Dicembre 2014
Accordo di Programma
per l’Inclusione Scolastica e Sociale degli studenti con disabilità
per la provincia di Belluno
Dicembre 2014
Illustrazione di copertina a cura di Xxxxx Xxx
Classe 5^ - sez. G - a.s. 2013/14
I.I.S. “X. XXXXXXX”
per l’Inclusione Scolastica e Sociale degli studenti con disabilità
per la provincia di Belluno
Dicembre 2014
PREMESSA
Il presente Accordo di Programma vuole essere un riferimento per l’intero territorio provinciale in materia di inclusione scolastica e sociale degli studenti con disabilità. Si configura come uno strumento che favorisce la programmazione coordinata dei servizi forniti agli studenti con disabilità in un’ottica di inclusione nell’ampia gamma dei bisogni educativi speciali, per garantirne i diritti contenuti nelle disposizioni normative vigenti.
L’Accordo, in vigore dal corrente anno scolastico 2014/15, pur ponendosi in continuità con il precedente che ne ha costituito punto di riferimento e di partenza, ne rappresenta un’evoluzione poiché individua l’integrazione come una parte del processo di inclusione. Infatti, mentre i processi di integrazione pongono l’attenzione su alcuni gruppi di alunni più a rischio di esclusione di altri, l’inclusione fornisce la cornice generale per tutti. Non si tratta tanto di garantire qualcosa di diverso alle persone con disabilità ma di fissare misure di equità che permettano loro di godere dei diritti e delle codizioni stabilite nella Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità del 2006.
L’Accordo pone al centro del processo lo studente, nei delicati passaggi connessi all’individuazione dei bisogni speciali, alle modalità di intervento, alla sinergia delle azioni per contribuire a realizzare il progetto di vita della persona con disabilità.
Per la numerosità degli attori coinvolti nei processi di integrazione e di inclusione, la concertazione, la sussidiarietà e la sinergia delle azioni dei servizi rappresentano la conditio sine qua non di un’efficace inclusione. La progettazione e la realizzazione del progetto di vita della persona con disabilità è un percorso che impone responsabilità, organizzazione, integrazione tra servizi e soprattutto attenzione alla globalità della persona e alla realizzazione delle sue potenzialità nel proprio contesto di vita.
Ci auguriamo che il presente Accordo costituisca il punto di riferimento affinché gli interventi a favore degli studenti con disabilità siano posti in essere secondo un’ottica che includa, riconosca e valorizzi le diversità e assicuri che gli studenti con disabilità possano godere di tutti i diritti fondamentali, nella consapevolezza che una forte collaborazione tra istituzioni e familiari è requisito fondamentale per progredire nel modo più efficace verso l’uguaglianza e le pari opportunità nella partecipazione sociale.
Xxxx. Xxxxxxx Xxxx Dirigente Reggente
MIUR - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto - DIREZIONE GENERALE Ufficio VIII – Ambito Territoriale per la provincia di Belluno
INDICE
CAP. 1 - TITOLARI DELL’ACCORDO ………………………………………… | 8 |
CAP. 2 - FINALITÀ ………………………………………………………………. | 9 |
CAP. 3 - OBIETTIVI ……………………………………………………………… | 10 |
CAP. 4 - RECIPROCI IMPEGNI PER L’INTEGRAZIONE …………………… | 11 |
4.1 - Impegni della scuola ………………………………………………… | 11 |
4.2 - Impegni delle Aziende ULSS ………………………………………. | 13 |
4.3 - Impegni della Provincia ……………………………………………... | 15 |
4.4 - Impegni dei Comuni …………………………………………………. | 15 |
CAP. 5 - IL PERCORSO DELL’INCLUSIONE ………………………………... | 17 |
5.1 - Prima conoscenza dell’alunno in difficoltà ………………………... | 17 |
5.2 - Conoscenza approfondita dell’alunno …………………………….. | 18 |
5.3 - La progettazione dell’inclusione ………………………………… | 18 |
5.4 - Fascicolo personale …………………………………………………. | 19 |
CAP. 6 - CONTINUITÀ, ORIENTAMENTO, VALUTAZIONE ………………. | 20 |
6.1 - Continuità …………………………………………………………….. | 20 |
6.2 - Orientamento Scolastico e Professionale…………………………. | 20 |
6.3 - Valutazione e trattenimento nell’obbligo ………………………….. | 21 |
CAP. 7 - COORDINAMENTO TRA ISTITUZIONI E GRUPPI DI LAVORO .. | 23 |
7.1 - Gruppo di Lavoro Handicap Operativo (GLHO)…………………... | 23 |
7.2 - Gruppo di Lavoro di Istituto (G.L.H.I) ………………….................. | 23 |
7.3 - Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (GLIP)…………... | 24 |
7.4 - Gruppo di Lavoro per la Programmazione Territoriale (GLTP)… | 24 |
7.5 - Centro Territoriale di Supporto (CTS) …………………………….. | 25 |
7.6 - Reti dei Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI) ………………….. | 26 |
CAP. 8 - UTILIZZO DELLE RISORSE DI PERSONALE, STRUTTURE, SERVIZI ........................................................................................... | 27 |
8.1 - Personale di sostegno in deroga …………………………………... | 27 |
8.2 - Personale addetto all’assistenza …………………………………... | 27 |
8.3 - Personale lettore / ripetitore ………………………………………... | 28 |
8.4 - Personale A.T.A. dipendente dall’amministrazione scolastica …. | 28 |
8.5 - Educatori professionali ……………………………………………… | 28 |
8.6 - Rapporto con il volontariato e l’associazionismo ………………… | 29 |
8.7 - Utilizzo di strutture e servizi ………………………………………… | 29 |
CAP. 9 - CODICI DI COMPORTAMENTO …………………………………….. | 30 |
9.1 - Carta dei servizi ……………………..………………………………. | 30 |
9.2 - Codice comune tra operatori .………………………………………. | 30 |
9.3 - Codice comune verso l’utenza …………………………………….. | 30 |
9.4 - Collegio di vigilanza …………………………………………………. | 30 |
9.5 - Xxxxxx e modificabilità dell’accordo ……………………………….. | 31 |
FIRMATARI ……………………………………………………………………….. | 32 |
ALLEGATI ………………………………………………………………………… | 35 |
1 - Protocollo d’Intesa Provinciale per l’unificazione dei criteri ai fini dell’individuazione degli alunni in situazione di handicap | |
2 - Scheda di prima segnalazione | |
3 - Domanda per U.V.M.D. | |
4 - Verbale dell’ U.V.M.D. (certificazione) | |
5 - Diagnosi Funzionale DF) | |
6 - Profilo dinamico funzionale (PDF) | |
7 - Piano Educativo Individualizzato (PEI) | |
8 - Format Richiesta Risorse |
1. TITOLARI DELL’ACCORDO
Sono firmatari dell’Accordo di Programma Provinciale:
• Il Presidente della Provincia di Belluno
• Il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Belluno
• Il Direttore Generale dell’A. ULSS 1
• Il Direttore Generale dell’A. ULSS 2
• Il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’A. ULSS1
• Il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’A. ULSS 2
• I Dirigenti delle Scuole Statali e Paritarie di ogni ordine e grado
• Il Rappresentante della F.I.S.M. – Federazione Italiana Scuole Materne
I sottoscrittori si impegnano a coinvolgere le Associazioni delle Famiglie e i C.F.P. (Centri di Formazione Professionale) nell’informazione e nell’applicazione dell’Accordo.
2. FINALITÀ
Il presente Accordo prevede una serie di impegni reciproci finalizzati a favorire l’inclusione della persona con disabilità, sostenendone il successo formativo, nella prospettiva di un suo inserimento come cittadino attivo nella società, che gli consenta la piena realizzazione del proprio progetto di vita globale. Per inclusione si intende infatti il processo che spostando il focus dallo stereotipo che riguarda la diversità/disabilità allo sguardo dell’altro nella sua complessità, identifica nella rete di possibilità e limiti la realizzazione di un itinerario formativo significativo.
Le azioni di accoglienza e di integrazione non dovranno essere rivolte solo allo studente e alla sua famiglia, ma anche al contesto che li accoglie, predisponendovi tutte le condizioni necessarie ad ospitare dentro di sé la disabilità.
Nel perseguire questo scopo si ritiene prioritario puntare su un pieno sviluppo delle potenzialità della persona, in una considerazione realistica della situazione del soggetto che tenga conto delle caratteristiche e del grado della disabilità, valorizzi le potenzialità del contesto in cui la persona è inserita e preveda il coinvolgimento attivo della persona stessa e della sua famiglia.
Strettamente connessa a questo intento è la seconda finalità dell’Accordo, esprimibile con la necessità di coordinare e raccordare tra di loro le azioni dei diversi soggetti istituzionali che concorrono alla realizzazione dell’inclusione stabilendo:
- i reciproci impegni in base alle competenze di ciascuno;
- la definizione dei processi e della loro tempistica;
- la condivisione e l’uniformità su tutto il territorio provinciale degli strumenti operativi. Una modalità di lavoro che integri le competenze dei diversi soggetti rappresenta la via maestra per tendere ad una qualificazione degli interventi, che consenta anche una gestione il più possibile efficace dei sempre più frequenti “inediti” che si presentano all’attenzione degli operatori e dei responsabili dei servizi.
3. OBIETTIVI
• Promuovere la piena attuazione del diritto all’istruzione e allo studio.
• Attivarsi per predisporre ogni condizione necessaria all’accoglienza e all’inclusione dello studente con disabilità.
• Sostenere la persona con disabilità nella relazione, nell’autonomia, nella comunicazione e nell’apprendimento.
• Garantire e promuovere il coinvolgimento della famiglia e la sua partecipazione nella gestione del processo educativo e di cura della persona.
• Realizzare processi educativi integrati che rispondano ai bisogni specifici della persona nell’ambito della scuola e della formazione professionale.
• Avviare interventi di orientamento scolastico e di esperienza lavorativa nell’ambito del progetto di vita complessivo della persona.
• Promuovere e diffondere la cultura dell’inclusione anche con qualificati interventi di formazione per gli operatori.
Il rapporto di collaborazione tra scuola, servizio socio-sanitario, enti e famiglia ha come fine un intervento coordinato e globale e presuppone una distinzione e un’integrazione delle competenze, che non prefigura alcuna dipendenza di un servizio dall’altro.
L’Accordo di Programma costituisce riferimento generale per gli eventuali successivi accordi e/o convenzioni interistituzionali.
4. RECIPROCI IMPEGNI PER L’INCLUSIONE
4. 1 Impegni per la scuola
La scuola statale e paritaria si impegna a costruire le condizioni educative, didattiche, organizzative, culturali, relazionali, strumentali per garantire alla persona con disabilità l’inclusione scolastica con il massimo dello sviluppo delle potenzialità personali, intellettive, relazionali. A tale scopo agisce attraverso la programmazione educativa e didattica e il P.E.I., con la corresponsabilità di tutti i docenti che intervengono nei contesti di classe e di scuola in cui lo studente è inserito.
L’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) – articolazione provinciale dell’Ufficio Scolastico Regionale (U.S.R.) si impegna a:
x. Xxxxxxx e coordinare il Gruppo di Lavoro Provinciale per l’Handicap (GLH).
b. Distribuire alle istituzioni scolastiche statali gli insegnanti di sostegno, nel limite delle risorse assegnate e secondo i criteri stabiliti all’interno del GLH.
c. Analizzare e valutare le situazioni rappresentate dalle scuole paritarie per la definizione dei finanziamenti annuali previsti sulla parità scolastica (L. 62 del 20/03/2000).
d. Attivare, alla luce delle risorse disponibili, progetti (di formazione, sperimentazione, ricerca-azione…) per le scuole su tematiche relative alla disabilità, anche in collaborazione e con il coinvolgimento del personale di altri Enti, Associazioni, Università, ecc..
e. Promuovere, sostenere e coordinare l’attività del C.T.S..
f. Promuovere, sostenere e coordinare l’attività dei C.T.I..
g. Coordinare a livello provinciale le attività promosse dall’Ufficio Scolastico Regionale.
h. Promuovere le relazioni e gli scambi interistituzionali tra i Servizi e gli Enti che intervengono nei processi di inclusione.
Le istituzioni scolastiche statali e paritarie si impegnano a:
a. Inserire nel proprio P.O.F. un piano di Istituto per l’inclusione degli studenti con disabilità, che descriva le iniziative attivate dalla scuola per migliorare l’accoglienza e l’inclusione.
b. Rapportarsi con i servizi socio-sanitari del territorio in regime di reciprocità e collaborazione operativa al fine di garantire sinergia e armonicità tra i vari interventi di scolarizzazione, integrazione sociale, recupero funzionale, terapia.
c. Rapportarsi con le famiglie degli studenti con disabilità in modo da garantire la massima partecipazione e collaborazione in ordine al successo formativo dello studente, secondo la prospettiva di un progetto di vita realistico e coerente con le potenzialità individuali.
d. Condividere con la famiglia e i servizi la costruzione del progetto di vita globale.
e. Utilizzare docenti specializzati per le attività di sostegno, compatibilmente con le risorse assegnate alla scuola, assicurando un’azione di coordinamento con tutte le risorse impegnate nel processo di inclusione.
f. Costituire all’interno dell’Istituto un gruppo di lavoro operativo (GLHO) con il compito di elaborare proposte dirette a monitorare, valutare e migliorare l’offerta formativa per l’inclusione.
g. Individuare un referente di Istituto per le problematiche dell’inclusione che abbia tra i propri compiti anche:
- coordinare il gruppo di lavoro d’istituto;
- coordinare i rapporti tra scuola e servizi;
- partecipare al gruppo di lavoro del CTI del proprio territorio;
- verificare la corretta gestione dei fascicoli personali degli studenti;
- assicurare il supporto e il passaggio di informazioni ai docenti di sostegno e curricolari relativamente agli adempimenti e al progetto di inclusione di Istituto.
h. Nominare per ogni studente con disabilità un insegnante referente che offra le maggiori garanzie di continuità nel rapporto con l’alunno, che abbia il compito di trasmettere le informazioni utili ai diversi docenti e nei diversi anni di permanenza dell’allievo all’interno della stessa scuola, nonché di mantenere i rapporti con la famiglia.
i. Attivarsi, con i diversi soggetti che vi collaborano, per la formulazione del Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) e del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.).
j. Richiedere e convocare, di norma due volte nell’anno scolastico, gli incontri tra scuola, famiglia, Servizi A. U.L.S.S. ed eventuali altri soggetti coinvolti nel progetto di vita dello studente (Gruppo di Lavoro Operativo). Gli incontri devono essere concordati preventivamente con le équipe dei servizi socio-sanitari di riferimento. Le famiglie vengono sempre informate di ogni incontro finalizzato al progetto di inclusione dello studente.
k. Redigere i verbali relativi agli incontri realizzati per l’alunno e tenere aggiornato il fascicolo personale del soggetto, inteso come memoria didattica, relazionale, riabilitativa e sociale di tutti gli interventi e i processi avviati per l’inclusione.
l. Realizzare e/o partecipare ad attività di formazione/aggiornamento in servizio per gli insegnanti di sostegno, curricolari e per gli operatori su tematiche inerenti all’inclusione.
m. Promuovere forme di sperimentazione previste dal D.P.R. 419/74 e dall’art. 4, comma 3, lettera f, del D.M. 9/7/92, considerando anche nuove forme di integrazione fra Scuola, Territorio e/o Formazione Professionale.
n. Attivare forme sistematiche di orientamento scolastico, considerando il progetto di vita dello studente, congiuntamente con i servizi, coordinandosi con altre Scuole, Enti (Provincia, Comuni), Associazioni produttive, C.T.I.
o. Garantire la continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme di consultazione tra insegnanti dei diversi ordini scolastici e tra istruzione e formazione professionale.
p. Trasmettere d’ufficio, al passaggio tra i diversi gradi di scuola, previo assenso della famiglia e con verifica della validità del verbale di accertamento in esso contenuto, tutta la documentazione personale dello studente alla scuola di nuova iscrizione (in particolare: Certificazione, Diagnosi Funzionale, Profilo Dinamico Funzionale, Piano Educativo Individualizzato e ogni altro documento utile ad illustrare la situazione).
q. Promuovere percorsi integrati tra scuola e formazione professionale e favorire esperienze di alternanza scuola-lavoro in collaborazione con i Servizi Socio sanitari del territorio e il Servizio Inserimento Lavorativo (S.I.L.) della A. U.L.S.S. in base a protocolli appositamente stipulati.
r. Prevedere, compatibilmente con le risorse disponibili nel bilancio di Istituto, finanziamenti specifici per l’acquisto di sussidi, attrezzature e ogni altro strumento
legato alle attività didattiche e di laboratorio relativamente ai percorsi di inclusione messi in atto dalla scuola.
s. Coinvolgere i collaboratori scolastici nel processo assistenziale e di supporto dello studente nella scuola, come previsto dal vigente CCNL di comparto, anche attraverso formazione di competenze mirate al singolo caso.
t. Valutare le opportunità offerte dall’adesione a una delle tre reti dei C.T.I. esistenti sul territorio provinciale; partecipare alle attività proposte dagli stessi, al coordinamento dei gruppi di lavoro, alla formazione professionale, all’attuazione dei progetti promossi, nominando i propri referenti.
u. Favorire in ogni modo, in considerazione della gravità, la partecipazione per l’alunno con disabilità alle attività didattiche ed educative della classe che avvengono all’esterno della scuola (viaggi d’istruzione, uscite didattiche, partecipazione ad eventi, ecc.) predisponendo ogni misura a tutela della sua attiva partecipazione (programmazione degli itinerari, condivisione delle necessità con i Servizi delle A. U.L.S.S., designazione di accompagnatori, ecc.).
v. Partecipare agli incontri per la verifica/valutazione del presente Accordo di Programma.
Le istituzioni scolastiche paritarie inoltre:
Trasmetteranno nei tempi richiesti dall’U.S.T. le certificazioni degli studenti con disabilità iscritti, al fine di ottenere i finanziamenti previsti dalla L. 62/2000, attivando comunque tutte le azioni necessarie per favorire l’inclusione dello studente fin dall’inizio della sua frequenza scolastica, compatibilmente con le risorse disponibili.
4. 2 Impegni per le Aziende U.L.S.S.
Le A. U.L.S.S. garantiscono le condizioni per assicurare che i percorsi diagnostici, terapeutici, riabilitativi, di sostegno alle autonomie, di collaborazione con la famiglia, la scuola e il territorio siano appropriati a garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza, nonché improntati all’efficienza, all’efficacia e all’integrazione delle risorse nel quadro interistituzionale.
A tale scopo:
a. operano reciprocamente con la scuola, con la famiglia e con gli Enti Locali in ordine agli impegni per l’inclusione scolastica, la socializzazione, l’orientamento, il rapporto scuola-lavoro.
b. I Servizi Territoriali per l’Età Evolutiva si impegnano nella realizzazione di interventi sanitari, diagnostici e riabilitativi, come previsto dalla normativa vigente ed in particolare:
- condividono criteri comuni, tra le diverse A. U.L.S.S., per la definizione dei quadri diagnostici che danno diritto alla certificazione;
- rilasciano alle famiglie una diagnosi clinico-specialistica finalizzata alla richiesta di certificazione;
- definiscono la Diagnosi Funzionale, avvalendosi anche della collaborazione dei Servizi d’Integrazione Sociale e Scolastica nei casi noti;
- informano le famiglie relativamente ai percorsi dei Servizi e alle opportunità previste in favore dello studente con disabilità.
c. I Servizi per l’Integrazione Sociale e Scolastica si impegnano:
- nella realizzazione di interventi a supporto delle autonomie sociali e personali;
- nel riconoscimento di benefici e diritti per le persone con disabilità, anche con l’attivazione di interventi di supporto alle famiglie;
- nella programmazione e realizzazione di iniziative d’inclusione sociale, anche con la collaborazione dei soggetti della rete sociale e comunitaria.
d. I Distretti Socio Sanitari provvedono, tramite le Unità di Valutazione Multidisciplinare Distrettuali (U.V.M.D.), all’individuazione dello studente con disabilità tramite la certificazione redatta ai sensi della DGRV 2248/07.
e. Provvedono, quando richiesto, al rilascio del certificato di idoneità alla frequenza negli Istituti Superiori (Professionali, Tecnici e Artistici) tramite il Dipartimento di Prevenzione.
f. I Servizi Territoriali dell’Età Evolutiva, i Servizi per Integrazione Sociale e Scolastica costituiscono l’Unità Multidisciplinare prevista dal D.P.R. 24/2/94, così come integrato dalla C.R. 8/95 e, in collaborazione con gli altri soggetti, provvedono alla condivisione:
- del Profilo Dinamico Funzionale;
- del Piano Educativo Individualizzato e del Progetto di Vita anche attraverso l’integrazione con altre agenzie territoriali.
g. I Servizi di Integrazione Sociale e Scolastica e per l’Età Evolutiva provvedono, per conto degli Enti Locali riuniti in Conferenza dei Sindaci, all’assegnazione e alla gestione del personale addetto all’assistenza (operatore socio-sanitario) che agisce in ambito scolastico, coerentemente con quanto previsto dal P.E.I. dello studente con disabilità e secondo gli indirizzi definiti dal Gruppo di Lavoro per la Programmazione Territoriale (GLPT).
h. Afferiscono, nominando i propri referenti, al C.T.S. e al C.T.I. di zona e collaborano alla pianificazione e all’attuazione delle azioni.
i. Si impegnano, attraverso i S.I.L. e i Servizi Territoriali per la Disabilità Adulta, a realizzare, con la condivisione della famiglia, esperienze di alternanza scuola- lavoro, sulla base di appositi protocolli tra la scuola e il S.I.L..
j. Si impegnano, attraverso i Servizi Territoriali per la Disabilità Adulta, che mantengono il rapporto con i Centri diurni, a realizzare percorsi di inserimento nell’ambito della rete dei Servizi semi residenziali.
k. Convocano e coordinano, ai sensi della normativa vigente (C.R. 33/93), i Gruppi di Lavoro per la Programmazione Territoriale (GLPT).
l. Collaborano con l’Amministrazione Provinciale e con i relativi Centri per l’Impiego per l’orientamento ed il supporto all’inclusione degli studenti con disabilità, anche utilizzando il supporto operativo del S.I.L. in un’ottica di futura integrazione lavorativa.
m. Collaborano con l’U.S.T., C.T.S. e i C.T.I. per l’organizzazione di attività di aggiornamento/formazione comune degli operatori impegnati nell’integrazione.
n. Partecipano agli incontri con scuola, famiglia ed eventuali altri soggetti coinvolti nel progetto di vita dello studente del Gruppo di Lavoro per l'Handicap operativo (GLHO), richiesti e concordati con la scuola e finalizzati alla definizione dei progetti di integrazione.
o. Nominano un referente del caso che viene indicato nel verbale di certificazione con il compito di:
- coordinare gli interventi dei diversi servizi A. U.L.S.S. coinvolti nell’integrazione del soggetto;
- mantenere la continuità degli interventi all’interno dei Servizi e nelle comunicazioni con la scuola;
- trasmettere le necessarie informazioni ai colleghi dei servizi coinvolti nella continuità degli interventi (S.I.L., Servizi dell’età adulta, ecc.)
p. Partecipano agli incontri per la verifica/valutazione del presente Accordo di Programma.
4. 3 Impegni della Provincia
Dato che le Leggi Regionali n. 11/2001, art. 131 comma 1 e n. 2/2002, art. 34 mantengono in capo alle Province la competenza per gli interventi sociali relativi ai non vedenti e agli audiolesi, l’Amministrazione Provinciale assicura gli interventi per l'“integrazione dei minorati sensoriali nelle scuole di ogni ordine e grado e comunque sino al conseguimento di una qualifica professionale”.
Tenuto conto che, nell'ambito del processo di riordino delle Province (Legge n. 56/2014), le funzioni che da queste saranno trasferite ad altri Enti continuano ad essere esercitate dalle Province medesime fino all'effettivo avvio dell'esercizio da parte dell'Ente subentrante, la Provincia di Belluno, nell'ambito delle proprie competenze e compatibilmente con le risorse disponibili, si impegna a :
• garantire il servizio di supporto didattico finalizzato a rafforzare i contenuti del programma scolastico attraverso insegnanti lettori/ripetitori al fine di facilitare l’inclusione e la comunicazione degli studenti con disabilità sensoriale, operando prevalentemente in ambito domiciliare. Attraverso il soggetto gestore del servizio (individuato dalla Provincia tramite apposita procedura) verranno promosse azioni formative e di aggiornamento per la qualificazione del personale impiegato. L'attivazione del servizio sarà comunicata alla famiglia, alla scuola frequentata dall’alunno e ai servizi.
• Collaborare, anche attraverso forme di consulenza, per garantire l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriale, partecipando agli incontri convocati dalla scuola e collaborando alla stesura del P.D.F. e del P.E.I..
• Collaborare con la scuola per iniziative di orientamento scolastico e professionale e azioni di supporto all’integrazione lavorativa mirata, con riferimento alle capacità globali del singolo soggetto e al suo curriculum formativo.
• Contribuire a fornire materiali, strumenti, attrezzature e tecnologie didattiche per soggetti con disabilità sensoriale.
• Collaborare ad iniziative di inclusione scolastica e formativa di soggetti in difficoltà.
• Nominare i propri rappresentanti in seno ai Gruppi di Programmazione Territoriale e collaborare con il C.T.S. e con le reti dei C.T.I., sostenendo e compartecipando alle attività degli stessi.
• Eliminare progressivamente le barriere architettoniche negli edifici scolastici di propria competenza nell'ambito dei propri programmi di edilizia scolastica.
• Partecipare agli incontri per la verifica/valutazione del presente Accordo di Programma.
4.4 Impegni dei Comuni
I Comuni si impegnano, negli ambiti di propria competenza, a garantire i servizi che favoriscono l’inclusione scolastica ed extrascolastica degli studenti con disabilità sia attraverso azioni dirette, sia attraverso la delega alle A. U.L.S.S., sia in forma consorziata, sia in forma convenzionata secondo quanto previsto dai Piani di Zona.
In particolare compete ai Comuni:
a. eliminare progressivamente le barriere architettoniche degli edifici di loro competenza, secondo un piano programmato;
b. assicurare le risorse per l’assistenza, l’autonomia personale e la comunicazione degli studenti per i quali deve essere garantito l’accesso al sistema scolastico (L.118/71; D.P.R. 616/77; L. 104/92; C.R. 33/93; D.L.vo 112/98);
c. attivare, nei limiti delle proprie risorse di bilancio, il servizio di aiuto personale di cui all’art. 9 della L.104/92 e alla L. 162/98, secondo programmi di intervento personalizzati ed integrati con la rete dei servizi territoriali e domiciliari);
d. realizzare attività extrascolastiche (centri estivi, centri educativi pomeridiani, ecc.) che assicurino il processo di integrazione e siano pienamente fruibili dagli alunni con disabilità;
e. adeguare i servizi di inclusione sociale (parchi, biblioteche, ludoteche, centri di aggregazione, ecc.);
f. garantire al bambino con disabilità l’inserimento nei servizi per la prima infanzia e negli altri servizi per l’infanzia a gestione comunale o sovra comunale;
g. garantire adeguati servizi di trasporto e di mensa alle esigenze dei disabili;
h. garantire la collaborazione con la scuola, i C.T.I., C.T.S e le A. U.L.S.S., nel rispetto delle reciproche competenze, per la realizzazione di esperienze integrate scuola- territorio;
i. assicurare il sostegno a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto di vita del minore disabile in base e nei limiti delle risorse economiche e professionali disponibili;
j. mettere a disposizione gratuitamente le sedi scolastiche o locali comunali per l’organizzazione di attività/progetti di integrazione, concordati in fase di programmazione con i Comuni o i dirigenti scolastici, da parte dei Servizi Sociali dell’Azienda ULSS anche durante il periodo estivo, in continuità con i progetti personalizzati;
k. nominare, attraverso le conferenze dei Sindaci, i propri rappresentanti in seno ai Gruppi di Programmazione Territoriale e alle reti dei C.T.I. e C.T.S sostenendo e compartecipando alle attività degli stessi;
l. curare l’informazione sull’esistenza di iniziative territoriali rivolte all’integrazione di minori con disabilità presso le famiglie e le istituzioni scolastiche;
m. assumere un ruolo attivo presso le associazioni delle famiglie;
n. partecipare agli incontri per la verifica e la valutazione dell’attuazione del presente Accordo di Programma.
Ciascun Ente Locale può procedere a sottoscrivere protocolli d’intesa con la Scuola e le A.
U.L.S.S. per ulteriori interventi non previsti dal presente Accordo.
Le Aziende ULSS, l’Amministrazione Provinciale e le Conferenze dei Sindaci concorrono all’efficace funzionamento dell’Ufficio Informazioni e Consulenza su Accessibilità ed Ausilii (U.I.C.A.A.) e dell’Ausilioteca del territorio bellunese.
• L’Ufficio Informazioni e Consulenza su Accessibilità ed Ausili offre, in particolare, informazioni e consulenza su criteri, standard e strumenti per la progettazione e la realizzazione dell’accessibilità nei diversi ambienti domestici ed urbani, pubblici e privati, sull’accessibilità nell’ambito della mobilità pubblica e privata.
• L’Ausilioteca consiste nell’esposizione permanente, nei locali espressamente designati presso la Casa del Sole a Ponte nelle Alpi, di ausili, strumenti e attrezzature per la mobilità, l’autonomia personale, la comunicazione e l’inclusione sociale di persone con disabilità.
5. IL PERCORSO DELL’INCLUSIONE
Ai fini del coordinamento e della programmazione degli interventi per l’inclusione da realizzare tra Scuola, A. U.L.S.S., Comuni e Provincia si stabiliscono gli impegni reciproci seguendo il percorso di scolarizzazione di ogni singolo studente con disabilità, in modo da garantire continuità e raccordo tra gli interventi a favore del singolo e del contesto e, pertanto di integrazione con efficacia inclusiva.
5.1 Prima conoscenza dello studente in difficoltà
Per gli alunni che evidenzino difficoltà scolastiche per le quali si ipotizza la necessità di un sostegno si procede come segue:
a. la scuola informa la famiglia delle difficoltà del minore, compila la scheda (allegato
n. 10.2), acquisisce il consenso della famiglia dopo averla condivisa, ne consegna copia alla stessa con l’indicazione di rivolgersi ai servizi e invia la scheda ai servizi interessati.
b. La famiglia provvede a consegnare il documento al Servizio Territoriale per l’Età Evolutiva per una valutazione/diagnosi.
c. L’A. U.L.S.S., in relazione all’accertamento richiesto, formula entro 3 mesi la diagnosi.
d. Il Servizio Territoriale per l’Età Evolutiva, se ritiene ci sia la sussistenza dei criteri di certificabilità, informa la famiglia del successivo percorso previsto per l’ottenimento dell’insegnante di sostegno (consegnando la relativa modulistica) e definisce i percorsi di presa in carico.
e. La famiglia, ricevuta la diagnosi e ogni altra documentazione ritenuta utile, presenta domanda all’U.V.M.D. (allegato n.3) territorialmente competente per residenza, che entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta rilascia, se del caso, la certificazione, secondo il modello di verbale di accertamento previsto dal DPCM 185/06 (allegato n. 4).
f. L’U.V.M.D., se delegata dalla famiglia, può trasmettere il verbale di accertamento direttamente alla scuola; in caso contrario l’U.V.M.D. lo trasferisce alla famiglia che a sua volta lo trasmette alla scuola.
g. Nel verbale dell’U.V.M.D. viene indicato il case manager, al quale la scuola fa riferimento. Nel caso di diagnosi non rilasciata dai servizi dell’A.ULSS, quando non siano gli stessi servizi a richiedere un approfondimento presso una struttura privata, nell’ambito della propria presa in carico, verrà riportato nel verbale il nominativo del case manager indicato dalla famiglia, al momento della domanda della U.V.M.D..
h. Nel caso la condizione di difficoltà non sia ritenuta certificabile questo sarà espresso nel verbale dell’U.V.M.D. che sarà trasmesso ai genitori.
i. La scuola statale si attiva per la richiesta degli organici di sostegno utilizzando la scheda di richiesta risorse allegata al presente Accordo (allegato n. 8).
j. La scuola, per gli alunni con disabilità grave ai sensi della L.104, art 3, comma 3, richiederà, se del caso, ai Servizi Integrazione Scolastica e Sociale delle A.
U.L.S.S. di residenza, gli operatori socio sanitari da impiegare nel progetto di integrazione scolastica.
k. Il G.L.P.T. vaglia le richieste presentate dalle scuole e assegna gli operatori socio sanitari secondo quanto indicato dalla C.R. 33/93.
l. Qualora la scuola insista su un territorio diverso da quello di residenza dello studente, saranno le due A. U.L.S.S. a concordare le modalità di impiego degli operatori socio-sanitari, fermo restando che gli oneri sono a carico dell’A. U.L.S.S. del territorio di residenza.
m. Per l’iscrizione agli Istituti Tecnici, Professionali ed Artistici in cui si svolgono attività di laboratorio il Dipartimento di Prevenzione provvede al rilascio del Certificato di Idoneità alla frequenza, tenuto conto che l’idoneità è richiesta soltanto in relazione all’incolumità del soggetto con disabilità.
n. Nei casi in cui la famiglia ha scelto di riferirsi ad un professionista privato, per ottenere il certificato deve comunque fare richiesta all’Unità di Valutazione Multidimensionale di residenza che accerterà la presenza dei requisiti previsti per il rilascio del certificato valido ai fini dell’integrazione scolastica. In tal caso nel verbale di accertamento sarà indicato il case manager individuato dalla famiglia stessa e indicato all’atto della domanda. In questo caso la famiglia si attiverà affinché lo specialista privato o convenzionato da lei scelto e che segue lo studente, presti la propria collaborazione e consulenza alla scuola per la redazione della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato previsti dal presente Accordo.
o. La scuola, con il consenso e a carico della famiglia, può comunque acquisire il contributo di professionisti privati che seguano lo studente nel progetto di inclusione. Il Dirigente Xxxxxxxxxx definisce le modalità organizzative dell’incontro e ne verifica le necessarie garanzie di riservatezza.
p. L’Unità di Valutazione Multidisciplinare predispone la Diagnosi Funzionale (secondo il modello (allegato n.5) e la trasmette alla famiglia unitamente al verbale di accertamento o comunque entro l’inizio dell’anno scolastico successivo all’accertamento stesso.
q. La Diagnosi Funzionale viene rinnovata allorquando se ne ravvisino i presupposti ed è presentata alla scuola ad ogni passaggio di grado scolastico.
5.2 Conoscenza approfondita dello studente
a. Congiuntamente i componenti del Gruppo di Lavoro Operativo, con la collaborazione della famiglia, si impegnano ad elaborare il Profilo Dinamico Funzionale (allegato n. 6). Tale gruppo operativo diventa quindi un gruppo di analisi, progettazione, intervento che agisce, con la famiglia, per costruire il progetto di inclusione di ogni singolo alunno.
b. Il Profilo.Dinamico.Funzionale (P.D.F.) è lo strumento di raccordo tra le conoscenze dal punto di vista sanitario, riabilitativo, educativo-didattico e familiare, per individuare obiettivi, attività e modalità su cui articolare successivamente il Piano Educativo Individualizzato.
c. Il P. D. F. dovrà di norma essere steso entro cinque mesi dal rilascio della Diagnosi Funzionale.
d. La scuola raccoglie le osservazioni e le proposte della famiglia per la stesura del P.
D. F., individuando e comunicando alla stessa le modalità di partecipazione alla sua elaborazione.
5.3 La progettazione dell’ inclusione
a. Per ogni studente con disabilità iscritto nella scuola viene elaborato uno specifico Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) utilizzando il modello predisposto (allegato
n. 7). Il P.E.I. documenta l’integrazione degli interventi predisposti da A. U.L.S.S.
Scuola, Famiglia e soggetti di volta in volta coinvolti, a favore dello studente per un periodo di tempo di norma annuale.
b. Il Piano Educativo Individualizzato viene redatto, su iniziativa della scuola, con la collaborazione di tutto il Gruppo di Lavoro Operativo, e ad esso viene allegata la programmazione educativo-didattica individualizzata della scuola.
c. Il Piano Educativo Individualizzato è definito, dopo la formulazione del Profilo Dinamico Funzionale, di norma entro i primi due mesi di scuola.
d. Ogni soggetto del Gruppo di Lavoro Operativo si impegna a programmare gli interventi secondo quanto condiviso nel Piano Educativo Individualizzato.
e. Per la predisposizione del Piano Educativo Individualizzato viene calendarizzato almeno un incontro all’anno dell’intero gruppo di lavoro ed un altro a fine anno scolastico, con l’eventuale partecipazione dell’A. U.L.S.S., per la verifica dei processi attivati e la valutazione formativa dei bisogni per il prosieguo dell’esperienza scolastica.
5.4 Fascicolo personale
Il fascicolo personale, previsto per tutti gli studenti della scuola, va integrato con i documenti individualizzati e tutte le notizie utili a percorrere significativamente la storia dell’integrazione. Di anno in anno dovranno essere registrati anche gli impegni che i vari soggetti istituzionali hanno assunto per l’inclusione, come promemoria dei servizi offerti. Il fascicolo personale accompagna lo studente nel suo percorso formativo e comprende almeno le certificazioni, le diagnosi funzionali, il profilo dinamico funzionale e i piani educativi individualizzati. La documentazione viene consegnata alla scuola del grado successivo d’iscrizione durante le iniziative di continuità; essa è sottoposta a segreto d’ufficio e ne va garantita la riservatezza. Il fascicolo personale dello studente sarà trasmesso dal Dirigente Scolastico, di norma entro il 30 giugno, su richiesta del Dirigente della scuola che accoglie.
6. CONTINUITÀ, ORIENTAMENTO, VALUTAZIONE
6.1 Continuità
Il principio della continuità rappresenta elemento centrale per garantire il successo dell’inclusione. Per favorire il passaggio di informazioni nel momento in cui lo studente con disabilità accede ad un altro ordine di scuola, il presente Accordo prevede almeno un incontro, verso la fine dell’anno scolastico, convocato dal Dirigente della scuola frequentata. A tale incontro, che può coincidere con la riunione del’Unità Interdisciplinare per la verifica del PEI, partecipano gli insegnanti appartenenti alla scuola frequentata, gli insegnanti della scuola in ingresso, i genitori dello studente e gli operatori dei Servizi. Scopo dell’iniziativa è comunicare le informazioni e le strategie utili alla scuola d’ingresso per predisporre progetti di integrazione e inclusione.
6.2 Orientamento scolastico e professionale
a. È previsto un percorso di orientamento dello studente con disabilità e della sua famiglia a partire dal primo anno della scuola secondaria di 1° grado, per il passaggio alla scuola secondaria di 2° grado o ai Centri di Formazione Professionale, con momenti di analisi e approfondimento della situazione dello studente. I risultati dell’attività di orientamento fanno parte del Profilo Dinamico Funzionale che accompagnerà lo studente nell’ordine di scuola successivo al primo ciclo.
b. La scuola secondaria di 1° grado individuerà le tappe per un percorso di riflessione- orientamento che comprenda attività mirate a:
- la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità;
- la riflessione riguardo alle proprie attitudini professionali;
- la consapevolezza degli obiettivi realisticamente raggiungibili.
Il percorso di orientamento si svolgerà durante tutto l’iter scolastico dello studente, in particolare alla fine del primo ciclo di istruzione e durante la scuola secondaria di 2° grado.
c. In particolare al termine del primo ciclo, il momento di riflessione di cui al precedente punto a. il gruppo (di cui al punto 6.1) viene integrato da un operatore di orientamento.
d. Ai fini dell’orientamento, considerando le esigenze dello studente, si valuterà l’opportunità di realizzare, come previsto dalla normativa:
- stages di attività didattica concordati tra i due ordini di scuola, nei quali lo studente avrà modo di conoscere gli insegnanti, gli spazi e le attività proposte dall’istituto di accoglienza, al fine di facilitare il passaggio da un ambiente scolastico all’altro;
- percorsi formativi integrati tra scuola secondaria di 1° grado e Centri di Formazione Professionale;
- esperienze di alternanza tra scuola e Centri diurni nelle situazioni di gravità.
e. Le attività di orientamento saranno svolte in collaborazione tra la Scuola, i Servizi per l’Impiego e i Servizi dell’A. U.L.S.S., con il coinvolgimento della famiglia e, se del caso, ricorrendo a figure esperte, anche in rapporto alle azioni progettate dalla rete per l’orientamento che opera sul territorio.
f. Durante la frequenza della scuola secondaria di 2° grado o dei centri di Formazione Professionale sono previsti ulteriori momenti di informazione-riflessione- orientamento sulle possibilità occupazionali e di integrazione, nonché sui servizi territoriali (Servizio Inserimento Lavorativo, Centri per l’Impiego, Centri diurni).
g. Considerando le esigenze dello studente, come previsto dalla normativa, si prevedono durante la frequenza della scuola secondaria di 2° grado:
- esperienze di alternanza scuola-lavoro nelle aziende del territorio;
- percorsi formativi integrati tra scuola e formazione professionale;
- percorsi di transizione scuola e vita adulta con il coinvolgimento dei servizi dedicati:
1. per supportare e facilitare il passaggio dei giovani con disabilità dalla scuola alla vita professionale, laddove vi siano i requisiti, è possibile predisporre l’elaborazione di un Piano Individuale di Transizione (PIT). Tale piano prevede una stretta cooperazione tra i soggetti coinvolti (Famiglia, Scuola, Centro per l’Impiego, SIL, …) al fine di delineare e valorizzare le attitudini, conoscenze, esperienze, abilità dello studente e successivamente tarare le iniziative formative sulla base delle caratteristiche e richieste del mondo del lavoro;
2. in assenza dei presupposti di cui al precedente punto a) potranno essere realizzati percorsi di inserimento nell’ambito della rete dei Servizi semi residenziali, attraverso i Servizi Territoriali per la Disabilità Adulta, che mantengono il rapporto con i Centri diurni.
6.3 Valutazione e trattenimento nell’obbligo
a. La valutazione, sia nelle fasi intermedie che negli anni terminali dei cicli, assume una chiara connotazione formativa ed avrà come riferimento essenziale il progetto di vita della persona nel percorso di acquisizione dell’identità, dell’autonomia, della conoscenza.
b. Il principio generale a cui attenersi per la progressione scolastica dello studente fa riferimento al dovere di tutte le scuole all’accoglienza e all’inclusione degli studenti con disabilità nelle classi corrispondenti all’età cronologica dei soggetti, indipendentemente dalla preparazione raggiunta.
c. Si dovrà considerare eccezionale e motivato il trattenimento dello studente in una classe o in un ordine di scuola, nel contesto della progettazione dell’integrazione. Il trattenimento non potrà comunque eccedere i 3 anni nell’obbligo scolastico e dovrà essere rispettoso dello sviluppo fisico, cognitivo, affettivo e sociale della persona. La permanenza nella scuola dell’infanzia, dopo il compimento dell’età per accedere all’obbligo scolastico, dovrà essere concordata tra la famiglia, la scuola e gli operatori socio-sanitari e dovrà comunque essere sostenuta da una progettualità concordata tra Servizi scolastici e Servizi socio-sanitari.
Nella progettazione concordata per la permanenza devono essere tenute presenti almeno le seguenti condizioni:
- la condizione clinica del bambino che permetta un tasso di guadagno specifico di apprendimento e di evoluzione con il trattenimento nella scuola dell’infanzia, mentre ciò non è possibile nella scuola primaria;
- la stabilità del contesto scolastico;
- la possibilità reale che la scuola possa realizzare il progetto concordato.
La decisione finale è assunta dal Dirigente Scolastico in capo al quale è posta la verifica dell’osservanza dell’adempimento dell’obbligo e va presa al termine dell’anno scolastico.
d. In relazione al profilo giuridico dell’attestazione, al rilascio del titolo di studio, alle modalità e alle prove d’esame si richiamano integralmente le disposizioni contenute nelle apposite disposizioni normative.
7. COORDINAMENTO TRA ISTITUZIONI E GRUPPI DI LAVORO
Strumenti per il raccordo tra Enti ai fini del raggiungimento degli obiettivi previsti dal presente Accordo, sono diversi gruppi di lavoro, previsti dalla normativa e attivi a diversi livelli sul territorio.
7.1 Gruppo di Lavoro Operativo (GLHO)
Ai sensi dell’art.15 comma 2 della L.104/92, per ogni studente con disabilità opera un Gruppo di Lavoro Operativo composto da:
- il Dirigente Scolastico (o un suo delegato)
- il docente referente dello studente
- tutti i docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative riferite allo studente
- gli operatori socio-sanitari dei servizi territoriali dell’A. U.L.S.S.
- i genitori dello studente
- eventuali altri soggetti, anche privati, coinvolti nel processo di inclusione.
Il Gruppo Operativo ha il compito di predisporre il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato e di verificarne l’attuazione e l’efficacia. Si attiva per individuare le risorse necessarie alla loro realizzazione anche coinvolgendovi Enti e Associazioni. Opera nel segno della continuità scolastica, sociale e lavorativa del soggetto individuando le prospettive di sviluppo del suo Progetto di Vita. Il gruppo è convocato dal Dirigente Scolastico, previo accordo con i referenti degli Enti interessati; la famiglia viene sempre informata degli incontri programmati. Di ogni riunione viene redatto, a cura della scuola, un verbale che viene conservato nel fascicolo personale dello studente e consegnato in copia alle Istituzioni coinvolte.
7.2 Gruppo di lavoro di Istituto (GLHI)
Presso ogni Istituzione Scolastica, ai sensi dall’art.15, comma 2, della L.104/92, il Dirigente Scolastico costituisce il Gruppo di Studio e di Lavoro di Istituto, che ha compiti di organizzazione e di indirizzo.
Esso è composto da:
- il Dirigente Scolastico (o un suo delegato), che lo presiede
- da rappresentanti degli insegnanti di sostegno e curricolari
- da rappresentanti dell’A.ULSS
- da rappresentanti dei genitori di tutti gli studenti e dai rappresentanti delle Associazioni e/o di familiari dei ragazzi con disabilità
- da rappresentanti degli studenti per le Scuole Secondarie di secondo grado.
Il GLHI ha il compito di creare rapporti con il territorio per una mappa e una programmazione delle risorse, e di “collaborare alle iniziative educative d’integrazione predisposte dal piano educativo” (L.104/92, art. 15, comma 2); può avanzare delle proposte al Collegio Docenti, il quale ne dovrà tener conto nell’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.).
7.3 Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (GLIP)
Presso l’Ufficio Scolastico Territoriale è costituito un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione scolastica, a carattere interistituzionale, formato da: operatori scolastici (Dirigenti e docenti) e da operatori delle A. U.L.S.S. nominati dai Direttori Generali dell’A. U.L.S.S. 1 e dell’A. U.L.S.S. 2. È coordinato dal referente per l’inclusione presso l’U.S.T..
Esso ha tra i suoi compiti:
- vagliare la documentazione a supporto delle richieste di assegnazione di docenti di sostegno presentate dalle scuole e assegnare le risorse in base alle disponibilità e alle priorità condivise;
- assegnare alle scuole e alle reti di scuole i fondi per l’inclusione, secondo criteri stabiliti e trasparenti;
- avanzare e progettare proposte di formazione;
- implementare progetti per migliorare la qualità dell’inclusione, anche su mandato dell’Ufficio Scolastico Regionale;
- favorire il raccordo tra scuola, A. U.L.S.S. e Amministrazione.
7.4 Gruppo di Lavoro per la Programmazione Territoriale (GLPT)
Il Gruppo di Programmazione territoriale, previsto dalla Circolare Regione Veneto 20 ottobre 1993, n° 33, è definito in ciascuna A. U.L.S.S. e si articola su base distrettuale.
Al GLPT è affidato, dalla normativa richiamata, il compito generale di monitoraggio dell’Accordo di Programma e di predisposizione degli atti necessari alla stipula o alla revisione/integrazione dello stesso.
Il GLPT, in particolare:
- verifica le azioni previste nell’Accordo di Programma, per le attività di inclusione scolastica degli studenti con disabilità;
- valuta i progetti Scuola-A. U.L.S.S. riguardanti l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità;
- collabora nella definizione dei criteri per l’assegnazione di personale di assistenza e procede alla relativa attribuzione;
- promuove l’aggiornamento e la formazione del personale di assistenza e di momenti congiunti di formazione tra personale delle A. U.L.S.S. e insegnanti;
- elabora e supporta l’introduzione di procedure valutative per monitorare il livello di inclusione nelle istituzioni scolastiche e ne trasmette gli esiti al Collegio di Vigilanza.
La costituzione dei GLPT è promossa dal Gruppo di Lavoro presente presso l’UST (GLIP), d’intesa con i Direttori Generali delle due A. U.L.S.S. entro sei mesi dall’approvazione del presente Accordo.
Il Gruppo di lavoro funge da struttura permanente ed è composto da:
- un rappresentante dell’Ufficio Scolastico Territoriale;
- un rappresentante dei Comuni, nominato dalla Conferenza dei Sindaci;
- un rappresentante per ogni ordine e grado di scuola nominato dall’UST;
- un rappresentante del Servizio per l’Età Evolutiva delle A. U.L.S.S.;
- un rappresentante dell’Amministrazione Provinciale;
- un rappresentante della FISM;
- un rappresentante delle associazioni dei portatori di interesse.
Il Gruppo si avvale della collaborazione di altri servizi (SISS, Servizio Disabilità Adulta) laddove ritenuto opportuno.
Il Gruppo è presieduto e coordinato dal Dirigente nominato, a livello distrettuale, dal Direttore Generale dell’A. U.L.S.S..
L’Ufficio Scolastico Territoriale nomina i Dirigenti scolastici tenendo conto della rappresentatività territoriale e del numero di alunni con disabilità.
È previsto un coordinamento tra GLPT a livello provinciale, con definizione di almeno un incontro all’anno per raccordarsi sulle iniziative di valutazione e monitoraggio dell’Accordo di programma e agire d’intesa relativamente alla segnalazione di criticità e di esiti relativi all’inclusione degli studenti con disabilità.
I G.L.P.T. sono impegnati nella definizione di protocolli operativi locali per la definizione dell’Accordo di Programma e relazionano annualmente al Collegio di Vigilanza sull’andamento dell’inclusione a livello distrettuale.
7.5 Centro Territoriale di Supporto per le nuove Tecnologie e le Disabilità (CTS)
Il Centro Territoriale di Supporto per le nuove Tecnologie e le Disabilità (C.T.S.) è un centro di servizi che opera su base provinciale, istituito dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, con sede presso una istituzione scolastica per ogni provincia.
Lo scopo del centro è promuovere l'inclusione scolastica, anche attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali e delle Associazioni, mediante la ricerca e l'elaborazione di strategie metodologiche e didattiche con l'uso di tecnologie innovative.
Il C.T.S. ha come destinatari delle azioni gli istituti di ogni ordine e grado, le famiglie e gli studenti con disabilità, DSA, BES, il personale degli istituti, Enti, istituzioni e associazioni del territorio. All'istituzione scolastica sede del C.T.S. sono assegnati i fondi previsti dal MIUR; tali fondi sono amministrati secondo le specifiche disposizioni impartite dall'USRV.
I compiti del Centro consistono nel:
- ottimizzare le risorse nella fase di acquisizione delle attrezzature Hardware e Software e nella loro gestione e adattamento alle esigenze dei singoli utenti, con trasferimenti da una scuola all'altra in comodato d’uso gratuito secondo il variare dei bisogni;
- fornire indicazioni idonee all’utilizzo efficace delle tecnologie nelle attività scolastiche considerando anche gli aspetti psico-pedagogici e didattico-educativi e le esigenze delle varie discipline;
- individuare e promuovere le azioni volte ad accrescere le competenze tecnologiche degli studenti e dei docenti;
- curare la raccolta e la diffusione della normativa e di materiale didattico e pedagogico on-line;
- formare gli operatori con interventi flessibili, puntuali e mirati;
- sperimentare e validare l'uso di strumenti tecnologici (hardware e software);
- favorire la diffusione delle tecnologie a basso costo, open-source e freeware;
- dare informazioni sui servizi offerti dal centro e sulle risorse locali;
- elaborare il piano finanziario sulla base della progettualità coordinata con i C.T.I. della provincia.
Presso il C.T.S. è istituito il Comitato di Gestione composto da:
- il Dirigente scolastico della scuola sede del C.T.S.
- il referente per la disabilità presente presso l'U.S.T.
- un referente degli operatori C.T.S.
- un referente per ciascun C.T.I. della provincia
- un referente per ogni A.ULSS della provincia
- un referente dell’Ausilioteca del territorio
- un referente dell'Amministrazione provinciale
- un referente per ogni Conferenza dei Sindaci
- un referente del Centro Servizi per il Volontariato (C.S.V.) in rappresentanza delle associazioni delle persone disabili/con DSA
- un referente per ciascuna rete intercultura delle scuole
- un referente delle associazioni intercultura della provincia
con il compito di definire il piano annuale delle attività e di curarne il monitoraggio e la verifica finale.
È costituito altresì il Comitato Tecnico-Scientifico composto dagli operatori del centro e coordinato dal Dirigente Scolastico o suo delegato.
Compito del Comitato Tecnico-Scientifico è quello di formulare proposte al Comitato di Gestione, valutare le proposte di acquisto degli ausili, rendere operativo il piano annuale e procedere all'acquisto, conservazione, assegnazione degli strumenti tecnologici.
Il C.T.S. opera secondo il proprio regolamento in sinergia con tutti i Centri Territoriali per l’Inclusione della provincia allo scopo di coordinare le azioni e le risorse.
7.6 Reti dei Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI)
I C.T.I. sono centri di servizi che operano su base subprovinciale (Comelico/Cadore – Bellunese/Agordino – Feltrino).
Ciascun C.T.I. si costituisce con un accordo di rete che stabilisce, in coordinamento e sinergia con il piano annuale del C.T.S., la programmazione/attuazione degli interventi, la definizione degli impegni, l’individuazione di ruoli, delle responsabilità e delle funzioni interni a un piano territoriale integrato che favorisca:
- l’inclusione e l’inclusione degli studenti con disabilità, e degli studenti con DSA e BES
- la diffusione nella scuola e nel territorio di una cultura e di buone prassi per l’inclusione.
Ai CC.TT.II. afferiscono Istituzioni Scolastiche, Amministrazioni Pubbliche, A. U.L.S.S., Associazioni e sono coordinati da una Istituzione Scolastica capofila, sede del C.T.I., dove operano il responsabile (Dirigente Scolastico) e uno o più coordinatori.
Il C.T.I. promuove e favorisce l’integrazione e l’inclusione scolastica attraverso specifiche azioni di consulenza, informazione e formazione, ricerca e sperimentazione e promozione di intese territoriali per l’inclusione:
a. organizza/attua formazione professionale per docenti (di sostegno, specializzati e non, curricolari) e per operatori;
b. è sede di centro di documentazione;
c. promuove nel territorio una cultura per l’inclusione;
d. favorisce scambi e collaborazioni fra istituzioni e associazioni;
e. promuove attività di ricerca/azione e di diffusione di buone pratiche;
f. promuove azioni dirette all’orientamento scolastico e alla formazione professionale dello studente con disabilità;
x. coordina progetti interistituzionali con risorse umane e materiali assegnati o proprie (es. “Tutti i bambini vanno bene a scuola”);
h. effettua attività di sportello;
i. è sede di gruppi di lavoro di coordinamento interistituzionale;
j. gode di risorse economiche proprie, o attribuite da MIUR attraverso CTS/U.S.R/Enti/Istituzioni Scolastiche, aziende e privati.
Ai fini di una migliore integrazione fra i servizi è auspicabile che il Dirigente Scolastico del
C.T.I. o un suo delegato partecipi agli incontri del G.L.P.T. e si coordini con l’UST, anche ai fini del raccordo delle iniziative comuni.
8. UTILIZZO DELLE RISORSE DI PERSONALE, STRUTTURE, SERVIZI
L’entità e la natura delle diverse persone con disabilità non possono pregiudicare in alcun caso il diritto all’inclusione scolastica e sociale. Comunque la gravità dei casi determina priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici. La gravità di ogni persona con disabilità non va considerata nella sua dimensione strettamente clinica quanto nel contesto complessivo delle capacità in ordine all’autonomia, all’apprendimento, alla relazione, alla comunicazione, alla situazione sociale, alle potenzialità delineate, al progetto di vita che si intende realizzare, e al contesto delle risorse già presenti nella scuola e nel territorio.
8.1 Personale di sostegno in deroga
Nei casi di particolare gravità la scuola può essere messa nelle condizioni di utilizzare una dotazione di risorse di personale di sostegno in misura maggiore rispetto a quella prevista dalla norma.
Per questo motivo il Dirigente Scolastico provvederà ad inviare all’Ufficio Scolastico Territoriale, nei termini stabiliti di anno in anno, la richiesta di istituzione di posti di sostegno in deroga all’organico di diritto assegnato secondo le modalità comunicate annualmente.
Le attività didattiche di sostegno non sono attuate solo dall’insegnante di sostegno, ma da tutti gli insegnanti che agiscono nella classe e nella scuola in rapporto al progetto educativo. L’insegnante di sostegno è una risorsa professionale assegnata alla classe e non al singolo alunno per garantire le iniziative di integrazione e inclusione più appropriate. Vanno pertanto evitate relazioni totalmente individualizzate o deleghe alla sola figura professionale specifica per attività di sostegno.
8.2 Personale addetto all’assistenza
(Assistenza specialistica)
In attuazione dell’art. 13, comma 3, della legge n. 104/92 e della C.R. n. 33/93, l’A.
U.L.S.S. su delega obbligatoria dei Comuni, fornisce personale per l’assistenza, l’autonomia e la comunicazione degli studenti con disabilità.
La funzione di assistenza è svolta da operatori con qualifica professionale di Operatore socio sanitario, in possesso di qualifica come previsto dalla L.R. 20/2001 in applicazione dell’Accordo Stato-Regioni del 22/02/2001), che, in base a una specifica formazione “agisce in particolare nell’area dell’autonomia personale, dell’autosufficienza di base e della generalizzazione delle abilità apprese nei vari contesti di vita…” in ambito scolastico e della socializzazione, mediante azioni e strategie concordate con la scuola per il raggiungimento degli obiettivi definiti nel Piano Educativo Individualizzato, nella prospettiva del Progetto di Vita.
La funzione dell’Operatore è orientata alla valorizzazione e al potenziamento delle capacità individuali, all’acquisizione e al consolidamento delle autonomie personali, sociali e relazionali in un percorso di crescita e di maturazione soggettiva (es. intraprendere compiti, applicare conoscenze). Agisce nell’ambiente, facilitando la partecipazione e promuovendo le azioni inclusive, possibili nel contesto, in sinergia con le indicazioni operative del servizio di riferimento e delle strategie condivise con la scuola.
Condivide obiettivi e metodi, nell’ambito del servizio di appartenenza, con i docenti e il personale della scuola, supporta l’effettiva partecipazione dello studente a tutte le attività formative, esperienziali, ricreative e ai progetti accessibili previsti dal POF. L’addetto all’assistenza di norma non può essere assegnato a un solo alunno con handicap per tutto l’orario di frequenza scolastica.” L’intervento dell’addetto all’assistenza deve rientrare nel piano educativo individualizzato (P.E.I.).
I criteri di assegnazione sono definiti dall’Ente di appartenenza del servizio, concordati nel
G.L.P.T. e si applicano agli alunni che presentano una condizione di gravità nella sfera dell’autonomia personale e che frequentano asili nido e scuole di ogni ordine e grado pubbliche e private parificate.
Il Servizio Disabilità elabora e monitora il progetto rivolto al minore attraverso propri Educatori, favorendo anche l’integrazione con attività extrascolastiche e parascolastiche.
8.3 Personale lettore / ripetitore
Per gli studenti con disabilità sensoriale l’Amministrazione Provinciale provvede, su richiesta della famiglia, ad assegnare personale qualificato con funzione di insegnante lettore/ripetitore che presta servizio, di norma, in orario extra-scolastico. L’insegnante lettore/ripetitore collabora con la scuola, la famiglia e i servizi per migliorare l’autonomia e la comunicazione e per superare le difficoltà di apprendimento dovute alla disabilità sensoriale; a tal fine partecipa agli incontri del Gruppo di Lavoro Operativo e programma la sua attività considerando il Piano Educativo Individualizzato, raccordandosi con gli insegnanti e verificando i contenuti dell’attività svolta.
8.4 Personale A.T.A. dipendente dall’amministrazione scolastica
(Assistenza di base)
Ai sensi delle vigenti disposizioni e del C.C.N.L. sull’organizzazione del lavoro e sulle competenze del personale Ausiliario Tecnico Amministrativo ove richiesto dal Dirigente Xxxxxxxxxx, i collaboratori scolastici intervengono in favore di studenti con disabilità in funzione complementare e sussidiaria all’attività educativa ed assistenziale, con compiti di collaborazione per quanto riguarda la funzione di accompagnamento, all’interno della struttura scolastica, ai servizi igienici e la cura dell’igiene personale (art. 47 - Area A C.C.N.L.). Ogni scuola ne prevede l’utilizzo funzionale al Progetto di Istituto.
8.5 Educatori professionali
Per l’attivazione di progetti di integrazione sociale formulati d’intesa tra Scuola, A. U.L.S.S. e Comuni, da svolgere in orario extra-scolastico e para-scolastico sono attivate le risorse professionali degli Educatori afferenti al Servizio d’integrazione sociale e scolastica.
L’attività specifica che trova riscontro nella collaborazione tra Scuola e A. U.L.S.S. viene declinata:
- nell’osservazione del minore con disabilità, per la valutazione delle capacità e delle autonomie personali e sociali, ai fini dell’assegnazione del personale OSS o allo scopo di definire e condividere con gli insegnanti le strategie più utili alla crescita dello studente;
- nella condivisione con il Servizio Territoriale dell’età evolutiva degli elementi utili alla definizione della Diagnosi Funzionale ;
- nella realizzazione di progetti, a termine, secondo scadenze concordate con la scuola, a sostegno dell’inclusione dello studente con disabilità nella classe o nella
scuola, condividendo con gli insegnanti le strategie e i modelli educativi più funzionali allo sviluppo dello studente;
- predisponendo e progettando il percorso di supporto all’autonomia con l’operatore socio sanitario assegnato allo studente e monitorando lo sviluppo dello stesso nell’anno scolastico;
- strutturando attività d’inclusione sociale con l’apporto della rete sociale e comunitaria;
L’educatore è una figura professionale del Servizio d’integrazione sociale e scolastica, lavora per progetti di servizio e per progetti personalizzati, le cui attività integrano ed estendono le opportunità educative e di crescita, in continuità e coerenza con quanto previsto dal P.E.I..
I progetti sono sottoposti all’approvazione e portati all’attenzione del Gruppo per la Programmazione Territoriale (G.L.P.T.). Le attività integreranno ed estenderanno l’attività educativa in continuità e coerenza con quanto previsto dal P.E.I.
8.6 Rapporto con il volontariato e l’associazionismo
I firmatari del presente Accordo favoriscono e sviluppano rapporti di collaborazione con il mondo del volontariato e in particolare con le associazioni delle famiglie al fine di coordinare le risorse che possono essere offerte alle persone con disabilità e favorire l’informazione reciproca. Tali rapporti saranno finalizzati al conseguimento dell’inclusione della persona disabile nella società, con particolare riferimento agli ambiti socio- assistenziali, ricreativi, culturali, sportivi e del tempo libero.
8.7 Utilizzo di strutture e servizi
I firmatari del presente Accordo si impegnano a favorire l’utilizzo di tutte le strutture e dei servizi che siano utili all’integrazione e all’inclusione, per mezzo di tutte le iniziative che favoriscano una migliore qualità dei servizi.
9. CODICI DI COMPORTAMENTO
9.1 Carta dei servizi
Ogni Ente firmatario del presente Accordo di Programma inserirà nella propria Carta dei Servizi o nel P.O.F. gli impegni delineati in questo documento, definendone le modalità organizzative specifiche. Una sintesi dell’Accordo di Programma viene consegnato, a cura del Dirigente Xxxxxxxxxx, ai genitori degli studenti con disabilità come carta generale dei servizi e degli impegni che le istituzioni pubbliche assumono per loro.
9.2 Codice comune tra operatori
A tutti gli operatori viene richiesto di cooperare con il massimo rispetto reciproco e di impegnarsi a condividere le strategie più opportune per ogni intervento di integrazione e inclusione. A tutti gli operatori viene richiesta correttezza nelle informazioni, rispetto degli elementi di riservatezza, dovere della reciprocità e partecipazione agli incontri.
9.3 Codice comune verso l’utenza
I genitori degli studenti con disabilità hanno il diritto-dovere di partecipare in tutte le sedi ai momenti in cui è prevista la loro collaborazione per garantire l’integrazione e l’inclusione scolastica. Hanno diritto di conoscere le motivazioni ed i contenuti di tutte le scelte di intervento che gli operatori intendono intraprendere. La persona con disabilità ha diritto di conoscere e di partecipare alla propria autorealizzazione in tutti i modi compatibili con la propria situazione personale.
9.4 Collegio di vigilanza
La vigilanza sull’esecuzione del presente Accordo di Programma è svolta dal Collegio di Vigilanza previsto dall’art. 34 del D.L.vo 18 agosto 2000, n. 267. Il Collegio è presieduto dal Presidente della Provincia o da un suo delegato e ne fanno parte:
- un rappresentante per ogni A. U.L.S.S.
- un rappresentante per ogni Conferenza dei Sindaci
- due rappresentanti per ogni C.T.I.: il Dirigente responsabile più un altro tra i Dirigenti delle scuole che afferiscono alla rete
- un rappresentante della F.I.S.M.
- un rappresentante delle scuole paritarie primarie e secondarie.
Al Collegio di Vigilanza sono conferiti ampi poteri di controllo sullo stato di attuazione del presente Accordo, così come previsto dal sopra indicato articolo di legge.
Al Collegio di Vigilanza possono rivolgersi i singoli Enti interessati al fine di richiedere specifici interventi.
Entro 90 giorni dalla firma del presente Accordo di Programma saranno resi pubblici la sede del Collegio e i nominativi dei suoi componenti.
9.5 Durata e modificabilità dell’accordo
Il presente Accordo ha una durata quinquennale: dicembre 2014 – dicembre 2019; può essere prorogato e può essere modificato, a seguito di nuove disposizioni normative o delle procedure organizzative dei diversi Enti erogatori dei servizi, con l’accordo di tutti i firmatari.
Allegati
35
Allegato – 1
PROTOCOLLO D’INTESA PROVINCIALE PER L’UNIFICAZIONE DEI CRITERI AI FINI DELL’INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
(legge 104/92)
Premesso
− che l’Ufficio Scolastico Provinciale di Belluno si avvale di criteri di equità nella distribuzione delle risorse destinate dall’U.S.R. all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità;
− che l’art. 4.2 comma e dell’Accordo di Programma Provinciale per l’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità prevede da parte dell’ULSS 1 e dell’ULSS 2 una condivisione di criteri comuni per l’individuazione dello studente in situazione di handicap ai sensi del DPCM n. 185 del 23/02/2006;
− che risponde a criteri di opportunità e uguaglianza l’uniformare a livello provinciale i criteri per l’individuazione dello studente in situazione di handicap;
TRA
l’ UO di NPI di Belluno l’ UO di NPI del Cadore l’ UO di NPI di Agordo e
il Servizio Territoriale per l’Età Evolutiva di Feltre, nelle persone dei reciproci responsabili, coordinati dall’U.S.P., si promuove il presente protocollo d’intesa, disciplinato come segue:
Art. 1
Premesse e allegati
Le premesse e gli allegati costituiscono parte integrante e sostanziale del protocollo.
Art. 2
Validità
Il presente protocollo (revisione del precedente siglato nel 2006) entra in vigore dal 1° dicembre 2009. È prevista una revisione degli accordi presi a distanza di un anno dalla sua entrata in vigore.
Art. 3
Modalità di certificazione
Il certificato di individuazione dello studente ai fini dell’esercizio del diritto all’integrazione scolastica (legge 104/92 – DPR 24.02.94) viene redatto secondo il “Verbale di accertamento per l’individuazione dello studente in situazione di handicap ai sensi del DPCM n. 185 del 23 febbraio 2006”, allegato all’Accordo di Programma Provinciale.
La diagnosi clinica viene espressa utilizzando i codici e le definizioni del ICD – 10 dell’OMS, indicando la sigla “PREV.” accanto alla patologia prevalente.
Le conseguenze funzionali vengono di norma descritte secondo le classificazioni dell’ICF.
Art. 4
Certificazioni provenienti da soggetti esterni alle ULSS della Provincia di Belluno
Se la famiglia si rivolge al Servizio con una diagnosi proveniente da un soggetto privato, è previsto il passaggio in UVMD per verificare se la diagnosi rientra tra quelle previste dal presente protocollo e quindi valide ai fini dell’individuazione dello studente come disabile ai fini dell’integrazione scolastica. Se la famiglia invece presenta un Verbale di accertamento dell’UVMD rilasciato da un’ULSS esterna alla provincia, esso ha comunque validità anche per l’integrazione scolastica in provincia di Belluno.
Art. 5
Classificazione diagnostica
Le categorie diagnostiche nel presente protocollo fanno esclusivo riferimento al “Manuale di Classificazione Multiassiale dei Disturbi Psichiatrici del bambino e dell’adolescente - ICD 10, con l’eccezione di R 41.8 (DSM IV).
Art. 6
Applicazione criteri diagnostici
Al fine di uniformare i criteri per le certificazioni, si concorda quanto segue:
• le disabilità motorie e le disabilità sensoriali vengono certificate fin dalla scuola dell’infanzia.
Per le disabilità di tipo cognitivo si adottano i seguenti criteri:
• da un QI inferiore a 70 si configura il ritardo mentale, che viene sempre certificato;
• un QI uguale o inferiore a 75 viene sempre certificato con la definizione “funzionamento intellettivo limite” e con codice R 41.8 (tratto dal DSM IV).
• un QI da 76 a 80 si certifica, con codice R 41.8, solo se c’è comorbilità con altri disturbi; i tipi di disturbo che possono presentarsi in comorbilità con un QI tra 76 e 80, rendendo quindi la patologia certificabile, sono:
- disturbi d’ansia
- ritardi o disturbi del linguaggio presenti o pregressi
- disturbi evolutivi specifici della funzione motoria
- disturbi del comportamento (oppositivo/provocatorio, ADHD).
Le sindromi da alterazione globale dello sviluppo psicologico (F84) vengono tutte certificate.
I disturbi d’ansia e i disturbi reattivi dell’attaccamento dell’infanzia, in assenza di altre patologie, non vengono certificati.
Per quanto riguarda i disturbi del comportamento:
▪ Gli ADHD vengono certificati solo se in comorbilità con altre patologie o con un QI tra 76 e 80
▪ I disturbi della condotta vengono sempre certificati;
▪ Il disturbo oppositivo – provocatorio, se presente da solo, non viene certificato;
▪ I disturbi dell’apprendimento di norma non vengono certificati.
È lasciato comunque un margine di discrezionalità al singolo professionista, soprattutto nelle certificazioni di:
▪ Gravi patologie organiche;
▪ Gravi disturbi del linguaggio e dell’apprendimento o disturbi di apprendimento con diagnosi tardiva.
Art.7
Applicazione dei criteri e della modulistica
I criteri sopra definiti si applicano alle nuove certificazioni, non a quelle già rilasciate e da rinnovare.
Art. 8
Consegna della certificazione
La certificazione di disabilità ai fini dell’integrazione scolastica viene consegnata dall’ULSS alla famiglia dello studente, la quale poi la recapiterà alla scuola.
Art. 9
Scheda di prima segnalazione
La scheda di 1ª segnalazione che la scuola invia ai Servizi per chiedere la valutazione dello studente, deve essere firmata, per conoscenza, dal genitore dello studente/a. La scheda di 1ª segnalazione, i modelli di PDF e PEI adottati dalle scuole sono stati uniformati a livello provinciale in seguito all’approvazione del nuovo Accordo di Programma a dicembre 2008.
Art. 10
Norme finali
Il presente protocollo viene inviato per conoscenza a tutte le scuole della provincia, statali e paritarie e l’U.S.P. indirà incontri con le scuole per illustrarne le modifiche e le conseguenti ricadute sull’attività organizzativo/didattica. Lo stesso protocollo è depositato presso l’Ufficio Scolastico Provinciale e presso i Servizi ULSS firmatari.
I firmatari del presente accordo, alla luce del DPCM n° 185 del 23 febbraio 2006 (in GU 19 maggio 2006, n.115), auspicano che quanto previsto dal presente protocollo possa essere recepito dalle commissioni mediche a carattere collegiale cui il predetto DPCM affida ora la formulazione delle certificazioni, precedentemente assegnata “allo specialista… ovvero allo psicologo esperto dell’età evolutiva in servizio presso le ULSS” (DPR 24/02 1994).
Si ritiene infatti che il confronto tra i dirigenti dei servizi che ha portato alla stesura del presente protocollo, in accordo con l’Ufficio scolastico Provinciale, sia stato costruttivo e proficuo ai fini di una condivisione di criteri e modulistica, e che quindi contribuisca a garantire equità di trattamento all’interno delle scuole per tutti gli alunni portatori di handicap.
Letto, confermato e sottoscritto. Dott.ssa F. Del Xxxxxx
U.O. NPI Cadore
Xxxx. X. Xxxxxxx U.O.NPI Belluno
Dott. ssa I. Morandin
U.O. N.P.I Agordo
Dott. X. Xxxxxx
Servizio Età Evolutiva Feltre Belluno, 17 settembre 2009
Allegato – 2
(denominazione dell’istituzione scolastica)
Prot. n. data
All’Azienda U.L.S.S. n.
Servizio Territoriale Età Evolutiva Sede di
SEGNALAZIONE ALUNNO IN DIFFICOLTA’
(ART 5.1 ACCORDO DI PROGRAMMA)
Si segnala a codesto servizio dell’A.A.ULSS l’alunno/a sottoindicato per gli approfondimenti di competenza
Cognome | Nome |
luogo di nascita | data |
indirizzo/residenza | |
tel. |
PARTE PRIMA
L’alunno/a frequenta
Scuola dell’Infanzia
(denom. e indirizzo)
3 4 5 Mista
sezione relativa agli anni:
per ore settimanali con presenza a mensa SI NO
Scuola Primaria
(denom. e indirizzo del plesso)
classe
sez.
per ore settimanali
con x. xxxxxxx pomeridiani
classe a tempo pieno
SI NO
con presenza a mensa
Scuola Secondaria di I grado
(denom. e indirizzo del plesso)
classe sez.
classe con orario mattutino sino alle ore classe a tempo pieno
Scuola Secondaria di II grado
(denom. e indirizzo del plesso)
con x. xxxxxxx pomeridiani
SI NO
con presenza a mensa
classe
sez.
per ore settimanali
con x. xxxxxxx pomeridiani
eventuale indirizzo frequentato
Modalità di frequenza:
Motivazione sintetica dell’invio
per cui si richiede la collaborazione dell’Azienda U.L.S.S.
PARTE SECONDA
DATI EMERSI DALLE OSSERVAZIONI DELLA SCUOLA
(da compilarsi a cura degli insegnanti dello studente)
AUTONOMIA PERSONALE E SOCIALE
(Deambulazione, uso dei servizi igienici, cura della persona, alimentazione. Iniziative personali rispetto a spazi, strumenti, tempi, ambienti e ruoli, libere attività, ……)
ASPETTI COGNITIVI
(Competenze senso/percettive e motorie, espressive, di orientamento spazio/temporali, linguistiche, logico/matematiche ……
ASPETTI RELAZIONALI E COMPORTAMENTALI
(Atteggiamenti e comportamenti con i coetanei e con gli adulti. Motivazione, interesse rispetto alle attività, ……)
ALTRI ASPETTI SIGNIFICATIVI RILEVANTI
Il docente referente
I docenti / educatori
Recapito a cui far riferimento per le comunicazioni sul caso:
Il Dirigente Scolastico
Firma dei genitori
(o di chi esercita la patria potestà)
(padre)
(madre)
Data e luogo
INFORMATIVA SULLA RISERVATEZZA DEI DATI
Decreto Leg.vo 30/6/’03, n.196- Codice in materia di protezione dei dati personali, consolidato con la legge del 26/2/’04, n.45 di conversione con modifiche dell’art.3 del d.l.24/12/’03, n.354
La normativa in vigore in materia di protezione dei dati personali stabilisce che il trattamento dei dati personali si debba svolgere nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone con particolare riferimento al diritto alla riservatezza.
La persona deve essere informata in merito alle finalità ed alle modalità di raccolta, conservazione e trattamento dei dati personali e pertanto si informa /no il/i sottoscrittore/i nel presente documento che:
a) i dati raccolti sono destinati esclusivamente all’approntamento della pratica di erogazione dei servizi richiesti e verranno trattati, mediante inserimento in un archivio elettronico, allo scopo di gestire l’erogazione dei servizi richiesti;
b) il conferimento di tali dati è obbligatorio;
c) in loro difetto non sarà possibile procedere con la valutazione e l’erogazione dei servizi richiesti;
d) i dati potranno essere comunicati, per quanto di competenza, ai soli soggetti previsti dalla normativa in relazione alle finalità per i quali sono raccolti (Regione, Comune, A.ULSS) e al di fuori di tale ambito non verranno forniti ad alcuno;
e) le persone cui le informazioni si riferiscono hanno il diritto di conoscere quali loro dati personali siano stati raccolti e gestiti e di richiedere l’eventuale cancellazione o rettifica di tali informazioni ovvero di opporsi al loro trattamento (in tal caso con le conseguenze di cui al punto c). Autorizzazione al trattamento dei dati personali
Dichiaro che mi sono state illustrate, in sintesi, le norme sulla riservatezza dei dati e le modalità e finalità del trattamento dei dati personali e che consapevolmente sottoscrivo il mio consenso alla loro raccolta e al loro trattamento per le finalità
Firma dei genitori (padre) (madre)
(o di chi esercita la patria potestà)
Data e luogo
Xxxxxxxx - 0
Xxxxxxx xxx Xxxxxx
UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA N.1 BELLUNO
Distretto socio sanitario n°
MODELLO DI DOMANDA DA PRESENTARE ALLA UVMD PER L’INDIVIDUAZIONE DELL’ALUNNO IN SITUAZIONE DI HANDICAP
Il sottoscritto/a nella sua qualità di
❑ Genitore
❑ Tutore
Nato /a ………………………………………………….prov. ………….il ………………….
Residente in ……………………….( CAP) in
Via…………………………………………tel…………………tel cell………………………….
Chiede
che il minore:
Cognome …………………………………………….Nome………………………………………..
Nato a ……………………………………………………..il………………………………………..
Residente in ……………………………………………………………………….CAP……………
Via…………………………………………………………………………………………………
Codice Fiscale ……………………………………………………………………
Venga valutato ai fini dell’integrazione scolastica
❑ Scuola dell’Infanzia
❑ Scuola Primaria- alla classe……………………
❑ Scuola Secondaria di I grado – alla classe……………..
❑ Scuola secondaria di II grado – alla classe
Iscritto presso l’Istituto Comprensivo
Certificato medico che riporta:
ALLEGA
o diagnosi codificata secondo il manuale diagnostico ICD 10
o compilazione di tutti i 6 assi componenti l’ICD10
o indicazione se si tratta di patologia stabilizzata o progressiva Altra documentazione
Copia verbale invalidità civile e o handicap ai sensi della L. 104/92
Nel caso la diagnosi sia prodotta da privati l’indicazione del referente per l’integrazione scolastica individuato dalla famiglia Xxxxx……………………………
Data Firma del o/di entrambi i genitori o del tutore
In caso di trasmissione diretta dall’UVMD alla Scuola
I sottoscritti genitori o tutore……………………………………………………………………..
nati il delegano l’unità di valutazione
multidisciplinare competente alla valutazione del minore loro figlio
…………………………….…………… nato il…………………a… alla
trasmissione del verbale di individuazione dell’alunno disabile alla scuola
…………………………………….con sede in ai fini della
tempestiva adozione dei provvedimenti conseguenti. Firma
Per accettazione il presidente dell’UVMD
CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI
Il/la sottoscritto/a dichiara di essere stato informato/a, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/2003, che i dati personali raccolti saranno utilizzati esclusivamente per il procedimento relativo al riconoscimento dello stato di invalidità civile e dei benefici da esso derivante ed in conformità alle disposizioni vigenti in materia di privacy del predetto Decreto esprime il suo consenso al trattamento degli stessi.
Data il/la dichiarante
Allegato - 4
UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA N. DI
VERBALE DI ACCERTAMENTO PER L’INDIVIDUAZIONE DELL’ALUNNO IN SITUAZIONE DI HANDICAP AI SENSI DEL DPCM N. 185 DEL 23 FEBBRAIO 2006
Cognome Nome
Nato/a a il
Residente in C.a.p.
Codice Fiscale
Data di presentazione della domanda
Da parte di In qualità di
Iscrizione per l’anno scolastico presso la scuola:
o Dell’infanzia
o Primaria
o Secondaria di I grado
o Secondaria di II grado
di
L’Unità di Valutazione Multidimensionale, riunita in data
esaminata e valutata la documentazione prodotta, attesta:
Diagnosi clinica e codice ICD 10
I | II |
III | IV |
V | VI |
Viene individuato come case manager
La patologia è: □ Fisica □ Psichica □ Sensoriale □ Plurima | E risulta: □ Stabilizzata □ Progressiva |
□ Il presente accertamento è valido per anni 1 2 3 4 5
□ Fino al compimento del ciclo di studi
□ Infanzia □ Primaria □ Sec. 1°grado □ Sec. 2° grado (Data prevista: )
E’ in possesso di certificato di handicap grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104/92
□ SI □ NO
Firme componenti della Unità di Valutazione Multimensionale:
Responsabile UVMD
Neuropsichiatra Infantile
Psicologo
Assistente sociale SISS
Pediatra di libera scelta o Medico di medicina generale
Data:
Il presente certificato viene rilasciato su richiesta degli interessati per gli usi consentiti dalla legge.
Avverso il presente verbale di accertamento è possibile reiterare la domanda di valutazione al distretto socio sanitario di residenza, allegando altra documentazione utile ai fini valutativi o, altresì, come previsto, ricorrere avanti all’autorità giudiziaria competente.
Allegato – 5
UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA N. DI
DIAGNOSI FUNZIONALE
COGNOME NOME NATO/A IL A INDIRIZZO TEL. COMUNE DI RESIDENZA
DESCRIZIONE FUNZIONALE REDATTA IN FORMA SINTETICA:
DESCRIZIONE FUNZIONALE CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE POTENZIALITA’:
AREA COGNITIVA
AREA NEUROPSICOLOGICA
(Memoria – Attenzione – Organizzazione spazio/temporale)
AREA LINGUISTICO / COMUNICATIVA
AREA AFFETTIVO / RELAZIONALE
AREA MOTORIO - PRASSICA |
Motricità globale: |
Motricità fine: |
AREA DELL’AUTONOMIA
(Personale – Sociale)
AREA SENSORIALE (Vista e Udito) |
Tipo di difficoltà e grado di deficit: |
ALTRE OSSERVAZIONI SIGNIFICATIVE ED EVENTUALI INDICAZIONI DI SVILUPPO |
Data
Firme
Allegato – 6
INTESTAZIONE DELLA SCUOLA
UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA ULSS 1 - Belluno ULSS 2 - Feltre
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
SCUOLA ANNO SCOLASTICO
LIVELLO SCOLASTICO
Infanzia Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado
ALUNNO/A
DATA DI NASCITA
COMUNE DI RESIDENZA
PROVENIENZA DA: Famiglia Altra scuola Stessa scuola, classe FREQUENZA SCOLASTICA: Saltuaria Regolare
RAPPORTI SCUOLA–FAMIGLIA RAPPORTI SCUOLA–X.XXXX
COME DA CALENDARIO CONCORDATO SI NO SALTUARI SI NO
ALTRO (SPECIFICARE)
TEMPO DI FREQUENZA SETTIMANALE:
ORARIO NORMALE N° ORE:
TEMPO PIENO/PROLUNGATO N° ORE:
SOLO TURNO ANTIMERIDIANO N° ORE:
ALTRO (SPECIFICARE N° ORE:
NOTE ED OSSERVAZIONI SULLA FREQUENZA SCOLASTICA:
AREE FUNZIONALI IN CUI SI RISCONTRANO DIFFICOLTA’
AREA COGNITIVA
AREA NEUROPSICOLOGICA
AREA LINGUISTICO / COMUNICATIVA AREA AFFETTIVO / RELAZIONALE AREA MOTORIO – PRASSICA
AREA DELL’AUTONOMIA
AREA SENSORIALE
AREA DELL’APPRENDIMENTO
ACCORGIMENTI PARTICOLARI DA TENERE, SECONDO INDICAZIONE MEDICA, IN PRESENZA DI SPECIFICHE PATOLOGIE (EPILESSIA, EMOFILIA, GRACILITÀ OSSEA, ECC.)
AREA COGNITIVA (LIVELLO DI SVILUPPO COGNITIVO - STRATEGIE DI APPROFONDIMENTO - USO IN MODO INTEGRATO DI COMPETENZE DIVERSE)
FUNZIONAMENTO (capacità’ - difficoltà’) | POTENZIALITA’ |
DIAGNOSI FUNZIONALE: INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI DOCENTI: | SINTESI COLLEGIALE: |
INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI FAMILIARI: |
PD.3.1
AREA NEUROPSICOLOGICA (MEMORIA – ATTENZIONE - ORGANIZZAZIONE SPAZIO/TEMPORALE)
FUNZIONAMENTO (capacità’ - difficoltà’) | POTENZIALITA’ |
DIAGNOSI FUNZIONALE: INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI DOCENTI: | SINTESI COLLEGIALE: |
INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI FAMILIARI: |
PD.6
1 AREA LINGUISTICO / COMUNICATIVA (Comprensione linguistica - Produzione linguistica - Mezzi privilegiati e/o linguaggi alternativi - Modalità e contenuti della comunicazione nei diversi contesti - Lettura e scrittura)
FUNZIONAMENTO (capacità’ - difficoltà’) | POTENZIALITA’ |
DIAGNOSI FUNZIONALE: INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI DOCENTI: | SINTESI COLLEGIALE: |
INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI FAMILIARI: |
PD3.
AREA AFFETTIVA E RELAZIONALE (AREA DEL SÉ - RAPPORTO CON GLI ALTRI - MOTIVAZIONE AL RAPPORTO)
FUNZIONAMENTO (capacità’ - difficoltà’) | POTENZIALITA’ |
DIAGNOSI FUNZIONALE: INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI DOCENTI: | SINTESI COLLEGIALE: |
INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI FAMILIARI: |
PD4
AREA MOTORIo - prassica (MOTRICITÀ GLOBALE - MOTRICITÀ FINE – PRASSIE SEMPLICI E COMPLESSE)
FUNZIONAMENTO (capacità’ - difficoltà’) | POTENZIALITA’ |
OSSERVAZIONI DELL’EQUIPE SOCIO-SANITARIA: INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI DOCENTI: | SINTESI COLLEGIALE: |
INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI FAMILIARI: |
PD.1
AREA DELL’AUTONOMIA (AUTONOMIA PERSONALE - AUTONOMIA SOCIALE )
FUNZIONAMENTO (capacità’ – difficoltà’) | POTENZIALITA’ |
DIAGNOSI FUNZIONALE: INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI DOCENTI: | SINTESI COLLEGIALE: |
INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI FAMILIARI: |
PD5
AREA SENSORIALE (FUNZIONALITÀ UDITIVA - FUNZIONALITÀ VISIVA - ALTRE FUNZIONALITÀ SENSORIALI: TATTILE,…)
FUNZIONAMENTO (capacità’ difficoltà’) | POTENZIALITA’ |
DIAGNOSI FUNZIONALE: INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI DOCENTI: | SINTESI COLLEGIALE: |
INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI FAMILIARI: |
PD.2
AREA DELL’APPRENDIMENTO (COMPETENZE PRESCOLASTICHE - COMPETENZE SCOLASTICHE - COMPETENZE NEGLI APPRENDIMENTI CURRICOLARI - USO PERSONALE DELLE COMPETENZE ACQUISITE)
FUNZIONAMENTO (capacità’ – difficoltà’) | POTENZIALITA’ |
PROFILO REDATTO DAI DOCENTI INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DELL’USSL: | SINTESI COLLEGIALE: |
INTEGRAZIONI ED OSSERVAZIONI DEI FAMILIARI: |
PD.3.1
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE REDATTO IN FORMA CONCLUSIVA | |
COMPONENTI DEL GRUPPO DI LAVORO OPERATIVO | |
Data:
LEGENDA
1. AREA COGNITIVA
AREA | SPECIFICAZIONI |
1. livello di sviluppo cognitivo | - Fasce di sviluppo (normodotato, ritardo lieve-medio-grave) - Fasi di sviluppo (Piaget) Fase di sviluppo senso-motorio • Acquisisce informazioni attraverso la percezione e il movimento • Apprende per imitazione • Apprende per prove ed errori Fase preoperatoria • Si avvia verso la categorizzazione • Apprende per imitazione • Apprende per prove ed errori Fase delle operazioni concrete • Organizza categorie: spazio, tempo, numero, causalità, modalità • Inizia ad adottare condotte simboliche Fase delle operazioni simboliche • Opera sul reale • Sulle rappresentazioni • Sui simboli • Pensiero ipotetico e astratto |
2. strategie di apprendimento | - Imitative - Alternative - Automatizzate - Stili cognitivi (capacità e modalità di fare esperienze con il proprio corpo/con oggetti, di operare con schemi iconici/simbolici, di fare previsioni, capacità di discriminare, classificare, seriare, ordinare, operare) |
3. uso in modo integrato di competenze diverse | - Uso dello sguardo e/o del linguaggio per programmare il gioco, per progettare azioni - Uso delle conoscenze e delle competenze precedenti per compiti nuovi |
2. AREA NEUROPSICOLOGICA
AREA | SPECIFICAZIONI |
1. attenzione | - Xxxxxxxxxxxxxx (spontanea) - Tattile-visiva-uditiva - Selettiva-labile-episodica-durevole (in ambito curricolare/extracurricolare) - Concentrazione |
2. memoria | - Breve/medio/lungo termine - Visiva/uditiva - Episodica (eventi e episodi collocati in date e luoghi ben precisi)-semantica (conoscenze riguardanti parole e concetti) - Riconoscimento/evocazione/costruzione |
3. organizzazione spazio-temporale | - Conoscenza e coscienza di spazio/tempo a livello motorio e grafico nel comportamento spontaneo/in compiti strutturati tenendo conto di spazialità euclidea (sopra, sotto,destra, sinistra), spazialità topologica (sul proprio corpo e sugli oggetti esterni) - Collocazione nel tempo e nello spazio di cose ed eventi |
3. AREA LINGUISTICo / comunicativa
AREA | SPECIFICAZIONI |
1. comunicazione | - Mezzi privileggiati (dialogo tonico, linguaggio oggettuale, oculo- motorio, linguaggio mimico-gestuale, lingua dei segni, verbale, lingua scritta) - Contenuti prevalenti (quotidiani/diversificati, ripetitivi/alternativi, fantastici/irreali/reali/pertinenti) - Modalità di interazione (passivo/attivo, propositivo/imperativo, collaborante, spontaneo/sollecitato) - Ambito relazionale e di lavoro privileggiati (rapporto con ins. sostegno, ins. classe, compagni, attività laboratorio, classe, piccolo gruppo) |
2. linguaggio verbale | - Ricezione e comprensione (decodifica/capisce/valuta/apprezza un linguaggio semplice/quotidiano/elaborato); (decodifica/capisce/valuta/apprezza testi di varia complessità) - Utilizza parole/frasi semplici/discorsi - Ripetizione e produzione (fonetica e fonologica, semantica e lessico, sintassi e grammatica) - Uso comunicativo (usi quotidiani con funzioni diverse, utilità per gli apprendimenti) |
4. AREA AFFETTIVA E RELAZIONALE
AREA | SPECIFICAZIONI |
1. area del sè | - livello di autostima - controllo dell’emotività - (esprime con la mimica/la gestualità/verbalmente i principali stati d’animo: felicità, rabbia, affetto, paura) - autocontrollo - tolleranza alla frustrazione (aggressività e/o autolesionismo, presenza/assenza stereotipie) - processi di identificazione - decisionalità - curiosità attiva - egocentrismo - comportamenti problematici |
2. rapporti con gli altri | - interazione con gli adulti di riferimento nella scuola e nell’extrascuola (autonomia/dipendenza emotiva, collaborazione/passività, assenza di rapporti/interazione, tolleranza) - interazione con i coetanei e integrazione nel gruppo classe (autonomia/dipendenza emotiva, iniziativa/isolamento, assenza di rapporti, tolleranza, competizione) |
3. motivazione al rapporto | - interna - indotta dall’esterno (in relazione a diversi contesti: laboratori, discipline, attività extrascolastiche) |
5. AREA MOTORIo - prassica
AREA | SPECIFICAZIONI |
1. motricità globale | - Impaccio/paure motorie - Controllo dei movimenti - Destrezza negli spostamenti - Schema corporeo - Schemi motori di base - Posture fondamentali - Lateralizzazioni - Equilibrio - Coordinazione globale e segmentaria |
2. motricità fine e prassie semplici/complesse | - Prensione - Coordinazione oculo manuale - Manipolazione - Prassie (semplici/complesse, imitative/intenzionali, in presenza/assenza dell’oggetto (vestirsi/ svestirsi, abbottonare/sbottonare, inserire/incastrare, allacciare/slacciare le stringhe, tagliare con forbici, costruire) - Presenza di tremori |
6. AREA DELL’AUTONOMIA
AREA | SPECIFICAZIONI |
1. autonomia personale | - controllo sfinterico - deambulazione - alimentazione - igiene personale - abbigliamento - tempo libero - cura degli oggetti personali - capacità organizzative - ritmo sonno/veglia |
2. autonomia sociale | - Riconoscimento del pericolo - Spostamenti in ambiente interno (scuola, casa)/esterno (quartiere ecc.) - Uso del telefono, del denaro, dell’orologio, dei mezzi pubblici - Capacità di chiedere aiuto/informazioni - Osservanza regole e ruoli - Atteggiamento e comportamento nei confronti delle attività strutturate e destrutturate (individuali, in coppia, nel piccolo gruppo) |
3. autonomia globale | - Capacità di interpretare il contesto - Capacità di scegliere - Capacità di prendere iniziative - Capacità di prendere decisioni - Capacità di valutare in modo critico le situazioni - Consapevolezza di sé (risorse e limiti) |
7. AREA SENSORIALE
AREA | SPECIFICAZIONI |
1. funzionalità uditiva | - Periodo di comparsa del disturbo - Grado di perdita - Tipo - Uso di protesi, apparecchi, ausilii |
2. funzionalità visiva | - Periodo di comparsa del disturbo - Deficit (acuità, campo visivo, percezione cromatica, altro) - Grado di deficit - Ausilii |
3. altre funzionalità sensoriali | - Discriminazione - Percezione superfici e forme - Percezione odori e sapori - Discriminazione caldo-freddo |
8. AREA DELL’APPRENDIMENTO
AREA | SPECIFICAZIONI |
1. competenze prescolastiche | - Organizzazione gioco manipolativo, imitativo, simbolico - Grafismo: scarabocchio non significativo, disegno rappresentativo - Drammatizzazione |
2. competenze scolastiche | - Lettura (lettere, sillabe, parole, frasi, errori e livello di comprensione) - Scrittura (copiato, dettato, scrittura spontanea, in stampatello o in corsivo e gradi di complessità) - Calcolo (rapporto quantità numero, contare, maggiore/minore, valore posizionale delle cifre, quattro operazioni, tabelline, misurazione, ragionamento matematico) |
3. competenze negli apprendimenti curricolari | - Area linguistica - Area logico-matematica - Area espressiva - Altre aree (storia, geografia, scienze, ecc..) - Lingua straniera |
4. Competenze negli apprendimenti finalizzati all’inserimento lavorativo | - Individuare la propria mansione - Operare rispetto ad una specifica mansione, riconoscendo processi e attrezzi che la caratterizzano, utilizzando attrezzi/strumenti/macchinari - Svolgere operazioni funzionali avvalendosi delle abilità socio-lavorative acquisite nel percorso - Applicare le norme di igiene e sicurezza nei contesti lavorativi - Riconoscere il contesto operativo di applicazione ed utilizzare la manualistica di riferimento - Individuare persone e ruoli nel sistema socio- aziendale - Interagire in maniera adeguata al contesto socio- aziendale |
5. uso personale delle competenze acquisite | - Uso dei mass media - Uso di attrezzature e strumenti - Lettura di libri e giornali - Lettura di testi regolativi (istruzioni) - Conoscenza di codici (stradale, segnaletica di soccorso) - Prendere appunti - Riferire su eventi - Uso dell’informatica - Lettura funzionale |
Allegato – 7
INTESTAZIONE DELLA SCUOLA
UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA ULSS 1 - Belluno ULSS 2 - Feltre
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO P.E.I.
Anno scolastico Date incontri
Istituto Scuola
DATI RELATIVI ALL’ALUNNO
Cognome Nome
Luogo e data di nascita Residenza
Classe Sezione Numero alunni della classe Eventuali ripetenze SI NO Specificare
QUADRO ORARIO ALUNNO
Orario | lunedì | martedì | mercoledì | giovedì | venerdì | sabato |
Presenza insegnante di sostegno S Presenza addetto all’assistenza A
Numero ore settimanali per attività di classe , attività di gruppo , attività individuali , attività assistenziali
PIANO DI LAVORO
VALUTAZIONE FUNZIONALE
AREA DI INTERVENTO | AMBITO SCOLASTICO | AMBITO CLINICO RIABILITATIVO | AMBITO SOCIALE e SOCIO- ASSISTENZIALE | AMBITO DELLA FAMIGLIA |
Abilità di base Autonomia Memoria Sviluppo psicomotorio | ||||
Area affettivo relazionale Autostima Emotività Modalità relazionali prevalenti Inserimento nel gruppo classe Rapporti con ins. ed educatori | ||||
Area cognitiva Org. spazio temporale Abilità linguistiche Abilità logiche |
PIANO DI LAVORO
OBIETTIVI E INTERVENTI CONDIVISI
AREA DI INTERVENTO | AMBITO SCOLASTICO | AMBITO CLINICO RIABILITATIVO | AMBITO SOCIALE e SOCIO- ASSISTENZIALE | AMBITO DELLA FAMIGLIA |
Ob.1 | ||||
Abilità di base Autonomia Memoria | Ob.2 Ob…. | |||
Interventi | ||||
Sviluppo psicomotorio | ||||
Area affettivo relazionale Autostima Emotività Modalità relazionali prevalenti Inserimento nel gruppo classe Rapporti con ins. ed educatori | Ob.1 Ob.2 Ob…. | |||
Interventi | ||||
Ob.1 | ||||
Area cognitiva | Ob.2 Ob…. | |||
Org. spazio temporale | Interventi | |||
Abilità linguistiche | ||||
Abilità logiche |
PIANO DI LAVORO
VERIFICA DEGLI OBIETTIVI DEL PEI
AREA DI INTERVENTO | AMBITO SCOLASTICO | AMBITO CLINICO RIABILITATIVO | AMBITO SOCIALE e SOCIO- ASSISTENZIALE | AMBITO DELLA FAMIGLIA | |
Abilità di base | Obiettivi /interventi raggiunti /realizzati | Ob.1 Ob.2 Ob…. | |||
Obiettivi / interventi non raggiunti/ non realizzati | |||||
Difficoltà incontrate | |||||
Area affettivo relazionale | Obiettivi /interventi raggiunti /realizzati | ||||
Obiettivi / interventi non raggiunti/ non realizzati | |||||
Difficoltà incontrate | |||||
Area cognitiva | Obiettivi /interventi raggiunti /realizzati | ||||
Obiettivi / interventi non raggiunti/ non realizzati | |||||
Difficoltà incontrate |
Al presente Piano Educativo Individualizzato è allegata la programmazione Individualizzata dell’alunno (da consegnare alla famiglia)
Firme dei componenti il Gruppo di Lavoro Operativo e qualifica:
, il
Allegato – 8(
Format per la compilazione on line
Dal 1° gennaio 2015, ai fini della determinazione dell’Organico di Diritto e dell’ Organico di Fatto, le scuole segnaleranno i dati relativi agli studenti con disabilità tramite il format on line raggiungibile al seguente indirizzo: xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxxx/xx-xxxxx.xxx)