ne controlla l’esecuzione.
La individuazione del Soggetto attuatore può avvenire in via diretta, attraverso previsioni esplicitate in documenti di programmazione, ovvero mediante procedure negoziali o selettive (APQ, Accordi di Programma, ecc.). Nel caso del Patto per l’Abruzzo i Soggetti attuatori sono stati individuati attraverso deliberazioni di programmazione della Giunta regionale e, nello specifico, con provvedimenti dell’Esecutivo regionale del 25 giugno 2016, n. 402, 20 dicembre 2016, n. 863, successivamente modificata con deliberazione del 26 giugno 2017, n. 320.
I compiti e gli adempimenti a carico del Soggetto attuatore sono illustrati dettagliatamente, a seconda delle tipologie di intervento, nei singoli atti (disciplinari, convenzioni ecc.) che regolano le modalità di attuazione degli interventi ed i rapporti con l'Amministrazione regionale.
Il Soggetto attuatore nomina un "Responsabile di intervento", che corrisponde al "Responsabile unico del procedimento" in materia di opere pubbliche, assumendo tutti gli obblighi e gli impegni ai fini dell'attuazione del progetto.
Oltre ai compiti definiti dalle disposizioni normative vigenti, quest’ultimo:
- pianifica il processo operativo teso alla completa realizzazione dell'intervento attraverso la previsione dei tempi, delle fasi, delle modalità e dei quadri economici e finanziari, adottando un modello metodologico di pianificazione e controllo riconducibile al project management;
- organizza, dirige, valuta e controlla l'attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell'intervento;
- pone in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dell'intervento nei tempi previsti e segnalando tempestivamente al RUA gli eventuali ritardi e/o ostacoli tecnici e/o amministrativi che ne dilazionano e/o ne impediscono l'attuazione;
- acquisisce il Codice Unico di Progetto (CUP) per ogni operazione dandone tempestiva comunicazione al RUA;
- previo accreditamento presso il Sistema di monitoraggio, aggiorna, con cadenza bimestrale i dati di monitoraggio relativi all’avanzamento finanziario, fisico e procedurale dell’intervento, mediante l’alimentazione del sistema informatizzato, assumendo la veridicità delle informazioni conferite. Il mancato adempimento degli obblighi di monitoraggio comporterà la sospensione dei pagamenti nei confronti del soggetto attuatore. In ogni caso, il soggetto attuatore dovrà corrispondere a ogni eventuale richiesta dell’Amministrazione regionale in materia di monitoraggio;
- a richiesta del RUA, o nel corso di procedimenti di verifica, elabora una relazione esplicativa, contenente la descrizione dei risultati conseguiti e le azioni di verifica svolte, comprensive di ogni informazione utile a definire lo stato di attuazione dell'intervento, nonché l'indicazione di ogni ostacolo amministrativo, finanziario o tecnico che si frapponga alla realizzazione dell'intervento e la proposta delle relative azioni correttive;
- nelle procedure di affidamento e nell'attuazione dell'intervento, assicura il rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale, anche in tema di tutela ambientale, informazione e pubblicità, pari opportunità, di legalità e tracciabilità dei flussi finanziari e rispetto delle regole sul mercato e la concorrenza;
- è tenuto a rispettare gli obblighi e gli adempimenti previsti nel provvedimento regionale di assegnazione del finanziamento e negli altri documenti regionali che disciplinano l'attuazione del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014 - 2020;
- attesta le spese eleggibili, sostenute e liquidate nel periodo di riferimento;
- istituisce e conserva il fascicolo di progetto contenente la documentazione tecnica, amministrativa e contabile in originale afferente all'intervento finanziato, rendendola disponibile in ogni momento per verifiche e controlli disposti dall'Amministrazione regionale e dagli altri soggetti incaricati, e conservandola fino al terzo anno successivo alla chiusura del Patto;
- è obbligato ad informare il pubblico circa il finanziamento a carico del FSC mediante l'esposizione di cartelloni e targhe esplicative permanenti.
4. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI
Ai sensi della normativa sancita dal CIPE, il Patto indica:
- le linee strategiche;
- gli strumenti e le risorse a disposizione;
- gli interventi prioritari da realizzare;
- il costo e le risorse ad esso destinate;
- la governance.
Le risorse assegnate con deliberazione CIPE n. 26/2016 alla Regione Abruzzo per il ciclo di programmazione 2014 – 2020 e programmate attraverso il Patto per il Sud – MasterPlan Abruzzo 2014 – 2020, ammontano ad € 753.400.000,00 e sono state destinate alle seguenti Aree Tematiche:
- Infrastrutture;
- Ambiente;
- Sviluppo economico e produttivo;
- Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali.
Le Aree Tematiche sono a loro volta declinate in n. 25 Temi Prioritari che ne specificano i contenuti ed in Linee di Azione che costituiscono il livello di aggregazione elementare delle singole operazioni finanziate.
Le eventuali successive modifiche ai Patti vengono concordate, ai sensi dell’art. 3.3 della delibera CIPE n. 26/2016, tra le Parti, su istruttoria del Dipartimento delle Politiche di Coesione, che ne verificherà la coerenza con gli indirizzi definiti nei documenti di programmazione nazionale e comunitari. Di tali modifiche sarà in ogni caso data informativa alla Cabina di Regia di cui all’art. 1, comma 703, lett. c), della legge n. 190/2014.
La Regione Abruzzo con deliberazione del 19 aprile 2016, n. 229, ha provveduto ad indicare gli interventi strategici che articolano il Patto e che impiegano, oltre alle citate risorse del FSC 2014 – 2020 assegnate con deliberazioni del CIPE nn. 25 e 26 del 2016, anche ulteriori fonti di finanziamento, nazionali e comunitarie, per un complesso di investimenti programmati pari a circa 1,5 miliardi di euro.
A seguito del verificarsi di diverse circostanze innovative rispetto all’epoca in cui è stato formulato il quadro degli interventi, la Giunta regionale ha adottato ulteriori provvedimenti, aventi natura di proposta al Comitato di Indirizzo e Controllo, per la rimodulazione/riprogrammazione di alcune iniziative e delle relative risorse, richiamate in precedenza (v §. norme regionali di riferimento).
Come già anticipato, i provvedimenti sopra indicati sono stati portati all’esame del Comitato di Indirizzo e Controllo che, da ultimo, nella seduta dell’8 marzo 2018 ha provveduto ad approvarli, prescrivendo, per talune proposte, alcune modifiche.
5. MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
5.1. Tipologie e titolarità degli interventi
Gli interventi finanziati dal FSC 2014 – 2020 sono distinti a seconda della natura delle operazioni, della loro tipologia e delle relative modalità attuative. Possono, pertanto, darsi i seguenti casi:
in base alla natura delle operazioni:
- operazioni inerenti la realizzazione di opere e infrastrutture pubbliche;
- operazioni inerenti l’erogazione di finanziamenti e/o servizi a singoli beneficiari;
- operazioni inerenti il sostegno allo sviluppo delle risorse umane.
In base alla tipologia delle operazioni:
- operazioni a titolarità regionale, che consistono in azioni nelle quali la Regione Abruzzo assume il ruolo di Soggetto attuatore e, in generale, anche quello di stazione appaltante; in tal caso il RUA assumerà tutti gli oneri ed obblighi propri del Soggetto attuatore, come di seguito specificati.
- operazioni a regia regionale, nelle quali la Regione conferisce ad un Soggetto esterno – di norma un altro Soggetto pubblico – il ruolo e la funzione di Soggetto attuatore e stazione appaltante, mediante un atto convenzionale di delegazione amministrativa intersoggettiva che disciplina impegni ed obblighi di ciascun sottoscrittore. L’individuazione del Soggetto attuatore avviene con atti deliberativi della Regione Abruzzo aventi carattere programmatico, ovvero attraverso procedure di selezione, ovvero in base a diposizioni di legge.
A seconda della modalità attuativa:
- operazioni inserite in strumenti di attuazione diretta (SAD), nelle quali ciascuna iniziativa è attuata senza il concorso e la condivisione con le Amministrazioni centrali di riferimento. Si tratta, in linea generale, di operazioni che, pur avendo un carattere strategico, questo è limitato al livello
regionale e, dunque, non si rende necessario ricorrere alla condivisione con le Amministrazioni centrali di riferimento.
- operazioni attuate mediante strumenti di cooperazione interistituzionale (Accordi di Programma Quadro rafforzati – APQ -, Contratti Istituzionali di Sviluppo – CIS -, ovvero altri strumenti analoghi), per le quali è richiesta una condivisione con le Amministrazioni centrali di riferimento a motivo della portata strategica che le contraddistingue.
Le attività connesse alla gestione delle singole operazioni – individuate attraverso atti e provvedimenti della Giunta regionale aventi carattere programmatico – assumono un rilievo fondamentale e, pertanto, su di esse è richiesta l’attivazione di misure opportune in grado di assicurarne la tracciabilità delle procedure seguite e la conservazione della relativa documentazione.
Fatto salvo il rispetto e l’ottemperanza alle norme comunitarie, nazionali e regionali, gli oneri posti in capo al Soggetto attuatore possono variare a seconda della tipologia di operazione; di seguito viene riportato il complesso dei principali adempimenti cui i Soggetti attuatori sono tenuti, indipendentemente dalle modalità attuative (SAD, APQ, altro), dalla tipologia delle operazioni cui si fa riferimento (a “titolarità” o a “regia”) e dalla natura delle stesse, facendo, beninteso, salve le innovazioni del quadro normativo che potrebbero comportare la necessità di introdurre adeguamenti.
Ciascun RUA provvede, mediante determina dirigenziale, alla definizione del rispettivo strumento di attuazione. Nel caso di SAD, le operazioni attribuite alla sua responsabilità attuativa sono formalmente inserite in un provvedimento in cui vengono specificati:
- le operazioni oggetto di finanziamento, corredate delle rispettive schede di monitoraggio XXX.XXX. (dunque dotate del codice unico di progetto - CUP);
- i cronoprogrammi di ciascun intervento, unitamente ad una breve relazione illustrativa ed agli obiettivi ed indicatori di realizzazione e di risultato;
- i soggetti attuatori di ciascun intervento ed il relativo atto di convenzione/concessione;
- le risorse distinte per fonte finanziaria e annualità.
La suddetta documentazione viene proposta dal Dirigente responsabile dello strumento e trasmessa al RUAP ed al Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, perché procedano alle verifiche:
- metodologiche (correttezza dei dati finanziari: coerenza tra risorse impiegate e risorse programmate;
- sulla corrispondenza tra gli interventi individuati e gli atti regionali di programmazione delle risorse, sia sotto il profilo dell’intervento che del Soggetto attuatore individuato;
- sulla presenza del codice di monitoraggio della procedura (codice comunicato dall’Ufficio di monitoraggio);
- sulla presenza, negli atti di concessione, del riferimento al rispetto del XX.XX.XX. o, comunque, degli obblighi a carico al Soggetto attuatore inerenti le modalità di rendicontazione, monitoraggio delle spese e controllo.
La documentazione relativa ad operazioni attuate tramite APQ verrà definita dall’Agenzia della Coesione Territoriale.
5.2. Oneri del soggetto attuatore
Il Soggetto attuatore, come detto sopra, è l’Organismo cui è affidato il finanziamento delle risorse per l’attuazione dell’intervento, mediante procedure di selezione del soggetto realizzatore (entità economica incaricata di produrre l’oggetto del finanziamento ovvero di fornire i beni e/o i servizi). Nel caso della Regione Abruzzo i Soggetti attuatori sono individuati attraverso atti della Giunta regionale (indicati nella parte normativa regionale) aventi natura programmatica.
Nelle operazioni a regia regionale, il Soggetto attuatore, per il tramite del suo legale rappresentante, sottoscrive i documenti che regolano i rapporti con la Regione per l’attuazione degli interventi finanziati. In linea generale, tali atti (disciplinari, convenzioni, ecc.), individuano i compiti e gli obblighi assunti dal Soggetto attuatore nei confronti dell’Amministrazione regionale.
Nello specifico, il Soggetto attuatore assume la diretta responsabilità dell’esecuzione dell’operazione, da realizzarsi conformemente al progetto approvato e alle eventuali variazioni che si rendesse necessario adottare, a condizione e nella misura in cui queste rientrino tra i casi previsti dalla normativa vigente (avuto particolare riguardo alle norme comunitarie, nazionali e regionali in materia di contratti pubblici) e nei rispettivi disciplinari/convenzioni (soprattutto per quanto concerne gli “accantonamenti” e gli “imprevisti”). Garantisce inoltre che nell’attuazione degli interventi siano rispettati i principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento e non discriminazione, trasparenza, e che la gestione delle risorse pubbliche assegnate avvenga nel rispetto dell’effettività della spesa, rideterminando, anche in autonomia, l’entità del finanziamento in considerazione delle eventuali economie generatesi o di altre entrate sopravvenienti.
Il Soggetto attuatore provvede alla nomina di un Responsabile Unico di Progetto (RUP), trasmette al RUA il provvedimento di approvazione del progetto finanziato, corredato di:
- scheda progetto e cronoprogramma fisico e finanziario;
- scheda CUP attribuita al progetto;
- riferimenti IBAN del conto di tesoreria, ovvero del x/x xxxxxxxx x/x xxxxxxx xxx xxxxx disporre gli accreditamenti a suo favore.
Nel caso in cui il Soggetto attuatore sia un Organismo di diritto privato, è richiesta la prestazione di garanzie, finalizzate al buon esito del finanziamento, attraverso la stipula di polizza fidejussoria, rilasciata ai sensi di legge, per un ammontare pari al 100% del finanziamento complessivo ed avente durata superiore di almeno mesi 3 rispetto alle previsioni del crono programma rimesso. La fidejussione deve prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all'eccezione di cui all’art. 1957, comma 2 del Codice Civile, nonché l’operatività della garanzia medesima entro 15 giorni a semplice richiesta scritta della Regione. La garanzia potrà essere svincolata in proporzione all’avanzamento finanziario. Lo svincolo completo può essere disposto solo a seguito dell’approvazione del collaudo, alla rendicontazione del 100% del finanziamento concesso e alla verifica da parte del RUA rispetto di tutto quanto prescritto dal disciplinare/convenzione.
Per il finanziamento delle spese generali (spese tecniche, di gara, consulenze, ecc.) il Soggetto attuatore dovrà prioritariamente avvalersi di risorse interne (quali progettazioni o risorse umane) alla propria organizzazione. In continuità con il precedente ciclo di programmazione dell’FSC 2007 – 2013, solo in via derogatoria, da motivarsi adeguatamente, l’Ente potrà avvalersi di professionisti esterni, restando fermo che, comunque, l'ammontare delle spese tecniche ammissibili al cofinanziamento del FSC per le attività di cui innanzi, non potrà eccedere il 6% e l’8% dell’importo di progetto, rispettivamente nelle opere di cui alla tipologia “B” (6%) ed alla tipologia “A” (8%), in coerenza con quanto stabilito in termini di grado di complessità delle opere, dal D.M. 17 giugno 2016 ed in conformità a quanto specificato con circolare del Presidente della Regione Abruzzo e del Responsabile dell’Organismo di Programmazione del PAR FSC 2007 – 2013, prot. n. RA/189416/SQ del 17 luglio 2015. Le eventuali somme erogate per compensi professionali eccedenti tali limiti di ammissibilità alle risorse FSC resteranno a carico del Soggetto Attuatore.
Il soggetto attuatore/Concessionario è impegnato ad inserire, nel quadro economico dell’opera, un importo, fino allo 0,25% di ogni copertura finanziaria, quale attività di comunicazione e promozione sul territorio dell’opera realizzanda.
Nella realizzazione dell’intervento, il Soggetto attuatore si impegna a:
- predisporre un sistema di contabilità separata per gli interventi finanziati a valere sul FSC;
- osservare le disposizioni comunitarie, nazionali e regionali vigenti relative sulle procedure amministrative e sull’ammissibilità delle spese;
- richiedere l’assegnazione del CUP (Codice Unico di Progetto) e del CIG (Codice Identificativo di Gara);
- rispettare la normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari, con particolare riguardo alle disposizioni che impongono l’utilizzo di conti correnti bancari o postali dedicati alle commesse pubbliche, ancorché in via non esclusiva, e la indicazione, nei bonifici bancari o postali del CIG e del CUP relativo all’investimento pubblico;
- rispettare gli obblighi e gli adempimenti previsti nell’atto di concessione/convenzione stipulato con la Regione Abruzzo con il quale è stato assegnato il finanziamento, nonché quanto disposto negli altri documenti regionali che disciplinano l’attuazione dell’FSC;
- conservare, come previsto dalla normativa vigente, la documentazione originale inerente la realizzazione dell’intervento e renderla disponibile ai fini delle attività di verifica e controllo;
- osservare rigorosamente gli obblighi informativi e di pubblicità secondo quanto stabilito dal presente Manuale;
- osservare il cronoprogramma procedurale e di spesa dell’intervento;
- comunicare tempestivamente al RUA ogni informazione riguardante le eventuali criticità che potrebbero causare ritardi nella realizzazione dell’intervento;
- garantire l’accesso a tutta la documentazione amministrativa, tecnica e contabile relativa all’intervento alle strutture competenti della Regione Abruzzo, ed a tutti gli Organismi deputati allo svolgimento di controlli sull’utilizzo delle risorse del FSC;
- attestare le spese effettivamente sostenute nel periodo di riferimento con presentazione di copia della documentazione amministrativa e contabile relativa all’operazione finanziata;
- aggiornare, con cadenza bimestrale, i dati di monitoraggio relativi all’avanzamento finanziario, fisico e procedurale dell’intervento, mediante l’alimentazione del sistema informatizzato XXX.XXX, adottato a tal fine dalla Regione Abruzzo, secondo le modalità e le istruzioni specificate dalle Autorità nazionali competenti in materia di monitoraggio degli interventi FSC 2014 - 2020, assumendosi la responsabilità in ordine alla veridicità delle informazioni conferite e con l’avvertenza che, il mancato adempimento degli obblighi di monitoraggio, comporterà la sospensione dei pagamenti;
- corrispondere a ogni eventuale richiesta dell’Amministrazione regionale in materia di monitoraggio. Inoltre, su richiesta del RUA, o nel corso di procedimenti di verifica, il Soggetto attuatore è inoltre tenuto a fornire ogni informazione ritenuta utile alla comprensione dello stato di avanzamento dell’operazione finanziata e delle eventuali criticità che ne rallentano la realizzazione e delle azioni poste in essere per la loro risoluzione.
Il Beneficiario inoltre, presenta al Responsabile della Linea di azione/RUA le richieste di trasferimento/rimborso delle spese sostenute, corredate delle schede riepilogative dei dati tecnici, amministrativi e contabili, in modo da consentire la verifica di tutte le transazioni finanziarie inerenti l’operazione finanziata.
Il RUA, riceve le richieste di rimborso delle spese sostenute dai Soggetti beneficiari, verifica la correttezza e la regolarità delle spese (attivando i controllori di 1° livello all’uopo individuati) ed assume le determinazioni di impegno e di liquidazione delle domande di rimborso dei Beneficiari, trasmettendole al Servizio Ragioneria, con richiesta di fornire copia conforme del mandato quietanzato.
Il Servizio Ragioneria, provvede all’emissione del mandato di pagamento e la Tesoreria Regionale rilascia copia conforme quietanzata del mandato di pagamento.
I medesimi obblighi, mutatis mutandis, insistono nel caso di operazioni a titolarità, con la differenza che gli adempimenti sopra descritti incombono direttamente sulla Struttura regionale e, in particolare, sul Responsabile della Linea di azione (RUA).
5.3. Revoche - Definanziamenti
In linea generale, il RUA esercita, previa diffida, il potere di revoca del finanziamento concesso in tutti quei casi in cui il Soggetto attuatore incorra in violazioni o negligenze gravi rispetto agli impegni sanciti nel disciplinare di convenzione/concessione, alle leggi ed ai regolamenti ed alle disposizioni amministrative vigenti.
Relativamente agli interventi che manifestino criticità legate all’impossibilità nell’avvio delle attività e/o nell’implementazione e la cui risoluzione non risulti compatibile con le esigenze temporali sancite nei cronoprogrammi, ovvero nei casi in cui viene meno o risulti gravemente alterata la finalità strategica che ha determinato il finanziamento dell’intervento stesso, il RUA può proporre il definanziamento dell’iniziativa con il recupero delle somme eventualmente versate.
Analogamente, il definanziamento può essere attivato qualora il RUA, in sede di verifiche condotte sull’operazione finanziata, riscontri una grave discordanza tra i dati dichiarati e l’effettivo stato di avanzamento delle opere, ovvero in caso di non corrispondenza tra l’iniziativa finanziata e quella effettivamente realizzata o in corso di realizzazione.
Riscontrati gli elementi che possono dar luogo alla revoca del finanziamento / definanziamento dal Patto, il RUA comunica al Soggetto attuatore l’avvio della procedura di definanziamento, assegnando un termine congruo, non superiore a 30 giorni a decorrere dalla ricezione della comunicazione, entro il quale il Soggetto attuatore può produrre controdeduzioni e memorie in forma scritta.
Sulla scorta dell’istruttoria condotta anche sugli eventuali elementi aggiuntivi prodotti dal Soggetto attuatore, il RUA può rilevare la non fondatezza delle ragioni che hanno determinato l’avvio del procedimento di revoca, adottando un apposito provvedimento di archiviazione; oppure, confermandosi i motivi che hanno originato l’avvio della revoca del finanziamento, il RUA adotterà un provvedimento di revoca parziale o totale – a seconda della gravità riscontrata - del finanziamento, dandone comunicazione al Soggetto attuatore.
Il provvedimento di revoca o di definanziamento contiene la definizione dei rapporti tra la Regione Abruzzo ed il Soggetto attuatore anche in relazione alle risorse già erogate. E’ fatto salvo, in ogni caso, il diritto della Regione Abruzzo all’esercizio di eventuali pretese risarcitorie nei confronti dei soggetti a cui sia imputabile l’inadempimento per i danni arrecati.
Inoltre, trattandosi di finanziamenti a valere sul FSC, gli interventi finanziati dal Patto sottostanno alle regole che disciplinano le ipotesi di sanzione/definanziamento previste dalle delibere CIPE n. 25 e n. 26 del 10 agosto 2016, come aggiornate dalla deliberazione CIPE n. 26 del 28 febbraio 2018 per gli interventi finanziati dal FSC 2014-2020 che presentano ritardi di attuazione rispetto agli obiettivi procedurali e di spesa. In particolare:
“Le obbligazioni giuridicamente vincolanti per l’affidamento dei lavori devono essere assunte entro il termine ultimo del 31 dicembre 2021 (Cfr. CIPE 26/2018). La mancata assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2021 comporta la revoca delle risorse assegnate ai relativi interventi […]. Qualora l’esito delle verifiche portasse ad accertare che il mancato rispetto degli obiettivi procedurali e di spesa si discosta per più del 25 % rispetto alle previsioni, sono definanziati gli interventi in fase di progettazione che presentano un ritardo. Per gli interventi in fase di realizzazione la sanzione è rappresentata dall’ammontare delle risorse in economia, comunque per un importo non inferiore al 10 % del valore dell’intervento.
A seguito di un rigoroso monitoraggio dei singoli interventi, l’Agenzia per la coesione territoriale, d’intesa con le amministrazioni di riferimento, in occasione della relazione annuale sullo stato di avanzamento, propone alla cabina di regia eventuali modifiche nella programmazione degli interventi, per tener conto della sanzione applicata e affinché possano essere valutate le necessarie iniziative per risolvere le criticità o rifinalizzare le risorse”.
6. ECONOMIE
Le economie maturate su ciascuna operazione, a qualunque titolo rinvenute (da ribassi d’asta, da minori spese sostenute, etc…), al netto degli accantonamenti di legge (es: imprevisti nella misura massima del 10%), vanno preliminarmente segnalate sul sistema di monitoraggio XXX.XXX.
Il RUA, accertate le economie (quali risultano dal quadro economico rimodulato dopo l’espletamento delle procedure di affidamento dei lavori) e verificata la loro registrazione sul sistema di monitoraggio XXX.XXX., procede al relativo disimpegno delle somme, mettendole a disposizione del RUAP per successivi impieghi. Potrà essere disimpegnato un importo pari alle economie di gara al netto dell’importo del 10%, calcolato sul finanziamento rideterminato, costituente accantonamento a ulteriore garanzia della realizzazione dell’intervento.
Il RUAP, per il tramite del Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, avrà cura di far istituire un apposito capitolo sul bilancio regionale nel quale far confluire le somme derivanti da economie (ribassi d’asta, economie finali, etc…, come sopra individuate). Le somme disimpegnate dal RUA potranno essere impiegate nell’esercizio finanziario successivo a quello in cui si è effettuato il disimpegno stesso.
Nella successiva fase attuativa, gli ulteriori importi che dovessero risultare disponibili a seguito di economie realizzate nelle varie fasi procedimentali e/o dell’utilizzo, anche parziale, dell’accantonamento del 10%, costituiranno detrazione in sede di rendicontazione finale e saranno oggetto di riprogrammazione da parte della Regione, nel rispetto delle procedure indicate dalle delibere CIPE nn. 25/2016 e 26/2016, come integrate dalla delibera CIPE 26/2018. In particolare la riprogrammazione delle economie accertate, anche anteriormente all’ultimazione dell’opera di riferimento, potrà essere proposta nel caso che l’intervento abbia raggiunto un avanzamento pari almeno al 90 per cento.
La riprogrammazione delle risorse disponibili (a qualsiasi titolo accertate) è ammessa in un’unica sessione annuale, da espletarsi nel mese di ottobre, a conclusione della sessione di monitoraggio di agosto. Sono fatti salvi i casi in cui, per ragioni di carattere straordinario di indifferibilità ed urgenza, debitamente motivati e documentati, è ammessa la riprogrammazione al di fuori della sessione annuale.
In ogni caso, la riprogrammazione delle somme oggetto di disimpegno, è sottoposta al vincolo di indisponibilità delle stesse nell’anno di riferimento, potendo queste venire reimpegnate solo nell’esercizio successivo.
Nei provvedimenti consequenziali alla riprogrammazione delle risorse (atti di concessione/convenzione), qualora e nella misura in cui vengano impiegate somme disimpegnate, dovrà farsi esplicito riferimento al fatto che l’utilizzo di tali risorse è procrastinato all’esercizio successivo.
Nel caso di compartecipazione finanziaria con più fonti di finanziamento, le economie verranno computate in misura proporzionale sulle medesime fonti.
7. MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO
Nelle operazioni a “regia”, il RUA, entro il termine stabilito nell’atto di concessione/convenzione, previa richiesta da parte del Soggetto beneficiario, dispone l’erogazione di un’anticipazione pari alla percentuale prevista nell’atto di concessione, in modo da garantire la necessaria liquidità al tempestivo avvio dei lavori.
Le ulteriori risorse saranno erogate, fino al raggiungimento del 90% finanziamento, in quote stabilite nell’atto di concessione e parametrate all’importo rideterminato al netto della prima anticipazione.
E’ facoltà del RUA valutare diversamente singoli casi relativi ad operazioni che, per la loro particolare natura, impegno finanziario, ovvero per altre ragioni, richiedano l’applicazione di modalità di erogazione finanziaria difformi da quelle sopra descritte. Resta, comunque, inteso che eventuali
trattamenti derogatori, dovranno trovare apposita e specifica previsione nell’atto di concessione, il quale dovrà, se del caso, subire le opportune modifiche.
Le erogazioni successive alla prima avverranno a seguito di richiesta da parte del Soggetto attuatore, corredata di idonea documentazione (fatture quietanzate o documentazione avente medesimo valore probatorio), che attesti l’utilizzo di almeno il 75% delle somme già anticipate.
Nel caso di operazioni che, oltre alle risorse FSC 2014 – 2020, godono di cofinanziamento, nella richiesta di erogazione successiva alla prima, il Soggetto attuatore dovrà evidenziare la spesa complessivamente sostenuta, distinguendo la quota a carico dell’FSC dalle altre diverse fonti che concorrono al finanziamento complessivo dell’operazione.
Ai fini dell'accesso alle rate successive, tutta la spesa dovrà rispettare le condizioni di cui al punto precedente. Ciascuna rata di liquidazione sarà calcolata pro quota, secondo le percentuali sopra indicate, in relazione all’importo ammesso a finanziamento sul FSC e sulla base della rendicontazione prodotta.
All’esito positivo dell’istruttoria amministrativa di propria competenza e del controllo di primo livello da parte del relativo addetto, il RUA dispone la liquidazione a favore del Soggetto attuatore.
E’ ammissibile il rimborso al Soggetto attuatore di quote relative a fatture non ancora pagate; il Soggetto attuatore è tenuto comunque a trasmettere al RUA tali fatture non quietanzate, unitamente alla rendicontazione, come sopra descritta, ed alla tempistica entro la quale le fatture stesse verranno quietanzate. Le fatture non quietanzate concorrono a determinare la soglia per la liquidazione al Soggetto attuatore, a condizione che la tempistica per il loro perfezionamento sia formalmente contemplata nel provvedimento di liquidazione e la relativa documentazione trasmessa al RUA.
Il saldo del finanziamento, pari al 10%, viene erogato ad avvenuta approvazione del collaudo finale ed a seguito della rendicontazione finale e complessiva delle spese oggetto di finanziamento, unitamente all’attestazione, a firma del RUP, dell’avvenuto e completo espletamento del progetto e delle eventuali varianti apportate ad esso. Il Soggetto attuatore è tenuto alla presentazione della documentazione indicata nell’atto di concessione/convenzione; in carenza di indicazione specifiche in quest’ultimo, la documentazione per l’erogazione del saldo è la seguente:
- quadro economico finale dell’intervento;
- per le opere pubbliche: certificato di collaudo/certificato di regolare esecuzione con gli estremi di approvazione; per operazioni inerenti acquisizione di beni e servizi: certificato di conformità con gli estremi di approvazione;
- attestazione di regolare esecuzione;
- certificato di ultimazione delle prestazioni;
- provvedimento di approvazione del certificato di collaudo;
- copia dei provvedimenti di liquidazione delle spese (inerenti il saldo);
- copia dei mandati di pagamento (inerenti il saldo);
- copia delle fatture quietanzate (inerenti il saldo);
- documentazione inerente le spese di pubblicità e comunicazione (entro il limite dello 0,25%);
- documentazione fotografica attestante l’adozione delle misure d’informazione e di pubblicità previste per gli interventi finanziati dal FSC, così come riportate nel disciplinare/convenzione sottoscritto dal Soggetto Attuatore.
Per l’erogazione del saldo finale, quindi, il Soggetto attuatore deve trasmettere alla Regione la certificazione finale delle spese sostenute e da sostenere, corredata dalla documentazione contabile inerente all’intero importo dell’intervento, con l’espresso impegno dell’ente a rendicontare le residue spese sostenute entro 60 giorni dall’avvenuto pagamento dell’ultima rata attraverso la presentazione delle quietanza di pagamento.
In sede di rendicontazione finale, il RUA provvede a rideterminare l’importo del finanziamento riducendolo delle economie finali realizzatesi, delle somme non utilizzate sull’accantonamento del 10%, nonché delle eventuali sanzioni e/o rettifiche finanziarie comminate al Soggetto attuatore, tenendo conto, in caso di cofinanziamento con fonti diverse dall’FSC, del peso percentuale di ciascuna fonte finanziaria
E’ ammessa la richiesta contemporanea da parte del Soggetto attuatore di più richieste di erogazione del contributo, fino alla concorrenza del 90% dell’importo del finanziamento, a condizione che vengano rispettate le condizioni sopra indicate. Al fine di accedere alla liquidazione delle richieste successive alla prima, il Soggetto attuatore dovrà comunque rendicontare il 75% della spesa complessiva costituita sia dalle risorse del FSC già liquidate, sia da quelle equivalenti poste a cofinanziamento.
Le erogazioni delle risorse di cui ai precedenti punti, fatta eccezione per la prima anticipazione, sono condizionate al corretto e tempestivo inserimento ed aggiornamento bimestrale dei dati di monitoraggio sul sistema informativo locale, nonché al rispetto delle norme sull’informazione e sulla pubblicità.
Le medesime procedure e modalità operative in materia di liquidazione sono applicate nel caso di operazioni a titolarità.
Per gli atti di concessione/convenzioni stipulati precedentemente all’approvazione del presente Manuale, rimane nella esclusiva competenza di ciascun RUA valutare l’inserimento degli opportuni adeguamenti agli atti medesimi sulla base di quanto su esposto.
8. OBBLIGHI DI INFORMAZIONE
Nei luoghi in cui vengono realizzate opere pubbliche, i Soggetti attuatori di ciascuna operazione sono tenuti ad installare appositi cartelloni fissi, nei quali viene indicata la partecipazione finanziaria dell’FSC Abruzzo 2014 – 2020.
Le dimensioni dei cartelloni fissi avranno dimensioni commisurate alla rilevanza dell’intervento ed alle sue dimensioni.
Lo spazio riservato alla informazione circa la partecipazione finanziaria della Regione Abruzzo deve contenere i seguenti elementi:
Presidenza del Consiglio dei Ministri | Presidenza della Regione Abruzzo |
Titolo del Progetto: …………………………………………………….. Linea di Xxxxxx: ……………………………………………………………. Dipartimento regionale Responsabile della Linea di Azione: ………………………………. Soggetto attuatore e stazione appaltante: ………………………………………………………. Opera finanziata con risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014 – 2020 – Patto per il Sud MasterPlan Abruzzo Importo complessivo: € ……………………… di cui: € (FSC 2014 – 2020) € (indicare le altre fonti) |
La cartellonistica andrà sostituita a conclusione dei lavori con una targa permanente, avente i medesimi elementi della pubblicazione rimossa. Ulteriori indicazioni potranno essere date mediante apposite circolari illustrative.
Come indicato nel par. 3.5, con deliberazione n.117/2019 la Giunta ha approvato alcuni indirizzi per l’attuazione del Piano di Comunicazione riguardanti, tra l’altro, il limite massimo previsto per le spese di pubblicità e comunicazione (0,25 % per ogni intervento ripartito tra attività di disseminazione riservata alla Regione Abruzzo e attività riservata ai Soggetti attuatori) e i limiti di spesa per l’attuazione degli obblighi informativi (targhe permanenti) da parte dei Soggetti attuatori. Con tale deliberazione è stato stabilito, altresì, che l’attività di informazione e comunicazione sarà curata dalla Regione Abruzzo in stretto raccordo con l’Agenzia per la coesione territoriale.
9. I CONTROLLI
9.1. Controlli di primo livello
In continuità con le precedenti esperienze maturate nel ciclo di programmazione FSC 2007 – 2013, la Regione Abruzzo attiva un sistema di controlli sull’impiego delle risorse FSC 2014 – 2020, in modo tale da assicurare il perseguimento dei seguenti principi di sana e corretta gestione dei fondi.
In particolare si tratta dei seguenti:
- principio della legittimità, in base al quale le spese sono sostenute nel rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale di riferimento, con particolare riferimento alle disposizioni in materia fiscale, contabile, appalti pubblici, regimi di aiuto, concorrenza ed ambiente.
- principio di effettività della spesa, in forza del quale i controlli verificano che la spesa sia effettivamente sostenuta e connessa all’operazione finanziata;
- principio temporale, in base al quale le spese risultano ammissibili se assunte nel periodo di validità dell’intervento cui fanno riferimento.
I controlli di primo livello si esercitano nel corso dell’attuazione dell’intervento verificandone la corretta ed effettiva esecuzione, la regolarità e la legittimità, sotto gli aspetti amministrativo, contabile e finanziario.
Con i controlli si persegue, infatti, l’obiettivo di assicurare l’efficiente e regolare impiego delle risorse, nel rispetto dei principi di sana gestione finanziaria, accertandone la conformità alle norme vigenti.
Tali verifiche devono accertare che le spese dichiarate siano reali, che i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente alla decisione di approvazione dell’intervento, che le domande di liquidazione del Soggetto attuatore siano corrette e che le operazioni e le spese siano conformi alle norme (comunitarie e) nazionali. Le verifiche devono essere tese, inoltre, ad accertare che non sussistano casi di doppio finanziamento delle spese, attraverso altri programmi nazionali o comunitari o a valere su altri periodi di programmazione.
Il processo di controllo di primo livello, in coerenza con quanto indicato nel Xx.Xx.Xx. si articola in:
a) controlli amministrativi on desk sul 100% delle operazioni;
b) controlli in loco su base campionaria e/o in relazione alle situazioni di maggiore criticità, sia su interventi in corso di attuazione che conclusi, finalizzati al loro controllo fisico e finanziario.
I controlli amministrativi on desk sono effettuati di norma prima dell’erogazione del saldo e, in ogni caso, prima della attestazione di spesa.
Le check list per la registrazione delle verifiche, in relazione alla natura di operazione sono allegate al presente Manuale nel loro formato standard; esse potranno essere declinate e dettagliate dai controllori in funzione delle specificità della singola operazione. In tal caso deve esserne chiesta espressa approvazione da parte del RUAP/Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo.
Le check list compilate dal controllore sono raccolte a cura del RUA nel Dossier di intervento, unitamente alla formale approvazione del RUAP della eventuale proposta di modifica del loro formato standard.
I controlli amministrativi on desk sono finalizzati a verificare che la realizzazione delle operazioni sia coerente e completa e, pertanto, che attraverso di esse sia attestato che:
• le spese dichiarate siano state effettivamente sostenute anche secondo la definizione di costo realizzato laddove previsto in concessione per il trasferimento dei fondi al soggetto attuatore;
• le procedure seguite e le spese sostenute siano conformi alle norme comunitarie, nazionali e regionali, anche in riferimento alla eventuale casistica di aiuto;
• le domande di erogazione del finanziamento siano corrette e conformi a quelle previste dai provvedimenti di approvazione del progetto finanziato.
Le verifiche on desk registrano anche il regolare assolvimento degli obblighi di monitoraggio: in particolare, per l’erogazione del saldo sarà verificata l’avvenuta trasmissione della scheda finale di monitoraggio compilata in ogni sua parte con particolare riferimento ai campi relativi agli indicatori.
A seguito delle verifiche sulla richiesta di erogazione del saldo e sulla connessa rendicontazione finale può essere determinata in via definitiva il contributo spettante e disposta, da parte del RUA, l’erogazione del saldo, compatibilmente con la disponibilità di cassa sul pertinente capitolo di spesa del Bilancio regionale.
Il contributo viene riconosciuto in misura proporzionale all’incidenza della spesa effettivamente sostenuta, entro il limite massimo del contributo concesso. Ai fini dell’ottenimento dell’intero ammontare del contributo, il Soggetto Attuatore è pertanto tenuto a rendicontare una spesa almeno pari a quella ritenuta ammissibile in fase di assegnazione del contributo. L’esecuzione di eventuali maggiori lavori o pagamenti di compensi aggiuntivi sono a carico del Soggetto Attuatore.
In presenza di aiuti, in occasione della verifica di erogazione del saldo viene compilata anche la specifica sezione relativa alla fattispecie di aiuto:
• “in esenzione”, nel rispetto del Reg. CE n. 651/2014: i contenuti della sezione sono coerenti, tra l’altro, anche con le “Linee guida delle regioni e delle province autonome per l’attuazione del Regolamento (UE) n. 651/2014 della commissione, del 17 giugno 2014, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato”, approvate in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome 15/10/CR7bis/C3 il 19 febbraio 2015;
• “de minimis”, nel rispetto del Reg. CE n. 1407/2013: i contenuti della sezione sono coerenti, tra l’altro, anche con le indicazioni fornite dal “Contributo delle Regioni e delle Province Autonome all’attuazione del Regolamento relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del TFUE agli aiuti de minimis” nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome 14/077/CR08/C3 del 12 giugno 2014.
Per la compilazione di tali sezioni il controllore si avvale del Registro Nazionale degli Aiuti implementato dal MiSE.
Le verifiche in loco sono svolte su almeno il 5% del totale delle spese verificate come ammissibili, prevedendo la verifica, per ogni estrazione, di almeno un intervento.
Esse sono finalizzate al controllo fisico e finanziario del progetto, in particolar modo alla valutazione della coerenza del progetto realizzato rispetto a quello ammesso al contributo e alla regolarità degli adempimenti giuridico - amministrativi legati alle procedure di selezione e aggiudicazione (nel caso di realizzazione di opere e infrastrutture pubbliche).
Il processo di verifica in loco si articola nelle seguenti fasi:
1. definizione dei criteri del campionamento;
2. selezione delle operazioni da verificare in fase di realizzazione, mediante apposita estrazione;
3. svolgimento di attività propedeutiche alle visite in loco (a titolo puramente esemplificativo pianificazione delle visite e avvisi formali ai Soggetti Attuatori);
4. svolgimento della verifica in loco;
5. verbalizzazione degli esiti della verifica;
6. gestione del “follow up” degli esiti di verifica.
Fase 1. Definizione dei criteri del campionamento. Il campionamento, effettuato sulla base dei dati di spesa attestati e oggetto di monitoraggio, viene eseguito in relazione a criteri che tengono conto del livello di rischio associato a ciascun intervento. A tal fine il RUAP rende disponibile per i controllori, anche sulla base degli esiti della apposita analisi sui livelli di rischio associati a tipologie di interventi similari a quelli attuati nell’ambito del Patto, la metodologia standard per il campionamento degli interventi da assoggettare a verifica in loco.
Fase 2. Selezione delle operazioni da verificare in fase di realizzazione. Applicando la metodologia di campionamento, di cui al punto precedente, il controllore per gli interventi di competenza:
• effettua l’estrazione, di norma, una volta l’anno;
• definisce il calendario delle verifiche;
• conserva la documentazione che descrive il processo e i parametri adottati per l’estrazione. Per ciascuna estrazione viene redatto apposito verbale.
Fase 3. Svolgimento di attività propedeutiche alle visite in loco. Per gli interventi campionati il controllore provvede a preparare le operazioni di verifica in loco attraverso la verifica preliminare della completezza, l’eventuale aggiornamento della documentazione relativa all’intervento e l’analisi dei dati di monitoraggio. Della verifica in loco viene informato il Soggetto Attuatore con almeno 10 giorni di anticipo attraverso una formale comunicazione comprensiva della indicazione dei documenti e delle informazioni oggetto di verifica nonché della necessità o meno di verifiche dirette presso il cantiere, nel caso l’intervento preveda la realizzazione di opere.
Fase 4. Svolgimento delle verifiche in loco in fase di realizzazione. Di norma la verifica in loco si articola nei seguenti momenti operativi:
• Verifica presso il Soggetto Attuatore circa la tenuta della documentazione di intervento e le procedure seguite per la sua realizzazione; durante tale fase, con l’assistenza del RUP nel caso di opere e infrastrutture pubbliche, il controllore acquisisce e analizza:
o in relazione alla realizzazione di opere e infrastrutture pubbliche: il progetto, gli atti riferiti alla procedura di individuazione dell’esecutore, eventuali varianti autorizzate, i SAL presentati dall’esecutore, le fatture, i dispositivi di pagamento. Tali documenti sono analizzati al fine di verificare la regolarità dell’affidamento (opere, progettazione, servizi) e l’ammissibilità ed effettivo sostenimento delle spese. L’analisi verterà pertanto sulla corrispondenza della documentazione contabile rispetto all’intervento approvato; sulla tempistica degli interventi, controllando che le date in cui le spese sono state sostenute e le quietanze emesse, siano conformi alle indicazioni previste dalla normativa di attuazione; sulla pertinenza e imputabilità della spesa. Inoltre sarà verificata la sussistenza di una contabilità separata o di una codificazione adeguata per tutte le transazioni relative all’operazione cofinanziata oltre al rispetto della normativa nazionale in materia di trasparenza, tracciabilità, regolarità contributiva e fiscale;
o in relazione alla realizzazione di operazioni che consistono nell’erogazione di finanziamenti a singoli beneficiari la verifica in loco sarà svolta presso la sede del beneficiario interessata dall’intervento e verterà sulla corrispondenza dell’attuazione rispetto al progetto di intervento approvato; sulla tempistica degli interventi, controllando che le date in cui le spese sono state sostenute e le quietanze emesse, siano conformi alle indicazioni previste dalla normativa di attuazione; sulla pertinenza e imputabilità della spesa. Anche in questo caso sarà verificata la sussistenza di una contabilità separata o di una codificazione adeguata per tutte le transazioni relative all’operazione cofinanziata, oltre al rispetto della normativa nazionale in materia di tracciabilità e regolarità contributiva e fiscale;
o in relazione alla realizzazione di operazioni inerenti il sostegno allo sviluppo delle risorse umane la verifica in loco sarà svolta presso la sede soggetto attuatore e verterà sulla corrispondenza dell’attuazione rispetto al progetto di intervento approvato; sulla tempistica degli interventi, controllando che le date in cui le spese sono state sostenute e le quietanze emesse, siano conformi alle indicazioni previste dalla normativa di attuazione; sulla pertinenza e imputabilità della spesa. Anche in questo caso sarà verificata la sussistenza di una contabilità separata o di una codificazione adeguata per tutte le transazioni relative all’operazione cofinanziata, oltre al rispetto della normativa nazionale in materia di tracciabilità e regolarità contributiva e fiscale.
Fase 5. Verbalizzazione degli esiti della verifica. L’esito della verifica sarà registrato su un apposito “Verbale dell’esito del controllo in loco” che è parte del format della CL di controllo
redatto in duplice copia dall’incaricato della verifica per conto della Regione e sottoscritto per conferma e ricezione, oltre che da quest’ultimo.
Fase 6. Gestione del “follow up” degli esiti di verifica. Il verbale conclusivo sarà trasmesso dal controllore al RUA per l’esame degli esiti.
Il RUA archivia nel fascicolo di progetto la documentazione attestante i controlli svolti e alimenta in formato elettronico un registro unico dei controlli per linea di azione.
Il sistema delle verifiche delle operazioni adottato dal RUAP per garantire il controllo di primo livello, sia per gli interventi a regia, sia per quelli a titolarità, prevede il coinvolgimento di più soggetti secondo l’organigramma di seguito indicato.
9.2. Schema dei controlli di 1° livello
Al fine di salvaguardare il principio di terzietà dei controlli rispetto alle attività di gestione, la Regione Abruzzo ha adottato il seguente schema operativo: nell’ambito di ciascun Dipartimento regionale, le strutture titolari delle linee di azione non effettuano controlli sulle operazioni ad esse attribuite. La separazione tra gestione e controlli viene assicurata attraverso il ricorso ad uno dei modelli di seguito esplicitati che, per semplicità, vengono qui definiti come modello “accentrato”, ovvero “ad incrocio”.
Schema di controllo di 1° livello “accentrato”
Dipartimento “A” | ||
Servizio X | linea di azione gestita dal Servizio X | |
Servizio Y | linea di azione gestita dal Servizio Y | |
Servizio Z controlla | Servizio Z – Nessuna linea da gestire |
Nel modello “accentrato” ciascun Servizio titolare di una linea di azione subisce i controlli da parte di una diversa struttura (del medesimo Dipartimento), specificatamente deputata a tale funzione; la struttura che effettua i controlli non gestisce alcuna linea di azione, limitandosi al controllo delle misure gestite da altri Servizi. Viene, in tal modo, ad accentrarsi la funzione dei controlli in capo ad un unico Servizio di un dato Dipartimento. Il vantaggio di un tale schema risiede nel fatto che si evita ogni possibile commistione tra gestione e controlli, senza contare il fatto che, in tal modo, viene favorita una sorta di specializzazione, in grado di generare economie di scala.
Schema di controllo di 1° livello “ad incrocio”
Dipartimento “A” | ||
Servizio X controlla | linea di azione gestita dal Servizio X | |
Servizio Y controlla | linea di azione gestita dal Servizio Y | |
Servizio Z controlla | linea di azione gestita dal Servizio Z |
Nel secondo modello “ad incrocio”, viene a determinarsi un’intersezione tra la gestione e i controlli, senza, peraltro, che da ciò si creino commistioni tra le due attività, che restano distinte ed indipendenti; pertanto, nell’ambito di un dato Dipartimento, un Servizio gestisce una linea di azione e controlla le operazioni di una linea di azione gestita da altro Servizio. Il vantaggio di tale metodologia risiede nel fatto che ogni struttura che gestisce una linea di azione, matura al contempo anche delle experties sul fronte dei controlli, completando, in tal modo, il quadro complessivo delle conoscenze su una determinata misura.
I controllori di primo livello sono individuati dal direttore del Dipartimento nel quale vengono gestite le linee di riferimento del Patto, come indicato nel Xx.Xx.Xx.
9.3. Trasmissione delle informazioni all’OdC
Secondo il disposto delle deliberazioni CIPE nn. 25/2016 e 26/2016, l’ Organismo di Certificazione ha la responsabilità di inoltrare le domande di rimborso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Politiche di Coesione (DPC) per il trasferimento delle risorse medesime e di certificare le spese sostenute a valere sull’FSC.
Le attività di controllo dell’OdC si svolgono sulla base della Dichiarazione di Spesa trasmessa dal RUAP (Allegati 10 e 11), redatta sulla scorta delle spese attestate da ciascun RUA che, a sua volta, attesta e valida le spese sostenute dai singoli Soggetti attuatori, avendo cura di verificarne la coerenza con i dati inseriti nel sistema di monitoraggio (Allegati 12 e 13). Nella dichiarazione di spesa, che viene trasmessa all’OdC, il RUA attesta:
- il corretto e tempestivo inserimento nel sistema di monitoraggio degli estremi relativi alle spese certificate;
- l’avvenuto controllo di 1° livello;
- l’avvenuta liquidazione delle spese da parte del Soggetto attuatore e la loro ammissibilità;
- la validazione delle spese;
- l’ammontare del costo realizzato3.
L’istruttoria positiva della suddetta documentazione consente all’OdC di proseguire l’iter di propria competenza.
Per spesa sostenuta deve intendersi quella effettivamente accertata, documentata ed attestata dal Xxxxxxxx attuatore. Per gli interventi che presentano diverse fonti di finanziamento, il costo realizzato potrà essere maggiore della spesa a valere sul FSC. In tal caso i dati di monitoraggio, opportunamente validati dal Soggetto attuatore, daranno evidenza dell’avanzamento finanziario effettivo dell’opera nel suo complesso, con l’avvertenza che la dichiarazione di spesa dovrà essere relativa esclusivamente alla quota FSC.
Nello specifico, la dichiarazione di spesa resa dal RUA deve contenere:
• l’attestazione in ordine all’effettività e ammissibilità della spesa sostenuta per i progetti a titolarità regionale, il riferimento all’attestazione di spesa sottoscritta dai Soggetti Attuatori per i progetti a regia regionale;
• l’importo da certificare in quota cofinanziamento FSC;
• il report del progetto complessivo, contenente l’elenco delle operazioni con l’indicazione per ciascuna di esse della spesa certificata cumulata e incrementale.
Sulla scorta di quanto sopra, l’OdC effettua la richiesta di erogazione dei fondi statali al DPC, sulla base dell’attestazione delle spese sostenute e sulla base delle risultanze rilevate sul sistema di monitoraggio in termini di costo realizzato.
L’Organismo di Certificazione procede, dunque, alla verifica della completezza e della coerenza della documentazione ricevuta dal RUAP e svolge verifiche indipendenti su un campione della spesa dichiarata secondo le procedure del proprio Manuale.
Come per la programmazione FSC 2007-2013, deve essere assicurato all’OdC l’accesso al sistema di monitoraggio XXX.XXX per la consultazione delle informazioni ivi presenti.
3 Per la definizione del costo del realizzato, sulla commisurazione del quale si basa la richiesta dei rimborsi, si rinvia al XX.XX.XX..
Di seguito si fornisce il diagramma di flusso relativo al processo di richiesta delle erogazioni.
DPC – MEF IGRUE
Erogazione anticipazione
Regione
Istanza 1° anticipazione
RUA
Invio dichiarazione di spesa al RUAP/Serv. Pol. Naz
RUP
Avanzamento della spesa e corretta alimentazione XXX.XXX.
RUAP/Serv.Pol.Naz
Invio dichiarazione di spesa complessiva all’OdC
OdC
Presentazione istanza di rimborso al DPC
DPC – MEF IGRUE
Erogazione rimborso
ACT
Verifica coerenza istanza di rimborso con dati di monitoraggio XXX.XXX.
DPC
Inoltro istanza di rimborso al MEF
- IGRUE
9.4. Gestione delle irregolarità
Nell’accezione di irregolarità sono ricomprese tutte le fattispecie di violazione delle norme vigenti (comunitarie, nazionali e regionali), scaturite da azioni (fattive o omissive) compiute da operatori economici, che, mediante l’imputazione di spese indebitamente rendicontate, siano in grado di arrecare un danno al bilancio della Pubblica amministrazione. In questo senso, pertanto, le spese qualificate come irregolari comportano l’obbligo, in capo al soggetto che le ha disposte (RUA), di essere recuperate e riversate sul FSC 2014 - 2020.
La Regione Abruzzo, attraverso le proprie strutture coinvolte ai diversi livelli nell’attività di implementazione del Patto, opera per prevenire, individuare e correggere le irregolarità e recuperare gli importi indebitamente versati, in applicazione delle norme vigenti.
In coerenza con il Xx.xx.xx ciascun RUA procede, laddove ne ricorrano le condizioni, alle revoche e al recupero delle somme indebitamente erogate a valere sul Patto, con riversamento delle somme recuperate sui pertinenti capitoli dedicati alle risorse FSC 2014 – 2020, attivando, altresì, tutte le rettifiche finanziarie consequenziali.
Preliminarmente alla comunicazione al RUAP ed al Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo della irregolarità, il RUA è tenuto ad effettuare una attenta verifica, volta a valutare ed accertare l’esistenza della irregolarità ed a determinarne la natura e consistenza.
L’OdC provvede alla tenuta di un apposito registro delle irregolarità, annotandovi tutte quelle che vengono segnalate dai singoli RUA.
Rilevati i primi segnali di irregolarità e nelle more degli esiti delle verifiche attivate a tale scopo, il RUA adotta formalmente apposito provvedimento di sospensione prudenziale del finanziamento, comunicando l’attivazione del procedimento e le motivazioni al Soggetto attuatore ed agli Organismi di governance del Patto.
Nel provvedimento di sospensione viene concesso un periodo di max 30 giorni – decorrenti dalla data di notifica - entro il quale il Soggetto attuatore può presentare le proprie controdeduzioni.
In regime di contraddittorio il Soggetto attuatore e la Regione definiscono la presenza e l’entità delle irregolarità riscontrate, incombendo sul Soggetto attuatore l’onere della prova della insussistenza della irregolarità stessa, ovvero delle circostanze che ne limitano la portata.
La procedura può concludersi alternativamente:
- positivamente, con archiviazione della segnalazione per insussistenza della irregolarità segnalata, nel qual caso, il RUA notifica al Soggetto attuatore ed agli altri soggetti interessati l’accoglimento delle controdeduzioni;
- negativamente, con accertamento dell’irregolarità, che comporta la revoca (totale o parziale) del finanziamento, con la ripetizione delle somme indebitamente erogate a valere sull’FSC e senza pregiudizio per il recupero delle eventuali somme maturate a titolo di interessi e spese accessorie. In tal caso il RUA predispone l’atto di revoca (parziale o totale) del finanziamento, dandone comunicazione al Soggetto attuatore ed agli Organismi di governance del Patto e procede al conseguente recupero delle somme.
Nel caso di realizzazioni parziali dell’iniziativa, il Soggetto attuatore può chiedere la rimodulazione del finanziamento limitatamente alla quota non afflitta da irregolarità, ovvero la rimodulazione dell’iniziativa. Il RUA, effettuata in tal senso una propria istruttoria, inoltra la proposta di rimodulazione agli Organismi di governance del Patto per l’esame della stessa.
Il RUA dà comunicazione del procedimento di recupero attivato al RUAP, al Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo ed all’OdC, allegando copia del documento comprovante l’avvenuta restituzione delle somme dovute alla Regione ed operando le opportune contabilizzazioni delle rettifiche finanziarie.
Le rettifiche finanziarie, da apportarsi alle situazioni di accertata irregolarità come sopra delineate, consistono nella riduzione totale o parziale del finanziamento ed hanno la finalità di ripristinare il rispetto del regime delle spese rendicontate alle previsioni normative vigenti. Resta in capo al RUA il compito di dare comunicazione all’OdC delle rettifiche finanziarie operate. E’ ammessa la compensazione dei recuperi, a condizione che si tratti di crediti certi, liquidi ed esigibili.
Qualora l’entità della rettifica non sia quantificabile rispetto all’importo della spesa irregolare, si procederà per analogia o su base forfettaria. Il primo caso è possibile solo qualora si possa identificare una popolazione di operazioni/progetti omogenea o con caratteristiche analoghe. Nel caso ciò non sia possibile, si dovrà procedere a una rettifica forfettaria in funzione dell’infrazione individuata e delle implicazioni finanziarie che da essa derivano.
Nella redazione della Relazione Annuale di Esecuzione (RAE), elaborato a cura del RUAP e del Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, viene riportata anche una sintesi della attività di controllo e di quanto ne è emerso. E’ affidata al RUA la conservazione della documentazione inerente i recuperi per il periodo stabilito dalle norme vigenti.
Comunicazioni
Istruttoria positiva
Archiviazione
Di seguito si fornisce uno schema di sintesi della gestione delle irregolarità.
RUA
Attivazione misure prudenziali di sospensione/
Controllori di 1°liv/altri controllori
Rilevazione e segnalazione irregolarità
RUA
Istruttoria
Istruttoria negativa
Indicazione tipo ed entità dell’irregolarità
Recuperi e rettifiche finanziarie
Revoca del finanziamento
(parziale o totale)
Comunicazioni
10. MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI
Sulla base delle disposizioni contenute nelle deliberazioni del CIPE nn. 25/2016 e 26/2016, nonché nelle circolari applicative emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Agenzia della Coesione - NUVEC, nella Regione Abruzzo il Responsabile della Programmazione del Patto, ha il compito di assicurare l’attivazione ed il corretto funzionamento del sistema informatizzato di monitoraggio del Patto medesimo.
Per le suddette finalità ed in una logica di continuità con le precedenti stagioni di programmazione dell’FSC, la Regione Abruzzo ha adottato il sistema denominato XXX.XXX. (GEStione PROgetti) messo a punto dall’Agenzia della Coesione Territoriale e posto a disposizione delle Amministrazioni richiedenti, quale SIL (Sistema Informativo Locale).
Il sistema di monitoraggio adottato dalla Regione Abruzzo permette di registrare le informazioni relative all’attuazione finanziaria, procedurale e fisica del Patto e di disporre di dati utili relativi ai singoli interventi cofinanziati, consentendo di verificare costantemente lo stato di avanzamento delle attività programmate e ottenere informazioni sul grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il corretto funzionamento di tale sistema costituisce, dunque, condizione ineludibile per la gestione e la sorveglianza del Patto stesso e delle iniziative che lo sostanziano.
Sempre in linea con le precedenti esperienze, le attività di monitoraggio nella Regione Abruzzo si basano sul modello decentrato, con attribuzione ai singoli Soggetti attuatori, per il tramite dei rispettivi Responsabili Unici di Progetto, delle credenziali di accesso (username e password) al sistema, in modo da consentire la diretta immissione ed alimentazione dei dati evolutivi di ciascun progetto.
Il RUAP ed il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo garantiscono l’attivazione e il corretto funzionamento del sistema informatizzato XXX.XXX. attraverso:
- la corretta e puntuale identificazione dei progetti del Patto;
- il necessario corredo informativo per le varie classi di dati previsti dal protocollo unico di colloquio;
- la verifica sistematica della tempestività, della qualità e della esaustività dei dati immessi nel sistema.
Il RUAP, per il tramite del Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, adotta le misure opportune affinché i dati forniti dai Soggetti attuatori siano sottoposti ad un adeguato processo di verifica e controllo, tale da garantire la correttezza, l’affidabilità e la congruenza delle informazioni monitorate, anche avuto riguardo alle interrelazioni con il circuito finanziario.
Il sistema nazionale di monitoraggio per l’FSC 2014 - 2020, si fonda su:
- lo scambio di dati tra il sistema informativo locale trasmittente – (Sistema Xxx.Xxx.) per l’Amministrazione responsabile dell’attuazione del Patto ed il sistema centrale presso la Banca Dati Unitaria (BDU), secondo un formato predefinito (protocollo di colloquio);
- la validazione, alle scadenze concordate, di tutti i dati del Patto, ad opera dello stesso XXXX;
- il consolidamento periodico di tutti i dati precedentemente validati, che avverrà ad opera dell’Agenzia della Coesione e dell’IGRUE.
Di seguito si riportano i principali adempimenti posti a carico dei diversi soggetti che alimentano il sistema di monitoraggio XXX.XXX.
Per ciascun intervento di propria competenza, il RUA garantisce il tempestivo e completo inserimento della scheda intervento nel sistema XXX.XXX. con tutti i dati richiesti dal protocollo unico di colloquio (in primo luogo, il CUP dell'intervento). L’inserimento della scheda avviene sulla base delle informazioni comunicate dal RUP dell’intervento designato dal Soggetto attuatore.
Il mancato adempimento degli obblighi di monitoraggio comporterà la sospensione dei pagamenti da parte della Regione Abruzzo.
Sulla scorta delle indicazioni contenute nella circolare MEF-IGRUE prot. n. 10/2017, il monitoraggio degli interventi finanziati dall’FSC 2014 - 2020, avviene con bimestralmente, con le seguenti cadenze4:
- I sessione entro il 28 febbraio;
- II sessione entro il 30 aprile;
- III sessione entro il 30 giugno;
- IV sessione entro il 31 agosto;
- V sessione entro il 31 ottobre;
- VI sessione entro il 31 dicembre.
I dati di monitoraggio vengono validati dal RUA entro i 15 giorni successivi alla chiusura di ciascuna sessione. Entro il ventitreesimo giorno successivo alla chiusura della sessione di monitoraggio, il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, procede alla validazione dei dati di avanzamento finanziari, fisici e procedurali degli interventi nel sistema nazionale di monitoraggio.
Con cadenza annuale il Servizio Politiche Nazionali per lo Sviluppo, per conto del RUAP, raccoglie le risultanze ed i valori aggregati sullo stato di attuazione dei singoli interventi, da inviare all’Agenzia della Coesione Territoriale; a tal fine, ciascun RUA trasmette i dati dei progetti di propria competenza utili per la predisposizione della relazione annuale sullo stato di attuazione del Patto.
Infatti, attraverso i dati forniti dal sistema di monitoraggio, è possibile evadere anche le richieste di informative legate alla Relazione Annuale sullo stato di attuazione del Patto, rispetto alla quale (entro il 30 giugno o entro la data indicata dall’ACT), il RUAP può essere chiamato a presentare all’Agenzia per la Coesione Territoriale, apposite informative relative all’anno precedente. La Relazione riporta una sintesi dell’avanzamento della programmazione FSC e tratta tutti i principali aspetti del Patto (es.: stato di attuazione della programmazione al 31 dicembre di ogni anno, risultati e progressi, attuazione delle linee d’azione e degli strumenti, assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti, problemi significativi incontrati e misure adottate per risolverli; modifiche nell'ambito dell'attuazione, valutazione e sorveglianza, controlli; informazione e pubblicità; etc).
Costituiscono parte integrante del sistema di gestione e controllo gli strumenti utili per garantire il corretto monitoraggio degli interventi FSC 2014 – 2020, ovvero:
- MANUALE UTENTE SISTEMA GESTIONE PROGETTI (XXX.XXX.) - Aggiornamento giugno
2017 (Agenzia Coesione Territoriale);
- VADEMECUM MONITORAGGIO - dicembre 2015 (MEF IGRUE)
- MONITORAGGIO UNITARIO PROGETTI - Controlli di Validazione - Versione 1.0 - novembre 2016 (MEF IGRUE).
4 Le scadenze indicate sono quelle entro le quali va effettuato l’aggiornamento dei dati progettuali; la immissione degli aggiornamenti è sempre possibile, in quanto il sistema XXX.XXX. è sempre “aperto”; alle scadenze indicate avviene la chiusura della sessione di monitoraggio, cui fanno seguito le procedure di validazione; in tali fasi il sistema è bloccato e, dunque, non è possibile procedere agli aggiornamenti dei dati progettuali che, pertanto, dovranno essere rinviati alla sessione successiva.
Allegati
1. Scheda Progetto Masterplan
2. Scheda SAD
3. Check list di controllo documentale Appalti pubblici
4. Check list di controllo documentale Regimi di aiuto
5. Check list di controllo documentale Sviluppo Risorse Umane
6. Check list di controllo in loco Appalti pubblici
7. Check list di controllo in loco Regimi di aiuto
8. Check list di controllo in loco Sviluppo Risorse Umane
9. Analisi dei rischi e campionamento
10. Format Dichiarazione di spesa (RUAP)
11. Allegati A – A bis – B – C - D della Dichiarazione di Spesa (RUAP)
12. Format Attestazione di spesa (RUA)
13. Allegati A - B e C dell’Attestazione di Spesa (RUA)