CONTRATTO DI FIUME DEL BACINO DEL TORRENTE PELLICE
CONTRATTO DI FIUME DEL BACINO DEL TORRENTE PELLICE
TAVOLO
DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA
BOBBIO PELLICE – 17/04/2014
CONTRATTO DI FIUME DEL BACINO DEL TORRENTE PELLICE
TAVOLO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA
17 APRILE 2014
SESSIONE PLENARIA
Il giorno 17 aprile 2014, presso il Centro Conferenze «Forterocca» di Bobbio Pellice, si è tenuto il primo Tavolo di progettazione partecipata promosso dalla Provincia di Torino finalizzato all’avvio un processo di confronto e condivisione con i portatori di interesse del territorio che condurrà alla firma del Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Pellice.
Nell’ambito del progetto europeo "Pellidrac - Pellice e Drac si parlano: Histoire d'Eau" - nel corso del quale sono stati analizzati temi relativi allo studio e alla gestione del tratto montano del Torrente Pellice dal punto di vista idraulico, geologico e naturalistico e promossi la collaborazione e lo scambio di conoscenze fra gli attori territoriali – è emersa fortemente l'esigenza di ottimizzazione delle risorse finanziarie e degli interventi volti alla riqualificazione del bacino fluviale e alla gestione integrata delle risorse idriche. A tale scopo è stato individuato il Contratto di Fiume quale strumento più idoneo per il raggiungimento di questi obiettivi, nell’ambito di un secondo progetto europeo “TT:CoCo «Torrenti Transfrontalieri: Conoscenza e Comunicazione”..
Il 20 febbraio 2014 a Luserna San Xxxxxxxx, si è svolto un primo incontro politico tra gli Amministratori dei Comuni del bacino fluviale del Pellice e l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Torino, Xxxxxxx Xxxxx, per condividere la necessità e l’opportunità di dare avvio al Contratto di Fiume del Torrente Pellice al fine di promuovere un processo di progettazione partecipata, di confronto e di condivisione con i portatori di interesse del territorio.
La prima fase del processo di definizione del Contratto di Fiume si concluderà con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa, presentato ai Sindaci nell’incontro del 20 febbraio 2014, e che espliciterà la volontà di dare avvio al processo di costruzione del Contratto, definendone gli obiettivi, le attività, la struttura organizzativa, i tempi di attuazione, il ruolo, nonché gli impegni degli Enti sottoscrittori. In questa fase, inoltre, sono definiti nel Dossier Preliminare il quadro conoscitivo condiviso, le criticità del territorio e i primi obiettivi da perseguire.
Il Tavolo di progettazione partecipata del 17/04/2014 ha rappresentato il primo incontro della fase di attivazione del Contratto di Fiume. Si tratta di una fase di confronto e discussione con gli attori del territorio e i portatori di interesse pubblici e privati, per la redazione del Piano d'Azione del Contratto di Fiume. I promotori e i partecipanti al processo hanno discusso sulle tematiche relative alla riqualificazione ambientale del bacino idrografico del T. Pellice, agli ambiti di intervento possibili e agli scenari progettuali di riferimento, a partire dalle analisi emerse nel corso dei progetti europei Pellidrac e TT:CoCo «Torrenti Transfrontalieri: Conoscenza e Comunicazione»1
1 Per ulteriori informazioni sui progetti Pellidrac e TT:CoCo, si invita a consultare le seguenti pagine web: xxxx://xxxxxx.xx/ e xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxxxxx.xxx.xx/xxxxxxxx/xxxxxxx_xxxxxxx/xxxxxxxx/xxxxxxxxx_xxxxxxx
L'incontro si è articolato in due parti: la prima costituita da una sessione introduttiva plenaria dedicata all'aggiornamento sulle conoscenze relative al territorio del bacino e alle sue criticità e di informazione sulle attività svolte fino ad oggi. La seconda strutturata in tre sessioni parallele di lavoro, organizzate per gruppi tematici e finalizzate a valutare gli interventi programmati e attuati finora, e ad identificare le azioni e gli interventi aggiuntivi, integrativi o migliorativi nell’ambito dei temi proposti.
Ai lavori (che si sono svolti dalle 10:00 alle 16:30) hanno partecipato quarantacinque portatori di interesse locali quali rappresentanti di Enti pubblici, associazioni ambientaliste, operatori economici, tecnici, a vario titolo coinvolti nel processo, oltre a privati cittadini.
Ai soggetti invitati era stato inviato preliminarmente via posta elettronica il Dossier Preliminare e durante la giornata è stata messa a disposizione ulteriore documentazione informativa.
Apre la giornata Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, dirigente dei Servizi Risorse Xxxxxxx e Difesa del Suolo della Provincia di Torino. Dopo aver salutato i presenti, ringrazia per la gentile ospitalità il sig. Xxxxxx Xxxxxxxx, gestore del Centro Conferenze Forterocca, le società di consulenza S&T e Corintea, per l’organizzazione e il lavoro di facilitazione ai Tavoli, Achab che ha supportato la Provincia di Torino nell’attività didattica con le scuole del territorio e i consulenti della Provincia di Torino Xxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxxxxxx e Xxxx Xxxxxxx i quali si stanno occupando di approfondire i temi a carattere ambientale e idrogeologico. Informa, inoltre, i presenti che il Protocollo d’Intesa, approvato in Giunta dai Comuni, a breve sarà approvato anche dalla Giunta Provinciale e dalla Giunta Regionale.
Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, Assessore del Comune di Bobbio Pellice, dà il benvenuto ai presenti, augura buon lavoro e auspica che il risultato finale degli incontri sia l’appropriarsi di uno strumento, quale è il Contratto di Fiume, che sia facilmente utilizzabile da tutti, riuscendo a coniugare due aspetti importanti come quelli economici ed ambientali.
Le comunicazioni, nella sessione plenaria introduttiva, hanno riguardato in particolare:
• Xxxxxxxx Xxxxx – Politecnico di Torino – «Dal Pellidrac al TT:CoCo». Ha illustrato il lavoro svolto dal Progetto Pellidrac al Progetto TT:COCO. Il primo progetto - condotto in partenariato tra il Politecnico di Torino, la Provincia di Torino e il Conseil Général Hautes Alpes - ha analizzato l’assetto idrogeologico e lo stato ambientale lungo i torrenti Pellice e Drac e predisposto un protocollo di azione condiviso per conseguire gli obiettivi di difesa dal rischio idrogeologico e di conservazione delle infrastrutture presenti (mitigazione del rischio) e della riqualificazione ecologica delle aste torrentizie (conservazione dell’ecosistema e del territorio). Il Progetto TT:COCO sta ampliando il quadro conoscitivo sul bacino del torrente Pellice in Italia e dell’Xxxx Xxxxxxx francese e raccogliendo dettagliate informazioni sui sottobacini, finalizzate al ripristino di zone umide riparie e alla modellizzazione di colate detritiche, al fine di informare e coinvolgere le popolazioni e le amministrazioni locali;
• Xxxxxxxx Xxxxxxxx – Regione Piemonte – «Gli obiettivi di qualità per il Torrente Pellice, lo strumento e le fasi del “Contratto di Fiume” secondo le linee guida regionali». Ha illustrato le linee guida regionali per i Contratti di Fiume2, soffermandosi sul quadro normativo e programmatico a livello europeo, nazionale e locale e sulle loro più significative evoluzioni recenti. In particolare sono stati illustrati gli indicatori di quantità e qualità chimica, biologica ed ecosistemica rilevati nell’Area Idrografica Pellice e la loro evoluzione nel corso del tempo;
2 Le Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume sono disponibili alla pagina xxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxxxx.xx/xxxxxxxx/xxxxx/xxx/XXXXX_XXXXX_Xxxxxxxxx_Xxxxx.xxx.
• Xxxxxxxxx Xx Xxxxx – Provincia di Torino – «L’attività con le scuole del territorio». Ha presentato l’attività svolta con le scuole elementari e medie della valle. Gli incontri sono stati concertati con i docenti, in modo da trattare argomenti integrati con il programma scolastico. Il primo incontro ha avuto un taglio teorico, per il secondo incontro è stato costituito un laboratorio tematico (flora, fauna e geomorfologia o cartografia) o un gioco di ruolo e per il terzo incontro, attualmente in atto, porterà gli studenti sul corso d’acqua, per un’uscita didattica.
• Xxxxxx Xxxxx Provincia di Torino - Servizio Risorse Idriche – «Il Contratto di Fiume del Pellice e lo stato dell’arte: diagnosi territoriale con indicazione delle principali criticità». Ha illustrato il percorso previsto dal Contratto di Fiume, strumento che agisce a scala di bacino fluviale, comprendendo le aree montane e quelle di pianura. La partecipazione al Contratto di Fiume non è né obbligatoria, né vincolante, ma è fortemente auspicabile affinché le politiche di riqualificazione territoriale possano riscontrare risultati migliori. Nel caso del Torrente Pellice sono coinvolti 18 Comuni. Il processo del CdF è suddiviso in quattro fasi: 1- FASE DI PREPARAZIONE, analisi del contesto, elaborazione del Dossier preliminare e sottoscrizione del Protocollo d’Intesa; 2- FASE DI ATTIVAZIONE, Tavolo di progettazione partecipata e avvio dei Tavoli di Lavoro finalizzati all’ elaborazione del Piano d’Azione; 3- FASE DI ATTUAZIONE, firma del Contratto di Fiume e realizzazione delle azioni definite nel Piano d’azione; 4- FASE DI CONSOLIDAMENTO;
• Xxxxxx Xxxxxxx - S&T - «Descrizione dell’attività dei gruppi di lavoro». Ha presentato il percorso partecipato che si svolge tra i mesi di aprile e novembre. Scopo del Contratto di Fiume è quello di riqualificare il territorio fluviale e perifluviale, che significa: rendere più sicuro il territorio; valorizzare i servizi ecosistemici; permettere un uso ricreativo dell’ambiente; ridurre i costi degli interventi di gestione in emergenza. Gli obbiettivi del Contratto di Fiume sono realizzabili sono se vengono coinvolte e responsabilizzate tutte le comunità che sul territorio vivono e lavorano. Il Contratto di Fiume deve pertanto sostenere e promuovere lo sviluppo locale affinché vi sia una ricaduta positiva e tangibile sul territorio e i cittadini ne possano comprendere a pieno l’utilità.
Al termine della Sessione plenaria Xxxxxxxxx Xx Xxxxx mette in evidenze che il progetto TT:CoCo ha ancora delle risorse a disposizione (circa € 25.000) da investire in attività di promozione del territorio. Vengono proposte due idee: 1) realizzare un video simile a quello prodotto nell’ambito del Contratto di Lago del Lago di Viverone; 2) realizzare un’applicazione per Smartphone e Tablet per la promozione turistica del territorio.
Viene presentato a titolo di esempio il video documentario realizzato nell’ambito del Contratto di Lago del Bacino del Lago di Viverone, disponibile sul sito web della Provincia di Torino xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxxxxx.xxx.xx/xxxxxxxxxx/xxxxxxx/xxxxxxxx/xx//xxxxxxxx.xxx.
A titolo esemplificativo relativamente alle mappe interattive per le App viene presentato la pagina xxxx://xxx.xxxxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx/xx/xxx/xxxx/?xxxxxxxxxxx del progetto «Il Cammino di Annibale», esempio positivo di strumento di promozione del turismo sostenibile, che illustra itinerari ciclo pedonali intorno al lago Trasimeno ed infine il sito web interamente dedicato al Glorioso Rimpatrio dei Valdesi xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/.Xxxxx gli interventi esposti nella sessione plenaria sono pubblicati sulla pagina web della Provincia di Torino dedicata al Contratto di Fiume del Pellice:
xxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxxxxx.xxx.xx/xxxxxxxx/xxxxxxx_xxxxxxx/xxxxxx/xxxxxxxx_xxxxxxx
Nella seconda parte della giornata si sono svolti i lavori dei tre Tavoli tematici paralleli:
• Tavolo 1 - Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico;
• Tavolo 2 - Qualità e quantità delle acque;
• Tavolo 3 - Sviluppo locale sostenibile.
I partecipanti alla giornata di lavoro si sono iscritti prevalentemente al primo e all’ultimo tavolo, mentre poche sono state le adesioni al tavolo tematico relativo alla quantità e qualità delle acque, considerato dai presenti come un tavolo dai contenuti più tecnici. Per questo motivo il primo ed il secondo tema sono stati affrontati in un unico tavolo.
I partecipanti ai tavoli tematici hanno condiviso e preso visione, prima della discussione, del Documento fornito dal gruppo di lavoro preposto all’assistenza tecnica, riepilogativo dell’aggregazione delle criticità. Inoltre sono state messe a disposizione due cartografie tematiche di inquadramento territoriale.
TAVOLO TEMATICO «RIQUALIFICAZIONE
DELLE SPONDE E DEI TERRITORI FLUVIALI E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO» E « QUALITÀ E QUANTITÀ DELLE ACQUE»
Partecipanti:
- Comune di Bobbio Pellice;
- Legambiente Piemonte e Ass. Tutela ambienti acquatici;
- Liceo Classico Statale “G.F.PORPORATO”,Pinerolo;
- Provincia di Torino;
- Comune di Bricherasio;
- Comune di Vigone;
- Comune di Cavour;
- Comune di Villar Pellice;
- Comune di Garzigliana;
- Comune San Secondo Pinerolo;
- Consorzio BIM Pellice;
- Comune di Campiglione Fenile;
- Politecnico di Torino – Progetto TT:CoCo;
- Legambiente Val Pellice3;
- Provincia di Torino.
Tempi della discussione nel gruppo: due ore.
RESOCONTO SUI TEMI AFFRONTATI NELLA DISCUSSIONE
Il tavolo è stato introdotto dai facilitatori incaricati, Xxxxxx Xxxxxxx e Xxxxxx Xxxxxx che hanno brevemente ripreso i seguenti temi che nell’ambito del progetto Pellidrac sono risultati salienti per ciò che concerne la riqualificazione dei territori fluviali e la mitigazione del rischio idraulico.
Problemi | Cause |
Rischio idraulico | Rettifica, restringimento, canalizzazione e rimozione della vegetazione riparia e non |
Tipologie di uso del suolo | |
Aumento dei beni esposti | |
Cambiamento climatico | |
Occupazione delle aree inondabili (Puntuali) | |
Sezioni idrauliche insufficienti (Puntuali) |
3 Unico iscritto al Tavolo tematico su Qualità e quantità delle acque.
Problemi | Cause |
Incisione fluviale | Deficit di trasporto solido per la presenza di opere trasversali a monte del tratto in erosione che trattengono il sedimento |
Deficit di trasporto solido per scarsità o disconnessione dal corso d’acqua delle fonti di sedimenti presenti nel bacino | |
Estrazione di inerti in alveo | |
Rettifica, accorciamento del percorso e perdita delle aree di laminazione | |
Alterazione del regime delle portate | |
Presenza di un’opera trasversale a monte del tratto inciso (Puntuali) | |
Rettifica e accorciamento del corso d’acqua (Puntuali) | |
Erosione spondale | Deficit di trasporto solido per la presenza di opere trasversali a monte del tratto in erosione che trattengono il sedimento |
Deficit di trasporto solido per scarsità o disconnessione dal corso d’acqua delle fonti di sedimenti presenti nel bacino | |
Estrazione di inerti in alveo | |
Rettifica, accorciamento del percorso e perdita delle aree di laminazione | |
Alterazione del regime delle portate | |
Mancanza di copertura vegetale a protezione della sponda (Puntuali) | |
Incisione localizzata (Puntuali) | |
Artificializzazione dell’alveo (Puntuali) | |
Erosione per processi di naturale dinamica fluviale (Puntuali) | |
Sovralluvionamento | Aumento dell’apporto solido da monte |
Restringimenti di sezione e confinamento dell’alveo a valle del tratto sovralluvionato (Puntuali) |
Scopo del tavolo era la prima individuazione dei problemi principali e della cause che li determinano per quanto concerne il rischio idrogeologico e la riqualificazione delle sponde. Ai partecipanti è stato chiesto di ripensare alla criticità presenti sul territorio a partire dagli spunti di riflessione forniti.
La discussione prende inizio a partire dal problema del sovralluvionamento. In particolare viene rilevato come in alcuni tratti compresi tra i Comuni di Bricherasio e Garzigliana, il torrente tenda ad assumere un andamento più lento che spesso comporta il deposito di materiale solido. Al fine di prevenire l’insorgere di criticità puntuali più o meno marcate, in particolare in caso di fenomeni di piena, si propone di avviare un piano di manutenzione del tratto di alveo segnalato (in particolare dal “Ponte Nuovo” al “Ponte Bruno”), da concordare con gli enti competenti, che consenta interventi mirati di modellamento. Viene denunciato il fatto che manchi una “manutenzione ragionata” delle sponde: attualmente le piante vengono generalmente tagliate in maniera indiscriminata o, al contrario, in alcuni tratti, non vengono gestite affatto, favorendo l’occupazione del letto del fiume anche da parte di specie non adatte e, in alcuni casi, l’accumulo di materiale vegetale morto in corrispondenza di sezioni critiche dell’alveo (ad. es. contro le pile dei ponti). Nel recente passato, grazie ai fondi del Piano di manutenzione ordinaria, sono state finanziate azioni di manutenzione, quali ad esempio la gestione della vegetazione lungo la rete idrografica minore. Oggi questi contributi mancano, con un’evidente ricaduta negativa sull’intero territorio. Più in generale servirebbero azioni di “piccola ma costante manutenzione”, non solo nei territori adiacenti ai torrenti e ai rii minori, ma anche delle stesse strade che di fatto “tagliano” l’acqua lungo i versanti costituendo vie di scorrimento preferenziali. Tale acqua, se non correttamente regimata, rischia di favorire pericolosi fenomeni di dissesto
idrogeologico,. Inoltre, oggi vi sono maggiori problemi rispetto al passato, in parte perché è cambiato il regime climatico, in parte perché vi è stato uno spopolamento delle montagne che ha comportato una minore cura del territorio: balere, stradine, canaline di scolo, non vengono più manutenute con regolarità.
Si denuncia il fatto che nelle falde più superficiali spesso venga a mancare l’acqua che per questo deve essere cercata a profondità sempre maggiori.
Viene posto all’attenzione dei presenti il problema dell’erosione dell’alveo in particolare a monte del ponte dell’ex Ferrovia nel Comune di Campiglione, in corrispondenza del tratto in cui è presente un isolotto . In tale tratto la corrente del Pellice viene deviata verso la sponda destra dove forma un’ansa pericolosa. Il torrente, infatti, un tempo si ripartiva equamente su entrambi i lati dell’isolotto mentre oggi circa l’80% della portata si concentra in sponda destra. Occorre prendere in considerazione detta criticità per definire in tempi rapidi tutte le eventuali necessità di intervento da attuare onde evitare che possano verificarsi cedimenti o dissesti lungo la massicciata presente lungo la sponda. La velocità che caratterizza la corrente del Pellice in alcuni tratti e il depositarsi di quantità consistenti di materiale solido, frequente in altre porzioni, sono dovuti ai cambiamenti che il corso del torrente ha subito negli anni. In particolare si sottolinea come l’andamento un tempo sinuoso e tortuoso, oggi si sia perso a favore di una diffusa e marcata rettificazione dell’alveo. Ciò favorisce inevitabilmente l’aumentare della velocità delle acque accentuandone gli effetti erosivi su alveo e sponde.
Come altra criticità diffusa si segnala la presenza di coltivazioni di mais e pioppeti che spesso si spingono sino al limite delle sponde andando a contribuire in modo sensibile all’instabilità delle stesse. Infatti né i pioppi, né tanto meno il mais, hanno radici profonde da sostenere e trattener e il terreno4.
In merito alle criticità sollevate, inerenti in particolare sovralluvionamento ed escavazione dell’alveo, viene portato all’attenzione dei presenti lo studio approfondito condotto sul T. Pellice da un pool di esperti coordinati dal Dipartimento di Idraulica, Trasporti e infrastrutture Civili del Politecnico di Torino per la definizione del Programma Generale di Gestione dei sedimenti, che dimostra una tendenza generale, e più o meno marcata a seconda dei tratti, all’abbassamento (erosione) dell’alveo del Pellice.
Di seguito il dibattito si articola sulle possibili modalità d’intervento conosciute e attuate per limitare l’erosione da parte del torrente: interventi di rimboschimenti mirati con specie autoctone riparie, riporto di materiale, realizzazione di nuove opere di difesa , ecc... Metodi che non solo dovrebbero garantire un risultato tangibile per un numero cospicuo di anni, ma che dovrebbero anche assicurare il rispetto della naturalità dell’ambiente fluviale e dei suoi ecosistemi. Si propone pertanto di imporre l’obbligo di ripristino ambientale al termine di qualsiasi intervento che abbia un impatto sul torrente. A tale scopo, si suggerisce la redazione di uno specifico documento da allegare ai capitolati di appalto nel caso di interventi di ripristino ambientale (come è stato fatto nell’ambito del Contratto di Fiume dell’Alto Po).
Viene inoltre caldamente richiesto che un’attenzione analoga venga posta anche nei confronti degli affluenti del T. Pellice.
4DlGs 152/2006, articolo 115, comma 1 “ Al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino della vegetazione spontanea nella fascia immediatamente adiacente i corpi idrici, con funzioni di filtro per i solidi sospesi e gli inquinanti di origine diffusa, di stabilizzazione delle sponde e di conservazione della biodiversità da contemperarsi con le esigenze di funzionalità dell'alveo, entro un anno dalla data di entrata in vigore della parte terza del presente decreto le regioni disciplinano gli interventi di trasformazione e di gestione del suolo e del soprassuolo previsti nella fascia di almeno 10 metri dalla sponda di fiumi, laghi, stagni e lagune, comunque vietando la copertura dei corsi d'acqua che non sia imposta da ragioni di tutela della pubblica incolumità e la realizzazione di impianti di smaltimento dei rifiuti”.
Un altro punto critico sollevato dal tavolo di lavoro è rappresentato dalla presa del canale comunale, presente all’altezza del ponte di Villar Pellice sulla strada che va alla Comba dei Carbonieri, dove vi è un reale rischio di esondazione. Criticità che tuttavia dovrebbe risolversi grazie alla realizzazione di un complesso nuovo sistema di presa finalizzato all’irrigazione a pioggia delle colture.
In materia di rischio idrogeologico viene poi portato ad esempio il caso del Comune di Villar Pellice, che a seguito degli eventi tragici dell’alluvione del 2008, è riuscito a rilocalizzare alcune abitazioni sorte in posizioni critiche. Il lavoro, assolutamente lodevole, ha comportato approfondite analisi e un lungo percorso di coinvolgimento e di “educazione” della popolazione locale. Si tratta di un’esperienza eccezionale, brevemente riassunta per tappe, come segue:
A) Adozione di uno strumento efficace di analisi: è stato richiesto al CNR uno studio di dettaglio del bacino dei Rii Casarot e Rospart. Studio che per quanto molto costoso è risultato indispensabile, in particolar modo per il grado di approfondimento e la significatività dei contenuti. Esso ha rilevato la necessità di rilocalizzare alcune abitazioni;
B) Informazione della cittadinanza: i cittadini sono stati informati circa i risultati dello studio e le necessità di intervento nel corso di una riunione pubblica convocata ad hoc;
C) Assunzione di responsabilità: l’Amministrazione comunale sceglie di avviare un percorso che porti alla rilocalizzazione delle abitazioni segnalate a rischio;
D) Comunicazione informale: si intraprendono una serie di azioni per informare, in modo chiaro e informale, i cittadini;
E) Comunicazione formale e trasmissione dei documenti;
F) Avvio di un numero significativo di incontri con gli esperti (geologi, ingegneri, ..) e la popolazione, ma anche con i singoli cittadini e con la borgata interessata;
Per il caso specifico viene sottolineata la disponibilità di finanziamenti ad hoc e l’ottima collaborazione avviata con gli Enti coinvolti (Regione Piemonte e Provincia di Torino), elementi decisivi per la buona riuscita dell’operazione. Viceversa si segnala una notevole difficoltà nella scrittura degli atti, in quanto si è trattato di una procedura unica e senza precedenti.
Per dare un’idea delle tempistiche con le quali si è riusciti a chiudere il percorso si segnala che la fase di studio si è conclusa nel 2010 e che le rilocalizzazioni delle abitazioni sono state firmate nel2013.
Tutti i presenti concordano sull’importanza del coinvolgimento dei cittadini nei processi che comportano azioni di riqualificazione del territorio e sul ruolo strategico giocato dall’educazione ambientale, da proporre a partire dai bambini delle elementari. Si tratta di usare un’asta fluviale come un vero laboratorio grazie al quale indagare ed esplorare i mondi della botanica e dell’entomologia, della geologia e dell’idrografia, al fine di comprenderne non solo la complessità e la ricchezza, ma anche le differenti conseguenze che la pressione antropica può determinare. Nello specifico viene sottolineato come, anche il successo dello stesso Contratto di Fiume, dipenda da questo tipo di coinvolgimento. Si tratta infatti di riavvicinare i cittadini al fiume e di cambiare la percezione dello stesso: da pericolo a risorsa ambientale, territoriale e sociale.
A tal proposito i presenti chiedono che siano inviatati ai Tavoli del Contratto di Fiume alcuni soggetti strategici per l’attuazione delle politiche di riqualificazione e messa in sicurezza dell’ambito fluviale, quali ad esempio: i rappresentanti delle Associazioni di categoria degli agricoltori, dei pescatori e dei Consorzi irrigui.
Inoltre viene accolta con favore la proposta di realizzare un video-documentario sul T. Pellice e il territorio della Valle (utilizzando i fondi ancora disponibili del Progetto TT:COCO), simile a quello realizzato nell’ambito del Contratto di Lago di Viverone. Un filmato di promozione del territorio utile anche a sensibilizzare ed informare la cittadinanza su tematiche complesse e tra loro legate quali ad esempio l’ecologia fluviale e il dissesto idrogeologico. Inoltre si sottolinea l’importanza non solo di sensibilizzare i cittadini, ma anche quella di “educare” e di stimolare i turisti.
Per quanto concerne il mondo agricolo viene fatto notare che il PSR, Programma di sviluppo rurale, rappresenta un’importante fonte di finanziamento, destinato ad azioni mirate, che, di norma, implicano adempimenti precisi anche in campo ambientale. Vi sono misure che possono migliorare la qualità dell’ambiente, quali l’impiego sui terreni agricoli di minori quantità di nitrati, una migliore gestione delle deiezioni animali, la rotazione delle colture e anche il rispetto delle naturali fasce riparie lungo i corsi d’acqua che, in ambito agricolo, svolgono anche l’importante funzione di fascia tampone. Si tratta di azioni che, in futuro, potrebbero essere richieste in modo più esplicito e rigido dallo stesso PSR.
L’ultima criticità affrontata riguarda la questione rifiuti. In particolare si segnala la presenza in alveo del T. Pellice di rifiuti che andrebbero rimossi poiché, oltre a rappresentare uno scempio dal punto di vista ambientale e paesaggistico, costituiscono ulteriore materiale che viene trascinato a valle nei momenti di piena e che in alcune situazioni può determinare importanti problematiche di natura idraulica.
Dal dibattito emerge una certa difficoltà da parte degli amministratori nell’orientarsi sulle scelte migliori da fare nell’ambito della gestione del rischio idrogeologico e della manutenzione del territorio. La legge infatti mette in capo ai Sindaci una serie di responsabilità, richiedendo loro una certa expertise in materia di protezione civile, tutela ambientale, contabilità, polizia locale, ecc... ma non fornisce gli strumenti per affrontare in modo corretto i molteplici problemi con i quali l’amministrazione comunale si scontra.
La Provincia di Torino si propone di coordinare, avvalendosi anche di alte professionalità tecniche, quali quelle del Politecnico di Torino, dei ricercatori del CNR e dell’ENEA, corsi e/o seminari rivolti ai tecnici comunali e agli amministratori (ma non solo, anche ai cittadini) per fornire una base di conoscenze, a carattere multidisciplinare, utile come supporto alle scelte da effettuare.
I presenti rammentano la necessità di poter incidere, in tale percorso di condivisione di conoscenze e di messa a disposizione di esperienze, in modo diretto e significativo anche sui cittadini. Viene portato ad esempio il lavoro svolto nel corso del Progetto Pellidrac, più volte elogiato nel corso dell’incontro, riassunto però all’interno di un volume fin troppo corposo e di non immediata consultazione. Servirebbero, al contrario, strumenti “leggeri”, la cui utilità sia evidente e che possano portare a un riscontro immediato e concreto.
Viene richiesto di includere il progetto coordinato dall’Associazione per la tutela degli Ambienti Acquatici della Xxx Xxxxxxx e dal Comune di Torre Pellice e riguardante il ripristino di una zona umida prossima all’area dell’incubatoio di valle tra le progettualità del Contratto di Fiume, in particolare con finalità didattiche e di educazione ambientale.
Xxxxxx Xxxxxxx chiude i lavori del tavolo tematico ricordando che il Tavolo Qualità e quantità delle acque viene rimandato ad un successivo incontro che si svilupperà a partire dalle criticità emerse nel corso del Progetto
Pellidrac (e sintetizzate nella tabella che segue). Introduce velocemente il tema, spiegando che la qualità delle acque del torrente Pellice è buona, soprattutto nel tratto montano, ma che vi sono importanti criticità per quanto riguarda la portata che risulta essere, per molti mesi all’anno e in tratti anche relativamente estesi, molto scarsa o addirittura nulla. Ciò in relazione soprattutto ai numerosi prelievi attivi nel bacino.
I presenti propongono che a breve vengano previsti due momenti di informazione: un primo relativo allo stato attuale in Xxx Xxxxxxx dell’idroelettrico, che metta in evidenza ciò che c’è e ciò che è in progetto, quali e quante sono le domande in itinere, ecc... In questo modo si permetterebbe a coloro che intervengono al tavolo di lavoro valutazioni più corrette e oggettive; un secondo momento di informazione circa il “comportamento delle portate” del T. Pellice. Servirebbero quindi informazioni puntuali circa le derivazioni irrigue, la quantità d’acqua utilizzata, la superficie irrigata, il tipo di colture, ecc...
Problemi | Cause |
Livello di compromissione quantitativa della risorsa idrica superficiale alto (nella tarda stagione estiva asciutta del fiume per periodi molto prolungati) (Quantità, Superficiale) | Prelievi significativi sul tratto a valle dello sbocco in pianura |
Nella porzione di bacino montano temporanee e localizzate situazioni di crisi di approvvigionamento idropotabile (Quantità, Sotterranee) | Fase di esaurimento dei deflussi sorgivi. |
Nel settore di pianura, si riscontrano moderate condizioni locali di disequilibrio del bilancio idrogeologico (Quantità, Sotterranee) | Elevato tasso di prelievo dall'acquifero |
Compromissione della qualità ambientale (ecologica e chimica) nel primo tratto del torrente Pellice fino al Comune di Luserna S. Xxxxxxxx e a rischio i suoi affluenti principali. (Qualità, Superficiali) | Elevati prelievi idrici |
Compromissione della qualità ambientale (ecologica e chimica) nei tratti successivi (Luserna S. Xxxxxxxx, Garzigliana, Villafranca) (Qualità, Superficiali, Sotterranee) | Elevati prelievi idrici |
Pressioni legate all’agricoltura e all’apporto eccessivo di azoto i cui effetti sono potenziati da prolungati periodi di criticità idrica | |
Presenza di immissioni di origine produttiva e civile e di potenziali fonti di emissione di sostanze pericolose | |
La fascia fluviale del torrente Pellice presenta una compromissione ecosistemica generale medio-alta. | Presenza di coltivazioni intensive che causano apporti di sostanze inquinanti |
Le opere trasversali possono indurre modificazioni della portata e delle dinamiche fluviali |
TAVOLO TEMATICO «SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE»
Partecipanti:
- Guida Naturalistica;
- Politecnico di Torino;
- Legambiente – Villar Pellice;
- Associazione Difesa Ittiofauna;
- Azienda agricola Xxxxx Xxxxx, Luserna San Xxxxxxxx;
- Comune di Torre Pellice;
- Legambiente – Xxx Xxxxxxx;
- Provincia di Torino – Servizio Risorse Idriche.
Tempi della discussione nel gruppo: un’ora e mezza.
RESOCONTO SUI TEMI AFFRONTATI NELLA DISCUSSIONE
Il tavolo è stato introdotto dalla facilitatrice incaricata, Xxxxxxxxx Xxxxxxxx, la quale ha brevemente illustrato ai partecipanti gli obiettivi della discussione, ovvero:
Attività | Domande a cui rispondere |
Individuare insieme gli attori chiave per il Contratto di Fiume | In particolare: quali organizzazioni significative per lo sviluppo del bacino non sono presenti a questo incontro di co–progettazione? |
Analizzare i problemi | Qual è la situazione attuale in merito al bacino del torrente Pellice? Quali sono i corretti rapporti di causa-effetto |
Individuare gli obiettivi | Qual è la situazione desiderata in futuro in merito al bacino del Torrente Pellice? Questi obiettivi corrispondono ai problemi individuati? |
Identificare gli ambiti di intervento | Quali ambiti di intervento si possono identificare nell'albero degli obiettivi? |
Prima di avviare il confronto ogni partecipante si è presentato e ha espresso il proprio interesse alla partecipazione al processo di Contratto di Fiume.
Il gruppo si è soffermato a lungo sul tema degli attori chiave da coinvolgere in futuro per una efficace elaborazione del Piano d’Azione del Contratto di Fiume e per una adeguata attuazione delle azioni, evidenziando di volta in volta il contributo che tali attori potrebbero apportare al processo. È stato più volte evidenziato che i tavoli di progettazione partecipata dovrebbero mirare ad essere il più possibile ampi e rappresentativi delle diverse realtà attive nel territorio, sia di xxxx xxxxx che di bassa valle. In particolare sono stati indicati i seguenti soggetti:
SOGGETTO DA COINVOLGERE | NOTE |
Aziende agricole, aziende produttive e artigianali, operatori turistici | - hanno una conoscenza minuta del territorio; - attraverso la propria presenza nel territorio ne hanno determinato la struttura, l’infrastruttura, la stratificazione storica; - rappresentano oggi una risorsa fondamentale per lo sviluppo locale del territorio. |
Consorzi irrigui, produttori di energia idroelettrica | Attraverso le proprie politiche e attività possono migliorare la qualità complessiva delle acque del torrente e contribuire allo sviluppo del territorio nel suo complesso. È stato segnalato che tavolo tematico di progettazione partecipata che si svolgeva in parallelo era presente un referente del consorzio BIM. |
Ecomusei di valle (Feltrificio Crumiere di Villar Pellice, Ecomuseo della pietra di Rorà, Mulini di Bobbio Pellice) | Sono soggetti già attivi per lo sviluppo locale del territorio e in particolare per il recupero della memoria dei luoghi, anche come identità territoriale |
Pro Loco | In alcuni casi gestiscono gli uffici turistici dei Comuni, contribuiscono a far conoscere il territorio anche organizzando eventi locali |
Comuni del bacino del Torrente Pellice | È stato fatto notare che tra i partecipanti c’era un solo assessore comunale e che sarebbe opportuna la presenza per ogni comune di un tecnico e di un rappresentante politico. È stata evidenziata l’importanza di coinvolgere il Comune di Bagnolo anche se in Provincia di Cuneo, con particolare riferimento al tema delle cave di pietra |
Associazioni di pescatori | Rappresentano un soggetto spesso già mobilitato nel territorio a favore del miglioramento della qualità delle acque; inoltre possono favorire attività di fruizione del contesto fluviale |
Scuole | Sono un attore fondamentale per favorire la creazione di una cultura del rispetto e della valorizzazione dell’ambiente fluviale |
Comunità Montana | In particolare è stato fatto il nome di Xxxxxx Xxxx dell’Ufficio Ecologia della Comunità Montana del Pinerolese, quale responsabile di alcuni progetti significativi nell’ambito del PIT (progetto “il villaggio educativo”) |
ACEA | È attore fondamentale sia rispetto alle tematiche collegate alla realizzazione del collettore di valle, sia in quanto rispetto ad alcuni temi ambientali potrebbe svolgere un ruolo di investitore e agente di sviluppo locale |
Centro culturale valdese di Torre Pellice | È un soggetto fondamentale per il recupero e la valorizzazione dell’identità valdese della Xxx Xxxxxxx |
Biodistretto | Si tratta di una associazione da poco costituita, che coinvolge i Comuni di Torre Pellice e di Luserna San Xxxxxxxx e le principali aziende biologiche della Valle (oltre ad alcune aziende non bio) |
La facilitatrice ha evidenziato che:
- la segreteria tecnica si impegnerà a contattare questi soggetti e a invitarli ai prossimi appuntamenti
- alcuni soggetti che esprimono un interesse specifico (es. aziende agricole, consorzi irrigui, produttori energia idroelettrica) potranno essere recuperati nei tavoli di approfondimento che saranno realizzati su alcune questioni più specifiche
A questo punto è stato consegnato ai partecipanti un documento redatto dallo staff tecnico del Contratto di Fiume, a partire da quanto emerso da documenti significativi quali il Piano di Tutela delle Acque, , il progetto europeo Pellidrac, il Piano di Gestione dei Sedimenti del Po, il Dossier Preliminare del Contratto di Fiume. È stato fatto presente che, a differenza di quanto contenuto nelle schede relative ai tavoli “Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico” e “Qualità e quantità delle acque”, per quanto riguarda il tavolo “Sviluppo locale sostenibile” i contenuti erano piuttosto limitati in quanto si tratta di un tema poco esplorato nei documenti succitati:
Problemi | Cause |
Scarsa valorizzazione dal punto di vista turistico-ricreativo della risorsa fiume e del territorio | Mancanza di strumenti di comunicazione e di promozione delle valenze territoriali |
Scarsa promozione degli eventi del territorio | |
Scarsa identificazione dell’area fluviale come elemento di identità territoriale | Scarsa conoscenza, promozione e messa in rete delle valenze naturalistiche del territorio (SIC Myricaria germanica e Oasi del Barant, itinerario della biodiversità e dei Mulini …) |
A questo punto si è sviluppata in modo libero la discussione e la facilitatrice ha cercato di riportare il più possibile le questioni alle categorie interpretative “problemi”, “cause”, “obiettivi”, “azioni”, al fine di pervenire ad un buon livello di condivisione all’interno del gruppo di lavoro.
Di seguito vengono descritte le questioni che sono emerse dalla discussione che è stata animata e partecipata e che ha visto i presenti prendere la parola ripetutamente e in modo ordinato e collaborativo, per offrire contributi, integrazioni, precisazioni, approfondimenti.
1. Occorre costruire un Piano di sviluppo turistico complesso, organico, condiviso (obiettivo/ambito di intervento) per affrontare la scarsa valorizzazione turistica del territorio del bacino del torrente Pellice (problema), causata tra gli altri motivi anche da una scarsa capacità di costruire un visione integrata, strumenti di lavoro comuni e coordinati tra i vari enti locali (cause).
Attualmente ciascun Comune si occupa della promozione del territorio limitatamente a quella porzione che rientra nei propri confini amministrativi, con una scarsa efficacia in termini di valorizzazione e di capacità attrattiva di potenziali turisti/fruitori a scala di bacino.
€È fondamentale definire una strategia comune di sviluppo turistico che riguardi la Xxx Xxxxxxx e l’intero territorio di riferimento del bacino idrografico del Torrente Pellice.
€Inoltre gli uffici turistici dei Comuni, spesso poco organizzati e poco efficaci, in alcuni casi gestiti da risorse volontarie, dovrebbero coordinarsi tra loro per la costruzione di un Piano di Comunicazione comune e integrato e per un maggiore coordinamento delle politiche turistiche locali. Viene segnalato come una criticità il fatto che nel quadro delle trasformazioni dell’architettura istituzionale, le Unioni di Comuni non avranno competenza in materia turistica. Turismo Torino e Provincia è presente a Pinerolo con un ufficio decentrato
La elaborazione di un Piano complessivo di sviluppo e di promozione turistica dovrebbe in particolare occuparsi di:
- definire una strategia di turismo locale di tipo sostenibile, responsabile, che offra opportunità di turismo e fruizione più prossime e più economiche
- ricostruire i flussi turistici attualmente esistenti (a partire dalle banche dati già esistenti, es. quelle di Turismo Torino e Provincia)
- individuare in modo diversificato i diversi potenziali fruitori/turisti, al fine di differenziare anche l’offerta in base alle caratteristiche della domanda potenziale
- individuare le molte risorse territoriali che possono caratterizzare in senso specifico il turismo della Xxx Xxxxxxx e le linee di intervento tese a valorizzarle
- individuare la scala territoriale più appropriata per la valorizzazione turistica del territorio
- distinguere tra bassa valle e xxxx xxxxx, trattandosi di contesti locali molto diversi, con caratteristiche specifiche in relazione a risorse territoriali esistenti, potenzialità, linee di intervento, ecc.
- costruire una governance appropriata, adeguata anche alle trasformazioni istituzionali che porteranno all’istituzione della Città Metropolitana: sarà necessaria una diversa capacità da parte degli enti locali di costruire dialogo istituzionale con la Città Metropolitana, anche in vista dell’attrazione di possibili contributi e investimenti. Viene citato il progetto TAG SYSTEM implementato dalla Provincia, anche per facilitare il confronto tra realtà territoriali diverse (es. città-montagna).
- inquadrare il tema della rete dei trasporti nell’ambito di una scala territoriale ampia (che includa gli abitanti di Torino e dell’area metropolitana) in chiave sostenibile. A questo proposito è stato evidenziato che attualmente il collegamento ferroviario tra Pinerolo e Torre Pellice è sospeso e che sono in uso autobus sostitutivi. Viene inoltre citato il progetto Green Station, accordo tra RFI e Legambiente per ottenere in comodato d’uso gratuito gli edifici delle stazioni dismesse o non presidiate.
- appoggiarsi eventualmente ad agenzie e tour operator che organizzano visite, escursioni, pacchetti turistici con un approccio “responsabile e sostenibile”
€Fondamentale anche la elaborazione di un Piano di Comunicazione e promozione che consenta di far conoscere e mettere in rete le valenze territoriali e naturalistiche locali, attraverso appropriati strumenti (es. sito web promozionale unico; Applicazioni web e mobile quali quale quella mostrata nel corso della mattina) e attraverso un coordinamento e aggiornamento continuo delle opportunità fruitive e turistiche presenti nel territorio.
2. Valorizzazione del fiume quale elemento fondamentale dell’identità territoriale locale (obiettivo/ambito di azione), per agire sulla scarsa identificazione dell’area fluviale come elemento di identità territoriale (problema).
È stato evidenziato che c’è una scarsa conoscenza delle valenze naturalistiche e delle risorse territoriali del bacino del torrente Pellice: in particolare si ritiene che in xxxx xxxxx esista una maggiore consapevolezza del ruolo che il fiume ha svolto nei secoli, rispetto alla bassa valle.
È stato inoltre evidenziato che tradizionalmente non era presente nei decisori pubblici una adeguata cultura e consapevolezza relativamente al valore ambientale, culturale e paesaggistico dell’ambiente fluviale: spesso il fiume è stato usato come “retro”, è stato trattato come area residuale “da nascondere” piuttosto che “da valorizzare”, in alcuni casi è stato anche utilizzato per lo scarico di materiali e rifiuti (es. Bertenga a Torre Pellice).
€Per favorire una corretta gestione e valorizzazione delle aree fluviali e perifluviali da parte degli enti locali occorre oggi:
a) dotarsi di appropriati strumenti urbanistici in grado di tutelare e riqualificare le aree spondali, di tutelare le aree umide favorendone una fruizione sostenibile (es. PRG di Torre Pellice è attualmente in fase di revisione e potrebbe essere un’occasione per elaborare un PRG pilota sui temi della riqualificazione spondale);
b) prevedere una opportuna formazione/informazione dei tecnici e degli amministratori degli enti locali in merito alla corretta gestione del torrente, in coerenza con i principi fondamentali dell’ecologia fluviale.
€Per diffondere una maggiore identificazione dell’area fluviale come elemento dell’identità territoriale locale, occorrerebbe investire maggiormente in termini di formazione, informazione, educazione, sensibilizzazione delle comunità locali. Si ritiene fondamentale attivare:
a) interventi di educazione ambientale rivolti sia ai bambini/ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo, sia agli adulti e alle comunità locali,
b) percorsi di riscoperta del fiume come elemento fondamentale dell’ecosistema locale,
c) percorsi di riscoperta delle testimonianze storiche locali e delle testimonianze legate all’identità e alla storia valdese, anche per l’attrazione di turisti dall’estero.
3. Occorre un Piano di fruizione e riqualificazione del territorio lungo l’asse fluviale, ma anche più in generale relativo al territorio del bacino del Torrente Pellice (obiettivo/ambito di azione), per contrastare la scarsa valorizzazione fruitiva e ricreativa del fiume e del territorio del bacino (problema).
€Occorre costruire una mappatura che metta a sistema le diverse opportunità fruitive del territorio, individuando - a partire da quanto già esiste - percorsi, punti di interesse, accessi al fiume, connessioni, reti, oltre che interruzioni e mancanza di collegamenti. Si tratta di una attività di analisi che è stata in parte realizzata da Legambiente. È stato inoltre raccolto l’interesse dell’associazione Il Punto che gestisce la Casa per ferie Forterocca di Bobbio Pellice a mettere a disposizione i propri volontari nella realizzazione di attività di osservazione, mappatura, piccole manutenzioni, a fronte di una breve formazione ad hoc.
€Occorre inoltre massimizzare le opportunità di fruizione, come risposta a diversi potenziali fruitori:
- Percorsi ciclabili e ciclopedonali (in bassa valle e pianura; in xxxx xxxxx): occorre prevedere anelli ciclabili che interagiscano anche con territori esterni al bacino del torrente Pellice, identificando punti di interesse, tappe di collegamento, punti di interscambio modale, punti di noleggio e bikesharing, individuando la giusta scala territoriale,
- Percorsi escursionistici, trekking, arrampicata, percorsi culturali locali. A questo proposito sono state citate numerose miniere di grafite oggi dismesse (es. Chiamogna, Bobbio, Vallone degli Invincibili, ecc.) che potrebbero essere oggetto di visite turistiche alla riscoperta di piccole attività produttive. Viene anche citato l’itinerario del Rimpatrio dei Valdesi, che potrebbe integrarsi con altri cammini presenti a livello europeo (es. Via Francigena; Route Européenne des Vaudois che arriva fino in Boemia), oltre che i SIC e gli itinerari della biodiversità
- Percorsi Mountain Bike: il percorso MTB del Col del Barant è uno dei più conosciuti a livello regionale
- Canoa, rafting: nel territorio del bacino del Pellice è presente un famoso canoista che fa capo al ponte di Xxxxxxx
- Fruizione della risorsa idrica, per quanto riguarda gli aspetti ittici
€occorre migliorare e uniformare la segnaletica dei percorsi e garantirne l’aggiornamento: manca una segnaletica univoca sui sentieri; in alcuni casi esiste una bacheca informativa all’inizio di un percorso ma poi non ci sono altri strumenti di segnalazione
€occorre coinvolgere i proprietari dei terreni prospicienti il torrente per favorire l’accessibilità al fiume, la fruizione delle sponde fluviali, la manutenzione della vegetazione ripariale e dei percorsi
€fondamentale è anche approfondire il problema della scarsità dell’acqua in alveo (il fiume è spesso in secca: un partecipante riporta documenti storici che evidenziano come a valle di Bricherasio il Pellice sia spesso stato in secca), cercando soluzioni compatibili con l’uso dell’acqua a scopi irrigui
4. Promuovere lo sviluppo economico locale in chiave sostenibile attraverso la valorizzazione delle aziende agricole e agrituristiche locali (obiettivo/ambito di intervento), sia per quanto riguarda gli aspetti strettamente produttivi, sia per quanto riguarda le ricadute che in termini di turismo possono essere prodotte nel territorio
La produzione di prodotti biologici in Xxx Xxxxxxx potrebbe diventare un interessante volano per lo sviluppo e per la fruizione del territorio. Si ritiene fondamentale coinvolgere i singoli proprietari delle aziende agricole del territorio, per costruire con loro un piano di sviluppo locale che parta dai loro interessi specifici e dalla loro mobilitazione per lo sviluppo del territorio, anche in collegamento con le misure previste dal processo di costruzione del Biodistretto.
A tal fine sarebbe fondamentale organizzare incontri informativi specifici con gli agricoltori per aggiornarli in merito alle opportunità che saranno offerte dal prossimo Piano di Sviluppo Rurale.
Le aziende agricole locali possono essere fondamentali anche per garantire la manutenzione delle sponde fluviali e del territorio circostante.
Si propone inoltre di immaginare progetti finalizzati a recuperare testimonianze del passato (come ad esempio i mulini) non solo in chiave museale o turistica, ma per sviluppare e rafforzare attività produttive locali.
5. Occorre garantire una corretta gestione degli scarichi, a tutela della qualità dell’acqua.
Viene segnalato il progetto in corso per la realizzazione di un collettore di valle che collegherà Luserna a Garzigliana, ma che al momento non coinvolge tutta la parte alta della valle, oltre che ad esempio il Comune di Bricherasio. Si ritiene che ACEA potrebbe essere un soggetto interessato a finanziare interventi specifici come ad esempio la sperimentazione di sistemi di fitodepurazione che potrebbero avere anche una interessante valenza in termini di fruizione.
Raccomandazione di processo: nel corso della discussione i partecipanti si sono trovati d’accordo sulla necessità di elaborare un Piano d’Xxxxxx che riesca a costruire positivi equilibri tra diverse istanze affinché non siano in contrasto ma concorrano insieme allo sviluppo locale sostenibile, ovvero:
- Sviluppo economico locale
- Tutela dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità
- Valorizzazione culturale e turistica
Contributo aggiuntivo: al termine del tavolo di progettazione partecipata è stato raccolto un contributo scritto da parte dei referenti del Liceo Artistico Buniva di Pinerolo che hanno offerto la propria disponibilità nei seguenti ambiti:
- l’elaborazione di un logo del Contratto di Fiume
- la realizzazione di tavole pittoriche su flora e fauna caratterizzanti il Torrente Pellice
- la produzione di illustrazioni relative a flora e fauna per la realizzazione di schede operative utilizzabili come unità didattiche negli istituti scolastici del territorio
CONCLUSIONE
La facilitatrice ha ricordato ai partecipanti che sarà loro spedito il resoconto dell’incontro rispetto al quale sono gradite integrazioni e correzioni.
Inoltre insieme allo staff della Provincia di Torino sono stati rivolti questi inviti ai presenti:
- segnalare alla segreteria organizzativa i nominativi e i riferimenti di altri soggetti locali interessati a prendere parte al Contratto di Fiume e possibilmente contattarli direttamente per incentivare la loro partecipazione; saranno poi certamente contattati formalmente dalla segreteria organizzativa;
fornire via e-mail alla segreteria organizzativa nei giorni seguenti contributi scritti utili per: ricostruire progetti in corso o progetti passati; approfondire i contenuti degli interventi emersi nel tavolo di progettazione partecipata; arricchire i contenuti emersi con nuove proposte.