DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
356
28/12/2022
N. del
OGGETTO: PNRR - Missione 6: Salute - Componente 1 - Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura telemedicina - Sub investimento 1.2.2 - Implementazione Centrali Operative Territoriali (COT) - 1.2.2.2 CO Interconnessione aziendale: Recepimento e presa d'atto Determinazione n. G18566 del 23/12/2022 avente oggetto approvazione dello studio di fattibilità per l'attuazione degli interventi di interconnessione aziendale Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio. | e T ad - | ||||||
STRUTTURA PROPONENTE: DIPARTIMENTO TECNICO PATRIMONIALE - UOC SISTEMI E TECNOLOGIE INFORMATICHE COMUNICAZIONE | |||||||
Centro di Costo: BD07 L'Estensore: XXXXXX XXXXXXXX Il presente Atto non contiene dati sensibili | |||||||
Il Dirigente e/o il Responsabile del procedimento, con la sottoscrizione del presente atto, a seguito dell’istruttoria effettuata, attestano che l’atto è legittimo nella forma e nella sostanza. | |||||||
Il Responsabile del Procedimento UOC SISTEMI E TECNOLOGIE DIPARTIMENTO TECNICO INFORMATICHE DI COMUNICAZIONE PATRIMONIALE Xxx. XXXXXX XXXXXXXXX Xxx. XXXXXX XXXXXXXXX Xxx. XXXXX XXXXXXXXXX | |||||||
Xxxxxxxxxx: XXXXXX XXXXXXXXX Data: 27/12/2022 18:01:06 CET | Firmatario: XXXXXX XXXXXXXXX Data: 27/12/2022 18:02:13 CET | Il sostituto XXXXXXXXXXXX XXXXXXXXX Data: 28/12/2022 08:30:06 CET | |||||
L'Atto non comporta impegno di spesa | |||||||
Parere del Direttore Amministrativo Dr.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx Firmatario: XXXXXXX XXXXXXX (con motivazioni allegate al presente atto) Favorevole Data: 28/12/2022 16:13:13 CET Non favorevole | |||||||
Parere del Direttore Sanitario Dr. Xxxxxxx D'Xxxxxxxx Firmatario: XXXXXXX D'XXXXXXXX (con motivazioni allegate al presente atto) Favorevole Data: 28/12/2022 16:25:49 CET Non favorevole | |||||||
Il presente provvedimento si compone di n.64 pagine di cui n. 58 pagine di allegati | Il Direttore Generale x.x. Xxxxxxxxxx: XXXXXXX XXXXXXX Dr.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx Data: 28/12/2022 16:29:52 CET |
DI
IL DIRETTORE DELLA U.O.C. SISTEMI E TECNOLOGIE INFORMATICHE E DI COMUNICAZIONE
VISTA la deliberazione del Commissario Straordinario n. 1 del 1° gennaio 2016, con la quale si è provveduto a prendere atto dell’avvenuta istituzione dell’Azienda Sanitaria Locale Roma 1 a far data dal 1° gennaio 2016, come previsto dalla legge regionale n. 17 del 31.12.2015 e dal DCA n. 606 del 30.12.2015;
VISTA la Deliberazione del Direttore Generale n. 620 del 22/09/2022 avente ad oggetto: “Cessazione del Dr. Xxxxxx Xxxxxx dall’incarico di Direttore Generale della ASL Roma 1 e contestuale individuazione del Direttore Amministrativo Aziendale, D.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx quale facente funzioni”;
VISTO l’Atto di Autonomia Aziendale, approvato con deliberazione n. 1153 del 17/12/2019, recepito con DCA U00020 del 27/01/2020, pubblicato sul BURL del 30/01/2020 n. 9 con il quale, tra l’altro, è stato istituito il Dipartimento Tecnico Patrimoniale di cui fa parte la UOC Sistemi E Tecnologie Informatiche e di Comunicazione;
RICHIAMATA la Deliberazione n. 179 del 27/02/2020, avente ad oggetto “Atto aziendale dell’ASL Roma 1, approvato con Deliberazione n. 1153 del 17/12/2019 – Presa d’atto dell’esito positivo del procedimento di verifica regionale – Attuazione del nuovo modello organizzativo” la quale prevede l’attivazione del sopra citato Dipartimento e delle XX.XX.XX. nello stesso ricomprese;
VISTA la Delibera n. 347 del 08/07/2022 avente ad oggetto “Sistema aziendale di deleghe e conseguente individuazione delle competenze nell’adozione degli atti amministrativi” con la quale, tra l’altro, sono state individuate le competenze nell’adozione degli atti amministrativi;
VISTO il D.LGS. n. 50 del 18 aprile 2016 “Codice dei contratti pubblici” e xx.xx. ii;
VISTI il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), trasmesso dal Governo Italiano alla Commissione Europea il 30 aprile 2021 ai sensi degli articoli 18 e seguenti del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, che definisce un quadro di investimenti e riforme a livello nazionale, con corrispondenti obiettivi e traguardi cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l’assegnazione di risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione Europea;
il Decreto Legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge 1° luglio 2021, n. 101, recante “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, che approva il Piano Nazionale per gli investimenti complementari finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che, in ambito Salute, è focalizzato verso un ospedale sicuro e sostenibile e, in particolare, al miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri;
il Decreto Legge n. 77 del 31 maggio 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 108 del 29 luglio 2021, recante “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza
e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure” nel quale, in ordine all'organizzazione della gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, vengono definiti i ruoli ricoperti dalle diverse amministrazioni coinvolte nonché le modalità di monitoraggio del Piano e del dialogo con le autorità europee e nel quale si prevedono misure di semplificazione che incidono in alcuni dei settori oggetto del PNRR al fine di favorirne la completa realizzazione;
PRESO ATTO della deliberazione della Giunta regionale del 9 novembre 2021, n. 755, recante: “Governance operativa regionale per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano Nazionale Complementare al PNRR (PNC)”;
del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00057 del 21/04/2022 avente ad oggetto “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) - Missione 6 Salute – Componente M6C1 Investimenti 1.1, 1.2 e 1.3 - Componente M6C2.1 Investimenti 1.1
- Componente M6C2 Investimenti 1.2 - Componente M6C2.1 Investimento 1.1.1. e Piano Nazionale Complementare al PNRR (PNC). Nomina Soggetti Attuatori delegati” con il quale si è proceduto a nominare i Direttori Generali/Commissari straordinari pro tempore delle Aziende del SSR quali Soggetti Attuatori delegati all’esercizio delle competenze relative all’avvio, alla realizzazione operativa e al funzionamento degli interventi attuativi degli obiettivi del PNRR e del Piano complementare riferiti alla Regione Lazio di cui alle deliberazioni della Giunta regionale del 30 dicembre 2021 nn. 1005, 1006 e 1007 e del 25 febbraio 2022 n. 75, ognuno per gli interventi di propria competenza;
della programmazione regionale degli interventi e degli investimenti in conto capitale di cui ai fondi statali è formulata in coerenza a quanto disposto nei tavoli interministeriali, nei decreti commissariali emessi e nel rispetto dei fabbisogni di adeguamento e messa a norma espressi dalle Aziende Sanitarie;
della Deliberazione di Giunta regionale n. 332 del 24/05/2022 recante “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6: Salute – Componente M6C1 e M6C2 – Approvazione Piano Operativo Regionale e Schema di Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS)” i cui contenuti ed allegati si intendono integralmente riportati nel presente atto;
dell’atto di Organizzazione n. G06845 del 27/05/2022 con il quale è stato individuato il Referente Unico Regionale, come previsto dal Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), nel Dirigente dell’Area Patrimonio e Tecnologie della Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria;
della nota prot. 559339 del 07/06/2022 con cui è stata trasmessa la deliberazione suindicata alle Aziende Sanitarie, DGR n. 332/2022;
del Contratto Istituzionale di Sviluppo sottoscritto tra le parti, munito del visto di regolarità amministrativa contabile ed acquisito al protocollo regionale n. 599826 del 17/06/2022;
della Deliberazione di Giunta regionale n. 581 del 19/07/2022 con la quale si è proceduto ad approvare il quadro riepilogativo dei finanziamenti rientranti nella Missione 6 Salute del PNRR, a valere su fondi PNRR e PNC, per un totale di € 673.809.367,76, assegnati alle Aziende Sanitarie del SSR e alla Società in house
LazioCrea S.p.A. sulla base della DGR 332/2022 e dei relativi allegati, parte integrante della stessa, e per ciascuna linea di investimento della Missione Salute, Componente M6C1 e M6C2;
della Deliberazione di Giunta regionale n. 643 del 26/07/2022 con la quale si è proceduto ad approvare il documento “Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77”;
della Determinazione regionale G18206 del 20/12/2022 recante “Approvazione dei documenti integrativi alla deliberazione di Giunta regionale 26 luglio 2022, n. 643 "Approvazione del documento "Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77" quale recepimento del DM 77/2022 ai sensi dell'art.1 comma 2 del citato provvedimento;
PRESO ATTO che con Determinazione G18566 del 23/12/2022 la Regione Lazio ha approvato lo studio di fattibilità per l’attuazione degli interventi di interconnessione aziendale “Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio”, che definisce, in coerenza con quanto previsto dal DM 77/2022, i requisiti funzionali specifici e strategici oltre ai requisiti comuni, le azioni e i risultati attesi per la progettualità COT Interconnessione di cui alla DGR 332/2022;
RITENUTO che la Regione Lazio ha provveduto alla trasmissione della predetta Determinazione G18566 del 23.12.2022 a tutti i Soggetti Attuatori delegati coinvolti negli interventi di cui all’M6C1 – 1.2.2.2 (COT Interconnessione aziendale) ai fini del recepimento con atto deliberativo;
ATTESTATO che il presente provvedimento a seguito dell’istruttoria effettuata, nella forma e nella sostanza è totalmente legittimo, utile e proficuo per il servizio pubblico ai sensi e per gli effetti di quanto disposto dall’art. 1 della Legge n. 20/1994 e successive modifiche nonché alla stregua dei criteri di economicità e di efficacia di cui all’art. 1, comma 1, della Legge n. 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni;
PROPONE
Per i motivi e le valutazioni sopra riportate, che formano parte integrante del presente atto:
di prendere atto della Determinazione G18566 del 23/12/2022 avente ad oggetto “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) - Missione 6: Salute - Componente 1 - Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina - Sub investimento 1.2.2 - Implementazione Centrali Operative Territoriali (COT) - 1.2.2.2 COT Interconnessione aziendale: approvazione dello studio di fattibilità per l'attuazione degli interventi di interconnessione aziendale - Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio”;
di dare atto che con Deliberazione n. 134 del 10/11/2022 l’Xxx Xxxxxx Xxxxxxxxx, Direttore della UOC Sitemi e Tecnologie Informatiche e di Comunicazione, è stata individuata Responsabile Unico del Procedimento;
di incaricare il Dirigente proponente, ad avvenuta adozione della presente delibera, di predisporre tutti gli atti conseguenti e necessari per dare avvio al contenuto di cui al presente provvedimento, ivi comprese le relative notifiche e/o comunicazioni alle società interessate;
di disporre che il presente atto venga pubblicato in versione integrale nell’Albo Pretorio on line aziendale ai sensi dell’art. 32, comma 1, della legge 18.06.2009 n. 69, nel rispetto comunque della normativa sulla protezione dei dati personali e autorizzare il competente servizio aziendale ad oscurare eventuali dati non necessari rispetto alla finalità di pubblicazione.
Il Responsabile del procedimento Xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx | Il Direttore della U.O.C. Sistemi e Tecnologie Informatiche e di Comunicazione Xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx | Il Direttore Dipartimento Tecnico Patrimoniale Xxx. Xxxxx Xxxxxxxxxx |
FIRMATO DIGITALMENTE | FIRMATO DIGITALMENTE | FIRMATO DIGITALMENTE |
IN VIRTÚ dei poteri previsti: | IL DIRETTORE GENERALE F.F. |
- dall’art. 3 del D. Lgs 502/1992 e ss.mm.ii;
- dall’art. 8 della L.R. n. 18/1994 e ss.mm.ii;
nonché delle funzioni e dei poteri di cui alla Deliberazione del Direttore Generale n. 620 del 22/09/2022;
Letta la proposta di delibera sopra riportata presentata dal Dirigente Responsabile dell’Unità in frontespizio indicata;
PRESO ATTO che il Direttore della Struttura proponente il presente provvedimento, sottoscrivendolo, attesta che lo stesso, a seguito dell’istruttoria effettuata, nella forma e nella sostanza è totalmente legittimo, utile e proficuo per il servizio pubblico ai sensi e per gli effetti di quanto disposto dall’art. 1 della Legge n. 20/1994 e successive modifiche nonché alla stregua dei criteri di economicità e di efficacia di cui all’art. 1, comma 1, della Legge 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni;
ACQUISITI i pareri favorevoli del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario riportati in frontespizio;
DELIBERA
di adottare la proposta di deliberazione avente per oggetto “PNRR - Missione 6: Salute - Componente 1 - Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina - Sub investimento 1.2.2 - Implementazione Centrali Operative Territoriali (COT) - 1.2.2.2 COT Interconnessione aziendale: Recepimento e presa d’atto Determinazione n. G18566 del 23/12/2022 avente ad oggetto approvazione dello studio di fattibilità per l'attuazione degli interventi di interconnessione aziendale - Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio” e conseguentemente, per i motivi e le valutazioni sopra riportate, che formano parte integrante del presente atto:
di prendere atto della Determinazione G18566 del 23/12/2022 avente ad oggetto “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) - Missione 6: Salute - Componente 1 - Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina - Sub investimento 1.2.2 - Implementazione Centrali Operative Territoriali (COT) - 1.2.2.2 COT Interconnessione aziendale: approvazione dello studio di fattibilità per l'attuazione degli interventi di interconnessione aziendale - Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio”;
di dare atto che con Deliberazione n. 134 del 10/11/2022 l’Xxx Xxxxxx Xxxxxxxxx, Direttore della UOC Sitemi e Tecnologie Informatiche e di Comunicazione, è stata individuata Responsabile Unico del Procedimento;
di incaricare il Dirigente proponente, ad avvenuta adozione della presente delibera, di predisporre tutti gli atti conseguenti e necessari per dare avvio al contenuto di cui al presente provvedimento, ivi comprese le relative notifiche e/o comunicazioni alle società interessate;
di disporre che il presente atto venga pubblicato in versione integrale nell’Albo Pretorio on line aziendale ai sensi dell’art. 32, comma 1, della legge 18.06.2009 n. 69, nel rispetto comunque della normativa sulla protezione dei dati personali e autorizzare il competente servizio aziendale ad oscurare eventuali dati non necessari rispetto alla finalità di pubblicazione.
Il Responsabile della struttura proponente provvederà all’attuazione della presente deliberazione curandone altresì la relativa trasmissione agli uffici/organi rispettivamente interessati.
Il DIRETTORE GENERALE F.F.
Dr.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx
FIRMATO DIGITALMENTE
REGIONE LAZIO
Direzione: SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
Area: PATRIMONIO E TECNOLOGIE
DETERMINAZIONE (con firma digitale)
N. G18566
del
23/12/2022
Proposta n. 57599 del 23/12/2022
Oggetto:
Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) - Missione 6: Salute - Componente 1 - Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina - Sub investimento 1.2.2 - Implementazione Centrali Operative Territoriali (COT) - 1.2.2.2 COT Interconnessione aziendale: approvazione dello studio di fattibilità per l'attuazione degli interventi di interconnessione aziendale - Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio
Proponente:
Estensore
XXXXXX XXXXXXXX firma elettronica
Responsabile del procedimento
XXXXXX XXXXXXXX firma elettronica
Responsabile dell' Area
L. LE ROSE
firma digitale
Direttore Regionale
X. XXXXXXXXXXXXX firma digitale
Firma di Concerto
OGGETTO: Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6: Salute – Componente 1
– Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina – Sub investimento 1.2.2 – Implementazione Centrali Operative Territoriali (COT) – 1.2.2.2 COT Interconnessione aziendale: approvazione dello studio di fattibilità per l’attuazione degli interventi di interconnessione aziendale
- Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio
IL DIRETTORE DELLA
DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA
SU PROPOSTA del Dirigente dell’Area Patrimonio e Tecnologie; VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”;
VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1, recante “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale” e successive modifiche ed integrazioni;
VISTO il D. Lgs. 23 giugno 2011, n. 118: “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della Legge 5 maggio 2009, n. 42” e successive modifiche;
VISTO il DCA del 30 dicembre 2015, n. U00606, recante: “Attuazione dei programmi operativi 2013-2015 approvati con il DCA n. U00247/14, come successivamente modificati ed integrati, tra l’altro, dal DCA n. U00373/15. Istituzione delle AA.SS.LL. “Roma 1” e “Roma 2”. Soppressione delle AA.SS.LL. “Roma A”, “Roma B”, “Roma C”, “Roma E”. Ridenominazione delle AA.SS.LL. “Roma D” come “Roma 3”, “Roma F” come “Roma 4”, “Roma G” come “Roma 5” e “Roma H” come “Roma 6””;
VISTO il Regolamento Regionale 9 novembre 2017, n. 26, recante: “Regolamento regionale di contabilità” che, ai sensi dell’articolo 56, comma 2, della l.r. n. 11/2020 e fino alla data di entrata in vigore del regolamento di contabilità di cui all’articolo 55 della l.r. n. 11/2020, continua ad applicarsi per quanto compatibile con le disposizioni di cui alla medesima l.r. n. 11/2020;
VISTO il DCA del 20 gennaio 2020 n. U00018, concernente: “Adozione in via definitiva del piano di rientro “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021” ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 88 della L, 191/2009, secondo periodo. Modifiche ed integrazioni al DCA U00469 del 14 novembre 2019 in esito al verbale del Tavolo di verifica del 27 novembre 2019”;
VISTO l’Atto di organizzazione n. G02641 del 10/03/2020 relativo all’affidamento di incarico di dirigente dell’Area Patrimonio e Tecnologie della Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria all’Ing. Xxxxxxxx Xx Xxxx;
VISTO il DCA del 25 giugno 2020 n. U00081 che ha adottato il Piano di rientro denominato “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021” in recepimento delle modifiche richieste dai Ministeri vigilanti con il citato parere del 28 gennaio 2020 e definito il percorso volto a condurre la Regione verso la gestione ordinaria della sanità, previa individuazione degli indirizzi di sviluppo e qualificazione da perseguire;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 406 del 26 giugno 2020 recante “Presa d’atto e recepimento del Piano di Rientro denominato “Piano di riorganizzazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021” adottato con il Decreto del Commissario ad acta n. 81 del 25 giugno 2020 ai fini dell’uscita dal Commissariamento ed, in particolare, gli indirizzi volti a promuovere la presa in carico globale della persona attraverso la transizione dal modello di attesa a quello pro- attivo, l’integrazione tra setting di cura e professionisti ed il potenziamento delle strutture territoriali, da realizzare anche attraverso investimenti nell’innovazione tecnologica e nella telemedicina;
CONSIDERATO che con il verbale della riunione del 22/07/2020 il tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza ha ratificato l’uscita della Regione Lazio dal commissariamento;
VISTA la Legge Regionale 12 agosto 2020, n. 11, recante: “Legge di contabilità regionale”;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale del 30 dicembre 2020, n. 1044 con la quale è stato conferito l’incarico di Direttore della Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria al xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxxxxxx;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale del 30 dicembre 2020, n. 1051 recante “Recepimento dell’Intesa, ai sensi dell’art. 8 comma 6 della Legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025”;
VISTA la nota del Direttore Generale prot. n. 278021 del 30 marzo 2021, con la quale sono fornite le ulteriori modalità operative per la gestione del bilancio regionale 2021-2023;
CONSIDERATO che con Determinazione n. G07512 del 18/06/2021 è stato adottato il Documento Tecnico denominato: “Programmazione della rete ospedaliera 2021-2023 in conformità agli standard previsti nel DM 70/2015”;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 16 dicembre 2021, n. 944, concernente “Ricognizione nell’ambito del bilancio regionale delle entrate e delle uscite relative al finanziamento del SSR, ai sensi dell’art. 20, comma 1, del d.lgs. n. 118 del 23/06/2011 e s.m.i. – Perimetro Sanitario – Esercizio Finanziario 2021”;
VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2021, n. 20, recante “Legge di stabilità regionale 2022”;
VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2021, n. 21, recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2022-2024”;
VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2021, n. 992, concernente “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2022-2024”. Approvazione del "Documento tecnico di accompagnamento", ripartito in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi, titoli e macroaggregati per le spese”;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 30 dicembre 2021, n. 993, “Bilancio finanziario gestionale”, ripartito in capitoli di entrata e di spesa ed assegnazione delle risorse finanziarie ai dirigenti titolari dei centri di responsabilità amministrativa;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 18 gennaio 2022, n. 8, concernente “Indirizzi per la gestione del bilancio regionale 2022-2024 e approvazione del bilancio reticolare, ai sensi degli articoli 30, 31 e 32, della legge regionale 12 agosto 2020, n. 11”;
VISTA la nota del Direttore Generale prot. n. 262407 del 16 marzo 2022, con la quale sono fornite le ulteriori modalità operative per la gestione del bilancio regionale 2022-2024;
VISTO l’art. 10, comma 3 lettera a) e b) del D.lgs. n. 118/2011 che autorizza l’assunzione di impegni pluriennali;
VISTO il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), trasmesso dal Governo Italiano alla Commissione Europea il 30 aprile 2021 ai sensi degli articoli 18 e seguenti del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, che definisce un quadro di investimenti e riforme a livello nazionale, con corrispondenti obiettivi e traguardi cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l’assegnazione di risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione Europea;
VISTO il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato con Decisione del Consiglio ECOFIN del 13 luglio 2021 e notificata all’Italia dal Segretario generale del Consiglio con nota LT161/21 del 14 luglio 2021;
VISTO il Regolamento UE 2018/1046 del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al Bilancio generale dell’Unione, che modifica i Regolamenti (UE) n.1296/2013, n. 1301/2013, n. 1303/2013, n. 1304/2013, n. 1309/2013, n. 1316/2013, n. 223/2014, n. 283/2014 e la
decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
VISTO il Decreto Legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge di conversione del 1° luglio 2021, n. 101, recante: “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”; che approva il Piano Nazionale per gli investimenti complementari finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e che, in ambito Salute, è focalizzato verso un ospedale sicuro e sostenibile e, in particolare, al miglioramento strutturale nel campo della sicurezza degli edifici ospedalieri;
VISTO il Decreto Legge n. 77 del 31 maggio 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 108 del 29 luglio 2021, recante “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure” nel quale, in ordine all'organizzazione della gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, vengono definiti i ruoli ricoperti dalle diverse amministrazioni coinvolte nonché le modalità di monitoraggio del Piano e del dialogo con le autorità europee e nel quale si prevedono misure di semplificazione che incidono in alcuni dei settori oggetto del PNRR al fine di favorirne la completa realizzazione;
RICHIAMATO quanto riportato all’art. 12 comma 1 del Decreto Legge n.77 del 31 maggio 2021, “In caso di mancato rispetto da parte delle Regioni, delle province autonome di Trento e di Bolzano, delle città metropolitane, delle province e dei comuni degli obblighi e impegni finalizzati all'attuazione del PNNR e assunti in qualità di soggetti attuatori, consistenti anche nella mancata adozione di atti e provvedimenti necessari all'avvio dei progetti del Piano, ovvero nel ritardo, inerzia o difformità nell'esecuzione dei progetti, il Presidente del Consiglio dei ministri, ove sia messo a rischio il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali del PNRR e su proposta della Cabina di regia o del Ministro competente, assegna al soggetto attuatore interessato un termine per provvedere non superiore a trenta giorni. In caso di perdurante inerzia, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro competente, sentito il soggetto attuatore, il Consiglio dei ministri individua l'amministrazione, l'ente, l'organo o l'ufficio, ovvero in alternativa nomina uno o più commissari ad acta, ai quali attribuisce, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti o provvedimenti necessari ovvero di provvedere all'esecuzione ai progetti, anche
avvalendosi di società di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 o di altre amministrazioni specificamente indicate”;
CONSIDERATO che, ai sensi dell’art. 15, comma 4, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 “Gli enti di cui al comma 3 possono accertare le entrate derivanti dal trasferimento delle risorse del PNRR e del PNC sulla base della formale deliberazione di riparto o assegnazione del contributo a proprio favore, senza dover attendere l'impegno dell'amministrazione erogante, con imputazione agli esercizi di esigibilità ivi previsti”;
VISTO il decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, recante “Misure urgenti per il rafforzamento delle capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia”;
VISTA la legge 16 gennaio 2003, n, 3 recante “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione” e, in particolare, l’articolo 11, comma 2-bis, ai sensi del quali “Gli atti amministrativi anche di natura regolamentare adottati dalle Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2021, n. 165, che dispongono il finanziamento pubblico autorizzano l’esecuzione di progetti di investimento pubblico, sono nulli in assenza dei corrispondenti codici di cui al comma 1 che costituiscono elemento essenziale dell’atto stesso;
VISTA la delibera CIPE n. 63 del 26 novembre 2020 che introduce la normativa attuativa della riforma del CUP;
VISTO il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 06 agosto 2021 relativo all’assegnazione delle risorse finanziarie in favore di ciascuna Amministrazione titolare degli interventi PNRR e corrispondenti Milestone e Target previste per l'attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ripartizione di traguardi e obiettivi per scadenze semestrali di rendicontazione;
VISTO l’articolo 1, comma 1042 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 ai sensi del quale con uno o più decreti del Ministro dell’economia e delle finanze sono stabilite le procedure amministrativo- contabili per la gestione delle risorse di cui ai commi da 1037 a 1050, nonché le modalità di rendicontazione della gestione del Fondo di cui al comma 1037;
VISTO l’articolo 1, comma 1043 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 ai sensi del quale al fine di supportare le attività di gestione, di monitoraggio, di rendicontazione e di controllo delle componenti del Next Generation EU, il Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, sviluppa e rende disponibile un apposito sistema informatico;
VISTO l’articolo 17 Regolamento UE 2020/852 che definisce gli obiettivi ambientali, tra cui il principio di non arrecare un danno significativo (DNSH, “Do not significant harm”), e la Comunicazione della Commissione UE 2021/C 58/01 recante “Orientamenti tecnici sull’applicazione del principio ‘non arrecare un danno significativo’ a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza”;
VISTI i principi trasversali previsti nel PNRR, quali, tra l’altro, il principio del contributo all’obiettivo climatico e digitale (c.d. tagging), il principio di parità e di genere e l’obbligo di protezione e valorizzazione dei giovani;
VISTI gli obblighi di assicurare il conseguimento di Xxxxxxxxx e Target e degli obiettivi finanziari stabiliti nel PNRR e nel PNC;
VISTA la Deliberazione del Consiglio Regionale 22 dicembre 2020, n. 13 “Un nuovo orizzonte di progresso socioeconomico ‒ Linee di indirizzo per lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze. Politiche pubbliche regionali ed europee 2021-2027”;
CONSIDERATO che il piano di programmazione regionale intende proseguire, implementare e completare la strategia e le azioni necessarie per il raggiungimento di obiettivi specifici che concorrono alla programmazione degli investimenti nella Sanità del Lazio con l’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano Nazionale Complementare (PNC);
VISTA la deliberazione della Giunta regionale del 9 novembre 2021, n. 755, recante: “Governance operativa regionale per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano Nazionale Complementare al PNRR (PNC)”;
PRESO ATTO del Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00057 del 21/04/2022 avente ad oggetto “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) - Missione 6 Salute – Componente M6C1 Investimenti 1.1, 1.2 e 1.3 - Componente M6C2.1 Investimenti 1.1 - Componente M6C2 Investimenti 1.2 - Componente M6C2.1 Investimento 1.1.1. e Piano Nazionale Complementare al PNRR (PNC). Nomina Soggetti Attuatori delegati” con il quale si è proceduto a nominare i Direttori Generali/Commissari straordinari pro tempore delle Aziende del SSR quali Soggetti Attuatori delegati all’esercizio delle competenze relative all’avvio, alla realizzazione operativa e al funzionamento degli interventi attuativi degli obiettivi del PNRR e del Piano complementare riferiti alla Regione Lazio di cui alle deliberazioni della Giunta regionale del 30 dicembre 2021 nn. 1005, 1006 e 1007 e del 25 febbraio 2022 n. 75, ognuno per gli interventi di propria competenza;
CONSIDERATO che la programmazione regionale degli interventi e degli investimenti in conto capitale di cui ai fondi statali è formulata in coerenza a quanto disposto nei tavoli interministeriali, nei decreti commissariali emessi e nel rispetto dei fabbisogni di adeguamento e messa a norma espressi dalle Aziende Sanitarie;
VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n. 332 del 24/05/2022 recante “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6: Salute – Componente M6C1 e M6C2 – Approvazione Piano Operativo Regionale e Schema di Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS)” i cui contenuti ed allegati si intendono integralmente riportati nel presente atto;
VISTO l’atto di Organizzazione n. G06845 del 27/05/2022 con il quale è stato individuato il Referente Unico Regionale, come previsto dal Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), nel Dirigente dell’Area Patrimonio e Tecnologie della Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria;
CONSIDERATO che con nota prot. 559339 del 07/06/2022 è stata trasmessa la deliberazione suindicata alle Aziende Sanitarie la DGR n. 332/2022;
CONSIDERATO il Contratto Istituzionale di Sviluppo sottoscritto tra le parti, munito del visto di regolarità amministrativa contabile ed acquisito al protocollo regionale n. 599826 del 17/06/2022;
VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n. 581 del 19/07/2022 con la quale si è proceduto ad approvare il quadro riepilogativo dei finanziamenti rientranti nella Missione 6 Salute del PNRR, a valere su fondi PNRR e PNC, per un totale di € 673.809.367,76, assegnati alle Aziende Sanitarie del SSR e alla Società in house LazioCrea S.p.A. sulla base della DGR 332/2022 e dei relativi allegati, parte integrante della stessa, e per ciascuna linea di investimento della Missione Salute, Componente M6C1 e M6C2;
VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n. 643 del 26/07/2022 con la quale si è proceduto ad approvare il documento “Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77”;
VISTA la Determinazione regionale n. G14215 del 19/10/2022 recante Pianificazione di interventi regionali in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - Missione Salute. Programmazione operativa degli interventi di riordino territoriale delle Aziende sanitarie della Regione Lazio, in applicazione del Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77, in coerenza con le Linee Guida generali di programmazione di cui alla Deliberazione 26 luglio 2022, n. 643: aggiornamento del Gruppo di lavoro regionale e individuazione di gruppi di lavoro tematici, con la quale si è proceduto ad istituire appositi gruppi di lavoro (work package), per un totale di 10 work package;
CONSIDERATO che la succitata Determinazione regionale G14215/2022 ha stabilito che il Gruppo di lavoro regionale coordini e armonizzi lo sviluppo di un percorso di lavoro volto a delineare azioni necessarie all’attuazione degli interventi di riordino della rete assistenziale territoriale della Regione Lazio, in applicazione delle Linee Guida generali approvate con la Deliberazione 26 luglio 2022, n. 643, nonché al completamento del provvedimento generale di programmazione dell’Assistenza territoriale ai sensi del Decreto Ministeriale 23 maggio 2022, n.77, articolo 1 comma 2;
RAVVISATA la necessità di elaborare nuovi documenti in grado di definire, con maggior dettaglio, le modalità operative con cui dare esecuzione alle indicazioni programmatiche, anche in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 1 comma 2 del citato DM 77/2022, al fine di garantire uniformità tra le Aziende Sanitarie del SSR;
CONSIDERATO che con nota Prot. 1097729 del 4/11/2022 si individuava l’Xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx in qualità di coordinatore delle attività di cui al WP7 “Piattaforme tecnologiche a supporto dei disegni strategici e dei modelli organizzativi” e che la stessa procedeva ad individuare gli eventuali componenti dei sottogruppi utili alla definizione e allo sviluppo dello specifico ambito tematico;
VISTA la Determinazione regionale G18206 del 20/12/2022 recante “Approvazione dei documenti integrativi alla deliberazione di Giunta regionale 26 luglio 2022, n. 643 "Approvazione del documento "Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77" quale recepimento del DM 77/2022 ai sensi dell'Art.1 comma 2 del citato provvedimento
RITENUTO opportuno approvare lo studio di fattibilità per l’attuazione degli interventi di interconnessione aziendale “Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio” del 23/12/2022, che definisce, in coerenza con quanto previsto dal DM 77, i requisiti funzionali specifici e strategici oltre ai requisiti comuni, le azioni e i risultati attesi per la progettualità COT Interconnessione di cui alla DGR 332/2022;
RITENUTO, altresì, opportuno, procedere alla trasmissione del presente atto a tutti i Soggetti Attuatori delegati coinvolti negli interventi di cui all’M6C1 – 1.2.2.2 (COT Interconnessione aziendale) ai fini del recepimento con atto deliberativo.
DETERMINA
per le motivazioni di cui in premessa, che formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,
- di approvare lo studio di fattibilità per l’attuazione degli interventi di interconnessione aziendale “Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio” del 23/12/2022, che definisce, in coerenza con quanto previsto dal DM 77, i requisiti funzionali specifici e strategici oltre ai requisiti comuni, le azioni e i risultati attesi per la progettualità COT Interconnessione di cui alla DGR 332/2022;
- di autorizzare il Referente della Missione 6 alla trasmissione del presente atto a tutti i Soggetti attuatori delegati coinvolti negli interventi di cui all’M6C1 – 1.2.2.2 (COT Interconnessione) ai fini del recepimento con atto deliberativo.
La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito istituzionale.
IL DIRETTORE
Xxxxxxx Xxxxxxxxxxxxx
PNRR
Missione 6-Salute
PNRR M6C1 1.2.2.2
Studio di fattibilita` per l’attuazione degli interventi di interconnessione Aziendale “Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio”
PNRR
Missione 6-Salute
INDICE
1 Premessa e Principi Ispiratori 4
2 Executive Summary 5
2.1 Guida alla lettura del documento 5
2.2 Le motivazioni alla base della proposta progettuale 6
2.3 L’ Obiettivo generale del progetto proposto 7
2.4 Gli Obiettivo Specifici previsti dal progetto 8
2.5 Il Valore Atteso attraverso la realizzazione degli obiettivi specifici 8
3 Il Contesto di Riferimento 10
3.1 Quadro normativo 10
Livello comunitario 10
Livello nazionale 10
Livello regionale 10
3.2 Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio 11
Le Centrali Operative Territoriali 12
Le Case della Comunità 13
Gli Ospedali di Comunità 14
Il Modello Organizzativo del distretto 14
Il D.M.77 e il nuovo modello delle cure territoriali 15
La prospettiva dei Pazienti 22
4 I modelli Organizzativi della Regione Lazio 23
4.1 Reti di Prossimità e dei modelli organizzativi Aziendali della Regione Lazio rispetto alla Missione 6 componente M6C1 del PNRR (DGR n. 332 del 24/05/2022) 23
ASL Roma 1 23
ASL Roma 2 24
ASL Roma 3 24
ASL Roma 4 25
ASL Roma 5 25
ASL Roma 6 26
ASL Frosinone 26
ASL Latina 27
ASL Rieti 27
ASL Viterbo 28
Il ruolo delle Aziende ospedaliere 28
5 SIATESS - Sistema di Accoglienza e Valutazione Multidimensionale: stato di implementazione del progetto 30
PNRR
Missione 6-Salute
6 Evoluzione dell'Ecosistema digitale integrato per le cure territoriali della Regione Lazio: la proposta progettuale 32
6.1 L’obiettivo generale del progetto 32
6.2 Gli obiettivi specifici della proposta progettuale 33
6.2.1 Obiettivo 1 – Evoluzione delle funzionalità 36
6.2.2 Obiettivo 2 – La piattaforma di interoperabilità, la progettazione e realizzazione del Datalake Sociosanitario FHIR 38
6.2.3 Obiettivo 3 – Rea Specifico Privacy, accountability e gestione dei consensi 42
6.3 Modalità di erogazione dei servizi 43
Approccio Metodologico 43
Modello Organizzativo per la realizzazione del progetto 45
7 Le fasi del progetto e i tempi di realizzazione 46
8 La modalità di approvvigionamento e il perimetro economico 47
1 Premessa e Principi Ispiratori
In un costante percorso di adeguamento ed evoluzione delle risorse ICT volto a garantire la miglior qualità in termini di affidabilità, efficacia ed efficienza dei servizi offerti ai propri cittadini, la Regione Lazio intende realizzare un profondo intervento di Innovazione ed Evoluzione Digitale del proprio modello sanitario delle cure territoriali. Si intendono raggiungere gli obiettivi di ridefinizione e riorganizzazione dei processi sanitari, dei modelli di cura e dell’offerta di servizi ai cittadini in relazione agli effettivi bisogni di salute della propria popolazione.
La proposta progettuale descritta nel presente studio di fattibilità è frutto di un’analisi approfondita delle esigenze espresse dalla Regione, dell’attuale contesto IT Nazionale e Regionale e di quanto previsto dalle riforme di settore (PNRR e D.M.77). Il presente studio intende fornire tutti gli elementi necessari per l’attuazione di un percorso di trasformazione degli attuali modelli verso un “Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali della Regione Lazio” fortemente orientato alla clinica e capace, in termini tecnologici, di valorizzare gli aspetti procedurali, organizzativi e metodologici, riferiti alle tecnologie già in uso ed a quelle da svilupparsi ex novo.
I principi ispiratori della proposta progettuale di seguito descritta seguono un approccio complessivo atto a:
• Salvaguardare gli investimenti pregressi rispetto ai sistemi informativi esistenti e gli interventi programmati;
• Introdurre buone pratiche innovative di gestione ed evoluzione dell’IT, capaci di produrre immediati
riscontri in termini di efficientamento dei processi;
• Gestire in modo più efficace il patrimonio informativo attraverso modelli di governance evoluti e sistemi di Clinical Intelligence certificati;
• Assicurare l’integrabilità dei sistemi secondo gli standard previsti con particolare riferimento al nuovo
Fascicolo Sanitario Elettronico e alle piattaforme aziendali;
• Introdurre soluzioni che migliorino l’accesso ai servizi da parte dei diversi stakeholder (cittadini, MMG/PLS, Strutture/Operatori pubblici e privati e i diversi sistemi informativi preesistenti).
L’Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali descritto nel presente studio di fattibilità è pensato e progettato in piena aderenza alla riforma di settore prevista da Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - M6C1 in termini di “Definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale - volta a definire modelli e standard relativi all’assistenza territoriale, alla base degli interventi previsti dalla Component 1 della Missione 6 ‘Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” del PNRR”.
La Direzione Generale della Commissione Salute Europea (DG SANCO), nel 2014, definisce l’Assistenza Primaria come: “l’erogazione di servizi universalmente accessibili, integrati, centrati sulla persona in risposta alla maggioranza dei problemi di salute del singolo e della comunità nel contesto di vita. I servizi sono erogati da équipe multiprofessionali, in collaborazione con i pazienti e i loro caregiver, nei contesti più prossimi alla comunità e alle singole famiglie, e rivestono un ruolo centrale nel garantire il coordinamento e la continuità dell’assistenza alle persone”.
Nel perseguire questa visione, la riforma delle cure territoriali ha previsto la valorizzazione delle attività distrettuali attraverso:
• l’introduzione delle Case della Comunità, quale punto di riferimento per la risposta ai bisogni di natura sanitaria, sociosanitaria a rilevanza sanitaria per la popolazione di riferimento;
• il potenziamento delle Cure Domiciliari affinché la casa possa diventare il luogo privilegiato
dell’assistenza;
• l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale e lo sviluppo di équipe multiprofessionali che prendano in carico la persona in modo olistico, con particolare attenzione alla salute mentale e alle condizioni di maggiore fragilità ("Planetary Health");
• l’introduzione di logiche sistematiche di medicina di iniziativa e di presa in carico, attraverso la
stratificazione della popolazione per intensità dei bisogni;
• la gestione di modelli di servizi digitalizzati, utili per l’individuazione delle persone da assistere e per la gestione dei loro percorsi, sia per l’assistenza a domicilio, sfruttando strumenti di telemedicina e tele-monitoraggio, sia per l’integrazione della rete professionale che opera sul territorio e in ospedale;
• la valorizzazione della co-progettazione con gli utenti;
• la valorizzazione della partecipazione di tutte le risorse della comunità nelle diverse forme e attraverso il coinvolgimento dei diversi attori locali (Aziende Sanitarie Locali, Comuni e loro Unioni, professionisti, pazienti e loro caregiver, associazioni/organizzazioni del Terzo Settore, ecc.).
• la valorizzazione del ruolo delle farmacie convenzionate con il SSN ubicate uniformemente sull’intero territorio nazionale che attraverso la rete capillare sono in grado di fornire prestazioni di servizi sanitari a presidio della cittadinanza (la dispensazione del farmaco per i pazienti cronici, la possibilità di usufruire di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci, la farmacovigilanza, le attività riservate alle farmacie dalla normativa sulla c.d. “Farmacia dei Servizi” (D. Lgs. 153/2009) e l’assegnazione delle nuove funzioni tra le quali le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali, la somministrazione di test diagnostici a tutela della salute pubblica).
2 Executive Summary
2.1 Guida alla lettura del documento
La metodologia di progettazione utilizzata per la definizione dell’Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali della Regione Lazio presentata nel presente studio adotta il metodo GOPP – Goal Oriented Project Planning. Tale metodo esprime un approccio alla pianificazione orientato a scopi consistenti e verificabili. La metodologia si basa su una ricognizione del contesto di partenza, e consiste in un modello di analisi e descrizione delle principali componenti logiche del progetto attraverso una matrice di scomposizione e correlazione sinottica dei macro-componenti logici del progetto che sono: finalità generale, obiettivo generale e obiettivi specifici, risultati attesi per ogni obiettivo, attività connesse al conseguimento del singolo risultato e relative risorse necessarie.
Tali componenti si deducono partendo dalla loro coerente e biunivoca correlazione (Finalità/obiettivo o obiettivi; obiettivo o obiettivi/risultati; risultati/attività; attività/risorse e costi), e si legittimano in base alla coerenza del framework generale di riferimento. In genere la corretta adozione del metodo GOPP assicura all’ideazione progettuale, consistenza, accessibilità, fattibilità e possibilità di verifica. Ad oggi il GOPP e il PCM costituiscono i principali e più comuni standard di qualità nelle fasi di programmazione, gestione e valutazione di interventi complessi come quello in oggetto.
Nel caso del presente studio di fattibilità, i macro-componenti logici in cui si articola la proposta sono i seguenti, schematizzati nella figura successiva:
• L’Obiettivo Generale che rappresenta lo scopo generale del progetto;
• Gli Obiettivi Specifici – di “secondo livello” – in base ai quali si può scomporre l’obiettivo generale e attraverso il perseguimento dei quali il progetto vedrà la sua completa realizzazione
• I Risultati Attesi rappresentano il “Prodotto” che ci si propone di ottenere con il raggiungimento degli
obiettivi specifici;
• Le Azioni rappresentano le attività da svolgere per raggiungere i Risultati attesi;
• Le Risorse consistono nelle figure professionali e/o beni strumentali, interventi normativi ed organizzativi necessari per lo svolgimento delle azioni;
2.2 Le motivazioni alla base della proposta progettuale
Attraverso il presente documento, come anticipato nell’introduzione, si propone una articolata proposta progettuale volta alla realizzazione di un Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali della Regione Lazio capace di rispondere alla crescente domanda di salute della popolazione per bisogni complessi che richiedono una risposta efficace in termini di servizi integrati forniti, appunto, attraverso la rete dell’assistenza territoriale.
È evidente che il setting assistenziale migliore per assistere pazienti cronici, disabili e anziani è quello delle cure primarie e di prossimità che deve poter rispondere ai bisogni di salute del paziente al proprio domicilio o nella comunità di riferimento, anche attraverso interventi di educazione, promozione e prevenzione alla salute.
Come noto, i sistemi sanitari con all’interno “forti” sistemi di cure primarie sono associati a migliori outcome di salute della popolazione tanto più se caratterizzati da un’assistenza di prossimità capillare e vicino alla comunità di riferimento.
Le principali criticità che la pandemia da Covid-19 ha fatto emergere più o meno omogeneamente su tutto il territorio nazionale riguardano perlopiù la grande variabilità geografica in termini qualitativi e quantitativi dei servizi sanitari erogati nell’ambito della prevenzione e dell’assistenza territoriale, così come la scarsa capacità di integrazione tra i servizi ospedalieri, i servizi sanitari locali e i servizi sociali. L’emergenza ha inoltre evidenziato l’importanza cruciale di avere soluzioni tecnologiche e digitali a supporto della salute pubblica e dell’assistenza sanitaria in tutti i setting assistenziali, sia come strumenti per la presa in carico del paziente a domicilio sia come strumenti di integrazione e di comunicazione tra professionisti dei diversi settori di intervento.
I progetti previsti mirano a valorizzare l’assistenza sanitaria territoriale valorizzando il ruolo del paziente, integrando i servizi sanitari in un approccio one health (olistico) incentrato sul rafforzamento dei servizi sanitari locali, con investimenti che includono la costruzione e la modernizzazione, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo. La componente mira a garantire la salute non solo come mera assenza di malattia, ma come stato di benessere fisico, sociale e mentale della persona attraverso una riforma che aggiorna e definisce il quadro normativo nell’ambito dell’assistenza sanitaria di prossimità mediante la definizione di standard organizzativi, tecnologici e qualitativi dell’assistenza territoriale. E contestualmente, grazie ai fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, permette di rafforzare le strutture e i servizi sanitari di prossimità, nonché i servizi di assistenza a domicilio, per garantire a tutti i cittadini le stesse possibilità di assistenza indipendentemente dal loro contesto sociale e geografico.
2.3 L’ Obiettivo generale del progetto proposto
L’obiettivo generale del progetto è la realizzazione dell’Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali della Regione Lazio.
Gli elementi che costituiscono l’ecosistema sono progettati e saranno realizzati in aderenza a quanto definito dal D.M.77 e secondo le indicazioni più puntuali nelle fasi di analisi di dettaglio già definiti negli atti regionali.
Sulla base del contesto normativo ed organizzativo noto a livello regionale e nazionale è stata individuata, nelle seguenti necessità, una sintesi delle possibili linee guida relative alle fasi di realizzazione del progetto:
⮚ È necessario realizzare una cornice entro cui collocare e integrare i sistemi territoriali attraverso un modello basato sull’interoperabilità dei sistemi e dei dati, la condivisione e la collaborazione multiprofessionale e multi-presidio;
⮚ È necessario far adottare da tutte le ASL e da tutte le nuove strutture territoriali previste dal D.M. 77 gli strumenti per lo svolgimento dei compiti che il decreto assegna loro (già in parte realizzati dalla società in house nell’ambito del progetto per la realizzazione del Sistema di Valutazione Multidimensionale);
⮚ È necessario supportare i nuovi modelli organizzativi con procedure e tecnologie che consentano la collocazione dei cittadini, dei pazienti e delle famiglie al centro dell’Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali, attraverso l’introduzione di strumenti capaci di abilitare la medicina di iniziativa;
⮚ È necessario dotare le Aziende sanitarie regionali di un insieme di strumenti per la gestione integrata dei pazienti presi in carico dai servizi territoriali, superando la frammentazione che oggi esiste non soltanto tra ospedale e territorio, ma anche tra le strutture territoriali e i professionisti;
⮚ È necessario supportare il personale sanitario tutto, con strumenti di supporto alle decisioni “Evidence Based Practice” nelle cure territoriali per migliorare l’appropriatezza e ridurre il rischio clinico;
⮚ È necessario creare le condizioni “informative” per poter avviare la sperimentazione di modelli di “Value Based Healthcare” attraverso la misurazione del valore prodotto in termini di outcome e di impatto sulla salute del paziente;
⮚ È necessario disporre e utilizzare dati e informazioni opportunamente standardizzati e mettere a disposizione per i diversi livelli di governo e responsabilità, dashboard e strumenti di analisi predittivi, evoluti e personalizzati (Population Health Management).
2.4 Gli Obiettivo Specifici previsti dal progetto
La proposta progettuale descritta nel presente documento si sviluppa su n. 4 Obiettivi specifici:
1
2
Estensione e consolidamento del progetto pilota per la gestione dei processi organizzativi e logistici di accoglienza, valutazione e presa in carico attraverso le COT e continuità Ospedale Territorio
Progettazione e realizzazione dei servizi applicativi di interoperabilità e del datalake sociosanitario FHIR ed integrazione nuovo FSE-EDS
3
4
Sistema di Governo amministrativo, organizzativo dell’ecosistema territoriale
Gestione privacy
2.5 Il Valore Atteso attraverso la realizzazione degli obiettivi specifici
Con riferimento ai suddetti obiettivi specifici di seguito è presentata la matrice completa attraverso la quale è possibile verificare come questi possono trovare una riconduzione rispetto ai contenuti del documento approvato con Deliberazione di Giunta n. 643 del 26/07/2022 recante "Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77" con
riferimento a Strutture e Concetti in esso trattati. In “Bianco” elementi trattati nelle linee guida che, seppur
prevista integrazione, non hanno una specifica riconduzione con gli obiettivi specifici del progetto.
Struttura | Compito / funzione | Obiettivo | Sistemi Coinvolti esterni | Sistemi coinvolti oggetto della presente fornitura | Azioni progettuali tecniche oggetto della presente fornitura | ||
Case della Comunità | Accoglienza – accesso unitario | 1 | 2 | Sistemi di Communication (116117/CRM) e sistemi gestionali specialistici in ambito SIO e Territoriale, cartelle MMG/PLS | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | |
Presa in carico | 1 | 2 | Sistemi gestionali specialistici in ambito SIO e Territoriale e sistemi di diagnostica | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Prevenzione - screening | |||||||
Punto prelievi | |||||||
Diagnostica di base | |||||||
Servizi ambulatoriali cronicità | 1 | 2 | CCE , cartella MMG/PLS | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Servizi medicina di iniziativa | 1 | 2 | Cartelle MMG/PLS | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Profilassi Vaccinale | |||||||
Assistenza Protesica | 1 | 2 | Sistema regionale SANPRO | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Servizi prenotazione | 1 | 2 | CUP Regionale | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
ADI integrato con IFeC | 1 | 2 | Sistema regionale SIAT | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Servizi sociali | |||||||
Day service | |||||||
Specialistica ambulatoriale | 1 | 2 | CCE ambulatoriale | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Ospedali di Comunità | Accoglienza – gestione pazienti | 1 | 2 | CCE/ADT Ospedale di Comunità | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | |
Gestione clinica | |||||||
Infermiere di famiglia e di comunità (IFeC) | Progetto di salute (insieme con MMG se anche di natura medico ) | 1 | 2 | Sistemi gestionali specialistici in ambito SIO e Territoriale e sistemi di diagnostica, piattaforme MMG/PLS | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | |
Presa in carico | 1 | 2 | Sistemi gestionali specialistici in ambito SIO e Territoriale e sistemi di diagnostica, piattaforme MMG/PLS | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Monitoraggio paziente | 1 | 2 | Tele HUB o sistemi di telemedicina aziendali | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Programmazione visite ed esami | 1 | 2 | CUP Regionale o Sistema di Agende aziendali per percorsi interni e di follow up | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Valutazione capacità cittadino autocura e automonitoraggio | 1 | 2 | Tele HUB o sistemi di telemedicina aziendali | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
116/117 | Informazioni sui servizi sanitari | ||||||
Consulenza sanitaria | |||||||
Attivazione servizio continuità assistenziale | |||||||
Attivazione servizi territoriali – PUA | 1 | 2 | SIATESS | Sistema di Communication/Gestionale 116117 | Interoperabilità per microservizi | ||
Unità Continuità Assistenziale | Attivazione (da COT-D) | 1 | 2 | SIATESS | Sistema gestione di continuità assistenziale | Interoperabilità per microservizi | |
Utilizzo teleconsulto | |||||||
Centrali Operative Territoriali | ASL | Dimissioni casi complessi | 1 | 2 | ADT/CCE | SIATESS | Interoperabilità per microservizi |
Transizione cure nel distretto | 1 | 2 | SIATESS | ||||
Coordinamento trasporti | 1 | 2 | Piattaforma di gestione dei trasporti aziendali e regionali | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Distretto | Governo valutazioni multidimensionali | 1 | 2 | SIATESS | |||
Attivazione UCA | 1 | 2 | Sistema gestione di continuità assistenziale | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Programmazione attività cronici | 1 | 2 | Sistemi gestionali specialistici in ambito SIO e Territoriale e sistemi di diagnostica, CUP | SIATESS | Interoperabilità per microservizi | ||
Distretto | Monitoraggio indicatori | 2 | 3 | Interoperabilità con il sistema informativo regionale | SIATESS | Interolerabilità per microservizi | |
Monitoraggio spesa | 2 | 3 | Interoperabilità con il sistema informativo regionale | SIATESS | Interolerabilità per microservizi | ||
ASL - Regione | Monitoraggio spesa | 2 | 3 | Interoperabilità con il sistema informativo regionale | SIATESS | Interolerabilità per microservizi | |
Monitoraggio attività | 2 | 3 | Interoperabilità con il sistema informativo regionale | SIATESS | Interolerabilità per microservizi | ||
Monitoraggio clinico | 2 | 3 | Interoperabilità con il sistema informativo regionale | SIATESS | Interolerabilità per microservizi | ||
Concetto | Funzione / tematica | Pillar | Sistema / modulo | ||||
Rischio clinico | Rischio farmacologico – politerapia | ||||||
Evidence Based Practice | |||||||
Disease management | Gestione orientata ai problemi | ||||||
Case management Medicina di iniziativa | Gestione del caso – supporto protocolli e workflow clinici | ||||||
Approccio multidisciplinare | Condivisione e collaborazione clinica, gestione integrata |
3 Il Contesto di Riferimento
Si riporta di seguito a titolo esemplificativo e non esaustivo il quadro normativo di riferimento
3.1 Quadro normativo
Livello comunitario
NORMA | DATA | NOTE |
Regolamento (UE) 2021/241 | 12/02/2021 | REGOLAMENTO (UE) 2021/241 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 febbraio 2021 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza |
Livello nazionale
NORMA | DATA | NOTE |
DECRETO LEGISLATIVO n. 229 - 19 giugno 1999, | 19/06/1999, | Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, a norma dell'articolo 1 della legge 30 novembre 1998, n. 419. |
LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 | 8/11/2000, | Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. |
D.P.C.M. 14 febbraio 2001 | 14/02/2001 | Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni sociosanitarie |
Legge 15 marzo 2010, n. 38 | 15/03/2010 | Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore |
D.lgs del 6 giugno 2012 | 06/06/2012 | Istituzione del sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza erogata presso gli Hospice |
DPCM 12 gen 2017 | 12/01/2017 | Nuovi Livelli essenziali di assistenza |
DECRETO 23 maggio 2022, n. 77 | 23/05/ 2022 | Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale. |
Livello regionale
NORMA | DATA | NOTE |
LR 3 mar. 2003, n.4 | 03/03/03 | Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e sociosanitarie, di accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali |
LR 12 dic 2003, n. 41 | 12/12/03 | Norme in materia di autorizzazione all'apertura ed al funzionamento di strutture che prestano servizi socioassistenziali |
L.R. 10 Agosto 2016, n. 11 | 10/08/16 | Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio |
Deliberazione del 26 aprile 2017 n. 214 | 26/04/17 | Piano Sociale Regionale 2017-2019 Regione Lazio |
Deliberazione del 2 mar 2018, n. 149 | 02/03/18 | Disposizioni per l’integrazione sociosanitaria. Attuazione dell’articolo 51 e art. 53 “Legge regionale 10 agosto 2016 n. 11, capo VII. |
DGR n. 75 | 25/02/2022 | “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6 - Salute componente M6C2.1 Aggiornamento Tecnologico Digitale – Investimento 1.1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (Digitalizzazione) – Definizione del Piano regionale di digitalizzazione delle strutture ospedaliere sede di DEA di I e II livello, di cui al PNRR” |
DGR n. 332 | 24/05/2022 | “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6: Salute – Componente M6C1 e M6C2– Approvazione |
DGR n. 643 | 26/07/2022 | “Approvazione del documento “Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77"” |
Determinazione G18206 | 20/12/2022 | Approvazione dei documenti integrativi alla deliberazione di Giunta regionale 26 luglio 2022, n. 643 "Approvazione del documento "Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77" quale recepimento del DM 77/2022 ai sensi dell'Art.1 comma 2 del citato provvedimento |
3.2 Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio
Con l’Approvazione con la DGR 643/2022 del documento "Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77" la Regione Lazio attraverso la Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria ha introdotto un fondamentale elemento di organizzazione dei “lavori” nell’ambito delle cure territoriali.
I contenuti del documento (che non vengono riportati integralmente nel presente) vengono proposti in un formato unitario che introduce per ciascuno di essi:
• gli orientamenti strategici di fondo che ispirano le azioni di implementazione in ciascuna azienda sanitaria. Ciò allo scopo di chiarire fini e funzioni per ciascuno degli interventi del DM 77/2022, contestualizzati rispetto al quadro epidemiologico, alla rete regionale di offerta e alla specificità dei singoli territori di riferimento di ciascuna ASL, garantendo il rispetto dell’eterogeneità dei contesti territoriali e aziendali ma unitarietà agli interventi del SSR;
• il censimento delle esperienze condotte in Lazio che già anticipano a diversi livelli di maturità alcuni dei contenuti di servizio oggetto del presente documento. Questa sezione sintetizza le esperienze che hanno guidato la formulazione delle indicazioni qui presentate che proprio ad esse si sono ispirate sia per le condizioni di fattibilità che di gestione del cambiamento che esse suggeriscono;
• le indicazioni operative che introducono sia alcune priorità negli interventi di implementazione sia il tempo di esecuzione delle iniziative che consentono al SSR di evolvere in modo il più possibile unitario. La parte introduttiva è relativa all'analisi della domanda condotta dal Dipartimento di Epidemiologia Regionale che alimenterà un flusso di informazioni per le aziende ASL allo scopo di analizzare la domanda di servizi nei diversi territori e di programmare risorse e interventi.
Attraverso la proposta progettuale oggetto del presente documento sono state individuate azioni di valorizzazione e/o realizzazione ex novo di soluzioni IT che rispondono alla gran parte delle indicazioni regionali introdotte dalle suddette linee guida. Non sono parte del presente progetto le piattaforme di Telemedicina e di CRM/PRM.
Con Determinazione regionale n. G18206 del 20/12/2022 recante “Approvazione dei documenti integrativi alla deliberazione di Giunta regionale 26 luglio 2022, n. 643 "Approvazione del documento "Linee Guida generali di programmazione degli interventi di riordino territoriale della Regione Lazio in applicazione delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n.77" quale recepimento del D.M. 77/2022 ai sensi dell'Art.1 comma 2 del citato provvedimento”, sono stati integrati documenti relativi alla programmazione della rete assistenziale territoriale in coerenza con standard
e modelli organizzativi definiti nella Riforma dell'Assistenza Territoriale. Si rimanda integralmente alla Determina su indicata.
3.3 Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Missione 6, è stato definito in attuazione del programma “Next Generation EU”, programma varato dall’Unione europea per integrare il “Quadro finanziario pluriennale 2021-2027” alla luce dell’impatto socio-economico della pandemia da “Covid-19”, prevede l’adozione di uno specifico documento attuativo per l’utilizzo dei 210 miliardi di euro destinati all’Italia e prevede 6 aree tematiche di intervento, di cui una dedicata interamente alla sanità (per un valore di circa 19,72 €mld) e focalizzata su due elementi:
Assistenza di prossimità e telemedicina
✓ Potenziare e riorientare il SSN verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza sociosanitaria;
✓ Superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari
regionali garantendo omogeneità nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza
- “LEA”;
✓ Potenziare la prevenzione e l’assistenza territoriale, migliorando la capacità di
integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali;
✓ Sviluppare un modello di sanità pubblica ecologica, in grado di preservare la salute
dei cittadini a partire dalla salute dell’ambiente
Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria
✓ Promuovere e rafforzare il settore della ricerca scientifica;
✓ Rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali a tutti i livelli del SSN, a partire dalla diffusione ancora limitata e disomogenea della cartella clinica elettronica;
✓ Ammodernare le apparecchiature e realizzare ospedali sicuri, tecnologici e sostenibili;
✓ Valorizzare le risorse umane, attraverso l'ammodernamento degli strumenti e dei contenuti formativi e lo sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali dei professionisti del SSN.
Le Centrali Operative Territoriali
La Centrale Operativa Territoriale è un modello organizzativo innovativo, di livello distrettuale, che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e dialoga con la rete dell’emergenza-urgenza.
L’obiettivo della Centrale Operativa Territoriale (COT) è quello di assicurare continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria. Costituisce un servizio operativo 7 giorni su 7, deve essere dotato di adeguate infrastrutture tecnologiche e informatiche quali ad esempio una piattaforma
comune integrata con i principali applicativi di gestione Aziendale, software con accesso al FSE e ai principali database Aziendali, software di registrazione delle chiamate.
Al fine di garantire un accesso alla totalità dei servizi disponibili sul territorio, nonché ad affrontare situazioni complesse o di emergenza, è fondamentale che le COT, a livello regionale, usufruiscano di un sistema informativo condiviso e interconnesso con CO NEA 116117 regionali.
L’attività della COT è rivolta a tutti gli attori del sistema sociosanitario, personale distrettuale e ospedaliero, che possono richiederne l’intervento: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale, medici specialisti ambulatoriali interni, e altri professionisti sanitari presenti nei servizi Aziendali e distrettuali nonché personale delle strutture di ricovero intermedie, residenziali e semiresidenziali e dei servizi sociali. Dal punto di vista operativo le COT afferiscono a un coordinatore, che ne detiene la responsabilità di gestione e funzionamento.
Osservazione relativa alla gestione del Consenso
Le Case della Comunità
La Casa della Comunità (CdC) è il luogo fisico pubblico, di prossimità e di facile individuazione al quale
l’assistito può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria.
La CdC è una struttura facilmente riconoscibile e raggiungibile dalla popolazione di riferimento, per l’accesso, l’accoglienza, l’orientamento dell’assistito, la progettazione e l’erogazione degli interventi sanitari.
La CdC introduce un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso la modalità operativa dell’équipe multiprofessionale territoriale. L’attività, infatti, deve essere organizzata in modo tale da permettere un’azione d’équipe tra Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Specialisti Ambulatoriali Interni – anche nelle loro forme organizzative – Infermieri di Famiglia o Comunità (IFoC), altri professionisti della salute disponibili a legislazione vigente nell’ambito delle Aziende sanitarie, quali ad esempio Psicologi, Ostetrici, Professionisti dell’area della Prevenzione, della Riabilitazione e Tecnica, e Assistenti Sociali.
Essa rappresenta il luogo in cui il SSN si coordina e si integra con il sistema dei servizi sociali degli enti locali del bacino di riferimento proponendo un raccordo intra-settoriale dei servizi in termini di percorsi e soluzioni basati sull’integrazione delle diverse dimensioni di intervento e dei diversi ambiti di competenza.
Gli Ospedali di Comunità
La Casa della Comunità (CdC) è il luogo fisico pubblico, di prossimità e di facile individuazione al quale
l’assistito può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria.
La CdC è una struttura facilmente riconoscibile e raggiungibile dalla popolazione di riferimento, per l’accesso, l’accoglienza, l’orientamento dell’assistito, la progettazione e l’erogazione degli interventi sanitari.
La CdC introduce un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso la modalità operativa dell’équipe multiprofessionale territoriale. L’attività, infatti, deve essere organizzata in modo tale da permettere un’azione d’équipe tra Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Specialisti Ambulatoriali Interni – anche nelle loro forme organizzative – Infermieri di Famiglia o Comunità (IFoC), altri professionisti della salute disponibili a legislazione vigente nell’ambito delle Aziende sanitarie, quali ad esempio Psicologi, Ostetrici, Professionisti dell’area della Prevenzione, della Riabilitazione e Tecnica, e Assistenti Sociali.
Essa rappresenta il luogo in cui il SSN si coordina e si integra con il sistema dei servizi sociali degli enti locali del bacino di riferimento proponendo un raccordo intra-settoriale dei servizi in termini di percorsi e soluzioni basati sull’integrazione delle diverse dimensioni di intervento e dei diversi ambiti di competenza.
Il Modello Organizzativo del distretto
La riforma prevede che un Distretto di circa 100.000 abitanti, deve prevedere i seguenti standard:
• n.1 Casa della Comunità hub ogni 40.000-50.000 abitanti;
• Case della Comunità spoke e ambulatori di Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS) tenendo conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali. Tutte le aggregazioni dei MMG e PLS (AFT e UCCP) sono ricomprese nelle Case della Comunità avendone in esse la sede fisica oppure a queste collegate funzionalmente;
• n.1 Infermiere di Famiglia o Comunità ogni 3.000 abitanti Tale standard è da intendersi come numero complessivo di Infermieri di Famiglia o Comunità impiegati nei diversi setting assistenziali in cui l’assistenza territoriale si articola;
• n.1 Unità di Continuità Assistenziale (1 medico e 1 infermiere) ogni 100.000 abitanti;
• n.1 Centrale Operativa Territoriale ogni 100.000 abitanti o comunque a valenza distrettuale, qualora il Distretto abbia un bacino di utenza maggiore;
• n.1 Ospedale di Comunità dotato di 20 posti letto ogni 100.000 abitanti.
Il D.M.77 e il nuovo modello delle cure territoriali
Il DM 77 ha definito i nuovi modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale, Il decreto pone al centro le competenze digitali del cittadino e delle Aziende sanitarie e del personale sanitario e si basa su quattro concetti cardine:
Sulla base della crescente disponibilità di dati digitali, pone l’attenzione sulla possibilità di sviluppare modelli predittivi, che consentano la stratificazione della popolazione, il monitoraggio per fattori di rischio, la gestione integrata di patologie croniche e di situazioni complesse. Per essere realmente efficaci i servizi sanitari devono essere in grado di tutelare
la salute dell’intera popolazione e non solo di coloro che richiedono attivamente una
prestazione sanitaria. Tale approccio viene definito Medicina di Popolazione ed ha l’obiettivo di mantenere l’utenza di riferimento in condizioni di buona salute, rispondendo ai bisogni del singolo paziente in termini sia di prevenzione sia di cura. In tale ottica, particolare attenzione deve essere posta nei riguardi dei soggetti con patologie croniche, oggi sempre più diffuse in termini di incidenza e prevalenza, e per le quali il Piano Nazionale della Cronicità ha individuato le diverse fasi principali del percorso assistenziale:
• valutazione del profilo epidemiologico della popolazione di riferimento (stratificazione del rischio);
• valutazione delle priorità d’intervento;
• definizione del profilo d’offerta più appropriata di servizi socioassistenziali;
• promozione della salute, prevenzione e diagnosi precoce;
• presa in carico e gestione del paziente attraverso il piano di cura;
• erogazione di interventi personalizzati;
• valutazione della qualità delle cure erogate.
La conoscenza del profilo epidemiologico e degli indicatori correlati con i bisogni e gli esiti di salute della popolazione assistita costituiscono un aspetto fondamentale nell’ambito del sistema di governo distrettuale. Lo sviluppo e l’implementazione di sistemi di misurazione e stratificazione della popolazione sulla base del
rischio andranno, pertanto, a costituire ed alimentare una piattaforma che contiene informazioni sulle caratteristiche della popolazione assistita in un determinato territorio, sulla prevalenza di patologie croniche, sulla popolazione fragile. Tale piattaforma comprenderà altresì gli indicatori relativi alla qualità dell’assistenza sanitaria e all’aderenza alle linee guida per alcune patologie specifiche e sarà di supporto nei programmi di sorveglianza proattiva nell’ambito del piano di potenziamento dell’assistenza territoriale.
Tale modello di stratificazione, che utilizza informazioni relative ai bisogni clinici assistenziali e sociali della persona, ha la finalità di individuare interventi appropriati, sostenibili e personalizzati che vengono definiti nel Progetto di Xxxxxx. Questo strumento è di supporto nella presa in carico della persona in termini olistici ("Planetary Health") e permette non solo la gestione dei bisogni socioassistenziali ma anche di effettuare le valutazioni di processo ed esito relative a ciascun individuo a prescindere dal livello di rischio. Tale approccio consente una valutazione che si articola su due livelli: quello della singola persona, con cui viene definito il Progetto di Salute e i relativi interventi; quello di popolazione, utile ai fini di programmazione e verifica dei risultati raggiunti dai servizi sanitari e sociosanitari nella comunità di riferimento. Un sistema di governance territoriale così impostato consente di individuare priorità di intervento, con particolare riferimento alla continuità delle cure a favore di individui in condizioni di cronicità/fragilità e disabilità che comportano il rischio di non autosufficienza, anche attraverso l’integrazione tra il sistema sociale e quello sanitario.
La Sanità di Iniziativa è un modello assistenziale di prevenzione e di gestione delle malattie croniche orientato alla promozione della salute, che non aspetta l’assistito in ospedale o in altra struttura sanitaria, ma lo prende in carico in modo proattivo già nelle fasi precoci dell’insorgenza o dell’evoluzione della condizione morbosa. Lo scopo della Sanità di Iniziativa
è la prevenzione ed il miglioramento della gestione delle malattie croniche in ogni loro stadio, dalla
prevenzione primaria, alla diagnosi precoce, alla gestione clinica e assistenziale, alla prevenzione delle complicanze, attraverso il follow-up proattivo anche supportato dagli strumenti di tele monitoraggio e telemedicina, alla presa in carico globale della multimorbidità. Essa prevede un approccio di presa in carico attento alle differenze di genere ovvero lo studio dell’influenza delle differenze biologiche, socio economiche e culturali e che tenga conto di tutti gli altri aspetti psico-comportamentali che incidono sulla salute e delle fasi della vita dell’individuo durante i percorsi di diagnosi, cura, riabilitazione e che caratterizzi tutti i setting assistenziali, al pari degli ambiti di ricerca clinica e di formazione di tutti i professionisti sanitari, per facilitare diagnosi e trattamenti equi, differenziati ed efficaci appropriati. Gli strumenti della Sanità di Iniziativa sono:
⮚ la presa in carico proattiva precoce per l’individuazione delle persone a rischio di malattia,
⮚ l’educazione ai corretti stili di vita,
⮚ la presa in carico negli stadi iniziali delle patologie,
⮚ la programmazione di medio-lungo periodo delle attività di assistenza,
⮚ le prenotazioni delle prestazioni,
⮚ il sostegno e il controllo dell’osservanza da parte dei pazienti dei programmi diagnostici-terapeutici,
⮚ il coinvolgimento delle figure interessate nel processo di assistenza (es. familiari) (cd. caregiver),
⮚ lo snellimento delle attività burocratico-autorizzative.
La Sanità di Iniziativa assicura all’individuo interventi adeguati e differenziati in rapporto al livello di rischio, investendo anche sulla prevenzione e sulla promozione della salute. Attraverso i modelli della Sanità di Iniziativa, messi in atto dalle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e dalle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP), e in collaborazione con Infermieri di famiglia o Comunità, i pazienti sono contattati periodicamente, al fine di migliorare gli stili di vita, diagnosticare precocemente le patologie e monitorare la comparsa e l’evoluzione delle malattie croniche e prevenire le complicanze e ridurre o gestire il carico assistenziale, prevenire le disabilità e perdita dell'indipendenza per il singolo e per il caregiver. La Sanità di Iniziativa per la parte relativa alla prevenzione deve essere in linea con gli indirizzi del Dipartimento di Prevenzione.
Il DM 77 si basa fortemente sul concetto di Medicina di Popolazione cioè di promozione della salute della popolazione attraverso l’utilizzo di modelli di stratificazione e identificazione dei bisogni di salute basate sull’utilizzo dei dati. Tale modello di stratificazione ha l’obiettivo di identificare il livello di rischio e di conseguenza di individuare gli interventi personalizzati e
maggiormente appropriati da inserire nel Progetto di Salute. Il documento parla precisamente dell’adozione di un modello di stratificazione comune su tutto il territorio nazionale. Di seguito la tabella con i livelli di stratificazione del rischio sulla base dei bisogni socioassistenziali.
Il Progetto di Salute è il filo conduttore che rappresenta la storia della persona e dei suoi bisogni clinico-socioassistenziali, in raccordo con i servizi sociali, seguendola prima ancora che sviluppi una patologia, dal momento in cui viene identificato come portatore di fattori di rischio o a partire dal primo contatto con il SSN, alimentando in modo coerente e
tempestivo il relativo FSE. La definizione del Progetto di Salute si basa sulla valutazione costante del bisogno di salute ed implica sistemi organizzativi e gestionali in grado di valutare costantemente gli interventi clinico assistenziali e dei servizi di supporto garantendo la partecipazione di più professionisti per tutta la durata della presa in carico, senza interruzioni tra setting assistenziali e fondato sulla proattività del SSN. Il Progetto di Salute rappresenta, inoltre, uno strumento di programmazione, verifica e controllo della coerenza clinica e socioassistenziale della presa in carico, grazie alla definizione di azioni appropriate rispetto alle condizioni cliniche, sociali e dei bisogni assistenziali che determinano il livello di complessità del singolo caso, in un’ottica di continuità temporale con rivalutazioni periodiche. L’individuazione dei bisogni socioassistenziali che
portano alla definizione del Progetto di Salute determina l’identificazione di un’équipe multiprofessionale minima (medico di medicina generale/pediatra di libera scelta, medico specialista ed infermiere), maggiore è la complessità clinico-assistenziale maggiori saranno le figure professionali coinvolte e in continua evoluzione in relazione all’evolversi della malattia ed allo stato di fragilità espressa.
IL DM77 definisce le figure che costituiscono l’équipe multiprofessionale e il ruolo funzionale che queste
devono avere nella gestione del Progetto di Salute:
Per quanto concerne la composizione e descrizione del progetto di salute il DM77 fornisce indicazioni puntuali:
La prospettiva dei Pazienti
Con riferimento a quanto sopra la prospettiva dei cittadini, dei pazienti rispetto alle modalità di accesso ai servizi sanitari può essere riassunta come nella figura di seguito:
4 I modelli Organizzativi della Regione Lazio
4.1 Reti di Prossimità e dei modelli organizzativi Aziendali della Regione Lazio rispetto alla Missione 6 componente M6C1 del PNRR (DGR n. 332 del 24/05/2022)
Nei seguenti paragrafi si fornisce una chiara rappresentazione della complessità del modello organizzativo della Regione Lazio in termini di “costruzione” della propria Rete di Prossimità in coerenza con quanto definito dal PNRR e dal PNC. L’Ecosistema proposto abiliterà tali modelli e permetterà ad ASL, Aziende Ospedaliere e Distretti la completa gestione dei processi rispetto al ruolo e i servizi che COT, CdC e OdC dovranno offrire ai cittadini/pazienti.
ASL Roma 1
Osservazione
ASL Roma 2
ASL Roma 3
ASL Roma 4
ASL Roma 5
ASL Roma 6
ASL Frosinone
ASL Latina
ASL Rieti
ASL Viterbo
Il ruolo delle Aziende ospedaliere
Le Aziende ospedaliere hanno una importante funzione di coordinamento e supporto nell’ambito del modello organizzativo istituito, finalizzato alla gestione e all’organizzazione di tutti i flussi ospedalieri di ricovero e dimissione e al governo dei processi organizzativi-assistenziali che regolano l’accesso o il rientro da altri setting assistenziali, in favore delle Centrali operative territoriali.
Le principali linee di attività in cui si articolano le funzioni che gli ospedali devono garantire in favore delle COT sono:
• Gestione del Flusso di ricovero e dimissione
• Presa in carico dei pazienti fragili
• Organizzazione dei trasporti
• Coordinamento con COT-A/COT-D per programmazione prestazioni/rientro in ospedale
Gestione del Flusso di ricovero e dimissione
La funzione di coordinamento e gestione del Flusso di Ricovero e Dimissione ha il compito di facilitare i tempi e l’appropriatezza del percorso favorendo il collegamento tra le UU.OO. e gli altri setting e prevede tra le altre, le attività di:
- visione in tempo reale dei posti letto attivi, organizzativamente disponibili, liberi e liberabili in tutte le UU.OO. di degenza;
- gestione del cruscotto ordinario e straordinario e dei ricoveri sui posti letto aggiuntivi o postazioni tecniche previsti nel su citato Piano Regionale per la Gestione del Flusso di Ricovero e del Sovraffollamento in Pronto Soccorso;
- coordinamento delle aree aziendali destinate a funzione di “Holding Area” e/o “Discharge Room”;
- monitoraggio dei tempi di esecuzione di esami strumentali, refertazione dei suddetti esami, consulenze, interventi o dimissioni con tempi superiori alla degenza media per elaborare interventi sui ritardi e favorire la dimissione; a tal fine, gli Ospedali che dispongono di servizi di telemedicina, possono attivare eventuali servizi di telemonitoraggio e/o televisita grazie ai quali si potrà anticipare la dimissione anche in modalità di dimissione protetta.
- attività quotidiana di coordinamento dei trasferimenti interni ed esterni in cooperazione con i responsabili dei flussi delle UU.OO. di Pronto Soccorso, di ricovero e dei servizi per la facilitazione dei percorsi intra ed extraospedalieri;
- verifica della previsione delle dimissioni da UU.OO. per il giorno successivo (compresi i giorni festivi) al fine di garantire il flusso dei ricoveri da PS come da tempistica stabilita nella Determinazione Regionale G159522 del 18.11.22 Revisione del "Piano Regionale per la Gestione del Flusso di Ricovero e del Sovraffollamento in Pronto Soccorso" (DCA U00453/2019);
- ricezione delle richieste di cambio setting verso le strutture post-acuzie (COD.56-COD.60-COD.28- COD.75, Riabilitazione Estensiva territoriale) da parte delle UU.OO;
- verifica della corretta compilazione da parte della U.O. richiedente del modulo unico di trasferimento per il buon esito del percorso di continuità assistenziale e acquisizione, ove necessario, di ulteriori notizie su specifici bisogni socioassistenziali;
- verifica dell’avvenuta attivazione della continuità farmaco-terapeutica nel cambio di setting da parte delle UU.OO. dimettenti;
- trasmissione delle richieste di cambio setting alle strutture (COD.56-COD.60-COD.28-COD.75, Riabilitazione estensiva territoriale) e contestualmente alla COT-A di residenza del paziente;
- comunicazione dell’avvenuto trasferimento nelle strutture post-acuzie alla COT-A di residenza della persona che provvede ad informare la COT-D al fine di definirne la successiva, eventuale, presa in carico;
- organizzazione di riunioni periodiche di audit e feedback sul percorso di ricovero/dimissione al fine di introdurre azioni di miglioramento;
- costante connessione, strutturata e operativa, con le Centrali Operative Territoriali, le Strutture di ricovero, e i case manager delle Reti per i percorsi e le procedure di dimissione, trasferimento o di ricovero, compresa la partecipazione agli incontri con il CR.
Presa in carico dei pazienti Fragili
La funzione di presa in carico rappresenta il collegamento tra il sistema sanitario e la rete di assistenza sociosanitaria mettendo in atto le seguenti azioni:
- ricezione delle segnalazioni di possibili “dimissioni difficili” individuate sia in Pronto Soccorso che
nelle UU.OO. al momento del ricovero;
- assunzione di un ruolo attivo nel coordinamento dell’attività/intervento delle Unità di valutazione
multidimensionale ospedaliera e/o distrettuale;
- l’istruzione della richiesta per la presa in carico territoriale alla COT-A di residenza del paziente che attiva la COT-D, competente per il successivo percorso (SIATeSS);
- facilitazione del processo di attivazione dell’UCA in coordinamento con la COT-A oppure direttamente con la COT-D di residenza ma con contestuale comunicazione alla COT-A.
Organizzazione dei trasporti
Un compito fondamentale della funzione di coordinamento è di facilitare l’organizzazione dei trasferimenti affidati al servizio aziendale deputato al trasporto degli infermi al fine di garantire le priorità e la tempistica degli stessi, tramite:
- programmazione delle richieste di trasferimento interne xx xxxxxxx;
- gestione della lista di priorità di trasferimento;
- collegamento con le strutture esterne fino a trasferimento avvenuto;
- coordinamento del processo di back transfer tra centro HUB e centro Spoke secondo quanto stabilito nella Determinazione Regionale G159522 del 18.11.22 Revisione del "Piano Regionale per la Gestione del Flusso di Ricovero e del Sovraffollamento in Pronto Soccorso" (DCA U00453/2019).
Programmazione prestazioni/rientro in Ospedale
In caso di situazioni non rientranti nell’emergenza, al fine di contenere il ricorso al PS di pazienti in carico alle strutture sanitarie/sociosanitarie/socioassistenziali o inserite nei percorsi di cronicità la funzione di coordinamento si declina in:
- attivazione di un percorso ospedaliero dedicato su richiesta di rientro in ospedale avanzata dalla COT- A/COT-D;
- collaborazione con la COT-A/COT-D, in caso di “recente ricovero in acuzie”, per la programmazione
delle procedure eseguibili nella struttura ospedaliera che ha dimesso la persona.
PNRR
Missione 6-Salute
PNRR M6C1 1.2.2.2
Studio di fattibilita` per l’attuazione degli interventi di interconnessione Aziendale “Ecosistema digitale delle cure territoriali della Regione Lazio”
5 SIATESS - Sistema di Accoglienza e Valutazione Multidimensionale: stato di implementazione del progetto
La gara d’appalto indetta dalla Regione Lazio nel 2018 prevedeva la fornitura di una piattaforma per la valutazione dei pazienti fragili attraverso la suite InterRAI per supportare l’attività delle unità di Valutazione Multidimensionali (UVM) anche attraverso strumenti in mobilità.
Il progetto prevedeva inoltre l’integrazione con la piattaforma regionale SIAT che gestisce il processo di valutazione e presa in carico dell’assistito sia a fronte di un accesso spontaneo al PUA distrettuale sia a fronte di una dimissione protetta.
Il progetto realizzato dalla società in house ha consentito la sperimentazione (limitatamente alle ASL Roma1, ASL Roma4 e ASL di Viterbo) di uno strumento omogeneo per la gestione del processo di presa in carico limitatamente al setting ADI, prevedendo l’integrazione con il sistema SIAT per l’attività di redazione del PAI e integrazione con gli erogatori esterni.
In questo modo sono state disaccoppiate le fasi di valutazione dell’assistito (in carico a SIATeSS) da quelle di redazione del PAI e di erogazione del servizio e rendicontazione integrata con gli erogatori esterni (in carico a SIAT).
La gestione del processo di valutazione dell’assistito ha naturalmente richiesto l’integrazione della nuova piattaforma SIATeSS con i sistemi regionali Anagrafica sanitaria unica regionale (ASUR) e Identity Access management regionale (IAM). Attualmente la gestione SIATeSS è limitata al setting ADI, pur prevedendo potenzialmente anche i setting RSA e CURE PALLIATIVE domiciliari ed altre tipologie di segnalazione e di setting.
Le attività di integrazione con i sistemi regionali e di sviluppo di tutti gli strumenti di valutazione (extra InterRAI), così come la gestione delle agende UVM, è stata finanziata attraverso la MEV prevista nell’ambito della gara d’appalto.
Grazie alla nuova piattaforma SIATeSS è stata promossa una sperimentazione di quello che sarà il nuovo modello organizzativo di Regione Lazio relativamente all’omogeneizzazione dei processi e degli strumenti di valutazione su tutto il territorio regionale. La sperimentazione ha coinvolto 3 ASL (ASL Roma1, ASL Roma4 e ASL di Viterbo) sulle seguenti aree funzionali e contesti di attività:
1) Funzioni delle COT (Centrali operative Territoriali), a livello distrettuale, come prima sperimentazione degli strumenti introdotti dal PNRR e dal DM 77:
• Gestione del processo di segnalazione di pazienti fragili da PUA;
• Gestione della valutazione UVM;
• Indirizzamento sul setting assistenziale idoneo (al momento limitato a ADI);
2) Limitatamente alla ASL RM 1
• è stata attivata una COT “Aziendale” (COA) in grado di coordinare le COT distrettuali e di gestire direttamente alcuni setting specifici (CURE INTERMEDIE e RSA) attraverso la gestione di liste d’attesa;
• in via sperimentale sono stati attivati su due ospedali pilota i processi di segnalazione precoce e dimissione protetta in grado di garantire la continuità assistenziale tra ospedale e territorio, integrati con le COT territoriali (COA e COT-D) in un unico processo di valutazione dell’assistito;
• limitatamente all’ASL Roma 1 è stato implementato, in via sperimentale, il processo di trasferimento su strutture intermedie per i Codici 56 e 60 che potrà essere esteso ad altri setting specifici (es. Codice 28 e 75).
Nella figura seguente una rappresentazione grafica di quanto realizzato nell’ambito del progetto:
6 Evoluzione dell'Ecosistema digitale integrato per le cure territoriali della Regione Lazio: la proposta progettuale
6.1 L’obiettivo generale del progetto
L’Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali descritto nel presente studio di fattibilità ha l’obiettivo generale di abilitare i processi clinici, organizzativi e amministrativi in una logica di governance “multilevel”, favorire l’aggregazione delle informazione, lo scambio e la cooperazione tra gli attori istituzionali e privati, l’elaborazione e lo sviluppo di processi integrati di cura e assistenza e di valutazione degli effetti di questi in termini di appropriatezza ed efficacia delle cure e di sostenibilità e monitoraggio della spesa.
La realizzazione dell’Ecosistema regionale e le componenti applicative che lo abilitano sono progettate secondo quando disposto dalle linee di indirizzo nazionali e di come queste sono state calate nei modelli organizzativi regionali e aziendali meglio descritti nei paragrafi precedenti.
Di seguito un elenco sintetico delle linee guida relative alle fasi di realizzazione del progetto:
⮚ È necessario realizzare una cornice entro cui collocare e integrare i sistemi territoriali attraverso un modello basato sull’interoperabilità dei sistemi e dei dati, la condivisione e la collaborazione multiprofessionale e multi-presidio;
⮚ è necessario far adottare da tutte le ASL e da tutte le nuove strutture territoriali previste dal D.M. 77 e descritte nell’atto regionale di recepimento del D.M. stesso gli strumenti per lo svolgimento dei compiti che il decreto assegna loro (già in parte realizzati nell’ambito del progetto per la realizzazione del Sistema di Valutazione Multidimensionale);
⮚ è necessario supportare i nuovi modelli organizzativi con procedure e tecnologie che consentano la collocazione dei cittadini, dei pazienti e delle famiglie al centro dell’Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali, attraverso l’introduzione di strumenti capaci di abilitare la medicina di iniziativa;
⮚ è necessario dotare le Aziende sanitarie regionali di un insieme di strumenti per la gestione integrata dei pazienti presi in carico dai servizi territoriali, superando la frammentazione che oggi esiste non soltanto tra ospedale e territorio, ma anche tra le strutture territoriali e i professionisti;
⮚ è necessario supportare il personale sanitario tutto, con strumenti di supporto alle decisioni “Evidence Based Practice” nelle cure territoriali per migliorare l’appropriatezza e ridurre il rischio clinico;
⮚ è necessario creare le condizioni “informative” per poter avviare la sperimentazione di modelli di “Value Based Healthcare” attraverso la misurazione del valore prodotto in termini di outcome e di impatto sulla salute del paziente;
⮚ è necessario disporre e utilizzare dati e informazioni opportunamente standardizzati e mettere a disposizione per i diversi livelli di governo e responsabilità, dashboard e strumenti di analisi predittivi, evoluti e personalizzati (Population health management).
Per garantire il raggiungimento di un obiettivo così complesso, l’Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali deve essere il fattore abilitante dell’intera rete e permettere, ai diversi attori che vi hanno parte in causa, di cooperare in maniera efficace ed assidua intendendo il benessere e la salute del cittadino, la soddisfazione dei suoi bisogni principali e la sua inclusione attiva, come un combinato disposto.
Nel paragrafo successivo sono descritti gli obiettivi specifici o “Elementi Chiave” della proposta progettuale
che rispondono alle finalità sopra indicate.
6.2 Gli obiettivi specifici della proposta progettuale
Il D.M. 77 definisce nuovi modelli clinici e organizzativi per le cure territoriali. Per dare una risposta compiuta alle novità introdotte non è pensabile adattare i sistemi attuali, nati per un contesto molto differente da quello previsto con il D.M. 77 ma occorre, al contrario, la progettazione di un vero e proprio ecosistema digitale per le cure territoriali basato sulle più moderne tecnologie ICT nel quale possano coesistere e collaborare sistemi eterogenei, già presenti, con l’inserimento di nuovi sistemi e componenti software destinati a estendere e completare il perimetro funzionale delle soluzioni applicative.
La progettazione dell’Ecosistema nasce in piena aderenza a quanto disposto dal D.M. 77 in termini di gestione di tutti gli aspetti Organizzativi, Logistici, Assistenziali e Digitali necessari allo sviluppo di un modello di Cure e Assistenza di Prossimità. È ovvio che i beneficiari di tale approccio saranno tutti gli stakeholder dell’ecosistema intesi certamente come cittadini, pazienti e famiglie, ma anche operatori sanitari, servizi sociali, strutture pubbliche e private, organi decisionali e di governo. È bene evidenziare che dell’Ecosistema fanno parte anche tutti i sistemi informativi esistenti all’interno e all’esterno dello stesso che in qualche modo si riferiscono agli ambiti di interesse.
L’Ecosistema proposto pone una particolare enfasi sulla clinica, un aspetto che in ambito territoriale è stato spesso trascurato a differenza degli aspetti gestionali e amministrativi che sono invece più coperti dalle soluzioni in uso presso le Aziende sanitarie e la Regione.
Il modello è incentrato sulla logica dei percorsi integrati e basato sul concetto di processi che ne caratterizzano lo svolgimento. I percorsi possono riguardare diversi ambiti di cura (setting) e coinvolgere diverse tipologie di risorse (personale, diagnostiche, strutture, etc.).
L’esecuzione dei processi determina la produzione di diverse tipologie di dati che devono essere condivisi tra
tutti gli attori che concorrono alla cura e l’assistenza dei pazienti.
La disponibilità delle risorse è anche funzionale alla gestione delle transizioni di cura nelle quali deve essere assicurata la continuità della presa in carico tra il personale della struttura che dimette il paziente e quella che lo accoglie.
In considerazione di quanto sopra ci preme evidenziare che l’Ecosistema Digitale delle Cure Territoriali abilita i suddetti modelli nella loro complessità attraverso il perseguimento di n. 4 obiettivi specifici rappresentati qui di seguito, di cui 3 oggetto della presente progettualità:
Dal punto di vista architetturale l’ecosistema si compone di diversi “livelli logici” che costituiscono la struttura funzionale dello stesso, opportunamente ricondotti a ciascun obiettivo specifico di cui sopra e descritti nei paragrafi successivi.
Nei paragrafi successivi per ciascun obiettivo specifico e relative componenti si indicherà il ruolo che la componente applicativa assume nell’ecosistema, le funzionalità che questa garantirà, le azioni che saranno messe in opera per il raggiungimento dello specifico obiettivo e i risultati attesi a fronte della messa in opera. Quanto descritto di seguito costituirà l’oggetto della fornitura.
6.2.1 Obiettivo 1 – Evoluzione delle funzionalità
Il modello regionale prevede l’implementazione del sistema di COT multilivello, interconnesse ed interoperabili, in grado di gestire tutti i processi di accoglienza e gestione della valutazione per i diversi setting assistenziali.
Partendo dallo stato dell’arte descritto precedentemente, oggetto della fornitura è l’evoluzione funzionale
che consentirà di gestire le funzioni di seguito descritte:
- la centrale operativa che rappresenta il collettore di uscita ed il punto di controllo centralizzato di tutte le segnalazioni di dimissione protetta provenienti dai singoli reparti;
- La gestione dei diversi setting assistenziali tra i quali a titolo esemplificativo e non esaustivo RSA, Cure intermedie, Cure palliative
- La programmazione del Piano di salute (PAI, PDTA, PRI) multidisciplinare per una presa in carico completa del contesto sanitario e socioassistenziale
- la centrale regionale post-acuzie (CORAPA) per la gestione di specifici setting assistenziali (Codici 28 e 75) che possa fungere da camera di compensazione tra le differenti ASL in caso di esaurimento dei posti sui codici 56 e 60.
Attraverso questo obiettivo specifico si prevedono anche tutte le azioni per l’avvio in esercizio su tutto il territorio regionale di seguito rappresentato (anche numericamente) e la conseguente attività di manutenzione e customer service:
Lo schema seguente definisce in modo semplice ma allo stesso tempo completo le funzioni afferenti alle fasi di Accoglienza, Analisi dei Bisogni e Valutazione e di Presa in Carico e Gestione dei percorsi, che sono oggetto dello sviluppo delle funzionalità della piattaforma in questa fase evolutiva del progetto SIATESS.
La piattaforma sviluppata secondo quanto indicato garantirà a regime a tutte le strutture del D.M. 77 di tutte le Aziende:
• La gestione della fase di Accoglienza
• La gestione della Fase di Valutazione
• La gestione, definizione, programmazione delle prestazioni del Progetto di Salute (PAI/PDTA/PRI)
• Il calcolo del costo complessivo del Progetto di Salute e le funzionalità di Ordine Elettronico
• La definizione degli obiettivi di cura
• La trasmissione del PAI verso gli Erogatori Accreditati (ADI e CP) attraverso i servizi di integrazione previsti
• L’Acquisizione delle erogazioni/rendicontazioni delle “attività”
• La verifica degli Indicatori di Esito
• La gestione delle rivalutazioni
• La generazione del debito informativo NSIS (Flusso SIAD)
• La generazione di Documenti e Dati verso il FSE 2.0
Le attività di gestione progetto richieste nell’ambito della fornitura sono:
• Allineamento con i Flussi Ministeriali alla data e test dei motori di estrazioni XML
• Test delle funzionalità e dei processi sopra descritti
• Test delle integrazioni con gli Erogatori esterni
• Test del sistema di Tariffazione e di Ordine Elettronico
• Test e Collaudo della soluzione complessiva
• Messa in opera del sistema
• Presidio su tutte le ASL e DISTRETTI per l’avvio del sistema
• Servizi di Change Management per singolo distretto
• Assistenza e manutenzione
• Service desk.
6.2.2 Obiettivo 2 – La piattaforma di interoperabilità, la progettazione e realizzazione del Datalake Sociosanitario FHIR
L’intero Ecosistema si baserà su una piattaforma di interoperabilità che permetterà l’integrazione operativa dei processi e delle informazioni dei sistemi esistenti e di quelli realizzati ad hoc, eliminando le frammentazioni esistenti. Più precisamente, la piattaforma si fonderà sui seguenti servizi di:
⮚ interoperabilità delle applicazioni - consente di integrare, in maniera flessibile ed in modalità bidirezionale, più sistemi e differenti fonti di dati tramite protocolli e profili standard di integrazione (IHE, HL7 v.2.x e v.3, HL7 FHIR) o processando formati proprietari (cfr. ESB);
⮚ raccolta, aggregazione e normalizzazione dei dati di scambio prodotti da più sorgenti integrate e di diversa natura quali: sistemi applicativi (i cosiddetti Systems of record), medical devices, IoT;
⮚ indicizzazione dei dati raccolti – consente di organizzare e categorizzare automaticamente i dati normalizzati creando un collegamento semantico (data tagging) tra di essi, prendendo come punti di riferimento la tassonomia e l'ontologia globalmente riconosciute.
La tabella che segue riporta le integrazioni previste dal progetto e che saranno garantite dall’Ecosistema nell’ambito dei processi di cura che questo gestirà.
Ambito | Dato / documento / flusso / funzione | Infrastruttura / Sistema | Direz. | Metodologia / tecnologia |
Nazionale | Documenti HL7 CDA | Nuovo FSE - Documenti | -> | Alimentazione Gateway da Data Lake |
Dati strutturati (HL7 FHIR) | Nuovo FSE – EDS(2) | -> | Alimentazione Gateway da Data Lake | |
Ricette dematerializzate | Sistema TS – SAC | -> | Invocazione servizi Sistema TS | |
Regionale | Identità utenti | IAM | -> | Invocazione servizi IAM (SPID CIE CNS) |
Anagrafica assistiti | ASUR – ANA | -> | Invocazione servizi ASUR | |
Dati di Accoglienza e Valutazioni multidimensionali | SIATeSS (Sanità) | <- -> | Nativamente integrato | |
Documenti HL7 CDA | FSE Regionale | <- -> | CDR – invocazione servizi FSE Lazio | |
Servizi telemedicina | Tele HUB | <- -> | Invocazione servizi | |
Flussi SIAD, FAR e Hospice residenziale | Piattaforma accoglienza | -> | Specifiche Regionali | |
Esami, visite | CUP regionale | <- -> | Specifiche CUP regionale | |
Dematerializzata | Sistema regionale | <- | Specifiche regionali | |
Presidi sanitari | SANPRO | <- | Invocazione servizi | |
Aziende Sanitarie | Risultati di laboratorio (1) | LIS | <- | Messaggistica HL7 2.5 ORL |
Referti e immagini radiologiche | RIS | <-> | Messaggistica HL7 e Dicom | |
Quadro clinico, terapie | CCE Salute Mentale | <- | Da flussi | |
Quadro clinico, terapie | SERD | <- | Da flussi | |
Anamnesi, situazione clinica, terapia | CCE | <- | Da fLussi | |
Dossier sanitario Aziendale/FSE | Piattaforma Aziendale/regionale | <-> | Fa specifiche nazionali | |
Anamnesi, situazione clinica, terapia Schede e segnalazioni alla dimissione | ADT/CCE | <-> | Invocazione servizi | |
Erogatori servizi | Programmazione PDTA – PAI – PRI | SIATESS | -> | Servizi SIAT e altri servizi di erogazione (3) |
Erogazione PDTA – PAI – PRI | Sistemi erogatori | <- | Da Servizi SIAT e altri servizi di erogazione |
Note / verifiche:
1. Da valutare il rapporto costi / benefici;
2. Per quanto riguarda lo schema di decreto ministeriale per l’adozione dell’Ecosistema Dati Sanitari (EDS), il Garante ha evidenziato che tale schema di decreto non risulta coerente con il quadro normativo ma reca profili di violazione della disciplina in materia di protezione dei dati personali. In particolare, il Garante ha evidenziato la necessità di un forte coordinamento nella predisposizione dello schema di decreto con gli altri decreti correlati, in quanto il livello di interconnessione previsto è tale che le misure tecniche e organizzative, da prevedere a tutela dei diritti dell’interessato e dei principi generali del trattamento, debbano essere tra di loro coerenti. Tale coerenza non può essere disattesa tra i sistemi regionali oggetto della presente proposta progettuale;
3. Hospice, RSA, Riabilitazione territoriale, protesica.
Per affrontare in modo efficace le fragilità e le cronicità e consentire alle nuove strutture previste dal D.M. 77 la presa in carico e la gestione dei pazienti sul territorio è necessario realizzare l’interoperabilità con le diverse soluzioni di cartella clinica elettronica (CCE) specialistica, ospedaliera e territoriale, di livello Aziendale e/o regionale, che rappresenta lo strumento operativo con cui supportare il processo di assistenza e cura dei pazienti.
Nella rappresentazione sottostante una sintesi funzionale delle soluzioni regionali e Aziendali esterne al perimetro del presente progetto, che sono a vario titolo interessate dal processo di presa in carico e gestione e che per le quali deve essere sviluppata l’interoperabilità con il sistema SIATESS al fine di garantire multidisciplinarietà, interoperabilità, circolarità dei dati e completezza del percorso.
La Piattaforma dei servizi applicativi
Questa piattaforma ha l’obiettivo di assicurare l’interoperabilità funzionale dei sistemi che compongono l’ecosistema digitale per le cure territoriali attraverso la condivisione di dati, processi e percorsi mediante
l’implementazione di microservizi che consentiranno lo scambio di informazioni real time tra tutti i sistemi presenti coinvolti. Per ogni ambito applicativo sarà realizzato un insieme di micro-servizi ciascuno dei quali corrisponderà ad una specifica funzione o sotto-processo.
Gli ambiti previsti sono:
⮚ Gestione richieste
⮚ Valutazioni
⮚ Presa in Carico
⮚ PDTA
⮚ PAI
⮚ PRI
⮚ Prescrizione
⮚ Refertazione
⮚ Transizione di cura
⮚ Telemedicina
⮚ Rendicontazione
I micro-servizi possono essere richiamati in real-time ogni qual volta un sistema esegue un’operazione. Rispetto alla tradizionale interoperabilità basata sullo scambio di messaggi o documenti che spesso hanno luogo quando il processo è terminato o solo per alcune fasi, il modello proposto consente un monitoraggio costante delle attività e delle risorse impegnate e una reale interoperabilità funzionale tra sistemi che possono cogestire percorsi e processi in piena continuità.
I micro-servizi alimentano il date-lake sociosanitario che assicura la persistenza delle informazioni e la loro organizzazione secondo il modello ontologico prescelto.
Data Lake Sociosanitario
La soluzione progettuale prevede il disegno di un modello di dati e lo sviluppo di una piattaforma integrata
per l’analisi real-time e multidimensionale dei dati sociosanitari, in grado di:
⮚ essere alimentata da dati non strutturati e da dati codificati impiegando strumenti e messaggistica
in uso per l’interoperabilità dei sistemi come HL7 versione 2, HL7 CDA, profili IHE;
⮚ rendere persistenti i dati, strutturati e non, mediante un modello dati e un’ontologia di riferimento
in grado di descrivere e correlare le informazioni che i dati descrivono;
⮚ estrarre conoscenza da dati non strutturati e da dati codificati attraverso l’interpretazione semantica
dei fenomeni e delle misure che questi rappresentano;
⮚ consentire agli utenti il disegno di modelli di analisi basati su mappe della conoscenza, indicatori, misure, percorsi di approfondimento;
⮚ fornire agli utenti un set di strumenti per la rappresentazione e la navigazione dei modelli di analisi;
⮚ esporre a sistemi di terze parti le informazioni attraverso risorse HL7 FHIR;
⮚ fornire a sistemi di terze parti un set di informazioni aggregate e anonimizzate in formato aperto
(open data)
La soluzione progettuale è articolata in diversi layer funzionali, evidenziati nella figura accanto:
⮚ INTEGRATION, che contiene le logiche applicative per l’estrazione dei dati, strutturati e non, dai messaggi HL7 v.2, dai documenti HL7 CDA, da file XML, da studi DICOM o da risorse HL7 FHIR;
⮚ INGESTION, che mappa e indicizza i dati in funzione del modello dati;
⮚ DATA MODEL, che descrive l’ontologia e gli
artefatti del Data Lake;
⮚ DATA PERSISTENCE, che memorizza i dati;
⮚ ANALYSIS MODEL DESIGNER, che consente
all’utente di definire dei modelli di analisi dei dati;
⮚ ANALYSIS MODEL, che contiene i modelli di analisi dati creati dagli utenti;
⮚ INSIGHT, che rappresenta il front-end per l’utilizzo dei modelli di analisi e la loro navigazione;
⮚ FHIR SERVER, che espone i dati come risorse FHIR in funzione del data model;
⮚ OPEN DATA SERVER, che restituisce aggregazioni di dati anonimi in formato Open Data.
In questo contesto fondamentale è l’interoperabilità bidirezionale anche con il sistema informativo regionale organizzato e gestito dal Dipartimento di epidemiologica regionale, con i suoi strumenti e le sue piattaforme, al fine di garantire omogeneità e completezza nell’applicazione degli algoritmi di stratificazione della popolazione e lettura dei bisogni.
6.2.3 Obiettivo 3 – Rea Specifico Privacy, accountability e gestione dei consensi
Grazie all’integrazione attraverso la piattaforma di interoperabilità con il Fascicolo Sanitario Elettronico e ai Dossier Sanitari Elettronici delle Aziende sanitarie, il sistema oggetto di sviluppo opera come front-end di questi strumenti così da fornire una rappresentazione unica e completa di tutte le informazioni che riguardano i pazienti territoriali”.
La finalità perseguita con il sistema in fase di definizione e sviluppo prevede che i dati dei pazienti presenti nel FSE 2.0 e visualizzati attraverso la funzione di dossier sanitario Aziendale saranno visualizzabili attraverso la piattaforma di interoperabilità dai professionisti coinvolti nei processi di gestione e di cura territoriali al momento della presa in carico del paziente sia per gli aspetti attinenti la gestione amministrativo-contabile che per gli aspetti attinenti la gestione clinico-sanitaria nei diversi setting assistenziali.
Data la forte spinta all’interoperabilità, il sistema deve prevedere esplicitamente l’impostazione architetturale che consenta di evitare la duplicazione di dati e documenti sanitari già presenti nei verticali che li producono scongiurando la costituzione di un database che raccoglierebbe a livello centralizzato, senza reali garanzie di anonimato e di riservatezza per gli assistiti, dati e documenti sanitari relativi a tutte le prestazioni sanitarie erogate sul territorio regionale.
Nello scenario di applicazioni interoperabili con il sistema oggetto dello sviluppo, i dati degli assistiti potranno essere visualizzati da ampie coorti di professionisti, di conseguenza deve essere prevista una funzione di gestione centralizzata del consenso del paziente che preveda:
1. la verifica del consenso espresso dall’assistito per la visualizzazione dei propri dati da parte dei professionisti delle diverse articolazioni sanitarie coinvolti nella presa in carico e nel processo di cura (MMG, professionisti delle AO, AOU, ASL);
2. la possibilità per l’assistito di graduare il consenso;
3. il diniego alla visualizzazione dei propri dati per finalità aggiuntive.
Ne consegue che, al pari di quanto previsto per l’FSE, risulta imprescindibile la possibilità di gestire il processo di acquisizione e di consultazione del consenso al trattamento dei dati del paziente in tutti i setting dell’assistenza territoriale attraverso un’applicazione regionale centralizzata che consenta all’assistito di graduarne la visualizzazione, ove lo ritenga opportuno, limitandola a singole coorti di professionisti o servizi.
L’applicazione di gestione del consenso, acquisito in ambito regionale (tramite MMG/PLS oppure dai professionisti della singola Azienda sanitaria), dovrà quindi consentire di integrare, in maniera flessibile e in modalità bidirezionale, tramite protocolli e profili standard di integrazione attraverso l’infrastruttura nazionale (INI), la piattaforma/repository nazionale di gestione del consenso per la visualizzazione dei dati del FSE 2.0, in modo che:
• l’assistito possa manifestare e/o modificare in qualsiasi momento i consensi in un dominio regionale che li renderà fruibili attraverso l’infrastruttura nazionale per le diverse necessità (consultazione dati FSE, consultazione/gestione dei dati dell’assistito a livello nazionale/territoriale);
• sia possibile gestire (consultare, acquisire, modificare) i consensi dei pazienti provenienti da strutture ospedaliere e presi in carico da strutture territoriali.
È necessario un focus particolare per definire il metodo più efficace:
• per consentire a ciascun assistito di individuare il servizio o la coorte di professionisti che desidera includere/escludere dalla visualizzazione dei dati o di documenti;
• per fornire all’interessato le informazioni di dettaglio relative agli accessi che sono stati effettuati sui propri dati.
Considerato altresì il livello di interoperabilità del sistema oggetto dell’affidamento con i diversi sistemi coinvolti nella gestione dell’assistito sul territorio con potenziale possibilità per gli utenti abilitati di accedere a tutti i dati e i documenti sanitari di ciascun assistito sul territorio regionale e che al contempo, alimenta l’EDS con lo scopo di elaborare i predetti dati e documenti per offrire servizi, determinando un trattamento sistematico, su larga scala, di particolari categorie di dati personali di cui all’art. 9 del Regolamento, presentando un rischio elevato per i diritti degli interessati, l’adozione dello stesso deve essere preceduta da una valutazione di impatto (DPIA) ai sensi dell’art. 35 del Regolamento con conseguente:
1. analisi che definisca una visione complessiva della titolarità dei trattamenti effettuati attraverso il sistema per le diverse finalità di presa in carico e di cura nei diversi setting assistenziali in quanto la chiara definizione dei ruoli (Titolare, Responsabili, autorizzati) determina i diversi profili a cui saranno
abilitati i professionisti e le macro-operazioni effettuabili dagli stessi (alimentazione, consultazione, modifica);
2. importante attività di assesment e di remediation per la compliance data protection e la resilienza dei sistemi informativi preesistenti stante l’obbligo, in ambito sanitario, di applicare la Direttiva NIS (ora NIS 2).
6.3 Modalità di erogazione dei servizi
Approccio Metodologico
La complessità dello scenario descritto nei precedenti capitoli richiede una particolare gestione del team di lavoro composto dagli stakeholder del progetto.
L’approccio da utilizzare è centrato su:
• una mirata strategia di comunicazione con gli stakeholder di progetto e con key users che assicurano un apporto di competenze specifiche e contributi specialistici su ambiti ben definiti legati alla conoscenza approfondita delle realtà Aziendali coinvolte nel progetto;
• una soluzione organizzativa incentrata sulle competenze tematiche, metodologiche e tecnologiche che crei una squadra agile, flessibile e adattiva necessaria a perseguire la visione e a raggiungere gli obiettivi di progetto;
• La costruzione di un team misto di risorse del fornitore, della società in house o del mercato e della Regione che valorizzi le reciproche competenze tecnologiche e tematiche.
Il modello ipotizzato, sfruttando attività e pratiche dei diversi framework agili (SCRUM, DevOps, Lean), si propone di:
• garantire l’univocità di individuazione delle responsabilità di staffing per l’intero progetto, assicurando coordinamento e corretta identificazione delle priorità;
• definire e attuare processi e strumenti collaborativi verso l’Amministrazione, al fine di garantire la circolazione delle informazioni e il massimo coordinamento a tutti i livelli sullo stato delle attività e il raggiungimento degli obiettivi definiti;
• applicare metodologie e framework in chiave personalizzata rispetto alla singola struttura sanitaria per definire attività e cicli di lavorazione;
• basare il modello di erogazione su competenze multidisciplinari in un panorama tecnologico e organizzativo caratterizzato da alta complessità e costante evoluzione;
• garantire la capacità di veicolare l’innovazione comprendendo le caratteristiche del contesto d’uso e
rispondendo con appropriatezza alle esigenze.
Il punto di forza del modello è la presenza di una struttura organizzativa su tre livelli:
Livello di Governance | Responsabilità e compiti |
Programmazione e controllo | Assicura le attività di indirizzo strategico, innovazione e la gestione delle relazioni istituzionali; a questo livello, vengono portate a conoscenza degli stakeholder le principali novità ed esperienze rilevanti per l’intera durata del contratto anche emergenti a livello internazionale. |
Gestionale | Garantisce la gestione integrata della fornitura, il rispetto dei livelli qualitativi attesi e la risoluzione di problematiche e criticità anche in termini operativi (es. flussi di lavoro tra team coinvolti sulle diverse strutture territoriali e sui vari servizi). Rappresenta l’interfaccia con i referenti strategici e contrattuali del progetto. La gestione di molte funzioni a questo livello consente il raggiungimento di elevati livelli di standardizzazione nella fornitura. |
Operativo | Assicura l’esecuzione dei servizi e delle attività connesse al piano di lavoro in maniera da rispondere ai requisiti previsti dallo studio di fattibilità |
Nell’ambito della governance del progetto, verranno promosse azioni finalizzate a creare una vera e propria Community di Progetto. Saranno organizzati workshop, focus group e altre attività per coinvolgere gli stakeholder delle strutture sanitarie, rappresentanti delle associazioni dei pazienti.
Una particolare attività sarà incentrata sull’utilizzo di metodologie di design king che attraverso momenti di co-working possono concorrere al service design di soluzioni innovative soprattutto nell’area dell’Assistenza Domiciliare Integrata.
Modello Organizzativo per la realizzazione del progetto
In questo paragrafo vengono presentati la struttura e le principali funzioni previsti dal modello operativo di riferimento:
Livello di Governance | |
RUAC | Assicura un forte ruolo guida a livello contrattuale e un approccio uniforme alla gestione delle diverse azioni progettuali rivolta alle strutture sanitarie, nel rispetto costante degli obiettivi del progetto |
Comitato Guida | Data la rilevanza strategica del progetto, viene istituito un comitato permanente composto da rappresentanti del fornitore e da esponenti del mondo scientifico e medico, accademico e manageriale e dagli stakeholder regionali e Aziendali, che avrà il compito di osservare ed anticipare i trend di innovazione in Sanità, a partire dai nuovi modelli emergenti e dai nuovi paradigmi sostenibili. |
Governance contratto | Insieme di strutture che supportano il RUAC nel garantire il governo dell’intero contratto. Il Resource Management garantisce dinamicamente la presenza delle competenze utili ad assicurare il massimo livello di servizio. Per le attività di PMO & Contract Management, sarà fondamentale l’esperienza nella gestione di contratti di grandi dimensioni e sulla conoscenza di dettaglio di processi e procedure tecnico-amministrative in uso presso le Strutture Sanitarie. La gestione della conoscenza è invece garantita dal Knowledge Management |
Competence HUB | Garantisce competenze distintive con particolare riferimento al dominio sanitario, a standard e trend tecnologici. È composto dalle migliori professionalità del fornitore e ha il ruolo di promuovere e veicolare l’innovazione con una reale ricaduta sul progetto. |
Comitato Strutture e Associazione Pazienti | Promuove azioni finalizzate a creare una vera e propria “Community di Progetto” nell’ottica del massimo coinvolgimento degli stakeholder e degli utenti per condividere indirizzi, risultati criticità, stimolare il confronto e garantire unitarietà di visione |
Livello di Gestione |
Direttore Operativo | È responsabile del coordinamento, della coerenza e della sostenibilità di tutti gli interventi progettuali tramite una vista unitaria d’insieme. Assicura la piena disponibilità delle risorse (umane, tecnologiche, economiche) coordinandone gli impegni. Garantisce la massima capitalizzazione delle conoscenze prodotte nella fornitura (e disponibili sul mercato) nonché il riuso e la diffusione delle soluzioni. |
Demand Manager | È responsabile della struttura di “cerniera” tra il RUAC e gli Account Manager che assicurano il presidio di tutte le strutture coinvolte nel progetto. È responsabile della fase di personalizzazione degli interventi sulle strutture e coordina le attività degli Account Manager nel presidio delle Amministrazioni nelle fasi di attivazione e di esecuzione delle attività |
Account Manager | È responsabile dell’esecuzione del piano di attività per la singola struttura sanitaria. Presidia le esigenze della struttura e coordinandosi con il Demand Manager assicura il soddisfacimento delle esigenze nell’esecuzione delle attività. |
Al livello operativo sono associati i ruoli e le strutture di produzione, i centri di competenza, le unità
specializzate per ambito e tematiche di processo e tecnologie, nell’erogazione dei servizi.
La figura mostra le relazioni tra le strutture coinvolte a questo livello:
7 Le fasi del progetto e i tempi di realizzazione
Di seguito si condivide una pianificazione di massima del progetto, i cui obiettivi monitorati e raggiunti
nell’arco di 24 mesi, a partire dalla data di kick off di progetto.
Il dettaglio dei tempi di realizzazione degli interventi sarà oggetto delle prime fasi di lavoro durante le quali verrà realizzato un Masterplan completo di tutte le informazioni utili ad una verifica costante dello stato di avanzamento del progetto in tutte le sue fasi.
Nel corso del progetto sono previsti dei SAL bimestrali durante i quali sarà identificato l’andamento delle attività e verrà garantita la presa in carico delle criticità emerse mediante l’individuazione delle relative soluzioni.
Si rappresenta che il dato quantitativo presente nei 4 obiettivi (Target) evidenziati nel cronoprogramma di cui sopra misura la finalità realizzativa al livello nazionale.
La Regione Lazio, relativamente alla sub misura in oggetto (M6C1 1.2.2.2), ha l’obiettivo di realizzare progettualità di interconnessione che coinvolgano le 59 Centrali operative territoriali finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il Target M6C1-00-ITA-26 prevede il raggiungimento dell’obiettivo di completamento degli interventi in oggetto, a livello regionale, entro il 31 marzo 2024.
2023 | 2024 | |||||||||||||||
31/12/22 | M1 | M2 | M3 | M4 | M5 | M6 | M7 | M8 | M9 | M10 | M11 | M12 | M1 | M2 | M3 | |
Approvazione progetto mediante Determinazione regionale | ||||||||||||||||
Indizione della procedura di rilancio competitivo | ||||||||||||||||
Aggiudicazione, stipua del contratto | ||||||||||||||||
Definizione piano di avviamento e consolidamento delle Aziende | ||||||||||||||||
Riunione di Start-up progetto | ||||||||||||||||
Assessment per definizione tecnica e fuzionale e prioritizzazione delle integrazioni | ||||||||||||||||
Installazione, strutturazione, dimensionamento e configurazione Data lake | ||||||||||||||||
Attività di configurazione applicativa e tuning delle performance della piattaforma | ||||||||||||||||
Attività di implementazione, testing e avviamento delle integrazioni in priorità 1 | ||||||||||||||||
Esecuzione del piano di avviamento | ||||||||||||||||
Attività di implementazione, testing e avviamento delle integrazioni in priorità 2 | ||||||||||||||||
Implementazione Data lake e definizione Dashboard, flussi NSIS e indicatori |
8 La modalità di approvvigionamento e il perimetro economico
La normativa prevede che gli acquisti in ambito ICT siano effettuati prevalentemente, salvo casi specifici e definitivi dal Codice degli appalti, attraverso l’utilizzo dello strumento delle Convenzioni Consip mediante l’utilizzo del Mercato elettronico della Pubblica amministrazione.
Nello specifico del contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della Sanità in particolare, sono previste alcune specifiche convenzioni per l’implementazione, la gestione e lo sviluppo dei sistemi informativi.
Pertanto, anche tale iniziativa che fa riferimento all’ M6 C1 1.2.2.2. verrà affidata attraverso lo strumento della convenzione CONSIP Sanità Digitale 2, nell’ambito dei Lotti geografici PPAA del SSN Centro Sud attraverso il rilancio competitivo, visti i servizi richiesti e il perimetro economico ipotizzato.
Nello specifico, il perimetro economico è ottenuto sommando le risorse assegnate alle singole Aziende in relazione alla distribuzione delle COT a livello regionale, secondo la seguente tabella:
M6C1 - 1.2.2 Casa come primo luogo di cura: Centrali operative territoriali-Interconnessione Aziendale | VOCI DA QUADRO ECONOMICO | ||||
A. Importo software | B. Importo Hardware | C. Importo migrazione e interconnessione dati | D. Importo formazione del personale | Totale | |
ASL Roma 1 | - | - | 527.646,35 | - | 527.646,35 |
ASL Roma 2 | 237.615,57 | 142.569,34 | 23.761,56 | 71.284,67 | 475.231,14 |
ASL Roma 3 | 119.618,00 | 80.000,00 | 119.617,00 | 50.000,00 | 369.235,00 |
ASL Roma 4 | 120.000,00 | 100.000,00 | 33.240,78 | 10.000,00 | 263.240,78 |
ASL Roma 5 | 417.000,00 | 85.000,00 | 40.000,00 | 12.439,60 | 554.439,60 |
ASL Roma 6 | 250.000,00 | 50.000,00 | 150.000,00 | 25.231,00 | 475.231,00 |
ASL Viterbo | 157.615,58 | 30.000,00 | 30.000,00 | 20.000,00 | 237.615,58 |
ASL Rieti | 212.024,62 | 20.000,00 | 29.003,08 | 29.003,08 | 290.030,78 |
ASL Latina | 116.544,00 | 160.382,00 | 57.809,00 | 34.500,00 | 369.235,00 |
ASL Frosinone | 100.000,00 | 137.614,00 | 49.603,00 | 29.603,00 | 316.820,00 |
Azienda San Xxxxxxxx Addolorata | 37.415,00 | 4.000,00 | 6.000,00 | 5.000,00 | 52.415,00 |
Azienda Policlinico Xxxxxxx I | 40.000,00 | 5.000,00 | 5.000,00 | 2.415,20 | 52.415,20 |
Istituti Fisioterapici Ospitalieri | 36.690,64 | 6.813,97 | 4.717,37 | 4.193,22 | 52.415,20 |
INMI Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx | 36.700,00 | 5.715,00 | 5.000,00 | 5.000,00 | 52.415,00 |
Azienda Sant'Xxxxxx | 34.160,00 | 9.715,20 | 4.880,00 | 3.660,00 | 52.415,20 |
Fondazione Policlinico Tor Vergata | 41.932,17 | 2.620,76 | 5.241,52 | 2.620,76 | 52.415,21 |
1.957.315,58 839.430,27 1.091.519,66 304.950,53 | 4.193.216,04 |
La procedura di rilancio competitivo, stante la sopra descritta assegnazione delle linee di finanziamento, verrà effettuata da una Azienda Capofila individuata dalla Regione Lazio. Per la stesura del capitolato tecnico sarà nominata una apposita commissione da parte degli organi Regionali, nel rispetto delle milestone sopra indicate.