INDICE
Ministero della Difesa
Nota aggiuntiva
allo stato di previsione per la Difesa
per l'anno 2004
Presentata al Parlamento dal Ministro della Difesa Xx. Xxxxxxx XXXXXXX
INDICE
PARTE I: IL QUADRO GENERALE
. PREMESSA | pag. | I – 3 |
. IL QUADRO POLITICO-MILITARE DI RIFERIMENTO | pag. | I – 9 |
. GLI OBIETTIVI GENERALI DEL DICASTERO | pag. | I – 12 |
. GLI INDIRIZZI PROGRAMMATICI ED IL PROGETTO DI | pag. | I – 16 |
BILANCIO PER L’ANNO 2004 | ||
Allegato A : Evoluzione degli stanziamenti previsionali per | pag. | I – A/1 |
la Difesa (anni 2000-2004) | ||
Allegato B : Spese per la Funzione Difesa nei principali Paesi Europei (anni 2001-2003) | pag. | I – B/1 |
Allegato C : Attività all’estero delle Forze armate | pag. | I – C/1 |
PARTE II: ANALISI PER FUNZIONI | ||
1. LA FUNZIONE DIFESA (Forze Armate) | pag. | II – 1.3 |
Allegato A : Evoluzione degli stanziamenti previsionali per la Funzione Difesa (anni 2000-2004) ed | pag. | II – 1.A/1 |
articolazione delle spese | ||
Allegato B : Situazione del personale militare e civile | pag. | II – 1.B/1 |
Allegato C : Settore esercizio – Articolazione delle spese per il 2004 | pag. | II – 1.C/1 |
Allegato D : Settore investimento - Programmi di previsto | pag. | II – 1.D/1 |
finanziamento per il 2004 | ||
Allegato E : Tabelle riepilogative degli stanziamenti per lo | pag. | II – 1.E/1 |
sviluppo delle capacità operative dello strumento | ||
militare di previsto finanziamento per il 2004 |
2. LA FUNZIONE SICUREZZA PUBBLICA (Arma dei Carabinieri) | pag. | II – 2.3 |
Allegato A : Evoluzione degli stanziamenti previsionali per la Funzione Sicurezza Pubblica (anni 2000-2004) ed articolazione delle spese | pag. | II – 2.A/1 |
Allegato B : Situazione del personale militare e civile | pag. | II – 2.B/1 |
Allegato C : Tabella riepilogativa degli stanziamenti per lo sviluppo delle capacità operative dello strumento | pag. | II – 2.C/1 |
militare di previsto finanziamento per il 2004 | ||
3. LE FUNZIONI ESTERNE | pag. | II – 3.3 |
4. LE PENSIONI PROVVISORIE | pag. | II – 4.3 |
PARTE III: APPENDICE | ||
. GRAFICI E TABELLE | pag. | III – 3 |
PARTE I
- IL QUADRO GENERALE -
PREMESSA
Il 2004 si annuncia come un anno di svolta nella evoluzione dell’organizzazione della Difesa. Il semestre italiano alla guida dell’Unione Europea ed i rilevanti impegni internazionali di cui l’Italia si fa carico sono una significativa testimonianza del suo ruolo nel panorama variegato del “nuovo ordine mondiale”. Le risorse disponibili, in conseguenza dell’importante opera di risanamento economico del Paese, costituiscono un condizionamento al quale la Difesa si adegua con senso di responsabilità, nel rispetto e nella partecipazione alle misure economiche adottate dal Governo e, nella rinnovata determinazione all’assolvimento dei propri compiti di difesa dello Stato e di tutela degli interessi nazionali, nel quadro degli inalienabili principi improntati al perseguimento ultimo della pace, della stabilità e della sicurezza e salvaguardia dei diritti umani.
Le politiche di sicurezza e difesa, ulteriormente sviluppatesi nel tradizionale solco della politica estera e di concerto con le innovate necessità di sicurezza interna, si sono rivelate fondamentali per assicurare al Paese il ruolo che oggi da ogni parte gli viene riconosciuto all’interno delle più importanti istituzioni internazionali: le Nazioni Unite, l’Alleanza Atlantica, l’Unione Europea. Nell’ambito di tali consessi si estrinseca in maniera importante l’azione esterna dello Stato, alla quale la Difesa fornisce uno strumento indispensabile.
Una serie di eventi, aggreganti e disgreganti, ha determinato, negli ultimi anni, un repentino cambiamento e adeguamento delle politiche di difesa e sicurezza. L’allargamento e la successiva ristrutturazione dell’Alleanza Atlantica, l’evoluzione della politica estera e di difesa dell’Unione Europea, l’evoluzione geopolitica del bacino del Mediterraneo, contribuiscono a mantenere la centralità strategica dell’area geografica entro la quale l’Italia si pone come insostituibile ponte fra tre continenti. Il continuo avvicinamento dei paesi dell’est europeo al sistema di valori occidentali ed i rapporti di stretta e crescente cooperazione consolidatisi, grazie anche all’opera fondamentale della politica estera nazionale nei confronti della Federazione Russa, contribuiscono a delineare un movimento di “inclusione” che si contrappone alle spinte centrifughe che si erano verificate nell’ultimo decennio.
In questo panorama diversificato e multiforme, la Difesa è impegnata su più fronti ed in contesti operativi senza precedenti dalla fine del secondo conflitto mondiale.
La natura dell’Alleanza Atlantica si è arricchita di nuove identità nazionali e, coerentemente con il mutamento del panorama geostrategico, affronta in questo tempo una fondamentale ristrutturazione organizzativa, il cui fine è quello di ridurre la struttura di comando, massimizzare i contributi dei paesi membri e renderla pronta ad affrontare con efficacia le sfide del futuro. A tale processo di rinnovamento, l’Italia partecipa con atteggiamento convinto, al fianco degli alleati, allo scopo di prevenire e fronteggiare le minacce che asimmetricamente si affacciano sul mondo: dai confronti etnici e religiosi ai traffici illeciti ed alla criminalità organizzata, ai conflitti di bassa e media intensità, ai fenomeni di instabilità interna e, soprattutto, al terrorismo internazionale. Quest’ultimo aspetto si presenta oggi come una vera e propria forma di minaccia al bene pubblico primario che ha comportato una decisa accelerazione dei processi di trasformazione dei dispositivi di sicurezza e difesa. Proprio in quest’ottica, si pongono i processi di allargamento della NATO e dell’Unione Europea, in un volere di aggregazione volto ad intensificare le iniziative di affermazione dei valori primari universali.
L’evoluzione della politica di sicurezza e difesa comune europea, in una accezione nient’affatto alternativa, bensì complementare alla Nato, rappresenta una realtà sempre più compiuta, nella ricerca di un’appropriata suddivisione di compiti che accresca l’efficienza d’entrambe. Le missioni cosiddette di “Petersberg”, che l’Europa è in grado di assolvere a pieno titolo, sono umanitarie negli scopi e negli effetti e richiedono tutte un livello medio-basso d’intensità, se si esclude quella di “Peace Enforcement”, alla cui univoca definizione la Presidenza italiana dell’Unione ha dedicato un particolare sforzo propositivo.
L’aspetto economico di una tale situazione, nella quale è da escludere una separazione operativa dell’Unione Europea dall’Alleanza Atlantica, è da tenere in prima considerazione. L’appartenenza alla NATO ha sinora consentito a molti dei membri europei di contrarre i budget della Difesa senza immediate e irreversibili conseguenze per la loro sicurezza.
In questo quadro, il perseguimento di una comune politica europea di sicurezza e difesa vuole rappresentare un fattore abilitante con il quale l’Unione Europea nel suo complesso possa configurarsi quale partner pienamente idoneo degli Stati Uniti d’America, in grado di massimizzare le proprie risorse, umane, culturali ed economiche, anche nel campo della sicurezza internazionale. Ciò, in maniera compatibile ed inscindibile con la NATO che è e resterà il fondamento della difesa collettiva del Continente. L’attiva e propulsiva partecipazione dell’Italia sia nella Forza Europea di
Reazione Rapida che nella costituenda “Nato Response Force” è il segno più evidente dell’importanza e dell’indissolubilità del rapporto transatlantico.
Circa diecimila uomini e donne delle Forze Armate italiane sono impegnati in operazioni al di fuori dei confini nazionali. Al rinnovato impegno nei Balcani si sono aggiunte missioni in Afghanistan ed in Irak. Missioni che hanno presentato e presentano alti rischi per il personale, ma che costituiscono una fase fondamentale del continuo evolversi dell’impegno italiano nella riaffermazione dei diritti inalienabili dei popoli. Si tratta di impegni gravosi per le Forze Armate, che negli ultimi anni hanno visto modificarsi in maniera totale il proprio orizzonte operativo, con ripercussioni sensibili in tutti gli ambiti dell’organizzazione militare stessa.
Il quadro sopradescritto ha imposto per la Difesa un coerente processo di ridimensionamento con il quale riequilibrare il proprio rapporto, da un lato, con le altre componenti della società, dall’altro, con le contingenze all’interno delle quali essa è chiamata ad intervenire. I relativi campi d’azione sono rappresentati da:
- riconoscimento dell’importanza delle “Crisis Response Operations (C.R.O.)” ed il continuo miglioramento delle capacità da acquisire per far loro fronte;
- continuazione del processo di miglioramento dell’efficacia complessiva del ”sistema difesa” sul piano tecnologico, addestrativo, operativo, organizzativo e di comando, allo scopo di pervenire ad una utilizzazione ottimale delle risorse finanziarie 1, umane e strutturali disponibili;
- capacità di fronteggiare nuovi rischi per la sicurezza e le minacce di connotazione globale, quali il terrorismo internazionale e la proliferazione delle armi di distruzione di massa;
- riorganizzazione delle funzioni di servizio e di supporto esplicate nel più generale quadro della sicurezza, quali quelle nei settori della lotta alla criminalità organizzata, l’assistenza alla popolazione civile nei casi di eventi calamitosi, la prevenzione del fenomeno dell’immigrazione clandestina, l’opera di sorveglianza dei cosiddetti “obiettivi sensibili” individuati all’interno del territorio nazionale;
1 In merito, è necessario evidenziare la profonda riorganizzazione operata nel campo tecnico-amministrativo da parte del Dicastero mediante la riduzione e l’accorpamento dei Centri di Responsabilità Amministrativa da 18 a 7, conferendo compiuto ruolo di indirizzo, proposizione e controllo alla figura del Segretario Generale della Difesa/Direttore Nazionale degli armamenti.
- armonizzazione del “sistema difesa” con le aspettative generali dello Stato, in modo sinergico con le politiche adottate da altri Dicasteri e sulla base dell’indiscusso patrimonio culturale e dei valori del mondo militare.
La Difesa, in linea con le linee politiche del Governo, nel perseguimento di una spesa improntata a rigorosi criteri di indispensabilità, sostenibilità e lungimiranza, ha intrapreso una serie di iniziative di carattere strutturale atte ad incrementare le caratteristiche di ottimizzazione e trasparenza della propria gestione. Nel quadro delle necessità complessive del Paese, il Dicastero si appresta a completare il passaggio ad uno strumento pienamente professionale, i cui costi siano attentamente calibrati ed improntati al continuo miglioramento dell’efficienza dell’intero strumento militare, secondo un percorso progettuale già ben delineato e contraddistinto concettualmente da obbiettivi chiari, definiti e progressivi.
Il freno più significativo per il conseguimento di tale disegno è rappresentato dalla indisponibilità di parametri e riferimenti, certi e di medio periodo (5/10 anni), relativi al volume di risorse previsionali che la Nazione può assicurare alla Difesa. In assenza di questa condizione, settori quali quello degli investimenti sono destinati ad essere condizionati dall’incertezza, con conseguente criticità nella pianificazione delle acquisizioni, caratterizzate per loro natura da uno sviluppo finanziario pluriennale ed in massima parte svolte in cooperazione internazionale.
Tale settore è tra l’altro caratterizzato da una serie di concrete iniziative di collaborazione industriale in ambito nazionale (Gruppo di Lavoro Industria – Difesa), europeo (Agenzia Europea per la Difesa, OCCAR, L.o.I.) ed internazionali (Five Powers, NAG), secondo una logica di sempre maggiore integrazione produttiva e di rafforzamento delle attività di ricerca e sviluppo nelle aree ad alta tecnologia. In detto quadro, la disponibilità di una stabile e condivisa ipotesi finanziaria di riferimento riguardo le risorse previsionali future nel loro complesso, includendo quindi anche quelle da destinare al mantenimento in efficienza dello strumento in inventario, consentirebbe un effettivo salto di qualità e si presenterebbe quale moltiplicatore di efficacia nella ottimizzazione di tali meccanismi e delle connesse mutue interrelazioni.
Per mantenere una impostazione complessiva coerente con l’evoluzione degli scenari internazionali di riferimento, è necessario raggiungere, nel medio termine, un livello di spesa per la Funzione Difesa più vicino a quello dei maggiori partners europei (pari, dunque, a circa l’1,5% del Prodotto Interno Lordo).
L’obbiettivo si presenta ragionevole, su di esso converge la generalità degli intendimenti e costituisce una pre-condizione per continuare a sostanziare il voluto rango dell’Italia negli ambiti internazionali.
Ciononostante, il quadro congiunturale economico-finanziario nazionale ed internazionale non consente, neanche quest’anno, di avvicinare tale traguardo, imponendo un progetto di bilancio della Difesa, per il 2004, improntato secondo il principio di un nuovo, generale e stringente contenimento della spesa, che riduce la percentuale di risorse dedicate alla Funzione Difesa dall’1,062% del 2003 all’1,046% del 2004.
Gli stanziamenti complessivi per tale Funzione, mantenuti, di fatto, sugli stessi livelli a valore reale del 2003, devolvono al vitale settore del personale non solo le ridotte risorse aggiuntive, ma ritagliano consistenti disponibilità dai settori di spesa dell’esercizio e dell’investimento per sostenere, per quanto consentito, un deciso sviluppo del processo di transizione alle Forze Armate “professionali”.
In tale contesto, il progetto di bilancio 2004 deve poter sostenere il processo di professionalizzazione delle Forze Armate e assicurare un complesso di risorse minimo da dedicare all’esercizio ed all’ammodernamento dello strumento militare.
Di tale scelta risentono, come diretta conseguenza, i settori dell’esercizio e dell’investimento.
Per l’esercizio è stato necessario comprimere ulteriormente le spese correnti ed in particolare quelle correlate ai c.d. “consumi intermedi” che, per la specificità della Difesa, sono rivolte principalmente al funzionamento, mantenimento in efficienza, addestramento e conservazione dello strumento militare nel suo complesso. Conseguentemente, la prontezza operativa e la disponibilità dei Reparti verranno significativamente ridotte, soprattutto nei contesti internazionali e multinazionali, anche perché le attuali restrizioni finanziarie si sommano alle pesanti decurtazioni operate nei precedenti esercizi finanziari.
La significativa contrazione delle risorse per l’investimento comporta ulteriori dilazionamenti e diluizioni della spesa su un numero sempre maggiore di esercizi finanziari, con conseguente ritardo sul programmato ingresso in servizio di nuovi mezzi, tecnologicamente competitivi, e il rimando degli ammodernamenti e della risoluzione delle obsolescenze su quelli in servizio, usurati e logorati dall’estensivo uso in operazioni. In particolare, dovrà essere rinviato l’avvio di nuove acquisizioni e dovrà
altresì essere sottoposto a profonda revisione, in riduzione, il piano degli ammodernamenti e dei rinnovamenti in atto. Ciò potrà anche comportare l’esigenza di dar corso ad attività di rinegoziazione con i Paesi partners, con l’impossibilità di onorare appieno gli impegni già assunti e consolidati da tempo con la NATO e l’Unione Europea e con conseguenze negative sull’interoperabilità delle unità operative.
In sintesi - e per quanto ha tratto con il bilancio 2004 - l’impostazione dei provvedimenti di politica economica e finanziaria richiede di rinnovare la definizione di stringenti e ineludibili priorità che pongono concreti vincoli alla crescita delle risorse devolvibili alla Difesa. Alla luce delle risorse previsionali stabilite, il 2004 non assume quella attesa funzione di capostipite lungo una linea di finanziamenti progressivamente crescenti per disporre di uno strumento militare di entità sì ridotta rispetto al passato ma pienamente competitivo e qualificato, in ogni sua componente, per consentire la piena espressione dell’azione politica generale. Infatti, tale funzione dovrà, giocoforza, essere attribuita ad esercizi finanziari ad esso successivi. Ciò senza nulla togliere alla visione prospettica e concettuale dell’equilibrato sviluppo di un coerente e sinergico disegno, rispetto al quale dovranno essere comparate e definite le necessità economiche della Difesa, da valutare in sintonia con gli obbiettivi e le finalità proprie, anche attraverso il progressivo conseguimento di traguardi ed obbiettivi programmatici intermedi.
IL QUADRO POLITICO-MILITARE DI RIFERIMENTO
La presenza attiva dell’Italia nello scenario internazionale, nell’ambito dei sistemi di sicurezza e difesa, per lo svolgimento di variegate forme di missioni, comprese quelle militari, per il sostegno alle decisioni assunte e condivise di tutela, diretta e indiretta, degli interessi nazionali, ha dato risultati positivi ed un rinnovato riconoscimento della professionalità, della competenza, del prestigio e della predisposizione al dovere da parte delle proprie Forze Armate. Forze Armate che, superando la definizione di strumento di difesa in senso stretto, si rivelano sempre più strumento di sicurezza e stabilità internazionale e nazionale, in quanto, oltre a far fronte agli impegni al di fuori del territorio metropolitano, operano su base oramai permanente all’interno di esso, in particolare da quando più concreta, prossima e intrusiva è diventata la minaccia posta dal terrorismo, dal possibile impiego delle armi di distruzione di massa e dai rischi di destabilizzazione.
Siffatte eventualità sono riconosciute sempre più come reali da parte delle alleanze e delle forme di solidarietà internazionale, sia a carattere squisitamente politico (ONU-OSCE), sia a carattere politico-economico (UE), sia a carattere più propriamente militare a differente natura (NATO e UE nell’ambito delle iniziative della IESD, della PESC, della PESD e della HHG2), nonché da quelle costruite sul consenso e sulla partecipazione. Tali alleanze e organizzazioni registrano, inoltre, adesioni in aumento con i conseguenti processi di allargamento e trasformazione in atto, poiché è inevitabile che il nuovo ordine mondiale basato sul multilateralismo e la multipolarità dovrà poggiare su istituzioni internazionali riadeguate ai tempi.
La possibilità di operare a pieno titolo all’interno di dette organizzazioni e sullo scenario su cui esse influiscono impone, pertanto, di disporre di uno strumento militare di primo livello. Ciò è condizione preliminare affinché l’Italia possa continuare a svolgere quel ruolo propulsivo e catalizzante nei processi epocali di riforma in atto, che troveranno nel 2004 un preciso riferimento temporale per la relativa concretizzazione conseguente ai nuovi impulsi di volontà politica impressi nel 2002 e nel 2003 (Consiglio NATO-RUSSIA, allargamento della NATO, allargamento dell’UE, carta costitutiva europea, nuova composizione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, processo di
2 IESD (Iniziativa Europea di Sicurezza e Difesa). PESC (Politica Estera e di Sicurezza Comune). PESD (Politica Europea di Sicurezza e Difesa). HHG (Helsinky Head-line Goal).
integrazione europea rinnovato in indirizzo nel semestre a guida italiana, sostegno alla stabilizzazione nel vicino e lontano Oriente, etc.).
I tradizionali impegni presi con l’ONU vengono mantenuti, sia per quanto concerne la disponibilità di contingenti nelle operazioni di pace che per i c.d. “stand by arrangements”, cioè le forze pronte a disposizione per l’impiego, che ammontano ad un contributo di 1.500 uomini, più mezzi, navi ed aerei di Esercito, Marina ed Aeronautica.
L’impegno assunto nell’ambito della NATO, che ha in atto un complesso programma di adeguamento alle nuove esigenze strategiche, investe invece l’intero strumento operativo nazionale. Infatti l’Alleanza sta finalizzando la realizzazione di un dispositivo militare di intervento rapido, fondato su capacità operative pronte all’impiego e sulla proiezione tempestiva delle forze per la risposta alle crisi ed il controllo della conflittualità, anche al di fuori dei confini dell’Alleanza.
In tale ambito:
- le Forze Armate italiane sono state fortemente impegnate nella realizzazione di un Comando terrestre ad alta prontezza operativa che ha raggiunto, nel mese di dicembre 2002, la piena operatività (“Full Operational Capability” = FOC);
- il Comando navale ad alta prontezza operativa ha completato nel corso del 2003 la certificazione FOC.
La costituzione dei due Comandi italiani “framework” proiettabili ad alta prontezza operativa ha richiesto una determinazione rilevante e rappresenta un concreto esempio della volontà nazionale di contribuire fattivamente al processo di revisione in atto della NATO.
Inoltre, i due succitati Comandi sono stati anche offerti all’Unione Europea quali Comandi “High Readiness Force” (HRF), rispettivamente “Land” e “Maritime”, nell’ambito della “HELSINKI Headline Task Force”.
Per quanto ha tratto con l’Unione Europea, il semestre di presidenza a guida italiana ha visto la Nazione impegnata nella realizzazione degli obiettivi conosciuti come “Helsinki Headline Goal” nell’ambito dell’omonima Task Force, ai quali le Forze Armate dedicano, nel complesso, un contributo consistente in un mix di unità terrestri, navali ed aeree, per circa 20.000 uomini, così composto:
- Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) ed associati assetti di comando, controllo, comunicazioni e intelligence, quale “framework” per il Comando delle operazioni a livello strategico, da costituirsi, con l’aggiunta di elementi “joint” internazionali, qualora chiamati a svolgere il ruolo di Comando dell’operazione;
- un comando a livello di Corpo d’Armata da impiegare per un singolo turno in operazioni oppure, alternativamente, un comando a livello Divisione enucleato dal comando di Corpo d’Armata, sostenibile nel lungo periodo, e tre Brigate di manovra di cui due impiegabili contemporaneamente ed una (Brigata aeromobile) impiegabile in teatro di operazioni per un massimo di quattro mesi;
- un comando di componente marittima imbarcato, o basato a terra, a cui si aggiunge un gruppo d’impiego di 21 unità navali, costituito da una portaeromobili, unità combattenti d’altura (Caccia e Fregate), unità contromisure mine ed altre di supporto, velivoli imbarcati, elicotteri, componenti specialistiche (Forze Speciali e Reggimento San Marco), unità delle Capitanerie di porto;
- 18 velivoli da combattimento, 5 aerei da trasporto, 3 velivoli di pattugliamento marittimo, 2 aerei cisterna e 3 elicotteri.
Infine, l’impegno nell’ambito delle coalizioni a scopo predeterminato e contingente (le c.d. “coalitions of willing”), in coerenza con le decisioni adottate dai massimi organi costituzionali, dovrà essere assicurato utilizzando le capacità operative dello strumento militare nella misura necessaria al conseguimento della tutela degli interessi nazionali.
Gli impegni sopra indicati saranno onorati traendo le unità per il loro svolgimento da un’unica struttura organizzativa e di disponibilità organica ed operativa, conformando e generando le forze secondo il principio dei complessi di capacità progressiva, nonché inserendo ed integrando tali forze nazionali in unità interforze e multinazionali nei vari contesti di impiego.
GLI OBIETTIVI GENERALI DEL DICASTERO
Il ruolo e la presenza dell'Italia sullo scenario internazionale, per lo svolgimento di varie forme di missioni di difesa e sicurezza a sostegno e salvaguardia degli interessi nazionali laddove essi si sostanzino, è sempre attivo e determinato. E', in merito, unanimemente acclarato e condiviso che uno strumento militare competitivo, efficiente, efficace, ben preparato, rapidamente impiegabile e proiettabile, perfettamente interconnesso e integrabile con le forze cooperanti comprese le organizzazioni civili, dosabile ed equilibrato per ogni possibile evenienza di intervento, costituisca elemento irrinunciabile per esprimere una qualificata e qualificante volontà politica nazionale e per entrare nel novero delle Nazioni che contano effettivamente, al contrario di quelle che sono chiamate solo ad avallare decisioni prese altrove.
Per continuare a sostenere tale volontà dal punto di vista delle riforme, nel quadro della situazione finanziaria esistente, il Dicastero sta conferendo una più energica accelerazione all’intera opera di riorganizzazione, allo scopo di individuare e realizzare ogni possibile sinergia, economia di scala e recupero di efficienza sia nell’ambito di ciascuna Forza Armata sia in quello interforze. L’obiettivo primario è quello di incrementare la quota delle capacità destinate alla componente operativa gravitando su di essa con tutte le risorse recuperate attraverso la riduzione delle strutture di supporto e tecnico-amministrative. Ciò sarà conseguito solo quando le nuove strutture di comando, l’unitarietà della logistica e le innovazioni introdotte con l’adozione di nuovi strumenti di acquisizione di beni e servizi permetteranno di alleggerire gli oneri attualmente necessari per mantenere in vita l’esistente e consentiranno di raggiungere un’efficienza complessiva adeguata ai compiti delle nostre Forze Armate ed agli impegni internazionali.
Le direttrici su cui si poggia l’intera riorganizzazione sono:
- la gravitazione sulle attività militari più specificatamente tecnico-operative per esprimere elevate capacità di azione, con il conseguente ampio ricorso all’outsourcing per le rimanenti;
- l’investimento sul capitale umano, attraverso la professionalizzazione, la formazione, l’addestramento e la qualità della vita, mettendo a disposizione del personale che intraprende la carriera militare tutto il necessario per diventare un professionista;
- l’investimento in innovazione e tecnologia, per mantenersi al passo con i tempi e per ottenere la massima capitalizzazione dei mezzi e materiali, assicurando il più efficace impiego della capacità professionistica degli uomini.
E’ pertanto necessario proseguire senza indugi e condizionamenti lungo il percorso delle riforme condivise, imprimendo un’ulteriore accelerazione all’opera di riduzione e razionalizzazione delle strutture, prevedendo un più razionale impiego delle risorse umane, ove possibile con la sostituzione del personale militare impiegato in compiti non di natura tecnico-operativa con personale civile, incrementando la mobilità delle forze, la loro capacità di proiezione e sostenibilità nel tempo, ed assicurandone la completa interoperabilità ed integrabilità sia in ambito interforze che in contesti Europei, NATO ed internazionali.
La linea d’azione da seguire per conseguire tali primari obbiettivi è così
definita:
- conseguire, nei tempi previsti, il modello “professionale” (190.000 unità) procedendo alla progressiva contrazione dei volumi organici, in coerenza con i contenuti dei D.lgs.
n. 490/97 e n. 196/95, nonché con il programma delineato dalla legge 331/2000 e dai provvedimenti legislativi correlati;
- disporre di unità operativamente in grado di sostenere l’azione della comunità internazionale nella prevenzione e gestione delle crisi, considerando con la dovuta priorità anche le esigenze connesse agli impegni per lo sviluppo di una capacità militare dell’Unione Europea;
- ridurre sostanzialmente le spese nei settori non direttamente collegati all’operatività dello strumento in modo da qualificare più compiutamente gli interventi e le disponibilità finanziarie;
- conferire qualità al processo di ammodernamento delle linee operative assicurando, nel contempo, le maggiori possibili risorse per le esigenze di manutenzione e supporto dei mezzi;
- realizzare una piena integrazione interforze, propedeutica all’unitarietà di comando e funzionale alle esigenze di predisposizione, approntamento ed impiego dello strumento militare, eliminando, contestualmente, duplicazioni in campo operativo, logistico ed amministrativo, con lo scopo anche di utilizzare in maniera ottimale le risorse finanziarie, umane ed infrastrutturali disponibili;
- incrementare le attività di formazione e addestramento del personale, privilegiando
tutte quelle idonee ad assicurare i livelli di professionalità negli impegni internazionali;
- incrementare e rendere più attraente il reclutamento dei Volontari da incorporare nelle F.A., integrando in maniera opportuna i provvedimenti di incentivazione per la categoria;
- liberare risorse umane da destinare all’impiego operativo proseguendo, soprattutto nell’Area tecnico-amministrativa della Difesa, nella sostituzione del personale militare con personale civile nelle funzioni di sostegno logistico ed amministrativo, ricorrendo alle procedure di acquisizione di beni e servizi da fonti alternative (outsourcing) e a modelli di acquisizione evoluti e avanzati (e-procurement e smart customer);
- sottoporre il parco infrastrutturale a irrinunciabili interventi di riqualificazione per avvicinarlo, negli standard, al rispetto dei riferimenti di qualità connessi con le nuove figure professionali;
- accelerare il programma di dismissioni del patrimonio demaniale della Difesa, non più necessario o rispondente alle esigenze;
- esaltare le prestazioni e le possibilità offerte dai supporti informatici applicati all’attività amministrativa e operativa mediante programmi aventi come obbiettivo l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse e dei risultati;
- proseguire le forme di cooperazione ad ampio respiro nel campo della ricerca scientifica e tecnologica, nonché degli approvvigionamenti comuni soprattutto nell’ambito della costituenda industria europea della Difesa.
In particolare, per quanto ha tratto con il settore del personale il processo di riforma, nel quadro del succitato “modello a 190.000 unità”, sostanzia per il 2004, in stretta correlazione con l’accelerazione del piano di completamento della transizione dalla leva ad un sistema interamente professionale, provvedimenti tesi al:
- miglioramento generale delle condizioni di vita del personale militare;
- attivazione della previdenza complementare a favore del personale dipendente, attraverso la creazione di uno o più fondi pensione;
- adozione di un piano per la realizzazione di alloggi a favore del personale militare, prevedendo nel contempo forme alternative di sostegno volte a favorire comunque la mobilità.
Con tali linee d’azione si intende, in concreto, conferire sostanza e peso al processo di trasformazione dello strumento militare, per adeguarlo alle nuove realtà,
dotarlo di capacità non più circoscritte alla semplice difesa del territorio nazionale, in modo che risulti del tutto idoneo a tutelare globalmente gli interessi nazionali, a garantire ed “esportare” dinamicamente stabilità e sicurezza soprattutto fuori dai confini, ad assicurare alla Nazione protezione anche da minacce non convenzionali e asimmetriche, calibrando le proprie capacità di intervento in relazione alle molteplici e talvolta contemporanee necessità operative.
La valutazione generalistica del conseguimento degli obiettivi strategici e gestionali continua a trovare compiuta referenza nella oramai raggiunta piena funzionalità del Servizio di Controllo Interno del Dicastero.
Vale la pena di sottolineare come la realizzabilità del descritto intero progetto “Difesa” sia strettamente legata alla graduale risalita del rapporto Funzione Difesa/PIL verso l’1,5%, per disporre di un volume di risorse ordinarie coerente con le necessità programmatiche e progettuali. Tale obiettivo rimane confermato nonostante i condizionamenti che anche per il 2004 sono stati imposti dal preoccupante quadro macroeconomico di riferimento.
INDIRIZZI PROGRAMMATICI ED IL PROGETTO DI BILANCIO PER L'ANNO 2004
Le previsioni di spesa per il 2004 sono finalizzate, compatibilmente con le risorse che il Paese può dedicare, al proseguimento del:
- processo di completa professionalizzazione dello strumento militare, dedicando ad esso il massimo delle disponibilità compatibili, tenendo anche conto dei recenti miglioramenti economici, rinnovi contrattuali nonché delle nuove assunzioni;
- piano di ammodernamento delle linee operative onde conseguire la massima ricapitalizzazione nell’adeguamento tecnologico dei mezzi e nell’efficienza e disponibilità all’impiego, conferendo priorità ad attività e programmi funzionali ad assicurare un qualificato concorso al conseguimento delle finalità di sicurezza NATO, europee ed alleate.
Nella conseguente predisposizione del progetto di bilancio, esso è stato programmaticamente costruito attraverso una ponderata valutazione di costo-efficacia delle “esigenze ineludibili” - peraltro ricondotte a rigorosi criteri di economicità, previo confronto ed armonizzazione in un quadro unitario interforze - per corrispondere funzionalmente a traguardi concretamente e progressivamente conseguibili, coerenti con i soddisfacimenti degli obbiettivi primari della Difesa.
A premessa di una più esauriente analisi per ciascuna delle tradizionali funzioni nelle quali si articola, il progetto di bilancio 2004 si configura, nelle sue linee generali, come di seguito esposto.
Lo stanziamento complessivo (comprese le spese per l’Arma dei Carabinieri, le Pensioni Provvisorie e le Funzioni Esterne) ammonta a 19.811,0 M€ che rispetto al:
- bilancio previsionale approvato dal Parlamento per il 2003 risulta incrementato di 435,1 M€, con una variazione del 2.2% in termini monetari e del +0,5% in termini reali;
- bilancio risultante dalle previsioni di assestamento per il 2003 (19.577,5 M€) presenta un incremento di 233,5 M€, con una variazione di + 1,2% in termini monetari ed un decremento del -0,5% in termini reali.
In tale contesto, l’incidenza percentuale del bilancio Difesa rispetto al PIL previsionale 2004 indicato dalla Circolare 9 ottobre 2003, n. 7 del MEF (pari a 1.352.464 M€) risulta inferiore (1,465%) rispetto a quella registrata nel 2003 (1,490%), mentre gli stanziamenti destinati alla Funzione Difesa in senso stretto, cioè quelle risorse finalizzate alla attuazione della riforma dello strumento militare e all’ammodernamento delle sue capacità operative, si attestano all’1,046% del P.I.L. registrando, rispetto al 2003 (1,062%), la continuazione di un deciso regresso che richiede di essere quanto prima corretta.
Nel prospetto che segue è evidenziata l’evoluzione del bilancio previsionale 2004, articolato nelle sue Funzioni, rispetto al bilancio approvato per il 2003:
BILANCIO DIFESA
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
Funzione Difesa (Forze Armate) | 13.803,4 | 14.148,9 | 345,5 | 2,5% |
Funzione Sicurezza Pubblica (Arma dei Carabinieri) | 4.555,7 | 4.694,8 | 139,1 | 3,1% |
Funzioni Esterne (**) | 245,9 | 238,4 | -7,5 | -3,1% |
Pensioni Provvisorie | 770,9 | 728,9 | -42,0 | -5,4% |
Totale | 19.375,9 | 19.811,0 | 435,1 | 2,2% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). (**) Attività non strettamente collegate con i compiti istituzionali della Difesa. |
fig. 1.: Bilancio Difesa articolato per Funzioni: Raffronto 2003 e 2004.
Rispetto al 2003 si evidenziano contenuti incrementi degli stanziamenti per la Funzione Difesa e per la Funzione Sicurezza pubblica, connessi esclusivamente agli effetti dei miglioramenti del trattamento economico del personale militare.
Decrescono invece in maniera significativa gli stanziamenti per le Pensioni Provvisorie (-5,4%), per effetto dei provvedimenti sul progressivo innalzamento dei limiti di età per la cessazione dal servizio e per l’impulso conferito ad accelerare il passaggio delle pensioni definitive al Tesoro, e per le Funzioni Esterne (-3,1%).
In merito alle risorse di bilancio previste per la Funzione Difesa, dettagliate nel successivo prospetto, lo stanziamento è finalizzato essenzialmente a garantire la prosecuzione del processo di “professionalizzazione” ed a cercare di non interrompere quello di trasformazione dello strumento militare, in modo da conseguire, nel medio termine, l’allineamento dei livelli quantitativi e qualitativi dello strumento agli standard già oggi espressi dai Paesi europei strutturalmente simili all’Italia.
Inoltre, si evidenzia che non solo le maggiori risorse, in valore assoluto (345,5 M€), devolute alla Funzione sono state destinate al settore del Personale, ma è stato necessario operare in maniera riduttiva sulle spese di Esercizio e di Investimento per poter sostenere l’armonico sviluppo di detto passaggio alle Forze Armate “professionali”.
FUNZIONE DIFESA
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
Personale | 7.022,6 | 7.539,4 | 516,8 | 7,4% |
Esercizio | 3.423,3 | 3.409,0 | -14,3 | -0,4% |
Investimento | 3.357,5 | 3.200,5 | -157,0 | -4,7% |
Totale | 13.803,4 | 14.148,9 | 345,5 | 2,5% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). |
fig. 2.: Funzione Difesa: Raffronto 2003 e 2004.
Ad un primo esame rispetto al 2003, i settori di spesa evidenziano:
- nel Personale, un incremento di 516,8 M€ rispetto al 2003 (+7,4%), dovuto agli effetti del processo di progressiva “professionalizzazione” dello strumento e del percorso di riqualificazione del personale civile. Dette previsioni sono state elaborate ad un livello di forza bilanciata del personale militare per il 2004 di circa 202.670 unità (contro le oltre 211.900 del 2003) e di circa 40.750 per il personale civile (rispetto alle circa
40.000 del 2003). Tali livelli sono quantitativamente coerenti con gli obbiettivi ed i criteri di riduzione indicati nei vigenti provvedimenti di “professionalizzazione” dello strumento militare e qualitativamente idonei ad assicurare, con la dovuta gradualità, la transizione al modello interamente professionale;
- nell’Esercizio, un decremento di 14,3 M€ (-0,4%), registrando un deciso regresso in termini reali (-2,1%). Al riguardo occorre evidenziare che le esigenze da soddisfare per conseguire la compiuta funzionalità del settore, nei tempi desiderati, sostanzierebbero, rispetto al 2003, un incremento di oltre il 30%, per assorbire completamente gli effetti negativi delle precedenti consistenti decurtazioni e mettere a regime questo settore di importanza vitale per le Forze Armate, quale riqualificante ponte di collegamento verso il futuro. Ciononostante, la responsabile consapevolezza del perdurare della contingente situazione economica e le necessità connesse con le superiori esigenze di finanza pubblica, hanno imposto di contenere il trend finanziario di variazione, rimandando al medio termine il progressivo recupero di risorse. Non va, in merito, sottaciuto che in siffatta maniera, anche in presenza di una razionalizzazione estensivamente applicata, le criticità di efficienza ed efficacia continueranno a permanere almeno per i prossimi 4/5 anni e potrebbero richiedere ulteriori "dolorosi" interventi di riduzione strutturale. In aggiunta non si esclude la possibilità di dover ricorrere a provvedimenti di “quarantena operativa e addestrativa” per unità e reparti a più bassa prontezza.
A mente di ciò il volume rispondente di risorse non permetterà di sanare le deficienze nei settori della manutenzione e del supporto, negli ultimi anni particolarmente sollecitati a causa sia dall’accresciuto tasso di impiego delle forze, sia, soprattutto, dall'impossibilità di portare a buon fine interventi programmatici risolutivi di ampio respiro. Di contro, consentirà solo di proseguire il processo di elevazione degli attuali livelli e standards, comunque in maniera inferiore a quanto auspicabile, nel campo della formazione, addestramento e qualità della vita del personale, a riconoscimento delle primarie esigenze poste dal ciclo di impiego internazionale e multinazionale dello strumento militare;
- nell’Investimento, un decremento di 157,0 M€ (-4,7%), che ha richiesto:
. ampie e profonde rimodulazioni in riduzione dei programmi già approvati ed in atto, anche per salvaguardare, per quanto possibile, la ricerca scientifica e tecnologica;
. la revisione e la rinegoziazione degli impegni assunti in cooperazione internazionale, poiché evidente l’impossibilità di onorarli “in toto”.
In relazione a ciò i fondi disponibili saranno indirizzati verso programmi ritenuti indifferibili, in sincronia con quelli dell’esercizio, onde poter ottimizzare la calibrazione delle acquisizioni e delle dismissioni dei mezzi operativi e strumentali.
Mantengono, quindi, priorità i seguenti programmi:
. nel campo della “protezione”:
.. l’acquisizione di velivoli caccia EUROFIGHTER (EFA 2000) e della famiglia di sistemi missilistici terrestri e navali per la difesa aerea (FSAF);
.. l’acquisizione di unità navali di difesa aerea “ORIZZONTE”;
.. lo sviluppo di sistemi PAAMS e MEADS per la difesa aerea e contro missili balistici di teatro;
. nel campo della “prevenzione”:
.. lo sviluppo di programmi satellitari di sorveglianza strategica a connotazione “duale”, tra cui il COSMO SKYMED;
.. lo sviluppo e l’integrazione interforze e interalleata dei sistemi di C4ISR di presenza e sorveglianza, basata su mezzi terrestri, navali e aerei;
. nel campo della “proiezione”:
.. il potenziamento della capacità di trasporto e rifornimento aereo (programmi C-130J e B767 TANKER);
.. l’incremento della mobilità tattica e il supporto al combattimento sul campo di battaglia (elicotteri NH-90, EH 101 ed A 129, mezzi blindati, cingolati, semoventi e corazzati, nonché veicoli ruotati di nuova generazione);
.. la realizzazione di una nuova portaerei con capacità di trasporto anche di comandi complessi, uomini e mezzi;
.. la continuazione del programma di sostituzione delle Unità navali di scorta con
l’acquisizione di Fregate multiruolo di nuova generazione;
.. l’adeguamento dei mezzi aerei da proiezione e azione in servizio (TORNADO e AMX) e lo sviluppo del velivolo per il prossimo decennio (JSF);
.. la prosecuzione del rinnovo dei sistemi missilistici antiaerei, di precisione e di difesa in dotazione alle forze di proiezione (METEOR, IRIS-T, STORM- SHADOW, AMRAAM, MILAN, TESEO e MILAS);
. nel campo della “Ricerca tecnologica”, in cooperazione europea con i programmi EUCLID e in campo nazionale, per favorire il mantenimento e il potenziamento dei livelli e delle “nicchie” di eccellenza sulla base di quanto stabilito dal Piano nazionale di ricerca.
In conclusione, a fattor comune per tutti e tre i settori di spesa preme evidenziare che il passaggio al modello completamente professionale dello strumento richiede sì il soddisfacimento delle accresciute spese per il personale, ma, soprattutto, impone di alimentare con maggiori risorse sia il settore dell’Esercizio che quello dell’Investimento, per dare coerenza all’intero disegno riformatore.
E’ errato, infatti, prevedere che con la cessazione della leva aumentino esclusivamente gli oneri per la componente stipendiale e per le varie indennità, quando al “cittadino volontario soldato” si chiede di essere un professionista militare moderno, efficiente, preparato e competente al servizio della Nazione, dell’Europa, della NATO, dell’ONU e, non ultimo, delle coalizioni multinazionali. E’ necessario, pertanto, investire e bene anche nella formazione, nell’addestramento, nel miglioramento della “qualità della vita”, nell’ammodernamento e rinnovamento dell’intero strumento sì da consentire il più efficace impiego della capacità professionistica dei militari al servizio della Nazione.
Nel ribadire che l’impegno assunto dall’Italia nei Balcani, nel Mediterraneo, in Afganistan, in Iraq e anche in luoghi geograficamente ben al di fuori dell’area euro- atlantica ha contribuito in maniera determinante ad accrescere il prestigio e la responsabilità internazionale dell’Italia, bisogna ribadire come, per sostenere tale ruolo, è necessario proseguire con coerenza sulla “strada delle riforme”.
A tale scopo, il graduale incremento degli stanziamenti per la Funzione Difesa continua ad essere un obiettivo di medio termine. Il progetto di bilancio 2004 condizionato dalla difficile situazione economica acuisce la “decisa battuta d’arresto” nell’andamento delle risorse da destinare ai sistemi vitali e qualificanti della Difesa che, qualora confermato nei prossimi e.f., causerebbe un decadimento dell’operatività dello strumento con conseguente impossibilità di assolvere i compiti assegnati e onorare gli impegni assunti in campo internazionale, mettendo a rischio l’intero processo di riforme.
L’intendimento e la ferma volontà sono che, superato questo delicato momento economico, si possa tornare ad investire maggiormente sulla Funzione Difesa prevedendo il raggiungimento di valori di spesa comparabili con quelli registrati nel 2003 dalla Francia (1,8% del P.I.L.) e dal Regno Unito (2,3%).
EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI PREVISIONALI PER LA DIFESA ANNI 2000 - 2004
(in milioni di €)
2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | |
BILANCIO DIFESA | 16.963,4 | 17.777,0 | 19.025,1 | 19.375,9 | 19.811,0 |
Variazione percentuale annua | 4,8% | 7,0% | 1,8% | 2,2% | |
FUNZIONE DIFESA (Esercito, Marina, Aeronautica) | 11.871,8 | 12.631,4 | 13.665,6 | 13.803,4 | 14.148,9 |
Variazione percentuale annua | 6,4% | 8,2% | 1,0% | 2,5% | |
FUNZIONE SICUREZZA PUBBLICA (Arma dei Carabinieri) | 3.837,2 | 3.909,2 | 4.263,7 | 4.555,7 | 4.694,8 |
Variazione percentuale annua | 1,9% | 9,1% | 6,8% | 3,1% | |
FUNZIONI ESTERNE | 112,9 | 234,7 | 216,9 | 245,9 | 238,4 |
Variazione percentuale annua | 108,0% | -7,6% | 13,4% | -3,1% | |
PENSIONI PROVVISORIE | 1.141,5 | 1.001,6 | 879,0 | 770,9 | 728,9 |
Variazione percentuale annua | -12,3% | -12,2% | -12,3% | -5,4% |
EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI PREVISIONALI PER LA DIFESA ANNI 2000 - 2004
(valori correnti e valori costanti 2000)
(in milioni di €)
2000 | 2001 | 2002 (*) | 2003 (*) | 2004 (*) | |
PRODOTTO INTERNO LORDO INFLAZIONE NAZIONALE | 1.164.767 2,6 | 1.216.583 2,8 | 1.258.350 2,4 | 1.300.177 2,4 | 1.352.464 1,7 |
BILANCIO DIFESA | 16.963,4 | 17.777,0 | 19.025,1 | 19.375,9 | 19.811,0 |
Percentuale del P.I.L. | 1,456% | 1,461% | 1,512% | 1,490% | 1,465% |
A valori costanti 2000 | 16.963,4 | 17.292,8 | 18.073,2 | 17.975,0 | 18.071,5 |
Differenza % rispetto al 2000 | 1,9% | 6,5% | 6,0% | 6,5% | |
FUNZIONE DIFESA (Esercito, Marina, Aeronautica) | 11.871,8 | 12.631,4 | 13.665,6 | 13.803,4 | 14.148,9 |
Percentuale del P.I.L. | 1,019% | 1,038% | 1,086% | 1,062% | 1,046% |
A valori costanti 2000 | 11.871,8 | 12.287,4 | 12.981,8 | 12.805,4 | 12.906,5 |
Differenza % rispetto al 2000 | 3,5% | 9,4% | 7,9% | 8,7% | |
FUNZIONE SICUREZZA PUBBLICA (Arma dei Carabinieri) | 3.837,2 | 3.909,2 | 4.263,7 | 4.555,7 | 4.694,8 |
A valori costanti 2000 | 3.837,2 | 3.802,7 | 4.050,3 | 4.226,3 | 4.282,6 |
Differenza % rispetto al 2000 | - 0,9% | 5,6% | 10,1% | 11,6% | |
FUNZIONI ESTERNE | 112,9 | 234,7 | 216,9 | 245,9 | 238,4 |
A valori costanti 2000 Differenza % rispetto al 2000 | 112,9 | 228,4 102,3% | 206,1 82,5% | 228,2 102,1% | 217,5 92,6% |
PENSIONI PROVVISORIE | 1.141,5 | 1.001,6 | 879,0 | 770,9 | 728,9 |
A valori costanti 2000 Differenza % rispetto al 2000 | 1.141,5 | 974,3 - 14,6% | 835,0 - 26,9% | 715,1 - 37,4% | 664,9 - 41,7% |
(*) I volumi del PIL 2003-2004 sono stati tratti dalla Circolare 9 ottobre 2003, n. 7 del MEF.
I - A/2
SPESE PER LA FUNZIONE DIFESA NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI ANNI 2001 - 2003
(in milioni di €)
ITALIA | FRANCIA (**) | GERMANIA (**) | GRAN BRETAGNA (**) | |||||||||
2001 | 2002 | 2003 | 2001 | 2002 | 2003 | 2001 | 2002 | 2003 | 2001 | 2002 | 2003 | |
FUNZIONE DIFESA (*) | 12.631,4 | 13.665,6 | 13.803,4 | 25.179,2 | 25.454,0 | 27.419,2 | 24.471,2 | 24.389,0 | 24.389,0 | 37.872,6 | 38.892,8 | 35.698,5 |
P.I.L. (***) | 1.216.583 | 1.258.350 | 1.300.177 | 1.464.455 | 1.507.169 | 1.559.783 | 2.071.200 | 2.112.492 | 2.170.790 | 1.588.320 | 1.664.716 | 1.571.922 |
RAPPORTO % FUNZ. DIFESA/P.I.L. | 1,038% | 1,086% | 1,062% | 1,719% | 1,689% | 1,758% | 1,181% | 1,155% | 1,124% | 2,384% | 2,336% | 2,271% |
POPOLAZIONE (in migliaia) (***) | 56.306 | 56.258 | 56.211 | 59.191 | 59.406 | 59.622 | 82.311 | 82.392 | 82.473 | 60.012 | 60.248 | 60.485 |
FUNZIONE DIFESA SPESA PRO-CAPITE (in €) | 224 | 243 | 246 | 425 | 428 | 460 | 297 | 296 | 296 | 631 | 646 | 590 |
ALLEGATO
I - B/1
(*) I dati dei vari Paesi si riferiscono alle risorse destinate alle esigenze proprie delle Forze Armate (Funzione Difesa) nell'ambito del bilancio della Difesa. In particolare: per la Germania e la Gran Bretagna non esiste alcuna differenziazione tra Bilancio Difesa e Funzione Difesa, mentre per la Francia sono state enucleate le spese per la Gendarmeria.
(**) I valori di cambio utilizzati sono tratti da Fonte Ufficio Italiano Cambi.
B
(***) I valori del P.I.L. per l'Italia sono tratti dalla Circolare 9 ottobre 2003, n. 7 del MEF. Per gli altri Paesi dall'ultimo aggiornamento del pertinente documento NATO.
SPESA PRO-CAPITE PER LE FORZE ARMATE NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI ANNI 2001 - 2003
631
646
590
460
425
428
297
296
296
224
243
246
800
700
600
500
I - B/2
cifre in €
400
300
200
100
0
2001
2002
ALLEGATO
2003
B
ITALIA
XXXXXXX
XXXXXXXX
GRAN BRETAGNA
ALLEGATO C
ATTIVITÀ ALL’ESTERO DELLE FORZE ARMATE
CONGO
MONUC:
2
IRAQ
UNIKOM :
1
IRAQI FREEDOM: 2.784
(Antica Babilonia)
ALBANIA ALBANIA 2 : 132
DIE: 28
ALBIT: 108
AFGHANISTAN
ISAF: 516
ISRAELE
UNTSO: 6
LIBANO
UNIFIL: 51
EGITTO
MFO: 77
MALTA
MIATM: 49
MEDITERRANEO ORIENTALE ACTIVE ENDEAVOUR: 395
AFGHANISTAN
ENDURING FREEDOM: 315
RESOLUTE BEHAVIOUR: 241
INDIA/PAKISTAN
UNMOGIP: 7
ETIOPIA/ERITREA
UNMEE: 54
PALESTINA
TIPH-2: 13
MAROCCO
MINURSO: 4
FYROM
CONCORDIA: 46
KOSOVO/FYROM/ALBANIA
KFOR (+ MSU): 3.625
KOSOVO
UNMIK: 1
BOSNIA
JOINT FORGE (+ MSU): 1.433 EUPM: 23
EUMM: 15
TOTALE
(alla data del 30 settembre 2003)
9.683
LEGENDA DELLE PRINCIPALI OPERAZIONI
- Dati aggiornati al 30 settembre 2003 -
OPERAZIONI/MISSIONI IN CORSO
MISSIONI / OPERAZIONI MULTINAZIONALI | |||
EGIDA ONU | Guida ONU | UNTSO, UNMOGIP, UNIFIL, UNIKOM, MINURSO, UNMIK, UNMEE, MONUC | |
Guida MULTILATERALE | ENDURING FREEDOM, ISAF, | ||
Guida NATO | JOINT FORGE, JOINT GUARDIAN | ||
EGIDA NATO | NHQT, NHQS, ACTIVE ENDEAVOUR | ||
EGIDA EU | EUMM, EUPM, CONCORDIA | ||
EGIDA MULTILATERALE | MFO, TIPH-2, RESOLUTE BEHAVIOUR, IRAQI FREEDOM (ANTICA BABILONIA) | ||
OPERAZIONI NAZIONALI | ALBANIA 2, ALBIT, | ||
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DI ASSISTENZA TECNICA | DIE, MIATM |
OPERAZIONI MULTINAZIONALI
XXXXX ONU A GUIDA ONU
UNTSO UNITED NATIONS TRUCE SUPERVISION ORGANIZATION | |
MANDATO: | UNSCR n.50 in data 29 maggio 1948. |
PERIODO: | In corso dal giugno 1948 (partecipazione Italiana dal 1958). |
COMPITO: | Segnalare al Comando UNTSO ogni trasgressione al cessate il fuoco tra Israele e Egitto, Libano, Giordania, Siria. |
SEDE: | GERUSALEMME |
PERSONALE: | n. 6 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
UNTSO è la più vecchia missione di peacekeeping delle Nazioni Unite. Essa, disposta con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 50 in data 29 maggio 1948 e successive modifiche, effettua sia il controllo del rispetto del trattato di tregua, concluso separatamente tra Israele, Egitto, Giordania e Siria nel 1949, sia il controllo del cessate il fuoco nell’area del Canale di Suez e le alture del Golan conseguente alla guerra arabo-israeliana del giugno 1967. L’UNTSO opera in quattro dei cinque Paesi storicamente interessati al conflitto mediorientale (Israele, Egitto, Siria e Libano) ma i suoi contatti coinvolgono anche il quinto Paese, la Giordania. |
XXXXXXX XXXXXX XXXXXXX XXXXXXXX XXXXXXXX XXXXX XX XXXXX XXX XXXXXXXX | |
MANDATO: | UNSCR n.91 del marzo 1951. |
PERIODO: | In corso dal marzo 1951. |
COMPITO: | Supervisionare il cessate il fuoco lungo il confine India-Pakistan nello Stato di Jammu e Kashmir. |
SEDE: | Si alterna ogni 6 mesi tra: RAWALPINDI (PAKISTAN – nov.-apr.) SRINAGAR (INDIA –mag.-ott.) |
PERSONALE: | n. 7 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
Il gruppo degli osservatori militari appartenente alla missione è stato costituito nel 1949 in seguito all’approvazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nr. 39 del gennaio 1948; essa creava la United Nations Commission for India and Pakistan (UNCIP), per mediare nella disputa tra Pakistan ed India sulla questione del Kashmir, che aveva scelto con un referendum di annettersi all’India. La missione, ridenominata UNMOGIP con la risoluzione n. 91 del Consiglio di Sicurezza in data 30 marzo 1951, continua a controllare il rispetto dell’accordo sul cessate il fuoco in Kashmir lungo il confine India – Pakistan. |
UNIFIL UNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANON | |
MANDATO: | UNSCR n.425 in data 19 marzo 1978. UNSCR n.426 in data 19 marzo 1978. UNSCR n. 1461 in data 30 gennaio 2003. |
PERIODO: | In corso dal giugno 1979. |
COMPITO: | La componente dell’Aviazione dell’Esercito ha compiti di: - evacuazione sanitaria; - ricognizione, ricerca e soccorso; - collegamento tra il X.xx UNIFIL ed unità operative; - collegamento tra il X.xx UNIFIL e X.xx ONU in Israele; - attività antincendio. |
SEDE: | NAQOURA (SUD LIBANO) |
PERSONALE: | n. 51 militari italiani |
SCADENZA | 31-lug-03 |
La missione, in xxxxx xxx xxxxxx 0000, xxxxxxxxx xx xxxxxx meridionale del Libano, assicurando le condizioni di pace ed assistendo il governo libanese nel ripristino della sua autorità nell’area. L’Italia partecipa con un contingente composto da 4 elicotteri AB 205 oltre al personale sopraindicato. |
UNIKOM UNITED NATIONS IRAQ-KUWAIT OBSERVER MISSION | |
MANDATO: | UNSCR n. 689 in data 9 aprile 1991 |
PERIODO: | In corso dall’aprile1991. |
COMPITO: | Monitorizzare e controllare la fascia smilitarizzata (DMZ) creata lungo il confine fra l’Iraq ed il Kuwait (fino al 17 marzo 2003). |
SEDE: | UMM QASR (IRAQ) fino al 17 mar. 2003, successivamente KUWAIT CITY |
PERSONALE: | n. 1 militare italiano |
SCADENZA | 06-lug-03 |
Opera dal 1991 lungo la frontiera tra i due Paesi per il controllo della tregua e per accertare il ritiro delle unità presenti nella zona smilitarizzata. A partire dal 17 marzo 2003, a seguito dall'aggravarsi della crisi irachena, la m issione è stata sospesa ed il personale è stato quasi completamente evacuato, a meno di un nucleo Comando di 13 militari trasferiti a Kuwait City, con compiti di collegamento con le autorità militari e civili kuwaitiane e degli altri Paesi presenti nell'area. |
MINURSO UNITED NATIONS MISSION FOR THE REFERENDUM IN WESTERN SAHARA | |
MANDATO: | Iniziale: UNSCR n.690 in data 29 aprile 1991 Ultimo: UNSCR n. 1485 in data 30 maggio 2003 |
PERIODO: | In corso dall’aprile 1991 |
COMPITO: | Organizzare e controllare o svolgimento del Referendum per l’indipendenza della regione del SAHARA OCCIDENTALE dal Marocco. Monitorizzare il cessate il fuoco tra le Forze marocchine ed il fronte Polisario. |
SEDE: | LAAYOUNE |
PERSONALE: | n. 4 militari italiani |
SCADENZA | 31-lug-03 |
MINURSO è stata istituita dalla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza n. 690 in data 29 aprile 1991, a seguito delle "proposte di accordo" accettate in data 30 agosto 1988 dal Marocco e dal Fronte POLISARIO (Frente Popular para la Liberacion de Saguia el- Hamra y de Rio de Oro). Lo scopo della missione è quello di organizzare ed assicurare lo svolgimento di un libero referendum, per mezzo del quale il popolo del Sahara Occidentale può scegliere tra l’indipendenza e l’integrazione con il Marocco. |
UNMIK UNITED NATIONS MISSION IN KOSOVO | |
MANDATO: | UNSCR n. 1244 in data 10 giugno 1999 |
PERIODO: | In corso dal giugno 1999. |
COMPITO: | Monitorare l’attuazione del cessate il fuoco, secondo quanto previsto dagli accordi di pace, ed effettuare le indagini sulle violazioni allo stesso. |
SEDE: | PRISTINA |
PERSONALE: | n. 1 uomo |
SCADENZA | Compimento Missione |
La missione effettua il monitoraggio dell’attuazione del cessate il fuoco, secondo quanto previsto dagli accordi di pace, e l’effettuazione delle indagini sulle violazioni allo stesso. Il gruppo di osservatori e le forze delle Nazioni Unite operano in Kosovo dal 1999, mentre l’atto legislativo internazionale che regola la missione è la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle nazioni Unite n. 1244 in data 10 giugno 1999. |
UNMEE UNITED NATIONS MISSION IN ETHIOPIA-ERITREA | |
MANDATO: | Iniziale: UNSCR n. 1320 in data 15 settembre 2000. Ultimo: UNSCR n. 1466 in data 14 marzo 2003. |
PERIODO: | In corso dal settembre 2000. |
COMPITO: | Supportare le operazioni di peacekeeping, conseguenti all’accordo di Algeri firmato il 18 giugno 2000 tra Etiopia ed Eritrea per la cessazione delle ostilità iniziate nel maggio 1998 per una disputa sui confini tra i due Paesi |
SEDE: | ASMARA |
PERSONALE: | n. 54 militari italiani (di cui 3 Osservatori dell’Esercito) |
SCADENZA | 15-set-03 |
Supporta le operazioni di peacekeeping, conseguenti all’accordo di Algeri firmato il 18 giugno 2000 tra Etiopia ed Eritrea per la cessazione delle ostilità iniziate nel maggio 1998 per una disputa sui confini tra i due Paesi. La partecipazione delle forze italiane a tale missione attualmente è costituita da un Reparto Carabinieri e da alcuni osservatori militari. |
MONUC UNITED NATIONS ORGANIZATION MISSION IN THE DEMOCRATIC REPUBLIC OF THE CONGO | |
MANDATO: | Iniziale: UNSCR n.1279 del 30 novembre 1999. Ultimo: UNSCR n. 1417 del 14 giugno 2002. |
PERIODO: | In xxxxx xx xxxxxx 0000 (xxx Xxxxxx) |
COMPITO: | Monitoraggio dell’attuazione del cessate il fuoco secondo quanto previsto dagli Accordi di Lusaka, ed effettuazione delle indagini sulle violazioni allo stesso. |
SEDE: | KINSHASA |
PERSONALE: | n. 2 militari italiani |
SCADENZA | 30-giu-03 |
Il personale appartenente alla missione effettua il monitoraggio dell’attuazione del cessate il fuoco, secondo quanto previsto dagli accordi di Lusaka, e l’effettuazione delle indagini sulle violazioni allo stesso. Il gruppo d’osservatori e le forze delle Nazioni Unite operano in Congo dalla fine del 1999. L’Italia partecipa alla Missione da aprile 2001, ricoprendo la carica di Vice Comandante di tutte le Forze Militari (Deputy Force Commander) e Comandante diretto degli Osservatori Militari (MILOBs Commander). |
OPERAZIONI MULTINAZIONALI
EGIDA ONU A GUIDA MULTILATERALE
OPERAZIONE ENDURING FREEDOM | |
MANDATO: | Risoluzioni del Parlamento Italiano del 7 novembre 2001 UNSCR n 1269 del 19 ottobre 1999 UNSCR n 1368 del 12 settembre 2001 UNSCR n 1373 del 28 settembre 2001 UNSCR n 1390 del 28 gennaio 2002 |
PERIODO: | In corso dal 07 novembre 2001 |
COMPITO: | Concorrere con gli Stati Uniti d’America e con gli altri Paesi della coalizione al conseguimento degli obiettivi strategici contro il terrorismo internazionale |
SEDE: | CORNO D’AFRICA (Unità Navali) – MANAS (5° R.O.A.) – KHWOST (TF NIBBIO) |
PERSONALE: | n. 315 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
A seguito degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, gli Stati Uniti d’America hanno dato l’avvio, nel quadro di una più ampia campagna contro il terrorismo internazionale, all’operazione "Enduring Freedom". L’operazione agisce sotto l’egida dell’ONU, a mente delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza n. 1368 del 12 set. 2001 e n. 1373 del 28 set. 2001. La missione assegnata alle forze italiane partecipanti all'operazione è di concorrere, con gli Stati Uniti d’America e con gli altri Paesi della Coalizione, al conseguimento degli obiettivi strategici contro il terrorismo internazionale. Per la componente navale, opera in Oceano Indiano la fregata GRECALE (circa 230 uomini), unità di bandiera del Gruppo Navale di EUROMARFOR al comando di un Capitano di Vascello italiano. Il Gruppo Navale è inserito nella Task Force 150 operante nelle acque antistanti il Corno d’Africa. Per quanto concerne la componente aerea, dalla fine del mese di ottobre 2002, sono rischierati presso l’aeroporto di Manas (Kirgyzstan) due velivoli C130J con un contingente di circa 70 u. (5° R.O.A.), allo scopo di contribuire al trasporto aereo (tattico) a favore della coalizione. |
ISAF INTERNATIONAL SECURITY ASSISTANCE FORCE | |
MANDATO: | UNSCR n. 1386 del 20 dicembre 2001. UNSCR n. 1413 del 23 maggio 2002. UNSCR n. 1444 del 27 novembre 2002. |
PERIODO: | In corso dal 30 dicembre 2001 |
COMPITO: | Assistere le istituzioni politiche provvisorie afgane nel mantenimento di un ambiente sicuro nella città di Kabul ed aree limitrofe per consentire l’implementazione degli Accordi di Bonn |
SEDE: | KABUL |
PERSONALE: | n. 516 militari italiani |
SCADENZA | 20-dic-03 |
A seguito degli sviluppi della situazione politico-militare in Afghanistan, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato in data 20 dicembre 2001 la Risoluzione n. 1386 con la quale ha autorizzato il dispiegamento nella città di Kabul ed aree limitrofe, sotto il Cap. VII della Carta delle Nazioni Unite, di una Forza multinazionale denominata International Security Assistance Force (ISAF). Il compito di tale Forza Multinazionale è quello di assistere le istituzioni politiche provvisorie afgane (IA – Interim Administration) a mantenere, nel quadro degli Accordi di Bonn, un ambiente sicuro nella città di Kabul ed aree limitrofe. Il contributo italiano a ISAF è articolato su un contingente misto Esercito e Carabinieri, mentre l’Aeronautica Militare contribuisce con velivoli da trasporto (C-130) per l’immissione ed il rifornimento logistico del contingente. A tale riguardo, è stata costituita una Forward Operating Base (FOB) all'interno dell'aeroporto di Al Bateen, nei pressi di Abu Dhabi (EAU), gestita da un Nucleo Aeroportuale Interforze (NAI). |
OPERAZIONI MULTINAZIONALI
EGIDA ONU A GUIDA NATO
Operazione JOINT FORGE STABILIZATION FORCE (SFOR) | |
MANDATO: | UNSCR n. 1031 in data 15 dicembre 1995 UNSCR n. 1174 in data 15 giugno 1998. |
PERIODO: | In corso dal 15 dicembre 1995. |
COMPITO: | Contribuire alle condizioni di sicurezza necessarie al consolidamento della pace attraverso la deterrenza ed arresto dell’eventuale ripresa delle ostilità. |
SEDE: | SARAJEVO – MOSTAR (MNB-SE) |
PERSONALE: | n. 1.433 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
In base agli impegni assunti in sede internazionale, l’Italia assicura un importante contributo all'operazione in Bosnia Erzegovina, in termini sia numerici sia qualitativi, nonché la disponibilità di basi logistiche e di "Transit Point" a sostegno alle operazioni nel teatro balcanico. Il contributo italiano alla "Joint Forge" è articolato in vari Comandi/Enti, tra i quali il Comando SFOR, il Comando della Brigata Multinazionale-SE (attualmente a comando italiano), il Battle Group italo-tedesco (attualmente a comando italiano), la Multinational Specialized Unit (MSU). |
Operazione JOINT GUARDIAN KOSOVO FORCE (KFOR) - NATO HQ TIRANA (NHQT) | |
MANDATO: | UNSCR n. 1244 del giugno 1999 |
PERIODO: | In corso dal 12 giugno 1999. |
COMPITO: | Verifica ed attuazione del Military Technical Agreement in previsione della sottoscrizione di un Peace Settlement |
SEDE: | PRIZREN (MNB-SW) – DURAZZO (NHQT) |
PERSONALE: | n. 3.016 militari italiani in Kossovo n. 555 militari italiani in Albania |
SCADENZA | Compimento Missione |
Il contributo italiano alla operazione "Joint Guardian", in atto in Kossovo e Albania, è articolato in vari Comandi/Enti, tra i quali il Comando KFOR (attualmente a comando italiano), la Brigata Multinazionale Sud-Ovest, la Multinational Specialised Unit (MSU), il 1° Reparto Operativo Autonomo (ROA) dell’Aeronautica Militare a Dakovica, il NATO HQ Tirana in Albania (attualmente a comando italiano). Quest’ultimo ha il compito di promuovere il coordinamento tra il governo albanese e la NATO, assistere le autorità albanesi nel controllo delle frontiere e monitorare le linee di comunicazione di interesse di COMKFOR. |
OPERAZIONI MULTINAZIONALI
EGIDA NATO A GUIDA NATO
NHQS NATO HQ SKOPJIE | |
MANDATO: | Xxxxxxxxx Presidenza della Repubblica Macedone. |
PERIODO: | Dal 17 giugno 2002 |
COMPITO: | Assicurare specifico supporto alle attività di monitorizzazione in FYROM per contribuire alla stabilità del Paese e della regione. |
SEDE: | SKOPJIE |
PERSONALE: | n. 54 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
Il Comandante del NHQS svolge le funzioni di NATO SMR (Senior Military Representative), alle dirette dipendenze del CINCSOUTH (Joint Force Commander per i Balcani) e da lui dipendono tutte le attività della NATO in FYROM; inoltre, in qualità di rappresentante della NATO in Macedonia, mantiene i contatti con tutte le autorità nazionali, internazionali e non governative che operano sul territorio, allo scopo di conseguire la massima sinergia negli sforzi condotti dall’Alleanza nel Paese. |
OPERAZIONE ACTIVE ENDEAVOUR STANAVFORMED / STANAVFORLANT | |
MANDATO: | Implementazione da parte del NAC dell’articolo V del trattato NATO. |
PERIODO: | Dal 26 ottobre 2001 |
COMPITO: | Assicurare la presenza della NATO nel Mediterraneo Orientale, nonché la scorta di naviglio mercantile attraverso lo Stretto di Gibilterra, allo scopo di dimostrare la risolutezza dell’Alleanza nel fornire supporto alla campagna contro il terrorismo internazionale.. |
SEDE: | MEDITERRANEO ORIENTALE / STRETTO DI GIBILTERRA |
PERSONALE: | n. 395 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
In conseguenza dell’atto terroristico negli USA dell’11 settembre 2001, la NATO ha approvato il dislocamento di una Forza Navale (Task Force Endeavour) nel Mediterraneo orientale nell’ambito dell’operazione denominata “Active Endeavour”. Tale Task Force è composta dalla STANAVFORMED, in alternanza con l’altra forza di intervento rapido della NATO la STANAVFORLANT (Standing Naval Force in Atlantic), eventualmente rinforzata da una forza di contromisure mine (MCMFORSOUTH/MCMFORNORTH) in caso di necessità. Più recentemente, è stata estesa l’area dell’operazione, inizialmente limitata al Mediterraneo orientale, anche allo stretto di Gibilterra (Strait of Gibraltar – STROG), ove opera la Task-Force STROG (TFS) con il compito di effettuare la scorta di unità navali non combattenti in transito attraverso tale stretto internazionale. |
OPERAZIONI MULTINAZIONALI
EGIDA UE A GUIDA UE
EUMM EUROPEAN UNION MONITORING MISSION | |
MANDATO: | Proposto da OSCE ed approvato dalla CEE (sessione dell’AJA del 10 LUGLIO 1991) |
PERIODO: | In corso dal 10 luglio 1991 |
COMPITO: | Monitorizzare gli aspetti Politici-Militari-Economici ed Umanitari dell’Area di Responsabilità con particolare attenzione allo sviluppo della fase di ritorno dei dispersi e dei rifugiati. |
SEDE: | SARAJEVO |
PERSONALE: | n. 15 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
La Missione Europea di Osservazione (EUMM) è stata istituita – inizialmente con la denominazione di ECMM (European Community Monitoring Mission) – dalla Comunità Europea nel 1991, in seguito all’Accordo di Brioni del 7 luglio 1991, ed è presente in Albania, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Repubblica Federale di Yugoslavia (Montenegro e Kosovo) e nella ex Repubblica Yugoslava della Macedonia (FYROM). Dal 1° gennaio 2001, la Missione è denominata EUMM (European Union Monitoring Mission) e rappresenta lo strumento di Politica Estera e di Sicurezza dell’Unione Europea nei Balcani, alle dipendenze del Consiglio dell’Unione Europea, attraverso il suo Segretario Generale/Alto Rappresentante. |
EUPM EUROPEAN UNION POLICE MISSION | |
MANDATO: | Accordo bilaterale tra l’Unione Europea e la Bosnia-Erzegovina relativo alle attività della missione di polizia dell’Unione europea (EUPM) in Bosnia-Erzegovina. Azione comune del Consiglio dell’UE dell’11 marzo 2002. |
PERIODO: | In corso dal 1 gennaio 2003 |
COMPITO: | Mantenere la stabilità dell’area ed addestrare le forze di polizia locale, allo scopo di contribuire al processo di pace in Bosnia-Erzegovina e all’attuazione della politica di sicurezza dell’Unione Europea nell’area balcanica. |
SEDE: | SARAJEVO |
PERSONALE: | n. 23 elementi di polizia italiani (dell'Arma dei Carabinieri) |
SCADENZA | 31-dic-05 |
L’insediamento della missione denominata EUPM (European Union Police Mission) è avvenuto il 1° gennaio 2003, sostituendo la preesistente forza di polizia internazionale delle Nazioni Unite (United Nations Mission in Bosnia-Herzegovina – International Police Task Force – UNMIBH-IPTF). L’EUPM dovrà pertanto garantire la continuità nel proseguimento delle attività iniziate dalla missione delle Nazioni Unite, quale parte del sostegno generale dell’Unione Europea ai fini dell’attuazione dello stato di diritto in Bosnia- Erzegovina. La missione, composta in gran parte dal personale appartenente all’Unione Europea, ha anche elementi di polizia di Paesi terzi. Attualmente, l’Italia è presente con un nucleo composto da personale dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. |
OPERAZIONE CONCORDIA | |
MANDATO: | Azione comune del Consiglio dell’UE del 27 gennaio 2003. |
PERIODO: | A partire dal 31 marzo 2003 |
MISSIONE: | Concorrere, con altri Paesi europei, alla costituzione di una forza militare per condurre in FYROM operazioni a guida EU, a supporto delle iniziative della Comunità Internazionale volte a favorire la piena attuazione dell'Accordo Quadro di Ohrid ed al mantenimento della stabilità politica del Paese e della regione balcanica. |
SEDE: | SKOPIJE |
PERSONALE: | n. 46 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
In data 17 gennaio 2003, il Governo della FYROM ha invitato l'Unione Europea ad assumere la responsabilità della operazione NATO "Allied Harmony" in corso in Macedonia, mantenendo invariati compiti e dimensioni del contingente. La EU ha accolto l'invito ed ha autorizzato l'avvio di una operazione in FYROM che assuma i compiti operativi e di monitoraggio già svolti dalla NATO. Tale operazione, in base all'accordo "Berlin Plus", ricorre ad alcune capacità ed assetti della NATO, pur facendo capo ad una linea di dipendenza autonoma. A tale riguardo, presso il Supreme Headquarters of Allied Powers in Europe (SHAPE) è stato appositamente costituito un EU Operation Headquarters (EU OHQ). |
OPERAZIONI MULTINAZIONALI
EGIDA MULTILATERALE A GUIDA MULTINAZIONALE
MFO MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS | |
MANDATO: | Trattato di pace tra EGITTO ed ISRAELE in data 26 marzo 1979 e successivo accordo in data 3 agosto 1981. |
PERIODO: | In corso dal 1 aprile 1982. |
COMPITO: | Garantire la libertà di navigazione nello Stretto di Tiran, che unisce il Golfo di Aqaba al Mar Rosso, riportando eventuali infrazioni. |
SEDE: | SHARM EL SHEIKH (SINAI) |
PERSONALE: | n. 77 militari italiani |
SCADENZA | Continua (adesione italiana fino al 25-mar-07) |
L’MFO è un’organizzazione internazionale indipendente per il mantenimento della pace tra la Repubblica Araba d’Egitto e lo Stato d’Israele, sancita dal Trattato di Pace del 1979. La forza di pace svolge compiti di vigilanza e di controllo su un’area chiamata convenzionalmente "Zona Charlie" (a ridosso del confine Israeliano e lungo la costa orientale del Sinai, dal Mediterraneo al Golfo di Aqaba). L’Italia partecipa all’MFO fin dall’inizio della sua costituzione; in particolare, l’Italia è presente nella base di Sharm el Sheikh con un contingente di circa 80 u. della Marina Militare, suddivisi tra personale della Squadriglia ed equipaggi delle 3 unità navali, che costituiscono il 10° Gruppo Navale Costiero (GRUPNAVCOST DIECI). |
TIPH-2 TEMPORARY INTERNATIONAL PRESENCE IN HEBRON | |
MANDATO: | Richiesta del Governo d’Israele e dell’Autorità Palestinese. (accordo firmato il 21 gennaio 1997). |
PERIODO: | In corso dal 1 febbraio 1997. |
COMPITO: | Osservatori di polizia con il compito di coordinare le proprie attività con le Autorità Palestinesi ed Israeliane. |
SEDE: | HEBRON |
PERSONALE: | n. 13 militari italiani |
SCADENZA | 31-lug-03 |
La Missione, regolata da quanto disposto dall’art. 14 dell’Agreement on the Temporary International Presence in the city of Hebron, è stata voluta dal Governo d’Israele e dall’Autorità Nazionale Palestinese, firmatari dell’Accordo Interinale sulla West Bank e sulla Striscia di Gaza del 28 settembre 1995. Tale accordo prevedeva oltre al ripiegamento dell’esercito israeliano (I.D.F.) da una parte della città di Hebron anche la presenza temporanea di una forza di osservatori internazionali. |
OPERAZIONE RESOLUTE BEHAVIOUR | |
MANDATO: | Direttiva del Comitato interministeriale di alto livello (CIMIN) 4/2002 |
PERIODO: | In corso dal 14 gennaio 2003 |
COMPITO: | Contribuire, nell’ambito dell’operazione “Enduring Freedom”, alla campagna mondiale contro il terrorismo internazionale. |
SEDE: | CORNO D’AFRICA |
PERSONALE: | n. 241 militari italiani |
SCADENZA | 31-dic-03 |
L'EUROMARFOR (EMF) è una Forza Navale Multinazionale a cui partecipano Italia, Francia, Spagna e Portogallo, la cui costituzione risale al 1995 con la firma della “Dichiarazione di Lisbona”. Dopo gli attacchi terroristici agli Stati Uniti d'America dell’11 settembre 2001, il Comitato Interministeriale di Alto Livello (CIMIN), organo di controllo politico-militare della Forza Navale, ha deciso, con l’obiettivo strategico di dimostrare la propria determinazione e volontà di contribuire alla lotta contro il terrorismo internazionale, di dare avvio all’Operazione “Resolute Behaviour” che consta della partecipazione di EUROMARFOR all’operazione “Enduring Freedom” (OEF) tramite il dispiegamento di un dedicato Task-Group nell’area del Corno d’Africa. |
OPERAZIONE IRAQI FREEDOM (FASE IV) | |
MANDATO: | Decreto legge 10 luglio 2003, n.165. UNSCR n 1483 del 22 maggio 2003 |
PERIODO: | dal 1 maggio 2003 |
COMPITO: | Concorrere con gli Stati Uniti d’America e con gli altri Paesi della coalizione alla ricostruzione politica, sociale ed economica dell’IRAQ. |
SEDE: | IRAQ |
PERSONALE: | n. 2.784 militari italiani |
SCADENZA | Compimento Missione |
Nel quadro della guerra globale contro i terrorismo, un Coalizione anglo-americana ha dato avvio, nel mese di marzo 2003, all’Operazione IRAQI FREEDOM, della quale, lo scorso 1 maggio 2003 è iniziata la IV fase (post-conflitto), che si pone come obiettivo la creazione delle indispensabili condizioni per la ricostruzione politica, sociale ed economica dell’IRAK. In tale ambito il Parlamento italiano ha approvato l’invio di un Contingente interforze, nel contesto dell’Operazione denominata “Antica Babilonia”, in grado di garantire la necessaria cornice di sicurezza tesa a consentire l’afflusso e la distribuzione degli aiuti umanitari e contribuire, con capacità specifiche, alla condotta delle attività di intervento più urgenti per il ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali. Il Contingente nazionale, impiegato nell’ambito di un dispositivo multinazionale, è supportato da una componente navale su nave SAN GIUSTO ed una componente elicotteristica rischiarata in Teatro. Inoltre, sono presenti nuclei di collegamento presso il Comando Centrale Americano, (US CENTCOM) responsabile Operativo dell’Operazione. |
OPERAZIONI NAZIONALI
ALBANIA 2 | |
MANDATO: | Protocolli d’Intesa tra i Ministri della Difesa Italiano e Albanese in data 22 maggio 1998 per il Comando del Gruppo Navale 28 (CGN 28). |
PERIODO: | In corso dal 15 aprile 1997. |
COMPITO: | Sorveglianza contro l'immigrazione clandestina. |
SEDE: | DURAZZO / Isola di SASENO (GN28). |
PERSONALE: | n. 132 militari. |
SCADENZA | Compimento Missione |
In ottemperanza alle direttive governative, intese ad arginare il fenomeno dell’emigrazione clandestina dai porti e dalle coste albanesi verso il territorio italiano e nell’ambito degli accordi bilaterali intercorsi tra il Governo Italiano ed il Governo Albanese, a decorrere dal 15 aprile 1997 è stato costituito il 28° Gruppo Navale operante nelle acque territoriali dell’Albania. Il 28° Gruppo Navale è essenzialmente strutturato su motovedette della Guardia Costiera, costituenti la 5^ Squadriglia Motovedette della Guardia Costiera, nonché da unità navali della Marina Militare, oltre a nuclei di sicurezza composti da personale del Raggruppamento San Marco e del Gruppo Operativo Incursori. |
ALBIT | |
MANDATO: | Protocolli d’Intesa tra i Ministri della Difesa Italiano e Albanese del 28 agosto 1997. |
PERIODO: | In corso dal 16 marzo 2000 |
COMPITO: | Ristrutturare la scuola di volo e l’aeroporto militare di Valona |
SEDE: | VALONA |
PERSONALE: | n. 108 militari. |
SCADENZA | Compimento Missione |
L’Operazione ALBIT si inserisce nel più ampio quadro degli accordi bilaterali fra ITALIA e ALBANIA sottoscritti a Roma il 28 agosto 1997. In particolare, al fine di dare corso al progetto denominato “Scuola di Volo di Valona”, finalizzato al miglioramento della capacità logistica ed operativa della Scuola di Volo, attraverso interventi mirati al recupero e riattamento dell’infrastruttura e della striscia di atterraggio del comprensorio aeroportuale di Pish-Poro (20 Km a nord di Valona), si è reso necessario avviare un’Operazione a carattere esclusivamente nazionale (Operazione ALBIT), che prevede la presenza di un Reparto dell’Aeronautica Militare Italiana a Valona per l’esecuzione del progetto in parola. |
OPERAZIONI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DI ASSISTENZA TECNICA
DIE DELEGAZIONE ITALIANA ESPERTI | |
MANDATO: | Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Difesa italiano ed albanese del 28 agosto 1997 |
PERIODO: | In corso dal 28 agosto 1997. |
COMPITO: | Sostenere la riorganizzazione ed il consolidamento delle Forze Armate albanesi |
SEDE: | TIRANA |
PERSONALE: | n. 28 militari. |
SCADENZA | Compimento Missione |
In considerazione della volontà espressa dalla comunità internazionale, specialmente in seno alle istituzioni euroatlantiche, di avviare un complesso di attività coordinate per la fornitura di assistenza al Ministero della Difesa albanese ed alla luce del più ampio contesto delle iniziative del partenariato per la pace (PfP), nonché nel quadro degli impegni di cooperazione e di assistenza definiti dall’accordo esistente tra il governo della Repubblica Italiana ed il governo della Repubblica Albanese sulla cooperazione bilaterale nel campo della difesa, firmato a Roma il 13 ottobre 1995. Successivamente, i Ministeri della Difesa Italiano ed Albanese hanno firmato a Roma il 28 agosto 1997 il protocollo bilaterale di intesa per la cooperazione militare. Ai sensi dell’art. 5 del menzionato accordo è stata costituita una Delegazione Italiana di Xxxxxxx che opera in Albania insieme agli esperti della parte albanese per la pianificazione e l’attuazione di quanto previsto nell’accordo. |
MIATM MISSIONE ITALIANA DI ASSISTENZA TECNICO-MILITARE | |
MANDATO: | Memorandum d’Intesa italo-maltese firmato a Roma in data 14 luglio 1988 |
PERIODO: | In corso dal 14 luglio 1988. |
COMPITO: | Addestramento delle Forze Armate maltesi |
SEDE: | LA VALLETTA (MALTA) |
PERSONALE: | n. 49 militari. |
SCADENZA | Compimento Missione |
Il contributo italiano alla Repubblica maltese nell’ambito della missione si sviluppa in due aree principali. La prima, a marcata connotazione civile, concorre a garantire il servizio di Ricerca e Soccorso (S.A.R.), inclusa la formazione del personale tecnico di ogni livello, dal conduttore di macchine per movimento terra al pilota di elicottero. La seconda, più propriamente militare, è relativa all’addestramento sia di base che avanzato di aliquote del personale delle Forze Armate, nonché all’addestramento tecnico-militare di componenti della Polizia. A tale scopo, per la formazione degli Ufficiali e Sottufficiali maltesi, l’Italia offre la disponibilità di 5/6 posti (normalmente a titolo gratuito) nei corsi di istruzione ovvero di “affiancamento pratico” presso le Scuole militari e i maggiori centri di addestramento delle F.A.. L’Italia partecipa alla missione, oltre che con il personale sopra indicato, con due elicotteri AB-212. |
PARTE II
- ANALISI PER FUNZIONI -
PARTE II - 1 FUNZIONE DIFESA
LA FUNZIONE DIFESA
1. GENERALITA'
Lo stanziamento previsionale per l'esercizio finanziario 2004 ammonta a 14.148,9 M€, con un incremento monetario di 345,5 M€ pari al 2,5% sulle assegnazioni 2003 approvate dal Parlamento, come esplicitato dal prospetto finanziario che segue.
FUNZIONE DIFESA
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
Personale | 7.022,6 | 7.539,4 | 516,8 | 7,4% |
Esercizio | 3.423,3 | 3.409,0 | -14,3 | -0,4% |
Investimento | 3.357,5 | 3.200,5 | -157,0 | -4,7% |
Totale | 13.803,4 | 14.148,9 | 345,5 | 2,5% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). |
fig. 3.: Funzione Difesa articolata per settori di spesa: Raffronto 2003-2004.
In rapporto al PIL stimato per l'anno 2004 indicato nella Circolare 9 ottobre 2003, n. 7 del MEF (1.352.464 M€), le risorse destinate alla Funzione Difesa rappresentano l’1,046%, percentuale inferiore a quella registrata nel 2003 (1,062%), ed in preoccupante continuazione dal graduale e progressivo decremento iniziato nei pregressi esercizi finanziari(*).
L’intendimento di dare concreta attuazione ad una linea di azione effettiva per modificare la suddivisione delle risorse tra le spese di Funzionamento (Personale
+ Xxxxxxxxx) e quelle di Investimento, in modo da raggiungere progressivamente le
percentuali, ritenute in campo internazionale, ottimali rispettivamente del 70% e 30%,
(*) Nel 2002 tale rapporto era infatti attestato all’1,086% del PIL.
registra con il bilancio previsionale 2004 la pratica impossibilità di proseguire in tale direzione. Infatti, all’inversione della tendenza precedentemente positiva annotata nel 2003, si somma una ulteriore divaricazione delle forbici i cui valori di sintesi sono (dati rispettivamente riferiti a funzionamento ed investimento):
- E.F. 2002: | 74,4 % | e | 25,6 %; |
- E.F. 2003: | 75,7 % | e | 24,3 %; |
- E.F. 2004: | 77,4 % | e | 22,6 %. |
Considerato che da due esercizi finanziari le spese per l’Esercizio sono in riduzione, l’aumento percentuale del Funzionamento è da imputarsi esclusivamente alle spese per il Personale, passate dal 50,9% del complesso delle risorse assegnate alla Funzione Difesa per il 2003 (primo anno di superamento della soglia del 50%) al 53,3% del 2004.
Ribadendo quanto in merito anticipato in premessa, tale ultimo valore finanziario ripropone la medesima importante riflessione.
Ritenere che con la sostituzione della leva ordinaria l’incremento degli oneri conseguenti alla “professionalizzazione” dello strumento militare sia da attendersi nel solo settore del Personale è fuorviante, in quanto una innovazione di tale portata impone di sostenere con maggiori e qualificate risorse sia il settore dell’Esercizio che quello dell’Investimento, pena l’incoerenza del piano di riforma. Infatti, alla innovativa figura del “cittadino volontario soldato” deve essere sì garantito un adeguato e competitivo trattamento economico, ma, di contro, deve essere altresì assicurata la possibilità di esprimere, con convinzione, orgoglio, professionalità e senso di responsabilità le primarie potenzialità che ad esso si richiedono, investendo nella formazione, nell’addestramento, nell’ammodernamento e rinnovamento, nel mantenimento in disponibilità per l’impiego operativo di tutte le componenti dello strumento militare.
Tanto, posto all’attenzione, nella predisposizione delle previsioni di spesa si è tuttavia perseguito, come negli anni addietro, nella ricerca della massima capitalizzazione delle risorse sempre più indirizzate, per quanto consentito dalle relative disponibilità, al miglioramento dell’efficienza operativa delle forze, anche in conseguenza dei sempre maggiori impegni sul territorio nazionale e all’estero.
L’evoluzione dei flussi finanziari della Funzione Difesa a partire dal 2000 è illustrata nell’Allegato A dove sono altresì riportati, per un immediato raffronto, quadri di situazione dell’articolazione delle spese per gli anni 2003 e 2004.
2. LE PREVISIONI DI SPESA
a. Spese per il personale
Le previsioni di spesa ammontano globalmente a 7.539,4 M€, con un incremento di 516,8 M€ pari, in termini monetari, al +7,4% rispetto alla dotazione 2003. L’incremento è riconducibile per il personale militare ai miglioramenti del trattamento economico, al processo di progressiva professionalizzazione ed agli interventi per il settore Sicurezza; riguardo il personale civile il volume di risorse si presenta incrementato rispetto al 2003 di 118,7 M€ (+10,0%) per gli effetti del rinnovo del contratto di lavoro, per l’impulso conferito al prosieguo del processo di riqualificazione professionale e per le nuove assunzioni. Continua, inoltre, il trend complessivo di riduzione della forza bilanciata1 che, tra personale militare e civile, registra una riduzione complessiva, rispetto al 2003, di circa 8.554 unità.
SPESE PER IL PERSONALE
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
a. Personale militare | ||||
(1). in servizio permanente | 5.112,6 | 5.427,4 | 314,8 | 6,2% |
(2). ferma pref., cpl., leva | 724,6 | 807,9 | 83,3 | 11,5% |
b. Personale civile | 1.185,4 | 1.304,1 | 118,7 | 10,0% |
Totale | 7.022,6 | 7.539,4 | 516,8 | 7,4% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). |
fig. 4.: Previsioni di spesa per il personale militare e civile - Raffronto 2003 e 2004.
In Allegato B è riportata, per ognuna delle tre Forze Armate, la situazione numerica del personale militare che, nell'attuale configurazione "mista", è, nel complesso, in una fase di forte riduzione quantitativa nei ruoli del personale di leva, Xxxxxxxxxxx, Allievi ed Ufficiali in ferma prolungata e 1^ nomina, mentre registra incrementi in quello degli Ufficiali in servizio permanente effettivo, Sergenti e
1 Valore convenzionale della Forza, considerato costante in ogni giorno dell’anno, basato sulle previsioni delle presenze giornaliere del personale in servizio.
Volontari di truppa. In tale quadro, in linea con l’obiettivo di pervenire nei tempi previsti alla sospensione del servizio di leva, si sta procedendo con un modello di riduzione dinamica complessiva dei ruoli del servizio permanente per raggiungere il nuovo volume organico di 190.000 unità stabilito dal “modello professionale”:
PERSONALE MILITARE
TOTALE | E.I. | M.M. | A.M. | |
Ufficiali | 22.250 | 12.050 | 4.500 | 5.700 |
Sottufficiali di cui | 63.947 | 24.091 | 13.576 | 26.280 |
- Aiutanti | 7.578 | 2.400 | 2.178 | 3.000 |
- Marescialli | 17.837 | 5.583 | 5.774 | 6.480 |
- Sergenti | 38.532 | 16.108 | 5.624 | 16.800 |
Truppa Volontari di cui | 103.803 | 75.859 | 15.924 | 12.020 |
- in servizio permanente | 60.945 | 44.496 | 9.400 | 7.049 |
- in ferma prefissata | 42.858 | 31.363 | 6.524 | 4.971 |
TOTALE | 190.000 | 112.000 | 34.000 | 44.000 |
fig. 5.: Modello di Difesa a 190.000 unità. Ripartizione tra le tre F.A..
Come accennato, nel 2004 la riduzione del personale militare è molto significativa ed ammonta a 9.253 unità passando da 211.926 complessivi del 2003 a 202.673. In particolare è previsto:
- un incremento di | 339 | Ufficiali; |
- una riduzione di | 398 | Marescialli; |
- un incremento di | 626 | Sergenti; |
- un incremento di | 3.992 | Volontari di truppa; |
- una riduzione di | 13.392 | Militari di leva, Forze di completamento ed Allievi. |
Il raggiungimento degli obiettivi di reclutamento per le varie categorie presenta aspetti molteplici e differenziati. In tale quadro, per gli Ufficiali non si ravvisano problematiche nell’alimentazione dei ruoli in quanto si stanno riducendo
nel complesso, in relazione ai dettami del D.Lgs. 490/97 e con le precisazioni sotto riportate, sia i moduli di alimentazione annuale sia i volumi organici del personale permanente.
In relazione all’anticipo della sospensione della leva, il 2004 si pone peraltro come anno cruciale per il corretto avvio della fase di completamento del processo di professionalizzazione, dovendosi precostituire il necessario bacino di alimentazione delle nuove figure professionali: Ufficiali ausiliari in ferma prefissata ed Ufficiali ausiliari delle forze di completamento, in sostituzione degli Ufficiali di complemento di 1^ nomina e raffermati; volontari in ferma prefissata, in sostituzione degli attuali Volontari in ferma breve ed in ferma annuale.
Si osserva tuttavia un significativo incremento degli esodi verso altre attività professionali di Ufficiali in possesso di pregiate specializzazioni; esodi da ricondursi perlopiù alle note problematiche connesse con il trattamento economico e con la “condizione militare”, con particolare riferimento alla elevata mobilità che caratterizza la professione di Ufficiale delle Forze Armate.
Per i Sottufficiali, dove peraltro si registrano ancora elevate concentrazioni nei gradi apicali, è confermata la significativa adesione dei giovani ai concorsi sinora svolti, che sembra garantire, anche per i prossimi anni, la possibilità di disporre di un ampio bacino entro cui poter condurre un’accurata selezione.
Per quanto attiene al reclutamento dei volontari in ferma breve delle Forze Armate, disciplinato nelle modalità applicative dal D.P.R. n.332/97, si sono nel tempo registrati netti miglioramenti, che hanno portato a risultati di significativa rilevanza. Tali risultati appaiono dovuti a vari fattori, tra i quali spiccano: una maggiore conoscenza, da parte dei giovani, della forma di reclutamento in questione e delle opportunità offerte dallo stesso in termini occupazionali – anche in relazione agli incentivi economici recentemente introdotti - nonché la percezione di essere inseriti in una istituzione funzionale ed efficiente che soddisfa le aspirazioni professionali e manifesta attenzione alla qualità della vita del proprio personale.
Per quanto attiene al reinserimento nel mondo del lavoro, un’apposita agenzia, creata all’interno dell’amministrazione della Difesa per aiutare ad individuare le soluzioni ottimali per trovare uno sbocco occupazionale ai volontari prossimi al congedamento, ha già provveduto a stipulare le prime convenzioni con
le associazioni di categoria. Inoltre, per migliorare e rendere effettivi gli sbocchi occupazionali interni alle Forze Armate ovvero nei confronti delle Forze di Polizia, occorre adeguare la professionalità e la qualità della vita dei militari in ferma breve e prefissata e trovare riscontro in adeguate disponibilità di risorse per l’esercizio.
Il personale di leva infine, in coerenza con il processo di progressiva professionalizzazione dello strumento, segue un piano di accentuata diminuzione numerica al fine di pervenire alla sospensione del servizio nei tempi previsti; tuttavia sino ad allora esso continuerà a svolgere un ruolo significativo, anche se limitato alle attività sul territorio nazionale e di supporto agli impegni internazionali.
In tale contesto, l’effettivo conseguimento dei volumi organici prefissati per il personale volontario dal modello professionale assume connotazione di vitale importanza per l’efficienza stessa delle Forze Armate e per sostanziare la politica di sicurezza e difesa dell’Italia derivante dalle vigenti leggi nonché dagli impegni assunti in sede europea, atlantica ed internazionale.
In conclusione, il Governo è impegnato a sviluppare una lungimirante politica per il personale che dia risposte concrete e positive ai problemi propri della condizione militare, salvaguardando le professionalità caratterizzate da specifiche e pregiate competenze, la cui perdita comporta elevati costi (soprattutto nel campo dell’addestramento e della formazione) nonché tempi lunghi per la formazione dei sostituti, incompatibili con le esigenze di snellezza e di rapidità d’intervento di un moderno strumento militare.
Circa il personale civile, si sta procedendo con gradualità alla sostituzione del personale militare impiegato negli Organi Centrali e nei vari enti dell’area tecnico-amministrativa con quello civile. Tale movimenti incontrano considerevoli difficoltà a causa della forte carenza di personale in possesso di adeguate qualifiche e specializzazioni; sarà, pertanto, necessario dare un impulso ai corsi e concorsi per la creazione di adeguate professionalità, la riqualificazione e il reimpiego delle unità lavorative, e la loro formazione continua.
b. Spese per l'esercizio
Le previsioni di spesa ammontano globalmente a 3.409,0 M€, con un decremento di 14,3 M€ pari, in termini monetari, al -0,4% rispetto alla dotazione 2003 approvata dal Parlamento.
Il sensibile incremento delle previsioni di spesa per il settore Personale e la necessità di contenimento delle spese per consumi intermedi, non hanno consentito di indirizzare sull’Esercizio le risorse necessarie per compensare formalmente le perdite di valore d’acquisto in relazione al tasso di inflazione programmato (+1,7%). Il Settore deve sopportare la maggiore parte degli oneri che le Forze Armate devolvono per l’approntamento delle forze (attività manutentiva, di supporto logistico e di funzionamento di mezzi, navi, aerei ed infrastrutture, nonché per elevazione dei livelli addestrativi del personale) e per il miglioramento della “qualità della vita” (esternalizzazione dei servizi catering e pulizia), indispensabili per proseguire con efficacia il processo di professionalizzazione in atto.
Tali spese, proprio per la peculiarità che esse presentano rispetto a quelle delle altre Amministrazioni dello Stato, non possono essere ascrivibili a “pure spese correnti” ma, in senso molto più stretto, rappresentano veri e propri strumenti di funzionalità ed efficienza per garantire l’operatività dello strumento militare e la sicurezza del personale. Inoltre, molte di queste spese sono strettamente collegate con quelle dell’investimento, in quanto le future acquisizioni sono in funzione del mantenimento in vita dell’esistente, e quindi dell’efficacia e disponibilità, calibrando armonicamente investimenti e disinvestimenti sulla capacità di gestione per non dover incorrere in soluzioni di continuità.
ESERCIZIO
milioni di €
SOTTOSETTORI DI SPESA | E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | |
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
a. Formazione e addestramento | 341,4 | 343,4 | 2,0 | 0,6% |
b. Manutenzione e supporto | 1.489,8 | 1.476,1 | -13,7 | -0,9% |
c. Infrastrutture | 343,1 | 370,2 | 27,1 | 7,9% |
d. Funz. Comandi Reparti Opv. | 906,3 | 919,5 | 13,2 | 1,5% |
e. Provvidenze | 24,1 | 22,7 | -1,4 | -5,8% |
f. Esigenze interforze | 121,1 | 88,3 | -32,8 | -27,1% |
g. Fondo consumi intermedi | 197,5 | 188,8 | -8,7 | -4,4% |
Totale | 3.423,3 | 3.409,0 | -14,3 | -0,4% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). |
fig. 6.: Previsioni di spesa per l'Esercizio delle F.A. - Raffronto 2003 e 2004.
Il decremento di risorse rispetto al bilancio 2003 (-0,4%), dovuto al contenimento delle spese per consumi intermedi ed in conto corrente, non rende disponibili al settore quei fondi necessari per sostenere adeguatamente l’intero processo di riforma dello Strumento Militare. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati in questa fase di transizione verso il modello “professionale” comporta oneri non indifferenti che i continui interventi di razionalizzazione ed ottimizzazione delle strutture, in corso e futuri, non possono coprire da soli.
Sarà quindi ineludibile, non appena le difficoltà congiunturali della finanza pubblica saranno superate, che si torni a convogliare sull’Esercizio le risorse necessarie per poter competere in sede europea ed internazionale mantenendo e, se possibile incrementando, il peso e l’influenza che l’Italia faticosamente e con continuità d’intenti ha conquistato.
La destinazione delle spese per i programmi del settore è indicata nell'Allegato C.
c. Spese per l'investimento
Le previsioni di spesa per il 2004 ammontano globalmente a 3.200,5 M€ con un decremento di 157,0 M€ pari, in termini monetari, al -4,7% rispetto alla dotazione 2003 approvata dal Parlamento.
Le spese destinate all’investimento comprendono sia le spese in conto capitale, inserite nelle unità previsionali di base “ricerca scientifica” e “acquisto di attrezzature e impianti”, sia le spese correnti inserite nelle unità previsionali di base “ammodernamento e rinnovamento” ed “accordi e organismi internazionali” (infrastrutture NATO).
In particolare, le risorse allocate in conto capitale ammontano a 2.822,7 M€, pari a circa l’ 88% dell’intera dotazione per l’investimento. Ciò quale concreta qualificazione programmatica e strategica delle spese connesse con l’ammodernamento e rinnovamento che costituiscono vere e proprie spese in conto capitale.
Le risorse sono state così ripartite:
INVESTIMENTO
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
a. Ricerca e Sviluppo | 319,6 | 366,4 | 46,8 | 14,6% |
b. Ammodernamento e | ||||
(1) mezzi e materiali | 2.811,4 | 2.626,8 | -184,6 | -6,6% |
(2) infrastrutture | 226,5 | 207,3 | -19,2 | -8,5% |
Totale | 3.357,5 | 3.200,5 | -157,0 | -4,7% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). |
fig. 7.: Previsioni di spesa per l'Investimento per le tre F.A. (R/S e A/R) - Raffronto 2003 e 2004.
Le risorse disponibili nel settore saranno prioritariamente indirizzate alla prosecuzione ed al completamento dei principali programmi già avviati per migliorare - nell’evidente limite dei finanziamenti consentiti - quelle capacità, all’interno dei settori di protezione, prevenzione, proiezione, che, alla luce anche del rapido divenire dello scenario internazionale, urgono di attestarsi su standard funzionali allo svolgimento dei compiti assegnati: comando, controllo, comunicazioni ed informazioni (C3I); Intelligence, sorveglianza, acquisizione bersagli e ricognizione (“ISTAR”); schieramento e mobilità; precisione ed efficacia di ingaggio; sopravvivenza e protezione delle forze; sostenibilità logistica; ricerca e sviluppo.
Specifico contenimento è stato ricercato nel mantenere su livelli adeguati gli stanziamenti per il settore della ricerca e sviluppo nell’ottica della valenza strategica di tale area.
Ciò, anche nell’intento di consolidare insieme ai partners europei e transatlantici, forme di cooperazione industriale per una più spinta razionalizzazione ed ottimizzazione della spesa. In tale quadro particolare attenzione continuerà ad essere riservata ai programmi di acquisizione nei settori della trattazione delle informazioni e della miniaturizzazione delle apparecchiature.
Le direttrici su cui la Difesa intende muoversi per ammodernare il suo strumento sono coerenti con il conseguimento di adeguate capacità in tali settori anche alla luce della minaccia posta dal terrorismo internazionale, dalle armi di distruzione di massa e dai rischi trans-nazionali.
Detti interventi sono pienamente in linea con l’Iniziativa sulle Capacità di Difesa così come aggiornata e riorientata nel summit dei Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza Atlantica tenutosi a Praga nel novembre 2002, e posta quale tangibile evoluzione del Concetto Strategico della NATO.
Va tuttavia rilevato che gli stanziamenti per un ottimale ammodernamento delle forze dovrebbero risalire nel brevissimo tempo a 4.500 M€, a fronte dei circa
3.200 M€ per il 2004, e progredire con incrementi dell’ordine del 8/10% l’anno per
consentire la realizzazione, entro un periodo di 10 anni, del voluto strumento militare operativo di moderna concezione professionale. In tal modo sarebbe conseguito e reso operante il principio della certezza delle risorse, indispensabile per una corretta e funzionale pianificazione e programmazione
strategica degli interventi di investimento. Infatti, la carenza di risorse, unita ad una indeterminatezza degli stanziamenti futuri, rende difficoltoso il processo di pianificazione dell’ammodernamento e rinnovamento, incentrato su programmi di grande valenza finanziaria e tecnologica a lungo termine di sviluppo, per la cui realizzazione si ricorre, con accresciuta frequenza, ad accordi di cooperazione internazionale.
I programmi di investimento di previsto finanziamento/prosecuzione nell'anno in corso sono riportati, raggruppati per tipologia macro-funzionale, in Allegato D e corredati da una sintetica descrizione, a carattere programmatico- finanziario, per conferire ad essi piena leggibilità.
La Difesa, in piena coerenza con le linee di indirizzo emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la direttiva del 8.11.2002 afferente “Indirizzi per la programmazione strategica” ha, a far data dall’e.f. 2004, profondamente rinnovato e reindirizzato, di concerto con il Servizio di Controllo del Dicastero, sia concettualmente che proceduralmente il proprio sistema di pianificazione, programmazione e gestione delle risorse globalmente disponibili, soprattutto di investimento. Ciò si è tradotto, in piena aderenza e compiuta attuazione dei dettami della Legge di riforma dei vertici militari (L. 25/97) e del discendente regolamento di attuazione (DPR 556/99), nella armonizzazione a livello interforze delle attività di progettazione dello strumento militare, informando il processo all’acquisizione e conseguimento di capacità operative d’azione da poter esprimere nel contesto geo-politico e strategico-militare di riferimento.
Per il 2004, ed allo scopo di non frapporre soluzione di continuità ai riferimenti documentali, i programmi correlati al conseguimento, potenziamento e rinnovamento di dette capacità operative, continueranno ad essere, per facilità di consultazione, reperimento e comparazione, espressi per singola componente concorrente alle generali capacità interforze dello strumento militare, significando, comunque, che conseguono da un processo di programmazione strategica unitario.
Detti programmi sono, perciò, presentati, in Allegato E, con riferimento alle specifiche capacità operative interforze esprimibili dalle componenti costituenti lo strumento operativo (Interforze, Terrestre, Navale e Aerea).
3. LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE
La ripartizione delle risorse nei vari settori è stata definita sulla base di criteri e riferimenti concreti ed oggettivi, rigettando l’incremento della spesa storica, valutando ogni singola esigenza in ambito unitario ed interforze, e coerentemente individuata all’interno del processo di graduale riforma dello strumento militare. Inoltre si è tenuto in debito conto lo stato di avanzamento nel potenziamento e rinnovamento delle capacità operative da parte delle tre componenti terrestre, navale ed aerea, rispetto agli obiettivi prefissati, nonché le loro peculiari esigenze. In particolare, nell’attuale delicata fase di transizione si è data priorità alla quantificazione ed all’attribuzione delle risorse minime per assicurare il corretto ed armonico funzionamento dello strumento militare nel suo complesso rispetto a quelle da destinare all’ammodernamento.
a. La componente interforze
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
Personale | 907,0 | 981,2 | 74,2 | 8,2% |
Esercizio | 950,7 | 913,0 | -37,7 | -4,0% |
Investimento | 408,2 | 439,3 | 31,1 | 7,6% |
Totale | 2.265,9 | 2.333,5 | 67,6 | 3,0% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). |
fig. 8.: Area Interforze - ripartizione per settori di spesa: Raffronto 2003-2004.
Le spese per l'area interforze ammontano a 2.333,5 M€, con un incremento di 67,6 M€ pari, in termini monetari, al +3,0% rispetto alla dotazione 2003 approvata dal Parlamento.
Nel settore del personale lo stanziamento di 981,2 M€, di cui 978,7 M€ per il personale militare e civile con rapporto di impiego continuativo e 2,5 M€ per quello militare senza rapporto di impiego continuativo, configura un incremento di 74,2 M€ pari, in termini monetari, al +8,2% sulla dotazione 2003.
Nel settore dell’esercizio lo stanziamento di 913,0 M€ configura, sulle assegnazioni 2003, una riduzione di 37,7 M€ pari, in termini monetari, al -4,0%.
Le previsioni di spesa sono indirizzate a soddisfare sia le esigenze proprie dell’area interforze sia le esigenze comuni alle tre Forze Armate.
In tale ottica, si intende proseguire, in particolare, nell’opera di:
- razionalizzazione dell’assetto organizzativo in relazione a funzioni omogenee;
- snellimento e razionalizzazione delle procedure amministrative anche attraverso l’informatizzazione delle stesse;
- ottimizzazione delle risorse finanziarie, umane ed infrastrutturali attraverso la riqualificazione, con lo scopo di avvicinare quadri e strutture agli standard connessi con le nuove figura professionali;
- acquisizione di beni e servizi tramite esternalizzazione (outsorcing) e tramite modelli evoluti ed avanzati (e-procurement e smart customer) al fine di liberare risorse umane da destinare all’impiego operativo;
- riforma dell’area tecnico-industriale;
- accelerazione del programma di dismissione delle infrastrutture non più idonee alle esigenze della Difesa, al fine di un recupero di risorse da destinare all’ammodernamento dello strumento militare in generale.
Nel settore dell'investimento, lo stanziamento di 439,3 M€ configura un incremento di 31,1 M€ pari, in termini monetari, al +7,6% rispetto alla dotazione 2003.
Per quanto attiene alla ricerca scientifica, le previsioni di spesa permetteranno il proseguimento di alcuni programmi maggiori già avviati e consentiranno all’industria nazionale di partecipare alla cooperazione internazionale per la realizzazione dei futuri sistemi. Tra questi, in particolare, si segnalano i progetti di ricerca tecnologica avanzata in ambito europeo denominati EUCLID (26,4 M€), la realizzazione di un dimostratore tecnologico di sensore radar aerotrasportato denominato SOSTAR-X con Francia, Germania, Olanda e Spagna (3,3 M€), il completamento delle attività di sviluppo dell’elicottero NH-90 con Francia, Germania ed Olanda (13,0 M€), l’iniziativa European Technology Action Plan (ETAP) con altri Partners europei (6,3 M€), lo studio per incrementare la gittata delle artiglierie (VULCANO per 15,5 M€), ed una serie di progetti di ricerca
tecnologica avanzata nel campo militare per favorire il mantenimento/potenziamento dei livelli di eccellenza in campo europeo/mondiale in alcuni specifici settori delle industrie nazionali (32,0 M€), in linea anche con quanto stabilito dal Piano di Ricerca Nazionale.
Per le esigenze di ammodernamento e rinnovamento i fondi assegnati consentiranno la prosecuzione di importanti programmi internazionali, quali l’HELIOS (6,2 M€) ed il COSMO SKYMED (41,0 M€), la prosecuzione dello sviluppo del JOINT STRIKE FIGHTER (JSF) in cooperazione multinazionale (126,0 M€), la prosecuzione dell’acquisizione del sistema operativo per la piattaforma navale informativa polivalente (28,0 M€) nonché l’attuazione degli interventi necessari ad evitare il degrado dei settori tecnici ed infrastrutturali di supporto ai principali mezzi e sistemi operativi. Parte di tali risorse saranno infine destinate all’improcrastinabile proseguimento del graduale adeguamento alle norme relative all'antinfortunistica, all'igiene del lavoro ed alla salvaguardia dell'ambiente nelle infrastrutture dell’area tecnico-industriale.
Le risorse rese disponibili non consentono l’avvio di alcuni programmi di fondamentale interesse per la Difesa e la sicurezza nazionale tra i quali:
- l’acquisizione di una Centrale Informativa da installare su vettore aereo che, pertanto, slitterà ai prossimi e.f.;
- l’acquisizione di un’aliquota di sistemi intelligence (COMINT/ELINT/ MINT/ALINT) destinati alla sostituzione di analoghi già in servizio di tecnologia superata;
- la prosecuzione degli studi e la progettazione di sistemi satellitari di comunicazione e di sorveglianza integrata del territorio.
b. La componente terrestre
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
Personale | 3.132,9 | 3.380,4 | 247,5 | 7,9% |
Esercizio | 1.033,7 | 1.028,4 | -5,3 | -0,5% |
Investimento | 832,1 | 731,2 | -100,9 | -12,1% |
Totale | 4.998,7 | 5.140,0 | 141,3 | 2,8% |
(*) Xxxxxxxx approvato dal Parlamento pari a 19.375,9. |
fig. 9.: Componente Terrestre - ripartizione per settori di spesa: Raffronto 2003-2004.
Le previsioni di spesa per l’Esercito ammontano a 5.140,0 M€, con un incremento di 141,3 M€ (+2,8%) rispetto allo stanziamento 2003.
In particolare, nel settore del personale, lo stanziamento di 3.380,4 M€, di cui 2.781,7 M€ per il personale con rapporto continuativo d’impiego e 598,7 M€ per quello senza rapporto continuativo d’impiego, configura un incremento complessivo di 247,5 M€ pari a +7,9% rispetto al 2003.
Per il 2004 è prevista una contrazione della forza bilanciata, rispetto al 2003, pari a 5.103 unità, derivante da:
- diminuzione degli Ufficiali (-146), dei Marescialli (-12), degli Allievi (-129) e della leva e forze di completamento (-7.154);
- incremento dei Sergenti (+398) e dei volontari di truppa (+1.940).
Da ciò consegue una forza complessiva di 119.837 unità.
Tale situazione richiede un supplemento di attività organizzative che permettano comunque di proseguire nell’alimentazione su base volontaria dei Reparti che, nel quadro delle riforme strutturali, sono destinati a rimanere in vita e di disporre di un volume di personale sufficiente a soddisfare le pressanti esigenze operative in campo nazionale ed internazionale. In aggiunta, dovranno essere
garantiti al personale stesso i necessari tempi di ricondizionamento in particolar modo per quanto attiene alle unità più frequentemente impegnate fuori area.
Per quanto concerne l’esercizio, lo stanziamento di 1.028,4 M€ configura, in termini monetari, un decremento di 5,3 M€ (-0,5 %) ed il settore rimane ben al di sotto delle effettive necessità. Queste, infatti, si sono fortemente accentuate a causa dalle esigue risorse rese disponibili negli ee.ff. pregressi. Le disponibilità in questo settore sono, pertanto, considerate assolutamente incomprimibili, pena la decadenza esponenziale dell’efficacia e della credibilità dell’intero strumento terrestre.
Esistono infatti una serie di esigenze da soddisfare relative ai seguenti
aspetti:
- i continui impegni di carattere operativo all’interno e, soprattutto al di fuori del territorio nazionale, in teatri operativi talvolta raggiungibili solo mediante spostamenti multimodali, sottopongono ormai da anni i mezzi ed i materiali della Forza Armata a livelli di usura altissimi. Gli interventi per contrastare tale fenomeno devono pertanto essere moltiplicati, facendo ricorso all’utilizzo di risorse economiche ed umane sempre più onerose;
- il passaggio al modello professionale pone la necessità di provvedere alla soluzione di una serie di esigenze improcrastinabili affinché tale transizione possa essere completata nei tempi previsti ed in maniera funzionale al conseguimento di una organizzazione integrabile ed interoperabile in ambito sia interforze che multinazionale;
- la necessità di una ottimizzazione delle attività addestrative, all’interno ed all’esterno del territorio nazionale, allo scopo di acquisire le capacità necessarie per il corretto funzionamento dello strumento in tutto lo spettro delle missioni nelle quali esso è costantemente chiamato ad operare, soprattutto per quanto attiene alle capacità di operare in ambienti interforze e multinazionali. In particolare risulta indispensabile armonizzare i cicli addestrativi, allo scopo di evitare pericolosi decadimenti nell’efficienza, nonchè estendere il raggiungimento di adeguate capacità operative a tutte le unità della Forza Armata, allo scopo di consentire un accettabile ciclo di rotazioni nei numerosi teatri operativi di interesse;
- nell’ambito dell’attività addestrativa, una menzione particolare è dedicata al campo dell’addestramento individuale del personale, secondo standard NATO.
Argomento questo vieppiù importante, insieme allo studio delle lingue, sempre più necessario fino ai più bassi livelli, così come richiesto dalla estrema polverizzazione dei dispositivi;
- l’esigenza di elevare standard qualitativi di infrastrutture ed impianti, sia per sopperire alla vetustà di molte strutture (“infrastrutture”) che per dare continuità al fondamentale progetto di “miglioramento della qualità della vita per il personale militare”.
Nel settore dell’investimento, le risorse disponibili pari a 731,2 M€ rendono molto difficoltoso il rispetto degli impegni sempre più numerosi che l’Esercito viene chiamato ad assumere, sia in campo nazionale che internazionale. Qualora non vengano al più presto adottate misure correttive, il tasso di usura di mezzi e materiali cui si è accennato dianzi, provocherà un profondo, esponenziale decadimento delle capacità operative della Forza Armata.
In tale settore, le priorità riguardano il progresso – a pari velocità -, dei sistemi che riguardano il C4I, i sensori, il singolo combattente e le piattaforme da combattimento. Per tale ultimo aspetto, l’obiettivo è quello di iniziare un’opera di ammodernamento delle linee che permetta, nel corso dei prossimi 10/15 anni, di pervenire ad uno strumento pienamente interfacciabile con i più moderni strumenti militari alleati, oltre che con le altre Forze Armate nazionali. A tale scopo, oltre alla digitalizzazione ed integrazione dei sistemi di comando e controllo e dei mezzi da combattimento attualmente in linea od in procinto di entrarvi, è necessario gettare le basi per la realizzazione di future piattaforme da combattimento ispirate ai criteri di digitalizzazione, rapidità di schieramento, precisione di ingaggio, grande flessibilità e bassa impronta logistica. L’integrazione di tali piattaforme con i sistemi di C2 costituirà il sistema di sistemi senza il quale la cooperazione con gli strumenti militari alleati più avanzati rischia di divenire proibitiva.
In tale contesto, per il 2004 assumono rilevante priorità i seguenti programmi principali (vds. Allegato D ed E):
- VCC DARDO , solo per la versione COMBAT, relativo all’acquisizione di 200 esemplari destinati a sostituire gli obsoleti VCC attualmente in servizio ed ancora impiegati anche in ambito internazionale;
- VBL PUMA, relativo all’acquisizione di complessivi 560 veicoli blindati ruotati idonei al combattimento in operazioni a bassa intensità ed all’attività di controllo del territorio sia in ambito nazionale che in operazioni fuori area;
- Veicolo Tattico Leggero Multiruolo (VTLM), relativo all’acquisizione, in cinque anni, di 1.150 veicoli dedicati al trasporto protetto di unità leggere pluriarma in attività di ricognizione, comando e controllo, guerra elettronica e rapida evacuazione dei feriti;
- SVILUPPO SISTEMA SOLDATO, attinente la realizzazione di alcuni prototipi del più complesso “sistema soldato futuro”, relativamente alla configurazione “Comandante” e “Fuciliere” , allo scopo di incrementare l’efficienza operativa delle unità minori esaltando ed integrando le aree capacitive fondamentali del combattente appiedato (letalità, sopravvivenza, C4I, mobilità ed autonomia);
- Sistema di Comando Controllo e Navigazione (SICCONA), che rappresenta l’avvio del processo di digitalizzazione della componente, permettendo alle piattaforme da combattimento di poter essere inserite nell’architettura di comando e controllo per la gestione del campo di battaglia, secondo uno schema modulare ed in linea con i sistemi più moderni dei principali Paesi Alleati;
- ELICOTTERO NH-90, in cooperazione con Olanda, Francia e Germania, relativo all’acquisizione di n. 60 elicotteri per sostituire l’attuale linea di volo basata su AB 205 e AB 212;
- FSAF-SAMP/T, in cooperazione con la Francia, relativo alla realizzazione di un sistema missilistico c/a a media portata destinato alla sostituzione del sistema HAWK;
- BV 206 e BV 206/S, relativo all’acquisizione in totale di n. 201 veicoli cingolati idonei ad assicurare la mobilità delle unità alpine in terreni a basso indice di scorrimento;
- PZH-2000, in cooperazione con la Germania, relativo all’acquisizione di n. 70 obici semoventi per ammodernare le unità di artiglieria terrestre;
- ELICOTTERI A 129, relativo alla trasformazione di n. 45 elicotteri dalla versione base controcarro a quella da combattimento;
- aggiornamento e adeguamento dei sistemi C4I basati su molteplici programmi coerenti.
L’impostazione e lo sviluppo di questi indifferibili programmi impegna gran parte delle risorse condizionando l’intervento su altri settori dell’ammodernamento.
Infatti, le risorse rese disponibili non consentono, al momento, l’avvio e/o il proseguimento dei seguenti programmi, altrettanto funzionali a corrispondere alle correnti e future necessità di sicurezza e difesa:
- veicolo blindato da combattimento VBC 8x8, per la realizzazione di un mezzo blindato pesante idoneo a conferire una configurazione blindata alle unità di fanteria. Tale veicolo costituirebbe la continuazione dell’efficace progetto delle blindo ruotate”Centauro”;
- adeguamento completo della componente C4I;
- posti comando di artiglieria contraerei a corto e cortissimo raggio (SHORAD/VSHORAD);
- radar controfuoco per artiglieria terrestre,
- simulatori di missione per carro ARIETE, blindo Centauro, VCC DARDO e realizzazione di un Combat Training Center;
- acquisizione di ulteriori 100 VCC DARDO versione Combat e di VCC DARDO versione Combat Support, previsti per conferire unitarietà di dotazioni alle Brigate medie ed inizio delle attività di R/S per la realizzazione di una generazione successiva (DARDO 2).
c. La componente navale
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
Personale | 1.313,7 | 1.404,9 | 91,2 | 6,9% |
Esercizio | 489,6 | 492,7 | 3,1 | 0,6% |
Investimento | 860,4 | 844,3 | -16,1 | -1,9% |
Totale | 2.663,7 | 2.741,9 | 78,2 | 2,9% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). |
fig. 10.: Componente navale - ripartizione per settori di spesa: Raffronto 2003-2004.
Le previsioni di spesa per la Marina ammontano a 2.741,9 M€ con un incremento di 78,2 M€ pari, in termini monetari, al 2,9% sulla dotazione 2003.
Nel settore del personale lo stanziamento di 1.404,9 M€, di cui 1.269,9 M€ per il personale militare e civile con rapporto di impiego continuativo e 135,0 M€ per quello militare senza rapporto di impiego continuativo, configura un aumento di 91,2 M€, pari al +6,9% sulle assegnazioni 2003. La Marina Militare prevede per il 2004 una diminuzione del volume organico globale (- 1.844 u.), a causa della riduzione degli Ufficiali di 1^ nomina e richiamati (- 217 u.), dei Marescialli (- 40u.), dei militari di leva (- 2.286 u.) e con un incremento degli Ufficiali in ferma prefissata e prolungata (+ 200 u.), dei Sergenti (+ 5 u.) e dei Volontari di truppa (+ 580 u.).
Nel settore dell’esercizio lo stanziamento di 492,7 M€ configura un incremento di 3,1 M€, pari al +0,6% rispetto alla dotazione 2003, che non è sufficiente, comunque, a fronteggiare efficacemente le molteplici e pressanti esigenze di funzionamento della F.A.. Infatti, tali risorse permangono – come peraltro verificatosi negli ee.ff. pregressi - al di sotto delle esigenze essenziali della Forza Armata, condizionandone le capacità operative in quanto il 62,8% circa dei fondi disponibili sono devoluti al supporto, manutenzione e riparazione delle navi, aerei, mezzi, materiali, attrezzature ed infrastrutture operative e tecniche. La situazione è resa ulteriormente critica dall’ineluttabile invecchiamento delle Unità in
linea che comporta interventi manutentivi di sempre più invasiva entità e con frequenza progressivamente maggiore.
In tale contesto, nel difficile intento di garantire l’efficienza operativa dello strumento marittimo – impegnato pressoché continuativamente in scenari d’impiego internazionali – le risorse disponibili non potranno che essere concentrate sui soli mezzi di maggiore valenza operativa, al fine di conservare minimali capacità operative, nell’ambito di un quadro complessivo che tuttavia si allontana sempre più dagli standard di efficienza del passato.
Nel settore dell’investimento lo stanziamento previsto è di 844,3 M€. Le risorse previsionalmente assegnate consentono il solo finanziamento dei programmi di parziale rinnovamento delle linee operative già in corso, costringendo sostanzialmente a differire i programmi di adeguamento tecnologico dello strumento in vita intesi a contenerne il decadimento funzionale (ivi comprendendo gli interventi di ammodernamento degli Arsenali e delle infrastrutture della Componente ai quali è possibile dedicare solo risorse residuali). La configurazione di complessiva inadeguatezza delle risorse è ulteriormente aggravata dal finanziamento di quelle imprese che, già previste in programmazione nel biennio pregresso, non sono state finanziate nel quadro delle iniziative assunte per il contenimento della spesa.
In sintesi, i ritardi realizzativi accumulati nel tempo, che hanno comportato per un verso l’impraticabilità di contenere l’invecchiamento tecnologico dei mezzi e per un altro la sottocapitalizzazione dello strumento, non consentono di arrestare il progressivo processo di divaricazione tra esigenze e risorse disponibili. Ciò induce un diffuso senso di preoccupazione, acuito ulteriormente dagli impegni correlati con le numerose crisi regionali che comportano l’usura di mezzi oramai datati, la cui sostituzione non potrà che avvenire con tempistiche incoerenti con le esigenze operative.
In tale quadro assumono evidente priorità i seguenti programmi:
- l’acquisizione di una nuova portaerei XXXXXX XXXXX;
- la prosecuzione nel programma di acquisizione di 10 Fregate di nuova generazione (c.d. FRegate Europee MultiMissione - FREMM) destinate a sostituire le 4 Unità cl. XXXX, già in corso di radiazione, e le 8 cl. MAESTRALE in servizio;
- l’acquisizione di due fregate antiaeree classe “ORIZZONTE”, in cooperazione con la Francia, destinate a sostituire - ma con cospicuo ritardo che comporterà una significativa carenza operativa - i caccia classe “ARDITO” che a breve termine dovranno essere radiati a causa di obsolescenze ed usura complessive, cui non è possibile porre ulteriore conveniente rimedio;
- i programmi di cooperazione internazionale nei settori navale, subacqueo, aeronautico e dei sistemi d’arma (sommergibili di nuova generazione U-212, elicotteri EH-101 e NH-90, sistemi missilistici SAAM e PAAMS; sistemi antisiluro SLAT; munizionamento di nuova generazione “VULCANO”);
- l’ammodernamento tecnologico di “mezza vita” dei caccia classe “DE LA PENNE”, di quattro fregate classe “MAESTRALE” e dei smg. classe “SAURO” (3^ e 4^ serie), indispensabile ai fini di evitare l’annichilimento delle capacità operative della flotta nel decennio in corso, in attesa dell’entrata in servizio delle citate Fregate Europee Multimissione;
- l’adeguamento dei mezzi della Forza da sbarco e delle Forze speciali;
- gli interventi per l’ammodernamento delle infrastrutture operative, tecnico- logistiche ed alloggiative;
- i programmi minori di ammodernamento dei sistemi C4 e d’arma imbarcati mirati a ridurre le obsolescenze tecnologiche maggiormente condizionanti.
Le risorse rese disponibili non consentono l’avvio e/o il proseguimento dei seguenti programmi, altrettanto funzionali a corrispondere alle correnti e future necessità di sicurezza e difesa:
- l’acquisizione di una Unità per soccorso sommergibili e supporto alle Forze speciali, in relazione alla dismissione in corso d’anno dell’equivalente e vetusta Unità in servizio - su due complessive in inventario - e tenuto conto delle accresciute esigenze di supporto e proiezione delle Forze Speciali;
- l’avvio del programma di costruzione della quarta Unità LPD, a fronte delle esigenze di mobilità e proiezione della Forza da sbarco, ivi comprese le connesse potenzialità del settore C4 nel quadro di un urgente adeguamento dei sistemi di comando e controllo all’evoluzione tecnologica in atto in ambito alleato ed europeo;
- l’acquisizione di ulteriori quattro velivoli AV-8B - nel quadro della collaborazione trinazionale IT/SP/USA - per completare la linea di volo;
- l’avvio, nell’ambito della cooperazione con la Germania, delle attività progettuali per il completamento del programma bi-nazionale dei sommergibili U-212, in correlazione con le attività già in corso del partner tedesco per la costruzione della seconda serie di tali Unità;
- la prosecuzione del piano di acquisizione delle complessive dotazioni tecnico-logistiche relative alla nuova linea di elicotteri EH 101.
d. La componente aerea
milioni di €
E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | ||
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
Personale | 1.669,0 | 1.772,9 | 103,9 | 6,2% |
Esercizio | 949,3 | 974,9 | 25,6 | 2,7% |
Investimento | 1.256,8 | 1.185,7 | -71,1 | -5,7% |
Totale | 3.875,1 | 3.933,5 | 58,4 | 1,5% |
(*) Bilancio previsionale approvato dal Parlamento (pari a 19.375,9 milioni di €). |
fig. 11.: Componente Aerea - ripartizione per settori di spesa: Raffronto 2003-2004.
Le previsioni di spesa per l’Aeronautica ammontano a 3.933,5 M€ con un incremento pari a 58,4 M€ (+1,5%) rispetto alla dotazione 2003.
Nel settore del personale la spesa prevista per il 2004 è pari a 1.772,9 M€
e presenta, rispetto al 2003, una variazione in aumento di 103,9 M€, pari al +6,2%.
L’incremento è dovuto essenzialmente alla crescita dei livelli di forza degli ufficiali in SPE (+ 571 u.), dei Sergenti (+ 223 u.), dei Volontari f.b. (+ 1.750 u.), solo parzialmente compensati dalla diminuzione degli Ufficiali non in SPE (- 109 u.), dei Marescialli (- 346 u.), dei Volontari di truppa in SPE (- 278 u.) e della Leva (- 3.952 u.). Anche per il personale civile i maggiori oneri sono dovuti all’aumento dei livelli di Xx.Xx. ed ai passaggi di livello conseguenti ai concorsi interni.
Nel settore dell’esercizio lo stanziamento previsto di 974,9 M€ configura un incremento di 25,6 M€, pari al +2,7% rispetto all’assegnazione 2004.
Con tali risorse la Forza Armata non riuscirà a mantenere l’auspicata funzionalità dello strumento aereo, soprattutto se si considera che circa il 71,0% dei fondi assegnati al settore sono devoluti alla manutenzione e riparazione degli aerei, mezzi, materiali, attrezzature ed infrastrutture. La sola introduzione in servizio della linea F16, finanziata con i fondi dell’Esercizio, assorbirà nel 2004 circa 77,5 M€.
Nel settore dell’investimento le previsioni di spesa ammontano complessivamente a 1.185,7 M€.
Come già accaduto nei precedenti esercizi finanziari, anche per il 2004 il programma Eurofighter assorbe più del 35% dell’intera assegnazione allo sviluppo delle capacità della componente. A causa delle limitazioni di bilancio, si è dovuti intervenire pesantemente con una serie di ridimensionamenti sull’impegno previsto. Tutto ciò ha ulteriormente aggravato una situazione che vedeva le risorse del bilancio Difesa comunque insufficienti per soddisfare gli impegni assunti per il 2004 per il programma Eurofighter e che aveva già evidenziato la necessità di ottenere una ulteriore assegnazione, di almeno 500 M€, con fondi provenienti da fonti extra- bilancio ordinario della Difesa. Di conseguenza, molti altri programmi, considerati indispensabili ed urgenti sotto il profilo dell’efficacia operativa e del corretto bilanciamento dello strumento aereo, non potranno essere avviati o saranno penalizzati.
L’obiettivo nel settore investimento è quello di perseguire a fronte delle risorse disponibili una giusta armonizzazione complessiva delle linee operative puntando ad una contrazione quantitativa, compensata da un adeguato incremento qualitativo.
In tale prospettiva si mira a disporre di tutti i tipi di moduli operativi, anche se non nella quantità voluta, ma dotati di tutte le componenti, anche le più specializzate. Perciò, a fronte dell’esigenza di una sempre più spinta cooperazione interforze e di integrazione in complessi multinazionali, lo sforzo finanziario è finalizzato all’acquisizione di quella flessibilità e modularità necessarie a rispondere alle esigenze differenziate del nuovo contesto operativo, in un’ottica di più accentuata mobilità e di proiezione esterna.
In tale quadro le seguenti principali imprese, oltre al già citato EUROFIGHTER, avranno massima priorità:
- prosecuzione degli impegni relativi al programma di acquisizione di n. 22 velivoli C-130J, di cui n. 12 C-130J-30, destinati all’incremento delle capacità di mobilità degli assetti nazionali a fronte di esigenze sempre più pressanti in questo specifico settore;
- acquisizione di n. 4 velivoli aerorifornitori multiruolo per l’incremento della capacità di svolgimento di operazioni a lungo raggio;
- adeguamento delle capacità operative dei velivoli TORNADO, AM-X, MPA ed HH-3F per ottimizzare/minimizzare il costo operativo di utilizzo;
- acquisizione di un nuovo missile aria/aria a corto raggio IRIS-T;
- sviluppo di un nuovo missile aria/aria a medio raggio METEOR;
- avvio della fase di definizione, progettazione e produzione del sistema di difesa TBM MEADS;
- prosecuzione degli impegni relativi al programma di acquisizione di armamenti con caratteristiche “Stand Off” (STORM SHADOW e AMRAAM);
- prosecuzione della realizzazione delle entità nazionali nell’ambito del sistema NATO di comando e controllo delle operazioni aeree;
- prosecuzione dei programmi di acquisizione di sistemi C4I, controllo del traffico aereo , assistenza al volo e meteo;
- completamento del programma di acquisizione e accentramento di mezzi e materiali per l’assistenza al volo per rischieramenti fuori area.
Le risorse rese disponibili non consentono l’avvio e/o il proseguimento dei seguenti programmi, altrettanto funzionali a corrispondere alle correnti e future necessità di sicurezza e difesa:
- acquisizione di n. 4 velivoli AEW di sorveglianza aerea e comando e controllo;
- acquisizione di n. 12 velivoli da pattugliamento e sorveglianza marittima di nuova generazione;
- acquisizione di sistemi di guida GPS per armamento di precisione;
- acquisizione di stazioni imbarcate per velivoli non pilotati;
- acquisizione di sistemi avanzati di difesa e protezione;
- completamento delle strutture C4I di Componente.
EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI PREVISIONALI PER LA FUNZIONE DIFESA - ANNI 2000 - 2004
(valori correnti e valori costanti 2000)
(milioni di euro)
2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | |
INFLAZIONE NAZIONALE (1) | 2,6 | 2,8 | 2,4 | 2,4 | 1,7 |
FUNZIONE DIFESA Variazione percentuale annua | 11.871,8 | 12.631,4 6,4% | 13.665,5 8,2% | 13.803,4 1,0% | 14.148,9 2,5% |
A valori costanti 2000 Differenza % rispetto al 2000 | 11.871,8 | 12.287,4 3,5% | 12.981,8 9,3% | 12.805,4 7,9% | 12.906,5 8,7% |
PERSONALE Variazione percentuale annua | 5.616,8 | 5.816,0 3,5% | 6.577,5 13,1% | 7.022,6 6,8% | 7.539,4 7,4% |
A valori costanti 2000 Differenza % rispetto al 2000 | 5.616,8 | 5.657,6 0,7% | 6.248,4 11,2% | 6.514,9 16,0% | 6.877,4 22,4% |
ESERCIZIO Variazione percentuale annua | 3.329,0 | 3.571,7 7,3% | 3.588,7 0,5% | 3.423,3 - 4,6% | 3.409,0 - 0,4% |
A valori costanti 2000 Differenza % rispetto al 2000 | 3.329,0 | 3.474,4 4,4% | 3.409,1 2,4% | 3.175,8 - 4,6% | 3.109,7 - 6,6% |
INVESTIMENTO Variazione percentuale annua | 2.926,0 | 3.250,2 11,1% | 3.499,3 7,7% | 3.357,5 - 4,1% | 3.200,5 - 4,7% |
A valori costanti 2000 Differenza % rispetto al 2000 | 2.926,0 | 3.161,7 8,1% | 3.324,2 13,6% | 3.114,8 6,5% | 2.919,5 - 0,2% |
(1) Come da Documento di Programmazione Economico-Finanziaria per gli anni 2004-2007.
EVOLUZIONE DELLE COMPONENTI DELLA FUNZIONE DIFESA
(a valori correnti in milioni di €)
8.000
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
2000 2001 2002 2003 2004
PERSONALE ESERCIZIO INVESTIMENTO
FUNZIONE DIFESA
ARTICOLAZIONE DELLE SPESE
( in milioni di €)
SETTORI DI SPESA | E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | |
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
1. PERSONALE | ||||
a. Personale militare | ||||
- in servizio permanente | 5.112,6 | 5.427,4 | 314,8 | 6,2% |
- di leva, cpl, richiamati | 724,6 | 807,9 | 83,3 | 11,5% |
b. Personale civile | 1.185,4 | 1.304,1 | 118,7 | 10,0% |
T O T A L E 1 | 7.022,6 | 7.539,4 | 516,8 | 7,4% |
2. ESERCIZIO | ||||
a. Formazione e addestramento | 341,4 | 343,4 | 2,0 | 0,6% |
b. Manutenzione e supporto | 1.489,8 | 1.476,1 | - 13,7 | - 0,9% |
c. Infrastrutture | 343,1 | 370,2 | 27,1 | 7,9% |
d. Funzionamento Cdi/Rep. opv./Enti | 906,3 | 919,5 | 13,2 | 1,5% |
e. Provvidenze | 24,1 | 22,7 | - 1,4 | - 5,8% |
f. Esigenze interforze | 121,1 | 88,3 | - 32,8 | - 27,1% |
g. Fondo consumi intermedi | 197,5 | 188,8 | - 8,7 | - 4,4% |
T O T A L E 2 | 3.423,3 | 3.409,0 | - 14,3 | - 0,4% |
3. INVESTIMENTO | ||||
a. Ricerca e Sviluppo | 319,6 | 366,4 | 46,8 | 14,6% |
b. Ammodernamento e Rinnovamento | ||||
- mezzi e materiali | 2.811,4 | 2.626,8 | - 184,6 | - 6,6% |
- infrastrutture | 226,5 | 207,3 | - 19,2 | - 8,5% |
T O T A L E 3 | 3.357,5 | 3.200,5 | - 157,0 | - 4,7% |
T O T A L E G E N E R A L E | 13.803,4 | 14.148,9 | 345,5 | 2,5% |
(*) I dati si riferiscono al bilancio previsionale 2003 (pari a 19.375,9 milioni di €) approvato dal Parlamento.
(**) Comprendono, per il 2003, un finanziamento interforze pari a 40,7 M€ circa per Carceri, Comiso, HELIOS, M.F.O., SPERINTER, Scuole NBC - TLC - Aerocooperazione, CISAM. Tali finanziamenti a partire dall'e.f. 2004 sono ricompresi nei sottosettori di esercizio da "2.a." a "2.e." per una più funzionale chiave di lettura dell'esercizio stesso nel suo complesso. Conseguentemente, il volume inserito nell'e.f. 2004 (88,3 M€) afferisce solo il Fondo scorta (45,5 M€), il Fondo a disposizione (33,0 M€) e le spese per il funzionamento dell'Agenzia Industrie Difesa
AREA INTERFORZE
ARTICOLAZIONE DELLE SPESE
( in milioni di €)
SETTORI DI SPESA | E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | |
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
1. PERSONALE | ||||
a. Personale militare | ||||
- in servizio permanente | 772,5 | 818,5 | 46,0 | 6,0% |
- di leva, cpl, richiamati | 2,3 | 2,5 | 0,2 | 8,7% |
b. Personale civile | 132,2 | 160,2 | 28,0 | 21,2% |
T O T A L E 1 | 907,0 | 981,2 | 74,2 | 8,2% |
2. ESERCIZIO | ||||
a. Formazione e addestramento | 36,9 | 33,1 | - 3,8 | - 10,3% |
b. Manutenzione e supporto | 92,8 | 79,7 | - 13,1 | - 14,1% |
c. Infrastrutture | 139,6 | 150,0 | 10,4 | 7,4% |
d. Funzionamento Cdi/Rep. opv./Enti | 365,3 | 370,3 | 5,0 | 1,4% |
e. Provvidenze | 2,8 | 2,8 | 0,0 | 0,0% |
f. Esigenze interforze (**) | 115,8 | 88,3 | - 27,5 | - 23,7% |
g. Fondo consumi intermedi | 197,5 | 188,8 | - 8,7 | - 4,4% |
T O T A L E 2 | 950,7 | 913,0 | - 37,7 | - 4,0% |
3. INVESTIMENTO | ||||
a. Ricerca e Sviluppo | 242,3 | 241,0 | - 1,3 | - 0,5% |
b. Ammodernamento e Rinnovamento | ||||
- mezzi e materiali | 96,9 | 116,5 | 19,6 | 20,2% |
- infrastrutture | 69,0 | 81,8 | 12,8 | 18,6% |
T O T A L E 3 | 408,2 | 439,3 | 31,1 | 7,6% |
T O T A L E G E N E R A L E | 2.265,9 | 2.333,5 | 67,6 | 3,0% |
(*) I dati si riferiscono al bilancio previsionale 2003 (pari a 19.375,9 milioni di €) approvato dal Parlamento.
(**) Comprende per l'e.f. 2003 il finanziamento interforze per il poligono SPERINTER (Poligono sperimentale interforze: 29,5 mil. €), per Helios (Centri di ricezione a terra del sistema satellitare: 0,8 mil. €), per il CISAM (Centro Interforze Studi e Applicazioni Militari: 2,5 mil. €) e per le tre Scuole a carattere interforze (2,6 mil. €). Tali finanziamenti a partire dall'e.f. 2004 sono ricompresi nelle spese di esercizio delle tre FF.AA. (Carceri e Scuola NBC: nello SME; M.F.O., CISAM e Scuola TLC: nello SMM; SPERINTER, HELIOS, Comiso e Scuola di Aerocooperazione: nello SMA) per una più funzionale chiave di lettura dell'esercizio stesso nel suo complesso. Conseguentemente, il volume inserito nell'e.f. 2004 (88,3 M€) afferisce solo il Fondo scorta (45,5 M€), il Fondo a disposizione (33,0 M€) e le spese per il funzionamento dell'Agenzia Industrie Difesa (9,8 M€).
ESERCITO
ARTICOLAZIONE DELLE SPESE
( in milioni di €)
SETTORI DI SPESA | E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | |
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
1. PERSONALE | ||||
a. Personale militare | ||||
- in servizio permanente | 2.102,1 | 2.247,4 | 145,3 | 6,9% |
- di leva, cpl, richiamati | 532,8 | 598,7 | 65,9 | 12,4% |
b. Personale civile | 498,0 | 534,3 | 36,3 | 7,3% |
T O T A L E 1 | 3.132,9 | 3.380,4 | 247,5 | 7,9% |
2. ESERCIZIO (**) | ||||
a. Formazione e addestramento | 130,4 | 120,0 | - 10,4 | - 8,0% |
b. Manutenzione e supporto | 487,3 | 484,1 | - 3,2 | - 0,7% |
c. Infrastrutture | 119,8 | 130,0 | 10,2 | 8,5% |
d. Funzionamento Cdi/Rep. opv./Enti | 278,5 | 280,3 | 1,8 | 0,6% |
e. Provvidenze | 14,6 | 14,0 | - 0,6 | - 4,1% |
f. Esigenze interforze (***) | 3,1 | 0,0 | - 3,1 | - 100,0% |
g. Fondo consumi intermedi | 0,0 | 0,0 | 0,0 | / / |
T O T A L E 2 | 1.033,7 | 1.028,4 | - 5,3 | - 0,5% |
3. INVESTIMENTO | ||||
a. Ricerca e Sviluppo | 42,1 | 19,8 | - 22,3 | - 53,0% |
b. Ammodernamento e Rinnovamento | ||||
- mezzi e materiali | 727,5 | 662,9 | - 64,6 | - 8,9% |
- infrastrutture | 62,5 | 48,5 | - 14,0 | - 22,4% |
T O T A L E 3 | 832,1 | 731,2 | - 100,9 | - 12,1% |
T O T A L E G E N E R A L E | 4.998,7 | 5.140,0 | 141,3 | 2,8% |
(*)
(**)
I dati si riferiscono al bilancio previsionale 2003 (pari a 19.375,9 milioni di €) approvato dal Parlamento.
Le spese per i Distretti Militari (7,9 M€), gli Ospedali Militari (5,2 M€) e il Polo NBC (2,6 M€) sono inserite per il 2003 e 2004 nei sottosettori da "2.a." a "2.e.". In aggiunta nel 2004 sono ricomprese in detti sottosettori le spese per la Scuola NBC prima inserite nell'Area Interforze.
(***) Comprende per l'e.f. 2003 il finanziamento interforze per il funzionamento delle Carceri (3,1 mil. €). Tale finanziamento a partire dall'e.f. 2004 è ricompreso nelle spese di esercizio della F.A. per una più funzionale chiave di lettura dell'esercizio stesso nel suo complesso.
MARINA
ARTICOLAZIONE DELLE SPESE
( in milioni di €)
SETTORI DI SPESA | E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | |
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
1. PERSONALE | ||||
a. Personale militare | ||||
- in servizio permanente | 795,1 | 838,4 | 43,3 | 5,4% |
- di leva, cpl, richiamati | 123,8 | 135,0 | 11,2 | 9,0% |
b. Personale civile | 394,8 | 431,5 | 36,7 | 9,3% |
T O T A L E 1 | 1.313,7 | 1.404,9 | 91,2 | 6,9% |
2. ESERCIZIO (**) | ||||
a. Formazione e addestramento | 63,5 | 62,2 | - 1,3 | - 2,0% |
b. Manutenzione e supporto | 266,7 | 273,9 | 7,2 | 2,7% |
c. Infrastrutture | 36,9 | 35,7 | - 1,2 | - 3,3% |
d. Funzionamento Cdi/Rep. opv./Enti | 117,9 | 117,8 | - 0,1 | - 0,1% |
e. Provvidenze | 3,4 | 3,1 | - 0,3 | - 8,8% |
f. Esigenze interforze (***) | 1,2 | 0,0 | - 1,2 | - 100,0% |
g. Fondo consumi intermedi | 0,0 | 0,0 | 0,0 | / / |
T O T A L E 2 | 489,6 | 492,7 | 3,1 | 0,6% |
3. INVESTIMENTO | ||||
a. Ricerca e Sviluppo (****) | 14,8 | 9,9 | - 4,9 | - 33,1% |
b. Ammodernamento e Rinnovamento | ||||
- mezzi e materiali | 814,6 | 804,4 | - 10,2 | - 1,3% |
- infrastrutture | 31,0 | 30,0 | - 1,0 | - 3,2% |
T O T A L E 3 | 860,4 | 844,3 | - 16,1 | - 1,9% |
T O T A L E G E N E R A L E | 2.663,7 | 2.741,9 | 78,2 | 2,9% |
(*)
(**)
(***)
I dati si riferiscono al bilancio previsionale 2003 (pari a 19.375,9 milioni di €) approvato dal Parlamento.
Dal 2004 sono ricomprese nei sottosettori da "2.a." a "2.e." le spese per il CISAM e la Scuola TLC prima inserite nell'Area Interforze.
Comprende per il 2003 il finanziamento interforze per il funzionamento della M.F.O. (1,2 M€). Tale finanziamento a partire dall'e.f. 2004 è ricompreso nelle spese di esercizio della F.A. per una più funzionale chiave di lettura dell'esercizio stesso nel suo complesso.
(****) Comprende il finanziamento per il limite d'impegno finalizzato allo sviluppo di nuove tecnologie (2,6 mil. €) di cui alla legge 413/98.
AERONAUTICA
ARTICOLAZIONE DELLE SPESE
( in milioni di €)
SETTORI DI SPESA | E.F. 2003 (*) | E.F. 2004 | DIFFERENZA | |
VALORE ASSOLUTO | VALORE % | |||
1. PERSONALE | ||||
a. Personale militare | ||||
- in servizio permanente | 1.442,9 | 1.523,1 | 80,2 | 5,6% |
- di leva, cpl, richiamati | 65,7 | 71,7 | 6,0 | 9,1% |
b. Personale civile | 160,4 | 178,1 | 17,7 | 11,0% |
T O T A L E 1 | 1.669,0 | 1.772,9 | 103,9 | 6,2% |
2. ESERCIZIO (**) | ||||
a. Formazione e addestramento | 110,6 | 128,1 | 17,5 | 15,8% |
b. Manutenzione e supporto | 643,0 | 638,4 | - 4,6 | - 0,7% |
c. Infrastrutture | 46,8 | 54,5 | 7,7 | 16,5% |
d. Funzionamento Cdi/Rep. opv./Enti | 144,6 | 151,1 | 6,5 | 4,5% |
e. Provvidenze | 3,3 | 2,8 | - 0,5 | - 15,2% |
f. Esigenze interforze (***) | 1,0 | 0,0 | - 1,0 | - 100,0% |
g. Fondo consumi intermedi | 0,0 | 0,0 | 0,0 | / / |
T O T A L E 2 | 949,3 | 974,9 | 25,6 | 2,7% |
3. INVESTIMENTO | ||||
a. Ricerca e Sviluppo | 20,4 | 95,7 | 75,3 | 369,1% |
b. Ammodernamento e Rinnovamento | ||||
- mezzi e materiali (****) | 1.172,4 | 1.043,0 | - 129,4 | - 11,0% |
- infrastrutture | 64,0 | 47,0 | - 17,0 | - 26,6% |
T O T A L E 3 | 1.256,8 | 1.185,7 | - 71,1 | - 5,7% |
T O T A L E G E N E R A L E | 3.875,1 | 3.933,5 | 58,4 | 1,5% |
(*)
(**)
(***)
I dati si riferiscono al bilancio previsionale 2003 (pari a 19.375,9 milioni di €) approvato dal Parlamento.
Dal 2004 sono ricomprese nei sottosettori da "2.a." a "2.e." le spese per SPERINTER, HELIOS e la Scuola di Aerocooperazione prima inserite nell'Area Interforze.
Comprende per l'e.f. 2003 il finanziamento interforze per il mantenimento della Base aerea di COMISO (1,0 M€). Tale finanziamento a partire dall'e.f. 2004 è ricompreso nelle spese di esercizio della F.A. per una più funzionale chiave di lettura dell'esercizio stesso nel suo complesso.
(****) Comprende 51,6 M€ per il pagamento della rata 2003 dei mutui quindicennali relativi alla quota 1999 del programma EUROFIGHTER (quota annuale dei limiti d'impegno quindicennali di cui all'art. 50, comma h, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, "collegato 1999").
FUNZIONE DIFESA SITUAZIONE DEL PERSONALE MILITARE
C A T E G O R I A | Forza Bilanciata 2003 (*) | Forza Bilanciata 2004 (*) | Differenza |
UFFICIALI Servizio permanente Richiamati (**) Ferma prolungata Prima nomina Forze di completamento/Ausiliari in ferma prefissata T O T A L E | 22.879 91 1.319 994 158 | 23.828 70 1.063 545 274 | 949 - 21 - 256 - 449 116 |
25.441 | 25.780 | 339 | |
MARESCIALLI Servizio permanente Richiamati/Forze di completamento T O T A L E | 65.687 9 | 65.289 9 | - 398 0 |
65.696 | 65.298 | - 398 | |
SERGENTI Servizio permanente Volontari Richiamati T O T A L E | 9.073 0 2 | 9.701 0 0 | 628 0 - 2 |
9.075 | 9.701 | 626 | |
VOLONTARI DI TRUPPA Servizio permanente Ferma breve Richiamati T O T A L E | 28.894 37.674 0 | 29.214 41.346 0 | 320 3.672 0 |
66.568 | 70.560 | 3.992 | |
ALLIEVI ACCADEMIE E SCUOLE | 3.544 | 3.124 | - 420 |
LEVA V.F.A. (***) Leva ordinaria Forze di completamento/Richiamati T O T A L E | 39.875 1.727 | 27.483 727 | - 12.392 - 1.000 |
41.602 | 28.210 | - 13.392 | |
TOTALE GENERALE | 211.926 | 202.673 | - 9.253 |
(*)
(**)
Valore convenzionale della forza, considerato costante in ogni giorno dell'anno di riferimento, basato sulle previsioni delle presenze giornaliere del personale in servizio.
Di cui 13 Cappellani Militari
(***) Gli incorporamenti dei V.F.A. verranno effettuati conformemente a quanto previsto dalla L. 186/99.
ESERCITO
SITUAZIONE DEL PERSONALE MILITARE
C A T E G O R I A | Forza Bilanciata 2003 (*) | Forza Bilanciata 2004 (*) | Differenza |
UFFICIALI Servizio permanente Richiamati Ferma prolungata Prima nomina Forze di completamento/Ausiliari in ferma prefissata T O T A L E | 12.930 71 502 581 148 | 13.308 58 344 302 74 | 378 - 13 - 158 - 279 - 74 |
14.232 | 14.086 | - 146 | |
MARESCIALLI Servizio permanente Richiamati/Forze di completamento T O T A L E | 22.947 5 | 22.935 5 | - 12 0 |
22.952 | 22.940 | - 12 | |
SERGENTI Servizio permanente Volontari Richiamati T O T A L E | 3.130 | 3.528 | 398 |
3.130 | 3.528 | 398 | |
VOLONTARI DI TRUPPA Servizio permanente Ferma breve Richiamati T O T A L E | 23.811 29.704 | 24.409 31.046 | 598 1.342 |
53.515 | 55.455 | 1.940 | |
ALLIEVI ACCADEMIE E SCUOLE | 1.547 | 1.418 | - 129 |
LEVA V.F.A. (**) Leva ordinaria Forze di completamento/Richiamati T O T A L E | 27.837 1.727 | 21.683 727 | - 6.154 - 1.000 |
29.564 | 22.410 | - 7.154 | |
TOTALE GENERALE | 124.940 | 119.837 | - 5.103 |
(*)
(**)
Valore convenzionale della forza, considerato costante in ogni giorno dell'anno di riferimento, basato sulle previsioni delle presenze giornaliere del personale in servizio.
Gli incorporamenti dei V.F.A. verranno effettuati conformemente a quanto previsto dalla L. 186/99.
MARINA
SITUAZIONE DEL PERSONALE MILITARE
C A T E G O R I A | Forza Bilanciata 2003 (*) | Forza Bilanciata 2004 (*) | Differenza |
UFFICIALI Servizio permanente Richiamati Ferma prolungata Prima nomina Forze di completamento/Ausiliari in ferma prefissata T O T A L E | 4.150 14 400 290 | 4.150 7 410 80 190 | 0 - 7 10 - 210 190 |
4.854 | 4.837 | - 17 | |
MARESCIALLI Servizio permanente Richiamati/Forze di completamento T O T A L E | 13.640 3 | 13.600 3 | - 40 0 |
13.643 | 13.603 | - 40 | |
SERGENTI Servizio permanente Volontari Richiamati T O T A L E | 3.073 | 3.078 | 5 0 0 |
3.073 | 3.078 | 5 | |
VOLONTARI DI TRUPPA Servizio permanente Ferma breve Richiamati T O T A L E | 3.405 5.870 | 3.405 6.450 | 0 580 |
9.275 | 9.855 | 580 | |
ALLIEVI ACCADEMIE E SCUOLE | 1.166 | 1.080 | - 86 |
LEVA V.F.A. (**) Leva ordinaria Forze di completamento/Richiamati T O T A L E | 5.286 | 0.000 | - 0.000 0 |
5.286 | 3.000 | - 2.286 | |
TOTALE GENERALE | 37.297 | 35.453 | - 1.844 |
(*)
(**)
Valore convenzionale della forza, considerato costante in ogni giorno dell'anno di riferimento, basato sulle previsioni delle presenze giornaliere del personale in servizio.
Gli incorporamenti dei V.F.A. verranno effettuati conformemente a quanto previsto dalla L. 186/99.
AERONAUTICA SITUAZIONE DEL PERSONALE MILITARE
C A T E G O R I A | Forza Bilanciata 2003 (*) | Forza Bilanciata 2004 (*) | Differenza |
UFFICIALI Servizio permanente Richiamati Ferma prolungata Prima nomina Forze di completamento/Ausiliari in ferma prefissata T O T A L E | 5.799 6 417 123 10 | 6.370 5 309 163 10 | 571 - 1 - 108 40 0 |
6.355 | 6.857 | 502 | |
MARESCIALLI Servizio permanente Richiamati/Forze di completamento T O T A L E | 29.100 1 | 28.754 1 | - 346 0 |
29.101 | 28.755 | - 346 | |
SERGENTI Servizio permanente Volontari Richiamati T O T A L E | 2.870 2 | 3.095 0 | 225 0 - 2 |
2.872 | 3.095 | 223 | |
VOLONTARI DI TRUPPA Servizio permanente Ferma breve Richiamati T O T A L E | 1.678 2.100 | 1.400 3.850 | - 278 1.750 0 |
3.778 | 5.250 | 1.472 | |
ALLIEVI ACCADEMIE E SCUOLE | 831 | 626 | - 205 |
LEVA V.F.A. (**) Leva ordinaria Forze di completamento/Richiamati T O T A L E | 6.752 | 0.000 | - 0.000 0 |
6.752 | 2.800 | - 3.952 | |
TOTALE GENERALE | 49.689 | 47.383 | - 2.306 |
(*)
(**)
Valore convenzionale della forza, considerato costante in ogni giorno dell'anno di riferimento, basato sulle previsioni delle presenze giornaliere del personale in servizio.
Gli incorporamenti dei V.F.A. verranno effettuati conformemente a quanto previsto dalla L. 186/99.
FUNZIONE DIFESA SITUAZIONE DEL PERSONALE CIVILE
C A T E G O R I A | Forza Bilanciata 2003 (*) | Forza Bilanciata 2004 (*) | Differenza |
AREA INTERFORZE (**) - Personale dirigente e assimilato - Personale dei livelli T O T A L E | 218 | 224 | 6 |
6.168 | 6.338 | 170 | |
6.386 | 6.562 | 176 | |
ESERCITO (***) - Personale dirigente e assimilato - Personale dei livelli T O T A L E | 182 | 136 | - 46 |
14.753 | 14.934 | 181 | |
14.935 | 15.070 | 135 | |
XXXXXX (***) - Personale dirigente e assimilato - Personale dei livelli T O T A L E | 40 | 41 | 1 |
13.195 | 13.474 | 279 | |
13.235 | 13.515 | 280 | |
AERONAUTICA (***) - Personale dirigente e assimilato - Personale dei livelli T O T A L E | 16 | 16 | 0 |
5.474 | 5.582 | 108 | |
5.490 | 5.598 | 108 | |
- Personale dirigente e assimilato (****) | 456 | 417 | - 39 |
- Personale dei livelli | 39.590 | 40.328 | 738 |
TOTALE GENERALE (*****) | 40.046 | 40.745 | 699 |
(*)
(**)
(***)
(****)
Valore convenzionale della forza, considerato costante in ogni giorno dell'anno di riferimento, basato sulle previsioni delle presenze giornaliere del personale in servizio.
Compresa Agenzia Industrie Difesa. Compresa area tecnico-amministrativa.
Di cui 92 insegnanti, 103 magistrati nel 2003 e 102 insegnanti e 103 magistrati nel 2004.
(*****) Non comprensivo di n. 299 dipendenti civili inseriti nell'area Carabinieri.
SETTORE ESERCIZIO ARTICOLAZIONE DELLE SPESE PER IL 2004
ALLEGATO C
(in milioni di €)
E N T I PROGRAMMI | Area Interforze | Esercito | Marina | Aeronautica | Totale F.A. |
FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO | 33,1 | 120,0 | 62,2 | 128,1 | 343,4 |
MANUTENZIONE E SUPPORTO (*) | 79,7 | 484,1 | 273,9 | 638,4 | 1.476,1 |
INFRASTRUTTURE | 150,0 | 130,0 | 35,7 | 54,5 | 370,2 |
FUNZIONAMENTO Comandi/Enti/Unità | 370,3 | 280,3 | 117,8 | 151,1 | 919,5 |
PROVVIDENZE | 2,8 | 14,0 | 3,1 | 2,8 | 22,7 |
ESIGENZE INTERFORZE | 88,3 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 88,3 |
FONDO CONSUMI INTERMEDI | 188,8 | 0,0 | 0,0 | 0,0 | 188,8 |
TOTALE GENERALE | 913,0 | 1.028,4 | 492,7 | 974,9 | 3.409,0 |
(*) Di cui oltre il 70% riguarda spese finalizzate all'attività addestrativa.
PROVVIDENZE 0,7%
ESIGENZE INTERFORZE 2,6%
FONDO CONSUMI INTERMEDI
5,5%
FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO 10,1%
FUNZIONAMENTO 27,0%
INFRASTRUTTURE 10,8%
MANUTENZIONE E SUPPORTO
43,3%
II - 1.C/1
SETTORE INVESTIMENTO
PROGRAMMI DI PREVISTO FINANZIAMENTO NEL 2004
RIEPILOGO STANZIAMENTI PER TIPOLOGIA DI PROGRAMMA
PROGRAMMA | MILIONI DI EURO | |
1 | SISTEMI SATELLITARI | 47,2 |
2 | MEZZI TERRESTRI | 165,9 |
3 | MEZZI NAVALI | 499,8 |
4 | MEZZI AEREI | 1.445,1 |
5 | SISTEMI MISSILISTICI | 317,8 |
6 | SISTEMI D'ARMA E MATERIALI D'ARMAMENTO | 111,0 |
7 | SISTEMI C4I | 216,1 |
8 | RICERCA SCIENTIFICA | 117,6 |
9 | INFRASTRUTTURE | 207,3 |
10 | AMMODERNAMENTI MINORI, SUPPORTI OPERATIVI/ADDESTRATIVI, LOGISTICA | 72,7 |
TOTALE | 3.200,5 |
SETTORE INVESTIMENTO
PROGRAMMI DI PREVISTO FINANZIAMENTO NEL 2004
SISTEMI SATELLITARI
Cap. opv. | PROGRAMMA | Milioni di euro |
A | 1 . Sistema satellitare di telerilevamento HELIOS - 1 | 6,2 |
A | 2 . Sistema satellitare di telerilevamento COSMO - SKYMED (post HELIOS - 1) | 41,0 |
TOTALE | 47,2 |
- NOTE -
1. HELIOS - 1
Programma già operativo, sviluppato in collaborazione con FRANCIA e SPAGNA, relativo alla realizzazione di un sistema di osservazione strategica militare in grado di riprendere immagini della superficie terrestre. Il sistema è costituito da una componente spaziale (satelliti) e da una componente terrestre (centro di mantenimento in orbita, centri di ricezione immagini, ecc.). La quota di partecipazione nazionale è pari al 14,1%. Oneri globali per l'attività dei centri a terra pari a circa 220 M€, completamento previsto: 2007.
2. COSMO - SKYMED
Programma bilaterale FRANCIA-ITALIA relativo al conseguimento di una capacità di osservazione della terra, per usi militari e civili, tramite una componente ottica (sistema francese PLEIADES) ed una componente radar (sistema italiano COSMO-SKYMED). Al programma, già avviato sotto la responsabilità della Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e di quella francese (CNES), la Difesa partecipa a partire dalla fase di sviluppo e produzione dei satelliti e del segmento a terra. Oneri globali pari a circa 155 M€, completamento previsto: 2006.
SETTORE INVESTIMENTO
PROGRAMMI DI PREVISTO FINANZIAMENTO NEL 2004
MEZZI TERRESTRI
Cap. opv. | PROGRAMMA | Milioni di euro |
D | 1 . Veicoli Blindati Leggeri 4x4 e 6x6 "PUMA" | 28,9 |
D | 2 . Veicoli Corazzati da Combattimento "DARDO" COMBAT - 1^ fase | 36,7 |
D | 3 . Veicoli Cingolati Leggeri BV 206 e 206 S | 12,4 |
- NOTE -
1. Veicoli Blindati Leggeri 4x4 e 6x6 "PUMA"
Programma avviato nel 1999, relativo all'acquisizione di n. 560 VBL su ruote (n. 180 4X4 e n. 380 6x6) destinato a soddisfare le esigenze operative delle unità alpine, paracadutiste e di cavalleria. Oneri globali pari a circa 305 M€, completamento previsto: 2005.
2. Veicoli Corazzati da Combattimento "DARDO COMBAT" - 1^ fase
Programma, avviato nel 1998, relativo all'acquisizione di n. 200 VCC cingolati nella versione "COMBAT" destinati a soddisfare le esigenze delle forze pesanti. Questa 1^ fase fa parte di un programma complessivo per l'acquisizione di n. 500 VCC nella versione "COMBAT" e di n. 160 VCC nella versione "COMBAT SUPPORT". Oneri globali relativamente alla sola 1^ fase sono pari a circa 550 M€, completamento previsto: 2004.
3. Veicoli Cingolati Leggeri ad alta mobilità BV 206 e 206 S
Programma relativo all'acquisizione di n. 201 Veicoli Cingolati Leggeri ad Alta Mobilità per le truppe di fanteria leggera destinati ad equipaggiare le Initial Entry Forces (IEF). Oneri globali pari a circa 103 M€, completamento previsto: 2010.
SETTORE INVESTIMENTO
PROGRAMMI DI PREVISTO FINANZIAMENTO NEL 2004
segue MEZZI TERRESTRI
Cap. opv. | PROGRAMMA | Milioni di euro |
D D | 4 . Veicoli tattici e tattico-logistici 5 . Mezzi e materiali del genio | 59,3 28,6 |
TOTALE | 165,9 |
- NOTE -
4. Veicoli tattici e tattico-logistici
Programma relativo all'approvvigionamento di 6.000 veicoli tattici ruotati, nella cui categoria rientrano i Veicoli Multiruolo VM-90 ed i nuovi Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo, di circa 6.000 veicoli tattico- logistici e logistici di nuova generazione, destinati a soddisfare le esigenze di supporto tattico-logistico e multimodale dell'Esercito, di n. 193 veicoli tattico-logistici per le esigenze della Marina e per soddisfare le esigenze dell'Aeronautica. Oneri globali pari a circa 1.900 M€, completamento previsto: 2018.
5. Mezzi e materiali del genio
Programma relativo all'acquisizione di mezzi (autocarri, autoribaltabili, autogru), materiali (per sminamento, da ponte, ecc.) e attrezzature varie del genio. Oneri globali pari a circa 1.770 M€, completamento previsto: 2015.
SETTORE INVESTIMENTO
PROGRAMMI DI PREVISTO FINANZIAMENTO NEL 2004
MEZZI NAVALI
Cap. opv. | PROGRAMMA | Milioni di euro |
D | 1 . Nuova portaerei - Nave Xxxxxx XXXXX | 185,9 |
D | 2 . Fregate antiaeree classe "ORIZZONTE" | 155,3 |
D | 3 . Fregate di nuova generazione | 8,0 |
- NOTE -
1. Nuova portaerei - Nave Xxxxxx XXXXX
Programma relativo all'acquisizione di una seconda portaerei, dotata di elevate capacità di comando, controllo, comunicazioni e flessibilità di configurazione d'impiego dei mezzi aerei imbarcati (velivoli STOVL ed elicotteri). L'unità è idonea ad essere altresì sede di comando complesso per operazioni interforze ed internazionali, caratterizzata da elevata flessibilità al fine di poter essere impiegata in un ampio spettro di operazioni, comprensive anche di quelle anfibie per le quali possiede capacità di trasporto di un'aliquota di mezzi e truppa. Oneri globali pari a circa 1.390 M€; l'ingresso in servizio dell'unità è previsto per il 2008.
2. Fregate antiaeree classe "ORIZZONTE"
Programma, in cooperazione con la FRANCIA, relativo allo sviluppo ed alla costruzione di due (su un totale di 4) unità d'altura antiaeree classe "ORIZZONTE". Le nuove unità saranno caratterizzate da elevata interoperabilità ed integrabilità con le Forze Alleate e svolgeranno compiti di difesa tridimensionale delle forze navali. Oneri globali pari a circa 1.500 M€; completamento previsto: 2009.
3. Fregate di nuova generazione
Programma, in cooperazione con la FRANCIA ed avviato nel 2002, relativo all'acquisizione di n. 10 Fregate di nuova generazione in sostituzione delle Fregate cl. "LUPO "e "MAESTRALE". Oneri globali pari a circa 5.680 M€; completamento previsto: 2018.