Accordo sulla Produttività “Linee Programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia” (21 novembre 2012)
Accordo sulla Produttività “Linee Programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia” (21 novembre 2012)
A tutte le strutture CISL XX.XX
Roma 22 novembre 2012 Prot. SG
12576/acg
Oggetto: Accordo Produttività
Si è svolto nella serata del 21 novembre u.s. l’incontro tra il Governo e le parti sociali, relativo alla definizione dell’Accordo sulla Produttività.
All’incontro presieduto dal Presidente del Xxxxxxxxx Xxxxx con la presenza dei Ministri Passera, Fornero, Grilli, Moavero le parti sociali attraverso gli interventi del Presidente di Confindustria Squinzi e dei Segretari generali di Cisl e Xxx Xxxxxxx e Xxxxxxxxx hanno illustrato i contenuti dell’Accordo di produttività definito nei giorni scorsi dopo oltre due mesi di negoziato. Il Segretario generale della Xxxx Xxxxxxx ha dichiarato la mancata adesione all’intesa stessa.
Archivio storico Cisl
Il Governo, dopo una pausa per valutare il documento delle parti sociali, ha manifestato condivisione ed apprezzamento dei contenuti, ha auspicato con molta forza che l’adesione delle parti sociali fosse completa e ha preso impegni precisi di stanziare attraverso la legge di stabilità le risorse necessarie alla detassazione al 10% dei salari di produttività per un ammontare di 2,1 miliardi di euro relativi al 2013, 2014 e in parte ridotta 2015, con la successiva emanazione del Decreto attuativo entro il 15 gennaio 2013.
L’incontro si è concluso con la firma da parte dei Presidenti delle organizzazioni datoriali Confindustria, Abi, Ania, Alleanza cooperative (che comprende Confcooperative, Lega delle Cooperative e Agci), Rete Impresa Italia (che comprende Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti) e da parte dei Segretari generali di Cisl, Uil e Ugl dell’Accordo di Produttività nella identica formulazione definita dalle parti sociali e la consegna formale dello stesso al Governo.
La Cisl conferma il suo giudizio positivo già manifestato nei giorni scorsi e sottolinea con grande convinzione l’importanza di questa intesa per il miglioramento dei salari dei lavoratori, per il rafforzamento della contrattazione collettiva e per dare un contributo insostituibile delle parti sociali alla ripresa economica e sociale del nostro Paese a partire dal rilancio del lavoro e della produttività delle imprese, attraverso una maggiore diffusione della contrattazione aziendale e territoriale.
La Cisl s’impegnerà ora attivamente di concerto con le Federazioni di Categoria affinché nel rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali e nello sviluppo della contrattazione aziendale o territoriale i contenuti di questo Accordo trovino una completa attuazione, vigilando nel contempo che da parte del Governo vengano mantenuti gli impegni su risorse, ampliamento della platea dei beneficiari e tempi di utilizzo a partire già dal 1.1.2013. In allegato Vi rimettiamo il Testo dell’Intesa sottoscritta e una bozza di volantino da diffondere tra i delegati e i lavoratori.
Fraterni saluti.
Il Segretario generale Xxxxxxxx Xxxxxxx
All.:
Accordo Produttività Volantino Produttività
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Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori
L’ACCORDO SULLA PRODUTTIVITA’
RAPPRESENTA UN RISULTATO POSITIVO PER MIGLIORARE I SALARI DEI LAVORATORI E COSTITUISCE UN IMPORTANTE CONTRIBUTO PER LA RIPRESA PRODUTTIVA ED OCCUPAZIONALE DEL NOSTRO PAESE
⇒ AFFERMA IL VALORE E L’AUTONOMIA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA MENTRE IN MOLTI PAESI EUROPEI VIENE RIDIMENSIONATA PERCHÉ RITENUTA NON COMPATIBILE CON LA CRISI.
⇒ MIGLIORA IL SALARIO PER I LAVORATORI ATTRAVERSO IL MAGGIORE SPAZIO DATO ALLA CONTRATTAZIONE AZIENDALE E TERRITORIALE E LA DETASSAZIONE DEL SALARIO DI PRODUTTIVITA’ CHE IL GOVERNO POTENZIERA’ A FRONTE DI QUESTO ACCORDO ( 2,1 md di euro)
Questi i punti principali dell’accordo:
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1. Produttività di sistema: La contrattazione è un importante fattore di produttività e competitività ma è altresì necessario che il Governo rafforzi l’impegno in tema di infrastrutture, energia, scuola e formazione, innovazione e ricerca, semplificazione ed efficienza delle pubbliche amministrazioni, riduzione del peso fiscale su lavoro ed investimenti.
2. Contrattazione collettiva: l’accordo impegna le parti a rinnovare i contratti nazionali entro le scadenze naturali, tutelando in questo modo il salario di milioni di lavoratori.
Il contratto nazionale mantiene l’obiettivo della difesa del potere d’acquisto dei salari e può, altresì, decidere di destinare una quota degli aumenti del Ccnl alla contrattazione di secondo livello: in questo modo aumenta la quota di salario che gode di detassazione e col vantaggio per i lavoratori di avere più salario netto in busta paga. Dove non si fa contrattazione di secondo livello le quote di aumento contrattuale restano garantite a tutti i lavoratori.
Non vi è, quindi, nessuno svilimento del contratto nazionale e nessuna riduzione dei salari ma, piuttosto, una concreta possibilità di ottenere per i lavoratori maggiore salario netto.
I contratti nazionali definiranno il rafforzamento della contrattazione di secondo livello affidando ad essa una piena delega sui temi relativi all’organizzazione del lavoro, agli orari ,alla prestazione lavorativa Si tratta un allargamento della contrattazione in termini diffusi che da maggior ruolo ai delegati sindacali nei luoghi di lavoro.
3. Rappresentanza: è prevista la piena applicazione dell’accordo interconfederale del 28 giugno 2011 definendo, entro fine anno, un regolamento sulla rappresentanza, sulla disciplina delle Rsu, sull’effettività delle intese sottoscritte, il rispetto delle clausole di tregua sindacale, di prevenzione e risoluzione delle controversie collettive ed eventuali meccanismi sanzionatori.
4. Partecipazione dei lavoratori: si richiede al Governo un esame preventivo con le parti sociali dei decreti legislativi attuativi della delega sulla partecipazione dei lavoratori nell’ impresa.
Aderente alla CES e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati
5. Formazione: viene sollecitato un ruolo attivo della formazione in funzione di una maggiore occupabilità delle persone anche valorizzando i fondi interprofessionali
6. Mercato del lavoro e misure di solidarietà intergenerazionale: si prevede di realizzare efficaci politiche attive del lavoro per la ricollocazione di cassaintegrati e disoccupati e di diffondere l’uso del il part‐time di accompagnamento al pensionamento per i lavoratori più anziani con adeguata copertura contributiva e con l’ assunzione in parallelo di giovani.
7. Contrattazione collettiva per la produttività: è previsto che la contrattazione collettiva possa intervenire anche su materie oggi regolate in via esclusiva dalla legge che incidono sulla produttività: l’equivalenza delle mansioni e l’integrazione delle competenze, la ridefinizione dei sistemi di orari, l’impiego delle nuove tecnologie in modo compatibile con la tutela dei diritti dei lavoratori. Su questo le parti auspicano una coerente evoluzione legislativa.
Come si vede non risponde assolutamente al vero l’allarme sollevato dalla Cgil relativo al demansionamento e alla cancellazione del divieto del controllo a distanza dei lavoratori.
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La CISL da una valutazione positiva dell’accordo perché:
⇒ rafforza il ruolo della contrattazione collettiva nazionale e soprattutto aziendale/territoriale per una migliore tutela dei lavoratori.
⇒ difende e migliora il salario dei lavoratori con il tempestivo rinnovo dei contratti nazionali e la detassazione degli accordi di produttività realizzati dalla contrattazione di secondo livello più forte in azienda e nel territorio.
⇒ ottiene dal governo il notevole potenziamento delle risorse per la detassazione con aliquota ridotta al 10% per i lavoratori con redditi fino a 40.000 euro l’anno.
⇒ fissa i termini per la definizione in tempi brevissimi di quanto stabilito dall’accordo del 28 giugno 2011 in termini di rappresentanza, validazione dei contratti, regole per le RSU e il vincolo di tutti i sindacati ad accettare le regole e clausole contrattuali.
⇒ sostiene il rilancio dello sviluppo nelle aziende e nei settori e misure concrete per favorire l’occupazione, con la solidarietà intergenerazionale part‐time anziani/ assunzione di giovani.