DOCUMENTO DI INTENTI VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DELLA VAL DI CECINA
DOCUMENTO D’INTENTI
VERSO IL
CONTRATTO DI FIUME DELLA VAL DI CECINA
Gennaio 2020
DOCUMENTO DI INTENTI VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DELLA VAL DI CECINA
- Premessa -
Il presente Documento d’intenti ha l’obiettivo di dare avvio al “Comitato Promotore Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina” funzionale all’attivazione di un processo partecipativo che conduca alla sottoscrizione di un Contratto di Fiume coerente con i requisiti qualitativi di base dettati dal documento sottoscritto dal Ministero Ambiente di concerto con ISPRA e con il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, e le modalità operative definite successivamente.
Il presente Documento di Intenti e il Comitato Promotore che viene avviato, costituiscono l’ampliamento territoriale ai comuni di Guardistallo, Montecatini Val di Cecina, Pomarance e Volterra del “Protocollo di Intesa per la condivisione di finalità e intenti comuni e per la promozione di azioni sperimentali in vista della sottoscrizione del Contratto di Fiume” (sottoscritto il 19 Febbraio 2019 e limitato alla tratta Foce-Steccaia), e l’ampliamento a nuovi soggetti del Comitato Promotore già costituito con il suddetto Protocollo di Intesa.
Nel mese di Luglio 2019 il Comune di Volterra come capofila in partnership con altri soggetti pubblici e privati tra i quali il Comune di Cecina, il Comune di Riparbella, il Comune Montescudaio, il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa e ASA Spa - già sottoscrittori del suddetto Protocollo di Intesa e presenti nel Comitato Promotore del Contratto di Fiume Cecina – ha partecipato al bando regionale sui contratti di fiume per il triennio 2019- 2021, presentando il progetto “Verso il contratto di fiume della Val di Cecina”. Con Decreto Dirigenziale n. 16154 del 26/09/2019 è risultato tra i vincitori e, durante la riunione del 19 Novembre 2019, i partner di progetto hanno condiviso di procedere all’adesione al Protocollo di Intesa facendo richiesta al Comune di Cecina capofila, indicando altri stakeholder potenzialmente interessati ad essere promotori del Contratto di Fiume della Val di Cecina.
Nel mese di Dicembre 2019 si è quindi proceduto con l’aggiornamento del “Protocollo di Intesa per la condivisione di finalità e intenti comuni e per la promozione di azioni sperimentali in vista della sottoscrizione del Contratto di Fiume” e del suo allegato accorpandoli in un unico documento rinominato “Documento di Intenti Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina”. Il presente Documento di Intenti – prima della sua sottoscrizione – è stato condiviso con i precedenti sottoscrittori del Protocollo di Intesa e con i partner del progetto finanziato dalla Regione Toscana.
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CONSIDERATO CHE
I Contratti di Fiume:
▪ non costituiscono un nuovo livello di pianificazione o programmazione ma possono contribuire a perseguimento degli obiettivi delle normative in materia ambientale, con particolare riferimento alle direttive 2000/60/CE (direttiva quado sulle acque), 2007/60 (direttiva alluvioni) e 92/43/CE (direttiva Habitat), nonché delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici;
▪ sono coerenti con le previsioni di piani e programmi già esistenti nel bacino idrografico di rifermento e possono contribuire al miglioramento dei contenuti dei detti strumenti di pianificazione sovraordinata; nello specifico le azioni e le strategie dei Contratti di Fiume devono essere coerenti con gli obiettivi e le
previsioni del Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico (PAI) e con il Piano di Gestione del Rischio Alluvione (PGRA), nonché con il Piano di Tutela della Acque (PTA) e il Piano di Gestione delle Acque (PdG);
▪ intendono mettere insieme i diversi attori portatori di interessi del territorio – Regione, Autorità di Bacino Distrettuale Appenino Settentrionale, Comuni, Unioni dei Comuni, abitanti, imprese, associazioni - in un accordo di riqualificazione e valorizzazione del bacino idrografico, richiamando le istituzioni ed i privati ad una visione non settoriale ma integrata, di fiume come “ambiente di vita” (Convenzione europea del Paesaggio -2000) dunque come un bene comune da gestire in forma collettiva;
▪ vengono attivati attraverso un processo, concertativo e partecipato, di collaborazione tra istituzioni, imprese, associazioni e cittadini, basato sul principio di sussidiarietà, richiamando i soggetti pubblici e privati ad una visione non settoriale ma integrata, percependo il fiume come bene comune da gestire in forme collettive, per mitigare criticità specifiche;
▪ tracciano percorsi e processi anche di tipo educativo per restituire i corsi d’acqua al territorio e il territorio ai corsi d’acqua, impegnando le istituzioni e le popolazioni rivierasche a riguadagnare un rapporto più autentico con il fiume;
▪ chiamano i soggetti coinvolti a elaborare una visione condivida facendo emergere i conflitti e gli interessi ma anche le vocazioni territoriali e le capacità di dialogo, stimolando la progettualità dal basso;
▪ richiedono trasparenza nel processo decisionale e necessitano di corresponsabilità dei sottoscrittori del contratto.
CONSIDERATO CHE
▪ La Legge 28 Dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materiale ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali (GU n. 13 del 18/01/2016, entrato in vigore il 02/02/2016) introduce i Contratti di Fiume nel D. Lgs n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” aggiungendo il seguente articolo: “Art. 86-bis (Contratti di Fiume). I contratti di fiume concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree".
▪ Il Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA) del Distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale all’art. 21 codifica i Contratti di Fiume stabilendo che quest’ultimo “concorre alla definizione e all’attuazione del PGRA e del PGA a livello di bacino e sotto-bacino idrografico, quale strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale delle aree interessate. Per le finalità di cui al comma 1, l’Autorità di bacino, le Regioni, i Comuni territorialmente interessati e le altre autorità competenti promuovono, attraverso il massimo coinvolgimento degli stakeholder, la sottoscrizione del contratto di fiume al fine di:
a) favorire la realizzazione integrata delle misure di protezione previste dal PGRA e delle misure di PGA nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, e della direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni;
b) coordinare le azioni di manutenzione delle sponde e dei corsi d’acqua naturali non solo in funzione delle condizioni di rischio ma anche dell’esistenza delle strutture eco-sistemiche e la conservazione della biodiversità;
c) promuovere la partecipazione attiva del pubblico e la diffusione delle informazioni ambientali connesse alle tematiche di percezione e di gestione del rischio, di tutela delle acque e degli ecosistemi acquatici;
d) coinvolgere i vari enti competenti e gli stakeholder in una gestione partecipata, su base volontaristica, delle problematiche inerenti al rischio idraulico e idrogeologico e la tutela dei corsi d’acqua”.
▪ La Regione Toscana con Deliberazione del Consiglio Regionale della Toscana 27/03/2015, n. 37 approva l’atto di integrazione del PIT con valenza di piano paesaggistico che all’art 16 specifica “gli enti territoriali e i soggetti pubblici […] provvedono a definire strategie, misure e regole e discipline volte a: […] 4. valorizzare gli strumenti di partecipazione delle comunità locali, quali i contratti di fiume, finalizzati a promuovere politiche di gestione delle risorse paesaggistiche, ecosistemiche e naturali dei contesti fluviali volti al superamento del degrado eco-paesaggistico e alla riqualificazione dei contesti fluviali”.
▪ La Regione Toscana con Delibera della Giunta Regionale 18/11/2014, n. 1026 ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume ritenendo che “la gestione del territorio e la protezione del sistema fluviale rappresentino un bene comune primario, la cui cura riguarda tutti coloro che vivono e operano in questo ambito, agricoltori, cittadini, imprese, operatori turistici e associazioni rivierasche” e riconoscendo “il contratto di fiume, strumento volontario di programmazione negoziata e partecipata, quale strumento innovativo per la riqualificazione e la valorizzazione del bene fluviale, da esplicarsi attraverso il coinvolgimento attivo, propositivo e cooperativo di tutti gli attori sociali, così da stimolare una progettualità territoriale dal basso, promuovere soluzioni collettive, prevenire l’insorgere di conflitti, contribuendo altresì al consolidamento di un sistema di governance a livello di bacino o sottobacino idrografico, ove le azioni per la mitigazione del rischio e per la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche si integrano con la tutela e valorizzazione ecologica, fruitiva e paesaggistica del sistema fluviale”.
▪ La Regione Toscana ha finanziato lo strumento dei Contratti di Fiume con due bandi rivolti alle Amministrazioni comunali per la promozione dei Contratti di Fiume in Toscana: il primo con DGR n. 770 del 17/07/2017 per il triennio 2017/2019, e il secondo con DGR n. 353/2019 per il triennio 2019/2021.
CONSIDERATO IN PARTICOLARE CHE
nel Piano di Gestione delle acque (PdG) del Distretto dell’Appennino Settentrionale il tratto del Fiume Cecina interessato dal presente Protocollo è identificato dai codici:
IT09CI_R000TC090FI3 – “Fiume Cecina valle” (dalla confluenza con la Sterza sino alla foce: 21,11 km di lunghezza e 905 kmq di bacino sotteso), ai sensi della direttiva 2000/60/CE è classificato come corpo idrico “fortemente modificato” con stato ecologico sufficiente e chimico buono (come risulta da Del. RT 1188 del 9.12.2015); l’obiettivo ambientale risulta essere il raggiungimento dello stato buono per lo stato ecologico nel 2021 (art. 4.4.) e il mantenimento di quello chimico;
IT09CI_R000TC090FI2 – “Fiume Cecina Medio” (va dalla confluenza col Possera a quella con la Sterza: 26,78 km di lunghezza e 564,47 kmq di bacino sotteso), ai sensi della direttiva 2000/60/CE è classificato con stato ecologico buono e chimico buono (come risulta da Del. RT 1188 del 9.12.2015); l’obiettivo ambientale risulta essere il mantenimento dello stato buono nel 2021 per lo stato ecologico e quello chimico;
nelle mappe del PGRA del Distretto dell’Appennino Settentrionale le aree limitrofe al Fiume Cecina nei tratti
di studio sono classificate a vario grado di pericolosità da alluvione da alta (P3) a bassa (P1);
nel recente passato, sul corso d’acqua in oggetto si sono verificati eventi meteorologici particolarmente intensi, come quello del 31 gennaio 2014 e, recentemente, del 18 novembre 2019, che hanno creato ingenti danni a persone e cose.
RICONOSCIUTO CHE
l’individuazione di strategie integrate e una programmazione condivisa da realizzarsi attraverso azioni puntuali, sono condizione necessaria per accedere alle opportunità date dai fondi di finanziamento europei all’interno del ciclo di programmazione 2014/2020 e di quello successivo 2021/2027, fondi FESR, FSE e del PSR;
nel raggiungimento degli obiettivi delle Direttive Europee per qualità dei corpi idrici 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque) e di prevenzione e riduzione del rischio di alluvioni 2007/60/CE (Direttiva Alluvioni), uno degli elementi di maggior innovazione consiste nell’aver introdotto ed aver dato un significato concreto agli aspetti della partecipazione del pubblico fissando obiettivi e norme di qualità ambientale fondati su una base comune condivisa nelle comunità locali;
la manutenzione e la cura del territorio rappresentano un presidio territoriale che deve essere svolto di concerto con le Comunità locali (cittadini, associazioni, imprese), direttamente responsabili di una parte della tutela delle aree naturali più pregiate e al tempo stesso garanti di un’azione continuativa di controllo e monitoraggio;
Tutto quanto visto e considerato,
I FIRMATARI ADERISCONO AL COMITATO PROMOTORE E CONCORDANO QUANTO SEGUE:
Ambito territoriale
Fiume Cecina dalla confluenza con il torrente Pavone alla foce, negli ambiti territoriali dei comuni di Cecina, Riparbella, Montescudaio, Guardistallo, Montecatini Val di Cecina, Pomarance e Volterra.
Le criticità specifiche
▪ Degrado di aree limitrofe al corso d’acqua con caratteristiche ambientali di pregio.
▪ Territorio soggetto, anche in tempi recenti, a eventi alluvionali di particolare intensità.
▪ Presenza di accumuli localizzati di vegetazione e sedimenti.
▪ Ingenti prelievi sia dal fiume Cecina che dalla falda, con possibilità di conflitti tra uso potabile e industriale.
▪ Problematiche legate alla qualità dell’acqua con particolare riferimento agli scarichi.
▪ Fruibilità del fiume e delle aree limitrofe da parte di soggetti portatori di interessi e sensibilità diversi e talvolta contrapposti.
Motivazioni
1. Valorizzazione e miglioramento delle caratteristiche ambientali del fiume e del territorio circostante.
2. Riduzione e prevenzione del rischio alluvioni coerentemente a quanto previsto dal PGRA e con specifico riferimento a:
a. rafforzamento della capacità di risposta del territorio attraverso la “costruzione” della consapevolezza da parte delle istituzioni e delle comunità;
b. miglioramento dell’efficacia della comunicazione del rischio fra istituzioni e comunità, in fase previsionale e in corso d’evento, anche individuando azioni e strumenti comuni per la predisposizione di piani di comunicazione del rischio alluvioni alle comunità,
3. Conoscenza, potenziamento e disseminazione di buone pratiche di manutenzione collaborativa con gli enti preposti alla gestione del fiume Cecina.
4. Miglioramento dello stato quali-quantitativo del corpo idrico superficiale e sotterraneo coerentemente agli obiettivi del Piano di Gestione delle Acque del Distretto.
5. Miglioramento della fruizione turistico-ambientale del Fiume Cecina e degli ambienti connessi (laghetti, rive, ecc…) amplificandone la vocazione di raccordo tra la Costa e la Collina degli Etruschi.
Obiettivi generali
• Tutela del paesaggio e dell’ecosistema fluviale.
• Valorizzazione dei laghi di cava esistenti al fine di creare le condizioni favorevoli all’istituzione di un’area protetta per uccelli migratori riconosciuta a livello regionale.
• Miglioramento dell’efficacia delle misure di prevenzione del rischio di alluvione, con particolare riferimento a quel che riguarda i tratti ad elevato rischio di esondazione.
• Individuazione, insieme agli amministratori locali, degli strumenti necessari alla comprensione del rischio di alluvione sul proprio territorio e supporto alla loro diffusione alle comunità sia in fase previsionale che in corso di evento.
• Miglioramento dell’efficacia della comunicazione alla cittadinanza dei contenuti dei Piani di Protezione Civile per lo sviluppo della consapevolezza del rischio.
• Coinvolgimento delle scuole al fine di costruire dal basso la consapevolezza della comunità sia ai rischi legati a eventi meteorici intensi, sia alle specifiche caratteristiche ambientali di pregio del corso d’acqua.
• Individuazione di buone pratiche di manutenzione delle sponde e dell’alveo secondo criteri e indirizzi condivisi da tutte le autorità competenti, anche ai fini di una partecipazione dei portatori di interesse nelle attività a ciò dedicate.
• Miglioramento della gestione della risorsa idrica (acque superficiali e di falda).
• Gestione di accumuli e sedimenti da effettuarsi sempre in ottica di bacino, e sulla base di un piano di gestione vegetazione e sedimenti da effettuarsi almeno a scala di intera asta fluviale.
• Realizzazione di attrezzature e infrastrutture che favoriscano la fruizione turistica e la diffusione della cultura dell’acqua (totem informativo, piste ciclabili, chiosco per l’accoglienza, battello, ripristino di percorsi esistenti lungo il fiume e nelle adiacenze, creazione di specifici punti di osservazione lungo il fiume, …).
• Recupero e riqualificazione di aree in stato di abbandono al fine di creare adeguati spazi per la socialità e l’aggregazione.
• Valorizzazione di edifici legati all’archeologia industriale.
Struttura organizzativa
Il processo “Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina” sarà supportato da:
1. un Soggetto Coordinatore responsabile del coordinamento complessivo del processo di attivazione del Contratto di Fiume; opera con il supporto operativo della Segreteria tecnica e della propria struttura tecnico-amministrativa. Il Coordinatore del Documento di Intenti Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina è il Comune di Cecina.
2. un Comitato Promotore del processo di attivazione del Contratto di Fiume; ha partecipato alla redazione dei contenuti del Documento e si impegna nella sua promozione; collabora con la Segreteria tecnica per la redazione dell’Analisi conoscitiva preliminare; i suoi componenti confluiscono nell’Assembla di bacino al fine di costruire con modalità partecipative ed inclusive i contenuti dei documenti del Contratto di Fiume. Il Comitato Promotore del Documento di Intenti Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina è composto dai legali rappresentanti dei primi soggetti firmatari del Documento;
3. una Cabina di Regia, organo politico-decisionale avente funzione di indirizzo e controllo, rivolto alle Amministrazioni pubbliche essenziali e competenti per l’attuazione del Contratto di Fiume nel territorio interessato; si impegna a indirizzare, istruire e validare il lavoro dell’Assemblea e altresì di supervisionare il processo decisionale in riferimento alle vigenti disposizioni normative. La Cabina di Regia del Documento di Intenti Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina è composta dai legali rappresentanti degli enti pubblici sottoscrittori o loro delegati;
4. una Assemblea di bacino organo della partecipazione pubblica, composta da tutti i soggetti pubblici e privati che hanno risposto alla manifestazione di interesse (enti pubblici, cittadini, residenti, aziende, associazioni no-profit, parti sociali, associazioni di categoria, ordini professionali, ecc…); ha il compito di contribuire alla costruzione della conoscenza, alla individuazione delle problematiche, alla definizione delle possibili soluzioni e alla approvazione delle scelte del Contratto di Fiume; è la sede del più ampio coinvolgimento delle comunità afferenti ai territori del bacino di riferimento del Contratto di Fiume, in cui prende forma la Democrazia Partecipativa intesa come principio cardine di discussione pubblica, aperta, funzionale all’assunzione di decisioni partecipate; può riunirsi in seduta plenaria o in forma di tavoli tematici e/o territoriali a seconda delle specifiche esigenze del processo, nonché svolgere attività sul campo. L’Assemblea di bacino del Documento di Intenti è inizialmente composta dai soggetti che hanno costituito il Comitato Promotore e da tutti quei soggetti pubblici o privati che abbiano risposto ad una Avviso pubblico per manifestare il proprio interesse a partecipare al processo partecipativo “Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina”; successivamente la stessa Assemblea definirà le modalità di adesione da parte di nuovi soggetti, e la eventuale costituzione di un proprio organo rappresentativo.
5. una Segreteria tecnica con funzioni operative a supporto del Coordinatore, del Comitato Promotore, della Cabina di Regia, dell’Assemblea di bacino e di ogni altro momento partecipativo previsto dal Contratto; ha il compito di svolgere tutti i passaggi tecnici per la costruzione dell’analisi conoscitiva tra cui a raccolta di dati e informazioni, la ricognizione dei piani e dei progetti, l’adozione di strumenti diagnostici, l’elaborazione tecnica di analisi e valutazioni; ha il compito della redazione dei documenti del Contratto di Fiume sulla base delle decisioni condivise dall’Assemblea di bacino e validate dalla Cabina di Regia, e di definire le modalità valutative e decisionali delle azioni del Contratto. Svolge il ruolo di segreteria tecnica di progetto gestendo le tempistiche e l’organizzazione generale del processo, oltre alla gestione delle attività di comunicazione e alla gestione e facilitazione della partecipazione nell’Assemblea. La Segreteria tecnica del Documento di Intenti è coordinata dal
soggetto sottoscrittore Comunità Interattive – Officina per la partecipazione in collaborazione in collaborazione con il soggetto sottoscrittore Centro Italiano Riqualificazione Fluviale e il settore tecnico-amministrativo identificato dal Coordinatore.
Metodologia operativa
1) Approvazione del capofila come Soggetto Coordinatore, attraverso la ratifica del presente Documento di Intenti da parte dei rappresentanti istituzionali o del legale rappresentante di ogni soggetto firmatario (Ente pubblico, soggetto privato, associazione);
2) costituzione del Comitato Promotore attraverso la ratifica del presente Documento di intenti;
3) costituzione della Cabina di Regia attraverso la ratifica del presente Documento di Intenti;
4) costituzione di una Segreteria tecnica attraverso la ratifica del presente Documento di Intenti;
5) costruzione e condivisione di una Analisi conoscitiva preliminare del corso d’acqua oggetto del Contratto, che costituisca per tutti i soggetti sottoscrittori il nuovo scenario di riferimento dal punto di vista ambientale, di difesa del suolo e tutela delle acque, urbanistico, sociale, ricreativo, economico, storico, culturale e paesaggistico oltreché il riferimento unico sul piano dell’assetto delle competenze per ogni azione di gestione, di fruizione, di manutenzione e di riqualificazione delle sponde del Fiume Cecina. Punto di partenza è la messa a disposizione di studi specifici in possesso dei diversi soggetti (Comuni, Autorità di Bacino distrettuale, Consorzio di bonifica Toscana Costa, Regione Toscana, Cirf, ecc.), la condivisione delle conoscenze e delle criticità locali con altri soggetti attraverso seminari, incontri, ecc…;
6) realizzazione di un percorso partecipativo “Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina” attraverso una Assemblea di Bacino inizialmente costituita con un Avviso pubblico e una campagna informativa; il percorso partecipativo sarà strutturato in incontri di co-progettazione strategica con la Assemblea di bacino, facilitati in piccoli gruppi eventualmente divisi per tematiche, ed in attività di approfondimento e formazione su specifiche tematiche che lo richiedano;
7) definizione di una Analisi conoscitiva definitiva che includa i contributi emersi dall’Assemblea di bacino, in merito alle criticità e punti di forza del corso d’acqua e agli elementi determinanti tali criticità;
8) definizione di un Documento Strategico con orizzonte temporale di medio termine che includa lo Scenario Strategico emerso dal percorso partecipativo e cui tendere per un miglioramento dello Scenario attuale, gli obiettivi e le azioni funzionali al suo raggiungimento; Scenario Strategico, obiettivi e azioni dovranno essere coerenti con gli strumenti di pianificazione e programmazione esistenti, o richiedere una loro integrazione o riorientamento;
9) redazione di un primo Programma d’Azione da attivare sin da subito in via sperimentale in alcune aree, con la definizione dei soggetti responsabili delle varie azioni e dei tempi di realizzazione delle stesse, con la partecipazione di tutti i sottoscrittori in base alle proprie competenze. Saranno elaborate diverse proposte d’intervento che potranno essere illustrate e discusse in incontri programmati con i diversi soggetti, al fine di concertare le azioni da sviluppare sulla base delle criticità e degli obiettivi emersi nel corso dei momenti di condivisione del percorso; particolarmente utile sarà lo studio del Consorzio di Bonifica “Buone Pratiche di manutenzione e gestione dei corsi d’acqua” in corso di elaborazione.
10) previsione di attività di comunicazione e inclusione per l’Assemblea di Bacino quale organo di partecipazione pubblica anche in fase di attuazione del Contratto di Fiume.
11) previsione di Modalità di monitoraggio periodico della attuazione del primo Programma d’Azione;
12) Stesura di un accordo di tipo negoziale (Contratto di Fiume) contente le modalità di governance per garantire una efficiente ed efficace attuazione del primo Programma di azione di cui al punto precedente.
Impegni dei sottoscrittori
▪ Il sottoscrittore capofila si impegna a coordinare il processo “Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina”.
▪ I sottoscrittori si impegnano sin da subito a designare un proprio referente politico e un referente tecnico; tramite i propri referenti – che nel caso di soggetti privati potrà essere unico – si impegnano a fornire tutte le informazioni utili e a coordinare per il proprio ente di riferimento le azioni da intraprendere attribuite allo stesso. I Comuni sottoscrittori si impegnano a designare un referente politico e/o un referente tecnico per ogni Assessorato la cui competenza ricada negli obiettivi generali del Documento di Intenti.
▪ I sottoscrittori si impegnano a dare il proprio contributo attivo a quanto previsto nella “metodologia operativa” del Documento di Intenti, quali promotori del processo “Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina”, sensibilizzando e coinvolgendo soggetti e altri portatori di interesse del territorio, dando adeguata informazione e diffusione al processo avviato.
▪ I sottoscrittori, tramite il proprio referente, si impegnano a partecipare ai lavori del Comitato Promotore e, successivamente alla attivazione del percorso partecipativo, ai lavori dell’Assemblea di bacino, fornendo tutte le informazioni utili e coordinando per il proprio ente di riferimento le informazioni e azioni attribuite allo stesso.
▪ I sottoscrittori si impegnano a fornire - attraverso il proprio referente tecnico ed i propri uffici - l’accesso alle informazioni utili, a materiali, cartografie, contatti nonché la documentazione necessaria per la predisposizione dell’Analisi conoscitiva preliminare, e delle schede di dettaglio delle azioni del primo Programma d’Azione del Contratto di Fiume. Si impegnano altresì ad informare gli altri sottoscrittori su ogni comunicazione ricevuta da parti terze, che sia rilevante per la elaborazione del Contratto di Fiume.
▪ I sottoscrittori, nella persona del proprio referente, si impegnano a rispettare gli approcci dell’ascolto attivo, dell’interazione dialogica, della ricerca di visioni condivise, richieste negli incontri del Comitato Promotore, della Cabina di Regia e dell’Assemblea di bacino, riconoscendo alla Segreteria tecnica la funzione di facilitazione, di stesura di report e documenti che riportino i diversi punti di vista emersi dagli incontri.
Estensione del Protocollo ad altri soggetti
Altri soggetti pubblici o privati interessati a partecipare al processo “Verso il Contratto di Fiume della Val di Cecina” che intendano aderire al presente Documento di Intenti, potranno sottoscriverlo in momenti successivi. Qualunque altra amministrazione pubblica o associazione che si riconosca nelle finalità del Documento e intenda aderire al medesimo, potrà sottoscriverlo anche in momenti successivi, condividendo medio tempore gli intenti e le finalità comuni, in vista della definizione delle azioni da inserire nel Contratto di fiume, e avanzando la richiesta di adesione al Comune di Cecina. In tal caso la sottoscrizione successiva integra automaticamente il protocollo originario. I nuovi soggetti pubblici sottoscrittori entrano nella Cabina di Regia del Documento di Intenti; tutti gli altri soggetti entrano nell’Assemblea di bacino.
Durata
Il presente Documento di Intenti ha durata fino alla sottoscrizione del Contratto di Fiume.
Disciplinari condizionati
Nello svolgimento delle azioni di cui al presente Documento di Intenti potranno risultare necessarie autorizzazioni, concessioni e altri atti amministrativi che i soggetti sottoscrittori, in base alle proprie competenze, si impegnano a istruire e formalizzare in termini coerenti con la sperimentazione oggetto del Documento medesimo.
Luogo e Data Sottoscrivono il Documento di Intenti e costituiscono il Comitato Promotore:
Comune di Cecina Comune di Riparbella Comune di Montescudaio Comune di Volterra Comune di Pomarance Comune di Guardistallo
Comune di Montecatini Val di Cecina
Autorità di bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa
Regione Toscana
Unione Colli Marittimi Pisani
Arpat – Ambito territoriale Area Vasta Costa Anci Toscana
ASA Servizi Ambientali spa Solvay
REA spa
Circolo Nautico Foce Cecina
Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Cecina LI Confederazione Nazionale Artigianato Livorno - sede di Cecina Confesercenti Toscana Nord
Consorzio Polo Tecnologico della Magona Coldiretti provincia di Pisa e Livorno
CIA provincia di Pisa
CIA provincia di Livorno Confagricoltura provincia di Pisa Confagricoltura provincia di Livorno Legambiente Costa Etrusca Distretto Rurale della Val di Cecina Unione Colli Marittimi Pisani Unione Comuni alta Val di Cecina
Sottoscrivono il Documento d’Intenti e costituiscono la Segreteria tecnica
Centro Italiano Riqualificazione Fluviale
Comunità Interattive – Officina per la Partecipazione