VALIDO PER LA PROROGA ANNUALE PER L’A.S. 2023/2024
VALIDO PER LA PROROGA ANNUALE PER L’A.S. 2023/2024
INDICE
⮚ ACCORDO DISTRETTUALE PER LA COMUNITÀ COMPRENSORIALE “BURGRAVIATO” | Pag. 3 |
⮚ PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ | Pag. 18 |
⮚ Percorso di inclusione “TUTTI A SCUOLA” | Pag. 23 |
⮚ PROFILO PROFESSIONALE DEL DOCENTE DI SOSTEGNO LINGUISTICO PER ALUNNI CON BACKGROUND MIGRATORIO (A023bis – A023ter) | Pag. 28 |
⮚ PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON BACKGROUND MIGRATORIO | Pag. 29 |
ACCORDO DISTRETTUALE PER LA COMUNITÀ COMPRENSORIALE “BURGRAVIATO”
1. Premessa
1.1 Finalità dell’Accordo Distrettuale
L’Accordo Distrettuale:
• precisa le modalità di collaborazione tra i partner allo scopo di realizzare le finalità dell’Accordo Provinciale di cui alla Deliberazione della Giunta Provinciale n. 1056 del 15.07.2013 Accordo di programma ai sensi dell´art. 21/sexties della Legge Provinciale del 30 giugno 1983, n.20 e successive modifiche Nuove provvidenze in favore di soggetti portatori di handicaps);
• si propone di sostenere attivamente il processo di definizione dei progetti di vita delle alunne e degli alunni, mettendo in sinergia tra loro gli interventi di tutti i soggetti interessati e raccordandoli con l’iniziativa delle famiglie1.
In particolare, l’Accordo Distrettuale è orientato:
• a migliorare il flusso d’informazioni sull’offerta esistente nel territorio;
• a rendere ottimale la collaborazione tra tutti i soggetti interessati e favorire lo sviluppo di una rete a sostegno delle alunne e degli alunni;
• a raggiungere un più elevato grado di efficacia e di efficienza delle iniziative intraprese;
• a raccordare le misure scolastiche con le iniziative extra-scolastiche, adottate dai vari partner.
L’Accordo Distrettuale persegue gli stessi fini dell’Accordo Provinciale di cui alle citate deliberazioni della
Giunta Provinciale e cioè
• sviluppare e promuovere nelle/nei bambine/i, nelle/gli alunne/i con disabilità le capacità nell’area comunicativa, sociale, affettiva e cognitiva, prendendo in considerazione i fattori ambientali che ostacolano l’apprendimento così come quelli che lo favoriscono;
• prevenire l'insorgere di difficoltà riguardanti il diritto all'educazione e alla formazione con adeguate misure preventive (sociali, sanitario-terapeutiche e pedagogico-didattiche) e ridurre al minimo gli effetti negativi;
• sostenere insieme un progetto di vita, il più autonomo possibile, per le persone con disabilità;
• sostenere l’inserimento e l’integrazione scolastica delle/dei bambine/i, delle/gli alunne/i con
background migratorio.
1.2 Destinatari
1 Ogni qualvolta nel testo sarà utilizzato il termine famiglia, si intenderanno anche gli operatori delle strutture socio/pedagogiche qualora si tratti di minori in esse inseriti, o eventuali tutori designati dalle autorità competenti.
L’accordo distrettuale, nel migliorare la collaborazione tra i partner, interviene a favore delle/dei bambine/i, delle/gli alunne/i con disabilità e con disturbi dell'apprendimento e del comportamento – indipendentemente dalle cause di tali disturbi - negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, anche favorendo l'integrazione sociale e l'inserimento nel mondo del lavoro.
L’accordo distrettuale, nel migliorare la collaborazione tra i partner, interviene a favore delle/dei bambine/i, delle/gli alunne/i con background migratorio negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, anche favorendo l'integrazione sociale e l'inserimento nel mondo del lavoro.
L’accordo mira anche a sostenere, a coinvolgere le famiglie interessate ed a sollecitarne l’iniziativa educativa
mediante opportune attività.
1.3 Partner
I soggetti che sottoscrivono il presente accordo distrettuale sono:
• Azienda Sanitaria Merano;
• Centro Mediazione al Lavoro di Merano;
• Comunità comprensoriale Burgraviato;
• Comune di Merano;
• Circolo scuole dell'infanzia;
• Istituto Comprensivo Merano I;
• Istituto Comprensivo Merano II;
• Istituto di Istruzione secondaria di II grado “Xxxxxx”- Merano- Liceo classico, Liceo Linguistico, Liceo delle scienze umane, Liceo scientifico, Liceo scientifico-scienze applicate, Istituto Tecnico Economico;
• Scuola Professionale Provinciale Alberghiera 'C. Ritz';
• Scuola Professionale Provinciale per l’Artigianato, l’Industria e il Commercio “Xxxxxxxxx Xxxxxxx”;
• Servizio formazione individuale della Formazione Professionale in lingua italiana;
• Servizio Pediatrico di base;
• Servizio integrazione, educazione alla salute e consulenza scolastica dell'Intendenza scolastica italiana;
• Centro linguistico di Merano;
• XXXXX Coordinamento delle strutture socio-pedagogiche;
• Centri giovanili.
All’Accordo Distrettuale possono aderire successivamente altri enti, scuole e associazioni che ne condividano
le finalità e le procedure di collaborazione.
1.4 Xxxxxx e revisione dell’Accordo
La durata del presente Accordo è di tre anni a decorrere dal 1 gennaio 2015. L’Accordo Distrettuale è
rinnovabile per ulteriori due anni.
I soggetti firmatari sottoporranno a revisione l’Accordo distrettuale al termine del primo triennio o qualora un terzo dei soggetti proponenti lo richieda o qualora risulti opportuno in seguito all’approvazione dell’Accordo Provinciale.
I soggetti firmatari effettueranno, di norma, una valutazione annuale sull'applicazione dell'Accordo Distrettuale.
1.5 Modalità di comunicazione e di passaggio della documentazione
Al fine di semplificare la comunicazione tra i partner istituzionali dell’Accordo Distrettuale essa ha luogo, di regola, via posta elettronica. A tal fine vengono utilizzate le caselle di posta elettronica ufficiali delle persone che lavorano nell’ambito del progetto.
Tutte le comunicazioni si atterranno alle norme di cui al Regolamento relativo al Trattamento dei dati personali, di cui al D.P.G.P. 16 giugno 1994, n. 21 così come integrato dal D.P.G.P. 28 dicembre 1999, n. 70. In particolare, qualora nelle comunicazioni siano presenti dati considerati “sensibili” ai sensi del capo II del citato decreto n. 21/1994, le stesse riporteranno il rispettivo codice identificativo al posto del nome e cognome del minore cui i dati si riferiscono.
Sarà cura dell’istituzione che assegna il codice identificativo informare in modalità cartacea i relativi partner sulle corrispondenze tra il cognome e il nome dell’alunna/o ed il suo codice identificativo.
In preparazione del passaggio ad altra scuola i Servizi dell’Azienda Sanitaria effettuano gli interventi necessari per fornire alle scuole un quadro aggiornato della situazione dell’alunna/o.
2. Procedure di collaborazione tra le scuole e Azienda Sanitaria (Servizio Riabilitativo, Servizio Psicologico e Servizio di Neuropsichiatria Infantile)
2.1 Avvio della procedura per giungere alla prima certificazione
La prima certificazione (diagnosi funzionale, referto clinico o semplice relazione) può riguardare:
bambine/i seguiti dall’Azienda Sanitaria prima dell’inizio della frequenza scolastica;
alunne/i segnalati dalle scuole di appartenenza all’Azienda Sanitaria; alunne/i le cui famiglie si rivolgono direttamente all’Azienda Sanitaria.
(Vedi Scadenziario dell'Accordo di programma - Delibera della G.P. n. 1056 del 15.07.2013).
2.1.1 a) Bambine e bambini seguiti dall’Azienda Sanitaria prima dell’inizio della frequenza scolastica
L’Azienda Sanitaria alla quale si è rivolta la famiglia, acquisito l’assenso della stessa, trasmette alla o al
dirigente della scuola di appartenenza la diagnosi o il referto clinico o la relazione. La direzione della scuola:
• informa, innanzitutto, docenti e collaboratrici/xxxx all’integrazione assegnati alla classe frequentata
dall’alunna/o in merito alla certificazione pervenuta;
• prende contestualmente contatto con chi ha sottoscritto la diagnosi (o il referto o la relazione) allo scopo di concordare la convocazione di una riunione del Consiglio di classe integrato e di proporne il luogo, la data e l’orario;
• invita i/ le docenti a segnalare direttamente ed in tempo utile all’Azienda Sanitaria eventuali quesiti
o problemi che possano essere adeguatamente discussi nella riunione predetta.
Il responsabile della certificazione, nel confermare il luogo, la data e l’orario in cui avrà luogo la riunione, segnala anche il nominativo di chi vi rappresenterà l’Azienda Sanitaria.
2.1.2 b) Alunne e alunni segnalati dalle scuole di appartenenza all’Azienda Sanitaria
Qualora le/i docenti assegnati ad una classe intendano richiedere all’Azienda Sanitaria l’accertamento delle
difficoltà di una alunna/o, devono:
• raccogliere ogni utile informazione sui comportamenti e sulle prestazioni cognitive dell’alunna/o in
questione;
• discutere la situazione emersa ed i dati raccolti e concordare tra loro la decisione di segnalare
l’alunna/o;
• provvedere ad acquisire l’assenso dei genitori dopo aver spiegato il contenuto delle osservazioni;
• elaborare, con la/il dirigente, la richiesta di segnalazione, utilizzando il modulo predisposto
dall’Intendenza scolastica/Servizio Inclusione.
L'Istituzione scolastica trasmette la richiesta al Servizio Psicologico che coinvolge, nei casi in cui è necessario, gli altri Servizi Sanitari.
2.1.3 c) Xxxxxx e alunni le cui famiglie si rivolgono direttamente all’Azienda Sanitaria
Qualora l’alunna/o venga direttamente segnalato all’Azienda Sanitaria dalla famiglia, cioè senza che la scuola sia stata coinvolta, il Servizio contattato – acquisito l’assenso della famiglia stessa – invita la scuola a presentare la richiesta ufficiale di accertamento delle difficoltà.
La scuola procede pertanto alle operazioni di sua competenza così come descritto al parag. 2.1.2.
2.2 Accertamento da parte dell’Azienda Sanitaria a seguito di segnalazione delle scuole
I servizi dell’Azienda Sanitaria predispongono – in relazione all’accertamento della situazione dell’alunna/o da loro effettuato una diagnosi o un referto clinico o una semplice relazione e la trasmettono, con il consenso della famiglia, alla direzione della scuola competente.
Se la famiglia non acconsente all’informazione della scuola in merito all’esito dell’accertamento effettuato, l’Azienda Sanitaria comunica alla scuola che “l’accertamento ha avuto luogo”.
Di regola, la certificazione (diagnosi, referto, relazione) viene trasmessa alle scuole entro massimo sei mesi dalla richiesta effettuata e, comunque, per casi di richieste classificate come urgenti, entro massimo tre mesi.
2.3 Preparazione e svolgimento della riunione del Consiglio di classe integrato
In occasione dei Consigli di classe integrati, l’Azienda Sanitaria rimane a disposizione dell’Istituzione Scolastica per chiarimenti e approfondimenti e di norma garantisce la presenza nei Consigli di classe integrati nei casi della Legge n. 104 in cui la scuola ne rilevi la necessità ed, eccezionalmente, nei casi di alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) che presentino particolari e comprovate criticita’.
Alle/ai docenti, alle/agli collaboratrici/tori all’integrazione per alunne/i con disabilità è richiesto, prima della
predetta riunione, di:
• prendere attenta visione del contenuto della certificazione pervenuta;
• raccogliere osservazioni sull’alunna/o;
• formulare quesiti ed identificare problemi che possano essere opportunamente discussi nella riunione del Consiglio di classe e segnalarli direttamente a chi ha sottoscritto la certificazione.
La riunione è presieduta, di regola, dal/dalla dirigente scolastica oppure, in sua assenza, da una/un sua/o delegata/o. Alla riunione sono invitati i genitori e/o le/gli operatrici/tori delle strutture socio/pedagogiche qualora si tratti di minori in esse inseriti. L’obiettivo del consiglio di classe integrato è quello di fornire indicazioni sul percorso scolastico e di favorire un ascolto reciproco tra operatrici/xxxx, insegnanti e genitori.
Della riunione è steso un sintetico verbale (principali osservazioni emerse e decisioni assunte).
2.4 Elaborazione del profilo dinamico funzionale (P.D.F.)
Il P.D.F. é atto successivo alla diagnosi funzionale, consiste in una descrizione funzionale in relazione alle difficoltà scolastiche che l'alunna/o dimostra di incontrare in vari settori di attività e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, gli interventi tecnico-educativi finalizzati agli obiettivi da raggiungere. Il P.D.F. viene redatto dalle scuole in collaborazione con i Servizi Sanitari, i genitori e/o le/gli operatrici/tori delle strutture socio/pedagogiche qualora si tratti di minori in esse inseriti, diventa il punto di partenza per la progettazione dell’intervento formativo ed educativo. I Servizi dell’Azienda Sanitaria forniscono alle scuole, anche nella fase preliminare all’approvazione del P.D.F. e sulla base degli accertamenti da loro svolti, ogni consulenza o informazione che possa risultare utile alla stesura del documento. Il P.D.F. viene aggiornato al passaggio da un ordine di scuola ad un altro entro il mese di febbraio dell’anno scolastico precedente al passaggio. In preparazione del passaggio ad altra scuola i Servizi dell’Azienda Sanitaria effettuano gli interventi necessari per fornire alle scuole un quadro aggiornato della situazione. Dopo la rivalutazione dell´alunna/o e/o della/lo studentessa/te, il documento che certifica la diagnosi aggiornata viene inoltrato alle scuole e deve essere allegato al P.D.F. La diagnosi aggiornata deve essere riportata anche sul P.D.F. Qualora non fosse possibile trasmettere il P.D.F. alla scuola di futura frequenza entro il mese di febbraio, la scuola di provenienza provvede a segnalare il nominativo dell’alunna/o, con l'indicazione della diagnosi riservandosi la trasmissione del documento nelle settimane successive. Entro settembre l'insegnante di sostegno e/o la/il collaboratrice/tore all'integrazione verifica con la scuola di uscita la necessità di un incontro ed eventualmente lo convoca.
2.5 Elaborazione del piano educativo individualizzato (P.E.I. - Legge 104/1992)
Il Piano Educativo Individualizzato descrive, sulla base dei risultati della diagnosi e del profilo dinamico funzionale, gli interventi per l’alunna/o con disabilità e difficoltà scolastiche ai fini della piena realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione. Il P.E.I. tiene presenti i progetti didattico-educativi, gli interventi individualizzati e le attività di integrazione scolastiche ed extrascolastiche, nonché gli interventi terapeutici. Il Servizio di Riabilitazione dell’Età Evolutiva dell’Azienda Sanitaria cura l’informazione aggiornata delle scuole in merito alle terapie avviate a favore dell’alunna/o. Docenti, collaboratrici/ori all’integrazione che curano l’integrazione scolastica dell’alunna/o predispongono il P.E.I. condividendolo con la famiglia e/o gli operatori delle strutture socio/pedagogiche qualora si tratti di minori in esse inseriti. Nella fase preliminare all’approvazione del P.E.I., le/i docenti possono richiedere ai Servizi dell’Azienda Sanitaria e/o le/gli operatrici/tori delle strutture socio/pedagogiche qualora si tratti di minori in esse inseriti, possibilmente entro il mese di novembre, ogni consulenza o informazione che possa risultare utile alla stesura del documento. La presenza di rappresentanti dei Servizi dell’Azienda Sanitaria alle riunioni di approvazione del
P.E.I. non è comunque necessariamente prevista.
2.6 Elaborazione del piano didattico personalizzato (P.D.P. - Legge 170/2010; C.M. n. 8 del 6.3.’13)
Il Piano Didattico Personalizzato, sulla base dei risultati del Referto clinico e/o delle particolari scelte attuate dai consigli di classe in base ai bisogni educativi speciali delle/dei singoli alunne/i con difficoltà scolastiche, descrive gli interventi della scuola ai fini della piena realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione. Il
P.D.P. tiene presente i progetti didattico-educativi, gli interventi individualizzati e le attività di integrazione scolastiche ed extrascolastiche, nonché eventuali interventi terapeutici. Il servizio di Riabilitazione dell'Età Evolutiva dell'Azienda Sanitaria cura l'informazione aggiornata delle scuole in merito alle terapie avviate a favore dell'alunna/o. Le/gli studentesse/ti con referto clinico vengono rivalutati solo nel passaggio tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado. E’ in fase di verifica l’opportunità di adeguare la tempistica delle rivalutazioni alle esigenze cliniche. La proficua comunicazione tra scuole e servizi dell’ASL garantirà, comunque, qualora si dovesse decidere di procedere in modo differente da quanto previsto dallo
Scadenziario in vigore, la tempestività dell’informazione alle direzioni scolastiche. Le scuole di provenienza – entro giugno dell'anno scolastico precedente al passaggio ad una nuova scuola – trasmettono al Servizio Psicologico un elenco delle/gli alunne/i.
2.7 Progetto di identificazione precoce dei disturbi di apprendimento per le scuole primarie a Merano
Nelle scuole primarie in lingua italiana, distribuite su l’intero territorio provinciale, è effettuato un Progetto di individuazione precoce delle difficoltà di letto-scrittura.
Tale progetto prevede:
• un coordinamento tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria che consente di condividere le conoscenze, i linguaggi, la sperimentazione di percorsi e di progetti comuni tra i due ordini di scuole in materia di individuazione precoce delle difficoltà di letto scrittura;
• laboratori didattici sui metodi di insegnamento della letto-scrittura nelle classi prime della scuola primaria: tali laboratori intendono offrire un supporto metodologico a insegnanti di classi prime della scuola primaria relativamente alla “didattica della letto-scrittura“;
• corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti e referenti delle scuole: tali corsi hanno lo scopo di fornire informazione/formazione sui meccanismi di apprendimento della letto-scrittura sui Disturbi Specifici di Apprendimento. Attraverso una didattica qualificata, intendono promuovere il miglioramento della qualità del processo di apprendimento/insegnamento della letto-scrittura per tutte/i le/gli alunne/i, compresi quelle/i con difficoltà specifiche;
• prove scolastiche nelle classi I - II - IV - V della scuola primaria: annualmente viene proposta nelle suddette classi la somministrazione di prove scolastiche per l’individuazione precoce di eventuali difficoltà nell’apprendimento della letto-scrittura.
Dopo la somministrazione delle prove scolastiche, nel progetto per le scuole primarie “Identificazione precoce dei Disturbi di letto-scrittura”, è possibile evidenziare le/gli alunne/i che, in base agli esiti conseguiti nelle prove stesse, possono essere considerati a “rischio”.
Considerata la nuova organizzazione fra Servizio psicologico, Servizio di riabilitazione dell´età evolutiva e Neuropsichiatria territoriale, la modalità di attivazione in seguito all´arrivo all´attenzione di un`/un alunna/alunno definito “a rischio” secondo la suddetta rilevazione è in fase di revisione.
Comunemente il primo soggetto istituzionale che accoglie richieste di valutazione in tal senso è il Servizio psicologico.
3. Procedure di collaborazione tra le scuole e i Distretti Sociali
I servizi dei Distretti Sociali individuano e coordinano, in collaborazione con le scuole, misure e risorse per la prevenzione e rimozione delle condizioni che impediscono lo sviluppo personale dei minori ai fini di:
• raggiungimento maggiore autonomia possibile;
• autodeterminazione;
• partecipazione alla vita sociale.
Le scuole fanno riferimento ai Distretti Sociali competenti per territorio di residenza del minore.
La/il dirigente scolastica/o può motivare la famiglia a rivolgersi spontaneamente al distretto sociale o inviare direttamente la segnalazione utilizzando il modulo predisposto per tale finalità, qualora ritenga necessario un collaborazione con il Distretto, informando di questo la famiglia.
Per l´efficacia dell´intervento, la/il dirigente scolastica/o informa preventivamente in Distretto dell´invio.
Nei casi di cosiddetta Grave trascuratezza fisica, comportamentale e familiare, la/il dirigente scolastica/o ha l´obbligo di segnalare la situazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e, per conoscenza, ai Distretti sociali e alla famiglia, da cui non e´ necessario acquisire il consenso.
Per tutti i casi per cui sussiste ipotesi di maltrattamento e/o violenza, e´ altresì responsabilità della/del dirigente scolastica/o segnalare alla Procura Ordinaria (art.9 legge 149/2001, art.331 C.P.P. e art. 403 C.C.), limitando, il più´ possibile, l´accesso di tali informazioni a terzi al fine di evitare l´inquinamento di eventuali indagini.
Nei casi di reati compiuti da minori, la/il dirigente scolastica/o ha l´obbligo di segnalare i fatti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e, per conoscenza, ai Distretti Sociali e alla famiglia, da cui non è necessario acquisire il consenso.
Il Distretto in merito ai contesti sopra enunciati, è disponibile a qualsiasi informazione e/o consulenza.
3.1 Informazione dei docenti
All'inizio dell'anno scolastico (mesi di settembre o ottobre) la/il dirigente scolastica/o invita il Distretto Sociale competente a presentare in Collegio Docenti la propria attività (servizi prestati – operatori – modalità e tempi di collaborazione – formazione gruppi di lavoro – ecc.).
3.2 Scambio d’informazioni tra il Distretto Sociale e le scuole
Prima dell’inizio dell’anno scolastico le/gli operatrici/tori sociali informano la/il dirigente scolastica/o sui casi di cui il Distretto ha avuto la liberatoria all’informativa dalla famiglia e sui casi coatti e/o affidati al Distretto stesso con decreto del Tribunale.
Le strutture socio-pedagogiche, nelle quali i minori sono inseriti a cura del Distretto Sociale, si impegnano nello stesso periodo, a prendere contatti con la scuola frequentata dai soggetti stessi, previa liberatoria da parte dei genitori o del tutore.
La/il dirigente scolastica/o comunica al Distretto i nominativi dei docenti di riferimento.
Gli insegnanti e gli operatori dei Distretti si scambiano reciprocamente le informazioni necessarie alla conoscenza dell’alunna/o in carico e le aggiornano tempestivamente e periodicamente, secondo un calendario condiviso in fase di eventuale elaborazione del piano individualizzato.
3.3 Piano individualizzato
Tempestivamente, dopo l’assunzione in carico della e del minore da parte del Distretto, gli insegnanti, gli operatori sociali, di concerto con la famiglia o tutore e con eventuali altri servizi coinvolti (Azienda Sanitaria, Strutture socio-pedagogiche, Centri linguistici, ecc.) elaborano, se ritenuto necessario, un piano individualizzato che preveda il coordinamento e l'utilizzo delle risorse del territorio individuate, compresi possibili percorsi alternativi, a seconda del livello di scuola.
Le/gli operatrici/tori del Distretto Sociale (case-manager), avendo i maggiori contatti con l'alunna e l’alunno e con la sua famiglia, garantiscono al meglio il coordinamento del progetto e la sua continuità, facendo particolare attenzione ai passaggi tra i diversi ordini di scuola.
Il piano individualizzato rappresenta dunque un “progetto di vita” che accompagna il minore nelle diverse fasi esistenziali e scolastiche; particolare attenzione sarà dedicata al predisporre percorsi e strategie per accompagnare l'alunno nell'assolvimento dell'obbligo scolastico e formativo, nella prevenzione del fenomeno della dispersione scolastica e nell'orientamento relativo al suo inserimento nel mondo del lavoro.
Durante l’anno scolastico, si prevedono incontri tra scuola e operatrici/tori sociali per il monitoraggio e la
verifica dell´efficacia del piano individualizzato.
3.4 Servizio di consulenza e informazione del Distretto
Il Distretto offre un servizio di consulenza alle scuole su problematiche sociali generali o riferite ad un singolo minore. Si garantisce la forma anonima.
Le scuole informano e indirizzano le famiglie al Distretto sociale quale prima consulenza al cittadino al (Buergerservice tel. 0473/496800).
4. Procedure di collaborazione tra le scuole ed i Pediatri/Medici di famiglia
Il primo riferimento per la salute psico-fisica dei bambini e degli alunni è il/la pediatra/medico di famiglia; la scuola si impegna a sensibilizzare la famiglia sul ruolo centrale del pediatra e del medico di famiglia al fine della condivisione delle informazioni, della prevenzione e della tutela della salute.
4.1 Informazione delle scuole sulle situazioni di salute e terapeutiche
La/Il pediatra di base/medico di famiglia, qualora accerti la presenza di malattie e/o la necessità di terapie mediche, tali da rendere opportuna la loro conoscenza da parte della scuola di appartenenza, invita formalmente la famiglia ad informare la scuola stessa.
4.2 Acquisizione d’informazioni all’atto dell’iscrizione scolastica
Le segreterie degli istituti scolastici richiedono alle famiglie, all’atto dell’iscrizione o all’occorrenza durante il ciclo di studi, informazioni in merito all’eventuale presenza di particolari patologie e/o a terapie seguite. Ciò allo scopo di verificare, in particolare, se sussistono rischi per la salute delle/gli alunne/i durante le attività scolastiche.
Per l’acquisizione delle informazioni, le procedure da seguire e la modulistica da adottare si fa riferimento
alla D.G.P. n. 1592 del 21.10.2013.
4.3 Eventuale acquisizione di documentazione medica
Qualora la scuola ritenga di dover accertare gli esatti comportamenti da adottare per garantire l’incolumità di alunne/i in particolari situazioni di malattia e/o terapeutiche oppure ritenga di dover chiarire meglio tali situazioni, invita la famiglia a farsi rilasciare dal pediatra di base o medico curante un’idonea certificazione.
Con il consenso scritto della famiglia, la scuola può anche contattare direttamente la/il pediatra di base al fine di agevolare l’acquisizione delle informazioni necessarie. Anche in questo caso, peraltro, la certificazione è rilasciata direttamente alla famiglia, alla quale spetta il compito di fornirla alla scuola.
Solo per particolari situazioni, pediatra di base/medico di famiglia/medico curante e scuola possono concordare colloqui cui prendano parte genitori ed insegnanti.
5. Procedure di collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Merano ed i Partner sottoscrittori
dell’accordo.
5.1 L´Amministrazione comunale di Merano si impegna sui seguenti fronti:
• allestimento delle strutture necessarie per l´accoglienza di bambini/e e ragazzi/e con disabilità;
• diffusione e divulgazione delle iniziative esistenti a sostegno della famiglia (aiuto allo studio, attività e laboratori pomeridiani ed estivi);
• attività informativa in merito alle strutture scolastiche di ogni ordine e grado attraverso vari strumenti di comunicazione e divulgazione (materiale informativo, sito internet) indirizzata alle famiglie migranti;
• definizione di un protocollo di intesa con Intendenza scolastica in lingua italiana e tedesca, Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Bolzano, Commissariato di Polizia di Stato di Merano, Comunità comprensoriale del Burgraviato finalizzato alla prevenzione della dispersione ed abbandono scolastico ed all’adempimento dell’ obbligo scolastico e formativo.
5.2 Per garantire l´allestimento delle strutture necessarie in tempo utile per l´accoglienza di bambini/e e ragazzi/e con disabilità occorre seguire la seguente procedura:
• subito dopo l’iscrizione e comunque entro marzo la direzione scolastica destinata ad accogliere una/un bambina/o con disabilità comunicherà all´Ufficio Istruzione e Scuola del Comune attraverso la procedura prevista, il fabbisogno della/del bambina, opportunamente documentato, ed i dati tecnici relativi agli ambienti di accoglienza che dovranno essere adattati;
• entro 21 giorni dall´invio della richiesta l´Ufficio Istruzione e Scuola organizzerà in collaborazione con la dirigenza scolastica, se necessario, un sopralluogo nel plesso scolastico. Sarà cura della dirigenza scolastica valutare se coinvolgere il personale dell´Azienda Sanitaria e/o i genitori. Verranno in quella sede individuate le misure da adottare;
• entro l´inizio dell´anno scolastico verranno implementate le azioni per l´accoglienza della/del bambina/o con disabilità.
5.3 Al fine di diffondere e divulgare le iniziative esistenti a sostegno della famiglia
1. verrà raccolto e distribuito annualmente in tutte le sedi scolastiche e nelle sedi delle associazioni ove vengano svolte attività in favore di giovani e famiglie, materiale informativo sulle iniziative estive e pomeridiane del territorio meranese rivolto a bambine/i e ragazze/i. Sul sito del Comune saranno disponibili informazioni più dettagliate sulle attività previste;
2. per la riuscita di tale iniziativa è necessaria la collaborazione delle associazioni che organizzano attività nel corso dell’estate e nel pomeriggio durante l´anno scolastico. La procedura proposta è la seguente:
Pubblicazione online delle attività estive
• entro il 31 gennaio il Comune invita le associazioni interessate ad inviare entro il 15 febbraio i dati relativi alle attività estive che prevedono di realizzare.
• entro il 31 marzo pubblicazione online sul sito del Comune del programma estivo.
Pubblicazione online delle attività di doposcuola e del tempo libero
• entro il 15 settembre il Comune invita le associazioni interessate ad inviare entro il 1 ottobre i dati relativi alle attività di doposcuola e del tempo libero che prevedono di realizzare.
• entro il 15 novembre pubblicazione online sul sito del Comune del programma delle attività di doposcuola e del tempo libero.
6. Procedure di collaborazione tra le scuole ed il Centro di Mediazione al Lavoro di Merano
6.1 Preparazione del passaggio dalla scuola al mondo del lavoro
I Centri di mediazione al Lavoro e le istituzioni scolastiche collaborano al fine di preparare il passaggio delle/gli alunne/i al mondo del lavoro.
Per tutti le/gli alunne/i con certificazione ai sensi della legge 104/92, durante il quarto anno scolastico, la scuola prende contatti con il Centro di mediazione al lavoro di Xxxxxx per predisporre i seguenti incontri:
Incontro informativo.
• Periodo: Ottobre
• Partecipanti: Xxxxxx/i, famiglie, docenti di sostegno, collaboratrici/tori all’integrazione, referente Centro Mediazione al lavoro di Xxxxxx.
• Argomento: Incontro di orientamento per le famiglie. Vengono inoltre fornite tutte le informazioni burocratiche necessarie per il riconoscimento dell’invalidità e l’eventuale presa in carico del Centro Mediazione al Lavoro.
2.Incontro di feedback
▪ Periodo: Maggio
▪ Partecipano: Docenti di sostegno, collaboratrici/tori all’integrazione, referente Centro Mediazione al
lavoro di Xxxxxx.
• Argomento: Sulla base delle documentazioni, vengono valutate le diverse situazioni. Inoltre il Centro
Mediazione al Lavoro fornisce suggerimenti per il tirocinio da attivare durante l’anno successivo.
In relazione alle situazioni individuali delle/gli alunne/i, durante il V° anno scolastico, si assumono iniziative differenziate.
6.1.1 Invalidità superiore al 45% idonei all’inserimento lavorativo
Per le/gli alunne/i con un’invalidità superiore al 45% idonei all’inserimento lavorativo, in uscita dalle scuole superiori, all’inizio dell’ultimo anno di frequenza scolastica, la scuola di appartenenza entro dicembre, organizza una giornata con incontri individualizzati a cui partecipano alunne/i, famiglie, docenti di sostegno, collaboratrici/tori all’integrazione, referente centro mediazione al lavoro allo scopo di analizzare nel dettaglio le situazioni delle/dei singole/i alunne/i.
6.1.2 Invalidità inferiore al 45%
Per le/gli alunne/i con un’invalidità inferiore al 45%, in uscita dalle scuole superiori, la scuola di appartenenza
durante l’ultimo anno di frequenza scolastica:
• prende contatto con la famiglia per indirizzarla verso il servizio collocamento ordinario;
• su richiesta della famiglia o della/del ragazza/o se maggiorenne, invia al servizio collocamento ordinario la documentazione utile.
6.1.3 invalidità superiore al 45%, ma non idonei all’inserimento lavorativo
Per le/gli alunne/i con un’invalidità superiore al 45%, ma non idonei all’inserimento lavorativo in uscita
dalle scuole superiori, la scuola di appartenenza durante l’ultimo anno di frequenza scolastica prende
contatto con la famiglia per indirizzarla verso il servizio psicologico, il quale chiederà l’intervento dei Servizi sociali per l’inserimento nei laboratori protetti.
Per le scuole professionali, si farà riferimento al Protocollo d’Intesa fra Ripartizione Lavoro e Formazione Professionale.
7. Procedure di collaborazione tra scuole e Centro Linguistico
7.1 Attività del Centro Linguistico
• provvedimenti linguistici in collaborazione con le scuole:
corsi estivi di Italiano e di Tedesco prima dell’inizio dell'anno scolastico;
• mediatrici e mediatori interculturali: informazione e finanziamento;
• consulenza su temi interculturali e sull’apprendimento linguistico rivolta alle scuole, contatti con la commissione/i referenti intercultura della scuola;
• materiale didattico a disposizione nella biblioteca del Centro;
• aggiornamento per insegnanti;
• consulenza rivolta a genitori, alunne e alunni;
• provvedimenti per il consolidamento della prima lingua;
• collaborazione con altre istituzioni;
• corsi di L2 per le mamme.
7.2 Accoglienza, consulenza, orientamento per le famiglie neo-arrivate
I vari enti o associazioni coinvolti nella prima accoglienza delle/gli alunne/i gli alunni con background migratorio (Comune, Questura, Servizi sociali, Associazioni) indirizzano le famiglie delle/i bambine/i, alunne/i al Centro linguistico o all´Ufficio orientamento, che forniscono una prima informazione sulla normativa in vigore e sulle opportunità fornite dal sistema scolastico e formativo locale e, su richiesta, una consulenza sul percorso scolastico o formativo più idoneo;
• Informazione su: sistema scolastico e scuole sul territorio, istruzione primaria, secondaria, formazione professionale e apprendistato;
• Assistenza all’iscrizione scolastica;
• Informazione su corsi di lingua per bambine/i ed adulti e su progetti specifici presenti sul territorio;
• Consulenza e prestito di materiali per l’apprendimento linguistico e il plurilinguismo.
• 7.3 Corsi estivi
Prima dell’inizio dell’anno scolastico, il Centro linguistico organizza i corsi estivi di italiano e di tedesco per alunne/i con background migratorio. I corsi sono da considerare attività didattiche.
Destinatari:
• bambine/i che in settembre frequenteranno la prima classe della scuola primaria;
• alunne/i di tutti gli altri ordini e gradi di scuola già frequentanti;
• alunne/i neo-arrivate/i iscritte nei mesi estivi.
Obiettivi:
• acquisire competenze di base in italiano o in tedesco (moduli da 20 fino a 60 ore);
• consolidare le competenze linguistiche (moduli di 20 ore).
Le Scuole:
• inviano alle famiglie il modulo di iscrizione, danno consulenza per l’iscrizione e raccolgono le
iscrizioni;
• compilano l’elenco delle/gli iscritte/i e lo inviano al Centro linguistico;
• inseriscono l’iniziativa dei corsi estivi nel POF della scuola;
• mettono a disposizione le aule necessarie.
Dopo la fine dei corsi il Centro linguistico comunica gli esiti del corso alle scuole che ne potranno tener conto nella stesura del P.D.P.
7.4 Mediatori interculturali
• Per usufruire di ore di mediazione, la Scuola inoltra domanda alla/al Coordinatrice/tore del Centro Linguistico distrettuale, utilizzando la modulistica scaricabile al seguente indirizzo;
• La/io Coordinatrice/tore inoltra al Centro di Competenza la richiesta della Scuola. Il Centro di Competenza indica la cooperativa presente sul territorio e eroga un numero di ore congruo;
• La scuola prende contatto con la cooperativa per iniziare la collaborazione. L’insegnante che accompagna l’intervento conferma le ore effettivamente svolte (ore da 60’) firmando il modulo di documentazione della/del mediatrice/tore. A prestazione ultimata, la Scuola ne appone il timbro.
Ambiti di competenza dei mediatori/delle mediatrici:
• fungono da ponte tra gli appartenenti a diverse culture e diverse lingue, facilitano l’orientamento e
accompagnano il processo di integrazione;
• accompagnano le/i bambine/i e le relative famiglie nella prima fase di orientamento nel mondo della scuola;
• operano da consulenti rispetto a cultura, religione, tradizione, lingua/lingue, sistema scolastico ecc.;
• facilitano la comunicazione tra scuola, bambine/i, adolescenti e le relative famiglie;
• collaborano con le/i docenti nella realizzazione di progetti interculturali;
• lavorano in accordo con il consiglio di classe.
7.5 Progetti interculturali
Il Centro Linguistico sostiene e favorisce la realizzazione di progetti interculturali in ambito scolastico:
• Corsi di prima lingua
• Corsi di lingua L2 per le mamme
xxx.xxxxxx.xxxxxxxxx.xx/xx/xxxxxx/x_xxxxxxxxxxxxxxx.xxx: informazioni, moduli per le richieste, materiali didattici da scaricare
8. Collaborazione tra le scuole e i Centri Giovanili
8.1 Attività dei centri giovanili
I Centri giovanili Jungle, Reloaded Meran, Centro Giovani TILT, Centro Giovani CILLA, Centro Giovani Strike Up, Jugendtreff Friends Obermais, Jugenddienst Meran, VKE Meran, si impegnano a fornire alle scuole tutte le informazioni sulle loro attività che possano costituire occasioni di collaborazione. Le scuole
potranno pubblicizzare le iniziative che riterranno utili a famiglie ed alunni (ad es. con volantini,
banchetti informativi durante le udienze generali, ecc…).
I Centri giovanili si rendono disponibili, compatibilmente con la tipologia della loro offerta, a:
• accogliere alunne e alunni delle scuole secondarie per un aiuto allo studio su segnalazione della dirigenza scolastica, qualora si individui un’ esigenza particolare di accompagnamento allo studio e supporto per lo svolgimento dei compiti;
• sempre su segnalazione della dirigenza scolastica, accogliere ed inserire ragazze/i e giovani in attività di carattere socializzante e formativo al fine di sviluppare la loro capacità relazionale in un contesto amicale e propositivo;
• collaborare alla realizzazione di progetti individualizzati e non e progetti/attività strutturali da
svolgersi durante il corso dell’anno scolastico.
Ogni scuola provvederà a concordare le iniziative di collaborazione, secondo le modalità e la tempistica ritenute più idonee. In sede di revisione annuale si provvederà eventualmente a concordare una procedura di collaborazione.
9. Passaggio di consegna e informazione tra le scuole
Le scuole nei passaggi delle/degli alunne/i e delle/degli studentesse/ti da un ordine di scuola ad un altro concordano di seguire la procedura di seguito allegata:
Mese | Evento | Partecipanti | Modalità |
Novembre/dicembre | Orientamento dell’alunna/o per la scelta della scuola successiva. | Referente scuola in uscita; Famiglia; Referente scuola in ingresso | Eventuale convocazione di una riunione da parte del C.di c. o di un suo referente per orientare la famiglia nella scelta della scuola successiva. Stesura verbale |
Periodo compreso tra la scadenza per le iscrizioni scolastiche e la scadenza per la richiesta del personale (docente sostegno, coll. Integrazione) | Passaggio di informazioni da parte della famiglia dell’alunno/a e la scuola di ingresso. | Referente scuola in uscita; Famiglia; Referente scuola in ingresso. Personale medico | Convocazione di una riunione da parte della scuola di uscita per scambio di informazioni con famiglia e rappresentante scuola di ingresso. Stesura verbale. La famiglia è tenuta a segnalare situazioni di BES all’atto della iscrizione scolastica. In mancanza di tale segnalazione non potranno essere attivate tutte le misure previste a supporto dell’alunna/o. |
Marzo/aprile | Adempimento degli atti burocratici previsti dalla Circolare della Sovrintendenza dell’anno in corso. | Dirigente scuola di ingresso. Insegnante di sostegno. Coordinatore di classe | Convocazione di una riunione da parte della scuola in entrata per discutere delle esigenze dell/l’ alunna/o per il nuovo anno scolastico, quali, ad esempio.: richiesta personale insegnante di sostegno; Xxxxxxxxx collaboratrici/xxxx all’integrazione; richiesta ausili e sussidi didattici specifici per l’integrazione; Stesura dei modelli richiesti dalla Sovrintendenza e relativo inoltro da parte della Segreteria della scuola di uscita; Per la scuola professionale se ne occuperà la coordinatrice/tore del servizio individualizzato; |
Settembre/novembre | Xxxxx in carico e passaggi di informazioni tra insegnati di sostegno e/o collaboratrici/xxxx all’integrazione | Insegnati di sostegno e/o collaboratrici/xxxx all’integrazione | L’insegnante di sostegno e la/il collaboratrice/tore all’integrazione verifica la necessità di un incontro ed eventualmente convoca un c.di c. con il referente del gruppo inclusione di plesso della scuola in uscita. |
Merano, lì
Per l’Azienda Sanitaria di Merano |
|
Per il Centro Mediazione al Lavoro di Merano |
|
Per la Comunità comprensoriale Burgraviato |
|
Per il Comune di Merano |
|
Per il I° Circolo scuole dell'infanzia |
|
Per l’Istituto Comprensivo Merano I |
|
Per l’Istituto Comprensivo Merano II |
|
Per l’Istituto di Istruzione secondaria di II grado Merano “Xxxxxx” | |
Per la Scuola Professionale Provinciale Alberghiera 'C. Ritz' |
|
Per la Scuola Professionale Provinciale per l’Artigianato l’Industria e il Commercio “Xxxxxxxxx Xxxxxxx” | |
Per il Servizio formazione individuale della Formazione Professionale in lingua italiana | |
Per il Servizio Pediatrico di base | |
Per il Servizio integrazione, educazione alla salute e consulenza scolastica dell'Intendenza scolastica italiana | |
Per il Centro linguistico di Merano |
|
Per il XXXXX Coordinamento delle strutture socio-pedagogiche |
|
Per i Centri giovanili Jungle Reloaded Meran Centro Giovani Tilt Centro giovani Cilla Centro Giovani Strike up Jugendtreff Friends Obermais Jugenddienst Meran VKE Meran |
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ
ISTITUTO COMPRENSIVO MERANO 2 a.s. 2022/2023
Piano Annuale per l’Inclusione
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
Rilevazione dei BES presenti: | n° |
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) | 20 |
⮚ minorati vista | 0 |
⮚ minorati udito | 0 |
⮚ Psicofisici | 20 |
⮚ Altro (104 limitatamente al contesto scolastico) | 39 |
disturbi evolutivi specifici | 71 |
• DSA | 52 |
• ADHD/DOP | 16 |
• Borderline cognitivo | 1 |
• Altro | 2 |
svantaggio (indicare il disagio prevalente) | 62 |
• Socioeconomico | 12 |
• Linguistico-culturale | 31 |
• Disagio comportamentale/relazionale | 0 |
• Altro (inoltro richiesta d’accertamento) | 19 |
Totali | 153 |
% su popolazione scolastica | 18,73% |
N° PEI redatti dai GLHO | 59 |
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria | 71 |
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria | 62 |
Risorse professionali specifiche | Prevalentemente utilizzate in… | Sì / No |
Insegnanti di sostegno | Attività individualizzate e di piccolo gruppo | sì |
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) | sì | |
Educatori | Attività individualizzate e di piccolo gruppo | sì |
Attività laboratoriali | sì | |
Collaboratori all'integrazione | Attività individualizzate e di piccolo gruppo | sì |
Attività laboratoriali | sì | |
Funzioni strumentali / coordinamento | Coordinamento delle attività di inclusione per gli alunni con BES | sì |
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) | Progetto di individuazione precoce dei disturbi di letto scrittura | sì |
Psicopedagogisti e affini esterni/interni | Consulenza ins.ti, ragazzi e famiglie (sportello psicologico) | sì |
Supporto ai CdC per i casi di difficile gestione (teacher training dott.ssa Xxxxxxxxx e sportelli del Servizio Inclusione) | sì | |
Docenti tutor | Supporto a nuovi docenti | sì |
Altro: mediatore linguistico | Primo supporto linguistico ad alunni con background migratorio | sì |
Altro: potenziamento linguistico | Accrescimento della competenza linguistica degli studenti con background migratorio | sì |
Coinvolgimento docenti curricolari | Attraverso… | Sì / No |
Coordinatori di classe | Partecipazione a GLI | no |
Rapporti con famiglie | sì | |
Tutoraggio alunni | sì | |
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva | sì | |
Altro: rapporti con Asl/ servizi sociali, associazioni extrascolastiche (Autòs, Xxxx, Indipendent, Canale scuola, Cilla, Time Aut, Argonauti, fondazione X. Xxxxxx, Caritas) | sì | |
Docenti con specifica formazione | Partecipazione a GLI | no |
Rapporti con famiglie | sì | |
Tutoraggio alunni | sì | |
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva | sì | |
Altro: rapporti con Asl/ servizi sociali, associazioni extrascolastiche (Autòs, Xxxx, Independent, Canalescuola, Cilla, Time Aut, Argonauti, fondazione X.Xxxxxx,Caritas) | sì | |
Altri docenti | Partecipazione a GLI | no |
Rapporti con famiglie | sì | |
Tutoraggio alunni | sì | |
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva | sì |
Coinvolgimento personale ATA | Assistenza alunni disabili | no |
Progetti di inclusione / laboratori integrati | no | |
Coinvolgimento famiglie | Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva | sì |
Coinvolgimento in progetti di inclusione | sì | |
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante | sì | |
Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI | Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità | sì |
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili | sì | |
Procedure condivise di intervento sui BES (protocollo inclusione interno all'IC) | sì | |
Procedure condivise di intervento su disagio e simili | sì | |
Progetti territoriali integrati | sì | |
Progetti integrati a livello di singola scuola | sì | |
Rapporti con CTS / CTI | sì | |
Rapporti con privato sociale e volontariato | Progetti territoriali integrati (doposcuola) | sì |
Progetti integrati a livello di singola scuola | sì | |
Progetti a livello di reti di scuole (IRECOOP, EDUBES, FORWORD, CCRR, UPSKILL YOURSELF) | sì | |
Formazione docenti | Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe | sì |
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva | sì |
Didattica interculturale / italiano L2 | sì | |
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) | sì | |
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) | sì |
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il
prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) Istituzione del GLI |
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Attività di formazione interna promossa dall'IC: - metodologie didattiche attive; - corso interno dell’IC con la psicologa; - bullismo e cyberbullismo; Attività di formazione esterna, erogata da enti del territorio, Sabes, Intendenza scolastica: su base volontaria in base alle scelte effettuate dai singoli docenti per il proprio piano di aggiornamento annuale. |
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive proposta di un corso di aggiornamento |
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola - incrementare i momenti di confronto tra i docenti di sostegno e le funzioni strumentali con il DS al fine di ottimizzare l'assegnazione delle risorse nelle classi; - promuovere momenti di confronto con gli enti esterni che forniscono risorse di supporto alla scuola (educatori, progetto FSE) |
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Promuovere i momenti di scambio con le famiglie degli alunni con BES con maggiore regolarità nel corso dell'anno scolastico, al fine di creare una rete funzionale nell'ottica di un'alleanza educativa. |
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi - revisione e condivisione degli obiettivi minimi nella scuola secondari a di I grado e strutturazione e condivisione degli stessi per la scuola primaria; - implementazione dell'offerta formativa con l'ausilio di laboratori del saper fare a cura di formatori esterni nella scuola secondaria (FSE) |
Valorizzazione delle risorse esistenti formazione interna sull'uso di software per alunni con BES (mappe concettuali, sintesi vocale,comunicazione aumentativa) |
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione attivazione di progetti per l'inclusione con esperti esterni, finanziati con fondi della scuola e con fondi provenienti dalla Sovrintendenza. |
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola. • riunioni di passaggio d'informazioni tra la scuola dell'infanzia e la scuola primaria, tra la primaria e la secondaria di I grado; • altre iniziative per la continuità strutturate per tutti gli alunni dalla commissione continuità |
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 15/11/2022
Allegato al Piano Annuale per l’Inclusione
PROTOCOLLO PER L’ACCESSO IN CLASSE DI SPECIALISTI/TERAPISTI IN ORARIO
CURRICULARE
PREMESSA
L’Istituto, anche nel rispetto di tutta la normativa Anti-Covid, consente gli accessi in classe di specialisti/terapisti (pubblici e privati) per le attività di accompagnamento e il supporto agli alunni presenti in questo Istituto scolastico, al fine di garantire un migliore perseguimento del percorso formativo-didattico ed educativo degli alunni coinvolti e dare continuità alla diagnosi e alla presa in carico, attraverso la messa in rete delle figure professionali di riferimento dell’alunno e della sua famiglia. È necessario quindi costruire una solida collaborazione fra le parti interessate, basata su buone pratiche e prassi ben definite, da tenere sempre presenti nei rapporti tra gli operatori sanitari, sociali, educatori, famiglie e Scuola.
Il presente protocollo ha validità nel tempo, in connessione con il Piano Annuale per l’Inclusione (medesima
durata di validità del PI).
L’elaborazione di un documento che riguarda le buone prassi nasce dall’esigenza di individuare modalità e strumenti per la rilevazione e la gestione comune di determinate situazioni riferite all’handicap e al disagio in generale, in linea con le norme e le indicazioni legislative nazionali di riferimento.
Tale documento, condiviso dagli insegnanti e da tutti gli attori del processo di inclusione, risponde alle necessità di facilitare e allo stesso tempo di regolamentare i rapporti tra la Scuola e gli specialisti/terapisti.
Art. 1 accesso di specialisti e terapisti indicati dalle famiglie
È possibile far accedere in classe un professionista specializzato nelle problematiche di apprendimento, comportamentali e psicologiche previa progettazione condivisa, concordata con la famiglia dell’alunno e opportunamente comunicata per informativa e consenso dei genitori di tutti gli alunni appartenenti al gruppo classe/sezione.
Il professionista, che dovrà essere coperto da personale polizza assicurativa, da presentare all’istituzione scolastica, è tenuto a limitarsi alle attività di supporto e accompagnamento concordate, rispettando la privacy degli alunni presenti in classe. Inoltre, avrà cura di consegnare al Dirigente Scolastico la progettualità che esso stesso ha necessità di mettere in atto, esplicitando la durata del percorso, la finalità, gli obiettivi e le modalità. Le attività di accompagnamento/supporto (compresa l’osservazione) dovranno avvenire nelle modalità più discrete possibili, al fine di non interferire nel regolare svolgimento delle lezioni.
Art. 2 interventi di accompagnamento e di supporto all’alunno ed alla classe
Azioni da mettere in atto:
- richiesta da parte dei genitori per l’accesso dello specialista/terapista, da presentare agli
Uffici della Segreteria didattica;
- consegna alla Scuola del “Progetto di supporto e accompagnamento” elaborata dallo specialista (utilizzare
carta intestata della struttura o del professionista). Il Progetto dovrà contenere le seguenti informazioni:
• motivazione dettagliata delle attività proposte;
• finalità; obiettivi, modalità del progetto;
• durata del percorso (inizio e fine); giorni ed orari di accesso richiesti;
• garanzia di flessibilità organizzativa.
• accordo di riservatezza sottoscritto dai professionisti esterni.
• Informativa a cura degli enti esterni coinvolti (rivolta ai genitori degli alunni coinvolti).
Il progetto dovrà inoltre essere sottoscritto dai genitori dell’alunno interessato.
Alla domanda dovrà essere allegato documento di identità in corso di validità dello specialista/ terapista che
effettuerà l’osservazione e Curriculum Vitae.
Il Dirigente Scolastico dovrà acquisire il consenso scritto all’accesso in classe degli specialisti, degli insegnanti coinvolti nelle attività di supporto e accompagnamento e dei genitori di tutti gli alunni della classe. Qualora fosse necessario, per mancato consenso di uno o più genitori, il bambino potrà essere inserito in un gruppo ristretto rispetto al gruppo classe/sezione.
Il Dirigente Scolastico, una volta espresso il parere favorevole e acquisita tutta la documentazione, procederà all’autorizzazione definitiva in forma scritta, che sarà comunicata alle parti interessate, tramite gli Uffici di Segreteria, nei tempi previsti e con il dovuto preavviso.
Prima dell’accesso, lo specialista dovrà recarsi presso la Segreteria del personale per la firma da apporre nell’autodichiarazione contenente il certificato del Casellario penale e per la dichiarazione di rispetto della normativa sulla privacy a garanzia di tutte le informazioni che verranno acquisite. Successivamente agli interventi, lo specialista dovrà consegnare e condividere con i docenti coinvolti e la famiglia un report di valutazione. Lo stesso sarà poi inserito nel fascicolo personale dell’alunno per il quale l’accompagnamento ed il supporto è stato proposto.
Art. 3 Incontri tecnici con personale della scuola
Il personale della scuola avrà cura di annotare le principali informazioni relative alla seduta e ne verrà rilasciata copia solo a seguito di richiesta scritta dei partecipanti, previa richiesta da inoltrare al Dirigente Scolastico.
Art. 4 Compilazione di documenti/relazioni su richiesta delle famiglie.
Qualora le famiglie abbiano necessità di chiedere la compilazione di documenti e di relazioni da parte dei Docenti per Enti esterni, dovranno seguire la seguente procedura:
- richiesta scritta da consegnare in Segreteria, contenente la motivazione dettagliata ed indicazione
dell’Ente/Specialista esterno che ne richieda la compilazione;
- valutazione da parte del Dirigente Scolastico sulla conformità della richiesta, nel rispetto della legge e della normativa della Privacy;
- consegna ai genitori della documentazione tramite Segreteria e, ove specificato, tramite email del genitore richiedente.
Il Dirigente Scolastico
xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx
Percorso di inclusione TUTTI A SCUOLA
Percorso d’inclusione e orientamento scolastico per alunni con BES a rischio dispersione scolastica
PREMESSA
Il progetto “Tutti a scuola” è rivolto prioritariamente agli alunni che presentano evidenti difficoltà dovute a scarse competenze scolastiche e sono a rischio drop out.
Alla base dell’evasione e della dispersione scolastica ci sono in molti casi carenze culturali, sociali ed economiche del contesto familiare in cui vivono. Pertanto, le condizioni di svantaggio socio ambientale si traducono con estrema facilità in insuccesso scolastico e professionale.
Spesso le scuole sono costrette a risolvere da sole situazioni tanto complesse quanto delicate o, perlomeno, a ricercare risposte e azioni utili per tentare di comprenderne le cause, gli effetti, i significati. Attraverso l'utilizzo di risorse proprie (economiche e umane), il progetto “Tutti a scuola” intende fornire una efficace risposta tanto in ambito educativo, quanto in quello didattico, per offrire soluzioni utili a favorire un’effettiva inclusione scolastica e sociale dei ragazzi a rischio drop out.
ANALISI DEI BISOGNI
Se per la scuola un bisogno è quello di poter ridurre i momenti di tensione che si vengono sovente a creare durante le lezioni e/o le attività di gruppo, per i ragazzi un bisogno da soddisfare è quello di sentirsi inclusi e parte di una comunità oltre che di un territorio.
È questo un bisogno molte volte negato o poco consapevole, ma che emerge con forza quando si riescono a mettere in atto progetti che possono utilizzare contesti, competenze e tempi adeguati. Per queste ragioni, il progetto intende offrire ai ragazzi un percorso “personalizzato”, che sia in grado di promuoverne la crescita globale attraverso lezioni da tenersi in piccolo gruppo con un impegno orario ridotto.
Caratterizza il progetto l’adeguamento dell'insegnamento agli stili cognitivi attraverso l'individuazione di un piano di studi personalizzato.
In molte situazioni il progetto si dovrà confrontare con una evidente difficoltà di adattamento, integrazione, rispetto delle regole che si renderà visibile soprattutto con comportamenti a rischio, liti, provocazioni, assenze, ecc. Sono però da inventare continuamente nuovi e diversi “spazi” per favorire contatto, relazione, comunicazione, integrazione e inclusione;
nonché forme per rendere sostenibile la presenza a scuola degli alunni a rischio drop out.
Per garantire la frequenza e il successo del percorso, si farà ricorso alla presenza nella scuola di un operatore esterno, con il profilo dell’educatore, in grado di gestire il gruppo, favorendo la continuità e l’efficacia del progetto.
FINALITÀ E OBIETTIVI
Il progetto seguirà un gruppo di ragazzi in un contesto diverso da quello della classe, proponendo attività didattiche finalizzate alla possibilità di vivere attivamente l'esperienza scolastica e all’arricchimento del proprio bagaglio culturale. Il percorso avrà contenuti didattici facilitati e personalizzati, privilegiando la cultura generale, nozioni di matematica e geometria, lingua inglese e tedesca.
Bisogna creare un setting, un clima ed un modo per dare loro nuove opportunità non solo di ascoltare ma, soprattutto, di essere ascoltati; occorre favorire la formazione di uno spazio utile per riflettere sulla partecipazione, sulle relazioni e sulle regole dell’integrazione e dell’inclusione.
STAGE E ORIENTAMENTO
Oltre alle lezioni frontali, gli alunni potranno partecipare agli stages presso varie scuole superiori professionali. Questo permetterà loro di conoscere meglio se stessi, di scoprire interessi e abilità, di misurare le proprie capacità e di operare scelte più consapevoli e mirate nella scelta di una futura attività scolastica, nonché più orientate al mercato del lavoro. In questa fase saranno seguiti dagli insegnanti delle scuole presso cui svolgeranno gli stages.
Detto ciò, il progetto intende conseguire i seguenti obiettivi:
• incentivare e regolarizzare la frequenza nella scuola dell’obbligo;
• arginare i casi di drop out e favorire attraverso il rispetto delle regole un clima di rispetto e collaborazione;
• recuperare le carenze acquisite nelle esperienze scolastiche pregresse attraverso lo sviluppo di competenze didattiche di base;
• fornire gli strumenti necessari per orientarsi nella scelta della scuola superiore;
• sviluppare le potenzialità di ciascun alunno per favorire un’effettiva integrazione
socio-culturale;
• aumentare la capacità di rispettare e condividere delle regole;
• riconoscere e rispettare la diversità; Il progetto mira inoltre a:
• promuovere forme relazionali, comunicative ed espressive che favoriscano i compiti
di sviluppo;
• favorire in collaborazione con la rete dei servizi un modo più adeguato di fare formazione e prevenire la fuoriuscita o l'abbandono del circuito formativo dei soggetti a rischio;
• aumentare le competenze didattiche;
• aumentare le competenze relazionali e l’attenzione nelle relazioni sociali.
OBIETTIVI DIDATTICI
Sono state individuate tre aree relative alle conoscenze in grado di fornire agli studenti il raggiungimento di competenze minime generali.
1. Cultura generale
• La capacità di comprendere e utilizzare testi scritti di vario genere e riflettere sui loro contenuti.
• Sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e svolgere un ruolo attivo nella società.
• La capacità di leggere per apprendere; ossia, di ricostruire, di rielaborare il significato di un testo e di riflettere su quanto letto;
• Comprendere il significato delle parole nel contesto;
• Saper ricercare nel vocabolario i termini sconosciuti, incrementando il proprio lessico;
• Riconoscere la progressione degli eventi e le relazioni di causa/effetto;
• Essere in grado di scrivere un testo comprensibile in cui le informazioni siano collegate e in cui siano rispettate le sequenze temporali.
2. Lingua tedesca e inglese
• Vivere in un contesto di plurilinguismo offre molte possibilità a patto che l'apprendimento linguistico venga visto come una risorsa verso l'integrazione sociale e lavorativa. Sarà importante favorire il raggiungimento di un livello linguistico minimo, sia in tedesco che in inglese. Il progetto per questo avrà i seguenti obiettivi linguistici:
• Comprensione testi orali.
Capire espressioni e parole di uso molto frequente relative a ciò che riguarda strettamente la propria persona (per esempio informazioni di base su se stesso e sulla propria famiglia, gli acquisti, l’ambiente circostante e il lavoro). Riuscire ad afferrare l’essenziale di messaggi e annunci brevi, semplici e chiari.
• Comprensione testi scritti.
Leggere e comprendere testi molto brevi e semplici; ricavare informazioni specifiche e prevedibili in materiale di uso quotidiano, quali pubblicità, programmi, menù e orari e comprendere lettere personali semplici e brevi.
• Interazione.
Comunicare affrontando compiti semplici e di routine che richiedano solo uno scambio semplice e diretto di informazioni su argomenti e attività consueti. Partecipare a brevi conversazioni di cui sia conosciuto il contesto.
• Produzione orale.
Usare una serie di espressioni e frasi per descrivere con parole semplici la propria famiglia ed altre persone, le proprie condizioni di vita, la scuola frequentata, ecc.
• Produzione scritta
Prendere semplici appunti e scrivere brevi messaggi su argomenti riguardanti bisogni immediati. Scrivere una lettera personale molto semplice, per esempio per ringraziare qualcuno.
3.Ambito matematico
Per quanto riguarda l'ambito aritmetico - geometrico lo studente dovrà essere in grado di sviluppare le seguenti competenze:
Competenze aritmetiche:
• compiere le principali operazioni (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione);
• risolvere semplici problemi;
Competenze geometriche:
• riconoscere le principali figure piane;
• calcolare area e perimetro delle principali figure piane;
• il piano cartesiano.
Orientamento scolastico/stage
• Stage presso la scuola alberghiera
• Stage presso la scuola professionale
SCHEMA RIASSUNTIVO DEL PROGETTO
Sede di svolgimento
Il progetto si svolgerà all'interno dei locali scolastici della Scuola Secondaria di primo grado X. Xxxxxxxx.
Destinatari
Alunni con scarse competenze scolastiche, difficoltà di apprendimento e/o a rischio drop out
Responsabili del progetto
Dirigente scolastico e insegnante Funzione Strumentale per l’ambito Inclusione.
Esperti esterni
Educatore con esperienza di gestione di gruppi eterogenei, comprovate competenze relazionali, buona cultura generale negli ambiti previsti dal percorso didattico.
Finalità e obiettivi
Recuperare parte delle competenze scolastiche, ridurre e prevenire il drop out, far vivere attivamente l'esperienza scolastica, accrescere il livello culturale, orientare le scelte scolastiche e/o lavorative.
Contenuti didattici
Cultura generale, lingue straniere, matematica ed elementi di geometria.
Modalità di attuazione.
Lezioni frontali con valutazione in itinere e stage di orientamento.
Calendario/tempi di svolgimento
Il progetto ha la durata dell'anno scolastico e prevede alcune lezioni con l’educatore esterno e un orario settimanale personalizzato, in base alle situazioni dei singoli alunni, concordato con la famiglia.
PROFILO PROFESSIONALE DEL DOCENTE DI SOSTEGNO LINGUISTICO PER ALUNNI CON BACKGROUND MIGRATORIO (A023ter)
Ruolo e compiti
Premesso che il personale insegnante delle neoistituite classi di concorso A023bis – A023ter dispone delle stesse competenze pedagogiche sociali e personali necessarie ad ogni tipo di docenti per esercitare la propria professione, si indicano qui di seguito le competenze specifiche dei docenti appartenenti a queste classi di concorso:
• competenza negli ambiti della linguistica e della glottodidattica;
• competenza nella rilevazione dei bisogni linguistici delle/degli alunne/i con background migratorio ai fini della pianificazione delle necessarie azioni di sostegno linguistico;
• competenza metodologica didattica ai fini:
o dell'apprendimento della L2
o dell'acquisizione della lingua dello studio
o della didattica disciplinare sensibile alla lingua
o della didattica e apprendimento plurilingue
• competenze interculturali.
La loro azione nelle singole scuole e per la rete dei Centri per la Pluralità Linguistica e culturale riguarda i seguenti campi di intervento:
▪ didattica strutturata e per livelli della/e lingua/e di scolarizzazione (dai neoarrivati fino ai progrediti)
▪ sostegno dell'apprendimento, sia nella lingua della scuola che in quella dello studio
▪ co -teaching in lezioni disciplinari sensibili alla lingua
▪ consulenza per tematiche attinenti all'incentivazione linguistica e alla didattica disciplinare sensibile alla lingua
Le/i docenti di queste classi di concorso fanno parte integrante del collegio docenti della singola scuola a cui vengono assegnate/i, così come dei consigli delle classi in cui si trovano le/gli alunne/i da loro seguiti. Secondo l'attuale normativa provinciale non dispongono al momento di diritto di voto durante le operazioni di scrutinio. Il collegio docenti della scuola di appartenenza ratifica in quale forma tenere conto del loro parere rispetto allo sviluppo formativo delle/degli alunne/i da loro seguite/i.
Nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa del singolo istituto verrà altresì specificato quali compiti le/i docenti di sostegno linguistico assolveranno all'interno della scuola.
Queste/i docenti continueranno a fare riferimento per il loro sviluppo professionale ai consulenti di zona dei Centri Linguistici (xxxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx.xx/xxxxxxxxxxxxxxxx/xxxxxx/xxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx)
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON BACKGROUND MIGRATORIO
La presenza all’interno dell’I.C. di alunni con background migratorio è diventata sempre più importante e significativa; la scuola si pone in prima linea per accogliere e supportare questi alunni, nella convinzione che l'educazione linguistica, la promozione del plurilinguismo e il rafforzamento delle competenze di vita in contesti di diversità siano la chiave del successo educativo.
A partire dal 2007 L’I.C. Merano 2 ha collaborato con il Centro linguistico presente sul territorio per promuovere corsi di lingua L2 e diverse attività rivolte agli studenti stranieri. Con l'istituzione della classe di concorso A023/ter (DGP 296/2019), il/la docente di Sostegno linguistico è diventato/a parte integrante dell’organico della scuola.
L’I.C. Merano 2 organizza un protocollo accoglienza che si avvale di varie fasi e della professionalità
di diverse figure presenti a scuola:
L’alunno viene inserito in una classe.
1. L’assegnazione della classe è stabilita dal Dirigente di concerto con i coordinatori dei plessi. Gli alunni stranieri vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, o a quella immediatamente inferiore rispetto a quella corrispondente all’età, tenendo conto: dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza, dell’accertamento di abilità, competenze e livelli di preparazione, del corso di studi seguito, del titolo di studio eventualmente posseduto. In ogni caso si applicano le disposizioni normativi vigenti. Nella ripartizione degli alunni stranieri si eviterà che si formino classi con presenza straniera predominante, cercando un’eterogeneità di presenze nelle stesse. Si curerà tuttavia la vicinanza di compagni/e della stessa cultura ad alunni appena inseriti, per dare loro un supporto di maggiore sicurezza.
2. Viene contattato il referente per l’intercultura del plesso dove la/lo studente è stato inserito che provvederà a formulare la richiesta di una mediatrice o mediatore linguistico. Possono essere richieste fino a 20 ore di mediazione, più altre ore necessarie a stabilire contatti con le famiglie.
3. Viene contattato il/la docente di Sostegno linguistico, il quale/la quale farà una valutazione del livello linguistico della studentessa o dello studente per inserirlo nel gruppo di lavoro più idoneo. I corsi sono presenti nei vari plessi dell’I.C. Merano 2 in base all’esigenza e sono strutturati per livelli in base al QCER. Sono previsti corsi di italiano Base per studenti neoarrivati (NAI) e corsi progrediti per studenti che sono presenti sul territorio da più tempo.
La docente/ il docente di Sostegno linguistico possiede competenze metodologico-didattiche ai fini dell’apprendimento della L2 e dell’acquisizione della lingua dello studio. È , inoltre, competente in ambito interculturale, nell’ambito della linguistica e glottodidattica specifica nella rilevazione dei bisogni linguistici delle/degli studentesse/i con background migratorio.
4. Tutte le risorse messe in campo, in collaborazione con gli insegnanti del consiglio di classe, collaborano alla stesura di un PDP (Piano didattico personalizzato).