Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Azienda per l’Assistenza Sanitaria
n. 2 "Bassa Friulana-Isontina"
Xxx Xxxxxxxx Xxxxxx, 000 – 00000 Xxxxxxx PEC: xxx0.xxxxxxx@xxxxxxxxxx.xxx.xx
Cod. Fisc.: 01162270316 - Part. I.V.A.: 01162270316
CONVENZIONE
Concernente la collaborazione per la realizzazione delle attività previste dal Progetto “Pensami Adulto” a valere sull’”Avviso per la manifestazione di interesse finalizzate alla conduzione di programmi di ricerca nell’ambito del disturbo dello spettro autistico”, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, ai sensi dell’art. 4, Decreto Interministeriale 30 dicembre 2016, L. 134/2015.
INTERVENGONO
La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con sede legale in Trieste, Piazza dell’Unità d’Italia n. 1, codice fiscale 80014930327, di seguito denominata per brevità “Regione FVG”, rappresentata dal dott.
, Direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità, domiciliato per la carica in Xxxx Xxxxxxx Xxxxx x. 0, 00000 Xxxxxxx;
L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria “Bassa Friulana-Isontina” con sede legale in Xxxxxxx (XX) xxx Xxxxxxxx Xxxxxx 000, codice fiscale 01162270316, di seguito denominata per brevità “Azienda”, rappresentata da , Commissario Straordinario e
, domiciliato per la carica presso la sede dell’Azienda;
PREMETTONO PRELIMINARMENTE
- che la Legge 18 agosto 2015, n. 134 recante “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie” prevede interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico;
- che il Ministero della Salute ha affidato all’Istituto superiore di sanità, tramite la stipula di un accordo di collaborazione, approvato con Decreto dirigenziale il 4 dicembre 2015, la realizzazione del progetto “Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico” con il duplice obiettivo di una stima di prevalenza dei disturbi dello spettro autistico a livello nazionale e la costituzione di una rete pediatria-neuropsichiatria infantile per l’individuazione precoce dei disturbi del neurosviluppo con particolare riguardo ai disturbi dello spettro autistico;
- che l’Istituto Superiore di Sanità (in seguito I.S.S.) ha stipulato in data 26.07.2017 un Accordo di collaborazione con il Ministero della Salute – Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria e Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, registrato dalla Corte dei Conti il 29.08.2017 con nota n. 1-1874 per la realizzazione del progetto “I disturbi dello spettro autistico: attività previste dal decreto ministeriale del 30.12.2016” che fissa come data di inizio attività il 21.10.2017 e la scadenza in data 20.10.2019;
- che il suddetto Accordo prevede, all’articolo 1, comma 1, punto C, l’attività di supporto al Ministero della Salute ai fini della promozione di progetti di ricerca, coordinati dalle Regioni, riguardanti la conoscenza del disturbo dello spettro autistico e le buone pratiche terapeutiche e educative e che in data 11 settembre 2018 l’I.S.S. ha pubblicato un bando che vede quali destinatari istituzionali le Regioni per la promozione di progetti di ricerca;
- che in data 19.10.2018 è stato comunicato dall’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.) l’approvazione del progetto “Pensami adulto” (di seguito Progetto) presentato dalla Regione Lazio, in qualità di proponente, relativo al settore “Sperimentazione, valutazione e diffusione delle migliori pratiche per l’integrazione scolastica, la transizione dall’istruzione al lavoro, l’inclusione lavorativa” e dalle regioni Friuli Venezia Giulia, Calabria, Molise e Basilicata in qualità di “partecipanti” per un finanziamento complessivo pari a € 1.000.000,00, di cui 215.000,00 di competenza della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ;
- che l’articolo 2 del Bando dell’I.S.S. prevede che i progetti finanziati possono essere realizzati anche attraverso il coinvolgimento di Istituzioni sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private del S.S.N.;
- che con nota del 18 giugno 2019 n. 0467993 la Regione Lazio – Direzione regionale inclusione sociale
- Area sussidiarietà orizzontale e terzo settore – ha dato informazione alle Regioni partecipanti al Progetto che l’I.S.S. l’ha autorizzata alla stipula degli accordi/convenzioni con le aziende sanitarie individuate dalle Regioni quali enti attuatori del Progetto, rimanendo in attesa, per procedere, di ricevere la documentazione relativa agli atti amministrativi di stipula tra le Regioni partecipanti e gli Enti attuatori dalle stesse individuati;
- che con deliberazione della Giunta regionale n. del è stata individuata l’Azienda quale ente attuatore per la Regione FVG, è stato approvato lo schema di convenzione per la regolazione del rapporto di collaborazione ai fini dell’attuazione del Progetto ed autorizzato il Direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità alla sua sottoscrizione;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1 - Premessa
1. Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale della presente convenzione.
Art. 2 - Oggetto
1. La presente convenzione regola il rapporto tra la Regione FVG e l’Azienda ai fini dell’attuazione del Progetto allegato quale sua parte integrante e sostanziale.
2. L’obiettivo generale del Progetto è di sperimentare buone prassi per giovani adulti con disturbo dello spettro autistico (ASD), integrate in un sistema virtuoso che colleghi il secondo ciclo di istruzione con il mondo del lavoro, attraverso processi di inclusione scolastica e transizione scuola-lavoro. Nel progetto verranno utilizzate metodologie evidence based di valutazione e intervento diretto sui giovani con XXX, oltre che di monitoraggio degli esiti delle azioni previste.
3. La Regione è referente scientifico del Progetto.
4. L’Azienda realizza le attività del Progetto, ne gestisce e rendiconta le spese finanziate con la quota di spettanza pari ad euro 215.000,00, secondo le disposizioni dell’accordo che sottoscrive con la Regione Lazio.
Art. 3 Referente scientifico e referente del progetto
1. Il referente scientifico del progetto è individuato nella persona del Direttore del Servizio Integrazione Sociosanitaria della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità.
2. Il referente scientifico controfirma le relazioni periodiche e quella finale prodotte dall’Azienda, facilita i rapporti dell’Azienda con le altre strutture regionali coinvolte nel Progetto, supportando la collaborazione
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inter-direzionale e inter-istituzionale per la definizione di strategie regionali per l’inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD.
3. L’Azienda individua quale referente del progetto il Direttore dell’Area Welfare di comunità dell’Azienda.
4. Il referente scientifico e il referente del progetto cooperano, per quanto di rispettiva competenza, per il raggiungimento degli obiettivi del Progetto.
Art. 4 Efficacia e durata della convenzione
1. La presente convenzione è efficace dalla data della sottoscrizione e ha durata sino alla scadenza naturale del Progetto, ivi comprese eventuali proroghe.
Art. 5 Modifiche alla convenzione
1. Le parti concordano che eventuali modifiche alla presente convenzione siano effettuate mediante scambio di corrispondenza (invio tramite PEC o lettera raccomandata).
Art. 6 Spese inerenti la convenzione
1. La presente convenzione sarà soggetta a registrazione solo in caso d’uso ai sensi dell’art. 6 del DPR 26.04.1986, n. 131 con onere a carico della parte richiedente.
Art. 7 Richiamo di norme
1. Per tutto quanto non previsto dalla presente convenzione si fa riferimento alle vigenti norme in materia, all’avviso dell’I.S.S., al Progetto e all’Accordo che l’Azienda stipula con la Regione Lazio per la sua attuazione.
Art. 8 Foro competente
1. Per ogni controversia che dovesse insorgere tra le parti è competente il Foro di Trieste.
Art. 9 Comunicazioni
1. Ferme restando le sedi legali della Regione e dell’Azienda, ogni comunicazione scritta o notifica inerente all’esecuzione della presente convenzione si intenderà validamente eseguita nei seguenti modi:
- per la Regione, presso la Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità – Servizio integrazione sociosanitaria, Riva X. Xxxxx n. 8, 34124 Trieste, Indirizzo PEC xxxxxx@xxxxxxxxxxx.xxx.xx;
- per l’Azienda, presso la sede legale della stessa, indirizzo PEC xxx0.xxxxxxx@xxxxxxxxxx.xxx.xx.
Art. 10 Tutela dei dati personali
1. L’Azienda garantisce che il trattamento dei dati personali, comunque effettuato nell’ambito delle attività relative alla progettualità, avverrà nel rispetto delle norme del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016 e del D.Lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali).
Art. 11 Riservatezza e codice di condotta
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1. Le Parti si impegnano a non divulgare dati e informazioni aventi carattere di riservatezza raccolti durante l’attività oggetto della presente Convenzione per scopi diversi da quelli necessari alla realizzazione delle predette attività.
2. Le parti si impegnano reciprocamente a far osservare ai propri collaboratori gli obblighi di condotta previsti dal D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62, Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, pubblicato nella Gazzetta Uff. 4 giugno 2013, n. 129, nonché i codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni, in attuazione degli artt. 54, comma 5, D.Lgs. 165/2001 e 1, comma 44, L. 190/2012.
Trieste, lì XX.XX.2019
Per la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia | Per l’Azienda per l’Assistenza sanitaria n. 2 Bassa Friulana - Isontina |
Il Direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità | Il Commissario Straordinario |
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D I R E Z I O N E R E G I O N A L E P E R L ’ I N C L U S I O N E S O C I A L E ALLE GATO 1
A R E A S U S S I D I A R I E T A ’ O R I Z Z O N T A L E E T E R Z O S E T T O R E
PROGETTO ESECUTIVO
DATI GENERALI DEL PROGETTO
TITOLO: Pensami adulto
REGIONE PROPONENTE: Regione Lazio RESPONSABILE SCIENTIFICO DEL PROGETTO:
nominativo: Xxxxxxxx Xxxxx
struttura di appartenenza: Dipartimento dei processi di sviluppo e socializzazione, Facoltà di Medicina e Psicologia, Università Sapienza di Roma
Telefono: 06/00000000
E-mail:
REGIONI PARTECIPANTI:
numero: 5 elenco:
Xxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx
Xxxxxx Xxxxx
Xxx Xxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxxxxxx
DURATA PROGETTO (24 mesi, termine finale non superabile: 20 ottobre 2020): 24 mesi
FINANZIAMENTO RICHIESTO: 1.000.000,00€
Analisi del problema
Il tema dell’inclusione scolastica e lavorativa delle persone con ASD è vasto e attiene in maniera trasversale le questioni che le diverse forme di disabilità affrontano in merito, tra problematiche che concernono diritti, ma anche obiettivi e metodologie per percorsi definibili efficaci dalle persone portatrici di interesse diretto, i soggetti con ASD e le loro famiglie, insieme ai contesti di socializzazione e formazione e i luoghi di vita adulta, come il lavoro.
Sappiamo che l’autismo, nella grande variabilità dello spettro, può limitare in maniera rilevante le competenze di un individuo a condurre le attività quotidiane e a partecipare ad una vita collettiva e sociale, pregiudicando la possibilità del raggiungimento di una soddisfacente qualità, percepita come tale anche dal suo contesto di prossimità, la
Le compromissioni che questo disturbo presenta possono variare molto da soggetto a soggetto, così come il raggiungimento di una certa autonomia e un ruolo produttivo nella società. Le forme più gravi richiedono ambienti fortemente inclusivi, strutturati in maniera tale da permettere un incontro con la persona con ASD controllato e calibrato ai bisogni. In altre forme il disturbo richiede un intervento assistenziale minore e concentrato su momenti specifici e limitati. In ogni caso la relazione necessita di essere pensata, curata, per valorizzare i gradi minimi e massimi di capacità di incontro e adattamento.
Nel caso degli alunni con ASD come è noto, gli ambiti della comunicazione, della socializzazione e delle relazione interpersonale sono maggiormente compromessi, ne consegue che gli sforzi per raggiungere obiettivi “didattici” debbano essere indirizzati prioritariamente su queste aree. Il che significa che la scuola può assumente una “leadership” nella costruzione e realizzazione del progetto di vita di una persona con ASD che verso gli stessi ambiti di competenza è rivolto1.
La scuola può essere fondamentale nel progetto abilitativo e di vita di un soggetto con XXX, laddove però vengano organizzate e valorizzate le risorse al suo interno.
TITOLO:
Pensami adulto
1 (Xxxxx,2001; Xxxxx & Xxxxxxxxx, 1996)
Nella normativa nazionale più aggiornata in tema di inclusione di alunni e studenti con disabilità a scuola (decreto legislativo n. 66 del 2017 “Norme per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015 n.107”) il PEI acquista ancora più valore nel progetto di vita dell’alunno, prevedendo che in esso siano riportate le modalità didattiche e di valutazione relative alla programmazione individualizzata, gli strumenti per la realizzazione e soprattutto le forme di coordinamento con il Progetto individuale.
La letteratura affronta l’inclusione formativa e lavorativa di giovani con ASD, rilevando che i processi si possono definire virtuosi quando sono costruiti coerentemente con il progetto di vita della persona(2).
In sintesi, i fattori di maggior criticità dell’inclusione scolastica di giovani con ASD sono di seguito sintetizzabili:
• Per gli alunni con ASD rivestono particolare importanza gli strumenti di progettazione educativa, PEI: vanno individuate le modalità per integrare questi strumenti con il progetto individuale complessivo predisposto dai servizi sociosanitari.
• E’ necessaria una formazione ad hoc sul tema, per gli addetti ai lavori, che coinvolga docenti curriculari, sostegno e assistenti all’autonomia e comunicazione personale.
• Spesso l’inclusione scolastica si limita ad essere un’integrazione della persona con bisogni speciali in un percorso parallelo a quello dei pari, con il sostegno di figure che si occupano dello “far stare a scuola”: vanno potenziate le prassi per fare didattica inclusiva, con un coinvolgimento attivo degli alunni compagni di scuola.
• va costruito un modello specifico per le scuole per fare orientamento tra i cicli di istruzione e dal II ciclo al dopo scuola/lavoro.
• va costruito uno specifico dispositivo che sostenga le scuole e la comunità locale in processi virtuosi di alternanza per sperimentare inserimenti lavorativi che guardino all’obiettivo dell’occupabilità.
• il coinvolgimento dei genitori: individuare prassi che vedano la famiglia(3)coinvolta attivamente nei processi, come punto strategico per costruire un progetto realisticamente incidente sulla vita del soggetto.
• Il contesto scolastico ha anche necessità di definire dei percorsi vincenti per collaborare fattivamente con i servizi di presa in carico, sociali e sanitari, soprattutto per fare rete intorno alla persona e progettare in maniera sinergica obiettivi e ottenere e indirizzare risorse (umane ed economiche).
L’inclusione sociale ed l’inserimento lavorativo della persona con disabilità, dopo il percorso scolastico, rappresentano una priorità normativa sia nazionale che internazionale (Strategia Europa 2020).
L’inclusione lavorativa per persone con disabilità grave e gravissima in questo progetto è intesa come importante opportunità per la persona di vivere contesti di lavoro, come possibilità continuativa di fare esperienza non solo di un “saper fare” entro un processo produttivo che ne riconosca il valore economico, cioè entro una funzione conferita al lavoratore secondo obiettivi perseguiti dal contesto stesso, ma anche e soprattutto nella imprescindibile valenza del fare esperienza di relazioni umane, partecipare al tessuto sociale ed esserne riconosciuto come una parte integrante. 4. Le compromissioni associate al disturbo dello spettro autistico rendono molto difficile individuare opportunità professionali e mantenerle nel tempo. L’inserimento protetto tramite i canali stabiliti dalla normativa nazionale, legge
n. 68/1999, non è la prassi, piuttosto un’ipotesi piuttosto improbabile, perché le imprese non sono pronte ad accogliere e non c’è attivo un sistema formativo che coniughi domanda e offerta, a partire dai percorsi scolastici. A questo si aggiunge che anche l’inserimento in contesti alternativi (no profit) non segue un percorso prestabilito, la persona e la famiglia si trovano spesso sole, nella rete confusa di opportunità e limiti del sistema.5
Le opportunità di accompagnamento al lavoro, come i tirocini, sono sottostimate e non rientrano attualmente in percorsi istituzionali integrati con il percorso formativo. Questo progetto intende avvalersi dello strumento dei tirocini extracurriculari e per l’inclusione sociale in maniera strategica proprio per avviare modalità virtuose di inserimento entro una cornice sistemica di governance.
Soluzioni ed interventi proposti sulla base delle evidenze scientifiche
Il presente progetto parte dal presupposto, descritto nelle premesse, che intervenire sui livelli di coinvolgimento scolastico e sul progetto di inclusione sociale e lavorativo fin dal percorso di studi, possa fornire un miglioramento realistico della qualità di vita per la persona con ASD e il suo nucleo famigliare. Il diritto allo studio e al lavoro sono al centro della normativa sui temi della disabilità, la necessità è definire prassi vincenti perché i principi siano realizzabili.
Il progetto si propone di individuare nelle regioni partecipanti le esperienze, definibili come migliori prassi, per l’inclusione scolastica e socio-lavorativa di adolescenti con autismo (ASD).
Individuate le buone prassi, il progetto si articola con la sperimentazione e scambio interregionale dei modelli efficaci,
2 (Xxxxxx & Xxxxxxx,2010; Xxxxx et al., 2014)
3 (APA,2014; Laghi, 2015; Xxxxx & Gradilone, 2016; Xxxxx et al., 2018)
4 (Bennet & Xxxxx, 2013; Xxxxx et al., 2015)
5 I recenti dati del progetto Spark (SPark Snapshot; Data from December 2015 to April 2018) confermano il basso tasso di occupabilità delle persone adulte con autismo con una percentuale del 22% di adulti con ASD che non hanno avuto la possibilità di trovare un lavoro retribuito. La stessa review di Xxxxxx e collaboratori mette in evidenza come sia difficile per le persone con autismo, soprattutto quando è presenta anche una disabilità intellettiva, trovare un lavoro.
con azioni che incideranno su un gruppo campione di studenti con ASD del secondo ciclo di istruzione, che verranno implicati in azioni di transizione al lavoro e successivamente di inserimento lavorativo. La sperimentazione infatti coinvolgerà alcuni istituti scolastici e la rete degli stakeholder istituzionali che collaborano al progetto educativo e individualizzato della persona. Verrà attivata una programmazione di interventi nelle scuole, finalizzati all’implementazione di competenze valutative nei docenti e nel personale educativo e abilità negli ambiti della comunicazione e relazioni sociali negli studenti (sia con ASD che neurotipici). Su alcuni casi scelti, con criteri che attengono la classe di frequenza e il profilo di funzionamento, si procederà alla realizzazione di progetti di alternanza scuola-lavoro intesi come piani di transizione. Questi piani nella seconda annualità verranno convertiti in avviamenti al lavoro tramite la formula dei tirocini. La forza di questa parte progettuale è individuabile nel lavoro di rete capillare che verrà promosso negli istituti scolastici nella fase precedente all’uscita dal percorso, dell’alunno con ASD, che vedrà il coinvolgimento, con funzioni decisionali e con accordi di collaborazione, di soggetti del territorio strategici per gli inserimenti lavorativi. E’ inoltre prevista una macro-azione istituzionale Regionale di definizione di una governance integrata tra politiche socio-sanitarie, formative e del lavoro, che porterà alla fine del processo ad un protocollo sul sistema scuola-transizione-lavoro per giovani con ASD, potenzialmente trasferibile a livello nazionale. Questo obiettivo è fondamentale per dare continuità al progetto biennale. Ogni attività prevista sarà oggetto di valutazione e monitoraggio degli esiti, tramite la corrispondenza tra indicatori e risultati, cronoprogramma e tempi, obiettivi posti e scostamento nelle azioni svolte.
Fattibilità/criticità delle soluzioni e degli interventi proposti
Il gruppo composto dalla Regione Proponente e le Regioni partecipanti ha avviato la collaborazione dei seguenti soggetti ai fini di un supporto tecnico-scientifico,
- USR regionali
- INAPP
- ANP associazione nazionale presidi
- SINPIA regionali
Ogni Regione ha implicato nell’elaborazione progettuale le Direzione salute, sociale, formazione e lavoro, per strutturare un percorso istituzionale che abbia una continuità nel tempo.
Il team progettuale si avvarrà della collaborazione di rappresentanti/esperti del settore delle Università e dei centri di terzo livello che insistono sui diversi territori regionali. In Calabria in particolare questa collaborazione è in linea con l’obiettivo regionale di elaborare un modello di Centro di eccellenza, che si occupi di diagnosi, cura, in sinergia con i soggetti istituzionali nel settore dell'istruzione e dell'inclusione lavorativa, nonché con il Centro servizi per l'autismo, che sarà realizzato nell'ambito del PON Metro 2014-2020.
Nella realizzazione progettuale, in particolare la Regione Friuli Venezia Giulia, coinvolgerà direttamente le Aziende per l’Assistenza Sanitaria del territorio e in particolare l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 Bassa Friulana Isontina – Area Welfare di Comunità, struttura tecnica di supporto della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità.
Il progetto è una sfida complessa perché comporta il lavoro sinergico di soggetti che presentano mission diverse anche se connesse.
Le criticità che potrebbero insorgere localmente potrebbero essere attribuite alla indisponibilità da parte delle scuole e dei contesti lavorativi a partecipare ad un percorso virtuoso che prevede un impegno di risorse umane e un adattamento dei propri processi a nuovi obiettivi di lavoro.
Aree territoriali interessate e trasferibilità degli interventi
Le aree territoriali interessate coincidono con le regioni che partecipano al progetto: Lazio, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Basilicata e Molise.
La trasferibilità degli interventi è garantita dalla metodologia del progetto: ogni regione trasferisce alle altre le proprie buone prassi; vengono definite criticità e risorse di ognuno e si attiva su ogni territorio la messa a sistema dei modelli efficaci. Lo scambio delle buone prassi interregionale e la sperimentazione intra-regionale porteranno alla definizione di un protocollo su scuola-transizione-lavoro per giovani con ASD, che avrà una trasferibilità nazionale.
Ambito istituzionale e programmatorio di riferimento per l’attuazione degli interventi proposti
Legge n. 68/1999.
Accordo del 22 gennaio 2015 adottato dalla conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e Provincie autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Linee guida per i tirocini di orientamento, formazione, e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone ed alla riabilitazione”.
Legge 31 luglio 2015, n. 107 e decreto legislativo 13 aprile 2017 n.66
Legge 18 agosto 2015, n. 134 “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”;
Linea guida numero 21/11 “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti” elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità;
Il Decreto 30 dicembre 2016 del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, di definizione dei criteri e delle modalità per l’utilizzazione del Fondo per la cura dei soggetti con disturbi dello spettro autistico.
Accordo del 25 maggio 2017 adottato dalla conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e Provincie autonome di Trento e Bolzano, in applicazione dell’art. 1, comma da 34 a 36, legge 28 giugno 2012, n.92 in ordine alla regolamentazione dei tirocini.
l’Intesa sancita in Conferenza Unificata (repertorio Atti n.53/00) del 10 Maggio 2018, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, della legge 18 agosto 2015, n.134, tra il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e gli Enti locali sul documento recante “Aggiornamento delle linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi dello Spettro Autistico”.
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Panerai, X., Xxxxxxxx, X. & Xxxxxxx, M. (2002). Benefits of the treatment and education of autistic and communication handicapped children (TEACCH) programme as compared with a nonspecific approach. Journal of Intellectual Disability Research, 46(Pt 4), 318-327.
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Xxxxx L. A., Xxxxxxxxx N.J., XxXxxx J.H. (2012). Collaborative Model for Promoting Competence and Success for Students with ASD. Springer. Edizione italiana a cura di Xxxxx X., Xxxxxxx R., Pecci B. (2016). Compass. Un modello Collaborativo per promuovere la Competenza e il Successo di Studenti con Disturbi dello spettro autistico. Xxxxxxx Editore, Firenze.
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Xxxxxxxx, P, Xxxxxx M, Xxxx LL, Xxxxxxxxxxxx E, Xxxxxxxxxxx SL. Service needs across the lifespan for individuals with autism. Journal of Autism and Developmental Disorders, 2016
CORNICE PROGRAMMATORIA REGIONALE
Regione Lazio
Decreto del Commissario ad Acta U00457 del 22/12/2014 Deliberazione di Giunta Regionale 127 del 24/03/2015 Deliberazione di Giunta Regionale 476 del 4/07/2016 Delibera di Giunta Regionale 75 del 13/02/2018
DGR 96/2018 Linee guida della Regione Lazio sull'Alternanza scuola-lavoro Determinazione G11217 del 11/09/2018
DGR 511/2013 DGR 533/2017
Regione Basilicata
L.R. N.33 del 24 Dicembre 2008 “Contributo ai cittadini lucani che si avvalgono dei metodi Doman, Vojta, Xxx e Aba”.
D.D. 1302.2014/D.00014 del 11.04.2014
D.D. 13A2.2015/D.00026 del 6/2/2015 “D.D. 1302.2014/D.00014 del 11.04.2014. Rettifica e integrazioni”. DGR. 1553 del 12 dicembre 2014
DGR n. 1168/2016
DGR 99 del 14.02.2017 DGR 1289/
DGR 287 del 04.04.2017
DGR 397 Del 11.05.2018
DGR n. 1168 del 13 ottobre 2016 - Annualità 2017 art. 6 LR 3/2016
Regione Calabria
Convenzione tra il Dipartimento Tutela della salute e Politiche sanitarie, il Comune di Reggio Calabria e il CNR, Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti “Xxxxxxx Xxxxxxxxx” di Pozzuoli (NA), inserito nel PON Metro 2014- 2020
L.R. 11 aprile 2012, n. 10 Disposizioni in favore dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento.
L.R. 26 novembre 2003, n. 23 Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria (in attuazione della legge n. 328/2000) e ss.mm.ii.
Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx
Xxxxxxxx xx Xxxxxx xxxxxxxxx x. 000 del 13 marzo 2017 Decreto del Direttore Centrale n. 789-SPS del 16 giugno 2017 Delibera di Giunta Regionale n. 1463 del 28 luglio
Legge regionale 25 settembre 1996, n. 41
Delibera di Giunta Regionale n. 196 del 10 febbraio 2006 Delibera di Giunta Regionale n. 361 del 23 febbraio 2018 Legge regionale 9 agosto 2005, n. 18
Delibera di Giunta Regionale n. 2429 del 04 dicembre 2015
D. P. Reg. 19 marzo 2018 n. 57
Delibera di Giunta Regionale n. 1191 del 26 giugno 2018 Delibera Giunta 15 marzo 2018 n. 543
D. P. Reg. 30 settembre 2016 n. 186
D. P. Reg. 23 marzo 2016 n. 53 Legge regionale 30 marzo 2018, n. 13
Delibera di Giunta Regionale n. 1713 del 16 settembre 2016
Regione Molise
Delibera di Giunta regionale del 25 giugno 2013, n. 301 Legge regionale del 24 ottobre 2017, n. 16
Determinazione del Direttore Generale per la Salute del 22 febbraio 2018, n. 43
OBIETTIVI E RESPONSABILITA’ DI PROGETTO OBIETTIVO GENERALE:
L’obiettivo generale del progetto è quello di sperimentare buone prassi per giovani adulti con ASD integrate in un
sistema virtuoso che colleghi il secondo ciclo di istruzione con il mondo del lavoro, attraverso processi di inclusione scolastica e transizione scuola-lavoro. Nel progetto verranno utilizzate metodologie evidence based di valutazione e intervento diretto sui giovani con XXX, oltre che di monitoraggio degli esiti delle azioni previste.
OBIETTIVO SPECIFICO 1:
Individuazione delle esperienze attive di inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD riconosciute come buone prassi.
Mappatura delle esperienze di inclusione scolastica, transizione scuola-lavoro e inclusione lavorativa nelle regioni che collaborano alla sperimentazione. Analisi delle buone prassi individuate e sperimentazione di modelli innovativi di inclusione scolastica e lavorativa.
Obiettivo trasversale su ogni Regione, che valorizza le differenze locali.
OBIETTIVO SPECIFICO 2:
Definizione di un modello trasversale di inclusione scolastica e lavorativa, a partire dalle specificità di ogni singola Regione (analisi SWOT su punti di forza e di criticità per l’implementazione del modello in ogni Regione). Ogni Regione, in base alle best practices già messe in atto, offrirà alle altre regioni le proprie aree di expertise per una formazione specifica. Al fine di facilitare la condivisione di buone prassi, gli incontri di formazione interregionale saranno svolti con la partecipazione attiva di diversi attori territoriali delle realtà coinvolte, al fine di condividere particolari aree di problematicità ambientali, e i punti di forza, tenendo conto dei criteri di evidenza scientifica, sostenibilità e trasferibilità.
OBIETTIVO SPECIFICO 3:
Sperimentazione delle buone prassi inclusione scolastica e transizione al lavoro in ogni Regione. Territorialmente le Regioni implicheranno contesti scolastici e lavorativi (profit e no profit) in programmi di intervento rivolti ad un gruppo di studenti con ASD, il personale della scuola e i soggetti istituzionali implicati nella definizione e realizzazione del PEI e del piano di transizione.
OBIETTIVO SPECIFICO 4:
Reti di prossimità: scuola, famiglia e territorio nella costruzione del progetto di vita dei ragazzi con autismo Questo obiettivo intende individuare gli elementi chiave del funzionamento virtuoso delle reti tra i soggetti istituzionali e informali responsabili del PEI e PI e farli confluire in un modello di partenariato territoriale (patto di inclusione attiva territoriale per il progetto di vita del giovane con ASD). L’obiettivo è rivolto anche ad esplorare le modalità di coinvolgimento delle famiglie.
OBIETTIVO SPECIFICO 5:
Definizione di strategie di governance regionale per l’inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD Elaborazione di un protocollo tra le diverse direzioni regionali coinvolte, per definire i processi di transizione scuola lavoro di giovani con ASD.
OBIETTIVO SPECIFICO 6:
Percorsi di avviamento al lavoro
Con questo obiettivo si intende attivare e monitorare per un gruppo di giovani con ASD del campione un percorso di inserimento lavorativo in un contesto profit/no profit. In coerenza con i piani di transizione definiti durante il percorso formativo, ed attraverso il patto di inclusione attiva che ha precedentemente istituito una rete funzionale di collaborazione scuola-territorio, i soggetti con ASD entreranno in un percorso di avviamento al lavoro. La collaborazione tra le Direzioni, obiettivo 5, consente di supportare il raggiungimento di questo obiettivo tramite le azioni amministrative di ordinaria competenza regionale.
REGIONE PROPONENTE: REGIONE LAZIO | |||
RESPONSABILE SCIENTIFICO PROGETTO: nominativo: Xxxxxxxx Xxxxx struttura di appartenenza: Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione – Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università degli Studi di Roma Sapienza. | |||
REGIONI PARTECIPANTI: | |||
Regione Partecipante 1 | Referente | Ente di appartenenza | Compiti |
1) Raccordo con il responsabile scientifico | |||
Lazio | Xxxxxx Xxxxxxxxx | Regione Lazio – Direzione regionale Inclusione sociale – Area politiche per l’inclusione | del progetto. 2) Nomina e coordinamento del team di esperti che collaboreranno a livello tecnico-scientifico con la regione Lazio e le altre regioni. |
3) Coordinamento delle azioni della | |||
mappatura delle esperienze attive di | |||
inclusione scolastica e lavorativa di giovani | |||
con ASD riconosciute come buone prassi, | |||
in Regione e a livello interregionale. | |||
4) Coordinamento del tavolo di | |||
formazione orizzontale interregionale, per | |||
la definizione di un modello trasversale di | |||
inclusione scolastica e lavorativa, a partire | |||
dalle specificità di ogni singola Regione. | |||
5) Coordinamento delle azioni formative e | |||
di sistema per l’agevolazione della | |||
creazione o rafforzamento delle reti di | |||
prossimità negli istituti scolastici | |||
partecipanti. | |||
6) Coordinamento del gruppo dei referenti | |||
regionali in merito agli obiettivi posti in | |||
essere (azioni, metodologie, tempistica, | |||
monitoraggio e valutazione esiti); | |||
predisposizione degli adempimenti | |||
amministrativi previsti per ogni regione; | |||
coordinamento interregionale per la | |||
produzione e l’invio dei rapporti tecnici | |||
sullo stato di avanzamento/finali del | |||
progetto, e rendiconti finanziari delle | |||
spese sostenute secondo i termini previsti | |||
dal bando. | |||
7) Attivazione e/o rafforzamento degli | |||
accordi tra le direzioni regionali implicate | |||
a diverso livello sul tema per la | |||
definizione di strategie di governance | |||
regionale per l’inclusione scolastica e | |||
lavorativa di giovani con ASD e | |||
coordinamento dei risultati interregionali. | |||
8) Azioni propulsive di sistema per | |||
l’attivazione di tirocini lavorativi per i | |||
destinatari scelti e monitoraggio dei |
percorsi. 9) Coordinamento del gruppo dei referenti regionali in merito ai compiti sopra elencati. | |||
Regione Partecipante 2 | Referente | Ente di appartenenza | Compiti |
Friuli Venezia Giulia | Xxxxx Xxxxxxxxxx | Regione Autonoma FVG – Direzione centrale salute e politiche sociali e disabilità – Area Politiche Sociali – Servizio integrazione socio sanitaria | 1) Raccordo con il responsabile scientifico del progetto e con la regione proponente. 2) Nomina e coordinamento del team di esperti regionali 3) Mappatura delle esperienze attive di inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD riconosciute come buone prassi, in Regione. 4)Partecipazione al tavolo di formazione orizzontale interregionale, per la definizione di un modello trasversale di inclusione scolastica e lavorativa, a partire dalle specificità di ogni singola Regione. 5) Coordinamento delle azioni di sistema locale per l’agevolazione della creazione o rafforzamento delle reti di prossimità negli istituti scolastici partecipanti. 6) predisposizione delle azioni relative agli obiettivi del progetto, monitoraggio e valutazione esiti; 7) predisposizione degli adempimenti amministrativi previsti per ogni regione; produzione e invio alla regione proponente dei rapporti tecnici sullo stato di avanzamento/finali del progetto e rendiconti finanziari delle spese sostenute secondo i termini previsti dal bando. 8) Attivazione e/o rafforzamento degli accordi tra le direzioni regionali implicate a diverso livello sul tema per la definizione di strategie di governance regionale per l’inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD 9)Azioni propulsive di sistema per l’attivazione di tirocini lavorativi per i destinatari scelti e monitoraggio dei percorsi |
Regione Partecipante 3 | Referente | Ente di appartenenza | Compiti |
Calabria | Xxxxxxxx Xxxx | ASP Catanzaro – DSM Catanzaro - in temporaneo utilizzo presso il Dipartimento Tutela della Salute | 1) Raccordo con il responsabile scientifico del progetto e con la regione proponente. 2) Nomina e coordinamento del team di esperti regionali 3) Mappatura delle esperienze attive di |
e politiche sanitarie della Regione Calabria | inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD riconosciute come buone prassi, in Regione. 4)Partecipazione al tavolo di formazione orizzontale interregionale, per la definizione di un modello trasversale di inclusione scolastica e lavorativa, a partire dalle specificità di ogni singola Regione. 5) Coordinamento delle azioni di sistema locale per l’agevolazione della creazione o rafforzamento delle reti di prossimità negli istituti scolastici partecipanti. 6) predisposizione delle azioni relative agli obiettivi del progetto, monitoraggio e valutazione esiti; 7) predisposizione degli adempimenti amministrativi previsti per ogni regione; produzione e invio alla regione proponente dei rapporti tecnici sullo stato di avanzamento/finali del progetto e rendiconti finanziari delle spese sostenute secondo i termini previsti dal bando. 8) Attivazione e/o rafforzamento degli accordi tra le direzioni regionali implicate a diverso livello sul tema per la definizione di strategie di governance regionale per l’inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD 9)Azioni propulsive di sistema per l’attivazione di tirocini lavorativi per i destinatari scelti e monitoraggio dei percorsi | ||
Regione Partecipante 4 | Referente | Ente di appartenenza | Compiti |
Basilicata | Xxxxxx Xxxxx | Xxxxxxxx Madonna delle Grazie di Matera – U.O. di Neuropsichiatria infantile | 1) Raccordo con il responsabile scientifico del progetto e con la regione proponente. 2) Nomina e coordinamento del team di esperti regionali 3) Mappatura delle esperienze attive di inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD riconosciute come buone prassi, in Regione. 4)Partecipazione al tavolo di formazione orizzontale interregionale, per la definizione di un modello trasversale di inclusione scolastica e lavorativa, a partire dalle specificità di ogni singola Regione. 5) Coordinamento delle azioni di sistema locale per l’agevolazione della creazione o rafforzamento delle reti di prossimità negli istituti scolastici partecipanti. 6) predisposizione delle azioni relative agli |
obiettivi del progetto, monitoraggio e valutazione esiti; 7) predisposizione degli adempimenti amministrativi previsti per ogni regione; produzione e invio alla regione proponente dei rapporti tecnici sullo stato di avanzamento/finali del progetto e rendiconti finanziari delle spese sostenute secondo i termini previsti dal bando. 8) Attivazione e/o rafforzamento degli accordi tra le direzioni regionali implicate a diverso livello sul tema per la definizione di strategie di governance regionale per l’inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD 9)Azioni propulsive di sistema per l’attivazione di tirocini lavorativi per i destinatari scelti e monitoraggio dei percorsi. | |||
Regione Partecipante 5 | Referente | Ente di appartenenza | Compiti |
Molise | Alberta De Lisio | Regione Molise Servizio Programmazione Rete dei Soggetti deboli, dell’Integrazione Sociosanitaria e della Riabilitazione | 1) Raccordo con il responsabile scientifico del progetto e con la regione proponente. 2) Nomina e coordinamento del team di esperti regionali 3) Mappatura delle esperienze attive di inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD riconosciute come buone prassi, in Regione. |
4)Partecipazione al tavolo di formazione orizzontale interregionale, per la definizione di un modello trasversale di inclusione scolastica e lavorativa, a partire dalle specificità di ogni singola Regione. | |||
5) Coordinamento delle azioni di sistema locale per l’agevolazione della creazione o rafforzamento delle reti di prossimità negli istituti scolastici partecipanti. | |||
6) predisposizione delle azioni relative agli obiettivi del progetto, monitoraggio e valutazione esiti; | |||
7) predisposizione degli adempimenti amministrativi previsti per ogni regione; produzione e invio alla regione proponente dei rapporti tecnici sullo stato di avanzamento/finali del progetto e rendiconti finanziari delle spese sostenute secondo i termini previsti dal bando. | |||
8) Attivazione e/o rafforzamento degli |
accordi tra le direzioni regionali implicate a diverso livello sul tema per la definizione di strategie di governance regionale per l’inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD 9)Azioni propulsive di sistema per l’attivazione di tirocini lavorativi per i destinatari scelti e monitoraggio dei percorsi. |
PIANO DI VALUTAZIONE
OBIETTIVO GENERALE | Sperimentare buone prassi per giovani adulti con ASD integrate in un sistema virtuoso che colleghi il secondo ciclo di istruzione con il mondo del lavoro, attraverso processi di inclusione scolastica e transizione scuola-lavoro. Nel progetto verranno utilizzate metodologie evidence based di valutazione e intervento diretto sui giovani con XXX, oltre che di monitoraggio degli esiti delle azioni previste. |
Risultato/i atteso/i | Mappatura delle migliori pratiche di inclusione scolastica e lavorativa in ogni regione, coinvolgimento di contesti scolastici del secondo ciclo in ogni regione, costruzione di reti scuola-territorio in ogni regione, avviamento al lavoro per singoli casi scelti. Protocollo regionale di governance del sistema scuola-lavoro per persone con ASD. |
Indicatore/i di risultato | Numero di docenti e studenti coinvolti nel programma di intervento. |
Standard di risultato | Almeno due realtà di inclusione scolastico/lavorativa per ogni regione messe a sperimentazione. |
OBIETTIVO SPECIFICO 1 | Individuazione delle esperienze attive di inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD riconosciute come buone prassi. Mappatura delle esperienze di inclusione scolastica, transizione scuola-lavoro e inclusione lavorativa nelle regioni che collaborano alla sperimentazione. Analisi delle buone prassi individuate e sperimentazione di modelli innovativi di inclusione scolastica e lavorativa. Obiettivo trasversale su ogni Regione, che valorizza le differenze locali. |
Indicatore/i di risultato | Documento di sintesi delle buone prassi di inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD, sulla base di una mappatura locale nelle diverse regioni, tenendo conto dei criteri di evidenza scientifica, sostenibilità e trasferibilità. |
Standard di risultato | 70% |
Attività previste per il raggiungimento dell’obiettivo specifico | Attività 1. Costituzione del team di esperti per ogni Regione Attività 2. Scelta delle scuole secondarie di II grado differenziate per tipologia. La scelta degli istituti seguirà criteri che attengono il livello di know-how nelle prassi ci inclusione della disabilità e la transizione al lavoro, il numero di alunni con ASD frequentanti, l’indirizzo di studi e la rappresentatività a livello regionale. Attività 3. Analisi dei percorsi di inclusione lavorativa già avviati dalle diverse Regioni per individuare punti di forza e di criticità. |
OBIETTIVO SPECIFICO 2 | Definizione di un modello trasversale di inclusione scolastica e lavorativa, a partire dalle specificità di ogni singola Regione (analisi SWOT su punti di forza e di criticità per l’implementazione del modello in ogni Regione) Ogni Regione, in base alle best practices già messe in atto, offrirà alle altre regioni le proprie aree di expertise per una formazione specifica che dovrebbe consentirne la trasferibilità anche nazionale. Al fine di facilitare la condivisione di buone prassi, gli incontri di formazione interregionale saranno svolti con la partecipazione attiva di diversi attori territoriali delle realtà coinvolte, al fine di condividere particolari aree di problematicità ambientali, e i punti di forza, tenendo conto dei criteri di evidenza scientifica, sostenibilità e trasferibilità. Il presente progetto di ricerca si colloca in un’ottica di continuità con le attività di sperimentazione avviate in Regione Lazio nel 2010, presso l’ITA Garibaldi di Roma, con il progetto “L’utilizzo della metodologia peer to peer per l’integrazione di studenti disabili”, nell’ambito del Protocollo di Intesa per la costituzione della rete dei servizi per l’integrazione dei ragazzi disabili, finanziato dall’Assessorato alla Formazione e Lavoro della Provincia di Roma. Tali attività sono proseguite nel 2011 con il progetto dal titolo: “Il progetto individuale”. Realizzazione di percorsi formativi per figure professionali da impegnare nel sostegno e nell’assistenza di soggetti disabili affetti da disturbi dello spettro autistico, ivi compresa la sindrome di Xxxxxxxx (SA), approvato dalla Regione Lazio con Determina Dirigenziale n.1536 del 03/03/2011 (Progetto FSE), che ha previsto un’ATS con la Cooperativa X. Xxxxxxxxx, e nel 2013 con il progetto “Il modello di intervento COMPASS per adolescenti con Disturbo dello spettro autistico”, finanziato |
dalla Direzione regionale Politiche Sociali, Autonomia, Sicurezza e Sport, Regione Lazio (D.G.R. 238/13 Richiesta di accesso al contributo regionale per la realizzazione di interventi di rilevante interesse sociale e/o aventi caratteristica di gravità e urgenza)- e proseguite fino ad oggi, grazie ad ulteriori finanziamenti ottenuti dalla Regione Lazio (“Il progetto individuale e l'inclusione lavorativa e sociale di persone con autismo con bisogno di supporto intensivo in un'ottica di abilitazione permanente, miglioramento della qualità della vita, emancipazione della comunità”, approvato dalla Regione Lazio con Determina Dirigenziale n. G12333 del 11/09/2017- POR FSE Lazio 2014-2020 "Presa in carico, orientamento e accompagnamento per l’inclusione sociale attiva"). Dal 2010 hanno partecipato al progetto più di 1.000 ragazzi neurotipici, in qualità di peer buddies, 106 adolescenti con diagnosi certificata di ASD, genitori, insegnanti curriculari e di sostegno appartenenti a diverse scuole secondarie di II grado di Roma e Provincia. Nell’ambito del “Il progetto individuale e l'inclusione lavorativa e sociale di persone con autismo con bisogno di supporto intensivo in un'ottica di abilitazione permanente, miglioramento della qualità della vita, emancipazione della comunità” (POR FSE Lazio 2014-2020; Xxxxxxxx XX 00000, CUP F84D18000100009) hanno partecipato 16 adolescenti (13 ragazzi e 3 ragazze) con diagnosi certificata di autismo iscritti a diverse scuole secondarie di II grado (I.P.S.E.O.A. “Xxxxxxxx Xxxxxxxx”; Liceo Artistico Xxxxx; Liceo Artistico IIS Via Tiburto; Palombara Sabina; Liceo Classico X. Xxxxxxx); 1 studente iscritto all’ultimo anno di scuola secondaria di I grado (Istituto Cambellotti Roccapriora; attualmente iscritto al I anno di una scuola secondaria di II grado) e 164 peer-buddies (80 ragazzi e 84 ragazze che hanno partecipato alla formazione prima di diventare agenti di intervento). Alla luce di questa esperienza, nella Regione Lazio questo processo verrà messo a sistema, con il coinvolgimento delle scuole con know-how, per incidere sulla fase di transizione e avviamento al lavoro. Il numero di peer buddies dipenderà dal numero di classi con alunni con ASD che parteciperanno al progetto. Nelle altre regioni si avvieranno i processi, e si integreranno con le buone prassi locali. Presupposti teorico-metodologici del modello della Regione Lazio: Il Collaborative Model for Promoting Competence and Success for Student with ASD (COMPASS; Ruble, Xxxxxxxxx e XxXxxx;2012; adattamento italiano a cura di Xxxxx, Xxxxxxx, Pecci, 2016), un modello di consulenza per le scuole basato sull’evidenza scientifica, finalizzato alla promozione delle competenze di studenti con Disturbi dello spettro autistico (ASD) e gli interventi peer-mediated6. Il modello COMPASS può essere di aiuto perché cerca di offrire spunti di riflessione e di guida per poter redigere Programmi educativi individualizzati efficaci enfatizzando le potenzialità della videoregistrazione come strumento che permette anche al consulente di verificare l’andamento del processo formativo e di utilizzare il video-feedback come prezioso strumento di lavoro. Protagonisti attivi sono anche i compagni di classe, grazie all’utilizzo del Peer Mediated Instruction and Intervention (PMI), ossia una metodologia evidence-based in cui i peer (i compagni di classe) vengono formati per ricoprire il ruolo di facilitatori dell’intervento, coadiuvando le interazioni sociali e aiutando i ragazzi con autismo ad acquisire nuove abilità finalizzate anche all’inclusione lavorativa. Questa metodologia porta benefici sia ai ragazzi peer che ai ragazzi target (ragazzi con ASD), nonché all’intero ambiente sociale in cui entrambi i gruppi sono inseriti grazie ad un processo a cascata che consente una rapida espansione di una mentalità più accogliente che vede lo studente con ASD come una risorsa e non come un vincolo, consentendo la possibilità di poter intravedere abilità che possano essere spendibili per l’inserimento post scuola, entro una cornice professionale. Gli interventi di peer-mediated sull’acquisizione di abilità e competenze necessarie all’avviamento professionale dei ragazzi con autismo, indagano le relazioni fra lo sviluppo di tali capacità nei ragazzi con autismo e l’utilizzo, da parte di questi ultimi, della figura del peer integrata con quella dell’assistente specialistico (assistente all’autonomia e comunicazione personale) per l’apprendimento di tali requisiti. I programmi evidence-based seguono il presupposto di essere sottoposti a valutazioni rigorose, questo permette di avere la garanzia che qualora attuati con fedeltà e monitorati nel tempo, avranno elevate possibilità di ridurre outcome negativi. | |
Indicatore/i di risultato | -Realizzazione di incontri tra team regionali per il trasferimento dei modelli delle buone prassi. |
6(Xxxxx et al., 2018b; Xxxxx et al., 2018c)
-Stesura di 1 sperimentazione. | Documento | di | analisi | delle | buone | prassi | regionali | da | porre | a | |
Standard di risultato | Almeno 1 documento, almeno 5 incontri | ||||||||||
Attività previste per il raggiungimento dell’obiettivo specifico | Attività 1. Costituzione in ogni Regione di team progettuali locali. I team saranno costituiti dai referenti regionali e dai protagonisti locali scelti come rappresentativi dei modelli da trasferire. Attività 2. Incontri di formazione orizzontale interregionale tra attori istituzionali e territoriali per il trasferimento delle buone prassi tenendo conto dei criteri riportati nell’Obiettivo 1. |
OBIETTIVO SPECIFICO 3 | Sperimentazione delle buone prassi inclusione scolastica e transizione al lavoro in ogni Regione. |
Indicatore/i di risultato | Realizzazione di programmi di intervento formativo negli istituti scolastici coinvolti e definizione per ogni studente di un piano di transizione specifico per l’alternanza scuola lavoro. Designazione per un gruppo di studenti con ASD di un case manager. |
Standard di risultato | Coinvolgimento di almeno un team docente di sostegno, curriculare, assistente in ogni scuola coinvolta per i programmi di intervento. Xxxxxxx di un piano di transizione per ciascuno studente con ASD coinvolto. |
Attività previste per il raggiungimento dell’obiettivo specifico | Attività 1. Realizzazione nelle scuole dei Programmi di intervento per migliorare i livelli di inclusione scolastica degli studenti del campione secondo metodologie con evidenze scientifiche. Elementi trasversali dei programmi di intervento: 1.coinvolgere il corpo docente in programmi formativi per implementare le competenze a definire e attuare PEI specialistici per ASD; 2.coinvolgere i gruppi classe in azioni di tutoraggio tra pari ai fini della realizzazione del PEI stesso. Attività 2. Formazione per il team scuola/azienda/impresa sociale sull’alternanza scuola- lavoro. Attività 3. Piani di transizione: 1.Realizzazione di incontri interistituzionali per la definizione dei piani di transizione per ogni ragazzo del campione: incontri della rete territoriale-scuola per la scelta del percorso formativo e definizione degli obiettivi dell’alternanza scuola lavoro, scelta del contesto di lavoro. 2.Designazione di un case manager del progetto di inclusione del giovane. |
OBIETTIVO SPECIFICO 4 | Reti di prossimità: scuola, famiglia e territorio nella costruzione del progetto di vita dei ragazzi con autismo |
Indicatore/i di risultato | Definizione di un modello di “patto di inclusione attiva territoriale per il progetto di vita del giovane con XXX”. |
Standard di risultato | Stesura di 1 modello di patto di inclusione |
Attività previste per il raggiungimento dell’obiettivo specifico | Attività 1. Plenarie formative rivolte agli stakeholder territoriali coinvolti nel progetto relative a strumenti e metodologie per lavorare in rete ai fini dell’inclusione sociale di soggetti con bisogni complessi. Attività 2. Sperimentazioni di reti innovative: in ogni scuola implicata nel progetto si attiverà un patto di inclusione attiva territoriale per il progetto di vita del giovane con ASD”. |
OBIETTIVO SPECIFICO 5 | Definizione di strategie di governance regionale per l’inclusione scolastica e lavorativa di giovani con ASD |
Indicatore/i di risultato | Elaborazione di un protocollo tra le diverse direzioni regionali coinvolte, per definire i processi di transizione scuola lavoro di giovani con ASD. |
Standard di risultato | Almeno una proposta di accordo inter-direzioni |
Attività previste per il raggiungimento dell’obiettivo specifico | Attività: incontri inter-direzione sanità, sociale, formazione, lavoro per formalizzare modalità operative del governo regionale dell’inclusione scolastica e lavorativa |
OBIETTIVO SPECIFICO 6 | Percorsi di avviamento al lavoro |
Indicatore/i di risultato | Attivazione di borse lavoro/tirocinio per un gruppo di giovani con ASD del campione. |
Standard di risultato | 70% |
Attività previste per il raggiungimento dell’obiettivo specifico | Attività 1. La rete di presa in carico (definita nei piani di transizione a livello del singolo soggetto e nel patto di inclusione attiva a livello territoriale), viene attivata dal case manager e si avvia il processo di orientamento al lavoro. Analisi del caso e scelta degli obiettivi, tempi, metodologie. Scelta dell’ente promotore, soggetto ospitante, funzioni di tutor. Attività 2. Attivazione del tirocinio (di avviamento al lavoro o di inclusione sociale) Monitoraggio sul processo e sugli esiti. |
CRONOPROGRAMMA
Mese | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 | |
Obiettivo specifico 1 | Attività 1 | ||||||||||||||||||||||||
Attività 2 | |||||||||||||||||||||||||
Attività 3 | |||||||||||||||||||||||||
Obiettivo specifico 2 | Attività 1 | ||||||||||||||||||||||||
Attività 2 | |||||||||||||||||||||||||
Obiettivo specifico 3 | Attività 1 | ||||||||||||||||||||||||
Attività 2 | |||||||||||||||||||||||||
Attività 3 |
Mese | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 | 23 | 24 | |
Obiettivo specifico 4 | Attività 1 | ||||||||||||||||||||||||
Attività 2 |
Obiettivo specifico 5 | |||||||||||||||||||||||||
Attività 1 |
Obiettivo specifico 6 | Attività 1 | ||||||||||||||||||||||||
Attività 2 | |||||||||||||||||||||||||
Attività 3 |
PIANO FINANZIARIO PER CIASCUNA XXXXXXX
XXXXXXX XXXXXXXXXXXX 0 XXXXX | |||
Risorse | Razionale della spesa | EURO | |
Personale | - Spese di personale a supporto delle procedure di affidamento, gare e appalti (1-2 unità di personale); - spese di personale membri esterni del team di esperti per ogni regione per analisi delle buone prassi, formazione interregionale e locale (Obiettivo 1.1, 2.1, 3.1.1;1-2 unità di personale); - spese di personale per la realizzazione delle attività Peer Mediated Intervention nei gruppi classe e case management per la definizione e monitoraggio dei piani di transizione, attivazione rete territoriale per l’avviamento al lavoro e monitoraggio tirocini (3.1.2, 3.2.2, 6.1, 6.2; da 5 a 15 unità di personale); - spese di personale esperto in reti territoriali, inserimenti lavorativi e percorsi alternanza scuola lavoro (3.2.1, 4.1, 4.2; da 3 a 6 unità di personale). | - | 95.000,00 novantacinquemila/00 |
Beni e servizi - - | Spese per acquisizione di beni e servizi strumentali alla realizzazione del progetto, ad es. -materiali consumo; -stampe, organizzazione corsi/incontri/eventi | - | 50.000,00 cinquantamila/00 |
Missioni - - | Spese relative alle trasferte del personale coinvolto e partecipazione a workshop e incontri. | - | 60.000,00 sessantamila/00 |
Incontri/Eventi formativi - | Spese per realizzazione di eventi di diffusione dei dati del progetto | - | 30.000,00 trentamila/00 |
Spese generali | Spese per acquisizione di servizi, costi indiretti di posta telefonia,ecc. | - | 35.000,00 trentacinquemila/00 |
TOTALE SPESE | € 270.000,00 |
XXXXXXX XXXXXXXXXXXX 0 XXXXXX XXXXXXX XXXXXX | ||
Risorse | Razionale della spesa | EURO |
Personale | - Spese di personale a supporto delle procedure di affidamento, gare e appalti (1unità di personale); - spese di personale membri esterni del team di esperti per ogni regione per analisi delle buone prassi, formazione interregionale e locale (Obiettivo 1.1, 2.1, 3.1.1;1-2 unità di personale); - spese di personale per la realizzazione delle attività Peer Mediated Intervention nei gruppi classe e case management per la definizione e monitoraggio dei piani di transizione, attivazione rete territoriale per l’avviamento al lavoro e monitoraggio tirocini (3.1.2, 3.2.2, 6.1, 6.2; da 5 a 8 unità di personale); - spese di personale esperto in reti territoriali, inserimenti lavorativi e percorsi alternanza scuola lavoro (3.2.1, 4.1, 4.2; da 3 a 5 unità di personale). | - 85.000,00 ottantacinquemila/00 |
Beni e servizi - - | Spese per acquisizione di beni e servizi strumentali alla realizzazione del progetto, ad es. -materiali consumo; -stampe, organizzazione corsi/incontri/eventi | - 45.000,00 quarantacinque/00 |
Missioni - | Spese relative alle trasferte del personale coinvolto e partecipazione | - 40.000,00 quarantamila/00 |
- | a workshop e incontri. | |
Incontri/Eventi formativi | spese per realizzazione di eventi di diffusione dei dati del progetto | - 20.000,00 ventimila/00 |
Spese generali | Spese per acquisizione di servizi, costi indiretti di posta telefonia,ecc. | - 25.000,00 venticinquemila/00 |
TOTALE SPESE | € 215.000,00 |
XXXXXXX XXXXXXXXXXXX 0 XXXXXXXX | |||
Risorse | Razionale della spesa | EURO | |
Personale | - Spese di personale a supporto delle procedure di affidamento, gare e appalti (1unità di personale); - spese di personale membri esterni del team di esperti per ogni regione per analisi delle buone prassi, formazione interregionale e locale (Obiettivo 1.1, 2.1, 3.1.1;1-2 unità di personale); - spese di personale per la realizzazione delle attività Peer Mediated Intervention nei gruppi classe e case management per la definizione e monitoraggio dei piani di transizione, attivazione rete territoriale per l’avviamento al lavoro e monitoraggio tirocini (3.1.2, 3.2.2, 6.1, 6.2; da 5 a 8 unità di personale); - spese di personale esperto in reti territoriali, inserimenti lavorativi e percorsi alternanza scuola lavoro (3.2.1, 4.1, 4.2; da 3 a 5 unità di personale). | - | 85.000,00 ottantacinquemila/00 |
Beni e servizi | Spese per acquisizione di beni e servizi strumentali alla realizzazione del progetto, ad es. -materiali consumo; -stampe, organizzazione corsi/incontri/eventi | - | 45.000,00 quarantacinque/00 |
Missioni | Spese relative alle trasferte del personale coinvolto e partecipazione a workshop e incontri. | - | 40.000,00 quarantamila/00 |
Incontri/Eventi formativi | spese per realizzazione di eventi di diffusione dei dati del progetto | - | 20.000,00 ventimila/00 |
Spese generali | Spese per acquisizione di servizi, costi indiretti di posta telefonia,ecc. | - | 25.000,00 venticinquemila/00 |
TOTALE SPESE | € 215.000,00 |
REGIONE PARTECIPANTE 4 BASILICATA | |||
Risorse | Razionale della spesa | EURO | |
Personale | - Spese di personale a supporto delle procedure di affidamento, gare e appalti (1unità di personale); - spese di personale membri esterni del team di esperti per ogni regione per analisi delle buone prassi, formazione interregionale e locale (Obiettivo 1.1, 2.1, 3.1.1;1 unità di personale); - spese di personale per la realizzazione delle attività Peer Mediated Intervention nei gruppi classe e case management per la definizione e monitoraggio dei piani di transizione, attivazione rete territoriale per l’avviamento al lavoro e monitoraggio tirocini (3.1.2, 3.2.2, 6.1, 6.2; da 3 a 5 unità di personale); - spese di personale esperto in reti territoriali, inserimenti lavorativi e percorsi alternanza scuola lavoro (3.2.1, 4.1, 4.2; da 2 a 4 unità di personale). | - | 70.000,00 settantamila/00 |
Beni e servizi | Spese per acquisizione di beni e servizi strumentali alla realizzazione del progetto, ad es. -materiali consumo; -stampe, organizzazione corsi/incontri/eventi | - | 35.000,00 trentacinquemila/00 |
Missioni | Spese relative alle trasferte del personale coinvolto e partecipazione a workshop e incontri. | - | 30.000,00 trentamila/00 |
Incontri/Eventi formativi | spese per realizzazione di eventi di diffusione dei dati del progetto | - | 15.000,00 quindicimila/00 |
Spese generali | Spese per acquisizione di servizi, costi indiretti di posta telefonia,ecc. | - | 10.000,00 diecimila/00 |
TOTALE SPESE | € 160.000,00 |
XXXXXXX XXXXXXXXXXXX 0 XXXXXX | ||
Risorse | Razionale della spesa | EURO |
Personale | - Spese di personale a supporto delle procedure di affidamento, gare e appalti (1unità di personale); - spese di personale membri esterni del team di esperti per ogni regione per analisi delle buone prassi, formazione interregionale e locale (Obiettivo 1.1, 2.1, 3.1.1;1 unità di personale); - spese di personale per la realizzazione delle attività Peer Mediated Intervention nei gruppi classe e case management per la definizione e monitoraggio dei piani di transizione, attivazione rete territoriale per l’avviamento al lavoro e monitoraggio tirocini (3.1.2, 3.2.2, 6.1, 6.2; da 2 a 5 unità di personale); - spese di personale esperto in reti territoriali, inserimenti lavorativi e percorsi alternanza scuola lavoro (3.2.1, 4.1, 4.2; 2 unità di personale). | - 65.000,00 sessantacinquemila/00 |
Beni e servizi - - | Spese per acquisizione di beni e servizi strumentali alla realizzazione del progetto, ad es. -materiali consumo; -stampe, organizzazione corsi/incontri/eventi | - 30.000,00 trentamila/00 |
Missioni - - | Spese relative alle trasferte del personale coinvolto e partecipazione a workshop e incontri. | - 25.000,00 venticinquemila/00 |
Incontri/Eventi formativi | spese per realizzazione di eventi di diffusione dei dati del progetto | - 15.000,00 quindicimila/00 |
Spese generali | Spese per acquisizione di servizi, costi indiretti di posta telefonia, ecc. | - 5.000,00 cinquemila/00 |
TOTALE SPESE | € 140.000,00 |
PIANO FINANZIARIO GENERALE
Xxxxxxx | Totale in € |
Personale | 400.000,00 |
Beni e servizi | 205.000,00 |
Missioni | 195.000,00 |
Incontri/eventi formativi | 100.000,00 |
Spese generali | 100.000,00 |
Totale | 1.000.000,00 |
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