CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO XVI LEGISLATURA
CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO XVI LEGISLATURA
ANNO 2022
RESOCONTO INTEGRALE
DELLE SEDUTE ANTIMERIDIANA E POMERIDIANA DELL'8 NOVEMBRE 2022
RESOCONTO INTEGRALE
DELLE SEDUTE ANTIMERIDIANA E POMERIDIANA DELL'8 NOVEMBRE 2022
INDICE
pag.
a) Accettazione delle dimissioni della consigliera provinciale Xxxx Xxxxxxx; b) Accettazione delle dimissioni della consigliera provinciale Xxxxxxx Xxxxxxx 1
a) Surroga del seggio della consigliera provinciale Xxxx Xxxxxxx ; b) Surroga del seggio della consigliera provinciale Xxxxxxx Xxxxxxx 1
DALPALÙ 2
MAESTRI 1, 2
Interrogazioni a risposta immediata 2
Interrogazione n. 4081/XVI, "Esenzione dal pagamento IMU per i coniugi aventi diversa residenza", proponente cons. Ossanna 2
GOTTARDI (Assessore agli enti locali, trasporti e mobilità - La Civica) 3
OSSANNA (Partito Autonomista Trentino Tirolese) 2, 3
Interrogazione n. 4084/XVI, "Adottare delle linee guida per la compilazione del bilancio sociale da parte di Itea SpA", proponente cons. Marini 3
MARINI (Gruppo Misto) 4
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino) 4
Interrogazione n. 4085/XVI, "Aumento di patologie tumorali nel territorio di Xxxxxx Xxxxxxxxx", proponente cons. Cia 5
CIA (Fratelli d'Italia) 5, 6
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino) 5
Interrogazione n. 4086/XVI, "Istituzione di un fondo provinciale per le morosità incolpevoli", proponente cons. Xxxxxxx 6
XXXXXXX (Gruppo Misto) 6, 7
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino 7
Interrogazione n. 4089/XVI, "Azioni e interventi per riportare la sanità trentina agli standard di qualità tradizionali", proponente cons. Zeni 7
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino) 8
ZENI (Partito Democratico del Trentino) 7, 8
Interrogazione n. 4090/XVI, "Stato delle relazioni fra la Provincia autonoma di Trento e la Provincia autonoma di Bolzano per la composizione del nuovo consiglio di amministrazione della società Interbrennero SpA", proponente cons. Xxxxxx 9
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino) 9
XXXXXX (Partito Democratico del Trentino) 9, 10
Interrogazione n. 4091/XVI, "Uscita a Rovereto sud come unica opzione nel completamento della Valdastico", proponente cons. Manica 10
MANICA (Partito Democratico del Trentino) 10, 11
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino) 10
Interrogazione n. 4093/XVI, "Inserire anche il test per la atrofia muscolare spinale (SMA) all'interno dello screening neonatale esteso (SNE)", proponente cons. Masè 11
MASÈ (La Civica) 11, 12
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino) 12
Interrogazione n. 4094/XVI, "Interventi per sopperire all'improvvisa mancanza dell'organico nell'U.O. di radiologia dell'ospedale S. Chiara", proponente cons. Degasperi 12
DEGASPERI (Onda) 12, 13
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino) 12
Interrogazione n. 4095/XVI, "Riapertura del punto prelievi di Povo", proponente cons. Rossato 13
XXXXXXX (Fratelli d'Italia) 13, 14
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino) 14
Interrogazione n. 4096/XVI, "Avvio della procedura di variante al PUP sulla base di un atto non firmato dal Ministero", proponente cons. Rossi 14
XXXXX (Gruppo Misto) 14, 15
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino) 15
Interrogazione n. 4097/XVI, "Interventi per affrontare la crisi manifatturiera", proponente cons. Xxxxxxx 16
SPINELLI (Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro) 16
XXXXXXX (Futura 2018) 16, 17
Interrogazione n. 4098/XVI, "Numero di domande pervenute presso il Servizio sport della Provincia per la concessione dei contributi previsti dalla l.p. n. 4 del 2016", proponente cons. Xx Xxxxxx 00
XX XXXXXX (Xxxxxx per il Trentino) 17, 18
XXXXXXX (Assessore all'artigianato, commercio, promozione, sport e turismo - Lega Salvini Trentino) 18
Interrogazione n. 4099/XVI, "Ripristino della dotazione dei medici necessari all'U.O. di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale di Rovereto", proponente cons. Olivi 18
XXXXX (Partito Democratico del Trentino) 18, 19
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino) 19
Interrogazione n. 4100/XVI, "Stato di degrado del lago di Canzolino", proponente cons. Leonardi 19
LEONARDI (Forza Italia) 19, 20
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino) 20
a) Nomina suppletiva di un componente della Quarta commissione permanente; b) nomina suppletiva di due componenti della Quinta commissione permanente 20
DALZOCCHIO (Lega Salvini Trentino) 20, 21
ZENI (Partito Democratico del Trentino) 20
Bilancio consolidato per l'esercizio finanziario 2021 della Provincia autonoma di Trento 21
DEGASPERI (Onda) 22, 30
MARINI (Gruppo Misto 26, 31
XXXXX (Gruppo Misto) 26, 32
SPINELLI (Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro) 21, 29
XXXXXX (Partito Democratico del Trentino) 31
XXXXXXX (Futura 2018) 34
Proposta di mozione n. 545/XVI, "Attivare la procedura pattizia per la modifica dell'art. 13 dello Statuto di autonomia a seguito dell'aumento del costo dell'energia", proponenti consiglieri Olivi, Ferrari, Xxxxxx, Xxxxxx e Xxxx 35
XXXXXXX (Gruppo Misto) 41
JOB (Gruppo Misto) 41
XXXXX (Partito Democratico del Trentino) 35, 42
ROSSI (Gruppo Misto) 41
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino) 38
XXXXXXX (Futura 2018) 39
Proposta di mozione n. 535/XVI, "Interventi per la mitigazione della crisi climatica", proponente cons. Xxxxxxx 42
XXXXXXX (Gruppo Misto) 42
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino) 43
XXXXXXX (Futura 2018) 44
Disegno di legge n. 95/XVI, "Integrazioni della legge provinciale sulla scuola 2006, relative alla tutela dell'ambiente", proponente cons. Xxxxxxx 45
Discussione generale 45
XXXXXXX (Gruppo Misto) 45
MARINI (Gruppo Misto) 47
SEDUTA ANTIMERIDIANA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO DELL'8 NOVEMBRE 2022
(Ore 10.00)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE XXXXXX XXXXXXXXX
PRESIDENTE: Xxxxxxxxxx, ben ritrovati a tutte e tutti, chiedo di prendere il posto. Xxx ritrovati a tutti, allora procediamo con l'appello nominale dei consiglieri in doppia chiamata.
DEGASPERI (Segretario questore) procede all'appello nominale dei consiglieri.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxxxx, la seduta è aperta.
Xxxxx comunicato l'assenza l'assessore Bisesti, il Presidente Xxxxxxx e l'assessore Xxxxxxxxx.
Comunico la messa a disposizione del processo della seduta precedente, e su di esso possono essere presentate osservazioni per iscritto alla presidenza entro la fine della seduta.
Per quanto riguarda il primo punto all'ordine del giorno ci sono
a) accettazione delle dimissioni della consigliera provinciale Xxxx Xxxxxxx.
b) accettazione delle dimissioni della consigliera provinciale Xxxxxxx Xxxxxxx.
Leggo la lettera che ci hanno spedito: "Con la presente sono a comunicare a codesta spettabile Presidenza le mie dimissioni da Consigliere provinciale a seguito della mia elezione alla Camera dei Deputati a far data dal 28 ottobre 2022 augurando a lei e a tutti i dipendenti del Consiglio provinciale un buon lavoro. Esprimo un sentito ringraziamento per la proficua collaborazione e colgo l'occasione per porgere un cordiale saluto, consigliera Xxxx Xxxxxxx", che chiaramente contraccambiamo con un buon lavoro anche a lei Xxxxxxxxx.
Dopo ciò, ho la lettera di dimissione della consigliera Ambrosi: "La sottoscritta onorevole Xxxxxxx Xxxxxxx comunica le proprie dimissioni dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento, a seguito delle proprie elezioni alla Camera dei Deputati del Parlamento italiano. L'occasione è gradita per porgere cordiali saluti."
Per quanto riguarda l'accettazione delle dimissioni, si fanno per voto elettronico. Se qualcuno vuole prendere la parola, se qualcuno vuol dire qualcosa, insomma, c'è la possibilità di intervenire. Va bene, se nessuno prende la parola,
metto in votazione prima l'accettazione della consigliera Ferrari.
La votazione è aperta.
(Votazione con procedimento elettronico)
La votazione è chiusa.
Il Consiglio approva (all'unanimità).
Metto in votazione poi il punto b) l'accettazione delle dimissioni del consigliere provinciale Xxxxxxx Xxxxxxx.
La votazione è aperta.
(Votazione con procedimento elettronico) La votazione è chiusa.
Il Consiglio approva (all'unanimità).
Vi ringrazio. Punto 2 all'ordine del giorno
a) surroga del seggio della consigliera provinciale Xxxx Xxxxxxx;
b) surroga del seggio della consigliera provinciale Xxxxxxx Xxxxxxx.
Ricordo che a seguito dell'accettazione della dimissione del consigliere Xxxx Xxxxxxx il seggio rimasto vacante e ai sensi dell'articolo 80, comma 1 della legge provinciale 5 marzo 2003 la numero 2, legge elettorale provinciale 2003, il seggio è attribuito al candidato che nella medesima lista segue immediatamente l'ultimo eletto. Visto il verbale delle operazioni elettorali dell'ufficio centrale circoscrizionale, tale candidato è la signora Xxxxx Xxxxxxx alla quale viene pertanto attribuito il seggio. Inviterei la Consigliera Xxxxxxx a entrare. Benvenuta, buon lavoro e bentornata.
Leggo la formula del giuramento: " Giuro di essere fedele alla costituzione" ed invito la consigliera a pronunciare la parola giuro.
MAESTRI: Lo giuro.
PRESIDENTE: Grazie, da questo momento è consigliere, un buon lavoro e benvenuta nuovamente in Consiglio provinciale.
Per quanto riguarda il punto b), la surroga del consigliere provinciale Xxxxxxx Xxxxxxx, ricordo che a seguito dell'accettazione delle dimissioni da consigliera di Xxxxxxx Xxxxxxx il seggio è rimasto vacante, ai sensi dell'articolo 80, comma 1 della legge provinciale 5 marzo 2003 la numero 2, legge elettorale provinciale 2003. Il seggio è attribuito al candidato che nella medesima lista segue immediatamente l'ultimo eletto. Visto il verbale dell'operazione elettorale dell'ufficio centrale circoscrizionale tale candidata è la signora Xxxxxxx Xxxxx, alla quale viene pertanto attribuito il seggio. La invito ad entrare, prego. Xxx arrivata anche a lei
e buon lavoro. Rileggo la formula per quanto riguarda il giuramento: "Giuro di essere fedele alla costituzione".
DALPALÙ: Lo giuro.
PRESIDENTE: Grazie è la nuova consigliera a tutti gli effetti, è entrata in Consiglio provinciale. La ringrazio. Le auguro buon lavoro e benvenuta. Ha chiesto di poter dire alcune....prego, a lei la parola.
DALPALÙ: Grazie Presidente. Innanzitutto buongiorno a lei, al Presidente della provincia, agli assessori e a tutte le colleghe e i colleghi consiglieri provinciali. Per iniziare permettetemi di ringraziare le persone che alle elezioni provinciali del 2018 mi hanno accordato la loro fiducia. Sono consapevole che è grazie a loro se oggi ho l'opportunità di entrare a far parte del Consiglio provinciale, il Parlamento dell'autonomia Trentina, se pure per il breve periodo che ci separa dalle elezioni del prossimo anno. Non vi nascondo che per me è un grande privilegio accedere a questo incarico e che sento forte la responsabilità delle molte persone che, anche nelle ultime settimane, mi hanno rinnovato la loro fiducia e stima chiedendomi di rappresentarle, dando voce alle loro necessità ed aspettative. Quello che stiamo vivendo è un periodo particolarmente difficile, per il nostro paese e per il nostro Trentino, alla tempesta Vaia del 2018 si è aggiunta la pandemia, la crisi economica e, infine, la guerra nel cuore dell'Europa con l'incredibile speculazione sulle materie prime e sull'energia che ogni giorno attanaglia le famiglie trentine. Problemi enormi per la cui risoluzione devono impegnarsi con coraggio e disciplina tutti coloro a cui sono state affidate funzioni pubbliche ed amministrative. Da parte mia nel ruolo che mi accingo ad assumere cercherò di portare in Consiglio provinciale i temi che da tempo caratterizzano il mio impegno politico, l'attenzione per coloro che abitano nelle valli, la cura e il potenziamento dei servizi a partire da quelli irrinunciabili legati alla tutela della salute, all'istruzione e alla mobilità sostenibile nelle aree montane, questioni di cui si discute da molti anni anche nelle valli dell'Avisio, ma anche la gestione oculata del patrimonio e delle risorse pubbliche, specie in vista delle prossime Olimpiadi invernali del 2026, per finire con la valorizzazione dell'autonomia regionale, intesa come capacità di autogovernarsi, da sempre presente nei nostri territori, ma anche come responsabilità nell'assumere le scelte necessarie per il futuro del nostro territorio e il benessere dei trentini.
Infine, ringrazio coloro che in questi anni mi hanno sostenuta e con i quali ho fatto e continuerò a far politica, con impegno, dedizione e nell'interesse del Trentino e dei trentini. Ringrazio tutti voi dell'accoglienza e auguro a tutte e a tutti un buon lavoro. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliera Dalpalù. Ci vuole portare il suo saluto, prego consigliera Xxxxxxx.
MAESTRI: Grazie presidente, è un grande onore per me rientrare in quest'Aula, in un ruolo certamente diverso dal precedente. Credo che quest'Aula, che è il tempio della nostra autonomia, sia il luogo dove ciascuno di noi è chiamato dai cittadini a esercitare la propria responsabilità, ha il modo di portare, indipendentemente dai banchi in cui si colloca, il proprio contributo per il benessere di questa nostra terra. Il nostro principale obiettivo, nostro di consiglieri credo, mio sicuramente, è quello di tenere alto il valore dell'autonomia come terreno di sperimentazione, come terreno di lavorazione avanzata, come esempio di buone pratiche di buone politiche di buone leggi da produrre anche per lo Stato. Abbiamo il dovere non solo di difenderla questa autonomia, ma di promuoverla in tutte le sue sfaccettature e di guardare con attenzione ai ragionamenti di autonomia differenziata che stanno venendo avanti nelle altre Regioni. L'autonomia, la nostra specialissima, può essere un buon modo per governare il proprio territorio, se intesa come va intesa, come sperimentazione di buone pratiche e non come elargizione di contributi. Non elenco gli altri argomenti ai quali dedicherò la mia attenzione, ci sarà modo nelle sedute successive di intervenire sulle specifiche problematiche, dico solo che abbiamo di fronte una sfida molto importante che non è solo la sfida del 2023, che tutti abbiamo ben presente, ma è la sfida per un Trentino innovativo, transfrontaliero, europeo, capace di dare un contributo alla rinascita dell'Italia. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie anche a lei consigliera Xxxxxxx. Procediamo con l'ordine del giorno, siamo al punto 3 che sono le interrogazioni a risposta immediata e la prima è del consigliere Xxxxxxx a cui dò la parola, prego.
Interrogazione n. 4081/XVI, "Esenzione dal pagamento IMU per i coniugi aventi diversa residenza", proponente cons. Ossanna.
OSSANNA (Partito Autonomista Trentino Tirolese): Buongiorno a tutti, do anch'io il
benvenuto alle due nuove entrate, auguro un buon lavoro anche a loro.
Questa question parla di un argomento che potrebbe essere interessante anche per la comunità Trentina, soprattutto per chi ha qualche problema da risolvere in merito all'IMU. Fino ad oggi l'articolo 5, comma 1, del DL 146 stabilisce che, nel caso in cui i coniugi abbiano due residenze diverse, è possibile godere dell'esenzione del pagamento dell'imposta soltanto per uno dei due immobili. Questo a prescindere dai comuni in cui sono localizzate le unità immobiliari. Recentemente la Corte costituzionale, con sentenza 209 del 13 ottobre del 2022, sul tema IMU ha espresso un nuovo orientamento sulla doppia esenzione IMU ai coniugi che hanno residenze diverse, sostenendo che non è corretto negare l'esenzione per i coniugi che per esigenze reali devono obbligatoriamente occupare due abitazioni. La sentenza ha passato la responsabilità ai Comuni che dovranno vigilare sull'applicazione della nuova interpretazione della norma. Detto ciò si interroga la Giunta per chiedere se si ritiene utile comunicare ai Comuni l'applicazione, che è anche retroattiva hai 5 anni precedenti, della sentenza al fine di evitare inutili ricorsi da parte dei privati. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere la risposta è affidata all'assessore Xxxxxxxx, prego a lei la parola.
GOTTARDI (Assessore agli enti locali, trasporti e mobilità - La Civica): Grazie Presidente. Nei comuni della Provincia autonoma di Trento non è in vigore l'IMU ma l'IMIS. Le norme IMU non trovano alcuna applicazione come stabilito dall'articolo 12, commi 1 e 2, della legge provinciale n. 14 del 2014. È confermato dell'articolo 1, comma 739, della legge n. 160 del
2019.
Su questo presupposto occorre evidenziare che la sentenza 209 del 2022 della Corte costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità della normativa IMU che disciplinava la fattispecie imponibile abitazione principale, ma non trova alcuna applicazione diretta ed immediata normativa IMIS. È peraltro evidente che principi posti dalla Corte, ed in particolare riferimento al solo contribuente e non anche al nucleo familiare per identificare l'abitazione principale, costituiscono elemento generale ordinamentale che inevitabilmente dovrà essere tenuto conto in considerazione anche della normativa IMIS. In questo senso le strutture preposte stanno effettuando i dovuti approfondimenti anche in considerazione del fatto che la disciplina IMIS per questa fattispecie, non è comunque identica alla normativa IMU dichiarata
incostituzionale e l'orientamento è quello di proporre al Consiglio provinciale in tempi brevi una modifica normativa. Inoltre, la precisa affermazione operata dalla Corte costituzionale relativamente all'inapplicabilità automatica della sentenza 209 del 2022 alle seconde case, con il riconoscimento in capo ai Comuni dei controlli in merito all'effettiva sussistenza della rispettiva dimora abituale per i coniugi che scindono la residenza anagrafica, costituisce elemento di particolare attenzione in fase di predisposizione della proposta normativa allo scopo sia di evitare fenomeni di elusione, vista la vocazione turistica e la presenza di numerose seconde case nell'ambito provinciale, sia di dotare i Comuni di adeguati strumenti per l'attività di controllo medesima.
Allo stato attuale, quindi i Comuni sono stati informati del quadro istituzionale e tributario di riferimento discendente della sentenza della Corte costituzionale come fin qui illustrato. Ma gli stessi ad oggi possono unicamente continuare ad applicare legittimamente e doverosamente la normativa IMIS in vigore in attesa della predetta norma della normativa.
PRESIDENTE: Grazie assessore, la replica al consigliere Ossanna, prego a lei la parola.
OSSANNA (Partito Autonomista Trentino Tirolese): Chiedo se posso disporre della comunicazione dell'Assessore. In realtà, sì, la differenza sull'applicabilità di questa tassa sulla casa c'è ed è evidente, lo sappiamo. Una cosa comunque certa è che alcuni sono già partiti con dei ricorsi e quindi succederà che probabilmente questo tema dovrà essere considerato per quello che è, nel senso che, per motivate esigenze si ritiene che la famiglia composta da due coniugi possa godere di un'estensione qualora venga dimostrato che questa è un'esigenza lavorativa o familiare. Pensiamo, magari, anche a persone che si sono separate e che devono vivere in due edifici diversi, una delle due persone deve pagare l'IMIS. Grazie per la risposta. Vedremo poi l'esito dei primi ricorsi e come, probabilmente, anche il nostro territorio, la nostra comunità, dovrà agire, o comunque muoversi, in questa tematica particolare. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Ossana. Passiamo alla successiva, consigliere Xxxxxx prego a lei la parola.
Interrogazione n. 4084/XVI, "Adottare delle linee guida per la compilazione del bilancio sociale da parte di ITEA SpA", proponente cons. Marini.
MARINI (Gruppo Misto): Grazie Presidente, buongiorno a tutti e benvenute alle colleghe. Tra gli scopi del bilancio sociale, ci sono l'analisi e la comunicazione, sto parlando del bilancio sociale di ITEA. Tra gli scopi del bilancio sociale, ci sono le analisi della comunicazione della relazione tra missioni, obiettivi e strategie e risorse impiegate, attività svolte e risultati ottenuti ed effetti generati da parte di un'organizzazione, non solo in termini finanziari e contabili, ma anche di responsabilità sociale ed ambientale. Il bilancio sociale di ITEA SpA non deve essere compilato nel rispetto di una norma di legge specifica del proprio Statuto oppure di standard comuni agli altri istituti di edilizia popolare o delle imprese di terzo settore, ma rispetto a modi e scadenze decisi autonomamente, e comunque su base volontaria.
Ad oggi sono disponibili sul sito web di ITEA i bilanci sociali dall'anno 2009 all'anno 2020. Il bilancio sociale relativo alle attività svolte nel 2021 non risulta ancora approvato. Tutto ciò, premesso, si interroga il Presidente per sapere se ritenga di adottare delle linee guida nella compilazione del bilancio sociale di ITEA, per assicurare il rispetto del principio di trasparenza sulle attività svolte e una maggiore tempestività nella predisposizione e nella pubblicazione dello stesso.
Sostanzialmente con questa question time si intende sollecitare la Giunta e indirettamente ITEA ad accelerare le procedure di approvazione del bilancio sociale e soprattutto di mettere a disposizione i rilievi contenuti in quel documento a tutti i soggetti potenzialmente interessati.
L'anno scorso il bilancio sociale, relativamente all'anno 2020, è stato pubblicato nel mese di dicembre, ed era stato adottato nel mese di ottobre, a quasi un anno di distanza dalla conclusione dell'anno solare di riferimento. Fra pochi giorni si terrà la conferenza annuale per le politiche abitative. Credo che sia il minimo che si possa pensare di avere a disposizione il bilancio sociale per poter fare delle valutazioni in ordine alle politiche abitative che intende intraprendere la Provincia l'anno prossimo e negli anni futuri. Grazie.
PRESIDENTE: La parola all'assessore Xxxxxxx, prego.
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino): Grazie Presidente. Con riferimento a quanto richiesto nell'interrogazione si precisa che il bilancio sociale è stato adottato da ITEA SpA a partire dall'anno 2003. Per la società la redazione del bilancio sociale rappresenta una buona prassi e
lo strumento attraverso il quale è possibile assicurare una maggiore trasparenza. Il bilancio sociale pubblicato sul sito istituzionale della società consente, infatti di mettere a disposizione di tutti i soggetti interessati, gli utenti, i cittadini e le pubbliche amministrazioni, un'informazione strutturata e puntuale sull'operato di ITEA, informazioni che non sarebbe ottenibile a mezzo della sola rappresentazione economica contenuta nel bilancio di esercizio. Tale strumento consente di conoscere il valore generato dall'organizzazione ed effettuare comparazioni nel tempo dei risultati conseguiti, fornendo un quadro complessivo delle attività svolte e degli obiettivi di miglioramento che la società si impegna a perseguire. Per gli enti tenuti ex lege alla predisposizione del bilancio sociale sono state imposte specifiche linee guida che consentono di definire i contenuti e le modalità di redazione del bilancio secondo criteri di omogeneità e nel rispetto degli spot normativi. È il caso, per esempio, degli enti del terzo settore per i quali si applica il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 4 luglio 2019, che definisce appunto le linee guida per la redazione del bilancio sociale. Tale esigenza non va soddisfatta nel caso di ITEA che provvede alla redazione del bilancio sociale su base volontaria e dunque senza alcun obbligo di rispetto di specifiche previsioni normative e temporali. Il bilancio sociale redatto da ITEA sulla base di uno schema originariamente predisposto nel 2003 e poi successivamente aggiornato e integrato al fine di corrispondere in maniera compiuta alle finalità sopra descritte.
Per quanto sopra rappresentato non si ritiene pertanto necessario adottare specifiche linee guida per la redazione del bilancio sociale di ITEA, considerato che il principio di trasparenza sulle attività svolte risulta già assicurato con il documento approvato dalla società.
PRESIDENTE: La replica al consigliere Xxxxxx, prego.
MARINI (Gruppo Misto): Grazie assessore per la risposta. Sì, io ho citato i bilanci sociali che sono stati pubblicati sul sito web, quindi ho escluso i bilanci che sono stati prodotti dal 2003 al 2008.
ANAC dice che un documento nel momento in cui non è pubblicato non esiste, quindi sollecito la Giunta, visto che questi bilanci ci sono, di pubblicare anche i bilanci che vanno dal 2003 al 2008. Probabilmente saranno in pochi ad andare a scaricare i bilanci, a leggerli, a fare delle analisi puntuali rispetto quello che è stato fatto, però se ci fosse un soggetto interessato, un cittadino, un
ricercatore dell'università, questi documenti potrebbero risultare estremamente utili.
Xxxxxxxxx l'Assessore per averci detto cos'è un bilancio sociale ma già lo sapevamo ed è per questo che avevamo fatto questa richiesta. Sapevamo anche che il bilancio sociale è un obbligo per gli enti del terzo settore e non nel caso specifico per ITEA.
Però, appunto, perché non c'è una previsione normativa specifica? Forse varrebbe la pena adottare delle linee guida semplicemente per dire che ci si ispira a quella che è la norma nazionale, anche se non è obbligatoria, piuttosto che per definire dei termini entro i quali adottarlo e pubblicarlo. La trasparenza è collegata anche al principio della tempestività. Talvolta, un'informazione, quando viene pubblicata in ritardo, perde l'utilità propria della pubblicazione. Nel caso di specie, la settimana prossima il 13 novembre ci sarà la Conferenza per le politiche abitative, che dovrebbe essere convocata annualmente e quella conferenza si svolgerà senza un elemento fondamentale che è il bilancio sociale, che contiene tutti gli elementi relativamente all'andamento del canone moderato, del canone concordato, il grado di soddisfazione degli utenti, la mobilità, l'accessibilità, la morosità. Tutti questi elementi, che dovrebbero essere oggetto di discussione, non sono disponibili.
Gli ultimi dati che abbiamo a disposizione sono quelli relativamente all'anno 2020 e, fra due mesi, siamo nel 2023. Io non so se ho finito il tempo a disposizione perché ho visto, ecco… L'utilità di avere questo documento è anche per capire come le iniziative che la Giunta sta intraprendendo nell'impiego delle risorse del PNRR, in particolare il capitolo PINQuA che riguarda il programma qualità dell'abitare, si inseriscono.
Quindi, io oggi volevo sollecitare la produzione di questo documento, mi auguro che arrivi quanto prima, anche fosse il giorno precedente allo svolgimento della conferenza. Una conferenza che peraltro si svolge includendo pochissimi soggetti. La legge è stata scritta così però che senso ha convocare un solo rappresentante della commissione consiliare competente. Mi sarei aspettato perlomeno anche la convocazione di un rappresentante delle minoranze, sappiamo che le minoranze sono tutte diverse, però un minimo di socializzazione si sarebbe potuta fare anche all'interno dei gruppi di minoranza rispetto a quello che verrà discusso all'interno della conferenza. Grazie Presidente.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxx. La successiva consigliere Xxx, prego a lei la parola.
Interrogazione n. 4085/XVI, "Aumento di patologie tumorali nel territorio di Xxxxxx Xxxxxxxxx", proponente cons. Cia.
CIA (Fratelli d'Italia): Grazie Presidente. Secondo numerose segnalazioni giunte al sottoscrivente da diverso tempo si sta registrando, presso il territorio del comune di Dimaro Folgarida in Val di Sole, un preoccupante aumento delle diagnosi di neoplasie che interesserebbe un ampio spettro della popolazione, uomini e donne, fasce di età da 0-49, 50-69 e oltre 70 anni di età. Una presenza tumorale, che parrebbe in controtendenza con il resto del territorio, è poco comprensibile se si considerano i dati della popolazione residente. Mi pare che la popolazione residente sia di circa 2200 abitanti. Pare inoltre che tale situazione sia stata portata all'attenzione dall'APSS da parte di medici di medicina generale.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere se sia a conoscenza della grave problematica sopra esposta, quanti siano i pazienti interessati da neoplasia, quanti siano le tipologie di tumore e se sia possibile un'analisi circa le possibili cause a cui ascrivere questo fenomeno. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere, la risposta è affidata all'assessore Xxxxxxx, prego a lei la parola.
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino): In relazione all'interrogazione, raccolte le dovute informazioni in Azienda sanitaria, si comunica quanto segue: l'interrogazione riguarda le diagnosi di neoplasia riscontrate nel territorio del comune di Dimaro Folgarida in Val di Sole; per quanto riguarda le informazioni richieste si è fatto riferimento ai dati ufficiali contenuti nel registro tumori di popolazione della provincia autonoma di Trento.
Poiché i dati relativi al periodo 2019-2020 sono in fase di elaborazione, i dati ufficiali disponibili più recenti si fermano al 2018. Considerando che il comune di Dimaro Folgarida ha una popolazione numericamente ridotta di circa 2100, è necessario ricorrere ad un arco temporale di rilevazione sufficientemente ampio di almeno 9 anni, così da ridurre la variabilità causale e poter fare un confronto con il dato provinciale. Si sono pertanto analizzati i dati ufficiali relativi all' arco temporale 2009-2018. Dal 2009 al 2018 nel comune si sono registrati i 142 nuovi casi di tumori maligni, in particolare tumore alla prostata, colon retto, pancreas, mammella e utero, escludendo i tumori
della cute non maligni e del sistema nervoso centrale non maligno. Questo significa che in media ogni anno si sono registrati 14 nuovi casi di tumore, 7,9 dei maschi e 6,3 nelle femmine. Mettendo a confronto il trend del tasso standardizzato di incidenza di Dimaro Folgarida e i trend provinciali non emergono differenze statisticamente significative.
Ciò premesso, ribadiamo che il tema e l'attenzione dell'osservatorio epidemiologico del servizio di epidemiologia clinica e valutativa dell'Azienda sanitaria provinciale - con la quale non appena elaborati i dati aggiornati del 2018 in poi - saranno valutati eventuali momenti di approfondimento e confronto con l'amministrazione locale e con la cittadinanza al fine di monitorare la situazione, anche proprio sulla base della segnalazione che è arrivata oggi da parte del consigliere Xxx. Riteniamo opportuno e confrontarsi con la comunità per chiarire la situazione. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie. La replica al consigliere Xxx, prego a lei la parola.
CIA (Fratelli d'Italia): Grazie Presidente, grazie anche all'Assessore per la risposta. Direi: che i numeri ci impongono di essere molto attenti a non minimizzare quanto sta accadendo, io avevo alcuni dati ma mi pare che quelli esposti siano molto peggio; che in 15 anni abbiamo avuto circa 20 casi di decesso per tumore adenocarcinoma pancreatico e che, negli ultimi due anni e mezzo, sono stati diagnosticati altri 10 pazienti con neoplasia.
È ovvio che questo impone, a chi di dovere, un'analisi e uno studio epidemiologico approfondito serio e non con l'intento di minimizzare, ma con l'intento di capire se questo fenomeno è legato all'attività umana e, in tal caso, di poter intervenire per eliminare tutti quei fattori a rischio legati all'attività umana.
Ce lo chiedono i cittadini di Dimaro, ce lo chiede il Trentino perché è importante non sottovalutare queste cose. Se noi lo sottovalutiamo è ovvio che esponiamo i nostri cittadini a problemi patologici gravi, a gravissimi disagi vissuti dai pazienti, dai familiari, ma anche a costi della pubblica amministrazione impiegati per poter gestire queste situazioni patologiche. Per cui mi pare che la disponibilità in tal senso sia emersa, di andare oltre, di non fermarsi solo ai dati, ma di andare a capire il perché. Ringrazio di questo l'Assessore e chiedo anche se mi può fare avere il testo che ha pocanzi esposto. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxx, passiamo alla successiva della consigliera Xxxxxxx, grazie a lei la parola.
Interrogazione n. 4086/XVI, "Istituzione di un fondo provinciale per le morosità incolpevoli", proponente cons. Xxxxxxx.
XXXXXXX (Gruppo Misto): Buongiorno Presidente e buongiorno all'aula. Do il benvenuto alle due nuove Consigliere.
Questa interrogazione è un tema del quale mi sto molto occupando in questo periodo, che riguarda, appunto, l'emergenza della casa, che sta diventando sempre più pesante. Non trovare una casa per vivere con la propria famiglia crea paura e angoscia. Lo sblocco degli sfratti dal gennaio 2022 sta creando allarme e molte persone rischiano di finire per strada. L'aumento dei costi dell'energia si somma all'emergenza e le soluzioni non sono più procrastinabili. La carenza di appartamenti pubblici ha contribuito a far aumentare in maniera esponenziale il costo degli affitti. I contributi provinciali per l'affitto aiutano ma non sono sufficienti e risultano alla fine un vantaggio anche per i proprietari che talvolta, anche a causa di questo bonus, hanno potuto aumentare il costo dell'affitto. Non è più tollerabile nel 2022 che ci siano famiglie senza un tetto e separate, come abbiamo potuto vedere, e anche sentire, da una mia precedente interrogazione a risposta immediata nella quale, appunto, stigmatizzavo il fatto che viene dato alloggio alla mamma e ai figli e viene lasciato fuori il padre che si arrangia dormendo per strada, in macchina o con soluzioni che riesce a trovare.
Quindi è una situazione degradante, è terribile anche dal punto di vista umano e affettivo per queste famiglie. Ci sono comuni a vocazione turistica che risentono particolarmente del problema casa, ad esempio quelli dell'Alto Garda, ma non solo, dove il mercato è gonfiato dalla possibilità di affittare ai turisti e quindi guadagnare di più solo per brevi periodi nel corso dell'anno e, quindi, non risulta conveniente affittare a chi ne ha bisogno, a famiglie, ma anche, abbiamo visto il caso, per esempio, di medici e infermieri che cercano un posto dove vivere e, nei luoghi di villeggiatura, non riescono a trovarlo per queste ragioni.
Si ritiene sarebbe utile creare un fondo provinciale per le morosità incolpevoli, un fondo che peraltro è attivo in molti comuni italiani, e in tante province, che consentirebbe alle famiglie di evitare gli sfratti rassicurando così sia gli inquilini che i proprietari. Interrogo perciò il Presidente della Provincia per sapere se, vista la situazione sempre
più drammatica, non intenda valutare la creazione di un fondo provinciale per le morosità incolpevoli, favorendo così una più efficace pluralità di approcci e competenze per riuscire a trovare la via d'uscita da situazioni in cui le problematiche si intersecano, come la mancanza di lavoro sottopagato, precario, disabilità o altro. Grazie Presidente.
PRESIDENTE: Grazie consigliera Xxxxxxx, la risposta è affidata all'assessora Xxxxxxx.
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino): Grazie Presidente. Con riferimento a quanto richiesto nell'interrogazione, si segnala che il fondo per la morosità incolpevole è stato istituito a livello nazionale dall'articolo 6, comma 5, del decreto legge del 31 agosto 2013, n. 102, convertito poi con modificazioni dalla legge 28 ottobre 2013,
n. 124. Da tale fondo è esclusa la Provincia di Trento in forza di quanto previsto dall'articolo 2, comma 109, della legge n. 191 del 2009.
Per morosità incolpevole la disciplina statale intende quella situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo in ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare da ricondurre ad una serie di casi espressamente elencate dalla norma. Ciò premesso, in merito alla percorribilità dell'attivazione a livello provinciale di un analogo fondo per le morosità incolpevoli che si rappresentano in corso d'anno, si è provveduto a coinvolgere le comunità del territorio Val d'Adige al fine di valutare l'opportunità o meno di introdurre a livello provinciale delle misure di sostegno per coloro che sono soggetti a procedura di sfratto per morosità incolpevole. Nello specifico è stato chiesto ai suddetti enti, in particolare ai servizi socio assistenziali e ai servizi che si occupano di edilizia abitativa pubblica, di segnalare eventuali richieste di aiuto in tal senso anche in termini quantitativi da parte di nuclei familiari che si trovano nella condizione di morosità incolpevole. È stato altresì richiesto di riferire l'eventuale presa in carico di nuclei familiari che hanno subito una separazione a seguito dell'avvio di una procedura di sfratto.
Le informazioni rese dagli enti locali hanno evidenziato che il fenomeno degli sfratti per morosità incolpevole risulta oggi marginale. In ogni caso a tali situazioni si è fatto fronte con gli strumenti di sostegno, interventi attualmente previsti dalla disciplina provinciale, che consentono di dare una risposta efficace alle situazioni di emergenza portate all'attenzione dell'amministrazione comunale, pertanto al
momento non si ritiene di costituire a livello provinciale un fondo dedicato alle morosità incolpevoli.
PRESIDENTE: Grazie Assessore per la replica. A lei la parola consigliera Xxxxxxx.
XXXXXXX (Gruppo Misto): Ringrazio l'Assessore e chiedo se può farmi avere il testo grazie.
PRESIDENTE: Grazie, la successiva consigliere Xxxx, prego a lei la parola.
Interrogazione n. 4089/XVI, "Azioni e interventi per riportare la sanità trentina agli standard di qualità tradizionali", proponente cons. Zeni.
XXXX (Partito Democratico del Trentino): Grazie Presidente, questa interrogazione riguarda il tema della sanità e la pubblicazione di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che è probabilmente uno degli organismi che più riesce a dare una valutazione del sistema sanitario in termini di esiti. Ovvero, valuta concretamente quanto, in ogni reparto, ci siano gli effetti rispetto a quello che viene svolto, per cui vale sia in termini di esito, ad esempio quanti e quante rottura del femore vengono operate entro i 30 giorni, e in base a questo si ha una statistica, e quanto vengono mantenuti certi livelli di casistica, e qui si ha un'altra statistica. Quindi si riesce a fare anche in maniera molto approfondita, molto puntuale, un'analisi dei vari settori.
Agenas nei giorni scorsi ha pubblicato in particolare un dato che ha molto preoccupato, che è quello che riguarda le operazioni oncologiche e in particolare quelle maligne che devono essere trattate con urgenza. Quindi è, diciamo, tra tutti forse uno dei settori che più è impattante, importante per la vita delle persone e delle famiglie, perché i tempi di intervento determinano anche, naturalmente, l'esito e il decorso della malattia. Da questo punto di vista è emerso che, a fronte di un 80 per cento di casi che nel 2019 venivano trattati, venivano operati - quindi hai un tumore maligno, devi trattarlo prima possibile - il termine in questa classe A è di 30 giorni. L'ottanta per cento di questi tumori nel 2019 veniva trattato, veniva operato entro 30 giorni. Nel 2021 il 56 per cento.
Ci sono due dati preoccupantissimi e termino Presidente. Il primo è quello che riguarda il dato assoluto, questo 56 per cento è il penultimo in Italia, solo la Sardegna ha un dato un po' inferiore, e il calo, passare dall'80 al 56, peggioramento che è di gran lunga il peggiore in Italia, quindi con un
trend davvero molto preoccupante. Questi dati confermano peraltro molte segnalazioni, che sono aumentate anche negli ultimi mesi rispetto a questa difficoltà di intervento. È una cosa davvero molto preoccupante.
Questa interrogazione chiede alla Xxxxxx cosa ha in mente di fare, anche perché quello che abbiamo letto sui giornali in risposta a questa situazione è stato che va tutto bene, evidentemente tutto bene non va. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere, la risposta all'assessore Xxxxxxx, prego a lei la parola.
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino): Si grazie Presidente. Ma innanzitutto noto come il consigliere Xxxx dall'alto della sua esperienza di ex assessore alla sanità in Trentino e della sua esperienza anche come membro del comitato tecnico scientifico del CREA sanità, che è un organismo che valuta le misure di performance dei sistemi sanitari regionali, si sofferma ad analizzare solo alcune slide di un rapporto, quello di Agenas, appunto, molto più ampio. Proprio sulla base di un'analisi complessiva, il quadro che emerge dai dati sui ricoveri specialistica ambulatoriale fotografa un'Azienda sanitaria in salute con delle punte di eccellenza e alcune aree critiche da presidiare per allineare i dati di attività sui livelli ottimali. Innanzitutto va evidenziato che nel 2021 è stato raggiunto il pareggio tra mobilità in entrata e in uscita, questo significa che le aree critiche sono compensate alla pari con aree positive. Analizzando i ricoveri per tutte le patologie oncologiche l'andamento del 2018 al 2021 si mantiene sostanzialmente stabile con risultati assolutamente positivi per alcuni tumori di larga prevalenza, come la mammella o il colon, e i risultati da migliorare in altre patologie, per le quali peraltro è stato evidenziato che la situazione è stabile dal 2018 ad oggi. Per quanto riguarda la specialistica ambulatoriale, si evidenzia l'incremento dei volumi di visite specialistiche ambulatoriali nel 2021 e nel primo semestre 2022 che avvicina i volumi di attività a quelli dell'anno 2019. Il confronto con le altre regioni, come evidenziato dai dati Agenas, pone la Provincia autonoma di Trento tra i primi posti in Italia confrontando i primi semestri dal 2020 al 2022 nella capacità di ritornare all'offerta di prestazioni
specialistiche ambulatoriali dell'anno 2019.
Va anche evidenziato che la nostra Azienda sanitaria è tra le poche aziende sanitarie in Italia ad aver completamente recuperato, già nella prima parte del 2022, i ritardi dovuti alla pandemia covid
per tutti gli screening previsti dalle campagne nazionali, colon e cervice uterina, recuperati già nel 2021 e mammella nel 2022. Questo naturalmente può aver influito sul numero di interventi, sui tempi di attesa, anche se si prendono in esame le sedute operatorie messe a disposizione dei chirurghi nel 2022 rispetto al 2019 si evidenzia un forte recupero di attività, nonostante le assenze per i casi di recrudescenza della pandemia e i sanitari sospesi. Nel mese di agosto 2022 si è arrivati a garantire lo stesso numero di sedute del medesimo periodo del 2019.
Per quanto riguarda la chirurgia robotica abbiamo centri vicini che hanno investito molto sulla robotica nella nostra provincia, l'uso del robot e l'attività chirurgica si è mantenuto con uno spostamento degli interventi della ginecologia - sappiamo il periodo difficile che la ginecologia ha dovuto vivere nel 2021 - alle altre specialità, tra cui appunto l'attività chirurgica pediatrica con una proiezione di oltre 240 interventi di questo tipo nel 2022, ben superiori a quelli di 5 anni fa e identici a quelli degli anni migliori.
Questi dati dimostrano il grande impegno dei nostri professionisti sanitari per garantire la presa in carico dei pazienti, sia nei periodi covid sia in quelli post covid. Il loro lavoro deve essere riconosciuto e non ci si può basare su singole slide senza analizzarle nel loro complesso. Mi dispiace anche leggere il tono ironico del consigliere Xxxx, mi permetta Presidente, perché nell'analizzare questi dati si vuole creare polemica non valutando anche l'impatto negativo che informazioni parziali possono avere non solo sulla popolazione, ma soprattutto sul personale sanitario che invece ringrazio per il lavoro svolto, per la loro professionalità e dedizione e soprattutto per portarti ad avere questi risultati che ho appena letto. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Assessore la replica al consigliere Xxxx xxxxx.
XXXX (Partito Democratico del Trentino): Io guardo lei Presidente, se intende richiamare l'Assessore o meno. Perché io ho fatto un'interrogazione su un tema che non è stato neanche citato nella risposta, è come se io andassi a udienza del mio bambino, che a scuola la maestra mi dicesse: "Guardi purtroppo suo figlio ha 4 in italiano e matematica", io gli dicessi: "Sì, però guardi che in educazione fisica e storia va abbastanza bene, no?" e lui mi dice: "Scusa, io sono un insegnante di italiano e di matematica e lì ci sono i problemi". Allora cosa vuol dire Assessore, io ho fatto un'interrogazione su una cosa che sta andando male, non mi serve l'elenco dove mi dice:
"Ma guarda complessivamente siamo un po' migliorati qua, stiamo facendo questo dalle altre parti". Qua il tema è i tumori che devono essere operati entro 30 giorni, è possibile che il 44 per cento dei trentini deve sforare quei 30 giorni? Allora, questo è il tema, cosa intendete fare su questo? Che in altri reparti, ci mancherebbe, qualcosa funzioni ce lo auguriamo tutti e speriamo che funzioni, ma se c'è un problema in questo settore, non è ironico, è drammaticamente esasperata la risposta, preoccupata.
Allora su questo io vi chiedo cos'è, se avete visto i dati, e lei non li ha sconfessati, sono dati ufficiali dell'Agenas, sono dati che si basano sui report che facciamo noi. Questa è la situazione in uno dei campi più delicati dal punto di vista sia della malattia che emotivi per le famiglie. La preoccupazione è tanta. Noi come voi abbiamo segnalazioni di famiglie che dicono: "Mi hanno diagnosticato un tumore, non mi san dire quando dove, se a Rovereto, a Trento, mi chiameranno..." Xxxxxxxx decide di rivolgersi altrove. Chi si rivolge altrove? Chi può farlo. E anche qui c'è un tema di diseguaglianza, perché allora uno più strutturato, uno che ha qualche relazione, ha qualche capacità in più dice: "Aspetta che vado a Verona a vedere e allora lì ti danno tempi più veloci, vado a Bolzano". A me è capitato l'altro ieri un caso di uno che: "Io sono andato a Bolzano, da Trento, dopo due mesi non mi avevano ancora fissato una data e dopo 10 giorni a Bolzano me l'hanno fissata e mi hanno operato". Allora questo è il problema. Chi può farlo? Chi è in grado. Gli altri stanno li e attendono. Intanto il tumore va avanti e chiaramente più aspetti e peggio è per la malattia. Allora su questo era l'interrogazione. Su questo non c'è stata nessuna risposta e non è ammissibile dal punto di vista istituzionale. Presidente, alle interrogazioni scritte non rispondono, se alle question time rispondono d'altro noi non possiamo farci niente.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxx, consigliere Xxxxxx prego al lei la parola.
Interrogazione n. 4090/XVI, "Stato delle relazioni fra la Provincia autonoma di Trento e la Provincia autonoma di Bolzano per la composizione del nuovo consiglio di amministrazione della società Interbrennero SpA", proponente cons. Xxxxxx.
XXXXXX (Partito Democratico del Trentino): Grazie, signor Presidente. La mia è un'interrogazione molto meno drammatica nei contenuti, tuttavia c'è un fatto sul quale bisognerebbe provare a capire meglio, perché da più di sei mesi la società Interbrennero SpA è
gestita in regime di prorogatio. Il mandato del consiglio di amministrazione, infatti, scaduto il 13 aprile scorso, tarda a prendere forma a quanto pare. Spero che chi parlerà per la Giunta mi possa smentire, me lo auguro sinceramente, ma tarda a prendere forma un accordo tra i soci principali, innanzitutto la Provincia autonoma di Trento, che da sola detiene più del 60 per cento delle azioni della società, e la Provincia autonoma di Bolzano, che ha solo il 10 per cento. Un accordo che consenta di comporre il nuovo Consiglio di amministrazione, data l'importanza della società Interbrennero nella partita strategica della quale parliamo tutti i giorni, del trasferimento di quote crescenti di traffico merci dall'autostrada alla ferrovia, che è una questione decisiva per il nostro futuro, per il futuro non solo del sistema trasportistico nella nostra regione, ma anche del benessere sostenibile nella nostra comunità.
Si interroga la Giunta provinciale per conoscere lo stato delle relazioni sul punto fra Trento e Bolzano e le conseguenti previsioni circa i tempi della necessaria ed auspicabile intesa. Grazie signor Presidente.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxx.
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino): Grazie Presidente. Anche da parte mia un saluto e un augurio di buon lavoro alle due nuove consigliere entrate oggi in Consiglio provinciale.
In merito all'interrogazione fatta dal consigliere Xxxxxx, che ha posto questo tema in merito al consiglio di amministrazione della società Interbrennero, preciso alcune cose sperando anche che poi queste possono servire a dare la giusta risposta. In premessa va chiarito che il cda attuale pur scaduto è nella pienezza dei poteri fino alla nomina del nuovo organo. Come noto Interbrennero Spa non è una società in house è la prorogatio dell'organo di amministrazione, non ha durata predefinita, ovvero non ci sono termini, se non quelli ragionevoli ed atti a garantire il funzionamento societario attraverso il perdurare delle attività dell'assemblea. Peraltro ad aprile è stato approvato il bilancio. Nei chiarimenti del Ministero dell'interno è stato infatti precisato che la norma sulla prorogatio limitata può ritenersi applicabile alle sole società in house.
Ciò premesso si conferma che stanno proseguendo le interlocuzioni con gli altri soci principali, Provincia autonoma di Bolzano, A22 e Regione, nessuno dei quali ha diritti di nomina, statutariamente previsti, al fine di definire un
assetto funzionale alla operatività della società che comunque in questa fase non è messa in discussione. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie assessore Xxxxxx, replica al consigliere Xxxxxx, prego a lei la parola.
XXXXXX (Partito Democratico del Trentino): Non me ne voglia il Vicepresidente Xxxxxx, ma sono un po' deluso da questa risposta, perché io speravo che lui mi dicesse: "Abbiamo l'accordo e nel giro di 15 giorni. Xxxx, il consigliere Xxxxxx non è ben informato, stiamo già facendo le nomine", invece non è così. Addirittura si parla della possibilità di far ricorso all'istituto della provocatio illimitata e francamente non mi sembra una strategia geniale. Non capisco nemmeno che cosa ci sia di così difficile da fare perché qui non si tratta di mettere insieme la Cina e la Russia, gli Stati Uniti e l'Europa, qui si tratta di mettere d'accordo gli enti che il Vicepresidente ha citato, la Provincia autonoma di Trento, quella di Bolzano, l'A22 e poco altro.
Francamente fate qualcosa per sbloccare questa situazione perché è vero che dal punto di vista legale si può andare avanti in maniera illimitata, ma è del tutto evidente che in questo modo la società è indebolita nella sua visione strategica e, data la rilevanza del tema, credo che questo sia un fatto assolutamente negativo. Forse rientra nel capitolo difficili relazioni fra Trento e Bolzano, perché i due presidenti continuano a rassicurarci che i rapporti tra loro sono cordialissimi, però poi ogni volta che c'è un problema non si risolve o si risolve malamente in maniera asimmetrica. Questo diciamo al di là dell'aspetto Consiglio di amministrazione di Interbrennero che pure ha una sua rilevanza, è un tema più generale, quello dei rapporti tra le nostre due comunità autonome che è una questione decisiva per il nostro futuro.
Quindi, Vicepresidente Xxxxxx fate qualcosa e cercate di sbloccare la situazione. Le sarei grato, come sempre, se mi facesse avere il testo. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxx. La successiva è del consigliere Xxxxxx, prego a lei la parola.
Interrogazione n. 4091/XVI, "Uscita a Rovereto sud come unica opzione nel completamento della Valdastico", proponente cons. Manica.
MANICA (Partito Democratico del Trentino): Grazie Presidente. Vista l'assenza del Presidente Xxxxxxx, a cui la mia interrogazione era rivolta, immagino mi risponderà l'Assessore
all'urbanistica. Il tema è quello della Valdastico, in quanto avete tutti visto che la Giunta, il 28 ottobre, ha adottato in prima adozione l'annunciata variante al Piano urbanistico provinciale (PUP). Variante che serve per allargare il corridoio strutturale, che già oggi c'è nel PUP, per far sì che questo arrivi fino a Rovereto sud e quindi sia compatibile l'eventuale uscita a Rovereto sud. Nel giustificare questa operazione si è cercato di spiegare che nella variante si valuteranno tutte le opzioni, ma logica vuole che se nel 2019 predisponi un progetto di fattibilità su Rovereto sud e l'anno dopo fai la variante urbanistica per renderlo compatibile, il tuo obiettivo è evidentemente quel tracciato con quell'uscita. Si continua a sostenere per altro che c'è un obbligo di fare la Valdastico, cosa smentita in aula con risposte a interrogazioni puntuali, quindi in qualche modo è ripartita la grancassa su quest'opera in vista dell'autunno 2023.
Quello però che io chiedo è una conferma in quest'aula della volontà, più volte emersa sulla stampa, voce del Presidente Xxxxxxx, che per la maggioranza l'unica uscita accettabile è quella su Rovereto sud. Testualmente diceva il presidente: "A noi le altre uscite non interessano".
Poi c'è un aspetto non di poco conto, il fatto che stiamo procedendo a una variante urbanistica senza avere integrato il documento finale del tavolo paritetico fermo al 2016, che prevedeva l'approfondimento dell'uscita Trento sud. Quindi, se quel documento non ha avuto, come a me non risulta, la controfirma del Governo oggi stiamo predisponendo una variante al Piano urbanistico provinciale ma non abbiamo, né per uscita stampa da parte di una ampia platea veneta, né per la mancata sottoscrizione di quel documento, l'accordo con gli altri due interlocutori su tre di quel tavolo.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxx, prego assessore Xxxxxx a lei la parola.
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino): Grazie Presidente. La proposta di variante al PUP è stata approvata recentemente appunto, il 28 ottobre di quest'anno, è stata realizzata al fine di poter prevedere una ulteriore soluzione progettuale in aggiunta a quelle precedentemente analizzate per il completamento della A31 in territorio Trentino. L'uscita a Rovereto rappresenta una nuova alternativa progettuale che in base agli studi socio economici effettuati potrà avere ricadute positive in termini di indotto sul sistema territoriale della nostra provincia ed è ritenuta, allo stato delle
conoscenze, la più valida e concreta dell'attuale Giunta provinciale.
Ciò premesso nel confermare la volontà nella realizzazione del completamento della Valdastico, il percorso autostradale sarà scelto tra le alternative infrastrutturali sulla base degli elementi di valutazione che usciranno dalle analisi e dal confronto tra diverse soluzioni, ivi compresa quella che prevede l'uscita a Rovereto. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie assessore Xxxxxx consigliere Xxxxxx a lei la parola per la replica prego.
MANICA (Partito Democratico del Trentino): Non posso che accodarmi a quanto detto dal mio collega Xxxx prima. Alle interrogazioni serve una risposta puntuale. C'è stata una risposta parziale sulla volontà di uscire a Rovereto sud, peraltro smentendo, secondo me, dalle parole del Vicepresidente, quanto affermato dal Presidente Xxxxxxx sulla stampa, che non lasciava alternative, ha sempre detto: "Rovereto sud o a noi non interessa". Adesso invece sembra che l'analisi verta su tutti gli altri numerosi possibili tracciati e il sospetto è che tutta la fanfara su Rovereto serva forse per approdare da qualche altra parte.
Non mi ha risposto il Vicepresidente sul fatto che il governo non ha mai controfirmato il documento finale del tavolo paritetico. Siccome quello è lo strumento previsto per legge per mettere al tavolo i due interlocutori territoriali, cioè Veneto e Trentino, e lo Stato su opere a scavalco dei due territori, non è una mancanza di poco conto, perché il fatto che non vi sia la controfirma dello Stato è emblematico sulla serietà dell'uscita di Rovereto. Ripeto, a questo va aggiunta la rivolta Veneta rispetto a quell'uscita che ci ha lasciati lì soli, vi ha lasciati soli come i giapponesi sull'isola a sventolare la bandiera di Rovereto sud perché il rischio grosso e che tutta questa variante al Piano urbanistico provinciale con i costi anche finanziari, umani, di coinvolgimento dei territori che stiamo facendo si faccia per nulla, perché alla fine i veneti ribadiranno che loro, non serve a nulla e lo stato non l'ha controfirmata.
Quindi noi stiamo facendo semplicemente una grandissima sceneggiata. Xxxxx riusciti a far trascorrere 4 anni, ormai mancano pochi mesi alle lezioni, quindi teniamola su, però prima o poi a quei territori che avete illuso che Rovereto sud si possa salvare, dovrete dirlo, alla Valsugana dovrete dirlo che Rovereto non andrà in porto.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxx. La successiva è della consigliere Xxxx, prego a lei la parola.
Interrogazione n. 4093/XVI, "Inserire anche il test per la atrofia muscolare spinale (SMA) all'interno dello screening neonatale esteso (SNE)", proponente cons. Masè.
MASÈ (La Civica): Grazie, Presidente. L'atrofia muscolare spinale (SMA) è causata dalle mutazioni di un gene che influenza la produzione di una particolare proteina fondamentale per il funzionamento e la sopravvivenza dei motoneuroni, le cellule che controllano la contrazione muscolare ossia il tono, il funzionamento dei muscoli. La malattia si manifesta solo se entrambe le coppie del gene, ereditate dalla madre e dal padre, presentano la mutazione cromosomica, ma nel 2 per cento non è ereditata da nessun genitore ossia avviene ex novo. Un portatore sano di SMA è un individuo sano che possiede un gene difettoso e un gene normale, una coppia di genitori portatori sani avrà un rischio del 25 per cento di generare figli malati, se vengono trasmessi entrambi i geni alterati, ed una probabilità del 75 per cento di generare figli sani, portatori 50 per cento, o non portatori del difetto 25 per cento.
Il test genetico identifica il 95 per cento delle cause genetiche di atrofia muscolare spinale la cui incidenza stimate è di circa 1 a 10 mila nati vivi. Se diagnosticata precocemente, già dalla nascita, con un test neonatale è possibile intervenire con terapie specifiche per rallentare o addirittura impedire l'insorgere della malattia. Il costo del test è contenuto e già due regioni dal 2020 hanno inserito il test per la SMA all'interno dello screening neonatale previsto, ad es. in Toscana, è stato stanziato per l'anno in corso, un importo di circa 340 mila euro, per un numero stimato di 20 mila nati, che comprende sia il costo del test che della campagna informativa per il genitori. Dato che la nostra Provincia da sempre vanta un eccellente primato per la tutela della salute neonatale, pensiamo al virtuoso percorso nascita, sarebbe cosa lodevole poter prevedere anche qui l'inserimento di questo test all'interno dello Screening neonatale esteso (SNE) ed effettuato ad oggi alla nascita, che non comporta alcun esame ulteriore o invasivo, ma si implica solo di aggiungere un test in più. Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere se non intenda considerare la possibilità di inserire anche il test per la SMA all'interno dello SNE.l test per la SMA all'interno dello SNE. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliera, la risposta all'assessore Xxxxxxx prego a lei la parola.
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino): Grazie, Presidente. Innanzitutto ringrazio la consigliera Xxxx per aver affrontato un tema importante e ci tengo a dire che ha già l'attenzione dell'amministrazione provinciale e dell'Azienda sanitaria.
Tra gli obiettivi del budget assegnati il dipartimento pediatrico nel 2022, a valenza traversale, su diverse unità operative che lo compongono, c'è quello relativo alla creazione di un PDTA sulle malattie neuromuscolari dell'età evolutiva. Per tale PDTA è stato creato un gruppo di lavoro multidisciplinare coordinato dalla governance aziendale.
La SMA è una delle malattie neuromuscolare oggetto di tale gruppo di lavoro, in particolare è stata posta l'attenzione al tema screening della SMA, già è nato in alcune regioni, ad oggi sono approvati i trattamenti specifici per la SMA sia farmacologici che di terapia genica che rendono ancora più importante una diagnosi precoce per identificare i pazienti potenzialmente idonei al trattamento. Il gruppo multidisciplinare in via preliminare da scopo conoscitivo ha già contattato centri di riferimento extra provinciali che effettuano i test per lo screening della SMA. Per avere tutte le informazioni necessarie per un auspicabile inizio di indagine anche nel nostro territorio. A breve gli esisti delle analisi in corso, l'organizzazione dei punti nascita per effettuare lo screening, il trasporto del campione da esaminare dal punto nascita al centro di riferimento, l'affidabilità e tempestività di risposta del centro che effettua lo screening, verranno condivise a livello aziendale e provinciale per la decisione finale sulla fattibilità dell'esame.
Tutto ciò a dimostrazione della volontà di fornire un servizio di eccellenza alla nostra popolazione, in linea con quanto già avviato da altre regioni virtuose. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Assessore la replica al consigliere Xxxx a lei la parola prego.
MASÈ (La Civica): Ringrazio l'assessore perché mi sembra che stiamo andando nella direzione che auspicavo. Chiedo gentilmente copia del testo, e mi auguro che possa al più presto essere attivato lo screening per i nuovi nati. Considerato anche il costo rispetto a quello della Regione Toscana per 20.000 nati, noi siamo intorno ai 4.000 nati, credo che possa essere una cifra affrontabile che ci permetterebbe di prevenire la situazione di
malattia di questi bambini, di conseguenza anche le difficoltà delle loro famiglie ed è anche un vantaggio per il sistema sanitario provinciale. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliera Masè passiamo alla successiva del consigliere Xxxxxxxxx, prego a lei la parola.
Interrogazione n. 4094/XVI, "Interventi per sopperire all'improvvisa mancanza dell'organico nell'U.O. di radiologia dell'ospedale S. Chiara", proponente cons. Degasperi.
DEGASPERI (Onda): Grazie, buongiorno anche da parte mia ai nuovi Consiglieri. Torno sul tema delle fuoriuscite dalla nostra Azienda sanitaria perché ritengo che allo stesso non si stia dedicando la dovuta attenzione e perché a farne le spese, naturalmente, sono i trentini. Xxxxxxx parlato nella scorsa occasione di oculisti, stavolta parlo della radiologia, un reparto naturalmente essenziale per il funzionamento dei nostri ospedali e per la salute dei trentini. Improvvisamente dal reparto del Santa Chiara se ne vanno quattro professionisti, due nel pieno della carriera, dopo 25 anni di servizio sanitario pubblico di attività ospedaliera, uno più fresco, ma direi sicuramente preparato e poi un altro professionista che ha deciso di andare in pensione, nonostante la legge gli consentisse di proseguire ancora per qualche anno nella sua attività.
Il reparto ha più di 20 radiologi in servizio, ma ce ne sono solo una ventina che svolgono turni, notti quindi, di fatto, la mancanza di 4 medici si sostanzia in una riduzione dell'organico intorno al 20 per cento. Soprattutto l'uscita di quattro medici in un tempo così breve, credo dovrebbe far sorgere qualche dubbio, perlomeno dovrebbe incentivare la volontà di approfondire e intervenire per prevenire altre situazioni come questa. Sappiamo poi che la situazione della radiologia anche nei territori trentini è in particolare sofferenza, a Cavalese, a Borgo, eppure, e per questo chiedo, non vedo iniziative che siano volte in qualche modo a superare questa fase di difficoltà.
Chiedo quindi se si è a conoscenza della situazione e delle motivazioni e se s'intende intervenire, in quale modo, per sopperire a queste carenze sopravvenute. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxxxx.
Assessore Segnana a lei la parola, prego.
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini
Trentino): Grazie, Presidente. Vorrei tralasciare il tono polemico del consigliere che continua a parlare di emorragia, quando abbiamo già ampiamente affrontato il tema, anche nel Consiglio scorso con l'informativa.
Rispondendo a quanto richiesto nell'interrogazione, le dimissione di 4 dirigenti medici dell'unità operativa di radiologia sono dovute uno per pensionamento, quindi non è un emorragia che se ne va per altri motivi, poi, comunque, dobbiamo analizzare ogni singolo caso. Un secondo, assente da oltre un anno per motivi di salute, ha preferito trovare alternativa nella sanità privata, probabilmente perché in questo modo sono più gestibili gli aspetti logistici familiari. L'unità operativa comunque ha effettuato tutta una serie di tentativi per favorirne il rientro.
Il caso degli altri due medici è più complesso, già negli anni scorsi, con la precedente direzione dell'unità operativa, avevano presentato difficoltà rispetto alla pressione, all'attenzione che è propria dell'attività dell'ospedale in questione quale struttura di riferimento della provincia. Nel tentativo di rendere questo disagio meno impattante si è garantito loro l'esclusione dal lavoro notturno e, per uno di loro, anche delle attività di guardia. L'attenzione dei direttori che sono succeduti alla guida dell'unità operativa è stata massima, su questo tema è presidiato puntualmente. Non appena saputo dell'intenzione dei medici radiologi di andarsene, l'Azienda sanitaria si è attivata per favorire il reclutamento di nuovi specialisti. In data 24 ottobre, si è svolta una selezione alla quale hanno partecipato ben sei medici, due specialisti, quattro specializzanti. Due di questi ultimi si specializzeranno nelle prossime settimane. Considerando le difficoltà di reperimento di questi specialisti in tutto il nord Italia ed il fatto che nel recente passato le selezioni sono andate deserte, i predetti dati costituiscono un segnale positivo sulla appetibilità della radiologia trentina.
PRESIDENTE: Grazie assessore Xxxxxxx, la parola al consigliere Degasperi prego.
DEGASPERI (Onda): Quindi anche in questo caso si tratta di una, come dire, fuoriuscita fisiologica. Che uno si pensionasse lo avevo citato nella domanda, ma uno si deve chiedere, secondo me, perché un professionista che potrebbe proseguire nell'attività decide invece di interrompere quella all'ospedale Santa Chiara e su questo risposte non ne sono arrivate, anche se sono parzialmente soddisfatto di quello che ho ricevuto, polemiche a parte.
Mi dice che c'è una pressione particolare, vorrei capire se questa pressione è ordinaria, perché… - parlo con il consigliere Xxxx anziché con l'Assessora, che evidentemente della radiologia trentina… beh, capisco che è multitasking, magari se si occupasse solo di una questione, ovvero quella della salute, magari avremmo risultati che non richiederebbero interrogazioni. Comunque dicevo, abbiamo scoperto che nel reparto di radiologia c'è una pressione che qualche professionista fa difficoltà a sostenere. Io, da una risposta così, mi preoccuperei, perché legato alla pressione c'è anche il rischio per il professionista e c'è rischio per il paziente. Questo è stato valutato, per esempio?
Poi mi dice anche che ci sono dei medici che se ne vanno perché altrove riescono a garantirsi in maniera più efficace questioni che riguardano la loro salute e la loro famiglia. Non so che dire, perché se l'Azienda sanitaria pubblica non riesce ad assicurare una condizione lavorativa con pressioni ragionevoli e sopportabili, nonché una condizione lavorativa che garantisca - visto che mi pare che abbia anche il marchio family l'azienda sanitaria - condizioni che garantiscano anche la coabitazione tra il lavoro e la famiglia e nessuno interviene, perché va bene così, perché uno vale l'altro, se ne vanno tre medici con 25-30 anni di esperienza, facciamo un concorso, facciamo venire degli specializzandi, è uguale. Questo è quello che deduco dalla risposta dell'Assessora. Allora a farne le spese saranno sempre i pazienti trentini, ma non è polemica è presa d'atto che per l'Assessore che se ne vadano tre professionisti, quattro con esperienza, e che questi vengano sostituiti da specializzandi è motivo di vanto perché siamo attrattivi. Ma come attrattivi? Se ne vanno e prendiamo gli specializzandi. Chi attraiamo? Grazie.
PRESIDENTE: grazie consigliere Xxxxxxxxx, consigliere Xxxxxxx prego a lei per la successiva.
Interrogazione n. 4095/XVI, "Riapertura del punto prelievi di Povo", proponente cons. Rossato.
XXXXXXX (Fratelli d'Italia): Grazie, Presidente. Il punto prelievi di Povo situato nella APSP Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx, risulta essere chiuso da più di un anno, prima a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia dovuta al virus, in secondo luogo per la mancanza di personale atto a garantirne l'apertura. Sebbene nel maggio del 2021 la struttura avesse riaperto per un breve periodo, solo su prenotazione, attualmente sul sito istituzionale dell'Azienda provinciale di servizi alla persona si legge che il punto prelievo è momentaneamente chiuso per carenza di personale infermieristico.
Tutto ciò premesso e alla luce del provvedimento adottato dal Governo nazionale, volto al reintegro presso le posizioni lavorative del personale sanitario sospeso a causa del mancato completamento del ciclo vaccinale per il virus Sars- cov2 si interroga la Giunta provinciale per sapere se si ha in programma la riapertura, quantomeno per due mattine a settimana, del punto prelievi di Povo.
PRESIDENTE: Grazie consigliera Xxxxxxx, la risposta all'assessore Xxxxxxx, prego a lei la parola.
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino): Grazie Presidente. Il punto prelievi attivo dal 2015 era aperto due giorni a settimana, il martedì e giovedì mattina. Inizialmente venivano effettuati 20 prelievi a seduta per poi passare nel 2020 a 35-40 a seduta. Il punto prelievi è stato chiuso temporaneamente il 5 marzo 2020 in seguito all'epidemia da Covid-19 e all'entrata in vigore i protocolli di sicurezza emanati a livello nazionale. Come da interlocuzione con la direzione generale della APSP è confermata comunque l'intenzione di riaprire il servizio, che risultava particolarmente apprezzato dagli utenti del sobborgo, non appena ci sarà la disponibilità del personale necessario attualmente impegnato in servizi di assistenza agli anziani ospiti della struttura e verso i quali esprimiamo la nostra gratitudine per il loro impegno costante nel garantire l'attività infermieristica all'interno della APSP. Comunque la volontà è quella di riaprire non appena si torna ad avere il numero adeguato per l'apertura. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Assessore, la replica alla consigliera.
XXXXXXX (Fratelli d'Italia): La ringrazio per la risposta e chiedo se posso avere la copia. Spero davvero che questo punto prelievi venga riaperto in quanto non era solo un servizio per i residenti della APSP ma anche per i cittadini anziani della frazione di Povo e per tutta la popolazione delle frazioni diciamo della collina est di Trento.
Era un servizio essenziale che poteva essere di grande aiuto anche nei confronti dei familiari che altrimenti devono prendersi anche del tempo, magari sul lavoro, per accompagnare questi anziani o comunque persone che magari non sono in grado di prendere i mezzi pubblici in città creando poi traffico e quant'altro. Ci sono anziani o comunque persone che devono fare esami del sangue molto spesso, anche ogni due settimane, per cui sarebbe un servizio ancora più essenziale per queste persone. La ringrazio.
PRESIDENTE: Grazie consigliera Xxxxxxx, la successiva al consigliere Xxxxx, prego a lei la parola.
Interrogazione n. 4096/XVI, "Avvio della procedura di variante al PUP sulla base di un atto non firmato dal Ministero", proponente cons. Xxxxx.
XXXXX (Gruppo Misto): Grazie Presidente, torno anch'io sul tema della Valdastico con una domanda che peraltro aveva in parte anticipato anche il collega Manica. Io ho la necessità di vedere chiarito un dubbio e chiedo, Vicepresidente, di poterlo fare. Il mio dubbio è questo: il 28 ottobre la Giunta provinciale ha adottato il progetto di variante. In quest'atto di delibera si richiama una precedente delibera la 837 del giugno 2020 e quindi c'è una consecutio evidentemente negli atti. In quella del 2020 la Giunta provinciale ha avviato la variante al PUP, quindi è delibera costitutiva dell'inizio del procedimento. In questa delibera si richiamava come presupposto stesso la necessità di deliberare l'atto aggiuntivo al documento conclusivo del 2016, quindi l'attività fatta dal Presidente Xxxxxxx per vedere col Veneto se era possibile fare qualcosa a Rovereto sud e questo atto aggiuntivo è addirittura definito nella delibera, Vicepresidente, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento. Quindi, la delibera del giugno 2020 definisce quell'atto aggiuntivo come parte integrante e sostanziale di quel provvedimento. La delibera di variante di adesso richiama la delibera del giugno 2020. Allora io ho un dubbio: quel provvedimento, quell'atto aggiuntivo, almeno stando alle risposte che finora sono state date in aula, non è stato firmato dal Ministero ed è un atto aggiuntivo che per avere valenza deve essere firmato da tutti e tre i soggetti. È firmato dalla Regione Veneto, dalla Provincia, per altro in ritardo rispetto a come poi utilizzato, ma a me consta che ad oggi non è stato firmato dal Ministero dei trasporti. Io chiedo come sia stato possibile dare avvio alla variante al PUP, ripeto l'avvio è con la delibera del giugno 2020 che dice quell'atto aggiuntivo è parte integrante e sostanziale del presente documento.
Pertanto, abbiamo l'avvio e poi il proseguimento di una variante al PUP, che è un atto fra i più importanti in una legislatura, che potrebbe essere basato su un atto non valido o comunque incompleto o comunque non perfezionato. Io chiedo di avere ufficialmente la risposta oggi, se la Giunta è stata vittima di una disattenzione o se si è consapevoli che manca questa firma e invece si ritiene che nonostante questa firma si potesse
andare avanti ad adottare la variante al PUP. Credo sia un elemento che va chiarito subito, al fine di evitare di continuare ad avere dei dubbi e a sollevare questa questione. Grazie.
PRESIDENTE: la parola all'assessore Xxxxxx per la risposta.
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino): Grazie, Presidente. La risposta è molto più lunga e articolata, quindi poi, se vuole consigliere Xxxxx, le lascio una copia. Cerco di riassumere anche per dare una giusta risposta a quello che lei ha chiesto.
Con delibera della Giunta provinciale, del punto del 28 ottobre 2022, è stato adottato il progetto di variante al piano urbanistico provinciale relativa all'ambito di connessione corridoio est, ai sensi degli articoli 28-31 della legge provinciale 4 agosto del 2015. La variante relativa all'ambito di connessioni al corridoio est non contiene alcuna previsione infrastrutturale specifica e non è pertanto soggetta a intesa con altri enti territoriali. Corrisponde ad esercizio della potestà esclusiva della Provincia autonoma di Trento in materia di urbanistica e piani regolatori in applicazione della legge provinciale per il governo del territorio che definisce, con l'articolo 21, comma 1, il piano urbanistico provinciale strumento unitario di governo e di pianificazione del territorio provinciale, che definisce le strategie, le direttive e le prescrizioni da seguire per il governo e le trasformazioni territoriali. Il PUP costituisce il quadro di riferimento per l'approvazione degli strumenti di pianificazione del territorio e assicura il raccordo con gli strumenti di programmazione socio-economica. Il PUP è, infatti, a sua volta strumento della programmazione provinciale come affermato dall'articolo 5 della legge provinciale 8 luglio del 1996, numero 4. L'articolo 19 del DPR n. 381 del 1974 prevede in particolare che resta ferma la competenza degli organi statali in ordine alle autostrade che si estendono oltre il territorio della provincia, salva la necessità dell'intesa con la provincia interessata, per quelle il cui tracciato interessi soltanto il territorio provinciale e quello di una regione confinante. L'esigenza dell'intesa con lo Stato è la Regione del Veneto sorge al momento della presentazione e valutazione dell'ipotesi progettuale relativa all'infrastruttura.
In sintesi, il cosiddetto tavolo paritetico e il relativo atto aggiuntivo, costituisce solo la declinazione preventiva della ricerca dell'intesa necessaria, ma si riguarda la fase a valle della previa definizione dei corridoi di accesso che
dunque rappresenta una fase di mera, se pure rilevante, fase pianificatoria. Nessuna invalidità, dunque, per l'assenza della firma del Ministro all'atto aggiuntivo che potrà intervenire quando le parti, dopo la variante, cerchino l'intesa. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Assessore. La replica al consigliere Xxxxx, prego.
XXXXX (Gruppo Misto): Grazie, Vicepresidente, anche perché mi ha detto che mi darà la copia. Vede Vicepresidente, quando io posi questa domanda in questa aula, credo a lei, ma non so se rispose lei o il Presidente Xxxxxxx, mi fu detto, quando mi accorsi che non c'era la firma, che sarebbe stata ricercata immediatamente. Però non c'è. Allora io non voglio fare con lei una dissertazione giuridica, ma che nella delibera di avvio si dica che è quella di giugno, che un atto è parte integrante e sostanziale, quindi, è presupposto, dell'inizio di un procedimento, si dà non per scontato, si formalizza che quell'atto consente di iniziare un procedimento.
Vede Vicepresidente Xxxxxx, non è solo una questione di coerenza giuridica una questione anche di coerenza amministrativa, di costi. Perché iniziare un procedimento di variante che ha come unico scopo quello di abbassare il confine della riga del corridoio - perché questo lo scopo come avete detto anche nella variante stessa al PUP - e farlo sulla base di un atto aggiuntivo, che è dichiarato parte integrante e sostanziale, e che ha tre soggetti perché
- l'ha detto lei, alla fine del procedimento comunque evidentemente il Ministero deve esserci - allora io le chiedo se lei si rende conto che lei ha avviato un procedimento di variante al PUP, che ha dei costi stratosferici, sulla base di un punto di domanda rispetto al fatto che al Ministero possa andar bene un'ipotesi di questo tipo. Poi lo so anch'io che la potestà è nostra, ci mancherebbe altro, noi possiamo fare tutte le varianti al PUP che facciamo, ma voi avete scritto che quella variante è basata su quell'atto non su altri atti prodotti dalla Provincia di Trento. Se la Provincia di Trento avesse prodotto uno studio socio economico, per cui si dice. "Voglio vedere con la variante se questo sta in piedi", allora sarei con lei. Ma voi avete basato tutto su quell'atto aggiuntivo, ecco perché su questa cosa ci saranno dei ricorsi. Guardi, le sto ponendo un problema reale lo verifichi fino in fondo.
Ci saranno dei ricorsi su questa cosa perché al presupposto su cui avete fatto l'atto, in più i ricorsi saranno pure basati sul fatto che a maggio del 2019 la Confindustria veneta diceva che l'uscita Xxxxx è una porcheria e tutti i comuni veneti a maggio
2019, non oggi, dicevano che non andava bene questa roba.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxx. La successiva consigliere Xxxxxxx, prego a lei la parola.
Interrogazione n. 4097/XVI, "Interventi per affrontare la crisi manifatturiera", proponente cons. Xxxxxxx.
XXXXXXX (Futura 2018): Grazie, Presidente. Questa interrogazione si occupa dei primi segni della crisi industriale che stiamo vedendo in particolare nell'Alto Garda e in Vallagarina. Ne do lettura: "L'inflazione, la crisi energetica e l'aumento delle materie prime stanno mettendo in crisi interi settori industriali. Sono diverse le imprese trentine che producono in perdita o che stanno iniziando a mettere in cassa integrazione il personale rallentando o sospendendo le produzioni, anche a causa di una riduzione della domanda. Alcuni tra i comparti industriali più importanti in Trentino, che danno lavoro a migliaia di lavoratrici e lavoratori si trovano in Vallagarina nell'Alto Garda. Alcune aziende, pur protagoniste di innovazione tecnologica sia a livello di produzione che di approvvigionamento energetico, negli ultimi mesi si sono viste costrette ad attivare la cassa integrazione. Tra queste le cartiere di Villa Lagarina, quella di Riva del Garda e Aquafil. A peggiorare il quadro si aggiunge la concorrenza di paesi esteri, come la Cina e la Turchia, che garantiscono prodotti finiti a prezzi inferiori a quelli aumentati causa inflazione, con il rischio che, anche dovesse risolversi la crisi energetica, i prezzi della filiera produttiva non tornino ai valori precedenti e la crisi si trasformi da congiunturale a strutturale. La crisi economica rischia di interessare un numero elevato di persone in un territorio come l'Alto Garda che durante la crisi pandemica ha sofferto maggiormente la crisi sociale, prova ne sono i fondi erogati dai Comuni e dalle Comunità di Valle per buoni spesa e aiuti alle famiglie.
Tutto ciò premesso chiedo all'Assessore competente quali interventi siano in cantiere per affrontare un peggioramento della crisi manifatturiera e se si intende organizzare quanto prima un tavolo con le parti sociali degli enti locali del territorio per monitorare e studiare interventi per arginare il fenomeno. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere, la risposta è affidata all'assessore Xxxxxxxx, prego a lei la parola.
XXXXXXXX (Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro): Grazie Presidente, grazie al consigliere Xxxxxxx. Mi preme qui, nella risposta, iniziare con dei dati oggettivi. Confermo che, nei mesi di luglio e agosto scorsi, gli ultimi dati disponibili dall'INPS, le aziende trentine hanno chiesto di essere autorizzate a usare più cassa ordinaria rispetto ai mesi precedenti, oltre 271 mila ore a luglio e oltre 14 mila ad agosto. Quindi i dati di luglio erano i più preoccupanti, invece agosto si assesta su una media prepandemica. Si tratta unicamente di ore concesse per interventi ordinari non riferibili, quindi a fenomeni generali di mercato.
Da gennaio ad agosto 2022 le ore di CIGS autorizzate sono state 551.414, un quinto rispetto all'anno precedente, era però ancora influenzato dalla pandemia, anche se in grande spinta. Il comparto industriale maggiormente interessato è quello della chimica che raccoglie il 92 per cento delle ore concesse nel mese. La maggiore richiesta di cassa da parte dell'azienda è sicuramente ascrivibile a una pluralità di ragioni, confermate dalle aziende stesse anche dalle interlocuzioni con Confindustria. Si tratta di problemi legati in parte al caro energia e in parte a difficoltà nelle catene di approvvigionamento. Si tratta comunque di ore autorizzate e quindi bisognerà verificare poi quelle effettivamente utilizzate. Preme sottolineare che per ora le aziende in questione non hanno intenzione di chiudere o ridurre definitivamente i loro processi produttivi e quindi di rilasciare lavoratori.
A livello nazionale il PIL 2022 sembra che si assesterà a un più 3,3 per cento, mentre le previsioni per il 2023 dovrebbero chiudersi. ad un più 0,6 per cento da NADEF dello Stato. I dati trentini sembrano più positivi con la crescita del PIL 2022, stimata al 3,7 per cento, e un 2023 con stima al più 0,7 per cento. Peraltro la stima delle entrate sta andando molto bene a livello nazionale, non dovrebbe discostarsi neanche a livello locale.
A livello nazionale è recente notizia di un più 37 miliardi di entrate tributarie. Si tratta di dati che nei prossimi mesi potrebbero mutare repentinamente anche in misura significativa e anche nel breve periodo. Per ora i livelli di occupazione su tutto il territorio trentino sono molto buoni e si registrano ancora problemi di reperibilità di manodopera a tutti i livelli anche per la prossima stagione invernale.
È chiaro che a fronte dell'incertezza degli scenari bisogna essere molto attenti agli andamenti. In tal senso si affronterà il problema anche all'interno della commissione provinciale per l'impiego con i territori, anche grazie al Progettone,
alle collaborazioni con i BIM, agli strumenti del Piano delle politiche del lavoro. Di fronte alle singole situazioni di crisi s'interverrà individuando le misure più opportune.
Si ricorda che Agenzia lavoro è sempre presente in misura d'integrazione della cassa integrazione nei confronti dei lavoratori e in parte riesce a compensare la riduzione stipendiale. Questa è una misura che chiaramente ci differenza dagli altri territori, concedendo un plus ai lavoratori sospesi in cassa. È chiaro che l'impresa in questa fase, soprattutto le energivore, sta con grande attenzione riconfigurando il proprio processo produttivo andando a fermare gli impianti nei picchi di costi energetici, è un momento di particolare attenzione per loro ma la fiducia è ancora alta da questo punto di vista, monitoreremo la situazione. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie assessore Xxxxxxxx, prego consigliere Xxxxxxx a lei per la replica.
XXXXXXX (Futura 2018): Mi fa piacere l'ottimismo dell'Assessore, se non fossimo ottimisti si paralizzerebbe tutto, però bisogna essere anche realisti, forse, oltre che ottimisti. I dati ci dicono che i costi energetici dell'industria nel nostro paese passeranno da 8 miliardi dell'anno scorso a 110 miliardi. Non è evidentemente proporzionale ai costi delle famiglie, perché il costo dell'energia da parte industriale è diverso da quello delle utenze domestiche, è evidente. Questo mette a serio rischio, e lo abbiamo visto, perché lei ci ha riportato giustamente i dati che sono quelli che sono stati analizzati dalla cassa integrazione ordinaria di luglio e agosto. Leggiamo sui giornali che queste imprese, queste industrie hanno chiuso a ottobre, e stanno chiudendo a novembre, per delle settimane, e quindi stanno rallentando la produzione e la stanno rallentando per una serie di fattori che sono noti. Non è solo il costo energetico perché parliamo di una cartiera che fa cogenerazione, per cui produce energia, e ha dovuto fermarsi pure quella perché la concorrenza estera rispetto ai prezzi che riescono a fare oggi, con l'aumento dei costi delle materie prime, non permette di avere mercato. Quindi la crisi è probabile che ci sia ma io credo che mettere in piedi un tavolo con i territori, in particolare alcuni territori, perché abbiamo dei territori molto più fragili poiché hanno subito la pandemia, in maniera diversa da altri territori, penso all'Alto Garda.
In quest'aula uno dei primi ordini del giorno che portai, proprio sull'Alto Garda, parlava della fragilità di quel territorio rispetto alla stagione unica turistica che aveva lasciato le persone senza NASPI per mesi e mesi chiedendo di integrare le entrate di quei lavoratori, e anche quello fu bocciato. Poi abbiamo visto il numero di pacchi
alimenti e di buoni spesa che in quel territorio rispetto ad altri sono stati elargiti, che sono molti di più. Stiamo vedendo la situazione di fragilità di quel territorio rispetto all'accesso alla casa, alle persone che non riescono ad avere accesso alla casa, perché è un posto turistico dove tutto costa molto di più.
Presidiare alcuni territori più di altri rispetto ad una crisi che veramente rischia di diventare strutturale, perché qua se i prezzi poi non scendono, e i prezzi sappiamo che fanno presto a salire ma poi a scendere non è che ritornano ai prezzi ante-crisi, rimarranno molto più alti. Con la concorrenza a prezzi molto più bassi le industrie rischiano veramente di chiudere. Siccome continuava a pianificare, prima di anno in anno il bilancio e poi di sei mesi in sei mesi, forse qualche pensiero di prospettiva in più andrebbe fatto. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxx. La successiva del consigliere De Xxxxxx, a lei la parola, prego.
Interrogazione n. 4098/XVI, "Numero di domande pervenute presso il Servizio sport della Provincia per la concessione dei contributi previsti dalla l.p.
n. 4 del 2016", proponente cons. De Xxxxxx.
DE XXXXXX (Unione per il Trentino): Grazie, Presidente. Vista la delibera di Giunta provinciale con la quale si è data attuazione all'articolo 17 bis della legge provinciale 21 aprile 2016, n. 4, legge provinciale sullo sport 2016, relativa ai finanziamenti a favore di quelle imprese, privati, lavoratori autonomi ed enti commerciali che intendono investire in campagne pubblicitarie e sponsorizzazioni nei confronti di associazioni o società sportive associate e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e operanti nel settore dell'attività dilettantistica, purché esse svolgano attività sportiva giovanile con continuità sul territorio provinciale e abbiano sede in provincia autonoma di Trento.
Preso atto che i termini per presentare la domanda per tale contributo quest'anno si sono chiusi il 31 ottobre 2022, considerato che negli scorsi mesi sono stato contattato da numerose associazioni interessate a questa iniziativa.
Si interroga l'assessore competente per conoscere il numero di domande arrivate presso il Servizio sport della Provincia al fine di capire la portata di questa iniziativa atta alla concessione dei contributi previsti dalla suddetta legge provinciale.
PRESIDENTE: La risposta affidata all'assessore Xxxxxxx, prego a lei la parola.
XXXXXXX (Assessore all'artigianato, commercio, promozione, sport e turismo - Lega Salvini Trentino): Grazie, Presidente. Riguardo al numero delle domande presentate su questo nuovo strumento, ci teniamo a comunicare credo un dato importante. Sappiamo che la scadenza era fissata al 31 ottobre, le domande pervenute sono 83, è chiaro che adesso sono in fase di controllo, per verificare se si rispettano tutti gli aspetti fissati nelle leggi, soprattutto nel regolamento attuativo. Credo che sia un risultato importante, voglio ringraziare il conigliere De Xxxxxx per lo stimolo che ci aveva dato nel momento in cui avevamo deciso di introdurre questa possibilità. (Il consigliere si esprime in dialetto) A parte la battuta dell'assessore Xxxxxx, che ci sta, però credo che sia un provvedimento, in un momento di difficoltà per le società sportive, particolarmente importante e il numero di domande, che sono ben 83, dimostra la bontà di questo provvedimento. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie assessore la replica al consigliere De Xxxxxx a lei la parola, prego.
DE XXXXXX (Unione per il Trentino): Grazie, ringrazio della risposta e anche del dato. Sono convinto che 83, per il primo anno, sia un dato importante, perché di fatto questo raddoppia gli interventi che le società sportive possono avere, grazie a una sensibilità di alcune aziende verso il mondo del settore giovanile, perché è uno dei parametri importanti richiesti, ma anche al mondo del volontariato. Di questo ne avevamo già parlato con l'Assessore, proprio in questo momento di crisi generale riuscire anche a convincere che l'attività sportiva faccia bene ai nostri giovani, e su questo non serve, ma che soprattutto queste iniziative, normalmente portate avanti da gruppi, associazioni piccole che lo fanno spendendo il loro tempo, perlomeno abbia una certa copertura e abbia anche a fianco delle attività economiche che ci credono.
Penso che questi numeri siano numeri importanti, che dobbiamo andare avanti anche su questa su questa iniziativa, non solo era una sperimentale per due anni ma penso che possa diventare proprio strutturale, funzionale, anche in futuro. Quindi confido che questo venga tenuto conto anche nel prossimo bilancio che andremo a discutere nelle prossime settimane.
PRESIDENTE: Grazie consigliere la successiva al consigliere Xxxxx a lei la parola, prego.
Interrogazione n. 4099/XVI, "Ripristino della dotazione dei medici necessari all'U.O. di
Anestesia e Rianimazione dell'ospedale di Rovereto", proponente cons. Olivi.
XXXXX (Partito Democratico del Trentino): Grazie, Presidente. Risulta da alcune informazioni verificate che da giugno 2021 a settembre di quest'anno, quindi diciamo 12 mesi di anno solare, l'unità operativa di anestesia e di rianimazione dell'ospedale di Rovereto ha perso, diciamo così, ha visto rassegnate le dimissioni di medici operanti all'interno della suddetta nel numero di 7, a fronte della quale ad oggi vi è stata una sola nuova assunzione e aggiungo, perché probabilmente poi l'Assessore giustamente avrà raccolto dati più aggiornati dei miei, a cui si aggiunge, sembrerebbe recentemente, una prossima assunzione da parte di un medico specializzando. Siamo comunque di fronte a un saldo negativo di 5 operatori sanitari, medici dell'unità, in un anno. Ma non è tanto questa la ragione che mi ha indotto a formulare questa interrogazione, quanto la destinazione di questi medici che non operano più presso l'unità operativa dell'ospedale Santa Xxxxx del Xxxxxxx, non sono andati al Santa Chiara, non si sono spostati a fare all'interno di una mobilità nella rete ospedaliera trentina, ma quattro di questi hanno scelto cliniche private e due strutture sanitarie pubbliche fuori provincia. Questa situazione ha provocato la diminuzione delle sale operatorie cosiddette programmate, quindi fatta salva l'urgenza, che erano 35 a giugno e oggi, novembre, sono 30, sembra con grosse difficoltà a tornare ai 35. Ma 35 non era il numero delle sale operatorie, diciamo programmate, tendenziali per recuperare l'operatività dopo il Covid perché l'obiettivo dall'Azienda fissato era di 41.
Ora, l'interrogazione vuole chiedere ovviamente alla Giunta come intende garantire all'unità operativa di anestesia e rianimazione - ho finito Presidente - il rapido ripristino di una dotazione minima essenziale e necessaria a rispettare quantomeno la programmazione delle sale operatorie. Secondo, che è il dato più importante, come intende reagire? Io non la chiamo emorragia, diaspora, ognuno sceglie le parole più roboanti, ma c'è un dato Assessore, la perdita di attrattività degli ospedali trentini in ragione anche di una serie di cause, non ultima, l'assoluto stallo nel rinnovo contrattuale. Perché dire che quello stallo non è la causa per cui molti medici guardano anche al privato e ad altri ospedali per trattamenti economici che non sono più concorrenziali, quello ormai mi pare che l'abbiamo capito tutti.
PRESIDENTE: Grazie consigliere, la replica all'assessore Xxxxxxx a lei la parola, prego.
SEGNANA (Assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia - Lega Salvini Trentino): Grazie, Presidente. Stavo pensando appunto all'ultimo passaggio del consigliere Xxxxx sulla questione del contratto. Il contratto è aperto in sede contrattuale e si stanno portando avanti una serie di interlocuzioni con i sindacati della dirigenza medica che si sono bloccati, non riescono ad andare avanti con la contrattazione, ma su questo si sta lavorando, è motivo di contrattazione, sul tavolo ACRAM.
Per quanto riportato nella question time posso dire che non si parla di 7 medici, questo è già un dato positivo, dunque i dati non sono corretti. A giugno del 2021 nell'unità operativa di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Rovereto erano in servizio 25 medici più il direttore, a settembre 2022 erano in servizio 21 medici più il direttore. In questo periodo, è vero, 3 medici si sono trasferiti in strutture pubbliche fuori provincia, pubbliche non private, e un medico ha optato per una struttura privata. Un quinto medico è uscito per raggiunti limiti di età a marzo 2022, è subentrato un nuovo medico che è entrato a far parte dell'unità operativa. Dal primo novembre ha iniziato il servizio un nuovo medico specializzando assunto con le disposizioni normative del cosiddetto decreto Calabria, e un secondo medico dovrebbe prendere servizio entro fine anno o al più tardi nei primi giorni del 2023.
Nel periodo citato l'attività chirurgica elettiva ha risentito pesantemente degli effetti della pandemia, mentre l'attività chirurgica urgente emergente è sempre stata garantita. Fino alla prima settimana di giugno 2021, venivano effettuate 10 sedute operatorie a settimana, dal 4 giugno 2021 a febbraio 2022, erano programmate 20 sedute operatorie a settimana, da marzo 2022 le sedute operatorie erano
25 e, da fine maggio a metà giugno, l'Azienda sanitaria è passata a 35 sedute operatorie a settimana. Da metà giugno 2022, come ogni anno per consentire l'effettuazione delle ferie del personale, la programmazione ha previsto 30 sedute operatorie alla settimana, la programmazione con 30 sedute a settimana e tutto oggi in vigore a cui vanno qui aggiunte 15 sedute operatorie, per interventi di chirurgia minore in anestesia locale senza la presenza dell'anestesista, e 3 sedute a settimana per attività di assistenza a procedure diagnostico-terapeutiche, radiologia gastroenterologia.
Nel periodo precedente la pandemia l'attività chirurgica elettiva era programmata su 34 sedute operatorie a settimana con la presenza dell'anestesista. Ricordo che nel periodo pandemico
l'ospedale di Rovereto è stato ospedale Covid e quindi tante delle criticità sono anche dovute a questo. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Assessore, la replica al consigliere Xxxxx a lei la parola, prego.
XXXXX (Partito Democratico del Trentino): Intanto grazie all'Assessore, xxxxxx se posso avere questi numeri perché, ovviamente, la fonte che ha a disposizione l'Assessore io non la metto in discussione. Questi sono i numeri che lei oggi ha comunicato all'aula, sono questi per quanto mi riguarda, evidentemente c'è qualche problema nella comunicazione interna, se questi dati non sono caduti dal cielo.
Comunque c'è un problema, non possiamo considerare gli specializzandi medici in organico alle unità operative, non fosse altro perché coadiuvano i medici, ma non possono assumersi la responsabilità evidentemente di garantire un servizio di pari qualità e copertura. Xxxx è che tutti i medici che hanno rassegnato le dimissioni, a me costano 6 lei dice 4, si sono trasferiti non solo in strutture private, ma anche presso ospedali di Bolzano e di Udine, questi sono dati chiarissimi perché sono stati verificati.
L'attuale programmazione di 30 sale operatorie alla settimana avrebbe dovuto tornare al numero originario di 35 già a settembre. Se a Rovereto le sale operatorie che dovrebbero essere 41 sono state 35 fino a giugno e oggi sono 30, nulla centra la pausa, il periodo estivo e le ferie, perché questo avrebbero dovuto comportare che da settembre tornavano 35. Le sale operatorie non tornano 35 perché non ci sono medici a sufficienza.
Questi medici sono medici che se ne sono andati da Rovereto nel pieno dello sviluppo di una crescita professionale alla quale, crediamo, noi dobbiamo dedicare invece massima attenzione anche sotto il profilo del trattamento economico.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxx. Passiamo all'ultima question time del consigliere Xxxxxxxx al quale do la parola, prego.
Interrogazione n. 4100/XVI, "Stato di degrado del lago di Canzolino", proponente cons. Leonardi.
XXXXXXXX (Forza Italia): Grazie, Presidente. Questa interrogazione parla dello stato di degrado del Lago di Canzolino e quali soluzioni effettivamente si possono trovare. In questo paese, appunto, si trova questo omonimo lago, una piccola perla che è immersa nella natura, e un tempo, ovviamente, era conosciuta anche per le sue acque
eutrofiche molto apprezzate dai pescatori e considerate anche una meta ideale dove poter passeggiare tranquillamente lungo tutti i sentieri circostanti e la strada che porta verso la chiesa della Visitazione, vicina al lago, dove c'è un edificio con addirittura degli affreschi del 1600. Purtroppo però da diversi anni giunge voce che questo luogo è stato abbandonato per cui sono diverse le segnalazioni di questo. Lo specchio è diventato quasi una palude, molto acquitrinoso, le sponde appaiono melmose, torbide, e il fango ovviamente è maleodorante, con zanzare e tante altre situazioni. Ovviamente non è un bel vedere né per chi cammina, né per chi lo frequenta per altre situazioni. Questa situazione crea anche dei problemi a quelle attività economiche, fra tutte il ristorante Sapori d'Abruzzo che ha dovuto installare nelle tubature, delle filtrazioni apposite per addivenire a questi problemi.
Per quello che posso, per la Giunta, per quello che può fare, si chiede di sapere quali sono e se ci possono essere delle correzioni da portare in atto a breve per addivenire ad un miglioramento futuro. Questo per rendere anche vivibile questa oasi ambientale, un vantaggio per i residenti ma anche per i turisti e per quelle persone che vogliono frequentare queste zone. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxxx la replica al consigliere Xxxxxx a lei la parola, prego.
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino): Grazie, Presidente. Ringrazio il collega Xxxxxxxx per avere sottoposto all'Aula questa tematica, che confermo essere a conoscenza di questa Giunta e anche delle strutture tecniche per i problemi dell'eutrofizzazione del Lago di Canzolino che come ben sappiamo è dovuta ormai a storici problemi di inquinamento puntiforme e diffuso.
Nell'estate del 1994 proprio per questo motivo è stato installato un ossigenatore. Recentemente è anche stata segnalata una forte fioritura algale. Il lago peraltro non rientra nella rete di monitoraggio gestita da ARPA per un motivo molto semplice perché non è nemmeno tipizzato in quanto di dimensioni inferiore ai 0,2 km quadrati. Tuttavia viene da ARPA monitorato per quanto concerne la sorveglianza algale, per il controllo delle acque di balneazione con esiti, anche per il 2022, della balneabilità. Sarà cura, invece di ALEP monitorare lo stato di funzionamento del depuratore che lei ha citato nella sua interrogazione. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Assessore, la replica al consigliere Xxxxxxxx a lei la parola, prego.
XXXXXXXX (Forza Italia): Xxxxxxxxx l'assessore Xxxxxx per la risposta che ritengo in questo momento esaustiva ed è anche importante che ci sia questo monitoraggio dello stato di funzionamento del depuratore che ha appena citato l'Assessore, poi con il proseguo del tempo si vedrà se ci saranno altre situazioni su cui poter intervenire per rendere ancora migliore questo lago. Grazie Assessore.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxxx. Abbiamo terminato il punto 1. Chiedo 10 minuti di interruzione per una Capigruppo, per concordare i nomi per le due commissioni, perché si va a sostituire un nome in Quarta commissione e due nomi in Quinta commissione. Chiedo 10 minuti di sospensione per concordare i nomi. Grazie.
(Sospensione della seduta dalle ore 1.57 alle ore 12.09)
PRESIDENTE: Riprendiamo i lavori. Per quanto riguarda l'ordine del giorno ricordo che siamo sul punto 4
a) nomina suppletiva di un componente della Quarta commissione permanente;
b) nomina suppletiva di due componenti della Quinta commissione permanente.
Alla capigruppo sono stati concordati i nomi, per cui do la parola, per quanto riguarda la Quarta commissione, perché andiamo a sostituire un membro della maggioranza, alla Presidente la capogruppo della Lega per fare le proposte dei nomi. Prego consigliera Dalzocchio.
DALZOCCHIO (Lega Salvini Trentino): Grazie, Presidente. per la Quarta commissione ho proposto il nome del consigliere Xxxxxxx.
PRESIDENTE: Consigliere Xxxx xxxxxx se fa il nome per quanto riguarda la Quinta commissione, prego.
ZENI (Partito Democratico del Trentino): Sì sulla Quinta commissione al posto della consigliera Ferrari la proposta è quella della consigliera Xxxxxxx.
PRESIDENTE: Per quanto riguarda invece la Quinta consigliera Dalzocchio, prego.
DALZOCCHIO (Lega Salvini Trentino): Grazie, Presidente. Per la surroga della consigliera Xxxxxxx ho proposto il nome della sottoscritta, quindi Dalzocchio.
PRESIDENTE: Xxxxxx se nessun altro prende la parola come proposta di nominativi, allora metto in votazione il punto a) del punto 4, la nomina suppletiva della Quarta commissione permanente del consigliere Xxxxxxx.
La votazione è aperta.
(Votazione con procedimento elettronico)
La votazione è chiusa.
Il Consiglio approva (con 7 astensioni. 3 consiglieri non partecipano al voto).
PRESIDENTE: Passiamo al nominativo per quanto riguarda i due componenti della Quinta commissione che per la minoranza è la consigliera Xxxxxxx e per la maggioranza è la consigliera Dalzocchio.
La votazione è aperta.
(Votazione con procedimento elettronico)
La votazione è chiusa.
Il Consiglio approva (con 2 astensioni. 2 consiglieri non partecipano al voto).
PRESIDENTE: Passiamo al punto 5
Bilancio consolidato per l'esercizio finanziario 2021 della Provincia autonoma di Trento.
Do la parola all'assessore Spinelli per quanto riguarda il consolidato. Ricordo che può intervenire un consigliere per un massimo di 30 minuti, due volte complessivamente. Dopodiché, chiusa la discussione, il consigliere può esprimere la propria dichiarazione di voto per non oltre 10 minuti. Prego Assessore a lei la parola per l'illustrazione del bilancio consolidato per l'esercizio finanziario 2021 della Provincia autonoma di Trento.
SPINELLI (Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro): Grazie, Presidente. Credo che i consiglieri abbiano a disposizione il testo del bilancio consegnato dalla Provincia autonoma di Trento allegato alla delibera del 28 ottobre 2015 con la quale è stato approvato. Testo ponderoso completato dalla relazione sulla gestione del bilancio consolidato e altri documenti allegati, dai quali possono essere evinte numerose informazioni e dati su gli elementi che compongono questo bilancio consolidato. Se c'è un po' di silenzio procedo, Presidente.
Il decreto legislativo 118 del 2011, che è l'armonizzazione in tema di bilanci per regioni e
province autonome e per tutti gli enti locali, rende obbligatoria la costruzione del bilancio consolidato. Comprende il conto economico e lo stato patrimoniale dell'ente consolidato con quello dei propri organismi strumentali, delle agenzie, del Consiglio provinciale, degli enti strumentali, degli enti pubblici e privati, fondazioni e associazioni controllate dagli enti strumentali partecipati, delle società controllate, delle società partecipate. Nel bilancio consolidato hanno quindi luogo l'aggregazione dei bilanci di enti e soggetti con sistemi contabili fra loro differenti, enti pubblici con contabilità finanziaria e che a soli fini conoscitivi elaborano una contabilità economico- patrimoniale utilizzata per il consolidamento, e soggetti privati in contabilità civilistica, sono un esempio di società di capitali partecipate o controllate dalla Provincia. Pertanto le informazioni rappresentate nel documento hanno funzione puramente conoscitiva. Il consolidamento implica l'aggregazione dei bilanci di tutti gli enti interessati dal consolidamento, con eliminazione di Poste infragruppo, per evitare una doppia contabilizzazione delle stesse.
Nel corso degli anni il numero di enti soggetti compresi nel perimetro del consolidamento della Provincia si è ampliato sulla base della gradualità prevista dal decreto legislativo 118 citato, e dal 2019 risulta pari a 38 entità diverse. Con riferimento all'anno 2021 sono considerati i bilanci dei seguenti soggetti: Provincia autonoma di Trento; 9 agenzie provinciali; Consiglio provinciale; 3 istituti culturali Ladino, Mocheno e Cimbro; 4 musei provinciali MART, MUSE, Museo degli usi e costumi e del Buonconsiglio; 2 Enti parco, Paneveggio e Adamello; l'Opera universitaria; IPRASE; Centro servizi culturali Santa Chiara; 3 fondazioni della Provincia, Fondazione MACH, Fondazione Kessler e Fondazione trentina Degasperi; 10 società controllate direttamente o indirettamente, Cassa del Trentino, ITEA, Patrimonio del Trentino, Trentino riscossioni, Trentino School of Management, Trentino sviluppo, Trentino trasporti, Trentino digitale, Trentino marketing e Trentino lunch; due società partecipate Mediocredito Trentino Alto Adige, SET distribuzione.
Sotto il profilo contenutistico il bilancio consolidato della provincia 2021 presenta un utile consolidato di euro 408.546.116, è un patrimonio netto consolidato di euro 7.489.460.559.
È evidente che così come è stato positivo l'andamento finanziario sui risultati della Provincia 2021, lo stesso effetto si è avuto sul bilancio consolidato che ha portato un risultato positivo
legato, andando per macro voci, in particolare all'aumento delle evoluzioni di tributi erariali, di tributi propri provinciali, in conseguenza del miglioramento dell'economia del territorio e del riconoscimento imposte arretrate, per esempio tributi sui giochi e restituzioni di riserva all'erario anno 2021. La riduzione dei trasferimenti ha pesato, invece, in senso contrario, da parte dei Ministeri per far fronte alla pandemia Covid che era stata precedentemente coperta, mentre si è registrato un aumento di contributi di parte capitale dello Stato in relazione al rimborso di maggiori spese sostenute per la pandemia e per la calamità 2018 e 2020.
Come dicevo la nota integrativa presenta numerose illustrazioni di dati e di prospettive sul bilancio consolidato indicando anche nello specifico le principali attività 2021 delle singole entità consolidate, e quindi a disposizione un ampio numero di pagine, di prospetti, che possono rendere più chiara la misura di questo bilancio. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie all'assessore Xxxxxxxx la parola al consigliere Xxxxxxxxx, prego.
DEGASPERI (Onda): Grazie. Credo che la discussione sul bilancio consolidato sia un po' un momento utile anche per fare il punto della situazione rispetto agli obiettivi, rispetto alle promesse e rispetto ai risultati, visto che quando si parla di un bilancio si traccia, si tira una riga e si sommano o si sottraggono importi.
Da un punto di vista quantitativo possiamo dire che si tratta di un gruppo, il gruppo Provincia, un gruppo in salute almeno apparentemente. Dodici miliardi e mezzo di attivo, un patrimonio netto da sette miliardi e mezzo, anche se l'ammontare di debiti forse meriterebbe qualche spiegazione, perché si tratta di quattro miliardi, almeno per quel che leggo io e qualche spiegazione in più nella replica da parte dell'assessore potrebbe essere utile ai trentini. Detto questo, visto che il consolidato raggruppa i risultati delle varie società, oltre che della Provincia, che appartengono al gruppo come dicevo, credo sia il momento giusto per fare una riflessione su quanto avvenuto, non tanto nel corso di questo anno, quanto nel corso di questi quattro anni relativamente alla galassia delle società provinciali. Affronterò la situazione di alcune di queste, non tutte, partirei da quelli che erano gli impegni che aveva assunto questa maggioranza nel momento in cui è stata votata dagli elettori. Gli impegni erano di fatto due, le aziende partecipate dovrebbero essere finanziate, premiate, secondo un criterio meritocratico non autoreferenziale, ma legato al risultato applicato sul territorio e per far ciò che era la proposta 2018. Per far ciò servirà
creare un'unità di controllo dedicata a garantire il corretto raggiungimento degli obiettivi assegnati in tempi definiti nel momento in cui andiamo a consolidare questi risultati. Mi chiedo dove è finita questa unità di controllo e, se esiste, in che modo ha verificato il raggiungimento degli obiettivi. Questo documento è fornito di una serie di numeri che possiamo analizzare e interpretare. Sarebbe stato utile avere un riscontro, secondo quello che vi eravate impegnati a fare, ovvero farci capire, o meglio capire voi innanzitutto e poi far capire a tutti, quali sono stati i livelli di raggiungimento degli obiettivi assegnati.
Poi c'era un altro obiettivo, in merito alle società controllate partecipate della Provincia, si proseguirà con il processo di razionalizzazione, fusioni, già posto in essere in questi ultimi anni. Da questo punto di vista non si può non prendere atto che questo processo di razionalizzazione e fusione si è interrotto, non è stato portato avanti. Se parliamo di razionalizzazione è stata fatta anche marcia indietro perché all'interno dei documenti ho trovato il riferimento al famoso centro servizi condiviso, una delle iniziative che avevo anche apprezzato nel corso della precedente legislatura, era un tentativo di fare ordine all'interno di questo ginepraio di contratti diversi, trattamenti diversi, obiettivi, magari che si sovrappongono, cda che sembravano essere talvolta ridondanti, servizi uguali che venivano erogati da soggetti diversi. Era un tentativo, appunto, di fare ordine, per esempio sul tema contrattuale e sul tema dei servizi che potevano essere erogati da una centrale unica, da un servizio di elaborazione paghe, e faccio l'esempio, forse più semplice, ma anche la tenuta della contabilità e le consulenze. Invece su quello che sembrava, avete parlato di razionalizzazione, e sullo strumento che era stato pensato e stava lavorando sulla razionalizzazione avete fatto marcia indietro, avete liquidato. Quindi di fatto posso dire che l'unità di controllo non ha espresso giudizio, ma io mi permetto di esprimere il mio sugli obiettivi che avevate posto alla base del vostro programma elettorale, avete fatto marcia indietro perché razionalizzazioni non se ne sono viste, fusioni se ne è vista una ma era stata pensata ed elaborata nella legislatura precedente e sull'unico strumento che doveva servire ad andare in quella direzione avete fatto l'esatto contrario, liquidato.
Sul comportamento di molte delle società del gruppo avete proseguito esattamente sulla falsariga di chi vi aveva preceduto. Partirei proprio da Cassa del Trentino, che io ricordo sempre essere un unicum in economia, quando una cosa è un unicum qualche dubbio dovrebbe far sorgere, perché di
solito le cose positive in particolare nel contesto dell'economia vengono copiate immediatamente. Invece da noi dopo 15 anni questo soggetto rimane ancora un unicum a livello nazionale e nessuno si chiede come mai e - quando qualcuno si chiede come mai... - le risposte non arrivano. Cassa del Trentino, dite voi, dovrebbe essere il soggetto che promuove le strategie finanziarie del Governo provinciale, io ritenevo che la Provincia autonoma di Trento avesse già gli strumenti al suo interno per programmare le proprie strategie, però sono ormai anni che si ha bisogno di questo ulteriore soggetto. Ulteriore soggetto che evidenzia un utile di esercizio, tolte le imposte di 13 milioni di euro, allora uno dice: "Complimenti, no?", anche questo andrebbe chiarito ai trentini perché i 13 milioni di euro di utile di Cassa del Trentino da dove derivano? Non da particolari abilità gestionali, semplicemente dalla differenza tra gli interessi che Cassa del Trentino paga sul mercato e gli interessi che la Provincia riconosce a Cassa del Trentino. Quindi è un utile che di fatto non ha nessun senso perché sono risorse che arrivano sempre dal bilancio della Provincia autonoma di Trento e questo andrebbe spiegato all'interno della relazione di Cassa del Trentino. Fa utile perché da sempre applica una cresta tra il tasso di interesse che paga e il tasso di interesse che riceve dalla Provincia. Noi all'inizio della legislatura, per chi c'era e per chi se lo ricorda, colta la ventata di cambiamento avevamo anche proposto di muoverci in una modalità diversa, avevamo detto: la Provincia vada direttamente ad indebitarsi perché utilizzare un soggetto intermediario? Voi qui citate le operazioni di provvista del 2021, 127 milioni con la BEI, 34 milioni con Cassa depositi e prestiti, ma se fosse andata direttamente la Provincia cosa sarebbe successo? Io credo che avremmo risparmiato una parte di quei 13 milioni di euro di utile, perché per BEI, Cassa del Trentino e Cassa depositi e prestiti può tranquillamente trattare, anche direttamente, la Provincia autonoma di Trento che avrebbe risparmiato la cresta sui tassi. Xxxxxxx approvato un ordine del giorno per muoversi in questa direzione, evidentemente si è preferito proseguire con gli insegnamenti di chi governava prima. Oltre a questo aspetto ce n'è anche un altro perché non è citato nel paragrafo dedicato a Cassa del Trentino, ma è citato in fondo quando si parla dei famosi derivati. Cassa del Trentino assieme ad un'altra società del gruppo - una società che nel 2009 nonostante vigesse un divieto per i soggetti pubblici di sottoscrivere contratti derivati - ha pensato bene di scommettere con i soldi dei trentini. Risultato della scommessa a scadenza, milione sù milione
giù, mi pare nel 2029.…ci stiamo arrivando, anche se ricordo che quando avevamo sollevato il problema nel 2014 un illustre accademico ci aveva spiegato che i conti si fanno nel lungo termine, mi sarebbe venuto da citare un altro illustre accademico che diceva che nel lungo periodo saremo tutti morti ma per fortuna qualcuno sopravvive, e a lungo periodo, ovvero il 2029, stiamo arrivando, e la Provincia di Trento ovvero i trentini, si troveranno a pagare 30 milioni di euro di perdite su questi derivati che qualcuno ha molto intelligentemente sottoscritto. Qui la responsabilità non è sicuramente vostra perché non c'eravate voi a quel tempo, però uno si sarebbe aspettato un qualche tipo di iniziativa, per esempio trovare una diversa collocazione per chi quei derivati li ha firmati. No, non se ne parla nemmeno, assoluta prosecuzione come prima anche su questo fronte, quindi qui l'ideatore è il responsabile da un punto di vista professionale di quella scelta, è ancora al suo posto, con il suo stipendio di direttore generale, tanto vedete Xxxxx del Trentino fa utile, quindi perché preoccuparsene?
Poi c'è un altro aspetto, sempre all'inizio della legislatura avevamo parlato, discusso - ci saranno stati anche tutta una serie di interventi sugli organi di informazione da parte dei docenti della nostra università a favore e contro - sul famoso tema del debito da collocare presso i trentini. Si era detto anziché andare a trovare intermediari, anziché collocare il debito chissà dove, proviamo a pensare ad un meccanismo per far sì che i trentini, visto la mole di risparmio che sta sui nostri conti correnti ne destinino una parte a sostenere le attività della Provincia autonoma di Trento. Questa sarebbe stata un'iniziativa si, rivoluzionaria, non sembrava così campata in aria, visto che per, penso, un paio di mesi ne hanno parlato tutti, compreso il presidente Xxxxxxx, poi anche questa è sparita dai radar e siamo andati avanti come da tradizione.
Invece, dove non siamo andati come da tradizione è sulla società che viene dopo Cassa del Trentino nella vostra disamina ovvero il Mediocredito, faccio riferimento anche ai vostri impegni elettorali. Sul Mediocredito c'era un impegno un po' sibillino. Il Mediocredito, sapete, è una banca, l'ultima credo, a maggioranza pubblica in Italia, forse c'è anche Monte dei Paschi ma non vorrei addentrarmi in temi che non conosco, ma sicuramente di Mediocredito è l'ultimo rimasto con maggioranza in mano a soggetti pubblici. Xxxx proponevate per il 2018? Va capito il ruolo attuale di Mediocredito, realtà finanziaria e bancaria importante nel sistema Trentino. Voi certo tenevate aperte tutte le strade ma con l'impegno a capire
qualcosa di Mediocredito, magari farlo capire anche agli interessati, alle imprese..., inizialmente avevate intrapreso una strada che io condividevo, ovvero quella di riprendere il controllo il Mediocredito, c'era l'ipotesi alternativa, quella di venderlo, svenderlo a seconda dei punti di vista, alle Casse rurali. Sembrava quasi arrivata la definizione, voi avete fermato tutto, avete detto: "No, il Mediocredito ce lo riprendiamo noi, lo gestiamo noi, nominiamo noi e la facciamo diventare la banca del Trentino, la banca d'impresa del Trentino". Poteva essere un'ipotesi condivisibile, peccato che poi il risultato è stato l'esatto contrario, cioè voi avete svegliato l'orso altoatesino dormiente che si disinteressava di Mediocredito, perché loro hanno ancora le loro banche quindi, naturalmente, Mediocredito poteva essere un concorrente fastidioso. Voi siete andati a stuzzicarlo con l'ipotesi di cedere una quota del capitale a banche del nord-est e il risultato è che adesso arriveranno gli altoatesini che si porteranno via il Mediocredito, avete ottenuto esattamente l'effetto contrario a quello che vi eravate riproposti, dopo che avevate capito e anche il contrario rispetto all'ipotesi di chi governava prima, perché almeno chi governava prima, si proponeva di fare in modo che diventasse un braccio operativo del sistema cooperativo. No, invece noi stiamo arrivando adesso all'esatto contrario, al Mediocredito nelle mani degli altoatesini.
Poi arriva ITEA, naturalmente io posso aver capito male, ma pare che eventualmente io sia in buona compagnia. Veniamo a ITEA, società che in questo periodo è soggetta a attenzioni di ogni tipo, credo, che derivano dalla situazione economica contingente. ma non solo. ITEA è una società pubblica che dovrebbe provvedere all'edilizia residenziale per chi, ovviamente, non è in grado di rivolgersi al libero mercato. Già il fatto di avere una società per azioni che si occupa di questi temi lasciava perplessi, c'erano stati momenti difficili anche da questo punto di vista fino a quando era intervenuta quella norma che aveva sgravato ITEA sul pagare le imposte come una qualsiasi società immobiliare. Anche qui l'impegno era importante perché voi, via la società per azioni, ITEA di nuovo ente pubblico la Giunta Fugatti progetta il ritorno alle origini, giusto? Xxxxxx, perché non si capisce come si possa pensare che un istituto per le Case popolari, che per definizione deve dare un appartamento a chi non è in grado di pagarlo, possa svolgere questa attività come società per azioni e quindi come società lucrativa. Però evidentemente i consulenti che avevamo pagato circa 2 milioni di euro all'epoca, avevano dato le risposte anche a
questo tipo di domande, quindi si è scelta questa modalità, però voi eravate impegnati a tornare al soggetto pubblico e anche qui di questa volontà poi si sono perse le tracce. ITEA rimane una società per azioni, quindi una società lucrativa che come scopo ha quello di offrire un tetto sulla testa a chi non è in grado di procurarselo solo con i propri mezzi. Non avete fatto molta strada perché se andiamo a vedere i dati nel 2013 ITEA gestiva 10.748 appartamenti, nel 2021 ne gestisce 10.661, quindi addirittura un centinaio in meno. Visto quello che sta succedendo uno si sarebbe aspettato che ITEA in questi cinque anni facesse il proprio lavoro, ovvero realizzasse il patrimonio pubblico.
Gli alloggi sono meno rispetto a quelli che erano nel 2013, e non si vedono iniziative nemmeno su un fronte caldo come quello delle bollette, perché se uno deve trovarsi all'interno dell'appartamento ITEA e pagare come si trova sul libero mercato, io credo che la conclusione sia semplicissima, gli inquilini di ITEA non riusciranno a pagare quello che dovrebbero, e di casi di inquilini ITEA in grossa difficoltà ce ne sono, penso che ne sentiamo parlare quotidianamente. Mi hanno appena portato una segnalazione, ma non credo di essere l'unico a cui arrivano, di un'anziana con una pensione di 870 euro che vive in un appartamento ITEA e si troverà a pagare a cavallo tra il 2022-2023, 470 euro al mese di spese condominiali e 130-140 euro di affitto, quindi facciamo la somma, 600 euro per abitare in un appartamento ITEA. Mi chiedo: primo se ITEA abbia assolto alla propria missione, secondo cosa intende fare la Giunta provinciale, perché non sta scritto nel consolidato, visto che si parla di futuro, perché è impensabile che queste persone... - ne ho citata una ma io ritengo siano più o meno tutte nella stessa condizione, altrimenti non sarebbero negli appartamenti ITEA. Cosa intende fare la Giunta provinciale? Perché sta per esplodere una bomba, a queste persone, talvolta anziane, per un anno andiamo a portar via i quattro quinti della pensione per abitare in un appartamento gestito da una società per azioni ITEA Spa, io non so non è che abbia la bacchetta magica. L'unica cosa che mi verrebbe in mente è che la Provincia sussidi ITEA in qualche modo per evitare risultati di questo genere. All'interno delle spese che sostiene ITEA per il proprio patrimonio immobiliare ci sarà qualche modalità per intervenire e ridurle queste spese, perché non saranno solo le bollette, poi naturalmente oltre ai 470 euro di spese condominiali che contengono di fatto il gas, il riscaldamento e la luce condominiale, questi inquilini s devono pagare anche l'acqua, la corrente
elettrica dell'appartamento. Io non riesco a capire come possano fare a sopravvivere, come ITEA abbia potuto portarli in questa situazione e come la Provincia stia a guardare, perché c'è il libero mercato che governa e regge questo tipo di vicende, ripeto 470 euro di spese condominiali 130 d'affitto più le bollette pensioni da €870, fate voi la differenza e poi dite. Dite in che modo pensate di intervenire, venire a riportarci l'utile di ITEA a 232 mila euro non vuol dire assolutamente nulla. Certo ha un significato perché entra in quei 400 milioni di utile, che ha ricordato prima l'Assessore. Per i cittadini cosa serve che ITEA abbia un utile 230 mila euro, quando poi questi non riescono a pagare gli affitti, le bollette? Qui dovrebbe intervenire la politica e ITEA non riesce neanche ad aumentare il numero di immobile a disposizione perché siamo stati subissati dal problema delle bollette, ma questo non toglie che esiste anche un problema di disponibilità di immobili.
C'è sempre stata la querelle fra immobili per gli stranieri, immobili prima ai trentini, prima a qualcun altro, la realtà vera è che tra un po' non ci saranno più immobili per nessuno, non più per gli stranieri, per gli italiani e per i trentini, per nessuno se va avanti così. La soluzione a questo rischio dovrebbe venire da queste affermazioni, così positive anche, che stanno sempre nel riquadro che riguarda ITEA, per cui si prevedono 168 interventi con la misura del 110 per cento, anche se mi sembra che il Governo nuovo la voglia cancellare o ridurre, 168 edifici per un investimento complessivo di 214 milioni di cui 122 a carico di ITEA. Allora va benissimo ma siccome il 110 è già in azione da qualche bel periodo, sarebbe stato interessante anche sapere a che punto siamo, finora cosa è stato fatto? Perché se in 2 anni ne sono stati fatti cinque, leggere che si fanno 168 interventi potrebbe far sorgere qualche dubbio. Quell'unità di controllo di cui parlavate nel vostro programma elettorale poteva tornare comoda e dire "Sì, ITEA hai detto che interverrà per 214 milioni, però dopo 2 anni siamo arrivati a 15 milioni, spiegami come pensi di fare ad arrivare a 214 milioni di euro prima che il governo cancelli la misura del 110 per cento". Di Interbrennero ha parlato prima già il collega Xxxxxx, e anche quella mi sembra assolutamente immersa nel porto delle nebbie, anche da un punto
di vista amministrativo gestionale.
Sull'aeroporto c'è la partecipazione in liquidazione ad Aerogest, sull'aeroporto Catullo anche qui impegni roboanti uno dei quali, mi permetto di dire, ma le buone idee è giusto che vengano copiate, per questo mi chiedo come mai la Cassa del Trentino ancora non l'ha copiata nessuno,
ma dicevo una delle buone idee che avevate messo nel programma copiata, perché l'avevamo proposto noi nella precedente legislatura in aula, era quella del collegamento ferroviario con l'aeroporto, ma il collegamento quello Trentino perché alle volte ci facciamo coinvolgere in progetti faraonici che col Trentino non hanno molto a che fare. Il collegamento che vuole il Veneto quello Porta nuova-Aeroporto a noi non serve a nulla, perché la linea del Brennero, se vuole, non entra in città a Verona, quindi a noi il collegamento Porta nuova- Aeroporto non serve a niente. Noi avremmo già i regionali che ci portano i passeggeri alla stazione di Dossobuono che è a 3 minuti dall'aeroporto. Quello sarebbe il nostro collegamento che non costa le cifre che prevede il collegamento con Porta Nuova, un treno regionale, due treni regionali che anziché fermarsi ad Ala arrivano fino alla stazione di Dossobuono, operazione elementare, certo costerà qualche cifra, ma certo costa meno di una nuova linea ferroviaria che porta all'aeroporto. Anche su questo saranno stati degli impegni, abbiamo votato l'ordine del giorno, in questa legislatura, nel programma elettorale voi avete scritto: "Manca un serio piano di collegamento con il Trentino", parliamo dell'aeroporto naturalmente. Avete messo le tabelle del Trentino, a cominciare dal Trentino, dentro l'aeroporto, che vedono i trentini che vanno a Sharm el Sheikh o quelli che arrivano per fermarsi nei dintorni sul Lago di Garda o nella zona del veronese, perché di fatto questa è l'utenza di quel tipo di aeroporto. Noi certamente non abbiamo valorizzato nulla dal punto di vista del collegamento fra il nostro territorio e posso dire il nostro aeroporto, visto che abbiamo una partecipazione piuttosto consistente. Anche qui sono passati 4 anni e gli impegni li avevamo visti messi nero su bianco, però poi dal punto di vista della realizzazione siamo stati, almeno per quello che risulta anche da questo bilancio, piuttosto latitanti.
Mi fermerei, ci sarebbe da parlare anche del tema dell'energia, visto che c'è anche Findolomiti nell'elenco che viene citato, una delle società delle Dolomiti holding. Visto che possiamo intervenire due volte, visto che ho anche il tempo, e poi non vorrei dare troppa soddisfazione al Vicepresidente, mi fermo, eventualmente intervengo dopo. Grazie.
PRESIDENTE: grazie consigliere Xxxxxxxxx. Direi, visto l'orario, di chiudere per quanto riguarda la mattinata. Ci ritroviamo come da programma alle ore 15.00, per cui chiudiamo la mattinata. Grazie.
(ore 12.46)
SEDUTA POMERIDIANA DEL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO DEL 8 NOVEMBRE 2022
(Ore 15.00)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE XXXXXX XXXXXXXXX
PRESIDENTE: Xxxxxxxx iniziare i lavori pomeridiani con l'appello nominale dei consiglieri in doppia chiamata.
DEGASPERI (Segretario questore) procede all'appello nominale dei consiglieri.
PRESIDENTE: Grazie, la seduta riprende. Ha comunicato l'assenza il Presidente Xxxxxxx. Proseguiamo con la trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno. ricordo che siamo sul punto 5
Bilancio consolidato per l'esercizio finanziario 2021 della Provincia autonoma di Trento.
Qualcuno vuole intervenire? La parola al consigliere Xxxxx.
XXXXX (Gruppo Misto): Grazie Presidente, io intervengo per chiedere all'assessore Xxxxxxxx una sola cosa, a titolo di curiosità naturalmente, però credo che possa essere interessante. Ho notato che per quanto riguarda la gestione finanziaria nel 2021, rispetto al 2020, ci sono circa 10 milioni in meno di entrate da dividendi. Siccome, più o meno, siamo intorno al 50 per cento, rispetto almeno al 2020, chiedevo di capire da che cosa è originata questa differenza. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie, c'è qualcun altro?
Consigliere Marini.
MARINI (Gruppo Misto): Sì, io volevo fare un ragionamento un po' più generale con riguardo alle modalità di controllo sulle società partecipate sulle agenzie che rientrano nel conteggio di questo bilancio consolidato. In particolare, vorrei provare a fare un ragionamento relativamente alle misure di controllo che i rappresentanti politici e i rappresentanti del Consiglio provinciale possono fare nei confronti di queste società. Perché noi oggi riceviamo un bilancio che riporta tutta una serie di considerazioni di ordine economico e finanziario, quindi con le tabelle e con la situazione patrimoniale e con le compensazioni dei rapporti finanziari tra Provincia e singole società e va benissimo. Poi però nel momento in cui bisogna effettuare una controllo anche di tipo politico
rispetto a queste società, c'è qualche lacuna, c'è qualche carenza. Perché è vero che formalmente è riconosciuto il controllo analogo su queste società, ovvero la possibilità da parte dei membri del Consiglio di esercitare un controllo sui servizi e provare a influenzare anche le scelte strategiche, formalmente è verissimo. Questo c'è scritto negli Statuti che sia ITEA o che sia Trentino digitale o che siano altre società, è disciplinato dalla legge, abbiamo un'ampia giurisprudenza e va benissimo, ma poi dal punto di vista del merito, da un punto di vista della pratica quotidiana questo controllo non è possibile esercitarlo. Perché? Perché sostanzialmente ogni qualvolta vi è una richiesta di ascoltare i membri del consiglio di amministrazione nelle commissioni consiliari competenti, c'è sempre qualche ragione, c'è sempre qualche situazione, c'è sempre qualche fatto particolare che impedisce lo svolgimento delle audizioni dei componenti del consiglio di amministrazione. Talvolta la risposta è stata: "Eh ma c'è l'Assessore, questo può rispondere per conto del cda". Allora la considerazione che faccio è: "Se c'è l'Assessore che può svolgere e può dare tutte le spiegazioni, svolgere il ruolo di raccordo per assicurare il controllo analogo, allora perché nominiamo il consiglio di amministrazione se c'è l'Assessore e lui può svolgere tutte le funzioni? Semplifichiamo e direttamente ci raffrontiamo con lui per capire tutte le politiche pubbliche che vengono promosse da tutte le società di sistema. Chiaramente questa è una provocazione, perché questa cosa non è possibile. Però io mi chiedo: "C'è una consapevolezza rispetto all'assenza di meccanismi pratici e che si possono utilizzare nella quotidianità per assicurare il controllo, il raccordo, indirizzare le scelte strategiche o no?" Perché questa è una domanda che è cruciale. Diversamente, noi possiamo solo limitarci a commentare un bilancio consolidato, fare delle valutazioni in ordine alla andamento finanziario. Ma possiamo fare poco di più rispetto a queste valutazioni che possono essere utili, ma fino a un certo punto perché là dove ci sono dei problemi, ad esempio prima di me è intervenuto il collega Degasperi, l'unica cosa che si può fare è puntare il dito e dire: "Guarda qui c'è un problema, avreste potuto fare questo non l'avete fatto, ma noi dovremmo essere in condizione anche di indirizzare o reindirizzare ed esercitare un controllo che prevenga alcune situazioni critiche, che prevenga come dire il verificarsi di errori o di politiche pubbliche, che non persegue le finalità previste dalla legge o dagli istituti di queste società partecipate.
Su Mediocredito, ad esempio, molto spesso, noi veniamo a conoscere gli sviluppi o le strategie che riguardano questa società dai giornali. Raramente noi discutiamo del futuro di Mediocredito, delle scelte strategiche, in aula o in commissione. Non mi risulta che gli esponenti degli enti pubblici che fanno riferimento alla Provincia siano mai stati ascoltati in commissione.
La legge, per fare una divagazione, la legge provinciale che disciplina le nomine delle società partecipate si limita anche in questo caso a un mero controllo formale delle candidature dei soggetti che poi andranno nominati, non c'è una valutazione di tipo sostanziale, non c'è un confronto, non ci sono audizioni, non c'è una valutazione rispetto ai pregi che un candidato o l'altro candidato possono avere e nemmeno i difetti. Né sotto il profilo professionale, né sotto il profilo delle capacità relazionali, né sotto il profilo etico. Volendo considerare gli aspetti più generali questo confronto non c'è, né al momento della nomina né nel corso del mandato né a conclusione dell'esercizio né a conclusione del mandato.
Formalmente il controllo analogo esiste, noi possiamo fare gli accessi agli atti, noi possiamo fare le interrogazioni, ma nella pratica questo controllo non c'è, non si verifica, anche perché le interrogazioni ad esempio non hanno un termine di risposta che è perentorio. Se l'assessore non risponde, paga una sanzione? No, è un termine ordinatorio che quasi mai viene rispettato tant'è che il tempo medio per dare risposta alle interrogazioni e molto elevato e supera di gran lunga il termine dei 30 giorni. Molto spesso anche il contenuto delle interrogazioni e delle risposte alle interrogazioni, lascia molto a desiderare, quindi nei fatti questo controllo non esiste, né prima, né durante, né dopo. Là dove esiste, comunque è molto tenue molto leggero, è sostanzialmente un controllo formale.
Di ITEA ne abbiamo parlato anche recentemente, è stato approvato un ordine del giorno collegato a una legge che è stata approvata nelle settimane scorse, relativamente agli aiuti alle imprese e cittadini. Da 2 anni almeno si sta annunciando un piano di investimenti per beneficiare della misura del super ecobonus, ma ad oggi siamo ancora fermi al palo. Abbiamo approvato almeno due leggi per adeguare le leggi provinciali alla normativa nazionale e fare in modo di usufruire del super ecobonus e consentire una cessione di credito interna alle società partecipate, ma ad oggi i risultati sono ancora difficili da rilevare. Siamo riusciti a spuntare un impegno da parte della Giunta di predisporre una relazione al fine di illustrarci a che punto sono tutte queste
strategie, ma ad oggi sono passati due anni e, al di là degli annunci, di risultati ne abbiamo visti pochi. Poi magari su ITEA, avendo un ex componente del consiglio di amministrazione, potremmo avere delle informazioni dirette, diciamo che questa però è una modalità atipica, casualmente un componente del consiglio amministrazione di ITEA è entrato a far parte del Consiglio provinciale di Trento, quindi lei può riportare delle informazioni di prima mano, delle informazioni che non abbiamo mai avuto nel corso di questi due anni.
La settimana prossima o fra due settimane, si svolgerà la conferenza provinciale per le politiche abitative, a questa conferenza potrà partecipare un componente della commissione consiliare competente, guarda caso di maggioranza, un esponente di ITEA che non ha ancora approvato il bilancio sociale, noi non abbiamo mai visto nessun componente del cda in commissione, le organizzazioni sindacali e un rappresentante per l'associazione degli inquilini. Ci sarà questa conferenza, non si sa se ci sarà uno streaming, se sarà accessibile, se sarà possibile seguirla successivamente, se ci sarà una videoregistrazione, se si potranno depositare delle osservazioni, se verranno messe a disposizione delle relazioni prima che si svolga questa conferenza, non si sa. Però questo è l'esempio di come le misure di controllo, ma molto spesso anche di indirizzo, ci sono ma poi quando è il momento di metterle in pratica, di fatto sono inaccessibili o comunque sono sostanzialmente inefficaci. Noi fra due settimane assisteremo o verremo a conoscere il contenuto di questa conferenza e a questa conferenza parteciperà un esponente per ITEA Spa che illustrerà qualcosa. Lì potremmo sapere in forma diretta o indiretta, non si sa ancora, cosa sta facendo ITEA per il futuro dei cittadini che hanno bisogno di una casa. Invece sarebbe più opportuno discutere delle attività di ITEA in una sede istituzionale, nella commissione consiliare in maniera più o meno periodica, anche al fine di avere un interscambio di vedute, avere dei dati dell'osservazione, delle informazioni di prima mano, delle spiegazioni rapide e dirette. Però questo non si è mai verificato e dubito che si verificherà entro il termine della legislatura.
Sto scorrendo un po' l'elenco, tanto per rinfrescare un po' la memoria rispetto ad alcune questioni che erano state affrontate in commissione e che avevano a che vedere con le società partecipate. Di Trentino sviluppo, non mi risulta di aver mai incontrato i vertici in commissione. Quando xxxxxxx discusso in aula della vertenza Sicor, della situazione che si era verificata presso la Sicor Spa avevamo richiesto di poter ascoltare i
vertici di Trentino sviluppo per capire banalmente, nel corso del tempo, quanti contributi pubblici erano stati erogati a quella società o i tentativi intercorsi per risolvere i problemi o per evidenziare comunque alcune considerazioni, alcune valutazioni effettuate dagli amministratori della società di sistema per lo sviluppo del Trentino in relazione alle politiche industriali. Questa richiesta è stata fatta più volte ma i vertici di Trentino sviluppo non li abbiamo incontrati. Certo un consigliere può sempre prendere la cornetta, scrivere un'email e chiedere: "Gentile Presidente, possiamo incontrarci?" Tendenzialmente la risposta è positiva, vi è la disponibilità a incontrare i singoli consiglieri provinciali, però quando si potrebbero organizzare degli incontri periodici in commissione, questo non si verifica. Ogni volta che si fanno delle richieste, queste richieste vengono respinte.
Trentino digitale, stessa situazione. Stavo scorrendo dei verbali della Prima commissione e mi sono imbattuto in una discussione che riguardava l'operatività interna di Trentino digitale. In quella sede il sottoscritto aveva posto una serie di considerazioni con riguardo all'assunzione di nuovo personale, con riguardo alla situazione di stress all'interno dell'azienda in relazione a uno studio che era stato condotto dalla società stessa. Erano state avanzate tutta una serie di richieste molto puntuali, tecniche, di gestione operativa interna e lì i vertici di Trentino digitale non c'erano, quindi l'Assessore ha fatto del suo meglio, ha dato delle risposte formalmente corrette, però nella sostanza, tutti i miei quesiti sono rimasti inevasi. Chiaramente la mia pretesa non era quella che l'Assessore potesse rispondere puntualmente a tutte le mie richieste, la pretesa era quella di poter interloquire direttamente con i componenti del cda di Trentino digitale ed avere direttamente da loro le risposte a questioni che riguardano l'operatività interna, la gestione ordinaria della società, ma questo non è stato possibile.
Peraltro, c'è anche una questione di controllo da parte delle minoranze all'interno dei singoli consigli di amministrazione che può venire attraverso delle nomine dirette. Anche qui la normativa è piuttosto confusa, perché la possibilità di nominare da parte delle minoranze dei componenti nel consiglio di amministrazione è presente in maniera un po' disomogenea all'interno delle diverse leggi provinciali. E qui forse andrebbe fatto un po' un riordino, prevedendo in quali società le minoranze possono procedere con delle nomine, ad esempio, e stabilire un criterio comune. Prendo delle società a caso. Perché noi possiamo nominare come minoranze un componente nel Consiglio di
amministrazione di Trentino digitale e non possiamo nominare nessuno nell'amministrazione di ITEA? Misteri del legislatore, in passato, in un caso ha pensato di assicurare un posto alle minoranze nell'altro no, quindi evidentemente ha più logica inserire un componente nel cda di Trentino digitale, e seguire quelle che sono le politiche pubbliche per erogare i servizi digitali, le minoranze invece non possono avere voce in capitolo per quanto riguarda le politiche abitative. Ma c'è di più. Ci basta assicurare talvolta la nomina di un componente del cda da parte delle minoranze. Il sistema che stiamo adottando è funzionale. Cioè è funzionale adottare il manuale Cencelli nelle nomine di competenza di minoranze. Io non so se questo è funzionale a perseguire un controllo reale perché il partito democratico nomina il suo, il partito autonomista nomina il suo, Xxxx nomina il suo e Futura nomina il suo. Una volta che è stato nominato, il soggetto che è stato nominato dalle minoranze fa una relazione rispetto al suo operato? No, ognuno nomina il suo, ognuno controlla il suo soggetto, il quale ha una relazione di tipo, non dico clientelare, però di tipo esclusivo con chi lo ha nominato. Perché il soggetto nominato dal Partito Democratico dovrebbe andare a rendere conto al alla componente politica del Movimento 5 Stelle? È evidente che una situazione di questo tipo non si può verificare e anche che il componente di Futura nella Fondazione MACH debba andare a rendere conto a Onda, questo non si verifica.
Quindi anche questa modalità di nominare gli amministratori nelle società partecipate, credo che ad oggi debba essere giudicata come superata. Invece, bisognerebbe puntare a una migliore qualità e condivisione delle scelte, quindi dare un senso a quella che è la procedura per l'espressione dei pareri delle nomine. Quindi guardando il curriculum, assicurando una puntuale resocontazione delle attività, un puntuale confronto anche con le commissioni. Questo potrebbe essere il valore aggiunto per migliorare l'attuale sistema. Diversamente diventa una politica di spartizione, una politica di spartizione delle poltrone. Però così non dovrebbe funzionare perché un soggetto che viene nominato nel consiglio di amministrazione dovrebbe fare gli interessi di tutti, non solo di una componente politica, quindi bisognerebbe superare questa contrapposizione tra maggioranza e minoranza, ma anche questa contrapposizione di ripartizione delle nomine tra le varie forze politiche. Io non so come funziona la ripartizione delle nomine all'interno dei gruppi di maggioranza, ma immagino che la logica sia la medesima, sia la stessa: mi assicuri la nomina in questa società e
quindi tu ti prendi l'altra nomina. Ma, ha un senso continuare e mantenere in vita questo sistema? Il modo di fare politica è cambiato, le regole sulla trasparenza sono cambiate, i controlli degli organi giurisdizionali della contabilità pubblica o di prevenzione alla corruzione sono cambiati e quindi forse potremmo anche noi provare a cambiare il modello di governance, delle Agenzie, delle società partecipate. Questa è una sfida che secondo me dobbiamo provare a raffrontare. Ci proviamo, poi magari non ci riusciamo, ma io credo che rispetto alla situazione che stiamo vivendo, l'unica prospettiva possibile sia quella di migliorare.
Scorro un po' i nomi, Centro servizi culturali Santa Chiara, qui è un esempio di come ci sia qualche difficoltà. A inizio legislatura, forse avevo fatto delle interrogazioni che riguardavano la pubblicazione del curriculum vitae. Lì la scappatoia era che, se non ricordo male, il curriculum vitae poteva essere omesso, cioè la pubblicazione del curriculum vitae poteva essere omessa laddove un soggetto avesse accettato quella nomina a titolo gratuito. Boh, non so io. Va bene, ci siamo rifatti a una raccomandazione di ANAC, un parere di ANAC, va bene, però insomma, non è che dobbiamo sempre arrivare al minimo, mettiamo il curriculum, mettiamo la disposizione. Sempre sul Centro servizi culturali Santa Chiara, un paio di settimane fa sono andato per incontrare il direttore. Il direttore era in ufficio e non mi hanno fatto entrare dicevano che non c'era, il covid, devo prendere l'appuntamento, eccetera. Poi mi sono anche chiarito con l'Assessore, era una circostanza un po' particolare, però, perché negare un incontro anche interlocutorio con un consigliere provinciale? Magari in quella sede avremmo potuto chiarire il malinteso che c'è stato, non lo so. Ero con un'altra persona però in qualità di consigliere provinciale, forse anche l'altra persona avrebbe avuto diritto ad avere dei riscontri. Sempre sul Centro servizi culturali Santa Chiara, io ho fatto una specifica istanza di accesso agli atti reiterata nel tempo e gli atti che ho richiesto non li ho mai ottenuti. Questo tanto per dire com'è il controllo analogo, è più un fatto formale che sostanziale. Nell'andare a vedere gli accessi agli atti presso il Centro servizi culturali Santa Chiara, ho scoperto che non ha un registro degli accessi.
ANAC dice che su base semestrale dovrebbero essere pubblicati nella sezione amministrazione trasparente i registri degli accessi. Più o meno tutte le società di sistema della Provincia lo pubblicano, la Provincia lo fa, il Consiglio provinciale lo fa, Trentino sviluppo lo fa, addirittura Trentino sviluppo, che ha anche un ruolo piuttosto delicato
nell'erogare risorse pubbliche. Centro servizi culturali non pubblica il registro degli accessi, si rifà anche in questo caso a un parere, un'interpretazione di ANAC, che non è obbligatoria ma di buona prassi. Va bene però alla fine tutte queste piccole criticità ci dimostrano come non è possibile esercitare un controllo effettivo ed efficace e quindi bisognerebbe provare a superare questi ostacoli provando anche a rivedere quella che è la governance, il modello delle nomine, ma soprattutto l'interazione che c'è tra gruppi politici del Consiglio provinciale e amministratori che vengono nominati da partecipate. Io preferirei avere un controllo, non avere la possibilità di nominare amministratori, avere un controllo più frequente, più diretto con gli amministratori di questa società. Evidentemente l'interesse maggiore è poter nominare qualcuno rispetto all'interesse di poter controllare chi viene nominato.
Qui emerge di nuovo la logica spartitoria, predatoria, rispetto a determinate posizioni, ma non dovrebbe essere così. Quindi va bene bilancio consolidato, va bene discutere del bilancio consolidato, della situazione finanziaria, ci mancherebbe altro, però forse noi dovremmo ragionare in termini diversi rispetto alle scelte strategiche che riguardano le società partecipate. Diversamente possiamo semplificare in maniera drastica il consiglio di amministrazione. Ne nominiamo uno per ogni società, perché tanto poi questa interazione, questo scambio avviene direttamente con l'assessore e non con gli amministratori. Grazie.
PRESIDENTE: grazie cons. Xxxxxx, qualcun altro. Assessore se vuole replicare, prego.
XXXXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino): Grazie, sì sarò breve. Mi astengo da informazioni circa la coerenza di alcuni punti del programma politico, non mi sembra la discussione sul bilancio consolidato dell'anno 2021 il momento di discussione sulla trattazione di un programma anche andando a indagarne nelle minuterie.
È stato chiesto, da parte dei consiglieri che mi hanno posto alcune domande, una illustrazione dei debiti a bilancio consolidato. Intanto invito ad andare a verificare le pagine 38 e 52 della nota integrativa, che sicuramente sono esaustive nell'indicare la provenienza, la formazione, l'utilizzo di questi debiti. I debiti ammontano a complessivi 4.021.723.542 euro. In particolare, 1.973.851.585 euro si riferiscono a debiti per trasferimento contributi, nello specifico indirizzati a
utilizzo pubblico verso comuni, comunità, azienda sanitaria, soggetti che non sono consolidati, chiaramente fuori dal perimetro di questo consolidamento come enti pubblici.
Un'altra parte è un debito contratto dal nostro sistema pubblico, in particolare Cassa del Trentino e Mediocredito, per realizzare, acquistare beni e investimenti pubblici della Provincia autonoma di Trento. È chiaro che c'è una parte anche nell'ambito delle società pubbliche, preciso, come indicato a pagina 52, che i debiti registrano un decremento passando da euro 4 miliardi 184 milioni e rotti del 2020 a euro 4 miliardi e 21 milioni. Ovviamente nella riduzione risultano i debiti di finanziamento per il calo dei prestiti obbligazionari che compensa l'aumento della voce accisa a debiti verso le banche e tesoreria.
In un sistema complesso come quello provinciale, fatto di tanti entità diverse, la somma dei residui passivi, quindi debiti, nei confronti di altri soggetti costituisce un debito complessivo di sistema. Solo se pensate a quella che è la gestione verso Azienda sanitaria, il volume di risorse annuali che Azienda sanitaria assorbe, potete capire, anche solo verso quella entità, quanta parte di finanza venga gestita con un sistema di debito-credito. Dico questo e chiaramente è possibile fornire dati ancora più dettagliati, qualora fosse necessario da parte di chi li ha richiesti.
Altri aspetti che sono stati toccati, Mediocredito, che è consolidato per la parte che appartiene al sistema Provincia, ma la maggioranza del capitale è e resta altoatesina, così come era in passato quando l'idea dell'evoluzione di quel tipo di banca era nei confronti o verso il sistema del Credito cooperativo Trentino. Stiamo cercando da tempo, oltre aver individuato il percorso di maggioranza trentina, disatteso da parte dell'Alto Adige, devo dire disatteso e sul quale percorso già condiviso è stata cambiato idea e parola, stiamo valutando adesso, come risulta già dalla stampa, di impostare invece un percorso paritetico regionale che possa dare comunque al Mediocredito una prospettiva soprattutto di radicamento sul nostro territorio, di conservazione, non solo della sede, ma anche dell'operatività forte sul nostro territorio.
Il consigliere Xxxxx chiedeva dei dividendi. I dividendi hanno una dinamica particolare tra il 2020 e il 2021. In particolare, i dividendi 2020 erano abbondanti perché comprendevano dividendo straordinario di A22 Autobrennero, nel saldo della liquidazione di Trentino fiere. Questo passaggio ha chiaramente generato un delta notevole e si è riabbassata la situazione, quindi questa è la
spiegazione. Anche qui ci sono i dettagli tecnici eventualmente a disposizione per il consigliere.
Le altre considerazioni che riguardano ITEA, che riguardano la nomina dei componenti Consiglio di amministrazione, esulato sinceramente da quello che è l'oggetto di discussione, ovvero l'approvazione del bilancio consolidato 2021 al sistema provinciale. Non andiamo a discutere di codice civile, perché vengono nominati dei consigli di amministrazione, evitiamo di discutere, esiste una legge sulle nomine che è stata fatta nel 2010, chiaramente noi dobbiamo salvarla e proseguire anche su questo percorso. L'eventuale riforma di quella legge dovrà guardare a un modello, magari migliore, è sempre possibile migliorare le norme, consigliere Xxxxxx, è sempre possibile ragionare diversamente. Per ora abbiamo questa legge 10 del 2010 che ci impone determinati comportamenti e determinate scelte. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie assessore Xxxxxxxx, dichiarazioni di voto per quanto riguarda la delibera. Degasperi prego.
DEGASPERI (Onda): Sì, grazie. Io voterò contro naturalmente, ma mi permetto di eccepire la lettura che ha dato l'Assessore, ovvero quella relativa al fatto che parlare di ITEA, parlare di altro, o meglio parlare di quello che sta dentro questo bilancio sia non inerente. Faccio un paio di esempi: parlare del numero di alloggi che gestisce oggi ITEA sta a pagina 13 e commentare il fatto che in una delibera si riporta il numero di alloggi che è inferiore al numero del 2013, quindi 10 anni fa, nel momento in cui si parla dei soggetti che compongono il gruppo amministrazione e Provincia, penso che sia assolutamente inerente. Nel momento in cui si fa riferimento all'utile di ITEA, che contribuisce a formare quell'utile di gruppo di 400 milioni di euro e se ne chiede politicamente il senso nel momento in cui gli inquilini di ITEA non hanno i soldi per pagare le spese condominiali, credo che faccia assolutamente parte di un ragionamento sul bilancio consolidato, e concludo, poi gli esempi potrebbero essere sterminati.
Concludo con riferimento ai derivati, di cui ho parlato in merito a Cassa del Trentino, i derivati stanno a pagina 62 di questa delibera, quindi Assessore lei può avere le sue opinioni legittime, però se io parlo di derivati lei non mi venga a dire che non è inerente alla discussione sul bilancio consolidato, perché sta scritto a pagina 62. Stanno scritti sia i soggetti responsabili di quella scelta, ovvero Cassa del Trentino e Patrimonio del Trentino, sia con un qualche tipo di interpretazione
anche le cifre che i trentini dovranno sborsare in conseguenza di quelle scelte. Per cui va bene, ma almeno per quello che ho citato io, se vuole analizzo punto per punto l'inerenza con la vostra delibera.
PRESIDENTE: Grazie, cons. Marini prego a lei la parola.
MARINI (Gruppo Misto): Grazie presidente. Io non mettevo in dubbio il fatto che la Xxxxxx avesse rispettato le disposizioni normative e provinciali o il codice civile, mi sono permesso di fare un ragionamento un po' più ampio. Visto che il bilancio consolidato deve essere adottato dalla Giunta e poi con una deliberazione dal Consiglio provinciale, ho provato a fare un ragionamento di tipo politico, visto che siamo in una sede politica. Nella relazione sulla gestione, si specifica che il bilancio consolidato deve consentire di sopperire alle carenze informative e valutative del bilancio degli enti, attribuire all'amministrazione capogruppo un nuovo strumento per programmare e ottenere una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie. Naturalmente questo è lo scopo che la legge ha dato al bilancio consolidato e la modalità di scriverlo. C'è una natura tecnica, ma c'è anche un aspetto politico che deve essere tenuto in considerazione. Nessuna critica rispetto al fatto che la Giunta sta rispettando le norme provinciali. Il mio era un sollecito a un'osservazione, era un appello ai colleghi di maggioranza e di minoranza anche a rivedere questo sistema di governance, la legge provinciale sulle nomine, piuttosto che le modalità di interazione tra amministratore delle società partecipate e componenti del Consiglio provinciale, proprio per sopperire alle carenze informative, per attribuire agli organi politici nuovi strumenti di programmazione e di indirizzo e per avere una visione più completa rispetto all'andamento economico e finanziario. Non è sufficiente vedere la consistenza patrimoniale per capire qual è l'andamento, bisogna anche capire quali sono le scelte, perché sono state adottate determinate scelte che hanno determinato quei numeri e molte volte, nella quasi totalità dei casi, ci sono giustificazioni anche oggettive, logiche, rispetto all'operato dell'amministrazione. Pertanto, non è che necessariamente ci deve essere un comportamento negativo.
Al contrario i comportamenti negativi sono rari, ma aver la possibilità di ottenere dei chiarimenti e di poter avere una dialettica un po' più efficace, io credo che sia un obiettivo che si possa perseguire in maniera anche molto semplice, anche valutando una revisione dell'attuale impianto normativo, per
evitare che momenti come questo diventino una mera ratifica formale di un documento. Potrebbe essere plausibile che noi approvassimo il documento dopo aver discusso, dopo esserci confrontati nel corso dell'intero periodo, che corrisponde all'inizio e alla fine del bilancio, nelle sedi competenti. Quindi, va bene, ci siamo già confrontati più volte con tutti gli amministratori o perlomeno con gli amministratori che ritenevamo opportuno incontrare e quindi in questa sede semplicemente approviamo una delibera per approvare il bilancio. Il problema è che non è così. Quindi noi ci troviamo in questa sede senza avere gli elementi utili e necessari per arrivare a maturare un orientamento politico a dare un giudizio rispetto all'operato. Il ragionamento, le riflessioni che ho fatto Assessore riguardavano questi aspetti e non questioni tecniche procedurali che riguardano il rispetto del codice civile o delle leggi provinciali. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie, consigliere Xxxxxx, consigliere Xxxxxx prego a lei la parola.
XXXXXX (Partito Democratico del Trentino): Presidente anch'io voterò contro il documento. Francamente sta diventando imbarazzante una discussione nella quale, ormai da anni, di fronte a passaggi di questa portata, la Giunta si limita ad una relazioncina di tipo tecnico e si rifiuta perfino di rispondere, di interloquire sul piano politico. Mettiamoci una bella targa: "Qui non si fa politica". Xxx'è che la si fa la politica? Dov'è che si discute delle scelte di fondo che hanno a che fare col futuro della nostra comunità se non nel Consiglio provinciale, il Parlamento della nostra autonomia?
L'anno scorso, quando c'è stato il passaggio sul consolidato della Regione, ho svolto la stessa riflessione che poi hanno svolto oggi qui anche i colleghi, lamentando anche il fatto che non ci fosse stato nessun passaggio in commissione. Come sempre mi viene detto che sì, per regolamento da 10 anni…, si doveva cambiare tutto qua e invece non si cambia nemmeno le norme procedurali. Il presidente Xxxxxxx prese l'impegno - adesso voglio vedere se lo rispetterà - come Presidente della Regione, che il consolidato, che esaminiamo quest'anno sul 2021, passerà in commissione e ci sarà una discussione di merito. Ci sarà una relazione politica che, partendo dal fatto che abbiamo un bilancio di 7 miliardi di euro, la Giunta mette in campo con l'intenzionalità politica, qualora presente, di come queste enormi risorse, che fanno parte della dotazione della nostra comunità, possono essere utilmente impiegate, al meglio, l'anno dopo rispetto all'anno prima. Questo
dovrebbe essere il nostro compito e questo dovrebbe essere anche l'avvio della discussione proposto dalla Xxxxxx, la quale si presenta qui dicendo: "Signori, questa è la fotografia dell'esistente, questo è il consuntivo del 2021, qui c'è tutto il sistema, la grande holding che fa capo alla Provincia autonoma, questo è il grande sistema di risorse di cui noi disponiamo, queste sono le luci, queste sono le ombre, questi sono i propositi per quanto riguarda il futuro, nel suo insieme, quindi da un punto di vista olistico come si usa dire, vediamo l'insieme di questo sistema e anche dal punto di vista analitico, cosa facciamo per i singoli asset di cui disponiamo. Se non si fa in questa circostanza Assessore, quand'è che lo si fa? Qual è il momento nel quale la comunità discute di come utilizzare al meglio queste risorse e di come correggere eventuali errori? Io lo so che nel nostro paese il bilancio consuntivo non viene mai guardato. È così: "Vabbè tanto quello ormai fa parte del passato", tutti si concentrano sempre su… c'era la ressa su come mettere le mani ognuno su qualche briciola del bilancio che riguarda il futuro. Ma questo è un pessimo modo di procedere, un pessimo modo di governare, perché ci impedisce di valutare come stiamo lavorando.
La valutazione sul passato è un elemento essenziale per poter aggiustare il tiro sul futuro. Io trovo sconcertante - me lo faccia dire Assessore - la povertà di idee e di proposte, di prospettiva, di fronte a questioni di questa rilevanza, come fosse un passaggio meramente tecnico. Ma perché il famoso decreto del 118 del 2011 ha imposto, cosa che viene ricordata ogni volta nella relazione, mezza relazione ci ricorda il decreto 118, che ormai dovrebbe essere non più una novità, dal 2011 sono passati 10 anni abbondanti da quando c'è questo decreto. Il 118 mette insieme il sistema per una ragione - ricordiamoci l'anno in cui fu varato, era l'anno dell'esplosione dello Spread - quindi una ragione di trasparenza nella certificazione del debito delle pubbliche amministrazioni. Bisognava fare i conti con tutto il sistema perché altrimenti, Grecia docet, i bilanci si facevano nascondendo i debiti in società più o meno collegate e questi sfuggivano ai radar e invece il sistema può essere governato solo se tutte le carte vengono messe sul tavolo. C'era un obiettivo, ovviamente innanzitutto di trasparenza, per poter fare dei bilanci corretti. Ovviamente, se questa fotografia viene portata in una sede politica, è perché se ne discuta politicamente, ovvero affinché si ragioni su cosa c'è da cambiare cosa, cosa c'è da correggere, come la Giunta intende muoversi o ad altri livelli il Governo intende muoversi rispetto a questo sistema. Questo
non avviene, nonostante da anni lo si chieda, da anni non lo si fa. Continuiamo a lavorare così. Abbiamo questo gigante senza testa o perlomeno la testa non si vede o perlomeno non viene detta qui.
Perché i casi sono due o la Giunta provinciale non ha un pensiero su come intende utilizzare al meglio questa massa di risorse, oppure ce lo nasconde. Non so quale dei due casi sia quello vero, se non ce l'ha proprio, io tendo a pensare così, o ce l'ha e non ce lo dice. In entrambi i casi il voto, almeno il mio, non può che essere contrario.
PRESIDENTE: Grazie, cons. Xxxxxx, cons.
Xxxxx prego a lei la parola.
XXXXX (Gruppo Misto): Grazie presidente. Lo so che non sarà una delusione per l'assessore Xxxxxxxx, ma anch'io voterò contro. Come ha detto giustamente il collega Xxxxxx, uno comincia a leggere la delibera e legge che questa cosa si fa perché si dà una rappresentazione anche di natura contabile delle proprie scelte di indirizzo pianificazione e controllo. Invece questa roba ha un puro significato di costruzione tecnica di un consolidamento: si prende il bilancio della provincia, si prende l'attività dei vari enti, si fa un'attività tecnica da commercialisti. Quindi lei magari sarà anche più che soddisfatto di questo essendo attinente alla sua professione, impeccabile, assolutamente corretta, assolutamente giusta, assolutamente lo dico per tranquillizzarci tutti, tutelante rispetto alla tenuta dei conti, assessore Xxxxxxxx, nessuna critica rispetto a questo. Lo scopo sarebbe un altro: approvare una delibera dove alla decima riga c'è scritto quello che ho appena letto e poi non c'è nulla di tutto questo nella delibera, e nemmeno nella sua illustrazione. Non me ne voglia se le dico così, però se lei fosse ancora un commercialista potrebbe andar bene, ma adesso lei è un assessore al bilancio, oltretutto di una provincia autonoma che è un piccolo stato, non è neanche il bilancio, no neanche quello, all'economia, sta sostituendo il Presidente. Insomma, qualcosa starà facendo di rilevante perché sennò…, non si butti giù così. Perché vede non andrebbe bene un ragionamento così neanche se fosse un comune, questa è la Provincia autonoma di Trento. Allora io faccio un esempio piccolo e banale di come questa attività dovrebbe dare la possibilità a lei e di conseguenza anche a noi e a chi ci ascolta di avere una illustrazione generale con una valutazione di quali sono le linee portanti di: scelta politica, di amministrazione di 7 miliardi e rotti. 7 miliardi e rotti.
Perché poi, vede assessore Xxxxxxxx, la contrarietà del mio voto deriva dalla contrarietà del
voto ai bilanci. Perché in questi anni difficili voi siete riusciti ad aumentare l'avanzo di amministrazione. Ogni anno aumenta di 100 milioni di euro, ve ne siete accorti? Se ne sono accorti i trentini. Io prima ho incontrato un allevatore disperato per le bollette. che m'ha detto che chiude il distributore automatico del latte, vi rendete conto? E io gli ho detto ma scusi, guardi che voi siete una filiera per la quale ci si mette 3 minuti a trovare le risorse in bilancio per aiutarvi, non dico al 100 per cento, ma al 90 per cento. Assessore Xxxxxxxxx, guardi dentro quelle carte, se ci sediamo con i dati di bilancio, li trovo io 15 milioni di euro subito, sa dove li trovo? In quella variazione di bilancio che avete approvato l'altra settimana, dove ci sono dentro se non ricordo male una decina di milioni di euro sul 2022, per i computer della Provincia. Trentini che ci ascoltate, allevatori che ci ascoltate, vi dicono che vi danno 5 milioni di euro, poi ve ne danno 6, poi 6 e mezzo, non abbiamo soldi! Per forza. Non rivedono le percentuali di allocazione delle risorse, 10 o 12, non mi ricordo quanti sono. Vi dirò la cifra esatta per i computer della provincia, nel 2022, che abbiamo finito. Cos'hai da comprare? Variazione di bilancio dell'altro giorno.
Ora noi siamo qui con il consolidato che ha dietro queste logiche di scelta. Xxxxxx un esempio su che cosa dovrebbe esserci in questo bilancio, in questa illustrazione. Per esempio, c'è una bellissima tabella che spiega come gli enti hanno i componenti positivi della gestione, la percentuale di ricavi dell'ente derivanti da ciò che la Provincia gli conferisce. Per esempio, la Trentino trasporti ha il 69, perché ha anche un po' di biglietti e di abbonamenti che tira su, è ovvio. Poi c'è chi ha di entrate proprie, per esempio, il 18 per cento perché evidentemente non ha un'attività istituzionale che consente di avere dei ricavi propri. Ma faccio un esempio: MUSE e MART. Uno è al 76 per cento di ricavi imputabili alla provincia, l'altro è al 54 per cento quindi il MART è al 76 il MUSE a 54. Quindi il MUSE sembra incassare di più da questa cifra. Ma allora la politica che cosa dovrebbe fare? Chiedersi come mai incassa di più il MUSE. Naturalmente è un'offerta museale molto diversa, lo sappiamo, ma la politica dovrebbe dire: "C'è la possibilità di aumentare la quota dei ricavi del MART?" Diamo un'indicazione attraverso la lettura di questo consolidato su come fare. Oppure, abbiamo visto che ITEA ha una gestione finanziaria di un certo tipo, ma siamo così sicuri che la gestione degli appartamenti di risulta possa migliorare, per esempio, la stessa gestione finanziaria dell'ITEA, oppure no? Io penso di sì. Gli
diamo degli obiettivi di miglioramento, dov'è che ne parliamo? Ecco che cosa diceva il collega Xxxxxx.
Ho semplicemente fatto due esempi per dire che questa cosa non è un affare da ragioniere, da commercialisti, deve essere pertinente anche un po' con la politica. Con il bilancio, collega Xxxxxxxxxxxx, questo esercizio non si fa perché bisogna fare l'assestamento; quando c'è l'assestamento, bisogna aspettare il bilancio; quando c'è il bilancio consuntivo non si fa perché poi è inutile parlare di un consuntivo finito, ma ci sarà il prossimo bilancio e quindi parleremo di come verranno le risorse dopo; poi c'è il consolidato, con un anno e mezzo due di tempo per valutarlo e per esaminarlo, zero, non si parla mai di politica. Io capisco noi dell'opposizione, anch'io me lo chiedo che cosa sono qua a fare. Ma allora a che cosa serve il Consiglio provinciale? Mi vien da dire che cosa serve la stessa Giunta provinciale? Basta un commercialista, un amministratore unico e risparmiamo. Ogni tanto si va a Roma, ci mandano delle risorse, che problemi ci sono? Facciamo addirittura le varianti al PUP sulla base di documenti che non sono firmati. Tanto adesso c'è il Ministro nuovo, magari li firmerà. Ma che modo di lavorare è, che modo di procedere è? Dove andiamo a finire? Io non voglio dire che tutte le difficoltà che il Trentino sta vivendo sono originate da questo modo di amministrare, ci mancherebbe altro, sono originate dalle colpe di tutti, dalle mie le prime di cui vi parlo. Però assessore Xxxxxxxx ci riconoscerà che qui dentro i ragionamenti di indirizzo politico non si fanno più, non c'è più uno straccio di dibattito e di ragionamento, addirittura si arriva a dire che dei consiglieri che fanno delle domande inerenti a ciò che c'è scritto dentro - l'avevo letto anch'io il capitoletto dei derivati, pensi un po' collega Xxxxxxxxx, che bene che gli voglio ai derivati, che me li sono trovati anch'io. Lei mi ha fatto pacchi di interrogazioni alte così, però io non le ho mai detto che era un argomento che non c'entrava. Le avrò detto lei non ha capito, le avrò detto lei sta esagerando, le avrò detto lei vuole proprio andare a vedere il male anche dove non c'è, ma non le ho mai detto che non c'entrava. Diteci che cos'è che c'entra? Perché se qui non si può neanche più fare una domanda Presidente Xxxxxxxxx, io non so la collega Xxxxxxx, che con entusiasmo sicuramente è venuta a sostituire la collega Ambrosi - non parlo della collega Xxxxxxx che già aveva praticato queste aule - che tipo di aspettative avrà? Però io mi auguro che siano soddisfatti, perché guardi che se lei ha delle
curiosità qui sarà molto difficile ottenere un dialogo e ottenere una risposta.
PRESIDENTE: Grazie, cons. Xxxxx, cons.
Xxxxxxx prego a lei la parola.
XXXXXXX (Futura 2018): Sì, grazie Presidente. Xxxx'io intervengo per dichiarare il mio voto contrario a questo consolidato perché è evidente che per l'ennesima volta, ormai io sono qua da 2 anni, il dibattito politico come sempre su il sistema Provincia non c'è. Arriva la relazione dell'Assessore, ma che non si sofferma nemmeno su quelle partecipate, su quelle società per azioni dove la Provincia partecipa, sugli enti strumentali che hanno un significato più politico. È evidente che non ci si può, all'interno di questo dibattito, soffermare su tutte queste società, però di alcune la cronaca giornaliera ci riporta delle riflessioni politiche. Ma riflessioni politiche qua non le abbiamo sentite da parte della Giunta, su quali linee di sviluppo vuole dare a queste società per il bene del nostro territorio. Perché di questo si dovrebbe parlare, no? Non abbiamo sentito dire niente su Mediocredito, comunque sappiamo che la gestione che è stata portata avanti da questa Giunta ha messo all'angolo il nostro Credito cooperativo e di fatto ha dato la gestione in capo all'Alto Adige, quindi forse su Mediocredito qualcosa da parte della Giunta, non solo a mezzo stampa, ma anche a mezzo Consiglio provinciale, che è il luogo deputato al dibattito, forse lo si poteva dire.
Io ho visto il bilancio, con il consolidato, che viene riportato anche da Patrimonio del Trentino. Fra le iniziative del 2021 uno dei lotti più importanti, cioè un piano guida, del quale si occupa Patrimonio del Trentino, che è a destra Adige, non è neanche nominato. Non è nominato perché, insomma diciamo, un po' questa società è diventata un bradipo, va un po' sollecitata dagli enti locali sui cui territori insistono poi le strutture in capo a Patrimonio del Trentino, i terreni in capo a Patrimonio del Trentino, perché si sblocchi qualcosa. Lì non ho letto nulla che ha che fare con uno dei lotti più importanti sul quale Patrimonio del Trentino ha fatto un piano guida e quest'anno siamo arrivati finalmente anche lì, dopo 1500 sollecitazioni allo studentato in destra Adige. Anche qua è una questione politica, è evidente.
Di Dolomiti energia, di Findolomiti, nella quale partecipiamo con un terzo delle quote, non abbiamo sentito niente, seppur ci siano state molte pagine in questi giorni sui giornali sull'esposizione di Dolomiti energia, con 880 milioni di debito di esposizione, con Alperia che ha fatto profitti, Dolomiti energia non ne ha fatti, quindi sulla
gestione di questa società, insomma, forse qualcosa da dire c'è.
Utili i Xxxxxx non ne vedranno, utili che servirebbero ai Comuni in questo momento, perché sappiamo quanto i comuni si esporranno a causa del costo dell'energia, sappiamo anche che la Provincia ha detto che i 60 milioni per coprire quell'esposizione per ora non li ha trovati, salvo poi l'emendamento in aula alla manovra di bilancio come probabilmente succederà perché succede sempre così facendo il colpo di scena, perché ormai abbiamo visto che i bilanci non si fanno in commissione, si fanno in aula con gli emendamenti. Gli emendamenti pregnanti di interesse arrivano sempre e solo in aula, quindi sarà la trattativa per poi arrivare a far vedere quanto è brava la Provincia a risolvere i problemi anche degli enti locali, spero che sia così, però forse si può ragionarci e farlo da subito. Sappiamo che non coprire quei buchi di bilancio vuol dire che i Comuni rischiano di tagliare i servizi ai cittadini, quindi è inutile dare 180 euro a pioggia a tutti se poi dopo chi ha bisogno dei servizi deve pagarseli perché il comune non riesce più a coprirli, di questo stiamo parlando. Quindi anche la questione Dolomiti energia è evidente che una questione politica.
Su una questione politica più di tutte che riguarda la Spa di ITEA mi voglio soffermare. Perché? Perché dal punto di vista politico ITEA si occupa di un tema, che è quello dell'edilizia abitativa, che è un tema importante per il nostro territorio. Dove lo vediamo quanto è importante? Non dal dibattito di quest'aula, dove il tema lo portiamo sempre in 2 o 3. Lo vediamo dai giornali, perché ancora una volta lo vediamo sui giornali che le graduatorie di ITEA sono lunghe, eterne, che ci sono 1200 appartamenti di risulta, che ovviamente sono fermi, e ITEA in questo non si sta muovendo. Si sta muovendo adesso attraverso fondi PNRR, il 110, come mi ricordava prima Marini è impallato, vediamo se parte, se non parte, però la gente aspetta.
Questo è frutto di una scelta politica di disinvestimento, che non è di questi ultimi anni, perché se voi andate a vedere la mostra permanente che c'è nel palazzo della Provincia per i 50 anni di autonomia, vedete che ci sono dei bellissimi grafici che ci parlano delle percentuali di spesa e le varie voci di bilancio. Quella che è scesa più drammaticamente in questi 50 anni è la spesa di investimento in edilizia abitativa, e questa è una scelta politica. Vuol dire che il bisogno di una casa, il diritto alla casa, evidentemente, per chi governa questa Provincia, e ripeto non solo da oggi, purtroppo, non è più la priorità. Allora forse un
ragionamento va fatto, perché le linee di mandato, le linee di indirizzo a ITEA gliele dà la Provincia perché è l'unica socia di quella Spa.
Se parliamo di bilancio consolidato dovrebbe servire a fare ragionamenti su queste cose sul dirci quali sono le linee politiche della Giunta, poi possiamo condividere o no, ma avremmo comunque votato contro, visto che almeno personalmente le linee politiche di questa Giunta non le condivido, però questo dovrebbe essere il livello della discussione, che non c'è stato. Quindi non condividendo né il metodo, né il merito e non potrò che votare contro. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxx. Nessun'altro che prende la parola. Allora leggo il dispositivo: "Il Cosniglio delibera di approvare il bilancio consolidato della Provincia autonoma di Trento per l'esercizio finanziario 2021, la relativa relazione sulla gestione, comprensiva della nota integrativa che contiene gli elenchi definitivi e degli enti e delle società che compongono il gruppo amministrazione pubblica della Provincia nonché l'elenco di quelli compresi nel bilancio consolidato con riferimento all'esercizio 2021 - allegati alla deliberazione Giunta provinciale n. 1920 del 28 ottobre 2022, e parte integrante e sostanziale della stessa - nonché in relazione del Collegio dei revisori dei conti della Provincia autonoma di Trento, parte integrante della medesima delibera; di disporre che il Presidente del Consiglio trasmette la presente deliberazione al Presidente della Provincia. Questo è il deliberato.
La votazione è aperta.
(Votazione con procedimento elettronico)
La votazione è chiusa.
Il Consiglio approva (con 13 voti contrari e un'astensione).
PRESIDENTE: Passiamo al punto 6 dell'ordine del giorno: proposta di mozione n. 535/XVI, "Interventi per la mitigazione della crisi climatica", proponente cons. Xxxxxxx, ricordo … consigliere Xxxxx prego.
XXXXX (Partito Democratico del Trentino): Sì, sull'ordine dei lavori, Presidente, ho chiesto cortesemente alla collega Xxxxxxx se acconsente a che ci sia un'inversione nella trattazione dei due punti seguenti e quindi visto che mi ha preannunciato questa cortesia. Inizierei l'illustrazione della mozione:
Proposta di mozione n. 545/XVI, "Attivare la procedura pattizia per la modifica dell'art. 13 dello Statuto di autonomia a seguito dell'aumento del
costo dell'energia", proponenti consiglieri Xxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxx, Xxxxxx e Xxxx.
Questa mozione trae spunto dal contesto molto problematico, critico e complesso in ragione dell'incremento dei costi energetici dovuti evidentemente, anche e soprattutto, alle persistenti tensioni internazionali. La Giunta come sappiamo ha affrontato finora questo tema attraverso misure che noi abbiamo anche giudicato eccessivamente frammentate, poco incisive a sostenere le famiglie e anche in parte il tessuto produttivo, ma sappiamo che è un momento difficile, quindi dobbiamo cercare evidentemente di fare proposte che siano proposte anche un po' di strategia e tese ad introdurre soluzioni strutturali. Anche per far sì, come abbiamo dibattuto in queste giornate anche precedenti dei lavori d'Aula, che il Trentino si incammini verso una condizione di maggiore indipendenza, autonomia anche, nella produzione delle energie, pertanto anche nell'essere affrancato rispetto evidentemente alla dipendenza da approvvigionamenti che mettono sotto stress significativamente anche il nostro territorio.
Per questo motivo la mozione che vado ad illustrare all'Aula è una mozione che si articola in tre diverse proposte. Non si tratta di, diciamo così, iniziative di conflitto di mera sottolineatura, come abbiamo già fatto, della necessità - comunque noi riteniamo di un impegno più robusto, più incisivo e anche più equo da parte della Giunta nell'affrontare il problema del caro energia - ma questa mozione contiene proposte che vanno in tre direzioni. La prima è quella di chiedere alla Giunta che si impegni attraverso un semplice atto amministrativo che va a modificare una pianificazione che si è andata sedimentando negli anni e che è il piano di assegnazione annuale della quota di energia gratuita, che in forza dell'articolo 13 dello Statuto di autonomia, i concessionari delle grandi derivazioni idroelettriche assegnano alla Provincia. Successivamente, con una delibera annuale distribuisce e assegna queste quote di energia gratuita a una serie di utenze di pubblico interesse. Questa è una prassi consolidata che ha conosciuto pochi mutamenti nel corso degli anni, ma che mai ha fatto evidentemente i conti con una situazione così problematica come quella che ormai da quasi un anno a questa parte ci affligge e quindi il rincaro vorticoso dei costi dell'energia.
Con la mozione si propone che la Giunta modifichi questo piano assegnando ad alcune utenze di pubblico interesse più quote di energia gratuita rispetto a quella attualmente distribuita in una situazione di sostanziale stabilità e ordinarietà dei consumi e dei costi. Noi abbiamo fatto una
proposta che riguarda in particolare le utenze dei Comuni, che sono costretti a ricorrere a consumi rilevanti di energia per quanto riguarda le spese di pompaggio dell'acqua potabile. Quindi garantendo anche che nell'accesso a questo bene comune vi sia una sorta di perequazione che non affligga eccessivamente i territori più costretti a ricorrere al consumo incrementali d'energia e in particolare quelle utenze sociali, abbiamo fatto l'esempio molto concreto delle case di riposo, che già beneficiano di una parte di questa energia gratuita, come vi beneficiano una parte dei Comuni che dimostrano di avere questo tipo di gap tra distribuzione e costi energetici per il pompaggio. Che vengano assegnate quote proporzionalmente maggiori, che la Giunta potrà stimare secondo un'analisi anche più approfondita affinché questa maggiore energia gratuita, che viene concessa a questa tipologia di utenze, possa di fatto riverberarsi in una calmierazione dei costi per le famiglie. Perché è vero, come qualcuno mi ha fatto notare, che di fatto con 140 milioni di kilowatt ora di energia gratuita distribuita - all'incirca corrisponde a 40 milioni di euro, che vengono quindi di fatto assegnati sotto forma di energia gratuita o di energia agevolata - da qualche parte la coperta occorre spostarla, perché è corta o meglio è sempre quella. Però ci sono delle assegnazioni di questa energia che incidono direttamente sui costi per le famiglie. Ho fatto due esempi: le tariffe per l'acqua e le rette della casa di riposo.
Quindi la proposta che noi facciamo è che la Giunta valuti attentamente se all'interno del piano vi possano essere degli scostamenti, delle attribuzioni di energia gratuita maggiormente in favore di quelle utenze di pubblico interesse abbassando i costi delle quali noi direttamente, non indirettamente, produciamo un maggior costo a carico delle famiglie. Esempio dell'acqua potabile, esempio delle rette delle case di riposo. Questo è un punto che affronta la mozione, un impegno della Giunta a metter mano a questo piano.
Seconda proposta della mozione: chiediamo alla Giunta di modificare la legge provinciale numero 20 del 2012, laddove l'articolo 23, a nostro avviso, non esplicitamente quantomeno, ricomprende nelle categorie degli utenti che possono beneficiare dell'utilizzo della quantità di energia gratuita in disponibilità alla Provincia, anche le utenze famigliari in modo tale da intervenire un domani, magari con delle analisi anche più approfondite su criteri che riguarda il reddito, quindi far sì che anche le utenze familiari possono essere beneficiate di questa energia a basso costo e abbiamo aggiunto le filiere produttive considerate strategiche per lo
sviluppo del territorio e per la tutela dell'occupazione.
Quindi con la prima proposta noi si chiede che il piano annuale già in vigore possa introdurre delle modifiche per beneficiare maggiormente quelle utenze che significano minor costi per le famiglie. Con la seconda proposta, chiediamo alla Giunta di promuovere una modifica, quindi assegniamo alla Giunta la prerogativa di farlo e di farlo evidentemente attraverso un iter che possa valutare le compatibilità, per esempio con gli aiuti di Stato, se stiamo discutendo di imprese, con la fattibilità concreta, evidentemente, di un piano a favore delle utenze familiari a più basso reddito che passa inevitabilmente, a nostro avviso, attraverso una modifica dell'articolo 23 della legge provinciale che non prevede queste due categorie, famiglie e filiere produttive, tra le utenze a cui quel piano della distribuzione annuale dell'energia può fare riferimento.
Il terzo punto affrontato da questa mozione è quello probabilmente più strategico, quello che guarda di più al medio-lungo periodo. È una proposta che facciamo alla Giunta di promuovere una modifica dell'articolo 13 dello Statuto di autonomia attraverso lo strumento pattizio dell'intesa con lo Stato, affinché l'articolo 13 dello Statuto che è, come sappiamo, la norma che attribuisce la competenza primaria alle province di Trento e di Bolzano sul demanio idrico. Ed è la norma in forza della quale saranno le Province di Trento e Bolzano a disciplinare il futuro delle concessioni idroelettriche. Sappiamo da questo punto di vista che c'è una divaricazione molto netta rispetto a quello che ha fatto Bolzano negli anni precedenti e quello che saremo chiamati a fare noi, a quadro giuridico invariato, ossia le gare entro e non oltre il 2024. È possibile a nostro avviso aprire in questo momento, anche in ragione del contesto fortemente critico, un confronto con il Governo per una modifica condivisa dell'articolo 13 dello Statuto di autonomia per affrontare due questioni: la prima questione è quella, che mi pare sia già nell'agenda della Giunta provinciale, di verificare la possibilità che una parte dell'extragettito sul quale, extraprofitto chiedo scusa, sul quale noi sappiamo già esiste un prelievo di gettito in favore dello Stato, - e che grazie alla cooperazione delle due Province siamo riusciti, forti anche degli accordi di garanzia, degli accordi finanziari pregressi a salvaguardare nella misura dei 9 decimi alla finanza provinciale - che una parte degli extra profitti riferiti alla produzione idroelettrica venga riservato alle Province di Trento e di Bolzano.
Questo evidentemente perché, dentro un'intesa di questo tipo, potremmo immaginare di impegnarci all'utilizzo di questa parte dell'extraprofitto per investimenti, per la messa in sicurezza delle infrastrutture ed anche per quelle operazioni che ho poc'anzi descritto, che sono operazioni a beneficio dei costi per le famiglie, dei costi per le imprese. Tra l'altro abbiamo visto l'altro ieri un documento delle due Camere di commercio che invocano un forte intervento da parte delle due Province a favore dell'abbassamento del costo dell'energia, in particolare per quelle imprese che in questo momento sono chiamate a dare continuità alla loro attività e anche a tutelare, ovviamente, l'occupazione.
Sempre attraverso una modifica condivisa dell'articolo 13 dello Statuto, chiediamo che si possa arrivare a un accordo con lo Stato per la proroga delle concessioni idroelettriche e qui sono molto curioso di conoscere quali saranno. Non mi è stato per nulla anticipato, nonostante io avessi chiesto anche la possibilità di un minimo di interlocuzione, alla luce anche di un emendamento con cui ho ripulito la mozione di alcuni aspetti per arrivare a un confronto essenziale sui punti cruciali. Abbiamo sostanzialmente ripetuto la stessa formula prevista nel disegno di legge della Giunta provinciale, disegno di legge con il quale la Giunta intende giungere alla proroga, anzi legiferare direttamente in materia di proroga delle concessioni idroelettriche. Leggo: "A fronte di un piano industriale di investimenti recante misure di efficientamento, di incremento della capacità di produzione energetica e degli interventi infrastrutturali finalizzati alla sicurezza e alla regolarità del processo produttivo con la specifica delle fasi temporali degli investimenti da realizzare entro il termine massimo della proroga di 7 anni a partire dalla data di entrata in vigore della legge", quindi fino al 2029. Questa formula l'abbiamo sostanzialmente copiata o comunque l'abbiamo voluta ripetere, replicare la formula della Giunta, perché noi non siamo affatto contrari, anzi, al fatto che ci sia una proroga delle concessioni idroelettriche e che questa proroga sia legata a un piano di investimenti, che questi piani di investimenti investano sulla qualità delle nostre infrastrutture, sul miglioramento delle fonti di produzione, sulla sicurezza, sull'accumulo dell'energia.
Evidentemente noi proponiamo che quella strada, scelta per giungere con maggiori garanzie di risultato a questa proroga, non sia quella di una legge - apparentemente non ci è stato spiegato quale sarebbe il quadro giuridico diverso, rispetto a quello
che impietosamente, per ben due volte, ha visto la Giunta provinciale sconfitta al vaglio e al confronto con le norme di rango istituzionale - noi prevediamo che invece una modifica condivisa dell'art. 13 possa evitare un'ulteriore contenzioso con lo Stato. Le dico - al netto delle maggioranze parlamentari dei governi che cambiano - che non mi risulta che sia cambiata la Carta costituzionale, non mi risulta che siano cambiate le norme di riferimento europee e quindi mi risulta abbastanza difficile immaginare che una legge, che direttamente va a una proroga delle concessioni, abbia esito diverso, se non è dentro un quadro che parte dalla norma madre, dalla norma cornice che è l'articolo 13 dello Statuto.
Aggiungiamo, rispetto alla proposta della Giunta, alla proposta contenuta nel disegno di legge della Giunta, un'ulteriore opzione e possibilità: che l'eventuale prosecuzione delle concessioni idroelettriche, oltre il termine che già la Giunta ha stimato, possa essere legato alla presentazione di un piano industriale di efficientamento e quant'altro, possa avvenire a favore di quei soggetti che durante il tempo della proroga si dovessero trasformare in società interamente in-house esistenti o appositamente costituite. C'è un indirizzo, diciamo di priorità, una chance, un'opportunità, che queste proroghe possano essere ulteriori in forza di un processo che porti - questa è una valutazione ovviamente molto politica che noi abbiamo fatto, i sottoscrittori di questa mozione - di andare verso una società interamente pubblica in materia di gestione del settore idroelettrico.
Noi riteniamo che la modifica dell'articolo 13, attraverso l'intesa con lo Stato, sia la strada maestra, sia quella più rispettosa, assolutamente più rispettosa delle prerogative della nostra autonomia. Anche perché la modifica dell'articolo 13 dello Statuto, come è noto a tutti noi, è possibile attraverso una intesa tra le Province di Trento e di Bolzano, il Governo, il Parlamento, e può avvenire attraverso una legge ordinaria dello Stato. Il vantaggio è che si costruisce il contenuto dell'intesa che poi non ha necessità di una modifica di rango costituzionale. Ecco perché a noi pare che questo veicolo sia il più agevole, è quello che investe molto di più su un confronto collaborativo.
Ora noi sappiamo che la Giunta ha, mi pare, apparentemente sospeso l'iter di ingresso in Aula del disegno di legge che è uscito approvato dalla Commissione, ritenendo di aprire con il neocostituito Governo un dossier di confronto in ordine, non si è capito bene, sulla possibilità di una nuova tenuta costituzionale? A noi pare molto difficile. O sul fatto che sia possibile trovare
un'intesa che evidentemente a questo punto necessariamente passa attraverso lo strumento dello Statuto dell'autonomia, cioè la valorizzazione delle prerogative, che è quello che noi chiediamo. Anche perché in questo caso, con la mozione, noi non facciamo altro che assegnare alla Giunta la possibilità di essere titolare e promotrice della proposta.
Voglio specificare che questa mozione è stata modificata, infatti l'emendamento che trovate alla vostra attenzione ne modifica il dispositivo, perché dopo la sua presentazione insieme a una collegialità di colleghi, che rappresentano in modo anche trasversale le diverse forze all'opposizione, abbiamo depositato una proposta di legge di modifica dell'articolo 13 che può essere promossa anche dal Consiglio provinciale in ragione di quanto è previsto dalla nostra Costituzione. Siccome è una legge del Parlamento quella che alla fine dovrà siglare l'intesa, questa può essere promossa, come avvenuto sempre nel passato - lo sanno bene qui persone che hanno lavorato molto su questi temi, parlo degli amministratori provinciali e dei parlamentari. Lo stesso articolo 13 è il frutto di una iniziativa congiunta delle assemblee legislative, dei governi provinciali e poi del protagonismo finale del parlamento.
Quindi abbiamo presentato una proposta di legge che è già calendarizzata in commissione, che comunque porrà questo tema. La mozione vuole essere un tentativo per coinvolgere l'Aula, per coinvolgere l'intera assemblea legislativa, attraverso un percorso che, come vedete, nessuno vuole rivendicare con particolari paternità, nessuno vuole sventolare la bandierina di chi è arrivato prima, anzi, la mozione avrebbe il pregio, se non altro, di assegnare alla Giunta provinciale il compito di prendere in mano questo pacchetto di iniziative che sono articolate: una è la modifica di un piano approvato con delibera; una è la modifica di una legge provinciale, c'è un disegno di legge ma riteniamo che sia giusto che la Giunta abbia la possibilità di fare un progetto organico; e quella dell'articolo 13 dello Statuto, che ci pare la strada maestra e la strada rispetto alla quale - io credo e mi azzardo a dire - anche il nuovo Governo potrebbe essere agevolato nel non trovarsi di fronte a una scelta che trovo molto difficile, quella cioè di approvare una legge della Provincia che direttamente avoca a sé la prerogativa di prorogare le grandi concessioni idroelettriche. Ripeto, ci abbiamo provato ed è finita molto male. Xxxxxxx l'anno scorso quando una nota della Presidenza del Consiglio, impietosamente chiese alla Giunta di ritirare immediatamente quella proposta, perché
sostanzialmente replicava una proposta già censurata dalla Corte costituzionale. Diverso è partire dal nostro Statuto di autonomia e arrivare a costruire un'intesa con lo Stato per una proroga delle grandi concessioni idroelettriche, dentro le quali farci stare investimenti, piani industriali e noi diciamo anche un processo per la progressiva trasformazione delle società che gestiscono questo grande asset strategico e di valore economico sociale del nostro territorio, in società interamente pubbliche.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxx. Il parere della Giunta per quanto riguarda questa mozione? Prego assessore Xxxxxx.
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino): Grazie Presidente. La Giunta, pur condividendo le finalità della proposta di mozione che ha appena presentato il collega Xxxxx, non ritiene che essa sia accoglibile, però voglio portare anche le giuste motivazioni su questo tema che ci ha visti impegnati anche noi con la presentazione di quel disegno di legge n. 162. Si ritengono maggiormente efficaci, ma anche più rapide da attuare, soluzioni diverse che anziché transitare da modifiche statutarie, come proponeva il consigliere Xxxxx, o normative, necessarie in caso di coinvolgimento dell'energia gratuita ex art 13, provvedendo quindi, anche direttamente, all'erogazione economica degli aiuti a soggetti identificati come meritevoli.
Ci sono due elementi sul tema energetico: uno che attiene, come abbiamo sentito, ai profili strutturali degli investimenti ed un eventuale sospensione della durata delle concessioni connesse ad investimenti, come abbiamo proposto noi fino al 2029; ed uno più immediato che riguarda il caro energia ed eventuali azioni per attutire l'impatto sui cittadini.
La proposta di mozione intende arrivare a questi due obiettivi attraverso la modifica statutaria, in questo forse difettando anche di un'eccellenza del mezzo rispetto allo scopo. Per essere anche più chiari nei confronti dell'Aula, la modifica statutaria sappiamo benissimo che difficilmente potrebbe dare margine di intervento al legislatore regionale più ampi di quelli oggi previsti, che come noto hanno a riferimento il quadro comunitario, principi fondamentali nazionali, dentro un contesto che vede la politica energetica in capo allo Stato, come pure profili di sicurezza anche nazionale. Noi riteniamo, non abbiamo logicamente certezza su questo, sappiamo benissimo che la strada non è facile, il motivo, come il consigliere Xxxxx ricordava, lo
abbiamo anche condiviso nell'ultima Capigruppo, sono stato io a chiederlo, non abbiamo chiesto di inserirlo in questa tornata consiliare, ma proprio per garantire un'interlocuzione a livello romano, informo l'Aula, che proprio domani il Presidente Xxxxxxx sarà a Roma anche per intrattenere e iniziare un dialogo, un confronto anche su questo tema. L'ha già fatto con il Ministro Xxxxxxxxx un paio di settimane fa. Credo che questo sia il modo giusto anche per poterlo affrontare, per poter condividere un percorso come noi riteniamo. Come dicevo, noi vediamo difficile invece la modifica la modifica statutaria.
Riteniamo invece che attraverso il disegno di legge n. 162, che abbiamo presentato, sia proprio possibile cercare un pertugio dentro la delicata materia delle competenze locali e statali, proprio per riuscire a sfruttare, riproponendo il modello già ventilato in passato, gli investimenti verso proroghe. Sappiamo che c'era un piano Xxxxx di qualche anno fa, che andava proprio in questa direzione, e noi l'abbiamo voluto riproporre in questo momento di fronte ad una gravità ulteriore, per quanto riguarda anche i costi dell'energia. Di fronte a quello che sta succedendo nel resto d'Europa, sappiamo benissimo che li sono state un po' posticipate tutte queste concessioni che erano in scadenza. Noi, dal momento che si è insediato questo nuovo Governo - ma l'avevamo già posto al Governo uscente, c'era stata questa interlocuzione con vari Ministri - crediamo che in questo momento ancor di più possa e debba essere valutato con intelligenza, ma soprattutto con responsabilità, questo tipo di iniziative, questo tipo di disegno di legge che noi abbiamo presentato.
Questo profilo, va detto, attiene proprio a quello che saranno poi eventuali investimenti che saranno garantiti, ossia la necessità di effettuarli per rendere il sistema più resiliente e più produttivo, come noi abbiamo voluto evidenziare. Il vero nodo immediato è però legato a quelle che sono in questo momento, come ben sappiamo, queste oscillazioni del prezzo dell'energia e su questo dobbiamo ricordare e tener presente che nemmeno il disegno di legge n. 162 interviene, perché la sede diventa invece quella dei rapporti tra Stato e Provincia autonoma sul fronte finanziario, considerando che oggi il prelievo fiscale sugli extra profitti - che è un'altra partita ancora più importante e che toccherebbe in modo particolare anche la nostra società - e l'incardinamento del saldo positivo tra prezzo di vendita e prezzo di vendita antecrisi, sono appannaggio dello Stato. Anche questo credo debba far riflettere e debba far ragionare in questa direzione.
Più nello specifico, il punto 1 della lettera A della mozione presentata, laddove parla degli extra profitti, non richiede modifiche statutarie, ma si tratta di un profilo puramente legato agli ordinari rapporti finanziari attinenti ai tributi e quindi con legge ordinaria. Per la lettera B, invece, la mozione indica identiche modalità previste dal disegno di legge n. 162, che abbiamo presentato. La lettera C introduce la possibilità dell'affidamento diretto a società in-house, su cui gli approfondimenti giuridici, come ben sappiamo, già svolti dalla Provincia, escludono questa possibilità.
Sul punto due, che intende modificare la legge vigente per includere come concessionari di energia gratuita anche le famiglie o le imprese, fermo restando come sappiamo il divieto di aiuti di Stato. Si tratta di un meccanismo che può oggi rendere ancora più complicato un obiettivo meglio raggiungibile attraverso un intervento economico diretto sulle famiglie e imprese, anziché erogare energia gratuita sottraendola agli enti beneficiari, come ben sappiamo e che in questo momento il consigliere Xxxxx richiamava, i famosi 140 gigawatt, in questo momento vengono dati gratuitamente alla Provincia e se il valore di questi, prima della crisi era di 20 milioni, oggi è addirittura superiore a quello che diceva il consigliere Xxxxx, ovvero circa
70 milioni di euro di valore. Il punto 3 della proposta: energia gratuita alle RSA, appartiene oggi ad un profilo già considerato nell'attuale piano di cessione.
Sono queste le motivazioni, che ho voluto portare e motivare perché, ribadisco, l'ho detto all'inizio, pur condividendo le finalità di questa proposta, noi oggi non riteniamo che questo sia il percorso sul quale lavorare per arrivare alle soluzioni, ma crediamo che attraverso il disegno di legge che abbiamo presentato e soprattutto questa interlocuzione che vogliamo garantire, che vogliamo portare avanti con l'attuale Governo, possa essere la strada maestra per arrivarci. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie, Assessore. Prego consigliere Xxxxxxx, le lascio un minuto, ci sono i tempi prestabiliti, prego.
XXXXXXX (Futura 2018): Ok, grazie Presidente. Io intervengo ovviamente a sostegno di questa mozione, sono anche firmatario del disegno di legge presentato dal collega Xxxxx, perché mi sembra una mozione pensata e pesata, di assoluto buon senso, che cerca di tutelare l'autonomia. Le obiezioni mosse dal Vicepresidente Xxxxxx onestamente le trovo un po' deboli. Al di là dell'aver scoperto oggi che gli altri Stati europei non si sono fatti mettere a gara le derivazioni, lo abbiamo detto
450 mila volte in quest'Aula mentre discutevamo di idroelettrico, pareva una cosa che stavamo inventando noi, oggi anche voi l'avete scoperto e quindi: "Buongiorno a tutti".
Avete scoperto questa cosa e quindi andiamo alla proroga, con legge provinciale che rischia di essere impugnata, perché insomma a me risulta che già in Parlamento si è provato con la proroga e non è passata. Per tutte, non solo per le nostre trentine, quindi la vedo ardua che questa legge non venga impugnata. Approvo, invece, questa via, la via della modifica statutaria, che proponiamo anche con una legge di proposta di modifica dello Statuto - tra l'altro con un percorso semplificato perché come titolo sesto l'articolo 13 viene modificato con legge ordinaria invece che con tutto il processo costituzionale, pur essendo poi quell'articolo parte di una legge di rango costituzionale. Questa è la cosa interessante che ci tutelerebbe, andare a modificare lo Statuto. Non ho capito perché di extra profitti nello Statuto non si dovrebbe parlare, visto che appunto il titolo sesto del nostro Statuto parla di tutte le questioni di rapporti finanziari tra Provincia e stato, e mettere anche nell'articolo 13 una questione di questo tipo, finanziaria. Non vedo perché non ci sia, come ci stanno i 220 kilowatt di potenza gratuita ogni kilowatt nominale di potenza dati gratuitamente alla Provincia. Non vedo perché non ci debbano stare gli extra profitti. Boh! Oggi non c'è, vero, ma il fatto di inserirlo è del tutto legittimo e credo che sia interessante che direttamente questi profitti non vengano trasferiti dallo Stato ma ricadono direttamente nelle casse provinciali.
La proroga delle concessioni quale argomentazione non l'ho capita, la volete fare con una legge provinciale che rischia di essere impugnata, non capisco perché non la si possa fare attraverso una modifica statutaria che a mio avviso è sicuramente molto più blindata se questa viene, come prevede l'articolo 104 dello Statuto, su concorde richiesta al Governo e le due Province autonome. Quindi a me sembra un percorso molto più lineare, proroga fino al 2029, che è quella che proponete voi. Quindi faccio veramente fatica a capire perché non si possa percorrere questa via.
Il punto C per me è quello più interessante del primo punto di questa mozione, quello per il quale, una volta arrivati al 2029, ci possa essere una società in-house a farsi carico di questo. Lei dice che il diritto comunitario, il quadro comunitario e i principi normativi nazionali renderebbero difficoltosa questa cosa, immagino si riferisse in particolare a questo punto quando ha parlato del quadro comunitario, citando la Bolkestein, il
decreto Xxxxxxx e tutte le difficoltà che pongono. Più che la Bolkestein in realtà è un po' il decreto Xxxxxxx che ostacola l'idea di poter, tra le varie opzioni, avere un in-house che si occupa di gestione dell'idroelettrico, ma se la norma diventa di rango costituzionale direi che una norma ordinaria dello Stato italiano e dei principi dello Stato italiano li supera. Se questo entra nello Statuto, certo. È questa l'originalità di questo pensiero e la difesa della nostra autonomia attraverso proposte che in qualche modo siano originali e tutelino il territorio, che è quello che noi proponiamo di fare e mi pare che in questa consiliatura poco si sia fatto.
Le altre due proposte non capisco perché non siano condivisibili Vicepresidente Xxxxxx, perché non è che se noi mettiamo a disposizione della comunità, di alcune di alcune strutture pubbliche della provincia, 140 gigawatt gratuiti è la stessa cosa a seconda di dove li mettiamo. Credo che sia molto chiaro il ragionamento, perché se noi li mettiamo nelle gallerie, come attualmente facciamo, andiamo a coprire una spesa che altrimenti la Provincia avrebbe avuto, ma se noi li spostiamo alle famiglie bisognose, alle case di riposo, agli acquedotti, oltre a coprire un'altra quota che è diversa andrò poi a coprire con i soldi della Provincia le gallerie, le altre opere che copriva oggi, mi evito di spendere dei sussidi che comunque avrei dovuto spendere. Comunque c'è un risparmio in termini generali, quindi il poter spostare attraverso una revisione del piano annuale oppure attraverso una modifica della legge, che appunto individua le categorie per le quali si possono destinare questi gigawatt gratuiti, complessivamente ho un risparmio. Non vedo perché una proposta interessante di questo tipo, che va a far risparmiare la Provincia - quindi aiutare comunque chi ha bisogno ma attraverso minori risorse, quelle risorse che poi si risparmiano si possono usare per altro - non capisco assolutamente tutte le argomentazioni che ha portato contrarie a questi punti.
Ribadisco assolutamente il mio voto positivo, ribadendo che è una mozione assolutamente autonomistica, a difesa della nostra autonomia e che tratta un tema sia di prospettiva di lungo periodo, di tutela di un bene comune importantissimo per il nostro territorio che è l'acqua. Capiremo poi per quanto rimarrà così importante, speriamo a lungo ma durante il pensare a diversificare poi le fonti di energia rinnovabile, ma anche di breve periodo, nell'immediato. Perché se questa cosa si portasse avanti in tempi rapidi e si riuscisse anche a dirottare la destinazione di quei 220 kilowatt ora di potenza nominale gratuiti verso questi, a queste utenze,
sarebbe comunque, anche a breve termine, una boccata d'ossigeno per le famiglie. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxx, consigliera Xxxxxxx, le lascio un minuto perché non avrebbe più tempo… ho capito ma il tempo è agganciato allo scorso Consiglio. Eh ho capito, però si riprende il punto dell'ultima volta con la mozione che già avevamo e con i tempi prestabiliti. Per cui prego, un minuto volentieri.
XXXXXXX (Gruppo Misto): Mi dispiace molto perché in realtà mi sarebbe piaciuto davvero dire qualcosa su questa mozione, perché da quando ho potuto leggerla - devo parlare velocissimamente
- l'ho trovata molto intelligente e di buon senso. Ci consentirebbe, soprattutto per quanto riguarda il primo punto, che si suddivide nelle due articolazioni, di aggirare il fatto che possa essere impugnata. Oltretutto, noi come Europa verde, sulla questione degli extraprofitti ci stiamo impegnando da parecchi mesi, anche prima, e adesso, fortunatamente, è diventato patrimonio generale, perché in questa economia di guerra davvero c'è chi si sta arricchendo in maniera vergognosa, chi si è impoverito in maniera inaccettabile e quindi sappiamo bene che il tutto ha fruttato alla società energetiche 50 miliardi di euro mentre le famiglie italiane, a causa dell' aumento delle bollette, sono entrate in fascia di povertà. A volte veramente mi risulta complicato e difficile capire perché ci siano certi no. Questa mozione sta proprio all'interno di qualcosa che dovrebbe essere assolutamente condiviso dal Consiglio e dalla Giunta. Avrei molte altre cose da dire, ma il tempo finisce qua e quindi non posso che dichiarare il mio voto a favore. Mi dispiace di non essere potuta entrare nel merito in modo più importante. Xxxxxxxxx comunque il consigliere Xxxxx che l'ha pensata e articolata in questo modo, ripeto, intelligente e molto sensato. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxx. Anche a lei consigliere Xxx do un paio di minuti perché avrebbe terminato il tempo, prego.
JOB (Gruppo Misto): Grazie Presidente, visto che è la prima volta che prendo la parola oggi, saluto anch'io le nuove colleghe Maestri e Dalpalù. Siccome ho pochissimo tempo, dico che l'intervento, il lavoro del collega, che è stato giudicato in maniera ottima dalla collega Xxxxxxx, io invece dico tardivo. Negli anni scorsi ci sono state molte occasioni per mettere mano a queste situazioni. Non per dare una scusa, una giustificazione all'assessore Vicepresidente Xxxxxx,
che come ben sa novembre è arrivato, è un mese brutto, però si poteva intervenire prima, c'erano dei governi, più amici dell'autonomia, perché così viene detto. Io non lo credo, perché non esistono governi amici o nemici, ma esistono solo governi intelligenti e di buon impegno, di buoni propositi.
Quello che voglio dire chiudendo è che, più che cercare di cambiare il nostro Statuto, propongo in quest'Aula magari di cambiare i patti all'interno delle società in parte pubbliche e in parte private. Questo dovrebbe essere l'obiettivo: portare la società che oggi gestisce, da parte pubblica a parte privata, a una compagine completamente pubblica. Questa potrebbe essere una buona idea. Questo è il momento, Vicepresidente Xxxxxx, che alcune società, o comunque sappiamo di che stiamo parlando, si trovano in difficoltà. Altrimenti la proroga è, come dicono quelli più bravi del sottoscritto, a fini di attacchi politici, non ha senso. La proroga, invece, a fini di risultati per i trentini potrebbe essere una cosa valutata positivamente sia da quest'Aula, ma soprattutto dai cittadini trentini. Quindi questo è il proposito, valutare una variazione non dello Statuto ma dei patti interni, dei patti parasociali della società.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxx, consigliere Xxxxx, prego.
XXXXX (Gruppo Misto): Grazie presidente, per dire che naturalmente voto a favore. Non sarei intervenuto ma mi ha stimolato il collega Job. Non voglio fare l'avvocato d'ufficio di un avvocato e di un collega che ha preparato e studiato la mozione. Collega Xxx, può anche essere tardivo ma perché arriva adesso? Perché sono passati 4 anni dalla fine del 2018 alla fine del 2022. Se noi fossimo andati avanti avremmo esattamente agito come ha detto lei, cioè avremmo agito sotto il piano amministrativo per cambiare assetto al sistema dell'energia, cercando di far uscire i privati, oltretutto l'avremmo fatto disponendo di risorse finanziarie molto maggiori, cosa che noi nella nostra legislatura non avevamo. Siamo stati costretti a far entrare un partner finanziario, il fondo australiano, proprio perché non avevamo risorse. In questa legislatura, invece, come lei ben sa, ci sono 200, 300 milioni di avanzo ogni bilancio e le assicuro che con 400 milioni si sarebbe potuto, in 4 anni, far uscire i privati e far diventare totalmente pubblica la società dell'energia.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxx, qualcun altro in discussione generale? Consigliere Xxxxx anche lei se vuole, in replica, ha un minuto. Prego.
XXXXX (Partito Democratico del Trentino): Allora, sono sorpreso più che amareggiato per il no del Vicepresidente Xxxxxx. Per esprimere un no si possono trovare mille motivazioni, quelle che abbiamo sentito quest'oggi sono, e non ho paura a dirlo, imbarazzanti. No a modificare un piano della Giunta provinciale con una delibera per dire semplicemente che si dà un po' più di energia gratuita alle case di riposo, agli acquedotti, piuttosto che a utenze come quelle dell'illuminazione pubblica, è un no che si sappia è un no. No a modificare una legge provinciale, non per dare soldi alle famiglie, ma per prevedere in futuro che anche le famiglie, le filiere produttive strategiche possano essere considerate dentro gli n. soggetti a cui oggi la Giunta può darli. È un no, spiegatelo chiaramente ai trentini, avete detto no sulla modifica dello Statuto, voi dite che è una strada complicata. Lo Statuto ai sensi dell'articolo 104 della nostra norma costituzionale, l'articolo 13 ai sensi del 104, può essere modificato con legge ordinaria dello Stato se i parlamentari che oggi rappresentano questa autonomia, i nuovi parlamentari, soprattutto quelli del centrodestra, perché sono in numero maggiore, fanno una proposta e la concordano con il Governo e con il Parlamento. La modifica dell'articolo 13 si fa molto in fretta e molto rapidamente, quindi dire che la modifica dell'articolo 13 è complicata, non è vero. Se non la si vuole fare, non la si fa. Ma non è vero.
Questo no è un no immotivato, tecnicamente è, come si dice, infondato, è un no politico, è un no non approfondito, è un no perché qualcuno vi ha proposto qualcosa dall'opposizione e così non si fanno gli interessi dell'autonomia. Perché se il nostro disegno di legge potete bocciarlo, dicendo che l'ha proposto l'Olivi, il Xxxxx che c'era prima, il Xxxxxx, il Manica, la mozione era un invito a farlo voi, come Giunta, questo percorso. Non avete capito e non c'entra niente la legge il disegno di legge n. 162, perché si possono proporre benissimo due strade. Siete sicuri che il 162 passerà? Avete l'accordo col Ministro Xxxxxxxxx che vi passa questa volta una norma al vaglio costituzionale? Beh, io sono contento se ci riuscite, ma aprire anche un confronto con la Provincia di Bolzano e con il governo per andare a modificare una norma che poi sarebbe modificata per sempre, vi abbiamo dato la possibilità di farlo, voi avete detto di no e questo lo dovete spiegare ai trentini.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxx.
Dichiarazione di voto, non vedo nessuno.
(Brusio dall'aula)
Scusate. Consigliere Xxxxx, per cortesia. Qua c'è un emendamento che è firmato solo dal consigliere Xxxxx, che l'aveva anche illustrato. Metto in votazione sia l'emendamento che anche la mozione, prego.
XXXXX (Partito Democratico del Trentino): Ho fatto un emendamento modificando sia la premessa che il dispositivo, quindi votando l'emendamento, suppongo la versione emendata, si vota la rinnovata versione. Preciso che l'emendamento era stato presentato togliendo dal testo della mozione tutti quegli aspetti, diciamo più contundenti, che ritenevo fossero magari ostativi a un ragionamento neutro sul piano della procedura, vedo che non è servito neppure a guadagnarmi 5 minuti di interlocuzione con la Giunta provinciale, perché mi spiegasse prima, in una qualsiasi presala di quest'aula, le ragioni di questo no, ma me le sono sentita esprimere con grande chiarezza, devo dire dal Vicepresidente in aula.
PRESIDENTE: Va bene allora con questi chiarimenti, se nessun altro prende la parola, metto in votazione la proposta di mozione che è la n. 545.
La votazione è aperta.
(Votazione con procedimento elettronico)
La votazione è chiusa.
Il Consiglio non approva (con 12 voti favorevoli e 3 astensioni).
PRESIDENTE: Grazie. Allora riprendiamo con la numero 535 del consigliere Xxxxxxx. Le do alcuni minuti per illustrarla giustamente, prego.
Proposta di mozione n. 535/XVI, "Interventi per la mitigazione della crisi climatica", proponente cons. Xxxxxxx.
XXXXXXX (Gruppo Misto): Per non aver mai parlato, non ho neanche il tempo di presentare la mozione, siamo al delirio. Vabbè, faccio veloce, sì lo so che non è colpa sua. È così, lo so. È andata così la volta scorsa. Grazie mille presidente. Velocemente. È abbastanza curioso il fatto che questa mia mozione vada in discussione ... se posso parlare magari …
(Brusio dall'aula)
Grazie … che questa mia emozione vada in discussione proprio oggi, 7 novembre, che coincide con l'apertura di COP27 nella quale abbiamo sentito l'accorato, per usare un eufemismo, intervento del segretario dell'ONU Xxxxxxxx, del segretario generale, che ce l'ha proprio ricordato che xxxxxx
lottando per la nostra vita e stiamo perdendo. Ha detto: "Siamo su un'autostrada diretti verso l'inferno climatico con il piede sull'acceleratore"... e molte altre cose. È un intervento che consiglio… vedo il fuggi fuggi generale …il tema del clima evidentemente è di grande interesse per questo Consiglio. Prendo atto. Ha detto molte cose molto interessanti, fra le quali che ci stiamo pericolosamente avvicinando al punto di non ritorno e credo che sarebbe - lo si trova tranquillamente su Google - interessante andare a leggerla e poi vedremo i risultati di questa COP27 sapendo che mancano due paesi così importanti come L'India e la Cina che purtroppo impattano in modo molto significativo sull'inquinamento globale, sui problemi globali legati alla crisi climatica. Peraltro la seconda conferenza nazionale delle Green city, dedicata all'adattamento ai cambiamenti climatici, sappiamo che ha valutato che l'Italia sia un paese molto esposto, più esposto di altri paesi, all'impatto dei cambiamenti climatici ed è al secondo posto in Europa per le perdite economiche generate dagli stessi, con oltre 63 miliardi di euro che perdiamo a causa dei cambiamenti climatici, che quindi incidono non soltanto sulla nostra salute e sulla salute delle persone più fragili, dei bambini e degli anziani in particolare, dei malati, ma incidono pesantissimamente anche sull'economia e forse questo è un aspetto che magari interessa di più.
Contenere l'aumento medio globale al di sotto di quei famosi 1,5 gradi, che erano previsti per l'accordo di Parigi, nel tentativo, che è stato ribadito, di arrivare al 2050 ad emissioni di gas serra vicino allo zero, è un obiettivo ormai improrogabile, ma che da molte parti si sta dicendo essere difficilmente raggiungibile, soprattutto se continuiamo di questo passo, cioè a fare poco o niente.
Il Trentino si sta purtroppo rilevando tutt'altro che indenne dagli esiti nefasti dell'emergenza climatica e ha mostrato anche recentemente, nel corso di questa nostra terribile estate di siccità, tutte le criticità legate alle perdite di ghiacciai, purtroppo di vite umane, pensiamo a quello che è successo quest'estate, i ghiacciai che sono preziose riserve di acqua dolce e che si stanno sbriciolando, andando appunto a colpire anche esseri umani che pensando di trovarsi in situazioni climatiche come quelle precedenti credono di poterli ancora attraversare indenni. Abbiamo assistito a queste raffiche di vento, a piogge e temporali improvvisi, le famose bombe d'acqua, come vengono ormai chiamate, perché sono perlopiù imprevedibili, durano pochissimo, ma fanno danni incalcolabili, oppure,
al contrario, alla mancanza di precipitazioni in tutte le stagioni e alla siccità che ha riguardato tutti noi, le sofferenze dovute anche alle temperature elevatissime che hanno creato problemi a tutti. Ci sono purtroppo dei climatologi che hanno affermato, io ritengo a ragion veduta, che potrebbe essere stata, quella passata, l'estate più calda rispetto a quelle che verranno purtroppo. Quindi, l'adattamento a questi cambiamenti climatici, con azioni importanti e impellenti e improcrastinabile.
Per questo le città e i paesi del Trentino, devono diventare protagonisti di piani e di misure che non possono essere in alcun modo solo delegati alla buona volontà di qualche sindaco o consiglio comunale e quindi devono avere nella Provincia un ente, un'istituzione molto forte, che sappia anche dirottare nella direzione giusta e andare ad educare.
Io ho scritto una serie di impegni, che sono anche parecchi e quindi non sto a leggerli tutti ma che vanno nella direzione di creare delle situazioni più accettabili possibili per cercare insomma, anche rispetto al nostro Trentino, di rafforzare le azioni nella direzione di rivolgersi a tutto quello che diventa alterante per il clima.
Chiudo velocemente: cercare di prestare molta attenzione ai luoghi sensibili come scuole, RSA, ospedali e residenze per anziani, a tutto quello che riguarda i giardini pubblici, parchi, prati, tetti verdi, orti agricoli, eccetera. Mi fermo qua perché mi auguro e spero che magari qualcuno l'ordine del giorno lo abbia letto, perché investire sulla mitigazione climatica in questo momento è un tema prioritario, così come sostenere il partenariato, la ricerca di soluzioni condivise, l'incontro delle amministrazioni locali e un'attiva partecipazione dei cittadini che è indispensabile, oltre all'informazione e a frequenti momenti di valutazione e monitoraggio della situazione climatica trentina. La ringrazio molto Presidente per il tempo che mi ha concesso. Grazie.
PRESIDENTE: Va bene, grazie a lei consigliere Xxxxxxx. Parere della Giunta per quanto riguarda la mozione in oggetto? Anche lei non ha tempo, ma qualche secondo lo concediamo. Prego.
XXXXXX (Vicepresidente della Provincia - Assessore all'urbanistica, ambiente e cooperazione - Progetto Trentino): Mi dispiace dover dire alla consigliera Xxxxxxx che la mozione non l'accetto, però mi piacerebbe motivarlo. Ho chiesto quanto tempo mi dà, mi dà 5 minuti, allora parlo un attimo, va bene? Vorrei dirlo, anche perché su temi come questi il motivo per cui non è accoglibile è perché queste cose le stiamo già facendo, tutta una serie..., ha meno 9 punti di
dispositivo... Proprio per coordinare tutte queste iniziative di contrasto ai cambiamenti climatici, voglio ricordare che questa Giunta provinciale ha approvato - e lei ne è buon testimone perché aveva condiviso, mi ricordo - anche il programma di lavoro Trentino clima 2021-2023, che abbiamo provato l'agosto del 2021, lo scorso anno, quale atto di indirizzo che delinea proprio il percorso finalizzato ad adottare una strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Proprio in questi giorni è iniziato, pochi giorni fa, COP 27 e sono sicuramente all'ordine del giorno questi temi in un momento ancora più difficile, drammatico per certi versi, su tematiche come queste alle quali tutti siamo chiamati a dare un nostro contributo. Io mi sento di dire che il Trentino da questo punto di vista ha già comunque iniziato un percorso importante e dei risultati già si vedono e si vedranno ancora di più, ma dipende un po' da tutti noi. Sappiamo benissimo che queste misure di mitigazione, ossia l'impegno alla riduzione delle emissioni di gas serra, sono state indicate anche nel Piano energetico ambientale (PEAP) 2021-2030, che abbiamo approvato a giugno del 2021, un documento importante che abbiamo avuto modo di discutere anche in questa aula, durante una informativa, mi sembra chiesta da Xxxxxx o da Xxxxxxx, abbiamo avuto modo di parlarne e di approfondire.
Per l'implementazione delle misure legate alla produzione di energia da fonti rinnovabili - anche quelle erano state previste nel piano energetico ambientale e le stiamo attuando, nonché anche alla diffusione sul territorio - e alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili, questa Giunta provinciale ha approvato un accordo di programma sotto firmato dai quattro BIM, dal mondo della Cooperazione, dal mondo degli artigiani, proprio per cercare di fare gioco di squadra. Proprio ieri sera eravamo ad Aldeno, una serata organizzata dalla sindaca di Aldeno, con una presenza numerosa per la verità, e anche ieri sera c'era questa attenzione, questa importante partecipazione, su temi come questi.
Le misure di adattamento, ossia la riduzione degli impatti dei cambiamenti climatici, saranno anche definite all'interno della strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici ed in seguito saranno integrate nei programmi di settore. La predisposizione, quindi, degli strumenti, anche finanziari, necessari per sostenere l'implementazione di tali misure rimane pertanto subordinata all'approvazione definitiva della futura strategia e al suo recepimento negli strumenti di pianificazione territoriale di settore.
Ho voluto dire questo - anche se, ripeto, il parere è negativo - per dire che lo stiamo facendo, che l'abbiamo, credo, anche condiviso con lei su una serie di atti politici che ha voluto portare all'attenzione di questo Consiglio. Quindi, per queste motivazioni, la mozione non è accoglibile. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie Assessore, consigliere Xxxxxxx, prego.
XXXXXXX (Futura 2018): Grazie, Presidente. Solo il Vicepresidente Xxxxx Xxxxxx è così democristiano che riesci a dire: "Facciamo già tutto, ma la mozione la bocciamo. In realtà la bocciamo perché questa mozione richiede un impegno finanziario". Dice di sostenere finanziariamente i Comuni, quindi vuol dire che nel protocollo di finanza locale, riservo dei capitoli di spesa delle voci dedicate ai cambiamenti climatici perché li ritengo una estrema priorità di questo momento storico. Questo vuol dire. Vuol dire che se oggi c'è la COP 27 in Egitto c'è perché il mondo rischia di non essere più quello che conosciamo oggi, ma in tempi molto brevi e sappiamo che addirittura la specie umana è a rischio. Questo ci dicono i climatologi, ce lo dicono da 40 anni, abbiamo cominciato ad ascoltarli oggi, purtroppo, con grande ritardo. Lì alla COP 27 c'è anche il dottor Xxxxxxxx che è a capo della scrittura della strategia provinciale di adattamento e mitigazione, lo sappiamo. Abbiamo chiesto più volte di dare più risorse a quell'ufficio per accelerare la stesura di quella strategia, abbiamo chiesto più volte di iniziare a mettere in campo azioni più incisive di mitigazione e adattamento. Gli obiettivi sono chiari, adesso bisogna agire, perché scriviamo le strategie provinciali dello sviluppo sostenibile, libri dei sogni che ogni volta vi rinfaccio, perché il libro è bellissimo, ma poi le azioni non le mettiamo a terra. Se vogliamo mettere risorse e velocizzare questa cosa, perché la riteniamo la priorità, è una cosa, se quando lo chiediamo ci dite che lo fate già e per cui la mozione la bocciamo, ci state prendendo in giro, come state facendo da 4 anni, perché Vaia e il crollo della Marmolada sono avvenuti in questo territorio, non all'equatore o ai tropici. I cambiamenti climatici cominciano a segnare anche il Trentino, come tutto il nostro continente e tutta l'Italia. È il momento di agire, ma di farlo in fretta, per farlo in fretta vuol dire fare delle decisioni politiche che significa destinare risorse e fondi per queste azioni, voi non lo volete fare. Grazie.
PRESIDENTE: Grazie consigliere Xxxxxxx. Dichiarazioni di voto? Allora mettiamo in
votazione la proposta di mozione n. 535, apriamo la votazione.
La votazione è aperta.
(Votazione con procedimento elettronico)
La votazione è chiusa.
Il Consiglio non approva (con 9 voti favorevoli).
PRESIDENTE: Siamo al punto 8
Disegno di legge n. 95/XVI, "Integrazioni della legge provinciale sulla scuola 2006, relative alla tutela dell'ambiente", proponente cons. Xxxxxxx.
XXXXXXX (Gruppo Misto): Grazie, Presidente. Sono tutti temi contigui, sia quello che abbiamo affrontato con la mozione del consigliere Xxxxx, sia la mia mozione successiva, adesso questo disegno di legge e, neanche a farlo apposta, arrivano tutti e tre insieme, evidentemente segnando la necessità di opportuni approfondimenti sulle questioni ambientali che, come ho detto, diventano sempre più vicine a noi e improrogabili nell'essere affrontate.
Nella fattispecie questo disegno di legge rappresenta un'integrazione su due articoli che riguardano la legge provinciale sulla scuola 2006, che sono proprio legati alla tutela dell'ambiente. Ritenendo che l'attenzione alla sostenibilità ambientale sia oggi fondamentale, non soltanto nei programmi e nell'agenda politica delle amministrazioni e delle istituzioni, proprio per progettare un presente e un futuro che sia più rispettoso delle esigenze del pianeta Terra e delle generazioni nuove, dei bambini, dei ragazzi e delle generazioni future e diventi sempre più un tema presente proprio anche nelle scuole. Un tema che non deve essere lasciato soltanto alla buona volontà o alla sensibilità che acquisiscono fra il gruppo dei pari o all'interno delle famiglie - i ragazzi per esempio dei Fridays for future - ma che venga assunto in prima persona e fatto proprio anche dalla scuola, rafforzando tutto quello che riguarda la formazione.
So quanto è importante, per esempio, il lavoro che sta facendo Xxxxxxx Xxxxxxxx - a questo proposito poc'anzi era stato citato perché presente alla COP 27 - è certamente importante per il nostro Trentino avere lì una presenza così qualificata che dice parole molto chiare ed efficaci sul clima e sulle difficoltà che stiamo affrontando anche nel nostro Trentino.
Il discorso è legato proprio ai bambini e ai ragazzi e ritenendo che sia riduttivo ascriverlo a una generale educazione civica, da tante parti si sente dire che c'è l'educazione civica, all'interno di questo ci sta tutto, anche l'educazione ambientale. No, non
è così, non perché l'educazione ambientale non rappresenti anche una significativa risorsa e contributo che noi possiamo dare all'educazione civica dei ragazzi. Fa specie quando leggiamo sui quotidiani di parchi distrutti, e non so quanti soldi spende il comune di Trento annualmente per mettere mano alla distruzione che avviene spesso ad opera di adolescenti, di ragazzi minorenni, nei parchi pubblici con distruzione di giochi dei bambini, di fontane, di panchine, buttate, etc.
È evidente il fatto che non è sufficiente la scuola, la famiglia o la particolare sensibilità che comunque, in modo autonomo, si evidenzia in alcuni ragazzi e ragazze, ma che la scuola deve dare un contributo che sia strutturato, che non sia episodico, che non sia legato soltanto alla buona volontà o alla formazione, preciso alla sensibilità dei singoli insegnanti. Io ho portato a questo proposito..., diciamo che chi ha ispirato questo mio disegno di legge è stato proprio l'Istituto tecnico commerciale per geometri Fratelli Fontana di Rovereto. Mi è piaciuto, quando sono andata a parlare con loro, leggere, se si può assumere in una frase, un'idea o un obiettivo da perseguire. Mi è stato detto che loro sono partiti da un principio ispiratore nel 2005 che ha fatto nascere l'idea di progettare un percorso di educazione alla sostenibilità ambientale nella scuola. È stato leggere una cosa di Xxxx Xxxxxx che diceva: "È davvero una questione di felicità, nessun cambiamento fatto per il senso del dovere o per salvarsi l'anima può resistere nel tempo e può contagiare veramente altri, succede solo se ci piace quello che stiamo sperimentando". Quindi, ci deve piacere conservare i nostri territori e l'ambiente, se scopriamo qualcosa di nuovo che chiusi dentro il vecchio comportamento nemmeno immaginavamo. Il compito della scuola è quello di dare ai ragazzi questo principio di curiosità e di amore e di passione per il luogo in cui vivono, da preservare, da tutelare e fare in modo che poi non si ritrovino a 15 anni ai giardinetti a distruggere i giochi dei loro fratelli più piccoli.
Quello che è interessante della proposta che loro fanno è un percorso lunghissimo, per il quali hanno vinto anche parecchi premi come scuola. È un onore per la nostra provincia sapere di avere sul nostro territorio una scuola che ha queste caratteristiche anche grazie a degli insegnanti molto speciali che ci hanno lavorato, ma il fatto che esperienze come queste si possono generalizzare e diventare un patrimonio collettivo e comune. A partire dalle diverse discipline individuare quali sono, appunto, all'interno di queste, le possibilità di dare spazio a quella che noi ormai chiamiamo tutti
sostenibilità ambientale, che significa semplicemente quale è l'impronta che noi lasciamo nel mondo in cui viviamo. Sostenibilità vuol dire quanto questo mondo può sopportare, a livello di impatto ambientale, di cui noi purtroppo facciamo oggetto di danno in modo scriteriato, dagli ultimi
50 anni, ma negli ultimi 100 anni in realtà, abbiamo fatto più danni che in tutta la storia del pianeta da quando ha visto comparire l'uomo. Xxxx hanno partecipato a tantissime cose, ma hanno anche organizzato programmi nella loro scuola legati, per esempio, a una educazione alimentare corretta, a ripensare le aree verdi della propria scuola, ad aderire alle tante iniziative come M'illumino di meno, a creare all'interno della scuola una sorta di Energy manager di scuola e può essere anche di classe, che a rotazione si prende cura di agire sul proprio edificio cercando, per esempio, di consumare meno energia possibile. Sappiamo che su un altro grande compito che hanno le istituzioni è quello di rendere gli edifici il meno energivori possibili perché al di là del valore delle energie rinnovabili - che è immenso perché sono gratuite e ce le abbiamo sotto il naso, da quando ci alziamo a quando andiamo a dormire, e che sono il sole, l'eolico, il vento, l'energia che è contenuta nel sottosuolo, l'acqua, tutte queste energie importantissime - sappiamo che la migliore energia possibile è quella che non si consuma. Risparmiare energia è un compito che va praticato e insegnato, possibilmente.
Un'altra cosa che mi è piaciuta quando sono andata a parlare un po' con questi ragazzi, che hanno lavorato sulla loro scuola, è stata, per esempio, il riciclo, imparare a fare una raccolta differenziata che sia di qualità. Xxxx hanno lavorato, anche perché sono ragazzi grandi di scuola superiore, sul riciclo delle apparecchiature elettroniche.
Tutte queste cose. contenute in una in una frase di Xxxxxx Xxxxxx, che è stato il mio maestro nei miei lunghi anni da maestra: "È difficile fare le cose difficili, parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Ragazzi imparate a fare le cose difficili, regalate una rosa al cieco, cantate per il sordo, liberate per gli schiavi che si credono liberi". Avere un atteggiamento proattivo, capace di farli sentire responsabili e che contano qualcosa dentro la storia di questa umanità e smettere di dire che sono il nostro futuro, perché in realtà i giovani e i ragazzi sono soprattutto il loro e il nostro presente e quello che possono restituire, in termini anche di competenze, - pensate a tutte queste app che stanno sorgendo - di ragazzi giovanissimi che fanno cose incredibili. Sentivo stamattina alla radio, mentre
venivo in Consiglio, di questi giovani marchigiani che hanno messo su una app che è in grado di leggere, stabilire e comprendere la tenuta di edifici, di ponti, di strutture e che adesso stanno lavorando, sono persone di 22-23 anni, con l'America e con l'Australia, quindi un grande potenziale legato all'intraprendenza individuale, alla ricerca ma anche alla buona scuola perché la nostra scuola italiana, al di là di tutto quello che si può dire e pensare, è stata ed è ancora una buona scuola con ottimi insegnanti. L'auspicio è che questa esperienza formativa dell'ITET di Rovereto possa diventare un riferimento metodologico anche per altre scuole creando, soprattutto per quanto riguarda le scuole superiori, una rete di scuole virtuose che può raggiungere i risultati importantissimi sul piano energetico, economico, ambientale, di risparmio perché non è sufficiente quello che facciamo noi adulti, non sono sufficienti le leggi che noi promulghiamo, ci vuole anche una coscienza dei cittadini e anche dei cittadini più giovani. Questi percorsi formativi possono ricadere su tutta la società, lo dico tante volte perché ne ho avuto esperienza nel mio lavoro che i bambini, io ho lavorato con i bambini, ma in genere i bambini e i ragazzi sono moltiplicatori di buone pratiche e una volta che comprendono e assumono la capacità e la possibilità di agire sulle loro vite, sul territorio, con pratiche virtuose, sono assolutamente in grado di trasmetterle alle loro famiglie e alle persone che
hanno intorno, di diventare loro stessi educatori.
Per concludere ho raggiunto un accordo con la Giunta, nella persona dell'assessore Xxxxxxx, che ringrazio per la sensibilità. Ci sono questi due emendamenti che sono passati anche attraverso la Quinta commissione, quindi sono stati accettati da me e dalla Commissione, riguardano appunto l'integrazione primo dell'articolo 55 della legge provinciale del 7 agosto 2006, la legge provinciale
n. 5 sulla scuola in materia di educazione ambientale. Nel comma 2 di questo articolo, dopo le parole dell'educazione civica, verrà inserito anche l'approfondimento trasversale dei temi connessi all'educazione ambientale, per me questo è un passaggio importantissimo. L'articolo 2, invece, riguarda l'integrazione dell'articolo 112 della legge provinciale sulla scuola 2006 in materia di iniziative per la promozione della sostenibilità ambientale dice: "Alla fine il comma 1 dell'articolo 112 della legge provinciale sulla scuola 2006, sono inserite le seguenti parole: in tale ambito possono trovare collocazione le iniziative delle istituzioni scolastiche volte alla promozione e alla sostenibilità ambientale anche attraverso la figura del docente referente ambientale".
Questa è una cosa altrettanto importante, la disposizione finanziaria prevede che non derivino nuovi oneri a carico del bilancio provinciale, ma noi sappiamo bene che in tutte le scuole ci sono insegnanti referenti di tanti ambiti importanti e quindi è giusto che ci sia anche l'insegnante referente, la figura del docente referente ambientale, chiaramente non è una cosa che si può imporre, assessore Bisesti, ma che noi ci auguriamo succeda, perché comunque in ogni scuola ci sono insegnanti che di ambiente ne sanno e comunque sono interessati. Quello che le chiedo, se possibile, è che questo, che è un invito, una speranza, un auspicio, possa essere anche da lei caldeggiato nelle varie sedi in cui lei, molto più di me, ha modo di farlo. Ringrazio l'accoglimento, grazie mille.
PRESIDENTE: Grazie consigliera Xxxxxxx. Prego consigliere Xxxxxx. Attenti ai tempi perché sono stati stabiliti, prefissati, glielo dico perché la consigliera Xxxxxxx mi chiedeva. Nel gruppo misto ci sono ancora 16 minuti per intervenire in replica o, eventualmente, intervenire se ci sono proposte di ordine del giorno, quelli sono i tempi che avete per poter intervenire. Prego consigliere Xxxxxx.
XXXXXX (Gruppo Misto): Presidente, sull'ordine dei lavori, già è poco il tempo, quindi chiederei se è possibile avere qualche minuto di sospensione, di comune accordo con l'Assessore, perché ci sono un paio di ordini del giorno e di emendamenti da riformulare per cui vorrei anche intervenire sulla discussione generale. Grazie.
PRESIDENTE: Va bene, quanto serve? Un quarto d'ora, venti minuti? Va bene, allora mezz'ora. Alle 18 allora. Sospendiamo i lavori fino alle 18, prego.
(Sospensione della seduta dalle ore 17.35 alle ore 18.10)
PRESIDENTE: Chiudiamo la seduta. Ci ritroviamo domani. I lavori riprenderanno alle ore 10.00.
(ore 18.11)